SCOPRIAMO INSIEME… IL BRASILE - Classe...

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SCOPRIAMO INSIEME… IL BRASILE

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SCOPRIAMO INSIEME… IL BRASILE

FONTI:

- Libro di geografia pagine 250, 256, 257,258, 259

- Articoli di giornale

- Materiale fornito dalla prof.essa Pezzenati

- Internet

- Libri

• Introduzione

• Carta d'identità

• Confini

• Fiumi & laghi

• Rilievi

• Costa & clima

• …Un po' di storia

• Popolazione

• I dati socio-demografici

• Le città

• Cosa sono le Favelas

• Ordinamento politico

• L'economia

• La moneta

• Flora

• Fauna

• Religione

• Curiosità

• DEFORESTAZIONE

INTRODUZIONE

È il quinto paese al mondo per superficie, infatti è lo stato più grande del Sudamerica.

Nonostante la sua grande estensione è possibile individuare un ristretto numero di ambienti tipici che caratterizzano il territorio brasiliano, si distinguono due zone:- Il bacino del Rio delle Amazzoni (a nord)- L'altopiano brasiliano

CARTA D'IDENTITÀ

Superficie: 8.547.393 km2

Abitanti: 202.768.562 (2014)

Densità: 23 ab x km2

Ordinamento politico: repubblica federale

Capitale: Brasilia

Popolazione Urbana: 84,2%

Lingua: portoghese

Religione: cattolici, protestanti

Moneta: real brasiliano

A nord: Guiana Francese, Suriname, Guyana e Venezuela

A nord-ovest: Colombia

Ovest: Perù, Bolivia, Paraguay e Argentina

Sud: Uruguay

Est: oceano Atlantico

I CONFINI

Il lago principale del Brasile è:

Lagoa Mirim

• I fiumi principali del Brasile sono:

Rio delle Amazzoni (3500 km)

Rio São Francisco

Rio Tocantins

Araguaia

Rio Paranà

I FIUMI I LAGHI

Rio delle

Amazzoni

São

Francisco

Tocantis

Araguaia

Paranà

Lago Mirim

RILIEVI

Nelle zone centrali e meridionali del paese si estende un complesso altopiano che lentamente si abbassa andando verso sud.Si presenta come un tavolato scavato dalle valli fluviali e movimentato da alcuni rilievi (superano i 2000 metri). A seconda delle regioni può essere: arido, erboso o coperto da un Mato Grosso (bosco grande)

COSTA CLIMA

Popolosa è la fascia costiera sull'Atlantico dove corre un tratto pianeggiante più o meno largo. Nella sezione settentrionale la costa è dritta, bassa e sabbiosa.Verso sud si fa più alta e più abitata.

Il clima è equatoriale, il caldo umido favorisce soprattutto la presenza di insetti, rettili e uccelli, mentre rende più difficile la vita per i mammiferi.

… UN PO' DI STORIA

Anche se il primo navigatore a raggiungere le coste del Brasile fu Amerigo Vespucci, la scoperta ufficiale del Brasile è attribuita al portoghese Pedro Alvares Cabral nel 1500. I portoghesi stabilirono delle colonie nel paese ed importarono schiavi dall'Africa per garantire forza lavoro e popolamento della colonia. Si coltivavano tabacco e canna da zucchero. Alla fine del 1600 vennero scoperti vasti giacimenti auriferi che stuzzicarono gli olandesi, attirati dalle ricchezze del territorio. Nonostante questo, la vera e propria colonizzazione del paese fu sempre in mano ai portoghesi che, addirittura, vi stabilirono la sede reale dopo che Napoleone invase il Portogallo.

In seguito a movimenti nazionalisti, il Brasile ottennel'indipendenza dalla madre patria nel 1822. Nel 1888 venne abolita la schiavitù e, l'anno dopo, il paese proclamò la nascita della repubblica federale. Durante la II guerra mondiale, sotto le pressioni degli USA, il paese dichiarò guerra alle potenze dell'Asse (Italia, Germania, Austria, Giappone) e un corpo militare venne inviato in Europa a combattere. Nel 1964 un colpo di stato militare instaurò nel paese un regime dittatoriale che durò per più di 20 anni. Il periodo della dittatura militare finì nel 1984 quando la popolazione reclamò a gran voce il ritorno di elezioni democratiche che, però, vennero indette soltanto nel 1989

POPOLAZIONE

Il Brasile è il paese più popoloso dell'America Latina e il quinto Paese più popolato del mondo.

Il Brasile ha una società multietnica. La popolazione brasiliana è, principalmente, discendente degli indios, coloni portoghesi, schiavi africani e di diversi gruppi di immigrati.

Ufficialmente il Brasile è lo stato più “bianco” dell'intera regione. Infatti al censimento si auto-dichiarano bianchi 54% contro il 40% di meticci, e il 6% di neri

I DATI SOCIO-DEMOGRAFICI

BRASILE ITALIA

- Tasso natalità 15,6‰ 9,5‰

- Tasso mortalità 5,3‰ 9,4‰

- Incremento naturale 10,3‰ 0,1‰

- Tasso mortalità infantile(entro un anno di vita) 24,5‰ 4,7‰

- Speranza di vita (M/F) 68 / 76 78 / 84

- Analfabetismo 11,4% 1,6%

LE CITTÀ

Le principali città brasiliane sono:

- Rio de Janeiro: il cuore pulsante di tutto il Brasile. È considerata una megalopoli che conta circa 6 milioni di abitanti

- São Paulo: è la capitale economica e finanziaria del Brasile. Conta circa 11 milioni di abitanti, infatti è la più grande e popolata città brasiliana

- Brasilia: è la capitale del Brasile dal 1960 e dal 1987 è stata dichiarata dall'Unesco Patrimoino Storico e Culturale dell'Umanità.

- Belo Horizonte: nato dall'idea di creare una moderna città-giardino e offre vedute meravigliose delle montagne che la circondano. Oggi conta circa 2 milioni di abitanti

- Salvador: prima capitale del Brasile, conosciuta anche come Salvador Behia e incanta i visitatori con la sua storia, cultura e le spiagge. Oggi conta 2 milioni di abitanti

RIO DE JANEIRO

Rio de Janeiro è una città nota in tutto il mondo per la famosissima spiaggia di Copacabana e soprattutto per il famosissimo e coloratissimo carnevale. Ma il nome che porta è sbagliato. La spedizione guidata da Amerigo Vespucci che la raggiunse, diede a quest’area il nome di ″Rio de Janeiro″, ossia ″fiume di gennaio″. Il mese è giusto perché era il Gennaio 1501, ma la parola ″fiume″ è inesatta, perché l’ampia insenatura che scorsero non era la foce di un grande fiume bensì la grande Baia chiamata poi Guanabara.

COSA SONO LE FAVELAS?

Con il termine favelas si indicano le baraccopoli brasiliane, costruite generalmente alla periferia delle maggiori città. Le abitazioni sono costruite con diversi materiali: semplici mattoni a scarti recuperati dall' immondizia e spesso le coperture sono in Eternit.

Problemi comuni in questi quartieri sono il degrado, la criminalità diffusa e gravi problemi di igiene pubblica dovuti alla mancanza di idonei sistemi di fognatura e acqua potabile.

ORDINAMENTO POLITICO Il Brasile è una repubblica federale composta da 26 Stati, più il

distretto della capitale Brasilia. Ogni Stato è amministrato da un Governatore, eletto insieme ad una propria assemblea legislativa, ma il governo centrale ha come capo il presidente, eletto a suffragio universale, il mandato dura 4 anni.

Il potere legislativo è esercitato da un Parlamento composto da

due camere.

L’ECONOMIA

Dagli anni '60 e '70 il paese ha conosciuto una rapida industrializzazione, anche se permangono problemi di disoccupazione, inflazione e debito estero.

Industria=Grazie alle risorse del sottosuolo (ferro, carbone, stagno, quarzo, berillio, ma anche rame, manganese, bauxite, titanio) è molto sviluppata l'industria estrattiva. Avanzate sono anche le industrie di trasformazione e lavorazione della materia prima (stabilimenti alimentari, lavorazione della gomma, del caucciù, del tabacco). E' inoltre fiorente l'industria automobilistica, tessile, chimica e siderurgica.

Agricoltura=La coltura più importante è sicuramente quella del caffè, ma il Brasile è anche uno dei primi produttori mondiali di canna da zucchero. Altre colture di rilievo sono quelle degli oli (di palma, di ricino, di soia) e della frutta (banane, arance, noci di cocco, ananas). Dalla foresta amazzonica si ricavano: caucciù, resine vegetali e soprattutto legname (anche molto pregiato come il palissandro, il cedro e il pino del Paranà).

LA MONETA

La moneta è il Real brasiliano.

Il real brasiliano in uso oggi è stato introdotto nel 1994 in sostituzione della vecchia valuta, il cruzeiro real brasiliano, come parte del Plano Real, un piano di riforme monetarie volto a dare fine ai tre decenni di inflazione.

Il simbolo del real brasiliano - chiamato cifrão - in realtà è rappresentato dallo stesso simbolo del dollaro, ma con sue

linee verticali invece che una.

Flora

Grazie alla presenza della foresta amazzonica il Brasile possiede una flora unica al mondo, con migliaia di diverse specie di piante e fiori. Proprio a causa di questa enorme ricchezza, da alcuni decenni, la foresta amazzonica è oggetto di uno smisurato sfruttamento da parte dell'uomo contro cui si è sollevato l'allarme degli ambientalisti per i problemi legati alla deforestazione.

FaunaRicca è la fauna del Brasile, che vanta moltissime specie animali

come alligatori, scimmie, pesci tropicali e di fiume (tra cui i famigerati piranha), serpenti velenosi o giganti, come l’anaconda, grandi felini come giaguari e puma, moltissime specie di uccelli e di insetti. Per cercare di tutelare un patrimonio così importante sono stati istituiti numerosi parchi nazionali e riserve naturali.

RELIGIONE

La religione in Brasile si è evoluta dall'incontro della Chiesa Cattolica con la religione tradizionale dei discendenti degli schiavi africani e della popolazione indigena. La religione predominante è quella cattolica, seguita dal protestantesimo.

CURIOSITÀ

Perché si chiama Brasile?Quando il navigatore portoghese Pedro Alvares Cabral, nel 1500,

raggiunse le coste brasiliane, ne prese possesso per conto del re del Portogallo con il nome di Terra da Vera Cruz.

Nelle spedizioni che seguirono, la nuova terra cominciò ad essere chiamata Brasile. Il nome riprende quello dell'albero tipico della foresta vergine che ricopriva le regioni costiere chiamato pau-brasil, probabilmente per via del colore rosso brace della resina presente nel suo legno

Statua di Pedro Alvares Cabral a Porto Seguro

LA BANDIERA

Il verde rappresenta l'esuberanza della Foresta Amazzonica, mentre il rombo giallo rappresenta le riserved'oro del paese.

Il motto "Ordem e Progresso" (Ordine e Progresso) è ispirato al motto del positivismo di Auguste Comte.

OLIMPIADI 2016

Le Olimpiadi 2016 si svolgeranno a Rio de Janeiro, dal 5 al 21 agosto. Il programma delle olimpiadi estive 2016 dispone di 28 sport e un totale di 42 discipline.

I PIATTI TIPICI

-La Picanha: è un taglio di carne tipico della cucina latina americana corrispondente al “codone di manzo” dalla forma triangolare

- La Moqueca: piatto a base di pesce affogato nelle verdure. Esistono 2 varianti della ricetta che corrispondono a due diverse regioni del Brasile

- Vatapà: ha una consistenza cremosa ed è a base di pesce e accompagnato da molluschi

- Acaraje: composto da una pasta

di fagioli, cipolle e sale. Fritta

nell'olio di palma del nord-est

del Brasile.

- Farofa: contorno salato

il cui ingrediente principale

è la farina manioca o farina

di mais. Possono essere

aggiunti innumerevoli ingredienti.

- Paçoca: dolce fatto di arachidi e

latte condensato.

- Bolo de leide condensado:torta con latte condensato e amarene.

- La canjica: dolce cremoso di mais

molto popolare e facile da preparare

- Beijinhos: tipici dolcetti brasiliani

a base di latte e cocco.

- Brigadeiros: tipici dolcetti brasiliani

a base di latte e cioccolato.

SPESSO I BEIJINHOS E I BRIGADEROS SONO

SERVITI INSIEME FORMANDO UNA SCACCHIERA

Un tuffo nel mondo della

DEFORESTAZIONE

“Gli alberi sono le braccia che sorreggono il

cielo.

Quando avremo tagliato l’ultimo albero,

il cielo ci cadrà addosso.”

Indios dell’Amazzonia

Accenno…

https://www.youtube.com/watch?v=1ISRZVoMkgg

Cos’è la deforestazione?

Il disboscamento, o deforestazione, consiste nell'abbattimento degli alberi per motivi commerciali o per sfruttare il terreno per la coltivazione.

C’era una volta…

LA FORESTA AMAZZONICA

Circa la metà della regione è coperta dalla Foresta Amazzonica. È la foresta più grande del mondo e viene considerata il “polmone” del pianeta Terra, in quanto ospita milioni di piante che attraverso il processo di fotosintesi contribuiscono in modo decisivo a mantenere l'equilibrio fra ossigeno e anidride carbonica nell'atmosfera. Inoltre è il territorio che presenta la maggiore biodiversità, grazie alle migliaia di specie vegetali e animali che ospita, molte delle quali ancora sconosciute.

Purtroppo l'opera sempre più intensa di sfruttamento forestale e disboscamento sta mettendo a serio rischio la Selva: il disboscamento scopre, inaridisce il suolo e innesca un circolo vizioso che tende a

moltiplicare e accelerare i processi distruttivi.

Perché la foresta è importante?

• Produce ossigeno

• Riduce l'inquinamento da CO2

che provoca l'effetto serra

• È la casa di molti animali

• Ci vivono molte popolazioni nomadi

• Le radici trattengono il suolo evitando le frane

Cause

Le cause della deforestazione possono essere dirette o indirette.

Le principali cause di deforestazione in realtà si possono ricondurre soprattutto a:

• sostituzione di aree forestali con coltivazioni e allevamenti

• estrazione di legname

• raccolta di legna da fuoco

• costruzione di strade e infrastrutture

CAUSE DI DEFORESTAZIONE PERCENTUALE

Allevamento bovini 60 – 70 %

Agricoltura di sussistenza e su piccola scale

30 – 40%

Agricoltura commerciale su vasta scale

1 – 2 %

Taglio di alberi per legname, legale e illegale

1- 2 %

Incidenti, miniere, strade, dighe, urbanizzazione

2-4 %

Per cosa usano le zone disboscate?

Brasile: la vittoria contro la deforestazione

Nel 2014 Dal Brasile arriva una buona notizia: l'Amazzonia, il polmone verde della Terra, ormai sembra passarsela piuttosto bene. Sicuramente meglio che negli anni ’90, quando l’area di Foresta pluviale abbattuta per fare posto a campi coltivati e allevamenti era aumentata velocemente (dimensioni Spagna). Dal 2009 la deforestazione in Amazzonia è crollata invece del 70%, raggiungendo i livelli minimi dagli anni '70.

Ma secondo voi, come ha fatto una regione che per decenni ha rappresentato il peggiore

esempio dei crimini dell’uomo nei confronti della natura, a trasformarsi oggi in un

simbolo di redenzione ambientale?

Secondo Nepstad ricercatore dell’Earth Innovation

Institute di San Francisco, il merito è degli interventi

messi in campo dal governo brasiliano nel corso degli

anni, e delle pressioni internazionali sui coltivatori. Un

percorso che è passato attraverso tre fasi ben precise.

Fase uno

In un primo periodo, che va dalla metà degli anni ’90 fino al 2004,

il governo avrebbe concentrato gli sforzi su una politica di divieti

e restrizioni. All’epoca si discuteva molto del Brazilian Forest

Code, legge del 1965 che prevedeva l’obbligo per i proprietari

terrieri dell’Amazzonia di preservare almeno il 50% della foresta

pluviale nei loro possedimenti. L’area protetta venne quindi

allargata fino all’80%, ma la legge non venne mai applicata.

Fase due

La seconda fase va invece dal 2005 al 2009, periodo in cui il

governo brasiliano cercò di aumentare i controlli nella regione. Il

presidente Luis Inácio Lula da Silva rese la lotta

alla deforestazione una priorità del suo governo.

Contemporaneamente si assistette ad un crollo

delle esportazioni della soia, miglioramenti nelle tecniche di

selezione del bestiame che permisero di rimpicciolire le

dimensioni degli allevamenti, e un forte boicottaggio

internazionale nei confronti dei proprietari terrieri. Tutti insieme,

questi diversi fattori iniziarono a dare i frutti sperati, e la velocità

della deforestazione iniziò a calare.

Fase tre

L'ultima fase ha avuto invece nel 2009, quando il prezzo del soia è tornato a salire, e l'efficacia delle politiche brasiliane è stata messa realmente alla prova. Il governo ha reagito con una strategia punitiva: i coltivatori delle 36 contee con i livelli peggiori di deforestazione sono stati esclusi dai finanziamenti pubblici fino al miglioramento della situazione ambientale nella loro area. L'atteggiamento del governo si è rivelato efficace, e la deforestazione ha continuato a procedere ai livelli degli anni precedenti.

Il successo del Brasile nel contrastare la distruzione della foresta Amazzonica può quindi rappresentare un modello per altri paesi, come Indonesia e il Congo, che oggi si rivelano incapaci di contrastare i fenomeni di deforestazione. Fondamentale perché la politica brasiliana funzionasse è stato l'appoggio dei mercanti, che hanno collaborato nel fare pressione sui proprietari terrieri e gli allevatori. Anche se a ritmi minori, la distruzione della Foresta Amazzonica continua ancora, con oltre 5000 km2 di foresta distrutti annualmente. I responsabili sono principalmente i piccoli possidenti, che risentono ben poco dei boicottaggi internazionali. Il governo brasiliano dovrà quindi trovare nei prossimi anni un modo per convincere anche loro

PARLIAMO IN GRANDE

• L’unione europea è «complice» nel disboscamento illegale delle foreste tropicali. L’organizzazione non governativa con base a Bruxelles, spiega come l’Ue sia tra i maggiori consumatori mondiali di prodotti che derivano da quelle terre, importa circa il 15% di carni bovine, il 31% di pellame, il 18% di olio di palma e il 25% di soia per un valore di 6 milioni l'anno. L'Italia è la maggior consumatrice di questi beni nell' Ue.

• Tra il 2000 e il 2012 è stato disboscato illegalmente l’equivalente di un campo da calcio ogni 2 minuti per soddisfare le richieste europee.

• I Paesi Bassi importano la maggior parte delle materie prime derivanti della deforestazione illegale, circa 1/3

• Dei prodotti esportati più della metà viene dal Brasile, dove si stima che circa il 90% della deforestazione sia illegale; un quarto dall'Indonesia, dove il disboscamento fuori legge sarebbe dell’ 80%, ma anche ma Malesia e Paraguay

I rischi della deforestazione

- Rischi idrogeologici del territorio

- Variazioni geologiche regionali

- Minore biodiversità

- Effetto serra

- Rischi sociali e sottrazioni di risorse per le popolazioni indigene

Rischi idrogeologici del territorio

Gli alberi svolgono un’importante funzione di mantenimento del terreno. L’eccessivo abbattimento degli alberi aumenta notevolmente il rischio delle frane, delle alluvioni e degli smottamenti del terreno. Anche la distruzione di pochi alberi, di un piccolo bosco, modifica radicalmente l’equilibrio naturale delle cose.

Variazioni geologiche regionali

La distruzione delle foreste su vasta scala modifica anche la

mappa dei venti di una regione. Ciò implica delle variazioni

conseguenti sul clima della zona,causando problemi alle

agricolture locali ma anche sulla sicurezza della popolazione.

Minore biodiversitàLe foreste sono un HABITAT NATURALE per milioni di forme di vita. La distruzione

delle foreste causa l’estinzione di numerose specie vegetali ed animali, con

conseguente impoverimento genetico.

Grazie alla biodiversità da miliardi di anni la vita ha saputo adattarsi all’ambiente.

La stessa umanità è il risultato di una lunghissima selezione adattiva della specie. Il

problema della biodiversità è particolarmente grave nelle zone tropicali, dove

per vasti territori l’ambiente è biologicamente ancora incontaminato dalla

presenza dell’uomo.

Effetto serra

Nel processo di fotosintesi, le piante contribuiscono a ridurre la quantità di anidride carbonica nell’aria. La distruzione delle foreste riduce la capacità di assorbimento naturale dei gas serra, accelerando il processo di concentrazione nell’atmosfera terrestre ed il surriscaldamento climatico. Inoltre, le foreste tropicali svolgono il compito di climatizzatori del mondo: le piante assorbono una grande quantità di acqua che evapora; questo vapore forma le nuvole; dalle nuvole cade l’acqua sotto forma di pioggia. La deforestazione blocca questo importante ciclo, peggiorando ulteriormente la situazione delle foreste: le scarse precipitazioni fanno aumentare la siccità nelle foreste alimentando il fenomeno di estinzione di molte specie non adatte a tali circostanze.

Rischi sociali e sottrazioni di risorse per le popolazioni indigene

Sono negativi e spesso irreversibili per le comunità indigene che vivono con i prodotti degli ecosistemi forestali. Vengono sradicati dal loro territorio senza possibilità di replica, o in alternativa, abbandonati a loro stessi in territori che non hanno più nulla da offrire. Secondo il Foro Permanente per gli Interessi dei Popoli Indigeni delle Nazioni Unite, 60 milioni di indigeni nel mondo rischiano di perdere le loro terre ed i loro mezzi di sussistenza a causa della violenta deforestazione.

DISTRIBUZIONE DELLE FORESTE NEL MONDO

Oggi l'estensione delle foreste sulle terre emerse è del 30%. Il 36% del totale è rappresentato delle foreste primarie, cioè prive di tracce visibili di attività umane passate e presenti

QUALI SONO, SECONDO VOI, LE ZONE PIU’ COLPITE DALLA

DEFORESTAZIONE?

- Indonesia

- Congo

- Sudan (e Africa Centrale)

- Australia

- Messico

- Mongolia

By Marica & Marta