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Come uscire dalla crisie trovare il lavoro che ti piace

sfruttando le tue reali capacità nascoste

Scopri e sviluppa i tuoi talenti

SCOPRI E SVILUPPA I TUOI TALENTI

© Copyright - Manuela Campanozzi - Tutti i diritti riservati 2

Questo ebook è opera di Manuela Campanozzi, sentiti libero o libera di:

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INTRODUZIONE

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.Albert Einstein

Quando oggi si parla di Talento vengono spesso in mente concetti astratti e la parola è inconsciamente legata a una cerchia ristretta di individui che appartengono alla categoria dei campioni dello sport, alle stelle dello spettacolo o ad alcuni protagonisti del mondo dell’arte o della musica. Insomma, un’esclusiva cerchia di persone capaci di fare qualcosa di straordinario e di compiere azioni impossibili ai più.

Tutte queste persone hanno un comune denominatore che li rende simili gli uni agli altri a occhi estranei: la capacità di riuscire a emozionare semplicemente grazie alla loro maestria nell’esprimere se stessi e di farlo attraverso un’abilità personale che hanno saputo cogliere e coltivare nel tempo.

Su questo punto cadono solitamente i tre comuni errori di giudizio riguardo al talento:

1. Si pensa che il talento sia proprio quell’abilità personale che il cielo ha donato solo a pochi fortunati eletti.

2. Proprio per il fatto di essere un dono caduto dall’alto si crede che avere talento sia completamente nelle mani del destino.

“



3. Visto che non dipende da noi si accetta la situazione e non si agisce per migliorarla.

Iniziamo a demolire il primo di questi errori, dopodiché cadranno di conseguenza uno per volta anche gli altri. Il talento non è un dono per pochi ma qualcosa che abbiamo tutti, nessuno escluso. Questa non vuol essere la solita frase motivazionale per strappare un applauso o per incoraggiare uno sfigato qualunque a darsi una mossa. È un’affermazione scientifica che parte dalla definizione stessa della parola “talento”.

Secondo il dizionario Garzanti (cioè quello che ho a casa io :) il talento è disposizione, inclinazione dell’animo.Se invece ci vogliamo affidare a un media più moderno, possiamo dare un’occhiata a cosa dice Wikipedia:

Il talento è l›inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attività.

Ma tutti sono nati con un’inclinazione naturale e con la disposizione a fare bene qualcosa di particolare, quindi tutti abbiamo un talento. So già cosa stai pensando: “Io non ho nessun dono speciale, io non so fare nulla particolarmente bene, non ho mai spiccato per nessuna delle mie capacità personali.”

È qui che ti sbagli di grosso. Ti ripeto che tutti hanno un talento, anche tu! Quello che ti è mancato fino ad ora non è tanto la potenzialità latente nel fare qualcosa, quanto la capacità di identificare questa tua inclinazione naturale e di valorizzarla.



In questo e-book ti guiderò passo passo in un percorso che ha due grandi obiettivi:

1. Scoprire il tuo o i tuoi talenti naturali prima di tutto.

2. Valorizzarli e metterli al servizio dei tuoi obiettivi.

Partiamo!



PREMESSA Scoprire e valorizzare i propri talenti non vuol dire diventare famoso o ricco. Nel corso di questo e-book citerò spesso campioni dello sport o star dello spettacolo, non perché penso che fama e ricchezza siano sinonimi di successo ma perché tutti li conoscono ed è quindi più semplice utilizzarli come esempi.

Guardati attorno, quante persone conosci, magari anche tra i tuoi amici d’infanzia, che hanno un lavoro che amano, per il quale sono portati e che li soddisfa pienamente? Tutti hanno almeno un amico o conoscono una persona che da piccola voleva fare, che so… facciamo un esempio, la ballerina?... e da grande ha fatto proprio la ballerina.

Se anche tu da bambino avevi una qualunque piccola ambizione che poi non si è realizzata per un qualche motivo, oppure se stai facendo un lavoro per cui non ti senti particolarmente portato o che non ami alla follia, il motivo non è perché sei un buono a nulla ma semplicemente perché ti sei dimenticato di ciò che ti caratterizzava come persona o non hai valorizzato ciò che sapevi fare meglio. Scoprire i tuoi talenti è un obiettivo che ti porterà dritto verso la tua realizzazione personale e che ti farà vivere una vita più appagante e soddisfacente. Fare quello che ti piace, sfruttare le tue doti e le tue abilità sarà una linfa vitale per la tua autostima come per la tua felicità.

Ma non credere che basti individuare i propri punti di forza o l’abilità che il cielo ti ha donato per ottenere il successo.



Ciò che rende speciale un campione non è tanto il dono in se stesso, quanto l’impegno, la disciplina, la determinazione e la devozione che egli mette al servizio del proprio talento. Solo in questo modo è possibile valorizzarlo e svilupparlo fino al massimo del suo potenziale.

Faccio una cosa molto bene, ma il talento non basta. È il primo insegnamento che mi ha trasmesso il coach. Puoi aver talento, ma se non lavori duramente, non diventi un campione.Usain Bolt (Il più grande velocista di tutti i tempi)

Il talento da solo vale poco. Ciò che separa il talentuoso dalla persona di successo è il duro lavoro.Stephen King (Uno dei più celebri autori di letteratura horror)

Scoprire i tuoi talenti è solo il primo passo di un cammino fatto di fatica, sudore e duro lavoro. Ma non farti demoralizzare né intimidire da queste parole e guarda anche i lati positivi:

1. Riuscire a fare un lavoro per il quale potrai sfruttare le tue reali capacità ti riempirà di energia.

2. Quando fai un mestiere che ti piace davvero, la fatica si fa sentire molto meno e c’è comunque un fondo di piacere anche nel duro lavoro e nei sacrifici che vai ad affrontare. Diciamoci la verità, pensi davvero che Usain Bolt, Lionel Messi o Michael Phelps siano tristi e demoralizzati quando sanno che devono affrontare un faticoso allenamento? Non credo proprio. Anche se il lavoro che hanno davanti è duro, poterlo svolgere utilizzando il proprio talento dà loro una spinta motivazionale ad agire

““



che fa sentire meno la fatica.

3. Che tu faccia qualcosa per cui sei portato o qualcosa che odi, dovrai sempre spendere energie e investire il tuo tempo, quindi tanto vale impegnarti per qualcosa che ti piace fare.

Per non smentire subito quello che ho appena affermato, cioè che il talento si valorizza solo attraverso il duro lavoro, ti avviso che dovrai iniziare a sudare fin da subito. Questo e-book infatti non è una semplice raccolta di pagine da scorrere

l’una dopo l’altra cercando di coglierne il significato e il messaggio principale. Per sfruttarne a pieno tutte le potenzialità ti toccherà FARE.

Ovviamente non sarà un lavoro fisico ma intellettuale, di riflessione. Dovrai cominciare a pensare intensamente a te stesso, al tuo passato, al tuo presente e perché no, anche al tuo futuro.

Dovrai andare in profondità, quindi ti chiedo di prenderti il tuo spazio e di completare il lavoro quando potrai dedicargli tutta la tua concentrazione. Purtroppo questa è una cosa che io non posso fare per te, il mio unico compito sarà quello di guidarti con delle domande mirate a cui solo tu potrai dare una risposta.

Se sei una persona che vuole ottenere tutto senza sforzi ti consiglio di non andare avanti con la lettura e di cestinare subito il file, questo e-book non fa per te e ci sono in rete un sacco di coach o presunti tali che propongono soluzioni facili. Se, al contrario, sei uno di quegli individui che



non crede nei colpi di fortuna e che non ama star fermo ad aspettare che si compia il proprio destino, prendi carta e matita e preparati per questo intenso viaggio alla ricerca del vero te stesso. Sarà un cammino a volte tortuoso ma ciò che ti aspetta all’arrivo ti ripagherà per tutte le fatiche che affronterai.

Ultima cosa prima di cominciare: fino ad adesso ho utilizzato e continuerò a utilizzare fino alla fine solo il maschile perché ahimè, la lingua italiana è così affascinante quanto complicata e non mi sembra il caso di scrivere ogni volta “o/a” per comprendere tutti e due i generi. Se sei una donna abbi pazienza, d’altronde il nostro sesso è forte e non si formalizza su banalità del genere, vero? ;)



Alla ricercadel donoperduto

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Se è vero che tutti noi abbiamo un’inclinazione verso qualcosa a cui siamo particolarmente portati e che la natura alla nostra nascita ci ha donato di un talento specifico e personale, allora cosa ne abbiamo fatto e dov’è finito adesso?

I bambini sono esseri puri, possiamo dire perfetti. Nascono vuoti e liberi di esprimersi e camminano nel mondo come delle spugne che assorbono tutto ciò che incontrano e che gli sta intorno. In questo periodo della nostra vita abbiamo perfetta padronanza del nostro talento. Non dico che ne abbiamo consapevolezza, perché a quell’età ogni nostra azione è spontanea, non ragionata o pensata, però tutto quello che facciamo è spinto e influenzato da questa nostra capacità innata.

Poi succede qualcosa. Crescendo iniziamo a scontrarci con delle interferenze, con dei modi di pensare e agire che non sono in linea con la nostra natura più profonda. Sono le regole che ci sono imposte dall’alto dalle persone che più amiamo, genitori, fratelli, parenti. Ovviamente lo fanno per proteggerci ma a volte non si accorgono di star proiettando su di noi le loro stesse paure e i loro stessi desideri non esauditi.

Immagina per esempio di avere sette anni. Non è difficile, tutti siamo stati bambini, anche se ce lo siamo dimenticati. Sono le quattro e mezzo e la tua mamma ti viene a prendere a scuola. Ha avuto una giornata pesante, sono due giorni che non si sente benissimo, deve avere qualche linea di febbre, ma si sa, le mamme non si lasciano fermare da così poco. Il papà è via per lavoro e questa mattina lei ha fatto le corse per portare te in una scuola, tua sorella nell’altra e poi fiondarsi in azienda.



In ufficio le cose non vanno benissimo, ha dovuto affrontare le lamentele di due clienti non soddisfatti e, come se non bastasse, la riunione che doveva finire all’una si è protratta fino alle tre facendole prima saltare il pranzo e poi arrivare tardi alla scuola materna per prendere tua sorella. Ovviamente si è dovuta sorbire le lamentela della maestra che è stata costretta agli straordinari per aspettarla.

Torna a casa, prepara la merenda a tua sorella che è stanca e fa un po’ di capricci. Intanto riceve due telefonate prima dalla banca, poi dal commercialista, mentre si prepara nuovamente per uscire e venire a prendere te a scuola. Tu sali in macchina. Lei è esausta ma tu non te ne puoi accorgere e con tutto il tuo entusiasmo cominci a raccontare la tua giornata. Presto ti rendi conto che non ti sta ascoltando allora inizi a ridere e scherzare urlando con tua sorella.

“Non vedi che sono al telefono! Piantala di fare la bambina e siediti composta.“ Ti rimetti al tuo posto in silenzio senza capire perché questa volta non puoi giocare in macchina con tua sorella come hai sempre fatto.

Arrivati a casa, fai merenda, poi prendi carta e pastelli e inizi a disegnare il soggetto che più ami: una tigre davanti a un cacciatore tremante con il fucile in mano. L’hai visto in un cartone animato e ti ha fatto talmente ridere che continui a ripeterlo incessantemente.

Finito il disegno, lo porti a far vedere a tua mamma che è ancora al telefono con il commercialista. “Aspetta, adesso non è il momento, me lo fai vedere dopo.” Tu vai a sederti sul tavolo, aggiungi qualche fiorellino al prato, colori meglio il grande cerchio giallo che è il sole e torni dalla mamma. Ha



chiuso la telefonata e sta cercando dei documenti importanti, una cosa di cui di solito si occupa il papà che però adesso è all’estero per lavoro.

Le metti il disegno sotto il naso: “Guarda “:) Lei ti sposta via il foglio: “Ti ho detto che non è il momento, non vedi che sono occupata! E poi me lo hai già fatto vedere un sacco di volte questo disegno, è sempre lo stesso. Smettila di perdere tempo con queste stupidate e vai a fare i compiti!”

Ecco la prima mazzata. Butti il disegno per terra e vai in camera tua a fare quello che ti ha detto la mamma.

Qualche giorno dopo sei a scuola, stai disegnando la solita tigre con il solito cacciatore tremante. La maestra gira tra i banchi e fa i complimenti a una tua compagna. Poi si avvicina a te, guarda il tuo foglio e dice: “Non va bene così, non esistono alberi viola e poi il fiore non può essere più alto del cacciatore. Così è SBAGLIATO, stai più attenta.”

Il colpo di grazie. Non vuole essere un rimprovero, solo una correzione ma tu la prendi in un altro modo. Senti anche una risatina dietro di te. È la tua compagna che ha appena ricevuto il complimento dalla maestra.

A volte i bambini sanno essere veramente bastardi.

Questi due episodi ti hanno inculcato due delle più grosse paure che ogni persona si porta dietro dall’infanzia: la paura del giudizio e la paura del fallimento. Se queste critiche fossero arrivate da uno sconosciuto, non avresti prestato loro alcuna attenzione. Ma proprio perché sono arrivate da due



persone a cui tieni particolarmente, la mamma e la maestra, sono entrate così in profondità che hanno messo i germogli e presto cresceranno e si svilupperanno in te.

Inizi a disegnare sempre meno, ti occupi di altro: provi la danza, poi la pallavolo, ti appassioni alla matematica, poi alla letteratura ecc. I tuoi sono contenti, non danno importanza al fatto che adesso dedichi poco tempo al disegno, pensano sia normale per una bambina avere più interessi. Finché non abbandoni completamente la pittura. Sei diventata grande, tutti i messaggi negativi, le regole e le imposizioni della nostra società

hanno definitivamente strozzato la tua creatività. Adesso c’è l’università a cui pensare e poi bisogna trovare un lavoro serio e rispettabile, un marito, mettere su famiglia.

In tanti hanno vissuto un’esperienza simile, probabilmente anche tu. I nostri genitori ci hanno imposto delle regole a fin di bene,

per proteggerci e perché è la società che glielo chiede. A volte i genitori creano per i propri figli progetti ben precisi, perché vorrebbero dar loro sicurezza e vorrebbero che essi diventino ricchi, rispettati, magari famosi. Oppure semplicemente proiettano i propri sopiti desideri e le proprie paure su di loro.

E in tutto questo che fine ha fatto il talento naturale che possedevi quando eri bambino? Semplicemente crescendo l’hai nascosto in un posto sicuro in cui eri più che certo che nessuno lo potesse mai trovare e portare via. Perché solo tu sapevi quanto il tuo talento era prezioso



per te e non volevi più rischiare che qualcuno riuscisse anche solo a sfiorarlo.

Il problema è che con gli anni e con il continuo accumulare delle cose, anche tu ti sei dimenticato dove l’hai messo e, anche se a volte facendo ordine fra le mille cose ti capita proprio davanti agli occhi, ora fai fatica a riconoscerlo.

Eppure non è troppo lontano da dove sei adesso, l’hai nascosto in un posto di cui solo tu ha la chiave: in fondo al tuo cuore ed è lì che ora andremo a cercarlo.

Se tutti i genitori prestassero attenzione alla vera natura dei propri figli e fornissero loro un ambiente adeguato, tutti i bambini raggiungerebbero straordinari livelli di abilità. Spesso siamo portati a

credere che il talento sia qualcosa che la natura dà, mentre è qualcosa che la natura sviluppa. L’uomo quando nasce è caratterizzato da una

certa carica vitale, da una forza che animerà le sue facoltà: nessuno può dire quanto abile sia l’uomo per natura.

Il talento si conosce solo nella misura in cui viene sviluppato o sciupato.” Shinichi Suzuki

(Violinista, inventore dell’omonimo metodo di educazione musicale)

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Riconoscereil proprioTalento

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Adesso partiamo con il vero lavoro, prendi quaderno e matita e mettiti comodo. Cominceremo proprio compiendo un bel viaggio nel passato per riuscire a scovare e a tirare fuori la tua inclinazione innata.

Prima di rispondere alle domande rifletti, non avere fretta, mettici tutto il tempo che ti è necessario. Potrebbe essere facile per te ricordare com’eri da bambino, oppure

potrebbe essere un compito ostico. L’importante è che tu svolga il lavoro sinceramente e che scriva tutto ciò che ti viene in mente senza scartare a priori nessuna risposta, neanche quelle che ti sembrano più banali.

Questa prima parte servirà a scoprire il talento che natura ti ha donato e che per un qualche motivo tu hai messo da parte, quindi elimina ogni pregiudizio e cerca di lavorare principalmente con la parte creativa del cervello. “Questo è un talento da bambini, è una cosa infantile” è un giudizio che non deve entrare mai nella tua testa.

Se eri bravo a giocare con i Lego scrivilo. Se passavi le ore a costruire barchette e cappellini di carta non te ne vergognare. Vedremo più avanti come potrai trasferire la tua abilità di quando eri piccino al presente.

Vai un po’ in dietro nel tempo, a quando eri bambino dall’età di 5 anni all’età di 12 anni. Cosa facevi che ti generava tanta soddisfazione, cosa ti riusciva particolarmente facile? Per cosa ricevevi più spesso i complimenti? In cosa ti sentivi bravo? Cosa ti rendeva felice mentre lo facevi?



Quali sono le caratteristiche che ti riconosci e/o che ti venivano riconosciute? Cosa di quelle caratteristiche senti di aver sviluppato e impiegato maggiormente nella vita e quali si sono perse con gli anni?

Guardando ciò che hai scritto torna al presente. Quanto stai utilizzando oggi quelle caratteristiche? A quali ti potresti dedicare e come al fine di svilupparle? Dove ti aiuterebbero? In quali aree della tua vita ti sarebbero più utili?



Non è detto che in questo momento della vita tu stia facendo delle esperienze che ritieni adeguate a ciò che vorresti fosse il tuo futuro. Può essere però, che dentro queste esperienze ci sia qualcosa che ti potrebbe aiutare a sviluppare quelle caratteristiche che ti servirebbero per costruire la vita che desideri. Rifletti bene e pensa a quali sono le esperienze piacevoli o meno piacevoli che stai vivendo e che ti possono permettere di tirare fuori il tuo talento?



Svilupparee gestireil Talento

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Una volta compreso qual è il nostro particolare Dono dobbiamo fare di tutto per trasformarlo in un vero e proprio Talento. Per portare a termine questo compito ci vengono in aiuto due preziosi alleati: Motivazione e Passione.

La passione è la ragione per cui ti alzi volentieri al mattino, è la cosa il cui solo pensiero ti riempie di energia e di entusiasmo. È ciò che ti spinge e ti motiva ad agire. Motivazione e Passione si auto-alimentano e ci aiutano a sviluppare il Talento.

Sembrerà strano ma non tutti sanno o riconoscono facilmente quale sia la propria passione. A volte gli episodi della vita, la società o le sue regole ci impediscono di portare avanti ciò che più ci piace fare e abbandoniamo le nostre passioni strada facendo, dimenticandoci di loro. Mancanza di motivazione e di determinazione completano il gioco.

Con le prossime domande andrai a scoprire qual è la tua vera passione osservando meglio la tua vita e riflettendo su cosa ami davvero fare. Probabilmente, se conosci già quale essa sia, ti sarà facile rispondere. Nella seconda parte allora farai un passo in più e andrai a cercare il collegamento fra la tua passione e i tuoi talenti cercando di renderli in questo modo più produttivi. Se potessi fare una sola cosa per il resto della tua vita, quale sarebbe?



Qual è la cosa che saresti disposto a fare anche senza essere pagato?

Qual è quella cosa che hai sempre sognato ma mai realizzato?



Cosa ti motiva di più ad agire e ad alzarti dal letto la mattina?

Se sei riuscito a rispondere a queste domande vuol dire che nella tua vita esiste già qualcosa capace di riempirti di entusiasmo. Molto probabilmente sei così appassionato a questa cosa perché essa ti permette di esprimere la tua personalità nel migliore dei modi e di utilizzare quindi i tuoi Doni e il tuo Talento.

Adesso dovresti provare a trasformare questa passione in un’attività remunerativa e quindi in un impegno a tempo pieno. Non sempre è possibile monetizzare da ciò che più ci piace fare, bisogna anche essere realisti nella vita, però con la giusta dose di flessibilità puoi riuscire a trovare una soluzione soddisfacente.

Se per esempio ami andare in bicicletta ma è troppo tardi per diventare un campione del mondo di ciclismo come sognavi da bambino, allarga lo sguardo e non ti fossilizzare sulla tua idea iniziale. Ci sono una marea di possibilità che girano intorno al mondo delle corse o della bicicletta in generale.



Se invece ciò che amavi fare da ragazzo oggi non ti stimola più, cerca di capire perché quell’idea ti affascinava tanto. Nel caso del ciclismo potrebbe essere la sensazione di libertà che provavi quando eri in sella, il gioco di squadra, l’interesse per la natura e l’aria aperta. Elabora questi pensieri e cerca di capire adesso se puoi trasferire queste stesse sensazioni in un’altra passione.

Riprendi adesso l’esercizio che ti ha permesso di scoprire i tuoi Doni. Comincia a pensare a quelli che sono più evidenti. Sai spiegarne il motivo?

Pensa invece a quelli che risaltano un po’ meno. Sai spiegarne il motivo? Cosa potresti fare per renderli più forti, più evidenti?



In quali aree o compiti della tua vita, se sviluppati, ti sarebbero più utili?

Concentrati su ciò che sai essere la tua passione, come il tuo Dono può aiutarti ad alimentarla?



Adesso, al contrario, concentrati su ciò che hai scoperto essere il tuo Dono, come la tua passione può aiutarti a svilupparlo?

Per rispondere all’ultima domanda di questo capitolo farai uso di quello che io definisco un gioco, anche se in realtà è una tecnica molto utilizzata in ambito lavorativo, soprattutto nelle agenzie pubblicitarie dai copywriter e dagli art director quando devono farsi venire in mente idee creative e originali per comunicare un nuovo prodotto.

La tecnica si chiama Brainstorming, letteralmente “tempesta di



cervelli”. Di solito è un lavoro di gruppo in cui si lascia libero il pensiero e si sfruttano le associazioni di idea per trovare soluzioni a un determinato problema. Tutto è concesso, ci sono solo tre regole:

REGOLA N° 1: nessun pregiudizio.REGOLA N° 2: non criticare nessuna delle idee che ti vengono in mente, nemmeno quelle in apparenza più strambe.REGOLA N° 3: lascia che il tuo cervello lavori a ruota libera, mettendo a riposo più che puoi l’emisfero razionale.

In questo casa sarai solo a fare il gioco, a meno che tu non voglia farti aiutare da qualcuno a cui dovrai spiegare però per bene le regole e il lavoro che hai svolto in precedenza. Rispondi quindi a questa domanda utilizzando la tecnica del brainstorming.

Allarga il tuo sguardo e scrivi qui sotto tutto ciò che ti viene in mente (attività, lavoro, esperienze, ecc.) che è legato alla tua passione e che ti permetterebbe di sfruttare il tuo talento.



I peggiorinemici del

Talento

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Il peggior nemico del tuo Talento, mi dispiace dirlo, ma potresti essere tu stesso. Il fatto di non essere riuscito fino a oggi a sviluppare in pieno le tue capacità, molto probabilmente è dovuto al tuo modo di pensare.

Potresti essere talmente abituato a focalizzarti su ciò che non va in te da non riuscire più a notare quello che invece funziona benissimo. Scommetto che a volte sono gli altri a vedere in te qualità che tu non immagini neanche di possedere o che tu reputi banali e senza nessuna utilità.

A volte, quando mi capita di fare questo lavoro della scoperta dei talenti con una persona o un corsista che ha davvero tanta difficoltà ad analizzare se stessa e a scovare quali siano le proprie capacità, suggerisco di farsi aiutare da qualcuno che lo conosce davvero bene.

Arrivato a questo punto, quindi, se anche tu non sei ancora sicuro di aver trovato il tuo vero Talento, ti suggerisco di farti dare una mano da un tuo caro o da chi ti conosce meglio di tutti. Devi comunque stare sempre molto attento perché il giudizio degli altri può essere influenzato da valori e dalle credenze personali di ogni individuo e anche dal sentimento che questa persona prova per te.

Detto questo la cosa da fare è cominciare a vederti da un’altra prospettiva



e renderti conto delle trappole che la tua stessa mente ti pone davanti impedendoti in questo modo di affrontare la vita e le sue difficoltà con l’atteggiamento mentale migliore.

Rispondi a queste domande cercando di concentrarti e prendere consapevolezza del tuo modo di pensare e, di conseguenza, di agire.

Ti capita a volte di pensare che sia ormai troppo tardi per sviluppare alcune abilità o capacità?

In quali situazioni tendi a giudicarti negativamente o a sminuirti e perché?



Di quali persone in generale temi particolarmente il giudizio?

Ti è mai capitato di essere infastidito dai risultati o dai Talenti altrui? Cosa ti sei detto in quelle circostanze?



Come puoi evitare di cadere in questa trappola in futuro?



Fare delproprio Talento

un Brandpersonale

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La promozione e la riconoscibilità, la presenza, il saper far parlare di se è direttamente collegata a quanto le tue abilità particolari stanno emergendo e a quanto stai puntando su di esse.

Che cosa ti distingue? Cos’hai in più, di diverso, di nuovo o di meglio rispetto agli altri? Perché qualcuno potrebbe avere bisogno di te? Sei un prodotto da supermercato, da negozio specializzato o da boutique? Ti senti più apprezzato o sottovalutato da chi ti conosce?

In altre parole sei un buon marchio, hai un brand forte?

Qualunque sia la nostra età, la nostra posizione sociale, il lavoro che ci troviamo a fare, tutti dobbiamo capire l’importanza del branding. Noi siamo gli amministratori delegati delle nostre stesse aziende: la Io Spa. Per rimanere sul mercato oggi, il nostro lavoro principale è essere il responsabile marketing del brand chiamato TU. Tom Peters (Scrittore ed esperto di business management)

Non è quindi sufficiente avere scoperto il proprio Talento, arrivati a questo punto è essenziale anche saperlo comunicare agli altri. Lavorare sul proprio Personal Brand è indispensabile per trovare il lavoro che più ti si addice e quello grazie al quale potresti realizzarti.

Oggi i Social Network e le nuove tecnologie ti danno enormi possibilità di farti conoscere e far sapere al mondo quello che sei in grado di

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fare. Affrontare in profondità questo argomento richiederebbe non un capitolo ma un intero libro quindi per raggiungere lo scopo che questo e-book si è imposto ti basti sapere che per fare personal branding la cosa principale è SAPERSI VALORIZZARE!Questo non vuol dire solamente conoscere le tue capacità, le tue caratteristiche migliori e i tuoi punti di forza. Devi innanzitutto capire come comunicarle in modo che il mercato si accorga del tuo valore.

Chi sei per il tuo mercato, cosa ti distingue da chi svolge la tua stessa professione?

Quali sono le tue qualità più interessanti?



Quali sono te tue competenze più apprezzabili?

In generale, sulla base di queste considerazioni, come pensi di essere percepito dal mondo esterno? (Relazioni Personali, Professionali, Online.)



Come i Tuoi Talenti possono aiutarti a far aumentare all’esterno la percezione del tuo valore?

Il Talento si sviluppa nel ritiro, il carattere si forma nel tumulto del mondo. Johann Wolfgang von Goethe“



Tutti abbiamo un Brand Personale e i nostri Talenti concorrono a rinforzarlo. Che ne siamo consapevoli o meno, lavorare sul Brand Personale significa rendere coerenti ed efficaci i vari aspetti che lo definiscono.

Avere un Brand coerente ed efficace ti permette di raggiungere obiettivi personali e professionali più soddisfacenti.



Creare unpiano d’azione

basato sulTalento

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Un vincente è qualcuno che riconosce il suo talento naturale, lavora sui suoi limiti per tramutarli in abilità, e usa queste abilità per realizzare i suoi obiettivi.Larry Bird (Ex cestista, allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo statunitense)

Il talento è la visione di un obiettivo, la determinazione di raggiungerlo e l’originalità nel percorrere la strada meno battuta. Joan Mirò (Artista)

Il Talento può essere veramente espresso solo se lo si pone al servizio di un obiettivo. Possedere una qualsiasi capacità e non utilizzarla per raggiungere qualcosa di personalmente valido vuol dire sprecare il Dono che ci è stato dato.

Un obiettivo è fonte di motivazione e la motivazione nutre e aiuta a sviluppare il proprio talento. È un circolo il cui percorso porta al raggiungimento di grandi risultati.

Pensa a un tuo obiettivo, quello più importante in questo momento per te. Cosa stai facendo per raggiungerlo? Hai già pianificato la strada nel dettaglio? Cosa vuoi esprimere nell’ottenerlo?

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Pensando al tuo Talento e al tuo obiettivo, come puoi creare tra loro un collegamento?



Cosa puoi fare per mettere quel Talento al servizio di quell’obiettivo?



Conclusione

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Se hai risposto con impegno e serietà a tutte queste domande, a questo punto dovresti aver scoperto qual è il tuo Talento, dovresti essere riuscito a collegarlo alla tua Passione e dovresti avere un obiettivo specifico da perseguire.

Se uno di questi tre passaggi non è ancora ben chiaro nella tua testa, è normale, non ti preoccupare. Lavorare su se stessi richiede uno sforzo davvero grande, è uno dei compiti più impegnativi sul quale una persona si possa concentrare.

Aspetta qualche giorno, poi torna alle prime pagine di questo e-book e prova a rivedere le tue risposte. Vedrai che avrai le idee molto più chiare: il tuo cervello continua a elaborare un ragionamento anche quando in apparenza è impegnato in altro o mentre ti sta riposando.

Non ti demoralizzare se hai scoperto il tuo Talento ma in questo momento non riesci a vedere un modo chiaro per sfruttarlo. Il lavoro che hai svolto finora è solo l’inizio di un percorso che dura tutta la vita, una volta presa consapevolezza della tua innata capacità, non smetterai mai, infatti, di svilupparla e stimolarla.

L’unica cosa che devi fare adesso è semplicemente AGIRE: prima compirai il primo passo, prima arriverai al traguardo. Non aspettare che le cose succedano da sole, impegnati e datti da fare, oltre che utile e soddisfacente, può essere molto divertente.



Il primo tratto di questo percorso è stato un lavoro solitario e di riflessione. Adesso invece comincia la parte più spassosa: esci, confrontati con gli altri, regala stimoli alla tua mente, lasciati ispirare e apriti a tutte le nuove possibilità che ti potranno capitare, non ti fermare al già visto. Il tuo Talento ha bisogno di essere spronato e pungolato per venire fuori. Come?

1. Esci, parla e conosci persone nuove: non è stando chiuso in casa che potrai dare al tuo Talento la possibilità di svilupparsi. L’uomo

è un animale sociale e sono le relazioni tra le persone che fanno nascere nuove opportunità come nuovi progetti. Se fino ad ora gli ambienti che hai frequentato non ti hanno permesso di sviluppare le tue innate capacità, impegnati a fare nuove conoscenze. Come? Frequenta corsi, partecipa a

eventi, unisciti a viaggi di gruppo o organizza tu stesso qualcosa per attrarre gli altri. Non ti fermare ai Social Network per creare nuovi contatti. Parlare e incontrare persone nuove è stimolante e può aprire le porte a opportunità prima impensabili. Non c’è niente di più triste che vedere quanti talenti sprecano il loro tempo al bancone di un bar o davanti alla televisione.

2. Fai uno sport: meglio se uno di quelli che non hai mai provato (a meno che la tua passione sia proprio uno sport preciso, allora dedicati a quello). Oltre che aiutarti a mantenerti in forma, lo sport è un’attività adrenalinica, l’energia e l’entusiasmo che libererai praticandolo si



trasferiranno in tutti gli ambiti della tua vita. Lo sport inoltre libera e apre la mente e ti darà la possibilità di entrare a far parte di un gruppo di persone con la stessa tua passione.

3. Realizza almeno una cosa che hai sempre sognato: realizzare uno dei tuoi sogni, per piccolo che sia, aumenterà la tua autostima e la fiducia in te stesso. Se hai sempre desiderato visitare l’India, fai di tutto per riuscirci, anche se questo implica un sacrificio economico. Se la sfida che ti stimola di più e scalare una montagna, provaci. Se hai sempre sognato di diventare un

attore, iscriviti a un corso amatoriale di teatro, anche se le prospettive di diventare famoso sono basse. È solo mettendo alla prova ciò che pensi possa piacerti fare che potrai capire quanto lo vuoi veramente.

4. Viaggia: non devo certo essere io a dirti quanto sia importante viaggiare per allargare i tuoi confini e imparare a vedere il mondo con occhi diversi. Visita posti nuovi, non necessariamente dall’altra parte del mondo, e sperimenta nuovi modi di vivere, pensare, mangiare, amare e relazionarti con l’ambiente che ti circonda.

5. Leggi: leggere è come viaggiare ma restando seduti comodamente a casa. Questo non vuol dire che la lettura sia un sostitutivo del viaggio ma solo che ha gli stessi effetti: ti apre la mente e ti fa guardare oltre i tuoi limitati confini.



6. Metti alla prova il tuo lato artistico: se non lo hai mai fatto, liberare il tuo lato creativo ti farà conoscere una parte di te che potrebbe essere davvero interessante. Prova a disegnare, a ballare, a recitare, scrivere o suonare uno strumento musicale. La creatività è molto legata alla scoperta e allo sviluppo dei propri talenti.

7. Combina i tuoi talenti: se hai più di un talento o di una passione, perché non provi a unirle? Se per esempio hai un gusto superiore alla media nello scegliere lo stile di abiti da indossare o a combinarne i colori e sei anche molto brava a dipingere, perché non ti diverti a creare da sola i tuoi modelli disegnandoli? Se ti vengono particolarmente bene i dolci e ti piace

scrivere, perché non apri un blog di cucina in cui dai consigli su come preparare deliziosi dessert?

8. Esci dalla tua Zona di Comfort: questa è la cosa più importante e quella che poi riassume tutto ciò che ci siamo detti finora. Sforzati di fare cose che non hai mai fatto né provato nella vita, ancor meglio se sono esperienze verso le quali nutri un certo timore o con le quali hai una certa difficoltà a rapportarti. Questo non vuol dire che se soffri di vertigini e non ami gli sport estremi, devi comunque provare a lanciarti con il paracadute, non è necessario. Ma se sei timido e hai difficoltà a parlare con gli altri, devi sforzarti di farlo, perché creare relazioni con persone che non conosci è essenziale per sviluppare il tuo talento almeno nel 99% dei casi. Uscire dalla propria zona di comfort è l’unico modo per crescere come individualità e come persona.



Bene, adesso non ti resta che posare il tuo iPod, chiudere il tuo portatile o spegnere il tuo computer e mettere alla prova te e il tuo Talento.Ricordati solo di un’ultima cosa:

EMERGI se sei Unico

CRESCI se sei Strategico

REGGI se sei Autentico

EVOLVI se sei in Relazione

Tu hai qualcosa che ti caratterizza e che ti distingue dagli altri, devi solo prendere piena consapevolezza di questo e poi concentrarti sul tuo Talento per esprimere te stesso e realizzare ciò per cui sei nato.

II successo, nell’era della conoscenza, arride a coloro che fanno due cose: identificano e articolano i loro talenti, si mettono nella posizione di usarli. Peter Drucker (Economista e saggista)

Buona vita e scegli di essere!

Manuela Campanozzi

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CHI È MANUELAManuela Campanozzi è un Personal Trainer e Life Coach.Dopo varie esperienze lavorative in Italia e all’estero, si avvicina come spettatrice al mondo della crescita personale. Quella che all’inizio era semplice curiosità diventa ben presto un vero e proprio amore e Manuela

si accorge di aver trovato la sua strada. La passione si trasforma in professione dopo l’incontro con Roberto Re, il numero uno dei formatori italiani, che si rende subito conto delle sue potenzialità e la vuole nella sua squadra.

Gli anni di formazione al fianco di uno dei migliori Coach mondiali danno i loro frutti e nel 2006 Menuela viene nominata Direttore del Centro HRD Net di Milano dove tiene e gestisce il Programma FLY, corso di formazione strutturato con incontri a cadenza settimanale, fiore all’occhiello del gruppo HRD di Roberto Re e al quale partecipano ogni anno centinaia di persone.

I primi successi non fermano Manuela che continua il suo personale percorso di formazione con i migliori trainer mondiali, da Roy Martina a Richard Bandler, Robert Dilts fino a Anthony Robbins solo per citarne alcuni... e i risultati non tardano ad arrivare.In meno di dieci anni di attività la carriera di Manuela ha raggiunto infatti traguardi eccezionali e oggi i centri da lei gestiti sono addirittura quattro: Verona, Venezia, Trieste e l’ultimo arrivato Brescia.Più di mille persone partecipano ogni anno ai suoi corsi e sempre più realtà e aziende italiane affidano la formazione delle loro risorse umane a Manuela.

Con centinaia di ore d’aula e migliaia di persone formate, Manuela è considerata oggi uno dei migliori collaboratori di sempre di Roberto Re e della storia di HRD Training Group.

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