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UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA Istituto Comprensivo Statale “Carlo Levi” Maniace Anno Scolastico 2014 – 2015 Piano dell’Offerta Formativa Sito web www.iccarlolevimaniace.it E-mail: [email protected]

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UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA

Istituto Comprensivo Statale

“Carlo Levi” Maniace

Anno Scolastico 2014 – 2015

Piano dell’Offerta

Formativa

Sito web www.iccarlolevimaniace.it

E-mail: [email protected]

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INDICE

PREMESSA 3

IL CONTESTO

Cap. 01 Storia e identità della scuola 4

Cap. 02 Storia e identità della comunità di Maniace 6

Cap. 03 Cooperazione tra scuola ed extra scuola 8

LA MISSION

Cap. 04 La Mission 9

Cap. 05 Finalità e priorità della scuola 10

INPUT

Cap. 06 Risorse economiche 11

Cap. 07 Risorse strutturali 13

Cap. 08 Risorse professionali 14

I PROCESSI

Cap. 09 Organigramma 16

Cap. 10 Funzionigramma 22

Cap. 11 Descrizione incarichi Funzioni Strumentali 23

Cap. 12 Formazione Docenti 24

Cap. 13 Formazione personale ATA 24

Cap. 14 Progettazione Organizzativa 25

14.1 Programmazione educativa 26

Cap. 15 Ampliamento Offerta Formativa /Progetti D’Istituto 29

Cap. 16 Progetti PON 52

Cap. 17 Progetti Finanziati con il Fondo D’Istituto 53

Cap. 18 Finalità e Caratteri della Valutazione 54

AGGIORNAMENTI ANNUALI /ALLEGATI 55

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Premessa

Il Piano dell’Offerta Formativa, previsto dall’art. 3 del D.P.R. n. 275 del 8/3/99

“Regolamento dell’Autonomia delle Istituzioni Scolastiche” è il documento

fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola. Illustra,

infatti, quelle che sono le linee distintive, il progetto specifico dell’Istituto. In esso

l’Istituto riporta la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed

organizzativa adottata, anche in rapporto alle specificità sociali e culturali in cui opera

nell’esercizio della propria autonomia

Il Piano, frutto della compartecipazione di tutte le componenti scolastiche, è

impostato in coerenza con gli obiettivi generali e educativi definiti a livello nazionale,

intercetta le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico, tende a raccordarsi

con gli Enti locali e con le diverse realtà istituzionali del territorio.

Pertanto, l’elaborazione del Piano dell’offerta formativa da parte del Collegio

(con delibera del Consiglio di Istituto) tiene conto:

Del contesto socio-culturale del territorio

Dei bisogni effettivi e delle esigenze reali della comunità locale

Delle risorse umane, materiali e strutturali, presenti nella scuola e nel territorio

Dei risultati del monitoraggio dell’anno precedente.

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1. Storia e

identità della

scuola La storia dell’istituzione della scuola a Maniace

è lunga, ma soprattutto travagliata.

Negli anni che seguirono alla I guerra

mondiale, le famiglie cominciarono a stabilirsi a

Maniace e diventò impellente il problema

dell’istruzione dei figli.

Dai dati raccolti si ha indizio che, a seguito di

una petizione dei contadini rivolta ad ottenere un servizio scolastico, lo Stato intervenne

per la prima volta a Maniace nel 1926, impiegando un maestro che trovò alloggio nei

locali della Ducea.

Nelle altre contrade, i contadini provvedevano da sé a chiamare gli insegnanti,

impegnandosi a cercare loro alloggio, ed allestire un’aula nei casolari e dare loro un

compenso in natura.

Solo nel 1949 la contrada Fondaco fu dotata dal Duca dell’attuale edificio

scolastico, dove al piano terra si trovavano le aule, mentre al primo piano trovavano

alloggio gli insegnanti.

Nel 1954 una ditta Svizzera fornì i

prefabbricati di legno delle scuole di Pezzo

e Semantile.

Negli anni ’60 queste sezioni

divennero statali, ne furono aggiunte altre

(si trattava in genere di pluriclassi) a S.

Andrea, Petrosino, La Piana, e persino Taiti

in locali alquanto inadeguati e alcuni

difficili da raggiungere per la mancanza di

strade asfaltate.

In seguito furono istituite le prime sezioni di scuola materna, che dipendevano dal

circolo didattico di Bronte.

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Erano ancora anni duri per gli scolari che dovevano percorrere vari chilometri a

piedi per raggiungere i plessi scolastici più vicini, attraversando campi e persino

torrenti, data la mancanza di strade e idonei mezzi di trasporto.

Solo nel 1978 fu istituito il servizio di trasporto scolastico con il primo pulmino, che

cominciò a fare il giro delle contrade almeno fino a dove le strade erano transitabili

sebbene in terra battuta; servizio che con gli anni è stato sempre più potenziato fino a tre

pulmini.

Nel 1967/68 fu istituita una succursale della Scuola Media “Castiglione” di

Bronte, diretta dal Preside Zerbo, che inizialmente contava solo pochi alunni, sita prima

in una struttura privata e poi adattando un vecchio caseggiato ad edificio scolastico, lo

stesso che è utilizzato ancora ma, oggi insufficiente a sopperire alle necessità della

popolazione scolastica attuale.

In effetti, poi, molte sezioni si trovavano in locali in affitto come il plesso Furnari

e altre nella scuola elementare del plesso di Fondaco.

La Scuola Media ottenne l’autonomia nel 1991, diretta dal Preside Longo,

mentre la Scuola Materna ed Elementare dal 1985 fecero parte del Circolo didattico di

Maletto.

Il 1° settembre del 1999 fu istituito a Maniace l’attuale Istituto Comprensivo

Sperimentale “Carlo Levi”, diretto dal Preside prof. Vincenzo Raccuia, aggregando la

scuola dell’Infanzia e la scuola primaria che allora dipendevano dal Circolo Didattico di

Maletto con la scuola secondaria di primo grado di Maniace.

Nonostante la situazione sia migliorata con il trasferimento, nel 1999, del Plesso

di Pezzo Inferiore al Beato Placido, struttura di proprietà dell’A.S.L, in locali più

adeguati e con il completamento della palestra comunale, in tutte e tre gli ordini di

scuola, si evidenzia la necessità di maggiori spazi da adibire ad aule e laboratori.

Nel febbraio dell’anno in corso è stata altresì completata una nuova ala ad

ampliamento del plesso di Fondaco, dove è stato sistemato un corso di scuola

secondaria di 1° grado. Ma ancora una volta i locali sono insufficienti ad accogliere la

popolazione scolastica di Maniace che è in continuo aumento.

Dal 1° giorno di scuola dell’anno scolastico 2006/07 si è realizzato il progetto di

accentrare tutta la scuola materna nel plesso Beato Placido, la scuola primaria nel Plesso

di Fondaco.

Nell’anno scolastico 2008/2009 è stata realizzata la sopraelevazione dell’edificio

scolastico che ospita l’attuale scuola primaria. Sono state realizzate n. 5 nuove aule che

accolgono alcune classi della scuola secondaria di primo grado.

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2. Storia e identità della

comunità di Maniace

Il territorio di Maniace, o ducea dei Nelson com’è

più comunemente conosciuta, si estende, in provincia di

Catania, dalle pendici dell’Etna e giù per le valli del

Saraceno e del Simeto e oltre fino alle vette dei Nebrodi.

Maniace conosciuta durante la dominazione

araba con il nome di Ghiran àd Daquiq prese e

conservò l’attuale nome a seguito della vittoria

riportata nei suoi pressi contro gli arabi dal

generale bizantino Giorgio Maniace nel 1040.

Il geografo arabo Idrisi vissuto alla corte del re

normanno Ruggero Il (1112-1154) descrisse Maniace

come “villaggio in pianura ben popolato, ricco di mercanti, territorio fertile e

abbondante d’ogni cosa.”.

Notorietà e splendore le furono

aggiunti dalla presenza dell’Abbazia

benedettina di “Santa Maria del

valorosissimo Maniace”, fatta costruire

nel 1174 dal re Guglielmo il Buono su

espresso desiderio della regina madre,

Margherita di Navarra.

Il suolo di Maniace prese l’aspetto di

una landa deserta e per secoli fu calpestato

prevalentemente da pastori in

transumanza, fino a quando nel 1799, non cambiò nuovamente signore.

Da Ferdinando IV, re delle Due Sicilie, fu regalato unitamente alla città di Bronte

all’ammiraglio inglese Orazio Nelson per aver questi, per conto del regno britannico,

aiutato il re borbone a reprimere in Napoli la “Repubblica partenopea” nata nel vento

della rivoluzione francese.

La donazione del Borbone, fatta in

quel fine secolo alla vigilia del

risorgimento italiano, rappresentò

indubbiamente un vero aborto

d’investitura feudale e impresse un

marchio di anacronismo storico destinato

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a rimanere per lungo tempo segno rappresentativo del territorio di Maniace.

Mediante l’opera di un Comitato Cittadino, nato nel 1967, animato dal parroco

del luogo, altre conquiste vengono raggiunte nel campo delle strutture e dei servizi

sociali e civili: costruzione di ponti, strade, scuole, acquedotti, reti idriche e telefoniche;

apertura della farmacia, degli sportelli postale e anagrafe; una chiesa sorge per le

necessità di culto nella borgata di Petrosino mentre al centro viene costruito un salone

parrocchiale che oltre a soddisfare le esigenze del culto diventa luogo d’incontro per. la

promozione delle opere civico-sociali, delle attività teatrali, musicali, culturali ed altro.

E finalmente, nel 1981, i circa 3. 000 abitanti delle varie borgate si costituiscono

in comune autonomo.

Oggi Maniace ha una popolazione di circa 3.700 abitanti, la sua struttura urbanistica è costituita da 18 contrade disseminate in un ampio territorio. L’economia del paese è prevalentemente agricola e il livello culturale modesto. Pochi sono gli impiegati e gli artigiani, mentre la maggior parte tra cui anche le donne è solita lavorare nei paesi vicini, (Adrano, Paternò, Biancavilla) presso i magazzini orto- frutticoli.

La conformazione territoriale, che presenta una dispersione geografica unica nella provincia di Catania, crea numerosi problemi alla socializzazione, alla comunicazione, al confronto, allo scambio e, considerato il rapporto tra popolazione anziana e giovanile, Maniace risulta essere il Comune più giovane d’Italia.

Nelle tante contrade di Maniace si evidenziano mancanza di luoghi

d’aggregazione, assenza di servizi per il tempo libero e per lo sport, nonché di strutture e spazi ben definiti atti ad attività ricreative e culturali ad eccezione del centro dove è stata realizzata la palestra comunale. Ma anche qui manca un vero centro cittadino.

Tale situazione incide soprattutto sulla fascia giovanile che, tra l’altro vede

limitate le proprie risorse e la possibilità di vivere la propria adolescenza in condizioni ideali di socializzazione. L’assenza di un cinema, di un teatro,di spazi aperti pubblici, porta un’aggregazione verso le sale giochi, che, sempre più in aumento, creano anche occasioni per un inizio di disagio sociale.

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3 Cooperazione tra scuola ed

extrascuola

Riguardo alle strutture ed ai servizi presenti sul territorio, l’Istituto “Carlo Levi”

realizza diverse collaborazioni, diversi progetti in rete e precisamente:

1. DISPERSIONE SCOLASTICA

2. PROGETTO EDUCAZIONE AMBIENTALE

3. EDUCAZIONE ALLA SALUTE Educazione Alimentare: “Frutta nelle Scuole”

4. PERSONALIZZAZIONE DEI CURRICULA E INTEGRAZIONE. Didattica Laboratoriale trasversale e interdisciplinare attraverso la metodologia dei linguaggi espressivi.

5. PROGETTO RICERCA E SPERIMENTAZIONE:

ICF. Dal Modello dell’OMS alla progettazione per inclusione./DISLESSIA

V.A.L.E.S. -PROGETTI DI FORMAZIONE E RICERCA (Accordo di rete)

6. PROGETTO ATTIVITÀ SPORTIVE: Psicomotricità (Scuola Dell’infanzia) Gioco- Sport (Scuola Primaria) Giochi Sportivi Studenteschi (Scuola Secondaria Di Primo Grado)

7. PROGETTO NUOTO

8. PROGETTO VIAGGI DI ISTRUZIONE-VISITE GUIDATE

9. PROGETTO CONTINUITÀ

10. ORIENTAMENTO

11. PROGETTO COPPA LEVI

12. PROGETTO LEGALITA’ E PARI OPPORTUNITA’

13. PROGETTI P.O.N.

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4. “La Mission”

L’Istituto Comprensivo “Carlo Levi” di Maniace ha individuato la propria

Mission nella:

“Promozione del successo formativo del discente attraverso l’acquisizione delle

conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di

base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona”

Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni

ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene

l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e le

inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del

sistema di istruzione.

5. Principi

La nostra scuola si ispira ai principi dettati dal D.P.C.M. del 7/6/95 “Carta dei

Servizi” adeguandoli al contesto territoriale e precisamente:

Uguaglianza, come garanzia di pari opportunità formative.

Imparzialità e regolarità, come impegno della scuola ad adottare tutte le misure volte

a garantire agli utenti il regolare ed imparziale svolgimento al servizio.

Accoglienza ed integrazione, come elaborazione di specifici progetti mirati a favorire

l’accoglienza di genitori ed alunni e l’integrazione di ogni tipo di diversità.

Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza, come elaborazione e comunicazione

all’esterno dei criteri per la formazione delle classi; come impegno a favorire la

frequenza obbligatoria attraverso la diversificazione dell’offerta formativa rispetto alle

variabili individuali e sociali dell’utenza.

Partecipazione, efficienza e trasparenza, come impegno degli operatori interni ed

esterni alla scuola a collaborare in forma attiva per attuare ogni iniziativa formativa

secondo le modalità democratiche della condivisione e della responsabilità dei risultati

conseguiti.

Libertà d’insegnamento ed aggiornamento del personale come creatività pedagogica,

da attivare e sostenere con la formazione in servizio nel rispetto dell’autonomia

culturale e professionale dei docenti, per garantire la libertà d’apprendimento

dell’alunno anche attraverso la ricerca e la sperimentazione d’interventi finalizzati

all’innovazione metodologico-didattica.

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5.1 Finalità e priorità ̀ La nostra scuola , come da C.M. N° 31 del 18/04/2012, si costituisce come

un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo

formativo per tutti gli alunni.

A tal fine vengono indicati i seguenti principi metodologici:

Maturare l’identità, conquistare l’autonomia, sviluppare competenze e il senso

della cittadinanza

Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni

Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità

Favorire l’esplorazione e la riscoperta

Incoraggiare l’apprendimento collaborativo

Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere

Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio.

Tali finalità verranno perseguite adeguandole alla comunità locale e considerando le

seguenti priorità̀:

1. Attivazione di azioni di formazione ed aggiornamento dirette al potenziamento del

processo di diffusione della cultura dell’autonomia e dell’arricchimento delle

competenze professionali dei docenti.

2. Innalzamento del tasso di successo scolastico e formativo individualmente

possibile.

3. Sviluppo dell’insegnamento delle lingue comunitarie.

4. Potenziamento delle attività mirate alla continuità educativa ed

all’orientamento.(didattica dell’orientamento).

5. Introduzione nella pratica didattica delle nuove tecnologie educative.

6. Potenziamento degli interventi mirati all’integrazione delle diversità̀, secondo

quanto previsto dalla nuova normativa.

7. Promozione dell’istituzione scolastica come “centro di aggregazione” socio-

culturale.

8. Documentazione degli esiti del processo educativo per rafforzare l’identità e la

memoria storica della scuola.

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6. “Risorse economiche”

Il bilancio economico della scuola si costruisce sul POF della scuola, essendo uno

degli strumenti necessari a garantire l’efficienza e l’efficacia dei risultati del servizio

scolastico.

Infatti, per ciascun’attività o progetto è compilata una scheda descrittiva con cui

rapportare la copertura finanziaria alle priorità della scuola.

Le Istituzioni scolastiche, al fine della predisposizione e dell’approvazione del

Programma Annuale per l’esercizio finanziario 2013, si atterranno alle istruzioni

generali sulla gestione amministrativo-contabile dettate con D.A. 31.12.2001, n. 895.

Ai sensi dell’art. 7 della Legge Regionale 24.2.2000, n. 6 e successive modifiche ed

integrazioni, la dotazione finanziaria essenziale è costituita dalle somme erogate

annualmente a valere del Cap. 373314 del Bilancio della Regione Siciliana.

La dotazione finanziaria deve essere utilizzata, a seconda delle esigenze della Istituzione

scolastica, per le spese di competenza dell’ Amministrazione regionale inerenti al

funzionamento amministrativo generale, al funzionamento didattico generale e alle

spese di investimento.

Per quanto attiene alla determinazione delle somme da iscrivere nella prevista

articolazione delle voci dell’Aggregato 03 si precisa quanto segue:

– Voce 01 - si iscriverà una somma pari al 60% di quanto accertato alla stessa Voce

per l’es. fin. 2012 rapportata al numero degli alunni frequentanti nell’anno scolastico

2011/2012;

- Voce 02 - l’iscrizione della somma verrà effettuata al momento della comunicazione

dell’assegnazione della dotazione finanziaria da parte di questa Amministrazione. Ai

sensi di quanto disposto dall’art. 7 della Legge Regionale 24.2.2000, n. 6, così come

modificato dall’ art. 41 della L.R. 28.12.2004, n.17, detta somma dovrà essere utilizzata

“per la realizzazione di progetti mirati a far fronte a particolari esigenze collegate alle

condizioni demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del territorio”.

Si ricorda che con la dotazione finanziaria, di cui al Cap. 373314 del Bilancio della

Regione Siciliana, non possono essere finanziate le spese di personale rientranti nelle

competenze ministeriali, nonchè le spese poste per legge a carico degli Enti Locali (art.

3- Legge 23.11.1996, n.23), fatta salva la previsione di cui all’art. 46, comma 2.

Finanziamenti dallo Stato, dagli Enti Locali o da altre Istituzioni pubbliche

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Per l’iscrizione delle somme le Istituzioni scolastiche si atterranno alle indicazioni che

verranno fornite dalle stesse Amministrazioni ed Enti eroganti.

Contributi da privati

L’iscrizione di detti contributi è subordinata alla certezza della loro

riscossione, che si concretizza con l’avvenuto versamento sul c/c postale e/o sul conto

corrente bancario.

Le somme versate sul conto corrente postale sono trasferite, almeno una volta al

trimestre, sul conto corrente bancario presso l’istituto cassiere.

Si ricorda che sul predetto conto corrente postale non possono essere ordinati

pagamenti.

I Sigg. Revisori dei conti, nell’espletamento della loro attività istituzionale di controllo,

vorranno osservare quanto previsto dalla C.A. n. 16 - Prot. 9149 – dell’1.12.2006.

(Circolare n.24 del 25 ottobre 2012)

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1. “Le risorse strutturali”

L’Istituto Comprensivo Carlo Levi comprende la scuola dell’infanzia, la scuola

primaria e la scuola secondaria di 1° grado. La sede Centrale, sede degli uffici di

presidenza e di amministrazione, è ubicata in piazza dell’Autonomia, la scuola primaria

e la scuola secondaria di primo grado in Corso Fondaco ( plesso Fondaco) mentre la

scuola dell’infanzia in via Beato Placido ( Plesso Beato Placido).

Funzionamento

La scuola secondaria di 1° grado osserva un orario di 30 ore settimanali da

lunedì a sabato, dalle ore 8.05 alle ore 13,05.

La scuola primaria osserva un orario di 27 ore settimanali da lunedì a sabato

dalle ore 8,35 alle ore 13,35.

La scuola dell’Infanzia osserva l’orario di 40 ore settimanali da lunedì a venerdì

dalle ore 8,30 alle ore 16,30

Strutture

Edificio centrale

La sede centrale dell’Istituto

scolastico si trova all’interno

di un edificio su due elevazioni

sito in prossimità dell’ingresso

di Maniace

№ 1 stanza Dirigente

scolastico

№ 1 stanza D.S.G.A.

№ 1 Stanza uffici di

amministrazione

№ 1 locale Archivio

№ 3 locali adibiti a laboratorio

Servizi igienici

№ 1 locale per i collaboratori

Edificio di

Beato Placido

Il plesso è situato

in via Beato

Placido, a poche

centinaia di metri

dalla sede

centrale.

L’ingresso

avviene

direttamente dalla

via Beato Placido

№ 7 aule per

scolastiche,

scuola

dell’Infanzia

Servizi igienici

N° 1 Aula mensa

№ 1 locale per i

collaboratori

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SCUOLA PRIMARIA

TEAM DOCENTI COLLABORATORI SCOLASTICI

N° COGNOME E NOME

BAUDO CONCETTA

CAGGEGI CARMELA

CARUSO MARIA LUISA

DI MARCO GIUSEPPINA

GALATI GIORDANO MARIA CATENA

GIBILISCO GIOVANNA

LA MELA PATRIZIA

MICELI GIOVANNA

PORTALE LAURA

PRIOLO CARLO

RAGUSA MARIA

RAPISARDI ANGELA

SCARAVILLI FORTUNATA

TRECARICHI AUSILIA

TRISCARI ARIANNA VECCHIO MARIA GERARDA

VIRZI’ GIOVANNA CRISTINA

VIRZI’ MARIA GAETANA

RISORSE PROFESSIONALI SCUOLA DELL’INFANZIA

TEAM DOCENTI

COLLABORATORI SCOLASTICI

COGNOME E NOME

BARONE TINDARA

CAMARATA VENERA

CRASCI MARIA AMELIA

CUNSOLO ANTONINA

DI FRANCESCO RITA SABRINA

GRASSIA SABRINA

GUIDOTTO ANNUNZIATA GULLOTTO GAETANA SOSTEGNO

LONGHITANO ANNALISA RACITI GIUSEPPA RUSSO ANGELA

SARANITI AGATA

SARANITI CLAUDIA

SPANO' GIUSEPPA

TRIPOLI NUNZIATA

VALASTRO MARIA CATENA

VASSALLO STEFANIA

Esterina Viale

Carmela Musumeci

Felice Motta

COGNOME E NOME

Costanzo Salvatore

Spartà Vincenzo

Zingali Antonina

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

COGNOME E NOME

ARENA GIOVANNI

BONTEMPO SCAVO MARIA

COGNOME E NOME

CANNAVO’ GIUSEPPA

CANTARELLA ROSSELLA

CAZZETTA ALESSIA

CELANO SIMONA

PARASILITI SALVATORE

COSENTINO MIMMO ROSARIO

STRANO GIUSEPPA CARUSO GIOVANNI

D'ANGELO LETTERIA

FIORENZA ANTONELLA

GIALLOMBARDO CONCETTA

GIANNONE CONCETTA

GRASSO MARIA

LA MAESTRA GAETANA

MARCHETTI MANUELA/CANTARELLA

MONTAGNO ARMANDO

PAPALIA FABRIZIO

PITTALA' LUCIA ROSETTA

RACITI ROSINA RITA

SCIACCA NUNZIATINA

SUNNA SABRINA

PERSONALE DI SEGRETERIA

N. COGNOME E NOME

1 RAITI DOMENICO DSGA

2 MARCHESE VENERA

3 SANTANGELO

4 LABATE ANTONIO

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ORGANIGRAMMA

A m b i t o d e l l a d i r e z i o n e e d e l l a c o l l a b o r a z i o n e a l l a d i r i g e n z a

s c o l a s t i c a

D o c e n t i F u n z i o n i s t r u m e n t a l i a l P O F

S t a f f p e d a g o g i c o d i I s t i t u t o

Referenti

Referenti Dipartimenti disciplinari

DIRIGENTE SCOLASTICO FRANCESCO

MANCUSO

COLLABORATORE

MARIA LUISA CARUSO Coordinamento settore formativo Scuola primaria Verbalizzazione lavori Collegio Referente Dispersione scolastica

1° COLLABORATORE

CARMELA CAGGEGI

Area degli alunni con BES

e sostituzione Dirigente

FUNZIONI STRUMENTALI

AREA 1 : Giuseppina Di Marco

AREA 2 : Giovanna Gibilisco

AREA 3 : Armando Montagno

AREA 4 : Tindara Barone

AREA 5 – Carlo Priolo

RESPONSABILI SETTORI FORMATIVI

Scuola Dell’Infanzia: Barone Tindara Scuola Primaria: Caruso Maria

Luisa Scuola Secondaria di primo grado: Montagno

Armando

i

Sicurezza Giovanna Gibilisco-La Maestra Coordinatore del gruppo H (GLOP) Carmela Caggegi-Cosentino-Miceli Progettualità speciali Carmela Caggegi (PON, POR, ecc.) Gestione sito WEB Giuseppina Di Marco Informatizzazione didattica/documenti didattici Carlo Priolo

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Commissioni

Coordinatori di classe della Scuola SSdPG

Area linguistica Area scientifica AreaAntropologica Area espressiva-artistica-musicale

Sostegno

Pittalà Lucia Grasso Maria

D’Angelo Letteria Virzì Maria

Miceli Giovanna

Commissione rielaborazione POF Di Marco, Barone, , Caruso, Gibilisco, Pittalà, Caggegi

Commissione Verifica e valutazione Barone-Virzì Cristina-D’Angelo-Grasso Progettualità speciali Caggegi e Di Marco Gestione del sito Web Di Marco Registro elettronico Priolo

CLASSE COORDINATORI SEGRETARI CLASSE

1A GRASSO MARIA FRANCESE 1A

2A D’ANGELO LETTERIA ROSTA MARIA 2A

3A ARENA GIOVANNI MAMMANO MARIA GRAZIA 3A

1B CANNAVO’ GIUSEPPA LA MAESTRA 1B

2B LA MAESTRA GAETANA GIANNONE CONCETTA 2B

3B PITTALA’ LUCIA SOSTEGNO 3B

1C CANTARELLA ROSSELLA ED. ARTISTICA 1C

2C SARDO M.LETIZIA SCIENZE MOTORIE 2C

3C SCIACCA NUNZIATINA MONTAGNO ARMANDO 3C

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Segretari di classe della Scuola SSdPG

Coordinatori di classe della Scuola Primaria Coordinatori di sezione della Scuola dell’Infanzia

Sez. A

Sez. B Sez. C Sez. D

Sez. E Sez. F Sez. G

AMELIA CRASCI’

TINDARA BARONE ANNALISA LONGHITANO

SABRINA DI FRANCESCO NUNZIA TRIPOLI CLAUDIA SARANITI

MARIA C. VALASTRO

1 A

1B

VIRZI’ MARIA

DI MARCO GIUSEPPINA

IIA IIB II1A II1B

IVA IVB IV C

VA VB

CARUSO MARIA LUISA RAGUSA MARIA CAGGEGI CARMELA TRISCARI ARIANNA

GIBILISCO GIOVANNA VIRZI’ CRISTINA TRECARICHI AUSILIA

PORTALE LAURA SCARAVILLI FORTUNATA SEGRETARI VIRZI’ M. 1°

TRECARICHI AUSILIA 2° CCICLO

CLASSE SEGRETARI SEGRETARI CLASSE 1A CELANO SIMONA FRANCESE 1A 2A BONTEMPO MARIA ROSTA MARIA 2A 3A ROSTA MARIA MAMMANO MARIA GRAZIA 3A 1B RACITI ROSINA LA MAESTRA 1B 2B SUNNA SABRINA GIANNONE CONCETTA 2B 3B GIANNONE CONCETTA SOSTEGNO 3B 1C FIORENZA ANTONELLA ED. ARTISTICA 1C 2C GIALLOMBARDO CONCETTA SCIENZE MOTORIE 2C 3C SALLEO MAGNO A.MARIA MONTAGNO ARMANDO 3C

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COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

MEMBRI EFFETTIVI

Laura Portale

Maria Grasso

Antonina Cunsolo

Nunziata Tripoli

MEMBRI SUPPLENTI

La Maestra

D’Angelo

DOCENTI NEO IMMESSI

IN RUOLO E RISPETTIVI TUTOR

DOCENTI TUTOR

Raciti Giuseppa Crascì Vassallo Stefania Di Francesco Sardo M.Letizia Cannavò Giallombardo Concetta Sciacca

DIRIGENTE DEI SERVIZI

AMMINISTRATIVI

Domenico Raiti

COLLABORATORI

SCOLASTICI Centrale Carmela Bontempo

Plesso Fondaco Salvatore Parasiliti Antonina Zingale

Pina Strano Giovanni Caruso Salvatore Costanzo Vincenzo Spartà

Plesso Beato Placido Esterina Viale

Carmela Musumeci Felice Motta

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PERSONALE DI SEGRETERIA

Santi Santangelo

Venera Marchese Antonio Labate

CONSIGLIO D’ISTITUTO

1. Corrado Bontempo presidente

2. Francesco Mancuso dirigente 3. Aurelia ConoGenova vicepresidente 4. Armando Montagno genitore 5. Maria Musarra genitore 6. Manuela Costanzo N. genitore 8. Caterina Pruiti genitore 9. Claudia Salvà B. genitore 10. Carmela Caggegi docente 11. Maria Luisa Caruso docente 13. Ausilia Trecarichi docente 14. Giuseppina Di Marco docente 15. Tindara Barone docente 16.Salvatore Parasiliti ata 17.Antonina Zingale ata

ORGANO DI GARANZIA

Francesco Mancuso Dirigente Rosetta Palacino Genitore Maria Luisa Caruso Docente SP Giuseppa Di Marco Docente SP

R.S.U. Carmela Bontempo Scavo Carmela Caggegi

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10. Funzionigramma

Nucleo Interno per l’Autonomia

Giunta esecutiva

Presidente: Dirigente Scolastico 1 docente

1 collaboratore scolastico

2 genitori

Docenti

utilizzati Personale

A.T.A. Referenti progetti

Docenti specialisti

Gruppo Docenti Coordinatori di

classe

Collegio Docenti

Docenti scuola dell’infanzia Docenti scuola primaria

Docenti scuola sec. 1° grado

Docenti sostegno

Consiglio

d’Istituto Dirigente scolastico

8 Docenti 8 Genitori

2 personale ATA

№ 4 docenti

F.O.

Capo

D’Istituto

Collaboratori

del D.S. Funzioni

aggiuntive

D.S.G.A

Gruppi di lavoro

Gruppi di progetto

Consigli di classe

Dipartimenti disclipinari

Commissioni di studio

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11. Descrizione incarichi funzioni strumentali

AREA 1

Gestione del POF

AREA 2

Sostegno al lavoro del docente

AREA 3

Interventi e servizi per gli studenti

AREA 4

Enti e istituzioni esterne

AREA 5

Tecnologie e informatica

Docente incaricato:

Di Marco Giuseppina (docente scuola primaria)

Coordinamento attività del Pof Coordinamento attività curricolare Organizzazione e gestione del Pof Diffusione del Pof Autoanalisi e valutazione di sistema Valutazione delle attività del Pof Coordinamento dei progetti speciali Invalsi Gestione sito Web della Scuola

.

Docente incaricato:

Gibilisco Giovanna (docente scuola primaria)

Coordinamento della formazione in servizio Collegialità Risorse e organizzazione Metodologie e strategie di lavoro Accoglienza dei nuovi colleghi Medicina scolastica - educazione alla salute Legalità e pari opportunità Sicurezza

Visite guidate e i viaggi

d’istruzione per la SP.

Docente incaricato:

Montagno Armando (docente scuola secondaria di primo

grado)

Differenziazione, recupero, compensazione. Diversità: stranieri Insegnamento/apprendimento metodologie. Continuità Referenza per la documentazione educativa SSPG Ampliamento offerta formativa

Accoglienza alunni

Docente incaricato:

Barone Tindara (docente scuola dell’infanzia )

Raccordi col territorio Progettazione integrata Territorio, beni culturali e aule decentrate Uscite culturali Scuola Infanzia Continuità didattica

Referenza per la documentazione educativa scuola Infanzia

Docente incaricato:

Priolo Carlo (docente scuola primaria)

Tecnologie e biblioteche Produzione materiali didattici e documentazione Informazione e comunicazione Uso e gestione registro elettronico

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12. Formazione dei docenti

Per quanto riguarda la formazione dei docenti, all’inizio dell’anno la commissione

preposta ha elaborato e somministrato agli stessi una scheda per rilevare i bisogni

formativi dei docenti.

Dalla rilevazione dei dati emerge quanto segue:

1. Attivazione dei corsi di formazione per il personale docente e ATA, relativi alla

sicurezza sui luoghi di lavoro, alle attività per la prevenzione al pronto soccorso.

2. Corso di Formazione per docenti per l’uso del registro elettronico.

3. Autovalutazione VALES

13. Formazione del personale

ATA Le attività di formazione e aggiornamento seguiranno le nuove modalità previste dal

M.P.I:

formazione in presenza

formazione a distanza

VALUTAZIONE

La valutazione si svolgerà con l’uso di questionari in ingresso ed in uscita; con

interviste e focus-group sul luogo di lavoro e on-line; con rilascio d’attestati di

frequenza, indicanti gli argomenti trattati dal personale formato.

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14.Progettazione organizzativa

Nella progettazione organizzativa sono presi in esame i seguenti descrittori:

1. Tempo scuola: il tempo di permanenza degli alunni per lo svolgimento delle

attività curricolari obbligatorie, previste dai vigenti programmi ministeriali e dalla

scuola,

2. Raggruppamento alunni: si considerano tutte le possibili opzioni di

raggruppamento degli alunni previste dalla gestione della libertà d’insegnamento e dalle

scelte organizzative condivise dal Collegio dei docenti;

3. Tempo delle discipline: numero di ore annue previste per l’insegnamento delle

discipline, calcolate moltiplicando il numero di ore settimanali per 33 settimane;

4. Tempo dell’insegnamento/apprendimento: tempo con cui gestire la flessibilità

della programmazione settimanale, previste dal CCNL vigente;

5. Unità oraria d’insegnamento: tempo di ciascuna unità

d’insegnamento/apprendimento

6. Aggregazione delle discipline: l’accorpamento delle discipline in ambiti

disciplinari effettuata secondo affinità epistemologiche e comunque sempre nel rispetto

dell’efficacia didattica;

7. Team docenti: si specifica come s’intende gestire l’organico funzionale in

funzione del raggruppamento alunni;

8. Assegnazione degli ambiti disciplinari ai docenti: è indicata l’assegnazione dei

docenti alle classi

14.1 La programmazione educativa

La programmazione educativa d’Istituto, elaborata secondo le disposizioni ministeriali,

tiene conto delle esperienze realizzate, delle proposte del personale docente e non

docente, dei genitori, degli alunni e viene di seguito sintetizzata:

1. L’analisi della situazione

2. Gli obiettivi educativi generali

3. L’interdisciplinarietà

4. La metodologia

5. Gli strumenti e le risorse

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6. Gli spazi

7. I materiali e i sussidi

8. La verifica e la valutazione

9. Le iniziative di sostegno

10. L’orientamento

11. Rapporto scuola-famiglia

ANALISI DELLA SITUAZIONE

Ogni Consiglio di classe, dopo un’attenta analisi della situazione, all’interno della

programmazione, deve fare propri gli stimoli di tipo socio- culturale di provenienza di

ciascun allievo

OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI

Il rispetto per se stessi e per gli altri, per le leggi e le norme della civile e pacifica convivenza, per i valori del lavoro e della libertà

La coscienza di essere cittadini per potersi impegnare nello sviluppo culturale e sociale della comunità

L’autocontrollo, come capacità di mettersi in rapporto con gli altri

La capacità di porsi in situazioni di ricerca e di organizzare il proprio lavoro con:

L’acquisizione di un metodo di studio

La non dipendenza da personalità più forti

La capacità di collaborare con i compagni

Il rispetto della cosa pubblica

L’atteggiamento critico nei confronti dei mass-media

INTERDISCIPLINARITÀ

Sono considerati interdisciplinari:

l’impegno responsabile di tutti i docenti e la convergenza di tutte le discipline e di ogni aspetto della vita scolastica

l’individuazione e la definizione delle abilità e delle capacità che organizzano in varie forme i dati dell’esperienza al fine di stimolarle, svilupparle ed esercitarle;

la centralità del linguaggio verbale, inteso come:

a. uso della lingua nelle sue varietà, funzioni e scopi

b. transcodifica dei linguaggi non verbali

c. padronanza del linguaggio di base specifico di ogni disciplina

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lo sviluppo delle quattro abilità (ascoltare, parlare, leggere, scrivere) visto anche nelle loro interazioni.

L’uso del metodo scientifico, quale metodo rigorosamente razionale di conoscenze che si concretizzano nelle capacità concettuali e operative.

La valorizzazione dell’operatività intesa come traduzione pratica visibile e osservabile di ogni obiettivo, allorché dal sapere si passa al saper fare

L’impiego delle singole materie per raggiungere un obiettivo comune.

I punti d’incontro con altre discipline, soprattutto sul piano strutturale

L’uso di metodi adattabili ad ogni tipo di apprendimento.

METODOLOGIA

Nell’ambito della metodologia si sottolinea l’uso delle metodologie innovative al

fine di favorire l’apprendimento in un contesto e clima positivo

Nella didattica si esalta il concetto di autonomia con la valorizzazione di ogni iniziativa

che sia espressione di libertà progettuale con l’eventualità di offerta di insegnamenti

facoltativi e aggiuntivi (uso delle LIM).

STRUMENTI E RISORSE Fra gli strumenti e le risorse vengono indicate:

Autocorrezione

Il recupero dell’errore attraverso una condotta motivante e non penalizzatrice

L’apprendimento in situazione (documenti autentici, tecnica della simulazione)

L’autovalutazione.

Gli strumenti logico-operativi.

Le tecniche per la fissazione dell’apprendimento. SPAZI ATTREZZATI

La scuola dispone:

di aule piccole e di locali insufficienti per l’espletamento delle normali attività didattiche

di una palestra comunale adiacente all’edificio scolastico per le attività ginnico-sportive

di laboratori disciplinari ( linguistico, scientifico, informatico,musicale e di ceramica).

MATERIALI E SUSSIDI DIDATTICI Anche i materiali e i sussidi didattici sono insufficienti a coprire il fabbisogno

scolastico.

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VERIFICA E VALUTAZIONE

Per le verifiche del processo di apprendimento, predisposte sia per la valutazione

formativa sia per la valutazione sommativa, si utilizzeranno prove oggettive e prove

soggettive strutturate e non strutturate (temi, saggi, relazioni, riassunti, problemi

INIZIATIVE DI RECUPERO

Le iniziative di sostegno, recupero e consolidamento (L. 517 del 4.08.1977)

programmate nell’ambito degli interventi individualizzati, saranno effettuate anche con

incontri individuali allo scopo di colmare lacune, sviluppare ed esercitare capacità

logiche, fornire strumenti di base, competenze linguistiche, prerequisiti disciplinari.

Sui modi e i tempi della loro organizzazione e realizzazione si pronuncerà ogni

Consiglio di Classe.

ATTIVITÀ DI AMPLIAMENTO

Le attività integrative saranno progettate, in stretto collegamento con la

programmazione elaborata dai consigli di classe e con le proposte formulate dalle

Agenzie Educative presenti nel territorio per raggiungere finalità quali:

espansione della personalità sul piano umano, sociale, civile, etico e religioso;

approfondimenti ed arricchimenti culturali a livello pluri e interdisciplinare;

capacità di operare scelte in vista dell’orientamento;

Tali attività si effettueranno all’interno e all’esterno della scuola.

Sui modi e sui tempi di realizzazione sarà fornita dettagliata relazione nel registro dei

verbali dei singoli Consigli di classe.

Le attività previste dall’ampliamento dell’offerta formativa si svolgeranno, di

norma, in prosecuzione all’orario scolastico, a partire dalle ore 14,00.

Il Collegio dei docenti ha proposto anche la realizzazione dei seguenti progetti:

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15 Progetti d’Istituto

INTEGRAZIONE : Musicoterapia

Docente referente: Ins. Caggegi Carmela

PREMESSA

DESTINATARI: Tutti gli alunni diversamente abili della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Carlo Levi “e alcuni alunni delle classi in cui i sopracitati sono inseriti. RISORSE UMANE Tutte le insegnanti di sostegno e il personale ATA. MOTIVAZIONE La scuola accoglie alunni con patologie diverse; si tratta di alunni (con ritardo dello sviluppo neuro-motorio e disabilità psicofisica) che solitamente rimangono latenti e raramente si manifestano. Ciò impone l’obbligo di ricercare strategie, percorsi alternativi che consentono lo sviluppo di tutte le potenzialità dei disabili. A tal proposito le insegnanti di sostegno, dopo un’attenta analisi delle problematiche esistenti, hanno stilato un progetto che miri all’acquisizione di determinate abilità tecniche, ma soprattutto all’integrazione. Le attività di laboratorio programmate avranno lo scopo prioritario di potenziare la capacità di percezione attraverso la musica e il canto e la capacità d’espressione creativa attraverso l’uso di materiali semplici. La musica è parte integrante della nostra realtà, è un linguaggio universale che da sempre ha unito varie culture. L’espressione del canto, altresì, agisce a livello terapeutico, soprattutto in quei bambini con difficoltà comportamentali e relazionali, e come strumento di prevenzione dei disagi connessi alla crescita. Il canto e la musica sono mediatori eccellenti che consentono al soggetto di rappresentarsi in modo universale. Le attività espressivo-manipolative completeranno l’iter progettato. FINALITÀ Sollecitare lo spirito di gruppo, la collaborazione e il sostegno reciproco. OBIETTIVI SPECIFICI -Potenziare l’autostima -Favorire l’attenzione e la concentrazione -Rendersi attivo e protagonista -Favorire la capacità di cooperazione con i compagni -Scoprire il canto come comunicazione, terapia e gioco

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-Sviluppare il senso ritmico -Educare l’orecchio all’ascolto degli altri e modulare la propria voce di conseguenza -Potenziare la coordinazione oculo-manuale -Sperimentare nuove tecniche grfico-pittoriche e plastico-manipolative ATTIVITA’

Attività di ritaglio, collage, coloritura con varie tecniche: puntinato, pittura, spugnatura ecc. Ascolto e memorizzazione di semplici brani musicali.Canti singoli e di gruppo. Attività mimico-gestuale. METODOLOGIA Il laboratorio fornirà agli alunni un ambiente sereno, non giudicante, in cui sarà favorita la socializzazione e il superamento di eventuali problemi relazionali grazie allo spirito di collaborazione e al rispetto reciproco che s’instaurerà tra i membri del gruppo. Quest’ultimo sarà suddiviso in due sottogruppi: alcuni alunni prepareranno i canti e le sagome raffiguranti i relativi personaggi/protagonisti; il resto degli allievi si occuperà dei dialoghi, delle introduzioni alle canzoni e delle scenografie. Tutte le attività privilegeranno la forma ludica. Si utilizzeranno tutte le strategie educative - didattiche atte al conseguimento degli obiettivi prefissati, quali: stimolo della motivazione, rinforzi sociali correnti immediati (la lode, l’approvazione). SPAZI

Sarà utilizzata l’aula di sostegno e, ogni qualvolta sarà possibile, il laboratorio di musica. TEMPI I tempi previsti per la realizzazione delle attività di laboratorio sono:2 ore settimanali in orario curriculare (da ottobre a maggio). VALUTAZIONE La valutazione terrà conto non solo del prodotto finale, ma anche del processo di sviluppo delle abilità messe in atto, in termini di capacità di ascolto, produzione, impegno, motivazione, interesse, grado di cooperazione e quindi dell’indice di gradimento del progetto. PRODOTTO FINALE Spettacolo di fine anno scolastico.

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ALUNNI CON DSA

Docente referente: Ins. Caggegi Carmela

PREMESSA

La dislessia è fenomeno emergente di grande impatto sociale, colpisce principalmente i bambini in età scolare. E’ un disturbo specifico dell'apprendimento della lettura e della scrittura che causa, nel soggetto coinvolto, una difficoltà nel rendere automatica la corrispondenza fra i segni grafici e i suoni (vocali e consonanti); pertanto la lettura risulta essere faticosa e rallentata. Il progetto elaborato dall’istituto comprensivo abbraccia due percorsi:

1. un percorso di prevenzione e di osservazione degli alunni, con lo scopo di

promuovere la collaborazione fra la scuola e il servizio sanitario in un intervento

didattico specifico e precoce, per un’individuazione attendibile dei soggetti a

maggior rischio dislessico e per saper usare in modo appropriato i materiali che la

“Ricerca” nella psicopatologia dell’ apprendimento mette a disposizione della classe

docente al fine di fare una ipotesi diagnostica di I livello.

2. un percorso di lavoro per gli alunni con diagnosi di DSA.

FINALITÀ

Permettere l’individuazione in classe di alunni con DSA

Intervenire con strategie educative e didattiche mirate sugli alunni con DSA

Formare il personale docente

Attivare consapevolezza ed attenzione sui DSA, in tutte le famiglie.

DESTINATARI Tutti gli alunni con DSA. dei tre ordini di scuola

VERIFICHE

Pianificare le interrogazioni.

Non fare verifiche a sorpresa.

Lettura sia delle consegne che dei testi da parte del docente.

Per le lingue straniere utilizzare una lettura particolarmente scandita e non veloce.

Integrare verifiche scritte complesse o non adatte all’alunno con verifiche orali (colloquio strutturato con domande che procedono dal generale al particolare ,mappe concettuali da consultare).

Fornire tutti gli strumenti compensativi e dispensativi, nelle prove scritte utilizzare verifiche strutturate (V/F con correzione del falso, corrispondenze, scelte multiple).

Nelle prove orali consentire la verbalizzazione con l’uso di schemi e mappe di sintesi e fare domande chiare e circoscritte.

Per le lingue straniere, nell’ascolto, richiedere solo pochi V/F del testo che deve essere letto;

Per la produzione nelle lingue straniere usare pictures con parole-chiave (se l’alunno ne è in grado far inserire a lui le parole-chiave poi chiedere di raccontare il tutto oralmente oppure registrarlo in modo da trasformarlo in testo scritto).

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CONTINUITÀ

Docente referente: Funzione strumentale Area 4- Barone Tindara

PREMESSA

Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado costituiscono tre segmenti distinti, ma unitariamente concepiti. Scopo principale del progetto è quello di garantire lo sviluppo e la crescita degli alunni, da realizzarsi senza brusche frammentazioni. Obiettivi: - Rendere unitario il percorso formativo tra le sezioni finali e quelle iniziali; - Conoscenza degli edifici scolastici; - Rendere operante il processo di scolarizzazione. Anche quest’anno saranno organizzati degli incontri tra gli alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia, gli alunni del primo e quinto anno della Scuola Primaria e gli alunni delle classi prime della Scuola Secondaria di primo grado, per l’ideazione di momenti didattici in comune e per far visitare gli edifici scolastici e la Direzione. I giovani discenti dei tre ordini di scuola parteciperanno a varie attività, che gli permetteranno di socializzare meglio tra loro. Saranno programmati, altresì, degli incontri tra genitori ed insegnanti. Il coinvolgimento della componente genitori è di fondamentale importanza sia nella fase iniziale, sia durante lo svolgimento delle varie attività.

DESTINATARI

Bambini di cinque anni Bambini delle classi prime e quinte SP

Ragazzi delle classi prime e terze SSPG

VERIFICHE

Cartellonistica,filmati, somministrazione di questionari, incontri e attività comuni.

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ORIENTAMENTO

Docente Referente: Montagno Armando

Crescere e scegliere … che avventura!

L’orientamento assume le caratteristiche di un processo evolutivo, continuo e graduale, che si manifesta via via che l’individuo viene aiutato a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda con senso critico e costruttivo.

L’azione della scuola secondaria di primo grado nell’orientare i ragazzi ad una scelta consapevole deve tuttavia avere sia una valenza informativa, ma soprattutto formativa che inizia dalla classe prima per concludersi nella classe terza.

Quanto più il soggetto acquisisce consapevolezza di sé, tanto più diventerà attivo, capace di autorientarsi e di delineare, in collaborazione con l’adulto, un personale progetto sufficientemente definito che dovrà prevedere momenti di verifica e di correzione.

L’orientamento ha la finalità di favorire nel ragazzo la consapevolezza individuale e la capacità di scelta; si realizza in primo luogo nell’interazione sociale con figure significative che l’individuo incontra nell’arco della sua esperienza. In questo senso va ribadita l’importanza orientativa della scuola, così come quella della famiglia e del gruppo dei pari e la funzione che svolge il docente in quanto interlocutore privilegiato all’interno di un processo di sviluppo. Affinché il soggetto arrivi a definire progressivamente il proprio progetto futuro, la scelta deve rappresentare un’integrazione il più possibile fra il vissuto individuale e la realtà sociale. Il processo di orientamento diviene così parte di un progetto formativo che prefiguri obiettivi condivisi al cui raggiungimento concorrono tutte le discipline con le proprie proposte di metodo e di contenuto.

La scuola identifica all’interno dell’attività di Orientamento tre ambiti formativi nei quali le diverse discipline potranno operare:

a) costruzione del sé; b) relazione con gli altri;

c) rapporto con la realtà naturale e sociale.

Ciascun ambito verrà riproposto nel corso del triennio e elaborato in base alle esigenze dei ragazzi.

Il progetto che viene delineato prevede nella sua attuazione due momenti correlati fra loro: uno di carattere formativo da realizzare nel gruppo-classe, l’altro di tipo informativo generale.

Fase Formativa

Alla luce delle considerazioni generali sopra esposte viene formulato un percorso orientativo di carattere formativo articolato nelle tre classi della scuola media.

Classe prima – obiettivi formativi

a. Socializzazione con il nuovo contesto scolastico.

b. Esplorazione delle risorse personali da investire nella nuova esperienza scolastica. c. Sviluppo della capacità di auto-monitoraggio sull’andamento della propria attività formativa.

d. Conoscenza del territorio di appartenenza (città, provincia, regione).

Classe seconda – obiettivi formativi

a. Ricostruire l’immagine di adolescenza nella fase di passaggio dall’infanzia.

b. Affrontare le problematiche connesse al percorso di sviluppo adolescenziale.

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c. Affinare le proprie capacità di affrontare e risolvere le diverse problematiche.

Classe terza – obiettivi formativi a. Esplorare le risorse personali in funzione della scelta. b. Costruire un progetto personale di scelta, ovvero avviare la riflessione sul rapporto esistente tra scelte scolastiche e professionali e progetto di vita. c. Approfondire la capacità di riflettere sulle difficoltà, sull’impegno, sui sacrifici e sulle possibili gratificazioni proprie di un corso di studi, di una professione o di un mestiere. d. Saper utilizzare autonomamente fonti di informazione; trarre informazioni dall’osservazione della realtà e porre in relazione i dati per trarne le opportune deduzioni in vista della futura scelta scolastica.

Fase Informativa • Visite degli alunni in orario scolastico alle scuole del territorio . • Visite e incontri in orario scolastico tra docenti e alunni delle Scuole Superiori. • Visita alle scuole da parte delle famiglie e degli alunni secondo date fornite dalla Scuola.

Metodologia e Materiali Sono previsti, accanto a metodologie consolidate nel lavoro curricolare della classe, momenti appositamente strutturati di orientamento formativo e informativo.

Vengono utilizzati: • Unità didattiche predisposte con prove criteriali • Sezioni sull’orientamento presenti nei testi in adozione • Visite programmate alle Scuole • Momenti di confronto con alcuni docenti delle scuole superiori per informare gli alunni sulla tipologia e le offerte formative delle suddette • Consiglio Orientativo (certificazione finale classi III )

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VIAGGI DI ISTRUZIONE – VISITE GUIDATE

Docente referente: Funzione strumentali: Barone Tindara-Gibilisco Giovanna e

Montagno Armando

PREMESSA

Le uscite didattiche, le visite guidate e i viaggi d’istruzione costituiscono un arricchimento ed uno stimolo per lo sviluppo e la formazione della personalità degli alunni

FINALITÀ

Acquisire comportamenti corretti ed adeguati

Acquisire autonomia personale

Sviluppare la socializzazione e la cooperazione

DESTINATARI

Tutti gli alunni della scuola primaria.

VERIFICHE

Filmati , materiale fotografico, cartellonistica relativi ai luoghi visitati.

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PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

Docente referente: Funzione strumentale Area 2 Gibilisco Giovanna

PREMESSA

L’educazione ambientale non riguarda soltanto l’educare all’ambiente, ma soprattutto educare per l’ambiente, perché esso è un contesto in pericolo dove l’umanità gioca la propria sopravvivenza. E’ necessario recuperare quell’armonia fondamentale nel rapporto uomo – natura che non distrugge, che non schiaccia, che non abusa, che non pretende di dominare il mondo naturale, bensì vuole conoscerlo nell’ambito di una accettazione e un rispetto tramite cui il benessere umano è raggiunto nel benessere della natura di cui l’uomo fa parte.

FINALITÀ

Ottenere un cambiamento culturale.

Modificare in positivo i comportamenti

Acquisire la consapevolezza che l’ambiente è un insieme di risorse.

Sollecitare l’impegno attivo dei giovani nella salvaguardia del territorio.

Sperimentare il confronto dei diversi ambienti del territorio.

DESTINATARI

Tutti gli alunni della scuola primaria.

VERIFICHE

Filmati, materiale fotografico, realizzazione dei cartelloni.

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PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE

“Siamo quello che mangiamo”.

Docente referente: Funzione strumentale Area 2 Gibilisco Giovanna

PREMESSA

L’ educazione alimentare, riguarda anche gli aspetti del “sapere” e del “saper/essere”. I nostri gusti e disgusti sono integrati con la nostra identità, con la nostra cultura e le nostre paure e passioni. Per questo, ogni intervento di educazione alimentare non può che essere integrato con il resto della vita scolastica: l’approccio è quindi di tipo interattivo e laboratoriale. La scommessa è quella di integrare il quotidiano lavoro scolastico con contenuti di cultura alimentare. L’intervento proposto è dunque globale, interdisciplinare (e metadisciplinare) e può dare il meglio se allargato all’intera comunità educativa (studenti, docenti, personale non docente, genitori, territorio),in continuità con i vari ordini di scuola e con le altre istituzioni del territorio

FINALITÀ

Esplorare le risonanze emotive del cibo partendo dalla rappresentazione di sé.

Conoscere il passare delle stagioni attraverso i diversi prodotti stagionali.

Conoscere e scoprire i gusti dei propri compagni.

DESTINATARI

Tutti gli alunni della scuola primaria

VERIFICHE

Filmati, materiale fotografico, realizzazione dei cartelloni

Incrociare i gusti emersi dall’attività con i pregiudizi alimentari dei bambini.

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PROGETTO AVVIAMENTO ALLE ATTIVITÀ SPORTIVE

Docente Referente: Cosentino Mimmo Rosario

PREMESSA

Lo sport e tutte le attività ludiche, ad esso connesse, sono l’espressione più evidente dello sviluppo armonico della personalità del bambino e del ragazzo

FINALITÀ

Interiorizzare il concetto di una corretta competizione

Migliorare l’autocontrollo e il dominio dell’emotività

Migliorare l’impegno , l’attenzione , la perseveranza

Sviluppare i concetti di collaborazione, solidarietà e assunzione di responsabilità

DESTINATARI Tutti gli alunni dell’Istituto

VERIFICHE Partecipazione ai Giochi sportivi studenteschi, al Gioco- sport e Nuovi Giochi della Gioventù.

PROGETTO DISPERSIONE SCOLASTICA

Docente referente: Caruso Maria Luisa

PREMESSA

Il progetto pone particolare attenzione a tutti gli studenti a rischio di abbandono scolastico per qualsivoglia ragione ed intende coinvolgere tutti i soggetti istituzionali e territoriali

FINALITÀ

Combattere il disagio scolastico

Suscitare l’attenzione dei genitori verso i problemi scolastici e stimolarne il loro

coinvolgimento

DESTINATARI

Alunni della Scuola Primaria e Secondaria di I° grado

VERIFICHE Somministrazione di questionari

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PROGETTO LEGALITA’ E PARI OPPORTUNITA’

“Se i furfanti sapessero quanto si guadagna ad essere onesti, sarebbero onesti per

furfanteria” (Molière)

Docente referente: Gibilisco Giovanna Funzione Strumentale Area 2

PREMESSA

Questo progetto, vuole essere solo un momento di riflessione sul concetto di educazione alla legalità per una condivisione da parte dell’intero Istituto ed un orientamento nella quotidiana attività educativa. Il senso che si vuole dare al nostro agire mira ad un concetto di legalità carico di un valore semantico aperto; non è solo rispetto delle norme, ma sfocia nel concetto di cittadinanza attiva. Ciò significa che dalla conoscenza delle istituzioni – locali, regionali e nazionali – è indispensabile giungere a sviluppare atteggiamenti e comportamenti rispettosi dei diritti dell’uomo e del senso della democrazia.

FINALITÀ

Riduzione della dispersione scolastica, degli insuccessi formativi e delle manifestazioni di disagio giovanile ( bullismo, vandalismo, occupazioni selvagge,ecc)

Contenimento e prevenzione della devianza sociale, favorendo la formazione di “anticorpi” nei confronti del messaggio della criminalità

Realizzazione di un rapporto interattivo con enti, istituzioni, associazioni, passando da una logica di sistemi chiusi, isolati, statici ad una di sistemi aperti, in equilibrio dinamico, suscettibili di mutamenti e sviluppo.

DESTINATARI

Alunni della Scuola Primaria.

VERIFICHE

Questionari a scelta multipla. Convegni. Video. Power point

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PROGETTO TRINITY

Docente referente: Giannone

PREMESSA

Il progetto “Trinity” è un corso di lingua inglese che si intende attuare nel corrente anno scolastico. La sua frequenza consente di sostenere un esame che rilascia un certificato, riconosciuto sia in Italia che nel Regno Unito e spendibile sia in ambito scolastico che lavorativo.

FINALITÀ

Sensibilizzare i ragazzi sull’importanza della lingua inglese.

Promuovere il successo formativo.

DESTINATARI

Alunni della Classe quinta della Scuola Primaria, alunni della scuola secondaria di I

grado che siano ritenuti idonei a sostenere gli esami.

VERIFICHE

Somministrazione di questionari. Esami Trinity.

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PROGETTO COPPA LEVI

Referente: Caruso Maria Luisa

L’Istituto comprensivo C. Levi di Maniace indice il presente bando per l’assegnazione di premi agli studenti più meritevoli della scuola primaria e secondaria di primo grado e alla classe prima in classifica.

Le Finalità Gli alunni saranno impegnati in una gara di rispetto delle regole finalizzata a promuovere e favorire, attraverso modelli di riferimento positivi, lo sviluppo di una coscienza civile e democratica, arginare il fenomeno della dispersione e dell’abbandono scolastico, incentivare il successo formativo. Il progetto mira inoltre a diffondere la cultura della legalità sul territorio, a sviluppare negli alunni il senso di appartenenza alla comunità e la capacità di gestione dei rapporti civili, attivando il dialogo tra scuola, società ed istituzioni. La ricompensa finale, consisterà in attestati che verranno consegnati agli alunni meritevoli.

Gli Obiettivi

cooperazione;

controllare e auto-valutare;

dell’ambiente; ano i diritti degli altri.

Le Fasi

nti acquisiti o le

penalità;

I destinatari Tutti gli alunni

I tempi di Realizzazione Intero anno scolastico

Le responsabili per il monitoraggio e la raccolta dei dati

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Prof. Armando Montagno (per la scuola media)

Ins. Marisa Caruso (per la scuola elementare)

Documentazione allegata al Progetto

Regolamento con le attribuzioni dei vari punteggi.

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REGOLAMENTO COPPA CARLO LEVI

La seguente tabella indica il modo in cui verranno assegnati i punteggi alle varie classi nella competizione annuale per la “Coppa Carlo Levi”.

INDICATORE

PUNTEGGIO

Punteggi in positivo ….

Risultati disciplinari Scadenza quadrimestrale. Per classe, in base alla media dei voti degli alunni: 10 punti media = > 8,50; 8 punti media = > 7-8; 6 punti media = > 6; 0 punti media < 6.

Valutazione della condotta (Commissione Coppa Carlo Levi su indicazione del Coordinatore di Classe, dei Docenti delle classi e dei Collaboratori)

Scadenza quadrimestrale. Per classe, in base alla media dei voti degli alunni: 10 punti media = > 9; 8 punti media = > 8; 6 punti media = > 7; 4 punti media = > 6.

Raccolta differenziata (Collaboratori scolastici)

Valutazione mensile di ogni singola classe. A ogni controllo: 1 punto per utilizzo corretto del cestino; -1 punto per utilizzo scorretto del cestino.

Pulizia e ordine delle aule (Collaboratori solastici)

Valutazione di ogni singola classe. A ogni rilevazione mensile: 4 punti per l’aula pulita e ordinata; -3 punti per l’aula sporca e disordinata.

Pulizia bagni (Collaboratori scolastici)

Scadenza mensile. Valutazione dei bagni di ogni singolo reparto. A ogni controllo: 1 punto per bagni puliti, -1 punto per bagni sporchi ad ogni singola classe del reparto.

Tornei interni all’istituto Secondo l’ordine di classifica: da 5 punti a 1

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punto

Attività sportive, concorsi esterni, produzioni culturali, solidarietà (gare sportive, concorsi canori, letterari, artistici, tecno-scientifici, articoli)

3 punti a ogni alunno in zona medaglia 2 punti a chi si classifica tra i primi 10 1 punto a chi si classifica tra i primi 20

Produzione Culturale della Classe

10 punti alla Classe

(attività laboratoriali, realizzazione di lavori o di oggetti da esporre, spettacoli teatrali, concerti musicali all’interno dell’Istituzione Scolastica)

Si terrà conto, in fase di attribuzione del punteggio, della produzione e della realizzazione di attività laboratoriali, artistiche e musicali, svolte, da parte di singoli alunni o di tutta l’intera classe, all’interno dei locali dell’Istituzione Scolastica.

Punteggi in negativo ….

Sospensioni dalle lezioni

- 1 p per ogni giorno di sospensione di ogni singolo alunno

Sospensioni da gite o uscite

- 5p per l’intera classe

Note disciplinari - 1p per ogni nota disciplinare individuale; -5p per ogni nota all’intera classe

Danneggiamento di arredi scolastici e delle pareti - 5 punti per l’intera classe

dei locali Episodi di - 5 punti per ogni singolo alunno

prevaricazione nei

confronti dei più

piccoli o dei deboli

perpetrati

singolarmente o in gruppo Sarà data la giusta pubblicizzazione del Progetto Coppa Carlo levi e del presente Regolamento con avvisi posti sul portone d’Ingresso della Scuola e sul sito internet per tutto il periodo della competizione.

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FINALITÀ E CARATTERI DELLA VALUTAZIONE

REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

Verifica dei risultati e valutazione dei processi di apprendimento

La valutazione: un processo articolato e complesso

Nella scuola la valutazione è un processo continuo che accompagna ogni momento dell’attività scolastica e non è delimitabile a quelli nei quali si formula esplicitamente un giudizio: l’insegnante valuta gli allievi e il loro operato in modi informali e formali. La valutazione, quindi, non è un momento isolabile da collocare al termine di un processo di insegnamento-apprendimento per accertare i livelli di conoscenze e competenze raggiunti dagli studenti, ma uno strumento di controllo che accompagna tale processo nel suo sviluppo per verificare costantemente la validità dei mezzi impiegati in rapporto agli obiettivi che si intendono perseguire. I soggetti coinvolti in questo processo, cioè i docenti e gli alunni, sono corresponsabili, pur se in misura diversa e con funzioni e ruoli differenti, dei risultati conseguiti.

Ne deriva che la valutazione degli alunni, intesa sia come verifica dei risultati, sia come valutazione dei processi di apprendimento, assume connotazioni differenti in funzione dei tempi e dei luoghi dove viene posta in essere: è orientativa e sarà preceduta da opportune prove di controllo/verifica effettuate nell’ambito degli specifici settori di apprendimento/insegnamento e sarà strettamente collegata alla programmazione educativa e didattica; è formativa per chi è interessato dal processo di insegnamento/apprendimento rappresentando una crescita sia per il discente (capacità di autovalutazione, cognizione del processo di apprendimento e delle competenze acquisite, capacità di porsi in relazione all’altro, ecc.) sia per il docente (autoregolazione degli stili comunicativi, di relazione, di interazione, capacità di gestione dei gruppi e dei conflitti, capacità di autoregolare gli interventi di insegnamento apprendimento, capacità di valutare gli esiti e le azioni). La valutazione, infatti, come strumento di autoregolazione, diventa sempre più un sostegno sia per l’alunno, che può verificare responsabilmente i suoi comportamenti, sia per il docente che può verificare la validità della didattica e, in caso di necessità, intervenire con tempestive azioni di feedback. In particolare, riferendoci al DPR n. 122/2009 (Art. 1 comma 3 e 5) possiamo affermare: “La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell’istruzione e della formazione»” . Il Collegio dei docenti, in applicazione dell’autonomia didattica

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dell’istituzione scolastica, ha deliberato le “modalità e i criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa”.

Aspetti peculiari della valutazione Ogni alunno, secondo quanto previsto dall'articolo 2, comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998” (Art. 2, comma 2, del DPR n. 122/2009) ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva: tale valutazione sarà commisurata alle effettive possibilità di ciascun alunno, in un processo di avvicinamento alla competenza, ovvero al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti dalle norme regolamentari.

Finalità del processo valutativo La valutazione del processo formativo risponde alla finalità di far conoscere: 1. all’alunno, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi prefissati;

2. ai docenti l’efficacia delle strategie adottate per, eventualmente, adeguare le metodologie di insegnamento;

3. alla famiglia i livelli conseguiti in funzione di abilità/capacità, conoscenze, comportamenti.

Momenti e fasi della valutazione La valutazione, come riportato nel POF, si articolerà in tre momenti:

1. Valutazione diagnostica o iniziale

Serve ad individuare, attraverso prove di ingresso, il livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti ed a predisporre eventuali attività di recupero, sostegno, rinforzo, per dare a tutti la possibilità di essere nelle medesime condizioni di apprendimento. Gli esiti delle prove di ingresso saranno finalizzate alla progettazione delle attività didattiche adeguate ai reali livelli di partenza degli allievi. Entro la fine di ottobre, dopo poco più di un mese di attività scolastica, viene compilato il modello relativo alla situazione iniziale e agli interventi programmati. I parametri che vengono presi in considerazione sono: partecipazione alle attività scolastiche

impegno e capacità organizzativa

socializzazione e comportamento

abilità di base (linguistiche; logico-matematiche; tecnico espressive; motorie)

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2. Valutazione formativa o in itinere

Oltre agli spazi didattici esplicitamente ed ufficialmente destinati alla verifica, nel corso dell’anno sarà opportuno dare molta importanza a quella che gli studiosi definiscono valutazione informale ossia all’osservazione e all’accertamento non predefinito all’interno dell’azione didattica e del rapporto quotidiano che l’insegnante ha con gli alunni. Tale valutazione è finalizzata a cogliere informazioni analitiche e continue sul processo di insegnamento/apprendimento: una domanda posta ad un alunno in un determinato momento della lezione, l’osservazione di un comportamento o di una procedura attraverso alcuni indicatori, l’annotazione di una prestazione sono esempi di rilevazione che ci aiutano a comprendere l’andamento del nostro operato e spesso ad interpretare i risultati che gli studenti fanno emergere con le verifiche formali.

3. Valutazione sommativa

Risponde all’esigenza di apprezzare la capacità degli allievi di utilizzare in modo aggregato le abilità e le conoscenze che hanno acquisito durante una parte significativa del loro itinerario di apprendimento. Ha carattere sommativo anche la valutazione che si esprime in un determinato periodo di tempo (quadrimestre) o al termine dell’anno scolastico.

Per una misurazione efficace degli apprendimenti, i docenti utilizzeranno una grande varietà di strumenti per la verifica delle conoscenze ed abilità possedute dagli allievi senza prescindere, tuttavia, da alcuni accorgimenti preliminari:

individuare con esattezza che cosa si vuole sottoporre a verifica (definizione degli obiettivi)

predisporre prove che siano in grado di sollecitare prestazioni direttamente connesse agli obiettivi di apprendimento (validità della prova)

fare in modo che le informazioni che si ottengono siano il più possibile non ambigue ossia che possano essere rilevate in maniera uniforme da diversi allievi (attendibilità della prova).

I risultati delle verifiche periodiche saranno utilizzati: 1. per la valutazione quadrimestrale; 2. per adeguare la programmazione alle caratteristiche degli allievi; 3. per eventuali interventi di recupero, sostegno e rinforzo.

Modalità e criteri di valutazione

Come riportato dall’art.1, comma 6 del già citato DPR, “Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa”.

In particolare:

“I Consigli di classe e Interclasse studieranno sistemi di riferimento il

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più possibile omogenei sia per elaborare le prove di verifica, sia per stabilire criteri di valutazione condivisi ed omogenei”.

Gli strumenti di verifica, opportunamente integrati da osservazioni sistematiche significative, saranno rappresentati da:

PROVE SCRITTE PROVE ORALI PROVE P R A T I C H E

p r a GRAFICHE/PRATICHE

• Componimenti

• Relazioni

• Sintesi

• Questionari aperti

• Questionari a scelta multipla

• Testi da completare

• Esercizi

• Soluzione problemi

Relazioni su attività svolte

Interrogazioni

Interventi

Discussione su argomenti di studio

Prove grafico-cromatiche Prove strumentali e vocali Test motori

Al fine di garantire l'omogeneità e la correttezza della valutazione sommativa, a livello d’Istituto, come deliberati dal C.d.D., vengono utilizzati i giudizi di valutazione sottoindicati con la relativa specificazione del significato valutativo e delle prestazioni attese:

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Ciascun Consiglio di Classe, sulla base di tali criteri di valutazione, degli obiettivi didattici ed educativi e degli obiettivi minimi di conoscenze, competenze e capacità definiti per singole discipline definiti nel curricolo verticale, esprime la valutazione globale. La valutazione globale, oltre al livello di conseguimento degli obiettivi cognitivi, terrà conto:

1. della situazione di partenza

2. delle reali capacità dell’alunno

3. dell’impegno dimostrato per superare eventuali carenze o difficoltà

4. dell’evoluzione del processo di apprendimento, della maturazione personale e del metodo di lavoro

5. della partecipazione alle attività didattiche, della socializzazione e della collaborazione

In particolare, secondo la normativa vigente, tale valutazione è effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal Dirigente scolastico o da un suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza (DPR 122/2009, art. 2, comma 1).

I voti numerici attribuiti, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge (L.169/2008), nella valutazione periodica e finale, sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni, adottati dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 4, comma 4, e 14, comma 2, del DPR 8 marzo 1999, n. 275.

Nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso in decimi riguarda anche l'insegnamento dello strumento musicale nei corsi ricondotti ad ordinamento ai sensi dell'articolo 11, comma 9, della legge 3 marzo 1999, n. 124.

La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all'intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla legge 25 marzo 1985, n. 121.

I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni.

La valutazione del comportamento

Le vigenti indicazioni ministeriali per il curricolo della scuola primaria (MPI, 2007, pp. 17-18) auspicano che la finalità della scuola non si riduca soltanto alla formazione culturale dei ragazzi, ma al contrario tenda allo sviluppo globale della persona. Per far ciò, oltre che alle componenti cognitive dello sviluppo, attenzione e cura devono essere poste nello sviluppo delle competenze relazionali, emotive e affettive che, oltre a

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essere determinanti nel processo di apprendimento, costituiscono gli aspetti fondamentali del vivere responsabilmente e consapevolmente in società. Considerate queste premesse, l’Istituto pone un’attenzione particolare alla valutazione del comportamento degli allievi con il fine di insegnare loro a farli crescere sul piano:

dell’identità, della socialità, dell’appartenenza, dell’autonomia e della responsabilità.

La valutazione del comportamento, espressa in sede di scrutinio intermedio e finale, si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa. Tale valutazione, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto-legge, è espressa: a) nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione; b) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione. La valutazione finale del comportamento dell’alunno, così come quella degli apprendimenti, è riferita a ciascun anno scolastico.

1. Scuola Primaria

Nella Scuola Primaria il comportamento viene analizzato nella sua visione più ampia, non riferito, cioè, alla sola “condotta” ma nella sua formulazione più educativa, intesa, quindi, come costruzione di competenze comportamentali. Per cui, per l’espressione del giudizio relativo al comportamento, si

considerano in particolare le seguenti competenze.

1 2 3 4

Convivenza

civile e rispetto

delle regole

Relazionalità Partecipazione Responsabilità,

interesse e

impegno

Conoscere e

rispettare le regole

di convivenza.

Rispetto delle

persone, degli

ambienti e delle

strutture.

Rispetto delle regole

convenute e del

Regolamento

Scolastico.

Stabilire rapporti

personali corretti

con docenti,

coetanei e adulti.

Partecipazione

attiva alla vita della

classe e alle attività

scolastiche.

Assunzione dei

propri doveri

scolastici ed

extrascolastici.

Disponibilità ad

apprendere.

Costanza nell’impegno.

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Scuola secondaria La valutazione del comportamento degli alunni nella scuola secondaria di primo grado si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Per la valutazione del comportamento vengono utilizzati i sottoindicati descrittori dell’area socio-affettiva relativi alla partecipazione al dialogo educativo, al rapporto con persone ed attrezzature, al rispetto delle regole di convivenza, all’uso di competenze sociali nell’agire in gruppo. Tali descrittori, che scaturiscono dal POF e dalla normativa vigente, declinati in cinque livelli, costituiscono degli indicatori utili al Consiglio di Classe al fine di definire il voto di condotta da attribuire ai singoli studenti e mirano a ribadire i principi imprescindibili dell’educazione del senso civico e del successo formativo degli studenti, processi complessi e continui. Il fine è anche quello di ribadire che la scuola non deve essere vista solo come il luogo dell’apprendimento, ma anche come comunità organizzata dotata di risorse umane, materiali e immateriali, tempi, organismi, che necessitano di interventi complessi di gestione, ottimizzazione, conservazione, partecipazione e rispetto dei regolamenti.

Stabilire rapporti personali corretti con docenti, coetanei ed adulti Si pone in relazione costruttiva con gli altri e con l’ambiente

È in grado di stabilire relazioni positive con gli altri e con l’ambiente E’ disponibile a stabilire relazioni con compagni ed adulti Mostra di essere disponibile solo con alcuni Ha difficoltà a porsi in relazione con gli altri

Collaborare e interagire nei lavori di gruppo

Ha un atteggiamento costruttivo nel gruppo ed è disponibile a collaborare con qualsiasi compagno Sa inserirsi bene nel gruppo e collabora senza difficoltà con qualsiasi compagno Accetta di lavorare e confrontarsi con gli altri

È disponibile a lavorare in gruppo, anche se a volte necessita di sollecitazioni Incontra qualche difficoltà a collaborare e confrontarsi con gli altri

Partecipare alle attività didattiche

Partecipa in modo costruttivo, si impegna in modo serio e regolare, è propositivo Segue con interesse e attenzione, si impegna in modo costante, è propositivo Segue con attenzione, si impegna e partecipa con regolarità

È attento, ma la partecipazione deve essere sollecitata Segue solo alcune attività e partecipa dietro sollecitazione dei docenti

In base alla normativa vigente (art. 7, DPR 122/2008), la valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale è decisa dal consiglio di classe, dopo un attento e meditato giudizio del Consiglio stesso, nei confronti dell’alunno, cui sia stata precedentemente irrogata la sanzione dell’allontanamento temporaneo dalle lezioni per uno o più giorni. Tale sanzione disciplinare (ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n.

249) deriva dal verificarsi di uno dei seguenti comportamenti, di cui sia

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stata accertata la responsabilità personale:

• reati che violano la dignità e il rispetto della persona

• atti pericolosi per l’incolumità delle persone

• atti di violenza tale da ingenerare un elevato allarme sociale

• frequenza irregolare delle lezioni senza adeguata giustificazione e reiterata negligenza relativa agli impegni di studio

• mancanza di rispetto (anche solo formale) nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni

• danni alle strutture, ai sussidi didattici o al patrimonio della scuola.

Valutazione degli alunni con disabilità

La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall'articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicate nei precedenti articoli.

Per l’esame conclusivo del primo ciclo vengono predisposte prove, comprensive della prova a carattere nazionale, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario, in relazione al piano educativo individualizzato (PEI), a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza.

Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall'articolo 315, comma 1, lettera b), del testo unico di cui al decreto

legislativo n. 297 del 1994. Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove.

Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione (art. 9, DPR 122/2008).

Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)

Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo del primo ciclo, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. A tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti metodologico-didattici

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compensativi e dispensativi ritenuti più idonei per permettere all’alunno con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinano le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare.

In particolare tutti gli insegnanti, per stimolare l’autostima degli alunni con DSA ed evitare la frustrazione, l’ansia e la paura, opereranno affinché l’alunno sia messo in condizione sia di seguire la stessa programmazione di classe, attraverso un atteggiamento di sensibile attenzione alle specifiche difficoltà, sia di essere valutato attraverso il ricorso alle seguenti modalità e strumenti:

prolungamento dei tempi dati a disposizione per la produzione scritta;

organizzazione di interrogazioni programmate

schede di verifica a risposta multipla

uso di mappe concettuali e ipermediali durante le interrogazioni

valutazione dei compiti scritti che non tenga conto degli errori ortografici;

lettura del testo di verifica da parte dell’insegnante o di un compagno;

rilettura, da parte dell’insegnante o di un compagno, del testo scritto dall’alunno per facilitare l’autocorrezione;

uso di tabelle, formulari, calcolatrice, computer.

Scuola primaria: criteri per l’ammissione alla classe successiva

L’articolo 3 della legge 169/2008 dispone che nel primo ciclo, per l’ammissione alla classe successiva, occorre conseguire la sufficienza in ciascuna disciplina di studio. Il Consiglio di classe all’unanimità può anche decidere di ammettere alla classe successiva alunni con una o al massimo tre insufficienze. Tuttavia per la scuola primaria la non ammissione alla classe successiva è un’eventualità eccezionale, deve essere motivata e, comunque, va decisa all’unanimità da parte dei docenti della classe.

Scuola secondaria: criteri per l’ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del 1° ciclo d’istruzione

La valutazione finale, intesa come ammissione/non ammissione alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del 1° ciclo d’istruzione, è compito dell’intero Consiglio di Classe. L'ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell'anno scolastico, è deliberata secondo le disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto-legge (L. 169/2008).

Vengono ammessi alla classe successiva gli alunni che conseguono:

un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina di studio; (tuttavia il Consiglio può decidere di ammettere l’alunno

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anche con due o al massimo tre insufficienze)

un voto non inferiore a sei decimi nel comportamento;

il monte ore di frequenza delle lezioni

Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della validità dell'anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. L'impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate (DPR 122/2008, art. 2, comma 10).

Il Collegio Docenti nella seduta del 04.06.2013 ha approvato l’inserimento dei seguenti punti relativi al voto di condotta e le deroghe alla quota minima nel Regolamento sulla valutazione.

1. Deroga alla quota oraria minima di frequenza annuale

Nella Scuola Secondaria di Primo Grado, per l’ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato, gli studenti devono frequentare almeno i tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Al di sotto di tale quota il Consiglio di Classe dichiara l’impossibilità di procedere alla valutazione dello studente.

Tuttavia, le Istituzioni scolastiche possono stabilire, analogamente a quanto previsto dal comma 7 dell’articolo 14 della Legge 122/2009, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite.

Tali deroghe sono previste per:

a) Gravi motivi di salute adeguatamente documentati (ricovero ospedaliero e relativa attestazione di presenza presso presidio sanitario);

b) Terapie e/o cure programmate non procrastinabili;

c) Partecipazione ad attività agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal CONI.

d) Adesioni a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo, (Legge 516/1988; Legge n 101/1989).

e) Gli elementi qui sopra specificati saranno preliminarmente accertati da parte del Consiglio di Classe e debitamente verbalizzati.

f) I Casi eccezionali, oggettivamente motivati e documentati, non contemplati dal presente regolamento, saranno oggetto di analisi e valutazione all’interno dei singoli Consigli di Classe, che possono derogare dalla quota oraria stabilita. Tutte le assenze devono essere tempestivamente giustificate.

2. Criteri generali per lo svolgimento della valutazione periodica ed annuale, ai fini dell’ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato. Valutazione del comportamento.

La valutazione del comportamento degli alunni si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile, basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti,

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nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Ai fini della valutazione viene valutato il comportamento di ogni studente durante il periodo di permanenza nella sede scolastica e nella scuola secondaria di I grado è espressa in decimi.

Nella valutazione si terrà conto dei seguenti elementi:

Interesse e partecipazione alla attività scolastiche;

Atteggiamento dell’alunno nei confronti degli impegni scolastici;

Rispetto delle regole ed autocontrollo;

Socializzazione, rapporti con gli altri e collaborazione. In particolare verrà considerata la frequenza dei seguenti comportamenti:

Assenze o ritardi ingiustificati e ripetuti (tranne in casi di particolari patologie mediche debitamente documentate); Mancanza del materiale occorrente; Mancato rispetto delle consegne a casa; Mancato rispetto delle consegne a scuola; Disturbo delle attività didattiche; Non rispetto dei richiami dei docenti; Linguaggio irrispettoso ed offensivo verso i docenti e i compagni; Atti di bullismo, razzismo e discriminazione nei confronti dei compagni; Sanzioni disciplinari( sia singole che di gruppo) riportate dai docenti sul libretto

personale e sul registro di classe; Sospensioni dalle lezioni (superiore a quindici giorni, come previsto dalle norme

vigenti). La valutazione viene espressa collegialmente dal Consiglio di classe ai sensi della normativa vigente e concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente. Tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di Classe terrà in debita considerazione gli eventuali progressi e miglioramenti (qualora si verificassero) realizzati dallo studente nel corso dell’anno. La valutazione del comportamento inferiore a 6/10, riportata dallo studente, in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi. La valutazione insufficiente del comportamento, soprattutto in sede dei scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del Consiglio di classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità e all’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni.

*** Il Consiglio di classe, dopo attenta valutazione di ogni elemento ritenuto utile per la valutazione complessiva dello studente, assegnerà i voti, tenendo conto dei seguenti criteri:

Si darà immediatamente luogo all’ammissione alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del I ciclo d’istruzione in presenza di proposte di voto tutte almeno maggiori o uguale a sei/10.

Il voto di comportamento insufficiente (strettamente minore di sei) è condizione da sola sufficiente a determinare la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato.

Tuttavia, pur avendo un massimo di tre insufficienze, il consiglio può determinare

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l’ammissione alla classe successiva, stilando una Nota di comunicazione alla famiglia dell’avvenuta ammissione in presenza di carenze e con indicazioni e consigli sugli obiettivi da raggiungere e sulle abilità da recuperare nel periodo estivo.

Comunicazioni allo studente e alla famiglia

L’istituzione scolastica comunica all’inizio dell’anno scolastico ad ogni studente e alla sua famiglia il relativo orario annuale personalizzato e il limite minimo delle ore di presenza complessive da assicurare per la validità dell’anno; pubblica altresì all’albo della scuola le deroghe a tale limite previste dal collegio dei docenti.

Si segnala inoltre la necessità di dare, secondo una periodicità definita dal Collegio dei Docenti e comunque prima degli scrutini intermedi e finali, informazioni puntuali ad ogni studente e alla sua famiglia perché sia loro possibile avere aggiornata conoscenza della quantità oraria di assenze accumulate.

Il collegio dei docenti definisce tali informazioni puntuali e periodiche e ne da conoscenza negli incontri scuola-famiglia attraverso i coordinatori di classe o negli incontri settimanali dei rapporti con le famiglie. In casi di rilevanti situazioni di frequenza frammentaria la comunicazione avverrà tramite comunicazione scritta curata dagli stessi coordinatori di classe.

Certificazione delle competenze

Come disposto dall’art. 8, DPR/2008, nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi. Per le competenze acquisite sono previsti tre livelli di certificazione: elementare o iniziale, maturo o intermedio, esperto o avanzato.

Documentazione relativa al processo di valutazione

Il percorso della valutazione trova i suoi punti di registrazione nei seguenti documenti:

Registro personale dell’Insegnante

Registro dei verbali del C.d.C.

Documento di valutazione

Documento istruttorio e finale di certificazione delle competenze, compilato dal Consiglio di classe in sede di scrutino al termine del terzo anno della Scuole Secondaria di I grado e dalla sottocommissione d’esame al termine delle prove d’esame di Stato, conclusivo del I ciclo d’istruzione.

Informazione alle famiglie

I risultati di tutto il lavoro svolto dal Consiglio di Classe e dai singoli docenti verranno portati a conoscenza delle famiglie attraverso:

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colloqui individuali settimanali

colloqui generali

comunicazioni sul diario delle inadempienze

lettere

consegna schede di valutazione.

Il presente Regolamento sulla valutazione degli alunni e i Criteri in esso contenuti, approvati in via definitiva dal Collegio dei Docenti in data 25/10/2013 fanno parte integrante del P.O.F. della scuola e sono reperibili pertanto anche sul sito dell’Istituzione Scolastica.

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