Scienza - addeditore.it · di scandagliare il Web, leggersi gli articoli e scovare gli impostori....

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Scienza P lagi, fotoritocchi, persino fal- sificazioni... In un'epoca in cui ìefake news sono all'ordine del giorno, anche la scienza non è immune dagli imbrogli. Anzi. Alcuni anni fa, nel 2013, la rivista Nature fece scalpore rilevando che circa una pubbli- cazione su quattro era falsata. E la situa- zione non sembra migliorare, visto che nell'aprile di quest'anno la rivista Tumor Biology ha dovuto ritirare ben 107 arti- coli di autori cinesi (in Cina il fenomeno risulta così diffuso che il governo ha de- ciso di intervenire). Per non parlare delle finte teorie scientifiche come la memo- ria dell'acqua (v. infondo all'articolo') e il recente caso Stamina. Che cosa succede, dunque? Gli scienziati sono improvvisa- mente impazziti e sono diventati tutti imbroglioni? Certamente no, ma forse andrebbero controllati un po' di più. E infatti sono in arrivo nuovi software, veri e propri investigatori informatici capaci di scandagliare il Web, leggersi gli articoli e scovare gli impostori. COPIONI. Sul fatto che se ne senta il bi- sogno non c'è dubbio. Ormai nel mondo intero si trova in giro di tutto, da chi copia il lavoro altrui a chi falsifica dati e foto- grafie. Come Leonard Pease, docente di Ingegneria chimica all'Università dello Utah (Usa), che nel 2013 pubblicò sulla rivista Nano Letters un'intrigante foto di "nano bastoncelli" d'oro messi a forma di V, una configurazione mai vista prima. Peccato che si trattasse di una manipo- lazione con Photoshop, poi smascherata dallo studente di un'altra università. D'altra parte, la frode scientifica è anti- ca quanto la scienza. Anche Tolomeo, il grande astronomo dell'antichità, è stato accusato di plagio: invece di calcolare le posizioni delle stelle, le avrebbe copiate da un suo predecessore, Ipparco di Ni- cea. E a Galileo è stato rimproverato di non avere realmente eseguito alcuni • ratorio i si può fidare dell scienza? Sì. Ma gli scienziati, a volte, barano. Ecco perché, e come correre ripari 132 | Focus Settembre 2017 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 21/08/2017 Pag. 132 N.299 - settembre 2017 diffusione:214997 tiratura:340208

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Scienza

Plagi, fotoritocchi, persino fal-sificazioni... In un'epoca in cuiìefake news sono all'ordine delgiorno, anche la scienza non

è immune dagli imbrogli. Anzi. Alcunianni fa, nel 2013, la rivista Nature fecescalpore rilevando che circa una pubbli-cazione su quattro era falsata. E la situa-zione non sembra migliorare, visto chenell'aprile di quest'anno la rivista TumorBiology ha dovuto ritirare ben 107 arti-coli di autori cinesi (in Cina il fenomenorisulta così diffuso che il governo ha de-ciso di intervenire). Per non parlare dellefinte teorie scientifiche come la memo-ria dell'acqua (v. infondo all'articolo') e ilrecente caso Stamina. Che cosa succede,dunque? Gli scienziati sono improvvisa-mente impazziti e sono diventati tuttiimbroglioni? Certamente no, ma forseandrebbero controllati un po' di più. Einfatti sono in arrivo nuovi software, verie propri investigatori informatici capacidi scandagliare il Web, leggersi gli articolie scovare gli impostori.

COPIONI. Sul fatto che se ne senta il bi-sogno non c'è dubbio. Ormai nel mondointero si trova in giro di tutto, da chi copiail lavoro altrui a chi falsifica dati e foto-grafie. Come Leonard Pease, docente diIngegneria chimica all'Università delloUtah (Usa), che nel 2013 pubblicò sullarivista Nano Letters un'intrigante foto di"nano bastoncelli" d'oro messi a forma diV, una configurazione mai vista prima.Peccato che si trattasse di una manipo-lazione con Photoshop, poi smascheratadallo studente di un'altra università.D'altra parte, la frode scientifica è anti-ca quanto la scienza. Anche Tolomeo, ilgrande astronomo dell'antichità, è statoaccusato di plagio: invece di calcolare leposizioni delle stelle, le avrebbe copiateda un suo predecessore, Ipparco di Ni-cea. E a Galileo è stato rimproverato dinon avere realmente eseguito alcuni •

ratorioi si può

fidare dellscienza?Sì. Ma gliscienziati, avolte, barano.Ecco perché,e comecorrereripari

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esperimenti da lui descritti. Ma mentreall'epoca gli scienziati erano "costretti" aquesto tipo di operazioni per mancanzadi strumenti affidabili, oggi è il progressotecnologico a dare una mano ai furbi.

COMPETIZIONE. Non solo. «È cambiataanche la dimensione della ricerca, e quin-di anche i capitali impegnati e la diffusio-ne delle frodi», osserva Enrico Bucci, giàbiologo del Cnr e autore del libro Cattiviscienziati (Add ed.). Infatti i ricercatorinel mondo sono più di 10 milioni, di cuisolo una piccola parte può fare carrierae assicurarsi i finanziamenti. Per questol'imperativopublish orperish ("pubblica0 muori") è ormai una legge che governale vite degli scienziati. «C'è un'altissimacompetizione e le risorse sono scarse»,ribadisce Bucci. «Se le carriere e l'asse-gnazione dei fondi si decidono in base alnumero di articoli pubblicati, è inevita-bile che esista chi pur di pubblicare falsi-fica i risultati. In più, proprio perché tut-ti sono così impegnati a produrre nuovilavori, non c'è il tempo di verificare lericerche altrui e sono sempre più rare lerepliche indipendenti degli esperimen-ti». La scienza, invece, dovrebbe fondarsiinnanzitutto sul fatto che i suoi risultatisiano riproducibili.

1 casi eclatanti sono tanti. Nel 2005 salìalla ribalta il coreano Hwang Woo-suk,

che proclamò di aver ottenuto la clona-zione di esseri umani. Nel 2014, la giap-ponese Haruko Obokata annunciò diavere trovato un modo per produrre cel-lule staminali a volontà, per svilupparenuove cure e fare crescere organi artifi-ciali per i trapianti. In entrambi i casi, sitrattava di pura fantasia. E accanto a chiinventa scoperte clamorose che fanno ititoli dei giornali, c'è anche chi agisce dinascosto cercando di farsi notare il menopossibile. Un caso record è quello dell'a-nestesiologo giapponese Yoshitaka Fujii,che - si scoprì poi - aveva falsificato i ri-sultati di ben 183 articoli regolarmentepubblicati. Eppure le riviste scientifichedovrebbero essere vaccinate contro que-sto tipo di inganni. Infatti si basano su unsistema chiamato peer review, che è sta-to ideato apposta: gli articoli, per esserepubblicati, devono essere sottoposti allavalutazione in forma anonima da partedi altri scienziati esperti del settore. «In

Gli scienziatinon riesconoa verificare?Ci pensanoi nuovialgoritmi

realtà è un sistema pieno di falle», rivelaBucci. «È stato concepito non per giudi-care l'affidabilità di dati ed esperimenti,ma per esaminare le conclusioni». Allafine, dopo un po' di tentativi, anche unmale intenzionato può riuscire a pubbli-care il suo articolo su qualche rivista.

PAGHI? CHIUDO UN OCCHIO. Per di-mostrare quanto sia facile aggirare icontrolli, nel 2013 il biologo di Harvard(Usa) John Bohannon ha individuato304 riviste online di tipo operi access (ad"accesso libero"), cioè che non chiedonoabbonamenti per essere consultate, maguadagnano sul fatto che sono i ricerca-tori stessi a pagare per essere pubblicati.Quindi ha inviato a tutte il medesimoarticolo, interamente inventato e farcitodi errori. Risultato: ben 157 lo hanno ac-cettato esclusivamente a fronte del paga-mento, senza accorgersi che era fasullo.Con queste premesse, non sorprende il

CINQUE BEFFEMEMORABILI

1. IL GIGANTE DI CARDIFF. Ungigantesco uomo pietrificato di oltre 3m viene ritrovato nel 1869 negli Usa:creduto vero, si scopre poi che sitrattava di uno scherzo ai danni di unacongrega di fanatici religiosi locale.2. UOMO DI PILTDOWN. Ilpaleontologo Charles Dawson ritrovanel 1912 nel Sussex (Gb) un cranio, conmandibola, che sembra di un esseremetà uomo e metà scimmia. Ma 40 annidopo si scopre che il cranio è delMedioevo e la mandibola di un orango.3. LA TRIBÙ PERDUTA. Nel 1971Manuel Elizalde, ministro delle Filippine,dice di avere scoperto su un'isola unatribù ferma all'età della Pietra. Raccoltifondi per tutelarla, sparisce nel nulla: latribù era un gruppo di persone costrettea vivere in caverna da Elizalde.4. BEFFA DI SOKAL. Nel 1996, il fisicoAlan Sokal invia a una rivista un articolodi fisica quantlstica volutamenteinfarcito di sciocchezze. Quando vienepubblicato, Sokal svela l'inganno.5. L'ANELLO MANCANTE. Il fossile chedocumenta il passaggio tra uccelli edinosauri teropodi terrestri (disegno) èritrovato nel 1999 e battezzatoArchaeoraptor. Ma è un falso compostoda pezzi di fossili di animali differenti.

DINOSAURO SOSPETTO.Nel disegno, ricostruzione di fantasiadel presunto Archaeoraptor.

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fatto che in molti, tra scienziati ed edito-ri, stiano cercando di porre rimedio. Perquesto sono allo studio software spe-cializzati capaci di esaminare decine dimigliaia di articoli alla ricerca di frasi ri-correnti, individuando i plagi, oppure ingrado di scoprire possibili casi di conflit-to di interessi. Lo stesso gruppo di Bucciha sviluppato un software che setaccia gliarticoli in cerca di immagini, scansioni,foto al microscopio o altre illustrazionifalse. «Siamo in grado di analizzare mi-gliaia di immagini; e abbiamo pizzicatomolti autori che poi sono stati costrettia ritirare gli articoli incriminati», spiegaBucci. Gruppi editoriali come Elseviere Springer stanno addirittura valutan-do la possibilità di sostituire del tuttol'elemento umano nelle peer review conprogrammi di intelligenza artificiale.«A livello tecnico, già oggi sarebbe pos-sibile fare in automatico ogni controllodi integrità e qualità dei dati, però supubblicazioni altamente formalizzate,che siano riconoscibili dalle macchine»,commenta Bucci. «In alcuni settori spe-cifici, come la cristallografia a raggi X, ègià così. Ma è difficile che la peer reviewsia sostituita del tutto: le implicazioni diciò che una ricerca porta alla luce, e i suoipossibili effetti per il futuro, sono valu-tazioni che solo un cervello umano è ingrado di esaminare». Quello dei falsi non

RICORDIAMO LAMEMORIA DELL'ACQUA...

OMEOPATIA. L'acqua conserva il"ricordo" delle sostanze con cui èvenuta in contatto. Il clamorosoannuncio, fatto da un gruppo guidatodal biochimico francese JacquesBenveniste {disegno), e pubblicato nel1988 su Nature, sembrava una provaper l'omeopatia. La rivista coinvolse ungruppo di esperti per controllare gliesperimenti, tra cui T'acchiappafrodi"Walter Stewart e l'illusionista JamesRandi. Di colpo, nessuno fu più ingrado di ottenere i risultati diBenveniste e l'acqua perse la memoria.

è solo un problema di etica: truffe, mani-polazioni e frodi hanno anche un impat-to economico. Uno studio dell'Universi-tà della Pennsylvania ha calcolato che lericerche ritirate, tra il 1992 e il 2012, negliStati Uniti sono costate 58 milioni di dol-lari, circa 400mila dollari per ogni arti-colo fasullo che avrebbero potuto esserespesi per fare vera ricerca scientifica.

GIOCHI PERICOLOSI. Per non parlare deicosti sociali. Quante vittime ha provoca-to la truffa di Alan Wakefield, il medicoinglese oggi radiato dall'albo, che aveva

pubblicato uno studio falso secondo cui ivaccini provocano l'autismo? La ricerca- poi sbugiardata e smascherata come untentativo di screditare i vaccini trivalen-ti a favore di un altro sistema brevettatodallo stesso Wakefield - è del 1998, maancora oggi fa sentire i suoi effetti. Pur-troppo, infatti, il tema resta attualissimo:le famiglie che evitano di vaccinare i pro-pri figli sono in aumento, negli Usa comein Europa. Con un rischio che è sotto gliocchi di tutti: quello di veder tornare ma-lattie che ormai si credevano estinte. ©Massimo Polidoro

La scienza incontra la meravigliaII CICAP-FEST è il festival di chi ama la scienza ed è affascinato dall'insolitoe dal meraviglioso. Tre giorni pieni di eventi, dove ascoltare oltre 80 relatorieccezionali, tra cui Piero Angela e James Randi {nella foto), Silvio Garattini,Giacomo Rizzolatti, Marco Malvaldi, Antonella Viola, Massimo Picozzi edEnrico Mentana. Su temi che vanno dall'evoluzione al ruolo del caso, dallebufale in Rete ai fumetti, dai vaccini ai meccanismi della suggestione e allamoda del bio. Si potrà anche partecipare a laboratorie workshop su come indagare misteri, smascherarebufale o creare magie, assistere a spettacoli eperformance con artisti come Silvan, la Banda Osirise Raul Cremona, entrare in un autentico "luna park"della mente, seguire le rassegne stampa con igiornalisti di Focus e, in generale, vivere un finesettimana stimolante e coinvolgente. Un'occasioneunica per dare ossigeno ai proprì neuroni.

CICAMFESTieW

AL CICAP-FESTcon Focusl

I lettori di Focus possonopartecipare al CICAP-FEST (Cesena29 settembre - 1 ottobre 2017) conuna quota scontata che da diritto a

partecipare a tutte le sessioni, inclusigli spettacoli serali. È compreso unanno di adesione al CICAP per untotale di 140 euro, anziché 185.

Per iscriversi:cicapfest.it/focus

INFO. Il CICAP-FEST si svolge a Cesena, dal 29 settembreall'I ottobre 2017, al Teatro Bonci e al Palazzo del Ridotto. L'ingresso

a molti eventi è gratuito, ma per avere accesso a tutte le iniziativeè necessario iscriversi. Il programma completo si trova su

www.cicapfest.it oppure inquadrando con lo smartphone il QrCode.Per contatti: [email protected] - tei. 375-5210918 #cicapfest17

Settembre 2017 Focus 1135

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