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SCHIAVA,GUERRIERA,REGINA

(DICORONEEDIGLORIA--LIBRO1)

MORGANRICE

TRADUZIONEITALIANAACURADI

ANNALISALOVAT

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MorganRiceMorganRiceèautricenumerounoeoggiautricestatunitensecampioned’incassidelleserieepiche

fantasyL’ANELLODELLOSTREGONE,checomprendediciassettelibri,dellaseriecampioned’incassiAPPUNTIDIUNVAMPIRO,checomprendeundicilibri(echecontinueràapubblicarnealtri);dellaseriecampioned’incassiLATRILOGIADELLASOPRAVVIVENZA,unthrillerpost-apocalitticochecomprendeduelibri(echecontinueràapubblicarne);edellanuovaserieepicafantasyREESTREGONI,checomprendeseilibri;elanuovaserieepicafantasyDICORONEEDIGLORIA.IlibridiMorgansonodisponibiliinedizionestampataeaudiolibroesonotradottiin25lingue.

Morganamaricevereivostrimessaggiecommenti,quindisentiteviliberidivisitareilsuosito

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CosadiconodiMorganRice

“SepensavatechenoncifossepiùalcunaragionedivitadopolafinedellaserieL’ANELLODELLOSTREGONE,visbagliavate.InL’ASCESADEIDRAGHIMorganRiceèarrivataaciòchepromettediessereun’altrabrillantesaga,immergendociinunmondofantasticofattoditrolledraghi,divalore,onoreecoraggio,magiaefedenelpropriodestino.Morganèriuscitadinuovoacreareunforteinsiemedipersonaggichecifarannotifareperloropaginadopopagina…Consigliatoperlabibliotecapermanentedituttiilettoriamantideifantasybenscritti.”--BooksandMovieReviewsRobertoMattos“UnfantasypienozeppodiazionechesicuramenteverràapprezzatodaifandeiprecedentiromanzidiMorganRiceinsiemeaisostenitoridioperecomeilCICLODELL’EREDITÀdiChristopherPaolini...Amantidelfantasyperragazzidivorerannoquest'ultimaoperadellaRiceeimplorerannodiaverneancora.”--TheWanderer,ALiteraryJournal(ParlandodeL'AscesadeiDraghi)“Unmeravigliosofantasynelqualesiintreccianoelementidimisteroeintrigo.Un’impresadaeroiparladellapresadicoraggioedellarealizzazionediunoscopodivitacheportaallacrescita,allamaturitàeall’eccellenza…Perquellichecercanocorposeavventurefantasy:quiiprotagonisti,glistratagemmiel’azionefornisconounvigorosoinsiemediincontrichebensiconcentranosull’evoluzionediThordaragazzinosognatoreegiovanecheaffrontal’impossibilepurdisopravvivere…Solol’iniziodiciòchepromettediessereunaserieepicaperragazzi.”--MidwestBookReview(D.Donovan,eBookReviewer)“L’ANELLODELLOSTREGONEhatuttigliingredientiperunsuccessoimmediato:intrighi,complotti,mistero,cavalierivalorosi,storied’amorechefiorisconoecuorispezzati,ingannoetradimento.Unastoriacheviterràincollatiallibroperoreesaràingradodiriscuoterel’interessedipersonediognietà.Nonpuòmancaresugliscaffalideilettoridifantasy.”--BooksandMovieReviews,RobertoMattos“Inquestoprimolibropienozeppod’azionedellaserieepicafantasyL’AnellodelloStregone(checontaattualmente14libri),laRicepresentaailettoriilquattordicenneThorgrin“Thor”McLeod,ilcuisognoèquellodifarpartedellaLegioned’Argento,imiglioricavalierialserviziodelre…LostilenarrativedellaRiceèsolidoelepremessesonointriganti.”--PublishersWeekly

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LibridiMorganRice

COMEFUNZIONAL’ACCIAIOSOLOCHILOMERITA(Libro#1)

DICORONEEDIGLORIA

SCHIAVA,GUERRIERA,REGINA(Libro#1)

REESTREGONIL’ASCESADEIDRAGHI(Libro#1)L’ASCESADELPRODE(Libro#2)ILPESODELL’ONORE(Libro#3)

LAFORGIADELVALORE(Libro#4)ILREGNODELLEOMBRE(Libro#5)LANOTTEDEIPRODI(Libro#6)

L’ANELLODELLOSTREGONE

UN’IMPRESADAEROI(Libro#1)LAMARCIADEIRE(Libro#2)DESTINODIDRAGHI(Libro#3)GRIDOD’ONORE(Libro#4)VOTODIGLORIA(Libro#5)

UNCOMPITODIVALORE(Libro#6)RITODISPADE(Libro#7)

CONCESSIONED’ARMI(Libro#8)UNCIELODIINCANTESIMI(Libro#9)

UNMAREDISCUDI(Libro#10)REGNOD’ACCIAIO(Libro#11)

LATERRADELFUOCO(Libro#12)LALEGGEDELLEREGINE(Libro#13)GIURAMENTOFRATERNO(Libro#14)

SOGNODAMORTALI(Libro#15)GIOSTRADICAVALIERI(Libro#16)

ILDONODELLABATTAGLIA(Libro#17)

LATRILOGIADELLASOPRAVVIVENZAARENAUNO:MERCANTIDISCHIAVI(Libro#1)

ARENADUE(Libro#2)ARENATRE(Libro#3)

VAMPIRO,CADUTO

PRIMADELL’ALBA(Libro#1)

APPUNTIDIUNVAMPIROTRAMUTATA(Libro#1)

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AMATA(Libro#2)TRADITA(Libro#3)DESTINATA(Libro#4)DESIDERATA(Libro#5)PROMESSA(Libro#6)

SPOSA(Libro#7)TROVATA(Libro#8)RISORTA(Libro#9)

BRAMATA(Libro#10)PRESCELTA(Libro#11)

OSSESSIONATA(Libro#12)

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Copyright©2016byMorganRice.Allrightsreserved.ExceptaspermittedundertheU.S.CopyrightActof1976,nopartofthispublicationmaybereproduced,distributedortransmittedinanyformorbyanymeans,orstoredinadatabaseorretrievalsystem,withoutthepriorpermissionoftheauthor.Thisebookislicensedforyourpersonalenjoymentonly.Thisebookmaynotbere-soldorgivenawaytootherpeople.Ifyouwouldliketosharethisbookwithanotherperson,pleasepurchaseanadditionalcopyforeachrecipient.Ifyou’rereadingthisbookanddidnotpurchaseit,oritwasnotpurchasedforyouruseonly,thenpleasereturnitandpurchaseyourowncopy.Thankyouforrespectingthehardworkofthisauthor.Thisisaworkoffiction.Names,characters,businesses,organizations,places,events,andincidentseitheraretheproductoftheauthor’simaginationorareusedfictionally.Anyresemblancetoactualpersons,livingordead,isentirelycoincidental.JacketimageCopyrightNejronPhoto,usedunderlicensefromShutterstock.com.

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INDICE

CAPITOLOUNOCAPITOLODUECAPITOLOTRECAPITOLOQUATTROCAPITOLOCINQUECAPITOLOSEICAPITOLOSETTECAPITOLOOTTOCAPITOLONOVECAPITOLODIECICAPITOLOUNDICICAPITOLODODICICAPITOLOTREDICICAPITOLOQUATTORDICICAPITOLOQUINDICICAPITOLOSEDICICAPITOLODICIASSETTECAPITOLODICIOTTOCAPITOLODICIANNOVECAPITOLOVENTICAPITOLOVENTUNOCAPITOLOVENTIDUECAPITOLOVENTITRÉCAPITOLOVENTIQUATTROCAPITOLOVENTICINQUECAPITOLOVENTISEICAPITOLOVENTISETTECAPITOLOVENTOTTOCAPITOLOVENTINOVECAPITOLOTRENTACAPITOLOTRENTUNOCAPITOLOTRENTADUECAPITOLOTRENTATRÉCAPITOLOTRENTAQUATTROCAPITOLOTRENTACINQUE

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“Avvicinati,caroguerrieri,etiracconteròunastoria.Unastoriadilontanebattaglie.Unastoriadiuominievalore.

Unastoriadicoroneedigloria.”

--LeCronacheDimenticatediLysa

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CAPITOLOUNO

CerescorrevatraivicolisecondaridiDeloconl’eccitazionechelescorrevanellevene,sapendochenonpotevapermettersidifaretardi.Ilsolestavaappenasorgendomal’ariaafosaepienadipolvereeragiàsoffocantenellavecchiacittadinadipietra.Legambelebruciavano,ipolmoniledolevano,maleisicostrinseacorrerepiùforteeancorapiùforte,saltandoauncertopuntounodegliinnumerevolirattichestrisciavanofuoridaicanalidiscoloodairifiutigettatinellestrade.Sentivagiàillontanoromboeilcuorelefremevaperl’anticipazione.Daqualchepartelìdavanti,losapeva,stavaperiniziareilFestivaldelleUccisioni.

Lasciandositrascinaredallesuemanilungolaparetedipietraesvoltandoinunostrettovicolo,Ceressiguardòallespalleperaccertarsicheisuoifratellistesseroalpasso.FusollevatadivedereNesossubitoallecalcagnaeSartespochimetripiùindietro.Nesosavevadiciannoveanniederaquindisolodueciclidelsolepiùgrandedilei,mentreSartes,ilpiùpiccolo,eradiquattrociclipiùgiovane,ormaisulpuntodidiventareuomo.Idue,conicapellilunghiebiondicciegliocchicastani,assomigliavanoconprecisionel’unoall’altro,manonalei.Eppure,sebbeneCeresfosseunaragazza,noneranomairiuscitiatenereilpassoconlei.

“Sbrigatevi!”gridòCeresgirandosi.Siudìunaltroboatoesebbeneleinonfossemaistataalfestival,selopotevaimmaginarenel

dettaglio:l’interacittà–tuttiitremilionidicittadinidiDelo–cheaffollavanol’arenainquelgiornodelsolstiziod’estate.Sarebbestatofantastico,unacosamaivista,maseleieisuoifratellinonsifosserosbrigati,nonsarebberimastounsolopostolibero.

PrendendovelocitàCeresasciugòunagocciadisudoredallafronteestrofinòlamanosullatunicalogoracoloravoriopassataledasuamadre.Nonavevamaiavutoabitinuovi.Secondosuamadre,cheadoravaisuoifratellimasembravanutrireunospecialeodioeinvidiaperlei,nonselimeritava.

“Aspettate!”gridòSartesconvocerottadall’irritazione.Ceressorrise.“Devoportartiinbraccio?”gligridòinrisposta.Sapevaquantoodiavaquandoleiloprendevaingiro,mailsuorimproverobeffardol’avrebbe

motivatoacorrerepiùveloce.Ceresnonsicuravadelsuostarealpasso:pensavachefosseteneroilmodoincui,atredicianni,facessequalsiasicosaperessereconsideratounocomeloro.Eanchesenonl’avrebbemaiammessoapertamente,unabuonapartedileiavevabisognocheluinecessitassedilei.

Sartessbuffòsonoramente.“Nostramadretiammazzeràquandoverràasaperechelehaidisobbeditoun’altravolta,”legridò.Avevaragione.Ineffettisarebbeandatacosì,oppureleavrebbedatounabellafustigata.Laprimavoltachesuamadrel’avevapicchiata,quandoavevacinqueanni,erastatoilmomentoincui

Ceresavevapersolasuainnocenza.Primadiallorailmondoerastatodivertente,belloegentile.Dopoquelfattonienteerapiùstatosicuro,etuttociòacuipotevaaggrapparsieralasuasperanzaperunfuturodovepoterseneandaredalei.Oraerapiùgrande,eppureanchequelsognosistavacorrodendonelsuocuore.

FortunatamenteCeressapevacheisuoifratellinonl’avrebberomaitradita.Leeranolealicomeleiloeraneiloroconfronti.

“Alloraèbuonacosachenostramadrenonvengamaiasaperlo!”rispose.“Peròverràasaperlonostropadre!”disseintonoseccoSartes.Leiridacchiò.Loropadregiàlosapeva.Avevanofattounpatto:sefosserimastaalzatafinoatardiper

affilarelespadecheandavanoconsegnateapalazzo,sarebbepotutaandarealleUccisioni.Ecosìavevafatto.

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Ceresraggiunseilmuroallafinedelvialee,senzafermarsi,infilòleditainduefessureeiniziòadarrampicarsi.ManiepiedisimuovevanoconagilitàeCeressalìdiquasidiecimetrifinoadarrivareallacima.

Simiselìinpiedi,respirandoaffannosamente,eilsolelediedeilbenvenutoconisuoiraggiluminosi.Leisicoprìgliocchiconunamano.

Sussultò.NormalmentelaCittàVecchiaerapunteggiatadipochicittadini,ungruppettodigattiocaniquaelà,maoggieraassolutamenteviva.Brulicavadigente.Nonsiriuscivaneancheavederelapavimentazionesottoaquelmaredipersoneaccalcatenellapiazzadellafontana.

Inlontananzal’oceanobrillavanelsuocolorebluvivido,mentrelatorreggiantearenabiancasistagliavacomeunamontagnainmezzoall’intrecciodivieecasedadueotrepianiaddossatel’unaall’altra.Attornoalconfineesternodellapiazzaimercantiavevanoallestitolelorobancarelle,desiderosidivenderecibo,gioielliovestiti.

Unafolatadiventolesoffiòinfacciael’odorediprelibatezzeappenasfornateleentrònellenarici.Cosanonavrebbedatoperunpo’dicibochepotessesoddisfarequell’assillantesensazione.Sistrinselebracciaattornoallapanciasentendounafittadifame.Lacolazionedellamattinaerastatadatadaqualchecucchiaiatadizuppad’avenamollicciacheinqualchemodoerariuscitaafarleprovareancorapiùfamediprima.Datocheoggierailsuodiciottesimocompleanno,avevasperatoalmenoinunpo’diciboinpiùnellaciotola,oalmenounabbraccio,oqualcosa.

Manessunoavevadettounasolaparola.Dubitavacheaddiritturasenericordassero.Unalucelecolsel’occhioeCeresabbassòlosguardoscorgendounacarrozzadoratachepassavain

mezzoallafollacomeunabollanelmiele,lentaescintillante.Siaccigliò.Nellasuaeccitazionenonavevaconsideratocheanchelafamigliarealesarebbestatapresenteall’evento.Lidisprezzava,odiavalalorosuperbia,nonsopportavacheiloroanimalifosseromeglionutritidiquellidellamaggiorpartedellagentediDelo.Isuoifratellisperavanocheungiornoavrebberotrionfatosulsistemadelleclassisociali.MaCeresnoncondividevailloroottimismo:sedovevaesserciunaqualchesortadiuguaglianzanell’Impero,sarebbesuccessosolopermezzodiunarivoluzione.

“Lovedi?”disseNesosansimandoquandofusalitoalsuofianco.IlcuorediCeresacceleròalpensierodilui.Rexus.Ancheleisistavachiedendosefossegiàlìe

stavascrutandolafollasenzarisultato.Scosselatesta.“Lì,”indicòNesos.Leiseguìilsuoditochepuntavaversolafontana,strizzandogliocchi.Improvvisamentelovideenonpotécontenereun’esplosionedieccitazione.Sisentivasemprecosì

quandolovedeva.Eccololì,sedutosulbordodellafontana,intentoaprovarel’arco.Anchedaquelladistanzapotevavederelesuespalleeilpettomuscoloso,gonfiosottoallatunica.Avevapochiannipiùdilei,capellibiondichespiccavanotraquelletestenereocastane.Lasuaabbronzaturabrillavaalsole.

“Aspetta!”gridòunavoce.CeressiguardòallespalleeallabasedelmurovideSarteschecercavaafaticadiarrampicarsi.“Sbrigati,otilasciamoqui!”lopungolòNesos.Ovviamentenonavevanointenzionedilasciarsiallespalleilfratellopiùpiccolo,anchesedoveva

imparareastarealpasso.ADelounmomentodidebolezzapotevasignificarelamorte.Nesossifecepassareunamanotraicapelli,presefiatoeguardòancheluilafolla.“Quindisuchipuntiituoisoldi?”lechiese.Ceressigiròerise.“Qualisoldi?”glichiese.Luisorrise.“Seneavessi,”rispose.

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“Brennius,”risposesenzaesitare.Luisollevòunsopracciglio,sorpreso.“Davvero?”lechiese.“Perché?”“Nonloso.”Scrollòlespalle.“Solounasensazione.”Malosapevabenissimo.Losapevamoltomegliodeisuoifratelliedituttiiragazzidellacittà.Ceres

avevaunsegreto:nonl’avevadettoanessuno,maditantointantosivestivadaragazzoesiallenavaalpalazzo.Undecretorealevietavaalleragazze–penalamorte–diimpararecomesicombatteva,maipaesanidisessomaschileeranoinveceibenvenuti,incambiodiugualequantitàdilavoronellestalledelpalazzo,unlavorocheleifacevacongioia.

AvevaguardatoBrenniusederarimastaimpressionatadalmodoincuicombatteva.Nonerailpiùrobustodeicombattenti,malesuemosseeranocalcolateconprecisione.

“Nessunapossibilità,”risposeNesos.“SaràStefano.”Leiscosselatesta.“NelgirodeiprimidieciminutiStefanosaràmorto,”dissecontonoinespressivo.Stefanoeralasceltaovvia,ilcombattentepiùgrosso,eprobabilmentepiùforte,manoneraun

calcolatorecomeBrenniusocomealcunideglialtriguerriericheleiavevaguardato.Nesosrisesonoramente.“Sevadavverocosìtidaròlamiaspadanuova.”Leiguardòlaspadacheavevaallavita.NesosnonavevaideadiquantoCeresfossestatagelosa

quandoavevaricevutoquelcapolavorod’armacomeregalodicompleannodapartedisuamadretreanniprima.Lasuaspadaeraunvecchioscartochesuopadreavevabuttatonelmucchiodellecosedariciclare.Oh,qualicosasarebbestatacapacedifareconunaspadacomequelladiNesos.

“Tifaròmantenerelaparoladata,losai,”disseCeressorridendo,ancheseinrealtànongliel’avrebbemaiportatavia.

“Nonmiaspettereinientedimeno,”disseluiridacchiando.Leiincrociòlebracciasulpettomentreunpensierobuioleattraversavalamente.“Nostramadrenonlopermetterebbe,”disse.“Manostropadresì,”disse.“Èmoltofierodite,losai.”IlcommentogentilediNesoslacolseimpreparataenonsapevaesattamentecomereagire,quindi

abbassògliocchi.Amavasuopadreeluiamavalei,losapeva.Maperqualchemotivoilvoltodisuamadrelecomparivasempredavanti.Tuttociòcheavrebbedesideratoerachesuamadrelaaccettasseelevolessebenecomeaisuoifratelli.Maperquantociprovasse,Ceressentivadinonesseremaiabbastanzaaisuoiocchi.

Sartessbuffòarrivandoincimaalmurodietrodiloro.EraancorapiùbassodiunatestarispettoaCeresederamagrolinocomeungrillo,maleieraconvintachedaungiornoall’altrosarebbefioritocomeungermogliodibambù.ErasuccessocosìaNesos.Oraerapienodimuscoliederaaltopiùdiunmetroenovanta.

“Etu?”chieseCeresaSartes.“Chipensivincerà?”“Iosonoconte.Brennius.”Leisorriseegliscompigliòincapelli.Luiripetevasemprequellochedicevalei.Siudìunaltrorombo,lafollasiinfittìeCeresprovòunsensodiurgenza.“Andiamo,”disse.“Nonc’ètempodaperdere.”SenzaaspettareCeresscesedalmuroesimiseacorrereappenatoccataterra.Tenendod’occhiola

fontana,sifecestradaattraversolapiazza,desiderosadiraggiungereRexus.Luisigiròesgranògliocchiperlagioiaquandolavide.Leiglisibuttòaddossoesentìlesuebraccia

stringersiattornoallavitamentrestrofinavalaguanciaruvidacontrolasua.“Ciri,”disseconvocebassaeroca.

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UnbrividolescorselungolaschienaquandosigiròesitrovòdavantigliocchiblucobaltodiRexus.Altounmetroeottantacinqueeraormaiquasiunatestapiùdilei,concapellibiondiespettinaticheincorniciavanoilvisoaformadicuore.Sapevadisaponeeariaaperta.Cavolo,erabellorivederlo.Anchesesapevacavarseladaséquasiinqualsiasisituazione,lasuapresenzaledonavaunasensazionedicalma.

Ceressialzòinpuntadipiedieintrecciòlebracciaattornoalsuocollo.Nonl’avevamaivistocomepiùcheunamicofinoaquandol’avevasentitoparlaredellarivoluzioneedell’esercitosotterraneodicuifacevaparte.“Combatteremoperliberarcidalgiogodell’oppressione,”leavevadettoanniprima.AvevaparlatoconunatalepassionedellaribellionecheperunmomentoCeresavevadavverocredutochefossepossibileeliminarelafamigliareale.

“Com’èandatalacaccia?”glichieseconunsorriso,sapendocheerastatoviapergiorni.“Mièmancatoiltuosorriso.”Leaccarezzòilunghicapellidorati.“Eituoiocchicolorsmeraldo.”Anchealeieramancato,manonosòdirlo.Avevatroppapauradiperderelaloroamiciziase

qualcosafossesuccessotraloro.“Rexus,”disseNesosraggiungendoliestringendogliunbraccio,subitoseguitodaSartes.“Nesos,”losalutòluiconvoceprofondaeautoritaria.“Abbiamopocotemposevogliamoentrare,”

aggiunsefacendocennoaglialtri.Siaffrettaronotuttimescolandosiconlafollachesistavadirigendoversol’arena.Ovunquec’erano

soldatidell’Imperochespingevanolagenteavanti,avolteconmazzeefruste.Piùviciniandavanoallastradacheconducevaall’arenaepiùlafollasifacevafitta.

All’improvvisoCeresudìdelbaccanoproveniredaunadellebancarelleeistintivamentesigiròversoilrumore.Videchesieraapertoungenerosospazioattornoaunragazzinocheeraoraaffiancatodaduesoldatidell’Imperoedaunmercante.Unpaiodispettatoriseneandaronomentrealtrisimiseroincerchioaguardare.

Cerescorseavantievideunodeisoldatichestrappavaunameladallemanidelragazzinoeloscuotevaviolentementetenendoloperunbraccio.

“Ladro!”ringhiòilsoldato.“Pietà,perfavore!”gridòilbambinoconlelacrimechescorrevanolungoleguancesporchee

scavate.“Avevo…cosìtantafame!”Ceressisentìilcuoreesplodereperlacompassione,datocheleistessaavevafameesapevacheai

soldatinonmancavalacrudeltà.“Lasciateandareilragazzo,”disseilmercanteconcalmafacendoungestoconlamano.Ilsuoanello

d’orobrillòalsole.“Possopermettermididargliunamela.Nehocentinaia.”Ridacchiòunpoco,comeavoleralleggerirelasituazione.

Malafollachesieraraccoltalàattornofecesilenziomentreisoldatisigiravanoperaffrontareilmercanteconlearmaturechebrillavanoallaluceesferragliavano.IlcuorediCeressprofondòperilmercante:sapevachenessunodovevamaiosareaffrontarel’Impero.

Unsoldatosifeceavantiminacciosamenteversol’uomo.“Difendiuncriminale?”Ilmercantespostòlosguardodalsoldatoalragazzino,oraapparentementeinsicuro.Ilsoldatosigirò

ecolpìilbambinoalvisoprovocandounoscricchioliochefecerabbrividireCeres.Ilragazzinocaddealsuoloconuntonfomentrelafollasussultava.Indicandoilmercanteilsoldatodisse:“Perprovarelatualealtàall’Impero,terraifermoilbambino

mentrelofustighiamo.”Gliocchidelmercantesifeceroduri,lafrontesudata.ConsorpresadiCeres,l’uomotennelorotesta.“No,”rispose.Ilsecondosoldatofeceduepassiminacciosiversodiluieportòlamanosull’elsadellaspada.

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“Fallooperderailatestaebruceremolatuabancarella,”disseilsoldato.IlvoltorotondodelmercantesiafflosciòeCerescapìcheerasconfitto.Lentamentel’uomosiavvicinòalragazzinoeglipreselebracciainginocchiandosidavantialui.“Tiprego,perdonami,”disseconlelacrimecheglifacevanoluccicaregliocchi.Ilbambinopiagnucolòepoiiniziòagridarecercandodiliberarsidallapresadell’uomo.Ceresvidecheilragazzinotremava.Volevacontinuareadandareversol’arena,evitaredivedere

quellascena,maisuoipiedirimaserofermisulposto,inmezzoallapiazza,congliocchiincollatiaquellabrutalità.

Ilprimosoldatostrappòlatunicadelragazzinomentreilsecondofacevaschioccareunafrustasopralatesta.Lamaggiorpartedegliastantiincitavaisoldatiadandareavanti,mentreunpochimormoravanoesiallontanavanoatestabassa.

Nessunosimiseadifendereilladro.Conun’espressioneavidaequasifolle,ilsoldatofeceschioccareancoralafrustacontrolaschiena

delragazzo,facendologridaredidolore.Ilsanguesgorgòdallaferitefresche.Ripetutamenteilsoldatolofrustòfinoachelatestadelbambinorimasereclinataindietroesmisedigridare.

Ceresprovòlaforteurgenzadiscattareinavantiesalvarlo.Masapevachefareunacosadelgenereavrebbesignificatolamorteperlei,elamortedituttiisuoicari.Rimaseaspallebasse,sentendosiinermeesconfitta.Dentrodisédecisecheungiornosisarebbevendicata.

TiròSartesversodileieglicoprìgliocchi,disperatamentedesiderosadiproteggerlo,diconcedergliancoraalcuniannidiinnocenza,anchesenonc’erainnocenzadavivereinquellaterra.Inquantouomodovevavederequegliepisodidicrudeltà,nonsoloperabituarvisi,maancheperessereungiornounfortecombattentenellaribellione.

Isoldatistrapparonoilragazzinodallemanidelmercanteebuttaronoilcorpoquasiprivodivitasuuncarrodilegno.Ilmercantesicoprìilvoltoconlemaniesinghiozzò.

Nelgirodipochisecondiilcarroerapartitoelospazioprecedentementeapertoeradinuovopienodigentecheandavadaunaparteedall’altradellapiazzacomesenientefossesuccesso.

Ceresprovòuncrescentesensodinauseacrescerledentro.Eraingiusto.Inquelmomentoavrebbepotutoindicarecinqueoseiladruncoli–uominiodonnecheavevanoperfezionatolaloroartecosìbenecheneancheisoldatidell’Imperopotevanobeccarli.Lavitadiquelpoveroragazzinoeraorarovinataacausadellasuamancanzadiabilità.Sevenivanopresi,iladri–giovanioadulti–venivanomenomatiopeggio,asecondadell’umoredelgiudicequelgiorno.Sefossestatofortunatogliavrebberorisparmiatolavitaesarebbestatocondannatoalavorarepertuttalavitanelleminiered’oro.Ceresavrebbepreferitomorirepiuttostochedoversopportaredirestareimprigionataaquelmodo.

Continuaronolungolastradaconl’umorerovinato,spallaaspallaconlealtrepersonementreilcaloresalivaesifacevagiàquasiinsopportabile.

Unacarrozzadoratasiportòvicinoaloro,costringendotuttiafarsidaparte,spingendolagentecontrolecasechesitrovavanoailati.Spintabruscamente,Ceressollevòlosguardoevidetreragazzeconcoloratiabitidiseta,forcined’oroepreziosigioiellicheadornavanoleloroelaborateacconciature.Unadiloro,ridendo,tiròunamonetinasullastrada.Unamanciatadipaesanisifermaronoesiinginocchiaronoaterraacacciadiquelpezzodimetallocheavrebbedatodamangiareaunafamigliainteraperunmese.

Ceresnonsifermavamaiaraccoglierel’elemosina.Sarebbemortadifamepiuttostocheaccettareundonodagentecomequella.

Videungiovanecheriuscivaaprenderelamonetaeunuomopiùanzianochelobuttavaaterraeglistringevaunagrossamanoattornoalcollo.Conl’altramanol’uomopiùvecchioriuscìaprenderelamonetadallamanodelgiovane.

Leragazzineriseroindicandoliprimachelacarrozzacontinuasseafarsistradatralafolla.

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Ceresprovòunprofondodisgusto.“Nelprossimofuturoledisuguaglianzesvanirannopersempre,”disseRexus.“Meneoccuperòio.”SentendoloparlareCeressisentìmeglio.Ungiornoavrebbecombattutoalsuofiancoeinsiemeai

suoifratellinellaribellione.Manmanochesiavvicinavanoall’arenalestradesifacevanopiùlargheeCeresebbelasensazionedi

poterprenderefiato.L’ariavibrava.Sentivadipotersaltareperariaperl’eccitazione.Passòattraversounodelledecinediingressiadarcoesollevòlosguardo.Migliaiaemigliaiadiabitantisitrovavanoall’internodellamagnificaarena.Lastrutturaovaleera

crollatadallatosettentrionaleelamaggiorpartedelletendeparasolerosseeranostrappateefornivanoscarsaprotezionedalsolesoffocante.BestieselvaggeringhiavanodietroacancellidiferroeporteeCeresvideicombattentichesitrovavanogiàprontidietroaicancelli.

Sussultòosservandotuttoconmeraviglia.Primadicapirlo,sollevòlosguardoesiresecontodiessererimastaindietrorispettoaRexuseai

suoifratelli.Corseinavantiperraggiungerli,manonappenalofecequattrouominirobustigiàl’avevanocircondata.Sentìl’odoredialcoolepescemarcio,oltreall’odoredeilorocorpimanmanochesifacevanopiùvicini,voltandosiaguardarlaconiloroorrendisorrisichesvelavanodentigialliemarci.

“Tuvieniconnoi,bellezza,”disseunodiloromentrestrategicamentetuttiequattrosichiudevanoattornoalei.

IlcuorediCeresbattevaforte.Guardòinavantiallaricercadeglialtri,maeranogiàpersinellafollachesifacevasemprepiùfolta.

Affrontòalloragliuomini,cercandodimostrareilsuovoltopiùcoraggioso.“Lasciatemistare,altrimenti…”Quelliscoppiaronoaridere.“Altrimenticosa?”laderiseuno.“Unapoppantecometecontronoiquattro?”“Tipotremmoportareviadaquiscalcianteeurlanteenessunodirebbenulla,”aggiunseunaltro.Ederavero.Conlacodadell’occhioCeresguardòlagentechepassavafingendodinonnotarecome

quegliuominilastesserominacciando.Improvvisamenteilvoltodelcaposifeceserioeconunarapidamossaleafferròlebracciaelatirò

versodisé.Ceressapevacheavrebberopotutotrascinarlaviasenzachenessunolarivedessemaipiù,equestopensierolaterrorizzavapiùdiognialtracosa.

Cercandodiignorareilcuorechebatteva,Ceresruotòsusestessastrappandoilbracciodallastrettadelbruto.Glialtriuominiselaspassavanodivertiti,maquandoleipremettelabasedellamanocontroilnasodell’uomospingendogliindietrolatesta,fecerosilenzio.

L’uomosimiselemaniluridesulnasoesbuffò.Ceresnonsifermò.Sapendochequellaeralasuapossibilità,glidiedeuncalcionellostomaco,

ricordandoisuoiallenamenti,eluisipiegòinavanti.Subitoperòglialtritrelefuronoaddosso,legrossemanichelaafferravanoelatiravanovia.Immediatamentesifermarono.CeressollevòlosguardoefusollevatadivederapparireRexusche

davaunpugnoinfacciaaunodeibrutielomandavaaltappeto.PoiapparveNesoscheneafferròunaltrodandogliunaginocchiatanellostomacoepoiuncalcio,

spedendolointerraelasciandolonellaterrarossa.IlquartouomosiavventòcontroCeres,mapropriomentrestavaperattaccare,leisiabbassò,ruotòe

glidiedeuncalcionellaschienafacendolovolareeandareasbattereconlatestacontrounacolonna.Ceresrimasefermaaguardarelascena,respirandoaffannosamente.Rexuslemiseunamanosullaspalla.“Staibene?”IlcuorediCereslestavaancorabattendoall’impazzata,maunasensazionediorgoglioprestosostituì

quelladipaura.Avevafattolecoseperbene.

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AnnuìeRexuslemiseunbraccioattornoallespalle,sorridendomentreprocedevano.“Cosac’è?”chieseCeres.“Quandohovistoquellochestavasuccedendo,avreivolutotrafiggerliunoperunoconlamiaspada.

Mapoihovistocometidifendevi.”Scosselatestaeridacchiò.“Nonsel’aspettavano.”Leisisentìavvampareinviso.Avrebbevolutodirechenonavevapaura,malaveritàerachene

avevaavuta.“Eronervosa,”ammise.“Cirinervosa?Mai.”Lediedeunbaciosopraallatestaecontinuaronoadaddentrarsinell’arena.Trovaronoalcunipostiallivellodelsuoloesisedettero,Ceresemozionatachenonfossetroppotardi

egettandosiallespalletuttiglieventidelgiorno,lasciandositravolgeredall’entusiasmodellafollaesultante.

“Livedi?”CeresseguìilditodiRexusevideunadecinacircadiadolescentichesedevanoaunchiosco

sorseggiandovinodadeicalicid’argento.Nonavevamaivistodegliabiticosìbelli,cosìtantocibosullostessotavolo,cosìtantigioielliscintillantituttiinunavolta.Nessunodiloroavevaleguancescavateolapanciaincavata.

“Cosastannofacendo?”chiesequandovideunodilorocheraccoglievadellemoneteinunaciotolad’oro.

“Ciascunodiloropossiedeuncombattente,”disseRexus,“escommettonosuchivincerà.”Ceresridacchiò.Quelloerasoloungiocoperloro.Ovviamentequeiragazziniviziatinonerano

interessatiaiguerrierioalletecnichedicombattimento.Volevanosolovedereseillorocombattenteavrebbevinto.MaperCeresquell’eventoeraqualcosacheriguardavastrettamentel’onore,ilcoraggioel’abilità.

Glistendardiregalivennerolevati,letrombesuonaronoequandoicancellidiferrovenneroapertidaogniestremitàdell’arena,uncombattenteallavoltatuttiuscironomarciandodaibuchinericonlearmaturediferroepellechebrillavanoalsolesprigionandomeravigliosibagliori.

Lafollaesultòmentreilottatorimarciavanonell’arenaeCeressialzòinpiediinsiemealoroapplaudendo.Iguerrierisimiseroincerchioconivoltirivoltiversol’esterno,leasce,spade,lance,scudi,tridenti,frusteealtrearmisollevateversoilcielo.

“Ave,reClaudio,”gridarono.LetrombesuonaronoancoraelacarrozzadoratadireClaudioereginaAtenaentròvelocissima

nell’arenadaunodegliingressi.Vicinoadessac’eraunacarrozzaconilprincipeAviliuselaprincipessaFlorianae,dopodiloro,uninteroseguitodicarrozzechetrasportavanomembridellafamigliareale.Ognicarrozzaeratrainatadaduecavallibianchicomelaneve,adornaticonpreziosigioiellieoro.

QuandoCeresscorseilprincipeTanoinmezzoalororimasecolpitadalcipigliodelgiovanediciannovenne.Ditantointanto,quandoconsegnavaspadepersuopadre,l’avevavistoparlareconicombattentiapalazzo,eavevasemprequell’aspraespressionedisuperiorità.Nelsuofisicononmancavanientediciòcheservisseaunguerrieroelosipotevaquasiscambiareperunodiloro:lebracciapienedimuscoli,lavitastrettaesoda,legambedurecometronchid’albero.Eppurelafacevainfuriareilmodoincuinonmostravailminimorispettonépassioneperlasuaposizione.

Mentreirealisfilavanoperandareaprenderepostosulpalco,letrombesuonaronodinuovo,segnalandocheleUccisionistavanoperavereinizio.

Lafollagridòmentretuttimenoduecombattentisvanivanotornandodietroaicancellidiferro.CeresriconobbeinunodiloroStefano,manonriuscìadistinguerel’altrobrutocheindossavasoloun

elmoconvisieraeunperizomalegatoaunacinturainpelle.Forsevenivadalontanoederaarrivatolìappostaperbattersi.Lasuapelleoliataavevailcoloredelterrenofertileeicapellieranonericomela

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nottepiùbuia.AttraversolefessuredellavisieraCerespotévedereisuoiocchidecisiecapìsubitocheStefanononsarebbevissutoneancheun’oraancora.

“Nonpreoccuparti,”disseCeresguardandoNesos.“Telalasciotenerelatuaspada.”“Nonèancorastatosconfitto,”risposeNesosfacendounsorrisino.“Stefanononsarebbeilfavorito

datuttisenonfossesuperiore.”QuandoStefanosollevòilsuotridenteeloscudo,lafollafecesilenzio.“Stefano!”gridòunodeigiovanidabbenedallabancarellasollevandounpugnochiuso.“Poteree

coraggio!”Stefanoannuìrivoltoalgiovanementredallafollasilevavaunboatodiapprovazione.Poisilanciò

controlostranierocontuttaforza.L’avversariosispostòdalpostorapidocomeunlampo,ruotòsusestessoecercòdicolpireStefanoconlaspada,mancandolodiuncentimetroappena.

Ceresfeceunasmorfia.Conriflessicomequelli,Stefanononsarebbeduratoalungo.ColpendoloscudodiStefanopiùepiùvolte,lostranieroringhiavaeStefanoarretrava.Disperato,

allafinespinseilbordodelloscudocontrolafacciadell’avversario,lanciandoinariaunospruzzodisanguementrel’uomocadeva.

Cereslaconsideròunamossapiuttostobella.ForseStefanoavevamiglioratolatecnicadaquandol’avevavistoallenarsil’ultimavolta.

“Stefano!Stefano!Stefano!”gridavanoglispettatori.Stefanositrovavavicinoaipiedidelguerrieroferito,maproprioquandostavapertrafiggerloconil

tridente,lostranierosollevòlegambeeglidiedeuncalciofacendolocadereindietro,dischiena.Entrambisaltaronoinpiedivelocicomegattiesiaffrontaronodinuovo.

Guardandosinegliocchiiniziaronoamuoversiincerchio,ilpericolopalpabilenell’aria.LostranieroringhiòesollevòlaspadainaltocorrendoversoStefano.Stefanosispostòrapidamente

dilatoelocolpìallacoscia.Incambiolostranierofecerotearelaspadaeloferìaunbraccio.Entrambiiguerrierisbuffavanodidolore,maeracomeseleferitealimentasserolalorofuriainvece

dirallentarli.Lostranierositolsel’elmoelogettòaterra.Ilsuomentoricopertodibarbaneraerainsanguinato,l’occhiodestrogonfio,mal’espressionefecepensareaCerescheavessesmessodigiocareconStefanoecheoraavesseintenzionediucciderlo.Quantorapidamentesarebberiuscitoafarlofuori?

StefanosilanciòcontrolostranieroeCeressussultòmentreilsuotridenteandavaasbatterecontrolaspadedell’avversario.Occhinegliocchiiguerrierisisforzavanol’unocontrol’altro,sbuffando,ansimando,spingendo,levenedellafrontesporgentieimuscoliintensionesottoallapellesudata.

Lostranierosiabbassòesidistricòdalpuntodiimpasse.Inaspettatamenteruotòcomeuntornadofendendol’ariaconlasuaspadadecapitandoStefano.

Dopoqualcherespirolostranierosollevòlebracciainaria,trionfante.Perunsecondolafollafeceassolutosilenzio.AddiritturaCeres.Guardòilragazzoproprietariodi

Stefano.Avevalaboccaspalancataperlostuporeelesopraccigliaaggrottateperlarabbia.Lanciòilsuocaliced’argentonell’arenaecorsefuoridalchiosco.Lamorteèlacosacherendetutti

uguali,pensòCeressoffocandounsorriso.“Augusto!”gridòunuomotralafolla.“Augusto!Augusto!”Unodopol’altroglispettatorisiunironoalui,finoachel’interaarenasitrovòacantareilnomedel

vincitore.LostranierosiinchinòdinnanziareClaudioepoialtritreguerrierisopraggiunserodicorsadaicancelli,sostituendolo.

Unodopol’altroicombattimentisisvolseromanmanocheilgiornoavanzavaeCeresguardavacongliocchispalancati.NonriuscivaadecidereseodiavaleUccisionioseleadorava.Daunlatolepiacevaosservarelastrategia,l’abilitàeilcoraggiodeicontendenti,madall’altroodiavacomeiguerrierononfosseroaltrochepedinenellemanideiricchi.

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Quandoarrivòl’ultimocombattimentodelprimoround,BrenniuseunaltroguerrierosibatteronopropriovicinoadovesedevanoCeres,Rexuseisuoifratelli.Sifacevanosemprepiùvicinielelorospadefacevanosprizzarescintille.Eraemozionante.

CeresguardòSarteschinarsisulparapetto,gliocchiinchiodatisulcombattimento.“Tiratisu!”gligridò.Maprimachepotesserisponderle,tutt’auntrattounomnigattobalzòdaunabotolanelterreno

dall’altrapartedell’arena.L’enormebestiasileccavalezanneeaffondavagliartiglinellaterrarossadirigendosiversoiguerrieri.Icombattentinonavevanoancoravistol’animaleenell’arenatuttitrattenevanoilfiato.

“Brenniusèmorto,”mormoròNesos.“Sartes!”gridòancoraCeres.Tihodettoditirarti…”Nonpotéterminarelafrase.ProprioinquelmomentolapietrasottoallemanidiSartessimossee

primachechiunquepotessereagire,luicaddegiù,oltreilparapetto,cadendonellafossaconuntonfo.“Sartes!”gridòCeresinorriditascattandoinpiedi.AbbassòlosguardoevideSartestremetripiùsottochesimettevaasedereesiappoggiavaalmuro.

Avevaillabbroinferiorechetremava,manonversòunasolalacrima.Nondisseunaparola.Tenendosiilbracciosollevòlosguardoversol’altomostrandoun’espressioneditotaleagonia.

VederlolàsottoerapiùdiquantoCerespotessesopportare.Senzapensare,sguainòlaspadadiNesosebalzòoltreilparapetto,saltandonellafossaeatterrandopropriodavantialfratellopiùpiccolo.

“Ceres!”gridòRexus.CeressollevòlosguardoevideleguardiechetrascinavanoviaRexuseNesosprimachepotessero

seguirla.Rimasenellafossa,sopraffattadallasensazionesurrealeditrovarsilàsottoinsiemeaicombattenti,

nell’arena.VolevaportareSartesfuoridilì,manonc’eratempo.Quindisiportòdavantialui,determinataaproteggerlomentrel’omnigattoleringhiava.Avanzavastandoschiacciatoaterra,imalvagiocchigiallifissisudilei,eCerespercepìilpericolo.

SollevòlaspadadiNesosconentrambelemanielatennestretta.“Scapparagazza!”gridòBrennius.Maeratroppotardi.L’omnigattostavaperattaccarlaeoraeraapochimetridalei.Ceressiportòpiù

vicinaaSartesesubitoprimachel’animaleattaccasseBrenniussispostòdilatoeglitagliòunorecchio.L’omnigattosialzòsullezampeposteriorieruggì,strappandocongliartigliunpezzodiparetealle

spallediCeresmentreilsangueviolaglimacchiavalapelliccia.Lafollaesultò.Ilsecondocombattentesiavvicinò,maprimadipoterferirelabestiainqualsiasimodo,quella

sollevòunazampaeglitagliòlagolacongliartigli.Tenendosilemaniattornoalcollo,ilguerrierocaddeaterraconilsanguecheglisgorgavatraledita.

Assetatadisangue,lafollaesultò.Ringhiandol’omnigattocolpìCerescosìfortedafarlavolareinariaemandandolaasbattereaterra.

Nell’impattolaspadalescappòdimanoecaddediversimetripiùinlà.Ceresrimasefermaaterra,conipolmonichesirifiutavanodiaprirsi.Nonriuscendoarespiraree

conlatestachelegirava,cercòdimettersicarponi,masubitoricaddealsuolo.Stesaaterrasenzafiato,conlafacciaschiacciatacontrolasabbiaruvida,videl’omnigattochesi

dirigevaversoSartes.Vedendoilfratelloinunacondizionetantoindifesa,sisentìarderedentro.Sisforzòdifareunrespiroevideconestremachiarezzacosadovevafarepersalvareilfratello.

L’energialescorrevadentrocomeunfiumeinpienadandoleunpotereimmediato.Sialzòinpiedi,raccolselaspadaesiscagliòcontrolabestiacosìvelocedaessereconvintadivolare.

L’animaleeraadiecimetridaleiadesso.Otto.Sei.Quattro.

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Ceresstrinseidentiesibuttòsullaschienadellabestia,affondandoleditanellasuapellicciaispida,intenzionataadistrarladasuofratello.

L’omnigattosialzòsullezampeposterioriescosselapartesuperioredelcorposbattendoCeresdaunaparteedall’altra.Malasuapresad’acciaioelasuadeterminazioneeranopiùfortideitentatividell’animaledifarlacadere.

Mentrelacreaturasiriabbassavasuquattrozampe,Cerescolsel’opportunitàabalzo.Sollevòlaspadainariaelaconficcònelcollodellabestia.

L’animaleruggìesialzòdinuovosullezampeposteriorimentrelafollagridava.PortandounazampaindietroneltentativodiafferrareCeres,lacreaturalegraffiòlaschienacongli

artiglieCeresgridòdidolore,leunghiepiantatecomecoltellinellacarne.L’omnigattolaafferròelascagliòcontrolaparete,facendolaatterrareadiversimetridaSartes.

“Ceres!”gridòSartes.Conleorecchiecherisuonavano,Ceressisforzòdimettersiasedere.Lanucalepulsavaeunliquido

caldolescorrevalungoilcollo.Nonc’eratempoperappurarequantogravefosselaferita.L’omnigattostavaperriattaccare.

Quandolabestiapiombòsudilei,Ceresnonavevaalternative.Senzaneanchepensarealzòistintivamentelamanoelatennetesadavantiasé.Pensòchesarebbestatal’ultimacosacheavrebbevistoinvita.

Propriomentrel’omnigattosaltava,Ceresebbelasensazionediavereunapalladifuoconelpettoeimprovvisamentelasentìscaturiredallamano.

Amezz’arialabestiaimprovvisamentesiafflosciò.Piombòalsuolorimanendoimmobilealdisopradellesuegambe.Aspettandosiquasiconcertezza

chel’animaleritornasseinvitaelafinisse,Cerestrattenneilfiatomentrelaguardavalìstesa.Malacreaturanonsimosse.ConfusaCeressiguardòilpalmodellamano.Nonavendovistociòcheneerauscito,lafollaaveva

probabilmentepensatochelabestiafossemortaperchéleil’avevacolpitaprimaconlaspada.Maleiavevacapito.Unaqualchemisteriosaforzasierasprigionatadallasuamanoeavevauccisolabestiasulcolpo.Cheforzaera?Nonleeramaisuccessonientedisimileenonsapevaesattamentecomecomportarsi.

Chieraleiperaverequelpotere?Spaventata,lasciòricaderelamanoaterra.Sollevòesitantegliocchievidechenell’arenaeracalatoilsilenzio.Eleinonpotevachechiedersi:l’avevanovistoancheloro?

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CAPITOLODUE

Perunsecondocheparvedilungarsiall’infinito,Ceressentìtuttigliocchipuntatisudileimentre

stavasedutalì,intontitadaldoloreedincredula.Piùdelleconseguenze,temevailpoteresoprannaturalechestavacelatodentrodileiecheavevauccisol’omnigatto.Piùdituttalagentechelacircondava,temevapropriosestessa,unasestessachenonriconoscevapiù.

Improvvisamentelafolla,messaataceredallostupore,gridò.Lecivolleunmomentoperrendersicontochestavanoesultandoperlei.

Unavocesilevòaldisopradellegrida.“Ceres!”gridòSartesaccantoalei.“Tiseifattamale?”Leisigiròversoilfratellochesitrovavaancoralìsulsuolodell’arena,eaprìlaboccaperparlare.

Manonnevennefuoriunasolaparola.Erasenzafiatoesisentivaintontita.Avevavistociòcheeraveramentesuccesso?Nonsapevaglialtri,madaquelladistanzasarebbestatoquasiunmiracolosecifosseriuscito.

Ceresudìdeipassieimprovvisamenteduefortimanilatiraronoinpiedi.“Esciadesso!”ringhiòBrenniusspingendolaversoilcancelloapertochestavaallasuasinistra.Igraffidegliartiglisullaschienabruciavano,maCeressisforzòditornareallarealtàeafferròSartes

tirandoloinpiedi.Insiemesfrecciaronoversol’uscita,cercandodiscapparedallegridadellafolla.Raggiunseroprestolabuiaesoffocantegalleriaall’internodellaqualetrovaronodecinedi

combattenticheaspettavanoilloroturnoperaverequalcheminutodiglorianell’arena.Alcunistavanosedutisudellepancheimmersineiloropensieri,altristiravanoimuscoliepiegavanolebracciamentrecamminavanoavantieindietro.Altriancorastavanopreparandolearmiperl’imminentebagnodisangue.Tutti,avendoappenavistoilcombattimento,sollevaronolosguardoelafissaronoconlacuriositànegliocchi.

Ceressiaffrettòlungocorridoisotterraneiilluminatidatorcechedonavanoaimattonigrigiuncaldobagliore,passandovicinoaognigenerediarmaappesaallepareti.Cercòdiignorareildoloreallaschiena,maeradifficilefarloquandoaognipassoilruvidotessutodellasuatunicasfregavacontroleferiteaperte.Gliartiglidell’omnigattoeranostaticomedeipugnali,masembravaancorapeggioadessomentreognitagliopulsava.

“Hailaschienachesanguina,”disseSartesconvocetremante.“Vatuttobene.DobbiamotrovareNesoseRexus.Comevailtuobraccio?”“Famale.”Quandoraggiunserol’uscita,laportasispalancòeduesoldatidell’Imperosiportaronodavantia

loro.“Sartes!”Primachepotessereagireunsoldatoafferròsuofratelloeunaltropreselei.Nonvalevalapena

resistere.L’altrosoldatoselatiròinspallacomesefosseunsaccodigranoelaportòvia.Temendochel’avesseroarrestatalopreseapugnisullaschiena,masenzarisultati.

Nonappenafuronofuoridall’arena,ilsoldatolagettòaterraeSartesleatterròaccanto.Alcunispettatoriformaronounsemicerchioattornoalei,sbirciando,comesefosseroassetatidelsuosangue.

“Rientranell’arena,”ringhiòilsoldato,“everraiimpiccata.”Isoldati,consuasorpresa,sigiraronosenzaaggiungereunaparolaesparirononellafolla.“Ceres!”gridòunavocenelmormoriodellafolla.CeressollevòlosguardoeconsollievovideNesoseRexuschesidirigevanoversodiloro.Quando

Rexuslaabbracciò,leisussultò.Laguardòconocchipienidipreoccupazione.“Vatuttobene”glidisselei.

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Mentrelafollauscivadall’arena,Cereseglialtrisimescolaronoallagenteriversandosirapidamentenellestrade,nondesiderandofarealtriincontri.Camminandoversolapiazzadellafontana,Ceresripensònellasuamenteaciòcheerasuccesso.Eraancorafrastornata.Notòleocchiatecheisuoifratellilelanciavanoesichiesecosastesseropensando.Avevanovistoisuoipoteri?Probabilmenteno.L’omnigattoeratroppovicino.Maallostessotempolaguardavanoconunnuovosensodirispetto.Leivolevapiùdiognialtracosadirelorocos’erasuccesso.Masapevachenonpoteva.Nonneerasicuraneppurelei.

C’eranotroppeparolenondettetraloroeora,nelmezzodiquellafittafolla,nonerailtempoditirarlefuori.Primadituttodovevanotornareacasasaniesalvi.

Lestradesifeceromenoaffollatemanmanochesiallontanavanodall’arena.CamminandoaccantoaleiRexuslepreseunamanoeintrecciòleditaconlesue.

“Sonofierodite,”ledisse.“Haisalvatolavitadituofratello.Nonsonocertodiquantesorellelofarebbero.”

Sorrisecongliocchipienidicompassione.“Quelleferitesembranoprofonde,”sottolineòguardandoladinuovo.“Vatuttobene,”mormoròlei.Eraunabugia.Noneradeltuttocertachesarebbestatabeneochesarebberiuscitaaddiritturaa

farcelaadarrivareacasa.Sisentivapiuttostointontitaperlaperditadisangueelostomacovuotocertononeradiaiuto,comeneancheilsolecheleimportunavalaschienafacendolasudarecopiosamente.

Finalmenteraggiunserolapiazzadellafontana.Nonappenapassaronoaccantoallebancarelle,unmercanteliseguìoffrendoloroungrossocestodiciboametàprezzo.

Sartessorrisedaunorecchioall’altro–cosacheparveaCerespiuttostostrana–epoiporseunpaiodimonetedirameconilbracciobuono.

“Pensodidovertidelcibo,”ledisse.Ceressussultòscioccata.“Equelledovelehaiprese?”“Quellaragazzariccanellacarrozzadoratahabuttatofuoriduemonete,nonuna,matuttierano

concentratisullazuffafraidueuominieneanchesenesonoaccorti,”risposeSartesconilsorrisoancoradeltuttointatto.

Ceressiarrabbiòesipreparòaconfiscarglilamonetapergettarla.Quelloeradenaroinsanguinatodelresto.Nonavevanobisognodinientedallagentericca.

Mentresiallungavaperafferrarla,improvvisamenteunadonnaapparvedavantialoroebloccòlorolastrada.

“Tu!”disseindicandoCeresconvocecosìaltadasentirselariverberareaddosso.Ladonnaavevailvisoliscio,quasietereo,elesuelabbraperfetteeranotintediverde.C’erano

ghiandeefoglieadecorarleilunghiefolticapellineri.Gliocchicastanieranoinsintoniaconillungoabitodellostessocolore.Erabellissimadaguardare,pensòCeres,tantochesenesentìperunmomentoipnotizzata.

Cereslaguardòstupita,certadinonaverlamaiincontrataprima.“Comefaiaconoscermi?”Fissògliocchiinquellidelladonnamentrequestafacevaunpaiodipassiesiportavadavantialei.

Ceressentìcheavevaaddossounforteprofumodimirto.“Venadellestelle,”disseconvocemisteriosa.Quandoladonnasollevòilbraccioconungestoaggraziato,Ceresvidecheavevaunatriquetratatuata

all’internodelpolso.Unastrega.Adiredalprofumodeglidei,forseunachiromante.LadonnapreseicapellidoratidiCereseliannusò.“Laspadanontièsconosciuta,”disse.“Iltrononontièsconosciuto.Iltuodestinoègrandiosoin

effetti.Ilcambiamentosaràpotente.”

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Ladonnaimprovvisamentesigiròeseneandòvelocemente,scomparendodietroallabancarella,eCeresrimasefermaeconfusa.Sentìleparoledelladonnapenetrarlenell’anima.Sentivachesieratrattatodibenpiùcheun’osservazione:eranounaprofezia.Potere.Cambiamento.Trono.Destino.Eranoparolecheleimaiavevaassociatoconsestessaprimad’ora.

Potevanoesserevere?Oeranosololeparolediunapazza?CeresguardòavantievidecheSartestenevailcestopienodicibo,laboccagiàpienanonsolodi

pane.Glielaporse.Videilcibocottoalforno,lafrutta,laverdura,equestobastòaspezzarelasuadeterminazione.Normalmentel’avrebbedivorato.

Maora,perqualchemotivo,avevapersol’appetito.C’eraunfuturodavantialei.Unadestino.

*

Lapasseggiatafinoacasaeradurataquasiun’orapiùdelsolitoepertuttoiltragittoeranorimastiinsilenzio,tuttipersineiloropensieri.Cerespotevasolochiedersicosapensasserodileilepersonecuivolevapiùbenealmondo.Sapevaamalapenacosapensareleistessa.

Alzòlosguardoevidelasuaumilecasaefusorpresadiavercelafattafinoalì,datoildolorepersistenteallaschienaeallatesta.

Glialtrisieranoseparatedaleiunpo’ditempoprimaperfareunacommissioneperloropadre,eCeresattraversòdasolalacigolanteporta,riparandosiesperandodinonimbattersiinsuamadre.

Entròinunbagnodicalore.Sidiresseversounapiccolafialadialcoolchevenivausatoperpulireechesuamadreconservavasottoalsuoletto.Lastappò,attentaanonusarnetanto,cosìchenonseneaccorgesse.Preparandosialbruciore,allargòlacamiciaeseloversòsullaschiena.

Ceresgridòdidolore,stringendoilpugnoeappoggiandolatestaalmuro,sentendomigliaiadiaghidovel’omnigattol’avevagraffiata.Sembravaunaferitaimpossibiledaguarire.

LaportasiaprìdischiantoeCeresrabbrividì.FusollevatadivederecheerasoloSartes.“Nostropadrehabisognodivederti,”ledisse.Ceresnotòcheavevagliocchileggermentearrossati.“Comevailbraccio?”glichiese,pensandochestessepiangendoperildolore.“Nonèrotto.Soloslogato.”Feceunpassoavantieilsuovoltodivenneserio.“Grazieperavermi

salvatooggi.”Leiglisorrise.“Comeavreipotutotrovarmidaun’altraparte?”glichiese.Luiricambiòilsorriso.“Vaidanostropadreadesso,”ledisse.“Iobrucioilvestitoelastoffa.”Nonsapevacomeavrebbepotutospiegareasuamadrecheisuoiabitieranoimprovvisamentespariti,

maquellarobaandavaassolutamentebruciata.Sesumadrel’avessevistainquellecondizioni–insanguinataepienadibuchi–noncisarebbestatoversodispiegarequantoseverasarebbestatalapunizione.

Ceresuscìepercorseilsentierodierbacalpestatacheportavaalcapannodietroallacasa.C’eraunsoloalberonelloroumilecampoditerra:glialtrieranoandatiperdutiinunincendioeilrestoerastatobruciatonelcaminettoperscaldarelacasadurantelefreddenottid’inverno.Ilororamieranooramessisopraallacasastessacomeprotezione.OgnivoltacheCereslovedeva,levenivainmentesuanonnacheeramortal’annoprima.Erastataleiapiantarel’alberoquandoCereserabambina.Inuncertomodoerailsuotempio.Eloeraanchepersuopadre.Quandolavitadiventavatroppoduradasopportare,sisdraiavanosottoallestelleeaprivanoillorocuoreaNanacomesefosseancoraviva.

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Ceresentrònelcapannoesalutòsuopadreconunsorriso.Consuasorpresanotòchelamaggiorpartedeisuoiattrezzierastatatoltadaltavolodilavoroechenonc’eranospadeinattesadiesserelavoratevicinoalcaminetto.Nonpotevaneanchericordarediavermaivistoilpavimentocosìpulitoespazzato,oleparetieilsoffittocosìspoglie.

Gliocchiazzurridisuopadresiacceserocomesempreaccadevaquandolavedeva.“Ceres,”dissealzandosiinpiedi.Inquell’ultimoannoisuoicapellisieranoparecchioingrigiti,comeanchelabarbacorta,eleborse

sottoaisuoiamorevoliocchieranoraddoppiate.InpassatoerastatoaltoemuscolosoquasiquantoNesos,marecentementeCeresavevanotatocheavevapersopesoelasuaposturaprecedentementecosìperfettasistavaincurvando.

Leandòincontroallaportaelemiseunamanocallosasullaschiena.“Facciamounapasseggiata.”Ilpettolesiirrigidìunpoco.Quandovolevaparlareecamminare,significavachestavaper

condividerequalcosadiimportante.Fiancoafiancosiportaronodietroalcapanno,inunpiccolocampo.Nuvolenereincombevanopoco

lontano,soffiandofolatediventocaldoeinstabile.Speravacheavrebberoportatolapioggianecessariaperriprendersidaquellasiccitàapparentementeinfinita.Maforsenonavrebberochealimentato,comesempre,sololavanasperanzadiunacquazzone.

Ilterrenoscricchiolavasottoaisuoipiedimentrecamminava,ilsuolosecco,lepiantegialle,marronierinsecchite.Quell’appezzamentoditerradietroallalororecinzioneappartenevaareClaudio,manonvenivaseminatodaanni.

Arrivaronoincimaaunacollinaesifermaronoaguardareilcampo.Suopadrerimaseinsilenzioconlemaniintrecciatedietroallaschiena,guardandoilcielo.NoneradaluieiltimorediCeressifecepiùfitto.

Poiparlòeparvecheselezionasseconcuraleparole.“Avoltenonabbiamoillussodipotersceglierelanostrastrada,”ledisse.“Dobbiamosacrificare

tuttociòchevogliamoperinostricari.Anchenoistessisenecessario.”Sospiròenellungosilenziointerrottosolodalvento,ilcuorediCeresbattevamentreleisichiedeva

dovesarebbeandatoaparare.“Cosanondareipertenerestrettalatuainfanziapersempre,”aggiunsescrutandoilcielo,ilvolto

contortoinunasmorfiadidoloreprimadirilassarsidinuovo.“Cosac’èchenonva?”chieseCeresmettendogliunamanosulbraccio.“Devoandarmeneperunpo’,”lerispose.Leparvedinonriuscirearespirare.“Andartene?”Luisigiròelaguardònegliocchi.“Comebensail’invernoelaprimaverasonostatipiuttostoduriquest’anno.Gliultimiannidisiccità

sonostatidifficili.Nonabbiamofattoabbastanzasoldiperpoterpassareilprossimoinvernoesenonvadolanostrafamigliamoriràdifame.Horicevutounacommissionedaunaltrorechemivuolecomemastrofabbro.Guadagneròbene.”

“Miporteraiconte,vero?”disseCerescontonodivoceansioso.Luiscosselatestamestamente.“Devistarequiadaiutaretuamadreeituoifratelli.”Ilpensierolefecescorrerenelcorpoun’ondataditerrore.“Nonpuoilasciarmiquiconmiamadre,”glidisse.“Nonlofarestimai.”“Lehoparlatoesiprenderàcuradite.Saràgentile.”Ceresbattéilpiedeaterraefecesollevarelapolvere.

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“No!”Lesceserolelacrimedagliocchi,scorrendolungoleguance.Luifeceunpiccolopassoversodilei.“Ascoltamiattentamente,Ceres.Quiservonoancoraspadeditantointanto.Homessounabuona

parolaperteesefarailespadenelmodochetihoinsegnato,potrestiaddiritturaguadagnartiunpo’disoldiperte.”

Farsiunpo’disoldileavrebbemagaripermessodiaverepiùlibertà.Avevavistochelesuemanipiccoleedelicateeranodiventateabilinell’intagliaregliintricatimodellieleiscrizionisullelameesulleimpugnature.Lemanidisuopadreeranolarghe,leditagrosseetozze.Pochialtriavevanol’abilitàchepossedevalei.

Maancheconquestopensiero,scosselatesta.“Nonvogliodiventareunfabbro,”disse.“Tiscorrenellevene,Ceres.Ehaiundonoperquesto.”Leiscosselatesta,ostinata.“Vogliobrandirearmi,”disse,“nonfarle.”Nonappenaleparolelefuronouscitedibocca,sipentìdiaverlepronunciate.Suopadrecorrugòlafronte.“Desideriessereunaguerriera?Unacombattente?”Scosselatesta.“Ungiornosaràpermessoanchealledonnecombattere,”disselei.“Saichehofattopratica.”Gliocchiglisipiegaronoinun’espressionepreoccupata.“No,”leordinòconfermezza.“Nonèquestalatuastrada.”Ceressisentìsprofondareilcuorementrelesuesperanzeeisuoisognididiventareunaguerrierasi

dissipavanodavantiaquelleparole.Sapevachenonintendevaesserecrudeleconlei,nonloeramaistato.Eralasemplicerealtàdeifatti.Eperconsentireatuttalafamigliadisopravvivere,ancheleiavrebbedovutosacrificarelasuaparte.

Guardòinlontananzanelcieloilluminatodaalcunilampi.Tresecondidoposisentìuntuono.Nonsieraaccortadiquantomiserefosserolelorocondizioni?Avevasempredatoperscontatoche

avrebberoattraversatoognidifficoltàcomefamiglia,maquestocambiavaognicosa.Oranonavrebbeavutosuopadreconleienoncisarebbestatonessunoaproteggerladasuamadre.

Unalacrimadopol’altrasceserofinoalsuolomentreCeresrestavaimmobiledovesitrovava.Avrebbedovutorinunciareaisuoisognieseguireilconsigliodisuopadre?

LuitiròfuoriqualcosadadietrolaschienaegliocchidiCeressispalancaronoquandovidecheavevainmanounaspada.Sifecevicinoaleipermettendoledivederel’armaneldettaglio.

Erameravigliosa.L’elsaerainpurooro,intagliataconl’immaginediunserpente.Lalamaavevaduepartiaffilateesembravafabbricataconilmiglioreacciaio.PerquantolafatturafossesconosciutaaCeres,potédiredasubitocheeradellamigliorequalità.Sullalamastessasitrovavaun’iscrizione.

Quandocuoreespadasiincontrano,c’èvittoria.

Ceressussultò,guardandolaconammirazione.“L’haifattatu?”chiesecongliocchiincollatiallaspada.Luiannuì.“Nellamanieradellagentedelnord,”rispose.“Ciholavoratopertreanni.Adireilvero,solola

lamapotrebbedaredamangiareatuttalanostrafamigliaperunannointero.”Leiloguardò.“Ealloraperchénonvenderla?”

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Luiscosselatestaconfermezza.“Nonèstatafattaperquesto.”Lesifecepiùvicinoeconsuasorpresaglielatese.“L’hofattaperte.”Ceressiportòunamanoallaboccamentreluiletenevalaspadadavanti.“Perme?”chiesestupefatta.Luisorriseamorevolmente.“Avevidavveropensatochemifossidimenticatoiltuodiciottesimocompleanno?”lerispose.Ceressentìchegliocchilesiriempivanolelacrime.Nonsieramaisentitacosìcommossa.Mapoipensòaciòcheavevadettoprima,chenonvolevacheleicombattesseesisentivaconfusa.“Però,”glirispose,“haidettochenondevoallenarmi.”“Nonvogliochetumuoia,”lespiegò.“Macapiscodov’èiltuocuore.Equellononposso

controllarlo.”Lemiseunamanosottoalmentoelesollevòlatestaperguardarlanegliocchi.“Sonofieraditeperquesto.”LeporselaspadaequandoCeressentìilfreddometallocontroilpalmo,divennetutt’unoconessa.Il

pesoeraperfettoperleiel’elsasembravafattaappostaperlasuamano.Tuttelesperanzecheeranomortepocoprimalevennerorisvegliatenelpetto.“Nondirloatuamadre,”laavvisò.“Nascondiladoveleinonpossatrovarla,altrimentilavenderà.”Ceresannuì.“Perquantostaraivia?”“Cercheròdivenireatrovarviprimachenevichi.”“Masaràframesi!”disseleifacendounpassoindietro.“Èquellochedevofare…”“No.Vendilaspada.Resta!”Luilemiseunamanosullaguancia.“Venderequestaspadapotrebbeancheaiutarciperquestastagione.Eforseperlaprossima.Epoi?”

Scosselatesta.“No,abbiamobisognodiunasoluzionealungotermine.”Lungotermine?ImprovvisamenteCerescapìchequelnuovolavorononsarebbestatosoloperpochi

mesi.Potevatrattarsidianni.Sisentìancorapiùabbattuta.Luifeceunpassoavantielaabbracciò.Ceressimiseapiangeretralesuebraccia.“Mimancherai,Ceres,”ledissetenendolaappoggiatacontrolasuaspalla.“Tuseidiversadatuttigli

altri.Ognigiornoguarderòilcieloesapròchetuseisottoallestessestelle.Farailostessoanchetu?”Inizialmenteavrebbevolutegridarglicontro,dirgli:comeosilasciarmiquidasola.Masentivanelcuorecheluinonpotevarestare,enonvolevarenderelecoseancorapiùdifficilidi

quantogiànonfossero.Unalacrimalescorselungoilviso.Leitiròsucolnasoeannuìconuncennodelcapo.“Mimetteròogninottesottoalnostroalbero,”disse.Luilabaciòsullafronteelastrinseteneramente.Leferitecheavevasullaschienaeranocomecoltelli,

maleistrinseidentierimaseinsilenzio.“Tivogliobene,Ceres.”Ceresavrebbevolutorispondere,manonriuscìadirenulla,avevaleparoleincastrateingola.Luipreseilcavallodallapostaeleiloaiutòacaricareilcibo,gliattrezzieleprovviste.Suopadrela

abbracciòun’ultimavoltaeleipensòcheilpettopotesseesploderleperlatristezza.Lostessononriuscìapronunciareunasingolaparola.

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Luimontòacavalloefeceuncennodellatestaprimadifarpartirel’animale.Cereslosalutòconlamanomentresiallontanavaeloguardòconestremaattenzionefinoachesvanì

dietroallacollinalontana.L’unicoveroamorechemaiavesseconosciutovenivadaquell’uomo.Eoraluisen’eraandato.

Iniziòapiovere,gocciolandolesullafaccia.“Padre!”gridòpiùfortechepoté.“Padre,tivogliobene!”Caddeinginocchioenascoseilvoltotralemani,singhiozzando.Sapevachelavitanonsarebbepiùstatalastessa.

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CAPITOLOTRE

Conipiedidolorantieipolmonichebruciavano,Ceresrisalivalaripidacollinapiùvelocementeche

potevasenzaversareunagocciad’acquadaisecchichetenevaaifianchi.Normalmentesisarebbefermataperunapausa,masuamadrel’avevaminacciatadinondarlelacolazionesenonfossetornataprimadell’alba.Enientecolazionesignificavachenonavrebbemangiatofinoacena.Adognimodononsicuravadeldolore:quelloalmenolepermettevaditenerefuoridallatestailpensierodisuopadreedelnuovomiserabilestatodellecosedaquandosen’eraandato.

IlsolestavapropriofacendocapolinodadietroilmonteAlvainlontananza,dipingendolenuvolesparpagliatedioroerosa,mentreunventodebolesoffiavaappenaattraversol’erbaaltaegiallachecrescevadaentrambelepartidellastrada.Ceresinspiròlafrescaariadelmattinoconilnasoesispinseadandarepiùveloce.Suamadrenonavrebbeaccettatolascusacheilsolitopozzoeraprosciugatoochec’eraunalungafilaall’altrochesitrovavaaquasiduechilometridalì.Nonsifermòfinoachenonraggiunselacimadellacollina,earrivatalìsiimmobilizzò,stupitadaciòchesitrovòdavanti.

Lìinlontananzac’eralasuacasaedavantiadessasierafermatouncarrocolorbronzo.SuamadresitrovavadavantiallostessoeparlavaconunuomocheeracosìsovrappesocheCerespensòdinonavermaivistonessunochearrivasseneppureallametàdellasuastazza.Indossavaunatunicadilinobordeauxeuncappellodisetarossa.Labarbaeralunga,arruffataegrigia.Strizzògliocchicercandodicapire.Eraunmercante?

Suamadreavevaindossoilsuoabitomigliore,unavestedilinoverdechearrivavafinoaterraecheavevacompratoanniprimaconisoldichesisarebberodovutiusareperlescarpenuovediCeres.Nonavevasenso.

ConesitazioneCeresiniziòascenderelacollina.Tenevagliocchifissisull’uomoequandovidechequelloporgevaasuamadreunpesanteborsellodipelleenotòilvoltoemaciatodelladonnailluminarsi,sifeceancorapiùcuriosa.Lalorosfortunaeramutata?Suopadresarebbepotutotornareacasa?Quelpensierolealleggerìdiunpocoilpetto,manonsiconcessediprovarealcunaeccitazionefinoachenonavesseappresoidettaglidellafaccenda.

QuandoCeresfupiùvicinaallacasa,suamadresivoltòversodileielesorrisecalorosamente.ImmediatamenteCeressentìunnododipreoccupazioneallostomaco.L’ultimavoltachesuamadreleavevasorrisoinquelmodo–identibrillantiegliocchiluminosi–leeraarrivataunafrustata.

“Carafigliola,”ledissecontonoeccessivamentedolce,aprendolebracciaversodileiconunsorrisochelefecegelareilsangue.

“Questaèlaragazza?”chiesel’uomoconsorrisobramoso,gliocchiluccicantienerichesispalancavanoguardandoCeres.

Oracheeravicina,Cerespotevavedereognisingolarugasullapellediquell’obeso.Ilsuonasolargoepiattosembravaoccuparglituttalafacciaequandositolseilcappellolasuatestacalvaesudatabrillòallalucedelsole.

LamadrequasidanzòraggiungendoCeres,lepreseisecchidimanoeliappoggiòsull’erbariarsa.SoloquelgestoconfermòaCereschec’eraqualcosacheveramentenonandava.Iniziòasentireunasensazionedipanicocrescerledentro.

“Eccoilmioorgoglioelamiagioia,lamiaunicafigliaCeres,”dissesuamadrefingendodiasciugarsiunalacrimadaunocchioanchesenoncen’eranessuna.“Ceres,questoèLordBlaku.Tipregodiportarerispettoperiltuonuovopadrone.”

UnoscattodipaurapugnalòCeresalpetto.Feceunimprovvisorespiro.GuardòsuamadreedandolespalleaLordBlakuladonnalesorriseinmodoestremamentemalvagio.

“Padrone?”chieseCeres.

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“Persalvarelanostrafamigliadallarovinafinanziariaedall’imbarazzopubblico,ilbenevoloLordBlakuhaoffertoatuopadreeameungenerosoaccordo:unsaccod’oroincambiodite.”

“Cosa?”sussultòCeres,sentendosisprofondareinterra.“Orafailabravaragazzachetutticonosciamoemostrarispetto,”ledisselanciandoleun’occhiatadi

avvertimento.“No,”disseCeresfacendounpassoindietroespingendoilpettoinfuori,sentendosistupidapernon

averimmediatamentecapitochequell’uomoeraunmercantedischiaviechelatransazioneriguardavalasuavita.

“Miopadrenonmivenderebbemai,”aggiunseadentistretti,concrescenteorroreeindignazione.Suamadresiaccigliòeleafferròunbraccioaffondandoleleunghienellapelle.“Seticomportibenequest’uomopotrebbeprenderticomemoglie,ilcheèunacosamoltofortunata,”

mormorò.LordBlakusileccòlelabbrasottiliescrepolatementreisuoiocchigonfiscorrevanoavidamente

lungoilcorpodiCeres.Comepotevasuamadrefarleunacosadelgenere?Sapevachenonlevolevatantobenequantoaifratelli,maproprioquesto?

“Marita,”dissel’uomoconvocenasale,“mihaidettochetuafigliaerabella,manonmiavevadettocheeraunacreaturacosìmeravigliosa.Osereidiredinonavermaivistounadonnaconlabbrasucculentecomelesue,conocchicosìpienidipassioneeconuncorpocosìperfettoedelizioso.”

LamadrediCeressimiseunamanosulcuorefacendounsospiroeCeresebbel’impressionedipotervomitareinquelprecisoistante.Strinseipugniestrappòilbracciodallapresadisuamadre.

“Forseavreidovutochiederedipiù,selepiacecosìtanto,”disselamadrediCeresabbassandogliocchiavvilita.“Dopotuttoèlanostraunicaeadoratafiglia.”

“Sonointenzionatoapagarebeneperquestabellezza.Sonosufficientialtricinquepezzid’oro?”chiesel’uomo.

“Moltogenerosodapartevostra,”risposeladonna.LordBlakusidiresseversoilcarroperprenderealtrooro.“Miopadrenonsarebbemaid’accordoconquesto,”sibilòCeres.Suamadrefeceunpassominacciosoversodilei.“Oh,maèstataun’ideadituopadre,”disseleidiscatto,conlesopraccigliasollevateametàdella

fronte.Ceressapevacheadessostavamentendo.Ognivoltachefacevaquell’espressionestavamentendo.

“Pensidavverochetuopadreamitepiùdiquantoamime?”lechiese.Ceressbattélepalpebre,chiedendosicosaquestoavesseachefareconqueldiscorso.“Nonpotreimaiamareunachepensadiesseremegliodime,”aggiunse.“Nonmihaimaivolutobene?”chieseCeresconlarabbiachemutavainscoraggiamento.Conl’oroinmanoLordBlakusiportòdavantiallamadrediCereseglieloporse.“Tuafigliavaleognisingolopezzo,”disse.“Saràunabravamoglieemidaràmoltifigli.”Ceressimorsel’internodellabbroescossepiùvoltelatesta.“LordBlakuverràaprendertiinmattinata,quindiva’dentroepreparaletuecose,”disselamadredi

Ceres.“No!”gridòCeres.“Èsemprestatoquestoiltuoproblema,ragazzamia.Pensisempreesoloatestessa.Quest’oro,”disse

suamadrefacendoletintinnareilborsellodavantialviso,“terràinvitaituoifratelli.Terràintegralanostrafamiglia,permettendocidirestarenellanostracasaerimetterlainsesto.Noncihaipensato?”

PerunafrazionedisecondoCerespensòcheforsesistavacomportandodaegoista,mapoisiresecontochesuamadrestavagiocandoconlasuamente,usandoilsuoaffettoperilsuoifratellicontrodilei.

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“Nonsipreoccupi,”disseladonnagirandosiversoLordBlaku.“Ceresacconsentirà.Dovetesoloesserefermoedecisoconlei,ediventeràdocilecomeunagnellino.”

Mai.Maisarebbestatalamoglienétantomenolaproprietàdiquell’uomo.Emaiavrebbepermessoasuamadrediscambiarelasuavitapercinquantacinquepezzid’oro.

“Nonandròmaiconquestoschiavista,”disseseccamenteCeres,lanciandogliun’occhiatadidisgusto.“Figliaingrata!”gridòsuamadre.“Senonfaraicometidico,tipicchieròcosìfortechenonpotraipiù

camminare.Eadessoentra!”Ilpensierodiesserepicchiatadasuamadreleriportòricordiorribiliecruenti:venneriportatadalla

memoriaalterribilemomentodiquandoavevacinqueanniesuamadrel’avevapicchiatafinoafarleperdereisensi.Leferiteperquellebotteepermoltealtreinseguitoeranoguarite,maleferitenelcuorediCeresnonavevanomaismessodisanguinare.Eorachesapevapercertochesuamadrenonlevolevabene,echemaiglieneavevavoluto,ilsuocuoresierafrantumatounavoltapertutte.

Primadipoterrispondere,lamadrediCeresfeceunpassoavantielediedeunoschiaffoinvisocosìfortedafarlorisuonarenelleorecchie.

All’inizioCeresfusbalorditadall’assaltodisuamadreequasiarretrò.Mapoiqualcosascattòdentrodilei.Nonsisarebbepermessaditirarsiindietrocomeavevasemprefatto.

Cerescolpìsuamadresullaguancia,cosìfortedafarlaandareinterrasussultandoperl’orrore.Rossainvisoladonnasirimiseinpiedi,afferròCeresperlespalleepericapellielediedeuna

ginocchiatanellostomaco.QuandoCeressipiegòinavantiperildolore,suamadrelepiantòunginocchioinfaccia,facendolacadereaterra.

Ilmercantedischiavistavainpiediaguardarecongliocchisgranati,chiaramentedeliziatodallalotta.

Ancoratossendoeansimandoperilprimoassalto,Ceressitiròinpiedi.Gridandosigettòversosuamadrespingendolaalsuolo.Tuttoquestofiniràoggi,fututtociòchepotépensare.Tuttigliannichenonerastataamataecheera

statatrattataconsdegnoalimentavanolasuarabbia.Cerespresesuamadreapugnipiùepiùvoltementrelacrimedifurialescendevanodagliocchiesinghiozziincontrollatileuscivanodallelabbra.

Allafineladonnasiaccasciò.LespallediCeressiscuotevanoaognigemitoeavevalostomacoaggrovigliato.Conlavista

annebbiatadallelacrime,sollevòlosguardoversoloschiavistaconodioancorapiùintenso.“Saraiveramenteperfetta,”disseLordBlakuconunsorrisomentresollevavalaborsad’orodaterrae

selalegavaallacinturadipelle.PrimacheCerespotessereagire,lesuemanileeranogiàaddosso.Laafferròelamisesulcarro,

spingendoladentroconunamossarapida,comesefosseunsaccodipatate.Lasuastazzamassicciaelasuaforzaeranotroppoperpermetterlediopporreresistenza.Tenendoleipolsiconunamanoel’estremitàdiunacatenaconl’altra,disse:“Nonsonotantostupidodapensarechedomanimattinasaraiancoraqui.”

Leiguardòlacasacheerastatasuaperdiciottoannieisuoiocchisiriempironodilacrimealpensierodeisuoifratelliedisuopadre.Madovevaprendereunadecisionesevolevasalvarsi,primachelacatenalefinisseattornoallacaviglia.

Quindiconunarapidamossaraccolsetuttalasuaforzaestrappòilbracciodallapresadell’uomo,sollevòunagambaeglidiedeuncalcioinfacciapiùfortechepoté.Luicaddeindietrogiùdalcarroedatterròalsuolo.

Ceressaltòdalcarroecorsepiùvelocechepotélungolastradaterrosa,lontanodalladonnacheavevagiuratodinonchiamaremaipiùmadre,lontanodatuttociòcheavevasempreconosciutoeamato.

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CAPITOLOQUATTRO

Circondatodallafamigliareale,Tanosisforzavadimantenereun’espressionepositivainvoltomentre

stringevainmanoilcalicedoratopienodivino,maglieradifficile.Odiavastarelì.Odiavaquellagente,lasuafamiglia.Eodiavapartecipareagliincontridicorte,soprattuttoquellichefacevanoseguitoalleUccisioni.Sapevacomevivevalagente,quantoeranopoveri,etrovavainsensatoeingiustotuttoquelfastoequellasuperbia.Avrebbedatoqualsiasicosaperstarelontanodalì.

TanostavalìinsiemeaisuoicuginiLucio,AriaeVario,manonfacevailminimosforzoperprendereparteallelorofutiliconversazioni.Guardavainvecegliospitidicortechesiaggiravanoneigiardinidelpalazzoconaddossolelorotogheelestole,mostrandosorrisifintiecomportandosiconfalsogarbo.Alcunideisuoicuginisistavanogettandoaddossopezzettidicibomentrecorrevanosuipratibenrasatieinmezzoalletavolepienediciboevino.AltristavanoricostruendoleloroscenepreferitedelleUccisioni,ridendoederidendocolorocheavevanopersolalorovitaquelgiorno.

Tanopensavachetraquellecentinaiadipersonenoncifossenessunodionorabile.“Ilprossimomesecompreròquestitrecombattenti,”disseLucio,ilpiùgrande,contonodasbruffone

asciugandosigoccedisudoredallafronteconunfazzolettinodiseta.“Stefanononvalevalametàdiquellochel’hopagato,esenonfossegiàmorto,loavreitrafittoiostessoconunaspadaperavercombattutocomeunaragazzinanelprimoround.”

AriaeVariorisero,maTanonontrovavadivertenteilsuocommento.CheconsiderasseroleUccisioniungiocoomeno,avrebberodovutorispettareilcoraggiosoeilmorto.

“Beh,avetevistoBrennius?”chieseAriasgranandoigrossiocchiblu.“Adireilveroavevoconsideratodicomprarlo,mamihalanciatoquellosguardopresuntuosoquandol’hoguardatoallenarsi.Cicredereste?”aggiunsefacendoruotaregliocchiesbuffando.

“Epuzzacomeunamoffetta,”aggiunseLucio.Tuttiriserodinuovo,eccettoTano.“Nessunodinoil’avrebbescelto,”disseVario.“Ancheseèduratopiùalungodiquantomisarei

aspettato,avevaunaformaorribile.”Tanononpotevastareinsilenziounsecondodipiù.“Brenniuserailcombattenteconlaformamiglioreintuttal’arena,”disse.“Nonparlatedell’artedi

combatteresenonnesapeteniente.”Icuginifecerosilenzioegliocchidiariasiallargaronocomedischimentreabbassavalosguardoa

terra.Variospinseilpettoinfuorieincrociòlebraccia,accigliandosi.SifecepiùvicinoaTano,comeavolerlosfidare,enell’ariasisentìunapalpabiletensione.

“Bene,lasciamoperderequegliinsignificanticombattenti,”disseAriamettendositralorodueneltentativodisdrammatizzare.Fecesegnoairagazzidifarsipiùviciniepoisussurrò:“Hosentitounpettegolezzobizzarro.UnuccellinomihadettocheilrevuoleaverequalcunodisanguerealeacompeterenelleUccisioni.”

Tuttisiscambiaronounosguardoinquietoefecerosilenzio.“Puòancheessere,”disseLucio.“Manonsaròio.Nonhointenzionedimetterearischiolamiavita

perunostupidogioco.”Tanosapevadipotersconfiggerelamaggiorpartedicombattenti,mauccidereunessereumanonon

eraqualcosachedesiderasse.“Haisolopauradimorire,”disseAria.“Nonèvero,”ribattéLucio.“Ritiraquellochehaidetto!”Tanoavevafinitolapazienza.Seneandò.

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Videun’altracugina,Stefania,cheseneandavaingirocomesestessecercandoqualcuno,forsepropriolui.QualchesettimanaprimalareginaavevadettocheluierapredestinatoasposareStefania,maTanoavevasentimentidiversi.Stefaniaeraviziatacomeilrestodeisuoicuginieavrebbepreferitorinunciarealproprionomeeallapropriaeredità,ancheallaspada,piuttostochesposarla.Eradecisamentebella,vero–capellidorati,pellebiancacomeillatte,labbrarossosangue–masedovevaascoltarlacontinuamenteparlarediquantolavitafosseingiusta,sisarebbepiuttostotagliatovialeorecchie.

Siportòdisoppiattoversoimarginidelgiardino,indirezionedeicespuglidirose,evitandodiincrociarelosguardodiqualsiasiinvitato.Maappenasvoltatol’angolo,Stefaniaglisiparòdavanti,gliocchicastaniilluminati.

“Buonasera,Tano,”disseconunsorrisoabbagliantecheavrebbefattocadereinbrododigiuggiolelamaggiorpartedeiragazzilìpresenti.TuttieccettoTano.

“Buonaseraancheate,”disseTanoscansandolaecontinuandoacamminare.Leisollevòlastolaeloseguìcomeunafastidiosazanzara.“Nontrovicomesiaingiustoche…”iniziò.“Hodafare,”lainterruppeTanocontonopiùrudediquantovolesse,facendolasussultare.Poisigirò

versodilei.“Scusa…sonosolostancodopotuttequestefeste.”“Magaritiandrebbedifareunapasseggiataconme?”chieseStefaniainarcandolesopraccigliamentre

sifacevapiùvicina.Quellaerapropriol’ultimacosacheluidesiderasse.“Senti,”disse,“sochelareginaetuamadresisonomesseintestachenoiinqualchemodopotremmo

stareinsieme,ma…”“Tano!”udìchiamaredietrodisé.Tanosigiròevideunmessaggerodelre.“Ilrevorrebbecheloraggiungessialgazebolìdavanti,”disse.“Eanchevoi,miasignora.”“Possochiedereperché?”chieseTano.“C’èmoltodicuiparlare,”disseilmessaggero.Nonavendoavutodelleconversazioniregolariconilreinpassato,Tanosichiesecosapotesse

significare.“Certamente,”disseTano.ConsuograndedisappuntounaraggianteStefanialopresesottobraccioeinsiemeseguironoil

messaggerofinoalgazebo.QuandoTanonotòdiversiconsiglieridelreeancheunprincipegiàsedutisullepancheesullesedie,

trovòstranocheavesseinvitatoanchelui.Avrebbeavutoafaticaqualcosadivalidodaoffrireallaloroconversazione,datochelasuaopinionesucomevenivagovernatol’Imperoerafortementediversadaquelladeipresenti.Lamigliorcosadafare,pensòtraséesé,sarebbestataditenerelaboccachiusa.

“Checoppiaamorevolesiete,”disselareginaconuncaldosorrisoquandoarrivarono.TanostrinselelabbraeoffrìaStefaniaunpostopersedersiaccantoalui.Quandotuttisifuronosistemati,ilresialzòinpiedieilgruppofecesilenzio.Suozioindossavauna

togalungafinoalginocchio,maselealtreeranobianche,rosseeblu,lasuaeraviola,uncoloreriservatosoloaire.Attornoalletempie,doveicapellisistavanofacendosemprepiùradi,sitrovavaunaghirlandadorata.Lesueguanceegliocchinonpresentavanoun’espressionefelice,seppurstessesorridendo.

“Ilpopolosistafacendoirrequieto,”disseconvocegreveelenta.Lentamenteosservòivolticonl’autoritàdiunre.“Ègiuntoilmomentodiricordarelorochièilreediimpostareregolepiùsevere.Daquestogiornoinpoiraddoppieròletassesututteleproprietàesulcibo.”

Silevòunsorpresomormorio,seguitodacennidiassensoeapprovazione.

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“Sceltaeccellente,vostragrazia,”disseunodeiconsiglieri.Tanononpotevacredereallesueorecchie.Raddoppiareletasseperilpopolo?Essendosimescolato

conlagentecomune,sapevabenecheletasserichiesteeranogiàbenpiùingentidiquantolagentepotessepermettersi.Avevavistomadripiangereperlaperditadeifigli,mortidifame.Proprioilgiornoprimaavevaoffertodelciboaunabambinasenzatettodiquattroannidicuisipotevavederesottopelleognisingoloosso.

Tanodovettedistoglierelosguardoaltrimentiavrebbedettoavocealtachequellaeraunafollia.“Einfine,”disseilre,”daorainpoi,perbilanciarelarivoluzionesotterraneacheminacciadi

insorgere,ilfiglioprimogenitodiognifamigliadiventeràunservonell’esercitodelre.”Unodopol’altrotuttigliastanticommentaronoladecisionedelrecomegiustaesaggia.AllafineperòTanosentìcheilresivoltavaversodilui.“Tano,”disseilre,“Seirimastoinsilenzio.Parla!”Sottoalgazebocalòilsilenzioetuttigliocchirimaseropuntatisudilui.Tanosialzòinpiedi.Sapeva

didoverparlare,perlabimbaemaciata,perlemadriaddolorate,pertutticolorochenonavevanovoceelecuivitesembravanononcontare.Dovevarappresentarli,perchésenonl’avessefattolui,nonl’avrebbefattonessuno.

“Regolepiùdurenonsederannolaribellione,”disseconilcuorecheglimartellavainpetto.“Larenderàsolopiùvigorosa.Instillarepauraneicittadinienegarelorolaliberànonfaròaltrochecostringerliainsorgerecontrodinoieadaggregarsiallarivoluzione.”

Alcunepersonerisero,mentrealtreparlaronosommessamentetraloro.Stefaniaglipreselamanoecercòdifarlotacere,maluisidivincolò.

“Ungrandereusal’amore,comeanchelapaura,pergovernareisuoisudditi,”disseTano.Ilrelanciòallareginaunosguardoinquieto.SialzòesiavvicinòaTano.“Tano,seiunragazzocoraggiosoperesporrecosìletueopinioni,”dissemettendogliunamanosulla

spalla.“Comunque,iltuofratellopiùgiovanenonèstatoassassinatoasanguefreddodaquellastessagente,daquellichesiautogovernano,comedicitu?”

Tanocividerosso.Comeosavasuozioportareallaribaltalamortedisuofratelloinmodocosìpocoserio?PeranniTanoerastatomorsodaldoloreeavevapiantolaperditadelfratello.

“Quellichehannoammazzatomiofratellononavevanoabbastanzacibopersé,”disseTano.“Unuomodisperatocercasoluzionidisperate.”

“Mettiindiscussionelasaggezzadelre?”chieselaregina.Tanononpotevacrederechenessunosiopponesseaquesto.Nonvedevanocom’eraingiusto?Nonsi

rendevanocontochequellenuoveleggiavrebberoinnescatoilfuocodiunaribellione?“Nonperunsolosecondopotraifarcredereaquestagentechetunonvuoialtrochelalorosofferenza

edesideriapprofittartidiloro,”disseTano.Silevòunsussultodidisapprovazionenelmezzodelgruppo.“Diciparoledure,nipote,”disseilreguardandolonegliocchi.“Miverrebbequasidacrederechetu

vogliaunirtiallaribellione.”“Omagarineègiàparte?”disselareginainarcandolesopracciglia.“No,”abbaiòTano.L’arianelgazebosifecepiùcaldaeTanosiresecontochesenonfossestatoattento,sarebbepotuto

essereaccusatoditradimento,uncriminepunibileconlamortesenzaprocesso.Stefaniasialzòinpiedieglipreselamanotraleproprie,maagitatodalsuocomportamentoluila

strappòviadinuovo.Stefaniarimaseavvilitaeabbassòlosguardo.“Forseneltempovedrailadebolezzadelletueconvinzioni,”glidisseilre.“Perora,ilnostromodo

digovernoproseguiràeverràimmediatamenteimplementato.”

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“Bene,”disselareginaconunimprovvisosorriso.“Oraspostiamociallasecondaquestionedelnostroprogramma.Tano,inquantogiovaneuomodidiciannoveanni,ituoisovranihannosceltounamoglieperte.AbbiamodecisochetueStefaniavisposerete.”

TanosigiròaguardareStefania,icuiocchieranoluccicantidilacrimeeilcuivisoerasegnatodallapreoccupazione.Sisentìinorridito.Comepotevanochiedergliquesto?

“Nonpossosposarla,”sussurròmentreunnodoglisiformavanellapancia.Tralafollasilevaronoimormoriielareginasaltòinpiedicosìvelocementechelasediacadde

indietroconuntonfo.“Tano!”gridòconlemanisuifianchi.“Comeosidisobbedirealre!SposeraiStefaniachetulovoglia

ono.”TanoguardòStefaniaconocchitristivedendolelacrimechelerigavanoilvolto.“Pensidiesseretroppoperme?”glichieseconillabbroinferiorechetremava.Luifeceunpassoversodileiperconfortarlailpocochepoteva,maprimadiaverlaraggiunta,lei

corsefuoridalgazebocoprendosiilvoltoconlemaniepiangendo.Ilresialzòinpiedi,chiaramentearrabbiato.“Ripudiala,figliolo,”disseconvoceimprovvisamentefreddaeduracherisuonòsottoalgazebo,“e

pertecisaràlaprigione.”

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CAPITOLOCINQUE

Cerescorsetraleviedellacittàfinoasentirechelegambenonavrebberopiùretto,finoachei

polmonilefacevanocosìmaledasentirliquasiscoppiare,efinoachenonfuassolutamentecertacheilmercantedischiavinonl’avrebbetrovata.

Allafinecaddeaterrainunvicolosecondarioinmezzoallaspazzaturaeairatti,lebracciastretteattornoallegambeelelacrimechelescorrevanolungoleguancecalde.Consuopadrelontanoelamadrechevolevavenderla,nonavevapiùnessuno.Sefosserimastainquellestradeeavessedormitolìsarebbeallafinemortadifameocongelatanonappenal’invernofossearrivato.Forsesarebbestatalaconclusionemigliore.

Perorerimasesedutaapiangere,gliocchigonfi,lamenteconfusaperladisperazione.Dovesarebbeandataadesso?Comesisarebbeprocurataisoldipersopravvivere?

Ilgiornostavavolgendoalterminequandoallafinedeciseditornareacasa,sgattaiolarenelcapanno,prenderelepochespadecheeranorimasteevenderleapalazzo.Adognimodolaaspettavanol’indomani.Inquelmodoavrebbeavutounpo’disoldiperqualchegiorno,almenofinoachenonavessetrovatounpianomigliore.

Avrebbeanchepresolaspadachesuopadreleavevadatoechetenevanascostasottoalleassidelpavimentodelcapanno.Maquellanonl’avrebbevenduta,no.Finoachenonsifossetrovatafacciaafacciaconlamorte,maiepoimaiavrebbecedutoildonodisuopadre.

Andòversocasainunapiccolacorsaeguardandosiattentamentedaognivoltofamiliareodalcarrodelmercantedischiavi.Quandoraggiunsel’ultimacollina,simossedisoppiattodietroallafiladicaseesiportònelcampocamminandoinpuntadipiedisullaterraarsa,cercandoattornoavvisagliedellapresenzadisuamadre.

Unafittadisensodicolpalesorsedentroquandoricordòcomel’avevapicchiata.Nonavrebbemaivolutofarledelmale,neanchedopolacrudeltàcheleavevadimostrato.Neancheconilcuoreapezzieimpossibiledamedicare.

Arrivandosulretrodelcapanno,spiòall’internoattraversounafessuranellaparete.Vedendocheeravuotovientròerecuperòlespade.Maproprioquandostavapersollevarel’assesottoallaqualeavevanascostolasuaspada,udìdellevocicheprovenivanodall’esterno.

Sialzòinpiediediedeun’occhiataattraversounpiccolobuconellaparete,econsuoorrorevidesuamadreeSartescheavanzavanoversoilcapanno.Suamadreavevaunocchioneroeunaferitaallaguancia,eavederlaoravivaevegeta,aCeresvennedarideresapendocheerastataleiaridurlacosì.Tuttalarabbiasgorgòdinuovoalpensierodicomesuamadreavevapensatodivenderla.

“SetibeccoapassareciboaCeres,tiprendoafrustate,haicapito?”dissesuamadrecontonoseccoaSartesmentrepassavanovicinoall’alberodellanonna.

QuandoSartesnonrispose,suamadreglidiedeunasberlainfaccia.“Haicapito,ragazzo?”glichiesedinuovo.“Sì,”disseSartesabbassandolosguardoconlelacrimeagliocchi.“Esemailavedessi,portalaacasainmodochepossadarleunapassatachemaisidimenticherà.”RicominciaronoadirigersiversoilcapannoeilcuorediCeressiritrovòimprovvisamentea

martellareselvaggiamente.Afferròlespadeescattòattraversolaportasulretropiùvelocementeepiùsilenziosamentechepoté.Proprioquandofuuscita,laportasuldavantisiaprìeleisiappoggiòalmuroesternorestandoinascolto,leferiteprovocatedagliartiglidell’omnigattocheancorabruciavanosullaschiena.

“Chivalà?”dissesuamadre.Cerestrattenneilfiatoeserrògliocchi.

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“Socheseilì,”dissesuamadreaspettando.“Sartes,vaiacontrollarelaportasulretro.Èspalancata.”Ceressistrinselespadealpetto.UdìipassidiSarteschevenivanoversodilei,quindilosentìaprire

laportaconuncigolio.Sartessgranògliocchivedendolaesussultò.“C’èqualcuno?”chiesesuamadre.“Ehm…no,”disseSartescongliocchichesiriempivanodilacrimeguardandoinquellidiCeres.Ceresdisseunmuto‘grazie’eSarteslefececennoconlamanodiandarsene.Leiannuìeconilcuorepesanteseneandòdisoppiattoversoilcampomentrelaportasulretrodel

capannovenivasbattutaechiusa.Sarebbetornatapiùtardiarecuperarelasuaspada.*

Ceressifermòdavantiaicancellidelpalazzo,sudata,affamataedesausta,lespadeinmano.Isoldatidell’Imperostavanodiguardiaelariconobberosubitocomelaragazzacheconsegnavalespadedisuopadre,lasciandolapassaresenzaporredomande.

Ceresattraversòfrettolosamenteilcortileinternoesvoltòversolabottegainpietradelfabbro,dietroaunadellequattrotorri.Entrò.

Inpiedivicinoall’incudine,davantiallafornacescoppiettante,ilfabbrocolpivaconilmartellounalamaincandescente,ilgrembiuledipellecheloproteggevadallescintillechevolavano.L’espressionepreoccupatasulsuovoltolafecerifletteresucosacifossechenonandava.Eraungiovialeuomodimezz’età,raramentepreoccupato.

Fulasuatestacalvaadaccoglierlaprimacheluinotassecheeraentrata.“Buonpomeriggio,”ledissevedendolaefacendolesegnodimetterelespadesulpianodilavoro.Ceresattraversòlastanzacaldaefumosaeleposò,facendoletintinnarecontrolasuperficiedel

vecchiotavoloinlegnobruciacchiato.L’uomoscosselatesta,chiaramenteimpensierito.“Cosac’è?”chieselei.Ilfabbroalzògliocchipienidipreoccupazione.“Tratuttiigiornicheavevaperammalarsi,”mormorò.“Bartolomeo?”chieseCeresvedendocheilgiovaneportaspadedeicombattentinoneralìcomeal

solito,infreneticapreparazionedelleultimearmiprimadegliallenamenti.Ilfabbrosmisedimartellareelaguardòconespressioneseccata,aggrottandolefoltesopracciglia.Scosselatesta.“Etratuttiigiornidiallenamento,tratuttiigiorni,”disse,“nonungiornoqualsiasi.”Buttòlalamasui

carboniardentinellafornaceesiasciugòlafrontegocciolanteconlamanicadellatunica.“Oggiirealisiallenerannoinsiemeaicombattenti.IlrehasceltododicimembridellafamigliarealechesiallenerannoperleUccisioni.Treviparteciperanno.”

Cerescapìlasuapreoccupazione.Erasuaresponsabilitàrifornireiportaarmi,esenonlofacevailsuolavorononerainlinea.Centinaiadifabbrisarebberostatifelicissimidiprendereilsuoposto.

“Ilrenonsaràfeliceconunportaarmidimeno,”disselei.L’uomoappoggiòlemanisullegrossegambeescosselatesta.Proprioinquelmomentoentraronodue

soldatidell’Impero.“Siamoquiperprenderelearmi,”disseunoguardandoCeresaccigliato.Anchesenoneravietato,sapevacheeraseccatochecifosseunaragazzachelavoravatralearmi,un

settoredauomini.Masieraabituataaicommentibeffardiealleocchiatediodiolamaggiorpartedellevoltecheavevafattoconsegneapalazzo.

Ilfabbrosialzòinpiedieandòversotresecchidilegnopienidiarmi,tutteprontepergliincontri.

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Trovatequiilrestodellearmicheilreharichiestoperoggi,”disseilfabbroaisoldati.“Eilportaarmi?”chieseunodiessi.Quandoilfabbroaprìboccaperparlare,aCeresvenneun’idea.“Sonoio,”disseconilpettogonfioperl’emozione.“Sonolasostitutaoggi,finoacheBartolomeonon

tornerà.”Isoldatidell’Imperolaguardaronoperunmomentostupiti.Ceresstrinselelabbraefeceunpassoavanti.“Lavoroconmiopadreeconilpalazzodaunavita,producendospade,scudieognigenerediarma,”

disse.Nonsapevadadovelevenissequelcoraggio,masialzòinpiedieguardòisoldatinegliocchi.“Ceres…”disseilfabbrolanciandoleun’occhiatapietosa.“Mettetemiallaprova,disserinforzandolapropriadeterminazioneevolendochetestasserolesue

abilità.“Nonc’ènessunooltreamechepossaprendereilpostodiBartolomeo.Eseoggivimancaunportaarmi,ilrenonpotrebbearrabbiarsiparecchio?”

Nonneeracerta,maimmaginavacheisoldatidell’Imperoeilfabbroavrebberofattoquasiognicosaperfarefeliceilre.Soprattuttoquelgiorno.

Isoldatidell’Imperoguardaronoilfabbroelororicambiaronolosguardo.Ilfabbrorimaseunmomentoapensare.Allafineannuì.Posòunavalangadiarmisultavoloelefececennodiandareavanti.

“Allorafaccivedere,Ceres,”ledissefacendolel’occhiolino.“Conoscendotuopadre,probabilmentetihainsegnatoqualsiasicosa.

“Eanchedipiù,”disseCeressorridendodentro.Esaminòogniarma,spiegandoingrandettaglioilorousievantaggi,comecertelameandassero

megliodialtreincertitipidibattaglia.Quandoebbefinitoisoldatidell’Imperoguardaronoilfabbro.“Immaginochesiameglioavereunaragazzacomeportaarmi,piuttostochenessunportaarmi,”disse

ilfabbro.“Andiamoaparlarealre.Forselopermetterà,vedendochenonc’ènessunaltro.”Cereseracosìemozionatachequasigettòlebracciaattornoalcollodelfabbroquandoluilefece

l’occhiolino.Isoldatisembravanoancorariluttanti,masenzanessun’altraapparenteopzionediscelta,concordaronodiportarlaconloro.

Ceresseguìisoldatidell’Imperofuoridallaportaedentròneicampidiallenamentodelpalazzo.Eraabituataalrumoredellespadechesbattevanotraloro,deicombattentichesbuffavanomentresiallenavano,eall’odoredisudoremescolatoaquellodellapelleedelmetallonell’aria.Maciòcheerapiuttostounicoeravedereimembridellafamigliarealechefacevanopraticaalcentrodelcortile,conindossoleloroarmatureperfette,contuttol’aspettodichiabbiabisognodiunalezione–oforsediuncentinaio–perquantoriguardailtiraredispada.Ceresnonlisentivaappartenentiaquelcontesto.No,ladisgustavavederlinelcampodiallenamento,contuttiqueisignori,contiedignitaricheguardavanomentremangiavanodamucchidiciboebevevanodacalicidorati.Sarebberodovutitornareallelorosfarzosefeste,pensò.Nonstarelìasimularecoraggioeonore.

Unodeirealiperòsidistinguevadaglialtri:Tano.Guardandolotiraredispada,notòchesimuovevaconrapidità,graziaeagilità.ConsuasorpresaleapparvequasipiùabilediBrennius,enonavevaun’armaturacomeglialtricomponentidellacorte.Ancheicapellieranodiversidaisuoipari:nonordinatietiratiindietroinunapiccolacodadicavallo,maricciearruffaticapellinericheglivolavanodavantialvisoaognimossa.

Ceressiaccigliò.Forsesapevaunaoduecosesucomesicombatte,maerailpiùaltezzosodeireali,sempreconlosguardotorvorivoltoversoqualsiasicosaopersona,sempreconl’aspettodinonvoleresserepartediniente.

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Leguardielacondusseroaltronoequandoilfabbrolapresentòalrecomeportaarmisostituto,ilsovranorimaseinsilenzio,poiridacchiòvoltandosiaguardareisuoiconsiglieri.ACeresnonpiacqueilmodoincuilaguardò,comesefosseunaseccaturadicuisbarazzarsi.Mainunistantel’espressionedelremutòeilsuovoltosiilluminòcomeseavesseappenaavutolapiùbrillantedelleidee.

“Nonavendonessunaltro,capiscochesidebbafarecomedite,”disseilrealfabbro.“Ceres,tuassisteraiilprincipeTano.”

IlrelodisseconuntonochelasciavaintenderechequellofosseunmododipunireofarvergognareilprincipeTano,maaleinoninteressava.AnchesenoneraparticolarmentefelicediessereilportaarmidiTano,leerastatoassegnatoilcompitoeorapotevafaremostradellesueabilitàpressolacortereale.Erapiùdiquantoqualsiasiragazzasisarebbemaipotutaaspettare.

Siinchinòdifrontealreelanciòun’occhiataalfabbromentreglipassavaaccanto.Ilfabbroannuìconun’espressionequasiorgogliosainvolto,quindisenetornòallasuabottega.

Unsoldatodell’ImperoportòCeresdaTano,chesitrovavavicinoaltavolo.QuandoTanovideCeresilsuocipigliosifecepiùevidente.

“Moltobene,”mormoròguardandosuoziodall’altrapartedelcortilecomeseglistesselanciandodeipugnalicongliocchi.Ilrerisposeconunsorrisinosubdolo,confermandoaCerescheilsuoessereassegnataaTanoeraineffettiunaformadipunizione.

TanosiportòdavantiaCereseleipoténotarecomeilcollettodellacamiciafosseapertorivelandopiccoliciuffidipeliricciescurisulpettomuscoloso.Inspirò.Luilaguardòequandoiloroocchisiincontraronoleitrovòintensoilsuosguardo,leiridipiùscuredellafuligginepiùnera.Nonlefacevapaura.Anzi,isuoiocchisenzafondolaattiravano,impedendoledidistoglierelosguardo.

Quandofuluiaspezzareilcontattovisivo,Cerespotérespiraredinuovoepensarechiaramente.Dinuovodecisedifarglivedereconchiavevaachefare.

“Immaginodidovermifidaredatocheilfabbroparlacosìbenedite,”disseTanomettendolearmiunaallavoltasultavolodilegno.

Ancheseeraunaragazza,ancheseTanoeraindubbiamenteabbastanzafurbodacapirecheciòchesuozioavevafattoerapiùchealtrounoscherzocrudele,Ceresfusorpresacheluileconcedesseilbeneficiodeldubbio.

“Faròdelmiomeglio,signore,”disseleiposandounaspadasultavolo.Luilaguardò,gliocchiardentichelaosservavanotroppointensamenteperfarlasentireasuoagio.“Nonc’èbisognoditaliformalitàqui.Tanoandràbenissimo,”ledisse.Dinuovofusorpresadalsuoapproccioinformale.Loavevagiudicatonelmodosbagliato?Nonera

l’arrogante,altezzosoeingratogiovanecheleipensavafosse?Unavoltadispostetuttelearmialloroposto,unsoldatodell’Imperoripetéleregoledel

combattimento.Primaavevanoguardatoalcunicombattentichesiconfrontavanoeorasarebbestatoilturnodellafamigliareale.IlsoldatochiamòLucio,unragazzobiondoemuscolosomainqualchemodomolle,chesiportòdavantiauncombattente.Tanosichinòversodilei.

“DubitocheLuciodureràalungo,”sussurrò.“Perchélodici?”glichieseCeres,domandandosiperchéavessedettounacosadelgenerealei–una

sconosciuta–riguardoaunsuocompagnodellacorte.“Vedrai.”IllatodestrodellabbrodiTanosialzòeCeresapprezzòilmodoincuileparlavaconsiderandolauna

comelui.Giàprimacheilcombattimentoavesseinizio,CerescapìcheTanoavevaragione.IpiedidiLucio

eranotroppovicini,lapresasull’elsatroppodeboleegliocchipococoncentrati.Sarebbestatoimbarazzante,perdireilminimo,guardarloperderecosìrapidamentecontroalguerrierocheavevadifronte.

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Alprimoscontrodellespade,Ceresalzòlosguardoediedeun’occhiataalcielonuvoloso,tenendogliocchifissilìmentresentivaglisbuffieicolpidellelame.IlcombattimentocontinuòunpocoeCeressichiesesemagariavesserogiudicatoLuciotropposeveramente.Perlomenostavaresistendo.

MaquandoLucioiniziòagridaredopopochiminutidall’iniziodelcombattimento,egliastantisimiseroamormorareesussultare,leinonpotéfareamenodiriportarelosguardosuilottatori.Lucioerastesoaterraetenevalalamadellaspadaconunamanoel’elsaconl’altra,lottandopertenerelaspadadell’avversariolontanodallasuafaccia.Ilsanguegliscorrevalungoilbraccioeluisquittivaimplorandochel’incontroavessetermine.

“Basta!”disseilre,eilcombattentesiritirò.IlportaarmidiLucioaccorseeglioffrìunamanoperaiutarloarisollevarsi,maLuciolaspinsevia.“Mipossoalzaredasolo!”gridòadentistretti,ansimandoeblaterandooscenità.Luciositennelamanoferitaeconl’altrarotolòsullapanciaprimadialzarsiinpiedi.“Avevodettochenonvolevofarlo!”gridòrivoltoalre.“Eoraguardacos’èsuccesso!Mihaifatto

farelafiguradelloscemo!”Attraversòilcampodicorsaescomparvenelpalazzoattraversandoleporteadarco.Lamaggiorparte

deidignitarieranoinsilenzio,maalcunidilororidevano.“ÈsempreundrammaconLucio,”disseTanoruotandogliocchialcielo.“IprossimisonoTanoedEdifo,”annunciòunsoldatodell’Impero.“Seipronta?”chieseTanoaCeres.“Sì.Tu?”glirispose.Luifeceunapausaelaguardòdisbiecoprimadidire:“Sempre.Fammiiniziarecontridenteescudo.”Ceresgliporseloscudoedopocheselofuassicuratoalbraccio,glidiedeiltridente.Ilcuoreiniziò

abatterlepiùvelocementementreloguardavaportarsialcentrodell’arena,sperandochevincesse,mapreparandosiallamoltoprobabileeventualitàchevenissesconfitto.Nonerafaciletrionfaresuuncombattente,edicertononconilpocoallenamentochesecondoleifacevanoimembridellacorte.

Ilcombattenteavevaall’incircal’altezzadiTano,maisuoimuscolieranopiùpieni,veramentemostruosi,pensòCeres.Avevalebracciaricopertedicicatrici,ilvoltosfiguratodaferitepassateeguariteinmalomodo.SbuffòdifronteaTanoancorprimachel’incontroiniziasse.

AlprimissimocolpodiTano,Cerescapìcheeraunbravissimoguerrieroemanmanochel’incontrocontinuava,perquantociprovasse,ilcombattentenonriuscivaaraggiungerlo.Tanoeraestremamenteveloceaschivare,erapidocomeunserpenteasonaglinell’attacco,mapossedevaanchelaforzadiunomnigatto.Nonsolosembravaleggereilsuoavversarionelpensiero,maipiedisimuovevanoconlafacilitàdiunballerino.

Perl’interoincontroTanorimasesempreunpassopiùavantirispettoall’avversario,facendoesultareglispettatoriperl’eccitazione.Ceresgiudicòperfettaperluilasceltadeltridente,madalmodoincuisimuoveva,pensòcheunaspadalungasarebbestatal’armacapacedigarantirglilavittoria.

ConlamossasuccessivailcombattentesiaccucciòefeceruotareunagambaaterratogliendoaTanol’appoggiodeipiediefacendolocaderedischiena.Luisirialzòsubito,mailtridenteeracadutoparecchiopiùinlà.

Piùvelocediquantopotessecredere,Ceresraccolselaspadalungaegridò:“Tano!”Luisivoltòaguardarlaeleiglilanciòlaspada.Prendendolaamezz’aria,Tanononperseunsolo

secondoesiavventòsull’avversariocontuttalasuaforza.Lescintillevolaronomentrelelamecollidevanoe,vedendolatensionesulvoltoesulcollodiTano,Ceresstrinseipugnietrattenneilfiato.

Arretrandoilcombattenteringhiavaeansimavaconlasalivacheglisgorgavadallabocca,maTanononsitiròindietro.Colpìinvecelaspadadelcombattentefacendoglielacaderedimanoespingendoloaterraportandosipoiinpiedisudilui,puntandoglilapropriaspadacontrolagola.

Congliocchisgranatieilcuorechegaloppavanelpetto,Ceresesultòconilrestodellafolla.

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Tanosollevòlosguardosulre,ilvoltodipietra.Ilrestrizzògliocchiesichinòasussurrarequalcosanell’orecchiodelconsiglierechestavaallasuadestra.Auncennodelcapodapartedisuozio,Tanoabbassòlaspadaeduscìdalcampodiallenamento.

AndòversoCeresconunnuovosguardodiammirazioneemeravigliainvolto.Laguardòinsilenzioperdiversisecondi,respirandopesantemente.Allafineparlò.

“Comefaceviasaperequalearmadarmi?”lechieseasciugandosiilsudoredallafronteconunfazzoletto.

“Ilmodoincuitimuovevi,”glirispose.“Davaapensarechelaspadalungafacessealcasotuo.”Ancoraansimante,luilaguardòconattenzioneeannuì.Poiattraversòilcampodiallenamentoesidiressenelpalazzo.PerunmomentoCeresnonfusicuradi

comeinterpretarequellostranocomportamentoelasuamancanzadiulterioriinformazioni.Sarebbedovutarestarelì?Odovevaandarsene?Decisediaspettarefinoachenonlacongedassero.

Qualcheminutodopo,nelmezzodelsecondoround,unincaricatolesiavvicinò.“Pervoi,miasignora,”ledisseporgendoleunborsello.“UnanticipodapartedelprincipeTano.Selo

accettate,sareteassuntacomenuovaportaarmidelprincipe.Vichiededitornaredomaniun’oradopol’albainquestoposto.”

Ceresteselamanoedopoaverricevutoilborselloloaprìvedendoviall’internocinquepezzid’oro.Inizialmente,sopraffattadallagioia,nonriuscìaparlare,maquandol’addettolechiesedinuovoseavrebbeaccettato,glidissedisì.

“Poteteandarvene,miasignora,sietecongedata,”ledisse,quindisigiròetornòversoilpalazzo.“Grazie,”disseCeres,rendendosicontochenonstavaparlandoconnessuno.Guardòversolatorre

orientaleevideTanosulterrazzochelaguardava.Lefeceuncennoconlatestaelesorriseprimadirientrare.

ConilcuoreleggeroCerescorseviadalpalazzo,direttaacasaperprenderelasuaspada.Pianificòanchesegretamentedidareildenaroaisuoifratellisenzachesuamadrelovenisseasapere,edisalutarliperl’ultimavolta.

Allafinequalcunolavoleva.Allafineavevaunacasa.

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CAPITOLOSEI

Ceressbirciòconattenzioneattraversoleimpostemezzeaperte,laboccasecca,gliocchibenaperti

pervederesecifossesuamadre.EracorsaacasaquandoprimachelanottecalassesuDelo,oracheilcielosieratintodirosaevioletto.Ilsuodesideriodiconsegnareildenaroaisuoifratelliavevaalimentatoognisuopasso.Doloranteperlafame,avevaconsideratol’ideadiusareunadellemoneted’oropercomprarsidelcibo,maavevapauradiimbattersiinsuamadrealmercato.

Conleorecchietese,allertapersentireognisuonoovoce,continuòaguardarelacasabuia.Nonsivedevaanimaviva.DovepotevanoessereNesoseSartes?Disolitoeranoacasaaquell’ora,mentresuamadreerafuori.Forseseprimaavesserecuperatolaspada,isuoifratellinelfrattemposarebberotornati.

Attentaanonfareilminimosuono,andòdisoppiattofinoalretrodellacasa,passandovicinoall’alberodisuanonna,direttaversoilcapanno.Laportacigolòquandolaaprì,eunavoltadentrosidiressesubitoversol’angolo.Inginocchiandosiaccantoall’asse,lasollevòeandòatentoniallaricercadellaspada.Tiròunsospirodisollievoquandovidecheeraancoralì.

PerunmomentoCeresrimasesedutaadammirarnelabellezza,ilmiscugliodimetalli,lalamafineebrillante,ancoraintatta,l’elsadorataadornataconiserpenti.Lafatturaseguivalamanieradelnord,leavevadettosuopadre.Avrebbeportatoquellaspadacononore,ricordandosempreilgrandeamorechesuopadreleavevariservato.

Lafecescivolarenelfoderoassicuratoattornoallavitaesidiresseversol’uscita.Vedendochenonc’eranessuno,sidiressenuovamenteversol’ingressoprincipaledellacasaequesta

voltaentrò.Lacasaerainpenombra,ilcaminettospento.Mucchidifrutta,verdura,carneeprodottidafornoricoprivanoiltavolo,senzadubbioacquistaticonildenaroguadagnatodallasuavendita.Unprofumosaporitoriempivalastanza.Ceressiavvicinòalcibo,raccolseunafettadipaneenedivoròduemorsi.Avevalostomacovuotodagiorni.

Sapendodinonaveremoltotempo,corseversolapancachefacevadalettoaNesosemiseilsaccod’orosottoalcuscino.L’avrebbetrovatoquandofossetornatoadormireenondubitavachel’avrebbetenutosegretoallamadre.Sbattélepalpebrecercandoditrattenerelelacrimementresichiedevaseavrebbemairivistoisuoifratelli.LesistrinseilcuorepensandoaRexus.Sisarebbedimenticatodilei?

ImprovvisamenteCeresfeceunsaltosentendolaportachesispalancavasorprendendola.Consuoorrore,entròLordBlaku.

Lerivolseunsorrisoorrendoemalvagio.“Propriolafuggiasca,”disseconillabbrosuperioreincurvato,mostrandoidentigiallieinondandola

stanzadipuzzadisudore.FacendoalcunipassiindietroCeressiresecontochedovevaandarsene,evelocemente.Pensandodi

poterscapparedallafinestranellacameradeisuoigenitori,lasciòcadereilpezzodipaneesfrecciòversolaportasulretro.

Maquandoraggiunsel’uscio,suamadrelesiparòdavantiandandoleasbatterecontro.Subitosiresecontochelamadreindossavaunabitonuovofattodellasetapiùpregiata,eche

profumavacomeunfiore.“Pensaviveramentedipotermifarevioladallebotte,rubarmiisoldieandartene?”lechiesesua

madrecontonocaricodirancorementrelaprendevapericapellielatiravacosìfortedafarlagridare.Rubarleisoldi?Maalloraavevatuttosenso.Ovviamentesuamadrenonavrebbecollaboratoconil

mercantedischiaviseavessesaputochesieraripresoluiisoldipagatiperCeres.Probabilmenteluileavevadettocheselierapresileiederascappatavia.Delrestosuamadreeraprivadiconoscenzaquandoluiavevapresoilborselloconicinquantacinquepezzi.

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PrimacheCerespotessespiegare,suamadrelediedeunoschiaffoinfacciaelaspinsefacendolacadereinterra.Poilediedeuncalcioallostomacoconlesuenuovescarpeapunta.

Ceresnonriuscivaarespirare.Masisforzòdirimettersiinpiedipreparandosiabalzareaddossoasuamadre,quandol’uomolapreseallespallestringendolainunamorsainvincibile.Lastrinsecosìfortecheleifucertacheleferitesullaschienasisarebberoriaperte.

Scalciòegridò,sidimenòelograffiò,cercandodiliberarsidallamorsadiquelvecchiograssone.Manonservìanulla.L’uomolaportòattraversolastanzaindirezionedellaporta.

“Aspetta!”gridòsuamadre.SiavvicinòaloroemiselesueditaavideattornoallaspadadiCeres.“Equestacos’è?”lechieseconocchifuriosi.Senzaarrendersiancora,Cereslediedeuncalcioallostincocontuttalaforzacheriuscìatrovare,

mentreluilastringevatantodastrozzarlaquasi.LadonnasifecerossainvisoecalciòCeresall’addomeconunataleforzadafarlequasivomitareil

pococibocheavevaingoiato.“Quellaèlamiaspada,”dissesuamadre.Ceressapevachesuamadreavrebbericonosciutoilvaloredellaspadaechenonc’eramododi

lasciarecheilmercantelaportasseconsé.“Hopagatoperlaragazzaetuttociòchec’èaddossoallapersonaoramiaappartiene,”sibilòLord

Blaku.“Nonavevaaddossoquellaspadaquandol’hovenduta,”ribattéladonnarovistandoconleditaper

sciogliereilfoderodallavitadiCeres.LordBlakuringhiòegettòCerescontroiltavolodellacucinafacendolesbatterelatestacontrolo

spigolo.Undolorefortissimolesipropagòdallatempia.Stesaaterra,frastornatadalcolpo,Ceresudìsuamadrechegridavaeimobilichevenivanospostatielanciatinellastanza.Aprìgliocchiesimiseasedere,quindivideloschiavistasopraasuamadrechelesbattevaunasediacontrolatesta.

“Ceres,aiuto!”gridòsuamadre.MaCeresnonconnetteva.Quasiincapacedimuoversi,strisciòcarponiversolaporta.Unavoltavarcatalasoglia,sitiròin

piedi.Manonc’erapiùtempo.SentìlebracciadiLordBlakuchesiallungavanoversodilei,gliocchichelaguardavanoardentementeallespalle.Dovevasbrigarsisevolevafuggire,mailsuocorpononsimuovevacosìrapidamentecomeleivoleva.

Ilcuorelebalzòingolaquandoebbeattraversatoilcortileenonappenaraggiunselastrada,pensòdiesserelibera.

ProprioinquelmomentoLordBlakuringhiòdietrodilei.Ceresudìloschioccodiunafrustaesentìunaspessacordadipelleavvolgerlesiattornoalcollo.Tirataindietrodallafrusta,strangolataallagola,conilsanguechelescendevadallatesta,Cerescaddealsuolo.Portòlemaniversolacorda,cercandodiscioglierla,maeratroppostretta.Sapevadiaverbisognodiariaosarebbesvenuta,manonriuscivaafareunsolorespiro.

LordBlakularaccolse,selatiròinspallaelagettòsulcarro.Lentamenteciòchelacircondavainiziòafarsibuio.Semprepiùbuio.

Velocissimoluileincatenòcaviglieepolsi,poisciolselafrustadalcollo.Rantolandoetossendo,Ceresannaspòperrespirare,ricominciandoavedereesentendol’odoredello

schiavistacheleentravanelnasomentreansimava.L’uomolestrappòlaspadadallavitaelaesaminòunmomento.“Questaèindubbiamenteunabellaarma,”disse.“Oraèmiaelafaròfondere.”Ceresallungòunamanoversolaspadadisuopadrefacendotintinnarelecatene,maluiledeviòil

braccioconunceffoneebalzògiùdalcarro.

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Tornòincasaequandofudiritornostavatenendoinmanoilsaccod’orocheCeresavevalasciatoperisuoifratelli.

Ilcarrorimbalzòquandol’uomovisaltòsopra,edopoaverfrustatoicavalli,leruotecigolaronoeiniziaronoagirare.Mentreilcarrosiallontanava,Cerestennegliocchifissisulcieloquasinero,guardandolesagomedegliuccellichevolavanosopradilei.Unalacrimalesceselungolaguancia,maleinonfecealcunsuono.Nonavevaforzeperpiangere.Oraleerastatotoltotutto.Isuoisoldi.Lasuaspada.Lasuafamiglia.Lasualibertà.Equandoilgiornodopononsifossefattavedereapalazzo,prontaalavorareperilprincipeTano,avrebbepersoognicosa.

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CAPITOLOSETTE

DopomigliaemigliaLordBlakuavevatoltolecateneaCeresel’avevagettatainuncarrodischiavi

chiuso.Oraleisenestavasedutalì,allalucedellaluna,frastornata,accantoadecinediragazze,rimbalzandomentreilcarroavanzavalungolastradaprincipaleallontanandosidaDelo.

Lanotteerastatafreddissima–eraancorafreddissimo–econlapocaprotezionedallapioggia,Ceresnonerariuscitaadormireeavevatrematopertuttoiltempo.Conlemanifreddeaggrappateallesbarre,stavarannicchiatasulfondodellaprigionemobiletralapagliafradiciachesapevadiurinaecarnemarcia.Avevasmessodipioverecircaun’oraprimaeorasivedevanoincielolalunaelestelle.

AvevaascoltatoleconversazionidelleguardiechestavanosedutedavantiealcunidiloroavevanodettoqualcosariguardoaHolheim,lacapitaledelnordchesitrovava,comeleibensapeva,adiversimesidiviaggiodalì.Ceressapevachesel’avesseroportatalìnonavrebbemaipiùavutolapossibilitàdirivederelasuafamiglianéRexus.Maschiacciòqueipensierinellapartepiùprofondadelsuocuoreormaimorto.Guardandosiattornonotòchelaragazzacheavevatossitopertuttoilviaggiooraerainsilenzioestavaaccasciatainunangolo,immobile,lelabbrabluelapellebianca.

Unamadreeduebambinesedevanovicinoalcadavere,ignaredellamortedellaragazza.Entrambelefiglieeranoconcentratesulcontendersiilgrembomaterno.Megliocosì,piuttostocheesserecoscientichelamorteeralalorovicina,pensòCeres.

AlcuneragazzeeranoseduteappoggiateallaparetedifronteaCeresconun’espressionedipauranegliocchisconfitti.Altrepiangevanosinghiozzandosommessamentementreguardavanobramosefuoridallagabbia.Ceresnonsentivapauranétristezza.Nonpotevapermettersidiaverepauralì.Qualcunoavrebbepotutopercepirlaegiudicarladebole,usandopoilasuadebolezzacontrodilei.Sierainveceestraniatacosìintensamentechequasinonleinteressavacosaleerasuccesso.

“Viadalmioposto,”gridòunaragazzaaun’altra.“Sonostatasedutaquipertuttoiltempo,”risposel’altra,lapellelisciaeolivastrachebrillavaalla

lucedellaluna.Labiondatiròinpiedilaragazzadallapelleolivastraprendendolaperleorecchieelagettòsul

pavimentocopertodipagliafradicia.Alcunedelleragazzesussultarono,fingendodinonnotarequeltrambusto.

“Questoèilmiocarro,”esclamòlabionda.“Tuttiquestipostisonomiei.”“Nonèvero,”disseunaragazzadallapellescurascattandoinpiediconlemanisuifianchi.Sifissaronoperunmomentoetuttesulcarrofecerosilenzio,gliocchifissisullerivalinell’attesadi

vederecosasarebbesuccesso.Sibilandolabiondaspinselaragazzadallapellescuraenelgirodipochisecondientrambestavano

lottandoaterra,gridandoapienipolmoniagitandogambeebraccia,mentrealcunealtreschiaveleincitavano.

Eraunaveraepropriazuffa.Laragazzadallapelleolivastrasialzòlentamenteinpiedieandòversoilretromentreconlemanichiazzavaleparetidellagabbia,ilsanguechelescorrevadalnaso.IlcarrosussultòeleibarcollòandandosiasederesulpavimentodifronteaCeres.Asciugandolasangueconlasuamanicamarrone,laceraesporca,guardòCeresnegliocchi.

“MichiamoAnka,”disse.LalucedellalunabrillavanellagabbiailluminandoilvoltodellaragazzaeCerespensòcheavesse

gliocchipiùparticolarichemaiavessevisto:iridimarronescurocondellestriatureturchesi.AvevaicapellilunghienerieCeresimmaginòcheavessecircalasuaetà.

“IosonoCeres.”

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“Provandopenaperlaragazzachestavalottando,manonavendolaforzadilasciarsicoinvolgere,Ceresguardòattraversolesbarrediferroversoilrestodelcarro,chiedendosisefossepossibilefuggire.Lavitadaschiavanonvalevalapenadiesserevissutaeleiavrebbefattoqualsiasicosaperusciredalì,ancherischiarelapropriavitasefossestatonecessario.

InaspettatamenteilcarrorallentòesifermòallatodellastradaeLordBlakugridòallesueguardiechefermasserolazuffa.Ilcarrodondolòmentregliuominisaltavanogiùdaltettoefinivanoconipiediinpozzediacqueenell’erbabagnata.IlorovoltiapparverofuoridallagabbiaeCeresudìdellechiavichetintinnavanomentreillorofiatopesanteprendevalaformadisbuffidivapore.

Quandolaportasispalancòun’ombradiconfusionepassòsulvoltodiAnkaequandoduedellecinqueguardieentrarononelcarroleschiavesitiraronoindietroetrasalirono.Gliuominiafferraronoleragazzechesistavanoazzuffandoelelanciaronodapartetragridaecalci.

“Tuseiunadolcezza,”disseLordBlakuafferrandoilbracciodiAnka.“Vieniqui,ragazzina.”Ankascosseenergicamentelatestaesitiròindietro,gliocchisgranatiperilterrore,eCeresprovò

un’ondatadinauseapensandoacosaquell’orrendoegrassoschiavistaavrebbefattoaquell’innocente.AnkagridòmentreLordBlakulatiravafuori.InquelmomentoCeresnotòlasuaspadaattaccataattornoallavitadell’uomoeinunafrazionedi

secondovideun’opportunitàdifuga.LordBlakusiallungòperprendereilchiavistello,maprimachepotesseserrarloCeresdiedeun

calcioallaportaversol’esternoebalzògiùdalvagone.Alcuneschiavescapparonoecominciaronoacorrerelungolastrada,madueguardievelocementeaccerchiaronolefuggitivementreunaltrochiudevalaportadelcarro.

IlmercantedischiavigettòAnkaaterraeportòlamanoall’elsadellaspadadiCeres.Ceresglidiedeunaginocchiatanelventreinmododafarlopiegareinavanti,eprimachesirialzassesipreselaspadaeloferìallacosciafacendolocaderenellastradapienadifango.Laspadalestavacosìleggerainmanodapermetterleditagliarelagambadell’uomocomeburro.

Treguardiegettaronolealtreschiavesulcarroelochiuseromentreleragazzegridavanodeluse.ProprioquandoCeresstavapertirareAnkainpiedi,leisussultòegridò:“Dietrodite!”Ceresruotòsusestessaetrovòtreguardiesudilei.LaprimaavevalaspadalevataeseAnkanon

l’avesseavvisataCeressisarebbetrovatalalamapiantatanellaschiena.Consuostuporelostessopoterecheavevaprovatonell’arenaquandoavevasalvatoSartesle

scorrevaancoranellevene.Improvvisamentevideconchiarezzaciòchedovevafarepersconfiggereletreguardie.

Paròlaspadadellaprimaguardiaconlapropriaprimaditrafiggerel’avversario.L’uomocaddealatodellastradainunapozzad’acqua.

L’altraguardia,bassadistatura,avevainmanounpugnaleeselolanciavadaunamanoall’altramentrelesiavvicinava.Cerestennegliocchisulpugnaleperalcunipassaggieconilgiustotempismofecescattarelapropriaspadatralemanidell’uomoinmododafarvolareilpugnaleefarlofinireincimaalcarro.

“Lasciatemiandareevilasceròvivere,”disseCeresconvocecosìautoritariadanonriconoscerlaneppure.

“Chiunquelacattuririceveràcinquantacinquepezzid’oro!”gridòLordBlakugettandolafrustaversolaguardiacheavevapersoilpugnale.

Ah!Ildenarodimiamadre,pensòCeresconmaggiorerabbia.Ledueguardierimastesiavvicinaronopianpianoversodilei,quellaaltasguainandolapropria

spadaequellabassaraccogliendoefacendoschioccarelafrusta.ApalazzoCeresavevasemprepartecipatoaincontriunocontrounoesisentivaindifficoltàdovendocombatterecontroduepersone

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allostessotempo.Peròinqueicasinonavevadovutolottareperlapropriavitaenonavevaprovatoquell’enormefontediforzachestavasentendoora.

L’uomobassofecefischiarelafrustariuscendoafarlaattorcigliareattornoallamanoconcuiCerestenevalaspadaeconunostrattonelafececadereaterraafacciaingiù.Ceresavevastrettolaspadacontantaforzadariuscireatenerlainmanoeconunsolocolpotagliòlacordadipellecheavevaattornoalpolso,liberandosi.

Rapidacomeungattosaltòinpiediepropriomentrelaguardiaaltalaattaccava,silanciòsudiluifacendocolliderelelorospade.

LaguardiabassasilanciòcontroCereseleavvolselebracciaattornoallegambecosìdanonfarlamuovereefacendolaribaltareecaderedischiena.Lesiarrampicòsopraelestrinseconunamanoilbracciochetenevalaspada.Lemisel’altraattornoalcollostrozzandola.

“Uccidilasedevi!”gridòLordBlaku,ancoraconlemanipremutesullacosciasanguinante.Cerescalciòversol’altoconipiediecolpìlaguardiaallatesta,levandoselodidossoepoirotolando

dilatoerimettendosiinpiedi.Vedendocheancheluistavaperrialzarsi,Ceresglidiedediversicalciinfacciafinoalasciarloprivodiconoscenzaalsuolo.

Quandolaguardiaaltasiavventòsudilei,Ceresruotòdilato,glifeceperderel’equilibrioequandofucadutoaterraglitagliòunamano.L’uomogridòmentreilsangueglisgorgavadallaferita.

Ceresnonavevavolutoesserecosìbrutale.Volevasolofargliabbastanzamaledanonpermetterglipiùdicombattereoseguirlaquandofossescappata,malalamaeraeccezionalmenteaffilataenonlecivolevaquasialcunosforzopertagliareancheleossa.Oforseeraquellostranopoterecherendevatuttocosìfacileeprivodifatica?

Alcuneragazzedelcarrosieranoarrampicatesulleparetilateralifacendoscuoterelagabbia,gridandoaCeresperchélefacesseuscire.Altrelaincitavanoincoroaduccidereiloroaguzzini.

“Lascialatuaspadaolaragazzamuore,”gridòBlakudietroalei.CeresruotòsusestessaevideAnkaconuncoltellopuntatoallagola,tenutastrettadalloschiavista.

Avevaillabbroinferiorechetremava,gliocchispalancatimentrel’uomoleschiacciavalapuntadelpugnalecontrolagolaferendolaunpoco.

DovevacercaredisalvareAnka?ACeressarebbebastatofareunacorsaesarebbestatalibera.MagliocchidiAnkalaimploravanoconunataledisperazionecheCeresnonebbecuoredilasciarlaaundestinocosìorribile.Diedeun’occhiataalleragazzesulcarro,cheoraeranoinsilenzio,rendendosicontocheavrebbepotutoliberareancheloro.

Inarcòlaschienaelanciòlaspada,pregandochelamirafossebuona.LavideroteareinariaeandareafiniredrittainfacciaaLordBlakupenetrandogliinunocchio.

L’uomocaddeall’indietroatterrandostesonelfango.Morto.ConungemitoAnkastrisciòlontanodaluisinghiozzando.Ceres,respirandoaffannosamente,camminòavantinelsilenzio,estrasselaspadadalcraniodello

schiavistaepoilausòperspaccareillucchettodelcarro,aprendolaporta.Gridandoesospirandodisollievoepiacere,donneeragazzeuscironodalcarrounaallavolta.AlcuneringraziaronoCeresmentrelepassavanoaccanto,elamadreconlefiglielaabbracciòprimadiincamminarsiversoDelo.

Conbracciaegambechesembravanopiùpesantiditonnellateegliocchistanchiperlamancanzadisonno,Ceressiportòdavantialcarroetagliòifinimentideicavalli.Preseunacoperta,unaborsadiciboeunaborracciadipellepienadivinodalcarro,sistemandoiltuttonellebisaccediunodeicavalli.

DopoessersipresailfoderodalcadaverediLordBlakueessersiassicuratalaspadaattornoallavita,montòsullagiumentabaiaelaindirizzòversoDelo.QuandopassòvicinoadAnkasifermò.

“Mihaisalvatolavita,”ledisselaragazza.“Sonoindebitoconte.”“Seistatatuasalvarmiperprima,”risposeCeres.“Nonmidevinulla.”

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“Lasciamivenireconte.Perfavore.Nonhonessunpostodoveandare.”CeresconsideròilconsigliodiAnkaepensòchesarebbestatobelloaveredellacompagnialungola

stradafreddaenera.“Moltobene,Anka.Viaggeremoinsieme,”disseCeressorridendo.Leporseunamanoelatiròinselladietrodisé.AnkasiaggrappòallaschienadiCeres.Mentrei

lampisegnavanoilcieloinlontananza,Ceresspronòilcavalloalgaloppo.Avevadeltempoprimadidoverandareapalazzoesapevabenedoveavevabisognodiandareadesso:daRexusedaisuoifratelli.

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CAPITOLOOTTO

Lanotterimasebrutalmentefredda,ilventochegridavatempestamachenonimpedìaCeresdi

spronareilcavalloadandaturafuriosa,determinataaraggiungereRexusfinoachecen’erailtempo.Perorelapioggialesferzòilvisocomescheggedighiaccio,lasciandoleivestitifradicieleditarigideperilfreddo.EralarabbianeiconfrontidisuamadreediLordBlakuaspingerlaavanti.

Finalmentescorselemuraesternedellacapitalee,mentresmettevadipiovere,fecerallentareilcavalloaltrotto.IlsolestavasalendodadietroilmonteAlva,luccicandotralenuvolechesiaprivanoebaciandoibianchiedificidellacapitaledorata.Lemancavaancoraun’oraprimadidoversipresentareapalazzoeCeresscesedacavalloconducendolagiumentagiùdallievependiocheportavaalfiume.Dopoaverlafattabere,scartòilpaneelacarnecheavevapresoaLordBlakuenefecepartiugualiperAnkaeperlei.

SisedettesuunarocciaeguardòAnkachedivoravailcibocomeunanimalevorace.“Vuoichetiportiacasa?”chieseadAnka.Ankafeceunapausaesollevòlosguardo,gliocchiimprovvisamenteesausti,manondissenulla.“Magarioracheloschiavistaèmorto,latuafamiglia…”“Imieigenitorimihannovendutapersalvarelafattoria.Ventipezzid’oro,”disseAnkaamaramente.

“Nonsonopiùlamiafamiglia.”Cerescapiva.Oh,comecapiva.GuardòversoilmonteAlvaerimaseunattimoapensare.“Sodovepotrestitrovareunanuovacasa,”ledisse.“Dove?”lechieseAnkaprendendounsorsodivino.“Imieifratellieimieiamicifannopartedellarivoluzione.”Ankastrizzògliocchi,poiannuì.“Tuseimiasorellaadesso,elorosarannolamiafamigliaeimieiamici.Combatteròaltuofiancoe

ancheiofaròpartedellarivoluzione,”disse.Quandoebberofinitodimangiare,CeresportòlagiumentadinuovosullastradaesceseconAnkail

versantedellacollinaversol’ingressoprincipaledellacapitale:unpontelevatoiofattodipesantelegnodiquerciaefortementesorvegliato.Mettendosiinfiladietroaiviaggiatorieaimercanti,CereseAnkapassaronolentamenteaccantoaunsoldatoesalironosulponte.

Attraversaronolestradelastricate,passaronooltrecaseebaracchedilegno,percorseroanchevicoliangusti.Lacittàiniziavaasvegliarsi,gliabitantifacevanolacodaaipozziconsecchiebacinelle.Ibambinigiocavanonellestradeelelororisateriempivanol’aria,ricordandoaCeresitempipiùfeliciepiùsemplicidelpassato.

Passatiettariedettaridipianteflosceesecche,arrivaronoallabasedelmonteAlva.Caseumilieranoadagiatesullalievecollina,ombreggiatedaglialtipicchi,eunacascatascendevadalversantedelmonte.DafuoriilpiccoloinsediamentosembravalanormaleperiferiadiDelo,concase,carri,animaliecontadinichelavoravanoicampi.Manoneraaltrocheunafacciatapernonrenderesospettosiisoldatidell’Impero.Dentroognicasasifomentavalaribellione.

Cerescierastataunavolta:dueanniprima,quandoRexusleavevamostratolasuasemprepiùgrandecollezionediarmiimmagazzinatenellagrottadietroallacascata.

Fuoridall’insediamento,aiconfiniconilmare,sitrovavaunvecchiocastelloabbandonato:ilquartiergeneraledellarivoluzione.Dueotretorrieranocrollateealcuneparetieranostaterappezzateconpezzidilegnoerocce.EraquellaladestinazionediCeres.

Smontaronoepercorseroilsentierosabbioso.LabrezzacheprovenivadalmaregonfiavagliabitidiCeres.Unavoltaarrivateall’arcochefungevadaingresso,cinqueuominigrandiegrossiconabiticivililefermarono.

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“MichiamoCeres.SonoquiperRexus–mioamico–eNesoseSartes,mieifratelli,”disserestandoacavallo.“QuestaèlamiaamicaAnka.Vogliamounirciallaribellione.”

Gliocchidiunodegliuominisiilluminaronounpoco,comeseilsuonomeavesseuncertosignificato.Annuìesidiresseversoilcortilementrel’altrouomoosservavaleragazzeconsguardodiffidente.

All’internodelcortileCerespotevavedereuominiedonnechelavoravanodigranlena,quasifreneticamente.Alcunistavanoallenandoaltrinelcombattimentoconlaspada;alcunistavanofabbricandoarmature;altricostruivanoarchietrasformavanobastonciniinfrecce;altriancoracucivanovestiti.

Passaronounpo’diminuti,poialtriancora.Rexuseisuoifratellinoneranolì?sichieseCeres.Sarebbedovutaandarsenesenzavederli?Dovevavederliprimadiandareapalazzo.

All’improvvisoRexusapparvedicorsadadietrol’angolo.“Ciri!”gridòcorrendoversodilei.RivedendoilsuovoltoCeressisentìmancareleforzeequandoluilacinseconlesuebraccia,

scoppiòinsinghiozzi.Erarimastafortecosìalungoeora,trovandosistrettainquelvigorosoabbraccio,lasciòfinalmentechelasuadebolezzavenisseagalla.

“Pensavochefossimorta,”ledisseaccarezzandolelaschienaestringendolaconforza.Lariempìdibacisullafaccia,asciugandolelelacrimeepoipremettelesuesofficiecaldelabbra

controlesue.Maleritrasseancorprimacheleipotesseaverelapossibilitàdigoderedelloroprimobacio.

“Erotremendamentepreoccupatoperte,”dissetenendolastretta.“Sartesmihadettodiavertivistafuoridalcapannodituopadre,mapoiseisparita.”

“Imieifratellisonoqui?”glichiese.“Nonalmomento,”risposeRexus.“Glièstatoassegnatouncompito.”Ceressisentìilcuoresprofondare,maannuìefeceunpassoindietro.“QuestaèlamiaamicaAnka,”dissemettendounamanosullaspalladellanuovaamica.“Eraanchelei

nelcarrodelmercantedischiavi.Leserveunpostodovestare.”“Inuncarroperschiavi?Eccoperchéhaiquest’aspetto,”disseRexuscongliocchigiocosichela

osservavanodallatestaaipiedi.Ceresglidiedeunpugnosullaspalla.“Nonpensaredisembraretantomegliodime,”glidissesorridendoefacendoloridere.“VammiachiamareFausta,perfavore,”disseRexusaunaguardia.SigiròversoCerescon

un’espressionedibattutainvolto.“Nontifermi?”Cereseracombattuta.PartedileiavrebbevolutorestareconRexuseconisuoifratelli,maun’altra

partemoltoconsistentevolevalavorarecomeportaarmi.“SonostataassuntadalprincipeTanocomeportaarmi.”Rexussgranògliocchi,poiannuì.Unadonnapiùanzianasidiresseversodiloroinsiemeallaguardia,lapellerugosabiancacomela

neveegliocchipienidisofferenzaesaggezza.“Fausta,”disseRexus.“TipregodiassicurarticheadAnkavengadatounpostodovestare.E

accertaticheabbiaciboeabitiasciutti.”L’anzianaaprìlebracciafragilieabbracciòlanuovaarrivata.“Haiunanuovacasaadessoecivedremomoltospesso,”disseCeresadAnka.“Tidevolavitaenon

midimenticheròmaidite.”Ankasorriseeannuì.AbbracciòCereseseguìpoiFaustanelcortile.PrendendolamanodiCeresnellasua,Rexusafferròleredinidellacavallaeguidòentrambeversola

scuderia.Unavoltaarrivatilì,lasciòandareCereseportòlacavallaall’abbeveratoio.

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“Haiunanuovaspada,”ledissesenzaguardarsiallespalleeaccarezzandolacrinieradellacavalla.Lagiumentanitrì,aproprioagio.“Sì.Undonodimiopadre,”disseCeresportandoautomaticamentelamanoatoccarla,travoltadauna

fittaditristezza.Manonvolevaparlaredicosetristi.“Parechelaribellionesiacresciuta,”disse.“Dall’ultimavoltachetihoportataqui,inostrisostenitorisonotriplicatiinnumero,”lerispose.Ceresfufelicedivederelameraviglianeisuoiocchi.Uscironoesisedetterosuunapancadilegno,Rexusdifrontealei.Leaccarezzòdelicatamentei

capelliepoiilvolto.Unvuotolesiaprìnelpettoalpensierodidoverlosalutare,edinuovocontemplòl’ideadirestarelì.“Magaripotreirestareconte,”glidisse.Rexusstrinselelabbra.“Mipiacerebbeunsacco,mapensochelacosamiglioredafaresiamantenereiltuoimpiegoa

palazzo,”ledisse.Ceressapevacheavevaragione,malefacevamalesentirglidirechedovevaandare.“Quiabbiamomoltiaiuti,”continuòRexus.“Manonabbiamonessunochelavoriall’internodelle

muradelpalazzo.”“Nonsoquantoaccessoioabbiaall’internootrailrestodellacorte,”disseCeres.“SetiguadagnilafiduciadelprincipeTanosonocertochequestotidaràaccessoatuttociòdicuila

ribellioneabbiabisogno.Quandosaràilmomentogiustopotresticondurciall’internodelpalazzoassicurandocilavittoria,”ledisse.

LostomacodiCeressistrinsealpensierodiacquistarelafiduciadelprincipeTanosolopertradirlo.Maperché?Forseperchéluisierafidatodileieleavevaconcessolapossibilitàchealtrimaiavrebberoottenuto.Oforseperchéluistessoodiavalasuafamigliaetuttociòcheessirappresentavano,propriocometuttelepersonenormali.

AdognimodoRexusavevaragione:cosìfacendoleiavrebbepotutoaiutarelaribellionecomenessunaltro.Infattilasuapresenzaall’internodellemuradelcastelloeraproprioquellodicuilaribellioneavevabisognoepotevagiocareunruolomoltoimportantenell’abbattimentodell’Impero.

Ceresannuìeperunbrevemomentosiguardarononegliocchi.Nonvolendodireaddio,giàsopraffattadallatristezza,Ceressialzòinpiedieandòversolascuderia.

Quandostavapermontareacavallo,udìRexusentrare.Mentrestringevailsottopancia,siguardòallespalle.

“Devoandare,cosìnonfaròtardiapalazzo.Tiprego,prenditicuradeimieifratelliediAnka,”disseCeres.

Rexuslemiseunamanosullaspallaeunformicoliolesidiffusenelcorpo.Ceresripensòalbaciochesieranodatipocoprima.Avevaintesobaciarladaamicoocomequalcosadipiù?Avrebbevolutochefossequalcosadipiù.Sapevachesesifossegirataavrebbetrovatoisuoiocchi,elelorolabbrasisarebberoincontratedinuovo.Epoinonsarebbestatapiùcapacediandarsene.

Quindi,senzaaggiungereunaparola,montòacavalloepartì,galoppandovia,lontanodaquelposto,direttaversoilpalazzo,determinataanonvoltarsipernessunaragione.

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CAPITOLONOVE

Mentreilsolesialzavaall’orizzonteesenzaunminutodaperdere,Ceresattraversòalgaloppoi

cancellidelpalazzo,lasciòlacavallanellescuderierealiesfrecciòversoilcampodaallenamento.Quandositrovavaquasiametàstrada,notòlaspadachelesfregavacontrolagambaesifermò.Qualcunoavrebbevistolaspadaegliel’avrebbemagarirubatasel’avesseportataconsé?Sapevachenonc’eratempoechepotevavenirelicenziataperunritardo,mapernessunmotivoalmondopotevapermettersidiperderequellaspada.

Tantovelocequantoisuoipiedipotesseroportarla,corseversolabottegadelfabbroetrovandolastanzavuotasiarrampicòsullascalacheportavaalsolaio.Lì,dietrounapiladivecchietavoleebastoncinisghembi,nascoselaspadaprimaditornaredicorsaversoilcampodaallenamento.

Quandoarrivò–senzafiatoeconilcuorechemartellavaselvaggiamente–consuasorpresavidechel’interacortesierariunitanell’arena.Ilreelareginasedevanosuilorotroni,principieprincipessesullesediesottoaisalicipiangenti,intentiafarsiariacondeiventagli,eiconsiglieriedignitaridicortesualcunepanche,sussurrandotraloro.

Nell’arenaicombattentisistavanoalleandocontroimembridellafamigliarealeeiportaarmistavanoguardandoiloropadroniporgendolorospade,pugnali,tridenti,scudiefruste.Daquellocheriuscivaaricordare,Ceresavevasempredesideratoun’occasionecomequella,maorachesitrovavalìsisentivavuotadentro.

“Ceres!”legridòTanofacendolesegnoconlamano.Nonsapevaperché,maquandolorivideilcuorelesistrinse.Poisiricompose.Dovevaricordarsi

perchésitrovavalì,cioèperdiventareamicadeinemicieguadagnarelalorofiducia,nonperlasciarsisedurredaunbelprincipecheinqualchemodosembravastregarla.

CerescorsedaTano.“Giustointempo,”ledisseconuncennodelcapo.“Certo,”disseleicomesearrivarelìfossestatounmiracolo.Unsoldatodell’Imperosiportòalcentrodell’arena.“TuttiiguerrierirealisimettanosubitoinrigadavantiareClaudio,voiportaarmidietrodiloro,”

disse.ImembridellacorteinterrupperolaloropraticaeCeresseguìTano,prendendopostodietrodilui.

NotòcheLucioeratornato.Ciavevaripensato?Erastatocostrettoatornare?“Tistaichiedendocos’èsuccessoaLucio?”lechieseTanolanciandoleun’occhiata.“Sì.”Ceresnonerasicuraselepiacesseomenocheluisitrovasseinsintoniaconisuoipensieri.“Nessunodicenoalre,”sussurròTano.Avrebbevolutochiedereperché,mailresialzòinpiedi,tenendoinmanounatazzadorata,etutti

fecerosilenzio.“Inquestopiattocisonotuttiinomidivoicombattentireali,”disseilre.“Oggiselezioneròitrenomi

dichicombatterànelleUccisioniamezzogiorno.”Lafollasussultò,inclusiiguerrierirealieiloroportaarmi.MaleUccisioninondovevanoripetersifinoalmesesuccessivo,pensòCeres.Ilreleaveva

programmateperquelgiornosoloperuncapricciopersonale?Lanciòun’occhiataaTano,maluirimaseimpassibilecomeunpezzodilegno,ilvoltorivoltoinavanti

cosìdanonpoternevederel’espressione.NoneranoprontiperbattersinelleUccisioni,Cereslosapeva.Nessunodiloroloera.Nonglierastatodatotemposufficienteperallenarsiinsieme,perconoscereavicendaletecnicheeglistilidicombattimentodegliavversari.

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Serrandolemaniapugno,siconcentròsultenereilrespiroregolare.Solotresudodicisarebberostatiselezionati,quindic’eraancoraunapossibilitàchenondovesserocombatterequelgiorno.

Ilremiselasuamanopaffutanellatazzaenetiròfuoriunfoglietto.“Lucio!”gridòconunsorrisomalvagioaincurvarglilelabbra.Ceresespiròelanciòun’occhiataaLuciovedendocheilvoltoglisierafattorossocomeuna

barbabietola.Gliastantibatteronolemani,mailloroapplausosembravabenlungidall’essereentusiastico.Pensavanoanchelorochefosseingiusto?sichieseCeres.

Ilrerimiselamanonellatazzaenetiròfioriunaltronome.“Georgio!”gridò,gliocchichesispostavanosveltiversolafinedellarigadovesitrovavaGeorgio.Unadonnachepotevaaverel’etàgiustaperesserelamadrediGeorgiosialzòinpiedieiniziòa

singhiozzare,gridandoinsolenzeversoilre,maquandosiportònell’arenavennetrascinataviadaisoldatidell’Impero.

CeressbuffòetennegliocchifissisullalargaschienadiTano.Erarimastosolounnome.LeprobabilitàcheTanovenissesceltoeranoscarse.

Mettendolamanonellatazzaperlaterzavolta,ilreguardòTanoeillatodestrodellasuaboccasialzòinunapiccolasmorfia.

CeresvidechelespallediTanosiirrigidivanoeimmediatamentecapìchec’eraqualcosachenonandava.Ilreavevapianificatotutto?Eraunamessinscena?

Ilcuorequasilesifermò.“Eultimomanonmenoimportante,Tano!”esclamòconunsorrisocompiaciuto.Lafollafecesilenzioperunmomento,maquandolareginainiziòadapplaudireconfervente

entusiasmo,glialtrilaimitarono.“Ilrischiodellamorteègrande,mieiprescelti.Checiascunodivoirappresentiilpropriosovranoe

l’Imperocononoreeforza,”continuòilre.Ilresisedetteeunsoldatodell’ImperospiegòleregoledelleUccisioni,maCerespotéamalapena

ascoltareunasolaparoladaquantoerascioccata.“Iportaarmicheassisterannoinqualchemodonellabattagliaverrannomessiamorte…nonpiùditre

armipervoltaaciascunguerriero…nessunaiutoaglialtricombattenti…polliceversol’altosignificachelosconfittovive,polliceversoilbassosignificachelosconfittodeveessereucciso…”disseilsoldato.

Quandoebbefinitodispiegare,Ceresrimaseimmobileguardandofissodavantiasé.SiaccorseappenacheTanosieragiratoechelastavaguardando.Lapreseperunbraccioelascosse.“Ceres!”ledisse.Disorientataleiloguardòinfaccia.“Bartolomeoètornato.Sepreferisci,possotenereluicomeportaarmiperoggi,”ledisse.All’inizioilcuorelebalzòingolaconilpressantedesideriodigridaresì.Sì!Mapoipensòalla

conversazioneavutaconRexus.ComeavrebbepotutoguadagnarsilafiduciadiTanosesifossetirataindietroadesso?Nonl’avrebbefatto.

“Èquestochevuoi?”glichiese.“Preferiscolavorareconte,mavistocheleregolesonocambiate,nonmiopporreisetudecidessidi

restarefuoridaquestoround,”ledisse.Noncipotevacredere.Lestavadandolalibertàeleistavacomplottandosucomemeglioguadagnarsi

lasuafiduciainmododapoterlodistruggereinsiemeallasuafamiglia.Unsentimentodicolpainiziòaradicarsiinlei.

Mapoiricordòlesofferenzedelsuopopolo:ilragazzinocheerastatofrustatonellapiazzadellafontanaespeditoversounadestinazionesconosciuta,laragazzacheeramortanelcarrodelloschiavista

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solaespaventata,isuoifratellichenonandavanomaiadormireconlepancepieneesuopadrecheavevadovutolasciarelasuafamigliaperfaresoldialtrove.

Senonavessefattoqualcosalei,chil’avrebbefatto?“Allorasaròlatuaportaarmiperoggieperquantovorraitenermiconte,”disseCeres.Tanoannuìeunaccennodisorrisogliincurvòlelabbra.“Vinceremoinsieme,”ledisse.

*

Conlemanisudateelostomacoinquieto,Ceresscrutavaversol’internodellagalleriasottoall’arena.Ilpassaggioerapienozeppodisoldatidell’Impero,combattentieportaarmi,armidiognigeneredispostelungoleparetieappoggiatealpavimentodighiaia.

Sisedettesuunapanchinaapochimetridaicancellidiferro,aspettandoilturnodiTanoesuomentrelafollasbraitavacomeundragoall’esterno.

“Uccidilo!Uccidilo!Uccidilo!”gridavano.Glispettatoriurlavanoemenodiunminutodopoicancellidiferrosiaprirono,lecatenetintinnarono

edentraronoduesoldatidell’Imperoportandouncombattentemutilatoemortoatesta.Gettaronouncadaveresopraall’altrosulpavimentoditerradifronteadovestavasedutaCeresepoitornaronodicorsanell’arena.

Ceressussultòquandoilcancellodiferrosichiusedischiantodietrodileienonpotéfareamenodiriportaregliocchiversoiduecorpisenzavita.Pochiminutiprimaqueidueuominisieranotrovatidifrontealeipienidivigore,certiditrionfarenellacompetizionediquelgiorno.Oragiacevanoinunmucchioalsuoloenonsisarebberorialzatimaipiù.

QuandoguardòTanogliocchidiluileeranogiàaddosso,quelleiridiincredibilmentenerechedimostravanounasolennitàcheCeresavevariconosciutosolonellamorte.Avevapauraquantolei?sichiese.

Loguardòstringerelacinturadipelleattornoallatunicaditela,l’addometesoenonriparato.Potevaastentocredereallapocaprotezionecheindossava:solounparaspalladipellechegliriparavailbracciodestro.Lamaggiorpartedeglialtriguerrierisitrovavanonascostidietroapesantiarmatureeelmiluccicanti.

Ceresavevaricevutoun’uniforme:unatunicaamanichecortebluchelearrivavaalleginocchia,unafunedisetaattornoallavitaeleggeristivalidipellealtifinoalleginocchiacheassomigliavanoaquellidiTano.Anchesenonlepiacevaparticolarmente,erafelicediessersiliberatadeisuoivecchiabitichenonfacevanoaltrochericordarlelasuavecchiavita.

“Ilretihamessoneiguai?”glichieseCeres,ricordandol’espressionemeschinadireClaudioquandoavevasceltoinomideiguerrieridallatazzadorata.

“Sì,”disseTano.Leistrinseidentieunfuocodiodiolebruciòdentro.“Nonègiusto,”disse.“No,nonloè,”disseTanosedendosiaccantoaleiestringendoilaccideglistivali.“Masec’èuna

cosachehoimparato,èchenonsidicedinoalre.”“Glihaidettodinoiprimad’ora?”glichiese.Luiannuì.“Percosa?”“Nonhovolutosposarelaprincipessacheavevasceltoperme.”Leilofissòperunmomento,stupita.Erameravigliatadalcoraggiocheglidovevaessereservito.

Forselaragazzaeraorrenda,ancheseCeresnonavevamaivistounaprincipessaorrendaintuttalasua

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vita:eranosempretuttevestiteconabitimagnifici,lavateedolcementeprofumate,adornedibellissimigioielli.

Distolselosguardochiedendosichifosserealmentequell’uomo.Unribelle?Ceresnonavevamaiconsideratochecipotesseessereunnonconformistaall’internodellemuradelpalazzo.

OraprovavaunrispettodeltuttonuovoperTano.Forsenonerailragazzocheleipensava.Ilchelafacevasentireancorapeggioall’ideaditradirlo.

“ELucioeGeorgio?”glichiese.“Ilrelidisprezzaperaltrimotivi.”“Macomepuòilre,cosìacaso…”Luilainterruppeconvoceimpaziente.“Soloilfattochefacciapartedellafamigliarealenonsignificacheabbiavoceincapitolosullamia

vita.”Ceresnonciavevapensato.Avevasempredatoperscontatochegliappartenentiallacortefossero

liberidifareciòchepiacevaloroechegovernasserotuttiinsiemecomeungrandeuniconemico.Tuttolosfarzoelaboria,leregole,ildecoro,lespesefrivole…questomiportasull’orlodella

follia,”ledissequasiringhiando.Ceresfustupitacheluiledicessedellecosedelgeneresullacorteenonsapevaesattamentecome

rispondergli.Guardòinveceversoicancellidiferroeproprioinquelmomentovideuncombattentepugnalareall’addomeilportaarmidiGeorgio.

Siportòlamanoallaboccaesussultò.Nellasuaingenuitàavevadatoperscontatodiesserealsicurodaognicombattentedatochenonera

leiabattersi.Unsensoditimorelepremettesullespalleenotòchelemaniletremavanoancorapiùdiprima.

Unsoldatodell’ImperosiavvicinòedisseaTanocheilprossimoturnosarebbestatoilsuoecheavrebbecombattutoinsiemeaLuciocontroaltriduecombattenti.

ConlagolaseccaCeresdisse:“Dobbiamostarevicinisevogliamovenirnefuorivivi.”Tanoannuì.C’eraintesatraloro.Sialzaronoeandaronoversoicancellidiferro,ciascunoimmersoneisuoipensieriperunpo’di

tempo.“Nonuccideròamenochenonnesiacostretto,”disseTanoimprovvisamente.Ceresannuì,chiedendosisequellofosseunaltromodoprogrammatoperdisobbedirealre.“Hobisognodisaperechepossofidarmiciecamentedite,”ledissesenzadistoglierelosguardo

dall’arena.“Puoifidarticiecamentedime,”glirisposeCeres,chiedendosisepotessepercepirelalieve

esitazionenellasuavoce.Tanochiusegliocchieannuì.“Anchetupuoifidarticiecamentedime,Ceres,”ledisse.Ceresnonsapevaperché,malesueparoleleaffondarononelleossaeleisentìcheeranodeltutto

vere.Nonostantetutto,stavasentendounprofondolegameconlui.LucioeilsuoportaarmisiportaronodavantiaCereseTanoeleinotòl’armaturacompletae

scintillantecheLucioportava,completadielmoevisiera.Nessunpezzodiarmaturapotràmaisalvareunguerrierodipococonto,pensò.

IcancellidiferrosiaprironoerientròGeorgio,vivo,ilcorpomadidodisudore,ilsanguechegligocciolavadaalcunelacerazionisullebracciaeall’addome.Unsoldatodell’Imperotrascinòilsuoportaarmidietrodiluielogettòsopraaglialtricadaverichesitrovavanoaterra.

TuttoilcorpodiCeresiniziòatremare.

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“Stammivicino,”ledisseTanoguardandofissodavantiasécomesefosseintrance,lamandibolaserrata.

Propriomentreunsoldatodell’Imperofacevalorocennodiuscire,LuciodiedeunaspintaaCeresedentrònell’arenaperprimo,lebracciasollevateinariainsegnodivittoria.Lagenteimpazzìeluisfilòperalcunimomenti,godendodellaloroacclamazione.

InunaltromomentoilsuocomportamentoavrebbeirritatoCeresadismisura,mastandolìarespirarequellochepotevaessereilsuoultimosoffiod’aria,nonprestòalcunaattenzioneperquelloscioccoincercadiapprovazione.

TanoeCeresentrarononell’arenadopodiluieCeresstrizzògliocchiaccecatadalsole.Nonappenasifuabituataallaluce,guardòversoilpubblicoevidecheamalapenalametàdeipostieranopieni.

Guardòversoletribuneevideilresedutosulsuotrono,conuncuposorrisoinvolto.Comelodisprezzava.SequellocheTanodicevaeravero,quell’uomoerapiùcrudelediquantoleiavessemaiimmaginato.

“Ricordadistarmivicino,”ledisseTanotoccandoleilgomito.Leiannuìepoiscorseiduecombattentidall’altrapartedell’arena.Indossavanodellepesantiarmature

eciascunodiloroavevainmanounaspada.Quandoletrombesuonarono,subitodaunabotolabalzòfuoriunabestia.SilanciòcontroCerese

Tano,lapelliccianerachebrillavaallalucedelsole,ilruggitocheriecheggiavatraleparetidell’arena.Ceresnonconoscevaquellacreatura,simileauncane–corpogrossoezampetozze–chesimuovevaapassopiùlentoseparagonatoaunomnigatto,anchesenonc’eradubbiocheneavesselamedesimaforza.

“Unvolverione!”gridòqualcunotralafolla,poiun’ondatadigridasipropagòtraglispettatori.L’adrenalinascorrevanelcorposiCereseperunmomentoleinonseppedoveandare.Maquando

videlearmidispostelungolaparete,sidiresseversodiesseeaspettòunordinedapartediTano.PrimadituttoTanochieseiltridenteeleisubitoglielolanciò.Buonascelta,pensòmentreluilo

afferravaamezz’aria.Avrebbevolutosaltarevicinoaluiperaiutarlo,maricordòlaregolachevietavaalportaarmidiintervenire.

Tanogridòcontroilvolverionebrandendoiltridente,muovendoipiediconagilità,iriflessirapidicomeunfulmine.

Conlacodadell’occhioCeresnotòunodeicombattentichesifacevastradaversoTano.Seerafurbo,ilcombattenteavrebbeaspettatodicolpirequandoTanoavesseuccisolabestiaoquandoquest’ultimaloavesseattaccato.

Tutt’auntrattoilvolverionesilanciòcontroTanoeluilocolpìallaspalla.Glispettatorigridaronoesultantiperquelprimoattacco.

Adognimodoilvolverionenonapparveessereminimamenteferito,masilimitòaruggirepiùforte,leccandosiidentiefissandoTanoconisuoiocchirossi.

“Laspadalunga!”gridòTano.PropriomentreCeresglielalanciava,luilasciòandareiltridenteaterraepreselaspadaamezz’aria.

MasubitoCeressentìchedovevaproteggerlodalfuoco–velocemente–eloavvisòmentreglilanciavaancheloscudo.NonappenaTanoebbepresoloscudo,ilvolverioneinspiròesubitosoffiòunafiammatadallabocca.GlispettatorisussultaronoeTanosiabbassòdietroalloscudolasciandochelefiammeandasseroasbatterecontrolasuperficiemetallica.

Quandoilvolverioneebbefinitoilfiato,Tanolasciòcadereloscudo,raccolseiltridenteelolanciòcontrolatestadelmostro,trafiggendogliunocchio.

L’animalescosseviolentementelatestaeringhiòeruggì,facendovolareiltridentenelmezzodell’arena.Ceresrestòavedere.

SenzaesitareTanocorsecontroilvolverione,balzòinariaesollevòlaspada.Mentrescendevacolpìlabestiaallatesta,facendolacadereprivadivitanellasabbiarossa.

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Maancheselafollaesultava,noncifupausa.Ilcombattentecheerarimastoinattesaattaccò,lalanciaelaspadapuntatecontroTano.

Tanotiròcercandodistaccarelalamadalcraniodelvolverione.Manonriuscivaasmuoverla.Ec’eranogiàtrearmisulcampo:iltridentedall’altrapartedell’arena,loscudotroppolontanoperpoterloraggiungereelalamaconficcatanelcraniodell’animale.Ceressapevacheeracontroleregolelanciarglieneun’altra.

Trattenneilfiato.Ilcombattenteeravicino.Troppovicino.Leifeceunpassoavanti.Sempretirandolaspada,TanoguardòCeres,gliocchisgranatiperlapaure,ilvoltocontortonella

disperazione.Stavapermorire.Enonc’eranullacheCerespotessefareperevitarlo.

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CAPITOLODIECI

Gridando,Tanotiravadisperatamentelaspadaincastratanelcraniodelvolverione,maperquanto

fieramenteciprovasse,lalamanonsispostavadiunmillimetro.Sentendoipassidelcombattentechesiavvicinava,Tanosiguardòallespalleevidecheilnemicoeraamenodidiecimetrididistanzadalui.Lasuavitadipendevadalriuscireadestrarrelaspada,datocheunguerrierodisarmatoeraunguerrieromorto,losapevabene.

InquietoguardòCeres,masapevachec’eranogiàtrearmisulcampoeseleiglieneavesselanciataun’altrasarebbestatapunita.

Leialzòunpalmoversodiluiequandoudìilsibilodellalamadell’avversariochecalavaversodilui,laspadadiTanouscìcometiratadaunaforzamisteriosa.

Scioccatodall’accaduto,masenzailtempoperstareapensarci,Tanosigiròerotolòaterra.Laspadadelcombattentelomancòperunafrazionedicentimetroeilboatodellafollaraggiunsel’apiceprimadiritrasformarsiinunlievemormorio.

TanofuveloceasaltareinpiedieproprioallorasentìLuciochechiamavaaiuto.Vedendol’avversarioadiversimetridasé,sigiròrapidamenteevideLucioprivatodellasuaarma,ilsuoportaarmistesoafacciaingiùnellasabbiarossa.

“Lanciamiqualcosa!Qualsiasicosa!”gridavaLucioaCeresconvocepienadirabbia.“Subito,otifaròscuoiareviva!”

Riportandol’attenzionesull’avversario,TanovidevagamentecheCerestiravaaLucioduepugnali.Malasuairritazionevennesostituitadaunsensodiallarmequandovidecheilcombattentetiravaunalanciaversodilui.

Quandolalancialoraggiunse,Tanovistrinseunpugnoattornoimpedendoledipenetrarglinelcuore,quindifeceruotarel’armaelaritiròversoilcombattente,trafiggendoglilacosciapropriocomevoleva.

“Tano!Tano!Tano!”gridavanoglispettatoriagitandoipugniinaria.Ilcombattentecaddeinginocchio,gemendodidoloreetenendosilagambadadovesporgevala

lancia.VedendolasuaopportunitàTanocorsedietroalcombattenteelocolpìallatestaconl’elsadella

spada,facendogliperdereconoscenza.Tuttavia,ancheprimadipoterguardareilreperaverelasuaapprovazionesullavittoria,Luciogli

giròattornoeilsuoavversarioimprovvisamenteattaccòTano,costringendoloacontinuareacombattere.Questacanagliamihatiratoaddossoilsuocombattente,pensòTano.Propriocomeavevasempresospettato:Luciononavevaalcunsensodell’onore.Mentresibattevacontroilnuovoavversario,TanovidecheLucioandavarilassatoversoilcancello

diferro.“Lasciatemientrareoviuccideròelevostrefamiglieverrannotorturateamorte!”gridòLucio.Tanoudìilcancellochevenivaapertoelafollachefischiava.“Tano!”gridòCerestenendoinmanoiduepugnali.Ovvio.Sistavastancandoeavevabisognodiarmipiùleggere.Lefeceuncennoconlatestaelei

glielilanciò.SubitoTanodiedeuncalcionelpettoalcombattenteelofecevolareindietro.Maconequilibrio

impeccabilel’uomoatterròinpiedieritornòall’attaccoconlaspadaallamano.IlcombattentesilanciòinavantispingendolaspadacontroTano,maluisaltòdilatoelaschivò.

Mentresimuovevanoavantieindietronell’arena,Tanonotòchepocoapocoilsuoavversariosistavastancando,ilpettosigonfiavapesantementeaognirespiro,imovimentirallentavanounpelo.Ilsuo

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pianostavafunzionando.Nonvolevaucciderel’uomo,solorenderloesaustoinmododapoterloprivarediconoscenzacomeavevafattoconilprimo.

Tanosiavvicinòalsuoscudo,loraccolsedaterraelolanciòinfacciaalcombattente.L’uomocaddeaterracomeprivodivitaeperlaprimavoltadaquandoeraentratonell’arena,glispettatorifecerosilenzio.

Tanoansimavaeguardòversoletribune,aspettandoladecisionedelreesperandochenongliordinassediassassinarel’avversarioprivodiconoscenza.

Tuttavia,daquantoconoscevailmonarcaassetatodisangue,TanotemevachereClaudioloavrebbecostrettoafarequalcosacheluisierasforzatodievitare:uccidere.

Ilrelanciòun’occhiatacciaaTano,comesenonaccettassechelabattagliafosseterminataasuofavore.Latensionetraidueerapalpabileenell’arenanonvolavaunamosca.Dopoessersialzatodalsuoposto,ilresiportòversoilparapetto,teselemaniconipolliciapertidilato.

Allafine,concipiglio,lisollevòversol’altoeglispettatoriapplaudirono.Tanononpotevacrederci.LuieCereseranosopravvissuti.Eranosopravvissuti!Guardòversodilei,sentendolegoccedisudorecheglicadevanodaicapelliegliscorrevanosul

viso.Annuìequandosorrisefucomeseinquell’istantelalorovittoriafossecompleta.Laguardòsorpreso.Gliavevasalvatolavitapiùdiunavoltael’avevafattoinunmodocheluinon

avevacapito.Eperlaprimavoltadaquandol’avevaconosciuta,stavainiziandoaporsidelledomande.Chieraquellaragazza?

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CAPITOLOUNDICI

UnalacrimascivolòlungolaguanciadiCeresmentrelesueditascorrevanoconattenzionesullearmi

dispostesulletavolenell’arena.Nelcrepuscoloudivarisaemusicausciredallefinestreapertedelpalazzo,doveirealistavanofesteggiandolevittoriedelgiorno.Questolafacevasentirepiùsolachemai.Lemancavanoisuoifratelli,suopadre,lasuacasa,Rexus.Soffrivaperlamadrechenonavevamaiavuto.

Ceressifermòunmomentoadascoltareilventochesospiravatraglialberi.Sollevòlosguardoevidelestellecheammiccavanodalcielo.Inspiròl’ariafrescaeilprofumodiroseegiglileriempìlenarici.Ilsilenzioeraunamicobenaccettodopolaruggentefolladell’arena.Anchesefossestatainvitataallafesta,nonavrebbeaccettato,nonsisarebbevolutamescolareconquellacortepomposachesistavanocongratulandotraloroperlabattagliacheleieTanoavevanovinto.

Tano.LesiattorcigliòlostomacoalpensierodicomenonsifosseneanchecuratodivederladopoleUccisioni.Neancheun‘grazie’.Neancheun‘benfatto’.Maleinonavevabisognodellasuaapprovazioneodellesuelodi.Nonavevabisognodinessuno.

Arrabbiataconsestessaperessersiconcessaquellaridicolamalinconia,siasciugòlelacrimedalleguance,preseunalanciaeandòalcentrodell’arena.

Sollevòlalanciasopralatestaelafeceruotarefinoachepotésentirlafischiare.Poilalanciòcontrounmanichinodaallenamentocolpendologiustoalcentrodelcerchiopiùpiccolo.Sorrise.

Sentendosimoltopiùleggeratornòversoiltavoloepreseunaspada,unachelericordavaunpocolasua,lalamasottileelunga,l’elsadibronzoeoro.

LanciandosiinavantifinsediattaccareLucio–ilcodardo–muovendolaspadacondestrezza,l’attenzioneelarabbiaconcentratesulnemicoimmaginario.Tienitileggera.Feceunbalzo.Attaccaedifenditi.Silanciòinavanti.Siifluidacomel’acqua,forte

comeunamontagna.Eraquellochegliallenatorialpalazzoleavevanoinculcato.Ederaciòsucuisieraesercitataperore,mesieanni.

“Dopolagiornatadioggi,pensavochetisarestiinfilataalettoetisarestimessasubitoadormire.”SigiròdiscattoevideTanochesifacevaavantidadietrounsalice,sorridendo.Ceresabbassòlaspadaesigiròversodilui,leguancebollentiperl’imbarazzo.Videcheaveva

addossounacamiciadicotonemorbida,ilcollettoaperto.Isuoiricciolinerigliincorniciavanoilviso.Cercòdiodiarloinquelmomento.

Mainqualchemodoilsuocuoresierascaldatoallasuapresenza.“Potreidirelostessoate,”risposelei,sollevandounsopracciglioesperandocheluinonnotasseche

ilcuorelestavabattendofortissimo.“Stavoperfarlo,mapoihosentitoqualcunochesiallenavanell’arenasottoallamiacamera.”Ceressollevòlosguardoversolatorreeilbalcone,laportaaperta,letendechedanzavanoalvento.“Mispiacediaverlatenutasveglia,miosignore,”glidisseguardandolo.“Tano,perfavore,”ledisseinchinandosiversodileiemantenendoilcontattoconisuoiocchi.Lesorriseefeceunpassoavanti.“Nonmihaitenutosveglioadireilvero.Holasciatolafestaprimachehopotutoinmododavenirtia

cercareedèstatoaquelpuntochetihovistodalbalcone,”ledisse.“Perchémistavicercando?”glichiesecercandodiignorarel’energianervosachelepulsavadentro.“Volevoringraziartiperoggi,”ledisse.Leiloguardòconsguardovuotoperunmomento,cercandodimantenerequell’odioperluichepian

pianostavascomparendo.“Haiun’abilitàbrillante,”ledisse.“Tihannoinsegnatobene.”

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Nonpotevarivelarglidiessersitravestitadamaschioediessersiallenatainsiemeaicombattentiapalazzo.Avrebbepotutodenunciarla.El’avrebbefattoono?Sarebberopotutiancheesserealleatinell’arena,manelmondorealeeranonemici.

“Miopadreeraunforgiatoredispade,”glidisse,sperandochenonavrebbeindagatooltresulsuoallenamento.

Tanoannuì.“Edovesitrovaadesso?”lechiese.Ceresabbassòlosguardoconlatestavorticantenelpensierodisuopadre,cheorasitrovavaa

chilometrididistanza.“Hadovutotrovarelavoroaltrove,”sussurrò.“Mispiace,Ceres,”disseTanoavvicinandosiancoradipiù.Avrebbevolutochelestessepiùdistante,perchéquandoeracosìvicinoeradifficileconsiderarloun

nemicoedisprezzarlo.“Etuamadre?”lechieseguardandolaattentamente.“Hacercatodivendermicomeschiava,”ammiseCerespensandochenoncifossenientedimalea

dirglilaveritàsusuamadre.Luiannuìeserròlelabbra.“Mispiace,”commentò.Erairritatacheluisiscusasseperquesto.Unprincipe.Erainpartecolpasuasesuopadrenonera

statopagatoabbastanzaapalazzoeavevadovutocercarelavoroaltrove.“Comevannoletueferite?”glichieseavvicinandosialtavoloemettendovisopralaspada,sperando

diportarelaconversazionesusentieripiùsicuri.“Guariranno,”disseseguendola.Siportòvicinoaleieincrociòlebracciastudiandoilsuovolto.“Comel’haifatto?”lechiese.“Cosa?”disseCeres.“Làfuorinell’arenaoggi.Primamihaitiratounoscudo.Nonhomaisentitocheunvolverione,né

alcunaltroanimale,sputassefiamme.”Leiscrollòlespalle.“Avevosentitoparlaredeivolverionidamiopadre,”mentì.“Poilamiaspada…eraincastratanelcraniodelvolverione,”dissesocchiudendogliocchi.“Tuhai

alzatolamanoelalamaconunaforzamisteriosasièstaccataemièrimastainmano…”“Nonhofattonientedelgenere!”lointerruppeCeresarretrando,temendochel’avessescoperta.Luilaguardòconocchigentiliepiegòlatestadilato.“Staidicendochemelosonoimmaginato?”lechiese.Ceressitiròindietro.Stavacercandodiprenderlaintrappola?Dovevascegliereleparolecon

attenzioneosarebbefinitainprigioneperaversostenutocheluieraunbugiardo.“Sonocertadinonsaperedicosastaiparlando,”glidisse.Luicorrugòlafronteeaprìlaboccacomeavolerparlare,mafeceinveceunpassoversodilei,le

miseunamanosullaspallaelalasciòscivolarelungoilsuobraccio.Unbrividodipiacerelaattraversòeleicercòdinondareavederecomeilsuocorpolatradisse.“Nonimporta,”disseTano.“Graziecomunque.Latuasceltadellearmihafattoladifferenza.”“Sì,magariituoibellissimicapellisisarebberobruciacchiatisenontiavessipassatoloscudo,”gli

disseconunsorrisino,cercandodialleggerirelasituazione.“Pensicheabbiadeibeicapelli?”lechiese.Leirimasesenzafiatoenoncapìcomeavessepotutolasciarsisfuggiredallelabbrauncommentocosì

frivolo.

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“No,”dissecontonopiuttostosecco,incrociandolebracciadavantialpetto.LelabbradiTanosicontrassero.“Bene,alloraneppureiopensochetuabbiadegliocchibellissimi,”lerispose.“Allorasiamoaposto.”TanoannuìeCeressiincamminòversoilsalice.“Sistafacendotardi,”glidisse.“Magaripotreiaccompagnartiacasa?”lechieseseguendoladinuovo.Ceresabbassòlosguardoescosselatesta.“Oforsehaibisognodiunpostodovestare?”lechieseconvocecheerapocopiùdiunsussurro.Dovevadirglilaverità?Senongliel’avessedetto,avrebbedovutodormireall’addiaccioogninotte.“Sì,”glidisse.“Nonc’èpostopertetralemuradelcastello,mainfondoaquelsentierovicinoalpozzoc’èuna

residenzaestivavuota,epuoistarelì.”Leindicòuncasettanascostatraglialberiericopertadipianterampicanti.“Tenesareimoltograta,”glidisse.Tanolapresesottobraccioestavaperportarlalì,mapoiunaragazzaemersedaicespugli.Era

bellissima,pensòCeres,conicapellibiondiegliocchicastani,lapellelisciacomelaseta,lelabbrasanguigne.IndossavaunabitodisetabiancoequandoilventosoffiòinfacciaaCeres,leportòilsuoprofumodirose.

Sentendosiunpo’adisagioCeresstrappòilpropriobracciodallastrettadiTano.“CiaoStefania,”disseluieCerespotéscorgereunpizzicodiirritazionenellasuavoce.StefaniasorriseaTano,maquandoisuoiocchisiposaronosuCeres,siaccigliò.“Equichiabbiamo?”chieseStefania.“QuestaèCeres,lamiaportaarmi,”disseTano.“Edovestaiandandoconlatuaportaarmi?”chieseStefania.“Questinonsonoaffarichetiriguardano,”risposeTano.“SonocertachereClaudiosarebbeemozionatodisaperechetivediconlatuaportaarmidonna,a

tardanotte,accompagnandolaversodestinazionisconosciute,”disseStefania.“Sonocertocheilresarebbeparimentiemozionatonelsaperechetenevaiperigiardiniecortilidi

palazzoanottefonda,conlavestedanotte,senzalascortadelletuedamigelle,”risposeseccamenteTano.

Stefaniasollevòilnaso,giròsuitacchiesparìlungoilvialelastricatotornandoalpalazzo.“Nonfarlecaso,”disseTanoaCeres.“Èsoloarrabbiataperchéhorifiutatodisposarla.”“Eralei?”chieseCeres.Luinonrisposeallasuadomanda,masporseilgomitodifiancooffrendoglielodinuovo.“Forseavevaragione.Forsenonèunacosaopportuna,”disseCeres.“Cavolate,”disse,poifeceunapausaprimadisorriderleeaggiungere:“Amenochetunonstessi

considerandol’ideachefossepropriocomeintendevalei.”“Certocheno,”disseCeresconleguanceinfiamme.Quandolopresesottobraccioperfarglicapirechenoneracosì,sitrovòirritatadalfattodiprovarvi

piacereeimmediatamentesifecepiùdeterminataanonpermettereaquelprincipeaffascinantediaccederealsuocuore.

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CAPITOLODODICI

Inpiediincimaaunacollina,rivoltoversoCumorla,lacapitalediHaylon,remotaisolanelmare

Mazeroniano,ilcomandanteAkilaavevailcuoregonfiodigioiamentreguardavalastatuadelreClaudiochevenivaabbattuta.Inspiròeladolcesensazionedigiustizialoriempìmentreilfumosalivadalcastellodelrenelcieloazzurroaldisopradellacittà.Giustizia,pensòAkila.Lagiustiziavenivafinalmenteservitaquelgiorno.Tuttiiparentiprossimidel

reeranostatirinchiusinell’abominevolestrutturaasettegugliecheoraerastatabruciataerasaalsuolo.Ilventospingevacontrolasuaarmaturamentreluiosservavalemigliaiadiuominisulversantedella

collina,lelorobandiererossechesventolavanoperlacausadellarivoluzione.Primadeltramontoliavrebbeguidatiinunabattagliacheliavrebbeliberati,finalmente,dasecolidioppressione.Avevailpettogonfiodiorgoglio.

LagentediHaylonavevasoffertoasufficienzasottoilgovernodiretiranni.Avevanopagatotasseirragionevoli,avevanomandatoiloromiglioriguerrieriaDeloeavevanopiegatolatestadifronteaidiecimilasoldatidell’Imperocheinfestavanolestradegiornoenotte.PertuttalasuavitaAkilaavevaguardatodonnestuprateinsiemeallelorofiglie,bambinifustigatiearrestati.Igiovanieranocostrettialavorarelunghegiornateneicampidelre,tornandoacasaconocchilividieabbattuti.Sapevacheormaieratempodiriprendersiindietrolaproprialibertà,diriprendersileproprievite.

Unmessaggerosiavvicinò.“Cumorlaoccidentaleèstataliberata,signore,”disse.“Isoldatidell’Impero?”chieseAkila.“Fuggitiversoest.”“Quantevitediciviliperdute?”“Trecentofinoadora.”Akilastrinseipugni.Eramenodiquantosiaspettasse,maognivitaperdutaeraunpesosullasua

coscienza,unaltrofigliooun’altrafigliamorti,unamadre,unfratello,unasorellaounpadremassacratiperdifenderelalibertàdiquellaterra.

Congedòilmessaggeroefececennoalsuocolonnellodiallertarel’ondatafinaledeimiliziani.Avrebberomessointrappolagliinvasoriall’ingressooccidentaleeliavrebberotrattaticonlamedesimacortesiacheloroavevanoriservatoallasuagente.Dilorononsarebberimastomoltoallafine,equestodavamoltagioiaalcuorediAkila.

Akilaspronòilsuocavallo,guidandoilcolonnelloeisuoiuominiinbattaglia.Sceselacollinaepassòilcancellosettentrionaledellacittà,oltrepassaggiterrazzati,locandechiuseecapannidalavoroserrati.Videfamiglierannicchiatenegliangoli,bambinistesiafacciaingiùsullestradedipietraecavallideifuggitivisenzacavalieri.LemilizieseguironoAkilafuoridallemuracittadine,nascondendosidietroalletrinceeperaspettarelemigliaiadisoldatidell’Imperochesarebberoprestofuggitiattraversoicancellipercercarediraggiungereilporto.

Nonunsingolouomodevefarlafranca,avevadettoAkilaaisuoiuominiquellamattinaquandoavevaordinatoacentinaiadiseguacidistarediguardiasullecoste.PerchéancheunsolofuggitivoavrebbesignificatochelavocediquestasommossasarebbearrivatafinoaDelo,epoiilreavrebbemandatodecinedimigliaiadisoldatidell’ImperoaHaylon.

Iminutipassarono,equandosceseilcrepuscoloeranoormaistesiinattesadaquasiun’ora.Poi,improvvisamente,ilprimosoldatodell’Imperouscìacavallo,portandol’insegnadell’Impero.“LungavitaareClaudio!”gridòilsoldato.Trefrecceinfuocatelocolpironoalpetto.Caddedacavallofinendonelcanalesottoalponte.

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Altritresoldatisopraggiunsero,epurelorocadderononappenavarcatiicancelli.Unsoldatodopol’altrovenneropoifuoridaicancelliesiscatenòunabattagliabrutale.Akilasilanciòalcomandoconunferocegridodibattagliamentrecalavalanotte.Tutt’attornoaluigli

uoministavanoperdendoleloroviteperlaproprialibertà,unalibertàchenonavrebberomaivisto,macheavrebberomagariassicuratoailorofigli.

Akilaraccolseisuoiguerrieripiùspietatiedentròconloronellacittà,guardandodaunlatoedall’altroevedendoliora,glizoccolideicavallicheglirimbombavanonelleorecchie.Condusseilgruppoditrecentounitàattraversol’ingressomeridionaleementreavanzavanolidiviseinquattrogruppi,tuttilanciatiallaricercadisoldatidell’Imperoindiversedirezioni.

Contorceespade,Akilaconducevaisuoiuominilungovicolicontorti,fermandosiaognicasa,cercando,andandoacacciainlungoeinlargosenzatrovareunsolonemico.Quasiallafinedellalororicerca,capitaronovicinoaunastalladietroallamagionedelsacerdote,eAkilapensòchepotesseessereunottimonascondiglioperisoldatidell’Impero.

Stavaperordinareaisuoiuominidiperquisirelastalla,quandoilsacerdoteuscìdallasuacasa.“Havistoqualchesoldatodell’Imperodaquestaparte?”chieseAkilasmontandodacavallo.“No,”disseilsacerdotestringendosilemanicomeinatteggiamentodiriverenzadifrontealui.Manegliocchidell’uomoc’eraqualcosadiinquietantechefecepensareadAkilachestesse

mentendo.“Cercatenellastalla,”disseaisuoisoldati,elorosubitosidiresseroversol’edificioevientrarono.CifuunimprovvisofrastuonoequandoAkilasigiròversoquellaconfusione,ilsacerdotescattòdi

corsalungolastrada.Akilalorincorse,maquandoarrivòallastradavidecheilsacerdotemontavaacavalloegaloppavaversol’ingressomeridionale.

Akilafischiòenonappenailsuocavallofualsuofianco,balzòinsellaeseguìilfuggitivo.IlsacerdoteattraversòicancellidellacittàconAkilaallecalcagna,perònonriuscivaaraggiungerlo.

Andandoversoest,Akilafrustòilcavallospingendoloavantisenzasosta,gliocchifissisulfuggiasco.Passòoltredellepalmeesaltòstaccionate,attraversòcampierbosiedunedisabbia.Seguendoilsacerdotelungoladiscesadiunacollina,videalloraunabanchinadifortunanascostasottoaunacupoladialberi.Anessunodeisuoiuominierastatoordinatodisorvegliarequelpuntoperchénessunosapevadellasuaesistenza.

Consuoorrore,Akilavideilsacerdotesaliresuunapiccolabarcaavelaeallontanarsi,lavelarossasubitogonfiatadalvento.

Quasiarrivato,Akilasichieseseilsuocavalloavrebbesaltatodalmolofinoallabarca:ladistanzaaumentavaognisecondodipiù.Imuscolidelcavallositeserosottodilui,maAkilalospinseavanti.

Ilcavallosaltòdallabanchinaeatterròsull’imbarcazione,scivolandosulponteditavolebagnateeviscideefacendocadereAkila.

Unpo’frastornatodall’atterraggioviolento,Akilasialzòinpiediesguainòlaspada.Ilsacerdoteattaccòimmediatamente,laspadaalta,lanciandosietirandocolpiconlaferociadiun

uomochesapevaquantolasuavitafosseinpericolo.Akilasituffòinavantiespinselalamacontroiltraditore,ferendoloalvolto.L’uomogrugnì,lasciò

caderelasuaspadaetiròfuoriunpugnale,cercandodicolpireAkila.MaAkilalovidevenireversodiséelobloccòconlasuaspada.

Ilsacerdotesigiròeglitiròaddossounsecchio,poiunacassadilegno.Akiladeviòicolpi.PoiilsacerdoteafferròunareteelagettòsuAkilacosìchelaspadanerimaseintrappolata.Poitiròlareteelofeceinciampareinavanti.

QuandofuronoviciniilsacerdoteraccolselasuaspadaelapuntòalpettodiAkila,cheperòindossavaunapesantearmatura,quindilalamascivolòsulmetallocomefosseburro,facendoinciampareinavantiilsacerdote.

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Akilaneapprofittòescosselareteliberandoilbraccioecolpendoilsacerdote,checaddesulponte,morto.

Akilaestrasselalamadalcorpoafflosciatodelsacerdoteelapulìsullareteprimadirimetterlanelfodero.

Senzasprecareunsolosecondo,guardòversolacittàevidecheilcielonerostavadiventandoblu.Siresecontochedovevatornaredaisuoiuomini,evelocemente.Riportòlabarcaalponte,lediedefuocoetornòatuttavelocitàversol’ingressoorientale.

Quandoarrivòilcieloeragiàstriatodirosa.ErastatadichiaratavittoriaeunanuovabandieraerastataposizionataincimaallemuraesternediCumorla.

Mentrelecampanechesegnalavanolibertàrintoccavanoattraversolacapitale,Akilapassòtraleviedellacittàconlasuamilizia,incitatieacclamatidauomini,donneebambini.

GuardòversonordepensòaisuoicompagnidiDelo,ancoraimprigionati,sapendonelsuocuorechelalibertàstavaarrivandoancheperloro.

Perchélì,perlaprimavoltanellastoria,luisitrovavainunaterraliberadall’Impero.Larivoluzioneerainiziata.

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CAPITOLOTREDICI

Ceresprovòunafittadipaurarendendosicontochequalcunolastavaseguendo.Allungòilpasso

lungoilsentierodisassibianchiilluminatodalsoledelmattino,facendosistradainmezzoaiprativerdieallesterminatedistesedifiori,conlamentecheancoravorticavadopol’incontrodellaseraprimaconTano.Sifermòperguardarsiallespalle,ascoltandoipassichesapevadiaverappenaudito.

Manonsivedevanessuno.Rimaseimmobileetesel’orecchio.Nonavevatempopergiochettifastidiosi.Dovevaarrivarea

palazzo,alcampodiallenamento,conlearmi,eprepararleprimacheiniziasselapratica,altrimentiTanosisarebbetrovatodisarmato.

Chipotevaessere?Accaldata,guardòdavantiaséversoilcieloeunagocciadisudorelescesedallafronte.Ilsoleera

giàundiscoincandescenteepropriocomeigiardini,ancheleistavatrasudando.Imuscolinellebracciaenellespalleiniziavanoabruciare,manonpotevafermarsi:eraintremendoritardo.

Spingendolapesantecarriola,affrettòilpassoequandoipassichelaseguivanosiudironodinuovo,leiruotòenonvideancoranessuno.Lasuairritazioneeraall’apice.

Allafine,mentresiavvicinavaalgazebo,ipassisifeceropiùfortiequandoleisiguardònuovamenteallespalle,questavoltascorseStefania,conindossounabitodisetarossoeunaghirlandadoratatraicapellibiondi.

Ovvio.Laprincipessaimpicciona.“Ciao,portaarmi,”disseconunleggerocipiglioinvolto.Cereschinòlatestaesigirò,desiderosadiallontanarsi.Maprimachepotessescappare,Stefaniasi

portòdavantialeibloccandolelastrada.“Comepuòunaragazzadiventarequalcosadicosìbassocomeunportaarmi,michiedoio?”chiese

Stefaniaconlemanisuifianchi.“Tanomihaassunta,”risposeCeres.“Ora,secortesementevuoi…”“Rivolgitiamecomevostraaltezza!”disseseccamenteStefania.Ceressussultòeavrebbevolutodireaquellaragazzailfattosuo,matenneinvecelatestabassa

ricordandoasestessachenoneralìperproteggereilproprioonore,masolopercombattereperlarivoluzione.

“Sì,vostraaltezza,”ledisse.“Èimportantechetuconoscailtuoposto,nonseiforsed’accordo?”lechieseStefania.CamminòlentamenteincerchioattornoaCeres,gliocchichelafissavano,lemaniintrecciatedietro

allaschiena,lesuescarpeeleganticheticchettavanocontroilselciato.“Èdalgiornocheseiarrivatachetiguardo.Tiguarderòsempre.Mihaisentito?”disseStefania.Ceresstrinselelabbratraloroinmododanonesseretentatadidirequalcosadiirrispettoso,anchese

sistavafacendosemprepiùdifficoltosorestareinsilenzio.“VedocomeguardiilprincipeTano,masarestiunascioccasepensassicheluiticonsiderassepiùdi

una…”“Possoassicurarvi…”disseCeres.Stefanialesifecevicina,tantocheiloronasieranoapochicentimetrididistanza,elesussurròa

dentistretti:“Noninterrompereunatuasuperiorequandostaparlando!”Ceresstrinseleditaattornoallebarredellacarriola,lebracciacheoralebruciavano.“IlprincipeTanopuòancheavertiassoldata,mainquantosuafuturamoglie,èmiaresponsabilità

assicurarmicheisuoicollaboratorisianodegnidifiducia,”disseStefania.OraCeresnonpotépiùtrattenersi.

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“Tanomihadettochenonhaintenzionedisposarti,”ledisse.Stefaniasussultò.“Tanoèfurbo,manonèbravoagiudicarelepersone.Forsenonsièaccortodelletrasgressioniche

deviavercompiutoneltuopassatoprimadiassumerti.”Stefaniasapevadicomeavevauccisoloschiavistaelesueguardie?sichieseCeresconsiderando

adessochepotevaperderelasuaposizioneedesserepunitaperquestosefossesaltatofuori.“Nonhocompiutotrasgressioninelmiopassato,”dissecontonoserio.Stefaniarise.“Ohandiamo.Tuttihannofattonelloropassatoqualcosadicuivergognarsi,”disselei.StefaniapreseunaspadadallacarriolaelausòperdareunabottaallagambadiCeres.Oh,come

avrebbevolutodareaquellastupidaprincipessaunalezionesull’usodellearmi,facendolevederequantofosseroinettelesuelindemaninedamonarca.Marimaseimmobile.

“Ecredimi,”continuòsollevandolalamaversoilsuovolto,sfiorandola.“Seneltuopassatoc’èanchesolounbricioloditrasgressionedellalegge,loscopriròetifaròbuttarefuoridalpalazzo.”

StefaniagettòlaspadaaterravicinoaipiedidiCeres,facendolatintinnarenellacaduta.“Tanoèmio,mihaisentito?”ledisse.“Mièstatopromessodalreedallareginaesetiintrometterai

nelnostromatrimonio,titaglieròpersonalmentelagolamentrestaidormendonellamiafuturacasaestiva.”

StefaniadiedeunaspallataaCereseseneandò,direttaversoicampidiallenamentodelpalazzo.

*

NelmomentoincuiCeresarrivòalcampodiallenamento,sentìsubitochec’eraqualcosachenonandava.NoneraperilfattocheStefanialastavaguardandoinmodotorvodasottoilsalice,sebbenelaloroconversazionelestesseancoravorticandointestairritandolaanonfinire.Noneraperilfattochelagiornataparevadoversitrasformarenellapiùcaldadell’anno,néperilfattocheTanononfossegiàlìadallenarsi.

Facendogirarelacarriolaespingendolaversoiltavolodellearmi,isuoiocchiseguironoLucionelmezzodell’arena.Tenevaunabottigliadivinostrettainunamano,unaspadanell’altra,eilsuonuovoportaarmistavainginocchiatodavantialuiconespressionepreoccupata,conunamelainequilibriosullatesta.Ilportaarmiavevanumerositagliettisullafacciaeunosulcollo.

“Resta…molto…fermo,”disseLuciochiudendogliocchiepuntandolaspadaversolatestadelragazzo.

Glialtriguerrierirealieiloroportaarmistavanoaguardare,ruotandogliocchi,conlebracciaincrociatesulpetto.

FacendosipiùvicinaCerespotévederechelebracciaeilvisodiLucioeranoricopertidibotteecheavevaunocchiogonfioerosso.NonricordavachesifossefattomaleilgiornoprimaduranteleUccisioni.Erasuccessoqualcosadopol’evento?

Ceresandòaltavoloeiniziòadisporrelearmiinpreparazioneperl’arrivodiTano.Spade,pugnali,untridenteeunafrusta.

Conlacodadell’occhiovideLuciochebarcollavafacendoridereglialtriguerrierirealiealcunideiloroportaarmi.

Luciotoccòilnasodelportaarmiconlapuntadellaspadaeilportaarmisussultòcongliocchichiusimentreunagocciadisanguegliscendevainbocca.

“Nonmuovereunmuscoloopotrestiperderelatesta,”glidisseLucio.“Enonavrestinessunodabiasimaresenontestesso.”

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Eraunacosacompletamentefolle,pensòCeres.Nonc’eranessunochepotessefarequalcosa?GuardòglialtrimanessunodicevaunaparolanésembravaaverelaminimaintenzionedidareunamanoallavittimadiLucio.

PoiLuciosollevòlaspada,maprimaditirare,ilportaarmitremòelamelacheavevaintestacaddeaterra,rimbalzandoerotolandopocopiùinlà.

“Tihodettodirestarefermo!”esclamòLucio.“Mi…midispiace,”disseilportaarmiritraendosi,ilterrorenegliocchi.“Levatiditorno,inutilepezzodisterco!”gridòLucio.IlgiovanesialzòinpiediesiallontanòandandoversoiltavolodellearmidiLucio.Proprioallora

arrivòTano.“Buongiorno,”disseaCeres,nonavendovistociòcheeraappenasuccesso.“Sperotuabbiadormito

bene.”“Sì,grazie,”disseCeres,sentendosiimprovvisamentemoltopiùleggeraoracheluieralì.Continuòasistemarelearmisultavolo,masentendolorestareinsilenzio,sollevòlosguardosudilui.

Consuasorpresalotrovòintentoaguardarlaconocchichesembravanovolerlapossedere.SollevòunsopracciglioelelabbradiTanosipiegaronoinunaccennodisorriso.

Ceressisentìavvampareleguance.Senzaunasolaparolatraloro,iniziòadaiutarlaadorganizzarelearmi.Èstranochemivogliaaiutare,pensòCeres.Èunprincipe.Forsestacerandodimostrareilsuo

apprezzamentoincambiodell’aiutocheglihodatoduranteleUccisioni?Noneratenutoafarlo,Cereslosapeva,anchesediunacosaeracerta.Quandolemostravaunatalegentilezzastavadiventandosemprepiùdifficilericonciliarel’uomopremurosocheavevadavanticonl’arrogantecheavevasemprepensatofosse.

Cereslanciòun’occhiataaStefaniaevideisuoiocchichelelanciavanotuttoilloroodiocontro.DicertononpotevaesserecheStefaniafossegelosadilei.Tanononsisarebbemaiinteressatoaunapersonadelpopolo,no?

Ceresscosselatestaeridacchiò,gettandoquelridicolopensierodallasuamente.“Cosac’è?”chieseTanosorridendo.“Niente,”risposeCeres.“Comunquecos’èsuccessoaLucio?”“Intendilebotte?”“Sì.”“Ilrel’hafattopicchiareperlacodardiachehadimostratoieri,”disseTano.SebbeneleistessapensassecheLucioeraunimbecillesenzafegato,Ceresnonpotéfareamenodi

provarepenaperlui.Leistessaerastatapicchiataemaltrattatainnumerevolivolte,ederaunacosachenonavrebbeauguratoanessuno

Tutt’auntrattoLuciogridòcontroilsuoportaarmiequandoCeressollevòlosguardovidecheglidavaunpugnonellostomaco.

“Perchénessunostafacendonulla?”chiese.ImmediatamenteTanosiportòversoLucioesifermòapochipassidalui.“Cosastaicercandodidimostrare?”glichiese.Luciofeceunasmorfia.“Niente.”Tanofeceunpassominacciosoversodilui.“Perchédovreiaverequalcosadaprovareaqualcuno?Intendodire,guardati,qualsiasicosaèsempre

megliocheavereunasciattaemagraragazzacomeportaarmi,”glidisseconunarisataderisoria.“Tisuggeriscoditrattareiltuoportaarmiconrispetto,esenonlofarai,sonocertocheilrenonci

vedrebbenientedimalenellasciartiacavarteladasolonell’arena,”disseTano.

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“Èunaminaccia?”chieseLucioinunsibilo.ProprioinquelmomentoarrivòunmessaggerocheporseaTanounrotolodicarta.Tanololessee

girandosiversoCereslefeceuncennoconilcapoprimadidirigersiversoilpalazzo.Erastatoconvocato?sichieseCeres,nontroppoemozionataall’ideadirestarelìsenzaistruzioni.Unsoldatodell’Imperosiportòalcentrodell’arenaedelencògliordiniprovenientidallacorte,

dicendocheiprimiabattersisarebberostatiLucioeArgus.“Finalmente!”disseLucio.Gettòlabottigliadivinoaterra,mandandolainpezzi,eilsuoportaarmiglioffrìlaspada.Luila

afferròepoiconentusiasmo–secondoCeresforzato-siportòall’internodell’arenadoveArguslostavaaspettando.

Ilsoldatodell’Imperodiedeilviaall’incontroeiduemembridellacorteiniziaronoabattersi.IlprimoattaccodiLucioandòafinireconlasuaspadachecolpivaterra.Alcunideipresentiridacchiarono,altriruotaronogliocchi.Luciousavalasuaenergiainmodostoltoeavventato,isuoicolpieaffondieranomalcalcolati,eportaticontropposforzo.

Icontendentiripreseroiloroposti,lamacontrolama,manelgirodipochisecondidall’inizioedopoappenaqualchecolpo,ArgusgiàavevatoltodimanolaspadaaLucioeglistavapuntandolapuntadellapropriacontroalpetto.

Nonappenailsoldatodell’ImperoebbenominatovincitoreArgus,ilgiovaneabbassòlaspadaeuscìcorrendodalcampodiallenamento.

“Dai,cugino.Dammiun’altrapossibilità,”gligridòdietroLucio.“Nonstavoneancheprovando.”VedendocheArgusnonglidavaascolto,sigiròversoilsuoportaarmi.“Xavier,battiticonme,”glidisse.“Si…signore?”disseXavierbalbettandonervoso.“Lofarei,miosignore,manonsonoabile.”Infuriato,Luciosfrecciòversoilsuotavolo,preseunpugnaleeinfilzòXavierall’addome.Ceressiportòunamanoallaboccaesussultòinsiemeaglialtrimentreilportaarmigridavaecadeva

aterraconlebracciastretteattornoallavita.“Levatemiditornoquestomoscerino!”esclamòLucio.Nelgirodipochisecondiisoldatidell’Imperotrascinaronoilgementeportaarmisuunabarellaelo

portaronovia.“Quellochenoncapisco,”disseLuciodirigendosiversoiltavolodiGeorgio,“ècomeiomiimbatta

sempreinincompetenti.Georgio,amicomio,prestamiiltuoragazzo.”GeorgiosimisetraLucioeiproprioportaarmi.“Lucio,saichehoun’altaconsiderazionedite.Maquestaèunafollia.Vaiacasa,”glidisse

ridacchiandoemettendogliunamanosullaspalla.“Toglimiquelletuemaninedidosso!”gligridòLuciospingendogliviailbraccio.Gridandooscenità,Luciosiportòdavantiaunaltroportaarmi,chiedendoglidibattersiconlui,ma

ancheilpadronediquellorifiutò.“Nessunovuolebattersiconme?”gridòLuciocamminandoincerchioeguardandotuttiipresenti.

“Nonsietealtrochepietosiescrementidigallina?”Congliocchifreddiepienidiostilità,continuòadesaminareglispettatori,malamaggiorparte

distolselosguardo.PoivideCeres.Unnodolesiformònellostomacoquandosiportòdavantialeiindicandola.“Tu!”esclamò.“Tutibatteraiconme!”Ceressentivacheavrebbevintouncombattimentocontrodilui,maerariluttanteadaccettare,temendo

dipoterglifaremale,ofarvederedavantiatuttiquantoincompetenteluifosse.Eseavesserivelatolasuaincompetenza,sospettavacheLuciosisarebbeaccertatodifarleperderelasuaposizioneapalazzo.

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“Nonintendomancaredirispetto,manonpossobattermiconvoi,”disse.“Lofarai!”risposeLucio.“Ineffetti,teloordino.”Guardòglialtri:alcuniscuotevanolatesta,altriguardavanoaltrove.Stefaniasorridevainmodo

malvagio.Potevarifiutarsidifarlo?Ecosasarebbesuccessosel’avessefatto?Luciol’avrebbefattalicenziare?Laragioneledicevacheprobabilmentel’avrebbefatto.

“Alloradevoaccettareilvostroordine,”disse,pensandofossemeglioaccettarecherifiutare.IlvoltodiLuciosiaccese.“Maprimapossoprenderelamiaspadadallabottegadelfabbro?”chieseCerespensandoallaspada

disuopadre.“Muoviti,piccolotopo,”disseLucio.Ilsuocommentolaesasperò,manonpotevapermetterechegliinsultidiunubriaconecodardo

avesseroalcuneffettosudilei.Eccitatacomeungiornodiprimaveraperpoterfinalmenteusarelasuaspadainuncombattimento,

Cerescorseallabottegadelfabbroepreselaspadadalsolaio,dovel’avevalasciata.Corsedinuovoall’arenaepresepostodavantiaLuciocheeragiàprontoconlasuaspada.

Luciodiedeun’occhiataallaspadadiCereserimaseaboccaaperta.“Dovepuòunroditorecometeaverpresounaspadacomequella?”lechieseconocchiavidi.“Mel’hadatamiomadre.”“Beh,dovevaessereunbelpazzo,”disseLucio.“Eperchémai?”“Oggivinceròcontroditeequell’armasaràmia.”LuciosiavventòsuCereselelorospadesiincontrarono.SebbeneLuciofosseparecchiocarentein

quantoamuscoli,addiritturaunpo’allampanato,eraforte.Dopoaverparatoqualchecolpo,Ceresiniziòadubitaredipoterveramenteesserecapacedivincere.

Luitiravafendenticontrodilei,maleiresistevaelespadepremevanol’unacontrol’altramentrelorocamminavanoincerchioesiguardavanofissinegliocchi.Cerespotevavedereilsuoodioperleiinquegliocchicolornocciolaesichiesecosamaiavessepotutofarepermeritarselo.

Luciolaspinseconforzacostringendolaafarediversipassiindietropernoncadere,quinditiròunfendentedall’alto,cheleiperòbloccòdalbasso.

Traipresentisilevòuncrescentemormoriocaricodieccitazione.LanciandosiinavantiCerescolpì,maLuciositiròindietroebarcollòunpoco,lafrontemadidadi

sudore,lespalletese.MapoigliocchidiLuciodirabbuiaronoeluitiròcontrodileiavventatamente.Ceressaltòlasua

lamaequandoatterròglidiedeuncalcioall’addomefacendolocaderedischiena.LuciononsimosseperunmomentoeCeressichiesesefosseprivodiconoscenza.Maungrido

improvvisogliuscìdallaboccaeLuciosimiseasedere.Appoggiandosiallaspada,sirimiseinpiedibofonchiandoqualcosasottovoce.

“Seimegliodiquantopensassi,questoteloconcedo,”disseLucio.“Macistavoandandopiano.Orahofinitodigiocareetu,piccolotopo,devimorire.”

IlsudorebruciavanegliocchidiCereseleisollevòlaspadasoffiandofuoriforzatamentealcunisbuffid’aria.PotevasentirelosguardodiStefaniasullanucaequestolafacevapiùchemaidesideraredivincere.

VenendoversodileiLucioattaccòcontuttalasuaforza.Leifinsediaffrontarlofrontalmente,maall’ultimominutositiròdilatoelocolpìallegambelevandoglieledasottoefacendolocadereaterraapanciaingiù.

LaspadadiLucioscivolòinterrafermandosiapochipassidalui.Poicifucompletosilenzio.

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Luciorotolòsullaschiena.Ceresstavasudiluieglitenevalapuntadellaspadaallagola,aspettandocheilsoldatodell’Imperoproclamasseilvincitore.

Mailsoldatorimaseinsilenzio.Ceressollevòlosguardoeilsoldatocontinuòanondirenulla,un’espressioneimpassibileinvolto.Torvoinviso,LuciosirimiseinpiediesputòaterravicinoaCeres.“Mirifiutodiriconoscerelavittoriaaunaragazza,”disse.Ceresfeceunpassoavanti.“Hovintoinmodocompletamenteleale,”glidisse.Luciosollevòunamanoelediedeunmanrovescioallaguancia,facendosussultareparecchispettatori

perquell’aggressionedeprimente.Senzaunsolosecondoperpensareeagendosoloperrabbiaeimpulso,Ceresricambiòilcolpo.

Quandolasuamanoglicolpìilvolto,capìilgrossoerrorecheavevaappenafatto.Manonc’eranullachepotessefarepertornareindietroadesso.Tuttil’avevanovisto,eanchesenoneracompletamentecertadiqualepunizionecifosseperavercolpitounodellacorte,sapevachesarebbestatasevera.

Tenendosilaguancia,Luciolaguardòconocchisgranatiesorpresi,eperqualchesecondofucomeseiltemposifossefermato.

“Arrestatela!”gridòindicandola.Ceresfecequalchepassoindietro.Iltemposcorrevacomeinunincubo.Malasuamentesembrava

nonvolerfunzionare,eprimadipoterpensareacosafareocosadire,duesoldatidell’Imperolaafferraronoperlebraccia.

Unattimodopolastavanotrascinandovia,lontanodalì,lontanodaunavitacheavevaquasiavuto.

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CAPITOLOQUATTORDICI

“Rexus!”RexussivoltòevideunnervosoNesoschecorrevafreneticamenteversodilui.Ilcuoreglisiriempì

ditimore.Nesoserastatomandatoinunamissioneimportante,quindiilfattochefosselìnonlasciavapresagirenientedibuono,Rexuslosapeva.

Nesossiimmobilizzòpropriodavantialuisollevandoinarialapolvereesimiselemanisulleginocchiaansimando.

“Arrivoora…dallapartesettentrionalediDelo…cisonosoldatidell’Imperodappertutto…diconochesonostatepromulgatedellenuoveleggi…stannoprendendoigiovaniprimogeniti…massacrandochiunquesirifiuti,”disseNesosquasisenzafiato,conilsudorechegliscorrevasulvolto.

Rexussisentìraggelareilsangue.Scattòinpiediepartìdicorsaversol’ingressoprincipaledelcastello.Dovevaavvisareglialtri.

“Poiattaccherannolaparteorientale,poiquellaoccidentale…eallafinequellameridionale,”disseNesosseguendolo.

Rexusavevaun’idea.“Prendialcuniuominiconteemandatuttelecolombecheabbiamoadavvisareinostrisostenitori,”

disse.“Di’lorochecitroveremonellapiazzanordilprimapossibileeconquantearmipossonoportare.Libereremoqueiprimogenitiinmodochesipossanounireallaribellione.Riuniròisostenitoriquiepartiròsubito.”

“Subito,”disseNesos.Quisicomincia,pensòRexusmentrecorrevadaglialtri.Oggiavrebberooppostoresistenzae

avrebberouccisoinnomedellalibertà.NelgirodipochiistantiRexusavevaoltrecentouominiecinquantadonneriunitidifrontealle

cascate,prontiacavallo,learmiinmano.Mentrespiegavailpianoairivoluzionari,vedevalapauraneiloroocchi.Unguerrierosenzapauranonavrebbemaivintounabattaglia,losapeva.Equindistavadavantialoroperparlare.

“Vedonegliocchidiciascunodivoiilterroredellamorte,”disseRexus.“Tunonhaipauradellamorte?”gridòunuomodallafolla.“Sì.Nonhonessundesideriodimorire.Mapiùcheaverepauradellamorte,ilmiotimorepiùgrosso

èvivereilrestodellamiavitainginocchio,”risposeRexus.“Piùdellapauradellamorte,temodinonpotermaiconoscerelalibertà.Equestiprimogenitipossonoaiutarciadottenerla.”

“Manoiabbiamodeifigli!”gridòunadonna.“Verrannopunitiperlanostraribellione!”“Nonhofiglimiei,maconoscolapauradiperdereunpropriocaro.Sevinceremo,ivostribambiniei

lorofiglinonconoscerannomail’oppressionecomelaconosciamonoi.Enonpreferirestecheivostrifigliviseguisseronelvostroesempiodicoraggio,piuttostochenellapaura?”concluse.

Lamiliziafecesilenzioenonsipotésentirealtrocheilrombodelleacquedellacascatael’occasionalenitritodiuncavallo.

“Nonlasciateviingannarecredendochel’Imperoviconcederàlalibertà,”disseRexus.“Io,comemoltiquipresenti,sonoconte,amico,”gridòunuomo.“Mapensicheabbiamounareale

possibilitàdivincerequestaguerra?”“Nonvinceremolaguerraoggi,”continuòRexus.“Neppuredomani.Maallafinevinceremo.Un

popolochechiedelibertà,allafinelaottiene.”Letesteannuironoealcunisollevaronoleloroarmiinaria.“Siamopochi.Lorosonotanti,”disseunaltrouomo.

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“Noioppressisiamoinmaggioranzarispettoaglioppressoriinunrapportodicentoaunoenonappenaavremoabbastanzasostenitori,trionferemo,”disseRexus.

“Noncipermetterannomaidiusurpareiltrono,”disseunadonna.“Permettere?”disseRexus.“Nonavetebisognodelpermessodinessunre,reginaomembrodella

corteperliberarvidallecatenedell’oppressione.Oggi,eognigiornodaoggiinpoi,datevivoistessiilpermessodilottareeriprendervilalibertà.”

Unoallavoltairibellisollevaronolearmiinariaeprestolelorovocidiesultanzadialzaronopiùfortidelrumoredellacascata.

Rexuscapìcheeragiuntoilmomento.

*

MentrecavalcavaversoDeloseguitodaisuoiuomini,ilsuonodeglizoccolideicavallilanciatialgaloppoglirisuonavanelleorecchieeipensieridiRexusandavanoaCeres.Glierasembratacosìmagraevulnerabilequandol’avevavistal’ultimavolta,eilcuoreglieraquasiscoppiatoperl’emozione.Comeognivoltaancheprima,erastatounostupidoeleavevadatosolounbrevebacio,mentreavrebbevolutostringerlatralebracciaetenerlaconsépersempre.

Dalsuocavallovideilpalazzoinlontananzaesisentìperseguitatodalpensierodileidasolainmezzoaquelmaredicorruzione,inmezzoailupicontroiqualicombattevano,lavitainpericoloaognisvolta.Avrebbevolutogalopparecomeilventoesalvarladaunpostodelgenere.

Findaquandopotevaricordare,avevasemprevolutosposareCeres,eineffettiunagrossapartedellamotivazionenelportareavantilaribellioneeracheilorofuturifiglisarebberovissutiinlibertà.Maognivoltachelavedevaglisiattorcigliavalalingua:noneramaistatocapacedidirleunasingolaparola.Eraunosciocco.

Galoppandoincontroaundestinoincerto,improvvisamentesiresecontocheciòcheavevadettoairibellisolopochiminutiprimanoneravero.Lasuapaurapiùgrandenoneraquelladivivereilrestodellasuaesistenzainginocchio.LasuapaurapiùgrandeerachedovessefarloCeresechec’eralapossibilitàchenonpotesseromaistareinsieme.

*

Rexusarrivònellapiazzanordconlesuetruppe,unadensanebbiaadavvolgerli,lacittàdiDelochesembravarespirarecomeunacittàfantasma.Ilviaggioerastatopiùraccapricciantediquantosifosseimmaginato:corpistesiafacciaingiù,contortiinposeinnaturali,madrichetenevanoinbraccioibambinimorti,singhiozzanti,casesaccheggiateeabbattute,sanguechescorrevalungolestradediciottoli.

Esapevachequelloerasolol’inizio.Ilricognitorecheavevamandatoavantiavevadettochec’eranooltremillesoldatidell’Imperonella

piazza,sebbenefossedifficilevedereconchiarezzaconuntempodelgenere.Almomentoisoldatisistavanopreparandopercenare,quindisarebbestatoilmomentoidealeperattaccare.

Rexuslanciòun’occhiataaivoltinobilieaicariamici.Nessunodiloroavevaun’armaturaadeguatacomequelledeisoldatidell’Impero,ancheselamaggiorparteeranostatisufficientementeallenatiperlabattaglia.Nonc’eraversochequelpiccoloesercitodiappenaduecentounitàpotessetrionfaresuoltremillesoldati.Avevacondottoqueivalorosiuominiedonneinunamissionesuicida?sichiedeva.

Selecolombeeranoarrivateadestinazionealcuniuominiedonneinpiùsisarebberounitialoro,losapeva,forseaggiungendounaltrocentinaiodicomponentiallamilizia.Maancoranoneranoabbastanzapersconfiggernemille.

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“Macentinaiasucentinaiadigiovani–primogeniti–sonorinchiusineicarrialcentrodellapiazza,”disseilricognitoreaRexus.

“Centinaiadici?”chieseRexusconilcuorechesigonfiavadisperanza.Ilricognitoreannuì.Rexusnominòtrentauomini,inclusosestesso,ilcuiobiettivoprincipalesarebbestatodiforzarei

lucchettideicarrieinvitareiprimogenitiacombattereconloro,aumentandoilnumerodeiribelli.Glialtriuominiedonneavrebberocombattutocontroisoldatidell’Impero,distraendoliedevitandochenotasserocheglivenivanorubatelenuovereclute.

QuandoRexusebbepreparatoilsuopiano,piùdicentorivoluzionariinpiùeranoarrivati,prontiacombattereconloro.

RexusordinòaNesos,alricognitoreeametàdellamiliziadiattaccaredanord,poiatteseconnervosaimpazienzafinoacheilricognitorefutornato,dicendocheiribellieranoarrivatisaniesalvidall’altrapartedipiazzanord.

Quelloeraunmomentosignificativo,pensò.Persecolil’oppressioneerastataunamaledizionesulterritorio,unacatenaattornoalcollodicentinaiadimigliaiadipersone.

Tremando,marisoluto,Rexussollevòlaspada.“Perlalibertà!”gridòconducendoirivoluzionariinbattaglia.Mentregaloppavanoversolapiazza,glizoccolideicavallichesbattevanocontroilsuoloroccioso,

ogniribelletrattenevailfiatoperlapaura,maRexussentivacheeraancheperlasperanza.Devoessereforteperloro,pensò,nonostanteladebolezzachemiannebbiailcuore.Quindispronòilcavalloinavantiancheseavevapaurachelamorteloavrebbepresosenonsifosse

fermato.Rexusspinseinavantiilcavallopiùvelocechepotevasulcampodibattaglia,versoicarripienidi

primogeniti,finoachelacongestionedicombattentigliimpedìdiandareoltre.Lanciòunfortegridodibattagliaesigettònellamischia.

Rexussollevòlaspadaetrafisseunsoldatoalcuore,tagliòlagoladiunaltroepiantòlalamanell’addomediunterzo.Legridadeiferitieranotutt’attornoalui.

UnsoldatotiròRexusdacavalloevenneversodiluiconlasuaspada,maRexussiabbassòepoidiedeuncalcionelginocchioalsoldatospezzandoglileossa.

Ilsoldatosuccessivo–unmostrod’uomo–colpìRexusfacendogliperderelaspadadimano.DisarmatoRexussilanciòaddossoalsoldatoeglipiantòipollicinegliocchi.

Ilgigantegridòeglidiedeunpugnonellostomacofacendolocosìcadereaterra.UnaltrosoldatosiavvicinòaRexus,poiunaltroancora.

Prestositrovòcircondato,trecontrouno.Videlasuaspadaapochimetridaséesimisecarponicercandodiraggiungerla,maunsoldatosi

miseinmezzo.Rexuspreseilpugnalecheavevanellostivaleelopiantònelcollodelsoldatoprimadiafferrarelapropriaspadaebalzareinpiedi.

Ilgigante,oraconunalanciainmano,scattòcontroRexus.Luifeceunsaltoindietroedeviòlalanciaversoilterreno,mettendocipoisopraunpiedeespezzandola.Contuttalasuaforzadiedeuncalcioalbrutocolpendoloall’addome.Nonsuccesseniente.Alloralopugnalòalpiede,maricevetteincambiounpugnoallatempiachelomandòaterraconleorecchiechepulsavano.

Sirialzòinpiediconlatestachegirava,eimprovvisamentesentìundoloreacutoalbraccioesanguecaldochesgorgavadallaferitafresca.Gridò.

Dopounmomentofuingradodivedereconchiarezzaepiantòlaspadanelventredelgigante.IlsoldatocaddeinginocchioeRexussifecedapartementrel’uomocadevadifacciaaterra.

DellegridacolserolasuaattenzioneeRexussollevòlosguardovedendoilcarropienozeppodiprimogenitichesitrovavaaunadecinadimetridalui.Corseversoiprigionieri,colpendostrada

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facendoaltrisoldatidell’Impero,eaprìillucchettoaprendolaporta.“Combatteteconnoi!”gridòmentreigiovaniuscivano.“Conquistatevilavostralibertà!”Rexuscorsealcarrosuccessivo,aprendoanchequellucchettoeliberandoaltrettantiprimogeniti

prigionieriechiedendolorodicombattere.Lamaggiorpartedeiragazzipreselespadedeisoldaticadutiesiunìallabattaglia.

Mentrelanebbiasialleggeriva,Rexussirattristònelvederechenumerosideisuoiuominigiacevanoalsuolo,suoialleatiperl’eternità,nonpiùsuoiamici.Maconsuagrandegioiaeranoinmaggiornumeroisoldatidell’Imperocadutieprividivita.

“Ritirata!”gridòRexusvedendocheavevaportatoasegnolasuamissione.Uncornorisuonònellanebbia,riecheggiandotralestrade,eilsuopopolofuggìdallabattaglia,

sparpagliandosinelleviesecondarieesvanendolungolestrade,sollevanolemaniinaria,facendoriecheggiarelegridadivittoria.

Rexusguardòivoltideivivi–orasuoiamiciperlavita–epotévedereilfuococheavvampavanegliocchiditutti.Eralospiritodellarivoluzione.Eprestoquellafiammellasarebbediventatauninfernocheavrebbedistruttol’interoImpero.

Tuttostavapercambiare.

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CAPITOLOQUINDICI

Ceressedevasulfreddopavimentoinpietradellaprigioneeguardavailragazzinoaccantoaséchesi

contorcevaperildolore,chiedendosisesarebbesopravvissuto.Stavalìstesoapanciaingiù,lapellepallidachesembravaquasibiancanelbuio,gliocchimezzichiusi,mentreancorasiriprendevadallafustigataricevutanelmercato.Stavaaspettandolasuasentenza,propriocomechiunquealtrolìinprigione.

Propriocomelei.Siguardòattornoevidelacellapienadiuomini,donneebambini,alcuniincatenatiallepareti,altri

liberidigirovagare.Erabuiolàsottoel’odorediurinaeraancorapiùfortechenelcarrodelmercantedischiavi,senzanessunabrezzachepotesseportareviaquelpuzzo.Leparetidipietraeranoviscidedisudiciumeesanguerappreso,ilsoffittocheincombevasudilorocomeilpesodelmondo,nonabbastanzaaltodaconsentirledistarecompletamenteerettainpiedi.Ilpavimentoerapienoditraccedifeciedescrementiditopi.

Ceresdiedeun’altraocchiatapreoccupataalragazzino.Nonsimuovevadaquellaposizionedaquandol’avevanogettatainquellacellailgiornoprima,mailsuopettosalivaescendevaancorainsilenziosirespiri.

Conilsolechebrillavaattraversolafinestrellasbarrata,videcheleferitesullasuaschienastavanoguarendoechelastoffadellasuatunicavieraincastratadentro.Ceresavrebbevolutofarequalcosa–qualsiasicosa–peralleviareilsuodolore,maavevagiàchiestodiversevoltediaiutarloenonc’erastatarisposta,neancheunbaluginioneisuoipallidiocchiazzurri.

Ceressialzòesiportònell’angolo,gliocchigonfidipianto,laboccaelagolaseccheperlasete.Nonavrebbedovutocolpirealvoltounuomodellacorte,losapeva,maquandoloavevafattoerastatoperpurareazione.

Tanosarebbevenutodalei?sichiese.Olesuepromesseeranomarcecomequelledituttoilrestodellacorte?

Ladonnaincintachelesedevadavantisistrofinòlapancia,gemendosommessamente,eCeressichiesesestesseavendoinizioiltravaglio.Forseladonnaavrebbepartoritoinquelbucosquallido.RiabbassòlosguardosuragazzinoedinuovoilcuorelefecemaleconsiderandochenoneranopassatipoimoltiannidacheSarteserastatodiquell’età,ericordavacomeleifossesolitacantargliunaninnanannaperfarloaddormentare.

Siirrigidìnotandolesagomedidueprigionierichelesiavvicinavano.“Chièquestobambinoperte?”chieseunavoceburbera.Ceressollevòlosguardo.Unodegliuominiavevalafacciasporcaricopertadallabarba,occhiblu

pienidirabbia.L’altroeracalvo,muscolosoquantouncombattente,lapellesottoagliocchicopertaditatuaggineriecontorti.Quellopiùrobustofecescricchiolarelenocchediunamanoelacatenacheavevaattornoaunacavigliatintinnòmentresimuoveva.

“Nessuno,”disseleidistogliendolosguardo.L’uomoconlabarbaappoggiòlemanisullaparetedietrodileicircondandolaconlebracciae

soffiandoleilsuoalitomarcioinviso.“Menti,”ledisse.“Hovistocomeloguardi.”“Nonstomentendo,”disseCeres.“Maselostessifacendo,nonfarebbelaminimadifferenzaperteo

perchiunquealtroqua.Saremmocomunqueincastratiinquestaprigioneadaspettarelanostrapunizione.”“Quandotifacciamounadomanda,ciaspettiamounarispostaonesta,”dissel’uomoconitatuaggi,

avvicinandosiefacendotintinnareancoralacatena.“Oforseseitroppobuonapernoi?”Ceressapevachefarelacarinaocercaredievitareibullinonliavrebbeindottialasciarlainpace.

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Piùvelocechepotésiabbassòesfrecciòoltreiduedelinquentiportandosidall’altrapartedellastanza,dovelelorocatenenonl’avrebberoraggiunta.Manonandòmoltolontano.

L’uomotatuatosollevòlagamba,econessaanchelacatena,interferendoconlegambediCeresefacendolacadereaterradifaccia.L’uomoconlabarbamiseunpiedesullaschienadelbambinoeilpiccologridòdidolore.

Cerescercòdialzarsiinpiedi,mal’uomotatuatoleruotòlacatenaattornoalcolloetirò.“Lasciateandare…ilbambino,”gracchiòCeres,quasiincapacediparlare.Legridadelbambinoletrafisseroilcuoreeleitiròlacatenacercandodiliberarsi.L’uomotatuatotiròancorapiùforte,finoacheleinonpotépiùrespirare.“Tiinteressa,vero?Ora,datochehaimentito,questobambinosanguineràfinoamorire,”sibilò

l’uomoconlabarba.Diedealpiccolouncalciosecconellaschienaeilpiantodelbambinoriempìlacella.Glialtri

prigionierisivoltaronodistogliendolosguardo,alcunipiangendosommessamente.Ceressentìilpropriocorpoprenderevita,unascossadipoterechesiimpossessavadileicomeuna

tempesta.Senzaneppuresaperecosastavafacendo,sitrovòastringerelapresaattornoallacatena,spezzandolaametà.

L’uomoconlabarbalafissòstupefatto,comeseavessevistounfantasmasaliredalmondodeimorti.Liberadallacatena,Ceressialzòinpiedi,lapreseconforzaelausòperfrustareripetutamente

l’uomoconlabarba,finoafarloarretrarenell’angolo,implorantepietà.Sentendosiinfuocaredentro,ruotòeaffrontòl’uomoconitatuaggi.Laforzacheavevadentro

alimentavailsuocorpoconl’energiacheleservivaperfermarequegliaggressori.“Setoccateilbambino,ome,oqualsiasialtrapersonaquadentroanchesolounavolta,viucciderò

conlemiemani,avetesentito?”dissepuntandoilditocontrol’uomo.Maquelloringhiòelesigettòaddosso.Ceressollevòlemani,sentendoilcalorechelescorreva

dentro,esenzaneanchetoccarlolofecevolarecontrolaparetedall’altrapartedellastanzaconuntonfo.L’uomocollassòaterraprivodiconoscenza.

CalòuntesosilenzioeCeressisentìaddossotuttigliocchideipresenti.“Chepotereèquesto?”chieseladonnaincinta.Cereslaguardò,poisigiròversoglialtri:tuttinellacellaeranoaboccaaperta.Ilragazzinosimiseasedereesussultò.Ceresglisiinginocchiòaccanto.“Haibisognodiriposo,”glidisse.Orachelastoffasieralaceratadallaschienadelbambino,Cerespotévedereilpusinmezzoal

sangue.Sequelleferitenonfosserostatepulite,sarebbemortoperun’infezione,losapeva.“Comehaifattoafarlo?”lechieseilbambino.Tuttigliocchieranoancorapuntatisudilei,tuttidesiderosidiavereunarispostaaquelladomanda.Eraunarispostacheavrebbevolutoconoscereleistessa.“Io…nonloso,”disse.“Semplicemente…mihapresoquandohovistoquellochetistavafacendo”Ilbambinofeceunapausaesiridistese,gliocchistanchi.“Grazie,”ledisse.“Ceres,”disseunimprovvisosussurrodall’oscurità.“Ceres!”Ceressigiròeguardòattraversolesbarredellacellavedendolasagomadiunapersonache

indossavaunmantelloconcappuccio,illuminatodalletorcedelcorridoio.EraunservitoreinviatodaTano?sichiese.

Facendoattenzioneanonpestaremaniopiedi,Ceressifecestradaversolosconosciuto.LuisitolseilcappuccioeconsuostuporevidechesitrattavadiSartes.

“Comehaifattoatrovarmi?Cosacifaiqui?”glichiesestringendolesbarre,ilpettogonfiodigioiaetrepidazione.

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“Ilfabbromihadettocheeriquiedovevovederti,”sussurròconlelacrimenegliocchi.“Sonostatocosìpreoccupatoperte.”

Leiallungòunamanoattraversolesbarreegliaccarezzòunaguancia.“DolceSartes.Stobene.”“Questononèstarebene,”ledisseconilvoltosegnatodallapreoccupazione.“Èabbastanzabene.Almenononhannodettonientedi…”Sitrattennedaldireciòchenonpotevadire,nonvolendopreoccupareSartes.“SetiuccidonoCeres,io…io…”“Silenzioadesso.Nonfarannounacosadelgenere.”Abbassòlavoceprimadisussurrare.“Comesta

andandolaribellione?”“C’èstataunabattagliaanorddiDeloieri,unagrossabattaglia.Abbiamovinto.”Ceressorrise.“Quindiècominciata,”disse.“Nesosstacombattendoinquestoprecisoistante.Èrimastoferitoieri,manontantodatenerloa

letto.”Ceressorriseunpoco.“Sempreilsolitoduro.ERexus?”chiese.“Stabeneanchelui.Eglimanchi.”SentendoSartescheledicevaunacosadelgenerelevennequasidapiangere.Oh,quantomancava

anchealeiRexus!Sartessichinòpiùvicinoalei,ilmantellocheglicoprivailbraccio,eleisbirciòsentendounoggetto

freddoeaffilatocontrolamano.Unpugnale.Senzadireunaparola,macapendositacitamente,leilopreseeselomiseneipantaloni,coprendolopoiconlacamicia.

“Devoandareprimachequalcunomiveda,”disseSartes.Leiannuìeallungòunbraccioattraversolesbarredandogliunateneracarezza.“Tivogliobene,Sartes.Ricordalo.”“Ancheiotivogliobene.Stammibene.”Mentresvanivanelcorridoio,Ceresvidelaguardiachesiavvicinava.Sirannicchiònell’angolo

vicinoalbambinoaccarezzandogliicapellielaguardiaaprìlaportadellaprigioneedentrònellacella.“Ascoltate,criminali.Quicisonoinomidicolorocheverrannogiustiziatidopodomaniall’alba:

Apollo.”IlbambinosussultòeCereslosentìiniziareatremaresottoallasuamano.“…Trinity…”continuòlaguardia.Ladonnaincintastrinseidentieabbandonòlebracciaattornoallapanciagonfia.“…Ceres…”Ceresprovòunimprovvisosensodipanico.“…eIchabod.”Unuomoincatenatodallaparteoppostadellacellasimiseilvoltotralemaniesinghiozzò

sommessamente.Laguardiasigiròeuscìdallacella,chiudendolaportadietrodisé.Poisisentironosoloisuoipassi

chesiallontanavanolungoilcorridoio.Econquestepocheparole,lasuamortesipresentòincombentesudilei.

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CAPITOLOSEDICI

Tanoentròinfrettaefurianellasaladeltrono,stringendoildocumentofirmatodalre,l’abominevole

documentochecontenevalasentenzaamortediCeres.Ilcuoreglistavamartellandocontrolecostoleatempoconipiedichesbattevanosulpavimentodimarmobianco,larabbiachescorrevainluidacapoapiedi.

Tanoavevasemprepensatochequellastanzafossegrandeadismisura,ilsoffittoadarcoridicolamentealto,ladistanzatralamassicciaportadibronzoeiduetronidallaparteoppostadellastanzanient’altrocheunosprecodispazio.Comunquespazioinfetto.Lasaladeltronoerailluogodovetutteleregolevenivanocreate,eperTanoeradovel’ineguaglianzaavevaorigine.

Consiglieriedignitaridicortesedevanotracolonnedimarmorossosuseggidilegno,intagliaticondisegnicomplessi,dispostidaentrambiilatidellastanza.Sirigiravanoglianellid’oroalledita,indossavanoilorobeivestitiemettevanofieramenteinmostrafascecoloratechedefinivanoillororangoinbaseall’importanzadelruoloricoperto.

Ilsolefiltravaattraversofinestredaivetricolorati,accecandoloaognipasso,maquestonongliimpedìdifissareilrechestavasedutosulsuotronodoratodallaparteoppostadellasala.InbreveTanoraggiunselabasedellagradinataaldisottodeitroni.Gettòl’ordinediesecuzioneaipiedidelreedellaregina,chealmomentostavanodiscutendoconilministrodelcommercio.

“Chiedochequestoordinediesecuzionevengaritrattatoall’istante!”disseTano.Ilresigiròaguardarloconocchiesausti.“Aspetteraiiltuoturno,nipote.”“Nonc’ètempo.Ceresverràgiustiziatadomani!”disseTano.Ilresbuffòecacciòilministro.Nonappenal’uomosenefuandato,ilreguardòTano.“Ceres,lamiaportaarmi,sepossopermettermidiricordartelo,èstatagettatainprigionedaLucioed

oraèstatacondannataamorte!”esclamòTano.“Sì,hacolpitounmembrodellacorteequestoèperleggepunibileconlapenadimortepubblica,”

disseilre.“SaicheèstatoLucioaschiaffeggiarlaperprimo?Etuttoperchéleil’habattutonelconfrontoconla

spadacheluiavevarichiesto?”“Comefaquestaragazzadipaeseasaperecomesiusaunaspada?”chieselaregina.“Ècontrole

leggidellacampagnafarlo.”Ilreannuìacconsentendoeiconsiglierimormorarono,anchelorod’accordo.“Suopadrelavoravacomefabbroquiapalazzo,”disseTano.“Selehainsegnatocomeusareunaspada,dovrebberoveniregiustiziatientrambisulposto,”dissela

regina.“Comesipuòesseredeibravifabbrisenonsisabrandireunaspada?”insistetteTano.“Illavorodel

fabbrononèvietatoaunadonna.”“Quinonsitrattadiesserefabbriospadaccini,Tano.Quisitrattadiunapaesanachehaaggreditoun

uomodellacorteneiterrenidelpalazzo,”disseilre.Lareginaposòunamanosuquelladelre.“SenonsapessicheTanoèpromessoaStefania,pensereichesistiainteressandoaquestaragazza,”

disse.“Nonhonessuninteresseperlei,senonperilfattocheèlamiglioreportaarmicheabbiamaiavuto,”

mentìTano.“Stefaniadicediavertivistoneicampidiallenamentodelpalazzocon…comesichiamalaragazza?”

chieselaregina.

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“Ceres,”risposeTano.“Sì,Ceres.EStefaniasostienecheleteneviunbraccio.”“Laragazzanonhaunacasa,quindilehooffertodistarenellaresidenzaestivameridionaleperil

momento,”disseTano.“Echitihadatoquestaautorità?”chieselaregina.“Saibenequantomechequellaeralacasadeimieigenitorienonvieneusatadaquandosonomorti,”

disseTano.“Stefaniaèunadonnagiovaneeintelligenteconunasuadignitàedintegritàedicedinonfidarsidi

quellastranaragazza.Cereshaforsequalchecredenziale?Qualchedocumentoufficialechelapresenti?Potrebbeessereun’assassinachelavoraperlaribellioneperquantonesappiamo,”disselareginainalberandosicompletamente.

“Ora,cara,nonlasciamocituttitrasportare.Pensidavverochelaribellionemanderebbeunassassinodonna?”disseilre.

“Forseno,”risposelaregina.“Oforsesì,pensandocheunprincipegiovaneecredulonecomeTanosiinnamorerebbediunadonnaguerrieraesuberantechelospalleggiacontrolasuafamiglia.”

“Nonhaimportanza.Laragazzahalasuacondannache,perproteggerel’onorediLucio,verràeseguita,”disseilre.

“Nonpensavitantoaproteggerloquandol’haimandatoacompeterenelleUccisioni!”gridòTano.IlresimiseasederesulbordodeltronoepuntòilditocontroTano,gliocchicupiepienidiira.“Ragazzo,tuvivinelnostropalazzoelofaipermisericordiaegenerositàmiaedellaregina.Intendi

davverodisobbedirciancora?”chiese.Tanoindicòlabandieradell’Imperoalladestradelre.“Libertàegiustiziaperognicittadino!”disseconvocetonantecheriecheggiònellastanza.“La

responsabilitàdeigovernatoridiunpaeseèquelladiproteggerelalibertàdelpopoloegovernarenellagiustizia.Questanonègiustizia.”

“Piantaladidirescemenze,”disseilre.“Ladecisioneèdefinitivaenessunaimplorazionenéalcunragionamentoinsensatodapartetuapotràcambiarla.”

“AlloradeviimprigionareegiustiziareancheLucioperquellochehafatto,”disseTano.“AnchesenonpiangereilamortediLucioneancheperunsecondo,seguiròleleggidiquestaterra,”

disseilre.“Esevorraiinterferireconlamiadecisioneinognimodo,verraiespulsodallacorte.Oravatteneelasciamiusareilmiotemposuquestionipiùimportanti.”

FumanteTanosigiròeseneandòdicorsadallasaladeltronosentendosiilcuoremartellarenelleorecchie.

Dopoesseretornatoall’arena,raccolselaspadalunga.Andòversounbersagliolungoedurocolpendolofinoachenonfurimastocheilpalettodilegnochelososteneva.Poidistrusseanchequello.

Restandolìconlaspadainmano,stettefermoadansimareperunbelpo’epoilanciòlaspadapiùlontanochepoténeigiardinidelpalazzo.

Comepotevailresostenerediesserealserviziodellagiustizia?sichiese.Lagiustiziaavrebbesignificatoognipersonaconglistessidiritti,privilegiepunizionieTanosapevachequellononeraproprioilcaso.

Andòversoilgazeboesilasciòcaderesuunapanca,latestatralemani.Ceres:cosac’erainlei?Perchéavevabisognodileicomedell’aria?Avevaportatonellasuavitauna

ventatadiariafresca.Isuoiocchiverdibrillavanodimeraviglia,lesuelabbrarosapallidodicevanoparoledicuinonsisarebbemaistancato,ilsuocorpoflessuosoerafortemaallostessotempovulnerabile.

Noneracomeleragazzeacortecheavrebberocianciatoriguardoargomentisenzasensoespettegolatodeglialtriperfarsivederemigliori.Ceresavevaunacertaprofonditàeognipartedileiera

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genuina,nonc’erainleiunsologranellodipretenziosità.Ederacomesevedessetuttociòdicuiluiavevabisognoprimaancoracheluistessolosapesse.Unsestosensoforse?

Sialzòinpiediecamminòavantieindietrosottoalgazeboperdiversiminuti,chiedendosicosafare.Quandosieranotrovatisottoall’arenainattesadelleUccisioni,leavevachiestosepotevafidarsi

ciecamentedilei.Avevarispostodisì.Eancheselasuavoceavevaunpo’tentennatoneldarequellarisposta,luisapevachesisarebbesacrificatapersalvarlo,secenefossestatobisogno.

Seluil’avessesalvatasarebbestatocacciatodapalazzo.Sel’avesselasciataalsuodestino,nonsarebbestatopiùcapacedivivere.

Tiròindietrolespalleefeceunrespiroprofondo.Sapevacosadovevafare.

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CAPITOLODICIASSETTEAncheseavevaocchieartipesanti,Ceres,nonostantelastanchezza,nonavevadormitounsolo

secondopertuttalanotte.Ilcielosistavalentamenterischiarando,lovedevadallafinestrellasbarrata,eavrebbetantodesideratochefosseancorabuio.Conlamattinaarrivavanoisuoiultimimomentieinmenodiun’orasapevachesarebbemorta.

“Haipaura?”chieseApolloconlatestaappoggiatasullesuegambementreleigliaccarezzavaicapellibiondi.

Loguardòepensòdimentire.Manonpoteva.“Sì,etu?”glichiese.Luiannuìconlelacrimeagliocchi.Losentivatremaresottoalsuotocco,oforseeralasuamanochetremavacosì?Ladonnaincintalaguardòconocchiallarmatiquandoundebolerumoredipassisiudìdalcorridoio.

Ilsuonosifecesemprepiùvicino,finoacheCeresnonpotéudirealtrocheilrintoccodeipiedidiuominiinmarcia,eprimaancoradicapirlo,laguardiasiportòdavantiallacellaelaaprì.

“Apollo,Trinity,CereseIchabod,veniteconme,”dissementrediversisoldatidell’Imperoaspettavanoallesuespalle.

Conlemanicheastentosimuovevanocomeleiordinavalorodifare,CeresaiutòApolloadalzarsi.Quandoeradeltuttoinpiediilbambinolearrivavaappenaallavitaepensòchefosseunorrendopeccatochenonpotessecrescereediventarel’uomochemeritavadiessereundomani.

Quandololasciòlegambedelpiccolocedetterosottodiluielofecerocaderesulpavimento.“Mispiace,”disseApolloconocchidolenti.Accucciandosivicinoaluieconlelacrimechelebruciavanodietroagliocchi,Cereslanciòalla

guardiaun’occhiatacciaedaiutòApolloerimettersiinpiedi.Attentaanontoccarglileferitesullaschiena,losostennementreavanzavanonell’oscurocorridoio,illuminatodalletorce,seguitidaglialtridueprigionieri.

LaguardiatrascinòApollodavanti,unsoldatodaognilatodelragazzoatenerglilebracciainmodochenoncadesse.Ceres,cercandodicalmarelegambetremanti,venivaalseguitoedietrodileic’eranoTrinityeilvecchioIchabod.LecatenetintinnaronoquandoisoldatiammanettaronolecaviglieeipolsidiCeresedeglialtri.Eunavoltachefuronoincatenati,duesoldatidell’Imperosimiserodiguardiaaciascunodiloro,unoperlato.Trinitydondolavaavantieindietro,tenendosilapancia.PoiCeressentìcheiniziavaacantareunavecchianinnananna,proprioquellacheleierasolitacantareaSartesperfarloaddormentare.

CeresnonriuscìpiùatrattenerelelacrimeeilpensierodeisuoifratelliediRexuslafecerosentirecomeselesispezzasseindueilcuore.Nonliavrebbemaipiùrivisti,nonavrebbemaipiùscherzatoconloro,nonavrebberopiùmangiatoinsieme,nésisarebberoallenati.Quellieranostatitempifelici,ricordava,anchesecontaminatidallacrudeltàdisuamadre.Maliamavaesichiedevaselorolosapesserodavvero.

Cerespercorseilcorridoio,ipiedicomeblocchidipietraelecatenechestrisciavanosulpavimento,labellissimamelodiacantatadalladonnaincintacheguidavaisuoipassi.Salendolescalecheportavanofuoridallaprigione,Ceresvidechefuorieraancoraunpo’buioechealcunestelleluccicavanoinalto,rifiutandosidilasciarespazioalcielocheprecedel’alba.UncarroapertotiratodauncavallositrovavanelcortileeCeresvifuspintasoprainsiemeaglialtriprigionieri,lefrustedeisoldatichelatenevanobadaelefacevanoodiarel’Imperoancoradipiù.

QuandoApollononriuscìasaliresulcarrodasolo,unsoldatodell’Imperolosollevòelogettòsoprafacendoglisbatterelatestacontroillatodelcarro.Ungemitogliuscìdallaboccaquandolatestavenne

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spintaindietroconunorrendoscricchiolio.“Comepoteteesserecosìcrudeli?”gridòCeresalsoldato,primadiriportarel’attenzionesuApollo.Siportòpiùvicinaaluiefissòlapiegainnaturalecheavevapresoilsuocollo.Conestremacautela

glisollevòlatestasanguinanteeselaposòingrembo.“Apollo?”chiamòconvoceroca,ilpettocolmodipauravedendocomeilcorpogiacevaora

apparentementeprivodivita.“Noncivedo…”sussurròApolloconvoceroca,gliocchivelatidilacrime.“Non…nonriescoasentire…legambe.”Ceressichinòinavantieglibaciòlafronte,evedendochefacevafaticaarespirare,cercòdiaiutarlo.

Matuttociòchepotevafareeratenerelesuepiccolemanifreddenelleproprie.“Sonoqui,”disseCeres,leparolequasibloccateingola,lelacrimechegocciolavanosullatunica

sporcaelacera.“Promettiditenermilamano…finoachesarò…morto,”balbettòApollo.Ceres,incapacedidireunasolaparola,annuìeglistrinselamanoconpiùforza,accarezzandogli

gentilmenteicapellibiondiescostandoglielidallafrontesudata.GliocchidiApollosbatteronoprimadichiudersi,poileinotòcheilsuopettosmisedialzarsie

abbassarsieilvoltodivennecomeunamascheradimorte.Ceressinghiozzòesiportòlamanoallaboccaprimadimetterlaconattenzionesulsuopetto.Ora

almenononavrebbedovutoaffrontareladecapitazione,pensò.Eralibero.Mentreavanzavanoinmezzoallafolla,nonpotésmetterediguardareilpoverobambino,lesue

piccolelabbra,lepalpebre,lelentigginisulnaso.Volevachesapessechestavaancorapensandoaluiechenonl’avrebbelasciatosolosulcarro,allamercédeisoldatidell’Imperochegliavevanorubatolalibertàelavita.Forseancheleiavevainqualchemodobisognodilui,perricordarlechenonc’eranosolopersonecrudeliinquelmondoechel’innocenzaelagentilezzaeranoancorapiùbellediqualsiasialtropoteresullafacciadellaterra.

Ilcarroavanzavaascossonitraunvorticediparolecariched’odioevoltiinfuriati,maCerestenevagliocchisullapacificaespressionediApollo.Neanchequandounpomodoromarciolacolpìallaguancialeilidegnòdiunosguardo.

Ilcarrorallentòfinoafermarsidavantiaun’impalcaturadilegnoeaiprigionierifuordinatodiscendere.MaCeressirifiutòdilasciareApolloerestòstrettaalui.

Unsoldatodell’Impero,quellochel’avevalanciato,afferròilbambinoperlegambeelotiròfuoridalcarro,viadallebracciadiCeres.

“Assassino!”gridòleiapienipolmoni,conlelacrimecheleuscivanodagliocchi.IlsoldatospinseApollosuunapiladifienoepoisidiresseversoCerescheperòsirannicchiò

nell’angolodelcarro,rifiutandosidiuscire.Seguendola,ilsoldatodell’ImperocheavevaappenamessolemanisuApollo,montòsulcarro.Lei

nongliavrebbepermessodicavarseladopol’omicidiodiunaragazzinoinnocente.Vedendocheglialtrisoldatieranooccupatinellospingereglialtriprigionierisuperlescalecheportavanoall’impalcatura,videunapossibilitàdivendicarlo.Potevaanchemorireneltentativo,matantostavacomunquepermorire.

Quandoilsoldatosichinòinavantipergettarlagiùdalcarro,Ceresavvolselecatenecheavevaaipolsiattornoalsuocolloetiròcontuttalasuaforza.

Sdraiatosullaschiena,ilsoldatoansimòeagitògambeebraccia,lelurideditachetiravanolacatena,ilvoltochedivenivarosso.

MaCeressirifiutòdilasciarandarel’assassinoetiròsemprepiùfortefinoacheilvisodelsoldatodivenneviola.

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Inquellochesembròunultimodisperatotentativodisalvarsilavita,lemanidelsoldatobrancolaronoversoilcollodiCeres.Leilobloccòconigomitiequandosentìglialtrisoldatidell’Imperochegridavanocorrendoversoilcarro,l’uomosiafflosciò.

Pursapendocheeramortoleitennelacatenatirataperquantopoté,finoacheduesoldatidell’Imperolatiraronogiùdalcarroelacostrinseroasalirelascalettacheportavasull’impalcatura.

Unodeisoldatitiròfuoriunpugnaleenespinselapuntacontrolasuaschiena,tagliandoleunpocolapelle.Ceresfeceunpasso.Poiqualchealtro.

Conipiedicheavanzavanoinmanieradisordinata,Ceressalìlascaladietroaglialtri.Legridadellafollaeranounalontanatempestaesoloquandoarrivòincimalevennerotoltelecatene.

Ilcuorelemartellavacontrolecostoleelagolaerasecca,gliocchiumidi.Lafollastavafacendosilenzio?sichiese,incapacediudirenient’altroaldisopradelruggitodellasuatrepidazione.

Unsoldatodell’Imperoletiròlebracciadietroallaschiena,legandole.Nonopposeresistenza.Nonc’erapiùnientepercuiresistere.Potevalasciaretranquillamentechelamortelaprendesse.

Ilsoldatolaspinseversounuomocheindossavaunmantelloconuncappucciobiancoechetenevainmanoun’ascia:ilboia.

Leordinaronodiinginocchiarsidavantiaunbloccodilegno,maquandononfurapidaadobbedire,ilsoldatolaspinseinginocchio,conlatestainavanti.Conlavistaannebbiatasollevòlosguardoguardandoversolafolla,tuttoilcorpochetremava,lostomacostrettodaunasensazionedinausea.

“Hailetueultimeparole?”lechieseilboia.Leirimaseimmobile,cercandodiafferrareilmomento.Veramentelasuavitaerafinita?No.Non

potevaessere.Erapassatacosìvelocemente,troppovelocemente,eimprovvisamentenonc’erapiùtempo.

“Beh,haiqualcosadadire,ragazza?”insistetteilboia.Avevaqualcosadadire,maleparolenonlesiformulavanonellatesta.Lafollafecesilenzio,tuttigliocchipuntatisudilei,eilboialabendò.Piegatainginocchio,Ceressiallungòinavantisentendoilblocco,percependolasuperficieliscia

sottolepuntedelledita,esirassegnòallamorte.Siallungòeappoggiòilmentosulbordodilegno.Padre,pensò.Sartes.Nesos.Rexus.Poi,consuaforteincredulità,un’immaginediTanolediformònellamenteeleiallafinesireseconto

che,sebbeneamasseRexus,sierainnamorataanchediTano.Epropriomentrelocapiva,siodiòperquesto.Fufelicecheluinonl’avrebbemaiscoperto.Ingoiòlelacrime,espiròelafollarimaseinsilenziomentreleiaspettavachetuttofinisse.

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CAPITOLODICIOTTORexuserapienodirabbiamentrestavasdraiatosopraaltettoeguardavamigliaiadicittadinitenuti

prigionierinellapiazzadiRoccianera,circondatidaisoldatidell’Imperoallineatilungoibordidell’interapiazzaimpedendolorodiscappare.Standodavantialoroincimaaunapiattaforma,ilgeneraleDracostavaleggendoilproclamadelreeogniparolanonfacevacheaccrescerelarabbianelcuorediRexus.Sistavanopreparandoaportareviaaltriprimogeniti,imiglioriuominicheilpopoloavessedaoffrire.Rexusstrinseilpugnoattornoall’elsadellaspada,preparandosiallabattaglia.Mavedendocosìtantisoldatidell’Impero,iniziòarivederelasuadecisionediguidareirivoluzionari

inun’altralottaperlaqualenoneranointeramentepreparati.Laribellioneeracresciuta,sì,maavevanoancoramenodimilleuomini.L’unicomododiottenerelavittoriaquelgiornosarebbestatocheicittadinidisottosiunisseroaloronell’attaccoalnemico.Mal’avrebberofatto?QuandoilgeneraleDracofinìdileggere,sollevòlosguardoeisuoiocchisocchiusifissaronolafolla.“Primadiraccogliereiprimogeniti,unavvertimento.Laribellionenonavvienesenzapunizione!”

gridò.Feceuncennoalsuocolonnello,el’uomoaprìunodeicarridischiavichesitrovavadietroalla

piattaforma.Rexussocchiusegliocchi,chiedendosichicipotesseesseredentro.Fusorpresodivederedeirivoluzionaricatturatichevenivanospintifuoridalcarromentreisoldati

dell’Imperolipicchiavanoconmazzespingendoliversoilpalco.Rexussisentìcomepugnalatoalcuore.Unodeidodicigruppicheavevainviatoerastatocatturato.Isoldatiincatenaronoiprigionierisullapiattaformaeliimbavagliarono.L’iradiRexussifecepiù

fortequandolividetrascinareAnka,chesidimenavaegridava,incimaalpalco,incatenarlaaunpaloconivestitiinsanguinatielafacciapienadilividi.Rexussocchiusegliocchi:vedereAnkalassù–l’amicadiCeres–glifacevaribollireilsanguedi

rabbia.“Portatecialnascondigliodellaribellioneelasceremoviverequestepersone!”gridòilgenerale

Dracoallafolla,convocecheriecheggiònellapiazza.“Nonditenullaedopochequestitraditoriverrannotorturatieuccisi,sceglieròventidivoi,epoialtriventi,epoialtriventiancora,finoachequalcunoparlerà!”Gridadipanicosipropagaronotralafollamentremadrispaventateabbracciavanoiproprifigli.Ma

lapiazzarimasenelsilenzio:nessunovolevafornirealcunainformazione.IlgeneraleDracofeceuncennoconlatestaeventisoldatidell’Imperosiportaronosullapiattaforma

condelletorceinmano,mettendosidavantiaiprigionieri.Quandoilgeneralefeceunaltrocenno,isoldatispinseroletorceversoivoltideirivoluzionari.TuttigliuominieledonnegridaronoequelleurladidoloreriempironoleorecchiediRexus.Glispettatorisiincollerirono,maisoldatidell’Imperochesitrovavanonelmezzodellafolla

costrinseroiprotestantialsilenzioconmazze,lanceefruste.FuribondoRexussapevadinonpoteraspettaredipiù.Prontoono,ilmomentoeragiunto.Balzògiùdaltettoemontòingroppaalsuocavallo,galoppandoversoilpuntodoveavevalasciatoil

suogruppodiuomini.“Attacchiamoora!”gridò.Gliuominiafferraronolearmierapidamentesiriunirono,ivoltiinduritidallarabbia.Rexussmontòdacavalloetastòintascaallaricercadellospecchietto,lostessocheciascuncapo

gruppoaveva.Loruotòallalucedelsoleprendendoneiraggieriflettendoli,facendocosìsegnoche

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eranoprontiadattaccare.Unadopol’altralelucibrillaronodadietrolecase,finoachenecontòdieci.Undici,inclusoilsuo

gruppo,cel’avevanofatta.Solounoavevafallito.Rexussivoltòversoilsuogruppoefeceuncenno,conilcuorecheglimartellavaselvaggiamente.“Perlaliberta!”gridòtirandofuorilaspadadalfoderoecorrendonellapiazzaconirivoluzionariche

loseguivanoallecalcagna.Sebbeneavesselemanitremantielagolasecca,nonesitòunsolomomento.Attornoaluiglialtrigruppidirivoluzionariscattaronodall’ombraedadietrogliedifici,eillororuggitoriempìlapiazza.

Rexussibuttòaddossoalmurodisoldatidell’Imperoepoineoltrepassòaltritreall’internodellapiazza,guardandolapiattaformaneimomentiincuinonstavalottando.Dovevaarrivarelìprimachefossetroppotardi,losapeva,primacheperdesserolelorovite.

“Combatteteconnoieconquistatelavostraliberta!”gridavaaicivilimentresifacevastradaattraversolafolla.

Lentamentenotòchegliuominiattornoaluiiniziavanoabattersicontroilnemicoamaninude.Scoppiòilcaos.Isoldatidell’Imperoiniziaronoadattaccareicittadini,massacrandochiunquesitrovasseneiparaggi.

Rexusraddoppiòisuoisforzi,colpendoisoldatimanmanocheproseguiva.Mentreisuoiuominiriempivanolapiazzadaognilato,luisollevòlosguardoevideilgeneraleDracochevenivaportatoviasottoaunamontagnadiscudi.Afferròunafrecciadallafaretra,miròversounastrettafessuratragliscudietirò.

UnmomentodopoilgeneraleDracogridòecadde,stesosullapiattaformaconunafreccianellaspalla.

Isoldatichel’avevanoprotettosigiraronoversoRexus.“Arrestatelo!”gridòunsoldato.MaRexusfuvelocecomeunfulmineconilsuoarcoetiròcontrodilorocosìrapidamenteche

nessunoriuscìaraggiungerlo.Sfrecciòversoipalieconl’aiutodeglialtririvoluzionarisciolseiprigionieridallecatene,liberandoliprimachefossetroppotardi.

Madov’eraAnka?sichieseguardandosiattorno.Nonc’eratempopercercare.Rexussiportòsulbordodellapiattaformamaneggiandoilsuoarcoe

uccidendotantisoldatidell’Imperoquantefrecceaveva.Allafineilmurodisoldatichecircondavalapiazzasiaprìlungoillatonordeledonneeibambini

corseroversolestradelateralilasciandosologliuominiacombatterecontroiloropersecutoriinmezzoalclangoredispadeeglisbuffidiuomini.Gliuominicadevanodaentrambeleparti,ammassandosinellestradedoveorascorrevailsangue.

Rexusbalzògiùdallapiattaforma,colpendounsoldatodopol’altro,pienamenteassorbitoinunabattagliacheavrebbepotutocreareodistruggerelaribellione.

Ilcuoreglisispezzavaunpo’dipiùognivoltachevedevaunodeisuoiuominiouncivilecadere.Sifececoraggioinquelmarasmaimmaginandodinonpotermorirepermanodiunaspadadell’Impero.

Maproprioinquelmomentoduesoldatiglisiavventaronocontrocontemporaneamente,unocolpendoloalfiancoel’altrotirandogliunmartellodall’alto.

Ilcolpoallatestafuimprovviso–frastornante–laspadanellaspallaundoloreacutocheglifeceuscireungridodallelabbramentrecadevaaterra.

Perqualcheistantenonpotévedere.Dimenandolaspadadavantiaséneltentativodidifendersi,sentìunaltrodolorosofendenteallagamba.

Cercòdiconcentraregliocchi,matuttoeraunvortice.Ungridolofeceritrarreinposizionefetale.Gliechidellabattaglialocircondavano.Ora,pensò,oramuoio.

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EconquelpensierocapìcheCeresnonavrebbemaisaputoquantoluilevolessebene.Manessunaspadaglitrafisseilpetto.Nessunalanciaglivenneconficcatanell’addome.Inveceudìgli

sbuffidegliuominieilclangoredellespadechecollidevano.QuandoRexusfufinalmenteingradodivederedinuovo,scorseNesoschesilanciavacontroidue

soldatidell’Impero:stringevalaspadainunamanoeunalancianell’altra.LentamenteRexussialzòinpiedi,laferitaallaspallachebruciava,ilcolpoallatestachelofaceva

ancorasentirefrastornatoeiltaglioallagambacheglifacevaunmaleincredibile.Caddeunavolta,masirimisesubitoinpiedi.

Nesosaffondòlalancianelcollodiunodeisoldatidell’ImperoesentendositornarelaforzaRexusaffondòlalanciaprofondamentenell’ascelladelnemico.

Uncornorisuonònellapiazzaeisoldatidell’Imperosollevaronogliocchieiniziaronoadevacuarecorrendoversolestradelaterali.Folledicittadiniliinseguironouccidendoli.

Irivoluzionariesultarono,inclusoNesos.MaRexusnonriuscivaadalzarelebracciaeimprovvisamenteleginocchiaglisifecerodeboli.

Nesosglicorseincontroafferrandoloprimachecadesseeaiutandoloadadagiarsiaterra.Mentrelaquietecalavasullapiazza,RexusrimasesdraiatoaguardareversoilmonteAlva,versola

grotta,ilcastello,dovesapevachesitrovavailgrossodeisuoiuomini.Sgranògliocchi.Lasuaanimagridò.Ilcastelloeraavvoltoinunferoceinfernodifiamme.Larivoluzioneerafinita.

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CAPITOLODICIANNOVECeresavevalapelled’ocamentreaspettavachel’asciacalassesudilei.Lafollaavevafattosilenzio

eleiudìilboiasollevarelalamainaria.Inquelmomentotuttalasuavitalepassòdavantiagliocchi.Maconsuasorpresal’ascianonscese.Sentìinvecedellebracciaattornoallavita.Eunattimodopoqualcunolastavasollevandoinaria.Atterròdipancia,piegandosiinavanti,rendendosicontodiesserestataposatasuldorsodiun

cavallo,legambedaunaparteelatestadall’altra.Qualcunomontòsulcavallodietrodileielofecepartireall’istante.Ceressentìunbracciofortechelatenevaperifianchiimpedendoledicadere.Sentìlefreccechesibilavanoinariaandandoacolpireun’armaturaounoscudo.

Isoldatidell’Imperogridavano,glispettatoriurlavano,malelorovocilentamentesvanironomentreilcavallogaloppavavia.

Dopounpo’ilcavallosifermòeleisentìlapersonachel’avevacatturatascendereaterra.Poidellemanirobustelapreseroelasollevaronotirandogiùanchelei.

SitolselabendadagliocchielesifermòilfiatoquandovideilvoltodiTano.“Vieni,”ledisseprendendolapermanoetirandolaversoilpalazzo.“Aspetta,”disselei.“Perché…come…?”Notòchelesuemanistavanoancoratremandoenonpotevacrederedinonessereancoramorta.Luilatrascinòattraversol’ingressoprincipale,leginocchiamollichelepermettevanoappenadistare

inpiedi,confusione,rabbiaesorpresachelevorticavanonellamentetutteinsieme.“Dobbiamoparlarealreeallareginainquestoistante,primacheisoldatidell’Imperociprendano,”

disseTano.Ceressiirrigidìestrappòlapropriamanodallasua,pietrificataall’ideadivedereilreelaregina.“No!Perché?”glichiese.“Hannoordinatolorolamiaesecuzione.”Tanolatiròdietroaunacolonnanelvestibolo,spingendoladelicatamentecontroilmarmofreddoe

guardandolanegliocchi.“Intendevoveramentequellochehodettonell’arena,”ledisse.Leisocchiusegliocchi.“Puoifidarticiecamentedime.”Quandosichinòinavantieappoggiòlafrontecontrolasua,Ceresrimasesenzafiato.“E…hobisognodite,”ledisse.TanosollevòunamanoeguardòlelabbradiCeresmentrenedisegnavailcontornoconlepuntedelle

dita,ilsuotoccoleggerocomeunapiuma.Ceresrabbrividìdipiacere,ilsuoprofumoattornoalei,ilsuovoltoauncentimetrodalproprio.Ma

laguerratralasuatestaeilsuocuorelafeceirrigidire.Nondoveva,no,nonavrebbegodutodellasuacarezza,lovietòalpropriocorpo.Erapursempreunsuonemico,efintantocheavessevissuto,dovevarestaretale.

Portandolamanodietroallasuatesta,TanospinselasuaguanciacontroquelladiCeresequellatenerezzalefeceemettereundebolesospiro.Sentìlesuemaniavvolgerlelavita,ilorocorpipremutiunocontrol’altro,caldieteneri.

“Manondevidirloanessuno,”ledisseritraendosi.“Vieni.Dobbiamovedereilreelaregina.Hounpiano.”

Controlasuavolontà,Ceresglipermisedicondurlanell’enormevestibolo,passandoaccantoamassiccecolonnedimarmochesalivanoaltefinoalsoffitto.Ceresnonavevamaivistounasimile

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architettura:sembravacheilpalazzofosseunedificiofattodaglidei.Tendediseta,candelabriscintillanti,statuedimarmoevasidoratiadornavanogliinterni.Essendoappenastatainprigione,avendovissutoinestremapovertàpertuttalasuavita,eracomesesisentissetrasportatainunaltromondo.

Arrivandoalsecondopiano,Tanolacondusseversoun’enormeportadibronzoelaaprì.Entraronoinunagrandissimastanzarettangolareeoltreinnumerevolicolonnedimarmorossoefilediseggipienidiuominiedonnevestitielegantemente,sitrovavanoduetroni.Lìsedevanoilreelaregina.

TenendoCerespermano,Tanoandòversoitroni.Ilresialzòinpiedi,rossoinvolto,levenecheglisporgevanodallafronte.“Cos’haifatto?”tuonò.Lareginaglipreselamano,mailrericambiòilgestoconunosguardominaccioso.“SepromettidirisparmiarelavitadiCeres,sposeròStefania,”annunciòTano.Ceresloguardòdilato,chiedendosicosastessefacendo,confusariguardoallaprecedente

dichiarazione.“Pensidiesseretuagovernarequestoregno,ragazzo?”chieseilre,poisigiròversoisoldati

dell’Impero.“Arrestateli!”“Nonmiarresterai,”gridòTanofacendounpassocoraggiosoversodiluiepuntandoglicontroildito.Maisoldatidell’Imperonongliprestaronoattenzione.Ilrefeceuncennoconlamano,quindiCereseTanovenneropresidinuovoequestavoltafinironoin

prigioneinsieme.

*

Ceresstavainpiedivicinoallesbarre,guardandoversoilcorridoiodellaprigione,l’incredulitàlentamentesostituitadalladisperazione.Nonerapassataneancheun’oraeleisitrovavadinuovolìinquelbucomarcio,inattesadelsuodestino.Almenooraavevanounacellaperloro,nonc’eranomalviventidicuiaverepaura.Maapartequestosapevachelasuasituazioneeracritica.Estremamentecritica.

Pensòaglialtricheeranostatiportatialpatiboloinsiemealeiesichieseselasentenzafossestataportataatermine,selorofosserooraunadellemigliaiadimortipermanodelcrudeleImpero.

Epoic’eraApollo…Lelacrimeleriempironogliocchieleineasciugòunamentrecadeva.GuardòTanochesedevasulpavimentolercio,lasuadignitàstrappatagliconunasolaparoladelre

malvagio.“Mispiace,”dissetirandosulatestaeappoggiandolaallaparetedellacella.“Nonpensavochemio

ziociavrebbegettatiinprigione.”“Nonpotevisaperlo,”risposeCeres.“Avreidovuto.”Seguìunalungapausa,delrestocosac’eradadire?sichieseCeres.Esaminareglieventicheli

avevanoportatilìnonavrebbecambiatolalorocondizione.Tanosialzòecamminòavantiindietroperunpo’.“HovalutatoinmodosbagliatoildesideriodellareginadivedermisposatoconStefania,”disse.DiededeicalciallapareteefecetintinnarelacatenacosìfortecheCerespensòcheavrebbepotuto

spezzarelesbarre.“Nonbiasimartiperlacrudeltàdeglialtri,”glidissequandosifucalmatoeiloroocchisi

incontrarononelbuio.“Nonavreimaidovutofermarequelcavallo.”

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Leisostenneilsuosguardo,intenso,ilricordodellesueditasullaboccaedeilorocorpipremutil’unocontrol’altroancoravividoinlei.

Udìdeipassicheattraversavanoilcorridoioequandosigiròvidenumerosisoldatidell’Imperochegettavanounagiovanedonnaediversiuomininellacellaaccantoallaloro.

Sussultò.“Anka?”disseguardandoattraversolesbarreericonoscendola.Ankaafferròlesbarreconmaniinsanguinate,ilcorporicopertodibruciature,isuoibellissimiricci

spariti,tagliatialunghezzeirregolari.“Ceres?”chiesestrabuzzandogliocchi.Isoldatidell’ImperoaprironolacelladiCereselatiraronofuoriinsiemeaTano,trascinandolilungo

ilcorridoio.“Cos’èsuccesso?Imieifratellistannobene?ERexus?”gridòCeresadAnka,disperatadiavereuna

risposta.“C’èstataunabattaglia,”iniziòAnka.MasvoltaronounangoloeCeresnonpotépiùudirelasuavocealdisopradeipesantipassidei

soldatidell’Impero.Rimaseannichilita.“Vichiedodidirmidovecistateportando,”disseTano.Isoldatirimaseroinsilenzioelispinseroavanti.IlcuorediCeresbattevaallostessomododiquando

stavaandandoversoilpatibolopocoprima.Vennerospintifinoinfondoalcorridoioeunavoltaarrivatiallascala,isoldatisifermarono.“Andate,”disseuno.PerplessaCeresguardòTano.Luilepreselamanoeinsiemeiniziaronoasalirelascala.Cosaliaspettavaincima?sichiedevaCeres,trovandoimpossibilecredereosperarechefossero

veramenteliberidiandare.C’eralàfuoriuncarroprontoaportarlialpatibolo?C’eranounadecinadisoldatidell’Imperoinattesa,prontiacolpirliconfrecceinfuocate?

Tanolestrinselamano,ilvoltoapparentementemoltopiùcalmodellaruggenteansiacheleisentivadentrodisé,esichiesecomepotesseesserecosìcalmoinunmomentocomequello.

Arrivatiincimaaigradini,Ceresvidelareginainpiedidavantialoro,lemaniintrecciatedavantialsuocorpo.

LadonnaguardòlemanidiCereseTanocheeranostrettetraloroesiaccigliò.“Horagionatoconilreeabbiamoconvenutodiliberarvisegiurisolennementechesposerai

Stefania,”disseaTano.“Logiuro,”disseTanostringendoancorpiùlamanodiCeres.“Edettoquestomiaspettochevoiduenonabbiatenessunaltrocontattosenonquello

dell’allenamentoperleUccisioni,”disselareginasocchiudendogliocchi.“Capito,”disseTanoannuendo.LareginafeceunpassoinavantiefissòCeresnegliocchi.“Eperquantoriguardate,ragazzina,”disse,“hodeiprogettiperte.Potraianchepensarediessere

felicediessererimastainvita,maprestodipentiraidinonaverpersolatestasuquell’impalcaturaoggi.”

LareginagiròsuitacchieandòviaeCerescapìchetralemuradelcastellopotevaesserciqualcosadiaddiritturapeggiorediciòchesitrovavafuori.

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CAPITOLOVENTI

Ceresarrivòprestissimolamattinasuccessiva,lamenteancoravorticanteperglieventidellanotte

prima,perquantovicinaerastataallamorte.EsoprattuttopienadipensieridiTano.Glidovevalavita.Eppureancoranonsapevaseloamavaoloodiava.EsapendocheRexuseralàfuoriadaspettarla,nonsopportavadiprovarequeisentimentiperqualcunaltro.

Ansiosadidistoglierelamentedatuttoquestoeriprenderel’allenamentoconTano,Ceressiconcentròsulsuolavoro.Congrandecuradisposelaarmichepensavaavrebbepotutousarequelgiorno,poiriempìdiacquafrescailsecchioperbere.

Sistavaconcentrandoquandoimprovvisamenteconlacodadell’occhiovideLuciochevenivadrittoversodilei,gliocchipienidiodio,imuscolirigidietesineldesideriodiaggressione.Ceressiirrigidì.Nonsivedevaunasolaaltrapersonaneiparaggieoradesideròdinonesserearrivatacosìpresto.

Epoi,quandovidelasuaspadainmanoaLucio,ilcuoreiniziòamartellarleinpetto.Sapevadinonpotersibattereconlui:sarebbepotutafinirearrestataegettatadinuovoinprigione.Ma

nonpotevaneppuredifendersi,sapendocheluinonavrebbeavutonessunoscrupolonell’ucciderla.Poiunpensierolebalzòintesta.Erastatalareginaaprogrammaretuttoquesto?Allarmatasiguardoingiropervederesecipotesseesserequalcuno,manonudìnessunavocenévide

nessunoinlontananza.AvvicinandosiLuciosiaccigliòefeceunpassominacciosoversodilei,lamanochestringeval’elsa,

levenesporgentisullafronte.“Mettiquellaspadasultavolo!”disseunavoceruggenteallespallediCeres.Leisivoltòdiscattoevideunosconosciuto.Eravestitoallamanieradelleisolemeridionali,una

tunicapiùlungadelnormale,simileaquellecheavevavistodaquelleparti.Avevalapelledorata,icapellilunghifinoallespalle,nerieraccoltiinunacodadicavallo,laposturaeretta.

Conocchiscurietorvilanciòun’occhiataaLucioconunataleintensitàcheCeressiconvinsechepotesseuccideresoloconlosguardo.

Lucioserròlelabbraemiselaspadasultavolo.“Oravattene,”dissel’uomo.Lucioglilanciòunosguardopienodidisapprovazione,mafecequellochel’uomoavevadettoesene

andòsbuffando.“ImmaginochetusiaCeres,”chiesel’uomo.Leiesitòarispondere,chiedendosisepotersifidarediquellosconosciuto.Magarieraunassassino

mandatodallareginaaducciderla.Leparoledellasovranalerimbalzavanoancoraintesta.“Chisiete?”glichiese.“PuoichiamarmimaestroIsel,”dissel’uomo.“Sonoiltuonuovomaestrodicombattimento.”Inizialmentepensòdiaversentitomale,soprattuttoconsiderandoleultimeparoledellaregina.Mail

modoincuiIsellaguardava,conrispettoedignitànegliocchi,laportaronoadosarecrederecheavessedettolaverità.

“Daorainpoi,pertreorealgiorno,tialleneròperfartidiventareunacombattente,”ledisse.“Tiistruiròcomeunuomo,cosìchenessunuomopossamaitoccartioaverelamegliosudite.Accetti?”

Oracredevachefossevero,maperché?Efuanchesorpresacheaddiritturaglielochiedesse.Ilnonaccettareeraforseun’opzione?Sapevacheancheselofossestata,sarebbestatodasciocchirifiutare.

“Qualèloscopodiquestoallenamento?”chiese.“Tanomihamandatodate.Undonoperrendertiforte.Perdarticiòchedesidericosìtanto:una

possibilitàdiimparareacombattere.Acombatteresulserio.”Un’esplosionedigioialeeruppenelpettoeperunmomentononriuscìarespirare.

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“Accettiodevodirglicherispettosamenterifiuti?”lechieseconunluccichionegliocchi.“Accetto.Accetto,”disse.“Bene.Allora,seseipronta,iniziamo.”Ceresannuìesigiròperprenderelasuaspada.“No!”disseIsel.Sorpresa,Ceressivoltònuovamenteversodilui.“Primadeviimpararecomemorire.”Confusa,Ceressocchiusegliocchi.“Mettitialcentrodell’arena,”ledisseindicandounpuntoconlaspada.Ceresseguìlesueindicazioni,enonappenaebbepresopostoluicamminòlentamenteincerchio

attornoalei.“Icombattentidicortedevonocomportarsiinuncertomodo,”disse.“Quandorappresentiilre,

l’Impero,tisirichiedeunostandarddieccellenza.”Ceresannuì.“Cisonospecificiritualidimorteecisiaspettachetumuoiacoraggiosamente,senzaalcunatracciadi

paura,offrendotestessaachitiassassinaasanguefreddo.”“Capisco,”risposeCeres.L’uomosiportòdavantialei,lemaniintrecciatedietroallaschiena.“Vedomoltapauraneituoiocchi,”ledisse.“Latuaprimalezionesaràdisradicareognitracciadi

vulnerabilità,digentilezza,esoprattuttodipauradaltuocontegno.”Sifecepiùvicino.“Latuamenteèconcentratasualtrecose,sualtriluoghi.Quandoseiconme,nienteenessunaltro

esistealtrove!”esclamòconvocepienadipassione.“Sì,maestroIsel.”“Peressereuncontendente,inquantoragazza,devifareildoppiodellosforzo,faticaretrevoltepiùdi

unuomo,eseloropercepisconodelladebolezzainte,lauserannocontrodite.”Ceresannuì,sapendochedicevalaverità.“Lasecondalezioneiniziaimmediatamentediseguito,edèunalezionediforza.Seimagra.Tiservono

piùmuscoli,”ledisse.“Vieni.”CeresseguìIselversol’oceanoesifermòsullescoglieresporgenti.Perleprimedueorelefecesollevarepesantimacigni,lanciarerocceedarrampicarsilungoripidi

pendii.Proprioquandoilsuocorpolastavaimplorandodismettere,perl’ultimaoralacostrinseasequenze

discattieflessionisullasabbia.Allafinedellalezioneisuoivestitieranocompletamentezuppidisudoreeimuscoliletremavanoper

lafatica.Riuscìastentoacamminarepertornareapalazzo,doveglialtriguerrierisistavanoallenando.QuandofuronoarrivatimaestroIselleporseunacoppadilegno.“Berraiquestoognigiorno,”ledisse.“Èuntonicodicenere,ottimoperossaforti.”Leimandògiùquellabevandadisgustosa,lebracciacosìfiacchedariuscireamalapenaaportarsila

tazzaallelabbra.“Domanicivedremoquiall’albapercontinuareiltuoallenamentodiforzaealtro,”disse.MaestroIselfeceuncennoaunarobustadomesticael’allegraragazzasiavvicinò.“Adomani,Ceres,”ledisseallontanandosiattraversoigiardini.“Lapregodiseguirmi,miasignora,”ledisseladomesticaavviandosiversoilpalazzo.Ceresnonpensavadipoterfareunsoloaltropasso,mainqualchemodo,quandochieseallesue

gambedimuoversi,riuscìaseguirla.

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Ladonnalacondussenelpalazzo,salironoquattrorampediscaleversolatorreoccidentale.Arrivateincimaaunascalaachiocciolaentraronoinunastanza.Lelenzuolaeranofattediseta,letendedifinelinoeillettoeralargoquantoeralungo,posizionatovicinoallaparetesettentrionale.

C’eranoquattroabitiappoggiatisulletto,duefattidifinissimaseta,eduedisofficelino.Difrontealcaminetto,sopraauntappetodipellicciabianca,sitrovavauncatinopienodiacquabollenteconpetalidiirischegalleggiavanosullasuperficie.

“MaestroIselhafattoprepararequestocibospecialmentepervoi,miasignora,”disseladomestica.LostomacodiCeresbrontolòquandovidelatavolaricopertadicarni,fruttaeverdura,orzo,fagiolie

pane.Visiavvicinòedivorònumerosebocconidicibo,mandandologiùconilvinodauncaliced’oro.“Possoaiutarviasvestirviperilbagno,miasignora?”chieseladomesticadopocheCeresebbefinito

dimangiare.Ceressisentìassaliredaun’improvvisaondataditimidezza.Qualcunochelasvestisse?“Io…”balbettò.Maprimachepotesserifiutare,ladonnalestavagiàtirandolacamiciafuoridaipantaloni.Quandofu

deltuttosvestita,laaiutòadentrarenellatinozzael’acquacaldalaavvolsedandosollievoaognisingolomuscolodolorante.

LadonnaandòavantialavarelapellediCeresconunaspugna,poilavoròaisuoicapellidistricandoliconunalozionedaldolceprofumodimiele,facendolidiventareliscicomelaseta.

Ceresuscìdalcatinoeladomesticalaasciugò,poilacosparsediolioeglielostrofinòsullapelle.Allafinelemisedeltruccosulviso.

“Ilvostrovestito,miasignora,”disseladonnaporgendolequellorossocorallo.PrimaaiutòCeresamettersiunatunicabiancachelearrivavaallecaviglieelecoprivalespalle,poi

lemiseaddossol’abitochiudendoloconunaspillad’orosopraallaspalla.OsservandoilmaterialeCeresvidechelastoffaeradecorataconfilodorato.Ledecorazionile

ricordavanoigiglidellavallata.AllafineladomesticaacconciòicapellidiCeresraccogliendoliparzialmenteesullatestalemiseuna

fascettadorataaformadighirlanda.“Sietebellissima,sepossopermettermididirlo,miasignora,”disseladonnaconunsorrisodopo

averlaammirata.Siudìimprovvisamentebussareallaporta,eladomesticaandòadaprire.Ceressiguardònellospecchioequasinonsiriconobbe,lelabbratintedirosso,ilvoltoimpolverato

dicipria,gliocchianneritidaltrucco.Ancheseerariconoscenteperilciboeilbagnocaldo,odiavaquell’aspettodaprincipessa,propriol’aspettochenonavevasopportatopertuttalavita.

Poilevenneun’ideaesigiròversoilmessaggeroallaporta.“PotrestecortesementedireaTanochevorreiavereAnka,laragazzachesitrovainprigione,come

miadamigella?”chiese.Ilmessaggerosiinchinò.“Porteròilmessaggio,”disse.LadonnachiuselaportaesiavvicinòaCeres.“Uninvitopervoi,miasignora,”ledisseconuninchino.Cerespreseilbigliettodalpiattinod’argentoelosrotolò.Ceres,setifapiacere,mipiacerebbeaverel’onoredellatuacompagniaoggipomeriggio.Sarebbeuna

grandissimagioiapermesecipotessimovedereinbiblioteca.Conaffetto,Tano.

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Ceressisedettesullettoecercòdiignorarel’eccitazionechelescorrevadentroalpensierodi

rivedereTano–loroduesoli–proprioinbiblioteca.Leiamavastudiareederaspessosgattaiolataviadicasaperandarealeggeredocumentiallabibliotecachesitrovavaasoliventiminutidallacasadeisuoigenitori.

NondevoprovareemozionealpensierodivedereTano,ordinòasestessalasciandocadereilfogliettodilato.Seavessepermessoalsuoaffettoperluidicrescere,ingannarloepoitradirlosarebbestatomoltodifficile.EleiamavaRexus.Comepotevaanchesoloconsiderareuninvitodelgeneredapartediunnemicochesolopochigiorniprimadisprezzava?

Epoisapevacheaccettarel’invitodiTanoeraanchepericoloso.Soloierilareginaavevaordinatochenonsivedesseroaldifuoridegliallenamenti,equiTanostavaapertamentedisobbedendoalsuocomando.Nonavevapaura?

Sembravadino.AvevaveramenteaccettatodisposareStefaniapersalvarlelavita?Cereserameravigliata.Erala

cosapiùgentilechenessunoavessemaifattoperlei.Troppogentileineffetti.Avrebbedovutodirglicheeraunsacrificiotroppogrande.Sì,eccocos’avrebbefatto:avrebbeaccettatol’invitoperdirglieloeperricordarglicheavevaanche

acconsentitoanonvederla.

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CAPITOLOVENTUNOQuestacosanonandràafinirebene,pensavaCeresmentrepercorrevalascalaachiocciolafuoridalla

suastanza,guidatadalladomestica.Conlemanisudateeilcuorechesirifiutavadibattereadunritmoragionevole,ognipochisecondidovevafermarsiequasigirarsiversolasuacamera.Làdentroeraalsicuro.LìTanononleavrebbefattovisitaeleinonsisarebbeodiataperaveraccettatoilsuoinvitoedessereslealeneiconfrontidiRexus.

Sifermòinfondoallarampaesbirciòlungoilcorridoiodovedecinedicolonnedimarmosegnavanoilpassaggio.Ladomesticacontinuòadavanzare.Ilsoffittosembravaaltocomelecimedellemontagne,ilpavimentoeralisciocomeunlagoinungiornotranquilloeidipintisulleparetiraffiguravanoiprecedentire,regine,elementinaturalieanimali.

Ladamigella,oraadiversipassidavantialei,sigiròelefecesegno.“Coraggio,andiamo,”ledisse.“Oforsesietetroppodolorante?”Eradolorante,sì,manoneraquelloilmotivopercuinonsimuoveva.Adognimodosapevadidover

farequestacosa,quinditiròindietrolespalle,feceunprofondorespiroeavanzò.UnavoltaarrivataalpianodisottoladamigellaportòCeresall’esternoelaguidòattraversoilcortile

sullatodelpalazzo.Arrivaronoaunedificioseparato:lafacciatadellabibliotecasipresentavaconseicolonnedimarmo.

Davantisitrovavaunafontanasullaqualesvettavatorreggianteunastatuadellaregina.IlsuosguardofissavaCeresdall’alto.

Anchequimistaguardando,pensòCeres.“C’ènient’altrochepossafareprimadiandarmene?”disseladomesticaconunsorriso.Ceresscosselatestaeguardòladonnaallontanarsi.“Ceres?”udìunavocedietrodilei.SigiròevideTanoconunatogabiancaavvoltaattornoalcorpo,iricciolineribenpettinatieordinati.

Ancheseavevaunaspettopiùformaledelsolito,glidonava.Cerestentòdinonfarselopiaceretroppo.“Quasinontiriconoscevo,”ledisse.“Sembro…nonsembrome,”risposeleitorturandosilemani.“Sembriperfettamentete,solounpo’piùpulita,”ledisseluiconunaleggeraespressionedivertitain

viso.Sichinòversodileieinspirò.“Ehaiancheunbuonprofumo,”aggiunse.Dituttelecosechepotevanotare,pensòirritata,sebbenenoncapacediimpedirealsuocuoredi

battereunpo’piùpiano.“Primano?”glichiesesollevandounsopracciglio.“Nontantoquantolealtreragazze,”ledisse.“Beh,nonabituartici.Nell’arenanonprofumeròdiragazza.”TanorisedicuoreequestoreseCeresancorapiùirritataconlui.“Andiamo?”lechieseporgendoleilbraccio.Senzaprenderlo,leisimiseacamminareesalìigradinicheportavanoallabiblioteca.Losentì

espiraresonoramentedietrodilei.EntrandoCeressussultòquandovidemigliaiaemigliaiadirotolidipergamenainfilatisuscaffalidi

legnoaogniparete.Nonavevamaivistocosìtantiscrittinellostessoposto.L’altrabibliotecadoveavevastudiatoeramoltopiùpiccola.Oh,quantolesarebbepiaciutosedereinquellastanzapergiorniesettimaneemesi,assorbendotuttalaconoscenzacontenutalàdentro.

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Lastanzaeracalda,l’odoredilegnoepergamenainondaval’ariaumidaeailati,vicinoatavolidilegnoetracolonnedimarmo,sedevanostudiosivestiticontoghe,intentialeggereescrivere.UnasilenziosaariadiriverenzaaleggiavainquelluogoeCeresvisisentivaleggeraefrastornata.

Alcentrodellabibliotecaunuomoanzianostavasedutoauntavolodimarmo,piegatosuunrotolodipergamena,intentoaleggere.Avevalatestacalva,ilcherendevalesuegrandiorecchieancorapiùpronunciate,eavevapenetrantiocchiblualdisopradiunnasolungoecurvo.

Sollevòlosguardoesorrise,eimmediatamenteCerescapìchelesarebbepiaciuto.Tanoentròdietrodileielemiseunamanosullaschiena.Ilcaloresiraccolselìmentreluilaspingeva

dolcementeavanti,versol’anziano.“Ceres,tipresentoCosma,”disseTano.“Èlostudiosodicorte,tralealtrecose.”“Onoratadiconoscerla,”disseCeresconuncennodellatestaeunleggeroinchino.“L’onoreèmio,miacara,”risposel’uomomostrandounlargosorrisomentreleprendevalamano.“Qualialtrecose?”chieseCeres.TanomiseunamanosullaspalladiCosmaegliocchiglisiriempironoditenerezza.“Consigliereinsegnante,amico,padre,”disse.L’anzianoridacchiòeannuì.“Padre,sì.”Cosmaarrotolòlapergamenacheavevadavanti,masebbeneCeresardessedallacuriositàdisapere

cosacifossescrittodentro,nonosòchiederedileggere,pensandochenonfosseunarichiestalecita.“Nonlodirestimai,maavrestidovutovedereTanoquandoèarrivatoalcastello,”disseconvoceche

parevapotersispezzareinognisecondo.“Erauntalepiccoletto,magroescheletrico,chenessunoavrebbemaipensatochesarebbecresciutodiventandograndeerobustocomeundio.”

Ceresrise.Tanosiportòdietroall’anzianoesidiedeuncolpettoalleorecchie.Ceresannuì,capendocheCosmaeradurodiudito.

“Tanomagaritel’hadetto,mahapersoisuoigenitoriquandoeraappenaunbambino.Eranodellecosìbravepersone,”dissescuotendolatestaepiegandolelabbraversoilbasso.

“Mispiacesentirlo,”disseCeresguardandoTano,maluinondisseniente.L’anzianoraccolselapergamena,maprimadiriporla,lacuriositàassalìCereseleimisedaparte

l’esitazione.“Possoleggerla?”chiese,forzandolavoceadesserepiùaltadelsolitoinmodocheCosmapotesse

sentirla.Tanosgranògliocchimostrandosiincredulo.“Cosac’è?”chieseCeressentendosiunpo’imbarazzataperlasuaocchiata.“Pensavo…davoperscontatochenonsapessileggere,”ledisse.“Beh,pensavisbagliato,”ribattélei.“Adorostudiarequalsiasicosamicapititralemani.”Cosmariseelefecel’occhiolino.“AnchesequestanonèlabibliotecapiùgrandediDelo,èlapiùvecchiaecontienegliscrittideipiù

grandifilosofiedialcunideimiglioristudiosidelmondo,”disseCosma.“Seipiùchebenvenutaastudiaretuttoquellochevuoi,qui.”

“Grazie,”disseCeresscorrendolapergamenacongliocchi.“Potreiviverciinquestoposto.”“Aspetta,”disseTanosocchiudendogliocchi,l’espressionepienadiscetticismo.“Cos’èchehai

studiatoesattamente?”“Matematica,astronomia,fisica,geometria,geografia,fisiologiaemedicina,oltreadaltrecose,”

disseCeres.Tanoannuìmeravigliato,eforseancheunpo’orgogliosodaquantoCerespotévedere.“Tano,perchénonfaifareallacararagazzaungirodelrestodellabiblioteca,inmodochepossiamo

studiarealvostroritorno?”chieseCosma.

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“Vorrestivederla?”lechieseTano.“Certo,”risposeCeresconl’eccitazionechelecrescevadentroalsolopensiero.Tanoleoffrìdinuovoilbraccio,mapropriocomeprimaleiglipassòaccantoenonloprese.Lui

ruotògliocchialcielo.Primalaportòallasalastudio,poiinunsalonedaletturaeinunoperleriunioni,primadimostrarle

finalmenteigiardinidellabiblioteca.Camminaronoinsilenziosulvialettodipietra,trastatuedideiedee,cespuglibencurati,colonne

ricoperted’ederaeinnumerevoliaiuoledifioricolorati.Unaleggerabrezzaleaccarezzavailvoltoel’ariaeracaricadell’odoredirose.

NellasuamenteCeresricordòchec’eraqualcosacheavevaprogrammatodidireaTano,maoracheeralìconlui,nonlevenivainmentecosafosse.

“Devoammetterediessererimastopiuttostosorpresoquandohaiiniziatoafarelalistadellecosechehaistudiato,”ledisseTano.“Mispiacenonaverticredutoall’inizio.”

“Beh,atuadifesac’èdadirechemoltepersonecomuninonhannoistruzioneelamaggiorpartedellagentedicortepensadisaperetuttoditutti,quindicomefaceviasaperlo?”glidisse.

Luiridacchiòperquelcommentobeffardo.“Sonoilprimoadammetterediessereignorantesumoltecose,”ledisse.Leiloguardòdilato.Stavafingendodiessereumile?Difficileadirsi.“Comehaiimparato?”lechieseintrecciandolepropriemanidietroallaschienamentrecamminavano.“Ilmiglioreamicodimiopadreeraunostudiosoemilasciavasgattaiolarenellabibliotecaaleggere.

Emoltevoltestavaanchesedutoinsiemeameemifacevadainsegnante,”rispose.“Sonofelicechelàfuoricisianodegliuominiragionevolicheincoraggianoledonneastudiare,”

disse.Ceresloguardòdinuovo,cercandodicapiresefossesinceronelsuocommentoono,epensandoche

potevaanchenonesserecomesembrava.“Cosmaèunodiquegliuomini.Setifapiacere,possochiederglidicontinuarelatuaistruzione.”Ceresfuincapacedireprimereunsorrisodaorecchioaorecchio.“Mipiacerebbe.Mipiacerebbetantissimo,”rispose.Camminaronoancoraunpo’earrivaronoaunsemicerchiodicolonnedimarmo.Tanolainvitòa

sedersisullapancadipietraedopochesifuaccomodatasimisevicinoalei.Quandovidelacittàeilmaresottodiloro,Ceressospirò:eracosìbello.

“Nonavevocapitocheituoigenitorifosseromortiquandoeripiccolo,”disse.Tanoguardòversolacittàarricciandounpocoilnaso.“Nonmiricordodiloro,anchesehosentitounpo’distoriechemiharaccontatoCosma.”Feceunapausaespinseunamanoversolasua,lasciandochelelororoseeditasisfiorasserosulla

panca.Ceresnonpotòfareamenodinotarecheilsuostomacosiaggrovigliava.“Michiedospessocomefossero,esoprattuttocomesarebbeavereunamadreamorevole,”disse.“Comesonomorti?”chieseCeressottovoce.“Nonèsicuro,maCosmapensachequalcunoliabbiaassassinati.”“Maèorribile!”esclamòCeresmettendosenzapensareunamanosullasua.Rendendosicontodiciòcheavevaappenafatto,stavapertirarlavia,maTanolaafferròelatenne

stretta.Rimaserocosìsedutiperunpo’ditempocheleparveun’eternità,ilorocuorichebattevanoconforza,

ilrespirointerrotto.Nondovevaguardarlonegliocchi,sidisse,perchésapevachesel’avessefattosarebbesuccesso

qualcosa.Qualcosaditerribile.Qualcosadimeraviglioso.

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Luilemiseunamanosottoalmentoeglielosollevòinmododanonconsentirlediguardaredanessun’altrapartesenonneisuoiocchi.

Etutt’auntrattofucomesetuttal’ariafossesvanitaattornoaleiesisentìcalda,piùcaldachemai.GliocchiscuridiTanosiposaronosullesuelabbraeunaqualcheforzainvisibilelaattiròalui,

strappandoladallasuarisoluzionedistareallalarga,trascinandolaviadaRexusedatuttociòcheavevasempreamato.

ConunmorbidosorrisoTanosollevòunamanoeleaccarezzòlaguanciaeCeresnonriuscìpiùadistoglierelosguardo.Tanosichinòinavantieconlelabbraincontròlasuagolamorbida.

Cerestrattenneunospiazzatorespiromentreportavalemaniinmezzoaisuoifoltiricciolineri.Trovòlesuelabbra,caldeemorbide,eviappoggiòleproprie,lentamente,sentendoibrividiscorrerledentro.Tuttociòchec’eraprimaoranonc’erapiù.

“Tano!”gridòunavocefemminileriportandolaallarealtà.GiròlatestaevideStefanialìinpiedi,lelabbraserrate,lelacrimeagliocchi.Tanolelanciòunosguardoduro.“Ilrevuolevederti,”disseStefaniacontonosecco.“Nonpuòaspettare?”chieselui.“No,sitrattadiunaquestioneurgente,”disseStefania.Tanoespiròsconsolato,conladelusionenegliocchi.SialzòinpiediesichinòversoCeres.“Allaprossimavolta,”ledisseemarciòimpettitoversolabiblioteca.Sentendosipiuttostoimbarazzata,CeressialzòinpiediestavaperandarsenequandoStefanialesi

paròdavanticonocchiinfuriati.“DevistarteneallalargadaTano,haicapito?Soloperchéseivestitacomeunadicorte,nonsignifica

chetuappartengaaquestoambiente.Nonseialtrocheunapaesanaconsanguecomunechetiscorrenellevene.”

“Io…”iniziòadireCeres,maleilainterruppe.“SochepiaciaTano,maprestosistancheràcomehasemprefattoconlagentecomune.Enonappena

gliavraidatociòchevuole,tigetteràfuoridalpalazzocomefacontutteleragazze.”CeresnoncredetteaStefanianeancheperunsecondo.“Sehacosìtantealtreragazze,perchévuoisposarlo?”lechiese.“Nondevodarespiegazioniaunascelleratacomete.Stailontanodalmiofuturomaritootroveròun

mododifartiscomparire,haicapito?”Stefaniaguardòversolabiblioteca,mapoisirigiròpuntandogliocchisuCeres.“Egiustoperchétulosappia,”disse,“diròallareginatuttoquellochehovisto.”

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CAPITOLOVENTIDUE

TanocamminavanervosamenteavantieindietrofuoridallaportadiCeres,lemanisudate,lagola

secca,l’armaturatroppostrettaecalda.Nienteglisembravaandarenelmodogiusto.Nienteeragiusto.Anchesesapevadinonaverealtrasceltacheaccettaregliordinidisuozio,sapevacheCeresnonavrebbecapitoechesarebberimastaferitaeprobabilmentel’avrebbeodiatoperquesto.Elacosapeggioreeracheavrebbeavutoildirittodifarlo.Ancheluisiodiavaperaveracconsentitoafarecomesuozioavevacomandato,edesideravacifosseunqualchemodoperusciredall’incubodiquellasituazionecomplicata.

Tanosiasciugòilsudorechegliaffioravasullafronteeimprecòsilenziosamente.Eradaidioticamminarelìavantieindietrocomeunubriacone,losapeva,perchéilregliavevadetto

dipartireimmediatamente,quindinonc’eratempo.MaCeresmeritavalaveritàdalui,anchesequestoavrebbecausatoun’enormefratturafraloro.Ancheseinquestomodosisarebbeavveratalasuapiùgrandepaura:cheleinonl’avrebbevolutorivederemaipiù.

Maipiù.Strizzògliocchimentrel’orrorediquelpensieroprendevapostoinlui.Epoisiresecontochec’era

unaltromotivopercuieralì.Unagrandepartediséavevabisognodirivederla,incasofosserimastoucciso.

Nonavrebbedovutopensareaquestionisullequalinonavevailcontrolloesirimproveravaperquesto.

Strinseidentiebussòallaporta.Nonappenalanuovadamigellaaprì,entrò.QuandoCereslovideimpallidì.“GrazieperaverliberatoAnkaeperavermiconcessodiaverlacomedamigella,”glidisse.Luidiedeun’occhiataallaragazzaeannuì.“Certo.Ceres,possoavereunaparolaconte?”lechiese.TanonotòchelespallediCeressiirrigidivanoeun’espressioneturbatanegliocchiglidiede

confermachequalcosanonandava.“Certamente,”disseCeres.“Magaripossiamofareunapasseggiata,”lepropose.Andarononelcorridoioesalironolescalefinoaltetto,doveunacaldabrezzalesoffiòneicapelli.Da

lìTanopotevavederel’interacapitale,lecasecostruitequasiunasull’altra,sentendoancheitumultitralestrade.

SifermòsullaverandaesigiròaguardareCeres.Eracosìbella,pensò,l’abitobiancogonfiatodalvento,icapellibiondicheondeggiavano.Manoneralasuabellezzacheglielafacevaadorarecosìtanto.Eralasuasetedivitaeconoscenza,elapassionecheavevaperlagenteelecosecheamava.

Feceunrespiroprofondoelaguardònegliocchiprimadiparlare.“ReClaudiohaordinatoall’esercitodelcastellodiannientarelaribellione,”ledisse.LelabbradiCeressiserraronoeleidistolselosguardoportandogliocchiversolacittà.“Eradiquestocheparlavailmessaggio?”glichiese.“Sì.”“Edatocheindossilatuaarmatura,suppongochetusaraiunodiquellicheattueràgliordinidelre,”

continuò.Nonvolevarisponderle,leparoleglisembravanocomesciroppodimelassaingola.“Vorreinondoverlofare,manonhoscelta,Ceres,”lerispose.“Unapersonahasempreunascelta.”

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Lasuavoceerapiatta,malasentìanchefortementetrattenutaecapìconcertezzacheavrebbevolutocontuttasestessagridarglicontro.

“Comepuoidirechehounascelta?Nonhaiideadicomesiaviveresottoaunre,isuoiocchichetiosservanodicontinuo,laminacciadellamortesempreincombentedietrol’angolo.”

“Cisonoimieifratellilàfuori!”gridòCeresconlelacrimechelesgorgavanodagliocchi.“IlmioamicoRexus.Liuccideraiselivedrai?Massacreraipropriocolorocheamo?”

IlpettodiTanofupervasodaunsordodolorenelvederlaarrabbiata,mentretuttociòcheluidesideravaerafarlasorridereetenerlaalsicuro.

“Mirendocontocheseiarrabbiata…”ledisse.“Perchésonolamiagente!”gridò.“Sonoanchelatuagente,Tano.Nonvedichestaicombattendoper

unrecorrotto,perl’oppressione?Èquestoquellochevuoiveramente?”Serrandoilpugno,Tanorimaseinsilenzio.“Combatteraiesattamentecontrociòdacuitustessostaicercandodifuggire.Nonlovedi?”glidisse.Sapevacheleiavevaragione,madovevafarloaltrimentiilrenonavrebbeavutoremorenelgettarli

entrambidinuovoinprigione,comeavevaminacciatodifarequandoluiavevacercatodiobiettare.Strinseilparapettocontaleforzachelenoccheglisicoloraronodibianco.“Devofareciòchenonvogliopermantenerelecosechedesiderodipiù.”Leirimaserigidacomeunatavola,isuoibellissimiocchiverdesmeraldochesiallargavano,labocca

apertanellostupore.“Cosapotrestidesiderarepiùdellalibertàperteeperiltuopopolo?”glichiese.“Te!”risposelui.GliocchidiCeressifecerocombattutielelacrimeiniziaronoascendere.Espiròsonoramentee

guardòinbassostringendosilebracciaattornoalbustocomeavolersiproteggereinqualchemodoilcuore.

“Oradevoandare.Volevosoloinformartididoveandavo,primadiscomparire,”ledisse.“Nonandare.Tiprego,”sussurròCeres,lemanichelecadevanoflosceaifianchi,lelacrimechele

scendevanolungoleguance.“Mispiace,Ceres.Devo.”IlsuovoltoassunselemillesfumaturedellatristezzaeCereslanciòungrido.“Selofarai,nontiparleròmaipiù,”glidisseconvocetremanteenondeltuttosicura.“Questaè…

questaèunapromessa!”Laguardòcorrerevia,esebbenevolessepiùdiognialtracosaseguirlaestringerlatralebraccia,

baciarlateneramente,sitrovòimpossibilitatoamuoversi.Rimasefermoperunmomento,percorsodarabbiaevergogna.Persalvaresestesso,stavaperrinunciareaciòcheamava.

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CAPITOLOVENTITRÉ

TanocavalcavadirettoversoilgeneraleDraco,passandodaunatendaall’altra,vicinoadecinedi

migliaiadisoldatidell’ImperodisseminatisulmonteAlva.Nonfacevanullapernascondereilrisentimentocheglisileggevanegliocchi.Ilmalvagiogeneralesostenevasempreognicosabruttaesbagliatachecifossenell’Impero.Ineffettiodiavaquell’uomocorrottotantoquantosuozio,forsedipiù.DopotuttosidicevacheilgeneraleDracofossecoluicheavevauccisoisuoigenitori.

Tanoallafinearrivòesmontòdacavallocamminandosull’erbabruciataversoilgeneraledaicapelliargentati.L’uomodimezz’etàsitrovavadavantiallasuatenda,ilmantellorossochesventolavaalvento,unafascialegataattornoallespallemuscolose,aldisopradell’armatura.TanoavevauditocheerastatoferitoilgiornoprimaquandopiazzaRoccianeraerastatainvasadallaribellione.Sesoloquellafrecciaavessecolpitoquelsuocuorenero.

“Avanti,mionuovocolonnello,”disseilgeneraleDraco.Tanononvolevaqueltitolo:ilrel’avevacostrettoadaccettarlo.Eorachel’Imperostavatraluie

Ceres,creandounafratturacheavrebbepotutodistruggereognipossibilitàdipotermaistareconlei,lodetestavaancoradipiù.AdognimodotenevaallavitadiCereseallasuaeavrebbeonoratoqueltitolofinoachelaribellionenonfossestatadebellata.

Tanoseguìilgeneraledentrolatenda,dovesiportaronoinpiediattornoalmassicciotavolodilegnoperlapianificazionedellestrategienelmezzo.SopradiessoeraapertaunamappadiDelocondeisegnalinistrategiciposizionatisopra.

“Tuozioparlamoltobenedelletuedotidicombattimentoestrategia.Sperochesopravvivraiallatuareputazione.”Ilgeneraleparlavainmodobruscoeaffrettato.

Tanonondissenulla.“Laribellionecièsfuggitadimanoedobbiamoreprimerlaoggi,”disseilgeneraleDraco.“Iribellihannoattaccatolapiazzadellafontanaoggi,comesospettavamocheavrebberofatto,ein

questoprecisoistanteisoldatidell’Imperolistannospingendotuttifuoridallapiazza,versonord.Quandousciraidaquestatenda,guideraiungruppodicentoventiuominialversantesettentrionaledellapiazza,proprioqui.”

Ilgeneraleindicòsullamappa.“Cattureraiouccideraiicapidellaribellioneeliporteraialcampoviviomorti.”IlcuorediTanosbuffòperchésapevachechiunqueavesseportatoinvita,sarebbestatotorturatofino

allamorte.Sarebbestatopiùmisericordiosoucciderlitutti,pensò,anchesenonvolevafareneppurequello.

“Questamissionenondevefallire,edatalagranderaccomandazionedelre,tirichiedodiportareaterminequestocompito,”disseilgenerale.

“Capisco,”disseTano.“Eincasotuabbiabisognodiunamotivazione,tuoziomihadettodiinformartichesenonavrai

successo,faràbuttareCeresinprigioneelauseràcomeescanelleprossimeUccisioni.”*

Concentoventisoldatidell’Imperoequattrocarridiarmialseguito,Tanoarrivòacircaunchilometrodallapiazzadellafontana,nellastradadoveisoldatidell’Imperoavrebberofattodeviareiribelli.Ordinòaisuoiuominidinasconderelearminellecaseabbandonate,diprepararetrappolesullestrade,diportaredeicalderoniincimaaitetti.

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Tanosiarrampicòsuuntettoinsiemeaduedecinedisoldati,mentreglialtrisinascondevanodentrolecasedietroaibalconichiusiinattesadelpassaggiodeirivoluzionari.Luirimaselìacamminareavantieindietro,aspettando,odiandosisemprepiùaogniminutochepassava.

EranopassatiappenacinqueminutieTanoudìiprimizoccolidicavallichebattevanocontroilselciato.Ancoratesoecombattutoperlasuamissione,detestandocomelostesserousandoamo’dipedinanellemanidelre,incendiòlapuntadiunafrecciaeaspettòcheirivoluzionariarrivasseroalgaloppodadietrol’angolo.Nonpotevaribellarsiapertamentedavantialre,losapeva,eppurepotevatrovareunmodoperdiminuireidannineiconfrontideiribelli,soprattuttoquellipiùviciniaCeres.

Nelgirodipochisecondiquattrouominiacavallosfrecciaronosottodiloro,glistendardibluchesventolavanoalvento.Primachepotesseropassare,furonocolpitidallefreccedeglialtrisoldatidell’Imperoecadderoferitiinmezzoallastrada.

LafrecciadiTanoeraancoranell’arco.Ilsudoregligocciolavalungolaguancia.Rapidamenteiribellivenneroacciuffatidaottosoldatidell’Imperoegettatisuuncarrodischiaviper

essereportatialcampoeinterrogati.Noneragiusto,pensòTano.Sapevadinonaverealtrasceltachemassacrarli.Oppurepotevafarealtro?Potevasalvarequegliuominiedonnecheaveval’ordinediattaccare?VenneavantipoiungruppodidiciannovepersoneeproprioquandopassaronovicinoaTano,isoldati

dell’Imperorovesciaronoicalderoniinondandoirivoluzionaridioliobollente.LegridaspezzaronoilcuorediTanoeluidovettedistoglierelosguardodaqueicorpichesidimenavanosullastrada.Quandol’oliosifuraffreddato,tuttiediciannovevennerobuttatisulcarroperessereportatialcampo.

Proprioquandoisoldatidell’Imperoebberofinitodiripulirelastrada,nascondendoleprovedell’attacco,unaltropiccologruppodicavalierisopraggiunsealgaloppoversodiloro.

“Rexus!”sentìgridareTanoaunodegliuomini.ImmediatamentericordòcheCeresavevafattoquelnomequandoavevanoparlatosultettodel

palazzo,eosservòconattenzioneirivoluzionari.Unuomobiondoemuscolosofecegirareilcavalloeloportòallatodellastrada,agitandolebraccia.Dietroalpiccologruppoc’eranounmucchiodirivoluzionari,maprimachearrivasseroalpunto

dell’attacco,Tanospenselafiammasullasuafreccia,saltògiùdaltettoesiportòinunvicolosdraiandosiinattesacheRexuspassasse.

PrimacheRexusglifosseabbastanzavicino,unnugolodisoldatidell’Imperouscìdicorsadallecaseeiniziòamassacrareirivoluzionari.

TanovidecheRexus,sorpresodall’attaccoasorpresa,mapiùvelocedellaluce,preseunafrecciadopol’altradallasuafaretraabbattendoinemicieuccidendoneunoaognicolpo.

Quandoebbeesauritolefrecce,Rexussmontòdacavalloepreselaspada,abbattendosoldatidell’Imperoadestraeamancaconunavelocitàeunaprecisionedacombattente.

TanosfrecciòfuoridalvicoloesibuttòsuRexus,laspadaalta,fingendodivolerloattaccare.Volevaraggiungereilgiovaneprimachechiunquealtroavesselapossibilitàdiucciderlo.

Glisgattaiolòallespalleegliavvolseunbracciofortecomeilferroattornoalcollo,tenendogliconunamanolaboccaetrascinandolonell’oscuritàdelvicolo.

MaRexuseraforteeriuscìaliberarsidallapresadiTano,sguainandolaspada.Tanotennelemanitesedavantiaséelasciòcaderelaspadaaterra.“Nonintendofartidelmale!”gridòritraendosisemprepiùnell’ombra,sperandocheRexusl’avrebbe

seguito.Rexuscercòdicolpirloconunaforzataledafarlosaltareindietro.Tanotemettediavercommessoun

erroreechequellafosselasuaultimaora.Rexussiavventòsudiluieruotò,facendogirarelaspadacomeuntornado,fendendol’ariaefacendolasibilare.

“Ceresmihadettocheseisuoamico!”disseTano.“Voglioaiutarti!”

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Rexussifermòunmomentotenendolaspadaimmobile.“Èunatrappola,”disse.“No.Erapreoccupataperte.Sapevacheavreicombattutoehaparlatodeisuoifratelli.Edite.”Rexusesitò.“Restaquienonverraiucciso,”disseTano.“Nonlasceròimieiuominilàfuoriamorire!”ringhiòRexus.Certochenonl’avrebbefatto,Tanoavrebbedovutosaperlo.Mastavafacendoquestacosaalvolo,

senzaunpianopremeditato.Velocecomeunlampo,TanopreseunafrecciadallafaretraecolpìlamanicadiRexus.Lafreccia

andòaconficcarsinelmurodietrodilui,immobilizzandolo.QueldiversivodiedeaTanoiltempodiscattaredietroaRexusecolpirlointestaconl’elsadella

spada.RexuscaddeaterraprivodiconoscenzaeTanotiròunsospirodisollievo.Nonsarebbe

probabilmentestatocapacedisalvaretutti,maalmenoavevatrattoinsalvolavitadiunamicodiCeres.Tanotornòsultettoeguardòversolastrada.Moltisoldatidell’Imperoeranocaduti,moltipiùdi

quantiavrebbepensato.Videlapossibilitàdisalvareirivoluzionari,madifareinmodocheaisuoiuominiapparisselamiglioredecisione.Nessunoloavrebbebiasimatoperessersiritiratosevalutavacheisuoiuominivenivanomassacratiechestavanoperdendo.

“Soldatidell’Impero,ritiratevi!”gridò.“Ritirateviall’istante!”Alcunideisoldatidell’Imperoalzaronolosguardoconocchiinterrogativi,maTanosapevache

avrebberoseguitoilsuoordine.Eranoallenatiaobbedireaqualsiasicomando.Isoldatisultettosceserounodietrol’altro,dirigendosiversoicarri,eancheisoldatichesibattevano

controirivoluzionarinellestradeedentrolecasesiritiraronoversoicarrimanmanochefinivanoilnemico.

Vedendocheisuoiuominieranoalsicuro,Tanostavaperunirsialoro,maundebolerumoreallesuespallecolselasuaattenzione.Guardòindietroevideungiovanerivoluzionario,conlaspadainunamanoelalancianell’altra.

Tanosguainòlaspadaefeceunpassoversol’uomo.“Nonvogliofartidelmale,”glidisse.Gridandol’uomosigettòsudilui,lapuntadellalanciaindirizzataversoilsuocuore.Tanoruotòsusestessoeriuscìalevarelalanciadimanoalsuoavversario.Ilgiovanetiròuncolpo,

malomancòeprimachepotesseritrarreilbraccio,Tanogiàgliel’avevaferito.“Nonintendoucciderti!”ripetéTanofacendouncautopassoindietro.“Vatteneevivrai.”“Qualsiasicosadettadallaboccadiunsoldatodell’Imperoèunamenzogna!”gridòilgiovane.Ilragazzolanciòungrido,strinselamandibolaeinbrevissimotempoeragiàdinuovoaddossoaTano

percolpirlo.“SocheseiilprincipeTano!”disseilgiovanecercandodipugnalarlo.“Giusto.Etuchisei?”chieseTanoparandoilcolpo.“Questotelodiròquandotiavròtrapassatoconlamiaspada,”glirispose.“Devomettertiinguardiachenonhoancoramaipersounduello.”Ilgiovanealzòlesopracciglia,manonc’erapaurasulsuovolto.“C’èsempreunaprimavolta!”gridò.IlragazzocorseversoTanoelelorospadesiscontrarono:unaforzadipotere,lamacontrolama.

Spingendoconunruggito,Tanoloallontanòdasé,mailgiovaneglierasempreaddosso.Eraforteelasuaenergiaeraprobabilmentealimentatadarabbia,furiaepassioneperlasuacausa.

IlgiovanefecepercolpireTano,malomancòquandoluisispostòdilato.

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Tanononvolevaucciderlo,maparevacheilragazzononsisarebbefermatofinoacheunodiloroduefossemorto.Nellafrazionediunsecondo,Tanodeciseditentaredisfuggirgli.

Però,primachepotesselevarsidalduello,ilragazzomiròversoilsuocuoreeTanosispostòmentreluisilanciavainavanti.

Inciampòecaddeelalamaglifinìnelsuostessoaddome.Ilgiovanecaddealsuolosbuffando,etogliendosilaspadadallostomaco,gridò.Tanofeceunpaiodipassiversoilnemico.“Uccidimi,”disseilragazzoconlapauranegliocchi.Tanologuardòperunmomentosentendosisopraffattodallatristezza.Fecescivolarelaspadanel

foderoesigiròperandarsene.“Stomorendo,”sbuffòilragazzo.Tanosisentìoppressodallatristezzaperlui.Scosselatesta.“Sì,”confermò,vedendolagravitàdellaferitaerendendosicontocheperluinonsipotevafarenulla.“Nontihodettoilmionome,”sussultòilragazzo.Tanoannuì,inattesa.“Alloradimmelo,”disse,“etiassicurochefaròsaperecheseimortoinmodoonorevole.”“Michiamo,”ansimò,“Nesos.”Tanologuardòconorrore.Nesos.IlfratellodiCeres.EmentreNesossiaccasciavamorto,Tanocapìchelasuavitanonsarebbemaipiùstatalastessa.

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CAPITOLOVENTIQUATTRO

QuandoTanoentrònellasaladeltrono,notòdasubitolatensione.Ilrestavagridandoaddossoal

generaleDraco,idignitarilitigavanosedutiailoroposti,digrignandoidenti,elareginalanciavaoscenitàcontroiconsiglieri.Videchec’eranotutti,ancheiprincipieleprincipessechedisolitononpresenziavanoadincontricomequello.Eperunabuonaragione.

AlsuoritornoTanoavevavistoilmassacro.Lecaseeranostatebruciateerasealsuoloeicittadini–uomini,donneebambini–eranostatimacellatinellestrade,icanirandagimangiavanolelorocarni,icorvisicibavanodeilorocorpi.Alcunepovereanimeeranostateinchiodateaglialberi,mentrealtripenzolavanocondeicappialcollo.Maanchetantissimisoldatidell’Imperoeranomortieirivoluzionarinoneranostatipiùcortesidiloro,torturandoedissacrandoicorpiinmodiabietti,alcuniaddiritturasmembrandoli.

Sapevachequellanoneraunaguerraallaqualevolessepartecipare.Nonora.Némai.“Laribellioneècresciutaoltrequantochiunqueimmaginassesarebbearrivataeoraalcuni

rivoluzionarisonodiventatideimostri,esenonverrannofermatiinfrettasconfiggerannol’Impero,”disseilgeneraleDracochestavainpiedidavantialreeallaregina.

NonappenaTanoebberaggiuntolabasedellascalinatasottoaltrono,nellastanzapocoapococalòilsilenzio.

Ilrenonrisposealgenerale,marivolselapropriaattenzioneaTano.“Mandomionipotefuoriinmissione,”disse.“Unamiseramissione.Ecosasuccede?Fallisce

miseramente,mettendonell’imbarazzosestessoel’interafamigliarealeinmenodiun’ora.Cos’haidadireatuadiscolpa,Tano?”

Tanoserròlelabbraneltentativodiimpedirsididireasuoziodiaverfallitoapposta.“Nonèstatosololui,”disseilgeneraleDraco.“Moltihannofallito.Comevihodettoprima,

dobbiamochiamarepiùsoldatidanord.Altrimentiperderemoaltrebattaglieeavremotralemaniunaguerraveraepropria.”

TanofusorpresocheilgeneraleDracoprendesselesuedifese.“Senoncontinuiamoaperdere,nondovremoarruolarealtretruppe,”disseilre.“Forse,maquestononcambialarealtàdellecose,cioèchestiamoammazzandopiùuominidiquanti

larivoluzionenefaccianascere,”disseilgeneraleDraco.Ilrerimaseapensareunpo’,accarezzandosilabarba,eTanofufelicechel’attenzionenonfossepiù

sudilui.“Sonodubbiososulchiamaresoldatidalnord.Civorrannogiorniprimadelloroarrivo,”disseilre.“Contuttoildovutorispetto,sire,cos’altropossiamofare?”chieseilgeneraleDraco.“Cisonoaltreproposte?”chieseilre,unadomandaapertarivoltaaidignitaripresentinellasala.“Potremmoavvelenareipozzinellacittà,”disseuno.“Efornireacquasoloaicittadinipacifici.”“Potrebbefunzionare,mairivoluzionaridiventerebberosolopiùfuriosi,”disseilre.“Forsepossiamo

offrireunaccordo,unsegnodibuonavolontà,chepossacalmarelalororabbia.”“Apriteimagazziniconirifornimentidicibodellacorte.Dateglidamangiare,”disseunaltro.Ilrefeceunapausaepoiannuì.“Forse,”disse.“Altrisuggerimenti?”“Possodireunaparola?”chieselaregina,guardandoTanoconocchiastuti.Tuttiglisguardinellastanzasivoltaronoversodilei.Ilrelefeceuncennoconlamanoacconsentendo.“Propongoun’unionetraunpaesanoeunmembrodellacorte,unosposaliziotrailpopoloel’Impero,”

disse.

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“Cos’haiinmenteesattamente?”lechieseilre.“UnmatrimoniotraTanoeCeres,”disse.Unsussultòsilevònellasaladeltrono,leespressionidiorroreeincredulitàsidipinserosuivoltidei

consiglieri.AncheTanorimasestupitodalsuggerimentodellaregina.Ovviamentenonavrebbeavutonullain

contrarioasposareCeres,maperfinipoliticieperdiventareunamarionettanellemanidelreedellaregina?Nonglipiacevaneancheunpo’.Nonvolevacheinquinasserolacosapiùpreziosacheavevanellasuavita.

“Pensochesiaun’ideaeccellente,”disseilre.“Un’unionetraunpaesanodibassocetoeunmembrodellacorte.Alpopolopiaceràunsacco.”

“Tanoerapromessoame!”gridòlavocediunaragazzanellastanza.TanosigiròdiscattoeinfondoallasalavideStefania,ilcorporigido,gliocchiferiti.Stefaniapercorselacorsiaversoitroni.“Nonavvicinarti!”gridòlaregina.“Tornaaltuopostoechiudilaboccaperilrestodiquesta

riunione.”StefaniasifermòdicolpoeguardòTano,leguanceluccicantidilacrime.Maifinoaquelmomentosierasentitoinpenaperlaprincipessa.Nonavevamaivolutosposarla,ma

ancheleieralapedinadiungiocodalqualenonsarebberomairiuscitiascappare.TanofeceuncennoaStefaniaelelanciòun’occhiatasolidale.Forseadessosarebbetornatasuisuoi

passi,sapendochenoneradecisionediTanosposarequalcunaltro.Forsetuttoquestol’avrebbefinalmenteliberata.

Stefaniasigiròetornòconpassiesitantiversoilsuoposto.Poiacceleròilpassoecontinuòversolaportadibronzo,allafinecorrendo,isinghiozzochesvanivanodietroallaportachesichiudevaallesuespalle.

“Pensochemetteràfineallafaida.Almenoperora,”disseilre.“Seid’accordo,Tano?”Ilrelofissò,gliocchiintensiepotenti,comeselostesseavvertendo:senonavesseaccettato,ci

sarebbestatalaprigioneperluieCeres.IlresapevachelasuadebolezzaeraCeres,eTanoerafuriosoperesserestatocosìapertoriguardoaisuoisentimenti.AvrebbedovutonascondereilsuoaffettoperCeres,avrebbedovutosaperecheprimaopoiilreavrebbepresociòcheglierapiùprezioso,usandolocontrodilui.

Eccolodinuovoquisenzascelta,eilcuorediTanosicontorcevaneldesideriodidisobbedirequandoannuì.

“Allorarendiamolopubblicoimmediatamente,daognitorrettaattornoallacittà!”tuonòilre.“Eperilvoleredeglidei,speriamochefunzioni.”

Tanorimaseinpiediscioccato.Nonpensavachel’avrebberoannunciatocosìpresto.“Nondovremmoprimachiederloalei?”chiese.Alcunidignitariridacchiarono.“Nonèunadomanda,maunordine.Masevuoifarglielosapereprimacheloscoprainqualchealtro

modo,èmegliochetimettaacorrere,”disseilre.Immediatamentelecampanesimiseroasuonarenellacittà,segnalandounannunciodellacorte,ei

lororintocchispinseroTanoamettersiinazione.Giròsullecalcagnaecorseversolaportadibronzo,poiversolacameradiCeres,sperandodi

poterleparlareprimachefossetroppotardi.Macomepotevachiederledisposarloquandoavevaappenaammazzatosuofratello?Sarebbestatocapacedimantenereilsegreto?

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CAPITOLOVENTICINQUE

L’orrorecolpìCeres,inpiediallafinestradellasuastanza,rivoltaversolacittàdiDelo,l’orizzonte

pienodiputridofumonerochesalivadallecaseinfiamme.Laconfusionepienadiindicibilepenaraggiungevalasuatorreelefamiglieconbambinipiccolicorrevanonellastradadisotto,ilvoltiadombratidalpanico.

Nellescorseorenonavevafattoaltrochepiangere:piangereperilsuopopolo,piangereperisuoiamici,piangereperisuoifratelli,perchépotevanoesseremorti.ERexus?Erapiùdiquantopotessesopportare.

Incapacediguardareoltrelosvolgimentodiquell’orrore,andòversoilsuolettoesisedette,maappenaunattimodopodovettetornareallafinestra,pensandochesenonfosserimastalìavrebbeinqualchemodotraditolasuagente.

Questo?QuestoeraciòpercuiTanostavacombattendo?Eraancoracosìarrabbiataconlui,propriocomequandosen’eraandato.Inqualchemodoeraarrivatoalei,sierainsidiatofinoaraggiungereilsuocuore,l’avevaportataaprovarequalcosaperlui.Ceresavevasperatocheluifossediversodatuttiglialtrimembridellacorte,avidieassetatidipotere,maquandoeratornataconipiediperterra,avevarealizzatocheeraesattamentelostesso,eavevadecisodicombattereperl’ineguaglianzaelagiustiziacheperseguitavanoquellaterra.

SiudìbussareallaportaeAnkaaprì.ConsorpresadiCeres,econsuagrandeirritazione,entròTano.“Possoavereunaparolainprivatoconte?”lechiese.“No,nonpuoi,”risposeleiguardandofuoridallafinestra.“Tiprego.Èdiestremaimportanza,”ledisse.Dopoalcuniistantidiesitazione,CeresfeceuncennoadAnkaelaragazzauscì,chiudendosilaporta

allespalle.Ceresrimaseimmobilevicinoallafinestra,losguardofissosullastradadisotto.“Ceres,”disseTano.Nonvolendoguardarloinfaccia,leicontinuòateneregliocchifissifuoridallafinestra.“Cosavuoi?”glichiese.“Socheseiarrabbiataconmeperchémenesonoandato,ericordochehaidettochenonmiavresti

maipiùvolutoparlare.Mapossiamoperunmomentometteredapartequestiscrezi?”lechiese.Leiloguardò,considerandoloperunmomento.“Hoqualcosadiimportantedadiscutereconte,”glidisse.“Quellochehodadirepotrebbesalvare

moltevite.”“Vabene,”disselei.Andòaunasediadavantialcaminettoesisedette.Luilaseguìepresepostodifrontealei.Ceresvidecheeraansioso,gliocchichesimuovevanonervosamenteattornocomesestessepensando

attentamenteacosadire,maquestononservìadiminuirelarabbianeisuoiconfronti:semplicementenonpotevadimenticarechequandoerapartitoperandareacombattereavevadistruttoeannientatotuttalafiduciacheavevanocostruitoinsieme.

“Ebbene?”glidissedopochefurimastoinsilenzioperunpo’.“Hobisognochetumiascoltiamenteaperta,”ledisse.“Conilcuore.”Leilofissò.“Arrivoadessodaunincontroconilreelaregina,elorocredonochecisiaunmodoperporrefineai

combattimenti.”Oral’interessestuzzicavalasuacuriosità,ancheseeraancoramoltoinguardia.

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“Hannosuggeritounmatrimoniotraunpaesanoeunmembrodellacorte,”ledisse.Ceresannuì.“Pensochepotrebbefunzionare,”disse.LespallediTanosirilassaronounpocoeilvoltoglisiilluminò.“Davvero?”“Sevisaràun’unionetralagentecomuneelacorte,forselagentepenseràchelecosecambieranno.”Ceresloguardònegliocchi,esebbenefossepiùchemailividadirabbiaconluieanchesegli

avrebbemoltovolentierispezzatoilcolloprendendoloapugni,volevaanchestarglipiùvicino,inmodocheladistanzatralorodiminuisseeluilabaciassesulcollocomeavevafattoinpassato.

Distolselosguardo.Queipensieri,queisentimenti:liavrebbeannientaticontuttasestessafinoadimenticarecompletamentediesseremaistatalìconlui.

“Hannogiàinmentequalcuno?”chiese,pensandoforseadAnka,datocheeraappenadiventataunadellaribellione.

“Sì,”lerispose.Sialzòinpiediefeceduepassi,annullandoladistanzatraloro.Siinginocchiòdavantialei,eCeres

sisorpresachefacesseunacosatantostupida.“Hoqualcosaperte,”ledisse.Daunpiccolosacchettodipellechetenevaallavita,tiròfuoriunbraccialettod’oroconunpendaglio

aformadicigno.Porgendoglielosorrisecalorosamente.“Eradimiamadre,”ledisse.Ancheseleparevaunacosafolle,nonvolevaoffenderlorifiutandoundonocheleavevaappena

offerto:eraprobabilmentelacosadimaggiorvalorechepossedeva.Masiaspettavaforsecheleiloperdonasseperchéledavaunregalo?Quantosuperficialepensavafosse?Quantofacilmentepensavaavrebbeabbandonatoisuoiprincipi?Nonsisarebbemaifattacomprare.Mai.

Aprìlaboccaperparlare,maluilaanticipò.“Ceres,hannosuggeritoteeme.”Leiloguardòatterrita.“Sareionoratodiaverelatuamano,”aggiunse.Ceresnonriuscìaparlare,perchéimprovvisamentelesiformòunnodoingola.Nonavrebbepianto,

no,nonl’avrebbefatto.Avrebbepotutointenderelesuelacrimecomeprovocatedallagioia,mentreeranointuttoepertuttolacrimeditristezzaedelusione,difiduciaperdutaeamiciziasvanita.Nonc’eramodocheleipotessediredisì.

PensòaRexuschecombattevaperlalibertà,rischiandolasuavitagiornodopogiornonellasperanzadioffrirelalibertàatuttiloro.Tanocombattevacontrotuttoquestoeleinonpotevaamarequalcunocomelui,nétantomenosposarlo.EquiTanolestavaoffrendodisposarloperchéilrepensavachequestoavrebbesedatoicittadini,portandoliacrederechepocoapocosisarebbearrivatiall’uguaglianza.Leisapevabenechenonsarebbesuccesso.

“Nonavvieneincircostanzeideali,madevisaperecheprimachelosuggerissero,erogiàinnamoratodite,”ledisse.“Intendevodavveroquellochehodettosultetto.Piùdiognialtracosa,vogliote.”

Ceresdistolselosguardo,ancoraferitaeincapacediaprireilsuocuoreeperdonarlo.“Sonoandatoacombattere,Ceres,maquandol’hofattononsonostatocapacediucciderei

rivoluzionari.”Leiloguardòequellanotiziaspenseunapiccolapartedellasuarabbia.“HovistoRexus,l’hotiratoinunvicoloconmeel’hocolpitoallatestainmodocheperdesse

conoscenzaenonvenisseuccisodaisoldatidell’Impero,”ledisse.“Davvero?”glichiese.Tanoannuì.

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“Mac’èdell’altro.”Ceresannuì:oravolevaascoltare,provavavergognaperesserestatacosìduraconlui.“HovistotuofratelloNesos.”Leiportòlemaniversodilui,eTanoleprese.“Sulserio?”glichieseconlasperanzacheleriempivailpetto.“Abbiamocombattutosuuntetto.Nonsapevocheeralui.Non…”“Cos’èsuccesso?”glichiese.Tanofeceunapausaelaguardòconlelacrimenegliocchi.Cerescapì.Conoscevaquell’espressione,

l’espressionedeldolorepernonvolerdareunanotiziapenosaaqualcunocuisivuolebene.L’espressionedidolorechesiassumeprimadicondividerla.

“Ècadutosullasuastessaspadaesiètrafittoall’addome.Glihodettochenonvolevofarglidelmale,malui…”

Leiscattòinpiedicosìvelocechelasediadietrodileigraffiòilpavimento.Nonc’eranessunpostodovemettereildolorecheoralastavaavvolgendo,nessunpostopercontenereunsentimentocosìpotente,nessunpostodovenasconderloetrattenerlo.Lapervaseovunque,tuttoinsieme.

“ASSASSINO!”gridò,incapacediimpedirsidipiangere.“MIOFRATELLO!”Luisialzòinpiedifrastornato.“Tiodio,eaborroognicosaturappresenti!”gliurlòaddosso.GliocchidiTanosussultaronoeluifeceunsospirodisconfitta,lamanochetenevailbraccialettogli

ricaddeingrembo.“Eoraesci!”“Ceres,tiprego,nonfarequesto,”laimplorò.“Esci!”gridòdinuovo.“Hodettochenonvolevopiùrivederti,ederavero!”Lesistrinseilpetto,lagolalesiserrò.Ancheleierainnamoratadilui,mailsuocuoreerafolle,lo

sapeva,equestopiùdiognialtracosaloprovava.Tanosialzòinpiedierimasefermounmomento,ildoloredipintoinviso.“Mispiace,Ceres.”Uscì,lasciandolaportaapertadietrodisé.Ceressigiròversolafinestraepianse.Nesos.Suofratello.Sparitopersempre.Quasinonriuscivaa

respirareperildolore.Avevaappenaripresofiatocheudìunrumoreallesuespalle.Sigirò,pensandochefosseTano,pronta

agridarglidinuovodiandarsene.Mafuscioccatadachisitrovòdavanti.Laregina.Laguardavaconposaaltezzosa,unsorrisomalvagioinvolto.“Ciao,Ceres,”disseladonnaentrandonellastanza,gliocchiminacciosi.“Com’èandatalaproposta

dimatrimonio?”Lesorrisefacendosipiùvicina.“InquantofuturasposadiTano,latuavitaappartieneallamonarchia.Èmiaresponsabilità,inquanto

regina,accertarmichetusiaprotetta.Periniziare,nonteneandraidaquestastanzaamenochenontivengaconcesso.Eperora,telovieto.”

Lareginaimprovvisamentesigirò,uscìesbattélaporta.Ceresudìunachiavachevenivafattagirarenellaserratura.

Infuriatacorseallaportaelamartellòconipugni,tiròlamanigliacontuttelesueforze.Maeratroppotardi.Erastatachiusaachiaveenonc’eranientedafaresenonarrendersi.Caddeinginocchioesinghiozzò,sbattendoipugnicontroillegnomassiccio,pronunciandoilnomedi

Nesos.

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Eppure,nelmezzodelsuopianto,inconsapevolmente,qualchevoltaconfondevaquelnomeconquellodiTano.

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CAPITOLOVENTISEI

Ceresnonsapevaesattamentedaquantotemposenestavasedutasulpavimentodellasuastanza–

potevanoesserepassatiminuticomeore–mentreunalacrimadopol’altraleeranoscorselungoleguance.C’erauncuposilenziofuori,lesommosseeranocessate.ProbabilmentelanotiziadelmatrimoniotraleieTanoavevaacquietatoicapidellaribellione.Madubitavachequellapacesarebbedurataalungo.

Oh,comeavrebbedesideratoodiareTano.Eppureilsuocuoreeramalvagioestavatradendoqualsiasicosaleiavessemaiamato.Sisentivasopraffattadallatristezzaesistrinseleginocchiaalpettosinghiozzandosommessamenteperunpo’.

Èquellochemerito,pensòmettendosiasedereeasciugandosilelacrimedallaguance,macchiandolemanichediseta.Nonavevagiocatobenelesuecarte,senerendevaconto,inquelgiocorealedipotereeintrighi.ElestavadivenendochiarochesefosserimastaapalazzoeavessesposatoTano,avrebbedovutoimpararecomesconfiggerelagentedicortegiocandoallorostessogioco.

AvevafattolasceltagiustarifiutandoTano?pensavadisì,maalloraperchéognivoltachepensavaallasuafacciatristenelmomentodelrifiuto,leparevacheognicosaandassenelversosbagliato?

Dall’altrapartedellaportasentìuntintinniodichiavi,poiqualcunoinserìunachiavenellatoppa.Aspettandosidivederelareginaounsoldatodell’Impero,siallontanòdallaportarestandocarponiesiasciugòdeltuttolelacrime.

Quandolaportasiaprì,videAnkasullasoglia.Entròvelocementenellastanzaesichiuselaportaallespalle.

Ceresbalzòinpiedi,sentendosirincuorata.CorseversoAnkaelegettòlebracciaalcollo,stringendolaconforza.

“Bisognachetenevadadaquiprimacheciscoprano,”disseAnka.“VaiacercareRexus.Ilnuovoquartiergeneraledellaribellioneèallabaiadeipescatori,nellagrottadelporto.”

Ceresconoscevabenequellacaverna,datocheciavevagiocatotantissimevoltedabambinaconisuoifratelli.GuardòAnka,cosìpiccolaeamorevole,enonpotésopportarel’ideadilasciarel’amicainmezzoailupi.

“Vieniconme,”ledisseprendendoleunamano.“Nonposso.Devostarequifinoachelamiamissionenonsaràcompiuta,”disseAnka.“Maeccoqui,

prendiquesto.”AnkasitolseilsuomantellogrigioconcappuccioeloavvolseattornoallespallediCeres.“Comepotròmaisdebitarmiconte?”chieseCeresabbracciandoladinuovo.“Nonmideviniente,”ledisseAnkaconunsorriso.Ceresannuì,ricordandodiaverdettoquelleesatteparolequandoavevasalvatoAnkadalcarrodel

mercantedischiavi.“Ripensandoci,”disseAnkaconunsorrisino,“uniscitiallaribellioneefarglielapagareperogni

personacheèstatacostrettaallaschiavitù.”“Lofarò,”disseCeres.Primadipartire,Cerespreselasuaspadadasottoillettoesilegòilfoderoattornoallavita.Simise

ilcappucciointestaesfrecciògiùdallascala,emozionatadipoterfinalmenteraggiungerelaribellionenelsuocuore,diportarsialfiancodiRexusnellalottaperlaliberà.

Corselungoilcorridoiocongliocchibenaperti,leorecchietese,ilcuorechemartellavainpetto.

Sapevaconesattezzadovesitrovavanoleguardiedisorveglianzaesimosseattraversoilpalazzoassicurandosidievitarequellezone.Muovendosirapidamente,silenziosamenteesoprattuttonell’ombra,

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siresepraticamenteinvisibile.Raggiunselacucinaesidestreggiòtrascatolediciboecuochieservitorichelavoravanofebbrilmenteperpreparareilpastodellacorte.

Arrivataalcortile,sinascosedietroabarilidivinoecarridicibo,passandovicinoaservitoriesoldatidell’Imperocheavevanolaloroattenzionealtrove.

Appenafuuscitadalcancellolaterale,videunsoldatodell’Imperoconundocumentoinmanocheparlavadaunapiattaformaposizionatapropriodifrontealpalazzo,difronteadecinedicittadini.

“ÈstatodichiaratocheilprincipeTanosposeràlapaesanaCeres.Grazieaquest’unionereClaudioelaribellionehannoconcordatounatregua.Siordinaquiatuttiicittadinidicessarequalsiasiformadiopposizioneneiconfrontidell’Impero,cheinclude…”

LasuavocesifecepiùlontanamentreCeressvoltaval’angolodelpalazzo.PeralcuniistantiCeresfusenzafiato,paralizzata,conilcuorechelebattevaingola.Ilmatrimonio

erastatoannunciatopubblicamenteancheseleinonavevaacconsentito.Cerescorsepiùvelocechepoteva,scattandolungolastrada.Ansimando,conipolmoniinfiamme,

volòoltrepassandolacarneficinacausatadagliscontri,direttaversosud,versol’oceano,labrezzachelesoffiavacontroilcorpo.Seguìconcautelaleviesecondariecheconducevanoallabaia.

Lacostarocciosaeradifficiledapercorrere,maCeressfrecciòamassimavelocitàversolagrottadiRexus.Continuòsempreacorrere,balzandodimassoinmasso,mettendoipiedisusassipiùpiccoli,ilsolecomeunasferainfuocatasullasuatesta,chelafacevasudarecopiosamente.Anchequandolegambelerichieserodifermarsielaboccalesifecesecca,continuòoltrepassandopescatoriebarche,igabbianichevolavanostagliandosicontroilcieloblu.

Miriposeròquandoarriverònellagrotta,dicevaasestessa,eaognipassol’eccitazionelecrescevanelpetto.EranocambiatecosìtantecosedaquandoavevavistoRexusl’ultimavolta,eancheseeranopassatisolopochigiorni,lesembravanomesi.Lecosesarebberostatelestesse?Dovevacondividereildolorepersuofratelloconqualcuno,conqualcunochepotessecapire.

Quandoraggiunselagrotta,ilsoleavevainiziatoatramontareelacavernanelfiancodellamontagnasipresentavacomeunbuconerodietroaunintricodipianterampicantiemuschioviscido.Oltreaunamanciatadisoldatichesinascondevanosullescogliereedietroaicespugli,intentiaguardarla,iparaggisembravanodeserti.

Ceressitrovòadesserebloccatadafrecceinfuocatescoccateversoterra,propriodavantiaisuoipiedi.Sollevòlosguardo,irritatachenonlariconoscessero.

“SonoquiperRexus!NesoseSartessonomieifratelli!Sonoconlaribellione!”gridò.Duevedettesceserodalversantedellamontagna,gliarchipronticonlefrecce,elesiavvicinarono.“Devoperquisirtipervedereletuearmi,”disseuno.“Hounaspada,manonmelaprenderete,”insistettelei,aprendoilmantelloefacendovederelaspada

disuopadre.“Alloranontisaràpermessodientrare,”lerisposel’uomo.Nonl’avevanosentita?“MichiamoCereseimieifratelli,NesoseSartes,sonoconlaribellione,”disseconvoceirritata.“Io

stessasonoconlaribellione.Rexusmihamandatoinmissionealpalazzoesonoquiperfarerapporto.Andateachiederglielo.Garantiràluiperme.”

“TuseilaragazzachedovrebbesposareilprincipeTano,”dissel’altravedettaschernendola.Ceresnonvolevasprecaretempospiegandolorocheno,nonavevaintenzionedisposareTanoeche

loavevarifiutato.Rexusavrebbegarantitoperleinonappenafosseentrata.“AndateadireaRexuschesonoquiperfarerapporto,”disseconvoceseria.Unadellevedettesidiresseall’interno,mentrel’altralatennesottotiroconl’arco.Dopoalcuni

minutilaprimavedettatornò.

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“Rexusnonintendevederti.Mihadettodiriferirtidiandareasposareiltuoaffascinanteprincipeestareallalargadallaribellione,”ledisse.

Ceressussultòsentendosistringeredentrodaesplosionididoloremaanchedirabbia.Nonavevaintenzionediincontrarla?PensavacheavesseacconsentitoasposareilprincipeTano?

“Chiedodivederlosubito!”gridò,ilcorporigido.“Vattene,”disseunadellevedettespingendolaconlapuntadellasuafreccia.Ceressiresecontochestarelìadiscuterenonavrebbefattonessunadifferenza.Sigiròecolpìipiedidiunadellevedettefacendogliperderel’equilibrioecaderetralerocceconun

tonfo.Poi,primachel’altravedettapotessereagire,avevagiàsguainatolaspadael’avevacolpitoconl’elsafacendogliperdereconoscenza.

Senzaunsecondodaperdere,mentrelefreccelepiovevanoaddosso,scattòall’internodellagrotta.Passòrapidamentevicinoaparetiscureeluccicanti,gliocchifissisulletorceilluminateinlontananza,lemanichebrancolavanoperrimetterelaspadanelfodero.

“Ferma!”Legridavenivanodadietrolesuespalle,maleinonsifermò.AvrebbevistoRexusenonappena

avesseavutounapossibilitàdispiegarelecose,luiavrebbecapitocheleiloamava,el’avrebbesaputoanchelei.LoamavapiùdiTano.Piùdichiunquealtro.

“Rexus!”gridò,scivolanosullerocceviscide.Raggiunsel’estremitàdellagalleria,equandoebbeaccessoallospaziopiùampio,sitrovòcentinaia

diocchipuntatiaddosso,espressioniminacciosechelafecerorabbrividire.“Catturatela!”gridòqualcuno.“DevoparlareconRexus!”gridòlei.Ungruppodiuominilesistrinseattornoelapreseroperlebraccia.Unoletiròvialaspadaesvanì

nellafolladiuominiedonne.“Rexus!”gridòCeres.LafollasiaprìeleisitrovòRexusdavanti,icapellibiondichebrillavanoallalucedelletorce.

Avevaunaspettocosìtriste.“Rexus!”disseleiconlelacrimeagliocchi.Riuscìaliberarsidaisuoiaguzziniesigettòaddossoalsuopettoforte,abbracciandoloconforza.Lui

sbuffò.Dopoalcunisecondi,notòchelesuebracciaeranoancoralungoifianchi,flosce,enonrispondevano

alsuoabbraccio.Siritrasseunpocoeguardòilsuobellissimovolto.Eraduroefreddocomeilghiaccio.“NontihomandatoinmissionepersposareilprincipeTano.Tihomandatoaguadagnartilafiducia

dellacorte,”dissecongliocchichebruciavanod’odio.“HorifiutatodisposareilprincipeTano,malareginahacomunquemandatoavantilecose!”disse

Ceres.“Macos’hafattopensarealprincipedipotertisposare?Lostaviforseincoraggiando?”Lafollafecesilenzio,aspettandolasuarisposta.“Possiamoperfavoreandaredaqualcheparteaparlare?”“No.Vogliochetuttisianotestimoni.”“Rexus,miconosci.Miconoscidaanni!Perchéstaifacendounacosadelgenere?”glichiese.“Dev’essercistatounqualchemotivopercuihapensatodipotertelochiedere.”“Cosa?Rexus,l’horifiutato!”gridòCeres.“Fratuttelepersonecheavrebberopotutotradirmi,nonpensavochel’avrestifattopropriotu.”“Maio…”iniziòadireCeres.“UnadelleprincipesseapalazzoèvenutaacercarmiemihadettodiavertivistaconTanonei

giardinidellabiblioteca,evistavatebaciando,”disseRexus.

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“Stefania?”chieseCeres.GliocchidiRexusebberounguizzo,poisiammorbidironoeCeressperòchefinalmentel’avrebbe

ascoltata.“Quindinonèvero?”lechieseconun’espressionedisollievoinvolto.“StefaniadovevasposareTano,maquandoilreelareginahannovistol’opportunitàdicrearelapace

nell’Impero,hannorottoillorofidanzamentoe…”“Primarispondiallamiadomanda.L’haibaciato?”insistette.Nonpotevamentirgli,mapotevaspiegarelecose.Oalmenotentaredifarlo.“Sì.Ma…”“Edèstatopertualiberavolontàescelta?”continuò.Aquestononpotevarispondere.Nonpotevaebasta,pertantimotivi.Rexusannuì,capendo,allargòlenarici,lasuaespressionesifeceduradinuovo.“Ealloracomepossocrederechetuabbiarifiutatolasuapropostadimatrimonio?Magariseistata

addiritturamandataquicomespia,”ledisse.“No!”“Portatelafuoridiqui.EfatesapereaognirivoluzionariocheCeresèbanditadallaribellioneper

sempre!”disseRexus.Sigirò,mapoisifermòelediedeun’ultimaocchiata,l’espressioneinquieta.“Epensotudebbasaperlo.Nesoshatenutodurofinoallafine.Hadatolasuavitaperlaribellione,

mentresuasorellasenestavaadamoreggiareconilnemico.”Cerescaddeaterra,ildolorecosìfortenelcuoreeintuttoilcorpodanonriuscirequasiarespirare.

Nonpotevaneanchevedere,gliocchitraboccantidilacrime.Mentreirivoluzionarilatrascinavanofuoridallagrotta,chiamòpiùvolteilnomedisuofratello.Tutto

ciòcheavevaeraoraperdutopersempre.

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CAPITOLOVENTISETTE

“Possoscambiareunaparolaconte?”chieseTanoaCosmanellabiblioteca,lemanichetremavano

comefoglienelmezzodiunatempesta.Cosmasollevòlosguardodalrotolodipergamenachestavaleggendo,l’espressionepreoccupatama

affettuosa.“Certo.”Andaronoentrambineigiardinidelpalazzoesisedetterosuunapancadavantiallafontanadimarmo,

sottoalcielonuvoloso.“Incosapossoaiutarti,figliolo?”glichieseCosma.Tanosbuffò.“IlreelareginahannoordinatocheioeCerescisposiamoperriportarelapacesulterritorio,”disse.“Hosentito.”“Leimiharifiutato.”“Hosentitoanchequesto.”Tanofeceunprofondorespiropurificante.“MisonoinnamoratodiCeres,maleipensacheiomisiadichiaratoaleisoloperchémel’hanno

ordinato.”Cosmaannuì,feceunapausaesiportòunamanoalmento.“Lehaiparlato,lehaiapertoiltuocuoreelehaidettocomesisenti?”glichieseCosma.“Lehodettodellecose,manonchelaamavo,”risposeTano.“Cielo,eperchéno?”Ricordavadiaverlavistacosìarrabbiataconlui,manonerastatoperquelmotivochesiera

trattenuto.“Quandoeroinmissione,hocombattutocontrosuofratelloeluiècadutosullasuaspadamorendo.Le

hodettoquellocheerasuccesso,maleisièarrabbiataconme,eracomesepensassechefossistatoioaucciderlo.”

Cosmaannuìpensieroso.“Lehaidettolaveritàeleisaràdevastata,arrabbiataeferitaperunpo’.Sefossirimastoinsilenzioe

leil’avessescoperto,nontel’avrebbemaiperdonato.Haifattolacosagiusta.”“Maleiadessomiodia,anchesehocercatodisalvaresuofratello,”disseTano.“Ticonoscodaunavita,Tano.Seiunbrav’uomo.”Tanogemette.“Comepossoessereunbrav’uomosesonoprontoascappareelasciarmituttoallespalle?”“Lafugapotrebbeoffrirtiunnuovoinizio,maprestoifantasmidelpassatoverrebberoa

perseguitarti,”disseCosma.“Deviparlarle,epoileipotràdecidere.”“Nonmiparlerà.”Poiglivenneinmenteunacosa.“Proverestituaparlarleeafarlaragionare?”lo

implorò.LefoltesopraccigliadiCosmasifeceropesantiel’anzianosbuffò.“Vabene,masolosepromettididirlechelaami.”Tanoannuì.“Loprometto.”

*

Ceresattraversòdicorsailpalazzosalendovelocissimalescale,saltandotregradiniallavolta.Sfrecciòaccantoasoldatidell’ImperochecercaronodifermarlaesituffònellastanzadiTano,Ipiedi

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cheavanzavanocosìrapidichesembravanoquasinontoccareilpavimentodimarmo.Tanoeral’unicochepotevaaiutarlaaquelpunto,losapeva,esesifosserifiutatoloavrebbetrascinatoallagrottadelporto,legatoeimbavagliatosecenefossestatobisogno.TanodovevadireaRexuscheleiavevadavverorifiutatodisposarloedovevadarleunapossibilitàdiunirsiairivoluzionari.

QuandoentrònellacameradiTano,fuestremamentedelusaditrovarlavuota.Scattòversoigiardinidelpalazzo,guardònell’arenaecontrollòaddiritturanellabottegadelfabbro.

Manoneradanessunaparte.Eracomesefossesvanitonelnulla.Labiblioteca,ovviamente!Attraversandodicorsaigiardini,videlareginainpiedisullaveranda,gliocchicomequellidiun

falco,unaccennodisorrisomalvagiosullelabbra.Poiquattrosoldatidell’Imperosaltaronofuoridadietroalcunicespugliealberielapresero,lastrettaattornoallebracciacosìsaldadafarlemale.

“Tano!”gridòCeresscalciando.“Tano!”Maluinonvenne.Isoldatidell’Imperolatrascinaronodisopranellacameradellareginaelagettaronosulpavimentodi

marmolucidoaipiedidellasovrana.Duerimaserosullaportabloccandola,mentrealtriduemarciaronooltrelastatuadidueinnamoratichesiabbracciavanoeuscironosulterrazzoattraversoleporteaperte.

“Vieniconme,”disselareginaaCeres.Ladonnapassòattraversoleondeggiantitendeviolaesiportòsullaverandachesiaffacciava

sull’oceano.Scossamaancorainfuriata,Ceressimiseinpiedielaseguì.“Nonsoancoracometusiariuscitaausciredallatuastanza,”disselareginacongliocchidighiaccio

chefissavanolontanoeuncalicedivinoinmano.“All’iniziohopensatocheavessitrovatounmododiarrampicartigiùdallafinestra,dall’altrapartedellatorre,manoncisarebbestatomododifarlosenzacadereemorire.”

Ceresserròlelabbra,nonvolendorivelarlecheerastataAnkaaliberarla.“Quindiqualcunonelpalazzodeveaverapertolaportaperte,equandoscopriròchièquellapersona,

lascuoieròvivaconlemiestessemani,”disseladonnaconvocepiattamasevera.“Nonècosìdifficileaprirelaportadall’interno,”disseCeres,sperandochelareginacredessechelei

cifosseriuscitadasola.LareginaguardòCeresstrizzandogliocchi.“Dubitochesiaciòchehaifatto,”ledisse.Ladonnadistolselosguardoescrutòl’oceano.“Quandoavevolatuaetà,ancheiopensavodipoterfaretuttoquellochevolevo.Lagiovinezzahaun

suomododirendereunapersonaingenuaedirrazionale,”ledisse.“Nonsononientedituttoquesto,”disseCeres.Lareginapreseunsorsodivino.“Certochelosei,miacara.Iltuoritornoalpalazzoloprova.Sarestidovutarestareallalarga,Ceres.

Quiabbiamoprogrammatotuttalatuavita,enonsarànientediconformeaituoigusti.”“NonsposeròTano,seèquestocheintendete,”disseCeres.“Lofarai,einquantonuovaprincipessasaràtuaresponsabilitàprocrearedeibambini.Tantissimi

bambini.Nessunotivedràmai.Nessunotisentiràmai.Ituoifiglinonticonosceranno,perchénonappenasarannouscitidaltuoventre,tiverrannostrappatidallebracciaeverrannocresciutidaunabalia,lontanidate.”

“NonsposeròTano.”“Nonhaiscelta,Ceres.Losposerai,enonappenaavraipartoritoabbastanzafigli,verraiuccisae

sostituitadaun’altraragazza,unadonnadisangueregale,qualcunochemeritiiltitolodiprincipessa.”“Tanononlopermetteràmai.Nonècometuttivoibarbari.”Lareginaridacchiò.

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“Pensidavverochesicuridite?”lechiese.“Ohmiodio.Seiaddiritturapiùingenuadiquantopensassi.”

LespallediCeressiirrigidironoalleparoledellaregina.Avevasolofattofintadiodiarelasuafamigliaelacorteperguadagnarsilasuasimpatia?Leavevadimostratoaffettopertentaredifarlainnamoraredilui,ancheseinrealtàaluinoninteressavaperniente?No,nonpotevacrederci.Lasuacarezzaeilsuobacioeranosembratitroppoveri.

“Tanomiharaccontatounsegreto,edevodirecheluièancorapiùbarbarodituttiquantinoi,”disselaregina.

“Nedubito,”disseCeresstandoinguardia.“Immaginonontiabbiaraccontatodiesserestatoluiacercareeuccideretuofratello,Nesos?”disse

lareginaconunaccennodisorrisosullelabbra.ContuttalasuaforzaCerescercòditrattenersidall’esprimeresulvisolafittadidolorecheprovava

dentrodisé,sisforzòdievitarechegliocchilesiriempisserodilacrime.Manonpotevatenersituttodentroecaddecarponiaterra,scossadaisinghiozzichelesgorgavanodallelabbra.

“Perché…perchémistatefacendoquesto?”chieseCeresconvocerotta.“Comepoteteodiarmicosìtantoseneppuremiconoscete?”

Lareginalesiavvicinò,calpestandoleilvestitosporco.“Nonhobisognodiconoscertipersaperecheseiun’inutilepedinadell’Impero,”ledisse.“Nonsaròmailavostrapedina,néquelladinessunaltro,”sibilòCeres.Lareginaignoròilsuocommento.“Grazieaquestomatrimoniolapaceprevarràsulterritorio,permettendoall’Imperodimantenereil

potere.Equandoavraiportatoatermineiltuocompito,senz’ombradidubbioverraieliminata.”Lareginafeceuncennoaisoldatidell’ImperoallesuespalleegliuominipreseroCeresperle

bracciaelatiraronoinpiedi.“Riportatelanellasuastanza,”ordinò.“Equestavoltaassicuratevichepolsiecavigliesiano

ammanettati.”

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CAPITOLOVENTOTTO

TanosisentivasempremegliodopoaverparlatoconCosma.Ementreandavatrepidanteversola

stanzasiCeres,sapevagiàconognifibradelsuocorpochelacosagiustadafareeraaprirsialei,anchesequestoavrebbesignificatounrifiutodapartesua.

Attraversòigiardinidelpalazzoenonappenaebbefattoilgirodelgazebo,videilreavvicinarsiconisuoiconsiglieri.Suozioerapercertol’uomopiùmalvagiosullafacciadellaterra,pensòTano,uncrudeleassassinocheavrebbefattoqualsiasicosapermantenereilsuopoteresuiproprisudditi.

Tanodeviòdallasuatraiettoriaprendendounadirezionediversa,sperandocheilrenonl’avessevisto.

“Buongiorno,Tano,”gridòilsovrano,facendoglisegnodiavvicinarsi.ATanosiaccapponòlapelle,masiavvicinòalloziomentreiconsigliericontinuavanolungoil

sentiero.“Faiunapasseggiataconme,”disseilre.Tanoloseguìlungoilsentiero,direttoversoilcampodaallenamento,l’odoredeifioricosìdolceda

dargliquasiallanausea.Oeraforselapresenzadisuoziochelofacevasentirecosì?“Hosentitochelapropostadimatrimoniononèandatacomeprevisto,”disseilreconlemani

intrecciatedietrolaschiena.Dituttalagentealmondo,ilreerainassolutol’ultimapersonaconcuiTanoavrebbevolutocondurre

quellaconversazione.Maeralì,intrappolato,enonavevaaltrasceltacherispondergli.“Nonesattamente,”disseTano.Ilrerimaseinsilenziounmomento,forseaspettandocheTanodicessequalcos’altro.“Vedochetieniaquestaragazza,”disseinfineilsovrano.“Etisorprenderàvenireasaperechele

nostrestoriesonopiuttostosimili.”QuestosorpreseTanoelasuacuriositàvennestuzzicata.“QuandohoincontratoAtenalaprimavolta,leinonpotevaquasisopportaredistarenellastessa

stanzaconme,”disseilreridacchiando.“Èstatounmatrimonioallacieca,concordatodaimieigenitoriperespandereiconfinidell’Impero.AvevosentitoparlaredellabellezzadiAtenaenonvedevol’oradiconoscerla,maquandocisiamoincontrati,leisirifiutòdiriconoscereanchesololamiaesistenza.”

“Perché?”chieseTanononavendomaiuditoprimaquellastoria.“Vedi,sierainnamoratadiqualcunaltro.”Eraunastoriainteressante,pensòTano,manonriuscivaacapirecomeleduesituazionipotessero

essereparagonate.“Cisposammoedopoilprimoannodiventammomiglioriamici,epoiamantiappassionati,”continuò

ilreconun’espressionefierainvolto.“Perchémistairaccontandoquestastoria?”IlrefeceunapausaemiseunamanosullaspalladiTano.“Mirendocontochelenostresituazioninonsonoesattamentelestesse,maticonoscoTano.

ProbabilmenterifiuteraidisposareCeresseleinonsaràd’accordo.Edatocheleiamaqualcunaltro,faraiqualsiasicosaintuopoterepernoncostringerlaasposarti.”

Tanosocchiusegliocchi.“Cosatiportaapensarecheleiamiqualcunaltro?”glichiese.“L’abbiamofattaseguirequandoèsgattaiolatafuoridalpalazzoperandareatrovareRexus,unodei

capidellaribellione,esuoamante,”disseilre.Seleparoledisuozioeranovere,quelloeraindubbiamenteunaltrocolpoall’orgogliodiTano,ma

potevafidarsidiquellochesuoziostavadicendo?Mai.

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“Rexusèunsuoamicod’infanzia,nientedipiù,”disse.“Nontidicoquestacosaperesserecrudele.Teladicoinmodochetusappialaveritàenonresti

ingannato.Saròancheduroconte,masonosempresincero,”glidisseilre.Tanosilevòlamanodelredidossoefeceunpassoindietro.“Tumenti,”ringhiò.“QuandoCeresètornataapalazzo,haammessotuttodinnanziallaregina.Chiediloaleisenontifidi

dellamiaparolanédiquelladimiamoglie,”continuòilre.Tanoscosselatestaincredulo,maseilrestavamentendo,perchégliavrebbesuggeritodiandareda

Ceresinpersona?Guardòlatorre.Erastatociecopertuttoiltempo?Ceresnonricambiavailsuoaffetto?Tuttiisegnilo

portavanoinquelladirezione:isuoicommentibeffardi,ilmodoincuimantenevaladistanzadalui,ilsuorifiutodisposarlo.Forsesierasbagliatoeoranestavapagandoleconseguenze:umiliazioneerifiuto.

Un’ondatadirabbiagliriempìilpettoesentìilcalorediffondersiattraversoleguance.“Inrealtà,Tano,Stefaniaèmoltopiùadattaate.Ah,saràancheunpo’viziataepienadisé,mala

maternitàponerimedioatuttoquesto.”“Nonlaamo,”disseTanoadentistretti.“Tilasceròdecideredasolo,Tano.Masappiquestacosa:sesposiCeres,assicurerailapace

all’Imperoemigliaiadivitesarannorisparmiate.Senonlofarai,moltimoriranno.”“SeacconsentoasposareCeres,laribellionepotrebbeancheacquietarsiperunpo’,maposso

assicurarticheinsorgerannodinuovo.Nondubitochetulosappia,”disseTano.“Temporaneoono,cidaràiltempoperportareulterioriforzearmatedalnord.”Tanocipensòperunmomento,masapevachenonavrebbepotuto,nonavrebbemaisposatoqualcuno

chenonloricambiavanelsuoamore.“Pensaciperunpo’,”disseilre.“NelfrattempoilgeneraleDracohachiestochetuconducauna

legionediuominiasedarelaribellioneadHaylon.”InqualsiasialtromomentoTanoavrebberifiutatoquell’ordinesenzapensarciunsecondodipiù.Suo

zioeraindubbiamentescaltrocomeunserpente,losapeva,eglioffrivaquell’opportunitàoracheTanoavevailcuorespezzato.Eodiavachesifossepresoancoragiocodilui.

“Quandopartirei?”glichiese.“Ora.Lenavisonoprontenelportoeisoldatidell’Imperostannoaspettandoilloronuovocapo.”Tanoprovòun’ondatadirabbia.“Nonaccettolaposizione,”disse.Ilresorrise.“Nonhaiscelta.”Tanosiaccigliò.“AlloradammiunapossibilitàalmenodivedereCeresprimadipartire,”disse,desiderando

disperatamentevederlaun’ultimavoltaperspiegarlechesarebbepotutonontornaremaipiù.Mailrescosselatesta.“Temosiaimpossibile,”glidisse.Edettequesteparole,seneandò.TanoavrebbevolutocorreredaCeres,maprimachesipotessemuovere,unadecinadisoldatilo

circondarono.Sapevacheopporsinonsarebbeservitoaniente.Percomandodelreloavrebberoportatoallanave,lontanodatuttoquesto,versounabattagliachesisarebbepotutaconcludereconlasuamorte.

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CAPITOLOVENTINOVE

Sedutasuunasediavicinaallafinestranellasuastanza,ipolsielecaviglieincatenati,Ceresaveva

finalmentesmessoditentaredifuggire.Peroresierasforzatadiliberarsidaquellemanette,diraccoglierelaforzasovrannaturalecheavolteleassicuravaquell’estremopotere,manonleeranorimastialtrochecarneammaccataepelleinsanguinata.

Inquieta,cercandodimantenerequelbriciolodisalutementalecheleerarimasto,guardòfuoridallafinestraversolaserenacapitale.Adognimodo,vederecomelapacefossediscesasullacittàlaceratadallaguerra,eraquantomenounpiccoloaiuto,ancheseerastatosolol’ingannoaportarequellaquiete.Quantealtrebugiesistavanopropagandoperevitarechel’impalcaturadell’Imperocollassasse?

CeresudìdellechiaviruotarenellaserraturaequandolaportasiaprìconsuasorpresaentròCosma.Rimaseimmobilesullasoglia,sussultandoquandolavide,un’espressionediorroresulvoltosegnato

dallerughe.“Ceres,cosatièsuccesso?”lechiesedirigendosiimmediatamenteversodilei.“Lareginahasentitoilbisognodiconfinarminellamiastanza,”risposelei.Cosmaesaminòlecateneequandovideilsangueandòalcatinodell’acqua,viimmerseuno

strofinaccioetornòaccantoalei.“Checosaorribiledafareaunacreaturadolcecomete,”ledissetamponandoleleferiteconilpanno

bagnato.“Hadettoilperché?”Ceresstrinseidenti,ilpannochelebruciavamentreluilepulivaleferite.“MisonorifiutatadisposareTanoepoisonoscappatadalcastello,”rispose.Cosmafeceunapausa,un’espressionetristesulvolto.“Sì,èvenutodame,distrutto,conilcuorespezzato,”ledisse.Ceressbattélepalpebre,cercandoditenereabadalelacrime.“NonhomaivolutoferireTano,”disse.“Mamirifiutochel’Imperomiusiperipropricomodi.”Cosmaannuìinarcandolesopracciglia.“Lareginamihadettocheverròusatasoloperdareallalucebambiniepoiverròuccisaquandonon

saròpiùutile,”disse.“SperotusappiacheTanononlopermetterebbemai,”disseCosmacontinuandoapulireleferite.“Nonlopensavo.Maoranonlosopiù.”Cosmalaguardòconsguardointerrogativo.“LareginahadettocheTanohacercatomiofratelloperucciderlo,”disseCeressentendounnodoche

siformavaingola.Cosmalemisegentilmenteunamanosullatestaeleaccarezzòicapelli.“Lemiepiùsentitecondoglianzeperlatuaperdita,”ledisse.“Tanomihadettociòcheèsuccesso,ed

eraveramentedistrutto.Finoaprimacheilgiovanemorisse,nonsapevachefossetuofratello.Ehafattodituttopernonferirlo,ancheseNesoscercavainvecediammazzarlo.Tuofratelloècadutosullasuaspada.Untragicoequivoco,temo.SonocertocheseNesosavessesaputo,alloranonavrebbecercatodiuccidereTano.MadallapartediTanononc’eranientedipiùcheluipotessefare.Nesoshacercatocontuttosestessodiucciderlo.ÈstatosoloilsuoamorepertechehapermessoaTanodinoncombatterecontrodilui,controunuomochevolevalasuavita.”

Quindinoneracomelareginaavevadetto,notòCeresconsollievo.Lanotiziareselaperditaunpocomenopenosa,anchesesisentivaancoracomeseilcuoresarebbepotutoesploderleperlatristezzadaunmomentoall’altro.Maora,sichiese,quantealtreparoledellareginaeranopienedimenzogna?

CosmaguardòCeresnegliocchiconunatalesinceritàcheleisitrovòatrattenereilfiato.

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“Tanotiama,Ceres.Habisognodiunadonnabuonaegiustanellasuavita,checombattaperlui,conlui,echestiaalsuofianco.Nonlasciarecheilreelareginasiintromettanonellavostrarelazione.Nonlasciarechedistrugganolabellezzachec’ètravoi.”

“Bellezza?Qualebellezza?Nonhaneancheavutoladecenzadivenirmiatrovare,”glidisseconunsaporeamaroinbocca.

“ÈstatomandatoinmissioneadHaylon.L’isolahadebellatol’Imperoeluièstatoinviatoariconquistarla.”

“Cosa?”chieseCeresconorrore.“NonpensarecheTanol’abbiafattoperchésostienequalsiasicosasupportatadall’Impero,”disse

Cosma.“Nonlofaproprioperniente.”Lesifecepiùvicinoeabbassòlavoce,eCeressentìchestavaperdirequalcosadipericoloso.L’aria

attornoalorosifecetesa.“Hoorigliatoqualcosa,”disseCosma.“ATanosonostatedettedellebugiesultuoconto,eperquesto

èpartitoperHaylon,disperato.Parechequalcunostiacercandodiallontanarloechelovogliamorto.Manonsonocertodichisiaeperché.”

“ChipotrebbemaivolereTanomorto?”chieseCerespreoccupata.“Nonloso.Masediciunasolaparoladiquestoaqualcuno,levostrevitesarannoinpericolo.”Cosmafeceunpassoindietroel’atmosferanellastanzatornònormale.“Dev’esserciunmodoperliberartidallecatene.Sesoloavessiunachiave,”disseguardandosi

attorno.“Tifareisgattaiolarefuoridiquietiportereidamiamoglie.Potrestistareconnoiacasanostra.”

“Faresteunacosadelgenereperme?”glichiese,rendendosicontocheinquelmodoavrebberischiatolasuavita.

Cosmasorriseegliocchiglisiilluminaronoditenerezza.“Tanoècomeunfigliopermeetiama.Fareiqualsiasicosaperlui,eoraancheperte.”QuestoportòlelacrimeagliocchidiCeres,chesierasentitacosìsolaeabbandonata.“Grazie,”glidisse.“Saròuntuoamicofedelepersempre,”disseCosma.“Nonappartieniaquestoposto,Ceres.Tanoti

vuolebene,matuttoilrestoquièmarcioevile,evoisietetroppoinnocentiebuonipergiocareallorogioco.”

PoiaCeresvenneun’idea.SescrivessiunalettereaTano,cisarebbemododifarglielaavere?”glichiese.“Certo.Hounpo’diamiciecredochepotrebberofarlaavereaTanopiuttostorapidamente.”Cerespresedellapergamenaeiniziòascrivere.Glidissetutto,daquellocheavevadettolareginaa

perchéavevarifiutatolasuapropostadimatrimonio.GlidisseanchecheleivolevabeneaRexus,macheeraconfusaperchéliamavaentrambi.Gliraccontòchesapevadicomeilreelareginalistesseromettendounocontrol’altro,machenonavevamododiprovarlo.Glidissecheavevaappresocheluiavevauccisosuofratello,machenonavevavolutofarlo,echestavacercandodiperdonarlo.

Eallafineglichieseditornareinmodochepotesseabbracciarlo,tenerlostretto,eglichieseperdonoperesserestatacosìfredda.

ArrotolòlalettereelaporseaCosma.“MiassicureròchearriviaTano,elaproteggeròconlamiavita,sedovrò,”ledisse.Laabbracciòeseneandòrichiudendolaportaachiavedietrodisé.Ascoltandoisuoipassisvaniregiùdallescale,Ceresnonpotéfareamenodichiedersisenonavesse

sbagliatotutto.SeTanoavrebbericevutoquellalettera.Sesarebbestatoucciso.Eseleil’avrebbemairivisto.

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CAPITOLOTRENTA

Ceressisentìcomeseilcuorepotessebalzarlefuoridalpettoquandovidesuopadresullasoglia

dellaportadellasuacamera.Eravestitoelegantementeeilsuovisononerapiùpallidocomeuntempo:avevaleguancerosee,lelabbrapiegateinunsorriso.Equegliocchi…Erameravigliosorivedereisuoiocchigentilieamorevoli,quegliocchidicuileisifidavaechesubitorilassaronoisuoinervitesi.

Sialzòinpiedipercorrergliincontro,malecatenelatrattennero.Luilevideelasuaespressionesifecepreoccupata.Attraversòlastanzaagrandipassielaabbracciò.Lastrinseconforza,premendoleilvisocontroilpetto.Ilcaloredelsuocorpoelatenerezzadi

quell’abbraccioleportaronolacrimedigioiaagliocchi.“Miseimancatocosìtanto,”sussurròCeres.“Tivogliobene,”ledisselui.Perunmagnificomomentositennerostrettietuttofubellissimo,Ceressisentivaalsicuroeamata.Mapoisentìsuopadrechesirannicchiavatralesuebraccia,svanendopocoallavolta,ilcorpoche

implodevaedivenivanulla.Sisentìcomemoriresentendoloscomparire.“No,”piansementresitenevastrettaalui,cercandodifareinmodochenonsvanisse.“Padre!”gridòchiudendogliocchi,maeragiàandato.IlsoleleaccarezzòilvisoeCeresaprìgliocchitrovandosiinpiedinell’arenaconsettecombattenti

cheavanzavanoversodilei,lafollachecantavaperchéilsuosanguevenisseversato.Lemanieipolsinoneranopiùincatenati,manonavevaarmiperdifendersi.Pietrificatasiguardòattornoallaricercadiunaviadifuga,mavedendocheicombattentilacircondavano,nonscorsealcunapossibilità.Disarmata,eraincapacedidifendersiocontrattaccareequandoicombattentilaattaccarono,Cerescaddeinginocchiogridandoepremendosilemanicontrogliocchi.

Ceressisvegliòconungridosottoallafinestra,ilcorposudato,lelacrimeagliocchi,ilpavimentodipietrafreddosottodisé.Lecatenetintinnaronoquandosiportòlemanialvoltoesquarciòlanotteconunurlofortissimo.

Cheincuboorribile,pensò.Macosasignificava?Eraunpresagiodiciòchesarebbeaccaduto?Sistrinseilpetto,sentendosicosìvuota,cosìindifesa,cosìnuda.

Sussultòsentendolaportacigolareeperunsecondo,quandovideunafiguramaschileinpiedisullasoglia,nell’ombra,nelsuostatointontitoeindebolitopensòchefosseTanocheeratornato.

“Tano?”sussurròconl’eccitazionechelegonfiavailpetto.“Èquestochefadinotte?Vieneatrovarti?”dissel’uomo.ACeresvennelapelled’ocariconoscendolavocediLucioecapìsubitoditrovarsiinpericolo,

incapacedifuggireconlecaviglieeipolsiincatenati.“Nontivedevodaunpo’ederopreoccupatoperte,”disseLucio.“Nedubito.”Lesifecepiùvicinoeilvoltoapparveallalucedellaluna.“Vatteneogrido,”disseCeresconilrespirodebole.“Echiverràasalvarti?NonTano.Nonilreolaregina.Nonisoldatidell’Impero.”Ceressialzòinpiedieraccolseuncaliced’orodaltavolo,gettandoglieloaddosso.Maluiloschivò

rapidamenteelacoppavolòfuoridallaportaapertarotolandogiùdaigradini.LuciochiuselaportaesilanciòsuCeresspingendoleipolsicontrolaparetedietrodilei,strofinando

ilcorpocontroilsuo,l’alitocheglipuzzavadialcool.Ceresgridòeglidiedeuncalcioallagamba,maluileimiseunamanosullaboccaeunginocchiotra

legambeinmodochenonpotessemuoverle.Conditamaldestreletiròsulagonnaeperunmomentotolselamanodallaboccapercoprirlaconlesuelabbra.

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LesalìlabileallagolaeCeresaprìlaboccamordendolopiùfortechepoteva.Luisitiròindietroelacolpìinfacciaconunpugno,tagliandolelaguanciaconilsuoanellod’oro.

Ceressisforzòdiignorareildoloreegridòconquantaforzaavevaingola,maluilemiseunpezzodistoffaattornoallabocca,imbavagliandola.Dinuovoportòlemaniallagonnaepremettecontrodileiconfianchiforti,unosguardoselvatico,gliocchiferocidiunselvaggio.

“Mihaicausatocosìtantiproblemicheoramideviunpo’dipiacere,”sibilò.Deisuonisoffocatilevenivanodallelabbramentrelottavacontrodiluicontuttalasuaforza,ma

Lucioeratroppoforteeleieraincatenata.All’improvvisoluicaddeaterra,privodiconoscenza.Leiguardòdavantiaséefusollevatadivedere

Ankalìinpiediconuncandelabrod’argentoinmano.“Anka,”disseCeresconvoceroca,leginocchiatremanticheamalapenalatenevanoinpiedi.AnkacorsedaCereserapidamentemiseunachiavenellemanettecheavevaattornoacaviglieepolsi

liberandola.Conlemanichetremavanosenzacontrollo,Ceressitolseilbavagliodallabocca.Ankalestrinsele

spalleelaguardònegliocchi.“Stannoarrivandoisoldati.Corri!”ledisse.“Devivenireconmequestavolta,”ledisseCeres.“No.Devorestare.”Ankasigiròevelocissimasfrecciòfuoridallaportascomparendogiùdallascala.RapidamenteCeressirimiseinsestoesisforzòdimuoversianchesetuttociòcheavrebbevolutofare

sarebbestatorannicchiarsiinunaangoloapiangere.Primadiusciredallaportadiedeunrapidoeseccocalcioall’addomeaLucio.Loavevadisprezzatoprima,maoral’odioavrebbebruciatoinleiognivoltachel’avessevisto.Avrebbericordatoquelmomento,ohsel’avrebbericordato!

Conlemanisudatescesefurtivagiùdallascala,manonappenaraggiunseilfondoungruppodisoldatidell’Imperolesiavvicinòdadestraconlespadesguainate.

Ceresguardòasinistra,maanchedaquellapartealtrettantisoldatiavanzavanoversodilei.Poiudìdeipassiallespalle,maprimadipotersigirare,sentìunoggettodurocolpirlelanucaetutto

divennenero.

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CAPITOLOTRENTUNO

Stefaniasedevanellefileposteriorinellasaladeltrono.Siportòilventaglioallelabbranascondendo

unosbadiglio:quelnoiosoconciliodivecchiuominiedonneconilcervellodagallinanonlaispiravapernienteepensòaddiritturadipotersvenireperlanoia.Stavanodiscutendodaore–conqueltonocostanteequasiipnotico–dicomeilconciliostesseperdendodenaro,dicomelacortefossetrattatamiseramente,dicomelaribellione,sefossecontinuata,sarebbepesantementecostataall’Impero.Ecomesequeidignitarinonfosseroingradodicapire,eragiàstatodettotrevoltechelaribellioneavevaoramaiprosciugatometàdellerisorsedelre.

Eancora,dopoorediinutilidiscorsiedecinediideeinsensate,noneranoarrivatiadalcunasoluzione.Nessuna.Stefaniaavevapresenziatoatantissimidiquegliincontrieunodopol’altro,ascoltandoglistupididiscorsibiascicatidaquegliimbecilli,avevasempremaggioreconfermachesitrattassediunbrancodiscimmiesenzacervellochefingevanodisaperedicosastavanoparlandoecosastavanofacendo.

“Cisonoaltrequestionidadiscutere?”chieseilredaltronoacapodellasala.Nessunofiatò,graziealcielosecondoStefania,chemorivadallavogliadiusciredaquellastanza

soffocante,ilsederedoloranteperesserestatasedutatroppoalungosuquellasediasenzaimbottitura.Findalmomentodell’annunciocheTanoavrebbesposatoCeres,leerastatoordinatodisederenell’ultimafila,vicinoallaporta,accantoaidignitaridiminoreimportanzadell’interoImpero.Lasuasediaeraineffettiinassolutolapiùlontanadituttedalre.

Miarrampicheròdinuovofinoadottenerelegraziedelre,pensavarisoluta.Presto.Proprioquandopensavachelariunionefosseconclusa,Cosma,sedutodavanti,sialzòinpiedie

chiesediportarsidavantialre.Stefaniaruotògliocchiindietro.Quellagiornatasarebbemaifinita?Sapevachequell’uomoerail

vecchio,senile,mezzosordononnettodecrepitochesitenevaacuoreTano–unpo’tropposecondolei–macosadiavolodovevadirechepotesseesserediimportanzaancheperunsolosecondoinunconciliocomequello?Tuttoquellochefacevaquelvecchioerapassareinteregiornataaleggeredocumentiinbiblioteca,fissarelestelleeparlaredicosechenonavevanoalcunaimportanza,nonperl’Imperoquantomeno.

Stefanianotòcheancheglialtridignitarisembravanodisinteressatialvecchiobrontolonecomelei,egliocchidituttiguizzavanoattornoallastanza.

Osservandoidisegniflorealichedecoravanoilsuovestitodisetaverde,Stefaniaascoltavaconunorecchiomentresisventolavaconilventaglio.L’anzianostudiosoporseundocumentoalre.

“MièstatochiestodiportarequestaletteraaTano,”disseCosma.“ÈdapartediCeres.”Stefaniarizzòsubitoleorecchie.Forseilvecchiostudiosononerapoicosìscemocomeaveva

pensato.Mihasicuramentefuorviato,pensòStefania,perchéhoavutolapresunzionechefossepiùlealeaTanochealreoall’Imperoingenerale.Maforsesierasbagliatanelsuogiudizio.

Concuoregioiosorepresseunsorriso.Oraquellapaesana,Ceres,sarebbestatamessaamorteelei,Stefania,avrebbesposatoTanoriportandotuttoapostocomeprima.Chefortuna.Chefortuna!Forseglideilestavanodinuovosorridendofinalmente.

Stefaniaguardòilreleggerelaletterainsilenzio,lafrontesemprepiùconcentrataeaggrottatasulsuovisograsso.Quandoebbefinitosollevòlosguardo.

“Matual’hailetta?”chieseilreaCosma.Cosmafeceunpassoavanti.“Sì,edèlìchehocapitochedovevaesseresubitoportataallavostraattenzione,”rispose.“Quella

ragazzaèunaladrabugiardaesubdola,unarivoluzionariaproprioinmezzoanoi.”

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Unsussultosilevònellasalaesubitosipropagòildisordine.“Silenzio!Silenzio!”disseilre.“NondevesposareilprincipeTano!”gridòunconsigliere.“Impiccatelaragazzapertradimento!”disseunaltro.Nellastanzaesploseilcaos,alcunigridavanoalrediimprigionarel’impostora,altririchiedevanoche

venissesubitocondannataamorte.“Silenzio!”gridòdinuovoilreeipresenticalaronoilvolumeaunsemplicemormorioosussurro.

“Nonpossiamoucciderlaebasta.Irivoluzionariinizierannodinuovoainsorgeretralestradeenonsiamoprontiacontenerlitutti.”

“Madobbiamofarequalcosa,”disseunconsigliere.“Nonintenderetemicacheunacospiratricedelgenererestiinmezzoanoi,passandoinformazionidisoppiattoalquartiergeneraledellarivoluzione?”

Un’ideabrillantesiformònellamentediStefania,facendolaaddiritturasussultare.Alcunisivoltaronoaguardarlaeleisorrise,sapendochequellatrovatapotevaesserelasuagrandeoccasioneperriacquistareillorofavore.Dovevasolofarsentirelapropriavoce.

“Possodareunsuggerimento,VostraEccellenza?”disseconvocechiaraaforte,alzandosiinpiedi.Gliocchidelreedellareginasigiraronodiscattoversodilei.“Perfavore,farebbeanchefruttareunpo’disoldiall’Impero,”dissepercependolaloroesitazione.“Moltobene,parla,”disseilre.“Mafallabreve.”Stefaniasiportòinavantiecamminòfinoaltrono,itacchichesbattevanorumorosamentesul

pavimentodimarmo,centinaiadiocchicheseguivanoognisuopasso.Represseunsorriso,crogiolandosiinquell’attenzione,felicediavereun’ideacosìgrandiosadapresentare,soprattuttoconsiderandochequellicheeranolìconsideratigliuominieledonnepiùintelligentiepotentidell’Imperononavevanopensatoaunacosadelgenere.Sapevachenonappenaavessecondivisoconilrelasuaidea,luil’avrebbeapprezzata.Eforseluielareginadaquelmomentoleavrebberoancheconcessomaggioreautorità,autoritàsuCeres.

Giuntaallabasedellagradinatacheportavaaitroni,Stefaniafeceuninchinoprofondo.“Finoaquestomomentolevostredecisionihannofattounottimolavoronell’usareCeresper

promuovereerafforzarel’Impero.Evedoun’opportunitàperfarloancora,”disseStefania.“Bene,alloraperchénonciillumini,”disselareginacontonorigido.“NonliberatevidiCeres,”disseStefania.“Enoncondannatelaamorte.Invece…usatelaperrendere

l’Imperopiùriccochemai.”Tuttinellasalafecerosilenzio,solopochisussurrisisentivanoquaelà,eStefaniasentìcheilfavore

dellagenteridiscendevasudilei.“Ecomeproponichelofacciamo?”chieseilre.“RendetelacombattentepermanentenelleUccisioni,”disseStefania.OrailsilenzionellastanzaeratalecheStefaniapotevaudirel’ariacheleentravaeuscivadalle

narici.“Èunaragazza,”gridòqualcuno.“Nessunoverràavedereunapaesanachevienemassacrata,”commentòunaltro.Stefaniastavadiventandoimpazienteinmezzoaquegliimbecillidallaristrettevedute.“Ceresèunadonnacheprestoapparterràallafamigliareale,unanovità.Eunaferocelottatrice,”

disse.“L’hovistacombattereehabattutoLucio.Osereidirechelagenteverràdalontanopervederla.”Ilresocchiusegliocchi,portandosiunamanoalmentoricopertodibarba.“Fatepagareunatariffaaglispettatoripervederelaprincipessacombattente,”aggiunseStefania.Ilreguardòlaregina,cheasuavoltasollevòunsopracciglio.“Laprincipessacombattente,”disseilre.“Cipenseròsu,macredochel’ideasiaeccellente.Ben

fatto,Stefania.Benfatto.”

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Stefaniafeceunaltroinchinoetornòalsuoposto,estremamentefieradisestessaperaverpensatoaunpianocosìgeniale.Lasuaideanonsoloavrebbefattoguadagnaresoldiall’Impero,malesarebbeservitaanchedascopopersonale.

Vendetta.FinalmenteTanosarebbestatosuo.

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CAPITOLOTRENTADUE

Chesprecoditempo,pensòSartesmentrestavasedutosottoalsalicenellorogiardino,pelandopatate

persuamadre,ilventochegligonfiavalatunicabordeaux.Sarteseratroppogiovanepercombatterenellaribellione,gliavevadettoRexus,quindiloavevarimandatoacasaadaspettaredidiventaresufficientementematuro,asentirsiinutile,arimuginaresullamortediNesos,astaresedutoapensareaCeresintrappolatatralemuradelpalazzo,abusata,usata,torturata.

Gettòlapatatanellapentolaeiniziòapelarneun’altra.ComepotevaRexusaspettarsicheluisenestesselìafareniente,asoffrireleconseguenzedella

guerraeanonaiutareinnessunmodo?Eratroppogiovane,losapeva,mairivoluzionariquestononlovedevano.Soloperchéeratroppopiccolodicorporaturanonsignificavachenonavessecapacitàeabilitàchenonpotesseroessereutilicontrol’Impero.

MaperquantoavesseinsistitoconRexusperrimanere,erastatomandatoacasaconsuamadreacurarelaverduraeaservirlaeriverirla.

Quandosentìilrumorediruotesulghiainodellastrada,Sartessollevòlosguardo.Labandierad’oroebludell’Imperosventolavasuuncarrochiusoedecinedisoldatimarciavanodietroadessoinduefileperfettamentedritte.

LaportadellacasasiaprìelamadrediSartesuscìsulporticoantistantestrizzandogliocchiefacendosiombraconlamano,piuttostoaccigliatainviso.

“Entraincasa,Sartes,”glidisse.“Madre…”“Entraincasasubito!”gridòlei.Sartessbuffòelanciòilcoltellonelsecchiopienodiacquaepatate.Dirigendosiversolacasasi

sentivafurentepercomeingiustamentelotrattavano,neanchefosseunbambinoincapace.“Enonuscirefinoachenontelodicoio,capito?”glidissecontonosecco.Sartesfecesbatterelaportadietrodiséesisedettealtavolodellacucina,sbirciandofuoridalle

imposteparzialmenteaperteevedendocheilcarrodell’Imperorallentavaesifermavapropriodavantiallorocortile.

Unsoldatosaltògiùdalpostodelconduttoreesiavvicinòconunrotolodipergamenainmano,chiusoconilsigillodell’Impero.

“Siamoquiperarruolareilsuoprimogenitoperl’esercitodelre,”disseilsoldatodell’ImperomostrandoildocumentoallamadrediSartes.

Sartesvidesuamadreguardarelapergamenasenzaprenderlainmano.“Ceresèmiafiglia,ecomesapetedevesposareilprincipeTano,”disse.Sartessialzòesiportòinpuntadipiediallafinestra,ascoltandoattentamente.“Ilrehadichiaratochefaràarruolaretuttiiprimogenitimaschi,”disseilsoldato.“Ilmiofigliopiùgrandeèmorto,”disseleiconvocetremante.“Eglialtri?”chieseilsoldatodell’Impero.“Comeosatechiedermelo?”disseladonna.“Ilrenonhaesentatoteolatuafamigliadalservireluiel’Impero.Quinditelochiedoun’altravolta:

haialtrifiglimaschi?”continuòilsoldatodell’Impero.“Ancheseneavessi,cosachenonèvera,questofigliodiventerebbeabreveilcognatodelprincipe,e

l’esercitodelrenonavrebbealcunapretesasudilui.”IlsoldatofeceunpassominacciosoversodileieSartespensòchelapotessecolpire.Stavaperuscire

dicorsa,masapevachesel’avessefattoavrebbedovutovederselaconsuamadrepiùtardi,oppure

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sarebbestatoassoldatodall’esercitodelre.Nessunadiquelleopzionigliapparivanoabbastanzaallettanti.

“Possoallorapresumerechevoisieteconlaribellione?”ringhiòilsoldatodell’Impero.“Perchédiaminedovrestepensareunacosadelgenere?”chieselamadrediSartes.“Perchéstateopponendoresistenzaagliordinidelre.”“Iononsonoconlaribellione,”disselei.“Alloraubbidireteagliordinidelre?”“Lofaròelofaccioregolarmente.”“Allorafatevidaparteinmodochepossaperquisirecasavostra.”“Nonavetealcundirittodiperquisirecasamia,”disseleicontonosecco.“Hoordinediucciderechiunqueoppongaresistenza!”ribattéilsoldato.“Eoralevatidimezzo,

sgualdrina!”Sartessussultò,rendendosicontochesenonsifossedileguatoilsoldatol’avrebbepresoeluisarebbe

statocostrettoacombattereperl’esercitodelre.Iniziòadirigersiversolastanzasulretro,masubitoandòasbatterecontrounasediafacendolacadererumorosamente.Inciampandoinavantiriuscìadarrivareallastanzapropriomentreilsoldatoaprivalaportad’ingressoconuncalcio.

MaprimacheSartespotessescapparedallafinestra,ilsoldatoglieraaddosso.Ilbrutogliafferròunbraccioelotiròindietro.Sartesperòpreseunasediaelausòpercolpirel’uomoallatestafacendoglisgorgareilsanguedallafronte.

IlsoldatogridòecaddeaterralasciandoandareilbracciodiSarteschesfrecciòdinuovoattraversolastanzasulretro.

Aprìdeltuttoleimposteesaltòfuoridallafinestraconilcuorechebattevacontrolosternocomeunabestiaselvatica,nienteinmentesenonlavolontàdiraggiungereilprato.Passòvicinoalcapanno,ilpratoormaivicinissimo,mapoiudìsuamadregridare.

Incapacedicontinuare,sigiròeconsuoorrorevideilsoldatodell’Imperochetenevaunpugnalepuntatocontrolagoladisuamadre.

“Madre!”gridòinorridito.“Viprego,nonuccidetemi,”dissesuamadreconvocegracchiante.“Sartes,nonlascerestimaimorire

tuamadre,ono?”PerunafrazionedisecondoSartessisentìdibattuto.Sefossetornatoindietrosarebbestatocostrettoa

combatterecontroisuoiamici,controtuttociòincuicredeva,lalibertà,laprosperità,ciòcheeragiusto.Avrebbeuccisogentecheamava.Sarebbestatocostrettoadistruggeretuttociòchesapevacontuttosestessoesserevero.Masecontinuavaacorrere,isoldatidell’Imperoloavrebberocomunquepotutoraggiungereesuamadresarebbemorta.

Nonpotevaviveresapendodiesserestatoilmotivopercuiilnemicoavevatagliatolagolaasuamadre.

Quandotresoldatidell’Imperosiavventaronosudilui,Sartessollevòlemaniinsegnodiresa,losguardosusuamadre,ilsollievonegliocchidileimentreilpugnalevenivaallontanatodallagola.Eraunqualcosacheglidiedeconforto,maancheamarezza.

Isoldatilocostrinseroaterra,bloccandoglilebracciadietrolaschienaelegandogliipolsiconunafune.Poiloritiraronoinpiedielotrascinaronooltresuamadrecheavevagliocchipienidilacrime.

“Sartes,”gridò.“Ilmiobambino.”Iniziòaseguirloversoilvagone,lebracciaproteseversodilui,leditachecercavanodiafferrarglila

camicia.Unsoldatolacolpìinfacciaelafececaderesull’erbaingiallitaconungemito.IsoldatigettaronoSartessulcarroinsiemeatrealtrigiovaniechiuserolaporta.“Nonmiperdoneròmaiperquesto,”gridòsuamadre.“Mai!”

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Ilconduttorefrustòicavallieilcarrosimosseinavanticonunostrattone.LamadrediSartesscattòinpiediestrinselemaniattornoallesbarre,gliocchicolmididisperazione.

“Tornadame,Sartes!Promettimelo!”MaSartesdistolselosguardo:nonavrebbepromessonullaasuamadre.Acausasua,losapeva,lasua

vitaerafinita.AcausasuaavrebbedovutocombatteredallapartedellaguerracheavevauccisoNesos,dallapartechegliavevaportatoviaCeres,dallapartecheavevafattoabrandelliquellafamiglia.

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CAPITOLOTRENTATRÉ

IlventogonfiavaicapellidiRexusmentregaloppavaversoilpalazzosottoaunacoltredistelle,Ankachesitenevastrettadietrodilui.AugustoeCratesliseguivano,ilorocavallipesantementecarichidiarmiestrumentinascostisottoastoledilana.

RexusnonerariuscitoadormireunsolosecondodaquandoavevascopertocheCereserafidanzataconilprincipeTano:ilpensierodilorodueinsiemeerauntormentodalqualenonpotevaliberarsi.AvevagiudicatoCeresunabugiardaeunatraditriceenonvolevarivederlamaipiù.Nonavrebbeneanchepiùvolutopensarealei,maognipensierochegliavevaoccupatolamenteinquegliultimigiornienottierastatosoloperlei.

Adognimodo,dopocheAnkaloavevaavvicinatonellagrottadelporto,tuttoeracambiato.QuandoloavevainformatocheCereseraincatenatanellatorreederastataquasiviolentatalanotteprima,echesierarifiutatadisposareilprincipeTano,glieravenutalanausea.QuandopoiAnkagliavevadettocheCeresamavalui–Rexus–echenonparlavadialtrichedilui,ilsuocuoresierafermatoeavevacapitoconenormerimorsocheCeresnoneraaltrochelealeallaribellione.Ealui.Echeluierastatounosciocco.

Imprecò,ildoloretroppoforteperesserecontenuto.ErastatocosìduroconCeres,l’avevamandataviaquandoleiloavevaimploratodiunirsiallaribellione.Eppurenonstavafacendoaltrochesupportarelarivoluzione,portandoabuonfineilsuolavoro.Giuròchenonappenal’avessevistaleavrebbechiestoperdono.Eratuttacolpasuaseerastataimprigionata.Ilsuoorgoglioloavevatradito.Avrebbedovutodarleascoltoquandoeravenutanellagrottadelporto,macomesempreerastatotroppoveloceagiudicareesieraesaltatotroppo.

Siguardòallespallevedendocheisuoiamicieranosubitodietrodilui.Avevaconsideratodiportareildoppiodiuomini,maimmaginavacheseavesseportatopiùdiduevigorosiegiovanirivoluzionari,ilgruppoavrebbepotutofardestaredeisospettitraisoldatidell’ImperochesorvegliavanoleviediDelodinotte.Seneavesseportatimeno,nonsarebberostaticapaciditenereabadanessunsoldatodiguardiaallatorrediCereselasuamissionedisalvataggiosarebbestataunfallimento.

Augustoeraunnuovoamico,giovane,felice,conlacostituzionediuncombattente.SieraunitoallaribellionesolounmeseprimaeavevadettoaRexusdiaverlasciatosuopadre–unconsiglieredelre–perilmodoincuimaltrattavailoroschiavi.CrateseraunodeglischiavidelpadrediAugusto,enellanotteincuiAugustosen’eraandato,loavevapresoconsérendendolounuomolibero.

Crateseraaltoeallampanato,maeccezionaleconarcoefrecce.Avendovissutonellamiseriapertuttalavita,avevainséunfuococheaRexuspiaceva:quelgiovaneincorporavalospiritodellarivoluzione.

Lenubiavevanoiniziatoacoprireilcieloquandoebberoraggiuntolacittàementrelanottesifacevapiùscura,Rexuslicondusseinsilenziolungoleviesecondariepassandoaccantoacaseaffollate,alcuneintatte,altredemolitedall’Impero.

Quandosifermarononellaviadall’altrapartedelpalazzo,ilcielosieradinuovorischiaratoelalunaelestellebrillavanodandoillorobenvenuto.

AnkasmontòdacavalloesbirciandodadietrounmuroindicòlatorredoveCereseraimprigionata.“Devotornaredentro,”disse.“Sequalcunoscoprecheerouscita…”“Sì,vai,”disseRexus.“E,Anka…”Ankasigiròaguardarlo.“Grazie,”ledisse.LeiannuìeRexuslaguardòsparirenellanotteinfondoallastrada,svoltandodietroalmurodipietra,

direttaversol’ingressodelpalazzo.

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Rexussipreseunmomentoperstudiareisoldatidell’Imperochemarciavanoattornoallemura,notandochepassavanodilìpiùomenoognicinqueminuti.Questoavrebbedovutoconcedereloroampiomargineperarrampicarsisulmurosenzaesserevisti.

Velocementelegaronoicavalli,preserolearmielafuneenonappenal’ultimosoldatofupassato,vedendochelastradaeralibera,RexusguidòAugustoeCratesversolemuraesterne.

Ilmuroerascivoloso,maconlefunilanciateoltreeancorateaglialberidall’altraparte,l’arrampicatanonrichiesealcuntempo.

Dopochefuronoscesidalmurosenzafarealcunsuonomentresaltavanosulpratoverdeesoffice,andaronofurtivamenteversoilpalazzo,nascondendosidietroadalberiecespugli.

Unavoltaarrivatiallabasedellatorre,Rexusguardòdallatodelmuroarrotondato.Lastrutturaerapiùaltadiquantoavesseinizialmentepensato,maerasicurochesarebberiuscitoasalireeportareCeresgiùconsédopoaverlaliberata.Scansòognipensierodicadereoscivolare,sapendochepropriol’incertezzaavrebbepotutofarlocadere.

“Aspettatedietroaicespuglimentrelaprendo,”disseRexusadAugustoeCrates.“Sesiavvicinaqualchesoldatodell’Impero,avvisatemiconilversodellaquaglia.”

SitolseilmantelloeloporseadAugusto.“Staiattento,”sussurròAugustosvanendonell’ombrainsiemeaCrates.Rexuslegòunafuneall’estremitàdiunafrecciaelascoccòcontroleimposteparzialmenteaperte.Si

fermòunattimoguardandoinalto,sperandocheCeresvenisseallafinestra,manonvidealcunmovimento.

Tiròlafuneevedendocheerasicurapiantòunpiedetraduepietreeiniziòasalire.Unpiededopol’altro,tirandosisullacorda,sifecepianpianostradaversol’alto,lemanistrette,imuscolidellebracciatesi,ipiediaffondatinellefessuredellaparetedipietra.

Ametàdellatorrec’eraundiscretopianerottoloeRexussifermòariposareunmomento,ansimandopesantemente.Guardòinbassoevidenient’altrochecespugli,alberieombre.AugustoeCrateseranosicuramentebennascosti.

Quandoripresefiatocontinuòadarrampicarsieprestositrovòdinuovoconilcuorechemartellavaperlosforzo.OeraperilpensierodivedereCeres?

Sisforzò,arrampicandosipiùvelocemente,cercandodiraggiungerla,dirivedereilsuosorrisoeisuoibellissimiocchi,disentirelasuapellemorbida.

Apochicentimetridallacimasifermòpensandodiaversentitounrumoredalbasso,maquandoguardònonvidenulla.

Allafineraggiunseildavanzaledellasuafinestraeguardònellastanza.“Ceres,”sussurrò“Rexus?”laudìrispondereconvocestupita.Poivideilsuovolto–un’espressionedisperata–enotòcheindossavaunavesteregalecheeralacera

esporca.Quandogliafferròlemanisentìquantolesuefosserofredde,maanchequantoleifosseforte.Lotiròall’interno.

“Seivenutoperme,”glidissegettandoglilebracciaalcollo.“Mispiaceperquellochehodetto,”ledissestringendolaforte.Nonavrebbevolutolasciarlamai.“Ti

amocontuttomestesso.”“Ancheiotiamo,”glidisse.“Scusa.”Luisitiròindietroaccarezzandoleicapellieguardandolanegliocchi.Leisialzòsullepuntedeipiedi

elotiròasédadietrolanucacosìchelelorolabbrasiincontrassero.Rexuslabaciòappassionatamente,contuttosestesso.Inquelbacioc’eranotuttoilsuodesiderioeilsuopentimento.LelabbradiCereseranomorbideeluicapìchelorodueeranodestinatiastareinsieme.

Sisepararono.

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“Dobbiamosbrigarci,”ledisse.“Cisaràtempopiùtardi.”Ceresannuì.Rexussguainòilpugnalecheavevaallavitaperliberarladallemanette.Improvvisamentesentìundolorelancianteallaschiena.Nonriuscivaarespirare.Abbassòlosguardoeconorrorevidelapuntadiunafrecciacheglisporgevadalpettoechegliaveva

quinditrapassatoilcorpo.Poi,primadipotercapirecosastessesuccedendo,nearrivòun’altra.Capìchelostavanoattaccandoallespalle.Leguardiedisottodovevanoaverlovisto.Erastato

colpitodadietro.RexusallungòlebracciaversoCeres,mailsuomondosistavagiàoscurando.Primadipotertagliare

lefuni,sitrovòaperderel’equilibrioeacadereindietro.Incespicòcontrolafinestraapertaecaddedifuori.Sisentìprecipitarecomearallentatore,ilventonelleorecchie,ilsuonodell’urlodiCereschelo

seguiva,l’ariafineecalda.Nonc’eraalcunaresistenza.Sembròunvololungoversoilbasso,comesestessesprofondandonellaterraelaterralostesseinghiottendointero.Nonavrebbesentitoilterreno?

L’ultimacosachevideprimadicolpireterrafuilvoltocontortodiCerescheloguardava,desiderandocomeluichetuttofosseandatoinmododiverso.

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CAPITOLOTRENTAQUATTRO

Tano,inpiediallapruadellasuanave,ilprofumodell’oceanochegliriempivalenarici,scorse

Hayloninlontananzaeunimmediatosensodipentimentoglisorsenelpetto.Aognirespirocheavevafattodurantequelviaggio,perognicentimetrodimarecheavevanopercorso,ilpentimentoeracresciutosemprepiùforte.Ora,conladestinazionevisibiledavantialui,tuttoglidivennetrasparentementechiaro:capìdiaverpresoladecisionesbagliatanonavendoportatoCeresviadalpalazzoscappandodasuozio,datuttociòcheconosceva.

Einquelmomentoilpentimentodivennevergogna.Sì,provavavergognaperaverpermessoun’altravoltaalredigiocareconlui,questavoltascagliandoCereseluil’unocontrol’altro.

Leondesiinfrangevanocontrolanave,goccediacquasalataspruzzavanocontroilsuovoltosurriscaldato.Uncostanteflussodibrezzamarinaglisoffiavaneicapellimentreguardavaigabbianichesituffavanoinmareerisalivanocondelpescenelbecco.

Sesolofossiliberocomeloro,pensava.Sentivaancorailmaldimare,lostessocheprovavadalgiornoincuilanaveavevalasciatolecoste

diDelounasettimanaprimapernavigareversosud.Ora,vedendoHaylon,avrebbevolutosaltarenell’oceano,nuotarefinoarivaebenedirelebianchespiaggesabbiosechefacevanodacontornoall’isola.Terra,solidoterreno,pensò.Nonavrebbemaipensatocheglisarebbemancatocosìtanto.

Unsensoditimorelopervasequandoosservòquelparadisoormaivicino.L’isola,uncentrodiscambiocommercialetratuttelenazionioccidentali,eratremendamentebella,contorreggiantimontagneammantatedivegetazionedietroallacittàchesiergevasulmare,isuoiedificidoratichebrillavanoallalucedellasera.Eralaprimavoltacheandavalì,epiùsiavvicinavano,piùdesideravachequelprimoviaggiofosseavvenutoincircostanzecompletamentediverse:nonperuccidereisuoiabitantioperdistruggerelameravigliosaarchitetturadegliedificipiùbelli.

Isuoiocchiseguironolastradaserpeggiantechecorrevadall’ingressodellacittà,tracupoleetorri,finoalcastellochesitrovavaincimaaunacollina.QuellaeralastradacheilgeneraleDracoavevadescrittocomepuntostrategicodiincontro,lastradacheavrebberopercorsoperespugnareilcastello.Lastradadovesarebbescorsoilsangue.Lastradachesarebbestatairriconoscibiledopoilloropassaggio.Lemuraattornoallacittàeranoalte,maconscale,funi,catapulteefrecceinfuocate,conmigliaiadisoldatidell’Imperocheattaccavanotuttiinsieme,lacittàsarebbestataprestoloro,avevadettoilgeneraleDraco.Ederadicertocosì,Tanolosapeva.

Quandosivoltòaguardarelasuaciurma,latensioneabordogliapparvecosìdensadasembrargliunmurolevatoattornoalui.Eranosoloinervideiguerrieriquellichestavapercependo?PertuttoilviaggioTanoavevaavutolasensazionechequalcunooqualcosaloguardasse,maognivoltacheavevasentitodegliocchicheglibruciavanodietroalcollo,girandosinonavevavistonienteenessuno.Avevasemprescacciatoquellasensazionepensandodiesseresulpuntodidivenireparanoico,maproprioquandosenedimenticava,dinuovo,eccochequellasensazionesiripresentava,comedelleditacheglistrisciavanolungolaspinadorsale.

FeceuncennoalgeneraleDracochesitrovavaaccantoaunuomogigantecheavevaindossoun’armaturadorataeunelmoconvisiera.QuelcolossoerailsoldatopiùaltocheTanoavessemaivisto,unverogigante.IlTifone,cosìlochiamavanoglialtriuominisullanave,sebbeneTanodubitassechefosseilsuoveronome.SidicevacheilTifoneavesseaffrontatoungruppodiventicombattentidelnordinuncolposoloecheliavesseuccisituttiinmenodicinqueminuti.

IlgeneraleDracoeilTifoneavrebberocondottol’attaccocontrolagrandecittàeTanoavrebbeportatoavantiilsecondogruppodisoldatinonappenaicancelliprincipalifosserostatiaperti.Avrebberoattaccatosubito,avevaordinatoilgeneraleDraco,senzaconcedereairibellidiHaylonla

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possibilitàdimettereinsiemeiloroeserciti,ancheseTanonondubitavacheavesserogiàavvistatolaloroflottadinaviecheilloroesercitofossepiùcheprontoadifenderelacittà.MaTanosapevachenessunosarebbestatocapacedidifendersicontroinumerichereClaudioavevainviato.

Centinaiadibarchearemivenneroabbassatesull’oceanoazzurroeagitato,eisoldatidell’Imperosceseronelleimbarcazioniconarmiepesantiarmature.Alcunebarchepiùgrandiportavanocatapulteemacigni.

IlgeneraleDracoinvitòTanosullasuabarcaeluipresepostovicinoalTifone.Sisentivacomeunnanovicinoaquelbestione.

“Ricorda,l’obiettivoèdiprenderelacittànelgirodiun’ora,primachecalilanotte,”disseilgeneraleDraco.“Uccidichiunqueoppongaresistenza.”

“Risparmiandodonneebambini,giusto?”chieseTano.“Fintantocheobbediscono,”risposeilgeneraleDraco.“Fintantochesiinchinanodavantialla

bandieradell’Imperoepromettonodisottomettersialleleggidelre.”“Nonvedocomedonneebambinipossanoessereunaminaccia,anchesedovesseroopporre

resistenza,”disseTano.“Sonogliordinidelre.Iononlimettoinquestione,”risposeseveramenteilgeneralelanciandogli

un’occhiataccia.Tanodistolselosguardo,madecisedinonuccideredonneobambini,neanchesesifosseroribellati.ArrivaronoallacostaeTanobalzògiùdallabarca,l’acquatiepidachegliarrivavasopraleginocchia

mentretiravalapesantebarcadilegnoversorivainsiemeaglialtrisoldatidell’Impero.GuardandosiallespallevidecheilgeneraleDracoeilTifonesiguardavano,poiilgeneraleannuìesidiresseversolaspiaggiadisabbiabianca.

InizialmenteTanoconsideròilgestoinqualchemodosospettoso,maquandoilgeneralesigiròafareuncennoanchealui,noncipensòpiù.

Lescialuppevennerotirateariva,learmiel’artiglieriadisposteneicarrieisoldatidell’Imperoorganizzatiindodicibattaglioni.Tanoneconducevauno.

Presepostodavantiaisuoiuominielicondusseversosud,lungolalineadellacosta,camminandonell’acquachegliarrivavaallecaviglie.Sentìquellafamiliaresensazionescorrerglidentro,unacombinazionedieccitazione,pauraeadrenalina:stavaperavereiniziolabattaglia.

MaTanononavevaancorapercorsotantastrada,ancoraconl’acquacheglisciabordavaattornoallecaviglie,quandoimprovvisamente,senzapreavviso,sentìundolorefortissimoallaschiena.

Caddeinginocchio,frastornato,noncapendocosastesseaccadendo.Sentìdelmetallofreddonellaschienaeconunsussultocapì:erastatopugnalato.Rimaseinginocchio,conlatestaleggera,senzacapire:eranoancoralontanidalraggiungereil

nemico.PoiTanosentìchelaspadavenivaestrattaegridòperl’intensoeinsopportabiledolore.Sollevòlo

sguardoevideilTifonecheglisiparavadavanti,ripulendolaspadadalsuosangue.GlisorriseefuaquelpuntocheTanocapì:lostavanoassassinando.Nessunosistavagirandoadaiutarlo.“Un’ultimaparola?”chieseilTifoneconvoceincredibilmenteprofonda.Tanosussultòperrespirare.“Chitihamandato?”riuscìachiedere.“Telodirò,”risposeilTifone,“quandosaraimorto.”

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CAPITOLOTRENTACINQUECeressedevanellaprigionesulpavimentoumido,laschienaappoggiataallaparetefredda,

completamentesconfittamentreunfiumeinarrestabiledilacrimelescorrevalungoilviso.Come,comepotevaandareavanti?Tanol’avevalasciata.Nesoseramorto.Epeggioditutto,Rexus…

Emiseunsommessosinghiozzoeinspiròunforzatorespiromentreilricordotornavaaleiconforza.Rexus,colpitoallaschiena,checadevaviadalei,all’indietro,fuoridallafinestradellatorre.Strappatodaleiquandoeranostaticosìvicini,cosìviciniainiziareunanuovavitainsieme.

Erastatatroppocrudele.Ceressinghiozzò.Nonc’eranient’altrodatemereadesso.Neanchelasuavitacontavapiùniente.Nonsapevaquantotempofossepassatoquandoudìdeipassiproveniredalcorridoio.Nonsimosse.

Nonleinteressavapiùcosaleavrebberofattoimembridellacorte.Tantochesefosserovenutoperucciderla,avrebbeaccoltocongioiaquellamortemisericordiosa.

Dall’altrapartedellesbarreapparverounadonnaetreuomini.Ceressirifiutòdialzarelosguardo,macapìdalforteprofumodirosacheladonnaeraStefania.

Unsoldatodell’Imperoaprìlacella,malosguardodiCeresrimasebasso.Nonavrebbedatolorolasoddisfazione.

“Seistataassegnataall’Arena,”ledisseilsoldatodell’Impero.Ceresnonsimosse.“TibatterainelleUccisioni.”Ceressisentìscorrerefuorilavita.Ecco.Allafinel’avrebberocomunqueuccisa.Ilsoldatolaafferròperunbraccio,lamiseinpiedielelegòipolsidietroallaschiena.QuandoCeres

allafinesollevòlosguardo,videStefaniachesorrideva.Stefaniasifeceavanti.“Primachetumuoia,”disseconilvelenonellavoce,“hopensatochetiavrebbefattopiaceresapere

unacosa.”Sichinòpiùvicinaalei,ilsuoalitocheledavaunasensazionespiacevolesulcollo.“HomandatounmessaggeroadHaylon,”ledisse,“conunmessaggiomoltospeciale.Hodettoha

Tanodinondisobbedirmimai.Dinonprendermimaiingiro.Orafinalmentehacapitoperché.”Siilluminò,soddisfatta,benchéCeresnoncapisseilperché.“Tano,”disseStefania,“èmorto.”

*

Isoldatidell’ImperoscagliaronoCeresnell’umidocorridoiodellaprigione,superlescale.TrascinaronoCeresall’esternoelacondusseroauncarrochiusotrainatodauncavallo.Nonappenalaportadelcarrofuchiusaachiavaeisoldatisifuronoportatiailoroposti,ilcarroavanzòfuoridalcortiledelpalazzo,procedendolungolestradediDelo.Passaronoinmezzoallecaseetraordedicittadinichesistavanodirigendoall’Arena.

Ceressiaccorseappenadiciòchelacircondava,tuttolescorrevavicinoinungrancaos.Nientecontavapiù.Tutticolorocheleiamavaeranolontaniomorti.

IntontitasiresecontochestavanoattraversandolapiazzadellafontanaeilvoltodiRexuslepassòdavantiagliocchi.Solopochesettimaneprimaeranostatilì,felici,pienidisperanze,liberi.

Esoloilgiornoprimasieratrovatotralesuebraccia,aconfessarleilsuoamore.Epoi,unattimodopo,eracadutoincontroallasuamorte.Comepotevaunesserecosìvibrante,cosìvivo,essereoranientepiùcheunricordo?

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Fuoridall’Arenailcarrosifermòcigolando.Unsoldatodell’Imperolatrascinòfuorielaportònellagalleria.

Marciaronoaccantoacombattentieportaarmi,ilcantodellafollachelaraggiungevadall’esterno.Allafineilsoldatolagettòinunostanzinoeleordinòdicambiarsiindossandol’armaturachesi

trovavasullapanca.Seneandòquindichiudendoachiavelaportaallesuespalle.Sola,Ceressispogliòesiinfilòaddossolagonnadipelleeilpettorale.Eratuttodecoratod’oro,la

gonnaeramorbidaenuova,uncostumefattoappositamenteperlei,chelecalzavaapennello.Sitiròsuglistivalinotandocheanchequellieranodellasuataglia,lapelletenera,leestremitàdeilacciabbellitadaparticolaridorati.

Intuttiqueglianniavevasognatodidiventareuncombattente,dibrandireunaspadanell’arenadavantiamigliaiadispettatori.

Maadessoodiavastarelì.Inqualchemodoilreelareginaleavevanorubatoilsuosogno,loavevanomacchiatoel’avevanocostrettaacombattereproprioperilpopolocheleiodiava.

Nonunminutoerapassatocheilsoldatodell’Imperotornòeleordinòdiseguirlo.Percorserolabuiagalleria,vicinoadarmi,adecinedicombattenticadutieailoroportaarmi.

Arrivandoalcancello,Ceresudìlafollachetuonavaall’esternoelostomacolesistrinse.“Paulosaràiltuoportaarmi,”disseilsoldatodell’Impero.CeressivoltòevidePaulo,piuttostobassodistatura,nient’altrocheunammassodimuscoliconla

pellelisciaescura.Isuoicapellinerigliincorniciavanoilvisoaformadicuore,punteggiatodaalcunipelisulmentoesottoallelabbrapiene.

“Saràunonoreservirti,”ledisseconuncennodelcapoporgendolaunaspada.Ceresnonvolevarispondere.Nonvolevachequellafosselasuarealtà.“IprossimisonoCeresePaulo!”gridòunsoldatodell’Impero.AncheseCeresnontemevapiùperlapropriavita,lemaniletremavanoelagolalesifecesecca.IcancellidiferrosiaprironoconunrumoresferraglianteeCeresguardòl’arenavedendoduesoldati

dell’Imperochetrascinavanofuoriuncombattentemortoversolegallerie.Facendounrespiroprofondo,entrònell’Arena.Ilrumoreeraassordante,iraggidelsolecaldisullasuapelle,lalucechelebruciavagliocchimentre

guardavalaplateapienazeppadigente.“Ceres!Ceres!Ceres!”intonavano.Quandogliocchilesiabituaronoallaluce,lasciòscorrerelosguardoattornoall’arena.Dall’altra

partedelcampositrovavaunbarbarocombattente,lebracciaspessecomelavitadiCeres,levenedellegambechesporgevanosopraamuscoligrossoegonfi.

Ceresstrinsel’elsadellaspadaecapìchequell’uomol’avrebbeuccisa.GuardòPauloevidecheilsuovoltosierafattoserio.

Manonsisarebbetirataindietro.Contuttoilcoraggiocheavevadentrodisé,sollevòlaspada.Pertuttalavitaerastataunaschiava.Eora,anchesesarebbemoltoprobabilmentemorta,quellaparte

dellasuavitaerafinita.Orafinalmentesarebbepassatadaschiavaaguerriera.Oralamortelesarebbevenutaincontro.Eoralasuavitaavrebbeavutoinizio.Lafollatuonò.“CERES!CERES!CERES!”

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FURFANTE,PRIGIONIERA,PRINCIPESSA

(DiCoroneediGloria—Libro2)“MorganRiceètornataconquellachepromettediessereun’altraseriebrillante,immergendociinunfantasydivalore,onore,coraggio,magiaefedenelpropriodestino.Morganèriuscitaun’altravoltaacreareunfortegruppodipersonaggicheciportaasostenerlipaginadopopagina…Raccomandatoperlelibreriedituttiilettoricheamanoifantasybenscritti.”--BooksandMovieReviews,RobertoMattos(parlandodiL’ascesadeiDraghi)FURFANTE,PRIGIONIERA,PRINCIPESSAèillibro#2dellaserieepicafantasycampioned’incassidiMorganRiceDICORONEEDIGLORIA,cheiniziaconSCHIAVA,GUERRIERA,REGINA(Libro#1).LadiciassettenneCeres,unapoveramabellissimaragazzadellacittàimperialediDelo,sitrovacostrettaperleggerealeacombatterenell’arena,illuogobrutaledoveiguerrieriprovenientidaogniangolodelmondovengoaduccidersi.Scagliatacontroavversariferoci,lesueprobabilitàdisopravvivenzasonomisere.Lasuaunicapossibilitàsitrovanell’aggrapparsiaisuoipoterinascostieneltrasformarsi,unavoltapertutte,daschiavaaguerriera.IldiciottenneprincipeTanosisvegliasull’isoladiHaylonescoprediesserestatopugnalatoallaschienadalsuostessopopolo,lasciatoamoriresullaspiaggiaimbevutadisangue.Catturatodairibelli,devefarsistradaarrancandopertornareallavitaescoprirechiabbiatentatodiucciderlo,oltrecheperpetrarelasuavendetta.CereseTano,induemondilontani,nonhannoperòpersol’amorecheprovanol’unoperl’altro.Malacortedell’Imperoèinfestatadimenzogne,tradimento,doppiezza,ementregelosirealiintessonointricatebugie,entrambiarrivanoacrederechel’altrosiamorto.Lesceltechefarannoaquestopuntoandrannoadeterminareillorostessodestino.Ceressopravvivràall’arenaediventeràlaguerrieracheèdestinataadessere?Tanoguariràescopriràilsegretochetuttiglihannosempretenutonascosto?Idue,costrettiastareseparati,siritroveranno?FURFANTE,PRIGIONIERA,PRINCIPESSAcinarraunatragicastoriadiamore,vendetta,tradimento,ambizioneedestino.Pienadiindimenticabilipersonaggiediazionechefabattereforteilcuore,citrasportainunmondochenondimenticheremomaiecifainnamoraresemprepiùdelgenerefantasy.“Unfantasypienozeppod’azionechedisicuroiprecedentifandiMorganRiceapprezzeranno,insiemeagliamantidioperecomeIlCiclodell’EreditàdiChristopherPaolini…Colorocheadoranoleggere

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romanzifantasyperragazzidivorerannoquest’ultimaoperadiMorganRiceenechiederannoancora.”--TheWanderer,ALiteraryJournal(parlandodiL’AscesadeiDraghi)Illibro#3diDICORONEEDIGLORIAverràpubblicatoprossimamente!

FURFANTE,PRIGIONIERA,PRINCIPESSA

(DiCoroneediGloria—Libro2)

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