Libro Confutazione Libro Di Tommaso Heinze

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  • 8/14/2019 Libro Confutazione Libro Di Tommaso Heinze

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    Butindaro Giacinto

    CONFUTAZIONEdel libro di Tommaso Heinze

    La Bibbia e il Movimento Pentecostale

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    INTRODUZIONE

    Sulla rivista evangelica La Voce del Vangelo, del giugno 1988, e precisamente nella rubrica Novit in libreria (pag.5), viene presentato un libro di Tommaso Heinze dal titolo La Bibbia e il Movimento Pentecostale. Tra le altre cose inquesta presentazione si legge: . E chiaro che un libro che cerca di chiarire la confusione, dal punto di vista del non

    pentecostale, difficilmente potr essere apprezzato e accettato da chi di convinzione contraria. Nonostante questo pro-blema di fondo, Tommaso Heinze, nel suo libricino, La Bibbia e il movimento pentecostale, indirizza i suoi commentiproprio ai capi ed ai pastori del movimento pentecostale, per incoraggiarli a riconoscere alcuni errori di interpretazionebiblica e a eliminare dalle loro chiese delle pratiche condannate dalla Bibbia. Malgrado i limiti di spazio, e un uso dellalingua non sempre felice, questo libricino aiuter molti credenti a capire meglio come interpretare alcuni dei versettispesso adoperati dagli amici pentecostali per diffondere o per difendere le loro pratiche (La Voce del Vangelo, Giugno1988, n 6, pag. 5). Il libro edito da Edizioni Centro Biblico e porta la data del 1987, ma non nelle Librerie Evange-liche in Italia per questo motivo, perch quando usc suscit grande sdegno nellambito dei pentecostali che minaccia-rono di non comprare pi libri editi dal Centro Biblico se il libro non fosse stato ritirato. Fu quindi deciso da parte degliinteressati di ritirarlo subito dal commercio. Questo ovviamente non significa affatto che Tommaso Heinze o lEditoreabbiano sconfessato il libro. Tutto ci viene nella sostanza confermato da La Voce del Vangelo nel numerodellottobre 1988 in un articolo intitolato I libri spariti. COMINCIA LA CENSURA? in cui viene detto: I libri sonospariti! Ci scusiamo con i nostri lettori, molti dei quali seguono con attenzione le nostre recensioni di libri nuovi e van-

    no a comprare quelli che sembrano loro interessanti. Alcuni ci hanno detto che non hanno trovato nelle loro librerie LaBibbia e il movimento pentecostale, edito dallEditrice Centro Biblico, di Casoria (NA), recensito da noi a giugno. Perquello che abbiamo capito, il libro stato ritirato dal commercio, non perch leditore o lautore labbiano sconfessato,ma per le pressioni di persone o di gruppi evangelici che apparentemente preferivano vederlo soppresso anzich dovere,forse, cercare di rispondere alle sue affermazioni e critiche. Se le cose stanno cos, ci pare un precedente poco felice perleditoria evangelica italiana. Dopo avere combattuto per liberarci dalla censura fascista o di altra fonte, dobbiamo orasubire una censura evangelica? E chiaro che nessuno forzato a comprare un libro se non lo vuole o se non gli piace.Ma unaltra cosa far s che la libert di pensiero e di parola di un autore sia negata per una questione di sincere diffe-renze di opinioni fra evangelici o, peggio ancora, per interessi commerciali. Quale sar lautorit evangelica che, da orain poi, dar il nihil obstat per la pubblicazione di libri o di giornali? A chi dovremo sottoporre i nostri manoscritti pri-ma della pubblicazione? Quanti libri e articoli passano sopra la mia scrivania in un anno, con cui non concordo e che,per di pi, a mio parere deformano la Parola di Dio e sono, perci, pericolosi per la chiesa e per i credenti! Eppure, nonmi mai venuto in mente che i loro autori non avessero il diritto di dire la loro. O che io non avessi il diritto di dire la

    mia, criticandoli. Il concetto della libert, sia della stampa che di parola, fa parte dei principi evangelici, oltrech diquelli democratici, a cui teniamo fermamente. A noi sembra un atto grave ritirare un libro dalla circolazione soltantoperch disapprovato da altri, e ci sembra anche vergognoso pretendere che ci che noi non approviamo debba perciscomparire (La Voce del Vangelo, ottobre 1988, n 9, pag. 8).Va tuttavia fatto notare che questo libro anche se non nelle librerie Evangeliche si pu trovare presso alcuni credentidi estrazione evangelica avversi al Movimento Pentecostale o comunque che non nutrono nessuna simpatia verso il par-lare in lingue, i miracoli, le guarigioni ecc.Come si pu ben vedere dalla suddetta presentazione di questo libro esso un libro che pretende di correggere gli erroridei Pentecostali e che sia cos si evince dallIntroduzione del libro stesso che dice: Il movimento pentecosta-le/carismatico toglie lo Spirito Santo dal dimenticatoio e lo onora come Dio. Ci lodevole, ma, purtroppo, spessoaccompagnato da una confusione, sia riguardo alla Sua opera nella vita dei singoli credenti, che a quella svolta attra-

    verso la chiesa. Lo scopo di questo libro di esaminare questi punti con la Bibbia alla mano ed indicarne le correzioni

    necessarie. Sappiamo che al momento, nessuna correzione sembra piacevole, ma come dice la Scrittura, essa rende

    poi un pacifico frutto di giustizia. La nostra preghiera che questo movimento che ha gi portato moltitudini di uomi-ni al Signore possa schivare le forze che vogliono sviarlo dalla via tracciata dallo Spirito Santo nelle Sacre Scritture e

    diventare ancora pi efficace. (Tommaso Heinze, La Bibbia e il Movimento pentecostale, Napoli 1987, pag. 3). Ora,che di errori tra i Pentecostali se ne facciano e se ne insegnino pure fuori di dubbio; ma questo discorso vale anche peri Battisti, i Metodisti, ecc. Tuttavia io che ho letto questo libro di Tommaso Heinze ho riscontrato che questo fratello,nella sua ignoranza, dice tante cose false a proposito del battesimo con lo Spirito Santo, delle lingue, del dono di poten-za di operare miracoli, dei doni delle guarigioni, del dono di profezia ecc. Il suo libro chiaramente contro questa partedel consiglio di Dio, per cui mi sono trovato costretto a confutarlo pubblicamente come si conviene. Lamore per la ve-rit che mi ha reso libero, mi costringe a confutare gran parte di questo libro, dico gran parte perch ci sono delle partidi questo libro in cui Tommaso Heinze fa notare delle cose che sono inconfutabili perch verit.Spero vivamente che questo mio libro vi sia utile.

    La grazia sia con voi

    Butindaro Giacinto

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    CAPITOLO 1. QUANDE CHE SI RICEVE LO SPI-RITO SANTO?

    Quasi tutti i credenti sono daccordo nel dire che loSpirito Santo convince i peccatori dei loro peccati, e

    che li attira al Salvatore Ges Cristo. Il primo grandeproblema sorge per quando ci si domanda: Quando che lo Spirito Santo entra nella vita del credente?" Per-ci per prima su questo punto che bisogna rivolgerela luce delle Sacre Scritture. Infatti malgrado le molteopinioni fra i credenti oggi, la Parola di Dio precisa.In Galati capitolo 3:1-3, sta scritto che lo Spirito si ri-ceve per la predicazione della fede: O Galati insen-sati, chi vi ha ammaliati, voi, davanti agli occhi deiquali Ges Cristo crocifisso stato ritratto al vivo?Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevutolo Spirito per la via delle opere della legge o per la pre-dicazione della fede? Siete voi cos insensati? Dopo

    aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungerela perfezione con la carne?" Esaminando queste paroledellApostolo Paolo, si nota chiaramente che lo SpiritoSanto si riceve per la predicazione della fede e ciola fede in Cristo Ges. La nuova vita del credente co-mincia con lo Spirito. Non unopzione che i credentimigliori raggiungono in un secondo momento.Che si riceva lo Spirito quando si crede in Cristo comeSalvatore viene spiegato anche in Efesini 1:13: In luivoi pure, dopo aver udito la parola della verit,levangelo della nostra salvezza, in Lui avendo credu-to, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che erastato promesso.

    Perfino in Atti 19:1-7, il passo pi usato di tutti gli altriper affermare il contrario, Paolo con la domanda Ri-ceveste voi lo Spirito Santo quando credeste?" resechiaro che era normale ricevere lo Spirito al momentoin cui ci si affidava a Cristo per la salvezza. Altrimenti,perch lavrebbe chiesto?Si deve ammettere per che, nel periodo di passaggiodal vecchio ordine ebraico a quello nuovo della chiesa,ci furono due chiare eccezioni a questa norma: Una fuil giorno della Pentecoste, dato che prima di allora loSpirito Santo non era ancora stato dato (Giovanni7:39, 16:13), e laltra poco dopo, quando il Vangelovenne annunciato per la prima volta ai Samaritani, iquali erano abituati a prendere quello che volevano del-la legge di Dio, indipendentemente dalle autorit cheEgli aveva stabilito. Avevano essi infatti una religioneloro propria, che, della Bibbia, accettava soltanto cin-que libri di Mos. Perch questi non iniziassero ancheuna chiesa separata, dovettero aspettare larrivo degliapostoli per ricevere lo Spirito Santo. Dunque non sipu giustificare una formulazione dottrinaria sue dueeccezioni fatte nel periodo di transizione dallAnticoTestamento al Nuovo perch la Bibbia insegna che diregola avvenuto il contrario. Vale a dire chi ha rice-vuto Cristo ha ricevuto anche lo Spirito Santo.Si nota una differenza di vita anche perch lo SpiritoSanto d una vita santa nella quale le cose vecchie sonopassate e tutto diventato nuovo. questa novit che

    caratterizza la vita dove abita lo Spirito Santo. Daifrutti si conosce lalbero.Malgrado la chiarezza dellinsegnamento biblico, moltievangelici non concordano con esso: infatti, alcuni in-segnano ai credenti che possono ricevere lo SpiritoSanto o il Suo battesimo muovendo la bocca e lascian-

    do uscire qualsiasi suono; altri, invece, affermano cheper riceverlo bisogna avere la mente vuota, del tuttopriva di pensieri. chiaro che queste pratiche non han-no niente a che vedere con la Bibbia che dice: avendocreduto in Lui, avete ricevuto il suggello dello SpiritoSanto (Efesini 1:13). C anche unaltra tradizione,che la pi seguita ed ormai cos diffusa che milionidi credenti la ritengono un comandamento biblico, laquale sostiene che lo Spirito si riceve mediante la pre-ghiera; non quando ci si affida a Cristo per la salvezza,ma dopo.Nella Bibbia, dopo la manifestazione della Pentecoste elincontro con i Samaritani, cio dopo i primi giorni

    della Chiesa, non esiste alcun passo in cui un credenteabbia pregato n per se stesso, n per un altro di riceve-re il battesimo dello Spirito Santo. Ma sarebbe oppor-tuno che ogni credente facesse uno studio approfonditosia sulle preghiere nella Scrittura chesullinsegnamento biblico di come pregare: particolar-mente nelle Epistole si pu vedere come Dio vuole chesi preghi (Romani 10:12, Efesini 1:15-23, 3:14-19; 1Tessalonicesi 3:10; Ebrei 4:16; Giacomo 1:5-7; 1 Gio-vanni 5:14, ecc.). Tale studio della massima impor-tanza, dal momento che molti gruppi di credenti prega-no pi per avere il Battesimo dello Spirito, che gihanno ricevuto, che per qualsiasi altra cosa.

    vero che Cristo, prima della Pentecoste, cio dellavenuta dello Spirito Santo, disse: Se voi, dunque, chesiete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli,quanto pi il Padre celeste doner lo Spirito a coloroche lo chiedono! (Luca 11:13). Ma Ges, cos dicendo,si rivolgeva a persone che vivevano prima della Suamorte e della Sua risurrezione e prima della venuta del-lo Spirito Santo, cos chi vuole applicare questo passooggi, potr forse applicarlo a chi ancora non ha lo Spi-rito di Cristo, e perci non di Lui (Romani 8:9).Non si deve per agire come se la venuta dello Spirito,nella Pentecoste, non avesse mutato nulla; non pi iltempo antecedente la morte, la risurrezione di Cristo e

    la discesa dello Spirito. Questi avvenimenti non accad-dero invano! Ma nel vangelo altres scritto: Chi cre-de in me, come ha detto la Scrittura, fiumi dacqua vivasgorgheranno dal suo seno. Or disse questo dello Spiri-to, che dovevano ricevere quelli che crederebbero inLui; poich lo Spirito non era ancora stato dato, perchGes non era ancora glorificato (Giovanni 7:38-39).Ges, con queste parole avvertiva chiaramente gli stes-si discepoli che la loro relazione con lo Spirito sarebbecambiata quando Egli fosse stato dato, cio, coloro cheavrebbero creduto in Cristo avrebbero ricevuto lo Spi-rito. La Bibbia chiara riguardo al momento in cui siriceve lo Spirito Santo. Non bisogna complicarla.

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    In lui avete tutto pienamente

    bene che i credenti imparino che in Cristo hanno tut-to e non occorre cercare altro. Guardate che non vi siaalcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e convanit ingannatrice secondo la tradizione degli uomini,

    gli elementi del mondo, e non secondo Cristo; poichin lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deit,e in lui voi avete tutto pienamente (Colossesi 2:8-10). chiaro che la verit biblica, secondo la quale in Cri-sto si ha gi tutto, si scontra con altri insegnamenti diprovenienza umana, ma non bisogna cercare oltre, per-ch in Cristo, come dice Paolo, avete tutto pienamen-te.Chi rifiuta linsegnamento della Scrittura per il deside-rio di conseguire altro potr facilmente essere inganna-to da unesperienza offerta da altri spiriti che voglionodominarlo in qualche modo. Come si pu discernerequale esperienza provenga realmente dallo Spirito San-

    to e quale, invece, da qualche spirito immondo? Dopoaver ammonito che in Cristo si ha tutto, il passo conti-nua esortando il credente a stare in guardia contro colo-ro che si affidano alle proprie visioni e vogliono portar-lo di nuovo sotto le leggi. Bisogner allora studiare ilpasso con cura, fino alla fine del capitolo, per evitareci che capitato a migliaia di fratelli che, avendo ini-ziato con la ricerca di unesperienza, sono poi finiti sot-to il giogo di rigorose regole religiose.Dunque occorre giudicare se bisogna cercare dallo Spi-rito Santo dei benefici che non siano inclusi nel tuttopienamente, che non siano gi dati in Cristo, tenendopresente anche laffermazione biblica: Benedetto sia

    lIddio e Padre del nostro Signore Ges Cristo, il qualeci ha benedetti dogni benedizione spirituale nei luoghicelesti in Cristo (Efesini 1:3).Gli evangelici dicono che i cattolici sbagliano quandovogliono dai santi ci che Dio non d loro in Cristo, manon fanno essi stessi una cosa simile quando insistonoche in Cristo hanno soltanto linizio e che devono an-dare oltre e sperimentare la seconda benedizione aldi fuori di quella ricevuta con Lui?

    Un unico Spirito (Efesini 4:4)

    Quando si accetta Ges Cristo, non si riceve il Suocorpo, bens il Suo Spirito che lo Spirito Santo. Cuna buona argomentazione biblica per cui quando siaccoglie Cristo si riceve lo Spirito Santo, e a questopunto utile guardare pi dettagliatamente un passo acui gi abbiamo fatto un breve accenno, in cui lo stessoSpirito Santo viene chiamato sia Spirito di Dio che Spi-rito di Cristo: Or voi non siete nella carne ma nelloSpirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma se unonon ha lo Spirito di Cristo, egli non da Lui (Romani8:9).Allora, poich lo stesso Spirito Santo chiamato siaSpirito di Dio che Spirito di Cristo, biblicamente non

    possibile definire salvato luomo che non ha lo SpiritoSanto perch se uno non ha lo Spirito di Cristo, eglinon di Lui.

    Esistono alcuni i quali, pur riconoscendo che chi nonha lo Spirito Santo non di Cristo, continuano ad insi-stere che si acquista lo Spirito in un secondo momento,quando la persona parla in lingue; poi, per essere co-erenti, concludono che chi non parla in lingue non haottenuto lo Spirito Santo e dunque non salvato. Que-

    sto, forse lunico modo per accettare Romani 8:9 epersistere nellidea che lo Spirito non si riceve insiemecon Cristo, cio nel momento in cui ci si affida a Luicome Salvatore. Paolo avverte per: Ma anche se noio un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diver-so da quello che vabbiamo annunziato, sia anatema.Come abbiamo detto prima, lo ripeto di nuovo ancheadesso: Se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso daquello che avete ricevuto, sia anatema (Galati 1:8,9).Il vangelo la buona notizia che Ges venuto persalvare i peccatori, morto per i nostri peccati ed ri-suscitato. Se dunque Lo si accetta, affidando a Lui lapropria salvezza, Egli salva: Poich Iddio ha tanto

    amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo;affinch chiunque crede in Lui non perisca, ma abbiavita eterna (Giovanni 3:16). Coloro che persistononellaffermare che chi ha ricevuto Cristo non salvato,ma lo colui che parla in lingue, sono quindi portatoridi un altro vangelo, avendo lasciato quello del Salvato-re Ges Cristo per un sistema di salvezza basato sulleopere, in questo caso una specifica opera.

    Lamore non fa male alcuno al prossimo

    I sostenitori di questa dottrina antibiblica costituisconouna minoranza abbastanza piccola che forse non sareb-

    be neanche necessario menzionare se non fosse perlinfluenza che esercitano sul movimento. Poich ri-tengono non salvati coloro che si sono affidati soltantoa Cristo senza parlare in lingue, naturale che si senta-no obbligati ad offrire il loro Vangelo diverso anche aquesti e non soltanto ai non credenti.Purtroppo, questa pratica si diffusa anche fra moltiche credono nella salvezza per la fede in Ges Cristo, iquali vanno con lo zelo degli evangelizzatori in altrechiese che predicano Cristo, non per portare unaltrasalvezza, ma la loro dottrina del battesimo dello Spiri-to, delle lingue, ecc. e troppo frequentemente si sonlasciati dietro chiese divise e indebolite, dove nuoviconvertiti e simpatizzanti, scandalizzati dal disaccordo,sono tornati nel mondo e gli anziani hanno paura di a-vere anche il minimo contatto con le chiese dove siparla in lingue.Questo tentativo disolamento non comunque del tut-to da condannare, perch le Scritture insegnano: Or viesorto, fratelli, tenete docchio quelli che fomentano ledissensioni e gli scandali contro linsegnamento cheavete ricevuto, e ritiratevi da loro (Romani 16:17).I credenti si devono amare gli uni gli altri, la Bibbianon lascia dubbi: Lamore non fa male alcuno al pros-simo; lamore quindi ladempimento della legge(Romani 13:10). Molti che non si permetterebbero maidi rubare o di rovinare qualcosa di materiale, distrug-gono con grande leggerezza le chiese su cui altri hannoinvestito la vita. Perch lasciare levangelizzazione che

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    abbiamo visto nel suo libro vorrebbe fare credere chegli apostoli non avevano ricevuto lo Spirito Santo pri-ma del giorno della Pentecoste, la chiama una delle dueeccezioni assieme a quella dei credenti di Samaria. Luivorrebbe far credere che gli apostoli, dato che lo Spiri-to Santo non era ancora stato dato, non avevano lo Spi-

    rito Santo. Siamo daccordo che gli apostoli non eranoancora stati battezzati con lo Spirito Santo prima delgiorno della Pentecoste, e questo perch Ges prima diascendere in cielo disse loro: Poich Giovanni battez-z s con acqua, ma voi sarete battezzati con lo SpiritoSanto fra non molti giorni (Atti 1:5), ma questo nonsignifica che essi non avessero ancora ricevuto per nul-la lo Spirito Santo, perch come abbiamo visto quandoGes apparve loro fece loro ricevere una misura di Spi-rito Santo soffiando su di loro e dicendo loro: Riceve-te lo Spirito Santo.Laltro esempio quello dei credenti di Samaria. LaScrittura dice che essi credettero a Filippo che annun-

    ciava loro la buona novella del Regno di Dio e poi fu-rono battezzati (cfr. Atti 8:12). Ora, che essi credetteroveramente fuori di dubbio, per cui essi nacquero daDio quando credettero. Il fatto per che viene anchedetto che gli apostoli in Gerusalemme vi mandaronoPietro e Giovanni affinch pregassero per loro affinchricevessero lo Spirito Santo. Come mai? Perch Filip-po, levangelista, non aveva il dono di imporre le maniai credenti affinch ricevessero lo Spirito Santo. Il mo-tivo quindi non quello che afferma che quei Samari-tani non avevano veramente creduto nel Vangelo dellagrazia (cosa che viene asserita in molti ambienti evan-gelici); questo, altrimenti si mette in dubbio la Scrit-

    tura che dice che essi credettero e che ricevettero la Pa-rola di Dio. I credenti di Samaria quindi diventaronodei figli di Dio quando credettero a Filippo, e ovvia-mente anche loro ricevettero una certa misura di SpiritoSanto tramite cui potevano dire di essere dei figli diDio. Ma quando Pietro e Giovanni pregarono per loro,essi ricevettero la pienezza dello Spirito Santo ossiafurono ripieni di Spirito Santo come lo erano stati gliapostoli il giorno della Pentecoste. Il fatto poi che gliapostoli pregarono per quei credenti affinch ricevesse-ro lo Spirito Santo sta ad indicare che ci sono alcunifratelli dotati di un particolare dono di Dio che quellodi imporre le mani ad altri fratelli affinch ricevano lo

    Spirito Santo. E difatti Pietro parlando della potest diimporre le mani ai credenti affinch ricevessero lo Spi-rito Santo - potest che aveva sia lui che Giovanni -parl di "dono di Dio" (Atti 8:20).Ma veniamo allaltro esempio biblico che confermaquanto abbiamo detto sin qua, che quello dei circadodici discepoli di Efeso. Luca dice: Or avvenne,mentre Apollo era a Corinto, che Paolo, avendo traver-sato la parte alta del paese, venne ad Efeso; e vi trovalcuni discepoli, ai quali disse: Riceveste voi lo SpiritoSanto quando credeste? Ed essi a lui: Non abbiamoneppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo. Ed eglidisse loro: Di che battesimo siete dunque stati battezza-

    ti? Ed essi risposero: Del battesimo di Giovanni. EPaolo disse: Giovanni battezz col battesimo di ravve-dimento, dicendo al popolo che credesse in colui cheveniva dopo di lui, cio, in Ges. Udito questo, furon

    battezzati nel nome del Signor Ges; e dopo che Paoloebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese suloro, e parlavano in altre lingue, e profetizzavano. Era-no, in tutto, circa dodici uomini (Atti 19:1-7). Vorreifare notare per che la Riveduta non corretta a propo-sito della domanda di Paolo a quei credenti infatti la

    Diodati dice: Avete voi ricevuto lo Spirito Santo, do-po che avete creduto?" e cos anche la Versione ingle-se di Re Giacomo (King James Version), il che attestain maniera chiara che la ricezione dello Spirito, cio ilbattesimo con lo Spirito Santo, era consueto che i cre-denti la sperimentassero dopo avere creduto, e non soloquesto, ma anche che fosse accompagnata dal parlarein altre lingue. Ma torniamo a quei discepoli; erano ve-ramente dei credenti? Certo, e questo lo si deduce dalfatto che nella prima domanda Paolo gli chiese se ave-vano ricevuto lo Spirito Santo quando (o meglio dopo)che avevano creduto? Avrebbe mai Paolo menzionatoil verbo credere nei loro confronti se essi non fossero

    gi stati dei credenti in Cristo? No, perci essi avevanoveramente creduto che Ges era il Cristo. Essi, veronon avevano ricevuto ancora lo Spirito Santo, ma qui da intendersi il battesimo con lo Spirito Santo che nonsalva ma conferisce potenza e una misura di SpiritoSanto maggiore di quella che si ha gi come credenti. Epoi, ammesso e non concesso che quella fu una ecce-zione per cui a quel tempo i credenti solitamente rice-vevano lo Spirito quando credevano, ci che avvennequando Paolo impose loro le mani conferma che quan-do i credenti anticamente ricevevano lo Spirito Santo simettevano a parlare in altre lingue! Come mai alloraoggi - vorremmo domandare noi ai contenziosi - quan-

    do i credenti ricevono il battesimo con lo Spirito quan-do credono non si mettono a parlare in altre lingue?!!!Questo il punto: lo ripeto: Come mai ci non avvie-ne? Formulo la domanda in questi altri termini: Sequando Paolo impose le mani a quei discepoli affinchricevessero lo Spirito Santo, avvenne quello che avreb-be dovuto accadere quando essi avevano creduto, cisignifica che era normale anticamente che quando unocredeva si metteva a parlare in altre lingue; come maiallora oggi quando le persone credono nel Signore nonavviene quello che avvenne a quei credenti dopo chePaolo impose loro le mani? Il punto in altre parole proprio questo; se lo Spirito Santo si riceve quando si

    crede, per forza di cose quando lo si riceve dovrebbeaccadere che chi ha creduto si mette a parlare in lingue,perch quei discepoli cominciarono a parlare in linguequando lo ricevettero; come mai allora oggi quando lepersone credono non si mettono a parlare in lingue? Eevidente il motivo, perch quando esse credono ricevo-no solo una misura di Spirito Santo e non la pienezza;esse non ricevono il battesimo con lo Spirito Santo. Ilbattesimo con lo Spirito lo riceveranno in seguito equando ci avverr si metteranno a parlare in altre lin-gue. Dunque quando uno crede lo Spirito Santo viene adimorare in lui (quandanche non sapesse che esiste loSpirito Santo) in una certa misura, ma quando viene

    battezzato con lo Spirito Santo riceve una misura mag-giore di Spirito Santo. Questo conferma che il battesi-mo con lo Spirito Santo si riceve DOPO avere credutonel Signore.

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    Ma voglio proseguire facendo alcune altre domande:Ammesso e non concesso che sia cos come diceTommaso Heinze, e cio che anticamente il battesimocon lo Spirito Santo si riceveva allatto del credere,come avviene oggi, ci significa che era automaticoricevere il battesimo con lo Spirito Santo quando si

    credeva, come mai allora Paolo a quei credenti imposele mani affinch ricevessero lo Spirito Santo? E poi sefosse stato automatico ricevere il battesimo con lo Spi-rito Santo quando si credeva, senza che ci fosse nessu-na evidenza, come mai Paolo domand loro se avevanoricevuto lo Spirito Santo QUANDO AVEVANOCREDUTO? Se Paolo credeva che quando si crede siriceve implicitamente lo Spirito Santo, perch mai glifece quella particolare domanda? Secondo me logicoche Paolo avrebbe dovuto astenersi dal fare una similedomanda a dei discepoli, se avesse creduto che il batte-simo con lo Spirito si riceve quando si crede! Se io in-fatti credessi questo non sarei spinto a fare una simile

    domanda a dei credenti appena li incontro. Sarebbecome se gli chiedessi se quando hanno creduto hannoricevuto Cristo. Questo ovviamente conferma che lavera traduzione di quel passo Avete voi ricevuto loSpirito Santo dopo che avete creduto? Quello che hovoluto dire con tutto ci che Paolo non avrebbe maichiesto a quei credenti se avevano ricevuto qualcosache si riceve automaticamente quando si crede, perchsarebbe stato come se gli avesse chiesto Avete voi ri-cevuto la vita eterna quando avete creduto? o Avetevoi ottenuto la remissione dei peccati quando avetecreduto? o Avete voi ottenuto pace con Dio quandoavete creduto? e cos via. Ma egli chiese loro se ave-

    vano ricevuto qualcosa che si riceve DOPO che si cre-de, e cio il battesimo con lo Spirito Santo.

    Chi ha creduto in Cristo ma non battezzato con loSpirito Santo salvato, ma non rivestito di poten-za e non in grado di parlare a Dio in altre lingue

    Vediamo adesso di rispondere allobbiezione di Tom-maso Heinze secondo la quale dato che in Cristo ab-biamo tutto pienamente non si pu dire che un credenteche ha accettato Cristo non ha lo Spirito Santo. Certa-mente chi ha creduto in Cristo ha lo Spirito Santo, mase ancora non stato battezzato con lo Spirito eglimanca di qualche cosa che per non pregiudica la suasalvezza. In altre parole non che chi ha creduto e nonha ancora sperimentato il battesimo con lo Spirito San-to non salvato o solo salvato a met o per un terzo,no, egli pienamente salvato, riconciliato con Dio, e semuore nella fede va in cielo. Ma gli manca solo la po-tenza perch Ges disse: Ma voi riceverete potenzaquando lo Spirito Santo verr su voi, e mi sarete testi-moni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria,e fino allestremit della terra (Atti 1:8), e con la po-tenza gli manca anche la capacit di parlare in altre lin-gue perch con il battesimo con lo Spirito Santo si ri-ceve questa capacit soprannaturale. Qui non si dicedunque che un credente che non parla in altre lingue un credente di seconda categoria, ma solo che privodi potenza e della capacit di parlare in altre lingue.

    Comprendiamo bene per che anche nel dire questo aqualcuno diamo fastidio, ma le cose stanno cos e sonoinconfutabili. Ma avremo modo di tornarci ancora sullapotenza e sul parlare in lingue che si ricevono allattodel battesimo con lo Spirito Santo. Coloro dunque chesostengono che chi non parla ancora in lingue bench

    abbia accettato Cristo non salvato, e che sono i Pen-tecostali Antitrinitari (i Ges solo), sbagliano gran-demente. Lerrore che fanno costoro, che scaturiscedalla loro negazione della Trinit, quello di pensareche senza il battesimo con lo Spirito Santo un credentenon ha per nulla lo Spirito Santo e perci non di Cri-sto. Daltronde per loro Ges Cristo anche lo SpiritoSanto, per cui per loro ricevere il battesimo con lo Spi-rito Santo significa anche ricevere Cristo. Ecco perchfanno questi errori. Ovviamente il fatto che questipentecostali in certi casi siano menzionati assieme aiPentecostali Trinitari, senza per fare menzione cheessi negano la Trinit e la salvezza soltanto per fede in

    Cristo (senza dunque il battesimo con lo Spirito Santo),pu far credere ad alcuni che tutti i Pentecostali credo-no simili cose, quando invece non cos. Noi ci oppo-niamo a queste eresie dei Ges solo e le confutiamoperch sovvertono gli animi dei credenti. TommasoHeinze dunque - se si riferiva proprio a loro - avrebbedovuto precisare chi sono questi pentecostali che af-fermano simili cose, perch cos almeno chi legge a-vrebbe saputo che costoro negano la Trinit e sonoconfutati dai Pentecostali che accettano la Trinit e lasalvezza per grazia soltanto per fede (senza quindi ilbattesimo con lo Spirito Santo). Io stesso li ho confutatiin un mio recente libro. Ovviamente, anche nel caso

    Tommaso Heinze quando parla di questi qualcuni siriferisse a dei Pentecostali Trinitari le cose non cam-biano perch anche loro insegnano uneresia dicendoche chi non parla in lingue non salvato per cui costo-ro non hanno la nostra approvazione, anche se credononella Trinit.

    E giusto parlare del battesimo con lo Spirito Santocon il relativo segno iniziale delle lingue a chi anco-ra non conosce questa dottrina biblica

    Che dire del fatto di alcuni credenti pentecostali chesono andati in mezzo a Chiese evangeliche dove le lin-gue non sono ammesse e vi hanno annunciato ad altrifratelli il battesimo con lo Spirito Santo con il segnoesteriore del parlare in lingue? Noi crediamo che nonsia sbagliato in se stesso avvicinare dei fratelli per an-nunciargli questa parte del consiglio di Dio che essiancora non conoscono, fermo restando per che civenga fatto con discrezione, con sapienza, e con amore,facendo presente a questi fratelli che ancora non parla-no in lingue che il battesimo con lo Spirito Santo non necessario per essere salvati ma solo per ricevere po-tenza dallalto e la capacit di pregare in altra lingua.Per usare un espressione biblica, occorre esporre piappieno a questi fratelli la via di Dio. Dov che si tro-va nella Bibbia questa espressione? Si trova negli Attied usata da Luca in relazione a quello che fecero A-quila e Priscilla nei confronti di Apollo. Ma vediamo

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    cosa dice Luca: Or un certo Giudeo, per nome Apollo,oriundo dAlessandria, uomo eloquente e potente nelleScritture, arriv ad Efeso. Egli era stato ammaestratonella via del Signore; ed essendo fervente di spirito,parlava e insegnava accuratamente le cose relative aGes, bench avesse conoscenza soltanto del battesimo

    di Giovanni. Egli cominci pure a parlar francamentenella sinagoga. Ma Priscilla ed Aquila, uditolo, lo pre-sero seco e gli esposero pi appieno la via di Dio(Atti 18:24-26). Come potete vedere Apollo quandoarriv a Efeso quantunque insegnasse accuratamente suGes e fosse potente ed eloquente nelle Scritture, ave-va conoscenza solo del battesimo di Giovanni, per cuidobbiamo dedurre che ancora non aveva conoscenzadel battesimo ordinato da Cristo come neppure del bat-tesimo con lo Spirito Santo. Siccome per che Aquila ePriscilla ebbero loccasione di sentirlo parlare, si avvi-dero che negli insegnamenti di questo fratello ceranoalcune lacune per cui lo presero e gli esposero pi ap-

    pieno la via di Dio cio gli annunciarono quelle partidel consiglio di Dio che lui non conosceva, e siamo si-curi lo fecero con amore e sapienza divina.Certamente per se nel loro parlare questi credenti Pen-tecostali hanno invece cominciato a declassare i fratelliche ancora non parlano in lingue, o a sprezzarli, essihanno agito male. Se dei credenti dunque si sono allon-tanati dalla chiesa perch scandalizzati dal parlare falsodi questi credenti allora costoro sono da biasimare, mase il parlare e lagire di questi fratelli erano sani, allorale cose sono differenti perch non si pu imputare loronessun misfatto. Occorrerebbe conoscere bene i fatti dicui parla Tommaso Heinze, valutarli ed esaminarli at-

    tentamente prima di dire se questi fratelli hanno agitomale o bene nel trasmettere la dottrina del battesimocon lo Spirito Santo a questi altri fratelli. Devo dire tut-tavia, che purtroppo esistono dei fratelli nellambitodelle Chiese Evangeliche Pentecostali che non solo so-no ignoranti delle Scritture ma sono anche arroganti eorgogliosi e gonfi per cui quando parlano del battesimocon lo Spirito Santo e le lingue ad altri fratelli che nonsono pentecostali ne parlano in maniera arrogante e di-storta, in una maniera che noi riproviamo con ognifranchezza. Usano infatti espressioni tipo: Se non par-late in lingue non siete salvati e altre che tralascio ditrascrivere ma che mostrano in maniera evidente la loro

    arroganza e ignoranza. I fratelli vanno amati, anche seancora certe cose non le hanno capite, non vannosprezzati, non vanno declassati; essi vanno rispettati eaccettati pienamente come fratelli in Cristo, incorag-giati e ammaestrati con ogni sapienza affinch conlaiuto di Dio giungano alla retta comprensione delladottrina del battesimo con lo Spirito Santo. Non li sop-porto neppure io gli ignoranti e gli arroganti che ci so-no in seno alle Chiese pentecostali; costoro servonosolo a fare biasimare il nome del Signore e la sua dot-trina. Porteranno la pena della loro caparbiet di cuore;non c dubbio su questo.Esercitano questi arroganti e ignoranti Pentecostali

    Trinitari un influenza sul Movimento Pentecostale?Certamente in alcuni casi essi hanno sedotto alcuni conquesta dottrina ma la stragrande maggioranza dei Pen-tecostali Trinitari insegna che se ci si ravveduti e si

    creduto in Ges Cristo, si salvati, anche se non si ancora (o non si verr mai) battezzati con lo SpiritoSanto con levidenza del parlare in lingue.

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    CAPITOLO 2. IL BATTESIMO DELLO SPIRITOSANTO

    Ora che si compreso che lo Spirito Santo lo Spiritodi Cristo e si riceve con Cristo, si pu capire perch il

    battesimo dello Spirito, come viene insegnato nellaBibbia, avviene nel momento della salvezza: Infattinoi tutti abbiamo ricevuto il battesimo di un unico Spi-rito per formare un unico corpo (1 Corinzi 12:13). Ilbattesimo dello Spirito ci rende dunque membri delcorpo di Cristo e una volta che si gi membri del cor-po di Cristo, a che scopo volere pi questo battesimo?Inoltre tutti i credenti sono battezzati dallo Spirito San-to. Infatti noi tutti abbiamo ricevuto il battesimo di ununico Spirito. In 1 Corinzi, Paolo scrive ai credenti inGes che sono in Corinto e in ogni luogo (1 Corinzi1:1-2). Non scrive esclusivamente ai credenti pi spiri-tuali, dato che a quelli di Corinto dichiara: siete anco-

    ra carnali (1 Corinzi 3:1-3), ma si rivolge a tutti i cre-denti e dice: Infatti noi tutti abbiamo ricevuto il batte-simo di un unico Spirito per formare un unico corpo(1 Corinzi 12:13). chiaro che la Scrittura, qui, nondice che alcuni, ma tutti i credenti avevano ricevu-to il battesimo dello Spirito.Questo passo molto importante perch spiega che proprio questo battesimo che ci inserisce nel corpo diCristo: noi tutti abbiamo ricevuto il battesimo di ununico Spirito per formare un unico corpo. Si entra afar parte del corpo di Cristo nel momento in cui si veri-fica la nuova nascita per la fede in Lui, perci tutti icredenti sono necessariamente battezzati dallo Spirito

    Santo in quel momento, altrimenti non fanno parte diquel corpo; infatti se uno non ha lo Spirito di Cristo,egli non di Lui.Nella Bibbia, il termine battesimo dello Spirito, oltreche in 1 Corinzi 12:13, si trova solo nelle parole diGiovanni Battista: Ben io vi battezzo con acqua in vi-sta del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me pi forte di me, e io non sono degno di portargli i cal-zari, Egli vi battezzer con lo Spirito Santo e con fuo-co (Matteo 3:11). (Queste stesse parole di Giovannisono anche citate in Marco 1:8, Luca 3:16, Giovanni1:33, Atti 1:5 e 11:16). Questi passi sono usati da alcu-ni sostenitori della dottrina secondo la quale soltanto lepersone che parlano in lingue sono battezzate dalloSpirito Santo perch non spiegano ci che fa il batte-simo dello Spirito Santo, n chi viene battezzato. perci chiaro che non annullano affatto la dichiarazio-ne di Paolo, il quale precisa chiaramente che tutti i cre-denti sono battezzati dallo Spirito (1 Corinzi 12:13).Qualcuno cerca di eliminare 1 Corinzi 12:13 dicendoche il versetto parla di un altro battesimo dello Spiri-to mentre quello di cui parlava Giovanni Battista eranello Spirito. Questa interpretazione errata ignora ilfatto che la parola nella lingua originale la stessa: GPInoltre, nella maggioranza delle traduzioni le parole diGiovanni non vengono tradotte nello Spirito, macon lo Spirito.Del resto, questo brano prosegue con una rivelazione diDio che contraddice completamente unaltra cara tradi-

    zione formatasi nel nostro secolo, cio lidea secondola quale si sa quando uno viene battezzato dallo Spirito,perch tutti coloro che ricevono il Suo battesimo parla-no in lingue. In primo luogo, il passo porta lesempiodelle membra del corpo umano, ognuna delle quali haun compito specifico, diverso dalle altre. Gli occhi, le

    orecchie, le mani, il naso, ecc. hanno compiti differen-ti, ma insieme formano il corpo. Cos anche i membridel corpo di Cristo sono differenti luno dallaltro equindi non v nessun dono che tutti devono avere incomune.Poi, dopo lillustrazione del corpo, il capitolo concludecon una serie di domande la cui risposta no. Sontutti apostoli? Son tutti profeti? Son forse tutti dottori?Fanno tutti dei miracoli? Tutti hanno i doni delle gua-rigioni? Parlano tutti in lingue? Interpretano tutti? (1Corinzi 12:29). chiaro infatti che non tutti erano apo-stoli perch la Bibbia spiega che, nel senso primario,erano tali solo coloro che avevano visto Cristo e che

    Paolo era lultimo di essi. Non erano neppure tutti pro-feti, come viene precisato in 1 Corinzi 14:1, n dotto-ri poich nel testo originale greco (la lingua dalla qua-le fu tradotto il nostro Nuovo Testamento) viene usatala stessa parola sia per dottori che per maestri e la Bib-bia dice: non siate molti a fare da maestri sapendo chene riceveremo un pi severo giudizio (Giacomo 3:1).Inoltre, nella lingua originale, esiste a riguardolavverbio di negazione non, a specificare in modochiaro che non tutti parlano in lingue.Nella traduzione, bench non sia scritto, lavverbionon chiaramente sottinteso. Questo diventa pichiaro se si torna a leggere tutto il contesto, perch do-

    po aver detto: Noi tutti abbiamo ricevuto il Battesi-mo, prosegue con lillustrazione di come il corpo u-mano non sia tutto occhio, n orecchio, ma disponga dimolte membra, appunto per chiarire che, come per tuttele membra del corpo umano non esiste una capacitcomune, cos non c un unico dono o una sola capaci-t che tutti i membri del corpo di Cristo debbano avere.Inoltre scritto che non tutti i battezzati parlano in lin-gue.C chi obbietta che forse non tutti hanno il dono dellelingue, ma tutti parlano in lingue quando ricevono ilbattesimo dello Spirito. 1 Corinzi per non chiede setutti hanno il dono delle lingue, ma: Parlano tutti in

    altre lingue?" Inoltre, nel giorno della Pentecoste e nel-la casa di Cornelio, dove le lingue furono date vera-mente come conferma del battesimo dello Spirito, ven-gono indicate come il dono: Se dunque Iddio ha dato aloro lo stesso dono che ha dato anche a noi che abbia-mo creduto nel Signore Ges Cristo, chi ero io da po-termi opporre a Dio?" (Atti 11:17). In questi casi il do-no delle lingue serviva come conferma del battesimodello Spirito, ma pi tardi non era normalmente cos.

    Discepoli di chi?

    Il passo che di solito viene utilizzato per dimostrare ilcontrario Atti 19:17. Dal momento che quei discepolidi cui si parla non erano battezzati dallo Spirito Santo,molti insistono nel ritenere che questo brano insegni

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    che il battesimo dello Spirito Santo una esperienza dachiedere dopo che si diventati discepoli. Tutto il ra-gionamento possibile soltanto facendo intendere chesi tratti di discepoli di Ges. Il passo precisa per chePaolo parl con i discepoli di Giovanni Battista, non diGes. Inizialmente erano stati scambiati per seguaci di

    Cristo, ma di Ges sapevano soltanto ci che Giovannipredic prima che Cristo morisse per i peccati delmondo. Infatti, oltre ad informare che erano discepolidel Battista, il passo annota che non sapevano neppurechi era lo Spirito Santo: Riceveste lo Spirito Santoquando credeste?"Gli risposero: Non abbiamo neppure sentito dire checi sia lo Spirito Santo.Egli disse loro: Con quale battesimo siete dunque statibattezzati?" Essi risposero: Col battesimo di Giovan-ni (Atti 19:2-3).Particolarmente importante la prima domanda chePaolo rivolse loro e cio: Riceveste voi lo Spirito San-

    to quando credeste?" (Atti 19:2). Non sarebbe apparsapiuttosto strana una simile domanda se non fosse statonormale ricevere lo Spirito Santo nel momento in cui sicredeva in Ges Cristo?Questo passo fa capire, dunque, che i discepoli di Ge-s, normalmente, ricevettero lo Spirito Santo quandocredettero in Lui. Con la loro risposta, Paolo seppe chenon erano discepoli di Ges, ma del Battista e percipredic loro Cristo ed essi Lo accolsero. Non eranovecchi credenti in Cristo che pi tardi, in secondo mo-mento ricevettero lo Spirito Santo. Questa volta, comealtre due volte in Atti, i nuovi credenti in Cristo parla-rono anche in lingue, ma di solito non fu cos.

    Il racconto dei discepoli del Battista, in Atti 19, noninsegna affatto che solo chi abbia parlato in lingue ab-bia ricevuto lo Spirito Santo o che i discepoli di Cristo,dopo essere stati salvati, debbano cercare il battesimodello Spirito Santo. Ges Cristo e Giovanni Battistaerano persone diverse e non si deve nascondere la di-stinzione per camuffare linsegnamento della Bibbia.Occorre obbedire allammonizione, Studiati di presen-tar te stesso dinanzi a Dio: operaio che non abbia adesser confuso, che tagli rettamente la parola della veri-t (2 Timoteo 2:15). Ci si deve quindi servire di Atti19 per trasmettere solo ci che vuole esprimere.Dunque linsegnamento della Bibbia chiaro: mentre

    nel giorno della Pentecoste e a casa di Cornelio il donodelle lingue fu dato come conferma che quelle personeavevano ricevuto lo Spirito Santo, non mai per af-fermato che le lingue dovevano accompagnare sempreil battesimo dello Spirito. Anzi, come si gi osserva-to, questa idea viene categoricamente negata in 1 Co-rinzi 12:13,30 dove la spiegazione inizia: Noi tutti ab-biamo ricevuto il battesimo di un unico Spirito, e con-clude domandando: Parlan tutti in altre lingue?" Comerisposta ovvia ci si aspetta no. I credenti sono statitutti battezzati dallo Spirito Santo, ma non tutti i bat-tezzati parlano in lingue. Questo un fatto chiaro, in-contestabile se si accetta la Scrittura come autorit, e

    Atti 19 pu essere usato per contraddirlo soltanto se sitrasformano i discepoli di Giovanni Battista in discepo-li di Ges. Da dove venuta, allora, lidea che il batte-simo dello Spirito si riceva non al momento della nuo-

    va nascita, ma in un secondo momento, e che soltantochi parli in lingue labbia ricevuto?

    Linizio di un movimento

    Lo storico pentecostale Claude Kendricks, spiega che

    lorigine del moderno movimento delle lingue risaleallesperienza di una ragazza americana e racconta:Sebbene Agnes Osmond non fosse la prima a parlarein lingue in tempi moderni, fu nondimeno la prima per-sona conosciuta che ebbe questa esperienza dopo averricercato il battesimo dello Spirito Santo con la speran-za di parlare in lingue. Levento ebbe luogo il 1 Gen-naio del 1901 e fu da quel momento che un gruppo e-vangelico cominci ad insegnare la necessit di ricer-care il battesimo dello Spirito, che si sarebbe ricevutocon la manifestazione delle lingue. (The promise ful-filled, the history of the modern pentecostal move-ment).

    Un parlare estatico simile a quello che oggi vienechiamato lingue esisteva gi in altre religioni, eccoperch lo storico, pur dicendo che Agnes Osmond non stata la prima persona a parlare in lingue in tempimoderni, afferma che lodierna dottrina del battesimodello Spirito, sempre accompagnato dalle lingue, ebbela sua origine nellesperienza di questa donna america-na vissuta allinizio del nostro secolo. In seguito este-sosi da un gruppo allaltro, divenne il carattere distinti-vo prima delle denominazioni pentecostali, poi del mo-vimento carismatico evangelico e, infine, dei gruppicarismatici cattolici. Si dovrebbe conoscere bene la sto-ria per poter giudicare quanto di ci che si crede sia

    fondato sulla Bibbia, e quanto su fatti di cronaca, chepian piano sono diventati tradizione.Qualcuno, quando impara dalla storia da dove sono ve-nute certe dottrine che egli segue, si schermisce: Maio non sapevo nulla dellesistenza di Agnes Osmond, diconseguenza, non sono stato influenzato da questa tra-dizione. La maggioranza dei cattolici potrebbe usarelo stesso argomento per quasi tutte le sue dottrine anti-bibliche; ma chiaramente non necessario conoscerelorigine di una tradizione per esserne influenzati.Anche il commento di Richard Quebedeaux, altro sto-rico pentecostale, non si discosta dallinterpretazionedel Kendricks. Egli, commentando la stessa esperienzadella signorina Osmond, rende molto chiara loriginedella tradizione secondo la quale soltanto chi parla inlingue stato battezzato dallo Spirito: Il significatodi questa manifestazione non era semplicemente diglossolalia, cio di parlare in lingue (ci era capitatoanche prima), ma che, per la prima volta, lidea di esse-re battezzato o riempito dallo Spirito Santo era associa-ta ad un segno esterno: il parlare in lingue. (The newcharismatics, pag. 28"). Ancora un altro storico, rendepi chiaro questo punto. Limportanza di questi avve-nimenti di Topeka che per la prima volta il concettodi essere battezzato (o riempito) di Spirito Santo eraassociato con un segno esterno, il parlare in lingue(Penticostalism Nickel p. 28).Pi avanti, nel libro di Quebedeaux troviamo: I neo-pentecostali ritengono che lautorit della Bibbia (la

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    parola scritta) debba essere sempre sottomessa alla pa-rola vivente di Dio, manifestata dallattivit odiernadello Spirito Santo stesso.Con ci egli insegna che, in casi come questo del batte-simo dello Spirito, dove esiste un evidente equivoconei confronti della Bibbia, storicamente, i neo-

    pentecostali, quando si convincevano che una espe-rienza veniva dallo Spirito Santo, la consideravano piautorevole della Scrittura. Ma se la Bibbia dovesse es-sere sempre sottomessa a qualche altra autorit, comesi potrebbe scegliere quale? Ogni religione ne offrequalcuna.

    Il problema dellautorit

    Lasciando da parte per le molte autorit delle altrereligioni, se si dovesse sottomettere la Bibbia alle rive-lazioni carismatiche, quali di esse si dovrebbero prefe-rire? Qualche esempio dimostrer quanto sia pericoloso

    lasciare la solida base della Bibbia per appoggiarsi adaltre fonti di autorit.Una cara sorella, rispettata come unautorit fra i cre-denti della sua zona di Italia insegn riguardo agli oc-chiali: Ges mi ha rivelato che peccato portare gliocchiali da sole, ma lecito portare occhiali da vista.Un altro gruppo vicino, anche pentecostale, nello stes-so tempo, insegnava precisamente il contrario e cioche portare occhiali da vista era mancanza di fede inDio che guarisce. Cos se li toglievano e, a volte, libruciavano per scoprire poi che, nonostante tutto, nonvedevano bene.Allora, quale autorit si dovr accettare, quella che af-

    ferma: lecito portare occhiali da vista o quella chedichiara che sia mancanza di fede?" Le regole contra-stanti, come il portare o meno gli occhiali da vista,mettono in rilievo ancora un altro problema, vale a direil moltiplicarsi delle regole che sfociano spesso in unaspecie di legalismo. Troppe volte la libert di cui godechi cammina per lo Spirito sostituita da una moltitu-dine di nuovi comandamenti. Tutto ci in viva con-traddizione con lo spirito del consiglio di Gerusalemmeche decise di non caricare di regole i credenti Gentili,se non con quelle poche pi necessarie (Atti 15:19-21,27-29).Ci si trova di fronte al problema di come distinguere,tra il gran numero di rivelazioni extrabibliche, quelleche si debbano seguire se non si vuole sottoporsi allaParola di Dio. Non tutto ci che bello, anche se so-prannaturale, viene da Dio. I pagani camminano suicarboni ardenti senza bruciarsi; i maghi guariscono; glispiritisti assumono le tonalit delle voci dei morti. Sa-tana si traveste da angelo di luce, non dunque granche se anche i suoi ministri si travestono da ministri digiustizia (2 Corinzi 11:14-15).Sono soprattutto i credenti che il diavolo vuole ingan-nare. Perci la Bibbia dice: Sorgeranno falsi Cristi efalsi profeti e faranno gran segni e prodigi da sedurre,se fosse possibile, anche gli eletti (Matteo 24:24). Ilfatto che unesperienza sia spirituale non garantisceche sia da Dio e la Bibbia avvisa che il diavolo potreb-be usare e conferire anche poteri soprannaturali. Ci so-

    no molti che pur non cadendo quando sono tentati dirubare o fornicare, possono per essere ingannati esviati da unesperienza spirituale. Non ci si deve lasciarsviare dalla Parola sicuramente ispirata da Dio, la Bib-bia.

    CONFUTAZIONE

    La differenza tra il battesimo ministrato dallo Spiri-to Santo e quello ministrato da Cristo, e tra le lin-gue come segno e le lingue come dono

    Ora, Tommaso Heinze cita due passi che secondo luifanno cadere tutta la dottrina dei Pentecostali sul batte-simo con lo Spirito Santo, e questi passi sono i seguen-ti: il primo : Infatti noi tutti abbiam ricevuto il batte-simo di un unico Spirito per formare un unico corpo, eGiudei e Greci, e schiavi e liberi; e tutti siamo stati ab-beverati di un unico Spirito (1 Cor. 12:13); e il secon-do : Parlan tutti in altre lingue? (1 Cor. 12:30). Se-condo lui, come del resto secondo tutti quelli che rifiu-tano le lingue come segno esteriore ed iniziale del bat-tesimo con lo Spirito Santo, questi passi dicono chia-ramente che tutti i credenti sono stati battezzati con loSpirito Santo quando hanno creduto ma non tutti parla-no in altre lingue. Dunque non c da aspettare o bra-mare, dopo avere creduto, il battesimo con lo Spiritoperch lo si gi ricevuto; e non solo, ma quando lo siriceve non occorre necessariamente parlare in altre lin-gue.Heinze per fa due errori, innanzi tutto scambia il bat-tesimo di cui parla Paolo ai Corinzi (cfr. 1 Cor. 12:13)con il battesimo con lo Spirito Santo, infatti qui Paolosta parlando di un altro battesimo e precisamente diquello che compie lo Spirito Santo sul credente quandolo inserisce nel corpo di Cristo, mentre quando si parladel battesimo con lo Spirito si parla di un battesimoministrato da Cristo Ges secondo che disse Giovanni:Egli vi battezzer con lo Spirito Santo e con fuoco(Matt. 3:11). Quindi? Quindi non vero che tutti colo-ro che hanno creduto sono stati battezzati da Cristo conlo Spirito Santo; vero per che tutti coloro che hannocreduto sono stati battezzati dallo Spirito Santo nel

    corpo di Cristo.Laltro errore che fa Heinze quello di non tenere pre-sente che Paolo dicendo che non tutti parlano in linguenon ha inteso dire che non tutti coloro che sono statibattezzati con lo Spirito Santo parlano in altre lingue,ma che non tutti hanno il dono della diversit delle lin-gue che lui menziona tra i doni spirituali. Lui infattiquando nel dodicesimo capitolo di prima Corinzi parladelle lingue ne parla in primo luogo in riferimento aldono della diversit delle lingue che la capacit datadallo Spirito Santo di parlare diverse lingue straniere. Eche sia cos confermato dal fatto che poco prima didomandare parlano tutti in altre lingue?", Paolo dice

    che Dio ha costituito nella Chiesa la diversit dellelingue (1 Cor. 12:28). Dunque le parole di Paolo vo-gliono dire che non tutti i credenti hanno il dono delladiversit delle lingue, il che vero, come vero che

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    sia perch mai dovremmo scartare il parlare in linguecome fenomeno spirituale che si verifica al riempimen-to con lo Spirito Santo? Basandoci su quale autoritdovremmo rigettare il parlar in lingue oggi? Evidente-mente basandoci su una autorit che non quella divi-na procedente dalla Parola di Dio. Quindi noi rigettia-

    mo il parlare di Heinze in merito al parlare in lingueperch esso contrasta la Parola di Dio scritta. Comerigettiamo di riconoscere il papa come il capo dellaChiesa, come il successore di Pietro, come rigettiamodi riconoscere la perpetua verginit di Maria, l'esisten-za del purgatorio, perch queste cose vanno contro laParola di Dio, cos rigettiamo i ragionamenti di Heinzee di tutti coloro che la pensano come lui in merito alparlare in lingue.

    Non tutto il soprannaturale di oggi viene dal diavolo

    Tu, Tommaso, dici che non tutto ci che bello, an-

    che se soprannaturale, viene da Dio; va bene, ma deviallora ammettere che c qualcosa di bello e di sopran-naturale che viene da Dio. E perch tra le cose belle esoprannaturali di oggi che vengono da Dio non ci in-cludi il parlare in lingue di oggi? Forse perch anchedei ministri del diavolo parlano in lingue? Ma non losai che anche ai giorni degli apostoli cerano dei mini-stri del diavolo che parlavano in lingue per potere deldiavolo? Ma non lo sai che il diavolo anche in queigiorni seduceva le persone con segni e prodigi bugiar-di? Eppure, guarda il caso, strano davvero questo, an-che tu riconosci che cera allora chi parlava in vere lin-gue straniere per virt divina. Come mai dunque quei

    credenti non parlavano in lingue per virt del diavolo,mentre oggi tutti quelli che parlano in lingue sarebberostati ingannati dal diavolo? Non credi che oggi comeallora ci possano essere dei credenti che parlano in verelingue per lo Spirito, e che non sono stati quindi pernulla sedotti dal diavolo? E non credi che proprio que-sti credenti siano il bersaglio dellavversario, del diavo-lo, che tenta di farli passare per dei sedotti, per degliingannati, per degli illusi? E non credi che questo lui lofaccia anche tramite dei credenti? Ascolta, cerca il Si-gnore e vedrai che le cose stanno cos come dico io enon come dici tu che vuoi far passare tutti coloro cheparlano in lingue come credenti sotto linfluenza deldiavolo. Quello che poi ho notato, che tu, come tantialtri, fate sempre presente che ai nostri giorni tanti otutti parlano in lingue per opera del diavolo ma mai checi sono alcuni che parlano veramente per lo Spirito inaltre lingue! Dunque, per te e i tuoi compagni il diavo-lo continua a strombattuto a sedurre a destra e a sinistrai credenti, ovviamente i pentecostali sono in prima fila,facendogli fare le cose pi strane, pi cattive; ma Dioha smesso di far fare cose prodigiose ad alcuni suoi fi-gliuoli, niente pi lingue, niente pi profezie, nientepi doni di guarigioni, oramai tutto il soprannaturale in mano del diavolo!!! Ah tu sei rimasto sedotto, fratel-lo Tommaso, tu senza rendertene conto hai fatto postoal diavolo che ti ha indotto a dire quelle cose false chehai scritto. S, la prudenza, s il discernimento, ma dacome parli tu pare che oggi sia impossibile trovare dei

    credenti che parlano realmente in vere lingue per loSpirito Santo come facevano Pietro e Paolo! DunqueDio ha cambiato modo di agire (dovresti spiegarci perperch) in relazione al soprannaturale, ma guarda casoil diavolo da cui tu metti tanto in guardia, non cam-biato!! No, lui continua a fare le medesime cose da

    millenni: e cos tu implicitamente proclami e fai notaresoprattutto la immutabilit del diavolo anzich quelladel nostro grande Iddio che un giorno triter il diavolosotto i nostri piedi. Tutto il tuo discorso infatti con-centrato soprattutto sul fatto che oggi il diavolo a fareparlare in lingue, che fa fare miracoli, e cos via; nonesibisci nessuna prova e non ti concentri invece sullelingue, e sulle cose soprannaturali che fa Dio oggi.No, il diavolo non riuscito a sviare i Pentecostali sin-ceri, quelli che cercano il Signore del continuo, quelliche hanno lanimo alle cose di lass e non a quelle diquaggi; no, non il diavolo che riuscito a farli parla-re in lingue i pentecostali, a farli profetizzare, a fargli

    fare miracoli e guarigioni ma lIddio vivente e vero,tramite il suo Spirito. A Lui sia la gloria ora e in eterno.Amen.Certamente tra la massa ci sono pure coloro che opera-no da parte del diavolo, ma non bisogna generalizzare,guai a generalizzare, si cade nella rete del diavolo fa-cendo cos. Lo sai certamente che esistono dei contraf-fattori di banconote da cinquantamila lire in Italia?Perch non ti metti allora a dire che tutti quelli chehanno in tasca una banconota da cinquantamila lirehanno in tasca una banconota falsa? Perch passerestiper un uomo senza senno e discernimento nel dire unasimile cosa, vero? E allora come fai a mettere tutti i

    Pentecostali tra i sedotti, tra gli ingannati dal diavolo?Non credi che occorrerebbe dimostrarlo con fatti in-controvertibili che tutti i Pentecostali e non Pentecosta-li che parlano in lingue parlano lingue dal diavolo? Loso pure io, e lo dico pure io, che tra i Pentecostali cisono falsi parlare in lingue, alcuni inventati, altri pro-dotti dal diavolo; ma mai e poi mai mi permetterei digeneralizzare dicendo che tutti i Pentecostali parlanolingue dal diavolo. In questa maniera negherei loperapotente e gloriosa di Dio nella vita di tanti credenti sin-ceri, che amano Dio, che lottano contro il diavolo, chesi santificano a fatti e in verit nel timore di Dio, e cheparlano in lingue per lo Spirito Santo. Mi attirerei lira

    ardente di Dio e mi metterei contro la verit. Tu inveceti senti cos sicuro, o per lo meno sembri cos sicuro,nel fare le tue affermazioni. Rientra in te stesso; sei an-cora in tempo, e riconosci la verit che tu ancora con-trasti.

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    CAPITOLO 3. I DONI DELLO SPIRITO SANTO

    Lo Spirito Santo elargisce ai credenti dei doni, ciodelle capacit spirituali, per ledificazione della chiesa,che sono importanti perch costituiscono delle speciali

    abilit che Dio d per lopera Sua.Spesso si sente parlare dei nove doni dello Spirito San-to, per, nei cinque elenchi dei doni dello Spirito che laBibbia annota, se ne trovano pi di nove. Quanti sonoallora veramente?Linsegnamento su questo argomento cos confuso ainostri giorni che la prassi normale quella di dare mol-ta importanza ai doni dello Spirito di uno dei due elen-chi, in 1 Corinzi 12, senza minimamente consideraretali gli altri.Inoltre si capovolge la seconda lista, che elenca alcunidei doni in ordine di importanza (1 Corinzi 12:28-30) esi danno per principali quelli che Dio considera secon-

    dari, facendo capire precisamente il contrario di ci cheEgli vuol far apprendere. Si desiderano insomma pro-prio i minori anzich i maggiori, e in modo particolarelultimo, quello delle lingue, adoperato in modo da nonedificare la chiesa.Ecco i riferimenti biblici delle cinque liste in cui soncontenuti.

    Lista dei doni

    1) Profezia (Romani 12:6-8; 1 Corinzi 12:8,10,28; Efe-sini 4:11).2) Ministero (Romani 12:6-8; 1 Pietro 4:11).3) Insegnamento (la stessa parola altrove viene tradottadottore (Romani 12:6-8; 1 Corinzi 12:28; Efesini4:11).4) Esortazione (Romani 12:6-8).5) Dare (Romani 12:6-8).6) Presiedere (Romani 12:6-8).7) Opere pietose (Romani 12:6-8).8) Apostoli (Efesini 4:11; 1 Corinzi 12:28).9) Evangelisti (Efesini 4:11).10) Pastori (Efesini 4:11).11) Parlare (1 Pietro 4:10-11).12) Sapienza (1 Corinzi 12:8-10).

    13) Conoscenza (1 Corinzi 12:8-10).14) Fede (1 Corinzi 12:8-10).15) Guarigione (1 Corinzi 12:8-10 v.28).16) Miracoli (1 Corinzi 12:8-10).17) Discernimento degli spiriti (1 Corinzi 12:8-10).18) Assistenza (1 Corinzi 12:28-30).19) Governo (1 Corinzi 12:28-30).20) Lingue (1 Corinzi 12:8-10 v.28).21) Interpretazione delle lingue (1 Corinzi 12:8-10v.30).

    Nessuna lista contiene tutti i doni e ciascuna ne ha al-cuni che si trovano anche in altre, come profeti - profe-

    zie si trova in 4 delle 5 liste. Questo rende subito chiaroche non possibile, come qualcuno suggerisce, ritenereche sono doni soltanto quelli elencati nella prima listadi 1 Corinzi 12, scartando gli altri come se non si trat-

    tasse di doni dello Spirito Santo. Si sa che anche le al-tre liste sono doni, perch contengono profezia ecc.che sono doni. I problemi suscitati da una simile inter-pretazione si moltiplicano se si scelgono come unicidoni autentici quelli praticati da una chiesa che, in 1Corinzi 3:1, Paolo chiam carnale e non spirituale e fu

    costretto a riprenderla, fra laltro, proprio per il modoin cui usava i doni spirituali.Altri vorrebbero scartare alcuni doni, come ad esempiola lista in Efesini 4:11, perch elenca Profeti anzichprofezia. Lo stesso dono per elencato in 1 Corinzi12:10 come profezia, e questo assicura che la Bibbianon opera una distinzione. Inoltre, nellintrodurre lalista in Efesini 4:7, usata proprio la parola dono, lastessa parola adoperata nella lingua originale con leliste di Romani 12, 1 Corinzi 12 e di 1 Pietro 4:10,ovvero la parola dalla quale deriva il vocabolocarismatico.Inoltre tutte le liste (chi pi e chi meno) contengono

    qualche spiegazione sul fatto che non tutti hanno glistessi doni, ma, anzi, una variet, in modo da potersoddisfare i vari bisogni della chiesa. Ci rende ovvioil fatto che non esiste un dono in particolare che tuttidovrebbero avere. altres chiaro che il contributo diogni persona importante. Nessuno pu lasciare ad al-tri ci che Dio gli ha assegnato di fare.

    Parlano tutti in altre lingue?"

    Questa domanda della Scrittura di grande attualitperch molti, oggi, la contraddicono affermando la tra-dizione secondo la quale tutti debbano parlare in altre

    lingue, altrimenti, non sono battezzati dallo Spirito o,almeno, non sono spirituali come dovrebbero essere. Ilrisultato di questo insegnamento antibiblico che molticredenti, anzich mettere in opera e a beneficio deglialtri i doni che Dio ha dato loro, si sviano per cercare ildono che la Parola mette allultimo posto nellordine diimportanza, perch meno aiuta la chiesa.La Bibbia spiega che come il corpo ricevuto dal Signo-re ha diverse membra con varie funzioni, cos doni di-versi luno dallaltro vengono dati da Dio alle membradel corpo di Cristo (1 Corinzi 12:12-31).La Bibbia per oltre ad asserire che non tutti hanno glistessi doni, dichiara anche che non tutti parlano in lin-gue. 1 Corinzi 12:30 pone la domanda: Parlano tutti inaltre lingue?".Le lingue non sono che uno dei molti doni distribuititra i credenti e, anzi, dopo le tre volte in cui esse ven-gono menzionate negli Atti, da quello che dato saperedalla Bibbia, lunica chiesa che continu a parlare inlingue fu la carnale chiesa di Corinto, la quale le usavain un modo che nessuno le capiva e perci non edifica-vano.

    La prova del tipo di lingue parlate

    I molti insegnamenti antibiblici a riguardo inducono achiedersi: Ma allora, le lingue di oggi sono le stessedi quelle della Bibbia o no?" chiaro che, nel giornodella Pentecoste, le lingue parlate erano lingue vere,

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    date per comunicare con persone di almeno 14 paesidiversi, come vengono elencati in Atti 2:8-11. Pi a-vanti, la seconda volta che le lingue vengono menzio-nate in Atti 10:11, nella casa di Cornelio dove il van-gelo viene annunziato per la prima volta ai Gentili.Largomento di Paolo che i credenti Giudei, che si

    consideravano superiori, avrebbero dovuto accettarequesti nuovi convertiti come fratelli nella fede proprioperch essi avevano ricevuto da Dio lo stesso dono cheaveva dato agli Ebrei, allinizio. Certamente, se nonavessero avuto lo stesso dono, ma avessero fatto sol-tanto i rumori strani del parlare estatico, Paolo non a-vrebbe potuto mai parlare cos e i Gentili non sarebbe-ro mai stati accettati.Anche in 1 Corinzi 14, dopo qualche esempio che ren-de pi chiaro il pensiero (ad esempio quello dellatromba che deve dare il segnale conosciuto perch isoldati attacchino battaglia), Paolo conclude: Nessunparlare senza significato. Questo fa capire che, an-

    che in questo caso, egli parla di lingue reali, sebbeneper il modo in cui erano usate non venivano capite daipresenti. Ci ancora pi chiaro in 1 Corinzi 14:9-11:Cos anche voi se per il vostro dono di lingue non pro-ferite un parlare intelleggibile, come si capir quelloche dite? Parlerete in aria. Ci sono nel mondo tante etante specie di lingue e nessun parlare senza signifi-cato. Se io quindi non intendo il significato del parlaresar un barbaro per chi parla, e chi parla sar un barba-ro per me. ovvio che Paolo non sta incoraggiandolingue che nessuno capisce. Si trova, dunque, che tre,dei quattro passi della Bibbia dove le lingue erano par-late, specificano che si trattava di vere lingue umane.

    Molti oggi riconoscono di non parlare le lingue dellevarie nazioni, come avveniva in Corinzi e negli Atti, ele chiamano Le lingue degli angeli. Si sente spesso:La Bibbia dice che parleremo le lingue degli angelima di solito ci viene detto senza pensare alla giustacitazione del passo perch la Bibbia, certamente, nondice che si parleranno le lingue degli angeli! Lunicopasso che ne fa cenno, dice: Quandio parlassi le lin-gue degli uomini e degli angeli, se non ho carit diven-to come un rame risonante o uno squillante cembalo(1 Corinzi 13:1). Che si penserebbe di Paolo se, inse-gnando ad avere fede in Cristo per essere salvati ini-ziasse: Quandio accettassi Cristo e gli uomini.

    Quandio parlassi un inizio ipotetico che non preci-sa se egli parlava le lingue degli angeli o no, ma fapensare pi al no, che al s. Questo versetto, impiegatomale, utilizzato da molti che riconoscono che le lin-gue del movimento, oggi, come regola, non sono verelingue come quelle parlate nel giorno della Pentecoste.Un aderente al movimento delle lingue scrisse: Vi so-no personali vantaggi per coloro che parlano in altrelingue, in quanto non esiste pi la barriera della struttu-ra di una lingua umana e c maggior libert di poteresprimere i sentimenti dellanima senza alcun impedi-mento (da Perch le lingue?" pubblicato in Risve-glio Pentecostale 2/1985).

    Esperti linguisti che hanno studiato molte di questelingue sono giunti alla stessa conclusione dellautorePentecostale: non avevano struttura di vere lingue enon erano altro che un misto di suoni di lingue gi co-

    nosciute da chi parlava. certo che Dio pu fare qual-siasi miracolo ed possibile, quindi, che a volte, diaanche delle lingue, ma quelle che caratterizzano ilmovimento delle lingue, oggi, sia evangelico che cat-tolico, non sembrano essere vere lingue.Anche da un punto di vista logico sembra impossibile

    che, nel movimento carismatico, si tratti normalmentedi lingue vere, perch non vengono adoperate per il be-neficio di altri gruppi linguistici come alla Pentecoste.Pure coloro che visitano altri paesi, con lo scopo diconvincere le chiese a cercare le lingue, usano nor-mali traduttori anzich il dono di lingue odinterpretazione.

    Ledificazione

    Molti ammettono che le normali lingue del movi-mento, oggi, non sono lingue parlate da qualche popo-lo, ma insistono che devono cercarle lo stesso, citando:

    Chi parla in altra lingua edifica se stesso. Questobrano, per, non suggerisce affatto di parlare in lingueper edificare se stessi. seguito da un ma: Ma chiprofetizza edifica la chiesa. Lintero versetto Chiparla in altra lingua edifica se stesso, ma chi profetizzaedifica la chiesa (1 Corinzi 14:4). Fa partedellargomento che meglio profetizzare che parlare inlingue. Lintero capitolo, infatti, vuol far conoscere inmodo chiaro che i doni dovrebbero essere usati perledificazione della chiesa e non di se stessi.Poi, proseguendo sullo stesso argomento, il passo ag-giunge: Infatti, fratelli, se io venissi a voi parlando inaltre lingue, che vi gioverei se la mia parola non vi re-

    casse qualche rivelazione o qualche conoscenza, oqualche profezia, o qualche insegnamento?" (1 Corinzi14:6) Cos anche voi, se per il vostro dono di linguenon proferite un discorso comprensibile, come si capirquel che dite? Parlerete al vento?" (1 Corinzi 14:9). chiaro che lintento del passo intero quello di scorag-giare il parlare in lingue che non sono chiare e intelle-gibili per chi ascolta; altrimenti che significato avreb-be: parlerete al vento?". Inoltre, per togliere ogni pos-sibile incertezza, il passo aggiunge: Se quindi io nonintendo il significato del parlare, sar un barbaro perchi parla, e chi parla sar un barbaro per me (1 Corin-zi 14:11). Il versetto 12 precisa chiaramente quello chedobbiamo ricercare: Cos anche voi, poich siete bra-mosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne perledificazione della chiesa. Ancora ci raccomandafacciasi ogni cosa per ledificazione (1 Corinzi14:26). Fermarsi prima del ma, per contraddirelinsegnamento dellintero brano non un modo onestoper interpretare la Bibbia.Dio ci ha dato i Suoi doni perch potessimo aiutarcilun laltro. Chi ha il dono di guarire dovrebbe guariree chi ha il dono di insegnare dovrebbe insegnare. Sequalcuno ha il dono di una vera lingua straniera, perchnon usarla in luoghi dove si capiscono, edificando cosla chiesa dove si parla quella specifica lingua e portan-do il Vangelo a coloro che non conoscono Cristo? Sepensi di avere questo dono, perch non pregare che il

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    Signore ti permetta una vacanza in un paese dove lapuoi usare per la Sua gloria.Il libro degli Atti, peraltro, racconta la conversione dimolte persone che non si espressero mai in lingue. Al-cuni esempi sono: i tremila che si convertirono dopo lapredica di Pietro, in Atti 2:41-47; lEtiope, in Atti 8:26-

    40; quelli di 9:35 e 10:24-26, quelli di 13:42-52, pienidello Spirito Santo nella persecuzione; il carceriere diFilippi e gli altri con lui, nel capitolo 16 ecc. ecc. Daci che si conosce, parlare in lingue era piuttosto raroanche allinizio della chiesa. Infatti soltanto tre esempidi lingue vengono menzionati in Atti e, nello spiegarequello dei Gentili nella casa di Cornelio, alla chiesa diGerusalemme Pietro disse: Avevo appena cominciatoa parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, comeera sceso su di noi da principio (Atti 11:15). Perchsta scritto: da principio e non come sempre?". Cheimpressione vuole dare se non quella che lo Spirito nondiede pi questa manifestazione alla chiesa di Gerusa-

    lemme?A coloro che sono tentati di appoggiarsi alle loro espe-rienze, rivelazioni o tradizioni e non alla Bibbia comeultima autorit, perch vogliono continuare ad afferma-re che tutti dovrebbero desiderare le lingue, neces-sario suggerire la considerazione di due fatti:Primo: non sono soltanto i credenti a parlare in lin-gue. LOracolo di Delfo, in Grecia, parlava in linguestrane; missionari stabilitisi nel Borneo raccontanolesistenza di questo fenomeno tra i posseduti dai de-moni, ma lesperienza non avviene sempre lontano. Unprete esorcista di Torino, parlando nel corso di una tra-smissione televisiva per la prima rete, raccont che

    persone, possedute dai demoni, parlano in lingue maiimparate; anche i medium spiritisti parlano in lingue aloro sconosciute.Secondo: dai primi secoli della chiesa finoallesperienza di Agnes Osmond, i credenti non parla-rono mai in lingue. Nessuno dei grandi uomini e donnedi Dio del passato parl in lingue e, ancora oggi, moltidi quelli che Egli usa di pi non si esprimono in lingue.Allorch linsegnamento biblico chiaramente desi-derate i doni maggiori, perch non seguirlo?

    Da dove vengono le lingue che non sono lingue?

    Pietro propose ai Giudei di accettare i Gentili credentidella casa di Cornelio come fratelli perch avevano a-vuto lo stesso dono concesso agli apostoli nella Pen-tecoste. Si noti bene che addusse come prova che Dioaveva accettato i Gentili il fatto che parlavano in linguecos come avevano parlato gli apostoli in quel giorno.Era la dimostrazione di una vera esperienza sovranna-turale, perch il dono ricevuto nella Pentecoste eraquello di lingue vere, capite da molte delle persone cheascoltavano. I Gentili, sprezzati dai Giudei, non sareb-bero mai stati accettati se avessero espresso qualcosa dimeno miracoloso. Se si accetta come valida questaprova di Pietro, che cosa si pu dire di coloro che han-no lingue che non comunicano con alcuno e chespesso non hanno struttura di lingua umana? Comeconsiderare questo tipo di lingue, molto diffuse oggi,

    ma cos diverse da quelle bibliche? Bisogna rifiutare laprova di Pietro?In molti gruppi, insieme al fatto che chi non parla inlingue spesso considerato un cittadino di secondaclasse che difficilmente pu essere pastore, anziano odiacono, vengono impartite anche istruzioni di come

    muovere la lingua, lasciare vuota la mente ecc. Non possibile allora che per alcuni, parlare in lingue, siauna cosa imparata e, in qualche caso, uno stato psico-logico?Esiste anche un altro pericolo, perch un gran numerodi coloro che parlano in lingue raccontano di occa-sioni in cui hanno sentito parlare in lingue altri perinfluenza di Satana o dei demoni. Ora, che sia possibilea Satana far questo, sembra ovvio in quanto i maghi,per esempio, parlano in lingue che difficilmente po-trebbero provenire da Dio e anche la Bibbia narra deimiracoli satanici, ma di solito coloro che parlano inlingue sono sempre certi che il loro parlare provenga

    dallo Spirito Santo; sono gli altri che parlano per in-fluenza satanica. Per non sempre cos, perch esisteanche la testimonianza di varie persone che hanno fattolesperienza delle lingue e, mentre prima erano con-vinte di avere avuto quella capacit dallo Spirito Santo,hanno scoperto poi di essere state ingannate dal diavo-lo. Dei vari racconti scritti, in mio possesso, scelgo ilseguente perch conosco personalmente le principalipersone coinvolte.

    Una testimonianza

    Anna Best, rientrata in patria per un anno dal servizio

    missionario che svolgeva in Africa, ritorn nella chiesache frequentava prima della partenza e la trov cari-smatica. La nuova dottrina e la nuova pratica la con-quistarono subito e anche lei desider parlare in lingue.Dopo un po riusc ad avere questa esperienza e, con-vinta che venisse dallo Spirito Santo, tent di persuade-re anche le vecchie amiche della missione a cercarla.Ecco, dal suo racconto, le parti pi importanti:Trovai Maria e cercai di persuaderla della validit del-la mia esperienza ed ella mi ascolt descrivere la sen-sazione provata per la presenza dello Spirito Santo e ilgrande amore che adesso sentivo per gli altri. Mi ascol-t quasi senza commento, tranne il bisbigliare sotto vo-ce le parole Ges Cristo ogni volta che io dicevoGes. (Ci perch era a conoscenza del fatto chespesso dei demoni assumono il nome di Ges, mentrenella Bibbia, di solito, troviamo il termine Ges Cri-sto, il quale termine a volte pu essere usato per pro-vare gli spiriti. Infatti il rifiuto di lodare in modo gene-rico, con lespressione gloria a Ges, e linsistenza aspecificare bene il Signore Ges Cristo ha a voltedeterminato pesanti opposizioni demoniche). In seguitomi disse che, mentre le parlavo del mio grande amore,ogni volta che lei pronunciava il nome Ges Cristo,io le lanciavo uno sguardo pieno dodio di cui non miaccorgevo minimamente.Quella sera trovai sul mio letto un ciclostilato intitola-to Parlando in lingue; alla ricerca della verit: Mariaaveva mantenuto la sua promessa di portarmi qualcosa

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    da leggere. Gettato uno sguardo sul foglio, pensai: Sa-r letteratura anticarismatica per persuadermi che par-lare in lingue sbagliato. Lautore, un pastore battista,raccontava la sua esperienza nel provare gli spiriti, co-me ci comanda la Bibbia in 1 Giovanni 4, e diceva dinon essere ancora riuscito a trovare uno spirito delle

    lingue che confessasse Ges Cristo come Signore. In-dignata, dissi fra me: Ridicolo! Chi si crede di esserequesto pastore che vuol cercare di mettere alla prova loSpirito Santo?" Lidea mi sembrava assurda.La sera stessa, verso le 22:30, quando sentii rincasareMaria, andai nella sua stanza per riferirle una telefona-ta che aveva ricevuto mentre era fuori. Era seduta sulletto e mi chiese: Hai letto larticolo che ti ho porta-to?"Molto indignata le spiegai che cosa ne pensavo! Ini-ziarono cos le due ore pi decisive della mia vita, perle quali sar eternamente grata al Signore e a Maria.Ella inizi la conversazione confessandomi di non cre-

    dere che la mia esperienza venisse da Dio e cit 2 Co-rinzi 11:14 e Matteo 24:24, per ricordarmi che Satanasi traveste da angelo di luce e spesso finge di essereCristo, ma visto che io non cedevo, esclam: Anna, tudevi riconoscere almeno la possibilit che Satana ti stiaingannando, facendoti credere che la tua esperienzacarismatica venga da Dio quando, in verit, deriva dalui.Non puoi dirmi che questo non sia da Dio!" protestaie citai Luca 11:11 E chi quel padre tra voi che, se ilfigliuolo gli chiede un pane, gli dia una pietra? O sechiede un pesce, gli dia invece un serpe?" Rimanendopoi ancora in piedi, appoggiata al com, ripetei forse

    una dozzina di volte: Non puoi proprio dirmi che que-sto non sia da Dio.Maria allora mi chiese di pregare con lei.Ci inginocchiammo vicino al letto e pregammo, primalei e poi io, e la potenza di Dio ebbe il sopravvento.Nei pochi secondi che occorsero perch ci rialzassimodopo lamen, fui colpita da un gran numero di pensieri:mi ricordai dapprima di un periodo molto lungo di pre-ghiere in lingue, che avevo trascorso qualche settimanaprima accompagnato da una sensazione pi bella delsolito; poi, mi ritorn alla mente la domanda che alloraavevo scacciato: Questo veramente da Dio?" e in-sieme con la domanda venne la risposta: No, di ori-

    gine satanica!" Come venne questa risposta? Pensan-doci su, credo che, in quei momenti di preghiera, Dioabbia sconfitto le forze diaboliche che avevano in-fluenzato il mio pensiero, per un tempo sufficiente dapermettermi di pensare chiaramente con la natura diCristo. Non fu un messaggio che illumin la mia mentecon parole precise, come i messaggi che avevo ricevutonegli ultimi cinque mesi; fu invece una calma certezza,tanto calma da non sentirmi minimamente turbata.Adesso, Maria, conosco un momento in cui Satana entrato nella mia esperienza carismatica, dissi alloraalla mia amica e me ne tornai nella mia stanza ancoracalma e pacifica. Per, pensai, per il momento devo

    smettere di pregare in lingue e meditare un po sopra:non posso, infatti, esercitare questo dono in buona fedefinch non ho deciso come tenere fuori Satana dallamia esperienza.

    Dopo, andai a letto e non mi sentivo pi tanto calma epacifica; cominciai a piangere e solo alle 4:30 del mat-tino riuscii a prendere sonno. Bench la sera prima a-vessi deciso di non farlo, in mattinata mi sentii spintadi nuovo a parlare in lingue. Essere costretta era qual-cosa di nuovo per me. Mi avevano sempre detto, ed io

    lavevo creduto, che chi parla in lingue ha il controllodi iniziare e di smettere e, fino ad allora, cos era stato.In quel momento, invece, ero spinta a parlare in linguecontro la mia volont. Durante la mattinata, mio mal-grado, mi capit ancora di ritrovarmi a parlare in linguee mi ci voleva un grande sforzo per smettere. Sapevoche non era Dio a costringermi, perch avevo cammi-nato con il mio Salvatore per molti anni e sapevo cheEgli non mi avrebbe mai obbligata in modo simile; co-sicch dovetti ammettere di essere sotto lattacco de-moniaco.Durante questo combattimento spirituale, fui presaanche da un attacco dasma, cosa di cui non avevo mai

    sofferto prima, e ci mi fece ancor pi sospettare chetutto quanto era dovuto allattacco di Satana. Dentro dime cominciai a ripetermi pi volte: La croce e il san-gue di Cristo sono la risposta; anche questo, per, nonmi aiutava affatto, anzi, provavo sempre pi difficoltnel respirare. Ero sul punto di essere presa dal panico,quando mi trovai di fronte un ufficiale della nostra mis-sione.Ho sentito che sei in conflitto, disse con tono compas-sionevole. Poi, per darmi coraggio, mi ricord la vitto-ria di Ges Cristo sulla croce. Appena egli menzion,con voce udibile, la croce, i miei sintomi asmaticiscomparvero e termin anche ci che mi costringeva a

    parlare in lingue.Lindomani, appena sveglia, ripresi a chiedermi se lamia intera pratica carismatica non fosse davvero di ori-gine satanica, ma se cos era, come potevo spiegare lapresenza di Ges in tutto questo? Infatti il nome di Ge-s si ripeteva continuamente nella mia mente, al puntoche decisi di non ripeterlo pi; ma inutilmente. Com-battendo contro quella ossessione, mi convinsi che leforze sataniche avevano resa schiava la mia mente mol-to pi di quanto potessi credere.Sarebbe stato bello se, come risultato della preghierafatta insieme con Maria, Dio avesse sconfitto Satana ele sue forze in una sola volta. Sarei stata felice di essere

    liberata subito, ma non fu cos.Fu invece con il passare dei giorni, pian piano, cheandai realizzando come tutta la mia esperienza cari-smatica, il battesimo dello Spirito, il parlare in linguee cos pure i meravigliosi sentimenti di amore e di li-bert, non venivano da Dio. Solo un po alla volta rea-lizzai che la mia sicurezza sullesperienza carismaticanon era appunto da Lui, perch basata sulle emozioni enon sulla Sua Parola.Dopo qualche settimana Maria mi convinse a lasciarmiaccompagnare dal Pastore Rockstad, autore del ciclo-stilato che mi aveva dato da leggere qualche tempoprima, il quale svolgeva il suo ministero fra persone

    che avevano problemi demoniaci. Giunte da lui, questichiese di poter accendere il registratore per fissare sulnastro lincontro. Acconsentii!

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    Pensi di poter parlare in lingue adesso? chiese il pasto-re.S, penso di s.Ecco, allora, dopo che avr pregato, inizia pure a parla-re in lingue, ma quando io interrogo lo spirito, non ri-spondere tu, lascia che sia lo spirito che d le lingue a

    dare le risposte.Avendo capito che il mio dono di parlare in lingueveniva dal diavolo, penso che non avrei dovuto piprestare la mia voce al nemico, neppure sotto la dire-zione di una persona che stava cercando di aiutarmi,perch facendo questo mi aprivo di nuovo alle forzesataniche. Ci nondimeno dissi di s! Furono le ore pidrammatiche della mia vita!Appena cominciai a parlare in lingue, il pastore co-mand allo spirito di rispondere nella sua lingua; poiinizi a fargli delle domande alle quali quello rispon-deva tramite me. Forse le due domande pi importantifurono quella presa da 1 Giovanni 4, Confessi Ges

    Cristo venuto nella carne?" e Confessi Ges Cristocome tuo signore?" (Le risposte a queste domande fu-rono date in inglese. Ascoltando il nastro si sentonodelle parole strane in lingua, delle leggere pause e lerisposte in inglese seguite nuovamente dalla lingua).Prima, quando parlavo in lingue, ero quasi sempre so-la, in preghiera nella mia stanza, e la mia voce non misembrava mai cos forte e stridente. Fu perci per meuna strana sorpresa sentirla invece uscire in un tonoacuto e stridulo.Pastore: - Confessi tu Ges Cristo venuto nella carne?Spirito delle lingue: - No.Pastore: - Confessi tu Ges Cristo come tuo Signore?

    Spirito delle lingue: - No.Pastore: - Satana il tuo Signore?Spirito delle lingue: - S, s!Pastore: - Devi andartene demone! Qual il tuo nome(Pausa) - Ti comando di dirmelo! Come ti chiami?Spirito delle lingue: - Seeson.Pastore: - Quando sei entrato in Anna? Molti anni fa?Spirito delle lingue: - No.Pastore: - Recentemente?Spirito delle lingue: - S.Pastore: - Sei entrato forse nel momento in cui lei haricevuto le lingue? questo che vuoi dire?Spirito delle lingue: - S.

    Dopo aver provato lo spirito, il pastore disse di averlegato il demone per la potenza della croce di GesCristo, che lo aveva sconfitto con la Sua morte e croci-fissione e poi gli comand di uscire da Anna e di anda-re nellabisso.Sarebbe bello dire che Anna non ebbe pi problemi,ma il fatto che per vari giorni ancora rimase moltonervosa e di notte non riusciva a dormire, finch nonebbe una conversazione con un uomo della missione,da lei descritta cos:La risposta al mio problema, egli mi disse, non era ilfatto di dover scacciare i demoni, ma di abbandonarmi

    a Ges Cristo; poi, con una voce tenue e insistente, ri-pet pi volte la prima riga di un inno che io conoscevoe amavo da molti anni: Ges io sto riposando; ripo-sando nella gioia di ci che tu sei.

    Dopo un po il meraviglioso messaggio di queste pa-role penetr finalmente nel mio cuore e, in pochi minu-ti, la mia visione spirituale fu liberata da Satana e daisuoi eserciti di demoni e di nuovo centrata in Ges Cri-sto, il mio Salvatore vivente. Nessuna visione, nessunaesperienza emozionale, non avendo neppure imparato

    qualcosa di nuovo, era semplicemente un momento dicalma decisione in cui smettevo di lottare e iniziavo ariposare nel Signor Ges Cristo, lunico su cui possia-mo veramente fare affidamento. Dopo due giorni e duenotti di tranquillo riposo, incontrai un altro collega del-la missione, il quale, non appena mi vide, disse di ve-dere un grande cambiamento in me. Gli spiegai che ciera dovuto al semplice fatto che stavo dimorando inCristo, come peraltro continuo a fare ancora fino adoggi.Sono passati ormai sette anni da quel mio parlare inlingue e, per tutto questo tempo, mi rimasta la certez-za che la mia esperienza carismatica stata di origine

    satanica. Pochi mesi dopo, parlando con un gruppo dicarismatici, mi fu chiesto di celare laccaduto, anzi, sa-rebbero stati contenti se avessi detto che la tensionevissuta era stata solo di natura psicologica, la cui origi-ne era nel mio subconscio; ma non avrei potuto farloallora e neppure oggi! So che il mio battesimo nelloSpirito, il parlare in lingue e tutte le belle sensazionierano di natura satanica.

    Per essere sicuri bisogna seguire la Bibbia

    ovvio che il diavolo voglia infiltrarsi nei movimentievangelici, perci molto importante seguire la Bibbia

    al 100%. In tal modo sar molto pi difficile far postoal diavolo ed ai demoni con la ricerca di esperienze cheDio non chiede di fare, aprendo la possibilit di sviarsidalla Sua volont.Intanto, turba profondamente constatare il gran numerodi coloro che parlano in lingue che affermano di aversentito nelle proprie riunioni altre persone parlare inlingue per linfluenza di Satana e non di Dio. Qualepercentuale di lingue venga dai demoni impossibiledire, ma sconfortante notare come ai nostri giorni esi-sta cos poco che rassomigli veramente alle lingue realidelle quali parla il libro degli Atti, che comunicaronoeffettivamente un messaggio.Se da Dio, sicuramente Egli non si rattrister se leregole della Sua Parola vengono rispettate. Il principio che lo Spirito Santo non si dispiacer se si ubbidiscealle regole da Lui ispirate nella Bibbia. Se, al contrario,lo spirito che d qualche dono, sia di lingue, che diprofezie, di guarigioni, ecc. si rattrista del tentativo diapplicare la Parola di Dio, certamente non sar lo Spiri-to Santo.Una delle ragioni che impedisce a molti di lasciare laposizione storica delle chiese bibliche per aderire almovimento delle lingue il quasi costante rifiuto asottomettere lesercizio del dono alle regole della SacraScrittura.Esse sono:a) che le cose dette nella chiesa siano per ledificazionedegli altri (1 Corinzi 14:26);

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