Schede di gestione viticola della DOC...

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Regione Siciliana ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE DIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPO UNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI REGIONE SICILIANA ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DELLE SCHEDE DI GESTIONE VITICOLA DELLA CARTA DEI SUOLI DELLA DOC SAMBUCA

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Regione Siciliana ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE DIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPO UNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

REGIONE SICILIANA

ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE

LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DELLE SCHEDE DI GESTIONE VITICOLA DELLA CARTA DEI SUOLI DELLA DOC SAMBUCA

Regione Siciliana ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE DIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPO UNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

Lavoro realizzato nell’ambito del Progetto “Cartografia pedologica di supporto alla

Zonazione Viticola” – Programmi Interregionali.

Coordinamento del progetto:

Unità Operativa 31, “Pedologia e cartografia dei suoli” - Dott. Agr. Marco Perciabosco

Redazione del rapporto finale:

Dott. Fabio Sammicheli, Dott. Fausto Campostrini – Agristudio s.r.l., Firenze

Indagini di campagna:

Dott. Fabio Sammicheli, Dott. Fausto Campostrini– Agristudio s.r.l., Firenze

Collaborazioni:

Dott. Francesco Gagliano – SOAT 73, Menfi, F.D. Paolo Campo – SOAT 73, Menfi.

Collaboratori tecnici:

Dott. Agr. Chiara Antinoro

Verifiche finali:

Unità Operativa 31, “Pedologia e cartografia dei suoli”: Dott. Marco Perciabosco

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PREMESSA Le schede di gestione viticola sono il frutto di una lettura in chiave viticolo-enologica delle

informazioni ottenute dalla carta pedologica. Per semplicità espositiva viene fatto riferimento alle singole tipologie di suolo individuate all’interno del comprensorio viticolo di competenza della zona Sambuca.

La scheda contiene due gruppi di informazioni: il primo riguarda aspetti tecnici di stretta derivazione pedologica, relativi alle tecniche agronomiche più idonee da adottare nei diversi pedoambienti:

1. la gestione del suolo, in relazione alla preparazione del piano di impianto e alla gestione ordinaria del suolo;

2. la fertilizzazione, con riferimento alla concimazione del suolo e alla concimazione fogliare;

3. la gestione del vigneto intendendo con ciò la gestione della parete vegetale, ovvero i principali interventi di cimatura e sfogliatura.

Il secondo gruppo di informazioni consente, coniugando le osservazioni in campo e le esperienze riportate dai tecnici operanti nel distretto in oggetto con i dati funzionali dei suoli, di formulare, sulla base di conoscenze viticole generali, per ciascuna tipologia di suolo i “consigli” inerenti la scelta del materiale vegetale: 1. il portinnesto; 2. la densità di impianto e la forma di allevamento.

Non si è volutamente inteso entrare nel merito della scelta della varietà in quanto indirizzo strategico proprio di ogni azienda e quindi non formulabile a priori dalla presente analisi.

La scheda è stata divisa in due colonne: la prima, a sinistra, riportante per ogni voce le pratiche consigliate, mentre nella seconda, a destra, sono stati sottolineati gli errori in cui si potrebbe incorrere con quel tipo di suolo.

Nel caso di unità formate da un complesso di suoli, si consiglia di consultare le schede relative a ciascuna tipologia.

Alcuni suoli non sono stati accompagnati dalla scheda di gestione viticola. In particolare quelli appartenenti alle unità cartografiche GEN1, GNO1, GEN2, SGM1, ADR1, GCO1, che si collocano nel pedoambiente “montagna calcareo-dolomitica del Monte Genuardo. Tali unità presentano rilevanti limitazioni allo sviluppo della vite (spessore di suolo eccessivamente ridotto per lo sviluppo delle radici) oppure vengono collocate proprio in classi di capacità d’uso non idonee alla coltivazione. Anche le unità ING1, MAG1, SAL1 presentano suoli troppo sottili per consentire una normale pratica agronomica abbinata al vigneto e quindi non sono state inserite tra le schede di gestione viticola.

Inoltre, per effettuare delle considerazioni agronomiche attinenti alle singole realtà aziendali presenti sul territorio, è indispensabile interpellare i tecnici operanti nel distretto in oggetto che dispongono dei dati e delle conoscenze adeguate ad estrarre dallo studio che ha prodotto tale relazione, gli elementi più indicati per ogni singolo vigneto e per ogni realtà puntuale per scala di indagine adottata (1:25.000).

GESTIONE DEL SUOLO

I principi generali di una corretta gestione del suolo devono consentire la creazione di tutte quelle condizioni che risultino ottimali per lo sviluppo e la difesa di un vigneto. L’importanza di tali operazioni deriva dal fatto che il suolo non è un substrato inerte, ma il risultato di una serie spesso lunga e complessa, di eventi geopedologici che lo hanno originato. Per questo motivo la corretta preparazione di un suolo all’impianto deve consentire la salvaguardia dello strato

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microbiologicamente attivo del terreno e della vita dei microrganismi, il miglioramento ed il mantenimento della struttura, una corretta economia idrica ed una adeguata aerazione degli orizzonti interessati dall’attività radicale. Nel corso delle operazioni di preparazione all’impianto del suolo bisogna considerare che, soprattutto in terreni calcarei o a tessitura fine, le arature profonde, eseguite con aratri a scasso, possono creare particolari avversità. Infatti tale pratica tende a riportare in superficie, dagli orizzonti di accumulo, concrezioni calcaree o strati di terra poco strutturata e poco evoluta. Per evitare ciò, si consiglia l’utilizzo del ripper per aumentare la massa di suolo esplorabile dalle radici e per aumentare la capacità di immagazzinamento dell’acqua soprattutto in ambienti come quelli indagati. Inoltre nell’ambito delle diverse unità pedologiche individuate sul territorio, sono state messe in evidenza quelle pratiche di lavorazione del suolo che vanno normalmente operate durante l’anno e che sono per lo più riconducibili a erpicature (o comunque lavorazioni abbastanza superficiali) con la finalità di evitare la formazione di vie preferenziali di perdita di risorsa idrica nel periodo di deficit di disponibilità d’acqua. La gestione del suolo tramite inerbimento è stata solo raramente prospettata come permanente ma più frequentemente in forma temporanea, mentre più volte si è suggerito di ricorre alla pratica del sovescio per il miglioramento della disponibilità idrica ed organica del suolo.

FERTILIZZAZIONE

Affinché una concimazione possa avere efficacia occorre, innanzi tutto, che nel terreno non esistano fattori limitanti l’assorbimento degli elementi nutritivi.

Tipico esempio si ha quando il terreno è soggetto a ristagni idrici per insufficiente sistemazione o drenaggio. La mancanza di aerazione, infatti, impedisce l’attività respiratoria delle radici da cui dipendono gli scambi idrici e l’assunzione dei nutrienti.

Quanto più un terreno è sciolto e sabbioso tanto maggiori sono le sue esigenze in concimi organici ed in fertilizzanti azotati, questi ultimi da apportare in dosi frazionate.

L’alcalinità è generalmente dipendente da un elevato contenuto in calcare, responsabile dei noti fenomeni di clorosi fogliare. Dal punto di vista chimico-analitico, il parametro su cui porre maggiore attenzione è il contenuto nel terreno di “calcare attivo”, ovvero la frazione realmente disponibile all’assorbimento radicale. Ciò comporta particolare scrupolosità nella scelta del portinnesto e nei vigneti già impiantati si può rendere necessaria la somministrazione di sali organici di ferro.

L’importanza della sostanza organica non deve essere sottovalutata. Essa costituisce la principale fonte di azoto che, attraverso i processi di mineralizzazione, viene assorbito dalle radici. Contribuisce al miglioramento e alla conservazione della struttura glomerulare (stato favorevole di aggregazione delle particelle), al miglioramento del potere di scambio ionico e della capacità idrica del terreno. L’humus infatti può trattenere una quantità d’acqua notevolmente superiore al suo peso e rappresenta un potente mezzo di difesa dalla siccità. Funge da substrato attivante la flora batterica utile e contiene principi biologici che stimolano l’accrescimento. Inoltre, la formazione di acidi umici rende più assimilabili fosforo, potassio e microelementi, assicurando anche una migliore utilizzazione dei fertilizzanti.

In qualche caso si fa particolare cenno alla fertilizzazione fogliare, strumento in grado di migliorare efficacemente il vigore della pianta e il suo equilibrio vegeto-produttivo nel breve periodo, a differenza dell’intervento al suolo il cui risultato non si riscontra con la stessa rapidità.

CONCIMAZIONE DI PRODUZIONE

Gli interventi di concimazione che accompagneranno lo sviluppo del vigneto vengono

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eseguiti allo scopo di: a) integrare gli asporti verificatesi nella stagione vegeto-produttiva sia sottoforma di uva che

di legno di potatura; b) riportare la fertilità del suolo alla dotazione ottimale integrando eventuali carenze; c) ripristinare la dotazione organica e mantenere le caratteristiche fisiche del suolo. Nelle schede tecniche viene consigliato un apporto sistematico di sostanza organica ai fini del

miglioramento della struttura del suolo, oltre che della fertilità chimica. Relativamente a quanto espresso a proposito della fertilizzazione, si è fatto riferimento ad una ipotetica resa in uva prevista per l’area in oggetto. Inoltre, per l’elaborazione di un piano di concimazione specifico, è necessario eseguire le analisi del terreno, essendo quello fornito un inquadramento generale che, data la scala di indagine pedologica, non può tenere conto della variabilità presente a scala aziendale.

GESTIONE DELLA CHIOMA (CANOPY)

Con le operazioni colturali “a verde” (ad esempio cimature, sfogliature, diradamento) è possibile modificare l’equilibrio vegeto-produttivo, la posizione e l’ammontare delle foglie, dei germogli e dei frutti nello spazio e di conseguenza anche delle condizioni microclimatiche. Lo scopo di tali operazioni deve essere quello di garantire le condizioni ottimali di luce, temperatura e umidità funzionali alla fotosintesi clorofilliana, ai fenomeni di ripartizione e accumulo degli zuccheri e quindi alla maturazione delle uve. E’ necessario inoltre mantenere un buono stato sanitario e facilitare gli altri interventi colturali (gestione del suolo, trattamenti antiparassitari, vendemmia). I principi e le relative motivazioni che devono essere seguiti nel momento in cui ci si appresta ad effettuare i cosiddetti interventi “a verde” sono:

1. E’ preferibile una superficie fogliare ampia, bene esposta e con forte sviluppo in primavera in modo tale da raggiungere precocemente la superficie ottimale evitando competizioni con la fase di accrescimento e maturazione delle uve. La parete fogliare non deve essere composta da un elevato numero di strati, in quanto le foglie eccessivamente ombreggiate non sono attive dal punto di vista fotosintetico.

2. Durante la stagione vegetativa l’apparato fogliare deve essere mantenuto sano ed efficiente; l’attività fotosintetica è fortemente influenzata oltre che dalle condizioni ambientali anche dallo stato sanitario delle foglie. Infatti, alcune malattie crittogamiche, attacchi di parassiti, carenze nutritive possono proporzionalmente ridurre l’efficienza dell’apparato fogliare compromettendo la sintesi degli zuccheri e la loro ripartizione.

3. Nella fascia produttiva, sarebbe opportuno favorire un microclima adeguato alle condizioni climatiche della zona, evitando eccessi termici e sovraesposizioni dei grappoli. In ambienti molto soleggiati e con temperature elevate, una eccessiva defogliazione nella zona dei grappoli può ridurre notevolmente l’acidità totale e malica, incrementando pH e precocità di maturazione, nonché impoverendo il tenore aminoacidico dei mosti.

4. La ripartizione dei prodotti della fotosintesi, durante le più importanti fasi fenologiche, deve essere equilibrata evitando eccessi o deficienze di area fogliare rispetto al peso dei frutti. Attività vegetativa e produttiva sono in reciproca competizione, per questo motivo l’equilibrio può essere facilmente alterato. Questo è particolarmente evidente quando più fattori agiscono nello stesso senso, come nel caso di potature intense in suoli ad alta fertilità o potature leggere in suoli poco fertili. Cimature molto drastiche e in epoca tardiva possono ridurre notevolmente la superficie fogliare compromettendo la maturazione delle uve. Risulta così importante evitare cimature drastiche a ridosso degli ultimi grappoli, in quanto questi non avendo più apparato fogliare a loro disposizione presenteranno, alla vendemmia, un minor accumulo zuccherino rispetto agli altri

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grappoli presenti sulla stessa pianta e un equilibrio fenolico non di pregio. 5. E’ molto importante l’equilibrio vegeto-produttivo anche per ogni singolo germoglio,

infatti la variazione del rapporto fra area fogliare e produzione del germoglio può essere causa di maturazione non omogenea.

6. La disposizione delle foglie e dei grappoli deve facilitare l’esecuzione e la possibile meccanizzazione delle pratiche colturali.

Nelle schede di gestione viticola viene fatto riferimento solamente a due operazioni a verde di gestione della chioma; è fondamentale ricordare che tali interventi dovrebbero essere effettuati in funzione della risposta vegeto-produttiva della pianta; sarà quindi necessario calibrare questi ultimi in funzione del comportamento della vite e non in base a concetti teorici prefissati, consultando il più spesso possibile i tecnici del distretto in grado di verificare caso per caso i risultati di tali interventi

FORMA DI ALLEVAMENTO E DENSITÀ D’IMPIANTO

La scelta della forma di allevamento, diventa oggi di fondamentale importanza, poichè l’esigenza di produrre vini di maggiore qualità associata all’ottimizzazione dei costi di produzione impone una oculata riflessione. Gli obiettivi che un sistema di allevamento deve cercare di raggiungere sono essenzialmente i seguenti: - ottimizzare la captazione dell’energia solare; - ottimizzare l’attività fotosintetica e la successiva ripartizione degli elaborati; - realizzare in ogni unità il migliore equilibrio vegeto-produttivo in grado di ottimizzare la qualità delle produzioni; - massimizzare le capacità genetiche della cultivar per gestirne al meglio le potenzialità produttive; - infittire gli impianti in modo tale da mantenere le rese per ettaro distribuendole su un numero maggiore di piante, in maniera tale da aumentare la qualità del prodotto; - permettere una conveniente meccanizzazione delle operazioni colturali, limitare i tempi ed i costi di produzione, soprattutto nei momenti “critici” della stagione vegeto-produttiva (vendemmia); - facilitare il passaggio di macchine e di attrezzi. Al momento della scelta della forma d’allevamento più opportuna da adottare è consigliabile valutare alcuni fattori: - morfologia della pianta: bisogna tenere in considerazione il portamento dei tralci in quanto esistono varietà a portamento assurgente ed altre il cui apparato vegetativo tende a ricadere; - fertilità delle gemme, varietà a bassa o nulla fertilità basale poco si adattano a forme d’allevamento che prevedono potature a sperone, mentre soluzione adeguata sarà il rinnovo del tralcio; - condizioni di crescita delle viti, loro potenzialità di crescita e di vigore indotto dalla combinazione portinnesto - marza; - eventuali condizioni ambientali limitanti quali le temperature massime e/o stress idrici; - fattori economici (analisi costi-benefici) in funzione delle esigenze di meccanizzazione o del risultato qualitativo.

Ciò che viene riportato circa la forma d’allevamento e le densità d’impianto è stato formulato anche tenendo conto del fatto che queste devono poter ridurre gli interventi di gestione della chioma nel corso della stagione vegetativa. Infatti in situazioni di buona fertilità naturale dei suoli, con varietà vigorose, sono state raccomandate forme d’allevamento e densità d’impianto che permettano alla pianta di vegetare mantenendo al contempo un buon equilibrio complessivo, in quanto sistemi

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d’allevamento contenuti andrebbero incontro ad eccessivi affastellamenti vegetativi, i quali richiederebbero più interventi di potatura a verde. Allo stesso modo, dove le condizioni di fertilità dei suoli sono minori ed anzi limitanti lo sviluppo della vegetazione e della produzione si sono ipotizzate densità di impianto e forme di allevamento che permettano un più elevato numero di ceppi ad ettaro.

MATERIALE VEGETALE: SCELTA DEL PORTINNESTO

La corretta scelta del portinnesto si deve basare sulle caratteristiche (fertilità, pH, calcare attivo e totale, compattezza, riserve idriche e stress idrici) del suolo nel quale verrà effettuato il nuovo impianto, sul vitigno che verrà coltivato (affinità di innesto, vigore, produttività, precocità di maturazione), sulla forma di allevamento e densità di impianto, nonché sull’obiettivo enologico perseguito.

Inoltre, relativamente a tale pratica è stata posta particolare attenzione sulla severità del livello di siccità estiva dei diversi suoli, sulla eventuale presenza di calcare attivo, sulla fertilità indotta dai suoli, nonché su altre situazioni specifiche riscontrate in loco.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 2 - GRD1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti necessita di rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una aratura a 30-40 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera, facilitare la crescita vegetativa e ridurre la fessurazione estiva.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari da fare in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103Paulsen) e V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb). Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve in relazione all’andamento stagionale ed alla varietà

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali. Da preferire le erpicature.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di siccità estiva

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 8 - ADG1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti prevede la rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una lavorazione a 40-50cm di profondità che non riporti in superficie strati più profondi calcarei. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento della risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la copertura vegetale temporanea a filari alterni con specie frugali e non competitive. Per gestire e migliorare la struttura del suolo e aumentare la riserve idriche è opportuno considerare il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, solo occasionalmente si farà ricorso a interventi fogliari per eventuali carenze nutrizionali conseguenti alla presenza di calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento viene effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103 Paulsen, etc) Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica necessaria ed indispensabile vista la contenuta AWC di questi suoli, soprattutto per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale sono sconsigliate sia per al peitrosità superficiale che onde evitare fenomeni di ruscellamento superficiale conseguenti agli eventi piovosi violenti, compattazione, formazione di suole di lavorazione e ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle unità/Ha indicate in unica soluzione, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppoanticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 9 - MAN1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti prevede la rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una lavorazione a 30-40cm di profondità che non riporti in superficie strati più profondi calcarei. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento della risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la copertura vegetale temporanea a filari alterni con specie frugali e non competitive. Per gestire e migliorare la struttura del suolo e aumentare la riserve idriche è opportuno considerare il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli risulta buona e va mantenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, solo occasionalmente si farà ricorso a interventi fogliari per eventuali carenze nutrizionali conseguenti alla presenza di calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento viene effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103 Paulsen, etc) Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica necessaria ed indispensabile vista la contenuta AWC di questi suoli, soprattutto per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale sono sconsigliate sia per al peitrosità superficiale che onde evitare fenomeni di ruscellamento superficiale conseguenti agli eventi piovosi violenti, compattazione, formazione di suole di lavorazione e ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle unità/Ha indicate in unica soluzione, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 10 - ADN1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti prevede la rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una lavorazione a 30-40cm di profondità che non riporti in superficie strati più profondi calcarei. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento della risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la copertura vegetale temporanea a filari alterni con specie frugali e non competitive. Per gestire e migliorare la struttura del suolo e aumentare la riserve idriche è opportuno considerare il sovescio, magari ad anni alterni. Nel sottofila operare con diserbo. Da preferire le aree a minore pendenza.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli risulta buona e va mantenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, solo occasionalmente si farà ricorso a interventi fogliari per eventuali carenze nutrizionali conseguenti alla presenza di molto calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento viene effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103 Paulsen, etc) Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica necessaria ed indispensabile vista la contenuta AWC di questi suoli, soprattutto per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate conorgani lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale sono sconsigliate sia per la peitrosità superficiale che onde evitare fenomeni di ruscellamento superficiale conseguenti agli eventi piovosi violenti e alla pendenza media dei terreni.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle unità/Ha indicate in unica soluzione, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 11 - MAN2

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti necessita di rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una aratura a 40-50 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Routinarie rippature autunnali a 40-50 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera, facilitare la crescita vegetativa e ridurre la fessurazione estiva.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali se non per squilibri nutrizionali legati al calcare attivo e al pH del suolo

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari da fare in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103Paulsen) e V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb). Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve in relazione all’andamento stagionale ed alla varietà

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate sia per la presenza di scheletro che onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali. Da preferire le erpicature.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di siccità estiva.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 12 - ODD1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Operazione preliminare per la preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti sarà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura a 40-50 cm di profondità che eviti di riportare in superficie strati meno fertili. Di routine erpicature autunnali a 40-50 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in occasionali casi di comparsa di squilibri vegetativi.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà considerare varietà ed annata .

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103P) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Si suggerisce l’adozione della spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica opportuna ma non indispensabile.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica, perdite per erosione data la pendenza media e perdite di disponibilità idrica in seguito a fessurazioni.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 13 - ODD2

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Operazione preliminare per la preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti sarà una rippatura a 50-60 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura a 40-50 cm di profondità che eviti di riportare in superficie strati meno fertili. Di routine erpicature autunnali a 40-50 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo che facilita l’asciugatura primaverile e quindi il riscaldamento di questo suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in occasionali casi di comparsa di squilibri vegetativi, soprattutto da calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà considerare varietà ed annata .

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103P) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Si suggerisce l’adozione della spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica opportuna ma non indispensabile.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica, perdite per erosione data la pendenza media e perdite di disponibilità idrica in seguito a fessurazioni.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

Regione SicilianaASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTEDIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPOUNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

Scheda di gestione viticolaU.C.: 14 - BAL1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Per predisporre il piano di impianto dei nuovi vigneti si intervenga con una rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 50-60 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Annualmente rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera e facilitare la crescita vegetativa.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza di dover fare usi di fogliari con finalità nutrizionali.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103P) . Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità idrica.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 15 - SRR1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Per predisporre il piano di impianto dei nuovi vigneti si intervenga con una rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 50-60 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Annualmente rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera e facilitare la crescita vegetativa.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza di dover fare usi di fogliari con finalità nutrizionali.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103P) . Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità idrica.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 16 - CIP1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura leggera. Di routine erpicture autunnali a 30-40 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento della risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo. Per gestire e migliorare la struttura del suolo e aumentare lariserve idriche è opportuno operare con il sovescio, in relazione alle disponibilità pluviometriche stagionali.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, solo occasionalmente si farà ricorso a interventi fogliari per sopperire al manifestarsi di possibili carenze nutrizionali da calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103 Paulsen etc.) con particolare attenzione alle combinazioni di innesto che favoriscano la maturazione in epoca precoce meno soggetta a stress idrico. Per il rinnovo degli impianti si oprti per la spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: necessaria ed indispensabile vista la media AWC di questi suoli, soprattutto per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo in considerazione dell’elevata pietrosità superficiale e possibili fenomeni erosivi nelle aree a maggiore pendenza.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto detto in unica soluzione, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva. Inoltre dovrà evitare di soffrire da carenze nutrizionali legate al calcare attivo .

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 16 - ODD3

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Operazione preliminare per la preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti sarà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura a 40-50 cm di profondità che eviti di riportare in superficie strati meno fertili. Di routine erpicature autunnali a 40-50 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo che facilita l’asciugatura primaverile e quindi il riscaldamento di questo suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in occasionali casi di comparsa di squilibri vegetativi, soprattutto da calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà considerare varietà ed annata .

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103P) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Si suggerisce l’adozione della spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica opportuna ma non indispensabile.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica, perdite per erosione data la pendenza media e perdite di disponibilità idrica in seguito a fessurazioni.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 17 - BAL2

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Per predisporre il piano di impianto dei nuovi vigneti si intervenga con una rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una lavorazione a 50-60 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Annualmente rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera e facilitare la crescita vegetativa.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza di dover fare usi di fogliari con finalità nutrizionali se non per squilibri legati al calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglial’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103P) . Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali. La fresatura deve essere sostituita da erpicature estive

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità idrica.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 18 - MAR1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Per predisporre il piano di impianto dei nuovi vigneti si intervenga con una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una lavorazione a 50-60 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Annualmente rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera e facilitare la crescita vegetativa.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza di dover fare usi di fogliari con finalità nutrizionali se non per squilibri legati al calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103P) . I nuovi vigneti saranno a spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali ma sostituite da erpicature estive.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità idrica.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 19 - LAU4

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 50-60 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 40-50 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Di routine erpicature autunnali a 30-40 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo (erpicature) o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in casi di comparsa di squilibri vegetativi per calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Varietà ed annata, insieme a disponibilità irrigua condizionano la cimatura.

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) o della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru) e comunque in grado di modulare le necessità di vigoria delle vigne. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: necessaria ed indispensabile e da usare con attenzione per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e fenomeni di erosione superficiale legata alla pendenza dei suoli.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura eccessiva, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità e di presenza di calcare attivo.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 21 - BAR1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 80-90 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 50-60 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 60 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento idrico interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica ipotizzabile con miscugli autoriseminanti con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari solo con finalità nutrizionali in casi di comparsa di squilibri vegetativi, legati al calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. La cimatura a sua volta dipenderà dall’annata, dalla varietà, dalla disponibilità idrica del suolo.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) o della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica opportuna ma non indispensabile.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 23 - ING2

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà un intervento molto delicato e superficiale con rippatura attorno a 40-50 seguita da erpicatura leggera che non riporti in superficie strati più profondi calcarei. Si mettano a coltura solo le aree a minore pendenza Routinarie erpicature autunnali a 30-40 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamentodella risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica assolutamente non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo. Per gestire e migliorare la struttura del suolo e aumentare la riserve idriche è opportuno operare con il sovescio in relazione all’andamento pluviometrico stagionale che supporti tale pratica. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la bassa CSC, si potrà occasionalmente fare ricorso a interventi fogliari per sopperire al manifestarsi di possibili carenze nutrizionali da calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103 Paulsen etc.) con aprticolare attenzione alle combinazioni di innesto ceh favoriscano la maturazione in epoca precoce meno soggetta a stress idrico. Per il rinnovo degli impianti si oprti per la spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: necessaria ed indispensabile vista la bassissima AWC di questi suoli, soprattutto per portare a termine la maturazione delle uve e nei giovani impianti

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate sia per la presenza di abbondante scheletro sia per la debole struttura di questo suolo e possibili fenomeni erosivi nelle aree a maggiore pendenza.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle unità indicate in unica soluzione, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva. Inoltre dovrà evitare di soffrire da carenze nutrizionali legate al calcare attivo elevato

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 24 - LAU5

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 50-60 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalitànutrizionali in casi di comparsa di squilibri vegetativi per calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Varietà ed annata, insieme a disponibilità irrigua condizionano la cimatura.

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) o della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru) e comunque in grado di modulare le necessità di vigoria delle vigne. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: necessaria ed indispensabile e da usare con attenzione per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate vista l’elevata pietrosità superficiale; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e fenomeni di erosione superficiale legata alla pendenza dei suoli.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura eccessiva, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità e di presenza di calcare attivo.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

Regione SicilianaASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTEDIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPOUNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

Scheda di gestione viticolaU.C.: 25 - LAU3

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 50-60 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in casi di comparsa di squilibri vegetativi per calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Varietà ed annata, insieme a disponibilità irrigua condizionano la cimatura.

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) o della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru) e comunque in grado di modulare le necessità di vigoria delle vigne. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: necessaria ma non indispensabile e da usare con attenzione per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate vista l’elevata pietrosità superficiale; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e fenomeni di erosione superficiale legata alla pendenza dei suoli.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura eccessiva, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità e di presenza di calcare attivo.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 25 - CIP2

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una leggera rippatura a 30-40 cm cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura leggera. Routinarie erpicture autunnali a 30-40 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento della risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo. Per gestire e migliorare la struttura del suolo e aumentare la riserve idriche è opportuno operare con il sovescio, in relazione alle disponibilità pluviometriche stagionali.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, solo occasionalmente si farà ricorso a interventi fogliari per sopperire al manifestarsi di possibili carenze nutrizionali da calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103 Paulsen etc.) con aprticolare attenzione alle combinazioni di innesto che favoriscano la maturazione in epoca precoce meno soggetta a stress idrico. Per il rinnovo degli impianti si oprti per la spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: necessaria ed indispensabile vista la contenuta AWC di questi suoli, soprattutto per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo in considerazione dell’elevata pietrosità superficiale e possibili fenomeni erosivi nelle aree a maggiore pendenza.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle 50-60 unità/Ha in unica soluzione, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva. Inoltre dovrà evitare di soffrire da carenze nutrizionali legate al calcare attivo .

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 26 - VER1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 40-50 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 50 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento idrico interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica ipotizzabile con miscugli autoriseminanti con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari solo con finalità nutrizionali in casi di comparsa di squilibri vegetativi, legati al calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. La cimatura a sua volta dipenderà dall’annata, dalla varietà, dalla disponibilità idrica del suolo.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103Paulsen) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica opportuna ma non indispensabile.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 27 - MAN3

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 40-50 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 50 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento idrico interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica ipotizzabile con miscugli autoriseminanti con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari solo occasionalmente.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata eall’annata. La cimatura a sua volta dipenderà dall’annata, dalla varietà, dalla disponibilità idrica del suolo.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103Paulsen) e comunque in grado di sopportare periodi di prolungata carenza idrica. I nuovi impianti saranno a spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica opportuna ma non indispensabile.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di moderata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 28 - BLC1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti può prevedere una rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 60-70 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica interessante ma è preferibile un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera e facilitare la crescita vegetativa ed evitare la eccessiva fessurazione estiva.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris ( 140Ru, 1103 Paulsen etc). Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

Regione SicilianaASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTEDIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPOUNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

Scheda di gestione viticolaU.C.: 29 - FPP1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Per predisporre il piano di impianto dei nuovi vigneti rippare a 80-90 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici; in seguito lavorazione a 50-60 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Di routine erpicature autunnali a 50-60 cm per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento idrico interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica opportuna con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza di non dover ricorrere a concimazioni fogliari.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. La cimatura sarà correlata a varietà e annata.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) o della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 1103Paulsen). Bene la spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica non indispensabile ma opportuna e da usare con attenzione per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : limitare al massimo le concimazioni azotate, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore per possibili situazioni di siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 30 - FIL1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : Per predisporre il piano di impianto dei nuovi vigneti si può rippare a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici; in seguito una erpicatura a 35-40 cm di profondità che non riporti in superficie strati più profondi calcarei e poco fertili e cementati. In autunno erpicature a 40-50 cmper favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento della risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo. Per gestire e migliorare la struttura del suolo e aumentare la riserve idriche si potrebbe operare con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 50-60 unità/Ha distribuite in due soluzioni. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la bassa CSC, si potrà fare ricorso a interventi fogliari per sopperire al manifestarsi di possibili carenze vegetative e carenze di vigore per calcare attivo.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (140Ru, 1103 Paulsen etc.) con finalità di favorire la precocità di maturazione in epoca meno soggetta a stress idrico. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica indispensabile vista la contenuta AWC di questi suoli, soprattutto per portare atermine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo in considerazione dell’abbondante pietrosità superficiale.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle 50-60 unità/Ha, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva. Inoltre dovrà evitare di soffrire da carenze nutrizionali legate al calcare attivo elevato

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

Regione SicilianaASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTEDIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPOUNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

Scheda di gestione viticolaU.C.: 31 - GIA3

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 40-50 cm di profondità. Routinarie rippature autunnali a 40-50 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in rari casi di comparsa di squilibri vegetativi.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Lo stesso dicasi per la cimatura che dovrà conisderarea inolte la possibilità di irritabilità.

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru) e comunque in grado di modulare la risposta della vite a favore della precocità di maturazione delle uve. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: necessaria ed indispensabile per portare a termine la completa maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle 40-50 unità/Ha, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da calcare attivo e deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 32 - CAV1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 80-100 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 60-70 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Routinarie rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera, facilitare la crescita vegetativa e ridurre la fessurazione estiva.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (1103 Paulsen etc). Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate e vanno sostituite da erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in eccesso, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere la disponibilità idrica troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 32 - MON1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 80-100 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 60-70 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Routinarie rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera, facilitare la crescita vegetativa e ridurre la fessurazione estiva.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru). Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore.

Irrigazione: evitare di sospendere la disponibilità idrica troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 33 - CAT1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 50-60 cm di profondità che non riporti in superficie strati più profondi calcarei e poco fertili. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento della risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, solo occasionalmente si farà ricorso a interventi fogliari per sopperire al manifestarsi di possibili carenze di vigore vegetativo legate all’andamento stagionale.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103 Paulsen etc.) Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: necessaria ed indispensabile data la contenuta AWC di questi suoli, soprattutto per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo in considerazione dell’abbondante pietrosità superficiale.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva. Inoltre dovrà evitare di soffrire da carenze nutrizionali legate al calcare attivo elevato

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 34 - ALE1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti, da limitare alle aree a minore pendenza, vedrà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una lavorazione a 50-60 cm di profondità che non riporti in superficie strati più profondi calcarei. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e l’immagazzinamento della risorsa idrica. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la copertura vegetale temporanea a filari alterni con specie frugali e non competitive. Per gestire e migliorare la struttura del suolo e aumentare la riserve idriche è opportuno operare con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno su tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, solo occasionalmente si farà ricorso a interventi fogliari.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura sarà correlata alla varietà e all’andamento pluviometrico stagionale o alla possibilità di interventi irrigui

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli mediamente pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103 Paulsen etc.) in grado di modulare il vigore in relazione alla ricerca della maturazione delle uve in epoca precoce per sfuggire a limitanti stress idrici. I nuovi impinait potranno essere a spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica necessaria ed indispensabile vista la contenuta AWC di questi suoli, soprattutto per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale sono sconsigliate onde evitare fenomeni di ruscellamento superficiale conseguenti agli eventi piovosi violenti, compattazione, formazione di suole di lavorazione e ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle 30-40 unità/Ha in unica soluzione, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo diumificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità estiva.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 35 - IMP1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 80-100 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 60-70 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Routinarie rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta praticabile; in alternativa un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera, facilitare la crescita vegetativa e ridurre la fessurazione estiva.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru). Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore.

Irrigazione: evitare di sospendere la disponibilità idrica troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 36 - IMP2

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 80-100 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 60-70 cm di profondità che serva ad ossigenare e regimare le acque interne degli strati sottostanti. Routinarie rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta praticabile; in alternativa un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio. Nel sottofila operare con diserbo. Opportune le lavorazioni per facilitare l’asciugatura del suolo in primavera, facilitare la crescita vegetativa e ridurre la fessurazione estiva.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni cinque o con prodotti organici di sostituzione. Data la alta CSC, non si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà essere correlata alla varietà e all’andamento stagionale.

Materiale vegetale: data la buona fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo pesanti. Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru). Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile e da usare con oculatezza per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e favorire incrostazioni superficiali.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali troppo produttive a grappolo troppo pesante. La scelta del portainnesto dovrà evitare eccessi di vigore.

Irrigazione: evitare di sospendere la disponibilità idrica troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

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Scheda di gestione viticolaU.C.: 37 - GIA4

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 40-50 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza periodica medio lunga o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, non si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità correttive.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Stesse considerazioni per la cimatura.

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V. Berlandieri x V. Riparia (Kober 5 bb) e V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica opportuna ma non indispensabile.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle 40-50 unità/Ha, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da calcare attivo e deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

Regione SicilianaASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTEDIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPOUNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

Scheda di gestione viticolaU.C.: 38 - LMM1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 60-70 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura a 40-50 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 50-60 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio, magari ad anni alterni e filari alterni. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 30-40 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in casi di comparsa di squilibri vegetativi.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Anche la cimatura dovrà considerare varietà ed annata .

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103P) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4500-5000 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica opportuna ma non indispensabile.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate; meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo e possibili fenomeni di incrostamento.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore a quanto indicato, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

Regione SicilianaASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTEDIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPOUNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

Scheda di gestione viticolaU.C.: 39 - GAL1

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 40-50 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica opportuna, da alternare all’ inerbimento temporaneo con specie frugali in relaziona all’andamento stagionale. Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in casi di comparsa di squilibri vegetativi.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spazialedella vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Lo stesso vale per la cimatura che dovrà anche considerare la disponbilità irrigua del suolo.

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103Paulsen) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica utile ma non indispensabile per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate ma data la pietrosità del suolo sono poco attuabili. Meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle 40-50 unità/Ha, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da calcare attivo e deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.

Regione SicilianaASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTEDIPARTIMENTO INTERVENTI INFRASTRUTTURALI - SERVIZI ALLO SVILUPPOUNITÀ OPERATIVA 31 – PEDOLOGIA E CARTOGRAFIA DEI SUOLI

Scheda di gestione viticolaU.C.: 40 - GAL2

Pratiche consigliate Pratiche da evitare

Gestione del suolo : La preparazione del piano di impianto dei nuovi vigneti vedrà una rippatura a 70-80 cm per favorire l’ossigenazione del suolo e l’approfondimento delle radici, seguita da una erpicatura 40-50 cm di profondità che serva ad ossigenare ed evitare di riportare in superficie strati meno fertili. Routinarie rippature autunnali a 60-70 cm. per favorire l’arieggiamento e la regimazione idrica interna. L’inerbimento permanente dell’interfila risulta pratica non opportuna. Da preferire la lavorazione del suolo o un inerbimento temporaneo con specie frugali o la gestione del suolo con il sovescio Nel sottofila operare con diserbo.

Fertilizzazione : la fertilità dei suoli va sostenuta con concimazioni azotate nell’ordine delle 40-50 unità/Ha distribuite in unica soluzione. La fertilizzazione organica, quando possibile, va effettuata con letame maturo nell’ordine di 150 q/Ha a cadenza di un anno ogni tre o con prodotti organici di sostituzione. Data la buona CSC, si ipotizza il ricorso a concimazioni fogliari con finalità nutrizionali in casi di comparsa di squilibri vegetativi.

Gestione vigneto : è importante effettuare almeno un intervento di cimatura, ad allegagione avvenuta. Perché le cimature possano essere eseguite con risultati positivi è necessario assicurare una ottimale disposizione spaziale della vegetazione. Importante la sfogliatura dei grappoli e la loro distesa per favorirne l’arieggiamento e la migliore protezione ad opera degli interventi fitosanitari. Tale intervento va effettuato in epoca precoce e con intensità moderata per non esporre i grappoli a eccessi termici durante la stagione estiva e correlato alla varietà coltivata e all’annata. Lo stesso vale per la cimatura che dovrà anche considerare la disponibilità irrigua del suolo.

Materiale vegetale: data la contenuta fertilità è possibile ricorrere a selezioni clonali con grappoli non troppo leggeri Per quanto riguarda i portainnesti si consiglia l’utilizzo degli ibridi della famiglia V.Riparia x V.Rupestris (110R, 140Ru, 1103Paulsen) e comunque in grado di sopportare periodi di elevata carenza idrica del suolo. Al momento del rinnovo degli impianti la scelta può ricadere sulla spalliera con densità di impianto nell’ordine di circa 4000-4500 ceppi/Ha.

Irrigazione: risulta pratica necessaria ed indispensabile per portare a termine la maturazione delle uve.

Gestione del suolo : le lavorazioni del suolo operate con organi lavoranti che tendono a polverizzare lo strato superficiale (vedi fresature) sono sconsigliate ma data la pietrosità del suolo sono poco attuabili. Meglio lavorare con erpicature onde evitare ossidazione della sostanza organica con peggioramenti della struttura del suolo.

Fertilizzazione : si evitino apporti di concime azotato in misura superiore alle 40-50 unità/Ha, così come le concimazioni con letame fresco e in massicce quantità che non migliora la sostanza organica del suolo, peggiora la struttura del suolo e rallenta il processo di umificazione della s.o.

Gestione vigneto : si evitino le cimature drastiche in vicinanza del grappolo e in epoche diverse da quelle consigliate. Si ricorda che è necessario lasciare almeno 8-10 foglie dopo il grappolo distale per avere un buon accumulo zuccherino.Per forme a spalliera sono da evitare frequenti interventi di cimatura che riducano troppo la parete vegetale. Nel caso di sistemi d’allevamento a spalliera, per varietà di pregio, è necessario progettare l’impianto in maniera tale che le viti abbiano una parete fogliare non inferiore a circa 90-100 cm, contenuta attraverso l’utilizzo di coppie di fili contenitori.

Materiale vegetale : si evitino le selezioni clonali poco produttive a grappolo troppo leggero. La scelta del portainnesto dovrà evitare danni da calcare attivo e deficit di vigore così come consentire alla pianta di resistere a situazioni di prolungata siccità.

Irrigazione: evitare di sospendere l’irrigazione troppo anticipatamente rispetto l’epoca di raccolta delle uve.