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(Allegato 1) 1 SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ROMA CAPITALE 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Degenza e Conoscenza: la storia di Roma entra negli ospedali 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore Educazione e Promozione Culturale. D 03 Valorizzazione Musei Pubblici I NZ 01772 ALBO REGIONE LAZIO

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(Allegato 1)

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

ROMA CAPITALE

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

Degenza e Conoscenza: la storia di Roma entra negli ospedali

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore Educazione e Promozione Culturale.

D 03 Valorizzazione Musei Pubblici

I

NZ 01772

ALBO REGIONE LAZIO

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6) Descrizione sintetica del progetto:

Il progetto si pone come obiettivo la trasmissione della conoscenza archeologica e storico-

artistica dei monumenti del centro storico e del suburbio di competenza di Roma Capitale ai

pazienti ricoverati negli ospedali romani.

All'interno delle strutture ospedaliere, in sale riunioni messe a disposizione dalla Direzione

Generale dei nosocomi interessati, gli operatori del Progetto attraverso l'ausilio di materiale

didattico divulgativo e di proiezioni di immagini sugli aspetti più significativi dell'argomento ,

cercheranno di incuriosire, stimolare e informare, in modo semplice e divulgativo, i degenti,

organizzando una serie di "conferenze" su tutti gli aspetti urbanistici, topografici e funzionali

dei monumenti della Roma antica, collegati anche con la storia del sito dove è sorta la

struttura ospedaliera che al momento li ospita. La principale finalità del progetto è quella

che i degenti attraverso questi momenti di aggregazione all'interno dello stesso ospedale -

possano trovare un modo piacevole per distrarsi uscendo "virtualmente" dalla loro malattia

ed entrando in una realtà storica che, seppur lontana nel tempo, può risultare attualissima

se con Il progetto ha lo scopo di portare a conoscenza presso le strutture ospedaliere il

patrimonio storico-artistico di competenza della Sovrintendenza Capitolina. In particolare

questa Sovrintendenza, oltre alle funzioni più tecniche, si occupa soprattutto della

valorizzazione, della comunicazione e della promozione culturale dei propri monumenti

anche attraverso il “trasferimento delle conoscenze storiche” a fasce di utenti più

problematiche come i diversamente abili, le comunità straniere e, come nel caso specifico

di questo progetto, le persone ricoverate, anche per tempi molto lunghi, negli ospedali

romani. Gli ospedali che hanno già aderito alla precedente edizione del progetto Pica 2012-

2013, promosso dal Dipartimento Risorse Umane di Roma Capitale,(con formulazione

simile), e che saranno nuovamente contattati, sono il S. Giovanni (Roma centro - reparto

psichiatrico), la clinica S. Valentino (Roma nord - clinica psichiatrica), il Santa Lucia

(Ardeatina -riabilitazione motoria e neurologica), Villa Fulvia (Appia – riabilitazione motoria

e neurologica), il S. Filippo Neri e un suo distretto (Roma nord-ovest, reparti medicina

generale), la Casa di Cura “Salus Infirmorum” (Roma ovest, riabilitazione cardiologica e

motoria), il Policlinico Padre Gemelli (Roma nord – reparti medicina e oncologia) e l’IFO,

Istituto per la cura dei Tumori (Roma sud). Oltre queste aziende, si contatteranno altre

strutture, con l’obiettivo di lavorare in almeno 14 strutture, tra pubbliche e private,

distribuite uniformemente in tutto il territorio di Roma.

Questo progetto, dunque, porterà “al letto di ciascun paziente” il monumento, la sua storia

e la storia di coloro che nell’antichità lo frequentavano, stimolando curiosità e interesse

anche attraverso il confronto con la realtà attuale.

Le aree monumentali prescelte sono quelle più rappresentative della nostra città,

affascinanti per la loro storia e per ciò che, con la loro bellezza e monumentalità, riescono

ad evocare in ognuno di noi. Alcune sono dislocate al centro come ad es. i Fori Imperiali, i

Mercati di Traiano, il Museo dei Fori Imperiali, il Teatro di Marcello, l’area sacra di Largo

Argentina, altre più in periferia, come la Villa dei Gordiani sulla Prenestina, il Parco degli

Acquedotti sulla Tuscolana, la Villa di Massenzio sull’Appia Antica, il Museo di Casal dè Pazzi

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sulla Tiburtina o la capanna protostorica di Fidene. Altre ancora, infine, sono piazze e

fontane medievali e rinascimentali molto note, fruite quotidianamente da un foltissimo

gruppo di persone, come ad es, piazza Navona e l’Isola Tiberina. In tutti questi luoghi

selezionati, è possibile organizzare visite guidate anche per persone con difficoltà di

movimento (come pazienti in riabilitazione motoria) perché in tutte si possono prevedere

anche percorsi in sicurezza e/o attrezzati per utenti diversamente abili .

Questo progetto, in analogia con l’esperienza già acquisita da questo ente con “Pica –

Percorsi di cittadinanza attiva” nel 2012-2013, si propone di coinvolgere almeno 14 sedi

ospedaliere, dislocate tra il centro di Roma e la periferia, per coinvolgere un pubblico

quanto mai diversificato ed eterogeneo per età e cultura. In questo modo, non solo si farà

apprezzare il nostro patrimonio culturale di Roma ad un gran numero di persone ma,

organizzando anche visite guidate per i pazienti in dimissione o già dimessi, ai loro parenti e

agli operatori sanitari, aumenterà notevolmente il bacino di utenza dei fruitori dei

monumenti e dei Musei Civici.

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7) Obiettivi del progetto:

In base alle criticità sopra esposte, che, tranne per i reparti pediatrici dove operano quasi

sempre associazioni di volontariato che intrattengono i piccoli pazienti, ovunque si può

riscontrare la quasi assoluta mancanza di attività culturali e ludico-ricreative, molto

richieste e apprezzate soprattutto negli ospedali a lunga degenza e dai pazienti con fascia

di età compresa tra i 50 e i 70 anni.

Questo progetto, dunque, intende stimolare l'interesse dei degenti nei confronti della città

di Roma attraverso la conoscenza dei suoi principali monumenti e, contestualmente,

offrire loro una possibilità di distrazione, e di "intrattenimento ludico" che interrompa la

monotonia delle lunghe e asettiche giornate trascorse in ospedale. E’ ormai accertato

come qualsiasi forma di socializzazione e aggregazione delle persone ricoverate in

ospedale, aiuti ad “esorcizzare” la paura della malattia facendole sentire meno sole

nell’affrontare un percorso comune. Inoltre la cultura restituisce entusiasmo, curiosità,

interesse, stimolo ed emozione e può contribuire ad un maggior benessere psicologico

tanto necessario a chi deve affrontare il ricovero e i timori ad esso connesso. L’iniziativa è

stata progettata tenendo anche conto del grande successo e interesse manifestato dai

degenti del reparto psichiatrico dell'Ospedale S. Giovanni-Addolorata di Roma che,

accompagnati dagli operatori sanitari del reparto, hanno partecipato a diverse visite nelle

aree archeologiche del centro storico, guidate dai funzionari dell'Amministrazione

Comunale. L'esperienza è risultata estremamente positiva sia al fine della crescita culturale

dei pazienti sia, soprattutto, al fine della loro reintegrazione nel mondo esterno attraverso

lo stimolo e la verifica delle loro capacità cognitive e comportamentali. Inoltre, la stessa

iniziativa “Degenza e Conoscenza”, è stata approvata e finanziata nel 2012-2013 dal

Dipartimento Risorse Umane di Roma Capitale nell’ambito dei progetti “Pica – percorsi di

cittadinanza attiva” e, visto il grande successo riportato, nuovamente ripresentato sempre

per Pica l’anno successivo, è stato riapprovato”.

L'obiettivo generale che la Sovrintendenza intende prefissarsi nei confronti degli operatori

del Servizio Civile è quello di dedicarsi alla loro formazione attraverso il principio del

"learning by doing"(imparare lavorando). Un fattore di eccellenza di questo progetto è

quello di mettere in relazione i ragazzi con l'esperienza della "malattia" intesa non solo in

senso fisico ma anche in quello psicologico-sociale. I ragazzi parteciperanno inizialmente

ad un periodo di formazione teorica in cui verrà data una maggiore attenzione alla

formazione operativa mediante visite guidate nelle aree interessate dal progetto. In un

secondo momento si cercherà di favorire lo sviluppo delle loro capacità promozionali e

organizzative mediante contatti e incontri diretti con la Direzione degli ospedali (fax,

telefono, mail) e attraverso sopralluoghi mirati al fine di individuare percorsi e argomenti

più idonei alle finalità del progetto. Successivamente saranno chiamati ad effettuare delle

“conferenze” sui temi prescelti con un linguaggio che terrà presente la disomogeneità

culturale degli utenti. In questo contesto verrà anche stimolata un'interazione con i

degenti sui temidella vita quotidiana nell'antichità a confronto con la realtà attuale. Il

contatto con questa propositiva attività degli operatori, si prefigge anche lo scopo di

stimolare nei malati l'interesse per l'arte e la sua bellezza, che, a guarigione avvenuta,

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potranno anche apprezzare direttamente con visite mirate sui monumenti. Senza

minimamente avere la pretesa di costituire un medicamento placebo rispetto a situazioni

cliniche definite, indiscutibilmente la prospettiva di una realtà "altra" e "diversa" rispetto

all'ospedalizzazione, non potrà che apportare benefici psicologici ai ricoverati. Alla fine

della conferenza verrà distribuito un semplice questionario al fine di verificare il grado di

comprensione e di interesse da parte dei pazienti. Nella fase conclusiva verrà richiesto alla

Direzione dell'Ospedale e al personale sanitario di compilare una scheda di gradimento

dell'iniziativa in cui potranno esprime dei suggerimenti al fine di migliorare il servizio. Tali

questionari verranno poi analizzati dai tirocinanti per apportare eventuali opportune

modifiche. I ragazzi provvederanno inoltre a creare un data-base per archiviare i

questionari consegnati dagli utenti dopo ogni conferenza. A fine progetto verrà realizzato

un power-point dai tirocinanti sui risultati raggiunti e/o un video con interviste ai pazienti

sull’iniziativa svolta (previa liberatoria nel rispetto della privacy). Inoltre, le dispense con gli

argomenti svolti durante il percorso, in accordo con le amministrazioni competenti,

potrebbero essere messe in rete per essere utilizzate dalle scuole o dagli utenti interessati.

Obiettivi specifici del progetto:

Il progetto prevede una fase preliminare in cui verrà fornita una preparazione più

generale sul Servizio Civile, sull’importanza del ruolo svolto e sull’organizzazione della

struttura amministrativa di Roma Capitale e della Sovrintendenza in particolare. In un

secondo momento seguirà una preparazione più specifica in cui l’OLP e i funzionari

preposti ai monumenti e ai musei coinvolti dal progetto, formeranno gli operatori

svolgendo apposite visite guidate finalizzate ad una quanto più approfondita conoscenza

delle singole aree monumentali. Inoltre, in una serie di lezioni da svolgersi presso gli uffici

coinvolti dall'iniziativa, i ragazzi avranno modo di conoscere e visionare tutta la

documentazione fotografica e archivistica riguardanti le vicende storiche e artistiche dei

monumenti messe a disposizione dagli Uffici stessi. Per poter poi allargare le conoscenze

topografiche sulla Roma antica e sul territorio su cui è stato edificato l'ospedale in cui

andranno ad operare, i formatori introdurranno i volontari in alcune biblioteche

specializzate dove si potrà raccogliere il materiale didattico. Il gruppo di lavoro, infine, con i

mezzi messi a disposizione dall'Amministrazione Capitolina, predisporrà opportune

presentazioni in power point ed elaborerà un calendario, in accordo con la Direzione degli

ospedali coinvolti in questa iniziativa, secondo il quale organizzare le conferenze. A tale

proposito realizzerà schede didattiche-informative per trasferire su carta l'esperienza

acquisite dai degenti durante tali presentazioni. Nella prima fase operativa verranno presi

contatti con tutti gli ospedali di Roma. Successivamente verrà stabilito un calendario dei

giorni e degli orari in cui, all'interno delle strutture che hanno risposto positivamente

all'iniziativa, si effettueranno le “conferenze”. Presumibilmente l'impegno "in loco" sarà di

tre giorni alla settimana, mentre gli altri due saranno dedicati alla ricerca bibliografica e

alla selezione delle immagini. A tal proposito verranno anche realizzate locandine e

depliantes pubblicitari da affiggere nei singoli reparti ospedalieri per coinvolgere i degenti

all'iniziativa. In una sala apposita, messa a disposizione dalle aziende ospedaliere, si

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terranno le presentazioni che, a ciclo, verranno proposte in tutti gli ospedali prescelti.

Nella seconda fase operativa i degenti saranno invitati a trascrivere le informazioni

ricevute, compilando dei questionari, precedentemente redatti dal gruppo di lavoro,

trasferendo su carta le conoscenze e le esperienze acquisite in merito alla Roma antica.

Nella fase conclusiva si organizzeranno visite guidate nei monumenti, nelle piazze e nei

musei presentati durante le conferenze solo per quei singoli o gruppi di pazienti che, in

accordo con i sanitari e in fase di dimissione, abbiano interesse a conoscere direttamente i

luoghi storici della loro città. A conclusione del progetto verranno verificati i risultati

raggiunti attraverso colloqui con i sanitari locali e con schede di gradimento riguardo

l'iniziativa effettuata. Verrà inoltre realizzato un powerpoint sui risultati ottenuti e/o un

video sull’iniziativa svolta con interviste e suggerimenti dei pazienti.

Obiettivi specifici per i pazienti:

Gli obiettivi specifici del progetto “Degenza e Conoscenza: la storia di Roma entra negli

ospedali” , per i pazienti, sono i seguenti:

Intrattenere ludicamente, distrarre, incuriosire e coinvolgere i pazienti attraverso stimolanti conversazioni sulla storia di Roma antica e sulle abitudini dei romani;

Alleviare il senso di solitudine dei pazienti ricoverati con momenti di aggregazione e socializzazione;

Creare situazioni in cui si stimoli l’interesse culturale dei degenti e la loro capacità di estraniarsi dalla malattia e recuperare il senso della realtà attraverso la conoscenza del loro passato;

Attraverso la “compare esperience” favorire la conoscenza dei bisogni dei pazienti; Contribuire alla diffusione della cultura e della valorizzazione dei Beni Culturali; Promuovere il patrimonio artistico e archeologico di Roma Capitale; Coinvolgere nel tempo tutti gli ospedali di Roma, del centro e della periferia per

favorire la promozione del patrimonio culturale collettivo; Sensibilizzare alla tutela del patrimonio culturale di appartenenza;

Incuriosire i pazienti tanto da spingerli a visitare i luoghi apprezzati durante gli incontri con

i volontari, una volta dimessi

8) Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

I ragazzi fruiranno di un periodo di formazione teorica in aula di breve durata (realizzata a

cura dei Funzionari della struttura), in cui si elaboreranno le linee guida del progetto dando

una maggiore attenzione alla formazione operativa mediante visite guidate nelle aree

interessate dal progetto (fase 1). La formazione si dividerà in “formazione generale” che

prevede una serie di lezioni d’aula, utilizzando metodologie didattiche partecipative, e

“formazione specifica” il cui percorso prevede l’alternarsi di attività quali:

1. lezioni in aula 2. visite guidate 3. lavori di gruppo;

Successivamente (fase 2) provvederanno a prendere contatti con tutti gli ospedali romani

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del centro e della periferia e promuoveranno direttamente il progetto presso le strutture

che rispondono positivamente all'iniziativa con la collaborazione dei funzionari

dell'Amministrazione Capitolina, nei Municipi, nella ASL dei quartieri dove sorgono gli

ospedali prescelti. In questa fase verrà sottolineato l'impegno sociale giovanile svolto a

favore dei cittadini.

(fase 3): durante questa fase i ragazzi si occuperanno di: a) selezionare i monumenti da

illustrare; b) selezionare gli argomenti di vita quotidiana correllati ai monumenti prescelti;

c)selezionare gli eventuali percorsi di visita più vicini all'ospedale prescelto; d)selezionare

diversi strumenti visivi, fotografie e piante necessari alla spiegazione in sede; e)definire,

studiare e redigere power-point, locandine informative e testi che supportino il ciclo di

conferenze da effettuare, redazione del programma definitivo.

(fase 4): gli operatori si recheranno presso le strutture ospedaliere interessate al progetto

ed effettueranno un ciclo di conferenze secondo il programma definitivo stilato in accordo

con le Direzioni dei nosocomi. In questa fase si prevedono le seguenti attività:

a)promozione dell'iniziativa attraverso l'affissione di locandine negli ospedali e

distribuzione di depliantes ai degenti con riassunto dell'argomento che verrà svolto;

b)sollecitazione dell'interesse dei paziente attraverso "compare experience" tra mondo

antico e contemporaneo. c) distribuzione di questionari sull'argomento svolto per

verificare la comprensione e l'interesse dei pazienti.

(fase 5): per i degenti in grado di deambulare o per gruppi di pazienti in via di dimissione,

sempre in accordo con gli operatori sanitari, i ragazzi organizzeranno visite guidate ai

monumenti del centro storico e del suburbio della Roma antica, medievale e moderna, in

base agli argomenti già trattati e discussi nelle sedi ospedaliere.

(fase 6): nella fase finale di verifica i ragazzi dovranno analizzare i risultati raggiunti

attraverso colloqui con i sanitari e con la Direzione degli ospedali. Gli stessi compileranno

un questionario di riscontro sia per i degenti che per il personale sanitario sul grado di

apprezzamento del progetto e degli argomenti prescelti.

(fase 7): al termine del progetto si elaborerà un data-base e un power-point relativo ai

risultati raggiunti e/o un video con inteviste a pazienti e sanitari per l’iniziativa (previa

liberatoria nel rispetto della privacy).Con l’autorizzazione degli enti competenti, le

dispense realizzate per i pazienti potranno essere immesse in rete per la fruizione delle

scuole e degli utenti interessati.

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Descrizione fase n: 1) – Fase di formazione: I ragazzi fruiranno di un periodo di formazione

teorica di breve durata (realizzata a cura dei Funzionari di Roma Capitale e dei Funzionari

della struttura ospitante). La formazione si dividerà in “formazione generale” che prevede

una serie di lezioni d’aula, utilizzando metodologie didattiche partecipative, e “formazione

specifica” il cui percorso prevede l’alternarsi di attività quali lezioni in aula e lezioni nelle

aree archeologiche e nei monumenti e musei interessati dal progetto, con percorsi guidati

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a cura dei funzionari capitolini. Si favorirà, in questa fase, anche la relazione e lo scambio di

informazioni acquisite con eventuali altri volontari del SCN approvati negli anni precedenti

o con quelli della Sovrintendenza capitolina approvati nell’anno in corso.

Descrizione fase n: 2) – Prima fase propedeutica: I volontari provvederanno a prendere

contatti con tutti gli ospedali romani del centro e della periferia, contattandoli via mail, via

fax o via telefono, prendendo appuntamento con i direttori sanitari di quelle strutture che

rispondono positivamente all’iniziativa, per spiegare nel dettaglio il progetto e per accordi

sull’organizzazione e sul calendario degli appuntamenti. Presumibilmente l’impegno “in

loco” sarà di tre giorni alla settimana, mentre gli altri due saranno dedicati alla ricerca

bibliografica e alla selezione delle immagini e alla preparazione dell’argomento successivo

da presentare.

Descrizione fase n: 3) – Seconda fase propedeutica: Durante questa fase i volontari, in

gruppo, si occuperanno di a) scegliere gli argomenti da illustrare e predisporre un

calendario interno sugli argomenti da trattare; b) scegliere gli argomenti di vita quotidiana

correllati ai monumenti prescelti; c) selezionare gli eventuali percorsi di visita più vicini

all'ospedale prescelto. A questo punto, due di essi si occuperanno di selezionare i diversi

strumenti visivi, fotografie e piante necessari alla spiegazione in sede, mentre altri due,

scelti in base alle loro competenze o attitudini, prepareranno gli argomenti e redigeranno

power-point, locandine pubblicitarie da affigere negli ospedali e testi che supportino il

ciclo di conferenze da effettuare. Il gruppo dei quattro volontari, così suddiviso, ruoterà di

volta in volta, in modo che tutti imparino a far tutto e, soprattutto, in modo che tutti e

quattro possano prendere direttamente contatto con i pazienti .

Descrizione fase n: 4) – Prima fase operativa ludico-culturale: I giovani operatori, in

gruppo, si recheranno presso le strutture ospedaliere interessate al progetto ed

effettueranno un ciclo di conferenze secondo il programma definitivo stilato in accordo

con le Direzioni dei nosocomi. Esporranno tutti e quattro l’argomento prescelto, sia per

interrompere la monotonia dell’esposizione ad una voce, con la distrazione di quattro voci

diverse, sia per permettere a tutti i componenti del gruppo, di cimentarsi nel difficile

rapporto con i pazienti e con la malattia, imparando a relazionarsi con un linguaggio

quanto mai semplice ma accurato, con un pubblico così diversificato ed eterogeneo per

condizione di salute, età e cultura. In questa fase si prevedono le seguenti attività: a)

promozione dell'iniziativa attraverso l'affissione delle locandine, preparate nella fase

precedente, negli ospedali e distribuzione di depliantes ai degenti con riassunto

dell'argomento che verrà svolto; b)sollecitazione dell'interesse dei paziente attraverso

"compare experience" tra mondo antico e contemporaneo. c) distribuzione di questionari

sull'argomento svolto per verificare la comprensione e l'interesse dei pazienti.

Descrizione fase n: 5) – Seconda fase operativa ludico-culturale : Per i degenti in grado di

deambulare o per gruppi di pazienti in via di dimissione, sempre in accordo con gli

operatori sanitari, i volontari organizzeranno visite guidate ai monumenti del centro

storico e del suburbio della Roma antica, medievale e moderna, oltre che nei principali

Musei Civici, in base agli argomenti già trattati e discussi nelle sedi ospedaliere. I ragazzi

sceglieranno quei siti o musei attrezzati anche per persone non in grado di deambulare o

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in difficoltà motoria.

Descrizione fase n: 6) – Fase di verifica: Nella fase finale di verifica i ragazzi dovranno

analizzare i risultati raggiunti attraverso colloqui con i sanitari e con la Direzione degli

ospedali. Gli stessi compileranno un questionario di riscontro sia per i degenti che per il

personale sanitario sul grado di apprezzamento del progetto e degli argomenti prescelti.

Descrizione fase n:. 7) – Fase conclusiva: Al termine del progetto i volontari elaboreranno

un data-base e un power-point relativo ai risultati raggiunti oltre a un video con interviste

ai pazienti e agli operatori sanitari. Con le autorizzazioni di tutti gli enti interessati, si potrà

pensare di mettere in rete le dispense e i depliantes informativi prodotti durante il servizio

civile, per rendere fruibile alle scuole e a tutti gli utenti interessati, le informazioni storico-

artistiche sui principali monumenti di Roma Capitale.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti senza vitto e alloggio:

11) Numero ore di servizio settimanali dei volontari:

12) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

13) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Il servizio si svolgerà cinque giorni alla settimana, con orario articolato in turni mattutini

(dalle 9.00 alle 15.00) e pomeridiani (dalle 13.00 alle 19.00). Eventuali iniziative potranno

anche essere svolte nei giorni festivi (sabato e domenica) e in orari serali. La sede di

attuazione del progetto è l’Ufficio Fori Imperiali presso i Mercati di Traiano (via IV

novembre 94). I volontari potranno essere impegnati anche presso altre sedi della

Sovraintendenza con compiti di promozione culturale

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14) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI Sistema proprio in quanto Ente di prima classe

15) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI Sistema proprio in quanto Ente di prima classe

16) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Vista la delicatezza e la specificità del progetto, si richiede, preferibilmente, diplomati in discipline classiche e artistiche, studenti e laureati in materie archeologiche, storico-artistiche, scienza della comunicazione, conservazione dei beni culturali. Inoltre si richiede un buon livello di conoscenza dei programmi photoshop e power point.

17) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

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Con l’esperienza già acquisita in alcuni ospedali, si è potuto constatare che c’è un crescente

apprezzamento da parte degli utenti dei nuovi servizi che vengono proposti.

Numerose Istituzioni Culturali, Associazioni no profit ed alcuni operatori economici hanno

saputo fornire specifici sostegni alle iniziative. Per il particolare ausilio alla realizzazione di

questo progetto, evidenziamo alcune realtà di cui forniamo in allegato lettere di

partenariato.

Nominativo

Copromotore e/o

Partner

Tipologia

(no profit, profit,

università)

Attività Sostenute

(in riferimento al punto 8.1)

Roma Monumentae

No profit Darà il proprio contributo:

1)pubblicizzando il progetto,

2)ospitando i volontari nelle

manifestazioni e negli eventi

programmati,

3)svolgendo formazione e mettendo a

disposizione le proprie risorse didattiche

e strumentali.

Queen Eventi srl

Profit Darà il proprio contributo gratuito con la

fornitura di beni e servizi:

1)fotografie ed elaborati grafico-

informatici per la realizzazione dei

supporti didattici.

2)costumi dei personaggi per le

figurazioni storiche durante le visite

guidate.

3)consulenza per la promozione degli

eventi

4)realizzazione supporti pubblicitari

delle iniziative e dei pannelli didattici

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Università telematica

Universitas Mercatorum

Università Darà il proprio contributo:

1)pubblicizzando il progetto attraverso i

propri canali

2)nel riconoscere eventuali crediti

formativi sui propri esami ai partecipanti

University of Washington

Rome Center

Università Darà il proprio contributo:

1)pubblicizzando il progetto

2)svolgendo attività congiunte presso le

scuole anche attraverso attività

plurilingue

3)partecipando attivamente alle visite

guidate interagendo con i propri ragazzi

anche per l’approfondimento della

conoscenza della lingua inglese

4)ospitando i volontari a stage e incontri

organizzati specificatamente

dall’Università nella sua sede romana

Forum Interculture

No profit Darà il proprio contributo:

1)pubblicizzando il progetto

2)svolgendo attività congiunte presso

3)partecipando attivamente alle visite

guidate ed al processo formativo

4)realizzando gratuitamente contenuti

multimediali

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CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

18) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

L’ Attestato di Partecipazione e di buon esito rilasciato dalla Sovrintendenza Capitolina,

costituisce documento utile per il riconoscimento dei crediti formativi con le Università

con cui Roma Capitale ha sottoscritto Convenzioni Quadro (si veda il punto “27”

successivo) . Inoltre è stato sottoscritto uno specifico accordo con l’ “Università degli

Studi Guglielmo Marconi” di Roma, per il riconoscimento di 6 crediti formativi.

19) Eventuali tirocini riconosciuti :

L’ Attestato di Partecipazione e di buon esito rilasciato dalla Sovrintendenza

Capitolina, costituisce documento utile per il riconoscimento dei crediti formativi

con le Università con cui Roma Capitale ha sottoscritto Convenzioni Quadro.

20) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Il riconoscimento verrà formalizzato attraverso un attestato proposto al termine

dei progetti.

Formazione generale dei volontari

21) Contenuti della formazione:

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Macroaree:

1 - “Valori e identità del SCN”

- L’identità del gruppo in formazione e patto formativo

- Dall’obiezione di coscienza al SCN

- Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e

nonviolenta

- La normativa vigente e la Carta di impegno etico

2 - “La cittadinanza attiva”

- La formazione civica

- Le forme di cittadinanza

- La protezione civile

- La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

3 - “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”

- Presentazione dell’Ente

- Il lavoro per progetti

- L’organizzazione del servizio civile e le sue figure

- Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale

- Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

Moduli:

Modulo A il patto formativo Agenda Presentazione dei progetti Attività di conoscenza Documento di lavoro Raccolta delle aspettative

Modulo B

Dall’Obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione

storica, affinità e differenze tra le due realtà

Il dovere di difesa della Patria

La difesa civile non armata e non violenta

Non violenza come scelta di vita.

Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

Modulo C

Esposizione delle caratteristiche e delle peculiarità dei ruoli e delle

figure professionali coinvolte nei progetti del Comune di Roma ai

sensi della Circolare 10.11.2003 dell’UNSC.

Ruolo del volontario in servizio civile;

Diritti e doveri del volontario;

Gli aspetti etici del volontariato;

Motivazioni e aspettative;

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Cenni fondamentali della Costituzione – Unione Europea

Il servizio civile internazionale

Il servizio civile tra UNSC ed Enti; Modulo D

La cittadinanza attiva

La protezione civile

La solidarietà e le forme di cittadinanza

Carta di impegno etico

Funzioni UNSC. - Il servizio civile nel Comune di Roma.

La dimensione di partecipazione alla società civile attraverso la scelta

di una esperienza istituzionale;

La rappresentanza dei volontari nel Servizio Civile

Modulo E

Legislazione del Servizio Civile;

Legge 230/98;

Legge 64/01.

Normativa vigente

Servizio civile Nazionale: associazionismo e volontariato;

Modulo F

I progetti di servizio civile di Roma Capitale;

Metodo della progettazione nel lavoro degli Enti

Modulo G

Organizzazione di Roma Capitale

Regolamento dell’organizzazione degli uffici e servizi

Cenni di Legislazione degli Enti Locali

Statuto – Autonomia statutaria, autonomia organizzativa;

Riforma del Titolo V della Costituzione L. 3/2001 – concetto di

sussidiarietà;

Il servizio civile come processo di comunicazione e cultura

Modulo H

I rischi connessi alla propria mansione/posto di lavoro

Le misure di prevenzione collettiva presenti sul posto di lavoro

22) Durata:

75 ore

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Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

23) Contenuti della formazione:

Sono previste 75 ore di formazione specifica complessiva di cui 40 ore in aula (sala

multimediale) e 35 ore mediante visite guidate nei musei e nelle aree monumentali. E’

prevista poi una fase di addestramento al servizio con visite guidate e lezioni simulate.

Tale formazione consentirà di offrire le informazioni di carattere storico, artistico,

psicologico e pratico, necessarie per le attività previste. Le visite guidate nei monumenti

classici e medievali saranno effettuate da esperti della Sovrintendenza Comunale.

Il percorso formativo è diviso in 15 moduli di 5 ore ciascuno.

Nel corso delle fasi operative del progetto, sono previsti anche brevi moduli formativi

straordinari ad integrazione delle conoscenze suppletive eventualmente da acquisire in

relazione alle specifiche richieste dei Direttori sanitari.

Per favorire la partecipazione attiva dei volontari all’attività didattica, saranno variamente

utilizzati vari strumenti che prevedono sempre lezioni attive, discussioni guidate, lavori di

gruppo.

La formazione porrà una particolare attenzione alle caratteristiche ed ai bisogni specifici

dei soggetti, con una gestione autonoma dei ritmi di apprendimento.

24) Durata:

75 (settantacinque) ore

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25) Orientamento lavorativo:

Argomento Metodologia ore

Analisi del contesto socio-

economico e del sistema di

lavoro locale:

1) settori economici,

2) tipologia di aziende,

3) competenze

richieste.

Lezione frontale

Laboratori informatici

Incontri con Referenti del mondo

delle imprese

3

Le politiche attive del

Lavoro: chi le realizza, a chi

si rivolgono

Lezione frontale

Incontri con Referenti istituzionali

3

Il curriculum vitae e la

lettera di accompagnamento

Lezione frontale

Laboratori informatici

Incontri con Referenti dei Servizi per

la ricerca del lavoro

2

Il colloquio di lavoro: come

affrontarlo al meglio e

promuovere se stessi

Simulazioni, incontri con

responsabili delle R.U. di realtà

aziendali

2

L’autoimprenditoria: i

percorsi ed i soggetti

istituzionali

Conoscere le opportunità di

finanziamento e le agevolazioni a

livello comunitario, nazionale e

locale e le procedure da espletare per

l’avvio di un’impresa; la redazione

del piano d’impresa.

2

Cercare lavoro è un momento particolare nella vita di ciascuno; un momento carico

di aspettative, dubbi, incertezze. Trovare un’occupazione è uno dei “lavori” più

impegnativi, soprattutto in un contesto mutevole ed incerto come quello attuale:

occorre, pertanto, favorire la conoscenza del contesto socio-culturale di riferimento,

del mercato del lavoro e del suo funzionamento, delle opportunità offerte dal sistema

istituzionale e non solo.

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L'orientamento rappresenta, quindi, un sostegno a quanti si trovano a vivere processi

di transizione (fine del percorso formativo, avvio della ricerca del lavoro o il rientro

nel mercato del lavoro). Non va dimenticato che il soggetto dell’orientamento, nel

nostro caso il giovane volontario del servizio civile, è al centro del processo di

orientamento, e va considerato soggetto attivo e non oggetto dell’orientamento.

Il servizio di orientamento deve tener conto delle risorse personali dell’individuo,

degli sbocchi professionali, dei percorsi formativi, del mercato del lavoro entro cui

ci si muove.

L’orientamento è un processo continuo che coinvolge i soggetti istituzionali e non

che ruotano intorno al giovane, soprattutto nei momenti di transizione tra

formazione e lavoro e viceversa.

Le azioni dell’orientamento devono essere coerenti con le esperienze già maturate

(anche nel caso in cui esse siano considerate negative) e con le opportunità ed i

vincoli esistenti nelle diverse situazioni, allo scopo di rafforzare le competenze e

individuare ipotesi concrete di lavoro.

L’ intervento di orientamento deve tener conto di:

- tipologia di intervento (informazione, empowerment, consulenza)

- azioni (ricostruzione, allargamento, strategie di coping)

- argomenti dell’orientamento (proprie risorse, percorsi formativi, sbocchi

occupazionali, il mercato del lavoro)

- condizioni/vincoli (personali, sociali, strutturali).

L’attività di orientamento, esercitata da operatori qualificati si caratterizza, in

particolare, per l'offerta di attività informative e formative (analisi contesto socio-

economico, dati sul mercato del lavoro, legislazione, previsioni occupazionali,

opportunità formative, etc.) utili al soggetto in orientamento.

Nel processo di orientamento il soggetto diventa protagonista, con la guida

dell’operatore rafforza le competenze di comprensione, di valutazione e di

fronteggiamento del contesto di riferimento, in particolare attraverso l'acquisizione

di efficaci tecniche di ricerca attiva del lavoro.

La ricerca del lavoro passa attraverso le politiche attive del lavoro: tutte quelle

iniziative messe in atto dalle istituzioni per promuovere l'occupazione e

l'inserimento lavorativo, quest'ultimo inteso sia come lavoro dipendente sia come

auto-impiego e quindi creazione di nuova imprenditorialità.

Le politiche attive si differenziano dalle politiche passive in quanto queste ultime

mirano a ridurre il disagio sociale connesso alla disoccupazione attraverso misure di

supporto (es. come il sostegno al reddito), mentre quelle attive intendono, invece,

inserire (o re-inserire) nel mercato del lavoro coloro che ne sono esclusi.

Coerentemente con l'Agenda di Lisbona e la Strategia Europea per l'Occupazione

(SEO), le politiche attive del lavoro mirano realizzare in modo coordinato un

insieme di politiche in materia di lotta alla disoccupazione, articolate inizialmente

nei 4 obiettivi fondamentali (i cosiddetti pilastri SEO):

- occupabilità: accrescere le capacità di un individuo di trovare lavoro;

- imprenditorialità: sviluppare lo spirito imprenditoriale ed attuare

l’autoimpiego;

- adattabilità: aggiornare le conoscenze individuali per adeguarle ai

mutamenti del mercato del lavoro;

- pari opportunità: favorire le politiche di uguaglianza delle opportunità

per tutti ed aumentare i tassi di occupazione femminile.

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Gli strumenti per realizzare questi obbiettivi sono: la formazione, la riqualificazione,

gli strumenti di orientamento, l’alternanza scuola – lavoro, i tirocini e le work

experiences, il servizio civile.

La programmazione e l'attuazione delle politiche attive del lavoro passa attraverso

un lavoro costante di analisi della situazione locale e di progettazione di misure

adeguate a rispondere ai fabbisogni rilevati. Le risorse finanziarie necessarie sono

reperite soprattutto attraverso i Fondi Europei, che rappresentano uno strumento

importante per realizzare azioni innovative (studi, ricerche, scambio di buone

pratiche, sperimentazioni, ecc.).

La ricerca del lavoro non può non tener conto del contesto socio-economico in cui

ci si vuole inserire: quanto richiesto a Milano è diverso da quanto richiesto a

Palermo, così come le esigenze delle grandi aziende sono diverse da quelle delle

piccole. Inoltre, vanno considerati i limiti individuali imposti dalla famiglia od altri

vincoli rispetto alla possibilità di spostarsi.

Lo specifico mercato va analizzato rispetto ai diversi contesti: occorre valutare le

esigenze organizzative in modo da impostare il proprio piano di marketing.

Grande o piccola azienda? Il sistema economico italiano è caratterizzato dalla

piccola impresa, a volte ritenute, a torto, meno interessanti o professionalizzanti per

costruirsi un profilo professionale: negli ultimi anni si è riscontrato che vi sono dei

punti di contatto fra i profili professionali delle piccole e grandi aziende, rendendo le

competenze acquisite trasferibili da un contesto all’altro.

Strumenti indispensabili per la ricerca del lavoro sono il Curriculum e la lettera di

accompagnamento: durante la formazione si analizzeranno le varie tipologie e si

vedrà come esso rappresenti il primo passo per chiunque cominci a cercare lavoro.

La selezione: L’obiettivo del colloquio di selezione è riscontrare la corrispondenza

fra il candidato e le esigenze del ruolo organizzativo. Il selezionatore può adottare

diverse tipologie in relazione a:

- Abilità specifiche richieste rispetto al ruolo

- Tipologia di ricerca del lavoro (tipo contratto)

- Caratteristiche del candidato

- Professionalità.

Generalmente i colloqui sono almeno 2 o 3, di cui uno sicuramente con il proprio

capo diretto.

Per il selezionatore un colloquio è efficace quando fa comprendere la

corrispondenza fra persona e ruolo ed evidenzia le caratteristiche del candidato.

L’intervista può essere strutturata, in cui si susseguono domande precise utili alla

raccolta delle informazioni o non strutturata, con domande che non seguono una

successione rigida e che spesso vengono stimolate dalle risposte del candidato. Altre

indicazioni importanti relative alle interviste è il loro carattere individuale o di

gruppo.

Prepararsi al colloquio e vincere lo stress, gestire l’attesa: durante la formazione

si faranno delle simulate in cui sarà possibile evidenziare il capitale professionale

ed esperienziale, gli obiettivi professionali e di carriera, le esigenze ed i vincoli che

ciascuno ha, anche senza esserne pienamente consapevole.

Durante le simulate si proporranno le domande più frequenti che i selezionatori

rivolgono durante l’intervista ai candidati.

Per quanto riguarda l’autoimprenditoria, durante la formazione verrà affrontata

intendendola non solo come capacità di far nascere o condurre aziende, ma

come dimensione della persona, capace quindi di affrontare il lavoro in modo

flessibile e pro-attivo, individuando problemi e soluzioni efficaci e originali. È

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un’occasione per scoprire i propri punti di forza originali e gli stimoli a essere

presenze attive, flessibili, efficaci, capaci di innovazione in ogni ambito.

Si parlerà delle caratteristiche che deve possedere chi vuole mettersi in proprio, delle

leggi che agevolano l'autoimpiego per la realizzazione e l'avvio di piccole attività

imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione,

della realizzazione del business plan.

E’ prevista la presenza in aula di testimoni privilegiati (responsabili R.U. aziende,

selezionatori, esperti del mondo del lavoro, ecc.) e, se possibile, saranno effettuate

visite nei Centri che si occupano di politiche attive per il lavoro e autoimprenditoria.

26) Promozione delle Pari Opportunità (giovani stranieri, giovani a bassa scolarizzazione,

portatori di handicap):

Le profonde trasformazioni della società nell’ambito del diritto e della tutela alle “Pari

Opportunità”, hanno suggerito di integrare il programma di formazione generale e

specifica con argomenti di assoluta attualità, che forniscano cognizioni opportune ai

ragazzi ad una cittadinanza consapevole

Nella’ambito del progetto saranno riservati:

1 posto per un giovane volontario straniero

1 posto per un giovane volontario di bassa scolarizzazione

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27) Innovazione:

Nel contesto dello sviluppo di “Cittadinanza Partecipata e condivisa”, la rete degli Enti e

dei cittadini direttamente e indirettamente coinvolti nelle iniziative del progetto (parenti

dei pazienti, medici e personale sanitario, ecc.) sarà coinvolto nella promozione attiva dei

Musei nel territorio.

Questi utenti garantiranno, su richiesta di gruppi e comunque almeno un giorno al mese

coincidente con l’ingresso gratuito al pubblico delle aree e dei musei statali, l’apertura di 3

importanti nuovi spazi monumentali, recentemente riqualificati e che devono essere

inseriti nel normale percorso di visita aperto al pubblico (Aule di testate del Foro di

Traiano, Cisterna Medioevale e collezione Anfore Dressel).

In questi ambienti sono state esposte collezioni inedite, ma non è possibile attualmente renderli fruibili ai visitatori per mancanza di personale di custodia.

28) Partnership e azioni di rete:

Se di “azioni in rete” si deve parlare con reale cognizione e valore, non si può che porre in

assoluta evidenza i pazienti e il personale ospedaliero interessato ad iniziative analoghe

negli anni precedenti con il Pica. Proprio sui siti delle singole strutture ospedaliere sono

state pubblicizzate queste esperienze, riversando nei principali network anche immagini e

filmati.

Numerose Istituzioni Culturali, Associazioni no profit ed alcuni operatori economici

hanno saputo fornire specifici sostegni alle iniziative ancor prima di sottoscrivere accordi di

parternship. . Ricordiamo alcune di queste realta:

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Nominativo

Copromotore e/o

Partner

Tipologia

(no profit, profit,

università)

Attività Sostenute

(in riferimento al punto 8.1)

Roma Monumentae

No profit Darà il proprio contributo:

1)pubblicizzando il progetto,

2)ospitando i volontari nelle manifestazioni

e negli eventi programmati,

3)svolgendo formazione e mettendo a

disposizione le proprie risorse didattiche e

strumentali.

Queen Eventi srl

Profit Darà il proprio contributo gratuito con la

fornitura di beni e servizi:

1)fotografie ed elaborati grafico-informatici

per la realizzazione dei supporti didattici.

2)costumi dei personaggi per le figurazioni

storiche durante le visite guidate.

3)consulenza per la promozione degli

eventi

4)realizzazione supporti pubblicitari delle

iniziative e dei pannelli didattici

University of

Washington Rome

Center

Università Darà il proprio contributo:

1)pubblicizzando il progetto

2)svolgendo attività congiunte presso le

scuole anche attraverso attività plurilingue

3)partecipando attivamente alle visite

guidate interagendo con i propri ragazzi

anche per l’approfondimento della

conoscenza della lingua inglese

4)ospitando i volontari a stage e incontri

organizzati specificatamente dall’Università

nella sua sede romana

Universitas

Mercatorum

Darà il proprio contributo:

1)pubblicizzando il progetto

2) riconoscendo eventuali crediti formativi

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su propri esami ai partecipanti

Forum Interculture

No profit Darà il proprio contributo:

1)pubblicizzando il progetto

2)svolgendo attività congiunte presso

3)partecipando attivamente alle visite

guidate ed al processo formativo

4)realizzando gratuitamente contenuti

multimediali

29) Networking territoriale:

A partire dal momento della Formazione Generale, le classi vengono formate in

modo tale da fare incontrare i volontari assegnati ai diversi progetti e inoltre si

organizzano momenti comuni per visite-incontri con altri uffici di Roma Capitale

(protezione civile, musei e siti della sovrintendenza) o con altri Enti del Terzo

Settore.

Durante i dodici mesi di Servizio Civile, dopo il terzo mese di attività i volontari di

tutti i progetti partecipano ad un incontro generale convocato dall’Ufficio Servizio

Civile di Roma Capitale, dove raccontano le loro esperienze in relazione all’attività

svolta nel proprio progetto, rispondendo a domande e osservazioni rivolte dai

volontari degli altri progetti.

Inoltre tutti i volontari partecipano agli Eventi che i singoli progetti periodicamente

organizzano in modo aperto al pubblico o alla propria specifica utenza, al fine di

approfondire la conoscenza delle attività degli altri volontari e di verificarne anche

la ricaduta concreta sui cittadini-utenti del servizio o della specifica attività di

Servizio Civile.

Infine, gli ex-volontari di Roma Capitale, hanno attivato da diversi anni una pagina

Facebook, attraverso la quale nuovi e vecchi volontari possono scambiarsi opinioni,

critiche e proposte.

Tutte le azioni sopra descritte consentono ai volontari di incontrarsi e scambiare

esperienze mediamente per più di tre volte durante i 12 mesi di servizio.

Data