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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: AL PASSO DEI PICCOLI 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: ASSISTENZA Area di Intervento: DISABILI Codifica: A06 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto “AL PASSO DEI PICCOLI” coinvolge i disabili, per la maggior parte adulti, provenienti da diversi comuni della Provincia di Sassari ma nello specifico si sviluppa nel comune di Sorso dove è ubicata la sede del progetto. Le azioni sono dirette in favore dei disabili, lievi e gravi, ospitati presso il centro diurno “Il Girasole” ed intendono aumentare e qualificare gli interventi socio educativi dei disabili accolti, al fine di promuovere un percorso verso l’integrazione solidale in contesti aperti, differenti rispetto agli abituali luoghi di frequentazione in cui viene inserito di solito il disabile. 1 a NZ 00394 ALBO NAZIONALE

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

AL PASSO DEI PICCOLI

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore: ASSISTENZA Area di Intervento: DISABILI Codifica: A06

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori

misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto “AL PASSO DEI PICCOLI” coinvolge i disabili, per la maggior parte adulti, provenienti da diversi comuni della Provincia di Sassari ma nello specifico si sviluppa nel comune di Sorso dove è ubicata la sede del progetto. Le azioni sono dirette in favore dei disabili, lievi e gravi, ospitati presso il centro diurno “Il Girasole” ed intendono aumentare e qualificare gli interventi socio educativi dei disabili accolti, al fine di promuovere un percorso verso l’integrazione solidale in contesti aperti, differenti rispetto agli abituali luoghi di frequentazione in cui viene inserito di solito il disabile.

1a

NZ 00394

ALBO NAZIONALE

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CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Il progetto “AL PASSO DEI PICCOLI” si realizzerà nel comune di Sorso, in provincia di Sassari. La popolazione residente nella Provincia di Sassari risulta essere di 335.297 individui distribuiti su 66 comuni e su una superficie di 4.285,91 km², con una densità di popolazione di 78,19 ab./ km². (Fonte: ISTAT 01/01/14). Il comune di Sorso conta invece 14.300 residenti distribuiti su una superficie 67,1 km², si affaccia sul golfo dell’Asinara ed è il quarto comune per numero di abitanti dall'istituzione delle nuove province. Il nuovo PLUS (Piano Unitario Locale dei Servizi alla persona) del distretto di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino riporta la presenza di 71.048 nuclei familiari. Si registra una diminuzione del numero medio di componenti per nucleo familiare che si assesta sotto i 2,2 componenti per famiglia. La maggior parte dei nuclei è costituito da nuclei con un solo componente. Sul fronte socioeconomico i principali fenomeni di crisi sono rappresentati da un elevato tasso di disoccupazione e da un sistema economico ancorato su una struttura terziaria poco innovativa oltre che da un’insufficiente presenza manifatturiera. (Fonte: PLUS, 2012-2014). C’è però da considerare che il profilo geografico influenza la vocazione economica del territorio; esercita un ruolo determinante sulla dinamica economica la collocazione, o vicinanza, dei centri alla costa. Sorso è il quinto comune tra quelli con maggiore crescita demografica. Esaminando la struttura della popolazione emerge come dal 2002 al 2012 sia aumentata la percentuale della fascia degli anziani (65 anni ed oltre) passando dal 14.5% al 18%, mentre risulta essere diminuita la fascia dei giovani (0 – 14 anni) passando dal 14.9% al 13.6%. Questo dato permette di definire regressiva la struttura della popolazione del Comune di Sorso, essendo la popolazione giovane minore di quella anziana. (Fonte: ISTAT 2012, Elaborazione dati TUTTITALIA.IT)

Tab. 1: Popolazione del Comune di Sorso dal 2002 al 2012. Fonte: TUTTAITALIA.IT Lo studio di questo rapporto tra la popolazione giovane e quella anziana è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale. L’invecchiamento della popolazione si traduce in un maggiore carico per l’assistenza pubblica dovuto al maggior numero di anziani, ma anche al crescente numero di disabili adulti che non possono più essere assistiti dai genitori anziani. La disabilità appare correlata all’età: tra le persone sopra i 65 anni la quota di popolazione con disabilità è del 18,7% e raggiunge il 44,5% tra le persone di 80 anni e più (Fonte: UNAR, Studio volto all’identificazione, all’analisi e al trasferimento di buone prassi in materia di non discriminazione nello specifico ambito della disabilità, 2013)

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CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE Molti passi sono stati fatti rispetto al passato. Cambiamenti culturali, sociali e politici degli ultimi anni che hanno dato vita ad un concetto di disabilità in cui finalmente compare la questione dei diritti umani. La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite sottolinea che è la società a doversi riabilitare, offrendo pari opportunità e non discriminazione a tutti i cittadini. Purtroppo però la disabilità resta una condizione difficile da identificare; difficoltà che nasce già dalla sua definizione che non coinvolge solo le limitazioni nelle funzioni fisiche e mentali di un individuo, ma anche i fattori ambientali che lo circondano. Il fenomeno della disabilità è molto poco monitorato, soprattutto in termini quantitativi, a tal punto che l’ultima indagine ISTAT sui disabili in Italia risale al 2004. I seguenti dati, raccolti internamente dall’Associazione ci indicano la situazione presente nel Comune di Sorso.

2014

Disabili Sorso 367 Tab. 2: Disabili nel comune di Sorso. Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, 2014.

Nello specifico territorio sardo è fondamentale porre in evidenza che la nuova legge 162/98 apporta un carattere fortemente innovativo offrendo una pluralità di risposte alle famiglie che hanno un componente con disabilità. In questo nuovo quadro normativo le persone con disabilità, le loro famiglie ed organizzazioni lavorano insieme con le istituzioni su ciò che li riguarda in prima persona, nell’ottica dell’inclusione sociale e dei diritti umani. Intendere il cittadino non più come destinatario ma come partner del servizio è uno degli aspetti centrali della svolta culturale in atto che in questa regione permette ai diretti interessati di presentare delle proposte per interventi personalizzati. L’applicazione della legge L.162/98 risulta essere una delle predominanti risposte al disagio delle famiglie con disabili; ciò nonostante anche dal PLUS (Piano Unitario Locale dei Servizi alla persona) emerge come carenti siano i servizi di sostegno alla persona ed al nucleo familiare (Fonte: PLUS, 2012). ll 93% delle persone con disabilità vive in famiglia. La famiglia è quindi il soggetto che generalmente continua a prendere in carico il disabile e che rappresenta la risorsa più importante per affrontare le limitazioni derivanti dalla disabilità . Un’indagine interna condotta dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha messo in evidenza che, nella Provincia di Sassari, probabilmente a causa del costante invecchiamento della popolazione, le richieste di supporto nell’integrazione dei figli disabili da parte delle famiglie sono aumentate del 175% negli ultimi quattro anni, passando dalle 8 del 2009 alle 22 nel 2013 (cfr. tab. 2).

Tab. 3: Richieste di sollievo, serie storica. Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII-2014.

Dai colloqui effettuati con gli operatori dell’ente è emerso che si tratta di situazioni in cui non si rende ancora essenziale l'inserimento dei figli in struttura residenziale, ma nelle quali è necessario un intervento di sostegno al nucleo familiare. I dati ufficiali confermano quello che anche internamente all’Associazione si era rilevato: una scarsa incisività degli interventi volti alla valorizzazione delle risorse personali e delle

PROVINCIA 2009 2010 2011 2013

SASSARI 8 10 14 22

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competenze professionali e si sottolinea la necessità di promuovere percorsi lavorativi, in quanto il lavoro costituisce strumento fondamentale per la socializzazione dell’individuo (Fonte: PLUS, 2012; Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII). Si rileva nello specifico la mancanza di uno spazio per il tempo libero, come ad esempio una palestra per attività motorie o altre attività ricreative e socializzanti, centri di aggregazione per giovani che hanno terminato la scuola dell’obbligo. In questo contesto si inserisce il Centro diurno “Il Girasole” presente a Sorso dal 1998. Il Centro accoglie sia soggetti con disabilità grave, per i quali si propone di creare un ambiente ottimale per il mantenimento e lo sviluppo delle abilità esistenti, sia soggetti con disabilità più lieve, con i quali intende realizzare progetti di “crescita” che possono spingersi fino a una fase d’iniziazione al lavoro. Si avvale delle competenze professionali di 5 operatori. Le relazioni sociali con il territorio sono una prassi che caratterizza l’operato di questo centro, che si pone l’obiettivo di assicurare il mantenimento dei soggetti nel proprio ambiente di appartenenza, affiancando e sollevando le famiglia e favorendo le relazioni sociali e interpersonali con la comunità territoriale. La struttura, infatti, sviluppa e promuove collaborazioni con gli Enti locali della provincia: con la Asl n. 1 di Sassari, con Conf-cooperative Sassari-Olbia e Federsolidarietà Sardegna, con il Consorzio Andalas de Amistade, con l’ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi), con la Pro Loco di Sorso. I disabili che partecipano alle attività del Centro provengono da numerosi Comuni della Provincia di Sassari (cfr.tab.3): alcune richieste di inserimenti arrivano anche da oltre 50 km di distanza, a causa della scarsità di strutture di questo tipo nella zona (vedi offerta di servizi analoghi).

ETA’ PROVENIENZA DISTURBO ACCERTATO

50 Sorso Sindrome di down

42 Sorso Sindrome di down

42 Sorso Ritardo mentale

41 Sorso Sindrome di down

54 Sorso Emiparesi

30 Valledoria Autismo, iperattività

56 Valledoria Disagio sociale e schizofrenia

42 Sennori Spasticità

41 Sennori Sindrome di down

28 Sennori Ritardo mentale

41 Sennori Emiparesi, Epilessia

40 Chiaramonti Ritardo mentale

56 Chiaramonti Ritardo mentale

42 Tergu Sindrome di down

28 Sorso Ritardo mentale

53 Sorso Autismo e ritardo mentale

16 Santa Maria Coghinas

Autismo, sindrome di down

26 Sorso Tetraparesi spastica

60 Santa Maria Coghinas

Ritardo mentale e disagio sociale

42 Santa Maria Coghinas

Ritardo mentale e disagio sociale

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41 Tergu Disagio sociale e ritardo mentale

22 Sennori Ritardo mentale

50 Sorso Disagio sociale Tab. 4: Utenti del Centro Diurno “Il girasole”, Fonte: Ass. Comunità Papa Giovanni 2014

Il Centro Servizi Diurno propone alle persone accolte percorsi di riabilitazione educativo-occupazionale, di valorizzazione e potenziamento delle abilità e della autonomia personale, favorendo la permanenza nel proprio contesto familiare e sociale, mirando all’integrazione sociale. Il Centro Servizi Diurno comprende un centro diurno socio riabilitativo a valenza educativa; attività artigianali ergoterapiche (attività agricole, attività manuali volte alla produzione di oggetti vari); attività sportive, ludiche, didattiche, artistiche e teatrali; attività di sostegno individuale e di gruppo rivolto alle famiglie delle persone accolte. La giornata al centro è composta da momenti scanditi da attività ordinarie e non: accoglienza, suddivisione degli incarichi, laboratori, pranzo, riposo, riordino, pulizia e uscite. Tutti, operatori e utenti, seguono i ritmi del Centro e partecipano attivamente al buon funzionamento della struttura. Si cerca di valorizzare le risorse e le potenzialità di ogni disabile attraverso percorsi individualizzati volti allo sviluppo dell’autonomia personale e all’integrazione sociale. Il Centro propone laboratori creativi e artigianali in cui anche le persone con handicap più gravi hanno la possibilità di acquisire delle capacità di base e di sviluppare la propria creatività. Gli operatori guidano e sostengono i disabili durante le attività, favorendo il raggiungimento di micro-obiettivi prefissati che producono risultati positivi sia in termini di autonomia che di socialità. Nel corso dell’anno 2013 sono state realizzate, oltre alle normali attività quotidiane, le seguenti attività: ATTIVITA SOCIALI:

12 gite (tra aprile e ottobre) In queste occasioni si è mirato sia a riscoprire il nostro territorio, approfondendo la conoscenza delle cose, imparando come nascono i prodotti della nostra quotidianità, sia a far avvicinare i ragazzi agli animali (ad esempio facendo passeggiate a cavallo) e visitando numerose fattorie didattiche.

4 feste per promuovere la relazione e l’incontro Alcune di queste sono state fatte come momento di restituzione alle famiglie del percorso fatto con i loro figli, altre invece sono state aperte al territorio allo scopo di far conoscere la nostra realtà e specificità.

2 campi di condivisione/soggiorni (1 al mare e 1 in montagna) Questi momenti sono fondamentali perché i ragazzi entrano in maniera più specifica in relazione col territorio che di volta in volta ospita il “campo”; sono inoltre un’occasione in cui si riesce a lavorare, in un contesto non formale, sull’area dell’autonomia personale.

ATTIVITA’ RELAZIONALI: banchetti nelle piazze e nelle parrocchie durante i periodi di Pasqua e Natale.

In queste occasioni si vendono i manufatti artistici realizzati dai ragazzi del Centro a Sassari, Sorso, Tergu, Valledoria e Sennori

1 spettacoli teatrali

ATTIVITA’ RICREATIVE E RIABILITATIVE: attività creative di musica, canto, disegno, creazione di corto metraggi (5)

queste attività sono inserite nelle feste e nei momenti di promozione della

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realtà del centro diurno e come momenti di integrazione col territorio. creazione e realizzazione di un laboratorio sul tema della pace per una classe di

un istituto superiore, co-gestito tra gli studenti e gli utenti del centro partecipazione a 3 convegni su temi sociali e temi riguardanti la disabilità laboratori ergoterapici (attività agricole, attività manuali volte alla produzione di

oggetti vari)

ATTIVITA’ MOTORIE:

passeggiate, esercizi di ginnastica, vari giochi all’aperto

Si è riscontrato un miglioramento dell’autonomia di movimento e orientamento nello spazio ed uno sviluppo positivo nelle relazioni con gli operatori e con gli altri utenti. INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO Il bisogno specifico che si delinea dall’analisi del contesto è il seguente:

BISOGNO SPECIFICO

Aumento di richieste di inserimento di nuovi disabili ricevute dall’Ente e necessità di potenziare e qualificare percorsi che garantiscano il diritto alla socializzazione e alla formazione professionalizzante rivolta a persone con disabilità.

IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO

- I 23 disabili che attualmente frequentano il Centro Diurno “Il Girasole” e gli 8 che saranno inseriti nel 2015, per un totale di 31 disabili (tra adulti e giovani)

INDIVIDUAZIONE/IDENTIFICAZIONE/DESCRIZIONE DEI BENEIFICIARI

Le famiglie naturali di provenienza dei disabili, che avranno la garanzia che i figli saranno seguiti ed accuditi in maniera adeguata e verranno seguite tutte quelle strategie atte ad un adeguato inserimento sociale;

I comuni di provenienza dei disabili, che avranno la garanzia dell’attuazione del “dopo di noi”, che permette di aiutare le famiglie in difficoltà;

Gli operatori istituzionali, perché incentivati al lavoro di rete;

I servizi sociali delle province delle sedi progettuali, che si alleggeriranno delle continue e pressanti richieste di vario genere che molto spesso gli utenti stessi perpetuano per lunghi periodi;

Le associazioni di volontariato che operano nel settore della disabilità che lavoreranno con il Centro Diurno vedranno incrementare la loro professionalità;

Le Parrocchie dove sono presenti le strutture del progetto che, essendo spesso luogo di incontro e di relazione sociale per gli utenti, beneficeranno dall’integrazione degli stessi

DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Grazie ad un’analisi incrociata tra i PLUS (Piano Unitario Locale dei Servizi alla persona) e ricerche interne effettuate dall’ente emergono i seguenti bisogni:

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necessità di accoglienza di nuovi utenti nei centri diurni presenti

carenza dei servizi di sostegno alla persona ed al nucleo familiare

necessità progetti personalizzati volti ad assolvere al bisogno di integrazione e inclusione sociale dei disabili

promozione di percorsi lavorativi (lavoro subordinato e/o autoimprenditorialità)

Necessità di valorizzazione delle potenzialità specifiche di ogni disabile inserito nel centro

Bisogno di supporto psicologico alle famiglie dei disabili inseriti

potenziamento dei servizi di trasporto per i disabili

promozione della creazione di strutture come i Centri diurni per salvaguardare, attraverso la dimensione familiare, le relazioni sociali e affettive delle persone con disabilità.

abbattere i pregiudizi sulla disabilità intesa come malattia escludente OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Nel territorio della provincia di Sassari sono presenti diversi centri e comunità che offrono assistenza e cura ai disabili (gravi e meno gravi).

CENTRO DIURNO DI ALGHERO (SS) Attua interventi psicoterapeutici e riabilitativi individuali e di gruppo volti alla cura e al recupero sociale dei pazienti psichiatrici

COMUNITA ALLOGGIO IL SALICE (SS) Ospita un ristretto numero di soggetti totalmente o parzialmente autosufficienti, i quali non hanno la possibilità di vivere autonomamente presso il proprio nucleo familiare.

CENTRO DIURNO ASL SASSARI (SS) una struttura semi residenziale per la cura e la riabilitazione di persone con disturbo psichico e difficoltà di inserimento sociale.

OPERA GESU’ NAZARENO (SS) Nella struttura sono ricoverati circa 80 ragazzi portatori di disabilità mentali e drop-out ma viene frequentata attivamente da altri disabili che usufruiscono delle attività e degli spazi che vengono offerti.

COOP.A.S. SASSARI Tra gli altri servizi si occupa di Assistenza Scolastica, servizio dedicato a favorire l'educazione, la socializzazione, lo sviluppo psicofisico del minore con disabilità e a sostenere i genitori nelle funzioni educative e di cura. E di assistenza domiciliare anche per persone con disabilità.

IL CORALLO SOC. COOP. SOCIALE (SS) Assistenza domiciliare ad anziani e disabili e gestione centro di aggregazione sociale

IL SALICE (SS) Gestione di struttura socio-assistenziale residenziale quale comunità alloggio per

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portatori di handicap.

CENTRO R.M.N. EX SAN BIAGIO (SS) Centri riabilitativi per disabili a gestione privata. CENTRO AIAS (SS)

CENTRO RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA SAN GAVINO (SS)

I centri presenti sul territorio però non sono sufficienti a soddisfare la domanda. Solo la Coop. A.S. Sassari si occupa di favorire la socializzazione mentre assente è l’offerta per la formazione professionalizzante. INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO

- numero di disabili inseriti nel centro diurno - numero di attività sociali realizzate nell’ambito del centro diurno - numero delle attività ricreative e riabilitative realizzate - numero delle attività motorie realizzate giornalmente nell’ambito del centro diurno

7) Obiettivi del progetto:

BISOGNO DEL CONTESTO: Aumento di richieste di inserimento di nuovi disabili ricevute dall’Ente e necessità di potenziare e qualificare percorsi che garantiscano il diritto alla socializzazione e alla formazione professionalizzante rivolta a persone con disabilità.

OBIETTIVO SPECIFICO

INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI

Incremento e qualificazione delle attività educative per i 23 utenti del

centro e nuovo inserimento di almeno altri 8 disabili della

Provincia di Sassari

- aumento del 35% del numero di disabili che avranno accesso alle attività del centro

- Aumento del 40% del delle attività ricreative e riabilitative

- Incremento delle attività motorie (frequenza giornaliera degli esercizi di ginnastica)

- aumento delle attività di socializzazione da 18 a 30

- Rafforzamento nelle

abilità sociali e professionali per i 31 disabili inseriti nel centro diurno

- Miglioramento della qualità educativa delle attività realizzate nell’ambito del centro diurno

- Aumento dell’autonomia per i 31 disabili del centro

- Diffusione di una cultura dell’inclusione e di tolleranza delle differenze

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8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in

servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo

che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi L’ideazione del progetto “AL PASSO DEI PICCOLI” si è articolata secondo una serie di attività, che si sono svolte nel periodo temporale compreso tra gennaio e settembre 2013. In particolare si sono svolte le seguenti attività:

Incontri di coordinamento con gli operatori delle strutture dell’associazione comunità papa Giovanni XXIII per identificare i bisogni specifici del territorio;

Segnalazioni dei bisogni del territorio attraverso contatti con i Servizi Sociali, DSM, Centri d’ascolto, parrocchie e associazioni locali;

Verifica delle risorse materiali, strumentali e di personale dell’Associazione;

Incontri con gli enti che si occupano di disabilità presenti sul territorio per la messa in rete delle risorse;

Definizione degli obiettivi, dei piani d’attuazione e delle attività;

Scrittura dell’elaborato progettuale. OBIETTIVO SPECIFICO Incremento e qualificazione delle attività educative per i 23 utenti del centro e nuovo inserimento di almeno altri 8 disabili della Provincia di Sassari.

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MESI AZIONI

1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 0

1 1

1 2

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO

1.1 Valutazione delle richieste

1.2 Revisione interventi precedenti

1.3 Verifica delle risorse disponibili

1.4 Mappatura territoriale

AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE

2.1 Predisposizione degli spazi

2.2 Realizzazione di progetti individualizzati

2.3 Sostegno territoriale

AZIONE 3: INCREMENTO DELLE ATTIVITA’ DEL CENTRO DIURNO

3.1 Potenziamento attività sociali

3.2 Potenziamento attività ricreative e riabilitative

3.3 Potenziamento dell’attività motoria

AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI

4.1 Colloqui con le famiglie

4.2 Redazione di un report sulla disabilità

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO L’obiettivo primario di questa azione è quello di predisporre un programma di lavoro costruito partendo dall’individuazione dei bisogni del territorio.

1.1 Valutazione delle richieste

Analisi motivazioni accoglienza

Analisi della compatibilità con gli altri utenti

Verifica capacità e competenze possedute e i bisogni espressi

Valutazione delle possibilità di inserimenti nuovi utenti

1.2 Revisione interventi precedenti

Colloqui con i disabili precedentemente accolti e le rispettive famiglie

Verifica qualitativa e quantitativa degli interventi

Incontro di equipe tra operatori

1.3 Verifica delle risorse disponibili

Ricognizione di tutte le risorse tecniche, umane, strumentali ed economiche

Valutazione delle principali necessità

Definizione delle problematiche più urgenti

1.4 Mappatura territoriale

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Verifica dei margini di miglioramento delle relazioni e delle sinergie con gli enti pubblici della provincia di Sassari

Verifica della disponibilità dei diversi Comuni di fornire spazi per la promozione e la sensibilizzazione al problema della disabilità

Qualifica dei rapporti con servizi scolastici per l’integrazione dei soggetti disabili

AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE Attraverso l’accoglienza nel centro diurno si cercherà di fronteggiare l’incremento delle persone che richiedono supporto e delle famiglie che chiedono sollievo, con lo scopo di intessere relazioni di fiducia e contenere il disagio, attraverso lo sviluppo di progetti individualizzati.

2.1 Predisposizione degli spazi

Verifica ed eventuale adeguamento degli spazi e degli arredi delle strutture

Verifica della attività promosse dalla struttura e delle risorse disponibili

Reperimento del materiale necessario

Allestimento degli spazi

2.2 Realizzazione di progetti individualizzati

Colloqui individuali con gli utenti, gli operatori ed i servizi sociali;

Definizione degli obiettivi di breve e medio termine potenzialmente raggiungibili per ogni utente;

Definizione di proposte educative, formative e riabilitative per ogni utente;

Contatti coi presidi esterni per l’implementazione degli interventi;

Elaborazione dei progetti individualizzati dai contenuti educativi, formativi e riabilitativi.

2.3 Sostegno territoriale

Contatti con le famiglie del territorio

Ascolto delle problematiche

Accompagnamento dei figli disabili in strutture sanitarie per accertamenti, analisi mediche e visite specialistiche

Colloqui con le famiglie

Supporto alle attività quotidiane per migliorare l’autonomia personale

Sostegno scolastico

Sostegno domiciliare AZIONE 3: INCREMENTO DELLE ATTIVITA DEL CENTRO DIURNO Saranno potenziati quantitativamente e qualitativamente i laboratori dove le persone disabili potranno sperimentare nuove forme di autonomia oltre a nuove attività per il tempo libero. Nel periodo tra Aprile e Ottobre saranno incrementate le gite all’aperto e aperto un nuovo campo di condivisione anche ad utenti non disabili per favorire una maggiore integrazione

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e accettazione delle differenza. Alcuni laboratori saranno realizzati presso le Parrocchie di Santa Monica e S. Pantaleo.

3.1 Potenziamento delle attività sociali

Escursioni settimanali sul territorio

Organizzazione di soggiorni estivi

Promozione feste come occasioni di incontro

Condivisione del pranzo grazie anche al supporto alimentare del Panificio Franca Vittorio

3.2 Potenziamento attività ricreative e riabilitative

Attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli, a cera, a matita, a dito) e l’utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata)

Organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage presso i locali della Parrocchia S. Pantaleo di Sorso

Verifica della possibilità di inserimento lavorativo per gli utenti

Incremento spazio dedicato all’orto e cura dello stesso con il sostegno di AG PLANT

Laboratorio di floricoltura con il sostegno di FIORERIA CONGIA

Realizzazione di un corso di musicoterapia

Sperimentazione di percorsi di sviluppo dell’autonomia

Svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva

Svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva 3.3 Potenziamento dell’attività motoria

Attività all’aperto (passeggiate, sia a piedi che in bicicletta)

Sedute terapeutico – riabilitative

Attività di ginnastica riabilitativa condotta da fisioterapista

Accompagnamento presso piscine e palestre

AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI La fase di valutazione servirà a comprendere meglio i risultati raggiunti attraverso l’implementazione delle diverse attività, e sarà utile per favorire il miglioramento degli interventi successivi.

4.1. Colloqui con le famiglie

Contatti con le famiglie

Valutazione metodo più opportuno per testare la soddisfazione

Organizzazione di un incontro di valutazione

Verifica del grado di autonomia raggiunto dagli utenti

Raccolta di eventuali suggerimenti

4.2. Redazione di un report sulla disabilità

Organizzazione di un incontro di verifica tra tutti gli operatori

Colloqui con psicologi

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Valutazione delle esperienze positive

Verifica di eventuali criticità

Valutazione della solidità delle reti di solidarietà

Analisi di nuove progettualità

Stesura di un report sulla disabilità

Diffusione dell’elaborato alle Associazioni del territorio che si occupano di disabilità

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Si riporta di seguito una tabella riepilogativa del totale delle risorse umane impegnate per la realizzazione del progetto “AL PASSO DEI PICCOLI” (Tabella numero 1). La tabella 2 entra nel dettaglio delle specifiche professionalità e riporta in quale attività è impegnato ogni membro del personale coinvolto.

RUOLO NUMERO

Responsabile della struttura 1

Coordinatore delle attività del centro 1

Educatori 3

Autista 2

Operatore socio sanitario 1

Psicoterapeuta/psicologo 1

Cuoco 2

TOTALE PERSONALE COINVOLTO 10

OBIETTIVO SPECIFICO Incremento e qualificazione delle attività educative per i 23 utenti del centro e nuovo inserimento di almeno altri 8 disabili della Provincia di Sassari.

N. RUOLO SPECIFICA PROFESSIONALITÀ

ATTIVITÀ

1 Responsabile della struttura

Dirigente di comunità e diploma in ambito educativo. Responsabile della struttura e di tutte le attività interne ed esterne del Centro. Intrattiene le relazioni con le amministrazioni locali ed i rappresentanti pubblici.

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO 1.1 Valutazione delle richieste 1.2 Revisione interventi precedenti 1.3 Verifica delle risorse disponibili 1.4 Mappatura territoriale AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE 2.2 Realizzazione di progetti individualizzati 2.3 Sostegno territoriale AZIONE 4: VALUTAZIONE

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DEI RISULTATI 4.1. Colloqui con le famiglie 4.2. Redazione di un report sulla disabilità

1 Coordinatore

Laurea in Scienze delle professioni educative di base. Esperienza pluriennale nel coordinamento dei progetti di scolarizzazione con soggetti disabili. Esperienza di progettazione educativa.

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO 1.1 Valutazione delle richieste 1.2 Revisione interventi precedenti 1.3 Verifica delle risorse disponibili AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE 2.1 Predisposizione degli spazi 2.2 Realizzazione di progetti individualizzati AZIONE 3: INCREMENTO DELLE ATTIVITA DEL CENTRO DIURNO 3.1 Potenziamento delle attività sociali 3.2 Potenziamento attività ricreative e riabilitative 3.3 Potenziamento dell’attività motoria AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI 4.1. Colloqui con le famiglie 4.2. Redazione di un report sulla disabilità

1 Educatore professionale referente per le attività motorie

Laurea in Scienze dell’Educazione. Esperto in attività psicomotorie; ha esperienza pluriennale nella gestione di attività con gruppi disabili.

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO 1.2 Revisione interventi precedenti 1.3 Verifica delle risorse disponibili AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE 2.1 Predisposizione degli spazi 2.2 Realizzazione di progetti individualizzati AZIONE 3: INCREMENTO DELLE ATTIVITA DEL CENTRO DIURNO 3.3 Potenziamento dell’attività motoria

2 Educatore professionale Laurea in Scienze AZIONE 1: RIDEFINIZIONE

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referente per le attività sociali e ricreative - riabilitative

dell’Educazione. Esperienza in interventi rivolti a persone con disabilità

DEL BISOGNO 1.2 Revisione interventi precedenti 1.3 Verifica delle risorse disponibili AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE 2.1 Predisposizione degli spazi 2.2 Realizzazione di progetti individualizzati AZIONE 3: INCREMENTO DELLE ATTIVITA DEL CENTRO DIURNO 3.1 Potenziamento delle attività sociali 3.2 Potenziamento attività ricreative e riabilitative

1 Operatore socio-sanitario (OSS)

Diploma specifico per la qualifica professionale di operatore socio sanitario. Ha esperienza pluriennale nell’assistenza di persone con handicap lievi e gravi.

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO 1.2 Revisione interventi precedenti AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE 2.2 Realizzazione di progetti individualizzati 2.3 Sostegno territoriale AZIONE 3: INCREMENTO DELLE ATTIVITA DEL CENTRO DIURNO 3.2 Potenziamento attività ricreative e riabilitative

1 Psicoterapeuta/psicologo Laureata in psicologia. specializzata in psicologia clinica e scienze sociali. Ha esperienza pluriennale nel trattamento e riabilitazione di svantaggiati in particolare minori e disabili.

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO 1.2 Revisione interventi precedenti AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE 2.2 Realizzazione di progetti individualizzati 2.3 Sostegno territoriale AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI 4.1. Colloqui con le famiglie 4.2. Redazione di un report sulla disabilità

2 Autisti

In possesso di Patente D. esperienza pregressa nella guida di pulmini adibiti al trasporto di

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO 1.4 Mappatura territoriale AZIONE 2: INCREMENTO

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persone. Responsabili servizio trasporto disabili.

DELLE ACCOGLIENZE 2.3 Sostegno territoriale AZIONE 3: INCREMENTO DELLE ATTIVITA DEL CENTRO DIURNO 3.1 Potenziamento delle attività sociali

2 Cuoco

Responsabili servizio mensa

AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE 2.1 Predisposizione degli spazi

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Il volontario in servizio civile, affiancato dall’Operatore Locale di Progetto, prenderà parte a tutte le attività previste dal progetto “AL PASSO DEI PICCOLI”, in modo da creare un rapporto solido con le persone sostenute. Il volontario avrà la possibilità di instaurare con gli utenti un rapporto quotidiano e continuativo che contribuirà a perseguire l’obiettivo di favorire percorsi individuali d’integrazione sociale. Nello specifico, il volontario:

Parteciperà agli incontri di equipe tra operatori

Collaborerà alla mappatura territoriale

Parteciperà agli incontri di equipe tra operatori dell’associazione e di altri organismi che operano sul tema della disabilità

Collaborerà alla valutazione delle diverse richieste ricevute dalle famiglie

Contatterà le scuole del territorio

Collaborerà agli incontri con gli studenti per promuovere una cultura dell’accoglienza

Collaborerà alla realizzazione di attività manuali individuali e/o in gruppo.

Parteciperà ai banchetti per la vendita degli oggetti

Parteciperà alla decorazione degli oggetti

Parteciperà all’esposizione dei manufatti presso le fiere locali

Collaborerà alla ricerca di eventuali collaboratori volontari

Parteciperà alla verifica ed eventuale adeguamento degli spazi e degli arredi delle strutture

Collaborerà al reperimento del materiale necessario

Parteciperà all’allestimento degli spazi

Parteciperà alle attività sul territorio, in particolare all’accompagnamento dei figli disabili in strutture sanitarie per accertamenti, analisi mediche e visite specialistiche

Collaborerà al supporto alle attività quotidiane per migliorare l’autonomia personale

Collaborerà all’organizzazione dei laboratori

Collaborerà alla stesura di un calendario annuale

Collaborerà ai lavori di giardinaggio

Parteciperà allo svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva

Parteciperà alle attività all’aperto (passeggiate, sia a piedi che in bicicletta)

Accompagnamento presso piscine e palestre

Parteciperà alle attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori

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(tempere, acquarelli, a cera, a matita, a dito) e l’utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata)

Collaborerà all’organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage

Parteciperà alle escursioni settimanali sul territorio

Collaborerà all’organizzazione di soggiorni estivi

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a: 1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro 2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate 3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o

conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile 4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione,

sensibilizzazione e promozione del servizio civile 5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio 6. partecipare ad eventi particolari previst i dal programma delle attività (uscite

domenicali, campi invernali ed estivi) Saltuariamente potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi, nelle giornate di formazione non è possibile prendere giornate di permesso.

5

0

0

5

5

30

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N.

Sede di

attuazione del

progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede

N. vol. per

sede

Nominativi degli Operatori Locali di

Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente

Accreditato

Cognome e

nome

Data di

nascita C.F.

Cognome e

nome

Data di

nascita C.F.

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

VEDI FILE SEDI PROGETTO

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

L’Associazione Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima ai sensi delle leggi 772/72 e 230/98 oggi come Servizio Civile Nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nel valore Universale del servizio civile e cosci dell’apporto che produce di a livello sociale che formativo -culturale, si ritiene che la promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e debbano realizzarsi trasversalmente ad ogni attività dell’Ente. L’Ente si è dotata da diversi anni di un ufficio centrale con ramificazioni territoriali, laddove è presente che espleta anche la funzione di struttura di gestione per il Servizio Civile. Nel corso di tutto l’anno è attivo uno sportello informativo centralizzato che riceve richieste di partecipazione ed informazione rispetto al Servizio civile e relativi progetti da parte di giovani interessati o semplicemente curiosi, che possono disporre anche di un numero verde dedicato che a tal fine è stato attivato. Durante tutto l’anno l’ente partecipa e promuove azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata.

Il piano di promozione è pertanto composto da un monte ore dedicato alla promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile nel suo complesso ed un secondo monte ore dedicato alla promozione del singolo progetto. Alla somma di questi , riportati nella tabella seguente, si dovrebbero aggiungere una serie di attività , non quantificabili che comunque concorrono alla realizzazione del piano di promozione.

Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale

A = 15

Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del progetto AL PASSO DEI PICCOLI

C = 25

TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = 40

Alle suddette 40 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un elevato grado di rilevanza. Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività: Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale

EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ N° ORE

A

Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto.

5

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Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero

5

Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc.

5

TOTALE ORE QUANTIFICABILI 15

EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili

B

Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596

Partecipazione come soci, ai percorsi di sensibilizzazione della Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile e alla presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri

Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani del territorio

Programma di promozione del progetto AL PASSO DEI PICCOLI

EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ N° ORE

C

Organizzazione di Open day per la presentazione del progetto ed altre iniziative all’interno di manifestazioni locali volte a promuovere il servizio civile ed il presente progetto. Ci si avvarrà di testimonianze dei giovani che hanno concluso il periodo di SCN in progetti analoghi dell’Ente, con preferenza di quelli attivati nello stesso territorio.

4

Interventi nelle scuole: 10 moduli da 2 ore ciascuno per incontri formativi nelle scuole superiori della/e provincia/e interessata/e al progetto. Di seguito le scuole superiori contattate:

- Conservatorio di Musica Luigi Canepa

- Ist. Tecnico Commerciale G. Dessì

- Ist. Tecnico Industriale Angioy

- ITC e Turismo A. La Marmora + L. Einaudi

- ITC La Marmora - Einaudi

18

Attività di pubblicizzazione di Bando e progetto su organi ufficiali e siti web di:

- Comune di Sorso 3

TOTALE ORE QUANTIFICABILI 25

EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili in ore

D

Pubblicizzazione del progetto: Promozione su siti web:

1. www.apg23.org 2. www.odcpace.apg23.org

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3. www.antennedipace.org Newletters a:

1. gruppi scout a livello nazionale 2. informagiovani del territorio nazionale 3. centri missionari diocesani d’Italia 4. giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario

acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani:

1. Mensile “Sempre” 2. La Nuova Sardegna

Promozione con spot radio / televisivi:

1. Sardegna 1 2. RadioNova

Promozione con partner:

1. Parrocchia San Pantaleo Sorso 2. Panificio Franca Vittorio 3. A.G. Plant 4. Fioreria Congia

Stampa e diffusione volantini (n° copie: 250) e manifesti (n° copie: 25) sul servizio civile nazionale volontario e sul progetto specifico, che viene messo a disposizione presso tutte le sedi periferiche dell’Ente, e diffuso attraverso gli enti che hanno sottoscritto partnership inerenti la promozione del servizio civile dell’ente.

DURATA TOTALE DELLE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE: A+C = 40 ORE

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale

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21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

NESSUNO

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del

progetto:

Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite alle azioni di promozione e l’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto.

RISORSE FINANZIARIE GENERALI A. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto

Sottovoci Descrizione spesa Risorse finanziarie

Elaborazione grafica materiale promozionale

Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e modificato, attualizzando i contenuti e la presentazione

50 euro

Stampa materiale promozionale

Il prodotto grafico viene stampato da una tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie di manifesti (come da box 17)

75 euro

Spese Numero Verde Il numero verde è attivo quotidianamente (in orario di ufficio) per rispondere alle domande dei giovani interessati (come da box 17)

25 euro

Acquisto indirizzario target giovani

Vengono acquistati da aziende specializzate, indirizzi privati in riferimento al target dei giovani del territorio

50 euro

Invio lettere informative

L’ente invia ai giovani del territorio materiale tramite posta prioritaria (mailing list, Promo Posta, spedizioni varie)

75 euro

Partecipazione ad eventi

L’ente partecipa come descritto nel box “sensibilizzazione e promozione” a diversi eventi con propri operatori su tutto il territorio italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai volontari coinvolti.

100 euro

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Totale spesa A: 375 euro

B. Formazione specifica

Sottovoci Descrizione spesa Risorse finanziarie

Materiale didattico Durante il corso vengono somministrati materiali cartacei didattici e vengono utilizzati materiali di cancelleria vari

50 euro

Organizzazione logistica del coordinatore

La programmazione e la preparazione del percorso formativo richiede il tempo di un coordinatore per contatti telefonici con docenti e volontari, affitto e predisposizione delle aule

250 euro

Tutor d’aula

Come previsto nei box della formazione, l’ente valorizza l’utilizzo di una figura all’interno dell’aula che faciliti la partecipazione e curi l’efficacia dell’ambiente pedagogico

250 euro

Formatori

Alcuni formatori effettuano la loro docenza in forma gratuita altri richiedono un compenso. Numericamente il 50% dei formatori richiede il pagamento

250 euro

Totale spesa B: 800 euro

RISORSE FINANZIARIE SPECIFICHE Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate ad alcune delle attività del progetto elencate nel punto 8.2 e alle risorse tecniche previste alla voce 26. Nell’elenco sottostante non saranno riportate tutte le azioni/attività, ma soltanto quelle per cui è previsto lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive.

AZIONI/Attività Risorse Finanziarie aggiuntive

AZIONE 1: RIDEFINIZIONE DEL BISOGNO

1.1 Valutazione delle richieste Materiale di segreteria e cancelleria

30 euro

1.2 Revisione interventi precedenti

1.3 Verifica delle risorse disponibili

1.4 Mappatura territoriale Telefonate, fax e quota carburante per gli spostamenti

80 euro

AZIONE 2: INCREMENTO DELLE ACCOGLIENZE

2.1 Predisposizione degli spazi Materiale di prima necessità indispensabile all’arredamento degli spazi

500 euro

2.2 Realizzazione di progetti individualizzati

Personale dedicato in modo specifico alla realizzazione del progetto

1830 euro

2.3 Sostegno territoriale Carburante, personale dedicato in 1000 euro

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modo specifico alla realizzazione del progetto

AZIONE 3: INCREMENTO DELLE ATTIVITA’ DEL CENTRO DIURNO

3.1 Potenziamento attività sociali Spese per uscite formative sul territorio. Spese per l’organizzazione di soggiorni estivi

1200 euro

3.2 Potenziamento attività ricreative e riabilitative

Materiale per laboratori di decoupage, materiale per laboratori di pittura (acquerelli, tempere, colori a matita, a cera…), materiale per mantenimento dell’orto

500 euro

3.3 Potenziamento dell’attività motoria

Spese per consulenze esterne finalizzate all’attività motoria (fisioterapista), quota carburante per accompagnamento presso piscine e palestre

1200

AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI

4.1 Colloqui con le famiglie Telefonate, e quota carburante per incontri

40 euro

4.2 Redazione di un report sulla disabilità

Materiale di cancelleria, stampa e quota carburante

120 euro

Totale spesa C: 6.500 euro

TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: A+B+C = 7675 EURO

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

NO PROFIT PARROCCHIA SAN PANTALEO SORSO: collabora nella realizzazione delle seguenti attività: concessione in uso gratuito di spazi per realizzare attività laboratoriali; promozione e publicizzazione del progetto. PROFIT PANIFICIO FRANCA VITTORIO: collabora nella realizzazione delle seguenti attività: donare gratuitamente pane per la mensa del centro diurno; promozione e publicizzazione del progetto. A.G. PLANT: collabora nella realizzazione delle seguenti attività: donare gratuitamente materiale per le attività agricole laboratoriali; promozione e pubblicizzazione del progetto. FIORERIA CONGIA: collabora nella realizzazione delle seguenti attività: donare gratuitamente materiale floreale per l’attività laboratoriale di floricoltura; promozione e publicizzazione del progetto.

VEDI ALLEGATI

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25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel punto 8.1.

OBIETTIVO SPECIFICO Incremento e qualificazione delle attività educative per i 23 utenti del centro e nuovo inserimento di almeno altri 8 disabili della Provincia di Sassari.

AZIONI – Attività RISORSE TECNICHE STRUMENTALI

Azione 1: Ridefinizione del bisogno

1.1. Valutazione delle richieste - 1 ufficio attrezzato con computer e connessione internet

- 1 stanza adibita per gli incontri di equipe

- 1 stampante

- n.q. materiale di cancelleria - 2 telefoni fissi - 2 telefoni cellulare - 1 fax - 1 fotocopiatrice - archivio dati

1.2. Revisione interventi precedenti

1.3 Verifica delle risorse disponibili

1.4 Mappatura territoriale - data base per raccolta ed elaborazione dati

- 2 macchine per gli accompagnamenti degli utenti e degli operatori coinvolti nella mappatura

Azione 2: Incremento delle accoglienze

2.1 Predisposizione degli spazi - 1 autovettura per trasporto materiale di allestimento

- n.q. materiale necessario per allestimento centro diurno

- n.q. materiale di cancelleria

2.2 Realizzazione di progetti individualizzati

- 1 ufficio attrezzato con computer e connessione internet

- 1 stampante

- n.q. materiale di cancelleria

- materiale didattico

- 1 stanza adibita per i colloqui

2.3 Sostegno territoriale

- 1 autovettura per realizzazione visite alle famiglie

- 1 macchina per gli accompagnamenti degli utenti nelle strutture sanitarie

Azione 3: Incremento delle attività del centro diurno

3.1 Potenziamento delle attività sociali - 1 pulmino per il trasporto dei disabili

- nq addobbi per feste

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3.2 Potenziamento attività ricreative e riabilitative

- n.q. materiale di cancelleria

- n.q. Materiale didattico

- n.q. materiale artistico per i laboratori di pittura, decoupage, patchwork, collage

- n.q. materiale specifico per laboratorio di musicoterapia

- televisore, lettore DVD, lettori CD e altra strumentazione per la gestione del tempo libero

- giochi in scatola, riviste, libri, palloni carte da gioco per la gestione del tempo libero

3.3 Potenziamento dell’attività motoria - n.q. materiale necessario allo svolgimento della ginnastica

Azione 4: Valutazione dei risultati

4.1. Colloqui con le famiglie - 1 ufficio attrezzato con computer e connessione internet

- 1 stampante

- n.q. materiale di cancelleria

- 1 stanza adibita per i colloqui

4.2. Redazione di un report sulla disabilità

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NESSUNO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

NESSUNO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Il progetto “Al passo dei piccoli” rende possibile l'acquisizione delle seguenti competenze, riferibili e contenute nel Repertorio delle Qualifiche previsto dal “Sistema Regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze”, ai sensi della Delibera della Giunta Regionale Emilia Romagna del 19/04/2006 n.530 Le competenze indicate di seguito rappresentano due delle quattro Unità di Competenza che compongono la qualifica relativa alla figura professionale dell’Animatore Sociale, figura inscritta nel area professionale ”Erogazione servizi socio-sanitari” prevista dal citato sistema.

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UNITÀ DI COMPETENZA

CAPACITÀ (ESSERE IN GRADO DI)

CONOSCENZE (CONOSCERE)

2. Animazione sociale

Stimolare capacità di socializzazione ed emancipazione per ostacolare l'isolamento socio-affettivo

Caratteristiche evolutive e dinamiche di cambiamento di individui e gruppi.

Strumenti e tecniche di analisi e rilevazione dei bisogni: colloqui individuali e di gruppo, interviste, questionari.

Il rapporto individuo-società: processi di marginalizzazione e devianza.

Caratteristiche psicopedagogiche dei diversi modelli familiari.

Strumenti e tecniche di analisi e verifica degli interventi: test, schede di analisi, report, ecc.

Metodologie della ricerca sociale: analisi territoriale, analisi dei dati, la ricerca di intervento, ecc.

Tecniche di comunicazione e relazione con l'utente.

Principali riferimenti legislativi e normativi in materia di servizi socio-sanitari ed assistenziali.

Organizzazione dei servizi socio-assistenziali e delle reti informali di cura.

Tecniche di animazione: teatrale, espressiva, musicale, motoria, ludica.

Tipologie di laboratorio manuale: disegno, pittura, lavori a maglia, cartapesta, creta, ecc.

Principali tecniche di analisi della personalità e della relazione d'aiuto.

Principi comuni e aspetti applicativi della legislazione vigente in materia di sicurezza.

La sicurezza sul lavoro: regole e modalità di comportamento (generali e specifiche).

Tradurre bisogni, manifesti e non, di singoli e gruppi, in azioni di scambio e confronto reciproco

Individuare ed incoraggiare occasioni di incontro ed integrazione sociale

Riscontrare il livello di partecipazione e coinvolgimento dei fruitori individuando ulteriori ambiti di intervento

3. Animazione educativa

Interpretare dinamiche comportamentali e criticità latenti dell'utente con approccio empatico e maieutico

Trasmettere modelli comportamentali positivi per contrastare fenomeni di devianza e disadattamento

Innescare processi di conoscenza e di consapevolezza del sé e di riconoscimento dei propri bisogni e motivazioni

Stimolare dinamiche di crescita personale attraverso riflessioni ed elaborazione di atteggiamenti e comportamenti

L’acquisizione delle seguenti competenze verrà certificata e riconosciuta, su richiesta dell’ interessato, dall’ente OSFIN - F.P. OPERA SAN FILIPPO NERI - FORMAZIONE PROFESSIONALE, ente accreditato dalla Regione Emilia Romagna (cod. organismo 742), ai sensi della delibera della Giunta Regionale n. 177/2003 e integrata successivamente con le delibere n. 266/2005 e 645/2011 tramite il rilascio di apposito “Certificato di competenze“

Per tutta la documentazione relativa cfr. Allegati

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Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi:

a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU)

b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Rimini (RN)

c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)

d) Hotel Royal Sands, V.le Carducci, 30, Cattolica

e) Centro Diurno “Il Girasole”, via Tirso n. 12 -07037- Sorso (SS)

30) Modalità di attuazione:

La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’Ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è Ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La metodologia di realizzazione della formazione generale rispetta le indicazioni contenute nel decreto N. 160/2013 del 19/07/2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale: “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. La metodologia alterna lezioni frontali (almeno per il 40% del monte ore complessivo) a dinamiche non formali (almeno per il 60% del monte ore complessivo) che comprendono: training, teatro dell’oppresso (Tdo), simulazione, role-play, brainstorming, lavori di gruppo, cineforum, confronti in plenaria, visite di realtà presenti sul territorio. Lezioni frontali e dinamiche non formali si completano a vicenda, al fine di valorizzare l’esperienza e l’opinione di ciascun volontario, in un rapporto educativo che tenda ad essere più maieutico che trasmissivo. La metodologia scelta, dunque, è attiva e partecipativa, in quanto si parte dalla consapevolezza che su alcune tematiche trattate nella formazione generale- quali per

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esempio il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti- tutti possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni. La formazione generale si effettua, ove possibile, in modo residenziale, cercando di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente eterogeneo, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco. La dimensione di gruppo sperimentata attraverso la residenzialità è essa stessa esperienza formativa informale, che favorisce lo sviluppo di competenze sociali e trasversali quali il rispetto dell’altro, la collaborazione, la gestione dei conflitti, la tutela del bene comune. Qualora, per vari motivi, non si riesca a garantire la residenzialità, comunque la presenza del tutor d’aula garantisce una qualificazione dei momenti informali, che comunque hanno una valenza formativa, in particolare rispetto alle dinamiche di gruppo. Il tutor d’aula ha gli specifici compiti di gestire il gruppo, facilitare le relazioni interpersonali, valutare l’efficienza e l’efficacia dei moduli, gestire eventuali situazioni conflittuali all’interno del gruppo. Oltre al tutor sarà presente la figura del formatore, con il compito di progettare, coordinare, supervisionare il percorso formativo.

33) Contenuti della formazione:

Il percorso formativo proposto si compone dei contenuti previsti dal decreto N. 160/2013 del 19/07/2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale: “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” e quindi al sistema di formazione accreditato da questo ente. Con il percorso formativo proposto l’ente vuole permettere ai volontari di acquisire competenze utili allo svolgimento delle attività previste dal progetto, ma soprattutto una maggiore consapevolezza del proprio ruolo di cittadini attivi, attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. Durante il percorso formativo verranno trattati il tema della Difesa della Patria, della cittadinanza attiva e della nonviolenza, in quanto il servizio civile, oltre ad essere difesa della Patria con modalità nonviolenta, è anche un percorso di formazione civica. Per questo ai volontari verranno offerti gli strumenti per potenziare la consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società. Questi temi hanno particolare risalto nella formazione, in quanto presentati sia nei primi mesi, sia tra 7° e 9° mese, proprio perché ai volontari sia chiara la cornice entro la quale si colloca la loro esperienza. La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale. Come previsto dal Sistema di formazione accreditato dall’ente, si prevede la realizzazione di una giornata formativa all’avvio del servizio, seguita da un corso di formazione generale tra i 3° e 4° mese di servizio, pari all’80% delle ore. Il restante 20% verrà erogato tra il 7° e il 9° mese di servizio . 1. “Valori e identità del servizio civile” I moduli appartenenti a quest’area vengono realizzati all’inizio dell’esperienza di servizio

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civile, in quanto approfondiscono gli aspetti valoriali su cui si basa il SCN. Forniscono quindi fin da subito ai volontari una chiave di lettura con cui leggere la propria esperienza.

1.1

L’identità del gruppo in formazione e patto formativo

Conoscenza fra i volontari

Costruire un’identità di gruppo

Condivisione di motivazioni e aspettative

Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile

Il formatore lavorerà con i volontari alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari, che esprimeranno le proprie idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le motivazioni e gli obiettivi. Partendo dal concetto di patria, di difesa senza armi e di difesa nonviolenta, il formatore cercherà di accompagnare i volontari nell’acquisizione della consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di Servizio Civile.

1.2

Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà

- La storia del servizio civile e la sua evoluzione: o La storia dell’Obiezione di Coscienza o Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 o I valori e le finalità della legge 64/2001 o Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e

differenze

Gli attori del servizio civile: UNSC, Enti, Volontari

Il formatore metterà in evidenza il legame storico e culturale del servizio civile nazionale con l’obiezione di coscienza, ripercorrendo la storia del fenomeno in Italia a partire dalla legge n. 772/72, passando per la legge di riforma n. 230/98, fino ad arrivare alla sua attuale configurazione così come delineata dal legislatore del 2001, ovvero di difesa civile della Patria con mezzi ed attività non militari, dimensione che lo caratterizza e differenzia da altre forme di intervento ed impegno sociale.

1.3

Il dovere di difesa della patria – difesa civile non armata e nonviolenta

- La Costituzione italiana: o Art. 52 della costituzione o Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05 o I diversi concetti di patria: patria nella società post-moderna;

- Concetto di difesa della Patria: o Excursus storico sul concetto di patria, fino ad approfondire l’idea di

patria nella società post-moderna; o Significato attuale di difesa della patria a partire dalla Costituzione e dalla

Dichiarazione dei diritti umani

- Excursus storico sulle esperienze di difesa nonviolenta e forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta

- Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili

- Difesa civile non armata e nonviolenta e SCN

Si approfondirà il concetto di Patria e di difesa civile della Patria attraverso mezzi ed attività alternativi a quelli militari a partire dai principi costituzionali della solidarietà (art. 2 Cost.), dell’uguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.), del progresso materiale o spirituale della società (art. 4 Cost.), della promozione dello sviluppo della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della nazione (art. 9 Cost.) e della pace tra i popoli (art. 11 Cost.).

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Si presenteranno inoltre le attuali forme di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. Si potranno approfondire le tematiche relative alla “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, alla prevenzione della guerra e ai concetti di “peacekeeping” e “peacebuilding”. Nell'affrontare i temi suddetti, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. Alla modalità frontale sarà affiancata una metodologia euristica- tramite brainstorming, lavori di gruppo, discussione in plenaria- in modo da approfondire le conoscenze pregresse dei volontari rispetto a temi trattati, soprattutto i concetti di patria e difesa che rischiano oggi di essere svuotati di significato e il cui campo semantico è influenzato dai recenti mutamenti socio-culturali. Questa modalità permette di condividere saperi, ma anche di decostruire stereotipi e pre-concetti, riattribuendo valore e significato a questi temi alla luce dell’esperienza di servizio civile. Questo modulo verrà ripreso nella formazione che si terrà tra i 7° e il 9° mese di servizio.

1.4

La normativa vigente e la carta di impegno etico

La carta di impegno etico

Le norme attuali

Il formatore illustrerà gli obiettivi e i valori dell’esperienza di servizio civile espressi nella “Carta di impegno etico”. Verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema del servizio civile, nonché quelle di applicazione riguardanti l’ordinamento e le attività del servizio civile nazionale. In particolare si evidenzierà l’importanza della sottoscrizione della Carta di Impegno Etico da parte del legale rappresentante dell’Ente, che rappresenta l’impegno a rispettare i valori fondanti del scn.

2. “La cittadinanza attiva”. L’esperienza di SCN è esperienza civica, finalizzata alla tutela del bene comune, alla riscoperta della dimensione comunitaria, nonché delle responsabilità civiche di ciascuno. Tali moduli saranno ripresi tra il 7° e 9° mese per essere riletti alla luce dei mesi di servizio precedenti attraverso un approccio riflessivo.

2.1

La formazione civica

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Carta costituzionale

Gli organi costituzionali italiani (funzione, ruolo, rapporti)

La formazione civica consiste nell’approfondimento della conoscenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Carta costituzionale, che contengono i principi e le norme che sono alla base della civile convivenza e quadro di riferimento per i volontari quali cittadini attivi. Saranno analizzati funzione e ruolo degli organi costituzionali, in particolare l’iter legislativo. Questo modulo formativo aiuterà i volontari ad accrescere le competenze civiche e sociali indispensabili per vivere come cittadini attivi, parte integrante di un corpo sociale e istituzionale in continua crescita e trasformazione.

2.2

Le forme di cittadinanza

Concetto di cittadinanza attiva o condivisione di conoscenze ed esperienze; o Concetto di cittadinanza planetaria

Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo

Ruolo del volontario in servizio civile nella società

Il ruolo di ANTENNA: l’informazione critica e dal basso come forma di

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cittadinanza attiva

Il formatore illustrerà ai volontari le forme di partecipazione, individuali e collettive, che ogni cittadino può attuare in un’ottica di cittadinanza attiva. Saranno proposte ai volontari esperienze pregresse di cittadinanza attiva e saranno forniti gli strumenti utili alla loro stessa attivazione: uno di questi è l’uso dell’informazione alternativa, dal basso, con cui potranno condividere la propria esperienza di servizi civile, portando alla luce criticità del territorio di servizio e le possibili soluzioni. Si allargherà inoltre la riflessione al più ampio concetto di cittadinanza planetaria, cercando di sviluppare nei volontari un approccio “glocale” alle problematiche sociali: è necessario agire a livello locale in modo adeguato per rispondere ai bisogni della comunità, ma con uno sguardo che si allarga a livello mondiale, consapevoli della complessità che caratterizza la società globalizzata. Questo modulo verrà ripreso nella formazione che si terrà tra i 7° e il 9° mese di servizio.

2.3

La protezione civile

Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile

Concetto di rischio: P x V x E

Il metodo Augustus

Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni

Collegato al tema della difesa della Patria, in quanto risponde all’articolo 52 della Costituzione (tutela dell'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni o pericoli legati a calamità naturali), il modulo sulla protezione civile partirà dall’importanza della tutela e della valorizzazione dell’ambiente e del territorio, considerati come il substrato necessario delle attività umane. Si mostrerà l’azione della protezione civile attraverso la previsione e prevenzione dei rischi, l’intervento in emergenza e la ricostruzione post emergenza. Si sottolineerà il rapporto tra prevenzione e tutela, ambiente e legalità, ricostruzione e legalità. Infine, si illustreranno le norme di comportamento da seguire nella gestione delle emergenze.

2.4

La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

Elezioni per i rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in servizio civile

Consulta Nazionale per il Servizio civile

Ai volontari in servizio civile verrà presentata la possibilità di partecipare e di candidarsi alle elezioni per i rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in servizio civile come una delle forme di partecipazione e cittadinanza attiva presentate nei moduli precedenti. Verranno illustrati funzionamento ed importanza della rappresentanza dei volontari attraverso l’intervento di ex volontari, rappresentanti in carica o di delegati regionali.

3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile” I seguenti moduli saranno affrontati nei primi mesi del servizio civile. Essi infatti presentano i vari soggetti – enti, UNSC, OLP, RLEA - che compongono il sistema del servizio civile, le relazioni stesse tra questi soggetti e la disciplina che regola queste relazioni. IL progetto rappresenta uno “spazio” condiviso.

3.1

Presentazione dell’Ente

Approfondimenti rispetto alla storia, i valori, la mission dell’Ente;

Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi;

L’intervento sociale dell’ente o Modus operandi

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o Ambiti e tipologie d’intervento o Beneficiari o Il progetto di servizio civile

- I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause: o La differenza tra condividere e prestare un servizio o Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova o La società del gratuito

La presentazione dell’ente avviene attraverso la visita di una realtà di accoglienza dell’associazione o attraverso la testimonianza di uno dei suoi rappresentanti. Un membro dell’ente presenta l’associazione, soffermandosi sulla storia, sulla mission e i valori, sulle modalità organizzative, affinché i volontari siano in grado di comprenderne le modalità di intervento. Si cercheranno di toccare i diversi ambiti di intervento, con particolare attenzione per quelli che coinvolgono i progetti in servizio civile. Infine, si approfondiranno i fondamenti alla base dell’ attività dell’Associazione, ovvero la condivisione diretta con gli “ultimi”- con chi è emarginato e versa in situazioni di grave disagio- e la rimozione delle cause che generano l’ingiustizia e i conflitti sociali.

3.2

Il lavoro per progetti

Metodologia della progettazione: o dal rilevamento del bisogno e della domanda, alla valutazione dei

risultati attesi; o Monitoraggio e valutazione di esito, efficacia ed efficienza del

progetto;

- Valutazione della formazione;

L’obiettivo del modulo è di rendere partecipi i volontari del processo di progettazione, presentandone le varie fasi dall’ideazione, al rilevamento del bisogno presente nel territorio, alla formulazione di obiettivi e attività che rispondano a tale bisogno. Si presenterà quindi ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici. I volontari in servizio civile sono parte integrante del progetto e il loro buon coinvolgimento è un elemento essenziale per la buona riuscita dello stesso e per la loro crescita personale. Per la buona gestione del progetto è importante anche che i volontari conoscano le figure professionali coinvolte e i loro ruoli affinchè si possano raggiungere gli obiettivi previsti. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie in itinere. Alla fine del corso formativo si effettua il monitoraggio della formazione attraverso i moduli previsti dal Sistema di monitoraggio accreditato dall’Ente e una verifica più approfondita in plenaria, al fine di fare emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia della proposta formativa.

3.3

L’organizzazione del servizio civile e delle sue figure

- Il Sistema di servizio civile: UNSC, Enti di scn, Regioni e province autonome;

- Figure che operano nel progetto: OLP, RLEA, altre figure professionali coinvolte nei progetti;

Il modulo approfondisce “il sistema del servizio civile” in tutte le sue parti- gli enti di SCN, l’UNSC, le Regioni e le Province autonome- e le relazioni tra le stesse: è

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fondamentale infatti cogliere il contesto relazionale in cui si inserisce il servizio civile, che coinvolge appunto soggetti diversi. Il raggiungimento degli obiettivi del progetto inoltre è riconducibile anche alle figure che operano al suo interno, pertanto la conoscenze di queste figure, del loro ruolo e della loro interazione è fondamentale.

3.4

Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale

Ruolo del volontario

Diritti e doveri del volontario in servizio civile

In tale modulo verrà presentato e illustrato ai volontari il “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizi civile nazionale” (DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche) in tutti i suoi punti. Nel corso del modulo il volontario acquisisce consapevolezza sulle proprie responsabilità, in quanto la sua esperienza non è solo individuale, ma pubblica.

3.5

Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

La comunicazione e i suoi elementi costitutivi (contesto, emittente, messaggio, canale, destinatario)

Elementi di comunicazione nonviolenta

La comunicazione nel gruppo

Il conflitto come strumento di autoregolazione dei gruppi

Gestione nonviolenta dei conflitti

In questo modulo formativo verrà affrontata una parte teorica rispetto alla formazione del processo di comunicazione e verranno quindi illustrati i concetti basilari (contesto, emittente, messaggio, canale, destinatario) per permettere ai volontari di comprendere al meglio l’argomento trattato. Poiché il servizio si svolge in un contesto di gruppo, in cooperazione con operatori ed altri volontari, i volontari verranno guidati nella comprensione dell’importanza della comunicazione all’interno di un gruppo e di come si possa lavorare in gruppo comunicando in maniera positiva ed efficace ai fini degli obiettivi preposti. Spesso, infatti, il gruppo può diventare il luogo in cui si verificano i conflitti e le incomprensioni proprio per un difetto di comunicazione tra i membri. Il formatore accompagnerà i volontari nella comprensione delle dinamiche legate all’insorgere dei conflitti, dell’interazione con altri soggetti e della loro risoluzione in modo costruttivo. Aiuterà a considerare il conflitto come opportunità e risorsa, come strumento per l’apprendimento e l’autoregolazione dei gruppi.

34) Durata:

Moduli formativi

Quando Ore lezioni frontali

40%

Ore dinamiche non form.

60%

Totale ore

L’identità del gruppo in formazione e patto formativo

All’avvio del

servizio 0 4 4

Presentazione dell’Ente All’avvio del

servizio 2 0 2

Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (diritti e doveri)

All’avvio del

2 0 2

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servizio

Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà

Tra 3° e 4° mese 1 2 3

Il dovere di difesa della patria – difesa civile non armata e nonviolenta

Tra 3° e 4° mese

Rireso Tra 7° e 9°

2 5 7

Il lavoro per progetti Tra 3° e 4° mese

1 2 3

L’organizzazione del servizio civile e le sue figure

Tra 3° e 4° 2 0 2

La normativa vigente e la carta di impegno etico

Tra 3° e 4° mese

1 1 2

La formazione civica Tra 3° e 4° mese

2 1 3

Le forme di cittadinanza Tra 3° e 4° mese

Ripreso

tra 7° e 9°

2 6 8

La protezione civile Tra 3° e 4° mese

1 1 2

La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

Tra 3° e 4° mese

2 0 2

Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

Tra 3° e 4° mese

0 4 4

TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE 18 26 44

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi:

a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU)

b) Centro Diurno “Il Girasole”, via Tirso n. 12 -07037- Sorso (SS)

36) Modalità di attuazione:

In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente e esterni .

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37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

NOME E COGNOME LUOGO DI NASCITA

DATA DI NASCITA

CODICE FISCALE

ANTONELLO SPANU SASSARI 30/04/1972 SPNNNL72D30I452S

ANNA LISA SPANU SASSARI 24/07/1982 SPNNLS72L64I452R

DANIELA MONTI SASSARI 29/09/1972 MNTDNL72P66I452T

ELISABETTA CHESSA SASSARI 07/09/1984 CHSLBT84P47I452Y

VITO FIORE SASSARI 06709/1985 FRIVTI85P06I452F

SOLDATI ROBERTO RIMINI (RN) 26/04/1948 SLDRRT48D26H294P

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Cognome nome

Competenze specifiche Modulo svolto

SPANU ANTONELLO

Responsabile Centro Diurno per portatori di handicap; competenze relazionali, organizzative e gestionali con minori e adulti. Coordinatore e promotore di piani di intervento sociali.

Modulo 4: Il centro diurno Modulo 7: Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei servizi del territorio che intervengono nell’ambito della disabilità Modulo 8: La normativa sulla disabilità Modulo 10 e 16: Il progetto “Al passo dei piccoli”

SPANU ANNA LISA

Operatore socio sanitario dal 2009 ad oggi. Ha lavorato per diversi anni come operatore in strutture per disabili. Ha partecipato all’animazione di attività educative con i giovani.

Modulo 13: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “Al passo dei piccoli” Modulo 11: Strumenti per la programmazione e gestione di attività di sensibilizzazione

MONTI DANIELA

Laurea in Pedagogia, esperienza lavorativa pluriennale nell’ambito dell’handicap, esperienza pluriennale nelle relazioni di aiuto.

Modulo 3 e 15: La relazione d’aiuto Modulo 5: Approfondimento sul tema della disabilità fisica o psichica Modulo 14: Modulo di approfondimento sul tema della disabilità

CHESSA Esperienza di Servizio Civile Modulo 1: Presentazione delle

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ELISABETTA con soggetti disabili. Educatore presso un centro diurno per disabili, ha partecipato all’organizzazione di attività educative per giovani.

progettualità dell’ente Modulo 9: Il lavoro d’equipe nel progetto “Al passo dei piccoli” Modulo 12: La relazione d’aiuto a partire dalla testimonianza di esperti Modulo 6: Ruolo del volontario in servizio civile

SOLDATI ROBERTO

Laureato in ingegneria elettronica, ha frequentato il corso per Responsabile della Prevenzione e Protezione. Dal 2009 è il Responsabile per la sicurezza per l’ente Comunità Papa Giovanni XXIII, con il compito di organizzare la formazione dei dipendenti e dei volontari, e sovrintendere all’organizzazione delle squadre di primo soccorso e antincendio.

Modulo 2: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile

VEDI ALLEGATI

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, prevede una serie di incontri periodici fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio, al fine di fornire ai volontari le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto. Come previsto dal sistema di formazione accreditato dall’ente, 52 ore di formazione specifica saranno realizzate entro il 3° mese di servizio, le restanti 22 ore tra il 4° e il 9° mese. E’ vero infatti che la formazione specifica fornisce gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare al meglio le attività e pertanto è importante che venga realizzata all’inizio del servizio. Si ritiene, tuttavia, qualificante riprendere alcune tematiche già trattate nei primi tre mesi di servizio anche successivamente, proprio perché l’esperienza di servizio civile è un imparare facendo, e pertanto richiede una costante riflessione sull’azione. Riflessione che dovrebbe essere garantita dall’OLP, in quanto “maestro”, ma che è opportuno sia sviluppata in contesti formativi ad hoc, anche oltre il 3° mese, che vanno ad integrare e rinforzare il bagaglio di competenze acquisito all’inizio. Questo permetterebbe di approfondire alcune tematica alla luce dell’esperienza maturata dai volontari, con una maggiore consapevolezza da parte di quest’ultimi. La metodologia adottata è quella partecipativa in quanto favorisce il coinvolgimento diretto dei volontari, rendendoli protagonisti e co- costruttori del percorso formativo: la

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formazione infatti favorisce la condivisione all’interno del gruppo formativo di conoscenze pregresse, esperienze e riflessioni personali nonché la decostruzione di stereotipi e pregiudizi, al fine di sviluppare nei volontari un certo approccio critico. Si tratta di una metodologia che alterna momenti di lezione frontale a dinamiche non formali, quali:

- Discussione in piccoli gruppi, guidata da un facilitatore;

Training nonviolenti, simulazioni, giochi di ruolo, attribuzione di responsabilità nel processo formativo;

Dibattiti, brainstorming, lavoro di gruppo, elaborazione di report ed articoli;

Cineforum;

Teatro dell’oppresso (TDO);

Incontri con realtà formative outdoor, utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne agli enti ed offerte dal territorio;

Verifiche periodiche. Infine la formazione specifica rappresenta per i volontari uno spazio privilegiato in cui acquisire strumenti per rileggere, analizzare, rielaborare l’esperienza di servizio civile, operando costantemente- con il supporto di formatori e degli OLP- un’ autoriflessione costante sul proprio servizio.

40) Contenuti della formazione:

I contenuti della formazione specifica riguardano, l’apprendimento di nozioni e competenze necessarie allo svolgimento del servizio nell’ambito specifico previsto dal progetto, ovvero la disabilità. Modulo 1: Presentazione delle progettualità dell’ente

presentazione delle realtà dell’ente presenti sul territorio, con particolare attenzione alle strutture a progetto;

approfondimento dell’ambito di intervento e delle modalità di intervento dell’ente sul territorio

visita ad alcune realtà dell’ente Modulo 2: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile

- Presentazione della legge quadro 81/08 relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro;

- informativa dei rischi connessi allo svolgimento alle attività pratiche in cui sono impegnati i volontari, e alle possibili interferenze con altre attività che si svolgono in contemporanea nello stesso luogo;

- Misure di prevenzione e di emergenza previste, in relazione alle attività del volontario e alle possibili interferenze tra queste e le altre attività che si svolgono in contemporanea.

Modulo 3: La relazione d’aiuto

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Elementi generali ed introduttivi;

Il rapporto “aiutante-aiutato”;

Le principali fasi della relazione di aiuto;

La fiducia;

Le difese all’interno della relazione di aiuto;

Presa in carico della persona aiutata;

Comunicazione, ascolto ed empatia;

Le dinamiche emotivo-affettive nella relazione d’aiuto;

Gestione della rabbia e dell’aggressività; Modulo 4: Il centro diurno

Storia dei centri diurni dell’ente;

Normativa e gestione della struttura;

Il contributo del centro diurno nell’ambito specifico del progetto Modulo 5: Approfondimento sul tema della disabilità fisica o psichica

Il vissuto psicologico della persona con handicap

Le principali forme di handicap psichico

Aspetti generali dei disturbi mentali:

Le psicopatologie secondo il DSM IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali);

I sistemi diagnostici;

I metodi di accertamento: la valutazione psicodinamica, il colloquio clinico, esami medici e psichiatrici, i test mentali;

Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative Modulo 6: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “Al passo dei piccoli”

Il ruolo del volontario nel progetto;

La relazione con i destinatari del progetto;

L’inserimento del volontario nel lavoro d’equipe;

L’attività del volontario ricondotta agli obiettivi del progetto, con attenzione sul COME si fanno le cose.

Modulo 7: Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei servizi del territorio che intervengono nell’ambito della disabilità:

descrizione del contesto economico, sociale in cui si attua il progetto e lettura dei bisogni del territorio;

conflittualità sociali presenti nel contesto territoriale;

strumenti per leggere il contesto territoriale di riferimento a partire dalle attività realizzate dal progetto;

descrizione dei servizi o associazioni che intervengono nell’ambito della disabilità con particolare attenzione ai bisogni specifici a cui risponde il progetto;

il lavoro di rete con i servizi e altre associazioni che intervengono nell’ambito della disabilità

Modulo 8: La normativa sulla disabilità

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Analisi della normativa del territorio sul tema della disabilità

Analisi dei bisogni del territorio e delle risposte normative

Applicazione delle normative e criticità Modulo 9: Il lavoro d’equipe nel progetto “Al passo dei piccoli”

Dinamiche del lavoro di gruppo

Strategie di comunicazione nel gruppo

Attuazione delle nozioni teoriche nel contesto del progetto “Al passo dei piccoli”

Modulo 10: Il progetto “Al passo dei piccoli” Verifica, valutazione ed analisi di:

Obiettivi e attività del progetto;

Risposta del progetto alle necessità del territorio

Inserimento del volontario nel progetto

Necessità formativa del volontario Modulo 11: Strumenti per la programmazione e gestione di attività di sensibilizzazione:

Finalità e senso delle attività di sensibilizzazione del progetto “Al passo dei piccoli”

Strumenti operativi per progettare, programmare e realizzare le attività di sensibilizzazione;

Momento laboratoriale in cui progettare un’attività di sensibilizzazione (legata all’ambito del progetto)

Modulo 12: La relazione d’aiuto a partire dalla testimonianza di esperti

ripresa di alcuni concetti fondamentali della relazione d’aiuto

analisi delle particolari situazioni legate al progetto “Al passo dei piccoli”

racconto di esperienze concrete legate alla relazione con le persone disabili

Modulo 13: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “Al passo dei piccoli”

Il ruolo del volontario nel progetto e grado di inserimento

La relazione con i destinatari del progetto;

Il ruolo del volontario nel lavoro d’equipe;

L’attività di competenza del volontario ricondotta agli obiettivi del progetto, con attenzione sul COME si fanno le cose.

Modulo 14: Modulo di approfondimento sul tema della disabilità

Dimensioni relazionali della persona con disabilità

Tecniche di comunicazione aumentativa e facilitata

Tecniche di accadimento e fondamenti delle tecniche fisioterapiche Modulo 15: La relazione d’aiuto

L’attuazione pratica delle nozioni teoriche sulla relazione d’aiuto;

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Analisi delle relazioni d’aiuto vissute dal volontario all’interno del progetto “Al passo dei piccoli”: riflessione e confronto su situazioni concrete;

Analisi del vissuto del volontario circa la relazione aiutante/aiutato attraverso la mediazione di OLP e operatori

Modulo 16: Il progetto “Al passo dei piccoli”

Competenze intermedie del volontario

Andamento del progetto

Grado di soddisfacimento delle necessità formative del volontario e valutazione della formazione specifica

41) Durata:

Modulo formativo Quando Durata

Modulo 1: Presentazione delle progettualità dell’ente

Primo mese 3 h

Modulo 2: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile

Primo mese 8 h

Modulo 3: La relazione d’aiuto Primo mese 8 h

Modulo 4: Il centro diurno Secondo mese 3 h

Modulo 5:Approfondimento di aree specifiche a seconda dell’ambito del progetto

Secondo mese 6 h

Modulo 6: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “Al passo dei piccoli”

Secondo mese 3 h

Modulo 7: Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei servizi del territorio che intervengono nell’ambito della disabilità

Secondo mese 6 h

Modulo 8 : La normativa sulla disabilità Terzo mese 4 h

Modulo 9: Il lavoro d’equipe nel progetto “Al passo dei piccoli”

Terzo mese 4 h

Modulo 10: Il progetto “Al passo dei piccoli”

Terzo mese 4 h

Modulo 11: Strumenti per la programmazione e gestione di attività di sensibilizzazione

Terzo mese 3 h

Modulo 12: La relazione d’aiuto a partire dalla testimonianza di esperti

Quinto mese 4h

Modulo 13: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “Al passo dei piccoli”

Sesto mese 3 h

Modulo 14: approfondimento a seconda della tematica del progetto

Settimo mese 3 h

Modulo 15: La relazione d’aiuto Ottavo mese 8 h

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Modulo 16: Il progetto “Al passo dei piccoli”

Nono mese 4 h

DURATA TOTALE FORMAZIONE: 74 ORE

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento.

Data 29 LUGLIO 2014

Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente NICOLA LAPENTA