Scheda editoriale Il porto di Catania antica
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Il libro:
A Catania, terza colonia calcidese della Sicilia greca, i processi di formazione e trasformazione di tipo naturale e culturale che hanno interessato, a più livelli, la topografia marittima sono il prodotto dei mutamenti legati inevitabilmente alle caratteristiche vulcaniche dell’area – in particolare alle eruzioni laviche dell’Etna – da una parte, alle esigenze funzionali di organizzazione e sfruttamento degli spazi costieri operate dall’uomo, dall’altra. Questo lavoro, alla luce dei contributi recentemente emersi sia sul fronte archeologico che su quello vulcanologico, riconsidera il “problema porto” attraverso un approccio interdisciplinare dove insieme alle fonti scritte archeologiche e monumentali, vengono valutati dati geomorfologici, paleoidrografici, cartografici, meteo-marini e portolanici. L’analisi di questi dati, considerati in relazione alle esigenze logistiche militari e mercantili di Catania, contribuisce a far luce su alcuni problemi cruciali di topografia antica e permette di avanzare nuove ipotesi sulle funzionalità specifiche del complesso portuale catanese dall’età greco-arcaica all’età tardo-romana.
Gli autori: Elena Flavia Castagnino Berlinghieri è docente di “Urbanistica del Mondo Antico”, Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali, presso la sede di Siracusa dell’Università degli Studi di Catania Carmelo Monaco è professore Ordinario di Geologia Strutturale, Dipartimento Scienze Geologiche presso l’Università degli Studi di Catania
Il sistema portuale di Catania antica. Studi interdisciplinari di geo-archeologia marittima
di
ELENA FLAVIA CASTAGNINO BERLINGHIERI, CARMELO MONACO
con INTRODUZIONE di Nicholas Flemming
(coedizione Fabrizio Serra, in Archeologia Maritima Mediterranea, Papers, III,
& LapiS editore, in Collana dipietra, Pisa-Roma, 2008)
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La coedizione/gli editori: Fabrizio Serra Editore. La collana Archeologia Maritima Mediterranea, è diretta da Roberto Petriaggi
LapiS editore. La collana dipietra, è diretta da Francesco Mannuccia La Sicilia è straordinariamente ricca di materiali lapidei e l’associazione culturale lapiS nasce proprio per valorizzare, attraverso iniziative di varia natura, l’universo litico dell’isola in tutte le sue accezioni. lapiS si propone di promuovere gli studi sulla pietra siciliana nelle sue molteplici varietà, nella poliedricità del suo utilizzo e nella diversità delle problematiche legate alla sua lavorazione, dall’estrazione in cava sino all’impiego strutturale o decorativo. A tale scopo è stato varato un progetto editoriale di grande prestigio, la collana
dipietra, che vede la nascita di un apposito marchio editoriale per accogliere volumi attinenti ad aree tematiche diverse: dall’archeologia al restauro, dalla storia dell’architettura al design, dalla caratterizzazione petrografica alle tecniche di estrazione, dalla fotografia ai versi poetici ispirati dall’intrinseca bellezza di questi litotipi. È stato scelto come logo della collana il mito della Medusa – l’orribile Gorgone dallo sguardo pietrificante – sintetizzato dai sicelioti nel V sec. a.C. nell’icona della celeberrima metopa di Selinunte, e restituitaci dalla rappresentazione ottocentesca lasciataci dai due giovani scopritori inglesi.