sceneggiatura "e io ti seguo"

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icarowebfilm e io ti seguo sceneggiatura Maurizio Fiume collaborazione Stefano Muti consulenza giornalistica Nello Cozzolino Versione del 15 dicembre 2001 da edizione

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sceneggaitura di Maurizio Fiume

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icarowebfilm

e io ti seguo

sceneggiatura Maurizio Fiume

collaborazione Stefano Muti

consulenza giornalistica Nello Cozzolino

Versione del 15 dicembre 2001 da edizione

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I PERSONAGGI E I FATTI QUI NARRATI

SONO IMMAGINARI

CALATI IN UN’EPOCA STORICA IMPRECISATA

E’ AUTENTICA INVECE

LA REALTA SOCIALE E AMBIENTALE

CHE LI PRODUCE

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SCENA 1

PORTICI BAGNO ARTURO. ESTERNO. MATTINA 1969

F.C: Grida di ragazzi che giocano a pallavolo per tutta la scena.

Sotto due ombrelloni colorati, su delle sedie a sdr aio vicine, sono sedute due coppie di quarantenni; una bambina piccola gioca con la sabbia vicino a loro , a pochi metri, una biciclettina rossa.

Un pallone da pallavolo ruzzola fino ad arrivare ai piedi della bambina, che lo afferra.

F.C: Voci di bambini: Tira… tiracela…

La bambina tiene la palla tra le mani e guarda vers o i grandi, senza sapere che fare.

MOGLIE DI MICHELE DANIELA… tira… tirala.

DANIELA lancia la palla verso una delle coppie.

Michele l’afferra al volo e la lancia con decisione . MICHELE …di giocare non si stancano mai! Facessero lo stesso per lo studio!

La moglie, seduta accanto a lui, interrompe la lett ura di COSMOPOLITAN, lascia scivolare gli occhiali con la catenina sul petto e si rivolge alla coppia di amic i:

MOGLIE DI MICHELE Da grande dice che vuole andare alle Olimpiadi: vuole diventare un giocatore professionista!

L’altra donna sta spalmando l’abbronzante sulla sch iena del marito.

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MOGLIE 2° UOMO Sì... figuriamoci... sai come sono i ragazzi! 2° UOMO Io che ne ho già cresciuti due ho imparato: mandalo in palestra da un vero allenatore: vedrai come gli passa subito!

Il 1° UOMO lo osserva interessato, poi si concentra sulla partita.

Lungo la parte superiore della rete di pallavolo ma ni di ragazzini inseguono le evoluzioni velocissime della palla.

MICHELE Hai ragione! Ci manca solo un giocatore in famiglia. Lui deve fare il commercialista! F.C: 2° UOMO Fai così, senti a me: mandalo subito in Palestra da Gianni, vedrai … nel giro di qualche mese si è scocciato della pallavolo. Poi, appena si iscrive all’università, mandalo al mio studio, che ne faccio un vero professionista!

Lungo la rete di pallavolo le mani dei ragazzini si affannano a intercettare la palla, su tutti un raga zzo con occhialini cerchiati salta per schiacciare la p alla, e lo vediamo con tutta la sua grinta.

La palla cade sulla sabbia, producendo un rumore so rdo seguito da un fischio.

DISSOLVENZA AL BIANCO

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55SCENA 2

STRADE. TORRE ANNUNZIATA. ESTERNO. GIORNO.

ASSOLVENZA AL BIANCO

F.C: Il fischio sottile continua, segue un rumore sordo (come quello prodotto dal rimbalzo della palla )

Il capitano Starace avanza deciso verso un’Alfasud crivellata di colpi, dietro di lui un giovane con occhiali cerchiati: è Giancarlo.

Due poliziotti fanno allontanare i curiosi, per permettere ai due di vedere.

Sullo sfondo, un poliziotto lavora intorno all’auto : prende misure e rilievi d’uso.

F.C: Mormorio della gente.

Una ragazza bruna si dispera, vorrebbe correre vers o l’auto, ma è trattenuta da tre donne che cercano di calmarla. Giancarlo si ferma per rivolgere il suo s guardo verso di lei.

F.C: STARACE Ecco… come vedi… Si sono divertiti… devono essere stati almeno due…

Una mano penzolante sul quale scorre un rivolo di s angue. La M.d.p. lentamente CARRELLA INDIETRO e scopre il corpo esanime di un trentenne. E’ riverso sul sedile di g uida; capo all’indietro e bocca aperta dalla quale cola d el sangue. Il petto e il cranio sono martoriati da col pi di mitra.

Giancarlo fa qualche passo indietro e un istante do po si trova nuovamente alle spalle degli agenti. Cerca di non mostrare il senso di disgusto che la vista di quel corpo trucidato gli infonde. Quindi, rivolgendosi ad uno degli agenti:

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GIANCARLO Un telefono?

L’agente gli indica un bar all’angolo della strada.

In lontananza l’insegna di un BAR di periferia.

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SCENA 3

TORRE ANNUNZIATA. BAR. INTERNO. GIORNO.

Toilette Una porta vista dall’interno si apre ed entra Gianc arlo che si precipita verso il lavandino. Vi si piega so pra e vomita. Giancarlo apre il rubinetto e pulisce il lavandino con il getto d’acqua. Si asciuga il mento. Il volto di GIANCARLO è riflesso nello specchio: ha un pessimo aspetto, peggiorato da un sorriso ironico.

GIANCARLO E tu vorresti fare il giornalista ?!

GIANCARLO si bagna i polsi e li strofina tra loro.

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SCENA 4

CELLA POGGIOREALE. INTERNO. NOTTE.

Una sottile lama di luce lunare entra filtrata dall e sbarre della finestra di una cella, disegnando a te rra un reticolo. Si intuisce un ambiente angusto; a lato c ’è un letto a castello. Sul letto in basso un uomo è supi no. Ora l’uomo cammina nella cella, su e giù intorno al reticolato di luce. Si blocca: sistema delle stoviglie su un lavabo in un angolo, aggiusta le lenzuola del letto, spazza la c ella. Una sedia è al centro del reticolo tracciato dall’o mbra delle sbarre. L’uomo vi si siede. La luce ora gli illumina solo una parte del volto. E’ un uomo sui quarant’anni, bruno, lineamenti duri, scolpiti. Lo sguardo è fisso davanti a sé: ci osserva. Inizia a parlare come se fosse in un tribunale.

UOMO Nando Cataldo, nato a Torre Annunziata, il 10 Agosto 1962, abitante a Torre Annunziata, Vicolo dei puverielli a pruvulera. Sono entrato nell’organizzazione all’età di 13 anni fino a diventare il braccio destro di don Valentino, il Capo.

L’ombra del reticolo sul pavimento si sovrappone lentamente al reticolo delle sbarre della finestra: conquistiamo l’esterno. La luce bianca della luna desatura ogni cosa.

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SCENA 5

TERRAZZA POSILLIPO. ESTERNO. NOTTE.

Sopra la scogliera di Posillipo, argentata dalla lu ce lunare, spicca una villa illuminata a giorno con un a terrazza a strapiombo sul mare.

Su questa terrazza, intorno ad una lunga tavola, si edono una dozzina di persone, servite da uno stuolo di camerieri indaffarati ed efficienti .

I commensali sono 7 uomini, non più giovani, accompagnati da 5 raffinate ragazze. Quello che siede a capotavola, si alza, chiede attenzione e propone un brindisi.

UOMO Signore e signori attenzione. Signori, attenzione. Voglio brindare al nostro amico Dario che proprio qui, su questa terrazza, tre anni fa ebbe la geniale idea di richiamare l’attenzione nazionale sulla questione giustizia a Napoli, impiantando il processo al presentatore e portando così l’interesse dei media su tutti noi di Castelcapuano. So che molti dei migliori magistrati che lavorano a questo processo, stanno per coronare la loro carriera con l’assegnazione di incarichi prestigiosi.

L’uomo alza il calice e tutti all’unisono alzandosi in piedi brindando ciascuno con i commensali vicini.

UOMO Sappiamo tutti che nulla, di tutto questo, sarebbe mai stato possibile senza l’intuizione di Dario.

Alla fine, un applauso a Dario che, visibilmente commosso, ringrazia con un cenno della testa.

Dal gruppo dei commensali, si staccano due uomini c he parlando si allontanano dal gruppo.

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Uno è Santilli; quarantenne elegante ma sobrio, giornalista de IL MATTINO di Napoli, l’altro è un Funzionario, sulla cinquantina, occhi e capelli scu ri come i baffi, leggermente in carne, un tipo un pò arruffato.

FUNZIONARIO Lo conosci… quel ragazzo che scrive di Torre Annunziata… Gian…Luigi, Gianluca…

SANTILLI Ma chi… GIANCARLO? FUNZIONARIO Sì, sì proprio lui.

Il Funzionario annuisce. Si appoggia alla balaustra dando le spalle al mare.

Un terzo uomo si avvicina ai due che interrompono l a loro conversazione.

Il Funzionario, intuendo la possibile domanda dell’ uomo.

FUNZIONARIO Quella cosa è risolta… La prossima settimana la giunta dovrebbe deliberare.

L’uomo stringe il braccio del Funzionario, che gli sorride.

Santilli si accende una sigaretta.

FUNZIONARIO Non va.

SANTILLI (Dubbioso) Effettivamente ... ultimamente, sta cominciando ad esagerare un pochino. FUNZIONARIO Se ne è parlato a lungo anche con gli altri… in sezione… a Torre.

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Secondo me a Napoli darebbe meno fastidio.

Santilli continua a fissare le colline che degrada no veloci verso il mare. Si leva gli occhiali e si str ofina le palpebre.

Lungo la costa, una strada asfaltata disegna un ser pente d’argento.

F.C: Rumore di auto… … …

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SCENA 6

TENUTA NUVOLETTA. ESTERNO/INTERNO.SERA.

F.C: Rumore di auto.

In un ampio spiazzo in mezzo alla campagna, illumin ato dalla luna, arriva una auto scura: scendono persona ggi ben vestiti e dal fare sicuro, CATALDO, Balduccio, Luigi Baccante detto Maurizio e il loro autista Bucachiov

Lo spiazzo si apre davanti alla villa dei NUVOLETTA .

Sulla soglia di casa, ANGELO NUVOLETTA, con la sua vestaglia di seta rossa , saluta e bacia tutti gli uomini, prima che entrino in casa.

F.C. CATALDO Quella sera ci fu una riunione, a Marano, alla tenuta dei NUVOLETTA. C’era il capo della Nuova Famiglia, il fratello Lorenzo e il suo braccio destro, Maurizio.

Su divani disposti a ferro di cavallo, siedono gli invitati alla riunione: Marcuccio, Balduccio e CATA LDO.

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SCENA 7

CASTELLAMMARE. IL MATTINO. INTERNO. GIORNO.

Alla scrivania al centro della redazione è seduto i l Caporedattore, che parla con una persona in piedi, Tonino. Entra GIANCARLO e si avvicina ai due. Dopo aver salutato il signore in piedi. GIANCARLO si fruga nelle tasche e tira fuori delle foto che porge al Caporedattore.

GIANCARLO Ah… queste le ho avute dalla polizia.

Il capo neanche le guarda. GIANCARLO con le dita della mano destra si gratta la nuca.

GIANCARLO Pare che si tratti di una rappresaglia di un certo Clan degli ALFIERI contro l’Organizzazione di Raffaele Cutolo

CAPOREDATTORE Sono notizie che ti ha dato Starace?

GIANCARLO annuisce. CAPOREDATTORE Ma del Clan degli ALFIERI tu non sai nulla?!

GIANCARLO scuote la testa.

Il caporedattore rivolge il suo sguardo verso la pe rsona in piedi.

CAPOREDATTORE Tonì… questo è il nostro nuovo acquisto: GIANCARLO.

GIANCARLO e Tonino si stringono la mano.

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Il Caporedattore guarda GIANCARLO e indica Tonino c on l’indice destro.

CAPOREDATTORE Se ti serve qualcosa e io non ci sono… rivolgiti pure a lui.

Il telefono del caporedattore squilla, l’uomo affer ra la cornetta.

GIANCARLO e Tonino continuano a parlare.

CAPOREDATTORE No… assolutamente… Quando? Domenica… sì… manderemo qualcuno… Grazie.

Il caporedattore, interrompendo la conversazione de i due. CAPOREDATTORE Giancà… vuoi andare tu alla gara di Go-kart al porto… Domenica ?

GIANCARLO annuisce.

Il caporedattore esamina le foto, ne sceglie una ch e fa vedere a Tonino il quale annuisce e la porge a Gian carlo.

CAPOREDATTORE Oltre questo omicidio ci sono altre notizie?

GIANCARLO No niente d’importante… la protesta di un gruppo di terremotati al comune, uno sciopero dell’Istituto Professionale….

Il caporedattore interrompendolo. CAPOREDATTORE

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Va bé, le solite cose… scrivimi solo il pezzo sull’omicidio… 40 righe. Ah se hai bisogno di altre notizie chiama Salvatore Scarpa ... è il corrispondente Ansa a Torre del Greco, ed è molto disponibile.

GIANCARLO si appunta il nome di Scarpa sull’agenda e poi si allontana dalla scrivania.

GIANCARLO si volta avviandosi a scrivere il pezzo.

CAPOREDATTORE GIANCARLO… dimenticavo… Per tutto quel che riguarda Torre, puoi consultare anche il nostro archivio sulle vicende di questa zona è il migliore.

Il Caporedattore indica una porta, posta nell’angol o più remoto della Redazione.

Nell’angolo cala gradualmente l’oscurità.

DISSOLVENZA A NERO

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SCENA 8

CASTELLAMMARE. ARCHIVIO. INTERNO. SERA.

ASSOLVENZA

MUSICA

GIANCARLO è in piedi di fronte ad un enorme libreri a di faggio; centinaia di cassetti catalogati per anno, ordine alfabetico e argomento.

GIANCARLO apre uno dei cassetti all’altezza degli o cchi, si alza in punta di piedi, ci ficca la testa dentro . Lo richiude rumorosamente.

Scorre lungo i cassetti, sfiorandoli con la mano.

Improvvisamente si ferma e ne apre uno.

STACCO L’intero archivio è immerso nel buio, solo una picc ola luce illumina GIANCARLO.

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SCENA 9

CASTELLAMMARE. IL MATTINO. INTERNO. MATTINA.

GIANCARLO apre la porta a vetri della redazione. La donna delle pulizie gli va incontro.

DONNA Com’è che avete la chiave?

GIANCARLO, mentre cammina verso la sua scrivania se mpre occupata da mille carte:

GIANCARLO Avete ragione… non vi preoccupate… sono nuovo

La donna guarda il suo orologio da polso.

DONNA E si vede.

La donna va verso l’attaccapanni.

Prende il soprabito.

Si avvia verso la porta, poi si ferma e guarda GIAN CARLO, già immerso nella lettura.

GIANCARLO che si sente osservato, alza la testa ver so la donna.

GIANCARLO Che c’è?

DONNA Non so se posso lasciarvi solo!?

GIANCARLO Non vi poreoccupate: non rubo niente!

La donna si avvia verso la porta.

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DONNA Questa però lasciatela aperta.

STACCO GIANCARLO è ora nell’ARCHIVIO, si guarda attorno, n ota un cassettone di legno e si avvicina. Apre il primo cassetto: è uno schedario; sulle etichette ci sono dei numeri. Prende una cartella e la apre. Si gratta la nuca. Lancia un’occhiata alla scrivania del caporedattore : c’é una rubrica. Va verso la scrivania, afferra la rubrica, la sfogl ia. Poi torna allo schedario, prende la cartella e la t ira fuori. Sul frontespizio si legge chiaramente: Sinda co di T.A. STACCO Entra una ragazza sui trent’anni, bruna, alta e, co n l’aria un pò altezzosa, indicando una porta chiusa.

LELLA Neanche qua sta il Capo?

GIANCARLO interrompe il suo lavoro.

GIANCARLO E’ ..scusa…cosa hai detto?. Ero distratto.

LELLA E tu chi sei?

GIANCARLO si alza e, tendendo una mano:

GIANCARLO Ciao … io … sono GIANCARLO e collaboro al giornale. LELLA Un altro… E da chi sei raccomandato? Da un Socialista!?

GIANCARLO (Offeso) No di certo… non mi hanno assunto: mi pagano a pezzo!

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La ragazza, disinvolta, si siede sulla scrivania di GIANCARLO accavallando le gambe.

LELLA Non ci credo! Per lavorare in questo giornale o conosci “qualcuno” o stai fresco!

GIANCARLO si gratta la nuca.

GIANCARLO Beh … in realtà il caporedattore di Napoli è un amico di famiglia e ho chiesto a lui se mi faceva fare qualcosa ... LELLA Vedi … non c’erano dubbi lo sapevo! Ah … comunque io sono Lella … un’altra collaboratrice. Di che ti occupi? GIANCARLO Di Torre Annunziata.

Lella fa una smorfia.

LELLA Alla faccia … cert che chi’st’amico e famiglia e proprio n’amico! Ma tu non sei di Torre?

GIANCARLO la osserva incuriosito. GIANCARLO No, sono di Napoli, del Vomero.

LELLA Allora sei proprio pazzo! Di Torre per un po’ me ne sono occupata anch’io ma ora spero di essermene liberata. GIANCARLO Ma perché?

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LELLA Ma come ... Troppo sangue! Ma tu cosa sei un alieno: Oh stiamo parlando di Torre Annunziata.

GIANCARLO Per me, fino ad una settimana fa Torre Annunziata era solo un cartello sull’autostrada.

LELLA Allora stai fresco: non ce la farai mai. Qui si ammazzano ogni giorno. Vendette tra regolamenti tra Clan: sembra di stare a Chicago.

GIANCARLO si alza e inizia a rimettere a posto i fo gli e le cartelle sulla scrivania. Lella lo osserva.

LELLA Cosa stai facendo? GIANCARLO Cerco di documentarmi… così so cosa scrivere di Torre.

Lella scende dalla scrivania. LELLA Io intanto vedo di inventarmi qualcosa per farmi trasferire.

GIANCARLO la guarda perplesso. Lella, voltando le spalle a GIANCARLO, si avvia ver so la porta.

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SCENA 10

STRADE. NAPOLI. TORRE ANNUNZIATA. ESTERNO/INTERNO.

GIORNO.

Dall’alto, una MEHARI verde smeraldo, parte da Piazza Leonardo, al Vomero, si immette sulla tangenziale, imbocca la deviazione per l’autostrada Napoli-Saler no, arriva al Casello di Torre Annunziata.

E’ l’auto di GIANCARLO, che, mentre è in coda, rico nosce l’auto del suo amico Gianni Forte, che si muove, lentamente, in senso opposto. I due si affiancano e, sporgendosi l’uno verso l’al tro, si danno la mano.

GIANNI (ironico) Allora ti diverti a Torre? GIANCARLO (Ridendo) Eh… non ti dico.

I due ridono e iniziano lentamente a muoversi.

GIANNI Figurati… io ci abito da una vita. GIANCARLO Converrebbe scambiarci le case.

La MEHARI e l’auto di Gianni, si allontanano poco a poco, mentre i due continuano a parlarsi.

GIANNI Si così la mattina dormiamo un’ora di più… invece di passarla in macchina.

Le auto sono ormai distanti.

GIANCARLO (Gridando) A domani.

STACCO

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La MEHARI, si immette nelle strade di Torre.

Raggiunge il centro, entra nel cortile di un palazz o; parcheggia.

GIANCARLO scende dall’auto ed entra in un grande po rtone al lato del quale è evidente la scritta:

COMUNE

DI TORRE ANNUNZIATA.

GIANCARLO sale le scale di corsa ed entra in un uff icio senza bussare.

Sulla porta c’e scritto: UFFICIO STAMPA

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SCENA 11

TORRE ANNUNZIATA. IL GAZZETTINO DI TORRE. INTERNO G IORNO.

Il corrispondente dell’ ANSA a Torre Annunziata e direttore del mensile “Il Gazzettino di Torre” è un ragazzo poco più che trentenne, media altezza, magr o. Tore è seduto strappa il foglio dal fax e si va a s edere al tavolo, dove è seduto GIANCARLO. STACCO

TORE Quindi sei del Vomero!

GIANCARLO annuisce.

GIANCARLO E di Torre Annunziata non so nulla! TORE E cosa vuoi che ti dica? Per conoscere Torre Annunziata non basterebbe un’enciclopedia.

GIANCARLO Io mi accontento di cominciare a capire qualcosa ... con tutti questi omicidi… questa guerra tra Clan!

Tore si alza e si mette le mani in tasca.

TORE Ma sei proprio sicuro di voler sapere tutte queste cose?

GIANCARLO si alza, stizzito

GIANCARLO Ma insomma… Io sono venuto a Torre a fare il giornalista seriamente, mica per scherzo, se devo scrivere su Torre queste cose le devo sapere, o no?

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TORE Stai calmo, non ti incazzare Mo arrivi tu, dal Vomero e vuò capì tutto ?!

GIANCARLO Senti!

TORE No … sient’: tu che ti se mise n’capa: vuoi conoscere la verità su Torre?

GIANCARLO No… Io non voglio conoscere la verità, ma mi piacerebbe riuscire a scriverla!

GIANCARLO si siede, tirando un grosso sospiro.

TORE Giancà, io ho capito una cosa… qui il problema non è sapere ciò che uno vuol sapere … il problema è sapere cosa è il caso di non sapere.

Tore si avvicina a GIANCARLO, che ha l’aria abbattu ta.

TORE (Ironico) Parliamo di cose serie… Lo prendi un caffè?

GIANCARLO rifiuta, mentre Tore si avvia verso una p iccola macchinetta da caffè, posta su uno schedario.

Iniziando a preparare il caffè compiendo dei gesti rituali: Tre cucchiaini di caffè; tre forellini con lo stuzzicadenti; etc…

TORE Eh… sì... al caffè io non so rinunciare… prima spendevo un capitale per far salire il ragazzo del Bar.

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GIANCARLO E come viene il caffè?

Tore portandosi le dita della mano destra alle labb ra e allargandole dopo averle baciate.

TORE Un bijoux!

TORE Ma come fai a rinunciare al caffè. Pensa che nel ‘500 il caffè veniva considerato una droga e chi lo vendeva veniva trattato come trattano gli spacciatori di droga:oggi sembra un’assurdità, ma in effetti la caffeina è una droga: la dose massima per l’uomo è di 50 centigrammi! Pure la nicotina: è scientificamente provato che è una sostanza velenosa, eppure lo Stato stesso produce e vende le sigarette.

GIANCARLO è trasportato dalle parole di Tore. Tore prende un pacchetto di sigarette: ne offre una a Giancarlo. Giancarlo rifiuta. Tore se ne accende un a e, aspirando con gusto.

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SCENA 12 CELLA POGGIOREALE. INTERNO. NOTTE.

Al centro della cella, CATALDO è sempre seduto, illuminato a metà dalla luce della luna.

Osserva davanti a sé.

CATALDO Fu Maurizio a porre subito la questione. Disse: “ C’è chillo guaglione ‘ro Mattin’ che sta sempre a Torre, scrive che don Valentino è stato arrestato qui a Marano perché noi lo abbiamo tradito. Ai nostri non possiamo far vedere che ‘o primm guagliun che arriva scrive chill’ che gli passa pa’ capa.

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SCENA 13

TENUTA NUVOLETTA. ESTERNO/INTERNO. SERA.

Angelo NUVOLETTA siede sul divano con gli altri.

La mano del Boss, Angelo NUVOLETTA, afferra una mel a e con un coltello inizia a sbucciarla; la taglia in s ette spicchi e la depone in un piattino davanti a sé. Qu asi ritualmente, offre uno spicchio ad ognuno: prima a CATALDO, poi a Gigi, Marcuccio, Balduccio, Lorenzo NUVOLETTA e il BRUTTO CEFFO; l’ultimo lo prende per sé.

Angelo NUVOLETTA mangia il suo spicchio lentamente e guarda negli occhi CATALDO.

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SCENA 14

STRADE. TORRE ANNUNZIATA. ESTERNO/INTERNO. GIORNO.

Giancarlo e Tore stanno facendo colazione, si avvic ina un signore ben vestito; è DAMIANO. L’uomo saluta Tore, che gli presenta GIANCARLO.

I tre scambiano qualche battuta. Salvatore beve d’u n fiato il caffè e va via.

GIANCARLO e Tore terminano la colazione e si dirigo no verso la cassa, dove scoprono che la colazione gli è stata offerta da Salvatore.

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SCENA 15

TENUTA NUVOLETTA. ESTERNO/INTERNO. SERA.

(Nuova riunione)

DETTAGLIO: Una tazzina da caffè viene deposta su un piattino. Stasera, nel salotto della villa, sono seduti Angel o e Lorenzo NUVOLETTA, Maurizio, Bucaciov, CATALDO, e Balduccio, ognuno di loro ha la propria tazzina di caffè, munita di piattino, poggiata sul tavolino di fronte . Angelo sorseggia il caffè. Il brutto ceffo si avvicina alle spalle di Angelo e gli sussurra qualcosa all’orecchio, il Capo lo guarda e gli fa un cenno con la testa passandosi il pollice dell a mano destra sotto la gola. Il brutto ceffo attraversa la stanza e scompare chiudendosi alle spalle una porta .

CATALDO F.C. Tempo dopo, Angelo e Bucaciov ritornarono a parlare di GIANCARLO. Dissero che questo giornalista doveva essere punito perché li faceva passare per infami. Ma non tutti erano d’accordo ...

Arriva una telefonata. E’ Lorenzo a rispondere, fac endosi sempre più serio nel corso della telefonata. Una vo lta riattaccato, guarda tutti gli astanti solennemente…

CATALDO F.C. ... alla fine arrivò la telefonata di Toto’, lo zio di giù. Non voleva sentire ragioni: GIANCARLO andava punito.

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SCENA 16

TORRE ANNUNZIATA. COMANDO CARABINIERI. INTERNO. GIO RNO.

GIANCARLO è nell’ufficio del Capitano Starace e att ende pazientemente che questi finisca la sua telefonata. Il capitano, riagganciata la cornetta, si rivolge a GIANCARLO.

STARACE Grandi novità! Ieri abbiamo fatto irruzione in una villa a Poggiomarino: c’era un summit di camorristi….

Passandogli le foto segnaletiche.

STARACE Guarda qua.

DETTAGLIO: Foto di camorristi

STARACE E questa è la lista dei nomi.

La mano di Starace apre un cassetto, sposta dei fog li afferra una cartellina, la apre sceglie dei fogli, ne afferra uno che poi rimette dentro la cartellina. GIANCARLO lo osserva incuriosito, mentre Starace gl i passa un foglio e delle foto.

STARACE Ecco qua… questo è tutto quello che sappiamo. Sono tutti e cinque della Nuova Famiglia, alcuni di loro erano noti per essere degli affiliati ai Nuovi Clan di Raffaele Cutolo. Secondo me, dovresti fare anche tu le tue ricerche… Qualcosa di grosso bolle in pentola.

Starace cerca nei cassetti, sulla scrivania.

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STARACE Tu non fumi è Giancà?! GIANCARLO No… mai fumato. STARACE Bravo… anch’io prima. In effetti è un brutto vizio e pure costoso.

Starace si accende una sigaretta.

STARACE Bhe… ultimamente al mercato ne abbiamo sequestrate un quantitativo impressionante.

STARACE POSA SUL TAVOLO UN PACCHETTO DI SIGARETTE DI

CONTRABBANDO.

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SCENA 17

CASTELLAMMARE. RISTORANTE “NAUTILUS“. INTERNO. SER A.

(Sequenza:Cena con Lella e Chiara; Incontro con Dan iela )

GIANCARLO, Lella e Chiara, una ragazza di circa trentanni, bionda occhi chiari dall’aria tranquilla , siedono ad un tavolino in un angolo della sala.

I piatti portano i segni della cena.

GIANCARLO ha l’aria tesa, Chiara lo guarda con un’a ria dolce mentre Lella lo osserva con attenzione, lui v ersa nei bicchieri del vino rosé.

LELLA (Altezzosa) Forse in questi giorni vedo il caporedattore di Napoli: speriamo che mi trasferiscano!

GIANCARLO la guarda con aria ironica.

GIANCARLO Certo … certo.

Chiara sorride e poi rivolgendosi a Lella.

CHIARA (ironica) Non sapevo che fosse così semplice farsi trasferire!

Chiara, rivolta a Giancarlo.

CHIARA Quindi tra poco tocca pure a te.

GIANCARLO fa spallucce.

LELLA Per Napoli non funziona come per Castellammare… non bastano le amicizie… Bisogna saper scrivere!

Chiara rivolgendosi a Lella ma guardando GIANCARLO.

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CHIARA (ironica) Certo … alla fine l’impegno e la serietà vengono sempre premiati.

Lella si porta il bicchiere alla bocca, poi guarda GIANCARLO.

LELLA Come no… ti triplicano quasi lo stipendio.

GIANCARLO accenna un sorrisino guardando Chiara. CHIARA Che dite chiediamo il conto?.

Un cameriere passa vicino al tavolo e GIANCARLO gli fa un segno con la mano, per richiedere il conto, il came riere risponde con un cenno della testa. Lella si alza.

LELLA Vado un attimo al bagno.

Giancarlo rivolto a Chiara. GIANCARLO Avrà capito …

CHIARA (COMPLICE) Ti ringrazio per la piacevolissima serata, una persona delicata, sensibile ...

GIANCARLO Dai, non fare la stupida ...

CHIARA Bell’amico che sei! Una cena, prima che torno a Bologna devi offrirmela.

Torna Lella che si risiede.

LELLA Di che parlate?

GIANCARLO si alza.

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GIANCARLO Se non mi alzo io, non ce lo portano il conto.

GIANCARLO attraversa il Salone del Ristorante, il s uo volto è turbato. Cammina, preso dai suoi pensieri. Arriva dal cameriere che gli fa il conto e paga. Attravers a nuovamente il Salone. DANIELA, una ragazza seduta con un gruppo di amiche lo osserva con insistenza. Forse gli ricorda qualcuno.

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SCENA 18

CASTELLAMMARE. FUORI RISTORANTE - RACCORDO AUTOSTRADA.

ESTERNO. NOTTE.

L’auto di GIANCARLO imbocca il raccordo per l’autos trada a Castellammare città, direzione Napoli.

Il raccordo non è illuminato e per qualche chilomet ro attraversa una zona senza abitazioni.

La strada è a doppio senso di marcia ma ad unica carreggiata. Non si dovrebbe sorpassare ma in molti ignorano il divieto. Un riflesso colpisce gli occhi di GIANCARLO, dallo specchietto retrovisore una Mini gli lampeggia.

F.C: Suono clacson

GIANCARLO si innervosisce: non capisce chi possa seguirlo, né perché; si spaventa e comincia ad accelerare, cambia marcia, ma la Mini non molla.

In prossimità di una piazzola la Mini inizia, lentamente a sorpassare la MEHARI.

GIANCARLO non sa cosa fare, comincia a togliere gas . La Mini lo sorpassa e gli sbarra la strada.

GIANCARLO è costretto a frenare bruscamente. La MEHARI si ferma a mezzo metro dalla Mini.

La portiera della Mini si apre ed esce una ragazza: è DANIELA, la RAGAZZA che lo aveva osservato con insi stenza al ristorante.

GIANCARLO scende dall’auto e, andandogli incontro:

GIANCARLO Ma sei impazzita?

La ragazza lo guarda senza ascoltarlo.

RAGAZZA Tu quando eri piccolo venivi in villeggiatura a Sorrento e giravi sempre con una bici rossa?

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A queste parole GIANCARLO si blocca, poi il volto g li si irradia di felicità.

GIANCARLO DANIELA…

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SCENA 19

NAPOLI. HOTEL GIARDINO. ESTERNO. NOTTE/ALBA.

( Sequenza: DANIELA e GIANCARLO passano tutta la no tte a parlare)

MUSICA PER TUTTA LA SCENA

I due trascorrono la notte assieme: a sedere su una panchina tenendosi per mano o sull’altalena.

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SCENA 20

TORRE ANNUNZIATA. LICEO. VIALE ACCESSO. ESTERNO. GI ORNO.

Il viale è stipato di studenti, provenienti da tutt e le scuole di Torre Annunziata. In molti sono in motorino o in vespa; altri, i più grandi, in auto. Lungo i muri, manifesti elettorali si alternano a cartelloni pubblicitari. Ragazzi e ragazze consegnano, all’entrata della scu ola, volantini ciclostilati. Alle loro spalle, affissi a l muro, manifesti del “ Coordinamento Nazionale Giova ni Sud contro la Camorra “. Gruppetti di ragazzi chiacchierano tra loro, altri leggono il giornale. STACCO Sulla spiazzo del liceo un gruppo di giovani discut e animatamente, mentre GIANCARLO, appoggiato alla balaustra, prende appunti.

RAGAZZO (Gridando) …è di oltre un anno fa la nostra storica marcia ad Ottaviano, regno di Raffaele Cutolo, contro la camorra. Allora presentammo il decalogo del buon amministratore: dieci semplici regole, per rendere i comuni vesuviani, finalmente, delle ”case di vetro“. Ebbene: sapete, ad un anno di distanza, quanti comuni, lo hanno sottoscritto?…dieci, soltanto dieci, e tra questi non c’è certo Torre Annunziata!

Un mormorio si impadronisce del gruppo che circonda il ragazzo.

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GIANCARLO osserva i ragazzi

RAGAZZO (Più calmo) …questo dobbiamo gridare domani a Roma. Abbiamo il diritto di esigere che, nelle amministrazioni locali, siedano solo persone al di sopra di ogni sospetto. Se il sindaco, come a Torre, è un personaggio poco chiaro, dovrà lasciare la poltrona o gliela faremo lasciare noi, alle prossime elezioni.

GIANCARLO osserva i ragazzi prima di riprendere a scrivere.

DETTAGLIO: La mano di GIANCARLO scrive su un piccol o bloc-notes.

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SCENA 21

CASTELLAMMARE. IL MATTINO. INTERNO. GIORNO.

DETTAGLIO: La mano di GIANCARLO scrive su un piccol o bloc-notes.

GIANCARLO sta chino sulla sua scrivania; scrive.

La redazione è in un momento di relativa tranquilli tà: il Capo redattore nel suo ufficio, Lella e GIANCARLO e Tonino, nella grande sala.

La porta a vetri si apre ed entra Santilli che, con passo deciso, fa lo slalom tra le scrivanie in direzione di Lella.

Lella e GIANCARLO, immobili, lo osservano avvicinar si.

Santilli saluta Lella posandole una mano sulla spal la: si scambiano qualche parola.

SANTILLI Brava …

Santilli continua a camminare verso Tonino; Lella e GIANCARLO, lo seguono con lo sguardo.

GIANCARLO Chi è? LELLA E’ Santilli… Quel pezzo grosso di Napoli di cui ti ho parlato ieri sera… Non l’avevo mai visto qui!

STACCO

Santilli saluta Tonino mettendoli una mano sulla sp alla; lui gli mostra dei fogli.

I due si salutano poi Santilli si avvicina alla sci vania del caporedattore.

GIANCARLO incuriosito lo osserva mentre continua a scrivere.

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SCENA 22

TAGLIATA

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SCENA 23

NAPOLI. LA FONDAZIONE. INTERNO. GIORNO.

GIANCARLO cammina per un lungo corridoio, in fondo al quale c’è una porta in legno; spicca la scritta LA FONDAZIONE.

F.C. Suono del campanello. Una porta si apre. Si affaccia una bella ragazza.

RAGAZZA Mi scusi … c’è una persona per lei. F.C. La voce di un uomo: Lo faccia entrare. Avanti!

STACCO Un uomo sulla quarantina elegante ma sobrio, siede dietro la sua scrivania, sta leggendo. Il resto della stan za è occupato da mobili antichi, che danno al luogo un’ aria un po’ severa. E’ il Professor. Amato.

AMATO Vieni … GIANCARLO accomodati. Stavo finendo di leggere il tuo articolo per L’Osservatorio.

GIANCARLO sedendosi.

GIANCARLO Com’è? AMATO Buono, molto buono. GIANCARLO Mi ha aiutato anche un mio amico, Tore Scarpa… AMATO

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Sì, ho visto il foglietto.

Amato sposta il suo sguardo verso il bordo della scrivania.

Tra le decine di sigarette spente, dentro un posace nere, c’è un foglietto accartocciato.

DETTAGLIIO:foglietto accartocciato. GIANCARLO Ma non sono venuto a parlarti di questo…

L’espressione di Amato si fa più seria

AMATO Sei venuto per MONDO LAVORO ?!

GIANCARLO annuisce.

GIANCARLO Non me la sento più… Se vuoi continuo, ma con uno pseudonimo…

Amato annuendo.

AMATO Ti hanno fatto questioni al giornale? GIANCARLO No… non ancora… ma presto lo faranno… lo so

Amato afferra un giornale dalla catasta di libri e riviste alla sua destra e glielo passa.

AMATO Appena uscito… è andato a ruba. Se non ce l’hai … tienilo.

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DETTAGLIO: TITOLO DEL GIORNALE: “IL MATTINO nelle m ani della camorra”

F.C: Un brusio crescente, persone che parlano.

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SCENA 24

TORRE ANNUNZIATA. COMANDO CARABINIERI. INTERNO. GIO RNO.

F.C: Un brusio crescente.

GIANCARLO cammina lungo un corridoio dove si muovon o freneticamente alcuni agenti. Tra questi sbuca il capitano Starace, che fa subito un cenno con la man o a GIANCARLO.

Starace, trascinandosi dietro GIANCARLO per un brac cio e continuando il suo percorso per i corridoi del Commissariato:

STARACE Hanno ucciso il padre di Angelo NUVOLETTA …il boss GIANCARLO E dove è successo esattamente? STARACE Alla tenuta dei NUVOLETTA a Miano…. È stata un’operazione in grande stile... GIANCARLO Ma si conoscono gli assassini? STARACE No…non ancora ma sicuramente sono appartenenti al Clan degli Alfieri o dei Martella. Cosa ti avevo detto…? E’ scoppiata la ”Terza guerra di Camorra”… È scoppiata!

GIANCARLO perde di vista il Capitano, che viene inghiottito dalla gente e gli agenti che si riversa no nei corridoi del comando.

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SCENA 25

STRADE. TORRE ANNUNZIATA. ESTERNO. GIORNO.

MUSICA

Sulla musica si alternano, incrociandosi ritmicamen te, scene che descrivono la vita di Torre:

Attività legali: mercato del pesce, della frutta et c…

Attività illegali: spaccio della droga, contrabband o etc..

La vita dei quartieri più poveri e di quelli borghe si: qua e là manifesti elettorali.

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SCENA 26

STRADE. TORRE ANNUNZIATA. QUADRILATERO CARCERI INCROCIO

VIA ROMA VIA CASTELLO. ESTERNO. GIORNO.

E’ una bella domenica estiva.

GIANCARLO, il Capo redattore e un gruppetto di pers one, camminano per le strade; uno di loro tiene in mano una telecamera con su scritto RAI, dietro loro spiccano i colori accesi dei manifesti elettorali.

Il caporedattore gesticola, precede il gruppo, si f erma.

Rivolgendosi a GIANCARLO: CAPOREDATTORE Allora te ne occupi tu…

GIANCARLO annuisce.

CAPOREDATTORE Poi torna alla redazione… dovrebbe venire anche quel giornalista inglese.

Il caporedattore saluta tutti e se ne va.

GIANCARLO riprende a camminare, gli altri lo seguo no. Mentre cammina parla e gesticola. Gli altri sono catturati dal suo racconto.

Il gruppo arriva in una piazzetta e, davanti ad una chiesa, si ferma.

Alle loro spalle, un vecchio palazzo, un bar con nu merosi tavolini sul marciapiede, persone che parlano...

La gente si affretta per non perdere la messa, un g ruppo di ragazzini vestiti per la prima comunione gioca d avanti al sagrato.

Ad una decina di metri dal Bar, in Via Vittorio Ema nuele c'è il “Circolo dei Pescatori”.

Dentro, i soci sono impegnati in una partita a rami no.

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Mentre GIANCARLO parla con i colleghi, alle sue sp alle, davanti al bar, va a parcheggiarsi un vecchio auto bus, scalcinato: è ben evidente la scritta “GITA TURISTI CA”.

A poche decine di metri dal Bar, si accosta al marciapiede una "Giulietta".

All'improvviso, dal pullman e dall'auto, scendono o tto uomini; volto coperto e fucili a canne mozze.

Cominciano a correre verso GIANCARLO che, girato di spalle non li vede arrivare. I colleghi sono sconvolti. Il gruppo alle loro spalle è ormai vicino. GIANCARLO indicando la chiesa e poi il circolo:

GIANCARLO Passando di qui si sono diretti verso la Chiesa e poi verso il circolo…

Il gruppo alle loro spalle li raggiunge e passa olt re, come se loro non esistessero

GIANCARLO …dove erano le loro vittime...

I colleghi si voltano all’unisono, come a seguire i l gruppo di killer. STACCO

GIANCARLO e il collega inglese; un uomo sulla cinquantina, vestito con pantaloni di lino e un gil et da fotografo, sono davanti al Circolo dei Pescatori .

GIANCARLO …ma è qui che i killer sapevano trovare le proprie vittime...

Mentre GIANCARLO parla, un uomo in fuga sfiora l’In glese che lo guarda allontanarsi fino a sparire dentro il Circolo.

GIANCARLO

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Da quanto affermano i testimoni…

Tre killer inseguono l’uomo all’interno del Circolo . Cominciano a cercare dappertutto.

Spalancano gli armadi; sparano su una panca, la apr ono; spalancano la porta del bagno… infine, nel retrobot tega, scoprono una piccola porta, la aprono e, rannicchia to in un angolo, scovano l'imboscato. L’inglese e GIANCARLO sono all’interno del Circolo.

GIANCARLO E’ esattamente qui…

GIANCARLO indica la sagoma sul pavimento ancora spo rca di sangue.

L'uomo è tremante, si inginocchia ai piedi dei tre killer, scongiurandoli di risparmiarlo, ma i tre lo fulminano con una scarica all'unisono.

Tre corpi giacciono davanti alla chiesa e fuori dal Circolo, altri cinque al suo interno.

F.C: GIANCARLO …e in un attimo si sono dileguati… lasciando alle loro spalle un Inferno.

Cessato il fuoco i killer bloccano una Golf e una F ord station wagon, e fuggono in direzione Castellammare .

Il collega inglese è sconvolto dal racconto.

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SCENA 27

CASTELLAMMARE. IL MATTINO. INTERNO. SERA.

INSERT: Rotative, lastre di composizione, bozze di giornale. La tastiera della macchina Olivetti; sui tasti scor rono agili le dita di GIANCARLO, sicure e ritmate. Accanto tre bloc-notes, tutti uguali, sgualciti e a perti. GIANCARLO si interrompe solo per sbirciare rapidame nte qualche informazione dai bloc-notes: l’ennesimo art icolo. Si ferma, riflette. Solleva gli occhiali dal naso, poi li rimette e afferra la cornetta del telefono. Compone un numero. Aspetta qualche istante, riattac ca e riprende a scrivere. STACCO GIANCARLO è ancora alla macchina da scrivere, quand o, alle sue spalle, dalla porta a vetri, appare il caporedattore. Passa vicino alla sua scrivania e l o saluta toccandogli una spalla.

CAPOREDATTORE Ciao … Tutto bene?

GIANCARLO solleva solo un istante lo sguardo dalla macchina da scrivere.

GIANCARLO Sì… tutto bene… Sto scrivendo quel pezzo di colore sulla strage. CAPOREDATTORE Invece la manifestazione della città contro la camorra? GIANCARLO Sì, certo… è per gli ultimi di Agosto. CAPOREDATTORE Bene… allora seguila con attenzione. Mi interessa la gente,

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cosa dice… come si comporta… mi capisci?

GIANCARLO annuisce. Poi afferra il foglio ancora in macchina

Dettaglio: le dita di GIANCARLO stringono il foglio bianco e lo fanno scorrere.

F.C.: Le grida di una folla.

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SCENA 28

STRADE. TORRE ANNUNZIATA. CENTRO. ESTERNO. MATTINA.

F.C.: Le grida di una folla.

Il retro bianco di uno striscione, scorre davanti a lla M.d.P. fino a far apparire una folla. Una moltitudi ne di persone percorre in corteo la strada principale del la città.

Lungo le mura scorticate della città, spiccano i co lori brillanti dei manifesti per le imminenti elezioni comunali.

Nel corteo si distinguono gli striscioni dei collet tivi della ITALTUBI, della IMEC, della DALMINE e quelli dei Sindacati Confederati.Più indietro un lungo strisci one azzurro del Coordinamento Studenti Anticamorra e un a miriade di ragazzi e ragazze di ogni scuola della c ittà.

In prima fila, le autorità: una rappresentanza dell a Giunta Comunale, guidata dal Sindaco, e altri rappresentanti del Consiglio Comunale.

Durante il corteo si crea un vuoto tra gli striscio ni degli operai e il gruppetto delle Autorità.

Giunti nella Piazza, le Autorità salgono sul palco. F.C: Qualcuno fischia.

GIANCARLO, tra i ragazzi, cerca un posto che gli pe rmetta di osservare l’evolversi della situazione. Si mette in piedi su una panchina.

In quel preciso momento, va al microfono il Funzion ario che tra le grida della gente cerca di prendere la p arola.

FUNZIONARIO Per piacere… fate silenzio… per piacere…

I ragazzi incominciano a lanciare volantini e ogget ti in aria; i fischi e le grida si fanno assordanti.

Il sindaco cerca ripetutamente di prendere la parol a ma la piazza, rabbiosa, glielo impedisce.

QUALCUNO TRA LA FOLLA La vera camorra?

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LA PIAZZA ALL’UNISONO E’ lì…. sul palco!

Il sindaco si allontana dal microfono e si appresta a scendere dal palco, scortato dal Funzionario e da u n gruppetto di persone.

GIANCARLO, con la sua borsa a tracolla, corre tra l a folla, mentre la gente continua a gridare e fischia re.

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SCENA 29

CELLA POGGIOREALE. INTERNO NOTTE.

Al centro della cella, CATALDO è sempre seduto, illuminato a metà dalla luce della luna, e osserva davanti a sé.

CATALDO Qualche tempo dopo,GABRIELE DONNARUMMA torna alla tenuta dei NUVOLETTA e fa sapere che Don Valentino non pensava che loro lo avessero tradito e che quindi, per lui, si poteva fare a meno di uccidere il giornalista. Angelo disse che, ormai, così voleva pure lo zio di giù e gli chiese i due silenziatori 7,65 che gli aveva già detto di trovare.

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SCENA 30

CASTELLAMMARE. IL MATTINO. INTERNO. GIORNO.

Lella, GIANCARLO, Tore, Tonino e il Caporedattore, prendono dei pasticcini da un vassoio posto su una scrivania della redazione. Mangiano.

Uno di loro stappa una bottiglia di spumante mentre gli altri porgono i bicchieri di carta.

Il Caporedattore, alzando in alto il bicchiere vers o GIANCARLO:

CAPOREDATTORE I complimenti da tutti noi… speriamo che questo fisso che ti sei guadagnato, non ti porti a Napoli, come è già successo a molti prima di te.

Tonino si avvicina a GIANCARLO.

TONINO (Sorridente) Bravo… GIANCARLO… Questo è solo il primo passo della tua carriera.

Lella dopo averli osservati.

LELLA Veramente, io è tre anni che sono stata assunta con il fisso.

GIANCARLO fa un’espressione seria e guarda gli altr i che lo guardano immobili.

Tutti insieme alzano in alto i bicchieri gridando:

A GIANCARLO GIANCARLO si gratta la nuca.

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SCENA 31

TORRE ANNUNZIATA. PALAZZO COMUNALE. ESTERNO/INTERNO.

GIORNO.

GIANCARLO entra nel grande atrio comunale. A STACCHI Sale le scale tre gradini per volta. DETTAGLIO: Targhetta azzurra con su scritto Ufficio Stampa. GIANCARLO, bussa alla porta, ma poi entra senza aspettare. GIANCARLO e i due addetti all’ufficio si salutano confidenzialmente.

GIANCARLO ( Felice) Allora Raffè ? Ci sono novità? Si hanno già notizie sulla nuova giunta? RAFFAELE (ironico) Come no… sappiamo già tutto… GIANCARLO Ah… bene

Si struscia le mani e posa il bloc-notes sul bancon e. Raffaele rivolgendosi al collega.

RAFFAELE Miche’, dà a GIANCARLO l’elenco della nuova Giunta.

GIANCARLO si volta verso Michele che, tirato fuori da un cassetto un foglio dattiloscritto, glielo passa. GIANCARLO lo osserva con attenzione, il suo volto s i incupisce.

GIANCARLO

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Ma… non è cambiato praticamente nulla! RAFFAELE (ironico) Ma no… è cambiato qualcosa… sono usciti i socialdemocratici. E qualche assessore ha cambiato “ poltrona “.

GIANCARLO ha l’aria sconsolata.

GIANCARLO Chill’ invece è sempre lo stesso.

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SCENA 31 BIS

TORRE ANNUNZIATA. STRADE. ESTERNO. GIORNO.

GIANCARLO e Chiara camminano lungo il corso a bracc etto; GIANCARLO nota il Funzionario che, con passo svelto , procede nella loro direzione

Stanno per incrociarsi quando, per evitare l’incont ro, GIANCARLO afferra il braccio di Chiara e insieme attraversano la strada.

I due continuano la loro passeggiata sul lato oppos to.

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SCENA 32

TORRE ANNUNZIATA. BAR “ LA STECCA D’ORO ”. INTERNO.

MATTINA.

GIANCARLO sorseggia un cappuccino seduto ad un tavo lo.Ha l’aria pensierosa.

Il bar è affollato.

Entra Tore: nota immediatamente GIANCARLO, non vist o da lui.

Tore ordina qualcosa al bancone e va verso il tavol o di GIANCARLO, che, preso a massaggiarsi una spalla, no n si è ancora accorto dell’amico.

TORE Ue… che fai ?

GIANCARLO con l’aria stupita.

GIANCARLO Che fai tu ? Come mai sei sceso al bar ? Hai tradito la macchinetta !

Tore sedendosi al tavolo.

TORE ( Divertito ) Veramente è stata lei che mi ha tradito… Ieri sera ha incominciato a buttar fuori caffè da tutte le parti. E’ andata.

GIANCARLO continua a sorseggiare il suo cappuccino.

TORE La sai l’ultima?! Il pretore ha disposto il sequestro degli atti della Commissione Edilizia e dei verbali delle sedute. Pare che alcuni membri siano stati obbligati ad agire

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in un “ certo modo”.

Tore muove le mani come ad intendere una situazione poco chiara.

TORE Ora tutti quelli della Commissione sono sotto inchiesta. GIANCARLO Finalmente il Pretore si è deciso a fare qualcosa! TORE Non ti aspettare grandi cose. Chi comanda è sempre Lui… … il Sindaco!

GIANCARLO annuisce con la testa.

TORE Non c’è nulla da fare…. è un protetto di Don Valentino. Pare che abbia fatto anche da testimone ad un matrimonio della Famiglia.

GIANCARLO Credo che l’unico modo per buttarlo fuori, sia quello di dimostrare che prende i voti della Camorra. TORE Il voto di scambio.

GIANCARLO Proprio quello! Deve pur esserci un modo per dimostrarlo.

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SCENA 33

TORRE ANNUNZIATA. BOUTIQUE “FA.GIO.". ESTERNO - EST ERNO.

GIORNO.

In una strada di Torre, decine di persone pacchiana mente agghindate affollano l’entrata di una boutique. La vetrina e i vestiti esposti hanno l’aria di esse re stati appena scartati, mentre, sopra di loro, viene scoperta, tra gli applausi dei presenti, la grande insegna al neon : FA.GIO. (Famiglia Gionta)

Le persone iniziano lentamente ad entrare, precedut e da una bionda vaporosa, inguainata in un vestito nero di raso e tacchi a spillo; è Gemma Donnarumma, moglie di Gabriele Donnarumma, vice di Valentino Gionta.

La donna, con l’aria da padrona di casa, avanza sco rtata dagli invitati, che la seguono come una scolaresca seguirebbe la propria guida.

Gli interni della boutique non deludono le aspettat ive dei presenti: argento, seta, marmo e granito non so no certo stati risparmiati. La donna, con un gesto, dà disposizione ai camerier i di servire il buffet. In un attimo, la tavola imbandita scompare dietro g li abiti scuri della gente che alacremente si getta su l cibo. Il vocio di fondo si trasforma in un tintinnare di cristalli e forchette.

Davanti all’entrata, due brutti ceffi controllano l a situazione.

Un gruppo di giovani ragazze, si ferma ad osservare il negozio.

Uno dei due brutti ceffi gli si avvicina.

BRUTTO CEFFO E’ l’inaugurazione… entrate… è tutto gratis!

Le ragazze lo guardano, con aria titubante. Il brutto ceffo nota la loro indecisione e, spingen dole con un braccio, le accompagna dentro.

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Le ragazze, più che mai spaurite, vengono travolte dagli invitati e costrette a servirsi al buffet.

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SCENA 34

NAPOLI. ENTRATA DE LA FONDAZIONE/STRADE. ESTERNO. G IORNO.

GIANCARLO, sale le scale che portano alla Fondazion e; ha la borsa a tracolla, un giornale e una cartellina g ialla sotto il braccio.

STACCO

Nel suo ufficio Amato sta andando via.

AMATO Ue… GIANCARLO?!

AMATO, indicando il giornale che GIANCARLO tiene in mano.

AMATO Vedo che l’hai preso… Che te ne pare ? GIANCARLO Ero venuto proprio per questo. AMATO Per cosa?

GIANCARLO si blocca e apre il giornale, AMATO si f erma.

DETTAGLIO: Titolo della rivista: L’OSSERVATORIO

GIANCARLO indicando il punto di una pagina e mostra ndolo ad Amato.

AMATO Sì … che c’è? Ti hanno cambiato il titolo ? GIANCARLO Manca il nome di Tore…. Scarpa il mio amico… Quello che mi ha aiutato… avevo lasciato un biglietto.

AMATO

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… devo aver perduto il foglietto.

Amato si avvia verso il lungo corridoio seguito da Giancarlo. GIANCARLO si tocca la spalla.

AMATO Che c’è… ti fa male ? GIANCARLO Mi tormenta da anni… A causa di questa ho dovuto smettere di giocare a pallavolo. Prima o poi dovrò decidermi ad operarmi.

Amato si tocca la fronte, riflette.

AMATO Al prossimo articolo… ci stai pensando?

GIANCARLO tocca con la mano la cartellina.

GIANCARLO Come no… ho del materiale molto interessante che ho raccolto per un'altra cosa a cui sto lavorando.

Amato guarda l’orologio

AMATO Accidenti… scusami ma si è fatto tardi devo correre in Comune. Tu che fai ? GIANCARLO Non ti preoccupare… vai pure ci sentiamo per telefono.

AMATO mentre si allontana.

AMATO

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Chiamami… …così iniziamo a pensare al prossimo articolo per L’OSSERVATORIO.

GIANCARLO fa un cenno con la mano e con la cartelli na gialla si avvia in altre stanze.

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SCENA 35

TORRE ANNUNZIATA. COMANDO CARABINIERI. INTERNO. GIO RNO.

GIANCARLO è seduto su una sedia davanti alla scriva nia di Starace. Starace fuma; prende delle foto e le sparge sulla scrivania per farle vedere a GIANCARLO. La mano di GIANCARLO scorre tra le foto, ne afferra una. Dettaglio: La vetrina della boutique e l’insegna FA .GIO.

STARACE … i carabinieri, a quindici giorni dall’inaugurazione … lo avevano già chiuso…niente licenza. Ma la moglie di Don Valentino a fatto ricorso al TAR chiedendo di rientrare nei benefici di un Provvedimento del Sindaco di Torre. GIANCARLO Cosa stabiliva?

STARACE Sospendeva tutte le ordinanze di chiusura per dare il tempo alla Commissione Comunale del commercio, di esaminare la questione degli “abusivi”.

Starace continua a parlare, prendendo in mano e osservando alcune delle foto sul tavolo.

Seguono immagini della riapertura: Uno dei due brutti ceffi tiene la scala, mentre l’a ltro toglie il telo che copre l’insegna della boutique. Intanto, dal basso, la signora DONNARUMMA controlla .

F.C: COMMISARIO Il TAR, ovviamente, ha dato ragione alla Signora DONNARUMMA e così il negozio ha riaperto.

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Starace si alza in piedi e comincia a camminare; GIANCARLO, lo segue con lo sguardo.

STARACE A questo punto, dopo aver inviato al tribunale di Napoli, un rapporto dettagliato sulle varie attività del Clan degli GIONTA … abbiamo chiesto e ottenuto, l’applicazione della legge antimafia Rognoni-La Torre. Così stamattina la boutique è stata chiusa definitivamente.

GIANCARLO alza lo sguardo verso Starace e annuisce.

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SCENA 36

NAPOLI. AGENZIA IMMOBILIARE. INTERNO. GIORNO.

La mano di un uomo sbatte con forza un giornale, s u una scrivania. Il giornale è L’OSSERVATORIO.

Il Funzionario è seduto alla sua scrivania, di fron te a lui, Santilli.

FUNZIONARIO Ci mancava anche questo…

SANTILLI Non ti preoccupare faremo come per MONDO LAVORO…

36A1 INSERT: GIANCARLO cammina per le strade di Torre imboccando il lungo mare.

Il Funzionario, sfoglia il giornale.

SANTILLI Non può pensare di fare quello che vuole…

36A2 INSERT:Sul lungo mare, i tre killer (di Piazza Leonardo) fermano e minacciano GIANCARLO.

F.C:FUNZIONARIO Bisogna controllarlo… Da vicino.

Santilli si porta la mano alla bocca. SANTILLI Potrei farlo trasferire a Napoli… d’estate abbiamo sempre bisogno di sostituti.

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SCENA 37

NAPOLI. CASA GIANCARLO. CAMERA. INTERNO. GIORNO.

(Sequenza: guarigione spalla di GIANCARLO) Il tutto è avvolto nella penombra GIANCARLO ha gli occhi chiusi: dorme.

F.C: Rumore della porta che si apre. Passi. F.C: VOCE DI DONNA GIANCARLO.

GIANCARLO si volta dall’altra parte. La luce invade la stanza.

F.C: VOCE DI DONNA Come stai?

GIANCARLO senza voltarsi.

GIANCARLO Bene mamma… molto meglio.

STACCO

GIANCARLO è in pigiama, seduto sul letto, ha la spa lla fasciata, parla al telefono con Tore.

GIANCARLO Certo… oggi… Si che ho accettato! Iniziano tutti così, prima li chiamano l’estate, poi li assumono tutto l’anno… Eh si… Un pò di fortuna ci vuole! F.C. : Qualcuno bussa alla porta. GIANCARLO Ti devo lasciare… ci sentiamo

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Riattacca il telefono e si volta verso la porta. STACCO GIANCARLO dorme sul suo letto. La porta della sua c amera Vienna appena aperta, poi subito richiusa.

F.C:LA VOCE DELLA MADRE Allora c’hai parlato con il tuo amico del giornale… F.C: LA VOCE DEL PADRE Si… ha detto che appena può… Parla con il Direttore… E quelli hanno più chiamato…

F.C:LA VOCE DELLA MADRE No… da quando GIANCARLO è a casa no… ma comunque sto preoccupata…

La porta si apre ed entra GIANCARLO, non ha più il pigiama: è vestito normalmente. Si dirige verso la scrivania, davanti alla finestra. Si siede. Prende un foglio e inizia a leggere.

Tutta la scrivania è cosparsa di fogli scritti a ma no, a macchina, tabulati elettorali ovunque.

In un angolo, la cartellina gialla. F.C: BUSSANO ALLA PORTA

Giancarlo si ferma e guarda la porta, entra DANIELA , lui si alza e gli va incontro, si abbracciano.

DANIELA Ti vedo molto meglio. GIANCARLO (Raggiante) Stò in gran forma. DANIELA Bene… sono felice.

GIANCARLO indicando le carte sparse sul tavolo.

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GIANCARLO Finalmente ho quasi finito il lavoro di cui ti ho parlato.

DANIELA toccando i capelli di GIANCARLO.

DANIELA Quindi è possibile che la prossima settimana andiamo al concerto di Vasco.

GIANCARLO Vediamo … Quando rientrerò sarò impegnatissimo. Non ti prometto nulla.

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SCENA 38

NAPOLI. CASA GIANCARLO. CAMERA. INTERNO. NOTTE.

(Sequenza: Foto e scene GIANCARLO e Chiara )

Seguono, incrociandosi, foto e scene.

FOTO: GIANCARLO e Chiara ridono su una panchina, G . e C. davanti alla concessionaria al momento dell’acquist o della MEHARI, G. e C. sulla spiaggia, G. e C. in piazza Plebiscito, G. e C. giocano a calcio balilla.

INSERT 38A 1: Chiara e GIANCARLO girano per la città sulla MEHARI , cenano su una terrazza sul mare, giocano con la palla sulla spiaggia, escono da un negozio con dell e borse piene di regali.

F.C: VOCE DI GIANCARLO Cara Chiara, sto lavorando tantissimo. Sono scoppiati dei casini al MATTINO, per colpa di Lella. Nessuno la può vedere … Luglio e Agosto sarò a Napoli, terzo anno consecutivo senza fare una vacanza, però quest’anno non lavorerò a casa, ma avrò un posto tutto mio alla redazione di Napoli… Alè!!

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SCENA 38 BIS

CELLA POGGIOREALE. INTERNO NOTTE.

CATALDO siede immobile al centro della cella. La lu ce che cade dall’alto gli illumina il volto.

CATALDO Donnarumma tornò a riferire che per Don Valentino, si poteva anche fare… l’importante è che si evitasse di farlo a Torre. Fu allora che Angelo NUVOLETTA disse: “Facciamolo trasferire a Napoli.”

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SCENA 39

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO. MATTINA.

Si apre una grande porta a vetri. Entra GIANCARLO: ha l’aria raggiante.

E’ nella stanza del suo nuovo caporedattore, Santil li,il quale lo saluta con un energica stretta di mano e l o accompagna nell’ufficio del Direttore.

STACCO

Il Direttore scrive con una stilografica, quando Sa ntilli e GIANCARLO entrano nella stanza.

SANTILLI Ecco … GIANCARLO.

Il Direttore continua a scrivere per qualche istant e dopo di chè, alza la testa.

DIRETTORE ah si… si ho capito sei.

Il Direttore tende la mano a GIANCARLO.

STACCO

Santilli accompagna Giancarlo a fare un giro in redazione; dopo avergli presentato i suoi nuovi col leghi, gli indica il suo posto di lavoro: una scrivania co n una grande cassettiera, un tavolo con sopra la macchina da scrivere e una linea telefonica personale.

GIANCARLO è come stordito, si guarda intorno: giornalisti, giovani e meno giovani, si danno un gr an da fare. Alcuni telefonano, altri scrivono, scambiano quattro chiacchiere. Santilli osserva GIANCARLO muoversi tra i nuovi col leghi. GIANCARLO è euforico. Si siede alla scrivania e aff errata la cornetta compone un numero.

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SCENA 40

TORRE ANNUNZIATA. IL GAZZETTINO DI TORRE. INTERNO.

MATTINA.

GIANCARLO sbuca dalla porta d’entrata della redazio ne, mentre Tore sta in piedi alla telescrivente.

GIANCARLO sventolando la cartellina gialla.

GIANCARLO Ci siamo…! TORE Ti vedo in forma … ti hanno messo a nuovo…!

GIANCARLO dandogli la cartellina.

GIANCARLO Ecco qua.

Tore guardando la cartellina

TORE ( stupito ) Finito?!

GIANCARLO tentennando un po’ la testa.

GIANCARLO Finito finito, no..ma quasi. Bisogna che tu ricontrolli tutto e inserisca gli ultimi dati… Quelli sul Quadrilatero delle carceri.

Tore fa cenno di sì con la testa. GIANCARLO gli da una pacca sulla spalla e si avvia verso la porta.

GIANCARLO Non mi fermo neanche un minuto… devo correre a Napoli…

TORE

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A Napoli… ma non mi dire?!

GIANCARLO continuando a camminare.

GIANCARLO No, non mi aspetto troppo… mi hanno chiamato per una sostituzione estiva.

Quando arriva sulla porta, si volta.

GIANCARLO Ne faresti una fotocopia anche per me ? Così se ho tempo ricontrollo anche io …

TORE Se non ci sei te la lascio sulla scrivania. GIANCARLO Sì… magari dentro una cartellina… sai com’è … qualche curioso.

Tore gli mostra la cartellina gialla che ha in mano .

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SCENA 41

NAPOLI. REDAZIONE “IL MATTINO“. INTERNO. POMERIGGIO .

(Sequenza: serie di telefonate a colleghi ed amici)

INSERT: Rotative, lastre di composizione, bozze di giornale. Nella redazione c’è gran fervore, ad ogni scrivania c’è qualcuno che lavora. Ad una di queste, siede GIANC ARLO. Sta telefonando.

GIANCARLO Sì …sì tutto bene.

Dall’altra parte del filo è quella del Caporedattor e di Castellammare.

CAPOREDATTORE Sai nulla sulla Manifestazione che si terrà a Roma…? GIANCARLO No… se so qualcosa te lo faccio sapere. CAPOREDATTORE Ho letto l’articolo… Sull’OSSERVATORIO… Non dimenticare la prima regola di questo mestiere: Scrivere sempre tutto ciò che si sa!

GIANCARLO Non ti preoccupare, se ciò una cosa non me la tengo per me !

STACCO Santilli è al telefono: ascolta il suo interlocutor e fumando nervosamente. Con l’indice tocca qualche ta sto della macchina da scrivere.

STACCO GIANCARLO è assorto nei suoi pensieri.

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Il telefono squilla, lo afferra.

GIANCARLO Pronto…

DANIELA è a casa, con la cornetta all’orecchio. DANIELA Ciao Giancà. GIANCARLO Ciao DANIELA.

DANIELA Gianca’… ce la facciamo ad andare al concerto dell’Unità?

GIANCARLO prende in mano un giornale che ha sulla scrivania, lo sfoglia rapidamente. Lo rimette sulla scrivania. DETTAGLIO: Titolo di giornale

“L’OSSERVATORIO“

F.C: GIANCARLO Non so ma non credo proprio… non so nemmeno a che ora finisco stasera.

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SCENA 42

NAPOLI. REDAZIONE “IL MATTINO“. INTERNO. GIORNO.

La redazione è deserta: oltre a GIANCARLO, l’unica persona nella redazione è Santilli.

Mentre GIANCARLO scrive a macchina, entra Tore che, tenendo in mano la cartellina gialla, si dirige ver so di lui.Saluta con un gesto Santilli, che contraccambia .

Dopo aver sfogliato velocemente il contenuto della cartellina, Tore e GIANCARLO escono dalla redazione .

Santilli che ha osservato tutta la scena, aspetta c he i due siano usciti, si alza, si dirige verso la scriv ania di GIANCARLO, fruga tra le carte sul tavolo, trova la cartellina gialla, la apre, controlla il contenuto, la richiude e la porta via.

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SCENA 51 (43)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO/ESTERNO. MATTINA.

(PUNTO DI VISTA DI GIANCARLO)

GIANCARLO e Tore escono dal portone del giornale. Iniziano a camminare verso il bar. Tore parla con GIANCARLO, senza guardarlo in faccia . Alle loro spalle sopraggiunge un uomo che li supera girandosi verso di loro.

F.C: VOCE DI UOMO Tore…!

Si fermano e si stringono la mano.

L’uomo è SALVATORE DAMIANO.

GIANCARLO guarda Tore, come a cercare aiuto. Si gr atta la nuca.

TORE Damiano, che ci fai qui? GIANCARLO Si… si scusami. Salvatore… Damiano! Che ci fate qui?

Salvatore tende la mano a GIANCARLO che la stringe.

SALVATORE Sono venuto qua per pagare una bolletta per la pescheria.

Tore e Salvatore si stringono la mano.

Si apre un dialogo a tre.

Dopo qualche istante, Salvatore saluta con una stre tta di mano Tore, e con una stretta di mano e un bacio GIANCARLO.

GIANCARLO è stupito del gesto ma continua a cammina re.

GIANCARLO Ci andiamo a prendere un caffè?

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SCENA 51 BIS (44)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO. ESTERNO. MATTINA.

(PUNTO DI VISTA DEI KILLER)

Due uomini escono dal portone de IL MATTINO. Nello stesso momento, ad una decina di metri, SALVA TORE DAMIANO si dirige verso i due. I tre sono molto vicini, si incontrano.

SALVATORE saluta uno dei due, il quale gli present a l’altro.

I tre iniziano a parlare.

Poco dopo SALVATORE saluta tutti e due: uno con un a stretta di mano, l’altro con una stretta di mano e con un bacio.

Il primo uomo guarda verso la M.d.p.

Per terra, diversi di mozziconi di sigaretta.

Ne cade un altro, una scarpa da ginnastica lo schia ccia.

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SCENA 51 TER (45)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO. ESTERNO. MATTINA.

(PUNTO DI VISTA DI TORE)

GIANCARLO e Tore escono dal portone del giornale. Iniziano a camminare verso il bar. Tore continua a parlare senza mai guardare GIANCARL O. Un uomo cammina verso di loro.

E’ SALVATORE .

SALVATORE rivolgendosi a GIANCARLO che non lo ha ancora visto.

SALVATORE Giancarlo ... Tore.

GIANCARLO e Tore si guardano.

Salvatore rivolto a GIANCARLO.

SALVATORE L’altro giorno al bar… GIANCARLO Si… si scusami. Salvatore… Damiano. Anzi… ti devo ringraziare per la colazione.

Salvatore tende la mano a GIANCARLO che la stringe.

SALVATORE E di che…?! Stai scherzando?!

GIANCARLO si gratta dietro la nuca.

Tore e Salvatore si stringono la mano.

Si apre un dialogo a tre.

Dopo qualche istante, Salvatore saluta con una stre tta di mano Tore.

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Tore si guarda attorno.

Dall’altra parte della strada, sul marciapiede, tre uomini, li osservano.

UNO DEI TRE, GETTA PER TERRA LA SIGARETTA E LA SPEG NE CON

IL PIEDE.

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SCENA 43 (46)

NAPOLI. CASA GIANCARLO/IL MATTINO. INTERNO. SERA.

(Sequenza: chiamate telefoniche senza risposta) Un telefono, posto su un piccolo tavolinetto in vim ini, suona.

F.C.: rumore di passi che si avvicinano.

La mano della madre di GIANCARLO solleva la cornett a e se la porta all’orecchio. DETTAGLIO: La bocca della madre di GIANCARLO.

Pronto… chi parla?

Nessuna risposta

Pronto… pronto… ma chi è?

Cade la linea. STACCO

Alla redazione de IL MATTINO, ormai sono rimasti in pochi, tra questi anche GIANCARLO. Scrive.

Le sue dita scorrono veloci. Squilla il telefono. GIANCARLO aggrotta la fronte, storce la bocca e poi togliendosi gli occhiali.

Alza la cornetta.

GIANCARLO Pronto … Pronto… pronto.

Cade la linea. Riattacca lentamente, guardandosi in giro. Dopo un attimo riprende a scrivere, anche se molto più lentamente. Il telefono squilla ancora una volta, GIANCARLO non smette di scrivere ma rallenta sempre più, poi, sca ttando come una trappola, afferra la cornetta.

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GIANCARLO (Alterato) Pronto … pronto… Si può sapere chi è…

Nessuno risponde

GIANCARLO (Preoccupato) Credete di essere divertenti?

Riprende a scrivere, ma dopo un attimo è interrotto da qualcuno che gli posa una mano sulla spalla facendo lo sobbalzare sulla sedia. E’ Santilli.

SANTILLI Che fai scendi con me? Sto andando al bar.

GIANCARLO fa cenno di no con la testa.

GIANCARLO Ti ringrazio… finisco questo pezzo e scappo a casa. Grazie.

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SCENA 44 (47)

TENUTA NUVOLETTA. ESTERNO. INTERNO. SERA.

(Nuova riunione) Nel salotto della tenuta sono seduti Angelo NUVOLET TA, Bucachiov, Lorenzo NUVOLETTA, CATALDO, Balduccio, Maurizio. Arriva Salvatore Damiano. CATALDO gli rivolge alcun e domande.

CATALDO Tu conosci GIANCARLO? Quello che se la fa vicino al bar “La Stecca d’oro“?

DAMIANO Sì, lo conosco. E’ un amico mio… Perché? Bisogna fargli qualche tirata d’orecchio? Ha fatto qualcosa che non va? LORENZO NUVOLETTA Secondo me, è corrotto con Carmine Coppola. In ogni modo con quell’articolo ci ha buttato la calunnia addosso dicendo che noi siamo infami … per questo si deve morire.

CATALDO parla con Balduccio poi si rivolge ai NUVO LETTA. Tutti sono un po’ indecisi poi parla Lorenzo e conv ince tutti.

F.C: CATALDO Io dissi che lo conoscevo ...

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SCENA 45 OMISSIS

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SCENA 46 (48)

CELLA POGGIOREALE. INTERNO. NOTTE.

Al centro della cella, CATALDO è sempre seduto, illuminato a metà dalla luce della luna. Osserva sempre davanti a sè.

CATALDO F.C. ... Parlai con Balduccio. Dissi “io lo conosco e posso andare anche io” Lorenzo NUVOLETTA allora mi disse che era meglio di no!

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SCENA 47 (49)

NAPOLI. AGENZIA IMMOBILIARE. AUTO. INTERNO. ESTERNO .

GIORNO.

Santilli e il Funzionario siedono nella Ford famili are del giornalista.

L’auto è parcheggiata di fronte all’ agenzia immobi liare del Funzionario, mentre Santilli parla, il Funziona rio legge le carte che tiene sulle ginocchia.

I due continuano per qualche istante a chiacchiera re, poi si stringono la mano e il Funzionario scende dall’auto.

La Ford familiare si allontana velocemente, mentre il, Funzionario getta a terra la sigaretta e si avvia v erso il portone d’ingresso dell’ agenzia immobiliare; ti ene sotto il braccio una cartellina gialla.

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SCENA 48 (50)

TORRE ANNUNZIATA. PRETORE. INTERNO. GIORNO

Una mano apre un cassetto di una scrivania, estrae un cartellina blu con su scritto: DOSSIER T.A.

Il pretore guarda GIANCARLO che seduto di fronte a lui fissa la cartella.

PRETORE Le prove ci sarebbero…

Sbatte la mano sul dossier e lo posa sul tavolo.

PRETORE Certo che… se si muovesse per prima la stampa …

I due si fissano.

Il pretore si alza e inizia a camminare per la stan za. GIANCARLO non toglie lo sguardo dalla cartellina.

F.C: Bussano alla porta PRETORE ( scocciato ) Avanti … chi è?

La porta si apre e si affaccia la segretaria.

SEGRETARIA C’è il Signor De Cristofaro.

GIANCARLO afferra la cartella e inizia a sfogliarla .

F.C:PRETORE Che aspetti.

Il pretore si volta e vista la cartellina in mano a GIANCARLO, glie la toglie con un gesto brusco.

Poi tenendola stretta con tutt’e due le mani.

PRETORE

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Questo dossier è come se non esistesse… Tu vai avanti ... io ti seguo.

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SCENA 49 (51)

CASTELLAMARE. IL MATTINO. INTERNO. GIORNO.

GIANCARLO sta di fronte al capo redattore.

CAPOREDATTORE Cosa? GIANCARLO Sì, ha detto così… inizia tu l’inchiesta… E io ti seguo.

Il caporedattore si alza in piedi di scatto. GIANCARLO sobbalza sorpreso dalla sua reazione.

CAPOREDATTORE Ma che si è messo in testa ?! È impazzito. Non se ne parla proprio!

GIANCARLO annuisce. Il Caporedattore si alza e, aggirata la scrivania, mette una mano sulla spalla a GIANCARLO.

CAPOREDATTORE Ricordi cosa ti ho detto qualche giorno fa al telefono… Non ti tenere nulla per te… Se lui ha le prove che le tiri fuori!

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SCENA 50 (52)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO. MATTINA. (U G)

La redazione è in gran tumulto, non c’è una scrivan ia libera. Ogni cronista è occupato nel suo lavoro, c’ è chi telefona, chi legge, chi prende appunti.

GIANCARLO ha appena smesso di scrivere a macchina p er prendersi una pausa, quando Santilli arriva.

SANTILLI Giancarlo ho un articolo da proporti ..- GIANCARLO Ma veramente … sono un po’ preso ...

Santilli interrompendolo.

SANTILLI Dai… scendi con me al bar… ti offro un caffè e ne parliamo.

Santilli mette una mano sulla spalla di GIANCARLO. GIANCARLO Preferirei finire questo articolo ... facciamo dopo … va bene ?

Santilli, che si era già incamminato, si ferma e si volta verso GIANCARLO.

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SCENA 52 (53)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO. MATTINA.

GIANCARLO fruga tra le carte dei cassetti, li tira fuori uno ad uno, posandoli sulla scrivania. Dopo averli rimessi ciascuno al proprio posto, pass a a setacciare le carte sul tavolo. Continua a cercare.

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SCENA 53 (54)

TORRE ANNUNZIATA. IL GAZZETTINO DI TORRE. INTERNO.

MATTINA.

Tore Scarpa è alla sua scrivania. Compone un numero di telefono: è quello di GIANCARLO.

TORE Ciao, sono Tore.

La voce di GIANCARLO arriva piuttosto chiara.

GIANCARLO Dimmi

STACCO Due brutti ceffi (quelli già visti all’inaugurazion e della boutique FA.GIO.) entrano nella tipografia, minacciano il titolare e si fanno consegnare i cart oni con i libri di GIANCARLO e Tore. Poi escono e si dileguano nel nulla. Fuori campo il dialogo telefonico tra Tore e GIANCA RLO.

TORE Ti volevo dire che i libri sono pronti. GIANCARLO (Felice) Dici sul serio? TORE Mi ha appena chiamato il tipo della tipografia … Domani mattina passo a ritirarli. GIANCARLO Domani mattina passo a prenderne qualche copia anch’io.

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SCENA 54 (55)

NAPOLI. REDAZIONE. INTERNO. MATTINA.

GIANCARLO è seduto sulla sua scrivania, la cornetta del telefono poggiata all’orecchio.

GIANCARLO Potrei parlare con il Professore? Si… grazie. AMATO Ciao GIANCARLO … dimmi tutto. GIANCARLO Ti ho chiamato perché ti devo parlare…

AMATO Dimmi! GIANCARLO Ehm ... qui non posso parlare… Possiamo vederci … stesso oggi. AMATO Alla Caffetteria di Piazza dei Martiri. GIANCARLO No, c’è sempre qualche giornalista di qui. AMATO Dimmi tu, allora. GIANCARLO Forse è meglio se vengo io da te. AMATO Va bene ma oggi non ce la faccio. Domani mattina alle 10 alla Fondazione… GIANCARLO Perfetto !

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SCENA 55 (56)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO. MATTINA.(U.G.)

GIANCARLO è appoggiato alla sua scrivania, sta legg endo un giornale, quando il telefono squilla. Chiude il giornale tenendo il segno con una mano e rispondend o con l’altra.

GIANCARLO Pronto … pronto … pronto …?!?!

Una voce maschile con un forte accento napoletano.

VOCE Parlo a nome della Nuova Famiglia…

GIANCARLO resta immobile, non riesce neanche a rispondere.

VOCE Credo che a questo punto ci dobbiamo vedere.

GIANCARLO riattacca senza neanche dire una parola. Resta immobile.

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SCENA 56 (57)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO MATTINA (U.G)

(Sequenza delle chiamate fatte e ricevute dopo la minaccie. )

La redazione è in uno dei momenti di fuoco della giornata, squilli di telefono, ticchettii della mac chine da scrivere e un vociare diffuso riempie tutto il l uogo. Giancarlo fruga tra le carte della scrivania, poi n ei cassetti; si alza e chiede qualcosa ai colleghi vi cino.

STACCO

Solo GIANCARLO, è avvolto da un silenzio totale che lo porta lontano. Fissa il vuoto, poi il telefono.

Risponde, all’altro capo è Daniela.

GIANCARLO Ciao DANIELA. DANIELA Ciao GIANCARLO… come stai? GIANCARLO Volevo sentirti, parlarti di una cosa importante. DANIELA (preoccupata) Dimmi… Ch’è successo ?

GIANCARLO No, niente di importante.

Mentre GIANCARLO parla al telefono, un collega con in mano una cartellina gli si avvicina.

GIANCARLO Scusami… ti richiamo dopo.

I due parlano qualche istante, poi il collega se ne va. Dopo un solo istante il telefono squilla. GIANCARLO si guarda in giro, batte più volte la mano sulla corne tta, poi l’afferra e se la porta all’orecchio. Sta zitto . Un attimo di silenzio e poi una voce.

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VOCE Pronto … pronto … sono Tore.

GIANCARLO rilassa le spalle e si toglie gli occhial i tirando un sospiro di sollievo.

GIANCARLO Sei tu … credevo …

La voce di Tore è tesa e parla molto veloce.

TORE No … ascolta … mi devi ascoltare … Sono appena passato dalla tipografia … il padrone è terrorizzato Ieri sera sono passati due tipi e li hanno presi tutti.

STACCO Giancarlo chiama CHIARA.

GIANCARLO Ciao Chiara, come va?

CHIARA Ciao. Bene, che bello sentirti. Sto studiando e tu?

GIANCARLO No, niente ... sto al lavoro ...

CHIARA Vabbe’ che succede? Mi vuoi parlare?

GIANCARLO Perché? No, niente ... è che ti volevo dire ... scusa ... ti richiamo più tardi.

CHIARA Giancarlo ... Giancarlo ...

STACCO GIANCARLO si morde il labbro inferiore, ha lo sguar do fisso davanti a sé, afferra la cornetta.

GIANCARLO Potrei parlare con la guardia… SILVESTRE.

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SCENA 57 (58)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO. POMERIGGIO.

GIANCARLO scende le scale della redazione, verso la porta d’uscita. Una guardia giurata, SILVESTRE, e un uomo stanno salendo.

I tre si incontrano.

GIANCARLO saluta SILVESTRE stringendoli la mano.

SILVESTRE gli presenta l’uomo che è con lui.

SILVESTRE Giancarlo… MANNOCCHIA…

GIANCARLO e MANNOCCHIA si stringono la mano.

SILVESTRE Mi sono permesso di parlare a lui del fatto ... penso che ti possa essere più utile di me.

GIANCARLO e MANNOCCHIA, iniziano a parlare.

MANNOCCHIA Ho saputo che sei stato un po’ imprudente…. mi hanno parlato di un articolo …

GIANCARLO Un libro …

MANNOCCHIA Si quello che era… insomma quello è il problema… magari non vi siete capiti.

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GIANCARLO cercando di capire meglio.

GIANCARLO E allora… che devo fare?

MANNOCCHIA gli si avvicina e gli stringe la spalla con una mano.

MANNOCCHIA Te l’ho detto… il problema è il libro… credo che vi dovete sentire!

GIANCARLO Per dire cosa?

MANNOCCHIA si avvicina a GIANCARLO, che ha l’aria pensierosa, e gli posa una mano sulla spalla.

MANNOCCHIA Il problema è il libro…

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SCENA 58 (59)

NAPOLI. AGENZIA IMMOBILIARE. UFFICIO DENUNCE. INTER NO.

MATTINA.

Il Funzionario è seduto ad una scrivania nel suo uf ficio, ha in mano la cartellina gialla. Parla al telefono con Santilli.

FUNZIONARIO Certo… è una bomba pronta ad esplodere…

SANTILLI Deve averlo aiutato Scarpa.

FUNZIONARIO Un altro rompiscatole del MATTINO ? SANTILLI No…no è il corrispondente dell’A.N.S.A. a Torre.

FUNZIONARIO (ironico) Ci mancava solo l’A.N.S.A. … SANTILLI Non ti preoccupare… Scarpa, non si era mai visto… senza di lui non esiste.

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SCENA 59 (60)

NAPOLI. REDAZIONE DE IL MATTINO. INTERNO. SERA.

MUSICA (canzone di Vasco Rossi)

GIANCARLO è seduto alla sua scrivania, ha di fronte a sé un giornale aperto e parla al telefono. Si toglie e si mette continuamente gli occhiali. Non sta fermo un attimo sulla sedia. Riattacca. Ha l’aria amareggiata. DETTAGLIO: Il quotidiano riporta in prima pagina in grande il titolo “ VASCO ROSSI IN CONCERTO “ La man o di GIANCARLO lo chiude.

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SCENA 60 (61)

STRADE. PIAZZA LEONARDO. ESTERNO. SERA.

La Piazza è deserta, nessun rumore tranne quello di qualche motorino lontano. Per terra, all’angolo di un palazzo, decine di mozz iconi di sigaretta; ne cade uno, una scarpa da ginnastica lo schiaccia. Tre paia di gambe vicine; due sono appoggiate al mu ro, l’ altro di fronte. Lungo un marciapiede cammina lentamente un uomo sul la quarantina, ha con se’ un cagnolino al guinzaglio.

F.C: I° UOMO Ue… eccolo.

Anche il terzo uomo da le spalle al muro.

F.C: II° UOMO No… no… non è lui. F.C: III° UOMO State calmi ragazzi…. e chi ci ammazza a noi! F.C: Risate dei tre

Un rivolo di urina scorre lungo il muro, per poi sc endere sul marciapiede, tra i mozziconi.

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SCENA 61 (62)

TENUTA NUVOLETTA. ESTERNO. SERA.

Intorno ad una tavola imbandita, ci sono tutti i componenti del clan dei GIONTA, GABRIELE DONNARUMMA , Gemma DONNARUMMA e i due Brutti Ceffi e del clan de i NUVOLETTA, Angelo NUVOLETTA, Lorenzo NUVOLETTA, Mau rizio, CATALDO , Bucaciov, Balduccio. Il banchetto deve an cora iniziare. Tutto è sospeso nell’ attesa di qualcosa.

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SCENA 62 (63)

TERRAZZA POSILLIPO. ESTERNO. SERA.

MUSICA DA “LE MANI SULLA CITTA’” Su una terrazza di Napoli, magistrati, giornalisti, politici, imprenditori e funzionari delle forze dell’ordine discutono, mangiando, del futuro di Nap oli. Dalla terrazza si domina tutta la città da una part e all’altra del golfo.

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SCENA 63 (64)

NAPOLI. PORTINERIA IL MATTINO. INTERNO - ESTERNO. S ERA

GIANCARLO supera la porta blindata di accesso al MA TTINO, saluta il guardiano ed esce. Si guarda attorno, si avvia verso l’auto.

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SCENA 64 (65)

STRADE. NAPOLI. ESTERNO. NOTTE.

A bordo della sua MEHARI si avvia verso casa. A via Scarlatti rallenta, vede un amico e lo salut a con un cenno. Passa per Piazza degli Artisti, Piazza Medaglie d’O ro, Piazza Immacolata. A Piazza Leonardo, rallenta.

La MEHARI imbocca via De Palma e giunge sotto il palazzo di GIANCARLO.

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SCENA 65 (66)

STRADE. PIAZZA LEONARDO. ESTERNO. SERA.

Proprio davanti al suo portone, c’è un posto libero , GIANCARLO accelera e ci si infila.

GIANCARLO Ua! Che mazzo …

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SCENA 66 (67)

NAPOLI. IL MATTINO. INTERNO. SERA.

F.C.: 7 colpi di pistola.

La redazione de IL MATTINO a Napoli è semideserta, qualcuno scrive a macchina e altri chiacchierano tr a loro, in due parlano stando appoggiati al davanzale della finestra. E’ un serata calda e dolce. La mano di un giornalista afferra stancamente il te lefono per la solita telefonata alla centrale operativa, p rima della chiusura.

GIORNALISTA Novità?

Il telefonista si blocca per un attimo.

TELEFONISTA In verità ce ne sarebbe una… stiamo verificando…

Il giornalista incuriosito.

GIORNALISTA State verificando cosa …? Dimmi almeno quello che sapete..

Il telefonista dopo un attimo di titubanza.

TELEFONISTA Al Vomero…. Ma ti ripeto … la volante non è ancora arrivata. … non possiamo sapere se è vero. In piazza Leonardo ci sarebbe stato un omicidio … forse un giornalista.

Il giornalista si grata la testa e poi rivolgendosi ai colleghi che nel frattempo si erano avvicinati alla sua scrivania.

GIORNALISTA

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Forse hanno ammazzato un giornalista in Piazza Leonardo.

I colleghi parlottano tra di loro, poi uno:

GIORNALISTA Ma in Piazza Leonardo,non ci sta il Direttore...?

Ma poi continua

GIORNALISTA No…è impossibile: ha la scorta.

I colleghi riprendono a parlottare.

F.C.: Il giornalista: Zitti… TELEFONISTA Abbiamo saputo il nome ma non sappiamo se si tratti di un giornalista ….

Il giornalista continua ad ascoltare mentre i prese nti l’osservano in silenzio.

GIORNALISTA No… ma non è possibile. Giancarlo ?!!!

I volti di tutti i colleghi si incupiscono, c’è chi si porta le mani al volto, chi resta immobile e chi gi à accenna qualche lacrima.

F.C.: Telefonista E’un vostro collega?

Santilli siede alla sua scrivania e osserva da lon tano la scena. Nella redazione le reazioni scomposte e diverse dei giornalisti presenti. L’arrivo del Direttore. Arriva sui tavoli della Redazione la bozza della pr ima pagina che ha stabilito il Direttore. La notizia su GIANCARLO è relegata in un taglio basso, marginale.

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Le diverse reazioni dei giornalisti che, nel fratte mpo, sono accorsi al giornale. Arriva anche TORE. E’ vicino al gruppo di giovani cronisti che, contestano duramente l’impostazione s celta dal direttore. La redazione si riunisce in assemble a e si avvia una trattativa col Direttore. Pietro è il più lucido. Prende nota. I contestatori lo spingono ad andare a parlare col Direttore. Tore emerge da un angolo nel quale si era relegato.

TORE Dobbiamo ritornare con i piedi per terra. Ci siamo fatti tutti noi trascinare dall’utopia di Giancarlo, dalla sua passione, dal suo entusiasmo!

GIORNALISTI Ma che stai dicendo?

TORE Dico ... dico che sarebbe bello vivere in un mondo in cui noi siamo quelli che determinano la realtà ... ma non è così! E la fine di Giancarlo sta a dimostrare proprio questo: è la realtà nella quale viviamo, il contesto sociale, a dirci cosa possiamo fare ma soprattutto cosa non dobbiamo fare!

ANNAMARIA (URLANDO) Ma cosa dici?

Tutti i giornalisti si scagliano con sdegno su Tore il quale abbandona la Redazione. I giornalisti decidono di ridisegnare le pagine: vi ene diffusa una nuova bozza delle prime pagine,che il Direttore è costretto ad accettare, riservandosi pe rò di scrivere il fondo di prima pagina. Gli amici di GIANCARLO consegnano un articolo sul “Sistema Camorra”. L’articolo del Direttore viene consegnato al linoti pista poco prima di andare in stampa.

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Le scritte dei due articoli si sovrappongono e si confondono.

VOCE OFF La lettura del fondo del Direttore si confonde con quella dell’articolo scritto dagli amici.

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SCENA 67 (68)

TENUTA NUVOLETTA. ESTERNO. SERA

F.C.: 7 colpi di pistola.

Arriva una telefonata.

Come prestabilito, al cenno del capo, Angelo NUVOLE TTA, il banchetto ha inizio.

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SCENA 68 (69)

TERRAZZA POSILLIPO. ESTERNO. SERA

F.C: 7 colpi di pistola

Sulla terrazza di Napoli, magistrati, giornalisti, politici, imprenditori e funzionari delle forze dell’ordine stappano una bottiglia di champagne e brindano al futuro della città.

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SCENA 69 (70)

NAPOLI. EDICOLA - AUTOBUS DI LINEA. INTERNO. ESTERN O.

MATTINA.

Amato è fermo davanti ad un edicola, ha in mano una ventiquattrore. Afferra un pacco di giornali e corre verso la ferma ta dell’autobus. L’autobus lo aspetta, apre la portiera e lo fa sali re.

Amato si siede ad uno dei primi posti.

Davanti a lui, due giovani studenti. AMATO posa la valigetta sul sedile a fianco.

F.C: I° GIOVANE Hai sentito anche tu … F.C: II° GIOVANE Si … il nome non mi è nuovo… pare che frequentasse la nostra facoltà.

Amato ha ancora il giornale chiuso e cerca una posi zione comoda, per poter leggere.

F.C: I° GIOVANE Da quello che ho capito … ha l’aria di essere l’ennesimo caso di camorra.

Amato è fermo; immobile.

Tiene lo sguardo fisso sul giornale aperto. F.C: 7 colpi di pistola

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SCENA 70 (71)

CELLA POGGIOREALE. INTERNO NOTTE.

F.C: 7 colpi di pistola

Al centro della cella, CATALDO è sempre seduto, illuminato a metà dalla luce della Luna. Osserva se mpre davanti a se (è in PPP).

CATALDO «Si festeggiava la missione compiuta, ma anche il sodalizio rinsaldato tra la Camorra torrese e quella napoletana, legata a Cosa Nostra.»

Mentre pronuncia queste parole ci allontaniamo dal primissimo piano di CATALDO che diventa, in un enor me spazio buio, un puntino luminescente.

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SCENA 71 (72)

AULA TRIBUNALE. INTERNO. GIORNO.

All’improvviso si accendono le luci: siamo nel 1997 , nell’aula bunker di Poggioreale.

CATALDO è sulla sedia dei testimoni, davanti alla seconda sezione della Corte d’Assise di Napoli, dop o 12 anni si celebra il processo sul giovane giornalista ucciso dalla Camorra.

Nelle gabbie vediamo tutti i colpevoli.

Alla fine ci fermiamo sul Pubblico Ministero che co nclude la requisitoria.

PUBBLICO MINISTERO Perché non sia questo giovane giornalista ad andarsene nel buio del 23 settembre 1985, scenda il buio del carcere a vita nei confronti di chi ha istigato ed eseguito il delitto.

F I N E