Dispensa con nozioni sulla sceneggiatura e l'uso di Celtx

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Accademia di Belle Arti Corso di Fondamenti di Informatica e Tecnologia delle Arti Visive Anno accademico 2010/2011 Nozioni di Sceneggiatura Marco Falciglia

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Accademia di Belle Arti

Corso di Fondamenti di Informatica e

Tecnologia delle Arti Visive

Anno accademico 2010/2011

Nozioni di Sceneggiatura

Marco Falciglia

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Indice 1. Scopo della sceneggiatura

2. Tipi di sceneggiatura

3. Aspetti base

4. Convenzioni tecniche generali

5. Intestazione della scena

6. Struttura dei dialoghi

7. Uso delle parentesi tonde

8. Ultime considerazioni…e un esempio esteso

9. Screenplay e Pc

10. Basi di Celtx

11. Un esempio passo-passo

1- Scopo della sceneggiatura

Il passo immediatamente successivo all‟acquisizione di un‟idea, di un soggetto base per inquadrare una qualunque forma di spettacolo visivo, è la stesura di una sceneggiatura. Le sceneggiature costituiscono un tassello fondamentale nel mettere a fuoco la struttura di: film, rappresentazioni teatrali, rappresentazioni televisive, sceneggiati radiofonici, cut-scene di videogiochi, fumetti, spot, ecc. Lo sceneggiatore pertanto (in senso lato) sarà chi avrà il compito di descrivere il film con il linguaggio della lingua scritta, riuscendo con poche parole suggestive a far vivere sulla carta personaggi e immagini che appariranno nell‟opera finita. In ambito professionale la stesura di un copione è un passo obbligatorio, data la sua importanza nel permettere all‟intera organizzazione di stabilire un piano di lavoro efficace, minimizzando perdite economiche superflue e garantendo l‟aderenza al progetto originale. Nel caso della produzione di un film, ad esempio, a beneficiarne sarà il produttore, perché avrà uno strumento utile ad attrarre fondi, regista e attori; il regista stesso che acquisirà un‟indispensabile traccia per girare il film e ovviamente gli attori, i quali ne acquisiranno un‟altra che gli permetterà di

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ottenere dei punti di riferimento sui quali costruire l‟identità dei personaggi.

2- Tipi di sceneggiatura

Esistono due tipi di sceneggiatura base. Lo shooting script, tecnica particolarmente diffusa nella filmografia statunitense fino alla fine degli anni ‟80, consiste nell‟aggiunta sistematica ad ogni pagina di script di particolari tecnici inerenti il posizionamento della telecamera da una parte, e di procedure coi quali apportare le revisioni successive dall‟altra. Esempi di posizionamento della telecamera possono essere i primi piani, così come di movimento lo sono le carrellate. Oggi quasi sempre si preferisce delegare tali indicazioni di taglio in una fase successiva, chiamata storyboard, corredata da veri e propri schizzi preparatori. Dato che sarà l‟argomento della lezione successiva, tralasceremo questa forma di sceneggiatura. L‟altra forma di sceneggiatura, detta invece speculation script (o speculative screenplay), rappresenta il cuore della sceneggiatura ed è l‟argomento di questa lezione.

3- Aspetti base

Il tipico errore di chi si accinge per la prima volta redigere uno script è quello di adottare i canoni tipici del romanzo; non andrebbe mai dimenticato che la sceneggiatura rimane solo un mezzo di lavoro e non un qualcosa che vive di vita propria. Pensieri dei personaggi e giudizi sulle loro azioni rimangono elementi del tutto estranei ai dettami della grammatica della sceneggiatura. Ai neofiti potrebbe essere utile ricordare che nella visione di un qualsivoglia filmato, gli unici sensi stimolati restano la vista e l‟udito : uno sceneggiatore capace sarà quindi in grado di delineare con richiami sintetici gli oggetti e gli esseri viventi che risalteranno sulla scena e gli effetti sonori rilevanti (dei quali i dialoghi costituiscono una fetta considerevole). Andranno sottolineati particolari visivi sia passivi che attivi (es: una pallina da tennis che si avvicina alla telecamera così come una sedia dalla forma singolare), se di una certa importanza nella descrizione della scena. La tecnica base che precede le azioni di un nuovo personaggio nella scena consiste nel fornire, prima del nome, una sommaria descrizione fisica e un‟impressione superficiale sul suo atteggiamento (nella stragrande maggioranza dei casi, un aggettivo è più che sufficiente per arrivare allo scopo).

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Ma vediamo un primo esempio di descrizione di personaggio, utile per fissare le idee ed avere un primo impatto con una vera pagina di sceneggiatura:

INT. BLOCCO DEI RIBELLI – CORRIDOIO PRINCIPALE

L’ impressionante e alto due metri e mezzo Signore Oscuro dei Sith fa

il suo ingresso nella luce accecante del corridoio principale.

Questi è DARTH VADER, braccio destro dell’Imperatore. Il suo volto è

oscurato da NERE VESTI fluttuanti e da una grottesca MASCHERA di

respirazione, che spicca accanto alle TUTE BIANCHE corazzate delle

TRUPPE Imperiali.

Ognuno istintivamente indietreggia di fronte all’imponenza di DARTH

VADER e un silenzio di tomba passa attraverso le TRUPPE Ribelli.

Molti tra le TRUPPE Ribelli rompono le righe e fuggono in preda al

panico.

4- Convenzioni tecniche generali

Il formato da usare è il Courier New 12 a spaziatura doppia. Col punto a capo si indica uno stacco tra micro-sequenze differenti; un uso frequente dello stesso è consigliato per agevolare la leggibilità. Si usa dire che ad una pagina di sceneggiatura corrisponde un minuto di riprese, ma bisogna tener conto della quantità di azione presente: per i filmati di azione potrebbe non bastare a coprire il minuto, mentre per sequenze più “rilassate” potrebbe essere anche eccessiva. Si usa spesso evidenziare mediante lettere maiuscole gli oggetti in primo piano, laddove è invece tassativo usarle per i nomi dei personaggi, ambientazioni, suoni significativi e in tutti gli elementi presenti nell‟intestazione della scena.

5- Intestazione della scena

Può essere preceduta o seguita da alcune indicazioni di taglio su come ci si arriva: se attraverso uno stacco (con CUT TO: ) o una sfumatura in dissolvenza ( FADE IN: per la dissolvenza in entrata, FADE OUT: per quella in uscita). Ogni scena dovrebbe essere preceduta da un numeretto che indica la sua posizione nella struttura: in fondo la sceneggiatura non è altro che una composizione di scene ! La descrizione specifica dell‟intestazione, detta anche riga di dati, è costituita da 3 parametri: posizione della macchina, location e ora della giornata. La posizione può essere interna (es: se dentro un‟ auto) o esterna (es: se in un parco), definita rispettivamente da INT. o EST. ; la location non è nient‟altro che

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il luogo specifico dove si svolge l‟azione (es: TRIBUNALE); l‟ora della giornata, separata mediante un trattino dalla location, può essere GIORNO o NOTTE. Qui è opportuno effettuare una precisazione: sebbene in alcune sceneggiature siano presenti termini come MATTINO, la tendenza generale è di evitare simili termini, perché l‟elemento descrittivo fondamentale è costituito dal tipo di esposizione alla luce solare, più che dall‟effettivo orario della giornata. Con gli elementi fin qui appresi è forse adesso il caso di dare un‟occhiata ad un secondo esempio, tratto anch‟esso da un celebre film: INT. MARY NELLA DOCCIA- NOTTE

Sopra la barra sulla quale è appesa la TENDINA della doccia, possiamo

vedere la PORTA del bagno, non del tutto chiusa. Per un momento

osserviamo MARY mentre si lava e si insapona.

C’è ancora un residuo di preoccupazione nei suoi occhi, ma in

generale lei sembra in qualche modo sollevata.

Adesso vediamo che la PORTA del bagno viene spinta fino ad aprirsi

lentamente.

Il rumore della doccia soffoca ogni altro suono. La PORTA viene

quindi chiusa lentamente e con attenzione.

E vediamo l’OMBRA di una donna cadere sulla TENDINA della doccia. La

schiena di MARY è rivolta alla TENDINA. La bianca luminosità del

bagno è quasi accecante.

Improvvisamente vediamo la MANO di MARY portata in su, afferrare la

TENDINA della doccia, e strapparla da un lato.

6- Struttura dei dialoghi

La parte relativa al dialogo, data la sua peculiarità, viene tenuta separata dal resto della sceneggiatura. Per esprimere un dialogo si scrive in maiuscolo il nome della persona che sta per parlare, e sotto di esso il contenuto del dialogo. In realtà esistono tre formati base per definire il posizionamento dei dialoghi: quello televisiva, quello francese e quello all‟americana. Quello televisivo si usa per assecondare esigenze di sincronia immagine/sonoro; è anche usato in caso di voice over, cioè quando la voce del narratore fuori campo si sovrappone alle immagini. [Apriamo una parentesi per sottolineare come l‟uso di una tecnica simile,

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tipica del cinema ai suo primordi, sia sconsigliata nella maggior parte dei casi per evitare un effetto “da documentario”.] ES: 3 INT. CHEVROLET (BAGAGLIAIO) – GIORNO

Il bagagliaio della Chevrolet

si apre, JULES e VINCENT frugano

dentro, tirano fuori due 45

automatiche, le caricano e

le armano.

JULES

Per faccende del genere,

dovremmo avere dei fucili.

VINCENT

In quanti sono ?

JULES

Tre o quattro.

VINCENT

Compreso il nostro uomo ?

JULES

Non ne sono sicuro.

Chiudono il bagagliaio.

In quello francese le descrizioni sono a tutta pagina, mentre i dialoghi costituiscono una colonna a parte sul lato destro della pagina. ES:

3 INT. CHEVROLET (BAGAGLIAIO) – GIORNO

Il bagagliaio della Chevrolet si apre, JULES e VINCENT frugano

dentro, tirano fuori due 45 automatiche, le caricano e le armano.

JULES

Per faccende del genere,

dovremmo avere dei fucili.

VINCENT

In quanti sono ?

JULES

Tre o quattro.

VINCENT

Compreso il nostro uomo ?

JULES

Non ne sono sicuro.

Chiudono il bagagliaio.

Nella forma grafica all‟americana, ormai riconosciuta come standard in ambito cinematografico, la descrizione è a tutta pagina mentre il dialogo è in una colonna centrale.

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ES: 3 INT. CHEVROLET (BAGAGLIAIO) – GIORNO

Il bagagliaio della Chevrolet si apre, JULES e VINCENT frugano

dentro, tirano fuori due 45 automatiche, le caricano e le armano.

JULES

Per faccende del genere,

dovremmo avere dei fucili.

VINCENT

In quanti sono ?

JULES

Tre o quattro.

VINCENT

Compreso il nostro uomo ?

JULES

Non ne sono sicuro.

Chiudono il bagagliaio.

Questa forma ha soppiantato ormai tutte le altre.

7- Uso delle parentesi tonde

Una particolare importanza è rivestita dalle parentesi tonde, usate per specificare meglio l‟ambientazione, suggerire un‟azione compiuta da un personaggio in sincrono con le sue azioni, per descrivere particolari toni di dialogo o rumori salienti. Es:

1: INT. CHEVROLET (BAGAGLIAIO) - GIORNO

2; BOZO (scuote la testa)

No, io uccido l’autista dell’autobus.

3: SINDACO

(urla disperatamente)

Jack! Per favore! Sono solo un

un ufficiale eletto! Non posso

prendere decisioni! Jack!

Rispondimi!

4: (SQUILLO DI UN TELEFONO)

8 – Ultime Considerazioni…e un esempio esteso

Le regole fin qui definite non devono essere considerate come assiomi, dato che in ultima analisi le particolari scelte descrittive dipendono dallo staff che realizza la sceneggiatura, la quale oltretutto, data la natura stessa dei media, col

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tempo è soggetta a modifiche di vario genere. Si è solo cercato di realizzare un insieme il più possibile omogeneo e coerente delle direttive di formattazione più utilizzate. Sul web è possibile avere un riscontro immediato con gli script di numerosi film hollywoodiani; tra i tanti siti consigliati in tal senso, in questa sede citiamo http://www.imsdb.com/ (The Internet Movie Script Database ).

A questo punto sarete in grado di apprezzare un frammento di sceneggiatura più sostanzioso, come il seguente esempio: 65 EXT. PONTE DI POPPA – NOTTE […]

JACK è disteso su una delle panchine a guardare le stelle che ardono

gloriosamente lassù. È immerso in pensieri da artista e sta fumando

una sigaretta.

Udito qualcosa, JACK si volta non appena ROSE si allontana sulle

scale della piattaforma. Loro due sono gli unici sul ponte di poppa,

eccetto il MARESCIALLO ROWE, sei metri sopra di loro sulla passerella

del ponticello di aggancio. ROSE non si accorge di JACK nell’oscurità,

e si allontana sorpassandolo alla sua destra.

SEGUIAMO ROSE mentre lei attraversa il girante laterale abbandonato.

Il suo respiro si ingolfa in un singhiozzo occasionale, che lei

sopprime. ROSE sbatte contro la BASE DEL PENNONE di poppa e vi si

aggrappa, ansimando. Osserva attentamente le acque nere.

Quindi comincia a scavalcare la RINGHIERA. Deve tirare sui il suo

LUNGO VESTITO, e l’arrampicata è impacciata. Muovendosi metodicamente

lei ruota il suo corpo e poggia i suoi TACCHI sul parapetto dipinto

di bianco, le spalle rivolte alla RINGHIERA, di fronte all’oscurità.

20 metri sotto di lei, le enormi eliche sformano il mare Atlantico in

bianca schiuma, e una scia spettrale lascia una traccia

nell’orizzonte.

GIÙ IN BASSO, vediamo ROSE in piedi come una marionetta rovesciata.

Sotto di lei ci sono le enormi lettere "TITANIC".

ROSE si affaccia, stirando le sua braccia... guardando ipnotizzata il

vortice sottostante. Il suo VESTITO ed i suoi CAPELLI sono sollevati

dal vento della nave in movimento. L’unico suono, oltre al flusso

dell’acqua, è lo schiocco al vento della grossa bandiera Union Jack

sopra di lei.

JACK si avvicina quatto quatto dietro di lei.

JACK

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Non lo faccia.

ROSE volge di scatto la testa al suono della voce di JACK. Ha bisogno

di un secondo perché i suoi occhi lo mettano a fuoco.

ROSE

Indietro ! Non faccia lei

un altro passo !

JACK osserva le LACRIME di ROSE che le rigano le guance, nel fioco

bagliore delle luci del corridoio di poppa.

JACK

(avanza risoluto)

Avanti, mi dia la mia mano.

L’aiuto a ritornare a bordo.

ROSE

No! Rimanga lì dov’è. Dico

sul serio. M-mi butto.

JACK si ferma. Mima a ROSE il gesto di gettare la sigaretta,

chiedendole il permesso con lo sguardo, e la scaglia giù nelle acque.

JACK

(studia ROSE con attenzione)

Non lo farà.

ROSE

Che significa “non lo farò” ?

Non creda di potermi venire a dire

quello che farò o quello che non farò.

Lei non mi conosce.

JACK

Beh, l’avrebbe già fatto.

ROSE adesso è confusa. Non riesce a vedere JACK bene attraverso le

LACRIME, quindi se le asciuga con una mano, quasi perdendo

l’equilibrio.

ROSE

Lei mi sta distraendo. Se ne vada.

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JACK

Non posso. Ormai ci sono dentro.

(si toglie la giacca)

Se lei si butta io sarò costretto

a seguirla in acqua per salvarla.

ROSE

Non dica sciocchezze. Morirebbe.

JACK

So nuotare benissimo.

JACK comincia a slacciarsi la scarpa sinistra.

ROSE

Basterebbe l’impatto con l’acqua

a ucciderla.

JACK

Bene non mi farebbe. Non dico certo

il contrario. Se devo essere sincero

mi preoccupa molto di più l’acqua fredda.

ROSE guarda in basso. La concretezza quello che sta facendo comincia

a fare presa su di lei.

ROSE

Quanto fredda?

JACK

(togliendosi la scarpa sinistra)

Gelida. Forse un paio di gradi sopra lo zero.

JACK comincia a slacciarsi la scarpa destra.

JACK

È mai…stata nel Wisconsin?

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ROSE

(perplessa)

Cosa?

JACK

Beh gli inverni da quelle parti

sono tra i più freddi, io sono

cresciuto lì, vicino Chippewa Falls.

Ricordo una volta da bambino io e mio

padre andammo a pesca sul lago ghiacciato

vicino alle cascate... la pesca sul

ghiaccio sa è quando--

ROSE

(stizzita)

So cos’è la pesca sul ghiaccio!

JACK

Mi scusi. Lei ha... tanto l’aria di-

come dire…una timorata di dio.

(pausa)

Comunque il…ghiaccio ha ceduto e io

sono caduto in acqua, e mi creda,

cadere in acque gelide come quelle

laggiù, è come avere il corpo trafitto

da mille lame. Non riesci a respirare,

non riesci a pensare... a nulla tranne

che al dolore.

(si toglie l’altra scarpa)

Ed è per questo che non ci tengo a

tuffarmi dietro di lei. Ma come ho già

detto, non ho scelta. Da una parte spero

che lei riscavalchi il parapetto e mi

risparmi questa incombenza.

ROSE

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Lei è pazzo.

JACK

Non è l’unica a dirlo ma… con tutto

il rispetto che merita, Signorina,

non sono io quello appeso alla prua

di una nave.

JACK scivola di un altro passo in avanti, come se si stesse muovendo

su un cavallo imbizzarrito.

JACK

Per favore. Avanti, allunghi la

mano. Non vorrà commettere una

simile sciocchezza.

ROSE fissa quest’uomo folle per un lungo periodo. Lei guarda gli

occhi di JACK e in qualche modo improvvisamente essi sembrano

riempire il suo universo.

ROSE stacca una mano dalla ringhiera e la allunga verso di lui. JACK

si sporge per afferrarla, con fermezza.

JACK

Mi chiamo Jack Dawson.

ROSE

(con voce tremante)

Rose De Witt Bukater.

…CONTINUA.

9 – Screenplay e Pc Oggigiorno, a livello professionale, le sceneggiature vengono sempre redatte mediante l‟uso di software dedicati- l‟idea è quella di avvantaggiarsi della catalogazione di nomi di personaggi, relativi discorsi pronunciati, ordinamento delle scene, ecc. Uno dei vantaggi quindi correlati è la facile reperibilità di tali informazioni ! Chi è alle prime armi, poi, può beneficiare di uno strumento che gli fornisce una sorta di memorandum per la struttura guida da seguire, e di non smarrirsi tra i meandri di un testo disorganizzato.

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Esistono in proposito numerosi programmi commerciali (come Final Draft, Movie Outline, Sophocles…) e liberi (come Celtx, Five Sprocket, Plotbot) più che adatti allo scopo. Tra i freeware, noi consigliamo l‟uso di Celtx, di cui forniremo un sintetico tutorial. Celtx è un acronimo di : “Crew, Equipment, Location, Talent and XML” e la sua versione base, come detto, è gratuita. È più di quanto occorra per metterci a lavoro ! È disponibile per sistemi operativi Windows, Mac e Linux, e lo si può scaricare dalla pagina http://celtx.com/#downloadOther, anche nella versione in italiano. Dopo aver dato confermato la volontà di installarlo, un doppio click sul file appena scaricato farà partire automaticamente il programma di installazione.

10 – Basi di Celtx Appena eseguiremo il programma per la prima volta, apparirà la seguente schermata:

Il programma cioè ci sta chiedendo se preferiamo aprire un progetto d‟esempio

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già creato (Esempi di Progetti) o se crearne uno nuovo (Modelli di Progetti); siccome ci interessa quest‟ultima opzione, tutto ciò che dovremo fare sarà cliccare una volta sull‟icona Film in alto a sinistra. Apparirà una finestra, che, nella modalità a tutto schermo (ottenuta cliccando sul quadratino) sarà:

Chiaramente il progetto non ha ancora un titolo, perché è stato appena creato. Potremo dargli un nome al momento di salvarlo, quando cliccheremo su File e da lì su Salva il progetto con nome: potremo in seguito ricaricare il progetto avente estensione .celtx dalla cartella dove lo avremo salvato, che di default è la cartella “Documenti”. Il cursore lampeggiante indica il punto dove verranno scritti i caratteri, esattamente come in un normalissimo file di testo. Particolare attenzione va rivolta alla barra a cascata in cui è selezionata di default l‟opzione Intestazione scena, che nell‟immagine qui sopra è stata evidenziata con un rettangolino rosso (inesistente nel programma): diamo un‟occhiata alle sue possibili opzioni. Intestazione scena: è la cosiddetta riga di dati, spiegata nel paragrafo 5; Azioni: Andrà selezionata quando si vorranno descrivere azioni compiute dai vari personaggi o commenti visivi sulla scena; Personaggio: Appare per specificare il personaggio al quale appartiene la

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battuta; Dialogo: È la battuta del singolo personaggio; Parentesi: Si usano per le situazioni descritte nel paragrafo 7; Transizione: Descrive indicazioni di taglio mediante effetti tipici di transizione (come CUT TO: oppure FADE IN: ); Inquadratura: Permette di specificare dettagli tipici dello shooting script; Testo: Si usa per inserire del testo non soggetto alle comuni regole di formattazione di uno speculation script (quello che avviene cioè in un normale software di videoscrittura). Una funzione particolarmente utile di Celtx sono le note, che permettono di specificare a parte ulteriori caratteristiche di un qualunque elemento presente sulla scena. Posto il cursore lampeggiante sul termine da specificare basterà cliccare su Aggiungi nota, presente nella mini-finestra a destra, per aggiungere ulteriori dettagli in un riquadro giallo che verrà creato sul momento. Si tratta a tutti gli effetti di un post-it virtuale, utilissimo per aggiornare nel tempo dettagli tecnici relativi a oggetti presenti sulla scena, senza per questo compromettere la fluidità dello screenplay. Vediamo adesso i passi da compiere per aggiungere un personaggio nella nostra scena:

1. Per prima cosa clicchiamo sull‟icona “Aggiungi” in altro a sinistra, rappre-

sentata da una stella bianca su uno sfondo blu;

2. Selezioniamo Personaggio dal menù “Scegli elemento”;

3. Scegliamo un nome per il nostro personaggio, e clicchiamo su OK;

4. Apparirà una finestra del Catalogo Principale che permette di esplicitare

qualunque minuzia relativa al personaggio: dal nome completo alle carat-

teristiche fisiche, da id identificativi ad un riepilogo delle scene in cui è

presente, dalle sfaccettature psicologiche alla possibilità di includere per-

sino dati multimediali per suggerirne alcune peculiarità !

5. Una volta compilata la scheda del personaggio, potremo chiudere la

scheda “Catalogo Principale” e tornare alla nostra sceneggiatura.

11 – Un esempio passo-passo

Vediamo un primo esempio passo-passo che ci aiuterà a capire le funzionalità

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del programma, basandoci sulle primissime scene di Eyes Wide Shut. Dopo aver selezionato Film da Modelli di Progetti, andiamo a scrivere su Intestazione Scena (selezionata di default) INT. CASA DI BILL & ALICE - SOGGIORNO – NOTTE

e premiamo “invio”; ci possiamo accorgere di come dopo l‟inserimento della „I‟ di „INT.‟ già il programma ci suggerisca la parola corretta, e come nella mini-finestra in basso a sinistra (chiamata Scene) sia stata aggiunta la scena, numerata come „1‟. Celtx inoltre dopo che siamo andati a capo ha cambiato in automatico la modalità di scrittura da Intestazione Scena a Azioni- possiamo approfittarne. Scriviamo quindi Un albero pieno di addobbi natalizi e decine di cartoline natalizie

si stagliano in un appartamento di lusso.

Distese nel divano del soggiorno, mentre guardano la TV, vediamo una

bambina di sette anni, HELENA, e la BABY-SITTER, una giovane liceale.

e premiamo “invio”; a questo punto dalla barra a cascata premiamo “invio” un‟altra volta per costringere Celtx a cambiare la modalità in Intestazione Scena. Qui scriveremo

INT. CASA DI BILL & ALICE- CAMERA DA LETTO

e premiamo “invio”; Celtx proverà a suggerirci l‟intestazione della scena precedente, ma non è il caso di assecondare tale scelta. Ovviamente anche stavolta la modalità di scrittura passerà da Intestazione Scena a Azioni. Scriviamo BILL e ALICE HARFORD, una coppia attraente sulla trentina, indossano

abiti da sera molto eleganti. Dai movimenti coi quali se li sistemano

capiamo che sono in procinto di andare a una festa.

e premiamo “invio”; adesso vogliamo inserire un dialogo, perciò per prima cosa dalla barra a cascata scegliamo Personaggio (Celtx indenterà al centro il curso-re) e scriviamo ALICE

e premiamo “invio”; il programma passerà in modalità Dialogo ma non è quello che ci interessa; perciò selezioniamo la modalità Parentesi e scriviamoci dentro (guardandosi allo specchio)

e premiamo “invio”; stavolta ci va bene la modalità Dialogo, per cui scriviamo

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Come sto ?

e premiamo “invio”; ci va bene anche la modalità Personaggio, quindi conti-nuiamo con BILL

e premiamo “invio”; sulla relativa porzione di Dialogo scriveremo Perfetta.

e premiamo “invio”; continuando in questo modo potremo scrivere la restante porzione di dialogo, ossia

ALICE

I miei capelli sono a posto?

BILL

Fantastici.

ALICE

(divertita)

Ma se non mi guardi neanche !

BILL

Non ne ho bisogno.

(bacia il collo di ALICE)

Sei sempre bellissima.

Una volta premuto “invio” passiamo in modalità Azione (possiamo ottenere lo stesso risultato premendo “invio” un‟altra volta) e aggiungiamo

BILL si allontana dalla stanza. ALICE si dà un ultima spazzolata ai

capelli.

ALICE

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Eccomi…sono pronta.

ALICE e BILL si dirigono verso il soggiorno. La BABYSITTER si alza in

piedi.

…CONTINUA

Bene a questo punto sarete in grado di camminare con le vostre gambe. Notiamo come in questo caso non abbiamo inserito i personaggi e le loro caratteristiche in una fase preliminare (come spiegato nel paragrafo precedente), ma il programma sia abbastanza flessibile da averli creati da sé nella scheda Catalogo Principale di Libreria del progetto, mini-finestra in alto a sinistra. Adesso avete tutti gli strumenti per scrivere una buona sceneggiatura. Buon lavoro !