DAL SOGGETTO ALLA SCENEGGIATURA...Doposemplici esercizi comequelliappenadescritti, ... Trasforma la...

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LEZIONE 5 GUIDA PER IL DOCENTE DAL LIBRO DI M.CORSI DAL SOGGETTO ALLA SCENEGGIATURA SCENEGGIATURA TECNICA

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LEZIONE5GUIDAPERILDOCENTEDALLIBRODIM.CORSI

DALSOGGETTOALLASCENEGGIATURA

SCENEGGIATURATECNICA

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L’Unità è piuttosto tradizionale nella terminologia enelle esemplificazioni. La maniera migliore di affron-tarla è ovviamente quella di accompagnarla con lavisione di opere audiovisive. Questa dovrebbe con-tinuamente essere bloccata per far riconoscere aglistudenti grandezze scalari, angolazioni e movimenti.L’attività di laboratorio di ripresa dovrebbe poi inter-venire per consolidare definitivamente la terminolo-gia e apprendere a realizzare il corretto taglio delleinquadrature.L’argomento è di immediato interesse e di facile com-prensione per gli studenti. Per tale ragione, moltospesso conviene cominciare il corso proprio da questocapitolo, adatto anche astudenti del primobiennio.Il passaggio più difficoltoso sul piano didattico èquando si passa dal riconoscimento di un piano o diun movimento di camera a quello dell’individuazionedelle ragioni che hanno portato il regista o l’operatorea riprendere da un certo punto. Per questo convieneprestare maggior attenzione alla parte che nei paragra-fi viene dedicata (per ogni piano, angolazione o mo-vimento) a enumerare le funzioni svolte da un piano,un’angolazione, un movimento... Naturalmente si deveevitare una memorizzazione meccanica, che non aiu-terebbe alla comprensione dell’opera: un’angolazionedal basso, ad esempio, non sempre significa la volontàdi comunicare autorevolezza o minaccia: dipende dalcontesto, dal personaggio e da tanti altri fattori. Solola visione del film (e il suo continuo arresto per stimo-lare confronti, discussioni e distacco critico) consenteun’interpretazione corretta dell’inquadratura, postoche comunque in questo campo non esiste la rispostaesatta, masolo quella più interessante.Per far sì che gli studenti attribuiscano alla ricerca delcorretto punto di vista l’importanza che merita, con-viene proporre esercitazioni che spingano a tradurredei semplici passaggi narrativi nel linguaggio delle in-quadrature. Le esercitazioni dovrebbero essere studia-te in modo tale da rendere secondaria l’importanzadel montaggio e di altre risorse (narrazione, recitazio-ne, messinscena, montaggio ecc.), così che gli studentipossano concentrarsi sul punto di ripresa. Ad esempiol’esercizio 3.2di p. 179e il 5.2di p. 180propongono sem-plici riprese, che possono essere oggetto di dibattitocon gli studenti, dato che non esiste anche in questocaso la risposta esatta. L’affermazione di p. 179 “Quelragazzo è in gamba, ma è sempre preso in giro da tutti:non è giusto” può essere resa, ad esempio, da un’an-golazione dall’alto che mostri la vittima come se fosseschiacciata,mentre “Hai visto quanto è alto quello?”

Indicazioni didattiche3può essere resa da un’angolazione dal basso del per-sonaggio in questione. In entrambi i casi la risposta èabbastanza facile, ma quanto dal basso e quantodall’alto? L’obiettivo è far acquisire agli studenti l’abitu-dine ad associare la scelta del punto di ripresa all’obiet-tivo della comunicazione. A p. 180si chiede di tradurreconsiderazioni verbali in movimenti di camera: “Ma... inclasse non c’è nessuno!” sembra esprimere lo stupo-re per essersi accorti di una classe che si rivela esserevuota. Dunque potrebbe essere adatta una carrellataindietro che, in quello spazio, da un dettaglio scoprel’assenza di persone. “Ma dov’è finito il mio cellulare?Vabbè che è da buttare, però... che cavolo! Ah! Eccololì!” si potrebbe tradurre con una serie di panoramicheavuoto e uno zoom insull’oggetto.Dopo semplici esercizi come quelli appena descritti,gli studenti dovrebbero essere pronti per lavori un po’più complessi, come quelli della scheda di lavoro Il ca-sco, dove si richiede la traduzione in inquadrature (sce-neggiatura tecnica) di una piccola sceneggiatura data.A beneficio del docente, qui di seguito si mostra unesempio di procedura per arrivare alla scrittura di unasceneggiatura tecnica sulla base di un altro soggetto(L’assenza), che a sua volta può essere utilizzato comeesercitazione.

Proposta di lavoroDAL SOGGETTO ALLA SCENEGGIATURATECNICA:L’ASSENZAPer consentire agli studenti delle esperienze di scrit-tura di sceneggiatura conviene utilizzare le ambienta-zioni scolastiche e personaggi dell’età corrispondentea quella dei ragazzi. Il lavoro può procedere dalla defi-nizione del soggetto, di poche righe, a un trattamen-to più esteso, sino alla scrittura della sceneggiatura,quindi della sceneggiatura tecnica. Qui di seguito siriporteranno tutti i passaggi (utili dunque anche all’U-nità sulla narrazione) per arrivare alla stesura della sce-neggiatura tecnica, per la quale occorrono le cono-scenze e le competenze acquisite nell’affrontare l’U-nità sull’inquadratura. L’esempio riportato è L’assenza,un breve corto che si presta come esercitazione sco-lastica (testata diverse volte), inventato da un gruppodi studenti per un progetto sulla sicurezza stradale,dal soggetto al trattamento, alla sceneggiatura tec-nica. La sceneggiatura letteraria non è stata riportataper ragioni di spazio, ma ovviamente si devono primascrivere le scenesenza indicazioni di camera. Nella

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3 Indicazioni didattiche

scheda di lavoro Il casco si proporrà invece una sce-neggiatura letteraria (tratta anche questa da un sog-getto per uno spot sulla sicurezza stradale realizzatodagli studenti), che gli studenti dovranno trasformarein sceneggiatura tecnica.

SoggettoLagiornata di scuola è finita. Uno studente (P)arriva perultimo alla porta di uscita, che però non si apre. Compieinnumerevoli tentativi di uscire dalla scuola, ma non ci ri-esce e rimane tutta la notte da solo nell’edificio, mentrestrani rumori e immaginimentali – relativiaun incidente–lo disturbano. Lamattina dopo gli studenti rientrano, malui siaccorgedi essereunasortadi fantasma:èstata lasuaimmaginazioneacreareil film,dal letto di unospedale.Il trattamento di questo soggetto si trova nel volumeap. 181(esercizio4).

Sceneggiatura tecnicaEsistono molti modi di progettare la regia a partire da una sceneggiatura:a. aggiungendo le indicazioni scalari, come nell’esem-

pio qui di seguito;b. disegnando uno storyboard;c. redigendo una serie di mappe con l’indicazione delle

posizioni di camera e i riferimenti allasceneggiatura.Lasceneggiaturatecnicapuò prevederediverse inquadra-ture dellastessascena.Adesempioènormalecheundia-logo tra due persone sia ripreso prima con i due insieme(master shot) e poi con le coperture. Lascenaviene dun-que ripetuta per intero inquadrando un personaggio epoi ripetendola di nuovo inquadrando l’altro (vedip.280).Di seguito riportiamo la sceneggiatura con modalità discrittura all’italiana e aggiunta di indicazioni di gran-dezze scalari, il che ne fa unasceneggiatura tecnica.

SCENA1STRADA Est.notteImmagini confuse di un incidente.

SUONI di urla esirene

SCENA2CLASSE 1Int.giorno

SUONO di campanella1. PMP si sveglia in classe.

2. TOT (in asse)Gli altri studenti escono dalla classe.

RAGAZZO1Ciao raga’, adomani.RAGAZZO2A domani, veloce che perdo l’autobus.RAGAZZO3Dai, che finalmente si va acasa.

2.3FIP riordina i libri sul banco e si avvia fuori dall’aula.

SCENA3FONDOSCALA 1Int. giorno1. CM

2. PMfronte

3. PM dispalleP arriva alla porta d’uscita ma non si apre; bussa sulla porta ma i suoicompagninon lo vedono/sentono.

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Unità 3 L’inquadratura: il punto diripresa

3.4PPPP chiude gli occhi.

SCENA4STRADA Est.notteImmagini confuse di un incidente.

SCENA5FONDOSCALA 1Int. giorno5.1PA

P (progressivamente sempre più allarmato) Mi sentite? Qualcuno mi apre?

5.2DETTP prova a usare il cellulare ma ha finito il credito.

SCENA6VICEPRESIDENZA Int.giorno1. CM fino al PAP entra in vicepresidenza, dove non c’è nessuno.

2. DETTProva a usare il telefono fisso, ma non funziona.

3. PPP(spazientito)Ci mancava anche questa.

CM (continuazione)

4. PARTP prova ad aprire la finestra, ma non ciriesce.

5. PP P(incredulo) Non cicredo.

CM(continuazione) Escespazientito.

SCENA7UFFICIO 1 Int. giorno1. PM

2. PARTP entra e batte contro la finestra, ma non si apre.

Pgrida.3. FI

4. PARTP dà un calcio a unasedia.P prende un oggetto e lo scaglia contro la finestra.

SUONI di incidente7.5 PPPP si tiene la testa e siaccascia.

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3 Indicazioni didattiche

SCENA8CORRIDOIO 1Int. sera1. CMP esce sul corridoio, come se si fossesvegliato.

P (gridando) C’ènessuno?!

2. CLP cammina.

3. CM

4. DETTP arriva davanti alla presidenza e apre la porta.

SCENA9PRESIDENZA Int.sera1. FIP Entra in presidenza e si siede.

2. PP

3. DETTAccende il computer e ci gioca. Sbuffa.

4. PAProva ad aprire la finestra senza molta convinzione e non ci riesce.

(Continuazione da 9.1) P esce.

SCENA10SPALTI Int. sera1. CLP si dirige verso la palestra dalla parte degli spalti.

2. FI

3. PPLaosserva.

4.CL Èvuota.

(continuazione 10.2) P esce dagli spalti.

SCENA11PALESTRA Int. sera

P (gridando) C’ènessuno?!

1.CMP è in palestrae...2.PM guarda...

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Unità 3 L’inquadratura: il punto diripresa

3. CLle finestre. È ormai buio.

4. CMProva stancamente ad aprirela porta della palestra, inutilmente.

5. FISi fa scivolare a terra e chiude gliocchi.

SCENA12PALESTRA Int. mattino1. PPP si sveglia e vede...

2. CLil BIDELLO che stapulendo.

3. FISi alza e si allontana cercando di non farsi vedere.

SCENA13CLASSE Int. mattino1. CMP entra in classe, dove i suoi compagni sono appena arrivati.

PBellaraga’!

2. PMP li saluta, ma loro non rispondono.

SUONO della campanella3. FIP si siede, ma un altro studentesi siede su di lui che appare inconsistente. P si alza di scatto...

4. PMvisibilmente sconcertato.

5. PPPChiude gli occhi tenendosi la testa.

SCENA14STRADA Est.notteImmagini confuse di un incidente.

SCENA15STANZA DI OSPEDALE Int. notte15.1P, bendato, apre a fatica gli occhi. Poi li richiude.

SUONI di incidente esireneSul monitor i segnali vitali si azzerano.

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SCENEGGIATURATECNICA: IL CASCO

Trasforma la seguente sceneggiatura di uno spot per la sicurezza stradale (durata 30 secondi) in una sceneggiatura tecnica, scegliendo le inquadrature più opportune.NB: Il bambino si vede sempre di spalle. Lo spot si svolge tutto nella stessa stanza.

Stanza di un appartamento in pieno giorno. Un pom-pelmo su un tavolo. La porta dà su un corridoio sullosfondo. La mano di un bambino prende il pompelmoed escedi campo.

BAMBINO (imitando il suono di una moto invelocità)– vvvvvvvvvvmmmmmvvvvvvmmm!!!FRATELLO MAGGIORE (da un’altrastanza)– Ma’, hai visto il mio casco?

Il fratello passa davanti alla porta lungo il corridoio eva oltre. Il casco, retto dal braccio alzato del bambino,simuove in direzione opposta.

BAMBINO– vvvvvvvvvvmmmmmvvvvvvmmm!!!

Il bambino fa seguire al casco diverse evoluzioni aereelungo la stanza.

BAMBINO– vvvvvvvvvvmmmmmvvvvvvmmm!!!MADRE (con tono nervoso, da un’altrastanza)– Non ci provare a uscire in moto senza cascoeh!!!

Il bambino fa sbattere il cascocontro una parete.

BAMBINO– buuuuuummmm!FRATELLO MAGGIORE (da un’altra stanza, seccato)– Io non vado MAI senzacasco!!!

Entra in campo il casco e le sue evoluzioni. Di nuovoil bambino fa sbattere violentemente il casco controuna parete.

BAMBINO– vvvvrrrrrrr... buuuuuummmm!FRATELLO MAGGIORE (da un’altra stanza, spazientito)– Si può sapere dov’è finito il MIOcasco?!

Il bambino fa sbattere il casco contro una parete perdue o tre volte.

3 SCHEDA DI LAVORO1Lavoro individuale

Cognome .............................................................................. Nome ..............................................................................

Classe ........................................................................................... Data ....................................................................................

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BAMBINO– buuuumm! buuuumm! buuuumm!FRATELLO MAGGIORE (dalla stessa stanza)– Ecco dov’era finito!

Il fratello è impallato dalla figura del bambino ripresodi spalle dal basso. Il fratello gli prende rabbiosamenteil casco. Sotto il casco c’è la manina del bambino chetiene il pompelmo.

FRATELLO MAGGIORE (dalla stessa stanza)– Maaaaa’!!! Questo scemo spreca i pompelmi!!!

Il bambino, ripreso di spalle, nasconde rapidamente lamano col pompelmo dietro laschiena,ponendo così ilpompelmo in primo piano rispetto allacamera.

BAMBINO (mormorando tra sé)– Il pompelmo non s’è fatto niente: aveva il casco.

SCRITTAUsala testa, metti il casco!

3 SCHEDA DI LAVORO1Lavoro individuale

Cognome .............................................................................. Nome ..............................................................................

Classe ........................................................................................... Data ....................................................................................

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