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Tesina Professionale Di Maturità Tesina Professionale Di Maturità 5°a CORSO ODONTOTECNICO Scanu Giovanni Antonio A.s. 2011/12 L'implantologia antica e l'evoluzione negli anni

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Tesina Professionale Di Maturità Tesina Professionale Di Maturità

5°a CORSO ODONTOTECNICO

Scanu Giovanni Antonio

A.s. 2011/12

L'implantologia antica e l'evoluzione negli anni

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Indice generale1 La storia implantologica: Introduzione.............................................................................................4

1.1 Stefano Tramonte e Chercheve.............................................................................................51.2 Gli impianti ad ago di Scialom – Sistema tripode.................................................................61.3 Sebastiano Lo Bello: La vite Bipasso in Titanio con lo stabilizzatore..................................71.4 Il 1985: L'età di Per-Ingvar Branemark................................................................................8

2 Il materiale per eccellenza: il TITANIO: caratteristiche e proprietà...............................................102.1 Il titanio: L'uso fondamentale in odontoiatria.....................................................................112.2 La progettazione e la realizzazione di un impianto dentale................................................122.3 Trattamento mediante rivestimento TPS (Titanium Plasma Spray)....................................13

3 Le tecniche e sviluppi di impronta degli impianti...........................................................................143.1 Metodica diretta o fenestrata mediante un portaimpronte individuale aperto.....................153.2 Metodica indiretta o di posizionamento con porta impronte individuale chiuso + variante snap-on......................................................................................................................................15

4 La figura dell'odontotecnico e la sua attività d'impresa...................................................................164.1 Chi è l'odontotecnico?.........................................................................................................164.2 L'impresa odontotecnica.....................................................................................................17

5 L'impianto e le sue classificazioni: The dental Implant and its classification.................................18

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Introduzione

Il corso Odontotecnico ha potuto davvero farmi capire cosa significa

combattere per ottenere un lavoro che possa darti delle soddisfazioni.

Una scelta che alla fine del percorso mi ha formato sia culturalmente

che tecnicamente ma non solo... 5 anni in cui sono maturato e pronto

per affrontare il mondo del lavoro.

Il settore dentistico è ogni giorno in costante crescita grazie alle nuove

tecnologie e scoperte su materiali, attrezzature e metodi di lavorazione

che garantiscono al paziente il massimo comfort e sicurezza, pur

andando incontro a spese economiche elevate.

Tutti noi abbiamo bisogno di affrontare, almeno una volta nella vita,

una visita dentistica in quanto l'aspetto del viso, la voce e il buon

funzionamento del nostro organismo possono essere danneggiate da

una dentatura non corretta. Questo può implicare il ricorso a terapie

implicanti l’ uso di dispositivi odontoprotesici che possono essere

tenuti anche anni, sostenendo delle spese non indifferenti.

L'implantologia è una specializzazione odontoiatrica che il dentista

deve affrontare con serietà e preparazione in modo tale da non recare

danni alle strutture ossee o peggiorare lo stato attuale del cavo orale.

È una pratica chirurgica a tutti gli effetti, che comporta l'uso di

appositi macchinari, anestetici e tutta una strumentazione che permette

al clinico di portare a termine un lavoro garantito a vita. Per un’

ottimale riuscita della terapia implantologica giova ricordare che sono

importanti i controlli preoperatori (visita specialistica, esami

strumentali e radiologici, nonché l’ anamnesi cioè la storia clinica del

paziente).

L’ inserimento di materiale non biologico all'interno della bocca risale a

tempi molto antichi, dunque è possibile seguire nel tempo i progressi di

questa disciplina.

Giovanni

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Gnatologia

1 La storia implantologica: Introduzione

Per implantologia si intende quell'insieme di tecniche

chimiche e chirurgiche, adottate per riabilitare

funzionalmente ed esteticamente i pazienti affetti da

edentulismo1 parziale o totale, mediante l'utilizzo di

IMPIANTI DENTALI, elementi alloplastici inseriti

chirurgicamente nell'osso, permettendo la

connessione delle protesi fisse o mobili.

Una scoperta molto importante avvenne in Brasile in

cui un professore ha scoperto dei reperti di essere

umano, che presentavano nella mandibola tre

conchiglie impiantate (numerosi anche altri scavi

archeologici), risalenti all'epoca dei Maya, 900 d.C.

Questa è una prova evidente, che dimostra l'uso

dell'implantologia già in tempi molto antichi, con

buoni esiti di l'osteointegrazione.2

Un impianto dentale secondo la normativa UNI EN

1642, è un dispositivo progettato per essere

collocato chirurgicamente all'interno dell'osso

mandibolare o mascellare per fornire resistenza allo

spostamento di una protesi dentale.

I primi impianti in porcellana a forma di radice piena furono realizzati nel 1891 da

Hillicher. Il primo invece che parlò di impianti sommersi fu Greenfield nel 1909.

Nel 1947 l'italiano Salvatore Formiggini adotta la TECNICA DELL'INFIBULAZIONE

DIRETTA ENDOALVEOLARE3, con viti cave a spirale diventando l'attuale <<Padre

dell'implantologia moderna>>.

La vite cava a spirale consente al tessuto fibroso di

entrare nelle sue maglie per poi trasformarsi in osso.

Vite cava a spirale di Formiggini

1 Edentulismo: Parziale o totale mancanza di denti nell'osso mascellare o mandibolare.2 Osteointegrazione: Esito finale in cui l'impianto aderisce perfettamente all'osso mascellare o mandibolare

garantendone a quest'ultimo la stabilità nel tempo.3 Tecnica dell'infibulazione diretta endoalveolare: In base a tale tecnica il tessuto fibroso si inseriva nella

cavità trasformandosi in osso per ritenzione ossea.

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1.1 Stefano Tramonte e Chercheve

Stefano TRAMONTE, medico italiano morto a Milano nel

2003,fu il pioniere della storia implantologica sia italiana

che mondiale. Fu il propugnatore del carico immediato4

e venne riconosciuto tra i più grandi implantologi degli

anni sessanta/ottanta.

Nel 1959, progettò l'impianto endosseo a vite piena

realizzandolo in Cr-Co-Mo, tramite la tecnica della

fusione a cera-persa.

Nel 1966 ideò la vite autofilettante, ottenendo i migliori

risultati di quei tempi. I vantaggi di questa vite

riguardarono la minima asportazione della mucosa,

minore traumatismo durante l'infibulazione.

Successivamente 2 anni dopo, nel 1961 fu un medico francese Chercheve, a

seguire la strada del Dr. Formiggini introducendo la Vite

cava di Chercheve, un impianto endosseo5 in Vitallio a

doppia elica, costituito di una lega biocompatibile6 di

cromo e cobalto allungandone il fusto. Tale impianto

incontrò in questo campo diversi vantaggi, grazie alla

distanza e la profondità delle spirali.

Tra gli impianti endossei, ha trovato successo l'impianto ad ago in tantalio. In esso

è distinguibile una lama autoforante che si inseriva nella cavità ossea. Inizialmente

ha avuto un insuccesso in quanto l'ago di per se non garantiva una buona stabilità a

causa della sua sottigliezza.

Il suo diametro permette di sfruttare delle sezioni ossee poco spesse. Se ne

trovano diverse misure che variano dai 2 ai 4cm massimi.

4 Carico immediato: Tecnica che ci permette di inserire gli impianti dentali in titanio e di “caricarli” ovvero di fissarvi sopra le corone provvisorie o la dentiera definitiva nel caso di un paziente privo di denti, nella solita seduta o comunque entro 24-48 ore dall’intervento.

5 Impianto endosseo: Struttura inserita direttamente nell'osso, che emerge dalla mucosa sporgendo nel cavo orale, permettendo il sostegno della protesi.

6 Biocompatibilità: Caratteristica di un biomateriale di non essere ne tossico ne nocivo e di integrarsi in modo ottimale nell'organismo per svolgere la sua determinata funzione.

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1.2 Gli impianti ad ago di Scialom – Sistema tripode..

Gli impianti ad ago, utilizzati singolarmente

non davano all'interno dell'osso le migliori

garanzie nel tempo.

All'inizio, l'ago nel tessuto osseo veniva

immesso attraverso la punta dell'ago

stesso, che essendo in tantalio era

abbastanza resistente. Inserito nel porta

aghi veniva innestato un manipolo, che

girando a velocità opportune lo inseriva senza altri ausili.

Successivamente il Tantalio venne sostituito dal titanio, un materiale meno

resistente che, però costringeva l’ operatore a creare un foro iniziale e ad inserire

manualmente l’ago.

SCIALOM, medico odontoiatrico, negli anni 60 rivoluziona l'implantologia ad aghi,

inventando il sistema “tripode”. Ciò permise maggiore stabilità dell'impianto stesso,

ma il successo spesso dipendeva dalla disponibilità di disporre gli aghi il più

divergenti tra di loro.

Per inserire l'impianto vengono utilizzati degli strumenti di 0,9mm di diametro,

chiamati TORPAN7, che tramite un manipolo si faceva girare a basso numero di giri

per non surriscaldare l'osso, in modo da creare cosi la strada all'impianto.

Una volta inseriti all'interno dell'osso venivano tagliati a giusta misura e saldati

all'interno della bocca mediante la sincristallizzatrice, la quale salda in breve arco

di tempo. Questo metodo ebbe grande

successo: il paziente non veniva sottoposto

ad un grosso trauma,anche perchè il tutto

veniva eseguito in anestesia locale,

risultando indolore.

Oggi l'implantologia moderna, ha superato questa tecnica

dell'implantologia ad aghi, che ormai è in disuso, perchè richiede molta

lavorazione non offrendo al paziente le buone garanzie.

7 Torpan: Strumenti usati dal clinico dal diametro di 0,9mm, che facendoli girare su un apposito manipolo, a basso numero di giri creava la strada per l'inserimento dell'ago.

Esempi di Torpan

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1.3 Sebastiano Lo Bello: La vite Bipasso in Titanio con lo

stabilizzatore

Sebastiano Lo bello, ottenne la laurea in Medicina e

Chirurgia all'Università di Siena, e il diploma di

Odontoiatria e Protesi dentale all'Università di Padova

e anche il diploma in Chirurgia orale e maxillo-

facciale8 all'Università d'Austria. Inventore della vite

bipasso nel 1975, impiegata in questo campo con o

senza lo stabilizzatore, ebbe un grande successo per

diverse motivazioni. La ritentività maggiore offerta

dalla vite è la parte a spirale, la più profonda. In

questa parte il numero di spire è limitato con uno

spazio tra di loro abbastanza accentuato.

La parte superiore presenta un tratto non filettato separato da quello filettato che

sporge ed è visibile nel cavo orale, pronto all'avvitamento di un moncone, utile per

il sostegno del corpo protesico.

Il materiale utilizzato è naturalmente il titanio, ritenuto,

come sappiamo il più biocompatibile. La vite ha una

lunghezza totale di 25mm, con un diametro nelle spire di

3,0mm ed un passo tra di loro di 0,3mm. Il tratto delle spire

è di 15mm.

Durante l'intervento chirurgico, una volta inserita la prima

parte dell'impianto all'interno dell'osso, il tratto successivo, essendo di minore

spessore sarà bloccata con dell'osso riportato, aumentandone la ritentività.

Successivamente si prepara poi un sottosquadro, per posizionare lo stabilizzatore,

a cui non sempre si ricorre.

Viene inserita dal tratto superiore il cilindretto e l'espansione delle sue alette

inferiori è ottenuta mediante percussione9. Il sottosquadro è ottenuto mediante un

movimento translatorio e circolare della fresa lungo le pareti della base della sede

ossea di maggiore diametro.

Il cilindretto viene inserito e appoggerà, con la parte divisa in quattro settori sulla

parte terminale del primo tratto della spirale a diametro maggiore.

Mediante uno speciale martelletto piombato viene effettuata una percussione che

porterà all'apertura dei settori dei cilindretti posizionandosi nella zona del

sottosquadro precedentemente creata.

Essendo quasi sempre maggiore lo stelo che fuoriesce dal cavo orale, la parte in

più in rapporto alle diverse esigenze del clinico viene eliminata attraverso una

tronchese.

8 Maxillo-facciale: E' una specialità medico-chirurgica che si occupa di tutte le operazioni mirate alla cura di vari tipi di patologia e di problemi estetico-funzionali dei denti, della bocca e della faccia.

9 Percussione: Applicazione stabile di una forza meccanica ritmica in una parte del corpo per indurre una vibrazione armonica nei tessuti con lo scopo di raggiungere un effetto terapeutico.

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1.4 Il 1985: L'età di Per-Ingvar Branemark

Nasce il 3 maggio del 1929, specializzato in chirurgia

ortopedica e professore di ricerca, attualmente definito

come il Padre della moderna implantologia dentale.

Gli impianti attuali prendono il suo nome e, sono oggi i più

diffusi in gran parte del mondo, dando grande sicurezza,

affidabilità e prevenzione.

A partire dal 1965 il prof. Branemark ha voluto dare grande

importanza alla ricerca per arrivare al progresso che molti

ricercatori prima di lui non sono riusciti ad ottenere.

L'impianto risulta

composto da pareti

auto-filettanti

garantendo flessibilità e affidabilità. Nel corso

del tempo hanno dimostrato stabilità continua

del livello osseo anche in presenza di

compromissione ossea.

Il Branemark System, permette di realizzare

tre tipi categorie di protesi:

Protesi cementate: ceramica integrale,

metallo ceramica o su oro; l'abtument viene avvitato all'impianto, ma la

protesi è cementata all'abtument;

Protesi avvitate: ceramica integrale, metallo ceramica, su oro o ibrida; la

protesi è fissata mediante delle viti all'abtument o direttamente all'impianto.

La scelta verrà fatta dal clinico in base al caso del paziente;

Protesi con overdenture10 con attacco a pallina.

10 Overdenture su impianti: Protesi mobile totale ad appoggio implanto-mucoso, ossia la protesi poggia sia su impianti e sulla mucosa.

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Scienza dei materiali dentali

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2 Il materiale per eccellenza: il TITANIO: caratteristiche e

proprietà

Caratteristiche generali del titanio

E' stato scoperto in Inghilterra da William Gregor nel 1791. Risulta un metallo

insapore. Le proprietà meccanico-fisiche e biologiche del titanio permettono un

impiego abbastanza elevato per corone, ponti, scheletrati e SISTEMI IMPLANTARI.

Secondo le normative internazionali ASTM, il titanio è classificato in V gradi

differenti, come disposto in tabella:

Forma Lega Normativa

I grado Ti (0,15 Fe; 0,12 O2) ASTM F 67 e ISO 5832-2

II grado Ti (0,20 Fe; 0,18 O2) ASTM F 67 e ISO 5832-2

III grado Ti (0,25 Fe; 0,25 O2) ASTM F 67 e ISO 5832-2

IV grado Ti (0,30 Fe; 0,35 O2) ASTM F 67 e ISO 5832-2

V grado Ti (0,06 Al; 0,04 V) ASTM F 136 e ISO 5832-3

Proprietà fisiche e meccaniche

Il titanio ha una densità di 4,5 g/cm3, fonde a 1677°C e bolle a 3277°C. Dotato di

elevata resistenza meccanica con un allungamento a rottura pari al 12%, quindi

essendo superiore al 5% è duttile. Il suo modulo di elasticità relativamente basso.

Alle alte temperature è estremamente reattivo, creando enormi problemi di fusione,

saldatura e lavorazioni. Difatti vengono utilizzate delle fonditrici a temperatura

controllata. Il titanio industrialmente è preparato mediante reazione di riduzione11

del tetracloruro con sodio o con magnesio e viene fuso in recipienti di grafite.

Allo stato solido ha una durezza Brinnel di 120 e Vickers compresa tra 167 e 217

VHN. Durante il passaggio dallo stato liquido a solido, cristallizza in un reticolo

esagonale compatto (forma alfa).

Il titanio puro è suddiviso in quattro gradi secondo la

ASTM F 67 e ISO 5832-2 (evidenziata in rosso nella

tabella).

11 Reazione di riduzione: conversione di un ossido in un elemento (tipico per i metalli).

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2.1 Il titanio: L'uso fondamentale in odontoiatria

Apprezzato in odontoiatria grazie all'estrema leggerezza: pesa infatti quattro volte

meno dell'oro. Possiede ottime caratteristiche di durezza, robustezza e resistenza

alla masticazione. Tutto ciò è importante per il buon raggiungimento

dell'osteointegrazione.

Non libera sostanze tossiche, resistente ai processi chimici che avvengono quasi

sempre all'interno del cavo orale. Attualmente quello che risulta il più utilizzato in

campo medico è il titanio di grado II (In tabella evidenziato in grassetto), avendo

un'eccellente biocompatibilità e resistenza alla corrosione.

Ciò è dovuto grazie alla presenza di una pellicola di Rutilio (forma cristallina di

TiO2) e altri ossidi sulla sua superficie.

Le proprietà biomeccaniche che presenta il titanio sono:

Buona resistenza alla corrosione;

Alta biocompatibilità;

Coefficiente di dilatazione termico basso.

In campo implantologico la lega utilizzata è quella con Ti al 6%, Al 4%, e V.

L'alluminio aumenta la durezza, migliorando il modulo di elasticità. Il vanadio invece

migliora la durezza, aumentando la resistenza all'usura e alla fatica.

L'ASTM definisce questa lega con la sigla ASTM F 136 e ISO 5832-3, conosciuta

come grado V (In tabella evidenziata in rosso). Gli impianti che vengono realizzati

in titanio sono sottoposti a processi di decontaminazione12 a plasma freddo,

rimuovendo le sue impurità.

12 Decontaminazione: Eliminazione di sostanze radioattive o inquinanti da oggetti o persone

La parte porosa è il plasma spray

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2.2 La progettazione e la realizzazione di un impianto dentale

Per la realizzazione di un impianto dentale si parte

dalla progettazione dei suoi componenti meccanici

mediante appositi programmi di computer detti CAD13.

questo permette di sfruttare al meglio la tecnologia

del software a differenza della realizzazione manuale

del disegno.

Prima che avvenga la produzione in serie è opportuno

sperimentare bene il tipo di impianto.

Esso viene costruito al tornio partendo da una

semplice barra di titanio, dandogli una prima forma mediante specifici utensili e

frese. Essendo diverse le tipologie di lavorazione di questo materiale, è stato

dimostrato ad esempio che il controllo del truciolo14 è uno dei fattori molto

importanti per portare a termine una corretta lavorazione. Per semplificare la

lavorazione si utilizzano dei fluidi da taglio che sono dei lubrorefrigeranti15, per

asportare i trucioli.

Essi riducono l'usura dell'utensile durante la lavorazione, altri ritengono invece il

contrario, che l'uso dei fluidi da taglio aumenta l'usura nelle prime fasi della

lavorazione.

In diversi casi ne è stato limitato l'impiego, legata alla tossicità delle impurità che

contengono come gli idrocarburi policlici aromatici, divenuti dannosi per l'uomo. Per

questo motivo sono stati introdotte tecniche di lavorazione che evita l'utilizzo dei

lubrorefrigeranti.

Una tecnica utilizzata è la tornitura a secco. Di recente è stata messa in atto una

tecnica unendo sia i vantaggi dei lubrorefrigeranti e della tornitura a secco detta

lubrorefrigerazione minimale, riducendo l'utilizzo degli oli.

I microttamenti di superficieIl trattamento superficiale ha uno scopo ben preciso, ossia quello di aumentare

l'area di contatto tra impianto e i tessuti biologici, e di conseguenza arrivare ad una

buona osteointegrazione.

Le caratteristiche biomeccaniche dell'impianto possono essere migliorate mediante

la sabbiatura della superficie, aumentando la stabilità primaria: questo processo

non altera la biocompatibilità del materiale.

Per una corretta osteointegrazione è stato affermato che la sabbiatura con le

particelle di biossido di alluminio, di diametro compreso fra 100 e 150 micron

risulta la migliore.

Un'altra metodica di trattamento della superficie è la tecnica con rivestimento in

TPS (Titanium Plasma Spray).

13 CAD: Computer-Aided Drafting, cioè disegno tecnico assistito dall'elaboratore. 14 Truciolo: Residuo di metallo o legno che si ottiene durante la lavorazione di un pezzo sottoposto ad

un'asportazione di materiale.15 Lubrorefrigeranti: Fluidi per lubrificare gli utensili da taglio, raffreddarli e sciacquare il truciolo prodotto

dalla lavorazione al fine di ridurre attriti e usure.

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2.3 Trattamento mediante rivestimento TPS (Titanium Plasma

Spray)

L'adesione dell'impianto con l'osso è ottenuta grazie all'aumento della rugosità

superficiale mediante polveri di titanio. Il processo viene attuato con l'utilizzo di un

bruciatore al plasma ad arco voltaico16 che eleva la temperatura di un gas nobile17

nel quale vengono spruzzate polveri di idruro di titanio.

I cristalli di idruro di titanio, alle alte temperature del plasma fondono in superficie

e, proiettate sulla superficie del materiale tendono ad aderire.

Il plasma viene prodotto tra un anodo18 di rame e un catodo19 di di tungsteno. Si

ottengono così dei rivestimenti porosi di spessore differente non superiori a 50

micron, con aumento della superficie di contatto.

Il plasma spray sotto appositi studi ha permesso di aumentare l'adesione con la

superficie ossea.

16 Arco voltaico: Scintilla continua e rumorosa, ad elevatissima luminosita' che scocca tra due terminali di carbone (o grafite) in presenza di una elevata corrente passante, il problema fondamentale per la costruzione dell'arco voltaico e' (sarebbe) quindi la costruzione di un trasformatore di potenza che permetta lo scoccare della scintilla.

17 Gas nobile: gas inerti, che costituiscono il gruppo VIIIa della tavola periodica degli elementi, cioè la colonna più a destra. Sono costituiti da atomi con gusci elettronici completi.

18 Anodo: Si intende l'elettrodo o la semicella in cui avviene la reazione di ossidazione.19 Catodo:Si intende l' elettrodo o alla semicella in cui avviene la reazione di riduzione.

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Laboratorio odontotecnico

3 Le tecniche e sviluppi di impronta degli impianti.

1° tecnica: Tecnica diretta

Il moncone ossia l'abtument20 è collegato direttamente all'impianto, il quale non ha

una forma stabilita. Esso viene fresato direttamente all'interno della bocca e viene

presa un'impronta normale come se ci fossero i denti naturali. Questa tecnica come

tutte le altre presenta vantaggi e svantaggi tra cui:

Vantaggi: semplice presa dell'impronta e il moncone all'interno della bocca può

essere adattato alle diverse esigenze,

Svantaggi: L'impronta potrebbe non uscire perfetta; difficoltà di fresaggio del

titanio all'interno della bocca; sviluppo di calore e infine mancata precisione della

chiusura marginale da parte dell'odontotecnico.

2° tecnica: Tecnica indiretta (tecnica pick up)

La tecnica indiretta risulta quella oggi più utilizzata. Tale tecnica anche se

complessa rileva la posizione spaziale dell'impianto in modo da trasferire il tutto

nel modello mediante l'utilizzo dei transfer da impronta e degli analoghi21 che

simulano gli impianti, ma sono di materiale più scadente. A differenza della tecnica

diretta, l'accoppiamento dei transfer risulta preciso e quindi risulta anche preciso

la riproduzione del margine della piattaforma implantare.

La tecnica indiretta può essere utilizzata con due metodiche differenti:

Metodica diretta, o fenestrata mediante un portaimpronte individuale22 aperto;

Metodica indiretta (o di riposizionamento con portaimpronte individuale

chiuso) + variante snap-on.

20 Abutment: In italiano moncone, in odontoiatria, si identifica la parte protesica staccata ed emergente dalla gengiva, di un impianto endo-osseo. L'abutment è il sostegno della sovrastruttura che replica con un manufatto il dente naturale, ad esempio la corona di un elemento singolo.

21 Analoghi: Copia di impianti uguali a quelli originali, utilizzati dal tecnico per lo sviluppo dell'impronta. Quello che cambia è il materiale con cui vengono costruiti, più scadente.

22 Portaimpronte individuale: Costruito manualmente, in resina fotopolimerizzante o in base-plate. Viene costruito in quanto quelli standard possono non calzare correttamente o devono essere utili per specifici casi. È costituito da una base che presenta i fori per la fuoriuscita del materiale da impronta in eccesso e da un manico che ne permette una facile manipolazione. Inoltre dev'essere liscio e senza intagli perchè non deve ledere i tessuti quando viene presa l'impronta.

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3.1 Metodica diretta o fenestrata mediante un portaimpronte

individuale aperto

Prevede l'utilizzo di transfer bloccati nell'impianto mediante delle viti. I transfer

pick-up, sono connessi agli impianti, mediante delle viti di serraggio. Quando il

materiale è ben indurito, le viti si possono svitare e i transfer rimangono bloccati

all'interno dell'impronta.

In laboratorio l'odontotecnico procede con l'accoppiamento tra transfer e analoghi

utilizzando sempre delle viti di serraggio utilizzate precedentemente dal clinico. Il

tecnico mediante questa metodica, ha la possibilità di lavorare sulle repliche delle

fixture23 inglobate nel materiale da colata, con la stessa posizione che hanno

all'interno del cavo orale.

Per prendere l'impronta vengono utilizzati solitamente dei materiali non molto

liquidi, perchè essi no devono colare dalle finestrelle nel cavo orale. Per questo

motivo sono indicati molto i polieteri24.

3.2 Metodica indiretta o di posizionamento con porta impronte

individuale chiuso + variante snap-on.

Prevede l'utilizzo di un cucchiaio da impronta chiuso che non presenta finestrelle e

consiste nel rilevare attraverso una semplice impronta, la posizione dei transfer.

Quando il materiale da impronta è indurito, il transfer rimane nell'impronta, o se

sono avvitati agli impianti poi possono essere collocati nuovamente nell'impronta,

in quanto se l'impronta è stata presa bene deve calzare correttamente.

Variante snap-on

Gli snap-on sono dei transfer da impronta che si incastrano nell'abutment avvitato

alla fixture. In questo caso la rilevazione dell'impronta viene agevolata, anche per

migliorare il comfort del paziente.

Le impronte per impianti rappresentano la prova

più difficile per i materiali da impronta. In queste

situazioni complesse, caratteristiche importanti

come precisione, stabilità dimensionale e rigidità

consentono di realizzare un restauro di lunga

durata e con un adattamento perfetto.

Impregum Penta il polietere di 3M ESPE –

collaudato e sperimentato per molti anni, è oggi

diventato sinonimo di eccellente precisione di

rilevamento delle impronte – offrendo tutte le

proprietà clinicamente rilevanti per la realizzazione di ottimi restauri protesici

supportati da impianti.

23 Fixture: Parte dell'impianto non visibile nel cavo orale, in quanto è immersa nell'osso mascellare o mandibolare.

24 Polieteri: I polieteri sono residui con più di un gruppo dell'etere. Mentre il termine si riferisce a generalmente polimeri come polietilene glicole e glicol del polipropilene.

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Diritto

4 La figura dell'odontotecnico e la sua attività d'impresa.

Se il clinico si preoccupa a compiere tutte le operazioni pre e post operatorie per

l'inserimento dell'impianto, colui che sviluppa l'impronta e prepara la protesi è

l'odontotecnico.

4.1 Chi è l'odontotecnico?

L'odontotecnico è il responsabile dell'impresa, colui che è specializzato nella

costruzione e riparazione delle protesi dentarie. La professione come già nominato

fa parte delle arti sanitarie, vigilate in seguito al testo unico delle leggi sanitarie del

1934.

La professione odontotecnica è regolamentata dall' 11 del Decreto n° 1334 del

1928 e dagli articoli 140 – 142 del Decreto n° 1265 del 1934.

L'odontotecnico è un piccolo imprenditore, l'ausiliario dell'odontoiatra al quale

fornisce un supporto produttivo molto importante. È un tecnico a tutti gli effetti che,

opera mediante avanzate tecnologie che vanno dalla manualità all'elettronica

mediante tecnologie CAD CAM che, solo i professionisti odontotecnici davvero

bravi possono permettersi in laboratorio anche perchè i costi sono molto elevati. Si

aggiorna costantemente al fine di realizzare manufatti protesici che rispettino la

salute e la sicurezza del paziente.

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Per svolgere tale professione, sia come dipendente

o come titolare di un proprio laboratorio occorre

DIPLOMARSI. Il diploma è regolamentato dal 1992

con un corso quinquennale ottenendo il titolo di

Operatore Meccanico Odontotecnico. Nel corso del

primo triennio è possibile superare il primo esame

del corso per ottenere la QUALIFICA che attesta le

proprie capacità esecutive ma, non ti permette di

svolgere in proprio la professione. Una volta

superato l'esame di diploma occorre aspettare 2 mesi per conseguire l'

ABILITAZIONE in maniera tale da poter svolgere la professione e costituire una

nuova impresa che dev'essere iscritta all' ALBO delle imprese artigiane (Albo nel

quale sono tenuti ad iscriversi tutti i soggetti (persone fisiche e società) che

svolgono attività artigiana, che abbiano una forma giuridica e limiti dimensioni tra

quelli previsti dalla legge-quadro per l'artigianato. La Camera di Commercio

gestisce l'Albo delle imprese artigiane su delega della della propria Regione)

allegando, il diploma e l'autorizzazione sanitaria dei locali adibiti allo svolgimento

dell'attività.

4.2 L'impresa odontotecnica

L'impresa odontotecnica è un impresa artigiana!!!!!

La legge Quadro dell'8 agosto 1985 n° 443 delinea i caratteri principali che deve

possedere l'impresa artigiana:

18 dipendenti compresi un massimo di 9 apprendisti se non si lavora in serie.

Generalmente l'odontotecnico non lavora in serie a meno che non abbia

costituito un'impresa di grosse dimensioni;

9 dipendenti con un massimo di 5 apprendisti se si lavora in serie;

Per le altre categorie professionali, riguardo all'abbigliamento, lavorazioni

artistiche e così via il numero dei dipendenti varia;

L'imprenditore artigiano o piccolo imprenditore secondo la legge deve

svolgere solo attività che riguardano l'impresa artigiana. Essa può essere

costituita anche nelle forme della SRL unipersonale o nella SAS qualora

siano presenti i giusti requisiti;

L'attività può essere svolta anche in luogo ambulante oltre al luogo fisso;

Bisogna aver compiuto i 18 anni di età, salvo autorizzazione del Tribunale

per colore che hanno 16 anni;

L'attività dev'essere svolta personalmente.

Secondo la legge infine Quadro Art.3, l'impresa artigiana deve svolgere attività di

produzione di beni anche semilavorati o prestazioni di servizi ma non possono

svolgere attività di servizi commerciali, di intermediazione o tutte le altre attività

appartenenti all'imprenditore commerciale.

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Inglese

5 L'impianto e le sue classificazioni: The dental Implant and its

classification.

Dental Implants as we already known are small metallic cylinders. They are

classified according to their bone seat in iuxtaosseous and endosseous. The

iuxtaosseous are located between the bone and gum such as metal grids while the

endosseous are inserted inside the bone part of which emerges in the oral cavity.

Their function is to give support to the prosthesis. They are part of the

diskimplant, knife and needle. According to the type of osseointegration is divided

into fibrointegration and osseointegration, and its contact between the bone and

the implant is stable.

The Implants can also be monophasic and biphasic. Monophasic, is made up of a

single body.

The most widespread are those biphasic, consisting of an endosseous part that

takes the name of the FIXTURE and a part that emerges in the oral cavity which is

ABUTMENT.

The abutment is screwed to the fixture, and give support to the prosthesis.

Gli Impianti dentali, come abbiamo già detto sono dei piccoli cilindri metallici.

Sono classificati in base alla loro sede ossea in iuxtaossei ed endossei. Gli

iuxtaossei sono situati tra l'osso e la gengiva ad esempio le griglie metalliche

mentre, quelli endossei vengono inseriti all'interno dell'osso ed è presente una

parte che emerge nella cavità orale. La loro funzione è quella di dare un supporto

alla protesi. Impianti endossei sono i diskimplant, a lama e ad ago. A seconda del

tipo di osteointegrazione sono divisi in fibrointegrati e osteointegrati il cui contatto

tra osso e impianto è stabile.

Gli impianti possono anche essere monofasi o bifasici. Monofasici costituiti da un

unico corpo mentre, i più diffusi sono i bisafici costituiti da una parte endossea

detta FIXTURE ed una parte che emerge nella cavità orale detta ABUTMENT.

Il moncone (abutment) viene avvitato alla fixture in modo da dare sostegno alla

protesi.

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Bibliografia - Gnatologia

- http://www.dentista-sassari.it/implantologia_sassari.html

- http://www.nobelbiocare.com/it/products-solutions/implant-systems/branemark-

system/features-benefits/default.aspx

- http://www.implantologia.net/implantologia_01.html

- http://www.iss.it/binary/publ/publi/0106.1109340906.pdf

- http://www.impiantologiaadaghi.it/

- http://www.nycdentist.com/index.php?

fuseaction=books.displayBookPage&bk_id=3

- http://www.dr-schulte.ch/italiano/impianti/

- http://www.dentistaitaliano.it/documents/167.html

- http://www.albanesi.it/Salute/cosafare/denti3.htm

- http://www.studiodontoiatricocappelli.it/implantologia/53-hai-paura-di-mettere-

un-impianto.html

http://www.flydent.com/it/services/implantology/

Bibliografia - Scienza dei materiali dentali

http://www.ing.unitn.it/~colombo/Ti.htm

http://www.ing.unitn.it/~colombo/Titanio_in_ortodonzia/Relazione/Cap.3.htm

http://www.iss.it/binary/publ/publi/0115.1109344622.pdf

http://www.lenntech.it/periodica/elementi/ti.htm

http://doc.studenti.it/tesina/scienza-dei-materiali/titanio.html

http://www.laboratoriodontotecnici.com/titanio

http://it.wikipedia.org/wiki/Titanio

Bibliografia - Laboratorio

http://books.google.it/books?id=qsK_dB-

VEaIC&pg=PA14&lpg=PA14&dq=impronta+diretta+implantologic

http://www.amicidibrugg.it/rivista/200401/art4_3.asp

http://www.google.it/search?

tbm=bks&tbo=1&hl=it&q=materiali+da+impronta+dentali&btnG =

http://www.romadentisti.com/impronte.htm