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N 10 Il candidato deve scegliere, tra le alternative proposte, quella che ritiene corretta (una sola è corretta). Tale scelta deve essere operata soltanto in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. Van Gogh: i disegni di JOHN UPDIKE Per l'impossibilità di vedere qualcosa, la mostra dei disegni di Van Gogh al Metropolitan Museum di New York è stata battuta solo da quella consacrata a Vermeeer nel 1995, alla National Gallery di Washington, che raccoglieva - evento che accade ogni mille anni - ben ventisette lavori del pittore olandese. In entrambe le occasioni, in troppi si accalcavano gelosamente e sgomitavano a pochi centimetri da opere venerate che richiedevano un esame ravvicinato. Al Met, nella settimana di apertura, docili masse avanzavano in code raggrumate, il naso quasi a brucare opere d'arte minutamente tratteggiate e punteggiate, attraversando stanze che contenevano più di un centinaio di disegni a inchiostro, grafite, carboncino e acquarello, e qualche tela a olio e acquarelli. Sebbene l'immagine di Van Gogh che i posteri si sono fatta ruoti intorno alla sua fragilità mentale e al suo suicidio all'età di trentasette anni, la strabordante mostra dei suoi disegni al Metropolitan Museum ci ricorda la tremenda produttività del pittore: in soli dieci anni, dal 1881 al 1890, completò ottocento tele e oltre mille e cento disegni, per non parlare delle circa ottocento lettere che scrisse al fratello minore Theo, e che costituiscono uno dei più grandi testamenti letterari, eloquente e intimo, mai lasciato da un supremo artista. Vincent era il maggiore dei sei figli di Theodorus van Gogh, un pastore calvinista, ultimo in ordine di tempo di una dinastia di ministri del culto. Prima di dedicarsi all'arte, Vincent trovò impiego come predicatore laico nel distretto minerario in crisi di Borinage, in Belgio. Il suo fervore ispirato all'ascetismo di Francesco d'Assisi e di Tommaso da Kempis non incontrò il favore del comitato evangelico locale, e il suo contratto non venne rinnovato a causa dello zelo eccessivo del giovane predicatore. Il volgersi verso l'arte, in circostanze di umiliante bisogno, costituiva una sorta di ritorno nell'ambito familiare: quattro dei fratelli del padre commerciavano in arte, compreso un altro Vincent, suo "Zio Cent", che aveva visto la sua umile galleria crescere sino a essere incorporata nella catena dell'editore d'arte parigino Goupil. A sedici anni Vincent divenne apprendista nella branca dell'Aia di Goupil; quattro anni dopo, su raccomandazione entusiasta del direttore, venne trasferito a Londra, dove rimase un anno, tornandovi poi almeno due volte, la prima come insegnante a Isleworth. Il promettente lavoro presso Goupil prese una cattiva piega e giunse presto al suo termine, sotto la spinta, forse, della vocazione religiosa e dell'epilessia del lobo temporale di Van Gogh, se ci si attiene alla diagnosi postuma favorita della sua malattia mentale. Una sola delle seguenti caratteristiche tecniche è attribuita nel brano alle opere di Van Gogh. Quale? A La minuzia del tratteggio B Il colore fiammeggiante delle tele a olio

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N 10

Il candidato deve scegliere, tra le alternative proposte, quella che ritiene corretta (una sola è corretta). Tale scelta deve essere operata soltanto in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. Van Gogh: i disegni di JOHN UPDIKE Per l'impossibilità di vedere qualcosa, la mostra dei disegni di Van Gogh al Metropolitan Museum di New York è stata battuta solo da quella consacrata a Vermeeer nel 1995, alla National Gallery di Washington, che raccoglieva - evento che accade ogni mille anni - ben ventisette lavori del pittore olandese. In entrambe le occasioni, in troppi si accalcavano gelosamente e sgomitavano a pochi centimetri da opere venerate che richiedevano un esame ravvicinato. Al Met, nella settimana di apertura, docili masse avanzavano in code raggrumate, il naso quasi a brucare opere d'arte minutamente tratteggiate e punteggiate, attraversando stanze che contenevano più di un centinaio di disegni a inchiostro, grafite, carboncino e acquarello, e qualche tela a olio e acquarelli.Sebbene l'immagine di Van Gogh che i posteri si sono fatta ruoti intorno alla sua fragilità mentale e al suo suicidio all'età di trentasette anni, la strabordante mostra dei suoi disegni al Metropolitan Museum ci ricorda la tremenda produttività del pittore: in soli dieci anni, dal 1881 al 1890, completò ottocento tele e oltre mille e cento disegni, per non parlare delle circa ottocento lettere che scrisse al fratello minore Theo, e che costituiscono uno dei più grandi testamenti letterari, eloquente e intimo, mai lasciato da un supremo artista.Vincent era il maggiore dei sei figli di Theodorus van Gogh, un pastore calvinista, ultimo in ordine di tempo di una dinastia di ministri del culto. Prima di dedicarsi all'arte, Vincent trovò impiego come predicatore laico nel distretto minerario in crisi di Borinage, in Belgio. Il suo fervore ispirato all'ascetismo di Francesco d'Assisi e di Tommaso da Kempis non incontrò il favore del comitato evangelico locale, e il suo contratto non venne rinnovato a causa dello zelo eccessivo del giovane predicatore. Il volgersi verso l'arte, in circostanze di umiliante bisogno, costituiva una sorta di ritorno nell'ambito familiare: quattro dei fratelli del padre commerciavano in arte, compreso un altro Vincent, suo "Zio Cent", che aveva visto la sua umile galleria crescere sino a essere incorporata nella catena dell'editore d'arte parigino Goupil. A sedici anni Vincent divenne apprendista nella branca dell'Aia di Goupil; quattro anni dopo, su raccomandazione entusiasta del direttore, venne trasferito a Londra, dove rimase un anno, tornandovi poi almeno due volte, la prima come insegnante a Isleworth. Il promettente lavoro presso Goupil prese una cattiva piega e giunse presto al suo termine, sotto la spinta, forse, della vocazione religiosa e dell'epilessia del lobo temporale di Van Gogh, se ci si attiene alla diagnosi postuma favorita della sua malattia mentale.

Una sola delle seguenti caratteristiche tecniche è attribuita nel brano alle opere di Van Gogh. Quale?

A La minuzia del tratteggio

B Il colore fiammeggiante delle tele a olio

C La straordinaria ricchezza della punteggiatura