Sbocchi occupazionali e formativi dei diplomati dell ... · diverse sia di natura quantitativa che...

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1 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO TECNICO "MICHELANGELO BUONARROTI" Ente Accreditato per la Formazione Superiore e Continua presso la Regione Lazio Via A. CELLI, 1 - 00044 FRASCATI (Roma) Distretto scolastico 37 Sede Centrale 06 121123480, Telefax. 06 9425552 Succursale 06/121128345; Telefax 06/45411383 Codice Fiscale: 84001980584 - Codice Meccanografico: RMTD19000N Email: [email protected] – Sito web: www.itbuonarroti.it – PEC [email protected] Dicembre 2012 Il presente rapporto di ricerca illustra i principali risultati dell’indagine condotta dall’Istituto Tecnico Commerciale e Geometri “M. Buonarroti” nell’ambito delle attività approvate e finanziate nel POF 2011-2012. Il rapporto si occupa di riportare i risultati dell’indagine realizzata presso i diplomati/e dell’Itcg M. Buonarroti nell’anno scolastico 2005-2006, fornendo intanto un quadro quali-quantitativo degli sbocchi occupazionali e formativi vissuti, a distanza di cinque anni dal conseguimento del titolo di studio, dal campione di giovani diplomati dell’Istituto. Le interviste sono state realizzate attraverso la somministrazione di uno specifico questionario di approfondimento sui percorsi formativi, lavorativi e sui contenuti tecnici e organizzativi del lavoro. Il presente Rapporto è stato predisposto dal Gruppo di lavoro dell’Itcg M. Buonarroti di Frascati (Rm), coordinato dal Prof. Stefano Di Vetta. Sbocchi occupazionali e formativi dei diplomati dell’ITCG “M.Buonarroti” Anno scolastico 2005/2006 (Progetto realizzato nell’ambito del Pof 2011-2012)

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

ISTITUTO TECNICO

"MICHELANGELO BUONARROTI" Ente Accreditato per la Formazione Superiore e Continua presso la Regione Lazio

Via A. CELLI, 1 - 00044 FRASCATI (Roma) Distretto scolastico 37 Sede Centrale 06 121123480, Telefax. 06 9425552 Succursale 06/121128345; Telefax 06/45411383

Codice Fiscale: 84001980584 - Codice Meccanografico: RMTD19000N Email: [email protected] – Sito web: www.itbuonarroti.it – PEC [email protected]

Dicembre 2012 Il presente rapporto di ricerca illustra i principali risultati dell’indagine condotta dall’Istituto Tecnico Commerciale e Geometri “M. Buonarroti” nell’ambito delle attività approvate e finanziate nel POF 2011-2012. Il rapporto si occupa di riportare i risultati dell’indagine realizzata presso i diplomati/e dell’Itcg M. Buonarroti nell’anno scolastico 2005-2006, fornendo intanto un quadro quali-quantitativo degli sbocchi occupazionali e formativi vissuti, a distanza di cinque anni dal conseguimento del titolo di studio, dal campione di giovani diplomati dell’Istituto. Le interviste sono state realizzate attraverso la somministrazione di uno specifico questionario di approfondimento sui percorsi formativi, lavorativi e sui contenuti tecnici e organizzativi del lavoro.

Il presente Rapporto è stato predisposto dal Gruppo di lavoro dell’Itcg M. Buonarroti di Frascati (Rm), coordinato dal Prof. Stefano Di Vetta.

Sbocchi occupazionali e formativi dei diplomati dell’ITCG “M.Buonarroti” Anno scolastico 2005/2006

(Progetto realizzato nell’ambito del Pof 2011-2012)

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Gruppo di lavoro Hanno lavorato alla stesura del rapporto, i seguenti componenti del gruppo di lavoro:

- Stefano Di Vetta con funzione di Direzione e Coordinamento del progetto; - Giuseppe Morganti con funzione di Coordinamento e gestione delle elaborazioni statistiche; − per la sezione relativa ai diplomati, hanno collaborato alunni delle classe quinta B mercurio

dell’Istituto.

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Il Progetto di Ricerca dell’Itcg “M. Buonarroti”: “Sbocchi occupazionali e formativi dei diplomati dell’ITCG M. Buonarroti”

La ricerca dell’Itcg “M. Buonarroti”, si inserisce nel contesto dei progetti finanziati nell’ambito del Pof d’Istituto ed ha come obiettivo principale la conoscenza delle microrealtà socio-economiche per la ricerca delle potenzialità occupazionali e delle esigenze formative locali.

La finalità principale del progetto, si articola, essenzialmente su due linee direttrici:

a. da una parte, ricostruire e sistematizzare una mappa dei fabbisogni professionali nel Distretto

Scolastico di appartenenza dell’Istituto, al fine di facilitare l’incontro domanda- offerta di lavoro (rapporto scuola – mercato del lavoro locale), promuovendo l’accesso al lavoro;

b. dall’altra, il fine è quello di, a partire dalla ricostruzione, sistematizzazione di una mappa dei fabbisogni professionali territoriali, contribuire al miglioramento, in termini di qualità e di efficacia, delle occasioni occupazionali e qualità del lavoro, soprattutto attraverso azioni di informazione, orientamento e consulenza alla formazione ed al lavoro, rivolta all’universo giovanile in uscita dal mondo scolastico.

Su questa base, si sviluppano sia gli obiettivi generali che gli obiettivi specifici dell’intervento. Gli obiettivi generali, infatti consistono in:

- ricostruzione di un quadro informativo/conoscitivo delle tematiche in oggetto (sia sul lato della domanda che dell’offerta), che tenga conto, in maniera dettagliata e articolata, delle potenzialità in termini di sistemi e risorse presenti sul territorio;

- individuazione delle condizioni di successo formativo a livello distrettuale e dei sistemi di riferimento (fabbisogni professionali e offerta formativa), che contribuisca all’inserimento lavorativo dei giovani in ambito locale.

Gli obiettivi specifici dell’analisi ( a cui, poi, corrispondono le fasi dell’attività), sono:

1. realizzazione di una indagine conoscitiva da condursi in ambito locale sull’utilizzo e il destino

del titolo di studio, che riguarda, in particolare, il sistema dell’offerta in un’ottica volta a valutare gli esiti occupazionali dei giovani diplomati – a distanza di cinque anni dal conseguimento del titolo – sul mercato del lavoro locale;

2. implementare una mappa del territorio in termini di attività economiche – produttive al fine di individuare una domanda di figure professionali possibili e/o potenziali da parte del tessuto produttivo locale al fine supportare la funzionalità del sistema scuola ed estendere i rapporti degli istituti scolastici con il territorio, la rete di scuole ad esso collegato, il tessuto produttivo locale;

Dagli obiettivi generali e specifici sopra descritti, appare chiaro che si tratta, pertanto, di raggiungere sia una finalità conoscitiva che una finalità valutativa e che, da un punto di vista metodologico occorre coniugare strategie ed approcci diversificati che attengono a competenze diverse sia di natura quantitativa che qualitativa. Un mix di questo tipo permette, di fatto, di giungere sia ad una conoscenza di dettaglio del fenomeno analizzato, ma anche di fornire, come elemento aggiunto all’analisi, indicazioni operative al fine di consentire una chiara focalizzazione sui fattori di successo/insuccesso (programmazione formativa, percorsi scolastici, orientamento, figure professionali), e contribuire al miglioramento (sia in termini di qualità che di efficacia) dell’utilizzo e degli esiti della formazione scolastica in rapporto al tessuto produttivo locale.

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Analisi sugli sbocchi professionali e formativi dei diplomati Questa fase ha riguardato aspetti connessi essenzialmente al sistema dell’offerta. L’obiettivo è stato quello di individuare in maniera più efficace e puntuale, il destino professionale e formativo dei diplomati dell’ITCG M. Buonarroti dell’anno scolastico 2005-2006, consentendo, al tempo stesso, l’elaborazione di suggerimenti e indicazioni operative al fine di migliorare, laddove necessario eventuali elementi di criticità tra domanda e offerta di figure professionali in ambito locale. L’indagine ha quindi avuto come obiettivo prioritario la conoscenza del destino dei diplomati (ultimi cinque anni scolastici, per tipo di specializzazione) dell’Istituto, al fine di ricostruire la mappa degli sbocchi lavorativi e formativi dei giovani neo diplomati. La scelta di intervistare i soggetti a una certa distanza dal diploma è dovuta alla considerazione che cinque anni rappresentano un tempo abbastanza congruo per considerare le scelte messe in atto dai soggetti realisticamente consolidate oppure concluso percorsi di formazione professionale di specializzazione o, infine, quantomeno stabilizzato la frequenza a percorsi universitari.

Da un punto di vista metodologico, l’analisi è stata condotta attraverso la messa a punto di un questionario strutturato rivolto ai diplomati dell’Istituto. L’attività di somministrazione del questionario, è stata preceduta da una fase di formazione, interna all’Istituto, rivolta agli studenti individuati per la realizzazione della fase di rilevazione dati.

Tempi di effettuazione del servizio: L’indagine è stata realizzata entro 8 mesi dalla data di affidamento. I lavori sono stati programmati secondo il seguente calendario:

Fasi Mesi di lavoro PREPARAZIONE Progetto operativo, piano di campionamento, predisposizione dei questionari, test degli strumenti di rilevazione, report metodologico

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RILEVAZIONE Realizzazione di interviste telefoniche con questionario; controllo e pulizia dei dati, elaborazione ed analisi dei risultati, predisposizione del file dei microdati (database)

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PREDISPOSIZIONE PRODOTTI Rapporto finale di ricerca, sintesi dei risultati seminario di presentazione dei risultati

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1. Il conseguimento del diploma Nell’anno scolastico 2005-2006, la distribuzione del diploma all’interno dell’Istituto risulta fortemente concentrata verso il conseguimento di un diploma di indirizzo tecnico commerciale per ragionieri (68%), mentre il restante numero di alunni (32%) ha conseguito la maturità tecnica ad indirizzo geometri.

1.2. La situazione attuale Qual è la condizione attuale dei giovani che si sono diplomati nel 2006?. Nel complesso, il 38% degli intervistati si dichiara oggi occupata; in particolare, il 18% in forma stabile mentre il restante 20% svolge attività lavorative in forme non stabili. Il proseguimento degli studi ha interessato sostanzialmente il 33% degli intervistati, di questi, il 22% si dichiara studente a tempo pieno, mentre l’11% risultano coloro che seppur inseriti in un percorso di studio svolgono anche attività di lavoro. Solo il 10% dei diplomati è in cerca di prima occupazione (7% sono i disoccupati con precedenti esperienze di lavoro che ne cercano un’altra). Si tratta, dunque, di un contesto di piena occupazione, in cui il mercato del lavoro si dimostra capace di assorbire l’offerta di lavoro giovanile, anche indipendentemente dal titolo di studio posseduto; ciò nonostante, la percentuale di diplomati che proseguono gli studi è abbastanza elevata.

Diplomati Anno 2006

80

60

40

20

68

32 Istituto Commerciale

Geometri

Istituto Geometri Commerciale

Situazione attuale dei diplomati 20 18 16

Occupato stabile 14 12 10

Occupato non stabile Disoccupato con

esperienza di lavoro

In cerca di prima occupazione

Studente lavoratore

6

Iscritti all'Università

60 40 20

Si, la frequento

Si, ma non frequento

No, mai iscritto

La propensione al proseguimento degli studi registrata fra i diplomati del 2006 sembra in buona parte rilevare come proprio i giovani provenienti da tipologie scolastiche tradizionalmente intese come “professionalizzanti” e capaci di garantire uno sbocco immediato nel mondo del lavoro, rilevano la tendenza generale all’aumento dell’investimento in un’istruzione di livello superiore da parte delle nuove generazioni di diplomati e delle loro famiglie.

1.3. La formazione professionale e l’Università dopo il diploma

Sul versante della frequenza di corsi di formazione osserviamo che il 70% degli intervistati non ha sentito l’esigenza di fare corsi di aggiornamento o specializzazione per completare la loro formazione. Il gruppo di chi ha frequentato un unico corso è naturalmente maggioritario, mentre la schiera di chi, tenendo conto che sono passati cinque anni dal diploma, ne ha frequentato più di uno, risulta molto esiguo. Volendo approfondire la conoscenza del dato sintetico della numerosità di chi ha frequentato dei corsi si può introdurre una riflessione sulle caratteristiche e la qualità della scelta formativa. In particolare si può affermare che l’esperienza formativa riguarda pressoché esclusivamente il gruppo di diplomati che lavora e, in alcuni casi, studenti-lavoratori. In genere, quindi, il motore per il riavvicinamento all’esigenza di continuare ad imparare sia il rapporto di vicinanza con la prima esperienza stabile di lavoro, mentre chi aveva in mente sin dal primo momento di continuare in un investimento di studi preferisce fare, in continuità con il diploma, la scelta universitaria. L’asse portante della motivazione alla frequenza di attività formative è strettamente collegato all’esperienza concreta di lavoro, sia attuale che nelle sue prospettive, e che la finalità (e l’utilità percepita) che muove alla partecipazione di tali corsi non è tanto quella di ottenere un primo inserimento lavorativo migliore o più competitivo, quanto piuttosto di mantenere un buon livello di adattamento delle competenze richieste dal lavoro, di cercare strumenti per una adeguata “manutenzione” e sviluppo delle conoscenze collegata alla soluzione di problemi che la performance lavorativa potrà porre se si coltivano aspirazioni di cambiamento, miglioramento e carriera.

1.4. La scelta universitaria

Coloro che si sono dichiarati studenti universitari al momento della rilevazione rappresentano il 40% del totale degli intervistati diplomatisi nel 2006. Di questi, il 10% dichiara di essere iscritto ma non frequenta. I diplomati attualmente iscritti all’università sono, dunque, pari al 30% del totale intervistati.

Alunni che hanno frequentato corsi di formazione professionale

80 60 40 20

Si, uno

Si, più di uno

No, mai

Si, uno Si, più di No, mai uno

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Il 56% degli studenti attualmente iscritti all’università è costituito da donne, le quali dichiarano di frequentare i corsi universitari a tempo pieno. Sul totale, la quota più significativa di iscritti e frequentanti all’università, si riscontra tra i diplomati d’indirizzo tecnico commerciale, soprattutto, grazie al ruolo della componente femminile. La maggior parte degli studenti attualmente all’università è iscritta ai corsi di Laurea dell’area umanistica, in particolare: facoltà di Economia, Giurisprudenza, Architettura e Scienza della Comunicazione. La facoltà di Ingegneria ha intercettato un numero molto basso dei diplomati intervistati, il rimanente gruppo di giovani diplomati si distribuisce uniformemente tra le facoltà di Sociologia, e Scienze Statistiche. Tra le diverse scelte indicate con la voce “altro” nel questionario somministrato agli studenti, prevale l’interesse per la facoltà di Informatica e Scienze Infermieristiche. La scelta del corso di laurea è fortemente condizionata anche dal percorso di studio della scuola media superiore: la quota più rilevante dei diplomati in ragioneria sceglie l’area umanistica, mentre la scelta cade sull’area di ingegneria (compresa architettura), per i geometri. L’orientamento verso determinati corsi di laurea risulta almeno in parte condizionato, con buona probabilità, dall’offerta formativa del sistema universitario locale, tenendo anche conto di una modalità di fruizione degli studi che privilegia gli atenei della regione.

I risultati emersi dall’indagine sui diplomati dell’Istituto M. Buonarroti rilevano una bassa partecipazione dei diplomati, in termini di scelta universitaria, che si orientano a corsi afferenti al gruppo disciplinare scientifico, un dato importante anche a livello nazionale: si ricorderà, infatti, che uno degli

obiettivi europei in materia di istruzione e formazione da conseguire entro il 2010 è l’incremento di laureati in materie scientifiche, obiettivo ampiamente riconfermato negli ultimi documenti europei (vedi Europa 2020).

Iscritti all'Università per sesso

30 25 20 15 10

Maschi

Femmine

Laurea triennale

Laurea Laurea del triennale più vecchio

laurea ordinamento specialistica

Corso di laurea scelto

Sociologia

Scienze statistiche

Ingegneria

Economia

Architettura

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Emerge, tuttavia, un buon livello di correlazione tra l’indirizzo di studi praticato fino al momento dell’iscrizione e la scelta del corso di laurea. Una consapevolezza da parte degli studenti che proseguono gli studi, di aver intrapreso la strada giusta per sé e per i propri progetti futuri, con l’obiettivo di sostenere la realizzazione delle proprie aspirazioni professionali. Da tempo, nel dibattito che avviene in ambito formativo o professionale, circolano parole d’ordine divenute ormai talmente cariche di significato che rischiano di significare ben poco data l’inflazione semantica che le accompagna. E’ questo il caso di flessibilità. Pur nel rischio di dare un ulteriore spinta inflattiva alla parola e, soprattutto, nella carenza di un’altra categoria interpretativa che corra in soccorso, ci sembra di poter ritrovare, nella scelta universitaria dei diplomati, un segno di quella flessibilità dei progetti di vita che caratterizza, nell’approccio e nella pratica, una parte, anche se piccola, di studenti universitari rispetto all’idea del proprio futuro professionale e personale.

Un ulteriore dato che ci sembra significativo riguarda la scelta dei diplomati dell’Istituto che dichiarano di aver effettuato iscrizione ai corsi di laurea afferenti al vecchio ordinamento, mentre più contenuta è la scelta dei nuovi percorsi universitari. La motivazione di tale scelta può essere interpretata in diverse modalità, che richiedono, in futuro, ulteriori supplementi di indagine.

1.5. La condizione di occupati

Focalizzando l’attenzione sui 64 diplomati del 2006 inseriti nel mondo del lavoro, emerge il seguente quadro: il 43% sono lavoratori dipendenti, mentre il 10% sono i diplomati che svolgono un lavoro autonomo. Come è prevedibile, le differenze di genere sono particolarmente significative: il 25% delle diplomate non lavora, il 29% dichiara di svolgere un lavoro dipendente e soltanto il 2% svolge un’attività di lavoro autonoma.

Condizione lavorativa

20 15 10

Dipendenti

Autonomi

Titolo conseguito

Laurea triennale

Laurea triennale più laurea specialistica

Laurea del vecchio ordinamento

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Le donne, in questo caso, risultano sottorappresentate nelle attività autonome, mentre, possono contare su un’elevata presenza nel lavoro dipendente. Una condizione che, presumibilmente, assicura e/o garantisce una maggiore possibilità di conciliare vita di lavoro e vita familiare (dove, non è escluso il ricorso al lavoro part-time).

Tra coloro che hanno trovato lavoro, il 32% dichiara di essere stato iscritto ai Centri per l’Impiego, esprimendo, quindi, una valutazione positiva per la presenza sul territorio di un soggetto istituzionale che svolge una funzione di incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso attività di accoglienza, informazione e consulenza per le persone, soprattutto, giovani che si rivolgono al CpI in cerca di prima occupazione. Tra questi, le diplomate sono quelle che si sono rivolte in misura maggiore nei CpI.

non sempre funzionali al profilo professionale del diplomato.

Tuttavia, solo il 4.6% dichiara di aver trovato lavoro attraverso tale modalità. Probabilmente, il basso tasso di successo occupazionale riscontrato in questo canale, è da attribuire all’effetto “scoraggiamento” che coinvolge una significativa parte dei diplomati, soprattutto, per quanto concerne i tempi di attesa e le offerte di lavoro che vengono loro proposte,

Nel corso della propria ricerca di lavoro, circa il 29% dei diplomati occupati al momento dell’intervista dichiara di aver fatto ricorso alla propria rete di conoscenze (parenti, amici e conoscenti) per trovare lavoro; le altre modalità di ricerca più diffuse fra gli occupati sono state: annunci/inserzioni sui giornali (16%), colloqui di selezione lavoro (14%), invio curriculum (9%), agenzie private di ricerca del personale (4.2%) e concorsi (4%). Un dato nuovo rispetto alla precedente indagine è il ruolo positivo svolto dall’Istituto nella ricerca del lavoro, infatti, circa il 5% degli intervistati dichiara di aver trovato lavoro tramite segnalazione della scuola. Positivo in tal senso, è anche il ruolo che lo stage formativo riveste nell’introdurre il diplomato nel mondo del lavoro (3.9%). Accanto alle capacità personali, sono indicati come fattori decisivi per l’assunzione, da un lato, il possesso di un titolo di studio di natura professionalizzante, immediatamente spendibile sul mercato del lavoro, dall’altro un canale informale legato ai rapporti umani ed alle conoscenze.

Condizione lavorativa per sesso

Maschi

Femmine

Lavoro

Lavoro

Non lavorano

Iscritti al centro per l'impiego tra occupati per sesso

25 20 15 10

Si

No

Maschi Femmine

10

La ricerca di un lavoro per i diplomati dell’Itcg M.Buonarroti non sembra rappresentare, stando almeno ai dati disponibili, un problema insormontabile; tuttavia, la percentuale significativa di soggetti in cerca di prima o nuova occupazione, spinge ad interpretare con una certa cautela le risultanze emergenti, e, rappresenta, come già detto in

precedenza, un dato su cui riflettere. Si tratta di un dato di cui occorre tenere conto poiché implica la presenza di orientamenti diversi nei confronti del lavoro rispetto a coloro che hanno terminato il proprio percorso di istruzione con il ciclo di scuola media superiore.

Modalità di ricerca del lavoro 45

40

35

30

25

20

15

10

Agenzie private di ricerca del personale

Società di lavoro somministrato

Servizi pubblici di orientamento

Centro per l'impiego (Ex Ufficio di collocamento)

Concorsi

Annunci sui giornali

Segnalazione della scuola

Stage

Invio curriculum

Segnalazione di conoscenti, amici, parenti

Colloquio

Tempo impiegato per trovare lavoro

40 30 20 10

Meno di 6 mesi

Da 6 a 12 mesi

Da 12 a 18 mesi

Meno di Da 6 a 12 Da 12 a Da 19 a Da 19 a 24 mesi

6 mesi mesi 18 mesi 24 mesi

Agen

zie p

rivat

e di

rice

rca

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nale

Socie

tà d

i lav

oro

som

min

istra

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Collo

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I settori economici che offrono le maggiori opportunità lavorative ai giovani diplomatisi nell’area dei Castelli Romani (dati riferiti al 2009, Istat) sono il settore del credito e assicurativo, servizi alle imprese e studi professionali, commercio all’ingrosso e le attività legate ai servizi turistici e alla ristorazione e alberghi. Risultano poco attraenti, rispetto al precedente anno, le attività economiche, legate ai settori dell’informatica e il settore della Pubblica Amministrazione. La maggioranza dei diplomati occupati lavora in imprese di piccole dimensioni (meno di dieci addetti), mentre sono circa il 36% coloro che hanno trovato lavoro in imprese di dimensioni non superiori ai 25 addetti. L’impresa medio-grande, oltre i 100 addetti, occupa circa il 4% dei diplomati. Come prevedibile, la distribuzione degli occupati fra le diverse dimensioni aziendali risente anche della dislocazione territoriale delle imprese, che operano su un’area che strutturalmente presenta una vocazione industriale e

dimensionale molto contenuta, caratterizzata prevalentemente dal settore dei servizi (pubblici e privati), con una offerta di lavoro che risente, ciclicamente, degli andamenti economici dei settori.

Dimensione dell'azienda

35 30 25 20 15 10

Meno Da 10 a Da 26 a Da 51 a Oltre

Meno di 9 addetti

Da 10 a 25 addetti

Da 26 a 50 addetti

Da 51 a 100 addetti

Oltre 100 addetti di 9 25 50 100 100

addetti addetti addetti addetti addetti

Settore di appartenenza dell'impresa dove lo studente lavora

18

16

14

12

10

Costruzioni

Vendita e riparazioni autoveicoli

Commercio all'ingrosso

Commercio al dettaglio

Alberghi, ristoranti

Trasporti

Cost

ruzi

oni

Com

mer

cio

all'i

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sso

Albe

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oran

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Serv

izi tu

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Cred

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stud

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form

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Attiv

ità ri

crea

tive,

cul

tura

li e

spor

tive

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I contratti a tempo determinato sono rivolti in misura maggiore alle diplomate e, al suo interno, c’è un ampio utilizzo del lavoro part-time e dell’apprendistato. Il rischio d’impresa (lavoro autonomo), si rileva, almeno nel nostro caso, una scelta maschile. I contratti standard di tipo dipendente sono rivolti in misura maggiore ai diplomati maschi, mentre le donne svolgono più frequentemente incarichi a tempo determinato ma con orario ridotto. In generale, la percentuale di uomini con contratto a tempo indeterminato è più contenuta rispetto a quella delle donne e, specularmente, i diplomati che lavorano a tempo pieno sono più numerosi nei confronti delle diplomate.

La retribuzione mensile della maggior parte dei diplomati intervistati è compresa tra i 500 e 1000 euro, tra questi, la componente femminile risulta quella più rappresentata. Più contenuta è la fascia di percettori di reddito fra i 1500 ed i 2000 euro; nella fascia alta (oltre i 2000 euro) la percentuale dei diplomati occupati raggiunge il 2%.

Maschi

Femmine

Tipo di contratto lavorativo per sesso

Lavoro a tempo pieno

Lavoro a tempo parziale

maschi femmine

Totale 50 40 30 20 10

Meno di 500 €

Tra i 500 e i 1500 €

Tra i 1500 ed i 2000 €

Oltre i 2000 €

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La retribuzione risente fortemente delle differenze di genere: infatti, se prendiamo in considerazione i redditi al di sotto dei 500 euro, le donne risultano più numerose dei diplomati maschi; tale valore, è la conseguenza di una maggiore presenza delle donne occupate con contratti part-time; inoltre, partire dalla soglia di reddito successiva (500-1000 euro), rimane sempre prevalente la quota delle donne. La tendenza si inverte nella classe di reddito superiore dove diviene prevalente la quota degli uomini. Le differenze retributive di genere, risentono, probabilmente, oltre che delle diverse tipologie contrattuali anche delle qualifiche professionali e delle difficoltà con cui le diplomate riescono ad accedere a posizioni direttive.

Come abbiamo visto in precedenza, i settori economici che offrono le maggiori opportunità lavorative ai giovani diplomatisi nel 2006 sono il settore del credito assicurativo, i servizi alle imprese e gli studi professionali, il commercio e le attività legate all’industria ricreativa e della ristorazione. La maggioranza dei diplomati occupati lavora in imprese di piccole dimensioni (meno di dieci addetti), mentre, più contenuto è il numero di coloro che hanno trovato lavoro in imprese di dimensioni non superiori ai 25 addetti e, in quelle, di ampiezza medio-grande, oltre i 100 addetti. La distribuzione degli occupati fra le diverse aree di lavoro aziendali rileva che la maggior parte degli intervistati svolge la propria attività di lavoro nell’ambito della funzione di gestione delle vendite e rapporti con la clientela intesa come area marketing. Più contenute, in termini di presenza, sono le aree funzionali di tipo innovativo (sistemi informatici, servizi alla produzione) e quella degli addetti all’area della ricerca e progettazione.

Retribuzione mensile per sesso

30 25

20

15

10

Maschi

Femmine

Meno di Tra i 500 e i Tra i 1500 500 € 1500 € ed i 2000 €

Oltre i 2000 €

14

Area aziendale per sesso

12 10

Maschi

Femmine

Le differenze di genere risultano rilevanti nel determinare la partecipazione delle donne diplomate all’interno delle diverse funzioni aziendali. Quest’ultime, prevalgono nettamente nelle funzioni di tipo commerciale (addette alla vendita, assistenza alla clientela, gestione amministrativa), mentre gli uomini sono più numerosi nei settori dove è presente una funzione professionale di tipo tecnico e dove, probabilmente, la presenza di genere, è ancora preclusa alla professionalità femminile. Per quanto concerne la qualifica professionale degli occupati alle dipendenze, più della metà svolge funzioni impiegatizie, di natura amministrativa o tecnica, altri intervistati dichiarano di svolgere una mansione direttiva, mentre una componente ridotta svolge mansioni meno qualificate come operaio generico; in quest’ultimo caso, solo l’1.2%, come del resto prevedibile considerando la giovane età dei diplomati intervistati, si dichiara operaio specializzato.

La componente femminile è più presente fra gli impiegati amministrativi, e gli operatori comuni dei servizi. Per tutti gli indirizzi scolastici, comunque, la maggior parte dei diplomati svolge funzioni impiegatizie di natura amministrativa o tecnica.

Per verificare l’effettiva rispondenza tra gli studi compiuti e il lavoro svolto è stato,comunque, esplicitamente chiesto agli intervistati occupati se il loro attuale impiego fosse coerente, in termini di contenuti, con il percorso di scuola media superiore che avevano precedentemente intrapreso: il 49% ha risposto poco e abbastanza, il 4% ha risposto di sì, mentre l’11% lo ritiene pertinente. L’elemento della coerenza tra il lavoro svolto e il tipo di diploma posseduto ha un’importanza strategica per comprendere la stessa dinamica relativa alla permanenza sullo stesso tipo di lavoro o, diversamente, l’utilizzo di una flessibilità in termini di scelta lavorativa. Forse, la “coerenza” non è l’unica chiave interpretativa in grado di farci comprendere a pieno le ragioni e le scelte di cambiamento, anche se, nel nostro caso, tali dinamiche sono molto rare, probabilmente, l’acquisizione del lavoro attuale si inscrive in un quadro di desideri ed

Qualifica attuale per sesso

25

20

15

10

Masci

Femmine

15

aspirazioni più ampio ed articolato, che richiede altri strumenti di indagine capaci di cogliere l’intreccio dei valori e rappresentazioni che risultano implicati nella scelta dei diplomati occupati. La lettura di genere alla rispondenza tra attinenza del lavoro con il tipo di diploma conseguito rivela un grado di coerenza “abbastanza” elevato

per le diplomate occupate (16%), a cui si associa una attinenza “poco” lineare per il 15% delle intervistate.

superiore a quelli del tecnico per geometra.

Maggiore preoccupazione

destano alcuni giudizi espressi sulla mancata coerenza dell’attuale occupazione rispetto a

studi di tipo tecnico commerciale. Infatti, i diplomi di indirizzo tecnico commerciale, presentano una percentuale di diplomati che svolgono attività del tutto estranee ai propri studi in misura

Complessivamente percepiscono in qualche misura abbastanza soddisfacente la pertinenza fra i propri percorsi di studio e lavoro il 50% dei diplomati ma, nello stesso tempo, il 28% degli intervistati ha negato qualsiasi coerenza. L’intreccio tra coerenza e soddisfazione riferiti al lavoro svolto al momento dell’intervista dimostra come la maggior parte degli occupati si dichiari, complessivamente, “molto” e “abbastanza” soddisfatto della propria situazione lavorativa. Ciò vuol dire che anche coloro che svolgono un lavoro poco attinente con il proprio percorso formativo, è soddisfatto della sua esperienza lavorativa. Quindi, per quanto possano esistere diverse sfumature nel livello di soddisfazione, il gruppo di chi lavora ha raggiunto un livello di soddisfazione buono, perseguendo un livello di coerenza maggiore con la propria esperienza di lavoro, ma anche “lavorando” per raggiungere altri obiettivi, anche diversi dalla coerenza, come possono essere i propri interessi personali o passioni, obiettivi meramente strumentali (vicinanza, stipendio,etc..), contenuto del lavoro, ambiente, stabilità, crescita professionale, percorsi di carriera.

Attinenza del lavoro con il diploma conseguito

30

25

20

15

10

Molto

Abbastanza

Poco

Per niente

Molto Abbastanza Poco Per niente

Attinenza del lavoro con il diploma conseguito per sesso

Maschi

Femmine

Molto Abbastanza Poco Per niente

16

Fra le diplomate occupate, il grado di soddisfazione sul proprio lavoro è poco soddisfacente (11%), mentre, lo è abbastanza per il 16% delle intervistate. Si dichiarano, invece, molto soddisfatti della propria situazione lavorativa la maggior parte dei diplomati occupati, per le donne, tale percentuale è molto contenuta.

1.6. La condizione di disoccupati

momento della rilevazione.

Sulla base di quanto indicato in precedenza, i disoccupati costituiscono l’11% dei diplomati dell’anno 2006 intervistati. Focalizzando l’attenzione sulla condizione di disoccupati, di questi il 74% dichiara di non aver mai avuto esperienze di lavoro, mentre il restante 26% è composto da giovani che, riusciti ad inserirsi in una attività lavorativa, l’hanno poi perduta, risultando in condizione di non occupati al

Fra coloro che hanno avuto esperienze di lavoro emerge la condizione di lavoro flessibile, infatti, il 60% degli intervistati dichiara di aver effettuato un lavoro subordinato a tempo determinato. La formazione per il lavoro riguarda il 20% degli intervistati .

Soddisfazione sul lavoro

35

30

25

20

15

10

Molto

Abbastanza

Poco

per niente

Molto Abbastanza Poco per niente

Soddisfazione sul lavoro per sesso

Maschi

Femmine

Hai mai avuto esperienze di lavoro (disoccupati)

30 20 10

no

si

no si

17

Coloro che hanno lasciato di propria iniziativa il vecchio lavoro (20%), tenderanno probabilmente a selezionare le eventuali nuove occasioni, scartando quelle che ripropongano le caratteristiche dell’attività precedentemente lasciata; dall’altro lato, coloro che hanno subito un licenziamento o non si sono visti rinnovare un contratto saranno più attenti a vagliare le eventuali nuove offerte di lavoro.

Quanto al settore di attività, questo risulta ovviamente correlato al lavoro svolto: infatti, il 33.3% erano

maggiormente concentrati nel settore del commercio e negli altri comparti del terziario; il 22.2% erano invece occupati nel settore dell’artigianato.

I diplomati disoccupati in cerca di lavoro al momento dell’intervista sono il 38%; da segnalare, invece, una quota abbastanza elevata di diplomati disoccupati (62%) che dichiarano di non cercare lavoro, anche in questo caso, la quota più rilevante si registra tra le diplomate donne. Volendo tuttavia cogliere una qualche interpretazione che la lettura dei dati alla tabella in esame sembra indicare, si può dire che ragioni quali la non stabilità del lavoro, la sua non aspirazione (tra i motivi

Tipo di esperienza lavorativa

Lavoratore subordinato a tempo indeterminato

Lavoratore subordinato a tempo determinato

In formazione

In quale settore hai lavorato

3,5

2,5

1,5

0,5

Agricoltura

Artigianato

Commercio

Industria

Terziario

Turistico alberghiero

Al momento sei in cerca di lavoro

30

20

10

si

no

si no

18

soggettivi), ovvero la scadenza del contratto e/o il licenziamento (motivi oggettivi), siano andate acquistando una incidenza leggermente maggiore nel corso degli ultimi anni.

19

Rispetto ai disoccupati, c’è un ulteriore elemento che ci

sembra interessante

analizzare mediante le risposte fornite dagli intervistati circa l’utilizzo dei Centri per l’Impiego nella ricerca del lavoro. Circa il 36% dei

disoccupati dichiara di non

essere mai stati iscritti ai CpI, il 35.7% si è iscritto prima o dopo il diploma, mentre il 28.6% dichiara di essersi iscritto dopo un anno dal conseguimento del diploma. Tuttavia, il dato su cui riflettere è rappresentato dall’alta percentuale dei disoccupati non iscritti che non si servono dei canali istituzionali nella ricerca di lavoro. I Centri per l’Impiego territoriali, di fatto, rappresentano un servizio pubblico offerto, soprattutto, ai giovani, per la ricerca del primo impiego; tra i tanti servizi offerti come: accoglienza, consulenza, orientamento, incontro tra domanda e offerta di lavoro, bilancio di competenze, rappresentano un volano praticabile fra tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione. Il mancato utilizzo di questo canale di ricerca del lavoro denota da un lato, una scarsa fiducia nella funzione pubblica in termini di “mezzo per la ricerca del primo impiego”, dall’altra, anche una debole presenza e pubblicizzazione della struttura e dei servizi offerti sul territorio.

Il prolungarsi della condizione di mancanza di lavoro spinge, probabilmente, questi diplomati a cercare di sfruttare tutti gli altri canali possibili per riuscire a trovare

un’occupazione; piuttosto consistente è, infatti, la quota di coloro che utilizzano strutture private (concorsi, invio curriculum, inserzioni sui giornali) e la propria rete di conoscenze fra parenti, amici e conoscenti.

Iscritti al centro per l'impiego

4,5

3,5

2,5

1,5

0,5

Si, prima Si, dopo o subito un anno dopo il di ricerca

No, non sono

iscritto ma lo sono

stato in passato

No, mai

diploma del lavoro

Si, prima o subito dopo il diploma

Si, dopo un anno di ricerca del lavoro

No, non sono iscritto ma lo sono stato in passato

No, mai

Canali utilizzati per la ricerca del lavoro

Agenzie private di ricerca del personale

Società di servizio interinale

Servizi pubblici di orientamento

Centro per l'Impiego (ex Uff. Coll)

Concorsi

Annunci sui giornali

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20

La ricerca di lavoro resta un problema centrale per i diplomati disoccupati che al momento dell’intervista hanno dichiarato di essere alla ricerca di prima o nuova occupazione. Si tratta di un dato di cui occorre tenere conto, poiché implica la presenza di orientamenti diversi nei confronti del lavoro rispetto a coloro che hanno terminato il proprio percorso di istruzione con il ciclo di scuola media superiore. Di fatto, coloro che cercano un’occupazione, dichiarano di orientarsi prevalentemente verso attività di lavoro in linea con il proprio titolo di studio (circa il 22%), che consenta, inoltre, possibilità di carriera nel futuro. Il 30% dei diplomati attualmente in cerca di lavoro sarebbe disponibile a lavorare immediatamente a qualunque condizione, prima fra tutte la corrispondenza con i propri interessi (8.7%), che si concretizza attraverso la soddisfazione del proprio impiego. Anche la disponibilità al trasferimento non è

maggioranza (46%), si dichiara favorevole a trasferimenti solamente giornalieri. La disponibilità al trasferimento per motivi di lavoro, con destinazione verso località fuori dai confini nazionali, interessa il 7.7% degli intervistati, un dato da non sottovalutare che denota una propensione, da parte del mondo giovanile, a misurarsi con realtà di lavoro e di vita sociale, tendenzialmente diverse dal loro stile di vita e dall’atteggiamento prevalente dei loro coetanei. In questo caso, sembra manifestarsi una volontà fortemente positiva da parte dei diplomati a muoversi dai propri luoghi di residenza, che contrasta con l’idea, di una generazione ancorata alla famiglia di origine e al diffuso luogo comune (ampiamente pubblicizzato dalle varie inchieste sul mondo giovanile), che vede le nuove generazioni scarsamente motivate e poco disponibili ad affrontare il proprio futuro professionale in modo autonomo. Complessivamente, quindi, si può affermare che la non disponibilità a trasferirsi da parte dei diplomati/e intervistati, fa riferimento soprattutto al fatto che la proposta non è adeguata alle proprie competenze, il lavoro offerto non offre garanzie e

opportunità di crescita professionale a cui si aggiunge la distanza del

Tra gli ostacoli maggiori incontrati nella ricerca di lavoro, la maggioranza degli intervistati (26%), segnala la difficoltà di “trovare canali idonei” unitamente alla mancanza di precedenti esperienze di lavoro (15%). Sempre in relazione alle difficoltà incontrate nella ricerca di lavoro, circa il

incondizionata: la

luogo di lavoro da casa.

Disponibilità a trasferirsi

Si, ma solo giornalmente

Si, in Italia

Si, anche all'estero

No

Quale lavoro saresti disposto ad accettare

Qualunque

Che attenga agli studi fatti

Che offra opportunità di carriera

Che offra un rapporto di lavoro dipendente

Che lasci spazio ai miei interessi personali

21

12% dei diplomati, imputano alla scuola media superiore la mancata trasmissione delle competenze necessarie per consentirgli un adeguato inserimento nel mercato del lavoro.

Tra queste, figurano le competenze informatiche e la conoscenza delle lingue straniere, principalmente l’inglese. Rispetto a competenze che sembrano ormai considerate basilari dal mondo del lavoro, dunque, si registra una parte di diplomati che riconoscono di avere scarsa o nulla conoscenza della lingua straniera, con un evidente gap che il sistema di istruzione di scuola media superiore ancora non riesce a colmare. Oltre il 20% degli intervistati ritiene che la non disponibilità di una “raccomandazione valida”, precluda la possibilità di trovare lavoro. Si riafferma, in questo caso, quanto emerso in precedenza, dove una quota significativa dei diplomati occupati al momento dell’intervista, dichiarano di aver fatto ricorso alla propria rete di conoscenze (parenti, amici e conoscenti), per trovare lavoro. Per i diplomati/e intervistati, dunque, la non disponibilità dello strumento reticolare “amichevole”, nella ricerca di lavoro, rappresenta comunque un significativo handicap che rende oggettivamente più problematica la conquista del posto di lavoro.

La transizione verso un’occupazione stabile fa sì che, i diplomati/e, nel corso della loro ricerca, entrino in contatto con soggetti pubblici e privati presenti sul territorio che offrono servizi volti ad agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Le risposte rilevate nel corso dell’indagine, mostrano, innanzitutto, una scarsa conoscenza dei soggetti pubblici che operano sul territorio (Agenzie per l’Impiego, Formazione Professionale, Bic, Inps, Uffici comunali e/o provinciali per il lavoro); sostanzialmente, la maggioranza dei diplomati/e dichiara di non conoscere tali soggetti né il ruolo e la funzione che svolgono in termini istituzionali. Stimolati ad indicare il proprio grado di conoscenza delle Istituzioni/Organismi che operano sul mercato del lavoro, la distribuzione delle risposte si concentra in misura maggiore sull’utilizzo dei Centri per l’Impiego e dei siti internet, risultando così, tra i maggiori veicoli nella ricerca del lavoro.

I Centri per l’Impiego, in quanto assolvano attualmente alla funzione precedentemente assegnata agli ex Uffici di Collocamento, risultano essere i soli organismi maggiormente contattati dai diplomati nella ricerca del lavoro. Tali indicazioni, fin qui emerse, sembrerebbero delineare la necessità di modificare a monte situazioni che rallentano e/o non agevolano l’ingresso nel mercato del lavoro dei diplomati/e. sembrerebbe, quindi, necessario, al fine di modificare realmente lo stato delle cose, implementare attività di informazione e orientamento che aiutino a superare scenari e

Ostacoli incontrati nella ricerca del lavoro Trovare i canali idonei Non avere precedenti esperienze la vorative

Non conoscere le lingue Non saper usare il PC

Non saper utilizzare alcuni sftware La formazione scolastica inadeguata

Non avere raccomandazioni valide L'età

Altro (non si incontrano ostacoli o difficoltà)

80 60 40 20

22

Istituzioni/Organismi che agevolano l'incontro tra domanda e offerta di lavoro

120

100

80

60

40

20

In passato mi hanno aiutato nella ricerca del lavoro

Ho avuto contatti

Ne sono a conoscenza

Non conosco

aspettative alquanto riduttive da parte dei diplomati/e sul proprio futuro, stimolando maggiori attenzioni verso prospettive occupazionali e personali che garantiscano un valore prioritario alle proprie scelte di vita, fin dal momento della scelta relativa alla scuola media superiore.

Le criticità evidenziate non sono imputabili, evidentemente, al sistema scolastico distrettuale o al mercato del lavoro locale. Si tratta di questioni di ben più ampia portata. Si tratta di questioni che negli ultimi hanno accentuato una distanza notevole tra la spendibilità della formazione e il mercato del lavoro che, purtroppo, nell’ultimo periodo è stata negativamente influenzata dalla crisi economica, finanziaria su scala internazionale. Proprio in una situazione dove l'incontro tra domanda e offerta non sembra essere un problema significativo e dove i meccanismi di interazione tra potenziali lavoratori e imprese avvengono anche in una sostanziale autonomia, il soggetto pubblico può più facilmente dedicarsi a politiche finalizzate a modificare orientamenti culturali, comportamenti (delle famiglie, dei giovani, delle imprese) in una direzione di maggiore equilibrio ed equità sociale. Così come può più agevolmente dedicarsi a politiche finalizzate a incidere su una qualità del processo di erogazione del percorso formativo superiore che non sembra proprio brillare, almeno nella percezione dei suoi clienti (i giovani). Sembra, dunque, necessario operare per ridurre questi nodi critici tuttora irrisolti, promuovendo azioni positive di medio e lungo periodo rivolte a:

• ridurre i meccanismi strutturali sfavorevoli alla componente femminile; • incoraggiare fenomeni di promozione sociale legati ad un diffuso e generalizzato aumento

dell'istruzione di livello superiore e universitaria; • migliorare le politiche di orientamento finalizzandole ad una maggiore consapevolezza del

tipo di sbocco occupazionale che certi percorsi formativi possono avere nel mercato del lavoro locale;

• migliorare l’efficacia formativa di alcuni percorsi scolastici rispetto all'acquisizione di competenze basilari per il mondo del lavoro (quali, ma non solo, le conoscenze informatiche

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23

e linguistiche) e rispetto ad una maggiore aderenza tra profilo professionale formativo e posto di lavoro identificabile dal mercato e dalle imprese;

• migliorare l’efficacia formativa di alcuni percorsi di scuola media superiore che al momento presentano le maggiori criticità in termini sia di coerenza dell'impiego con il percorso formativo svolto, sia di stabilizzazione della condizione occupazionale a cinque anni dal conseguimento del diploma;

• promuovere, tra ragazze e ragazzi, percorsi di studio finora a marcata segregazione (femminile o maschile), caratterizzati dalla formazione di figure particolarmente richieste dal mercato del lavoro locale;

• promuovere politiche di reclutamento, da parte delle imprese, meno stereotipate rispetto a quelle attuali.