Sardegna - Subregioni

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Campidano di Oristano: Il Campidano è la più grande

 pianura della regione Sardegna. Dal punto di vista

geologico è un  graben, ovvero una porzione di crosta

terrestre sprofondata a causa di una sistema di faglie (o

 fratture) che creano un dislivello tra due o più faglie.

La pianura campidanese parte dall’estremo settentrionale

della provincia di Oristano, passa per i capoluoghi di

Sanluri e Villaccidro (medio Campidano) sino ad arrivare al suo estremo meridionale, la provincia

di Cagliari.

Fertile già dal tempo dei Fenici, era coltivata con grano e vitigni. La malaria, portata dai

colonizzatori, ha rappresentato una piaga per ben due millenni, condizionando pesantemente la

condizioni di vita degli abitanti. Le bonifiche del ‘900 lo hanno reso un territorio salubre e abitabile,

i suoi stagni sono centri di conservazione della biodiversità e ospitano i fenicotteri rosa.

 Nel Campidano scorre il Tirso, il fiume sardo più lungo.

Monreale, Campidano di Sanluri : è quella parte della pianura Campidanese che si estende a suddella provincia di Oristano e che passa per il territorio di Sanluri.

Sulcis-Iglesiente: è la parte sud-occidentale della regione che comprende naturalemente il Sulcis e il

territorio dell’Iglesiente. Comprende le isole di Sant’Antioco e di San Pietro ed è nota soprattutto

 per i giacimenti minerari e per le attività di estrazione degli stessi, prevalentemente carboniferi.

Attività che nell’Iglesiente risale già al periodo antico, in quanto esistono fonti documentarie

romane che ubicano in questa zona una città denominata Metalla.Iglesiasi, fondata dai Pisani ma conquistata dagli aragonesi è una delle più importanti città

dell’isola. Nel 1720 cade sotto dominio dei Savoia.

Campidano di Cagliari: rappresenta la parte sud-orientale della pianura sarda, comprende Cagliari e

Quartu Sant’Elena e tutti i comuni a nord-ovest del capoluogo sardo.

Parteolla: il territorio di Parteolla corrisponde alla curatoria o “partes” (massima divisione fiscale,

elettorale, giudiziaria e amministrativa della Sardegna Giudicale) di Dolia; la stessa curatoria era

detta parte Olla, da qui si spiega l’etimologia del nome.

Collocata tra il campidano cagliaritano e il Sarrabus-Gerrei, ha come capoluogo il paese di

Dolianova. Vengono praticate agricoltura e pastorizia, vengono prodotti oli, vini e formaggi di varie

sfumature e varietà.

Dolianova è stata sede diocesana.

Sarrabus-Gerrei: il territorio attualmente occupato dal Sarrabus e dal Gerrei è lo stesso occupato

in passato dalle curatorie di Sarrabus, Gerrei e Colostrai. E’ una sub-regione della Sardegna,

collocata sulla costa sud-orientale, bagnata dal Tirreno e confinante a nord con Quirra (Sarrabus) e

l’Ogliastra (soprattutto il territorio di Gerrei) e a sud col campidano cagliaritano (solo il Sarrabus).

- Il Sarrabus è una porzione di terra molto vasta ma scarsamente popolata, offre però una grande

varietà geo-morfologica: da punte come il Massiccio dei Sette Fratelli e quello di Cardiga, si

scende rapidamente attraverso valli boschive denominate baccus a quote a livello del mare, con

scarpate scoscese o con spiagge.

Le aree pianeggianti costiere sono dovute al continuo deposito di materiale di origine alluvionale:

qui si incontrano stagni di varia grandezza, tra i quali spicca quello di Colostrai.

E’ un territorio geologicamente molto antico, si formò nel Paleozoico.

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E’ attraversato in diagonale (da nord-ovest a sud-est) dal secondo fiume della Sardegna per 

lunghezza, il Flumendosa, fiume tristemente noto per le sue inondazioni che hanno sempre causato

danni ingenti a cose e persone, ha una portata incostante ed è regolato da dighe.

Oltre alle splendide acque cristalline che lambiscono spiagge e scogliere dominate da torri

aragonesi, ad esempio quella di Porto Giunco, il Sarrabus è caratterizzato da piante tipiche della

macchia mediterranea, lentischio, corbezzolo, mirto, lecci e querce. Come il Sulcis, anche questoterritorio ospita giacimenti minerari come l’argento (monte Narba).

- Il Gerrei è caratterizzato da una serie di altipiani interrotti da valli in cui scorrono il Flumendosa e

i suoi affluenti e cresce rigogliosa la ricca macchia mediterranea. E’ un territorio molto importante

soprattutto dal punto di vista archeologico con le famose domus de janas (zona Cranku) e il

complesso della necropoli megalitica di Pranu Mattedu (Goni) costituita da tombe ipogeiche e

sepolture a circolo e menhir.

Il noto centro di San Nicolò Gerrei ospita due bellissime sculture dedicate allo storico dell’arte

Salvatore Naitza, piazza Lussu ospita la scultura di Giovanni Campus, mentre in Piazza Naitza c’è

l’opera di Pinuccio Sciola.

Trexenta: