SANT’ANGELO IN LIZZOLA - enti.provincia.pu.it · che comunque racchiude ancora cose preziose....

73
SANT’ANGELO IN LIZZOLA Comune di Sant’Angelo in Lizzola piccola guida per il visitatore pocket guide for visitors

Transcript of SANT’ANGELO IN LIZZOLA - enti.provincia.pu.it · che comunque racchiude ancora cose preziose....

  • SANTANGELO IN LIZZOLA

    Comune di SantAngelo in Lizzola

    piccola guida per il visitatorepocket guide for visitors

  • SantAngelo in Lizzola

    Comune di SantAngelo in Lizzola

    piccola guida per il visitatore

  • SantAngelo in Lizzola_piccola guida per il visitatore_concept, testi e immagine CRISTINA ORTOLANI_traduzioni WALTER VANNINI

    _Comune di SantAngelo in Lizzola 2008

    _info 0721 489711_www.comune.santangeloinlizzola.pu.it

    _le immagini appaiono con lautorizzazione degli aventi diritto_il materiale raccolto stato inserito con la massima cura; tuttavia leditore a disposizione per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti_i testi di Cristina Ortolani sono rilasciati sotto la licenza Creative Commons Attribuzione Non Commerciale Condividi allo stesso modo 2.5. Italia

    _informazioni aggiornate al 31 ottobre 2008

    Provinciadi Pesaro e Urbino

    Comunedi SantAngelo in Lizzola

  • Bisogna vedere quel che non si visto, vedere di nuovo quel che si gi visto, vedere in pri-mavera quel che si visto in estate, vedere di giorno quel che si visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cam-biato posto, lombra che non cera. Bisogna ritornare sui passi gi dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Biso-gna ricominciare il viaggio. Sempre.

    Jos Saramago

    You need to see what you did not see, to see again what you saw already, to see in the spring what you saw in the summer, to see by day what you saw by night, to see again in the sunshine what you saw in the rain, to see the green crops and the ripe fruit, the moved stone, the shadow that wasnt there. You need to re-trace your steps, to walk them again and mark new trails beside them. You need to start over with your trip. Always.

    Jos Saramago

  • GUIDO FORMICAMayor of SantAngelo in Lizzola

    ...History is a slow, patient reconstruction process which must be enriched daily with new testimonials and elaborations...

    These were the opening words of the latest edition of this Muni-cipalitys publication: SantAngelo in Lizzola. History of an Ancient Village.This new edition is different by design: a handy pocket guide for visitors and tourists in Italian and English that covers the whole territory of the municipality, town to county. It is a guide meant to lead visitors and tourists in the discovery of our territory, providing useful information to a place they might otherwise overlook on their way to somewhere else.A practical, quick guide to the whereabouts and at the same time a way to get acquainted with local culture and, we did not forget it, its history. This is an evolving territory, one which was deeply transformed but still hides some precious jewels.Each visitor will then be able to look beyond what is currently visible and to imagine the past form of todays places. Its our invitation to slow down the pace of time, to enrich the look of a visitor with a sense of historical depth.This work by Cristina Ortolani, whose authentic passion and keen practical sense in the discovery of our jewels have forever earned her our gratitude, restores the dignity of towns and villages which are important in todays Province, as surely were in the past.

  • ...La storia unopera di ricostruzione lenta e paziente e va arricchita ogni giorno di nuove testimonianze e approfondimenti...

    Con queste parole abbiamo aperto lultima edizione della pubblica-zione dellAmministrazione Comunale: SantAngelo in Lizzola. Storia di un antico borgo.La nuova pubblicazione oggettivamente diversa: si tratta di una piccola guida tascabile per visitatori e turisti, in versione bilingue (italiano e inglese) che abbraccia lintero territorio comunale, dal suo capoluogo al resto della sua contea.Si tratta cio di una guida pensata per il visitatore o turista veloce, per poterlo accompagnare nella sua visita nel nostro territorio, for-nendogli gli elementi utili per orientarsi e capire il posto in cui si trova solo di passaggio.E una guida pratica e veloce a ci che lo circonda e al tempo stesso uno strumento di approfondimento culturale. Non siamo venuti meno alla parte storica che riguarda il territorio. Territorio che in evoluzione, che profondamente trasformato ma che comunque racchiude ancora cose preziose.Ogni visitatore potr cos guardare oltre lapparenza del presente e immaginare i luoghi di oggi con le forme di ieri.E un invito a rallentare landatura del tempo presente e a dare pro-fondit storica allo sguardo del visitatore.Il lavoro svolto da Cristina Ortolani, cui siamo grati per la passione autentica e la praticit con cui ha riscoperto le cose preziose, re-stituisce la giusta dignit e il giusto posto a paesi che sono impor-tanti nella nuova realt provinciale e che lo sono stati sicuramente anche in passato.

    GUIDO FORMICASindaco di SantAngelo in Lizzola

  • SANTANGELO IN LIZZOLA

    A place favoured by scholars and artists who, since times past, made it a resort and a vacation destination, laid down on the Marche hills between Fano, the Montefeltro and the Romagna SantAngelo in Lizzola welcomes visitors with the quiet pace of those who know that real luxury is to enjoy the sunset leaning on the ancient town walls, or to chat idly in the square caf, without bothering of time going by.It is to the curious visitor, and to the locals who want to play tourist for a day, that we dedicate this Little Guide, a discovery route that from SantAngelos castle reaches up to the Foglia valley, where the hidden grace of the alleys gives way to the dynamism of the Montecchio suburb. A slow travel route, looking through time into the charm of a landscape that touches the heart.

  • 7

    Luogo prediletto da artisti e letterati che da tempi lontani ne fecero meta di villeggiatura e teatro di svaghi, adagiato sulle colline marchigiane tra Fano, il Montefeltro e la Romagna, SantAngelo in Lizzola accoglie gli ospiti con i ritmi pacati di chi sa che il vero lusso godersi un tramonto affacciati alle mura, o fare quattro chiacchiere al caff della piazza senza troppo pensare ai minuti che scorrono.Al visitatore curioso, e ai santangiolesi che per un giorno vo-gliano indossare i panni del turista dedichiamo questa Piccola guida, in un itinerario che parte dal castello di SantAngelo per spingersi fino alla valle del Foglia, dove la grazia nascosta dei vicoli cede il passo al dinamismo della frazione di Montec-chio. Un percorso da compiere allinsegna dello slow travel, guardando attraverso il tempo nellincanto di un paesaggio che sa toccare il cuore.

    SANTANGELO IN LIZZOLA

    SantAngelo in Lizzola, panorama da est Skyline from the east

  • CARTA DI IDENTIT IDENTITY CARD

    Altitudine minima Minimum altitude m 45 s.l.m.Altitudine massima Maximum altitude m 312 s.l.m.Coordinate Coordinates 434940 N 12486 ESuperficie Surface 11,60 kmqConfini Neighboring towns Pesaro, Monteciccardo, Monte-labbate, Colbordolo, Tavullia, Montegridolfo (RN)Frazioni Fractions Apsella, MontecchioAbitanti Population 8.500Provincia Province Pesaro e Urbino Regione Region MarcheDistanza da Pesaro Distance from Pesaro 15 km

  • Palazzo Mamiani, sede del MunicipioPalazzo Mamiani, Town hall

  • 11

    Momenti storici

    Nato dallunione dei due antichi castelli di Mon-te SantAngelo e di Liciola, SantAngelo in Lizzola vanta una storia millenaria. Le prime notizie sullabitato di Liciola (Lizzola) risalgono in-fatti al 1047, quando esso com-pare, insieme con Mons Cal-vellus (Monte Calvello) e altri possedimenti, nel lascito del pontefi ce Clemente II ai monaci della vicina Abbadia di San Tommaso in Foglia. Nel 1280 la comunit di Monte SantAngelo compra da quella di Pesaro il Castello di Lizzola per la somma di cinquecento lire ravenna-ti: secondo il giurista e storico Tommaso Diplovatazio, autore del Chronicon Pisauri, gli abitanti di Lizzola avevano perso ogni diritto su terre e costruzioni dopo essersi ribellati contro i Malatesta, signori di Pesaro dai quali erano governati; della situazione approfi ttarono gli abitanti di Monte SantAngelo, costretti ad abbandonare le loro case, costruite sul cedevole terreno del colle del Brasco, tuttora ricco di acque come testi-monia il toponimo Fonte Lepri. Dal 1351 il paese di Lizzola citato nei documenti come villa (dunque non un borgo forti-fi cato), mentre il termine castrum (castello dotato di strutture difensive) riferito a SantAngelo in Lizzola compare per la prima volta in un testamento del 1404. Fino alla met del Quattrocento SantAngelo in Lizzola segu le vicende di Pesaro e dei suoi signori; nel 1443 i Malatesta

    Francesco Mingucci, SantAngelo in Lizzola, 1626

  • 12

    HISTORICAL MOMENTSBorn from the merging of the two an-cient castles of Monte SantAngelo and of Liciola, the town of SantAn-gelo in Lizzola boasts a thousand-year history. The first accounts on the Liciola (Lizzola) dwelling date back to 1047 when it appears, together with Mons Calvellus (Monte Calvello) and other estates, in the legacy of Pope Clemente II to the monks of the near-by San Tommaso in Foglia abbey. In 1280 the people of Monte Sant-Angelo buy from Pesaro the Lizzola castle for the price of five hundred lire of Ravenna. According to jurist and historian Tommaso Diplovatazio, author of a Chronicon Pisauri (Chroni-cles of Pesaro), the people of Lizzola had lost their rights to their lands and homes for rebelling against their ru-lers Malatesta, lords of Pesaro; the people of Monte SantAngelo, fleeing their homes built on loose soil (the place was and is still rich in waterm as exemplified by such place names as Fonte Lepri, Hares Spring), took advantage of this. Since 1351 the vil-lage of Lizzola appears in the records

    as villa (hence, not a fortified town), while the term castrum (a fortified dwelling, hence castle) first appears in relation to SantAngelo in Lizzola in a testament dating 1404.Until the mid-1400s, SantAngelo in Lizzola shared the fate of Pesaro and its rulers; in 1443 the Malatesta were defeated by the Sforza in the battle of Monteluro (Tavullia); two years later SantAngelo, together with the other castles of Pesaro, pledged its allegiance to the Sforza, under whose rule it remained until 1584, when Francesco Maria II Del-la Rovere, Duke of Urbino, granted SantAngelo in Lizzola as a fiefdom to Giulio Cesare Mamiani, who took possession of it on the 6th of April of the same year.Since 1389 the territory of SantAn-gelo in Lizzola already includes Mon-tecchio and the precious countryside around it. The Castle of Montec-chio (Monticuli) existed, according to some sources, since 1069, was taken from the possessions of the Count Bandi (or Bandoni) and gran-ted to the Malatesta in 1229, disap-pears from records at the end of the 14th century, and reappears as villa, a testimony on one side to the decay of the fortification overseeing the hill and on the other to the increasing importance of the dwellings flou-rishing along the road between Pe-saro and Urbino.

  • 13

    furono sconfi tti dagli Sforza nella battaglia di Monteluro (Ta-vullia): due anni dopo anche SantAngelo, insieme con gli altri castelli di Pesaro giur fedelt agli Sforza, sotto il cui dominio rimase fi no al 1584, anno in cui Francesco Maria II Della Ro-vere, Duca di Urbino, concesse SantAngelo in Lizzola in feudo a Giulio Cesare Mamiani, che ne prese possesso il 6 aprile di quellanno.Gi dal 1389 il territorio di SantAngelo in Lizzola comprende anche Montecchio e le preziose campagne circostanti. Sottrat-to alla signoria dei romagnoli conti Bandi (o Bandoni) e dato ai Malatesta nel 1299, esistente secondo alcuni storici sin dal 1069, il Castello di Montecchio (Monticuli) scompare dai do-cumenti alla fi ne del XIV secolo per lasciare il posto alla villa, a testimoniare la decadenza della fortifi cazione posta sul colle e, viceversa, limportanza sempre maggiore assunta dallabita-to sviluppatosi lungo la strada tra Pesaro e Urbino.

    Piazza IV Novembre: Palazzo Mamiani e la Collegiata di San Michele Arcangelo; a pagina 12, la piazza del Castello in un disegno di Romolo Liverani (1851)

    Palazzo Mamiani and the Collegiate Church of St. Michael Archangel; on page 12, the same in a drawing by Romolo Liverani (1851)

  • 14

    In 1588, after a short period spent in a small palace in via Vedetta (now via Morselli), Giulio Cesare Mamiani clears away a few shacks and decrees the construction of the family mansion. The Mamianis, na-tive of Parma and often mentioned in the Diary of Francesco Maria II, held several important positions at the court of Urbino; as a token of his regard, the Duke granted the Count of SantAngelo the honour to change his name into Mamiani Della Rovere, and to add the Ro-vere oak tree to his coat of arms. In 1631, with Francesco Maria II, died the last of the house of Della Rovere. All their possessions, in-cluding SantAngelo, were bequea-thed to the State of the Church, as

    established by Francesco Maria II himself after the death of his only son, Federico Ubaldo. Between 1797, when Pesaro joins the Cisalpine republic created by General Napoleon Bonaparte, and 1815, wth the Restoration following the Council of Vienna, SantAngelo too, and with it the Montefeltro region, passes repea-tedly from French to Church rule. In 1810 the municipality of SantAn-gelo was included in the Metauro Department, and the dwellings of Monteciccardo and Ginestreto were made its subjects.

    Raffigura il protettore del paese San Michele Arcan-gelo che, impugnando nella sinistra una bilancia e nella destra una lancia doro, schiaccia il drago fiam-meggiante, simbolo del demonio. In uno stemma pi antico (sotto, 1869) comparivano insieme allarcan-gelo due spade, a rappresentare i riuniti castelli di Monte SantAngelo e Lizzola.

    The saint patron of town, Saint Michael Archangel, hol-ding a scale in his left hand and a golden spear in his right, and crushing the flaming dragon which represents the devil. In an older coat of arms (left, 1869) beside the archangel were two swords, representing the unified ca-stles of Monte SantAngelo and Lizzola.

    LO STEMMA COMUNALE THE MUNICIPAL COAT OF ARMS

  • 15

    Nel 1588, dopo un breve periodo trascorso in un palazzetto situato in via Vedetta (lattuale via Morselli), Giulio Cesare Mamiani d inizio alla costruzione del palazzo di famiglia, abbattendo alcune casupole. Spesso citati nel Diario di Fran-cesco Maria II, i Mamiani, originari di Parma, ricoprirono di-verse importanti cariche alla corte di Urbino: a testimonianza della sua stima, il duca concesse al conte di SantAngelo di cambiare il proprio nome in Mamiani Della Rovere, e di ag-giungere al blasone di famiglia la quercia roveresca. Nel 1631, con la morte di Francesco Maria II, la casata dei Della Rovere si estinse: tutti i loro possedimenti, e cos SantAngelo, passa-rono allo Stato Pontificio, come stabilito da Francesco Maria II nel 1624, dopo la morte del figlio Federico Ubaldo. Tra il 1797, anno in cui Pesaro entra a far parte della Repub-blica Cisalpina creata dal generale Napoleone Bonaparte, e il 1815, con la Restaurazione degli antichi governi seguita al Congresso di Vienna, anche SantAngelo passa a pi riprese, insieme con le zone del Montefeltro, dalla dominazione fran-cese al governo dello Stato Pontificio. Compreso nel Diparti-mento del Metauro, al Comune di SantAngelo vennero appo-diate (ne divennero cio dipendenti) nel 1810 le comunit di Monteciccardo e Ginestreto.

    SantAngelo in Lizzola, panorama da est (1922) View from the east (1922)

  • 16

    In 1815 Church rule is reinstated and SantAngelo is once again made a part of the Apostolic Legation of Urbino and Pesaro. The abolition of fiefdom, begun in 1816 by the then Church Secretary of State Cardinal Er-cole Consalvi, meant for the Mamiani house loss of considerable income deriving from land fees. The State of the Church lasted through ups and downs until September 1860, when Piedmont troops, led by General Cial-dini entered in the Marche region. On November 4th and 5th of the same year a referendum was held to de-cide over the annexation of Marche and Umbria to the Kingdom of Italy.

    With 172 votes (almost invariably ayes) on 451 people having right, SantAngelo too joined the Kingdom of Italy.The last count of Santangelo in Lizzola was Terenzio Mamiani Della Rovere, a philosopher, scholar and a statesman. An exile in Paris after the failure of the Resurgence insurrec-tions of 1831, Mamiani thus recalled his land in a letter to his brother dated 23 December, 1841: You may laugh if I told you that one of the wishes I keep in my soul is to see again, guess what?, S. Angelo and the tall poplars along the slope that leads to the spring.

    TERENZIO MAMIANI (PESARO, 1799 - ROMA, 1885)

    Ultimo conte di SantAngelo, Terenzio Mamiani fu filosofo, letterato e statista. Sin da giovane vicino agli intellettuali fiorentini del Gabinetto Viesseux, prese parte ai moti risorgi-mentali pesaresi del 1831: proprio il fallimento di questespe-rienza costrinse il Mamiani allesilio a Parigi. Rientrato in pa-tria nel 1847, tra laprile e lagosto del 1848 ebbe incarichi di ministro nel governo costituzionale romano; fu anche Ministro dellIstruzione nel primo governo del Regno dItalia. Mor a Roma, dove dal 1871 era titolare della cattedra universitaria di filosofia. Terenzio Mamiani, last count of SantAngelo, was a philosopher, scholar and statesman. Since his youth he was close to the Viesseux Cabinet, and took part to the Resurgence insurrections of Pesaro in 1831; it was the failure of this experience who led him to his Paris exile.He returned in Italy in 1847, and between April and August 1848 he was a Minister in the constitutional government of the State of the Church; he was also Minister of Education in the first government of the Kingdom of Italy, after the country was unified in 1861. He died in Rome, where he held tenure in Philosophy at the University.

  • 17

    Uno scorcio di via Giacomo Boccalaro, nel castello. Boccalaro significa vasaio: un toponimo che ci ricor-da la presenza a SantAngelo di numerosi maiolicari, attivi nei secoli XV e XVI. Tra le testimonianze relative ai maestri ceramisti le cronache locali ricordano il ritro-vamento negli anni Trenta del 900, durante i lavori per la costruzione della casa parrocchiale, di una fornace per la cottura delle maioliche.

    A view of Giacomo Boccalaro street, inside the ca-stle. Boccalaro means potter: a name recalling the many maiolicari (majolica producers) who were acti-ve in SantAngelo during the 15th and 16th centuries. Among the many testimonials regarding local cera-micist artisans, the chronicles mention the finding, in the 1930s, during the building of the local parish, of a ceramic kiln.

    Nel 1815 il governo pontifi cio viene defi nitivamente rista-bilito, e SantAngelo torna a far parte della Legazione Apostolica di Urbino e Pesaro: labolizione dei feudi avviata nel 1816 dal cardinal Ercole Consalvi, segretario dello Stato Ponti-fi cio, coinvolge anche i Mamiani, che si vedono privati di molte delle entrate derivanti dai diritti sulle campagne. Il governo pa-pale dur con alterne fortune fi no al settembre 1860, quando le truppe piemontesi guidate dal generale Cialdini entrarono nelle Marche. Il 4 e 5 novembre di quellanno si svolse il referen-dum che sanciva lannessione di Marche e Umbria: con 172 voti (quasi tutti s) su 451 aventi diritto anche SantAngelo aderiva al Regno dItalia. Ultimo conte di SantAngelo in Lizzola fu Terenzio Mamiani Della Rovere (1799-1885), fi losofo, letterato e statista. Rifugia-tosi a Parigi dopo il fallimento dei moti risorgimentali del 1831, cos dallesilio francese Mamiani ricordava la sua terra in una lettera al fratello Giuseppe del 23 dicembre 1841: Vi far ridere forse a dirvi che uno dei desideri che ho riposti nellanimo di rivedere, indovinate? S. Angelo e gli alti pioppi che fronteggia-no nella discesa che va alla fonte.

  • 18

    Via Dante Alighieri e Palazzo MamianiVia Dante Alighieri e Palazzo Mamiani

    After the fascist period (1922-1943), during which SantAngelo kept its municipality status (unlike other nearby castles like Ginestre-to, for example, who were merged into the Pesaro municipality), the territory was heavily hit by Wor-ld War II. A particularly mournful episode was the blast of the Mon-tecchio gunpowder magazine that took place on January 21st 1944; the blast almost completely annihi-lated the town, which overlooked the Gothic Line. The main town of SantAngelo, too, suffered heavy damage: the Perticari theatre was among the buildings most dama-ged by bombings, while the School church was hit so heavily that only the facade was left standing, and was to be later torn down.

    As the local War Memorial testi-fies, the Allied troops entered san-tAngelo on August 28th, 1944, just before the Gothic Line was broken through between Tavullia and Montecchio.After the war, like in the rest of Italy, industrial development sup-planted the traditional agricultural economy of the territory. Despite the continuous growth of the po-pulation in the Foglia valley, where Montecchio with its industries be-came the propulsive power of so-cial and demographic growth of the entire valley, SantAngelo has pre-served the cosy nature of a small town where it is nice to stop.

  • 19

    Dopo la parentesi fascista (1922-1943), durante la quale SantAngelo mantenne il proprio status di Comune, a diffe-renza di altri castelli delle colline tra cui Ginestreto, accorpati al Comune di Pesaro, anche queste zone furono aspramente colpite dalla II guerra mondiale. Particolarmente doloroso fu lepisodio dello scoppio della polveriera di Montecchio, avvenuto il 21 gennaio 1944, che caus la quasi completa distruzione del pae-se, posto proprio a ridosso della Linea gotica. Anche SantAn-gelo capoluogo sub pesanti danni: tra gli edifi ci maggiormente danneggiati dai bombardamenti ci fu il Teatro Perticari, mentre della chiesa della Scuola, situata nella piazza del borgo, non ri-mase che la facciata, in seguito demolita. Come ricorda il Mo-numento ai Caduti lungo le mura, le truppe alleate entrarono a SantAngelo il 28 agosto 1944, prima dello sfondamento della Linea gotica avvenuto tra Tavullia e Montecchio.Negli anni del dopoguerra lo sviluppo delle industrie ha, anche in queste zone, soppiantato la tradizionale economia basata sul-lagricoltura. Nonostante il continuo incremento della popolazio-ne nel territorio della Valle del Foglia, che ha portato la frazione di Montecchio, con i suoi insediamenti produttivi, a diventare centro propulsivo della crescita sociale e demografi ca dellintera valle, SantAngelo capoluogo ha saputo mantenere nel tempo la sua ac-cogliente fi sionomia di piccolo borgo dove bello fermarsi.

    Palazzo MamianiPalazzo Mamiani

  • 20

    V secolo a.C. primi in-sediamenti nella zona di Montecchio

    1047 nel lascito del pontefice Clemente II ai monaci dellAbba-dia di San Tommaso in Foglia sono citati gli abitati di Liciola (Lizzo-la) e Mons Calvellus (Monte Calvello)

    1069 prime notizie del castello di Mon-tecchio

    1280 la comunit di Monte SantAngelo compra da quella di Pesaro il castello di Lizzola per la somma di cinquecento lire ra-vennati

    1290-92 le Rationes Decimarum segnala-no lesistenza nel ca-stello di Lizzola di una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo

    1299 il castello di Montecchio dato ai Malatesta

    1389 il territorio di SantAngelo in Lizzo-la comprende anche Montecchio

    XV e XVI secolo pre-senza a SantAngelo di numerosi ceramisti

    1400 circa nasce a SantAngelo Giaco-mo Pisaurio, poeta e maestro di eloquenza in Toscana

    1571 il 22 aprile na-sce a SantAngelo Giovanni Branca, ar-chitetto e ingegnere

    1584 Francesco Maria II Della Rovere, Duca di Urbino (sotto, in un ritratto di Federico Barocci del 1572), concede il castello di SantAngelo in feudo a Giulio Cesare Mamiani

    1588 Giulio Cesare Mamiani fa edificare il palazzo di famiglia a SantAngelo in Lizzola (a destra, in una foto dei primi del 900)

    1611 costruzione del-la chiesa del cimitero di Monte Calvello

    1631 con la morte di Francesco Maria II la casata dei Della Rovere si estingue: tutti i possedimenti passano allo Stato Pontificio

    1645 il 24 gennaio muore a Loreto Giovan-ni Branca

    1680-1684 costru-zione della chiesa abbaziale di SantEgi-dio, di propriet della famiglia Perticari

    SANTANGELO IN LIZZOLA TRA CRONACA E STORIA

    500 B.C. First human settlements in the Montecchio area

    1047 A.D. The legacy of Pope Clement II to the monks of the San Tommaso in Foglia abbey mentions the towns of Liciola (Lizzo-la) and Mons Calvellus (Monte Calvello)

    1069 first records of the Montecchio castle

    1280 the people of Monte SantAngelo buy the Lizzola castle from Pesaro for the amount of five hun-dred lire of Ravenna

    1290-92 the Rationes Decimarum mention the existence of a chur-ch entitled to Saint Mi-chael Archangel inside the castle of Lizzola

    1299 the Montecchio castle is bequeathed to the house of Malatesta

    1389 Montecchio is included in the terri-tory of SantAngelo in Lizzola

    15th - 16th century a number of ceramicists are active in SantAngelo

    circa 1400 A.D. Gia-como Pisaurio, poet and master of elo-quence in Tuscany, is born in SantAngelo

    1571 on April 22nd Giovanni Branca, ar-chitect and engineer, is born in SantAngelo

    1584 Francesco Ma-ria II Della Rovere, Duke of Urbino (be-low, in the previous column, portrayed by Federico Barocci in 1572), grants the fie-fdom of the SantAn-gelo castle to Giulio Cesare Mamiani

    1588 Giulio Cesare Mamiani builds his mansion in SantAn-gelo in Lizzola (below, a photograph of the early 1900s)

    1611 the church of the Monte Calvello cemetery is built

    1631 with the death of Francesco Maria II, the Della Rovere house dies out: all its possessions are bequeathed to the Church

    1645 Giovanni Bran-ca dies in Loreto on January 24th

    1680-1684 construc-tion of the abbey church of SantEgidio, owned by the Pertica-ri family

  • 21

    1689-1710 costruzio-ne della chiesa di San Michele Arcangelo; nel 1718 la chiesa sar eretta in Collegiata

    1711 costruzione della chiesa della Madonna dellArena a Montec-chio, sulle rive del Foglia

    1799 nasce a Pesaro Terenzio Mamiani, ul-timo conte di SantAn-gelo, filosofo, letterato e statista

    1810 le comunit di Monteciccardo e Gine-streto sono appodiate a SantAngelo in Lizzola

    1815 con la Restau-razione il governo pontificio viene defi-nitivamente ristabilito e SantAngelo torna a far parte della Le-gazione Apostolica di Urbino e Pesaro

    1824 l11 maggio nasce a SantAngelo Luigi Guidi, letterato e studioso di scienze naturali, fondatore dell Osservatorio meteo-rologico L.Valerio di Pesaro

    1851 si inaugura il Teatro G.Perticari (sopra, da un opuscolo del 1854)

    1860 SantAngelo en-tra nel Regno dItalia

    1885 muore a Roma Terenzio Mamiani

    1944 il 21 gennaio a Montecchio lesplosio-ne di un deposito di mine distrugge quasi interamente il paese, causando numerose vittime

    1944 il 28 agosto le truppe alleate entrano a SantAngelo in Lizzo-la (a destra, Luigi Magi, Monumento ai Caduti); tre giorni dopo, il 31 agosto, anche Mon-tecchio sar liberata

    SANTANGELO IN LIZZOLA, HISTORY AND LOCAL EVENTS

    Nel 1812 Costanza Monti (Roma, 1792 - Ferrara, 1840; a sinistra), figlia del poeta Vincenzo (Alfonsine, 1754 - Milano, 1828), sposa a Fusignano Giulio Perticari (Savignano sul Rubicone, 1779 - San Costanzo, 1822; sotto). In quel periodo cominciano i suoi soggiorni a SantAngelo, dove Costanza prende parte al cenacolo di intellettuali raccolti intorno allAccademia letteraria pesa-

    rese, della quale il marito tra i principali esponenti.In 1812 Costanza Monti (Rome, 1792 - Ferrara, 1840; above), daughter of the poet Vincenzo (Alfonsine, 1754 - Milano, 1828) marries Giulio Perticari (Savignano sul Rubicone, 1779 - San Costanzo, 1822; right) in the town of Fusignano. In the same year she begins staying in SantAngelo; here, Co-stanza joins the scholars of the Pesaro Literary Academy, where her husband is one of the main characters

    1689-1710 construction of the Saint Michael Ar-changel church; in 1718 the church will be made a Collegiate Church

    1711 the Madonna dellArena church is built in Montecchio, along the Foglia river

    1799 Terenzio Mamiani, the poet, scholar and sta-tesman who will be the last Count of SantAnge-lo, is born in Pesaro

    1810 the dwellings of Monteciccardo and Gi-nestreto are subjected to the rule of SantAn-gelo in Lizzola

    1815 with the rein-station of Church rule SantAngelo is once again made a part of the Apostolic Le-gation of Urbino and Pesaro

    1824 on May 11th Lui-gi Guidi, man of letters and scholar of natural science who will found the Valerio Meteo-rological Observatory in Pesaro, is born in SantAngelo

    1851 inauguration of the G. Perticari theatre (left, in a 1854 leaflet)

    1860 SantAngelo joins the Kingdom of Italy

    1885 Terenzio Mamia-ni dies in Rome

    1944 on the 21st of January the blast of the Montecchio gunpowder magazine annihilates most of the town, the death toll is heavy

    1944 Allied troops enter SantAngelo in Lizzola on August 28th (below, Luigi Magi, War Memorial); three days later, on August 31st, Montecchio is liberated as well

  • via Risorgimento

    via Branca

    strada provinciale Serra

    MontecchioApsella - Montelabbate

    SantAngelo in Lizzola il castello e il borgo the castle and the town

    Ingresso al castello

    Villa Carelli

    Chiesa di SantIsidoro

    Serra

    Chiesa di SantEgidio

    SerraSerra

    MontecalvelloChiesa della Madonna del Monte

    Marche

    SantAngelo in Lizzola

    via

    della

    Villa

    Impianti sportivi

    Castello di Montelabbate

    Per non appesantirne la leggibilit, le mappe riportate in questo volume segnalano solo le vie principali di SantAngelo in Lizzola e Montecchio. Mappe dettagliate sono disponibili presso gli Uffici Comunali.

    Italia Italy

  • piazza

    Perticari

    via Alighieri

    via

    Alig

    hier

    i

    piazzaIV Novembre

    via

    Mor

    selli

    via A

    lighie

    rivi

    a Bo

    ccala

    ro

    viale

    Mon

    ti

    via Roma

    via della Torre

    piazzaleEuropa

    piazzaRossini

    via della Torre

    via della Vecchia Fonte

    Ginestreto - Pesaro

    Ingresso al castello

    la Fonte

    via

    Alig

    hier

    i

    Collegiata di San Michele

    Palazzo Mamiani

    Monumento a G. Branca

    Chiesa di SantEgidio

    N

    S

    EO

    Monteciccardo

    To preserve legibility, the maps in this volume record only the most important streets of SantAngelo in Lizzola and Montecchio. Detailed town maps can be obtained from the town hall offices.

  • La porta dingresso al castelloThe gate to the castle

  • 25

    Il Castello

    La breve salita di via Mamiani conduce, attraversando la por-ta dingresso in passato collegata al borgo dal ponte levatoio, a piazza IV Novembre, la piazza del castel-lo. Spicca sullarco lo stemma dei Mamiani, che sovrasta una lapide in memoria del conte Vincenzo; a sinistra, una targa ricorda la fonda-zione del teatro Perticari, mentre la lapide a destra dedicata al santangiolese Giovanni Branca, architetto e ingegnere.Domina la piazza limponente mole di Palazzo Mamiani, co-struito a partire dal 1588 e dal 1936 sede del Municipio. Secondo la tradizione allantico assetto della struttura, pi volte rimaneg-giata, contribu anche Giovanni Branca; delledifi cio originale, quasi completamente ricostruito dopo la II guerra mondiale, resta oggi solo la torre. Alta 20 metri, la torre domina lintero paese: possibile visitarla, spingendosi fi n sulla cima, da dove si gode lo splendido panorama delle valli circostanti. I locali della torre sono attualmente utilizzati per esposizioni darte e iniziative culturali, mentre il piano interrato del palazzo ospita lArchivio comunale e la Biblioteca di SantAngelo in Lizzola e Monteciccardo, alla

    quale si accede attraverso un vialetto costellato di ulivi. Una volta varcata la porticina aperta nel torrione si pu salire al belve-dere, affacciato verso est, lasciando che lo sguardo arrivi fi no al mare Adriatico.

    quale si accede attraverso un vialetto costellato di ulivi. Una volta varcata la porticina aperta nel torrione si pu salire al dereche lo sguardo arrivi fi no al mare Adriatico.

  • 26

    Qui a sinistra e a pagina 27, due scorci della piazza del castello

    THE CASTLEVia Mamiani makes a short ramp and, through the entry gate which was in the past connected to the village by a drawbridge, leads to Square 4th November, the castle square. Over the arch we can see the Mamiani coat of arms, topping a plaque commemorating Count Vincenzo: left a plaque commemora-ting the foundation of the Perticari theatre; right, another one, dedica-ted to Giovanni Branca, architect and engineer, another illustrious citi-zen of SantAngelo (on page 24).Overlooking the square is the mas-sive Mamiani Palace, built in 1588 and used as town hall since 1936. Tradition has it that Giovanni Branca himself contributed to the original layout of the building, since then repeatedly modified. Almost com-

    pletely destroyed during WWII, the palace was rebuilt and today the tower is all that is left of the original building. This tower, with its 20 me-ters, oversees the whole of town. Vi-sitors can climb to its top and enjoy the wonderful view of the valleys all around it. The rooms of the tower are currently devoted to art exhibitions and other cultural events, while the basement hosts the Town Archive and the Library serving SantAngelo in Lizzola and Monteciccardo. The library, in particular, can be reached through a lovely path flanked on both sides by olive trees.Once past the tiny tower door, visi-tors can also reach the east-facing belvedere, and let their sight wan-der till the Adriatic Sea. Inside the palace several paintings are worth of mention:a copy from a Sassofer-rato Madonna on canvas by Sant-Angelo native Antonio Baldini and, in the council room a Deposition donated in 1816 by the Antaldi fa-mily of Pesaro to the parish church of Montecchio.(Mamiani Palace: visitors allowed during town hall working hours; info: 0721 489711; www.comune.san-tangeloinlizzola.pu.it)

    Left and on page 27, two views of the castle square

  • 27

    Allinterno del palazzo sono da segnalare, nellufficio del sin-daco una Madonna su tela del santangiolese Antonio Baldini, copia di un dipinto di Giovan Battista Salvi detto il Sassofer-rato e, nella sala del Consiglio, una Deposizione donata nel 1816 dalla Famiglia Antaldi di Pesaro alla chiesa parrocchiale di Montecchio.(Palazzo Mamiani: visite durante lorario di apertura degli uffici comunali; info: 0721 489711; www.comune.santange-loinlizzola.pu.it)

  • 28

    Next to the Mamiani Palace we can see the Saint Michael Ar-changel Collegiate built between 1689 and 1710. As reported in the pastoral visit by Cardinal De Simo-ne (1776-1778) of the erection of the old parish church... remains no memory, even if since 1290-92 the Rationes Decimarum (the Decime being the dues, in cash or goods equivalent to one tenth of the crops, that in mediaeval times citizens had to pay to the Church) record the existence inside the ca-stle of Lizzola of a church, almost certainly already a parish, dedica-ted to Saint Michael Archangel. In 1718 the church was made a Collegiata (a title implying the presence of a College or Chapter of priests, with the goal of adding solemnity to the cult) by Pope Cle-ment XI. In 1913 the faade was enriched with a tympanum, while the third nave, built on part of the

    former parish church, was added in 1932. The inside, in Renaissan-ce style, keeps some remarkable copies from Guido Reni and Cor-reggio and an altar piece which can be attributed to the school of Federico Barocci. Particular-ly remarkable is the walnut-tree chorus by Venanzio Guidomei di Ginestreto (circa 1720), who also made the closets in the sacristy. Recently, a painting by Pesaro-born Giovanni Giacomo Pandolfi (1567 - after 1636) was found and restored. The painting portrays a Madonna with Child and saints and was painted for the church of Saint Isidore around 1630; it is ac-tually on exhibition in the Museum of Pesaro (a detail above), Lastly, a curiosity: in the Libro della Fab-brica della Chiesa (Book of the Church Works) we can read that by instigation of perverted high-and-mighty it was not allowed to prosecute [the erection of the church], hence it was convenient to lower the windows and to co-ver. As it was, the Count Mamiani would not allow the church buil-ding to grow higher than his own palace, nor the bell-tower to grow higher than his own tower.(Collegiate of Saint Michael Ar-changel, info c/o parish: 0721 910456)

  • 29

    A fi anco di Palazzo Mamiani si trova la Collegiata di San Michele Arcan-gelo, costruita tra il 1689 e il 1710. Come riportato nella visita pastorale del cardinal De Simone (1776-1778), dellerezione del-la vecchia chiesa parrocchiale... non v memoria, anche se dal 1290-92 le Ratio-nes Decimarum (i libri delle Decime, dove venivano annotati i tributi in natura o in de-naro, pari alla decima parte del raccolto o del reddito, che nel medioevo i cittadini erano tenuti a pagare alla chiesa) segnalano lesistenza nel castello di Lizzola di una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, quasi certamente gi parroc-chia. Nel 1718 la chiesa fu eretta in Collegiata (titolo che compor-ta la presenza di un Collegio o Capitolo di canonici, istituito con lo scopo di rendere pi solenne il culto divino) da papa Clemente XI. Nel 1913 la facciata fu arricchita dal timpano, mentre la terza na-vata, costruita su parte del terreno della vecchia casa parrocchiale, fu aggiunta nel 1932. Linterno, in stile rinascimentale, custodisce alcune pregevoli copie di Guido Reni e Correggio e una pala dal-tare riconducibile alla scuola di Federico Barocci. Davvero note-vole il coro in noce di Venanzio Guidomei di Ginestreto (1720 cir-ca), autore anche degli armadi della sacrestia. Da segnalare poi il recente ritrovamento e restauro di una tela del pesarese Giovanni Giacomo Pandolfi (1567 - post 1636), la Madonna col Bambino e santi, dipinta per la chiesa di SantIsidoro della Serra intorno al 1630 e attualmente esposta presso il Museo Diocesano di Pesaro (a pagina 28, un dettaglio). Infi ne, una curiosit: nel Libro della Fabbrica della Chiesa si legge che per istigazione di perversi e prepotenti non fu permesso proseguire [i lavori di costruzione] onde convenne abbassare le fi nestre e coprire. Il Conte Mamia-ni non permise infatti che la chiesa superasse in altezza il suo palazzo, e che il Campanile oltrepassasse la torre. (Collegiata di San Michele Arcangelo, info presso la parrocchia: 0721 910456)

  • 30

  • 31

    Il tessuto di stradine del castello di SantAngelo riserva scorci suggestivi, che si aprono lungo la cerchia muraria, interamente percorribile a piedi. Una magia che si ritrova negli antichi nomi delle vie, come via Vedetta (lattuale via Morselli, sopra), dove nei primi anni del 900 si potevano ancora udire i canti delle operaie della filanda, situata al termine della strada, e da dove ci si pu affacciare verso Ginestreto, spaziando con la vista fino al mare Adriatico (sotto).

    Il tessuto di stradine del castello di SantAngelo riserva scorci

    The castle of SantAngelo, with its woof of tiny streets, is a treasure chest of striking views all along the walls for those who enjoy a comfy walk. The magic of it resounds in the very names of the streets, like via Vedetta (Lookout road, now via Morselli, above), where in the early 1900s the singing of the women working in the filanda (the spinning mill) could still be heard; the spinning mill, then located at the end of the road, where the visitor can today enjoy the view towards Ginestreto and beyond, till the Adriatic Sea.

  • Viale V. Monti, le mura; sopra, via G.BrancaViale V. Monti, the walls; above, via G.Branca

  • 33

    Via Roma, un tempo via Borgo, si snoda da piazza Gioachino Ros-sini, dove si concentrano gran parte dei negozi del centro storico del paese, fi no alla strada per Monteciccardo (a destra). Verso la met di via Roma si incontra piazza Perticari, ombreg-giata da tigli che circondano un giardino con panchine e giochi per bambini. Qui, proprio lungo via Roma, sorgeva il teatro Giulio Per-ticari, distrutto nella II guerra mondiale; a sinistra del teatro un lato della piazza era interamente occupato dal palazzo Marcolini, gi del cardinale De Pretis, vescovo di Jesi, che sul fi nire del 700 aveva eletto SantAngelo a luogo di villeggiatura. Da ricordare, anchessa purtroppo gravemente danneggiata dai bombardamenti e poi de-molita, la chiesa della Nativit di Maria, detta della Scuola, che era situata poco pi avanti del teatro, allangolo formato da via Roma con lattuale piazza Europa: costruita nella seconda met del 400, fu ristrutturata nel 1859 dai cittadini di SantAngelo, in segno di ringra-ziamento per essere stato il paese preservato dallepidemia di colera del 1855 (sotto, in una cartolina del 1920 circa); nel 1928 fu dedi-cata ai caduti della I guerra mondiale. Percorrendo sino in fondo via Roma si incontra sulla destra la chiesa abbaziale di SantEgidio,

    di propriet della famiglia Cacciaguerra Perticari, costruita sul fi nire del 600. Della villa, aspramente colpita durante la guerra e oggi sostituita da un com-plesso residenziale, resta testimonianza nei disegni di Romolo Liverani.

    Il Borgo

  • 34

    THE TOWNVia Roma, once named via Borgo, unwinds from the Gioachino Ros-sini square, hosting most of the shops in the town centre, down to the road towards Monteciccardo (ri-ght on previous page). After walking about half of via Roma, the visitor will meet piazza Perticari and enjoy the shadow of its linden trees surrounding a park with benches and a playground. Right here, along via Roma, was the Giulio Perticari theatre, unfortunately destroyed du-ring WWII, while the side opposite to the school hosted the Marcolini palace, which originally belonged to the bishop of Jesi, Cardinal De Pre-tis, who had chosen SantAngelo as his vacation resort since the late 1700s.Also to be remembered, although heavily bombed and eventually de-molished, the Church of the Nativity

    of Mary, called della Scuola (of the School), who appeared at the corner of via Roma and what is now piaz-za Europa: it had been built in the second half of 14th century, then renovated in 1859 by the citizens of SantAngelo, as a vow for having been preserved by the cholera epi-demics of 1885 (bottom of previous page, in a postcard dated circa 1920); in 1928 it had been dedica-ted to the fallen in WWI. Walking further along via Roma, we meet on our right the Abbey Church of Saint Egidio, owned by the Cacciaguerra Perticari family and erected in the late 1600s beside the family man-sion. The villa was heavily bombed during WWII and today a residential condo takes its place: a testimony of its pristine beauty is preserved in the drawings by Romolo Liverani.

    Piazza Perticari: in alto, nel 1910 circa; a destra, oggi

    Piazza Perticari: above, circa 1910; ri-ght, today

  • 35

    Oh che bel vedere Aristode-mo in solio,/Aristodemo, in un molin da olio: irritato da que-sto caustico epigramma con il quale Francesco Cassi boll la rappresentazione dellAri-stodemo di Vincenzo Monti svoltasi presso il mulino

    Perticari, il conte Gordiano Perticari decise di atterrare la vecchia struttura destinata alla lavorazione delle olive e costruire al suo po-sto un teatro, inaugurato nel 1851 e dedicato al fratello Giulio. Tra la fine del 700 e i primi dell800 la famiglia Perticari anim, grazie alla presenza di Giulio Perticari e della moglie Costanza Monti, figlia del poeta Vincenzo, uno dei pi importanti cenacoli culturali dellItalia centrale, frequentato tra gli altri, oltre che da Monti, da Gioachino Rossini e Giacomo Leopardi. Vanto del teatro erano le splendide scenografie con le quinte mobili (ci che ne rimane oggi conservato dal conte Giancarlo Caccia-guerra Perticari), opera del pittore faentino Romolo Liverani, auto-re, insieme con il fratello Antonio, anche della decorazione della sala. Nello stesso periodo Romolo Liverani, assiduo frequentatore di queste zone, realizz diversi scorci di SantAngelo, testimonian-do laspetto del paese verso la met dell800. Distrutto durante la guerra, il teatro Perticari fu a lungo centro della vita sociale e cul-turale del paese, ospitando nei primi anni del 900 messe in scena di opere liriche e recite filodrammatiche di ottima qualit. Tra gli al-lestimenti pi riusciti sono da ricordare La cena delle beffe di Sem Benelli (1913, nella foto in alto) e il Glauco di Ercole Luigi Morselli, rappresentato pochi giorni prima della morte dellautore (1882-1921): a Morselli, figlio della santangiolese Anna Celli e spesso presente in paese, nel 1922 fu dedicata la filodrammatica locale.

    IL TEATRO GIULIO PERTICARI

  • 36

    Behold Aristodemus enthrond - a thrill,/Aristodemus, in an olive mill: this caustic epigram was the brand of Francesco Cassi to the perfor-mance of Vincenzo Montis play Aristodemo inside the Perticari olive mill. Count Gordiano Perticari was so upset by the comment that he decided to tear down the old olive-milling structure and to build there a theater, which was inaugurated in 1851 and dedicated to his brother Giulio. Between the late 1700s and the early 1800s, the Perticari family gave life to one of the most renowned literary circles in central Italy, thanks to such characters as

    THE GIULIO PERTICARI THEATRE

    La Traviata di Giuseppe Verdi, locandi-na per lallestimento del 1924

    La Traviata, by Giuseppe Verdi, play-bill for the 1924 staging

    Giulio and his wife Costanza Mon-ti, daughter of the poet Vincenzo Monti. Among its members, other than Vincenzo Monti himself, were Gioachino Rossini and Giacomo Leopardi. The theatre boasted won-derful mobile scenographies (some have been saved and are kept with utmost care by Count Giancarlo Cacciaguerra Perticari); the scenes were produced by Faenza painter Romolo Liverani who, together with his brother Antonio, also decorated the theater hall. In the same period Romolo Liverani, a regular visitor, painted several views of SantAnge-lo, leaving a complete testimony of the towns appearance by the mid-1800s. Destroyed during WWII, the Perticari theatre had been the towns hub of social and cultural life for decades; in the early 1900s it represented operas and amateur dramas of great quality. Among the most successful we remember La cena delle beffe (The Jest, or The Dinner of Mockers) by Sem Benelli (1913, top of previous page) and Er-cole Luigi Morsellis Glauco, which opened just a few days before its authors death (1882-1921); Mor-sellis mother, Anna Celli, was na-tive of SantAngelo and the author himself was a regular of the town. In remembrance of this the towns amateur drama society was dedica-ted to her son after his death.

  • 37

    Recentemente riportata al suo antico splendore grazie allimpegno del proprietario conte Giancarlo Caccia-guerra Perticari, che gli valso nel 2004 il premio internazionale Pasquale Ro-tondi, assegnato per esemplari azioni di salvataggio del patrimonio artistico, la chiesa abbaziale di SantEgidio un vero gioiello del barocco. Costruita nel 1684 per volont di don Agostino Lapi e dei suoi fratelli, nel 1688 ne fu ricono-sciuto lo ius patronato more laicale con autorit del vescovo di Pe-saro. La chiesa caratterizzata da una facciata neocinquecentesca, in laterizio, a bugnato nella parte inferiore, e da un interno a pianta ottagonale. Nonostante i danni provocati dai bombardamenti, che sfondarono il soffi tto delledifi cio, SantEgidio presenta a tuttog-gi pressoch intatto limpianto decorativo, con le tele di Giovanni Venanzi (1627-1705, nato a Ginestreto, allievo di Guido Reni e di Simone Cantarini e a lungo attivo alla corte parmense dei Farnese) e laltare rivestito di oro zecchino: opere che riscossero linteresse di critici come Bernard Berenson (1865-1959), che visit SantEgidio negli anni della II guerra mondiale. Accanto alla chiesa era attivo lOspedale per li Poveri Pellegrini, ultimato nel 1687. Piuttosto rara, sembra addirittura unica nelle Marche nellabbinamento chie-sa-ospedale, la dedicazione della chiesa a SantEgidio (Saint Gilles, abate francese vissuto tra il VII e lVIII secolo), protettore degli storpi, dei lebbrosi, delle balie e dei maniscalchi. Le chiese a lui in-titolate si trovano di preferenza presso incroci stradali, e i pellegrini potevano visitarle mentre i maniscalchi ferravano i cavalli. Originari di Savignano sul Rubicone, in provincia di Forl-Cesena, i Perticari si stabilirono a SantAngelo in Lizzola sul fi nire del 600, dopo il matrimonio di una Lapi con un Perticari. (Chiesa di San-tEgidio: visite su appuntamento; info: 0721 910500)

  • 38

    La villa Perticari in un acquerello di Romo-lo Liverani (1851): sulla destra si intrave-de il timpano della chiesa di SantEgidio

    Recently restored to its pristine beauty by the dedication of its ow-ner, Count Giancarlo Cacciaguerra Perticari (that has earned him the 2004 Pasquale Rotondi interna-tional award for exemplary achie-vements in the restoration of works of art), the abbey church of Saint Egidio is a shining jewel of baroque art. Built in 1684 by don Agostino Lapi and his brothers, in 1688 was granted by the bishop of Pesaro the ius patronato more laicale (the church was to be run on the sole properties of its own clergymen).The churchs bricks faade is in neo-1500s style with protruding bricks (a bugnato style) in the lower part; the layout is octagonal. De-spite suffering heavy damage from WWII bombings, which destroyed the ceiling, Saint Egidio has kept his interior decorations to this day: the paintings by Giovanni Venanzi (1627-1705; born in Ginestreto, a disciple of Guido Reni and Simone Cantarini, worked for many years at the Farnese court in Parma), the 22-

    carat-gold-plated altar: the works attracted the interest of critics such as Bernard Berenson (1865-1959), who visited Saint Egidio during WWII.Beside the church was the Ospeda-le per li poveri Pellegrini (Hospital of the Poor Pilgrims), completed in 1687. Quite unusual the dedication of both the church and the hospi-tal to Saint Egidio (Saint Gilles, a French abbot who lived between 7th and 8th century A.D.), patron of cripples, lepers, midwives and blacksmiths. Usually, churches dedicated to this saint were to be found at road crossing, and a pi-lgrims could pay homage to the saint while a blacksmith shoed his horse.Native of Savignano sul Rubicone, in the Forl-Cesena province, the Perticari family settled in SantAn-gelo in Lizzola by the end of 1600s, after a Lapi became wife to a Per-ticari.(Church of Saint Egidio, visits by ap-pointment only; info: 0721 910500)

    The Perticari mansion in a watercolour by Romolo Liverani (1851): on the right of the drawing, the churchs tympanon can be glimpsed

  • 39

    Via Giovanni Branca (a destra, sopra) la ripida discesa che unisce Piazza Rossini alla Strada provinciale Serra (sotto). Se-condo la tradizione, proprio lungo questa strada sorgeva la casa natale dellarchi-tetto e ingegnere, al quale dedicato il monumento che si trova allingresso del paese (a sinistra, sotto).

    GIOVANNI BRANCA (SANTANGELO IN LIZZOLA, 1571 - LORETO, 1645)

    Il santangiolese Giovanni Branca noto oggi soprat-tutto per il suo libro Le Machine (1629), dove anticipa tra 77 differenti progetti anche un prototipo di macchi-na a vapore, antesignana delle pi moderne turbine. Laureato a Roma con lode in architettura e ingegneria, Branca lavor dal 1613 presso la cittadina di Loreto (AN): a lui si devono il progetto della torre civica e

    il completamento della monumentale Porta Marina, lungo i bastioni. A Loreto Branca mor nel 1645: le sue spoglie riposano nella Basilica.SantAngelo native Giovanni Branca is mostly known today for his work Le Machine (1629) where, among 77 different projects, he designed a prototype of steam engine, precursor of todays turbines. With a cum laude degree in engineering from the University of Rome, Branca since 1613 worked in the town of Loreto (AN): he designed the town tower and the monumental Porta Marina, along the bastions. Branca died in Loreto in 1645; his mortal remains rest in Loretos Basilica.

    Via Giovanni Branca (right, top) is the steep descent joining Piazza Rossini with the Serra county road (right).Tradition has it that just along this road was the birth house of the architect and engineer whose monument welcomes visitors at the entrance of town (below).

  • 41

    Aperta negli anni Venti del 900, via Dan-te Alighieri racchiude il paese nel suo tracciato: chi proviene da Pesaro incontra sul-la sinistra ledifi cio della scuola; sulla destra, invece, il vecchio mulino, un tempo adibito a cinema e ora a sala polivalente. Proprio allin-gresso del paese stato collocato nel 1971, a duecento anni dalla morte, il Monumento a Giovanni Branca (pag. 39), opera dello scultore santangiolese Luigi Magi, autore anche dei Monumenti ai Caduti di SantAngelo e di Montecchio. Seguendo il tracciato delle mura via Alighieri prosegue verso la frazione Apsella, che prende il nome dal fi ume Apsa, affl uente del Foglia, e appartiene per met al Comune di SantAngelo e per met a quello di Monte-labbate. Lungo la strada che scende verso la valle da segnalare, poco fuori dal castello, Villa Carelli, documentata dal tardo 700 (sopra, a destra): la localit dove sorge la villa nota ancor oggi con il toponimo di Ospedaletto, da una casa di propriet della Confraternita della Nativit di Maria dove trovavano ricovero i

    pellegrini, abbattuta intorno al 1870. Il fran-toio in localit Trebbio (dal latino trivium, incrocio di tre strade) fu ricavato nel 1924 dalla chiesa della Beata Vergine del Carmi-ne, fondata nel 1611 insieme con la chiesa del cimitero di Monte Calvello; proprio di fronte al frantoio si affaccia sulla strada Villa Fantaguzzi, antica propriet della famiglia santangiolese dei Muccioli (a sinistra).

    pellegrini, abbattuta intorno al 1870. Il fran-toio in localit incrocio di tre strade) fu ricavato nel 1924 dalla chiesa della Beata Vergine del Carmi-ne, fondata nel 1611 insieme con la chiesa del cimitero di Monte Calvello; proprio di fronte al frantoio si affaccia sulla strada Fantaguzzisantangiolese dei Muccioli (

    Sguardi fuori le mura

  • 42

    GLANCING BEYOND THE WALLSFirst opened in the 1920s, via Dante Alighieri encircles the whole of town: travellers driving in from Pesaro will meet the school building on their left; on their right, the old mill, once a movie theater and currently a multifunctional hall. Just upon entering town, they will meet the Monument to Giovanni Branca (see page 39), by the lo-cal sculptor Luigi Magi, who has also made the War Memorials of SantAngelo and Montecchio. The monument was erected in 1971 for the 200th anniversary of Brancas death. Running along the town walls, via Alighieri winds on towar-ds the hamlet of Apsella, owing its name to the Apsa river, an affluent of the Foglia river, half of which belongs to the town of SantAn-gelo, the other half to the town of

    Montelabbate. Remarkable, along the road down to the valley, just past the castle, the Villa Carelli (page 41, top), appears in recor-ds since the late 1700s: the place where the villa rises is still known by the name of Ospedaletto (small hospital), from a nearby house be-longing to the Fraternity of Marys Nativity where pilgrims could find shelter and which was demolished around 1870. The olive mill in the Trebbio site (from Latin trivium, a three-road crossing) was built in 1924 in what once was the church of the Beata Vergine del Carmine, founded in 1611 together with the Monte Calvello cemetery church; opposite the mill and facing the street is Villa Fantaguzzi, ancient property of the Muccioli family of SantAngelo (left).

    Via Brasco e via Fontelepri: sul colle del Brasco sorgeva secondo gli storici il castello di Monte SantAngelo

    Via Brasco and via Fontelepri: according to historians, on the Brasco hill was where the castle of Monte SantAngelo rose

  • 43

    A pochi passi dal Trebbio si diparte via Montecalvello, che conduce al picco-lo cimitero posto sulla collina. Il toponimo Monte Calvello assai antico: Mons Calvel-lus compare infatti nel 1047, nellatto di do-nazione di Clemente II ai benedettini di San Tommaso in Foglia pi volte citato. Meglio conosciuta come Madonna del Monte, la chiesa del cimitero (a destra) dedicata a Santa Maria Assunta.Tornando sulla Strada provinciale Serra via Fontelepri e via Bra-sco ci ricordano il luogo dove con ogni probabilit sorgeva il ca-stello di Monte SantAngelo, abbandonato nel XIII secolo a causa del terreno acquitrinoso; nei pressi del Trebbio si trovava anche la chiesa di SantAndrea, demolita nel 1743. La strada provinciale prende il nome dallagglomerato di case poco dopo via Brasco, la Serra, dove possibile vedere i resti della chiesetta di SantIsido-ro, costruita per volont della famiglia Marzi nel 1625 (sotto). Di fronte a SantIsidoro si offrono allo sguardo le colline fi no al Mon-tefeltro: tra la vegetazione si distingue il profi lo del castello di Far-neto. Dopo alcuni tornanti la strada provinciale arriva allApsella: da segnalare, al confi ne con Montelabbate, la presenza allinterno di una propriet privata della fonte di San Terenzio, una polla di acqua solforosa vicino alla quale, secondo la tradizione, sarebbe stato martirizzato tra il 247 e il 255 il santo patrono di Pesaro.

    Ci che rimane della chiesa di SantIsidoroRemains of the church of San-tIsidoro

  • 44

    Panorama da Monte Calvello View from Monte Calvello

    A few steps past the Trebbio site is the start of via Montecalvello, leading to the small cemetery on the top of the hill. Monte Calvello is a very ancient place-name: Mons Calvellus is mentioned in 1047, in Pope Clement IIs act of donation to the benedictine monks of San Tom-maso in Foglia we have repeatedly mentioned. Known by the name of Madonna del Monte the cemetery church (right, page 43) is actually dedicated to Santa Maria Assunta. Back on the Serra county road, via Fontelepri and via Brasco remind us of the likely site where the Monte SantAngelo castle rose, until it was abandoned in the 1300s because of its loose soil. Close to the Trebbio site was also the church of Saint Andrew, until it was demolished

    in 1743. The county road owes its name to the hamlet just beyond via Brasco, la Serra, where the remains of the church of SantIsidoro can be seen; the church, according to the records, had been built by the Marzi family in 1625 (bottom, page 43). Beyond SantIsidoro, the view spans along the hills up to the Mon-tefeltro; in the rich vegetation, the line of the Farneto castle can be easily made out. After a few bends, the county road reaches the hamlet of Apsella: here, next to the Monte-labbate town limits, inside a priva-te estate is the remarkable spring of San Terenzio, a spring of sulfur water in whose proximity, accor-ding to tradition, between 247 and 255 the saint patron of Pesaro was martyred.

  • 45

    Se la tradizione popolare associa la fonte che si incontra appena fuori dal centro abitato (direzione Pesaro-Ginestreto) alla figura di Napoleone Bonaparte, che vi si sarebbe ferma-to ad abbeverare i cavalli, il recente recupero della struttura promosso dallAmministrazione Comunale si rif piuttosto al ricordo dei dotti conviti che videro raccolti nel vicino bosco della Villa Perticari alcuni dei pi importanti ingegni dellItalia di primo 800, riuniti intorno a Giulio Perticari e a sua moglie Costanza Monti, animatori di una delle pi attive accademie culturali della pro-vincia pesarese. Attualmente in corso di restauro, a recupero ultimato la fonte torner a ospitare eventi e iniziative culturali.

    LA FONTE THE SPRING

    In alto, a destra: la fonte oggi; le li-nee colorate indicano gli interventi di restauro progettati dallarchitetto Fabio Pradarelli; qui sopra: la fonte nel 1851, in un disegno di Romolo Liverani

    Popular tradition associates the spring just outside town (towards Pesaro-Ginestreto) with Napoleon Bonaparte, who allegedly stopped there to water his horses. More recently, the local administration has promoted a restoration of the structure in memory of the scholarly circles that in the early 1800s gathered there some of the brightest intellects of Italy, thanks to Giulio Perticari and his wife Co-stanza Monti, leading spirits of one of the most active cultural acade-mies of the province of Pesaro.Currently under restoration, the renovated spring will once again host cultural events.

    Top, left: the spring today; the co-loured lines indicate the restora-tion activities planned by architect Fabio Pradarelli; above: the spring in 1851, in a drawing by Romolo Liverani

  • MONTECCHIO

    With its population of 7,500 inhabitants, Montecchio is the largest dwelling in the lower Foglia Valley. Well known to travellers since the 1500s thanks to its strategic location, after WWII the hamlet along the road, as reported by historians and travel guides of the early 1900s, has rapidly evolved into a town with a high concentration of shops and industries.About 8km from SantAngelo, the fraction of Montecchio welcomes its visitors as a multi-faceted town: unfortunately very little of the original dwelling has survived the destruction of WWII, but the Foglia valley countryside, starting just a few steps beyond the plants and factories, is a trove of pleasant surpri-ses in an dynamic exchange between past and present times.

  • 47

    MONTECCHIO

    Con i suoi oltre 7.500 abitanti, Montecchio il centro abitato pi popoloso della bassa Valle del Foglia. Ben nota ai viandanti sin dal XV-XVI secolo grazie alla sua posizione strategica, negli anni del dopoguerra la borgata lungo la strada descritta dagli storici e dalle guide turistiche ai primi del 900 divenuta una cittadina in continua evoluzione, dove si concentrano attivit produttive e servizi. Situata a circa 8 km da SantAngelo, la frazione di Montecchio si presenta al visitatore come un luogo dalle molte sfaccettature: se dellantico abitato, distrutto dalla guerra, esistono purtroppo pochissime tracce, le campagne della piana del Foglia, a po-chi passi dagli insediamenti industriali, sanno riservare piace-voli sorprese, in un dinamico scambio tra passato e presente.

    Montecchio, corso XXI Gennaio

  • SANTANGELO IN LIZZOLA - MONTECCHIO

    LECONOMIA ECONOMYNumero totale industrie Industries 890Imprese artigiane Artisan enterprises 308Imprese agricole Agricultural enterprises 61Attivit manifatturiere Manifacturing enterprises 210Attivit commerciali Commercial enterprises 204Elaborazione Ufficio Statistica C.C.I.A.A. su dati StockviewElaboration provided by the Chamber of Commer-ce on Stockview data

    LA POPOLAZIONE POPULATIONAbitanti Population 8.500SantAngelo Capoluogo Main town population 754 Frazione Montecchio Fraction of Montecchio 7.563Frazione Apsella Fraction of Apsella 183Femmine Women 4.211Maschi Men 4.289Famiglie Families 3.090

  • Chiesa dellAssunta

    Montecchio

    via Ro

    ma

    Comune di Colbordolo

    Tavullia

    corso

    XXI G

    ennaio

    corso XXI

    Gennaio

    via San Michele

    via Ro

    ma

    via Belved

    ere

    via dei Cipressi

    via Mazzini

    strada del Marrone

    via XXV A

    prile

    via Foglia

    via Montefeltro

    Carpegna

    Urbino

    via XXV Aprile

    piazza

    dei Qu

    artieri

    Monumento ai Caduti

    via Pio La Torre

    corso

    XXI G

    ennaio

    via dei CipressiScultura Let dei desideri

    via B

    elved

    ere

    fiume Foglia

    piazza

    della

    Repubb

    lica

    Per non appesantirne la leggibilit, le mappe riportate in questo volume segnalano solo le vie principali di SantAngelo in Lizzola e Montecchio. Mappe dettagliate sono disponibili presso gli Uffici Comunali.

  • N

    S

    EO

    Comune di Montelabbate

    Comune di Montelabbate

    via Arena

    via Arena

    via Arena

    via Madonna dellArena

    via M

    adon

    na d

    ellA

    rena

    via XXV A

    prile

    via de

    llIndu

    stria

    via Madonna dellArena

    via Arena

    Chiesa della Madonna dellArena

    Chiesa di Maria Santissima della Misericordia

    Monumento ai Caduti

    fiume Foglia

    To preserve legibility, the maps in this volume record only the most important streets of SantAngelo in Lizzola and Montecchio. Detailed town maps can be obtained from the town hall offices.

  • 52

    Rising on a site populated since 600-500 B.C., the castle of Montec-chio (Monticuli) is first recorded in a document dating June 1069. Taken from the signoria of count Bandi (or Bandoni) from Romagna and given to the house of Malatesta in 1299, since 1389 Montecchio belongs to the territory of SantAngelo in Lizzo-la, whose fate it shares across the centuries. Starting from the 1400s, though, the castle and town on the hill, weakened by the continuous border disputes between Pesa-ro and Rimini and,later, by those between Guelphs and Ghibellines, increasingly lose their importance in favor of the villa that, conversely, develops incessantly thanks to the roads that run through it towards Montefeltro and Romagna.WWII left a deep scar on Mon-tecchio: on the evening of 21st January 1944, the blast of a gunpowder magazine almost an-nihilated the town causing, accor-ding to historians and witnesses, over thirty dead and a hundred

    wounded (still today, the count of deaths is undetermined; top of next page, War Memorial, by Luigi Magi). The few surviving buildings were subsequently torn down by German troops during the summer of 1944 to facilitate military ope-rations; it was in fact on the hill between Montecchio and Tavullia, the Monte Marrone (bottom of next page), that at the end of Au-gust, 1944 the Allied fought the decisive battle to break the Gothic Line. Testifying those events to this day is the Canadian War Cemetery on the outskirts of Montelabbate, while remains of German bunkers are still to be found in the founda-tions of many buildings.

    Corso XXI Gennaio, lopera di Pino Mascia Let dei desideri (2008); sotto, la Chiesa dellAssunta

    di Pino Mascia desideri

    Corso XXI Gennaio, Let dei desideri (The Age of Desires) by Pino Mascia (2008); below, the church of the Assunta

  • 53

    Situato in una zona popolata sin dal V-VI secolo a. C., il castel-lo di Montecchio (Monticuli) ci-tato per la prima volta in un docu-mento del giugno 1069. Sottratto alla signoria dei romagnoli conti Bandi (o Bandoni) e dato ai Mala-testa nel 1299, dal 1389 Montec-chio parte del territorio comunale di SantAngelo in Lizzola, del quale segue le vicende; sin dal XIV secolo, per, la fortifi cazione e labitato sulla collina, indeboliti dalle lotte di confi ne tra Pesaro e Rimini e, successivamente, dalle contese tra Guelfi e Ghibellini, perdono di importanza in favore della villa, che conosce invece uno sviluppo ininterrotto, favorito dalle strade che attraversano il borgo, dirette verso il Montefeltro e la Romagna. La II guerra mondiale lasci un profondo segno su Montecchio: la sera del 21 gennaio 1944 lo scoppio di un deposito di esplosivi distrusse quasi completamente il paese, causando secondo storici e testimoni oltre trenta morti e un centinaio di feriti (a tuttoggi il nu-mero delle vittime non stato precisamente accertato; sopra, il Mo-numento ai Caduti, opera di Luigi Magi). I pochi edifi ci superstiti furono rasi al suolo dalle truppe tedesche durante lestate del 1944, per facilitare le operazioni belliche: proprio sulla collina tra Mon-tecchio e Tavullia, il Monte Marrone (sotto), si combatt infatti alla fi ne di agosto una delle battaglie decisive per lo sfondamento

    della Linea gotica da parte degli alleati. Testimonianza di quegli avvenimenti il cimitero di guerra canadese di Montelabbate, che si incontra appena fuori dallabitato, mentre i resti di numerosi bunker si possono rintracciare sotto le abi-tazioni.

    della Linea gotica da parte degli alleati. Testimonianza di quegli avvenimenti il cimitero di guerra canadese di Montelabbate, che si incontra appena fuori dallabitato, mentre i resti di numerosi bunker si possono rintracciare sotto le abi-tazioni.

  • 54

    Via Borgo Montecchio (oggi corso XXI Gennaio) in due cartoline degli anni Venti del 900Via Borgo Montecchio (now corso XXI Gennaio) in two postcards from the 1920s

    Very few iconographic testimonies remain on Montecchios past: there are no graphical records, for instan-ce, of the Church of San Michele (Saint Michael), recorded since 1213 and rising at the beginning of the street with the same name, where today is a newsstand; it had survived the gunpowder magazine blast only to be demolished by Ger-man troops together with the enti-re borough of San Michele, better known as Le grotte (the caves).Also few are the images depicting the old church of Santa Maria As-sunta: recorded since the 1300s, it had been renovated several times, before being destroyed in the 1944 blast (next page, left, in a drawing by Giovanni Gabucci, 1924). The current church of Santa Maria Assunta was consecrated in 1955: it hosts several paintings, including one Annunciazione originally belon-ging to the church of San Pietro in Rosis (St. Peter at the roses) of Gi-nestreto, and the Madonna assunta

    in cielo by Ciro Pavisa (1890-1972), a native from nearby Mombaroccio. The stained-glass windows of the apse (1985) represent: two bibli-cal episodes (the sacrifice of Isaac and the Passage of the Red Sea), an allegory of human work, and the blast of Montecchio. Still visible to this day are two small churches in the fields between Montecchio and Montelabbate, in a site called lAre-na: the Chiesa dellImmacolata Concezione di Maria Santissima, San Giacomo e San Francesco (Church of Holy Marys Immaculate Conception, Saint James and Saint Francis; top right, next page), better known as Madonna dellArena and unfortunately only open a few days a year, and, a little farther on, the church of Maria Santissima della Misericordia (bottom right, next page). The former was built in 1711 for the ever-growing countryside population, while the latter, still a private chapel, belonged to the Bar-banti Family.

  • 55

    Scarsi i documenti iconografi ci riguardan-ti il passato di Montecchio: non risultano immagini, per esempio, della chiesa di San Michele, documentata fi n dal 1213 e situata al principio dellomonima via (oggi al suo posto c una rivendita di giornali); scampa-ta allo scoppio della polveriera fu minata dai tedeschi, come tutto labitato del borgo San Michele, conosciuto come Le grotte.

    Poche anche le immagini della vecchia chiesa di Santa Maria Assunta: documenta-ta dalla fi ne del XIII secolo, fu ristrutturata diverse volte, prima di scomparire defi niti-vamente nellesplosione del 1944 (a sini-stra, in un disegno di Giovanni Gabucci,

    1924). Lattuale chiesa di Santa Maria Assunta fu consacrata nel 1955: allinterno sono conservate alcune tele tra cui unAnnuncia-zione proveniente dalla chiesa di San Pietro in Rosis di Ginestreto e la Madonna assunta in cielo di Ciro Pavisa (1890-1972), origina-rio del vicino paese di Mombaroccio. Le vetrate dellabside (1985) rappresentano due episodi biblici (il sacrifi cio di Abramo e Isacco e il passaggio del Mar Rosso), unallegoria del Lavoro umano e lo scoppio di Montecchio. Ancora visibili sono invece le due chiesette che si trovano nella campagna tra Montecchio e Montelabbate, nella zona detta lAre-na: la chiesa dellImmacolata Concezione di Maria Santissima, San Giacomo e San Francesco (a destra, in alto), offi ciata solo in pochi giorni dellanno e pi nota come Madonna dellArena e quella, situata poco pi avanti, di Maria Santissima della Misericordia (in bas-so). Se la prima fu costruita nel 1711 per venire incontro alle esigenze dei sempre pi numerosi abitanti della campagna, la seconda, tuttora di propriet privata, ap-parteneva invece alla famiglia Barbanti.

  • 56

    THE SURROUNDINGSGinestreto (Pesaro), the Pieve vecchia (old church)According to some sources, the Pieve di San Pietro (church of Saint Peter), better known as the Pieve vecchia or old church was built in the 7th-8th century A.D., and is without doubt one of the oldest churches in the Pesaro area. Within its Romanic style, it keeps a fresco cycle which can be dated between the late 1400s

    and the early 1500s. The frescos portray the saints that in popular tradition vouched for the protection to the countryside; among them Rocco and Sebastiano (Rocco and Sebastian), protectors from plague and Saint Anthony the Great or the Abbot, protector of livestock and farm animals against diseases and misfortune. Of particular interest is the fresco on the ap-ses arch, a Madonna della Misericordia (Madonna of mercy) attributed to Giovanni Antonio da Pesaro. (Distance from the main town of SantAngelo in Lizzola: about 3km; visible from the outside, open for the observances of All Saints Day, 1 November and All Souls Day, No-vember 2, or by appointment; info: Parish of San Pietro in Rosis, Ginestreto, 0721 482353)

    Monteciccardo, il Conventino (the little Convent)Built from 1520 thanks to a legacy by Bernardino Fabbri, a traveler to whom the Frati Serviti di Maria offered shelter in a stormy night, the complex of the Convent of the Padri Serviti, better known as the Conventino or little convent reached its current stage of de-velopment by the late 1700s. In 1861, right after the Unification of Italy, it was repossessioned by the Municipality, who used it for hou-sing, schooling and, after WWII, as a temporary town hall, after the town had been destroyed by carpet-bombing. The structure underwent complete renovation and was inaugurated again in 1988: since then the Conventino is dedicated to cultural events, mainly contemporary art exhibitions. (Distance from the main town of SantAngelo in Lizzola: about 4km; open on appointment or during exhibitions: 0721 910586; [email protected])

    Apsella di Montelabbate, San Thomas AbbeyThe Abbey owes its fame to having given shelter, amongst others, to Pope Clement II who died here of malaria on October 9th 1047 and, in 1137, to Holy Roman Emperor Lothair III, descended from Germany to Italy to defend Christianity. The Abbey of Saint Thomas in Foglia was erected around 980 A.D. on the ruins of a previously

    existing roman temple. The Abbey originally comprised the mona-stery with its cloister, the cemetery and the homes and workshops of its servants; what is left today is the three-nave romanic church, whose structure has been restored thanks to the efforts of the pa-rish priest don Zenaldo Del Vecchio. (Distance from the main town of SantAngelo in Lizzola: about 5km; info: parish of San Tommaso in Foglia, 0721 490706)

    GinestretoAccording to some sources, the Saint Peter), better known as the built in the 7th-8th century A.D., and is without doubt one of the oldest churches in the Pesaro area. Within its Romanic style, it keeps a fresco cycle which can be dated between the late 1400s

    existing roman temple. The Abbey originally comprised the mona-stery with its cloister, the cemetery and the homes and workshops of its servants; what is left today is the three-nave romanic church, whose structure has been restored thanks to the efforts of the pa-rish priest don Zenaldo Del Vecchio.of SantAngelo in Lizzola: about 5km; info: parish of San Tommaso in Foglia, 0721 490706)

  • 57

    I DINTORNIGinestreto (Pesaro), la Pieve vecchiaEdificata secondo alcune fonti nel VII-VIII secolo, la Pieve di San Pietro, conosciuta come la Pieve vecchia, senzaltro una delle prime chiese del pesarese. Di stile romanico, con-serva un ciclo di affreschi databile tra la fine del XV e linizio del XVI secolo, il cui soggetto principale sono i santi cui la tradizione popolare affidava la protezione delle campagne, come Rocco e Sebastiano, che proteggevano dalla peste, o SantAntonio abate, che preservava il bestiame da malattie e disgrazie. Particolarmente interessante laffresco situato sullarco dellabside, una Madonna della misericordia attribuita a Giovanni Antonio da Pesaro. (Distanza da SantAngelo in Lizzola capoluogo: 3 km circa; visibile dallesterno, viene aperta in occasione della solennit di tutti i Santi e dei Defunti o su appuntamento; info: parrocchia di San Pietro in Rosis, Ginestreto, 0721 482353)

    Monteciccardo, il ConventinoCostruito a partire dal 1520 grazie a un lascito di Bernardino Fabbri, viandante cui i frati Serviti di Maria offrirono riparo in una notte di tempesta, il complesso del Convento dei Padri Serviti di Mon-teciccardo, meglio noto come il Conventino, raggiunse lassetto definitivo sul finire del Settecento. Nel 1861, dopo lUnit dItalia, divenne propriet del Comune, che ne utilizz i locali come abita-zioni, scuola e, nel dopoguerra, anche come sede provvisoria del

    Municipio, distrutto insieme con il paese dai bombardamenti. Dopo i lavori di restauro, la struttura stata riaperta nel 1988: da allora il Conventino ospita eventi culturali prevalen-temente legati allarte contemporanea. (Distanza da SantAngelo in Lizzola capoluogo: 4 km circa; visitabile durante i periodi di svolgimento di mostre e manifestazioni culturali oppure su appuntamento: 0721 910586; [email protected])

    MonteciccardoCostruito a partire dal 1520 grazie a un lascito di Bernardino Fabbri, viandante cui i frati Serviti di Maria offrirono riparo in una notte di tempesta, il complesso delteciccardo, meglio noto come definitivo sul finire del Settecento. Nel 1861, dopo lUnit dItalia, divenne propriet del Comune, che ne utilizz i locali come abita-zioni, scuola e, nel dopoguerra, anche come sede provvisoria del

    Municipio, distrutto insieme con il paese dai bombardamenti. Dopo i lavori di restauro, la

    Apsella di Montelabbate, lAbbadia di San TommasoPassata alla storia per aver accolto tra gli altri papa Clemente II, che qui mor il 9 ottobre 1047 colpito dalla malaria e, nel 1137, limperatore Lotario sceso in Italia a difendere la cristianit, lAbbadia di San Tommaso in Foglia sorse intorno al 980 sui resti di un tempio di epoca romana. In origine parte di un complesso formato dal monastero con il chiostro, il cimitero, le case e gli opifici dei famigli, dellAbbadia resta oggi la chiesa romanica a tre navate, la cui struttura stata recuperata dopo un lungo abbandono grazie alle cure del parroco don Ze-naldo Del Vecchio. (Distanza da SantAngelo in Lizzola capoluogo: 5 km circa; info: parrocchia di San Tommaso in Foglia, 0721 490706)

  • GUIDA PRATICA

    PRACTICAL GUIDE

    _Le informazioni contenute in questo volume sono aggiornate al 31 ottobre 2008. Orari e modalit di apertura di chiese, monumenti e biblioteche possono variare: consigliabile verificare rivolgendosi ai recapiti indicati.Ricordiamo che gli uffici e negozi sono generalmente chiusi nei giorni delle feste patronali. Ci scusiamo in anticipo per eventuali inconvenienti.

    The information presented in this volume is current as of 31 October, 2008. Ope-ning times and reservation procedures for churhces, monuments and libraries can vary. We suggest to verify in advance by getting in contact with the numbers listed. Offices and shops are generally closed on patron saint festivals.We apologise for any inconvenience.

  • 59

    MUNICIPIO TOWN HALLSANTANGELO IN LIZZOLAPalazzo Mamiani, piazza IV Novembre 461020 SantAngelo in Lizzola (PU)0721 [email protected] www.comune.santangeloinlizzola.pu.it

    SERVIZIO TURISMO TOURIST SERVICESPalazzo Mamiani, piazza IV Novembre 4

    MONTECCHIODELEGAZIONE - SERVIZI SOCIO-EDUCATIVIDELEGATION - SOCIO-EDUCATIONAL SERVICESvia Pio La Torre 15/E0721 4897400

    DELEGAZIONE - SERVIZI DEMOGRAFICIDELEGATION - DEMOGRAPHIC SERVICESvia Pio La Torre 0721 4897300

    SOS- CARABINIERI - PRONTO INTERVENTO EMERGENCY 112Montecchio via Gen. C. A. Dalla Chiesa 25 - 0721 498881- POLIZIA MUNICIPALE TOWN POLICE (UNIONE PIAN DEL BRUSCOLO)via Nazionale 2 - Bottega di Colbordolo 0721 472387- PRONTO SOCCORSO AMBULANZA - AMBULANCE 118- GUARDIA MEDICA NOTTURNA E FESTIVA MEDICAL EMERGENCYMontecchio - via Pio La Torre 36 - 0721 424828- VIGILI DEL FUOCO FIRE SQUAD - 115Comando Provinciale Pesaro e Urbino - PesaroStrada Statale Adriatica 92 - 0721 40881

    UNIONE PIAN DEL BRUSCOLOvia Nazionale 261022 Bottega di Colbordolo0721 499077www.unionepiandelbruscolo.pu.it

    IL COMUNE DI SANTANGELO IN LIZZOLA - THE MUNICIPALITY OF SANTANGELO IN LIZZOLA

    Il Comune di SantAngelo in Lizzola, in-sieme con i Comuni di Colbordolo, Mon-teciccardo, Montelabbate e Tavullia, tra i fondatori dellUnione dei Comuni Pian del Bruscolo, nata nel 2003 per condividere e coordinare alcuni aspetti dellamministrazione del territorio, tra i quali le politiche e gli interventi per lo sviluppo economico, le politiche urba-nistiche e agricole, i servizi scolastici e bibliotecari, la Polizia Municipale.The Municipality of SantAngelo in Lizzola, together with those of Colbordo-lo, Monteciccardo, Montelabbate and Tavullia, is a founder of the Municipal Union of Pian del Bruscolo, established in 2003 to coordinate and harmonise some parts of local administration, including policies and interventions to foster economic development, city and rural planning, education and library services, and local Police.

  • 60

    Il mezzo migliore per visitare SantAngelo e i suoi dintorni lauto, che consente di muoversi con facilit tra i borghi delle colline; il paese comunque servito gior-nalmente da diverse corse di autobus, che collegano SantAngelo e Montecchio a Pesaro.

    IN AUTOAutostrada A14, uscita Pesaro. Alluscita del casello seguire le indi-cazioni per Urbino; dopo Montecchio, appena superato il ponte sul fiume Foglia, prendere a sinistra e seguire le indicazioni per Apsella-SantAngelo in Lizzola.

    IN TRENOStazione di Pesaro, quindi autobus per SantAngelo in Lizzola.

    TRASPORTI PUBBLICIAdriabus: n. verde 800 664332www.adriabus.eu

    AEROPORTI PI VICINIAeroporto Federico Fellini di Rimini Miramare (25 km a nord di Pesaro)0541 715711 - www.riminiairport.com

    Aeroporto Raffaello Sanzio di Falco-nara Marittima (45 km a sud di Pesaro)biglietteria: 071 28271www.aeroportomarche.com

    ARRIVARE, MUOVERSI - GETTING HERE, MOVING AROUND

    Driving is the best means to visit SantAngelo and its surroundings; you will be able to move swiftly along the hills and their hamlets; SantAngelo is also served by daily bus runs to and from Montecchio and Pesaro.

    BY CARHighway A14, Pesaro exit. At the exit, follow directions to Urbino; once past Montecchio, just across the bridge over the Foglia river, take to the left and follow the signs towards Apsella-SantAngelo in Lizzola.

    BY TRAINGet off at Pesaro railway station, then take a bus to SantAngelo in Lizzola.

    PUBLIC TRANSPORTAdriabus: 800 664332 (toll free)www.adriabus.eu

    CLOSEST AIRPORTSRimini, Federico Fellini Airport (RMI), 25km North of Pesaro0541 715711 - www.riminiairport.com

    Falconara Raffaello Sanzio Airport (AOI), 45km South of Pesaroticket office: 071 28271www.aeroportomarche.com

  • 61

    INFO TURISTICHE - TOURIST INFO

    In questa sezione sono segnalate le strutture ricettive e i ristoranti presenti nel comune di SantAngelo in Lizzola.Maggiori informazioni riguardanti lospitalit possono essere richieste al Comune di SantAngelo in Lizzola, allUnione dei Comuni Pian del Bru-scolo o allAssessorato al Turismo della Provincia di Pesaro e Urbino, che attraverso il Sistema Turistico Locale di cui SantAngelo fa parte, propone unofferta turistica integrata, coordinando le diverse strutture esistenti sul territorio.800 563800 (numero verde) www.turismo.pesarourbino.it.

    This section lists the restaurants and hospitality structures in SantAngelo in Lizzola and Montecchio.More information can be obtained from the Town Hall of SantAngelo in Lizzola, from the Unione dei Comuni (Municipal Union) and the Tourist Office of the Province of Pesaro and Urbino which, through the Local Tourist Office to which SantAngelo belongs, provides the integration of tourist resources by coordinating the many structures in its territory.Toll free: 800 563800www.turismo.pesarourbino.it

    SANTANGELO IN LIZZOLALa vecchia fontevia D. Alighieri 16/18; 0721 910263

    La villa - Agriturismostr. della Villa 1/A; 0721 910336

    SANTANGELO IN LIZZOLA - MONTECCHIOBravo Pizza via P. La Torre 11; 0721 491977

    Gusto Cafvia Roma 1; 0721 490005

    Il Buongustaiovia Roma n.157; 0721 497745

    Il Tamerice - B&B e ristorazionevia Belvedere 56; 0721 499100

    LOasi del Ristorovia Umbria 8; 0721 491927

    Ristorante - Pizzeria Rosmaryvia Montefeltro 12; 0721 497072

    Villa Borghesevia San Michele 1; 0721 497049

    Voglia Mattavia Roma 71; 0721 490060

    MANGIARE, DORMIRE - EATING, SLEEPING

  • SANTANGELO IN LIZZOLA, COLOURS AND TASTESAncient guides of SantAngelo mention, as excellent products of these hills, figs so delicious as to earn a mention by Balbo, Castiglione and Tasso (Giulia-no Vanzolini, 1883); a basket of dried figs is also mentioned among the gifts required by Francesco Maria della Rovere to Giulio Cesare Mamiani.Also worthy of note, besides figs, are locally grown peaches, very com-mon in the whole area, as well as apricots, plums and cherries. Roaming along the countriside roads its very common to come upon makeshift shops where local farmers sell their seasons produce, the very same you can find in local street markets. Cheese-makers, especially from sheep milk are qui-te common; do not miss local pecorinos (sheep cheese), often matured in a pit (fossa) or wrapped in vine leaves following the tradition of Marche and Emilia; also very worthy of a note (of necessity a partial one, due to their huge variety) are the local cold cuts (salumi), from ham to salami and sausage (fresh or dried, or matured), to porchetta (a skewer-roasted whole piglet, seasoned with generous helpings of black pepper, garlic and wild fen-nel), unfailing in restaurants and carnivals, rigorously to be consumed with piadina, here also available in a puff-pastry version. Last, but definitely not least, wine and olive oil: prince among local grapes is Sangiovese, which gives the Colli Pesaresi DOC red, a perfect companion to pecorino di fossa (pit-matured sheep cheese); the most common olive varieties are Raggiola and Leccino that, besides giving wonderful oil, are also marinated with salt, fennel, garlic and citrus peels.The countryside around SantAngelo in Lizzola is home to several olive-mil-ls, where the remarkable local oil production can be tasted and, of course, bought. For an up-to-date list of oil producers, please refer to the town hall of SantAngelo in Lizzola or to Pian del Bruscolo Municipal Union offices.

  • 63

    SANTANGELO IN LIZZOLA, COLORI E SAPORI

    Gi le pi antiche guide di SantAngelo citano, tra i prodotti di eccellenza di que-ste colline, fichi di tal bont che merita-rono desser ricordati dal Bembo, dal Ca-stiglione e dal Tasso (Giuliano Vanzolini, 1883), e un mazzo di fichi secchi figurava anche tra i doni richiesti da Francesco

    Maria della Rovere a Giulio Cesare Mamiani. Da segnalare oltre ai fichi anche la produzione di pesche, diffuse un po ovunque in zona, insieme con albicocche, susine e ciliegie: percorrendo le strade dei dintorni facile imbattersi in banchetti improvvisati nei quali gli agricoltori propongono frutta e verdura di stagione, che si possono acquistare anche nei mercati locali. Nu-merosi i produttori di formaggio, soprattutto di latte ovino: da non perdere i pecorini, spesso fatti stagionare in fossa, avvolti in foglie di noce secondo la tradizione marchigiano-romagnola; meritano poi almeno un cenno i salumi, dal prosciutto al salame alla salsiccia (secca, ossia stagionata, o fresca), fino alla porchetta (maiale cotto allo spiedo con generose quantit di pepe, aglio e finocchio selva-tico), immancabili sulle tavole dei ristoranti e nelle feste di paese, naturalmente in coppia con la piadina, presente anche nella ver-sione sfogliata. Infine, il vino e lolio di oliva: tra i vitigni spicca il Sangiovese, dal quale si o