SAN GIUSEPPE-calvello

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Comune di Calvello Chiesa di San Giuseppe impaginato San Giuseppe 23-07-2010 6:42 Pagina 1

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Comune di Calvello

Chiesa diSan Giuseppe

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La Chiesa di S. Giuseppe E’ una piccola cappella ubicata nella parte Ovest del paese laddove il territorio comin-cia ad inerpicarsi verso il massiccio del Volturino. E’ considerata il tempio del barocco per la presenza al suo interno di un ricco altare mag-giore scolpito in legno datato 1653. Non si conosce con certezza la data di costruzione della chiesetta. Potrebbe essere stata costruita tra il 1550 e il 1600.Infatti nel biennio 1543-1544 l’Arcivescovo di Acerenza Michele Saraceno compie unavisita Pastorale in tutti i paesi della sua Diocesi. Nell’elenco delle 16 chiese di Calvello contenuto nella relazione dell’Arcivescovo nonfigura la chiesa di S. Giuseppe.

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L’Altare centrale è interamente scolpito in legno in stile barocco.L’alzata è costituita da due colonne tortili con capitelli corinzi.L’architrave sorregge un timpano curvilineo aperto in alto.La base delle colonne reca nella parte anteriore uno stemma e lateralmente dei cesti difrutta.

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Sullo stemma della colonna di destra vi è una breve iscrizione:”INEIE(N)D(O) EVIGET”: “Entrando eresse”Ci si riferisce a colui che entrando in questa chiesa scolpì l’altare. La scritta (IHS) IESUS SALVATOR HOMINES sta per “Gesù Salvatore degli uomini”

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Al lato delle colonne saleuna cornice composta dauna grande varietà di frut-ta: si riconoscono pere,mele, uva…

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La mensa dell’altare è fittamente decorata da motivi vegetali. QUID GRESSU PEDES OPUS HOCCE SATRARIUS ALMO, CO(N)DITIOSEPHO MUNERE ET I(N)GENIO NOTA(N)TI RENITE(N)T EXILI DELUBRADIVI SCALPRO SED PHIDIAE QUO TEMERETUR HONOS A.D. 1653 Traduzione:“ invero venuto a piedi Satrario eresse questa opera per San Giuseppe come offerta voti-va e per il notevole ingegno risplendono gli altari grazie ad uno scalpello sottile degnodel divino Fidia di cui si teme di profanare gli onori.”Anno del Signore 1653.La scritta quindi ricorda un certo Satrario quale brillante autore di questo altare, parago-nandolo addirittura al sommo scultore greco Fidia autore tra l’altro dei fregi delPartenone.

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Fuga in Egitto - Calvello Chiesa di San Giuseppe

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La tela “La Fuga in Egitto”rappresenta la Sacra famiglia in un paesaggio di mitica arca-dia nel momento del riposo. L’atmosfera nonostante la fuga è dolce e riposante.S. Giuseppe porge a Gesù Bambino una ciliegia appena raccolta, mentre la Madonna èintenta ad attingere l’acqua dal ruscello con una ciotola.Si tratta di un’opera notevole soprattutto per la finezza dell’esecuzione.L’opera è attribuita a Federico Fiori detto il Barocci. Se così fosse la datazione sarebbe precedente a quella dell’altare del 1653 in quanto l’ar-tista muore nel 1612. L’opera potrebbe essere stata acquistata dai monaci della Certosa di Padula che gestiva-no la cappella che avevano certamente notevoli risorse economiche per acquistare unatela di pregio da un artista di grande fama quale era il Fiori. E’ documentato infatti chel’artista riprodusse più volte questo quadro.

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Fuga in Egitto di Federico Fiori detto il BarocciPinacoteca Vaticana sala XI

Fiori realizzò tre versioni della Fuga in Egitto: la prima nel 1571 per il matrimonio diLucrezia d’Este andata in Inghilterra e poi dispersa.La seconda tela, realizzata per il conte Antonio Brancoleoni, si trova ora a Piobbico.La terza versione dipinta nel 1573 è quella conservata nella sala della PinacotecaVaticana. Della versione vaticana vennero fatte diverse copie elencate in uno studio del1962 di Olsen.

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La tela infatti richiama quella conservata nella XI sala della Pinacoteca Vaticana diRoma di Federico Fiori artista nato a Urbino fra il 1528-35 e ivi morto il 1612. Federico Fiori detto il “Barocci” soggiornò a Roma due volte (1555 e 1561-1563). Successivamente preferì ritirarsi a Urbino per lavorare in solitudine. Le tele sono perfettamente uguali nel disegno ma diverse nel colore.Nella tela di Calvello prevale una tavolozza cromatica fredda: azzurri e gialli. Sono assenti lo sfumato e l’atmosfera tipica del Barocci.

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Sulla parete di destra campeggia una tela di grandi dimensioni raffigurante laCrocefissione di Gesù. Due angeli raccolgono nei calici il sangue che cola dalle mani di Gesù.La tela è incorniciata da un altare in stile barocco: due lesene con capitelli corinzi. Alla base della lesena di destra sono appena leggibili alcuni caratteri:“….IUS FEC/IT 1675”. E’ la data di costruzione dell’altare.

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Ai piedi della croce è la Madonna. Questa parte del quadro contrasta notevolmente con il resto: si tratta probabilmente diun rabbercio eseguito per riparare i danni provocati alla tela da un incendio prontamen-te spento o dal degrado della parte inferiore del quadro. Nella tela è evidente la differenza fra la figura della Madonna e la perfezione classica del-l’intero quadro. L’esecuzione della Madonna non denota la stessa maestria dell’intera tela.La tecnica con cui è stata realizzata l’opera fa supporre che l’autore sia un pittore dotatodi grandi capacità.

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La tela è stata attribuita a Guido Reni pittore nato a Bologna il 1575 e ivi morto il 1642probabilmente per le forti rassomiglianze con una altra tela firmata nel 1617 dallo stessoautore e che si trova nella XXIV sala della Pinacoteca Nazionale di Bologna.Il Cristo e la Madonna sono molto simili alla tela di Calvello dove però non ci sono laMaddalena e S. Giovanni. Al momento non disponiamo di informazioni utili all’attribuzione di questi dipinti.In attesa di ulteriori e più scientifiche indagini ci accontentiamo di sapere che in questapiccola cappella è possibile ammirare due capolavori esposti in due grandi Pinacoteched’Italia.

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Ancora un mistero: nell’immaginesono messi a confronto Gesù Bambinodella tela “La Fuga in Egitto” e gliangeli della “Crocifissione”. I volti sono molto simili:potrebbe trat-tarsi dello stesso autore.

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Reni Guido (Bologna 1575-1642)Gesù Cristo Crocifisso, la Vergine Addolorata, Santa Maria Maddalena e San GiovanniDatazione: 1617, circa

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La festa di S. GiuseppeS. Giuseppe è menzionato nei Vangeli secondo Marco e Giovanni, mentre non è citatoin quelli secondo Luca e Matteo. Riferimenti abbondanti alla figura di S. Giuseppe si trovano invece nei Vangeli Apocrifitanto che già nel Medioevo la notorietà di questa figura aumentò notevolmente.Fu il Papa Sisto IV ( 1471-1484) a farlo Santo ed a istituire la festa in suo onore il 19marzo. La festa a ridosso dell’arrivo della primavera era collegata, nei tempi passati, anche alrientro dei pastori che riportavano sui pascoli montani del paese il bestiame che avevatrascorso l’inverno nei pascoli delle pianure marine. Generalmente un padre è ancora giovane quando ha un figlio, nel caso di S. Giuseppe acausa della sua particolare paternità, l’iconografia ha sempre rappresentato il Santo piut-tosto anziano.A questa tendenza fa eccezione la statua lignea di S. Giuseppe conservata nella chiesamadre di Calvello. La statua, attribuita allo scultore Nicola Fumo, rappresenta il Santo dalle sembianze piut-tosto giovanili. Il Santo indossa una veste verdina a fioriCon il braccio sinistro sorregge Gesù mentre nella destra ha un bastone fiorito quale sim-bolo di giovinezza.Nicola FumoFumo è uno scultore molto attivo della seconda metà del milleseicento. Ha firmato opere custodite in molte chiese: nella chiesa di Santa Maria delle Grazie aNapoli si trova il “Beato Pietro da Pisa”. Una Santa Assunta si trova a Lecce. Un San Pietro si trova nella chiesa di San GiacomoMaggiore di Lauria Inferiore. Un “San Francesco di Paola” si trova nella chiesa del Salvatore di Baronissi.Nel 1689 per meriti artistici è nominato “scultore del re” di Spagna.Nel 1698 scolpisce “Cristo caduto sotto la croce” per la chiesa di San Ginés a Madrid che “fu tanto applaudita dai professori che prima di inviarla fu fatta intagliarein rame”.Nicola Fumo risulta nato Saragnano, casale di Baronissi (SA) il 19 dicembre 1647 emorto il 2 luglio 1725.In Basilicata l’unica opera firmata è la Santa Fausta nella chiesa di S. Antonio di Salandra.

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La statua di S. Giuseppe è custodita nella chiesa madre di Calvello.

Finito di stampare Luglio 2010grafiche Miglionico - Potenza

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