Salviamo Civita di Bagnoregio La città incantata€¦ · quando, dopo aver percorso una stradina...

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30 maggio 2015 Comunicazione diretta agli iscritti, ai simpatizzanti del PD ed ai residenti nei quartieri del 2° Municipio Salviamo Civita di Bagnoregio La città incantata

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30 maggio 2015 Comunicazione diretta agli iscritti, ai simpatizzanti del PD ed ai residenti

nei quartieri del 2° Municipio

Salviamo Civita di Bagnoregio La città incantata

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In questo numero

NOTA DELLA REDAZIONE __________________________________________________________ 3

Dalla città incantata al disincanto della politica (Guido Azzone) ________________________________________ 3

EDITORIALE _____________________________________________________________________ 4

Lettera inviata dal circolo PD Flaminio Villaggio Olimpico al Sindaco di Roma ed al Presidente del 2° Municipio __ 4

IN PRIMO PIANO _________________________________________________________________ 5

Aggiornamenti su “La buona scuola” (Carla Ferri) ___________________________________________________ 5

Stop a Parmesan & co., arriva il 'segno unico distintivo' del cibo made in Italy (Monica Rubino) ______________ 7

Consigli ai cardiopatici per affrontare il caldo (Vincenzo Loricchio) _____________________________________ 8

VERSO L’EUROPA, L’EUROPA CAMBIA VERSO __________________________________________ 9

Dare un respiro europeista nella costruzione della riforma scolastica (Silvia Costa) _______________________ 9

Una campagna per il turismo accessibile (Enrico Gasbarra) ___________________________________________ 9

LA VIA CREATIVA ________________________________________________________________ 10

Effetto Melfi sui consumi: dopo il rilancio della fabbrica la ripresa viaggia in auto (A&F) ___________________ 10

Cassino:l’altro motore della Fiat-Chrysler a trazione meridionale (A&F) ________________________________ 10

Carpi, il distretto dei filati da un calcio alla crisi (A&F) ______________________________________________ 10

Investimenti in entrata ed in uscita: l’Italia c’è.(A&F) _______________________________________________ 10

Elettronica di consumo, 2015 positivo. Ripresa per computer e networking (A&F) ________________________ 10

CULTURA E’ LIBERTA’, CULTURA E’ SVILUPPO _________________________________________ 11

Salviamo Civita di Bagnoregio” e la Valle dei Calanchi (AdnKronos) ____________________________________ 11

IL 2° MUNICIPIO SOTTO LA LENTE __________________________________________________ 12

Immigrati in Municipio II, incontro Danese Gerace: ospitalità e accoglienza (MunicipiRoma.it) ______________ 12

Riqualificazione della pista ciclabile che collega il Parco Rabin a Villa Borghese,(Carlo Manfredi) ____________ 12

LA VOCE DEI LETTORI ____________________________________________________________ 14

Milano risorge, Roma ancora fatica (Renato Verdecchi) _____________________________________________ 14

Nota su riunione del 21 maggio al Lavatoio Contumaciale (Licia Paolucci) _______________________________ 14

AGENDA GIOVANI _______________________________________________________________ 15

Ecco i 10 mestieri che le aziende non trovano _____________________________________________________ 15

Fashion, consulenza, farmaceutica: nuovi posti di lavoro per giovani e senior(Marta Casadei e Daniele Cesarini) 16

LA POLEMICA ___________________________________________________________________ 17

Ho inventato “la buona scuola” ma non convinco i miei colleghi (Marco Lodoli) __________________________ 17

EVENTI E RIUNIONI ______________________________________________________________ 19

MAXXI Laboratorio per famiglie COOKING ARCHITECTURE (30.05.2015 ore 16,30; 31.05.2105 ore 11,30) _____ 19

Lavatoio Contumaciale presenta “Fragili Guerriere” (giovedì 28/5 ore 18 e fino all’11/6 per appuntamento) ___ 20

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NOTA DELLA REDAZIONE

Dalla città incantata al disincanto della politica (Guido Azzone) Cari amici lettori de il ponte, vi spiego prima di tutto la nostra copertina, così rasserenante e così lontana dalle quotidiane baruffe politiche. Ero andato a Civita di Bagnoregio i primi di maggio ed ero rimasto quasi stordito dal panorama che mi si era offerto quando, dopo aver percorso una stradina di Bagnoregio, sono arrivato alla terrazza che si affaccia sulla valle dei Calanchi. Nel mezzo della valle si erge su un cucuzzolo Civita, quasi come il castello incantato delle nostre fiabe di bambini, da raggiungere, dopo aver superato mille difficoltà, per liberare una principessa segregata. E veramente anche per arrivare a Civita molta fatica e passi aggiunti a passi nel percorrere il lungo ponte prima in lieve discesa ma poi in decisa salita, con le ginocchia insicure ed il respiro che si fa affannato. Ma infine, un portico ed una splendida piazzetta quadrata, da cui ripartire per una viuzza con casette piene di fiori, ogni tanto interrotta da spazi, finestre sulla magica selvaggia valle. È stato quindi con vera gioia che qualche giorno dopo ho letto l’appello firmato da uomini di cultura per il salvataggio di Civita, in pericolo per le frane che a poco a poco la trascinano a valle (nella sezione Cultura è libertà, cultura è Sviluppo potete leggere l’appello ed i firmatari) e così ho pensato di condividere con voi e unirci all’appello per la salvezza della città incantata. “Dalla città incantata al disincanto della politica” ho titolato questa nota, pensando alle dichiarazioni elettorali così spesso fatte per cavalcare i peggiori istinti e così lontane da ragionamenti seri basati sulle fondamenta di un’etica sociale e del bene comune. E tuttavia a questo degrado della politica si può reagire con l’incontro, con l’ascolto, con l’informazione, con la comprensione da parte nostra (gli amministrati) delle difficoltà incontrate dai nostri amministratori per la scarsità di risorse e per la burocrazia opprimente, e da parte dei nostri amministratori con l’attenzione prioritaria ai problemi quotidiani dell’uomo qualunque.(sottolineo però che dopo l’incontro e l’ascolto deve venire la decisione). I due ultimi incontri cui ho partecipato mi hanno confermato in questa opinione. Agli interventi iniziali accesi e polemici si sono contrapposte motivazioni serie e ragionate ed i presenti senza preclusioni ideologiche hanno potuto farsi un’idea più chiara di decisioni ed iniziative. Nel primo evento (partecipatissimo), organizzato da noi del circolo Flaminio al Lavatoio Contumaciale, sui problemi del quartiere, l’assessore Loricchio ha raccontato tutte le difficoltà per pervenire a due ottimi risultati: l’apertura a fine giugno di una ASL al Villaggio Olimpico, e la probabile inaugurazione a novembre, in concomitanza con l’apertura dell’anno Santo, della residenza per i malati di Alzheimer a Villa Glori. Colpiva nella narrazione l’elenco degli adempimenti burocratici ed il loro superamento spesso grazie all’entusiasmo ed alla buona volontà di dirigenti aperti e convinti della bontà degli obbiettivi. Così come è stato significativo notare, dopo l’intervento del presidente Gerace, che i rappresentanti di varie associazioni di quartiere ed i ragazzi del riciclo, dapprima molto polemici, hanno ridotto via via i toni esasperati a fronte di risposte ragionevoli e comunque che dimostravano comprensione delle problematiche. Su questo incontro vi segnalo il commento non proprio entusiasta di Licia Paolucci, che avanza alcune perplessità di cui condivido in particolare quella sulle associazioni di quartiere. Meno positiva mi è sembrata la riunione a Largo del Nazareno con l’on. Maria Coscia, relatrice de “La buona scuola”. Sala mezza vuota e, salvo noi del Flaminio che eravamo in cinque, scarsa per non dire nulla presenza di altri circoli, mentre sarebbe stato importante ascoltare e discutere di una legge così osteggiata dal mondo della scuola. E che dire del tenore degli interventi? Salvo quello della nostra Flavia e di alcune Presidi, interventi ragionati e ragionevoli, tutti gli altri, spesso gridati e a volte un po’ teatrali, vertevano su un unico punto: la mancata assunzione. Mentre capisco la perplessità sulla valutazione, con quali criteri e chi valuta (esterni, o il solo preside, o il preside con rappresentanti di genitori e studenti), e non saprei dire qual è la migliore soluzione, mi stupisce molto l’attacco alle assunzioni; è stato finalmente indicato un percorso che porterà subito 100.000 precari a stabilizzarsi (e già questo ridarà dignità e sicurezza in attesa che ci siano risorse per adeguare gli stipendi) ed altri 67.000 l’anno prossimo, dopo un concorso che sicuramente i cosi detti insegnanti di seconda fascia vinceranno essendo valutati come titoli gli anni d’insegnamento. E spariranno tutti quegli escamotage mangia soldi inventati in questi anni bui per la scuola.

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E finalmente si finanziano gli interventi per mettere in sicurezza le scuole, si ridà spazio a materie come Storia dell’Arte e Ginnastica, parte l’autonomia delle scuole, si cerca di legare l’istruzione teorica alla formazione pratica. Il bonus di 500 euro è un’elemosina! Ma perché? Con questa cifra mi abbonerei ad una stagione teatrale o musicale e mi comprerei un bel po’ di libri. La scuola non è un’azienda! Certo che no, ma un organismo da rivitalizzare e modernizzare si. Ancora sulla scuola vi segnalo un articolo di Carla Ferri con le modifiche apportate al disegno di legge alla Camera, l’auspicio di Silvia Costa di dare un respiro europeo alla riforma della scuola ed infine il divertente articolo del giornalista-professore Marco Lodoli. L’assessore medico Loricchio continua a dispensare pillole di saggezza, questa volta parlando di come difenderci dal caldo eccessivo, mentre Renato Verdecchi guarda con gioia alla rinascita culturale di Milano, auspicando qualcosa di simile per Roma. Io infine vi sommergo di buone notizie (sezione La via creativa) tratte dal supplemento economico di Repubblica a dimostrazione che se si espongono solo fatti, come avviene appunto in un giornale economico, i segnali positivi di ripresa ci sono e sempre più numerosi. Buona lettura. Guido Azzone.

EDITORIALE

Dopo aver a lungo inseguito i nostri autorevoli rappresentanti,il circolo PD Flaminio Villaggio Olimpico e' riuscito a realizzare due importanti incontri per i prossimi giorni. Il primo si svolgerà l'8 giugno alle ore 18 presso il circolo PD di via Catanzaro (organizzano tutti e cinque i circoli del Municipio) sul tema della riforma dell P.A con la presenza (siamo il primo Municipio ad ospitarla) del Ministro Marianna Madia, iscritta al nostro circolo. Il secondo sarà dedicato all'esame del Piano urbano Flaminio e S.Lorenzo con la presenza dell'assessore all'urbanistica Caudo e alla mobilità Improta nonché del Presidente Gerace e si terrà nei locali di largo dello scoutismo (zona piazzale delle Province) il giorno 10 giugno alle ore 18. Con riferimento a quest’ultimo incontro potrete leggere di seguito la lettera inviata dal Circolo Flaminio Villaggio Olimpico al sindaco Marino ed al Presidente Gerace con un elenco di problemi dei nostri quartieri sui quali si chiede di accendere i fari per pervenire ad una sollecita e condivisa soluzione. Di entrambi gli incontri riceverete a brevissimo la locandina/invito e materiale utile per la discussione. Vista l'importanza dei temi e la fatica per porre in essere le due iniziative, mi auguro una Vostra numerosa presenza. Il Segretario,Gian Paolo Giovannelli.

Lettera inviata dal circolo PD Flaminio Villaggio Olimpico al Sindaco di Roma ed al Presidente del 2° Municipio

ALCUNE PROPOSTE DEL CIRCOLO PD FLAMINIO - VILLAGGIO OLIMPICO DERIVANTI

DAL CONFRONTO CON LE ASSOCIAZIONI DI QUARTIERE

- Il ripristino della legalità di Piazza Mancini, attraverso il controllo sistematico di chi esercita attività non legali, la

cura del verde intorno alla cavea per consentirne l’uso pubblico e lo svolgimento di attività artistico-culturali.

Creazione di un parco giochi, con area recintata e video sorvegliata. Fine delle concessioni commerciali agli

Ambulanti al termine dello scadere delle licenze;

- Spostamento dei capolinea di Piazza Mancini, attraverso la loro ricollocazione, anche temporanea, lungo la linea del

tram 2, vedi progetto in allegato, ciò in attesa dello spostamento definitivo dalla parte opposta al Tevere;

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- Riqualificazione dell’area ex Axel di Piazza Mancini – cosa si prevede dopo l’eliminazione della struttura del

ghiaccio?;

- Messa in sicurezza e ripristino del decoro a Piazza Cardinal Consalvi, attraverso la demolizione dei muretti

pericolanti e ripristino dell’illuminazione;

- Messa in sicurezza del Bocciofilo del Villaggio Olimpico, e della struttura andata a fuoco e la pulizia dell’area ivi

compresa la “riciclo officina”;

- Messa in sicurezza dei giardini e delle alberature di Piazzale Manila e ricostruzione della fontana con la

riqualificazione della piazza verde tramite la realizzazione del piano PUP già previsto dalla Conferenza di Servizi;

- Riqualificazione di Piazza Melozzo da Forlì, manutenzione del giardino e del verde con restituzione di uno spazio

decoroso ai cittadini;

Le Associazioni di quartiere sono disponibili ad un confronto per esaminare insieme soluzioni alternative

condivisibili.

Associazione Cromas – Ass.ne Citt. Flaminio – I Bimbi per il Flaminio – Tra Terra Cielo e Mare – A.R.E.F. – Ass.ne Citt. Flaminio Parioli Vill. Olimpico – A.D.A.V.O. – [email protected]

Circolo PD Flaminio-Villaggio Olimpico

IN PRIMO PIANO

Le notizie di attualità, approfondimenti su leggi o temi specifici, editoriali

Aggiornamenti su “La buona scuola” (Carla Ferri)

Mercoledì 20 maggio 2015 la Camera ha approvato il DDL " Buona Scuola"; il testo passa al Senato, ove probabilmente sarà in calendario dopo le prossime elezioni regionali.

Si ritiene che si tratti di un testo definitivo, dal momento che i tempi tecnici per attuare quanto previsto nel DDL sono al limite; nel senso che qualora il Senato apportasse delle variazioni all'attuale stesura sarebbe necessario un ulteriore passaggio del testo alla Camera; ciò comporterebbe un notevole ritardo delle procedure di attuazione delle norme per l'inizio del prossimo anno scolastico. Tra di esse vi è l'assunzione a tempo indeterminato dei precari, la cui posizione non è stata appositamente stralciata dall'intero impianto legislativo.

Il testo ha incamerato alcune delle istanze provenienti da più parti, soprattutto dai docenti. Infatti sono stati introdotti diversi riferimenti alla partecipazione degli organi collegiali e alla loro funzione, totalmente assenti nella prima stesura; non vi è nessun accenno, invece ad una revisione degli organi collegiali disciplinati tutt'ora dalle norme contenute nei decreti delegati del 1974 e trasfuse nel Testo Unico del 1994.

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Il testo si apre con la proclamazione della funzione sociale della scuola, da realizzare attraverso gli strumenti già previsti dall'autonomia introdotta nella stagione delle riforme, con l' art.21 della L.59/1997 e il successivo D.P.R.275/99.

Probabilmente per assecondare le istanze dei docenti è stata richiamata la libertà di insegnamento, garantita costituzionalmente; si richiamano, inoltre, gli stili di apprendimento, cioè non tutti gli alunni sono uguali e affinché ciascuno raggiunga il successo formativo è necessario assicurare la personalizzazione dell'insegnamento, cioè flessibilità.

In sostanza nulla di nuovo in quanto già previsto a livello costituzionale o nella normativa che ha introdotto l'autonomia alla fine degli anni '90.

Permane il riferimento all'organico funzionale, senza che sia esplicitato come sarà strutturato; probabilmente il dirigente stabilirà quale organico sarebbe necessario per l'attuazione del piano triennale ma, per andare a regime ci sarà una conversione graduale mediante l'individuazione dagli ambiti (nella precedente versione albi) territoriali del personale man mano che si libereranno i posti per il normale avvicendamento. In pratica il personale in servizio rimane sul proprio posto fino a quando non decide di cambiare istituto, diventa soprannumerario, oppure va in pensione.

Non è chiaro se una parte dell'organico funzionale vada a reti di scuola o su progetti. In ogni caso si tratta di docenti già assunti a tempo indeterminato che decidono di cambiare scuola, quindi è solo una forma di mobilità.

Si noti che nella precedente stesura il dirigente sceglieva i docenti, nella attuale individua i docenti. La differenza non è da poco , infatti è stata soppressa di fatto la discrezionalità del dirigente, in quanto, come è noto, anche nella vigente legislazione, l'individuazione è un atto dovuto con cui il dirigente avvisa il docente di essere l'avente diritto dalla graduatoria in vigore. Quindi il tanto vituperato potere del dirigente è stato di fatto declassato allo scorrimento della graduatoria. Rimane il colloquio da effettuare prima della stipula del contratto triennale.

Una novità è che il docente può essere utilizzato nei livelli di scuola più bassi rispetto al proprio titolo abilitante.

E' stata anche rivista la valutazione dell'anno di prova che nella stesura originale era a carico del dirigente, invece nella attuale stesura il dirigente deve sentire il comitato di valutazione, composto dal medesimo, oltre due docenti e due genitori e nelle superiori un genitore e uno studente.

Il numero tre ritorna spesso: triennale è anche il piano che nella precedente versione era redatto dal dirigente, invece ora è elaborato dal Collegio docenti ed approvato dal Consiglio di circolo d' istituto, anche questa una concessione alle richieste dei docenti.

Nell'attuazione del piano occorre tenere conto degli obiettivi formativi prioritari elencati in competenze linguistiche, matematiche, digitali, di cittadinanza attiva, artistiche e motorie... cioè le discipline oggetto di studio dei licei.

Ai licei è aperta l'alternanza scuola lavoro e gli elenchi delle aziende disponibili ad accogliere stagisti sarà depositato in Camera di Commercio; è previsto un finanziamento pari a 100 milioni di euro per progetti.

Rimane il bonus di 500€ a docente per l'acquisto di libri o per biglietti di musei ecc. e la formazione oltre che diritto è un dovere per cui deve essere inserita nel piano delle attività.

Se fossi un dirigente scolastico sarei abbastanza preoccupato dalle modifiche approvate che aumentano le responsabilità e limitano i poteri.

Carla Ferri

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Stop a Parmesan & co., arriva il 'segno unico distintivo' del cibo made in Italy (Monica Rubino) Presentato all'Expo il logo che qualifica l'identità dell'agroalimentare italiano sui mercati esteri e ci difende dai falsi, un equivalente del 'Bon Appetit' francese

Il logo del segno unico distintivo dell'agroalimentare italiano

MILANO - Se l'Europa allenta le briglie dell’etichettatura d’origine su alcuni alimenti, in Italia proviamo a difenderci dai cibi tarocchi e dall'Italian sounding con uno strumento che ci aiuterà a fare sistema e comunicare in maniera più diretta il Made in Italy fuori dai nostri confini. È il "segno unico distintivo" dell'agroalimentare italiano, presentato oggi all'Expo dal ministero delle Politiche Agricole: una bandiera italiana con tre onde (ma il disegno potrebbe anche ricordare un "morso" con un rimando diretto al buon cibo nostrano) che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo e la scritta "The extraordinary italian taste". Non sui prodotti ma nelle fiere. Il segno distintivo non è un marchio da stampigliare sui singoli prodotti (come accade in Svizzera), ma un logo che qualifica l'identità italiana all'interno di un mix di azioni di promozione e sostegno, come le fiere internazionali, le attività di promozione all'interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, ma anche le campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Il termine di paragone più vicino è il simbolo “Bon appetit” con cui i francesi hanno creato un catalogo delle loro migliori produzioni identificando l’agroalimentare mande in France sulla scena internazionale. Il segno unico italiano sarà utile per veicolare un’idea unitaria del Made in Italy dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Nelle fiere, ad esempio, servirà a caratterizzare in modo univoco l’area espositiva dedicata all’Italia del cibo e del vino. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime giornate all’interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo, proprio per cogliere l’occasione unica di visibilità offerta dall’evento di Milano. Il marchio si inserisce nel più ampio piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, previsto anche nel decreto Sblocca Italia approvato a novembre scorso e messo a punto da ministero dello Sviluppo Economico, Mipaaf e Ice (Istituto commercio estero). I numeri del made in Italy alimentare. "Da oggi l’agroalimentare italiano – ha spiegato il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina – sarà più forte e più riconoscibile sui mercati internazionali. Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti.

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Partiamo da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici. Nei prossimi tre anni investiremo oltre 70 milioni di euro per la promozione, imparando a fare squadra e a non disperdere in mille rivoli le risorse. Abbiamo chiuso il 2014 con 34,4 miliardi di euro, nel primo trimestre del 2015 siamo a oltre 8,7 miliardi di euro e il nostro obiettivo è arrivare a 36 miliardi a fine anno. Anche sfruttando bene l’Esposizione Universale di Milano possiamo farcela e puntare all’obiettivo di quota 50 miliardi di export nel 2020". Ma i falsi valgono 60 miliardi di euro. Se i dati Istat relativi al primo bimestre del 2015 testimoniano un + 3% dell’agroalimentare, il mercato del falso made in Italy vale ancora la bellezza di 60 miliardi di euro, ossia circa il doppio delle nostre esportazioni all'estero. "Fuori dai nostri confini - denuncia la Coldiretti - il vero nemico sono le imitazioni low cost dei cibi nazionali che non hanno alcun legame con il sistema produttivo del Paese. Quasi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre che sono falsi - ricorda l'associazione dei coltivatori - dal Chianti californiano alla soppressata calabrese, dai pomodori San Marzano fino al Prisecco, dal Crotonese alla mortadella Bologna ma anche il Parmesan la cui produzione nel mondo ha superato quella del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano". Monica Rubino - Repubblica-it

Consigli ai cardiopatici per affrontare il caldo (Vincenzo Loricchio)

Con l’imminente stagione estiva e conseguente periodo di caldo afoso è opportuno dare quei consigli di comportamento, soprattutto ai cardiopatici, di come fronteggiare la “canicola”. Questo termine deriva dal latino CANICOLA (piccolo cane” ovvero la stella più luminosa (Sirio) della costellazione del Cane Maggiore, che sorge e tramonta con il Sole del 24 luglio al 26 agosto. Si assiste sempre di più che negli ultimi decenni si hanno fasi di caldo torrido al di fuori di questo periodo e il cardiopatico deve sempre più difendersi dalle insidie della “canicola”. Il caldo esercita due azioni principali: 1.È un vasodilatatore naturale che abbassa la Pressione Arteriosa 2.Aumenta la traspirazione e quindi con la sudorazione si ha più disidratazione con conseguente perdita di sali minerali (è importante sempre valutare i 2 più essenziali Na + K + ). La azioni del caldo spesso si sommano all’effetto che alcuni farmaci hanno come diuretici (perdita di sali minerali) e di molti ipotensivi (alcuni con effetto vasodilatatorio). Pertanto l’effetto combinato caldo + farmaci può causare in alcuni casi la sindrome da colpo di calore. E’ questo un evento, abbastanza raro ma possibile, che si manifesta con: mal di testa , vomito, diarrea, confusione, vertigini, sensazione di svenimento, febbre con pelle calda e asciutta. Quali i rimedi per prevenire tutto questo? Iniziare ad adeguare, non sospendere, il dosaggio dei farmaci alla situazione climatica ed ai valori pressori (soprattutto diuretici e vasodilatatori). Importante idratarsi anche senza la sensazione della sete, con liquidi, ( almeno un litro e mezzo di acqua al giorno). Se consigliato aggiungere sali minerali. Evitare sostanze alcoliche e/o con caffeina e liquidi ad alto contenuto di zuccheri. Assicurarsi che le bevande non siano molto fredde. Nelle ore di maggior insolazione stare in casa o in zone fresche; utile la ventilazione nelle stanze dove si soggiorna con l’uso di ventilatori o aria condizionata moderata. L’abbigliamento gioca un ruolo importante (indossare abiti leggeri e traspiranti), usare cappelli leggeri, occhiali da sole. Le eventuali attività all’aria aperta farle nelle ore notturne e serali. L’alimentazione è di fondamentale importanza: pasti leggeri con molta frutta e verdura. Ultima raccomandazione: attenzione alle automobili lasciate al sole e soprattutto non lasciare persone, specialmente bambini o anziani, né animali domestici in auto o altri veicoli chiusi.

Vincenzo Loricchio

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VERSO L’EUROPA, L’EUROPA CAMBIA VERSO

Di Europa bisogna parlare

Dare un respiro europeista nella costruzione della riforma scolastica (Silvia Costa)

il Parlamento italiano sta approvando la riforma della scuola proposta dal Governo, in un clima di polemiche anche aspre. In queste ore, però, mi capita di pensare che troppo spesso la bussola dovrebbe essere la consapevolezza che le generazioni italiane che stiamo formando oggi saranno gli adulti europei di domani. Invece in tutto il dibattito l'Europa è quasi sempre assente. La Commissione Europea, tramite l'Eurostat, ha pubblicato in aprile un report sulla salute del sistema educativo continentale , in relazione agli obiettivi di Europa 2020, che vi invito a leggere. I parametri monitorati sono incoraggianti nella media dei paesi di UE28. Nel caso dell'Italia, viceversa, evidenziano un certo affanno. Ad esempio, nella lotta alla dispersione scolastica (il 15% degli studenti italiani contro l'11,1% della media UE28) oppure nella percentuale di giovani che completano la formazione universitaria (23,9% contro 37,9% della media UE28); nelle competenze linguistiche e nella cosiddetta dual education che pure ha visto un promettente avvio in Italia dei percorsi di istruzione e formazione professionale oppure la nascita degli Istituti tecnici superiori e la strategia dei poli ancora da irrobustire. Guardando il sistema scolastico italiano da Bruxelles, quindi, risulta chiara l'impellenza di rafforzarlo e riqualificarlo. A cominciare dalla centralità degli studenti, dalla valorizzazione e aggiornamento dei docenti, dalla maggiore autonomia funzionale e didattica delle scuole e dal rafforzamento dei curricula, alla integrazione dell'e-learning. Per questo in Parlamento europeo stiamo lavorando anche perché le piattaforme sull'educazione siano centrali nelle politiche europee e nel piano investimenti Junker. Dobbiamo dare un sincero respiro europeista nella costruzione della riforma scolastica che rappresenta un passaggio fondamentale per il futuro dell'Italia. Silvia Costa

Una campagna per il turismo accessibile (Enrico Gasbarra) Ho avviato una campagna nel Parlamento Europeo per un turismo accessibile Un invito alla responsabilità sociale, che promuova il diritto al benessere PER TUTTI, che sia garante della dignità umana e ribadisca il mio rifiuto, netto e categorico, di ogni tipo di barriera, fisica e psicologica per tutte quelle persone con esigenze maggiori e specifiche. Proprio in questi stessi giorni, l'Unione ha aperto una nuova, importante call: "Sostenere il turismo competitivo e sostenibile" (Maggiori info) che tanti punti di contatto ha proprio con gli intenti della mia dichiarazione scritta: una grande opportunità che l'Europa sta offrendo agli operatori turistici dei paesi membri, ma anche la testimonianza chiara del supporto che l'Europa offre a questi valori che stanno alla base della sua identità e che, non solo non dobbiamo dimenticare, ma soprattutto, su cui dobbiamo continuare ad investire. E' per questo che mi auguro vivamente che per la nostra meravigliosa Italia, che nell'accoglienza trova uno dei suoi punti di forza, il bando possa rappresentare un'occasione non solo per dare nuova linfa al mercato turistico e con-seguentemente slancio all'occupazione, ma possa rivelarsi anche una chance per riconsiderare il turismo sotto nuove prospettive che, oltre a quelle più tradizionali, riescano ad accostarne altre più innovative, personalizzate, rivolte a target specifici, offrendo servizi nuovi e mirati capaci di trasformare le vacanze in un'opportunità per chi purtroppo già convive con i disagi della disabilità Enrico Gasbarra

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LA VIA CREATIVA

Le buone notizie e le buone pratiche (relegate nelle pagine interne dei giornali)

Effetto Melfi sui consumi: dopo il rilancio della fabbrica la ripresa viaggia in auto (A&F) Assunzioni a tempo indeterminato, rientrano i cassintegrati, negli impianti si lavora a ciclo continuo come nelle acciaierie. Le famiglie contano su redditi più stabili e in Basilicata la ripresa dei consumi corre più che in Lombardia

Cassino:l’altro motore della Fiat-Chrysler a trazione meridionale (A&F)

Tra la nuova Alfa e il sistema logistico l’impianto diventa il centro di un ridisegnato distretto dell’automobile collegato a Pomigliano, Termoli e Pratola Serra.

Carpi, il distretto dei filati da un calcio alla crisi (A&F)

Prima la grande stagnazione, poi il terremoto. Imprese e posti di lavoro si sono dimezzati, ma l’export ha tenuto su i ricavi, finanziato la ricostruzione ed il ritorno nell’olimpo del tessile. Ora si torna anche ad assumere.

Investimenti in entrata ed in uscita: l’Italia c’è.(A&F)

L’Italia ha riacceso i motori. Ed è diventata più attrattiva per gli investitori stranieri. Ma non si tratta solo di un effetto secondario del calo dell’euro e del petrolio a buon mercato. A rimetterci in gioco è un coktail composto da diversi ingredienti. Intanto c’è l’agenda del Governo che piace a Confindustria e convince i Cinesi, gli Arabi ed i grandi fondi internazionali a mettere mano al portafoglio. Inoltre gli affari sono a portata di mano: da noi si compra bene sia sull’immobiliare che sul manifatturiero, per non parlare delle banche che vanno incontro ad un consolidamento. Senza dimenticare il turismo che sta ottenendo un bel rilancio grazie a Expo.

L’Italia è più che mai in gioco anche come acquirente. Lo confermano gruppi come Luxottica e Brembo che non nascondono di voler puntare sempre più sullo shopping all’estero. E lo certifica l’orientamento delle migliaia di PMI sopravvissute ad una crisi che da una parte ha distrutto il 25% della nostra capacità produttiva, ma dall’altra ha selezionato una nuova razza di imprenditori, più giovane e aggressiva in settori come la meccanica, l’impiantistica, la moda, il design, l’alimentare. Una razza che ha battuto la recessione puntando sui mercati globali sia accelerando sull’export, sia acquisendo marchi e aziende all’estero. E che oggi scommette anche sul futuro del mercato interno.

Giorgio Lonardi

Elettronica di consumo, 2015 positivo. Ripresa per computer e networking (A&F)

Secondo il GFK TEMAX Italia il mercato italiano dei technical consumer goods mostra un’apertura d’anno in crescita del 4,1%. La telefonia continua a rivestire il ruolo di motore trainante.

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CULTURA E’ LIBERTA’, CULTURA E’ SVILUPPO

Salviamo Civita di Bagnoregio” e la Valle dei Calanchi (AdnKronos)

"Dobbiamo fare di tutto per conservare e valorizzare Civita di Bagnoregio e la Valle dei Calanchi". E' l'auspicio del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che di concerto con il 'Progetto ABC - Arte Bellezza Cultura', ha promosso un appello per sottrarre i due luoghi impermeabili al moderno e alla civiltà industriale dall'assalto degli agenti atmosferici e dall'incuria che rischiano di mettere a repentaglio la storia millenaria e la bellezza di Civita di Bagnoregio e della Valle dei Calanchi. L'appello cerca di richiamare l'attenzione generale e, soprattutto, internazionale dell'Unesco, nella tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico. "Un appello importante, affinché Civita di Bagnoregio parli al mondo - spiega Zingaretti - Ma la salvaguardia di questi luoghi è anche un segnale del modello di sviluppo che le istituzioni hanno in mente, cioè scommettere su una ricchezza inestimabile che nel Lazio è spesso trascurata. Sono numerose le iniziative approntate, ma quella di Civita di Bagnoregio si candida a essere anche molto concreta". Dopo le frane degli ultimi mesi, la più recente avvenuta soltanto pochi giorni fa, la 'città invisibile', è costretta a difendersi di continuo da pioggia e vento che dilavano le argille, screpolano il tufo e corrodono giorno dopo giorno il suo perimetro, mettendola a repentaglio. "L'ultima frana incide dove c'è l'unica via d'accesso - precisa Francesco Bigiotti, sindaco di Civita di Bagnoregio - e rischia di isolare una piccola realtà di 4mila abitanti, con tasso di disoccupazione pari a zero, cresciuta dal punto di vista turistico come nessun'altra in Europa, essendo visitata da 450mila turisti ogni anno". Agire subito per rilanciare l'antico borgo di origine etrusca, snodo tra Lazio, Toscana e Umbria, è quanto auspicato dai primi trenta e più firmatari dell'appello, nomi illustri del mondo della politica, come Giorgio Napolitano, dell'arte, della cultura e delle scienze, come ad esempio Andrea Camilleri, Massimo Cacciari, Oscar Farinetti, Dante Ferretti, Dario Fo, Dacia Maraini, Nicola Piovani, Eugenio Scalfari, Ettore Scola, Folco Terzani, Giuseppe Tornatore, Oliviero Toscani, Mario Tozzi, Umberto Veronesi, Ennio Morricone, Paolo Crepet, Barbara Ensoli e molti altri. Morricone, premio Oscar alla carriera nel 2007, ha visitato in passato Civita di Bagnoregio, rimanendone catturato: "E' inutile parlare della sua bellezza - puntualizza il compositore - ma ora è in grande pericolo, non può andare persa. Spero si faccia qualcosa d'importante". Al breve intervento di Morricone, fa eco Ensoli, scienziata a capo della ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità sul vaccino contro l'Aids: "Una volta lì, si rimane incantati, sembra di essere in un film di fantasia. In Italia, abbiamo tesori inestimabili di cui si sono occupati poco i governi". Lo psichiatra Crepet, "la persona che mi ha aperto gli occhi sul borgo", afferma Zingaretti, ricorda invece quanto la 'città che muore', ritratta anche dal pittore vedutista inglese William Turner, abbia sempre affascinato perché "sfida l'impossibile". "Lo Stato forse non basta - afferma Crepet - organizziamo un concerto, facciamo fundraising". Nel frattempo, Civita di Bagnoregio sarà al centro di due iniziative: il 19 giugno con la giornata dedicata alla sua salvaguarda e, dal 10 al 12 luglio, ospiterà il meeting internazionale d'animazione 'La città incantata'.

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IL 2° MUNICIPIO SOTTO LA LENTE

Decisioni di Giunta e di Consiglio, novità dai quartieri

Immigrati in Municipio II, incontro Danese Gerace: ospitalità e accoglienza (MunicipiRoma.it)

Incontro tra l’assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale, Francesca Danese, e il presidente del Municipio II, Giuseppe Gerace per discutere di accoglienza e immigrazione alla luce dell’imminente invio di extracomunitari sul territorio. Ieri la notizia dell’arrivo di 20 persone e non 200 come si era pensato in precedenza. “Clima positivo all’incontro di oggi pomeriggio tra Francesca Danese, assessora alle Politiche sociali e abitative del Comune di Roma, Giuseppe Gerace, presidente del Municipio II e rappresentanti della sua maggioranza politica – si legge in una nota dell’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale – Danese e Gerace hanno ribadito il valore dell’accoglienza e il Municipio s’è reso immediatamente disponibile all’ospitalità di piccoli gruppi di persone e distribuiti sul territorio così da attivare processi di integrazione concreti”. MunicipiRoma.it

Riqualificazione della pista ciclabile che collega il Parco Rabin a Villa Borghese,(Carlo Manfredi)

Cari amici, Eccovi in allegato la risoluzione approvata dal Consiglio del II Municipio alla fine di aprile sulla riqualificazione della pista ciclabile che collega il Parco Rabin (e quindi Villa Ada) a Villa Borghese, attraverso via Panama, piazza Ungheria e viale Rossini. La ciclabile presenta attualmente diverse criticità, e una sua risistemazione consentirebbe con un investimento tutto sommato di moderata entità (la pista è piuttosto breve) di realizzare un percorso ben segnalato e riqualificato che va dalla Valle dell'Aniene fino al centro di Roma. Si tratta di una proposta coerente con i progetti di potenziamento della ciclabilità che costituiscono uno degli obiettivi principali dell'amministrazione cittadina. Un caro saluto, Carlo Manfredi

ESTRATTO DEL VERBALE DEL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO II - RISOLUZIONE N. 11 RIQUALIFICAZIONE PISTA CICLABILE DI VIA PANAMA/PIAZZA UNGHERIA/VIALE G. ROSSINI (di iniziativa dei Conss. Manfredi, Fermariello, Caracciolo) Anno 2015 Verbale n.25 Seduta Pubblica del 23/04/2015 Premesso che Villa Borghese e Villa Ada sono i principali parchi pubblici nel II Municipio, fra i più importanti della città; diversi per struttura e storia ma ugualmente rilevanti nel tessuto urbano; Percorrendo le due ville in bicicletta, è possibile andare dalla Valle dell’Aniene fino a Piazza del Popolo quasi interamente attraversando zone verdi, al riparo dal traffico e dai pericoli di varia natura che esso comporta;

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La pista ciclabile che da Via Panama giunge a Viale del Giardino Zoologico, attraverso Piazza Ungheria e Viale Gioacchino Rossini, costituisce l’unico tratto del percorso ciclabile sopraccitato che interessa la viabilità urbana; l’amministrazione capitolina si è impegnata a rilanciare il bike sharing a Roma con la realizzazione di almeno 80 ciclostazioni, con 1100 colonnine e circa 1000 biciclette; completando l’offerta nelle aree centrali della città, con una diffusione più capillare nel Municipio I e cercando contemporaneamente di ricucire le postazioni già presenti nel Municipio II. Condiderato che la pista ciclabile di Via Panama/Piazza Ungheria/Viale G. Rossini versa attualmente in condizioni precarie e presenta varie criticità fra le quali: I) l’assenza di segnaletica sia orizzontale sia verticale; II) il fondo sconnesso e scarsamente mantenuto; III)un tratto promiscuo ciclopedonale lungo Via Panama; III) i pericolosi e mal segnalati attraversamenti di Piazza Ungheria e di Via Ulisse Aldovrandi; il marciapiede di Via Panama lato Parco Rabin, nel quale la pista ciclabile ha origine, è in condizioni di completo abbandono, con presenza di buche, asfalto in disfacimento con ampi tratti ormai sterrati, crescita di vegetazione spontanea, plance pubblicitarie fatiscenti e arrugginite; Viale del Giardino Zoologico, in particolare nel tratto fra Viale Rossini e l’ingresso del Bioparco, è impropriamente utilizzato nelle ore diurne come parcheggio di autoveicoli, pur trovandosi all’interno di una villa storica, al punto da impedire fisicamente il transito in sicurezza di pedoni e ciclisti. 3 In seguito alla Deliberazione del Consiglio del II Municipio e del conseguente avviso pubblico “Adotta un’area verde” per la ricerca di collaborazioni per interventi di riqualificazione e/o cura e manutenzione di spazi verdi pubblici ricadenti sul territorio del Municipio, un’associazione di cittadini ha presentato al Municipio Roma II un progetto per l’adozione dell’area verde di Piazza Ungheria; progetto che è stato approvato e per il quale è in via di definizione la convenzione fra le parti.

IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA II RISOLVE

di impegnare il Presidente e gli Assessori competenti a mettere a punto e realizzare – di concerto con i Dipartimenti Comunali e gli Uffici tecnici competenti – un progetto di riqualificazione e valorizzazione della pista ciclabile di Via Panama/Piazza Ungheria/Viale G. Rossini. Progetto che comprenda:

l’attraversamento di Piazza Ungheria, separando la sezione ciclabile da quella pedonale lungo Via Panama (tramite l’allargamento del marciapiede o la creazione di una corsia ciclabile in carreggiata) studiando un’apposita segnaletica verticale” anche all’interno di Villa Ada e Villa Borghese che indichi la possibilità di usare la pista come percorso di collegamento fra il Parco dell’Aniene/Villa Ada da un lato e Villa Borghese/Pincio/Piazza del Popolo dall’altro;

egli attraversamenti pedonali e ciclabili di Piazza Ungheria, la risistemazione dei marciapiedi e la rimozione delle strutture abbandonate esistenti sulla piazza (es. ex gabbiotto Atac…), la sostituzione dei parapedonali, la sistemazione dell’aiuola centrale;

orizzontale e verticale e l’attivazione del semaforo su chiamata per consentire l’attraversamento in sicurezza da parte dei ciclisti e dei pedoni;

La Commissione VI in data 4/3/2015 ha espresso parere favorevole all’unanimità dei presenti. Dopodichè, il Presidente assistito dagli scrutatori, pone in votazione per appello nominale la su estesa proposta di Risoluzione che viene approvata con 15 voti favorevoli e 2 astenuti (Conss. Cola e Signorini). Hanno votato “Si” i Conss.: Alemanni, Caracciolo, Casini, Ciampicacigli, De Salazar, Fermariello, Giancotti, Leccese, Manfredi, Manno, Pineschi, Rollin, Scicchitano, Seddaiu, Zorzi. Il segretario Lilana Cau il Presidente M. Giancotti

A. Ricci

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LA VOCE DEI LETTORI

Spazio dedicato alle opinioni, proposte, suggerimenti, critiche dei nostri lettori.

Milano risorge, Roma ancora fatica (Renato Verdecchi)

Pochi giorni fa mi è capitato di leggere una intervista fatta a Guido Rossi dal quotidiano La Repubblica. Guido Rossi è stato il padre dell'Antitrust. presidente Consob e grande giurista e milanese purosangue. Sentite cosa dice della sua città: La mia Milano mai stata così vitale. teatri e mostre sono i principali fattori di attrazione. I nuovi mecenati (proprio così!) promuovono iniziative che poi restano patrimonio della città. La cultura ormai è diventata uno dei principali fattori di attrazione della metropoli. Ho conosciuto Milano, ci ho vissuto e ho lavorato con quella Milano degli anni "70/ e "80, con quella sana borghesia imprenditoriale che non aveva il timore di rischiare i propri capitali e soprattutto e che aveva a cuore il "bene comune" Ricordo con sentimento due fratelli che negli anni "30 furono costretti a emigrare perchè antifascista, in Brasile. Avevano una fabbrica di acciaio e metalli in genere. Dopo la guerra tornarono in Italia e il loro sano spirito imprenditoriale li spinse verso nuove forme di fare industria. Si misero a produrre strumenti chirurgici con la consulenza di chirurghi in pensione affrontando un mondo per loro ignoto. Ma il vero industriale è questo! Vede il suo lavoro come una missione per il "bene comune" E credetemi non è retorica perché su questo campo di gioco ci sono stato anch'io. Poi arrivò la " Milano da bere" di Craxiana memoria, il Pio albergo Trivulzio... e tutta l'aggressione malavitosa senza scrupoli1 Poi tangentopoli e su quelle macerie il Berlusconismo con le sue deviazioni antropologiche. La borghesia, la classe dirigente degli anni precedenti spazzata via1 Ora sembra che Milano stia vivendo un "Risorgimento" sorprendente grazie anche ad una sana amministrazione. A questa città sono legato da un profondo affetto, mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco attingendo a quelle risorse professionali e umane che mi hanno sempre accompagnato fin da giovane. E Roma? Ci sono nato e in questa città ci sono le mie radici: Ma l'opportunità di vita e di svolta economica che mi ha offerto Milano ha lasciato in me un forte legame sentimentale. Torniamo a Roma. E' la città dei ministeri, della Rai,Coni e della fiera politica. Mafia Capitale secondo me non è una sorpresa, è una realtà dolorosa ma non una sorpresa perchè con questi centri di potere è facile che prosperino parassitismi malavitosi e interessi di basso conio. Si ha una sensazione di impotenza: Il sindaco Marino e la sua giunta e tutti i Municipi, compreso il nostro,.stanno tentando di cambiare una città difficile con una umanità avviluppata, ripiegata su se stessa e storicamente quasi indifferente ai problemi sociali. Il decoro, la protezione del bello passa attraverso la cruna stretta del progresso culturale e Roma, i suoi cittadini più attenti al "bene comune" ne sono costantemente feriti. Chiudo con le parole di Eugenio Scalfari scritte oggi su la Repubblica: “Papa Francesco ha già dato ad una umanità frastornata, avvilita, cinica, corrotta, frustrata,un esempio di dignità che tutti dovrebbero tentare di imitare con sincera riconoscenza. Grazie Francesco Bergoglio!” Renato Verdecchi

Nota su riunione del 21 maggio al Lavatoio Contumaciale (Licia Paolucci)

Prima che passi troppo tempo vorrei esprimere alcune perplessità rispetto a quanto ho sentito dire in quella riunione. In particolare a proposito di

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- comitati di quartiere e loro richieste al municipio.

Mi sembra che l’etichetta “comitato di quartiere” abbia bisogno di più informazioni e non sia di per sé autorizzativa a rappresentare delle esigenze realmente di quartiere. Insomma le Associazionì si dovrebbero far conoscere come quantità di iscritti, finalità sociali e attività svolta.

- pedonalizzazione di Piazza Perin del Vaga Sarà molto piacevole la piazza pedonale ma non capisco perché, in un momento in cui ci sono tante manutenzioni urgenti, vedi buche e verde, si sia deciso di far stanziare una somma cosi alta (mi sembra più di 100.000 euro) per questa operazione. Poco tempo fa sono stati fatti i grandi marciapiedi intorno alle fontane e intorno al grande albero, peraltro modificando l’impianto preesistente in maniera opinabile. Per avere la pedonalizzazione potevano bastare delle barriere di vasi con piante e soprattutto il controllo dei vigili urbani per evitare l’addensarsi di macchine e moto contro le barriere. Già oggi se non ci fossero macchine in divieto di sosta e addirittura sul marciapiede la piazza sarebbe molto più vivibile, visto il traffico di transito quasi nullo. Infine voglio sottolineare che senza effettuare una continua manutenzione ordinaria è inutile stanziare ulteriori ingenti somme, come è stato previsto anche per Piazza Cardinal Consalvi.

- centro Alzheimer a villa Glori Un edificio nuovo dentro Villa Glori ? Anche se a finalità meritevoli come si è arrivati a questo ? Dopo tanti dibattiti su contingenze varie, sarebbe interessante una riunione tra noi per parlare di politica più in generale. Prima dell’estate ? Infine tutto il mio apprezzamento per la rivista il Ponte che mi sembra sempre più interessante e ben strutturata. Grazie a tutti dell’impegno Licia Paolucci

AGENDA GIOVANI

Novità nel campo dell’occupazione e della formazione giovanile

Ecco i 10 mestieri che le aziende non trovano MILANO - Lavoratori specializzati, medici e chef. Sarebbero queste le posizioni che le aziende ricercano maggiormente in Italia. Malgrado un tasso di disoccupazione ancora alto, e che ad aprile era ancora al 13% - ma per i giovani siamo oltre il 40% - c’è ancora un 28% di aziende che riscontra difficoltà nel trovare lavoratori con le giuste competenze. Secondo l’indagine, Talent Shortage Survey, condotta dalla società di lavoro interinale Manpower su 41mila aziende in 42 paesi, quasi un terzo delle imprese italiane fatica a trovare le competenze giuste, specie in ambito tecnico, commerciale e informatico. I dati raccolti dicono che non sono più ingegneri, laureati in economia e commercio, architetti, avvocati e notai i lavoratori più richiesti: ma professionisti con competenze tecniche e specifiche di ogni settore. Una nuova entrata rispetto al 2014 sono i macchinisti "che coordinano e regolano i processi produttivi", mentre salgono dal terzo al secondo posto le segretarie, gli assistenti di direzione, gli assistenti amministrativi e il personale di back office. Sul podio infine i tecnici specializzati, che presidiano il funzionamento delle attrezzature tecniche. Completano la top ten i medici (per "il ricambio generazionale e il progressivo invecchiamento della popolazione"). Anche l’It cerca addetti, soprattutto programmatori delle start-up e sviluppatori di applicazioni per la comunicazione mobile. Altre professionalità sempre gettonate sono nell'ambito commerciale. Il turismo, infine, è un settore in

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crescita che offre diverse opportunità tra l'alberghiero e la ristorazione. “I posti di lavoro maggiormente disponibili sono quelli non facilmente sostituibili dalla tecnologia. - ha commentato Stefano Scabbio - Presidente Area Mediterranea di Manpower - Rispetto al passato, però le competenze richieste dalle aziende stanno diventando sempre più elevate. Per competere sul mercato del lavoro sarà necessario quindi quel giusto mix di conoscenze tecniche e competenze trasversali”. (Repubblica.it)

Fashion, consulenza, farmaceutica: nuovi posti di lavoro per giovani e senior(Marta Casadei e Daniele Cesarini)

EY Italia Posti disponibili: 230 Figure cercate: In totale ci sono 230 posizioni possibili (suddivise in 150 ricerche), di cui 65 come stage. Complessivamente sono disponibili 75 posizioni senior, 27 posizioni executive e 128 junior. Persone cercate in dettaglio: - Advisory: 80 di cui 33 stage - Assurance: 77 di cui 30 stage - Transaction: 31 di cui uno stage - Tax: 37 (no stage) - Funzioni di supporto: 5 di cui 1 stage Requisiti: Per i junior è richiesto un brillante percorso accademico, una media a partire dal 27 per i laureandi, un voto di laurea a partire da 100/110 per i neolaureati. Eventuali esperienze all'estero sono un plus, così come le esperienze di stage pregresse. Requisito necessario è l'ottima conoscenza dell'inglese. Per i senior i requisiti variano in base alla service line di destinazione. Ad esempio: per Advisory e Transaction Advisory si cercano persone con esperienze precedenti presso competitor; per il Tax è gradita la provenienza da importanti studi legali e fiscali. I requisiti specifici variano da ricerca a ricerca Sedi di lavoro: Tutte le sedici sedi italiane EY: Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Perugia, Roma, Torino, Treviso, Trieste, Verona Come candidarsi: Collegarsi a www.ey.com/it/careers - cliccando su Job Search e selezionando: - «Student jobs» per le posizioni junior; - «Experienced jobs» per le posizioni con maggiore seniority Kering Posti disponibili: 58 Figure cercate: il gruppo francese, cui fanno capo Gucci, Bottega Veneta, Brioni e Pomellato, ricerca diverse figure dal retail al visual merchandising, passando per produzione, amministrazione e finanza Dove: Milano, Firenze, Padova, Roma e Vicenza Contratti: tempo indeterminato, temporaneo (vendite) e stage Come candidarsi: www.kering.com/en/talent/job-offers Micheal Kors Posti disponibili: 17 Figure cercate: addetti alla vendita, anche con esperienza inferiore ai 2 anni. Cinque posizioni sono riservate a personale madre lingua cinese Dove: Milano, Roma, Bari, Serravalle Scrivia (Alessandria), Firenze, Enna Contratti: temporanei e tempo indeterminato Come candidarsi: www.michaelkors.com

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Inditex Posti disponibili: 37 Figure cercate: addetti alla vendita, responsabili di negozio con esperienza tra i 2 e i 5 anni, visual merchandiser e vetrinisti. Dove: Milano, Roma, Cremona, Pavia, Verona, Bari Contratti: stage e contratti a tempo indeterminato Come candidarsi: www.joinfashioninditex.com/ Mango Posti disponibili: 11 Figure cercate: L'azienda catalana, con 15.700 addetti nel mondo di cui 2.331 assunti nel 2014, ricerca personale da inserire nei suoi punti vendita in Italia. Tra quelle aperte ci sono sia posizioni part time sia full time. Dove: Modena, Pisa, Milano, Bergamo, Roma Contratti: stage, tempo indeterminato e termine Come candidarsi:http://shop.mango.com/iframe.faces?state=she_005_IT Flavio Castellani Posti disponibili: 14 Figure cercate: addetti alla vendita con esperienza tra i 2 e i 5 anni da inserire all'interno delle boutique italiane

LA POLEMICA

Selezioni di articoli con opinioni contrastanti su argomenti di attualità

Ho inventato “la buona scuola” ma non convinco i miei colleghi (Marco Lodoli)

E’ la mattina del 5 maggio e nella mia scuola a Torre Maura, a Roma, succursale dell’Istituto professionale Falcone -Pertini, ci siamo solo io e la preside, arrivata dalla centrale per aprire il portone e garantire agli studenti le ore di lezione. Ma di studenti nemmeno l’ombra. SONO tutti in sciopero insieme agli insegnanti. La preside ci tiene a mostrare una certa serenità, da ammiraglio che non perde la calma, anche quando la nave sembra paurosamente inclinata. Vago per i corridoi deserti con le mani dietro la schiena e penso che qualcosa in questa riforma non è andato come doveva, visto che i miei colleghi sono compattamente, convintamente ostili. Mi sento ancora più dispiaciuto perché ho partecipato a tante riunioni al ministero della Pubblica Istruzione, ormai un anno fa, per progettare la Buona Scuola. Sono stato proprio io, in una mattinata di luglio, a suggerire il nome. Doveva chiamarsi “la scuola dell’unità e delle convergenze”, o qualcosa di simile, una formula astratta e incomprensibile che alza una cortina di fumo sulla verità quotidiana, e allora presi la parola nel salone dove fu firmata la riforma Gentile e dissi: «La buona scuola, ecco il nome giusto, è semplice, diretto, è quello che i professori, gli studenti, i genitori vorrebbero». E invece mi ritrovo a passeggiare solo soletto negli spazi siderali della mia scuola, senza nemmeno un insegnante con cui discutere. Certo, nella sala professori ho ascoltato per giorni e giorni mille lamentele e qualche volta ho provato a ribattere: «Ci sono aspetti interessanti in questa riforma». I colleghi mi hanno guardato con sospetto, come se fossi un demente o un venduto all’ arroganza del potere. «Diccene una», pretende la professoressa con i tacchi alti e l’aria di chi sa come funziona il mondo: malissimo. Sono tornato con la memoria ai giorni dell’elaborazione, quando tra tecnici e politici ho provato a spingere le mie proposte: «Ad esempio la card da 500 euro per acquistare libri, assistere a spettacoli teatrali. Troppi insegnanti perdono contatto con lo spirito del tempo, con quanto di bello viene prodotto. Dicono che la cultura costa troppo, un fondo cassa personale per aggiornarsi può servire ad andare oltre La coscienza di Zeno.

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Gli insegnanti sono l’ossatura della classe intellettuale, è giusto che possano accedere alle novità che rinfrescano la mente e tengono in contatto con gli allievi». Non mi sembra che il mio comizietto abbia fatto breccia. «Erano meglio più soldi per pagare le bollette», ha polemizzato un collega, «sono sette anni che gli stipendi sono fermi, e hanno bloccato gli scatti di anzianità!». E allora ho provato la strada dei posti di lavoro: «Centomila nuovi assunti non sono pochi, e il prossimo anno ce ne saranno altri sessantamila». Sbuffi, alzate di spalle: «Una sentenza europea ha stabilito che i precari da stabilizzare devono essere di più, il governo non si può sottrarre» precisa il professore pignolo con il borsello a tracolla. Capisco che questo è il punto dolente. Per vent’anni sono state alimentate mille graduatorie diverse, gli abilitati, i semiabilitati, i vincitori di concorsi svaniti nel nulla, le Siss, le Gae, precari di prima classe, di seconda, di terza, decine di migliaia di anime in pena, speranzosi e disperati costretti ad aspettare ogni anno una convocazione, assorbiti a settembre, a ottobre, a novembre e licenziati a giugno, un caos nel quale tanti insegnanti sono ingrigiti amaramente. E anche gli alunni hanno pagato caro per questa fabbrica infernale di illusioni e delusioni. È una delle cause principali del cattivo funzionamento della scuola: il nuovo insegnante arriva, pianta la sua tenda leggera e poi, finito l’anno, è costretto a smontarla e a sparire chissà dove. Certe classi hanno avuto cinque insegnanti di matematica in cinque anni, un disastro. Insomma, il danno è stato fatto prima e ora il governo prova a risolvere il pasticcio, ma non ho convinto nessuno. Non ho convinto nemmeno l’alunna arrabbiata cronica che teme il taglio delle vacanze: «Mi ha detto mia madre che la scuola chiuderà solo per un mese, saremo costretti a studiare con l’afa, che vergogna!». Sui telefonini questa notizia minacciosa è girata, una catena di sant’Antonio che prevede i ragazzi chini sui banchi a luglio. È difficile spiegare che si tratta di una bufala. Le parole volano nell’aria del disappunto, il clima si avvelena. «Vogliono mandare gli studenti a lavorare gratis nelle fabbriche» mi ha informato il prof marxista-leninista. Ho scosso la testa timidamente: «È un tentativo di stabilire un ponte tra la scuola e il mondo del lavoro. Noi insegnanti nei tecnici e nei professionali sappiamo bene quanto sarebbe utile che gli studenti facessero esperienza nelle aziende, come in Germania, in Olanda». Non c’è niente da fare: i professori italiani sono scottati da anni di riforme tutte fuoco e fiamme e poi cenere. Troppo spesso l’innovazione si è trasformata in un cumulo di carte inutili da riempire. C’è stato un incontro pomeridiano tra genitori e insegnanti su “Sinergie verticali per l’inclusione”. Se c’erano tre ideogrammi cinesi era la stessa cosa. Poi s’è intuito che bisognava discutere sulla dispersione scolastica, e anche queste parole potrebbero suonare mandarine a un cittadino normale. In definitiva si tratta di capire perché tanti alunni abbandonano la scuola. Ma detto così è troppo semplice, dobbiamo ingarbugliare, tradire la bella chiarezza della nostra lingua. Forse anche per questa subdola oscurità tanti insegnanti non si fidano più delle proposte del governo, prevedono fregature dietro a ogni carta ministeriale. Le conoscenze, le competenze, la lingua scellerata di ogni comunicazione dall’alto, le astratte programmazioni, tutto contribuisce a creare un tremendo senso di inadeguatezza. In classe c’è una finestra che non si chiude e tanti ragazzini ai quali insegnare le materie e un po’ anche a vivere meglio. C’erano alcuni tablet, ma sono stati rubati, capita anche questo a Torre Maura, pure le macchinette del caffè e delle merende sono state scassinate. La vita nella scuola è così, tanti ragazzi che faticano da morire e che spesso scivolano verso l’analfabetismo e la depressione, tanti insegnanti volenterosi e avviliti, tante pene concrete, e per fortuna fiotti improvvisi di energia. La distanza tra la teoria e la pratica, tra le chiacchiere finto-pedagogiche e la lavagna traballante è immensa. La buona scuola dovrebbe ricucire, semplificare e rilanciare. «Verremo valutati e cacciati da presidi nazisti», dice un professore incline al lamento catastrofico come quasi tutti. Giravo da solo per i corridoi il 5 maggio, giorno di sciopero massiccio, e però mi ripetevo: per l’ultima volta voglio provare a essere ottimista, voglio illudermi che tutto andrà bene, che in questa scuola saremo più sapienti e più felici. Ma all’uscita ho incontrato un collega romanissimo che sorridendo beffardo mi ha detto: «Guarda che è anche colpa tua se la Buona Scuola va in porto: era meglio se chiamavi ‘sta riforma La Buona Sòla». Marco Lodoli - Repubblica

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EVENTI E RIUNIONI

MAXXI Laboratorio per famiglie COOKING ARCHITECTURE (30.05.2015 ore 16,30; 31.05.2105 ore 11,30)

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Lavatoio Contumaciale presenta “Fragili Guerriere” (giovedì 28/5 ore 18 e fino all’11/6 per appuntamento)

“LAVATOIO CONTUMACIALE” (Anno 41°) L’Associazione Culturale diretta da Bianca Pucciarelli Menna

Presenta

giovedì 28 maggio 2015 ore 18:00 fino all’ 11 giugno per appuntamento

“Fragili Guerriere” a cura di

Daniela Rossi e Stefania Provinciali opere, installazioni, fotografie, performance di: Tomaso Binga, Chiara Allegri e Ursula Boschi, Patrizia Bonini, Margherita Braga, Laura Cingolani, Manuela Corti, Sara Davidovics, Gabriella Di Trani, Lorenza Franzoni, Federika Fumarola, Tea Giobbio, Francesca Grossi, Cathy Josefowitz, Daniela Monica Lena Altan, Jonida Prifti, Franca Rovigatti, Linda Vukaj Fragili Guerriere è il progetto artistico/poetico, fondato da Daniela Rossi e Rosaria Lo Russo nel 2010, che indaga le varie espressioni dell’arte delle donne, dalla poesia all’arte visiva, dal teatro alla musica: l’obiettivo è valorizzare e promuovere le diverse forme d’arte con reading, mostre, convegni, concerti e spettacoli. All’appello della mostra di Roma hanno aderito artiste diverse tra loro per tecniche e tematiche, ma che hanno in comune la poetica del linguaggio e dell’immaginario femminile, l’ironia, il coraggio, e la volontà di preservare la memoria testimoniando il presente.

Piazza Perin del Vaga, 4 00196 Roma

Tel 06 36301333 www:lavatoiocontumaciale.it