Salvator Gotta e Giuseppe Fanciulli -...

Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Salvator Gotta e Giuseppe Fanciulli

Letteratura per l’infanzia del periodo fascista

Prof.ssa Dorena Caroli


Salvator Gotta, 1888-1980

l Salvator Gotta nasce a Montalto Dora (Ivrea) da una famiglia borghese. l Compie gli studi regolari, per poi entrare nel mondo della letteratura e del

giornalismo. l Nel 1915, si arruola volontario fra gli alpini per combattere al fronte. Tale

esperienza gli servirà da spunto per il suo romanzo più amato, "Il Piccolo Alpino", già abbozzato sulle trincee del Carso, ma pubblicato nel 1926.

l Pubblicò anche Altra guerra del piccolo Alpino, dove Giacomino Rasi vive da protagonista il caos del primo dopoguerra e entra nelle squadracce fasciste.

l Salvator Gotta aderì poi al movimento fascista con opere come la canzone Giovinezza, inno degli Arditi (corpo speciale dell’esercito della I guerra mondiale) poi usato dai fascisti.

l Pubblica molte opere legate al fascismo e all'Italia del periodo, come "Mistica-Patria" del 1932.

l Il figlio Massimo partecipa alla campagna di Russia. l Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la caduta del Regime, Gotta continua a

scrivere a Portofino fino alla morte, dove muore nel 1980 a 92 anni.

Da Mariella Colin, pp. 143-154l Fu anche membro della commissione Vidaril Definito rappresentante del clerico-fascismol Pubblica articoli sull’Ardita. Supplemento del

Popolo d’Italial Volontario durante la guerra come soldato e

sottufficiale (mesi di trincea e nelle retorvie).l Scrive romanzo avventuroso in una versione

nazionalistica e guerresca.l Diventa un classico, bestseller anche nel

dopoguerra. Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Il Piccolo Alpino, 1926l Pubblicato su Il Giornale dei Balilla (gennaio 1924-

primavera 1925)l Tema: la guerral “la giovinezza va verso l’avventura, verso la novità,

sempre con spirito gaio. E la guerra è la più meravigliosa delle avventure, offre le novità più tragiche e più appassionanti” (p. 144).

l E la montagna offriva uno splendido scenario, in toni leggeri

l Le Alpi- di moda fra la borghesia italiana


Protagonista: un bambinol Giacomino Rasi, famiglia borghese milanese;

gita sul Gran San Bernardo; valanga che lo separa dai genitori e non li vede più

l Erra fino a una baita – covo di contrabbandieri. Si affeziona a Rico e al suo cane Pin. Rico è chiamato sotto le armi e Giacomino fugge con PIN per raggiungere il suo amico e si ritrova ad Aosta con i soldati che partono per il fronte.

l . Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Descrizione dell’ambiente militare – grande famiglia delle penne nere.

l Il protagonista dà prova di robustezza e di coraggio; si attira le simpatie dei camerati;

l Comandante – un padrel Tutti gli ufficiali sono comprensivi e generosi;

i soldati allegri e servizievoli;l Le molle della narrazione: i topoi del mito

degli alpini (canti con vino);l Resistenza e capacità di affrontare ambiente

ostile “essere Alpino vuol dire essere due volte soldato”. Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Giacomino al frontel Giacomino viene vestito da Alpino e segue il

battaglione fino al fronte;l Viene a conoscenza della guerra e impara a

parteciparvi e segue il battaglione fino al fronte;

l “Quella è la guerra? Sembra una gara di fuochi artificiali”. Quando vede i proiettili esplodere dall’antiaerea esclama BELLO! BELLO! BELLO!

l Guerra vissuta come avventura, spettacolo affascinante.


Guerra come avventural Giacomino cambierà reggimento, facendo

incontri ed esperienze;l Vuole fare la sua guerra in libertà e non esita

a fuggire. “Io voglio fare la mia guerra in libertà”.

l - sposta luogo di combattimento; organizzazione del fronte (dall’ospedale al cimitero militare);

l Vita quotidiana e preparazione viveri.l Descrizioni che conservano autenticità.Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Giacomino osservatore e partecipe della guerral Fa prigioniero un soldato austriaco e sarà a

sua volta fatto prigioniero ma riesce ad evadere;

l Diventa famoso fra i militi della IV Armata, dove tutti riconoscono che è un bambino eroe;

l Eventi seguenti: disfatta di Caporetto e ritirata fino al Piave (esercito indietreggia);

l Ritirata dovuta agli incitamenti della propaganda disfattista.Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Battaglione di Giacominol Non si scoraggia e partecipa alla Resistenza

a oltranza sul nuovo fronte fino all’offensiva dell’ottobre 1918 e all’avanzata vittoriosa che libera Trento.

l Giacomino entra a Trento su un cavallo bardato magnificamente, accolto dai soldati;

l Incontra il padre che gli racconta della madre;l Ritorna a casa, riprende gli studi con

nostalgia per gli anni passati a difendere la patria. Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Piccolo Alpino= Bildungsromanl Ritorno alla vita domestica ma alla guerra

nell’epilogo.l Cerimonia solenne nell’anniversario della

vittoria:l Sul petto di Giacomino viene appuntata una

medaglia d’oro al valor militare dal re d’Italia in persona che bacia e abbraccia l’eroe fanciullo, il più piccolo Alpino d’Italia davanti a folle di persone che non possono frenare le lacrime. Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Messaggio dell’atorel Prende la parola per rivolgere un messaggio personale

ai giovani lettori invitandoli a seguire l’esempio del Piccolo Alpino.

l Desida che lo imitino, studiando disciplinati e attenti; chiede di esser pronti a seguire l’esempio del suo ardire e del suo spirito di sacrificio.

l Con questo l’opera di Gotta non innova ma segue “una retorica d’obbligo per evocare la condizione spirituale dei soldati, saldi e coraggiosi, che per definizione devono essere pronti a immolarsi per ubbidire a ordini che non sono mai discussi” (Colin), p. 149.


Scena dell’assaltol Esaltazione mistica e patriottica della patria: che gli eroi

sappiano vincere e morire; La gioventù va incontro alla morte senza temerla;

l Quando Giacomino assiste alla scena dell’assalto, vede i soldati cadere che non chiedono aiuto ma incitano ad andare avanti.

l I morti suscitano in lui un’emozione di ammirazione infinita;

l Morte per la patria – sacrificio più elevato.


Romanzo del fascismo?l Trama/intreccio termina con l’armistizio;l Non ci sono allusioni a Mussolini né al

fascismo;l I pedagogisti del regime ne furono entusiasti;l La commissione di Balbino Giuliano la

segnalò come ottimo libro per le biblioteche scolastiche;

l - apprezzato dai manuali di storia della letteratura infantile;

lLetteratura per l'infanzia-2018/2019

Libro modello per i Balillal Fanciulli ne esalta l’amor patrio, sacrificio

eroico e gratitudine degli italiani nei confronti degli eroi.

l - breviario di educazione morale e patriottica del tipo di quello che Cuore aveva rappresentato per l’Italia liberale;

l Contribuirà alla formazione di generazioni della borghesia italiana (grane e piccola)

l E sarà portato in scena nel 1940. Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Ragioni del successol Non solo per le affinità col programma

educativo del regime;

l Tra 1926 e 1989 circa 30 edizioni e ristampe con Mondadori: 600.000 copie vendute;

l Nuovo adattamento televisivo del 1986:

l Partecipazione ai combattimenti non in chave nazionalista;

l Critica ha espresso giudizi controversi


Boero- De Luca

l Giudicano “insopportabili le imprese inverosimili di Giacomino e l’esaltazione retorica della guerra”.

l Critica ha sottolineato schemi e categorie archetipiche che mettono in evidenza l’apparteneza de Il Piccolo Alpino al romanzo di formazione, uno dei filoni più importanti della letteratura per ragazzi.



Analisi di A. Gibelli, Il popolo bambino. Infanzia e nazione dalla Grande guerra a Salò, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2005.

l Anno di pubblicazione: 1926, anno della nascita dell’Opera Nazionale Balilla: imprese inverosimili di Giacomino e esaltazione retorica della guerra.

l Secondo A. Gibelli, il romanzo consacra i piccoli eroi;

l “Il sogno, l’impaziente desiderio di diventare grandi si traduce così nell’immaginazione di un precoce passaggio nel rango della comunità combattente”.


Inno trionfale del Partito Nazionale Fascista


Il piccolo Alpino, 1932La trama (tratta da un sito)l Aosta, 24 Dicembre 1914. Il Signor Michele Rasi, la

moglie ed il figlio, di nome Giacomino decidono di compiere un'escursione particolarmente impegnativa in montagna. Nonostante i consigli degli abitanti, si mettono in marcia. In alta quota, vengono sommersi da una valanga.

l Giacomino piange la sventura, che gli ha strappato la mamma ed il babbo. Dopo aver camminato molti chilometri, si ripara in una casetta isolata composta da una famiglia di contrabbandieri senza scrupoli, Bastian e Rita. L'unico che lo protegge è il figlio di questi ultimi, Rico. Giacomino viene ospitato dalla famiglia, a patto che si sappia guadagnare il cibo: dovrà contrabbandare anche lui. Il piccolo si rivela un vero asso in ascensioni e camminate.

La mobilitazione per la guerral Tutto procede a meraviglia fino al giorno in cui arriva

l'ordine di mobilitazione per la guerra, nel maggio del 1915 (Giacomino ha 11 anni), che provoca l'improvvisa partenza di Rico (ne ha già 23-24). Giacomino ed il fedele cane Pin seguono con un giorno di distanza Rico ad Aosta, dove diventerà la mascotte della truppa, per la sua tragica storia. Riceve anche una piccola divisa da alpino, che lo contraddistinguerà d'ora in poi. Decide di seguire la brigata di Aosta anche sul Carso dove compirà gesta mirabolanti: guiderà un drappello all'attacco, farà prigioniero un austriaco e si guadagnerà l'affetto dei soldati sempre accompagnato dal cane Pin. Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Trama….l A Fiera di Primiero conosce Nane, un bambino figlio

di un cieco morto malmenato da alcuni soldati nemici perché creduto una spia, che segue anche lui il coraggioso Giacomino. Entra fra i primi a Trento, e lì viene sorpreso dalla Vittoria del 4 Novembre 1918.

l Durante i festeggiamenti, Giacomino ritrova come per miracolo il padre, tenente di fanteria.

l Rientrato a Milano, Giacomino riprende i contatti con i suoi coetanei, anche se il suo cuore rimarrà sulle montagne del Carso.

l Dopo qualche mese, la madre di Giacomino fa ritorno dalla Svizzera, dove si trovava ricoverata in un manicomio, ed a poco a poco, sorretta dall'affetto dei cari, ritornerà ad essere quella di sempre.

l Il libro termina con la cerimonia del Re che consacra Giacomino un eroe, appuntandogli la medaglia d'oro al petto.



Il piccolo Alpinol “Strinse sul petto il bimbo che singhiozzava senza più ritegno,

chiamando ad alta voce la mamma e il papà perduti.Tu sei con me, con noi. Ora hai tanti papà e tanti fratelli che ti vogliono bene: gli Alpini. Tu conosci gli Alpini, vero? In questi ultimi mesi sei vissuto in mezzo a loro, hai imparato ad apprezzarli e ad amarli. Ebbene, fin che resterà un Alpino in Italia, tu non avrai ragione di temere. Sei il più piccolo, ma sei un Alpino anche tu, provato al dolore della montagna, destinato alla montagna. Resta con noi: troveremo sempre mezzo di tenerti con noi, anche in guerra. Impari troppo presto il tuo dovere di soldato: ma sono certo che saprai comportarti non meno eroicamente dei tuoi fratelli più grandi. Ora non piangi più, vero? Bravo! Bravo! Guarda là Pin che mi dà ragione. Vedi come muove la coda?Sulla soglia era apparso Pin che guardava Giacomino con occhi inquieti, scodinzolando.Anche gli ufficiali erano commossi. Tutti vollero accarezzare il fanciullo e tutti gli dettero qualche cosa: cioccolato, pasticche di menta e anche delle monete.”


Salvator Gotta, altre opere

l La Strada di Fuoco - Automobilismo Eroico 1898 - 1908. Romanzo scritto da S. Gotta per Libri Belli "Collezioni per Ragazzi", con bellissime llustrazioni ad acquerello di Maraja.


Salvator Gotta, altre opere


L’epurazione del dopoguerra

l L’epurazione del dopoguerra censurò quei romanzi che per qualche verso potevano ricondurre ad un passato di fasci littori e balilla.

l Si disse che “Piccolo Alpino” era stato il romanzo ideale per la formazione dei giovani fascisti: l’amore per la Patria, l’abnegazione e lo spirito di sacrificio di Giacomino per una grande causa, lo spirito di solidarietà, e per finire la parentesi del Re soldato qui "contavano qualcosa".


Giuseppe FanciulliNasce a Firenze (Italia) l'8 marzo 1881 (e muore nel 1951).

l Si laureò prima in lettere e filosofia a Firenze nel 1906, poi in Legge a Urbino, conseguendo anche la prima libera docenza di psicologia in Italia.

l Libero docente di psicologia dell’infanzia presso le Università di Milano e Firenze;

l Insegnò anche materie letterarie nella Scuola tecnica Leonardo da Vinci di Firenze e filosofia nel Liceo dei Padri Scolopi di Firenze.

Uno degli autori più prolifici e conosciuti nella prima metà del Novecento

l Punto di vista privilegiato per affrontare il delicato intreccio tra letteratura, educazione e politica.

l 170 volumi più articoli e recensioni;l Pedagogia messa al servizio dell’idea di

italianità, fatta di amor di patria e di sentimenti religiosi, e di quella necessità novecentesca di educare le masse, di disciplinarle a partire dall’infanzia.



Giuseppe Fanciulli collaboratore de Il Giornalino della Domenica

l Come abbiamo visto si trattava di:l il progetto di nazionalizzazione dell’infanzia fatta di guerra, mito

nazionale, eroismo e sacrificio assoluto (il critico Alberto Banti definisce come retorica del sacrificio quale è presente anche in Cuore).

l Ma anche dall’opera del Vamba I bimbi d’Italia si chiaman Balilla che descrive la guerra con toni cupi e truci (che esprime anche rifiuto di politica giolittiana trasformistica e opportunistica, senza coraggio).

l Fanciulli viene esortato a scrivere per i ragazzi dalla celebre scrittrice Ida Baccini (con la quale era entrato in contatto grazie alla madre che aveva conseguito la patente di maestra nel periodo in cui anche la Baccini frequentava l’ambiente magistrale) e a venticinque anni, nel 1906, comincia a collaborare con il Giornalino della Domenica di Vamba, firmando con lo pseudonimo di Mastro Sapone.

Fanciulli entra nel progetto educativo e culturale di Vambal Redattore dal 1907-1911, compone racconti

e monologhi, cura la rubrica Per i più piccini, Minosse- in cui si occupa del concorso del componimento, Dal Libro dei perché.

l Fanciulli riconosceva l’importanza della pagine rosa; si dà molto da fare per la mobilitazione dei giovani che si esprimeva in raduni e feste.


Dal 1921 - direttorel Quando il giornale rinasce, nel 1918, viene richiamato in

redazione, e dopo la morte del fondatore (novembre 1920) subentra come direttore, ruolo che ricoprirà fino alla fine del 1924, quando la vedova di Bertelli opta per cederlo a Mondadori (ove venne pubblicato fino al 1927) e venne in seguito chiuso.

l Direttore di altri periodici, Il Corriere dei ragazzi, 1946-48;

l A Fanciulli resta il desiderio di tenere rapporti costanti con i bambini, anche grazie al giornalismo militante che aveva acquisito con Vamba.


Ambiente fiorentinol Anni di studi e formazione: si muove a suo agio nella

rete sociale del ceto medio fiorentino per arrivare al giornalismo per l’infanzia.

l Dal 1906 cominciò a scrivere opere fra le quali Per i più piccini, Bozzetti di Pino, Pippo Sizza aviatore, L’uomo turchino (1906-1912).

l Collabora con diversi giornali: La Gazzetta del popolo di Torino, Il Giornale di Trieste, I libri del giorno e Il Corriere dei ragazzi (di quest’ultimo fu direttore dal 1946 al 1948).



Le opere di Fanciulli: novelle e teatrol Approfondire le altre opere sul volume di Boero-De Luca, pp. 183-187.l L’uomino turchino, 1912: piccolo eroe che come Liza-Betta combatte

contro le ingiustizie con umorismo;l Gente nostra, 1918, lettura per la scuola media raccomandata nel

1923-1924, ristampata perché si preoccupa di segnalare che i valori spirituali emergenti nel contesto regionale “appartengono all’anima di tutta la nazione”;

l Come sono felice, 1922: novelline dal tono fantastico;l Libro di Natale, 1926: leggende, dialoghi e poesie;l Cuore del Novecento: adulazione per Mussolini e il regime;l Le memorie di Takiù, 1926, la maschera di un personaggio bugiardo e

generoso;l Fiore, 1927; atteggiamento nostalgico nei confronti della Toscana

agraria, diffidente nei confronti della grande città;l Glorie d’Italia, 1929; retorica nazional-patriottica;l La testa di Spinacino, 1930, cinque commedie fiabesche.

Fanciulli storico della letteratura per l’infanzia

l Scrive con la cugina Enrichetta Monaci-Guidotti

l il saggio "La letteratura per l'infanzia" per la SEI di Torino, 1926, edito più volte ristampato.


Altre attività culturalil - tiene trasmissioni radiofoniche, lancia campagne e

movimenti, scrive testi per le scuole medie e le scuole italiane all’estero.

l Amarezza e sconforto del dopoguerra per problemi finanziari.

l Il suo intento, come altri scrittori era “di educarli a una socializzazione politica e civile (più o meno consapevolmente) costruita intorno ai valori della nazione, all’interclassismo, del paternalismo e dei buoni sentimenti, e ad una visione del mondo urbana e borghese” (p. xi).



G. Fanciulli e Lisa-Betta - 1932l Oltre 800.000 copie vendute.l Liza-Betta è una bimba di 9 anni

che litiga con se stesa ma riesce ad appianare i conflitti attorno a se (fra campagna e montagna), quasi una piccola eroina.

l Il libro ebbe il premio Viareggio nel 1932 e una medaglia d’oro del Ministero della pubblica istruzione.

Scopo di Fanciullil La scrittura diviene uno strumento per salvare il mondo di una volta

(p. 147).l Si nota anche in Liza-Betta, pubblicata nel 1932. l In questo caso, l’ordine che va stabilito è all’interno della famiglia. Si

tratta di sanare la frattura che si è venuta a creare tra il papà di Lisabetta e la zia Daria e suo figlio, Cesare (un cugino che viene chiamato zio).

l Il primo sceso a valle e sposatosi con una contadina, la seconda rimasta nel vecchio palazzo di famiglia in montagna, quella Casalta che domina dai monti per antichità e solidità. Un piccolo screzio dovuto al restauro dell’affresco dedicato ai genitori defunti, è l’occasione per l’allontanamento dei due fratelli. E sarà Lizabetta, scappando di casa, a ricucire lo strappo.


Fuga di Lisa-Bettal Non mette in azione il meccanismo del

viaggio perché è solo uno spostamento da una casa all’altra. Alla Casalta ha però occasione di conoscere meglio i suoi parenti e dopo non poche avventure, ritorna dai genitori a Pasqua.

l Famiglia protagonista principale dove i ruoli di genere sono ben definiti (la donna deve sottostare all’uomo, l’istruzione femminile è consentita solo quel minimo che basta);


Valori principalil Il lavoro è al centro dei valori,l I tempi scanditi dalla terra e dalla religione

(spesso sono le campane a dare il ritmo e annunciano la festa);

l Famiglia con senso di proprietà a favore del primogenito che diventerà capofamiglia.

l Ambiente a tratti fiabesco (c’è anche lo gnomo Pasqualino), natura che si anima, intrisa di essenza francescana che Fanciulli evoca nei suoi scritti.Letteratura per l'infanzia-2018/2019

Altri valoril Solidità ruralel Il buon senso del popolo,l Eco lontana della guerra (lo zio Cesare ha

perso la vista in guerra),l Tutta la vicenda racchiusa tra una Pasqua e

l’altra si sostiene grazie alla forza che la fede infonde grazie alla protagonista.


Davide Montino, Le tre Italie di Giuseppe Fanciulli. Educazione e letteratura infantile nel primo Novecento, Torino, Sei, 2009.

l Fanciulli scrittore significativo per la prima metà del Novecento.

l “Una sorta di specchio in cui si è riflessa l’immagine che le culture dominanti hanno elaborato come terreno comune e condiviso nei processi di nazionalizzazione delle masse (infantili e popolari) nel corso dell’età contemporanea.


Liza-Betta – tema del doppiol Bambina divisa in due.l Liza tranquilla, timida, dimessal Betta vivace, sfacciata, intraprendentel Liza si trova in campagna, Betta in montagnal Complementarità più che dissociazione:

saggezza e temperanza, e coraggio e determinazione.

l Due personalità non vissute come una lacerazione e alla fine trovano un’armonia.


Differenza sociale delle famigliel Quella del padre, famiglia nuova, contadina

che si conquista la proprietà con lavoro e fatica;

l Quella della zia, ceppo antico e nobile anche se si assiste a un ricongiungimento.

l Due poli dell’ordine sociali: nobili e popolane.l Fanciulli intuisce la dispersione dei saperi

tradizionali che la modernizzazione e la razionalizzazione comportano.


Stile e caratteristical Ambienti e sfondi dilatati in un dilatato

incanto onirico che abbraccia natura, persone e fatti;

l Stile nostalgico e di rammarico per la società scomparsa e che sembra ricercata in un’atra dimensione dell’esistenza;

l Liza-Betta al mare, 1943 – diverso ruolo meno problematico.


Concezione letteraria di Fanciulli“Concezione strettamente pedagogica della letteratura giovanile dai toni eccessivamente sereni e dolci, compromesso con una nuova idelogia nazionalistica per la quale aveva offerto senza riserve la sua penna, legandosi in seguito anche al fascismo e schierandosi nel novero di quegli intellettuali organici che magnificarono il regime e il suo Duce, e che aderirono, ben oltre all’ideologia, a quell’idea conservatrice di patria che il nazionalismo aveva fortificato a partire dalla Grande guerra”.


Nazione e fedel … Insieme alla nazione l’altra grande

adesione di Fanciulli fu la fede cattolica, che permeò larga parte della sua attività, sia come scrittore sia come giornalista, e più in generale guidò il suo impegno politico. Patria e fede: il netto e marcato consenso dato a queste due “vocazioni”, che spiegano anche la marginalizzazione di Fanciulli…..” (ovviamente nel dopoguerra)


“conversione” di Fanciullil Conversione rispetto a temi e contenuti che

divengono sempre più centrali nel panorama educativo e nella letteratura per ragazzi: populismo, tradizione, fede religiosa, patriottismo: elementi che fanno del Fanciulli uno scrittore in linea con la tendenza del momento e quindi bene accetto in quel clima di rinnovamento che moveva dal Fascio di Educazione nazionale di Giovanni Gentile, Ernesto Codignola e Giuseppe Lombardo Radice.


Caratteristica del clima culturalel Rinnovamento particolare che ruota “interno

all’idealismo pedagogico e alla scuola serena”. l Infatti la Commissione centrale per l’esame dei

libri di testo diretta dal Lombardo Radice, nell’elenco dei libri di testo approvati per l’anno scolastico 1924-25 considerava Gente nostra e Creature insieme a Come sono Felice libri validi per l’adozione nelle scuole sia come libri premio e per le biblioteche scolastiche.


Giudizio della Commissione centrale dei libri di testol Dopo revisione di Giuseppe Lombardo

radice, subisce una curvatura più ideologica relativa all’affermazione e al consolidamento della dittatura fascista.

l Libri di testo strumenti dell’ideologia di regime – in questo modo si snatura l’esigenza iniziale di Giuseppe Lombardo Radice e del gruppo di intellettuali che coordinano i lavori.


Continuità con i temi dell’educazione nazionale gentiliana

l Che permetteva di selezionare i testi intorno ad alcuni contenuti-cardine: l’idea nazionale, il culto della patria, il mito della Grande guerra, l’avversione ai valori democratici e parlamentari, il conservatorismo.

l Numerosi autori che partiti dall’adesione ai valori patriottici del modello pedagogico idealista, si trovano a scivolare verso un adeguamento sempre più marcato al sistema valoriale fascista, insistendo sugli aspetti che potevano rendere graditi i loro libri.


Valutazioni commissione centralel Commissione del 1923: Approva tre libri di

lettura del Fanciulli (a cui si deve aggiungere l’opera Il giardino di Vamba del 1914).

l Nelle commissioni successive: accantonato Vamba fino ad essere giudicato mediocre nel 1928, ma valutato bene Fiordalisi di Fanciulli (1926). Per l’amor di patria, i ricordi della grande guerra e le pagine dedicate alla nuova Italia.



Da tener presente: la Commissione per la bonifica libraria del 1938

l Scopo della Commissione per la bonifica libraria: �di adeguare la letteratura e l�arte da una parte, la cultura del popolo e dei giovani dall�altra, alle aspirazioni della nuova anima italiana e alle necessità dell�etica fascista�.

l In seguito 9-10 novembre 1938: Convegno di letteratura infantile e giovanile che costituisce una svolta nel controllo di un settore che rischiava di sfuggire alla macchina organizzatrice del consenso che il regime sta organizzando.


9-10 novembre 1938: Convegno di letteratura infantile e giovanilel Manifesto della letteratura Giovanile che si articola su alcune idee di fondo:l 1- il bambino è concepito come naturalmente fascista;l 2- il libro per l�infanzia deve essere gioia serena, sostanziale nutrimento, fonte

di fede religiosa e patriottica, di bontà e di forza, di ardimento e di tenacia, di spirito di sacrificio e di disciplina;

l 3- La letteratura giovanile deve affrancarsi dai libri stranieri, nocivi alla formazione delle nuove generazioni. Nazareno Padellaro critica aspramente la letteratura straniera. Dice che i libri stranieri disorientano �talvolta irreparabilmente, sovrapponendo fantasmi e sentimenti che si agglutinano in abiti mentali di altre razze e cadono così profondamente nella coscienza da non essere più estirpabili�;

l Epurazione dei confronti di libri di autori ebrei. Le opere destinate all�infanzia vengono messe all�indice.

l L�antiseminismo fascista, che estromette dalle scuole italiane gli alunni e gli insegnanti di razza ebraica (settembre 1938), mette fuori legge anche i manuali scolastici e, in genere, i libri scritti da autori ebrei. Inoltre, Giuseppe Bottai teorizza l�educazione razzista fin dal primo ingresso nella scuola.

l I libri sottratti dalle biblioteche pubbliche vennero relegati nei reparti riservati istituiti dal Ministero dell�educazione nazionale (giugno 1937).

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