SALUTE, MIGRAZIONI E POVERTA' Il punto di osservazione...
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SALUTE, MIGRAZIONI E POVERTA'Il punto di osservazione dell'INMP
Antonio Fortino
Direttore sanitario INMP
ISS - Roma, 17 febbraio 2015
XIII Convegno Italian National Focal Point
le nostre paure
Migranti e Poveri
La società del benessere ha rimosso la condizione del povero o l'ha confinata a gruppi marginali e “anomali”
Oggi migrazioni e povertà sono riemergenti, cioè diventate “strutturali” anche all’interno dei Paesi sviluppati per effetto della globalizzazione, della «3.a guerra mondiale» endemica e della più grave crisi economica dopo il grande crollo degli anni ‘20
immigrazione e salute
Diffusione della povertà in Italia
epidemia di povertà
una famiglia su 5 è in povertà
9,9% popolazione in povertà “assoluta” (6 milioni)
cresce la povertà infantile
Povertà «estreme»:
Persone Senza Dimora: 47.000 (stime), di cui 6/10 straniere
Stranieri irregolari: 330.000 (stime)
●
Soglia Istat
Rapporto OMS Europa M. Marmot, 2013
L’aspettativa di vita differisce tra i vari
Paesi di 17 anni per i maschi e di 12
per le femmine
TUTTI I PAZIENTI STRANIERI %STRANIERI
Anno accessi pazientimedia
accessiaccessi pazienti
media accessi
accessi pazienti
2008 19.505 8.166 2,4 18.611 7.557 2,5 95,4 92,5
2009 23.577 9.971 2,4 21.567 8.591 2,5 91,5 86,2
2010 37.636 14.123 2,7 32.788 10.961 3,0 87,1 77,6
2011 41.382 16.491 2,5 34.229 11.895 2,9 82,7 72,1
2012 43.521 17.170 2,5 32.984 11.077 3,0 75,8 64,5
2013 44.007 18.302 2,4 31.141 11.109 2,8 70,8 60,7
2014* 34.064 14.447 2,4 23.666 8.634 2,7 69,5 59,8
Totale 243692 194986 80,0
Assistenza sanitaria INMP: sempre più italiani
*gennaio-luglio 2014
sempre più italiani
«Tra il 2008 e il 2011 le diseguaglianze di reddito sono aumentate del 10%». Rapporto Caritas 2014
«In Italia si osservano diseguaglianze sociali nella salute a sfavore dei più svantaggiati che riguardano tutte le dimensioni di salute:
l’incidenza, la prevalenza, la letalità
e tutte le dimensioni della posizione sociale… risorse disponibili (classe sociale e credenziali educative) e caratteri distributivi, come reddito e beni posseduti».
G. Costa, L’equità della salute in Italia, 2014. Libro bianco sulle
diseguaglianze sociali in sanità.
diseguaglianze ovunque
Potenziale riduzione della mortalità se la popolazione acquisisse i tassi di mortalità dei gruppi più istruiti in 21 popolazioni europee. Fonte: EuroGBS-SE
Quanto le diseguaglianze sociali incidono nella salute?
come i più avvantaggiati?
5 anni di svantaggio nella speranza di vita tra operaio non qualificato e dirigente. Fonte: G. Costa
«Se da un lato vi è una grande eterogeneità all’interno di questi gruppi, dall’altro includono persone che vivono in paesi con difficoltà di accesso generale o in aree remote; quelle con bassa alfabetizzazione in materia di salute, poca istruzione e basso reddito; le persone con maggiori necessità in materia di salute in generale (come ad esempio le persone con disabilità, gli anziani e le persone con malattie croniche); o coloro che appartengono a una specifica minoranza etnica svantaggiata (ad esempio i Rom), nonché le persone senza fissa dimora e i migranti.
La crisi ha portato alla nascita di nuovi gruppi, che non erano considerati vulnerabili in precedenza, a causa dell’aumento della disoccupazione, soprattutto tra i giovani, e dell’aumento dei problemi di indebitamento delle famiglie, in particolare per le giovani coppie che si trovano ad affrontare una precarietà in materia di alloggi e lavoro.
zona d’ombra: coloro che si trovano marginalmente oltre la soglia al di sotto della quale si applicano le misure di sostegno sociale»
Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro
effetti della crisi in Europa
● A Tor Sapienza (Roma),
la notte del 10
novembre, 150 persone
scendono in strada e
assaltano un centro di
accoglienza per
migranti…
Crisi, fragilità e conflitto sociale
Centro Morandi, Tor Sapienza (Roma)
accoglienza a rischio
universalismo a rischio
«Un denominatore comune di molte politiche a
favore della globalizzazione e della liberalizzazione è il
contenimento della spesa sociale e la promozione dei
consumi privati anche in sanità: mercificazione
(commodification) dei bisogni essenziali.
A questo si accompagna uno spostamento dell’enfasi
dalla responsabilità collettiva( e della promozione
della salute di tutti) alle responsabilità individuali»
Vineis, 2014
mig
liaia
Presenza straniera (1986-2013)Effetto della crisi
• 2010: 4.900.000• 2011: 4.950.000• 2012: 5.011.000• 2013: 5.186.000
Gli irregolari sono scesi dal 21,7% nel 2003 al 6% nel 2013
Fonte: Immigrazione Dossier Statistico UNAR/IDOS, 2013
stranieri
Stranieri presenti al 1° gennaio 2013: area geografica di provenienza
Fonte: Immigrazione Dossier Statistico UNAR/IDOS, 2013
27% UE (Romania oltre 1 milione)
23% Europa non comunitaria (Albania 498mila)
22% Africa (Marocco 513mila)
19% Asia (Cina 305mila)
8% America (Perù 109mila)
0,1% Oceania
stranieri
Lombardia (1.216.000)
Emilia Romagna (577.000)
Veneto (575.000)
Lazio (564.000)
Piemonte (455.000)
Toscana (415.000)
Altri
Centro 24,2%
Nord61,8%
Sud e Isole14,0%
Stranieri presenti al 1° gennaio 2013: distribuzione sul territorio nazionale
Fonte: Immigrazione Dossier Statistico UNAR/IDOS, 2013
Prime Regioni
Totale: 5.186.0008,6% della popolazione
8,6% della popolazione
● 54,3% soggiornanti di lungo periodo
● 65 mila acquisizioni di cittadinanza italiana solo nel 2012 e
385.000 nel periodo 2001-2011
● 18 mila matrimoni misti
● 79.894 nati da coppie straniere nel 2012 (14,9% rispetto a 8,6%
nel 2004)
● circa 1 milione di minori
L’immigrazione in Italia: un fenomeno strutturale
tendenza alla stabilità
in Europa
The increasing diversity of populations in Europe creates new challengesfor health systems, which have to adapt in order to remain responsive.The overall political climate in a country is an important factorthat can help or hinder health systems in becoming more responsive to theneeds of migrants
Legge 8 novembre 2012, n. 189
INMP
L’INMP è ente con personalità giuridica di diritto pubblico, dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, vigilato dal Ministero della salute, con il compito di promuovere attività di assistenza, ricerca e formazione per la salute delle popolazioni migranti e di contrastare le malattie della povertà.L’Istituto è altresì centro di riferimento della rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legate alle popolazioni migranti e alla povertà, nonché Centro nazionale per la mediazione transculturale in campo sanitario.
l’impegno dell’INMP
Linee di attività
OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO nazionale sull’immigrazione e l’impatto della povertà sulla salute della popolazione (OENIP)
MEDIAZIONE TRANSCULTURALE in ambito sanitario
FORMAZIONE professionale ed ECM, educazione e comunicazione sanitaria
RETE per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto alle malattie della povertà
L’Osservatorio epidemiologico nazionale
Cosa farà
Attiverà un sistema di monitoraggio dello stato di salute della
popolazione migrante, delle diseguaglianze socioeconomiche nella
salute e nell’assistenza sanitaria
OENIP
Come opera
In modo cooperativo con i centri di riferimento regionali, svilupperà
la definizione e condivisione di un set di indicatori per il
monitoraggio dello stato di salute della popolazione migrante
Attiverà linee di osservazione specifica per mettere a sistema
esperienze già presenti in modo frammentato sul territorio o per
contribuire alla conoscenza di fenomeni al momento non studiati
L’Osservatorio epidemiologico nazionale
OENIP
Come opera
In collaborazione con ISTAT parteciperà alla realizzazione di indagini
campionarie ad hoc sulle diseguaglianze sociali e la salute degli
immigrati
Svilupperà un sistema informativo per potenziare la capacità
analitica di osservazione
L’Osservatorio epidemiologico nazionale
OENIP
Cosa sta già facendo
La revisione critica e partecipata degli indicatori di salute e assistenza
alla popolazione immigrata
Analisi epidemiologica con la rete degli Studi Longitudinali
Metropolitani per l’analisi delle diseguaglianze di salute (Programma
Statistico Nazionale 2014-2016)
L’Osservatorio epidemiologico nazionale
OENIP
Torino maschi femmine
Cittadinanza deceduti (N) IRR* IC 95% deceduti (N) IRR* IC 95%
ITALIA 9098 1 5219 1
Altro PSA 19 0.44 0.20-0.97 11 0.51 0.28-0.92
PFPM 419 0.75 0.63-0.90 241 0.77 0.67-0.87
di cui**: EU-CENTRO ORIENTALE 201 0.80 0.70-0.93 113 0.68 0.57-0.83
AFRICA SETTENTRIONALE 107 0.77 0.64-0.93 43 1.00 0.74-1.35
AFRICA SUB-SAHARIANA 48 1.06 0.80-1.41 34 2.03 1.45-2.85
AMERICA CM 29 0.54 0.37-0.77 23 0.44 0.29-0.66
ASIA 34 0.54 0.39-0.76 27 0.78 0.53-1.14
APOLIDE+ND 0 - - 1 - -
Reggio Emilia maschi femmine
Cittadinanza deceduti (N) IRR* IC 95% deceduti (N) IRR* IC 95%
ITALIA 1243 1 - 705 1
Altro PSA 0 - - 3 1.20 0.39-3.74
PFPM 99 0.83 0.67-1.03 36 0.52 0.37-0.72
di cui**: EU-CENTRO ORIENTALE 31 0.91 0.63-1.30 16 0.42 0.26-0.7
AFRICA SETTENTRIONALE 22 0.56 0.37-0.86 6 0.61 0.27-1.37
AFRICA SUB-SAHARIANA 29 1.42 0.98-2.06 5 0.81 0.34-1.97
AMERICA CM 3 0.93 0.30-2.89 4 0.93 0.35-2.48
ASIA 14 0.64 0.38-1.09 5 0.42 0.18-1.02
APOLIDE+ND 0 - - 3 1.26 0.40-3.91
•Modello di Poisson, IRR aggiustati per età (classi quinquennali) e anno di calendario
•** stime ottenute da un modello indipendente
…minore mortalità, ma non per tutti
SLM
La rete nazionale
fare Rete
Cosa fa
Promuove la salute e le buone pratiche di assistenza socio-sanitaria per migranti e altri gruppi fragili della popolazione
Come opera
in stretto raccordo con le Regioni, attraverso i propri referenti, per la definizione condivisa delle priorità e la restituzione delle conoscenze e delle esperienze ai servizi territoriali
in collaborazione con network scientifici e comunità di pratica già operanti sul territorio nazionale
La rete nazionale
Rete
Monitoraggio della normativa sul diritto alla salute e l’accesso ai servizi
•predisposizione e aggiornamento di un archivio multi-mediale, consultabile on line
•valutazione dello stato di attuazione delle norme (uniformità nel garantire i LEA) e dell’impatto sulla salute (HIA)
Linee principali di attività
Produzione di linee guida e documenti di indirizzo
• rivolti ai decisori, a supporto della programmazione sanitaria
•e agli operatori sociosanitari, sotto forma di indicazioni di buona pratica
Linee guida
prospettiva della sanità pubblica: universalità,
eguaglianza, emancipazione dal bisogno, “fare
sistema” a beneficio di tutti
assumere lo stile della cooperazione anziché della
competizione, accettare l’interdipendenza e la
molteplicità dei punti di vista
condividere strumenti e risorse
costruire buone reti
45.000 accessi, 19.000 pazienti ogni anno
L’attività assistenziale assume una valenza più ampia e non territorialmente confinata, in quanto momento privilegiato di relazione con le popolazioni target e di comprensione degli scenari in evoluzione
Rende possibile la ricerca clinica e la sperimentazione di modelli operativi replicabili in diversi ambiti e contesti
Modello della medicina transculturale, che richiede la comprensione di linguaggi, storie, segni e simboli socio-culturali attraverso cui altre popolazioni si rappresentano e costruiscono il proprio mondo e il proprio senso
L’assistenza sociosanitaria
medicus amicus
Programma assistenza stranieri in transitoProtocollo di intesa con ASL Roma B (Palazzo Selam e altri): 3.870 visite registrateConvegno finale di presentazione il 25 febbraio 2015Collaborazione con la Regione Lazio: Circolare regionale
0
80
160
240
320
400
nu
me
rovi
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eff
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uat
e
Collatina Messi d'Oro (Ponte Mammolo) Selam Palace Totale
Medicina di prossimità
III Programma di azione dell’Unione europea in materia di salute (2014-2020), finalizzato anche a «combattere le disuguaglianze e promuovere l’equità e la solidarietà».
Fondo europeo Asilo, migrazione e integrazione (2014-2020).
La sfida nel quadro europeo
network europeo
● Il contesto sociale attuale è caratterizzato dall’emergenza di
nuove e diffuse fragilità, che si accompagnano a un
crescente senso di sfiducia e a un innalzamento del livello
di conflittualità sociale
● l’eterogeneità etnica, se non governata attraverso adeguate
politiche pubbliche, rischia di innescare pericolose derive di
disgregazione (Putnam, 2007). Ciò può avvenire anche per la
contemporanea diffusione di povertà e esclusione sociale:
«guerra tra poveri»
Crisi, fragilità e conflitto sociale
qualche riflessione
The most effective actions to achieve greater health equity at
societal level are those that create or reassert societal
cohesion and mutual responsibility
WHO:Report of social determinants and
health divide
“La distribuzione naturale non è né giusta né ingiusta.
Ciò che giusto o ingiusto è il modo in cui le istituzioni trattano
questi fatti” Rawls, 1971
Universalismo, accessibilità, azioni di prossimità: hard to
reach.
coesione e prossimità
Changing perspective
Changing systems
Changing education
close the gap
● Due fenomeni, in parte sovrapposti, che riemergono e
pongono sfide all’universalismo e alla coesione sociale
● La sfida chiave è che i più svantaggiati e marginalizzati
sono spesso gli ultimi nella società a ricercare l’aiuto
medico (Maciocco, 2014)
● Approcci basati sulla multidisciplinarietà, sulla
valorizzazione delle differenze e delle cultura,
sull’integrazione col sociale, sull’alleanza e rete con le
comunità e tra pubblico e privato sociale, sull’advocacy
verso i determinanti sociali
Povertà e Migrazione
nuovi paradigmi
● Nel campo della salute, si fa strada una nuova visione di
«sanità pubblica ecologica» (Lang T, Rayner G, BMJ 2012), attenta
al contesto e al ruolo dei determinanti sociali, economici
e ambientali
● La tutela della salute implica l’adozione di un approccio
globale, multisettoriale e multilivello, capace di cogliere
la peculiarità dei bisogni emergenti nel contesto delle
dinamiche complesse di intersettorialità (salute, lavoro,
politiche abitative, istruzione ecc.).
La sanità pubblica ecologica
nuovi paradigmi
accettare e valorizzare le differenze
dare opportunità di vita buona
superare i pregiudizi
sostenere i cambiamenti
Non è buonismo, è civiltà, sono diritti
Unire, cooperare, cercare l'interesse generale