Salute e benessere a Verona e provinciaSalute e … dicembre 2009 T anto è stato detto...

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Trimestrale - anno IV - n. 4/2009 dicembre 2009 Salute e benessere a Verona e provincia Salute e benessere a Verona e provincia

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Trimestrale - anno IV - n. 4/2009 dicembre 2009

Salute e benessere a Verona e provinciaSalute e benessere a Verona e provincia

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Cari Lettori,il Natale si avvicina e, nonostante stiamo attraversando un periodo di crisi globale, la televisione ha cominciato, come tutti gli anni, a propinarci le solite pubblicità sui regali da fare. Ma questo diabolico stru-mento ha la capacità di mostrarci, schiac-ciando un semplice tasto, anche l’altra drammatica faccia della terra.Ed è cosi che la mia attenzione è atti-rata dagli occhi di un bambino africano che sembra fissarmi. Il pensiero corre inevitabilmente alle mie due esperienze in Africa, dove seppur per breve tempo sono stato in contatto con una realtà a tratti sconvolgente, ai bambini che ho incontrato, conosciuto, accarezzato, ai loro occhi cosi rotondi, sgranati, immo-

bili e allo stesso tempo cosi “rumorosi” da colpire anima e cuore.Non può lasciarci indifferenti il dramma-tico allarme lanciato da Jacques Diouf, il Presidente della FAO (l’organizzazio-ne per l’alimentazione e l’agricoltura dell’Onu) al summit di Roma: nel mondo ogni sei secondi un bambino muore di fame. Rabbrividisco nel chiedermi quan-ti bambini sono morti al termine di que-sto mio editoriale.“Siamo di fronte alla peggior crisi di fame nel mondo degli ultimi quarant’an-ni” ha detto il Presidente della FAO.Il tempo per dimenticare chi muore di fame è finito e i numeri che Diouf ha snocciolato fanno impressione e segnano il destino della terra: un miliardo e ven-

ti milioni gli affamati e i miserabili che non hanno da mangiare.Davanti a un tal numero bisogna agire nel modo più banale e concreto: metten-do mano al portafoglio.Non è facile, ma cominciare è un dovere che spetta a tutti.Ed è con questa monito, che faccio prima a me stesso, che Vi dò appuntamento al prossimo numero di marzo.

Buon Natale e felice 2010.

Giovanni Allegri

“Qualsiasi luogo si ami diventa il nostro mondo” (Oscar Wilde)

dicembre 2009 Editoriale

2010.

Dott.ssa Daniela Coloni

Responsabile di Redazione

Dott.Giovanni Allegri

Proprietario ed Editore

Registrazione N. 1673 depositata presso il Tribunale di Verona

in data 26 Luglio 2005Proprietario ed Editore Dott. Giovanni Allegri

Via IV Novembre, 18 – 37126 VeronaDir. Responsabile Pier Giuseppe Montresor

Responsabile di Redazione Dott.ssa Daniela ColoniPubblicità e Comunicazione

DC Communication ConsultingTel. Cell. 347 1739112

Website: www.comunicazionediretta.com

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SOMMARIO

pag. 3 pag. 5pag. 6pag. 8 pag. 9pag. 10pag. 11pag. 12pag. 14pag. 15pag. 16pag. 17pag. 18

����������� � �������������� ���������������� ���Medicina Legale: la sintesi affascinante di due saperi Alla ricerca del “mento perduto”������������������������������������������Ambulatorio Medico “Avorio” Scoprire un nuovo sistema per riparare e cancellare i segni dell’età������ �������� ����� �������������������� ���������� ������������ �� ������ ��!"#"���������$���� ����������� ���������%��������� ���Imparare ad amarsi��������������������&���� ����� ��������� ������������������������������� � ������� ������������Farmacie di turno Verona e Provincia

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Tanto è stato detto sull’influenza A o “suina”, forse troppo, visto che spesso solo per far

notizia i media hanno calcato la mano sull’argo-mento generando un panico collettivo e un bel po’ di confusione. Per far chiarezza sull’argomento che ha monopo-lizzato la nostra attenzione di spettatori sempre più terrorizzati ci siamo rivolti al Dott. Roberto Mora, Vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Verona, Medico di Famiglia, a cui rivolgiamo come prima domanda proprio il titolo dell’in-tervista: ��'��������� � �������������� ���������������� ���E’ bene ricordare, anzitutto, che la definizione influenza A non identifica in modo corretto quella di cui stiamo parlando. I virus influenzali sono infatti classificati in due gruppi principali A e B.Ogni gruppo è poi suddiviso in sottotipi sul-la base delle caratteristiche degli antigeni che espongono alla superficie virale. Questi vengo-no designati con le sigle H ed N e da un numero. L’influenza di cui ci stiamo occupando è un’in-fluenza A H1N1 di cui in passato ci sono state altre epidemie.L’epidemia A H1N1 o “suina” differisce però da quelle del passato per l’origine del virus che ini-zialmente infettava i maiali, non l’uomo.Si deve sapere che esistono virus influenzali che infettano i maiali, altri gli uccelli, altri gli uma-ni. In genere i virus che infettano una specie non sono in grado di attaccare le altre specie se non in casi sporadici. Quello che tre anni fa ha fatto tremare il mondo era un virus aviario, un virus cioè dei polli, che, in casi sporadici, era riuscito a trasmettersi all’uomo. Si trattava però di casi in cui il virus era passato dal pollo all’uomo ma che non era stato in grado di diffondersi da uomo a uomo.La mancanza di tale passaggio ha di fatto ridotto ad un numero irrisorio i casi di infezione della malattia che si era manifestata solo in persone che erano state a stretto contatto con i polli.Quando un virus di una specie riesce ad infettare una specie diversa da quella in cui normalmente circola, può trovare la specie cui si è trasmesso del tutto sprovvista di difese immunitarie dirette contro il nuovo virus e questo in teoria potrebbe generare quadri di patologia più gravi di quelli che si verificano quando il virus responsabile della malattia è un virus tipico per la specie in-fettata.

Il motivo per cui al suo esordio il virus A H1N1 è stato particolarmente temuto deriva proprio da questo salto di specie e dal fatto che il virus mostrava la capacità di una diffusione interu-mana.I primi casi registrati (in Messico) erano stati poi caratterizzati da una particolare gravità di manifestazioni cliniche ed anche da un’elevata mortalità.Per questo motivo le maggiori organizzazioni internazionali deputate al controllo delle ma-lattie infettive hanno lanciato l’allarme di una possibile pandemia.La successiva diffusione dell’infezione ha mo-strato che il virus aveva un’alta capacità infet-tiva ma che i quadri clinici che si producevano erano per la maggior parte molto simili a quelli di una qualsiasi banale influenza. Nel frattempo la macchina dell’informazione era già partita ed i media hanno sicuramente concorso ad amplificare e a rendere allarmanti le notizie sull’infezione. Capita che l’informa-zione corretta risulti “banale” e non adatta a fare “notizia”.(�)������������������������ �����������%za a livello mondiale di pericolosità e mor%talità di questa influenza rispetto ad altre ������������������� �������������'�������� ������������������� ����� *�������� ���������+�� � ���������������,���colossi farmaceutici per vendere il vaccino antinfluenzale a costi ingenti.Non abbiamo ancora dati definitivi sulla rea-le mortalità collegata all’attuale influenza A H1N1, sulla sua diffusione, sulla sua capacità di creare complicazioni gravi. Non dimentichia-mo che l’epidemia è iniziata questa primavera e che l’estate e le alte temperature ne hanno ostacolato la diffusione nel nostro emisfero, fa-vorendola invece in quello australe. I dati in no-stro possesso, provenienti da Australia e Nuova Zelanda, indicano che le persone che hanno manifestato i sintomi più gravi, quelle che han-no avuto bisogno di essere ricoverate in reparti di terapia intensiva, erano per la maggior parte bambini sotto i 2 anni, donne giovani e gravide e persone giovani.Gli anziani, specialmente quelli sopra i 65 anni, si sono dimostrati i più resistenti. E’ esattamen-te l’opposto di quanto si verifica con i virus del-la normale influenza epidemica.Dai dati provvisori diffusi dal nostro Ministero

della Salute risulta che quella che stiamo attra-versando è una epidemia meno pericolosa della normale influenza stagionale. Infatti, la mortalità da influenza A H1N1 sembra essere di 1/25.000 (un morto ogni 25 mila persone contagiate), mentre la mortalità in corso di epidemia stagionale si aggira su cifre di 1/1.000 (un morto ogni mille persone contagiate).Con la differenza che i morti da influenza A H1N1 sono in genere giovani, quelli dell’in-fluenza stagionale sono per la maggior parte anziani.Per quanto riguarda l’azione delle industrie farmaceutiche, c’è da dire che la preparazione di un vaccino antinfluenzale impegna grandi risorse e richiede tempi non brevi per la sua produzione in quantitativi sufficienti a copri-re la popolazione a rischio. Il fatto che l’epi-demia si stia rivelando meno pericolosa di quanto si era in un primo momento temuto, se da una parte ci rassicura, dall’altro non può trasformarsi però in un’accusa alle industrie farmaceutiche. Ritengo, infatti, che legare la precauzione eccessiva al Business farmaceuti-co, per quanto l’allarme lanciato e amplificato dai media sia stato eccessivo, non sia corretto perché restano sempre le domande: Se però fossimo arrivati tardi ? E se l’epidemia avesse mostrato caratteristiche diverse più gravi?Ciò non toglie comunque che sia vero che le case farmaceutiche che producono vaccini e farmaci antivirali in questo caso come nel caso della “aviaria” hanno fatto grandi guadagni. (�� ���� �� ����� � ���� ���� ���� � � ��vaccino prima di essere immesso sul mer%����������������� ����� ��������-�����tempo è stato immesso quello dell’influenza �������/����� �������� � ����� ��I vaccini antinfluenzali vengono prodotti da molti anni.Le fasi per la loro preparazione prevedono tappe che fanno sì che la preparazione di un vaccino antinfluenzale inizi un anno prima della sua distribuzione commerciale.

Varie

Dottor Roberto Mora

����������� � �������������� ���������������� ���Intervista al Dott. Roberto Mora Vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Veronadi Daniela Coloni

continua

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dicembre 2009 Varie

Via Locatelli 1 (V Piano)(adiacente a Piazza Renato Simoni)

37122 VeronaTel. 045 8006112

Queste tappe prevedono l’isolamento dei vi-rus che hanno circolato durante l’ultimo in-verno, la loro tipizzazione, l’individuazione dei ceppi che potrebbero mostrarsi più ag-gressivi.Questa fase viene seguita dai centri inter-nazionali deputati al controllo delle malattie infettive che dettano a questo punto le carat-teristiche del nuovo vaccino all’industria far-maceutica.Questa provvede a coltivare i virus che an-dranno a costituire il nuovo vaccino in uova “embrionate”.Segue una fase in cui il virus viene ucciso e frammentato.I frammenti di virus, che a questo punto non hanno più la capacità di essere infettivi, van-no a costituire la sostanza attiva del vaccino.Prima della sua immessa in commercio il vaccino viene sperimentato in gruppi di per-sone sane e ne viene registrata la capacità di creare immunità all’infezione. Questa pro-cedura è stata percorsa, anche se con tempi decisamente più rapidi (la produzione del vaccino nel caso dell’Influenza AH1N1 è ini-ziata la scorsa estate), anche per il vaccino dell’influenza “suina”. Trattandosi comunque di un virus nuovo per la specie, era prevista la necessità di una doppia somministrazio-ne (due iniezioni a distanza di un mese una dall’altra).I tempi di diffusione dell’infezione appariva-no tuttavia tali da rendere reale il rischio di arrivare tardi.In Europa molti paesi hanno perciò scelto di

utilizzare una particolare formulazione di vaccino che lo rende più efficace e richiede una sola somministrazione, il vaccino “adiu-vato”, in cui i frammenti di virus vengono “montati” su particelle che hanno la capacità di rendere il vaccino più potente nel creare risposta anticorpale. In genere il vaccino adiuvato viene utilizzato per immunizzare le persone che hanno risposte immunitarie più torpide come per esempio gli anziani.Nel caso del vaccino per l’influenza A H1N1 il vaccino viene offerto ai bambini, ai giova-ni e alle gravide, ma non abbiamo precedenti esperienze di immunizzazione di queste ca-tegorie con vaccini adiuvati.E’ questo il motivo del dibattito e delle pole-miche che sono subito insorte relativamente alla scelta fatta di utilizzare vaccino adiuvato in questi soggetti.$������'' ���� �� ����������������'����%���-��������������������Va detto che l’incidenza di reazioni collate-rali gravi con la vaccinazione antinfluenzale classica (in particolare l’insorgenza di una grave malattia neurologica, la Sindrome di Guillan Barrè) è di un caso ogni milione di dosi di vaccino. Secondo alcuni studi l’inci-denza di reazioni gravi con il vaccino adiu-vato sarebbe anche maggiore.Si tratterebbe comunque di confrontare i rischi di mortalità 1/1.000 (per l’influenza epidemica) e di 1 a 25.000 (per quella suina) contro un rischio di circa 1/1.000.000 (o qual-cosa di più per il vaccino).Sono per questo favorevole alla vaccinazio-

ne secondo i criteri indicati dal nostro Mi-nistero della Salute, pur non consigliandola invece ai miei pazienti anziani. Concludo, precisando che il vaccino dell’influenza sta-gionale, che abbiamo somministrato anche quest’anno agli anziani e alle persone affet-te da malattie croniche, contiene antigeni di virus A H1N1 di precedenti epidemie, ma che il vaccino dell’influenza stagionale non immunizza le persone contro l’attuale in-fluenza A H1N1.

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La medicina legale è una branca della medi-cina oggi di grande attualità, anche grazie

alle citazioni televisive che ne esaltano il ruolo centrale nell’ambito delle indagini di Polizia. Essa mira alla costante ricerca della verità pro-cessuale, attraverso la ricerca di elementi di prova di natura biologica che possono riguar-dare sì lo studio del cadavere e l’esame delle tracce biologiche, ma anche il vivente nella de-finizione ad esempio delle lesioni e dei relativi postumi di cui un individuo soffra a seguito di fatti giuridicamente rilevanti (infortuni sul la-voro, malattie professionali, lesioni personali, incidenti della strada).Un’ulteriore settore in particolare sviluppo della Medicina Legale riguarda lo studio dei casi di responsabilità professionale medica, più nota al pubblico come “mala sanità” in cui ap-pare rilevante lo studio del rapporto causale fra atti medici e danni ai pazienti e la qualità della prestazione stessa. Ne abbiamo parlato con il Prof. Domenico De Leo Ordinario di Medicina Legale nell’Uni-versità di Verona e Presidente onorario della ASMEL, Associazione dei Medici veronesi specialisti in Medicina Legale.“È una materia affascinante che impone un costante aggiornamento medico ed una cono-scenza stringente delle norme giuridiche, ge-nerali e speciali, che volta per volta possono essere invocate. L’attività medico legale, che si tratti di materia civilistica piuttosto che pena-listica, impone una rigorosa applicazione del metodo medico legale pena l’inquinamento di una possibile indagine volta all’identificazione di un responsabile di un fatto reato ovvero la mancata tutela, economica del cittadino dan-neggiato. Rigore metodologico, senso morale, prudenza valutativa sono i requisiti fondamen-tali del buon medico legale che tale diventa na-turalmente alla fine di un percorso formativo dove la Scuola di Specializzazione assume una importanza fondamentale.La Medicina Legale ricomprende diversi am-biti operativi che richiedono, essi stessi, speci-fiche competenze: 1) le Scienze Forensi, o Criminalistica in sen-so lato, riguardano le informazioni di natura biologica che, desunte dal progresso medico e chimico-clinico, sono trasferibili sul piano della prova giudiziaria. Ne devono essere co-

nosciuti dunque in termini estremamente rigo-rosi i limiti applicativi perché non sempre un dato analitico che può essere utile in ambito clinico è trasferibile sul piano forense.Tra le scienze forensi ricordiamo la patologia forense per lo studio delle lesività su vivente e su cadavere (le cosiddette autopsie giudiziarie disposte dall’Autorità Giudiziaria); la tossico-logia forense che è lo studio delle sostanze tos-siche e droghe relativamente all’accertamento di cause di morte improvvisa ovvero della interferenza con comportamenti socialmente rilevanti (si pensi all’idoneità alla guida); la ge-netica forense che riguarda la analisi del DNA e la definizione dei profili genetici individuali, tanto nelle indagini criminalistiche su tracce quanto per l’accertamento della paternità bio-logica.2) la Medicina Legale pubblica, quale attività professionale che opera nell’interesse della col-lettività, orientata alla tutela essenzialmente economica del cittadino (infortuni sul lavoro, condizioni di disabilità, invalidità civile, ecc.).3) la Medicina Legale assicurativa, quella con la quale più frequentemente interagiscono i cittadini con riferimento alle valutazioni della invalidità conseguente ad incidenti della stra-da (la responsabilità civile auto) o tutelater a polizza.A Verona in questi anni sono stati fatti impor-tanti investimenti da parte dell’ Università per l’aggiornamento delle strumentazioni labora-toristiche della Sezione di Medicina Legale del

Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica, che pongono la nostra struttura all’avanguar-dia a livello non solo nazionale ma anche in-ternazionale.Collateralmente a questa attività istituzionale va peraltro sottolineato il fondamentale con-tributo alla disciplina che deriva dai colle-ghi medici legali liberi professionisti, riuniti nell’Associazione Scaligera dei Medici Legali (ASMEL), la cui appartenenza è garanzia di accuratezza, di sicura competenza professio-nale e di rispetto delle regole di comportamen-to professionale, principalmente sotto il profilo deontologico. Gli stretti collegamenti sul piano culturale e formativo professionale con i Ma-gistrati e gli Ordini professionali dei Medici e degli Avvocati, anche sul piano formativo, fanno sì che lo specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni sia un protagonista fon-damentale al quale non è possibile rinunciare, laddove si debba ricorrere, il che oggi avviene sempre più frequentemente, a valutazioni me-diche proiettate nella dimensione giudiziaria.Un’annotazione conclusiva: come per la Me-dicina clinica anche per la nostra disciplina, apparentemente così dura e talora così emo-tivamente coinvolgente almeno rispetto agli aspetti penalistici, la componente professiona-le femminile è sempre più rappresentata. Ciò non sorprende, considerando che nella nostra attività sono richieste attenzione analitica, pre-cisione, puntualità, caratteristiche sicuramente ben rappresentate nei tratti femminili”.

Medicina Legale: la sintesi affascinante di due saperi ���� �������������������&�������������� �����;Intervista al Professor Domenico De Leodi Giovanni Allegri

FisioterapiaFFFFissiiioootteeerraapppiaaaMedicina Legale

Prof. Domenico De Leo

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In questo articolo voglio of-frirvi una doppia testimo-

nianza per avere un quadro d’insieme migliore di come la collaborazione tra studio Orto-dontico e studio Odontotecnico ��������������������� � ������-mento di casi complessi, appa-rentemente destinati ad una sola soluzione chirurgica.<���; =�� ����� ������� ����%�� ������� ���� � �� ��> ����������� ������������������un master post laurea in Or%todonzia presso l’Università �� ?�� ��� @�� ����B� ��� ����esclusivamente l’Ortodonzia. Quali sono le ragioni di una ����������� �'����������Dell’Ortodonzia mi affascina la chiave dinamica. E’ infatti, una disciplina in grado di produrre nella bocca del paziente un vero ��������������� ������������-tenere una buona masticazione ed un buon sorriso tramite l’u-tilizzo di apparecchi ortodonti-ci. Tale è stato il mio interesse per questa scienza medica che ho deciso di specializzarmi sce-gliendola come unico indirizzo professionale.Avendo già trattato di orto%

donzia in altre edizioni di (� �� � ����� �� ����� ����� �������� ���� ����� � %��������� ��� ������� ����� ��� �������� ������ ����� ���%rurgico ed eliminare o ridur%re considerevolmente molti problemi estetici e funzionali. (�����/�� ��� ���� ���Alcuni difetti di masticazione possono essere curati tramite degli interventi chirurgici sulle ossa mascellari, interventi che ovviamente spaventano chiun-que, tanto più i genitori di bam-bini che presentano alcuni pro-blemi. Parliamo ad esempio della sporgenza dei denti superiori. Ad un esame attento si rileva che in molti casi non siamo di fronte ad una sporgenza dei denti supe-riori, bensì ad una rientranza dei denti inferiori con relativo mento sfuggente (Fig.1). Ecco, quindi, la necessità di agire prontamente in questi casi, sfruttando la cre-scita del bambino in via di svi-luppo, allo scopo di fare avanza-re la parte di sotto. Si evita perciò di arretrare i denti superiori per-ché provocherebbe un cedimento estetico del labbro superiore, con conseguente effetto di precoce

invecchiamento estetico del viso di questi pazienti.E’ possibile quindi fare avan%zare i denti inferiori insieme al ������Questa terapia si può fare in un paziente in crescita tramite l’ap-���������� ��������� ��� ����� � �Twin Block, un apparecchio che rimane posizionato all’interno della bocca. Una buona età per iniziare il trattamento è fra i 7 ed 8 anni. Se la risposta è buona si ottiene oltre alla correzione del morso, anche una buona proie-������������������ ������������H���������������������� �%�������� ��� ���������� ���� ��������� ��stesso risultato morfologico si è costretti ad intervenire chirurgi-camente avanzando la mandibo- ����������������������� �������-te dovrà essere curato in sinergia dall’ortodontista, per i movimen-ti dentali e dal chirurgo maxillo facciale, per i movimenti ossei.J���������������������Credo sia abbastanza evidente che è assolutamente consigliabi- ����������������������� ���������visita ortodontica in età precoce. L’età dell’accrescimento, come

mostrato, consente delle correzioni importanti e spesso non solo limitate ai denti, con ri-svolti positivi per l’intera vita del paziente.!����� �������� ������������ ��la collaborazione con un buon odontotecnico, come il Sig. Ema-nuele Wolf, che abbia una espe-rienza poliennale consolidata nel settore ortodontico, in quanto questi manufatti devono risultare il più possibile “comodi” nella bocca dei nostri piccoli pazienti.Cerchiamo allora di conosce-re meglio proprio il laboratorio “Progresso Tecnico Ortodonti-co”, visto che è specializzato nel settore dell’Ortodonzia da più di vent’anni. Ce ne parla lo stesso titolare, il Sig. Emanuele WolfP.T.O. nasce a Verona nel 1997, subito fa conoscere ai professio-nisti odontoiatri tutto il proprio bagaglio culturale acquisito du-rante gli anni. Sono iscritto all’as-sociazione culturale ORTEC dove l’informazione acquisita sugli sviluppi tecnici ortodontici mi permette di dialogare profes-sionalmente con Ortodontisti in Verona e provincia. Le abilità e la precisione che mi permettono di essere così apprezzato nel set-tore vengono riconosciute anche da varie aziende ospedaliere che ��������������� ��������������incarichi.(���/������ ����������� �

Doppia intervista di Daniela Coloni al Dott. Michele Giaretta, Odontoiatra-Ortodontista e all’Odontotecnico Emanuele Wolf

Alla ricerca del “mento perduto”

FisioterapiaoterraaappppiiaaaOrtodonzia

Difetto morfologico e dentale prima del trattamento - età 8 anni1

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������������������ �������� �� �� &��&���� �� -�����K ���� ������'�&& ������Il laboratorio utilizza esclusiva-mente materiali a norma CE e rilascia per ogni manufatto una dichiarazione di conformità. Ma "�� ��#��������������������������e quindi “comodità” per la boc-ca dei piccoli pazienti e questa qualità è attestata direttamente da loro.T���������<���;=�� ���������� ���� ��������� ������ ?X��Y���*���� �&&��� ��������������������� ��������������Il ?X�� Y���* appartiene alla

categoria degli apparecchi fun-zionali. Tale apparecchio (Fig.2) sfrutta un piano di scivolamento che permette alla mandibola di avanzare. Il vantaggio è che la-scia libertà di movimento alla lin-gua, alla mandibola e alle labbra ed è quindi molto tollerato dai pazienti.���� ����� ����������������%ge la comunicazione fra gli stu%di ortodontici ed il suo labora%�� ��� L’Ortodontista, che ha fatto la diagnosi sul paziente, prende le impronte delle arcate dentali ed una cera di masticazione e le consegna al laboratorio. Dall’im-pronta si ricava un modello in gesso sul quale viene costruito l’apparecchio (Fig.4). Si utilizza-no delle resine anche colorate se il bambino lo desidera. Il lavoro ������������������ �������������-segnato all’ortodontista in appo-siti contenitori.$%&������������� ������ ���������#�la perfetta integrazione dell’ap-parecchio ortodontico nella boc-ca del piccolo paziente.Solo una stretta collaborazione fra studio ortodontico e tecnico di laboratorio può garantire il successo della terapia ortodontica eseguita sul bambino.

Ortodonzia

Progresso Tecnico Ortodontico

di Emanuele WolfT��(;[������\

37135 Ca’ di David (Verona)

Tel: 045 540555 Cell: 347 1919272

�����XXX;���X��';��H%�������'�_���X��';��

DOTT. MICHELE GIARETTA

Laureato in Odontoiatria, Ortodontista

T��<��(� ������&�23 37122 VeronaTel. 045 8003714

L’attività di laboratorio

���������� ������������������������������������

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Affrontiamo in questo articolo una delle patologie più frequenti del cavo orale: la

'������������*��������� ������ �#��� ��������-ne di elementi dentari in genere che è un evento tipico dei terzi molari o denti del giudizio (detti anche ottavi) mal collocati, ma anche dei ca-nini e dei secondi molari superiori e come abbiamo visto in passato anche la dentatura decidua (denti di latte), può presentare pro-blemi di disodontiasi.+����������� ������������ �������������-ticolare riguardo ai terzi molari, col dott. Stefano Orio.Per cominciare vuol toglierci la curiosità ����� ��>��� ������ ���������������������������������Il nome dente “del giudizio” è legato al suo periodo di eruzione che può essere collocato tra i 17 e 24 anni (sebbene siano cifre pura-mente statistiche), età alla quale si attribuisce appunto la piena maturità e capacità di giu-dizio appunto. h� ��>���������' �-������������� ����%ta del dente del giudizio ad un grave fasti%�������������� �������� ��Un dente del giudizio cresciuto imperfetta-mente e quindi posizionato in modo anomalo, rischia di determinare malocclusioni e pre-��������� ����� �� �������������������� ����-coltà masticatorie ed a disfunzioni dell’ATM (Articolazione Temporo-Mandibolare); a ri-assorbimenti ossei; a carie alle radici dei den-ti vicini e del dente stesso causate dall’impos-sibilità di rimuovere correttamente la placca batterica; a cisti del follicolo dentale. Anche ������������<�������������"�������������provocare ascessi parodontali molto dolorosi. In questi casi la terapia antibiotica mirata è d’obbligo prima della inevitabile estrazione chirurgica.h� ��>�����������������������������%zio non spuntino spontaneamente e si sia quindi costretti a rimuoverli con interven%����� � �����I terzi molari sono 4 in tutto, 2 per arcata ������������������������������� ����������=�non si sviluppa cioè il germe del dente), pre-sentano estrema diversità di forma e dimen-sione (che può variare da conoide, a molare perfettamente sviluppato) e spesso presen-tano anatomie insolite, con radici ricurve o addirittura uncinate.La mancata eruzione (“crescita”) può essere

dovuta a due fattori:- data la conformazione della mandibola e della mascella, è possibile che al dente man-chi il posto per erompere;- l’asse di crescita del dente non è orientato correttamente. Nei casi più complicati, può darsi che il dente cresca in direzione oriz-zontale, eventualmente facendo pressione sul secondo molare. In tal caso è necessario ri-correre alla chirurgia.Come si sviluppa il processo di estrazione ��������������������A seconda della situazione anatomica del dente, cioè dei rapporti tra dente-osso-gengi-va si parlerà di dente del giudizio completa-mente incluso, semi incluso od estruso. Per una corretta analisi e per programmare una eventuale estrazione chirurgica, il pa-ziente viene valutato assieme ad un esame ra-�����������������������&����������������Tale esame offre allo specialista un’ottima visione dei denti del giudizio e delle struttu-re anatomiche vicine. In particolar modo si pone molta attenzione ai rapporti tra le radici dei molari ed il nervo alveolare. Può essere richiesto anche un ulteriore esame radiogra-���� ��>������������� ���>�@������� ������che, tramite immagini tridimensionali, permet-te una diagnosi più precisa.L’intervento ha procedure molto diverse: si va dalla semplice estrazione, all’incisione della gengiva sopra il dente e alla conseguente estra-zione chirurgica, che nei casi più complessi, prevede lo scavo dell’osso e la rottura del dente �����J��������+����� ������� ������������������sutura.

Il decorso è di solito ottimo e senza complican-���� K%� ��"������ ������� ��� �������� �������della zona da reazione edematosa dei tessuti.(�������� � ������� ���� ��������� ������� ���������������������� ��������������� �������� � ���������������� ����� ������������� �� ��������E’ importante sapere che le infezioni causate dal dente del giudizio non vanno sottovalutate. Gli ascessi odontogeni (generati dai problemi den-tali) possono procedere lungo le fasce cervicali ed invadere il mediastino provocando, nei casi più gravi, anche la morte (Angina di Ludwig), o distribuirsi lungo i muscoli masticatori pro-����������������������� �#��������������� ����������������������� ����� ������Vorrei altresì rassicurare le persone aggiungen-do che se ben curate, con una terapia antibiotica mirata e l’avulsione del dente, le infezioni den-tarie si risolvono dopo pochi giorni.

������������������������������������������Dott. ���'���j ���medico chirurgo specializzato in odontostomatologia di daniela coloni

FisioterapiaoterraaappppiiaaaOdontoiatria

Via Cà di Cozzi, 12 37124 Verona -

Tel. 045 8300721 fax 045 8348848

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Ambulatorio Medico “Avorio”: l’importanza di una struttura odontoiatrica all’avanguardiaIntervista ad Anita Cassani, responsabile del Centro.di Giovanni Allegri

L’ Ambulatorio Odontoiatri-co Avorio è una moderna

struttura medica specialistica, dove più odontoiatri, ciascuno competente in una diversa bran-ca dell’odontoiatria, collaborano ���� ���� � � ��� ��� ������������ ��risultati ed abbreviare i tempi di trattamento per i pazientiUbicato al primo piano del cen-tro commerciale “De Gasperi ”in località Albaré di Costermano, è dotato di un montascale per l’ac-cesso ai disabili e per i pazienti sono disponibili ampi parcheggi.L’ Ambulatorio Odontoiatrico Avo-rio offre trattamenti dentali specia-listici, comprendenti tutte le bran-che odontoiatriche.Il Direttore Sanitario della strut-tura è il Dr. Roberto Cordoni, odontoiatra.La direzione organizzativa ed am-������������� X� ������ � �� +�����Anita Cassani.Il personale infermieristico vie-ne accuratamente selezionato e �������������������������������-fessionali. Anita Cassani ci riceve nel nuo-vo accogliente studio della so-

cietà Avorio.“Dopo vent’anni di esperienza nel settore dell’odontoiatria ho deciso di aprire questo ambulatorio, cer-cando di investire in tecnologia, proponendo servizi diagnosti-ci all’avanguadia accompagnati sempre da un aggiornamento pro-fessionale continuo.”Come è strutturato il vostro (��� ��“Dispone di due sale odontoiatri-che, una sala per la sterilizzazione, �����������%�������� ���%���������una reception. Le sale sono ben illuminate, spa-ziose e climatizzate; l’aria all’in-�������� ������������������������tramite l’uso di apparecchi ioniz-zatori che riducono drasticamen-te la carica batterica e microbica. Inoltre lo studio dispone di appa-recchiature innovative all’avan-guardia quali: un sistema di ra-�������� ������ �� ��� ������ ����stimolabili che riduce la dose di radiazioni sino all’80% rispet-��� � �� ���������� ���������� �� ��una lampada per lo sbiancamen-to dentale. Ci tengo a precisare che le attrez-

zature presenti in studio, dalle pol-trone odontoiatriche (riunito), alle apparecchiature elettromedicali, rispondono alle normative CE e sono controllate periodicamente in modo da offrire il massimo li-vello di sicurezza e di comfort.La struttura dello studio è confor-me alle normative vigenti in ma-teria di sicurezza degli impianti elettrici, sicurezza sui posti di la-voro e prevenzione degli incendi (legge 81/2008), radioprotezione e controllo degli apparecchi radio-logici, autorizzazione regionale 22/2002 ed autorizzazione comu-nale 175/2009”. In uno studio medico come il vo%stro immagino venga posta mol%��������������'���� ��������Per noi è fondamentale. Notevole

impegno viene infatti quotidia-namente profuso alle pratiche di ����� ���������� �� ��� ������� � � ���di garantire la massima sicurezza ai pazienti.È stata data anche molta impor-tanza, in sede di progettazione, alla cornice architettonica che come si può vedere è stata curata �� ���� ������� ������ �� ���� ���-dere confortevole la permanenza nell’ambulatorio anche ai pazienti diversamente abili.”Se fosse corretto e possibile giu-dicare competenza e professio-nalità da una prima impressione, sicuramente l’ambulatorio Odon-toiatrico Avorio presenta tutti gli elementi per accogliere i propri pazienti in un ambiente estetica-mente gradevole e curato.

TERAPIE E TRATTAMENTI����� ���������������� ������������� [����� ��� ������ ���������� ��� ��� ��-plantologia, endodonzia, ortodonzia, conservativa, estetica dentale, sbian-������������� ���������������������������� ��� ���������� ���������������terapia e chirurgia parodontale.

APERTURASi riceve su appuntamento; è disponibile un servizio di segreteria telefo-nica ed un numero di cellulare per le urgenze

Via De Gasperi, 7/D- Albaré di Costermano - 37010- Verona- Telefono e Fax: 045 2370122

www.avoriosrl.it- [email protected]

Odontoiatria

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dicembre 2009 Dermatologia

Sviluppato negli Stati Uniti da Reliant circa sei anni fa, il Laser Fraxel 1500,

è indicato per trattamenti delle rughe del volto, il melasma (unico trattamento laser al mondo ad avere ottenuto approvazione FDA americana per questa patologia), le iperpigmentazioni in genere, le cicatrici e gli esiti cicatriziali da acne, interessanti sono i risultati sulle smagliature.Il dott. Gianfranco Barba, specialista in Dermatologia e Venereologia e specialista in Angiologia Medica, con una pratica or-mai ventennale nell’uso di strumenti laser, ci parla di questa tecnica rivoluzionaria, sicura, minimamente invasiva ed estrema-������������<���;Y� &�����/������ �����'�����%�������� [ �k��#w""�“Il trattamento laser Fraxel 1500 produce migliaia di minuscole ma profonde colonne di attività termica nella pelle. Questo tratta-mento elimina le vecchie cellule epidermiche pigmentate e penetra in profondità nel der-ma. Ogni zona microtermica viene bersa-gliata dal laser e trattata in modo frazionale ed intenso, lasciando il tessuto circostante integro e intatto. Questo trattamento “frazio-nale” permette alla pelle trattata di guarire più velocemente di quanto non lo sarebbe se tutta la zona fosse trattata interamente. Il la-ser Fraxel 1500 incita il processo naturale di guarigione accelerando la produzione di col-lagene e nuove cellule sane, così le imperfe-zioni cutanee vengono rimpiazzate da tessuti sani e ringiovaniti.”Quali sono i vantaggi del laser Fraxel #w"" ������� ���� ���� �������� � ���� � �����������“Il Fraxel è uno strumento di alta qualità e avanzata tecnologia che permette di ottenere �� ������� �� �� ���� ����� �� � ����������� �������delle apparecchiature laser tradizionali, ma senza la convalescenza, il trauma, gli effetti collaterali e i lunghi periodi di recupero. Mentre il laser “resurfacing convenzionale” agisce provocando una ferita alla pelle, co-stringendola a rigenerarsi e quindi ad assu-mere un aspetto più giovane e compatto, il laser Fraxel ottiene lo stesso scopo, con una tecnica meno traumatica: attraverso un ma-���� �� ��� ���� ��������� �������� ��� ����� ���

������� ����� ����������� ����������������� ��dell’epidermide, senza ustioni. Così i tessuti con macchie, rughe, cicatrici da acne ven-gono progressivamente sostituiti da altri più giovani e sani. ��� ���������)���� ����La crema anestetica e un raffreddamento ad aria, rendono il trattamento sopportabile evitando l’eventuale disagio. Il trauma è mi-nimo, viene descritto come la sensazione di un “pizzicotto” al quale subentra un calore diffuso, simile ad una eccessiva esposizione al sole che dura qualche ora.”Quanto dura il trattamento con laser Fraxel #w""�-������ �������������������� ��“Il trattamento laser Fraxel 1500 dura ca. 10 minuti per l’intero viso e può arrivare a 15-20 minuti a seconda dell’estensione della zona da trattare (collo e decolletè).Secondo studi clinici si consiglia un pro-�����������������������������������\���-dute intervallate l’una dall’altra di 1 mese.” <���;Y� &�����/ ������ �-���� ����i benefici del trattamento laser Fraxel 1500 e come appare la pelle dopo il trat%��������“La guarigione delle microlesioni provo-cate dal laser Fraxel 1500 è molto rapida avviene in 24 ore, velocissima rispetto ai laser ablativi tradizionali (resurfacing) e la

�� ����� ���������������!���������� ��������e il rossore, gli effetti più comuni immedia-tamente dopo il trattamento, sono minimi e si risolvono in due o tre giorni; ci si può truccare o radere subito dopo il trattamento e alcuni pazienti sono in grado tornare alla routine quotidiana, riprendendo il lavoro già il giorno successivo, altri hanno bisogno di un po’ più di tempo circa 3 giorni, questo di-pende dalla condizione della loro pelle e della profondità del trattamento. Come dopo un eritema naturale, la pelle si esfolierà normalmente, è consigliato quindi l’uso di un buon idratante e di una crema so-lare ad alta protezione per alcune settimane. I risultati sono immediati e progressivi. Un miglioramento ottimale normalmente è visibile dopo ca. 2/ 3 mesi. Ogni seduta coinvolge dal 15% al 25% della ����������� ���� ��������������������������- ��������=�� ����� ��������������X������� ��� ����������������������Siccome il trattamento laser Fraxel risparmia ���� ��������� �������������X�������������su parti sensibili e delicate come per esempio il collo, il petto e le mani.Un ulteriore vantaggio di questo nuovo laser è il fatto di essere indicato per pazienti di qualsiasi fototipo e di qualsiasi età.”

Laser Fraxel 1500: un nuovo trattamento per riparare e cancellare dalla pelle i segni dell’età e i danni prodotti dall’esposizione solareIntervista al Dottor Gianfranco Barbadi Giovanni Allegri

PRIMA

DOPO

PRIMA DOPO

Dott. Gianfranco BarbaLungadige Giacomo Matteotti 7

37126 VeronaTel e Fax 045 913246

www.gianfrancobarba.it

viso - tre trattamenti

collo e decolleté – due trattamenti

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dicembre 2009 Maternità e bambini

Anche le donne meno ansiose e sicure di sé cambiano sta-

to psicologico quando scoprono di essere in “stato interessante”. Io stessa ho provato il brivido delle mille domande che accompagna-no questa condizione felice, ma delicata, di attesa di un bambino. Un’improvvisa valanga di infor-mazioni, ricercate e non, investono le gestanti e inevitabilmente ci si preoccupa per la salute del bimbo che si porta in grembo.Per questo ringrazio in modo par-ticolare la Dott.ssa Poggi per la disponibilità che ci dimostra ogni volta che collabora con noi sottra-endo tempo prezioso ai suoi im-pegni per dare informazioni più ����������� ������������� �� ������ ��donne e gli uomini che aspettano un bambino.(� �� ��K ��� ������ �� �������l’utilità del duo test come esame �������������������������%��� � ����������� ����� ��'� %�� ���������� ���������������� ����� ��� ������� �� �����%������K�������������Nei primi anni ‘90 è stato intro-dotto il test di screening per ano-malie cromosomiche basato sulla misurazione della translucenza nucale e il dosaggio sul sangue materno della ß-hCG libera e PAPP-A, semplicemente cono-sciuto come “duo test”.Attualmente con l’introduzione nel “duo test” di altri soft-markers (va- ��������� �� � [����� ����������� ��valvola tricuspide e dotto venoso, �������������� �� %����� ���� �� ��misurazione dell’angolo facciale) questo esame risulta il metodo di ������������J�����������������-care le anomalie cromosomiche.Negli anni, oltre ad aggiungere i suddetti markers con l’ausilio di ���������������� ���������� ���

qualità maggiore si è reso possibile lo studio del cranio, delle strutture intracraniche, della colonna verte-brale, delle orbite, del cuore, dello stomaco, dell’addome, della vesci-ca, degli arti ed è pertanto possi-bile diagnosticare precocemente patologie gravi, alcune delle quali incompatibili con la vita. Lo studio doppler delle arterie uterine asso-ciato ai dosaggi di ß-hCG libera e PAPP-A, inoltre, ha permesso di elaborare uno screening per l’iden-������������ ������������������di sviluppare la pre-eclampsia, caratterizzata da un aumento del-la pressione sanguigna materna e dalla perdita di proteine nelle uri-ne durante la seconda metà della ������������ � !���� �� �������� ���ß-hCG libera e PAPP-A consento-��� ��� ����������� �� �����������placentari, causa di problemi di crescita fetale in utero.<������������� �������� ���%���������/������ ������������ ��& ���; �� ��/ ������� � ������� ������ ����� &���� ��� �� ����� ���� ��������� $�� ������ ����� X� ���������������da un difetto di chiusura della co-

lonna vertebrale con conseguente danno dei nervi delle gambe (che risulta in paralisi) e della vescica (che causa incontinenza). Viene ri-scontrata in circa 1 caso su 1000 gravidanze. Circa il 10% dei casi può essere legato alla presenza di anomalie cromosomiche, diabete mellito materno e assunzione di alcuni farmaci (es. farmaci antie-pilettici). Tuttavia, nella maggior ������ ���� ����� ��� ������ ������ ��causa rimane sconosciuta. +�������������������� �����������-te ne sono affetti esiste un rischio di ricorrenza (la possibilità di ave-������� ����� ������� � ����������problema), ma l’integrazione della dieta materna con acido folico (in fase propedeutica al concepimento e nei primi mesi di gravidanza) ri-duce questo rischio. Fino ad oggi �������������������������������-ta generalmente nel II trimestre al ���������� %������������ ���-ca (20ma settimana di gravidanza); nel luglio 2009 è stato pubblicato un nuovo studio in cui si spiega che già nel I trimestre possiamo identi-������������������������������=�in questi feti , infatti, non è pos-���� �� ����������� � � !]� �������� ��cerebrale. Ovviamente occorrono altri studi a conferma di questo re-centissimo, ma è un enorme passo avanti perché in tutti i casi sospet-��� ��������� ��������� �������� ���controllo ed arrivare alla diagnosi ��� ������������� ��� ��������� ��20ma settimana.y� ����� ���������� ���� � �%eclampsia: ci spiega cosa deve fare una futura mamma per sa%�� ���)� ���������������� �-����������������La pre-eclampsia colpisce circa il 2% delle gravidanze e se si pre-senta o evolve in forma grave può essere rischiosa sia per la vita della

madre che del feto.! ������������������� %�����������-ne delle gravide a rischio di pre-eclampsia utilizza fattori anam-nestici (peso, etnia, familiarità, precedenti ostetrici), pressione sanguigna materna , misurazione ��������� �� � [����� �����������le arterie uterine che afferiscono alla placenta, dosaggio nel sangue materno della PAPP-A. Questo test, che come detto si esegue nel !����������������������������� �^_`�delle pazienti che svilupperanno la pre-eclampsia severa.�� ��� ����� ���� ������ '� � ��������������� �������$%�������������� �������� ��� ���-ne ad alto rischio per lo sviluppo di pre-eclampsia, può migliorare l’esito della gravidanza attraverso un monitoraggio materno e fetale intensivi, una diagnosi e un tratta-mento (ci sono farmaci anti-iper-tensivi che possono essere sommi-nistrati anche alle gravide) precoci della patologia con lo scopo di pre-venire lo sviluppo di complicanze materne e fetali.

L’ecografia del I trimestre: dallo screening per anomalie � ���������������� �������������������maggiori ��������� ���������������������Dott.ssa Sara Poggi, Specialista in Ostetricia e Ginecologia, responsabile del Fetal Medicine Centre di Veronadi Daniela Coloni

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dicembre 2009

������������������� ��������@�;�;�BPresentazione Programmi dell’Anno Accademico 2010

LA SPAGYRIA

Inizio Corso 27, 28 Febbraio -

+�����������������Organizzato in collaborazio-ne con l’Erboristeria Lanuzia Bellomi e con il patrocinio di SIMILIA.Dio ci ha fatto il dono della Natura di cui l’Uomo non è che la scintilla più nobile del demiurgo. Nel divenire del-la Natura sono “sepolte” le leggi che l’uomo con la sua Intelligenza divina può sco-prire allo scopo di “riscatta-re” se stesso e la Natura tutta dall’Immanenza, ovvero dalle catene dello spazio- tempo.L’Uomo può operare alla maniera del divino Creato-��� �� �� j������ ����������������������� ���������������ciò che è stato estratto dalle pietre, dalle piante e dagli animali. Ma cosa si estrae da questi individui di Natura?Oggi noi perseguiamo la pu-rezza di sostanze chimiche con lo scopo di ottenere far-maci che siano quanto più mirati con l’obiettivo di «uc-cidere» quei sintomi che ma-nifesta una malattia, meglio un essere malato. Un contra-rio che contrasti. Ma non è sempre stato cosi e del mon-do non vi è solo questa visio-ne in cui è dirottata tutta la conoscenza medica. Dove la ritrovi è presto detto: nell’an-tica cultura contadina, ove, molte delle pratiche tradizio-nali dell’agricoltura, insegna-te dai benedettini, un tempo, valenti alchimisti, erano state poste con poco dire e molto fare. In effetti non era del tut-

to cosi; molti tra i contadini sapevano perché in una certa fase dell’anno o del mese lu-nare non andavano compiute certe operazioni. La maggior parte ripeteva, per tradizio-ne, mantenendo la memoria ��� "������ ���� ���������� �-strocche, racconti e leggen-de che venivano passate da bocca a orecchio, magari di generazione in generazione intorno al focolare alla sera. Ma detto questo, che cosa sia questa Spagyria, termine che non richiamerebbe nessun altra parola perlomeno simi-le nel nostro linguaggio, al contrario di Alchimia, di cui abbonda il nostro scrivere e parlare nella forma di agget-tivo e di avverbio, spesso a sproposito, non sembrerebbe chiaro. Sull’etimologia della parola sono state scritte alcu-ne opinioni. Riportiamo quel-la più congrua per chi scrive. Sembra che sia un neologi-smo greco, utilizzato nei di-scorsi del medico alchimista Paracelso, “spao” e “geras”, ovvero “estrarre” il “vec-chio” (nel senso “di esperien-za”), ovvero, con un termine caro al dottor. Jung, Archeti-po. Quindi si tratta di estrar-re l’aspetto vitale che è con-tenuto e contiene una parte di quell’individuo di Natura, vegetale, minerale o anima-le che sia. Cosi per ottenere una data nota da un violino, ��� ������#� �� ������ ����|�vibri proprio con quella. La corda sarà di un certo spesso-re, lunghezza, nel senso ma-teriale. In egual misura per raccogliere in quell’individuo di Natura con quella nota-ar-chetipo in evidenza si dovrà

attendere che quella frequen-za sia presente al massimo grado nell’Universo. Quindi sceglieremo quel momento del giorno, della settimana, del mese e dell’anno e di quel luogo laddove raccogliere una determinata pianta che esalti quelle qualità che desideriamo estrarre. Una volta compiuta questa operazione la succes-siva sarà quella di manipolare con metodi che richiamano la preparazione del pane, del vino, dell’estrazione antica dei profumi e altre meravi-gliose tecniche di estrazioni dalle più semplici a quelle più elaborate. Tutte le operazioni sono scandite da una relazio-ne profonda con ritmi antichi naturali, attraverso la com-prensione delle varie fasi ope-rative e la loro relazione ana-logica a quello che accade in Natura. Quindi manteniamo questa attenzione a mantene-re il più possibile costante la relazione dell’operatore con i ritmi della Natura, rendedogli possibile ottenere un prepa-rato che avrà lo scopo di cor-reggere quella dimenticanza del Sé che si chiama malattia. Non attraverso un’azione con-traria, ma attraverso il rinfor-zo della forza Vitale dell’indi-viduo, a Dio piacendo, troverà un aiuto alla comprensione e alla risoluzione del proprio stato di sofferenza.L’operatore, il manipolatore è l’ago della bilancia per otte-nere un rimedio che sia poco �� ������ ������� }�������dall’esperienza, dalla purez-za di Cuore e tante altre pic-cole condizioni di stato indi-viduale che contribuiscono a dare un risultato di una certa

qualità.La Spagyria, a chi avrà la pa-zienza di entrarci, apparirà come un modo di vivere, di pensare, di agire e di entrare in relazione del tutto naturale con la realtà. Non per nulla il ������� ��� ���� � �� ��������esperienza nella Carne ovve-ro nella materia.

del Dottor Marco Vittori

RICONOSCIMENTO PIANTE;

BOTANICA

19, 20 GIUGNO 2010 - Un fine settimana.

Organizzato in collabora-zione con l’Erboristeria La-nuzia Bellomi e con il pa-trocinio di SIMILIA. Il corso di «Riconoscimen-to delle Piante» si terrà a Roveré Veronese e consiste in una passeggiata su un percorso indicato dagli or-ganizzatori alla ricerca di piante spontanee con valen-za terapeutica, e nella loro classif icazione. Saranno analizzati le carat-teristiche terapeutiche delle piante individuate, secondo la f itoterapia con particola-re riguardo alla f itoterapia spagirica. La sera, dopo una meravi-gliosa cena, verrà fatta la lettura di scritti legati alle piante ed alla f itoterapia. Nella giornata di domenica, saranno proposte delle pre-parazioni spagiriche (elisir, quintessenze, macerati e oleoliti).

Naturopatia

I corsi sono rivolti agli operatori dell’ambito della salute e del benessere

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dicembre 2009

LA FLORITERAPIA

Inizio Corso 27 marzo 2010 -

����������������������Organizzato dall’Erbori-steria Lanuzia Bellomi. Nata nei primi anni del 900 ad opera del grande medi-co inglese Edward Bach, è un metodo terapeutico che mira al riequilibrio dell’essere umano inteso come unità mente- corpo- spirito. E’ utile per i disa-gi del nostro tempo, quali insicurezza, ansia, paura, insonnia, stress, ecc. Ma è soprattutto auspicabile come percorso di profonda crescita interiore, portando la persona ad un allinea-mento con il proprio scopo spirituale, e quindi alla sa-lute. Consiste nell’uso pre-ventivo e terapeutico delle �������� [���� �� ���� ����-nizzare stati d’animo ed emozioni che spesso prece-dono la comparsa della ma-lattia o ne accompagnano le manifestazioni. Edward Bach dedicò tutta la sua vita alla ricerca del rimedio assoluto capace di curare i disagi nell’anima per gua-rire i mali del corpo. Suc-cessivamente, nel resto del mondo, diversi ricercatori hanno ripreso i principi del dottor Bach e li hanno ��� ������ � �� [���� ��� ���Sono stati cosi introdotti �� ���� � ��~����� ������ ��-ni, brasiliani, californiani, francesi, himalayani con �� ���������������������#�terapeutiche.

ERAPIAIA

Naturopatia

I WEEK END

Introduzione alla Floriterapia;

Materia ed energia: due facce della stessa medaglia;

Accenni alla Fisica Quantistica: i concetti di Vibrazione come informazione e di Risonanza;

Fitoterapia, Omeopatia e Floriterapia a confronto: similitudini e differenze;

La triplicità: Sè, Psiche, Soma;

La teoria delle Segnature. Un’antica scienza risorta con il nome di Floriterapia;

Il colore e la forma: il linguaggio simbolico del Fiore;

Chi è il dottor Bach? La sua vita, la sua filosofia;

Classificazione del sistema floreale: i 12 Guaritori, i 7 Aiutanti, gli Ultimi 19;

I 12 Guaritori come impronte energetiche della personalità: monografia dei 12 Fiori tipologici;

Lavoro di gruppo esperenziale

II WEEK END

Floriterapia e Cromoterapia. Accenni all’anatomia

sottile dell’uomo: i Chakra e la loro relazione con

i colori;

Floriterapia e Astrologia: relazione tra i 12 Guaritori

e i 12 Segni Zodiacali. Archetipi corrispondenti;

Distinzione tra i rimedi tipologici e le fasi transitorie;

Dallo stato tipologico allo stato cronico: i 7 Aiutanti;

Monografia dei singoli Fiori;

Lavoro di gruppo esperenziale;

III WEEK END

Il percorso di stratificazione del dramma interiore:

dallo stato cronico alla complessità della manife-

stazione del disagio

Gli Ultimi 19: l’allontanamento dal disegno divino

dell’Anima

Monografia dei singoli Fiori

I catalizzatori, i rimedi jolly

Posologia. Preparazione dei rimedi da

omministrazione

I principali Fiori per i bambini

Lavoro di gruppo esperenziale

IV WEEK END

Approfondimento della floriterapia del dottor

Bach: le Estensioni e il concetto di Principio Tran-

spersonale (dottor. Orozco)

Applicazione locale dei Fiori

Lettura simbolica del sintomo: il corpo parla

Analisi comparata delle principali essenze

(dottor. Orozco)

Linee guida per un colloquio terapeutico efficace

Gestire le crisi di consapevolezza: il percorso della

VERA guarigione

Lavoro di gruppo esperenziale

Condivisione del lavoro svolto e conclusioni finali

Per informazioni : 045 8352543 [email protected]

PROGRAMMA CORSI 2010

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dicembre 2009

E’ tempo di Natale con tutti suoi simboli e le sue tradizioni consolidate nel tempo. In mezzo a una tavola imbandita per il Na-tale non può mancare un cesto di arance, frutto invernale per eccellenza, che por-ta con sé il calore del sole, raffigurando speranza e splendore. E a volte accanto all’arancia si può trovare il melograno, frutto che rappresenta la rigenerazione della natura. Non a caso i pittori dei secoli XV e XVI mettevano spesso una melagra-na nella mano di Gesù Bambino, alludendo alla nuova vita donataci da Cristo. Il melograno, che ha dato il nome alla città di Granada, è un albero leggendario di an-tica tradizione, era attribuito alla Grande Madre, regina del Cosmo, nel suo duplice ruolo di colei che dà la vita e colei che la toglie. Era simbolo quindi sia di fecondità sia di morte, tant’è vero che si sono trova-te melograni di argilla nelle tombe greche dell’Italia meridionale.Chiamato dai latini malun punicum, melo fenicio, perché si diceva provenisse dall’area sirio-fenicea, è un arbusto in re-altà originario della Persia e dell’Afghani-stan, oggi molto diffuso anche nella zona mediterranea.Il frutto è una grossa bacca contenente semi di colore rosso vivo, ripieni di un suc-co acido e zuccherino.Già 4000 anni fa in Egitto si conoscevano le benefiche proprietà curative del melo-grano, apprezzato per la sua efficace azio-ne vermifuga. Nell’antica Grecia, Ippocra-te definiva questo frutto un vero e proprio rimedio medicamentoso da prescrivere come antiparassitario, antinfiammatorio e per combattere i casi di diarrea cronica.

I frutti del melograno sono ricchi di vita-mina A e B e contengono tannino, che ha proprietà astringenti. La corteccia del me-lograno contiene alcaloidi ed è considerata un potente tenifugo (contro la tenia), ma è velenosa, ed è quindi da usare con cautela, mentre i fiori si usano in infuso contro la dissenteria.Il melograno, come il vino rosso, la liqui-rizia, lo zenzero e l’olio di oliva, è ricco di [����������������������������������������-teggono il cuore e le arterie, per questo i suoi estratti possono essere un valido aiuto per prevenire alcune importanti malattie come l’ipercolesterolemia, l’arteriosclerosi e altre patologie cardiovascolari (ictus, infarto). Ne basterebbero 50 millilitri al giorno per assi-curare un effetto protettivo. Ricordiamo l’importanza delle sostanze an-tiossidanti capaci di contrastare l’azione lesi-va dei radicali liberi, cui si deve l’invecchia-mento precoce dei tessuti e la degenerazione cellulare che è l’anticamera di numerose pa-tologie. Per limitare i segni del tempo all’in-terno e all’esterno del corpo si consiglia l’as-sunzione del succo di melograno nella dose di 20ml 2 volte al giorno.Nuove importanti proprietà terapeutiche si sono oggi assegnate a questo albero. In esso è stata recentemente individuata una sostan-za, contenuta anche nei lamponi, nelle fra-gole, nelle noci, l’acido ellagico, capace di indurre la morte delle cellule cancerose.Molte ricerche hanno confermato l’azione antitumorale di questo arbusto in particola-re nei confronti del tumore al seno, dei pol-moni e della prostata. Secondo uno studio, negli uomini affetti da tumore della pro-stata recidivante l’assunzione di circa 200

ml di succo di melograno al giorno allunga significativamente il tempo necessario per fare aumentare i livelli di PSA (antigene specifico prostatico.Il melograno, come molti prodotti ricchi di antiossidanti, è d’aiuto nel svolgere una funzione di protezione contro fattori on-cologici. Il melograno non può sostituire terapie oncologiche, ma può essere usato come ulteriore arricchimento a una terapia oncologica in corso.Un’altra proprietà del succo di melograno si è scoperta ultimamente: per il suo buon contenuto di fitoestrogeni, infatti, è in gra-do di combattere alcuni disturbi della me-nopausa, come la depressione e la fragilità ossea.In commercio si trovano moltissimi prodotti a base di melograno: creme rigenerative per capelli che, grazie alla presenza di tannini e vitamina C, li proteggono dai raggi UV; cre-me anti età che donano alla pelle matura un aspetto luminoso e curato, contenenti il pre-giato olio che si ottiene pressando i semi. XXX;���&������;���XXX;������� ���������������;���

���������$���� ����������� ���������%��������� ���

Naturopatia

di Valentina Bianchi, Naturopata

Utilizzati da millenni nel-la medicina orientale, in particolare

in quella tradizionale cinese, i funghi hanno visto riconosciute le loro proprietà anche da recenti studi scientifici. Non solo pre-sentano un eccezionale valore nutritivo, legato alla presenza di amminoacidi essenziali, vitamine e minerali nel substrato di cresci-

ta, ma hanno molti benefici effetti sulla salute del nostro organismo: rinforzano il sistema immuni-tario, regolano la glicemia e il colesterolo, inibiscono lo svilup-po dei tumori e curano i disturbi cardiocircolatori e neurologici. Alcuni comuni funghi mangerec-ci possono inoltre essere di aiuto nella prevenzione e nella cura di patologie metaboliche (come il diabete) e immunitarie (come l’allergia). Nelle pagine di que-

sto libro il lettore troverà esposte in maniera chiara e approfondita caratteristiche e qualità dei prin-cipali funghi medicinali e anche utili consigli per la loro raccolta e conservazione. Chiudono poi il volume le esclusive ricette a base di funghi di un grande chef ita-liano, Gianni Battistella, pensate per combinarsi perfettamente con una dieta equilibrata e naturale.

Valentina Bianchi (nella foto)

“I FUNGHI MEDICINALI” un libro per vivere a lungo in perfetta salute

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dicembre 2009

Cari lettori, questo articolo avrà un tono di-verso dal solito, risulterà sicuramente meno

professionale, meno giornalistico, ma credo che compenserà dal punto di vista umano. D’altro canto siamo in periodo di festività e mi permetto di contare sul fatto che dopo tutto, è banale ma vero, a Natale siamo tutti più buoni.Vi racconto una breve storia che mi tocca anche personalmente. Sono passati anni (troppi forse) dai tempi del liceo e come accade a molti, ho perso le tracce dei mie compagni, anche di quelli a cui ero più legata. E’ da poco che ho avuto il piacere di incontrare nuovamente Marilisa Lo-nardi, una mia ex compagna. Siamo entrambe più grandi, più mature, entrambe contente del nostro percorso di vita e professionale ed en-trambe mamme da poco. Come se gli anni non fossero passati riprendiamo a chiacchierare, a confrontarci su innumerevoli temi, a parlare dei vecchi tempi, ma soprattutto di oggi e delle no-stre bimbe, con tutto ciò che la maternità ha por-tato nella nostra vita. Ma non mi dilungo. Deci-do di andare a trovarla a casa sua a Villafontana. Sto per entrare e vedo uscire cinque donne tra i 30 e i 50 anni. Voci allegre che chiacchierano amichevolmente, che la salutano sulla soglia e si danno appuntamento alla settimana prossima. Le guardo incuriosita, le saluto per cortesia in-crociandole ed entro abbracciando Marilisa. “Ciao, bene arrivata! – mi accoglie sorriden-te - scusa ho appena concluso un corso”. “Un corso?” Replico io curiosa. “Si, si ora ti spiego, intanto accomodati”. Ci sediamo nell’accogliente salottino, un profu-mo che non conosco mi riempie le narici e sem-bra aprirmi il cuore. Le chiedo cos’è e risponde che è Verbena e che serve a favorire la comuni-������������ ��������������������������������-ché la sorseggio inizia a raccontarmi che il suo lavoro consiste nel tenere incontri con piccoli gruppi di persone che desiderano apprendere ed

esercitare tecniche di rilassamento, esercizi di movimento corporeo dolce ed esercizi di auto-stima. A seconda dell’attività che va a svolgere, profuma la stanza con un aroma adeguato a fa-vorire la concentrazione sull’attività in corso. Vi confesso che sono sempre stata abbastanza scet-tica nei confronti di un certo tipo di persone che come una sorta di guru dei nostri tempi parlano di salutismo, bevono solo tisane, usano prodotti omeopatici e aprono le menti. Ma conosco Mari-lisa dal liceo ed è sempre stata una ragazza molto seria, razionale e rigorosa, non è proprio il tipo che si lancia in percorsi di vita “alternativi” se ����X������������ %����������� ��������#������<�di cui parla, così la sto ad ascoltare e mi chiedo se l’ascolto non sia davvero favorito dal profu-mo di Verbena. Mi informa che la sua profes-sione di naturopata per cui ha frequentato corsi riconosciuti (la scuola di naturopatia di indirizzo psicosomatico di Riza) a Milano, ha preso nella pratica un indirizzo un po’ diverso dalla tradizio-nale naturopatia, perciò non si esaurisce col dare ���������������������������� �������������������-��������� ������ ����������� ������������������erbe e piante stagionali in base alle esigenze di ciascun partecipante al corso. $���� ��#����"������������X���������������������-porto armonico col proprio corpo, di migliorare il rapporto con se stessi e, non da ultimo, di ri-durre il livello di stress. Gli incontri posso essere anche individuali per chi non ama stare in gruppo, solitamente si ri-petono a cadenza settimanale per 10 incontri i corsi standard, ma possono limitarsi anche ad un unico incontro o ad un numero programmato a seconda delle esigenze individuali. Che dire? Sarà la semplicità delle sue parole che vanno dritte ai miei neuroni affaticati, sarà il profumo, sarà l’atmosfera calda ed accogliente, sarà che

����������������������� ������������������#���J�rilassata di quando sono arrivata e il desiderio di saperne di più mi coinvolge. Le chiedo cosa la affascina del rapporto con que-ste persone, che arrivano da lei stressate a cerca-re una sorta di formula magica rigenerante. “Ogni persona accoglie le mie parole, agisce applicando le tecniche che le insegno paziente-mente ed interagisce con me e con le altre perso-ne, a modo suo. Non tutti partono convinti di ciò che stanno fa-cendo, anzi, esiste molto scetticismo a riguardo – mi sento improvvisamente messa a nudo, im-barazzata, come se avesse letto nei miei occhi le mie perplessità – ma ciò non mi irrita, anzi – pro-segue rassicurante – superare i dubbi e vedere ciascuna persona trovare pian piano la propria dimensione diventa uno stimolo in più per me, perché cresco con ogni individuo che incontro: non è solo lui ad imparare, anch’io non smetto di apprendere tramite lui. Scopro in ciascuna persona nuove esigenze, par-torisco nuove idee per rispondere in modo sem-pre più adeguato alle sue aspettative, sento che la nostra relazione insegnante-allievo non è rigida ��������������X����[������������������������ ������ruoli attraverso un percorso comune di apprendi-mento verso una sola meta: imparare ad amarsi.Cari lettori, non ho molto da aggiungere a questo breve racconto, la mia personale esperienza mi porta a confrontarmi quotidianamente con Mari-lisa, anche solo per telefono (cell. ~\~%\��"��w), perché oltre che un’amica ritrovata è un conforto psicologico continuo ed importante nei momen-ti di maggiore stress. Per Natale quindi auguro anche a voi di poter prevenire o ridurre lo stress ���������� �����������������������������������-tirvi in pace con voi stessi: la pace col resto del mondo verrà di conseguenza.

di Daniela Coloni

Naturopatia

Imparare ad amarsi

Marilisa LonardiVillafontana - Bovolone - VR

Tel. 3939680745

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dicembre 2009

Il virus A/H1N1 esiste da di-verso tempo e colpisce i suini

con una certa regolarità. Studi �������������������������������il primo sviluppo nel 1918, e suc-cessivamente una manifestazione costante negli anni, pur alternan-do periodi di diffusione a periodi di recessione. Nell’aprile del 2009 la diffusione del virus si è ampli-������ ������������ �� ���������trasmissibilità da essere umano ad essere umano in virtù di una �������������� %�������������-no, che si è lentamente adattato all’uomo. Il contagio si manifesta tramite un’infezione virale acu-ta dell’apparato respiratorio, con sintomi, come sappiamo, molto si-�� ����"�� ���� %��[������������-nale. Sonnolenza, accessi di tosse, perdita d’appetito e variazioni di temperatura possono essere un campanello d’allarme. Ma non di terrore. Forse è il momento di ridimensionare il problema creato da questa pandemia, riportandolo alle giuste proporzioni. Per riusci-re in questo abbiamo chiesto aiuto alla dottoressa Nicoletta Bonfan-ti, titolare dell’omonima Parafar-macia di Legnago. La dottoressa Bonfanti, grazie allaliberarizza-zione dei farmaci SOP E OTC voluta dal decreto Bersani, ha scelto di aprire una parafarmacia con lo scopo di accrescere la pos-

sibilità di offrire una consulenza, per altro gratuita, nei confronti dei propri clienti. Questo è effettiva-mente possibile grazie alla natura stessa della parafarmacia. Essa è un luogo all’interno del quale il cliente trova la medesima profes-sionalità di una farmacia classica, con il vantaggio di tempistiche ri-lassate che consentono un dialogo più profondo tra il consumatore ed il professionista. E’ infatti possibi-le per il cliente avere informazioni esatte di natura sanitaria, rice-vendo un ulteriore ausilio, oltre a quello fornito dal medico di base, sul corretto uso dei farmaci. L’opi-nione professionale della dottores-

sa Bonfanti sulla propagazione del virus A/H1N1 è indubbiamente confortante. Ci assicura infatti che il virus al momento in diffusione non è una novità assoluta, bensì appartiene allo stesso ceppo che già negli anni ’70 si propagò tra la popolazione. Sicuramente la mo-������������ %�������������������negli anni lo hanno reso più con-tagioso, ma contagioso non è certo sinonimo di “mortale”. Ovviamen-te le complicazioni si possono ve-�����������"������������������������ ��� ���������[��������������-le, per la quale è stato calcolato un tasso di mortalità pari allo 0,2% dei contagiati. Il tasso del virus A/H1N1 è addirittura inferiore, e corrisponde allo 0,02%. I soggetti a rischio, comunque, esistono e si riscontrano tra gli individui con patologie croniche. Tuttavia, per le persone sane, la prevenzione o %������� ��������� %��[��������H1N1 è estremamente attuabile. Considerata la facilità del con-

tagio, evitare luoghi pubblici, ad alta frequentazione e chiusi, quali ipermercati o centri commerciali nei momenti più ‘caldi’, può essere un’ottima idea. Allo stesso modo, cercare di evitare sbalzi di tem-peratura, uscendo o rientrando, ������#�� �������� �������� %������-limento delle difese immunitarie, che ci esporrebbero più facilmen-te al contagio. E se questi accor-gimenti non dovessero bastare, ed il virus ci cogliesse ugualmente, il decorso e la cura saranno pratica-mente gli stessi della tradizionale ��[����������� ���� ��� �� ����� �-dare ai classici medicinali, potrà servirsi di antipiretici e mucolitici per combattere i sintomi più fasti-diosi. Per coloro i quali volessero �������� ������������ �����������le opzioni sono numerose e dimo-strate. L’assunzione di belladonna in granuli è un rimedio antipire-tico naturale, comprovato, e con ��������������� ����������������-piche ed omeopatiche. Da parec-chi anni è disponibile un rimedio ������������ �������������X�������������������� ������� %��[������stagionale. Oggi è disponibile an-che un rimedio omeopatico contro %��[����������j������ ��������-peribile in parafarmacia. La som-��������������X���� ������������ ��monodose di buona palatabilità, adatte ad adulti e bambini, lattanti compresi, donne in gravidanza e soggetti che già sono in cura con altre terapie farmacologiche. La scelta al consumatore, chiara-mente, con un suggerimento sol-������=������������������ ����� ��esperti, che vi sapranno aggiorna-����������������J��������������-cati alla vostra individualità.

��������������������&���� ����� ��������� ���di Emanuela Flangini

FisioterapiaFFFiiissssioottteerrrraaapppiiiaaaFarmacia

La dott.ssa Bonfanti, a sinistra, e il suo team di farmaciste

dott.ssa Nicoletta Bonfanti Via Marsala, 20 - Tel. 0442-22500

17

dicembre 2009

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Veterinaria

Potremmo riassumere il nu-cleo di questo approfondi-

mento in poche parole: vogliamo dare da mangiare ai nostri ani-mali o vogliamo farli stare bene?Con questa espressione Nico Dal-la Via, co-titolare di SuperArgo, ha esplicitamente chiarito l’assun-to di base dal quale partire. Con-vinto sostenitore dello slogan ‘pet care‘ (cura dell’animale d’affe-zione) e proprietario di sette gatti ed un cane, il signor Dalla Via ci ha spiegato quali sono le corret-te modalità da adottare in merito all’alimentazione dei felini.Di seguito analizzeremo le due tipologie di alimentazione pos-sibili, a base di cibi umidi spe-cializzati oppure di cibi secchi specializzati, confrontandone le caratteristiche nutrizionali, le quantità da somministrare e le composizioni.Non daremo suggerimenti per un’alimentazione a base di avanzi di cucina, purtroppo ancora lar-gamente diffusa nel nostro paese, poiché in disaccordo con quanto asserito in precedenza: se deci-diamo di nutrire correttamente il nostro animale da compagnia, è necessario comprendere che, per quanto vari possano essere gli ali-menti di scarto che somministria-mo, le caratteristiche nutrizionali di cui il felino necessita non sa-ranno corrette in dosi, qualità e

quantità. I cibi umidi specializzati:imparare a leggere e decifrare le etichette dei prodotti sarà il passo fondamentale. Questo ci insegnerà a preferire prodotti con la minor quantità di additivi, che rendono l’alimento più appetibile al gusto, ma a lungo termine possono creare problemi di salute come calcoli, insorgere di intolleranze ed dipendenza dal prodotto. La forte quantità di ad-ditivi, proprio perché correttori di sapore, è inoltre sintomo di scarsa qualità di ingredienti principali, oltre ad incidere notevolmente sul prezzo.La quantità di carne o pesce sul-la percentuale totale è da tenere monitorata. Per legge un alimen-to può essere denominato ‘a base di’ se ne contiene una percentua-le non inferiore al 4%. E’ palese che una percentuale di questo tipo sia decisamente trop-po bassa, e che in questo caso verrà integrata con appetizzan-ti ed additivi per correggerne il sapore. Importante sarà inoltre ��������� ��� �� ������ �� � � ������sono utilizzati sotto forma di farine, pertanto di bassa qualità poiché ricavate dallo smaltimen-to dei peggiori scarti, oppure sot-to forma di carne disidratata, di qualità superiore.I cibi secchi specializzati:

���������"������������ ���������dei componenti del prodotto sarà fondamentale. Come per i cibi umidi, anche qui la percentuale di carne, la qualità delle materie prime e l’integra-zione con additivi saranno un chiaro segnale delle peculiarità del prodotto. I vantaggi del cibo secco sono ambivalenti, e toccano sia il pro-prietario sia l’animale. La maggiore conservabilità del prodotto, innanzitutto, che per-mette una gestione nella sommi-nistrazione di cibo notevolmente agevolata. La consistenza, che favorisce la masticazione e asseconda la puli-zia dei denti, limita le probabilità di obesità poiché il gatto mangia più lentamente e facilita una deie-

zione più compatta.Le quantità da somministrare, per entrambi i prodotti, sono facilmente reperibili sulle con-fezioni degli alimenti, e possono variare in virtù delle differenze nutrizionali.

Per gli animali intolleranti a de-terminati additivi o alimenti, ci spiega ancora il signor Dalla Via, esistono ad oggi prodotti mono-proteici animali o vegetali, cor-rettamente bilanciati e biologici. !� ��������� ������������ ��� ����� ���recente distribuzione, contengo-no numerosi integratori naturali che aiutano la salute del felino e ne prolungano il benessere.SuperArgo, negozio selezionato dal Consorzio Punto Pet, con i ������___���"������������������#�facilmente soddisfare le richieste dei proprietari più esigenti. Oltre ai prodotti per l’alimenta-zione, la cura dei vostri animali e il giardinaggio, troverete una consulenza specializzata, gratu-ita e sempre adeguata alle vostre necessità.

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37045 Legnago (VR)tel. 0442/629397

Veterinaria

di Emanuela Flangini

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dal 09 al 16 gennaio 2010

Farmacie di turno di Verona e Provincia

Presentati con questa rivista...un gradito omaggio ti aspetta

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Niente da dire:“Un libro ricco di contenuti esistenziali, che si articolano sullo sfondo di un rapporto conflittuale madre-figlia.Rapporto che viene scandito da un silenzio che sembra incolmabile e frutto di un divario generazionale, ma che batte invece il ritmo di incessanti flussi di pensiero pieni di paure, ansie, dubbi, inquietudini ed emozioni umane, sviscerate, senza artifici letterali, secondo la prospettiva di chi è alla ricerca del sé e alla scoperta dell’altro”.

Per natale regala un’emozione vera!

ultime copie disponibili su ordinazioneai numeri 3471739112 - 347497610

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