Rumori sospetti dietro la porta ep draft

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I rumori sospetti nascono a firenze nell’ottobre 2012 durante una cena improvvisata davanti a

un panino col salame, una chitarra gipsy e un bicchiere di rosso. Le alchimie neo folk si mischiano

ad un pizzico di jazz, accenti di musica popolare e sprazzi di arie balcaniche. Suoni vibranti e

ritmati portano il pubblico a lasciarsi andare in danze sfrenate, ballando, cantando e ascoltando

storie nate per strada che si intersecano in un complesso mosaico socio culturale. Le atmosfere

vivaci si alternano a momenti più intimi e ricercati dando vita a ritornelli orecchiabili, semplici

e leggeri, da cantare il giorno dopo sotto la doccia. In mezzo alle rime prendono forma strani

personaggi che cercano di mettere in luce le proprie vicende personali al fine di far riflettere

l’ascoltatore filtrando prospettive inedite ma allo stesso tempo inerenti con le condizioni nelle

quali sono immerse. Da marzo 2013 i rumori sospetti hanno intrapreso un’intensa attività di

spettacoli e performance live che li ha portati a suonare in varie manifestazioni musicali e

locali della toscana e non solo. Nel luglio 2013 vincono suona l’alternativa, concorso musicale

organizzato col patrocinio della regione toscana, col brano piero l’alcolista. A dicembre dello

stesso anno vincono il folkontest. A luglio 2014 arrivano primi al nine note di sarzana.

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Piero l’alcolistaSalve a tutti sono Pieroe non bevo più da un anno interocercavo il mondo dentro a una bigliaappoggiata al collo di una bottiglia.Sono pulito per davverogiuro che sono sinceronon passo più tutte le serecon quattro tossici, un fiasco ed un bicchiere.

E poi ho conosciuto Mariae ho pagato per la sua compagniae poi ho conosciuto Mariami ha stregato e mi ha portato via.

L’amore è amoreanche se per poche oreper cinque minuti di passionel’amore è amoreanche se fa malema ho deciso di smettere di berel’amore, amore, amore e ancora amorecome il silenzio nel dolorel’amore.

Salve a tutti sono Pierocerto non rinnego ciò che eroho buttato nel cesso tutti i miei sogniho trascurato quasi tutti i miei bisogni.Questo e davvero un bel misteroson ripartito quasi dallo zeroperché l’amore di questa donnaè un destino a cui adesso mi condanna.

E poi ho conosciuto Maria

e ho pagato per la sua compagniae poi ho conosciuto Mariami ha stregato e mi ha portato via.

L’amore è amoreanche se per poche oreper cinque minuti di passionel’amore è amoreanche se fa malema ho deciso di smettere di berel’amore, amore, amore e ancora amorecome il silenzio nel dolorel’amore.

Bossa di marzoGraffi di silenzio sulla pellesulle mie spalle non è rimasto nienteforse non ero così importanteforse contavo come tutta l’altra gente.Resto fino a sera a fissare una candelaresta solo una chiazza di ceratra suoni spenti e matite spezzatetra emozioni che se ne sono andate.

Vattene via corri via da qui con la tua malinconiae chi vuol esser lieto sialasciami soltanto tutta la mia fantasia e alloraVattene viaprendi tutto in mano e adesso fuggi via lontanoprendi il tempo per i tuoi bisogniparte di me il sesso ed i tuoi sogni.

Ora ho capito che è finitaora che faccio spesso a botte con la vitadevo lottare ad ogni costodevo rimettere le cose al loro posto.Io che gioco spesso la mia vita a carteche ballo sul filo della sorteci rivedremo da un’altra partedopo che si saranno aperte altre porte.

Vattene via corri via da qui con la tua malinconiae chi vuol esser lieto sialasciami soltanto tutta la mia fantasia e alloraVattene viaprendi tutto in mano e adesso fuggi via lontanoprendi il tempo per i tuoi bisogniparte di me il sesso ed i tuoi sogni.

La ballata di mezzanotteSono arrivato in piazza barcollandobattendo contro il muro di tanto in tantoho sceso via del sole, ho perso le paroleho perso tutto il bene che ho per te.Sorridente a tratti sfavillanteguardo la gente che mi guarda indifferentedevo smetterla di bere non ci devo più pensarea quello che è stato e non è.

E tu che baci un’altra bocca

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e intanto il vento soffia e soffro per teperché non c’è soluzionesolo ancora male che tengo per me.Rivoltante non penso più niente solo al tuo viso che adesso non c’èdevo smetterla ho da fare non ci devo più pensarea quello che è stato e non è.

Perché sarà ciò che saràuna canzone che mi appare e poi se ne vae sarà quello che saràun’altra donna un’altra identitàe sarà poi saràun giorno migliore saràe sarà dopo saràtu te ne vai e io resto qua.

Sto continuando a passeggiarelungo le rive di questo fiumeho fatto le mie scuse ne son rimaste pocheho dato tutto il bene che ho per te.Deludente a tratti esasperantesi è spento il fuoco che c’era per meDevo smetterla di stare non ci devo più pensareA quello che è stato e non è.

Perché sarà ciò che saràuna canzone che mi appare e poi se ne vae sarà quello che saràun’altra donna un’altra identitàe sarà poi saràun giorno migliore saràe sarà dopo sarà

tu te ne vai e io resto qua.

Mi son scordato di aprire la porta

Mi son scordato di aprire la portaaprire la porta al sole che entrae non mi soddisfa, non mi accontentamentre rallenta il bordo dell’ombra.Mi son scordato di aprire la portadevo stare attento che entra la sabbiae attendo la nebbia, aspetto la gioiaquando riparto ho già buttato la noia.

Cosa resteràdi questa fiamma che si accende si spegne e poi se ne varipeto cosa rimarràdella città che lentamente si addormentail mio tormento se l’è portato il ventoe adesso scrivo e adesso cantomi son scordato di aprire la portama ormai, ormai non importa.

Mi son scordato di aprire la portaaprire la porta ma adesso non bastapreparo una festa qui nella mia testacon due soldi in tasca e un po’ d’aria fresca.Mi son scordato di aprire la portaaprire la porta a qualcuno che bussae non si rilassa, non ci rinunciatra cinque minuti esco dalla mia stanza.

Cosa resterà

di questa fiamma che si accende si spegne e poi se ne varipeto cosa rimarràdella città che lentamente si addormentail mio tormento se l’è portato il ventoe adesso scrivo e adesso cantomi son scordato di aprire la portama ormai, ormai non importa.

SophieVento tormento e sgomentouna luna persa in un bar del centronon so da dove ho iniziatoun whisky ghiacciato o un caffè shakerato.Nuvole di seta nascondono ancor la mia metaun respiro distorto e lievefreddo come la neve.

Ma che rumore fa la mia animama che rumore fa la mia anima.

Notte veloce e stellatacome un biglietto di sola andataandata perduta ogni seradentro a un profumo di primavera.Agili strumenti le parole in fondo al bicchieretutto mi sembra evidentechiaro e lampante.

Ma che rumore fa la mia animama che rumore fa la mia anima.

Questo è il rumore che fa la mia animaquesto è il rumore che fa la mia anima.

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Da sinistra:

Dario Collini, ClarinettoCristiano Ciampolini, voce e paroleLeo Fantoni, batteriaDavide Rugiano, chitarra acusticaMarco Meucci, pianoLawrence Fancelli, basso

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