Teoria musicale ACUSTICA EVENTI SONORI RUMORI VOCI UMANE SUONI.

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Teoria musicale Teoria musicale

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Teoria musicaleTeoria musicale

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ACUSTICAACUSTICA

EVENTI SONORIEVENTI SONORI RUMORIRUMORI VOCI UMANEVOCI UMANE SUONISUONI

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ESPERIENZA UMANAESPERIENZA UMANA

UDITO UDITO INTELLIGENZA INTELLIGENZA

L’uomo, fin dal momento della nascita, L’uomo, fin dal momento della nascita, sviluppa la sua intelligenza grazie ai suonisviluppa la sua intelligenza grazie ai suoni

SORDOMUTI SORDOMUTI SVILUPPO PSICHICO SVILUPPO PSICHICO

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Il suonoIl suono

è uno degli elementi essenziali della musica

definito come una "sensazione uditiva provocata dalla vibrazione di corpi elastici"

tale vibrazione giunge al nostro orecchio attraverso l'aria, l'acqua e i solidi.

la definizione di rumore come "suono disordinato e sgradevole al nostro orecchio" è sicuramente da censurare.

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Per prima cosa, il gradevole e lo sgradevole sono frutto di una nostra personale visione: si tratta quindi di sensazioni non oggettive. Inoltre, in molte composizioni (colte e popolari) del Novecento, alcuni cosiddetti rumori sono stati inseriti nella scrittura musicale alla pari degli strumenti convenzionali.

Non dimentichiamo, poi, la fantasia di molti percussionisti che utilizzano i più svariati oggetti di uso quotidiano, facendoli diventare degli strumenti musicali a tutti gli effetti.

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In conclusione, non parlerei di suono e rumore, ma di suono dal segnale riconoscibile (proveniente da strumenti musicali di tipo convenzionale) e di suono dal segnale non riconoscibile (proveniente da altre fonti sonore).

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Le caratteristiche del suonoLe caratteristiche del suono

II suono ha tre caratteristiche fondamentali:

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l'altezza

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Altezza

dipende dalla frequenza delle vibrazioni: più la frequenza aumenta, più il suono sarà acuto

un orecchio medio può percepire dalle 16/20 alle 20/25 mila (in casi limite, anche 30 mila) vibrazioni (o cicli, Hertz) per secondo.

un pianoforte da concerto oscilla tra 20 e 4.176 c/s (cicli per secondo).

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Tabella delle frequenze HzTabella delle frequenze Hz

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CAPACITA’ UMANA DISCRIMINATORIA CAPACITA’ UMANA DISCRIMINATORIA NELLA FASCIA ACUSTICA CENTRALENELLA FASCIA ACUSTICA CENTRALE

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infrasuoniinfrasuoni

Minori di 20 HzMinori di 20 Hz

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ultrasuoniultrasuoni

Maggiori di 20’000 HzMaggiori di 20’000 Hz

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l'intensità

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Intensità

dipende dall'ampiezza delle vibrazioni:

più grande è quest'ultima, più forte perverrà il suono al nostro apparato uditivo.

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Tabella dei decibel: dBTabella dei decibel: dB

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timbro

viene definito "il colore della musica" e dipende dalla forma delle vibrazioni.

È attraverso il timbro che noi riusciamo a differenziare le diverse fonti sonore, convenzionali e non.

La forma delle vibrazioni dipende a sua volta dall'intensità e dalla frequenza degli armonici

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armonici

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Il grafico di una sinusoideIl grafico di una sinusoide

Vediamo come si Vediamo come si rappresenta rappresenta graficamente un’onda graficamente un’onda sonora e quali sono le sonora e quali sono le sue parti costitutivesue parti costitutive

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Diverse forme d’ondaDiverse forme d’onda

SINUSOIDE, ONDA SINUSOIDE, ONDA QUADRA, ONDA QUADRA, ONDA TRIANGOLARE, TRIANGOLARE, ECC.ECC.

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Forme d’onda di strumentiForme d’onda di strumenti

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Voce umanaVoce umana

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IL RUMOREIL RUMORE

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Propagazione del suonoPropagazione del suono

La presenza di un mezzo La presenza di un mezzo materiale è necessaria per la materiale è necessaria per la propagazione di un suono, il propagazione di un suono, il cui meccanismo è basato sul cui meccanismo è basato sul movimento vibratorio della movimento vibratorio della sorgente sonora. sorgente sonora.

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Nel caso dell'aria, per es., attorno Nel caso dell'aria, per es., attorno alla sorgente si formano una alla sorgente si formano una serie di stati di compressione e di serie di stati di compressione e di rarefazione dell'aria circostante, rarefazione dell'aria circostante, nella fase di compressione le nella fase di compressione le particelle tendono ad allontanarsi particelle tendono ad allontanarsi dalla sorgente stessa, in quella di dalla sorgente stessa, in quella di rarefazione ad avvicinarsirarefazione ad avvicinarsi. .

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Questo avviene sempre Questo avviene sempre in tutte le direzioni in tutte le direzioni contemporaneamente.contemporaneamente.

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La perturbazione si allarga in La perturbazione si allarga in maniera concentrica dalla maniera concentrica dalla sorgente, ogni particella sorgente, ogni particella coinvolta comincia a vibrare a coinvolta comincia a vibrare a sua volta lungo la direzione di sua volta lungo la direzione di propagazione, cioè lungo la propagazione, cioè lungo la retta che la congiunge con la retta che la congiunge con la sorgente. sorgente.

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La perturbazione possiede un La perturbazione possiede un andamento periodico ed è di andamento periodico ed è di tipo ondoso ovvero senza un tipo ondoso ovvero senza un trasporto di materia.trasporto di materia.

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Le onde, di tipo elastico, sono Le onde, di tipo elastico, sono costituite da una semionda di costituite da una semionda di compressione (corrispondente compressione (corrispondente alla fase di compressione) e alla fase di compressione) e da una semionda di da una semionda di rarefazione (corrispondente a rarefazione (corrispondente a quella di rarefazione). quella di rarefazione).

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Le onde sonore sono Le onde sonore sono soggette a tutti i soggette a tutti i fenomeni dovuti a fenomeni dovuti a propagazione ondosa, propagazione ondosa, riflessione, rifrazione e riflessione, rifrazione e attenuazione.attenuazione.

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La riflessione avviene quando La riflessione avviene quando l'onda incide su una superficie l'onda incide su una superficie riflettente, riflettente,

la rifrazione quando l'onda passa la rifrazione quando l'onda passa da un mezzo a uno diverso da un mezzo a uno diverso

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l'attenuazione quando il mezzo ha l'attenuazione quando il mezzo ha caratteristiche tali da determinare caratteristiche tali da determinare una perdita regolare di energia una perdita regolare di energia che si trasforma in calore. che si trasforma in calore.

Le vibrazioni delle particelle del Le vibrazioni delle particelle del mezzo, producendosi lungo la mezzo, producendosi lungo la direzione di propagazione, sono direzione di propagazione, sono vibrazioni longitudinali. vibrazioni longitudinali.

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La velocità del suono è quella della La velocità del suono è quella della perturbazione a esso associata e dipende perturbazione a esso associata e dipende dalle caratteristiche fisiche del mezzo (la dalle caratteristiche fisiche del mezzo (la velocità del suono non va confusa con quella velocità del suono non va confusa con quella delle particelle investite dall'onda sferica che delle particelle investite dall'onda sferica che si sta propagando). si sta propagando).

Nell'aria la velocità del suono è di ca 340 m/s. Nell'aria la velocità del suono è di ca 340 m/s. Nei liquidi e nei solidi essa è molto maggiore: Nei liquidi e nei solidi essa è molto maggiore:

nell'acqua è di c.a 1400 m/s, nell'acciaio di c.a nell'acqua è di c.a 1400 m/s, nell'acciaio di c.a 6000 m/s. 6000 m/s.

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La camera anecoicaLa camera anecoica

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Si tratta di un locale arredato con elementi Si tratta di un locale arredato con elementi fono-assorbenti idonei a smorzare il suono.fono-assorbenti idonei a smorzare il suono.

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Il diapasonIl diapasonIl suo suono è stato fissato, in un Il suo suono è stato fissato, in un

Congresso Internazionale tenuto a Congresso Internazionale tenuto a Londra nel 1939, a 440 Hz: Londra nel 1939, a 440 Hz:

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Per accordare correttamente uno strumento musicale si deve ricorrere a una nota di

riferimento fissa, uguale per tutti.

Ci si serve per questo di uno strumento acustico chiamato diapason o corista,

formato da una bacchetta d'acciaio piegata a U e munita di un gambo.

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Tenendo il diapason per il gambo, si percuote un estremità della bacchetta sulla superficie di un tavolo o su un oggetto duro in modo da farla vibrare …

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Quindi accostandola all'orecchio o appoggiando la punta del gambo su un piano di legno per amplificare il suono, si udirà una nota costante, che corrisponde esattamente al LA centrale, 440Hz della tastiera del pianoforte, cioè al LA scritto nel secondo spazio del rigo musicale:

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Pentagramma

II pentagramma (dal greco penta = cinque e gramma = segno di scrittura), chiamato più comunemente "rigo musicale", è un complesso di cinque linee, orizzontali ed equidistanti, e di quattro spazi.

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Al suo interno, i suoni si dispongono a partire dal basso verso l'alto.

A seconda della posizione delle note sul pentagramma, avremo le diverse altezze dei suoni.

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In un rigo musicale così organizzato è evidente che non possiamo inserire più di nove suoni.

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Per risolvere questo problema si è pensato di aggiungere al pentagramma una serie di linee supplementari, verso il basso e verso l'alto, denominate tagli addizionali o, appunto, "linee supplementari".

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Il nostro rigo musicale apparve per la prima volta intorno al IX secolo d.C. Non si trattava ancora di un pentagramma vero e proprio, bensì di una semplice linea colorata orizzontale, a cui più tardi ne fu aggiunta un'altra.

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I canti liturgici, melismatici, non richiedevano una precisa intonazione tonale, quindi era più che sufficiente l’uso di una sola linea.

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Successivamente (intorno all'anno Mille), Guido d'Arezzo propose l'uso di tre o quattro linee orizzontali, mentre il pentagramma così come lo conosciamo oggi, apparso già nel secolo XI, venne definitivamente accettato da tutti solo nel 1600.

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Intorno al 1000 Intorno al 1000 D.C. fu proprio D.C. fu proprio Guido d'Arezzo a Guido d'Arezzo a portare le linee a portare le linee a tre, ed infine a tre, ed infine a quattro: nacque quattro: nacque così il rigo così il rigo musicale, detto musicale, detto tetragrammatetragramma..

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Esso presentava ancora le due Esso presentava ancora le due righe colorate per indicare il Do righe colorate per indicare il Do ed il Fa.ed il Fa.

Le note procedevano per Le note procedevano per gradi gradi congiunticongiunti senza salti (melisma). senza salti (melisma).

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La notazione neumaticaLa notazione neumatica

L'imperatore Giustiniano ristabilì L'imperatore Giustiniano ristabilì l'impero a dimensioni simili a quelle l'impero a dimensioni simili a quelle avute qualche secolo prima e avute qualche secolo prima e desiderava rendere splendida la desiderava rendere splendida la capitale. capitale.

Edificò dei grandi edifici tra i quali la Edificò dei grandi edifici tra i quali la basilica di Santa Sofia. basilica di Santa Sofia.

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In questo monumentale edificio si In questo monumentale edificio si cantavano inni eseguiti da 500 cantavano inni eseguiti da 500 cantori suddivisi in più gruppi. cantori suddivisi in più gruppi.

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Dai movimenti stilizzati con i quali Dai movimenti stilizzati con i quali il il capocorocapocoro indicava l'evoluzione indicava l'evoluzione della linea musicale sono derivati della linea musicale sono derivati i simboli della notazione musicale, i simboli della notazione musicale, i i neumineumi

La notazione fu sviluppata e La notazione fu sviluppata e arricchita di nuovi simboli tra il X e arricchita di nuovi simboli tra il X e il XVIII secolo. il XVIII secolo.

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Tale notazione era usuale in Occidente Tale notazione era usuale in Occidente in tutto il primo millennio cristiano. in tutto il primo millennio cristiano.

Il presente esempio mostra un'antifona Il presente esempio mostra un'antifona tratta dalla dedicazione di una chiesa. tratta dalla dedicazione di una chiesa.

Il testo recita: "Il testo recita: "Terribilis est locus iste hic Terribilis est locus iste hic domus Dei est et porta caeli et vocabitur domus Dei est et porta caeli et vocabitur aula Deiaula Dei". ".

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Esempio di notazione neumatica in Esempio di notazione neumatica in campo aperto. :campo aperto. :

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Tabella delle corrispondenzeTabella delle corrispondenze

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Nasce così la scrittura Nasce così la scrittura neumaticaneumatica (neuma deriva da "(neuma deriva da "pneumapneuma" cioè " cioè respiro) respiro) adiastematicaadiastematica o in o in campocampo apertoaperto (non indica le altezze delle (non indica le altezze delle note).note).

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Tale scrittura è detta anche Tale scrittura è detta anche chironomicachironomica perché ricorda perché ricorda l'andamento della mano del l'andamento della mano del precentorprecentor durante la durante la direzione dei direzione dei cantorescantores; ;

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una ennesima origine dei una ennesima origine dei neumi la si può far risalire agli neumi la si può far risalire agli accenti latini: l'accento acuto accenti latini: l'accento acuto (virga) usato quando la prima (virga) usato quando la prima nota è più grave della nota è più grave della seconda, l'accento grave seconda, l'accento grave (punctum) viceversa. (punctum) viceversa.

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Tale scrittura veniva posta dagli Tale scrittura veniva posta dagli scriptoriascriptoria monastici sopra al monastici sopra al testo che veniva cantato.testo che veniva cantato.

Essendo i vari monasteri centri Essendo i vari monasteri centri isolati l'uno dall'altro, ognuno isolati l'uno dall'altro, ognuno aveva sviluppato un diverso aveva sviluppato un diverso metodo di scritturametodo di scrittura

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La scrittura gregoriana a note La scrittura gregoriana a note quadrate che siamo abituati a quadrate che siamo abituati a vedere arriverà molto più vedere arriverà molto più tardi (1400) dai monaci di tardi (1400) dai monaci di Solemnes.Solemnes.

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Nella evoluzione del repertorio Nella evoluzione del repertorio gregoriano determinante sarà gregoriano determinante sarà l'apporto dei monasteri del Nord l'apporto dei monasteri del Nord Europa, in particolare quello di Europa, in particolare quello di San Gallo in cui operò il monaco San Gallo in cui operò il monaco Nokter Balbulus, per meglio Nokter Balbulus, per meglio memorizzare i memorizzare i melismi melismi alleluiaticialleluiatici

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il monaco Tutilone adotta la il monaco Tutilone adotta la tecnica detta tecnica detta tropaturatropatura consistente nell'aggiunta di consistente nell'aggiunta di testi e melodie all'interno di testi e melodie all'interno di canti preesistenti.canti preesistenti.

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Da tali tecniche scaturirono, tra il IX e il Da tali tecniche scaturirono, tra il IX e il X secolo, le forme della X secolo, le forme della SEQUENZASEQUENZA e e del del TROPOTROPO, forme di autonoma , forme di autonoma composizione che daranno lo spunto composizione che daranno lo spunto alla nascita del teatro sacro medievale e alla nascita del teatro sacro medievale e delle prime tecniche di canto parallelo delle prime tecniche di canto parallelo dalle quali trarrà origine la polifonia.dalle quali trarrà origine la polifonia.

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Tecniche dei cantiTecniche dei canti

SILLABICI: SILLABICI: ad ogni sillaba del testo ad ogni sillaba del testo

corrisponde una nota del corrisponde una nota del cantocanto

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NEUMATICI: NEUMATICI: ad ogni sillaba del testo ad ogni sillaba del testo corrispondono da 2 a 4 corrispondono da 2 a 4 notenote

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MELISMATICI: ad una sillaba viene MELISMATICI: ad una sillaba viene associata una fioritura melodica di più associata una fioritura melodica di più note, PER GRADI CONGIUNTI (anche note, PER GRADI CONGIUNTI (anche fino a 30 o 40): fino a 30 o 40):

l'esempio più significativo è quello dei l'esempio più significativo è quello dei canti canti alleluiaticialleluiatici , caratterizzati da , caratterizzati da interminabili vocalizzi sulla "a" finale interminabili vocalizzi sulla "a" finale della parola Alleluja.della parola Alleluja.

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Lo stile di un canto gregoriano viene Lo stile di un canto gregoriano viene definito definito sillabicosillabico o o neumaticoneumatico o o melismaticomelismatico a seconda della a seconda della prevalenza della caratteristica prevalenza della caratteristica stilistica in quel canto stilistica in quel canto

un canto può essere per l'80% della un canto può essere per l'80% della sua durata di tipo sua durata di tipo sillabicosillabico e la parte e la parte restante restante neumaticaneumatica o o melismaticamelismatica::

si dirà che la caratteristica di quel si dirà che la caratteristica di quel canto è tendenzialmente canto è tendenzialmente neumaticaneumatica in quanto prevale sulle altrein quanto prevale sulle altre..

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Guido d'ArezzoGuido d'Arezzo (950 ca. - 1050) (950 ca. - 1050) attribuì i nomi alle note dell'esacordo attribuì i nomi alle note dell'esacordo

ricavandoli da un inno a S. Giovanniricavandoli da un inno a S. Giovanni Guido raccomandò anche nel suo Guido raccomandò anche nel suo RegulaeRegulae

de ignotu cantude ignotu cantu l'uso di un rigo musicale di l'uso di un rigo musicale di quattro linee (quattro linee (tetragrammatetragramma) ciascuna delle ) ciascuna delle quali era contrassegnata da una lettera quali era contrassegnata da una lettera chiave (F = FA; C = DO; G = SOL) e anche chiave (F = FA; C = DO; G = SOL) e anche da un colore (rosso per il FA, giallo per il da un colore (rosso per il FA, giallo per il DO). DO).

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L'apprendimento del canto fu rivoluzionato L'apprendimento del canto fu rivoluzionato da questo sistema e dall'impiego della da questo sistema e dall'impiego della cosiddetta "mano guidoniana“cosiddetta "mano guidoniana“

un sistema mnemonico che utilizzava il un sistema mnemonico che utilizzava il frazionamento delle falangi della mano frazionamento delle falangi della mano per ricordare la regola dell'per ricordare la regola dell'esacordoesacordo di di Guido d'Arezzo. Guido d'Arezzo.

Per un cantore cominciarono a essere Per un cantore cominciarono a essere sufficienti soli due anni di studio per sufficienti soli due anni di studio per imparare l'intero corpus gregoriano.imparare l'intero corpus gregoriano.

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Il Il sistema guidonianosistema guidoniano comportò la comportò la trasformazione dei neumi in grosse trasformazione dei neumi in grosse note quadrate nerenote quadrate nere che si che si diffusero in tutta Europa, pure nel diffusero in tutta Europa, pure nel permanere di notazioni locali permanere di notazioni locali specifiche (la gotica, l'alsaziana, la specifiche (la gotica, l'alsaziana, la beneventana, ecc.).beneventana, ecc.).

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La mano guidonianaLa mano guidoniana

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Notazione musicale

Abbiamo già usato il termine "nota", ma non ne abbiamo ancora dato una definizione precisa.

Per nota intendiamo sia il singolo suono musicale, sia il relativo simbolo grafico, codificato dall'uomo e inserito sul pentagramma.

Le note si possono sistemare sulle linee o negli spazi.

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Himno a San JuanHimno a San Juan

UTUT queant laxis queant laxis REREsonare fibris sonare fibris MIMIra gestorumra gestorum FAFAmuli tuorum muli tuorum SOLSOLve pollutive polluti LALAbii reatum,bii reatum, SSancte ancte IIohannesohannes

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Traduzione:Traduzione: affinché i tuoi servi possano cantare con affinché i tuoi servi possano cantare con

voci libere le meraviglie delle tue azioni, voci libere le meraviglie delle tue azioni, cancella il peccato, o santo Giovanni, dalle cancella il peccato, o santo Giovanni, dalle loro labbra indegne.loro labbra indegne.

Nel XVI secolo la settima nota riceve il suo Nel XVI secolo la settima nota riceve il suo nome definitivo (SI, dalle iniziali di Sancte nome definitivo (SI, dalle iniziali di Sancte Iohannes) e nel XVII secolo la nota UT Iohannes) e nel XVII secolo la nota UT viene sostituita con il nome attuale DO.viene sostituita con il nome attuale DO.

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I nomi delle note (secondo il sistema italiano) sono delle semplici sillabe:

DO RE MI FA SOL LA SI

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La serie viene di nuovo conclusa con il Do, formando quella che si chiama un'ottava e cioè una distanza in ordine di altezza (intervallo) di otto note.

I due Do produrranno gli stessi suoni, ma ad altezze differenti.

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Per essere più precisi, le vibrazioni del secondo saranno doppie rispetto a quelle del primo.

Naturalmente le ottave potranno andare anche da Re a Re, da Mi a Mi ecc.

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LA SUDDIVISIONE TONALE LA SUDDIVISIONE TONALE ALL’INTERNO DELLA SCALA, FATTO ALL’INTERNO DELLA SCALA, FATTO CULTURALECULTURALE

IL CONCETTO DI OTTAVAIL CONCETTO DI OTTAVA

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Note nei righi e negli spaziNote nei righi e negli spazi

Mi-sol-si-re-fa Fa-Mi-sol-si-re-fa Fa-la-do-mila-do-mi

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Note fuori del pentagrammaNote fuori del pentagramma

Mi,fa,sol,la,si,do,re - Sol,la,si,do,re,mi,faMi,fa,sol,la,si,do,re - Sol,la,si,do,re,mi,fa

Per i tagli addizionali si usa lo stesso sistema: si considera sulla linea la nota tagliata dal trattino (taglio in testa) e sullo spazio quella tra un trattino e l'altro (taglio in gola).

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Le note sulla tastieraLe note sulla tastiera

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Notazione AnglosassoneNotazione Anglosassone Attualmente la normale dicitura che determina il Attualmente la normale dicitura che determina il

nome delle note viene vista su doppia terminologia. nome delle note viene vista su doppia terminologia. Da un lato la notazione tradizionale, quella che Da un lato la notazione tradizionale, quella che

solitamente viene definita come europea (o latina), solitamente viene definita come europea (o latina), dall'altro la notazione cosiddetta dall'altro la notazione cosiddetta anglosassoneanglosassone. .

E' proprio quest'ultima che viene sostanzialmente E' proprio quest'ultima che viene sostanzialmente usata in quasi tutti i paesi, e oramai si può dire che usata in quasi tutti i paesi, e oramai si può dire che ne diventerà presto uno standard.ne diventerà presto uno standard.

Page 85: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

Molto importante, quindi, prendere Molto importante, quindi, prendere confidenza con la notazione inglese confidenza con la notazione inglese

I nomi sillabici delle note vengono tradotti I nomi sillabici delle note vengono tradotti utilizzando delle singole lettere in utilizzando delle singole lettere in maiuscolo, secondo lo schema che potete maiuscolo, secondo lo schema che potete vedere qui sotto.vedere qui sotto.

Italiano DO-RE- MI- FA-SOL-LA-SIItaliano DO-RE- MI- FA-SOL-LA-SI Inglese C – D – E – F - G – A - BInglese C – D – E – F - G – A - B

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LA SCALA DIATONICALA SCALA DIATONICA

La regola generale che governa la La regola generale che governa la costruzione di una scala consiste nel costruzione di una scala consiste nel disporre una serie di toni e semitoni a disporre una serie di toni e semitoni a partire dalla tonica (la nota che darà il nome partire dalla tonica (la nota che darà il nome alla scala e che ne sta alla base). alla scala e che ne sta alla base).

Una scala maggiore viene definita anche Una scala maggiore viene definita anche scala diatonica maggiore, in quanto tutte le scala diatonica maggiore, in quanto tutte le note che ne fanno parte devono avere nome note che ne fanno parte devono avere nome diverso l'una dall'altra. diverso l'una dall'altra.

Page 87: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

Il termine diatonico deriva dall'analisi Il termine diatonico deriva dall'analisi di una coppia di note distanti tra loro di una coppia di note distanti tra loro un semitono. un semitono.

intervallo cromaticointervallo cromatico, se le due note , se le due note hanno nome uguale (ma suono hanno nome uguale (ma suono diverso: DO e DO#, per esempio)diverso: DO e DO#, per esempio)

intervallo diatonicointervallo diatonico, se le due note , se le due note hanno nome diverso (e chiaramente hanno nome diverso (e chiaramente anche suono diverso: MI e FA, oppure anche suono diverso: MI e FA, oppure SOL# e LA).SOL# e LA).

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I modi: un po' di storia....I modi: un po' di storia....     Il Il sistema modalesistema modale, pur essendo uno dei , pur essendo uno dei

punti forti della moderna armonia, è nato punti forti della moderna armonia, è nato addirittura ai tempi dei greci. addirittura ai tempi dei greci.

Questi, infatti, nella loro continua voglia di Questi, infatti, nella loro continua voglia di espansione culturale videro oltre la espansione culturale videro oltre la semplice scala, che allora era molto semplice scala, che allora era molto povera di suoni (circa tre ottave). Perciò povera di suoni (circa tre ottave). Perciò identificarono all'interno della scala la identificarono all'interno della scala la possibilità di gestire più sequenze di note. possibilità di gestire più sequenze di note.

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In questo modo, partendo da In questo modo, partendo da qualunque nota si aveva una qualunque nota si aveva una successione continua di successione continua di note, sempre inerenti alla note, sempre inerenti alla tonalità stessa alla quale tonalità stessa alla quale erano legate. erano legate.

Page 90: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

Ognuna di queste sequenze dava Ognuna di queste sequenze dava luogo ad una nuova serie di intervalli, luogo ad una nuova serie di intervalli, detti detti ToniToni. .

Page 91: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

L'evoluzione musicale nel L'evoluzione musicale nel medioevo vide la rinascita di medioevo vide la rinascita di questo sistema, che ovviamente questo sistema, che ovviamente era passato attraverso varie era passato attraverso varie culture diverse e quindi di volta in culture diverse e quindi di volta in volta arricchito di nuovi elementi, volta arricchito di nuovi elementi, ed è proprio nel medioevo che ed è proprio nel medioevo che compare il termine compare il termine modomodo. .

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Eravamo ancora lontani dal Eravamo ancora lontani dal moderno uso che se ne fa moderno uso che se ne fa dei modi, in quanto tutto era dei modi, in quanto tutto era sottoposto a usi, costumi e sottoposto a usi, costumi e religione, ma il concetto di religione, ma il concetto di base era lo stesso. base era lo stesso.

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I termini come I termini come ionicoionico, , dorico, frigio,dorico, frigio, eccetera, eccetera, stanno ad indicare come stanno ad indicare come la terminologia attuale la terminologia attuale dei modi si lega  quindi al dei modi si lega  quindi al passato.passato.

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Semitono tra mi-fa e si-doSemitono tra mi-fa e si-do

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Nella scala, le note vengono a trovarsi in Nella scala, le note vengono a trovarsi in una posizione ben fissa in rapporto alla una posizione ben fissa in rapporto alla tonica. Questa posizione è identificata tonica. Questa posizione è identificata come come gradogrado, e perciò le note nella scala > , e perciò le note nella scala > di DO saranno così graduate: di DO saranno così graduate:

DO RE MI FA SOL LA SI DODO RE MI FA SOL LA SI DO I II III IV V VI VII VIIII II III IV V VI VII VIII

Page 98: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

Ogni grado ha una propria definizione: Ogni grado ha una propria definizione:   

I grado = I grado = tonica o fondamentale tonica o fondamentale    II grado = II grado = sopratonicasopratonica     III grado = III grado = mediante, caratteristica o mediante, caratteristica o

modale   modale    IV grado = IV grado = sottodominantesottodominante       V grado = V grado = dominantedominante       VI grado = VI grado = sopradominantesopradominante       VII grado = VII grado = sensibilesensibile       VIII grado = VIII grado = ottavaottava  

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LA SCALA CROMATICALA SCALA CROMATICA

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La scala cromatica ascendenteLa scala cromatica ascendente

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L’ESTENSIONE MUSICALEL’ESTENSIONE MUSICALE

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La chiave

è un segno grafico che si pone all'inizio del rigo musicale per indicare la posizione della nota a cui esso corrisponde, determinando così il nome, la posizione e l'altezza di tutte le altre note segnate sul rigo medesimo.

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La chiave costituisce il punto di partenza per la lettura delle note e, oltre che all'inizio di ogni pentagramma, può trovarsi segnata anche nel corpo di esso, quando l'altezza delle note ne abbia reso necessario il cambiamento.

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Le chiavi sono sette, ma i segni che le contraddistinguono sono tre, assumendo due di essi nome e significati diversi a seconda del posto che occupano nel pentagramma.

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II primo dei tre segni, detto chiave di violino o chiave di Sol, deriva dalla lenta e progressiva trasformazione della lettera:

usata nel sistema musicale medievale per indicare il suono che oggi chiamiamo "Sol".

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Tale segno (corrispondente al Sol di 392 vibrazioni al minuto secondo) si colloca sulla seconda linea del pentagramma, per indicare che tutte le note segnate su tale linea sono altrettanti Sol, a cui fanno seguito, sugli altri gradi del rigo musicale, le note più acute e quelle più gravi, secondo il loro naturale ordine progressivo ascendente e discendente.

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ESTENSIONE NELLE VOCI ESTENSIONE NELLE VOCI UMANEUMANE

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I VALORI MUSICALII VALORI MUSICALI

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Legatura di valoreLa legatura di valore è una linea curva che unisce due o più note

della stessa altezza, sommandone il valore.

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Punto di valoresemplice e doppio

Un solo punto, inserito a destra della nota o della pausa, ne

indica un aumento del valore pari alla sua metà.

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II secondo punto aggiunge la metà del valore del primo

punto.

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II PUNTO CORONATO

Chiamato più comunemente corona, consiste in un punto sormontato da una

breve linea ad arco, posto sopra

(talvolta sotto) una figura musicale.

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In questo caso, il musicista può prolungare la durata della nota o della pausa a suo piacimento.

Viene solitamente impiegato nell'ultima nota di un brano o per creare un momento di sospensione provvisoria.

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Il ritmo è l'ordine dei movimenti nel tempo.

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Basta, infatti, osservare alcuni fenomeni presenti in natura per trovare esempi in tal senso: il susseguirsi del giorno e della notte o delle stagioni, il battito del nostro cuore, le onde del mare ecc. (sono tutti eventi che possono essere catalogati sotto la voce "ritmo naturale", quindi libero).

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Quello che ci interessa adesso, però, non è il ritmo libero, ma il ritmo creato artificialmente dall'uomo e, per usare un termine musicale, "misurato“(musica mensuralis).

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Da quest'ultimo termine deriva la misura che possiamo definire come quella parte di rigo musicale compresa tra due stanghette.

A loro volta, le stanghette servono a suddividere il pentagramma in misure e possono essere semplici, doppie, finali.

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stanghetta semplice

stanghetta doppia

stanghetta finale

nei ritornelli con l'aggiunta di due puntini

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II contenuto della misura invece si chiama battuta.

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La durata di ciascuna battuta è stabilita dal tempo, che è una

frazione situata nel pentagramma (all'inizio del brano, dopo il segno

della chiave), e dalle possibili alterazioni (armatura di chiave)

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Classificazione dei tempiClassificazione dei tempi

Tempi semplici:Tempi semplici: Misura a due tempi o binariaMisura a due tempi o binaria I battiti sono raggruppati due a due, con un

battito forte alternato a un altro debole (le misure sono composte da due battiti)

Page 123: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

Misura a 3 tempi o ternariaMisura a 3 tempi o ternaria

I battiti sono raggruppati tre a tre, con un battito forte seguito da due deboli (le misure sono composte da tre battiti).

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Misura a 4 tempi o quaternariaMisura a 4 tempi o quaternaria

Possiamo definire la misura a quattro tempi come una misura a due tempi raddoppiata.

Il primo e il terzo saranno i battiti forti (il primo più forte del terzo), mentre il secondo e il quarto quelli deboli (il secondo più forte del quarto).

Il tempo quaternario più comune è 4/4 che viene spesso indicato con il segno C

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Attenzione:

la C simboleggia un cerchio spezzato. Storicamente, infatti, il cerchio

rappresentava la misura ternaria, considerata perfetta a causa della sua analogia con la Santissima Trinità.

Una volta introdotto, il 4/4 fu inizialmente definito tempo imperfetto, e quindi simboleggiato da un cerchio incompleto.

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Esempio:Esempio:

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Tempi compostiTempi composti

Da ciascun tempo semplice si può ottenere un tempo composto, moltiplicando il numeratore per tre e il denominatore per due.

Misure semplici e corrispettive misure composte avranno la stessa durata, ma diversa suddivisione: binaria per i tempi semplici e ternaria per quelli composti.

2/4 = 6/8 ¾ = 9/8 4/4 = 12/8 ecc.

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Esempio:Esempio:

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Tempi irregolariTempi irregolari

II tempo irregolare si ottiene combinando insieme le misure a due e a tre tempi. I battiti all'interno della battuta saranno solitamente in numero di cinque o di sette.

3 + 2 = 5 oppure 2 + 3 = 5 4 + 3 = 7 o 3 + 4 = 7 o anche 2 + 3 + 2 = 7 Gli accenti varieranno in base alla diversa

disposizione dei tempi.

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Esempio:Esempio:

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Figure irregolariFigure irregolari

figure (o gruppi) irregolari: gruppi di note che contengono, in pratica, più o meno note di quelle che dovrebbero avere.

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Esse non corrispondono al tempo espresso all'inizio della composizione.

Tali figure possono avere due tipi di irregolarità: per eccesso o per difetto.

I gruppi irregolari sono sempre contraddistinti da un numero scritto sopra il raggruppamento di note, che serve, appunto, a indicarne la quantità complessiva.

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Per eccesso:

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Per difetto:

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LE ALTERAZIONILE ALTERAZIONI

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Sol - Sol # - Sol – Sol bSol - Sol # - Sol – Sol b

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Il doppio diesis e il doppio bemolleIl doppio diesis e il doppio bemolle

X: X:

alza l’intonazione della nota di 2 semitoni alza l’intonazione della nota di 2 semitoni

bb: bb:

abbassa l’intonazione della nota di 2 abbassa l’intonazione della nota di 2 semitonisemitoni

Page 138: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

I semitoniI semitoni

Sono la più piccola distanza intercorrente Sono la più piccola distanza intercorrente tra le note consecutive della scala tra le note consecutive della scala musicale.musicale.

I semitoni sono di due tipi: cromatico e I semitoni sono di due tipi: cromatico e diatonico.diatonico.

Quello cromatico è per esempio: doQuello cromatico è per esempio: do#do#do Quello diatonico: DOQuello diatonico: DObREbRE

Page 139: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

I 9 comma e il sistema temperatoI 9 comma e il sistema temperato

La distanza di un tono musicale è fatta di 9 La distanza di un tono musicale è fatta di 9 comma ( una frazione di tono di 1/9)comma ( una frazione di tono di 1/9)

I semitoni cromatici hanno 5 comma,quelli I semitoni cromatici hanno 5 comma,quelli diatonici solo 4; il totale è infatti 9 comma diatonici solo 4; il totale è infatti 9 comma (la distanza di un tono)(la distanza di un tono)

Il semitono cromatico DOIl semitono cromatico DODO #:5 commaDO #:5 comma Il semitono diatonico DOIl semitono diatonico DORE b: 4 commaRE b: 4 comma

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Alterazioni fisse:

le troviamo all'inizio del brano, tra la chiave e l'indicazione del tempo. Prolungano il loro effetto su tutto il brano. Per maggiore chiarezza, devono essere ripetute per tutte le righe della composizione.

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Alterazioni transitorie:

Si incontrano in qualsiasi parte del brano. •Sono poste prima della nota e hanno valore fino alla fine della battuta. •Nell'esempio che segue tutti i Sol della I e III battuta sono diesis.

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ricordano l'effettivo stato della nota. Spesso le troviamo tra parentesi. Nell'esempio che segue i Si della II e III battuta ritornano bemolli.

Alterazioni precauzionali (poco usate):

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Abbellimenti musicaliAbbellimenti musicali

L'abbellimento è un qualcosa che viene aggiunto a scopo decorativo o ornamentale (da qui il termine "ornamento musicale"). In una melodia possiamo insi rire una o più note come parti estranee alla struttura ritmica e talvolta armonie con il risultato di conferire una maggiore efficacia al fraseggio. L'uso degli abbe limenti risale al secolo XVI, ma raggiunse la sua massima diffusione nel 160( 1700, fino ad attenuarsi gradatamente ai giorni nostri. Tuttavia, alcuni di ques segni sono ancora presenti nelle composizioni moderne. Gli esempi successh ne descrivono nomi, simboli grafici e corretta esecuzione.

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Segni di andamento o Segni di andamento o movimento e segni di agogicamovimento e segni di agogica

I segni di andamento (o di movimento) sono tutte quelle indicazioni che ci vengono suggerite per stabilire il grado di velocità di un brano.

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I più comuni, quelli che possiamo trovare in un qualsiasi metronomo, sono: grave, lento, largo, larghetto, adagio, andante, moderato, allegretto, allegro, vivace, presto, prestissimo.

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Alcuni autori aggiungono, poi, altri termini per meglio puntualizzare il tipo di esecuzione richiesta. Per esempio: allegro moderato, andante con moto, o addirittura grazioso, con brio, agitato, scherzoso ecc.

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Segni di agogicaSegni di agogica

Rall. = rallentandoRall. = rallentando Rit. = ritardandoRit. = ritardando Acc.= accellerandoAcc.= accellerando Con moto = più veloceCon moto = più veloce Sf = sforzatoSf = sforzato EsitandoEsitando

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indicazioni dinamiche convenzionali

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Segni di espressione o coloritio coloriti

Tra i segni di espressione più importanti, dobbiamo citare le indicazioni dinamiche, cioè i vari gradi di volumi che possiamo ottenere da una fonte sonora.

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Abbiamo già visto che l'intensità di un suono dipende dall'ampiezza delle vibrazioni e che quindi a una maggiore sollecitazione impressa al nostro strumento musicale corrisponde un aumento del volume sonoro.

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Segni di espressioneSegni di espressione

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Nel corso del brano possiamo aumentare o abbassare gradatamente il volume del suono, utilizzando altri segni di espressione, che possono essere grafici

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"forcella che si apre", (suono da debole a forte)

"forcella che si chiude" (suono da forte a debole),

o vere e proprie parole, come cresc. (crescendo) o dim. (diminuendo).

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Crescendo, diminuendoCrescendo, diminuendo

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ESEMPIO:ESEMPIO:

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Morfologia musicaleMorfologia musicale

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Le tonalità maggioriLe tonalità maggiori Le tonalità sono le armonie che accompagnano la melodia Le tonalità sono le armonie che accompagnano la melodia

musicale. musicale. Si dividono in due famiglie: maggiori e minori.Si dividono in due famiglie: maggiori e minori. Quelle maggiori hanno una sonorità più allegra.Quelle maggiori hanno una sonorità più allegra. Quelle minori hanno una sonorità più triste.Quelle minori hanno una sonorità più triste. Le tonalità si basano sulla triade che è un gruppo di tre note (I, Le tonalità si basano sulla triade che è un gruppo di tre note (I,

III,V, es.do-mi-sol, fa-la-do,ecc.) e sulle scale musicali.III,V, es.do-mi-sol, fa-la-do,ecc.) e sulle scale musicali. La tonalità maggiore ha una scala con 2 toni,1 semitono, 3 toni La tonalità maggiore ha una scala con 2 toni,1 semitono, 3 toni

e 1 semitono (es: DO-re-mi-fa-sol-la-si-do).e 1 semitono (es: DO-re-mi-fa-sol-la-si-do). Questa disposizione tonale può partire da qualsiasi nota (es: Questa disposizione tonale può partire da qualsiasi nota (es:

SOL-la-si-do-re-mi-fa#-sol, ecc.) ma le distanze devono sempre SOL-la-si-do-re-mi-fa#-sol, ecc.) ma le distanze devono sempre rispettare la regola: 2 toni,1 semitono, 3 toni e 1 semitono rispettare la regola: 2 toni,1 semitono, 3 toni e 1 semitono (scala diatonica) (scala diatonica)

Page 164: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

Sistema per trovare le alterazioni Sistema per trovare le alterazioni delle tonalità maggioridelle tonalità maggiori

SOL-RE-LA-MI-SI-FA#-DO# indica quanti SOL-RE-LA-MI-SI-FA#-DO# indica quanti # ha in “armatura di chiave” la tonalità # ha in “armatura di chiave” la tonalità richiesta. Es: LA ha 3 #.richiesta. Es: LA ha 3 #.

FA - SI b - MI b - LA b - RE b - SOL b - FA - SI b - MI b - LA b - RE b - SOL b - DO b indica quanti bemolle ha in DO b indica quanti bemolle ha in “armatura di chiave” la tonalità richiesta. “armatura di chiave” la tonalità richiesta. Es: LA b ha 4 bemolli perché si trova in Es: LA b ha 4 bemolli perché si trova in quarta posizione.quarta posizione.

Page 165: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

Come trovare Come trovare quali alterazioni:quali alterazioni:

Diesis: fa-do-sol-re-la-mi-siDiesis: fa-do-sol-re-la-mi-si

Bemolli: si-mi-la-re-sol-do-faBemolli: si-mi-la-re-sol-do-fa

Page 166: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

vocalizzi vocalizzi DODO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI--RE-MI-FA-SOL-LA-SI-DODO-SI-LA-SOL-FA-MI-RE--SI-LA-SOL-FA-MI-RE- DO.mi.sol.do.sol.mi.doDO.mi.sol.do.sol.mi.do

RERE-MI-#FA-SOL-LA-SI-#DO--MI-#FA-SOL-LA-SI-#DO-RERE-DO-SI-LA-SOL-#FA-MI--DO-SI-LA-SOL-#FA-MI- RE.fa.la.re.la.fa.reRE.fa.la.re.la.fa.re

MIMI-#FA-#SOL-LA-SI-#DO-#RE--#FA-#SOL-LA-SI-#DO-#RE-MIMI-#RE-#DO-SI-LA-#SOL-#FA--#RE-#DO-SI-LA-#SOL-#FA-MI.sol.si.mi.si.sol.miMI.sol.si.mi.si.sol.mi

FAFA-SOL-LA-SI-DO-RE-MI--SOL-LA-SI-DO-RE-MI-FAFA-MI-RE-DO-SI-LA-SOL--MI-RE-DO-SI-LA-SOL- FA.la.do.fa.do.la.faFA.la.do.fa.do.la.fa

SOLSOL-LA-SI-DO-RE-MI-FA--LA-SI-DO-RE-MI-FA-SOLSOL-FA-MI-RE-DO-SI-LA--FA-MI-RE-DO-SI-LA- SOL.si.re.sol.re.si.solSOL.si.re.sol.re.si.sol

LALA-SI-DO-RE-MI-FA-SOL--SI-DO-RE-MI-FA-SOL-LALA-SOL-FA-MI-RE-DO-SI--SOL-FA-MI-RE-DO-SI- LA.do.mi.la.mi.do.laLA.do.mi.la.mi.do.la

SISI-DO-RE-MI-FA-SOL-LA--DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SISI-LA-SOL-FA-MI-RE-DO--LA-SOL-FA-MI-RE-DO- SI.re.fa.si.fa.re.siSI.re.fa.si.fa.re.si

Page 167: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

la melodia la melodia

E’ la parte in primo piano, risalta rispetto al E’ la parte in primo piano, risalta rispetto al tessuto armonico per il volume maggiore e tessuto armonico per il volume maggiore e per la regione acustica utilizzata: se per la regione acustica utilizzata: se l’armonia è grave, per evidenziare la l’armonia è grave, per evidenziare la melodia, quest’ultima sarà acuta o media.melodia, quest’ultima sarà acuta o media.

Di solito viene affidata a strumenti musicali Di solito viene affidata a strumenti musicali che hanno un timbro caratteristico.che hanno un timbro caratteristico.

Page 168: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

L’armoniaL’armonia

E’ il tessuto armonico che accompagna e E’ il tessuto armonico che accompagna e fa da sottofondo alla musica della melodia.fa da sottofondo alla musica della melodia.

E’ composto da una serie di accordi che E’ composto da una serie di accordi che rispettano le regole della tonalità maggiore rispettano le regole della tonalità maggiore o minore.o minore.

Di solito viene affidata a più strumenti ai Di solito viene affidata a più strumenti ai quali viene chiesto di suonare più piano quali viene chiesto di suonare più piano del solista.del solista.

Page 169: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

il ritmoil ritmo

E’ l’elemento che evidenzia il tempo E’ l’elemento che evidenzia il tempo musicale.musicale.

Utilizza gli strumenti a percussione oppure Utilizza gli strumenti a percussione oppure gli altri che variano gli accenti della loro gli altri che variano gli accenti della loro musica conferendo al brano il senso del musica conferendo al brano il senso del movimento.movimento.

Page 170: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

l’accompagnamentol’accompagnamento

E’ la parte musicale che fa da supporto E’ la parte musicale che fa da supporto alla melodia mediante gli accordi delle alla melodia mediante gli accordi delle tonalità (le armonie).tonalità (le armonie).

Può essere affidata a uno o più strumenti Può essere affidata a uno o più strumenti musicali.musicali.

Page 171: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

accento, presa del fiatoaccento, presa del fiato

Page 172: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

appoggiatura, mordente, appoggiatura, mordente, appoggiatura, gruppetto, trillo, appoggiatura, gruppetto, trillo,

Page 173: Teoria musicale ACUSTICA  EVENTI SONORI  RUMORI  VOCI UMANE  SUONI.

dettato musicale parlato, cantato, dettato musicale parlato, cantato, ritmicoritmico