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FONDAMENTI DI ACUSTICA IN EDILIZIA Ing. Edoardo Piana Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Università degli Studi di Brescia

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FONDAMENTI DI ACUSTICA IN EDILIZIA

Ing. Edoardo Piana

Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale

Università degli Studi di Brescia

MODULO 1: Moto Armonico 2

Sorgente Mezzo Ricevitore

Meccanismo di

eccitazione

Elemento oscillante

Ambiente di

propagazione

Elementi di confine

Timpano, orecchio,

sistema nervoso

Generazione di oscillazioni

meccaniche

(ampiezza, frequenza)

Trasferimento al mezzo

Trasmissione dell’onda

Assorbimento, riflessione,

riverberazione, diffrazione,

rifrazione

Riconversione a vibrazioni

meccaniche

Analisi del segnale

Traduzione in impulsi

nervosi

Natura del suono

Il fenomeno sonoro è causato dalla propagazione di una perturbazione

attraverso un mezzo elastico. La propagazione è dovuta al rapido avvicendarsi

di compressioni e rarefazioni dell’aria attorno alla sorgente.

Onda Longitudinale: le particelle

oscillano parallelamente alla direzione di

propagazione

Onda Trasversale: le particelle oscillano

trasversalmente alla direzione di

propagazione

Onda Gravitazionale: le particelle oscillano

trasversalmente alla direzione di

propagazione e sono mosse dall’azione

combinata dell’inerzia della massa d’acqua

e dalla forza gravitazionale.

SORGENTE SONORA

Si consideri nuovamente un pistone oscillante secondo un moto armonico semplice

all’interno di un condotto.

Esso genera una serie di perturbazioni che si propagano all’interno del condotto ad

una frequenza f pari alla frequenza di oscillazione del pistone.

La frequenza è determinata dal numero di cicli di espansione – rarefazione

compiuti durante il tempo di un secondo e viene indicata in hertz [Hz].

m/s340][/

2/

/1

cmfc

f

Tf

La perturbazione può essere percepita dall’orecchio (fenomeno acustico) se cade

all’interno di un abito di frequenze che va da 20 Hz a 16 kHz.

Frequenza f [Hz] Lunghezza d’onda [m]

20 Hz 17.0 m

100 Hz 3.4 m

1000 Hz 0.34 m

10000 Hz 0.034 m

20000 Hz 0.017 m

Livelli sonori

Il fenomeno acustico si esplica in un’ampia fascia di valori, che vanno dai micro

pascal (soglia minima di sensibilità) a un centinaio di migliaia di pascal.

Visto l’enorme divario energetico, si è adottata una scala logaritmica che consente di

comprimere il campo numerico con cui si esprime la variabilità del fenomeno fisico.

Tutto si basa sulla stima del rapporto fra il valore di ampiezza misurato ed un valore

di riferimento.

L’uso dei logaritmi consente quindi la compressione della scala.

Il decibel è definito come dieci volte il logaritmo in base dieci del rapporto del valore

di due grandezze, di cui quella a denominatore dell’argomento è quella di

riferimento.

0

2

0

log20log10p

p

p

pL rmsrms

p

Pa102 5

0

p

Che corrisponde alla minima pressione sonora percepibile alla frequenza di

1000Hz.

T

rms dttpT

p0

2 )(1

Utilizzate per descrivere:

opportuno usare compressione della

scala delle ampiezze

dBG

GL

0

log10

evento sonoro

capacità di una sorgente di emettere energia sonora

Grandezze fondamentali - pressione sonora [Pa]

- intensità sonora [W/m2]

- potenza sonora [W]

Scala dei decibel

Il sistema uditivo umano percepisce suoni aventi pressione compresa fra 20 milionesimi

di Pa e un centinaio di migliaia di Pa.

intervallo enorme

Mutuando una pratica consolidata nel campo dell'elettronica, è stata introdotta la

scala dei decibel:

p

I

W

L’ONDA SONORA

Una variazione di pressione al di sopra o al di

sotto della pressione atmosferica che sia

compresa nell’intervallo di frequenza che va da

20Hz a 20kHz è detta Pressione Sonora.

Il fenomeno fisico e il meccanismo uditivo

possono essere descritti adeguatamente dalle

variazioni di pressione, questa rimane una

delle quantità più utilizzate nella fisica

acustica.

0

2

0

log20log10p

p

p

pL rmsrms

p

Pa102 5

0

pCon

[dB]

che rappresenta la soglia di sensibilità

del’orecchio umano.

Pressione acustica

0

0

log10

log10

I

IL

W

WL

rmsI

rmsW

212

0

12

0

W/m10

W10

I

W

La Potenza acustica è la quantità

di energia sonora emessa da una

sorgente nell’unità di tempo e si

misura in Watt (W).

Essa è strettamente legata al

concetto di Intensità che

rappresenta il flusso di potenza

sonora che attraversa una

superficie (W/m2).

Potenza e Intensità

Somma, sottrazione e media di livelli

• I livelli non possono essere trattati con operatori algebrici. E’

necessario eseguire operazioni su base energetica:

][1010log10 10/10/

2121 dBLL LL

][101

log101

10/ dBN

LN

i

Li

][1010log10 10/10/

2121 dBLL LL

L’ORGANO UDITIVO

Orecchio Esterno

Orecchio Medio

E’ l'organo sensoriale vero e proprio.

La struttura è costituita principalmente da:

-Coclea: un canale membranoso della lunghezza di circa 35 mm ed avvolto su se stesso fino

a formare una struttura a spirale di 2 giri e 3/4;

-Nervo acustico;

-Canali semicircolari

(equilibrio).

Orecchio Interno

Cellule ciliate dell’organo del Corti

dB(A) = “decibel pesato A”

scala spesso utilizzata in ambito legislativo per

descrivere il suono

• scala costruita con riferimento alla

risposta

fortemente

non lineare

curva di sensibilità media dell'orecchio umano

al livello di pressione sonora

La scala dB(A)

Lo spettro di un segnale (e quindi la forma stessa del

segnale) può essere modificato se sottoposto ad

un’operazione di filtraggio. Un filtro è appunto un

dispositivo che opera una trasformazione sulla struttura

spettrale di un segnale, trasmettendone una parte ed

eliminandone le parti restanti. In altre parole un filtro ha la

proprietà di agire sulla ampiezza delle componenti,

lasciando inalterata la loro frequenza. Si consideri un

segnale periodico le cui armoniche abbiano tutte la stessa

ampiezza, cioè le cui righe spettrali siano tutte della stessa

altezza (A). Esistono quattro modalità tipiche di

trasformarlo con un’operazione di filtraggio. Se il filtro

trasmette solo le armoniche aventi frequenza inferiore alla

cosiddetta frequenza di taglio (ft), si parla di filtraggio

passa-basso (B); si parla invece di filtraggio passa-alto

(C) quando sono trasmesse solo le armoniche di frequenza

superiore a quella di taglio. Quando le armoniche

trasmesse sono quelle di frequenza compresa fra due

frequenze di taglio si parla di filtraggio passa-banda (D);

mentre se le armoniche comprese fra due frequenze di

taglio vengono eliminate si tratta di un filtraggio elimina-

banda (E).

Filtraggio Analogico

Le trasformazioni spettrali descritte sono realizzate

da filtri ideali; per esempio un filtro passa basso

ideale, come si è visto, trasmette senza

attenuazione tutte le frequenze inferiori a ft, ed

elimina completamente tutte quelle superiori. In

realtà non esistono filtri ideali: ogni filtro

«reale» inizia ad attenuare (leggermente) in

prossimità della frequenza di taglio e dopo di

questa opera una attenuazione progressiva (più

o meno marcata) e non una drastica

eliminazione. Nel caso dei filtri reali, la frequenza

di taglio ft, è definita come la frequenza a cui il filtro

attenua di 3 dB il livello di ampiezza massimo.

Inoltre il tasso di attenuazione oltre la frequenza di

taglio viene chiamata pendenza e si misura in dB

per ottava (dB/oct). Quanto più la pendenza di un

filtro (reale) è grande, tanto più esso si avvicina al

corrispondente filtro ideale. Nel caso di un filtro

passa-banda, in alternativa alle due frequenze di

taglio è più usato il parametro larghezza di banda,

o banda passante, definito come la differenza fra

le frequenze di taglio stesse.

Per analizzare in frequenza un rumore si utilizzano dei filtri cioè dei sistemi elettronici in grado di

vedere l’energia solo in uno specifico intervallo di frequenza, la banda. Ciascuna banda è

caratterizzata dalla frequenza di taglio superiore, fs, da quella di taglio inferiore, fi e dalle frequenza

nominale, che corrisponde al centro banda, fc.

Nell’analisi per bande il filtro utilizzato viene definito dalla sua larghezza Df che è uguale alla

differenza fra la frequenza di taglio superiore e quella inferiore.

Se Df=fs-fi è costante si effettua un’analisi a banda costante (per esempio larghezza di 1 Hz, 5 Hz,

ecc.) che normalmente si riserva alle approfondite analisi di vibrazione strutturale e su macchine.

isc fff

a) Per qualsiasi ampiezza di banda: isc fff is fff D

b) Per bande d’ottava

%7.70707.0

2

DD

c

cc

f

ff

ff

is ff 2 iic fff 414.12

precn ff DD 2

fs frequenza superiore della banda (Hz)

fi frequenza inferiore della banda (Hz)

fc frequenza di centro banda (Hz)

Dfn ampiezza di una n-esima banda di ottava o terzi d’ottava

Dfprec ampiezza della banda precedente alla n-esima

Principali relazioni

fs frequenza superiore della banda (Hz)

fi frequenza inferiore della banda (Hz)

fc frequenza di centro banda (Hz)

Dfn ampiezza di una n-esima banda di ottava o terzi d’ottava

Dfprec ampiezza della banda precedente alla n-esima

c) Per bande di terzi d’ottava %1.23231.0)22( 6/16/1

DD

c

ccf

ffff

iis fff 26.12 3/1

iic fff 122.12 3/1

precprecn fff DDD 26.12 3/1

Se si genera un particolare suono chiamato “rumore rosa” (pink noise): si ha un suono che ha

la stessa energia a tutte le frequenze e più precisamente la stessa energia in ogni banda di

ottava.

Dall’analisi del segnale si nota come lo spettro del rumore rosa sia uno spettro pressoché

piatto, se analizzato con un filtraggio CPB.

Rumore Rosa

Si può svolgere la stessa misura inserendo la curva di ponderazione A. La ponderazione A è

un tipo di equalizzazione che esalta le frequenze maggiormente percepite dall’uomo e taglia

quelle meno udibili (basse frequenze).

Andando a visualizzare l’analisi in

terzi di ottava del rumore bianco si

vede come lo spettro sia una rampa

crescente: aumenta di 3 dB ogni

ottava per le stesse motivazioni viste

per il rumore rosa.

Rumore Bianco

Ripetiamo la prova utilizzando un altro segnale chiamato “rumore bianco” (white noise) che è

definito come quel rumore che ha uno spettro con lo stesso livello a tutte le frequenze in banda

stretta: in proporzione quindi il rumore bianco ha molta più energia alle alte frequenze del rumore

rosa.

I REQUISITI ACUSTICI PASSIVI

Rumore degli impianti

Isolamento di facciata

Rumore di calpestio

Isolamento aereo

Possiamo individuare tre tipologie sorgenti importanti:

1) esterne all'edificio (traffico, rumori da stabili vicini, attività produttive, ecc.);

2) interne allo stesso stabile (voci, passi, suoni, ecc.)

3) impianti tecnici a funzionamento continuo o discontinuo

Il disturbo da rumore può essere molto fastidioso, addirittura

dannoso per la salute …

Isolamento acustico tra due ambienti

incW

riflW

dissW

trasW

inc

tras

W

W

incW

][JWWWW trasdissriflinc

Coefficiente di trasmissione

riflW

dissW

trasW

inc

rifl

W

Wr

inc

diss

W

W

][1 rr

Assorbimento acustico - potere fonoisolante

▪ Assorbimento acustico apparente: rapporto fra la potenza

sonora assorbita e la potenza sonora incidente

Coefficiente di assorbimento acustico: (f) [-]

▪ Coefficiente di trasmissione: rapporto fra la potenza sonora

trasmessa e la potenza sonora incidente

Potere fonoisolante: R(f) = 10 log(1/ ) [dB]

WI WR

WT

I

T

I

RI

W

W

W

WW

Potere fonoisolante L’isolamento acustico dipende dalle proprietà fonoisolanti delle

pareti divisorie, schematizzate dal parametro

][1

log10)R( dBf

)( f

Assorbimento acustico apparente

Isolamento acustico tra due ambienti

ambiente disturbante ambiente disturbato

1pL2pL

]dB[LLI 2p1p

Nell’ipotesi di campo riverberante in entrambi gli ambienti, e in

assenza di trasmissioni di fiancheggiamento, si dimostra che vale la

relazione:

][log10

][log10

2

2

dBA

SIR

dBA

SRI

p

p

60

2260 161.0161.0161.0

T

VA

A

V

S

VT

ii