Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007 Capitolo I. TITOLO...
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
LA CONOSCENZALa psicologia si è interrogata su due questioni:
1. Il modo in cui è organizzata la conoscenza;
2. La forma con cui la conoscenza è rappresentata nella nostra mente.
Lo studio dell’organizzazione della conoscenza si intreccia con gli studi sui sistemi di memoria. Memoria sensoriale, a breve-, a lungo termine; Memoria dichiarativa memoria procedurale; Memoria semantica a memoria episodica
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
La memoria procedurale: (sapere come) si riferisce alle informazioni di cui facciamo uso nelll’attuare un compito
La memoria dichiarativa: (sapere cosa) si riferisce alla conoscenza esplicita di fatti, come la definizione di una parola o le circostanze in cui abbiamo conosciuto una persona
ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA
Memoria semantica: è l’insieme di rappresentazioni mentali a lungo termine delle conoscenze che riguardano le parole, i concetti e i simboli, le loro proprietà e relazioni reciproche e le conoscenze extra-linguistiche che riguardano il mondo fisico.
Memoria episodica: i cui contenuti riguardano eventi ed episodi caratterizzati da informazioni spazio-temporali relative a “dove” e “quando” la traccia mnestica si è formata.
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ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA
Memoria episodica
Si riferisce a specifici eventi ed esperienze di vita;
Contiene informazioni spazio-temporali che specificano dove e quando si è verificato l’evento;
E’ organizzata cronologicamente.
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Memoria semantica
Si riferisce a conoscenze astratte e generali;
Trascende le condizioni temporali e spaziali in cui la traccia si è formata;
E’ organizzata in modo tassonomico e associativo.
ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA
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Due (classi di) modelli
I. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli
II. Modelli che prevedono un unico sistema di memoria
ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA
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Rappresentazioni
Esterne Interne
Pittoriche Linguistiche
Simboliche Distribuite
Analogiche(immagini,
modelli mentali)
Proposizionali(proposizioni)
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SISTEMI SEMANTICI INDIPENDENTI
Modello del doppio codice di Paivio (1971; 1986)Prevede due sistemi di memoria semantica: • un sistema verbale: specializzato per trattare
le informazioni di tipo linguistico• un sistema non verbale: qualificato per
elaborare stimoli non linguistici. Opera quindi in compiti come l’analisi di oggetti, di immagini e di scene.
Il modello prevede che i due sistemi dialoghino tra loro attraverso connessioni referenziali.
La critica più forte che si può muovere a questi modelli riguarda la ridondanza delle informazioni.
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Sistema Verbale
SistemaNon
Verbale
connessionireferenziali
Risposte verbali
Logogeni
Stimoli verbali Stimoli non-verbali
Sistema sensoriale
Immageni
Risposte non-verbali
Il modello del doppio codice (Paivio, 1971; 1986)
I. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli
II. Modelli che prevedono un unico sistema di memoria
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
SistemaVerbaleInglese
SistemaVerbaleInglese
SistemaVerbaleFrancese
SistemaVerbaleFrancese
SistemaConcettuale
SistemaConcettuale
SistemaVerbaleItaliano
SistemaVerbaleItaliano
SistemaNon Verbale
SistemaNon Verbale
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Proposizionali(proposizioni:
rappresentazioni astratte degli oggetti e degli eventi)
Simboliche
Interne
Analogiche(immagini,
modelli mentali)
Rappresentano il contenuto ideativo della mente in una forma che non è specifica per nessun linguaggio e per nessuna modalità sensoriale
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CONCETTI
MEMORIA SEMANTICA
FORME SUPERFICIALI DEI CONCETTI
PROCESSI DI ELABORAZIONE DIVERSI
FORMA DELLE RAPPRESENTAZIONI
PAROLE FIGURE
cane Quale relazione con i concetti?
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Sistema Semantico
LessicoOrtograficoin entrata
DescrizioneStrutturale
ConversioneG/F
ConversioneF/G
LessicoFonologicoin entrata
LessicoFonologico
in uscita
LessicoOrtografico
in uscita
AnalisiVisivo
Ortografica
Buffer Fonemico
AnalisiAcustico
Fonologica
Buffer Grafemico
AnalisiPittorica
/kane/cane
cane/kane/
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Il linguaggio con cui le informazioni sono rappresentate è un linguaggio amodale indipendente:
1. dal tipo di stimolo (parole vs. figure);2. dalla lingua utilizzata ;3. dalla modalità di presentazione dello
stimolo.
SISTEMA SEMANTICO UNICO
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macellaio alimentari
lattaio
cane
latte
mucca
coda
formaggio
gatto
topo
yogurt
baffi
roditore
tigre
leonefelino
carnebistecca
pollo
pesce
trota salmone
Convivono principi di vicinanza diversa: (Collins e Quillian, 1969)
Categoriale: topo-leone
Gerarchico: topo-animale
Associativo: topo-formaggio
Misto: cane-gatto
Rete semantica che connette unità concettuali
nodi concettilinee associazione tra concetti
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EFFETTO PRIMING (Meyer, Schvanenveldt & Ruddy, 1975)
risultati sperimentali a favore della propagazione
pane burro SI
intervallo intervallo TR
parola o non parola?
burfo
stimolo target
+
stimolo prime
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stimolo target
pane burro SI
intervallo intervallo TR
+
stimolo prime
palo burro SI
intervallo intervallo TR
+
EFFETTO PRIMING
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Sistema Semantico
LessicoOrtograficoin entrata
DescrizioneStrutturale
ConversioneG/F
ConversioneF/G
LessicoFonologicoin entrata
LessicoFonologico
in uscita
LessicoOrtografico
in uscita
AnalisiVisivo
Ortografica
Buffer Fonemico
AnalisiAcustico
Fonologica
Buffer Grafemico
AnalisiPittorica
/kane/cane
cane/kane/
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
LA PROPOSTA DI UN MODELLO DI MEMORIA SEMANTICA
Sistema semantico.Le informazioni concettuali sono rappresentate in una componente separata rispetto a quella lessicale.
Evidenza intuitiva: parole omofone/omografe.
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLOPAROLE OMOFONE / OMOGRAFE
LESSICALE
SEMANTICO
MERLO
PORTA
VITE
lei / lui porta
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Un sistema a-modale di rappresentazione;
Sistemi di accesso e di produzione specifici per modalità;
Procedure di elaborazione funzionalmente distinte.
LA PROPOSTA DI UN MODELLO DI MEMORIA SEMANTICA
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
Sistema a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse e che necessitano, in uscita, di canali sensoriali diversi.
I. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli
II. Modelli che prevedono un unico sistema di memoria
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
Sistemi di accesso e di produzione: meccanismi di interfaccia fra le informazioni codificate a livello sensoriale e il sistema a-modale e fra questo e i meccanismi di risposta.
Sistema a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse e che necessitano, in uscita, di canali sensoriali diversi.
I. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli
II. Modelli che prevedono un unico sistema di memoria
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
Procedure di elaborazione: operazioni mentali che permettono di passare da un livello di rappresentazione ad altri.
Sistemi di accesso e di produzione: meccanismi di interfaccia fra le informazioni codificate a livello sensoriale e il sistema a-modale e fra questo e i meccanismi di risposta.
Sistema a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse e che necessitano, in uscita, di canali sensoriali diversi.
I. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli
II. Modelli che prevedono un unico sistema di memoria
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LA PROPOSTA DI UN MODELLO DI MEMORIA SEMANTICA
A livello pre-semantico il modello prevede tre componenti specifiche per quanto riguarda la modalità di accesso:
un lessico ortografico per l’analisi delle parole scritte;
un lessico fonologico per l’analisi delle parole udite;
un sistema di descrizione strutturale.
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLOACCESSO LESSICALE
Data una parola c’è un accesso lessicale solo per quella parola?
Il tempo necessario per riconoscere una parola è in stretta correlazione con la porzione di parola
che si deve ascoltare prima che diventi distinguibile in modo inequivocabile
(Marslen-Wilson, 1987)
PARODIA
PAROLAPAROLACCIAPAROLIEREPAROSSISMOPAROTIDE
PARO
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Non si verifica un semplice accesso alle voci del lessico mentale, ma una loro attivazione
La sequenza di suoni è simile alla combinazione di una cassaforte…
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TA TAL
Tabella
Torbido
Talpa
Tinca
Tale
T...
TAbella
TAlpa
TAleTALpaTALe
T
TALPa
TALP
Modello della coorte (Marslen-Wilson & Tyler 1980; Marslen-Wilson & Warren, 1994)
La coorte di possibili candidati al riconoscimento si restringe sempre più man mano che le informazioni vengono accumulate.
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input uditivo
analisi acustica
sistemalogogeno
magazzinodi risposta
risposta
sistemacognitivo
input visivo
analisi visiva
- ogni parola ha una rappresentazione, un logogeno
- ogni logogeno ha una soglia di riconoscimento
- un logogeno è un rilevatore di caratteristiche
RICONOSCIMENTO DI PAROLE Modello del Logogeno (Morton, 1969; Morton & Patterson, 1980)
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CANE inizia con la C - ha 4 lettere - la terza lettera è N ecc...
la parola viene riconosciuta quando il valore di soglia di un logogeno è raggiunto
soglia
CANE
i valori di soglia sono diversi per parole diverseparole ad alta frequenza hanno soglie più basse
riconoscere CANE riconoscere CAVO è più facile che
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effetto di superiorità della parola
Il riconoscimento delle parole è caratterizzato dai seguenti fenomeni
parole più frequenti sono riconosciute più velocemente
effetto frequenza
es. CANE più veloce di CAVO
effetto contesto
le parole sono riconosciute più velocemente in determinati contesties. priming gatto - CANE più veloce di CANE
oppure il collare del CANE più veloce di CANE
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– Viene presentata per pochi ms o una lettera (K), o una parola (WORK) o una non-parola (OWRK);
– Poi viene presentata una configurazione mascherante;
– Infine vengono presentate due lettere (D e K);
– I partecipanti devono scegliere la lettera presente nello stimolo iniziale (K);
Effetto di superiorità della parola
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
1) Tratti visivi delle lettere
2) Singole lettere in formato indipendente dalle caratteristiche grafiche
3) Parole come sagome globali
Modello ad attivazione interattiva (McClelland e Rumelhart, 1981; Rumelhart e McClelland , 1982)
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
Sistema Semantico
LessicoOrtograficoin entrata
DescrizioneStrutturale
LessicoFonologicoin entrata
AnalisiVisivo
Ortografica
AnalisiAcustico
FonologicaAnalisi
Pittorica
/kane/cane
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
Abbozzoa 2D e 1/2
Abbozzoprimario
Modello3D
INPUT RICONOSCIMENTO
il riconoscimento di oggetti consiste nella costruzione di rappresentazioni sempre più dettagliate
RICONOSCIMENTO DI OGGETTI(Modello di Marr, 1982)
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-corrisponde alla configurazione visiva creata dall’oggetto sulla retina
-Rappresentazione bidimensionale
luce
ombra
profilo
Abbozzoprimario
RICONOSCIMENTO DI OGGETTI(Modello di Marr, 1982)
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ombra dell’oggettotridimensionale
profilo dalla curvasuperiore alla base
profilo lontano
profilo vicino
area vuotatra dueprofili
integrazione delle informazionisulla profondità(grana, ombre)
Abbozzoa 2D e 1/2
Passaggio ad un punto di vista centrato sull’oggetto
RICONOSCIMENTO DI OGGETTI(Modello di Marr, 1982)
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
Il sistema ricostruisce dei volumi: rappresentazione della struttura a 3D dell’oggetto
Descrizione indipendente dal punto di vista dell’osservatore
Modello3D
RICONOSCIMENTO DI OGGETTI(Modello di Marr, 1982)
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
LA PROPOSTA DI UN MODELLO DI MEMORIA SEMANTICA
Processo di produzione: il modello prevede un lessico fonologico in uscita per la risposta di tipo orale e un lessico ortografico in uscita per la risposta scritta.
Nella lettura ad alta voce l’informazione viene trasmessa ad una componente in uscita preposta al mantenimento temporaneo dell’informazione fonologica (buffer fonemico) e grafemica (buffer grafemico)
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Procedure di elaborazione: operazioni mentali che permettono di passare da un livello di rappresentazione ad altri. Modello di lettura
Sistemi di accesso e di produzione: meccanismi di interfaccia fra le informazioni codificate a livello sensoriale e il sistema a-modale e fra questo e i meccanismi di risposta.
Sistema a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse e che necessitano, in uscita, di canali sensoriali diversi.
I. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli
II. Modelli che prevedono un unico sistema di memoria
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
Si assume che il significato veicolato dalle frasi attive e passive (vere) sia lo stesso, tanto che vengono considerate parafrasi.
Una frase negativa nega che un certo fatto sia avvenuto.
Il significato veicolato da una frase dovrebbe perciò essere privo di ambiguità.
EFFETTI DI FORMULAZIONE NELLE FRASI
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Wegner, Wenzlaff, Kerker e Beattie (1981)
Effetti delle insinuazioni prodotte dai mezzi di comunicazione (Innuendo effect).
I soggetti esprimono giudizi su un candidato politico dopo aver letto i seguenti titoli.
1. Bob Talbert linked with mafia
2. Bob Talbert linked with mafia?
3. Bob Talbert not linked with mafia
4. Bob Talbert celebrates birthday
4 diversi titoli tratti dal quotidiano Seattle Tribune.
EFFETTI DI FORMULAZIONE NELLE FRASI
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Rumiati, Lotto, Introduzione alla psicologia della comunicazione, il Mulino, 2007Capitolo I. TITOLO
1. Bob Talbert linked with mafia
2. Bob Talbert linked with mafia?
3. Bob Talbert not linked with mafia
4. Bob Talbert celebrates birthday
Risultati
4.25
4.33
3.73
3.00
Per ciascuno dei candidati politici: medie dei giudizi espressi dai partecipanti attraverso una serie di scale a 7 punti (intelligente-stupido; buono-cattivo; onesto-disonesto)
l’effetto negativo indotto dalle insinuazioni si riduce di poco se le persone vengono in seguito a sapere che la notizia era stata data con fini sensazionalistici.
EFFETTI DI FORMULAZIONE NELLE FRASI
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Frase interrogativa.Perché mai una notizia dovrebbe essere data se non per il fatto che in essa vi è un fondo di verità?
I risultati sono attribuibili al principio di cooperazione: si accetta come vera un’affermazione per il semplice fatto che è stata fatta.
Frase negativa.Ogni frase negativa presuppone una formulazione positiva che viene negata dal modificatore avverbiale.
Elaborare una frase negativa è più complesso e dispendioso.
Le tracce delle fasi e delle trasformazioni attuate permangono nel sistema. (Dan Gilbert, 1991)
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Si può combattere uno stereotipo affermando che:
“non è vero che le persone di colore sono più pigre dei bianchi”
oppure con una frase del tipo:
“le persone di colore sono lavoratori tanto quanto i bianchi”
Nelle campagne di persuasione viene più spesso scelta la prima formulazione !
EFFETTI DI FORMULAZIONE NELLE FRASI