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IL MONDO HA FAME IL MONDO HA SETE La Convention Internazionale New Orleans ospita il Rotary Focus LA DONNA NEL ROTARY ROTARY Organo ufficiale in lingua italiana del Rotary International House organ of Rotary International in italian language ottobre 2010 numero 10 Speciale FAO ©FAO/Desmond Kwande

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I L M O N D O H A FA M EI L M O N D O H A S E T E

La Convention InternazionaleNew Orleans ospita il Rotary

Focus

LA DONNA NEL ROTARY

ROTARYOrgano ufficiale in lingua italiana del Rotary International

House organ of Rotary International in italian languageottobre 2010numero 10

Speciale FAO

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An experience in luxury

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3 Lettera del Presidente Internazionale

4 Notizie dalla Rotary Foundation

8 Convention Internazionale

10 RAGIONI PER VISITARE NEW ORLEANS

16 Speciale FAO

IL MONDO HA FAMEInterviste a Marco Randone, Ezzeddine Boutrif, Annamaria Pastore

IL MONDO HA SETE 48 SORELLA ACQUA, IL CONVEGNO DI ASSISI

51 Focus

LA DONNA NEL ROTARY58 Il Rotary sul Territorio

63 Fellowship

ROOTARARYY

MEMBEMEMBEEMB RR

Quale mondo abbiamo co-struito? La domanda chequesto numero di ottobreinduce è semplice e com-plessa, sta nella dicotomiache spacca il mondo indue: ricchezza e povertà,sovralimentazione e fame,sprechi d’acqua potabile esete. Cresce il senso di ina-deguatezza per i dati che sifissano nelle nostre pupille,letti ovunque e pesanti sul-le coscienze di noi cittadinidei paesi sviluppati, di noiRotariani europei e africani,isolani, asiatici e americani.

Che cittadini siamo stati?Che cittadini siamo, quandoviviamo il quotidiano, i no-stri consumi, i nostri vizi? Ilpassato ci presenta il conto,le prospettive non ci conso-lano. E ci troviamo ancorauna volta, l’ennesima, a ra-gionare. I protagonisti go-vernativi e non sono invitatiad Assisi, per raccogliere glistimoli dei Rotariani italia-ni, presentabili dai Club neiprogetti, in un concorso allamenzione d’onore. Speria-mo che allo stimolo rispon-da la reazione d’orgoglio,

che anche Rotary spronicon il denso messaggio del-le prossime pagine una ric-ca presentazione dell’azionecontro la povertà.Sarà l’onorevole messaggioche il Rotary, com’è vero,oltre al progetto globale hamolto da dire; potrebbe es-sere l’occasione per raccon-tare il nostro mondo almondo, che noi chiamiamoesterno e che ci vede estra-nei. L’occasione, ancora,per affermare che essereRotariani è una scelta quo-tidiana, di rispetto, vissuta

ogni giorno in uno stile divita. L’occasione, e siamo atre, per affermare la volontàcorale e individuale di esse-re protagonisti del progres-so, di una vera innovazionesociale.

C’è sempre la nostra Fonda-zione, su Rotary di ottobre,l’impegno nelle comunità,l’attività delle Fellowship, eun servizio speciale sulledonne, portatrici di quellaluce che fa brillare la vitadegli uomini, poveri e ric-chi. Anche dei Rotariani.

Sommario

Editoriale Andrea Pernice

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ROTARYOrgano ufficiale in lingua italianadel Rotary InternationalHouse organ of Rotary Internationalin italian language

ROTARY WORLD

MAGAZINE PRESS

Edizioni del Rotary International

Network delle 31 testate regionalicertificate dal Rotary International

Distribuzione: oltre 1.200.000 co-pie in più di 130 paesi - lingue: 25

Rotary InternationalHouse Organ:The Rotarian

Editor-in-ChiefRI CommunicationsDivision Manager:Vince Aversano

TESTATE ED EDITOR ROTARIANI:

Rotary Africa Sharon Robertson(Sudafrica) - Vida Rotaria(Argentina) Diego F. Esmoriz -Rotary Down Under (SamoaAmericana, Australia, Isole Cook,Repubblica Democratica di TimorEst, Repubblica Democratica diTonga, Figi, Polinesia Francese,Nuova Caledonia, Nuova Zelanda,Isola Norfolk, Papua Nuova Guinea,Samoa, Isole Salomone e Vanuatu)Robert J. Aitken - Rotary Contact(Belgio e Lussemburgo) GuidoVangansewinkel - Brasil Rotário(Brasile) Carlos Henrique Froes -Rotary in Bulgaria (Bulgaria,Macedonia e Serbia) Nasko Nachev- El Rotario de Chile (Cile) FranciscoSocias The Rotarian Monthly (HongKong District 3450, Macau,Mongolia, Taiwan) Robert T. Yin -Colombia Rotaria (Colombia) EnriqueJordan-Sarria - Rotary Good News

ottobre 2010numero 10

Rotary è distribuita gratuitamenteai Soci RotarianiReg. Trib. Milano nr. 89dell’8 marzo 1986Abbonamento annuale Euro 20

EdizionePernice Editori SrlCoordinamento Editoriale A.D.I.R.I.Associazione dei Distret ti Italiani delRotary International, su comodatoconcesso dalla proprietà della testataICR - Istituto Culturale Rotariano

Editorial Board 2010/2011DG Giulio Koch D. 2040DGE Bruno Maraschin D. 2060PDG Roberto Ivaldi D. 2080PDG Giancarlo Calise D. 2100PDG Alfredo Curtotti D. 2120Andrea Pernice Editor in Chief

Direttore Responsabile visto si stampi

DG Roberto Scambelluri

Direttore Editoriale Andrea [email protected]

Ufficio di RedazionePernice Editori SrlVia G. Verdi, 124121 BergamoTel +39.035.241227 r.a.Fax +39.035.4220153

Rotary è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana

Addetti stampa distrettualiD. 2030 Silvano [email protected]. 2040 Andrea [email protected]. 2050 Patrizia [email protected]. 2060 Giandomenico [email protected]. 2070 Giancarlo [email protected]. 2080 Giuseppe Ibrido [email protected]. 2090 Alessandro [email protected]. 2100 Lucia de [email protected]. 2110 Giorgio de [email protected]. 2120 Alfonso [email protected]

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Progetto grafico e impaginazioneEmanuela Seregni

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StampaLitostampa Istituto GraficoGruppo Sesaab

PubblicitàPer la pubblicità contattare l’editore

FORNITURE STRAORDINARIETel. +39.035.241227 r.a.Fax +39.035.4220153

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMEROArnold Grahl, Andrei Codescru, GiovanniMarano, Giovanni Tiravanti, Giuseppe Ti-ravanti, Maurizio Marcialis, Mauro Bi-gnami, Vito Casarano, Giacomo Oppia.

IN COPERTINAEmergenza famePhoto credit:©FAO/Desmond Kwande

A PROPOSITO DI PUBBLICITA’Si specifica che nel numero disettembre 2010 sono paginepubblicitarie: seconda di copertina,pag. 7, frazione pag. 46, terza dicopertina, quarta di copertina.

(Repubblica Ceca e Slovacchia)Svatopluk K. Jedlicka - RotaryMagazine (Armenia, Bahrain, Cipro,Egitto, Georgia, Giordania, Libano,Sudan e Emirati Arabi Uniti)Hussein Hashad - Le Rotarien(Algeria, Andorra, Benin, BurkinaFaso, Burundi, Camerun,Repubblica Centrale Africana, Ciad,Comore, Repubblica Democraticadel Congo, Gibuti, GuineaEquatoriale, Francia, GuianaFrancese, Gabon, Guadalupe,Guinea, Costa d’Avorio, Libano,Madagascar, Mali, Martinica,Mauritania, Mauritius, Mayotte,Monaco, Marocco, NuovaCaledonia, Niger, Réunion,Romania, Ruanda, Saint Pierre eMiquelon, Senegal, Tahiti, Togo,Tunisia e Vanuatu) ChristopheCourjon - Rotary Magazine (Austria eGermania) Matthias Schütt - Rotary(Gran Bretagna e Irlanda) John Pike- Rotary News/Rotary Samachar(Bangladesh, India, Nepal e SriLanka) T. K. Balakrishnan - RotaryIsrael (Israele) David Neumann -Rotary (Albania, Italia, Malta e SanMarino) Andrea Pernice - TheRotary-No-Tomo (Giappone) NorikoFutagami - The Rotary Korea (Corea)Jae-Yoon Lee - Rotarismo en México(Messico) C. P. Jorge Villanueva - DeRotarian (Olanda) Marcel Harlaar -El Rotario Péruano (Perù) JuanScander - Philippine Rotary(Filippine) Mar Un Ocampo III -Glos Rotary/Rotarianin (Bielorussia,Polonia, Ucraina) Dr. Maciej K.Mazur - Portugal Rotãrio (Angola,Capo Verde, RepubblicaDemocratica di Timor Est, Macau,Mozambico, Portogallo, Repubblicadi Guinea-Bissau e Sào Tome ePrìncipe) Artur Lopes Cardoso -Rotary Norden (Danimarca, IsoleFaroe, Finlandia, Groenlandia,Islanda, Norvegia e Svezia) ÖysteinOystaa, Per O. Dantof, HåkanNordqvist, Hinrik Bjarnson, BörjeAlström - España Rotaria (Spagna)Elisa Loncán - Rotary SuisseLiechtenstein (Liechtenstein eSvizzera) Oliver P. Schaffner - RotaryThailand (Tailandia) ManitWongsureerat - Rotary Dergisi(Turchia) Ahmet S. Tukel - RevistaRotaria (Bolivia, Costa Rica,Repubblica Dominicana, Ecuador,El Salvador, Guatemala, Honduras,Nicaragua, Panama, Paraguay,Uruguay e Venezuela) Maria Souki

NETWORK DELLE TESTATE EUROPEE

Advisore coordinamento pubblicità:Andrea Pernice,“Global Outlook” Panel Member

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I L M O N D O H A FA M EI L M O N D O H A S E T E

La Convention InternazionaleNew Orleans ospita il Rotary

Focus

LA DONNA NEL ROTARY

ROTARYOrgano ufficiale in lingua italiana del Rotary International

House organ of Rotary International in italian languageottobre 2010numero 10

Speciale FAO

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Come dice la canzone, venite “Way Down Yonder in NewOrleans”

Su New Orleans sono state scritte tante canzoni, a causadel suo passato di capitale della musica mondiale. A mepiace in modo particolare il suono della canzone “WayDown Yonder in New Orleans”, le cui parole adesso ricor-dano a tutti noi il Congresso 2011 del RI in quella città, dal21 al 25 maggio, un intero mese prima dei congressi piùrecenti del Rotary!Il Congresso a New Orleans comincerà ufficialmente saba-to, e non domenica come negli anni passati. La Casa del-l’Amicizia, la sede espositiva dei nostri congressi, apriràsabato mattina, e tutte le riunioni precongressuali si con-cluderanno a mezzogiorno di sabato, per consentire ai Ro-tariani e ai loro ospiti di passare più tempo in quella sedeprima dell’inizio delle sessioni plenarie di domenica.L’altra novità è che la Casa dell’Amicizia si troverà alla por-ta accanto alla sala delle sessioni plenarie, nel Centrocongressi, e le ore di operazione saranno allungate perconsentire ulteriori incontri e networking ai nostri visitatori

di tutto il mondo Rotary. Questo sarà il posto dove si incon-treranno i Rotariani e le loro famiglie! Come si fa a descrivere adeguatamente l’aspetto vibrante,ispirante e quasi magico del Congresso Rotary? I nostricongressi eludono qualsiasi descrizione, sono talmente di-versi per quello che offrono ad ognuno dei partecipanti.L’affiatamento e il networking sono fantastici con l’incontrodei Rotariani da tutto il mondo e l’azione internazionale mi-gliora quando i Rotariani fanno amicizia con gente proveni-nete da posti così diversi. Quindi, il modo migliore per ca-pire e godersi un Congresso del Rotary è quello di parteci-pare all’evento fantastico in fase di preparazione per NewOrleans. Questo sarà uno dei migliori Congressi del RI. Velo posso garantire!Unitevi a noi a New Orleans per rendere il mondo un postomigliore. Lasciamo che i bei tempi ritornino … di nuovo!

Lettera di luglio

PROSPETTIVASUL MONDOROTARIANO

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lettera di ottobre

RotarySoci: 1.228,303* - Club: 33.135*

RotaractSoci: 186.898 - Club: 8.126

InteractSoci: 288,857 - Club: 12.559

Rotary Community CorpsSoci: 159,666 - Groc: 6.942

* dati al 30 luglio 2010

IL PRESIDENTE INTERNAZIONALE

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ROTARY | OTTOBRE 201044

comunità sulla prevenzione. L’iniziativa,che dovrà servire come modello daemulare in Indonesia, si svolge nell’am-bito dell’area d’intervento di prevenzio-ne e cura delle malattie del Piano di Vi-sione Futura. Il District 3330 (Thailandia) utilizzerà laprima sovvenzione distrettuale di 39,500USD per finanziare progetti locali, tracui l’acquisto di libri, computer e attrez-zatura sportiva per le scuole; la fornituradi acqua potabile per gli studenti; e l’ac-quisto di letti da ospedale. Cento distretti stanno partecipando alpilota di Visione futura, una prova trien-nale per la nuova struttura di sovvenzio-ni offerta dal Piano di Visione futura del-la Fondazione. ■

PILOTA DELLA VISIONE FUTURA

La Fondazioneapprova le prime sovvenzioniDal primo luglio è attiva la fase pilota dell’attività della FondazioneARNOLD R. GRAHL

Le p rime sovvenzioni approvatedalla Fondazione Rotary nell’am-bito del pilota della Visione Futura

serviranno a lottare contro la febbredengue in Indonesia e finanziare diversiprogetti in Thailandia. La fase pilota ècominciata il 1º luglio. Il Piano di Visio-ne Futura offre due tipi di sovvenzioni:sovvenzioni globali e sovvenzioni di-strettuali. Le sovvenzioni globali finan-ziano progetti di grandi dimensioni e in-ternazionali con risultati sostenibili nel-le aree d’intervento, che corrispondonoalla missione della Fondazione. Le sov-venzioni distrettuali sono sovvenzioni inblocco che possono essere usate perprogetti da espletare insieme ai Club lo-cali o con Club di altri Paesi, e con di-

stretti non pilota. I distretti 7980 (Con-necticut, USA) e 3400 (Indonesia) hannoricevuto la prima sovvenzione globale,che include un ammontare di 15.660USD da parte della Fondazione, per aiu-tare a interrompere il ciclo di riprodu-zione delle zanzare che trasmettono lafebbre dengue in una comunità ai confi-ni di Surakarta. La maggior parte deifondi sarà destinata all’installazione dimattonelle bianche di ceramica sulle su-perfici interiori delle vasche da bagno dicemento in 900 case, che faciliterannol’individuazione delle larve di color gri-gio che sono annidate lì. Il Rotary Clubdi Solo Kartini, che è l’ideatore del pro-getto, collaborerà con i funzionari e ad-detti alla sanità del posto per educare la

OTTOBRE

Successo nella professione significa donare il proprio tempo,offrire le proprie conoscenze e contribuire finanziariamente. Isoci entrano nei Club come fieri rappresentanti delle proprieprofessioni o del proprio campo imprenditoriale. Pertanto, tut-ti i soci del Club hanno l’obbligo di rappresentare la propriaprofessione tra gli amici Rotariani ed esemplificare lo spiritodel Rotary tra i colleghi di lavoro. Le persone che hanno suc-cesso nel proprio campo professionale spesso sono molto or-ganizzate, non solo a livello professionale ma anche nella vitaprivata. E per questa ragione sono anche organizzatei nelleproprie donazioni benefiche. Loro capiscono che, se la Fonda-zione Rotary organizza una raccolta fondi sfida per equipararele generose donazioni da parte della Bill e Melinda GatesFoundation, fare donazioni al Fondo programmi rimane piùimportante che mai, visto che si tratta della parte centrale

delle operazioni finanziarie della Fondazione Rotary. Le dona-zioni al Fondo permanente e all’Iniziativa Centri rotariani so-no altrettanto importanti. I contributi alla sfida devono andareben oltre le regolari donazioni annuali, e fortunatamente moltiRotariani lo hanno capito. Comunque, le donazioni non sonosolo monetarie. Moltissimi Rotariani donano il proprio tempoe le proprie conoscenze tecniche, che risultano dal successoottenuto nelle proprie professioni. Sono tanti i medici e le in-fermiere che aiutano bambini ammalati, tantissimi anche gliingegneri che aiutano a scavare pozzi d’acqua, e molti inse-gnanti aiutano nelle scuole, e questi sono solo alcuni esem-pi.E questa usanza risale alle varie professioni presenti agliinizi dell’organizzazione, nel 1905, quando un gruppetto digentiluomini di professione diversa si riunì per aiutare il pros-simo. Quello era solo l’inizio, che ci ha portato a dire: Impe-gniamoci nelle comunità, uniamo i continenti attraverso ilServizio al di sopra di ogni interesse personale.

Tempo, conoscenze e contribuzionecosì si partecipa al successo della Fondazione

ROTARY FOUNDATION

LETTERA DEL CHAIRMAN

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ROTARY | OTTOBRE 20106

Gli Amministratori della Fondazio-ne Rotary hanno approvato il bi-lancio del Fondo mondiale per le

Sovvenzioni paritarie di 21,5 milioniUSD per il 2010-11. Questo importo rap-presenta un incremento dell’82% rispet-to a quello dell’anno precedente. Tenen-do presente che i fondi per i 100 Distret-ti del pilota della Visione Futura sonostati oggetto di bilancio separato perl’anno 2010/2011, questo budget del Fon-do mondiale è il più grande nella storiadelle Sovvenzioni paritarie. Per l’annorotariano precedente, gli Amministratoriavevano originariamente previsto un bi-lancio di 9,5 milioni USD, una ci-fra poi aumentata di 2,3 milioni USD acausa delle assegnazioni già impegnatema rimaste inutilizzate. La cifra di 21,5milioni USD per il 2010-11 non include ilFondo mondiale preventivato per gliScambi di gruppi di studio e per le asse-gnazioni delle sovvenzioni 3-H, program-mi disponibili solo per i distretti che nonpartecipano al pilota della Visione Futu-ra. Gli Amministratori hanno approvato

il budget del Fondo mondiale per le Sov-venzioni globali della FR di 8 milioniUSD per i distretti pilota per l’anno rota-riano 2010-11. Il budget 2010-11 è statoapprovato dal Consiglio centrale del RIa giugno: il budget è stato reso disponi-bile per le Sovvenzioni paritarie agli inizidell’anno rotariano. Gli Amministrato-ri esaminano le domande per le Sovven-zioni paritarie in base a concorsi duran-te le riunioni di ottobre 2010 e di aprile2011; la Fondazione notificherà i distret-ti in caso di modifiche a questo cicloprogrammatico. Gli Amministratori so-no riusciti a ripristinare il budget delFondo mondiale per le Sovvenzioni pari-tarie in larga misura perché i Rotariani egli altri amici del Rotary hanno donatoun ammontare complessivo di circa 115milioni USD al Fondo programmi nel2007-08 (l’allocazione al Fondo mondia-le si basa sulle donazioni al Fondo pro-grammi avvenute tre anni prima). Inol-tre, dal momento che il mercato degli in-vestimenti si è stabilizzato, gli Ammini-stratori non hanno dovuto usare un im-

porto significativo del Fondo mondialeper integrare il budget per le operazionidei programmi della Fondazione perl’anno prossimo. In caso di domandesulle Sovvenzioni paritarie e sul budgetper i programmi del 2010-11, inviateun’email a [email protected]

ROTARY FOUNDATION

Ripristinato il budget del Fondo mondialeper le Sovvenzioni paritarieRistabilite le basi finanziarie della RF, immediati i risultati sui finanziamenti

Contributi Distrettuali - Zona 12 e 19 (parte) - Dati a fine Agosto 2010 (certificati)

Zona Dist Soci Goal DistrettoFPA ProCapite

Fondo ProgrammiAnnuale

PolioPlusAltri FondiVincolati

FondoPermanente

TotaleContributi

Totale ContributiPro Capite

12 2030 5.016 5.325 $0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

12 2040 4.874 449.998 $1,05 5.112,32 2.000,00 1.315,32 0,00 8.427,64 1,73

12 2050 3.083 0 $2,27 7.000,00 2.287,50 0,00 1.000,00 10.287,50 3,34

19 2060 4.559 0 $3,77 17.189,04 5.008,27 0,00 0,00 22.197,31 4,87

12 2070 6.308 0 $1,93 12.143,14 7.322,40 0,00 0,00 19.465,54 3,09

12 2080 4.048 204.899 $0,90 3.644,15 5.300,00 12.586,25 0,00 21.530,40 5,32

12 2090 3.563 0 $1,28 4.571,91 1.118,75 12.000,00 325,00 18.015,66 5,06

12 2100 3.952 145.765 ($0,63) -2.500,57 0,00 2.737,77 0,00 237,20 0,06

12 2110 4.766 0 $0,81 3.874,72 10.007,30 5.000,00 1.000,00 19.882,02 4,17

12 2120 2.656 2.200 $5,75 15.274,00 4.375,00 0,00 5.012,65 24.661,65 9,29

Totali 42.825 $808.187 $1,55 $66.309 $37.419 $33.639 $7.338 $144.705 $3,38

Rotary Foundation, dati a confronto a cura di Gianni Jandolo

Contributi Distrettuali - ZONE 12 & 19 (parte) Dati a fine Giugno 2010 (dati certificati)

Zone 12 &19 (parte)

10 DISTSoci

FAP Pro CapiteFondo Annuale

ProgrammiPolioPlus Fondi Vincolati Fondo Permanente

TOTALEContributi

Totale ContributiPro Capite

Totali 42.719 $78 $3.345.487 $1.394.359 $450.067 $103.292 $5.293.206 $124

Progressi nella Sfidada 200 milioni perl’eradicazione della polioAl 30 Settembre, i Rotariani hanno raccolto cir-ca 147 milioni per la Sfida da 200 milioni. Icontributi aiuteranno il Rotary a raggiungerei 200 milioni necessari per equiparare i 355milioni di sovvenzioni sfida ricevuti dalla Fon-dazione Bill e Melinda Gates. I 555 milioni rac-colti andranno a sostenere direttamente lecampagne di immunizzazione nei Paesi in viadi sviluppo, dove la polio continua ad infettaree paralizzare i bambini, deprivandoli del propriofuturo e peggiorando le condizioni di vita giàdure delle loro famiglie. Fino a quando la poliominaccia anche solo un bambino nel mondo, ibambini di tutto il mondo rimarranno a rischio.La posta in gioco è altissima.

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ROTARY | OTTOBRE 20108

10 ragioni per visitare

NEW ORLEANSoltre alla Convention RIDI ANDREI CODRESCU

IL 29 AGOSTO 2005,L’URAGANO KATRINA

SI È ABBATTUTO SULLE COSTE

DEL GOLFO DEGLI U.S.A.,RECANDO DEVASTAZIONI

A NEW ORLEANS

E IN ALCUNE AREE

DELLO STATO DEL MISSISSIPPI.DA ALLORA, I ROTARIANI

SONO IMPEGNATI

NELLA RINASCITA DELLA REGIONE,RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI

PER OPERE DI SOCCORSO

E DI RICOSTRUZIONE.DAL 21 AL 25 MAGGIO 2011,L’EVENTO ANNUALE

PIÙ IMPORTANTE DEL ROTARY,IL CONGRESSO INTERNAZIONALE,RITORNA A NEW ORLEANS.

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10 RAGIONI PER V IS ITARE NEW ORLEANS 9

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ROTARY | OTTOBRE 201010

Ci sono 1.001 motivi per visitare

New Orleans, l’unica città, per

quanto ne so, ad avere una sto-

ria di 1001 Nights Festival. Il narratore

Scheherazade ha allestito un negozio

qui perché la città è stata una ricca

fonte per le sue storie, ed è stato il pri-

mo a farlo dalla sua fondazione nel 18°

secolo, da parte di Jean-Baptiste Le

Moyne e Chevalier de Bienville.

Ho parecchi scaffali di libri sulla città,

dalla mitica guida Lyle sassone 1920,

Fabulous New Orleans, alla Tom Piaz-

za del 2005 Perché New Orleans Meri-

ta. In mezzo ci sono Tennessee Wil-

liams - suo un festival annuale lettera-

rio - con Un tram chiamato desiderio

e John Kennedy Toole, con Una Con-

federazione dei Dunces, al cui eroe,

Ignatius Reilly, è dedicata una statua a

Canal Street, e il cui autore si è suici-

dato quando non avendo potuto trova-

re un editore. I proprietari di Faulkner

Libri House, nel palazzo del quartiere

francese dove a 27 anni William Faul-

kner ha scritto il suo primo romanzo,

Soldiers’ Pay, promuovono il Festival

di Faulkner. Un altrettanto giovane F.

Scott Fitzgerald scrisse il suo primo

romanzo, This Side of Paradise, in un

piccolo appartamento affacciato sul

Lafayette Cemetery, che effettivamen-

te può aver ispirato il titolo. Aggiunge-

te a questa abbondanza letteraria il at-

to che quasi tutto in città trasuda di

storie raccontate anche dai suoi abi-

tanti, a ogni domanda, ma anche senza

sollecitazione. E quindi scoprite, oltre

alla Convention, i motivi per visitarla.

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10 RAGIONI PER V IS ITARE NEW ORLEANS 11

motivo n. 1E’ LA CAPITA DELLA STORIADEGLI STATI UNITI

motivo n. 2Molto è stato raccolto e pubblicatodalla sua fondazione, ma una semplicepasseggiata nel quartiere francese con-durrà attraverso gli strati spagnolo,francese e americano della città. Ilquartiere francese è anche spagnolo.Gli edifici originali francesi per lamaggior parte sono bruciati, e la zonaspagnola è stata e lo ricostruita daiproprietari colonialisti in uno stile chericorda dell’Avana. Peraltro Cuba e laLouisiana condividono ben altra sto-ria: fino al 1848, infatti, la città era ilporto più settentrionale del commer-cio di zucchero, rum, e schiavi, sulpercorso che inizia in Martinica e cheprosegue attraverso i Caraibi. Mesa albando la schiavitù le fabbriche di zuc-chero di Cuba furono prese d’assaltodai ricchi, ma la guerra civile durò po-co tempo:

LA POPOLAZIONEMULTIETNICADI NEW ORLEANS,

fatta di discendenti di francesi e spa-gnoli, creoli e africani non trovavascopo nella lotta, e preferì mangiare,bere e far festa. Viene da sé il

motivo n. 3che è proprio

IL CIBO.È possibile contemplare la storia dellacittà da un tavolo presso la Casa di Na-poleone, un edificio offerto come resi-denza a Napoleone Bonaparte da ungruppo di cospiratori locali. La loro èuna storia di fallimento, ma tutto aNew Orleans, che sia storia o leggen-da, viene trasformato in un ristorante.

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Il cibo di New Orleans, come la lette-ratura, è di grande varietà. Nei salottimaestosi del Palazzo del comandante,che domina il Lafayette Cemetery sullato opposto della strada rispetto allacasa di F. Scott Fitzgerald ci si può farviziare e saziare. Si possono mangiaregamberetti alla creola a tarda notte nelbohemien Coop’s Place a Decatur Stre-et, e respirare il clima festoso della cit-tà tra lo schiocco di palle da biliardo ele macchine da poker attorno al tavo-lo. Le ostriche sono sempre il pezzoforte dello snack di New Orleans, allaAcme Oyster House. Dopo il disastroDeepwater Horizon nel Golfo, i mollu-schi sono a caro prezzo. E nonostantel’altra grande tragedia dell’era moder-na, Katrina, New Orleans ha fatto delsuo meglio per ricostruire la sua cuci-na unica. I piatti tendono a essere pic-canti e salati, quindi è consigliabile be-re molta birra Dixie, che è il

motivo n. 4della visita.

LA BIRRA DIXIEsi accompagna perfettamente con leostriche. Tra i tanti cocktail prodotti aNew Orleans il più antico è il Sazerac,un misterioso intruglio di erbe amare ealcol. L’ assenzio, bevanda dei poetidecadenti francesi, è tornato di modaultimamente, e il migliore si trova allaPirate’s Alley. Il bar presso l’Hotel Co-lonne a St. Charles Avenue, è in un pa-lazzo anteguerra: il luogo migliore persognare con un Julep di menta fresca,o con un mojito al melone, in quelloche è stato il set del primo film di-Brooke Shields Pretty Baby. C’è sem-pre la musica in veranda, ed è questa il

motivo n. 5che rende New Orleans straordinaria:

LA MUSICA È SEMPRE,OVUNQUE.Il luogo di nascita del jazz, non ha mai

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10 RAGIONI PER V IS ITARE NEW ORLEANS 13

smesso di lanciare proposte innovati-ve. Se si è appassionati veri, non sipuò perdere il Jazz Fest, celebratoogni anno. Se invece si è solo appas-sionati di miti, ricordo che l’ultimosound che ha conquistato l’Americapartendo da New Orleans si chiamarimbalzo, e il Museo di Arte del SudOgden conserva le tracce della storiadell’hip-hop. Durante il week-end, Ro-yal Street è un paradiso per i musicistidi strada: sarete sorpresi di sentirla inogni forma, da ogni fonte. Altro aspet-to di New Orleans, questo, da non tra-scurare. Non si riesce mai a separarel’alto dal basso, la via dal salone. Lamusica di strada si fa largo nei musei,e l’alta società si confonde nel ritmoincalzante della vita di strada. La pro-pensione a godersi la vita intensamen-te ha senza dubbio salvato la città, neisuoi momenti più difficili. Il ballo èquindi il

motivo n. 6Anche se non sei mai stato al MardiGras si sa che la danza è interesse ditutti. Il Mardi Gras di New Orleans hamolto in comune con

LO SPIRITO FESTOSOche si respira a L’Avana e a Rio de Ja-neiro. Musica e danza pervadono lacittà, e i recenti disastri non hannoche intensificato la forza espressiva diquesta festa. Dopo Katrina, New Orle-ans ha scoperto il senso del carpe

diem. Chi non ama tutto questo, co-munque, non deve viverlo per forza.Può prendere un tram per farsi con-durre tra i palazzi e i parchi di Up-town. E questo è senza dubbio il

motivo n. 7IL TRAMpassa tra magnifiche case anteguerracon giardini lussureggianti, ognunocon la propria storia. Si può scenderea Audubon Park, uno degli spazi piùverdi progettato dallo studio Frederick

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Law Olmsted, che ha anche progettatoCentral Park di New York. E visitare ilcampus della Tulane University, o an-dare allo zoo di Audubon, dove rari al-ligatori bianchi studiano i passanti coninteresse assonnato. La vita animalelussureggiante delle paludi della Loui-siana è al tempo stesso diversa e deli-ziosa, ragione del

motivo n. 8della visita di New Orleans.

LA SENSIBILITÀDELLA FUSIONE.Questa è una delle poche città doveestetica e gourmandise possono esse-re vissuti senza conflitto. Il museo de-gli insetto su Canal Street è la piùgrande collezione di scarafaggi delNord America. Coleotteri e farfalle iri-descenti accompagnano nella degusta-zione di un caffè delizioso, mentre di-versi cuochi di New Orleans prepara-no squisite piccole porzioni di ciocco-lato e cavallette, salsa al bruco, caldae croccante pastella fritta. I bambini siesaltano in espressioni di terrore, di-sgusto e gioia. Non è questo il luogoper rilassarsi e leggere, o scrivere sulproprio taccuino ragione per cui cer-care un adeguato caffè, ecco il

motivo n. 9Ci sono molti caffè all’aperto formida-bili per trascorrere ore di

RELAXa osservare la città in movimento. Ilpersonale non è mai di fretta, e la gen-te del posto non si cura della curiositàdei turisti. Il quartiere francese vantanumerosi caffè da sogno, dalla Pravda,I caffè sono noti per essere luogo per-fetto per i sognatori, il che porta all’ul-timo motivo per raggiungere New Or-leans, il

motivo n. 10LA DIVAGAZIONE.New Orleans è una città che conquistae rapisce, dove far emergere i propriaspetti personali più autentici. La cittàsul Mississippi è il punto di raccoltaper un fiume, il Mississippi, che sem-bra portare con sè una infinità di sto-rie, che qui nascono e qui approdano.La città è culla di arte sorprendente,meravigliosa nella sua unicità e multi-culturalità. Su New Orleans si è scrittomolto, ma il visitatore può ancora tro-varvi aspetti sorprendenti e non anco-ra raccontati. ■

La storia del Rotary a New OrleansLa storia del Rotary a New Orleans, Louisiana, può essere ricollegata alla visita di un Rotariano di Chica-go ad un agente assicurativo della città.Charles A. Newton, socio del Rotary Club di Chicago, aveva fatto visita a William J. Bovard, un residentedi New Orleans impiegato presso un’agenzia d’assicurazioni. Impressionato dai racconti di Newton sulRotary di Chicago, Bovard propose ad alcuni amici l’idea di fondare un Rotary Club a New Orleans. Il 23febbraio 1910, i 26 soci fondatori del nuovo Club si riunirono per la prima volta e adottarono lo Statutoed il Regolamento.Tre giorni dopo, Bovard scrisse a Newton, dicendo che “questo Club ha espresso il desiderio e la volontàdi diventare un membro dell’Organizzazione Nazionale”. Newton inoltrò la lettera a Paul Harris, il qualerispose, “Forse non ti sorprenderà sapere che New Orleans è uno dei punti della mia agenda a cui desi-deravo dedicarmi”.Anni dopo, Harris scrisse nella sua opera My Road to Rotary di aver trascorso del tempo a New Orleansdopo la laurea in Legge presso la University of Iowa nel 1891 e prima di trasferirisi definitivamente aChicago nel 1896. Harris ritornò a New Orleans nel gennaio del 1943 per fare un intervento presso ilClub.Nel 1976, 13.935 Rotariani provenienti da 92 Paesi e aree geografiche si recarono a New Orleans percelebrare il 67esimo Congresso RI.

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SPECIALE FAO

IL MONDOHA FAMELA FAME NEL MONDO DIMINUISCE

MA È ANCORA A LIVELLI INACCETTABILI

GLI OBIETTIVI INTERNAZIONALI

SULLA FAME DIFFICILI DA RAGGIUNGERE

a cura di Andrea Pernice

Nonostante una prevista diminu-zione - la prima in 15 anni - nel2010 il numero di persone sot-

tonutrite nel mondo, vicino alla sogliadel miliardo, rimane ancora a livelliinaccettabili. La riduzione è dovutaprincipalmente al più favorevole climaeconomico che ha caratterizzato il2010 - specialmente nei paesi in via disviluppo - e alla caduta dei prezzi ali-mentari interni ed internazionali avu-tasi a partire dal 2008. Se il recente au-mento dei prezzi alimentari persisterà,aggiungerà altri ostacoli alla lotta perridurre la fame. La FAO stima che nel2010 il numero di persone sottonutritesia sceso a 925 milioni di persone, ri-spetto al miliardo e 23 milioni del2009. Si tratta però ancora di un livellosuperiore a quello precedente le crisi,alimentare ed economica, del 2008-2009 ed anche al livello esistente quan-do i leader mondiali convennero, al

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IL MONDO HA FAME 17

©FAO/Roberto Grossman

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©FAO/Florita Botts

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Vertice Mondiale sull’Alimentazionedel 1996, sull’obiettivo di ridurre dellametà il numero degli affamati nel mon-do (Figura 1).La maggioranza di coloro che soffronola fame nel mondo vive nei paesi in viadi sviluppo, dove costituiscono il 16%della popolazione. Sebbene tale cifrarappresenti un miglioramento rispettoal 2009, è ancora largamente sopra iltarget fissato dal Primo Obiettivo diSviluppo del Millennio (MDG), di di-mezzare la percentuale di persone sot-tonutrite nei paesi in via di sviluppodal 20% nel 1990-92 al 10% nel 2015(Figura 2).

È FONDAMENTALE

UN MIGLIOR ACCESSO AL CIBOLa produzione cerealicola mondiale èstata molto alta negli ultimi anni, an-che se il numero di persone sottonutri-te ha continuato a crescere. Il miglio-ramento complessivo della sicurezzaalimentare nel 2010 è quindi da attri-buirsi principalmente ad un miglior ac-cesso al cibo dovuto al miglioramentodelle condizioni economiche, special-mente nei paesi in via di sviluppo, in-sieme alla diminuzione dei prezzi deglialimenti.Il Fondo Monetario Internazionale sti-ma che la produzione economica mon-diale aumenterà del 4,2% nel 2010, untasso maggiore di quello previsto inprecedenza, a seguito di una contra-zione dello 0,6% nel 2009. Complessi-

vamente, il reddito è cresciuto più ra-pidamente nelle economie emergenti enei paesi in via di sviluppo che neipaesi industrializzati. La Banca Mon-diale stima che anche il flusso di capi-tali privati nei paesi in via di sviluppostia crescendo più velocemente diquanto originariamente previsto.Contemporaneamente, i prezzi dei ce-reali interni ed internazionali sono di-minuiti rispetto al picco avutosi nel2008, in conseguenza di due anni con-secutivi di raccolti record. Sebbene sipreveda che la produzione per il 2010sia minore, la situazione complessivadell’offerta è considerata soddisfacen-te. Ciononostante, i prezzi alimentarinella maggior parte dei paesi a bassoreddito con deficit alimentare riman-gono ben al di sopra dei livelli prece-denti la crisi, con un conseguente im-patto negativo sull’accesso al cibo del-le popolazioni vulnerabili.

UN’INSUFFICIENTE CAPACITÀ

DI RISPOSTA AGLI SHOCK ECONOMICIL’analisi dei dati sulla fame nei periodidi crisi e di ripresa evidenzia il proble-ma dell’insufficiente capacità di rispo-sta agli shock economici di molte fa-miglie e paesi poveri. La mancanza dimeccanismi adeguati per affrontare glishock o per proteggere le popolazionipiù vulnerabili dalle loro conseguenzesi traduce in una notevole oscillazionenel numero degli affamati in seguito adelle crisi.

Nota: Stime per il 2009 e il 2010 effettuate dalla FAO su dati del Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti, Servizio di Ricerca Economica

Fonte: FAO.

FIGURA 1

Numero di persone sottonutrite nel mondo, dal 1969-71 al 2010

Milioni

1969–71

1979–811990–92

1995–97

2008

2009

2010

2005–072000–02

1 050

1 000

950

900

850

800

750

0

Fonte: FAO.

35

30

25

20

15

10

5

0

Percentuale

1969–71

1979–81

1990–92

1995–97

20082009

20102005–07

2000–02

Proporzione di persone sottonutrite nei paesi in via di sviluppo, dal 1969-71 al 2010

FIGURA 2

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©FAO/Desmond Kwande

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IL MONDO HA FAME 21

Inoltre, non si deve pensare che tutti glieffetti delle crisi sulla fame scompaia-no al termine della crisi. Le famiglie in-digenti potrebbero fronteggiare glishock vendendo il proprio capitale fis-so, che è difficile da ricostituire, ridu-cendo il consumo alimentare in terminidi quantità e di varietà, e tagliando lespese sanitarie e di istruzione - tutte so-luzioni che hanno un impatto di lungotermine negativo sulla qualità della vitae sui mezzi di sostentamento.

LA SOTTONUTRIZIONE PER REGIONIIl 98% del numero complessivo di affa-mati nel mondo vive nei paesi in via disviluppo; due terzi di essi in soli settepaesi (Bangladesh, Cina, Etiopia, In-dia, Indonesia, Pakistan e RepubblicaDemocratica del Congo) ed oltre il40% solo in Cina e in India.Le stime per il 2010 indicano che il nu-mero di persone sottonutrite diminui-rà a livello globale, sebbene a ritmi di-versi in tutte le regioni in via di svilup-po. La regione con il maggior numerodi affamati resterà quella dell’Asia edel Pacifico, ma - con un calo del 12%da 658 milioni di persone nel 2009 a578 milioni - questa zona registrerà an-che il miglioramento più rilevante pre-visto per il 2010 a livello mondiale.La percentuale di affamati più alta ri-marrà quella dell’Africa Sub-Saharia-na, stimata pari al 30% per il 2010 (Fi-gura 3).

L’OBIETTIVO DI SVILUPPO

DEL MILLENNIO NUMERO 1È DIFFICILE DA RAGGIUNGEREGli ultimi dati disponibili indicano chesono stati fatti alcuni progressi verso ilraggiungimento del Primo Obiettivo diSviluppo del Millennio, con la riduzionedella percentuale di affamati dal 20%nel 1990-92 al 16% nel 2010. Tuttavia,con la popolazione mondiale ancora inaumento (sebbene ad un ritmo più lentoche nelle ultime decadi), una diminuzio-ne nella proporzione di affamati potreb-be mascherare un aumento nel numerocomplessivo. I paesi in via di sviluppocome gruppo, infatti, hanno visto un au-mento nel numero totale di persone af-famate (da 827 milioni nel 1990-92 a 906milioni nel 2010). Per il periodo 2005-07(il più recente per il quale siano disponi-bili dati completi), il Congo, il Ghana, ilMali e la Nigeria in Africa subsaharianahanno già raggiunto l’Obiettivo numero1, mentre l’Etiopia ed altri paesi sonovicini a raggiungerlo. In Asia, l’Armenia,il Myanmar e il Vietnam hanno raggiun-to il target, mentre altri, tra cui la Cina,vi sono vicini. In America Latina e neiCaraibi, la Giamaica, la Guyana e il Ni-caragua sono riusciti a dimezzare la per-centuale di affamati, mentre il Brasileed altri vi sono quasi. Il fatto che ancoraquasi un miliardo di persone nel mondosoffra la fame, anche dopo che le recen-ti crisi, alimentare e finanziaria, sonopassate, indica un problema strutturaledi fondo che minaccia seriamente lapossibilità di raggiungere gli obiettivifissati a livello mondiale sulla riduzionedella fame. Per affrontare le cause dellafame alla base, i governi dovrebberopromuovere maggiori investimentinel settore agricolo, espandere le reti disicurezza ed i programmi di assistenzasociale e stimolare attività che produca-no reddito per i poveri tanto nellearee rurali che nelle città. ■

FIGURA 3

Vicino Oriente e Nord Africa 37

239

578

53

Paesi sviluppati 19

Africa Subsahariana

America Latina e Caraibi

Asia e Pacifico

Totale = 925 milioni

Fonte: FAO.

La sottonutrizione nel 2010, per regioni (in milioni)

Nota: tutte le cifre sono arrotondate.

Ulteriori informazioni•• Lo Stato dell’Insicurezza Alimentare nel Mon-do: Combattere l’insicurezza alimentare in situa-zioni di crisi prolungate, FAO/WFP (pubblicazio-ne prevista per ottobre 2010)•• Portale FAO sulla Fame: www.fao.org/hunger

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Da quanto tempo sei rappresentante

del Rotary International presso la

FAO?

Il RI ha ottenuto dal 1997 il “liaison sta-tus” con la FAO; questo comporta il pri-vilegio di poter inviare suoi rappresen-tanti ad assistere alle riunioni di lavoro(Comitati, Consigli, Conferences ancheregionali) e di poter entrare in contattocon i vari dipartimenti operativi.Il primo rappresentante è stato il PDGAldo Ferretti, ne sono stato il sostitu-to;sono titolare dal 2004 ben supporta-to dall’amico Tony Lico come sostituto.Quali altre Agenzie sono coinvolte nel-

la partnership con il Rotary?

Il RI ha una estesa rete di suoi Rappre-sentanti presso le organizzazioni Inter-nazionali e le Agenzie delle United Na-tion: da UN a New York, all’UNESCO aParigi, alla Banca Mondiale a Washin-gton, all’Unione Africana ad Adis Abeba.Sono circa 20 le organizzazioni presso lequale il RI ha rappresentanze; su Romaio e Tony curiamo i rapporti con FAO,IFAD, WFP; la attività dei rappresentantiè coordinata dalle External Relation adEvanston e siamo di nomina presiden-zial; nomi, indirizzi ed organizzazioni diriferimento sono sull’International Di-rectory. Questa struttura “diplomatica”del Rotary offre opportunità interessantiper propalare l’immagine del Rotary co-me associazione attenta e presente.Partenariato è una parola ricca di si-

gnificato, come si concretizza la colla-

borazione con l’Agenzia delle Nazioni

Unite?

Ci si aspetta che i rappresentanti tra-smettano le priorità del RI sulle variequestioni in discussione, informino suprogrammi rotariani in aree di comuneinteresse, riportino sulle opportunità dicollaborazioni, cooperazioni e, o parte-nariato: ricordo la giornata del RI pres-so la sede UN a New York credo il 6 no-vembre, e più vicino a noi una lettera diunderstanding sulla lotta alla fame fir-mata nel 2002 dal PRI e dal DirettoreDiouf con l’impegno comune a celebra-re ogni anno il World Food Day (16 ot-tobre) - Tony ed io saremo alla FAO an-che quest’anno per testimoniare a no-me del RI; per il secondo anno abbiamo

Il Rotarypartnerdella FAO

Intervista aMarco RandoneRappresentante del Rotarypresso la FAO

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IL MONDO HA FAME 23

organizzato una visita/incontro di Rota-ractiani alla IFAD per conoscerne le at-tività; partecipiamo con i rappresentan-ti di altre Associazioni internazionali inLiaison con la FAO ai lavori per la crea-zione della struttura/comitati per la Si-curezza alimentare - insomma una coo-perazione basata sul patrocinio e crea-zione di consapevolezza delle attivitàFAO, in attesa che si possano intra-prendere cooperazioni operative a li-vello locale (provincia, stato) che oggisono di portata e dimensioni che esu-berano le possibilità del Club, poi conla nuova struttura della Rotary Founda-tion avremo più spazi.Il ruolo della FAO è mutato nel tempo,

nell’ambito delle strategie delle Nazio-

ni Unite. Come vedi la situazione in

questo momento?

La FAO è in una fase di ristrutturazioneper rendere più efficace ed adeguare lasua attività all’evolversi delle Nazioniper le quali opera; strutturalmente èquasi completato un forte decentra-mento e rafforzamento degli uffici peri-ferici, e questo credo perché oggi gli in-terventi devono essere più “tailored”

sulle esigenze, sulle disponibilità e inrelazioni alle politiche locali; mentre inmateria di indirizzi si sta creando que-sto CFS (comitato per la sicurezza ali-mentare) che oltre gli Stati Membri rac-coglie a vario titolo gruppi di esperti erappresentanti della società civile.Quali sono a tuo parere gli sviluppi

possibili, per rendere più efficace la

collaborazione?

Penso che questo decentramento equesta localizzazione degli interventipossa favorire in coinvolgimento deinostri Distretti o strutture zonali (pen-so a ROTA), non dimentichiamo che lamaggior parte del cibo nei paesi in viadi sviluppo è prodotto dai piccoli ap-pezzamenti a conduzione familiare equindi tutto quello che viene fatto permigliorare la qualità della vita e eman-cipare la condizione femminile è unpassaggio obbligato delle comunità perla lotta alla fame ed la povertà; in que-sto campo i Rotariani già fanno, sannofare e possono fare di più: e parlo delmicrocredito, come della lotta alle ma-lattie infantili, quali polio e malaria,della sottonutrizione infantile, delle at-

trezzature sanitarie. Tutto è ancoramolto polverizzato, ma con la creazio-ne di contatti locali si può pensare a in-terventi più strutturati con FAO (vediAlleanza H2O).Ad Assisi, il prossimo mese di aprile,

si terrà l’importante convegno sull’ac-

qua promosso da AERA e dai Dieci di-

stretti italiani del RI, presenti i mag-

giori partner del Rotary compresa la

FAO. Credi che potrà essere l’occasio-

ne per stringere sulle sinergie? Come

possono muoversi i Distretti in pro-

spettiva di questa occasione?

La disponibilità della risorsa ACQUA èun punto chiave per lo sviluppo socioeconomico di qualunque aggregatoumano, ed il convegno di Assisi ag-giungerà la sua voce autorevole a crea-re una consapevolezza comune su que-sto punto; soprattutto se oltre al pro-blema si parla anche delle soluzionipossibili; i Distretti potrebbero finan-ziare una ricerca/studio della FAO esi-stente o nuova per sviluppare soluzio-ni tecniche realizzabili a breve con lacollaborazione/coinvolgimento di Di-stretti locali. ■

©FAO/Roberto Grossman

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ROTARY | OTTOBRE 201024

Obiettivi concretitra povertà

La sicurezza alimentare è uno dei punti

cruciali dell’impegno della FAO. Ce ne

può spiegare il significato in termini

più scientifici?

Quello della sicurezza alimentare è unconcetto flessibile. Appena un decenniofa ne esistevano circa 200 definizioni, nel-la letteratura pubblicata. La più recentedelle definizioni, utilizzata dalla FAO, evi-denzia il percorso compiuto dal pensieroufficiale negli anni passati, che ha com-pletamente ridisegnato la nostra conside-razione della sicurezza alimentare, facen-done un problema di responsabilità tantonazionale quanto internazionale e che vaben oltre il concetto di produzione, perconcentrarsi sempre di più sulla riduzio-ne della povertà. “La sicurezza alimentareè una situazione che si crea nel momentoin cui tutte le persone, nello stesso tem-po, hanno accesso fisico, sociale ed eco-nomico a cibo sufficiente, sano e nutrien-te, che soddisfi le loro necessità dieteti-che e le loro preferenze, per una vita atti-va e salubre”. Un concetto che si può ap-plicare anche all’ambito familiare, al cen-tro dell’attenzione dedicata al tema. IlSummit mondiale sulla fame del 1996 haesemplificato questo indirizzo ponendo alvertice delle azioni internazionali riferitealla sicurezza alimentare quello della ridu-zione del numero degli affamati e dei sot-tonutriti entro il 2015. Oggi, la concezionedella sicurezza alimentare è quanto maicomplessa, dal momento che la crisi eco-nomica globale ha condotto nuovamente ipaesi in via di sviluppo a doversi confron-tare con il calo degli invii di aiuti, con lariduzione delle esportazioni, tanto degliaiuti quanto degli investimenti da partedei paesi stranieri. Una situazione che hacondotto al calo degli impieghi di perso-nale e dei relativi guadagni, nonostante iprezzi degli alimenti al consumo si sianomantenuti relativamente alti, anche neimercati dei paesi più poveri. Il risultato èstato che molte famiglie si sono viste nuo-vamente costrette al taglio dei pasti e al-l’assunzione di cibi meno nutrienti, dellespese per salute ed educazione, alla ven-dita della propria attività.Come si sono mosse le nazioni a livello

legislativo? Ci sono esempi di eccellenza

da ricordare?

Fino alla fine degli Anni ’90 le legislazioni

e sviluppo

Intervista aEzzeddine BoutrifDirector Nutritionand Consumer Protection Division FAO

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IL MONDO HA FAME 25

nazionali erano prevalentemente concen-trate sul tema delle scorte alimentari. IlWorld Food Summit del 1996 ha riaffer-mato il diritto di ciascuno all’accesso alcibo sano e nutriente. Nel frattempo sem-pre più nazioni si sono adeguate a inseri-re nelle rispettive legislazioni un approc-cio integrato alla sicurezza alimentare,con leggi quadro, revisioni costituzionalie regolamentazioni di settore, anche at-traverso leggi riferite a settori specificicome l’agricoltura e l’industria alimenta-re, ma non solo.Oggi c’è pressoché totale convergenzaall’approccio alla salute alimentare consi-derata come diritto umano. Sulla basedelle raccomandazioni della dichiarazio-ne del World Food Summit, cinque annidopo, nel 2002, l’Unità della FAO per il di-ritto al cibo è stata riconvertita in una sor-ta di Linee Guida volontarie per sostenerel’impegno dei paesi membri nel raggiungi-mento della progressiva realizzazione deldiritto a una adeguata alimentazione,nell’ambito della sicurezza alimentare na-zionale. Ad oggi, 68 nazioni hanno diretta-mente o indirettamente incorporato il di-ritto al cibo nelle loro legislazioni nazio-nali.Alcuni esempi: il 25 agosto 2010, il Brasileha adottato con il Decreto 7272 la Politi-

ca della sicurezza alimentare e di nutri-

zione del Brasile che sancisce fermamen-te il diritto al cibo come una delle prioritàdell’impegno nazionale. Un indirizzo cheha fatto seguito all’implementazione dellaLegge sulla sicurezza alimentare e nutri-zionale di Losanna, del 2006, in cui sonofissati i principi e i parametri di un ade-guato piano di sviluppo di tale impegno.Sempre nell’agosto del 2010, la nuova Co-stituzione del Kenya, con una ampia se-zione dedicata al diritto al cibo, approva-ta con referendum popolare, è stata adot-tata e sottoscritta dal Presidente: l’artico-lo 43 si riferisce esplicitamente al dirittoal cibo nel contesto dei diritti economici,sociali e culturali essenziali alla popola-zione per vivere dignitosamente.Che influenza hanno le variazioni cli-

matiche sulla sicurezza alimentare?

Si calcola che le variazioni climatichecauseranno un aumento del numero dipersone sottonutrite e potranno ridurre ilrendimento delle colture pluviali in diver-

si paesi africani, da qui al 2020. La capaci-tà di tutti i soggetti coinvolti nell’attivitàdelle coltivazioni e dell’allevamento diadeguare le proprie tecniche alle variazio-ni climatiche ha scritto la storia. Ma lagravità e il ritmo dei cambiamenti climati-ci presenta nuove sfide senza precedenti.I poveri, tanto nelle aree rurali, quanto inquelle urbane saranno i più duramentecolpiti, dal momento che le loro attivitàsono strettamente connesse al problemae che la loro capacità d adattamento ri-sente della totale mancanza di autono-mia. Condizioni climatiche estreme, comela graduale variazione delle temperaturee delle precipitazioni, porteranno inevita-bilmente alla perdita di raccolti, all’esau-rimento delle scorte e di altri benefici ac-quisiti, influenzando conseguentementele nuove coltivazioni, nonché l’accesso alcibo, la stabilità e l’utilizzo delle risorsealimentari. In certe aree i cambiamenticlimatici potrebbero addirittura annullarela capacità di adattamento di intere popo-lazioni. Dal punto di vista della biodiversi-tà, i cambiamenti climatici interessanoanche la sopravvivenza di singole speci einfluiscono sul modo in cui i diversi ele-menti della biodiversità interagisconocon gli ecosistemi di alimentazione e agri-coltura. L’agricoltura non è solo vittimadegli effetti delle variazioni climatiche,ma anche fonte dei gas serra. Lo sfrutta-mento del terreno con la continua varia-zione di colture, la deforestazione e la de-gradazione del suolo - effetti devastantidelle pratiche di coltivazione non sosteni-bili - emettono grande quantità di anidri-de carbonica nell’atmosfera, contribuen-do al riscaldamento globale. Agricoltori eallevatori possono giocare un ruolo rile-vante nella riduzione delle emissioni noci-ve, piantando alberi, alternando il forag-gio e le razze animali e usando fertilizzan-ti in modo più appropriato.Il tema della tracciabilità è di grande at-

tualità. Come si coniugano le esigenze

avanzate in tal senso nei paesi avanza-

ti, con l’emergenza fame nei paesi in

via di sviluppo? La tracciabilità è av-

vertita come primaria necessità ovun-

que?

La tracciabilità ha due obiettivi principali:facilitare la riconoscibilità di prodotti ali-mentari e animali passo passo, lungo il lo-

ro percorso nella catena alimentare, dallostoccaggio all’elaborazione, fino al tra-sporto alla catena di distribuzione al con-sumo; tracciare l’origine del prodotto. E’quindi fondamentale per assicurare la si-curezza e la qualità dei prodotti alimenta-ri. Ha un costo, pagato dal consumatorefinale, e pertanto è applicata principal-mente nei paesi sviluppati, ad eccezionedei prodotti di origine dei paesi in via disviluppo e che sono destinati all’esporta-zione nei paesi sviluppati.La sicurezza alimentare può dunque es-

sere considerata una sfida globale?

Sì. La disponibilità di cibo, requisito perla sicurezza del cibo, può essere raggiun-ta attraverso la produzione locale, o l’im-portazione. Una infinita varietà di proble-mi può ostacolare la disponibilità di cibo:insufficienza di risorse naturali per unaproduzione locale adeguata, eventi natu-rali o disastri causati dall’uomo che di-struggano i raccolti, che limitino la possi-bilità di importazione da parte di paesideficitari di cibo etc.Le problematiche attuali a livello globale,come la crescita della popolazione, le va-riazioni climatiche, la riduzione della bio-diversità, la crescente urbanizzazione e lecrisi natuali e causate dall’uomo sono tut-te cause che espongono la popolazione alrischio dell’insicurezza alimentare, ovun-que, anche se in alcune aree in modo de-cisamente più sensibile.Quali sistemi sono adottati attualmente

per monitorare il numero degli affamati

nel mondo e come si agisce in questo

senso a livello transnazionale?

Il monitoraggio del cibo in sicureza e lastima del numero di affamati nel mondosono sempre stati responsabilità dellaFAO. I calcoli sono fatti annualmente, ba-sandosi su statistiche nazionali sulla pro-duzione di cibo, sul suo consumo, tra-sporto, e sull’informazione relativa agliscarti alimentari, per ottenere una stimadella disponibilità di cibo procapite. Incasi particolari si utilizzano altri criteri dicalcolo su base locale, per stimare il nu-mero di persone in stato di sofferenza perfame e malnutrizione, e la serietà del pro-blema: comprendono indicatori antropo-metrici raccolti tra i bambini, indicatividella malnutrizione e delle abitudini diconsumo che aiutano a comprendere il

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problema. Nel 2010 il numero degli affa-mati nel mondo è stato stimato da FAO in925 milioni.E’ verosimile l’obiettivo di dimezzare gli

affamati nel mondo entro il 2015?

No, purtroppo non lo è. La più qualificatadelle riunioni plenarie delle Nazioni Uni-te, riunitasi a New York dal 20 al 22 set-tembre scorsi, sul tema Millennium Deve-lopment Goals (MDG Summit) ha chiara-mente stabilito che siamo lontani dagliobiettivi fissati. In ogni caso la convoca-zione di questo summit è di per sé una di-chiarazione di un forte indirizzo interna-zionale per incrementare gli sforzi nelladirezione di un aumento della sicurezzadel cibo e della nutrizione, e del raggiun-gimento dei MDG - se non nel 2015 - alme-no in un prossimo futuro. Per questo fine,le iniziative sono sempre più di carattereintersettoriale e a partecipazione allarga-ta, attraverso programmi che coinvolganodiverse agenzie delle UN e altri protagoni-sti dello sviluppo. Per unire le forze e la-vorare insieme.La gestione dello sviluppo agricolo è fon-

damentale per l’implementazione di fon-

ti alimentari distribuite sempre più

uniformemente nel mondo. Come si sta

operando in questo senso?

Si tratta di una gestione che non può pre-scindere dalla considerazione delle risor-se naturali disponibili - terre arabili, ac-qua, capacità, forza umana, etc). E neppu-re questi sono elementi sempre ben distri-buiti: paesi come il Baharain, per esem-pio, non saranno mai in grado di essereautosufficienti nella produzione di cibo,per le ridotte risorse naturali: ma la nazio-ne potrà organizzarsi per l’importazionedi cibo dai paesi dove si verifichi una pro-duzione straordinaria. Stiamo lavorandomolto perché le nazioni con forti capacitàproduttive sviluppino una gestione soste-nibile delle loro risorse, per coprire nonsolo le proprie necessità, ma anche quelledei paesi non autonomi. E stiamo stimo-lando anche la conservazione delle risor-se per le generazioni a venire, nei diversipaesi. Inoltre sono in essere sforzi note-voli perché il mercato internazionale siaregolato in modo da assicurare l’aumentodei prezzi degli alimenti entro limiti accet-tabili, e per evitare crisi alimentari comequella del 2007/2008. Una iniziativa che

©FAO/Olivier Asselin

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dovrebbe anche prevenire l’uso del cibocome arma o strumento per esercitarepressioni politiche (aumento dei prezziper i paesi con deficit alimentare, costret-ti all’importazione; o abbassamento deiprezzi di acquisto dai paesi poveri cheesportano cibo per eccesso di produzio-ne).Crede che il microcredito sia un pallia-

tivo o che possa effettivamente contri-

buire su larga scala alla diffusione di

una cultura della produzione e del con-

sumo a “chilometri zero”?

Il microcredito non è assolutamente unpalliativo. Fao promuove e incoraggiaprogetti di microcredito per sostenere losviluppo dell’agricoltura locale, in partico-lare per piccoli coltivatori. E’ positivo perl’ambiente: produrre e consumare local-mente significa ridurre le emissioni datrasporto e processi industriali; significariduzione dei costi, con conseguente di-sponibilità di prodotti alimentari ai prezzipiù bassi. Coltivazione e consumo di pro-dotti locali aiuta anche la conservazionedella biodiversità e il mantenimento delleculture locali.In cosa possiamo confidare di collabora-

re operativamente con la FAO, noi Rota-

riani?

Il Rotary International e la FAO condivi-dono molti obiettivi comuni e si basanosu valori analoghi: la lotta alla fame, ilbenessere della popolazione mondiale ela nutrizione dei bambini, la promozionedella conoscenza dell’agricoltura, loscambio di informazioni sulle miglioriesperienze. La collaborazione potrebbeessere sviluppata attraverso iniziativecomuni, come l’organizzazione di sympo-sium per promuovere la ricerca e l’indi-rizzo politico più appropriato in ambiticome la biodiversità, i sistemi di alimen-tazione indigeni, la promozione di con-cetti come “locale e diversa produzionedi cibo”; la condivisione dell’organizza-zione di eventi connessi al World FoodDay, per sensibilizzare i decision-makere l’opinione pubblica sui temi di cui ab-biamo parlato. E poi sostenere le iniziati-ve locali di FAO a sostegno dei piccolicoltivatori e dei gruppi di popolazionemaggiormente esposti, per il raggiungi-mento e il miglioramento dei mezzi disussistenza resiliente. ■

©FAO/Asim Hafeez

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FAO,il sostegno

Come si relaziona la FAO con i soggetti

privati, per il fine che le compete?

In un mondo dove un miliardo di perso-ne sono private del cibo necessario persopravvivere, nessuna iniziativa privata,organizzazione o settore da solo può ri-solvere il problema della fame nel mon-do. Questo significa che dobbiamo unirele forze e consolidare gli sforzi per tro-vare soluzioni durature a problemi diimportanza geopolitica e di salute pub-blica come la povertà cronica e la famenel mondo. Insieme possiamo fare la dif-ferenza. La letteratura in materia, Amar-tya Sen, Muhammed Yunus and JosephStiglitz, tra gli altri hanno più recente-mente codificato la ricetta contro la po-vertà annunciando al mondo che glistrumenti per risolvere la fame nel mon-do sono già in nostro possesso, invocan-do una più equa distribuzione delle ri-sorse ed una rinnovata volontà politicacome elementi fondamentali per una ne-cessaria risoluzione del problema. La FAO conferisce una grande importan-za al lavorare insieme, al condividerel’expertise tecnico di cui dispone ampia-mente e all’unire risorse insieme in col-laborazione con istituzioni di tutti i tipi,inclusi i governi nazionali, altre agenziedelle Nazioni Unite, agenzie intergover-native, società civile e, soprattutto, ilsettore privato. Il settore privato è un al-leato molto importante per la FAO, anziun alleato cruciale per combattere la fa-me e la povertà nel mondo. Naturalmen-te, essendo la FAO un’Agenzia specializ-zata del sistema onusiano (le cui attivitàhanno un riscontro diretto sulle politi-che dei paesi membri e sui cittadini),dobbiamo porre un’attenzione particola-re nel relazionarci con il settore privato.L’approccio della FAO è proattivo. LaFAO si relaziona con un’ampia gammadi attori non-pubblici, dalle organizzazio-ni di produttori agricoli e federazioni diimprese del settore agroalimentare, aipiccoli agricoltori fino alle multinaziona-li. Molto spesso la FAO viene contattatadirettamente sia nel quartier generale diRoma a livello di divisioni tecniche cheanche sul terreno nei nostri uffici nelmondo. Questo perché la FAO è un bro-ker onesto ed affidabile con i governi

dei privati

Intervista aAnnamaria Pastore Liaison Officer Office of Corporate Communicationsand External Relations FAO

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IL MONDO HA FAME 29

nelle tematiche dello sviluppo agricolo edella sicurezza alimentare. La grandeapertura verso il settore privato implicaanche una valutazione dei potenzialipartner molto accurata, che riflette iprincipi delle Nazioni Unite, volta a tute-lare l’integrità del mandato FAO.Quali sono gli standard sui quali FAO

basa i propri criteri di selezione dei

Partner?

La FAO sta attuando un processo di ag-giornamento dei principi e linee guidaper la collaborazione con il settore pri-vato. Questo comprende anche la stesu-ra della prima strategia di partenariatocon il settore privato volta ad ampliare evalorizzare collaborazioni sostanziali edi lunga durata. In particolare la FAOcerca di definire la Corporate Social Re-sponsibility - Responsabilità socialed’impresa (CSR) per il cibo e l’agricoltu-ra e privilegia partnership con attori delsettore privato che hanno un program-ma avanzato di integrazione CSR nel lo-ro piano di lavoro.La FAO si attiene a 10principi fondamentali, tra cui la confor-mità al mandato e al lavoro della FAO,l’assoluta trasparenza del contenuto del-l’accordo, il principio dell’accountabili-ty, vale a dire la definizione di chiare re-sponsabilità sia nella formulazione, sianell’implementazione delle attività con-giunte, e della sostenibilità delle attivitàe dei benefici.Oltre ai principi strettamente della FAO,ci ispiriamo e rispettiamo i principi san-citi dal Global Compact e dalle linee gui-da della Nazioni Unite. Tali criteri im-pongono, tra l’altro, il divieto di entrarein partenariato con controparti che fan-no uso del lavoro minorile, che violano idiritti umani, etc..Da quanto tempo è attivo questo tipo di

collaborazione con il settore privato?

La FAO ha una lunga tradizione di colla-borazione con il settore privato nelmondo. In particolare l’esperienza dellaFAO risale agli anni ’70. Tuttavia, è so-prattutto negli ultimi 15 anni che la FAOha rilanciato con rinnovato vigore l’ap-proccio al settore privato. In diverse oc-casioni infatti (World Food Summit1996, World Food Summit: Five YearsLater (2002), e il 2009 World Summit on

Food Security) è stato ribadito dallaFAO, dai leader politici ti tutto il mondo,da numerosi strati della società civile edal settore privato stesso, che lo svilup-po in generale (e l’obiettivo della sicu-rezza alimentare per tutti in particolare)si possono raggiungere unicamenteunendo le forze di tutti gli attori sopramenzionati. La FAO auspica di porsi co-me mediatore tra le piccole e medie im-prese dei paesi in via di sviluppo e legrande compagnie multinazionali, cer-cando di creare una sinergia volta alpromuovere la sicurezza alimentarenel mondo. Particolare attenzione èposta verso le imprese italiane chehanno giàcollaborato con la FAO in va-rie istanze. Attualmente la FAO sta esa-minando gli accordi avuti fino ad oracon il settore privato al fine di poterampliare la gamma dei settori d’inter-vento. Sul sito web del settore privatodella FAO è possibile avere un quadropiù completo dei settori di collabora-zione: http://www.fao.org/partner-ships/fao-private-sector/en/.Quali sono i maggiori Partner tra i

soggetti commerciali italiani? E a li-

vello internazionale?

La FAO si relaziona con un ampio spet-tro di attori del settore privato dallegrandi multinazionali e piccole e grandiimprese. Particolare attenzione vieneposta all’esame delle motivazioni chespingono a ricercare la collaborazionecon la FAO ed all’operato della compa-gnia stessa per far si che qualsiasi accor-do di partenariato stabilito sia di benefi-cio ad entrambi le parti coinvolte. Il Se-gretario Generale delle Nazioni Unite,Ban-Ki-moon parlando del coinvolgi-mento del settore privato nel lavoro del-le Nazioni Unite globalmente ha menzio-nato che bisogna trasformare le respon-sabilità del mondo imprenditoriale nel-l’imprenditorialità delle responsabilità,rivolgendo così un appello alla comunitàinternazionale ad integrare delle prati-che responsabili nel modo di gestire leimprese. In Italia, la FAO ha partecipatoad iniziative con Barilla, Federalimenta-re, Slow Food. A livello internazionale,invece, negli anni si sono susseguite par-tnerships con Tetrapak, Carreofur, Ac-

cor Services e con le fondazioni Bill andMelinda Gates Foundation, Clinton Glo-bal Initiative, Rockefeller Foundation emolte altre ancora. La FAO sta avendoun approccio proattivo verso il settoreprivato. Le principali aree di interventoattengono non soltanto ai fondi donati oa contributi materiali (sementi, fertiliz-zanti, contributi a campagne di comuni-cazione) ma anche allo scambio di ex-pertise tecnico, collaborazione di carat-tere logistico e advocacy su temi di im-portanza globale. I settori di interventoriguardano le seguenti aree principali dicollaborazione: dialogo politico, colla-borazione sul piano normativo, pro-grammi sul terreno e mobilitazione di ri-sorse del settore privato.L’attività di CSR è in forte crescita

ovunque,come sollecitate le aziende a

rivolgere a Voi la propria responsabili-

tà sociale?

Il mandato della FAO è di combattere lafame e la povertà nel mondo, un obietti-vo che si promuove da solo. Da partenostra, offriamo oltre 60 anni di espe-rienza e professionalità internazionale,accompagnata dalla presenza capillaresul territorio dei nostri uffici e dei nostriesperti in tutto il mondo. A questo aspet-to di eccellenza tecnica, si accompagnail peso politico di un’organizzazione in-ter-governativa che parla con tutti: dalcittadino al Capo di Stato o di Governo.La FAO ha lanciato una campagna perpromuovere una raccolta firme comegesto di rilevanza politica per la fine del-la fame nel mondo. A questo seguirannodelle iniziative di rilievo nel mondo persensibilizzare l’opinione pubblica sullagravità del problema e promuovere solu-zioni concrete. Lo slogan della campa-gna afferma: “Troviamo inaccettabileche quasi un miliardo di persone sianocronicamente affamate attraverso le Na-zioni Unite sollecitiamo i governi a darepriorità assoluta all’eliminazione dellafame fino al raggiungimento di questoobiettivo”. Maggiori informazioni sullacampagna un miliardo possono esseretrovate sul sito: http://www.1billionhun-gry.org/ Contiamo sui rotariani e sul loroimpegno umanitario profuso ovunquenel mondo per aiutarci nella raccolta fir-

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me ma anche nel continuare a lottareper la fame nel mondo ovunque e conconvinzione!Nel Suo curriculum esiste traccia di

una rilevante attività delle relazioni

pubbliche per conto di Rotary Interna-

tional. Conoscendo bene la nostra As-

sociazione su quali elementi pensa

possa fondarsi una sempre più profi-

cua collaborazione tra Rotary e FAO?

Ho lavorato per il Rotary International aChicago dove sono stata responsabiledelle relazioni esteriori per l’Africa, l’Eu-ropa, il Medio Oriente e l’Ex unione So-vietica. Ricordo con commozione le nu-merose iniziative intraprese a livello per-sonale o distrettuale dei numerosi rota-riani conosciuti per fare del bene e por-tare aiuto in numerose forme, laddove ipiù vulnerabili erano presenti. Ricordol’alta motivazione e la rapidità d’azionema anche la gratuità del donare in lineacon il vero spirito di servizio promossoda Paul Harris. In questo ho riscontratomolte similitudini con i miei colleghiONU che hanno lavorato con me sul ter-reno in Africa, Asia e Medio Oriente insituazioni estreme, talvolta disperateper la portata d’azione richiesta. Credoche quando ci sia una tale disposizionedi cuore e questa si traduca a sua voltain una scelta di vita, allora trovare unterreno comune di azione è facile.Ci sono molteplici aree di azioni per unaproficua collaborazione tra il Rotare e laFAO, in particolar modo sul terreno. Lemissioni delle nostre due organizzazionisono allineate negli intenti ed i risultatie questo è un presupposto importanteper collaborare. In particolar modol’esempio fornito dai rotariani potrebbetradursi in best practice ed essere con-diviso con altre organizzazioni di servi-zio. Il contributo del Rotary verso l’era-dicazione della poliomielite rappresentasolo uno degli esempi di campagne glo-bali promosse dal Rotary.I Rotariani imprenditori che volessero

indirizzare la propria CSR alla FAO

come possono muoversi?

Diamo già il benvenuto a tutte le inizia-tive che i rotariani vorranno promuove-re per indirizzare la loro CSR alla FAO.Abbiamo bisogno di un grande aiuto da

©FAO/Munir Uz Zaman

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IL MONDO HA FAME 31

parte del settore privato, in seguito allaproverbiale fatica dei donatori tradizio-nali in atto a livello mondiale e cerchia-mo idee innovative ed in linea con lanostra missione per eradicare la famenel mondo. Il mio consiglio è di indivi-duare delle potenziali aree di interven-to attraverso uno screening preventivodel nostro sito web dedicato alla colla-borazione con il settore privato,http://www.fao.org/partnerships/fao-private-sector/en poi di contattarci sele linee guida proposte sono in lineacon il mandato del attore privato inquestione ed anche per essere informa-ti sui settori di maggior interesse e learee di priorità di intervento della FAO.Saremo lieti di poter facilitare una col-laborazione in tal senso, ove possibile. Tutti i dettagli per contattare il nostroufficio a Roma sono disponibili sul no-stro sito web: www.fao.org. All’estero,abbiamo Uffici di Collegamento a Wa-shington, New York, Yokohama, Bruxel-les, Ginevra. Personale a Parigi, Lisbo-na, Madrid, Stoccolma. Oltre alle 90Rappresentanze nazionali e regionali inAfrica, Asia, America Latina, EuropaOrientale e Medio Oriente. ■

SETTIMANAMONDIALE

DELL’ACQUAEsperti, addetti ai lavori e leaderdi tutto il mondo si sono riuniti aStoccolma, Svezia, per scambiar-si idee e sviluppare le soluzionialle questioni più urgenti sull’ac-qua. I Rotariani conoscono l’im-portanza dell’acqua potabile sicu-ra. E per questo la Fondazione Ro-tary ha elargito circa 5.000 sov-venzioni per un totale di 52,7 mi-lioni di dollari a sostegno dei pro-getti per l’acqua e le struttureigienico-sanitarie sin dal 1978. ©FAO/Olivier Asselin

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DISTRETTO 2120Giovanni Marano

Il grave problema dell’alimentazione inmolti Paesi dell’Africa, in particolareper le popolazioni giovanili, resta anco-ra irrisolto nonostante le numerose ini-ziative avviate da molti anni da gran par-te delle Nazioni Occidentali e da nume-rose Associazioni Internazionali Bene-merite. A partire dal 2008 il Rotary BariCastello fu invitato dalle Suore Camillia-ne che operano in Benin in località Zin-viè dove presso un orfanotrofio eranostate allestite alcune vasche per la pro-duzione dell’alga Spirulina a intervenireper facilitare e garantire la produzionedell’alga. L’alga unicellulare Spirulina,endemica nelle acque dolci carbonati-che dell’Africa Equatoriale, possiede ca-ratteristiche nutrizionali eccellenti inquanto ricca di proteine, amminoacidiessenziali, vitamine (b12) e minerali eper questo costituisce un integratore ali-mentare molto efficace per i bambinimalnutriti (a riguardo si dispone diun’ampia bibliografia internazionale). IlRotary Bari Castello che già operava inBenin per la realizzazione di un depura-tore dell’acqua potabile individuò nelPresidente pro tempore Giovanni Mara-no, docente di biologia marina la perso-na più idonea per realizzare questo im-portante service, service per altro con-diviso con entusiasmo da altri Club delDistretto 2120 e dal Distretto InnerWheel 210. Nel giro di qualche mese aZinviè furono allestite 3 vasche all’aper-to, un laboratorio di controllo dell’alga(termofila e stenoterma) e dell’acquanonché dei Sali nutritivi (ben 19) indi-spensabili per lo sviluppo e la riprodu-zione asessuale della Spirulina. La pro-duzione venne assicurata e furono forni-ti quantità di sali nutrienti sufficienti pergarantire lo sviluppo dell’alga per alme-no tre anni. Si rese anche necessario di-sporre di un nuovo orfanotrofio per

IL SERVICESPIRULINA PLATENSIS

il Rotaryin azione

Fame,

©FA

O/M

unir

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Zam

an

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FAME, IL ROTARY IN AZIONE 33

ospitare i bambini malnutriti con le ri-spettive madri e assicurare una adegua-ta alimentazione, dormitori, sevizi, am-bulatori per seguire la ripresa dello svi-luppo dei bambini ospitati. I fondi (circa 30.000 euro) per questerealizzazioni furono raccolti dal Rotarye dal Distretto 210 dell’Inner Wheel che,con la Governatrice Lia Giorgino, sotto-scrisse un protocollo di intesa con il Go-vernatore del Distretto Rotary 2120 VitoCasarano. La produzione della Spirulinaplatensis continua con regolarità, si sti-ma una produzione di oltre 4 Kg di pro-dotto secco di alga per settimana dalletre vasche viene somministrato per al-meno 15 giorni ai bambini, in capsule onegli alimenti con 5 grammi al giorno.In Benin, grazie al Rotary e Inner Wheelcirca 5.000 bambini malnutriti,amore-volmente ospitati dalle Suore Camillia-ne (dirette da Suor Lina Ravanelli) han-no potuto riprendersi e sviluppare rego-larmente in relazione alle specificheproprietà alimentari dell’alga Spirulinaormai prodotta autonomamente dal per-sonale locale africano di Zinviè. In rela-zione a questi ottimi risultati del serviceSpirulina in Benin il Rotary Bari Castel-lo e il Distretto 210 dell’Inner Wheel conla Governatrice Cettina Iglio ha credutoopportuno sperimentare la produzionedella Spirulina in altre località equato-riali africane, dove la popolazione gio-vanile presenta le stesse carenze ali-mentari. A riguardo, con la fattiva colla-borazione di Padre Felice Sciannameocoordinatore della “Famiglia D’Africa”del Club Rotary Port Bell (Kampala), èstata individuata, dopo attento sopral-luogo, in Uganda nel comprensoriodell’ospedale di Luweero un’area doveallestire la sperimentazione della produ-zione della Spirulina. L’area ospedalieraè gestita dalle suore “Madre della Chie-sa” coordinate da suor Ernestine Akulue dal Vescovo Mons Paul Ssemogerere:quest’ultimo in occasione di un viaggioa Roma nel 2009 è venuto a Bari pressoil Club Bari Castello per garantire la Suapiena ospitalità per l’iniziativa Spirulina.Inoltre è stato necessario procurarsil’inoculo (una adeguata quantità di algaviva in acqua arrichita da nutrienti e pH

basico) presso il Polo Scientifico delCNR di Sesto Fiorentino dove il Prof.Giuseppe Torsillo sperimenta la Spiruli-na come fonte di idrogeno nell’ambitodi un progetto di ricerca di fonti energe-tiche alternative. Infatti in Europa è dif-ficile disporre di Spirulina viva da alle-vare. Una volta superate tutte le difficol-tà di allestimento, acquisti, trasporto esistemazione logistica abbiamo concre-tamente avviato la produzione della Spi-rulina, nell’agosto del corrente annno inlocalità Luweero con ottimi risultatiavendo cura inoltre di preparare n. 3tecnici locali che operano in pianta sta-bile nell’ospedale per proseguire auto-nomamente le div erse attività. A riguar-do la produzione dell’alga è stata possi-bile in quanto grazie al citato padreSciannameo, coordinatore di “Famigliad’Africa”, ho potuto contare, nell’allesti-mento della Spirulina in Uganda oltre amia moglie Carmela Trotta anche sul-l’ing. sanitario Raffaele Verna, anche luivolontario, che si è impadronito subitodelle tecniche di riproduzione e svilup-po dell’alga e inoltre ha collaborato allapreparazione del personale africano.L’ing. Verna resterà a Luweero per circaun anno e garantirà la continuità del ser-vice. La distribuzione dell’alga prodottaai bambini malnutriti è già iniziata sottoil controllo di Suor Ernestine Akulupresso l’ospedale dove i medici control-leranno la ripresa dello sviluppo legataall’assunzione della Spirulina. I datiscientifici saranno elaborati nell’arco diun anno e favoriranno l’utilizzo ottimaledell’alga verso i pazienti. Inoltre, a con-ferma del grande interesse che questoservice riceve è importante sottolineareche la Governatrice del Distretto InnerWheel 210, Anna Lomuscio, ha già rac-colto ulteriori fondi vincolati per laeventuale espansione del service sem-pre in Africa e specificatamente in Gui-nea Bissau. Questo sarà possibile solodopo aver esaminato i risultati concretiottenuti in Uganda e soprattutto qualo-ra, dopo aver effettuato sopraluoghi eispezioni, le condizioni ambientali e lo-gistiche dell’area garantiscano la com-patibilità dell’habitat per lo sviluppodella Spirulina. ■

©FAO/Ishara Kodikara

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SPECIALE FAO

IL MONDOHA SETEEMERGENZA ACQUA NEL MONDO,L’ONU LANCIA L’ALLARME:“MUOIONO 8 MILIONI DI PERSONE

ALL’ANNO PER SICCITÀ

E INQUINAMENTO”

Nel 2030 quasi la metà della popo-lazione mondiale, oltre 3 miliardidi persone, rischia di rimanere

senz’acqua. Ma già oggi la siccità, l’ac-qua ‘sporca’ e le malattie legate allamancanza di servizi igienico-sanitari dibase fanno 8 milioni di morti l’anno.Nel-la Giornata mondiale dell’Acqua volutadall’Onu e celebrata in tutto il mondo, èil segretario generale delle Nazioni Uni-te Ban Ki-Moon a ricordare che “muoio-no più persone a causa dell’acqua nonsicura che non a causa di tutte le formedi violenza, inclusa la guerra”. E ammo-nisce i cittadini del mondo: “Giorno do-po giorno noi versiamo milioni di ton-nellate di acque reflue non trattate e dirifiuti industriali e agricoli nel sistemaidrico mondiale. E i poveri continuano apatire soprattutto a causa di inquina-mento, carenza idrica e mancanza diigiene adeguata”. Il tema della Giornatadi quest’anno, ‘Acqua pulita per un mon-do sano’, evidenzia come le risorse d’ac-qua siano a rischio quantità e qualità.

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IL MONDO HA SETE 35

©FAO/Giulio Napolitano

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©FAO/Giulio Napolitano

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IL MONDO HA SETE 37

Nel rapporto ‘Acqua malata’ lanciato og-gi dal programma sull’Ambiente delleNazioni Unite (Unep), l’agenzia Onu ri-corda che “circa due milioni di tonnella-te di rifiuti, che si traducono in oltre 2miliardi di tonnellate di acqua inquinata,sono scaricati quotidianamente nei fiu-mi e nel mare lasciando enormi ‘zonemorte’ che soffocano pesci e barrierecoralline mettendo a repentaglio l’ecosi-stema marino di oggi e di domani”. Ri-fiuti che arrivano in gran parte dalle ac-que reflue e dall’inquinamento industria-le, ma anche dai pesticidi diffusi nel-l’agricoltura e dai rifiuti d’origine anima-le. La mancanza di acqua pulita, si leggenel rapporto, uccide ogni anno 1,8 milio-ni di bambini sotto i cinque anni d’età ditifo, colera, dissenteria e gastroenterite.E la diarrea, dovuta principalmente al-l’acqua sporca, fa almeno 2,2 milioni divittime l’anno. Inoltre, il documentoOnu sottolinea che “oltre la metà dei let-ti d’ospedale è occupata da pazienti chesoffrono di malattie legate al consumod’acqua contaminata”. Da qui l’appello-raccomandazione all’utilizzo di sistemidi riciclaggio delle acque e alla costru-zione di fognature, soprattutto nei Paesiin via di sviluppo. L’inquinamento, glisprechi e i disastrosi effetti del surriscal-damento del pianeta renderanno ancorapiù difficile il reperimento ‘dell’oro blù’aggravando ulteriormente il gap tra ilNord e il Sud del mondo. Gap che vedel’Africa come la più ‘esposta’ con 250milioni di persone coinvolte e seri rischiper l’area sub-sahariana. Seguono il Me-dio Oriente, in cui è presente menodell’1 per cento delle risorse idriche a li-vello mondiale, e i Paesi arabi, il cui 5per cento costituisce la regione più ari-da al mondo. In Africa circa 40 miliardidi ore di lavoro all’anno si sprecano perandare ad attingere acqua da fonti con-taminate: un peso sociale che ricade so-prattutto sulle donne e sulle bambine,con effetti disastrosi: incuria dei figli,mancanza di igiene domestica, assentei-smo scolastico. Secondo gli esperti leprospettive per il futuro sono letteral-mente ‘tragiche’: la popolazione mon-diale crescerà di 2,5 miliardi entro il2050 e aumenterà in modo drammatico

l’esercito di assetati che popola i Paesiin via di sviluppo già sofferenti per lascarsità idrica. L’acqua è connessa diret-tamente a tutti gli ‘obiettivi’ di sviluppodelle Nazioni Unite: il miglioramentodelle condizioni di salute di donne ebambini e dell’aspettativa di vita, eman-cipazione femminile, sicurezza alimen-tare, sviluppo sostenibile, adattamentoe attenuazione del cambiamento clima-tico. Il riconoscimento di questi legamiha portato a dichiarare il periodo 2005-2015 come Decennio internazionale perl’azione ‘Acqua per la Vita’.

L’ACQUANEL MONDOCHE CAMBIAIl terzo rapporto delle Nazioni Unite sul-lo sviluppo e la gestione delle risorseidriche nel mondo. Il 16 Marzo 2009 aIstanbul, nell’ambito del quinto ForumMondiale sull’Acqua, è stato presentatoil terzo rapporto dell’UNESCO sulla si-tuazione delle risorse idriche nel mon-do. Nel testo si evidenzia come azioniurgenti siano necessarie per evitare ilverificarsi di una crisi globale sul ver-sante acqua. Il rapporto dell’UNESCOoffre una panoramica sulla situazionedelle risorse idriche nel mondo, e per laprima volta mostra come i cambiamentidella domanda e dell’offerta di acquasiano influenzati, ed influenzino, altredinamiche globali. I media di oggi nonrisparmiano parole sulle crisi mondialiin atto: clima, energia, risorse alimenta-ri, finanza. Tutte queste crisi sono colle-gate fra loro, e a quella dell’acqua, e fin-ché non saranno risolte, continuerannoad alimentare l’insicurezza politica ed ilrischio di conflitti a livello locale e glo-bale. L’acqua è essenziale per l’attuazio-ne di uno sviluppo sostenibile, così co-me per il raggiungimento degli obiettividi sviluppo per il millennio (MilleniumDevelopment Goals).Nel corso della storia, l’acqua ha sem-pre giocato un ruolo chiave nello svilup-po economico e sociale, e ogni investi-mento in acqua è sempre stato ripagatoda un aumento dei mezzi di sopravvi-

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FAO/H. Wagner

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venza e da una riduzione dei rischi perla salute. Oltre ad alleviare la povertà,l’acqua contribuisce ad aumentare le ri-sorse alimentari, ad alleviare i danni delcambiamento climatico ed a diminuire ildegrado di certe aree del pianeta, favo-rendo la produttività delle stesse. Itrend sull’accesso domestico alle risor-se d’acqua mostrano segnali incorag-gianti nelle ultime decadi, con moltinuovi paesi sulla buona strada per il rag-giungimento dell’obiettivo per il millen-nio, ma altri ancora, nell’Africa sub-Sa-hariana e in molte zone rurali, mostranorisultati negativi nel rifornimento d’ac-qua e nelle condizioni igieniche. Il biso-gno di soddisfare la richiesta di prodottiagricoli per sfamare una popolazione incontinua crescita, continua ad essere ilprincipale settore di utilizzo dell’acqua.Dopo l’agricoltura, i due settori piùidroesigenti nell’utilizzo dell’acqua sonol’industria e l’energia (insieme consuma-no il 20% del totale). Il recente aumentodella produzione di biocarburanti, ed ilcambiamento climatico, aggiungononuove sfide e pressioni per la gestionedelle risorse idriche. La distribuzioneineguale delle risorse idriche, e le modi-fiche al loro uso ed abuso, sono alla ba-se delle crisi di tutto il mondo. Purtrop-po, però, le reti di monitoraggio dell’ac-qua sono inadeguate per l’attuale gestio-ne, e per prevenire il rischio futuro. Esi-stono dati insufficienti per capire e pre-vedere la quantità e la qualità di risorseidriche attuali e future, ed i protocollipolitici per la condivisione di questi datinon sono efficienti. L’85% della popola-zione mondiale risiede nella metà più

secca del pianeta, e ancora più di un mi-liardo di persone hanno accesso soltan-to ad una piccola quantità d’acqua. Moltiscienziati che si occupano di clima sonod’accordo sul fatto che il riscaldamentoglobale sfocerà in un’accelerazione delciclo idrogeologico, e secondo alcunistudi sull’intensificarsi di piene, alluvio-ni e siccità, questo processo è già in at-to. Gli ecosistemi mediterranei sonoparticolarmente sensibili ai cambiamen-ti delle condizioni climatiche: anche conun aumento della temperatura di soli 2gradi, la parte meridionale del mediter-raneo potrebbe perdere dal 60 all’80%delle specie.La tundra e le regioni Artiche dovrannofronteggiare la perdita del permafrosted un potenziale rilascio di metano, cheprodurrà un surriscaldamento dei poli.L’IPCC (Intergovernmental Panel on Cli-mate Change) evidenzia che per il 2050,la media annuale di precipitazioni saràaumentata del 10-40% alle alte latitudini,e subirà invece una diminuzione del 10-30% in alcune regioni più secche allebasse latitudini. Dagli anni ’70 ad oggi, learee più secche del pianeta sono più cheraddoppiate, passando dal 12 al 30%.In tutto il mondo sono in atto program-mi ed attività che volgono direttamentead una stima, una distribuzione, e allaconservazione delle risorse idriche. Mi-gliorare le politiche sull’acqua significain primo luogo progettare una gestionepiù efficiente mediante un’informazioneper chi l’acqua la utilizza, per chi ha in-teressi economici, e per chi prende ledecisioni politiche, riguardo alle conse-guenze che le azioni prese (o non pre-

Acqua, necessità inderogabili > Uno sviluppo delle capacità umane ed istituzionali, per prepararsi a nuove sfide future sul versante acqua;

> Una legislazione sulle risorse idriche che includa anche regolamentazioni in altri settori che possono influenzare la gestione dell’acqua;

> Una consultazione fra chi ha responsabilità ed interessi finanziari, riguardo alla pianificazione, implementazione ed alla gestione delle risorse, al fine di costrui-

re fiducia. Una gestione efficace significa trasparenza, lavoro intergovernativo e fra parti con diversi interessi in gioco;

> L’uso di strumenti economici e finanziari per supportare l’affidabilità e la qualità dei servizi forniti;

> Innovazione e ricerca per lo sviluppo di appropriate soluzioni realistiche e sostenibili;

> Il pagamento dei servizi ambientali che funga da incentivo per migliorare gli sforzi sulla gestione dell’acqua e per supportare la sicurezza di acqua ed ecosistemi;

> La creazione, da parte di chi prende le decisioni politiche, di un clima favorevole agli investimenti.

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©FAO/Giulio Napolitano

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IL MONDO HA SETE 41

se), possono generare. Implementareuna gestione integrata delle risorse d’ac-qua si sta dimostrando più difficile diquanto si potesse immaginare. Il rappor-to Global Corruption Report 2008: Cor-ruption in the water sector ha evidenzia-to come la corruzione nel settore del-l’acqua possa far levitare l’ammontaredegli investimenti necessari al raggiun-gimento degli obiettivi del millennio peracqua e sanità di almeno 50 miliardi didollari. La corruzione si attua dalla falsi-ficazione della lettura dei contatori, allaselezione di siti fasulli per la creazionedi pozzi e punti di irrigazione; dalla col-lusione ai favoritismi nelle politichepubbliche e nell’assegnazione delle cari-che. Secondo il rapporto in alcuni statidove la corruzione è diffusa, oltre aduna riduzione nell’accesso all’acqua,scompare oltre il 30% del budget per gliinvestimenti, tanto che per molta pove-ra gente, pagare bustarelle rimane l’uni-co modo sicuro per avere accesso all’ac-qua. Come ulteriore conseguenza, si ve-rifica un deperimento degli ecosistemi edelle risorse d’acqua disponibili, che di-ventano sempre più inquinate a causa diun eccessivo sfruttamento. Anche il ri-schio di inondazioni diventa più elevato.La trasparenza ed i processi di parteci-pazione possono rivelarsi efficaci per

contrastare la corruzione e per garanti-re una corretta gestione delle risorse. Laresponsabilità di favorire queste condi-zioni ricade unicamente sui governi lo-cali e nazionali, mentre l’assistenza e gliinterventi intergovernativi, da soli, nonsono sufficienti. Le sfide sono importan-ti, ma è indiscutibile che questa gestioneinsostenibile, e l’accesso ineguale allerisorse idriche, non possono continuare:i rischi del non agire sarebbero troppograndi. Potremmo anche non avere tuttele informazioni necessarie ad un’azioneil più efficace possibile, ma sappiamoabbastanza per iniziare a prendere deci-sioni significative. Sono quasi 4 miliardile persone a rischio per insufficienzad’acqua e 5 milioni i morti per malattielegate alla sua scarsità o per mancanzadi servizi igienico-sanitari di base. Que-sto, mentre il 12% della popolazionemondiale usa l’85% delle risorse del Pia-neta. 1,6 miliardi di persone nel mondonon hanno accesso all’acqua potabile,2,6 miliardi di persone non hanno ac-cesso ai servizi igienico-sanitari di ba-se, 5 milioni di persone muoiono ognianno per malattie legate all’acqua e 1,8milioni di bambini muoiono ogni annoper malattie connesse alla mancanzad’acqua potabile pari a 4.900 bambini algiorno. ■

Acqua, la situazione del PianetaAmerica Anche l’America soffre l’assenza d’acqua, manca quella per usi domestici perchè viene utilizzata - al ritmo di 2.000 mil-iardi di litri - per coltivare cereali per l’allevamento.Europa In Europa il 16% della popolazione non ha accesso all’acqua potabile. Un problema che in trent’anni è costato 100 miliar-di di euro. In Europa il 44% dell’acqua estratta viene utilizzata per produrre energia, mentre nell’area Mediterranea, con la do-manda che è raddoppiata negli utlimi 50 anni, si prevede un aumento dei consumi del 25% entro il 2025.Situazione Italia Le condutture perdono 104 litri d’acqua per abitante al giorno (pari al 27% dell’acqua prelevata), un terzo degliitaliani non ha un accesso regolare all’acqua potabile, ma ogni italiano consuma 237 litri di acqua al giorno: Salerno la città chene consuma di più con una media di 264 litri a testa al giorno, mentre Agrigento quella che ne consuma di meno con 100 litripro-capite al giorno. Il rubinetto dell’Italia perde il 30% dell’acqua immessa e deve fare con la gestione delle risorsa soprattuttonelle regioni meridionali e nei mesi estivi quando per il 15% della popolazione si scende al di sotto della soglia minima di fab-bisogno giornaliero a persona (50 litri al giorno). Il 30% non ha un accesso sufficiente e 8 milioni non hanno quella potabile men-tre 18 milioni la bevono non depurata. In Italia c’è però anche il business dell’acqua minerale che vale 5,5 miliardi di euro all’an-no (al terzo posto al mondo per consumi pro-capite dopo Emirati Arabi e Messico). Ma, l’acqua del rubinetto costa dalle 500 alle1000 volte in più rispetto a quella in bottiglia. Per questo si tenta di riscoprire la bontà di quella che sgorga in casa. In Veneto,Friuli Venezia-Giulia e Emilia-Romagna si è dato vita «al Manifesto dell’acqua del sindaco, un patto per bere a chilometro zero».In Lombardia ci sono le ‘case dell’acqua’: piccole strutture che erogano l’acqua dell’acquedotto sia naturale che gassata, mentrein Puglia, la regione «riconosce al servizio idrico un interesse regionale privo di rilevanza economica». A Roma, l’acqua è ancora al51% municipalizzata mentre a Napoli bere costa «caro».Nuove guerre L’acqua, è anche «un problema di democrazia» e soprattutto nelle regioni che già soffrono per mancanza di infra-strutture è «diventata il nuovo petrolio» e motivo per combattere «nuove guerre».

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ACQUA IN NIGERIA

il Rotaryin azione

DISTRETTO 2120

E’ in preparazione un progetto a lungotermine tra il Rotary Club Bari Castelloed il Rotary Club PortHarcourt GRA,Distretto 9140 Nigeria, avente comeobiettivo “Provision of Safe Drinking

Water & Sanitation & Hygiene Educa-

tion” in tre villaggi nigeriani sul deltadel fiume Niger, e per il quale è previstacome fase iniziale la richiesta di Mat-ching Grant alla Fondazione Rotary.Successivamente potrà essere richiestoun progetto 3H.L’iniziativa del RC Bari Castello e delDistretto 2120 si inserisce nel progetto“Sorella acqua” che i Distretti italianistanno organizzando e che troverà ilsuo clou ad Assisi nell’aprile 2011, allapresenza del PIRI Ray Klinginsmith.I dati salienti dei siti sono i seguenti:posizione geografica dei villaggi, a circa20 Km da PortHarcourt, sopraelevati enon soggetti ad alluvioni durante la sta-gione delle grandi piogge; popolazione,circa 2000 ciascuno; occupazione, con-tadini e commercianti.I bisogni della comunità hanno eviden-ziato come bene primario l’ acqua pota-bile (quella disponibile è ad elevatocontenuto di metalli quali Ferro e Man-ganese) e la necessità di informazioniigienico-sanitarie di base. Le infrastrut-ture disponibili sono: pista camionabilesterrata, saltuaria fornitura di energiaelettrica non dalla rete.Per quanto riguarda la fornitura di ac-qua potabile il progetto prevede i se-guenti punti per ciascun villaggio: mo-nitoraggio geofisico per la ricerca di ac-qua sotterranea; perforazione meccani-ca di un pozzo a distruzione di nucleo;fornitura ed installazione di pompasommersa; costruzione di un serbatoiodi accumulo acqua sotterranea in accia-io inossidabile; installazione di un im-pianto centralizzato di potabilizzazione;costruzione di acquedotto con fontanelungo il villaggio, alimentato per gravitàdal serbatoio di accumulo.

Acqua,

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ACQUA, IL ROTARY IN AZIONE 43

DISTRETTO 2120Giovanni Tiravanti e Giuseppe Tiravanti

Il progetto “Acqua Sana per l’Africa” inBenin, finanziato da 31 Rotary Clubsdel Distretto 2120, ha avuto grande vi-sibilità alla Convention Internazionaledel Rotary a Montreal. Venerdì 23 giu-gno 2010, alla presenza del Governato-re Romano Vicario e di oltre 200 rota-riani addetti ai lavori, su invito del Ro-tary è stata presentata una relazionesui risultati del progetto alla “Brea-

kout Session 3” dedicata alla “Sceltadelle Tecnologie più appropriate perprogetti sull’acqua”, organizzata dalWASRAG (Water and Sanitation Ro-

tary Action Group). La relazione hasuscitato notevole interesse nell’udito-rio ed è stato molto apprezzato cheben 31 Rotary Club del Distretto 2120abbiano condiviso un progetto di cosìampio respiro.La relazione inizialmente ha evidenzia-to i limiti delle tecnologie per la pro-duzione di acqua potabile, note come“a bassa tecnologia e a basso costo”,dimensionate per singole abitazioni edutili solo per la disinfezione, non appli-cabili al villaggio lagunare di Lokpo al-lagato per circa 6-8 mesi all’anno da

acqua contaminata da Ferro, Mangane-se, metalli pesanti, sostanze organicheed agenti microbiologici. E’ stata pre-disposta una strategia integrata modu-lare e pluriennale con i nostri partner

del Rotary Cotonou Marina - Distretto9100, approvata dalle autorità locali.E’ stato costruito dalla Ditta SERECOdi Noci (BA) di Donato Ritella un im-pianto chimico-fisico di potabilizzazio-ne centralizzato, donato al Comune diSo-Ava, per una produzione massimadi 240.000 litri al giorno (MG #61069).Sono stati perforati 3 nuovi pozzi (MG#70772), costruiti l’acquedotto con 7fontane pubbliche (MG #60610) e le in-

frastrutture igienico-sanitarie (7 bloc-chi di latrine per 28 postazioni con ac-qua corrente, doccia e lavabo, 3H#63560). Come attività di supportosono stati organizzati corsi per im-prenditori locali in ingegneria sanita-ria, monitoraggio sanitario, formazio-ne di tecnici dell’ospedale, educazioneigienico-sanitaria agli alunni dellescuole, formazione di tre tecnici con-duttori degli impianti, monitoraggioambientale del territorio. L’esame de-gli aspetti finanziari del progetto, fon-damentali per valutarne la sostenibili-tà nel tempo, ha evidenziato costi peroltre 0,5 milioni di dollari, finanziatidai 31 Rotary Club del Distretto 2120,da privati, dal Distretto 2120, dallaFondazione Rotary. Il costo delle latri-ne, sopraelevate per le condizioni allu-

“ACQUA SANA PER L’AFRICA” IN BENIN

Per gli aspetti igienico-sanitari, assolu-tamente carenti nell’area, gli interventiriguarderanno i seguenti punti: forma-zione di carattere generale di bambinied adulti settimanalmente per 1 anno;linee guida per il corretto uso dell’ac-qua; cambio delle abitudini nello smal-timento dei liquami; buone regole sani-tarie; uso corretto dell’igiene personale;

informazioni sulla prevenzione dellemalattie da germi patogeni.Il progetto definitivo verrà messo a pun-to nel prossimo mese di settembre, du-rante la visita che lo scrivente effettueràin Nigeria. Uno degli aspetti più rilevantidi questo progetto riguarderà gli impian-ti centralizzati di potabilizzazione che,nelle condizioni ambientali dei villaggi,

non esondabili, potranno essere assem-blati su container trasportabili in funzio-ne dei bisogni, con indubbi e rilevantivantaggi economici. Ciò consentirà diaccertare la sostenibilità di questo pro-getto in modo molto più favorevole ri-spetto alla situazione precedentementeaffrontata in Benin dal Distretto 2120, suprogetto analogo. ■

La sede del Congresso a Montréaldove si è tenuta

la presentazione del progetto

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DISTRETTO 2070Maurizio Marcialis

Già da alcuni anni il problema dell’ac-qua è ben presente nei progetti del Di-stretto 2070.Molti Club hanno sviluppato negli anniscorsi progetti tendenti alla costruzio-ne di pozzi o sistemi di condotte neiPaesi poveri, ma anche progetti perdiffondere la problematica di un cor-

è molto difficile trovare soluzioni ope-rative efficaci. Il quarto scenario, piùdrammatico, prevede l’impianto nonoperativo per mancanza assoluta difondi. Ciò porterebbe alla perdita tota-le delle infrastrutture e pochissimepossibilità di intervento. Pertanto, aldi là degli aspetti finanziari, sono cri-

tici gli aspetti di gestione e preserva-zione delle strutture, per garantire lasostenibilità a lungo termine delle ope-re donate con tanti sacrifici dal Rota-ry. Per tali motivi, era stata richiestasin dall’anno 2006 all’Autorità locale lasottoscrizione di una Convenzione conil Rotary, reiterata nel 2007 con l’impe-gno a far pagare l’acqua potabile agliutenti. Occorre notare che, senza que-sti presupposti, il progetto 3 H non sa-rebbe stato finanziato dalla Fondazio-ne Rotary. In conclusione, il contribu-to degli amici del Rotary Club di Coto-nou Marina è stato determinante e laloro attenta vigilanza garantirà il pienosuccesso del progetto, che non si sa-rebbe potuto realizzare senza la colla-borazione, il supporto e l’impegno di-sinteressato di tanti amici, rotariani enon, che ringraziamo calorosamente eche invitiamo ad un rinnovato impe-gno per consentire la sostenibilità alungo termine del progetto. ■

vionali del villaggio, è circa il 50% deicosti totali; il potabilizzatore circa il15%, le fondamenta e la struttura so-praelevata dell’impianto il 10% e l’ac-quedotto il 6%. Il restante 19% dei costiè dovuto alle azioni di supporto - mo-nitoraggio ambientale, apparecchiatu-re mediche per l’Ospedale, survey me-dico, spese amministrative, trasporti,dogana e viaggi dei volontari. Mentre icosti delle latrine sono fissi, l’approv-vigionamento idrico (25 litri/abitantegiorno) è stato valutato con due possi-bili scenari, sia nelle attuali condizionidi esercizio per 3000 abitanti, sia allapotenzialità massima per 7500 abitan-ti, previsti come sviluppo del villaggionei prossimi 20 anni. Attualmente lapopolazione paga 0,1 c/litro di acquapotabile (tutti i dati sono espressi inDollari USA). Il confronto tra le entra-te (tasse sull’acqua potabile) ed i costioperativi (esercizio e manutenzione)mostra che entrambi gli scenari sonoampiamente sostenibili. Se si conside-ra il deprezzamento in 20 anni, le en-trate sarebbero sostenibili solo nel-l’ipotesi dell’impianto a pieno regime.Se la comunità locale volesse duplica-re il progetto accendendo un mutuo al6% all’anno per 20 anni, a potenzialitàpiena ci sarebbe ancora la sostenibili-

tà economica. Ovviamente ciò presup-pone una efficiente raccolta delle tas-se sull’acqua ed i fondi destinati al-l’uso ad essi programmato. Si puòquindi affermare che, dal punto di vi-sta finanziario, il progetto è sostenibilenel tempo: le entrate sono un multiplodelle spese di esercizio e coprono i co-sti del deprezzamento degli impianti edelle infrastrutture. Sono stati infine valutati gli aspetti ge-stionali che ricadono sulle Autorità Lo-cali alle quali queste infrastrutture so-no state donate. Nel preparare la do-manda del progetto 3 H erano statiipotizzati diversi scenari per la gestio-ne delle opere. Il primo è il più favore-vole: la gestione dell’impianto è corret-ta, tutti pagano l’acqua. E’ decisamen-te un successo! Il secondo prevede chel’impianto e le infrastrutture non fun-zionino correttamente - problemi diavviamento, manutenzione straordina-ria, o altro. Tale situazione è riparabilee per tale evenienza sono stati stanzia-ti per 3 anni i fondi necessari per l’in-vio di un tecnico dall’Italia per il ripri-stino della funzionalità delle strutture.Il terzo scenario è critico, prevede fur-ti delle apparecchiature, tasse sull’ac-qua non incassate o fondi utilizzati peraltri scopi. Per questa cattiva gestione

ACQUA, ENERGIA E AMBIENTE,UN CONCORSO PER LE SCUOLE

retto uso dell’acqua nei nostri ambiti. Quando si parla di acqua è però diffici-le prescindere dai problemi dell’ener-gia e da quelli dell’ambiente, per cui lecommissioni distrettuali, indicate dagliultimi Governatori, si sono impegnateinsieme per portare avanti progettiunitari. L’anno scorso il D 2070 ha sviluppato alivello Distrettuale un progetto educa-tivo per un corretto uso delle risorse:Acqua, Energia, Ambiente per le Scuo-

I giochi eseguiti con materiale di recupero dalleClassi 3A e 3B delle Scuole Primarie di Comacchio

risultate tra le vincitrici

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ACQUA, IL ROTARY IN AZIONE 45

le primarie, con un buon risultato, per-ché sono stati diffusi oltre 50.000 fa-scicoli preparati dalle Commissioni e,certamente, migliaia di bambini e, acascata, i loro genitori ed insegnanti,hanno potuto parlare di acqua, di ri-sorse, di problematiche ambientali ecosì via. Quest’anno 2010/11, l’unicaCommissione Acqua-Energia ha predi-sposto un progetto da sviluppare negliIstituti Superiori dell’Emilia-Romagna,Toscana e San Marino, dai Licei agliIstituti Tecnici, nelle classi quarte e/oquinte. I Club Rotary del territorio èconveniente si organizzino a livello diGruppo, per meglio coordinare ed or-ganizzare il Concorso.La Commissione preparerà un bandoentro i primi di settembre, sostanzial-mente uguale per tutti, con le lineeguida per gli studenti, le premiazioni(da decidere Gruppo per Gruppo), latempistica. Gli elaborati verranno proposti dai ra-gazzi, singolarmente, per gruppi o perclassi, ovviamente ognuno secondo lapropria specificità: ad esempio, uno

studente del liceo classico potrà consi-derare l’aspetto culturale ed etico,quello dello scientifico potrà trattareproblemi di fisica o di chimica dell’ac-qua, uno studente di un Istituto Tecni-co Agrario potrà affrontare la proble-matica dell’acqua sul piano più praticodell’irrigazione, del risparmio idrico inagricoltura... e così via.Il Concorso verrà allargato anche ai Li-cei Artistici ed agli Istituti d’arte e digrafica, per gli studenti dell’ultimo an-no, con la produzione di un manifesto50x70, sull’argomento acqua-energia,per ottenere un elaborato da poter poiesporre e/o proiettare in sede congres-suale. Questo approccio consentirà ai giova-ni partecipanti di affrontare i tanti pro-blemi legati all’acqua, al suo correttouso, dalla captazione, la distribuzione,

la depurazione, fino al significato pro-fondo dal punto di vista culturale, eti-co, artistico, letterario. Ogni Gruppo rotariano deciderà il tipodi premiazione, noi proponiamo unpremio in denaro agli studenti vincito-ri (si può pensare anche ad un 1° - 2° e3° premio) ed un riconoscimento eco-nomico anche all’Istituto, per le neces-sità dei laboratori ecc… Ma può esse-re anche un premio di tipo diverso, uncomputer, una macchina fotografica… Il fatto di poter contattare i ragazzi vi-cini alla maturità sia scolastica che ci-vile, appare particolarmente importan-te per il Rotary, perché avrà modo difarsi conoscere, di far sapere cosa fae, dove ci sono Rotaract ed Interact,certamente può provocare una propo-sta di coinvolgimento diretto con i ra-gazzi migliori. ■

La copertina del fascicolopredisposto dalla Commissione

per la distribuzione alla Scuole Primarie

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ROTARY | OTTOBRE 201046

DISTRETTO 2030

PROGETTO RO.BU.S.T.A.

Siamo nel cuore del decennio 2005-2015,proclamato dalle Nazioni Unite come ildecennio “Acqua per la Vita”. Secondol’Organizzazione Mondiale della Sanità,il 40% della razza umana vive in condi-zioni igieniche impossibili soprattuttoper carenza di acqua. L’autorevole solle-citazione promossa dalle Nazioni Uniteha indotto organizzazioni internazionali,e il Rotary International tra di esse, adagire per far fronte alla crisi globaledell’acqua. In tutto il mondo, i Rotary

Club hanno reso possibile la costruzionedi pozzi e di impianti di depurazione, ela realizzazione di azioni formative e in-formative. Legame col territorio attra-verso i Fratelli della Sacra Famiglia diVilla Brea. Il Comune di Chieri ed il Ro-tary, sostengono da anni l’azione deiFratelli della Sacra Famiglia di VillaBrea, di Chieri, che dal 1958 conduconouna missione in Burkina Faso, uno deicinque Paesi più poveri del mondo. Inparticolare, dal 1972, i Fratelli hannosviluppato con la popolazione e in ac-cordo con le autorità civili un vasto pro-gramma di sviluppo globale della regio-ne, che prevede anche l’ampliamentodella rete idrica, la perforazione di pozzie la fornitura di pompe per provvedereal fabbisogno della popolazione di acquapotabile. Le caratteristiche geologichedella zona sub sahariana, costituita da

ROTARY BURKINASERVICE TRIVELLA ACQUA

una spessa crosta di granito, rendonodifficile il reperimento dell’acqua nelsottosuolo. Questo comporta la necessi-tà di raggiungere profondità elevate (inmedia di 60 ai 100 metri).

UNA STRUTTURA

CHE CONTINUI NEL TEMPO

Per curare ogni aspetto della messa inopera del pozzo i missionari chieresihanno creato delle equipe di tecnici checurano le installazioni in tutti gli aspettiidraulici ed edili, con l’eccezione dellatrivellazione, fase per la quale vengonoutilizzati macchinari (trivelle) di societàesterne. La costruzione di un pozzo ri-chiede una successione di fasi: > la ricerca della zona perforabile in cuici si aspetti di trovare la falda> la trivellazione, la posa dei tubi> lo spurgo

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ACQUA, IL ROTARY IN AZIONE 47

DISTRETTO 2030

La IDA, International Desalination As-sociation, è un Organizzazione Interna-zionale No Profit, che ha la missionedi promuovere innovazione, ricerca esviluppo nelle tecniche di dissalazionedell’acqua, del suo riutilizzo, del con-trollo dell’inquinamento, delle tecnolo-gie di purificazione e trattamento; essacomprende oltre 2000 membri traaziende e professionisti in 58 paesi delmondo.La IDA ha sta organizzando un conve-

desalinationindustry

Grand Hotel Miramare, Santa Margherita , Portofino, Italy

may 16-18, 2011

portofino

action forgood

Inte

rnational Desalination Associatio

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1st

ANNOUNCMENT

CALL

FOR PAPERS

in cooperation with our affiliate

supported by

PROGETTO ACQUA IN MADAGASCAR

gno a Santa Margherita dal 16 al 18Maggio 2011 durante il quale espertied aziende del settore di tutto il mon-do si riuniranno per analizzare lo statodell’arte della tecnologia di dissalazio-ne e trattamento dell’acqua nell’attualequadro mondiale di domanda e di ne-cessità di sviluppo dei paesi produttorie terzi.Nell’ambito di questa iniziativa i dueRotary Club della Spezia e di TorinoDora del Distretto 2030, hanno richie-sto ed ottenuto dalla IDA di devolvereil ricavato del convegno, che, opportu-

> l’installazione di una pompa idraulicaadeguata alle condizioni del luogo e ingrado di lavorare in qualunque situazio-ne di apporto energetico costruite nel“Centre Sainte Famille” di Saaba> la costruzione di piccole opere ediliprotettive (muretti) attorno al pozzo. In conclusione la fornitura di uno stru-mento di trivellazione alla squadra dellaSacra Famiglia sarebbe l’anello mancan-te di un progetto che, così avviato, pro-cederebbe in futuro in modo autonomoe continuativo senza ulteriori necessitàdi continue sovvenzioni da parte dei be-nefattori.

VALUTAZIONI TECNICO-ECONOMICHE

Costo medio attuale per la realizzazionedi un pozzo in Burkina € 7.317,55. Costomedio medio di un pozzo in Burkina conl’uso di trivella (escluso ammortamentitrivella) € 1.719,4

CONCLUSIONI

Nell’attuale situazione, una contribuzio-ne di € 10.000 (la donazione annuale delRotary Club Chieri) permette di realizza-re € 10.000/€ 7.317,55 = 1,36 pozzi. Conl’acquisto di una trivella completa di ac-cessori, attraverso il Progetto ROBUSTA(per un valore di circa € 250.000) e conlo stesso contributo, i Fratelli della Sa-cra Famiglia potrebbero realizzare, inve-ce: € 10.000/1.719,4 = 5,81 pozzi. ■

namente integrato da fondi dei Club,del Distretto 2030 e della Rotary Foun-dation, verrà impiegato per una inizia-tiva umanitaria nel campo dell’acqua,in Madagascar, nel distretto di Ankili-loaka, dove la mancanza di acqua po-tabile, per alimentazione, igiene perso-nale ed agricoltura è drammatica. Ilservice prevede, con l’appoggio delRotary Club locale di Tulear e le infra-strutture umanitarie presenti in lococon i Salesiani, l’escavazione di un cer-to numero di pozzi per acqua, in ragio-ne dei fondi totali reperiti, nonché laformazione in Italia, attraverso orga-nizzazioni italiane di settore, quale laANIPA, di un ristretto gruppo di opera-tori malgasci per la gestione della ri-sorsa e la direzione delle opere. ■

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I DISTRETTI ITALIANI E AERA PROMUOVONO IL CONVEGNO INTERNAZIONALE

Sorella acquaAppuntamento ad Assisi il 16 e il 17 aprile 2011

I 10 Governatori italiani, hanno messo apunto il progetto ambizioso del un con-vegno internazionale Sorella acqua, chesi terrà nella città simbolo della pacenell’aprile del 2011. Il progetto presenta-to a San Diego in gennaio al PresidenteInternazionale ha riscosso un immedia-to successo, tanto che Ray Klinginsmithha garantito la sua partecipazione. Rela-tori saranno, oltre al Rotary, le grandiAgenzie UNESCO, UNICEF, FAO, OMS,Banca Mondiale che lavorano con la no-stra Associazione sul tema dell'acqua.Univoco il messaggio che i convenuti in-tendono inviare: affrontando concreta-mente il problema dell’acqua, si pro-muove di fatto la pace. Sarà un eventomediatico di grosso impatto, con stam-pa e televisioni presenti, durante il qualesarà allestita una mostra sul piazzale an-tistante la Basilica relativa ai progettipiù belli sull'acqua realizzati dai Clubitaliani. Tra questi, il migliore sarà pre-miato dal Presidente Internazionale.

SABATO 16 APRILE 2011

Ora Argomento Relatore Titolo

10.00a.m.

Onore alla bandiereBenvenuto alle autorità e ai partecipanti

Messaggio dei 10 Governatori Italiani (Unico intervento)

10.30a.m.

Introduzionealla ConferenzaWater: tthe archè

PDG Giancarlo NicolaAERA President

L’Acqua è l’elemento fondamentale della vitaNon c’è vita senza gli elementi di base

11.00a.m.

L’impegno dellaRotary Foundation

Rotary FoundationPresident,Carl-Wilhelm Stenhammar

I progetti rotariani per l’acquaMetodologia ed efficaciaL’impegno del Rotary

11.30a.m.

Il mondo ha seteUNESCOChief Executive Office

La distribuzione delle risorse d’acqua nel mondoL’impegno dell’UNESCO

12.00a.m

Il mondo ha fameFAODirector General

Le condizioni alimentari nel mondoCorrelazione con la disponibilità di acquaL’impegno della FAO

12.30a.m.

Le agenziegovernative

World BankPresident

L’importanza dell’attività GovernativaL’impegno della Banca Mondiale

01.00p.m.

Chiusura della prima giornata

Programma preliminare

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È in fase di definizione il programmadella manifestazione. I Club saranno sol-lecitati per tempo ad inviare il materialerelativo al progetto scelto sul tema, e adinvitare i Soci a partecipare. Si auspicala presentazione di centinaia di progettie la partecipazione di oltre 1000 Rotaria-ni provenienti da tutta Europa.L’iniziativa è interamente finanziata gra-zie al contributo di AERA, l’Associazio-ne Europea Rotary per l’Ambiente pre-sieduta da Giancarlo Nicola. La macchi-na organizzativa, nella quale sono coin-volti esponenti di tutti i Distretti è giàall’opera. Sono state riservate oltre 600camere nel Alberghi e del circondario, esaranno garantiti i servizi di più altrostandard propri delle manifestazione In-ternazionali come la traduzione simulta-nea. Le conclusioni della manifestazionisaranno a cura del Presidente del RotaryInternational. Assisi in aprile sarà splen-dida e attraente più che mai e per tregiorni città tutta rotariana.

DOMENICA 17 APRILE 2011

Ora Argomento Relatore Titolo

9.30a.m.

Introduzione del RRotary International Board Director Elio CeriniApertura dei lavori - Chairman RRID Elio Cerini

10.00a.m.

Il futurodel mondo

UNICEFExecutive Director

Nel prossimo futuro la popolazione aumenterà,specialmente nei paesi sottosviluppatiLe risorse stimate necessarie per le necessitàdi presenterannoL’impegno dellUNICEF

10.30a.m.

Il mondo è malatoOMSDirector General

La situazione sanitaria nel mondoCorrelazione con la disponibilità di acquaL’impegno dell’OMS

11.00a.m.

Rotary e paceRotary InternationalPresident,Ray Klinginsmith

L’acqua è la speranza per il futuro di pace delmondoIl sogno dell’umanità e del International

11.45a.m.

Open Time:L’effetto multiplicatore della sinergia delle azioni.

Dalle fonti ai ruscelli, fiumi e oceaniUna nuova visione della cooperazione globale?

12.45a.m.

Premiazione del miglior progetto dei Rotary Club

01.00p.m.

Messaggio dei 10 Governatori Italiani: conclusioni (Unico intervento)

Programma preliminare

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LA DONNA NEL ROTARY 51

ROOTARARYY

MEMBEMEMBEEMB RR

PREMESSAFinalità della presente elaborazione è quella di fare il punto sulla posizione delle donnerotariane nell’attuale assetto dell’Associazione, di considerarne l’entità numerica nelcontesto generale, di formulare possibili previsioni di un ulteriore miglioramento dellepresenze. Aprirò il mio dire con una dichiarazione di principio, forse ardita, forse an-che originale. Certamente insolita. Un “introito” che probabilmente giustificherà me-glio i contenuti e gli scopi di questo lavoro.Io credo che ogni donna, come essere vivente, meriti - sotto certi aspetti - più dellostesso uomo, comprensione. Ognuna di essa si porta dentro sogni nascosti, desiderinon svelati, segreti impalpabili, ambizioni taciute. In tante di esse - italiane o cinesi chesiano, americane o tibetane, messicane o algerine - batte un cuore generoso; tante vivo-no al precipuo scopo di aiutare le necessità degli altri, di asciugare lacrime, di portareconforto e speranza, dentro e fuori la famiglia. Un caleidoscopio meraviglioso, che me-rita meditazione e considerazione.E’ in siffatto contesto che va capita - e compatita - la giovane rom che al semaforo sitrascina nell’elemosina il figlioletto da sfamare; va ammirata la scienziata chiamata a ri-cevere il meritato Nobel; merita riverenza la ‘kamikaze’ che s’immola per i diritti delproprio paese; va onorata la memoria di tante donne di fede che si chiamarono MadreTeresa o ad altre donne di coraggio che furono Oriana Fallaci e altre ancora; va salvatala ‘squillo’ esuberante e sregolata che aspetta, nel la notte fonda e misteriosa, chi lacompri. Io sono convinto che in tutte quelle donne sia albergata o alberghi, nel bene enel male, una voglia grande e profonda di rivincita, di riscatto; di giustizia, di affranca-mento, di liberazione. Di emancipazione.Un processo che, peraltro, non è nato oggi ma che ha radici antiche, che trovò i primiimpulsi dal tempo della Rivoluzione francese e si rafforzò nel secolo XIX, quando leclassi più avanzate d’ America e d’Europa fecero i primi passi dalla civiltà contadina aquella industriale. Le suffragettes furono le iniziatrici dell’ultima rivoluzione che sareb-be poi sfociata nel riconoscimento delle pari opportunità, consacrando l’attribuzionedei diritti socio-politici della donna in tanti paesi sviluppati, anche se in molti altri ladonna soggiace tuttora al dominio dell’altro sesso, umiliata ed offesa. Ma questa èun’altra storia...

La donna nel Rotary

PORTERÒUNA NUOVA

LUCEdi Alfonso Forte

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Una storia che, comunque, io vedo allacciarsi non a caso all’entrata della donna nell’or-ganizzazione rotariana. Una storia parallela e convergente, anche questa, tortuosa ecomplessa di riscatto; una esigenza di parità, un bisogno di livellamento di diritti e didoveri, nell’ambito dei due sessi. Vuoi, amico lettore, che te la rammenti, in poche bat-tute, questa ‘nostra’ storia? Ecco.

La regola originaria del Rotary International era stata, fino ai tardi anni ’70 del se-colo passato, la: seguente: “Possono diventare membri dei Rotary Club sol-

tanto gli uomini, intesi come esseri umani di sesso maschile”. La scintilla innovatrice scoccò nel 1977, quando il Rotary Club diDuarte in California ammise in qualità di soci tre donne. Il ConsiglioDirettivo del Rotary International dichiarò una tale decisione al difuori dello Statuto per cui dichiarò l’espulsione del Club di Duarte dalRotary International. Il Club di Duarte e due donne già ammesse co-me socie, impugnarono quanto era stato deciso dal Rotary Internatio-nal, per illegittimità, davanti alla Corte Superiore della Contea di LosAngeles. Dopo diverse e complesse vicende legali che qui non cito, siebbe la svolta nel 1989, quando la regola così mutò: “Possono diven-

tare membri di un Rotary Club esseri umani di entrambi i sessi,

anche di quello femminile”. Ed è cosi che oggi, dopo poco più divent’anni, nel mondo si contano poco meno di 200 mila Rotariane. Cisono, nondimeno, ancora oggi persone che criticano e obiettano circal’opportunità di aver consentito l’ingresso delle donne nella nostra As-sociazione, considerate altre diffuse opportunità di associazionismo,quali Inner Wheel, Fidapa, Soroptimist, ecc. Ottimi esempi di iniziativesocio umanitarie, quelle appena citate, ma il bello del Rotary fatto diuomini e di donne è che esso consente a Soci di ambedue i sessi dicooperare sotto uno stesso tetto, di esprimere ‘insieme’ - con le rispet-tive intelligenze - idee e progetti, e insieme realizzarli a favore dellagente del bisogno.

Ma è tempo di entrare nel vivo del nostro argomento.

LE DONNE NEL ROTARYAll’ aprile 2005, in un mio studio pubblicato su “Rotary”, rivista nazio-nale italiana, segnalavo che il numero delle donne nell’ambito dell’As-sociazione ammontava a 149.379. Dopo poco più di 5 anni, la situazio-

ne risulta sensibilmente migliorata: a fine giugno 2010, infatti, la pre-senza femminile nel RI è stata di 198.375 socie.

I dati che seguono danno chiara la sensazione della marcia della donnaverso il Rotary. Nel quadro dell’Effettivo complessivo, l’incidenza femmi-

nile risulta oggi del 16,2%.

Il prospetto che segue presenta la situazione particolareggiata:

Anno Soci Socie % Donne Club Club % Club GovernatriciTotale N° Totale N° Totale N° con donne N°

giu 2001 1,170,501 101,726 8.7% 30,254 15,673 51,8% 39giu 2005 1,205,732 149,994 12.4% 31,807 22,963 72,2% 47giu 2007 1,224,168 178,050 14.5% 32,943 25,228 76,6% 51giu 2009 1,234,527 196,749 15.9% 33,790 26,853 79,5% 69giu 2010 1,227,563 199,633 16,3% 34.103 27,468 (°) 80,5% (°) 72 (°)

(°) (valori provvisori) - Fonte: R.I.

Non tutti i Club in atto operanti (poco più di 34.000) ospitano donne, al mo-mento; la percentuale calcolata è comunque da ritenere soddisfacente: in-

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torno all’80 %. Va altresì sottolineato che proprio nell’ultimo quinquennio si è verificatoil ritmo più accelerato di cooptazioni al femminile. Nell’arco di tempo 2005/2010, infat-ti, l’incremento del numero di Rotariane è stato di circa il 32 %, il che è segnale di unacontinua, ancorché ragionata crescita.Un progresso di gran lunga più marcato a fronte dell’iter che, nello stesso arco ditempo, ha caratterizzato quello relativo alla situazione generale degli iscritti alR.I., la quale continua a permanere su posizioni di non esaltante staticità,quando non addirittura di retrocessione. Ma per meglio comprende-re come si sia svolto il particolare processo evolutivo, facciamo ri-ferimento ad alcuni Paesi più impegnati in questa competizione.Gli Stati Uniti di America hanno fatto i passi quantitativamentepiù importanti; e non poteva essere diversamente. Passare, indiciotto anni (1992/2010), da circa 34mila a quasi 88 mila pre-senze femminili, pari quest’ultimo valore a un quarto dell’in-tero attuale ‘corpus’ rotariano nordamericano (360.790), nonè cosa da poco.Ottimo anche lo sviluppo segnato dal Canada, pur nelle dif-ferenti dimensioni, tanto da far sì che le Rotariane rappre-sentino oggi circa il 26% dell’intera consistenza rotariana inquel paese. Non meno significativa la situazione nella Fede-razione di Russia, dove - pur nell’esiguità totale del Rotaryin quel vasto territorio (1,431 Soci) - si verifica una presen-za di 505 donne, pari al 35.29%. Nella Repubblica popolaredi Cina, di contro, al 30 giugno 2010 risultano operanti sol-tanto 2 Club per un totale di 135 Soci.Buona l’evoluzione registrata in paesi come l’Australia ed ilMessico; promettente lo sviluppo recente in Svezia; in Spa-gna e Portogallo, la presenza delle Rotariane appare ancoraminima. L’Italia si caratterizza con un interesse crescente,come si rileva dalla tabella successiva.

La situazione italiana

ITALIA. SITUAZIONE DONNE ROTARIANE

A FINE ANNO ROTARIANO 2009/10

Distretto N° Club N° Soci N° Socie Club con maggior Club contotale totale % numero donne Presidenti donne

2030 87 5.085 398 - 7,8 RC Golfo di Genova: 24 112040 88 4.879 492 - 10,1 RC Milano: 23 102050 66 3.099 252 - 8,1 RC Piacenza Farnese: 17 52060 83 4.591 275 - 5,9 RC Trieste: 14 62070 102 6.373 525 - 8,2 RC Firenze Brunell.: 17 82080 83 4.131 507 - 12,2 Roma Sud Est: 32 92090 67 3.568 350 - 9,8 Teramo Nord: 9 5 2100 82 4.058 450 - 11,1 RC NA Posillipo e Rossano Bis.: 16 8 2110 90 4.863 535 - 11,0 RC Catania: 19 102120 54 2.681 232 - 8,6 RC Bari e Francavilla: 11 5 TOTALI 803 43.303 3.985 - 9,2 77

Fonte: Segreterie distrettuali

Dalle cifre elaborate emerge che - in termini di consistenza numeri-ca assoluta - la maggior presenza di Rotariane a fine anno rotaria-no 2009/10 si verifica nel territorio del Distretto 2110: 535 donne,pari all’11% del complessivo effettivo distrettuale. Seguono il Di-stretto 2070 con 525 donne (ma con un percento relativo - 8,2% -

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ROTARY | OTTOBRE 201054

inferiore per via del maggior numero totale di Soci). Il 2080, invece, con 507 Rotarianepresenta la massima incidenza percentuale del 12,2, in ragione del minor numero com-plessivo di iscritti. In Italia complessivamente, le Rotariane rappresentano il 9,2 percento dell’intero ‘corpus’ dei dieci Distretti. In termini globali, le Rotariane italiane algiugno 2010 - 3.985 - rappresentano il 2,01% dell’intera rappresentanza rotariana femmi-nile planeta - 198.375.LE PRESIDENTI. Nell’intento di approfondire ulteriormente la situazione del “Rotary alfemminile” italiano, viene esaminato ora il ruolo che le Rotariane d’Italia hanno finorarivestito nei rispettivi Club, quali Presidenti degli stessi sodalizi. E qui è dato subito ri-levare che il fenomeno evolutivo risulta ancora alquanto frenato. Se - infatti - nella pre-cedente disamina si è palesata un soddisfacente progresso della presenza femminilenei vari Club, più cauto risulta, almeno per il momento, l’affidamento di responsabilitàdirigenziali alle Rotariane, nel nostro Paese.Se l’esame da me espletato nell’ambito dell’Annuario dei Rotary Club italiani e di al-tre fonti, è stato attento e se gli elementi in detta pubblicazione contenuti rispondonoall’effettiva realtà, il Rotary italiano ha visto assegnare la prima Presidenza femminilenell’anno 1993/94. Fu il RC Cerveteri-Ladispoli (Distretto 2080), che ruppe l’incanto edelesse Marisa Conti a responsabile del Sodalizio laziale. Seguì, l’anno dopo, Eliana Pi-razzoli, del RC Città di Castello, Distretto 2090. Nel ciclo annuale successivo (1995/96),si contarono 3 Presidenti: Edy Vaglio del RC Courmayeur (D. 2030), Wanda Pasquali eMariella Vitto rispettivamente del RC Civitanova Marche e Sulmona, del Distretto 2090.Negli anni che seguirono, il numero delle Presidenti ha seguito - come ho detto - un an-damento improntato ad una meditata crescita. Tra alti e bassi, arriviamo infine all’anno2009/10, quando le Presidenti di Club italiani sono ammontate a 77.

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LA DONNA NEL ROTARY 55

Dai dati elaborati si può anche rilevare che, se fu il Distretto 2080 a dare il via nel1993/94 alla presidenza femminile e a detenere nel settore - oggi - il primato, i comparti-menti più lenti a partire furono il 2060 e il 2100 che inaugurarono il “new deal” soltantonel 2001/02, e che presentano, a tutto l’anno rotariano 2009/10, il numero più esiguo dipresidenze al femminile, rispettivamente 26 e 32.

TAB. 4 - IL ROTARY IN ITALIA - EVOLUZIONE DELLE DONNE PRESIDENTI 1993/94- 2009/10Distretti 1993/94 94/95 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 2000/01 01/02 02/03 03/04 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 09/10 TOT.2030 1 1 1 3 4 5 4 5 10 11 452040 2 1 1 1 4 4 5 4 6 8 6 10 522050 1 3 1 3 2 1 7 1 3 5 3 6 5 412060 2 2 1 2 2 4 5 2 6 262070 1 2 1 3 2 4 6 8 3 3 9 6 8 562080 1 1 1 2 3 3 3 3 5 7 1 7 3 9 9 582090 1 2 1 1 3 3 1 3 2 3 2 3 3 3 5 362100 1 3 4 4 5 7 8 322110 1 3 3 3 4 3 1 6 6 6 1 46 2120 1 1 2 1 2 6 1 3 5 4 5 5 36TOT. 1 1 3 3 6 11 14 13 18 20 41 34 28 47 51 60 77 428Fonte: Elaborazione da “Annuario Rotary Club d’Italia” e da Segreterie distrettuali

Per quanto attiene le Governatrici di Distretto, il confronto tra la realtà del resto delmondo con quella italiana depone ancora a nostro deciso svantaggio. Poche cifre: nel1995-06 (primo anno di presenza di Governatrici, nel mondo) si annoverarono 8 Gover-natrici, tutte in USA; nell’anno rotariano 2001-02, le Governatrici furono 51, di cui 38 in

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ROTARY | OTTOBRE 2010

56

USA; nel 2004-05, 47 di cui 24 in USA. In Italia, invece, perchési desse vita alla nomina di una Governatrice si dovette aspetta-

re diversi anni: soltanto nel 2003/04, infatti, una Rotariana vennechiamata a svolgere l’incarico di Governatrice distrettuale: Ales-sandra Faraone Lanza, per il ‘2040’. Bisognerà attendere l’anno2011/12 perché una seconda Rotariana rivesta l’incarico di Go-vernatrice: si tratterà di Daniela Tranquilli Franceschetti, cheavrà la responsabilità del Distretto 2080.

Un’ulteriore analisi ho ritenuto opportuno inserire nel pre-sente lavoro; quella di individuare - ancorché il linea di ap-prossimazione la ripartizione delle differenti ‘classifiche’nell’intero ‘corpus’ di donne Rotariane italiane. Al riguar-do, ho operato una selezione randomizzata nell’ambito diquattro su dieci Distretti 2030, 2060-2090 e 2120 caratte-rizzati da differenti scenari ambientali ed economico-so-ciali. E’ venuto fuori un quadro d’insieme che potrà risul-tare interessante per i Lettori:

RIPARTIZIONE PER ‘CLASSIFICHE’DELLE ROTARIANE ITALIANE:

- Medici - Servizi sociali e Libere Professioni mediche 17,5%- Attvità industriali, commerciali, di servizio 11,4%- Insegnamento universitario 10,4%- Avvocatura e Giustizia 10,1%

- Insegnamento medio 8,1%- Pubbliche Amministrazioni 6,9%

- Ingegneri e Architetti - Libere Professioni 4,8%- Farmacisti 4,4%

- Notai 3,3%- Bancari 3,1%

- Turismo e Alberghi 2,7%- Moda - Abbigliamento 2,5%

- Commercialisti 2,3% - Attività agricole 1,9%

- Assicurazioni e Trasporti 1,7%- Giornalismo 1,7%

- Gioielleria 1,1%- Altri 6,1%

100,0%

Fonte: elaborazione dell’A. da Annuario Club italiani

CONCLUSIONEDagli elementi elaborati nel presente lavoro emerge come ladonna rotariana si vada, di anno in anno, affermando graziealla sua progressiva evoluzione culturale, professionale,politica e sociale. Basti dire che già nell’anno rotariano1998/99 si annoveravano nel mondo venti donne Governa-trici di Distretto - tra cui una prima in Europa - e ben1.685 Presidenti di Club. Da allora, gli affidamenti si so-no moltiplicati, con larghi apprezzamenti e ottimi risul-tati. Non va dimenticato, peraltro, che le donne - iscrit-te o meno all’Associazione - partecipano da anni, comeconsorti o figlie o parenti di Rotariani, alle attività di

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VIAGGIO A MONTREAL 57

Club e di Distretti. Prova ne siano i contributi e le collaborazioni offerte con la propriapresenza e la propria azione, nei Club Interact e Rotaract, o attraverso la partecipazio-ne ai RYLA, agli Scambi giovani, agli Scambi di Gruppi di studio, alla Borse di studioper gli Ambasciatori della RF, ai Premi per l’Intesa Mondiale. Così come, dall’altro verso, non meno rilevante è stata ed è la valorizzazione el’esaltazione dell’indicato ruolo femminile offerto dal R.I., in forme crescenti,attraverso un’ampia serie di interventi e di iniziative, quali l’orientamentoprofessionale, le cure prenatali, la consulenza e prestiti per la creazio-ne di piccole imprese, l’assistenza medica primaria, le case di rico-vero per donne maltrattate, ecc. L’analisi appena espletata, intesaad evidenziare il ruolo che la donna ha svolto, nel corso degliultimi anni, nell’ambito del Rotary Internazionale, offre - dun-que - un consuntivo affatto positivo e una prospettiva di nonminore favore. Al particolare aspetto della vita dell’Associa-zione, alla presenza cioè dell’elemento femminile occorrerà,quindi, attribuire crescente attenzione, nel quadro di uno svilup-po ordinato e - in ogni caso - ben misurato e ragionato del Rota-ry nel mondo.La donna con la sua naturale vocazione a fare del bene, con l’in-nato suo istinto materno, con la sua predisposizione a prestare cu-re a chi soffre; la donna dovrà - negli anni immediatamente futuri -occupare una maggiore quota di accesso, quella che le competecioè, nelle file dell’Associazione, perché si realizzino al meglio i com-piti che sono le fondamenta inalienabili dello stesso Rotary.Discende da tutto quanto precede l’opportunità, se non la necessità,che la cooptazione nel seno del RI delle persone di sesso femminileprosegua, se possibile con maggiore intensità e vastità. Le opportunitànon mancano; sono, anzi, numerose e favorevoli, sia per incrementarne lapresenza nelle aree già abbastanza coperte, ma soprattutto per puntare suquelle zone dove ancora una scarsa comunicazione o persistenti pregiudizihanno finora frenato lo sviluppo. E’ ovvio, in questo stesso contesto, che - co-me l’ammissione di uomini - anche quella delle donne debba essere regolata dacriteri di sana ed oculata selezione. Che siano, cioé, individuate persone di spic-cata serietà, di assoluta ‘pulizia’ morale, di decisa vocazione al servizio. Che sia-no immesse, in altre parole, donne disponibili alla partecipazione, pronte ad ope-rare perché idee, progetti, programmi elaborati nell’ambito dei Club e dei Distrettitrovino in esse non solo condivisione ma anche collaborazione piena, operativa ealiena da personali Il Manifesto dell’Associazione per i diritti delle donne riportauna frase altamente significativa; quella da cui ho estratto il titolo del presentestudio: Fammi entrare e porterò una nuova luce. Una forte promessa delle aspi-ranti; un impegno non minore per chi dovrà accoglierle.Questa la conclusione, questo l’auspicio del presente studio, per il quale - peral-tro - chiedo venia ai Lettori ove fossi caduto in eventuali omissioni o in involon-tarie imprecisioni. Accogliamo dunque, con entusiasmo e benevolenza, un nu-mero sempre più ragionevolmente adeguato di donne nei nostri Club. Vedre-mo così realizzarsi ancor meglio il sogno di amicizia e di servizio di tanti illu-stri Rotariani, avvicendatisi nei Club del mondo da oltre cent’anni, in uno sce-nario di azioni e di opere tutte volte all’umanità bisognevole, in un abbracciodi forte e disinteressato respiro di solidarietà.

Nota. L’autore ringrazia per la cortese collaborazione prestata l’Ufficio di

Zona del RI di Zurigo, i Governatori 2009/10 Giuseppe Ferruccio Squar-

cia e Francesco Socievole, ed i Segretari 2009/10 dei Distretti italiani, i

quali tutti hanno reso più agevoli le ricostruzioni statistiche riportate

nel presente lavoro. ■

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ROTARY | OTTOBRE 201058

IL ROTARYsul territorio

DISTRETTO 2090Mauro Bignami

Fotocredit Rino Di Maio

Rotary in festa, Rotary in fiera, la ma-nifestazione del Distretto 2090 svoltasiall’abbadia di Fiastra sabato 11 e dome-nica 12 settembre, ha riscosso un am-plissimo e indiscutibile successo, ricono-sciuto anche da chi in precedenza avevaavuto qualche perplessità nei confrontidi questo evento. Presenti, ognuno nelproprio stand, tutti i 67 Club del Distret-to (compresi i quattro albanesi), per farconoscere i service, le iniziative, le tipici-tà del territorio di provenienza, con un

afflusso non solo di oltre 1.200 rotariani(che hanno firmato il registro delle pre-senze), molti dei quali accompagnati daconsorti e familiari, ma anche da un grannumero di visitatori incuriositi e interes-sati (1.500 quelli che hanno firmato il li-bro d’onore degli ospiti). Del resto, l’Ab-badia di Chiaravalle di Fiastra accoglieogni fine settimana circa 3.000 visitatori,che si fermano per una visita a un luogod’arte tra i più belli d’Italia e per trascor-rere una giornata in libertà e in allegrianegli ampi spazi sia aperti sia allestiti,che offre la tenuta della Fondazione Ban-dini Giustiniani, proprietaria del luogo.E’ stata una vetrina molto efficace dellaprogettualità, delle risorse, dell’efficacia

delle azioni rotariane intraprese e diquelle proiettate nel futuro, ma non solo!Non sono mancati infatti momenti cultu-rali aggreganti, formativi e informativi. Siè infatti svolto un workshop su La lea-

dership secondo il Rotary, tenuto dalPDG del Distretto 1980 Carlo Michelotti;due concerti nell’abbazia: il primo è statoMozart, il genio bambino con l’Orche-stra del ‘700 italiano, diretta dal MaestroAlfredo Sorichetti (presidente del ClubCivitanova Marche); il secondo è stato ilConcerto del Coro Verba Manent, direttodal Maestro Franco Radicchia. Il coroVerba Manent è stato costituito nell’am-bito della Schola Cantorum nata da unampio progetto elaborato dalla Commis-sione rotariana per la creazione del Di-stretto culturale dell’Appennino umbro-marchigiano, costituita tra i Club di Fa-briano, Gubbio, Cagli Terra Catria Nero-ne, Gualdo Tadino e Alta Vallesina Grot-tefrasassi. Nella stessa abbazia è statoanche ricordato, alla presenza di LleshKola, ambasciatore della Repubblica diAlbania in Italia, il gesto eroico del poli-ziotto albanese Dritan Memoshi, grave-mente ferito a Gerdec nell’esplosionedella locale polveriera, che ha distruttobuona parte delle abitazioni circostanti.Dopo la serie di esplosioni avvenute nel-la polveriera e dopo aver messo in salvovarie persone, il giovane agente di poliziaera tornato sui suoi passi per accertarsiche nessuno fosse ancora all’interno del-lo stabile devastato e in fiamme. Fatalitàha voluto che proprio allora si innescas-se una nuova deflagrazione, che ha feritogravemente Dritan Memoshi. Portato

ROTARY IN FESTA, ROTARY IN FIERA

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IL ROTARY SUL TERRITORIO 59

all’ospedale di Tirana, i medici si sonodichiarati impotenti di fronte alle feritedel giovane, il quale è stato trasportatoin aereo in Grecia, dove l’équipe chirurgi-ca aveva deciso di amputargli gli arti in-feriori. I rotariani del Club di Tirana, chegià si erano attivati per portare soccorsoai feriti e ai senza tetto di Gerdec, hannoritenuto che era meglio se il giovane fos-se stato trasportato in aereo in Italia ehanno messo in moto sia l’ambasciatad’Italia a Tirana che il Governatore protempore del Distretto 2090 MassimoMassi Benedetti. Il tam tam della solida-rietà rotariana si è mosso e il giovane èstato trasportato alla clinica universita-ria di Perugia, dove è stato curato perlungo tempo fino al suo completo recu-pero, che ha evitato l’amputazione. Anzi,Memoshi non solo ha ripreso la propriaattività di agente di polizia, ma è venutoall’Abbadia di Fiastra con le propriegambe per ringraziare il Rotary e i rota-riani del Distretto. Per i visitatori, oltre asimpatici spunti di intrattenimento (an-che gastronomici con piatti delle diverseregioni del Distretto), performance di ar-tisti di strada, non sono mancate altre in-teressanti attività: la visita guidata, duevolte al giorno, ai siti archeologici di Ur-bisaglia, guidati dal preside della facoltàdi Lettere dell’Università di Macerata(socio di Ancona-Conero). I visitatori(rotariani e non) che avevano dei bambi-ni piccoli, hanno potuto lasciarli in unospazio appositamente allestito, conclown, attrazioni varie e con l’assistenzadi baby sitter. Le tende storico-informa-tive, allestite dal Corpo militare dellaCroce Rossa, che è sempre presente inuno dei due Campus disabili, allestiti dalDistretto ogni anno. Interessante, anchee soprattutto per i non rotariani, la mo-stra itinerante della storia del Rotary edel Distretto 2090. Ideata nel 2007 dall’al-lora Governatore Luciano Pierini, che lacura e aggiorna continuamente, la mo-stra è composta di circa 70 pannelli, chehanno girato numerose città del Distret-to sia in occasione di manifestazioni ro-tariane, sia per semplici funzioni infor-mative, come per esempio, nella hall del-l’aeroporto di Pescara. In chiusura, unagara di pittura estemporanea avente a te-

ma l’acqua, che ha visto coinvolti 52 arti-sti di ogni parte d’Italia. L’opera primapremiata sarà consegnata al presidenteinternazionale Ray Klinginsmith, durantela sua visita ad Assisi nel mese di aprile2011, per la manifestazione comune dei10 Distretti italiani Sorella acqua. Conl’evento, il primo in assoluto nel Distret-to e in Italia, si è voluto rinforzare l’im-pegno verso la ricostruzione post terre-moto all’Aquila. Infatti, nel capoluogoabruzzese il Rotary sta restaurando l’edi-ficio ‘A’ della facoltà di Ingegneria, perun importo previsto di circa 1,7 milionidi euro. A questo fine, molti Club hannoposto in libera offerta ai visitatori gad-get, pubblicazioni e articoli di artigiana-to, mentre altri hanno offerto attività lu-

diche e una gigantesca e artistica ruotadella fortuna (Club Montegranaro), perla stessa finalità.Il tutto è avvenuto inuna due giorni di full immersion rota-riana dai ritmi flessibili, coinvolgenti,proficui e con la piena soddisfazione ditutti gli intervenuti. “E’ una festa e fieradi idee e di progetti - ha detto il Gover-natore Mario Struzzi - con il coinvolgi-mento di tutti i Club. L’evento è certa-mente una novità e spero che possa di-ventare uno degli appuntamenti gioiosidel nostro calendario rotariano”. In ef-fetti, molti degli intervenuti, salutandocon un po’ di nostalgia, volevano cono-scere le date della prossima edizione,per prepararsi, per fare di più a favoredel Rotary. ■

Il Governatore del Distretto 2090 Mario Struzzi inaugura la manifestazione.Sotto, l’allestimento della mostra e nella pagina a fianco un momento di Rotary in fiera

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DISTRETTI 2040 E 2080

Il 9 novembre appuntamento

nelle boutique Tiffany & Co.

di Via della Spiga, a Milano

e di via del Babuino, a Ro-

ma. Le chiavi per aprire le pre-

ziose teche possono essere ordina-

te attraverso il proprio Club dai soci

dei due Distretti, o contattando le se-

greterie distrettuali 2040 e 2080 per

tutti gli altri.

Una Causa: eradicare dal mondo la polio;una Chiave: aprire le teche di Tiffany &Co.; e il Traguardo da dover raggiungere:“End Polio Now”. Nel 2009 il Distretto2040 del Rotary International, guidato dalGovernatore 2008-2009 Alessandro Cleri-ci affi ancato dal PDG Alessandra Farao-ne Lanza, iniziò la sua collaborazione conTiffany & Co. di Milano, che fece aprire lesue preziose teche in un fruttuoso vincolooperativo per accrescere i fondi a soste-gno della storica impresa di debellare iltenace virus. Sulla rivista The Rotarian,nel settembre 1912, Paul Harris, fondato-re del centenario sodalizio rotariano, scri-veva: “Il più forte al giorno d’oggi non èchi possiede le unghie e gli artigli più lun-ghi. È chi ha la piena consapevolezza cheil suo successo dipende dal successo dialtri uomini nella comunità in cui vive,

KEYS FOR A CAUSE, END POLIO NOW

che il successo della sua comunità dipen-de dal successo di altre comunità. Nessu-no può bastare a se stesso, nessuno è ingrado di raggiungere il successo da solo”.Gli abbiamo creduto. Abbiamo aperto lacollaborazione ad un’altra nobile e cente-naria organizzazione, come Tiffany & Co.E il successo non è mancato. Ora questacollaborazione, condivisa dal Governato-re del Distretto 2040 Giulio Koch e dal-l’Amministratore Delegato di Tiffany &Co. Raffaella Banchero, continua e siestende anche al Distretto 2080, tramite ilsuo Governatore Roberto Scambelluri. Il9 novembre prossimo, a Milano e a Roma,tutti i Club rotariani daranno nuovo im-pulso alla storica impresa. Al fianco delRotary International i team dei ministeridella Sanità di tanti Paesi e quelli deglistorici partner privati, come Bill & Melin-da Gates Foundation e ora anche Tiffany& Co.. Al 25 maggio 2010 i Rotariani nelmondo hanno già raccolto circa 127,4 mi-lioni per la Sfi da da 200 milioni. I contri-buti aiuteranno il Rotary a raggiungere i200 milioni necessari per equiparare i 355milioni di sovvenzioni sfi da ricevuti dallaFondazione Bill e Melinda Gates. I 555 mi-lioni raccolti andranno a sostenere diret-tamente le campagne di immunizzazionenei Paesi in via di sviluppo, dove la poliocontinua ad infettare e paralizzare i bam-bini, privandoli del proprio futuro e fune-stando le condizioni di vita già terribilidelle loro famiglie. Bill Gates, in un mes-saggio ai Rotariani, ha affermato: “Il lavo-ro che state facendo per il programma ècritico, soprattutto se teniamo conto deibilanci ridotti dei governi e l’aumento deicosti per il programma aggressivo di lotta

alla polio. Il vostro operato come promo-tori della causa è anche molto importan-te. Dobbiamo fare in modo che questa lot-ta rimanga in alto nelle priorità di tutto ilmondo”. E perché in Italia sia ancora piùin alto, i Distretti R.I. 2040 e 2080 adotta-no un’opportunità unica: aprire con chiavispeciali le teche di Tiffany & Co. e diven-tare protagonisti nella sfida dentro lequattro nazioni polioendemiche rimanen-ti, Afghanistan, India, Nigeria, Pakistan.Vaccinando tutti i bambini della Nigeria dietà inferiore ai 5 anni, lì sono stati regi-strati solo 2 casi in quest’ultimo anno, ri-spetto ai 193 dell’anno precedente. Apri-remo ancora un numero maggiore di te-che di Tiffany & Co. e aumenteremo levaccinazioni. Finché non avremo trovatoe consegnato le chiavi al servizio di unabuona causa, Keys for a Cause. Conoscia-mo la nostra Causa. E conosciamo Tiffa-ny & Co. Sin dal 1837 presente nel mondoper lo stile e l’eleganza senza tempo. Gu-sto, raffinatezza e preziosità caratterizza-no da allora ogni gioiello e ogni oggettodel mondo Tiffany & Co.: dalle esclusivecollezioni firmate Paloma Picasso, ElsaPeretti, Frank Gehry e Jean Schlumber-ger alla linea uomo, per arrivare ai dia-manti, vera e propria icona del marchio.Ispirata all’arte della scrittura a mano ri-salta la collezione Notes e ora, ultima na-ta, Return to Tiffany, finalmente con dia-manti. Bisognerà rivolgersi al proprio Di-stretto per ritirare -tra le tante disponibilie a fronte di una donazione di € 20,00 perchiave- proprio la chiave fortunata, cheaprirà uno degli scrigni del tesoro. Tuttele chiavi vinceranno: chi il contenuto del-la teca: gioielli, accessori e oggettisticaTiffany & Co. in argento, oro, cristallo oaddirittura con diamanti; chi un bene piùprezioso, la sfi da della polio. Opportunitàda non mancare: martedì 9 novembre2010 dalle 10 alle 22 presso le boutiquesTiffany & Co.. Tutto quanto sarà incassatodal Rotary -senza alcun compenso né ro-yalty per Tiffany & Co.- sarà interamentedevoluto al Programma Polio Plus. Possi-bilità di apertura degli scrigni, grande: 2su 100. Possibilità di concorrere a realiz-zare l’obiettivo End Polio Now, ancorapiù grande: 100%. ■

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IL ROTARY SUL TERRITORIO 61

DISTRETTI 2090 E 2120

Intervista al District Trainer Vito Ca-

sarano Presidente dell’Istituto Cultura-

le Rotariano

Presidente, si è diffusa la notizia che

in Italia è nato un nuovo organismo

che potrà facilitare il percorso di for-

mazione dei Rotariani; ci spieghi in

cosa consiste questa nuova iniziativa e

soprattutto come ci si è arrivati?

Inizio con rispondere subito alla secon-da parte della domanda: giusto un annofa a Birghingam, durante i lavori dellaConvention Internazionale, il Past Go-vernor Elio Cerini (n.d.r. attuale BoardDirector), insieme al PDG Carlo Miche-lotti mi incontrarono e mi parlarono diun progetto che loro avevano in mente eche coltivavano da lungo tempo. C’è dapremettere che due giorni prima, l’As-semblea dell’Istituto Culturale Rotaria-no mi aveva eletto Presidente. Quindi, inqualità di Presidente ICR mi sottopongo-

no la loro idea e mi invitano a valutarel’opportunità di introdurre anche nei Di-stretti italiani la possibilità di creare eportare avanti specifici corsi di forma-zione per i rotariani che ne avessero bi-sogno; in pratica la stessa cosa che av-viene in altri 253 distretti di oltre 100Paesi nel mondo, il tutto sotto la strettaosservanza delle norme e dei regola-menti del Rotary International.Questo organismo che dovrà sovrinten-

dere alla formazione dei rotariani è

già nato?

Si. Ha cominciato a prendere forma inquesto primo semestre del 2010. A Mon-treal, in occasione dell’ultima Conven-tion mondiale, aderendo l’ICR al RotaryLeadership Institute International, di fat-to si è avuta la nascita della Divisioneitaliana del Rotary Leadership Institute(RLI). La formalizzazione ufficiale è av-venuta con la firma congiunta dei treGovernatori in carica dei Distretti 2090,2100, 2120 che ne sono diventati socifondatori.

ICR E FORMAZIONE

Èun’Associazione di Distretti e di Divisioni regionali che hanno in comune lapromozione e lo sviluppo di un programma specifico di formazione destina-

to ai potenziali dirigenti dei Club rotariani. Fondato nel 1992 nel Distretto7510 (New Jersey, USA) dall’allora Governatore David Linett, il RLI lavora instretto contatto con la Divisione per la Leadership e i Programmi formativi del-la Sede Centrale di Evanston. Raccomandato dal Rotary International, non èun progetto ufficiale nè è sotto il suo controllo. E’ strutturato in Divisioni cheraggruppano ciascuna più Distretti; attualmente sono 225 i Distretti aderenti,su un totale di 532. Ad oggi i Distretti aderenti coprono 102 Paesi diversi;molte richieste di nuove adesioni sono in corso di esame. L’attuale PresidenteInternazionale è il PRIBD David Linett, Direttore esecutivo è il PDG MichaelRabesca, il responsabile per l’Europa occidentale è il PVPRI Serge Gouteyron.

IL METODO DI INSEGNAMENTO UTILIZZATO DAL RLI La quasi ventennale esperienza dell’Istituto nello sviluppo della leadership loha reso consapevole che per stimolare interesse ed entusiasmo per il Rotary icorsi si devono basare sulla creatività, devono utilizzare metodi di formazioneinnovativi, le relazioni devono essere assolutamente limitate e si devono incen-tivare di più i momenti di discussione di gruppo. Prevale il principio che più siconosce il Rotary, più un Rotariano è entusiasta. Si insegna a saper gestire iconflitti, perché un buon leader deve essere capace di ascoltare le idee altrui,definire il problema e circoscriverlo, pesare i fatti (che sono oggettivi), distin-guerli dalle opinioni (che sono sempre soggettive), imparare e cercare il com-promesso utilizzando la creatività, perché si può realizzare una situazione diImpasse, scovando una terza via o proponendo una soluzione innovativa che ri-solva e sistemi tutto.

La creazione del consenso è molto importante. I metodi di insegnamento adotta-ti facilitano molto la ricerca di una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti,soprattutto nel caso di persone con punti di vista diversi; non è sinonimo dicompromesso o di resa. Guidare gli altri verso il consenso porta ad una decisio-ne realizzabile e sostenibile. E poi c’è il lavoro di squadra. Per portare a termineun incarico, in ambito rotariano o professionale, quasi sempre è necessario lavo-rare in squadra. Quando si lavora bene insieme è possibile raggiungere traguardimolto più ambiziosi di quelli conseguibili individualmente. I veri leader non ri-coprono semplicemente un incarico, ma sono portati a costruirsi un orizzonte,una visione a cui tendere. Definire gli obiettivi favorisce un uso strategico deltempo, delle energie e delle risorse per il raggiungimento di ciò che è importan-te per un individuo o per un Rotary Club. E’ sempre auspicabile che le personeinteressate agli obiettivi contribuiscano alla loro definizione. La responsabilizza-zione consiste nel fare in modo che tutti i singoli perseguano lo stesso obiettivo.Intere sessioni di corso sono finalizzate a come destare motivazione nei soci. Lamotivazione è un elemento chiave di ogni scelta perché è la fonte di quell’ener-gia che stimola ad esercitare le capacità, ad affrontare gli ostacoli e ad impe-gnarsi per raggiungere gli obiettivi. La motivazione è tanto più forte quanto piùprofondo è il valore che si attribuisce all’obiettivo che si vuole raggiungere. Nonc’è una ricetta miracolosa per risvegliare la motivazione. La motivazione nascedentro, compito degli istruttori è quello di alimentarla. Un buon istruttore puòanche “insegnare” senza fare una relazione sul tema. Altro tema importante cheviene affrontato è quello della pianificazione strategica. La pianificazione strate-gica è uno strumento utile ai singoli individui o ai Club, per definire la direzionea lungo termine e a creare un sistema di riferimento all’interno del quale inseri-re gli obiettivi. I Soci istruttori vengono individuati nelle schiere dei Past Presi-

IL ROTARY LEADERSHIP INSTITUTE NEI DETTAGLI

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E gli altri distretti italiani?

Poichè il tutto è avvenuto sotto l’egidadell’ICR a cui fanno capo al momentosolo i distretti 2090 e 2120, si è partiticon la loro adesione a cui si è aggiuntaper il solo progetto RLI quella del Di-stretto 2100. Gli altri distretti italiani, sevorranno, potranno aderire in un secon-do momento diventandone Sezioni dellaDivisione italiana.Ci spieghi un attimo in cosa consiste il

Rotary Leadership Institute?

Lo scopo principale del RLI è quello dioffrire un’opportunità formativa a queisoci, identificati dai Presidenti del pro-prio Club, dagli Assistenti del Governa-tore e dal Governatore stesso come lea-der potenziali, che desiderano accederead un programma specifico di formazio-ne attraverso differenti sessioni di corsiche hanno la finalità di promuovere laconoscenza del Rotary, le caratteristichee lo stile della sua leadership.Ma era proprio necessario creare que-

sta nuova struttura?

La motivazione che ha portato alla costi-

tuzione del RLI è che troppi Presidenti emolti altri Leader dei nostri Rotary Clubarrivano all’anno di servizio con unascarsa conoscenza del Rotary, special-mente del Rotary a livello internaziona-le, di quel Rotary, cioè, che va al di là deiconfini del proprio Club.In cosa consiste il metodo di insegna-

mento utilizzato dal RLI.

La quasi ventennale esperienza del Rota-ry Leadership Institute International nel-lo sviluppo della leadership, lo ha resoconsapevole che per stimolare interesseed entusiasmo per il Rotary i corsi si de-vono basare sulla creatività, devono uti-lizzare metodi di formazione innovativi,incentivando di più i momenti di discus-sione di gruppo. Si insegna, per esem-pio, a saper gestire i conflitti. Intere ses-sioni di corso sono finalizzate a comedestare motivazione nei soci. La creazio-ne della Divisione italiana e la sua ade-sione al progetto internazionale del Ro-tary Leadership Institute ha consentitol’acquisizione di licenze e diritti d’uso sututto il materiale formativo.

dent, in quelle degli ex Assistenti del Governatore e dei Past Governatori distret-tuali, ma possono essere anche semplici Soci con particolari abilità ed esperien-za in aree ben definite. Tutte le sedi dei corsi devono rispettare essenzialmentelo stesso programma. Il RLI fornisce ogni anno il materiale aggiornato dei pro-grammi a tutte le divisioni. E’ compito del RLI fornire una adeguata preparazio-ne iniziale ai suoi istruttori, insegnando loro a trasferire tale programmazioneagli altri. Il coordinamento e l’omogeneità dei programmi di insegnamento sonoassicurati da un’equipe internazionale di formatori. Il RLI dispone di un sito webwww.rotaryleadershipinsitute.org inoltre, predispone e distribuisce mensilmenteun bollettino di informazione.

ADERIRE ALLA DIVISIONE ITALIANAL’adesione di un Distretto alla Divisione italiana richiede la stipula di un ac-cordo formale (a garanzia dell’uso corretto del materiale e delle metodologie)sottoscritto dai Governatori in carica o dai Governatori Eletti (se l’adesione delDistretto avverrà nell’anno successivo). A presiedere la Divisione italiana delRotary Leadership Institute è stato nominato il PDG Vito Casarano. La sede èquella dell’Istituto Culturale Rotariano essendone una sua diramazione. A se-guito della propria adesione, ciascun Distretto membro della Divisione italia-na, dovrà costituire il proprio gruppo di formatori, scelti con criteri e caratteri-stiche ben definite, con l’ obiettivo principale di promuovere un fruttuoso in-terscambio con i formatori di altri Distretti aderenti, assicurando la disponibili-tà di “specialisti” per materia. Ogni Distretto paga una quota annua di adesio-ne alla propria divisione, che a sua volta viene corrisposta alla sede internazio-nale. Le quote versate hanno lo scopo di coprire le spese amministrative. Laquota attuale è pari a $ 100 per ciascun Distretto di una Divisione. Il paga-mento deve essere accompagnato dall’accordo sottoscritto e inviato al Presi-dente del RLI Internazionale. L’ammontare della quota può variare in base alledecisioni del Consiglio di Coordinamento Internazionale. Entro la fine dell’an-no è prevista la creazione di un sito web specifico in italiano il cui dominio ègià stato riservato www.rli-divisioneitaliana.it che a regime conterrà informazio-ni generali sul RLI, un editoriale, un bollettino a cadenza periodica, aggiorna-menti sulla Divisione italiana, data e luoghi dei corsi programmati.

IL FUNZIONAMENTO DEL RLIL’iscrizione ad uno dei programmi formativi inseriti nel catalogo del RLI è aperta atutti i Soci rotariani e più particolarmente ai futuri dirigenti. L’iscrizione può esse-re diretta o ottenuta attraverso il Club o il Distretto di appartenenza. Il RLI non hascopo di lucro; i costi di iscrizione ai corsi sono definiti con il criterio del recuperodelle spese sostenute. Il programma previsto per il primo anno di attività com-prende 4 sessioni di una giornata ciascuna: 2 sessioni in febbraio e 2 in maggio;le date verranno stabilite tenendo presente il calendario già definito dai Distretti.La Divisione italiana del RLI sta esaminando con i District Training Leader la pos-sibilità di aggiungere altri moduli formativi per specifiche aree (per es. il pianostrategico di Club, il modello di progetto rotariano, ecc.) o funzioni (la gestionedelle PR e i rapporti con la stampa, aspetti gestionali del Fund raising, ecc.) del-l’organigramma rotariano che potranno essere eventualmente inseriti nel catalogoformativo sin dal primo anno di attività. Gli istruttori sono tutti Rotariani con spic-cate doti formative e che, preferibilmente, sono “esperti” nel settore della forma-zione specialistica (manager, docenti universitari, insegnanti, ed altri).

PROGRAMMA TIPO DI UN CORSO DA SVILUPPARE IN 5 SESSIONISESSIONE 1 - Leadership e Comunicazione • prendere la parola in pubblico; • gestio-ne dell’uditorio, tecniche di improvvisazione; • gestione della discussione, della con-traddizione e delle situazione difficili; • gestire i rapporti con la stampa.

SESSIONE 2 - Leadership e Management • la capacità di autodiagnosi; • il managmentapplicato al Rotary; • la differenza tra manager e leader; • confronto tra differenti tipidi managment; • più manager o più leader? • applicazioni ed esercizi sui casi reali.

SESSIONE 3 - Leadership e Squadra • l’impatto personale; • la conduzione delle riunio-ni; • la dinamica di gruppo; • la gestione dei progetti; • la gestione dei conflitti.

SESSIONE 4 - Leadership e funzionamento dei Club • scelta di una squadra: il buonuso delle competenze; • l’assunzione di responsabilità; • determinazione degli obiet-tivi e programma di azione; • motivazione, adesione, partecipazione alle decisioni; •criteri di valutazione dell’efficacia di un Club; • l’etica rotariana applicata alla direzio-ne d’impresa.

SESSIONE 5 - L’ equilibrio fra continuità e crescita (in fase di preparazione)

Con che criterio vengono scelti gli

istruttori?

Gli istruttori sono tutti Rotariani conspiccate doti formative; esperti, cioè, nelsettore della formazione specialistica(manager, docenti universitari, insegnatied altri). Sono dei volontari che attraver-so l’aiuto e le competenze del RLI dannoprova del loro alto spirito di servizio.Ci sono costi per partecipare ai corsi?

Ogni Distretto paga una quota annualedi adesione alla propria Divisione, che asua volta viene corrisposta alla sede in-ternazionale. Le quote versate hanno lascopo di coprire le spese amministrati-ve. La quota annuale è pari a 100 dollaridollari per ciascun Distretto. In cambiosi riceve il materiale formativo e il dirit-to a farne uso. Il RLI non ha scopo di lu-cro: i costi di iscrizione ai corsi sono de-finiti con il criterio del recupero dellespese sostenute. Ciascun partecipante aicorsi, provvederà dunque a pagarsi lespese di partecipazione (pranzo e mate-riale didattico) che si pensa, dovrebberoattestarsi sui 60 euro. ■

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FELLOWSHIP 63

FELLOWSHIPamicizia e servizio

DISTRETTO 2120Giacomo Oppia

Ancora una volta mi ritrovo a scriverequalche impressione, o forse qualchesemplice sensazione, al termine del no-stro Campionato Mondiale di Tennis, conla difficoltà di non banalizzare temi econcetti già espressi negli anni passati,pur ritrovandomi nelle stesse condizionidi spirito ed, in particolare, con l’entusia-smo e la passione per un evento tennisti-co rotariano e non agonistico, aperto atutti coloro che condividono la passioneper il tennis che siano veterani o princi-pianti. La magia di questo appuntamento

infatti spinge ogni anno nuovi amici rota-riani e loro coniugi ad impugnare la rac-chetta anche per la prima volta! Il Cam-pionato si è svolto nell’ottica rotariana dicontribuire al progetto Polio Plus - EndPolio Now, come da decisioni del BoardITFR (Barcellona 2008 e Vienna 2009).Ritengo importante segnalare peraltroche il Presidente della Repubblica ha vo-luto graziosamente riconoscere i meritidella nostra Fellowship inviando in pre-mio al Chairman Marco Marinaro unamedaglia di bronzo. Il bel gesto appareun giusto riconoscimento all’attività svol-ta finora, in particolare alle capacità delPast Chairman Tomislav Maravic (R.C.Zagreb Centar) e del Chairman Marco

Marinaro (R.C. Salerno), che l’hanno fat-ta crescere sino ai ragguardevoli livelliattuali.Il torneo, per intenderci, è divenu-to per molti di noi rotariani tennisti un ir-rinunciabile appuntamento annuale; evolutamente dico rotariani tennisti e nontennisti rotariani perchè l’amicizia ora-mai davvero consolidata e spesso trasfor-mata in affetto, il piacere di stare insiemee di ritrovare persone e situazioni oramaidi casa, mi è parsa la vera molla che cispinge ad organizzare le nostre vacanze oparte di esse in funzione di questo even-to. Lo spirito del torneo si apprezza sindall’inizio quale incontro tra amici rota-riani, ma è al termine della settimana, almomento dei saluti, che ci si sente dav-vero sopraffatti dal dispiacere e dalla no-stalgia di non poter più trovarci insiemein ogni momento della giornata per com-mentare questo o quel quindici perso o

IL CAMPIONATO MONDIALE DI TENNIS

I tennisti e a fianco il Chairman Marco Marinaro con il Governatore Marco Torsello

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trovato, quel game perso per un’inezia odanche gesti ed espressioni di varia uma-nità. Giancarlo e Marzia Ciuffreda (R.C.Foggia Capitanata) hanno dovuto davve-ro fare salti mortali per organizzare ilCampionato in così breve tempo e questoelemento, se possibile, porta loro ancorpiù merito ed il ringraziamento per laperfetta programmazione diviene ancorpiù sentito. Giancarlo, oltre che ottimotennista, è stato un brillante anfitrione,coadiuvato dal suo ottimo staff; in parti-colare un ringraziamento speciale a Ro-berto Mattia (R.C. Foggia Capitanata),apprezzato da tutti i partecipanti per lasua competenza, disponibilità e poteredistensivo. La scelta della location è statadavvero felice, all’interno del Parco Na-zionale del Gargano, che meglio sarebbeforse chiamare paradiso naturale, per labellezza dei luoghi e l’incanto della natu-ra. All’interno del Resort, strutture e ser-vizi adeguati. Tennisticamente campi ot-timi e ben curati, completati nei servizidalla disponibilità dei Maestri Duilio eFabrizio e dell’assistente Vito della Sun-ball Tennis. Il torneo si è svolto comedetto in un fantastico clima di amicizia,pur non privo del più sano agonismo, esempre incline a risolvere simpaticamen-te, spesso anche ironizzando, gli inevita-bili problemi che sorgono in tali circo-stanze. Hanno partecipato oltre centopersone provenienti da dieci nazioni.Erano rappresentati i seguenti Paesi, ol-tre all’ Italia: Austria, Bulgaria, Croazia,Estonia, Germania, Inghilterra, Pakistan,

Romania, Spagna. Fra tutti i tutti i rota-riani tennisti significativa è stata la pre-senza, dentro e fuori il campo, di Seba-stiano (Ninni) Monaco (R.C. Siracusa), ilquale ha mostrato una carica di simpatiae di umanità degna di nota. Infatti, conl’approvazione generale, a lui è stato as-segnato per questo motivo il premio“Fair Play & Fellowship”. Gli originari ta-belloni si sono espansi nel corso del tor-neo con l’opportuna introduzione di nuo-vi tabelloni, al fine di poter consentire atutti i players di giocare e divertirsi quan-to più possibile: il fine è stato abbondan-temente raggiunto ed anche... superato,sì che al termine qualcuno minacciava didepositare le racchette nel caveau dellapropria banca per ritirarle l’anno prossi-mo! Molto apprezzata e simpatica è statala serata White & Wood (racchette in le-gno e abbigliamento rigorosamente inbianco) con mini torneo notturno orga-nizzato in doppio giallo, anche con la pre-senza dei figli dei giocatori, ed in partico-lare Edoardo ed Ettore Ciuffreda, Ales-sandro Marinaro e Maria Lucia Tommoli-ni. La capacità di Giancarlo e di Duiliohanno permesso lo svolgimento del tor-neo in sole tre ore, con grande diverti-mento e soddisfazione di tutti. Dopo unaintensa settimana di tennis, i risultati so-no sintetizzati di seguito con la pubblica-zione dei vincitori, rimandando al nostrosito ufficiale ITFR per un esame più det-tagliato dei tabelloni (www.itfr.org).La serata di gala si è svolta alla presenzadi autorità civili e rotariane, in particola-

re del Governatore del Distretto 2120Marco Torsello, accompagnato dalla Si-gnora Lucia, il quale ha rivolto parole disentito compiacimento per la iniziativarotariana e sportiva. Presente inoltre allefinali di venerdì il socio ITFR Sergio Ser-nia, assistente del Governatore del Di-stretto 2120. Ancora una volta, grazie allacapacità degli organizzatori ed alla sa-piente direzione generale del nostro (spe-riamo!) sempiterno Chairman Marco Ma-rinaro, possiamo chiudere questa espe-rienza molto soddisfatti, soprattutto rota-rianamente, in quanto il budget raccoltoper la Polio Plus, principale obiettivo delnostro evento, è stato sicuramente degnodell’impegno di tutti. Un particolare rin-graziamento, come sempre, agli Sponsored ai Patrocinanti.Ora l’attesa di tutti è rivolta al prossimoCampionato che sarà organizzato inCroazia a Bol, nella splendida isola diBrac (dal 27 agosto 2011), e che ci augu-riamo possa essere sempre più partecipa-to e sempre più motivo di incontro tra ro-tariani amici e anche ... tennisti. Nel frat-tempo, però, non perdiamo di vista an-che il calendario dei tornei ITFR deiprossimi mesi: chi ha voglia di program-mare una vacanza (anche un sempliceweek-end) e di divertirsi in amicizia? ■

LA CLASSIFICACATEGORIE DEL TORNEO E VINCITORISingolare Maschile - under 55Giuseppe Giordano - ItaliaSingolare Maschile - under 55 - ConsolazioneAntun Petric - CroaziaSingolare Maschile - over 55Claudio Dorigotti - ItaliaSingolare Maschile over 55 - ConsolazioneGiacomo Oppia - ItaliaSingolare FemminileMarion Mas Casajuana - SpagnaSingolare Femminile - ConsolazionePaola Pisacane Marinaro - ItaliaDoppio MaschileSchmid (Germania)/Lichtennerger (Austria)Doppio Maschile - ConsolazioneAtanasov (Bulgaria) / Dragicevic (Croazia)Doppio FemminileMas Casajuana (Spagna) /Pisacane Marinaro (Italia)Doppio MistoGiordano / Ghezzi Giordano (Italia)White & WoodLichtenegger (Austria) /Maria Lucia Tommolini (Italia)

Il gruppo dei convenuti alla manifestazione internazionale durante la cerimonia di premiazione

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www. g i o i e l l e r i a c o l o m b o . i t

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