Rollo TIC e IRC (annuario 2013)

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Esperienza didattica di Religione Cattolica grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie quali... strumenti per guadagnare tempo?

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giuseppe de Lorenzis

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Rettangolo
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PROPOSTE DIDATTICHE

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struMenti per guadagnare teMpo?

antonio roLLo*

STRUMENTI PER GUADAGNARE TEMPO?sCuoLa, didattiCa DigiTale e insegnaMento deLLa reLigione CattoLiCa

insegnare oggi in un Contesto digitaLe

Vivere all’interno della scuola oggi non è semplice . Insegnare nel contesto della nuova scuola è difficile sia perché gli strumenti utilizzati dalla popolazione digitale sono cambia-ti o stanno per cambiare, sia perché le fonti culturali significative si sono moltiplicate, sia perché le fonti autorevoli di una volta sono state ridimensionate . Inoltre in questo contesto, secondo una considerazione attribuita a Fermi, si rischia di confondere l’informazione con la cultura . Aver sentito qualcosa, venire a conoscenza di un particolare non significa aver studiato .

In molti casi l'aver sentito una notizia rende ‛e-dotti’, soddisfatti . L'informazione, che per natura semplifica, nel momento in cui trasmette qualcosa lo fa con la sicumera di presentare certezze, spara supposizioni ed ipotesi come se fossero novità . È così che il già-sentito diven-ta muro, ostacolo alla comunicazione docente-discente . Quando in aula si cerca di chiarire, approfondire, esaminare e costruire un percorso ci si scontra con la sordità dell'ipse dixit massmediale . In un contesto di comunicazione multimodale e multimediale è quasi una necessità per un docente rivedere il proprio armamentario strumentale visto che deve comu-nicare, aprire alla conoscenza, presentare chiavi di lettura, tracciare collegamenti, spingere all’approfondimento, stimolare alla rielaborazione creativa . Accanto alla narrazione, alla visione di insieme, al supporto fondamentale del testo e dei documenti potrebbe essere utile completare la comunicazione con ciò che va oltre il gesso e la lavagna .

In molti casi noi immigrati digitali siamo quelli che hanno deciso di fare di necessità virtù e, di fronte alle abitudini che cambiano e agli strumenti che si moltiplicano e si diver-sificano, hanno deciso di correre ai ripari e di investire il tempo per imparare prima e quindi risparmiare energie dopo . Imparare, investire, risparmiare applicati alla didattica hanno per-messo spegnere l'effetto eco, di uscire dalla figura del ripetitore-stufato-noioso, per il quale ad argomento/unità didattica corrispondevano parole, schemi e perfino battute . Siamo quelli che, prova e riprova, cercano di crearsi accanto al bagaglio culturale anche uno strumentale, per essere più pronti nel giocare le carte buone al momento opportuno . Visto dalla parte del docente questo rappresenta un vero investimento di tempo nella fase di progettazione delle unità didattiche e delle specifiche lezioni in modo modulare per risparmiare tempo in

* Docente di Religione Cattolica presso il Liceo De Giorgi dal 1991; dal 2009 completa il proprio orario cattedra presso il Liceo Scientifico Banzi-Bazoli di Lecce .

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seguito . Investire del tempo per personalizzare le lezioni, per creare un deposito di cono-scenze che può essere arricchito, condiviso e può essere occasione di stimolo di approfon-dimento e di recupero . Il materiale prodotto può essere occasione per la creazione di per-corsi interdisciplinari o multidisciplinari particolarmente stimolanti conducibili e modifi-cabili sulla base di nuove esperienze . Un esempio particolare e simpatico (anche se stirac-chiato per necessità e per gioco) è offerto da un corso di aggiornamento sulla didattica con le LIM nel 2012 che ha portato il gruppo di docenti (quasi tutti di matematica e uno di reli-gione) a creare un learning-objet sulle parabole1 (foto 1-2) . Si è trattato di divertissement, ma anche di un’occasione di lavoro comune finalizzato, che si potrebbe ripetere su altre tematiche all’interno di una classe o di un gruppo di approfondimento extra-curriculare . Partendo da una home comune si poteva cliccare sulla parte destra della slide per approfon-dire gli elementi essenziali delle parabole in ambito matematico, mentre cliccando sulla parte sinistra della home si accedeva alla struttura del lavoro di religione sulle parabole .

Un’altra occasione che permette di investire tempo per un docente è rappresentata dal ricorso ai tanti software in grado di preparare, somministrare e tabulare i test per verifica-re in modo veloce e costante le conoscenze acquisite . Alcuni di questi programmi permet-tono di creare/modificare domande, tipologie di richieste e risposte; permettono di creare un deposito di domande che possono essere scelte a caso, come casuale è la disposizione delle risposte multiple; permettono di ricevere e tabulare le risposte che vengono inviate in tempo reale, creando anche i grafici per un commento immediato delle risposte della classe . Si tratta di un lavoro che viene fatto, come blocco, una volta per tutte, e che può essere arricchito o adattato alla singola classe .

In seguito presenterò alcuni esempi di quella che è stata l’esperienza didattica in questo campo negli ultimi anni .

insegnare reLigione oggi in un Contesto digitaLe

Oggi in questo contesto “digitale” e “scolastico” insegnare Religione Cattolica ha i suoi vantaggi e le sue difficoltà . Ma partiamo dal perché si insegna Religione Cattolica . Non

1 Al gioco hanno partecipato i docenti Antonietta Giannattasio, Elena Maddalo, Anna Rita Martino, Giovanna Stefanelli e Alberto Zecca per la matematica, invece lo scrivente per religione .

Foto 1 - 2: La home e le slides che aprono le sezioni del lavoro multidisciplinare sulle parabole

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certo, come si pensa – più altrove per la verità – perché si è credenti o perché si va in chiesa o si fa parte di un gruppo ecclesiale organizzato . Anzi . Il contesto è quello scolasti-co e quindi l’approccio deve essere di tipo culturale nel senso più ampio del termine . Lo conferma la recente Intesa tra lo Stato Italiano e la Conferenza Episcopale Italiana:

L’insegnamento della religione cattolica (Irc) risponde all’esigenza di riconoscere nei percor-si scolastici il valore della cultura religiosa e il contributo che i principi del cattolicesimo offro-no alla formazione globale della persona e al patrimonio storico, culturale e civile del popolo italiano .2

Non si tratta, quindi, di una questione devozionale o catechistica, ma di un supporto culturale che permette di dare, nel limite del tempo settimanale/annuale, le più chiare e complete chiavi di lettura storiche, testuali, semantiche, filosofiche, religiose, umane anche a quanto si studia e si approfondisce nelle altre discipline . L’Ora di religione diven-ta così la disciplina più multi/inter-disciplinare che possa esistere .

L’Irc, partecipando allo sviluppo degli assi culturali, con la propria identità disciplinare, assu-me il profilo culturale, educativo e professionale dei licei; si colloca nell’area linguistica e comunicativa, tenendo conto della specificità del linguaggio religioso e della portata relaziona-le di ogni espressione religiosa; offre un contributo specifico sia nell’area metodologica, arric-chendo le opzioni epistemologiche per l’interpretazione della realtà, sia nell’area logico-argo-mentativa, fornendo strumenti critici per la lettura e la valutazione del dato religioso, sia nell’area storico-umanistica, per gli effetti che storicamente la religione cattolica ha prodotto e produce nella cultura italiana, europea e mondiale; si collega, per la ricerca di significati e l’attribuzione di senso, all’area scientifica, matematica e tecnologica . […] È responsabilità del docente di religione cattolica declinare queste Indicazioni in adeguati percorsi di apprendimen-to, anche attraverso possibili raccordi interdisciplinari, valorizzando le particolari sensibilità e le peculiari opportunità di approfondimento legate ai diversi percorsi liceali:3

la DiDaTTiCa Dell’iDr

Tralasciando la grande difficoltà che l’Insegnamento di Religione (IdR) incontra nella didattica, come l’esiguità del tempo a disposizione o il dover far fronte ad un continuo lavoro di rettifica4, riorganizzazione delle conoscenze in un contesto culturale un po’ più ampio di come si è abituati, passiamo a vedere i lati positivi dell’insegnamento per quan-

2 Indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione e forma-zione, 28 .06 .2012 .

3 ibidem . 4 L’Insegnamento della Religione si avvicina molto alla situazione di quel docente che si trova di fronte a

chi ha imparato male e in modo superficiale una poesia e farebbe prima a resettare la memoria per ripartire da capo, al posto di correggere ciò che si pensa di sapere come giusto . È come se uno avesse imparato da bambi-no che il corpo umano ha un cervello con tante rotelle che girano, un polmone come un mantice che si riempie di aria e poi la utilizza per suonare (leggi: per dare ossigeno) o che il cuore è come una pompetta che si riem-pie di sangue e poi lo invia in giro attraverso dei canaletti (le vene e le arterie) . Ora se il bambino che ha imparato questa lezione non dovesse avere la possibilità di approfondire, rivedere e studiare per anni il corpo umano resterebbe convinto che il corpo è fatto veramente di rotelle, pompette e canali . Si immagini lo sforzo che dovrebbe fare il docente di biologia per fondare scientificamente la realtà delle conoscenze nello studente “non più bambino” il quale penserà che l’ostinazione del docente è dovuta all’inceppamento delle sue rotelle e che se continua a sovraccaricare il suo mantice c’è il rischio che gli scoppi la pompetta . È questa una delle maggiori difficoltà che incontra il docente di religione che deve calare nella storia un testo, nel tempo una persona, nel cervello un concetto e nella mente un valore .

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to riguarda la didattica . A parte il principio che chi sceglie di seguire un’ora non obbliga-toria lo fa o perché è convinto del valore in sé della disciplina e non per il voto che fa media o per una scelta confessionale, anzi…, in questa prospettiva insegnare Religione Cattolica rappresenta una sfida stimolante e un impegno sempre nuovo . Permette di cre-are percorsi didattici molto articolati che potrebbero essere dei veri e propri seminari di approfondimento della durata di un quadrimestre, particolarmente se si organizza un per-corso che partendo, per esempio, dal dato biblico si snoda dalla interpretazione storico esegetica, si indirizza alla dimensione religiosa (e interreligiosa), si sofferma sulle diver-se visioni storico-filosofiche, si chiude sulle tante espressioni della creatività culturale che si è ispirata al testo di partenza . Una mappa concettuale realizzata con Ideas o Power point o Keynote (foto 3), come per l'approfondimento sul diluvio universale (cui si farà spesso riferimento), può essere molto utile per visualizzare l'intero percorso che si inten-de fare o stimolare . Nel tempo il materiale prodotto per lezioni e grazie al contributo degli studenti è stato messo a disposizione di tutti attraverso un apposito sito-deposito5 . Per la concretizzazione di questo percorso c’è la possibilità di ricorrere a tutti i linguaggi attra-verso i quali la conoscenza e la creatività dell’uomo si è espressa nel corso della storia . Come esempio riporto l’esperienza fatta con un gruppo di classi parallele sui due raccon-ti della creazione . In questo caso (l’argomento è stato messo a disposizione su un sito appositamente creato6) si è voluto dare una linea da seguire per gli approfondimenti e per spingere gli studenti alla ricerca per la curiosità e quindi ad una propria rielaborazione creativa di quanto hanno studiato e di un’analisi critica della rielaborazione fatta da altri partendo dal testo studiato ed analizzato . Questo tipo di lavoro è stato reso possibile gra-zie a quella cultura occidentale in genere e italiana nello specifico, che ha attinto per secoli, nel bene e nel male, dalla Bibbia per stimoli creativi e critici .

5 www .rollomycreation .altervista .org 6 www .rollomyreligion .altervista .org

Foto 3 - La mappa concettuale alla base del lavoro sulla figura di Noè.

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Il punto di partenza, dopo la presentazione della mappa concettuale dell’argomento/periodo, è stata un’occasione di novità rappresentata da una sorta di fumetto (un disegno in diretta o riciclato dalle altre classi – una volta per tutti… tempo guadagnato!) per far notare anche visivamente la differenza tra i due racconti (il primo – Gn 1,1-24a – e il secondo Gn 2,4bss), oppure un racconto liberamente ispirato al testo, per spingere a riflet-tere sulla fedeltà o meno tra testo, racconto (lavoro utile anche per tutte quelle volte che si vede o ascolta qualche rielaborazione creativa ispirata ad un testo . Così come è avve-nuto per la storia del peccato originale (con un rimando organico di approfondimento all’articolo pubblicato nel numero dei «Quaderni» del 2003 poi reso sfogliabile on line7) o di Noè in chiave personale rivista in «Io c’ero con… Noè»8 . (foto 4) Dopo questo primo approccio si è passati al commento del testo dal punto di vista esegetico e storico; poi alla presentazione del contesto storico culturale che lo ha espresso, quindi ai tanti ambiti della creatività culturale che hanno trovato ispirazione da quella pagina della Bibbia . In linea proprio con le Indicazioni, da questo punto di vista c’è la possibilità di spaziare, mettendo a disposizione degli studenti una bozza di lavoro da seguire come esempio e da ampliare ed arricchire con ricerche, con lavori individuali e ulteriori approfondimenti .

7 http://www .rollomycreation .altervista .org/il_diavolo_e_luomo .html 8 La storia di Noè rivista e stravolta in chiave personale, facendo riferimento a elementi che possono essere

ritrovati dagli studenti nella propria memoria o nelle conoscenze personali, alcune volte volutamente forzate, serve per sottolineare la forza della narrazione come strumento di comunicazione – tradizione trasmessa… tràdere – tra generazioni . La tradizione orale è alla base della formazione e redazione del testo biblico ed è sembrato opportuno riprenderla anche attraverso un racconto in «presa diretta – io c’ero» visto che spesso nella narrazione ebraica si parla al presente e in prima persona: «Mio padre era un arameo errante…» Il ricorso alla prima persona, all’io narrante, sottolinea il coinvolgimento emotivo che fissa e registra nella memoria e nel tempo fatti e parole .

Come per Noè anche per altri personaggi biblici – che spesso ritornano nella nostra cultura per il ruolo ricoperto (patriarca, giudice, re, profeta) si è fatto ricorso al racconto diretto dell’Io c’ero con…, senza mettere per iscritto nulla, sia per spingere all’arte dell’appunto personale, sia per permettere di confrontare il detto con il testo, secondo l’antico adagio del «mai fidarsi dei professori», sia per lasciare che verba possan volare . Tra le storie raccontate ci sono naturalmente anche Adamo ed Eva, Caino e Abele, la torre di Babele, Giosuè, Deborah e Sansone, Davide e Natan .

Foto 4 - Il lavoro di riferimento sulla figura di Noè nella versione ebook realizzata sia con Issuu, sia per iPad. Nel riquadro a sinistra il lavoro in powerpoint che nella versione per iPad si può sfogliare indipendentemente dall'ebook.

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La bozza di lavoro

Come bozza9 di lavoro in più occasioni è stata creato, in base ad una mappa concettua-le10, più o meno con lo stesso materiale un sito ad hoc o un ebook sfogliabile e disponibi-le sul sito “deposito” per la continua consultazione .

il siTo

Il sito11 sui racconti della creazione è stato creato con ExeLearning12, un software open source di facile utilizzo e con diversi e simpatici elementi che possono essere utili alla presentazione della lezione (esempio la lente per ingrandire le opere d’arte) . Si può lavo-rare inserendo il materiale (testo, foto, video) all’interno di pagine organizzate a diversi livelli . Nel caso in oggetto ho inserito una prima pagina di introduzione generale (La Bibbia per noartri) sui due racconti con una tabella riassuntiva e alcuni articoli presi da altri siti per l’approfondimento . In seguito sono entrato a parlare i due racconti della crea-zione con due distinti capitoli, ma con lo stesso schema: Il racconto (con i disegni fatti sulla LIM in classe - foto 5); un commento “ufficiale” al testo preso dalle catechesi di Giovanni Paolo II; la presentazione di alcuni esempi di opere d’arte che si sono ispirate a quelle pagine bibliche (dalla Cappella Sistina a Chagall) e quindi il collegamento ad alcu-

9 L’idea della bozza nasce dalla necessità di non considerare come se tutto fosse già definito e propinato, ma come working in progress .

10 A parte il Power Point un buon programma per la creazione di mappe concettuali è rappresentato da Ideas; un software della Smart che naturalmente può essere utilizzato accanto agli altri programmi di gestione delle LIM, particolarmente Notebook collegato alle lavagne interattive della Smart .

11 www .rollomyreligion .altervista .org 12 Molto utile alla didattica può essere proprio il sito: www .exelearning .it

Foto 5 - La copertina e una delle pagine interne dell'ebook sulla Creazione realizzato con gran parte del materiale del sito sulla creazione.

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ni video (film o rappresentazioni teatrali) che hanno tradotto il racconto in immagini e parole, come Ermanno Olmi con il suo film-tv sulla Genesi o Gioele Dix con una parte del suo spettacolo: «La Bibbia ha (quasi) sempre ragione» . Nel caso dei video si è fatta la scelta di inserirli direttamente sul sito, ma sarebbe stato meglio mettere un collegamento a Youtube, sia per non appesantire le pagine nell’atto di essere caricate, sia per una questio-ne di copyright . A chiusura dei due racconti alcuni approfondimenti comuni ai due raccon-ti: il primo preso dal Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2010 di Benedetto XVI per sottolineare il collegamento tra il rispetto del creato e la difesa della Pace; il secondo una singolare Creazione rivista attraverso una poesia in vernacolo di Giuseppe De Dominicis (Capitano Black): La criazzione dell’omu, opera attraverso la quale il poeta salentino descrive come «lu Patreternu a ncelu ‘ia ncadhisciatu!» e «lu mundu a cinque giurni fabbrecau» ma con le diverse classi sociali già in partenza . Chiude il sito la pagina della verifica, come ogni unità didattica che si rispetti, la presentazione di alcuni link utili . Un problema nella realizzazione di un sito può essere quello del trasferi-mento on line attraverso un programma FTP o su piattaforme a pagamento o su quelle gratuite (come nel caso di altevista o Google site), comunque risolvibile anche attraverso la prestazione del materiale organizzato in locale (off line); così tuttavia viene meno la possibilità della consultazione di ritorno .

l’ebook

La stessa impostazione, anche se con alcuni riferimenti o approfondimenti in più, è stata utilizzata per la realizzazione di un ebook (sempre foto 5) . Tale scelta nasceva dalla necessi-tà di rendere più accattivante la proposta didattica, da una parte, e di spingere gli studenti a creare qualcosa di nuovo anche con il loro contributo . Per la creazione di ebook ci sono diversi software a disposizione, alcuni più statici altri più realistici . Quello che mi è sembra-to più facile da usare, anche in funzione di una condivisione su più canali, è Issuu13 . Tra i vantaggi di Issuu c'è il facile utilizzo: dopo una registrazione gratuita al sito, c'è la possibili-

t à d i

13 www .issuu .com

Foto 6 - La libreria con gli ebook realizzati sulla piattaforma Issuu. Al centro accanto agli ebook su Noè si può notare quello sul rapporto tra il diavolo e l'uomo realizzato con il testo impaginato per il «Quaderno» del Liceo DeGiorgi del 2003.

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creare una propria libreria on line formata da testi propri, o condivisi presenti sulla piattafor-ma (foto 6) . Creare un ebook è molto semplice: basta caricare (upload) il file che si è prodot-to (power point, acrobat, word,…) e che si vuole trasformare, riempire un modulo con gli elementi che riguardano il lavoro, che poi saranno visualizzati . Una volta terminata la trasfor-mazione l’ebook comparirà all’interno della libreria personale . In questo caso potrà essere associato a sottocartelle per argomento (lezioni, religione, fotolibri, Liceo, ecc .) in modo da visualizzare anche solo i testi appartenenti a quella categoria . Ogni ebook avrà così il proprio indirizzo su internet14 e quindi sarà più semplice comunicarlo per la consultazione, ma l’ebo-ok potrà essere inserito direttamente sul proprio sito ed essere visto nella stessa maniera in cui si vede sul sito di issuu . In questo caso per la consultazione basta copiare il codice creato con “embed” in una delle pagine del sito di destinazione15, oltre che scaricarlo nel formato originale (power point, acrobat, word,…) . Uno svantaggio di Issuu è rappresentato dalla presenza, a lato, della pubblicità o della presentazione di altri testi della piattaforma, ma essendo gratuito si può sopportare l’intrusione .

Per la realizzazione dell’ebook sulla Creazione (solo sul primo racconto) è stato utilizza-to buona parte del materiale usato per il sito (per risparmiare tempo…), sia del nuovo mate-riale (opere d’arte, video, canzoni) trovato nel corso del tempo, anche con il contributo degli studenti . In questo caso il problema della visualizzazione dei video o dell’ascolto dell’audio (mp3) è stato risolto con l’inserimento di un link visibile verso altri siti (per es . Youtube), visto che la consultazione avviene online, mentre nella versione cartacea, può avvenire scri-vendo l’indirizzo internet di destinazione .

Quest’ultimo problema, mettere insieme testo e video/musica, all’interno degli ebook è stato risolto con gli ebook sfogliabili su ipad, visto che permettono di leggere e vedere i video all’interno della stessa pagina . Grazie a diversi software è possibile crearli e scaricar-li sul tablet della Apple . Il programma più versatile sembra essere iBook Author16 (anche se gira sul sistema operativo Lion in poi) visto che attraverso alcuni layout preconfezionati permette di aggiungere testo, video, immagini e verifiche . Questo programma, utilizzato per la già menzionata storia su Noè, mi ha permesso di mettere insieme il materiale che sul sito è presente all’interno di due distinti (anche se in parte simili, per far vedere le diverse pos-sibilità di “confezione”) ebook fatti con Power Point e con lo stesso iBook Author (anche se poi ritrasformato con Issuu - foto 6) . La sincronizzazione tra il file creato con iBook Author avviene attraverso la libreria di iTunes . Nella libreria di iTunes possono coesistere moltissimi ebook in vari formati, compresi quelli che sono direttamente in formato .pdf .

Il tablet, particolarmente l’ipad, pur rimanendo sostanzialmente uno strumento di visua-lizzazione diretta o indiretta (attraverso un proiettore), oggi è un mezzo che permette di essere molto utile sia per il semplice utilizzo dei nuovi registri online, sia per la presenta-zione delle lezioni o dei learning object, sia quelli preparati direttamente anche con altri programmi e strumenti, come abbiamo visto, sia per l’immenso materiale che è presente sulla rete e che viene messo a disposizione dai docenti, sia da altri colleghi o dalle case editrici . Inoltre si può utilizzare come una tavoletta grafica in sostituzione della classica lavagna . Ma il tablet può risultare scomodo in fase di creazione del materiale .

14 http://issuu .com/toniorollo/docs/1_creazione 15 http://www .rollomycreation .altervista .org/creazione .html 16 http://www .apple .com/it/support/ibooksauthor/

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Luogo di insegnaMento

Questo necessario ricorso a nuovi strumenti ha in molti casi un limite insormontabile, visti gli standard logistici di tante scuole . In alcuni casi risulta evidente che l'opportunità multi-mediale perde la sua efficacia quando non si hanno i luoghi idonei o disponibili per rendere fruibile quanto programmato o per realizzare e ricercare nuovi object . Una cosa è disegnare su una lavagna la struttura di un luogo sacro come può essere una sinagoga o il tempio di Gerusalemme, un’altra far vedere quei luoghi con una ricostruzione in 2D o entrarci dentro con immagini in 3D . In alcuni casi semplicemente sarebbe un modo per far vedere delle semplici cartine geografiche europee post-’89 .

Per ovviare a questa difficoltà anche all’interno del Liceo De Giorgi nel tempo e grazie ai finanziamenti europei, si cercò di tracciare un doppio percorso in modo da ‛aprire’ le aule e soprattutto ‛riconvertire’ i pochi laboratori vecchi . La prima via fu quella di evitare che fossero le classi ad andare nel laboratorio17, ma che fossero gli strumenti ad entrare in classe, grazie ad alcuni armadietti mobili contenenti il necessario per la didattica: tavolet-ta grafica, proiettore, casse acustiche, collegamento alla tv satellitare, macchinetta fotogra-fica e, soprattutto, uno schermo interattivo (Sympodium della Smart che, utilizzando lo stesso software della LIM – Notebook – rappresenta l’ideale per la didattica in quanto la penna/mouse non ha problemi di ombra, avendo il proiettore al di sopra della testa del docente il quale potrà essere rivolto verso la classe) . Una fase successiva si è concretizza-ta nel periodo più recente dotando diverse aule di lavagna interattiva part-time (Mimio), cioè una barra che si attacca su una superficie liscia (una lavagna magnetica per pennarel-li a secco) e che, grazie ad una rete ad infrarossi, la rende interattiva . Si tratta di una scel-ta intermedia e non perfetta, ma efficace per la fase di passaggio che si sta vivendo perché permette di coesistere allergici, immigrati e nativi digitali .

Il secondo percorso intrapreso e, che per certi versi ha permesso di sperimentare concre-tamente e rendere possibile il tutto, ha portato a rivedere gli standard dei laboratori scientifi-ci riorganizzati in tre aree e rendendoli di fatto multidisciplinari18, smontando quella che era la teoria dei sancta sanctorum19 disciplinari e pensando a tre aree distinte e integrate . E su questa linea che sono nati o ri-nati negli ultimi anni i laboratori del Liceo permettendo una

17 PON finanziamento FESR: Allargare la rete delle conoscenze.18 «Nel nostro sistema d’istruzione, gli indirizzi classico e scientifico e magistrale presentano infatti un

tratto distintivo liceale che privilegia i caratteri di formazione generale rispetto a quelli specialistici . D’altro canto una formazione di questo tipo, che vuole tener conto delle esigenze della società moderna, non

può non tenere in particolare considerazione una cultura di base nel settore scientifico e tecnologico che, libe-ratasi dall’eccesso di teoria che la caratterizza, acquisti un giusto impianto sperimentale basato sull’attività operativa .

Il laboratorio (reale o simulato) deve essere, perciò, inteso sia come spazio finalizzato all’esecuzione di compiti prefissati e all’acquisizione di specifiche abilità sperimentali, sia come orizzonte culturale nel quale gli studenti possano gradualmente appropriarsi di modi di osservare, descrivere e interpretare i fenomeni natu-rali . In tale prospettiva il laboratorio va quindi concepito non come semplice “spazio operativo di supporto” ma come «spazio formativo integrato» .

[…] «Questa filosofia comporta pertanto anche una strutturazione nuova degli spazi che, per quanto possa consentire la situazione edilizia dei singoli istituti, deve prevedere una Area Centrale (Aula di presentazione) (AC) attrezzata anche con apparecchiature multimediali attorno alla quale si sviluppano le Aree Laboratorio polivalenti (AL) e le Aree di progettazione (AP)» . MIUR, Progetto Set - Laboratorio scientifico-tecnologico per o Licei ed ex Istituti Magistrali, Linee Guida .

19 Sancta Sanctorum sia perché c’erano strumenti intoccabili, ma anche perché il Sommo sacerdote ci entra-va una volta l’anno .

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maggiore varietà nella proposta didattica e che ha permesso, di conseguenza, una migliore penetrazione degli strumenti tecnologici anche nelle singole aule secondo il principio della gradualità .

Nasce così l’idea di fare lezione altrove, non più in aula ma lì dove c’è la possibilità di vedere e fare . È stata, ed è, l’idea di «andare a fare religione» in un luogo diverso (che non è una cappella!), sia per dare l’idea della novità, che per permettere agli studenti di creare uno stacco tra il prima e il dopo . Sia quando la lezione si svolgeva nell’Aula di presentazio-ne (semplicemente chiamata Aula Video) che, nell’ultimo periodo, nel laboratorio linguisti-co-multimediale, gli strumenti vengono utilizzati prevalentemente per la visione comune (ognuno con il proprio monitor ed insieme con l'unica LIM proiettata sugli schermi) perché sostanzialmente rimane l’idea della lezione frontale .

Ultimamente, anche se solo per le prime classi, visto il quasi generalizzato utilizzo dei software di base e una discreta conoscenza degli strumenti, è stato possibile sperimentare dei lavori in cooperative learning sulla Religione20 in generale e sulle religioni antiche (egizia, mesopotamica, greca e romana) . Gli studenti sono stati divisi in gruppi e ed a ognuno di essi è stato affidato uno degli argomenti (scelto o sorteggiato in caso di più richieste), poi è stato messo a disposizione sul sito un percorso/mappa e una scheda che deve riportare ciò che ogni studente ha fatto a casa e ciò che farà per la settimana successiva oltre a quanto il gruppo ha fatto in classe per assemblare tutto il materiale trovato, rielaborato e prodotto . Il tutto andrà a finire, dopo la presentazione agli altri gruppi, all’interno di un unico prodotto della classe da utilizzare on line, o su cd-rom o su ipad .

Creare e Condividere un «deposituM-LeCtionis» o CarteLLa deLLa prof .ssa Mary poppins

Lo schema della lezione con lo stretto necessario viene così predisposto una volta (torna il risparmio del tempo!), poi in base alla classe e all’andamento della lezione si può arricchire, snellire… personalizzare . A questo punto l’obiettivo di tutti (leggi: membri del dipartimento consiglio di classe) potrebbe essere quello della condivisione del materiale, in modo da creare un ‛depositum-lectionis’ per essere tutti coscienti del percorso che si sta facendo all’interno della stessa classe o dello stesso dipartimento . Mettere in comune il materiale significa che l’approfondimento o l’impostazione dell’unità didattica con i rimandi, gli allegati, i riferimenti può essere fatta da alcuni docenti su una parte e da altri su di un’altra . Ecco di nuovo il risparmio del tempo! Sarebbe un modo per uscire da una scuola dove ogni docente è l'unico pilastro della scuola, unico faro della conoscenza . Anche in questo caso torna il ruolo docente uno dei freni che rende immobile la scuola . È un modo per uscire dal fare Scuola alla Monet, nel classico stile impressionista, dove si ha l’idea di essere scuola, ma non si vedono i contorni, i compiti, gli obiettivi, le strategie .

Strumenti di condivisione

Con il tempo il materiale prodotto per essere consultato, approfondito, implementato ha bisogno di uno spazio raggiungibile dai più . Il sito può essere una soluzione . Nelle sue diverse tipologie il sito permette di essere una buona soluzione, anche se difficilmente percorribile dalla maggior parte dei docenti, soprattutto per una errata ‛ansia di prestazio-ne’ nell’affrontarne la costruzione e l’aggiornamento .

20 http://www .rollomycreation .altervista .org/religione__religioni .html

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In molti usano i newsgroups, essenziali, perchè utili alla condivisione dei files e alla discussioni tematiche sincrone o asincrone . In parte sono stati sostituiti, con le stesse fina-lità, dai gruppi di contatti chiusi sui social network, ma rappresentano un serio ostacolo al risparmio di tempo, perché forieri di distrazioni . È come dire ad un goloso impenitente di andare a prendere la traccia per i compiti all’interno di una mega-pasticceria .

Oggi costruire un sito non è difficilissimo (foto 8) e non richiede conoscenze di pro-grammazione o di Master al Mit . Naturalmente ci si riferisce ai siti utili alla realizzazione di un deposito statico di materiale per la didattica, le segnalazioni, gli approfondimenti e le verifiche (su cui si tornerà a breve) e non quelli che per l’inserimento di un documento richiedono un solido filo di Arianna per non perdersi . Per necessità o per diletto è capita-to di utilizzare diverse modalità per costruire e/o gestire dei siti21 ed alcuni per semplici-tà e efficacia potrebbero fare al caso del docente che vuole creare la propria borsa di Mary Poppins da cui estrarre al momento opportuno il percorso adatto . Lasciando da parte il macchinoso e “perditempo” di Joomla (opensource, implementabile e con buoni sviluppi, ma è troppo!), si può fare ricorso a Wordpress (di base gratuito, con diverse tipologie di utilizzo e divertenti template per tutti i gusti); entrambi permettono di lavorare diretta-

21 www .liceodegiorgi .it era progettato con WebSite5, come anche www .rollomycreation .altervista .org ; www .liceodegiorgi .gov .it si basa su una piattaforma Joomla; www .toniorollo .altervista .org (un blog che ospita articoli e altro per lo più di articoli sul laicato cattolico pubblicati su L’Ora del Salento), www .irclecce .it (sito dell’Ufficio degli Insegnanti di Religione Cattolica dell’arcidiocesi di Lecce) e ilcaffedicosimo.wordpress.com sono basati su Wordpress; il sito per questionari del Liceo De Giorgi: https://sites .google .com/site/liceodegior-gi/ si poggia ed è stato creato con l’applicazione per la costruzione dei siti direttamente sulla piattaforma di Google .

Foto 8 - Homepage del sito-deposito su cui si può trovare il materiale per la didattica, per l'approfondimento e perfino per le lezione dei corsi per l'ECDL.

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mente online (il che in alcuni casi potrebbe essere un problema!) . Sempre online e con il supporto con tutti i passaggi richiesti è possibile creare un sito all’interno di Google .

Google Chrome

Da qualche tempo anche Google si è aperto a nuovi scenari facendo la scelta di diven-tare una vera piattaforma con una miriade di opportunità tali da rendere quasi inutile il ricorso ad altri software . Da quando Chrome è sbarcato sul web ha puntato alla persona-lizzazione della scrivania on line di ogni utente . Chrome permette a ciscuno di accedere con le proprie credenziali di Gmail ed avere davanti un desktop proprio, con tanto di Applicazioni, di preferiti, oltre naturalmente al pacchetto offerto dalla casa: posta elettro-nica (Gmail), il calendario (Calendar), hardisk (Drive – 5 Gb di spazio gratuito - con tanto di software per la creazione e lettura di documenti di testo, i fogli elettronici, le presenta-zioni, i moduli per le “verfiche”), album fotografici (Picassa), Youtube oltre al classico strumento di ricerca e tanto altro ancora . Tra le novità utili al docente c’è l’applicazione Chrome Web Store all’interno della quale si possono trovare tantissimi programmi per la didattica delle diverse discipline, specie quelle di Lingue e scientifiche, e tantissime appli-cazione per la realizzazione di questionari e verifiche .

Il desktop di Chrome (foto 8) assume l’aspetto del video dei telefoni con tutte le appli-cazione (programmi) utili e specifici in modo da avere la stessa impostazione su qualsiasi computer ci si colleghi evitando di andare ogni volta alla ricerca dei «propri programmi» (altro risparmio di tempo!) . All’interno, oltre al Geogebra o altri programmi per la didat-tica, è possibile trovare anche i clouds .

I Clouds

Il cielo sopra… agli strumenti è sempre più carico di nuvole . Il cloud è nuovo strumen-

Foto 8 - Desktop di GoogleChrome con alcune delle App di frequente utilizzo. Nell'ultima riga si possono notare alcuni clouds come dropbox, box, skydrive, googledrive e il raccoglitore di clouds come jolidrive. Gli ultimi della prima e seconda riga i programmi che, con Moduligoogle, vengo-no utilizzati per le verifiche e questionari. Tutti i programmi - gratuiti - sono inseriti da Chrome AppStore, il primo in alto a sinistra.

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to che permette di buttare le pendrive e di lavorare sempre sullo stesso documento anche se ci si sposta su computer diversi . Infatti scaricato il programma del cloud sui diversi computer (in genere nella cartella documenti) che si usano (scuola, portatile, fisso casa, ecc .) si può lavorare in locale, salvare il file e ritrovarselo sulla nuvola per lavorare su un quarto pc direttamente collegandosi via internet (direttamente o attraverso l’icona presente su Chrome), o sui computer di casa che nel momento in cui si sono collegati ad internet hanno sincronizzato tutto .

I clouds gratuiti sono diversi: alcuni permettono un semplice deposito dei file (dropbox o box), altri con all’interno dei programmi aggiuntivi che permettono di creare direttamente file senza installare il pacchetto Office (Google Drive, di cui già si è parlato, o skydrive che ha formati bonsai dello stesso pacchetto dei programmi della Microsoft) . Quasi tutti mettono a disposizione uno spazio gratuito di deposito di 5 Gb . Da qualche tempo c’è anche un’appli-cazione (sempre su Chrome) come Jolidrive che permette di governare tutti i clouds all’inter-no della stessa piattaforma . Particolarità delle cartelle depositate sui cloud è quella di poterne condividere il contenuto anche con altri (colleghi, alunni, amici), i quali potranno accedere ed eventualmente contribuire e modificare solo i files contenuti nella cartella condivisa .

Il registro on line

Un buon strumento di condivisione del materiale con gli studenti è rappresentato anche dal registro elettronico che, oltre ad essere un efficace mezzo per la trasparenza della comunicazione e valutazione, permette l’inserimento degli schemi utilizzati o creati in classe (per esempio con la LIM) e collegarli ad un argomento e quindi associarlo all’inte-ra classe o ad alcuni studenti per il recupero o per l’approfondimento . In alcuni lo stesso schema generale a più classi parallele .

Strumenti per le verifiche

Una delle maggiori difficoltà, anche per il tempo impiegato per la preparazione e per la tabulazione delle risposte, è rappresentata dalle verifiche a risposta chiusa (nelle diverse tipologie) o aperta che si somministrano periodicamente agli studenti per verificare il percor-so fatto . Una soluzione si può trovare nei diversi programmi che permettono di organizzare e preparare la prova, per verificarla (almeno per le risposte chiuse) e per tabularne le risposte (per una successiva analisi globale dei risultati) . A parte Quizfaber, un po’ troppo statico, si può fare ricorso a Google Moduli che oltre a dare una visualizzazione accattivante all’interno di diverse “strutture”, può essere incorporato all’interno di una pagina di un sito, si può inviare direttamente e in più tabula direttamente le risposte in un foglio di calcolo di Google drive (compatibile ed esportabile in Excel) creando automaticamente dei grafici in base alle risposte .

Sempre all’interno del Web Google Store ci sono diversi programmi, anche in italiano, come Questbase, che permettono di creare una banca dati di domande (es . 100) da cui vengono estratte quelle (es . 20/30) che in ordine sparso e con le possibili risposte casual-mente messe verranno visualizzate sul sito di riferimento o stampate per lo studente . Al termine della prova il docente avrà i sui dati già tabulati e lo studente il risultato della prova sostenuta (eccetto le domande aperte) . Il deposito può essere arricchito nel tempo e siste-mato, personalizzato alla classe . Un lavoro fatto una volta per tutte, senza perdere ciò che si è fatto una volta .

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È pur vero che già da tempo diverse scuole utilizzano, attraverso lo stesso sito istituzio-nale, una piattaforma come Moodle che permette di avere tutto (deposito e verifiche) a portata di clic .

ConCLusioni

La leggenda vuole che quando questo pezzo andrà in stampa già tutto ciò che è stato scritto sarà caduco, sarà passato e quindi, si potrebbe pensare che si è perso… tempo . Riecheggiano ancora le parole dell’antico adagio paterno: «Chi fa e ri-fa, non perde mai tempo» ma guadagna tempo perché sa come affrontare la novità . E i Nativi digitali sono la più grande novità che si incontra ogni anno e ogni volta sempre diversa e… nuova .

Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il biso-gno di bere.«Perché vendi questa roba?» disse il piccolo principe.«È una grossa economia di tempo», disse il mercante, «Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti a setti-mana».«E cosa se ne fa di questi 53 minuti?»«Se ne fa quel che si vuole...»«Io», disse il piccolo principe, «se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana...»

Antoine De Saint-Exupéry

Stupidi noi che facciamo di tutto, anzi di più!n .d .a .

sitografia

www .apple .com/it/support/ibooksauthour/http://www .exelearning .it/creare-learning-object/exelearning/progettazione-didattica/

tecniche-di-progettazione .html www .ilcaffedicosimo .wordpress .comwww .irclecce .itwww .issu .comwww .liceodegiorgi .gov .itwww .rollomycreation .altervista .orgwww .rollomyreligion .altervista .orghttps://sites .google .com/site/liceodegiorgi/www .toniorollo .altervista .org