Rivoluzioni Twitter. La primavera araba e i social network

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  • 8/6/2019 Rivoluzioni Twitter. La primavera araba e i social network

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    I rischiQuando nella rete finiscono i dissidenti Evgenij Morozov, editorialistaamericano, ne La dittatura digitaleha spiegato che la rete pu essere usataanche per la repressione, come successoin Iran. Grazie alle tecnologie i dissidenti sono stati individuati e arrestati:anche gli integralisti navigano

    ellepoca dellinfor-mazione in temporeale, delle guerre,dei cataclismi vissuti

    in diretta (seduti in poltrona),del popolo di internet che co-munica freneticamente passan-do il tam tam che agita e sorreg-ge le rivoluzioni, ci sono ancorasacche di buio profondo, digrande difficolt a raccoglierenumeri, dati, cifre, notizie atten-dibili. Raggiungiamo telefonica-mente in Libia Vincenzo Nigro,inviato di Repubblica .

    Ci sono state esagerazioni, defor-mazioni, nelle notizie passate daimedia sulla rivolta anti-Gheddafi?S, ci sono state molte notiziedeformate, approssimate, maormai, a questo punto, le lineegenerali della vicenda sono ab-bastanza chiare. Nel senso chesi tratta di una ribellione che na-sce da quarantanni di oppres-sione del popolo libico, che hatrovato forza nelle rivolte diEgitto e Tunisia, ma era prontoa qualsiasi cosa pur di combat-tere contro un regime di polizia.Un regime duro, violento: finoadesso, fino a questa esplosione,molti di noi in Occidente nonabbiamo avuto per nulla chiarodi cosa si trattasse.

    Ci sono state esagerazioni nel rife-rire dati su morti e feriti?Ci sono stati, allinizio, dati esa-gerati sui morti. Un altro gros-so errore stato fatto quandosono stati dati per avvenuti deibombardamenti aerei su quar-tieri residenziali di Tripoli che,invece, non ci sono stati. Al con-trario, sullaltro piatto della bi-lancia: non ci sono informazio-ni sui rapimenti compiuti dallapolizia segreta di Gheddafi, leuccisioni, gli assassini che ogninotte gli squadroni della mortehanno fatto a Tripoli. E, soprat-tutto, sulle operazioni militaridei fedeli di Gheddafi, che ripu-liscono, immediatamente dopo,

    Nle citt che hanno attaccato. Peresempio a Zawia, citt a quaran-tacinque chilometri a ovest diTripoli verso il confine con laTunisia. Ci siamo stati tre setti-mane fa: cerano duemila mani-festanti armati che avevanoconquistato la piazza centrale.Dopo giorni e giorni di assalticon carri armati, lanciarazzi emitragliere pesanti, la piazza etutto il centro della citt sonostati totalmente devastati. Mapoi hanno ritinteggiato, hannomesso delle bandiere di Ghed-dafi, hanno portato un finto po-polo di sostenitori in piazza adinneggiare al ritorno del Ras.Tutto finto. Le manifestazioni

    sono pagate dal regime. Davan-ti al nostro albergo sono arriva-ti dei ragazzini delle scuole.Prendendoli da parte ci hannoconfessato che gli davano cento,duecento dinari per venire amanifestare.

    Tra i sessanta e i centoventi euro?S. La settimana scorsa il go- verno ha distribuito 500 dinaria tutte le famiglie, pubblica-mente, attraverso le banche.Questo sempre stato il sistemadi Gheddafi, di comprare rapi-damente il consenso. Ma i citta-dini si sono ribellati e hannotrovato il coraggio di scenderein piazza. Per tutta risposta, lihanno presi a cannonate. Tutta

    la cattiva informazione iniziale,soprattutto di Al Jazeera ed Al Arabia che non hanno verifi-cato perch impossibile veri-ficare accuratamente le notiziein Libia in qualche modocontrobilanciata dal fatto chequesto un regime che per qua-rantanni ha seppellito le noti-zie e le violenze contro il suo po-polo sotto una coltre di segretototale, mantenuto con il terro-re.

    Anche riguardo al numero di feritic stata esagerazione?S, c stata una certa esagera-zione, ma ormai chiaro chequeste battaglie di feriti ne fan-no, e parecchi. Le voci sonotroppo concordanti. A questopunto credo sia inutile tentaredi dare un numero di feriti. Sa-ranno parecchie centinaia, co-me alcune centinaia sono i mor-ti.

    Il ruolo di internet in tutta questavicenda?Qui in Libia stato molto limi-tato. Loro hanno scollegato su-bito tutto. E poi, soprattutto,questa una rivolta che non haavuto bisogno di essere alimen-tata attraverso internet, Twit-ter, Facebook o i vari socialnetwork. Una rivolta di stileclassico, comunicata, finchhanno potuto, con i telefonini,gli sms. Ora tutti i telefonini so-no controllati. Sono andati adarrestare a Zawia i ribelli cheavevano parlato al cellulare coni giornalisti che in quindici gior-ni erano andati l. Il ruolo di in-ternet come amplificatore del-la protesta molto relativo.

    E quel che si detto e di cui moltosi discusso nei media occidenta-li?Vale soprattutto per Egitto eTunisia. In Libia diverso. Qui molto pi limitato, una societmeno informatizzata. Vincenzo Guercio

    no ai 25 anni. Gi nel 2007 Em-manuel Todd, ne Lincontro di ci-vilt spiegava che la spinta de-mografica stava avvicinando ilmondo arabo a una sorta di de-mocratizzazione, pur non essen-doci una vera apertura politica.Era prevedibile.

    Forse per voi: linformazione tradi-zionale era molto in ritardo.Il fatto che i social media per-mettono di avvicinarsi a personeche sono fisicamente molto lon-tane, introducendo un fattore,lempatia, che nel Web 2.0

    fondamentale. Io posso essere incontatto con un ragazzo egizia-no o tunisino, che mi spiega cosasuccede a casa sua, mi investe diuna serie di emozioni che poi iocomunico alla mia cerchia di

    amici i quali a loro volta la comu-nicano ad altri. Attenzione per:questo non soltanto un mec-canismo mediatico, come spes-so viene descritto. Fanno sempreun paragone con la tv ma i socialmedia non sono dei mass-media:hanno un meccanismo multidi-rezionale, empatico, per mezzodel quale io posso conoscerequalcosa che nessun altro sa. Laschermata di Facebook unapiattaforma di relazione nuova.

    Se n accorto anche chi comanda: gliStati in difficolt hanno cominciatoa chiudere Internet, a spiare gli sms...Il grande scontro che stiamo os-servando in questo XXI secolo tra la Gerarchia e la Rete, intesanon come Internet ma comenetwork tra persone. In Nord

    Africa cerano dei regimi soste-nuti anche dallesterno costrui-ti su strutture estremamente ge-rarchiche. Non si sono accorti diquello che stava succedendo, o sifidavano molto della loro forza.In realt la forza della Rete si dimostrata pi grande del previ-sto. Allora sono entrati nel pani-co: in Tunisia hanno cercato dihackerare i profili personali percapire chi erano i dissidenti, in-dividuarli e arrestarli; in Egittohanno spento la Rete. Ma non servito a nulla. Perch si era crea-ta una serie di relazioni e di con-

    tatti che non sono finiti, quel ti-po di comunicazione continua-ta nelle strade. come se la Reteavesse dato unimpronta a unapopolazione, e una volta spentaquesta impronta rimasta.

    Secondo lei, quindi, non solo unavampata tecnologica: esiste un rea-le effetto-democrazia?Si diceva un po di tempo fa chela Rete un fattore abilitante.Oggi c una sorta di incontromagico tra la tecnologia e istan-ze diffuse. Todd ha fatto addirit-tura un paragone con il 1848,quando i popoli si sollevarono inEuropa: probabilmente non hatutti i torti.

    Gheddafi ha chiuso il discorso con icannoni.La lezione che possiamo trarne

    che i social media di fronte a undittatore sanguinario non basta-no. Ma aiutano.

    Non tutto quello che passa su Inter-net credibile.

    S, girano delle bufale, fannoparte del grande minestrone mala Rete stessa seleziona. Non siimmagina quante notizie falseho visto passare in queste setti-mane, inserite ad arte da agentisegreti: ma si fermano sul fondo,non vengono su perch la gentenon ci crede.

    La Biblioteca del Congresso ameri-cano ha deciso di archiviare i mes-saggi di Twitter, a futura memoria: isocial media sono gi storia?Senza dubbio hanno un poterestoriografico mai sperimentato

    finora. Mentre noi per capire il900 cerchiamo ancora di trova-re i diari di qualche personaggiofamoso, domani baster leggereil suo blog.Carlo Dignola

    Facebook e Twitter non sono pi mass

    media: in giocoil fattore empatia

    In Internet giranobufale, preparate

    dai servizi segreti:ma nessuno ci crede

    Lintervista Vincenzo Nigro, inviato di guerraa

    Internet decisivo in EgittoQui in Libia rivolta classica

    Linformazione stata difficoltosa, i

    dati forniti sui morti erano esagerati

    Il ruolo di internet come amplificatore

    della protesta statomolto relativo

    LECO DI BERGAMODOMENICA 20 MARZO 2011 55