Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale...

44
Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica Anno XIII - numero 31 Giugno 2013 Poste Italiane spa Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Brescia notizie Non fare autogol Terza edizione Sondaggio e tour nazionale sui biosimilari VIII Giornata nazionale del malato oncologico

Transcript of Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale...

Page 1: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica

Anno XIII - numero 31Giugno 2013Poste Italiane spaSped. in A.P. - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1 comma 1, DCBBrescia

notiz

ie

Non fare autogolTerza edizione

Sondaggio e tour nazionale sui biosimilari

VIII Giornata nazionaledel malato oncologico

Page 2: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (www.aiom.it) è la società clinico-

scientifica degli oncologi medici italiani. Fondata il 7 novembre 1973, l’AIOM

conta oggi circa 2.000 iscritti, è amministrata da un consiglio direttivo costi-

tuito da 12 membri ed è presieduta da Stefano Cascinu. Raggruppa tutte le

componenti dell’Oncologia Medica italiana, dalle strutture di ricovero e cura

degli ospedali e del Servizio Sanitario Nazionale, alle facoltà di Medicina, agli

istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, dai medici specialisti a tutto il

personale assistenziale operante nella specifica branca e nell’area oncologica

pubblica e privata.

I principali scopi dell’associazione sono: riunire i cultori dell’Oncologia Medica

(cioè quel settore dell’Oncologia Clinica la cui attività principale consiste nello

studio degli aspetti medici delle neoplasie e della terapia dei tumori median-

te trattamenti medici, in particolare chimici, endocrini, immunologici e riabi-

litativi), al fine di promuovere il progresso nel campo sperimentale, clinico e

sociale, facilitare i rapporti tra gli oncologi medici e i cultori di altre branche

specialistiche e stabilire relazioni scientifiche con analoghe associazioni italia-

ne ed estere.

L’AIOM, inoltre, si propone di promuovere la ricerca clinica e sperimentale, la

prevenzione primaria, la diagnosi precoce, la terapia riabilitativa di supporto

e palliativa, di incentivare a tutti i livelli campagne di educazione. Particolare

interesse riveste la formazione professionale di oncologi medici e operatori sa-

nitari e la promozione della formazione di strutture intra ed extra ospedaliere

per l’assistenza al malato con neoplasia.

La sede dell’Associazione è in via Nöe, 23 – 20133 Milano, tel. 02/70630279;

fax 02/2360018. All’estero l’AIOM è rappresentata dall’ESMO – “European

Society for Medical Oncology” (www.esmo.org), la Società scientifica Europea

di Oncologia Medica.

L’Ufficio Stampa è affidato all’agenzia giornalistica Intermedia.

Associazione Italianadi Oncologia Medica

Page 3: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

Reg. Trib. di BS nº 35/2001del 2/7/2001

Direttore responsabileMauro Boldrini

RedazionePaolo Cabra, Antonella Boraso,

Davide Antonioli, Fabrizio Fiorelli,Laura Gemelli, Alessandro

Andriolo, Federica Malvicini

Segreteria di redazioneSheila Zucchi

EditoreIntermedia srl

Amministratore:Sabrina Smerrieri

Via Malta, 12B – 25124 Brescia

Tel. 030.226105 – Fax 030.2420472

[email protected]

Consiglio direttivonazionale AIOM

PresidenteStefano Cascinu

SegretarioCarmine Pinto

TesoriereStefania Gori

ConsiglieriMassimo Aglietta

Giuseppe AltavillaEditta Baldini

Giovanni BernardoSaverio Cinieri

Fabio PuglisiPierosandro Tagliaferri

Giuseppe Tonini

StampaColor Art

Rodengo Saiano (Bs)

2 Editoriale di Stefano Cascinu

4 «AIOM, una risorsa perl’oncologia italiana»di Carmine Pinto

7 «Una tesoreria al servizio diun’associazione scientificamoderna e attiva» di Stefania Gori

8 «Servono fondi per sostenere lenostre iniziative»di Carmelo Iacono

10 Non fare Autogol«Ragazzi, giocate d’anticipocontro il cancro: seguite iconsigli dei vostri campioni delcuore»

12 Per una vita come prima«Ecco come battere il tumorecon il sorriso»

14 Sondaggio e tour nazionalesui biosimilari«I tagli pesano sulla qualità dellecure. I biosimilari sono unarisorsa, ma attenzione ai rischi»

17 La I Conferenza nazionaledell’Oncologia ClinicaAIOM-AIRO-SICO: «Una retefra i centri per risparmiarerisorse. Ma serve subito unbudget nazionale perl’oncologia»

18 Le elezioni ECPCFrancesco De Lorenzo a capodella coalizione europea deipazienti

19 VIII Giornata nazionale delmalato oncologico«Meno ospedale e più territorio.Ma il taglio dei posti letto nondanneggi i centri migliori»«Il 50% dei centri non hala riabilitazione. Ma 8 su 10garantiscono la terapia deldolore»«Tumore del seno: l’indagineCensis sulla condizione dellepazienti»

24 Il congresso ASCO«Cure eccellenti grazie al sistemaItalia. Ma sono troppo pochi gliinvestimenti in prevenzione»

25 SPAZIO WORKING GROUPStato dell’Oncologia e modelliorganizzativi - Libro BiancoLinee guidaRapporti con società scientifiche emedici di Medicina generaleUmanizzazione, etica e comitati eticiGiovani oncologiRapporti con le Sezioni regionaliSito Web e Reti informatiche

34 SPAZIO TAVOLI DI LAVOROCure simultanee e continuità di cure inoncologiaAIOM E SIAPEC-IAP

38 SPAZIO PROGETTI SPECIALITerapie oraliFollow-up, riabilitazione e fertilità

In copertina un’immagine dellatappa bolognese del progetto‘Non fare autogol’ conil giocatore Alessandro Diamanti

Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medicanotiz

ie

Non fare autogolTerza edizione

Sondaggio e tour nazionale sui biosimilari

VIII Giornata nazionaledel malato oncologico

Page 4: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

2

ari Associati,

siamo ormai entrati nella fase finale delmandato di questo Direttivo e stiamoprocedendo rapidamente verso il congressodi Milano. Come sapete tale evento rivesteuna particolare importanza in quanto ècollegato alle celebrazioni per il 40° della nostraassociazione.Permettetemi di farvi un breve resocontodell’attività svolta, delle difficoltà che abbiamoincontrato e di quelle sfide che troveremo sulnostro cammino nei prossimi mesi.L’impegno di questo Direttivo è statorivolto principalmente verso cinque temi:il miglioramento e l’omogeneizzazionedell’attività assistenziale nel territorionazionale; l’attività educativa per unaprevenzione sempre più importantesoprattutto verso i giovani; un progetto per ilpotenziamento e la facilitazione della attività diricerca; la definizione delle attività formativedell’associazione; la costruzione di rapportiinternazionali sia con altre associazioniscientifiche che di volontariato.

A. Il miglioramento e l’omogeneizzazionedell’attività assistenziale nel territorionazionaleÈ stata istituita una commissione per definirei criteri minimi delle reti oncologiche. Ilproblema delle reti oncologiche è statoaffrontato nel precedente piano oncologicoma è rimasto lettera morta. Vorremmocollaborare con il Ministero della Salute alfine di arrivare a definire regole che possanoessere seguite da tutte le Regioni, cui spettal’organizzazione sanitaria, al fine di dotarsi direti oncologiche omogenee in tutto il territorionazionale. In occasione della “VIII giornata delmalato oncologico” organizzata dalla FAVOil 16 maggio, abbiamo ribadito al Ministrodella Salute, on. Lorenzin, che ci aspettiamoun forte impegno da parte del Ministero inquesto senso. Noi abbiamo fatto la nostra partee continueremo a farla, fornendo una serie distrumenti epidemiologici (I numeri del cancro);organizzativi (Il libro bianco dell’oncologia) edi appropriatezza (Linee guida) ma chiediamoche la politica fornisca la cornice e le regoleentro cui le reti oncologiche debbano esserecostituite. Non possiamo più tollerare ulterioriritardi ma, soprattutto, qualità così diversenell’assistenza ai malati. Vi sono sprechi chepregiudicano fortemente la qualità delle cure.Basti pensare che se la media italiana di spesapro capite è di 138 euro, vi sono Regioni chespendono 440 euro. A ciò non corrispondeun migliore livello di assistenza ma solouno sperpero di denaro pubblico. Di ciòchiederemo conto.

Esiste poi il problema associato della spendingreview e dei tagli lineari. Quando la politicanon sceglie, purtroppo bisogna tagliare senzauna precisa logica se non quella del risparmio.“La logica della spending review dovrebbeessere quella di modificare meccanismi estrutture che generano spesa abnorme,spesa non sostenibile e talvolta provocanoanche degenerazioni e perfino degenerazionicorruttive. Bisogna poi valutare seriamente irisparmi di spesa che discendono da questemodifiche”. Sono parole del Presidentedella Repubblica che facciamo nostre nellaconvinzione che, se risparmi ci devono essere,devono provenire da profonde riformestrutturali. I tagli dei posti letto, indiscriminatie senza alcuna valutazione epidemiologicadelle malattie più rilevanti, sono solo unapenalizzazione per gli ammalati. Chiediamoche all’interno della discussione delle retioncologiche ci sia anche un ripensamentodelle strutture oncologiche e delle attività daesse svolte. Da una indagine condotta insiemeal Ministero della Salute e alla FAVO abbiamovisto come almeno il 50% delle strutture chesi occupano di diverse patologie oncologichesiano al di sotto dei volumi minimi di attivitàche si reputano necessari come indicatoriindiretti di qualità. Nella Conferenzadell’Oncologia Clinica organizzata insieme aAIRO e SICO, che si è tenuta a Roma il 23 e24 maggio, si è parlato oltre che dei progressiterapeutici anche di questi aspetti organizzativiche hanno un’influenza enorme sullepossibilità di cura dei pazienti. Infine è difficilefare programmazione sanitaria se in alcuneRegioni non esiste neppure una parvenzadi un Registro tumori. Insieme ad AIRTUMabbiamo fatto uno sforzo enorme per poterdisporre di dati epidemiologici, ma ciò non èpossibile se non si estendono i registri e nonsi superano alcune problematiche di privacye di disponibilità di dati sensibili. La politicafaccia la sua parte e si dimostri all’altezza delleaspettative.Comprendiamo che in momenti di crisiil contenimento dei costi possa essereuna priorità e su questo saremo sempredisponibili, soprattutto garantendo elevatilivelli di appropriatezza. Non possiamoperò accettare l’ipocrisia di porre la spesafarmaceutica oncologica come l’origine deimali. Le uscite per i farmaci antitumorali sonorimaste sostanzialmente stabili negli ultimianni, passando da 1,390 miliardi di euro nel2008, a 1,550 nel 2010, a 1,530 nel 2011. Il tuttoa fronte di una spesa sanitaria di 110 miliardi.È facile capire che questo non è il problema.Esistono invece una serie di problematichelegate ad AIFA e alle Regioni che hannocomportato ritardi, spesso inaccettabili,nella disponibilità di nuovi farmaci per molti

ed

it

or

ia

le

I nostri obiettivi:assistenza,prevenzione,ricerca, formazionee rapportiinternazionali

C

Page 5: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

3

pazienti rispetto ad altri Stati europei.Anche questo non sarà più accettabile. Nonabbiamo fiducia nelle varie commissioniregionali del farmaco che spesso non sonoaltro che duplicati, in piccolo, dell’EMA e diAIFA, ma anche di alcuni comportamentidi AIFA, che, ad una disponibilità dicollaborazione, ha risposto con unaautosufficienza a dir poco discutibile e nonproduttiva. Basti pensare alle schede pazientiche non hanno trovato ancora definitivaconclusione e alla commissione consultivaoncologica e al suo ruolo, considerando chein CTS non vi è alcun oncologo e i farmaciantitumorali rappresentano uno dei capitolipiù importanti della innovatività terapeutica.Ma vogliamo continuare ad essereresponsabili anche di fronte a tante delusionie comportamenti incomprensibili. Per poteressere protagonisti di una collaborazioneimportante con le istituzioni e con il serviziopubblico di cui siamo fieri sostenitori,abbiamo proposto l’Istituzione di un budgetnazionale per l’oncologia. Conosciamol’impatto epidemiologico e la spesa degli anniprecedenti. Noi pensiamo che, coniugandoinnovazione (nuovi farmaci) e introduzionenella pratica clinica di generici e biosimilari,si possa avere un costo stabile negli anni,come del resto già avviene. Proprio perquesto abbiamo condotto un’indagine suibiosimilari e sono stati programmati 9incontri per diffondere la cultura su questoargomento.Un altro fronte aperto è l’impegno verso gliaspetti preventivi indirizzati soprattutto aigiovani. Vogliamo diminuire nei prossimianni la quantità di malattia. “Non fareautogol” è stato un successo, così comele campagne per la prevenzione controil melanoma ed ultimo, ma non menoimportante, il progetto sugli screeningmammografici che vedono come testimoned’eccezione anche il Ministro dello Sport ealtri rappresentanti del mondo sportivo.Insieme al CIPOMO poi abbiamo definito glistandard per il follow up delle neoplasie piùfrequenti. In questo settore, riorganizzandola nostra attività clinica, pensiamo di ottenereimportanti risparmi sia economici che dimiglioramento dei tempi di attesa per moltiesami.Le linee guida sono in corso diaggiornamento e miglioramentometodologico per aumentare ancora dipiù la qualità già altissima e che ci vedeassolutamente protagonisti in campoeuropeo dato che sono assolutamente lepiù solide dal punto di vista scientifico emetodologico. Questo è ancora più veroperché sono state condivise con le piùimportanti società scientifiche nazionali.

B. Il potenziamento e la facilitazionedella attività di ricercaLa commissione ricerca, coordinata daSaverio Cinieri, sta definendo i criteri perl’accreditamento delle strutture oncologicheche possano fare ricerca. Vorremmo arrivarea definire le caratteristiche strutturali:personale non solo medico ma anche di datamanager e infermieri di ricerca e il volume diattività minimo.

C. La definizione delle attività formativedella associazioneÈ noto a tutti che in questo momento vi sononumerose difficoltà legate al finanziamentodi eventi educazionali. Abbiamo deciso per il2013 di focalizzarci sul Congresso nazionale,sulla conferenza congiunta con AIRO e SICOed infine sul convegno giovani. Cercheremodi mantenere questi eventi anche nel 2014aggiungendo come istituzionale AIOM il postASCO, che per quest’anno è stato ancoraorganizzato con un solo sponsor. L’idea di unmultisponsor nasce soprattutto dalla politicaitaliana delle industrie di non sponsorizzarepiù eventi come ASCO, ESMO e ancheAIOM. Anche se rispettiamo tali decisioninell’ambito della più totale autonomianon comprendiamo sinceramente questaposizione. Soprattutto i giovani verrannofortemente penalizzati. Formalizzeremouna proposta alle aziende chiedendo chevengano forniti almeno 100 posti per l’ASCOe l’ESMO ai giovani e a coloro che devonopresentare un lavoro. L’AIOM si impegneràa gestire questi posti in assoluta trasparenzae secondo merito.

D. La costruzione di rapportiinternazionali sia con altre associazioniscientifiche che di volontariatoUn aspetto cui tengo molto è la costruzionedi rapporti con altre società scientifichee con il volontariato. Stiamo costruendouna collaborazione con la societàargentina di oncologia soprattutto rivoltaad aspetti formativi e di aggiornamento.Un altro importante progetto riguarda ilfinanziamento di programmi di diagnosiprecoce di alcune neoplasie femminili, qualii tumori della mammella e della cerviceuterina nell’Africa subsahariana. Ci sonoassociazioni che lavorano in tali Paesi econ cui organizzeremo questi interventi.Abbiamo anche in animo di richiedere alleindustrie interessate la possibilità di ottenerequantitativi significativi di vaccini per l’HPV.La commissione è coordinata da FabioPuglisi.

Infine si è costituita una Fondazione che

vede la collaborazione di AIOM e FAVO.Gli scopi sono quelli di favorire semprepiù l’integrazione dei pazienti nei processidecisionali diagnostico-terapeutici, lariabilitazione e ottenere, attraverso specifichecampagne, finanziamenti per la ricercaclinica che Fondazione AIOM potrà gestire.Sarà un’occasione unica per avvicinare ipazienti e il mondo del volontariato ai nostriprogetti e sviluppare sinergie importantiverso il mondo della politica e dellacomunicazione.Pensiamo ragionevolmente di essere ingrado di posizionare sul sito tutte questeproposte intorno alla fine di giugno al fine diattivare un dibattito e ottenere suggerimenti.Queste proposte verranno poi presentateal congresso di Milano in una sessione chevedrà presenti le autorità amministrative epolitiche. Il programma scientifico di Milanoè a buon punto e spero possa corrisponderealle vostre aspettative. Il Consiglio direttivoha deciso all’unanimità di non parteciparealla attività congressuale come moderatori orelatori. Si è ritenuto infatti che svolgendo ilruolo di comitato scientifico fosse preferibileastenersi da queste attività. Di questo voglioringraziare tutti i membri per la sensibilitàdimostrata. È la prima volta che ciò succedee pensiamo sia un messaggio importante dicoinvolgimento per tutta l’associazione.Permettetemi infine di fare alcuniringraziamenti. I primi per l’importanza dellavoro svolto spettano di diritto al WorkingGroup dei giovani e a quello degli infermieri.Il gruppo giovani ha svolto unaimportantissima attività, qualitativa equantitativa, in questi mesi. Non solo igiovani sono diventati tanti ma hanno anchecostruito eventi e attività scientifiche eeducazionali di grande rilevanza scientifica eformativa. A Massimo Di Maio, coordinatore,e a tutto il WG vanno l’apprezzamento e ilringraziamento per la dedizione e l’attivitàsvolta in questi due anni.Il WG degli infermieri ha completato la suacostituzione e da quest’anno sarà eletto e nonpiù nominato dal direttivo. Tutto ciò garantiràmaggiore trasparenza e autorevolezza adun gruppo che dal nulla ha saputo costruireconvegni e percorsi professionali da cuitrarrà benefico tutta l’oncologia italiana.Grazie alla dr.ssa Angeloni e al WG perl’impegno e i risultati raggiunti.Speriamo che a Milano, in ottobre, saremoin grado di darvi i risultati ottenuti in questimesi e soprattutto di vedervi numerosia ricordare i nostri 40 anni di attività e acostruire il futuro della nostra associazione.

Stefano CascinuPresidente Nazionale

Page 6: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

4

Il Segretario

«AIOM, una risorsa per l’oncologia italiana»

Nel giugno 2013 siamo quasi a conclusione del mandato2011-2013 del Consiglio Direttivo Nazionale di AIOM.Intervenire nei processi di cambiamento dell’Oncologiaitaliana ed essere insieme strumento di governo di questiprocessi in collaborazione con le Istituzioni con unapresenza continua e qualificata è stato il filo conduttoredella nostra attività. L’impegno scientifico, la formazionee l’aggiornamento culturale, la ricerca clinica, i modelliassistenziali e la gestione dell’accesso ai farmaci sono state letematiche che hanno visto la nostra Associazione fortementeimpegnata e propositiva. La centralità e la continuità dellacomunicazione con tutti i Soci è stato il cardine attorno alquale abbiamo fatto procedere la nostra attività. Rispondereconcretamente alle problematiche emergenti, recepire ledomande e fornire servizi sono state le nostre finalità. Inquesto quadro la Segreteria AIOM è stata riorganizzata perrendere più efficiente l’attività dei gruppi e tavoli di lavoro efavorire il rapporto con i Soci.

Il sito AIOM. Il nuovo sito non è stato solo un riuscitocambiamento di grafica, ma soprattutto una rimodulazioneper una comunicazione facile e immediata. Ampi spazi, oltreche all’informazione sull’attività e sui documenti espressi diAIOM nei vari settori, sono stati dedicati alle Sezioni regionaliper la comunicazione interna. Uno spazio importante èstato dedicato ai gruppi di lavoro ed a tutte le pubblicazioniAIOM (Linee Guida, Libro Bianco, Raccomandazioni, ecc.).Il nuovo Portale BioGate rappresenta un semplice accessoalle raccomandazioni e ai centri validati per i test di biologiamolecolare in funzione terapeutica. A breve sarà inoltredisponibile una sezione dedicata all’inserimento degli studiclinici attivi per singole patologie e setting. Lo spazio dedicatoal Congresso Nazionale (con tutte le informazioni correlate,la nuova modalità di submisssion degli abstract, i virtualmeeting, la disponibilità dell’archivio diapositive) è statorealizzato per facilitare la partecipazione a questo importantemomento di discussione, approfondimento e formazione dellanostra Associazione.

I numeri del cancro. La collaborazione con l’AssociazioneItaliana dei Registri Tumori (AIRTUM) ha permesso, a partire

Page 7: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

5

dal 2011, la pubblicazione di un report sui “Numeri delcancro in Italia”. I dati relativi al 2013 saranno disponibilida questo giugno. La conoscenza dei dati italiani e regionalidell’impatto della patologia neoplastica, in termini nonsolo di incidenza e mortalità ma anche di stime per iprossimi anni per le singole neoplasie, è un importantestrumento per l’organizzazione della nostra attività e per laprogrammazione delle Istituzioni. Inoltre una valutazionedella prevalenza con il numero dei pazienti “curati pertumore” prospetta nuove esigenze cui dovremo far frontesempre maggiormente nei prossimi anni.

Linee Guida. Un importante strumento per l’attivitàclinica e per la crescita culturale realizzato da AIOM èrappresentato dalle Linee Guida. Le Linee Guida AIOMcostituiscono da ormai molti anni il riferimento non soloper i clinici ma anche per gli organismi istituzionali di tuttoil Paese. Le 27 linee che riguardano i tumori del testa-collo, mammella, polmone, esofago, stomaco, colon-retto,fegato, pancreas, rene, ovaio, tumori cerebrali, tessuti molli,melanoma, linfomi e mieloma, metastasi ossee, la terapiaanti-emetica, impiego dei fattori di crescita, patologie dellacoagulazione, fertilità, cachessia neoplastica, terapia deldolore e assistenza psico-sociale, diventeranno 29 conle due nuove dedicate ai tumori dell’utero ed ai tumorineuroendocrini. Da ottobre in occasione del XV CongressoNazionale di Milano saranno disponibili dal nostro sitoe per App (IOS e ANDROID) gli aggiornamenti 2013. LeLinee Guida, condivise anche con specialisti di settore dellealtre società scientifiche coinvolte, sono state non soloaggiornate, ma anche modificate in una nuova più modernae facilmente accessibile veste grafica, e rielaborate conindicazioni del grado di evidenza secondo il metodo Gradee SIGN.

Test biomolecolari e Controllo di Qualità. La profondainnovazione delle terapie oncologiche determinatadall’introduzione in clinica di farmaci diretti controspecifici bersagli cellulari richiede un’organizzazione deiprocessi/percorsi che coinvolga oncologi medici, patologie biologi molecolari. Infatti, per diversi farmaci esistonomarcatori predittivi di risposta o di resistenza, la cuicorretta determinazione rappresenta oggi un elementocruciale per la scelta della migliore strategia di trattamento.Per rispondere in termini sia clinici che organizzativi alleproblematiche connesse a queste importanti innovazioni inoncologia, AIOM insieme alla Società Italiana di AnatomiaPatologica (SIAPEC-IAP) ha sviluppato un ampio progetto

per la scelta dei test biomolecolari rilevanti per la praticaclinica, per la produzione di raccomandazioni che nedefinissero le indicazioni cliniche, per l’attuazione distandard metodologici e di refertazione, e per l’esecuzionedi programmi nazionali di controllo di qualità. Nelloro complesso, queste azioni hanno contribuito adincrementare notevolmente il livello qualitativo dei testbiomolecolari eseguiti nel nostro Paese. Sono stateprodotte Raccomandazioni, finalizzate a sviluppare sial’appropriatezza delle richieste cliniche che l’esecuzione ditest validati sull’intero territorio nazionale, che riguardanola determinazione dell’espressione di HER2 nel carcinomadella mammella e dello stomaco, del test per le mutazionidi KRAS nel carcinoma del colon-retto, del test per lemutazioni di EGFR e del riarrangiamento di ALK-EML4nel carcinoma del polmone, e delle determinazionedelle mutazioni di BRAF nel melanoma. Tutte leRaccomandazioni prodotte sono disponibili dal sito AIOM(www.aiom.it Portale BioGate). Sono stati condotti dalledue società scientifiche controlli di qualità riguardanti tuttiquesti biomarcatori di utilizzo clinico. L’elenco dei centri dibiologia molecolare validati dai diversi controlli di qualitàsono disponibili dal sito AIOM (www.aiom.it PortaleBioGate).

Le biobanche di ricerca in Oncologia. In patologiecomplesse quali quelle oncologiche, il successo dellericerche nel prossimo futuro, più di quanto sia avvenutoin passato, si avvarrà della possibilità di studiare ecaratterizzare campioni biologici di persone affette datumore e sottoposte a protocolli terapeutici controllati/randomizzati o portatrici di alterazioni molecolaripredisponenti a specifiche neoplasie. Il numero di campionirichiesti per studi biomolecolari sarà sempre più elevato edifficilmente ottenibile da una singola struttura: è pertantodi fondamentale importanza la costituzione di networkdi biobanche che forniscano un accesso continuato almateriale conservato, sia esso rappresentato da campionibiologici e/o dalle informazioni ad essi associate, epermettano scambi efficaci tra medici e ricercatori. Dallacollaborazione con SIAPEC-IAP nasce il documento“Biobanche oncologiche a scopo di ricerca”, nel qualevengono riportate definizione, finalità, organizzazione,requisiti strutturali e tecnologici, consenso informato,privacy e modalità di accesso. Il documento, edito astampa, è disponibile da giugno 2013 dal sito AIOM.

La continuità di cura, che prevede nel nostro ambito

Page 8: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

6

Il Segretario

un progressivo sviluppo culturale, formativo e clinico, èormai elemento portante nella nostra attività e richiedenuovi modelli organizzativi. In questa visione l’oncologo èimpegnato in tutte le diverse fasi della malattia neoplasticaall’insegna del principio della continuità di cura, favorendola definizione di linee guida anche per il trattamento deisintomi e lo sviluppo delle reti di assistenza integrate conil territorio. Ventisette sono attualmente in Italia i centriaccreditati ESMO per le cure palliative. Questo alto numerodi centri evidenzia la sensibilità e l’importante attività svoltain questo ambito dall’Oncologia italiana. L’organizzazioneed i processi assistenziali che sono alla base della continuitàdi cura in oncologia saranno affrontati nell’ambito della IConferenza AIOM di Consenso sulle Cure, che si terrà aRoma il 19-20 settembre prossimi.

Follow-up. Inoltre, come rispondere alle nuove richieste checi provengono dai pazienti “guariti da cancro” che nel nostroPaese sono oltre 2 milioni. Quale follow-up? Come migliorarela riabilitazione oncologica e la gestione delle sequele alungo termine? Come preservare fertilità e sessualità? Inquesto nuovo e rilevante ambito dell’Oncologia, AIOM incollaborazione con la Federazione delle Associazioni diVolontariato in Oncologia (FAVO) e la Società Italiana diMedicina Generale (SIMG) ha promosso un gruppo di lavorocongiunto per la progettazione di un percorso condivisoe l’elaborazione di raccomandazioni congiunte. In questaprospettiva già dal 2012 alle Linee Guida si è aggiunto ilvolume sul follow-up, che affronta le importanti criticitàesistenti nell’impatto assistenziale e nelle scelte cliniche.

I giovani oncologi. La formazione dei giovani oncologi e losviluppo della ricerca rappresentano il futuro dell’Oncologiaitaliana. AIOM da sempre è fortemente impegnata in questiambiti. I giovani oncologi partecipano attivamente allaprogrammazione di tutte le attività dell’Associazione. I nostricorsi, conferenze e congressi rappresentano un importantestrumento di formazione e aggiornamento disponibile pertutti i Soci. I quattro corsi su come sviluppare uno studioclinico in oncologia, tenuti nel primo semestre del 2013, se dauna parte hanno ribadito questo indirizzo di AIOM dall’altrohanno ancora una volta evidenziato le importanti potenzialitàdell’Oncologia italiana.

Informazione e prevenzione. Fare prevenzione e cultura,in particolare tra i più giovani, è stata la finalità di “Nonfare autogol” anche nel 2013. Questa iniziativa è stato lostrumento per raggiungere centinaia e centinaia di studenti

di scuole superiori e per far crescere la cultura della vita.Insieme a “testimonial” di squadre di calcio di serie A siamoriusciti a parlare con molti giovani non solo di fumo disigarette, ma anche di alimentazione, alcool e corretto stile divita.

In conclusione si disegna quindi sempre di piùun’Associazione in forte crescita di idee e di iniziative,fortemente radicata nella realtà nazionale, che saraccogliere le sfide in questa fase di importanti cambiamentiper la Sanità e l’Oncologia in Italia. Questa Associazione harichiesto per i suoi progetti una moderna, generosa e fattivaSegreteria, che ha accompagnato e seguito tutte le sueiniziative e che voglio ricordarvi singolarmente.

Elena Moro, coordinatrice della Segreteriae per i rapporti con il direttivo nazionale;referente per le Linee Guida e Libro Biancodell’Oncologia; referente del sistema qualità,sicurezza e privacy

Cecilia Bettinelli, referente del Tavolo diLavoro AIOM - SIAPEC-IAP per i Controllidi Qualità Nazionale e Biobanche; referentedel Tavolo di lavoro AIOM-AIRTUM per iNumeri del Cancro

Beatrice Camelin, referente per i rapporticon i Soci; referente per l’archivio gestionale

Elena Pirroncello, referente per la logisticae per i patrocini; referente per le sezioniregionali

Giovanni Ratti, referente per il Sito AIOM,survey e aspetti informatici

Carmine PintoSegretario Nazionale

Page 9: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

7

«Una tesoreria al serviziodi un’associazione scientificamoderna e attiva»

Il Tesoriere

L’impegno crescente di AIOM inambito educazionale, congressualee scientifico ha portato ad unaumento del numero dei soci, ad unaumento delle attività scientifiche eistituzionali, a un continuo incontro econfronto sia con le Istituzioni sia conaltre Associazioni scientifiche italianee internazionali.Tutto ciò, insieme ai numerosiprogetti che AIOM sta portandoavanti, ha reso necessaria una semprepiù attenta gestione economica, cheha comportato:

1. La predisposizione di un bilanciopreventivo annuale, che vieneperiodicamente verificato con irendiconti periodici dell’andamentodella gestione, per evidenziareeventuali scostamenti e quindi teneresotto controllo gli impegni economicidi AIOM;

2. La predisposizione ed il costanteaggiornamento, sia di una grigliacomplessiva dei contratti in essere- attivi e passivi - riferiti ai variprogetti AIOM, sia di singoleschede riepilogative, anch’essecostantemente aggiornate, dellemovimentazioni economiche di ognisingolo progetto.Grazie a questa sempre più puntualee costante attenzione alla gestioneeconomica e alla conseguente sempremaggiore accortezza con la qualevengono decisi gli impieghi dellerisorse, l’andamento dei costi - purriflettendo il maggiore impegno diAIOM nelle sue attività - ha sempre

potuto essere tenuto sotto controllo.Per le necessità economiche dellacopertura degli impegni necessarialla sua gestione 2012, AIOM harichiesto ad AIOM Servizi srl unadistribuzione di risorse di 900.000euro, superiore a quanto richiestonegli anni precedenti (vedi Tabella1) perchè legato ai più impegnativiobiettivi che il Direttivo NazionaleAIOM si era posto all’inizio delmandato.A tal proposito ricordo che AIOMServizi, una srl partecipata al 100%dal socio unico AIOM, è stata creatanel 2004 con il compito di gestire tuttigli eventi AIOM, trasferendo poi adAIOM i margini economici attraversola distribuzione periodica degli utiliconseguiti. Per regolamento internoil Presidente Nazionale AIOM o

Anno e luogo Dividendo da AIOM Servizi srl ad AIOM (Euro)

2007 - Palermo 650.000

2008 - Verona 625.000

2009 - Milano 630.000

2010 - Roma 780.000

2011 - Bologna 700.000

2012 - Roma 900.000

TABELLA1. Andamento negli anni del dividendo che AIOM ha ricevuto da AIOM Servizi srl

Page 10: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

8

La fondazione AIOMIl Tesoriere

«Servono fondiper sostenere le nostreiniziative»

La Fondazione AIOM,sin dalla sua istituzione,ha sofferto di un dupliceproblema: la definizione dellamission che non doveva esserein concorrenza con l’attività diAIOM società scientifica e lamodalità di finanziamento, chenon doveva avvenire in area“farmaceutica” (in concorrenzacon AIOM) ma in area dellacosiddetta società civile.La individuazione statutariadella ricerca clinicaquale unica mission dellaFondazione e la difficoltàdi reperire fondi per ilfinanziamento dei progettiha fatto sì che negli anni laFondazione AIOM entrassein crisi, rischiando persino lachiusura per carenza di fondi.Ha dovuto intaccare anche ilcapitale sociale per consentirele spese di normale gestione.L’azione di sostegno diAIOM società scientifica ha

però consentito nel 2011 di reintegrare il fondo socialedi 200.000 euro e di finanziare con appositi stanziamentiborse di studio per giovani oncologi. A ciò si aggiunge cheAIOM società scientifica si è accollata l’onere di sostenerela Fondazione offrendo gratuitamente tutti i servizi disegreteria e logistici necessari al suo funzionamento. Tuttoquesto ha consentito la sopravvivenza della Fondazione,anche se con limitate possibilità di azioni.L’evoluzione delle problematiche assistenziali oncologiche,la crisi che attanaglia il sistema produttivo, il mancatofinanziamento istituzionale delle borse di studio per glianni 2012 e, adesso, 2013 hanno ulteriormente posto

un suo rappresentante designatoall’inizio di ogni mandato (per questobiennio 2011-2013, è stato designatoil tesoriere) è il rappresentante diAIOM alle assemblee di AIOM Servizisrl, che ne nomina gli amministratorie ne approva i bilanci. In questomodo, le attività di AIOM e di AIOMServizi srl diventano, nell’ambito delleproprie individualità ed indipendenze,sinergiche ai fini del perseguimento diuna gestione ottimale.Le risorse che AIOM riceve da AIOMServizi srl rappresentano, unitamenteall’introito delle quote associative, laprincipale fonte dei mezzi economicicon i quali l’associazione può lavoraree dare servizi ai suoi soci e, quindi, aipazienti oncologici.AIOM Servizi, peraltro, non soloassolve il compito di finanziare AIOMma, con la sua struttura operativa,e con gli obiettivi raggiunti nel 2011(ottenimento della certificazione diqualità ISO-2008 e accreditamentocome provider ECM) consente adAIOM sia di poter organizzare con lamassima professionalità e la miglioreeconomicità tutti gli eventi scientifici,sia di gestire direttamente alcuni deiprogetti AIOM.Infine si ricorda che il bilancioconsuntivo di AIOM per l’esercizio2012 verrà presentato ai soci, come èuso consolidato al fine di consentirela più ampia partecipazione,nell’assemblea dei soci che si terràdurante il congresso nazionale AIOMad ottobre 2013 a Milano.AIOM sta diventando e deve divenireuna associazione sempre più modernae vicina ai propri soci e ai pazientioncologici: per far questo è necessarioil contributo di tutti.

Stefania GoriTesoriere Nazionale

Page 11: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

9

in condizioni di difficoltà la operatività della nostraFondazione, pur tuttavia abbiamo cercato di migliorare lanostra attività cercando di estenderla su ambiti di interessedi ricerca e di servizio ai soci.

Ad oggi sono attivi i seguenti progetti:

Master and Back che ha consentito dal 2009 una offertaeducazionale, attraverso brevi corsi residenziali all’estero,destinata ad Oncologi Medici strutturati che avevanogià maturato una buona esperienza clinica sul territorionazionale. Il progetto ha consentito a 35 colleghi (di cui13 nel periodo 2012/2013) di accedere per un mese areferenziate Istituzioni internazionali per migliorare le loroconoscenze scientifiche e le procedure di pratica clinica.Un grazie speciale per questo progetto va a Maria TeresaIonta, caparbia promotrice e gestore del progetto.

Progetto Premio promosso con un finanziamentoesterno di 100.000 euro per borse di studio a giovanicolleghi che ci aiuteranno in 100 oncologie italiane arilevare lo stato nutrizionale dei pazienti in trattamentooncologico. Per questo progetto un grazie a PaoloMarchetti, promotore della iniziativa e del coinvolgimentodi AIOM Fondazione.

Partecipazione al bando AIFA 2013 con lo studio“La continuità terapeutica in oncologia. Interventod’informazione e formazione per l’appropriatezzafarmacologica, la presa in carico e la prevenzione terziaria:collaborazione tra oncologi, medici di medicina generale,sanità pubblica, associazioni dei pazienti e IRCCS Studio‘INSIEME’.

Lo studio prevede la Fondazione AIOM quale capofilae la partecipazione di FIMMG, FAVO, AIMAC,INT, ASP Milano, ASP Ragusa. È stato richiesto unfinanziamento complessivo di 1.300.000 euro per unprogramma triennale. INSIEME è soprattutto uno studioosservazionale per valutare gli elementi essenziali dellacontinuità delle cure: la conoscenza della prevenzioneterziaria e l’uso sostenibile dei farmaci per la cura delcancro. Saranno sviluppati programmi educativi permigliorare la conoscenza di elementi di continuitàdelle cure per il cancro. I loro effetti saranno valutatinei professionisti e nei pazienti (inclusi i sottoinsiemivulnerabili di sopravvissuti al cancro). Con questi mezzi ciaspettiamo di migliorare il controllo dei costi del cancroe di promuovere la formazione continua tra i principaliattori nel controllo del cancro.Come potrete notare, la situazione è difficile ma ci stiamoadoperando per mantenere in vita la nostra FondazioneAIOM con iniziative di spessore che possano far crescereil senso di appartenenza dei nostri consoci e possanorendere un servizio ai pazienti ed ai nostri stessi soci.Mi appare superfluo, ma non inutile, ricordare chela Fondazione è di tutti noi, pertanto mi permetto diricordarvi che è molto gradito il contributo vostro e deivostri amici per il 5 x mille (codice 95095220109), comepure è gradita ed utilissima la vostra collaborazione per laricerca di fondi a favore della Fondazione.Un grazie sentito a tutti.

Carmelo IaconoPresidente Fondazione AIOM

Page 12: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

10

Il volume AIOM-AIRTUMNon fare Autogol

«Ragazzi, giocate d’anticipocontro il cancro: seguite i consigli dei vostricampioni del cuore»

Il Tour della prevenzione realizzato con il patrocinio della Presidenza del Consigliodei Ministri, CONI, FIGC e FMSI

Si è conclusa dopo 20 tappe la terza edizione della campagna nazionaledi sensibilizzazione rivolta ai giovani

Una malattia sempre più curabile,ma soprattutto prevenibile. È questo illeit motiv del progetto “Non fare auto-gol”, promosso dalla nostra Associazio-ne e dalla Fondazione AIOM. La terzaedizione, che si è conclusa il 3 giugnocon l’ultima tappa di Napoli, ha fattoregistrare grandi numeri: venti tappeper venti squadre di Serie A, sedici città,migliaia di adesioni dalle scuole di tuttaItalia, con il coinvolgimento dei più im-portanti calciatori del campionato, daChiellini a Diamanti, Nocerino, Legrot-taglie, Destro, fino ad Astori. I campionisono saliti in cattedra nelle scuole italia-ne in questo vero e proprio “Tour dellaPrevenzione Oncologica”, per insegnareagli adolescenti le regole per tenersi allalarga dai sette vizi capitali (fumo, alcol,alimentazione scorretta, sedentarietà,sostanze dopanti, sesso non protetto,lampade abbronzanti) e adottare unostile di vita sano per prevenire i tumori.La terza edizione di “Non fare autogol”,resa possibile grazie a un educationalgrant di Bristol-Myers Squibb, è entratanelle case di tutti gli italiani. Infatti la Rai,media partner del progetto, ha trasmessosul canale Rai Sport 1 e in streaming sulproprio sito internet i collegamenti indiretta dalle scuole, dando grande risaltoalle iniziative che gli Istituti mettono inpratica per formare i ragazzi ed educarlia prendersi cura della propria salute.Concetti di fondamentale importanza:

ecco perché, per ribadirli e dare ulterioresostanza al messaggio, al fianco di AIOMsi sono schierati anche la Presidenza delConsiglio dei Ministri, il CONI, la Fede-razione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ela Federazione Medico Sportiva Italiana(FMSI). “La prevenzione del cancro pas-sa sempre di più dagli adolescenti – haspiegato il presidente AIOM, StefanoCascinu –. Pochissimi sanno che adotta-re un corretto stile di vita, fin da giovaneetà, mette al riparo l’organismo dall’in-sorgenza di gravi malattie e che circa il40% delle neoplasie è causato da fattorimodificabili ed evitabili. Sensibilizzare einformare i teenager su questi aspetti haquindi un ruolo fondamentale. E, al fian-co dei calciatori di serie A, siamo entratinelle scuole per spiegare ai ragazzi qualisiano i rischi rappresentati dai sette ‘vizi’capitali e convincerli che non è mai trop-po presto per iniziare a giocare questapartita”. “I tumori sono secondi solo alle

malattie cardiovascolari per numero didecessi – ha aggiunto il presidente dellaFondazione AIOM, Carmelo Iacono –,ma rappresentano la principale causadi anni di vita persi perché insorgonoin età più giovane. Si tratta di malattiein cui la prevenzione può fare la diffe-renza. È questo il principale obiettivodella campagna ‘Non fare autogol’, cheutilizza il linguaggio universale dellosport per veicolare importanti messaggidi salute”. “La nostra azienda è orgoglio-sa di scendere in campo al fianco deglioncologi – ha affermato Davide Piras,Presidente e Amministratore Delegatodi Bristol-Myers Squibb –: il nostroobiettivo è veicolare un messaggio cosìimportante e delicato affidandoci a te-stimonial prestigiosi e di grande impattocome i calciatori di Serie A. Siamo sicuriche i nostri giovani sapranno trarre pre-ziosi insegnamenti dal confronto con iloro campioni del cuore”. “È con grandepiacere – hanno sottolineato i campionidi Serie A –, che abbiamo accettato dipartecipare a un progetto così importan-te, rivolto agli adolescenti, i nostri primitifosi. È essenziale trasmettere ai ragazzimessaggi corretti. Noi calciatori possia-mo rappresentare una modello positivo”.

Il progetto “Non fare autogol” puòcontare su un importante versanteonline per raggiungere tutti gli studen-ti italiani: la pagina Facebook, (http://www.facebook.com/NonfareAutogol),

Page 13: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

11

il profilo Twitter (http://twitter.com/NonFareAutogol) e il seguitissimo sitointernet www.nonfareautogol.it, dovei ragazzi possono partecipare al “Quizdella salute” (15 domande sui 7 autogoldel proprio benessere, i comportamentidannosi più diffusi tra i giovani). Ad oggioltre 9.000 studenti da tutta Italia hannorisposto alle domande del Quiz, un’op-portunità per testare le loro conoscenzesui fattori di rischio oncologici. Duranteogni tappa, tra i ragazzi dell’Istituto chehanno totalizzato il miglior punteggionel minor tempo, è stato estratto il vin-citore che ha ritirato il premio, un tablet,direttamente dalle mani del campione diserie A. Sempre dal sito internet è pos-sibile scaricare l’opuscolo informativodel progetto, distribuito ai ragazzi chehanno partecipato agli incontri con glioncologi e i calciatori. Nelle prime dueedizioni sono stati raggiunti migliaia distudenti grazie al contributo di campionicome Pato, Legrottaglie, Miccoli, Gilar-dino, Palombo, De Sanctis, Perrotta, ElShaarawy, Chiellini, Giovinco, Montella,Rocchi, che completano la “squadra dellaprevenzione” dell’AIOM. “Oggi oltre 2milioni di italiani hanno affrontato uncancro, di questi un milione e mezzol’ha superato – ha sottolineato CarmeloIacono –. Le percentuali di guarigionesono in costante miglioramento. Anche lariduzione della mortalità porta l’Italia al li-vello dei Paesi occidentali più avanzati e lanostra oncologia è fra le migliori al mon-do”. “Il merito – ha concluso Cascinu – èda ricondurre alla più alta adesione allecampagne di screening, che consentonodi individuare la malattia in uno stadioiniziale, alla maggiore efficacia delle tera-pie e alle campagne di sensibilizzazione eprevenzione oncologica, come ‘Non fareautogol’: un progetto ad hoc indirizzatoalla fascia d’età 14-18, un target priorita-rio a cui dobbiamo rivolgerci per ottenererisultati significativi nel lungo periodo”.

17/10/2012 Antonio Nocerino

25/10/2012 Alessandro Diamanti

08/11/2012 Federico Peluso

13/11/2012 Cristian Zaccardo

20/11/2012 Sergio Pellissier

06/12/2012 Rolando Bianchi

17/01/2013 Giorgio Chiellini

24/01/2013 Davide Astori

30/01/2013 Nicola Legrottaglie

12/02/2013 Ciro Immobile

21/02/2013 Emmanuel Cascione

25/02/2013 Perrotta e Destro

05/03/2013 Manuel Pasqual

07/03/2013 Massimo Paci

12/03/2013 Angelo Da Costa

27/03/2013 Ezequiel Schelotto

04/04/2013 Maurizio Domizzi

11/04/2013 Salvatore Aronica

23/05/2013 Luca Marchegiani

03/06/2013 Ciro Ferrara

Page 14: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

12

Per una vita come prima

«Ecco come battere il tumore con il sorriso»

Le testimonianze dei pazienti alla settima edizione del Convegno di Negrar

«Vincere il cancro non è sconfiggerlo, ma uscirne con ilsorriso», con queste parole Stefania, 24 anni, ha raccontato lasua emozionante storia di cancer survivor alla platea della set-tima edizione del convegno annuale “Per una vita come prima”,organizzato sabato 11 maggio dal Dipartimento di Oncologiadell’Ospedale “Sacro Cuore-Don Calabria” di Negrar.

Stefania è stata una delle tante testimonianze che si sono sus-seguite nell’ultima sezione del congresso. La prima parte è statadedicata all’innovazione tecnologica in farmacologia oncologicaal servizio del paziente. Stefania a soli 20 anni si è ammalata diun osteosarcoma della spalla. L’ha costretta all’amputazione diparte del braccio e oggi vive con una protesi: “Mi sono chiestaper mesi perché io. Cosa ne avrei fatto di una vita così a quest’etàe come sarebbe stato dover convivere con un handicap – ha rac-contato la ragazza -. Durante la chemioterapia stavo malissimo.Questo infliggeva un dolore inimmaginabile alla mia famiglia.Vederli così mi ha dato la forza di sconfiggere i sintomi. Un caroamico infermiere, prima di una seduta, mi ha detto: non devipensare che starai male, quando hai finito fa come nulla fosse,vai, esci fuori, cor-ri al bar. Imponitidi stare bene, falloper te e per loro.Non ci crederete,ma ci sono riuscita.Ho fatto come nonavessi appena subi-to la chemioterapia

e questo mi ha permesso di non sentire la nausea e il dolore.La forza della volontà può tutto in casi come il mio. Ho vissu-to quest’esperienza di morte, perché, se ti lasci andare, pensicontinuamente al tumore, e la paura, tua e dei tuoi cari, è unadelle cose peggiori con cui convivere. Improvvisamente, però,ti permette di renderti conto di come nulla sia scontato e cambiprospettiva. Capisci che la vita è tutta questione di punti di vista.Così mi sono salvata: ho girato lo sguardo da un’altra parte e hoscoperto un mondo bello. Era lì che mi aspettava pieno di spe-ranze e di entusiasmanti esperienze. Anche un handicap vale lapena di essere vissuto. Oggi conduco una vita differente, ma nonper forza peggiore. Anzi, molto spesso mi chiedo che esistenzafosse prima la mia, insulsa e superficiale. Spensierata certo, mainconsapevole e per questo sfuggente. Oggi respiro a pieni pol-moni ogni secondo e mi dico: ce l’ho fatta perché sono felice”.

Ad aiutare Stefania negli anni della malattia un’altra soprav-vissuta, Monica, che, dopo aver superato 5 forme tumorali,oggi ha fondato l’associazione di volontari “Rukije. Un raggio disole”, grazie alla quale porta speranza e sorrisi tra i malati. “Ho

scoperto sulla miapelle, nei lunghi 19anni in cui ho do-vuto convivere conil tumore, quantosia importante avervicino qualcunoche ce l’ha fatta eche ha passato le

A sinistra e nellapagina seguente,due immaginidell’edizione 2013del Convegno

Page 15: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

13

stesse paure e dolori –ha spiegato Monica -. Inquei momenti provi unasensazione di solitudineimmensa, che solo chidavvero ha vissuto letue stesse emozioni puòcapire”. La sua storia hadell’incredibile: “Dovevosposarmi di lì a qualchemese, era tutto pronto,i fiori, le bomboniere.Invece, dopo la diagnosi,sono stata catapultata inun incubo, una lotta contro il tempo per la vita. La sera primadell’intervento io sapevo tutto: potevo morire. Mi sono affidataa Dio, mi sono rimessa alla sua volontà. Non era il mio momentoevidentemente, ed è andata bene. Sono qui senza una gambaè vero, ma con la protesi riesco a condurre una vita serena epiena. Faccio tutto, anche guidare. Grazie alla mia famiglia e amio marito non mi sono privata di nulla. Un anno dopo l’opera-zione mi sono anche sposata. I primi tempi non potevo ancoracamminare e nemmeno stare seduta. Eppure non rimanevoin un letto a deprimermi, anzi ricordo con grande felicità miomarito che mi portava al ristorante con una sdraio. Entravaprima di me e in romanaccio chiedeva: ‘che ci stà una sdraio?’.Con grande serenità mi godevo la mia cenetta romantica così,senza vergogna”.

Dopo dieci anni un nuovo tumore: “Questa volta al seno. Eroufficialmente una produttrice seriale di cancro. Che dovevo fare?Non mi sono arresa. Di nuovo mi sono abbracciata alla fede, allamia famiglia. Dopo la guarigione, nonostante tutti cercasserodi dissuadermi, ho cercato un figlio. Valeva la pena rischiare.Durante la gravidanza, puntuale come un orologio svizzero, unnuovo cancro si è manifestato e ancora una volta l’ho sconfitto.Oggi sono la mamma felice di un bimbo di 6 anni. Sono la provavivente che sconfiggere un tumore significa riprendersi la vita,non semplicemente asportarne le cellule maligne”.

Le testimonianze sono state un momento di profonda com-mozione. La platea che ha riempito la sala era principalmente

formata da ex pazientiche hanno seguito congrande partecipazione.

Uno dei temi più deli-cati affrontati è stato quel-lo dell’approccio oncolo-go-paziente al momentodella comunicazione dellamalattia. Un impatto sba-gliato può avere conse-guenze gravissime sulpaziente come nel caso diGiuseppa, insegnante diPerugia: “Mi è stato sbat-

tuto in faccia con freddezza che avevo una neoplasia mammaria.È stato uno choc che mi ha destabilizzata. Non sono riuscita adaccettarlo e sono scappata dalla malattia per tre anni. Quandoho deciso di affrontarla era tardi. Ho rischiato di morire. Perun malato l’oncologo è un eroe, l’unica persona in cui riporre lasperanza, per questo, se ti senti abbandonata o trattata come unoggetto a cui asportare qualcosa, resti persa e senza speranza.Mettere la testa sotto la sabbia comunque non è una soluzione,anzi esistono molti modi per affrontare tutto. Io mi sono buttatanel lavoro e questo mi ha aiutato. Non bisogna chiudersi alla vita,ma sforzarsi di farla procedere normalmente”.

Il convegno annuale è stato anche l’occasione per ricordarel’improvvisa scomparsa, nel 2011, di Marco Venturini, ex Pre-sidente nazionale AIOM ed ex primario del Dipartimento diOncologia del Sacro Cuore, oggi diretto da Stefania Gori, Teso-riere dell’Associazione. A rendere omaggio a Venturini anchel’attuale guida di AIOM, il prof. Stefano Cascinu.

Le testimonianze sono terminate con la travolgente allegriadi Angelo, 81 anni: “Io non ho più lo stomaco, ma nemmeno ilcancro. Sono rinato. Poter morire mi ha dato la forza di godermia pieno la mia età. Non sto mai fermo e con mia moglie, che è quiin sala e che non mi ha mai lasciato solo, ogni occasione per farefesta la prendiamo al volo. Mi sono iscritto ad un’associazionedi volontariato importante. Giriamo l’Italia. Ah… Dimenticavo,non c’entra nulla con i tumori, noi facciamo i risotti: siamo laconfraternita della Pentola!”.

Page 16: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

14

Il volume AIOM-AIRTUMSondaggio e tour nazionale sui biosimilari

«I tagli pesano sulla qualità delle cureI biosimilari sono una risorsa, ma attenzioneai rischi»

Per il 50% degli oncologi possono garantire risparmi, anche se per 4 su 10 ifondi vanno cercati in altri ambiti. Il presidente Cascinu: “Un tour in 9 Regioni persensibilizzare gli specialisti sull’uso di questi prodotti. Solo il 24% ne dà una definizionecorretta. Ma la decisione sulla sostituibilità spetta ai medici”

Il 92% degli oncologi italiani utilizza farmaci biotecnologiciper i propri pazienti, ma solo il 24% dà una definizione corret-ta dei biosimilari, farmaci simili ma non uguali agli originalibiotech. L’arrivo nei prossimi anni dei biosimilari di anticorpimonoclonali utilizzati in oncologia può porre interrogativi sullaloro efficacia e sicurezza per i pazienti. Per l’87% dei clinici la de-cisione sulla sostituibilità tra biologico e biosimilare deve esseredi esclusiva competenza dell’oncologo. Sempre molto sentito iltema dei tagli alla spesa sanitaria, che per otto specialisti su 10pesano sulla capacità di curare al meglio i pazienti. Il 52% deglioncologi ritiene che i biosimilari possano favorire il contenimen-to dei costi, anche se per il 39% è più utile cercare i margini dirisparmio in altre voci di spesa. I dati emergono dal sondaggiocondotto dall’AIOM fra i propri soci e presentato in un incontrocon i giornalisti il 13 marzo Milano. All’indagine, che si è chiusal’11 marzo, hanno risposto 508 soci. “Abbiamo voluto verificare

Milano, presentati i risultati della survey condotta fra più di 500 soci

il livello di consapevolezza degli oncologi sui biosimilari – haspiegato il presidente Stefano Cascinu -. Promuovere infor-mazione e cultura rappresenta l’azione più importante che unasocietà scientifica come l’AIOM deve intraprendere su un temacosì delicato, come sottolineato dall’81% degli intervistati”.

L’AIOM ha avviato, dal 19 aprile, un vero e proprio tour disensibilizzazione su questi temi, con nove seminari in altrettanteregioni (Lazio, Sicilia, Campania, Veneto, Piemonte, Toscana,Emilia Romagna, Puglia, Lombardia). “Vogliamo fare informa-zione – ha continuato il presidente - con l’obiettivo di fornire aiclinici gli strumenti adatti per aiutarli nella pratica quotidiana.Infatti i biosimilari di anticorpi monoclonali sono prodotti piùcomplessi rispetto a quelli attualmente disponibili, come le eri-tropoietine e gli ormoni della crescita”. L’attenzione al problemadella sicurezza è molto alta, infatti il 65% ritiene che i biosimilaridi anticorpi monoclonali siano più complessi di quelli attual-

Page 17: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

15

mente disponibili, richieda-no processi di vigilanza piùaccurati e appositi registrie studi clinici con endpointvalidati. “Anche per questiprodotti – ha continuato Ca-scinu - deve essere previstoun uso appropriato e attentodello strumento della notificadi eventuali reazioni avversee gli oncologi sono pronti afare la loro parte”.

Resta però il problemadella mancanza di una leggeche regoli la materia. “Le associazioni dei pazienti – ha affer-mato Francesco De Lorenzo, presidente FAVO – hanno son-dato i malati con questionari da cui è emerso che il loro livellodi conoscenza sui biosimilari è ancora basso. L’informazioneassume dunque un ruolo chiave. FAVO è impegnata a riven-dicare il diritto alla continuità del trattamento con il farmacooriginario. La sostituibilità secondaria può essere accettata solocon il consenso informato del paziente e non per motivazioni dicarattere economico. Il principio alla base di ogni scelta deveessere l’appropriatezza terapeutica. I malati pretendono normechiare dalle Istituzioni e sorveglianza da parte dei clinici peravere sempre farmaci efficaci, sicuri e, se possibile, con un costopiù contenuto”.

Per il 62% dei soci AIOM le maggiori criticità legate all’usodei biosimilari derivano dal fatto che possono funzionare in ma-

niera differente rispetto alfarmaco originatore. La dif-ficoltà nel riprodurre i bio-tech cresce in maniera pro-porzionale alla complessitàdell’originator. “Per capirela differenza tra le due gene-razioni dei biotech – ha sot-tolineato Michele Carruba,Direttore del Dipartimentodi Farmacologia, Chemiote-rapia e Tossicologia medicaall’Università di Milano –basta considerare il diverso

peso molecolare. Ad esempio, una eritropoietina di circa 30.000dalton è molto più semplice per dimensioni, caratteristiche diproduzione e meccanismo d’azione rispetto ad un anticorpomonoclonale che pesa oltre 145.000 dalton. Uno dei punti chiaveè la non sostituibilità automatica dei biosimilari, che possonoessere notevolmente diversi dai biologici originatori. Nel nostroPaese l’intercambiabilità fra due medicinali è ammessa se attua-ta tra prodotti compresi nelle cosiddette ‘liste di trasparenza’,predisposte dall’AIFA, relative ai generici e ai loro originatori,considerati a tutti gli effetti equivalenti terapeutici”. Per quantoriguarda i biosimilari attualmente disponibili, nessuna normasancisce il divieto esplicito di sostituzione, previsto invece inaltri Paesi europei. Però l’AIFA non ha inserito alcun biosimi-lare nelle liste di trasparenza, bloccando, di fatto, la possibilitàdi sostituzione da parte del farmacista. Quindi questi prodottinon possono ritenersi automaticamente intercambiabili con gli

Page 18: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

16

originatori e la possibilità di utilizzarli al posto dei medicinali diriferimento è da ricondurre alla scelta terapeutica del medico.

Qual è la situazione a livello europeo? “L’EMA ha sviluppatoun approccio specifico per autorizzare l’immissione in commer-cio di questi prodotti – ha continuato Carruba -. È richiesto undossier di registrazione che, pur basandosi su quello del medi-cinale di riferimento, deve riportare studi comparativi preclinicie clinici, indicati con il termine di ‘esercizio di comparabilità’,per dimostrare che il farmaco che si intende registrare possiedeun profilo sovrapponibile a quello dell’originatore, per quanto

riguarda qualità, sicurezza ed efficacia. Il processo di registra-zione di un biosimilare è dunque decisamente oneroso perchéalcune parti del dossier non possono essere omesse e sostituitecon uno studio di bioequivalenza a differenza di quanto avvieneper un generico”.

In considerazione delle specificità legate ai biosimilari deglianticorpi monoclonali, l’EMA ha stabilito Linee Guida appositedal 1° dicembre 2012. L’ente regolatorio statunitense, l’FDA, haemesso nel febbraio 2012 le direttive per l’industria farmaceuti-ca (Draft guidance) per lo sviluppo e l’approvazione all’uso e alcommercio dei biosimilari negli USA. “L’FDA – ha sottolineatoCascinu - non esclude l’intercambiabilità, anche se afferma cheper consentirla è necessario presentare studi clinici addizionali.In tal caso il medicinale potrà essere sostituito anche senza ilparere del medico che ha prescritto il farmaco di riferimento”.La posizione dell’AIOM sui biosimilari già a disposizione è moltochiara ed è stata ribadita in un documento depositato presso laCommissione Igiene e Sanità del Senato nel novembre 2010. “Ilmedico è legalmente responsabile di ciò che prescrive: pertantopuò indicare il biosimilare oppure l’originatore – ha concluso ilpresidente AIOM -. I nuovi pazienti possono essere trattati conun biosimilare, mentre per quelli già in cura con l’originatoreandrebbe garantita la continuità terapeutica”.

Il volume AIOM-AIRTUMSondaggio e tour nazionale sui biosimilari

Page 19: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

17

La I Conferenza nazionale dell’Oncologia Clinica

AIOM-AIRO-SICO: «Una rete fra i centri perrisparmiare risorse. Ma serve subito un budgetnazionale per l’oncologia»

Realizzato finora solo il 5%dei network regionali.Al via uno studio perstimare la spesa per leterapie anti-tumorali.“Vogliamo offrire alleIstituzioni gli strumenti perdistribuire al meglio i fondi”

Dalle 3 principali società scientifiche che si occupano della cura del cancro le proposte pergarantire la sostenibilità del sistema sanitario

Il costo del cancro nell’Unione Eu-ropea è pari a 124 miliardi di euro ognianno. Solo il 36% è dovuto a farmaci,ricoveri e interventi chirurgici. Il 44%infatti è da ricondurre alla mancata pro-duttività dei malati e il 20% a quella deifamiliari. La lotta ai tumori passa ancheattraverso una corretta pianificazionedella spesa. Nel mondo nel 2010 le uscitecomplessive per i pazienti oncologicisono state pari a 290 miliardi di dollari.

Ma quanto costa nel nostro Paesecurare una persona colpita dal cancro?In Italia manca ancora una stima dellerisorse assorbite dalla malattia, indispen-sabile per poter redigere un budget an-

nuale da assegnare all’oncologiae far fronte alle difficoltà createdalla spending review. Per questol’AIOM ha promosso uno studioper analizzare la spesa farma-ceutica oncologica negli ultimi3 anni in Italia e nelle singoleRegioni. La sostenibilità del si-stema è messa a rischio anchedallo stallo in cui si trovano lereti oncologiche regionali, fi-nora rimaste solo sulla carta.Proprio il tema dell’uso ra-zionale delle risorse è statoal centro del dibattito dellaI Conferenza Nazionaledell’Oncologia ClinicaItaliana, che ha riunito aRoma dal 23 al 25 mag-gio le tre principali so-cietà scientifiche che sioccupano di patologieneoplastiche, AIOM,

Programma

Società Italiana di Chirurgia Oncologica

a

AIRO e SICO. “È necessario realizzareuna vera integrazione fra le varie disci-pline, che deve diventare lo standard diriferimento nella cura dei tumori – haaffermato il presidente AIOM StefanoCascinu -. E lo strumento è rappresen-tato dalle reti oncologiche regionali.Vogliamo procedere ad una revisione cri-tica delle strutture esistenti sul territorionazionale. Solo così potremo risparmiaree garantire alti standard qualitativi sututto il territorio. Finora però ha vistola luce solo il 5% dei progetti iniziali perla costruzione di questi network. Serveuna svolta, perché i costi cominciano adiventare insostenibili. La nostra societàscientifica con una specifica pubblica-zione annuale, ‘I numeri del cancro inItalia’, stima il numero di nuove diagnosie di decessi, ma vogliamo capire anchequanto costa ogni neoplasia. Il nostrostudio sulla spesa farmaceutica è un’ini-ziativa indispensabile per definire l’entitàdel budget nazionale per l’oncologia ecapire come le nuove terapie possanoessere introdotte bilanciando l’aggraviofinanziario con i risparmi, legati ancheall’impiego di farmaci generici e biosimi-lari. In questo modo potremo offrire alleIstituzioni uno strumento per distribuireal meglio i fondi”.

I 5 big killer nel 2012 sono stati il tumo-re del polmone (34.500 decessi), seguitoda quello del colon-retto (quasi 20.000),del seno (13.000), dello stomaco (11.000)e della prostata (7.900). Le percentuali diguarigione sono in crescita, grazie alladiagnosi precoce, all’innovazione tecno-logica in radioterapia e ai nuovi farmaci,

Page 20: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

sempre più efficaci. Ma l’innovazioneha un costo. “È recente l’appello che120 ematologi di 15 Paesi hanno firmatoperché le case farmaceutiche abbassinoil prezzo dei nuovi farmaci – ha conti-nuato Giovanni Mandoliti, presidenteAIRO -. Ma gli specialisti hanno anchechiesto che si firmi un’alleanza tra tuttigli attori coinvolti, dalle aziende alleIstituzioni alle associazioni dei pazientifino alle società scientifiche. Il rischiopaventato è quello di lasciare molti pa-zienti sottotrattati o senza terapia perl’impossibilità di far fronte alla spesarichiesta dai nuovi farmaci e dall’imple-mentazione delle apparecchiature perradioterapia. Anche nel nostro Paese èimportante cominciare ad affrontare ilproblema e proporre soluzioni”.

Realizzare percorsi diagnostico-as-sistenziali uniformi è fondamentale siaper garantire pari opportunità ai malatiche per utilizzare al meglio le risorse.“È dimostrato – ha concluso AlfredoGarofalo, presidente SICO – che la so-pravvivenza aumenta quando i pazientisono seguiti in centri specializzati. E ilsistema delle reti oncologiche regionalipermette di trattare i casi più complessinelle strutture meglio attrezzate e conpiù esperienza. Senza costringere i ma-lati ad affrontare i cosiddetti viaggi dellasperanza. All’interno del network infattiogni ospedale deve gestire i casi ‘or-dinari’, attivando un continuo dialogofra oncologo, radioterapista, chirurgo,patologo e tutte le altre figure coinvolteper una presa in carico complessiva delmalato. A livello regionale, poi vannocreati percorsi di confronto fra struttu-re. In questo modo i pazienti più com-plicati dovranno forse spostarsi ma nontroppo lontano e saranno trattati neicentri con maggiore esperienza in basealla patologia. Un modello già adottatocon successo in Gran Bretagna”.

Per la prima volta un italiano alla guida della Coalizione europea dei malati dicancro. Francesco De Lorenzo è stato eletto, per i prossimi tre anni, presidente dellaEuropean Cancer Patient Coalition (ECPC - www.ecpc-online.org), che riunisce oltre300 associazioni di malati di cancro in tutta l’Unione europea in rappresentanzadi 42 Paesi, il cui motto è: “Niente per noi, senza noi”. “La tutela dei diritti dellepersone colpite da tumore – ha spiegato De Lorenzo – deve entrare nell’agendadi tutti i governi. È essenziale il dialogo con le Istituzioni. E nel prossimo trienniomi impegnerò perché si sviluppi una politica comune in materia a livello europeo,mettendo a frutto l’esperienza maturata in Italia con la FAVO. Obiettivo proioritariosarà il superamento delle inaccettabili disparità di accesso ai farmaci esistenti trai Paesi europei, con particolare riguardo a Grecia, Romania e Bulgaria. Ancheper questo è essenziale che venga formulato quanto prima un Piano oncologicoeuropeo al fine di garantire pari diritti a tutti i cittadini dei Paesi membri nell’accessoalle cure e ai servizi diagnostici e terapeutici di qualità sempre più elevata. UnPiano che affronterà tutti gli aspetti della malattia, comprendendo il controllo, laprevenzione, la diagnosi precoce, la cura, la riabilitazione e le cure palliative alivello europeo. Il cancro è una patologia che riguarda l’intera collettività, sia sulpiano della prevenzione che della cura. Una malattia che troppo spesso ne generaun’altra: la solitudine di chi deve affrontare questa realtà delicata e complessache scompensa gli equilibri relazionali, che apre scenari dove non è sempre faciletrovare soluzioni e risposte”. Ogni anno in Europa si registrano più di 3 milionidi nuove diagnosi di tumore, che rappresenta la principale causa di decesso nelVecchio Continente dopo le malattie cardiovascolari. La ECPC, che ha sede aBruxelles, celebra quest’anno il decimo anniversario dalla fondazione. “La ECPCsi pone come obiettivo principale – ha sottolineato De Lorenzo - la promozionedei diritti fondamentali dei malati di cancro in Europa. Vuole rendere più incisival’influenza di questi pazienti nella politica sanitaria europea, assicurando lagaranzia dell’accesso tempestivo ed uguale per tutti alla diagnosi, al trattamentoed alla cura, nonché lo sviluppo della ricerca contro il cancro. Questo importanteincarico consentirà ai pazienti italiani di sviluppare ulteriormente rapporti a livelloeuropeo e di consolidare le relazioni già forti con l’Associazione Italiana diOncologia Medica”. Nel Direttivo sono stati eletti anche: Kathi Apostolidis (Grecia,Vice presidente); Vlad Vasile Voiculescu (Romania, Vice presidente e Segretario);Jana Pelouchova (Repubblica Ceca, Tesoriere); Sarah Lindsell (Gran Bretagna);Elena Caruso (Italia); Rafal Swierzewski (Polonia).

Le elezioni ECPC

Francesco De Lorenzo a capo dellacoalizione europea dei pazienti«Pari diritti per tutti i malati, servesubito un piano oncologico»

La “European Cancer Patient Coalition” riunisce oltre300 associazioni nel Continente

L’Assemblea annuale ha eletto il presidente dellaFederazione Italiana alla guida della ECPC per iprossimi 3 anni

Page 21: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

19

VIII Giornata nazionale del malato oncologico

«Meno ospedale e più territorio.Ma il taglio dei posti letto non danneggii centri migliori»

La FAVO: “La spending review èun’occasione per delineare un nuovoapproccio, che privilegi i servizi domiciliarie gli hospice. Attenzione a non trascurarel’eccellenza”

Il 5° Rapporto sulla condizione assistenziale delle persone colpite da tumore

Serve un nuovo modello di assi-stenza per i pazienti colpiti dal cancro,meno centrato sull’ospedale e più orien-tato a forme alternative. Con ricoveridiurni, maggiore coinvolgimento deimedici di famiglia nelle fasi successive ai

Page 22: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

20

Sistema Informativo e statistico sanitariodel Ministero della Salute ha individuato iparametri (con riferimento a quelli inter-nazionali) per stabilire i volumi minimi diattività per singola neoplasia, al di sottodei quali le strutture chirurgiche non do-vrebbero essere abilitate ad affrontare levarie patologie.

Rispetto ai 1.015 centri che si occu-pano di cancro del colon retto, solo 196risultano adeguati; dei 906 del tumoredella mammella, solo 193; dei 702 delpolmone solo 96 e dei 624 della prostatasolo 118. “Esistono criticità – ha spiegatoil presidente AIOM Stefano Cascinu- anche per alcune oncologie mediche,presenti in piccoli ospedali, prive degliindispensabili servizi di supporto e concasistiche assistenziali inferiori al minimonecessario per garantire esperienza suf-ficiente e trattamenti adeguati. Evidenzescientifiche dimostrano che strutture conbassi volumi di attività presentano stati-sticamente maggiori rischi per i malaticon incrementi significativi della morbi-lità e mortalità specifiche. Queste criticitàpossono essere superate dalla costituzio-ne delle reti oncologiche, unica modalitàper fornire un adeguato supporto aimalati. Purtroppo, dopo tanti anni, solopoche Regioni si sono dotate di questistrumenti. Nel riesame delle dotazioniospedaliere, le Regioni dovranno evitaredi operare tagli lineari, che incidano con-testualmente su strutture inadeguate e sucentri oncologici di eccellenza”.

“La parola ‘cancro’ – ha continuatoFrancesco Cognetti dell’Oncologia Me-dica del Regina Elena di Roma - è stataper lungo tempo quasi impronunciabile,sostituita spesso con ‘male incurabile’,per indicare una malattia che non lascia-va scampo. Ma la scienza medica negliultimi anni ha compiuto progressi incre-dibili, rendendo cronica una patologiacomplessa, dall’importante peso sociale.È ormai un dato di fatto che di tumore

VIII Giornata nazionale del malato oncologico

si muore sempre meno, grazie a terapieinnovative e a massicce campagne diprevenzione e informazione. Emergeinfatti una riduzione significativa dellamortalità complessiva per cancro, in en-trambi i sessi. Il calo è del 12% nei maschie del 6% tra le femmine. È anche vero,però, che il numero di casi continua adaumentare. È evidente quindi come l’as-sistenza continua ai malati comporti costieconomici sempre maggiori. La croniciz-zazione della malattia, se ha risolto alcuniproblemi, ha aperto poi altre questioni,ad esempio il reinserimento nella societàdell’ex-paziente”.

“Il numero dei guariti – ha sottolineatoDe Lorenzo - aumenta in modo costante.All’esito positivo relativo alla fase acutadella malattia, si accompagna una pre-occupante carenza dei servizi per i nuovibisogni che insorgono nelle fasi, semprepiù estese, della lungosopravvivenza.L’attività del volontariato, l’integrazio-ne dei servizi socio-assistenziali deglienti locali e le provvidenze economichedell’INPS riescono solo in parte a sup-plire alle carenti risposte del Serviziosanitario nazionale. Comprendiamo cheil momento è difficile e che dobbiamocollaborare tutti ad eliminare gli sprechi ead ottimizzare il sistema secondo principidi appropriatezza. Tuttavia, penalizzare imalati oncologici attraverso una riduzio-ne orizzontale ed indiscriminata di servizie prestazioni, non rappresenta una sceltaetica, né foriera di reali risparmi. Giàora le famiglie devono sostenere oneri,anche economici, rilevanti e ulteriori pe-nalizzazioni rappresenterebbero davverouna forte limitazione al diritto di cura deicittadini. Per tutte le grandi malattie, acominciare dal cancro, deve essere ga-rantito l’accesso, senza partecipazionedi spesa da parte del malato, a diagnosi,terapie e riabilitazione”.

Un capitolo del Rapporto è legatoall’assistenza farmaceutica. Il 18 novem-

trattamenti nosocomiali e servizi ambula-toriali, domiciliari e residenziali.

La spending review può rappresenta-re un’occasione, purché la norma vengainterpretata correttamente. Il taglio deiposti letto richiesto dal provvedimentonon può essere realizzato senza consi-derare le esigenze dei malati oncologici.È concreto il rischio che, in assenza diverifiche, le Regioni operino, in modouniforme e indiscriminato, riduzionilineari, per rientrare nei valori previstidalla legge. L’allarme arriva dalla FAVOnella VIII Giornata nazionale del malatooncologico ed è contenuto nel V Rap-porto sulla condizione assistenziale deimalati oncologici presentato il 16 maggioal Senato. “Il 30% dei pazienti con cancromuore in strutture ospedaliere destinateal contrasto di patologie acute, generan-do gravi sofferenze umane e familiari– ha affermato Francesco De Lorenzo,presidente FAVO -. È chiara l’inappro-priatezza di questi ricoveri. Vanno poiconsiderati gli alti costi pro-die delle de-genze in centri complessi e ad alto tassotecnologico, con il rischio aggiuntivo disottrarre posti letto a malati oncologiciin fase acuta, sicuramente recuperabilicon interventi tempestivi ed appropriati,rispetto a quelli, notevolmente minori,dell’assistenza domiciliare e dell’acco-glienza negli hospice”.

Il Rapporto, predisposto dall’Osser-vatorio sulla condizione assistenzialedei malati oncologici, denuncia anchegravi carenze. Ad esempio, a fronte di598 posti letto in hospice in Lombardiae 241 in Emilia Romagna, se ne registra-no solo 20 in Campania e 7 in Calabria,mentre vi sono 27 strutture con serviziodi radioterapia in Lombardia, 7 in Pugliae 3 in Calabria. E il fascicolo sanitarioelettronico è utilizzato solo in 5 Regioni.Un gruppo di lavoro formato da espertidella SICO, dell’AIOM, della FAVO e darappresentanti della Direzione Generale

Page 23: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

21

bre 2010 è stato siglato, nell’ambito dellaConferenza Stato-Regioni, l’accordosull’accesso ai farmaci innovativi, pub-blicato poi nella Gazzetta Ufficiale del 10gennaio 2011.

Tale accordo aveva l’obiettivo dieliminare le disparità di accesso nellevarie Regioni: da novembre 2010 in poitutti i medicinali autorizzati e consideratidall’AIFA dotati del requisito della inno-vatività terapeutica “importante” avreb-bero dovuto essere disponibili, immedia-tamente, su tutto il territorio nazionale,anche senza il formale inserimento deiprodotti nei PTR ospedalieri.

“Ma – ha concluso Cascinu - continua-no a persistere ad oggi problematichelegate ai criteri con i quali l’AIFA con-sidera innovativo un nuovo farmaco, alrecepimento o meno di tale accordo daparte di tutte le Regioni dotate di PTR, alnon uniforme inserimento in tutti i PTRdei farmaci antitumorali ad alto costoautorizzati da AIFA senza il requisitodell’innovatività. Già nell’analisi condottada AIOM nel marzo 2011 era stata evi-denziata una non uniformità nell’inseri-mento nei PTR di 18 farmaci antitumoraliad alto costo autorizzati da AIFA primadel novembre 2010.

I risultati dell’analisi, aggiornata daAIOM a febbraio 2012, hanno fatto emer-gere miglioramenti. L’aggiornamentoal 31 dicembre 2012 evidenzia ancoraalcune criticità: dalla mancanza di dispo-nibilità costante e facilitata, ad esempiosui siti web regionali, dei PTR, nella loroversione aggiornata, alla mancanza diun aggiornamento periodico, a cadenzapredefinita, dei PTR, fino alle tempistiche,a volte molto lunghe, tra le discussioniin Commissione regionale e le effettivepubblicazioni delle delibere, fondamen-tali per la concreta messa a disposizionedel farmaco per i pazienti”.

«Il 50% dei centri non hala riabilitazioneMa 8 su 10 garantisconola terapia del dolore»

Francesco De Lorenzo: “Migliorano i servizi.Manca ancora una presa in carico globale delpaziente, come richiesta dal Piano OncologicoNazionale”

Focus su cure simultanee e palliative neldocumento presentato al Senato

Nella metà degli ospedali italiani mancano i servizi di riabi-litazione, fondamentali per la qualità di vita dei pazienti colpiti datumore. E, se presenti, risultano quasi esclusivamente disponibili

per la sola riabilitazione fisica delle donne operate percarcinoma mammario. Drammatica la situazione dell’as-sistenza domiciliare con marcate differenze regionali(si va dai 153 casi per 100mila abitanti in Toscana ai 91nel Lazio fino ai 34,6 in Emilia Romagna). Preoccupanteanche la disomogeneità territoriale nella distribuzionedei centri di Radioterapia oncologica: dei 184 totali, 83 sitrovano al Nord, 51 al Centro e 50 al Sud. E i LINAC sonoben al di sotto degli standard europei: ve ne sono 361,con una media nazionale di 6.1 per 1 milione di abitanti(quella attesa dalla UE è compresa fra 7 e 8). Miglioranoinvece, rispetto al passato, i servizi di terapia del dolore,presenti nell’85% delle realtà sanitarie (89% al Nord,81% al Centro, 80% al Sud-Isole). Maggiore attenzioneanche al benessere mentale dei pazienti. È la fotografiascattata nel V Rapporto sulla condizione assistenzialedei malati oncologici, che contiene un focus dedicato acure simultanee, continuità assistenziale e cure palliati-ve, i cui dati sono ricavati dal Libro Bianco dell’AIOM. Idati contenuti nel Rapporto rappresentano il cardine percementare l’alleanza fra pazienti, società scientifiche eIstituzioni. “La maggior disponibilità dei servizi rispetto

al passato, che emerge dall’analisi – ha sottolineato Francesco DeLorenzo, presidente FAVO -, è però ancora lontana dal garantirea tutti i pazienti oncologici una vera presa in carico globale e unpercorso coordinato che integri le terapie antitumorali e le cure ria-bilitative e palliative nell’intero percorso assistenziale, raggiungendol’obiettivo di ottimizzare la qualità della vita”.

Page 24: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

22

VIII Giornata nazionale del malato oncologico

«Tumore del seno:l’indagine Censis sullacondizione delle pazienti»

Sono 429 le donne con tumore del seno che hannopartecipato all’indagine realizzata dalla FondazioneCensis e contenuta nel V Rapporto sulla condizioneassistenziale dei malati oncologici. L’indagine ha coinvoltocomplessivamente oltre 1000 persone colpite da tumore econsentito di proporre una rappresentazione dettagliata dicaratteristiche, problematiche e aspettative delle pazienti.

Ancora scarsa l’attenzione agliaspetti della comunicazione. Infatti nel33% delle oncologie non sono presentispazi informativi dedicati all’orienta-mento sull’accesso ai servizi, all’infor-mazione sulla malattia oncologica esui diritti legati alla vita lavorativa e alle indennità assistenziali.“L’estensione dei servizi di terapia del dolore – ha affermatoil presidente AIOM Stefano Cascinu – è sicuramente fruttodell’applicazione della legge 38 del 2010 e dell’impegno delMinistero della Salute. Sono infatti aumentati negli ultimi anni,passando dal 72% nel 2006 all’85% nel 2012. In crescita anchele cure palliative, erogate dal 65% delle strutture ospedaliere.Sappiamo che molti sintomi correlati al cancro, il dolore inparticolare, si possono manifestare in tutte le fasi della malattia.Associati ai disagi psicologici, sociali e familiari, hanno un im-patto determinante sul peggioramento della qualità della vita.Negli ultimi anni un numero consistente di studi ha dimostratol’utilità di associare in modo sistematico alle terapie antitumoraliil trattamento dei sintomi causati dal cancro, ottenendo non soloun beneficio su tutti i parametri di qualità della vita, ma anche,in alcuni casi, un allungamento della sopravvivenza”.

Non si tratta solo di garantire, in fase avanzata di malattia, lacontinuità delle cure, ma di inserire le terapie per il controllo deisintomi in contemporanea ai trattamenti antitumorali. In Italiasiamo ancora lontani dalla completa applicazione del modello di

cure simultanee, previsto come obiet-tivo prioritario nel Piano OncologicoNazionale 2010-12.

“I molteplici bisogni delle personecolpite dal cancro – ha concluso Elisa-betta Iannelli, segretario FAVO – non

sempre trovano adeguate risposte nei modelli organizzativiassistenziali attuali. I servizi di riabilitazione sono garantiti solonella metà delle strutture di oncologia medica. Anche la pre-senza di uno psicologo non implica che tutti i pazienti e lorofamiliari possano usufruire di un supporto che, soprattuttonegli snodi critici della malattia, costituisce un valore aggiuntofondamentale. Si pensi, ad esempio, al sostegno necessario perinformare i giovani figli di pazienti che affrontano il cancro. An-che la presenza di ‘punti di informazione e supporto’, nati dallasensibilità dell’equipe e solo grazie al volontariato, supportatida risorse dedicate ma spesso saltuarie, costituisce un elemen-to critico per dare continuità a servizi essenziali per aiutare eindirizzare i malati. Riteniamo sia essenziale che ogni strutturapreveda, oltre a punti informativi e al supporto psicooncologico,servizi di riabilitazione dedicati e che sia anticipata l’integrazio-ne della terapia del dolore e delle cure palliative nel corso deltrattamento, evitando la frammentazione degli interventi ed ilritardo nella presa in carico del paziente a domicilio. Solo cosìsi raggiungerà una reale applicazione del Piano OncologicoNazionale 2010-12”.

Lo scenario di riferimentoComplessivamente in Italia vivono 522.235

donne che hanno ricevuto una diagnosi di

tumore alla mammella, pari al 23,3% del

totale dei pazienti che hanno ricevuto una

diagnosi di tumore; in particolare, hanno

avuto una diagnosi di tumore alla mammella

da meno di 2 anni nel 16% dei casi, tra i 2

e 5 anni nel 21% dei casi, tra i 5 e 10 anni

nel 25% dei casi ed oltre i 10 anni nel 38%

dei casi.

Più problemi psicologici e pratici, mamaggiore autonomia e fiduciaLa prima reazione alla diagnosi è connotata

dalla paura, indicata da oltre il 37% degli

Page 25: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

23

intervistati ma segue, con oltre il 30%,

la voglia di reagire, e ancora incredulità

(22,7%) e rabbia (20%). Un dato di

particolare interesse riguarda il maggior

grado di autonomia che caratterizza questi

pazienti: quasi il 26% dichiara di non

avere un caregiver, rispetto alla media

del 17,3%. Per oltre il 40% dei pazienti i

maggiori problemi sono emersi sul piano

psicologico, per il 37% nel disbrigo di

pratiche della vita quotidiana, seguono le

problematiche in ambito familiare (24,7%)

e nel lavoro (22%). Il 42% dichiara inoltre

di avere “molti” o “abbastanza” problemi

di sonno e il 35% di depressione; l’11,1%

valuta negativamente la qualità delle proprie

giornate, quota inferiore a quella degli altri

pazienti.

Ostacoli e difficoltà nel lavoro dopola diagnosi di tumoreIn seguito all’insorgenza della patologia

è stato licenziato il 3,4% dei pazienti

con tumore alla mammella intervistati

(percentuale più alta del resto del campione,

pari all’1,2%), e ad aver dovuto dare le

dimissioni, cessare l’attività commerciale,

professionale o artigianale è stato il 6,2%

degli intervistati; oltre il 42% è stato

costretto a fare assenze associate alla

patologia ed alla cura (32,1% tra gli altri

malati), il 33,1% rileva che si è ridotto il

suo rendimento suo malgrado (il 29% per

gli altri), il 16% circa ha dovuto mettere da

parte propositi di carriera (il 6,2% tra gli

altri) e quasi il 12% ha dovuto chiedere il

part-time o altre modalità di lavoro flessibile

o di riduzione dell’orario (rispetto al 4,3%

degli altri pazienti).

Positiva la valutazione dei servizisanitariForte il rapporto con l’oncologo (l’83,6%

dei pazienti ha un proprio oncologo

di riferimento) e buono il grado di

informazione dei pazienti sui farmaci

antitumorali con i quali è stato curato

o con cui viene attualmente curato

(indicato dall’86,8%). Rispetto alle terapie

oncologiche ricevute emerge che più degli

altri i malati di tumore alla mammella hanno

subito interventi chirurgici (quasi l’87%

contro il 69% degli altri), e hanno seguito

cicli di chemioterapia (l’83,4% contro il

78% degli altri) e di radioterapia (il 51,2%

contro il 32,7%). Oltre il 39% ha svolto

attività riabilitative per disabilità fisica,

deficit funzionale, cognitivo e psicologico

(rispetto al 24% del resto del campione), e

poco più di un quarto dichiara di averne

ricevuto un impatto positivo. Riguardo alla

valutazione dei servizi con cui il paziente

è entrato in contatto, il 77% definisce ottimi

o buoni i servizi sanitari di cui ha usufruito,

mentre solo il 44% giudica positivamente i

servizi sociali.

Le cure non sono uguali ovunqueÈ pari al 70% la quota di pazienti con

tumore alla mammella che ritiene che vi

siano opportunità di cura diverse tra i

malati di tumore in Italia, secondo il 38% le

diversità sussistono soprattutto tra le regioni,

per il 31,6% anche all’interno delle singole

regioni. Il 72% è convinto che, rispetto

al servizio da cui si è seguiti al momento

dell’intervista, ne esistano altri in contesti

diversi che garantiscono cure e trattamenti

migliori, ma per il 44% degli intervistati

è condivisa la certezza che l’assistenza

garantita dal proprio servizio è comunque

di buon livello. Per il futuro, quasi il 72%

ritiene priorità assoluta per la condizione

dei malati di tumore le terapie innovative

personalizzate, il 35,5% indica la necessità

di attribuire maggiore attenzione ai risvolti

psicologici della patologia, seguono i sussidi

economici, le erogazioni monetarie e il

bisogno di maggiori informazioni sulle varie

fasi del percorso di cura.

Anche l’indagine conferma l’elevatezza

del costo sociale relativo al tumore; infatti,

per il tumore alla mammella il costo sociale

totale complessivo annuo relativo all’insieme

dei malati con una diagnosi di tumore di al

massimo 5 anni, con e senza caregiver, e

dei caregiver, risulta pari a 7,3 miliardi di

euro, mentre il corrispondente costo sociale

medio procapite è pari in media a 28 mila

euro.

Page 26: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

24

Il Congresso ASCO

L’Italia investe meno risorse insalute rispetto ad altri Paesi, ma ottienerisultati migliori. Perché il nostro siste-ma, basato sul principio di universalità, èefficiente, grazie all’uso appropriato delleterapie, a servizi territoriali diffusi e alleeccellenze ospedaliere. Si colloca infatti al12° posto fra i 27 Paesi europei per il piùbasso indice di mortalità per tutti i tipi dicancro (Italia: 212 – Europa: 230). Ma iprogrammi di prevenzione oncologica nelnostro Paese sono troppo pochi e hannospesso un ruolo marginale, anche se sitraducono nel lungo termine in milionidi vite salvate. I tagli legati alla spendingreview rischiano di compromettere gliequilibri su cui si basa l’efficienza delnostro modello assistenziale. È necessa-rio quindi individuare nuove risorse dainvestire in progetti di prevenzione e perfavorire l’accesso ai trattamenti innovativiche presentano costi elevati. E opportunità importanti possonoessere offerte da una migliore appropriatezza, da una mag-giore efficienza organizzativa delle strutture, dal ridurre esamiinappropriati e dai biosimilari, farmaci simili ma non ugualiagli originali biotecnologici. Il tema della sostenibilità è stato alcentro dell’agenda del 49° ASCO a cui hanno partecipato quasi40mila oncologi.

“La spesa sanitaria totale nel nostro Paese – ha spiegatoSergio Pecorelli, Presidente AIFA - è pari al 9,3% del Prodottointerno lordo, comunque, seppure di poco, superiore alla mediaeuropea, equivalente al 9%. Numeri molto distanti da quelli degliUSA, dove il costo per la salute costituisce il 19% del Pil. In Italia ifarmaci oncologici rappresentano il 25% della spesa ospedalieraper i medicinali, ma incidono solo sul 4% dell’intera nosocomia-le. Nonostante l’aumento dell’età media della popolazione italia-

na, le uscite per i farmaci oncologici sonorimaste sostanzialmente stabili negli ultimianni, passando da 1,390 miliardi di euro nel2008, a 1,550 nel 2010, a 1,530 nel 2011. Nonsi può considerare solo il parametro ‘costo’senza analizzare il risultato che ne deriva.Complessivamente nel nostro Paese miglio-rano le percentuali di guarigione dai tumo-ri. Il 61% delle donne e il 52% degli uominiè vivo a cinque anni dalla diagnosi. Partico-larmente elevata la sopravvivenza dopo unquinquennio in neoplasie frequenti comequelle del seno (87%) e della prostata (88%).Ma è necessario aumentare gli investimentiin prevenzione, soprattutto sugli stili divita, ancora troppo scarsi. E non possia-mo parlare di costi e sprechi dividendol’ospedale dal territorio, serve una visioneglobale delle risorse disponibili”. I farmacibiotech hanno rivoluzionato l’oncologia el’arrivo, nei prossimi anni, dei biosimilari

di anticorpi monoclonali può aprire nuove prospettive, senzatrascurare gli interrogativi sulla loro efficacia e sicurezza peri pazienti. “Questi prodotti – ha continuato Pecorelli - possonofavorire risparmi e la sostenibilità dei sistemi sanitari. La ra-zionalizzazione delle risorse disponibili passa anche attraversol’appropriatezza nell’uso dei farmaci. I biosimilari degli anticorpimonoclonali sono più complessi di quelli oggi in commercio, percui va garantita una stretta farmacovigilanza”.

“Le maggiori criticità legate all’uso di questi prodotti – hasottolineato il presidente AIOM Stefano Cascinu – derivanodal fatto che possono funzionare in maniera differente rispettoall’originatore. È necessario quindi che sia posta particolareattenzione ai processi di vigilanza e controllo. Servono studipost-marketing di sicurezza ed efficacia e appositi registri per ibiosimilari di anticorpi monoclonali”.

«Cure eccellenti grazie al sistema ItaliaMa sono troppo pochi gli investimenti inprevenzione»

Sergio Pecorelli: “La spesa sanitaria nel nostro Paese è pari al 9,3% del Pil, negli StatiUniti al 19%. Con meno fondi, garantiamo a tutti anche in oncologia le terapie migliori”

A Chicago quasi 40mila specialisti. L’intervento del Presidente AIFA

Page 27: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

25

Spazio

work

ing

gro

up

Il contributo del gruppo di lavoro èrappresentato dalla V edizione del Libro Biancodell’oncologia, una vera e propria carta dei serviziaggiornata e puntuale che AIOM ha messo adisposizione degli oncologi, degli operatori dellasanità, delle Istituzioni, delle società scientifiche,dei pazienti e dei loro familiari. Il Libro Bianco èil contributo fattivo della nostra Associazione perincentivare ulteriormente lo sviluppo dell’assistenzaoncologica in Italia, per fornire un utile strumentoalla creazione delle reti oncologiche e parteciparedirettamente alla definizione dei percorsi didiagnosi e terapia che abbiano caratteristiche diuniformità sul territorio nazionale e che offranogaranzia di omogeneità di cura a tutti gli utenti.Sulla scorta delle esperienze precedenti, il lavorosi è svolto attraverso la preparazione di unquestionario molto dettagliato che è stato inviatoalle singole strutture oncologiche italiane conl’obiettivo di rilevare tutti i dati inerenti l’attivitàdelle unità operative presenti sul territorio. Il LibroBianco è presentato graficamente in manierachiara, suddiviso per Regioni e per presidiospedalieri con indirizzario allegato. Nellaprima parte del volume, per ciascuna unitàoperativa, vengono date indicazioni in meritoalle caratteristiche della struttura, tipologia diprestazioni erogate e modalità di accesso allestesse, quantità e qualità dei servizi presenti,risorse e dotazioni assistenziali, personale dedicatoe specializzazione.Nella seconda parte sono riassunti e mostrati,attraverso grafici di facile lettura, tutti i datiscaturiti dall’indagine e che riguardano lestrutture censite nel loro complesso, distribuite permacroregione (Nord, Centro, Sud ed Isole) inclusigli aspetti più specificatamente amministrativi efarmaco-economici, fra cui la spesa farmaceuticae la spesa per il personale.All’interno di questa ampia appendice, uncapitolo è dedicato alle aree di specializzazionedelle strutture in relazione al tipo di neoplasiadi maggiore frequenza e numero di nuovi casi/anno, alle risorse umane specificatamente

dedicate all’oncologia, alla presenza diservizi di particolare importanza quali laradioterapia, le cure palliative, la terapiadel dolore, la riabilitazione, la psicologia.L’ultima parte è dedicata alla ricognizionedelle attività di formazione e di ricerca dellevarie strutture, della partecipazione ai gruppicooperativi e dei rapporti con le associazioni divolontariato presenti in struttura o nel territorio diappartenenza.Come gruppo di lavoro dobbiamo dire che glioncologi hanno risposto alle nostre richieste ingrandissima parte, anche se non nella totalità,nonostante le difficoltà che il questionario ha postonella compilazione di alcuna delle sue sezioni.Il prodotto finale che il gruppo di lavoro haelaborato sulla scorta dei dati giunti dalle variestrutture è stato rilevante e il Libro Bianco, cosìcome è stato “costruito”, può rappresentarela “fotografia” più aggiornata del panoramaoncologico nazionale, proponendosi nelcontempo come mezzo di comunicazione utileed efficace con i cittadini e le Istituzioni quali ilMinistero della Salute, gli Assessorati Regionali,l’AIFA, gli organismi aziendali.Sono state censite complessivamente 192Oncologie; molti dati presenti in questa edizionedel Libro bianco si possono confrontare con quellidi edizioni precedenti e indicano un progressivomiglioramento in termini di prestazioni, didotazione assistenziale e di incremento dei servizi.Ad esempio possiamo citare i dati inerenti lapresenza di PET che sono attualmente pari al 48%dei centri e solo 10% nelle rilevazioni precedenti,così per gli apparecchi di risonanza magneticache sono quasi raddoppiati dal 51 al 94%; undato particolarmente interessante è quello delleradioterapie che nel censimento datato 2001erano presenti nel 46% e oggi nel 70%; ancoraimportante è l’incremento degli accessi ai servizi diriabilitazione che passa dal 4,6% al 47% e ancheper la terapia del dolore l’aumento è consistentedal 20% del 2001 fino all’85% di oggi.Se si considerano le singole strutture e volendo

Stato dell’Oncologia emodelli organizzativiLibro Bianco

Componenti: O. Bertetto,R. Bordonaro, G. Fasola, S.Gori, C. Iacono, R. Palumbo,V. Zagonel, G. Scandura(W.G. Giovani).

Coordinatore: GiovanniBernardo

Page 28: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

26

Componenti: P. Ascierto, S. Barni,G. Beretta, F. Boccardo, A. Brandes,G. Cartenì, S. Cascinu, G. Colucci,A. Comandone, P.F. Conte, L. Crinò,B. Daniele, M. Danova, L. Del Mastro,N. Fazio, M. Federico, S. Gori, L.Licitra, A. Luporini, M. Maltoni, R.Passalacqua, S. Pignata, G. Porzio, L.Repetto, F. Roila, G. Rosti, D. Santini, A.Santoro, C. Sternberg

Gruppo Metodologico: GiovanniPappagallo (Azienda ULSS 13 RegioneVeneto), Ivan Moschetti, MichelaCinquini, Valter Torri (Istituto MarioNegri, Milano)

Coordinatori: Evaristo Maiello, ValterTorri

Linee guida

Il Working Group AIOM “LineeGuida” si è fatto promotore e autore, inquesto ultimo biennio, di un progetto diammodernamento del testo delle LineeGuida AIOM. Tale progetto, nato nel2004 e aggiornatosi successivamente nel2011, fortemente voluto dal precedente edall’attuale Consiglio Direttivo, prevedenon solo una trasformazione della vestegrafica delle linee guida, ma anche unavalutazione più approfondita ed “eviden-ce-based” di tutti gli interventi diagnosti-co terapeutici della malattia neoplastica.Le vecchie edizioni, infatti, soffrivano diun limite “consistente nella mancanza diuniformità stilistica e nell’utilizzo di me-todi di analisi della letteratura scientificanon omogenei tra le diverse linee gui-da”. È stato, quindi, richiesto uno sforzosignificativo da parte dei Coordinatoridelle linee guida nel cercare di adottare efare proprio un approccio metodologicopiù rigoroso.

Individuato dal Consiglio Direttivo unCoordinatore, ogni gruppo ha eletto unproprio Segretario Scientifico, preferen-zialmente proveniente da AIOM Giovani,in modo da garantire una formazione con-tinua ai giovani oncologi e assicurare unatrasferibilità della metodologia negli annifuturi. Il 2013 ha visto la nascita di nuovigruppi che hanno aderito alla ristruttu-razione dei testi delle linee guida fino acontarne 29, che si occupano sia di tema-tiche d’organo sia di tematiche legate allagestione del paziente oncologico (anziano,preservazione fertilità, terapia del dolore,ecc.). È stato, inoltre, introdotto il GruppoMetodologico, con sede all’Istituto “MarioNegri” che ha sviluppato in maniera ana-litica il progetto.

La metodologia proposta per il rinno-vamento delle Linee Guida AIOM ha pre-visto l’inserimento di tre diversi approcci,da integrare in un unico documento.

Il primo passo è stato ed è quello di

uniformare le raccomandazioni clinicheattraverso una trasformazione graficadei contenuti, seguendo il frameworkdel “National Comprehensive CancerNetwork” (NCCN) e associando ad ogniraccomandazione una valutazione diqualità delle evidenze che la sostengonoe la forza della stessa con cui è suggeritoun determinato tipo di intervento (tera-peutico, diagnostico, preventivo, ecc.).

Lo strumento suggerito, per ricondur-re a un solo “grading” i diversi metodiutilizzati fino al 2011 nel testo AIOM, èstato la classificazione dei livelli di evi-denza utilizzando il metodo dello “Scot-tish Intercollegiate Guidelines Network”(SIGN) poiché sufficientemente analiticoe dettagliato.

Il SIGN, attualmente, mantiene lavalutazione della qualità per disegno distudio e questo ha consentito di tradurrele evidenze già presenti nelle Linee GuidaAIOM senza dover riprendere gli studiprimari, evitando così pericolose sem-plificazioni.

È stato, inoltre, previsto di incorpo-rare nelle Linee Guida AIOM una valu-tazione sistematica delle evidenze e unprocesso trasparente per la formulazionedelle raccomandazioni utilizzando alcunielementi del metodo GRADE. Il WorkingGroup ha visto, infatti, nell’utilizzo delmetodo GRADE (http://www.gradewor-kinggroup.org), internazionalmente rico-nosciuto, una valida opzione per valutarela qualità della letteratura scientifica e pergraduare la forza delle raccomandazionicoinvolgendo esperti rappresentativi didiscipline diverse e provenienti da piùRegioni.

Il metodo GRADE suggerisce diprocedere valutando la qualità delleevidenze prima per singolo outcome esuccessivamente formulando un giudiziocomplessivo sulla qualità delle evidenze,considerando soltanto gli outcome essen-

esprime alcuni valori di “media” neiconfronti dell’attività assistenziale, dairisultati del censimento 2012, si rileva chemediamente le strutture di oncologia medicaeffettuano più di 6.000 visite ambulatorialiper anno (nel 2004 erano 3.400 e nel2008 erano 5.000), 730 ricoveri con unadurata di circa 5 giorni per una dotazionemedia di 15 posti letto.I dati prodotti nel Libro Bianco 2012sono certamente di grande interesse, inparticolare nelle loro varabili in termini nonsolo temporali, ma soprattutto regionali emacro-regionali e si propongono di offrirespunto per gli ulteriori aggiornamenti cheAIOM si impegna a continuare nel futuromantenendo un dialogo costante nell’ambitodi tutti i componenti della società scientifica,degli operatori di settore e di chi è prepostoall’organizzazione dell’assistenza alpaziente oncologico sia per gli aspettipiù specificatamente legati alla cura siaper le tematiche non meno importanti cheinvestono la sfera psico-sociale.

Giovanni BernardoCoordinatore

Spazio working group

Page 29: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

27

ziali (critici) per la formulazione della rac-comandazione relativa al quesito clinico.

Data la complessità del metodo, è statochiesto ai Coordinatori di utilizzarlo limi-tatamente a uno/due quesito/i per arrivarea formulare raccomandazioni clinicheriguardanti o farmaci/trattamenti di re-cente commercializzazione il cui bilanciotra i benefici e i danni risulti non chiaritoin modo definitivo, o farmaci/trattamenti‘storici’ laddove fossero emersi nuovi datidi efficacia e/o sicurezza.

I risultati del progetto “pilota” diaggiornamento delle raccomandazioniAIOM 2012 hanno evidenziato alcune

riflessioni critiche: l’interazione tra ilGruppo Metodologico e gli Estensoridelle raccomandazioni AIOM, avvenutaper cause oggettive prevalentemente viamail, ha portato in alcuni casi, dove nonè stato possibile un confronto vis a vis, ad“imprecisioni” sia nell’ambito “GRADE”sia nell’applicazione dei suggerimenti peromogeneizzare le restanti parti dei capi-toli. Per ovviare a tale limite nel 2013 èstato redatto un “manuale operativo” conlo scopo di supportare i Segretari e i Co-ordinatori dei Working Group delle LineeGuida AIOM nella stesura delle stesse alfine di allineare lo sviluppo dei contenuti,

Linee Guida 2013Argomento Coordinatore SegretarioNeoplasie della Mammella Stefania Gori Alessia Levaggi

Tumori dell’esofago Alberto G. Luporini Monika Ducceschi

Neoplasie dello Stomaco Stefano Cascinu Enrico Vasile

Tumori del Colon Retto Giordano Beretta Lisa Salvatore

Epatocarcinoma Bruno Daniele Gennaro Daniele

Carcinoma del Pancreas Esocrino Giuseppe Colucci Nicola Silvestris

Neoplasie del Polmone Lucio Crinò Massimo Di Maio

Tumori del Rene Giacomo Cartenì Mimma Rizzo

Carcinoma della Prostata Francesco Boccardo Francesco Ricci

Carcinoma della Vescica Cora N. Sternberg Fabio Calabrò

Tumore del Testicolo Giovanni Rosti Ugo De Giorgi

Tumori dell’ovaio Pierfranco Conte Roberto Sabbatini

Tumori della Testa e del Collo Lisa Licitra Giacomo Baldi

Neoplasie Cerebrali Alba Brandes Enrico Franceschi

Melanoma Paolo Ascierto Ester Simeone

Sarcomi dei tessuti molli e Gist Alessandro Comandone Antonella Boglione

Linfomi Massimo Federico Stefano Luminari

Mieloma Armando Santoro Andrea Nozza

Tumori dell’anziano (Parte Generale) Lazzaro Repetto Andrea Luciani

Trattamento delle Metastasi Ossee Daniele Santini Bruno Vincenzi

Tromboembolismo venoso nei pazienti con Tumori Solidi Sandro Barni Maria Cristina Petrella

Terapia antiemetica Fausto Roila Lucia Mentuccia

Gestione della tossicità ematopoietica in oncologia Marco Danova Antonella Brunello

Trattamento e prevenzione della Cachessia Neoplastica Giampiero Porzio Federica Merlin

Terapia del dolore in oncologia Marco Maltoni Emiliano Tamburini

Preservazione della fertilità nei pazienti oncologici Lucia Del Mastro Matteo Lambertini

Assistenza psico-sociale dei malati oncologici Rodolfo Passalacqua Caterina Caminiti

Tumori dell’utero Sandro Pignata Carmela Pisano

Tumori Neuroendocrini Nicola Fazio Francesca Spada

la valutazione delle evidenze scientifiche,la formulazione delle raccomandazionie degli altri contenuti ritenuti essenziali,compresa l’uniformità dell’editing.

Ad oggi la soddisfazione del lavorosvolto è testimoniata dall’impegno e dalladedizione di tutte le figure coinvolte.

L’obiettivo rimane quello di far sì cheAIOM disponga di uno strumento com-petitivo rispetto alle diverse Linee Guidainternazionali riconosciute e che tale stru-mento sia “di riferimento per gli oncologie di interlocuzione con le Istituzioni”.

Evaristo Maiello, Valter TorriCoordinatori

Page 30: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

28

Spazio working group

Rapporti con società scientifichee medici di Medicina generale

Il working group delle societàscientifiche ha iniziato a focalizzare leproblematiche riguardanti il trattamentodelle metastasi epatiche da carcinoma colo-rettale.Una prima traccia è stata elaborata daldott. De Vita, dal dott. Scartozzi e dal dott.Silvestris.Il fegato rappresenta la sede più comunedi metastasi da tumore del colon-retto;la prognosi di tali metastasi ha subitonel tempo un chiaro miglioramento ela resezione chirurgica è consideratal’unico trattamento curativo in assenza dilocalizzazione extraepatica di malattia consopravvivenza a 5 anni del 30-40%.Tuttavia non esiste una evidenza tanto forteda suggerire un unico trattamento ottimale inconsiderazione, soprattutto, dell’eterogeneitàdei pazienti con metastasi epatiche dovutaa caratteristiche cliniche e biologichedifferenti richiedendo così un approcciopersonalizzato.Sono stati individuati alcuni punti.

1. Selezione dei pazienti per iltrattamentoIn considerazione del beneficio ottenutodal trattamento chirurgico delle metastasiepatiche la definizione di RESECABILITA’è al centro della questione e purtroppo,ad oggi, non esistono criteri CHIARI edUNIFORMI di resecabilità, rimanendoancora dipendente dall’opinione delchirurgo. Superati i parametri storici diresecabilità (dimensione, diffusione bilobare,localizzazione e presenza di malattiaextraepatica) oggi si pone l’attenzione nonsolo sulla quantità di malattia da asportarema soprattutto sulla quantità di parenchimaresiduo funzionante.I chirurghi specializzati possono così trattarele metastasi epatiche in modo che:

sufficiente ( ≥ 30%)

l’eventuale malattia extraepatica.Nasce così la necessità di selezionare ipazienti che possano trarre beneficio dallachirurgia. A tale scopo sono stati elaboratidiversi score per predire la sopravvivenzadopo resezione; tra questi risulta piùutilizzato lo score di Fong et al. che include5 fattori di rischio:– positività linfonodale– intervallo libero da malattia <12 mesi– presenza di lesioni multiple– dimensioni > 5 cm– CEA > 200 ng/ml.Utilizzando tale score si passa dal 14% disopravvivenza a 5 anni se presenti tutti ifattori al 60% in assenza di essi.

2. Pazienti con metastasi resecabili ea basso rischio di recidiva

3. Pazienti con metastasi nonresecabili per diversi motivi:a. ampio interessamento epatico (>70%)b. paziente con insufficienza epaticac. malattia extraepatica non resecabiled. pazienti non idonei alla chirurgia.In quest’ultimo gruppo inseriamo pazientiche possono beneficiare del trattamentochirurgico dopo riduzione del tumore conchemioterapia.

4. Malattia potenzialmenteresecabileIn caso di malattia potenzialmenteresecabile appare utile l’approcciocombinato (chemioterapia+chirurgia).Indagine fondamentale per seguire tale iterè la Tc; può essere affiancata dalla RMNche fornisce informazioni utili alla chirurgiacirca l’anatomia epatica e la presenza dimetastasi sub-centimetriche.La potenziale resecabilità passa quindiattraverso un notevole “tumor shrinkage”

per permettere il trattamento chirurgico. Utilia tale scopo i regimi a due o tre farmaci incombinazione con i biologici; in particolareil Cetuximab associato alla chemioterapiaha dimostrato di aumentare i tassi di rispostae i tassi di resezione. Per quanto riguardai tumori K-Ras mutati la scelta è inveceguidata verso l’uso di Bevacizumab o diregimi a tre farmaci.Tuttavia il tipo di trattamento sistemicopreoperatorio e la sua durata possonocausare danni epatici che influenzerebberola morbidità e la mortalità post-operatoria.Possiamo quindi affermare che se dauna parte la riduzione del tumore facilitala possibilità di resezione (obiettivofondamentale) dall’altra una rispostaradiologica completa può comprometterela resezione radicale durante la chirurgiae raramente si associa ad una rispostapatologica completa.Pertanto vengono suggeriti una limitatachemioterapia preoperatoria e un approcciochirurgico non appena possibile laresecabilità.

5. Metastasi epatiche operabilisincrone da CCRIl 15-25% dei pazienti affetti da CCRpresenta, alla diagnosi, metastasi epatichesincrone. Nel sottogruppo candidabilealla chirurgia epatica due sono le possibilistrategie terapeutiche:

e delle metastasi epatiche:– la progressione delle metastasi epatichedurante chemioterapia preoperatoriaprecluderebbe resezione di lesioniinizialmente resecabili;– un solo atto chirurgico migliorerebbe lacompliance del paziente e ridurrebbe i costisanitari;– possibile coinvolgimentodell’immunosoppressione post-chirurgicanella progressione tumorale;

Page 31: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

29

Umanizzazione,etica e comitati etici

– nei pazienti che hanno ricevuto untrattamento chemioterapico prima dellaresezione delle metastasi epatiche sono stateriportate alterazioni del parenchima epaticoassociate ad un’aumentata incidenza diemorragie post-operatorie e di complicanzeinfettive.

→terapiasistemica→resezione epatica:– un periodo di attesa (3-6 mesi) doporesezione del tumore primitivo puòconsentire di valutare il comportamentobiologico della neoplasia e la suachemiosensibilità;– in alcune casistiche la resezione differitasi associa a minor mortalità e morbiditàperioperatorie;– la chemioterapia sistemica dopo resezionedel tumore primitivo può consentire, neicasi chemiosensibili, un aumento del tassodi resezioni complete e del numero diepatectomie limitate;– riportato vantaggio significativo intermini di DFS nei pazienti sottoposti achemioterapia perioperatoria.In conclusione, la resezione sincronadel tumore primitivo e delle metastasiepatiche, se tecnicamente fattibile, è daconsiderarsi l’opzione di riferimento in centrispecializzati.Questo lavoro di approfondimento saràallargato ad altre società, come SIC, SICO eSIRM, per elaborare un documento definitivosul trattamento integrato delle metastasiepatiche da tumore del colon-retto.

Giuseppe ToniniCoordinatore

1) Umanizzazione dell’assistenza oncologica

Il mandato ricevuto dal Direttivo AIOM riguardava la definizio-ne delle modalità attraverso le quali introdurre misure psicosocialinell’assistenza oncologica e quindi diffondere la cultura “dell’uma-nizzazione delle cure”.

Il GdL ha discusso e definito queste modalità tenendo contosia dei risultati del progetto HUCARE (HUmanization in cancerCARE) che ha dimostrato la possibilità di implementare misurepsicosociali nei reparti oncologici, sia della richiesta avanzata damolti reparti italiani di avere un sostegno concreto per l’attuazionedi questi interventi.

Poiché è necessario intervenire contemporaneamente su piùfronti con varie iniziative che vanno dalla formazione del perso-nale al supporto diretto nei reparti, la proposta che è emersa è dicreare una scuola permanente per la formazione del personalesanitario.

La scuola dovrebbe in primis formare il personale sanitario allacomunicazione, a fornire informazioni, a riconoscere e gestire ildistress dei malati e familiari/caregiver. Per questo è stata ritenutanecessaria la collaborazione con il Ministero della Salute, Regioniinteressate e altre Associazioni (SIPO, CIPOMO ecc). Ai discenti(medici oncologi e infermieri) dovrebbe essere dato un attestatodi formazione che entrerebbe a far parte del curriculum formativoobbligatorio di ogni sanitario che lavora nelle Oncologie italiane.

Occorre pertanto a nostro parere che l’AIOM approvi e so-stenga (anche finanziariamente) questo progetto per dare risposteconcrete a questi bisogni, creando una prima partnership con ilMinistero e le Regioni interessate.

2) Etica e Comitati Etici: elaborare proposte per superare leproblematiche etiche più rilevanti dei trial oncologici

Proposta per la riorganizzazione dei Comitati Etici

Il WG ha elaborato una proposta in concomitanza con la recenteriforma introdotta dal decreto Balduzzi di novembre 2012 in fase diapplicazione. La proposta è stata preparata insieme a un GdL dellaSISMEC (Società Italiana di Statistica Medica ed EpidemiologiaClinica), ed è stata inviata al Direttivo AIOM in ottobre 2012.

Sintesi dei contenuti della proposta:

dei CE

Componenti: Massimo Aglietta,Luciano Canobbio, ChiaraCarlomagno, Paolo Casali, FernandoDe Vita, Paolo Marchetti, EnricoRicevuto, Fausto Roila, Mario Scartozzi,Nicola Silvestris, MariacarmelaSantarpia (WG Giovani)

Coordinatore: Giuseppe Tonini

Page 32: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

30

Il Working Group AIOM GiovaniOncologi è composto da 10 membri, elettinel mese di ottobre 2011 per il biennio2011-2013. Scopo del WG è quello di“avvicinare i giovani oncologi all’AIOM, edi incentivarne e favorirne la partecipazioneattiva nella vita dell’associazione”. Ci piacesottolineare che le iniziative educazionali- di cui costantemente il WG, con ilcostante supporto del direttivo AIOM, si stafacendo promotore in questi anni - hannosicuramente avvicinato un numero notevoledi giovani all’Associazione. I dati relativi ai686 soci AIOM di età inferiore a 40 anni,aggiornati a maggio 2013, documentanoche ben 170, pari al 25%, si sono iscrittiall’AIOM nel 2012 o nei primi mesi del2013.Durante questo biennio, come neglianni precedenti, il WG AIOM Giovanisi sta dedicando con entusiasmoall’organizzazione di eventi educazionalidedicati ai giovani oncologi. Anche nel2013, sulla scia del grande successoriscosso negli anni scorsi, si svolgerà aPerugia nei giorni 5-6 luglio il ConvegnoNazionale AIOM Giovani “News inoncology”. L’anno scorso, grazie allacopertura delle spese di viaggio esoggiorno per tutti i giovani iscritti, hannopartecipato al Convegno di Perugia circa200 colleghi provenienti da tutta Italia (dicui circa 140 giovani iscritti, nonché oltre20 giovani relatori). Come gli anni scorsi,il programma del Convegno 2013 saràarticolato in sessioni corrispondenti alleprincipali neoplasie solide, con relazioniaffidate a giovani colleghi, dedicate allepiù rilevanti novità emerse in letteratura,accompagnate da alcune letture di espertisenior e seguite dalla discussione interattivadi casi clinici, anch’essa affidata a giovanicolleghi. A testimoniare l’importanza cheAIOM attribuisce agi eventi educazionali

Spazio working group

Componenti: G. Angeloni, M.A. Annunziata, M.Aragona, G. Bernardo, C. Caminiti, S. Casati, A.Comandone, G. Condemi, R. Valenza, C. Verusio, R.Maddalena

Coordinatore: Rodolfo Passalacqua

Giovanioncologi

che garantisca l’effettiva expertise necessaria a svolgere i de-licati compiti di un CE, in particolare considerando l’aumentodi ricerca altamente innovativa e specializzata (terapia genica,bioingegneria tessutale, ecc.) (Hernandez 2009)

ad esempio il modello olandese in cui un organo nazionale, il“Central Committee on Research Involving Human Subjects”(CCMO), si occupa dell’accreditamento dei Comitati Etici e dellaloro supervisione. L’accreditamento viene concesso secondocriteri relativi a composizione, presenza di un regolamento, nu-mero minimo di protocolli esaminati l’anno e attuazione di unsistema di quality assurance con procedure operative standard

-guardano farmaci (studi di sanità pubblica, indagini epidemiolo-giche, sperimentazioni con dispositivo, procedure chirurgiche,terapie fisiche ecc.). Essi infatti costituiscono circa il 50% della ri-cerca sanitaria e comportano rischi potenziali analoghi agli studifarmacologici [Kenter 2012]. È pertanto auspicabile un quadroregolatorio comune per permettere ai CE di valutare in modocompetente anche queste tipologie di ricerca [Hernandez 2009]

-sabilità del monitoraggio degli studi, comprendente la verificadell’adesione ai criteri di eleggibilità dei partecipanti, dell’u-tilizzo corretto del consenso informato, del reporting, deglieventi avversi e, in generale, dell’adesione a quanto previsto nelprotocollo, nonché della pubblicazione dei risultati (Mann 2002e Antes 2003)

Documento di indirizzo sulle sperimentazionicliniche non-profit

Questo documento mira a fare chiarezza sui punti più contro-versi nell’applicazione del DM 17 dicembre 2004 che regolarizzagli studi no-profit. Obiettivo del documento è fornire indicazionipratiche ai soci AIOM, in conformità alle norme vigenti e al lorospirito, impedire che vi siano contratti inadeguati o sbagliati frapromotore e finanziatore e tutelare pazienti e sperimentatori.Questo documento verrà aggiornato e finalizzato entro la sca-denza del mandato del WG.

Rodolfo PassalacquaCoordinatore

Page 33: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

31

Componenti: Michela Barca, CarloCapalbo, Chiara Cremolini, PaolaErmacora, Ilaria Marcon, FrancescoMassari, Lucia Mentuccia, GiuliaPasello, Giusy Scandurra

Coordinatore: Massimo di Maio

per i giovani soci, il convegno nazionaleAIOM giovani è stato inserito nellalista degli eventi istituzionali consideratiappuntamenti fissi da parte del ConsiglioDirettivo.Dopo la sessione AIOM giovani interamentededicata alla ricerca clinica in occasionedel Congresso Nazionale AIOM 2011 ela sessione AIOM giovani in occasionedel Congresso Nazionale AIOM 2012dedicata ai progetti di ricerca e al supportoalla ricerca, la primavera 2013 ha visto losvolgimento di 4 corsi educazionali, dedicatial tema della metodologia della ricercaclinica in oncologia. I corsi, fortementevoluti dal WG e dal direttivo AIOM perrispondere a una richiesta frequente daparte dei giovani soci, si sono svolti aNapoli il 5 e 6 aprile, a Roma il 19 e20 aprile, a Verona il 3 e 4 maggio ea Milano il 10 e 11 maggio. Tutti i 160posti complessivamente previsti sono statiesauriti, e ciascuno dei 4 appuntamentiha visto la partecipazione di circa 40giovani oncologi provenienti da tutta Italia.I partecipanti hanno molto apprezzato laformula del corso, che prevedeva un numerolimitato di relazioni teoriche, affidate aesperti senior, seguite poi da ampio spazioper lavori a piccoli gruppi, dedicati allastesura e alla successiva discussione diun protocollo sperimentale, su un quesitoclinico identificato tra quelli proposti daipartecipanti. L’auspicio è che anche i corsieducazionali pensati con questa formulapossano essere parte del programmaeducazionale per i giovani soci AIOManche nei prossimi anni.L’esigenza di multidisciplinarietà è sentitadai giovani oncologi come uno dei pilastridella moderna oncologia. Dopo i due corsicongiunti AIOM - AIRO (il primo tenutosi aBologna nel 2011, il secondo a Napoli nel2012), organizzati con l’obiettivo di favorirelo scambio culturale tra giovani oncologi egiovani specialisti in radioterapia, nel mesedi novembre 2012 e aprile 2013 si sonosvolti, rispettivamente a Milano e a Palermo,i primi di una serie di appuntamenticongiunti con i giovani urologi della SIUrOe i giovani dell’AIRO. Questi eventi sononati dal desiderio dei giovani partecipanti

di lavorare in una direzione comune chemetta in primo piano la qualità dellecure nell’ambito del carcinoma vescicale,prostatico e renale. Sempre nell’ottica diuna crescente integrazione, rappresentantidel WG AIOM giovani hanno partecipatoai lavori del Convegno Nazionale AIROgiovani, recentemente tenutosi a Rimini il18 maggio 2013, e al prossimo convegnoAIOM giovani di Perugia in luglio ci saràuna sessione dedicata “AIOM giovaniincontra AIRO giovani”, con una relazionedi Filippo Alongi, coordinatore nazionale diAIRO giovani.Tra le iniziative educazionali in corsosi segnala che, ormai da più di 2 anni,alcuni rappresentanti del WG e altrigiovani oncologi stanno collaborandoattivamente alla pubblicazione sul sitoAIOM, con cadenza quindicinale, di unarecensione dedicata a un lavoro scientificorecentemente pubblicato. Ciascun commentoè accompagnato da un sondaggio, pervalutare il parere degli iscritti sull’impatto deirisultati dell’articolo per la pratica clinica.Nel maggio 2013 l’iniziativa è ormai giuntaal numero 72. Invitiamo tutti i soci - giovanima non solo! - a collegarsi al sito AIOM, ea consultare le recensioni quindicinali con irelativi sondaggi.L’occupazione rimane un problema per unapercentuale non trascurabile dei giovanioncologi italiani. Ormai da qualche anno,tra le attività a cura del WG c’è l’invio - concadenza mensile integrata da eventuali

addenda - di un’apprezzata Vetrina Lavoroa tutta la mailing list dei giovani sociAIOM. Siamo consapevoli che il numero dioccasioni di lavoro negli ultimi tempi non èenorme, ma è sempre maggiore il numerodelle persone che ha trovato lavoro graziealle segnalazioni pubblicate sulla VetrinaLavoro, e questo rappresenta un’importantegratificazione per il periodico impegnoche, a turno, coinvolge nella stesura dellaVetrina i componenti del WG. A partiredall’estate 2012, la mailing list di AIOMgiovani sta anche ricevendo una newsletterperiodica specificamente pensata per igiovani soci, con la quale questi ultimivengono tempestivamente informati dellaprogrammazione di congressi, conferenze,workshop patrocinati AIOM, delle iniziativedel WG AIOM giovani, delle iniziativedei WG giovani regionali, con unospazio “question time” in cui raccoglieresuggerimenti, idee, richieste.

Massimo Di MaioCoordinatore

Page 34: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

32

Rapporti con le Sezioni regionali

In questi mesi, all’interno del WG “Rapporti con le se-zioni regionali”, abbiamo effettuato anche per il 2013 l’ana-lisi relativa alle difformità esistenti sulladisponibilità dei farmaci antiblastici adalto costo. I risultati sono riportati nel “VRapporto sulla condizione assistenzialedei malati oncologici-2013”scaricabile dalsito www.aiom.it (Figura 1).

Inoltre, stanno procedendo nel loropercorso attuativo due progetti AIOM, chevedono il diretto coinvolgimento dei Coor-dinatori regionali:

A. Lo studio nazionale “Terapie ora-li”, prospettico, randomizzato, che si ponel’obiettivo di valutare interventi infermieri-stici attivi per migliorare la gestione delleterapie e la sicurezza del paziente, studionel quale sono coinvolti i Centri di tutti iCoordinatori regionali. Allo studio hannoaderito 28 centri. Ad oggi 22 centri hanno ottenuto il parere fa-vorevole da parte del Comitato Etico, 10 centri sono stati attivatie 5 centri hanno iniziato l’arruolamento dei pazienti.

B. Il progetto Cardioncologia, nato dalla collaborazione diAIOM con ANMCO (Associazione Nazionale Medici CardiologiOspedalieri), con AICO (Associazione Italiana di Cardionco-logia) e con altri colleghi oncologi e cardiologi interessati alla“gestione del paziente oncologico prima, durante e dopo tratta-menti con farmaci antitumorali potenzialmente cardiotossici”.Tale progetto vede l’organizzazione di eventi educazionaliregionali (o interregionali) rivolti ad oncologi e cardiologi conpianificazione ad oggi di sette convegni (Tabella 1). È inoltre incorso di completamento il libro”Cardioncologia 2013” che vedràassemblato tutto il materiale elaborato dal gruppo di lavoroCardioncologia nel corso del 2012 ed inizio 2013.

Stefania GoriCoordinatore

Spazio working group

Componenti: M. Aieta, M. Airoldi, F. Artioli, E. Barbato,G.D. Beretta, R. Bordonaro, O. Caffo, L. Canobbio, F.Carrozza, E. Cretella, D. Farci, T. Gamucci, V. Liguori, M.Meacci, A. Molino, G. Pandoli, A. Ribecco, M. Scartozzi, S.Spazzapan, V.M. Valori, M. Di Maio (WG Giovani)

Segretaria: Elena Pirroncello

Coordinatore: Stefania Gori

FIGURA 1.Rapporto sulla condizione assistenziale dei

malati oncologici (www.aiom.it)

SezioneRegionale

CoordinatoreReg. AIOM

SedeConvegno

DataConvegno

Campania Enrico Barbato Napoli 8 luglio 2013

Veneto/Friuli-Venezia Giulia

Annamaria MolinoSimon Spazzapan

- 6 dicembre 2013

Lazio Teresa Gamucci Grottaferrata 24 settembre 2013

Lombardia Giordano Beretta Bergamo settembre 2013

Sardegna Daniele Farci Cagliari fine settembre /inizio ottobre 2013

Toscana Angela Ribecco Arezzo 24 settembre 213

Umbria/Marche Marialuisa MeacciMario Scartozzi

Perugia 16 ottobre 2013

TABELLA 1. Convegni regionali e interregionali di cardioncologia

pianificati per il 2013 (dati al 23 maggio 2013)

Page 35: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

33

Componenti: E.Bria, P. Carlini, S.De Marco, G. Di Pinto, F. Loupakis, L.Moscetti, M. Barca (W.G. Giovani)

Coordinatore: Pierosandro Tagliaferri

Sito Web e Reti informatiche

Il Working group “Sito Web e Retiinformatiche” ha lavorato nel biennio 2011-2013 al restyling del sito WEB www.aiom.it ealla costruzione del sito WEB per il CongressoNazionale. Questo ampio lavoro ha coinvoltoil WG, la Effetti srl e la Eventi Telematici srl,nonché Elena Moro e Giovanni Ratti dellaSegreteria AIOM e il segretario nazionaleCarmine Pinto.Il nuovo layout del sito www.aiom.it includeora un’area di presentazione del sito edell’Associazione dedicata ad utenti esternimentre gli altri contenuti sono organizzati in3 sezioni: un’area riservata ai soci (per utentiforniti di Login), un’area AIOM Servizi eun’area Fondazione AIOM.L’area dedicata agli utenti esterni includeun’area “pazienti”, contenente materialeinformativo e risorse per la comunità di utenzanon medica, e un’area “medica” per l’utenzaprofessionale. Nell’area medica sono inveceofferte importanti risorse per l’oncologiaitaliana rese disponibili dall’AIOM quali lenuove “Linee Guida 2012”, “I Numeri delCancro 2012”, “Il Libro Bianco” ora anche inversione mobile (per Apple iPhone).La home page, spazio dinamico aggiornatocon tutte le novità, contiene inoltre i link alportale Biogate per la informatizzazione dellarete AIOM SIAPEC per la diagnostica deimarcatori molecolari e al sito dell’importanteprogetto “Non fare autogol”. È stato inoltre

allocato sulla home page un calendario chedà accesso alle locandine di tutti i principalieventi oncologici: solo nei primi mesi del2013 già più di 80 eventi patrocinatisegnalati, e oltre 20 eventi AIOM a livelloregionale, macroregionale o nazionale,corredati dalla relativa documentazione.Diapositive, audio e video, galleriefotografiche vengono archiviate e rimangonoconsultabili attraverso il sito, costituendo unpatrimonio multimediale.Nella nuova area riservata ai soci, le paginededicate alle sezioni regionali offrono il linkai tesorieri regionali per l’accesso direttoalla verifica della situazione finanziaria,così come lo spazio riservato alla vitaassociazionistica regionale. Molto attiva lapagina che raccoglie Sondaggi e Surveyonline, per offrire spazio alle opinionidei soci e raccogliere dati propedeuticiall’organizzazione di attività ed eventi AIOM.Il sito www.aiom2012.it ha rappresentato unanuova risorsa per il XIV Congresso NazionaleAIOM, raccogliendo tutte le informazionisu iscrizioni e logistica e pubblicandovirtual meeting e notiziario in tempo reale.Negli ultimi mesi è stato sviluppato, con ilduplice obiettivo di rendere più semplicel’invio di contributi scientifici e al contempogarantirne una migliore qualità, un nuovomotore per la sottomissione, per il processodi revisione e per la pubblicazione degli

abstract, già attivato per il Congresso2013. Il sito www.aiom2013.it presenteràinoltre varie implementazioni proprioper il prossimo Congresso Nazionale diMilano, che celebrerà il 400 anniversariodell’Associazione.Ma il lavoro effettuato non vuolerappresentare solo un miglioramentotecnologico delle attività AIOM sul WEB.Il sito deve rappresentare un motore perlo sviluppo di progetti innovativi perl’Associazione stessa.Il sito è ora pronto alla sfida di un processodi internazionalizzazione con la versionein lingua inglese della sezione dedicataalla utenza esterna, in fase di sviluppo,ma anche per spazi dedicati per esempioalla interazione con gli oncologi diarea mediterranea. È inoltre in fase disperimentazione una vetrina “News inItalia” con la possibilità di aprire un’areadi confronto su eventi di rilevanza perl’Oncologia italiana.Nostro obiettivo è che la consultazione delsito sia sempre più uno strumento quotidianoper le figure professionali dell’oncologia eche, su esigenze concrete, determini nonsolo una crescita dell’offerta ma ancheun rinnovato senso di appartenenza e di

identità dell’Oncologia medica italiana.Pierosandro Tagliaferri

Coordinatore

Page 36: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

34

Componenti: G. Biasco,L. Cavanna, M. Ciaparrone,Z.C. Di Rocco, G. Farina,V. Franciosi, T. Gamucci, G.Lanzetta, R. Magarotto, M.Maltoni, A. Martoni, E. Massa, C.Mastromauro, F. Meriggi, C. Moro,E. Piva, M. Quirino, C. Sacco,A. Sbanotto, L. Trentin, L. Verna,P. Ermacora (W.G. Giovani), F.Merlin (W.G. Giovani)Coordinatore: Vittorina Zagonel

Spazio

tavoli

dila

voro

Cure simultanee e continuitàdi cura in oncologia

I Conferenza

d i c o n s e n s o s u l l e

CURE SIMULTANEE

A I OM

Cari soci,il 19-20 settembre 2013 si terrà a Roma, Hotel Sheraton la I conferenza AIOM diconsenso sulle cure simultanee, organizzata dal tavolo di lavoro “cure simultanee econtinuità di cura in oncologia”.

OBIETTIVO:produrre un documento di consenso dell’oncologia italiana sulle cure simultanee.

TEMI IN DISCUSSIONE:Gli aspetti sociali, etici culturali e relazionali della malattia e della comunicazione. Laformazione dell’oncologo medico in medicina palliativa e controllo dei sintomi. La ricercae integrazione terapie oncologiche e cure palliative. I modelli organizzativo-gestionali diintegrazione.Con la partecipazione di : Natan Cherny (Coordinatore ESMO PCWG), Eduardo Bruera(Direttore servizio cure palliative MD Anderson, Houston, USA), Ivo Lizzola (Preside dellafacoltà di scienze della formazione dell’Università degli Studi di Bergamo).Vi invitiamo a dare fin d’ora il vostro contributo, partecipando al sondaggio online i cuirisultati costituiranno la base di discussione per la conferenza

I Presidenti della conferenza

Presidente AiomStefano Cascinu

Coordinatore Tavolo di lavoro AiomVittorina Zagonel

Page 37: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

35

19 settembre

11.00 Arrivo partecipanti

11.30 Saluto autorità: Presidente AIOMMinistero della Salute

12.00 Tavola rotondaSocietà scientifiche e associazioni a confrontoAIOM, AIRO, SICO, SIPO, FAVO, SICP, SIMG

13.00 Pranzo

14.00 - 15.15 Focus sulle terapie sintomatiche

14.00 Terapia della nausea e del vomito

14.15 Prevenzione e trattamento della neutropenia e anemia

14.30 Terapia dell’ascite neoplastica

14.45 Malnutrizione e supporto nutrizionale

15.00 Discussione

15.15 Obiettivi e metodologia della Consensus Conference

15.30-16.30 I Sessione Plenaria. Gli aspetti sociali, eticiculturali e relazionali della malattia e della comunicazione.

15.30 Lettura introduttiva: la cura e il prendersi cura

16.00 Esito questionari

16.15 Discussione

Temi in discussione: La comunicazione della diagnosie della prognosi della malattia oncologica, il consensoalle cure, il concetto di qualità della vita, le dichiarazionianticipate di fine vita.

16.30-17.30 II Sessione Plenaria. La formazione dell’oncologomedico in medicina palliativa.

16.30 Lettura introduttiva: The Training of Medical Oncologistsin Palliative Care

17.00 Esito questionari

17.15 Discussione

Temi in discussione: La formazione universitaria e sulcampo, legge 38 e sue applicazioni, le competenzedell’oncologo medico, capacità di rilievo e controllo deisintomi, utilizzo di scale e indicatori di prognosi.

17.30-17.45 Pausa caffè

17.45-18.45 III Sessione Plenaria. Ricerca e integrazione traterapie oncologiche e cure palliative.

17.45 Lettura introduttiva: Cure simultanee: le evidenze ele raccomandazioni

18.15 Esito questionari

18.30 Discussione

Temi in discussione: Il concetto di clinical benefit,come valutare il beneficio delle cure palliativeconcomitanti al trattamento oncologico attivo, comeimpostare un corretto trials clinico in pazienti conmalattia metastatica.

18.45-19.45 IV Sessione Plenaria. I modelli organizzativo-gestionali di integrazione.

18.45 Lettura introduttiva: The Models of IntegrationBetween Oncology and Palliative Care

19.15 Esito questionari

19.30 Discussione

Temi in discussione: La legge 38 e le sue applicazioninelle varie regioni, i setting di cura più appropriati, idipartimenti oncologici, interfaccia ospedale-territorio, integrazioni delle reti.

20 settembre

09.00-12.30 Riunione dei gruppi di lavoro1. Aspetti sociali etici, culturali e relazionali

2. La formazione dell’oncologo medico

3. Ricerca e integrazione

4. Modelli organizzativi di integrazione

12.30-13.30 Colazione di lavoro

13.30-16.00 Sessione Plenaria. Report del lavoro dei singoli gruppi(30’) e condivisione e definizione di un documento diconsenso

16.00 Chiusura della conferenza: Presidente AIOM

COMITATO SCIENTIFICO:V. Zagonel (Padova)V. Franciosi (Parma)C. Pinto (Bologna)G.Tonini (Roma)S. Gori (Negrar, VR)L. Cavanna (Piacenza)D. Corsi (Roma)

G. Farina (Milano)F. Merlin (Verona)R. Torta (Torino)

COMITATO ORGANIZZATIVO:Membri del tavolo di lavoro “Curesimultanee e continuità di cura inoncologia”

Page 38: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

36

AIOM E SIAPEC-IAP

I. Test molecolari e terapie persona-lizzate in Oncologia

L’approvazione all’impiego clinico inoncologia di farmaci diretti contro speci-fici bersagli cellulari richiede un’organiz-zazione di processi/percorsi che coinvol-gono oncologi medici, patologi e biologimolecolari. Infatti, per molti di questifarmaci esistono marcatori predittivi dirisposta o di resistenza, la cui correttadeterminazione rappresenta oggi un ele-mento cruciale per la scelta della miglio-re strategia di trattamento.

Per rispondere in termini sia clinici cheorganizzativi alle problematiche connessea queste importanti innovazioni in onco-logia, le Società Scientifiche che riunisco-no Oncologi Medici, Biologi Molecolari ePatologi italiani, a partire dal 2004 hannosviluppato un ampio progetto per la ca-ratterizzazione bio-patologica e bio-mo-lecolare dei tumori in funzione della stra-tegia terapeutica, con le seguenti finalità:1) definizione dell’appropriatezza delle in-dicazioni cliniche ai test; 2) definizione distandard metodologici; 3) definizione distandard di refertazione; 4) creazione diun network nazionale per i test bio-mo-lecolari; 5) realizzazione di un controllo diqualità centralizzato per i test; 6) registra-zione nazionale dei dati e sviluppo dei pro-grammi di ricerca; 7) formazione.

Nel marzo 2013 si è concluso il con-trollo di qualità FISH per il riarrangia-mento di ALK nel carcinoma del pol-mone. Questo controllo di qualità, comei precedenti, ha avuto la finalità di miglio-rare lo standard qualitativo per questadeterminazione e permettere sull’interoterritorio nazionale adeguate valutazio-ni nella selezione dei pazienti con carci-noma polmonare non-a piccole cellule instadio avanzato, suscettibili di un tratta-mento con crizotinib. L’adesione al Pro-getto Controllo di Qualità è stata volonta-

Spazio tavoli di lavoro

ria ed ha riguardato i centri di anatomiapatologica/biologia molecolare che effet-tuavano correntemente questa determi-nazione con finalità clinica.

Il programma ha avuto una lunga fasepreparatoria iniziata nell’estate del 2012finalizzata alla selezione dei campioni dautilizzare per lo svolgimento del controllodi qualità, che ha permesso l’allestimentodi una serie di tissue microarray. Ai centriveniva richiesto di effettuare l’analisi FISHper il riarrangiamento di ALK con la me-todica utilizzata di routine. I campioni so-no stati anonimizzati e ai laboratori sonostate concesse 3 settimane per la esecuzio-ne del test e l’invio dei risultati attraversoil sito web dedicato, www.ALKquality.it.In base ai criteri forniti dalle linee guidadella European Society of Pathology peri controlli di qualità, veniva deciso di as-segnare ad ogni campione un punteggiomassimo di 2 punti da ridurre per la diver-sa tipologia di errori, e veniva posta comesoglia per il superamento del controllo diqualità un punteggio pari a 18. I centri chenon raggiungevano il punteggio richiestoper il superamento del controllo di qua-lità nel I round, potevano partecipare adun II round.

I centri che hanno superato il control-lo di qualità per l’analisi del riarrangia-

mento di ALK sono stati 32, di cui 26 al Iround e 6 al II round (Fig.1). Ai 32 centriche hanno superato il controllo di qualitàper la determinazione del riarrangiamen-to del gene ALK si devono aggiungere i 5centri che hanno svolto una funzione dicoordinamento nell’ambito del controllodi qualità, per un totale di 37 centri cer-tificati da AIOM e SIAPEC-IAP. I Proto-colli di tutti i Controlli di Qualità effettua-ti da AIOM e SIAPEC-IAP dal 2010 ed icentri validati sono consultabili dal sitoAIOM (www.aiom.it - Portale BioGate).

Nell’aprile 2013 è iniziato il II control-lo di qualità per la determinazione dellemutazioni di EGFR nel carcinoma polmo-nare a distanza di due anni, come previ-sto, dalla conclusione del primo controllodel 2011. A questo controllo hanno ade-rito 88 centri in tutto il Paese. Il I roundsi concluderà nel giugno di quest’annoed i risultati finali, con l’elenco dei cen-tri validati, saranno disponibili per otto-bre 2013.

Il progetto di AIOM e SIAPEC-IAP perl’aggiornamento e la formazione nel set-tore dei target molecolari e delle terapiepersonalizzate dei tumori, ha completatoinoltre nel 2013 il III anno dei Corsi Na-zionali, che hanno avuto come sede Ve-rona, Napoli e Catania, con oltre 500 par-tecipanti tra oncologi, patologi e biologimolecolari.

II. Bio-banche di ricerca in OncologiaGli sviluppi delle conoscenze e delle

possibilità di indagine in ambito biome-dico, e in campo oncologico in particola-

Dai test di biologia molecolare alle biobanche di ricercain oncologia

FIGURA 1

Page 39: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

37

re, pongono sempre di più l’accento sul-la necessità di poter analizzare e studiarevaste casistiche di campioni di materia-li biologici accuratamente raccolti, con-servati e correlati con dati clinico-patolo-gici completi. Tali materiali biologici ed irelativi dati clinici, oltre ad essere di ele-vata qualità intrinseca, devono risponde-re a requisiti di carattere etico-giuridico,cioè essere stati raccolti e trattati nel ri-spetto delle norme nazionali ed interna-zionali, che attengono alla protezione del-la privacy dei cittadini e al loro diritto diautodeterminazione.

Nel tempo sono state create presso nu-merosissime istituzioni delle collezioni dimateriali biologici e di informazioni ad es-si associate, con varie caratteristiche di ti-pologia di materiali, metodiche di raccoltae conservazione, e gestione dei dati clini-co-patologici. Tali collezioni si sono pro-gressivamente trasformate in entità sem-pre meglio organizzate e complesse, allequali, a partire dalla seconda metà anni’90 del secolo scorso, viene attribuito iltermine di biobanche.

In patologie complesse quali quelle on-cologiche, il successo delle ricerche nel

prossimo futuro, più di quanto sia avve-nuto in passato, si avvarrà della possibi-lità di studiare e caratterizzare campio-ni biologici di persone affette da tumoree sottoposte a protocolli terapeutici con-trollati/randomizzati o portatrici di alte-razioni molecolari predisponenti a spe-cifiche neoplasie. Il numero di campionirichiesti per studi biomolecolari saràsempre più elevato e difficilmente otte-nibile da una singola struttura: è per-tanto di fondamentale importanza la co-stituzione di network di biobanche cheforniscano un accesso continuato al ma-teriale conservato, sia esso rappresenta-to da campioni biologici e/o dalle infor-mazioni ad essi associate, e permettanoscambi efficaci tra medici e ricercatori.La creazione di questa rete faciliterà, at-traverso la definizione di procedure con-divise, da un lato scambi e collaborazio-ni tra le biobanche già operanti, dall’altrol’istituzione di nuove unità di servizioo la possibilità, per strutture sanitarieche non possano o non vogliano dotar-si di una propria biobanca, di conserva-re ugualmente campioni biologici di in-teresse attraverso l’affiliazione ad unabiobanca e di partecipare a programmidi studio. Istituzione e mantenimento diuna biobanca comportano infatti onero-si investimenti: è opportuno pertanto uncoordinamento a livello regionale e na-zionale al fine di ridurre drasticamentequesti costi. Sebbene iniziative di questotipo siano già state intraprese o siano incorso, è opportuno che si pervenga aduna attività sul territorio, sostenibile dalpunto di vista economico, con il coinvol-gimento diretto delle principali Società eAssociazioni oncologiche e anatomopa-tologiche per armonizzare i processi diraccolta, stoccaggio e condivisione siadei campioni biologici che dei dati clinici.

Dal materiale biologico conservato incondizioni ottimali nelle biobanche è pos-sibile estrarre innumerevoli tipologie didati, relativi alle alterazioni genotipiche,epigenetiche e fenotipiche che caratte-rizzano uno specifico campione. La mag-gior parte delle alterazioni genetiche og-getto di indagine oncologica saranno di

Componenti: AIOM: C. Pinto(Coordinatore), V. Adamo, A.Ardizzoni,N. Normanno, G. Tortora, C.Cremolini (WG Giovani), S. Pini(WG Giovani)SIAPEC: C. Clemente (Coordinatore),A. Marchetti, G.L. Taddei, G. Viale

Coordinatore: Carmine Pinto

tipo acquisito, mentre una quota minori-taria sarà di tipo ereditario.

Non esiste a tutt’oggi a livello nazio-nale italiano una chiara definizione, dalpunto di vista normativo, di cosa sia unabiobanca, come debba essere organizza-ta e a quali norme debba rispondere e co-me debba gestire i dati raccolti, mentre visono alcuni documenti prodotti da Socie-tà e Organizzazioni Scientifiche che pren-dono posizione sul punto. Con la finali-tà di fornire raccomandazioni condivisesulle biobanche di ricerca ad indirizzooncologico, AIOM e SIAPEC-IAP han-no costituito un gruppo di lavoro allar-gato, composto da: Mattia Barbareschi,Maria Grazia Daidone, Maria Luisa Lavi-trano, Aldo Scarpa, Carmine Pinto, Clau-dio Clemente, Andrea Ardizzoni, Gerar-do Botti, Elena Bravo, Vincenzo Adamo,Antonio Marchetti, Oscar Nappi, NicolaNormanno, Barbara Parodi, Angelo Pa-radiso, Rodolfo Passalacqua, LeonardoSanti, Gian Luigi Taddei, Giorgio Stan-ta, GianPaolo Tortora, Mauro Truini, Sa-ra Casati, Rita Lawlor e Matteo Macilot-ti. Questo gruppo dal 2012 al giugno 2013ha sviluppato il proprio lavoro producen-do il documento “Biobanche oncologi-che a scopo di ricerca” (Fig. 2), nel qua-le vengono riportate definizione, finalità,organizzazione, requisiti strutturali e tec-nologici, consenso informato, privacy emodalità di accesso. Il documento editoa stampa, è disponibile da giugno 2013sul sito AIOM (www.aiom.it).

Carmine PintoCoordinatore

FIGURA 2

Page 40: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

38

BackgroundL’oncologia è tra le branche della me-

dicina che, nel corso degli ultimi anni,hanno subito un’evoluzione significativasia in termini di conoscenze che di atteg-giamenti terapeutici. Nell’ambito della te-rapia antitumorale i farmaci orali hannoassunto un ruolo sempre più importante,come documentato dall’approvazionedelle ultime molecole da parte della Euro-pean Medicines Agency (EMA). Nel 2008,una valutazione delle pipelines oncolo-giche delle industrie farmaceutiche, haevidenziato che il 25-30% delle molecoleattualmente in via di sviluppo sono piani-ficate come formulazioni esclusivamenteorali, con maggior prevalenza (40% cir-ca) di farmaci a target molecolare.

La somministrazione orale risulta, sot-to alcuni aspetti, vantaggiosa rispetto allaterapia infusionale: infatti permette unabuona autonomia del paziente che puòvivere la fase terapeutica della malattiaa domicilio con meno ansia e stress, mapuò anche ridurre i costi dei trattamentiantitumorali in quanto può impattaresull’utilizzo di risorse, umane ed econo-miche, ad essi dedicate.

Tuttavia l’utilizzo di queste terapieapre una serie di problemi gestionali,di organizzazione, di comunicazionecon il malato, di educazione del pazien-te e/o del “care-giver” e del personaleinfermieristico non trascurabili. Non di-mentichiamo che l’aderenza alla terapiaprogrammata rappresenta un principiofondamentale: è stato, infatti, più voltesottolineato come una scarsa “complian-ce” alla terapia, l’“automodulazione” e/o

sospensione non prevista della stessaabbiano un impatto negativo sul succes-so del trattamento e sulla sicurezza delpaziente.

Il National Comprehensive CancerNetwork ha creato una task force peresplorare l’impatto della diffusioned’impiego dei chemioterapici orali, giun-gendo alla conclusione che i problemi disicurezza derivano fondamentalmentedal delegare completamente al pazientela gestione della chemioterapia orale, dalrischio di scarsa compliance, dalla man-canza di metodiche di monitoraggio. Tut-tavia, nonostante l’importanza di educareaccuratamente il paziente e/o il care-giverin merito alla terapia orale e la necessità diimplementare le tecniche di monitoraggiodiretto o indiretto dell’aderenza alla tera-pia e della registrazione delle reazioni av-verse, sono comunque pochi gli standardsviluppati al riguardo fino ad oggi.

Conferme italiane sull’utilità di unmonitoraggio attivo derivano dai risul-tati di un’esperienza pilota monocentricaeffettuata presso l’ospedale Sacro CuoreDon Calabria, Negrar (VR). Tali datisuggeriscono l’utilità del monitoraggiotelefonico dei pazienti da parte degli in-fermieri di reparto nel ridurre gli accessiinappropriati in ospedale e controllare latossicità attraverso:

1) l’utilizzo di un’informazione accura-ta ai pazienti

2) la somministrazione di un prome-moria cartaceo specifico per tipo di far-maco su cui il paziente viene invitato a re-gistrare ogni giorno il dosaggio assuntoe l’eventuale sintomatologia riscontrata

3) un monitoraggio telefonico attivoripetuto due volte nel primo mese e unavolta nel secondo mese di terapia.

L’esperienza del Negrar ha portatoad una riduzione del numero di accessiinappropriati dal 17% al 7% rispetto aidati storici, ha dimostrato una buonaaderenza al programma di formazionee al protocollo terapeutico da parte deipazienti, ha rilevato una buona concor-danza tra tossicità registrata durante il

Terapie orali

Interventi infermieristici permigliorare la gestione deitrattamenti e la sicurezza delpaziente: studio osservazionalemulticentrico randomizzato constratificazione per centro

Componenti:

AIOM: G. Angeloni, E. Barbato, C.Barberino, I. Bertazzi, L. Blasi, O. Caffo,L. Ciccarelli, F. Coati, D. Farci, S. Gori,G. Lunardi, A.M. Molino, S. Orlandini,G. Tonini, V. Torri, G. Aurilio (W.G.Giovani)

SIFO: A. Palozzo

Coordinatrice: Editta Baldini

Spazio

pro

gett

ispeci

ali

Page 41: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

39

colloquio telefonico e quella osservataalla visita, ed ha documentato la fattibi-lità dell’intervento telefonico stesso conun’alta concordanza tra numero di tele-fonate programmate ed effettuate. Nonultimo, l’intervento infermieristico è statomolto gradito da parte dei pazienti.

Nasce quindi la necessità di riuscire adimostrare, su scala nazionale, la fattibili-tà e l’efficacia di tale progetto, attraversouno studio osservazionale multicentricorandomizzato promosso da AIOM chepermetta di dimensionare correttamentei vantaggi e di capire l’effettiva genera-lizzabilità dei risultati individuando lepossibili problematiche di applicazione

in setting talvolta molto differenti tra lorocome le realtà oncologiche italiane.

La popolazione target dello studio èrappresentata da pazienti oncologici aiquali venga prescritta per la prima voltauna terapia antitumorale orale costituitasia da farmaci citotossici che a bersagliomolecolare. La terapia orale non deveessere associata né a terapia i.v. né aradioterapia.

L’obiettivo primario dello studio con-siste nella riduzione della percentualedi pazienti con accessi inappropriati alPronto Soccorso, in Day Hospital o inambulatorio nel braccio sperimentalerispetto al braccio di controllo; sono

Struttura sanitaria attivata N. pazienti arruolati

Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Negrar 10

Ospedale “Orlandi”, Bussolengo 0

Aqui, Verona 2

Santa Maria Annunziata, Firenze 0

Ospedale Perrino, Brindisi 0

Campo di Marte, Lucca 5

AOU Santa Maria della Misericordia, Udine 0

Ospedale Vito Fazi, Lecce 0

obiettivi secondari la percentuale di pa-zienti intercettati con tossicità severa, laconcordanza tra tossicità riscontrata allavisita con quella desunta dalle telefonatee l’aderenza al protocollo d’interventoinfermieristico.

Disegno dello studioStudio osservazionale, multicentrico,

randomizzato con stratificazione percentro. I pazienti verranno assegnatiad un intervento attivo (braccio speri-mentale) oppure ad un intervento chesegua la normale pratica quotidiana diciascun centro (braccio standard) secon-do lo schema sotto riportato. La duratadell’intervento riguarda i primi 2 cicli diterapia, indipendentemente dalla duratadel singolo ciclo (3, 4, o 6 settimane). L’os-servazione durerà almeno 12 settimanedal momento dell’inizio della terapia.

NumerositàÈ previsto un arruolamento di circa

430 pazienti totali suddivisi in almeno 25centri oncologici italiani con almeno 20pazienti per centro. I partecipanti selezio-nati sono rappresentati dalle UU.OO diOncologia Medica in cui presta servizioil coordinatore AIOM di ogni regione edai centri che hanno dichiarato il propriointeresse alla partecipazione all’iniziativaa loro volta segnalati dal coordinatoreAIOM della regione di appartenenza.

Dati aggiornatiIl centro coordinatore dello studio è

l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria,Negrar di Verona. Lo studio è partito nelnovembre 2012. I centri che hanno ade-rito sono, attualmente, 27 in tutta Italia.Al maggio 2013, 22 centri su 27 avevanoricevuto l’approvazione dei rispettivicomitati etici e di questi 8 avevano esple-tato le procedure di attivazione ed alcunierano attivi nella randomizzazione.

Editta Baldini, Virginia Rotella,Franca Baccelli, Erika Coppi

U.O.Oncologia MedicaOspedale campo di Marte, Lucca

Page 42: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

40

Spazio progetti speciali

Si stima che le persone con una storiadi cancro rappresentino in Italia oltre il4% della popolazione generale. Nel 57%dei casi la diagnosi di neoplasia risale apiù di 5 anni di distanza. Quali bisogni disalute esprime questa popolazione e qualirisposte è in grado di fornire il sistemaassistenziale? Il rischio di ricaduta rap-presenta la prima necessità: la diagnosidi neoplasia determina una condizionedi rischio che rimane superiore a quellodella popolazione sana per tutto il restodella vita. A questo si aggiungono altribisogni di salute: l’aumento della proba-bilità di seconde neoplasie, la persistenzadi fattori di rischio legati allo stile di vitao a condizioni di familiarità, i trattamentiprolungati e le tossicità tardive dei tratta-menti eseguiti per la cura della malattia,il disagio psicologico e la fatica dellaintegrazione individuale e sociale del-l’“evento tumore”. Spesso, infine, la sto-ria di tumore va ad aggiungersi, specienella fascia di età avanzata, a molteplicialtre condizioni patologiche che si inter-secano e si complicano reciprocamente.Tutto ciò rende evidente che la artico-

Follow-up, riabilitazione e fertilità

Componenti:

AIOM: L. Del Mastro, S. Gori, G.Pinotti, C. Pinto, F. Puglisi, A. Ribecco, L.Mentuccia (W.G. Giovani)

AIRO: E. Russi

CIPOMO: G. Fasola, G. Ucci

FAVO: F. De Lorenzo, R. Tancredi

SIMG: M. Cancian

SIPO: A. Costantini

Coordinatore: Gianmauro Numico

lazione della domanda è complessa, ri-chiede più competenze e quindi sinergie;richiede risposte di tipo organizzativoche consentano alle persone di rientrarepienamente nella vita reale, eliminandogli ostacoli burocratici, agevolando unvero percorso di riabilitazione.

La malattia neoplastica e i suoi tratta-menti hanno a lungo polarizzato l’atten-zione della ricerca e della pratica clinica.La gran parte degli investimenti in ter-mini di risorse umane, strutturali, eco-nomiche è stata concentrata su questafase della malattia: l’ospedale prima delterritorio e la cura prima della riabilita-zione. Oggi l’esplosione della prevalenzadei pazienti liberi da malattia rende evi-dente la necessità di un nuovo equilibriotra cura della malattia e ripristino delleottimali condizioni di salute, tra gestioneesclusiva della fase intra-ospedaliera eimpegno per favorire il re-ingresso nellasocietà.

Lo specialista oncologo, spesso attoreprevalente del follow-up durante le fasiiniziali di malattia, tende a rimanere alungo la figura di riferimento per il pa-ziente. Il costante ingresso di nuovi pa-zienti nelle Strutture di Oncologia non èallora accompagnato da un eguale flussoin uscita, determinando la saturazionedei servizi e la sottrazione di risorse alleattività rivolte ai pazienti con malattiaattiva. A sua volta il Medico di MedicinaGenerale soffre di un meccanismo di de-legittimazione che lo esclude dal percor-so di cura e ne svaluta il ruolo. Si delineain molti casi un modello caratterizzatoda due fasi distinte e spesso non comu-nicanti dell’assistenza: la prima, quellaspecialistica, concentrata nella sede deltrattamento primario e la seconda, quellageneralista, delegata al territorio, spessoprivato di adeguati meccanismi di rientronel circuito. Tra le due fasi è frequente lamancanza di un collegamento funziona-le che garantisca la trasmissione delle

informazioni rilevanti e la condivisionedelle competenze.

Per affrontare in modo condivisoquesta problematica AIOM ha promossoil Progetto speciale “follow-up, riabilita-zione e fertilità” in collaborazione conCIPOMO, SIMG, AIRO, FAVO e SIPO.

La fase di analisi dei bisogni, condottaattraverso due questionari agli oncologiitaliani e ai pazienti, aveva suggerito alcu-ne fondamentali considerazioni:

1) L’organizzazione dell’attività ospe-daliera/specialistica del follow-up on-cologico è ancora attraversata da im-portanti margini di inappropriatezza. Inparticolare, il ricorso a visite ed esami èspesso non omogeneo e non in confor-mità con le linee guida internazionali. Lasovrapposizione dei ruoli rappresenta unproblema ancora non risolto nella granparte dei centri oncologici.

2) Il ruolo del MMG non è ben definito,è poco valorizzato da pazienti e speciali-sti, pur avendo una funzione potenzialedi grande rilievo.

3) Mentre gli specialisti tendono a daremolta rilevanza alla diagnosi precocedelle ricadute di malattia, poca attenzioneviene rivolta agli aspetti riabilitativi, alletossicità croniche, al ruolo educativo e disupporto del follow-up.

L’insieme di questi aspetti ha indottoad una riflessione su quali siano i prin-cipi di fondo uniformemente condivisi inmerito all’organizzazione del follow-uponcologico e ha portato alla stesura diun documento di consenso sui principiche costituiscono il terreno comune trale diverse Società Scientifiche afferenti altavolo di lavoro. Sebbene siano ancoramolte le aree controverse, si è ritenutoche su alcuni punti fosse possibile giun-gere all’espressione autorevole di unaraccomandazione. L’insieme delle 10raccomandazioni contiene gli elementi

Page 43: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito

41

MODULI DI PROGRAMMAZIONE DEL FOLLOW UP

�� �������� ��� ������

������������ ��� ����� ������������ ������������������

������ � ����

������������ �

������� ����� ������� ����� �� ���� ������������ ���������� �� ������������������� ������ ��� ����� �� ���������� �� ������ ���� �������� ������������ � �� ������� ��� �������������� �� ������ ����� ����������� ������� ���������� � ������������ ���� �������� � �� �������������������� !�� "����� ������� #������������� �������� �� ����������������� ������ �� ������ �����������$ ������ ��� � "���� ��� ��������������������� �� ����� �������� %�������� ����� �� ����� �� ������� ����� ��������� � ������� � ����� &������������� ����� ����� ���������� ������ ������� � �� "����� �������' ��������� ��������� (����� ���������� ������� � �������� �� ��������� ���������� ����� � ����� ���������

��� �� ������ ������������ ���� ��

)� ������ �������� # ����� ��� �� ���������� �� ������� � �� ����� ��� ���������������� ��� ������� � ���������*�� � ����� ��������� � �������� ����� ���������� � ��������+����� ������� � � ������� ���� ��������� ����������, ��� ���� ���������� ������ �� �������� ��������� � �������������, ����������� ���� ��������� ���� ���������,������������ � ������� ���������, ����� � ���������� ��������, ����� ������������������� � ���� �������� ���� ���� # ���������� ��������� �� ����� �������� ��� ����� ����������� ����� ������� ���� � �������� ��� ������ � ������� # ��������� ���������� �� ������ ����������� �� �������� � ������� �� ������� � �� �������� ��������������%� ����� ��� ��� �������� ������������� �� ������� � ������ ��������� ���� ������� ���� ���� � �� ����� ����� ������� ��� ������� � �� ������� � �����-���������� ��������� ������� � ������������� � � �������� ������������� ����� �� �������� � ������������ ����������� �����������.� ��������� ������� � ��������� �������� � �������� ����� � ���� &��������� �� ������������� �������� ������ ���� �"���������� �������� �� ���� ���������� �� �������� ������' � ��������� ���� ��������� ���������� ����������� ��� ����� ��������� &���������� ������� ������� � �� �����-�����'�

������������ ����� ���������� ����� ������ �� � ����� � �������� ������ ���� �� ����� ������ ������������� !�� �����"�# �$%�#�

�� �� ������� /������� � ����� ��������� ���� 0-1 ���� ��� ����� ��� ���� �� �������������������� ���� 1-23 ���� ��� ���������� 3 ���� � ���� ���� ��� ������ �����������

" ���� &� ��� �������� �� � �� ���� ��� �� �������� �� ���������� ���� ��������� &����� ������ 1 ���� ���� ��� ���� �����������'� ��� ��� ����� ���������

����'�� �� ���� � ����� ���� ���� &"����� �������� ��� ����������� �� �������� ��'�

��������� ���������� %� ������������� �������� ������� ������ �� ������������ � !��-���� ���������������� ���� � ��������� � ����4� ��� # ���������� �� ����� �� ����� ���� ������� �5�������������6 ����������

�������� �������

7� ����� �� ����� �� ������� �� ������� � ����� ���� � ���������� �� ������������ ���������� ��������������� ������� ������� ��� 5���������6 ������������� ���������+� .����� ��������� � �������� � ������ ������� �8� ���������� .����� ��������� � �������� � ������ �������� ������������ ��������� �� ������ �������� �� ��� �� ������ � 01 ������ ��������� �� ������ �������� �� ��� �� ������ � 9: ���� �� ��� ���� ��� ��

������� � ����� ���� ��� ������ �������� � ��������� ��������� �� ������ �������� � ��� ��� ��������� � 9: ���� � ������� �

������ �������� � ������� �� �� � ��$ ������� � ����� ������ .����� � ��������� ���� �������� �� �� ������� ���������� ������ � "����� ���� # �� ���� ����������� ��� ���������� � ��������� ���������

%��� ����� ������������ ���(��������������� � ��� � ��

- �������� ������� �� ������� ������� � ����������� � ������������- ������������� ����� ������+ �� ���� � ����������8����������� ����������� ����� ��� ������������� �������� ���� ������ �������� ������

��������� ����� ���� �� ���� ������ � ��������� �������� � �������� ����� ���� 5������������6+ 7;� ������������, * ���� ���-������-����, * -!%* ��� <, ����� �� ������,������� �� �� ������, ������ �� ��������, ��������� �� �����, ������������ ����������� �������� & %/� / 29�0� / 239 ����'�

da mettere a disposizione degli operatoridelle realtà locali per favorire la diffusio-ne del know-how e stimolare l’elabora-zione di percorsi condivisi.

Gianmauro NumicoCoordinatore

essenziali per una revisione dei modellioperativi con cui questa prestazioneviene svolta in Italia e può dare un con-tributo significativo alla costruzione dispazi di collaborazione tra gli operatorisanitari nelle singole realtà oncologiche.

Uno degli aspetti affrontati riguarda lapianificazione dei controlli: trattandosi diuna procedura definita e standardizzata èpossibile elaborare un programma dellevisite e degli accertamenti da effettuarefin dall’inizio del percorso (“survivorshipcare plan”). Sono stati predisposti iprogrammi di follow-up delle 4 più fre-quenti neoplasie (mammella, colon-retto,polmone e prostata) (Figura 1). Ognunodi essi contiene i seguenti elementi: unaintroduzione esplicativa per il medicodi assistenza primaria e per il paziente;l’elenco delle visite e delle procedureconsiderate convenzionali; una grigliaper l’inserimento della storia oncologicadel paziente, i trattamenti eseguiti e letossicità acute riportate; una griglia perl’inserimento della specifica program-mazione del follow-up (tempi, operatori,esami da eseguire).

I modelli possono essere adattati allarealtà dei singoli centri e possono essereutilizzati come base per la costruzione diuna cartella integrata.

Infine, tra gli obiettivi del progettospeciale vi è l’attività di sensibilizzazionee informazione. Uno degli ostacoli prin-cipali ad una reale condivisione tra ospe-dale e territorio dei percorsi di follow-upè rappresentato dalla mancanza di unconsistente impegno formativo. Alcunedelle azioni in corso sono:

- l’inserimento del tema del follow-upnei congressi delle società scientificheafferenti al tavolo di lavoro in modo dapromuovere sistematicamente lo studiodegli aspetti clinici rilevanti di questaattività;

- l’organizzazione di una ConsensusConference che raccolga tutti gli attoricoinvolti nel follow-up oncologico e af-fronti i principali nodi organizzativi chead oggi rappresentano un ostacolo almiglioramento della qualità;

- la progettazione di attività formative

FIGURA 1

Page 44: Rivista dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica · medici di Medicina generale Umanizzazione, etica e comitati etici Giovani oncologi Rapporti con le Sezioni regionali Sito