Umanizzazione Urbanità Socialità Organizzazione Interattività Appropriatezza Innovazione Ricerca...
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UmanizzazioneUmanizzazione
UrbanitàUrbanità
Socialità Socialità
Organizzazione Organizzazione
Interattività Interattività
Appropriatezza Appropriatezza
Innovazione Innovazione
Ricerca Ricerca
Formazione Formazione
GRUPPO OSPEDALE SICURO
GRUPPO OSPEDALE SICURO
GRUPPO QUALITA’
ACCREDITAMENTO CERTIFICAZIONE
GRUPPO QUALITA’
ACCREDITAMENTO CERTIFICAZIONE
GRUPPO RUOLO E SVILUPPO DELLE PROFESSIONI
GRUPPO RUOLO E SVILUPPO DELLE PROFESSIONI
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
GRUPPO RISCHIO CLINICO E CONTENZIOSO
GRUPPO RISCHIO CLINICO E CONTENZIOSO
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
GRUPPO QUALITA’
ACCREDITAMENTO CERTIFICAZIONE
RESPONSABILERESPONSABILEM.LUISA SABBATINIM.LUISA SABBATINI
COMPONENTICOMPONENTIFORCONI GIULIANAFORCONI GIULIANA
HINNA ANTONIOHINNA ANTONIOLUCIDI BENEDETTALUCIDI BENEDETTA
RUFFINI FRANCESCARUFFINI FRANCESCASANTELLI FABIOSANTELLI FABIOSAVELLI PIETROSAVELLI PIETRO
SPACCASASSI RITASPACCASASSI RITASTAFFOLANI ASSUNTINASTAFFOLANI ASSUNTINATANGHERLINI MASSIMOTANGHERLINI MASSIMO
OBIETTIVO
ACCREDITAMENTO
Accreditamento istituzionale si intende il provvedimento con il quale si riconosce alle strutture pubbliche lo status di soggetto idoneo ad erogare prestazioni sanitarie e sociosanitarie per conto del Servizio Sanitario Nazionale, ivi comprese quelle rientranti nei fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale previsti dall’art. 9 del D.lgs 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni .
Verificare ed approvare i requisiti di tipo strutturale;Verificare ed approvare i requisiti di tipo tecnologicoVerificare ed approvare i requisiti di tipo organizzativo.
OBIETTIVO
CERTIFICAZIONE
LA CERTIFICAZIONE DI UN SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE, HA LO SCOPO DI FORNIRE RAGIONEVOLE FIDUCIA CHE L'AZIENDA PERSEGUE "GLI OBIETTIVI E LE RESPONSABILITÀ FONDAMENTALI PER LA QUALITÀ".
La Certificazione secondo le norme ISO 9001 favorisce ed integra i requisiti obbligatori
legislativi previsti per l’accreditamento delle strutture sanitarie.
IL MODO DI AGIRE DELL’AZIENDA VIENE DEFINITO E
RACCHIUSO IN UN PACCHETTO DI DOCUMENTI SCRITTI
Evidenza oggettiva delle attività svolte
Obiettivo
QUALITA’
QUALITA’
““La Qualità del’assistenza è adeguata se gli La Qualità del’assistenza è adeguata se gli operatori che la erogano effettuando gli operatori che la erogano effettuando gli
interventi che il progresso delle conoscenze interventi che il progresso delle conoscenze indica come capaci di produrre gli effetti indica come capaci di produrre gli effetti desiderati e appropriati,sono in grado di desiderati e appropriati,sono in grado di
massimizzare i benefici espressi in termine massimizzare i benefici espressi in termine di salute aggiunta a fronte dei rischi corsi di salute aggiunta a fronte dei rischi corsi
per produrli”per produrli”
QUALITA’
... PER FARE AL MEGLIO CIO’ ... PER FARE AL MEGLIO CIO’ CHE SIAMO CHIAMATI A FARE, CHE SIAMO CHIAMATI A FARE,
OGNUNO PER LE PROPRIE OGNUNO PER LE PROPRIE COMPETENZECOMPETENZE
IL RISCHIO MAGGIORE NELLA PRATICA CLINICO ASSISTENZIALE
E’ RAPPRESENTATO DALL’AUTOREFERENZIALITA’ E
DAL PERPETUARE DI CONSUETUDINI CONSOLIDATE
La predisposizione di procedure per le attività più complesse è fondamentale per avere chiarezza in merito alle responsabilità e trasparenza all’interno dei processi spesso poco visibili che permettono il funzionamento delle attività dell’organizzazione ospedaliera . Strumenti importanti per gestire il cambiamento verso una organizzazione di qualità , è l’adozione di: protocolli , istruzioni operative , linee guida ed il rispetto degli standards .
IL CAMBIAMENTO ATTRAVERSO..
LINEE GUIDA LINEE GUIDA STANDARDS
PROCEDURE
PROTOCOLLI
ISTRUZIONI OPERATIVE
La loro scrittura (richiesta da tutti i modelli di accreditamento sia di tipo istituzionale che professionale) conoscenza e condivisione è il presupposto fondamentale per il funzionamento armonico, efficace ed efficiente e di qualità della struttura sanitaria.
“ “ SISTEMA QUALITA’ ‘’SISTEMA QUALITA’ ‘’
Il sistema qualità è lo strumento di lavoro che permette di verificare continuamente
l’organizzazione per modellarla e migliorarla in funzione delle esigenze del
cliente/utente
“ “ SISTEMA QUALITA’ ‘’SISTEMA QUALITA’ ‘’
EfficaciaAppropriatezza
AccettabilitàAccessibilitàEfficienza
Soddisfazione degli utentu
ALTRA FINALITÀ È LA CREAZIONE DI UN “
COMITATO AZIENDALE DELLA QUALITÀ “
•L’IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI ED I SUCCESSI
•ATTIVARE I CAMBIAMENTI NECESSARI ATTRAVERSO STRATEGIE E MECCANISMI EFFICACI
•MISURARE L’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI
•SCEGLIERE GLI STANDARD E LE LINEE GUIDA BASATI SULLE PROVE D’EFFICACIA PER UN’ASSISTENZA DI
QUALITÀ ELEVATA E BUON RAPPORTO COSTI - EFFICACIA
PROGETTO GRUPPO DI LAVORO QUALITA' ACCREDITAMENTO CERTIFICAZIONE
Attività / Funzione Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
1° Fase Informazione / formazione dei componenti del gruppo di progetto in merito ai principi ispiratori relativi alla qualità /accreditamento/certificazione. Resoconto situazione attuale sistema documetale presente in base ai dati in possesso della U.O. Qualità - Accreditamento . Presentazione progetto di sviluppo di un sistema qualità ispirato alla norma ISO 9001 per la gestione dei processi, finalizzato ad uniformare, condividere facilitare la lettura della documentazione aziendale e stato di attuazione ((vedi obiettivi di budget per il comparto 2006-2007). Prosecuzione progetto finalizzato all'Accreditamento / Certificazione (vedi obiettivi di budget per il comparto 2008).
2° Fase Necessaria formazione / informazionedi tutto il personale secondo diversi livelli di approfondimento in merito al progetto ed alle tematiche/problematiche ad esso connesse.
3° Fase Formazione / addestramento del gruppo di lavoro finalizzata alla formazione di un Team/Comitato Aziendale della Qualita' per discutere ed approfondire problematiche relative alla qualità "problem solving".
4°Fase Coordinamento / supporto per la realizzazione di un progetto aziendale di qualità.
5° Fase Mappatura / rilevazione criticità.
6° Fase Controllo / verifica applicazione protocolli - procedure aziendali (audit interno)
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
GRUPPO OSPEDALE SICURO
RESPONSABILERESPONSABILERENATO ROSSINIRENATO ROSSINI
COMPONENTICOMPONENTIARENA FRANCESCOARENA FRANCESCO
BINI CARLABINI CARLACIATTAGLIA FRANCESCOCIATTAGLIA FRANCESCO
FONSO ANGELAFONSO ANGELAMARINI FEDERICAMARINI FEDERICA
MAZZARINI LIVIANOMAZZARINI LIVIANOROSSINI LEONARDOROSSINI LEONARDO
SCORTICHINI TOMMASOSCORTICHINI TOMMASO
OSPEDALE SICURO
L’obiettivo finale:Procedere alla stesura di un documento che sia di supporto
al Servizio Prevenzione e Protezione per la elaborazione della Valutazione Rischi, prevista dal nuovo Testo Unico per la
Sicurezza.
L’obiettivo intermedio:Si è proceduto all'analisi storica degli infortuni che si sono
verificati negli ultimi 3 anni e delle malattie professionali denunciate negli ultimi 8 anni.
L’analisi ha consentito di evidenziare le maggiori criticità ed in funzione di queste saranno proposte specifiche azioni
correttive, sia di tipo tecnico che procedurale - organizzativo.
L’obiettivo intermedio: Criticità evidenziate nell’analisi degli
infortuni
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Grafico 20bis:INFORTUNI TRIENNIO 2005-2007 DISTINTI PER ANZIANITA' DI SERVIZIO
Esperienza ed allontanamento da mansioni pesanti
Detrimento della popolazione
Esperienza
Acquisizione esperienza e
destrezza
Impreparazione, inesperienza e scarsa destrezza
Valore medio del numero di infortuni nei primi 8 anni di servizio (15,75)
Valore medio del numero di infortuni con anzianità di servizio > 8 anni (4,03)
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Grafico n. 9 - CAUSA E CIRCOSTANZA DELLA LESIONE (TOTALE TRIENNIO 2005-2007)
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Grafico n. 17 - INFORTUNI (TRIENNIO 2005-2007) DISTINTI PER U.O. / REPARTO
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Grafico n. 16 - INFORTUNI DISTINTI PER QUALIFICA
2005
2006
2007
La durata media degli infortuni risulta crescente dal 2005 al 2007 con una media totale pari a 10,06 giorni per singolo infortunio;Nel “costo-giorni” medio distinto per causa d’infortunio prevalgono i movimenti incoordinati (44,3 giorni), gli incidenti stradali (28,23), le cadute (26,26) e la movimentazione pazienti (21,94);Gli infortuni sono concentrati prevalentemente nei mesi compresi tra giugno e novembre;Tra le cause principali di infortunio prevalgono le punture d’ago (31,37%), il contatto con agenti biologici (17,34%), le cadute (9,96%) e la movimentazione dei pazienti (6,64%);Gli arti superiori, mani e dita delle mani soprattutto, con il 42,44% sul totale, risultano prevalere come sede delle lesioni;Le figure professionali maggiormente colpite da infortunio sono gli Infermieri Professionali (41,7%), gli Operatori Socio Sanitari (14,39%), i Dirigenti Medici (12,92%), gli Infermieri in tirocinio Universitario (5,9%) e Operatori Tecnici (5,17%);A livello di Reparto / U.O. il Gruppo Operatorio (15,5%), il Pronto Soccorso (10,7%), l’Ortopedia (8,12%), Ostetricia e Ginecologia (5,9%) e Rianimazione (5,9%) risultano i servizi con maggior numero di infortuni nel triennio 2005-2007.
Il prodotto finale del gruppo di lavoro sarà un documento di proposta suddiviso nelle sottoelencate macroaree:
Premessa (da cui si evinca che tale lavoro è funzionale alla stesura del Documento di Valutazione Rischi)Analisi storica infortuni e malattie professionaliDescrizione del nuovo ospedale in termini strutturali, di attrezzature e impiantiDescrizione delle U.O. in funzione dei rischi specificiL’incidenza della nuova organizzazione nella prevenzione infortuniApplicazione del modello SGSL (sistema gestione sicurezza lavoro) elaborato dall’INAIL e dall’ISPESL, al nuovo ospedale modelloFormazione e Informazione mirata a ridurre gli infortuniNormativa e Nazionale Regionale, linee guida ISPSEL per la sicurezza nelle attività ospedaliereCriticità evidenziateProposta azioni correttive
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
GRUPPO RUOLO E SVILUPPO DELLE PROFESSIONI
RESPONSABILERESPONSABILEROBERTO SABBATINIROBERTO SABBATINI
COMPONENTICOMPONENTIORIANA CAPECCIORIANA CAPECCI MARINA CHIATTIMARINA CHIATTI
MARINELLA CIMARELLIMARINELLA CIMARELLIFABRIZIO FERRINIFABRIZIO FERRINI
LEONARDO PELLEGRINILEONARDO PELLEGRINIMARTINA PERGOLINIMARTINA PERGOLINI
LUCA PIERONILUCA PIERONI PAOLA QUARANTAPAOLA QUARANTA NESTORE RIDOLFI,NESTORE RIDOLFI,
ANNA TORELLIANNA TORELLI
PRIMI RISULTATI
INDIVIDUAZIONE E CONDIVISIONE DEL MANDATO APPROVAZIONE CRONOGRAMMADEFINIZIONE DEL “REGISTRO VERBALI”DEFINIZIONE DELLO “SCHEMA COMPETENZE”
CONDIVISIONE DEL MANDATO
OBIETTIVI
• 1°Lista professioni / qualifiche
• 2° Tabella competenze per ogni professione / qualifica
• 3° Individuazione del GAP Formativo (con gruppo Formazione)
• 4° Proposta di Piani di Formazione anche per nuove competenze:
– Tutor Clinico
– Tutor Organizzativo
– Case Manager
– Primary Nursing
– Ecc.
( con i gruppi Organizzazione e Formazione )
• 5°Aspetti Medico – Legali legati ai vari professionisti indicati nel processo di cura e di diagnosi (con il gruppo Organizzazione)
Schema Competenze
Cronogramma gruppo professioni
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
AREA AREA AFFIDABILITÀ AFFIDABILITÀ CREDIBILITÀCREDIBILITÀ
GRUPPO RISCHIO CLINICO E CONTENZIOSO
RESPONSABILERESPONSABILEGIUSEPPE BRIZZI GIUSEPPE BRIZZI
COMPONENTICOMPONENTIFEDERICA DI SABATINO FEDERICA DI SABATINO
FRANCO GATTUSO FRANCO GATTUSO ANGELA INCIPINI ANGELA INCIPINI
ROSSELLA MELCHIORRI ROSSELLA MELCHIORRI ORIETTA RAGNIORIETTA RAGNI
FRANCESCA ROCCHETTI FRANCESCA ROCCHETTI PATRIZIA SIGNORETTIPATRIZIA SIGNORETTI
Definizione del Rischio Clinico e rilevanza del Risk Management
Situazione attuale
Il risk management
nell’Ospedale Modello di Jesi
Metodi formativi
1 denuncia
10 danni gravi
290 danni lievi
30.000 incidenti senza danno
300.000 quasi incidenti
Epidemiologia dell’errore(proporzione di Heinrich)
Rischio clinico
situazione attuale La nostra Unità Operativa per la gestione del Rischio clinico (UGR) nella sua attività si
avvale della collaborazione di:
● Direzione Zonale● Servizio Qualità● Co.Ge.Ri (Comitato Gestione Rischio),composto da due persone per U.O: 1 referente della professione medica 1 referente delle professioni non mediche
● Ufficio Affari Legali● Farmacovigilanza● Sistema Informatico● URP● Medicina Preventiva● CIO● Comitato Trasfusionale ospedaliero● Sicurezza (626)
OBIETTIVI DEL RISK MANAGEMENT
nell’ospedale modello di Jesi ●Riduzione degli eventi avversi per aumentare il grado di soddisfazione del paziente● Aumento della fiducia degli operatori sul Sistema che deve essere riconosciuto non come un tribunale inquisitore che condanna chi ha commesso l’errore ma come un sostegno a far diminuire sempre più il numero degli errori che qualsiasi operatore potrebbe compiere nella sua quotidiana attività● Coinvolgimento di tutti gli operatori nei processi di identificazione e gestione dl Rischio clinico● Abbattimento del contenzioso con i pazienti
OBIETTIVI DEL RISK MANAGEMENT nell’ospedale modello di Jesi
● Miglioramento dell’immagine dell’ospedale e della fiducia del paziente ● Utilizzo di strumenti per la gestione del rischio clinico: cartella clinica, audit clinico, linee guida e protocolli● Mappatura dei rischi dell’attività sanitaria● Creazione di un sistema di rilevamento degli eventi avversi in ciascuna U.O.● Analisi dell’errore come strumento per il miglioramento continuo della qualità e della sicurezza
CO.GE.RICOMITATO GESTIONE RISCHIO
Comitato Tecnico-ScientificoDirettore Medico Presidio OspedalieroResponsabile Servizio infermieristicoResponsabile dell’Ufficio LegaleResponsabile dell’Ufficio PrevenzioneResponsabile del Governo ClinicoResponsabile del Servizio QualitàResponsabile U.R.P.N.3 unità mediche e 3 figure di altre professioni per ogni dipartimento sanitario N. 1 segretario scelto tra quanti lo compongono.
SCOPO DEL CO.GE.RI
●di portare al Comitato Tecnico-Scientifico le problematiche riscontrate nell’attività quotidiana
● di prendere decisioni a carattere generale
● di divulgare le decisioni alle varie professionalità.
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO
►Direttore dell’U.O.C. Gestione Rischio Clinico
► Un componente dell’Ufficio Legale Zonale
► 6 unità di varie professionalità scelte tra quanti siano in possesso di specifica competenza ed interesse all’argomento
SCOPO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO
Il compito di questo comitato è di collaborare con il Direttore dell’ufficio rischio clinico
nel valutare le criticità che si dovessero presentare e nel proporre le soluzioni più
idonee.
Dobbiamo tutti ricordare che il corpo vivente non è il “corpo cosa” postulato dai fisiologi e dagli anatomopatologi ma…. quello che abita il mondo attraverso la sua individuale storia e che quindi dobbiamo prenderci cura dell’uomo e non del corpo .