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Ci sembra improprio, se non inaudito, che un avvocato, difensore del clan Lo Giudice, l'avvocato Pellicanò, addirittura al di fuori del processo, prenda la parola per fare dichiarazioni accusatorie nei confronti del dr. Cisterna in quanto favoreggiatore di Luciano Lo Giudice. Non c' è bisogno di commenti quando si entra nella sfera del cannibalismo. Il vescovo di Locri, mons. Morosini, da buon teologo, sa che il diavolo si nasconde nei luoghi i più insospettati. Adesso sembra o gli sembra che il principe della menzogna si sia occultato nella tarantella che accompagna, ogni 28 agosto, la festa di S. Rocco a Gioiosa Jonica. Ci vuole un esorcismo per snidare il diavolo: o la tarantella o la processione. L'Avvocato, il pentito, Cisterna

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giornale d'informazione

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Ci sembra improprio, se non inaudito, che unavvocato, difensore del clan Lo Giudice,l'avvocato Pellicanò, addirittura al di fuori del processo, prenda la parola per faredichiarazioni accusatorie neiconfronti del dr. Cisternain quanto favoreggiatoredi Luciano Lo Giudice.Non c' è bisogno dicommenti quando si entranella sfera delcannibalismo.

Il vescovo di Locri, mons.Morosini, da buon teologo, sache il diavolo si nasconde neiluoghi i più insospettati.Adesso sembra o glisembra che il principedella menzogna si siaoccultato nella tarantellache accompagna, ogni 28agosto, la festa di S. Rocco aGioiosa Jonica. Ci vuole un

esorcismo per snidare ildiavolo: o la tarantella

o la processione.

L'Avvocato, il pentito, Cisterna

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Estate. Giorno e notte nella nostra provincia

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SIDERNOPremio “Giomo Trichilo”Nella tradizionale location di Piazza Vittorio Veneto davanti alMunicipio, l’ottava edizione del premio letterario ”GiomoTrichilo”. Istituito dall’associazione culturale “L’Eco di Siderno”,presieduta dal giornalista Antonio Tassone, il Premio è nato conlo scopo di promuovere la figura di quei poeti che, senza rinne-gare le umili origini, hanno dato voce con i loro versi alla pro-pria terra.

SIDERNORoccella Jazz Festival, Piazza PortosalvoOre 21:00 Omaggio a Piero Cusato.“Progetto Anassagora” di AntonioSgambelluri. Ore 22:30 Ivo Papasov &his Wedding Band. Ivo Papasov, clari-netto, Salif Ali batteria, Nesho Neshev,fisarmonica, tastiera, AteshhanYuseinov, chitarraVasil Denev, tastiere, violino, MatyoDobrev, kaval, Maria Karafizieva,voce. Info http://www.roccellajazz.net/

REGGIO CALABRIARoccella Jazz Festival, Piazza Castelloore 21:00, Rea-Boltro, Danilo Rea (pia-noforte); Flavio Boltro tromba. Ore22:30 Al di Meola “World Sinfonia”, AlDi Meola, chitarre Kevin Seddiki o PeoAlfonsi, seconda chitarra FaustoBeccalossi, accordion Peter Kaszas, batteria.Info http://www.roccellajazz.net/

ROGUDI VECCHIOIl filo teso da Vincenzo Costantino in arteChinaski è composto da poesia, prosa, vita.Un monologo d’autore / attore.Paleariza Festival dal 31 Luglio al 28 Agosto.Info www.paleariza.it

REGGIO CALABRIAFrancesco RengaRTL, anima con grande successola “movida” notturna del Lungomaredi Reggio Calabria, fino alla mezzanotte.

BRANCALEONEBiennale d’Arte itinerante direttada Sara ParlongoDal 7 al 10 agosto, alle ore 19.30, nelle sale del Palazzocomunale di piazza Italia, la seconda edizione della bien-nale d’arte itinerante “La ruota della memoria”, ideata eorganizzata da Sara Parlongo in ricordo del padre Giuseppe,apprezzato artigiano dellegno. Tra i premiati ilmaestro Nik Spatari.

MONASTERACE Magna GreciaTeatroFestival

“Cassandra. O del tempodivorato”, ore 21.30 –

Tempio dorico –Ideato e interpretato da Elisabetta Pozzi, coreo-

grafie di Aurelio Gatti. Musiche e ambientisonori di Daniele D’Angelo. Dal 5 al 21 agosto,

ben cinque spettacoli saranno ospitati nell’areaarcheologica dell’antica Kaulon, due nella

zona del Tempio dorico e tre presso il Museoarcheologico. Info 0964.739025 - E mail:

[email protected]

SIDERNO SUPERIOREAssociazione culturaleRagazzi dello Joniorappresentazione teatrale

“Miseria e nobiltà” ore 21,45 Anfiteatro di

Siderno Superiore realizzatodalla compagnia teatrale Annà in scena

LOCRISerata culturale con Vito TetiPiazza dei Martiri, ore 21,30.La presentazione del libro “Pietre diPane” - L’antropologia del restare” - diVito Teti, apre la Rassegna “I Percorsi

dei luoghi, della Conoscenza e dellaMemoria”, un viaggio nei luoghi

come memoria, nella conoscen-za come rispetto dei luoghi enella memoria come esempio divita.

BOVALINO“Pirati dei Caraibi sensation”Dalle 23.30, sul lungomare di Bovalino. Due sale di musica,artisti di strada, fuochisti e giocolieri, la miglior conventiondi dee jay calabresi, una scenografia imponente che vedràprotagonista la riproduzione della famosa “perla nera” diJack Sparrow, sorprese dal mare e tanto divertimento. Infoe prevendite: 327.9466103

10agostomercoledì

9agostomartedì

11agostogiovedi

13agostosabato

8agostolunedi

PLACANICA“Borgo in fiore”

Paolo Migone, il comico di

ZeligNella suggestiva cornice

dell’anfiteatro, che si trovaai piedi del borgo medieva-

le, dal 7 al 10 agosto.Saggio di danza della scuo-

la Tersicore di LidiaStrangio, concerto dei

Zona Briganti, gruppo dimusica popolare calabresetra i primi a sperimentare lafusion della tarantella conaltri generi appartenenti allaworld music, l’etno-folk deiQuartaumentata, iKalabrianSoul, e lo show diPaolo Migone. Info tel.0964.738006 – www.comu-nediplacanica.it

AFRICO

“Africo cognomie ritratti”

Ore 18,30 presso il Centro poli-funzionale di Africo (di fronte

Municipio) si parlerà dei miti edei nomi di Africo.

CASIGNANAMagna Graecia Teatro

FestivalBalletto Civile

/Scena nuda: RespiroIl Magna Graecia Teatro Festival pas-

serà e si fermerà alla Villa Romana diCasignana dal 4 al 22 agosto. Gli ambientidel Parco Archeologico, grazie ad un’atten-

ta azione di restauro e pulizia, si arric-chiscono ogni giorno di nuovi raffi-

nati mosaici. E’ aperta ai visitato-ri anche l’area meridionale del

complesso residenziale che,insieme a quella termale, faparte del nucleo di mosaici

più vasto della Calabria.Info su www.magnagraecia-

teatrofestival.it

SIDERNOSUPERIORE

Concerto degli Scialaruga Ore 22:00 Anfiteatro

Siderno SuperioreScialaRuga è un progetto

“aperto” di faBIO MAcagninoche nasce in Calabria nella

Locride nel 2008 per sperimentare emettere a punto un sound che si muove a

cavallo tra tradizione e innovazione. FabioMacagnino voce e chitarra classica,

Antonio Moscato basso e contrab-basso, Vincenzo Oppedisano chi-

tarra elettrica, Raffaele Pizzoniaalla batteria e Martin AbelCagnotti alle chitarre.

CAULONIA

Fermenti Teatrali“Un posto” di e con Andrea Anselmi e Fabiana Bruschi,

musiche di Fabrizio Tavernello, inserto video di EnzoNiutta. La prima edizione di “Fermenti Teatrali”, dal 6 al 12

agosto mette in scena, presso il Palazzo del fermento in viaVallone 54, artisti nazionali da sempre impegnati nel teatro civi-

le. Info 333.9083160

12agostovenerdì

7agostodomenica

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ParlandoStyle

Primo Piano

di...

NORDICI&SUDICI

GIOACCHINO CRIACO

Batte da secoli senza sosta, sfida il tempo ele regole della natura. Non si arrende, enon lo farà mai. Da padre a figlio, da terraa terra, di battito in battito. Ti sta tutto in

una mano. Rappresenta il miracolo, il coraggio del buon sol-dato. La sfida di un custode che cambia faccia per rimanereuguale, nuovo e antico per andare avanti e sfidare il mondo.Eccole le armi e gli armigeri di una guerra pacifica, l'unica inarmonia col creato. Una guerra che colora di rosso senza spar-gere sangue, che arrossa bocca e mani, tinge lame, ma dispen-sa gioia senza dare dolore. Gianni Callea, da Bova, eccolo ilbuon soldato, il guerriero perfetto di Calabria, l'oplita ricoper-to di medaglie senza colpo ferire. Il Rambo d'Aspromonte cheal posto della spada usa la zappa e non apre ferite, ma solchilunghi e diritti che rivoltano una terra rossa carica di vita.Eccolo il suo cuore, il mitico Cuore di Bue dell'Aspromonte. Ilpomodoro che suo padre gli ha lasciato, avendolo ricevutodal padre suo. Lui racconta orgoglioso, a occhi lucidi, dellasua missione. E per quelli a cui scapperà un sorriso, da sottogli ombrelloni, col drink ghiacciato in mano, dico di riderepoco che le estati sono sempre più brevi e le stagioni della vitasempre più in mano a organizzazioni di semidei che decido-no tutto e per tutti. Gianni conserva i semi del nostro storicopomodoro, lo fa anche con i fagioli, le zucche. OGM è per luila peste, la fine del mondo, e non solo del suo. Vi ho detto piùvolte, ma lo ripeto ancora, in questi giorni che dovrebberoessere di sol leone ma non lo sono più da alcuni anni senzache voi ve ne siate accorti. Le multinazionali hanno in mano ilmercato delle sementi, i semi che producono danno vita apiante ibride incapaci di generare semi fertili. Quello che com-prate dà prodotto solo per un anno, l'anno successivo dovetecomprare di nuovo se volete produrre nuovamente. Se i mer-canti vi negheranno le sementi resterete a bocca asciutta e sto-maco vuoto, e addio menta e lime per i mojito ghiacciati. Isemi del buon soldato sono come i poveri, sanno fare solofigli, ogni colpo un pargolo. E non c'è bisogno di spade e fuci-li per far la guerra. Per essere un buon soldato calabrese e darelibertà alla nostra terra non c'è bisogno di spargere sangue,basta vivere secondo le regole di natura, della nostra natura.Opporsi ai potenti e accogliere gli esuli. Continuare a celebra-re il matrimonio antico fra il monte e il mare e vedere le veleuscire dall'acqua per ridare vita a una delle prime terre sortadagli oceani. Parlarsi e conoscersi. Confrontarsi per crescere erifare dell'Agorà la piazza. L'esercito della Locride non vuolesangue, ma succo di pomodoro.

Cuore di bue

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Più tate per tuttiFERNANDO SAGADO

Antonio Albanese ce la mena da dieci anni, ci ha fatto il successo e i soldi. “Più pilu pe tutti”è diventato un tormentone conosciuto un po' dappertutto, lo stereotipo col quale si identifi-ca il calabrese moderno. In realtà ha toppato, ha preso buca, ha sbagliato insomma. Il politi-co calabrese è molto più concreto e parecchio più avanti rispetto a quanto il comico creda.U pilu è stato messo in cantina da diverso tempo. Sotto l'impero di Zeus Scopelliti, illumina-to dal Faro di Soveria, il motto guida è “più tate per tutti”. Intelligentemente, la politica, cono-scendo i limiti del popolo che governa, ha pensato bene di assecondarne la tendenza. Si assol-dano tate da qualche tempo, e non quelle formose e floride balie di una volta che aggiunge-vano linfa ad aridi seni materni. Le moderne tutrici assistono un popolo immaturo, bisogno-so di cure materne per crescere e prosperare. Così in ogni campo si assoldano nutrici. Se vuoifar teatro ti prenderà per mano Albertazzi, aspiri al cinema? Ecco Curti. Per la musica c'èRTL. Dipingi? Sarà Sgarbi a tenerti a battesimo e sdoganare le tue opere. Qualunque sia l'a-spirazione dei calabresi ci sarà un cuore straniero a pompare sangue, che anche quello diRinghio Gattuso è buono in quanto milanista, e non calabrese, avesse militato nella Regginal'avrebbero portato al massimo alla sagra del cinghiale di Staiti. Altro che pilu, Albanese sirassegni, della Calabria non ha capito nulla, la politica corre e lui resta indietro. Le miss peril mondo sgambettano sul lungomare di Reggio e delle svampite di Qualunquemente nonfrega niente a nessuno.Ogni manifestazioneuna tata, fosse anche iltrigesimo del nonno.Tutti devono conoscerela nostra grandezza, per-ché avvenga si reclutanofamosi, o pseudo tali.Posto che non siamo ingrado di produrre talen-ti degni di un talk shownazionale, e che MinoReitano ce lo hanno ria-bilitato solo da morto, cipenserà Reggio adarruolare le tate. Primaancora di organizzarequalcosa, per mostrareall'universo tutto che danoi c'è il bello e il bravo,chiedete alla politicaassistenza. Niente soldi,né fiori o opere di bene,sempre e solo tate. Piùtate per tutti, con buonapace per AntonioAlbanese.

Uno Sgarbipoco sgarbato

Non si è spogliato. Nessuna “vecchia rincoglionita” gli ha versato “pipì d'artista”. Nessuno l'ha fatto stizzirea tal punto da cominciare con i suoi pezzi d'autore preferiti, come “Capra”, “Pagato”, “Comunista”,“Fascista”, “Merda secca” ripetuti finché ha fiato in gola. Il personaggio del piccolo schermo più bravo atenere i nervi saldi, il più grande intenditore d'arte in Italia, tanto da definire i Bronzi come “un po' gay” ela Monnalisa come “una puttana”, atterra in Calabria, trascinando la laguna in riva allo Stretto. Domenicascorsa, infatti, Villa Genoese Zerbi ha riaperto i battenti per ospitare la mostra “Lo stato dell'arte-Calabria”,emanazione del Padiglione Italia della Biennale di Venezia, giunta alla sua 54 ̂edizione. Vittorio ha sor-risi e battute per tutti. Tra una masturbazione e l'altra con il suo ciuffo di capelli, una masturbazionenevrotica, grazie a cui molto probabilmente ottiene un sollievo dalla sua permanente tensione nervosa,riesce a far divertire i presenti con battute sulla fine del mondo. «Godetevi l'arte degli ultimi dieci anni.Questo millennio sarà l'ultimo, lo dicono i Maya...». Una profezia che giustificherebbe gli eccessi degli ulti-mi tempi, compresa, a suo dire, la frenesia sessuale del premier. E poi ancora, tra le risate e l'imbaraz-zo di qualche autorità: «La Calabria si aggiunge al mosaico dello stato dell'arte in Italia. Mancano alcunerealtà come Napoli ma De Magistris deve pensare alla spazzatura». Uno Sgarbi stranamente spiritosoe alquanto rilassato, probabilmente l'aria di mare gli giova. L'unica “sgarbata”, ma comunque modera-ta, è contro l'Anas che lo ha fatto arrivare con un'ora di ritardo all'inaugurazione. Anche lui ha provato peruna volta l'ebbrezza di rimanere imbottigliato sulla Salerno-Reggio Calabria, che d'estate è ancora menopiacevole. E così sbotta: «È un'assurdità che una corsia inabilitata rimanga tale anche quando i mezzinon lavorano creando disagi agli automobilisti che utilizzano l'arteria». Anche in questo caso il tuttologorinuncia, con grande meraviglia dei presenti, alla parolaccia. Niente show insomma. Vittorio è riuscito afar a meno di urlare, sbraitare e offendere gente a caso. Non sarà mica che le minorenni che frequenta,molte delle quali in comune con il premier, gli hanno insegnato le buone maniere?

DI MARIA G. COGLIANDRO

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la Riviera

DIAVOLO NERO

La notizia è questa. Il 29 luglioscorso il Consiglio di Stato haemesso una sentenza con laquale ha ribadito l’ illegitti-mità dei tagli , inferti dallaministra Gelmini , agli organi-

ci della scuola, ormai da tre anni.Illegittimità evidente e chiara dal momentoche la dotta ministra, già in giovanile tra-sferta a Reggio per il conseguimento deltitolo di procuratore legale , aveva emana-to provvedimenti gravemente viziati sulpiano procedurale. Ossia, aveva proceduto,lei libellula, come un carro armato, controil diritto allo studio e contro il diritto allavoro senza chiedere il parere obbligato-rio, ma non vincolante, delle Regioni. Lequali, però, come agnelli sacrificali, nonhanno ritenuto di fare sentire la loro voce,neppure dopo la sentenza del Consiglio diStato che può riaprire speranze per tantiinsegnanti e tanti lavoratori Ata. E fa spe-cie che non abbia fatto sentire il suo nitidocanto l’usignolo di Soveria Mannelli, chead ogni pié sospinto apre l’ugola canora perricordare che l’istruzione, il sapere, la cul-tura sono l’antemurale più potente controla crescita della ndrangheta. La quale,come gli scarafaggi ormai assuefatti al ddt,non teme gli antidoti verbali di MarioCaligiuri. Cosa della quale il dottoAssessore regionale ala Cultura ha pienacontezza. Talché la sua contrammina daoggi e fino a quando sarà al posto di subcomando è questa: la ndrangheta si com-batte a parole con gli idola del sapere edella cultura, e nei fatti con il taglio, illegit-timo per giunta, di insegnanti, di lavorato-ri Ata, la spoliazione di scuole nei paesi dicollina e di montagna.

L’usignolo di Soveria e i tagli

illegittimi alla scuola

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Vua, è da qui che i figli dei boschi guardano il mare. Si siedono alle falde dei monti, allineano lo sguardo conla croce che sormonta la rocca di Bova e scrutano lo Jonio. E le navi di Talasse stanno più in alto dei figli delbue, galleggiano nell'aria, l'orizzonte sale a superare il castello e la croce. Quel che vedi scuote l'animo piùrude, prova l'esistenza dell'amore e sposa pesci e capre. Qui si uniscono le due anime della Calabria, le retteparallele sovvertono le leggi della fisica, per un istante si toccano e si compenetrano, rinnovano il patto e rista-biliscono l'armonia. Aspromonte e Jonio, terra e acqua che vivono da sempre assieme. Il mondo antico e inter-no del monte, e il mondo nuovo e straniero del mare. Una terra d'incontro che sfida i millenni .. Ah, parlereiper ore della magia del posto. Ma il pubblico non segue. Mi sono portato dietro i fetenti, sono assiepati supanche di roccia, in una sorta di anfiteatro naturale. Non me li sono tirati dietro per farli assistere alle miedeclamazioni poetiche, e non posso tenerli a lungo in questo posto. A Bova c'è festa e le note degli organettiarrivano fin quassù. Devo tenerli a bada, se tornano nel mondo i diavoli della montagna combineranno un dis-astro. Meglio rientrare a Khampusa, il viaggio è stato inutile. Avevo portato i picchiatelli perché mi desserouna mano a dissipare il mistero.Niente, penso che a volte io sia piùfregato di loro, stare insieme aipazzi a me fa male e a loro nongiova. Tornerò a casa con le miedomande, senza una risposta.Guardo da più di un mese il cargoenorme, all'ancora fra capoZeffirio e capo Spartivento. L'hovisto più di una volta, arriva stafermo un mese e poi sparisce.Magari non c'è nulla di strano,ripara un'avaria, attende l'arrivo diun carico in un porto lontano. Nonlo so, farà la cosa più innocente delmondo. Però quella sua presenzasilenziosa mi angoscia, quel suocolore rosso. La scritta sulle fian-cate mi suona come una minaccia.Arcadia, mi ricorda tristi cose delpassato, la minaccia che semprearriva da fuori. So che la colpa èdel nero di Pasquale, che horipreso a bere, e dell'erba che con-tinuo a fumare. Ma nelle notti dibuio pesto il cargo si illumina esembra una stella in fondo al mare,e io attendo l'alba che se la portivia. Lo so che i miei sono i deliri diun vecchio beone, ma ci fosse unfesso fra la gente di mare che siandasse a informare su cos'èl'Arcadia.

R.C

L’Arcadia, un cargo tra Spartivento e Zefiro

Giornalista, giàcaporedattore RaiAbruzzo e ora coordinatorenazionale dei Tgrserali, è un cala-brese che non rin-nega. Ama laCalabria anchedove la Calabrianon è amata. Edha Gioiosa dentroil cuore. Figlio del-l’indimenticabileFranceco Logozzo,il sindaco diGioiosa Jonica,socialista per sem-pre, la sua parola,mai corriva, è alservizio dellaCalabria.

MimmoLogozzo

G i o r n a l i s t a

Ritratti * ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

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L’evento

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la Riviera

“Astor Piazzolla ha avuto un effetto sul mio svi-luppo come musicista e come individuo. Siamostati amici intimi, abbiamo passato del tempoinsieme a Little Italy e ci siamo scritti per deltempo dopo il suo ritorno in Argentina. Midiceva che il tango aveva le sue origini a Napoli,da dove provengono i miei genitori, mi volevabene soprattutto perché sono italiano.” A rac-contarlo è Al Di Meola il leggendario chitarristaoriundo che il 12 agosto aprirà a ReggioCalabria la trentunesima edizione di RumoriMediterranei, che poi andrà avanti fraMartone, Siderno e Roccella per il suo corpocentrale. Un grande festival jazz ma non solo. Rumori Mediterranei rappresenta anche unmodello di missione culturale su un territoriodifficile ma per questo stimolante, guardando ilresto del mondo dal cuore del mediterraneo. Ilcartellone è firmato ancora una volta da PaoloDamiani, direttore artistico che ne ha condivisosforzi e fortune sin dagli esordi, che quest’annoha scelto ha scelto di celebrare il centocinquan-tesimo anniversario dell’unità nazionale giocan-do in maniera intelligente su alcune parole chia-ve: “UnItàlia in-attesa” è difatti il tema ispirato-re che accompagna il programma in cui spicca-no le presenze di Ahmad Jamal, Eddie Gomez,Jacques Morelenbaum, Fabrizio Bosso, NicolaPiovani, Moni Ovadia, Rita Marcotulli,Roberta Gambarini, Dado Moroni, ChiaraCivello, Cristina Zavalloni, Gabriele Coen,Luca Aquino, Ivo Papasov, Monica Salmaso,David Riondino e molti altri. Ma per il vernissa-ge, che come recente tradizione si terrà aReggio, il festival gioca subito una doppia cartapesante, abbinando il duo Flavio Boltro\DaniloRea al già citato (e straordinario) chitarrista diorigine italiana Al Di Meola, che sarà poi il pro-tagonista della seconda parte della serata. Per lacoppia d’assi del jazz italiano forse non servonotroppe presentazioni. Da poco l’indipendente(e prestigiosa) label tedesca Act ha pubblicato“Opera, from Orfeo to Adriana”, un lavoro nelquale i due musicisti intraprendono un percor-so musicale all’interno della grande musica liri-ca italiana che parte dalle arie di Claudio

Monteverdi, passando per Rossini, Bellini,Vivaldi, Piccini, chiudendosi con FrancescoCilea, altro vanto (mis) conosciuto calabrese.Un progetto particolare, fuori dagli schemi,forse ostico, ma di certo affascinante per duegrandissimi artisti, amici, profondamente rispet-tosi ognuno del lavoro dell’altro. A loro seguiràappunto uno dei massimivirtuosi della seicorde.La celebrata carriera musicale di Al Di Meolaha raccolto e sperimentato un vasto spettro diemozioni in un unico stile che comprende mol-teplici influenze. Si passa dalla velocità impres-sionante dei suoi primi assoli alla sfida e altrionfo del “Guitar Trio” formato insiemea

John Mclaughlin e Paco De Lucia; dalle esplo-razioni brasiliane di “Cielo e Terra” e “SoaringThrough A Dream”, fino al romanticismo glo-bale e al richiamo al tango del gruppo acusticodi Al Di Meola “World Sinfonia”.’” E italiano diCalabria era anche Scott La Faro, perno dell’in-dimenticabile golden trio di Bill Evans cui”Rumori Mediterranei” dedicherà un convegnoil 17 per approfondire le conclusioni degli studielaborati da Vincenzo Staiano. Si parlerà delfondamentale contributo degli italiani apporta-to alle origini del jazz con gli interventi diFrancesco Martinelli, Vincenzo Caporaletti edEddie Gomez.

Siderno - Reggio Calabria 12 agosto: l contributo degli italiani alla nascita di un genere

La storia del jazz è scritta in italiano

Paolo Damiani, compositore,direttore d’orchestra, contrab-bassista e violoncellista, dal1982 dirige il FestivalInternazionale di jazz“Rumori Mediterranei”, diRoccella Jonica. E’ stato tra coloro che hannoproposto di dedicare una sera-ta del festival di quest’anno aPiero Cusato, musicista e

antropologo musicale sidernese, recentemente scompar-so. Qual è il suo ricordo di Cusato?<<Piero sapeva sognare, solo così si inventano dal nullafestival straordinari ed eccellenti scuole di jazz, musiche

piene di colori e amicizie profonde, desti-nate a durare.>>

Cosa vi ha fatti incontrare?<<L’ho conosciuto trent’anni fa,quando con gli amicidell’Associazione Culturale Jonicafondammo il Festival RumoriMediterranei. Era già un validomusicista, aperto ai nuovi linguaggi enaturalmente predisposto per l’artedell’improvvisazione: intuì che pote-vamo costruire qualcosa di impor-

tante e diede da subito un apporto straordinario, collabo-rando in ogni frangente e regalando idee ed energia, tota-le disponibilità e contagiosa simpatia. Poi ci perdemmo divista per un po’, finche’ non mi invito’ per un laboratoriocon la sua classe di jazz, presso il Conservatorio di Vibo,splendidamente diretto dal Maestro AntonellaBarbarossa. Ho trovato un dipartimento di alto profilo,che Piero guidava con mano sicura, non accontentandosidi trasmettere sapere ma spingendo tutti a osare, a cerca-re la propria voce, in una visione di ricerca autentica>>.Dal Suo racconto emerge una grande stima per il lavoroche Piero Cusato stava svolgendo…<<Piero mischiava Fossati e Rilke: con il cantau-

tore ligure starà cantando..’ora houn contratto con gli angeli, e tiritrovo di sicuro,vita, in qual-che mese d’agosto accecante,o in tempo meno illuso, chevuoi tu..’. Con il delirantepoeta starà mormorando ‘ Setutto passa, rendiamo passeggerala nostra melodia; quella che cidisseta avrà su noi il sopravven-to. Cantiamo con arte e amorechi ci abbandona, siamo più?svelti del rapido distacco.’(Rainer Maria Rilke). Amicomio, ti abbraccio forte forte.”

Il ricordo di Paolo Damiani

Piero sapeva sognare

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Attualità

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la Riviera

Storia di ordinaria frodeBRUNO GEMELLI

Tropea cambia sindaco. Per un voto Repice perde la cappa

La Guardia di Finanza di Catanzaro hasequestrato giovedì scorso 90 milioni di euro.L’inchiesta è stata svolta nei confronti diimprenditori ed esponenti dell’ufficio delcommissario per l’emergenza ambiente. Fragli indagati anche l’attuale assessore regio-nale all’ambiente Francesco Pugliano, nellaqualità di ex sub commissario delegato perl’emergenza ambientale. L’assessore sarebbeindagato per «aver liquidato ingenti sommedi denaro (1 milione e 642 mila euro) a unasocietà, la Enertech, che gestisce la discaricadi Alli di Catanzaro, senza che essa avessealcuna competenza per la gestione delladiscarica». Coinvolti anche l’attuale commis-sario per l’emergenza ambientale inCalabria, Graziano Melandri (ex ufficialedella Guardia di Finanza), e un funzionariodell’Ufficio del commissario DomenicoRichichi. Gli imprenditori indagati sonoinvece Stefano Gavioli, 64 anni, di Treviso,Loris Zerbin, 50, di Campolongo Maggiore(Venezia), e Giovanni Faggiano, 52 anni, diBrindisi. Il meccanismo sembra essere que-sto: la socializzazione della tasse poggiavasulle spalle dell’azienda destinata alla liquida-zione; mentre i pagamenti della regione fini-vano invece ad una società nuova di zecca,che, se caricata di altri debiti verso l’erario,trasferiva i crediti a una terza azienda.Scatole cinesi, nelle ipotesi investigative. Almacero andavano i rifiuti e le aziende. Da quil’interveto della Guardia di Finanza diCatanzaro che su mandato della Procuradella Repubblica, ha sequestrato beni per,come detto, di 90 milioni di euro. L’Ufficio del Commissario Delegato per l’e-mergenza rifiuti in Calabria rilasciato laseguente nota stampa di difesa: «In relazionealla notizie sull’indagine in corso su presunteirregolari liquidazioni contestate ai verticidell’Ufficio del Commissario per l’emergen-za rifiuti in Calabria, il CommissarioGraziano Melandri e l’ex sub commissarioFrancesco Pugliano, confermando pienafiducia nell’attività della magistratura, affer-mano di aver agito sempre nella massima tra-

sparenza e nel rispetto di ogni norma e conil continuo conforto e supporto dei pareridegli uffici legali, tecnici e finanziari. Tant’èche, malgrado la piena convinzione di aversvolto ogni attività nella massima legalità,all’indomani della notifica dell’avvio di inda-gine, è stato chiesto apposito parere sull’o-perato svolto all’Avvocatura distrettualedello Stato di Catanzaro. In data diciottoluglio scorso, sciogliendo ogni dubbio e con-fermando la regolarità degli atti sottoscritti

dall’Ufficio del Commissario relativamenteal subentro della Enertech nella titolaritàdell’Autorizzazione Integrata Ambientale,l’Avvocatura afferma testualmente: “deveconcludersi per la legittimità dei pagamentiche l’Ufficio commissariale ha effettuato edi quelli che effettuerà in futuro in favoredel nuovo gestore (Enertech s.r.l.)dell’Impianto tecnologico di trattamento deirifiuti solidi urbani sito in località “Alli” diCatanzaro”».

Sugli scudiPugliano e Melandri

Al di là delle ipotesi giornalistiche avanza-te in queste ore e dei possibili tentativi pas-sati e futuri di strumentalizzare il ruolo e laposizione della CNI nei meccanismi che simuovono attorno al Kaulonia TarantellaFestival, penso sia arrivato il momento didire la mia in modo chiaro e diretto. Venendo ai fatti: nel giugno 2011 la CNIMusic ha avuto incarico diretto dalComune di Caulonia per la gestione dellacomunicazione dell'edizione 2011 delfestival. Come primo passo, anticipando di tascapropria compensi a terzi e spese, la CNIha coinvolto “Parole e dintorni”, societàmilanese leader indiscussa della comuni-cazione nazionale in ambito musicale.Scelta impegnativa, onerosa e ambiziosache ha immediatamente ripagato gli sfor-zi: ad oggi infatti sono oltre 100 gli articolipubblicati sulle principali testate giornali-stiche nazionali. Anche Radio Popolarenetwork si è quindi affiancata al festival,diventando partner ufficiale della manife-stazione e garantendo la copertura

radiofonica nazionale dell'evento. Negli ultimi giorni, infine, è scesa incampo addirittura la RAI, con due dellesue reti.Insomma, un mese e mezzo fa ci è statochiesto di provare ad accendere i rifletto-ri su un festival che non aveva (e non ha)né un cartellone artistico, né una linea edi-toriale chiara.Noi abbiamo fatto ben altro, posizionandoil Kaulonia Tarantella festival tra gli even-ti più in vista dell'estate Italiana 2011.Detto questo, ci tengo a precisare che adoggi, a parte il mandato per la gestionedella Comunicazione di cui ho ampiamen-te detto, la CNI non ha in essere nessunaltro accordo con il Comune di Caulonia,né per l'organizzazione generale, né per ilcast artistico della manifestazione. Infine,mi va di ricordare a chi ci sta leggendo, cherestiamo a disposizione di chiunque abbiavoglia di ragionare e confrontarsi.

Massimo BonelliCNI Music srl - Compagnia Nuove Indye

Il punto sul Kaulonia Festival 2011

A 14 mesi dalle consultazioni amministrative il risultato delle elezioni comunali a Tropea è statototalmente rovesciato. Infatti, il Consiglio di Stato, con una sentenza datata 3 agosto, ha stabilito cheGaetano Vallone è il nuovo sindaco di Tropea. Il Consiglio di Stato ha “restituito” a Vallone 3 votiche gli hanno consentito di superare, con una sola preferenza in più, Adolfo Repice, proclamatoSindaco dopo le elezioni del 28 e 29 maggio 2010. Anche Martino per un punto perse la cappa.

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ParlandoEstate

Focus. Dove c’era la Locride regnerà il deserto

di...

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ILARIO AMMENDOLIA*

Anche questa volta, come nei 40 anni trascorsi,ogni delibera cipe viene salutata come “svoltastorica” e con queste parole, il presidenteScopelliti ha definito la delibera cipe 1 2011meglio nota come “piano per il sud”. Insieme aLui entusiasta l’assessore Pino Gentile, che- siadetto per inciso- come l’araba fenice tutti sap-piamo che c’è ma dov’è nessun lo dice ,dalmomento che è molto più facile incontrareObama in Calabria che l’assessore regionale ailavori pubblici.Ora io mi domanderei perché questa deliberaè destinata a modificare la nostra storia ?Per la mobilità urbana di Reggio ?Per le infrastrutture portuali a Catanzaro Lido?Per la strada Mirto-Longobucco ?Per quella del “Medio Savuto”?Tutte cose importanti.. ma che non mi sembrasiano tasselli d’un piano strategico destinato aportare la Calabria fuori dalla drammatica sta-gnazione in cui si trova.Lo sventolio di bandiere per una delibera che ,come sempre nella nostra storia , cala dall’alto,mi sembra francamente fuori luogo e apparecon una manifestazione di subalternità delgoverno calabrese nei confronti del poterecentrale.Piuttosto , non avrei alcuna esitazione a direche con questa delibera ci viene data una ele-mosina come contropartita ad una precedenterapina sui fondi fas e sui fondi europei.Non è questione di soldi anzi questi, da soli,sono destinati ad incoraggiare la filiera delcemento senza sviluppo, lasciando irrisolti tuttii nodi che soffocano la nostra Regione.La Locride è stata praticamente esclusa e que-sto la dice lunga sullo spirito che anima il gover-no regionale .So bene che la Locride non è il centro delmondo, so però che è simbolo d’una Calabriache ha conosciuto il punto più acuto della crisie della lacerazione sociale ma che dimostra consempre più determinazione una strenua , avolte disperata, combattività da cui va prenden-do forma un piano di sviluppo alternativo.La logica del notabilato politico ovviamente ciesclude. Noi non abbiamo – ne vogliamo-pro-tettori! Siamo consapevoli che la lacerazione

sociale consente di acquisire consenso con ele-mosine o per canali diversi da quelli politici.Però la Locride è metafora della Calabria, esenza presunzione alcuna mi sento di afferma-re che la Calabria sarà quello che la Locrideriuscirà ad essere.Da questa terra è iniziata quaranta anni fa lacriminalizzazione della Calabria.I sequestri di persona, le faide, la barbariemafiosa , sono stati fatti reali e drammatici ma,sapientemente utilizzati e dosati, megafonati intutte le lingue ed in tutte le tonalità dai massmedia nazionali, sono serviti ad una classe diri-gente sostanzialmente “padana” di trasforma-re la questione calabrese in questione crimina-le.Piuttosto che un piano per il recupero delleterre incolte ci hanno mandato forze di polizia,al posto di un piano di sviluppo condiviso

abbiamo avuto le trasmissioni che ci hannopresentato come feccia del mondo.La delibera cipe e l’entusiasmo del governato-re si collocano purtroppo su un sentiero giàpercorso in modo bipartisan dai governi regio-nali. Nel momento dell’elezione di Scopelliti(che, ovviamente, non ho votato) non ho pian-to, anzi mi auguravo una forte scossa di cam-biamento , sia pure in un quadro d’insieme chenon è il mio. Oggi debbo prendere atto chesiamo esattamente sulla stessa strada del passa-to, ancora più dissestata rispetto a qualcheanno fa.Mi auguro che proprio dalla Locride, umiliata,possa partire il vento del Sud ,capace di mette-re in crisi , non singole persone, ma un modo digovernare che s’è rivelato letale per la Calabria.*Ilario Ammendolia, presidente del Comitato

dei Sindaci della Locride

La “svolta storica” del dionisiaco Scopelliti

Cari colleghi,per lunedì alle ore 19 , presso il munici-pio di Siderno, è convocato il direttivodell’associazione dei 42 Comuni dellaLocride in forma allargata per discutereil seguente odg:Delibera cipe 1 del 2011;Richiesta di convocazione urgente deltavolo di concertazione “Sindaci Locride-Regione Calabria”;Varie ed eventuali;Data l’importanza dei punti da trattare,vi prego di essere presenti e puntuali.Siderno 4 agosto 2011

IN EVIDENZA

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ParlandoEstate

Reggio City

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ANTONIO CORMACI

Ogni città ha il proprio simbolo, cioé l'ele-mento che la identifica, e la fa conoscerenel mondo. Per anni è stato così con ilLungomare Falcomatà, il più belchilometro d'Italia secondo D'Annunzio,che pure non aveva mai visto il luogo dipersona, e da raffinato esteta, comunque,era riuscito a decantarne la bellezza .Evaporazione poetica a parte, ilLungomare di Reggio, ache se non siaccorccia, comincia a sentire il peso deglianni, aggravato dall' indifferenzadell'Amministrazione comunale, e vecchiae nuova. Vero, nonvero? Il Lungomare sembragodere, in effetti, di ottima salute.Popolatissimo di sera, illuminatissimo e

ricco di bagnanti di giorno, con una missqua e là che esibisce le proprie beltà, unadiscoteca all'aperto, in pieno centro stori-co, divenuto un must della gioventù reggi-na e delle immediate vicinanze, il marecristallino. Non c'è proprio nulla dalamentarsi, penserebbe un occhio pocoattento. Eppure, basterebbe davveromolto poco per accorgersi del degrado incui versa una delle due vie più popolatedella città: posare lo sguardo a terra.Questo è un buon segnale. Ecco cosa pos-siamo constatare: crepe di diversi metri dilunghezza, mattonelle rotte, tombini, usatiper i cavi elettrici alla base dei lampionidel lungomare, completamente aperti einevitabilmente colmi di immondizia,aiuole non curate, illuminazioni rotte,danneggiate o assenti, pareti in preda a

vandali, neo artisti che le hanno comple-tamente imbrattate, le panchine in rocciarovesciate e poggiate al suolo. Siamo sulchilometro più bello d'Italia. La partefinale del Lungomare, direzione merid-ione (il cosidetto “tempietto), presentauna situazione simile se non peggiore, conle illuminazioni completamente rotte, unprato poco curato, quasi sahariano, e lastruttura centrale sventrata e inutilizzata,una cattedrale nel deserto, cimelio di unpopolo (e di un'amministrazione) incivilee con poco senso della cosa pubblica. Modello Reggio. La neoeletta amministrazione Arena havoluto dare un segno di continuità conquella Scopelliti, che aveva fatto delLungomare il proprio punto di forza,come dimostrano i numerosi eventi di vitamondana, le statue di Rabarama (costatealle casse comunali quasi 2000 euro apezzo) e le altre sculture di certo pococonvenzionali ed espressione dell'arte deldisordine, i c.d “gazebo”, recentementedissequestrati (secondo fonti comunali igazebo dovevano essere completati entroluglio '11) ma che ancora “decorano”, traun lido ed un altro, la passeggiata inferi-ore. Veri e propri monumenti all'immobil-ismo, gratuitamente visibili ai turisti dellaCittà, che nel frattempo possono respirareuna boccata d'aria fognosa derivante daivicini scarichi. Siamo nel più belchilometro d'Italia. Domanda. Come può una Amministrazione, che pertanto tempo ha vantato il lungomarecome una bomboniera firmata Scopelliti,permettere che vi sia una tale situazione,una tale incuria per quella che dovrebbeessere la vetrina della città, l'orgoglio damostrare fieri ai turisti? Arena puòrispondere dopo aver consultatoScopelliti.

Il chilometro più rotto d’Italia... E Arena può rispondere solo dopo aver consultato Scopelliti

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La

Lettere, note e schermaglie

gerenza

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La consapevolezza della irrimandabile necessitàdi razionalizzare i costi dell'appesantita macchinaregionale da parte della massima assemblea cala-brese è un fatto positivo, anche se è del tutto sin-golare che una giornata che doveva essere cam-pale per i tagli sarà piuttosto ricordata come ladata dell'ennesima costituzione di un società inhouse per l'archeologia, in attesa di quella per ibeni architettonici, per i beni artistici e di chissàquale altra, e per la delega all'Ufficio diPresidenza per il conferimento di nuovi incarichinegli enti regionali, con uno svuotamento delruolo e delle prerogative della stessa assembleasolo per comode esigenze di lottizzazione. Al di là dei provvedimenti allo studio che vedran-no luce al ritiro del "generale agosto” il nodo cru-ciale resta l'appuntamento del prossimo bilanciodi previsione che non potrà non affrontare, sedavvero si vuole procedere con una operazionedi moralizzazione della spesa regionale come datempo vanamente andiamo predicando, all'eli-minazione del bilancio separato del Consiglioregionale, prima causa di spreco che ha registra-to quest'anno un aumento di 4,5 milioni di euro. Come socialisti fin dall'inizio della legislaturaabbiamo stilato e consegnato al Presidente dellaGiunta un documento contenente proposte radi-cali ed incisive in materia che interessano adampio raggio tutti i settori della vita regionale incui intervenire proficuamente, non solo perridurre quanto di superfluo si annida nel bilancioregionale, ma per rendere più snella e funziona-le la vita amministrativa

L'Ufficio stampa dei "Socialisti Uniti - P.S.I."

IL BRIZZOLATOdi RUGGERO BRIZZI

Ciao caro “turista di ritorno” fino a chicampa a socera. Mi rivolgo a voi come fa sempre un caroragazzo bovalinese: “comu ndi viditi?”.Vorrei dirvi alcune cose, scusate se ognitanto ci mancano alcune strutture, alcuneguide, alcune bibite, ma comprendeteanche il circolo che un movimento turisti-co di 15/20 giorni mette in moto troppobreve! Non riusciamo a capire le vostre esigenzein così poco tempo, fermativi natta para ijorna. Sempre combattuti tra la critica aspra e lalode esaltata a seconda dell'interlocutoreche avete davanti, vi chiedo scusa se voisiete venti milioni e noi neanche due, inquesta Calabria, e quando tornate nonperdete occasione di lamentarvi. Questo è un articolo è riferito ad un solosoggetto tipo, non mi sognerei neanchedi generalizzare. Ma a volte scendetequasi per favore, ma già abbiamo i cavo-lacci nostri in testa! E jamu! Certo poi ci sono Fulvio e Stefano e cisono gli occhi pieni di rabbia di chi haavuto, come tanti, nel cuore, il dolore diessere costretti ad andare. Il loro cantare “paradiso” il golfo diAfrico che chiude il mare.Il loro cantare “meraviglia” le relazioniumane e amicali che non cedono alla ten-tazione dell'interesse ma stanno salde eferme davanti a tutto il resto come rigidepriorità.Viviamo contraddizioni è un'abitudine inquesto tratto di terra.Alimentarle è una cattiveria di cui non neabbiamo bisogno.Non sono arrabbiato con voi, ma voi nonlo siate con noi.

Il turista di ritorno

LOQUI E SPROLOQUI * ddii FFiilloommeennaa CCaattaallddoo

Poco ci sarebbe da dire. Si sa na nuci'nta nu saccu non scrusci. Ma la libertà diparola va oltre la eco che può provoca-re. Si colloca in un sistema di onestàintellettuale. Per cui non è possibiletacere. La campagna di denigrazionedella Lega contro i docenti del Sud si

sposta dai docenti medesimi in giro per il Nord, colpevoli dinord (d) itanza, ai discenti del Sud, accusati, loro, di medio-crità eccelsa. Mediocrità, la loro, resa eccelsa dai queidocenti che, rimasti al Sud, fanno moltiplicare voti e lodicome Nostro Signore con i pani ed i pesci. E siamo sicuriche l'allusione a segreti cenacoli dove avverrebbe tutto ciò -pur non resa manifesta - sia stata perlomeno pensata. Il rilie-vo non va alla notizia, essendo essa potenzialmente argo-mentabile con strumenti di riflessione degni. Ma anche pro-vocatori. Non saranno anche docenti del Sud quelli chedanno poche lodi al Nord? Ciò che ci interessa, comunque,è porre l'accento sulla sordità e cecità degli uno e centomi-la politicanti che rifiutano di vedere nelle provocazionileghiste quella gravità sociale, civile e culturale che staimputridendo il nostro paese. Tra gli uno e i centomila, adonor del vero, chi ci rappresenta appare come Nessuno.

MATTI DA LEGA (RE)

DOMENICO LOGOZZO

Un'altra giovane vita stroncatadal "male crudele". Dopo atrocisofferenze ,Ermelinda Vitetta,originaria di Gioiosa Jonica, è

stata strappata prematuramenteagli affetti dei suoi cari da un

tumore devastante .Ermelinda è l'ultima vitti-ma ,in ordine di tempo , nel paese della Vallatadel Torbido dove in seguito ai ripetuti, dolorosicasi, giustamente sono stati lanciati allarmi rea-listici.Oltre l’aridità dei numeri .Oltre la freddalogica delle statistiche .Deve prevalere invece ilvalore umano. La difesa della vita.”Troppemorti per tumori”,è il pensiero comune,che fanascere una domanda spontanea: ” Perchè que-sta preoccupante incidenza?” A questo interro-gativo va data una risposta.Scientificamente vali-da.Non empiricamente costruita su fantasioseipotesi.

Nei lontani anni Cinquanta,l'amministrazio-ne comunale gioiosana aveva chiesto alMinistero della Sanità di effettuare una indagine

epidemiologica in seguito ai ricorrenti decessiper tumori.Evidentemente l'allarme è rimastoinascoltato.Oppure non ha avuto le risposte ade-guate,se sessanta anni dopo c'è "preoccupazio-ne" per un problema tuttora irrisolto .E i timo-ri crescono.Oggi,alla luce dei nuovi casi la que-stione merita un approfondimento moltoserio.Senza l'inutile caccia alle streghe.Non si èfatto in passato del facile allarmismo e non si èfatto nemmeno di recente ,con le iniziative disensibilizzazione nate da cittadini allertati dallapesante realtà dei fatti. La ricerca ha compiutopassi da gigante.Ma il "male crudele" continua aprovocare lutti.Per onorare la memoria di Ermelinda e delletantissime altre vittime gioiosane,va perciò datoil massimo sostegno a quanti,con caparbietà ecoraggio,chiedono che vengano compiute inda-gini meticolose da parte degli organi che istitu-zionalmente hanno il dovere di intervenire .Lasalute è una cosa seria.Lo Stato deve garantirealla popolazione le necessarie condizioni di sicu-rezza sanitaria.C'è – lo ribadiamo- preoccupa-zione per i decessi che si sono registrati negli ulti-

mi tempi a breve distanza l'unodall'altro.Ermelinda ha lottato con coraggio finoall'ultimo.Ma è stato tutto inutile.E' profondo ildolore dei suoi cari, è grande lutto dell'interacomunità.E' necessario avviare una campagnadi prevenzione,ma soprattutto fare chiarezzasulle eventuali fonti che favoriscono ilmale,ricorrendo all'aiuto di autorevoli studio-si.Gioiosa Jonica vuole certezze.Deve avere cer-tezze.

Un'altra giovane vita stroncata dal "male crudele"

I costi della politica

Vivere la vita significa amare ogni istantesia questo di tristezza sia quello di gioiae condividerlo con chi ti ha amato Lunedì 8 agosto alle ore 18:00nella Chiesa di San RoccoSarà celebratauna messa alla memoriadi Ermelinda Vitetta in Librandi La famiglia esprime riconoscenza aquanti vorranno intervenire

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la Riviera

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RISPONDE il direttore

don Pino di rendere sempre più espressio-ne di fede questo appuntamento annuale,anche per fugare ogni dubbio sulla religio-sità e sacralità di Polsi, contro ogni stru-mentalizzazione che ancora viene fattasulla stampa e con le televisioni. L'anno scorso abbiamo invitato voi giovania portare in processione la Croce, durantela Via Crucis il 31 agosto, la sera del primosettembre e soprattutto durante la festa del14 settembre.C'è una bellissima relazione tra la Croce evoi giovani. La Croce per noi cristiani signi-fica speranza contro ogni male, perchèGesù, morendo sulla Croce, ha sconfitto lamorte, e nella morte tutti gli altri mali. Voigiovani siete sempre segnale di speranzaper ogni società, perchè se decidete qual-che cambiamento, tutta la società vi seguee migliora. Quindi anche voi siete per noi

una speranza per sconfiggere i nostri mali.Ecco allora il mio invito: appropriatevidella Croce di Polsi e portatela con onore.Sarà una rispostabellissima a tutti coloro che ancora guarda-no con sospetto e diffidenza alla gente diSan Luca e in particolare a voi giovani.L'anno scorso abbiamo avuta la gioia divedere portare la Croce, in un clima di pre-ghiera e grande devozione, alcuni membridella squadra del San Luca. Quest'anno viaspettiamo in molti. Nel frattempo vi abbraccio uno per unoprego per voi tutti e per i vostri progettifuturi e vi benedico di cuore.

+ p. Giuseppe vostro VescovoSantuario di Polsi, 2 agosto 2011, quaranta-duesimo della mia ordinazione sacerdota-le.

Carissimi giovani,sono ormai prossimi i festeggiamenti aPolsi: onoreremo la Madonna il 2 di set-tembre e la Croce il 14 settembre. Sono idue tesori di Polsi e perciò di San Luca.Mi sto sforzando con il vostro parroco

Lettera del Vescovo di Locri ai giovani di San Luca

La lettera del vescovo Morosini merita una postilla, che spero non sia giudicata scortese.Attendevamo da tempo che l’illustre presule dicesse una parola chiara e netta sul deciso e uni-voco volto del santuario di Polsi,luogo di culto e di cultyra, non sfranguabile da una stampaassatanata contro tutto ciò che è calabrese. Adesso questa parola è arrivata. Grazie anche anome delle nostre madri, fedeli di Maria di Polsi.

L'effige della Madonna del Carmine ritor-na a Marina di Gioiosa Jonica. Dopo unaccurato restauro, eseguito da GiuseppeMantella, che l' ha riportata all'originariosplendore, da giovedì 11 agosto, alle ore22.00, la statua sarà nuovamente espostaalla venerazione dei fedeli, in preparazionedella festa che si celebrerà il 20 e 21 agosto.

Torna a casa laMadonna del Carmine

KAPPADUEdi RUGGERO CALVANO

Una piccola vacanza. Solo una settimana.Anch'io ogni tanto ho bisogno di tirare ilfiato, che custodire fetenti stanca parec-chio. Niente posti esotici, in gioventù ne hogirati tanti, così numerosi da convincermiche non c'è nulla di più esotico, mistico emisterioso dell'Aspromonte e dellaLocride. Una giungla umana e vegetalenel cuore del vecchio continente, una con-centrazione di atavica e selvatica bellezzadentro lo scrigno di una civiltà sofisticata efilosoficamente ultra moderna. Lo so cheesagero, ma ne conosco il motivo e nonme ne frega nulla dell'enfasi. La miavacanza è particolare, un fatto di pancianel vero senso della parola. Vivo senzaproblemi le mie contraddizioni e non mispaventa fare tutto e il suo contrario.L'ascetismo di Khampusa è come un teo-rema, ha bisogno delle eccezioni per affer-marsi. Dopo un anno di astinenza ali-mentare il metabolismo va shoccato. Ilmio specialmente, un vecchio motore den-tro un mezzo obsoleto. Ho scelto un paiodi compagni, il meno peggio tra le canagliedella colonia penale. Andremo in giro persagre e fiere per sette giorni, con unico lim-ite quello della voluminosità intestinale.Cercheremo i posti più sani e menoconosciuti. Eviteremo con cura gli appun-tamenti con ospiti illustri, chiamati a nobil-itare la manifestazione e darle spazio suigiornali. Da quelle del cinghiale allo stoc-co, passando per la melanzana arrostita eil peperone ripieno. Un viaggio mistico nelcuore calabrese, che d'estate è rappresen-tato dalla pancia. Chi come me l'appetitosessuale l'ha perso da tempo per un sanoorgasmo non ha altra scelta, la gola. E'dalla pancia che si misura la grandezzadella Calabria, dalla capacità di bere emangiare all'infinito. La fame calabrese èun segno genetico in questa terra, simbo-leggia le possibilità infinite dei suoi abitan-ti. Qui le mezze misure non esistono, tuttoo nulla. Mi adatto e mi ingozzo, mangio ebevo sino allo sfinimento e mi immaginoquanto sarebbe più bella questa landa se icervelli avessero la stessa capienza dellapancia.

La pancia calabrese

La lezione dei pentitiRODERIGO DI CASTIGLIA

La legge sui pentiti, come ormai non si ricordapiù, è una legge sull'ingrosso. Più ne hai ammaz-zati o più ne hai concorso a fare ammazzare epiù alti sono gli sconti di pena. Come quando sientra in un magazzino o in un supermercato. È-c'è da inorridire- la legge del commercio appli-cata alla giustizia. Ciò che sconvolge il sensomorale di quanti hanno la testa sulle spalle. Manoi non vogliamo qui sollevare una pura e sem-plice questione morale. Solleviamo una questio-ne, che riguarda e ferisce il modo di fare giustiziain Italia e soprattutto nel Mezzogiorno. È, primadi tutto, un orrore giuridico che le inchieste giudi-ziarie, i processi, le sentenze dei collegi giudicantipendano e dipendano dalle labbra sanguinariedi pluriomicidi, che non hanno indietreggiato,per esempio, in Sicilia, di fronte alla misurasovranamente inumana della soluzione in acidomuriatico d'un giovanetto, per di più incolpevole.Questo è. Ma i partiti della legalità repubblicana,con le loro schiere, affollate di ladri, e i grandiquotidiani d'informazione, affollati da faziosevipere giustizialiste, hanno martellato per ieriche senza i pentiti non saremmo arrivare a sco-perchiare le tombe così come oggi martellanoche senza le intercettazioni gli ndranghetisti (solo gli ndranghetisti?) continuerebbero a fare ilurchi nelle loro tane e fuori dalle loro tane.Smontare lo stato di diritto, creare, cioè, l'illega-lità di Stato, per combattere l'illegalità , è una fan-tasia che neghiamo persino a Dante, che pure laebbe infernale. E che cosa è accaduto di recentecon i pentiti, con coscienza riverniciata dai premi, e tra i quali vogliamo mettere in primo pianoNino Lo Giudice ? È accaduto che un magi-strato di alto profilo, come Alberto Cisterna, èstato chiamato in causa per avere ricevuto favo-ri e fatto favori alla ndrangheta. È accadutoancora che il detto gigante sul punto dei rappor-ti tra ndrangheta e politica abbia in manierasgangherata citato il nome del segretario regiona-le dei comunisti italiani, Michelangelo Tripodi, lacui difesa da parte nostra sarebbe il massimodell'omaggio alla accusa del pentito. Poichédifendere è riconoscere, se non la verità, la credi-bilità dell'accusatore.I pentiti sono una razza strana. Non cantano percantare. Cantano per guadagnare. Cantano nonperché si sentono un friccico nel cuore, ma per-ché sono stimolati a cantare, secondo la direzio-ne voluta spesso dagli inquirenti. C'è una mani-na nel caso Cisterna, impiastricciato proprio nelmomento in cui s'affacciava come un candida-to sicuro a reggere la Procura di Reggio Calabria? C'è una manina nel caso Tripodi, che vienetirato in ballo proprio nel momento in cui alcu-ne inchieste giudiziarie scavano nel patto ndran-gheta-politica?Una risposta, certamente, ci sarà.Una risposta sul contingente.Ma se si vuole usci-re, come con espressione rituale si dice, dallamacchina del fango, bisogna andare oltre.Bisogna ripensare la legislazione sui pentiti, detticollaboratori di giustizia con larga generosità lin-guistica. Il che vorrà anche dire che i magistratitornano ad essere magistrati nell'interezza dellaloro funzione, nella pienezza del loro sapere giu-ridico e della loro capacità d'indagare e giungerea conclusioni. Senza avere a fianco cattivi com-pagni di strada.

larivieraonline.com

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Parlando

LA COPERTINADI PASQUINO CRUPI

NOSTRA INTERVISTA ESCLUSIVA A NICOLA GRATTERI

di...

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lcune maxinchieste, come“Marine” di Platì,“Crimine” di Siderno, l’o-perazione “Stilaro” di

Monasterace, fino ad arrivare aGioiosa, Siderno – maxinchiesteinchieste che abbiamo già visto inpista in Sicilia – a noi danno l’im-pressione di una rete a strascico:gettiamo la rete, qualche pesce cirimane. Lei giudica questo metododella maxinchiesta, utile ed effica-

Musica

«Io sono delegato a fare indagini sulla‘ndrangheta da Monasterace a Melito»

Anche noi abbiamo deipregiudizi. Pensavamo ditrovarci dinnanzi a uninquirente , casistico,appassionatamente prigio-niero della “dura lex, sedlex”, e, invece, ci siamoritrovati con un magistratoumanista. Tale ci è apparsoil dr. Nicola Gratteri nellalunga intervista che corte-semente e generosamenteci ha voluto concedere . Inlui il sapere giudiziario, cheha il profilo degli scandaglidel palombaro, è in supre-ma unità con la volontàd’ammanettare cultural-mente l’atomo opaco delmale, che costituisce l’og-getto delle sue inchiestegiudiziarie. Persuaso che lageografia criminale, se la sivuole diminuire, deve starenon solo nel perimetro delcarcere, ma dentro i confinidell’atlante culturale dellaCalabria e delMezzogiorno. Per questoscrive. Scrive per conosce-re, per appropriarsi intera-mente, se questo è possibi-

le, delle radici e delleragioni della ‘ndranghetaonde potere intervenire làdove la scheggia si produ-ce e genera l’infetta feritadella società calabrese. Nevuole essere il chirurgo,non l’infermiere. La socia-lità del sapere, il sapere alservizio della società.Come sanno fare solo igrandi intellettuali, ormai,però, in declino. Talchécontro ogni apparenza econtro i veleni, che pureschizzano nell’ombra, fede-le custode della vigliac-cherìa, risulta evidente chel’opera di pensiero del dr.Nicola Gratteri non è néuna parentesi né unavacanza, sia pure provviso-ria, della sua opera dimagistrato inquirente. Ne èla continuazione, l’integra-zione. Sempre magistrato,e quando scrive gli atti giu-diziari e quando scrive librinon rituali, come Fatelli disangue, La malapianta, Ilgrande inganno, La giustiziaè una cosa seria.

Capoluogo sano,Provincia infetta?

Un magistrato umanista

A

Abbiamo detto al dr. Nicola Gratteri chenon intendevamo fare un’intervista inginocchio. D’accordo, ci ha risposto. E abbiamo cominciato così.

PASQUINO CRUPIMARIA G. COGLIANDRO

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la Riviera

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ce ai fini del perseguimento della‘ndrangheta?

Da più di vent’anni svolgo l’atti-vità di pubblico ministero, e l’ambi-to territoriale di cui mi occupo, inparticolare, è quello prospicientela costa jonica, da Monasterace aMelito. Nel corso di questi anni homaturato una significativa espe-rienza, avendo coordinato neltempo numerosissime indagini,dall’operazione “Stilaro” diMonasterace, a quelle relative aGioiosa, Siderno e Locri, ed anco-ra l’operazione “Primavera”,“Armonia”, oltre alle indagini chehanno consentito la cattura diMorabito, detto “Tiradritto”. Hoquindi potuto apprezzare, proprioin ragione dell’esperienza matura-ta nel corso di un ventennio, comesi siano affinate le tecniche di inda-gine e quanto l’evoluzione delletecniche investigative sia stata effi-cace nella lotta alla ‘ndrangheta,tenuto conto del fatto che, con glianni, è mutata e in qualche modosi è “affinata” anche la metodolo-gia criminale degli ‘ndranghetisti.

Per esempioVent’anni fa non era possibile

disporre di microspie, o effettuareintercettazioni così precise e sofi-sticate quali sono quelle attuali.

Con il passare degli anni si sonoquindi acquisiti elementi probatorisempre più consistenti e decisivi acarico degli imputati, proprio per-ché rappresentati dalla stessa vocedegli attori protagonisti, captatacon strumenti di intercettazione dielevato livello tecnologico e quindidi elevata affidabilità.

Campo di sperimentazioneCiò si è verificato nell’operazio-

ne “Crimine”, nell’ambito dellaquale sono state utilizzate le inter-cettazioni ambientali a casa diPelle e nell’attività di lavanderiagestita da Commisso.

E l’operazione “Marine”L’operazione “Marine”, ossia

quella su Platì, che lei ha citato -un’operazione che ha destatodiverse critiche da parte della poli-tica, della chiesa e di certa opinio-ne pubblica - è stata avviata aseguito della cattura di alcuni lati-tanti.

All’epoca dovevano essere cat-turati oltre quindici latitanti, con-dannati a pene da vent’anni in su, enon vi era la possibilità di disporredella tecnologia di cui disponiamooggi.

Ebbene, molte di quelle indaginifurono effettuate grazie al lavorocontinuativo svolto dal R.O.S, deiCarabinieri di Reggio Calabria, daiCacciatori di Vibo, carabinieri spe-cializzati a muoversi su territori dimontagna. Devo a questo puntofare una premessa: in territoricome Platì o San Luca è pressochèimpossibile che le forze di poliziaentrino e posizionino microspie,perché la ‘ndrangheta effettua uncontrollo capillare del territorio,con persone preposte a presidiarele zone di entrata e di uscita dai

paesi 24 ore su 24.Ma non è rimasta certamente

fuori l’indagine sugli atti ammini-strativi

Abbiamo effettuato approfondi-menti anche sulle modalità attra-verso cui venivano emessi gli attiamministrativi presso il comune diPlatì; sul punto è stata conferitaanche una consulenza tcnica, e ildato assolutamente inquietanteche è emerso è quello per cui ilcapo ‘ndrangheta della zona difatto gestisce ogni affare, fosseanche la ristrutturazione di unmarciapiede.

La consulenza effettuata sugliatti amministrativi del comune diPlatì ha dimostrato come sianostati consumati molti reati “fine”funzionali al reato associativo.

Ma ci sono stati tanti, tantissi-mi proscioglimenti. La “rete astrascico” sembra che non abbia

funzionato.Ma per niente. È accaduto che,

data la lungaggine dei processi, cisono state e ci saranno, per la partedi processo che si sta celebrandodavanti al Tribunale di Locri,molte prescrizioni. Tutti i reati fineaccertati si sono prescritti; si arri-verà all’assoluzione di tutti quegliimputati arrestati per i reati fine,aggravati dall’art. 7 Legge203/1991, come per esempio tur-bative d’asta finalizzate a favorirela famiglia mafiosa di riferimento.Saranno tutti assolti. E certa stam-pa dirà, come è successo per il pro-cesso Andreotti, che sono statiassolti per non aver commesso ilfatto. Non è vero: sono assolti perintervenuta prescrizione.

Ma parlavamo dell’efficacia,anche giuridica, delle maxinchie-ste.

Bene. Le maxinchieste non sonoil frutto di tecniche investigativebasate, usando la sua terminologia,sulla “rete a strascico”. Le maxiinchieste rappresentano spesso ilnaturale esito di indagini che, puravviate per reati fine, apparente-mente sganciati da collegamenticon la criminalità organizzata, si

sviluppano in modo tale daampliare la prospettiva investigati-va. È la lentezza dei processi inmolti casi che vanifica l’attivitàinvestigativa.

E la responsabilità delle lungag-gini?

Le responsabilità sono moltepli-ci. La responsabilità è dei magi-strati ma è anche del sistema chenon consente un processo celere.E questo si innesta su ciò che hosempre detto, dico e dirò sull’inef-ficienza del sistema giudiziariopenale, processuale e dell’esecu-zione delle pene.

Al tempo dell’operazione“Crimine” fece clamore una deli-bera, la delibera sui “latistanti”.Non c’è dubbio. Fu il computercon la sua prepotenza a trasfor-mare l’innocente “latistanti” nel-l’indiziario “latitanti”. O è daimmaginare che una Giunta sia

così sgangherata mentalmente dadeliberare in favore dei latitanti diPlatì?

La delibera latitanti-latistanti è,più che altro, un fatto di colore. Isoggetti coinvolti non sono statiarrestati per questa delibera, maperché sono stati accertati unaserie di comportamenti criminosiavvinti dall’identità del disegno cri-minoso. Non è possibile che sivenga arrestati per un errore mate-riale.

Ma non fu ritenuto un erroremateriale…

La perizia fatta anche su quellefinte fognature ha dimostrato che,guarda caso, nello stesso periodoin cui è stata emessa la delibera pereffettuare i lavori di ristrutturazio-ne del vallone, sono stati posizio-nati quei tubi. A provarlo ci sono irisultati dell’analisi tecnica sulcemento disposta nel corso delleindagini. Con lo stesso impasto dicemento utilizzato per i lavori alvallone è stato costruito l’ allaccioal bunker di casa di un latitante.

Con questo ragionamentosiamo sul piano sostanziale, lalegge è un apparato formale.Come può apparire credibile che

una giunta potesse deliberare afavore dei latitanti?

Non dobbiamo essere fuorviatiritenendo che tutti i comporta-menti siano frutto della razionalità.Nell’essere mafioso o nell’esserespregiudicato c’è anche una formadi follia, di delirio di onnipotenza.Molti comportamenti non si spie-gano con la razionalità. La stragedi Duisburg non si spiega con larazionalità, così come la strage diCapaci o di Via D’Amelio; neldelirio di onnipotenza di Riina,che è l’uomo più odiato dagliuomini di Cosa nostra, non c’èrazionalità. La reiterazione delcomportamento criminoso portasempre ad abbassare il livello diattenzione, e quindi a commettereerrori. Nel momento in cui si pro-getta un disegno criminoso si adot-tano tutte le precauzioni possibili.Paradossalmente, man mano chepassano gli anni, si abbassa incon-sciamente il livello di attenzioneperché ci si sente più sicuri, piùforti, perché “sta andando bene”.

Può anche non essere questo ilcaso, che è ancora oggetto didiscussione, in quanto siamo anco-ra in fase dibattimentale, ma dicerto l’irrazionalità di certi com-portamenti non deve meravigliareoltre misura e portare a conclusio-ni sbagliate.

Un’altra osservazione da fare.Nel 2006 esce “Fratelli di sangue”.

In una nota a pié dipagina viene confer-mata la delibera deilatitanti. Il 2006 vienedopo l’inchiesta e gliarresti, risalenti al2002. Quindi sarebbestato opportuno elimi-nare la nota, che cor-rettamente nelle edi-

zione successive del libro viene eli-minata.

I consulenti sono venuti in dibat-timento a deporre proprio sul datolatitanti-latistanti, che non è statoancora sentenziato. Vedremo se laloro versione reggerà.

Semmai, si poteva invocare unatroce lapsus freudiano...

E’ possibile… Vedremo…Nel suo ultimo libro “La giusti-

zia è una cosa seria” scrive che unantemurale contro la mafia è rap-presentato dall’istruzione. Però, altempo stesso, scrive che i capimafia mandano i figli a scuola cosìche questi possano poi dominarenei posti di comando. Mi sembrauna contraddizione. Io ritengo chela cultura possa avere un caratte-re catartico.

Purtroppo non è così. Lei sabenissimo che i bambini si nutronodella “cultura” che respirano nellaloro casa sin da piccolissimi. Unbambino che a 4-5 anni vede siste-maticamente irrompere i carabi-nieri di notte in casa, che gli sfon-dano la porta per portargli via ilpadre, lo zio, il cugino, a quell’etàvedrà nel carabiniere il nemico daabbattere, lo “sbirro” che gli porta

via il padre e con il quale intra-prenderà una guerra per tutta lavita.

La mamma sarà colei che terràacceso il fuoco dell’odio contro loStato, quello Stato che gli ha porta-to via il marito. Tra l’altro fra i “lau-reati” ce ne sono alcuni che nonsanno parlare la lingua italiana,non sanno curare una bronchite…le inchieste su Messina e Reggio lodimostrano.

Però dobbiamo essere imparzia-li: ci sono anche figli di non capimafia che si laureano in questomodo, ci può anche essere il figliodi un magistrato…

Certo, esistono persone che silaureano con regalie. Alcuni si lau-reano con la pistola sul tavolo, altricon la pistola sotto il tavolo, altricon regalie. Tutte e tre le tipologiedi laureati sono gli ignoranti che ungiorno esordiranno in pubblicaudienza con “Se io avrei…”, checommetteranno errori grossolani,talvolta gravissimi, nei rispettivicampi professionali.

E allora per una persona che siè laureata senza aver studiato eche adesso esercita una professio-ne, il mutamento culturale dov’è?Può un semplice titolo, acquisitochissà come, determinare unmutamento culturale? Come sipuò acquisire una cultura se non siè mai letto un libro, se gli esamiall’università vengono fatti sullabase di tre domande preconfezio-nate, con studenti che non cono-scono neanche il nome della mate-ria su cui devono sostenere questopseudo esame?

Tutto ciò è emerso dalle indaginisvolte in questi anni. Questa massadi laureati ha riempito la pubblicaamministrazione della Calabria, enon sto generalizzando: sto parlan-do di una grossa fetta di professio-nisti che occupa la cosa pubblica inCalabria. Non possiamo fare ilparallelo cultura-riscatto sociale,cultura-cambiamento sociale. Lacultura alla quale mi riferivo io nelmio libro è quella dei figli di nessu-no, quelli il cui padre possiede unasemplice Panda con la zappa o ildecespugliatore caricato sul porta-bagagli, quelli che se arriveranno alaurearsi saranno bravissimi avvo-cati, bravissimi medici perchéhanno studiato per superare lematerie, perché hanno acquisitorealmente una cultura; rispetto aqueste persone è possibile parlaredi mutamento culturale!

Lei ha detto che il ragazzo vedeirrompere in casa propria i carabi-nieri e quindi inizia ad odiarli sinda piccolo. Non ci sarebbe un’altramodalità di arresto? Perché altri-menti è inevitabile che ciò accada.

E un’altra modalità quale sareb-be? Bussare e dire “Buongiornosignora, ci sarebbe vostro marito?Può dirgli di uscire fuori?”… que-sto è il mondo delle favole.

Ma non ci potrebbe essere unaminore brutalità? Senza mettere a

La delibera latitanti-latistanti è un fatto dicolore. I soggetti coinvolti non sono statiarrestati per il cosiddetto errore materiale del computer, ma per comportamenti criminosi

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Lagerenza

DOMENICA07AGOSTO 2011 LA RIVIERA 20

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIIn redazione CRISTINA BRIGUGLIOPIETRO CRIACOMATTEO RASCHELLÀ

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Gioacchino Criaco, Lele Nucera,Filippo Todaro, Anna LauraTringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Maria Giovanna Cogliandro,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, RuggeroBrizzi, Marco Andronaco, IsabellaGalimi,Maria Teresa D’agostino,Giovanna Mangano,

La copertina

soqquadro la casa, i materassi…Allora facciamo l’esempio di un

indagato e latitante per associazio-ne a delinquere e traffico di stupe-facenti. La pena base va da 20 a 30anni. Una persona che sa di averconcorso nell’importazione di1000 kg di cocaina – un grammocosta 50 euro, quindi non esisteattività lecita o illecita più redditi-zia – sa di rischiare, se gli va bene,20 anni. Supponiamo ancora chel’indagato abbia 30 anni e sia spo-sato con figli, cosa ci si può aspetta-re? E’ evidente che quell’uomosarà disposto a tutto pur di nonessere arrestato, salterà dal primoo dal secondo piano del palazzo incui vive, si nasconderà in unbunker, lotterà fino all’ultimomomento per sfuggire alla cattura,proprio perché è consapevole cheil periodo di carcerazione potràessere molto lungo.

Ed ancora, lei chiede perché simette a soqquadro la casa e sifruga nei materassi? Perché lì den-tro, normalmente, si trovano soldi,indirizzi, numeri telefonici checontribuiscono significativamentea dimostrare l’esistenza dell’asso-ciazione a delinquere. Per questo simette la casa a soqquadro. Io mirendo conto che è un trauma per ibambini, ed infatti dico sempre,con profonda amarezza, che questibambini saranno destinati a diven-tare delinquenti, proprio perchésono segnati da questi eventi. Manon si può procedere con modalitàdiverse. Si è provato a farlo adAfrico mesi fa: il catturando èscappato, è saltato dalla finestra.

Cambiamo registro. In questigiorni un sacerdote antimafiadella Piana ha rifiutato i funeraliin chiesa a uno dei detti boss dellaPiana, Domenico Alvaro. Un mini-stro di Dio non dovrebbe…

Lei sa che Gesù ha detto“Pentiti e poi entra nella casa delPadre”

E se uno non fa in tempo, essen-do sopravvenuta la morte?

Ma ha avuto 80 anni per pensar-ci! La chiesa in Calabria spesso hachiuso un occhio e anche due.Molte processioni religiose peranni, per secoli, sono state gestitedalla ‘ndrangheta. Portare a spallail santo, suonare il tamburo davan-ti alla statua di San Rocco, ballaredavanti alla statua della Madonnadi Polsi per decenni sono staticomportamenti utilizzati comemezzi di esternazione del potere.L’ostentazione dell’offerta di 100euro, 500 euro, ai nastri appesi allastatua del santo è anch’essa un’e-sternazione del potere.

Anche essere il presidente o farparte dell’amministrazione di unasquadra di calcio è una forma dipotere perché attorno alla squadraruotano diverse figure, il magistra-to, il poliziotto, il sindaco, il medi-co, il farmacista. Quindi, è come sefosse un lasciapassare nel mondodella borghesia locale: il presiden-te della squadra di calcio saluta ed

è salutato dalla borghesia, dallaclasse dirigente del paese.

Spesso anche la chiesa è statostrumento di esternazione delpotere: ristrutturare la chiesa daparte di un capomafia è una formadi potere.

Ebbene, e’ arrivato il momentoin cui la Chiesa deve prendereposizione.

Succede nella diocesi di Locri?Il vescovo di Locri sta lavorando

molto sotto questo profilo. È diret-to, duro ma non prende in giro lepersone. Lo apprezzo moltissimoper la sua franchezza.

E Bregantini?Non lo so, ho avuto pochissimi

rapporti con Bregantini. Ho rap-porti con questo vescovo di Locriche ammiro tantissimo, non misembra un affabulatore, ma unuomo che parla chiaro, con laschiena dritta, una buona guidaper le popolazioni della locride.

Lo apprezziamo anche noi. Cisembra più un apostolo che unapostolo dell’antimafia.Nonabbiamo molta simpatia per gliapostoli dell’antimafia. E ci per-mettiamo sommessamente di far-

gli rimprovero d’ aver consentitola trasformazione, in gran parte,del santuario in una palestra d’e-sercizi ginnici dell’antimafia, men-tre lì si dovrebbero fare esercizispirituali. Non ho capito perchéchiunque abbia un messaggio dalanciare contro la mafia vada aPolsi. Perché a Polsi e non, peresempio ,a Piazza Duomo?

Forse perché il 2 settembre del2009 davanti al santuario di Polsic’erano gli ‘ndranghitisti che bacia-vano l’anello a OppedisanoDomenico, capo crimine, eletto il19 agosto 2009 nel ristorante “IPlatani” di Platì, alla presenza deivertici della ‘ndrangheta.

Le faccio una domanda provo-catoria. Non è più conveniente pertutti che gli ‘ndranghetisti portinosulla spalla il quadro di unaMadonna piuttosto che unKalashnikov?

Io penso che non debbano por-tare nessuna delle due cose. IlKalashinikov serve ad uccidere, ilquadro della Madonna ad esterna-re il potere. In tutti e due i casi è unmale.

Torniamo nella Locride, dove

sono stati arrestati dei sindaci(Figliomeni, Femia). Poiché pub-blici ammiistratori, la prova non èdocumentale? E, essendo docu-mentale, c’era davvero la neces-sità dell’arresto, della carcerazio-ne preventiva?

Non è così. Figliomeni, peresempio, non risponde di abuso diufficio, di peculato, di corruzione odi concussione. Non risponde,cioè, di quei reati tipici che riguar-dano la pubblica amministrazione,il diritto penale amministrativo.

Risponde di 416 bis. Ele fonti di prova sonorappresentate dalleconversazioni captatecon le intercettazioniambientali, non dalledichiarazioni di un col-laboratore di giustizia.I n t e r c e t t a z i o n iambientali inequivo-che che coinvolgono e

in cui interagiscono capi mafia.Mafiosi del livello di Commisso diSiderno; non stiamo parlando delsoggetto incaricato di trasportaredue chili di cocaina o di riscuotere500 euro per un’estorsione. Stiamoparlando di soggetti che, si è acqui-sito tramite intercettazioniambientali, dicono che Commissocontrolla 85-90 locali. Non si trattadi un reato che riguarda la pubbli-ca amministrazione fine a se stessoe non stiamo parlando della maz-zetta di 10 mila euro per il nulla

osta per occupare unterreno comunale oper avere una licenzain tempi ridotti.Stiamo parlando di unc o m p o r t a m e n t omafioso che coinvolgei gradi elevati dellasocietà maggiore della‘ndrangheta. Stiamo

parlando di “santista”, di “vange-lo”, non stiamo parlando del pic-ciotto liscio, cioè del “cretino” checamminando sul corso di Reggio odi Siderno dondola e si atteggia amafioso. Stiamo parlando di sog-getti che, seduti, determinano lavita economica, politica e sociale diun paese.

Si può fare lo stesso ragiona-mento per Femia?

No, non siamo allo stesso livello.Non si può fare lo stesso ragiona-mento. Adesso siamo ancora inuna fase preliminare ma le duecose sono di un livello e di un pesodiversi.

Qui, però, trovo una discrimina-zione nei confronti delMezzogiorno. Il reato diventa sem-pre di tipo mafioso…

Questo clichè lo dobbiamoaggiornare. Anche perché adessoin Lombardia, in Piemonte…

Ma sono sempre meridionaliquelli colpiti…

No, no no. L’operazione“Infinito”, l’operazione dellaProcura di Torino o della Procuradi Genova ha visto coinvolta diver-sa gente che è nata e che vive da

sette generazioni nel lecchese,nella provincia di Torino, adImperia, non in Calabria. Il livellodi permeabilità della ‘ndranghetaal Nord, ora, è fortissimo. Non c’èstata la minima resistenza da partedelle popolazioni imprenditorialidel Nord. Queste popolazioniabbracciano uno ‘ndranghetistache trasferisce al Nord grandiliquidità, provenienti dalla venditadi cocaina. Le imprese del Nordnon si creano un problema néetico né morale, accettano questisoldi e fanno affari con la ‘ndran-gheta.

Ma questa è anche una vecchiastoria che non è stata fatta emer-gere. Quando c’è stataTangentopoli nessuno ha volutoricordare che le imprese protago-niste della corruzione a Reggioerano imprese del Nord.

Ma anche adesso. La prima cosache le imprese del Nord fanno ècercare accordi con il capo mafiadel paese per pagare una tangentepreventiva, senza che nessuno glie-la chieda. Dall’inizio, per nonavere disturbi, cercano il contattoper pagare.

Lei ha detto più volte che non siavvale nelle sue inchieste dei pen-titi.

Allora… Intanto in Calabria cisono pochissimi pentiti e tutti diserie b o di serie c. Mai un capomafia in Calabria si è pentito, néun capo locale, tranne FilippoBarreca di Pellaro o Franco Pino diCosenza. Tutti gli altri sono statiesecutori materiali, o killer o cor-rieri di droga. Proprio perché nonci sono mai stati collaboratori digiustizia, ho privilegiato l’utilizzonelle indagini degli strumenti tec-nologici. Io ho fatto costruire aReggio Calabria più di dieci annifa, a costo zero per il Ministerodella Giustizia, la prima sala inter-cettazione digitale con sistema diremotizzazione più granded’Europa, facendo effettuare dellericerche ad alcuni ingegneri infor-matici che hanno speso miliardidelle vecchie lire per costruire que-sta rete per le intercettazioni. Ilvalore aggiunto delle intercettazio-ni telefoniche, nel momento in cuii soggetti sono identificati con cer-tezza in ambientale, è rappresenta-to dal fatto che la prova è costitui-ta dalla voce stessa dei protagoni-sti. Quando ci sono stati collabora-tori di giustizia, le loro dichiarazio-ni sono entrate nelle mie indaginima non hanno mai rappresentatole fondamenta dell’indagine stessa,piuttosto mi sono serviti più dacontorno. Raramente mi è capita-to di partire dalle dichiarazioni diun collaboratore di giustizia; è unpo’ rischioso dal punto di vista pro-batorio affidarsi solo ai collabora-tori di giustizia, da soli non basta-no. La probabilità di insuccesso edi “tenuta” della fonte di prova èaltissima rispetto, per esempio,all’intercettazione telefonica.

Nel suo ultimo libro emerge la

Mi rendo conto che è un trauma per i bambiniirrompere in casa e trascinare via i loro padri.E dico sempre con amarezza che questi bambinisaranno destinati a diventare delinquenti

Apprezzo moltissimo il vescovo Morosini che sta lavorando molto contro l’esternazione delpotere della ‘ndrangheta. Bregantini? Non lo so.Ho avuto pochissimi rapporti con lui

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la Riviera

DOMENICA07LAGOSTO2011 LA RIVIERA 21

HANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Antonio Tassone, GiulioRomeo, Ilario Ammendolia,Sara Caccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

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convinzione che i mafiosi non sipentiranno mai. Però, al tempostesso, abbiamo , anche secondoLei, mafiosi che si pentono. Equindi come funziona: ci sonomafiosi che non si potranno maiconvertire e mafiosi che si coverto-no, se premiati?

Il codice non prevede che il col-laboratore di giustizia si debbapentire di ciò che ha commesso.Può aver ucciso cento persone, lalegge non gli richiede il pentimen-to. Deve solo dire ciò di cui è aconoscenza e che abbia una rile-vanza penale. Avrò interrogatonella mia vita una sessantina di col-laboratori di giustizia, solo uno si èveramente pentito di quello che hafatto. Gli altri 59 non erano penti-ti. Il collaboratore di giustizia fa uncalcolo di convenienza: io collabo-ro così beneficio degli sconti dipena. La bravura del magistrato,dell’investigatore qual è? Quella difar dire tutto quello di cui è a cono-scenza il collaboratore, perché selascia un “pezzettino” di informa-zioni per sé, se omette di parlare diuna famiglia, allora quella famigliadi cui non ha parlato sarà ricattataa vita da questo stesso collaborato-re di giustizia.

Per adesso va per la maggioreNino Lo Giudice. A essere sinceri,vedendolo di così bassa staturasono rimasto sgomento su comepotesse avere tanto dominio!

Non posso risponderle perché leindagini sono ancora in corso.

Quindi non possiamo farLe lasuccessiva domanda che era que-sta: come mai noi crediamo a LoGiudice quando accusa quellidella sua risma e non lo crediamoquando accusa il dr. Cisterna?

Le ripeto, non posso rispondere,essendoci un’indagine

Abbiamo capito. E allora voglia-mo chiederLe: capindranghetairredemibili? Non Le risulta che cisono stati capindrangheta che aun certo punto si sono “ritirati”?

Si, però si sono ritirati non peruna questione di coscienza ma per-ché deboli, perché non riuscivanopiù a reggere il confronto, perchémagari il figlio aveva commesso unerrore, era stato mandato in esilioe lui si è ritirato in buon ordine, èstato “posato” e ha preso il suoposto un altro signore. Si, questocapita ma non è pentimento, sonouna serie di eventi che determina-no questa situazione, e si tratta dieventi sganciati dal pentimentopersonale.

Ci permettiamo di dissentire.Negli anni ’50 ci sono stati casi dicapi locali che si sono “ritirati”non per le ragioni da Lei elencate.Si sono “ritirati” perché a un certopunto hanno visto la degenerazio-ne della ‘ndrangheta in forzaalleata del Potere politico trionfan-te.

Ci sono state delle persone chehanno avuto un rigetto e proprioper questo sono state uccise, per-sone che non hanno accettato il

mutamento vorticoso delle regolee dei comportamenti. Ma stiamoparlando degli anni ’50. I soggettidi oggi ragionano come una calco-latrice, pensano solo all’arricchi-mento e al potere.

Non ritiene che questa deforma-zione della vecchia ‘ndranghetaabbia ricevuto una spinta propul-siva dall’operazione Marzano,cioè con il perseguimento dei vec-chi capi che furono mandati alconfine?

Si, quella fu un’accelerazione. Iosono contrario a quel tipo di ope-razioni, come l’operazioneMarzano o l’operazione che lei hachiamato “a strascico”, che non miappartengono e non mi sono maiappartenute. Ho criticato molto lemodalità con cui sono stati affron-tati i sequestri di persona, allor-quando giungevano in Calabriamille carabinieri, i NAPS o l’eserci-to, ricorda? Io ho detto che la lottaalla ‘ndrangheta non è la cacciaalla volpe all’inglese. Si tratta disoldi buttati. Ricorda il sequestroCasella dove ogni 5 km c’era unposto di blocco? Perché c’eranocinquanta telecamere che doveva-

no riprendere quegli stessi posti diblocco, tutti sulla statale, e poi sientrava 2 km dentro al paese e nonc’era nessuno?

Però c’è da dire che anche ilCedir è accerchiato. Questo,secondo i criminologi, non aumen-ta il senso di sicurezza.

Ho criticato anche questo.Ritengo che la lotta alla mafia sia,intanto, un fatto culturale e cheoccorra investire sulla diffusione diquesto messaggio culturale, comestrategia di lungo periodo, in quan-to i frutti si raccoglieranno tra ventianni.

E nel breve periodo...Nel breve periodo, invece, biso-

gna modificare il codice di proce-dura penale, l’ordinamento peni-tenziario, così come ho scritto nellibro, e dopo 4-5 anni comincere-mo a raccogliere i frutti. Ma atten-zione: la prova la si acquisisce conl’investigazione, non con la battutadi caccia, come si è fatto in passatoe si tende a ripetere oggi. Perchésono errori strategici, storici chehanno come unico effetto quello disperperare i soldi delle tasse dellagente senza risolvere niente.

In “La giustizia è una cosaseria” Antonio Nicaso pone ladomanda se l’insistenza sulla que-stione meridionale non costituiscauna distorsione del problema‘ndrangheta. Noi riteniamo , inve-ce, molto collegata la questionemeridionale irrisolta con la que-stione della ‘ndrangheta, semprein aumento . Lei , però, nel libro-non dà una risposta precisa.

Non c’è una risposta precisa per-ché l’ingrassamento della mafia èsempre il risultato di una serie di

concause. Noi, ragio-nandoci, possiamo arri-vare a definire le per-centuali di concause.Oggi la ‘ndrangheta èpiù forte e arrogante diquindici anni fa perchéè più ricca

Lei è dell’avviso chesi tratti dell’organizza-zione criminale più

potente del mondo?Non la più potente ma la più

ricca, quella che ha più di liquidità.E perché è la più ricca? Perché hail monopolio del traffico di cocai-na. Gli uomini di Cosa nostra diPalermo e di Catania comprano lacocaina dalla ‘ndrangheta dellaJonica. La mancata risoluzionedella questione meridionale hacreato l’humus, il terreno fertile,per qualsiasi tipo di delinquenza,di mafia e di sopraffazione. Laprima cosa che andava fatta era la

riforma agraria e non èstata fatta, sicchè si èletteralmente abbando-nata la classe contadinanella fame più assoluta.La riforma agraria erastata promessa per cer-care di rallentare, rab-bonire l’imposizionedell’unità d’Italia.

L’unità d’Italia, lo dico sempre, nonè stata discussa, è stata imposta. Enoi dal punto di vista economico ciabbiamo rimesso. Dal punto divista sociale no, perché è giusto chel’Italia sia unita.

Se facciamo un’analisi socialedel fenomeno della ‘ndrangheta,potremmo anche dire che l’emi-grazione ha contribuito a renderlanazionale, europea e mondiale. Eche quindi c’ è un’ indubbiaresponsabilità delle classi dirigen-ti del nostro Paese.

Questo è vero in grandissimaparte, però non criminalizziamol’emigrazione, non è giusto e non èonesto.

No, non criminalizziaamo l’emi-grazione. Ma è un dato ogettivoche con lo svuotamento delle cam-pagne s’è avuto l’affollamentodella ndrangheta.

Riprendo il filo del discorso.Ogni volta che mi reco all’esteromi viene la pelle d’oca a sentireparlare gli emigranti. Mi capitaspesso di andare negli Stati Uniti,in Canada, in Germania e le assi-curo che le persone più legateall’Italia sono gli emigranti. Il

Canada è il paese non europeo piùeuropeo. È stato costruito fisica-mente e culturalmente dagli italia-ni. L’ economia del Canada è inmano agli italiani e agli ebrei.Abbiamo trasferito in quei luoghianche degli ‘ndranghetisti, abbia-mo “infettato” anche quelle zone,però ho preso atto dell’esistenza dicomunità bellissime. Nella solaToronto, nell’università italianaper stranieri ci sono 8 mila inglesiche studiano italiano, che si inte-ressano della letteratura italiana.Questo è il risultato di ciò che, inparticolare i calabresi, sono riuscitia costruire in Canada.

Ci sono delle inchieste in pro-vincia dalle quali viene fuori uncollegamento tra ‘ndrangheta epolitica, e politici che vanno ingalera. A Reggio non succede nien-te di tutto questo. Rovesciandouna frase famosa dell’<<Espresso>>- Capitale corrot-ta, nazione infetta-dovremmo diredire “Capoluogo puro provinciainfetta”?

Secondo me , la ‘ndrangheta èpresente in tutta la provincia diReggio Calabria, nonché nel cen-tro, nel cuore della Città, in partedella classe dirigente, in parte del-l’aristocrazia, in parte della bor-ghesia, in parte della classe impie-gatizia. A Reggio centro c’è una‘ndrangheta potente, qualificata eraffinata, quella dei cosiddetti col-letti bianchi. Ma noi non possiamorisolvere tutto, non abbiamo labacchetta magica. Se avessimo aReggio Calabria altri dieci sostitu-ti, le assicuro che faremmo piùinchieste. Non c’è personaleamministrativo sufficiente.Naturalmente, come ho già detto,non basta sapere che un soggetto è‘ndranghetista, bisogna dimostrar-lo. Abbiamo visto, ad esempio, inventi giorni di ambientale a casa diPelle, di Gambazza a Bovalino,quanta gente è andata a bussareper chiedere voti.

Ma Lei non pensa che sia unpo’ un millantatore questoGambazza? Uno che dice di poterfare 5 consiglieri regionali…

Dobbiamo ritenere che fossestupida la gente che è andata dalui? Non possiamo sostenerlo, per-ché non sono andate persone con“l’anello al naso”, sono andati pro-fessionisti, gente navigata.

Non è andato un soggetto che sicandidava a consigliere comunaledi Bovalino e che si recava dal pae-sano, ma soggetti che sono partitida lontano e che avranno valutatoi pro e i contro e si saranno fatti iloro conti in piena consapevolezza

Comprendiamo: i personaggipolitici di Reggio sono molto alti ela giustizia decide di andare lentopede.

Per quanto mi riguarda, io sono dele-gato a fare indagini sulla ‘ndrangheta daMonasterace a Melito. Se mi capitasse-ro degli indagati su Reggio Calabria nonavrei nessuna remora.

Il caso dell’ ex sindaco di Siderno Figliomeninon è quello del picciotto liscio, ma del santista.Altra è la vicenda dell’ex sindaco di GioiosaFemia. Non siamo allo stesso livello

La ‘ndrangheta non è l’organizzazione criminalepiù potente del mondo. È indubbiamente la piùricca, quella che ha più liquidità, avendo ilmonopolio del traffico internazionale di cocaina

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MASSIMO PETRUNGARO

Col fatto che il marketing e la comunica-zione sono entrati con prepotenza anchenel mondo del pallone, ultimamenteabbiamo dovuto fare i conti con terminiche fino a poco tempo fa, non avremmomai pronunciato riferendoci al calcio. Unosu tutti? mister X. Oramai è diventata con-suetudine pronunciarlo, quasi a voler ren-dere più appetibile delle lunghe ed este-nuanti trattative di mercato che stannoandando per le lunghe. Ogni squadra, dallapiù piccola alle grandi, hanno un mister Xda inseguire, da sognare, a rappresentare lasoluzione ai problemi tecnico-tattici.Spesso è un nome altisonante, da infiam-mare la platea, ma può essere anche unprefetto sconosciuto. Il Milan ha il propriomister X, l'Inter il suo, la Juve il proprio, evia discorrendo, senza tralasciare nessuno.I campioni d'Italia inseguono a fasi alterne,quasi si trattasse di mode passeggere,Montolivo, Ganso, Hamsik,Schweinsteiger, la Juve non ne parliamo,vista la sfilza di nomi pubblicati settimanascorsa, l'Inter sembra bramare i variCasemiro, Tevez e, bufala delle bufale, si èscritto anche di un ritorno di MarioBalotelli. Che poi, va bene tutto, ma a voltesi rischia di cadere nel ridicolo, per nonscrivere altro. Questo fantomatico misterX, poi, non è solo un potenziale acquisto,ma anche un probabile partente: daMaicon a Sneijder per i nerazzurri, aCassano e Pato per il Milan. E la Juve? Unpo' tutti, vista l'eccedenza della rosa.Fortuna che ieri è iniziata ufficialmente lanuova stagione con l'assegnazione dellaSuper Coppa Italiana, e che il campionatotra qualche settimana inizia, così, forse, siparlerà d'altro e ci sbarazzeremo di que-st'ultima moda, del mister X. Ma ho unpresentimento, potrebbe tornare sottomentite spoglie, con un altro nome, un'al-tra forma, ma di medesima sostanza.Maledette mode.

LA MODA “PALLONARA” DEI MISTER X

L'A.S.D. football five Siderno ’94ricomincia in “bianco e nero”Per il secondo anno consecutivo l'A.S.D. FOOT-BALL FIVE SIDERNO '94 riparte in bianco enero. La nuova stagione sta per incominciare,ma come non ricordare durante quella passatatutte le manifestazioni e gli eventi che si sonosvolte , e sicuramente i momenti più belli sonostate le 5 visite di allenatori ufficiali della F.C.Juventus che sono venuti per controllare e diri-gere secondo il modello JNA gli allenamenti, estare con i bambini sia sotto l'aspetto tecnico masoprattutto umano. Nella stagione 2010-2011 imister che ci hanno fatto visita sono stati LucaCorona Luca (allenatore dei portieri giovanissi-mi Juventus) e Attila Malfatti (allenatore giova-nissimi Juventus), mister che hanno promosso lenuove metodologie e programmi tecnico-didat-tici elaborati da Juventus University, organo fon-damentale di preparazione, insegnamento e cre-scita degli allenatori. Attila Malfatti è un nomeimportante nel mondo Juventus, mister di gran-de carisma e competenza come dimostrano irisultati che ha ottenuto nella stagione appena

sodalizio sidernese riparte proprio da lui con lostage che si svolgerà dal 9-13 agosto 2011 pressoil centro sportivo Mediterraneo Sporting Club,per far capire che si punta sulla crescita massimadella scuola calcio, e per far capire che il legamecon il progetto JNA è sempre più stretto. Lostage è una tappa fondamentale per dimostrarea tutte le persone come si lavorerà e si opererànella scuola calcio durante la stagione 2011-2012tutto sotto la collaborazione e visione dellaJuventus Soccer School che interagisce con lesocietà affiliate per tutto l'intero anno calcistico enon solo. La scuola calcio è aperta a tutti i bam-bini e bambine di età compresa dai 5 ai 12 anni ele iscrizioni si sono aperte già dal mese di luglio,quindi chiunque voglia provare e iscriversi puòtelefonare al numero 380/3848588 e chi porta unamico potrà usufruire di un sconto particolare ,iltutto in una struttura con campi in erba sinteticae con istruttori con regolare patentino F.I.G.C. ,particolare molto importante tutti i bambinisono coperti con polizza assicurativa su infortu-ni. Vi aspettiamo numerosi per vivere ancoraun'altra indimenticabile stagione naturalmentesotto i colori bianco e neri…

conclusa, con la ciliegina sulla torta con la bellis-sima e importante partecipazione nel torneointernazionale di importanza mondiale diSingapore con i suoi calciatori. Ecco perché il

Dopo tanti anni trascorsi nella Polisportiva locri-de ho deciso di lasciare e andare alla ricerca dinuovi stimoli, nuove esperienze , confrontando-mi con situazioni diverse. Non potevo non rin-graziare colororo i quali inquesto viaggio mi sono statisempre vicini facendomiscoprire il mondo dei bam-bini rapportati al calcio eche mi hanno insegnatonella pratica come operarenel settore delle scuole cal-cio. Il prof. Pino Filastroche è stato fondamentaleper la mia crescita profes-sionale, con il quale abbia-mo condiviso tante coseanche al difuori del calcio.Pino Spadaro che nei primianni anch'esso mi è statomolto vicino. Salvatore Puro che nonostante ledifficoltà per conciliare il suo ruolo di presiden-te a quello del suo lavoro è sempre stato dispo-nibile e si è sempre prodigato affinchè tuttoandasse per il meglio. Tutti i tecnici che in que-

sti anni si sono susseguiti ai quali ho sempre"rubato " qualcosa per incrementare la mia espe-rienza :Peppe La rosa , Sandro Schiavello , PinoVaracalli , Lillo Barbieri , Andrea Capocasale,

Andrea Congiusta. Un graziedi vero cuore a tutti i genitoriche in ogni occasione nonhanno fatto mancare il lorocontributo affettivo seguendoi propri figli e standomi vicinianche quando non condivide-vano le mie scelte tecniche.Chiudo con l'augurio che laPolisportiva Locride possaraggiungere risultati miglioridi quelli già raggiunti con lamia presenza , con un futuropieno di soddisfazioni.Auguro a tutti i ragazzi diveder realizzati i propri sogni.

IL valore dell'amicizia, dell'amore ,il coraggio ,l'ambizione , la delusione...che è causa di cresci-ta mentale : "il calcio è stato il mio più grandemaestro".

Ilario Capocasale

Ilario Capocasale lascia la Polisportiva Locride

Si svolgerà mercoledì prossimo a Bovalino l'evento sportivo culturale denominato“Bovalino 100 anni di passione” in occasione dei 100 anni di calcio a Bovalino. Lamanifestazione prevede, alle 17,30, l’intitolazione dello stadio a Lollò Cartisano e lapresentazione degli atleti, e alle 18,15 una partita celebrativa. Infine alle 21,00 lapresentazione del libro “Bovalino 100 anni di passione”

Bovalino: mercoledì la manifestazione per il centenario

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DILETTANTI IN PILLOLE

Siderno: squadra in ritiro con ladirigenza che programma il futuroContinua la preparazione dell'A.S.D SIDERNO peraffrontare il prossimo torneo di Eccellenza. La societàè stata ricevuta dal Sindaco Ritorto e dall'assessoreallo sport Maurizio Baggetta , i quali amministratorihanno voluto manifestare sin da subito la vicinanzaistituzionale alle sorti della locale compagine calcistica.Ritorto ha rassicurato i dirigenti sulla vicinanza delcomune pur nei limiti imposti dalla recente manovrafinanziaria che impone tagli drastici soprattutto versocontributi ad associazioni varie. Il Presidente RaffaeleSalerno ha voluto rimarcare che l'obiettivo del Sidernosarà quello di fare bella figura in Eccellenza.”Rappresentiamo una città importante, ci misuriamocon realtà e città dalla forti tradizioni perciò daremo ilmassimo, come squadra, come società e come cittàL'altro presidente Davide Gattuso ha sottolineato lavoglia di misurarsi quotidianamente per obiettiviimportanti, “siamo partiti tutti da zero, vogliamo valo-rizzare i giovani perché loro sono il futuro del calcio edella nostra società .

Anche quest'anno il grandetennis femminile approdain Calabria: sui campi interra rossa dello storicoGarden Club “ GiulioRiccio “, posti a ridosso dellungomare cittadino, dasabato 6 a sabato 13 agosto,si disputerà la VI ̂ edi-zione del TorneoInternazionale FemminileITF “ Città di Locri”, conun ricco montepremi di10.000 dollari, valido per la classifica mondiale.Per otto giorni Locri ospiterà, quindi, una tappa del circuito ITF e sarà al centrodelle attenzioni del tennis femminile internazionale: un'occasione importante,che si rinnova, di promozione della cittadina jonica e del comprensorio locrideo,che saranno sotto i riflettori dei media sportivi nazionali.Lo scorso anno, come si ricorderà, ha fatto la parte del leone la forte tennista

romana Valentina Sulpizio, vincitrice del singolo edel doppio: nella finale individuale vinse con unsecco 6-1/6-0 sull'avversaria argentina Maria BelenCorbalan, mentre nel doppio si impose in coppiacon Federica Sarra sul duo composto da FedericaGrazioso e Alice Savoretti, sempre in due set (6-4,6-2).Sui campi del circolo locrese anche quest'anno siregistrerà la presenza di atlete provenienti da tuttoil mondo, che daranno vita ad uno spettacolo disport e agonismo, per entusiasmare i numerosiappassionati che, come ogni anno, assisteranno agliincontri.La macchina organizzativa è, quindi, in gran movi-mento ed il Presidente del Garden Mario Muscolo,insieme al direttivo ed agli altri collaboratori, stamettendo a punto gli ultimi dettagli per un'ottimaleriuscita dell'iniziativa, che anche per questa edi-zione registra l'adesione di numerosi e qualificatisponsor, tra i quali si segnala, considerato l'interessedimostrato per l'iniziativa in relazione alla distanza,l'Accademia Borromeo, polisportiva dilettantisticacon sede in Lombardia.Il torneo prevede, come al solito, l'ingresso gratuitoper tutte le giornate di gara e gode del patrocinio, alivello istituzionale, del Comune di Locri, dellaProvincia di Reggio Calabria e della RegioneCalabria.

FRANCESCO SERGI

Correte, correte giornalisti di tutta Italia adapprendere e a divulgare la notizia….venite alsud.. in Calabria, nella Locride, sulla costa deigelsomini . Correte tutti a Bianco e partecipatealla corsa della solidarietà.. ah, per i giornalistidelusi.. non si tratta di una notizia di cronaca,niente 'ndrangheta, niente criminalità. Chissà,quindi, se i tg e i quotidiani nazionali avrannoriportato la notizia? Eppure si tratta di unodegli eventi sportivi più importanti del merid-ione. Si è svolta ieri la decima edizione dellaCorribianco la manifestazione di corsa su stra-da. Una corsa per la vita. Perché è nata per lasolidarietà. Infatti il ricavato delle iscrizioni èdevoluto come ogni anno all'AIL (associazioneitaliana le leucemie). Ma la manifestazioneanno dopo anno è cresciuta in maniera spon-tanea, senza alcuna ambizione, ed è giunta aessere una corsa su strada internazionale con lapartecipazione di atleti di spessore mondiale.Con essa sono cresciuti coloro che maggior-mente si sono spesi sempre e costantemente.Oltre ai nomi che di tanto in tanto appaionosulla stampa ci sono i ragazzi di Bianco,Federica Mollica e Vincenzo Camera ancoraadolescenti quando è cominciata per loro ques-ta grande avventura, nel corso di questi diecianni hanno maturato responsabilità sia perl'impegno sociale e sia per l'importanza che laCorribianco ha ottenuto. Sotto lo sguardoattento e la guida dei rappresentanti adulti,come la partecipazione in prima persona, adare l'esempio dell'operato raggiunto nonsenza fatica e sacrifici, del presidente del comi-tato organizzativo Franco Mollica, che come aogni edizione ha dato piena disponibilitàaffinché si potesse realizzare l'evento. Li ho vistidurante tutti questi anni, volti animati dallacomune passione prima di tutto per raggiun-gere ogni anno l'obiettivo di superare il ricavatodelle precedenti edizioni. Una sorta discommessa con loro stessi. Ogni anno di più,sempre di più da devolvere alla ricerca. E comenon premiare il loro impegno, da prenderecome esempio con elogi e belle parole? Io li hovisti all'opera. E per me sono loro i veri campi-oni della corsa per la vita.

Il miracolo corre a Bianco

GARDEN TENNIS “ GIULIO RICCIO “ LOCRI DAL6 AL14 AGOSTO

Nella sede del Comitato Regionale Coni, a Reggio Calabria, il presidente MimmoPraticò ha ospitato l'azzurra campionessa di volley Antonella Del Core omaggiandolacon un piatto d'argento personalizzato. All'incontro erano presenti il presidenteprovinciale del Coni, Giovanni Filocamo, e, per la Fipav, il vicepresidente regionale,Tommaso Laureanda, ed il presidente provinciale, Giuseppe Cormaci.

La Del Core con il cuore a Reggio

VI° TORNEO INTERNAZIONALEFEMMINILE “CITTA' DI LOCRI

Cosimo Silvano: “Col Marinasolo un arrivederci non un addio”Dopo un campionato importante comequello disputato l'anno scorso dalMarina di Gioiosa ci si aspettava lariconferma di misterCosimo Silvano. In effetti lastessa era arrivata ma il tec-nico di Gerace dopo unachiacchierata con i dirigenti (con i quali ci tiene a precisa-re permangono ottimi rap-porti anche affettivi) ha rite-nuto opportuno doversi fer-mare per valutare bene cosafare circa il suo futuro daallenatore. “Dopo tantianni- ci dice Silvano- ho voluto prende-re una pausa di riflessione”. “Sento ildovere di ringraziare tutta la straordina-ria dirigenza ed i miei calciatori che in

questi anni mi sono sempre stati vicini”.“Si è trattato di una decisione soffertache non deve suonare come un “addio”

bensì come un “arrivederci”visto che nel calcio non si samai. “Ovviamente - diceSilvano- non posso dimenti-care tutti questi anni meravi-gliosi trascorsi a Marina diGioiosa. “Se mi permettete-conclude Silvano- vorrei rin-graziare tutto il mio staff chemi è stata accanto in questianni. Parlo di persone straor-dinarie come Lillino

Gennaro, Pino Romeo e MaurizioCommisso ed un grazie lo vorrei rivol-gere anche al nostro caro amico BenitoVitetta .

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Biblioteca meridionalista

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la RivieraCANTAMI O DIVA(Ma in dialetto)

TI CERCUFranco Blefari

Ti cercu nto silenziu 'i 'na vineglia,rret'a 'na porta stanca e camulijata,undi restau 'mpenduta 'na padegliae 'na filer''e pipi 'mpumicata.

Ti cercu sutt'a ll'umbr''e 'na livara,und'alivi cogghjèvumu a jjornata;nte petri chjn''i lippu d''a hjumara,und''a stati facivi la vucata.

Ti cercu nta gli _jìmmarri d'Amusa,ca mi ricordu gli jornat''i sugli,sup'a glià terra margia e limacusa,siminata di ventu e di petrùgli.

Ti cercu nto mercat''i Bovalinu,glià bancareglia di li rrobbi usati;gliè zingari chi lèggiunu 'u distinunte mani di li povari sciancàti.

Ti cercu quandu passa 'u matutinu,ca quand'era d'i festi, a mmatinata,mi risbigghjavi 'i sent''u gliù clarinu,cu gli canzun''i ll'epuca passata.Ti cercu quandu bàglianu i gia_anti,quandu sona 'a pipita ch'i piattina:tu eri sempi ffacciata gliavanti,pammi vidi lu rre cu la rigina.

Ti cercu quandu parti 'nu parenti,comu partìa jeu chiglia matina:eri malata, e ti dassai ogualmenti,non ti dissi ca vaju all'Argentina.

Ti cercu ancor''e cchjù quand'è Natali,mamma, nta ogni prisepiu chi resta,c'a mmenz'a gli papàtuli nostrali,tu porti ranu, cu 'nu saccu 'n testa.

(Inedita)

MA È STATA L'OCCASIONE PER RICORDARE IL PIÙ GRANDE NARRATORE DEL NOVECENTO

BRUNO CHINÈ

La quarta edizione del premio SaverioMontalto quest'anno è stata assegnata aldott. Giuseppe Grenci, più volte sindaco diArdore, medico ed umanista, nonché custo-de attento delle tradizioni e della culturaardorese. Il premio Montalto è diverso daitanti premi letterari che, specialmente inestate, vengono assegnati in varie partid'Italia. Non ci sono interessi di case editriciné politici né di critici letterari. Intorno aMontalto non c'e nessuna lobby. Come ebbea sottolineare, il prof. Pasquino Crupi, ilmaggiore studioso di Montalto, si tratta d'unpremio che si svolge senza contributi di entipubblici o privati ed assegna solo semplicitarghe o pergamene a cura dell'erede PeppeRocca. Non essendoci quindi interessi disorta l'assegnazione viene fatta da una giuriaquasi monocratica composta dal Prof. Crupiche si avvale della collaborazione dei pochiammiratori dell'arte e della personalità delloscrittore ardorese. Il premio Montalto nasceper volontà di Peppe Rocca che vuole cosìricordare la memoria ed il valore del suogrande congiunto. La prima edizione delpremio venne assegnata al prof. PasquinoCrupi che ebbe il merito di scoprire il valoreletterario delle opere di Montalto. Fu ilCrupi a fare pubblicare La famigliaMontalbano, il più grande romanzo sullamafia scritto in Italia molti anni prima cheapparisse il tanto giustamente celebratoGiorno della civetta di Leonardo Sciascia. Ilcritico diventa amico dello scrittore, gli èvicino fino alla morte. e lo ha immortalanella sua monumentale Storia della lettera-tura calabrese. I lavori della serata sono statiaperti dal sindaco della cittadina, Giuseppe

Campisi, che nel salutare gli organizzatori edil pubblico, ricorda alcuni aspetti umani delsuo illustre concittadino come la signorilità el'attaccamento al dovere. Peppe Rocca hatracciato un excursus della produzione lette-raria di Montalto che va dal Memoriale dalCarcere, alla Famiglia Montalbano, daRaptus a Matrimonio clandestino, a Vita incampagna e ai numerosi racconti apparsi sulMondo ed altri periodici. Montalto si rivelascrittore con il Memoriale dal carcere chenasce in circostanzetragiche. Nel 1943,Montalto, nella suacasa di Bovalino,durante l'ennesimalite col cognato,uccide con la rivol-tella la sorellaAssunta che luitanto ama. Nelpaese si parla dierrore: il colposarebbe stato diret-to al cognato, ma iperiti accerterannoin seguito che l'omi-cida venne colto daun raptus.Consegnatosi aicarabinieri subitodopo il fatto di sangue che ha sconvolto lasonnolenta cittadina e tutta la Locride, vienetradotto al carcere di Locri e sottoposto adinterrogatorio. Si trova sconvolto per quantoaccaduto ed in uno stato quasi confusionale.Non contento di quello che riesce a dire aigiudici chiede l'autorizzazione a scrivere unmemoriale. L'ottiene. In poco tempo il testoè pronto. Nasce come autodifesa; vuole con-

vincere i giudici che non lui è il responsabiledell'omicidio ma il cognato ed i parenti dellamoglie considerati da lui malvagi e mafiosi.Questa tesi è in netto contrasto con lo svolgi-mento dei fatti per cui la difesa chiede ai giudi-ci che Montalto sia sottoposto a perizia psi-chiatrica. La richiesta viene accolta ed il dete-nuto tradotto nel manicomio criminale diAversa, allora una struttura d'avanguardia. IlMemoriale si trasforma in caso letterarioquando tramite lo scrittore Mario La Cava

arriva nelle manidi AlbertoMoravia che lo fapubblicare sullarivista NuoviArgomenti. E' unsuccesso. Il libroviene tradottoanche in inglese. La relazione fon-

damentale dellaserata è statatenuta da prof.Pasquino Crupiche attraverso unavera lectio magi-stralis ha inqua-drato la produzio-ne letteraria diMontalto nel qua-

dro più ampio della cultura calabrese ed italia-na. L'illustre studioso ha messo in evidenza lepeculiarità dell'arte di Montalto, l'indipenden-za di pensiero, lo stile di vita sobrio, quasi stoi-co. Dopo il successo del Memoriale, suMontalto scende il silenzio. Lo scrittore nonriesce a pubblicare La famiglia Montalbano, ilprimo romanzo sulla mafia finito di scriverenel 1945, come si evince dal ritrovamento dei

quaderni con la copertina nera in possesso del-l'erede Peppe Rocca. Il romanzo viene pubbli-cato nel 1973 dalla Frama's a cura di PasquinoCrupi. E' questi che riesce a convincere lo scrit-tore che non pensa più al successo a pubblica-re il romanzo. Il libro, non ebbe il successo cheavrebbe meritato. Crupi si rese conto che eraapparso il più grande romanzo sulla mafiascritto in Italia e per giunta in un periodo sto-rico in cui si riteneva che, dopo la repressionedel prefetto Mori, la mafia fosse stata definiti-vamente distrutta. Il critico paragona il libro aiPromessi Sposi del Manzoni e definisce il suoautore “ narratore omerico” e “ democratico”.Bruno Chinè, nel suo intervento, ha racconta-to come lui, partendo dagli studi di Crupilesse le opere dello scrittore ardorese messeglia disposizione con generosità dall'erede PeppeRocca. Ha ricordato la pubblicazione diRaptus o Memoriale di Aversa, un libro natoin manicomio, che descrive la vita nella coloniacriminale. Raptus riporta storie avvincenti dipazzi o finti pazzi ed approfondisce il tema dinormalità e pazzia e di pazzia e saggezza.“Quanti pazzi sono savi e quanti savi sonopazzi” dice Montalto. Nel libro ci sono pagineavvincenti ed artistiche: quelle del ladro digioielli, del cacciatore di serpenti, del fabbromastro Felice, della morte dell'asinello bianco.Racconta pure un amore sbocciato in manico-mio tra lui e suor Angela: è un amore tutto spi-rituale, descritto con toni delicati. Infine Chinèha letto la motivazione del premio assegnato aPeppe Grenci: per aver dedicato una piazzaallo scrittore ed aver collaborato alla diffusio-ne di Raptus fino alla fiera del libro di Torino.A conclusione della serata Crupi ha annuncia-to che, il prossimo anno, in ricorrenza del 35°anniversario della morte di Montalto, saràorganizzato un apposito convegno regionale.

GIUSEPPE GRENCI , PREMIO “SAVERIO MONTALTO”

Il premio Montaltoè diverso dai tanti premi

letterari che, specialmente in estate, vengono assegnatiin varie parti d'Italia. Non ci sono interessi di case

editrici né politici né di criticiletterari.

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Cultura e società

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LE NOTE di MARA RECHICHI

L'aurora di bianco vestita (romanzavaLeoncavallo) già l'uscio dischiude al gransol...mentre dormienti noi tutti (romanzo io)destati veniamo al fragor. Si, si, avete lettobene: fragor! Non che sia impazzito il gallodel vicino o che le tortore sian diventateroche, no. Son le sirene, non incantatrici diUlisse, non discendenti di Acheloo, arrende-voli al potere di Morfeo vigoroso ancoraall'alba; sono quelle dei segnali acustici d'e-mergenza che fiamme gialle, pennacchirosso-blu, aquile dorate spesso dispieganonelle albe locridee. Si sta abbandonati sulletto, fiaccati dal caldo, appena ristorati dalfresco mattutino, i pensieri vorticosi dellanotte sono appena andati via, taccion i rumo-ri, qualcuno si sta addormentando dopo lanottata ballerina tanto attesa dopo un anno distudio o lavoro emigrante, tutto è calmo,tutto sta in equilibrio, si fa fatica anche a cre-derci. Ed ecco, improvviso, lo squarcio, i deci-bel lanciati dritti verso i timpani che si agitanoe corrono a buttare giù dal letto i sensori cere-brali che immediatamente si attivano e allar-mano tutti quanti i sensi i quali inizialmenterifiutano la chiamata ma poi, insistendo quel-li, rispondono con un “che c'è, cos'è succes-so?” Aumentano i battiti cardiaci, fa capoli-no il sudore freddo, l'ombra nera della trage-dia si propaga su di noi fino a quando pren-diamo coscienza, ritorniamo nel mondo deivivi e, tirando un sospiro, cerchiamo di imma-ginare a quale numero di Crimine siamo arri-vati o a quale altra denominazione ci comuni-cherà più tardi la stampa. Ma perchè? Qual èla necessità di tutto questo chiasso? Possiamosuggerirvi di operare in silenzio? Siamo convoi non contro di voi, ma vi preghiamo, silen-ziate le vostre sirene e accendete le vostre fan-fare, fateci svegliare all'alba, e sotto lo sguar-do accogliente di Nosside, davanti al mare, làdove sorge il Sole, donateci concerti dell'au-rora. Destarsi sarà sì lieto e..commosso da unfremito arcano, intorno il creato già par.

Mattinate

In seguito all'attentato subito da MariaLanzetta e all'appello “Maria non è sola”lanciato dal free press “La Riviera”, moltiartisti della Locride hanno deciso di offrireil loro contributo di solidarietà concreta,donando a Monasterace una serata dimusica e arte. Sul palco allestito gratuita-mente dalla ditta “Procopio” in piazzaCelestino Placanica, a MonasteraceCentro, si sono esibiti: Nino Racco, gli“Scialaruga” con Fabio Macagnino,Vincenzo Oppedisano, Daniele Mangiolae il trombettista Martin Abel Cagnotti ,Francesco Loccisano con DomenicoCorapi, e Manuela Cricelli.“Il grande silenzio” è il titolo che gli artistihanno voluto dare allo spettacolo. Il silen-zio della società civile di fronte all'aggressiv-ità e alla prepotenza dell'anti-stato. Unsilenzio squarciato dalla musica di FabioMacagnino & company, un sound “corag-gioso” e coinvolgente a cavallo tratradizione e innovazione. Un silenzioinghiottito dalla voce di Nino Racco, attore,musicista, cantastorie eclettico e impreved-ibile. E poi “il funambolo della chitarra”Francesco Loccisano che ha accompagna-to anche la voce di Manuela Cricelli. Lo spettacolo, presentato da Maria TeresaD'Agostino, si è aperto con i saluti delSindaco Maria Lanzetta, <<In questigiorni - ha detto la Lanzetta- in molti miavvicinano per confidarmi le prepotenze ei piccoli attentati di cui sono stati vittime,macchine bruciate, intimidazioni, minacce.Noi aspiriamo ad essere “cittadini nor-mali”, noi dobbiamo fare in modo che lasotto-cultura dell'arroganza e della sopraf-fazione sia superata dai valori della corre-sponsabilità e dell'impegno>>. Il Sindacoha poi ribadito quanto sia importante ilcontributo che il free press “La Riviera”,con il progetto Redazione Aperta/Lavoriin corso, sta dando per la crescita culturaledel territorio. Ha poi preso la parolaRosario Condarcuri, che ha sottolineatol'eccezionalità dell'evento: <<questa seraassisterete ad una kermesse unica eirripetibile. Per la prima volta artisti diversisuoneranno insieme e accompagnerannole performance teatrali di Nino Racco. “Ilgrande silenzio” è uno spettacolo pensato

appositamente per Monasterace ed èeccezionale l'impegno che tutti hanno pro-fuso perché la manifestazione fosse realiz-zata nel miglior modo possibile. Questa è laprova che la chiave della crescita culturale èla collaborazione, il superamento delle dif-ferenze e dei campanilismi>>. Sul palco anche le donne del movimento“Se non ora quando”, che, attraverso MaraRechichi, hanno voluto esprimere al sinda-co la loro vicinanza: <<quando abbiamosaputo dell'attentato a Maria Lanzetta, cisiamo sentite tutte quante colpite. Anche alcoordinamento nazionale del Movimentoche si è riunito poche settimane fa a Siena,abbiamo riferito quello che sta facendonella Locride questo coraggioso sindaco-donna>>. Il concerto si è concluso con una reinter-pretazione inedita di “Bella Ciao”,improvvisata e diretta da Nino Racco, conl'intervento di tutti i musicisti e i cantantiche hanno preso parte alla serata.

Cristina Briguglio

Una kermesse unica e eccezionale a Monasterace Superiore

Assegnato aBovalino, algiornalista AntonioTassone il prestigioso“Premio Pericled’oro” ideato dalpittore DomenicoSavica

Venerdì 29 luglio il centro commerciale"La Gru" di Siderno ha presentato ilprogetto "Peter Pan Radio la Gru",nell'ambito dei festeggiamenti per ildecimo compleanno del centro. Questaprima emittente in store e in Fm dellaLocride, va in onda direttamente dai localidel centro stesso sulle frequenze 92.9.

“BORGO INCANTATO”,il Punto Ristoro n10 ringrazia e saluta. In occasione de “Il Borgo Incantato:l'arte di strada nei vicoli” (RassegnaInternazionale d'arte di strada), il 26, 27e 28 luglio scorsi le vie del centro storicodi Gerace si sono trasformate, comeogni anno, in un palcoscenico d'ec-cezione per numerosi artisti di stradaprovenienti da tutto il mondo. Come diconsueto, la rassegna è stata associataall'allestimento di un suggestivo percor-so di degustazione dei prodotti dellagastronomia locale. Tra i vari stand,approntati per l'occasione, ha riscossoun notevole gradimento il Punto Ristoro numero 10 di Vincenzo, Andrea, Cosimoe Francesco. I ragazzi dopo aver deliziato il palato di tutti i visitatori hanno volutoanche ringraziarli e salutarli: «Lo staff del Punto Ristoro n 10 ringrazia vivamentetutti coloro che l'hanno scelto durante le serate del ”Borgo Incantato”, e augura atutti buone ferie e… arrivederci al prossimo anno»

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AndiamoCinema

Cinema e Musica

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DOMENICA 07 AGOSTO 2011 LA RIVIERA 30

Chi è nato il 24 Marzoporterà a spasso un valoreaggiunto: un mix di intra-prendenza e un luminososplendore, coniugati alfascino dell'inquietudine,causata dalla presenza diUrano nel vostro segno.

I Toro, nati tra il 23 Aprilee il 2 Maggio, potrannoessere meno affettuosi perqualche giorno, a causadell'influsso disarmonicodi Venere. Forse, saràqualche pensiero supple-mentare rivolto alla fami-glia, che vi renderàinquieti.

Potrete soprattutto conta-re sull'innata simpatia, oraamplificata da unaVenere grandiosa. Legiornate migliori da pas-sare con gli amici sarannoil sabato e la domenica.Divertitevi!

E' meglio utilizzare l'ener-gia del pianeta rosso perrimettersi in forze, e unabella Venere nel settoredelle terapie naturali aiu-terà a indovinare eventua-li strategie di recuperoenergetico.

Nel weekend, Marte pas-serà nel settore più indeci-frabile della vostra cartaastrale, a insinuare qualchebattuta d'arresto energeti-co. Anche la pigrizia, ognitanto, è consentita.

I più trascinanti in assolutosaranno comunque iVergine del 28 Agosto:Plutone aprirà le porte ailuoghi più misteriosi delcuore dell'amato, non sba-glieranno proprio nulla.Quasi da paura!

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Transformers 3 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA ARENA Siderno,info:333/ 7672151Prossima aperturaCINEMA GOLDEN Roccela J, info:333/ 7672151Harry Potter e i doni dellamorte17.40 - 20.00 - 22.10CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696

Harry Potter e i doni dellamorte(3d) 17.00 - 19.30 - 22.00CINEMA GARIBLDI Polistena,info:0966/ 932622 Cars 2 16.30 - 19.30 - 22.00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Harry Potter e i doni della morte18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Harry Potter e i doni della morte

17.00 - 19.30 - 22.00CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373Chiuso per ferieNUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 Chiuso per ferieMULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 SALA DE CURTISHarry Potter (3d) 17.00 Captain America (3d) 19.30- 22.00

SALA MASTROIANNICars 2 18.30 Le donne del 6° piano 20.40 - 22.30SALA SORDIHarry Potter 2d17.30 - 20.00 - 21.30SALA DE SICACapitan America 18.00 - 20.30 -22.45

NIGHT LIVETIJUANA BEACH

(Roccella Jonica)Lunedì 1 agosto,h

23.30, ritorna la bellissi-ma serata “Pezzi da90”, in consolle Dj

Johnny B. and VoiceNatale Franzani. Un

tuffo nel passato!

KURUPA'Y PLAYA (Caulonia) Martedì 9

agosto, h 00.00, lagrande serata “Paradise

of the night” con lapresenza di Dj set ,

Rocco Marando andVoice Ciccio Passarelli.

Delizioso!

BLUE DAHLIA (Marina di Gioiosa

Jonica) Questa sera, apartire dalle ore 23.00,appuntamento con la

band folk/rock “Nuju”.Tipico!

LE CLUB(Locri) Mercoledì 10

agosto, h 00.00, presen-ta la grandissima serata“Union Music confer-

ente IV edizione-thedifferent superheroes”.

I Dj sono pronti a sfi-darsi a ritmo di musicain tre ambienti diversi.Saranno presenti gran-

di nomi come JimmyCalabrese, Massimo

Serafino, Mr. Muscoloed i suoi estrogeni e

Special Guest EnricoMantini(from

Sweetleaf recording) eMarco Vallh20 (from lePiramidi). Apocalittico!

CALURA DISCO (Roccella Jonica)

Questa sera, h 01.30,“House Party” in con-

solle Dj residentHarnry One and Hanry

Two, Voice CiccioPassarelli! Ritorno di

fiamma!Matteo Raschellà

Per tre giorni consecutivi, 29, 30 e 31 luglio, Locri è diventata la capitale del gela-to, grazie ad una gustosa e allettante promozione del prodotto artigianale a curadi tutte le gelaterie locresi, che ha consentito ai golosi di ogni età di assaporaretantissimi gusti ad un prezzo da saldo (1 euro per un cono gelato). Oltre al gelato ildivertimento e lo spettacolo è stato assicurato da vari spettacoli di animazione eintrattenimento, da esposizioni artistiche nei bar della città e dal Trenino Turistico

che durante la tre giorni ha portato i numero-si visitatori per le vie del centro con dellesoste “golose” presso i bar. L’iniziativa è statavoluta e organizzata dall’Ascoa –Associazione di Categoria della Piccola eMedia Impresa - con la finalità di favorire l’e-saltazione delle eccellenze artigiane locresi.(P.C.

Locri capitale del gelato

Stanno agitando i culetti nelle serate altri-menti incentrate sull'ipnotico e tribale"tunz-tunz" di questa estate 2011. Destandocuriosità perchè suonano un genere che gliover 35 ben ricordano con entusiasmo:genere ormai prepotentemente tornatoalla ribalta delle piste da ballo negli ultimicinque e più anni. Ma a dispetto di unascelta apparentemente "paracula", comepotrebbe essere quella di suonare musicadance anni '80, i Dance Messengers a

digiuno di musica non lo sono proprio.Anzi, è proprio uno di questi "giovani" scav-ezzacolli a spiegarci che la denominazionedella band è un piccolo tributo ad ArtBlakey & the Jazz Messengers, storica for-mazione del jazz che fu. A testimoniare cheil background musicale di questi suonatorinon è costituito solo da musica "ignorante".La formazione nasce nel marzo di quest'an-no, dall'incontro di musicisti provenienti daesperienze profondamente diverse. L'ideadi fondo dellla band è quella di far ballaree di testimoniare in note bellezza ed opu-lenza di una epoque in cui le canzoni a

vocazione prevalentemente "discotecara"conservavano ancora un gusto andato poiirrimediabilmente perso. I DanceMessengers sono stati molto selettivi nellascelta del repertorio. "Soprattutto non si vol-eva cadere nella ripetizione - spiega il batter-ista - visto che tra i gruppi che suonano il livegli anni '80 compaiono sporadicamente,sebbene non costituiscano ossatura dellascaletta". Ed infatti, nel repertorio becchi-amo brani mai sentiti prima.Tra le prossimeesibizioni della band, la serata del 8 agosto aLe Club, sul lungomare di Locri. Let'sdance! Domenico Ammendolea

Dance Messengers Torna la musica dance anni ‘80

I sapori di un tempo ed i profumi dellaciviltà contadina ma non solo. Staseraalle 20.00 nell’incantevole Borgo Anticodi Casignana rivivrà le atmosfere, la cul-tura e le musiche che hanno caratterizza-to la storia del nostro territorio. Per le viedel Borgo, infatti, si potranno assaporareprodotti tipici locali e piatti sapientemen-te cucinati come facevano le nostrenonne. Per di più, a rendere ancora piùsuggestivo lo scenario vi sarà un canta-storie con la sua immancabile chitarra:Otello Profazio.

CASIGNANA, STASERA“GLI ANTICHI SAPORI

DEL BORGO”

Terminerà stasera, alle 21.30, l’ottava edizione della“Rassegna di Teatro Popolare” di Caraffa delBianco. Dopo la messa in scena della commediabrillante del gruppo Pro Caraffa, “A famiglia difettu-sa” di Calogero Maurici regia di Antonio Minnici, siconosceranno i nomi dei vincitori della kermesse.Anche quest’anno la manifestazione ha richiamatol’interesse del pubblico che è accorso numeroso inPiazza Umberto I, davanti la bellissima ChiesaMatrice di Santa Maria degli Angeli risalente alXVII secolo. Sempre stasera, la Pro Loco di Caraffaconsegnerà un riconoscimento al presidente dellaGiuria Tecnica, Gioacchino Criaco, per il suo impe-gno culturale e la sua attività di scrittore.

Caraffa chiude la rassegna tetarale

RICONOSCIMENTO AGIOACCHINO CRIACO

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la Riviera

DOMENICA07 AGOSTO 2011 LA RIVIERA 31

L'ingresso di Marte inCancro in angolazionedisarmonica, che avverràgiovedì, invita i nati deiprimi giorni del segno anon reagire in manieratroppo impulsiva qualoraci fossero rallentamenti oequivoci in ambito profes-sionale.

I nativi della prima decade,da sabato in poi, grazie a unMarte in aspetto favorevoledi sestile, potranno contaresu un'eccellente tecnica diresistenza passiva. Godeteviil fine settimana

I nativi della terza decadesopportino stoicamentefino a giovedì l'opposizio-ne di Marte, che rendepermalosi e polemici,soprattutto con chiamate. Mantenete lacalma.

Venere illumina adesso ilsettore del non detto, deisegreti inconfessabili: inativi della prima decadehanno questa settimana lapossibilità di venire a con-tatto con informazionimolto riservate.

E' tempo d'estate.Potreste chiedervi comemai il professionale dellavoro va male e risolverealcuni problemi impor-tanti. Consolatevi inamore, il partner saràcontento!

Che sia la volta buona permettere in cantiere unbebè? La settimana, tutta-via, a causa di unMercurio disarmonico,promette più equivoci diquanti non ne possiatesostenere. Attenti.

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

OROSCOPO

ZEFIRA

La verità dell’Iride

“Che terra meravigliosa è questa, ogni cosa haun odore, un sapore, una funzione. Puoi stareore a non far niente e ascoltare il canto dellecicale, aspirare il profumo dell'erba secca. Oracapisco perché i Greci la chiamavano la terradel latte e del miele, e avevano abbandonatola loro patria per stabilirsi in massa lungo que-ste coste. Qui il non far niente ha un senso,una funzione. L'ozio ha un nome preciso: “svi-luppo del pensiero”. Il vino di botta, che ser-vono in questo ristorante, ha reso LucDaluerre euforico, la sua mente è divenutafeconda e pronta a partorire buoni pensieri, araffica. Caccia fuori dalla testa tutte quelleidee che all'improvviso gli si formano den-tro.”Dio ha dato il meglio di se nella creazio-ne di questi posti, realizzando paesaggi, profu-mi, colori e sapori irripetibili e inimitabili. Nonesistono luoghi al mondo più belli; è vero, quiesiste la mala politica, la mala amministrazio-ne, la mala sanità, la malavita, ma che altrovequesti mali non sono altrettanto presenti? Inqualunque zolla di terra si infili una vanga neesce fuori un pezzo di storia. I più grandipopoli dell'antichità hanno calcato questi sce-nari; Greci, Romani, Fenici hanno generatol'attuale popolazione. Bernardino Telesio,Cassiodoro, Zaleuco, Pitagora, l'abateGioacchino, Tommaso Campanella, sono soloalcuni dei figli illustri di questa sponda delmediterraneo. Questo è un paradiso” urla ilfilosofo, ubriaco, venuto da Fleury. “Bravo,bravo” grida qualcuno. Un commensale,anche lui vittima del vino e in attesa di smaltir-ne gli effetti, è l'autore delle grida di approva-zione. Viene, con andatura incerta, a compli-mentarsi per il discorso di Luc. “Sono anni cheripeto la necessità di valorizzare quanto dibello abbiamo, invece di denigrare la nostraterra a fini di lucro, come fanno certa stampae una marea di scrittorucoli da strapazzo; l'hoanche scritto” così dicendo cava da una tascaun libricino e lo depone nelle mie mani. “L'hofatto stampare a mie spese, che a nessunointeressano gli scritti che elogiano la grandestoria della nostra terra”. “Bravi, bravi”, accor-re a complimentarsi con i due colti clienti, ilproprietario del ristorante; il quale approfit-tando dello stato di euforia degli avventori cilascia sul tavolo i conti del mangiare. Li guar-do, quel giorno erano particolarmente salati,di almeno il doppio del prezzo consueto.Nessuno se ne accorgerà con quel vino incorpo, doveva pensare. Altro che filosofia, l'in-domani sarebbero passati gli amici per lamesata, e non avrebbe potuto certamentecavarsela con un discorso su Cassiodoro. Esarebbe bello vivere in questa terra se il fegatopotesse sopportare almeno un paio di bottiglieal giorno. Io non riesco ad andare oltre ilsecondo bicchiere, l'euforia dura solo mezz'o-ra e dopo la puzza di merda torna a inondar-mi il cervello.

di Benjamin BowsonManiaci...del divertimento

l’uomo contro la macchina, chi vincera?

noi tifiamo Nuccio

L’imperatore del sound...quando suona luiè tutta un altra musica!!!

Blob of the week

a bello de zio tuo!!!

Belli e vincenti...

il “vecchietto” dove lometto?

Michele Macrì

Per vincere il fantacalcioci ha messo tanto c...uore

...Ilarità !!!

Matteolandia

Continua il concorso“abbiamo un volto imbattibile”

Buon compleanno“Colosinho”

Cucù settete...ti pizzicai Rosà!!!

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