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L’elegante signora Squillacioti ha convocato una conferenza stampa a Locri per illustrare il nuovo modello d’ospedale, e questa conferenza stampa l’ha voluta a porte chiuse, escluden- do solo l’irriverente nostro setti- manale. Come si addice ai pro- cessi di stupro.

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giornale d'informazione

Transcript of riv28/12

L’elegante signora Squillaciotiha convocato una conferenzastampa a Locri per illustrare ilnuovo modello d’ospedale, equesta conferenza stampa l’havoluta a porte chiuse, escluden-do solo l’irriverente nostro setti-manale. Come si addice ai pro-cessi di stupro.

DOMENICA 08 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 02

DOMENICA 08 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 03

Odi se dell’uccisor diRoma il bene vuoi:Da Risa muovi. Lì doveRiccardo alla croce delTurpino onore fece e all’o-de del furioso orecchiodiede. E poi oltre fra agavie acacie, e su dove fanciul-lo fu il furioso. E da lìancora sin dove la crocetorna e il meschino la pacetrova, da Khora che tuttosa e del futuro invano nondice. Dove l’orfano dallapietà del Papa mandato fua ritrovar la speme. A sfi-dar del Dio la minaccia edel paladino la furia. Sullevie di Dioniso, oltre la fac-cia e sopra l’orrendamaschera di Bafhometopera di chi della genia deipuri scempio fece. A trovarMorgana e l’orfanomeschino, sulle tracce delfurioso paladino a seguirdel vino le vasche, dove delsicario si interruppe il cam-mino. Lì nella terra che ilPuro fece a invidia delmondo intero. Nel mitoscomparso che oltre lecolonne d’Ercole il filosofopose. Nel paradiso che,invece, Annibale solo oltrele arcate di Bruno trovò edove fra le braccia diSilvestro e Persefone il suobene prezioso mise, ai piedidi colui che Roma martireeterno fece.

LE CHEVALIER

MA AMMENDOLIAARRIVA A TEMPOSCADUTO

L’ORO DIANNIBALE

IL DITO NELL’OCCHIOIL DITO NELL’OCCHIOUNA STORIAUNA STORIA

MAR JONIO

CCARARTOLINE PER LA PTOLINE PER LA PADADANIAANIA * di Antonio Calabrò

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com

1) A.C.D. SIDERNO: RESTYLING DELLA SOCIETA'

Dati larivieraonline.com

I bronzi di Riace erano in piediI bronzi di Riace erano in piedi

Passato e presente e disottofondo il mare, lo Jonioazzurro come le domeniche

di Luglio, come le carezze deibambini al mattino, come lelenzuola della prima notte dinozze. Un mare tenero come lefavole quiete, come i frutti distagione, le api sui davanzali, lelucertole al sole, un mareabbandonato alla sua grandezzae la barca, fuscello, e la nave,fuscello pure, che lo solcanoinseguendo sogni. Il sogno,dell’umanità intera, di riporre tuttoil mare in un bicchiere.

2) UNA STORIA: PROFESSIONISTI DI FURTI

3) MOLOCHIO: ARRESTATO IL SINDACO BENIAMINO ALESSIO

4) SIDERNO: II CAMPO DELL'YMCA SI "VESTE" PER LA STAGIONE ESTIVA

5) ESTORCE DENARO A MOGLIE PER BERE E GIOCARE,LIBERTA' VIGILATA

6) NDRANGHETA: OMICIDIO IN GUERRA DI MAFIA, 5 ARRESTI

7) TROPPE DISSONANZE NEL PDL SULLA VICENDA DI RITORTO

«Coricati ed esibiti, dietro una vetrata,su due lettini ortopedici, i Bronzi diRiace sono due caduti in battaglia, lemagnifiche vittime dell’inadeguatezzaItaliana. Il vederli sdraiati è il primoscandalo di incredulità». Così inizia unreportage, che occupa 3 pagine inter-ne con richiamo in prima, diFrancesco Merlo su “laRepubblica”,che ci racconta questa incredibile sto-ria dei Bronzi ancora oggi senza casa.Fra il clamore della folla che, in codaaspettava il turno per vedere le statuea Firenze e Roma, dopo il restauro, ela scena che si presenta oggi ci stà l’as-soluta inadeguatezza di chi governa eha governato questa Regione.Nella foto uno dei bronzi appenaemerso…era in piedi!

RODERIGO DI CASTIGLIAA me piace che Ilario Ammendolìa,pur dopo l’indegno complotto diCaulonia, non si sia ritirato sotto latenda, come fanno i vanesi della poli-tica, delusi nelle loro intenzioni eambizioni. Mi piace che continui,come fa, la sua lotta con il pensierosempre vigile e con l’azione semprecostante per smuovere le acqueferme della Locride. Ciò detto, misembra che debba fargli dono d’unorologio svizzero, dal momento chesu qualche questione, assai importan-te, ma non fondamentale, è arrivato atempo scaduto. A memoria futura.Per la precisione, è arrivato a temposcaduto sulla decisionedell’Assemblea dei Sindaci di elegge-re il Presidente secondo un criteriogeografico, dichiarandosene avversosu “CalabriaOra” il 3 Luglio. Ma l’e-lezione di Giorgio Imperitura è avve-nuta lo scorso 19 Giugno. Su«laRiviera» di qualche settimanaprima il Diavolo nero aveva denun-ciato, facendo isolatamente fiamme efuoco contro il detto criterio, rivelato-si poi come un pacco doni, di proce-dere all’elezione secondo la rosa deiventi. Un criterio culturalmente flac-cido nella prosopopea formale, misti-ficatorio, ingannatore, truffaldinonella sostanza. Poiché Il Nord dellaLocride che s’acchiappa il Presidentedell’Assemblea restituisce il favoregeografico con il Presidente delComitato dei Sindaci al Sud medio enon estremo, depositando la coronasulla testa imbracata del sindaco diBovalino, Masino Mittiga. Uno che lalana la sa filare, e della cui energiaelastica resto ammirato. Avendotempo per tutto: per fare il Dirigentescolastico, per fare il Sindaco e assi-stere a una partita di pugilato, nei din-torni prossimi del Consiglio, tra l’as-sessore Delfino e un dipendentecomunale. Mi era parso che con laPresidenza di Sisinio Zito e con quel-la di Pietro Crinò i Comuni dellaLocride fossero usciti dalla preistoriadel balbettamento, delle attese dal-l’alto, dallo stato di minorità rispettoal centro politico reggino. Non hoalcun dubbio che con il ritorno, sottoImperitura, all’arte del patteggia-mento, della trattativa tra immortalidorotei verniciati, dell’incontro tra iSignori dell’Associazione, della spar-tizione delle cariche immaginatecome mangiatoie si torna nella prei-storia. E la Locride si fa pantano.Dove c’è posto solo per le rane e i retravicelli.

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Parlandodi...

Al nord, tolte le grandissi-me proprietà in mano apoche famiglie, esiste unvasto territorio libero in cuitutti possono scorazzare. InCalabria tutto invece è lot-tizzato, fino all’ultimo cen-timetro quadrato. E non èdi lottizzazione urbanisticache vi sto parlando, ma dicaselle minuscole o gran-dissime in cui quasi tutti icalabresi stanno dentro.C’è chi ha il chilometro, chil’ettaro e chi solo qualchemetro e da uno spazioall’altro non si passa se nonsi è accettati o autorizzatidai possidenti facoltosi.Minuscoli appezzamentirinchiudono la maggiorparte di noi, e noi insiemefacciamo muro contro chisgomita e cerca di allargarele braccia e dichiariamoguerra a chi non possiedeuno spazio in cui esprimerela propria vitalità. Unasituazione così fatta, datempi immemori, nonnecessita nemmeno di uncomplotto per arginare ilturbamento di un ordinecostituito. Si reagisce d’istinto secon-do un principio genetico oun comando automatizza-to. Essendo l’immobilismoil male peggiore dellaCalabria, si comprende

quale sia la forza enormecontro la quale ogni novitàva a scontrarsi. I ruoli sonodefiniti da secoli, così i pas-saggi di categoria e se nonsegui i binari che ti sonostati assegnati la fine ècerta. Così vien da riderequando si parla di mafia ela si definisce il peggioredei mali meridionali. Inrealtà essa è una cura.L’antidoto alla novità cheun dinosauro che si vuoleimmortale tiene a guardiadi se stesso. No, non siamo tutti cattivinoi calabresi solo siamoaffezionati a quel piccolomaledetto briciolo di terrache possediamo e a voltenon ci interessa nemmenoandare oltre ma solo sbar-rare il cammino a chi attra-versa il confine senzarispettare gli steccati. Siproprio così, vien da riderequando si sente parlare diborghesia mafiosa perchéc’è un popolo che quasi nelsuo intero ha il culto dellaproprietà, piccola o grandeche sia, e sbarra esso ilpasso a chi lo vuol salvareperché in fondo i calabresinon vogliono salvezza masolo mantenere il lorometro quadrato. E chi nonpossiede nulla si arrangi ovada via.

In Calabria vige la regola del metro quadrato

NORDICI & SUDICIDI GIOACCHINO CRIACO

La manifestazione Tabularasaorganizzata da “Strill.it”, e ormaialla terza edizione, quest’anno

supera il confine cittadino di Reggio earriva in uno dei territori di frontieradella Locride. L’11 Luglio alle ore 21, inPiazza municipio ad Africo, sul palcosalirà Oliviero Beha a parlarci del “viag-gio”, il tema che la manifestazione

affronterà nelle decine di appuntamen-ti insieme a oltre cento ospiti. E Africoè una terra e un popolo in viaggio, nelvero senso del termine, visto che dal ‘51l’intero paese è stato spostato dal cuoredell’Aspromonte fin sulle rive delloIonio. E di dove Africo, e la Locride,andranno o vorrebbero andare, Behane parlerà con l'inviato del Tg1

BISCOTTINI DI FABRIZIO SPINELLA

Greenpeace, organizzazione ambientalistacui sta a cuore la difesa del pianeta, ci inse-gue con i suoi moniti. L’ultimo è difendere l’Artico per non farmorire l’orsa polare a causa delle trivella-zioni della Shell: «La Ribellione degli Orsipolari è cominciata. In tutto il mondo èpartita la più grande campagna in difesadell’Artico. Più di 100 mila persone comete hanno già chiesto ai leader del mondo di

L’artico e lo Zomaro

ad AfricoTabularasa

L’INCONTRO

“Strill.it” incollaborazione con“laRiviera” porteranno inpiazza ad Africo Nuovoospiti importanti per lagrande manifestazionedell’11 Luglio. Sarebbebello vedere ad Africotanti locridei, per parlaree per parlarsi.

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la Riviera

OLIVIERO BEHA

LEOPOLDOLOMBARDI

FRANCESCOMUNZI

GIOACCHINOCRIACO

MIMMOGANGEMI

LEONARDOMETALLI

DIAVOLO NEROviaggio secolare del popolo calabresenarrerà Mimmo Gangemi, scrittore fra ipiù importanti del panorama italiano malegatissimo alla sua terra d’origine, SantaCristina D’Aspromonte, e autore di unasaga familiare sull’emigrazione inAmerica, La Signora Di Ellis Island. Delviaggio disperato e disperante di unaintera generazione calabrese parlerà poiGioacchino Criaco, che è ben conosciutodal nostro pubblico. La serata è stata resapossibile dal lavoro in sinergia di“Strill.it” e de “laRiviera”, metafore diun’informazione che si sposta, s’incontrae incontra il territorio che è la vera lineaguida di un nuovo e moderno sistemainformativo. Fondamentale è stato anchel’apporto del promoter musicale inter-nazionale Bruno Bruzzaniti, impegnatonel settore da più di trent’anni e che nelmomento attuale ha deciso di impegnar-si fortemente per la sua terra portandoavanti il progetto di un grande festivaldella musica indie da realizzarsi nellaLocride. Altri ospiti presenti in plateaverranno di volta in volta chiamati a par-tecipare alla discussione, perché protago-nista sarà il territorio in tue le sue sfaccet-tature, le contraddizioni, le idee, i proble-mi ma anche le energie che gli covano ingrembo. E sarebbe bello vedere adAfrico tanti locridei, per parlare e perparlarsi. Per essere per una volta al cen-tro della discussione, grazie alla cultura esenza cronaca nera.

Leonardo Metalli e con LeopoldoLombardi presidente dell’AFI che riuni-sce le case discografiche indipendenti ita-liane. Con loro si discuterà dell’influenzadella musica e delle prospettive ancheeconomiche che essa apre. Poi salirà sulpalco Francesco Munzi, giovane e pluri-premiato regista romano che sta realiz-zando in Calabria la sua terza pellicola eche vive nella Locride ormai da due anni,ci dirà della sua scelta, difficile, di coin-volgere la gente del posto in un film edella sua sfida di portare gli adolescenticalabresi davanti a una telecamera. Del

creare un Santuario globale al Polo Nord evietare le perforazioni petrolifere e la pescaindustriale nelle acque artiche».Sotto la canicola ionica, pensiamo con bra-mosia a quelle temperature basse e congolosità ai merluzzetti freschi, ma non riu-sciamo a capire l’idea di un “Santuario glo-bale” sui ghiacci, che centomila tipi accal-dati come noi, secondo Greenpeace, vor-rebbero erigere, magari a cubetti. Anche noi vogliamo che si difenda la geo-sfera e la fauna dell’Artico dai pozzi petro-liferi e dalle reti, ma per piacere evitiamo ipellegrinaggi, se no l’Artico si riduce a unoZomaro qualsiasi, con la sporcizia di plasti-

ca lasciata dai villeggianti che sono danno-si quanto la Shell.

Pensate di esservi trovati per anni ad assi-stere alla celebrazione della Democraziacon officianti ligi alle regole costituziona-li, oranti buoni propositi, profumati dellevirtù apparenti, al cospetto delle Forzedell’Ordine, dei Prefetti, delle varieAutorità e di una comunità di devoti, trai quali si sapeva ci fossero pure pubblica-ni e farisei, faccendieri e ignavi, peccatori

ritenuti comunque suscettibili di reden-zione. Ma un giorno, d’improvviso, sco-prite in un ambulacro gli stessi officianti egli stessi devoti all’apparenza disposti adessere redenti, intenti a compiere attiimpuri, a “sfruculiare” la Democrazia e ilbuon senso, insieme con i diavoli. Si pote-va non sapere? Fatto è che la realtà sta-volta ha superato ogni immaginazione.Eravamo rimasti ai riti spregiudicati marisaputi della mediazione calabrese, neisalotti riservati e negli studi legali. Inveceil sabba si svolgeva in una lavanderia asecco.

Santi & diavoli

L’ex assessore regionaleall’Urbanistica e attuale segretarioregionale dei Comunisti Italiani,Michelangelo Tripodi, è stato rin-viato a giudizio dal Gup di

Catanzaro per abuso d’ufficio, avendo concorsoalla nomina della dott.ssa Rosaria Amanteacome Dirigente generale del DipartimentoUrbanistica. Non avendone i titoli, ha ritenuto ilGup. Convinzione contraria è quella delSegretario regionale dei Comunisti Italiani.Fino a quando il processo non andrà in aula peril dibattimento e la conclusione - se vogliamostare, più che con i piedi, con la testa finalmen-te e di nuovo nello Stato di Diritto - non ci pos-sono essere anticipi di condanna , accompagna-ti da rumori mediatici che evocano ed esigono ilrogo. Ma così non è e non avviene negli oppo-sti schieramenti politici, soprattuto nel centrosi-nistra denaturato che, facendo finta di no, sce-glie la via giudiziaria come scala al potere. E siritrova con il fiato mozzato quando avvisi digaranzia e rinvii a giudizio raggiungono suoiesponenti importanti, mandando in brodo digiuggiole i dirimpettai-avversari del Pdl. I qualitrovano facilmente l’esca per chiedere ai giusti-zialisti d’applicare a se stessi quel che pretendo-no dagli altri: le dimissionni da ogni incarico isti-tuzionale o politico che sia. Chi non vi deve senon spirito di rivalsa, per quanto psicologica-mente giustificato? Ma le questioni di dirittonon possono essere ridotte a questioni di lanacaprina. Reclamano procedure, misure, garan-zie uguali per tutti: sia che l’avviso o il rinvio agiudizio bussi alle porte del Pdl sia che bussi alleporte del Pd o del Partito dei Comunisti Italiani.Su questa strada il cammino, però, è stato smar-rito e non sarà facile ritrovarlo. Ha fino ad oggidominato la filosofia del caprone, che, essendoun caprone, si convinse della sua incolumità daidenti del lupo, consolandosi: a me non mi tocca.Esattamente il contrario. E, fuor di metafora:tutti possiamo essere toccati da un avviso digaranzia, da un rinvio a giudizio. E allora: o sitorna allo Stato di Diritto o tutti a casa. Questala lezione da trarre dal rinvio a giudizio diMichelangelo Tripodi.

La filosofia del caprone

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PRIMO PIANO

TORNADO

MA DOVE VANNO I CACCIA?CHI È CHE CI VOLA SOPRA, RADENTE AL SUOLO? PERCHÈ QUESTI VOLI SUL NOSTRO TERRITORIO?

AEREO DARICOGNIZIONE

Oramai quasi non ci facciamo più caso,ma per un po’ a ogni rombo di tuonoabbiamo alzato gli occhi al cielo per guar-dare i caccia supersonici che giorno enotte attraversano i cieli reggini da est aovest. Un volo incessante di aerei daguerra che non sappiamo dove vanno edi cui nessuno ci vuol spiegare la missio-ne. Andate e ritorni che sembrerebberoessere lo schema classico di un’operazio-ne di guerra. Ma dov’è la guerra?Ufficialmente non esiste un conflitto incui l’Italia sia coinvolta con missioniaeree, né ne esiste uno in cui le forzeNATO usino l'aviazione. Eppure i volisono troppi e durano da troppo tempo, ei caccia sono troppo numerosi per pensa-re a semplici operazioni ricognitive. Ecom’è che all’improvviso le rotte militarisi siano spostate fra lo Ionio e il Tirrenoreggino? Domande che magari potreb-bero avere risposte semplici, banali, rassi-curanti. Quesiti che nessuno pone, chegirano in testa solo alla gente comune eche quindi resteranno senza risposta. Inostri rappresentanti istituzionali sonosempre altrove quando c’è bisogno, stan-no sempre da un’altra parte quando ilterritorio chiede. Era già successo l’annoscorso quando un’enorme petrolierarossa, l’Arcadia, aveva sostato davanti aCapo Zefirio senza giustificazione appa-

rente. A un certo punto la gente avevapreso a interrogarsi allarmata, noi questoallarme lo avevamo riportato su “LaRiviera” e la petroliera aveva levato leancore ed era scomparsa. Non osiamosperare che avverrà lo stesso per gli aerei,però è inquietante il silenzio di chi ci rap-presenta e amministra, è sospetto il silen-zio delle istituzioni nazionali. Soprattuttosarebbe pauroso se ci fossero bombarda-menti in corso da qualunque parte, perchéufficialmente in Libia le missioni alleate

dovrebbero essere cessate da mesi, dopo lacaduta di Gheddafi, e in Siria non cidovrebbero essere coinvolgimenti di forzeaeree della NATO. Eppure la direttricedei voli è quella medio-orientale. Ma chi èche ci vola sopra, radente al suolo? Perchéquesti voli a bassissima quota? Beh nonsperiamo di conoscerne i motivi, né di farcessare i voli. Ma vorremmo che almeno inostri impavidi rappresentanti chiedesserospiegazioni, per noi ignoranti è ovvio, chéloro come si sa sono onniscienti

PASCAL CHARMOT

DOMENICA 08 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 09

Il Sud del Mondo, è questo il tema dellanona edizione del Magna GraeciaTeatro Festival che partirà ilprossimo 15 Luglio e cheproseguirà fino al 9Settembre in 13 sitiarcheologici dellaCalabria e che giàdalla scorsa edizione èuscita dai confini dellaRegione con alcune rap-presentazioni ineditedi spettacoli nazionali.Mario Caligiuri, assessore alla culturadella Regione Calabria ha dichiarato:«il nostro compito è di promuovere unagrande operazione culturale nazionaleche parta dalla Calabria».

Per il secondo anno consecutivo ladirezione artistica del festival è affidata a

Giorgio Albertazzi, che sottolinea il dif-ficile compito di dover scegliere solo

13 spettacoli a fronte dei trecen-to progetti proposti.I progetti che unisconoun'originale propostaculturale a elementi diparticolare attrattivaper il pubblico, ovvero:nomi di grande rilievoculturale nazionale

come Moni Ovadia, Peppe ServiIlo,Peppe Barra, Rocco Papaleo, PinoInsegno, Vanessa Gravina ed EdoardoSiravo; giovani drammaturghi, registi eattori con testi originali.

Delle 54 rappresentazioni ben sette sonoproduzioni originali realizzate apposita-mente per il Magna Graecia TeatroFestival, mentre altre sei sarannoanteprime nazionale, così come ampiospazio è stato riservato alla produzioneteatrale regionale, presente con 5 com-pagnie su 13, sintomo della grande qual-ità raggiunta.I siti archeologici calabresi messi a dispo-sizione dalla Soprintendenza ai beniarcheologici e culturali e dallaSoprintendenza ai beni storici e artisticidella Regione Calabria: il Tempio diMarasà del Parco Archeologico di LocriEpizefiri (Rc), il Parco Archeologico diKaulonia a Monasterace (Rc), la VillaRomana di Casignana (Rc), il ParcoArcheologico di Cirella a Diamante (Cs),il Parco Archeologico di Capo Colonna aCrotone, l'Abbazia Benedettina diSant'Eufemia a Lamezia Terme (Cz), ilParco Archeologico dei Taureani a Palmi(Rc), il Castello Aragonese di ReggioCalabria, il Parco Scolacium diRoccelletta di Borgia (Cz), il ParcoArcheologico di Sibari e Cassano alloJonio (Cs), il Castello Normanno-Svevodi Vibo Valentia, il Parco Archeologico diMedma a Rosarno (Rc) e il Teatro diTorre Marrana a Ricadi (Vv).

Ubaldo Sgambellone

Il programma delMagna Graecia Teatro

FESTIVAL

Reggio Calabria Piazza Castello 15/7; 6/9 Casignana Villa Romana 29/7; 10/8; 12/8; 1/9 Locri Tempio Di Marasà 27/7; 3/8; 23/8; 26/8; 6/9

Rosarno Area archeologica dell'antica Medma 8/8; 31/8; 3/9; 9/9 Palmi Anfiteatro in località Motta 30/7; 9/8/; 21/8; 7/9 Monasterace Parco archeologico di Kaulonia 31/7; 11/8; 20/8; 1/9; 8/9

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ATTUALITÀ

Parlandodi...

ELEONORA ARAGONA

La Regione ha stanziato a maggio di que-st'anno i fondi per la pulizia dei nostri lito-rali. Il contributo che spetta a ciascuncomune dipende dalla superficie dellezone di balneazione pubblica. Per questa

operazione la Regione stanziato complessivamente Û1.200.000,00, di questi fondi 650.000,00 Ûarrivanodallo Stato e 550.000,00 dalla Regione. Abbiamo scel-to tre comuni della Locride per cercare di capire se lecifre ricevute sono sufficienti a garantire un'adeguatapulizia delle riviere calabresi. Partiamo dal comune diBianco: superficie spiaggia mq. 350.000, contributo Û15.072. Questo comune nel 2000 ha acquistato unpuliscispiaggia, ma come ci spiega il sindaco,Scordino, «vista la grande quantità di materiale river-sato sulle nostre spiagge dalle violenti mareggiateinvernali ci siamo resi conto che il puliscispiaggia danoi posseduto non poteva essere utilizzato comerastrello, ma solo come fresatrice». Da qualche annoquindi anche Bianco contatta delle ditte private a cuiappalta la pulizia del litorale. Quest'anno la ASED diMelito Porto Salvo si è aggiudicata il lavoro con un'of-ferta di 9.452,00 Û + Iva. Sono stati inoltre spesi2.479,34 Û per la riparazione del puliscispiaggia diproprietà del comune. Con ciò che è avanzato delcontributo regionale il sindaco ci fa sapere che sonostati assunti degli stagionali che provvederanno allapulizia giornaliera delle spiagge di Bianco. Passiamo al comune di Locri. Che con 210.550 mq dispiaggia ha ricevuto un contributo di 9.067Û. Per l'an-no 2012 ha indetto una gara d'appalto tra quattrosocietà: Gruppo Consortile CoopService Gestioni;Adornato Giovanni; Ing. Carlo Parasporo S.r.l.;Vulcano Coop. Soc.a.r.l. La vincitrice è stata la dittaVulcano Coop. Soc.a.r.l. offrendo il prezzo di 0,152 Ûal mq. Il vicesindaco di questo secondo comune, ildott. Dattilo, non è entusiasta come Scordino, anzilamenta che i parametri con cui vengono disposti i

contributi regionali oramai sono inadeguati, «il costodell'affitto di un puliscispiaggia è aumentato neglianni». Proprio per questa insufficienza dei fondi ven-gono promosse delle giornate ecologiche e i cittadinicontribuiscono alla pulizia di alcune zone. Passiamo all'ultimo comune preso in esame, RoccellaJonica. In questo caso la somma stanziata è stata di24.116 Û per una spiaggia di 560.000 mq. Anche que-sto terzo comune ha adottato il sistema misto di puli-zia meccanica e manuale del litorale. Ha affidato lapulizia ordinaria ad una cooperativa sociale di tipo B,l'Ancora, con un compenso di 20.000,00 Û+ Iva.L'assessore Bombardieri sottolinea come questolavoro sia indispensabile per il nostro turismo, ma cheper i comuni è necessario organizzarsi meglio e ren-dere questo servizio stagionale utile per la comunità.

Analisi dellespese di trecomunidellaLocride perla puliziadelle coste

BATTIGIE BRILLANTI?Volontari e

puliscispiaggiaingaggiati per

tirare a lucido lespiagge della

Locride. Questosistema funziona?

Fateci saperecosa ne pensate.

Ogni anno le mareggiate invernalitrasportano sulle nostre spiaggemateriali di ogni genere. I comunidei litorali calabresi, come quelli delresto d'Italia, si trovano quindi adover fronteggiare il problema dellapulizia stagionale- da metà giugno ametà settembre circa- delle battigie. Ipuliscispiaggia meccanici sono tra imezzi più utilizzati per questo lavoro.Però quasi nessun comune ne possie-de uno. Ciascun comune può o indi-re una gara per l'affido della pulizia oaffidare direttamente a una ditta difiducia questo compito. A questimezzi si affiancano dei gruppi divolontari che vengono incaricati dal-

l'amministrazione di tenere pulite lespiagge. La Regione ogni anno stilauna lista di comuni rivieraschi e stan-zia dei fondi per questa manutenzio-ne delle nostre coste. Abbiamo scel-to tre comuni della Locride permostravi quanto e come hannospeso i contributi ricevuti.Ovviamente approfondiremo neiprossimi numeri l'argomento andan-do a verificare che oltre ad averspeso queste somme i comuni abbia-no realmente pulito le loro spiaggerendendo il servizio che spetta aipropri cittadini. Se voi lettori avetesegnalazioni sull'argomento non esi-tate a chiamare. (E.A.)

PARTICOLARE SPIAGGIA DI LOCRI

Una spiaggiapulita costa...

SCORCIO DEL LITORALE DI ROCCELLA JONICA DETTAGLIO DELLA COSTA DI BIANCO

DOMENICA 08 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 11

La Cooperativa Sociale Mistya, da oltre 20 annipresente sul territorio al fianco delle fascedeboli della popolazione, nonostante le attualidifficili condizioni economiche, grazie alla col-laborazione dei soci e dei volontari, continuaad essere attiva con progetti tesi a promuoverel’inclusione, la cooperazione, l’integrazione, lapromozione dei diritti e della legalità.Così, già lunedì 9 luglio alle 9.00, si parte per ilCampo Vacanza Residenziale, con escursioni evisite guidate ai parchi e ai paesi siti nell’areadelle Serre. In vacanza, dunque, fino al 14luglio, con rientro previsto alle 15.00. In vacan-za nel comune reggino di Grotteria, al confinecon la provincia di Vibo, in quella striscia diterra in cui si intersecano spettacolari scenarimontani e paesaggi marini.La Casa dei folletti, gestita dalla cooperativaMistya, per via dei suoi rinomati squarci diCalabria, e per il personale tecnico e specializ-zato che vi opera, dà assistenza sociale ai diver-samente abili e non; ospitando campi vacanza estage a tema. Amata anche dai più anziani, acui la Casa si presta per via dell’abbattimento

delle barriere architettoniche e per lo staff,pronto ad affrontare e gestire ogni tipo di disa-bilità. Amata dai più giovani, grazie al lavorodel gruppo “La Gufata”, apprezzato in tuttaItalia per i suoi spettacoli di arte di strada, cheoffre la possibilità di partecipare a corsi di for-mazione.Un complesso aperto tutto l’anno, meta degliamanti della neve in inverno, di cacciatori ecercatori di funghi in autunno, ma non solo.Meta dei religiosi che inseguono i rinomati, esuggestivi, itinerari che si snodano tra SerraSan Bruno, Fabrizia, Monte Stella. Meta degliescursionisti, accattivati dai percorsi diMongiana e dai sentieri conosciuti solo graziealla sapienza della gente del posto. E, per gliamanti del mare, passeggiate mare-monti. Inpoco tempo è possibile passare dai mille metri,sopra il livello del mare, al tepore dello Ionio.E non scordatevi il plaid (anche ad agosto) perle rigeneranti notti montane! Caratteristicheche rendono la struttura fruibile in tutte le sta-gioni. Particolare attenzione è rivolta, inoltre, alla

cucina, rigorosamente a chilometro zero, conpiatti tipici dell’entroterra e la possibilità diseguire diete per esigenze particolari. E, per i visitatori più esigenti, la possibilità diusufruire di appartamenti “in autogestione”;una scelta per le famiglie che volessero andarein vacanza, ma senza passare dall’albergo.Carmela Santo, coordinatore tecnico della coo-perativa sociale Mistya, precisa: «La nostracooperativa organizza decine di stage ognianno con tematiche sociali e, pur non essendo-ci finanziamenti per questo tipo di attività,gode del sostegno di numerose reti sociali checonsentono, con un piccolo contributo, di fareuna settimana di vacanza anche alle fasce di cit-tadini svantaggiati». Una “sei giorni” a soli 50 euro, quindi. Tuttocompreso: colazione, pranzo, merenda, cena,pernottamento, trasporto, escursioni e visiteguidate. Per prenotazione ed informazioni con-tattare la segreteria della Cooperativa di Locrial telefono 0964/232005 o al fax 0964/22243. Dalunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00.Pronta la valigia?

Zaini in spalla.Si parte per il

Campo Vacanza

Da lunedì 9luglio alle ore9:00 è aperto il

Campo Vacanzaresidenziale, con escursioni

e visite guidate ai parchi e aipaesi siti nell’area delle

Serre. In vacanza, dunque,fino al 14 luglio, con rientro

previsto alle ore 15:00

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DOMENICA 08 LUGLIO 2011 LA RIVIERA 12

ATTUALITÀ

Parlandodi...

FRANCO CRINÒ

Ho motivi di affetto e ragioni politiche per accetta-re l’invito de “laRiviera” a fare una riflessione sulleelezioni amministrative che si sono tenute aRizziconi.Il mio rapporto con il neo-sindaco Pino Di Giorgioè di quelli che non si affievoliscono mai, dà prove diquel sano pensiero che, tra amici, non deve misura-re quanto si dà e quanto si riceve: se io penso diavere un debito nei suoi riguardi, lui non lo conside-ra un credito. E viceversa.Altrimenti dovrebbe ricordarmi, per esempio, che èstata una mia responsabilità la mancata candidatu-ra del figlio Benito in una delle tante liste nelle qualivolevano inserirlo alle elezioni provinciali delloscorso anno, poiché ritenevo di avergli trovato io lospazio più naturale. Quando l’ho pronosticato, con cognizione di causa,

tra i vincenti, ho “provocato” la sua esclusione! Assorbito il colpo, per il rilancio della azione politi-ca, Pino Di Giorgio ha guardato all’obiettivo delComune, lavorando in profondità al programma ealla squadra.«Questa è già una novità, elaborare i progetti ecostruire un metodo di lavoro, dedicandoci tantotempo che risparmieremo dopo e che ci darà soli-dità amministrativa».«Dureremo cinque anni e andremo oltre, la prossi-ma volta indosserò la fascia con meno impaccio»:visto che, anche con l’aiuto della segretaria comuna-le, riesce a farlo correttamente solo al terzo tentati-vo, il neo-sindaco accompagna così, con una battu-ta, il solenne impegno davanti al numerosissimo

pubblico.In realtà, abbiamo visto un Pino Di Giorgio voliti-vo, che si incoraggia e incoraggia chi lo ascolta congrande determinazione .Come quando sottolinea «Anche la stampa èimprecisa, il comune di Rizziconi è stato sciolto nel2000 per condizionamenti di mafia, tutte le voltesuccessive per dissapori politici, eppure ricordi sba-gliati e cronache superficiali riportano sempre laprima motivazione».Ecco, allora, le “norme di salvaguardia “ alla quali siè pensato: «pianifichiamo quanto più possibile leidee, andiamo avanti con un grande affiatamento,alziamo un muro di legalità per contrastare lamafia; non c’è, ad esempio, solo l’utilizzo del camposportivo costruito sui terreni confiscati, inauguratodagli azzurri di Prandelli, ma, anche, altri tre ettarilì intorno, dove si realizzeranno nuove opere».Gli interventi delle personalità esterne presenti alprimo consiglio comunale e di tanti primi cittadinidella Piana sono proprio un “segno” di questotempo, i colleghi del sindaco non nascondono lagrande difficoltà ad amministrare, i consiglieriregionali Imbalzano e Nucera si impegnano a por-tare finanziamenti a Rizziconi, impegno non facile,Fuda sostiene «non abbiamo il diritto di fare para-te, ma il dovere di dare una mano», intervento tantopiù apprezzato perché rivelatore di equilibrio istitu-zionale, visto che i suoi amici sono stati avversari di

Di Giorgio.Personalmente, ho fatto la mia parte con un comi-zio in piazza, nella prima fase quando era in corsaanche il compianto Raffaele Anastasi, con i contri-buti che ho dato.Nella squadra dei registi del successo della compa-gine di Di Giorgio ho avuto la conferma della intel-ligenza di Nino Di Certo e di Bruno Morgante.Si è lavorato sulle azioni che si possono mettere incampo, trovando rispondenza in un gruppo politicocompatto e leale e su di una figura di sindaco che hadato – come ci si aspettava- prova della grandecapacità di trovare consenso.È sempre stato un uomo capace di relazionarsi contutti, Pino Di Giorgio, già dai tempi in cui nel nostropartito era un uomo di punta Raffaele Anastasi, chesosteneva con i voti e con la sincera amicizia.Raffaele non c’e più, Pino ha centrato l’obiettivo delcomune al primo tentativo, si fa carico di un com-pito gravoso , ci suscita una grande speranza.Siamo consapevoli, noi e lui, che veniamo da unabuona scuola, quella che potrà far compiere passi inavanti a Rizziconi, che dovrà essere “guardata avista” per i progressi che riuscirà a fare e per le pro-messe che vedrà trasformate in realtà, affrancatadai soliti pregiudizi.Questo desidera chi vuole bene a questa comunità,chi la incontra ogni giorno e chi ci ha lasciato all’im-provviso, lasciandoci un grande vuoto.

LE ELEZIONI DI RIZZICONI VISTE DAVICINO

Pino Di Giorgio ha guardato all’obiettivo del Comune, lavorando in

profondità. I consiglieri regionaliImbalzano e Nucera si impegnano a

portare finanziamenti a Rizziconi.

Il dovere di dare una manoe di durare cinque anni

DOMENICA 01 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 13

DOMENICA 08 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 14

Locride

Come sempre avviene in coincidenza conl’inizio della stagione estiva, puntuale, ilproblema della raccolta e dello smalti-

mento dei rifiuti nei Comuni si presenta. Stamattina ho trovato sulla scrivania un faxinviato da Locride Ambiente S.p.a. con il qualecomunicava l’interruzione del servizio di rac-colta e lo smaltimento dei rifiuti a causa dell’i-nattività dell’impianto di Siderno; interruzione,scrive Locride Ambiente, «che non avete prov-veduto a segnalarci per tempo» aggiungendoche «i maggiori oneri provocati» sarebberostati addebitati agli Enti. Oltre al danno labeffa! La parziale inattività dell’impianto era nota atutti oramai da settimane (la stessa LocrideAmbiente S.p.a. che si giustificava per il man-cato servizio anche con il Commissario per l’e-mergenza) ma nulla è stato fatto per evitare ilpeggio: oggi tanti comuni sono sommersi dallaspazzatura. Come si può tollerare in un paese civile cheeventi di gravità inaudita (il mancato funziona-mento di una discarica a causa di vertenze dilavoro) passano in secondo piano e si intervie-ne solo quando la situazione non è più sosteni-bile? Perché non possiamo essere una terranormale dove i problemi vengono risolti sulnascere senza arrivare all’esasperazione edinvece dobbiamo essere sempre in emergenza? Dov’è il Commissario delegato per l’emergen-za Ambientale della Regione Calabria? Forsequesto è il paradosso: c’è un commissario e perquesto siamo sempre in emergenza. Il proble-ma vero, tuttavia, non è il Commissario, nonsono i dipendenti della discarica di Siderno cheincrociano le braccia per salvaguardare il loroposto di lavoro. Il vero problema siamo noi, gli amministratorilocali, che siamo sempre impassibili di frontead ogni evento e incapaci di affrontare compat-ti con decisione e determinazione i problemiche riguardano l’assolvimento dei nostri com-piti istituzionali.Spesso ci occupiamo di cose che non ci riguar-dano, che non rientrano nella sfera delle nostrecompetenze, e trascuriamo una delle principa-li ragioni per cui siamo stati eletti: garantire ser-vizi efficienti nei nostri Comuni e alla nostragente. L’Associazione dei Sindaci della Locridesi è riunita per ben tre volte per procedere allaelezione del proprio Presidente (stendiamo unvelo pietoso per lo spettacolo indecoroso pur-

troppo offerto a cagione della divisione mani-festata durante l’elezione come fosse una com-petizione elettorale) e oggi, invece, di fronte aquesta emergenza, è assente. L’ufficio del Commissario delegato per l’emer-genza ambientale è sempre pronto quandodeve incassare la quota dei Comuni; è, di con-tro, assente quando deve intervenire tempesti-vamente per poi riattivarsi quando vi è unaemergenza (altrimenti che Commissario perl’emergenza sarebbe?).Spero solo che dopo questo ennesimo disagiocreato ai nostri cittadini, acquisiamo la consa-pevolezza che l’insorgere di tali problemi puòessere prevenuto con azioni di pianificazioneda intraprendere congiuntamentenell’Assemblea dei Sindaci della Locride. È di

fondamentale importanza avere più attenzioneper gli eventi del territorio ed intervenire pron-tamente senza lasciare ogni singolo Comuneabbandonato al proprio destino. I problemi da risolvere sono tanti; lasciamo,per il momento da parte, il “grande sviluppodell’area” (con la programmazione di porti,aeroporti, piste ciclabili, darsene) e affrontia-mo seriamente i problemi dei nostri Comuniquali il debito con la Regione, il debito con laSo.ri.Cal, il debito con il Commissario per l’e-mergenza Ambientale, lo smaltimento deirifiuti, la raccolta differenziata, l’erogazionedell’acqua, i servizi sociali; problemi tutti checoinvolgono direttamente i cittadini e che solose affrontati con impegno congiunto possonoavere qualche speranza di risoluzione.

Apriamo un tavolo serio di lavoro con gli orga-nismi superiori (Regione) per riaffrontare, ridi-segnare, pianificare, agire e ripartire perriprenderci il nostro territorio assumendocianche la responsabilità di decidere il destinodella nostra area senza lasciarlo alle scelte dipersone distanti anni luce dalla nostra gente.Spero che il neo Presidente dell’Assemblea deiSindaci della Locride si faccia, sin da subito,carico di affrontare questi problemi e con ilcontributo di tutti e senza divisione alcuna sipossa trovare la compattezza per risolverli. Il nostro obiettivo deve essere quello di gover-nare bene per rendere questa area degna di unpaese civile.

Rocco LuglioSindaco del Comune di Portigliola

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In occasione della Festa di Sant’Antonio, in Via lungomare delle Palme n. 28 èstata inaugurata dall’Associazione pro Casa di riposo di Sant’Antonio e dallesuore Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo una piccola palestra per gli anziani.L’iniziativa rispecchia lo spirito di solidarietà e d’integrazione che l’associazionevuole promuovere. A conclusione della manifestazione il vescovo della Diocesi diLocri-Gerace, mon. Morosini, ha benedetto la nuova statua di Sant’Antonio.

Siderno: Sant’Antonio sul lungomare delle Palme

L’Assemblea dei Sindacidella Locride e i Comuni abbandonati a se stessi

DOMENICA 08 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 15

Un Consiglio comunale piutto-sto tranquillo, quello tenutosia Benestare martedì scorso.Merito del sindaco RosarioRocca e di una

Amministrazione giovane d’età, di manda-to e, cosa ancora più importante, giovanenel pensiero. Libera soprattutto di osare, disbagliare (vedremo), di opporsi persinoallo Stato. Pensa in grande il Primo cittadi-no, perché pensa alla sua gente...e abbattel’Imu! Lo promise circa un mese fa, lascian-do stupiti tutti, e, nel bilancio di previsione2012, l’ha fatto sul serio: i suoi concittadinisaranno esentati dalla quota comunale chetassa la prima abitazione. E la minoranza,rappresentata dal capogruppo RosarioMacrì, non si oppone, casomai si astiene.Dimostra, del resto, la sua grande onestàintellettuale, votando a favore del bilanciodi previsione. L’ex sindaco del comune reg-gino Enzo Rocca, invece, si assenta e nondiscute il bilancio, né si pronuncia sull’Imu. Riportiamo uno stralcio del passionaleintervento di Rosario Rocca:«L’abbattimento dell’Imu è un’iniziativasingolare nella Locride, lo dimostra il fattoche tanti Comuni non hanno potuto farlo.La nostra scelta agevolerà le fasce piùdeboli e darà un forte segnale politico. Cirifiutiamo di fare cassa sulle spalle dellapovera gente e abbracciamo quel principiopopolare che risponde al diritto alla primaabitazione. Sarà questo un modo per rista-bilire l’equilibrio sociale. I conti del bilanciovanno bene, ma, oggi, non godiamo digrandi margini d’azione. Rinunciareall’Imu è un grosso sacrificio per le cassecomunali ma, questo sacrificio, non ciimpedirà di concretizzare il nostro pro-gramma.

Oggi è tempo di resistere e noi vogliamoessere, con impegno e responsabilità, unbaluardo della lotta meridionale». IlSindaco sposta poi la sua critica al Governocentrale, evidenziando la mancanza assolu-ta di un piano di rilancio per la Locride.

Promesse vane, interventi da stato d’asse-dio, legge marziale (o quasi), sono passaggiche tutti noi calabresi ricordiamo con dolo-re. Questo ci fece lo Stato,neanche troppo tempo fa.Benestare si oppone e per ilpareggio di bilancio, tramiteil suo Primo cittadino, così siesprime: «L’equilibrio dibilancio rappresenta lanegazione di ogni principiodi equità fiscale e di giustiziasociale». “In previsione”, tra i puntiche promuovono l’associa-z i o n i s m o ,l’Amministrazione inseriscei fondi per l’occupazionegiovanile e la promozione del progetto diun cantiere scuola in collaborazione conl’Afor. Spiega Rocca: «La scelta è fatta per

rendere produttive le risorse delle nostreterre e a valorizzare quelle umane. I giova-ni avranno l’occasione di apprendere, con

esperienze di aggregazionesociale, le modalità cheappartengono alla nostratradizione cantieristica eche, in tempi passati, hannodato dignità (investendopoche risorse) ai nostri cen-tri storici e centri dell’entro-terra». Sarà il bilancio con-suntivo del prossimo anno adare torto o ragione all’ardi-to Sindaco. Per noi è laseconda, anche se qualcunoè rimasto perplesso.D’altronde “resistere”, caro

sindaco Rocca, prevede anche smentire idissidenti.

Antonella Italiano

BENESTARE / ILGIOVANE SINDACO ROSARIO ROCCAABBATTE L’IMU

la RivieraIl sindaco dimissionario Riccardo Ritorto ha incontrato stamattina ilnuovo Commissario prefettizio che è quindi ufficialmente operativoda giovedì. Il commissario, è stato nominato dal prefetto di ReggioCalabria Vittorio Piscitelli, per ricoprire l'incarico a Siderno garan-tendo la gestione dell'ente fino allo scioglimento da parte delPresidente della Repubblica.

Consiglio comunalecoraggioso a Benestare.Il Sindaco rinunciaall’Imu, la Locrideassiste sbalordita

ESSENZIALE

«È tempo di resistere!»

ENTE PARCO * I SINDACI FANNO APPELLO ALGOVERNATORE

(P)RESIDENTE D’ASPROMONTEL’oggetto della richiesta riguarda la prossima nominadel Presidente dell'Ente. Dato che la scelta del nuovodirigente dell'Ente spetta al Ministro dell’Ambiented’intesa con il Presidente della Regione, i sindaci - sol-lecitati da tutte le associazioni del territorio aspromon-tano - con questa lettera vogliono chiedere all’onorevo-le Scopelliti che la scelta si basi sulle capacità, le compe-tenze e la moralità dei candidati. Ma non solo. Un ele-mento che riteniamo di primaria importanza è che ilnostro Presidente sia un cittadino che vive nella comu-nità aspromontana. Solo così infatti potrà essere realeespressione dell’Ente. Vorremmo inoltre che il candi-

dato sia qualcuno che operi, abbia operato e continuiad operare per valorizzare e far sviluppare le zone mon-tane dell'Aspromonte. Visti anche i buoni propositiespressi dal governo regionale, dopo decenni di disinte-resse, riteniamo che la scelta debba ricadere su un can-didato che possa essere un efficace interlocutore traRegione e Ente al fine di individuare nuove strategie euna programmazione seria per lo sviluppo del com-prensorio. Per questi motivi chiediamo di essere ricevu-ti e ascoltati dal Governatore Scopelliti.

Sebastiano GiorgiSindaco di San Luca

Passaggio di consegne al comune di Siderno

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PIANETAPARTO:UN VIAGGIO LUNGO NOVE MESIHo compiuto un viaggio nella dimensione dellamaternità, più per me stesso che per altri. Ilmotivo è che quanto si sa - quello che dice lagente - e quanto si fa, nei reparti e negli studiginecologici, è per lo meno problematico. Lacieca sottomissione al medico trasforma ledonne in contenitori biologici che il ginecologocoltiva per poi, al momento della maturazione,coglierne il frutto, magari con un taglio chirur-gico. Alla lunga la prassi modifica il modo dipensare. Le donne hanno perso il controllo delproprio corpo, terrorizzate dal dolore, da untravaglio che non conoscono e non voglionoaffrontare. Le famiglie assalgono i medici, chie-dono con minacce un cesareo liberatore.Da come rispondono gli specialisti, si capisceche seguono procedure di cui conoscono idifetti. Sanno che la posizione supina sui letti daparto è la meno adatta all’anatomia femminile.Che una donna indotta a partorire tramite ossi-tocina artificiale avrà difficoltà a produrre essastessa ossitocina, indispensabile al processo diattaccamento e alla produzione di latte mater-no. Che il cordone ombelicale è ancora attivosubito dopo il parto e aiuta il neonato a passa-re senza traumi dalla respirazione intrauterinaa quella aerea. Che il piccolo dovrebbe ritrova-re immediatamente le braccia della madre pertranquillizzarsi, che l’istinto lo porta ad attac-carsi al seno. Che le membrane contenenti illiquido amniotico si rompono da sole quando è

Il giornodella cicognaDonne impreparate al parto. Medici schiavi delle proprie procedure.Familiari minacciano i dottori per un cesareo. Una donna partorisce incasa clandestinamente. Questa la situazione nel Reggino

Da quante unità è composto il personaledel reparto?

Primario, 12 medici e 11 ostetriche.Quante nascite?Circa 650 parti l’anno. Qual è la procedura in condizioni normali?Si aspetta il compimento delle 40 settimanepoi si valuta. Non procediamo però alla sti-molazione al parto se non è veramente neces-sario.La sala parto? Ci sono due letti da parto. Adiacenti alle saleoperatorie per le emergenze.E per il travaglio? Ci sono due sale travaglio, ma preferiamo far

rimanere in reparto le donne per poter starein compagnia dei propri familiari e per potereffettuare un monitoraggio costante.E la presenza del padre?Il partner può rimanere con la donna e ancheaccompagnarla nella sala parto. Capita spesso che il partner voglia esserepresente?Sì, abbastanza. Con più strutture potremmodare maggiore intimità alla coppia, ma non cene sono.Il travaglio deve esser fatto in ospedale?Assolutamente sì. A casa si corrono dei rischi. In caso di difficoltà al parto naturale?Il parto con cesareo. In casi eccezionali usia-mo la ventosa. Abbiamo circa il 30% di cesa-rei, in gran parte di donne che hanno giàavuto altri parti con cesareo.Per donne al primo parto la percentuale èmolto più bassa?Qui siamo vittime di una mentalità mafiosa.Le donne arrivano in reparto con tutti i fami-liari, mamme, nonne, zie, cugine e mariti.Subiamo costantemente pressioni e minacceper ricorrere al cesareo. Le donne non sannoaspettare il corso naturale del travaglio.Arrivano a firmare il consenso informato enoi non possiamo rifiutarci. Bisognerebbearrivare qui e lasciar fare ai medici.L’iniezione di ossitocina è una procedurastandard?Io posso parlare per me. Io non lo faccio.Altri colleghi non so.La media nazionale di cesarei è attorno al38%? La provincia di Reggio Calabria ha

avuto il primato mondiale di circa il 68%.L’OMS raccomanda di non superare il 13-14%.L’OMS parla dalla cattedra. È facile. Che ven-gano in reparto. In più ora le cliniche privatemandano alle Asl parte dei cesarei per abbas-sare la loro media e alzare la nostra.Procedure alternative alla posizione supinasul letto da parto?Beh, procedure alternative… Il parto inacqua non lo vedo con grande favore. I nostrilettini sono reclinabili quasi delle sedie. E poi,come dovrebbe essere? In Africa le donnepartoriscono in piedi perché non hanno i let-tini da parto.Eppure avevo sentito dire che in questoreparto sono stati eseguiti dei parti utilizzan-do la posizione eretta; che il primario, dott.Coco, li praticasse…A me non risulta. Saranno voci di corridoio oqualche caso di parto d’emergenza. Il nostroprimario, persona aperta e informata, negliultimi anni si sta dedicando soprattutto all’at-tività manageriale…Sì, ma le donne sono costrette alla posizionesupina per lungo tempo quando effettuano lecardiotocografie.Ma no, noi le facciamo girare sul fianco e ilproblema è risolto.La procedura standard al momento dellanascita? Il piccolo viene deposto su un telo sterile sulventre della madre che è incoraggiata a farloattaccare al seno. Solo dopo qualche minutosi recide il cordone.

«Bisognerebbe lasciar fare ai medici»

LA GINECOLOGA. Violetta Bruzzì opera nel reparto maternità dell’ospedale di Polistena

Da quante unità è composto il personale delreparto?

13 medici, 9 ostetriche, 15 infermieri.Quante nascite all’anno?660 circa.La procedura standard nei casi di parto? Si ricovera il giorno prima. Due giorni dopo ilparto madre e figlio sono dimessi.Com’è la sala parto? 2 Sale parto, 2 letti più 1, con accanto 2 saletravaglio con le attrezzature per il monitorag-gio. E le sale operatorie per l’emergenza.La presenza del padre?Non è prevista. E comunque non capita prati-camente mai che le pazienti la richiedano.

Mancano le strutture ma l’ideale sarebberosale travaglio adeguate a preservare la privacydella coppia.In caso di difficoltà al parto naturale?Cesareo. Raramente si usa la ventosa. Masono questioni mediche su cui non mi pronun-cio.L’iniezione di ossitocina è una procedurastandard?Una questione medica su cui non mi esprimo.La media nazionale di cesarei è attorno al38%. La provincia di Reggio Calabria haavuto il primato mondiale di circa il 68%?L’OMS raccomanda di non superare il 13-14%.Qui il problema è culturale. Riceviamo pres-sioni e minacce da parte dei familiari perché siricorra al cesareo. Manca la cultura di una gra-vidanza responsabile e informata. Si arriva alparto senza alcuna cognizione di cosa questosignifichi. Ci sono nazioni come la Svezia chehanno una media del 3%...Procedure alternative alla posizione supinasul letto da parto?Qui non sono previste. Io penso che la donnadovrebbe poter decidere la modalità a lei piùadatta per partorire. Ma è una questione cul-turale. Qui non siamo preparati a fare diversa-mente.[Un altro infermiere porta le statistiche.Continuiamo a discutere in tre]Abbiamo 33,73% di cesarei nel 2011 e solo il7,69% di primi parti. Stessa situazione nel2010. Nel 2009, la prima parte dell’anno, il59%, dopo il 31%. Abbiamo anche una buona

percentuale di parti di donne non italiane chedimostrano una maggiore sopportazione deldolore. E non arrivano qui con l’intero clan deifamiliari, come fanno le nostre donne.Come accoglierebbero qui le donne il diffon-dersi di procedure diverse?Deve cambiare l’atteggiamento rispetto alparto e alla gravidanza. Qui la donna arrivacon una sola cosa in testa: finire il prima possi-bile. E pretende questo da noi. Non considerache si tratta di un processo fisiologico che ha isuoi tempi. Capitano, ma di rado, quelle cop-pie che arrivano qui e sanno come affrontare iltutto, non vogliono avere nessuno attorno,vivono con dignità insieme tutto il percorso.Sarebbe necessaria un’adeguata preparazionesanitaria e psicofisica al parto.E come si dovrebbe fare?Promuovere i corsi di preparazione al partoorganizzati dai consultori. Abbiamo avuto casidi donne che avevano fatto training ed eserci-zi di respirazione. Era molto diverso.Alcune regioni offrono la possibilità del partoin casa assistito.È una cosa molto bella.Qual è la procedura standard al momentodella nascita? Il cordone ombelicale, attacca-mento al seno…Sono questioni mediche sulle quali non misento di esprimere una valutazione.Ho capito una cosa: il personale ostetrico èsubordinato al ginecologo, non svolge il ruoloche gli competerebbe.Non lo so. Però avremmo bisogno di un mag-gior numero di personale ostetrico per lavora-re meglio.

«La donna dovrebbedecidere come partorire»

L’INFERMIERE. Poca voglia di esporsi nelreparto maternità dell’ospedale di Locri

DOMENICA 08 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 19

Il mio viaggio tra opinioni econtraddizioni sullagravidanza. Da un latol’industria del cesareo,dall’altra i pazienti fannoscelte estreme. Il partoridotto ad una meraoperazione chirurgica. Perapprofondimenti, cfr.Nascita dell’uomoecologico, M. Odent, RED,Como 1981.

ESSENZIALE

il tempo giusto. E infatti la voce si incrina, nondifendono le proprie posizioni, o mentono,semplicemente. Il fatto è che sono prigionieridelle proprie stesse procedure.Ho intervistato la dott.ssa Bruzzì. Donna ingamba, sicura della propria esperienza.Tranquillizzante. Se fosse vero quello che rac-

conta della maternità dell’ospedale diPolistena sarebbe quasi una meraviglia. Peròevita di pronunciarsi sull’operato dei colleghidi reparto. La nostra esperienza diretta, di miamoglie e mia, non assomiglia affatto a quantodescritto da lei. È concentrata sulla situazioneclinica. Reclama fiducia dalle proprie pazienti.

L’ostetrica mette le mani, ma è chiaro che è ilginecologo la mente di tutta l’operazione.Parla di mentalità mafiosa dei familiari chericorrono alle minacce per ottenere il cesareoe velocizzare il parto.Nel reparto maternità di Locri, c’è poca vogliadi parlare. Comprensibile, viste le polemiche

di questi tempi. L’intervista è stata una sorpre-sa. In positivo. Persone con una coscienza asso-lutamente viva del proprio mestiere, una men-talità aperta. È da loro che mi sento dire quel-lo che nessun altro ha detto, ginecologo o oste-trica che fossero: è la donna che deve deciderecome partorire. Certo, le cose a Locri si fannoin modo tradizionale, il personale ostetricoridotto, come di norma, ad assistente del gine-cologo. Diversità di “stili” da un medico all’al-tro. Anche qui il clan familiare interferisce conle procedure mediche. Il dott. Macrì mi infor-ma con evidente orgoglio che Locri ha il minortasso percentuale di cesarei della Calabria. L’ostetrica Garreffa, del consultorio diBovalino. Materna, gioviale. Mi offre un caffè epoi mi accoglie nel suo studio. Dinamica eappassionata per il suo lavoro. Quarant’anni diservizio e non ha smesso di sorridere un attimoper l’ora e più in cui l’ho trattenuta. È stataostetrica condotta, e ne va fiera. Locri? «Lì holavorato sempre con professionisti seri».Ripete che il parto deve tornare all’ostetrica.Un’altra cosa ribadisce: si partorisce in coppia.È categorica: il cesareo non è un’alternativa. Infine, una coppia. Hanno fatto nascere la pro-pria figlia a casa, di nascosto da amici e paren-ti. Viene da dire: che coraggio! Ma faremmo ilsolito gioco della cosa straordinaria da eroi,non per la gente comune che noi siamo, il soli-to alibi.

SERVIZIO A CURA DI DANIELE MANGIOLA

Organizzate nel consultorio dei corsi dipreparazione al parto?

Sì, da 15 anni. Li gestisco io. Serie di 8incontri dove si insegna anatomia delparto, il primo accudimento, l’allattamentoal seno. Poi si fa attività fisica e preparazio-ne al parto, training respiratorio.Quante donne partecipano? Circa 6-7 donne. Generalmente attiviamo7-8 corsi annuali. Agli inizi la cosa era vistacon diffidenza e solo gradatamente la par-tecipazione è aumentata.Partecipano i padri? Il corso prevede due o tre incontri con lapresenza dei padri. È importante che la

coppia capisca che si partorisce insieme.Attualmente partecipa circa il 20% deipartners. In altri consultori, Siderno, Locri,sembra che la percentuale sia un po’ piùelevata. Dove e come trascorrono il travaglio ledonne che seguono i vostri corsi?Noi insegniamo alle donne a passare il piùpossibile il travaglio a casa. Va limitata que-sta prassi di ricoverarsi subito. È la paurache ha portato all’eccesso di medicalizza-zione. Non c’è da avere alcuna paura, sitratta di un processo naturale. Il nostro pro-getto è di riportare tutta la gravidanza allasua dimensione fisiologica. Per far questola gravidanza deve tornare all’ostetrica. Laprassi è quella di affidarsi alle mani di unginecologo e farsi seguire da questo pertutti e nove i mesi. Non è per nulla necessa-rio. Il ginecologo dovrebbe intervenire solonel caso di insorgenza di qualche patologia.È l’ostetrica la persona più adatta a seguireil corso di una gravidanza.Una delibera provinciale di questa prima-vera ha attivato una procedura che affida aiconsultori e al personale ostetrico la facoltàdi seguire le gravidanze. Senza pagare lospecialista.Bisognerebbe avvisare le donne…Il medico di famiglia dovrebbe dare questainformazione E come la mettiamo con la lobby dei gine-cologi che ha ovviamente i suoi interessi?Ah, questo…

Le partecipanti ai corsi che tipo di partorichiedono: cesareo o naturale?Il parto cesareo non è un’alternativa.Bisogna che le donne lo capiscano. È unaprocedura chirurgica che si attiva in caso dicomplicazioni, punto e basta. Per quantoriguarda l’epidurale, io sono nettamentecontraria. La donna deve partorire e acco-gliere il figlio che nasce, non può essereanestetizzata, nemmeno a metà. Deveavere piena coscienza di quanto sta acca-dendo. Si deve far attaccare il piccolo appe-na nato al seno… Invece le donne vivonotroppo passivamente il parto, vi arrivanoimpreparate.Alcune realtà sanitarie regionali del restod’Italia offrono la possibilità del parto incasa assistito.È proprio una bella cosa. Una volta si face-va ed era normale. E d’altronde in caso dicomplicazioni si ricorre all’ospedale. Sonostata ostetrica condotta per una vita.Parliamo del momento della nascita e delneonato: nei reparti dei nostri ospedalicosa accade normalmente in questa fase?Il piccolo viene dato alla madre? Lo si faattaccare al seno nei minuti successivi allanascita?Mah, a Locri qualche volta capita che ilneonato venga fatto attaccare al senoimmediatamente dopo la nascita.Le sono capitate partecipanti ai corsi cheavevano richieste di questo genere?No, non capita mai.

«La gravidanza devetornare all’ostetrica»

L’OSTETRICA. Maria Concetta Garreffa lavora nel consultorio di Bovalino

Quando è nata la vostra piccola?Il 21 febbraio 2012.

Dove?In casa, a Bovalino, nella camera da letto.E così, in casa da soli…Sì, volevo fare tutto da sola. Neanche lui.Da sola con l’altra mia figlia. Lui era incasa, nella stanza accanto, per ogni emer-genza.Come mai avete fatto questa scelta?Avrei voluto fare lo stesso con la primafiglia. Poi siamo andati in ospedale.Terribile esperienza. Non hanno lasciatoche le cose andassero col tempo giusto.

Hanno rotto le acque. Hanno praticato l’e-pisiotomia. Poi hanno fatto la pantomimache fanno sempre, del cordone che giravaattorno al collo…cazzate. Per evitare ilcesareo abbiamo fatto una guerra.Visite durante la gravidanza?I medici? E chi li ha visti! L’ultima visita èstata l’ecografia alla ventesima settimana,ma non volevamo fare neanche quella.E sapevate il sesso di vostra figlia?Non abbiamo voluto saperlo.E com’è andata quel giorno, a casa?Pioveva. Era sera. Sembrava di essere inuna storia di Dylan Dog. Ho avuto qual-che dolore ma non mi sono resa subitoconto che il travaglio cominciava. Poi lecontrazioni sono diventate regolari e ravvi-cinate. Quel giorno ho sentito il bisogno dipulire tutta la casa, ho fatto del panemarocchino, molto pane. Ho chiesto a miomarito di andare a comprare i pannolini.L’istinto materno. Stavo preparando il“nido”. È stato tutto molto veloce. Allenove e mezza di sera nostra figlia era giànata.E la tua prima figlia è stata con te?Sì, lei mi ha aiutato durante tutta la gravi-danza. Auscultava il battito cardiaco fetale.Sapeva al tatto dove si trovava la placenta,sapeva distinguere il cuore del bambinodall’attività placentare.Poi il parto è stato tranquillo?Era strano. Era il più difficile parto che

possa presentarsi: la piccola era podalica.È uscita col culetto. Poi mia moglie miaveva dato istruzioni: se esce con la testaprendila, in modo che non cada. Se escepodalica non toccarla. Tanto trova da solail modo giusto per uscire. Studiosi dicono che la posizione supinasia la peggiore e più innaturale per ilparto. Sì, sono proprio dei geni questi qui negliospedali, non c’è che dire. Io alla fine hopartorito quasi in ginocchio, appoggiando-mi con le mani sul letto. Perché devonoraggirarci così sulla nascita? Posso capire icesarei, il commercio dei farmaci, però, suquesti aspetti qui, della posizione per par-torire e il resto, che ci guadagnano?E cosa è accaduto nei momenti successivialla nascita?La cosa bellissima è che lei neanche cin-que minuti dopo la nascita già si era attac-cata al seno. Il cordone non è stato reciso,è rimasto a seccare insieme alla placenta.Quattro o cinque giorni dopo si è staccatodall’ombelico e basta. Con la prima figliaera stato tutto diverso. L’hanno portata via,mi hanno impedito di tenerla. L’avevanotirata fuori con la ventosa. Ce l’hannoriportata dopo ventiquattr’ore.E i controlli sulla piccola?Nulla. Solo, quattro o cinque giorni dopo,abbiamo fatto vedere la piccola al pedia-tra, giusto per vedere se era a posto.

«I medici? Chi l’ha visti!Volevo fare da sola»

LA COPPIA. Jean e Sasà hanno fattonascere la loro seconda figlia a casa

La

Lettere, note e schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

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Ritratti di Diego Cataldo,Brizzolato di Ruggero Brizzi, Loquie sproloqui di Filomena Cataldo,COLLABORATORIAnna Laura Tringali, MaraRechichi, Benjamin Boson, NikSpatari, Angelo Letizia, MarileneBonavita, Francesca Rappoccio,Mario Labate, Franco Crinò,Isabella Galimi ,Maria TeresaD’Agostino.

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIDirettore EditorialeERCOLE MACRÌCoordinatrice di redazione: M ARIA ELENA FILIPPONE, In redazione: ANTONELLA ITALIANO, DOMENICO MACRÌ,MARIA GIOVANNA COGLIANDRO, ELEONORAARAGONA, NINO SIGILLI, ILARIO AMMENDOLIA.Editorialista: GIOACCHINO CRIACOArt Director: PAOLA D’ORSA

C’era una vecchia piazza di unpaese tanto antico. Vigilava su tuttociò che accadeva. L’orologio segna-va il tempo che rimaneva fermo,perché tutto sembrava sempreuguale, tutto camminava, ma comeper magia, nulla cambiava. La piaz-za tendeva l’orecchio al Paese edascoltava le voci forti o scomposte,era attenta alle campane dellaChiesa, origliava i sussurri.Tutto aveva un odore di antico e dieterno. Dal calzolaio si riunivano ireduci della Prima guerra mondiale,orgogliosi della loro vittoria. Lìpotevi apprendere molto più che sulsussidiario: gli assalti alla trinceanemica, le mitragliatrici che ti aspet-tavano con lo sguardo cattivo eassassino. I combattenti della guer-ra del ‘40 si riunivano dal sarto,mentre i legionari d’Africa, i piùloquaci, si spostavano secondo legiornate. La piazza era il cuore, ilcervello, l’anima del Paese. Si parla-va di lavoro, di commercio soprat-tutto si progettava, si sperava, sisognava insieme.Oggi quella piazza è quasi deserta espossata come un cuore stanco dibattere. Si guarda intorno ma nontrova la sua gente, se ne sono anda-ti, in silenzio, ad uno ad uno.Bar Italia, un nome dato come unacarezza a una figlia da chi l’Italia l’a-veva amata per davvero e l’avevasognata sotto il cielo stellato deglialtopiani etiopici.

Bar Italia non era un caffè, ma ilventre della balena che ci facevasentire al sicuro e protetti in unmare in tempesta.Il tempo. Il tempo sempre uguale.Suonava mezzanotte ma Rorio, nelsuo bar, continuava a parlare dellasua Africa, splendida ma lontanacome la sua gioventù. Che scontripolitici! I comunisti in netta mino-ranza, appena tre. I fascisti, la stra-grande maggioranza. Che meravi-gliosi fascisti quelli del bar di piazzaMese! Quanta ingenuità, quanta

nostalgia, quanti sogni infranti.«Se voi bombarderete Cuba, noisganceremo le bombe sullaTurchia». «Togliatti è il migliore»«No è un traditore». Nessuno sape-va della nostra esistenza ma noi cisentivamo al centro del mondo.Plenipotenziari delle gradi potenzeche dominavano il mondo, amba-sciatori di ideali che ci facevanosognare.Eravamo in un punto sperdutodell’Universo ma ci sentivamo pro-

tagonisti sul nostro palcoscenico.L’estate avveniva un apparentemetamorfosi, la compagnia, lasciavail ventre della balena, per conquista-re la piazza, trasformandosi in alle-gra e spensierata brigata.Tutti insieme, adulti ma bambini,ultimi abitatori di un mondo inge-nuo , intenti a giocare sino all’alba.Poi il vento cominciò a soffiare. Lanostra “particella di Dio” pur cosìpiccola si divise e poi si divise anco-ra. Mi accorsi che eravamo come le

foglie di vite, attaccate ai tralci manon forti da poter resistere all’au-tunno. «Da quel nido, rondini tardi-ve, tutti migrammo in un giornonero: il Presidente, Arturo,Lamberto, il professore, Mazzini, ilcapo, Rorio, il mariangelo,bruciamondo, vitale, ecc. Ultimo,Magnoli. A suo modo: anarchicoindividualista, filosofo esistenziali-sta. Amava la notte: «Andiamo adormire?» L’orologio segnava lequattro. «No! Restiamo un altropoco, ancora mezz’ora». L’orologiosuonava le cinque. Alla fine erarimasto solo, unico superstite nellanostra piazza alla disperata edimpossibile ricerca del ventre per-duto. Il palcoscenico era cambiato eil sipario chiuso per sempre. Lui siaggirava come una rondine a cuiavevano distrutto il nido .Ha raggiunto gli altri al camposan-to. I cappuccini mettevano il cimite-ro al centro del convento, un segna-le per dire che si tratta di un puntodi partenza e di approdo. È tristescorrere come l’acqua, ancora piùtriste essere staccati come foglie diautunno. Vecchia, e muta è la piaz-za. Offesa dalla voci cattive cosìdiverse da quelle di un tempo, senzapiù sogni, senza speranza, senzaprogetti. Non ci sono storie da rac-contare, esperienze di lavoro, pro-getti da realizzare. Arida, eppuresempre cara al cuore di chi ti haveramente amato.

RACCONTI DI UN TEMPO LONTANO di Ilario Ammendolia

IN EVIDENZA

Tutti insieme, adulti mabambini, ultimiabitatori di un mondoingenuo, intenti agiocare sino all’alba.Poi il vento cominciò asoffiare. Mi accorsi che eravamocome le foglie di vite,attaccate ai tralci manon forti da poterresistere all’autunno.

Si stà... come in autunno sugli alberi le foglie

LOQUI E SPROLOQUI di Filomena CataldoCRONACHE DAL NORD di Vincenzo Carrozza

Facciamo un bel respiro...«E non chiniamo mai la testa!» aggiungo, terminando l’ul-timo libro di Laura Grimaldi Faccia un bel respiro (EditoMondadori), mentre apprendo, in questo caldo pomerig-gio di Luglio (martedì 3) della morte della scrittrice fioren-tina. Sorrido, come quando a lasciarci fu Oriana Fallaci(15 Settembre 2006). E non per insensibilità ma per rispet-to; quello che si deve a chi ha convissuto coraggiosamentecon “l’alieno” (così la Fallaci chiamava la sua malattia, ilcancro), carpendo qualcosa di inevitabilmente difficilecome il saper morire con dignità, appunto. Diceva,Oriana, di non aver paura della morte, ma di essernedispiaciuta, questo sì. E non possiamo non esserlo, dispiaciuti, perché la morte ècosì tremendamente equa che non lascia attenuanti.Nessuna possibilità di scegliere, a meno che non decidia-mo noi di andarLe incontro.La Signora. Laura Grimaldi, come Oriana, come TizianoTerzani, come tanti altri già, e tanti altri ancora, La men-zionano con una sorta di mesta ironia, tipica di coloro che“conoscono” il proprio male e non ignorano il propriobene. Di coloro che non si compatiscono né permettonoad altri di farlo, parlando degli “alieni” come di compagniin vestaglia da camera, intimi per così dire. La Grimaldi,in Faccia un bel respiro, racconta “da ricoverata” il suosoggiorno in corsia, una realtà sospesa tra infermiere bona-riamente pappagallo con furia di parlottare ( l’obiettivo èquello di distogliere il malato dall’esercizio del cervello, cre-dendo così di essere empatiche) e primari gentiluomini.Ritratto di una dimensione non altra ma comune, quoti-

diana, poichè non appartiene solo a chi noto di fama maa chiunque. E così a chiunque dovrebbe appartenere quelsenso di dignitoso cammino verso la Signora, quando altri-menti non si può fare che aspettarLa. L’esercizio del cer-vello, azione che talune volte si vorrebbe irretire, proprioquella, non deve lasciare spazio alla noia, fucina di paura.Ma deve muoverci fino alla fine, attori non pupi! Conoscodi morti comuni, di donne e uomini, per cui non è statoraccontato il loro “alieno” eppure hanno convissuto, ragio-nato e riso amaramente, sorriso. Conosco storie di ultimeparole, pronunciate dinanzi alla visione di un prato verde,come ultima dimora. In uno «sto per morire» il senso delladefinitiva condizione dell’uomo. La scomparsa. Avvertita,consapevole. Non sono suoni di gente di fama ma diuomini. Non avevo molti anni, allora. E da allora in poiho sempre pensato che tutto ciò che ci circonda non appar-tine a nessuno che lo voglia e nemmeno a chi lo prenda. Anessuno che lo rubi e a nessuno che se lo guadagni. A nes-suno che lo manifesti e a nessuno che lo occulti. Ci appar-tengono (per l’esercizio del cervello) le sole condizioni certe,la nascita e la morte. Nonostante la non-volontà dei casi. Certa solo nel primo. Nel secondo no. Non servirebbenulla, se non la dignità, eppure di nulla riusciamo a privar-ci. «Facciamo un bel respiro e non chiniamo mai la testa»lo dico a quanti, in questo caldo pomeriggio di Luglio,apprendono o sanno da tempo, tanto o poco, di conviverecon un “alieno”. Non vi fate compatire. Fatevi curare. Esiate sempre presenti a voi stessi con l’esercizio del cervello.

È del 3 gennaio 1873 un documento confidenziale in cui Cadornaragguaglia Visconti Venosta sul colloquio avuto col ConteGranville relativamente alla «cessione di una parte della CostaNord-est dell’isola di Borneo». Il rappresentante del neonatoGoverno italiano dice al ministro degli Esteri inglese che: «i brig-anti avvezzi a mettere la loro vita in pericolo, salgono spesso il pat-ibolo stoicamente. Invece la fantasia fervida, immaginosa di quellepopolazioni rende, ad essi ed alle loro famiglie, terribile la penadella deportazione. Nel Mezzodì, ove è grande l’attaccamento allaterra, al proprio sangue, il pensiero di non vedere mai più il solenatale, la moglie, i figli, di passare e finire la vita in lontano ignotopaese, lontani da tutto e da tutti, è pensiero che atterrisce».Per quasi dieci anni, fino almeno al 1873, i Piemontesi le tentaronotutte, inutilmente, pur di avere un lembo di terra dalle potenzestraniere per internare i meridionali resistenti nel nuovo Stato.Chiesero, ripetutamente, agli inglesi, di poter stabilire una coloniadi deportazione nel Mar Rosso. Il 16 Settembre 1868, il presidentedel Consiglio e ministro degli Esteri, Luigi Federico Menabrea, sirivolse al pari grado di Buenos Aires, Della Croce, perché son-dasse la disponibilità del Governo argentino di cedere unaporzione del suo territorio per la colonia penale: «nelle regionidell’America del Sud e più particolarmente in quelle bagnate dalRio Negro, che i geografi indicano come limite fra i territoridell’Argentina e le regioni deserte della Patagonia». SecondoMenabrea, la «Guantanamo dei meridionali» doveva sorgere interre «interamente disabitate». Il tentativo fallì, allora i Piemontesitornarono alla carica con gli inglesi. Obiettivo: spuntare l’autoriz-zazione a costruire un carcere per i meridionali sull’isola diSocotra (al largo del Corno d’Africa). Oppure, quantomeno,avere il loro appoggio affinché l’Olanda concedesse analogaautorizzazione nel Borneo.L’ABBIAMO SCAMPATA BELLA, EH !

Una Guantanamo per i sudici please

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la RivieraHANNO COLLABORATO

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KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

Scipione, Caronte che fanta-sia chi si occupa del tempo.Danno nomi epici e terribiliagli anticicloni che portanoun’afa tremenda sulla terra.Ma il caldo c’è e chi lavora cideve fare i conti. I fetentistanno appesi alle impalcatu-re come lucertole, mi guarda-no con aria afflitta in cerca ditregua. Sanno che non c’ènulla da fare e non ci saràpietà per loro. La redenzionepassa dal lavoro, questo dicela regola di Kampusa.Riposeranno a lavoro finito.Sgobberanno da lunedì adomenica per tutta l’estate,in fondo il loro calvario contasolo quattordici tappe comeil numero delle casette deglianni Trenta che devono ren-dere abitabili. Qui arriveran-no degli ospiti illustri a testi-moniare della loro redenzio-ne. La colpa è solo loro, nonfossero stati peccatori non cisarebbe stato nulla di cuiredimersi e se l’Aspromontenon fosse stato dichiaratoinferno non ci sarebbe statodi che lavorare per dimostra-re che in realtà è un paradi-so. L’uomo è sciocco e spes-so dilapida ciò che ha di piùprezioso.

E sciocchi particolarmentesono le genti che hanno mol-lato questi monti e ora boc-cheggiano come pesci fuoridal mare. Un mare di vellutoverde, striato del bianco dellenavi che lo attraversano. Unadistesa che è veramente dismeraldo e che merita diessere vissuta e che in fondoda qui quasi tocchi conmano, perché venti chilome-tri sono solo venti volte millemetri, anche se da Kampusaallo Ionio ci sono duemilaanni di distanza e non si sachi sta più avanti nel tempo.Se loro o noi. E non lo so seè giusto frustare i fetentisotto il sole impietoso. Nonso se è giusto farli lottare perconservare un mondo chepochi comprendono eapprezzano. A volte pensoche invece di spalancare leporte di questo paradiso,bisognerebbe serrare gli uscidi quello che sembra uninferno e tenerci questaarmonia tutta per noi. Mal’ho detto prima che gliuomini sono sciocchi e noipur se dannati siamo sempretali. Continueremo da soli astare al sole mentre gli altrisono tutti quanti al mare.

Fa caldo a Kampusama andiamo avanti

L’OPINIONE

INTERVIENE il direttore

I giganti dell’IO

stato di natura, quando ogni azionesembra dettata dell’istinto di soprav-vivenza e di sopraffazione. Oggi lasocietà sembra organizzarsi per evi-tare di guardarci negli occhi, strin-gerci la mano, sentire il calore deinostri corpi. Così dialoghiamo attra-verso il computer, o col cellulare,senza incontrarci, o meglio ci incon-triamo ignorandoci. Sento nostalgiaper il treno del sole che passava dallaLocride e portava il suo carico di sof-ferenze e di speranze in terre lonta-ne. Si fuggiva dalla solitudine. Dopoqualche minuto dalla partenza, negliscompartimenti si diventava amici.Si stendevano le salviette, si mangia-va, si beveva, si dormiva e si sognavainsieme.Oggi si fanno venti ore di viaggiosenza scambiarsi una parola.Questa società non mi appartiene.Noi siamo figli di un’altra storia. Diuna storia antica che poneva l’uomo,

qualunque uomo, al centro delmondo.Ama il prossimo tuo come te stesso.È una massima evangelica, ma la siritrova in tutte le grandi scuole dipensiero del mondo, tradotta in lin-guaggio marxista diremo «proletaridi tutto il mondo unitevi».Abbandonare questo ancoraggio

significa navigare verso un tempe-stoso nulla. Bandiamo ogni ipocri-sia: se ognuno mette al centro delmondo solo se stesso, rubare, ucci-dere, ricattare, distruggere, sopraffa-re è la logica conseguenza. È soloquestione di “coraggio” non divolontà.Le guerre, le associazioni a delin-quere, lo sfruttamento dell’uomosull’uomo, sono le manifestazioniestreme di questa potenziale ostilitàtra gli essere umani. Siamo indiffe-renti agli ammalati che con questocaldo boccheggiano negli ospedali,ai carcerati ammassati nel carcere diLocri, ai ragazzi disoccupati, allagente senza lavoro e senza assisten-za, ai migranti che soffrano accantoa noi. Capovolgendo una anticafrase di Terenzio potremmo dire«...nulla che sia umano mi appartie-ne…». La ricchezza si trasforma inprivilegio. Devi dimostrare di essere

ricco possedendo qualcosa di esclu-sivo: un vestito confezionato dagrandi firme, una automobile perso-nalizzata, una abitazione inaccessibi-le con tanto di guardie private. L’esempio contamina anche chiricco non è, ma cerca di distinguersidagli altri come può. Un tempo era-vamo orgogliosi di sentirci popolo,oggi vogliamo sentirci solo individui.Sentirci solo noi stessi ed abbiamo ilterrore di essere confusi con gli altri.Se il processo di decomposizioneandrà avanti saranno messe in crisiparole come umanità, popolo, clas-se, a favore di un IO sempre più smi-surato.Da qui nasce questa voglia di isola-mento. Una tendenza che, senza igiusti anticorpi, consentirà ai sangui-nari giganti dell’io , di distruggere laciviltà umana.

ILARIO AMMENDOLIA

L’Alitalia promuove le offerte per isuoi aerei. L’offerta più costosa ti dàla possibilità di viaggiare senza chenessuno si sieda al tuo fianco.Ovviamente, non per comprensibiliragioni di obesità ma per non esseredisturbato dalla presenza di altrepersone. Ci vogliono circa trecentoeuro per la tratta Roma-Milano. Molto di più per non avere vicini diombrellone. Un posto isolato, circamille metri quadri, su un atollo natu-rale o artificiale, viene venduto dauna società austriaca per poco più dicinque milioni di euro.Fuggire dagli altri uomini così comesi fugge dagli insetti fastidiosi. Viveresoltanto con te stesso e con le perso-ne del tuo cerchio magico.Gli uomini si evitano, perché si sen-tono estranei, spesso, potenzialinemici.. C’è un lavoro di fantascien-za in cui si parla di una società evolu-ta distrutta dai giganti dell’IO.Una forza misteriosa che nasce dalnostro sconfinato io e, senza che lanostra coscienza ne sia perfettamen-te consapevole, uccide e distrugge,tutto ciò che incontra.Questa è la società che si vacostruendo. Alberghi esclusivi lonta-ni dagli altri. Ville senza vicini. Ufficiinaccessibili.Più aumenta la potenza, piùaumenta la solitudine.Il denaro, la forza, il successo ti serveinnanzitutto per isolarti da quelli checonsideri potenziali e fastidiosi nemi-ci: i tuoi simili.«L’uomo è un lupo per l’uomo». Taleconcetto fu utilizzato da Hobbes,ma il filosofo inglese si riferiva allo

Ritratti *ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

San Luca 1895 - Roma 1956Giornalista, saggista, scritto-re. Esordisce a 17 anni con ilprestigioso volume, Polsi nel-l’arte, nella leggenda, nella sto-ria (Gerace 1912). Poi viene iltempo dei primi romanzi: Lasiepe e l’orto (Firenze 1920),L’uomo nel labirinto (Milano1926), Vent’anni (Milano1930). Ma è con Gente inAspromonte (Firenze 1930),raccolta di racconti, cheimpone il suo nome. DiCorrado Alvaro va ricordata,inoltre, la trilogia del mondosommerso: L’età breve(Milano 1946), Mastrangelina(Milano 1960), Tutto è acca-duto (Milano 1961).

CORRADOALVARO

A PROPOSITO DI SERIETÀ CIOÈ DELLA SERIETÀ DI NANDO ROCCA

Vorrebbero che fossimo i loromicrofoni gli amministratoribassi, medi, alti della

Locride e, per il caso che ci induce ascrivere, di Bovalino. Non lo saremomai, come pare sia sogno strampa-lato del vicesindaco Nando Rocca,che, deluso nella sua vana attesa dibambagia, si stira, come un gatto,per farsi più alto e lasciare qualchetraccia di graffio sul servizio -otti-mo- di Antonella Italiano intornoall’aurora e al crepuscolo delPremio Mario La Cava. Per il quale,a suo tempo interpellato, raccoman-dai al sindaco Masino Mittiga ditenersi lontano dalla magniloquenza

delle cifre se si voleva davvero arri-vare al traguardo. Fatto sta, comedocumenta la vibrante AntonellaItaliano, che l’8 Febbraio 2011 lastellare Giunta deliberò per ilPremio La Cava la somma di25.000Û: 20.000 a carico dellaRegione, 5.000 a carico delComune. La ciclopica cifra poiscomparve. Scomparve il Premio.La verità è questa, ma i camaleontisanno in quali vesti travestirsi persfuggire alle loro responsabilità.Nando Rocca, che, come aquilavola, fa di più. Sparge miele a larghemani, essendo noi delle mosche coc-chiere, pronte a goderne. Cioè, loda

“laRiviera” nel suo insieme, lodal’editore de “laRiviera”, che nonc’entra nulla con gli articoli, e, sicurodi averli dalla parte sua, dalla tribu-na insolita del Consiglio tenta diinfilzare Antonella Italiano, autricedell’articolo che tanto lo ha fattosmaniare, come giornalista «nontanto seria». Non sapevamo che esi-stesse una serietà con lo sconto,come si trattasse d’abiti fuori stagio-ne. Adesso sì, e ne siamo grati aNando Rocca. Con il quale discute-re di serietà, e non solo giornalistica,sarebbe come spiegare il calcoloinfinitesimale a bambini di due anni

P.C.

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la Riviera

Sport

MASSIMO PETRUNGARO

Archiviata con qualche rimpianto laparentesi Nazionale, il calciomer-cato torna ad essere protagonistaincontrastato dei discordi dei tifo-si e degli addetti ai lavori. Che poi,

ben inteso, è sempre rimasto latente in chi vivegiornalmente di calcio. Ma l’Europeo, come era giusto che fosse,aveva calamitato l’attenzione. Tutte le squadre,da quelle di prima fascia a chi lotterà per nonretrocedere, si stanno muovendo per allestireal meglio delle rose competitive, almeno sullacarta. I campioni d’Italia della Juventus sonoquelli, che ad oggi, hanno operato meglio,meritandosi un bel nove. Una campagna acquisti dispendiosa ma sicu-ramente mirata a rafforzare una squadra chedovrà competere al meglio anche inChampions League. Gli acquisti di Isla,Asamoah, Giovinco e Lucio sono tasselli diassoluto valore. Gli ex-Udinese potranno farrifiatare un centrocampo che l’anno scorso inVidal, Marchisio e Pirlo, ha trovato le chiavi divolta. Il figliol prodigo Giovinco pare aver completa-to il proprio percorso di maturazione e sembraquindi pronto per una big. Responsabilizzarlotroppo, ovvero fargli raccogliere l’eredità diAlessandro Del Piero, sarebbe sbagliato. Se godrà di una certa libertà mentale, potràessere il top player che a Torino stanno cercan-do. In difesa poi l’arrivo di Lucio non è da sot-tovalutare. Sarà il “nuovo Pirlo”, nel senso cherinascerà a nuova vita alla corte di AntonioConte? Difficile dirlo oggi. Posso affermareperò che tutti e tre hanno fatto un affare:l’Inter nel voler finalmente perseguire il discor-so del ringiovanimento della rosa e dell’alleg-gerimento monte ingaggi, la Juve nel prende-

re a costo zero un giocatore di esperienzainternazionale, e infine lo stesso brasiliano cheha strappato un biennale da 2,3 milioni a sta-gione. Avranno dieci i bianconeri per il merca-to se giungeranno ad un attaccante che garan-tisce almeno 15-18 gol a stagione. Il sogno sichiama Van Persie, forte attaccante olandesedell’Arsenal che non ha rinnovato con iGunners. Non è un’operazione facile, la si potrebbechiudere anche last minute il 31 Agosto e perquesto ci si guarda attorno. Si è tentato unavvicinamento a Cavani, ma se De Laurentisnon “sente” cifre folli, neanche si mette a trat-

tare. Suarez del Liverpool potrebbe esserequello più fattibile, ma occhio a Destro, su cuila Juventus è sempre vigile e attende sviluppi.Di rivoluzione si parla invece in casa Inter. La conferma di Stramaccioni come guida tec-nica era già un indizio. Si sta smobilitando lasquadra del triplete, quella in grado di vincerequattordici trofei in sette anni (sarebbero quin-dici, ma lo scudetto figlio di Calciopoli non haalcun valore). È la giusta politica? Sì, il calcio è fatto di cicliè quello dell’Inter era finito appunto nella fan-tastica notte di Madrid del 22 Maggio 2010.

Via Lucio per l’appunto, Cordoba per fine car-riera, Eto'o lo scorso anno, Pandev al Napoli,Maicon e Stankovic in partenza così come,forse, Julio Cesar, ora che è stato acquistatoHandanovic. Moratti ha messo finalmente daparte i sentimentalismi e si è messo a fare ilfreddo e cinico manager. Detto del portiere, è stato acquistato inoltre ildifensore argentino del Palermo Silvestre. Ciò potrebbe voler dire addio a Ranocchia chepotrebbe diventare pedina di scambio per arri-vare all’esterno sinistro Kolarov. In caso di par-tenza del difensore umbro, il suo posto verreb-be preso da Andreolli.

Oltre al serbo delManchester City sitengono sott’osserva-zione le piste che por-tano al franceseDebuchy e aCissokho del Lione.Al Milan si vive unasituazione alquantoibrida. Non acquistidi grido ma mirati.Montolivo, Traoré eConstant le entrate.Non fanno certo stra-

buzzare gli occhi, ma hanno il loro perché. Iveri colpi in via Turati, a scanso di facile retori-ca, saranno le conferme delle stelle ThiagoSilva, Boateng e Ibrahimovic, con i primi dueche l’anno scorso sono mancati terribilmentead Allegri. Le romane come al solito in fase di mercato simuovono con circospezione. A parte Zemannella capitale non è sbarcato chi può farimpennare la quota abbonati. Così come aNapoli, che orfano di Lavezzi, si consola conInsigne. Insomma, le danze sono aperte, non ciresta che buttarci in pista.

DOPO LAPARENTESI EUROPEARIPARTE LACAMPAGNAACQUISTI PER TUTTE LE SQUADRE

Tutte le squadre, si stanno muovendo perallestire al meglio delle rose competitive,almeno sulla carta. I campioni d’Italia dellaJuventus sono quelli, che ad oggi, hannooperato meglio, meritandosi un bel nove.

ESSENZIALE

Si aprono le danze

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L’alunno Pasquale Scopelliti appar-tenente alla classe VB, candidatoalla maturità presso il LiceoScientifico Alessandro Volta di

Reggio Calabria - davanti alla commissio-ne composta dal Presidente Paolo Barillàe dai professori: Crucitti MariaAntonietta, Scordino Teresa, ScaliElisabetta, Lucio Ficara, Angelo Sireni ePasquale Violi - ha presentato una tesinadal titolo Lo Sport (dalle origini a oggi ) eLo Sportivo (uomo fuori dal comune) dedi-cando una parte di essa al professorFranco Scoglio. Ecco il testo dedicato alprof:«Ho pensato a lungo a delle frasi adatteper poter concludere al meglio la tesinaappena illustrata, che tocca un argomentoche per me è una parte fondamentaledella vita sin da piccolo. Dopo lunghissime riflessioni ho sceltoqueste frasi, le frasi del prof. FrancoScoglio, uno dei più grandi intenditori disport degli ultimi anni. Il prof., il quale èvenuto a mancare in diretta il 3 Ottobre2005, iniziò ad insegnare all’Istituto agra-rio di Palmi per poi spostarsi agli istitutiPanella e Piria di Reggio C. Divenne alle-

natore professionista e portò il suo Genoaverso traguardi che sembravano irrag-giungibili. Io ho avuto il piacere di cono-scere e sentire parlare il Prof di persona eposso assicurarvi che era un grandissimoconoscitore della sua materia preferita, ILCALCIO. Lo dimostrano anche le paroledi Fabio Galante alla Tribù del Calcio ilquale affermò che “Quello che Guardiolacon il suo Barcellona ha fatto in questianni, il Prof lo aveva già messo in attotrent’anni fa”. Il suo più grande talentoera quello di saper coinvolgere giocatori etifosi con la sua passione e la sua grintaUNICA».«Primo concetto importante : l’uomo nonesiste, è solo un’ombra che non ci devepreoccupare. Nel nostro calcio ad essereimportanti sono la palla e lo spazio. Noncrediate che sia difficile, in fase difensiva aciascuno di voi chiederò solo di impararealcuni semplici meccanismi: a scalare e diessere responsabili del proprio orticello dicompetenza».«Lei, laggiù in fondo, mi deve ascoltare.Altrimenti io sto qui a parlare ad min-chiam»«Sapevo che un mio giocatore la seraandava in discoteca fino a tardi, l’ho segui-to e quando è entrato nel locale gli holasciato un biglietto nel tergicristalli conscritto: “Stai attento, il tuo allenatore losa!”...Non c’è andato mai più».

Maturità efebbre calcistica

Sport

A propositodi...

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L'otto luglio, la villa comunale di CauloniaMarina ospiterà un importante evento pro-mozionale della kickboxing targata CONI,quindi della FIKBMS, la federazione ital-iana presieduta dal dottore Ennio Falsoni,eccellente campione di arti marziali deglianni '80. Caulonia, antica città magnogreca, il 7 ottobre 1571 combatté allabattaglia di Lepanto, con una propriagalera, per frenare l'avanzata ottomana, inOccidente, vincendo la battaglia con onore.La tradizione marziale cauloniese affondale proprie radici nell'era delle primeolimpiadi tant'è che lo stadio cittadino èintitolato, proprio, ad un campionecauloniese, dei Giuochi di Olimpia, ovveroil mitico Dicone. Presente il presidente delCONI regionale, il dr. Praticò, e i vari diri-genti di zona, a partire dal professore Papa,la cittadina calabrese, sarà teatro di unostage di kickboxing, diretto dal professoreGiuseppe Cavallo, dirigente tecniconazionale, responsabile del settore gio-vanile kickjitsu e lotta a terra, alla presenzadel delegato regionale federale, il profes-sore Salvatore Romano che, grazie al sup-porto prezioso del vice presidentenazionale, prof. Giorgio Lico, sta proiettan-do sempre più alla ribalta la kickboxing intutta la Calabria. “Ovviamente” - hadichiarato il professore Cavallo, specialistainternazionale di difesa personale, plurilau-reato e molto impegnato nel sociale, anchein progetti di educazione alla legalità, d'in-tesa con le forze dell'ordine, da lui adde-strate - “avendo alle spalle una persona dielevati principi morali e con un bagaglioculturale elevatissimo, come il presidente

Falsoni, non si può non pervenire al centra-mento di obiettivi rag-guardevoli, in camposportivo”. Allo stage diCaulonia, al qualepresenzieranno il sin-daco Riccio, e la giun-ta comunale alcompleto, apartire dal-l'assessoreallo sport,d o t t o rFrancescoCagliuso,e dal-l'asses-sore ai

lavori pubblici, geometraAntonio Cavallo, è certa lastraordinaria partecipazionedel Vescovo della Diocesi diLocri - Gerace, monsignor

Morosini, vicinissimo alleiniziative di formazione

della FIKBMS,soprattutto rivolteai più giovani chenei centri direttidal professoreCavallo, inprovincia diR e g g i oC a l a b r i a ,trovano un

ambiente privile-

giato, sia sotto il profilo educativo, sia cul-turale e spirituale, in un mondo deprivatoda valori importanti quali l'amicizia, la soli-darietà, la condivisione e l'umiltà. Secondoi presidenti di delle sezioni sportive, direttee allenate dal maestro Cavallo, ovveroVincenzo Sgambelluri, della Depaim, cheha sede alla palestra delle scuole di Donisi,e Francesco Garelli, con sede alla palestradelle scuole medie Salvemini di Polistena,l'evento di Caulonia è fondamentale ancheper mostrare le elevati doti tecniche eumane dei tanti veri campioni dellaFIKBMS, in un momento storico di grandeconfusione, in cui c'è una grande diffusionedi pseudo federazioni, pseudo campioni epseudo presidenti e maestri. AncheOsvaldo Cavallo, direttore sportivo dell'at-tivissima associazione polisportiva dilettan-tistica, ha evidenziato il prestigio derivantedall'appartenenza alla FIKBMS, unica fed-erazione del settore riconosciuta dal CONIe ricca di valenti dirigenti, maestri e atleti.Da evidenziare, infine, che il programmadell'otto luglio prevede, dopo lo stage, unaesibizione degli atleti del professoreCavallo, del professore Romano e deglialtri partecipanti, in piazza Sant'Antonio,gentilmente concessa dal parroco delluogo, don Donato Ameduri, che ha sem-pre sposato la causa FIKBMS. “Ci sarannoanche altre sorprese, di elevato livello” - hainfine concluso il maestro Cavallo - “chedimostreranno la bontà del lavoro inFIKBMS e l'apertura vera, a 360°, tesa allavalorizzazione degli atleti e delle società”

Ubaldo Sgambellone

Si sono svolti dal 5 al 8Luglio i Campionati euro-pei di pallacanestro.L’evento di livello internazio-nale è stato ospitato, comevi avevamo annunciato,dall’Ymca di Siderno.Hanno preso parte al tor-neo le nazionali di: Svezia,Finlandia, Germania. Lepartite si sono svolte, per laprima volta in assoluto, innotturna e nei pressi delmare sui campi dell’Ymcadi Siderno. Entusiasti gliatleti stranieri che sonorimasti affascinati dalla bel-lezza della nostra Regione.

KARATE

Grande successo per gli Europei Ymca

A Caulonia lo stage di kickboxing/Fikbms

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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

Cerimonia degli addii

GIUSEPPE FIORENZA

Maria Brandon-Albini, scrittrice italiana natura-lizzata francese, compie un viaggio in Calabrianel 1955, di cui lascia il volume Calabria, editoda Rubettino nel 2008. Per lei, il richiamo delsud consiste essenzialmente nello scoprire ilvolto nuovo dell’Italia:“Per noi italiani del Nord, il Mezzogiorno rappre-senta ciò che per gli altri europei raffigura la peni-sola nel suo insieme; l’opposto del nostro ambien-te naturale, l’evasione, la scoperta e l’esaltantemagia del sole”Rispetto agli altri viaggiatori il resoconto dellanobildonna lombarda si riveste di un caratterenuovo e inedito: il punto di vista femminile sullaCalabria, come lo sarà anche il resoconto diKazimiera Alberti, di cui parleremo nella pros-sima puntata. Non solo. La giovane e colta scrit-trice aveva lasciato Milano nel 1936 per unirsiagli altri italiani che combattevano il fascismo,era diventata durante la guerra un punto riferi-mento sicuro perché munita di una forte passio-ne democratica. Questo imprime i ritratti e ledescrizioni che ci lascia sui luoghi calabresi diuna forte connotazione politica, in difesa dellavoro, dello sviluppo economico e dei dirittidelle donne. Le notazioni, ancora, sono per-meate da una sottile e solida cultura che li fapresentare completamente sotto la loro lucestorica, artistica e culturale.Non può perciò esimersi di restare affascinata eturbata, sotto le mura di Stilo, non principal-mente dalla Cattolica, ma dalla vicenda diTommaso Campanella, per cui:Non è più ai bizantini che penso ma a colui che ènato qui nel 1508, Tommaso Campanella, ilmonaco ribelle, il gigante della filosofia moderna.Nato da una famiglia contadina, venne alla lucein mezzo a questi picchi che sembrano minaccia-re gli uomini invece di proteggerli. Pertanto, questemontagne aspre e altezzose si aprono davanti a mein una “fuga” armoniosa di contrafforti che, lungolo Stilaro, si stagliano nel sorriso delicato del mare.Sono proprio lì i due aspetti del genio diCampanella; tutto qui nel suo paese natale respiral’audacia, la determinazione selvaggia e la visioneilluminata, il miraggio della felicità lontana.Campanella, questo veggente che raccolse l’ereditàdel Rinascimento italiano decadente e formalista,era il figlio d’un calzolaio.Inoltre: Mi sembra adesso che l’anima diCampanella sia la stessa della Calabria, curiosomiscuglio di tradizione e rivolta, di misticismo erealismo.La sua prosa riesce mirabilmente a fondere pae-saggio e animo umano:Il suo grido, sempre vivo dopo trecento anni, sposaammirevolmente il paesaggio severo e luminosoche s’apre in questo momento davanti a me.Il carattere di cui dicevamo traspare molto benedalle considerazioni che la scrittrice fa dai luoghiche visita. A Bagnara fa un lucido ritratto dellebagnarote:“Vedrete le donne di questo paese. Sono loro checomandano, lavorano, guadagnano da vivere perla famiglia; gli uomini? Quelli si fanno mantene-re”. Dalla nave scendono, in effetti, mischiate alflusso abituale dei turisti stranieri, belle donne dalportamento maestoso, dalla presenza imponente;vecchie o giovani, hanno visi scolpiti di vecchiaquercia, occhi da zingaro, labbra viola. Portanouna camicetta e un busto aderente, di color chiaroe gonne pieghettate a sbuffo, sotto le quali appaio-no grossi piedi nudi deformati per il cammino.Passano, con un sacco o un paniere sotto il brac-

cio. Un doganiere pone la domanda regolamen-tare: «Niente da dichiarare?» Mute, esse fannosegno di no. Una volta fuori dalla folla, poggianoi loro fardelli sulla testa e si allontanano lente,imbronciate e temibili, verso l’autobus che le con-duce a Bagnara, paese situato ad alcuni chilome-tri da Scilla, verso nord.Durante il giorno, le madri o le nonne chiamanoi bambini, appoggiandosi alla finestra o uscendofuori, con le mani ai fianchi. Le ragazze vannoalla fontana portando in testa i bomboli (anfored’argilla, lavorate nel paese dai vasai).Mentre per quanto riguarda l’aspetto politicosociale non può fare a meno di notare:

E sul muro, a caratteri enormi: «La terra appar-tiene a quelli che la coltivano». Avevo dimentica-to il XX secolo, i contadini rossi: l’altra facciadella Calabria.A Caulonia non può evitare di farsi raccontareda un mulattiere la storia della Repubblicarossa di Caulonia, subito dopo la guerra:“Nel ’44, lassù c’è stata la rivoluzione”. Adesso misquadra con aria maliziosa e mi racconta la sto-

ria di Caulonia. «Sin dallo sbarcodegli alleati nel Sud, vi siproclamò in effetti larepubblica, senza preoccu-parsi di sapere ciò cheavrebbero fatto gli altri ita-liani. Questi pastori, questicontadini, tagliati dalmondo a causa della guerra,si stabilirono una sera al

municipio, abolirono la monarchia, inviarono alavorare nei campi i capi del paese e amministra-rono la cosa pubblica, saggiamente, come i loroavi greci. I carabinieri si allearono al nuovo gover-no “legittimo”. Poi sopravvenne la Celere chearrestò il sindaco Cavallaro, i carabinieri e gli altricomunardi. In seguito ci furono dei processi».Bastano poche frasi per descrivere il luogo efornire il preciso status sociale della popolazio-ne:Sulla piazza, gli uni seduti al caffé chic, gli altri alcaffé povero, galantuomini e pizzuti fumano, iprimi la sigaretta, gli altri la pipa. Si squadrano da

lontano, fingendo d’ignorarsi. Nessuno si unisceal clan avverso. I ricchi e i nobili guardano passa-re la gente, sparlando a bassa voce. Di tanto intanto, con un gesto abile della mano, tirano su ilpantalone di popeline perché la piega non si rovi-ni. Medici senza malati, avvocati senza causa,agronomi nemici dell’agricoltura, continuanocosì il loro chiacchiericcio inutile.L’entusiasmo però non le impedisce di notareamaramente la situazione problematica dellaregione: Il lato “nero” della Calabria si manifestasenza costrizione a San Giovanni in Fiore. Sonostata iniziata ai suoi misteri dalle signore dell’“altasocietà” che, come dappertutto nel Mezzogiornoitaliano, è composta dalle autorità locali e dalleloro famiglie (il brigadiere, il medico, il farmacista,il notaio, il giudice, alcuni professori e soprattuttoi proprietari terrieri e, cima della piramide sociale,il curato.E tutt’intorno, seduti sulle panchine, sulle sedie,davanti all’unico bar o davanti alla chiesa, o siste-mati lungo i muri, decine, centinaia, che so?, diuomini neri; nero il cappello a punta, nera la giac-ca, neri i pantaloni, nero il viso abbronzato, nerigli occhi: tutto è nero, lugubremente nero.Ma il quadro più desolante è quello che ci dà diCutro 1955, simile a quello che aveva costituitooggetto di forte polemica, durante il viaggio diPier Paolo Pasolini, di cui abbiamo scritto inuna precedente puntata:Poi, Cutro. Una lunga fila di case sporche, a unsolo piano, con una sola porta centrale.Dappertutto bambini cenciosi, donne a piedinudi, dai vestiti sbrindellati. Cento metri più in là,un cantiere; impalcature, graticciate circondanole casette in costruzione di Cutro Nuovo. Unvasaio allinea lungo il muro le sue giare e le sueciotole per farle asciugare al sole. Dopo tre millen-ni, l’economia di questa regione è rimasta pres-sappoco la stessa dell’epoca di Omero e gli artigia-ni modellano inconsciamente e ciecamente lestesse forme di una volta.La cosa più bella di questi resoconti di viaggiocrediamo che sia la perfetta cifra stilistica dellapenna dell’Albini, nonché dalla consapevolezzarealistica che coglie tutte le sfumature dei carat-teri delle persone e le bellezze dei luoghi, senzainquinare il racconto con proclami urlati. Neavrebbe ben donde, data la particolarità dellasituazione economica della regione negli annicinquanta e delle gravi disparità sociali, che nonerano ancora state “debellate” dall’emigrazio-ne (e non, come avrebbe dovuto essere, dallarivoluzione).Ma non lo fa.

(19- continua)

IN RICORDO DI GIUSEPPE MUIÀ (BALLARÒ)

La cosa più bella di questiresoconti di viaggiocrediamo che sia laperfetta cifra stilistica dellapenna dell’Albini, nonchédalla consapevolezzarealistica che coglie tutte lesfumature dei caratteridelle persone e le bellezzedei luoghi, senzainquinare il racconto conproclami urlati.

ESSENZIALE

La Calabria vista con gli occhi di una donna:Maria Brandon Albini

Hai lasciato un vuotoincolmabile, nelle nostre serateal Tentazioni, un grande amico.Un uomo allegro e affettuoso.Ti ricorderemo assieme ai tuoicari con immenso affetto. Cimancherai e ci mancherà laTua allegria, il Tuo sorriso. CiaoGiuseppe, ciao amico di tutti

Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri”

La redazione de laRiviera, la Pigreco e glioperatori tutti sono vicini alla famiglia

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Cultura e società

Parlandodi...

Si può mettere insieme il meglio, per creare un appuntamento da far invidia a tutta la regione. Si possono mettere insieme imigliori comici della nostra televisione, portarli a Siderno, aspettare che arrivi il 19 luglio e smettere di piangere per qualcheora. Finalmente ci divertiamo! Non ci credete? E allora fatevi trovare alle 21.00, presso lo Stadio comunale “F. Raciti” diSiderno. A presentare l'importante spettacolo sarà Max Laudadio e ritorna uno dei fondatori della manifestazione, ClaudioBatta, con la sua “Nimmistica…”. Inoltre, da Zelig, Paolo Migone, Rocco Barbaro, Gianni Cinelli, il gigolò Rocco. DaColorado: Baz, Enzo e Sal, ospite d'onore Dario Ballantini e tributo musicale degli Scialaruga. Dagli Sgommati di Sky GennaroCalabrese. Nel corso della serata verranno, inoltre, assegnati due importanti riconoscimenti: uno alla memoria ad una meda-glia d'oro della Polizia di Stato, ucciso in servizio, e l'altro al merito di servizio.

Cambiare il volto di una Regione? “INSIEMESIPUÒ”SIDERNO

SIDERNO

Il figlio Francesco, Professore alla GeorgiaInstitute of Technology di Atlanta in USA,torna ancora una volta alla ribalta con unanuova ricerca di successo sullo studio delleonde di mare. Francesco infatti ha vinto unpremio internazionale 'OMAE 2011 Bestpaper Award ' per la migliore ricerca sulleonde di mare estreme presentata in un lavo-ro scientifico dal titolo «Space-Time

Extremes in Sea Storms» durante laASME's 30th International Conference onOcean, Offshore and Arctic Engineering(OMAE 2011) a Rotterdam in Olanda lascorsa estate. La ricerca sulle onde alte di mare premiata e'fondamentale per una corretta predizionedelle onde estreme o anomale che possonooccorrere alle piattaforme petrolifere con ilrischio di danni enormi se nonche' il collassototale della struttura. Il modello probabilistico formulato daFrancesco servira' a migliorare la progettazio-ne di queste mega strutture che devono resi-stere l'impatto di onde molto alte. Questepossono arrivare anche fino a 20 metri dialtezza nel mare del Nord in Norvegia o nelGolfo del Messico ma il Mediterraneo nonscherza neanche specialmente nella zona diAlghero; praticamente un palazzo di 6 pianid'acqua che si abbatte sulla piattaforma.

Nella ricorrenza del 10° anniversario della tua nascita in cielo, il pensiero non puo' che andare a te e al ricor-do e immagine di te che hai lasciato nei nostri cuori. La legge di vita dice che non ci sei piu', ma il tuo stiledi vita, l'amore per il prossimo sono un marchio da non poter cancellare, e che vivono in ogni persona cheti ha conosciuta ed e' impronta in noi figli, come dono il tuo stile di vita !! Il respiro dei ricordi riscaldano ilcuore. Il battito di mille parole si celano nel bisogno di cercarti dentro il cuore. Battiti che si uniscono nellasinfonia di lacrime che solcano il volto negli occhi. Paura di un silenzio che riveste la mia anima di vita, se inquel silenzio ci sta il tuo sorriso. Mi manchi.

Giovanna Fedele

ILRICORDO

Francesco Fedele vince premio Internazionaleper la migliore ricerca sulle onde di mareA MIO PADRE NEL 10°ANNIVERSARIO DELLA SUA SCOMPARSA

"ICARO", il libro di poesie di Daniela Ferraro sarà presentato oggi, alle ore 19,presso Palazzo Nieddu a Locri. Nel corso dell’evento, verranno proiettati alcuni cortometraggi. Sarà presente l’autore e Pino Valenti, il regista del cortometraggio sulla fiaba"Selena" di Icaro (Rupe Mutevole edizioni).

Daniela Ferraro

Ildirigente del II Circolo Didattico di Siderno, prof.Giuseppe Callipari, dopo ben 43 anni di servizionella Locride va in pensione. Entrato come inseg-nante di ruolo nel 1969 proprio nel II Circolo diSiderno ne è divenuto preside nel 2006/7. Oltre alla

dirigenza in questo istituto negli anni ha diretto anche i cir-coli didattici di: Delianuova, Mammola, Melicucco, Platì,Africo, Caulonia. La cordialità dimostrata in questi lunghianni di carriera è stata ricompensata al docente dall'affetto edalla stima dimostratagli dal centinaio di persone intervenutealla sua festa di pensionamento svoltasi il 30 Giugno. Grandericonoscenza dimostrata durante la celebrazione per il lavorodel professore, che si è sempre speso per i suoi studenti e perla crescita della scuola che ha guidato in vari progetti, comequello del giornalino scolastico “Lo Scrigno”. Anche se sicu-ramente ci sarà qualche alunno che lo ha temuto trovan-doselo davanti come Presidente della Commissione d'esameper la licenza media. Con il pensionamento del dirigenteCallipari anche il Circolo didattico che ha diretto negli ultimisei anni sarà messo a riposo. Nel 2013 sarà infatti aperto ilnuovo Istituto Comprensivo Pascoli Pedullà che raccoglieràgli alunni del II Circolo e della Scuola Media Alvaro.

Questo è il racconto dellacaparbietà di un giovane diNashville che un giorno deci-de di scoprire quali siano leorigini della sua famiglia. John

Marcellino ha sempre saputo di avereorigini calabresi. Fino al 2008 però nonaveva idea che i suoi bisnonni fosseronati in un paesino della Locride,Grotteria. La sua riscoperta dellaCalabria inizia con un viaggio daNashville a Los Angeles per incontrareuna parente novantenne, l’unica persona

Tra voli intercontinentali edequivoci il viaggio di John

Marcellino, italo americanodi Grotteria, alla riscoperta

delle sue origini.

Q

Due addii e una nuova scuola

la Riviera

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CONCORSO INTERNAZIONALE

XI Edizione Premio AliquòE' già partita la macchina organizzati-va dell'XI Concorso InternazionaleDomenico Aliquò di Arte, Lettere,Giornalismo e Fotografia, che si svol-gerà a Reggio Calabria sabato 17novembre. Il Regolamento e la sche-da di partecipazione si possono scari-care dal sito www.associazioneali-quo.comQueste sono le Sezioni inserite per il2012: LETTERE; ARTE; GIOR-NALISMO e FOTOGRAFIA.Alla presidenza delle Giurie si ricon-ferma il Prof. Francesco D'Episcopoche svolge attività didattica e scientifi-ca presso il Dipartimento di Filologiamoderna “Salvatore Battaglia” dellaFacoltà di Lettere e Filosofiadell'Università degli Studi di Napoli“Federico II”, dove insegnaLetteratura italiana, Critica letterariae letterature comparate. Il Prof.

D'Episcopo, è autore di numerosivolumi e saggi sulla Letteratura italia-na, dal Rinascimento al Novecento; ècuratore di testi esemplari di scrittorimeridionali e di autorevoli atti diconvegni; fa parte del comitato didirezione e redazione di riviste nazio-nali ed internazionali.Svolge intensa attività di collaborazio-ne giornalistica e di promozione edi-toriale.Vari sono stati i riconoscimenti uffi-ciali alla sua opera di critico lettera-rio, tra cui cinque Premi per laCultura della Presidenza delConsiglio dei Ministri.Ad oggi sono pervenuti il Patrociniodel Presidente della RegioneCalabria e gli auguri per il successodella manifestazione del Presidentedel Consiglio dei Ministri Dott. Prof.Mario Monti.

Ricordiamo anche che la ricerca diFrancesco e' stata finanziata da compagniepetrolifere come CHEVRON per lo studiodelle onde nello spazio-tempo alla torreoceanografica Acqua Alta al largo della costadi Venezia in Italia. Infatti Francesco mantie-ne legami di collaborazione con universita'del nord come quella di Padova, Bologna eFerrara. Da mettere in evidenza anche che Francescoe' stato recentemente invitato a presentare lasua nuova ricerca in fisica matematica e flui-do meccanica della turbolenza allaGeophysical Fluid Dynamics SummerSchool presso il prestigioso Woods HoleOceanographic Institution ad MIT di Bostonin USA.Il padre e' venuto a mancare prima che ilfiglio Francesco completasse il Ph.D. negliStates. Ma il padre era gia' piu' che fiero ed orgoglio-so del figlio, che dopo tanti sacrifici e durolavoro e soprattutto testardaggine a non mol-lare, e' riuscito ad imporsi al mondo interocon il suo originale contributo scientifico chee' preso in considerazione e valorizzato incampo internazionale dai migliori scienziati,professori e ricercatori affermati.

Quando la Calabria chiama

che avrebbe potuto dargli informazioni sulpaese natale della famiglia Marcellino.Quest’anziana signora aveva tre numeri etre nomi di riferimento, ma risalivano tuttia 50 anni prima. Maria, Virginia e Lilianachissà quante case e quanti numeri ditelefono avevano cambiato nel corso diquegli anni. John però non demorde e chia-ma le tre parenti. I numeri risultano inesi-stenti. La ricerca dei legami con i parenticalabresi si fa sempre più difficoltosa ma ilgiovane italo americano è deciso. Telefonaalla Telecom e cerca di rintracciare almeno

uno dei tre numeri di telefono. L’operatoreche gli risponde riaccende una piccola spe-ranza: John deve provare ad aggiungereuno zero all’inizio di uno dei contatti chepossiede. È l’ultimo tentativo che John siconcede. Chiama. Squilla.Il numero negli anni erastato riassegnato a variefamiglie. Quando il ragaz-zo telefona l’utenza è peròtornata ad avere un lega-me con la famigliaMarcellino. Il contatto è

infatti di Domenico, un nipote del ramo deiMarcellino di Grotteria. A rispondere aJohn è Laurita, moglie di Domenico, chenon parlando bene inglese fissa un appun-tamento telefonico con il cugino america-no. Il giorno fissato John chiama più voltema la zia Virginia, pensando si tratti di unoscherzo telefonico, riaggancia il telefono.Questo divertente equivoco va avanti peruna settimana finché John non riesce arimettersi in contatto con Laurita eDomenico. Ma a John non basta aver riallacciato unlegame telefonico con la sua famiglia e nel2009 viene in Italia è incontra i Marcellinodi Grotteria. Ma come capire se sono loro iparenti lasciati in Calabria dai bisnonni. Ecome faranno i Marcellino ad avere leprove che John è un loro consanguineo. Afugare ogni dubbio è sufficiente una foto.John infatti si presenta con una foto deibisnonni che è la stessa che hanno anche iparenti calabresi. Non ci sono più incertez-ze. I marcellino americani si sono riuniti aquelli calabresi. Quest’anno anche Jerry, l’illustre padre diJohn, visiterà la sua terra. Per l’11 Luglio ilfiglio ha organizzato un viaggio a Grotteriacosì Jerry potrà festeggiare il suo 75esimocompleanno insieme alla sua famiglia.

E. A.

Il produttore di MichaelJackson è della LocrideJerry Marcellino, forse questo nome non vidirà niente. Michael Jackson, Diane Ross,Smokey Robinson, Stevie Wonder vi suoneran-no più familiari. Qual è il collegamento traquesti cantanti famosi e l'altro illustre scono-sciuto? Presto detto, Jerry Marcellino è unapietra miliare del mondo discografico america-no ed è una colonna della Motown Records.Durante i suoi 45 anni di carriera è stato il pro-duttore dei cantanti appena citati, ma non solo.Ha scritto e/o composto anche alcune loro can-zoni. Ha vinto 17 Dischi d'oro, 3 Dischi di plati-no e 6 Singoli d'oro. La Motown Records è unadelle etichette discografiche di gruppi e cantan-ti di colore tra le più importanti d'America. Illoro settore di Rythm and Blues e Soul è il pila-stro del gruppo.Ma torniamo al nostro Jerry Marcellino e allasua collaborazione con Michael Jackson. Il loroconnubio risale al tempo dei Jackson 5 ed èdurato circa un decennio. Mr. Marcellino,come lo chiamano i siti americani, è stato ilproduttore di album come Ben, Got to beThere, e Music and Me. Ha anche prodotto escritto una parte di uno dei video che hannorivoluzionato il mondo del hip hop,Moonwalker. A questo punto vi chiedereteperché vi stiamo parlando di questo persona.Ebbene è uno dei nostri illustri conterranei.Anche se non lo sapeva infatti è originario diGrotteria. Accanto potete leggere la storia dicome il figlio John ha riscoperto le sue radici.

La sua riscoperta della Calabria inizia con unviaggio da Nashville a Los Angelesperincontrare una parente novantenne, l’unicapersona che avrebbe potuto dargli informazionisul paese natale della famiglia Marcellino

Parlando

Cinema

di

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CINEMA NUOVO Siderno, info: 0964/ 342776 Killer Elite/ 20.00 - 22.00 CINEMA VITTORIA Locri, info: 339/7153696 Marilyn/18.00 - 20.00 - 22.00 CINEMA GARIBALDI Polistena, info: 0966/ 932622 nessun film in programmazioneper chiusura estiva

CINEMA POLITEAMA Gioia T., info: 0966/ 51498nessun film in programmazioneper chiusura estivaCINEMA ODEONReggio C., info: 0965/ 898168 nessun film in programmazioneper chiusura estivaCINEMA AURORA Reggio C., info: 0965/ 45373nessun film in programmazioneper chiusura estiva

NUOVA PERGOLA Reggio C., info: 0965/ 21515 Isteria (genere commedia)/alle 19.00 - 21.00 - 23,00MULTISALA LUMIERE Reggio C., info: 0965/ 51036 Sala De Curtis La Bella e la Bestia (3D)/ 18.00 Marley/ 19.30 - 22.00 e dal 30 giugno al 1 luglioCenerentola (in digitale)alle 18.00 - 20.00 - 22.00Sala Sordi

La bella e la bestia (in 3D)/19.00Chernobyl diaries/alle 21.00 - 23.00Sala De SicaIl Dittatore/ 19.00 - 21.00 - 22.45Sala MastroianniRock of ages/ 18.00 - 20.10 - 22.30 ingresso unico euro 6,503 luglio Marilyn Monroe in A qualcuno piace caldo4 luglio The amazing spiderman in 2D e in 3D

ALCINEMA

...è il punto di incontro di chi lotta per ilSud. Se ami il Sud unisciti a noi.

Non dimenticate le lezioni del passato. I sicilianil'hanno già fatto. Ricordate chi vi portò Garibaldii Savoia, gli inglesi e i francesi? E chi portò noi libe-ratori americani? Loro, si. I siciliani sono esperti

nel vendere carne altrui e voi perloro non siete nemmeno carne mamerce da scambiare. Pensatecibene. Com'è che da loro brigantinon ce ne sono mai stati, ma hannosempre prodotto mafiosi buoni adammazzare poveri? I vostri sonosempre finiti appesi agli alberi,

davanti ai plotoni d'esecuzione o stretti ai ceppi. I loro sono sempre finiti a Roma, hanno sempre avutola pancia piena. E' una costante, loro mettono le bombe e i calabresi pagano le conseguenze. Loroottengono sempre un tornaconto per le rivolte e voi state sempre a pagare per le loro trame. Quanto siete fessi voi calabresi sempre a far da lepri alle fughe degli isolani. Non comprenderete maiche le loro non sono rivolte ma solo ricatti. Non capirete mai che la loro è mafia e la vostra criminalitàè solo manovalanza. Adesso ripartiranno i forconi perché chi ieri ha deciso di fare l'Italia oggi pensa di distruggerla. E nonstate li a illudervi che quel che conta è il fine e non i mezzi. Che non v'importa cosa c'è dietro ma l'im-portante è riprendervi la vostra terra e vendicare i vostri padri. Se dovete combattere per una giustacausa fatelo da voi e per voi. Andando dietro ai giuda si finisce in croce e quello è un posto che i cala-bresi conoscono bene. Se proprio volete, fateli i briganti ma in conto vostro e non al servizio altrui. Il film che si prepara ha uncopione già visto, cambiatelo fin che siete in tempo se no per voi non ci sarà un lieto fine.

La verità dell’Iridedi Benjamin Bowson

Attenti o i forconi sivenderanno i Briganti

“Il Brigante è come la serpe, se non la stuzzichi non ti morde”

Un incontro casuale potrebbe dare inizioa una storia arroventata ma anche piut-tosto pericolosa, specie se vivete un rap-porto di coppia collaudato.Incontri/scontri. Con i Gemelli e gli Acquario potrete rid-ere di tutto, sdrammatizare ogni cosa. Altie bassi con i Bilancia.

ARIETEIn campo lavorativo non lasciate il certo perl’incerto. Anche se una ghiotta propostapotrebbe spingervi a rischiare, non sembrail momento giusto per farlo. Nella vita di coppia tutto vi apparirà perfet-to, tutto sarà proprio come piace a voi: manon adagiatevi sugli allori, date sempre ilmassimo se volete che l’idillio continui.

TORO

Essere pazienti e lungimiranti non sempreè nelle vostre corde, ma se desiderate rac-cogliere qualcosa dagli sforzi prolungatifatti negli ultimi tempi, dovrete adattarviall’attesa. Che, tuttavia, non sarà lunga.In amore non abbiate paura di giocare le

vostre carte più segrete, è il momento diosare. Incontri/scontri.

GEMELLINon delegare a nessuno i tuoi compiti,qualcuno può approfittarne per ostaco-larti. Meglio affrontare le questioni inprima persona: il Sole ti dà la dritta che timanca. Incassi e recupero crediti: nienteda ridire, Mercurio assicura che sei in poleposition. Serata sensuale: la Luna in otta-va casa è fermamente sensuale.

CANCRO

Una novità che aspettavate arriverà, masarà molto diversa da come ve la saresteaspettata. Si rivelerà un vero toccasanaper le vostre finanze. L’amore forse nonsarà romantico come vi piacerebbe, ma viriserverà delle sorprese molto piccanti edivertenti. Sensualità al top.

LEONENon lasciarti coinvolgere dai meccanismidella quotidianità che ruotano vorticosa-mente intorno a te. Mantieni i tuoi ritmicome sei abituato a fare. In questo modoavrai la certezza di non sbagliare. Oggi edomani sono giorni adatti a prenderticura della tua salute e dei tuoi hobby.

VERGINE

Sei sicuro delle tue idee e le esponi conchiarezza, convincendo anche gli interlocu-tori più ostili. Se vivi un rapporto abbon-dano la tenerezza e la passionalità.Settimana favorevole sul piano estetico, siaper rinnovare l’immagine superficialmentesia per cure più mirate ad eventuali proble-mi estetici.

BILANCIALuna e Mercurio contrari non favorirannoi progetti: state attendendo che le coseprendano il verso sperato. Affrontati con lacalma, i problemi si risolvono, a parte il fas-tidio che provate per lo stop forzato.Incontrato persone che potervvero essereutili?Cercate di essere meno freddi e piùdiplomatici!

SCORPIONE

Partenza con sprint, per un lunedì chefornirà gli stimoli di cui avete bisogno:grande energia! Da mercoledì l’ingressodi Marte in Bilancia renderà i nativi dellaprima decade intraprendenti in campoprogettuale, con un’attenzione specialenel campo delle associazioni, delle ami-cizie e delle iniziative culturali.

SAGITTARIOLuna nel vostro segno, carica di entusias-mo. Incline a facilitarvi nel lavoro, nei rap-porti con gli altri, in amore. Le vostre intu-izioni si rivelano esatte (e vi procuranovantaggi), le energie sono in crescendo,ma certe difficoltà permangono, per cuioccorre che teniate sempre alta la guardiae che indossiate mutande di ferro.

CAPRICORNO

Iniziate in maniera più che positiva, graziealla presenza della Luna nel vostro segno,con la speranza di ottenere i giustiriconoscimenti: una sttimana coi fiocchi,all’insegna della comunicazione, delmovimento e della fortuna in viaggio.

ACQUARIOTi senti a un bivio in campo sentimentale:il rapporto con il partner ha molte lacune,ma non te la senti di abbandonare il vec-chio per il nuovo. È il momento giusto perchiarire la situazione, mercoledì tutti ipianeti appoggiano le tue decisioni.

PESCI

L’OROSCOPO

Quella copiosa seminagione di ferocia, poi ridotta apuro crimine, attecchì e divenne l'ingresso secondariolasciato ai vinti, nel nuovo corso della storia: puttane emafiosi ci sono arrivati e ci arrivano dai paesi rotti dalleguerre civili alle nostre porte. E sono loro a rifondarli, suun'economia criminale in cerca di legittimazione; comegli investimenti della “ndrangheta” e “cosa nostra” a...Milano, i sottosegretari della camorra. «Ci si è moder-nizzati rendendo tutto vendibile e rendendo sistematicol'osceno, prostituendo il territorio e l'ambiente, i luoghipubblici e le istituzioni. La mobilità sociale si è esercita-ta in forme perverse attraverso la crescita delle attivitàmalavitose e criminali che hanno espresso le loro èliteemergenti» inclusa «la vendita trasformistica delle clas-si dirigenti, la loro corruzione sistematica» cui si aggiun-ge l'insulto dei corruttori.

DOMENICA 08 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 31

Blob of the week

Questa mattina un signore voleva pagare un caffè eduna brioche con questa moneta ... abbiamo immortala-to la foto perchè i 200,00 sono non rari ma rarissimi

YMCA EUROPEAN

Tarzia, Papa, Platani...il nuovo trio!

l’Italiano e il Danese

Dal basket al blob...bastauno scatto

Spettatori sulla “destra”...A chi la vittoria?

Cosa fa lo spettatore? Segue il basket, siè in messo in posa o...? Scriveteci

Roccella centro ...

Consiglioregionale.allegria ...“

speriamo in un mondo migliore

Ilario e Giorgio la storia ...

la Riviera

bellezze alla finestra