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Rifiuti: da problema a risorsa Nota illustrativa sul ciclo di gestione dei rifiuti in Italia CONSORZIO NAZIONALE PER IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI DI BENI A BASE DI POLIETILENE

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Rifiuti: da problema a risorsa

Nota illustrativa sul ciclo di gestione dei rifiuti in Italia

CONSORZIO NAZIONALE PER IL RICICLAGGIODEI RIFIUTI DI BENI A BASE DI POLIETILENE

Nota illustrativa sul ciclo di gestione dei rifiuti in Italia

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CHE COSA SONO I RIFIUTI?

Un qualsiasi materiale è definibile come rifiuto solo se chi lo possiede decide che dal possesso diquel materiale non potrà ricavare alcun beneficio, né diretto né indiretto e decide quindi didisfarsene.

I rifiuti hanno tuttavia un’utilità potenziale che è spesso ignorata: se pensiamo ad esempio agliscarti della lavorazione industriale o ad i sottoprodotti dell’agricoltura il concetto del valoreintrinseco dei rifiuti è immediatamente comprensibile.

Ma anche nel nostro piccolo ad esempio la bottiglia di plastica che contiene l'acqua minerale non èun rifiuto in se; se io non la "getto via" e la riutilizzo come contenitore essa è un bene che continua amantenere, per me, la propria utilità.

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IL CICLO DI GESTIONE DEI RIFIUTIPer gestione dei rifiuti s’intende l'insieme delle attività volte a controllare l'intero processo legato airifiuti, dalla loro produzione fino alla loro eliminazione finale, e coinvolgono quindi:

riutilizzo

produzione

raccolta

trasporto

trattamento

recupero energetico

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LA PRODUZIONE

La produzione nazionale di rifiuti è in costante crescita e si attesta, nel 2007, ad un valore di circa

134 milioni di tonnellateE’ come se ognuno di noi producesse mediamente circa 3 kg di rifiuti al giorno.

L’86% è rappresentato dai rifiuti speciali(generalmente sottoprodotti dell’industria e dell’agricoltura)

il 14% (circa 32 milioni di tonnellate) è di derivazione domestica e urbana.

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LA RACCOLTA

La raccolta dei rifiuti urbani avviene in maniera:

differenziata indifferenziata

Il conferimento non differenziato viene principalmente gestito mediante circuiti di raccoltasu spazio pubblico (cassonetti), mentre quello differenziato può essere gestito mediante

circuiti domiciliari di raccolta (porta a porta)

contenitori collocati su spazio pubblico(campane /cassonetti)

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LA RACCOLTA

La raccolta differenziata raggiunge nel 2007 una percentuale pari al

27,5% della produzione totale dei rifiuti urbani prodotti consignificative differenze territoriali

Questo valore, sebbene evidenzi un lieve aumento rispetto agli anniprecedenti risulta, tuttavia, ancora sensibilmente inferiore al target del 40%

stabilito dall’Unione Europea e il livello di crescita della raccoltadifferenziata è destinato sempre più a diminuire.

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LO SMALTIMENTO E IL RECUPERO

Nonostante l’aumento della raccolta differenziata abbia migliorato la percentuale di riciclo/recupero deirifiuti il rendimento delle attività di recupero ( in termini di materiali ed energia prodotti) è comunquemolto basso ed il ricorso alla discarica, di fatto e nonostante gli obblighi comunitari, rimane ancora la

modalità principalmente utilizzata per lo smaltimento del rifiuto urbano.

Il rifiuto urbano viene infatti destinato

nel 53% dei casi alle discariche

nel 12% dei casi agli inceneritori

Solo nel 35% dei casi al recupero o compostaggio

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Nella prospettiva di minimizzare la quantità di rifiuto inviato a discarica, e con lo scopo di assicurare ilriciclo / recupero del materiale raccolto, il rifiuto deve essere sottoposto a trattamento.

Il processo di raccolta e trattamento presenta tuttavia notevoli difficoltà:

complessità organizzative e logistiche (raccolta dai punti di conferimento, stazioni di trasferenza, impianti di pre - trattamento, impianti di

selezione, impianti di riciclaggio e/o recupero, discarica)

costi ambientali direttamente connessi al trasporto (emissioni, rumore etc.)

costi economici l’onerosità del ciclo dei rifiuti è direttamente connessa alla complessità del ciclo stesso

IL TRATTAMENTO

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Ogni cittadino italiano paga in media 113 EURO come tassa o tariffa relativa al servizio diigiene urbana e di questi circa 85 EURO sono relativi esclusivamente alla gestione dei rifiuti.

Questo significa che ogni anno vengono spesi circa 5 miliardi di Euro per disfarci dei rifiuti.

A questa somma vanno aggiunti altri costi diretti e indiretti che vengono comunque sopportati dallacollettività o compresi nei prezzi dei beni/merci.(Su ogni prodotto che acquistiamo paghiamo una tassa per il recupero degli imballaggi).

La maggior parte dei cittadini sosterrebbe volentieri questi costi in cambio di una perfetta ed effettivamanutenzione ambientale. Purtroppo, però, ci si accorge di come lo sforzo economico sostenuto dallacollettività per disfarsi dei propri rifiuti non è stato capace né di risolvere strutturalmente il problemaambientale né di indurre processi economicamente convenienti per l'intera collettività.

Molto di tutto ciò può essere imputato al modello di gestione vigente: se si confronta ad esempio laquantità di materiale effettivamente raccolta in modo differenziato con quella effettivamente avviata ariciclo, ci si rende immediatamente conto del basso livello di efficacia delle attuali modalità diraccolta

IL COSTO AMBIENTALE ED ECONOMICO

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Per fornire una soluzione al problema è sicuramente necessario un ripensamento dell'idea di rifiuto inun’ottica di sua valorizzazione in termini di risorsa.

Assumere una tale prospettiva potrebbe implicare un completo ripensamento del quadro delleresponsabilità e delle competenze sui rifiuti, sino ad ipotizzare ad esempio che i soggetti pubblici (es iComuni) perdano il diritto di privativa su una parte dei rifiuti urbani la cui gestione potrebbeessere affidata alle imprese industriali, commerciali e di servizi.

Per quanto riguarda i materiali derivati da imballaggi, in particolare, bisognerebbe fare inmodo che i consumatori provvedano a conferire i materiali utilizzati in maniera selettiva e, sepossibile, presso luoghi e strutture direttamente integrate nel processo di riutilizzo e riciclo.

Fino a quando i consumatori avranno la possibilità di destinare i propri rifiuti in molteplicispazi di raccolta urbani la differenzione e il conferimento selettivo verranno percepiti come unsurplus e non come una parte integrante del ciclo dei rifiuti.

LE ALTERNATIVE

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Per perseguire concretamente tali obiettivi pare opportuno:

1. limitare la possibilità di depositare i rifiuti sulla superficie pubblica a favore delconferimento presso aree specializzate per le diverse tipologie di materiali;

2. produrre tecnologie innovative per il pre–trattamento (es. riduzione di volume) del materialeconferito al fine di rendere fisicamente sostenibile la presenza di tali piattaforme;

3. rivedere i criteri delle tarsu e delle tariffe dei rifiuti;

4. legare il meccanismo della tariffazione al tipo di conferimento, al fine di rendereeconomicamente conveniente, per i consumatori, l’adozione di tale modello e non solo tramitegeneralizzate riduzioni, ma con individualizzazioni e valorizzazioni concrete per lutenza;

5. incentivante l’iniziativa privata e la sua competizione, al di là di cartelli, di form di oligopolio odi collusione tra i vari operatori;

6. riprogettare la logistica della raccolta e dello stoccaggio dei materiali.

LE ALTERNATIVE

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Inoltre, per stimolare il mercato del riciclo, occorre:

1. incentivare la produzione di nuovi prodotti da materiali riciclati.

2. realizzare tecnologie innovative per la produzione di nuovi materialiecosostenibili da utilizzarsi per l’imballaggio dei beni di consumo;

3. realizzare tecnologie innovative per la produzione di imballaggiriutilizzabili o più facilmente riciclabili.

LE ALTERNATIVE

Grazie dell’attenzione