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Collegio di Torino
RISULTATI DELL’ASSISTENZA
INFERMIERISTICA: una sfida da accogliere
per esistere
1
LO SPORTELLO DI CONSULENZA
INFERMIERISTICA LEGALE-
FORENSE
IL GRUPPO FORENSE
E…
Relatore: Luigi Abate
2
Dall’autunno del 2010 si è costituito, su base
volontaria, aderendo all’iniziativa
“COLLABORA CON NOI” del Collegio IP.AS.VI
di Torino, un gruppo di lavoro di INFERMIERI
LEGALI-FORENSI; al gruppo afferiscono
anche professionisti di altri profili sanitari quali
Ostetriche, TSRM e TSLB
LE ORIGINI…
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QUALE IDENTITA’?
QUALI OBIETTIVI?
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Collaborazione con il CESPI alla
progettazione di corsi su tematiche
inerenti problemi che collegano la
normativa vigente alla quotidianità.
CHIAVE DI LETTURA:
LA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
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Torino, 29 Marzo 2012
CORSI REALIZZATI:
6
Corsi realizzati:
Torino, 1 Ottobre 2012
7
CORSI REALIZZATI:
8
CORSI REALIZZATI:
9
Torino, 24 Ottobre 2012
CORSI REALIZZATI:
10
CORSI REALIZZATI:
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Questi eventi formativi hanno permesso
un confronto attivo e propositivo
tra i professionisti
sulle tematiche inerenti i
problemi dell’agire
professionale quotidiano.
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Il Gruppo Infermieri Legali Forensi
del Collegio IP.AS.VI di Torino, ha ritenuto utile
proporre un progetto finalizzato all’apertura di
uno Sportello di Consulenza infermieristica
legale-forense presso la
sede istituzionale Collegio IP.AS.VI
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• Mandato istituzionale del Collegio secondo quanto
disposto dal D.Lgs C.P.S. n. 233 del 1946 e D.P.R. n. 221 del
1950, che individua la tutela del cittadino/utente e la
tutela degli infermieri iscritti all’Albo, quale finalità.
• Art 13 - Capo III del Codice Deontologico, anno 2009:
“L’infermiere assume responsabilità in base al proprio
livello di conoscenze e ricorre, se necessario,
all’intervento o alla consulenza di infermieri esperti o
specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie
conoscenze e abilità a disposizione della comunità professionale”.
RIFERIMENTI…
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STATO DELL’ARTE
A . KENT- W I L K I N S O N. Forensic nursing educational
development: an integrated review of the literature.
Journal of Psychiatric and Mental Health Nursing,
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In ambito internazionale, l’infermiere
legale-forense, è una figura:
formalmente riconosciuta con
specifica collocazione all’interno
delle organizzazioni sanitarie
violenza domestica e sessuale
che si adatta alla cura delle
vittime di violenze subite dai
soggetti fragili quali, anziani,
bambini e donne vittime di
violenza domestica e sessuale
(SANE)… psichiatrici e criminali per i quali sono
che presta assistenza a pazienti
psichiatrici e criminali per i quali sono
richieste competenze specifiche utili
ad affrontare i dilemmi etici e
giuridici che possono nascere nel
quotidiano.
STATO DELL’ARTE
In Italia scarse esperienze di
promozione delle competenze
dell’infermiere forense nell’ambito
del SSN
Aumento del numero degli
infermieri legali-forensi italiani
Crescente attenzione verso
l’infermiere con competenze avanzate
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LA CONSULENZA INFERMIERISTICA
In ambito infermieristico, il consulente può essere identificato in un
infermiere tecnica
a sua
competenza
In ambito infermieristico, il consulente può essere identificato in un
infermiere specialista clinico o un infermiere di provata capacità tecnica
a cui ci si rivolge per ottenere informazioni e consigli nella materia di sua
competenza
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LA CONSULENZA INFERMIERISTICA
La consulenza infermieristica
Come struttura
organizzativa contesti
operativi
•
•
• fornisce un intervento qualificato,
La consulenza infermieristica
Come risorsa per la struttura
organizzativa e per altri contesti
operativi
Perché:
• rende l’assistenza più qualificata
ed efficace migliorando gli
outcomes,
• valorizza e potenzia
l’integrazione professionale,
• fornisce un intervento qualificato,
sviluppando conoscenze,
competenze e esperienze
specifiche
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IL PROGETTO
OBIETTIVO
presso la
OBIETTIVO
Realizzare uno sportello di consulenza infermieristica legale-forense presso la
sede del Collegio IP.AS.VI. di Torino.
OBIETTIVI SPECIFICI
1.
2. Definire le attività di sportello di consulenza (modalità di attivazione della
3. Definire indicatori di risultato per valutare l’efficacia dell’attività di
OBIETTIVI SPECIFICI
1.Identificare le responsabilità e gli ambiti di attività dell’infermiere legale e
forense analizzando il contesto professionale;
2. Definire le attività di sportello di consulenza (modalità di attivazione della
consulenza da parte dei colleghi, orario di sportello, predisposizione della
documentazione per la raccolta dati, attività e tracciabilità ecc…);
3. Definire indicatori di risultato per valutare l’efficacia dell’attività di
sportello.
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MATERIALI E METODI
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PIANIFICAZIONE
Confronto con il consulente di
progetto nominato dal collegio
IP.AS.VI.
Operazione culturale per attribuire
un’identità professionale alla figura
dell’infermiere legale-forense ,
e declinarla nel ruolo specifico del
consulente.
OBIETTIVO
Analizzare il contesto
professionale per
identificare gli ambiti
di attività
dell’infermiere
legale- forense
Il Profilo di posto
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PIANIFICAZIONE
DISEGNO DELLO STUDIO
La figura dell’infermiere un’indagine
conoscitiva interroga
professionisti e
organizzativo figura
dell’infermiere in
ambito
DISEGNO DELLO STUDIO
La modalità per mappare le competenze della figura dell’infermiere legale-forense, è risultata essere un’indagine
conoscitiva che, attraverso un’intervista semi-strutturata, interroga
professionisti operanti in uno specifico contesto lavorativo e
organizzativo, con supposte conoscenze della figura
dell’infermiere legale-forense (sia in ambito sanitario che in
ambito giuridico)…
I dati estrapolati dalle interviste sono stati analizzati
sia dal punto di vista quantitativo (software epi-
info) e sia dal punto di vista qualitativo (software
N-VIVO)
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FRASI DELLE INTERVISTE
“A me servono persone che abbiano la “A me servono persone che abbiano la
competenza della responsabilità professionale ‘tout cour’…”
“Risposte quindi non dei consigli. Tu hai un
problema io ti dico che oggettivamente, in base
alla legislazione, in base a quello che … quali sono
gli aspetti o positivi o negativi o quella è la legge e
così si fa…”
“Se me ne occupo io della gestione del “Se me ne occupo io della gestione del
rischio delle infermiere, faccio un’opera
surrogata perché io non ho la
formazione delle infermiere…”
“Offrendo un anonimo servizio di consulenza e di assistenza non
per quegli infermieri che sono già scivolati all’interno di una
vicenda giudiziaria o di un sinistro (se vogliamo usare una
terminologia assicurativa), ma per tutti quelli che hanno il brivido
nella schiena, per tutti quelli che sono tornati a casa pensando:
‘caspita li c’è un problema e quel problema mi coinvolge in prima
persona’…” 23
REALIZZAZIONE
Nello specifico di:
Formulare la richiesta di consulenza mediante format disponibile sul
sito del Collegio IP.AS.VI.
Redigere la risposta al quesito sotto forma di documento formale e
dopo parere favorevole del Consiglio Direttivo. L’attività dello
sportello è da intendersi come istituzionale propria del Collegio
IP.AS.VI.
Programmare l’attività di sportello un giorno a settimana (ogni
lunedì dalle 15.00 alle 17.00).
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REALIZZAZIONE
Archiviare i documenti con numero progressivo preceduto da
lettere:
Lettera Q per i quesiti
Lettera R per le risposte
Stakeholders: i professionisti infermieri,
operanti sia nel pubblico sia nel privato,
iscritti al Collegio IPASVI di Torino.
Lettere QI se il quesito viene inoltrato per competenza ad altri
consulenti.
Lettere NR se il quesito non necessita di risposta formale.
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VALUTAZIONE
Analisi retrospettiva del progetto e
dei risultati conseguiti.
Valutazione degli aspetti:
Statistici
Di Tracciabilità
Formativi
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CRITICITA’
Difficoltà per stabilire il criterio oggettivo con cui attribuire
(“occorre sapere come vi vedono gli altri
Difficoltà per stabilire il criterio oggettivo con cui attribuire
un’identità alla figura che avrebbe svolto attività in seno
allo sportello… (“occorre sapere come vi vedono gli altri
e non solo come vi vedete voi…”);
Difficoltà di coinvolgimento Difficoltà di coinvolgimento
di tutti i soggetti che erano
stati inclusi nella lista degli
intervistabili;
delle aree e argomenti per i Difficoltà nel redigere il “Menù” delle aree e argomenti per i
quali si intende offrire la consulenza (“Perché io dovrei
scegliere voi come consulenti e non qualcun altro?...”)
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CONCLUSIONI
Il progetto ci ha permesso, come gruppo di
professionisti, di orientarci meglio sull’identità
della figura dell’infermiere legale-forense
E’ infatti emersa una figura dai contorni
maggiormente definiti, descritta da uno specifico
profilo di posto.
I campi d’azione riconosciuti sono:
• preventivo/formativo - con l’obiettivo di orientare il comportamento di
colleghi e organizzazioni per migliorare la qualità delle cure e per
prevenire errori di malpractice;
• di tutela - in collaborazione con l’avvocato e il medico legale per la
difesa del collega infermiere in caso di contenzioso.
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IL PROFILO DI POSTO
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IL PROFILO DI POSTO
FUNZIONE DI CONSULENZA L’infermiere legale forense, in qualità di consulente presso il Collegio IPASVI di
Torino:
offre il suo contributo a infermieri dipendenti di strutture pubbliche e private o
libero-professionisti, nelle aree:
ospedaliera (medica, chirurgica comprensiva della sala operatoria,
critica/emergenza, oncologica, riabilitativa, diagnostica per immagini,
ambulatoriale, materno-infantile);
extra-ospedaliera (emergenza territoriale 118, assistenza domiciliare, post
acuzie/lungodegenza, oncologica, salute mentale, riabilitativa, ambulatoriale,
materno-infantile, prevenzione sanitaria).
si impegna a sostenere e a educare i professionisti nel valutare e nell’affrontare
con metodo situazioni problematiche o di rischio, in campo sia clinico sia
organizzativo, che coinvolgono la responsabilità professionale dell’infermiere.
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IL PROFILO DI POSTO
In particolare, nei confronti degli infermieri che richiedono la sua consulenza: a) fornisce, sulla base della normativa, della giurisprudenza e della
casistica, conoscenze, criteri, chiavi di lettura, metodi di analisi e di valutazione, utilizzabili per comprendere e affrontare problematiche inerenti: – il percorso del farmaco; – la documentazione sanitaria;
– la pianificazione e valutazione di interventi assistenziali; – le trasfusioni; – le infezioni ospedaliere; – le cadute e la contenzione; – l’attribuzione di compiti a personale di supporto e la sua
supervisione;
– la programmazione e la supervisione delle attività svolte da studenti;
– i rapporti con altri professionisti e l’interazione tra le specifiche competenze.
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IL PROFILO DI POSTO
b) pone domande per verificare la veridicità, la completezza e la
documentabilità dei dati, delle informazioni e dei fatti riferiti;
c) fornisce le chiavi di lettura utili per interpretare dubbi o situazioni
complesse;
d) illustra i metodi di analisi utilizzabili per comprendere le criticità
assistenziali e prevenire gli errori;
e) individua le necessità di supporto/coinvolgimento di altri consulenti
(avvocato, consulente del lavoro, consulente della libera
professione, consulente tributario);
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IL PROFILO DI POSTO
f) seleziona, valuta, categorizza, definisce il peso e la priorità dei quesiti
posti alla propria attenzione;
g) identifica i bisogni formativi nell’ambito della responsabilità
professionale, sulla base della casistica delle consulenze richieste e
offerte;
h) propone al Consiglio Direttivo strategie formative nell’ambito della
responsabilità professionale;
i) presenta regolarmente al Consiglio Direttivo, insieme ai propri colleghi,
un report delle attività svolte e la mappa dei problemi e dei quesiti per
i quali è stata richiesta consulenza.
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GRUPPO DI PROGETTO:
- ABATE Luigi
- GARBUGLIA Marinella
- GRENCI Mimmo
- MACARIO Antonella
- MADAU Carla
- MARTUCCI Gennaro
- ORSINI Elisa
- ROLFO Monica (Referente IPASVI)
CONSULENTE DI PROGETTO:
Prof. MARMO Giuseppe
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