Risorgi, Signore… oggi! - COMUNITAPASTORALECORNATE · 2020. 4. 8. · Signore, si sciolga il gelo...

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SEGRETERIA PARROCCHIALE CORNATE Martedì 9.30-11.30 Mercoledì 15.30-18.30 COLNAGO don Emidio: Lunedì 10.00-11.30 don Luigi: Mercoledì 9.30-11,30 e Giovedì 18.30-19.30 PORTO don Emidio: Venerdì 15.30-17.30 8 1 Risorgi, Signore… oggi! Abbiamo sete di risurrezione, Signore. Abbiamo fame di vita nuova attraversata della bellezza e illuminata dalla tenerezza. Vivi, Signore risorto, vivi oggi! Risorgi tra noi e spezza le catene di ogni morte, spalanca le porte di ogni sepolcro, prendici per mano e riconsegnaci alla vita. AMEN. ANNO 8 - NUMERO 8 - DAL 13 AL 26 APRILE 2020 Don Emidio Rota Don Luigi Didoni Don Matteo Albani 039.2182514 RIPOSANO NEL SIGNORE I vostri sacerdoti, Don Emidio, Don Matteo, Don Luigi, Don Tarcisio e le Reverende Suore augurano che questa PASQUA porti pace e speranza in questo momento difficile per tutti noi. Scotti Pasqualina anni 66 Perego Santo anni 91 Stucchi Luigi anni 90 Perego Giacomo anni 84 COLNAGO: Calvi Luigi anni 84 Monzani Ernesto anni 75 Vittori Maria Santambrogio Antonio anni 72 PORTO: Stucchi Diego anni 47 Nava Anna Maria anni 95 CORNATE: Butti Franco anni 77 Colnaghi Giuseppe anni 78 Valtolina Angela anni 79 Gerlinzani Luca anni 48 Sala Umberto Ignazio anni 89 Vitali Carla anni 87 Arlati Renato anni 82 Colnaghi Serafino anni 79 Scotti Natale anni 80 Marindi Silvana Daniela anni 56 Scotti Felicita anni 94 Maretti Carlo anni 93

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SEGRETERIA PARROCCHIALE CORNATE

Martedì 9.30-11.30 Mercoledì 15.30-18.30

COLNAGO don Emidio: Lunedì 10.00-11.30

don Luigi: Mercoledì 9.30-11,30 e Giovedì 18.30-19.30

PORTO don Emidio: Venerdì 15.30-17.30

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Risorgi, Signore… oggi!

Abbiamo sete

di risurrezione, Signore.

Abbiamo fame di vita nuova attraversata della bellezza e illuminata

dalla tenerezza. Vivi,

Signore risorto, vivi oggi!

Risorgi tra noi e spezza

le catene di ogni morte, spalanca le porte

di ogni sepolcro, prendici per mano

e riconsegnaci alla vita. AMEN.

ANNO 8 - NUMERO 8 - DAL 13 AL 26 APRILE 2020

Don Emidio Rota Don Luigi Didoni Don Matteo Albani 039.2182514

RIPOSANO NEL SIGNORE

I vostri sacerdoti, Don Emidio, Don Matteo, Don Luigi, Don Tarcisio e le Reverende Suore

augurano che questa PASQUA porti pace e speranza

in questo momento difficile per tutti noi.

Scotti Pasqualina anni 66 Perego Santo anni 91 Stucchi Luigi anni 90 Perego Giacomo anni 84

COLNAGO:

Calvi Luigi anni 84 Monzani Ernesto anni 75 Vittori Maria Santambrogio Antonio anni 72

PORTO: Stucchi Diego anni 47 Nava Anna Maria anni 95

CORNATE:

Butti Franco anni 77 Colnaghi Giuseppe anni 78 Valtolina Angela anni 79 Gerlinzani Luca anni 48 Sala Umberto Ignazio anni 89 Vitali Carla anni 87 Arlati Renato anni 82 Colnaghi Serafino anni 79 Scotti Natale anni 80 Marindi Silvana Daniela anni 56 Scotti Felicita anni 94 Maretti Carlo anni 93

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CRISTO E' RISORTO,

E' VERAMENTE RISORTO

"Cristo è risorto": questo è il saluto che ci sarebbe piaciuto ascoltare in chie-sa dal sacerdote nel cuore della più solenne preghiera dell'anno: la celebrazio-ne della Pasqua. Avremmo risposto: "E' veramente risorto!" confermando la nostra fede, la nostra gioia, la nostra speranza in un avvenimento che è il fondamento della vita cristiana. Sarebbe bello che questo saluto e questa risposta che non possiamo scam-biarci in chiesa diventassero il dialogo in casa tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra nonni e nipoti ... sì ... perché questa è una celebrazione della Pasqua molto particolare. La condizione eccezionale nella quale celebriamo questa festa può diventare l'occasione per riscoprire, nel dialogo familiare, il signifi-cato profondo di questa solennità. Fermiamoci a chiederci perché celebriamo questa festa. E' importante que-sta domanda: ci permette di scoprire quale è l'evento salvifico che è all'origine della Pasqua. Questa domanda può essere uno strumento prezioso per giunge-re ad una comprensione sempre più profonda del Mistero pasquale. L'Arcivescovo, concludendo il suo mes-saggio di augurio per la Pasqua, scrive: "Siamo costretti a una celebrazione che as-somiglia più alla prima Pasqua che a quel-le solenni, festose, gloriose, alle quali siamo stati abituati". Sarà una Pasqua celebrata nella intimità dei rapporti familiari così come Gesù ha vissuto la sua ultima Pasqua ebraica nella intimità del rapporto con i suoi discepoli. Per tanto tempo, all'inizio del cristianesimo, i cristiani si trovavano nella case a celebrare l'Eucaristia. La casa era la Chiesa domestica. Nel giorno di Pasqua ci farà bene pren-dere il Vangelo e leggere quei capitoli che parlano della Risurrezione di Gesù. Perché non incominciare il pranzo di Pasqua con la lettura di un brano del Vangelo, quello che avremmo ascoltato in chiesa? Perché non condividere le riflessioni su quella Pa-rola che misteriosamente rende attuale e presente il Mistero?

Dall’edizione sciupata di un tascabile, parlava con voce grave Dostoevskij: ma al-lora nel profondo dolore nostro, di nuovo risusciteremo alla gioia, senza la quale non può vivere l’uomo, e Dio non può esistere: giacché è Dio che dà la gioia, è que-sto il privilegio suo , sublime … Signore, si sciolga il gelo dell’uomo nella preghie-ra! Come potrei vivere io, là sotto terra, senza Dio Per il forzato, senza Dio è impos-sibile vivere, più impossibile ancora che per il non forzato! E allora noi, gli uomini sotterranei, intoneremo dalle viscere della terra il nostro tragico inno a Dio, presso il quale è la gioia! E sempre viva Dio e la sua gioia!! Io sento amore per lui! E dal volume elegante veniva la voce dell’amato Pomilio: ci sono, però, le finestre, e sono i nostri piccoli cieli, i caldi spazi sui quali ci si affaccia a saziarsi della vita altrui. L’inconfondibile voce di Turoldo: e poi attendere/ alla porta della cella/ fino a sera/ fino a notte: attendere/ qualcosa/ o qualcuno / o nessuno / ma attendere. Il sussurro di Dickinson: Se potessi scordare la mia gioia passata, / ricordare sol-tanto la tristezza presente, / sarebbe lieve il male. / Ma il ricordo dei fiori / sempre mi fa difficile il novembre. / Io che ero quasi audace … Insomma i libri di una vita volevano convincere Giovanna che avevano ancora mol-to da dire dai loro scaffali sulla parete d’occidente] Giovanna: sì, va bene gli amici della letteratura. Va bene la parola edificante, la pa-rola aguzza come una lama, la parola delicata come una carezza. Ma voi mi impedite l’incontro, mi impedite gli affetti! [Rispose la parte di mezzogiorno, dove ci sono le foto di famiglia] Parete di mezzogiorno: Fissa ancora lo sguardo, cara Giovanna, sulla storia di fami-glia: ti ricordi il papà Antonio? La sua vita laboriosa, faticosa e la sua lunga malattia, quando è passato dalle bestemmie alle preghiere? E il nonno, Enrico, così taciturno e creativo che ti inventava un giocattolo ogni settimana e non riuscivi a capire perché tu fra tutte fossi la preferita? E la mamma? Ha la mamma…! Tutta la famiglia è qui, con te, Giovanna! Non arrabbiarti, puoi passare giorni interi a dialogare con loro, perché tutti sono vivi e la comunione dei santi non è un affresco su un muro antico, ma una festa che si celebra anche in casa tua, anche quando ti sembra di essere sola! Giovanna: Certo è commovente il ricordo dei vivi e dei morti. Alla mia età, poi! Quanti volti sono qui sulla parete di mezzogiorno. Quanti doni? Quanti esempi! Si dovrebbe imparare a pregare! [Rispose la parete d’oriente, dove c’è il crocifisso e l’immagine della Madonna delle lacrime di Treviglio] Parete d’oriente: sì si dovrebbe imparare a pregare! L’arte della preghiera si può imparare a cominciare dal corpo. Forse per questo nelle famiglie si prega poco, per-ché il corpo è come trattenuto dall’esprimersi: sono presenti anche gli altri. Chi si metterebbe in ginocchio per pregare? Il papà ti domanderebbe: “ma che stai facendo? Alzati da terra?”. Come fare a battersi il petto davanti alla moglie? Invece tu Giovanna sei sola: puoi metterti in ginocchio e persino piangere di commo-zione. Tu sei sola, puoi baciare senza imbarazzo il crocifisso e l’immagine della Ma-donna, puoi accendere un cero senza sembrare strana. Sì, non è bello stare soli così a lungo, ma si può anche imparare a pregare. Giovanna: beh, in effetti … [stava per replicare, ma in quel momento suonò il tele-fono e il litigio si interruppe].

+ Mario Delpini

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Quando la signora Giovanna

litigò con le pareti di casa

Proposte a chi è chiuso in casa da solo

Il nostro Arcivescovo Mario Delpini in questi giorni, spinto dal desiderio di ren-

dersi vicino alle persone che vivono sole in casa e quindi sentono maggiormente

la fatica dell'isolamento, ha scritto questo testo/racconto. Giacomo Poretti ha raccolto immediatamente con entusiasmo la proposta di diffondere

questo testo, realizzando un video (che potete trovare sul portale “chiesadimilano.it” e su youtube a questo link https://youtu.be/76xtd8htFhU)

Dopo settimane di isolamento la signora Giovanna era esasperata. Era abituata a la-vorare dal mattino alla sera, anche se era pensionata, perché l’ufficio non voleva pri-varsi di una esperta come lei. Era abituata a incontrare le amiche per una chiacchiera-ta. Era abituata alla visita dei nipoti ogni giorno e anche a tenerli a pranzo, quando uscivano affamati da scuola. Era abituata a darsi da fare in ogni modo, in parrocchia, in caritas. Da settimane era isolata: non ne poteva più! Quel giorno dunque si mise a sfogarsi con le pareti di casa. Giovanna: non vi sopporto più, io non ci resisto. Mi siete diventate antipatiche: non vi immaginate quanto! Basta, basta! [rispose la parente del nord] Parete del nord: ehi, Giovanna, datti una calmata. Noi ci siamo per proteggerti: te la prendi con me? Io fermo il vento freddo. Io ti proteggo dall’insidia del virus maledet-to. Io ti difendo dai rumori e dagli strilli dei tuoi vicini. Non merito i tuoi insulti. Giovanna: Sei proprio insolente. Guarda un po’ che cosa vai a pensare! Tu non mi difendi per niente. Tu mi tieni prigioniera, altro che! Tu mi impedisci di vedere le montagne e di sognare le mie camminate d’estate. Parete del nord: Sì, le montagne! Non faccio per dire ma l’ultima volta ti sei lussata una caviglia e ci hai messo due mesi a rimetterti in forma. È meglio che non fai tanto la sportiva. Ti proteggo anche dalle tue imprudenze! Giovanna: io non sopporto più queste pareti che mi chiudono in questo silenzio in-sopportabile. Ma non c’è nessuno qui che abbia qualche cosa da dire? [rispose la parete a occidente, dove c’è la libreria] Parete d’occidente: senti, Giovanna, ascolta! Se ti calmi un momento, puoi sentire la voce che viene da lontano, voce piena di sapienza e di luce. Giovanna: Ma che stai dicendo? Parete d’occidente: ascolta, ascolta! [come d’incanto Giovanna si accorse che i libri negli scaffali non erano pagine im-polverate, ma voci amiche, desiderose di confidenza. Dal vecchio libro di liceo, veniva la voce di Manzoni con le sue sentenze commoven-ti: La c’è la provvidenza…

Ci farà bene, in questa settimana, pensare alla gioia di Maria, la Ma-dre di Gesù. Come il suo dolore è stato intimo, tanto da trafiggere la sua anima, così la sua gioia è stata intima e profonda e ad essa i disce-poli potevano attingere. Ad essa an-che noi possiamo attingere. Passato attraverso l’esperienza di morte e risurrezione del suo Figlio, vissute come l’espressione suprema dell’a-more di Dio, il cuore di Maria è di-ventato una sorgente di pace, di consolazione, di speranza, di misericordia. "Cristo è risorto" ..."E' veramente risorto!". La Pasqua ci parla di risurrezione. Ci sono alcune situazioni nella vita nelle quali ci viene naturale usare la paro-la risurrezione. Lo comprendiamo bene oggi. Una persona è passata attraverso una grave malattia o il timore di avere una grave malattia. L'ha superata o quel timore si è rivelato infondato ed ora torna al suo lavoro e a frequentare gli amici. Diciamo: è risorto! Un atleta ha subito una grave sconfitta. Tutti lo danno per finito. Ma ecco che egli ha un ritorno di fiamma e alla prossima occasione ottiene un successo stre-pitoso. Diciamo anche di lui: è risorto! Tolstoi ha scritto un celebre romanzo intitolato Risurrezione. Dietro la parola Risurrezione c'è una storia di redenzione dal male. Un uomo sacrifica la sua posi-zione sociale e la carriera per riparare il torto fatto in giovane età a una ragazza. Ognuna di queste situazioni ci aiuta a capire qualcosa della risurrezione di Cristo. Essa è tutto questo - ritorno alla vita, vittoria sui nemici, trionfo dell'amo-re - e infinitamente di più. Se ci sono tante piccole risurrezioni nella vita - anche nella nostra - è perché c'è stata la risurrezione di Cristo. Essa è la causa di tutte le risurrezioni: alla vita, alla speranza, all'innocenza. Ci fu un momento nel quale il grido "E' risorto!" risuonò per la prima volta nel mondo. Fu quando, alle donne recatesi al sepolcro il mattino di Pasqua, l'an-gelo disse: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno. Non è qui è risorto". Questo grido ha attraversato i secoli ed è giunto fino a noi oggi. E' un grido di gioia. E' un grido di speranza. Buona Pasqua. "Cristo è risorto! E' veramente risorto". Don Luigi

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GIORNO

RICORRENZA

COLNAGO

CORNATE

PORTO

Lunedì 13

Lunedì fra l’ottava di Pasqua

8.45 S. Messa:

9.00 S. Messa:

17.00 S. Messa:

Martedì 14

Martedì fra l’ottava di Pasqua

8.45 S. Messa: Bonfanti Giuseppe, Colombo Alessandra e figlio Luigi

9.00 S. Messa: Galbiati Giulia e Airoldi Angelo 17.00 S. Messa: Famiglia Cominelli

Mercoledì 15

Mercoledì fra l’ottava di Pasqua

8.45 S. Messa: 20.45 S. Messa: Giani Giovanni, Ester, Laura

9.00 S. Messa: Comi Giuseppe e famiglia Panzeri Caterina

17.00 S. Messa: Pozzi Flavio

Giovedì 16

Giovedì fra l’ottava di Pasqua

17.30 S. Messa: Elisabetta Quadri 9.00 S. Messa: Colombo Giuseppe e famiglia 20.45 S. Messa: Panzeri Carluccio e genitori

17.00 S. Messa: D’Adda Giulio, Maria e Albino

Venerdì 17

Venerdì fra l’ottava di Pasqua

8.45 S. Messa:

9.00 S. Messa: Motta Teresina e Arlati Carlo

17.00 S. Messa: Scotti Francesco e Luigia

Sabato 18

Sabato fra l’ottava

di Pasqua

18.00 S. Messa: Quadri Michele e Lucchini Rosa, Giuseppe Quadri Belluschi Fedele, Teresa e figli Quadri Betti e Giani Oneglia

18.00 S. Messa: Crespi Giuseppe Guzla Alessandro e familiari Nonni Colnaghi e Stucchi Mussa Giancarlo e Andrea Colnaghi Enrico

17.00 S. Messa: Bestetti Primo, Pozzi Angelina e genitori

Domenica 19

Aprile

II DOMENICA

DI PASQUA Domenica della

Divina Misericordia

8.00 S. Messa: Chiabarini Francesco, Bertolini Gilda e Attilio 10.30 S. Messa: Nava Franco e famiglia

7.30 S. Messa: Sala Luigi ed Eugenia 10.45 S. Messa: Stucchi Beniamino 18.00 S. Messa: Stucchi Peppino e Rina

9.30 S. Messa:

Lunedì 20 Feria del tempo di Pasqua

8.45 S. Messa: 9.00 S. Messa: Colombo Paolo e Isolina, Luigia 17.00 S. Messa: Nava Adele e Renzo

Martedì 21 Feria del tempo di Pasqua

8.45 S. Messa: 9.00 S. Messa:

17.00 S. Messa: Giovanni e Zelia Riva

Mercoledì 22

Feria del tempo di Pasqua

8.45 S. Messa: 20.45 S. Messa:

9.00 S. Messa:

17.00 S. Messa: Colnaghi Lino, Stucchi Carla e Colnaghi Manuela

Giovedì 23

San Giorgio, martire, patrono di Cornate

17.30 S. Messa: 9.00 S. Messa: Oggioni Ambrogio e famiglia 20.45 S. Messa:

17.00 S. Messa: Bestetti Pietro, Riva Vittorina e Michela

Venerdì 24

Feria del tempo di Pasqua

8.45 S. Messa:

9.00 S. Messa: Monzani Pasquale e Panzeri Luigia

17.00 S. Messa: Perego Luca e nonni

Sabato

25

S. Marco,

evangelista

18.00 S. Messa: Quadri Giuseppe e figlia Benedetta Passoni Gaetano, Maddalena e Salvatore

18.00 S. Messa: Stucchi Gianni, Primo e Angelina Galbiati Angelo e Sala Regina Cogliati Gaetana Cappelletti Ermanno Stucchi Valerio, Osvaldo, Brioschi Giovanna e famiglia

17.00 S. Messa: Cassago Luigi e familiari

Domenica

26 Aprile

III DOMENICA DI PASQUA Giornata per

l’Università Cattolica

8.00 S. Messa: 10.30 S. Messa:

7.30 S. Messa: Stucchi Maurizio e papà 10.45 S. Messa: 18.00 S. Messa:

9.30 S. Messa:

CALENDARIO CELEBRAZIONI LITURGICHE