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Simulazione Ordinamento 2013/14
© Copyright Zanichelli 2014 MATutor (6163)
1
ANNO SCOLASTICO 2013/14 SIMULAZIONE DELLA PROVA DI MATEMATICA DELL’ESAME DI STATO
INDIRIZZO: SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO
Risoluzione Problema 1 a) Disegniamo la circonferenza mettendo in evidenza gli elementi indicati dal problema: il diame-
tro AC, di lunghezza variabile, la corda AB (con 1AB = ) e la corda BC (con , 0BC x x AC= ).
Poiché il diametro non può avere lunghezza minore della corda, deve essere:
AC AB 1AC . Il triangolo ABC è rettangolo in B, perché inscritto in una semicirconferenza, quindi:
22221 xBCABAC +=+= .
La funzione ( )f x è pertanto data da:
22
)(ACBCABxf =
)1(2)( 2x
xxf+
= .
Studiamo la funzione senza tener conto della limitazione geometrica. • Dominio: R, in quanto il denominatore non si annulla per alcun valore di x. • Poiché:
)()1(2
)( 2 xfxxxf =+
= ,
la funzione è dispari, quindi è simmetrica rispetto all’origine. • Il grafico della funzione interseca gli assi cartesiani soltanto nell’origine O(0; 0), poiché:
( ) 0 0f x x= = . • Studiamo il segno della funzione.
( ) 0f x > 0)1(2 2 >
+ xx 0x > ;
( ) 0f x < 0x < .
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• Limiti della funzione agli estremi del dominio:
0)1(2
lim)(lim 2 =+
=±± x
xxfxx
,
poiché il denominatore è un infinito di ordine superiore rispetto al numeratore. L’asse delle ascisse è quindi asintoto orizzontale per la funzione. Non esistono asintoti obliqui né verticali. Riportiamo nel piano cartesiano le informazioni trovate.
• Calcoliamo la derivata prima e studiamo il suo segno.
22
2
22
2
)1(21
)1(21
21)(
xx
xxxxx'f
+=
++
= .
( ) 0f ' x > 01 2 >x 1 1x< < . Rappresentiamo in tabella il segno di f ' e individuiamo gli intervalli di crescenza e di decre-scenza della funzione f.
1x = è punto di minimo relativo per la funzione, con 1( 1)4
f = . Poiché la funzione rimane
sempre positiva per 0x > , 1x = è anche punto di minimo assoluto.
1x = è punto di massimo relativo per la funzione, con 1(1)4
f = . Poiché la funzione rimane
sempre negativa per 0x < , 1x = è anche punto di massimo assoluto.
• Calcoliamo la derivata seconda e studiamo il suo segno. 22 2 2 2
2 4
(1 )1 2 (1 ) (1 ) 2(1 ) 2( )2 (1 )
xx x x x xf '' xx
++ += =
+
2 2
2 4
[ 2 (1 ) (1 ) 4 ]2(1 )x x x x
x+
+ 3=
3 3 3
2 3 2 3
2 2 4 4 2 6 22(1 ) 2(1 )
x x x x x xx x
+= = =
+ +
2( 3)2x x 2
2 32 3
( 3)(1 )(1 )x x
xx=
++.
( ) 0f '' x > 0)1()3(32
2
>+ xxx 0)3( 2 >xx .
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Rappresentiamo in tabella il segno di f '' e individuiamo gli intervalli con concavità verso l’alto e quelli con concavità verso il basso della funzione f.
La funzione presenta tre punti di flesso:
3x = , con 3( 3)8
f = 133;8
F ;
0x = , con (0) 0f = ( )0;0O ;
3x = , con 3( 3)8
f = 233;8
F .
I tre punti di flesso sono allineati, appartenendo tutti alla retta di equazione 18
y x= .
Rappresentiamo il grafico approssimato della funzione.
b) La funzione è continua in R e quindi è integrabile in ogni intervallo limitato e chiuso. In generale, il valor medio di una funzione ( )g x continua in un intervallo [ ];a b è per definizione:
=b
adxxg
abxg )(1)( .
Applichiamo dunque la definizione di valor medio alla funzione ( )f x del problema, relativamente all’intervallo [ ]0;h :
+
=h
dxxx
hxf
0 2 )1(201)( .
Determiniamo innanzi tutto una primitiva ( )F x di ( )f x :
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4
22 2 2
1 2 1 2 1( ) ln(1 )2(1 ) 2 2(1 ) 4 1 4x x xF x dx dx dx x cx x x
= = = = + ++ + +
.
Troviamo quindi il valor medio:
)1ln(41)1ln(
411
)1(21)( 2
0
2
0 2 hh
xh
dxxx
hxf
hh
+=+=+
= .
Il limite:
hh
h 4)1ln(lim2+
+
si presenta nella forma indeterminata . Risolviamolo applicando il teorema di De L’Hospital:
[ ]
22
2
2D ln(1 ) 1lim lim lim 0
4 4 2(1 )h h h
hh hh
D h h+ + +
+ += = =+
2ln(1 )lim 0
4h
hh+
+= .
c) Le intersezioni delle rette del fascio y mx= con il grafico sono date dalle soluzioni del se-
guente sistema:
+=
=
)1(2 2xxy
mxy
22(1 )
y mxxmxx
=
=+
Vediamo che, m R, il sistema ammette come soluzione (0;0) . In particolare, per 0m = la retta del fascio diventa 0y = , l’asse delle scisse, che interseca il grafico solamente nell’origine. Determiniamo le eventuali altre soluzioni. Posto 0m e 0x , riduciamo la seconda equazione:
2
12(1 )
mx
=+
22 (1 ) 1m x+ = 22 2 1 0mx m+ = .
Abbiamo ottenuto un’equazione di secondo grado pura in x, che ha soluzioni reali soltanto se il coefficiente di 2x e il termine noto sono discordi: 2 (2 1) 0m m <
Dal grafico dei segni stabiliamo che le rette del fascio intersecano in punti diversi dall’origine per:
102
m< < .
In corrispondenza di tali valori di m, otteniamo i punti di intersezione di coordinate:
2 1 22mxm
= 1 22mxm
= ± ; 1 22my mm
= ± 1 2 1 2;2 2m mQ mm m
± ± .
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La regione è delimitata dal grafico , dall’asse delle ascisse e dalla retta 1 22mxm
= .
La sua area è data dall’integrale definito:
)2ln(41
21ln
41
2211ln
41)1ln(
41
)1(2221
0
2221
0 2 mmm
mxdxxxS
mm
mm
==+=+=+
= .
d) Determiniamo l’equazione della parabola p passante per l’origine e avente vertice di coordinate 11;4
V . Se 2y ax bx c= + + è l’equazione della parabola generica, allora:
(0;0)O p 0c = 2y ax bx= + ;
11;4
V vertice 1
214
ba
a b
=
= +
21 24
a b
a a
=
=
1214
b
a
=
=
21 14 2
y x x= + .
La parabola interseca l’asse x nei punti (0;0)O e (2;0)A .
L’area del segmento parabolico OVA è data da:
31
412
32
32
=== HVOASOVA .
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L’area di è uguale a quella del segmento parabolico se:
1 1ln(2 )4 3
m = 4ln(2 )3
m = 34
21
= em .
e) Rappresentiamo la base L e una generica sezione del solido, ricordando che l’ascissa del punto di
flesso della funzione nel primo quadrante è 3Fx = .
Possiamo pensare il volume del solido come somma di infiniti strati di spessore infinitesimo dx e con base rettangolare di dimensioni ( )y f x= e h x= :
2
2( )2(1 )xdV x f x dx dxx
= =+
.
Il volume del solido è quindi dato da:
[ ] ==+
=+
+=
+= 3
0
3
0 2
3
0 2
23
0 2
2
arctg21
111
21
111
21
)1(2xxdx
xdx
xxdx
xxV
62
33
321
== .
Problema 2 a) L’area sottesa al grafico di kf nell’intervallo [0; ] è data dall’integrale definito:
0 0 00
sen cos( ) (sen 1) 1kk kx kxS f x dx kx dx dx xk k
= = + = + = + =
cos 1 1 cosk kk k k k
= + = + .
Affinché tale valore sia uguale a , deve essere:
1 coskk k
+ = 1 cos 0kk k
= cos 1k = k è pari.
Il più piccolo valore di k cercato è dunque 2, e le corrispondenti funzioni sono: ( ) sen 2 1f x x= + , +=
xdttxg
0)12(sen)( .
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Risolviamo l’integrale di ( )g x :
212cos
21
21
22cos
22cos)12(sen)(
00
+=+=+=+= xxxxttdttxgx
x.
b) Sia f sia g sono funzioni continue e derivabili su R, perché somme di funzioni continue e inde-
finitamente derivabili su R. Calcoliamo i punti di intersezione di , grafico di g, con l’asse x risolvendo il seguente sistema:
1 1cos22 2
0
y x x
y
= +
=
1 1cos 2 02 20
x x
y
+ =
=.
Riscriviamo la prima equazione in altro modo:
1 1 cos22 2
x x+ = ,
e la risolviamo con il metodo grafico ponendo a sistema:
12
1 cos22
y x
y x
= +
=
.
Dal grafico deduciamo che l’unico punto di intersezione tra le due funzioni del sistema si ha in cor-
rispondenza di 0x = , dunque l’equazione 1 1cos2 02 2
x x + = ha come unica soluzione 0x = : il
grafico interseca l’asse x solamente nell’origine. c) Studiamo ( ) sen 2 1f x x= + .
La funzione è una sinusoide con periodo 22= e ampiezza 1, traslata verso l’alto di 1.
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Studiamo 1 1( ) cos22 2
g x x x= + .
La funzione è definita su tutto R, non è né pari né dispari e, come dimostrato in precedenza, interse-ca gli assi cartesiani solamente nell’origine. Dalla prima figura deduciamo che:
1 1 cos22 2
x x+ > 1 1 cos2 02 2
x x+ > 0x > ,
quindi ( ) 0g x > per 0x > e ( ) 0g x < per 0x < . Calcoliamo i limiti agli estremi del dominio.
±=+=+±± x
xx
xxxxx 2
2cos211lim2cos
21
21lim .
La funzione non ha asintoti orizzontali e, essendo continua in R, non ha neppure asintoti verticali. Cerchiamo eventuali asintoti obliqui.
1 1 1 1 cos2lim cos2 lim 1 12 2 2 2x x
xm x xx x x± ±
= + = + = ;
1 1 1 1lim cos2 1 lim cos22 2 2 2x x
q x x x x± ±
= + = non esiste.
La funzione g dunque non ha nemmeno asintoti obliqui. Calcoliamo la derivata prima e studiamo il suo segno.
1( ) 1 sen 2 2 0 1 sen 22
g' x x x= + + = + .
( ) 0g' x x R;
( ) 0g' x = sen 2 1x = 2 22
x k= + 4
x k= + , con k Z.
La funzione g è allora strettamente crescente, con infiniti punti di stazionarietà di coordinate 1;
4 4 2k k+ + + , con k Z.
Calcoliamo la derivata seconda e studiamo il suo segno. ( ) 2cos2g'' x x= .
( ) 0g'' x > 2cos2 0x > 2 2 22 2
k x k+ < < + 4 4k x k+ < < + , con k Z,
( ) 0g'' x = 4 2
x k= + , con k Z,
( ) 0g'' x < 34 4k x k+ < < + , con k Z.
La funzione volge dunque la concavità verso l’alto negli intervalli ;4 4k k+ + ,
la concavità verso il basso negli intervalli 3;4 4k k+ + ,
e presenta punti di flesso per 4 2
x k= + , con k Z.
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In particolare i flessi corrispondenti a valori di k pari coincidono con i punti stazionari, e quindi sono pun-ti di flesso a tangente orizzontale. Disegniamo il grafico approssimato della funzione g. Oltre a quanto già detto osserviamo che, poiché il termine cos 2x oscilla fra –1 e +1, la funzione g è compresa fra le due rette di equazione:
1 1 1 1( 1)2 2 2 2
y x x x= + + = + = y x= ,
1 1 1 1( 1) 12 2 2 2
y x x x= + = + + = + 1y x= + .
d) Il punto A di di ascissa x = ha ordinata 1 1( ) cos22 2
g = + = .
Il coefficiente angolare della retta t è dato da ( ) 1 sen 2 1g' = + = . La retta t tangente in A a ha quindi equazione: 1 ( )y x= y x= . Gli altri punti ( ); ( )x g x di appartenenti alla retta t sono tali che:
( )g x x= 1 1cos22 2
x x x+ = cos 2 1x = x k= , con k Z.
Per tali punti: ( ) 1 sen 2 1g' k k= + = , che coincide con il coefficiente angolare di t, quindi la retta t è tangente a in infiniti punti di coor-dinate ( );k k , con k Z. Evidenziamo nella figura precedente la regione delimitata da e dalla retta y x= . La sua area vale:
[ ] =+=+== dxxdxxxxdxxxgS000 2
12cos21
212cos
21)(
2212sen
41
0
=+= xx .
e) Rappresentiamo il solido di rotazione ed evidenziamo l’elemento di volume infinitesimo:
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[ ] dxxxdxxdxxfdV )12sen22sen()2sen1()( 222 ++=+== . Riduciamo utilizzando la formula di bisezione:
1 cos4 3 cos42sen 2 1 2sen 22 2 2
x xdV x dx x dx= + + = + .
Calcoliamo il volume:
[ ]3
3 3 424 40 0
0
3 cos4 3 sen 4( ) 2sen 2 cos22 2 2 8
x xV f x dx x dx x x= = + = =
+== 2
89)1(
89 .
Questionario 1. La funzione )1(arctg 2= xy è definita e continua su R.
Inoltre è pari, in quanto )1arctg(]1)([arctg 22 = xx , quindi non è invertibile su R. Per essere invertibile in un intorno di 1=x , la funzione deve essere monotòna (strettamente cre-scente o decrescente) in tale intorno. Calcoliamo la derivata prima e studiamo il suo segno.
22 )1(12
+=
xxy ,
quindi la funzione è derivabile su R e: 0>y se 0>x , 0<y se 0<x . Pertanto la funzione è strettamente decrescente in [0;] , strettamente crescente in [;0] + , e risulta invertibile in ciascuno dei due intervalli. In particolare è invertibile nell’intervallo [;0] + e quindi negli intorni di 1=x del tipo [;] ba con 10 << a , 1>b .
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Per il teorema della derivata della funzione inversa sappiamo che:
)]([D
1)]([D0
01
xfyf = , dove )( 00 xfy = .
Nel nostro caso è )1(arctg)( 2= xxf definita su [;0] + e 00 =y ; 0x è dato da: )1(arctg0 2
0= x 0120 =x 10 +=x
(escludiamo la soluzione 10 =x perché non appartiene al dominio di f ). Risulta quindi:
21
)11(1121
)]1([D1)]0([D
22
1 =
+
==f
f .
2. Il numero di sequenze che si possono fare con tutte le 24 perle è dato dalle permutazioni di 24 elementi:
!2424 =P .
Queste file non sono però tutte differenti: infatti se scambiamo di posto, ossia permutiamo, due perle dello stesso colore otteniamo ancora una fila identica. Il numero delle file appena calcolato va pertanto ridotto: del fattore !66 =P corrispondente al numero di permutazioni delle perle rosse, del fattore !1010 =P corrispondente al numero di permutazioni delle perle arancioni, del fattore !88 =P corrispondente al numero di permutazioni delle perle gialle. Le possibili sequenze differenti sono allora:
768.651.889.5!8!10!6
!24
8106
24 ===PPP
Pn .
Nel caso in cui la prima e l’ultima perla siano arancioni, restano da disporre 22 perle di cui 6 ros-se, 8 arancioni e 8 gialle; le sequenze sono allora:
310.269.960!8!8!6!22
886
22 ===PPP
Pna .
Nel caso in cui la prima e l’ultima perla siano dello stesso colore potranno essere entrambe aran-cioni come nel caso precedente oppure entrambe rosse o entrambe gialle. Con lo stesso procedimento otteniamo quindi:
770.089.320!8!10!4
!22
8104
22 ===PPP
Pnr sequenze con le perle estreme rosse,
904.500.597!6!10!6
!22
6106
22 ===PPP
Png sequenze con le perle estreme gialle.
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Il numero totale delle sequenze con le perle estreme dello stesso colore è dunque:
984.859.877.1=++ gar nnn .
3. La funzione ( ) 11
ln1+= xxy ha per dominio: 10ln1 >+ xx 11> xex .
Poiché il numero 1 è punto di accumulazione per il dominio, il limite ha senso. Analizziamo separatamente il limite sinistro e il limite destro:
( ) 11
1ln1lim + x
xx forma indeterminata del tipo 1 ;
( ) 11
1ln1lim +
+x
xx forma indeterminata del tipo +1 .
La funzione è positiva in tutto il dominio quindi, se applichiamo l’identità AeA ln= , può essere scritta nella forma equivalente:
( ) ( )[ ]( )1ln1ln
11
ln1ln11
ln1+
+ ==+= xx
xxx eexy .
Calcoliamo il limite dell’esponente per x tendente a 1:
( )1ln1lnlim
1
+
xx
x è una forma indeterminata del tipo
00
.
Le due funzioni a numeratore e a denominatore soddisfano le ipotesi del teorema di De L’Hospital, quindi possiamo applicare il teorema per il calcolo del limite:
( ) ( )[ ][ ]
11
1ln11
lim1Dln1lnDlim
1ln1lnlim
111=+=
+=
+ xxx
xx
xxxx
.
Applicando il teorema del limite delle funzioni composte otteniamo il limite richiesto:
( )( ) ( )
eeeex xx
xx
xx
xx ====+
++11
ln1lnlim1ln1ln
111
11limln1lim .
4. Analizziamo la funzione per x tendente a 0.
1lim)(lim00
== x
xxexf ; 1)1(lim)(lim 2
00=+=
++xxf
xx; 0)0( =f .
In 0=x la funzione presenta una discontinuità di terza specie. La continuità di una funzione in un punto è condizione necessaria affinché la funzione sia deri-vabile in quel punto; inoltre, in corrispondenza dei punti angolosi la funzione è continua. Pertan-to, l’unica risposta esatta è la d).
5. Ricordiamo che in un prisma si chiama diagonale ogni segmento che congiunge due vertici non appartenenti alla stessa faccia. Nel caso di un parallelepipedo, e in particolare di un cubo, le diagonali sono quattro tutte congruenti. Disegniamo il cubo DCBAABCD mettendo in evidenza una diagonale, per esempio CA .
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I percorsi superficiali di minima lunghezza che congiungono A e C sono composti da segmenti rettilinei che appartengono a due facce contigue. Dato che le facce sono tutte congruenti è suffi-ciente considerare i percorsi appartenenti a una qualsiasi delle coppie di facce contigue. Sviluppiamo nel piano la superficie del cubo.
Sulle facce contigue ABAB e DCBA dello sviluppo, il percorso più breve è quello rappre-sentato dal segmento CA , che forma coppie di angoli congruenti (perché opposti al vertice) con lo spigolo comune BA . I triangoli rettangoli NAA e CBN sono allora congruenti perché hanno rispettivamente congruenti un cateto ( CBAA ) e un angolo acuto ( CNBANA ˆˆ ). In particolare risulta BNNA , quindi N è il punto medio dello spigolo BA . Il percorso di minima lunghezza, sulla superficie del cubo, è quindi quello composto da due segmenti consecutivi il cui estremo comune divide a metà lo spigolo. Applicando il teorema di Pitagora ricaviamo la misura della lunghezza:
5)2( 22 lllCA =+= . 6. Innanzi tutto osserviamo che l’integrale definito al primo membro esiste solamente se 1<k , in
quanto la funzione 12
=x
y non è integrabile in senso generalizzato in alcun intervallo ];[ ba ,
con ];[1 ba . Posto dunque 1<k , procediamo al calcolo degli integrali.
+
<1
00 11
12 dx
xxdx
xk
[ ]+
+<
1
00 1211ln2 dx
xxx k
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14
+
<1
0 1211ln2 dxx
k [ ]10
2 1ln21ln +< xxk
2ln21)1ln( 2 <k 22 2lnln)1ln( < ek 4
ln)1ln( 2 ek <
4
)1( 2 ek < 2
12
eke<<
21
21 eke
+<< ,
con 18,02
1 e e 82,12
1+ e .
Ricordando la limitazione 1<k , la disuguaglianza è verificata per 12
1 << ke .
7. La funzione ha per dominio R; negli intervalli aperti [1;] , 21;1 , +;
21 è continua
e derivabile per tutti i valori reali dei coefficienti a, b e c, quindi esaminiamo la funzione nei
punti 1=x e 21
=x .
Condizione necessaria per l’esistenza della derivata di una funzione in un punto è che sia conti-nua in tale punto. Verifichiamo allora la continuità della funzione data nei punti citati. In 1=x abbiamo:
cbafxfx
+== )1()(lim1
e 1coslim)(lim11
==++
xxfxx
.
La funzione è continua in 1=x soltanto se: 1=+ cba .
In 21
=x abbiamo:
0coslim)(lim21
21
== xxfxx
e 021
21lnlim
21
==++
fxax
continua cba ,, R.
Quindi la funzione è continua in R se e solo se 1=+ cba . Studiamo ora la derivabilità.
La funzione è derivabile in 1=x e 21
=x se le derivate destra e sinistra, in ciascun punto,
coincidono. Calcoliamo la derivata nei tre intervalli aperti:
>+
<<
<+
=
21se
122
211sesen1se2
)(
xxa
xxxbax
xf .
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Poiché la funzione è continua in 1=x (supposto 1=+ cba ), la funzione è derivabile in ta-le punto se e solo se:
)sen(lim)2(lim11
xbaxxx
=++
02 =+ ba ab 2= .
Analogamente, la funzione è derivabile in 21
=x se e solo se:
+
=+ 122lim)sen(lim
21
21 x
axxx
a= =a .
Determiniamo i coefficienti a, b, c risolvendo il sistema formato dalle tre condizioni trovate:
=
=
=+
aabcba
21
=
=
=++
ab
c2
12
=
=
=
12
cba
.
8. Disegniamo un triangolo di lati 2 cm, 3 cm, 4 cm e nominiamo vertici e angoli come in figura.
Applichiamo il teorema del coseno.
+= cos2222
ACABACABBC += cos3229416
= cos123 41cos = .
Poiché cos risulta negativo, l’angolo è ottuso. 9. La funzione f è decrescente nell’intervallo [3;] , crescente nell’intervallo [;3] + e presen-
ta il minimo assoluto nel punto )2;3(M ; pertanto la derivata prima f è: negativa per 3<x , positiva per 3>x , nulla per 3=x .
Il grafico di f interseca l’asse x in )0;3( . I punti O e F sono punti di flesso per f e punti stazionari per f . Dal grafico ricaviamo le equazioni delle tangenti nei punti di flesso:
in O: xy = ; in F: )6(21)1( = xy 4
21
= xy .
I coefficienti angolari di tali rette forniscono i valori delle derivate nei punti di flesso:
1)0( =f ; 21)6( =f .
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Quindi )1;0( e 21;6 sono le coordinate dei punti stazionari di f .
Riportiamo i risultati nel seguente disegno.
f presenta due asintoti orizzontali ( 3=y per x , l’asse delle ascisse per +x ), quindi la derivata prima tende a 0 per x e per +x .
Osservando i flessi e le concavità di f possiamo ricavare ulteriori informazioni su f . Infatti la concavità è stabilita dal segno di f , ossia della derivata di f ; quindi concavità positiva signi-fica derivata prima crescente, concavità negativa significa derivata prima decrescente. Pertanto: • f è decrescente per 0<x , con valori che vanno da 0 (per x ) a 1 (in 0=x ); • f è crescente per 60 << x , con valori che vanno da 1 (in 0=x ) a 0 (in 3=x ) e poi fi-
no a 21 (in 6=x );
• f è decrescente per 6>x , con valori che vanno da 21 (in 6=x ) a 0 (per +x ).
Ora possiamo tracciare un grafico probabile di f .
10. Per determinare il dominio della funzione, consideriamo che:
a) il radicando di una radice di indice pari deve essere non negativo:
02ln)2ln(
xx ;
b) gli argomenti dei logaritmi devono essere positivi: 002 >> xx 2>x ;
c) il denominatore di una frazione deve essere diverso da zero: 02ln x 2ln x 2ex .
L’ultima condizione è implicita nella prima disequazione.
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Risolviamo dunque la prima disequazione 02ln)2ln(
xx .
Studiamo separatamente il segno di numeratore e denominatore e compiliamo il grafico dei se-gni.
N: 0)2ln( >x 12 >x 3>x ; D: 02ln >x 2ln >x 2ex > .
La disequazione è soddisfatta per 2 3 exx > . Mettendo a sistema con la seconda condizione ( )2>x , troviamo il dominio della funzione:
232 exx >< .