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Esemplare certificato conforme Izmir, il 22 giugno 2012
Il Direttore Generale dell’OIV Secretario dell’Assemblea Generale
Federico CASTELLUCCI
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RISOLUZIONE OIV-VITI 469-2012
GUIDA OIV PER L’ APPLICAZIONE DEL SISTEMA HACCP (HAZARD ANALYSIS AND
CRITICAL CONTROL POINTS - Analisi del rischio e dei punti critici di controllo) IN
VITICOLTURA
L’ASSEMBLEA GENERALE,
A seguito della proposta della Commissione I “Viticoltura”, e tenuto conto dei lavori del
gruppo di esperti “Gestione e innovazioni delle tecniche viticole" dell'OIV dal 2008
CONSIDERATE l’ esigenza del commercio, di disporre di prodotti a rischio alimentare
sempre più ridotto e le preoccupazioni espresse dagli Stati membri di favorire l'innocuità
dei prodotti offerti al consumatore
CONSIDERATO che il sistema HACCP costituisce un metodo riconosciuto a livello
internazionale per l’individuazione dei rischi e per la definizione di misure finalizzate alla
prevenzione dei rischi collegati ad essi, capace al tempo stesso di dimostrare, attraverso
documentazione o registri, che i prodotti comportino per il consumatore il minimo rischio
possibile
RICONOSCIUTO che esistono altri sistemi di gestione dei rischi i cui risultati sono
analoghi a quelli derivanti dal sistema HACCP (Buone Pratiche Agricole, i vari regolamenti
nazionali in vigore all’interno degli Stati membri)
CONSIDERATO che il sistema HACCP è ampiamente utilizzato nella riduzione dei rischi
alimentari durante la vinificazione, ma raramente è utilizzato nella riduzione dei rischi
durante le diverse operazioni viticole
CONSIDERATO che le condizioni necessarie all’applicazione del sistema HACCP e i suoi
principi sono soddisfatte
DECIDE di proporre agli Stati membri dell’OIV la guida per l’applicazione del sistema
HACCP, al fine di facilitare la sua messa in pratica nella produzione dell’ uva, quale che
sia la destinazione d'uso (consumo fresco, fermentazione, appassimento o altro):
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Federico CASTELLUCCI
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GUIDA OIV PER L’ APPLICAZIONE DEL SISTEMA HACCP IN VITICOLTURA
Campo di applicazione
La Guida per l’applicazione del sistema HACCP si utilizza in Viticoltura, nella produzione di
uva da vino, di uva da tavola, di uva passa, di succo d’uva o nella produzione di
qualsiasi altro tipo di uva che venga utilizzata come materia prima per altri prodotti. In
generale, le fasi di produzione dell'uva sono simili, indipendentemente dal loro utilizzo
finale; tuttavia, deve essere considerato l'uso finale prima di applicare il sistema HACCP,
poiché può influenzare l’insorgere e la gestione dei rischi. Questi potrebbero includere i
rischi legati al trasporto dell’uva vendemmiata alla cantina (uva da vino) o agli
stabilimenti di condizionamento/trasformazione (uva da tavola o uva passa) o durante
l’appassimento (uva passa).
Al di là di queste fasi, si dovrà continuare ad applicare il sistema HACCP per i processi di
vinificazione. Per l’elaborazione dell’uvafresca/passa altri esempi saranno messi in
allegato
Principi e fasi della procedura
Prima di entrare nel dettaglio della procedura di applicazione, è doveroso ricordare i 7
principi generali dettati dalla Commissione congiunta FAO/WHO del Codex Alimentarius
(tabella 1) e le 12 fasi successive (tabella 2) del processo dell’HACCP.
A/a Principio
1. Eseguire un’analisi dei rischi nelle fasi di produzione dell’uva fino alla sua
utilizzazione e destinazione finale
2. Definire i punti critici di controllo (PCC)
3. Individuare i limiti critici che assicurino il controllo dei PCC
4. Stabilire le procedure di monitoraggio e di controllo per i PCC
5. Stabilire le misure preventive da adottare quando il monitoraggio indica che un
punto critico non è stato controllato
6. Stabilire le procedure di verifica per confermare che il sistema HACCP funzioni in
modo efficace
7. Stabilire la documentazione corrispondente a tutte le procedure e le registrazioni
appropriate a quei principi e alla loro applicazione
Tabella 1. I sette principi dell’HACCP
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Fasi Tappe Procedura dell’HACCP
Fasi Preliminari
1 Definizione del campo di applicazione -
Costituzione della squadra pluridisciplinare HACCP
2 Compilazione dei dati relativi al prodotto
3 Identificazione dell’uso desiderato
4 Descrizione del processo di produzione
5 Verifica “in situ” del diagramma di flusso
Analisi dei rischi 6 Identificazione dei rischi e delle misure di prevenzione -
Principio 1
Caratterizzazione dei
punti critici
7 Identificazione dei Punti Critici di Controllo – (PCC)
Principio 2
8 Determinazione dei limiti critici per ogni PCC
Principio 3
Definizione del
sistema di
monitoraggio
9 Determinazione di un sistema di monitoraggio dei PCC -
Principio 4
10 Determinazione di un piano di azioni correttive -
Principio 5
Verifica del
funzionamento del
sistema HACCP
11 Determinazione delle procedure di verifica -
Principio 6
12 Determinazione di un sistema di documentazione -
Principio 7
Tabella 2. Le dodici tappe dell’HACCP
Le 12 tappe indicate sono il risultato dell’assemblaggio delle 5 fasi preliminari e dei 7
principi generali, indicati in tabella n° 2.
La procedura proposta dall’OIV è suddivisa in 3 fasi (indicate anche nella tabella n°2 con
colori digradanti):
- La prima, che corrisponde alla tappa 5 delle fasi preliminari della tabella 2 e
definisce il diagramma di flusso;
- La seconda, che corrisponde ai primi due principi dell'HACCP e che identificano i
pericoli, le misure preventive e i Punti Critici di Controllo della procedura in
questione;
- La terza che corrisponde ai principi seguenti (3, 4 e 5) dell’HACCP e che
stabiliscono i limiti per ogni Punto Critico di Controllo, il sistema di monitoraggio
dei PCC e il piano di azioni correttive.
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Applicazione dell’HACCP in Viticoltura in 3 fasi:
1ª fase: Definizione del diagramma delle operazioni (diagramma di flusso)
Il diagramma di flusso si definisce a seconda del prodotto finale desiderato: tipo di vino,
uva da tavola o uva passa, succo d'uva.
Si basa principalmente su operazioni definite sulla base del potenziale del vigneto e del
livello medio degli interventi di gestione: scelta del sito del vigneto, del suo sistema di
allevamento, della coltivazione del suolo e del materiale vegetale (vitigni e portinnesti),
oltre alle operazioni di preparazione del sito, all’impianto del vigneto, alla gestione del
suolo, della chioma, del sistema di allevamento, e alla potatura annuale.
È altresì definito dalla serie di operazioni che sono dettate dal potenziale del vigneto e
dalle condizioni ambientali, che variano a seconda dell’annata. In Allegato I, figura 1, è
riportato un esempio di diagramma di flusso.
2ª fase: Identificazione dei rischi, misure preventive e definizione dei punti
critici (Principi 1 e 2)
L’identificazione dei rischi viene fatta valutando le modalità di ciascuna operazione
viticola. A questo stadio è inoltre opportuno definire le misure preventive. Infine, i
produttori di uve devono indicare per ognuna di queste se si tratta di un punto critico di
controllo o meno. Tutte queste informazioni sono incluse in un esempio (Allegato I,
Tabella 3).
La Guida OIV per la Vitivinicoltura Sostenibile (CST 1/2008) è l'elemento più importante
tra i programmi preliminari nell’attuazione di un sistema HACCP; questa deve essere
rispettata e presa in esame prima di iniziare l’analisi dei rischi unitamente alla definizione
delle misure preventive ad essi associate. La Guida OIV deve essere affrontata come
misura preventiva, da adottare al fine di evitare che possano sopraggiungere rischi
associati.
In questo modo, possono essere identificati i punti critici (sei PCC sono riportati
nell’esempio della Tabella 3 e mostrati in rosso nella stessa tabella). Per la definizione di
un punto critico di controllo, si invita ad utilizzare l’albero di decisione della fig. 2
(nell’Allegato II).
3ª fase: Limiti critici, sistemi di monitoraggio e misure correttive per ogni PCC*
(Principi 3, 4 e 5)
L’obiettivo di questa fase è quello di definire i limiti critici per ciascuno dei punti critici
identificati, nonché le procedure di monitoraggio e le misure correttive (Allegato I,
Tabella 4).
Verifica e documentazione
Per completare correttamente il processo di gestione dei rischi, si dovrà applicare il 6º
principio, ovvero la verifica del corretto funzionamento dell’HACCP, visionando tutta la
documentazione ottenuta durante il processo. Questa documentazione costituisce,
inoltre, la realizzazione del 7º e ultimo principio del sistema HACCP.
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Allegato I: Figure e tabelle di esempio nella produzione di uva da vino
Figura 1. Diagramma di flusso della produzione delle uve
Ripuntatura
Trattamenti fitosanitari
Applicazione di erbicidi
Gestione del suolo
Irrigazione
Lavorazione del suolo
Fertilizzazione
Pre-potatura e potatura
Interventi sul verde:
scacchiatura, cimatura,
palizzamento, diradamento
fogliare, diradamento dei grappoli
ecc.
Vendemmia
Trasporto alla cantina (o altro stabilimento)
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Operazione Rischi Misure preventive PCC*
Lavoro invernale
del suolo Non rilevati
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008) No
Ripuntatura Non rilevati Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008) No
Pre-potatura e
potatura Non rilevati
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008) No
Fertilizzazione
Presenza di ammine
biogene nel mosto
Presenza di carbammato
di etile
Eccesso di vigore che
favorisce lo sviluppo di
muffe produttrici di
micotossine
Presenza di OTA nel
mosto e nel vino
Presenza di metalli
pesanti
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008)
Applicazione del Codice OIV di buone
pratiche vitivinicole per limitare al
massimo i livelli di ocratossinA nei prodotti
derivati dalla vite (CST 1/2005)
Controllo delle fertilizzazioni
Non utilizzare vinacce contaminate con
muffe produttrici di micotossine.
Controllo del materiale di distribuzione dei
fertilizzanti per una corretta applicazione
delle dosi
Certificazione
SI
Gestione del
suolo con
applicazione di
erbicidi
Presenza di residui
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008)
Rispetto del dosaggio consigliato
sull’etichetta
Verifica dell’igiene del materiale di
applicazione
Preparazione adeguata della miscela
SI
Trattamenti
fitosanitari Presenza di residui
Esecuzione dei trattamenti in funzione
delle condizioni atmosferiche e delle reali
necessità
Rispetto delle dosi e del periodo di
sicurezza precedente al raccolto
Preparazione adeguata della miscela
Manutenzione e messa a punto degli
apparecchi di distribuzione
Applicazione del Codice OIV di buone
pratiche vitivinicole per limitare al
massimo i livelli di ocratossina
A nei prodotti derivati dalla vite (CST
1/2005)
Autodichiarazione del produttore per la
corretta tenuta del quaderno di campagna
SI
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Lavoro
primaverile del
suolo
Non rilevati
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008) No
Lavori in verde
(cf. diagramma) Non rilevati
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008) No
Diradamento dei
grappoli Non rilevati
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008) No
Diradamento
fogliare e altri
lavori in verde
Sviluppo di muffe
produttrici di micotossine,
per mancanza di
aerazione dei grappoli
dovuta all’affastellamento
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008)
Applicazione del Codice OIV di buone
pratiche vitivinicole per limitare al
massimo i livelli di ocratossina
A nei prodotti derivati dalla vite (CST
1/2005)
Evitare le lesioni sugli acini. Gestione
dell’irrigazione
Controllo del diradamento fogliare e di
altre parti verdi
No
Irrigazione
Presenza di contaminanti
nell’acqua
Rottura degli acini e
fessure della buccia – vie
di ingresso e di sviluppo
di funghi produttori di
ocratossina
Analisi dell’acqua di irrigazione
Irrigazione realizzata nel modo più
razionale possibile
SI
Vendemmia
manuale e
meccanica
Contaminazione fisica:
presenza di corpi
estranei, terra, ecc.
Contaminazione chimica
causata da
vendemmiatrici o dalla
vicinanza di siti
industriali: metalli
pesanti, idrocarburi, resti
di prodotti di pulizia e
disinfezione
Contaminazione
microbiologica per
carenza d’igiene
Scarso controllo igienico
del personale addetto alla
raccolta: possibili
contaminazioni da batteri
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008)
Applicazione corretta dei prodotti di
pulizia e disinfezione
Sensibilizzazione alla pulizia e
disinfezione di ferite accidentali: uso dei
guanti
SI
Trasporto alla
cantina
(o altro
Contaminazione fisica:
presenza di corpi
estranei, terre, ecc.
Applicazione della Guida OIV per la
Viticoltura Sostenibile (CST 1/2008)
Evitare le pressioni da sovrappesi
No
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stabilimento) Schiacciamento dei
grappoli
Insetti dei grappoli
Residui di sporcizia dei
rimorchi
Contaminazione
microbiologica dei
rimorchi
Riduzione dei tempi di trasporto
Pulizia adeguata dei rimorchi, dei
contenitori e dei teloni
Applicazione corretta dei prodotti
autorizzati per la pulizia e la disinfezione
Uso di acqua potabile
Applicazione delle buone pratiche
igieniche
Tabella 3 Identificazione dei punti critici
Operazione PCC Limite critico Monitoraggio
/ Frequenza Misure correttive Registrazioni
Fertilizzazione SI
Secondo le
necessità della
coltura
Limite massimo di
OTA nei mosti e nei
vini
Controllo
dell’azoto:
analisi delle
foglie
dall'allegagione
all’invaiatura
Controllare le
fertilizzazioni
Evitare l’uso di
vinaccie contenenti
muffe ocratossigene
Registrazioni
dei fertilizzanti
per parcelle.
(Se
necessario,
analisi di
controllo dei
grappoli
all’entrata
della cantina:
azoto
assimilabile e
alfa-
ammoniaca)
Gestione del
suolo per
applicazione di
erbicidi
SI
Prodotti ammessi e
limiti massimi di
residui sull’uva
(LMR)
--------------
In caso di eccesso
di LMR, vinificare il
lotto separatamente
Analisi dei
prodotti.
manutenzione
e messa a
punto degli
apparecchi di
distribuzione
(se
necessario)
Trattamenti
fitosanitari SI
Prodotti ammessi
all’impiego e limiti
fissati dalla
legislazione per tutti
i principi attivi
Controllo della
coltura
Controllo della
sanità delle uve
Controllo dei
residui
consentiti nel
prodotto finale
In caso di eccesso
di LMR, vinificare il
lotto
separatamente.
Misurare la
concentrazione in
principi attivi e loro
metaboliti, dopo la
prima filtrazione.
Decidere la
destinazione del
vino in base ai
risultati delle analisi
Applicazione di
prodotti
fitosanitari.
Analisi dei
prodotti e
manutenzione
e messa a
punto degli
apparecchi di
distribuzione
(se
necessario)
Irrigazione SI Approvvigionamento
delle acque
Analisi annuale
dell'acqua di
Filtrazione
precedente all'uso
Analisi
dell’acqua
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Tabella 4. Determinazione dei limiti critici, delle procedure di monitoraggio e delle misure
correttive
Limite
regolamentato della
presenza di
contaminanti
nell’uva e nel
prodotto finale
irrigazione
Controllo della
concentrazione
di contaminanti
nel prodotto
finale
Monitoraggio del
suolo e
dell’acqua
relativamente
alla fase di
sviluppo della
vigna e al loro
fabbisogno
d’acqua
dell’acqua di
irrigazione
effettuate
Raccolto
manuale e
meccanico
SI
Verifica della
presenza di corpi
estranei e altri
contaminanti
Visiva, durante
le operazioni di
raccolta
Vinificazione
separata dagli altri
lotti
Registro dei
lotti per la
tracciabilità
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Allegato II: Albero di decisione dei punti critici di controllo
Figura 2. Albero di decisione dei punti critici di controllo (PCC)
Esistono misure preventive per questo rischio?
Si
D1-
No
Questa Tappa elimina il rischio o lo riduce a un livello accettabile?
Questa Tappa elimina il rischio o lo riduce a un livello accettabile?
D2 -
Questo non è un
PCC FINE
Potrebbe verificarsi una contaminazione o il rischio potrebbe aumentare a un livello inaccettabile?
FINE
Il rischio può essere eliminato o ridotto a un livello accettabile in una tappa successiva?
FINE
Punto critico
di
controllo
D3 -
Modificare la tappa, il processo o il prodotto
FINE : La tappa non costituisce un rischio. Passare alla seguente
Si
No
No
Si
Questo non è un PCC
No Si
D4 - No
Questo non è un PCC
Si
*PCC = Punti critici di controllo