Riqualificazione energetica secondo l’approccio energeticamente sostenibile - Federico Cerutti
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...
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AMMINISTRAZIONE COMUNALEDI PRADAMANO
piazza Chiesa, 3 - 33040 Pradamano (UD)P.IVA 00466800307 - C.F. 80003650308
OPERE ED ADEMPIMENTI PER LA SICUREZZA
ing. Marco Del Pin
via Aquileia 24 - 33058 San Giorgio di Nogaro (UD)
P.IVA 02530670302 - C.F. DLPMRC74D15G284H
[email protected] - 349/8681266
PROGETTO ESECUTIVO
Capitolato Speciale d'Appalto opere
OPERE RELATIVE ALLA PREVENZIONE INCENDI
per. ind. Mauro Nonino
via don Francesco Zossi 12 - frazione Ronchi - 33050 Pavia di Udine (UD)
P.IVA 02289430304- C.F. [email protected] - 347/4079232
REFERENTE DEL GRUPPO ED OPERE IMPIANTISTICHE
ing. Alessandro Cappelli
via Pascat, 1 - 33040 Povoletto (UD)
P.IVA 02505200309- C.F. [email protected] - 347/9078899
OPERE ARCHIETTONICHE E DIREZIONE LAVORI
arch. Fabrizio Nin
via Pietro Zorutti, 3/1 int. 3 - 33050 Santa Maria la longa (UD)
P.IVA 02082270303 - C.F. NNIFRZ59R11I248B
[email protected] - 335/6847069
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE
COMUNE DI PRADAMANO
COMMITTENTE
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLEPRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
OGGETTO
ELABORATO
/
A4
Formato
Riferimento elaborato Scala Contenuto elaborato
EMISSIONI ELABORATO
DESCRIZIONE
ELABORATO
DATAN°
0
- - -
GRUPPO DI PROGETTAZIONE
TIMBRI E FIRME
FASE DI PROGETTO
1 6 maggio 2019 Revisione 1
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
1
Capitolato speciale di appalto
per lavori di
"EFFICIENTAMENTO ENERGETICO EDIFICI SCOLASTICI, COMUNE DI PRADAMANO"
scuola primaria e scuola secondaria di 1° grado
PARTE I
Capitolo 1 DISPOSIZIONI NORMATIVE
Titolo 1.1 NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO - DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI
DIMENSIONI DELLE OPERE
Articolo 1.1.1 Oggetto dell’appalto
1. L’appalto ha per oggetto l’esecuzione di tutte le opere e forniture necessarie per la
realizzazione delle opere di “"EFFICIENTAMENTO ENERGETICO EDIFICI SCOLASTICI, COMUNE DI
PRADAMANO" scuola primaria e scuola secondaria di 1° grado -.
2. Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per
dare il lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato,
con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo con i
relativi allegati, con riguardo anche ai particolari costruttivi e ai progetti esecutivi dei quali
l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.
3. I lavori sono da eseguirsi all’interno dei fabbricati scuola primaria e scuola secondaria di 1°
grado, devono essere eseguiti durante i lavori di adeguamento sismico appaltati ad altra impresa
ed in momenti e tempi non continuativi secondo la localizzazione e la tempistica riportata nel
cronoprogramma.
4. L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e
l’appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.
Articolo 1.1.2 Ammontare dell’appalto
1. L’importo dei lavori posti a base dell’affidamento è definito come segue:
2.
Tabella A
IMPORTI IN € COLONNA A COLONNA B A + B
IMPORTO ESECUZIONE
LAVORI
ONERI ATTUAZIONE
PIANI SICUREZZA
TOTALE
1) lavori a corpo // // //
2) lavori a misura 743.091,61 40.215,81 783.307,42
Importo totale appalto 743.091,61 40.215,81 783.307,42
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
2
Tabella B
N.
ordi
ne
DESIGNAZIONE DELLE DIVERSE CATEGORIE DI
LAVORI ED ONERI SOGGETTI A RIBASSO D’ASTA
Importo complessivo di
ogni categoria di
lavoro
Quota
sicurezza
Incidenza
manodoper
a
lavori compensati
a corpo % a misura
1. Serramenti, accessori 323.107,77 17.286,92 12,12%
2. Cappotto, rivestimenti 120.709,41 6.456,95 40,56%
3. Opere edili, elementi in acciaio, pietre 63.281,55 3.250,07 31,67%
4. Impianto elettrico 9.529.81 536,80 22,64%
5. Impianto idro-termico 226.463,07 12.685.06 11,54%
Totale parziali 743.091,61
20. Importo totale delle categorie (a corpo+a
misura) soggetti a ribasso
743.091,61
21. Costi della sicurezza e igiene del lavoro (non
soggetti a ribasso)
40.215,81
Totale importo contrattuale (lavori + sicurezza) 783.307,42
2. L’importo contrattuale corrisponde all’importo dei lavori di cui al comma 1, colonna a), al quale
deve essere applicato il ribasso percentuale sul medesimo importo offerto dall’aggiudicatario in
sede di gara, aumentato dell’importo degli oneri per la sicurezza e la salute dei lavoratori definito
al comma 1, colonna b) e non soggetto al ribasso d’asta.
Articolo 1.1.3 Modalità di stipulazione del contratto
1. Il contratto è stipulato a misura.
2. L’importo della parte di lavori a corpo, di cui all’art. 2 comma 1, riga 1 colonna a) della Tabella
A, come determinato in seguito all’offerta complessiva in sede di gara, resta fisso e invariabile,
senza che possa essere invocata per alcuna delle parti contraenti, per tali valori, alcuna
successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti valori. L’importo
del contratto può variare, in aumento o in diminuzione, per la parte di lavori di cui all’art. 2 comma
1, riga 2 colonna a) della Tabella A, previsti a misura negli atti progettuali, in base alle quantità
effettivamente eseguite, fermi restando i limiti di cui all’art. 106 del DLgs 50/2016 e le condizioni
previste dal presente Capitolato Speciale.
3. Per i lavori di cui all’art. 2 comma 1, riga 1 colonna a) della Tabella A, previsti a corpo negli atti
progettuali e nella “lista”, i prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara non hanno
efficacia negoziale e l’importo complessivo dell’offerta, anche se determinato attraverso
l’applicazione dei predetti prezzi unitari alle quantità, resta fisso e invariabile, ai sensi del comma
2, primo periodo; allo stesso modo non hanno efficacia negoziale le quantità indicate dalla
Stazione appaltante negli atti progettuali e nella “lista”, ancorché rettificata, essendo obbligo
esclusivo del concorrente il controllo e la verifica preventiva della completezza e della congruità
delle voci e delle quantità indicate dalla stessa Stazione appaltante, e di formulare l’offerta sulla
sola base delle proprie valutazioni qualitative e quantitative, assumendone i rischi. Per i lavori di
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cui all’art. 2 comma 1, riga 2 colonna b) della Tabella A, previsti a misura negli atti progettuali e
nella “lista”, i prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara costituiscono i prezzi
contrattuali.
4. I prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara, anche se indicati in relazione ai lavori
a corpo, sono per lui vincolanti esclusivamente per la definizione, valutazione e contabilizzazione
di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ed ordinate o
autorizzate espressamente dal Committente, e che siano estranee ai lavori a corpo già previsti.
5. I rapporti ed i vincoli negoziali di cui al presente articolo si riferiscono ai lavori posti a base d’asta
di cui all’art. 2, comma 1, colonna a) della Tabella A, del presente capitolato, mentre per gli oneri
per la sicurezza e la salute nel cantiere di cui sempre all’art. 2 del presente capitolato, comma 1,
colonna b) della Tabella A, costituiscono vincolo negoziale l’importo degli stessi (per la parte a
corpo) e i loro prezzi unitari (per la parte a misura) indicati a tale scopo dalla Stazione appaltante
negli atti progettuali e in particolare, rispettivamente, nella descrizione della parte di lavoro a
corpo e nell’elenco dei prezzi unitari, allegati al presente Capitolato speciale.
Articolo 1.1.4 Categoria prevalente, categorie scorporabili, categorie subappaltabili
1. Ai sensi dell’articolo 61 del D.P.R. 207/2010 e in conformità all’allegato “A” al predetto
regolamento, i lavori sono classificati nella categoria prevalente di categorie specializzate “OS6”.
2. Ai sensi del combinato disposto degli articoli 107, 108 e 109 del D.P.R. 207/2010 e dell’art. 48 del
DLgs 50/2016:
a. i lavori appartenenti a categorie diverse da quella prevalente, attribuiti a categorie
scorporabili, sono indicati nella tabella “A/1” allegata al presente capitolato quale parte
integrante e sostanziale;
b. i lavori appartenenti alle categorie diverse da quella prevalente e da quelle scorporabili - e
pertanto non scorporabili, ma subappaltabili – con i relativi importi sono indicati nella tabella
“A/1” allegata al presente capitolato quale parte integrante e sostanziale.
3. Per le categorie di cui al comma 2, lettera b), il subappalto, ove consentito, non può essere
artificiosamente suddiviso in più contratti.
N.
ord
.
Categoria
e
classifica
Descrizione categorie di
lavoro
Importo
lavori
A MISURA
(Euro)
Importo
lavori
A CORPO
(Euro)
Importo
oneri
sicurezza
(Euro)
TOTALE
IMPORTO
LAVORI
(Euro)
1 OS6 Finiture di opere generali in
materiali lignei, plastici,
metallici e vetrosi
329.765,19 // 17.286,92 347.052,11
2 OG1 Edifici civili e industriali 177.333,54 // 9.707,02 187.040,56
3 OG11 Impianti tecnologici 235.992,88 // 13.221,87 249.214,75
importo complessivo lavori a base d'asta
(Euro)
743.091,61
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4
oneri per la sicurezza (Euro) non soggetti a
ribasso
40.215,81
TOTALE IMPORTO CONTRATTUALE Euro 783.307,42
Articolo 1.1.5 Gruppi di lavorazioni omogenee, categorie contabili
I gruppi di lavorazioni omogenee sono indicati nella tabella “B” dell’art. 1.1.2 del presente
Capitolato Speciale d’Appalto.
Articolo 1.1.6 Descrizione dei lavori
I lavori che formano oggetto dell’appalto possono riassumersi come appresso, salvo più precise
indicazioni che all’atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori:
Il progetto propone i seguenti interventi di efficientamento energetico suddivisi per ciascun
edificio:
1) Edificio “A” – Scuola secondaria di primo grado:
a. intervento A.1 - realizzazione di una coibentazione esterna a cappotto delle pareti perimetrali
verticali opache: tale intervento prevede l’installazione su tutte le pareti verticali opache esterne
di uno strato di materiale isolante (spessore 10 cm, conducibilità termica 0,026 W/mK certificata
secondo la norma EN 13165:2012 annessi A e C, materiale poliuretano espanso – schiuma polyiso
espansa rigida PIR) fissato mediante l’azione combinata di uno specifico collante e di opportuni
tasselli in conformità alle indicazioni del produttore e completo di una finitura in intonaco rasante
armato. In corrispondenza dei serramenti si prevedono i seguenti accorgimenti al fine di
contenere l’effetto negativo dei ponti termici: coibentazione delle spallette laterali e della trave
superiore del foro finestra con uno strato minimo di isolante e finitura in intonaco armato; si
prevede il rifacimento dei davanzali con coibentazione a contatto con muratura del tipo in pietra
piasentina per l’esterno e pietra tipo Trani per l’interno. Tale intervento permetterà di ridurre in
maniera rilevante le dispersioni termiche dell’immobile, riducendo i costi di esercizio per la
climatizzazione invernale.
b. intervento A.2 - sostituzione dei serramenti esterni: l’intervento prevede l’ installazione di nuovi
serramenti in alluminio taglio termico con superfici trasparenti dotate di vetrocamera completa
di rivestimento bassoemissivo e sistema di controllo solare e aventi caratteristiche certificate in
termini di conformità e sicurezza per applicazioni in edifici destinati a scuola pubblica e
trasmittanza termica complessiva di ciascun serramento inferiore o uguale a 1,5 W/m2K; fattorre
solare g_gl+sh inferiore o uguale a 0,35. L’intervento prevede il mantenimento degli schermi solari
interni (tapparelle) quale sistema di controllo solare modulante in grado di contribuire al
benessere interno degli occupanti. Tale intervento permetterà il rinnovo dei serramenti esterni con
nuove finestre idonee all’installazione in edifici scolastici in termini di sicurezza della struttura del
telaio e della tipologia di sistema di lastre trasparenti e contemporaneamente permetterà di
ridurre i consumi energetici per la climatizzazione invernale. La rimozione è prevista dal progetto
di adeguamento sismico.
Si opererà il posizionamento di idoneo parapetto esterno atto all’aumento della altezza di
sicurezza per davanzali attualmente posti ad altezza non superiore a 0,95 ml.
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In tema di sicurezza dei vetri, si prescrive la normativa UNI 7697 : 2014 che definisce i criteri di scelta
delle vetrate per edilizia, in relazione al luogo e all’entità del rischio conseguente alla rottura, per
garantire la sicurezza dell’utente.
I livelli prestazionali minimi stabiliti dalle norme UNI 7697- 2014 per l’intervento sono i seguenti:
per i serramenti esterni vetrati e le vetrate in facciate continue, strutturali e a fissaggio puntuale:
Classe prestazionale 1B1 secondo UNI EN 12600 (Anticaduta) sotto i 100 cm e 2B2
(Antiferita)secondo UNI EN 12600 se sopra i 100 cm.
Il serramento preventivato si intende completo della seguente vetratura: Vetri interni: 4+4 0,76 /
15 gas argon con canalina termica / 4+4 0,76 basso emissivo a controllo solare rispondenti alle
norme di sicurezza per ambienti scolastici.
La tipologia sarà ad anta-ribalta con chiave di sicurezza.
c. intervento A.3 – adeguamento impianti tramite la sostituzione dei corpi scaldanti: in breve
prevede la sostituzione di tutti i radiatori esistenti in tale porzione di fabbricato con nuovi radiatori
tubolari in acciaio dotati di valvole termostatiche a bassa inerzia termica dotati di sensori in grado
di realizzare una regolazione a livello di singolo ambiente.
d. intervento A.4 – sostituzione del sistema di produzione di acqua calda sanitaria mediante la
rimozione del bollitore elettrico a effetto Joule esistente con un nuovo scaldabagno ad accumulo
con pompa di calore elettrica aria-acqua.
2) Edificio “B” – Scuola primaria:
a. intervento B.1 - sostituzione dei serramenti esterni esistenti della porzione di fabbricato distinta
negli elaborati di progetto come “corpo principale”: l’intervento prevede l’installazione di nuovi
serramenti in alluminio a taglio termico con superfici trasparenti dotate di vetrocamera completa
di rivestimento bassoemissivo e sistema di controllo solare e aventi caratteristiche certificate in
termini di conformità e sicurezza per applicazioni in edifici destinati a scuola pubblica e
trasmittanza termica complessiva di ciascun serramento inferiore o uguale a 1,5 W/m2K¸ fattorre
solare g_gl+sh inferiore o uguale a 0,35. L’intervento prevede il mantenimento degli schermi solari
interni (tapparelle) quale sistema di controllo solare modulante in grado di contribuire al
benessere interno degli occupanti. Tale intervento permetterà il rinnovo dei serramenti esterni con
nuove finestre idonee all’installazione in
edifici scolastici in termini di sicurezza della struttura del telaio e della tipologia di sistema di lastre
trasparenti e contemporaneamente permetterà di ridurre i consumi energetici per la
climatizzazione invernale. La rimozione è prevista dal progetto di adeguamento sismico.
Si opererà il posizionamento di idoneo parapetto esterno atto all’aumento della altezza di
sicurezza per davanzali attualmente posti ad altezza non superiore a 0,95 ml.
In tema di sicurezza dei vetri, si prescrive la normativa UNI 7697 : 2014 che definisce i criteri di scelta
delle vetrate per edilizia, in relazione al luogo e all’entità del rischio conseguente alla rottura, per
garantire la sicurezza dell’utente.
I livelli prestazionali minimi stabiliti dalle norme UNI 7697- 2014 per l’intervento sono i seguenti:
per i serramenti esterni vetrati e le vetrate in facciate continue, strutturali e a fissaggio puntuale:
Classe prestazionale 1B1 secondo UNI EN 12600 (Anticaduta) sotto i 100 cm e 2B2
(Antiferita)secondo UNI EN 12600 se sopra i 100 cm.
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Il serramento preventivato si intende completo della seguente vetratura: Vetri interni: 4+4 0,76 /
15 gas argon con canalina termica / 4+4 0,76 basso emissivo a controllo solare rispondenti alle
norme di sicurezza per ambienti scolastici.
La tipologia sarà ad anta-ribalta con chiave di sicurezza.
b. intervento B.2 - realizzazione di una coibentazione esterna a cappotto delle pareti perimetrali
verticali opache: tale intervento prevede l’installazione sulle pareti verticali opache esterne sotto
finestre di uno strato di materiale isolante (spessore 10 cm, conducibilità termica 0,026 W/mK
certificata secondo la norma EN 13165:2012 annessi A e C, materiale poliuretano espanso –
schiuma polyiso espansa rigida PIR) fissato mediante l’azione combinata di uno specifico collante
e di opportuni tasselli in conformità alle indicazioni del produttore e completo di una finitura in
intonaco rasante armato.
Sopra i vani finestrati si prevede il riposizionamento dei pannelli coibentati dello spessore di cm 12
opportunamente fissati alle strutture esistenti e dotati di scossaline. In corrispondenza dei
serramenti si prevedono i seguenti accorgimenti al fine di contenere l’effetto negativo dei ponti
termici: coibentazione del tratto di struttura a vista con pannello isolante e finitura con lastra in
lamiera di alluminio; si prevede la realizzazione dei davanzali in pendenza con coibentazione a
contatto con muratura del tipo in lamiera di alluminio sagomata. Tale intervento permetterà di
ridurre in maniera rilevante le dispersioni termiche dell’immobile, riducendo i costi di esercizio per
la climatizzazione invernale.
3) Corpo edificio “C” – fabbricato destinato a mensa, auditorium e corridoio di collegamento tra
le scuole:
a. intervento C.1:
sostituzione dei serramenti esterni esistenti della porzione di plesso scolastico distinta negli
elaborati di progetto come “edificio C”: l’intervento prevede la rimozione di tutti i serramenti
esterni e l’installazione di nuovi serramenti in alluminio con superfici trasparenti dotate di
vetrocamera completa di rivestimento bassoemissivo e sistema di controllo solare e aventi
caratteristiche certificate in termini di conformità e sicurezza per applicazioni in edifici destinati a
scuola pubblica (come previsto dalla norma UNI 7697:2014); la trasmittanza termica complessiva
di ciascun serramento dovrà essere inferiore o uguale a 1,5 W/m2K, fattorre solare g_gl+sh inferiore
o uguale a 0,35. L’intervento prevede il mantenimento degli schermi solari interni (tende alla
veneziana) quale sistema di controllo solare modulante in grado di contribuire al benessere
interno degli occupanti dove presenti, e la predisposizione di nuovi sistemi schermanti interni
(tende alla veneziana) in corrispondenza di tutti i serramenti che ne sono sprovvisti. Tale intervento
permetterà il rinnovo dei serramenti esterni con nuove finestre idonee all’installazione in edifici
scolastici in termini di sicurezza della struttura del telaio e della tipologia di sistema di lastre
trasparenti e contemporaneamente permetterà di ridurre i consumi energetici per la
climatizzazione invernale.
In tema di sicurezza dei vetri, si prescrive la normativa UNI 7697 : 2014 che definisce i criteri di scelta
delle vetrate per edilizia, in relazione al luogo e all’entità del rischio conseguente alla rottura, per
garantire la sicurezza dell’utente.
I livelli prestazionali minimi stabiliti dalle norme UNI 7697- 2014 per l’intervento sono i seguenti:
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per i serramenti esterni vetrati e le vetrate in facciate continue, strutturali e a fissaggio puntuale:
Classe prestazionale 1B1 secondo UNI EN 12600 (Anticaduta) sotto i 100 cm e 2B2
(Antiferita)secondo UNI EN 12600 se sopra i 100 cm.
Il serramento preventivato si intende completo della seguente vetratura: Vetri interni: 4+4 0,76 /
15 gas argon con canalina termica / 4+4 0,76 basso emissivo a controllo solare rispondenti alle
norme di sicurezza per ambienti scolastici.
b. intervento C.2 - realizzazione di una coibentazione esterna a cappotto delle pareti perimetrali
verticali opache: tale intervento prevede l’installazione sulle pareti verticali opache esterne sotto
finestre di uno strato di materiale isolante (spessore 10 cm, conducibilità termica 0,026 W/mK
certificata secondo la norma EN 13165:2012 annessi A e C, materiale poliuretano espanso –
schiuma polyiso espansa rigida PIR) fissato mediante l’azione combinata di uno specifico collante
e di opportuni tasselli in conformità alle indicazioni del produttore e completo di una finitura in
intonaco rasante armato.
Sopra i vani finestrati si prevede il riposizionamento dei pannelli coibentati dello spessore di cm 12
opportunamente fissati alle strutture esistenti e dotati di scossaline. In corrispondenza dei
serramenti si prevedono i seguenti accorgimenti al fine di contenere l’effetto negativo dei ponti
termici: coibentazione del tratto di struttura a vista con pannello isolante e finitura con lastra in
lamiera di alluminio; si prevede la realizzazione dei davanzali in pendenza con coibentazione a
contatto con muratura del tipo in lamiera di alluminio sagomata. Tale intervento permetterà di
ridurre in maniera rilevante le dispersioni termiche dell’immobile, riducendo i costi di esercizio per
la climatizzazione invernale.
c. intervento C.3:
Il locale aula per attività didattiche, che non soddisfa il parametro di superficie finestrata apribile,
sarà dotato di nuovo impianto meccanizzato e si prevede l’installazione di un’unità di ventilazione
meccanica controllata in grado di elaborare almeno la portata d’aria calcolata ai sensi della
norma UNI 10339.
4) Corpo accessorio “D” – Centrale termica e impianti termici:
a. intervento D.1- riqualificazione energetica della centrale termica: in breve prevede la
sostituzione dei generatori di calore esistenti con un nuovo sistema di caldaie a condensazione,
la sostituzione dei sistemi di distribuzione di centrale con l’installazione di nuovi gruppi di
circolazione controllati da inverter, la sostituzione delle canne fumarie esistenti con nuovi camini
in acciaio inox e demolizione di quelle in calcestruzzo;
b. intervento D.2 - manutenzione ordinaria delle valvole dei corpi scaldanti esistenti dell’intero
fabbricato: in breve si prevede la sostituzione delle testine termostatiche danneggiate al fine di
mantenere in efficienza il sistema di regolazione esistente;
c. intervento D.3 - installazione di un sistema di contabilizzazione diretta del calore: in breve si
prevede l’installazione di un sistema di contabilizzatori diretti del calore per il servizio di
riscaldamento in grado di permettere di individuare i consumi sia dell’intero edificio scolastico
che delle singole porzioni funzionali che lo compongono.
Articolo 1.1.7 Forma e principali dimensioni delle opere
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La forma e le dimensioni delle opere, che formano oggetto dell’appalto, risultano dagli elaborati
grafici di progetto.
Titolo 1.2 DISCIPLINA CONTRATTUALE
Articolo 1.2.1 Interpretazione del contratto e del Capitolato Speciale d’Appalto
1. In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione più aderente alle finalità
per le quali il lavoro è stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai criteri di
ragionevolezza e di buona tecnica esecutiva.
2. In caso di norme del Capitolato Speciale tra loro non compatibili o apparentemente non
compatibili, trovano applicazione in primo luogo le norme eccezionali o quelle che fanno
eccezione a regole generali, in secondo luogo quelle maggiormente conformi alle disposizioni
legislative o regolamentari ovvero all’ordinamento giuridico, in terzo luogo quelle di maggior
dettaglio e infine quelle di carattere ordinario.
3. L’interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del Capitolato
Speciale d’Appalto, è fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con
l’attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli da
1362 a 1369 del codice civile.
Articolo 1.2.2 Documenti che fanno parte del contratto
1. Fanno parte integrante del contratto di appalto, oltre al presente Capitolato Speciale e agli
articoli non abrogati del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000:
a. tutti gli elaborati del progetto esecutivo, ivi compresi i particolari costruttivi, i progetti delle
strutture e degli impianti, le relative relazioni di calcolo, nonché le relazioni geologiche e
geotecniche ove richieste;
b. l’elenco dei prezzi unitari;
c. il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 100, del DLgs 81/2008 e s.m. e i.;
d. il piano operativo di sicurezza di cui all’art. 96, comma 1, lettera g), DLgs 81/2008 e s.m. e i.;
e. il cronoprogramma di cui all’art. 25 del Capitolato Speciale d’Appalto;
f. il computo metrico estimativo.
2. Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e
in particolare:
– il DLgs del 18 aprile 2016, n. 50;
– gli articoli ancora vigenti del D.P.R. 207/2010;
– gli articoli ancora vigenti del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000;
– il Decreto 49 del 07/03/2018;
– le Linee Guida ANAC per quanto di competenza;
3. Nell’esecuzione dei lavori saranno osservate le prescrizioni contenute nella legge 2 febbraio
1974, n. 64 - Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche (GU
del 21 marzo 1974, n. 76) e nei successivi decreti emanati, relativi alle opere di edilizia con
particolari prescrizioni per le zone sismiche, e saranno tenute nel debito conto le norme UNI
relative all’edilizia.
Articolo 1.2.3 Qualificazione
Per quanto riguarda i lavori indicati dal presente Capitolato è richiesta la qualificazione per le
seguenti categorie e classi d’importo, in conformità agli articoli ancora vigenti del Regolamento
di cui al D.P.R. 207/2010, e ai sensi dell’art. 84 del DLgs 50/2016:
– per la categoria OS6 per l’importo di 516.000,00 €
– per le categorie seguenti e per gli importi a fianco di ciascuna indicati:
cat. OS6 importo 516.000,00 €(categoria prevalente)
cat. OG1 importo 258.000,00 €
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Articolo 1.2.4 Disposizioni particolari riguardanti l’appalto
1. La sottoscrizione del contratto e dei suoi allegati da parte dell’appaltatore equivale a
dichiarazione di perfetta conoscenza e incondizionata accettazione della legge, dei regolamenti
e di tutte le norme vigenti in materia di lavori pubblici, nonché alla completa accettazione di
tutte le norme che regolano il presente appalto e del progetto per quanto attiene alla sua
perfetta esecuzione.
2. L’appaltatore dà atto, senza riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti
progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi, delle
condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da
apposito verbale sottoscritto col responsabile del procedimento, consentono l’immediata
esecuzione dei lavori.
3. Con riferimento alla modifica di contratti durante il periodo di efficacia si fa riferimento alle
norme di cui all’art. 106 del del DLgs 50/2016.
Articolo 1.2.5 Fallimento dell’appaltatore
1. In caso di fallimento dell’appaltatore la Stazione appaltante si avvale, salvi e impregiudicati
ogni altro diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dagli articoli 108 e
110 del DLgs 50/2016.
2. Qualora l’esecutore sia un’associazione temporanea, in caso di fallimento dell’impresa
mandataria o di una impresa mandante trovano applicazione, rispettivamente i commi 17 e 18
dell’art. 48 del DLgs 50/2016.
Articolo 1.2.6 Rappresentante dell’appaltatore e domicilio, direttore di cantiere
1. L’appaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui all’art. 2 del Capitolato
Generale di cui al D.M. 145/2000; a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le
intimazioni, le assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal
contratto.
2. L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’art. 3 del Capitolato
Generale di cui al D.M. 145/2000, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.
3. Qualora l’appaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso la stazione
appaltante, ai sensi e nei modi di cui all’art. 4 del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, il
mandato conferito con atto pubblico a persona idonea, sostituibile su richiesta motivata della
stazione appaltante. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell’impresa o da
altro tecnico, abilitato in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. L’assunzione della
direzione di cantiere da parte del direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte
le imprese operanti nel cantiere, con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal
delegato anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.
4. L’appaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la
conduzione del cantiere. Il Direttore dei Lavori ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore
di cantiere e del personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza.
L’appaltatore è in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di
detti soggetti, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego dei
materiali.
5. Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persona di cui ai commi 2, 3 o 4, deve
essere tempestivamente notificata alla Stazione appaltante; ogni variazione della persona di cui
al comma 3 deve essere accompagnata dal deposito presso la stazione appaltante del nuovo
atto di mandato.
Articolo 1.2.7 Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l’esecuzione
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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1. I materiali e i componenti devono corrispondere alle prescrizioni del capitolato speciale ed
essere della migliore qualità: possono essere messi in opera solamente dopo l'accettazione del
direttore dei lavori ai sensi del DM 49/2018.
2. Il direttore dei lavori, oltre a quelli che può disporre autonomamente, esegue, altresì, tutti i
controlli e le prove previsti dalle vigenti norme nazionali ed europee, dal Piano d’azione nazionale
per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione e dal
capitolato speciale d’appalto.
3. Il direttore dei lavori rifiuta in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopo
l’introduzione in cantiere o che per qualsiasi causa non risultano conformi alla normativa tecnica,
nazionale o dell’Unione europea, alle caratteristiche tecniche indicate nei documenti allegati al
contratto, con obbligo per l’esecutore di rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri a sue spese;
in tal caso il rifiuto è trascritto sul giornale dei lavori o, comunque, nel primo atto contabile utile.
Ove l’esecutore non effettui la rimozione nel termine prescritto dal direttore dei lavori, la stazione
appaltante può provvedervi direttamente a spese dell’esecutore, a carico del quale resta anche
qualsiasi onere o danno che possa derivargli per effetto della rimozione eseguita d’ufficio. I
materiali e i componenti sono messi in opera solo dopo l’accettazione del direttore dei lavori.
L’accettazione definitiva dei materiali e dei componenti si ha solo dopo la loro posa in opera.
Anche dopo l’accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti da parte
dell’esecutore, restano fermi i diritti e i poteri della stazione appaltante in sede di collaudo.
Non rileva l’impiego da parte dell’esecutore e per sua iniziativa di materiali o componenti di
caratteristiche superiori a quelle prescritte nei documenti contrattuali, o dell’esecuzione di una
lavorazione più accurata.
4. I materiali e i manufatti portati in contabilità rimangono a rischio e pericolo dell’esecutore e
sono rifiutati dal direttore dei lavori nel caso in cui quest’ultimo ne accerti l’esecuzione senza la
necessaria diligenza o con materiali diversi da quelli prescritti contrattualmente o che, dopo la
loro accettazione e messa in opera, abbiano rivelato difetti o inadeguatezze. Il rifiuto è trascritto
sul giornale dei lavori o, comunque, nel primo atto contabile utile, entro quindici giorni dalla
scoperta della non conformità alla normativa tecnica, nazionale o dell’Unione europea, al
progetto o al contratto del materiale utilizzato o del manufatto eseguito.
5. Il direttore dei lavori o l’organo di collaudo dispongono prove o analisi ulteriori rispetto a quelle
previste dalla legge o dal capitolato speciale d’appalto finalizzate a stabilire l’idoneità dei
materiali o dei componenti e ritenute necessarie dalla stazione appaltante, con spese a carico
dell’esecutore.
6. I materiali previsti dal progetto sono campionati e sottoposti all’approvazione del direttore dei
lavori, completi delle schede tecniche di riferimento e di tutte le certificazioni in grado di
giustificarne le prestazioni, con congruo anticipo rispetto alla messa in opera.
7. Il direttore dei lavori verifica altresì il rispetto delle norme in tema di sostenibilità ambientale, tra
cui le modalità poste in atto dall’esecutore in merito al riuso di materiali di scavo e al riciclo entro
lo stesso confine di cantiere.
8. Nel caso sia stato autorizzato per ragioni di necessità o convenienza da parte del direttore dei
lavori l'impiego di materiali o componenti aventi qualche carenza nelle dimensioni, nella
consistenza o nella qualità, ovvero sia stata autorizzata una lavorazione di minor pregio, viene
applicata una adeguata riduzione del prezzo in sede di contabilizzazione, sempre che l'opera sia
accettabile senza pregiudizio e salve le determinazioni definitive dell'organo di collaudo.
9. Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche obbligatorie, ovvero specificamente
previsti dal capitolato speciale d'appalto, sono disposti dalla direzione dei lavori o dall'organo di
collaudo, imputando la spesa a carico dell'impresa appaltatrice. Per le stesse prove la direzione
dei lavori provvede al prelievo del relativo campione ed alla redazione di apposito verbale di
prelievo; la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali riporta espresso riferimento a
tale verbale.
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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10. La direzione dei lavori o l'organo di collaudo possono disporre ulteriori prove ed analisi
ancorché non prescritte dal capitolato speciale d'appalto ma ritenute necessarie per stabilire
l'idoneità dei materiali o dei componenti. Le relative spese sono poste a carico dell'Appaltatore.
11. La stazione appaltante può richiedere, con spese a carico dell'impresa, in qualsiasi momento
e ad suo insindacabile giudizio, all'appaltatore di eseguire o far eseguire sui materiali e sui
componenti impiegati o da impiegarsi, sui manufatti, le verifiche necessarie al riscontro delle
caratteristiche qualitative e quantitative previste nelle prescrizioni contrattuali e nel presente
capitolato. Le verifiche riguarderanno i materiali e i componenti sia nel loro complesso sia nelle
singole parti che li costituiscono.
10. Il prelievo dei campioni destinati alle verifiche, di cui ai precedenti commi, vengono effettuati
in contraddittorio dai soggetti designati rispettivamente dalla Direzione lavori e dall'appaltatore.
Delle operazioni viene redatto verbale in duplice copia di cui una destinata al direttore dei lavori.
12. Nell’esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche relativamente
a sistemi e subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell’appalto, devono essere rispettate tutte
le prescrizioni di legge e di regolamento in materia di qualità, provenienza e accettazione dei
materiali e componenti nonché, per quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le
modalità di esecuzione di ogni categoria di lavoro, tutte le indicazioni contenute o richiamate
contrattualmente nel capitolato speciale di appalto, negli elaborati grafici del progetto
esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo stesso capitolato.
Articolo 1.2.8 Denominazione in valuta
1. Tutti gli atti predisposti dalla Stazione appaltante per ogni valore contenuto in cifra assoluta
indicano la denominazione in euro.
2. Tutti gli atti predisposti dalla Stazione appaltante per ogni valore contenuto in cifra assoluta,
ove non diversamente specificato, devono intendersi IVA esclusa.
Titolo 1.3 GARANZIE
Articolo 1.3.1 Cauzione provvisoria
1. Ai sensi dell’art. 93, comma 1, del DLgs 50/2016, l’offerta è corredata da una garanzia, pari al
2% dell’importo base indicato nel bando o nell’invito, da prestare sotto forma di cauzione o di
fideiussione a scelta dell'offerente.
2. La garanzia prestata deve avere validità per almeno 180 giorni dalla data di presentazione
dell’offerta, salvo diverse previsioni contenute nel bando di gara, ai sensi dell’art. 93, comma 5,
del DLgs 50/2016.
Articolo 1.3.2 Cauzione definitiva
1. Ai sensi dell’art. 103, del DLgs 50/2016, è richiesta una garanzia fideiussoria, a titolo di cauzione
definitiva, pari al 10% (un decimo) dell’importo contrattuale; in caso di aggiudicazione con
ribasso d’asta superiore al 10%, la garanzia è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono
quelli eccedenti il 10%; ove il ribasso sia superiore al 20%, l’aumento è di due punti percentuali per
ogni punto di ribasso superiore al 20%.
2. La garanzia è prestata mediante fideiussione bancaria o polizza assicurativa emessa da istituto
autorizzato e cessa di avere effetto, ai sensi dell’art. 103, comma 1, del DLgs 50/2016, solo alla
data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.
3. Ai sensi del comma 5 dell’art. 103 del DLgs 50/2016, la garanzia fideiussoria prestata sarà
progressivamente svincolata a misura dell’avanzamento dell’esecuzione, nel limite massimo del
75% dell’importo inizialmente garantito. Lo svincolo avverrà automaticamente, non appena
l’appaltatore avrà consegnato all’istituto garante lo stato di avanzamento dei lavori (o,
eventualmente, un analogo documento attestante l’avvenuta esecuzione) in originale o copia
autentica.
4. Ai sensi dell’art. 103, comma 2 del DLgs 50/2016, l’Amministrazione ha il diritto di avvalersi della
cauzione, nei limiti dell'importo massimo garantito, per l'eventuale maggiore spesa sostenuta per
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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il completamento dei lavori nel caso di risoluzione del contratto disposta in danno dell'esecutore
e ha il diritto di valersi della cauzione per provvedere al pagamento di quanto dovuto
dall'esecutore per le inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme e prescrizioni dei
contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza
e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in cantiere. L’Amministrazione può incamerare
la garanzia per provvedere al pagamento di quanto dovuto dall'Appaltatore per le
inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme e prescrizioni dei contratti collettivi, delle
leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei
lavoratori addetti all'esecuzione dell'appalto; l’incameramento della garanzia avviene con atto
unilaterale della Stazione Appaltante senza necessità di dichiarazione giudiziale, fermo restando
il diritto dell’appaltatore di proporre azione innanzi l’autorità giudiziaria ordinaria.
5. Nei casi di cui al comma 4 (ai sensi dell’art. 103, comma del DLgs 50/2016) la Stazione
Appaltante ha facoltà di chiedere all’appaltatore la reintegrazione della cauzione ove questa
sia venuta meno in tutto o in parte.
Articolo 1.3.3 Riduzione delle garanzie
1. Ai sensi dell’art. 93, comma 7, del DLgs 50/2016, l’importo della cauzione provvisoria di cui all’art.
1.3.1 del presente capitolato è ridotto al 50% per i concorrenti ai quali è stata rilasciata – da
organismi accreditati ai sensi delle norme europee della serie UNI CEI EN 45000 e della serie UNI
CEI EN ISO/IEC 17000 – la certificazione di qualità conforme alle norme europee della serie UNI EN
ISO 9000, ovvero la dichiarazione della presenza di elementi significativi e tra loro correlati di tale
sistema.
2. Ai sensi dell’art. 103, comma 1, ultimo periodo del DLgs 50/2016, l’importo della garanzia
fideiussoria di cui all’art. 1.3.2 del presente capitolato è ridotto al 50% per l’appaltatore in possesso
delle medesime certificazioni o dichiarazioni di cui al comma 1.
3. In caso di associazione temporanea di concorrenti le riduzioni di cui al presente articolo sono
accordate qualora il possesso delle certificazioni o delle dichiarazioni di cui al comma 1 sia
comprovato dalla impresa capogruppo mandataria ed eventualmente da un numero di imprese
mandanti, qualora la somma dei requisiti tecnico - organizzativo complessivi sia almeno pari a
quella necessaria per la qualificazione dell’impresa singola.
Articolo 1.3.4 Assicurazioni a carico dell’impresa
1. . Ai sensi dell’art. 103, comma 7, del DLgs 50/2016, l’appaltatore è obbligato a stipulare,
contestualmente alla sottoscrizione del contratto, una polizza assicurativa che tenga indenne la
Stazione Appaltante da tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati, salvo quelli
derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di forza
maggiore, e che preveda anche una garanzia di responsabilità civile per danni a terzi
nell’esecuzione dei lavori.
2. Il contraente trasmette alla stazione appaltante copia della polizza di cui al comma 1 almeno
dieci giorni prima della consegna dei lavori; la copertura di tale polizza decorre dalla data di
consegna dei lavori e cessa alla data di emissione del certificato di collaudo o del certificato di
regolare esecuzione dei lavori e, comunque, decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei
lavori risultante dal relativo certificato.
3. La polizza assicurativa deve prevedere, per quanto concerne i rischi di esecuzione:
– la copertura dei danni alle opere, temporanee e permanenti, eseguite o in corso di esecuzione
per qualsiasi causa nel cantiere - compresi materiali e attrezzature di impiego e di uso
ancorché in proprietà o in possesso dell’impresa e compresi i beni della Stazione appaltante
destinati alle opere - causati da furto e rapina, incendio, fulmini e scariche elettriche, tempesta
e uragano, inondazioni e allagamenti, esplosione e scoppio, terremoto e movimento tellurico,
frana, smottamento e crollo, acque anche luride e gas provenienti da rotture o perdite di
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condotte idriche, fognarie, gasdotti e simili, atti di vandalismo, altri comportamenti colposi o
dolosi propri o di terzi;
– la copertura dei danni causati da errori di realizzazione, omissioni di cautele o di regole
dell’arte, difetti e vizi dell’opera, in relazione all’integra garanzia a cui l’impresa è tenuta, nei
limiti della perizia e delle capacità tecniche da essa esigibili nel caso concreto, per
l’obbligazione di risultato che essa assume con il contratto d’appalto anche ai sensi dell’art.
1665 del codice civile.
Per quanto concerne invece i danni causati a terzi:
– la copertura dei danni che l’appaltatore deve risarcire quale civilmente responsabile verso
prestatori di lavoro da esso dipendenti e assicurati secondo le norme vigenti e verso i
dipendenti stessi non soggetti all’obbligo di assicurazione contro gli infortuni nonché verso i
dipendenti dei subappaltatori, impiantisti e fornitori per gli infortuni da loro sofferti in
conseguenza del comportamento colposo commesso dall’impresa o da un suo dipendente
del quale essa debba rispondere ai sensi dell’art. 2049 del codice civile, e danni a persone
dell’impresa, e loro parenti o affini, o a persone della Stazione appaltante occasionalmente o
saltuariamente presenti in cantiere e a consulenti dell’appaltatore o della Stazione
appaltante;
– l’indicazione specifica che tra le “persone” si intendono compresi i rappresentanti della
Stazione appaltante autorizzati all’accesso al cantiere, i componenti dell’ufficio di Direzione
dei Lavori, i coordinatori per la sicurezza, i collaudatori.
4. Tale polizza deve essere stipulata per una somma fissata nel bando di gara e deve assicurare
l’Ente Appaltante contro la responsabilità civile verso terzi nel corso di esecuzione dei lavori; il
massimale è pari al 5% della somma assicurata per le opere con un minimo di 500.000 euro ed un
massimo di 5.000.000 di euro.
5. L’omesso o il ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell’impresa
non comporta l’inefficacia della garanzia.
6. La garanzia di cui al presente articolo, prestata dall’appaltatore copre senza alcuna riserva
anche i danni causati dalle imprese subappaltatrici e fornitrici. Qualora l’appaltatore sia
un’associazione temporanea di concorrenti, giusto il regime delle responsabilità disciplinato
dall’art. 48, comma 5, del DLgs 50/2016, le stesse garanzie assicurative prestate dalla mandataria
capogruppo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti.
7. Ai sensi dell'art. 103, comma 8, del DLgs 50/2016, per i lavori di importo superiore al doppio della
soglia di cui all'art. 35 del DLgs 50/2016, il titolare del contratto per la liquidazione della rata di
saldo è obbligato a stipulare, con decorrenza dalla data di emissione del certificato di collaudo
provvisorio o del certificato di regolare esecuzione o comunque decorsi dodici mesi dalla data
di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato, una polizza indennitaria decennale a
copertura dei rischi di rovina totale o parziale dell'opera, ovvero dei rischi derivanti da gravi difetti
costruttivi
Titolo 1.4 TERMINI PER L’ESECUZIONE
Articolo 1.4.1 Consegna e inizio dei lavori
1. L’esecuzione dei lavori ha inizio dopo la stipula del formale contratto, in seguito a consegna,
risultante da apposito verbale, da effettuarsi non oltre 45 giorni dalla predetta stipula, previa
convocazione dell’esecutore.
2. É facoltà della Stazione appaltante procedere in via d’urgenza, alla consegna dei lavori,
anche nelle more della stipulazione formale del contratto, ai sensi dell’art. 32, commi 8 e 13, del
DLgs 50/2016; in tal caso il Direttore dei Lavori indica espressamente sul verbale le lavorazioni da
iniziare immediatamente.
3. L’Amministrazione si riserva il diritto di consegnare i lavori nel loro complesso
contemporaneamente, ovvero per parti in più riprese: in questo caso la data legale della
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consegna, a tutti gli effetti di legge e regolamento, sarà quella dell’ultimo verbale di consegna
parziale.
4. Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei
lavori, il Direttore dei Lavori fissa una nuova data; i termini per l’esecuzione decorrono comunque
dalla data della prima convocazione. Decorso inutilmente il termine anzidetto è facoltà della
Stazione appaltante di risolvere il contratto e incamerare la cauzione, ferma restando la possibilità
di avvalersi della garanzia fideiussoria al fine del risarcimento del danno, senza che ciò possa
costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta. Qualora sia indetta una nuova procedura per
l’affidamento del completamento dei lavori, l’aggiudicatario è escluso dalla partecipazione in
quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata.
5. Qualora la consegna avvenga in ritardo per fatto o colpa della stazione appaltante,
l’appaltatore può chiedere di recedere il contratto. L’istanza di recesso può essere accolta o
meno dalla stazione appaltante. In caso di accoglimento l’appaltatore ha diritto al rimborso
delle spese contrattuali (bollo e registro, della copia del contratto e dei documenti e disegni di
progetto) nonché delle altre spese effettivamente sostenute e documentate in misura comunque
non superiore alle seguenti percentuali, calcolate sull'importo netto dell'appalto:
a) 1,00% per la parte dell'importo fino a 258.000 euro;
b) 0,50% per la eccedenza fino a 1.549.000 euro;
c) 0,20% per la parte eccedente i 1.549.000 euro.
6. Ove, invece, l’istanza non sia accolta e si proceda, quindi, tardivamente alla consegna,
l’appaltatore ha diritto ad un compenso per i maggiori oneri derivanti dal ritardo, pari all'interesse
legale calcolato sull'importo corrispondente alla produzione media giornaliera prevista dal
programma di esecuzione dei lavori nel periodo di ritardo, calcolato dal giorno di notifica
dell'istanza di recesso fino alla data di effettiva consegna dei lavori.
7. Pur essendo unica la consegna dei lavori, si conviene che si procederà alla esecuzione dei
lavori per singoli stralci operativi, come da cronoprogramma, derivanti dalla disponibilità dei
luoghi di intervento a seguito dei lavori di adeguamento sismico. Si procederà quindi con periodi
di esecuzione dei lavori e con periodi di sospensione dei lavori senza che l’appaltatore possa
rivendicare maggiori oneri per la particolare tipologia di esecuzione, essendo questa già
preventivata in fase di elaborazione prezzi.
8. L’appaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la
documentazione di avvenuta denunzia di inizio lavori effettuata agli enti previdenziali, assicurativi
ed antinfortunistici, inclusa la Cassa edile ove dovuta; egli trasmette altresì, a scadenza
quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti
agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva, sia relativi al proprio personale che
a quello delle imprese subappaltatrici.
Articolo 1.4.2 Termini per l’ultimazione dei lavori
1. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in giorni 580 (in lettere
cinquecentottanta) dato dalla somma dei giorni naturali e consecutivi dei singoli stralci operativi
di cui al presente articolo, decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori, oltre ai tempi
di fermo cantiere tra i vari stralci già preventivati. Nel calcolo del tempo contrattuale si è tenuto
conto della prevedibile incidenza dei giorni di andamento stagionale sfavorevole nonché delle
ferie contrattuali.
2. Tempi e stralci operativi:
a - 1° stralcio scuola primaria su C.T. ed impianti interni e 2° stralcio scuola primaria su Corpi A
e C (serramenti mensa C1, aula laboratorio linguistico C2, auditorium C3, corridoio C4 con
servizi, corridoio C5 e corridoio C6) giorni 50;
b -3° stralcio scuola primaria su Corpo B (serramenti aule piano primo, cappotto esterno) giorni
35;
c -4° stralcio scuola primaria su Corpo B (serramenti aule piano terra, cappotto esterno) giorni
45;
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d -5° stralcio scuola secondaria di 1° grado -scuola media- (serramenti, cappotto, impianti)
giorni 60;
3. L’appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del cronoprogramma dei lavori che potrà
fissare scadenze inderogabili per l’approntamento delle opere necessarie alla prosecuzione dei
lavori da effettuarsi da altre ditte per conto della Stazione appaltante ovvero necessarie
all’utilizzazione, prima della fine dei lavori e previo certificato di collaudo o certificato di regolare
esecuzione, riferito alla sola parte funzionale delle opere.
Articolo 1.4.3 Sospensioni e proroghe
1. Ai sensi dell’art. 107, comma 1, del DLgs 50/2016, la Direzione dei Lavori d’ufficio o su
segnalazione dell’appaltatore può ordinare la sospensione dei lavori, redigendo apposito verbale
di sospensione, se possibile con l'intervento dell'Appaltatore o di un suo legale rappresentante,
qualora ricorrano circostanze speciali, che non siano prevedibili al momento della stipulazione
del contratto, che impediscono in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola
d'arte.
Tra le circostanze speciali rientrano le situazioni che determinano la necessità di procedere alla
redazione di una variante in corso d’opera nei casi previsti dall’art. 106, comma 1 del DLgs
50/2016, qualora dipendano da fatti non prevedibili al momento della conclusione del contratto.
2. Ai sensi dell’art. 107, comma 2 del DLgs 50/2016, il responsabile unico del procedimento può
ordinare la sospensione dei lavori per ragioni di pubblico interesse o necessità.
3. Il verbale di sospensione è redatto in ogni caso dal Direttore dei Lavori con l’intervento
dell’appaltatore o di un suo legale rappresentante. Ai sensi dall’art. 107, comma 4, 2° periodo del
DLgs 50/2016, nell’ipotesi in cui l’appaltatore non si presenti alla redazione del verbale o ne rifiuti
la sottoscrizione, deve farne espressa riserva sul registro di contabilità.
4. Nel verbale di sospensione, oltre alle ragioni che hanno determinato l’interruzione dei lavori, è
indicato il loro stato di avanzamento, l’importo corrispondente ai lavori già eseguiti, le opere la
cui esecuzione resta interrotta, le cautele adottate affinché alla ripresa i lavori possano essere
realizzati senza eccessivi oneri, la consistenza della forza lavoro e dei mezzi d’opera esistenti in
cantiere al momento della sospensione. L’indicazione dell’importo corrispondente ai lavori già
eseguiti ma non contabilizzati, è prevista in modo che nel caso in cui la sospensione duri più di 45
giorni si possa disporre il pagamento degli importi maturati sino alla data di sospensione.
5. Si applica, in ogni caso, le disposizioni di cui all'art. 107 del DLgs 50/2016.
6. Qualora l’appaltatore, per causa allo stesso non imputabile, non sia in grado di ultimare i lavori
nei termini fissati, può chiedere con domanda motivata proroghe che, se riconosciute giustificate,
sono concesse purché le domande pervengano con un anticipo di almeno trenta giorni rispetto
al termine anzidetto.
7. L’appaltatore non può mai attribuire, in tutto o in parte, le cause del ritardo di ultimazione dei
lavori o del rispetto delle scadenze intermedie fissate dal programma esecutivo, ad altre ditte o
imprese, se lo stesso non abbia tempestivamente e per iscritto denunciato alla Stazione
appaltante il ritardo imputabile a dette ditte e imprese.
8. I verbali di sospensione, redatti con adeguata motivazione a cura della Direzione dei Lavori e
controfirmati dall’appaltatore, devono pervenire al responsabile del procedimento entro il quinto
giorno naturale successivo alla loro redazione e devono essere restituiti controfirmati dallo stesso
o dal suo delegato.
Articolo 1.4.4 Penali e premio di accelerazione
1. Nel caso di mancato rispetto del termine indicato per l’esecuzione delle opere, per ogni giorno
naturale consecutivo di ritardo nell’ultimazione dei lavori viene applicata la penale , in misura
giornaliera compresa tra lo 0,3 per mille e l'1 per mille dell'ammontare netto contrattuale, e
comunque complessivamente non superiore al 10%, da determinare in relazione all'entità delle
conseguenze legate all'eventuale ritardo e, quindi, nella misura di 500,00 €/giorno.
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Tale quantificazione giornaliera rimane invariata anche per il mancato rispetto del termine
indicato per l’esecuzione delle opere con le scadenze temporali dei singoli stralci operativi.
2. Qualora la disciplina contrattuale preveda l’esecuzione della prestazione articolata in più parti,
le penali di cui al comma precedente si applicano ai rispettivi importi nel caso di ritardo rispetto
ai termini stabiliti per una o più di tali parti.
3. La penale, di cui al comma 2 del presente articolo, trova applicazione anche in caso di ritardo
nell’inizio dei lavori e nella ripresa dei lavori seguente un verbale di sospensione.
4. Nei casi di inottemperanza dell’appaltatore alle disposizioni di cui all’art. 1.10.3 del presente
capitolato (“Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera”) la Stazione appaltante può
decidere di procedere all’applicazione di una penale secondo le modalità di cui al comma 2
del richiamato art. 1.10.3.
5. L’importo complessivo delle penali irrogate ai sensi dei commi precedenti non può superare il
10% dell’importo contrattuale; qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo
superiore alla predetta percentuale trova applicazione l’art. 108 del DLgs 50/2016, in materia di
risoluzione del contratto.
6. Se previsto nel bando di gara – in casi particolari che rendano apprezzabile l'interesse a che
l'ultimazione dei lavori avvenga in anticipo rispetto al termine contrattualmente previsto – per
ogni giorno di anticipo nell’ultimazione dei lavori è riconosciuto all’appaltatore un premio di
accelerazione nella misura di ……..… €/giorno, mediante utilizzo delle somme per imprevisti
indicate nel quadro economico dell’intervento, sempre che l'esecuzione dell'appalto sia
conforme alle obbligazioni assunte.
Articolo 1.4.5 Danni di forza maggiore
1. L’Appaltatore non può pretendere compensi per danni alle opere o provviste se non in casi di
forza maggiore e nei limiti consentiti dal contratto.
2. Nel caso di danni causati da forza maggiore l’Appaltatore ne fa denuncia al direttore dei lavori
entro 3 giorni o, in difetto, entro 5 giorni da quello dell'evento, a pena di decadenza dal diritto al
risarcimento.
3. L’Appaltatore non può sospendere o rallentare l'esecuzione dei lavori, tranne in quelle parti per
le quali lo stato delle cose debba rimanere inalterato sino a che non sia eseguito l'accertamento
dei fatti.
4. Appena ricevuta la denuncia di cui al comma 2, il direttore dei lavori procede, redigendone
processo verbale alla presenza dell’Appaltatore, all'accertamento:
a) dello stato delle cose dopo il danno, rapportandole allo stato precedente;
b) delle cause dei danni, precisando l'eventuale causa di forza maggiore;
c) della eventuale negligenza, indicandone il responsabile;
d) dell'osservanza o meno delle regole dell'arte e delle prescrizioni del direttore dei lavori;
e) dell'eventuale omissione delle cautele necessarie a prevenire i danni;
al fine di determinare il risarcimento al quale può avere diritto l’Appaltatore stesso.
5. Nessun indennizzo è dovuto quando a determinare il danno abbia concorso la colpa
dell’Appaltatore o delle persone delle quali esso è tenuto a rispondere.
6. I danni prodotti da piene ai lavori di difesa di corsi d'acqua o di mareggiate, quando non siano
stati ancora iscritti a libretto, sono valutati in base alla misurazione provvisoria fatta dagli assistenti
di cantiere. Mancando la misurazione, l’Appaltatore può dare la dimostrazione dei lavori eseguiti
con idonei mezzi di prova, ad eccezione di quella testimoniale.
Articolo 1.4.6 Programma esecutivo dei lavori dell’appaltatore e cronopro-gramma
1. L’appaltatore predispone e consegna alla direzione lavori, prima dell’inizio dei lavori, un proprio
programma esecutivo, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte
imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa; tale programma, oltre ad essere coerente
coi tempi contrattuali, deve riportare, per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di
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esecuzione nonché l’ammontare presunto, parziale e progressivo, dell’avanzamento dei lavori
alle date contrattualmente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento e deve essere
approvato, prima dell’inizio dei lavori, dalla direzione lavori.
Il programma dei lavori deve tenere conto della operatività all’interno di edificio scolastico in
attività, con piano di evacuazione operante, con la presenza di personale docente ed alunni ed
attività didattica. La suddivisione della operatività terrà conto quindi di interventi localizzati e
diversificati nello spazio e nel tempo.
2. Il programma esecutivo dei lavori dell’appaltatore può essere modificato o integrato ogni volta
che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori e in particolare:
a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al
contratto;
b) per l’intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le cui reti
siano coinvolte in qualunque modo con l’andamento dei lavori, purché non imputabile ad
inadempimenti o ritardi della Stazione committente;
c) per l’intervento o il coordinamento con autorità, enti o altri soggetti diversi dalla Stazione
appaltante, che abbiano giurisdizione, competenze o responsabilità di tutela sugli immobili, i
siti e le aree comunque interessate dal cantiere; a tal fine non sono considerati soggetti diversi
le società o aziende controllate o partecipate dalla Stazione appaltante o soggetti titolari di
diritti reali sui beni in qualunque modo interessati dai lavori intendendosi, in questi casi,
ricondotta la fattispecie alla responsabilità gestionale della Stazione appaltante;
d) per la necessità o l’opportunità di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e
funzionamento degli impianti, nonché collaudi parziali o specifici;
e) qualora sia richiesto dal coordinatore per la sicurezza e la salute nel cantiere, in ottemperanza
all’art. 92 del DLgs 81/2008 e s.m.i. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere
coerente con il piano di sicurezza e di coordinamento del cantiere, eventualmente integrato
ed aggiornato.
3. I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del cronoprogramma, predisposto dalla Stazione
appaltante e integrante il progetto esecutivo; tale cronoprogramma può essere modificato dalla
Stazione appaltante nell’ipotesi in cui si verificano situazioni impreviste ed imprevedibili.
Eventuali aggiornamenti del programma, legati a motivate esigenze organizzative dell'Impresa
appaltatrice e che non comportino modifica delle scadenze contrattuali, sono approvate dal
Direttore dei lavori, subordinatamente alla verifica della loro effettiva necessità ed attendibilità
per il pieno rispetto delle scadenze contrattuali.
Dal giorno della consegna ogni responsabilità in merito ai lavori, alle opere e ai danni diretti e
indiretti al personale a qualunque titolo presente nel cantiere, grava interamente sull'Appaltatore.
Si precisa inoltre che nello sviluppo dell'appalto, se ritenuto opportuno dall'Amministrazione, si
procederà ad articolare il tempo utile contrattuale in più fasi temporali tra loro distinte. Si stabilisce
quindi che il tempo contrattuale potrà essere suddiviso, ad insindacabile discrezione
dell'Amministrazione e con semplice ordine di servizio emesso dal Direttore dei Lavori, in un
numero di fasi variabile sino a cinque come da articolazione art. 1.4.2.
Ogni fase potrà distare temporalmente da quella che precede e da quella successiva di un
tempo variabile, ma la somma dei tempi di intervallo tra le fasi non potrà superare
complessivamente 210 giorni.
Inoltre, per consentire l'ordinata esecuzione delle opere rispetto alle fasi che saranno comunicate
dall'Amministrazione, l'Impresa deve formulare prima dell'inizio di ogni fase un dettagliato
programma dei lavori che intende eseguire; L'Amministrazione si riserva ogni più ampia facoltà di
far modificare tali programmi in modo che sia arrecato minor disturbo ad eventuali attività svolte
dall'Attività Scolastica durante l'esecuzione dei lavori.
L'articolazione in fasi potrà essere variata in qualsiasi momento dall'Amministrazione rispetto ad
eventuali programmi preordinati. A fronte di tali variazioni l'Impresa è tenuta con la tempestività
sopra indicata ad aggiornare i piani programmatici dei lavori.
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Ogni onere che dovesse ricadere sull'Impresa a motivo dell'articolazione del lavoro in fasi e per
l'interruzione del lavoro tra le varie fasi sino alla concorrenza di complessivi 210 giorni, nonché per
le indicazioni e variazioni che l'Amministrazione potrà apportare al programma dei lavori ed
all'articolazione in fasi, si intende compreso nel prezzo dell'appalto e l'Impresa non può
pretendere alcun compenso relativamente a questo punto.
4. Durante l’esecuzione dei lavori è compito dei direttori operativi, cioè dei tecnici che
collaborano con il direttore lavori ed insieme a lui costituiscono la direzione lavori, curare
l’aggiornamento del cronoprogramma dei lavori e segnalare tempestivamente al direttore dei
avori le eventuali difformità rispetto alle previsioni contrattuali, proponendo i necessari interventi
correttivi.
5. Ai fini dell’applicazione delle penali di cui all’art. 1.4.4, comma 2, del presente capitolato si
tiene conto del rispetto dei seguenti termini intermedi del predetto programma, considerati
inderogabili, a partire dalla data di consegna dei lavori:
a) per 1° stralcio scuola primaria su C.T. ed impianti interni e per 2° stralcio scuola primaria su Corpi
A e C (mensa C1, aula laboratorio linguistico C2, auditorium C3, corridoio C4 con servizi, corridoio
C5 e corridoio C6), 50 giorni (cinquanta);
c) da 1° ripresa per 3° stralcio scuola primaria su Corpo B (aule piano primo, cappotto esterno),
35 giorni (trentacinque);
d) da 2° ripresa per 4° stralcio scuola primaria su Corpo B (aule piano terra , cappotto esterno),
45 giorni (quarantacinque);
e) da 3° ripresa per 5° stralcio scuola secondaria di 1° grado –scuola media- (serramenti,
cappotto, impianti), 60 giorni (sessanta);
Articolo 1.4.7 Inderogabilità dei termini di esecuzione
1. Non costituiscono giustificato motivo di slittamento del termine di inizio e di ultimazione dei lavori
nonché della loro irregolare conduzione secondo programma:
a) il ritardo nell’installazione del cantiere e nell’allacciamento alle reti tecnologiche necessarie
al suo funzionamento, per l’approvvigionamento dell’energia elettrica e dell’acqua;
b) l’adempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal Direttore
dei Lavori o dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza, ivi compreso il
coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, se nominato;
c) l’esecuzione di accertamenti integrativi che l’appaltatore ritenesse di dover effettuare per la
esecuzione delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati
dalla Direzione dei Lavori o espressamente approvati da questa;
d) il tempo necessario per l’esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre prove
assimilabili;
e) il tempo necessario per l’espletamento degli adempimenti a carico dell’appaltatore
comunque previsti dal presente capitolato;
f) le eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati;
g) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale
dipendente.
Articolo 1.4.8 Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini
1. L’eventuale ritardo dell’appaltatore rispetto ai termini per l’ultimazione dei lavori o sulle
scadenze esplicitamente fissate dei singoli stralci dal programma temporale superiore a 10 giorni
naturali consecutivi produce la risoluzione del contratto, a discrezione della Stazione appaltante
e senza obbligo di ulteriore motivazione, ai sensi dell’art. 108 del DLgs 50/2016 ed ai sensi dell’art.
1456 del Cod. Civile.
2. La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dell’appaltatore
con assegnazione di un termine per compiere i lavori e in contraddittorio con il medesimo
appaltatore.
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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3. Nel caso di risoluzione del contratto la penale di cui all’art. 1.4.4, comma 1, del presente
capitolato è computata sul periodo determinato sommando il ritardo accumulato
dall’appaltatore rispetto al programma esecutivo dei lavori e il termine assegnato dal Direttore
dei Lavori per compiere i lavori con la messa in mora di cui al comma 2.
4. Sono a carico dell’appaltatore i danni subiti dalla Stazione appaltante a seguito della
risoluzione del contratto.
Titolo 1.5 DISCIPLINA ECONOMICA
Articolo 1.5.1 Anticipazione
1. Ai sensi dell'art. 35, comma 18 del DLgs 50/2016 la stazione appaltante erogherà all’appaltatore
– entro 15 giorni dalla data di effettivo inizio dei lavori accertata dal responsabile del
procedimento – l’anticipazione sull’importo contrattuale prevista dalle norme vigenti. La ritardata
corresponsione dell’anticipazione obbliga la stazione appaltante alla corresponsione degli
interessi corrispettivi secondo quanto previsto dall’art. 1282 del codice civile.
2. Nel caso in cui l’esecuzione dei lavori non procede secondo i tempi contrattualmente previsti,
per ritardi imputabili al beneficiario, l’anticipazione è revocata e sulle somme restituite sono dovuti
gli interessi corrispettivi al tasso legale con decorrenza dalla data di erogazione
dell’anticipazione.
3. L’erogazione dell’anticipazione, ove consentita dalle leggi vigenti, è in ogni caso subordinata
alla costituzione di una garanzia fideiussoria bancaria, di importo pari all’anticipazione stessa
maggiorato del tasso di interesse legale applicato al periodo necessario al recupero
dell’anticipazione secondo il cronoprogramma dei lavori. L’importo della detta garanzia sarà
gradualmente ed automaticamente ridotto, nel corso dei lavori, in funzione del progressivo
recupero dell’anticipazione da parte delle stazioni appaltanti.
Articolo 1.5.2 Pagamenti in acconto
1. L’appaltatore ha diritto a pagamenti in acconto in corso d’opera, mediante emissione di
certificato di pagamento ogni volta che i lavori eseguiti, contabilizzati ai sensi degli articoli 1.6.1,
1.6.2 e 1.6.3 del presente capitolato, al netto del ribasso d’asta, comprensivi della relativa quota
degli oneri per la sicurezza, raggiungano, al netto della ritenuta di cui al comma 2 e della quota
parte di anticipazione di cui al comma 1 dell’art. 1.15.1, un importo non inferiore a 125.000,00
euro.
2. A garanzia dell’osservanza delle norme e delle prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e
dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori,
sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50% da liquidarsi, nulla
ostando, a seguito dell’approvazione del collaudo provvisorio.
3. Entro i 45 giorni successivi all’avvenuto raggiungimento dell’importo dei lavori eseguiti di cui al
comma 1, il Direttore dei Lavori emette lo stato di avanzamento dei lavori e il responsabile del
procedimento emette, entro lo stesso termine, il conseguente certificato di pagamento il quale
deve recare la dicitura: «lavori a tutto il ……………………» con l’indicazione della data.
4. La Stazione appaltante provvede al pagamento del predetto certificato entro i successivi 30
giorni, mediante emissione dell’apposito mandato.
5. Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 30 giorni, per cause non
dipendenti dall’appaltatore, si provvede alla redazione dello stato di avanzamento e
all’emissione del certificato di pagamento, prescindendo dall’importo minimo di cui al primo
comma.
5.1 Con riferimento al programma dei lavori, dopo la sospensione di ogni singola fase, si provvede
alla redazione dello stato di avanzamento e all’emissione del certificato di pagamento,
prescindendo dall’importo minimo di cui al primo comma.
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6. Dell’emissione di ogni certificato di pagamento il responsabile del procedimento provvede a
dare comunicazione scritta, con avviso di ricevimento, agli enti previdenziali e assicurativi,
compresa la cassa edile, ove richiesto.
Articolo 1.5.3 Conto finale e pagamenti a saldo 1. Il conto finale dei lavori è redatto entro giorni 30 dalla data del certificato di ultimazione; è
sottoscritto dal direttore di lavori e trasmesso al responsabile del procedimento. Col conto finale
è accertato e proposto l’importo della rata di saldo, qualunque sia il suo ammontare, la cui
liquidazione definitiva ed erogazione è soggetta alle verifiche di collaudo o di regolare
esecuzione ai sensi del comma 3.
2. Il conto finale dei lavori deve essere sottoscritto dall’appaltatore, su invito del responsabile del
procedimento, entro il termine perentorio di 30 giorni; se l’appaltatore non firma il conto finale nel
termine indicato, o se lo firma senza confermare le domande già formulate nel registro di
contabilità, il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il responsabile del
procedimento redige in ogni caso una sua relazione al conto finale.
3. La rata di saldo, unitamente alle ritenute di cui all’art. 1.5.2, comma 2, del presente capitolato,
nulla ostando, è pagata entro 90 giorni dopo l’avvenuta emissione del certificato di collaudo
provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.
4. Il pagamento della rata di saldo, disposto previa garanzia fideiussoria, ai sensi del combinato
disposto degli artt. 102 e 103, del DLgs 50/2016, non costituisce presunzione di accettazione
dell’opera, ai sensi dell’art. 1666, secondo comma, del codice civile.
5. La garanzia fideiussoria di cui al comma 4 è costituita alle condizioni previste dal comma 18
dell’art. 35 del DLgs 50/2016, e cioè è di importo pari al saldo maggiorato del tasso d’interesse
legale applicato per il periodo che intercorre tra il collaudo provvisorio e il collaudo definitivo.
6. Salvo quanto disposto dall’art. 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità
ed i vizi dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dal soggetto appaltante prima che
il certificato di collaudo assuma carattere definitivo.
Articolo 1.5.4 Ritardo nella contabilizzazione e/o nel pagamento delle rate di acconto
1. Ai sensi dell’art. 1.5.2 del presente capitolato, non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni
intercorrenti tra il verificarsi delle condizioni e delle circostanze per l’emissione del certificato di
pagamento e la sua effettiva emissione e messa a disposizione della Stazione appaltante per la
liquidazione; trascorso tale termine senza che sia emesso il certificato di pagamento, sono dovuti
all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche
questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura accertata annualmente
con decreto del Ministro delle infrastrutture e del trasporto, di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze.
2. Non sono dovuti interessi per i primi 30 giorni intercorrenti tra l’emissione del certificato di
pagamento e il suo effettivo pagamento; trascorso tale termine senza che la Stazione appaltante
abbia provveduto al pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni
di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi
di mora nella misura accertata annualmente con decreto del Ministro delle infrastrutture e del
trasporto, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze..
3. Il pagamento degli interessi di cui al presente art. avviene d’ufficio in occasione del
pagamento, in acconto o a saldo, immediatamente successivo, senza necessità di domande o
riserve.
4. È facoltà dell’appaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, ovvero nel caso in cui
l’ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il
certificato o il titolo di spesa, raggiunga il quarto dell’importo netto contrattuale, di agire ai sensi
dell’art. 1460 del codice civile, rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se la Stazione
appaltante non provveda contemporaneamente al pagamento integrale di quanto maturato;
in alternativa, è facoltà dell’appaltatore, previa costituzione in mora della Stazione appaltante,
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promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto, trascorsi 60 giorni
dalla data della predetta costituzione in mora.
Articolo 1.5.5 Pagamenti a saldo
Non sono dovuti interessi per i primi 90 giorni intercorsi tra l’emissione del certificato di collaudo
provvisorio ed il suo effettivo pagamento; trascorso tale termine senza che la Stazione Appaltante
abbia provveduto al pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni
di ritardo. Trascorso infruttuosamente anche quest’ultimo termine spettano all’appaltatore gli
interessi di mora sino al pagamento.
Articolo 1.5.6 Revisione prezzi
1. Non è prevista alcuna revisione dei prezzi e non trova applicazione l’art. 1664, primo comma,
del codice civile.
2. Ai sensi dell’art. 106 del DLgs 50/2016, le modifiche, nonchè le varianti, dei contratti di appalto
in corso di validità devono essere autorizzate dal RUP con le modalità previste dall'ordinamento
della stazione appaltante cui il RUP dipende. I contratti di appalto nei settori ordinari e nei settori
speciali possono essere modificati senza una nuova procedura di affidamento se le modifiche, a
prescindere dal loro valore monetario, sono state previste nei documenti di gara iniziali in clausole
chiare, precise e inequivocabili, che possono comprendere clausole di revisione dei prezzi.
3. Le clausole di revisione dei prezzi fissano la portata e la natura di eventuali modifiche nonchè
le condizioni alle quali esse possono essere impiegate, facendo riferimento alle variazione dei
prezzi e dei costi standard, ove definiti. Esse non apportano modifiche che avrebbero l'effetto di
alterare la natura generale del contratto o dell'accordo quadro. Per i contratti relativi ai lavori, le
variazioni di prezzo in aumento o in diminuzione possono essere valutate, sulla base dei prezzari di
cui all'art. 23, comma 7 del DLgs 50/2016, solo per l'eccedenza rispetto al 10% rispetto al prezzo
originario e comunque in misura pari alla metà.
Articolo 1.5.7 Cessione del contratto e cessione dei crediti
1. È vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di diritto.
2. È ammessa la cessione dei crediti, ai sensi del combinato disposto dell’art. 106, comma 13 del
DLgs 50/2016 e della legge 21 febbraio 1991, n. 52, a condizione che il cessionario sia un istituto
bancario o un intermediario finanziario iscritto nell’apposito Albo presso la Banca d’Italia e che il
contratto di cessione, in originale o in copia autenticata, sia trasmesso alla Stazione appaltante
prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal responsabile del
procedimento.
Articolo 1.5.8 Tracciabilità dei flussi finanziari
1. Ai sensi dell’articolo 3, commi 1 e 8, della legge n. 136 del 2010, gli operatori economici titolari
dell’appalto, nonché i subappaltatori, devono comunicare alla Stazione appaltante gli estremi
identificativi dei conti correnti dedicati, anche se non in via esclusiva, accesi presso banche o
presso Poste italiane S.p.A., entro 7 (sette) giorni dalla stipula del contratto oppure entro 7 (sette)
giorni dalla loro accensione se successiva, comunicando altresì negli stessi termini le generalità e
il codice fiscale delle persone delegate ad operare sui predetti conti. L’obbligo di comunicazione
è esteso anche alle modificazioni delle indicazioni fornite in precedenza. In assenza delle predette
comunicazioni la Stazione Appaltante sospende i pagamenti e non decorrono i termini legali per
l’applicazione degli interessi di cui agli articoli 28 e 29.
2. Tutti i movimenti finanziari relativi all’intervento:
a) - per pagamenti a favore dell’appaltatore, dei subappaltatori, dei sub-contraenti, dei sub-
fornitori o comunque di soggetti che eseguono lavori, forniscono beni o prestano servizi in
relazione all’intervento, devono avvenire mediante bonifico bancario o postale, ovvero altro
mezzo che sia ammesso dall’ordinamento giuridico in quanto idoneo ai fini della tracciabilità;
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b) - i pagamenti di cui alla precedente lettera a) devono avvenire in ogni caso utilizzando i
conti correnti dedicati di cui al comma 1;
c) - i pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le
spese generali nonché quelli destinati all'acquisto di immobilizzazioni tecniche devono essere
eseguiti tramite i conti correnti dedicati di cui al comma 1, per il totale dovuto, anche se non
riferibile in via esclusiva alla realizzazione dell’intervento.
3. I pagamenti in favore di enti previdenziali, assicurativi e istituzionali, nonché quelli in favore di
gestori e fornitori di pubblici servizi, ovvero quelli riguardanti tributi, possono essere eseguiti anche
con strumenti diversi da quelli ammessi dal comma 2, lettera a), fermo restando l'obbligo di
documentazione della spesa. Per le spese giornaliere, di importo inferiore o uguale a 1.500 euro
possono essere utilizzati sistemi diversi da quelli ammessi dal comma 2, lettera a), fermi restando il
divieto di impiego del contante e l'obbligo di documentazione della spesa.
4. Ogni pagamento effettuato ai sensi del comma 2, lettera a), deve riportare, in relazione a
ciascuna transazione, il CIG e il CUP proprio del progetto.
5. Fatte salve le sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 6 della legge n. 136 del 2010:
a) - la violazione delle prescrizioni di cui al comma 2, lettera a), costituisce causa di risoluzione
del contratto ai sensi dell’articolo 3, comma 9-bis, della citata legge n. 136 del 2010;
b) - la violazione delle prescrizioni di cui al comma 2, lettere b) e c), o ai commi 3 e 4, se
reiterata per più di una volta, costituisce causa di risoluzione del contratto ai sensi dell’articolo
1.10.4 del presente Capitolato speciale.
6. I soggetti di cui al comma 1 che hanno notizia dell'inadempimento della propria controparte
agli obblighi di tracciabilità finanziaria di cui ai commi da 1 a 3, procedono all'immediata
risoluzione del rapporto contrattuale, informandone contestualmente la Stazione appaltante e la
prefettura-ufficio territoriale del Governo territorialmente competente.
7. Le clausole di cui al presente articolo devono essere obbligatoriamente riportate nei contratti
sottoscritti con i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese a qualsiasi titolo
interessate all’intervento ai sensi del comma 2, lettera a); in assenza di tali clausole i predetti
contratti sono nulli senza necessità di declaratoria.
Titolo 1.6 CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI LAVORI
Articolo 1.6.0 Attività di controllo amministrativo contabile ai sensi DM 49/2018
1. Il direttore dei lavori effettua il controllo della spesa legata all’esecuzione dell’opera o dei lavori,
attraverso la compilazione con precisione e tempestività dei documenti contabili, che sono atti
pubblici a tutti gli effetti di legge, con i quali si realizza l’accertamento e la registrazione dei fatti
producenti spesa. A tal fine provvede a classificare e misurare le lavorazioni eseguite, nonché a
trasferire i rilievi effettuati sul registro di contabilità e per le conseguenti operazioni di calcolo che
consentono di individuare il progredire della spesa. Secondo il principio di costante progressione
della contabilità, le predette attività di accertamento dei fatti producenti spesa devono essere
eseguite contemporaneamente al loro accadere e, quindi, devono procedere di pari passo con
l’esecuzione.
2. Ferme restando le disposizioni contenute nel decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, nonché
la disciplina dei termini e delle modalità di pagamento dell’esecutore contenuta nella
documentazione di gara e nel contratto di appalto, il direttore dei lavori provvede
all’accertamento e alla registrazione di tutti i fatti producenti spesa contemporaneamente al loro
accadere, affinché possa sempre:
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a) rilasciare gli stati d’avanzamento dei lavori entro il termine fissato nella documentazione di
gara e nel contratto, ai fini dell’emissione dei certificati per il pagamento degli acconti da parte
del RUP;
b) controllare lo sviluppo dei lavori e impartire tempestivamente le debite disposizioni per la relativa esecuzione entro i limiti dei tempi e delle somme autorizzate.
3. I diversi documenti contabili, predisposti e tenuti dal direttore dei lavori o dai direttori operativi
o dagli ispettori di cantiere, se dal medesimo delegati, che devono essere firmati
contestualmente alla compilazione rispettando la cronologia di inserimento dei dati, sono
richiamati all’art. 14 del DM 49/2018 anche con l’ausilio degli strumenti elettronici di contabilità ai
sensi dell’art. 15 del medesimo Decreto:
Articolo 1.6.1 Lavori a misura
1. Qualora in corso d’opera debbano essere introdotte variazioni ai lavori ai sensi degli articoli
1.7.4 o 1.7.5 del presente capitolato, e per tali variazioni ricorrano le condizioni di cui all’art. 43,
comma 9, del D.P.R. 207/2010, per cui risulti eccessivamente oneroso individuarne in maniera
certa e definita le quantità e pertanto non sia possibile la loro definizione nel lavoro “a corpo”,
esse possono essere preventivate a misura. Le relative lavorazioni sono indicate nel
provvedimento di approvazione della perizia con puntuale motivazione di carattere tecnico e
con l’indicazione dell’importo sommario del loro valore presunto e della relativa incidenza sul
valore complessivo del contratto.
2. Nei casi di cui al comma 1, qualora le stesse variazioni non siano valutabili mediante i prezzi
unitari rilevabili dagli atti progettuali o di gara, si procede mediante la formazione dei nuovi prezzi
ai sensi dell’art. 1.7.6 del presente capitolato, fermo restando che le stesse variazioni possono
essere predefinite, sotto il profilo economico, con atto di sottomissione “a corpo”.
3. Non sono comunque riconosciuti nella valutazione delle opere ingrossamenti o aumenti
dimensionali di alcun genere non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati
preventivamente autorizzati dal Direttore dei Lavori.
4. Nel corrispettivo per l’esecuzione degli eventuali lavori a misura s’intende sempre compresa
ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal Capitolato
Speciale d’Appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali.
5. La contabilizzazione delle opere e delle forniture verrà effettuata applicando alle quantità
eseguite i prezzi unitari netti desunti dall’elenco dei prezzi unitari di cui all’art. 1.2.2 del presente
Capitolato Speciale.
6. Gli eventuali oneri per la sicurezza che fossero individuati a misura in relazione alle variazioni di
cui al comma 1, sono valutati sulla base dei relativi prezzi di elenco, ovvero formati ai sensi del
comma 2, con le relative quantità.
Articolo 1.6.2 Lavori a corpo
1. La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell’enunciazione
e nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di
ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza
che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito
alla quantità di detti lavori.
2. Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa
occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal Capitolato Speciale
d’Appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può
essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati
nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso
dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano tecnicamente e intrinsecamente indispensabili
alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell’opera appaltata secondo le regola
dell’arte.
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3. La contabilizzazione dei lavori a corpo è effettuata applicando all’importo netto di
aggiudicazione le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro indicate nella
tabella «B», contenuta all’art. 2 comma 1 del presente Capitolato Speciale per farne parte
integrante e sostanziale, di ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione
al lavoro eseguito.
4. L’elenco dei prezzi unitari e il computo metrico hanno validità ai soli fini della determinazione
del prezzo a base d’asta in base al quale effettuare l’aggiudicazione.
5. Gli oneri per la sicurezza di cui all’art. 2, comma 1 (colonna b) della Tabella «A») del presente
capitolato, come evidenziato al rigo 20) della tabella «B», contenuta nel medesimo art. 1.1.2, sono
valutati in base all’importo previsto separatamente dall’importo dei lavori negli atti progettuali e
sul bando di gara, secondo la percentuale stabilita nella predetta tabella «B», intendendosi come
eseguita e liquidabile la quota parte proporzionale a quanto eseguito.
Articolo 1.6.3 Lavori in economia
1. Non sono ammessi lavori in economia.
Articolo 1.6.4 Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera
1. In sede di contabilizzazione delle rate di acconto di cui all’art. 1.5.2 del presente capitolato,
all’importo dei lavori eseguiti è aggiunta la metà di quello dei soli materiali provvisti a piè d’opera,
destinati ad essere impiegati in opere definitive facenti parte dell’appalto ed accettati dal
Direttore dei Lavori, da valutarsi a prezzo di contratto o, in difetto, ai prezzi di stima.
2. I materiali e i manufatti portati in contabilità rimangono a rischio e pericolo dell’appaltatore, e
possono sempre essere rifiutati dal Direttore dei Lavori ai sensi dell’art. 18, comma 1 del Capitolato
Generale di cui al D.M. 145/2000.
Articolo 1.6.5 Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori a misura e delle somministrazioni per
opere in economia - Invariabilità dei prezzi
I prezzi unitari in base ai quali, dopo deduzione del pattuito ribasso d’asta, saranno pagati i lavori
appaltati a misura e le somministrazioni, compensano anche:
a) circa i materiali, ogni spesa (per fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.), nessuna
eccettuata, che venga sostenuta per darli pronti all’impiego, a piede di qualunque opera;
b) circa gli operai e mezzi d’opera, ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili del
mestiere, nonché per premi di assicurazioni sociali, per illuminazione dei cantieri in caso di
lavoro notturno;
c) circa i noli, ogni spesa per dare a piè d’opera i macchinari e mezzi pronti al loro uso;
d) circa i lavori a misura ed a corpo, tutte le spese per forniture, lavorazioni, mezzi d’opera,
assicurazioni d’ogni specie, indennità di cave, di passaggi o di deposito, di cantiere, di
occupazione temporanea e d’altra specie, mezzi d’opera provvisionali, carichi, trasporti e
scarichi in ascesa o discesa, ecc., e per quanto occorre per dare il lavoro compiuto a perfetta
regola d’arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compenso per gli oneri tutti che
l’Appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se non esplicitamente detti o richiamati nei
vari articoli e nell’elenco dei prezzi del presente capitolato.
I prezzi medesimi, per lavori a misura ed a corpo, nonché il compenso a corpo, diminuiti del ribasso
offerto, si intendono accettati dall’Appaltatore in base a calcoli di sua convenienza, a tutto suo
rischio. Essi sono fissi ed invariabili.
Articolo 1.6.6 Lavori eventuali non previsti
1. Qualora l’ente appaltante, per il tramite della Direzione dei Lavori, richiedesse e ordinasse
modifiche o varianti in corso d’opera, fermo restando il rispetto delle condizioni e della disciplina
di cui all’art. 106 del DLgs 50/2016, si fa riferimento a quanto previsto dall'art. 1.7.4 del presente
Capitolato speciale.
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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2. I prezzi unitari offerti dall’appaltatore in sede di gara sono per lui vincolanti per la valutazione
di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ai sensi dell’art.
106 del DLgs 50/2016. Se l'Appaltatore non accetta i nuovi prezzi così determinati e approvati,
l'Ente appaltante può ingiungergli l'esecuzione delle lavorazioni o la somministrazione dei materiali
sulla base di detti prezzi, comunque ammessi nella contabilità; ove l'Appaltatore non iscriva
riserva negli atti contabili nei modi previsti, i prezzi si intendono definitivamente accettati.
3. Ai sensi dell’art. 106 del DLgs 50/2016, le modifiche, nonchè le varianti, dei contratti di appalto
in corso di validità devono essere autorizzate dal RUP con le modalità previste dall'ordinamento
della stazione appaltante cui il RUP dipende. I contratti di appalto nei settori ordinari e nei settori
speciali possono essere modificati senza una nuova procedura di affidamento se le modifiche, a
prescindere dal loro valore monetario, sono state previste nei documenti di gara iniziali in clausole
chiare, precise e inequivocabili, che possono comprendere clausole di revisione dei prezzi.
4. Le clausole di revisione dei prezzi fissano la portata e la natura di eventuali modifiche nonchè
le condizioni alle quali esse possono essere impiegate, facendo riferimento alle variazione dei
prezzi e dei costi standard, ove definiti. Esse non apportano modifiche che avrebbero l'effetto di
alterare la natura generale del contratto o dell'accordo quadro. Per i contratti relativi ai lavori, le
variazioni di prezzo in aumento o in diminuzione possono essere valutate, sulla base dei prezzari di
cui all'art. 23, comma 7 del DLgs 50/2016, solo per l'eccedenza rispetto al 10% rispetto al prezzo
originario e comunque in misura pari alla metà.
5. Gli operai forniti per i lavori non previsti dovranno essere idonei ai lavori da eseguirsi e provvisti
dei necessari attrezzi.
6. Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio dovranno essere in perfetto stato di servibilità e
provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.
7. Saranno a carico dell’Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine e le
eventuali riparazioni, in modo che essi siano sempre in buono stato di servizio.
8. I mezzi di trasporto dovranno essere forniti in pieno stato di efficienza.
Titolo 1.7 DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE
Articolo 1.7.1 Direzione dei lavori
1. Per il coordinamento, la direzione ed il controllo tecnico-contabile dell’esecuzione,
l’Amministrazione aggiudicatrice, ai sensi dell’art. 101, comma 2 e ss. del DLgs 50/2016 e del D.M.
49/2018, istituisce un ufficio di Direzione dei Lavori costituito da un Direttore dei Lavori ed
eventualmente (in relazione alla dimensione e alla tipologia e categoria dell’intervento) da uno
o più assistenti con funzioni di direttore operativo o di ispettore di cantiere.
2. Il Direttore dei lavori, ai sensi di quanto stabilito dal D.M. 49/2018 (Regolamento recante:
«Approvazione delle linee guida sulle modalità di svolgimento delle funzioni del direttore dei lavori
e del direttore dell’esecuzione») ha la responsabilità del coordinamento e della supervisione
dell’attività di tutto l’ufficio di Direzione dei Lavori ed interloquisce, in via esclusiva, con
l’appaltatore in merito agli aspetti tecnici ed economici del contratto.
3. Il Direttore dei Lavori, ai sensi di quanto stabilito dall’art.3 del D.M. 49/2018, impartisce tutte le
disposizioni ed istruzioni all’appaltatore mediante un ordine di servizio redatto in due copie
sottoscritte dal Direttore dei lavori emanante e comunicate all’appaltatore che le restituisce
firmate per avvenuta conoscenza.
4. L’ordine di servizio deve necessariamente essere per iscritto in modo tale da poter essere poi
disponibile, in caso di necessità, come prova delle disposizioni emanate.
Articolo 1.7.2 Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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(se i materiali provenienti da escavazioni o demolizioni, di proprietà dell’Amministrazione ai sensi
del comma 1 dell’art. 36 del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, restano in proprietà
all’Amministrazione)
1. I materiali provenienti da scavi e demolizioni, di proprietà dell’Amministrazione, ai sensi dell’art.
36, comma 2, del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, saranno trasportarti e
regolarmente accatastati dall’appaltatore presso il deposito comunale
2. L’appaltatore s’intende compensato di detta operazione coi prezzi degli scavi e delle
demolizioni.
(se sono invece ceduti all’Appaltatore)
1. I materiali provenienti da scavi e demolizioni sono ceduti, ai sensi dell’art. 36, comma 3 del
Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, dall’Amministrazione all’Appaltatore;
2. Il prezzo ad essi convenzionalmente attribuito sarà quindi dedotto dall’importo netto dei lavori
salvo che la deduzione non sia già stata fatta nella determinazione dei prezzi.
Articolo 1.7.3 Espropriazioni
La disciplina degli espropri è regolata dal DPR 8 giugno 2001, n. 327, recante testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, come
modificato ed integrato dal DLgs 27 dicembre 2002, n. 302 (GU n. 17 del 22 gennaio 2003).
Articolo 1.7.4 Variazione dei lavori
1. Si applicano le disposizioni di cui all'art. 106 del DLgs 50/2016.
2. Ai sensi dell'art. 106, comma 1, lett. e) del DLgs 50/2016 la Stazione appaltante si riserva la
facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che a suo insindacabile
giudizio dovessero risultare opportune, senza che perciò l’impresa appaltatrice possa pretendere
compensi ed indennizzi, di qualsiasi natura e specie, non stabiliti nel presente Capitolato speciale;
l'importo complessivo di tali modifiche non potrà comunque superare la soglia del quinto
dell'importo del contratto.
3. Le variazioni sono valutate ai prezzi di contratto; nel caso in cui debbano essere eseguite
categorie di lavori non previste in contratto o si debbano impiegare materiali per i quali non risulti
fissato il prezzo contrattuale si procederà alla determinazione di nuovi prezzi da individuarsi, nel
silenzio dell'attuale norma, secondo le modalità previste dall'art. 163 del DPR 207/2010.
4. Ferma l'impossibilità di introdurre modifiche essenziali alla natura dei lavori oggetto dell'appalto,
qualora le variazioni comportino nell'ambito delle singole categorie contabili tali da produrre un
notevole e dimostrato pregiudizio economico all’Appaltatore, è riconosciuto un equo compenso,
comunque non superiore al quinto dell'importo della singola categoria contabile. Ai fini del
presente comma si considera notevolmente pregiudizievole la variazione della singola categoria
che supera il quinto del corrispondete valore originario e solo per la parte che supera tale limite.
5. Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di
qualsiasi genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della Direzione Lavori.
6. Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere
presentato per iscritto alla direzione lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della
contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto
stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, qualora non vi sia accordo preventivo scritto
prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste.
7. Non sono considerati varianti gli interventi disposti dal Direttore dei Lavori per risolvere aspetti di
dettaglio, che siano contenuti entro un importo non superiore al 10% per i lavori di recupero,
ristrutturazione, manutenzione e restauro e al 5% per tutti gli altri lavori delle categorie di lavoro
dell’appalto, come individuate nella tabella “B” dell’art. 1.1.2 del presente Capitolato Speciale
d’Appalto, e che non comportino un aumento dell’importo del contratto stipulato.
8. Sono ammesse, nell’esclusivo interesse dell’amministrazione, le varianti, in aumento o in
diminuzione, finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sempre che non
comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto. L’importo in
aumento relativo a tali varianti deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione
dell’opera ai sensi del Codice dei Contratti.
9. Salvo i casi di cui ai commi 6 e 7, è sottoscritto un atto di sottomissione quale appendice
contrattuale, che deve indicare le modalità di contrattazione e contabilizzazione delle lavorazioni
in variante.
10. Non sussistono eventuali limiti di spesa alle varianti, salvo in caso di:
– aumento che eccede il quinto dell’importo originario di contratto; in tal caso sarà
preventivamente chiesto il consenso a procedere dell’appaltatore;
– errore progettuale per cui la variante eccede il quinto dell’importo originario del contratto;
detta circostanza è trattata all’art. 1.7.5 del presente capitolato.
– utilizzo di materiali, componenti e tecnologie non esistenti al momento della progettazione che
possono determinare, significativi miglioramenti nella qualità dell’opera o di sue parti senza
alterare l’impostazione progettuale (art. 106, comma 1, del DLgs 50/2016); in tal caso l’importo in
aumento relativo a tali varianti deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione
dell’opera;
– lavori disposti dal Direttore dei Lavori per risolvere aspetti di dettaglio, non considerate peraltro
varianti, e di varianti finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità; in tal caso vale
quanto prescritto ai commi 4 e 5 del presente articolo.
9. La violazione da parte dell'appaltatore del divieto di apportare modifiche comporta, salva
diversa valutazione del Responsabile del procedimento, la rimessa in pristino, a carico
dell'Appaltatore, dei lavori e delle opere nella situazione originaria secondo le disposizioni della
Direzione dei Lavori, ferma restando che in nessun caso egli può vantare compensi, rimborsi o
indennizzi per i lavori medesimi.
Articolo 1.7.5 Varianti per errori od omissioni progettuali
1. Qualora, per il manifestarsi di errori od omissioni imputabili alle carenze del progetto esecutivo,
tali da pregiudicare, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera ovvero la sua utilizzazione, si
rendono necessarie varianti eccedenti il quinto dell’importo originario del contratto, la Stazione
appaltante procede, ai sensi dell’art. 106 del DLgs 50/2016, alla risoluzione del contratto con
indizione di una nuova gara alla quale è invitato l’appaltatore originario.
2. La risoluzione del contratto comporta il pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del
10% dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto originario
3. Ai sensi dell’art. 106, comma 9, del DLgs 50/2016, i titolari dell’incarico di progettazione sono
responsabili dei danni subiti dalla Stazione appaltante, in conseguenza di errori od omissioni della
progettazione.
4. Per tutto quanto non espressamente dettagliato in merito alle varianti col presente ed il
precedente articolo, si rimanda alla normativa in materia come richiamata al comma 1 dell’art.
1.7.4 del presente capitolato.
Articolo 1.7.6 Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi
Le variazioni sono valutate mediante l’applicazione dei prezzi contrattuali e, nel caso in cui
l’elenco di progetto non li preveda, si procede alla formazione di nuovi prezzi, mediante apposito
verbale di concordamento.
Titolo 1.8 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA
Articolo 1.8.1 Norme di sicurezza generali
1. I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di
prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente
sicurezza e igiene. L’appaltatore è, altresì, obbligato ad osservare scrupolosamente le disposizioni
del vigente Regolamento Locale di Igiene, per quanto attiene la gestione del cantiere.
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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2. L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli
appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate.
3. L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di
quanto stabilito nel presente articolo.
Articolo 1.8.2 Sicurezza sul luogo di lavoro
L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all’art. 15 del DLgs del 9
aprile 2008 n. 81 così come modificato dal DLgs 3 agosto 2009, nonché le disposizioni dello stesso
decreto e s.m. ed i. applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere.
Articolo 1.8.3 Piani di sicurezza
1. L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di
sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione
da parte della Stazione appaltante, ai sensi del DLgs 81/2008. Il piano di sicurezza e
coordinamento risponderà alle prescrizioni di cui all’art. 100 del DLgs 81/2008 e s.m. e i.
2. Ai sensi dell’art. 100, comma 5, del DLgs 81/2008 e dell’art. 131, comma 4, del DLgs 163/2006,
l’appaltatore può presentare al coordinatore per l’esecuzione, prima dell’inizio dei lavori ovvero
in corso d’opera, una o più proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di
sicurezza di coordinamento, nei seguenti casi:
a. per adeguarne i contenuti alle tecnologie proprie dell’impresa ovvero per poter meglio
garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla
consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori
o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
b. per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei
lavoratori eventualmente disattese (in quanto non previste e/o prevedibili) nel piano di
sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.
3. Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione deve pronunciarsi tempestivamente, con
atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle
proposte presentate; le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l’appaltatore.
4. Qualora il coordinatore non si pronunci entro il termine di 10 giorni lavorativi dalla presentazione
delle proposte dell’appaltatore, nei casi di cui al comma 2, lettera a), le proposte si intendono
accolte.
5. Qualora il coordinatore non si sia pronunciato entro il termine di 5 giorni lavorativi dalla
presentazione delle proposte dell’appaltatore, prorogabile una sola volta di 2 giorni lavorativi, nei
casi di cui al comma 2, lettera b), le proposte si intendono rigettate.
6. Nei casi di cui al comma 2, lettera a), l’eventuale accoglimento delle modificazioni e
integrazioni non può in alcun modo giustificare, ai sensi dell’art. 100, comma 5, del DLgs 81/2008
e s.m. e i., variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del
corrispettivo.
7. Nei casi di cui al comma 2, lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle modificazioni e
integrazioni comporti maggiori oneri a carico dell’impresa, e tale circostanza sia debitamente
provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti.
Articolo 1.8.4 Piano operativo di sicurezza
1. Ai sensi dell’art. 131, comma 2, lett. c), del DLgs 163/2006, l’appaltatore, entro 30 giorni
dall’aggiudicazione e comunque prima della consegna dei lavori, redige e consegna al Direttore
dei Lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano
operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità
nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza dovrà
rispondere ai requisiti di cui all’Allegato XV del DLgs 81/2008 e s.m. e i.
2. Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di
sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 49 del presente Capitolato.
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3. Prima dell’inizio dei lavori l’impresa affidataria trasmette il piano di sicurezza e coordinamento
alle imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi.
4. Prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano
operativo di sicurezza all’impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza rispetto
al proprio, lo trasmette al coordinatore per l’esecuzione. I lavori hanno inizio dopo l’esito positivo
delle suddette verifiche che sono effettuate tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni
dall’avvenuta ricezione.
Articolo 1.8.5 Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza
1. L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all’art. 15 del DLgs
81/2008 e s.m. e i.
2. I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità alle direttive 89/391/CEE del Consiglio,
del 12 giugno 1989, 92/57/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1992, alla relativa normativa nazionale
di recepimento, ai regolamenti di attuazione e alla migliore letteratura tecnica in materia.
3. Ai sensi dell’art. 90, comma 9, del DLgs 81/2008 e s.m. e i., l’impresa esecutrice o le imprese
esecutrici è/sono obbligata/e a comunicare tempestivamente prima dell’inizio dei lavori e quindi
periodicamente, a richiesta del committente o del coordinatore:
• la propria idoneità tecnico – professionale (cioè il possesso di capacità organizzative, nonché
disponibilità di forza lavoro, di macchine e attrezzature in relazione ai lavori da realizzare),
secondo le modalità dell’Allegato XVII del DLgs 81/2008 e s.m. e i.;
• l’indicazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle
denunce dei lavoratori effettuate dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS),
all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una
dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali
comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti.
3. L’affidatario è tenuto, altresì, a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere,
secondo quanto previsto dall’art. 97 del DLgs 81/2008 e s.m. e i., al fine di rendere gli specifici piani
operativi di sicurezza redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e congrui con il
proprio. In caso di associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe
all’impresa mandataria capogruppo.
4. Il piano di sicurezza e coordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte
integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte
dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato,
costituiscono causa di risoluzione del contratto. Articolo 1.8.6 Piano delle demolizioni
1. L’appaltatore, entro 30 giorni dall’aggiudicazione e comunque prima della consegna dei
lavori, redige e consegna al Direttore dei Lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza
nella fase di esecuzione, se dovuto, un piano delle demolizioni per quanto attiene alle proprie
scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei
lavori. Il piano operativo di sicurezza dovrà rispondere ai requisiti di cui all’Allegato XV del DLgs
81/2008 e s.m. e i.
2. Il piano delle demolizioni costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza
e di coordinamento di cui all’art. 1.8.3 del presente Capitolato.
Titolo 1.9 DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO
Articolo 1.9.1 Subappalto
1.L'appaltatore di norma esegue in proprio le opere o i lavori, i servizi, le forniture compresi nel
contratto, che non può essere ceduto a pena di nullità.
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
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2. Ai sensi dell’art. 105 del DLgs 50/2016, tutte le prestazioni nonché lavorazioni, a qualsiasi
categoria appartengano, sono subappaltabili e affidabili in cottimo, ferme restando le vigenti
disposizioni normative che prevedono per particolari ipotesi il divieto di affidamento in
subappalto. Il subappalto deve sempre essere autorizzato dalla Stazione appaltante.
3.Il subappalto è il contratto con il quale l'appaltatore affida a terzi l'esecuzione di parte delle
prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto. Costituisce comunque subappalto
qualsiasi contratto avente ad oggetto attività del contratto di appalto ovunque espletate che
richiedono l'impiego di manodopera.
4. Fatto salvo quanto previsto dal comma 5 dell'art. 105 del DLgs 50/2016, l'eventuale subappalto
non può superare la quota del 30% dell'importo complessivo del contratto di lavori, servizi o
forniture.
5. Non costituiscono comunque subappalto le forniture senza prestazione di manodopera, le
forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo inferiore al 2% dell'importo
delle prestazioni affidate o di importo inferiore a 100.000 euro e qualora l'incidenza del costo della
manodopera e del personale non sia superiore al 50% dell'importo del contratto da affidare.
6. L'affidatario comunica alla stazione appaltante, prima dell'inizio della prestazione, per tutti i
sub-contratti che non sono subappalti, stipulati per l'esecuzione dell'appalto, il nome del sub-
contraente, l'importo del sub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati. Sono,
altresì, comunicate alla stazione appaltante eventuali modifiche a tali informazioni avvenute nel
corso del sub-contratto.
7. È altresì fatto obbligo di acquisire nuova autorizzazione integrativa qualora l'oggetto del
subappalto subisca variazioni e l'importo dello stesso sia incrementato nonchè siano variati i
requisiti di cui al comma 7 dell'art. 105 del DLgs 50/2016..
8.Per le loro specificità, non si configura come attività affidata in subappalto l'affidamento di
attività specifiche a lavoratori autonomi, per le quali occorre effettuare comunicazione alla
stazione appaltante.
9.L'appaltatore può affidare in subappalto le opere o i lavori, i servizi o le forniture compresi nel
contratto, previa autorizzazione della stazione appaltante purchè:
a)tale facoltà sia prevista espressamente nel bando di gara anche limitatamente a singole
prestazioni e, per i lavori, sia indicata la categoria o le categorie per le quali è ammesso il
subappalto. Tutte le prestazioni nonchè le lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano, sono
subappaltabili;
b)all'atto dell'offerta abbiano indicato i lavori o le parti di opere ovvero i servizi e le forniture o
parti di servizi e forniture che intendono subappaltare o concedere in cottimo;
c)l'appaltatore dimostri l'assenza in capo ai subappaltatori dei motivi di esclusione di cui all'art. 80
del DLgs 50/2016.
10. L'appaltatore deposita il contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno 20
giorni prima della data di effettivo inizio dell'esecuzione delle relative prestazioni. Al momento del
deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante l'appaltatore trasmette altresì
la certificazione attestante il possesso da parte del subappaltatore dei requisiti di qualificazione
prescritti dal DLgs 50/2016 in relazione alla prestazione subappaltata e la dichiarazione del
subappaltatore attestante l'assenza in capo ai subappaltatori dei motivi di esclusione di cui all'art.
80 del DLgs 50/2016. Il contratto di subappalto, corredato della documentazione tecnica,
amministrativa e grafica direttamente derivata dagli atti del contratto affidato, indica
puntualmente l'ambito operativo del subappalto sia in termini prestazionali che economici.
11.L'appaltatore è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo
stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella
quale si eseguono le prestazioni. È, altresì, responsabile in solido dell'osservanza delle norme
anzidette da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese
nell'ambito del subappalto.
12. L'affidatario e, per suo tramite, i subappaltatori, trasmettono alla Stazione appaltante prima
dell'inizio dei lavori la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la
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Cassa edile, ove presente, assicurativi e antinfortunistici, nonchè copia del piano di sicurezza cui
al comma 17 dell'art. 105 del DLgs 50/2016.
13. Ai fini del pagamento delle prestazioni rese nell'ambito dell'appalto o del subappalto, la
Stazione appaltante acquisisce d'ufficio il documento unico di regolarità contributiva in corso di
validità relativo all'affidatario e a tutti i subappaltatori.
14.In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente
dell'Appaltatore o del subappaltatore o dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, nonchè in
caso di inadempienza contributiva risultante dal documento unico di regolarità contributiva, si
applicano le disposizioni di cui all'art. 30, commi 5 e 6 del DLgs 50/2016.
15.Nel caso di formale contestazione delle richieste di cui al comma precedente, il responsabile
del procedimento inoltra le richieste e le contestazioni alla direzione provinciale del lavoro per i
necessari accertamenti.
16.L'appaltatore deve provvedere a sostituire i subappaltatori relativamente ai quali apposita
verifica abbia dimostrato la sussistenza dei motivi di esclusione di cui all'art. 80 del DLgs 50/2106.
17.L'appaltatore deve praticare, per le prestazioni affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari
risultanti dall'aggiudicazione, con ribasso non superiore al 20%, nel rispetto degli standard
qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto. L'affidatario corrisponde i costi della
sicurezza e della manodopera, relativi alle prestazioni affidate in subappalto, alle imprese
subappaltatrici senza alcun ribasso; la stazione appaltante, sentito il Direttore dei lavori, il
Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, ovvero il Direttore dell'esecuzione, provvede
alla verifica dell'effettiva applicazione della presente disposizione. L'affidatario è solidalmente
responsabile con il subappaltatore degli adempimenti, da parte di questo ultimo, degli obblighi
di sicurezza previsti dalla normativa vigente.
18. Nei cartelli esposti all'esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte
le imprese subappaltatrici.
19.I piani di sicurezza di cui al DLgs del 9 aprile 2008, n. 81 sono messi a disposizione delle autorità
competenti preposte alle verifiche ispettive di controllo dei cantieri. L'Appaltatore è tenuto a
curare il coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici
piani redatti dai singoli subappaltatori compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato
dall'Appaltatore stesso. Nell'ipotesi di raggruppamento temporaneo o di consorzio, detto obbligo
incombe al mandatario. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da
parte di tutte le imprese impegnate nell'esecuzione dei lavori.
20.L'Appaltatore che si avvale del subappalto o del cottimo deve allegare alla copia autentica
del contratto la dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di
collegamento ai sensi dell'art. 2359 del codice civile con il titolare del subappalto o del cottimo.
Analoga dichiarazione deve essere effettuata da ciascuno dei soggetti partecipanti nel caso di
raggruppamento temporaneo, società o consorzio.
21. La stazione appaltante provvede al rilascio dell'autorizzazione al subappalto entro 30 giorni
dalla relativa richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta, se ricorrono giustificati
motivi. Trascorso tale termine senza che si sia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa.
22. Per i subappalti o cottimi di importo inferiore al 2% dell'importo delle prestazioni affidate o di
importo inferiore a 100.000 euro, i termini per il rilascio dell'autorizzazione da parte della stazione
appaltante è di 15 giorni.
23. I lavori affidati in subappalto non possono formare oggetto di ulteriore subappalto, e pertanto
il subappaltatore non può subappaltare a sua volta i lavori.
24. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai raggruppamenti temporanei e
alle società anche consortili, quando le imprese riunite o consorziate non intendono eseguire
direttamente le prestazioni scorporabili, nonchè alle associazioni in partecipazione quando
l'associante non intende eseguire direttamente le prestazioni assunte in appalto.
25. La stazione appaltante rilascia i certificati necessari per la partecipazione e la qualificazione
di cui all'art. 83, comma 1, e all'art. 84, comma 4, lett. b) del DLgs 50/2016, all'appaltatore,
scomputando dall'intero valore dell'appalto il valore e la categoria di quanto eseguito attraverso
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il subappalto. I subappaltatori possono richiedere alle stazioni appaltanti i certificati relativi alle
prestazioni oggetto di appalto realmente eseguite.
26.Per le opere per le quali sono necessari lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico
o di rilevante complessità tecnica, quali strutture, impianti e opere speciali ai sensi dell'art. 89,
comma 11 del DLgs 50/2016, e fermi restando i limiti previsti dal medesimo comma, l'eventuale
subappalto non può superare il 30% dell'importo delle opere e non può essere, senza ragioni
obiettive, suddiviso. È considerato rilevante, ai fini della sussistenza dei presupposti di cui al primo
periodo, che il valore delle opere superi il 10% dell'importo totale dei lavori.
27. Nel bando di gara la stazione appaltante indica che provvederà a corrispondere
direttamente al subappaltatore o al cottimista l'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi
eseguite o, in alternativa, che è fatto obbligo agli affidatari di trasmettere, entro venti giorni dalla
data di ciascun pagamento effettuato nei loro confronti, copia delle fatture quietanzate relative
ai pagamenti da essi affidatari corrisposti al subappaltatore o cottimista, con l'indicazione delle
ritenute di garanzia effettuate. Qualora gli affidatari non trasmettano le fatture quietanziate del
subappaltatore o del cottimista entro il predetto termine, la stazione appaltante sospende il
successivo pagamento a favore degli affidatari. Nel caso di pagamento diretto, gli affidatari
comunicano alla stazione appaltante la parte delle prestazioni eseguite dal subappaltatore o dal
cottimista, con la specificazione del relativo importo e con proposta motivata di pagamento.
Ove ricorrano condizioni di crisi di liquidità finanziaria dell'affidatario, comprovate da reiterati
ritardi nei pagamenti dei subappaltatori o dei cottimisti, o anche dei diversi soggetti che
eventualmente lo compongono, accertate dalla stazione appaltante, per il contratto di appalto
in corso può provvedersi, sentito l'affidatario, anche in deroga alle previsioni del bando di gara,
al pagamento diretto alle mandanti, alle società, anche consortili, eventualmente costituite per
l'esecuzione unitaria dei lavori a norma dell'articolo 93 del regolamento di cui al d.P.R. 5 ottobre
2010, n. 207, nonché al subappaltatore o al cottimista dell'importo dovuto per le prestazioni dagli
stessi eseguite. La disposizione di cui sopra, si applica anche alle somme dovute agli esecutori in
subcontratto di forniture le cui prestazioni sono pagate in base allo stato di avanzamento lavori
ovvero stato di avanzamento forniture ai sensi dell’art. 15 della L. 180/2011.
Articolo 1.9.2 Responsabilità in materia di subappalto
1. Ai sensi dell'art. 105, comma 8 del DLgs 50/2016, l’appaltatore è in ogni caso responsabile in via
esclusiva nei confronti della Stazione appaltante per l’esecuzione delle opere oggetto di
subappalto, sollevando la Stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o
da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori
subappaltati.
2. L’appaltatore è responsabile in solido con il subappaltatore in relazione agli obblighi retributivi
e contributivi, ai sensi dell'art. 29 del DLgs 10 settembre 2003, n. 276. Nelle ipotesi di cui al comma
13, lettere a) e c) del DLgs 50/2016, l'appaltatore è liberato dalla responsabilità solidale di cui al
periodo precedente.
3. Il Direttore dei Lavori e il responsabile del procedimento, nonché il coordinatore per
l’esecuzione in materia di sicurezza di cui all’art. 92 del DLgs 81/2008 e s.m.i., provvedono a
verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità del
subappalto.
4. Ai sensi dell'art. 21 della legge 13 settembre 1982, n. 646, chiunque, avendo in appalto opere
riguardanti la pubblica amministrazione, concede anche di fatto, in subappalto o a cottimo, in
tutto o in parte, le opere stesse, senza l'autorizzazione dell'autorità competente, è punito con
l'arresto da sei mesi ad un anno e con l'ammenda non inferiore ad un terzo del valore dell'opera
concessa in subappalto o a cottimo e non superiore ad un terzo del valore complessivo dell'opera
ricevuta in appalto. Nei confronti del subappaltatore e dell'affidatario del cottimo si applica la
pena dell'arresto da sei mesi ad un anno e dell'ammenda pari ad un terzo del valore dell'opera
ricevuta in subappalto o in cottimo. È data all'amministrazione appaltante la facoltà di chiedere
la risoluzione del contratto.
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Articolo 1.9.3 Pagamento dei subappaltatori e ritardi nei pagamenti
1. Ai sensi dell'art. 105, comma 13 del DLgs 50/2016, la Stazione appaltante corrisponde
direttamente al subappaltatore, al cottimista, al prestatore di servizi ed al fornitore di beni o lavori,
l'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite nei seguenti casi:
b) in caso inadempimento da parte dell'appaltatore;
c) su richiesta del subappaltatore.
(in alternativa, se nel bando l’amministrazione o l’ente appaltante dichiara che è fatto obbligo
all’appaltatore provvedere ai suddetti pagamenti)
1. La Stazione appaltante non provvede al pagamento diretto dei subappaltatori e dei cottimisti
e l’appaltatore è obbligato a trasmettere allo stesso Committente, entro 20 giorni dalla data di
ciascun pagamento effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative ai
pagamenti da esso corrisposti ai medesimi subappaltatori o cottimisti, con l’indicazione delle
eventuali ritenute di garanzia effettuate.
Titolo 1.10 ACCORDO BONARIO, MANODOPERA, ESECUZIONE D’UFFICIO
Articolo 1.10.1 Accordo Bonario
1. Ai sensi dell’art. 205 del DLgs 50/2016, qualora in corso d’opera l'Appaltatore abbia iscritto negli
atti contabili riserve il cui importo economico dell'opera possa variare tra il 5 ed il 15% dell'importo
contrattuale, al fine del raggiungimento di un accordo bonario si applicano le disposizioni di cui
ai commi da 2 a 7.
2. Il procedimento dell’accordo bonario riguarda tutte le riserve iscritte fino al momento
dell’avvio del procedimento stesso e può essere reiterato quando le riserve iscritte, ulteriori e
diverse rispetto a quelle già esaminate, raggiungano nuovamente l'importo di cui al comma 1,
nell’ambito comunque di un limite massimo complessivo del 15 per cento dell’importo del
contratto.
3. Le domande che fanno valere pretese già oggetto di riserva, non possono essere proposte per
importi maggiori rispetto a quelli quantificati nelle riserve stesse.
4. Non possono essere oggetto di riserva gli aspetti progettuali che sono stati oggetto di verifica
ai sensi dell’articolo 26 del Codice.
5. Prima dell’approvazione del certificato di collaudo ovvero del certificato di regolare
esecuzione, qualunque sia l’importo delle riserve, il responsabile unico del procedimento attiva
l’accordo bonario per la risoluzione delle riserve iscritte.
6. Il direttore dei lavori o il direttore dell’esecuzione del contratto dà immediata comunicazione
al responsabile unico del procedimento delle riserve di cui al comma 1, trasmettendo nel più
breve tempo possibile una propria relazione riservata.
7. Il responsabile unico del procedimento valuta l'ammissibilità e la non manifesta infondatezza
delle riserve ai fini dell'effettivo raggiungimento del limite di valore di cui al comma 1.
8. Il responsabile unico del procedimento, entro 15 giorni dalla comunicazione di cui al comma
6, acquisita la relazione riservata del direttore dei lavori e, ove costituito, dell’organo di collaudo,
può richiedere alla Camera arbitrale l’indicazione di una lista di cinque esperti aventi
competenza specifica in relazione all’oggetto del contratto.
9. Il responsabile unico del procedimento e il soggetto che ha formulato le riserve scelgono
d’intesa, nell’ambito della lista, l’esperto incaricato della formulazione della proposta motivata di
accordo bonario.
10. In caso di mancata intesa tra il responsabile unico del procedimento e il soggetto che ha
formulato le riserve, entro quindici giorni dalla trasmissione della lista l’esperto è nominato dalla
Camera arbitrale che ne fissa anche il compenso, prendendo come riferimento i limiti stabiliti con
il decreto di cui all’articolo 209, comma 16 del Codice.
11. La proposta è formulata dall’esperto entro novanta giorni dalla nomina.
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12. Qualora il RUP non richieda la nomina dell’esperto, la proposta è formulata dal RUP entro
novanta giorni dalla comunicazione di cui al comma 6.
13. L’esperto, qualora nominato, ovvero il RUP, verificano le riserve in contraddittorio con il
soggetto che le ha formulate, effettuano eventuali ulteriori audizioni, istruiscono la questione
anche con la raccolta di dati e informazioni e con l’acquisizione di eventuali altri pareri, e
formulano, accertata e verificata la disponibilità di idonee risorse economiche, una proposta di
accordo bonario, che viene trasmessa al dirigente competente della stazione appaltante e al
soggetto che ha formulato le riserve. Se la proposta è accettata dalle parti, entro
quarantacinque giorni dal suo ricevimento, l’accordo bonario è concluso e viene redatto verbale
sottoscritto dalle parti. L’accordo ha natura di transazione.
14. Sulla somma riconosciuta in sede di accordo bonario sono dovuti gli interessi al tasso legale
a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla accettazione dell’accordo bonario da parte
della stazione appaltante.
15. In caso di reiezione della proposta da parte del soggetto che ha formulato le riserve ovvero
di inutile decorso del termine di cui al comma 13 secondo periodo può essere adito il giudice
ordinario.
Articolo 1.10.2 Termini per il pagamento delle somme contestate
1. Ai sensi dell’art. 205, comma 6, del DLgs 50/2016 il pagamento delle somme riconosciute in sede
di accordo bonario deve avvenire entro 60 giorni dalla data di accettazione dell'accordo
bonario da parte della stazione appaltante.
2. Decorso tale termine, spettano all’appaltatore gli interessi al tasso legale.
3. Ai sensi dell’art. 32, comma 3, del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, il pagamento
delle somme riconosciute negli altri casi deve avvenire entro 60 giorni dalla data di emissione del
provvedimento esecutivo con cui sono state definite le controversie. Decorso tale termine,
spettano all’appaltatore gli interessi al tasso legale.
Articolo 1.10.3 Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera
1. L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in
materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare:
a. nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si obbliga
ad applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle
aziende industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore
per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori;
b. i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche qualora non sia aderente alle associazioni
stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla
struttura o dalle dimensioni dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;
c. è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell’osservanza delle norme anzidette da
parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui
il contratto collettivo non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia
stato autorizzato non esime l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri
diritti della Stazione appaltante;
d. è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale,
assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.
2. In caso di inottemperanza, accertata dalla Stazione appaltante o ad essa segnalata da un
ente preposto, la Stazione appaltante medesima comunica all’appaltatore l’inadempienza
accertata e può procedere a una detrazione del 0,05% (indicare una percentuale, tenendo
conto che detta penale sommata alle altre - eventuali - penali deve soddisfare i limiti previsti
all’art. 23 del presente capitolato) sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di
esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono ultimati, destinando
le somme così accantonate a garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra; il
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pagamento all’impresa appaltatrice delle somme accantonate non è effettuato sino a quando
non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.
3. Ai sensi dell’art. 5, comma 1 del D.P.R. 207/2010, in caso di ritardo nel pagamento delle
retribuzioni dovute al personale dipendente, qualora l’appaltatore invitato a provvedervi, entro
quindici giorni non vi provveda o non contesti formalmente e motivatamente la legittimità della
richiesta, la stazione appaltante può pagare direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate,
anche in corso d’opera, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’appaltatore in
esecuzione del contratto.
4. Ai sensi dell’art. 36 bis, comma 1, della legge n. 248/2006, qualora il personale ispettivo del
Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (anche su segnalazione dell'Istituto nazionale della
previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) riscontri
l'impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria, in
misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente occupati nel cantiere, ovvero
in caso di reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di
riposo giornaliero e settimanale, di cui agli articoli 4, 7 e 9 del DLgs 66/2003 e s.m., può adottare il
provvedimento di sospensione dei lavori.
5. Nei casi di cui al comma precedente, il provvedimento di sospensione può essere revocato
laddove si accerti:
a. la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione
obbligatoria;
b. il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, nelle ipotesi di reiterate violazioni alla disciplina in
materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale.
6. Ai sensi dell’art. 36 bis, comma 2, della legge 248/2006, i datori di lavoro debbono munire il
personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente
le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. I lavoratori, dal canto loro, sono
tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori
autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri, i quali sono tenuti a
provvedervi per proprio conto.
7. Nel caso in cui siano presenti contemporaneamente nel cantiere più datori di lavoro o
lavoratori autonomi, dell'obbligo di cui al comma precedente risponde in solido il committente
dell'opera.
8. I datori di lavoro con meno di dieci dipendenti possono assolvere all'obbligo di cui al comma 6
mediante annotazione, su un apposito registro di cantiere vidimato dalla Direzione provinciale
del lavoro territorialmente competente da tenersi sul luogo di lavoro, degli estremi del personale
giornalmente impiegato nei lavori. Ai fini del presente comma, nel computo delle unità lavorative
si tiene conto di tutti i lavoratori impiegati a prescindere dalla tipologia dei rapporti di lavoro
instaurati, ivi compresi quelli autonomi per i quali si applicano le disposizioni di cui al comma 4.
9. Ai sensi dell’art. 36 bis, comma 5, della legge n. 248/2006, la violazione delle previsioni di cui ai
commi 6 e 8 comporta l'applicazione, in capo al datore di lavoro, della sanzione amministrativa
da euro 100 ad euro 500 per ciascun lavoratore. Il lavoratore munito della tessera di
riconoscimento di cui al comma 4 che non provvede ad esporla è, a sua volta, punito con la
sanzione amministrativa da euro 50 a euro 300.
10. Nei casi di instaurazione di rapporti di lavoro, i datori di lavoro sono tenuti a dare la
comunicazione di cui all'articolo 9 bis, comma 2, della legge n. 608/96 e s.m. e i. (di conversione
del DL 510/1996), il giorno antecedente a quello in cui si instaurano i relativi rapporti, mediante
documentazione avente data certa.
11. L’impiego di lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria è
punito con la sanzione amministrativa da euro 1.500 a euro 12.000 per ciascun lavoratore,
maggiorata di euro 150 per ciascuna giornata di lavoro effettivo. L'importo delle sanzioni civili
connesse all’omesso versamento dei contributi e premi riferiti a ciascun lavoratore di cui al
periodo precedente non può essere inferiore a euro 3.000, indipendentemente dalla durata della
prestazione lavorativa accertata.
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Articolo 1.10.4 Risoluzione del contratto
1.Ai sensi dell'art. 108 del DLgs 50/2016 le stazioni appaltanti possono risolvere un contratto
pubblico durante il periodo di sua efficacia, fatto salvo quanto previsto ai commi 1, 2 e 4, dell'art.
107 del DLgs 50/2016, se una o più delle seguenti condizioni sono soddisfatte:
a)il contratto ha subito una modifica sostanziale che avrebbe richiesto una nuova procedura di
appalto ai sensi dell'art. 106 del DLgs 50/2016;
b)se l'aumento di prezzo eccede il 50% del prezzo del contratto iniziale, ai sensi dell'art. 106
comma 7 del DLgs 50/2016; con riferimento alle modificazioni di cui all'art. 106, comma 1, lett. e)
del DLgs 50/2016, sono state superate eventuali soglie stabilite dalle amministrazioni aggiudicatrici
o dagli enti aggiudicatori; con riferimento alle modificazioni di cui all'art. 106, comma 2, del DLgs
50/2016 sono state superate le soglie di cui al medesimo comma 2, lettere a) e b);
c)l'aggiudicatario si è trovato, al momento dell'aggiudicazione dell'appalto in una delle situazioni
di cui all'art. 80, comma 1 del DLgs 50/2016, per quanto riguarda i settori ordinari ovvero per
quanto riguarda i settori speciali avrebbe dovuto essere escluso a norma dell'art. 136, comma 1,
secondo e terzo periodo del DLgs 50/2016;
d)l'appalto non avrebbe dovuto essere aggiudicato in considerazione di una grave violazione
degli obblighi derivanti dai trattati, come riconosciuto dalla Corte di giustizia dell'Unione europea
in un procedimento ai sensi dell'art. 258 TFUE, o di una sentenza passata in giudicato per violazione
del presente codice.
2.Le stazioni appaltanti devono risolvere un contratto pubblico durante il periodo di efficacia
dello stesso qualora:
a)nei confronti dell'appaltatore sia intervenuta la decadenza dell'attestazione di qualificazione
per aver prodotto falsa documentazione o dichiarazioni mendaci;
b)nei confronti dell'appaltatore sia intervenuto un provvedimento definitivo che dispone
l'applicazione di una o più misure di prevenzione di cui al codice delle leggi antimafia e delle
relative misure di prevenzione, ovvero sia intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato
per i reati di cui all'art. 80 del DLgs 50/2016.
3.Quando il direttore dei lavori o il responsabile dell'esecuzione del contratto, se nominato,
accerta un grave inadempimento alle obbligazioni contrattuali da parte dell'appaltatore, tale
da comprometterne la buona riuscita delle prestazioni, invia al responsabile del procedimento
una relazione particolareggiata, corredata dei documenti necessari, indicando la stima dei lavori
eseguiti regolarmente, il cui importo può essere riconosciuto all'appaltatore. Egli formula, altresì,
la contestazione degli addebiti all'appaltatore, assegnando un termine non inferiore a 15 giorni
per la presentazione delle proprie controdeduzioni al responsabile del procedimento. Acquisite e
valutate negativamente le predette controdeduzioni, ovvero scaduto il termine senza che
l'appaltatore abbia risposto, la stazione appaltante su proposta del responsabile del
procedimento dichiara risolto il contratto.
4.Qualora, al di fuori di quanto previsto al comma 3, l'esecuzione delle prestazioni ritardi per
negligenza dell'appaltatore rispetto alle previsioni del contratto, il direttore dei lavori o il
responsabile unico dell'esecuzione del contratto, se nominato gli assegna un termine, che, salvo
i casi d'urgenza, non può essere inferiore a 10 giorni, entro i quali l'appaltatore deve eseguire le
prestazioni. Scaduto il termine assegnato, e redatto processo verbale in contraddittorio con
l'appaltatore, qualora l'inadempimento permanga, la stazione appaltante risolve il contratto,
fermo restando il pagamento delle penali.
5.Nel caso di risoluzione del contratto l'appaltatore ha diritto soltanto al pagamento delle
prestazioni relative ai lavori, servizi o forniture regolarmente eseguiti, decurtato degli oneri
aggiuntivi derivanti dallo scioglimento del contratto.
6.Il responsabile unico del procedimento nel comunicare all'appaltatore la determinazione di
risoluzione del contratto, dispone, con preavviso di 20 giorni, che il direttore dei lavori curi la
redazione dello stato di consistenza dei lavori già eseguiti, l'inventario di materiali, macchine e
mezzi d'opera e la relativa presa in consegna.
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7.Qualora sia stato nominato, l'organo di collaudo procede a redigere, acquisito lo stato di
consistenza, un verbale di accertamento tecnico e contabile con le modalità di cui al presente
codice. Con il verbale è accertata la corrispondenza tra quanto eseguito fino alla risoluzione del
contratto e ammesso in contabilità e quanto previsto nel progetto approvato nonchè nelle
eventuali perizie di variante; è altresì accertata la presenza di eventuali opere, riportate nello
stato di consistenza, ma non previste nel progetto approvato nonchè nelle eventuali perizie di
variante.
8.Nei casi di cui ai commi 2 e 3, in sede di liquidazione finale dei lavori, servizi o forniture riferita
all'appalto risolto, l'onere da porre a carico dell'appaltatore è determinato anche in relazione
alla maggiore spesa sostenuta per affidare ad altra impresa i lavori ove la stazione appaltante
non si sia avvalsa della facoltà prevista dall'art. 110, comma 1 del DLgs 50/2016.
9.Nei casi di risoluzione del contratto di appalto dichiarata dalla stazione appaltante l'appaltatore
deve provvedere al ripiegamento dei cantieri già allestiti e allo sgombero delle aree di lavoro e
relative pertinenze nel termine a tale fine assegnato dalla stessa stazione appaltante; in caso di
mancato rispetto del termine assegnato, la stazione appaltante provvede d'ufficio addebitando
all'appaltatore i relativi oneri e spese. La stazione appaltante, in alternativa all'esecuzione di
eventuali provvedimenti giurisdizionali cautelari, possessori o d'urgenza comunque denominati
che inibiscano o ritardino il ripiegamento dei cantieri o lo sgombero delle aree di lavoro e relative
pertinenze, può depositare cauzione in conto vincolato a favore dell'appaltatore o prestare
fideiussione bancaria o polizza assicurativa con le modalità di cui all'art. 93 del DLgs 50/2016, pari
all'1% del valore del contratto. Resta fermo il diritto dell'appaltatore di agire per il risarcimento dei
danni.
Articolo 1.10.5 Recesso dal contratto
1. Ai sensi dell’art. 109, comma 1 del DLgs 50/2016, la stazione appaltante può recedere dal
contratto in qualunque tempo previo il pagamento dei lavori eseguiti e del valore dei materiali
utili esistenti in cantiere nel caso di lavoro o in magazzino nel caso di servizi o forniture, oltre al
decimo dell'importo delle opere non eseguite
2. Il decimo dell'importo delle opere non eseguite è calcolato sulla differenza tra l'importo dei
quattro quinti del prezzo posto a base di gara, depurato del ribasso d'asta pari a
…………….……………. euro e l'ammontare netto dei lavori eseguiti.
3. L'esercizio del diritto di recesso è preceduto da una formale comunicazione all'appaltatore da
darsi con un preavviso non inferiore a 20 giorni, decorsi i quali la stazione appaltante prende in
consegna i lavori, ed effettua il collaudo definitivo.
4. I materiali, il cui valore è riconosciuto dalla stazione appaltante a norma del comma 1, sono
soltanto quelli già accettati dal direttore dei lavori o del direttore dell'esecuzione del contratto,
se nominato, o del RUP in sua assenza, prima della comunicazione del preavviso di cui al comma
3.
5. La stazione appaltante può trattenere le opere provvisionali e gli impianti che non siano in tutto
o in parte asportabili ove li ritenga ancora utilizzabili. In tal caso essa corrisponde all'appaltatore,
per il valore delle opere e degli impianti non ammortizzato nel corso dei lavori eseguiti, un
compenso da determinare nella minor somma fra il costo di costruzione e il valore delle opere e
degli impianti al momento dello scioglimento del contratto.
6. L'appaltatore deve rimuovere dai magazzini e dai cantieri i materiali non accettati dal direttore
dei lavori e deve mettere i magazzini e i cantieri a disposizione della stazione appaltante nel
termine stabilito; in caso contrario lo sgombero è effettuato d'ufficio e a sue spese.
.
Titolo 1.11 DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE
Articolo 1.11.1 Ultimazione dei lavori
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1. Il direttore dell’esecuzione ai sensi dell’art. 25 del DM 49/2018, a fronte della
comunicazione dell’esecutore di intervenuta ultimazione delle prestazioni, effettua entro cinque
giorni i necessari accertamenti in contraddittorio con lo stesso e, nei successivi cinque giorni,
elabora il certificato di ultimazione delle prestazioni e lo invia al RUP, il quale ne rilascia
copia conforme all’esecutore.
2. In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati
e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a
eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal Direttore dei Lavori. Il
Direttore dei Lavori, nell’effettuare le suddette constatazioni, fa riferimento alla finalità dell’opera,
nel senso che considera la stessa ultimata, entro il termine stabilito, anche in presenza di rifiniture
accessorie mancanti, purché queste ultime non pregiudichino la funzionalità dell’opera stessa.
3. Il certificato di ultimazione può prevedere l’assegnazione di un termine, non superiore a
sessanta giorni, per consentire all’impresa il completamento di tutte le lavorazioni di piccola
entità, non incidenti sull’uso e la funzionalità dell’opera, per come accertate dal Direttore dei
Lavori. Qualora si eccede tale termine senza che l’appaltatore abbia completato le opere
accessorie, il certificato di ultimazione diviene inefficace ed occorre redigerne uno nuovo che
accerti l’avvenuto completamento.
4. Nel caso in cui l’ultimazione dei lavori non avvenga entro i termini stabiliti dagli atti contrattuali
è applicata la penale di cui all’art. 1.4.4 del presente capitolato, per il maggior tempo impiegato
dall’appaltatore nell’esecuzione dell’appalto..
5. L’appaltatore può chiedere, con istanza motivata, la disapplicazione parziale o totale della
penale quando si riconosca che il ritardo non è imputabile all’Appaltatore, oppure quando si
riconosca che le penali sono manifestamente sproporzionate, rispetto all'interesse della stazione
appaltante.. Detto provvedimento può essere adottato non in base a criteri discrezionali, ma solo
per motivi di natura giuridica che escludono la responsabilità della ditta. In ogni caso, per la
graduazione della penale, si valuta se quest’ultima è sproporzionata rispetto all’interesse della
stazione appaltante. Sull'istanza di disapplicazione delle penali decide la stazione appaltante su
proposta del responsabile del procedimento, sentito il direttore dei lavori e l'organo di collaudo
ove costituito.
6. L’appaltatore, nel caso di lavori non ultimati nel tempo prefissato e qualunque sia il maggior
tempo impiegato, non ha facoltà di chiedere lo scioglimento del contratto e non ha diritto ad
indennizzo alcuno qualora la causa del ritardo non sia imputabile alla stazione appaltante.
7. Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione;
tale periodo cessa con l’approvazione del collaudo finale da parte dell’ente appaltante, da
effettuarsi entro i termini previsti all’art. 1.11.4 del presente capitolato.
Articolo 1.11.2 Conto finale
Il conto finale verrà compilato entro 30 giorni dalla data dell’ultimazione dei lavori.
Articolo 1.11.3 Presa in consegna dei lavori ultimati
1. Ai sensi dell’art. 230 del Regolamento di cui al D.P.R. 207/2010, la stazione appaltante si riserva
di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale
immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, ovvero nel
termine assegnato dalla direzione lavori di cui all’articolo precedente.
2. Qualora la Stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, che viene comunicata
all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, né può
reclamare compensi di sorta. Egli può però chiedere che sia redatto apposito verbale circa lo
stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle
opere stesse.
3. La presa in consegna anticipata non incide sul giudizio definitivo sul lavoro e su tutte le questioni
che possano sorgere al riguardo, e sulle eventuali e conseguenti responsabilità dell’appaltatore.
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4. La presa di possesso da parte della Stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato
dalla stessa per mezzo del Direttore dei Lavori o per mezzo del responsabile del procedimento, in
presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.
5. Qualora la Stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere
dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto
alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dal precedente articolo.
Articolo 1.11.4 Termini per il collaudo e la regolare esecuzione
1. Ai sensi dell’art. 102, comma 3, del DLgs 50/2016, il collaudo finale o la verifica di conformità
deve aver luogo entro sei mesi dall’ultimazione dei lavori, eventualmente elevabile sino ad 1
anno esclusivamente per i lavori di particolare complessità tecnica (quelli nei quali le componenti
architettonica e/o strutturale e/o impiantistica siano non usuali e di particolare rilevanza).
2. Il collaudo finale deve avere luogo entro dodici mesi dall’ultimazione dei lavori e deve essere
effettuato sulla base della certificazione di qualità dei materiali o componenti impiegati che
hanno incidenza sul costo complessivo dei lavori non inferiore al cinque per cento.
3. Il certificato di collaudo ha inizialmente carattere provvisorio ed assume carattere definitivo
solo decorsi due anni dalla sua emissione ovvero dal termine previsto, nel presente capitolato,
per detta emissione.
4. Ai sensi dell’art. 229, comma 3, del D.P.R. 207/2010 e dell’art. 102, commi 4 e 5 del DLgs 50/2016,
il pagamento della rata di saldo, disposto previa garanzia fideiussoria, non comporta lo
scioglimento dell’appaltatore dal vincolo delle responsabilità concernenti eventuali difformità e
vizi fino a quando lo stesso non diviene definitivo. L’appaltatore è, pertanto, tenuto, nei due anni
di cui al comma 2, alla garanzia per le difformità e i vizi dell’opera, indipendentemente dalla
intervenuta liquidazione del saldo.
5. Per i lavori di importo pari o inferiore a 1 milione di euro e per forniture e servizi di importo inferiore
alla soglia di cui all'articolo 35, è sempre facoltà della stazione appaltante sostituire il certificato
di collaudo o il certificato di verifica di conformità con il certificato di regolare esecuzione
rilasciato per i lavori dal direttore dei lavori e per forniture e servizi dal responsabile unico del
procedimento. Nei casi di cui al presente comma il certificato di regolare esecuzione è emesso
non oltre tre mesi dalla data di ultimazione delle prestazioni oggetto del contratto.
Titolo 1.12 NORME FINALI
Articolo 1.12.1 Oneri ed obblighi diversi a carico dell’Appaltatore - Responsabilità
dell’Appaltatore
Oltre gli oneri previsti agli articoli ancora vigenti del D.P.R. 207/2010, del Capitolato Generale di
cui al D.M. 145/2000 nonché dal presente Capitolato Speciale, e inoltre da quanto previsto da
tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori, sono a carico dell’Appaltatore gli oneri
ed obblighi seguenti:
1. La fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti per quanto di competenza, dal
Direttore dei Lavori, in conformità alle pattuizioni contrattuali, in modo che le opere eseguite
risultino a tutti gli effetti collaudabili, esattamente conformi al progetto e a perfetta regola d’arte,
richiedendo al Direttore dei Lavori tempestive disposizioni scritte per i particolari che
eventualmente non risultassero da disegni, dal capitolato o dalla descrizione delle opere. In ogni
caso l’appaltatore non deve dare corso all’esecuzione di aggiunte o varianti non ordinate per
iscritto ai sensi dell’art. 1659 del codice civile.
2. I movimenti di terra ed ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in
relazione all’entità dell’opera, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una
perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite, la recinzione del cantiere stesso con
solido steccato in legno, in muratura, o metallico, l’approntamento delle opere provvisionali
necessarie all’esecuzione dei lavori ed allo svolgimento degli stessi in condizioni di massima
sicurezza, la pulizia e la manutenzione del cantiere, l’inghiaiamento e la sistemazione delle sue
COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
40
strade in modo da rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai
lavori tutti, ivi comprese le eventuali opere scorporate o affidate a terzi dallo stesso ente
appaltante.
3. L’assunzione in proprio, tenendone indenne la Stazione appaltante, di ogni responsabilità
risarcitoria e delle obbligazioni relative comunque connesse all’esecuzione delle prestazioni
dell’impresa a termini di contratto.
4. Le responsabilità sulla non rispondenza degli elementi eseguiti rispetto a quelli progettati o
previsti dal capitolato.
5. Le spese, i contributi, i diritti, i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per gli allacciamenti
provvisori di acqua, energia elettrica, gas e fognatura, necessari per il funzionamento del cantiere
e per l’esecuzione dei lavori, nonché le spese per le utenze e i consumi dipendenti dai predetti
servizi; l’appaltatore si obbliga a concedere, con il solo rimborso delle spese vive, l’uso dei predetti
servizi alle altre ditte che eseguono forniture o lavori per conto della Stazione appaltante, sempre
nel rispetto delle esigenze e delle misure di sicurezza.
6. La disponibilità, entro il recinto del cantiere e nei luoghi che saranno designati dalla Direzione
dei lavori, di locali, ad uso Ufficio del personale di Direzione ed assistenza, allacciati alle utenze
(luce, acqua, telefono,…), dotati di servizi igienici, arredati, illuminati e riscaldati a seconda delle
richieste della Direzione, compresa la relativa manutenzione.
7. L’approntamento dei necessari locali di cantiere per le maestranze, che dovranno essere
dotati di adeguati servizi igienici e di idoneo smaltimento dei liquami.
8. L’esecuzione di un’opera campione ogni volta che questo sia previsto specificatamente dal
capitolato speciale o sia richiesto dalla Direzione dei Lavori, per ottenere il relativo nullaosta alla
realizzazione delle opere simili.
9. La redazione dei calcoli o dei disegni d’insieme e di dettaglio per tutte le opere strutturali in
cemento armato, metalliche, in muratura, in legno, redatti da un ingegnere od architetto iscritto
al rispettivo Ordine professionale; l’approvazione del progetto da parte del Direttore dei Lavori
non solleva l’Appaltatore, il Progettista ed il Direttore del cantiere, per le rispettive competenze,
dalla responsabilità relativa alla stabilità delle opere. L’Appaltatore dovrà inoltre far eseguire, a
proprie spese, le prove sui cubetti di calcestruzzo e sui tondini d’acciaio, per i quali i laboratori
legalmente autorizzati rilasceranno i richiesti certificati.
10. La redazione dei progetti esecutivi degli impianti idrici, termici, sanitari, di condizionamento,
nonché degli impianti elettrici e speciali, da consegnare in triplice copia alla Stazione appaltante;
dovranno altresì essere rilasciate all’Amministrazione appaltante, in osservanza del DM 37/2008,
le varie dichiarazioni di conformità a regola d’arte degli impianti.
11. L’esecuzione, presso gli Istituti incaricati, di tutte le esperienze ed assaggi che verranno in ogni
tempo ordinati dalla Direzione dei Lavori, sui materiali impiegati o da impiegarsi nella costruzione,
in correlazione a quanto prescritto circa l’accettazione dei materiali stessi. Dei campioni potrà
essere ordinata la conservazione nel competente Ufficio direttivo munendoli di suggelli a firma
del Direttore dei Lavori e dell’Impresa nei modi più adatti a garantirne l’autenticità.
12. La esecuzione di ogni prova di carico che sia ordinata dalla Direzione dei Lavori su pali di
fondazione, solai, balconi, e qualsiasi altra struttura portante, di rilevante importanza statica.
13. Il mantenimento, fino all’emissione del certificato di collaudo, della continuità degli scoli delle
acque e del transito sulle vie o sentieri, pubblici o privati, adiacenti le opere da eseguire.
14. La riparazione di eventuali danni che, in dipendenza delle modalità di esecuzione dei lavori,
possano essere arrecati a persone o a proprietà pubbliche e private sollevando da qualsiasi
responsabilità sia l’Amministrazione appaltante che la Direzione dei Lavori o il personale di
sorveglianza e di assistenza.
15. L’osservanza delle norme derivanti dalle vigenti leggi e decreti relativi alle assicurazioni varie
degli operai contro gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione involontaria, la invalidità e vecchiaia,
la tubercolosi, e delle altre disposizioni in vigore o che potranno intervenire in corso di appalto.
Resta stabilito che in caso di inadempienza, sempreché sia intervenuta denuncia da parte delle
competenti autorità, l’Amministrazione procederà ad una detrazione della rata di acconto nella
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41
misura del 20% che costituirà apposita garanzia per l’adempimento dei detti obblighi, ferma
l’osservanza delle norme che regolano lo svincolo della cauzione e delle ritenute regolamentari.
Sulla somma detratta non saranno per qualsiasi titolo corrisposti interessi.
16. La comunicazione all’Ufficio, da cui i lavori dipendono, entro i termini prefissati dallo stesso, di
tutte le notizie relative all’impiego della mano d’opera. Per ogni giorno di ritardo rispetto alla data
fissata dall’Ufficio per l’inoltro delle notizie suddette, verrà applicata una multa pari al 10% della
penalità prevista all’art. 1.4.4 del presente Capitolato, restando salvi i più gravi provvedimenti che
potranno essere adottati in conformità alle normative vigenti per la irregolarità di gestione e per
le gravi inadempienze contrattuali.
17. Le spese per la fornitura di fotografie delle opere in corso nei vari periodi dell’appalto, nel
numero e dimensioni che saranno di volta in volta indicati dalla Direzione.
18. L’assicurazione contro gli incendi di tutte le opere e del cantiere dall’inizio dei lavori fino al
collaudo finale, comprendendo nel valore assicurato anche le opere eseguite da altre Ditte;
l’assicurazione contro tali rischi dovrà farsi con polizza intestata all’Amministrazione appaltante.
19. La richiesta, prima della realizzazione dei lavori, a tutti i soggetti diversi dalla Stazione
appaltante (Consorzi, rogge, privati, Provincia, ANAS, ENEL, Telecom e altri eventuali) interessati
direttamente o indirettamente ai lavori, dei permessi necessari e a seguire di tutte le disposizioni
emanate dai suddetti per quanto di competenza, in relazione all’esecuzione delle opere e alla
conduzione del cantiere, con esclusione dei permessi e degli altri atti di assenso aventi natura
definitiva e afferenti il lavoro pubblico in quanto tale.
20. La pulizia quotidiana col personale necessario dei locali in costruzione, delle vie di transito del
cantiere e dei locali destinati alle maestranze ed alla Direzione Lavori, compreso lo sgombero dei
materiali di rifiuto lasciati da altre Ditte.
21. Il libero accesso al cantiere ed il passaggio, nello stesso e sulle opere eseguite od in corso
d’esecuzione, alle persone addette a qualunque altra Impresa alla quale siano stati affidati lavori
non compresi nel presente appalto, e alle persone che eseguono lavori per conto diretto
dell’Amministrazione appaltante, nonché, a richiesta della Direzione dei Lavori, l’uso parziale o
totale, da parte di dette Imprese o persone, dei ponti di servizio, impalcature, costruzioni
provvisorie, e degli apparecchi di sollevamento, per tutto il tempo occorrente alla esecuzione dei
lavori che l’Amministrazione appaltante intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre
Ditte, dalle quali, come dall’Amministrazione appaltante, l’Appaltatore non potrà pretendere
compensi di sorta.
22. Provvedere, a sua cura e spese e sotto la sua completa responsabilità, al ricevimento in
cantiere, allo scarico e al trasporto nei luoghi di deposito, situati nell’interno del cantiere, od a piè
d’opera, secondo le disposizioni della Direzione dei lavori, nonché alla buona conservazione ed
alla perfetta custodia dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e provvisti od
eseguiti da altre ditte per conto dell’Amministrazione appaltante. I danni che per cause
dipendenti o per sua negligenza fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti dovranno
essere riparati a carico esclusivo dell’Appaltatore.
23. Relativamente alla fornitura e posa in opera delle pensiline TPL provvedere, a sua cura e spese,
alla redazione e consegna ai competenti uffici regionali del LL.PP. di Udine degli elaborati
strutturali delle opere oggetto dell’appalto, comprensive delle opere fondazionali, sottoscritti da
tecnico abilitato entro il termine di 45 giorni dalla aggiudicazione; alla fornitura dei certificati di
prova dei materiali, relativi alle pensiline, posti in opera per il successivo collaudo strutturale delle
opere.
Il corrispettivo per tutti gli obblighi ed oneri sopra specificati è conglobato nei prezzi dei lavori e
nell’eventuale compenso a corpo, fisso ed invariabile, di cui all’art. 1.1.2 del presente Capitolato.
Articolo 1.12.2 Obblighi speciali a carico dell’Appaltatore
1. L’appaltatore è obbligato a:
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42
a) intervenire alle misure, le quali possono comunque essere eseguite alla presenza di due
testimoni qualora egli, invitato non si presenti ai sensi dell’art. 185 del Regolamento di cui al
D.P.R. 207/2010;
b) firmare i libretti delle misure, i brogliacci, le liste settimanali e gli eventuali disegni integrativi a
lui sottoposti dal Direttore dei Lavori ai sensi degli articoli 181 e 185 del Regolamento di cui al
D.P.R. 207/2010;
c) consegnare al direttore lavori, con tempestività, le fatture relative alle lavorazioni e
somministrazioni previste dal capitolato speciale d’appalto e ordinate dal Direttore dei Lavori
che per la loro natura si giustificano mediante fattura ai sensi dell’art. 186 del Regolamento di
cui al D.P.R. 207/2010;
d) consegnare al Direttore dei Lavori le note relative alle giornate di operai, di noli e di mezzi
d’opera, nonché le altre provviste somministrate, per gli eventuali lavori previsti e ordinati in
economia nonché a firmare le relative liste settimanali sottopostegli dal Direttore dei Lavori ai
sensi dell’art. 187 del Regolamento di cui al D.P.R. 207/2010;
2. L’appaltatore è obbligato a produrre alla Direzione dei Lavori adeguata documentazione
fotografica, in relazione a lavorazioni di particolare complessità, ovvero non più ispezionabili o
non più verificabili dopo la loro esecuzione o comunque a richiesta della Direzione dei Lavori. La
documentazione fotografica, a colori e in formati riproducibili agevolmente, deve recare in modo
automatico e non modificabile la data e l’ora nelle quali sono state effettuate le relative
rilevazioni.
3. L’appaltatore è obbligato a produrre ad ultimazione dei lavori tutti gli elaborati “as built”
dell’esecuzione dell’opera con particolare riferimento alle opere impianti.
Articolo 1.12.3 Custodia del cantiere
1. È a carico e a cura dell’appaltatore la guardiana e la sorveglianza sia di giorno che di notte,
con il personale necessario, del cantiere e di tutti i materiali in esso esistenti, nonché di tutte le
cose dell’Amministrazione appaltante e delle piantagioni che saranno consegnate
all’Appaltatore. Ciò anche durante i periodi di sospensione e fino alla presa in consegna
dell’opera da parte della stazione appaltante.
Articolo 1.12.4 Cartello di cantiere
L'Appaltatore ha l'obbligo di fornire in opera a sua cura e spese e di esporre all'esterno del
cantiere, come dispone la Circolare Min. LL.PP. 1 giugno 1990, n. 1729/UL, due cartelli di
dimensioni non inferiori a m. 1,00 (larghezza) per m. 2,00 (altezza) in cui devono essere indicati la
Stazione Appaltante, l'oggetto dei lavori, i nominativi dell'Impresa, del Progettista, della Direzione
dei Lavori e dell'Assistente ai lavori; in detti cartelli, ai sensi dall'art. 105 comma 15 del d.lgs. 50/2016
coordinato dal d.lgs. 56/2017 e s.m.i., devono essere indicati, altresì, i nominativi di tutte le imprese
subappaltatrici e dei cottimisti nonché tutti i dati richiesti dalle vigenti normative nazionali e locali.
Oltre a quanto sopra indicato l'Appaltatore ha l'obbligo di predisporre ed esporre in sito n. 1
esemplare del cartello di cantiere con l'indicazione del cantiere e delle opere da eseguire
secondo le prescrizioni della stazione appaltante, in conformità alle vigenti normative ed alle
prescrizioni impartite dall'ente che ha erogato il finanziamento dell'opera, curandone i necessari
aggiornamenti periodici.
Articolo 1.12.5 Spese contrattuali, imposte, tasse
1. Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa tutte le spese di bollo (comprese quelle
inerenti gli atti occorrenti per la gestione del lavoro, dal giorno della consegna a quello di
emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione) e registro,
della copia del contratto e dei documenti e disegni di progetto ai sensi dell’art. 8, comma 1, del
Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000 .
2. Il presente contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (IVA); l’IVA è regolata dalla
legge; tutti gli importi citati nel presente Capitolato Speciale d’Appalto si intendono IVA esclusa.
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43
ALLEGATI
TABELLA «A/1»
CATEGORIA PREVALENTE E CATEGORIE SCORPORABILI E SUBAPPALTABILI (articolo 1.1.4 )
n. Lavori di
Categoria allegato A
D.P.R. n. 207 del 2010
euro
Incidenza
% mano
d’opera
1 Finiture di opere generali in materiali
lignei, plastici, metallici, e vetrosi Prevalente OS6 329.765,19
12,38%
2 Edifici civili ed industriali Scorp. e subapp OG1 177.333,54 37,96%
3 Impianti tecnologici Scorp. e subapp OG11 235.992,88 11,99%
Ai sensi dell’articolo 1.1. 4, comma 1, del presente capitolato speciale d’appalto e dell’art. 118 comma 2 del
Codice dei Contratti, i lavori sopra descritti sono subappaltabili nella misura massima ai sensi del D.lgs
50/2016 ad imprese in possesso dei requisiti necessari.
TOTALE COMPLESSIVO DEI LAVORI 743.091,61
1
PARTE II
SPECIFICAZIONE DELLE PRESCRIZIONI
TECNICHE
CAPITOLO I
QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE
DEI MATERIALI, DEI MANUFATTI E DELLE FORNITURE IN GENERE
Art. 41
CARATTERISTICHE GENERALI – SCORPORI
- NORME TECNICHE DI ESECUZIONE -
QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI
Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati
con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno
da quelle località che l’Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio
della Direzione dei Lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.
I prodotti da costruzioni disponibili sul mercato devono fare riferimento al REGOLAMENTO UE
305/2011 ai fini dell'individuazione dei requisiti e prestazioni
Ogni prodotto coperto da normativa armonizzata deve essere accompagnato da Dichiarazione
di Prestazione (DoP) la quale contiene le informazioni sull’impiego previsto, le caratteristiche
essenziali pertinenti l’impiego previsto, le performance di almeno una delle caratteristiche
essenziali;
Pertanto per i prodotti industriali la rispondenza a questo Capitolato Speciale può risultare dal
confronto con la dichiarazione di prestazione.
41.1. CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE
41.1.0. Generalità
I materiali, i manufatti e le forniture in genere da impiegare nelle opere da eseguire
dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio, possedere i requisiti stabiliti dalle
leggi e dai regolamenti vigenti in materia ed inoltre corrispondere alle specifiche norme indicate
nel presente Capitolato o negli altri atti contrattuali. Essi inoltre, se non diversamente prescritto o
consentito, dovranno rispondere alle specificazioni tecniche dei relativi Enti di unificazione e
normazione (UNI, EN, ISO, CEI, ecc.) con la notazione che, ove il richiamo del presente testo fosse
indirizzato a norme ritirate o sostituite, la relativa valenza dovrà ritenersi rispettivamente prorogata
(salvo diversa specifica) o riferita alla norma sostitutiva. Si richiamano peraltro, espressamente, le
prescrizioni degli artt. 15, 16 e 17 del Capitolato Generale d’Appalto.
Potranno essere impiegati materiali e prodotti conformi ad una norma armonizzata o ad
un benestare tecnico europeo come definiti dalla Direttiva 89/106/CEE, ovvero conformi a
specifiche nazionali dei Paesi della Comunità Europea, qualora dette specifiche garantiscano un
livello di sicurezza equivalente e tale da soddisfare i requisiti essenziali allegati alla citata direttiva
2
(162). Salvo diversa indicazione, i materiali e le forniture proverranno da quelle località che
l’Appaltatore riterrà di sua convenienza purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei
lavori, ne siano riconosciute l’idoneità e la corrispondenza ai requisiti prescritti (63).
L’Appaltatore è obbligato a prestarsi, in qualsiasi momento, ad eseguire o a far eseguire
presso il laboratorio di cantiere, presso gli stabilimenti di produzione o presso gli Istituti autorizzati,
tutte le prove prescritte dal presente Capitolato o dalla Direzione sui materiali impiegati o da
impiegarsi, nonché sui manufatti, sia prefabbricati che formati in opera, e sulle forniture in genere.
Il prelievo dei campioni, da eseguire secondo le norme UNI, UNI EN, ecc., verrà effettuato in
contraddittorio e sarà appositamente verbalizzato.
L’Appaltatore farà sì che tutti i materiali abbiano ad avere, durante il corso dei lavori, le
medesime caratteristiche riconosciute ed accettate dalla Direzione. Pertanto, qualora in corso di
coltivazione di cave o di esercizio di fabbriche, stabilimenti, ecc. i materiali e le forniture non
fossero più rispondenti ai requisiti prescritti, ovvero venissero a mancare e si presentasse quindi la
necessità di cambiamenti nell’approvvigionamento, nessuna eccezione potrà accampare
l’Appaltatore, né alcuna variazione di prezzi, fermi restando gli obblighi di cui al primo capoverso.
Le provviste non accettate dalla Direzione dei lavori, in quanto ad insindacabile giudizio
non riconosciute idonee, dovranno essere immediatamente allontanate dal cantiere, a cura e
spese dell’Appaltatore, e sostituite con altre rispondenti ai requisiti richiesti. Lo stesso resta
comunque totalmente responsabile in rapporto ai materiali forniti la cui accettazione, in ogni
caso, non pregiudica i diritti che l’Amministrazione si riserva in sede di collaudo finale.
41.1.1. Marchio CE
Nel caso in cui i materiali da costruzione debbano garantire il rispetto di uno o più requisiti
essenziali di cui all’allegato A del D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246, gli stessi dovranno essere dotati di
marcatura CE. Tale marcatura (art. 3, D.P.R.) sarà indice di:
• conformità alle norme nazionali che recepiscono norme armonizzate (i cui estremi sono
riportati nella GUCE e nella GURI) (64).;
• conformità, nel caso non esistano norme armonizzate, alle norme nazionali riconosciute dalla
Commissione a beneficiare della presunzione di conformità;
• conformità al “Benestare tecnico europeo” di cui all’art. 5 del citato D.P.R.
L’attestato di conformità CE rilasciato da parte di un organismo riconosciuto o la
dichiarazione di conformità rilasciata dal fabbricante o da un suo mandatario in rapporto alle
procedure previste dall’art. 7 del D.P.R. n. 246/93, dovrà contenere gli elementi informativi
particolarmente elencati all’art. 10 dello stesso decreto.
(62) I prodotti possono essere accettati solo se idonei all’impiego previsto. Sono tali i prodotti che rendono le opere nelle quali devono essere incorporati
o installati conformi ai requisiti essenziali di cui all’Allegato “A” del D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246 (v. tab. a fianco), se e per quanto tali requisiti sono
prescritti. La conformità a tali requisiti sarà attestata mediante “certificazione” o “dichiarazione” secondo l’art. 7 del D.P.R. citato. I prodotti che
recano la marcatura CE si presumono idonei all’impiego previsto. I prodotti che non hanno una diretta incidenza sulla salute e sulla sicurezza
(prodotti marginali di cui all’art. 13 del D.P.R.) non devono recare il marchio CE.
(63) Qualora gli atti contrattuali prevedano il luogo di provenienza dei materiali, la Direzione Lavori, ove ricorrano ragioni di necessità o convenienza,
potrà sempre prescriverne uno diverso; in questo caso, se il cambiamento importerà una differenza in più o in meno del quinto del prezzo
contrattuale del materiale, si farà luogo alla determinazione di un sovrapprezzo ai sensi degli artt. 136 e 137 del Regolamento. Si richiama in ogni
caso il comma 3 dell’art. 17 del Capitolato Generale d’Appalto.
(64) Le norme nazionali che recepiscono norme armonizzate diventano cogenti a seguito di pubblicazione del relativo numero sulla Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana, a norma del comma 4, art. 6, del D.P.R. n. 246/93, e dalla data stabilita in detta Gazzetta in rapporto al periodo di coesistenza con
eventuale analoga normativa nazionale.
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La presente sezione include l’individuazione e la descrizione degli elementi necessari per una
compiuta definizione tecnica ed economica dell’oggetto dell’appalto, anche ad integrazione
degli aspetti non pienamente deducibili dagli elaborati grafici del progetto esecutivo.
L’insieme di tali elementi, individuati ed ordinati secondo un criterio tecnologico-operativo, e da
intendersi non esaustivo degli obblighi dell’appaltatore.
L’appalto infatti include, e compensa con il suo prezzo a corpo globale, non soltanto la
realizzazione degli elementi tecnico operativi oggetto dell’appalto, cosi come elencati e descritti
nel presente capitolato, ma anche tutti gli altri oneri ed obblighi e quant’altro indicato, nel
Contratto e negli altri allegati di appalto.
Le descrizioni completano ed integrano le indicazioni fornite dai grafici e dalle relative legende,
elenco prezzi ed altri elaborati di progetto: tutto quanto in esse indicato costituisce obbligo e
onere minimo assunto senza riserva alcuna dall'Appaltatore e interamente compensato con il
prezzo a corpo globale dell'appalto.
Nelle descrizioni degli elementi vengono individuate le condizioni di realizzazione e le relative
soluzioni di progetto. Queste hanno valore normativo generale, restando cura ed onere
dell’Appaltatore l’elaborazione di eventuali soluzioni di cantierizzazione di dettaglio comunque
conformi sia agli standard obiettivi e richieste prestazionali di progetto, che conformi alla
normativa vigente; tali soluzioni, da sottoporre tutte all’approvazione della D.L:, vanno
predisposte nei tempi idonei al regolare andamento del cantiere e dei suoi approvvigionamenti,
secondo il piano operativo e tenendo conto dei necessari tempi di verifica ed approvazione.
Tutte le opere vanno realizzate in conformità con le prescrizioni tecniche contenute nel capitolato
speciale di appalto, secondo gli standard definiti ovvero secondo standard superiori.
Tutte le opere vanno inoltre realizzate in conformità con i più gravosi fra i requisiti prestazionali
contenuti nel capitolato speciale di appalto, ed i requisiti prestazionali di Legge.
Resta cura ed obbligo dell’Appaltatore proporre tutte le soluzioni e le tecnologie costruttive
necessarie all’esecuzione dell’opera secondo i livelli prestazionali richiesti; tali accorgimenti, da
sottoporre tutti all’approvazione della D.L., sono da intendersi quali precisazioni di aspetti di
dettaglio e vanno predisposti nei tempi idonei al regolare andamento del cantiere e dei suoi
approvvigionamenti secondo il piano operativo e tenendo conto dei necessari tempi di verifica
ed approvazione In ogni caso tali eventuali soluzioni e/o modifiche si intendono proposte
dall’Appaltatore e non comportano aumento dell’importo globale a corpo dell’appalto;
l’Appaltatore infatti, con la sottoscrizione dell’appalto, dichiara espressamente di avere
esaminato approfonditamente i progetti e lo stato dei luoghi e del sottosuolo con tutto quanto ivi
presente e di avere quindi verificato, già in sede di gara, la compatibilità fra le soluzioni tecniche
descritte e le relative prestazioni, e pertanto accetta e fa proprio il progetto sia per quanto
riguarda le soluzioni tecniche descritte che per quanto attiene le prestazioni previste.
DE.DEMOLIZIONI DE.1 RIMOZIONE DI SERRAMENTI LOCALIZZAZIONE
Serramenti e porte generalizzate posti al pianoterra e primo del complesso scolastico della scuola
primaria e secondaria di 1° grado in Pradamano
DESCRIZIONE
Rimozione di serramenti, le soluzioni di progetto prevedono:
- Esecuzione della rimozione da parte di altra impresa (opere di adeguamento sismico).
- Rimozione di copertine a tamponamento esistente.
DE.2 DEMOLIZIONE DI MURATURE DESCRIZIONE
Demolizione di elementi murari; le soluzioni di progetto prevedono:
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- Demolizione e taglio di n. 2 camini esterni su centrale termica, di cui il progetto non prevede la
conservazione;
- Prima di attuare la demolizione di tali parti strutturali l’Appaltatore dovrà effettuare sondaggi
anche parzialmente distruttivi atti a verificare la consistenza materica, le altezze e gli spessori in
gioco.
- Prima della demolizione l’appaltatore valuterà se e il caso di lasciare i serramenti di chiusura
verticale allo scopo di circoscrivere la rumorosità e la polverulenza dell’operazione, oppure di
apporre apposite temporanee chiusure sulle aperture da cui i serramenti sono già stati rimossi.
- Prima di iniziare a demolire l’appaltatore dovrà accertarsi che siano state prese alcune
importanti precauzioni, quali:
_ Disconnessione della rete impiantistica elettrica di alimentazione degli utilizzatori presenti nelle
pareti;
_ Accertamento per prelievo ed esame di laboratorio della presenza di amianto, fibre tossiche, o
altro agente di rischio per gli operatori e per gli abitanti. Qualora le pareti contengano materiali
a base di fibre tossiche per l’organismo umano, se respirate, l’ambiente oggetto della
demolizione dovrà essere restituito alla Stazione appaltante previa pulitura di ogni superficie per
aspirazione e certificazione scritta di avvenuta bonifica dei locali e di restituzione in condizioni di
inquinamento di fondo al di sotto delle soglie di rischio.
- Le demolizioni avanzeranno tutte alla stessa quota, procedendo dall’alto verso il basso, sotto la
sorveglianza di un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilita delle strutture
portanti o di collegamento e di quelle eventualmente adiacenti.
- La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo
conto di quanto indicato nel PSC, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.
· Selezione e smaltimento di tutti i materiali di risulta a ditte attrezzate per lo smaltimento, con oneri
interamente a carico dell’Appaltatore;
- In fase di demolizione dovrà assolutamente evitarsi l'accumulo di materiali di risulta, sulle strutture
da demolire o sulle opere provvisionali, in misura tale che si verifichino sovraccarichi o spinte
pericolose. I materiali di demolizione dovranno perciò essere immediatamente allontanati,
guidati mediate canali o trasportatori in basso con idonee apparecchiature e bagnati onde
evitare il sollevamento di polvere.
Risulterà in ogni caso assolutamente vietato il getto dall'alto dei materiali.
- La presenza di eventuali membrane polimero-bituminose o strati in PVC destinati a barriera
vapore dovranno essere rimossi a parte e non aggregati alle macerie inerti.
- L'appaltatore dovrà eseguire un'accurata pulizia dell'area di cantiere, e dovrà provvedere al
trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta provenienti dalle rimozioni e dalle
demolizioni, ovvero provvedendo all'accantonamento nei luoghi indicati dalla D.L., ubicati siti
nell’ambito del territorio comunale, dei materiali che l’Amministrazione volesse conservare.
Le demolizioni dovranno essere limitate alle parti e dimensioni prescritte. Ove per errore o per
mancanza di cautele, puntellamenti ecc., tali interventi venissero estesi a parti non dovute,
l'Appaltatore sarà tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, ferma restando ogni
responsabilità per eventuali danni.
DE.5 RIMOZIONE DI LATTONERIE, VELETTE METALLICHE IN GENERE E COPERTURE LEGGERE LOCALIZZAZIONE
Da localizzarsi nell’area d’intervento su pareti esterne in sommità delle murature per costruzione
di cappotto e di riposizione di lastre isolate di rivestimento.
DESCRIZIONE
Rimozione di lattonerie, velette metalliche in genere e coperture leggere, le soluzioni di progetto
prevedono:
- Prima di iniziare i lavori in argomento l’Appaltatore dovrà accertare con ogni cura la natura, lo
stato ed il sistema costruttivo delle opere da demolire, disfare o rimuovere, al fine di affrontare
con tempestività ed adeguatezza di mezzi ogni evenienza che possa comunque presentarsi.
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Salvo diversa prescrizione, l'Appaltatore disporrà la tecnica più idonea, le opere provvisionali, i
mezzi d'opera, i macchinari, e l'impiego del personale.
- Prima dell’avvio della rimozione l’appaltatore dovrà accertarsi che sia stato disconnesso la rete
impiantistica elettrica di alimentazione dei meccanismo di eventuali apertura automatiche;
- La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo
conto di quanto indicato nel PSC, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.
Le lattonerie, in caso di demolizione parziale, dovranno essere rimosse senza arrecare danno ai
paramenti murari ovvero tagliando con mola abrasiva le zanche di ancoraggio del telaio o del
falso telaio alla muratura medesima, senza lasciare elementi metallici o altre asperità in
sporgenza.
· Selezione e smaltimento di tutti i materiali di risulta a ditte attrezzate per lo smaltimento, con oneri
interamente a carico dell’Appaltatore;
- L'appaltatore dovrà eseguire un'accurata pulizia dell'area di cantiere, e dovrà provvedere al
trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta provenienti dalle rimozioni e dalle
demolizioni.
DE.6 SMONTAGGIO DI ATTREZZATURE ED ARREDO LOCALIZZAZIONI
Da localizzarsi nell’area d’intervento.
DESCRIZIONE
Smontaggio di attrezzature e arredo, le soluzioni di progetto prevedono:
· Smontaggio di eventuali attrezzature, rivestimenti e arredi fissi in legno, acciaio, cartongesso
etc.… di intralcio temporaneo alla realizzazione dell’opera, compreso la pulizia e l’idoneo
accatastamento all’interno del cantiere per il rimontaggio;
- Prima di iniziare i lavori in argomento l’Appaltatore dovrà accertare con ogni cura la natura, lo
stato ed il sistema costruttivo delle opere da smontare, al fine di affrontare con tempestività ed
adeguatezza di mezzi ogni evenienza che possa comunque presentarsi; Salvo diversa
prescrizione, l'Appaltatore disporrà la tecnica più idonea, le opere provvisionali, i mezzi d'opera, i
macchinari, e l'impiego del personale.
- Il loro accatastamento in cantiere deve avvenire, a cura dell’Appaltatore, in zona distante dalle
vie di transito in luogo idoneo al loro stoccaggio e senza interferenze con il piano dell’impresa
appaltatrice delle opere di adeguamento sismico.
- La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo
conto di quanto indicato nel PSC, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.
· L'appaltatore dovrà provvedere al trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta
provenienti dalle sostituzioni.
· Selezione e smaltimento di tutti i materiali di risulta, adottando di preferenza il seguente criterio:
- conferimento dei materiali frantumabili quali murature, intonaci e simili a ditte specializzate nel
loro riciclo:
- conferimento degli altri materiali a discariche autorizzate, con diritti di discarica ed ogni altro
onere interamente a carico dell’Appaltatore.
Le sostituzioni dovranno essere limitate alle parti prescritte. Ove per errore o per mancanza di
cautele, puntellamenti ecc., tali interventi venissero estesi a parti non dovute, l'Appaltatore sarà
tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, ferma restando ogni responsabilità per eventuali
danni.
DE.7 RIMOZIONE DI RIVESTIMENTI LOCALIZZAZIONI
Per i bagni aule.
DESCRIZIONE
Rimozione di rivestimenti; le soluzioni di progetto prevedono:
· Disfacimento di rivestimenti di rivestimento pilastrature in acciaio in genere, interne ed esterne,
compreso la sottostruttura di sostegno di cui il progetto non prevede la conservazione, eseguita
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a mano e/o con l'ausilio di utensili elettrici, e comunque senza danneggiare le murature
sottostanti.
- Prima di attuare la demolizione di tali parti strutturali l’Appaltatore dovrà fare sondaggi anche
parzialmente distruttivi atti a verificare la consistenza materica, le altezze e gli spessori in gioco.
- Prima della demolizione l’appaltatore valuterà se e il caso di lasciare i serramenti di chiusura
verticale allo scopo di circoscrivere la rumorosità e la polverulenta dell’operazione, oppure di
apporre apposite temporanee chiusure sulle aperture da cui i serramenti sono già stati rimossi.
- Le demolizioni avanzeranno tutte alla stessa quota, procedendo dall’alto verso il basso, sotto la
sorveglianza di un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilita delle strutture
portanti o di collegamento e di quelle eventualmente adiacenti.
- La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo
conto di quanto indicato nel PSC, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.
· Selezione e smaltimento di tutti i materiali di risulta a ditte attrezzate per lo smaltimento, con oneri
interamente a carico dell’Appaltatore;
- In fase di demolizione dovrà assolutamente evitarsi l'accumulo di materiali di risulta, sulle strutture
da demolire o sulle opere provvisionali, in misura tale che si verifichino sovraccarichi o spinte
pericolose. I materiali di demolizione dovranno perciò essere immediatamente allontanati,
guidati mediate canali o trasportatori in basso con idonee apparecchiature e bagnati onde
evitare il sollevamento di polvere.
Risulterà in ogni caso assolutamente vietato il getto dall'alto dei materiali.
- L'appaltatore dovrà eseguire un'accurata pulizia dell'area di cantiere, e dovrà provvedere al
trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta provenienti dalle rimozioni e dalle
demolizioni.
Le demolizioni dovranno essere limitate alle parti e dimensioni prescritte. Ove per errore o per
mancanza di cautele, puntellamenti ecc., tali interventi venissero estesi a parti non dovute,
l'Appaltatore sarà tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, ferma restando ogni
responsabilità per eventuali danni.
PS.PREPARAZIONE DEL SITO PS.1 PONTEGGI E OPERE PROVVISIONALI LOCALIZZAZIONE
Generalizzato su intero intervento.
DESCRIZIONE
Ponteggi e opere provvisionali, si prevede:
· Ponteggi di servizio per l’esecuzione delle lavorazioni su pareti esterne palestra comunale per
realizzazione di cappotto;
- I ponteggi saranno in tubolari di acciaio, generalmente del tipo a telaio ed, ove necessario, del
tipo a giuntotubo;
saranno completi di ponti e sottoponti di servizio dotati di doppio parapetto e fermapiede, di
montanti verticali, di collegamenti orizzontali, di diagonali di irrigidimento, di basette e di spinotti,
e di quant’altro necessario per il rispetto delle norme di prevenzione infortuni e di tutela della
salute dei lavoratori, nonché nel rispetto dei piani di sicurezza del cantiere.
- Tutti i ponteggi saranno dotati di reti di protezione e contenimento materiali in fibra sintetica
rinforzata.
- I ponteggi dovranno essere eretti con impiego di elementi in perfetto stato di conservazione e
verniciati, realizzati in base a regolare progetto a firma di tecnico qualificato;
- Eventuali opere di sostegno delle casserature per contenimento getto di calcestruzzo;
- Installazione per tutto il tempo necessario, di ponteggi all’interno dei cavedi a servizio delle
lavorazioni ivi previste;
· Opere provvisionali generalizzate durante l’esecuzione dei lavori; si prevede:
- Realizzazione di tutte le opere di recinzione e salvaguardia necessarie sia all’esecuzione dei
lavori che alla sicurezza del cantiere e delle installazioni esistenti, e ciò con particolare riferimento
alle attività in essere; le opere saranno pertanto realizzate secondo le specifiche esigenze e
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richieste della Committenza, espresse sia in sede di affidamento che in corso d’opera. Tali opere
provvisionali sono compensate nell’ambito dell’aliquota di spese generali e/o di sicurezza incluse
in tutti i prezzi dell’appalto;
· Opere provvisionali legate alla viabilità interna della scuola; si prevede:
- Dovranno essere realizzate delle zone filtro tra le aree di cantiere ed il resto. La zona dei lavori
sarà opportunamente delimitata, i passaggi saranno ben individuati ed idoneamente protetti, in
modo da evitare incomodi o disturbi sia agli alunni che personale docente e dell’Istituto. Devono
essere pertanto previste tutte le cautele necessarie a garantire la sicurezza delle persone.
- Le recinzione di delimitazione cantiere poste all’esterno saranno in rete elettrosaldata modello
Orsomobil 4 tubi o equivalente, costituita da pannelli modulari, altezza mm 2000, larghezza mm
3500, maglia mm 100x200/300, tondi verticali ed orizzontali O 4 mm; Piantane verticali in tubo O
40 mm e correnti orizzontali in tubo O 30 mm saldati alle estremità del pannello. Tutti i materiali
saranno in acciaio S 235 JR e zincato a caldo.
- Ad integrazione della recinzione si applicherà una rete di tessuto in polietilene di colore verde a
maglia quadra a protezione della polvere di cantiere.
PI.3 CONTROPLACCAGGIO IN LASTRE AI SILICATI DI CALCIO IGNIFUGHE LOCALIZZAZIONI
Piano terra, piano primo;
DESCRIZIONE
· Controplaccaggio antincendio omologato in classe 0 costituita da più lastre in calcio silicato,
esenti da amianto, densità 900 kg/mc, con bordi dritti, ancorate ad un profilo perimetrale in
acciaio zincato mediante viti in acciaio: con due lastre sovrapposte, spessore 15 e 20 mm, atto a
garantire una resistenza al fuoco E.I.60/ 90/ 120, indipendentemente dalla parete retrostante.
· L'orditura metallica sarà realizzata con profili in acciaio zincato DX51D+Z-NA- C a norma EN 14195
- 2005 - 02 e UNI EN 10327 a marchio CE, spessore 0,6 mm,
· La fornitura in opera sarà comprensiva della stuccatura dei giunti con nastro in fibra di vetro da
52 mm di larghezza e 0,2 mm di spessore in tutte le giunzioni tra le lastre, degli angoli e delle teste
delle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura.
· Prima dell’applicazione della pittura le lastre saranno trattate con una mano di isolante, in modo
da uniformare i diversi gradi di assorbimento delle superfici cartonate e stuccate.
· Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 11424 del 2011 e alle
prescrizioni del produttore.
SE.SERRAMENTI ESTERNI SE.3 FINESTRE IN ALLUMINIO LOCALIZZAZIONI
Finestre e porte
DESCRIZIONE
I serramenti dovranno essere realizzati con sistemi dello spessore minimo totale di 75 mm. I profilati
saranno in lega di alluminio EN AW 6060 ( EN 573-3 e EN 755-2 ) con stato fisico di fornitura T5
secondo EN 515, estrusi nel rispetto delle tolleranze prescritte dalla norma EN 12020-2. Il sistema
dovrà prevedere profilati a taglio termico, realizzati con listelli isolanti in poliammide rinforzati con
fibra di vetro al 25%. Le caratteristiche di resistenza meccanica del giunto listello – profilato
dovranno essere testate e certificate ai sensi della norma EN 14024 da un Istituto abilitato ed
accreditato. I listelli isolanti dovranno consentire trattamenti di ossidazione e verniciatura a forno
con temperature fino a 180° - 200°C per la durata d i 15 minuti senza alterazioni nella qualità del
collegamento. I profilati per finestre e avranno listelli con una lunghezza non inferiore a 37 mm. I
profilati saranno del tipo a due o tre camere in modo da consentire l’impiego nelle giunzioni di
squadrette o 2 cavallotti. I profilati telaio e anta potranno alloggiare rispettivamente vetri fino a
38 mm.
Accessori
Le giunzioni d’angolo saranno realizzate tramite squadrette in alluminio ricavate da pressofusione,
da inserire nei tubolari interno ed esterno dei profilati a taglio termico. Il bloccaggio delle
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squadrette avverrà tramite spine e/o cianfrinatura. Le squadrette saranno dotate di apposite
scanalature per consentire l’iniezione dell’apposita colla bicomponente e la sua corretta
distribuzione nelle zone di tenuta. La complanarità e l’allineamento dei profilati nelle giunzioni
d’angolo dovrà essere assicurata da apposite squadrette di allineamento. Il telaio mobile sarà
altresì dotato di una squadretta di allineamento interna. Le giunzioni a T saranno realizzate con
cavallotti in alluminio, da inserire nel tubolare interno ed esterno dei profilati a taglio termico. Il
bloccaggio dei cavallotti avverrà tramite spine. I punti di contatto tra i profilati nelle giunzioni
dovranno essere opportunamente sigillati e protetti per evitare possibili infiltrazioni e l’insorgenza
difenomeni di corrosione.
Drenaggio e ventilazione
Telai fissi e telai mobili dovranno disporre di lavorazioni per l’aerazione perimetrale delle lastre di
vetro e per il drenaggio dell’eventuale acqua di infiltrazione o condensa. I listelli isolanti in
poliammide dovranno avere una sagoma tale da evitare eventuale ristagno di acqua di
infiltrazione o condensa ed essere perfettamente complanari con le pareti trasversali dei profilati
in alluminio. I profilati esterni dei telai fissi e dei telai mobili avranno una scanalatura leggermente
ribassata per permettere la raccolta dell’eventuale acqua di infiltrazione. Nei telai fissi le asole di
drenaggio e ventilazione saranno protette esternamente con apposite cappette che saranno
dotate di membrana interna antiriflusso.
Guarnizioni
Tutte le guarnizioni dovranno essere in EPDM. Finestre e porte finestre dovranno essere provviste
di guarnizione centrale di tenuta (giunto aperto). La sua continuità perimetrale sarà assicurata
dall’impiego di telai vulcanizzati. Le guarnizioni cingivetro interne ed esterne saranno di tipo
“tournant”. Tali guarnizioni dovranno garantire la continuità perimetrale senza tagli negli angoli.
Le guarnizioni cingivetro interne dovranno altresì consentire la compensazione di eventuali
differenze di spessore, inevitabili nelle lastre di vetrocamera e/o stratificate, garantendo
contemporaneamente una corretta pressione di esercizio perimetrale.
Dispositivi di Apertura
Il sistemi di movimentazione e chiusura “originali del Sistema” dovranno essere idonei a sopportare
il peso delle parti apribili e a garantire il corretto funzionamento secondo la normativa UNI 7525
(peso del vetro, spinta del vento, manovra di utenza).
Gli accessori di chiusura saranno montati a contrasto per consentire rapidamente un’eventuale
regolazione o sostituzione anche da personale non specializzato.
Tipologie di Apertura
La tipologia per tutte la ante apribili sarà del tipo ad “anta ribalta”, “ribalta scorrevole”, “a bilico”;
chiusura dell’anta sarà effettuata mediante maniglia a cremonese con chiave, in abbinamento
a bracci per anta ribalta con microventilazione.
La cremonese avrà una resistenza alla torsione per rottura del meccanismo di chiusura superiore
ai 100 N/m.
Il cilindro della cremonese dovrà permettere di bloccare il manico della cremonese a 90°, 135° e
180°. Quando il manico sarà a 90° o 135°, sarà poss ibile rimuovere la chiave e quindi lasciare
l’anta in posizione di ribalta o micro ventilazione, in sicurezza. Quando il manico sarà a 180° e
quindi l’anta si troverà in posizione di apertura totale, non sarà possibile rimuovere la chiave dal
cilindro; quando la finestra non sarà in posizione di sicurezza, la chiave si troverà inserita nella
cremonese, mentre quando nella cremonese non è presente la chiave, in qualsiasi posizione essa
sia, l’anta dovrà essere sempre in posizione di sicurezza.
Il meccanismo sarà dotato di dispositivo di sicurezza contro l’errata manovra; allo scopo di evitare
lo scardinamento dell’anta dovrà avere i compassi in acciai inox, rigidamente fissati alla
tubolarità nel profilato e frizionati per evitare le chiusure accidentali.
Il meccanismo dovrà consentire e garantire la manovra di ante con peso max di 90-130-200 kg
(ogni anta), a seconda di quanto prescritto.
Dilatazioni
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I componenti saranno realizzati in modo tale che le dilatazioni generate dalla variazione della
temperatura e dalle tolleranze e movimenti della struttura edilizia possano essere assorbite senza
rumori e deformazioni dal serramento, per cui i profilati, gli accessori e le guarnizioni dovranno
essere utilizzati in modo corretto rispettando le indicazioni delle tolleranze di taglio e di montaggio
riportate sulla documentazione tecnica di lavorazione e di posa del sistema.
Montaggio dei vetri e/o pannelli
I profilati fermavetro dovranno essere del tipo con accoppiamento a “scatto” o con aggancio
di sicurezza a “contrasto”. I fermavetri dovranno garantire sotto la spinta del vento una pressione
ottimale sulla lastra di vetro / pannello senza cedimenti. L’altezza del fermavetro sarà di almeno
22 mm per garantire un vincolo adeguato del vetro e/o pannello e per dare un’adeguata
copertura dei sigillanti utilizzati per i vetri isolanti, proteggendoli dai raggi solari ed evitando un
loro precoce deterioramento.
La guarnizione cingivetro sarà posizionata sullo stesso piano rispetto al filo esterno del serramento,
in modo da ridurre la sezione in vista della guarnizione, riducendo l’effetto cornice (guarnizione
tipo tournant).
Criteri di sicurezza: nella scelta dei vetri sarà necessario attenersi a quanto previsto dalla norma
UNI 7697.
Prestazioni del Sistema
Trasmittanza termica caratteristica Uf (UNI EN ISO 10077-1) : 1,80 W/m2K
Tenuta all’Acqua (EN 1027 – EN 12208) : Classe E1500
Permeabilità all’Aria (EN 1026 – EN 12207) : Classe 4
Resistenza al Vento (EN 12211 – EN 12210) : Classe C5
Isolamento Termico
L’interruzione del ponte termico dei profilati dovrà essere ottenuta mediante l’inserimento di
speciali barrette in poliammide rinforzato da 37 mm poste tra i due elementi di profilo estrusi
separatamente. L’assemblaggio dei profilati dovrà essere eseguito mediante rullatura
meccanica previa operazione di zigrinatura sull’estruso in alluminio.
Il fornitore dovrà dichiarare le caratteristiche meccaniche dei profilati per le opportune verifiche
statiche indotte dal carico del vento e dal peso dei vetri.
I listelli isolanti dovranno consentire trattamenti di ossidazione e verniciatura a forno con
temperature fino a 180 - 200° per la durata di 15 minuti senza alterazioni nella qualità
delcollegamento.
Nella camera più interna inoltre, sarà possibile inserire dei listelli in materiale isolante, che ne
aumentano la capacità termoisolante.
I valori di trasmittanza dovranno essere certificati da laboratori riconosciuti a livello europeo.
La trasmittanza media termica del serramento, completo in ogni sua parte (alluminio + vetro)
dovrà avere un coefficiente Uw 1,50 W/m2K (Trasmittanza termica media).
Detto valore varierà in base alla scelta dei diversi materiali componenti il serramento e potrà
essere calcolato mediante la norma UNI EN ISO 10077/1.
Isolamento Acustico
Il livello di isolamento acustico del serramento dovrà essere rapportato alla destinazione d’uso del
locale nel quale è inserito in accordo con quanto previsto dal Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 5/12/97 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.
Noti questi valori, la classe di prestazione sarà scelta secondo quanto previsto dalla normativa
UNI 7959 – UNI 11173.
Il serramento dovrà avere un indice di valutazione del potere fonoisolante Rw di almeno 40 dB
determinato sperimentalmente in laboratorio secondo la UNI EN ISO 140 e valutato in accordo
con la norma UNI EN ISO 717. In alternativa il potere fonoisolante potrà essere stimato sulla base
di un calcolo teorico.
Verifiche e dimensionamenti statici
I serramenti dovranno essere verificati e dimensionati staticamente considerando le forze e le
sollecitazioni a cui il manufatto sarà sottoposto. I profilati dovranno essere dimensionati in modo
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da non subire deformazioni superiori a 1/200 rispetto alla distanza fra i vincoli e comunque non
superiore a 15 mm. I vetri dovranno essere dimensionati correttamente secondo la normativa di
riferimento e non dovranno presentare deformazioni superiori a 12mm.
Limiti di Impiego
Il serramentista, nel determinare le dimensioni massime dei serramenti, dovrà considerare e
valutare, oltre le dimensioni ed il momento d'inerzia dei profilati, anche i dati tecnici degli
accessori e le caratteristiche applicative e meteorologiche quali l’altezza dal suolo, l’esposizione
alla pioggia e la velocità dei venti nella zona.
Per le caratteristiche applicative, consigliamo di consultare e seguire le “Raccomandazioni
UNCSAAL” elaborate sulla base delle normative UNI, UNI-EN e UNI-CNR esistenti in merito.
Conformità di prodotto
Tutti i serramenti dovranno essere forniti in regime di conformità di prodotto ai sensi dei requisiti
espressi dalla Direttiva Europea 89/106/CEE e dalla norma di prodotto EN 14351- 1.
Vetratura
I vetri saranno composti da due lastre distanziate da una camera isolante contenente gas Argon.
La prima lastra esterna sarà formata due vetri da 4 mm accoppiati tra loro con un foglio di
polivinilbutirrale (PVB) da 0,76 mm, la lastra interna sarà formata due vetri da 4 mm accoppiati tra
loro con un foglio di polivinilbutirrale (PVB) da 0,76 mm basso emissivo. Composizione 44.2
Stratobel iplus Planibel lear+Iplus Light pos.2 – 15 mm Argon 90% - 44.2 Stratobel 2x Planibel Clear.
In base alla tipologia dei locali in cui verranno installati i vetri (vedasi abaco), questi potranno
avere le seguenti caratteristiche singole o combinate:
- vetro da 4 mm, acidato
Tutti i vetrocamera dovranno avere il valore di trasmittanza termica caratteristica Ug non
superiore a 1,00 W/m2K e fattore solare <o uguale a 0,35.
Requisiti e prestazioni dei serramenti
Tutti i serramenti per garantire una buona resistenza meccanica dovranno avere giunzioni dei
profili a 45° e 90° stabili e ben allineate e dovranno essere forniti completi di ogni accessorio
necessario, anche se non specificatamente descritto.
Gli spessori dei profili e delle lastre di vetro, dovranno essere verificati o dimensionati in relazione
ai requisiti termoacustico e prestazionali di seguito elencati.
I meccanismi e la ferramenta necessaria alle manovre dei serramenti apribili, devono essere
concepiti e realizzati in modo che le manovre avvengano senza pericolo e senza sforzi eccessivi
e con chiave di sicurezza per luoghi scolastici.
Le finestre saranno munite di dispositivo di sicurezza per l’apertura e la chiusura in modo da
rendere sicure queste operazioni; se necessario le parti mobili delle finestre saranno dotate di
dispositivi di equilibratura, frenatura ecc.
I meccanismi e gli elementi soggetti ad usura (perni, freni, tenute complementari, ecc.) devono
essere accessibili in modo tale che il loro montaggio, riparazione o eventuale sostituzione, possa
avvenire senza rischio e senza provocare danni alle finiture.
I meccanismi e la ferramenta che permettono di portare i serramenti in posizione di pulitura
dovranno avere caratteristiche tali da consentire che le operazioni avvengano in totale sicurezza
anche nel caso di errata manovra.
L’ancoraggio e il telaio maestro non dovranno subire alcun movimento o deformazione dovute
all’azione degli agenti atmosferici esterni, alle sollecitazioni provocate dal normale
funzionamento o da urti e vibrazioni.
Isolamento termico
Gli infissi dovranno avere la capacità di limitare gli scambi di calore fra interno ed esterno, nei
periodi invernali ed estivi. Il livello di prestazione richiesto è espresso dai valori limite della
trasmittanza termica U riferita alle chiusure trasparenti comprensive gli infissi, e ai soli vetri. I valori
di trasmittanza termica unitaria (U=W/m2K), devono contribuire al contenimento dei valore limite
di rendimento medio globale stagionale e di fabbisogno energetico primario per il periodo
invernale.
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La trasmittanza termica media, ovvero la capacità della facciata continua a contenere entro
certi determinati limiti le dispersioni termiche per conduzione, dipende dalla trasmittanza del vetro
(o altro materiale di tamponamento) e da quella dei telai della facciata, montanti e traverso, in
maniera ponderata.
L’attestazione del coefficiente globale di trasmissione termica sarà frutto, in alternativa, di:
- calcolo con modelli matematici;
- calcolo mediante metodi normati;
- certificazione con test presso laboratori riconosciuti.
L’isolamento termico dovuto alle intercapedini d’aria può essere considerato nel calcolo se
supportato da riferimenti normativi.
I valori di conduttività termica dei materiali dovranno avere riferimento normativi o essere risultato
di test presso istituti riconosciuti. Lo stesso dicasi per i valori di convezione dell’aria.
Isolamento acustico
Gli infissi dovranno fornire un’idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello isolamento
richiesto varia in funzione delle attività svolte nei locali e in funzione della classe di destinazione
d’uso del territorio. I valori delle prestazioni acustiche, sono espresse dal potere fonoisolante (Rw),
misurato in dB, dei componenti.
Attitudine al controllo solare
Gli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le
superfici trasparenti (vetri) in funzione delle condizioni climatiche. Il livello minimo di prestazione
richiesto non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore espresso dal fattore solare.
Attitudine al controllo del flusso luminoso
Gli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all’interno dei locali, in
quantità sufficiente per lo svolgimento delle attività previste. La superficie trasparente delle
finestre deve essere dimensionata in modo da assicurare all’ambiente servito un fattore di luce
media di luce diurna nell’ambiente non inferiore al 3%. Le caratteristiche di prestazione delle
vetrature sono espresse dai valori di trasmissione luminosa e di riflessione luminosa.
Tenuta di resistenza all’acqua
Gli infissi devono essere realizzati in modo da impedire alle acque meteoriche o di altra origine di
penetrare negli ambienti interni, inoltre, a contatto con l’acqua, dovranno mantenere inalterate
le proprie caratteristiche chimico-fisiche. La tenuta all'acqua degli infissi sarà realizzata mediante
un sistema integrato che sfrutti il principio di equalizzazione della pressione nelle camere dei profili
o nelle giunzioni tra elementi contigui e la tenuta dei sigillanti. Dove non è applicabile il suddetto
concetto, un adatto sistema di sigillatura dovrà essere fornito. I livelli di prestazione sono
determinati dalla classe di tenuta all’acqua individuati secondo la norma UNI EN 12208.
La tenuta all'acqua dovrà essere certificata da apposito laboratorio. La prova verrà condotta
secondo il metodo descritto nella norma UNI EN 1027:2001, Finestre e porte - Tenuta all'acqua
Metodo di prova.
In opzione, in aggiunta alla prova di tenuta di tipo statico, si può prevedere la prova di tipo
dinamico in accordo con la normativa sperimentale europea.
Condensa
La possibilità di condensa dovrà essere testata da apposito laboratorio.
Durante la prova, condotta con un campione significativo di facciata, si ammetterà uno
scostamento di 1 °C sulla temperatura e del 5% sull ’umidità.
Il parametro da controllare è la possibilità di condensa del vapore acqueo sulle parti interne delle
facciate, in particolare in prossimità dei ponti termici e dei profili di alluminio in funzione dei dati
di progetto caratteristici della località.
La verifica si eseguirà in aggiunta, ma non in alternativa, mediante:
- calcolo con modello matematico;
- verifica di certificati di prova ottenuti con il medesimo sistema.
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Dovranno comunque essere presi tutti gli accorgimenti necessari per evitare che eventuali acque
di condensa possano entrare in contatto con materiali igroscopici o ci siano dei punti di ristagno
della stessa.
In corrispondenza delle giunzioni traverso montante sarà previsto l'inserimento di un particolare di
tenuta in EPR o Neoprene nero che oltre a realizzare una barriera all'acqua eviterà anche il
sorgere di fastidiosi scricchiolii dovuti alle variazioni dimensionali (dilatazioni).
Permeabilità all’aria
Gli infissi devono controllare il passaggio dell’aria a protezione degli ambienti interni e
permetterela giusta ventilazione. I livelli di prestazionali variano in funzione delle classi, della
permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in mc/hmq e della pressione massima di
prova misurata in Pa.
La tenuta all'aria sarà garantita con guarnizioni in EPDM poste su diversi piani, in modo da
realizzare un sistema di pressioni livellate che garantisca nello stesso tempo la tenuta pneumatica.
Dovranno essere evitate guarnizioni o parti in PVC. Dove non applicabile il suddetto concetto, un
adatto sistema di sigillatura dovrà essere fornito.
La tenuta all'aria dovrà essere certificata da apposito laboratorio. La prova verrà condotta
secondo il metodo descritto nella norma UNI EN 1026:2001, Finestre e porte - Permeabilità all'aria
– Metodo di prova.
Per la valutazione della prestazione in caso di campione formato sia da parte fissa che apribile,
si possono eseguire le misurazioni separatamente per fisso e poi apribile, oppure si esegue una
media della prestazione secondo un metodo normato (per esempio norme NBN).
Resistenza al carico del vento
Gli infissi devono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza
degli utenti e assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. Inoltre debbono sopportare l’azione
del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che li costituiscono.
I livelli di prestazione sono determinati in base a prove di laboratorio eseguite convenzionalmente
secondo la UNI EN 12210 . La prova di deformabilità e di sicurezza al carico del vento, condotta
secondo il metodo descritto nella norma UNI EN 12211:2001, Finestre e porte - Resistenza al carico
del vento - Metodo di prova, dovrà essere certificata da apposito laboratorio.
Inoltre, al termine della prova, si dovrà osservare:
- mantenimento della facilità di manovra;
- mantenimento nella stessa classe di permeabilità all’aria e tenuta all’acqua.
Per la prova di sicurezza, la pressione e depressione di collaudo saranno amplificate di 1.8 volte
rispetto al valore della prova di deformabilità.
Durante la prova di sicurezza, si dovrà osservare:
- nessuna rottura;
- nessuna brusca apertura.
- nessuna deformazione permanente.
Carichi e sovraccarichi
Si premette che, salvo diverse indicazioni, per le azioni statiche di carico sulla struttura si dovrà
fare riferimento alle normative vigenti Europee e del luogo.
In fase di dimensionamento e verifica si dovrà tenere conto oltre che del peso proprio delle
strutture, dei carichi permanenti e dei carichi accidentali previsti dalle normative gravanti sulle
stesse.
P7.1 PANNELLI METALLICI COIBENTATI LOCALIZZAZIONI
Generalizzato su pareti esterne scuola primaria;
DESCRIZIONE
I pannelli di tamponamento dovranno possedere caratteristiche meccaniche, acustiche e
termiche tali da garantire le prestazioni richieste per l’intero manufatto.
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In particolare dovranno resistere agli urti in accordo con quanto previsto dalla normativa in
materia di sicurezza.
I pannelli saranno autoportanti di tipo isolato e ventilato.
Saranno costituiti dai seguenti strati (dall’esterno all’interno):
-lastra a protezione multistrato a quattro greche marchiata CE secondo UNI EN 14782 costituita
da lamiera in acciaio zincato dello spessore di mm.0,50 protetta nella faccia superiore da un
rivestimento a base bituminosa (dello sp.di mm.1,5) con funzione corrosiva ed insonorizzante e da
una lamina in alluminio naturale;
-elemento isolante sagomato in polistirene espanso sinterizzato con grafite a celle chiuse
(reazione al fuoco classe E, EPS 100). La sezione dell’elemento isolante dovrà essere tale da
formare canali di ventilazione;
-lamiera inferiore micro nervata in acciaio preverniciato sp. mm.0,4
P7.1 LATTONERIE LOCALIZZAZIONI
Generalizzato su pareti esterne scuola primaria;
DESCRIZIONE
Tutta la lattoneria dovrà essere realizzata in lamiera di alluminio preverniciato, negli spessori
indicati negli articoli di Elenco Prezzi Unitari e nelle tavole esecutive e dovrà avere sviluppi e sezioni
adeguati alla funzione a cui sono destinati. I canali di gronda saranno in genere a sezione
quadrata o rettangolare di dimensioni sufficienti e con pendenze atte a convogliare
regolarmente le acque meteoriche nei pluviali.
I pluviali, posizionati conformemente alle indicazioni progettuali, avranno di norme sezione
circolare e termineranno con pozzetto sifonato al piede.
Bancalini scossaline e raccordi in lamiera di alluminio
I serramenti dovranno essere completi di bancalini in alluminio, collegamenti laterali e superiori in
alluminio verniciato o anodizzato dello stesso tipo e colore dei serramenti (previa approvazione).
Lo spessore delle lattonerie dovrà essere conseguente al loro sviluppo comunque non inferiore a
15/10. I sagomati dovranno essere montati in modo da non presentare viti o rivettature in vista. Lo
sviluppo delle lattonerie dovrà coprire interamente le parti murarie, con risvolti di almeno 5 cm.
Qualora le parti esterne esposte alla pioggia avessero superfici piane superiori ai 20 cm dovranno
essere trattate con antirombo
SC.1 SISTEMA CAPPOTTO TERMICO LOCALIZZAZIONI
Generalizzato su pareti esterne scuola primaria e secondaria di 1° grado;
L’isolamento termico “ a cappotto “sarà realizzato mediante impiego di pannelli in (poliuretano
espanso – schiuma polyiso espansa rigida PIR, autoestinguente, conforme alla Norma UNI EN
13163 con marchio CE, della dimensione di 1000x500 mm per uno spessore variabile da 60 a 160
mm aventi le seguenti caratteristiche : Conduttività termica λ=0,026 W/m2K secondo UNI EN
12667;
Reazione al fuoco= Euroclasse E secondo UNI EN 13501-1;
Resistenza a compressione =100 kPa secondo UNI EN 826;
Resistenza alla diffusione del vapore µ 30÷70 secondo UNI EN 12086.
Il pannello isolante sarà posato tramite un profilo di partenza che avrà la funzione di allineare e
contenere il pannello perimetralmente al supporto , fissato per mezzo di tasselli.
L’ancoraggio dei pannelli al supporto, posati sfalsati, sarà realizzato mediante stesura di malta
adesiva a base di calce/cemento tipo per cordoli lungo il perimetro del pannello e per punti sulla
superficie ed inserimento d’appositi tasselli a secondo il tipo di supporto.
I pannelli isolanti in polistirene saranno rivestiti in opera con uno strato sottile di malta adesiva
rasante a base di calce/cemento bianco dello spessore di circa 5 mm (Resistenza all’impatto
Cat. I – ETAG 004), in cui sarà annegata una rete in fibra di vetro aventi le seguenti caratteristiche:
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Massa areica=150 gr/m²;
Dimensioni della maglia: 3,5X4,5 mm.
La posa della rete d’armatura dovrà essere effettuata nello strato di rasatura prevedendo la
sovrapposizione per almeno 10 cm. e di 15 cm in prossimità degli spigoli, i quali saranno protetti
con relativi paraspigoli in PVC con rete premontata. La rasatura con deve essere di spessore =3
mm sufficiente ad affogare la rete d’armatura.
Lo strato di finitura sarà costituito da uno strato di rivestimento in pasta con granulometria da 0,7÷3
mm; oppure con rivestimento ai silicati con granulometria da 0,7÷3 mme
permeabilità al vapore µ40; Il tutto viene realizzato in funzione dello spessore finito previa
eventuale stesura di una mano di primer –fissativo.
L’applicazione sarà eseguita su superfici perfettamente asciutte, con temperatura ambiente e
quella delle superfici, compresa tra i +5°Ce +30° C con U.R. inferiorel’80%. RI.2 TINTEGGIATURA CON TINTA LAVABILE LOCALIZZAZIONI
Generalizzato sui soffitti e pareti;
DESCRIZIONE
Tinteggiatura con pittura lavabile, si prevede:
· Pulizia delle superfici da polvere, tracce d'olio o prodotti di scasseratura, efflorescenze saline o
fuliggine, nonché rimozione delle sporgenze eccessive ed i difetti di planarità devono essere
ripresi. Parti incoerenti o in via di distacco devono essere asportate e ripristinate.
· Applicazione di una mano di fondo fissante isolante a base di silicato di potassio;
· Applicazione di due mani a finire di pittura lavabile del colore RAL come da progetto ovvero
come dà indicazioni della D.L. RI.3 TINTEGGIATURA CON SMALTO LOCALIZZAZIONI
Generalizzato sulle pareti dei locali;
DESCRIZIONE
Tinteggiatura con smalti murali, a due mani a coprire, con idrosmalto satinato si prevede:
· Pulizia delle superfici da polvere, tracce d'olio o prodotti di scasseratura, efflorescenze saline o
fuliggine, nonché rimozione delle sporgenze eccessive ed i difetti di planarità devono essere
ripresi. Parti incoerenti o in via di distacco devono essere asportate e ripristinate.
· Applicazione di una mano di fondo fissante isolante;
· Applicazione di due mani a finire con idrosmalto satinato del colore RAL come da progetto
ovvero come dà indicazioni della D.L.
NC.RS.RIVESTIMENTO DI SOFFITTO
RS.1 SMONTAGGIO E RIMONTAGGIO CONTROSOFFITTO LOCALIZZAZIONI
Generalizzato
DESCRIZIONE
Smontaggio e rimontaggio di controsoffittatura esistente per montaggio serramenti, si prevede:
· Riparazione e bonifica dei controsoffitti con sistemazione dei pannelli, comprensivo di
smontaggio e rimontaggio, di tutto il materiale e pezzi di ricambio; E compreso il materiale
occorrente per la riparazione e la fornitura dei pezzi di ricambio con il medesimo modello fino ad
un integrazione del 30 %.
- Prima di iniziare i lavori in argomento l’Appaltatore dovra accertare con ogni cura la natura, lo
stato ed il sistema costruttivo delle opere da smontare, al fine di affrontare con tempestivita ed
adeguatezza di mezzi ogni evenienza che possa comunque presentarsi. Salvo diversa
prescrizione, l'Appaltatore disporra la tecnica più idonea, le opere provvisionali, i mezzi d'opera, i
macchinari, e l'impiego del personale.
- I componenti dovranno essere smontati e ri-montati senza arrecare danno ai paramenti murari
nonche allo stesso controsoffitto.
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· Gli interventi dovranno essere limitate alle parti e dimensioni prescritte. Ove per errore o per
mancanza di cautele, puntellamenti ecc., tali interventi venissero estesi a parti non dovute,
l'Appaltatore sara tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, ferma restando ogni
responsabilita per eventuali danni.
· L'appaltatore dovra eseguire un'accurata pulizia dell'area di cantiere, e dovra provvedere al
trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta provenienti dalle rimozioni e dalle
demolizioni, ovvero provvedendo all'accantonamento nei luoghi indicati dalla D.L., ubicati siti
nell’ambito del territorio provinciale, dei materiali che l’Amministrazione volesse conservare.
RS.2 LASTRA DI GESSO LOCALIZZAZIONI
Generalizzato
DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di controsoffittatura ribassata, si prevede:
· Orditura metallica doppia atta ad ottenere una resistenza al fuoco minima REI 30 fissata alla
struttura in acciaio del soppalco resa indipendentemente dalla lamiera ondulata.
· L’orditura metallica sara realizzata con profili in acciaio zincato spessore mm 0,6 a norma UNI-
EN 10142 delle dimensioni di:
- profili perimetrali a “U” mm 30 x 28 isolati dalla muratura con nastro vinilico
- monoadesivo con funzione di taglio acustico dello spessore di mm 3,5;
- profili portanti a “C” mm 50 x 27 sia per l’orditura primaria fissata al solaio tramite un adeguato
numero di ganci a molla regolabili e pendini, che per l’orditura secondaria ancorata alla primaria
tramite appositi ganci.
· Il rivestimento dell’orditura sara realizzato con uno strato di Lastre tipo Knauf o equivalente, a
norma DIN 18180 dello spessore di mm 12,5 avvitate all’orditura metallica con viti auto perforanti
fosfatate.
· Armatura delle giunzioni con nastro microforato e stucco emulsionato e relativa scartavetratura;
· Stuccatura e successiva cartavetratura della testa delle viti di fissaggio.
Le modalita per la messa in opera saranno conformi alle prescrizioni del produttore.
L’appaltatore dovra provvedere alla realizzazione di tutte le opere provvisionali, le impalcature
ed i ponteggi necessari alla realizzazione delle opere.
CiO.COLLOCAMENTO IN OPERA
CiO.1 NORME GENERALI La posa in opera di qualsiasi materiale, apparecchio o manufatto, consisterà in genere nel suo
prelevamento dal luogo di deposito, nel suo trasporto in sito, intendendosi con ciò tanto il
trasporto in piano o in pendenza che il sollevamento in alto o la discesa in basso, il tutto eseguito
con qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc. nonché nel collocamento
nel luogo esatto di destinazione, a qualunque altezza o di profondità ed in qualsiasi posizione, e
in tutte le opere conseguenti, tagli di strutture, fissaggio, adattamento, stuccature e riduzioni in
pristino.
Su ordine della D.L. l'Appaltatore dovrà eseguire il collocamento di qualsiasi opera o
apparecchio, anche se forniti da altre Ditte.
Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure e cautele del caso; il materiale o
manufatto dovrà essere convenientemente protetto, se necessario, anche dopo collocato
essendo l'Appaltatore unico responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere
arrecati alle cose poste in opera, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la
sorveglianza o assistenza del personale di altre Ditte, fornitrici del materiale o del manufatto.
a) COLLOCAMENTO IN OPERA DI MANUFATTI IN MARMO O PIETRA.
Tanto nel caso in cui la fornitura dei manufatti gli sia affidata direttamente, quanto nel caso in cui
venga incaricato della sola posa in opera, l'Appaltatore dovrà avere la massima cura per evitare,
durante le varie operazioni di scarico, trasporto e collocamento in sito e sino al collaudo, rotture,
scheggiature, graffi, danni alle lucidature, ecc.
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Egli pertanto dovrà provvedere a sue spese alle opportune protezioni, con materiale idoneo, di
spigoli, cornici, colonne scalini, pavimenti, ecc. restando egli obbligato a riparare a sue spese
ogni danno riscontrato, come a risarcirne il valore quando, a giudizio insindacabile della D.L., la
riparazione non fosse possibile.
Per ancorare i diversi pezzi di marmo o pietra, si adopereranno grappe, perni e staffe, in ferro
zincato o stagnato, ed anche in ottone o rame, di tipo e dimensione adatti allo scopo e agli sforzi
cui saranno assoggettati e di gradimento della D.L.
Tali ancoraggi saranno fissati saldamente ai marmi o pietre entro apposite incassature di forma
adatta preferibilmente a mezzo di piombo fuso e battuto a mazzuolo, e murati nelle murature di
sostegno con malta cementizia.
I vuoti che risulteranno tra i rivestimenti in pietra o marmo e le retrostanti murature dovranno essere
diligentemente riempiti con malta idraulica fina o mezzana sufficientemente fluida e
debitamente scagliata, in modo che non rimangano vuoti di alcuna entità.
La stessa malta sarà impiegata per l'allettamento delle lastre in piano per pavimenti, ecc.
È vietato l'impiego di agglomerante cementizio a rapida presa, tanto per la posa che per il
fissaggio provvisorio dei pezzi, come pure è vietato l'impiego della malta cementizia per
l'allettamento dei marmi.
L'Appaltatore dovrà usare speciali cure ed opportuni accorgimenti per il fissaggio o il sostegno di
stipiti, architravi, rivestimenti, ecc., in cui i pezzi risultino sospesi alle strutture in genere ed a quelle
in cemento armato in specie: in tale caso si potrà richiedere che le pietre o marmi siano collocate
in opera prima del getto, ed incorporati con opportuni mezzi alla massa della muratura o del
conglomerato, il tutto seguendo le speciali norme che saranno all'uopo impartite dalla D.L. e
senza che l'Appaltatore abbia diritto a pretendere compensi speciali.
Tutti i manufatti, di qualsiasi genere, dovranno risultare collocati in sito nell'esatta posizione
prestabilita dai disegni o dalla D.L.; le connessure ed i collegamenti eseguiti a perfetto
combaciamento secondo le migliori regole d'arte dovranno essere stuccati con cemento bianco
o colorato, a seconda dei casi, in modo da risultare il meno appariscenti che sia possibile e si
dovrà curare di togliere ogni zeppa o cuneo di legno al termine della posa in opera.
I piani superiori delle pietre o marmi posti all'esterno dovranno avere le opportune pendenze per
convogliare le acque piovane, secondo le indicazioni che darà la D.L.
Sarà in ogni caso a carico dell'Appaltatore, anche quando esso avesse l'incarico della sola posa
in opera, il ridurre e modificare le murature ed ossature ed eseguire i necessari scalpellamenti e
incamerazioni, in modo da consentire la perfetta posa dei marmi e pietre di qualsiasi genere.
Nel caso di rivestimenti esterni potrà essere richiesto che la posa in opera delle pietre o marmi
segua immediatamente il progredire delle murature, ovvero che venga eseguita in un tempo
successivo, senza che l'Appaltatore possa accampare pretese di compensi speciali oltre a quelli
previsti dalla tariffa.
CiO.2 LAVORI DIVERSI NON SPECIFICATI Per tutti gli altri lavori previsti negli elaborati grafici, ma non specificati e descritti negli articoli
precedenti, che si rendessero necessari, si seguiranno le indicazioni fornite nelle voci dell’Elenco
delle descrizioni delle varie lavorazioni e forniture previste in progetto, riportato nella parte prima
capo B del presente Capitolato, e dalla Lista delle lavorazioni e forniture previste per l’esecuzione
dei lavori ed elenco prezzi unitari di offerta, nonché le norme suggerite dalla D.L. in modo che il
lavori risulti finito a regola d'arte in ogni sua parte.
AS.ASSISTENZE E PREDISPOSIZIONI AS.1 ASSISTENZA MURARIA ALLE OPERE IMPIANTISTICHE LOCALIZZAZIONI
VARIE
DESCRIZIONE
Le opere e gli oneri di assistenza di tutti gli impianti comprendono le seguenti prestazioni:
· Scarico dagli automezzi, collocazione in loco compreso il tiro in alto e sistemazione in magazzino
di tutti i materiali pertinenti agli impianti;
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· Apertura e chiusura di tracce, predisposizione e formazione di fori e asole su murature e strutture
di calcestruzzo armato;
· Muratura di scatole, cassette, sportelli, controtelai di bocchette, serrande e griglie;
· Fissaggio di apparecchiature in genere ai relativi basamenti e supporti;
· Formazione di basamenti di calcestruzzo o muratura e, ove richiesto, la interposizione di strato
isolante baggioli, ancoraggi di fondazione e nicchie;
· Manovalanza e mezzi d'opera in aiuto ai montatori per la movimentazione inerente alla posa in
opera di quei materiali che per il loro peso e/o volume esigono tali prestazioni;
· Ponteggi di servizio interni ed esterni;
SPECIFICHE TECNICHE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI
I materiali e le forniture dovranno corrispondere alle prescrizioni di legge, a quelle del presente
Capitolato speciale d’appalto, o degli altri atti contrattuali. Essi, inoltre, dovranno rispondere alle
norme e prescrizioni dei relativi Enti di unificazione e normazione (UNI, CEI, EN, ISO, ecc.), di seguito
richiamate.
Ove tali richiami fossero indirizzati a norme ritirate o sostituite, la relativa valenza dovrà, salvo
diversa prescrizione, ritenersi prorogata o riferita alla norma sostitutiva.
Inoltre l’Appaltatore dovrà dimostrare di aver scelto i materiali o componenti, da utilizzare
nell’esecuzione dell’opera, prodotti da Società che svolgono la propria attività industriale con un
“Sistema qualità” certificato secondo le normative:
- UNI-EN 29000 - “Regole riguardanti la conduzione aziendale per la qualità e assicurazione (o
garanzia) della qualità – Criteri di scelta e di utilizzazione;
- UNI-EN 29001 - “Sistemi di qualità - Criteri per l’assicurazione (o garanzia) della qualità nella
progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza”;
- UNI-EN 29002 - “Sistemi di qualità - Criteri per l’assicurazione (o garanzia) della qualità nella
fabbricazione e nell’installazione”;
- UNI-EN 29003 - “Sistemi di qualità - Criteri per l’assicurazione (o garanzia) della qualità nei controlli
e collaudi finali”;
- UNI-EN 29004 - “Criteri riguardanti la conduzione aziendale per la qualità e i sistemi di qualità
aziendale”.
Materiali non contemplati negli atti contrattuali potranno essere ammessi solo dopo esame e
parere favorevole della D.L.
Il Direttore dei lavori ha facoltà di rifiutare in qualunque tempo i materiali e le forniture che non
abbiano i requisiti prescritti, che abbiano subito deperimenti dopo l'introduzione nel cantiere, o
che per qualsiasi causa non risultassero conformi alle condizioni contrattuali.
L'Appaltatore dovrà provvedere a rimuovere dal cantiere le forniture ed i materiali rifiutati e
sostituirli a sue spese con altri idonei.
Ove l'Appaltatore non effettuasse la rimozione nel termine prescritto dal Direttore dei lavori, la
Committente potrà provvedere direttamente ed a spese dell'Appaltatore, a carico del quale
resterà anche qualsiasi danno derivante dalla rimozione cosi eseguita.
PROVENIENZA DEI MATERIALI E DELLE FORNITURE
Tutti i materiali e le forniture occorrenti per i lavori, salvo particolari prescrizioni riportate nei
successivi articoli del presente Capitolato speciale d’appalto, proverranno da quelle località che
l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché ad insindacabile giudizio della D.L. ne sia
riconosciuta l'idoneità e la rispondenza ai requisiti prescritti, dovranno possedere la marcatura
"CE" attestando l'adempimento dei requisiti della norma EN 1340:2004.
Qualora in corso di coltivazione delle cave o di esercizio delle fabbriche, degli stabilimenti, dei
depositi, ecc., i materiali non fossero più corrispondenti ai requisiti prescritti, ovvero venissero a
mancare e l'Appaltatore fosse obbligato a ricorrere ad altre cave, stabilimenti, fabbriche,
depositi, ecc., in località diverse ed a diverse distanze o da diverse provenienza, sia i prezzi stabiliti
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in elenco che tutte le prescrizioni che si riferiscono alla qualità e dimensione dei singoli materiali,
resteranno invariati.
L'Appaltatore e obbligato a notificare al Committente, in tempo utile, ed in ogni caso almeno 15
giorni prima dell'impiego, la provenienza dei materiali e delle forniture per il prelevamento dei
campioni da sottoporre, a spese dell'Appaltatore, alle prove e verifiche che il Committente
ritenesse necessarie prima di accettarli.
Uguale obbligo ha l'Appaltatore nel caso di eventuali successive modifiche dei luoghi di
provenienza dei materiali o delle forniture in genere.
In correlazione a quanto e prescritto nel presente Capitolato speciale d’appalto, circa la qualità
e le caratteristiche dei materiali e delle forniture in genere, l'Appaltatore e obbligato a prestarsi
in ogni tempo a tutte le prove dei materiali e delle forniture, da impiegarsi o che abbiano già
trovato impiego.
Tutte le spese di prelevamento e di invio dei campioni ai laboratori, nonché le spese per le
occorrenti sperimentazioni, saranno a carico dell'Appaltatore.
Le prove suddette, se necessario, potranno essere ripetute anche per materiali e forniture della
stessa specie e provenienza, sempre a spese dell'Appaltatore.
L'esito favorevole delle prove, anche se effettuato in cantiere non esonera l'Appaltatore da ogni
responsabilità nel caso che, nonostante i risultati ottenuti, non si raggiungano nelle opere finite i
prescritti requisiti.
Potrà essere ordinata la conservazione dei campioni, debitamente etichettati e muniti dei sigilli e
delle firme del Direttore dei lavori e dell'Appaltatore, atti a garantirne l'autenticità
01 OPERE PROVVISIONALI 01.1 FORMAZIONE DI CANTIERE OGGETTO
Formazione di cantiere
NORMATIVA APPLICABILE
Nell’esecuzione dei lavori, anche se non espressamente richiamate, devono essere osservate le
disposizioni delle seguenti norme
· D.L. n°163/2006 – Valutazione dei costi del lavoro e della sicurezza nelle gare di appalto.
· Per i dispositivi di protezione si rimanda alle seguenti norme:
· UNI EN 340:2004 – Indumenti di protezione. Requisiti generali.
· UNI EN 341+ A1: 1998– Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Dispositivi di
discesa.
· UNI EN 352-1:2004 – Protettori auricolari. Requisiti di sicurezza e prove. Cuffie.
· UNI EN 353-1:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Dispositivi anti
caduta di tipo guidato su una linea di ancoraggio rigida.
· UNI EN 353-2:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Dispositivi anti
caduta di tipo guidato su una linea di ancoraggio flessibile.
· UNI EN 354:2010 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Cordini.
· UNI EN 355:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Assorbitori di
energia.
· UNI EN 358:2001 – Dispositivi individuali per il posizionamento sul lavoro e la prevenzione delle
cadute dall'alto. -
Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro.
· UNI EN 360:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Dispositivi anti
caduta di tipo
retrattile.
· UNI EN 361:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Imbracature per
il corpo.
· UNI EN 362:2005 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Connettori.
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· UNI EN 363:2008 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Sistemi individuali
per la protezione contro le cadute.
· UNI EN 364:1993 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Metodi di prova.
· UNI EN 365:2005 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Requisiti generali
per le istruzioni per l'uso, la manutenzione, l'ispezione periodica, la riparazione, la marcatura e
l'imballaggio.
· UNI EN 367:1993 – Indumenti di protezione. Protezione contro il calore e le fiamme. Metodo di
prova:
Determinazione della trasmissione di calore mediante esposizione a una fiamma.
· ”Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n, 81 - recante “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.”.
· ”Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n, 106 “Disposizioni integrative e correttive del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
In generale devono essere rispettate le prescrizioni del piano di sicurezza e di coordinamento, del
piano operativo e le indicazioni impartite dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori e/o del
direttore dei lavori.
Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni.
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE
L'appaltatore dovrà sottrarre alla viabilità il minor spazio possibile ed adottare i provvedimenti
necessari a rendere sicuro il transito di veicoli e pedoni, nonché l'attività delle maestranze.
Fermi tutti gli obblighi e le responsabilità in materia di prevenzione degli infortuni, l'appaltatore
risponde della solidità e stabilita delle armature di sostegno degli scavi ed e tenuto a rinnovare o
rinforzare quelle parti delle opere provvisionali che risultassero deboli. L'efficienza delle armature
dovrà essere verificata giornalmente. Per entrare ed uscire dalla fossa, si devono utilizzare
apposite scale a pioli solidamente disposte, facendosi assoluto divieto di utilizzare gli sbatacchi.
L'appaltatore dovrà contornare, a suo esclusivo carico, tutti gli scavi mediante robusti parapetti,
formati con tavole prive di chiodi sporgenti e di scheggiature, da mantenere idoneamente
verniciate, ovvero con sbarramenti di altro tipo che garantiscano un'adeguata protezione. In
vicinanza delle tranvie, le barriere devono essere tenute a distanza regolamentare, e comunque
non inferiore a 80 cm dalle relative sedi.
In corrispondenza dei punti di passaggio dei veicoli e degli accessi alle proprietà private, si
costruiranno sugli scavi solidi ponti provvisori muniti di robusti parapetti e – quando siano destinati
al solo passaggio di pedoni – di cartelli regolamentari di divieto di transito per i veicoli, collocati
alle due estremità. La costruzione, il noleggio e il disfacimento di tali passaggi provvisori e delle
loro pertinenze saranno compensati con gli appositi prezzi d'elenco.
MODALITÀ DI ESECUZIONE
L’appaltatore dovrà provvedere all’impianto del cantiere, intendendosi quello strettamente
necessario alla sua permanenza all’interno di cantiere già presente per lavori di adeguamento
sismico già appaltato dall’amministrazione comunale, non oltre il termine di 15 (quindici) giorni
dalla data del verbale di consegna dei lavori.
RECINZIONE DI CANTIERE
Già delimitata verso esterna da altra ditta.
VIGILANZA DI CANTIERE
Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per la vigilanza e guardia del cantiere, nel rispetto dei
provvedimenti antimafia, sia diurna che notturna e la custodia di tutti i materiali, impianti e mezzi
d’opera esistenti nello stesso (siano essi di pertinenza dell’appaltatore, dell’amministrazione, o di
altre ditte), nonché delle opere eseguite o in corso di esecuzione.
Ai sensi dell'art. 22 della legge 13 settembre 1982, n. 646, la custodia dei cantieri installati per la
realizzazione di opere pubbliche deve essere affidata a persone provviste della qualifica di
guardia particolare giurata.
In caso di inosservanza si incorrerà nelle sanzioni previste dal comma 2 del citato art. 22 della
legge n. 646/1982.
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Tale vigilanza si intende estesa anche al periodo intercorrente tra l’ultimazione ed il collaudo
provvisorio, salvo l’anticipata consegna delle opere all’amministrazione appaltante e per le sole
opere consegnate.
Sono altresì a carico dell'appaltatore gli oneri per la vigilanza e guardia del cantiere nei periodi
di sospensione dei lavori, purché non eccedenti un quarto della durata complessiva prevista per
l'esecuzione dei lavori stessi, e comunque quando non superino sei mesi complessivi.
Fermo restando l'obbligo della vigilanza nei periodi eccedenti i termini fissati in precedenza, ne
verranno riconosciuti i maggiori oneri sempre che l'appaltatore non richieda ed ottenga di essere
sciolto dal contratto.
CAPISALDI DI LIVELLAZIONE
Unitamente agli occorrenti disegni di progetto, in sede di consegna sarà fornito all’appaltatore
l’elenco dei capisaldi di livellazione a cui si dovrà riferire nella esecuzione dei lavori. La verifica di
tali capisaldi dovrà essere effettuata con tempestività, in modo che non oltre sette giorni dalla
consegna possano essere segnalate alla direzione dei lavori eventuali difformità riscontrate.
L’appaltatore sarà responsabile della conservazione di capisaldi, che non potrà rimuovere senza
preventiva autorizzazione.
LOCALI PER GLI UFFICI E LE MAESTRANZE
Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per la fornitura di locali uso ufficio (in muratura o
prefabbricati) idoneamente rifiniti e forniti dei servizi necessari alla permanenza ed al lavoro di
ufficio della direzione dei lavori. Tale ufficio deve essere adeguatamente protetto da dispositivi di
allarme e antiintrusione, climatizzato. I locali saranno realizzati nel cantiere o in luogo prossimo,
stabilito o accettato dalla direzione dei lavori, la quale disporrà anche il numero degli stessi e le
attrezzature di dotazione. Saranno inoltre idoneamente allacciati alle normali utenze (luce,
acqua, fognatura, telefono).
Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per la fornitura di locali e strutture di servizio per gli operai,
quali tettoie, ricoveri, spogliatoi prefabbricati o meno, e la fornitura di servizi igienico-sanitari in
numero adeguato; le spese per gli allacciamenti provvisori, e relativi contributi e diritti, dei servizi
di acqua, elettricità, gas, telefono e fognature necessari per il funzionamento del cantiere e
l’esecuzione dei lavori, nonché le spese di utenza e consumo relative ai predetti servizi.
ATTREZZATURE DI PRONTO SOCCORSO
Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per l’approntamento di locali adatti ed attrezzi per pronto
soccorso ed infermeria, dotati di tutti i medicinali, gli apparecchi e gli accessori normalmente
occorrenti, con particolare riguardo a quelli necessari nei casi di infortunio.
CARTELLI
Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per la fornitura di cartelli indicatori e la relativa
installazione, nel sito o nei siti indicati dalla direzione dei lavori, entro 5 giorni dalla data di
consegna dei lavori. I cartelloni, delle dimensioni minime di mt 1,00 x 2,00 recheranno impresse a
colori indelebili le diciture riportate, con le eventuali modifiche ed integrazioni necessarie per
adattarlo ai casi specifici.
Nello spazio per aggiornamento dei dati, devono essere indicate le sospensioni e le interruzioni
intervenute nei lavori, le relative motivazioni, le previsioni di ripresa ed i nuovi tempi.
Tanto i cartelli che le armature di sostegno devono essere eseguiti con materiali di adeguata
resistenza meccanica agli agenti atmosferici e di decoroso aspetto e mantenuti in ottimo stato
fino al collaudo dei lavori.
Per la mancanza o il cattivo stato del prescritto numero di cartelli indicatori, sarà applicata
all’appaltatore una penale. Sara inoltre applicata una penale giornaliera dal giorno della
constatata inadempienza fino a quello dell’apposizione o riparazione del cartello mancante o
deteriorato. L’importo delle penali sarà addebitato sul certificato di pagamento in acconto,
successivo all’inadempienza.
ONERI PER PRATICHE AMMINISTRATIVE
Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per le pratiche presso amministrazioni ed enti per permessi,
licenze, concessioni, autorizzazioni per opere di presidio, occupazioni temporanee di suoli pubblici
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o privati, apertura di cave di prestito, uso di discariche, interruzioni provvisorie di pubblici servizi,
attraversamenti, cautelamenti, trasporti speciali nonché le spese ad esse relative per tasse, diritti,
indennità, canoni, cauzioni, ecc.
In difetto rimane ad esclusivo carico dell’appaltatore ogni eventuale multa o contravvenzione
nonché il risarcimento degli eventuali danni.
01.2 PONTEGGI E OPERE PROVVISIONALI OGGETTO
Ponteggi e opere provvisionali
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
· UNI EN 39:2004: Tubi di acciaio sciolti per ponteggi a tubi e raccordi - Condizioni tecniche di
fornitura
· UNI EN 74 – 1:2007 : Giunti, spinotti e basette per l'utilizzo in strutture di sostegno per opere
permanenti e ponteggi -
Parte 1: Giunti per tubi - Requisiti e procedimenti di prova.
· UNI EN 74 – 3:2007 Giunti, spinotti e basette per l'utilizzo in strutture di sostegno per opere
permanenti e ponteggi -
Parte 3: Basette piane e spinotti - Requisiti e procedimenti di prova
· UNI EN 12810-1:2004: “Ponteggi di facciata realizzati con componenti prefabbricati - Parte 1:
Specifiche di prodotto”
· UNI EN 12810-2:2004 “Ponteggi di facciata realizzati con componenti prefabbricati - Parte 2:
Metodi particolari di progettazione strutturale”
· UNI HD 1004:1993: “Torri mobili da lavoro (ponteggi mobili) costituite da elementi prefabbricati.
Materiali, componenti, dimensioni, carichi di progetto e requisiti di sicurezza.”
· UNI EN 39:2004: “Tubi di acciaio sciolti per ponteggi a tubi e raccordi - Condizioni tecniche di
fornitura”.
· ”Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n, 81 - recante “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.”.
· ”Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n, 106 “Disposizioni integrative e correttive del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
In generale devono essere rispettate le prescrizioni del piano di sicurezza e di coordinamento, del
piano operativo e le indicazioni impartite dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori e/o del
direttore dei lavori.
Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni.
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE
Tutti i ponteggi, le sbadacchiature, le tamponature, le murature di rinforzo, i puntelli a sostegno
ed a ritegno e le altre opere necessarie alla conservazione, anche provvisoria, del manufatto ed
alla sicurezza ed incolumità degli addetti ai lavori, saranno eseguiti nel rispetto delle norme di
sicurezza della buona tecnica costruttiva ed ubicati secondo quanto richiesto dalla D.L.
02. MOVIMENTI TERRA E DEMOLIZIONI 02.2 DEMOLIZIONI E RIMOZIONI
OGGETTO
La presente norma disciplina l’esecuzione di tutte le opere di, taglio, demolizione e rimozione.
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
· Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n, 81 - recante “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.”.
· ”Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n, 106 “Disposizioni integrative e correttive del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
· D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”
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· D.M. 1.4.98, n. 145 “Definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento
dei rifiuti ai sensi dell’ art. 15 del D.Lgs. 22/97 (aggiornato con le modifiche disposte dalla direttiva
ministeriale 9 aprile 2002)”
· Circolare 4 agosto 1998, n. GAB/DEC/812/98 “Esplicativa sulla compilazione dei registri di carico
scarico dei rifiuti e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati individuati,
rispettivamente, dal decreto ministeriale 1° aprile 1998, n. 145, e dal decreto ministeriale 1° aprile
1998, n. 148” Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed
integrazioni.
MODALITA’ DI ESECUZIONE
GENERALITA’
Prima di iniziare i lavori in oggetto, l’Appaltatore deve accertare la natura e lo stato dei luoghi ed
il sistema costruttivo delle eventuali opere da demolire.
Salvo diversa prescrizione in progetto o della DL, l’Appaltatore dispone la tecnica più idonea, i
mezzi di opera, i macchinari e l’impiego del personale.
Devono quindi essere interrotte le erogazioni interessate, la zona dei lavori deve essere
opportunamente delimitata, i passaggi ben individuati e protetti in modo idoneo come tutte le
zone soggette a caduta materiali.
L’Appaltatore, nell’eseguire le demolizioni, deve realizzare tutte le opere provvisionali necessarie
a garantire la massima sicurezza ed il rispetto delle normative, con particolare riferimento alla
materia antinfortunistica.
Le demolizioni, i disfacimenti e le rimozioni devono essere limitati alle parti e alle dimensioni
prescritte e procedere in modo omogeneo, evitando la creazione di zone di instabilità strutturale.
Le eventuali demolizioni di murature, calcestruzzi, etc., sia parziali che complete, devono essere
eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue
murature, calcestruzzi, etc., da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare
incomodi o disturbo.
Prima di dare inizio alle demolizioni dovranno essere interrotte le erogazioni agli impianti di
elettricità, gas, acqua, ecc. esistenti nella zona dei lavori; a tal fine l'Appaltatore dovrà prendere
direttamente accordi con le rispettive Società od Enti erogatori.
Eventuali serbatoi e tubazioni dovranno essere vuotati; dovrà essere effettuata la chiusura
dell'attacco delle fognature.
Dovranno essere interrotte le erogazioni agli impianti suddetti anche nelle demolizioni parziali o di
limitata estensione; ciò data la possibile presenza di conduttori e canalizzazioni incassati od
interrati.
Nella demolizione delle strutture in c.a. si deve provvedere al taglio dei ferri di armatura.
Sulla base degli accertamenti suddetti, e con l'osservanza di quanto appresso stabilito,
l'Appaltatore determinerà, a suo esclusivo giudizio, la tecnica più opportuna, i mezzi d'opera,
l'impiego di personale e la successione dei lavori;
Pertanto l'Appaltatore esonera nel modo più ampio ed esplicito da ogni responsabilità civile e
penale, conseguente e dipendente dalla esecuzione dei lavori di demolizione, disfacimento e
rimozione, sia il Committente che i propri Organi di direzione, assistenza e sorveglianza.
Per quanto riguarda il personale e gli attrezzi l'Appaltatore dovrà comunque osservare le seguenti
prescrizioni:
a) il personale addetto alle opere di demolizione, disfacimento e rimozione dovrà avere
preparazione e pratica specifiche, sia per l'esecuzione materiale dei lavori che per
l'individuazione immediata di condizioni di pericolo;
b) l'attività del personale impiegato dovrà essere sottoposta all'autorità di un dirigente; ogni
gruppo di dieci persone dovrà essere guidato e sorvegliato da un capo squadra;
c) i martelli ed ogni altro attrezzo che agisca per urto non dovranno essere impiegati quando la
stabilita di eventuali strutture adiacenti non lo consentisse;
d) l'utensile adottato negli attrezzi meccanici dovrà essere appropriato al lavoro da eseguire;
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e) gli addetti ai lavori dovranno portare l'elmetto di protezione e gli occhiali antischegge ogni
qualvolta necessario;
f) dovrà essere tenuta a disposizione, nel corso dei lavori di che trattasi, una scorta di leve, binde
e martinetti per far fronte ad eventualità improvvise ed urgenti.
ESECUZIONE
Le reti elettriche disposte per la esecuzione dei lavori dovranno essere bene individuabili ed
idoneamente protette.
A seconda delle necessita riscontrate nella verifica preventiva delle strutture da demolire, disfare
o rimuovere, nonché di quelle successivamente nascenti nel corso dei lavori e per evitare crolli
improvvisi, dovranno essere eseguiti puntellamenti, rafforzamenti ed opere consimili, sia che esse
interessino cornicioni, vani di finestre, balconi, porte, volte ed archi od anche pareti intere, ecc.
Le predette opere di puntellamento e di rafforzamento non dovranno mai creare nuove
sollecitazioni interne nelle strutture interessate, particolarmente in quelle di eventuali edifici
adiacenti e, contrariamente ai lavori di demolizione, dovranno essere eseguite procedendo dal
basso verso l'alto.
L'efficacia dei rafforzamenti e puntellamenti dovrà continuamente essere controllata mediante
un adeguato numero di spie.
Tutti i vani di balconi, finestre, scale, ascensori, ecc., dovranno essere sbarrati al momento stesso
in cui vengono tolti i parapetti o gli infissi.
Nel caso venissero ancora utilizzate le scale dell'edificio, le ringhiere potranno essere rimosse solo
se sostituite da solidi parapetti, garantendo contemporaneamente la stabilita delle scale stesse.
Sulle zone di solai parzialmente demoliti dovranno essere disposte delle passerelle di tavole.
Tra i materiali di risulta dovranno sempre essere lasciati passaggi sufficientemente ampi, avendo
cura che non vi sporgano parti pericolose di legno, ferro, ecc.; i chiodi lungo questi passaggi
dovranno essere eliminati. I predetti passaggi dovranno essere tali che in ogni posizione di lavoro
la via di fuga sia sempre facile ed evidente.
L'allontanamento dei materiali di risulta dovrà essere particolarmente curato affinché non si
verifichino confusi accatastamenti, sovraccarichi e pressioni pericolose su strutture orizzontali e
verticali.
I materiali di demolizione non dovranno essere accumulati sui solai, sulle scale, contro le pareti ne
sui ponti di servizio; i materiali stessi dovranno essere sollecitamente allontanati con mezzi di ogni
genere purché sicuri.
E vietato nel modo più assoluto gettare il materiale dall'alto, a meno che non venga convogliato
in appositi canali.
L'imboccatura superiore di questi canali dovrà essere tale che non vi possano cadere
accidentalmente persone; ogni tronco di canale dovrà essere imboccato in quello successivo e
gli eventuali raccordi dovranno essere adeguatamente rinforzati; l'ultimo tratto dovrà essere
inclinato così da ridurre la velocita di uscita dei materiali e limitato a qualche metro di distanza,
in orizzontale, dall'opera in demolizione o dai ponti di servizio; l'estremità inferiore del canale non
dovrà risultare ad altezza maggiore di m 2 sul piano di raccolta.
Dovranno essere adottati adeguati provvedimenti per evitare agli addetti allo scarico cadute o
pericolo di essere trascinati dal materiale.
Tutti gli altri materiali di risulta per i quali non possa servire il canale andranno calati a terra con
mezzi idonei e con ogni particolare cura.
Dovrà essere limitato il sollevamento della polvere irrorando con acqua le murature od i materiali
di risulta; la quantità di acqua irrorata dovrà essere quella strettamente necessaria e, comunque,
non dovrà compromettere la stabilita delle strutture.
Le demolizioni dovranno progredire tutte allo stesso livello, procedendo dall'alto verso il basso.
Ad ogni sospensione di lavoro dovranno essere rimosse tutte le parti pericolanti; in caso contrario
si dovrà procedere allo sbarramento delle zone interessate da eventuali cadute di strutture
materiali od altro, ed apporre segnalazioni efficaci e vistose.
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I lavori dovranno essere condotti in modo che le persone non possano essere colpite da oggetti,
materiali, ecc. caduti dall’alto.
Gli addetti ai lavori, ogni qualvolta necessario, dovranno essere protetti contro la caduta
mediante cinture o corde di sicurezza o con altre idonee misure.
Prima del taglio ossidrico od elettrico di parti coperte con pitture contenenti piombo dovranno
essere adottate le opportune misure contro l'avvelenamento da piombo, ed in particolare contro
l'inalazione dei suoi vapori, tenendo presente l'art. 8 della Legge 19 luglio 1961 n. 706.
Nello sviluppo delle demolizioni non dovranno essere lasciate distanze eccessive tra i
collegamenti orizzontali delle strutture verticali.
Ogni demolizione, disfacimento o rimozione dovrà essere eseguita da posti di lavoro sicuri. E
vietato appoggiare alle strutture in demolizione scale a pioli o meccaniche; se particolari lavori
richiedessero l'impiego di queste ultime potranno essere adottate solo scale su ruote.
Escavatori, trattori, ecc. potranno essere impiegati soltanto quando non comportino pericolo per
gli addetti al loro funzionamento.
I lavori di demolizione dovranno essere sospesi quando manifestazioni temporalesche possano
creare condizioni di pericolo.
Ove i lavori fossero eseguiti in acqua o sull'acqua dovranno essere disponibili i mezzi necessari per
salvare gli eventuali caduti in acqua.
E vietata la demolizione con esplosivi, con il sistema dello scalzamento, con il rovesciamento sia
per spinta che per trazione, con mazze oscillanti.
Potrà essere consentito demolire con i predetti sistemi solo su espressa richiesta dell'Appaltatore,
ed autorizzazione della D.L.
In tal caso l'Appaltatore dovrà adottare ogni cautela necessaria per evitare i pericoli che tale
genere di demolizioni comporta.
L'Appaltatore dovrà inoltre stipulare apposita assicurazione contro tutti i rischi cosi come
specificato nel Capitolato Speciale d’Appalto.
E vietato far lavorare persone sui muri; la demolizione delle murature dovrà essere eseguita
servendosi di ponti di servizio indipendenti dall'opera in demolizione.
La demolizione dovrà essere eseguita per piccoli blocchi, che di norma non dovranno superare il
volume di quattro mattoni, da ricavarsi con martello e scalpello e mai con leve o picconi.
Nella rimozione di murature sovrastanti al perimetro dei solai dovrà essere attuata ogni cautela
per non provocare la riduzione del grado d'incastro ed evitare abbassamenti o crolli dei solai
stessi anche sotto carichi ridotti o per peso proprio.
Non dovranno essere usati i gradini delle scale a sbalzo quando sia in corso la rimozione delle
murature sovrastanti, a meno che i gradini non siano stati preventivamente idoneamente
puntellati.
La stabilita delle scale usate durante i lavori di demolizione dovrà essere sempre garantita.
Le scale non dovranno mai essere caricate con materiali di risulta.
Per le parti intelaiate la muratura di riempimento dovrà essere rimossa prima di sciogliere le
intelaiature e le loro parti in legno o metallo.
Le murature ed i pannelli di riempimento delle strutture portanti dovranno essere demoliti
completamente prima di iniziare l'attacco di dette strutture, così da evitare la presenza di
elementi mal collegati e poter procedere ad ulteriori accertamenti sulle strutture poste in vista.
Nel corso della demolizione di strutture in conglomerato cementizio armato dovrà essere
controllato l'andamento dei ferri d'armatura per accertare che questi, durante il getto, non
abbiano subito spostamenti dalla loro posizione teorica.
Nel caso di cornicioni, mensole, balconi e qualsiasi altra struttura in aggetto, che sia mantenuta
in equilibrio dal peso delle sovrastanti murature, si dovrà provvedere, prima di procedere alle
demolizioni, ad adeguate opere di puntellamento.
Le demolizioni, i disfacimenti e le rimozioni dovranno essere limitati alle parti ed alle dimensioni
prescritte e dovranno essere eseguiti con la massima diligenza e con ogni precauzione così da
non danneggiare le opere ed i materiali da non demolire o rimuovere, o quei materiali che a
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giudizio del Direttore dei lavori potessero ancora essere utilmente reimpiegati. Qualora per
mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni venissero demolite parti non prescritte, o
venissero oltrepassati i limiti fissati, l'Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese a ricostruire
e rimettere in pristino le parti indebitamente demolite.
05 OPERE DA FABBRO 05.1 OPERE VARIE IN ACCIAIO OGGETTO
Opere in acciaio (ringhiere, inferriate, carterizzazioni, rivestimenti metallici, etc.);
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
· UNI EN 10025:1995: “Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impieghi strutturali.
Condizioni tecniche di fornitura.”
· UNI EN 10219-2:2006: “Profilati cavi saldati formati a freddo per impieghi strutturali di acciai non
legati e a grano fine - Parte 2: Tolleranze, dimensioni e caratteristiche del profilo”
· UNI EN 10219-2:2006: “Profilati cavi saldati formati a freddo per impieghi strutturali di acciai non
legati e a grano fine - Parte 2: Tolleranze, dimensioni e caratteristiche del profilo”
· UNI EN 10028-7:2008: “Prodotti piani di acciai per recipienti a pressione - Parte 7: Acciai
inossidabili”
· UNI EN ISO 2063:2005: “Spruzzatura termica - Rivestimenti metallici e altri rivestimenti inorganici -
Zinco, alluminio e loro leghe”
· UNI EN ISO 9227:2006: “Prove di corrosione in atmosfere artificiali - Prove in nebbia salina”
· UNI EN ISO 2560:2010: “Materiali di apporto per saldatura - Elettrodi rivestiti per saldatura manuale
ad arco di acciai non legati e a grano fine - Classificazione”
Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE
L’Appaltatore avrà l’obbligo di fornire tutte le prestazioni elencate nelle Condizioni Generali di
Appalto per dare le opere compiute come precisato nella presente specifica e negli elaborati
progettuali, in particolare quanto segue:
· l'accettazione scritta della relazione di calcolo redatto dal calcolatore delle strutture della
Committente ai sensi dell'art. 1 della Legge 5.11.1971 n.1086;
· relazione finale del direttore del cantiere;
· il progetto strutturale esecutivo di officina completo di ogni dettaglio;
· la progettazione delle metodologie di montaggio e loro chiarificazione a mezzo di relazione
scritta;
· le operazioni di tracciamento partendo dai capisaldi che verranno indicati dalla D.L.;
· la fornitura delle strutture in acciaio prefabbricate in officina;
· le piastre di base complete di tirafondi o di qualsiasi altro sistema di connessione alle strutture
murarie;
· tutta la bulloneria necessaria per il montaggio e l'assemblaggio delle strutture;
· gli elettrodi per l’esecuzione delle saldature in officina;
· l'assistenza durante le operazioni di inghisaggio dei manufatti metallici accessori nelle strutture
esistenti, quali piastre, tirafondi, mensole di sostegno;
· quanto serve per dare l’opera completa e funzionante.
L’Appaltatore curerà inoltre:
· l’esecuzione di tutte le prove di carico richieste, secondo le prescrizioni legislative e secondo le
richieste della D.L.;
· il trasporto dai luoghi di installazione e l'accatastamento nell'ambito del cantiere dei materiali di
risulta e di rifiuto. Il trasporto degli stessi al luogo di smaltimento;
· la pulizia delle aree utilizzate per l'accatastamento dei materiali e dei rifiuti.
Fermi restando gli impegni a fronte di quanto sopra, da espletare nei termini richiesti dal
programma generale delle consegne, all'Appaltatore viene richiesto di sottoporre alla D.L. per
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approvazione tutti i disegni e i calcoli dallo stesso eventualmente eseguiti nell'ambito delle
prestazioni oggetto dell'appalto.
Le saldature saranno a tutta lunghezza, non saranno ammesse saldature puntuali. Dovranno
essere regolari e senza sganciamenti. Eventuali irregolarità saranno eliminate mediante fresatura.
Correzioni su superfici finite non saranno accettate. In caso di necessita tutto l'elemento dovrà
esser rilavorato o sostituito.
Tanto durante la giacenza in cantiere quanto durante il loro trasporto, sollevamento e
collocamento in opera, si dovrà aver cura che i manufatti non abbiano a subire guasti o lordure,
proteggendoli convenientemente dagli urti, dalla calce, ecc. sia nelle superfici che negli spigoli.
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA
GENERALITA’
I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature,
paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura,
fucinatura e simili.
In particolare dovranno essere seguiti i punti riguardanti:
· marcatura per identificazione del prodotto qualificato;
· documentazione di accompagnamento delle forniture;
· controlli in officina e/o in cantiere su prodotti qualificati e non qualificati.
Tutti i prodotti dovranno giungere in cantiere nel loro imballo originale ed essere esenti da qualsiasi
difetto o danneggiamento.
Sara obbligo dell’Appaltatore fornire gli elementi per carichi omogenei, il più possibile
corrispondenti ai singoli lotti di montaggio. Non saranno accettati materiali e sfridi provenienti da
precedenti lavorazioni.
L'Appaltatore dovrà fornire tutti gli elementi in un solo pezzo senza giunti per elementi di lunghezza
inferiore a quella commerciale.
L’Appaltatore dovrà porre particolare attenzione nella realizzazione dei giunti saldati e, in
generale, in tutti i tipi di unione. In tale senso sarà obbligo dell’Appaltatore seguire
scrupolosamente la norma uni 10011/92.
Essi dovranno essere conformi a tutte le condizioni previste dal D.M. 29.02.1908, modificato dal
D.P. 15.07.1925 e dalle vigenti norme UNI; dovranno, altresì, presentare, a seconda della loro
qualità, i seguenti requisiti:
PROFILATI, BARRE E LARGHI PIATTI DI USO GENERALE
Dovranno essere di prima qualità, privi di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di
continuità, perfettamente lavorabili a freddo e a caldo senza che ne derivino screpolature o
alterazioni, dovranno, altresì, essere saldati e non suscettibili di perdere la tempra.
ACCIAIO PER STRUTTURE METALLICHE
Gli acciai per strutture metalliche, laminati a caldo, in profilati, barre, larghi piatti, lamiere e
profilati cosi dovranno essere conformi alle prescrizioni di cui alla parte quarta del D.M. 09.01.1996.
I vari elementi che formeranno le strutture in oggetto di questo paragrafo saranno formati in
acciaio S 235 JR, S 275 JR, S 355 JR e S 355 J0.
Le caratteristiche dei materiali metallici impiegati per le costruzioni di acciaio dovranno
corrispondere a quanto prescritto dal D.M. 14 Febbraio 1992, parte seconda, punto 2, che fissa le
caratteristiche qualitative e le prove di accettazione dei materiali.
BULLONI E VITI
I bulloni le viti ed i dadi dovranno essere di classe adeguata alle prestazioni richieste.
SALDATURE
Dovranno essere effettuate come precisato al punto 2.4. del Decreto Ministeriale 14 Febbraio
1992.
Gli elettrodi da impiegare saranno quelli previsti nel succitato Decreto Ministeriale, l'Appaltatore
dovrà inoltre tenere conto delle raccomandazioni suggerite dai fabbricanti.
Il materiale fondente dovrà essere completamente asportato subito dopo la saldatura.
Le giunzioni dovranno essere opportunamente preparate sulle parti che andranno in contatto.
27
INGHISAGGI
Gli inghisaggi di collegamento saranno eseguiti con una resina vinilestere ibrida bicomponente
ad elevate prestazioni, non contenente stirene, composta da leganti organici a base di resine,
cariche minerali ed additivi in grado di incrementare le caratteristiche chimico-fisiche.
Il prodotto impiegato godrà di:
· benestare tecnico europeo (ETA) e marcatura CE che ne attesti l’idoneità per applicazioni su
calcestruzzo non fessurato (opzione 7) con barre filettate zincate, in acciaio inox A4 e acciaio C
1.4529;
· certificazione di resistenza al sisma ICC ER 6149;
· omologazione specifica per ferri da ripresa su calcestruzzo secondo Eurocodice 2;
· certificazione antifuoco F 120 (IBMB) M8-M30 secondo la curva di incremento termico ISO 834 –
DDIN 4102 parte 2;
· certificazione Socotec KX 0866 per barre ad aderenza migliorata su calcestruzzo non fessurato;
· caratterizzazione meccanica eseguita presso laboratorio autorizzato dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti.
Il prodotto impiegato avrà le seguenti caratteristiche:
· insensibilità all’umidita e all’acqua dopo la posa;
· ridotti fenomeni di ritiro in fase di polimerizzazione;
· viscosità calibrata;
· ottima tixotropia;
· non infiammabile, punto di infiammabilità > +100°C;
Prima dell’inizio dei lavori, con conveniente anticipo, l’Appaltatore dovrà presentare alla D.L., per
approvazione, la scheda tecnica del prodotto che intende utilizzare.
Per la posa in opera l’Appaltatore farà riferimento, scrupolosamente, alle istruzioni allegate al
prodotto.
MODALITÀ DI ESECUZIONE
GENERALITA’
Il ferro dovrà essere lavorato diligentemente, con maestria, regolarità di forme e precisione di
dimensioni, secondo le indicazioni di progetto o date dalla DL all'atto esecutivo, con particolare
attenzione alle saldature e alle bullonature. I fori saranno eseguiti tutti col trapano, le chiodature,
ribattiture, etc. dovranno essere perfette, senza sbavature; i tagli dovranno essere rifiniti a lima.
Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino imperfezioni o inizio d’imperfezione.
Ogni pezzo ed opera completa in ferro dovrà essere fornita a pie d'opera con trattamento
antiruggine.
Ove previsto in progetto i profili saranno calandrati secondo archi di cerchio, anche policentrici
o elicoidali. Non saranno ammesse piegature a vivo per i corrimano tubolari, che saranno sempre
piegati secondo archi circolari, ancorché di raggio ridotto.
In mancanza d’indicazione di progetto o della DL, le calandrature andranno eseguite a freddo.
Le saldature devono essere del tipo e della classe indicate in progetto o prescritte dalla DL. In
mancanza di queste indicazioni le saldature saranno di 1a classe.
Per la esecuzione delle opere in ferro, l’Appaltatore dovrà realizzare tutte le opere murarie e
provvisionali necessarie per garantire la perfetta geometria delle strutture in rapporto al progetto,
compresi gli impalcati, le centine, le staffe di ancoraggio e sostegno provvisorio, a qualsiasi
altezza.
L'Appaltatore oltre ad eseguire tutte le piombature e le suggellature necessarie, dovrà
proteggere tutte le parti annegate nella muratura mediante applicazione di antiruggine.
Per ogni opera in ferro, a richiesta della DL, l'Appaltatore dovrà presentare il relativo modello, per
la preventiva approvazione.
L'Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto le
misure esatte delle diverse opere in ferro, essendo egli responsabile degli inconvenienti che
potessero verificarsi per l'omissione di tale controllo.
LAVORAZIONI IN OFFICINA
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Le lavorazioni di officina dovranno essere condotte nel rigoroso rispetto di quanto prescritto al
punto 9 delle norme CNR 10011/92.
Le lavorazioni dovranno essere condotte da personale qualificato e con l'uso di attrezzature e
macchinari idonei.
L'Appaltatore e tenuto ad adottare tecniche e procedimenti di lavorazione appropriati. Inoltre e
pienamente responsabile della buona esecuzione del lavoro e non potrà invocare attenuante
alcuna in caso di risultati contestati o contestabili, dovuti ad imperizia o mancato rispetto di
prescrizioni stabilite dalle norme ufficiali e dalle presenti specifiche tecniche.
In particolare dovranno essere rispettate le prescrizioni circa le operazioni elementari di
produzione ossia:
· lavorazioni di macchina (raddrizzamento, tagli e finitura, foratura, etc.);
· saldatura;
· tecniche esecutive di saldatura;
· ispezioni e collaudi;
· marcatura e spedizione dei pezzi.
TAGLI E FINITURE
Le superfici dei tagli potranno restare grezze purché non presentino strappi, riprese, mancanze di
materiale o sbavature.
E' ammesso il taglio a ossigeno, purché regolare.
I tagli irregolari devono essere ripassati con la smerigliatrice. Vale comunque quanto disposto al
punto 9.8 della norma CNR UNI 10011/92.
FORATURE
I fori per i bulloni dovranno essere preferibilmente eseguiti con trapano. E consentita la foratura a
mezzo di punzone, purché successivamente l’Appaltatore provveda alla rettifica delle aperture
praticate con un’alesatrice.
Quando sia previsto l'ulteriore allargamento dei fori, la base maggiore del vano tronconico
formato col punzone, avrà diametro di almeno 3 mm minore del diametro del foro definitivo, che
sarà poi ottenuto allargando il foro a mezzo trapano e alesatrice.
E assolutamente vietato l'uso della fiamma per l'esecuzione di fori destinati ai bulloni.
I pezzi destinati ad essere bullonati in opera, devono essere marcati in officina in modo da poter
riprodurre nel montaggio definitivo le posizioni definite all'atto dell'alesatura dei fori.
SALDATURE
Le saldature dovranno essere eseguite in conformità alle vigenti disposizioni di legge. L'esecuzione
sarà conforme alle specifiche appositamente redatte dall'Istituto Italiano della Saldatura.
Le caratteristiche dimensionali e costruttive delle saldature dovranno corrispondere ai disegni di
officina approvati dalla D.L.
Per quanto necessario sono altresì da osservare le raccomandazioni EN 1011-1.
ASSEMBLAGGIO TRAMITE SALDATURA IN OFFICINA
Tutti gli assemblaggi formati tramite saldatura eseguita esclusivamente in officina, saranno
obbligatoriamente effettuati secondo i seguenti procedimenti:
· saldatura manuale ad arco con elettrodi rivestiti;
· saldatura automatica ad arco con elettrodi rivestiti;
· saldatura automatica ad arco sommerso;
· saldatura automatica o semiautomatica sotto gas di protezione CO2 o sue miscele;
· altro procedimento di saldatura la cui attitudine a garantire una saldatura pienamente
efficiente deve essere preventivamente verificata mediante prove indicate dalla D.L.
Il materiale depositato dovrà rispondere alle caratteristiche meccaniche stabilite dalla UNI 5132
per quanto attiene il procedimento manuale. Gli elettrodi impiegati dovranno essere sempre del
tipo omologato secondo la norma UNI citata.
RADDRIZZAMENTO E SPIANAMENTO
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Il raddrizzamento e lo spianamento, quando necessari, devono essere eseguiti esclusivamente
con dispositivi agenti per pressione. Dovranno sempre essere rispettate le prescrizioni della norma
CNR UNI 10011/92.
MONTAGGIO
Il montaggio delle strutture sarà effettuato con personale, mezzi d'opera ed attrezzature fornite
dall'Appaltatore e verrà condotto sotto la sua piena e incondizionata responsabilità, secondo la
progressione temporale prevista in programma.
L'Appaltatore e obbligato a notificare a mezzo lettera e prima dell'apertura del cantiere, il nome
del direttore del cantiere e del capo cantiere responsabile, la cui presenza in luogo dovrà essere
continuativa.
Il personale responsabile del cantiere deve essere perfettamente edotto sulle norme e condizioni
che regolano l'appalto ed essere in possesso di copia del contratto e delle norme relative ad
esso.
Il personale responsabile del cantiere dovrà possedere la preparazione professionale necessaria
a garantire un lavoro ineccepibile sotto il profilo tecnico.
Il montaggio in opera deve essere affidato ad operai abilitati ad eseguire tali lavori ed in numero
sufficiente perché il lavoro proceda con la dovuta sicurezza, con perfezione e celerità.
I mezzi di sollevamento o di lavoro dovranno garantire la sicurezza e l’effettuazione dei montaggi
nei tempi previsti.
Particolare cura dovrà essere posta, per evitare danneggiamenti, durante lo scarico, la
movimentazione e il tiro in alto dei materiali. Durante queste operazioni si dovranno
scrupolosamente osservare le norme di sicurezza.
Tutte le misure per i tracciamenti di ogni lotto dell’appalto oggetto delle presenti specifiche
dovranno avere origine da un unico caposaldo di cui saranno indicate la posizione, la descrizione
ed il riferimento per il piano di imposta.
Di regola il montaggio deve essere eseguito con l'ausilio di bulloni provvisori, che non potranno
essere riutilizzati per il montaggio definitivo.
Le operazioni di bullonatura e saldatura dovranno essere effettuate nel rispetto rigoroso delle
norme e prescrizioni vigenti in materia.
Per le saldature manuali dovranno essere impiegati elettrodi basici e saldatrici in corrente
continua. Ogni saldatura eseguita dovrà essere registrata su apposito giornale di cantiere con
accanto il nome del saldatore ed il tipo di elettrodo usato. Inoltre ogni saldatore dovrà essere
munito di patentino rilasciato da Ente autorizzato che ne attesti la qualifica e dovrà essere dotato
di punzone personale per la marcatura delle saldature dallo stesso eseguite.
La D.L. si riserva la facoltà di procedere a controlli delle strutture montate per i quali l'Appaltatore
dovrà mettere a disposizione quanto serve per rendere possibili i controlli stessi.
Non potranno essere montati elementi con parti danneggiate. La D.L. ha la facoltà di ordinare la
rimozione di tali elementi anche se già in opera senza che per questo l’Appaltatore possa
avanzare pretese economiche di qualsiasi genere.
ACCOPPIAMENTO IN CANTIERE
Tutte gli accoppiamenti in cantiere dovranno essere effettuati nel rispetto rigoroso delle norme
vigenti.
Gli accoppiamenti saranno eseguiti con bulloni di Classe 8.8 (conformi per le caratteristiche
dimensionali alle UNI 5727, UNI 5592, UNI 5591) e 10.9 (conformi per le caratteristiche dimensionali
alle UNI 5712) e dadi 6S e 8G (conformi per le caratteristiche dimensionali alle UNI 5713), rondelle
e rosette in acciaio C50 UNI 7845 temprato e rinvenuto HCR 32 - 40.
Nelle giunzioni ad attrito devono essere impiegati bulloni ad alta resistenza di classe non inferiore
a 10.9; viti e dadi devono essere associate come prescritto al cap. 2 delle 10011/85; le modalità
ed il valore della coppia di serraggio dei bulloni nei collegamenti ad attrito e la preparazione
della superficie di contatto delle piastre dovranno essere conformi a quanto previsto al punto
9.10.3 delle 10011/85.
SALDATURE IN OPERA
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Il montaggio in opera sarà eseguito solamente per bullonatura. Si fa esclusione categorica di
eseguire saldature, anche provvisionali in sede di montaggio.
Qualora fosse necessaria l'esecuzione di saldature in opera, queste dovranno sempre avere
autorizzazione scritta da parte della D.L. ed essere perfettamente rispondenti alle norme di
corretta esecuzione; dovranno presentare caratteristiche meccaniche di resistenza pari a quelle
eseguite in officina; le operazioni dovranno essere conformi a quanto previsto al punto 9.10.4 delle
UNI 10011/88. Successivamente si dovrà ripristinare accuratamente la zincatura a mezzo di
spruzzatura, nelle zone di ripresa.
Le saldature in opera potranno essere eseguite solamente se previste sul progetto e a
temperatura non inferiore a 0°C.
Per saldature manuali dovranno essere impiegati elettrodi basici e saldatrici in corrente continua.
Ogni saldatura eseguita dovrà essere registrata su apposito giornale di cantiere con accanto il
nome del saldatore ed il tipo di elettrodo usato.
Ogni saldatore dovrà essere munito di patentino rilasciato da Ente autorizzato che ne attesti la
qualifica e dovrà essere dotato di punzone personale per la marcatura delle saldature dallo
stesso eseguite.
05.2 OPERE VARIE IN ALLUMINIO OGGETTO
Opere con prodotti in alluminio per opere accessorie o di finitura (scossaline grondaie, listelli per
cambio pavimentazione; etc.).
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
· UNI 10681:2010: “Alluminio e leghe di alluminio - Caratteristiche generali degli strati di ossido
anodico per uso
decorativo e protettivo.
UNI 10731:2010:” Alluminio e leghe di alluminio anodizzato - Valutazione della resistenza ai prodotti
chimici utilizzati per la
pulizia delle superfici”
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA
Gli elementi di supporto, i distanziatori, le viti, etc., dovranno essere di materiale compatibile con
l’opera da realizzare ed
approvati dalla D.L..
In particolare tutte le giunzioni tra alluminio e sottostruttura, viti. Giunzioni dovranno presentare un
isoseparatore in modo da
evitare ed annullare l’insorgere di fenomeni tipo “effetto pila”
MODALITÀ DI ESECUZIONE
I manufatti in alluminio dovranno essere delle dimensioni e forme richieste, lavorati a regola d'arte,
con la maggiore precisione
possibile.
Tali lavori saranno dati in opera completi in ogni accessorio necessario al loro perfetto
funzionamento, come raccordi,
coperchi, viti di spurgo, pezzi speciali e sostegni di ogni tipo (braccetti, grappe, etc.). Saranno
inoltre verniciati cosi come
indicato in progetto ovvero dalla D. L. all’atto dell’esecuzione.
Le giunzioni dei pezzi saranno fatte mediante chiodature, ribattiture, secondo quanto prescritto
dalla stessa D.L. ed in
conformita ai campioni, che dovranno essere presentati per l'approvazione.
Capitolato speciale d’appalto _ parte tecnica _ opere civili 79
Gli elementi preassemblati dovranno essere disposti sia per l’immagazzinamento che per il
trasporto in luogo piano, asciutto e
coperto che ne garantisca la protezione dalla sporcizia derivante dalle attivita di cantiere e dagli
agenti atmosferici; in
31
particolare l’immagazzinamento si effettuera con cura evitando torsioni e/o deformazioni,
utilizzando, in caso di
sovrapposizione, opportuni elementi distanziatori atti ad evitare il carico sui sottostanti.
La movimentazione dovra essere effettuata ponendo gli elementi su supporti rigidi di trasporto in
maniera di evitare torsioni e/o
deformazioni.
I lavori in lamiera di alluminio pressopiegata, spessore mm 0,15, dovranno essere delle dimensioni
e forme richieste, lavorate
a regola d'arte, a perfetta finitura e con la massima precisione.
Detti lavori dovranno essere dati in opera completi di ogni accessorio necessario al loro perfetto
funzionamento, come raccordi
di attacco, pezzi speciali, sostegni di ogni genere, etc.
05.3 OPERE IN ACCIAIO INOX OGGETTO
Opere con prodotti in acciaio inox sia per uso strutturale che per opere accessorie o di finitura
(paracolpi, corrimani, listelli per
cambio pavimentazione; pavimento in pannelli grigliati; etc.).
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
· UNI 6900: “Acciai legati speciali inossidabili resistenti alla corrosione e al calore”
· UNI 6901: “Semilavorati e barre laminati o fucinati a caldo e vergella di acciaio legato speciale
inossidabile,
resistente alla corrosione e al calore”
· UNI 8317: “Prodotti finiti piatti di acciaio inossidabile resistente alla corrosione e al calore -
Lamiere, lamiere sottili,
nastri e nastri larghi”
· UNI 6904: “Tubi senza saldatura di acciaio legato speciale inossidabile resistente alla corrosione
e al calore”
· UNI 7500: “Prodotti finiti piatti di acciaio legato inossidabile austenitico laminati a caldo e a
freddo. Lamiere e nastri
per caldaie e recipienti a pressione”.
· UNI 8366: “Prodotti finiti piatti laminati a freddo di acciaio inossidabile resistente alla corrosione
e al calore. Nastri per
molle”
Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni.
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE
L’acciaio inox utilizzato sara del tipo AISI 304 (X5CrNi 18-10) in base alla normativa EN 10088,
secondo dimensioni, forme e
spessori riportati negli elaborati grafici di progetto.
Durante le lavorazioni si dovranno rispettare le seguenti prescrizioni:
· piastre, lamiere e in generale ogni articolo saranno ben dritti e spianati;
· i fori devono essere eseguiti completamente al trapano;
· i tagli delle connessure devono essere eseguiti con precisione ed esattezza in modo che queste
non presentino
discontinuita;
La D.L. ha la facolta di far eseguire esami e prove di accettazione di tutti i materiali, prima
dell’inizio delle lavorazioni. A
lavorazioni avvenute i manufatti devono essere sottoposti all’accettazione provvisoria del
Committente, che vi provvede a
mezzo di propri incaricati, i quali ne verificano l’esatta e perfetta lavorazione e la rispondenza alle
prescrizioni.
32
L’Appaltatore ha l’obbligo di controllare il fabbisogno dei vari manufatti rilevandone in posto le
misure ed il tipo ed il numero
esatto di pezzi occorrenti. Prima di iniziare la messa in opera l’Appaltatore deve inoltre verificare
la congruenza delle
dimensioni dei manufatti con quelle delle strutture destinate a riceverli. Nel caso che detta
congruenza non sia realizzata per
difetto di esecuzione delle strutture e/o dei manufatti. la D.L. prescrive i provvedimenti da
adottare, i cui oneri sono a totale
carico dell’Appaltatore. Tutti i manufatti devono essere collocati in opera mediante fissaggio alle
strutture di sostegno come
indicato negli elaborati di progetto.
Capitolato speciale d’appalto _ parte tecnica _ opere civili 80
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA
Gli acciai inox saranno costituiti da leghe nelle quali la passivita del ferro puro e aumentata con
l’aggiunta di cromo e di nichel
associati.
Essi presenteranno, salvo diversa prescrizione di progetto, un contenuto di cromo superiore al 12%
ed elevata resistenza
all’ossidazione ed alla corrosione e dovranno essere conformi alle norme citate.
Gli inox prodotti, dovranno corrispondere alla classificazione dell’AISI.
Tutte le saldature dovranno essere di 1a classe e a completa penetrazione.
L’Appaltatore dovra altresi provvedere:
· alla lavorazione di elementi anche articolati e di forma non lineare previsti in progetto;
· alla eventuale esecuzione delle calandrature secondo archi circolari;
· alla esecuzione di tutte le lavorazioni quali tagli, forature, saldature, piegature, accoppiamenti
necessarie per la
realizzazione delle opere previste.
MODALITÀ DI ESECUZIONE
L'Appaltatore eseguira, in conformita con i grafici ed altri allegati di progetto e nel rispetto del
capitolato e disciplinare tecnico,
tutte le previste opere in acciaio inossidabile.
Tutte le opere in acciaio inox saranno rifinite superficialmente mediante spazzolatura a grana fine
e/o altro idoneo trattamento
al fine di presentare superficie omogenea con aspetto satinato, mai lucido.
ASSEMBLAGGI
Gli elementi in acciaio inox saranno fissati alle strutture portanti in cemento armato mediante
tasselli chimici di dimensioni e tipi
indicati negli elaborati di progetto; l’assemblaggio di elementi in acciaio inox sara ottenuto
mediante dadi, bulloni, brugole
rigorosamente in acciaio inox.
TRATTAMENTI
Gli acciai inox durante le fasi lavorative dovranno essere accuratamente sottoposti alle seguenti
operazioni.
SGRASSAGGIO
Con questa operazione devono essere rimosse tutte le tracce di grasso dalla superficie
dell’elemento di acciaio inossidabile,
prima di sottoporlo al trattamento di finitura superficiale. Lo sgrassaggio puo essere effettuato con
diversi metodi quali lavaggio
con soluzioni alcaline, con emulsioni, con solventi, con detergenti oppure a mezzo di trattamento
mediante getti di vapore o di
acqua calda in pressione e pulitura con ultrasuoni.
DECAPAGGIO
33
Con il decapaggio devono essere rimosse le eventuali scaglie di ossidi che si formano quando un
manufatto subisce un
riscaldamento a temperatura elevata in presenza di ossigeno atmosferico come accade, per
esempio, durante la fucinatura, la
laminazione a caldo, la saldatura, ecc. I sistemi di decapaggio possono essere di tipo meccanico
(per esempio sabbiatura con
sabbia silicea) che di solito precedono quelli chimici quando la quantita di scaglia e di notevole
spessore e risulta molto
aderente alla superficie. Durante le operazioni di decapaggio e assolutamente necessario
predisporre gli ambienti con
opportuni sistemi di sicurezza e procedere poi a lavaggi accurati dei manufatti, in quanto i bagni
di decapaggio sono
fortemente aggressivi e a volte tossici.
Se la scaglia e molto aderente e necessario evitare tempi di permanenza troppo prolungati nei
bagni di decapaggio per evitare
il danneggiamento dei manufatti; e preferibile, in questo caso, alterare ai bagni di decapaggio
un’azione meccanica di
spazzolatura.
DECONTAMINAZIONE
Con questo trattamento devono essere rimosse dalla superficie di acciaio inossidabile le tracce
ferrose o di altri metalli che
l’avessero contaminata durante le lavorazioni. L’operazione consiste nell’immergere o irrorare le
superfici del manufatto con
apposite soluzioni in grado di sciogliere le parti inquinanti e di ricostituire lo strato passivo
eventualmente danneggiato. Dopo la
decontaminazione, che non deve in alcun modo alterare lo stato superficiale del manufatto o
del semilavorato, si deve
eseguire un accurato lavaggio con acqua, cosi da rimuovere qualsiasi traccia di soluzione acida.
05.4 ZINCATURA SU OPERE IN METALLO OGGETTO
Opere di zincatura di manufatti in metallo.
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
· UNI EN 1179:2005: “Zinco e leghe di zinco - Zinco primario”
· UNI EN 13283:2004: “Zinco e leghe di zinco - Zinco secondario”
· UNI EN ISO 1460:1997: " Rivestimenti metallici. Rivestimenti su materiali ferrosi per immersione a
caldo.
Determinazione gravimetrica della massa per unità di area."
Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA
Lo zinco da usare nel bagno di zincatura deve essere di una delle qualità commerciali di zinco di
prima fusione con purezza non minore di quella dello zinco ZN A 98.25 UNI 2013.
La determinazione della massa dello strato di zincatura per unità di superficie, deve essere
condotta seguendo il metodo della doppia pesata, di cui alla UNI 5742-66, oppure il metodo della
dissoluzione chimica (metodo secondo Aupperle), di cui alla UNI
5741-66.
Il metodo della dissoluzione chimica (metodo secondo Aupperle) fornisce un risultato
numericamente più elevato di quello della doppia pesata, perché viene pure disciolto il ferro
contenuto nella lega zinco-ferro.
Con riferimento alla norma UNI 5744, la massa dello strato di zincatura per unità di superficie,
misurata su 3 provette con le modalità prescritte nella norma UNI 5741, non dovrà essere inferiore
ai seguenti valori prescritti nella predetta norma:
34
Prospetto I – Masse minime dello strato di zincatura su superficie zincata a caldo
Le caratteristiche visive dello strato di zincatura devono essere controllate in base a quanto
indicato di seguito:
Lo strato di zincatura deve risultare continuo e senza macchie nere. In alcuni casi, in relazione alla
composizione del materiale di base, lo strato di zincatura può avere superficie con aspetto grigio.
Gocce o altri eccessi di zinco devono essere tolti solamente se necessario in quanto possono
essere pregiudizievoli per l’uso finale dell’oggetto.
Macchie bianche esistenti sul materiale zincato, dovute a carbonato basico, non possono essere
causa di rifiuto del materiale, a meno che esse non siano in contrasto con il successivo uso del
materiale.
Se i saggi e le provette, nel controllo della massa dello strato di zincatura, non risultano conformi
alle prescrizioni relative alla determinazione della massa dello strato di zincatura (vedi Prospetto
I), in base al metodo di determinazione della doppia pesata, deve essere eseguito il metodo della
dissoluzione.
Se con questo sistema i saggi o le provette risultano conformi, l’intera partita e accettata; in caso
contrario essa e rifiutata.
Gli oggetti costituenti la partita rifiutata, possono eventualmente essere nuovamente zincati e
quindi ripresentati al collaudo.
Se i saggi o le provette, nel controllo della uniformità dello strato di zincatura, non risultano
conformi alle prescrizioni riportate nel “Prospetto II” (vedi seguito), si devono controllare altre due
serie di saggi o di provette. Se entrambe queste serie risultano conformi, la partita e accettata; in
caso contrario essa e rifiutata.
L’acciaio atto alla zincatura dovrà essere a basso tenore di silicio, circa 0.12¸0.30 % (% di massa).
Purezza dello zinco: 1a fusione.
MODALITÀ DI ESECUZIONE
Tutte le zincature dovranno essere eseguite a caldo mediante procedimento elettrochimico, tale
da determinare un rivestimento metallico di zinco sull’acciaio, ottenuto per fusione dello zinco nel
ferro a 450° C.
Dopo la zincatura e ammessa la rifusione di parti dello strato di zincatura con torcia o altro mezzo
per riparare eventuali difetti.
Dopo centrifugazione, il numero degli oggetti attaccati insieme non deve eccedere l’1% del
totale.
Lo strato di zincatura deve risultare aderente affinché possa resistere senza criccarsi o spellarsi,
quando sia sottoposto alle sollecitazioni derivanti dal normale ciclo tecnologico o dalle normali
condizioni di impiego.
La zincatura sarà preceduta da una accurata preparazione del manufatto, e precisamente:
· sgrassaggio
· decapaggio
· flussaggio
· preriscaldo
07 SISTEMA DI ISOLAMENTO A CAPPOTTO – ETICS 07.1) Generalità
I Sistemi di isolamento a cappotto (denominati a livello internazionale con la sigla ETICS, External
Thermal Insulation Composite System) sono elementi costruttivi o di rivestimento degli involucri
edilizi
determinanti per la riduzione del consumo energetico degli edifici.
Il Sistema a cappotto può essere utilizzato anche per il risanamento di elementi costruttivi
eventualmente danneggiati, in alternativa a soluzioni che prevedono il solo uso di intonaco e
pittura.
Attraverso un adeguato dimensionamento del pacchetto termo-igrometrico, per il quale si
rimanda al progetto esecutivo ovvero alle indicazioni della Direzione Lavori, ed una corretta
successione degli strati che compongono il Sistema, si potrà ottenere:
35
- un miglior isolamento termico,
- un elevato standard igienico degli ambienti interni dell’edificio, impedendo la formazione di
muffe, e fenomeni di condensa superficiale e interstiziale.
L'applicazione del sistema su murature esterne è costituita da:
· Collante
· Materiale isolante
· Tasselli
· Intonaco di fondo
· Armatura (rete in tessuto di fibra di vetro)
· Intonaco di finitura (rivestimento con eventuale fondo adatto al sistema)
· Accessori (come ad esempio rete angolare, profili per raccordi e bordi, giunti di dilatazione,
profili
per zoccolatura)
07.2) Operazioni preliminari
Le operazioni preliminari all'applicazione del Sistema sono fondamentali per una corretta posa in
opera ed al fine di minimizzare le imperfezioni che potrebbero riflettersi sulla funzionalità del
sistema stesso e sulla sua durata nel tempo. La posa in opera infatti, dovrà essere effettuata a
temperature dell’aria e del supporto preferibilmente comprese tra +5°C e +30°C. Le superfici
devono essere pulite ed in caso contrario si dovrà procedere alla rimozione di polvere, sporco,
tracce di disarmante, parti sfarinanti ed incoerenti, ecc.
mediante lavaggio con acqua pulita a bassa pressione.
Prima della posa del Sistema a cappotto si dovrà procedere alla verifica delle seguenti condizioni:
· Le installazioni impiantistiche nel supporto devono essere già realizzate e le tracce già state
accuratamente chiuse.
· Evitare la posa di impianti all‘interno dei Sistemi a cappotto, salvo il caso di attraversamenti
indispensabili (es. passaggio di cavi per linee di illuminazione esterna).
· Tutte le fughe e le cavità del supporto devono essere accuratamente chiuse.
· Tutte le superfici che non devono essere rivestite, come vetro, legno, alluminio, davanzali,
marciapiedi ecc. devono essere predisposte con protezioni idonee.
· Il supporto non deve presentare affioramenti di umidità evidenti.
· Intonaci interni e massetti devono essere già stati applicati e asciutti. È necessario assicurarsi che
esista una ventilazione sufficiente.
· Tutte le superfici orizzontali come attici e cornicioni devono prevedere adeguate coperture per
evitare un’eventuale infiltrazione di acqua nel Sistema a cappotto durante e dopo la posa.
· Le aperture devono essere previste in modo che raccordi e giunti possano essere installati
garantendo l’impermeabilità alla pioggia.
· Deve essere eseguita una verifica dell‘idoneità del supporto e prese le eventuali misure
correttive.
· In caso di costruzioni già esistenti, devono essere rimosse le cause di umidità di risalita,
efflorescenze
saline e simili e la muratura risultare asciutta.
Non introdurre additivi non previsti dal Sistema a cappotto (antigelo o · simili) a collanti, intonaci
di fondo (rasanti) o intonaci di finitura, né alle pitture protettive.
· In presenza di ponteggi è necessario verificare che la lunghezza degli ancoraggi rispetti lo
spessore del Sistema, che vi sia un'adeguata distanza (come da norme sulla sicurezza) dalle
superfici murarie (spazio di lavoro) e che attraverso gli ancoraggi non possa penetrare acqua
(eseguire le perforazioni in direzione obliqua verso l‘alto).
· Utilizzare le schermature adatte per la protezione della facciata, del supporto e dei singoli strati
dall’azione degli agenti atmosferici (sole, vento, pioggia).
07.3) La struttura del sistema a cappotto
Il materiale isolante da utilizzare come pannello nell'ambito del Sistema ETICS, come da specifiche
norme di riferimento UNI EN 13499 e UNI EN 13500, sarà:
36
- Sistema di isolamento termico per facciate caratterizzato dall’utilizzo di malte organiche esenti
da cemento, pronte all’uso, con un modulo elastico E < 1000 N/mm2.
- Resistenza alla formazione di crepe e microcavillature, notevole resistenza ai microorganismi e
formazione di alghe e funghi in facciata.
- Classificato, secondo norma EN 13501-1, in euroclasse di reazione al fuoco B-s2, d0 o C-s2, d0 (a
seconda della finitura scelta, vedi ETA) quindi conforme ai requisiti minimi previsti per “le facciate
semplici” nelle linee guida dei VVF del 2013.
- La resistenza meccanica del sistema, nel rispetto delle ETAG 004, deve essere così raggiunto:
con doppia rete in Categoria I (rete standard + rete di rinforzo), con singola rete in Categoria II
(per rete standard si intende sia rete in fibra di vetro maglia 6x6 e/o 4x4.
- Il sistema di isolamento deve essere realizzato su supporto pulito, portante, asciutto e piano,
dotato di omologazione ai sensi della normativa ETAG 004, e che presenti prestazioni misurate nel
rispetto delle norme UNI 13499 e UNI EN 13163. Dovrà prevedere l’incollaggio delle lastre di
isolante, secondo il sistema “perimetro-punti”, su di una superficie pari ad almeno il 40% e il
fissaggio con termotasselli.
- Le lastre dovranno essere posate con giunti accostati e sfalsati anche sugli spigoli; i giunti
maggiori di 2 mm dovranno essere riempiti con schiuma e successivamente levigata la superficie.
- La posa dell' isolamento termico per facciate, comporta la totale adozione ed applicazione di
un “sistema” completo di tutti i componenti accessori ed applicato secondo le modalità
operative ed i codici di pratica stabiliti dal produttore. Tutti i materiali e componenti adottati
(mano di fondo, malta collante, elemento isolante, malta rasante, rete di armatura, rivestimento
di finitura, accessori, etc.) dovranno far parte del medesimo sistema, conforme e certificato dalla
ETAG 004, quindi dotati di Benestare Tecnico Europeo ETA e relativa marchiatura CE. Il sistema
dovrà essere prodotto e commercializzato da azienda che operi in modo documentabile in
regime di sistema qualità secondo la serie normativa ISO 9000/14000 (UNI-EN 29000/UNI-EN 14000)
ed essere comunque sottoposto alla preventiva accettazione da parte della Direzione deiLavori.
Preparazione del supporto
Consolidamento medio del sottofondo mediante l’applicazione di primer acrilico a base acqua
rinforzato ai silossani con densità pari a 1,0 g/cm3, contenente dispersione polimerica, pigmenti
minerali, acqua, glicoetere additivi, conservanti. Il primer dovrà avere un buon potere di
penetrazione e un elevato effetto idrofobizzante e dovrà regolare il potere assorbente dei
supporti. Il prodotto dovrà essere applicato a una temperatura minima del supporto di 5 °C e
massima di 30°C senza realizzare uno strato lucido/sinterizzato.
Procedere con lavorazioni successive non prima di 24 ore con 20°C e 65% di umidità relativa
dell’aria. Il prodotto potrà essere diluito con acqua per adeguarlo alle caratteristiche assorbenti
del supporto. Lavorare con rullo, pennello o a spruzzo.
Zoccolatura con impermeabilizzante
Il sistema di isolamento termico “a cappotto”, all’attacco con il terreno (zona esposta agli schizzi
d’acqua, almeno 40 cm fuori terra, e parte dentro terra), deve essere costituito da lastre isolanti
spiccatamente anidrofile, incollate e rivestite con un collante/malta di armatura specifico,
idrorepellente ed impermeabile. Le lastre isolanti, dello spessore di mm 220 dovranno essere di
polistirene espanso sinterizzato secondo EN 13163, delle dimensioni di mm 1000x500, non
contenente CFC e HCFC e non soggette al fenomeno del ritiro, con le seguenti caratteristiche
tecniche e prestazionali: conduttività termica di calcolo ��0,035 W/(mK), resistenza alla diffusione
del vapore acqueo ��= 40 -100 secondo EN 12086, assorbimento di acqua < 1 kg/m2 secondo
EN 1609, resistenza a compressione al 10% di schiacciamento ≥ 150 kPa secondo EN 826.
L’incollaggio e la rasatura dovranno essere eseguiti con malta tecnica organica, collante-
rasante, in pasta, a base di resine acriliche insaponificabili, da miscelare nel rapporto di 1:1. La
malta dovrà essere impermeabile ad una colonna d’acqua di 70 metri con una quantità minima
applicata di 2,5 kg/m2.
Le caratteristiche della malta tecnica, collante-rasante, dovranno essere: densità del materiale
pastoso 1,1-1,3 g/cm3 secondo EN ISO 2811, permeabilità all’acqua w < 0,05 kg/m2 h0,5 secondo
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EN 1062-3, resistenza alla diffusione del vapore acqueo � = 5700, assorbimento d’acqua W3
inferiore; difficilmente infiammabile, classe B-s1, d0 secondo EN 13501-1; granulometria < 500�m
(classe S3 grossolana) secondo EN 1062-1.
Eseguire il trattamento del supporto diluendo la malta collante con circa il 10% di acqua e
applicandola sul fondo con una spatola. La malta collante sarà da applicare a tutta superficie
direttamente sul retro della lastra isolante. La rasatura della zona perimetrale di partenza dovrà
essere eseguita con la stessa malta utilizzata per l’incollaggio delle lastre, con l’allettamento di
opportuna rete di armatura.
Isolante e nastro sigillante
L’isolante sarà costituito da lastre di pannelli isolanti in poliuretano espanso – schiuma polyiso
spansa rigida PIR, autoestinguente (Euroclasse E, conduttività termica λ non superiore a 0,026
W/m2K certificata secondo la norma EN 13165 annessi A e C, , delle dimensioni di 1200 x 600 mm
dello spessore di mm 100 dotata di tagli rompi-tratta interni, paralleli al lato corto, sono
omogeneamente irruvidite, per garantire la migliore adesione della malta di armatura, stabilità
dimensionale in specifiche condizioni di temperatura e di umidità ± 0,2 secondo EN 1603, stabilità
dimensionale a 70°C ≤ 1 secondo EN 1605; il fattore di resistenza alla trasmissione del vapore μ
deve essere 56 secondo EN 12086, la resistenza alla trazione perpendicolare alle facce deve
essere ≥ 100 kPa secondo EN 1607, il modulo elastico a compressione deve essere compreso tra
1600-5200 kPa secondo EN 826, la resistenza al taglio deve essere ≥ 55 kPa secondo EN 12090, il
modulo di taglio deve essere ≥ 1000 kPa secondo EN 12090, la capacità termica di almeno 1450
J/(kgK), la temperatura limite di utilizzo di 75 °C, il coefficiente di dilatazione termica lineare non
maggiore di 65 μm/(m°K). Le lastre dovranno essere fornite in un imballo corredato di etichetta
con marcatura CE e con le prestazioni, ai sensi della norma UNI EN 13163. Le prestazioni prima
elencate dovranno risultare da certificazioni rilasciate da Laboratori di prova Ufficiali.
In corrispondenza di serramenti, davanzali, copertine e in generale tutte le volte che la lastra
isolante si raccorda ad altri elementi, sul bordo del pannello dovrà essere inserito un nastro
sigillante impermeabile in schiuma morbida impregnata, con resistenze alle temperature da –40
a +90 °C, con resistenza alla pioggia battente di almeno 600 Pa secondo EN 1027, classe di
reazione al fuoco B1 DIN 4102 con utilizzo con componenti minerali massicce, resistenza alla
diffusione del vapore acqueo μ < 100 secondo EN ISO 12572, conduttività termica l = 0,06 W/mK
secondo DIN 52612, densità apparente di 80 g/cm3, classe di resistenza alle intemperie BG1
secondo DIN 18542, permeabilità dei giunti pari a 0,1 m3/[hm(daPa)n] secondo EN 1026,
compatibile con l’isolante e capace di consentire eventuali movimenti delle parti.
07.4) Fissaggio
Il fissaggio del materiale isolante dovrà avvenire meccanicamente e mediante sistema incollato.
Il fissaggio con l'applicazione di collante può avvenire con il metodo di incollaggio a cordolo
perimetrale e punti centrali o a tutta superficie. Il primo metodo si realizzerà con un bordo di colla
e due o tre punti di incollaggio al centro della lastra in modo che si abbia una copertura minima
di collante del 40% (secondo le prescrizioni statiche). Il secondo metodo, a tutta superficie, si
realizzerà con una copertura di collante stesa con una spatola dentata sull'intera lastra isolante.
Il sistema con fissaggio meccanico prevede tasselli di fissaggio e schema di applicazione
secondo la norma ETAG 004.
Il fissaggio meccanico supplementare tramite tasselli permette di integrare l’adesione al supporto
dei pannelli isolanti ottenuta con la malta collante. La funzione principale dei tasselli è quella di
permettere una stabilità dell’adesione nel tempo che potrebbe essere compromessa da una non
corretta preparazione del supporto e da sollecitazioni del vento, mentre il collante lavorerà per
contrastare le forze parallele al supporto. Il mancato rispetto delle prescrizioni circa quantità e
modalità di tassellatura può non contrastare variazioni dimensionali delle lastre e
conseguentemente comportare dei difetti estetici e funzionali (effetto “materasso”).
I tasselli dovranno rispettare le prescrizioni della norma ETAG 014. Se il supporto non potrà essere
classificato chiaramente, dovranno essere eseguite delle prove di tenuta allo strappo dei tasselli
in cantiere in conformità all'Allegato D della norma citata.
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Gli schemi di applicazione previsti per la tassellatura dovranno essere a "T" ed a "W". (vedi fig. 1 e
2)
Fig. 1 - Schema a T
Fig. 2 - Schema a W
A seconda del tipo di supporto si utilizzerà l'uno o l'altro schema di tassellatura:
TASSELLATURA A "T"
Pannelli in Poliuretano, EPS o XPS, Sughero, Fibra di legno
TASSELLATURA A "W"
Lana di roccia Pannelli in MW e simili
L'esecuzione dei fori per i tasselli sarà realizzata solo quando il collante è indurito (di solito dopo 2-
3 giorni) e si avrà cura di utilizzare attrezzature ed utensili idonei al supporto da perforare ed al
diametro del tassello.
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Si verificherà il corretto fissaggio del tassello, inserendolo a filo con l'isolante ovvero incassandoli
mediante percussione o avvitamento, in base alla tipologia di tassello e se ne rimuoveranno quelli
a scarsa tenuta sostituendoli.
Il computo dei tasselli da applicare deriverà dalle prove di sicurezza statica da eseguire secondo
norma UNI EN 1991-1-4 e le relative norme tecniche nazionali di recepimento, dalle indicazioni
progettuali ovvero della D.L. nonché dai seguenti parametri:
resistenza allo strappo · del tassello dal supporto;
· tipo e qualità del materiale isolante (resistenza alla trazione);
· altezza dell‘edificio;
· posizione dell‘edificio;
· località in cui sorge l‘edificio;
· forma dell‘edificio.
In funzione del carico del vento dovrà essere determinata la larghezza delle zone perimetrali, sulle
quali è necessario aumentare il numero dei tasselli.
Per tutti gli edifici e per tutti gli angoli tale larghezza è di almeno 1 m.
Se l’altezza della facciata è superiore alla lunghezza, la larghezza della zona perimetrale sarà
almeno pari al 10% della lunghezza.
Se l’altezza della facciata è minore della lunghezza, la larghezza della zona perimetrale sarà del
10%
dell’altezza, ma non inferiore a 2 m.
In generale, sulla superficie sono da applicare 4-6 tasselli per mq e in casi di scarsa tenuta
superficiale del supporto si può arrivare fino a 8-10 tasselli per mq.
Tasselli (per spessori di isolante > 10 cm)
Saranno impiegati esclusivamente tasselli, scelti in base alla tipologia del supporto, con
Certificazione ETA per l’impiego in sistemi di isolamento termico per facciate, secondo ETAG 0014,
per la riduzione del ponte termico grazie all’installazione incassata, universali, per lastre di spessore
da 100 a 400 mm, formato da elica in poliammide PA6 diametro 66 mm, con testa di ancoraggio
in poliammide diametro 8 mm e vite speciale in acciaio galvanizzato Zn A2G o A2F secondo EN
ISO 4042 diametro 6 mm, completati dagli appositi elementi di chiusura in EPS diametro 15 mm e
lunghezza 20 mm, o con l’apposita schiuma PU difficilmente infiammabile, per la
riduzione/eliminazione del ponte termico puntuale (con il primo dispositivo, il valore del ponte
termico puntiforme � vale 0,001 W/K per spessori di isolamento fino a 240 mm, e poi vale 0,00 W/K;
con il secondo � vale 0,001 W/K per spessori di isolamento fino a 150 mm, e poi vale 0,00 W/K),
nel numero di almeno 6 al metro quadro, e comunque nel numero necessario in relazione
all’esposizione al vento della parte di facciata interessata. Saranno oggetto dei controlli di qualità
e di conformità previsti nell’Omologazione e saranno marcati CE su ogni confezione.
Malta collante
Per l’incollaggio sarà usata malta collante minerale, contenente cemento, idrossido di calcio,
polvere polimerica, sabbia, additivi, di classe CS IV secondo EN 998-1 con marchio CE, di densità
apparente quando solidificata di 1,4 g/cm3 secondo EN 1015-10, con resistenza a flessione (a 28
giorni) di 3,3 N/mm2 secondo EN 1015-11, resistenza a compressione (a 28 giorni) di 8,8 N/mm2
secondo EN 1015-11, modulo E dinamico (a 28 giorni) di 7.000 N/mm2 secondo TP BE-PCC, il fattore
di resistenza alla diffusione del vapore ��minore o uguale a 25 secondo EN ISO 7783-2:99, parte
2, conduttività termica specifica minore o uguale a 0,83 W/(mK) per P=50% e minore o uguale a
0,93 WW/(mK) per P=90% secondo EN 1745, reazione al fuoco A1, non combustibile, secondo EN
13501-1. L’applicazione della malta collante, preconfezionata e da mescolare con una ben
precisa quantità di acqua, può essere effettuata a mano o a macchina. Temperatura minima
del supporto e dell’aria +5 °C; temperatura massima del supporto e dell’aria +30 °C.
07.5) Finitura
L'applicazione delle lastre isolanti avverrà dal basso verso l'alto sfalsate una sull'altra di almeno 25
cm e completamente accostate. Il taglio delle lastre isolanti dovrà essere favorito da attrezzi da
taglio di precisione e/o sistemi a filo caldo.
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Ci si assicurerà di eseguire una posa regolare e planare con fughe non visibili. Le fughe
eventualmente visibili dovranno essere riempite con isolante dello stesso tipo ovvero con una
schiuma isolante a bassa densità ma non con la malta collante utilizzata per la posa.
I bordi delle lastre non dovranno sporgere dagli spigoli dei contorni delle aperture (porte e
finestre), non dovranno coincidere con le fughe determinate da un cambio di materiale nel
supporto e nei raccordi di muratura (es. rappezzi); ciò vale anche nei casi di modifica dello
spessore della muratura o di crepe inattive.
In questi casi è necessario rispettare una sovrapposizione delle lastre isolanti di almeno 10 cm. Le
fughe di movimento dell’edificio (giunti di dilatazione) devono essere rispettate e protette con
idonei profili coprigiunto.
I rivestimenti isolanti di elementi sporgenti quali per esempio cassonetti per avvolgibili o lati di testa
di solai vanno eseguiti possibilmente senza giunzioni tra i pannelli.
Se, a causa di ritardi nell'opera edile, facciate con superficie già isolata con pannelli in EPS sono
esposte a radiazione solare UV per un lungo periodo senza protezione, la superficie deve essere
carteggiata prima dell'applicazione dell'intonaco di fondo.
Paraspigoli
Su tutti gli spigoli del rivestimento si dovranno applicare, prima della malta di armatura, gli angolari
in PVC, usando come collante la stessa malta di armatura, con esclusione di chiodi di fissaggio di
qualsiasi tipo. Gli angolari dovranno essere del tipo preaccoppiato con una striscia della rete in
fibra di vetro prevista come armatura dell’intonaco sottile, della lunghezza dei lati di 11 x 22 cm.
Malta di armatura organica
La malta di armatura sarà, organica, priva di cemento e non combustibile in sistemi conformi alla
norma EN 13501, con ottima lavorabilità, estremamente elastica, con elevata resistenza
meccanica e agli agenti atmosferici, in grado di non lesionarsi, permeabile al vapore acqueo;
non avrà bisogno della mano di fondo e sarà perfetta per l’applicazione a macchina; conterrà
dispersione polimerica, quarzo, idrossido di alluminio, carbonato di calcio, talco, con aggiunta di
roccia basaltica, sarà preconfezionata e pronta all’uso, con possibilità, in caso di necessità, di
aggiungere acqua per portarla alla consistenza di lavorazione. II suo allungamento prima della
fessurazione deve essere maggiore del 2%. La sua densità secondo EN ISO 2811 sarà compresa
tra 1,65 e 1,75 g/cm3, avrà il fattore di resistenza alla trasmissione del vapore � compreso,
secondo EN 1062-3, tra 200 e 300, lo spessore dello strato d’aria equivalente alla diffusione sd
secondo EN ISO 7783-2 sarà compreso tra 0,53 e 0,54 m, la permeabilità all’acqua w secondo EN
1062-3 sarà minore di 0,05 kg/(m2h0,5) (classe III bassa), la conduttività termica specifica non sarà
superiore a 0,7 W/(mK), la reazione al fuoco secondo EN 13501-1 sarà A2-s1, d0 non combustibile,
con marchio CE secondo EN 15824 “Intonaci esterni”. Temperatura minima del supporto e
dell’aria +5 °C; temperatura massima del supporto e dell’aria +30 °C. La resistenza agli urti, con la
rete e con intonaco di granulometria minima 2 mm, deve essere maggiore di 15 Joule.
Rete di armatura
Nella malta di armatura sarà inserita la rete di armatura, in fibre di vetro resistenti agli alcali, priva
di
plastificanti, antistramante, caratterizzata da elevata resistenza alle piccole deformazioni, in
modo da contrastare efficacemente l’insorgere di lesioni nell’intonaco, con deformazione a
rottura maggiore o uguale al 2,8%, con peso di 160 g/m2, larghezza delle maglie di 6 x 6 mm,
resistenza a trazione allo stato di consegna secondo EN ISO 13934-1 almeno 1750 N/50 mm,
resistenza a trazione dopo 28 gg di stoccaggio in soluzione di prova secondo ETAG, seguito da
bagnatura/asciugatura, almeno 1000 N/50 mm, larghezza del telo 110 cm, con sovrapposizione
di 10 cm. La rete dovrà essere inserita nella malta fresca, facendo attenzione a evitare la
formazione di bolle e pieghe, e dovrà risultare nel centro della malta di armatura per gli intonaci
sottili, e nel terzo esterno per gli intonaci spessi. I bordi dei teli di rete dovranno essere sovrapposti
di 10 cm, e a tal fine sarà utile la presenza di una fascia gialla di bordo. Si dovrà avere cura di non
danneggiare la rete durante la lavorazione. Paraspigoli, gocciolatoi e profili di bordo, rete di
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rinforzo per zone esposte a danni vandalici, rinforzi in corrispondenza degli spigoli delle aperture
(porte e finestre, alloggiamenti e quadri, ecc.), saranno compensati a parte.
In corrispondenza delle aperture dell’edificio dovranno essere previste armature aggiuntive
diagonali, tipo fazzoletti o elementi di rete opportunamente preformati.
Le reti devono essere posate secondo le indicazioni tecniche e di posa del produttore. Vi deve
essere complanarità di superficie anche con reti sovrapposte di differente grammatura.
Intonaco di finitura silossanico
L’intonaco di finitura sarà con legante a base di resina silossanica, a struttura piena, con elevata
permeabilità al vapore acqueo e all’anidride carbonica, molto idrorepellente, con pellicola
ritardante e protettiva contro la formazione di alghe e funghi. Sarà costituito da una dispersione
polimerica, emulsione di resina silossanica, biossido di titanio, carbonato di calcio, idrossido di
alluminio, farina fossile, cariche silicatiche, acqua, composti alifatici, glicoetere, additivi e
conservanti, con le seguenti caratteristiche: densità apparente secondo EN ISO 2811 tra 1,7 e 1,9
g/cm3 o kg/l; il fattore di resistenza alla trasmissione del vapore � compreso, secondo EN ISO
7783-2, fra 35 e 40 (V1); spessore dello strato d’aria equivalente V1, tra 0,07 e 0,08 m; assorbimento
d’acqua capillare w secondo EN 1062-3 minore di 0,05 kg/(m2h0,5) (W3 nullo);
conduttività termica specifica secondo DIN 4108 non maggiore di 0,7 W/(mK); classe di reazione
al fuoco secondo EN 13501-1 A2-s1, d0, non combustibile, con marchio CE secondo EN 15824
“Intonaci esterni”.
La temperatura del supporto dovrà essere di almeno +5 °C. Potrà essere applicato a mano o a
spruzzo, bianco o colorato, nel qual caso dovrà avere indice di riflessione maggiore di 20.
Realizzazione di rivestimento a rombi
Applicazione di un secondo strato di finitura come da precedente paragrafo (Intonaco di finitura
silossanico), previa applicazione di nastri protettivi per la formazione di lavorazione tipo "Rombo",
come da disegni di progetto, che saranno rimossi nella loro interezza dopo l'esecuzione del
rivestimento. La finitura, il colore e la tipologia da realizzare sono da concordare con la DL
secondo l'art. 2.26 del presente capitolato speciale d'appalto.
Per un buon risultato funzionale, pratico, estetico e duraturo del Sistema di isolamento a cappotto,
è necessario garantire una esecuzione professionale e a regola d‘arte di tutti i raccordi e le
chiusure.
Gli accessori di giunzione, consistenti in profili, guarnizioni, sigillature, e schemi di montaggio,
devono
garantire al Sistema ETICS:
· la tenuta all’acqua del giunto
· la compensazione dei movimenti differenziali
· il sufficiente smorzamento delle vibrazioni trasmesse tra elementi costruttivi e cappotto
· la resistenza meccanica
Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, dovranno essere dotati di marcatura CE
secondo la normativa tecnica vigente.
08 SERRAMENTI 08.3 PORTE E FINESTRE IN ALLUMINIO OGGETTO
Porte e finestre in alluminio con apertura ad ante da anta/ribalta, a bilico e fisse.
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
· UNI 8894:1987 Edilizia - Porte - Analisi dei requisiti
· UNI 4817:1992 Supporti rivestiti con polimeri e copolimenti di cloruro di vinile - definizioni
prescrizioni
Normativa relativa ai materiali metallici:
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· EN AW 6060 norma EN 573/3 Prodotti profilati estrusi in lega di alluminio.
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE
RESISTENZA E SICUREZZA MECCANICA
I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno avere la forma e le sezioni necessarie
per resistere alle sollecitazioni derivanti dall'utenza normale od accidentale.
Il sistema di fissaggio dei serramenti alle strutture adiacenti dovrà essere adatto:
· alle dimensioni degli infissi;
· al sistema di apertura;
· alle caratteristiche dei materiali costituenti i telai;
· alle caratteristiche degli elementi di telaio (i falsi telai sono già posti in opere con le murature
esistenti).
Le sollecitazioni derivanti dalla normale utenza, dovranno essere trasmesse alle strutture adiacenti
senza deformazioni ne deterioramenti dei telai e senza provocare sconnessioni in corrispondenza
del giunto tra telaio e vano.
Le caratteristiche del vincolo creato dal sistema di fissaggio dovranno rimanere inalterate sotto
l'azione degli urti derivanti dall'utenza normale e delle vibrazioni normali.
I dispositivi di manovra e di bloccaggio dovranno essere dimensionati e concepiti in modo da
sopportare le sollecitazioni derivanti dall'utenza normale ed accidentale.
Lo sforzo necessario per la manovra dovrà essere compatibile con le normali capacita fisiche
dell'uomo; la manovra inoltre non dovrà obbligare a posizione pericolose.
COMFORT ACUSTICO
I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno essere concepiti a montati in modo da
non provocare vibrazioni che possano dar luogo a rumori, purché non si tratti di vibrazioni che
possano dar luogo a rumori, purché non si tratti di vibrazioni trasmesse loro dalla struttura
dell'edificio; nel caso ciò si verifiche per ragioni funzionali, dovranno essere previsti adeguati
elementi per lo smorzamento e l'assorbimento.
ASPETTO E DURABILITA’
I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno presentare, nelle tre dimensioni, superfici
piane finite, i cui piani si incontrino secondo spigoli vivi o regolarmente arrotondati, rettilinei,
paralleli o ortogonali.
Viti, rivetti e tutti gli altri elementi di collegamento meccanico dovranno essere evitati nelle parti
visibili a serramento chiuso.
I serramenti saranno concepiti in modo da non essere eccessivamente deteriorati dall'usura
conseguente all'utenza normale.
Qualora si preveda un'usura localizzata ed inevitabile, si dovrà provvedere con dispositivi atti a
sopportare e compensare adeguatamente tale usura.
Gli accessori necessari per la manovra quotidiana dei serramenti dovranno potersi sostituire in
modo semplice senza dover smontare i telai fissi e senza comportare danno per le finiture e
l'aspetto; la loro manutenzione deve risultare agevole.
Il sistema di fissaggio e di posa delle eventuali lastre vetrate deve essere tale da permettere la
sostituzione e la manutenzione normale senza pericolo per l'utente e senza danno per le finiture
del manufatto. Le ante mobili dovranno essere concepiti in modo che sia possibile smontarle
senza dover rimuovere i telai fissi.
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA
QUALITA’ DEI MATERIALI
I materiali, costituenti i serramenti dovranno rispondere ai seguenti criteri qualitativi e dovranno
rispondere alle seguenti normative:
tenuta all’aria (UNI EN 1026 - UNI EN 12207) = Classe 4 ,
tenuta all’acqua (UNI EN 1027 - UNI EN 12208) = Classe E1500
tenuta al vento (UNI EN 12211 - UNI EN 12210) = Classe C5
Il serramento dovrà risponde alla normativa CE in conformità alla direttiva sui Prodotti da
Costruzione 89/106/CE ed alla relativa norma di prodotto EN 14351-1
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il serramento si intende completo delle seguente vetratura:
Vetri interni: 4+4 0,76 / 16 gas argon con canalina termica / 4+4 0,76 basso emissivo a controllo
solare rispondenti alle norme di sicurezza per ambienti scolastici.
Il valure UW medio dovrà essere inferiore a 1,5 W/m2K.
il valore del fattore solare g dovrà esserre uguale o inferiore a 0,35.
chiave di sicurezza.
isolamento acustico di 42 dB.
I prodotti dovranno giungere in cantiere nel loro imballo originale ed essere esenti da qualsiasi
difetto o danneggiamento. Sara obbligo dell’Appaltatore fornire gli elementi per carichi
omogenei, il più possibile corrispondenti ai singoli lotti di montaggio. Non saranno accettati
materiali e sfridi provenienti da precedenti lavorazioni.
BULLONERIA
La ferramenta dovrà essere di ottima fornitura e dovrà corrispondere ai requisiti tecnici appropriati
a ciascun infisso; dovrà essere completa di viti di acciaio cadmiato o inox a seconda del tipo
adottato.
Per il fissaggio delle viti di collegamento delle ferramenta, dovranno essere ricavate nelle
ferramenta stesse le cieche per l’alloggiamento della svasatura delle viti; pertanto le teste delle
viti non dovranno sporgere neppure minimamente da alcuna parte della ferramenta. Ogni
chiusura verticale ed orizzontale dovrà innestarsi in apposite bocchette e contropiastre di acciaio.
L’Appaltatore dovrà sottoporre alla Committente i tipi di ferramenta e gli accessori che intende
adottare e depositare presso l’ufficio della D.L. i relativi campioni prima dell’inizio della fornitura
degli infissi.
CARATTERISITCHE GENERALI
ZINCATURA PER CONTROTELAI, TELAI E MANUFATTI
Il procedimento per la zincatura di controtelai telai e manufatti realizzati in lamiera di acciaio
pressopiegata o con profili scatolari seguirà la norma UNI 5753-75. Il peso medio dello strato di
zinco non sarà inferiore a 0.275 Kg/mq (procedimento Sendzimir).
Per le zincature di controtelai realizzati con profili laminati a caldo, si seguirà la norma UNI 5744-66
per la zincatura a caldo.
Nei tratti di saldatura che dovesse essere realizzata per particolari e giustificati motivi in cantiere,
le medesime e le parti immediatamente adiacenti dovranno essere protette con opportuna
vernice tipo zincante inorganico.
Non sarà consentito l'uso di ferro nero.
MATERIALI METALLICI
Le lamiere da impiegare per l'esecuzione dei battenti dovranno essere esclusivamente di acciaio
ad alta resistenza, dello spessore non inferiore a 12/10 mm.
Le lamiere da impiegare per l'esecuzione dei telai dovranno essere esclusivamente di acciaio ad
alta resistenza, dello spessore non inferiore a 3 mm.
I controtelai da fornire e posare in opera dovranno essere realizzati in lamiera zincata sp. 15/10
mm minimo e in profilati metallici.
La saldatura sarà disciplinata dalle Norme Tecniche concernenti l'esecuzione e l'impiego della
saldatura contenute nel D.M. del 27.7.85.
Elettrodi e metodi di impiego saranno quelli raccomandati dai fabbricanti per ogni tipo di acciaio
ed il fondente dovrà essere completamente asportato subito dopo la saldatura.
Le giunzioni saranno preparate opportunamente sulle parti esposte e di contatto.
Tutti i fori dovranno essere eseguiti esclusivamente con il trapano.
I tagli potranno essere eseguiti con la cesoia; tutti i tagli in vista dovranno essere rifiniti con la mola.
Non saranno accettati rattoppi o saldature per riparare rotture o mascherare difetti di lavorazione
o di posa in opera.
ACCESSORI
DISPOSITIVI DI MANOVRA E DI BLOCCAGGIO
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I dispositivi di manovra e di bloccaggio dovranno essere dimensionati e concepiti in modo da
sopportare le sollecitazioni derivanti dall'utenza normale ed eccezionale.
Gli elementi di bloccaggio dovranno essere in grado di trasferire le sollecitazioni, dovute al vento
ed alle altre sollecitazioni di esercizio previste, dalle parti mobili ai telai fissi senza provocare
deformazioni permanenti o sconnessioni. Lo sforzo necessario per la manovra dovrà essere
compatibile con le capacita fisiche dell'uomo e non dovrà obbligare a posizioni pericolose. Le
parti apribili dei serramenti dovranno essere provviste se necessario, di dispositivi di equilibratura.
Eventuali dispositivi, per portare le parti mobili in posizione di pulitura, dovranno escludere
possibilità di errore di manovra.
CERNIERE
La porzione di cerniera, applicata alla parte fissa del serramento, dovrà potersi smontare senza
asportare il telaio dal vano. Le cerniere dovranno avere il perno rivestito in materiale sintetico
(nylon, teflon, ecc.).
MANIGLIE
I meccanismi di apertura e di chiusura dovranno essere atti a sopportare l'utenza eccezionale,
del tipo ad attrito volvente (su cuscinetti) con forme a stelo arrotondato e ricurvo, o sferiche
(pomoli).
SERRATURE
I serramenti saranno provvisti di serrature, realizzate in materiali anticorrosivi, con grado di
sicurezza adatto alle condizioni di impiego previste.
CREMONESI (O CARIGLIONI)
Potranno anche essere incassate nei montanti tubolari, purché siano smontabili.
MODALITÀ DI ESECUZIONE
Per l'esecuzione degli infissi, l'Appaltatore dovrà servirsi di Ditte specializzate che dovranno essere
accettate dalla D.L.
Tutti gli accessori ed apparecchi di chiusura, di sostegno, di manovra dovranno essere accettati
dalla DL La loro posa in opera sarà a perfetto incastro, in modo da non lasciare discontinuità;
quando e possibile, con bulloni e viti.
Quando si tratta di serramenti da aprire e chiudere, ai telai maestri ed ai muri dovranno essere
fissati ganci, catenelle od altro che, con opportuni occhielli ai serramenti, ne fissino la posizione
d’apertura.
Per ogni serratura di porta dovranno essere consegnate almeno due chiavi.
Per tutti gli infissi si prevede di norma il controtelaio a murare. Durante la realizzazione dei vani
l'Appaltatore richiederà alla D.L. istruzioni sul tipo di controtelaio da adottare.
I telai dovranno essere posti in opera perfettamente a piombo ed in squadra.
Le ante dovranno essere montate perfettamente a squadra in modo da ottenere un uniforme e
completo combaciamento delle battute.
L'apertura e la chiusura delle ante ed il funzionamento delle serrature dovranno avvenire
regolarmente e senza sforzo.
Ogni porta dovrà essere accuratamente pulita al termine della posa in opera; non devono altresì
presentare abrasioni, graffiature, ammaccature od altri danneggiamenti.
Le quantità e le dimensioni riportate negli abachi di progetto dovranno sempre considerarsi come
indicative, restando l'Appaltatore l'unico responsabile sia della verifica dei manufatti da realizzarsi
che della rispondenza delle quantità e misure al progetto ed ai lavori in corso.
Gli infissi collocati definitivamente in opera dovranno risultare posti nella loro esatta posizione e
dovranno avere regolare, libero, completo e perfetto movimento nel chiudersi e nello aprirsi; in
caso contrario sarà a carico dell’appaltatore ogni opera necessaria, ogni riparazione ed ogni
correzione per eliminare qualsiasi imperfezione che venisse riscontrata fino all’approvazione del
collaudo, restando l’Appaltatore obbligato al risarcimento degli eventuali danni conseguenti.
Gli infissi realizzati in metallo conduttore dovranno essere collegati alla rete di terra.
09 OPERE DA VETRAIO 09.1 VETRI E CRISTALLI
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OGGETTO
Vetri e cristalli in genere
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
PRODOTTI DI BASE
· UNI EN 572-1:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 1:
Definizioni e proprieta generali fisiche e meccaniche”
· UNI EN 572-2:2004 ” Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 2:
Vetro float”
· UNI EN 572-3:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicati sodo-calcico - Parte 3:
Vetro lustro armato”
· UNI EN 572-4:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 4:
Vetro tirato”
· UNI EN 572-5:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 5:
Vetro stampato”
· UNI EN 572-6:2004 Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 6:
Vetro stampato armato
· UNI EN 572-7:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 7:
Vetro profilato armato e non armato”
· UNI EN 572-8:2004 Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 8:
Forniture in dimensioni fisse
COATINGS/COUCHES
· Pr EN 1096 - 1 “Definizioni e Classificazioni”
· Pr EN 1096 - 2 “Prove di invecchiamento per i coatings di classe A, B, ed S”
· Pr EN 1096 - 3 “Prove di invecchiamento per i coatings di classe C e D”
VETRI STRATIFICATI
· UNI EN ISO 12543-1:“ Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza -
Definizioni e descrizione delle parti componenti”
· UNI EN ISO 12543-2:2006 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza - Parte
2: Vetro
stratificato di sicurezza
· UNI EN ISO 12543-3:2000 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza - Vetro
stratificato
· UNI EN ISO 12543-4:2000 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza -
Metodi di prova per la durabilita
· UNI EN ISO 12543-5:2000 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza -
Dimensioni e finitura dei bordi
· UNI EN ISO 12543-6:2000 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza -
Aspetto
· UNI EN 356:2002- ” Vetro per edilizia - Vetro di sicurezza - Prove e classificazione di resistenza
contro l'attacco manuale”
· UNI EN 1063:2001 “Vetri piani - Vetri stratificati per l’edilizia ed arredamento con prestazioni
antiproiettile”
VETRATE ISOLANTI
· UNI EN 1279-1:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 1: Generalita, tolleranze
dimensionali e regole per la descrizione del sistema”
· UNI EN 1279-2:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 2: Metodo per la prova di
invecchiamento e requisiti per la penetrazione del vapore d'acqua”
· UNI EN 1279-3:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 3: Prove d'invecchiamento e
requisiti per la velocita di perdita di gas e per le tolleranze di concentrazione del gas”
· UNI EN 1279-4:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 4: Metodo di prova per le proprieta
fisiche delle sigillature del bordo”
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VETRI ANTNCENDIO
· UNI EN 1634-1:2009 “Prove di resistenza al fuoco e di controllo della dispersione del fumo per
porte e sistemi di chiusura, finestre apribili e loro accessori costruttivi - Parte 1: Prove di resistenza
al fuoco per porte e sistemi di chiusura e finestre apribili”
POSA IN OPERA DEI VETRI
· UNI 6534:1974 : “Vetrazioni in opere edilizie. Progettazione, Materiali e posa in opera”
VARIE
· UNI EN 12150-1:2001: “Vetro per edilizia - Vetro di silicato sodo-calcico di sicurezza temprato
termicamente - Definizione e descrizione”
· UNI 7143:1972: “Vetri piani. Spessore dei vetri piani per vetrazioni in funzione delle loro dimensioni,
dell' azione del vento e del carico neve.”
· UNI 7697:2007: ” Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”
· UNI EN 572-1:2004: “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 1:
Definizioni e proprieta generali fisiche e meccaniche”
· UNI EN 572-2:2004: “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 2:
Vetro float”
· UNI EN 1036-1:2008: “Vetro per edilizia - Specchi di vetro float argentato per uso in interni - Parte
1: Definizioni, requisiti e metodi di prova”
· UNI EN 12758:2011: ” Vetro per edilizia - Vetrazioni e isolamento acustico per via aerea -
Descrizioni del prodotto e determinazione delle proprieta”
· UNI EN 1279-1:2004: “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 1: Generalita, tolleranze
dimensionali e regole per la descrizione del sistema”
· UNI EN 1279-2:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 2: Metodo per la prova di
invecchiamento e requisiti per la penetrazione del vapore d'acqua”
· UNI EN 1279-3:2004 Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 3: Prove d'invecchiamento e requisiti
per la velocita di perdita di gas e per le tolleranze di concentrazione del gas.
· UNI EN 1279-4:2004 Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 4: Metodo di prova per le proprieta
fisiche delle sigillature del bordo.
· UNI EN 572-7:2004 Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 7:
Vetro profilato armato e non armato
· UNI 7499:1975: “Prove su vetro. Misura spettrofotometrica del colore”
Per tutte le norme citate s’intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA
GENERALITÀ
Tutti i vetri dovranno essere di spessore uniforme, privi di scorie, bolle, soffiature, ondulazioni, nodi,
macchie e di ogni altro difetto.
PRODOTTI DI BASE
VETRO INCOLORE
Vetro ottenuto con procedimento di fabbricazione FLOAT (per colata su bagno metallico in
atmosfera), dovra essere conforme alle norme UNI-EN 572 – 1/2
VETRO COLORATO IN PASTA
Vetro ottenuto con procedimento di fabbricazione FLOAT (per colata su bagno metallico in
atmosfera), dovra essere conforme alle norme UNI-EN 572 – 1/2
VETRO EXTRACHIARO
Vetro con bassissimo contenuto di ossido di ferro, ottenuto con procedimento di fabbricazione
FLOAT (per colata su bagno metallico in atmosfera), dovra essere conforme alle norme UNI-EN
572 – 1/2
VETRO STAMPATO
Vetro ottenuto per colata e successiva laminazione, traslucido con una o entrambe le facce
recanti disegni ornamentali. Dovrà essere conforme alle norme UNI-EN 572 – 1/5
VETRO STAMPATO ARMATO
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Vetro ottenuto per colata nel quale e incorporata una rete metallica a maglia quadra saldata di
12.5 o 25 mm, dovrà essere conforme alle norme UNI-EN 572 – 1/6
VETRO U-GLAS
Vetro traslucido profilato con sezione ad a forma di U, dovrà essere conforme alle norme UNI-EN
572 – 1/7
PRODOTTI SPECIALI
VETRO A CONTROLLO SOLARE
Vetro con riflessione selettiva predeterminata dell’irraggiamento solare. Puo essere ottenuto
mediante i seguenti processi produttivi:
· per pirolisi, con deposito di ossidi metallici direttamente sulla linea di produzione delle lastre di
vetro chiaro o colorato in pasta;
· per polverizzazione catodica in campo elettromagnetico e sottovuoto spinto di metalli ed ossidi
metallici su lastre di vetro chiaro o colorato in pasta.
I vetri a controllo solare dovranno essere conformi alla norma EN 1096-1,2,3 (in corso di redazione)
VETRO BASSO EMISSIVO
Vetro che presenta una faccia trattata per ottenere una riflessione, verso l’interno dell’ambiente
del calore irraggiato dagli elementi riscaldanti. Puo essere ottenuto mediante i seguenti processi
produttivi:
· per pirolisi, con deposito di ossidi metallici semiconduttori direttamente sulla linea di produzione
delle lastre di vetro chiaro o colorato in pasta;
· per polverizzazione catodica , depositando metalli ed ossidi metallici in campo
elettromagnetico e sottovuoto spinto su lastre di vetro chiaro o colorato in pasta.
I vetri basso emissivi dovranno essere conformi alla norma EN 1091-1,2,3(in corso di redazione).
VETRO SELETTIVO
Vetro reso riflettente e bossoemissivo, mediante deposito di piu strati di ossidi metallici ottenuto
per polverizzazione catodica sotto vuoto spinto in campo elettromagnetico di elevata densita.
PRODOTTI TRASFORMATI
VETRO STRATIFICATI O ACCOPPIATO
Vetro formato da due o piu lastre di vetro o uno o piu strati interposti di materia plastica
(polivinilbutirrale) o equivalente, che incollano fortemente fra loro le lastre di vetro per l’intera
superficie.
I vetri stratificati dovranno essere conformi alle norme UNI 7172 – 9186 – 9187.
VETRI TEMPRATI
Vetro che ha subito un trattamento termico di “tempra” per aumentarne le caratteristiche di
resistenza meccanica e di resistenza allo shock termico (in caso di rottura, la lastra si sbriciola in
minuti frammenti inoffensivi).
VETRI TERMOCAMERA
I vetri termocamera saranno costituiti da pannelli prefabbricati formati da due o piu lastre
accoppiate (a mezzo di giunto metallico saldato o con adesivi sigillanti) fra le quali e racchiusa
aria o gas disidratati e con giunto d'accoppiamento assolutamente ermetico e di conseguenza
senza traccia di polvere o di condensa sulle superfici interne dei cristalli.
I vetri termocamera dovranno essere conformi alle norme UNI 10593 – 1/2/3/4.
VETRI RESISTENTI AL FUOCO (RE)
Vetro di sicurezza in grado di opporsi al passaggio di fumo, fiamme e parzialmente di calore.
In caso di incendio tali vetri dovranno restare trasparenti.
VETRI RESISTENTI AL FUOCO (REI)
Vetro di sicurezza in grado di opporsi al passaggio di fumo, fiamme e anche al passaggio
dell’irraggiamento calorifico.
VETRI SATINATI
Per ottenere il vetro satinato si utilizzerà acido fluoridrico, il solo in grado di attaccare il vetro .
MODALITÀ DI ESECUZIONE
GENERALITÀ
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I prodotti vetrari ricotti, temprati o compositi devono essere posati in modo da non subire mai sforzi
che possano causarne la rottura.
I vetri devono essere e restare collegati in modo tale da permettere la libera deformazione
elastica delle strutture, nonche lo slittamento tra queste ed il vetro a causa della differente
dilatazione termica, particolarmente sentita in presenza di grandi vani vetrati o di rilevanti
escursioni termiche.
In tutte le applicazioni deve essere sempre evitato qualsiasi contatto vetro/vetro, vetro/metallo e
vetro/cemento.
Le lastre che presentassero difetti scheggiature o taglio irregolare ai bordi, devono essere scartate
prima della posa in opera.
I vetri devono essere collocati negli infissi con modalità tali da impedire la fuoruscita dalla loro
sede sotto l’azione delle forze cui saranno soggetti in esercizio: peso proprio, pressione e
depressione del vento, etc.
L'Appaltatore ha l'obbligo di controllare gli ordinativi dei vari tipi di vetri indicati in progetto o dalla
DL, rilevandone le esatte misure e quantita, e di segnalare a quest'ultima le eventuali discordanze,
restando a suo completo carico ogni inconveniente che potesse derivare dall'omissione di tale
controllo.
Le lastre stratificate dovranno essere realizzate ed assemblate in modo tale, che la composizione
delle stesse (spessori e numero di strati) sia progettata in ragione delle sollecitazioni, alle quali la
vetrazione nel suo complesso sara sottoposta, tenuto conto dei sistemi di montaggio previsti.
FISSAGGIO
I prodotti vetrati devono essere posti in opera in maniera da non uscire dalle battute in
conseguenza degli sforzi ai quali sono normalmente sottoposti.
I telai fissi o apribili devono potere sopportare, senza deformazioni, il peso dei vetri che ricevono
e non devono deformarsi permanentemente sotto l’azione del vento, impulsi vibratori, eventuale
carico da neve.
FLESSIONE AMMISSIBILE
E’ opportuno limitare la freccia, calcolando la loro rigidita in maniera che nessun lato del vetro
fletta piu di 1/150 della sua lunghezza, per le lastre monolitiche e non piu di 1/200 per pannelli
stratificati e le vetrate isolanti.
SICUREZZA
In fase di scelta dei materiali, e nella posa delle vetrate devono essere prese tutte le precauzioni
necessarie per evitare i rischi accidentali e di ferite agli utilizzatori.
Il sistema di posa a secco con guarnizioni di elastomero non deve pregiudicare le libere dilatazioni
del vetro.
TENUTA
La posa delle vetrate ed in particolare degli stratificati e delle vetrate isolanti deve essere
realizzata in modo tale che la tenuta all’aria e all’acqua sia perfetta e duratura nel tempo.
COMPATIBILITA’
I materiali impiegati per costituire l’insieme vetrato (serramenti, vetri, sigillanti) devono essere
compatibili tra loro e con i prodotti d’uso corrente per la pulizia.
In generale la posa dei prodotti pian ricotti deve essere conforme alla norma UNI 6534.
BATTUTE
Le battute devono essere di profondità sufficiente ad assicurare un adeguato appoggio alle
lastre di vetro.
Il gioco periferico deve tener conto delle tolleranze di fabbricazione nonche dei movimenti
(dilatazioni) dei prodotti vetrari e de telai.
Nelle installazioni di dimensioni notevoli e opportuno tenere conto delle possibili flessioni delle
strutture.
DIMENSIONI DELLE BATTUTE APERTE
Tali battute vengono utilizzate solo per vetri non inferiori a mm 4 e dimensioni delle lastre ≤1.2mq.
la larghezza delle battute dovra essere di 12 ̧ 15 mm. La larghezza deve essere tale da permettere,
49
oltre all’alloggiamento del vetro, applicazione di sigillante di battuta e la creazione di un
sufficiente fermavetro.
DIMENSIONI DELLE BATTUTE CON FERMAVETRO PER LASTRE DI GRANDI DIMENSIONI
Il gioco sul fondo di battuta non dovra essere mai inferiore a 5 mm.
La profondita della battuta per vetri di spessore < a mm 12, dovra avere i seguenti valori:
Lunghezza semiperimetro Profondita battuta
Fino a m 2.50 12 mm
Fino a m 5.00 16 mm
Fino a m 7.00 20 mm
Superiore a m 7.00 25 mm
Per vetri di spessore ≥ a 12 mm la profondita di battuta dovra essere di dimensioni minime mm 16.
Nelle scanalature aventi una profondita sino a mm 16 la spessore del gioco laterale dovra essere
di almeno 3 mm da una parte e 3 mm dall’altra.
DIMENSIONI DELLE BATTUTE PER VETRATE ISOLANTI
La profondita della battuta per vetri dovra avere i seguenti valori:
Lunghezza semiperimetro Profondita battuta
Fino a m 2.50 16 mm
Fino a m 7.00 25 mm
Superiore a m 7.00 30 mm
Per vetri di spessore ≥ a 18 mm la profondita di battuta dovra essere di dimensioni minime mm 20.
I fermavetri non devono esercitare pressioni sui bordi delle vetrate isolanti superiori ai valori di
seguito riportati:
carico normale 0.8 kg a cm lineare
carico limite 1.0 kg a cm lineare
DIMENSIONI DELLE BATTUTE PER VETRI STRATIFICATI
Quando usati per le loro caratteristiche di antivandalismo ed anticrimine e opportuno che i
quattro bordi della lstra siano alloggiati in una scanalatura la cui profondita dovra avere i seguenti
valori :
Lunghezza semiperimetro Profondita battuta
Fino a m 2.50 20 mm
Fino a m 5.00 25 mm
Superiore a m 5.00 30 mm
TASSELLATURA
La tassellatura dovra assicurare il giusto posizionamento del vetro nel telai, dovra evitare il
contatto vetro/scanalatura e permettere di ripartire il peso della vetrata su punti precisi del telaio.
I tasselli da utilizzarsi dovranno essere in elastomero ed avranno una durezza IRHD compresa tra
50 e 75 a seconda delle funzioni cui sono destinati (50 ¸65 per periferici e spaziatori, 70 ¸75 per
quelli di appoggio).
Lo spessore dei tasselli dovra essere almeno uguale al gioco minimo a fondo scanalatura per
evitare che il vetro tocchi il telaio (5 mm minimo).
La larghezza dovra essere uguale allo spessore del prodotto vetrario piu un gioco laterale; cio per
far si che l’intero spessore del vetro appoggi sul tassello anche quando questo non e
perfettamente posizionato.
La lunghezza dei tasselli in elastomero di durezza 70/75 IRHD la lunghezza di ogni elemento in cm
deve essere 2 volte la superficie in mq del vetro.
La lunghezza minima dei tasselli di appoggio indipendentemente dalla natura dovra essere di cm
5.
TASSELLI PERIFERICI E DI APPOGGIO
Per garantire ai vetri un buon appoggio svincolato da possibili deformazioni del fondo delle
scanalature, si dovranno di utilizzare 2 tasselli posizionati in prossimita degli angoli a circa 1/10
della larghezza del vetro.
50
Per vetrate fisse molto grandi, e opportuno che la zona nella quale andranno posizionati i tasselli
sia dovutamente rinforzata onde evitare cedimenti dell’intelaiatura.
Per evitare lo slittamento dei vetri sul loro piano, al momento della posa o nel corso dell’impiego
e necessario applicare dei tasselli lungo il perimetro dei vetri.
TASSELLI SPAZIATORI E LATERALI
Dovranno contenere la lastra nella scanalatura ed a determinare il gioco laterale F destinato a
ricevere il sigillante.
I tasselli spaziatori dovranno avere una lunghezza minima di mm 50, una larghezza di 10/15mm
secondo la profondità della scanalatura ed uno spessore uguale al gioco laterale cioe di 3/5 mm.
GUARNIZIONI PROFILATE DI TENUTA
Dovranno essere realizzate con materiali a base di elastomeri.
Per garantire la tenuta agli angoli del serramento gli spezzoni di guarnizione saranno tra loro
vulcanizzati oppure uniti con apposito collate.
La pressione di tenuta non deve superare i limiti previsti per i vari prodotti vetrari.
RESISTENZA E TENUTA AL FUOCO
Il montaggio di vetri su porte tagliafuoco dovra avvenire utilizzando guarnizioni adeguate,
potranno essere:
in bandelle a base di fibra di ceramica;
in feltri di silice quasi pura.
Entrambe dovranno resistere a temperature di 800°C con punte di 1050°C.
FORATURE
Le forature dovranno essere realizzate con appositi trapani dotati di punte a corona diamantata,
contrapposte sul medesimo asse verticale, si possono eseguire fori praticamente su ogni tipo di
lastra, con diametro minimo uguale allo spessore della lastra e massimo da 20 – 30 cm (passante
per sportellerie, fori di areazione, per condizionatori, etc.)
INCISIONI
Le incisioni dovranno essere eseguite con mole di varie forme e durezza, con apparecchiature
automatiche o montate su flessibili manuali, come pure con getti di sabbia o con acido specifico.
VERNICIATURA
Le lastre di vetro possono essere verniciate con prodotti ad essiccazione naturale o accelerata
mediante lampade a raggi IR.
Le vernici da impiegare usualmente dovranno essere a base siliconoca, epossidica, nitrocellulosa.
Utilizzando lacche poliuretaniche additivate con speciali induritori, si dovra attuare l’essiccazione
in forno in modo tale da ottenere superfici ad alta resistenza meccanica ed agli agenti chimici.
SMALTATURA A CALDO O EMALIZZAZIONE
Si utilizzeranno smalti costituiti da miscele di pigmenti minerali che vetrificano in seguito alla
permanenza delle lastre in un forno nel quale si raggiungono temperature superiori ai 600°; di
conseguenza si dovra associare il processo di tempra.
Le lastre cosi trattate si utilizzeranno nelle facciate continue e come panelli sotto-finestra
POSA IN OPERA DEI VETRI STRATIFICATI
I criteri per la posa dei vetri stratificati sono gli stessi raccomandati per l’installazione dei normali
materiali vetrari. In particolare lo stratificato dovrà essere montato in telai opportunamente
dimensionati con incastro su tutti i quattro lati.
I vetri stratificati dovranno essere posti in opera osservando la loro composizione:
quando le lastre esterne del pannello sono di spessore differenziato, la faccia di maggiore
resistenza, da porre all’esterno e quella della lastra di spessore piu elevato.
Nel caso in cui le lastre esterne siano identiche ma gli strati di PVB differenziati, va posto all’esterno
il lato dove il PVB e di spessore minore.
10 PITTURE 10.1 TINTEGGIATURE PER INTERNI E ESTERNI OGGETTO
Tinteggiatura di superfici mediante idropittura e/o smalti.
51
NORMATIVA APPLICABILE
Si intendono applicate le seguenti norme:
· UNI EN ISO 2812-2:2007: “Pitture e vernici - Determinazione della resistenza ai liquidi - Parte 2:
Metodo per immersione in acqua”
· UNI 8785 – 09.86: “Prodotti vernicianti. Modalità di preparazione dei provini di applicazione dei
prodotti vernicianti anticorrosione e di valutazione dei risultati”
· UNI EN ISO 3678:1998: “Prodotti vernicianti. Prova di essiccamento apparente completo.”
· UNI EN ISO 3251:2008: “Pitture, vernici e materie plastiche - Determinazione del contenuto di
sostanze volatili”
· UNI EN ISO 2811-1:2011: “Pitture e vernici - Determinazione della densità - Parte 1: Metodo con
picnometro”
· UNI EN ISO 3668:2002: “Prodotti vernicianti. Confronto visivo del colore delle pitture”
· UNI EN ISO 3248:2001: ” Pitture e vernici - Determinazione dell'effetto del calore”
· UNI ISO 4627:1989: “Prodotti vernicianti. Valutazione della compatibilità di un prodotto con la
superficie da verniciare. Metodi di prova.”
· UNI EN ISO 1513:2010: “Pitture e vernici - Controllo e preparazione dei campioni di prova”
· UNI EN ISO 4624:2006: “Pitture e vernici - Misura dell'adesione mediante prova di trazione”
Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni.
Capitolato speciale d’appalto _ parte tecnica _ opere civili 111 PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE
ATTREZZATURA
· Il tipo di tutta l'attrezzatura che si prevede di usare dovrà essere sottoposta all'approvazione
della Direzione Lavori.
· I pennelli ed i rulli dovranno essere del tipo, della superficie e delle dimensioni adatte alle vernici
che si impiegheranno ed al tipo di lavoro che si sta eseguendo e non dovranno lasciare impronte.
· L'attrezzatura per la verniciatura a spruzzo (air-less) sarà impiegata solo dove ne verrà concesso
l'impiego e sarà corredata da pistole di tipo idoneo ad ogni singolo impiego. L'eventuale
compressore ad aria verrà installato in posizione concordata con la Direzione Lavori.
· Tutta l'attrezzatura sarà mantenuta sempre in ottime condizioni di funzionamento. Si
raccomanda perciò la pulizia più accurata al termine di ogni giornata di lavoro.
APPLICAZIONE
Le vernici saranno della consistenza dovuta per ogni tipo di superficie, finitura e metodo di
applicazione (seguire le istruzioni del fabbricante per l'applicazione del rispettivo prodotto).
Il lavoro potrà essere eseguito soltanto quando la temperatura avrà raggiunto i 9^ C o più, e
quando le condizioni saranno tali da poter ottenere i migliori risultati. Le superfici, sulle quali dovrà
essere applicata la vernice, dovranno essere pulite, levigate, compatte ed asciutte. Le zone in
cui dovrà essere eseguito il lavoro saranno ben aerate. Le zone non accessibili all'applicazione a
spruzzo verranno verniciate con pennello e, qualora non fossero raggiungibili con il pennello, si
useranno altri mezzi concordati con la Direzione Lavori.
Applicazione a pennello Ciascuna mano verrà applicata pennellando in modo che aderisca
completamente alla superficie, la vernice sarà tirata in maniera liscia ed uniforme, senza colature,
interruzioni, bordi sfuocati od altri difetti ed in modo da risultare compatta ed asciutta prima che
venga applicata la seconda mano.
Bisognerà osservare il tempo minimo indicato dal fabbricante per l'applicazione fra una mano e
l'altra.
Applicazione a spruzzo
Dovrà essere effettuata prima in un senso e quindi nel senso opposto fino a coprire tutta la
superficie.
La vernice che sarà impiegata dovrà essere solo del tipo a spruzzo. Si dovranno ricoprire
opportunamente le superfici circostanti perché non si abbiano a sporcare altri manufatti.
Colori e modalità di colorazione Le mani di fondo avranno un colore costante.
52
Potranno essere richieste varie combinazioni di colori per le diverse stanze e zone. In generale i
muri ed i soffitti avranno colore diverso tra loro.
Ogni successiva mano del medesimo colore dovrà essere di tonalità leggermente diversa da
quella definitiva.
Le tubazioni per i vari impianti saranno colorate secondo le norme ISO-UNI, salvo diverse
prescrizioni allegate.
Superfici finite
Presenteranno unita di spessore, colore e lucentezza. I bordi delle verniciature attigue ad altri
materiali o altri colori saranno nitidi, puliti, senza sovrapposizioni.
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA
Tutti i materiali dovranno pervenire in cantiere in recipienti originali chiusi, muniti di marchi e sigilli,
recanti chiaramente leggibile il nome della ditta produttrice, la marca e la qualità, i recipienti
dovranno essere aperti solo al momento dell'impiego ed in presenza di un incaricato della D.L.
In generale, tutte le pitture dovranno corrispondere ai seguenti requisiti:
· nel recipiente, ci dovrà essere un prodotto omogeneo, non precipitato, indurito o comunque in
grado di non poter essere mescolato facilmente con una mestola fino a divenire un buon corpo
uniforme adatto all’applicazione;
· se tenuta in un recipiente chiuso per un periodo di 48 ore, la pittura non dovrà formare pellicole
superficiali;
· la pittura dovrà essere agevolmente applicabile a pennello o con altro sistema indicato dalla
D.L., di buona fluidità e facile da stendersi.
IDROPITTURE LAVABILI
Le pitture utilizzate dovranno essere a base di resina acetovinilica in dispersione acquosa e di
pigmenti selezionati e dovranno avere le seguenti caratteristiche:
· Secco resina sul secco totale: 16% +/- 1 in peso
· Peso specifico medio: 1,5 Kg/l
· Viscosità media: 6400 cps a 23 °C
· Resistenza all'abrasione umida: 5000 cicli Gardner
· Temperatura minima di filmazione: 5 °C
· Spessore medio del film essiccato: 60 micron nelle due mani
· Aspetto della pellicola: Semiopaco
· Resistenza agli alcali della pellicola: Soltanto agli alcali deboli
MODALITÀ DI ESECUZIONE
Il lavoro dovrà essere eseguito a regola d’arte, in modo che le superfici finite risultino prive di
striature, gocciolature, risalti, irregolarità o segni di pennello. Tutte le mani dovranno essere
applicate in modo da produrre una pellicola liscia di spessore uniforme.
Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente
ed accuratissima preparazione delle superfici fatta a mano, con piccoli attrezzi meccanici o con
sabbiatura leggera o pesante secondo il materiale da pulire e le condizioni.
Le tinteggiature, coloriture e verniciature dovranno anche essere eseguite secondo le indicazioni
di progetto o della D.L., anche con colori diversi su una stessa parete, con filettature, zoccoli e
quant'altro richiesto, a regola d'arte. La scelta dei colori sarà fatta secondo il Piano Colore ovvero
secondo il criterio insindacabile della D.L. e non sarà ammessa alcuna distinzione tra colori ordinari
e colori finiti, dovendosi in ogni caso fornire i materiali più fini e delle migliori qualità.
Infine, l'impresa dovrà adottare ogni precauzione atta ad evitare spruzzi o macchie di vernici sulle
opere finite.
Nel caso di pitturazione di superfici adiacenti con diversa finitura o diverso supporto, a meno di
diversa indicazione di progetto o della D.L. all’atto esecutivo, l’appaltatore dovrà curare la
perfetta continuità tra le pareti stesse e l’assoluta assenza di fessurazioni con intonaco armato
con rete metallica o con rasatura armata.
53
Quando il progetto dovesse richiedere la creazione di un giunto ribassato (canalina o bisello)
verticale o orizzontale, questo dovrà essere realizzato con perfetta geometria verticale o
orizzontale, con larghezza e profondità costante.
CICLO DI TINTEGGIATURA CON IDROPITTURE
La tinteggiatura con idropitture degli intonaci interni e relativa preparazione consisterà:
· Accurata pulizia della superficie da eventuali presenze di sostanze grasse utilizzando una miscela
di acqua ed ammoniaca al 10-25%;
· prima stuccatura a gesso e colla;
· levigamento con carta vetrata fine;
· applicazione di isolante acrilico all’acqua del tipo insaponificabile, consolidante ad elevata
penetrazione;
· rettifica della superficie media te stuccatura e successivo levigamento;
· applicazione di idropittura.
PARTE III
NORME PER LA VALUTAZIONE E MISURAZIONE DEI LAVORI
Norme generali
I prezzi si riferiscono a lavori eseguiti applicando la miglior tecnica, idonea mano d'opera e
materiali di ottima qualità in modo che i manufatti, le somministrazioni e prestazioni risultino
complete e finite a regola d'arte in relazione alle tavole progettuali ed alle migliori spiegazioni
che la Direzione dei Lavori vorrà esplicitare.
1. I prezzi unitari offerti assegnati per ciascun lavoro e/o somministrazione, comprendono e, quindi,
compensano ogni opera, materia e spesa principale e accessoria, provvisionale o effettiva che
direttamente o indirettamente concorra al compimento del lavoro a cui il prezzo si riferisce sotto
le condizioni di contratto e con i limiti di fornitura descritti.
2. Tutti i materiali saranno della migliore qualità nelle rispettive categorie, senza difetti e in ogni
caso con qualità e pregi uguali o superiori a quanto descritto nel presente elenco. La provenienza
dei singoli materiali sarà liberamente scelta dall'Appaltatore, purché non vengano manifestati
espliciti rifiuti dalla Direzione dei Lavori.
I materiali forniti saranno rispondenti a tutte le prescrizioni del presente elenco prezzi nonché a
tutte le leggi vigenti in materia ovvero alle norme UNI in vigore al momento della fornitura.
3. Per la esecuzione di categorie di lavoro non previste si potrà provvedere alla determinazione
di nuovi prezzi ovvero si procederà in economia, con operai, mezzi d'opera e provviste fornite
dall'Appaltatore e contabilizzate a parte. In tal caso le eventuali macchine ed attrezzi dati a
noleggio saranno in perfetto stato di solvibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari al loro
perfetto funzionamento.
4. Per i lavori da contabilizzare a misura verranno applicati gli usuali criteri di misura per ogni
categoria di lavoro e applicando i prezzi unitari offerti: in tali prezzi, si intendono compresi la
necessaria assistenza tecnica nonché tutti gli obblighi ed oneri generali e speciali precisati nel
presente elenco e nel contratto di fornitura.
5. L'appaltatore sarà responsabile della disciplina del cantiere per quanto di sua competenza e
si obbliga a far osservare dal suo personale tecnico e/o dai suoi operai le prescrizioni e gli ordini
ricevuti. L’appaltatore sarà in ogni caso responsabile dei danni causati da imperizia e/o
negligenza di suoi tecnici e/o operai.
6. Tutte le opere saranno eseguite dall'Appaltatore secondo le migliori regole d'arte e di prassi di
cantiere nonché in perfetta conformità alle istruzioni impartite dalla Direzione dei Lavori.
7. L'Appaltatore si impegna a garantire assistenza tecnica e disponibilità alla esecuzione di lavori
di qualsiasi tipo o natura anche in periodo di ferie o festivi.
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Lavori in economia Le prestazioni in economia diretta e i noleggi saranno assolutamente eccezionali, e potranno
verificarsi solo per lavori del tutto secondari; in ogni caso non verranno riconosciute e compensate
se non corrisponderanno ad un preciso ordine ed autorizzazione scritta preventiva della Direzione
dei lavori.
Criteri di valutazione
Qualora non sia diversamente indicato la quantità delle opere sarà valutata con metodi
geometrici oppure a peso secondo le seguenti specifiche generali.
Ponteggi e puntella zioni - I ponteggi esterni ed interni di altezza sino a metri 6.50 dal piano di posa
si intendono sempre compensati con la voce di elenco prezzi relativa al lavoro che ne richieda
l'installazione.
Ponteggi di maggior altezza, quando necessari, si intendono compensati a parte, una sola volta,
per il tempo necessario alla esecuzione delle opere di riparazione, conservazione,
consolidamento, manutenzione.
Opere edili in genere
Calcestruzzi, ferro, ferro per c.a. - I conglomerati per strutture in C.A. si valuteranno a volume
effettivo, senza cioè detrazione per il volume occupato dalle armature. La valutazione delle
armature verrà effettuata a peso, sia con pesatura diretta degli elementi lavorati a disegno sia
applicando alle lunghezze degli elementi stessi i pesi unitari relativi. Le casseforme si valuteranno
al vivo delle strutture da gettare.
Nei prezzi di elenco dei conglomerati armati sono anche compresi e compensati i palchi
provvisori di servizio, l'innalzamento dei materiali, (qualunque sia l'altezza alla quale l'opera in
cemento armato dovrà essere costruita), il getto con l'eventuale uso di pompa e la vibratura. E’
anche compensata la piccola armatura di sostegno dei casseri.
Murature in genere - Le opere in muratura verranno in generale misurate al vivo (escludendo lo
spessore degli intonaci) con l'applicazione di metodi geometrici a volume o a superficie come
indicato nelle singole voci. Nei prezzi sono compresi gli oneri per la formazione di spalle, sguinci,
spigoli, incassature, architravi, per imposte di archi, piattebande e formazione di feritoie, per scolo
di acqua o ventilazione.
Saranno valutate con i prezzi delle murature rettilinee senza alcun compenso in più, anche quelle
eseguite ad andamento planimetrico curvilineo.
Sono detratte unicamente le superfici > di 2,50 mq.
Rivestimenti - I rivestimenti saranno misurati (esclusi quelli in pietra naturale) secondo la superficie
effettivamente vista qualunque sia la sagoma e la posizione delle pareti da rivestire. Nel prezzo a
mq sono comprese la fornitura e la posa in opera di tutti i pezzi speciali di raccordo, gusci, angoli
ecc., nonché l'onere per la stuccatura finale dei giunti e la preventiva preparazione con malta
delle pareti da rivestire.
Intonaci - I prezzi degli intonaci saranno applicati alla superficie intonacata senza tener conto
delle superfici laterali di risalti, lesene e simili. Tuttavia saranno valutate anche tali superfici laterali
quando la loro larghezza superi cm 5. Varranno sia per superfici piane che curve.
Gli intonaci interni su tramezzi in foglio o ad una testa saranno computati per la loro superficie
effettiva; dovranno essere pertanto detratti tutti i vuoti di qualunque dimensione essi siano, ed
aggiunte le loro riquadrature.
Serramenti - I serramenti si valuteranno a superficie che verrà misurata su una sola faccia secondo
le dimensioni interne del telaio fisso per le porte interne, o secondo le dimensioni del vano sulle
murature per gli infissi esterni o cadauno con riferimento ai prezzi unitari.
Gli infissi dovranno essere sempre provvisti della ferramenta di sostegno e di chiusura, delle
codette a muro o dei controtelai da murare, pomoli, maniglie e di ogni altro accessorio
occorrente per il loro funzionamento.
55
Opere in acciaio - Tutti i lavori in metallo saranno in generale valutati a peso, questo si intenderà
riferito al manufatto dato completo in opera con la esclusione degli sfridi.
I serramenti metallici verranno valutati a superficie e misurati su una sola faccia secondo le
dimensioni del perimetro esterno.
Opere in vetro - Saranno valutate riferendosi alle superfici effettive di ciascun elemento all'atto
della posa in opera. Per gli elementi non rettangolari si assume come superficie quella del minimo
rettangolo circoscrivibile.
Il prezzo è comprensivo del mastice, dei siliconi, delle punte per il fissaggio, delle lastre e delle
eventuali guarnizioni in gomma, prescritte per i telai in ferro.
Opere da pittore - Le tinteggiature interne ed esterne per pareti e soffitti saranno in generale
misurate con le stesse norme sancite per gli intonaci.
Manto di copertura - Sarà computato a metro quadrato, misurando geometricamente le superfici
delle falde del tetto, senza alcuna deduzione dei vani per fumaioli, lucernari ed altre parti
sporgenti dalla copertura, purché non eccedenti ciascuna la superficie di mq 2, nel qual caso di
debbono dedurre per intero.
Lattonerie - Le opere da lattoniere quali, canali di gronda, scossaline, converse, pluviali, saranno
misurate a m di lunghezza o a mq di superficie in opera secondo le voci di elenco prezzi. Nel
prezzo sarà compresa la fornitura di cicogne, tiranti, grappe, cravatte, collari.
Coibentazioni - Verranno valutate a superficie e/o volume a seconda delle indicazioni delle
singole voci, con detrazione dei vuoti e delle zone non protette.
Impermeabilizzazioni - Le impermeabilizzazioni saranno valutate a superficie effettiva con
detrazione dei vuoti o delle parti non impermeabilizzate.
Controsoffitti - I controsoffitti si misureranno secondo le effettive superfici di applicazione.
Nei prezzi saranno compresi e compensati tutte le armature, forniture, magisteri e mezzi d'opera
per dare i controsoffitti finiti come da capitolato.
Rimozioni, demolizioni
Nei prezzi relativi a lavori che comportino demolizioni, anche parziali, deve intendersi sempre
compensato ogni onere per il recupero del materiale riutilizzabile e per il carico e trasporto a rifiuto
di quello non riutilizzabile.
Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori a misura e delle somministrazioni per opere
in economia - Invariabilità dei prezzi contrattuali
I prezzi unitari in base ai quali, sotto deduzione del pattuito ribasso d'asta, saranno pagati i lavori
appaltati a misura e le somministrazioni risultano dal seguente elenco.
Essi comprendono:
a) per i materiali: ogni spesa per la fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.
nessuna eccettuata, per darli pronti all'impiego a piè d'opera in qualsiasi punto del lavoro, anche
se fuori strada;
b) per gli operai e mezzi d'opera: ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili
del mestiere, nonché le quote per assicurazioni sociali, per gli infortuni ed accessori di ogni specie,
beneficio, ecc., nonché nel caso di lavoro notturno anche la spesa per l'illuminazione dei cantieri
di lavoro;
c) per i noli: ogni spesa per dare a piè d'opera i macchinari e mezzi di opera pronti al
loro uso, accessori, ecc., tutto come sopra;
CAPITOLATO SPECIALE IMPIANTI MECCANICI ED ELETTRICI
dott. ing. Alessandro Cappelli
1
0. Sommario
0. Sommario ...................................................................................................................................... 1
1. Disposizioni generali ..................................................................................................................... 4
1.1 Qualità e provenienza dei materiali ........................................................................................ 4
1.2 Norme e leggi a carico della ditta esecutrice dei lavori .......................................................... 4
1.3 Disegni di montaggio, di officina, documentazione finale ..................................................... 5
1.4 Rispetto della pratica della regola d’arte ................................................................................. 6
1.5 Corrispondenza tra progetto definitivo-esecutivo e opera realizzata ...................................... 6
1.6 Verifiche e prove preliminari, collaudo .................................................................................. 7
Verifiche e prove preliminari ........................................................................................... 7
Prova a freddo delle tubazioni .......................................................................................... 7
Prova a caldo delle tubazioni ............................................................................................ 7
Verifica montaggio apparecchiature ................................................................................. 7
Verifica condotte aria ....................................................................................................... 7
Modalità di collaudo ......................................................................................................... 7
2. Tubazioni e raccordi ...................................................................................................................... 8
2.1 Tubazioni in acciaio nero trafilato .......................................................................................... 8
2.2 Tubazioni in acciaio zincato ................................................................................................... 8
2.3 Tubazioni in polietilene per scarichi ....................................................................................... 8
2.4 Saldature di tubazioni, flange e curve - norme particolari ...................................................... 9
2.5 Supporti, ancoraggi e intelaiature ......................................................................................... 10
2.6 Giunti di dilatazione .............................................................................................................. 10
2.7 Giunti antivibranti ................................................................................................................. 11
2.8 Installazione delle tubazioni ................................................................................................. 11
2.9 Protezione delle tubazioni ..................................................................................................... 11
2.10 Prova delle tubazioni .......................................................................................................... 12
2.11 Criteri di valutazione .......................................................................................................... 12
3. Canalizzazioni aerauliche ............................................................................................................ 13
3.1 Canali rettangolari metallici .................................................................................................. 13
3.2 Canali in pannello sandwich in poliuretano rivestito con alluminio ..................................... 14
3.3 Sospensioni, supporti, ancoraggi per canali .......................................................................... 14
3.4 Condotti silenziatori .............................................................................................................. 14
3.5 Giunti antivibranti ................................................................................................................. 14
3.6 Criteri di valutazione ............................................................................................................ 15
4. Isolamenti .................................................................................................................................... 16
4.1 Isolamento tubazioni ............................................................................................................. 16
4.2 Isolamento canali rettangolari ............................................................................................... 17
CAPITOLATO SPECIALE IMPIANTI MECCANICI ED ELETTRICI
dott. ing. Alessandro Cappelli
2
4.3 Finitura degli isolamenti per tubazioni ................................................................................. 17
4.4 Finiture degli isolamenti per canalizzazioni ......................................................................... 17
5. Valvolame ................................................................................................................................... 18
5.1 Valvolame d'intercettazione (circuiti con fluidi operanti a T<100°C) .................................. 18
5.2 Valvole di ritegno per fluidi a bassa temperatura ................................................................. 19
6. Sistemi di regolazione automatica ............................................................................................... 20
6.1 Valvole servocomandate ....................................................................................................... 20
6.2 Regolazione per unità terminali ............................................................................................ 20
6.3 Messa a punto della regolazione ........................................................................................... 20
7. Impianti idrico-sanitari ................................................................................................................ 22
8. Impianto di scarico ...................................................................................................................... 23
9. Impianti di adduzione gas metano ............................................................................................... 24
10. Specifiche tecniche prestazionali delle apparecchiature............................................................ 25
10.1 Caldaie ................................................................................................................................ 25
Caldaia a condensazione tipo Unical Modulex EXT 200 o similare ............................ 25
Caldaia a condensazione tipo Unical Modulex EXT 250 o similare ............................ 25
10.2 Scambiatore di calore .......................................................................................................... 26
10.3 Circolatori ........................................................................................................................... 26
Circolatore circuito primario caldaie tipo Unical Modulex EXT 200 e tipo Unical
Modulex EXT 250 ................................................................................................................... 27
Circolatore circuito alla scuola media .......................................................................... 27
Circolatore circuito alla scuola elementare .................................................................. 27
10.4 Sistemi di scarico dei prodotti della combustione ............................................................... 28
10.5 Vaso di espansione a membrana ......................................................................................... 28
10.6 Termometri, manometri, pressostati, termostati e dispositivi INAIL per impianti ad acqua
calda ............................................................................................................................................ 29
Termometri ................................................................................................................... 29
Manometri .................................................................................................................... 29
Pressostati di minima ................................................................................................... 29
Pressostati di sicurezza ................................................................................................. 29
Termostati di sicurezza ................................................................................................. 29
Termostati di regolazione ............................................................................................. 30
Flussostati ..................................................................................................................... 30
Pozzetti di controllo ..................................................................................................... 30
10.7 Dispositivi per linee gas ...................................................................................................... 30
Valvole di intercettazione del combustibile ................................................................. 30
Filtro regolatore di pressione per linee gas ................................................................... 30
Giunti antivibranti ........................................................................................................ 30
Valvola a sfera per linee gas ......................................................................................... 31
Giunto isolante monoblocco ......................................................................................... 31
CAPITOLATO SPECIALE IMPIANTI MECCANICI ED ELETTRICI
dott. ing. Alessandro Cappelli
3
10.8 Pompa di calore per produzione acqua calda sanitaria ....................................................... 31
10.9 Corpi scaldanti e accessori .................................................................................................. 31
Radiatori ....................................................................................................................... 31
Valvole termostatiche ................................................................................................... 31
Testine termostatiche .................................................................................................... 32
Guscio antimanomissione per comandi termostatici .................................................... 32
Detentori ....................................................................................................................... 32
10.10 Filtri dissabbiatori ............................................................................................................. 32
10.11 Dosatori automatici di polifosfati ..................................................................................... 33
10.12 Contatori per acqua a turbina ............................................................................................ 33
10.13 Gruppi di caricamento e addolcimento a cartuccia ........................................................... 33
10.14 Filtri a Y ............................................................................................................................ 33
10.15 Defangatori magnetici ....................................................................................................... 34
10.16 Sistemi di neutralizzazione della condensa acida ............................................................. 34
Per le canne fumarie collegate a potenze inferiori a 350 kW ..................................... 34
Per le canne fumarie collegate a potenze inferiori a 350 kW ..................................... 34
10.17 Contabilizzatori del calore ................................................................................................ 34
Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN40 .......................... 34
Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN50 .......................... 35
Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN65 .......................... 35
10.18 Valvole miscelatrici a tre vie ............................................................................................ 35
10.19 Unità di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con recupero di calore, per
installazione esterna ai fabbricati ................................................................................................ 36
10.20 Dispositivi per impianti aeraulici ...................................................................................... 37
Diffusori a ugello a lungo lancio ................................................................................ 37
Griglie di ripresa ......................................................................................................... 37
Griglie di espulsione aria all’esterno .......................................................................... 38
Batteria di post riscaldamento .................................................................................... 38
Sonda di temperatura per condotte d’aria ................................................................... 38
CAPITOLATO SPECIALE IMPIANTI MECCANICI ED ELETTRICI
dott. ing. Alessandro Cappelli
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1. Disposizioni generali
1.1 Qualità e provenienza dei materiali
Tutti i materiali degli impianti devono essere della migliore qualità, lavorati a perfetta regola d'arte
e corrispondenti al servizio cui sono destinati.
Qualora la stazione appaltante rifiuti dei materiali, ancorché messi in opera, perché essa, a suo
insindacabile giudizio, li ritiene, per qualità, lavorazione o funzionamento non adatti alla perfetta
riuscita degli impianti, e quindi non accettabili, la Ditta assuntrice deve, a sua cura e spese,
allontanarli dal cantiere e sostituirli con altri che soddisfino le condizioni prescritte.
1.2 Norme e leggi a carico della ditta esecutrice dei lavori
Nella fase di esecuzione dei lavori e di collaudo e di consegna dell’opera devono essere rispettate
tutte le norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO, CEI, anche se non menzionate espressamente e
singolarmente, riguardanti ambienti, classificazioni, calcoli, dimensionamenti, macchinari,
materiali, componenti, lavorazioni che in maniera diretta o indiretta abbiano attinenza con le opere
di cui si tratta nel presente progetto. Vengono comunque richiamate nel seguito del presente
paragrafo, per motivi di praticità e chiarezza, ma non certo a titolo esaustivo, alcune (le più
significative) fra le norme sopra citate, di riferimento per i lavori in oggetto.
In mancanza di normativa nazionale, o comunque in caso di particolari esigenze, si farà riferimento
a normative straniere (ad esempio ASHRAE, DIN, ISO, NFPA, ecc.), che saranno espressamente
richiamate nel seguito.
Si citano principalmente i seguenti riferimenti di legge e normativi:
- Legge 9 gennaio 1991, n. 10, Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia
di uso nazionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di
energia
- Decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, Regolamento recante norme
per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli
edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della
legge 9 gennaio 1991, n. 10
- Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al
rendimento energetico nell'edilizia (G.U. 23 settembre 2005, n. 222)
- Decreto Ministeriale 26 giugno 2015, Applicazione delle metodologie di calcolo delle
prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici.
- UNI/TS 11300-1:2014: Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del
fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale
- UNI/TS 11300-2:2014: Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del
fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la
produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l'illuminazione in edifici non
residenziali
- UNI/TS 11300-4:2016: Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie
rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione
di acqua calda sanitaria
- UNI/TS 11300-5:2016: Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 5: Calcolo dell’energia
primaria e della quota di energia da fonti rinnovabili
- UNI 10412-1:2006: Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di sicurezza - Parte 1:
Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liquidi,
gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici
CAPITOLATO SPECIALE IMPIANTI MECCANICI ED ELETTRICI
dott. ing. Alessandro Cappelli
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- UNI 8065:1989: Trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile.
- UNI EN 12828:2014: Impianti di riscaldamento negli edifici - Progettazione dei sistemi di
riscaldamento ad acqua
- UNI EN 12831-1:2018: Prestazione energetica degli edifici - Metodo per il calcolo del carico
termico di progetto - Parte 1: Carico termico per il riscaldamento degli ambienti, Modulo M3-
3
- UNI EN 13384-1:2015: Camini - Metodi di calcolo termo e fluido dinamico - Parte 1: Camini
asserviti ad un unico apparecchio di riscaldamento
- UNI 11528:2014: Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW - Progettazione,
installazione e messa in servizio
- Decreto Ministeriale 12-4-1996, Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per
la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili
gassosi. Pubblicato nella Gazz. Uff. 4 maggio 1996, n. 103, S.O.
- Guida tecnica – Linee di indirizzo per la riduzione della vulnerabilità sismica dell’impiantistica
antincendio – Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico
e della Difesa Civile – Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
- Linee guida Protezione civile 2009 – “Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di
elementi non strutturali arredi e impianti”
- Raccolta R Edizione 2009, Specificazioni tecniche applicative del Titolo II del DM 1.12.75.
- UNI 10339:1995: Impianti aeraulici al fine di benessere. Generalità, classificazione e requisiti.
Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura.
- Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37 – Regolamento
concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248
del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti
all'interno degli edifici.
- Decreto 31 marzo 2003 - Ministero dell'Interno. Requisiti di reazione al fuoco dei materiali
costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e
ventilazione.
- Decreto 15 marzo 2005 – Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in
attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema
di classificazione europeo.
1.3 Disegni di montaggio, di officina, documentazione finale
Dovranno essere forniti alla stazione appaltante, prima dell'arrivo dei materiali in cantiere, i disegni
di montaggio e d'officina di tutte le apparecchiature (accettate preventivamente dalla stazione
appaltante) che necessitino di opere accessorie per la posa in opera, quali basamenti, collegamenti
elettrici, inserimenti nelle strutture edili, ecc., in modo da poter predisporre, in tempo sufficiente,
tali opere per il completamento.
Si riterrà la Ditta impiantistica responsabile per eventuale mancanza di tempestività nel fornire tale
documentazione se le prestazioni richieste ad altre Ditte dovessero subire delle maggiorazioni
imputabili a quanto sopra.
Inoltre, dovranno essere fornite tutte le curve caratteristiche delle pompe e ventilatori, con
indicazione del punto di funzionamento di progetto.
Oltre a ciò, il più presto possibile o comunque subito dopo l'ultimazione dei lavori, la Ditta dovrà
provvedere a quanto segue:
- consegnare alla stazione appaltante tutte le documentazioni, riunite in una raccolta, come detto
precedentemente;
- consegnare alla stazione appaltante tutti i nulla osta degli enti preposti (ISPESL, VV.FF., ecc.),
il cui ottenimento è a carico della Ditta stessa, come detto precedentemente;
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- redigere i disegni definitivi finali degli impianti, così come sono stati realmente eseguiti,
completi di piante, sezioni, schemi, ecc.; il tutto quotato, in modo da poter verificare in ogni
momento le reti di distribuzione e le apparecchiature installate;
- fornire alla Committente in duplice copia una monografia sugli impianti eseguiti, con tutti i dati
tecnici, di taratura e le istruzioni per la messa in funzione dei vari impianti o apparecchiature e
le norme di manutenzione.
Alla fine della monografia, in apposita cartella, saranno contenuti i dépliant illustrativi delle singole
apparecchiature con le relative norme di installazione, la messa in funzione, la manutenzione e, per
ogni macchina, un elenco dei pezzi di ricambio consigliati dal costruttore, per un periodo di
funzionamento di due anni.
La stazione appaltante prenderà in consegna gli impianti solo dopo la loro ultimazione e non appena
la Ditta avrà ottemperato ad eseguire i punti di cui sopra.
La stazione appaltante si riserva la facoltà, una volta ultimati i lavori, di imporre alla Ditta la messa
in funzione degli impianti, rimanendo però la Ditta unica responsabile e con la totale conduzione e
manutenzione, ordinaria e straordinaria, fino a quando la stazione appaltante potrà prendere in
consegna gli impianti.
Restano esclusi dagli oneri della Ditta, in tale periodo, i soli consumi di energia e combustibile.
La Committenza non prenderà in consegna gli impianti, se non dopo l'espletamento di quanto sopra,
e si riserva la facoltà, qualora la Ditta non ottemperi nel tempo prefissato, di imporre a quest'ultima,
scaduti i due mesi di cui di è detto, di avviare gli impianti.
Si rammenta che la garanzia biennale sui lavori decorrerà a partire dalla data della consegna
ufficiale.
1.4 Rispetto della pratica della regola d’arte
Gli impianti dovranno essere realizzati, oltre che secondo le prescrizioni del presente capitolato,
anche secondo la regola d'arte, intendendosi con tale denominazione tutte le norme codificate o non
codificate riguardanti la corretta esecuzione dei lavori.
A titolo puramente esemplificativo:
- tutte le rampe di tubazioni dovranno avere gli assi allineati;
- i collettori dovranno avere gli attacchi raccordati e gli assi dei volantini delle valvole
d'esclusione delle linee in partenza e/o in arrivo dovranno essere allineati;
- tutti i rubinetti di sfiato di tubazioni o serbatoi dovranno essere in posizione facilmente
accessibile, senza necessità d'uso di scale o altro;
- tutti i serbatoi, le pompe, le apparecchiature di regolazione, i collettori e le varie tubazioni in
arrivo e/o partenza dovranno essere provvisti di targa d'identificazione in materiale durevole
con tutte le indicazioni necessarie (circuito, portata, prevalenza, capacità ecc.).
Tutto quanto sopra e ogni altra pratica della regola d’arte saranno compresi nel prezzo di appalto dei
lavori.
1.5 Corrispondenza tra progetto definitivo-esecutivo e opera realizzata
Gli impianti dovranno essere realizzati il più possibile in conformità al progetto: la Ditta,
nell'esecuzione, non dovrà apportare di propria iniziativa alcuna modifica rispetto al progetto (cioè
per quanto riguarda dimensioni e/o tracciati di condutture o altro) se non dettata da inconfutabili
esigenze tecniche e/o di cantiere e comunque sempre previa approvazione scritta della direzione dei
lavori e/o della stazione appaltante.
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Qualora la Ditta avesse eseguito delle modifiche senza la prescritta approvazione, è in facoltà della
direzione dei lavori o della stazione appaltante ordinarne la demolizione ed il rifacimento secondo
progetto e ciò a completa cura e spese della Ditta.
1.6 Verifiche e prove preliminari, collaudo
Verifiche e prove preliminari
Si intendono tutte quelle operazioni atte a rendere l'impianto perfettamente funzionante, comprese
le prove prima delle finiture, il bilanciamento dei circuiti dell'acqua con relativa taratura, la taratura
e messa a punto della regolazione automatica, ecc., il funzionamento di tutte le apparecchiature alle
condizioni previste.
Le verifiche saranno eseguite in contraddittorio con la Ditta e verbalizzate e i risultati delle prove
saranno inoltre riportati succintamente nel verbale di collaudo provvisorio.
Prova a freddo delle tubazioni
Prima della chiusura delle tracce e del mascheramento delle condutture, si dovrà eseguire una prova
idraulica a freddo.
Tale prova deve essere eseguita ad una pressione superiore a quella di esercizio mantenuta almeno
per 12 ore. La pressione di prova deve essere concordata con il Direttore dei lavori preventivamente
fornendo il riferimento normativo su cui si basa la scelta.
La prova si riterrà positiva quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti.
Prova a caldo delle tubazioni
Non appena sarà possibile, si dovrà procedere ad una prova di circolazione dell'acqua calda ad una
temperatura dei generatori pari a quella di regime.
Si dovranno verificare le condizioni di temperatura ed eventualmente di portata nei vari circuiti e
agli apparecchi utilizzatori.
Si verificherà inoltre che non ci siano deformazioni permanenti, che i giunti e le guide di scorrimento
lavorino in modo ottimale e che i vasi di espansione siano efficienti e in numero sufficiente.
Verifica montaggio apparecchiature
Sarà eseguita una verifica, intesa ad accertare che il montaggio di tutti i componenti, apparecchi,
ecc., sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta delle congiunzioni degli apparecchi, delle prese,
ecc. con le condutture sia perfetta, che il funzionamento di ciascuna parte in ogni singolo
apparecchio o componente sia regolare e corrispondente, per quanto riguarda la portata degli sbocchi
di erogazione, ai dati di progetto.
Verifica condotte aria
Le distribuzioni dell'aria saranno provate onde verificare la tenuta delle stesse, le portate dell'aria
nelle mandate e/o riprese, procedendo alla taratura ove necessario. I ventilatori dovranno essere fatti
funzionare, prima della posa di diffusori e/o bocchette, per un periodo sufficiente onde consentire il
bilanciamento dell'impianto e l'eliminazione della sporcizia e della polvere all'interno dei canali e
delle apparecchiature. Per questo periodo saranno impiegati filtri provvisori, che si intendono a
carico dell'installatore.
Modalità di collaudo
Il collaudo avverrà durante la prima stagione invernale successiva alla data del verbale di
ultimazione dei lavori. Per le operazioni di collaudo ci si avvarrà delle Norme UNI-CTI.
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2. Tubazioni e raccordi
A seconda di quanto prescritto negli elaborati di progetto, potranno essere usate le tipologie di
tubazioni elencate nel seguito.
2.1 Tubazioni in acciaio nero trafilato
Senza saldatura longitudinale (Mannesmann) secondo UNI 3824 (tubi gas serie normale - diametri
espressi in pollici) e 4992 (tubi lisci bollitori - diametri espressi in mm.).
La raccorderia sarà di tipo unificato, con estremità a saldare per saldatura autogena nell'arco elettrico
o al cannello ossiacetilenico. I tratti da saldare dovranno essere perfettamente allineati e posti in asse
e la saldatura dovrà avvenire in più passate (almeno due) previa preparazione dei lembi con smusso
a "V".
Tutte le variazioni di diametro dovranno essere realizzate con tronchi di raccordo conici, con angolo
di conicità non superiore a 15°. Per quanto riguarda le curve non è ammesso piegare direttamente il
tubo.
Per collegamenti che debbano essere facilmente smontati (ad esempio tubazioni - serbatoi o valvole
di regolazione - tubazioni o simili) si useranno bocchettoni a tre pezzi (con tenuta realizzata mediante
guarnizione O.R. o metodo analogo) o giunti a flange.
Tutte le tubazioni nere saranno protette con due mani di antiruggine di colore diverso (ad esempio
rosso e giallo).
La verniciatura dovrà essere ripresa, dopo avvenuta la posa delle tubazioni, in tutti i punti in cui
risulti danneggiata.
2.2 Tubazioni in acciaio zincato
Senza saldatura longitudinale (Mannesmann) UNI 3824 (tubi gas serie normale diametri espressi in
pollici) fino a 4" compreso, UNI 4992 (tubi lisci commerciali diametri espressi in mm) zincati a
bagno dopo la formatura per diametri superiori.
Per i primi si useranno raccordi in ghisa malleabile (zincati) del tipo a vite e manicotto.
La tenuta sarà realizzata con canapa e mastice di manganese, oppure preferibilmente con nastro di
PTFE.
Per i collegamenti che debbono essere facilmente smontati (ad esempio tubazioni serbatoi o valvole
di regolazione-tubazioni o simili) si useranno bocchettoni a tre pezzi, con tenuta a guarnizione O.R.
o sistema analogo.
Per i secondi si potranno prefabbricare dei tratti mediante giunzioni e raccorderia a saldare
(ovviamente prima della zincatura), come descritto riguardo alle tubazioni nere.
Le estremità dei tratti così eseguiti verranno flangiati e quindi fatti zincare a bagno internamente ed
esternamente.
La giunzione fra i vari tratti prefabbricati avverrà per flangiatura, con bulloni pure zincati.
E' assolutamente vietata qualsiasi saldatura su tubazioni zincate.
2.3 Tubazioni in polietilene per scarichi
Ad alta densità per scarichi. Saranno di dimensioni conformi alle Norme ISO R 161.
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Il materiale impiegato per la costruzione dei tubi, sarà resistente agli urti, al gelo, all'acqua calda
fino a 100°C, alle aggressioni chimiche e alle acque leggermente radioattive.
La raccorderia e le giunzioni saranno del tipo a saldare; la saldatura potrà essere o del tipo a specchio
(eseguita con apposita attrezzatura, seguendo scrupolosamente le prescrizioni del costruttore) o del
tipo con manicotto a resistenza (anche per questo tipo di raccordo saranno seguite scrupolosamente
le prescrizioni del costruttore).
Sulle condotte principali od orizzontali potranno essere usate giunzioni a bicchiere, con guarnizioni
di tenuta ad O.R. o a lamelle multiple; tali giunti serviranno per consentire le dilatazioni.
Il collegamento ai singoli apparecchi sanitari avverrà con tronchi terminali speciali di tubo in
polietilene, con guarnizioni a lamelle multiple in gomma.
Per i collegamenti che dovranno essere facilmente smontati (sifoni, tratti di ispezione, ecc.), si
useranno giunti con tenuta ad anello in gomma O.R. e manicotto esterno avvitato.
2.4 Saldature di tubazioni, flange e curve - norme particolari
Ambedue le estremità delle tubazioni da saldare, qualora non siano già preparate in ferriera,
dovranno essere tagliate con cannello da taglio e poi rifinite a mola secondo DIN 2559 e cioè:
- spessore sino a 4 mm: sfacciatura piana, distanza fra le testate prima della saldatura da 1,5 a 4
mm;
- spessore superiore a 4 mm: bisellatura conica a 30°, distanza fra le testate prima della saldatura
da 1,5 a 3 mm, in modo da assicurare uno scostamento massimo di +/- 0,5 mm del lembo da
saldare dal profilo teorico.
Le saldature dovranno essere eseguite a completa penetrazione.
Per tubazioni di diametro superiore o uguale a 1" è prescritta la saldatura elettrica in corrente
continua.
Gli elettrodi da usare per l'esecuzione delle saldature sono esclusivamente quelli omologati dal
RINA (Registro Italiano Navale ed Aeronautico) per l'impiego specifico; pertanto la Ditta dovrà
chiedere benestare alla Committente circa il tipo e la qualità degli elettrodi che intende adoperare
per le saldature.
Ogni saldatura dovrà essere punzonata, in posizione visibile, dall'esecutore.
Non è ammessa la rifinitura a scalpello dei margini del cordone di saldatura.
Si intende compreso negli oneri dell'Assuntore quanto segue:
- prelievo, a mezzo cannello, di campioni di saldatura, in quantità del 5%, che saranno controllati
dal committente;
- ripristino del tratto e spianatura per il controllo radiografico.
In caso di insufficiente penetrazione o eccessivo disallineamento dei lembi, sarà imposto il
rifacimento della saldatura, previa asportazione, con molla a disco, della saldatura difettosa.
Se anche una sola saldatura, compresa nel 5% sopra descritto, risultasse difettosa, dovrà essere
eseguito, a totale carico dell'assuntore, il controllo radiografico di un ulteriore 5% delle saldature
eseguite, oltre al rifacimento di quelle difettose.
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2.5 Supporti, ancoraggi e intelaiature
Per i supporti, non rappresentati in dettaglio nei disegni di progetto, e per i punti fissi, la Ditta dovrà
redigere i disegni particolareggiati che, prima dell'esecuzione, dovranno essere sottoposti
all'approvazione della direzione dei lavori.
I disegni della Ditta dovranno comprendere anche il sistema di ancoraggio alle strutture.
Preferibilmente i supporti per le tubazioni dell'acqua calda saranno costituiti da un tratto di profilato
a T saldato sulla parte inferiore del tubo; il profilato appoggerà su un rullo metallico, fissato alla
mensola; l'attacco del rullo alla mensola porterà due T, impedendo spostamenti laterali e ribaltamenti
del tubo, ove tali spostamenti non contrastino le dilatazioni termiche.
Per le tubazioni dell'acqua fredda i supporti saranno realizzati in maniera analoga a quanto su
descritto, con le seguenti differenze: il rullo sarà in PTFE e il profilato T non sarà saldato al tubo,
ma al semi guscio (sella) che, con un altro semi guscio abbraccerà il tubo (fissaggio con bulloni
laterali) previa interposizione di uno strato di feltro rigido ed imputrescibile, dello spessore di
almeno 8 mm.
In ogni caso i supporti dovranno essere realizzati in modo da consentire l'esatto posizionamento dei
tubi in quota, le dilatazioni ed il bloccaggio in corrispondenza dei punti fissi, nonché per sopportarne
il peso previsto; particolare cura dovrà essere posta nei supporti delle tubazioni d'acqua fredda, onde
evitare condensa e gocciolamenti. Essi saranno posti con una spaziatura non superiore a 2,5 m,
comunque adeguata in base al diametro della tubazione.
Per il fissaggio di più tubazioni parallele saranno posti profilati in ferro ad U di adeguata sezione,
eventualmente provvisti di supporti laterali, qualora le tubazioni siano poste su un piano verticale.
Per le tubazioni singole si useranno, collari regolabili, del tipo a cerniera con vite di tensione o altri
tipi di supporti, sempre previa approvazione della direzione dei lavori.
In nessun caso saranno accettati sostegni di ferro piatto saldato a tubo o catene.
Gli ancoraggi dei tubi ai supporti e dei supporti alle strutture saranno eseguiti nella maniera più
adatta a far fronte a tutte le spinte e carichi cui sono soggetti.
Tutto il mensolame dovrà essere fissato alle strutture dell'edificio a mezzo dei sistemi facilmente
smontabili.
Gli staffaggi alle strutture in metallo, saranno fissati con incravattature imbullonate, mentre quelli
alle strutture in muratura mediante viti e tasselli ad espansione, o sistemi equivalenti, che dovranno
comunque ricevere la preventiva approvazione della direzione dei lavori e/o della stazione
appaltante.
Nessun ancoraggio sarà ammesso in posizione tale da poter provocare danni al fabbricato.
Il costo dei supporti ed ancoraggi delle tubazioni, dovrà essere compreso nel prezzo unitario del tubo
in opera.
2.6 Giunti di dilatazione
Nelle distribuzioni e nel collegamento dei tubi ai supporti ed ancoraggi, si dovrà tener conto delle
dilatazioni delle tubazioni.
Ove possibile, tali movimenti saranno assorbiti dalle curve e dai tracciati dei tubi, ed i supporti
dovranno essere previsti in tal senso.
Ove necessario, saranno installati dei compensatori di dilatazione lineare, del tipo assiale o angolare,
secondo le specifiche del progetto, plurilamellati in acciaio inox AISI 3041, con estremità a saldare
per tubazioni zincate.
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Per tubazioni di acqua fredda e refrigerata, se richiesto, potranno essere usati compensatori in
neoprene.
La pressione nominale dei compensatori non sarà mai inferiore a PN 6, e sarà comunque adeguata
alle condizioni di temperatura e pressione del fluido.
Per l'installazione saranno previsti opportuni punti fissi, guide e rullini di scorrimento delle
tubazioni.
2.7 Giunti antivibranti
Tutte le tubazioni ed i condotti collegati a macchine con elementi in movimento, e quindi sorgenti
di vibrazioni, saranno corredati di giunti antivibranti in adeguata gomma sintetica.
2.8 Installazione delle tubazioni
I diametri, i raccordi, le pendenze delle tubazioni in genere, devono essere tali da garantire il libero
deflusso dei fluidi in esse contenuti, senza dare luogo ad ostruzioni o comunque a depositi che
possano, col tempo, comprometterne la funzione.
Nei punti alti delle distribuzioni saranno previsti sistemi di sfogo aria, costituiti da barilotti e da
valvoline di sfiato, e nei punti bassi un sistema di scarico dell'acqua (con imbutino di raccolta acqua,
il tutto con collegamento alla fognatura).
Quando le tubazioni passano attraverso i muri o pavimenti, saranno protette da manicotti in ferro
nero dello spessore di 2 mm fino alle superfici esterne, per permettere la dilatazione e l'assestamento,
oppure con fasciatura di 5 cm di lana minerale e guaina di protezione, per evitare rotture ai muri in
conseguenza delle dilatazioni.
I tubi saranno posti in opera senza deformarli e saranno posti alla dovuta distanza dalle finestre,
dalle porte e da altre aperture.
Non sono permessi tagli eccessivi ed indebolimenti delle strutture onde facilitare la posa in opera
dei tubi.
Tutte le sbavature saranno eliminate dai tubi prima della posa in opera.
Sarà permessa la piegatura dei tubi a freddo fino a 40 mm di diametro, purché si usi un piegatubi
idraulico o meccanico.
I tubi che presenteranno pieghe, rughe od altre deformazioni, non saranno accettati.
Le estremità delle tubazioni saranno ben chiuse o tappate subito dopo la messa in opera, onde evitare
che la sporcizia od altre sostanze estranee penetrino nell'impianto; lo stesso dicasi per aperture delle
apparecchiature.
Le tubazioni saranno infine dotate di fascette colorate per l'individuazione dei fluidi (da applicare
sopra il coibente, ove previsto) a frecce indicatrici di flusso.
2.9 Protezione delle tubazioni
Tutte le tubazioni nere, i supporti, gli staffaggi, le carpenterie ed in genere i manufatti in ferro nero,
saranno protetti da due mani di vernice antiruggine di tinta diversa.
I materiali da verniciare saranno preventivamente spazzolati, fino ad eliminare ogni traccia di
ossidazione superficiale e sgrassati.
Tutte le apparecchiature, i manufatti, le tubazioni, ecc., la cui verniciatura sia stata intaccata prima
della consegna dell'impianto, dovranno essere ritoccate o rifatte, con vernice come sopra descritto.
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Il costo della verniciatura antiruggine delle tubazioni e dei supporti sarà compreso nel costo unitario
della tubazione in opera.
2.10 Prova delle tubazioni
Prima di iniziare l'applicazione dei materiali isolanti e della chiusura delle tracce, le condutture
convoglianti fluidi in pressione dovranno essere collaudate idraulicamente e provate a tenuta, ad una
pressione superiore a quella di esercizio, per un periodo non inferiore alle 12 ore. La pressione di
prova dovrà essere proposta alla direzione lavori per approvazione fornendo anche il criterio di
scelta.
Dopo tale prova, le tubazioni dovranno essere soffiate e lavate, allo scopo di eliminare grasso e corpi
estranei; tale operazione dovrà durare per un periodo sufficiente a garantire che tutto il sistema sia
pulito e privo d'acqua, onde evitare l'eventuale pericolo di gelo.
2.11 Criteri di valutazione
Le quantità delle tubazioni verranno espresse in metri, suddivise per diametri, oppure in
chilogrammi; in questo secondo caso, il peso sarà ottenuto moltiplicando lo sviluppo in lunghezza
delle tubazioni per il peso per metro desunto dalle rispettive tabelle di unificazione.
In ogni caso (a meno che in altre sezioni del presente elaborato o in altri elaborati di progetto, non
sia esplicitamente detto di procedere con criteri diversi) si dovrà tener conto nel prezzo unitario in
opera per metro o per kg di tubo, dei seguenti oneri:
- costo giunzioni, raccordi, pezzi speciali;
- costo di materiali di consumo di qualsiasi tipo;
- verniciatura antiruggine per le tubazioni nere;
- costo dei supporti e sostegni (completi di verniciatura antiruggine) e degli ancoraggi;
- oneri per scarti e sfridi.
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3. Canalizzazioni aerauliche
A seconda di quanto prescritto, si useranno i seguenti tipi di canalizzazioni, secondo quanto indicato
ai paragrafi successivi.
3.1 Canali rettangolari metallici
I canali saranno eseguiti, a seconda di quanto prescritto, in lamiera di acciaio zincato, oppure in
alluminio, oppure in acciaio inox AISI 304.
Saranno costruiti secondo le buone regole dell'arte e i fondamentali principi dell'aerodinamica.
La distribuzione di mandata e di ripresa sarà provvista, ove necessario, di captatori, deflettori e alette
direttrici a profilo alare.
Nei canali di mandata saranno usati captatori di tipo adeguato:
- per tutte le bocchette "a canale", che in realtà dovranno essere collegate al canale da un
tronchetto delle stesse dimensioni della bocchetta, contenente la serranda e il captatore;
- per tutti gli stacchi verticali di alimentazione di diffusori: il diffusore sarà collegato al canale da
un collare, dello stesso diametro del collo del diffusore, contenente la serranda e il captatore;
- per tutti gli stacchi ad angolo retto (non raccordati) da plenum o da canalizzazioni.
Oppure saranno usati deflettori curvi a profilo alare, installati nel seguente modo:
- in tutti i gomiti ad angolo retto e tutte le curve con raggi di curvatura del lato interno inferiore
a cinque volte il raggio di curvatura del lato esterno;
- in tutte le curve (e stacchi raccordati) a valle delle quali vi sia, a una distanza inferiore o pari ad
otto volte il lato "curvato" del canale, una bocchetta o un'altra diramazione.
Nei canali di ripresa saranno usati deflettori in tutti i gomiti ad angolo retto e le curve con raggio di
curvatura interno inferiore a cinque volte il raggio di curvatura del lato esterno.
Non saranno ammesse bocchette, griglie o diffusori, "montati" a filo di canale, cioè senza il tronco
di raccordo di cui si è detto, sia per la mandata sia per la ripresa.
I canali con lato di dimensione maggiore di 45 cm saranno in genere bombati, a meno che non siano
rinforzati in altro modo.
Se in fase di esecuzione o di collaudo si verificassero delle vibrazioni, l'installatore dovrà provvedere
alla loro eliminazione mediante l'aggiunta di rinforzi, senza nessun onere aggiuntivo.
I canali dovranno essere costruiti a perfetta tenuta d'aria, e dovranno quindi essere sigillati con
mastice o altro sistema conforme alla normativa su tutte le giunzioni delle lamiere (sia di ogni
singolo tronco, sia fra un tronco e l'altro) e sui raccordi.
In tutte le diramazioni principali saranno previsti due attacchi tappati, per permettere la misurazione
della portata dell'aria mediante tubo di pitot.
Lungo tutte le canalizzazioni aventi un lato di dimensione superiore saranno realizzati dei portelli di
ispezione (posti possibilmente sul lato inferiore del canale) conformi alle indicazioni della norma
UNI EN 12097. Tutti i portelli di ispezione avranno dimensioni conformi a quanto previsto dalla
norma UNI EN 12097 e saranno fissati con interposizione di guarnizione a perfetta tenuta, mediante
clip, viti o galletti.
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3.2 Canali in pannello sandwich in poliuretano rivestito con alluminio
Saranno costituiti da pannelli sandwich da 21 mm di schiuma rigida di poliolo espanso ecologico ad
alta densità (48 kg/m³) a cellule chiuse, conducibilità termica non superiore a 0,028 W/mK, rivestito
sui lati interno ed esterno da un foglio di alluminio da 80 micron, bilaccato con primer epossidico e
saranno completamente autoestinguenti individualmente identificati, certificati e omologati con
classe di reazione al fuoco 0-1 in conformità al Decreto del Ministero dell’Interno del 31/03/2003.
Sotto il profilo fluidodinamico, saranno costituiti in maniera assolutamente analoga ai
corrispondenti canali metallici e, vista l’alta densità del prodotto, potranno essere staffati a distanze
anche di 4 m senza provocare imbarcamenti, vibrazioni o rumorosità causate dall’aria in transito.
Dovranno essere realizzati in modo da essere facilmente ispezionabili e, ove richiesto, anche per
consentire una adeguata sanificazione degli stessi.
I canali potranno essere del tipo saldato longitudinalmente lungo gli spigoli, oppure di tipo
precostruito. In ogni caso le giunzioni longitudinali dovranno essere dotate di idonea sigillatura
utilizzando adeguato silicone, che, nel caso di canalizzazioni sanificabili, dovrà essere in grado di
resistere a tutti i disinfettanti utilizzati.
Le giunzioni dovranno sempre essere realizzate con flange con bordatura fuoriuscente dal canale e
modanatura interna in corrispondenza della bordatura terminale dolce e smussata.
Le guarnizioni di tenuta degli accoppiamenti flangiati dovranno essere del tipo automodellante a
nastro di adeguata larghezza e spessore, in PTFE puro al 100%, microporoso multidirezionale,
dotato di elevatissima forza tensile e autoadesivo. Le guarnizioni dovranno realizzare una sigillatura
completa delle giunzioni flangiate senza presentare sbavature interne, tagli e sovrapposizioni delle
parti terminali. In ogni caso, il sistema di giunzione dovrà essere preventivamente approvato dalla
direzione dei lavori.
3.3 Sospensioni, supporti, ancoraggi per canali
Tutto il materiale di supporto ed ancoraggio sarà in acciaio zincato fissato con bulloni. Nei percorsi
orizzontali, i supporti saranno costituiti da profilati posti sotto i canali e sospesi con tenditori a vite
regolabili. Tali tenditori saranno generalmente fissati mediante chiodi a sparo nelle strutture, murati,
o con altri sistemi tali da non compromettere la staticità e la sicurezza delle strutture portanti. In ogni
caso il sistema di ancoraggio dovrà essere espressamente approvato dalla direzione dei lavori. Il
numero degli ancoraggi dipenderà dal percorso e dalle caratteristiche dei canali; generalmente la
distanza sarà quella usata per le tubazioni. Nei percorsi verticali, i supporti saranno costituiti da
collari, con l'interposizione di spessori ad anello in gomma o materiale analogo. I collari saranno
fissati alle strutture ed alle murature come sopra indicato. La distanza tra gli stessi dipenderà dal
peso e dalle caratteristiche dei canali. Qualora i canali passino attraverso pareti, divisorie, ecc., tra i
canali e le pareti sarà interposto un adeguato strato di materiale di supporto elastico, onde evitare
trasmissioni di vibrazioni o crepe.
3.4 Condotti silenziatori
Per l'assorbimento dei rumori nei condotti dell'aria, non è ammessa l'adozione di materiali acustico-
assorbenti all'interno dei canali stessi. I materiali fonoassorbenti saranno concentrati in appositi
tronchi silenziatori (trappole sonore) ubicati nei pressi dei ventilatori in posizione accessibile per la
loro facile manutenzione (pulizia o sostituzione del materiale fonoassorbente).
3.5 Giunti antivibranti
Tutti i canali d'aria collegati a macchine con elementi in movimento (sorgenti di vibrazioni) saranno
collegati da giunti antivibranti in tela olona o in neoprene.
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3.6 Criteri di valutazione
Per la valutazione delle quantità di canalizzazioni, sia in fase di progetto che di contabilizzazione,
vengono usati i criteri qui di seguito esposti. Si precisa comunque che gli oneri per sfridi, supporti,
materiali di consumo e così via, non costituiscono maggiorazioni sulla quantità: di essi si dovrà tener
conto esclusivamente nel prezzo unitario. Si valuterà la superficie sviluppata in piano dei canali,
considerata per ogni metro lineare, dalla somma delle lunghezze dei quattro lati, aumentata di 0,15
mq/metro lineare, per tener conto delle ribordature longitudinali sui giunti; tale superficie sarà
moltiplicata per il peso su esposto delle rispettive lamiere. Per i canali flangiati si terrà conto delle
flange aumentando i pesi del 10%, per i canali con flangia ogni 2 m, del 20% per i canali con flangia
ogni metro. Dei supporti, o di quanto altro non menzionato, le ditte dovranno tener conto nel prezzo
unitario.
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4. Isolamenti
Tutti gli isolamenti dovranno essere realizzati in conformità della Legge n°10/91 sul contenimento
dei consumi energetici, del successivo regolamento di attuazione ed altre normative vigenti in
materia.
Qualora la conduttività termica dei materiali impiegati sia diversa da quella necessaria per gli
spessori di Legge, sarà onere e cura della Ditta adeguare gli spessori a proprie spese, senza aumento
di prezzo alcuno. Gli spessori indicati negli altri elaborati di progetto si intenderanno sempre
misurati in opera. Le conduttività termiche dovranno essere documentate da certificati di Istituti
autorizzati, e valutate a 50°C.
Si fa presente che la direzione dei lavori potrà rifiutare gli isolamenti che, già eseguiti, fossero
realizzati senza seguire accuratamente quanto prescritto o comunque non fossero fatti a perfetta
regola d'arte, e ciò con particolare riferimento agli incollaggi e sigillature degli isolanti. Si consiglia
quindi alla Ditta di sottoporre campioni di esecuzione alla direzione dei lavori.
4.1 Isolamento tubazioni
A seconda di quanto previsto negli altri elaborati di progetto, si useranno i seguenti tipi di
isolamento:
- materassino di lana di vetro a fibra lunga, autoestinguente, leggermente apprettato con resine
termoindurenti, ed incollato su foglio di carta KRAFT (o alluminata). Conduttività termica non
superiore a 0,04 W/mqK. Il materassino sarà posto in opera con nastro avvolto, della stessa casa
costruttrice, lungo le giunzioni ed avvolto poi con cartone ondulato catramato (solo per acqua
fredda) e filo di ferro a rete zincata;
- coppelle di lana di vetro autoestinguente a fibra lunga, apprettata con resine termoindurenti, con
conduttività termica non superiore a 0,04 W/mqK, poste in opera avvolte con carta cannettata
o cartone ondulato catramato (con funzione di barriera anticondensa per tubazioni fredde) e filo
di ferro a rete zincata;
- guaina (lastra per i diametri più elevati) di elastomero a base di neoprene espanso a cellule
chiuse, con reazione al fuoco classe 1 e con conduttività termica non superiore a 0,04 W/mqK.
Il materiale sarà posto in opera incollato al tubo ed alle testate (per una lunghezza di almeno 5
cm) incollato lungo le giunzioni e sigillato lungo queste ultime con nastro adesivo (spessore
circa 3 mm) costituito da impasto di prodotti catramosi e sughero, il tutto previa accurata
pulitura delle superfici. Non è ammesso l'uso di nastro adesivo normale (in carta, tela o PVC)
nè di nastro adesivo in neoprene. Sia il collante che il nastro, dovranno essere della stessa casa
produttrice dell'isolante. Se necessario, per raggiungere gli spessori richiesti, l'isolamento sarà
in doppio strato, a giunti sfalsati;
- guaina (lastra per i diametri più elevati) di elastomero a base di polietilene espanso a cellule
chiuse, autoestinguente, con conduttività termica non superiore a 0,04 W/mqK, posto in opera
con le stesse modalità di cui al punto precedente. Questo tipo di isolamento sarà ammesso solo
per tubazioni di piccolo diametro, poste sottotraccia nelle murature o nei pavimenti;
- coppelle di polistirolo espanso autoestinguente, con conduttività termica non superiore a 0,036
W/mqK, e densità non inferiore a 20 kg/m³. Le coppelle saranno poste in opera incollate lungo
le giunzioni, con apposito mastice bituminoso o simile e sigillate lungo le giunzioni stesse,
all'esterno, mediante spalmatura dello stesso mastice. Il polistirolo dovrà essere di tipo estruso
ed a bassa emissione di gas tossici.
I materiali adottati dovranno comunque essere conformi al D.M. 15 marzo 2005 e s.m.i. in termini
di requisiti di reazione al fuoco.
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4.2 Isolamento canali rettangolari
Saranno termicamente isolati (salvo prescrizioni diverse riportate in altre sezioni del presente
capitolato o negli altri elaborati di progetto) i canali di presa dell'aria esterna e di mandata dell'aria
(compresi i plenum), i canali di ripresa dell’aria fino alle unità di recupero termico, non saranno
isolati tutti i canali di espulsione e di presa aria esterna per il tratto dall’esterno all’unità di recupero.
A seconda di quanto prescritto negli altri elaborati di progetto e/o nelle altre sezioni del presente
capitolato verrà usato il seguente tipo di isolamento: materassino di lana di vetro a fibra lunga,
apprettato e finito sulla superficie esterna con film di alluminio rinforzato con trama di fili di vetro
a maglia quadra di lato non superiore a 15 mm. L'isolamento sarà avvolto attorno al canale e
aggraffato con arpioncini metallici con testa a fondere, inseriti su ciascun lato qualora questo superi
i 70 cm, esso sarà inoltre sigillato con nastro color alluminio adesivo alle giunzioni e fissato con rete
di filo di ferro zincato. Lo spessore del materassino deve essere pari a 50 mm. Tutte le giunzioni
saranno sigillate con nastro autoadesivo color alluminio fornito dalla stessa casa costruttrice
dell'isolante e posto in opera seguendo scrupolosamente le istruzioni per l'uso. La classe di reazione
al fuoco delle condotte realizzate in materiali accoppiati (pannelli sandwich tipo PAL) deve essere
conforme a quanto previsto dal Decreto del Ministero dell’Interno 31/03/2003 e non deve essere
pertanto superiore a 0-1.
La classe di reazione al fuoco degli isolamenti delle condotte in acciaio deve essere conforme in
ogni caso al Decreto 15 marzo 2005, si devono prevedere materiali con classe di reazione al fuoco
0, quali materassini in lana di vetro specificatamente certificati dal produttore per l’utilizzo previsto
e dotati di certificazione a marchio CE.
4.3 Finitura degli isolamenti per tubazioni
A seconda di quanto prescritto negli elaborati di progetto, verranno usati i seguenti tipi di finitura:
- rivestimento con guaina di materiale plastico autoestinguente (tipo isogenopak o simile)
sigillato lungo le giunzioni con apposito collante, fornito dalla stessa casa costruttrice (oppure
con il bordo da sovrapporre, già adesivo all'origine). Tutte le curve, T, ecc., dovranno essere
rivestite con i pezzi speciali già disponibili in commercio, posti in opera con le stesse modalità.
Nelle testate saranno usati collarini di alluminio;
- rivestimento esterno in lamierino di alluminio da 6/10 mm eseguito per le tubazioni, a tratti
cilindrici tagliati lungo una generatrice. Il fissaggio lungo la generatrice, avverrà, previa
ribordatura e sovrapposizione del giunto, mediante viti autofilettanti e materiale inattaccabile
agli agenti atmosferici. La giunzione tra i tratti cilindrici avverrà per sovrapposizione e
ribordatura dei giunti. I pezzi speciali, quali curve, T, ecc., saranno pure in lamierino
eventualmente realizzati a settori. Anche per i serbatoi, scambiatori, ecc., il lamierino potrà
essere a settori, fissati con viti autofilettanti-rivetti (almeno per quanto riguarda i fondi). In ogni
caso, per tubazioni convoglianti acqua fredda o refrigerata, i collarini di tenuta dovranno essere
installati dopo aver accuratamente sigillato tutta la testata dell'isolamento della barriera al
vapore con apposito sigillante. Particolare cura dovrà essere posta nella sigillatura dei giunti per
le finiture tipo B-C nel caso di tubazioni o serbatoi posti all'esterno, onde evitare infiltrazioni
d'acqua.
4.4 Finiture degli isolamenti per canalizzazioni
Rivestimento esterno in lamierino di alluminio da 6/10 mm eseguito con tratti cilindrici tagliati lungo
una generatrice, lungo la quale avverrà poi il fissaggio con viti autofilettanti (previa ribordatura e
sovrapposizione del giunto) in materiale inattaccabile agli agenti atmosferici. I pezzi speciali (curve,
T, ecc.), saranno pure in alluminio, eseguiti a settori. Qualora i canali rivestiti debbano essere esposti
all'esterno, o in zone dove ci sono infiltrazioni d'acqua, le giunzioni delle finiture dovranno essere
accuratamente sigillate con materiale plastico.
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5. Valvolame
Tutto il valvolame flangiato dovrà essere fornito sempre completo di controflange, guarnizioni e
bulloni (il tutto compreso nel prezzo unitario).
Qualora delle valvole filettate servano ad intercettare un’apparecchiatura per consentirne lo
smontaggio, il collegamento fra apparecchiatura e valvola dovrà avvenire mediante giunti a tre
pezzi; in ogni caso (sia per valvolame flangiato che filettato) qualora i diametri delle estremità delle
valvole e quelli delle tubazioni in cui esse vanno inserite o quelli delle apparecchiature da intercettare
siano diversi, verranno usati dei tronchetti conici di raccordo in tubo di acciaio (o di materiale
adeguato), con conicità non superiore a 15 gradi.
5.1 Valvolame d'intercettazione (circuiti con fluidi operanti a T<100°C)
A seconda di quanto necessario, verranno usati i seguenti organi d'intercettazione:
- valvole a sfera in ottone sbiancato, con tenuta in PTFE e sfera in acciaio, complete di leva di
manovra-attacchi filettati o flangiati PN 10;
- valvole a sfera in ottone sbiancato a tre vie con tenuta PTFE e sfera in acciaio, complete di leva
di manovra. Attacchi filettati PN 10. In alternativa: rubinetti a maschio a tre vie;
- valvole a via dritta in bronzo (rubinetti di arresto) con otturatore a piattello con guarnizione
Jenkins, complete di volantino di manovra in acciaio stampato o ghisa e premistoppa in amianto
grafitato o simile. Attacchi filettati o flangiati PN 10;
- valvole dritte ad asta inclinata in bronzo fuso, con asta in ottone, otturatore a piattello con
guarnizione Jenkins, complete di volantino in acciaio stampato o ghisa e premistoppa in amianto
grafitato o simile. Attacchi filettati o flangiati PN 10. Eventuale rubinetto di scarico, se richiesto;
- valvole dritte a flusso avviato in bronzo, con otturatore provvisto di guarnizione Jenkins,
complete di volantino o di manovra in acciaio stampato o ghisa e premistoppa in amianto
grafitato o simile. Attacchi filettati o flangiati PN 10
- valvole dritte in ghisa a membrana di clorobutile o similare, e comunque resistente fino a 100°C,
tipo Sisto o similare con volantino in ghisa. Attacchi filettati o flangiati PN 10 per diametri fino
a 150 mm; PN 6 per diametri superiori;
- saracinesche in ghisa, a corpo piatto, con vite interna, coperchio flangiato, asta in acciaio inox,
cuneo di chiusura con anello di tenuta in gomma. Premistoppa con guarnizione ad anello O-ring
o simile. Attacchi flangiati PN 10;
- saracinesche in bronzo pesante, fuso e sabbiato, PN 10, con volantino in acciaio stampato o in
ghisa, premistoppa in acciaio grafitato o simile. Le manovre di apertura-chiusura avverranno
"con asta fissa". Attacchi filettati o flangiati (secondo necessità). Se richiesto: rubinetto di
scarico;
- valvole a farfalla, dotate di monoflangia forata o di fori di centraggio per il corretto
posizionamento tra le flange delle tubazioni, del tipo esente da manutenzione, aventi corpo
valvola in ghisa con rivestimento interno in gomma con anelli di tenuta preformati, albero in
acciaio inox con tenuta in gomma, disco in ghisa autocentrante. Il tipo di rivestimento interno
in gomma per il corpo valvola sarà in EPDT e così pure l'eventuale rivestimento del disco,
resistenti almeno a 100°C. Qualora richiesto, sia il corpo valvola che il disco potranno essere in
acciaio al carbonio, in acciaio inox o in bronzo, mentre anche per i rivestimenti di gomma
potranno essere richieste caratteristiche diverse da quanto sopra descritto. Il tipo di rivestimento
dovrà comunque essere adatto sia alla temperatura che al tipo di fluido convogliato. Le valvole
saranno PN 10 (PN 6 o PN 16 se richiesto). Ciascuna valvola dovrà essere dotata di leva di
comando per apertura e chiusura direttamente collegata all'albero e dotata di settore dentato a
più posizioni per regolare e bloccare l'apertura della valvola. Qualora necessario potrà essere
richiesta l'installazione di servocomandi.
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5.2 Valvole di ritegno per fluidi a bassa temperatura
A seconda di quanto necessario, verranno usati i seguenti tipi di valvole di ritegno:
- valvole di ritegno in bronzo, tipo a clapette (eventualmente con molla, se necessario in funzione
della posizione di montaggio). La tenuta sarà realizzata mediante guarnizione in gomma.
Attacchi filettati PN 10;
- valvole di ritegno a disco, con molla di tipo extra piatto, a bassa perdita di carico: corpo in
ottone, disco in materiale plastico ad alta resistenza. Attacchi filettati diametro max 1 1/4" - PN
16;
- valvole di ritegno a disco, con molla, di tipo extra-piatto, a bassa perdita di carico, con corpo in
ottone speciale e disco in acciaio inox fino a DN 100; ghisa/ghisa per diametri superiori.
Attacchi da inserire tra le flange PN 16;
- valvole di ritegno in ghisa, flangiate, con otturatore profilato a venturi, con guarnizione di tenuta
in materiale plastico e molla in acciaio inox. La valvola dovrà essere di funzionamento
praticamente silenzioso PN 10.
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6. Sistemi di regolazione automatica
Il sistema di regolazione automatica sarà di tipo digitale DDC a microprocessore liberamente
configurabile atto a svolgere funzioni di regolazione, comando, acquisizione stati, allarmi e misure
di grandezza fisiche.
6.1 Valvole servocomandate
Saranno del tipo ad otturatore a stelo, con corpo in ghisa filettato o flangiato, secondo quanto
richiesto, con otturatore, sede e stelo in acciaio legato se filettate saranno provviste di giunti a tre
pezzi.
Qualora i diametri siano diversi da quelli delle tubazioni di raccordo o da quelle delle valvole
d'intercettazione, saranno usati dei tronchetti conici di raccordo (filettati o flangiati) con angolo di
conicità non superiore a 15°.
Le valvole non avranno mai pressione nominale inferiore a PN 10 e dovranno garantire prontezza e
precisione della regolazione anche in posizione molto prossima a quella di chiusura.
Il servocomando potrà essere di tipo tradizionale, a servomotore monofase, oppure di tipo magnetico
lineare, oppure di tipo elettro-idraulico.
Le valvole saranno provviste anche di dispositivo di sgancio del servomotore per azionamento
manuale dell'otturatore; se necessario saranno installati moduli di amplificazione di potenza.
6.2 Regolazione per unità terminali
Qualora sia richiesta la regolazione modulante di unità terminali provviste di batterie di scambio
termico (induttori, fan-coil, ecc.), si useranno valvole a due o tre vie (secondo disegni) in bronzo
con servomotore modulante, azionate da regolatore (con manopola di selezione set-point) da inserire
alla stessa unità (con sonda nella posizione opportuna) o da installare direttamente in ambiente,
secondo quanto richiesto.
Potrà essere necessaria azione in sequenza, secondo le esigenze.
Per la regolazione di terminali ad aria si useranno servomotori di tipo adatto (già inseriti nell'unità)
azionati dai termostati o dai regolatori.
6.3 Messa a punto della regolazione
E' a carico della Ditta installatrice la messa a punto di tutte le apparecchiature di regolazione
automatica, in modo da consegnare i manufatti perfettamente funzionanti e rispondenti alle funzioni
cui sono destinati.
La messa a punto dovrà essere eseguita da personale specializzato, possibilmente inviato dalla Casa
costruttrice della strumentazione, rimanendo però la Ditta installatrice unica responsabile.
In particolare a fine lavori, la Ditta dovrà consegnare una raccolta con la descrizione dettagliata di
tutte le apparecchiature di regolazione, gli schemi funzionali, le istruzioni per la messa a punto e la
ritaratura.
N.B.: per la descrizione dettagliata si rimanda alle apposite tavole e/o tabelle di progetto.
Si precisa che le indicazioni e gli schemi funzionali ivi riportati possono anche non comprendere
tutti i componenti necessari alla realizzazione della regolazione automatica, in quanto si tratta di
schemi funzionali e non costruttivi.
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E' però ben chiaro che la Ditta, nel rispetto della logica e della funzionalità richieste, deve
comprendere nel prezzo della propria offerta e della propria fornitura tutti i componenti, anche se
non esplicitamente indicati negli schemi e tavole di progetto, necessari per fornire completa e
perfettamente funzionante la regolazione automatica.
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7. Impianti idrico-sanitari
Tutti i materiali e le apparecchiature dovranno avere caratteristiche fisiche in grado di resistere, con
i dovuti margini di sicurezza, alle sollecitazioni termomeccaniche previste dalla Progettazione,
dovranno inoltre essere conformi alle prescrizioni della legislazione vigente e soddisfare i requisiti
tecnici e prestazionali definiti dal presente capitolato.
I componenti non metallici dell'impianto, in materiale plastico o in gomma, saranno tali da rispettare
le richieste della Circolare del Ministero della Sanità n°102/3990 del 02.12.1978: "Disciplina
igienica concernente le materie plastiche e gomme per tubazioni ed accessori destinati a venire a
contatto con acqua potabile o da potabilizzarsi"; le giunzioni delle tubazioni zincate potranno essere
effettuate solo per filettatura tipo vite manicotto: la tenuta degli accoppiamenti dovrà essere garantita
con sostanze atossiche.
Gli isolamenti delle tubazioni a vista o in controsoffitto con guaine in elastomero negli spessori
richiesti dalle normative vigenti.
La messa in opera dei materiali e delle apparecchiature dell'impianto dovrà essere realizzata a regola
d'arte e nel rigoroso rispetto delle indicazioni degli elaborati che fanno parte del presente appalto e
delle prescrizioni di legge.
Le tubazioni, prima della posa in opera, dovranno essere accuratamente pulite.
L'isolamento delle tubazioni dovrà essere continuo; non sono ammesse interruzioni in
corrispondenza di curve, giunzioni ed altri pezzi speciali.
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8. Impianto di scarico
L'impianto di scarico deve essere realizzato con polietilene ad alta densità tipo Geberit
conformemente alle norme DIN vigenti, con l'uso di tutti i pezzi speciali, le attrezzature necessarie
a realizzare gli schemi indicati nelle tavole di disegno esecutivo ed a perfetta regola d'arte. Le norme
generali di esecuzione sono le seguenti:
- le giunzioni delle tubazioni saranno realizzate con saldatura a specchio con apposito banco
dinamometrico o con manicotti elettrici
- la libera dilatazione delle tubazioni installate in cavedio o appese al soffitto dovrà essere
permessa con giunti di dilatazione ogni 6 metri ed ad ogni piano per le verticali
o i bracciali di sostegno dovranno essere in grado di permettere il movimento di
scorrimento delle tubazioni ed essere installati ad intervalli pari a 10 volte il
diametro per i tratti orizzontali, 15 volte il diametro per le colonne verticali;
- tutti gli innesti in orizzontale dovranno avvenire con angoli mutui di 45 gradi;
- i tratti orizzontali di tubazioni dovranno essere messi in opera con pendenza non inferiore
all'1%;
- in corrispondenza di ogni cambiamento di direzione dei tratti orizzontali delle tubazioni
dovranno essere installate ispezioni di linea con tappo a vite.
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9. Impianti di adduzione gas metano
L'erogazione del gas dovrà avvenire nel pieno rispetto di quanto richiesto dalle Autorità che per
legge hanno competenza in merito, dalle prescrizioni dell'Ente erogatore del gas, di quanto stabilito
dalle norme UNI-CIG, legge 06.12.1975 n°1083 e dal seguente capitolato. La rete di distribuzione
partirà dal contatore principale e si svilupperà fino a permettere un agevole allacciamento delle varie
utenze. Negli attraversamenti dei muri le tubazioni dovranno essere poste in guaina metallica, non
dovranno presentare giunti ed i fori passanti dovranno essere sigillati con malta di cemento (mai
gesso) per i muri interni e solo l'interno per i muri esterni.
Nei tratti interrati le tubazioni in acciaio nero dovranno essere provviste di un adeguato rivestimento
protettivo (tela di juta catramata o bitumata, adesivi plastici o simili) mentre quelle in PEAD
dovranno essere posate a Norme UNI-CIG.
La prova di tenuta deve essere eseguita prima di mettere in servizio l’impianto interno e di collegarlo
al punto di consegna e agli apparecchi. Se qualche parte dell’impianto non è in vista, la prova di
tenuta deve precedere la copertura della tubazione. La prova dei tronchi in guaina contenenti
giunzioni saldate deve essere eseguite prima del collegamento alle condotte di impianto.
La prova va effettuata adottando gli accorgimenti necessari per l’esecuzione in condizioni di
sicurezza e con le seguenti modalità:
- si tappano provvisoriamente tutti i raccordi di collegamento agli apparecchi e al contatore;
- si immette nell’impianto aria od altro gas inerte, fino a che sia raggiunta una pressione pari a:
o impianti di 6a specie: 1 bar,
o impianti di 7a specie: 0,1 bar (tubazioni non interrate), 1 bar (tubazioni interrate);
- dopo il tempo di attesa necessario per stabilizzare la pressione (comunque non minore di 15
min.), si effettua una prima lettura della pressione, mediante un manometro ad acqua od
apparecchio equivalente, di idonea sensibilità minima;
- la prova deve avere la durata di:
o 24 ore per tubazioni interrate di 6a specie;
o 4 ore per tubazioni non interrate di 6a specie;
o 30 minuti per tubazioni di 7a specie;
- al termine della prova non devono verificarsi cadute di pressione rispetto alla lettura iniziale, se
si verificassero delle perdite, queste devono essere ricercate con l’ausilio di soluzione saponosa
o prodotto equivalente ed eliminate; le parti difettose devono essere sostituite e le guarnizioni
rifatte. È vietato riparare dette parti con mastici, ovvero cianfrinarle. Eliminate le perdite,
occorre eseguire di nuovo la prova di tenuta dell’impianto;
- la prova è considerata favorevole quando non si verifichino cadute di pressione;
- per ogni prova a pressione deve essere redatto relativo verbale di collaudo.
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10. Specifiche tecniche prestazionali delle
apparecchiature
Vengono in questa sezione descritte le principali apparecchiature che si ritiene la Ditta impieghi,
con le relative caratteristiche tecniche.
Se la Ditta intenderà proporre apparecchiature e/o componenti non compresi tra quelli di seguito
descritti, ne dovrà illustrare le caratteristiche e prestazioni in maniera dettagliata, sulla falsariga di
quelle di seguito esposte.
10.1 Caldaie
La fornitura e la posa in opera delle caldaie deve essere condotta nel totale rispetto delle normative
e leggi vigenti, delle indicazioni riportate nel manuale di installazione fornito dal produttore e dalle
indicazioni del progetto definitivo-esecutivo.
Caldaia a condensazione tipo Unical Modulex EXT 200 o similare
Sistema composto da generatore termico modulante a condensazione con anello primario, a gas
naturale o GPL, Low NOx, pluribruciatore, sia da interno che da esterno (IPX5D), ErP A, Low NOx
classe 6, Pressione sonora 52 dB (A), Pressione d’esercizio: 6 bar. Per funzionamento in temperatura
scorrevole profonda, a gas naturale o GPL. Anello primario con pompa modulante, filtro ad “Y”, kit
INAIL completo di sicurezze fornito dal produttore. Ogni elemento termico in fusione di
alluminio/magnesio/silicio, è costituito da camera di combustione con bruciatore ad irraggiamento
totale, ventilatore modulante, valvola gas modulante, dispositivo di accensione e controllo fiamma
BMM, sensore NTC di controllo temperatura e proprio termostato di sicurezza. Bruciatori a
premiscelazione nel ventilatore con valvola clapet antireflusso integrata modulanti con combustore
in “spugna metallica” ad irraggiamento. Costituito da più elementi termici preassemblati contigui
privi di intercettazione idraulica. Sistema di aspirazione/alimentazione dell’aria comburente dal
locale caldaia o direttamente dall’esterno canalizzabile (optional). Per installazione interna/esterna,
realizzata con mantellatura totalmente impermeabile IPX5D elettrozincata con verniciatura a polveri
epossipoliestere nel colore grigio. Installabile in batteria di 2 o più caldaie MODULEX fino a 8.
Logica di funzionamento: ripartizione della potenza sul numero maggiore di elementi termici
possibile al carico minimo possibile (12 kW) per l’ottenimento del massimo rendimento.
Monitoraggio dello stato di funzionamento e delle temperature. Gestione degli allarmi e
impostazione dei parametri. Sonde: Mandata e ritorno globali, esterna, bollitore. Completa di
Termoregolazione Ufly P inserita nel pannello di comando a scomparsa. Attacchi idraulici, gas
reversibili. Scarico fumi accessibile da 3 lati.
Potenza al focolare: 200 kW
Potenza utile nominale (80/60°C): 195,2 kW
Campo di modulazione: 1:16,7
Tipo Unical Modulex EXT 200 o similare
Caldaia a condensazione tipo Unical Modulex EXT 250 o similare
Sistema composto da generatore termico modulante a condensazione con anello primario, a gas
naturale o GPL, Low NOx, pluribruciatore, sia da interno che da esterno (IPX5D), ErP A, Low NOx
classe 6, Pressione sonora 52 dB (A), Pressione d’esercizio: 6 bar. Per funzionamento in temperatura
scorrevole profonda, a gas naturale o GPL. Anello primario con pompa modulante, filtro ad “Y”, kit
INAIL completo di sicurezze fornito dal produttore. Ogni elemento termico in fusione di
alluminio/magnesio/silicio, è costituito da camera di combustione con bruciatore ad irraggiamento
totale, ventilatore modulante, valvola gas modulante, dispositivo di accensione e controllo fiamma
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BMM, sensore NTC di controllo temperatura e proprio termostato di sicurezza. Bruciatori a
premiscelazione nel ventilatore con valvola clapet antireflusso integrata modulanti con combustore
in “spugna metallica” ad irraggiamento. Costituito da più elementi termici preassemblati contigui
privi di intercettazione idraulica. Sistema di aspirazione/alimentazione dell’aria comburente dal
locale caldaia o direttamente dall’esterno canalizzabile (optional). Per installazione interna/esterna,
realizzata con mantellatura totalmente impermeabile IPX5D elettrozincata con verniciatura a polveri
epossipoliestere nel colore grigio. Installabile in batteria di 2 o più caldaie MODULEX fino a 8.
Logica di funzionamento: ripartizione della potenza sul numero maggiore di elementi termici
possibile al carico minimo possibile (12 kW) per l’ottenimento del massimo rendimento.
Monitoraggio dello stato di funzionamento e delle temperature. Gestione degli allarmi e
impostazione dei parametri. Sonde: Mandata e ritorno globali, esterna, bollitore. Completa di
Termoregolazione Ufly P inserita nel pannello di comando a scomparsa. Attacchi idraulici, gas
reversibili. Scarico fumi accessibile da 3 lati.
Potenza al focolare: 250 kW
Potenza utile nominale (80/60°C): 244,5 kW
Campo di modulazione: 1:20,8
Tipo Unical Modulex EXT 250 o similare
10.2 Scambiatore di calore
La fornitura e la posa in opera dello scambiatore di calore a piastre deve essere condotta nel totale
rispetto delle normative e leggi vigenti, delle indicazioni riportate nel manuale di installazione
fornito dal produttore e dalle indicazioni del progetto definitivo-esecutivo.
Scambiatore di calore a piastre ispezionabili in acciaio inox per impianti ad acqua calda per il
riscaldamento ambienti, avente le seguenti caratteristiche:
- pressione di esercizio 10 bar
- temperature di esercizio -10°C/110°C
- contenuto d’acqua 34 litri
- guarnizioni EPDM non incollate
- fusto in acciaio verniciato
- attacchi in acciaio verniciato DN100 PN10
- peso 415 kg
- dimensioni: altezza 1073 mm, larghezza 480 mm, lunghezza 900 mm
- potenza scambiata 440 kW
- primario: 85/70°C – portata 26,1 mc/h – perdita di carico inferiore a 1 mca
- secondario:80/68°C – portata 32,3 mc/h – perdita di carico inferiore a 2 mca
- sporcamento: 0,00015 m2K/W
Tipo Unical E100S-103H o similare
Completo di coibentazione fornita preformata fornita in dotazione dal produttore.
10.3 Circolatori
La fornitura e la posa in opera dei circolatori deve essere condotta nel totale rispetto delle normative
e leggi vigenti, delle indicazioni riportate nel manuale di installazione fornito dal produttore e dalle
indicazioni del progetto definitivo-esecutivo.
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Circolatore circuito primario caldaie tipo Unical Modulex EXT 200 e tipo
Unical Modulex EXT 250
Circolatore elettronico di tipo singolo, composto da una singola pompa di circolazione a rotore
bagnato con motore EC e regolazione automatica delle prestazioni integrata, dotazione di pannello
utente con display grafico, protezione del motore con elettronica di sgancio, girante con spirale
tridimensionale e canotto separatore in materiale composito. Campo di temperature consentito da -
10 °C a +110 °C. Alimentazione rete 1~230 V, 50/60 Hz. Grado di protezione IP X4D. Attacco
flangiato da DN40. Massima pressione di esercizio 10 bar. Corpo della pompa in ghisa grigia. Albero
in acciaio inossidabile. Cuscinetti in carbone impregnato di metallo. Girante in materiale sintetico.
di fibra di carbonio.
Caratteristiche curva idraulica della pompa con un circolatore in funzione in regime di
funzionamento a pressione variabile: portata massima 22 mc/h, prevalenza massima 12 mca.
Punto di funzionamento di progetto per il singolo generatore:
- la caldaia 200 kW: portata 11,2 mc/h, prevalenza 4,5 mca
- la caldaia 250 kW: portata 14 mc/h, prevalenza 4,7 mca.
Si considerano inclusi tutti gli oneri per il raccordo idraulico, elettrico e di comando. Si considerano
inclusi gli oneri di taratura e regolazione. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la posa in opera a
perfetta regola d'arte.
Circolatore elettronico singolo, tipo Wilo Stratos D 40/1-12, PN10 o similare.
Circolatore circuito alla scuola media
Circolatore elettronico gemellare, composto da una pompa doppia di circolazione a rotore bagnato
con motore EC e regolazione automatica delle prestazioni integrata, dotazione di pannello utente
con display grafico, protezione del motore con elettronica di sgancio, girante con spirale
tridimensionale e canotto separatore in materiale composito. Campo di temperature consentito da -
10 °C a +110 °C. Alimentazione rete 1~230 V, 50/60 Hz. Grado di protezione IP X4D. Attacco
flangiato da DN40. Massima pressione di esercizio 10 bar. Corpo della pompa in ghisa grigia. Albero
in acciaio inossidabile. Cuscinetti in carbone impregnato di metallo. Girante in materiale sintetico.
di fibra di carbonio. Caratteristiche curva idraulica della pompa con un circolatore in funzione in
regime di funzionamento a pressione variabile: portata massima 22 mc/h, prevalenza massima 16
mca. Punto di funzionamento: portata 10 mc/h, prevalenza 12 mca. Si considerano inclusi tutti gli
oneri per il raccordo idraulico, elettrico e di comando.
Si considerano inclusi tutti gli oneri per la fornitura e la posa in opera di un circuito di bypass per
verifica della prevalenza composto da: tubazione in acciaio ø3/8”, n°2 valvole di intercettazione
ø3/8”, n°1 manometro con fondo scala a 4 bar completo di pozzetto.
Si considerano inclusi tutti gli oneri per la fornitura di n°2 giunti antivibranti flangiati DN40.
Si considerano inclusi gli oneri di taratura e regolazione. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la
posa in opera a perfetta regola d'arte.
Circolatore elettronico gemellare, tipo Wilo Stratos D 40/1-16, PN10 o similare.
Circolatore circuito alla scuola elementare
Circolatore elettronico gemellare, composto da una pompa doppia di circolazione a rotore bagnato
con motore EC e regolazione automatica delle prestazioni integrata, dotazione di pannello utente
con display grafico, protezione del motore con elettronica di sgancio, girante con spirale
tridimensionale e canotto separatore in materiale composito. Campo di temperature consentito da -
10 °C a +110 °C. Alimentazione rete 1~230 V, 50/60 Hz. Grado di protezione IP X4D. Attacco
flangiato da DN50. Massima pressione di esercizio 10 bar. Corpo della pompa in ghisa grigia. Albero
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in acciaio inossidabile. Cuscinetti in carbone impregnato di metallo. Girante in materiale sintetico.
di fibra di carbonio. Caratteristiche curva idraulica della pompa con un circolatore in funzione in
regime di funzionamento a pressione variabile: portata massima 34 mc/h, prevalenza massima 16
mca. Punto di funzionamento: portata 20 mc/h, prevalenza 11 mca. Si considerano inclusi tutti gli
oneri per il raccordo idraulico, elettrico e di comando.
Si considerano inclusi tutti gli oneri per la realizzazione di un circuito di bypass per verifica della
prevalenza composto da: tubazione in acciaio ø3/8”, n°2 valvole di intercettazione ø3/8”, n°1
manometro con fondo scala a 4 bar completo di pozzetto.
Si considerano inclusi tutti gli oneri per la fornitura di n°2 giunti antivibranti flangiati DN50.
Si considerano inclusi gli oneri di taratura e regolazione. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la
posa in opera a perfetta regola d'arte.
Circolatore elettronico gemellare, tipo Wilo Stratos D 50/1-16, PN10 o similare
10.4 Sistemi di scarico dei prodotti della combustione
La fornitura e la posa in opera dei sistemi di scarico dei prodotti della combustione deve essere
condotta nel totale rispetto delle normative e leggi vigenti, delle indicazioni riportate nel manuale di
installazione fornito dal produttore e dalle indicazioni del progetto definitivo-esecutivo.
Il sistema di scarico dei prodotti della combustione deve possedere le seguenti caratteristiche:
elementi componibili doppia parete lana minerale tipo Metaloterm MF della G.B.D. Spa o similare,
rispondenti alla norma UNI EN 1856-1 con rispettiva marcatura CE e designazione T200-P1-W-
V2- L50040-O10 installato con guarnizione, T450-N1-W-V2-L50040-O40, T450-N1-D-V3-
L50040-G50 e T600-N1-D-V3-L50040-G70 installato senza guarnizione. Parete interna in acciaio
inox AISI 316 L/Ti di spessore 0,4 mm (100-250 mm) e parete esterna acciaio inox AISI 304 di
spessore 0,5 mm (100-250 mm), con finitura 2B antiriflesso per non costituire situazioni di disturbo
alla visibilità, se collocati in prossimità di vie di circolazione. Bicchieratura calibrata con
guarnizione di tenuta a più labbri certificata secondo UNI EN 14241-1 e giunzione con fascia di
sicurezza a compressione meccanica. Coibentazione mediante lana minerale a fiocchi anti-
compattamento con spessore pari a 25 mm. La posa deve essere realizzata secondo le istruzioni del
fabbricante. La realizzazione dei sistemi di scarico dei prodotti della combustione deve avvenire nel
pieno rispetto dei requisiti di legge previsti dalle regolamentazioni vigenti.
Nell’opera sono esclusi gli oneri per l’esecuzione delle carotature sulle pareti perimetrali della
centrale termiche per il passaggio del condotto del camino (tali oneri sono quantificati a parte nel
computo delle opere edilzie/architettoniche).
Tipo GBD 200MF o similare.
10.5 Vaso di espansione a membrana
Sarà costruito in lamiera di acciaio di adeguato spessore, verniciata a fuoco con membrana ad alta
resistenza e attacco di precarica.
Il vaso sarà costruito e collaudato secondo le vigenti norme, provvisto di targa (con tutti i dati),
certificati, ecc.
La pressione nominale del vaso e quella di precarica dovranno essere adeguate alle caratteristiche
dell'impianto.
Il vaso (o gruppo di vasi), a seconda di quanto riportato negli elaborati di progetto, sarà corredato
dai seguenti accessori:
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- separatore d'aria, di diametro adeguato alla tubazione in cui è inserito, con valvola di sfogo
automatico;
- gruppo di carico automatico con valvola di ritegno, manometro e rubinetti d'intercettazione
a sfera;
- tubazioni di collegamento;
- sostegni e supporti.
10.6 Termometri, manometri, pressostati, termostati e dispositivi INAIL
per impianti ad acqua calda
Termometri
Termometro, attacco posteriore o radiale, completo di pozzetto, quadrante Ø80 mm, fondo scala
120°C, classe di precisione UNI 2, conforme alla Raccolta R.2009 dell’INAIL e alle specifiche del
progetto.
La fornitura e la posa in opera includono tutti gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
Manometri
Manometro con classe di precisione UNI 2,5, conforme alle norme INAIL; temperatura d'esercizio
-20÷90°C, attacco radiale, campo conforme alle specifiche richieste dal progetto e della Raccolta
R.2009 dell’INAIL.
Quando richiesto prevedere in dotazione:
- un rubinetto per manometro per campionamento da parte dell’INAIL, del tipo a tre vie,
pressione massima d’esercizio 15 bar, campo di temperatura 5÷90°C. Conforme alle
richieste del progetto e della Raccolta R.2009 dell’INAIL;
- un ricciolo ammortizzatore in rame, cromato, conforme alle richieste del progetto e della
Raccolta R.2009 dell’INAIL.
La fornitura e la posa in opera includono tutti gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
Pressostati di minima
Pressostato di minima, a ripristino manuale, caratteristiche di alimentazione 250 V - 16 (10) A,
pressione massima d’esercizio 5 bar, campo di temperatura ambiente 0÷50°C, campo di temperatura
fluido: 20÷110°C, attacco 1/4” femmina, grado di protezione IP 44. Conforme alle specifiche della
Raccolta R.2009 e alle indicazioni del progetto.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti
gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
Pressostati di sicurezza
Pressostato di sicurezza, a ripristino manuale, caratteristiche di alimentazione 250 V - 16 (10) A,
pressione massima d’esercizio 5 bar, campo di temperatura ambiente 0÷50°C, campo di temperatura
fluido: 20÷110°C, attacco 1/4” femmina, grado di protezione IP 44. Conforme alle specifiche della
Raccolta R.2009 e alle indicazioni del progetto.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti
gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
Termostati di sicurezza
Termostato ad immersione, di sicurezza con ripristino manuale, taratura 100°C (+0°C –6°C),
taratura 110°C (+0°C –6°C), con pozzetto attacco 1/2”, omologato INAIL (Ex ISPESL),
(D.M.1.12.1975). grado di protezione IP 40.
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La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti
gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
Termostati di regolazione
Termostato ad immersione, regolabile, campo di lavoro 0÷90°C, con pozzetto attacco 1/2”,
omologato INAIL (Ex ISPESL), (D.M.1.12.1975), grado di protezione: IP 40.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti
gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
Flussostati
Flussostato per tubazioni da 1” a 8”, alimentazione 250 V (AC) - 15 (5) A, pressione d’esercizio 10
bar, campo di temperatura -30÷120°C, grado di protezione: IP 54, omologato INAIL (Ex ISPESL),
(D.M.1.12.1975)
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti
gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
Pozzetti di controllo
Pozzetto di controllo, attacco 1/2”, conforme INAIL (Ex ISPESL), (D.M.1.12.1975).
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
10.7 Dispositivi per linee gas
Valvole di intercettazione del combustibile
Valvola di intercettazione del combustibile, corpo in ottone, attacchi filettati femmina, pressione
massima di esercizio 50 kPa, lunghezza capillare 5 o 10 m, certificata e tarata a banco INAIL (Ex
ISPESL), taratura 98°C, completa di pozzetto per sonda di temperatura remota, fornita di verbale di
taratura a banco del fabbricante.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi di controllo remoto (sonda
di temperatura) e tutti gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
Filtro regolatore di pressione per linee gas
Filtro regolatore a chiusura per gas, a doppia membrana, attacchi filettati, pressione ingresso
massima 500 mbar, campo di temperatura -15÷60°C, regolazione e chiusura a flusso zero a norme
UNI EN 88, capacità filtrante Ø ≥50 μm, classe di filtrazione G 2 (secondo EN 779), conforme
Direttiva ATEX (II 2G - II 2D).
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Giunti antivibranti
Giunto antivibrante per impianti a gas, conforme norme UNI EN 676, pressione massima d'esercizio
PS 0,5 bar:
- versione filettata corpo AISI 316L, raccordi fissi maschio FE 37;
- versione flangiata corpo AISI 321, raccordi flangiati liberi ASTM A 105 - PN 10
accoppiamento con controflangia EN 1092-1 (PN 10 - PN 16).
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
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Valvola a sfera per linee gas
Valvola a sfera per linee gas, a passaggio totale, attacchi filettati con misure da 1⁄2” a 2”,
approvazione a norma EN 331, dotata di perno anti-esplosione, tenuta sul perno con due O-Ring in
elastomero, filettature UNI ISO 7/1, pressione di esercizio massima PN5 (5 MOP).
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Giunto isolante monoblocco
Giunto isolante monoblocco con estremità saldate o filettate secondo UNI ISO 7/1, conforme alle
norme UNI 10284 - PN 10, UNI 7129 e UNI 11528 e a D.M. 24/11/84 e al D.M. 12/04/1996.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
10.8 Pompa di calore per produzione acqua calda sanitaria
Pompa di calore aria-acqua alimentata a energia elettrica, del tipo pensile, per installazione interna,
per la produzione di acqua calda sanitaria ad accumulo con bollitore integrato di capacità di 80 litri,
range di lavoro in pompa di calore con temperature dell’aria da -5 a 42°C, gas ecologico R134a,
massima temperatura dell’acqua raggiungibile con la sola pompa di calore fino a 62°C, massima
temperatura dell’acqua raggiungibile con la resistenza 75°C, condensatore avvolto alla caldaia non
immerso in acqua, bassa rumorosità e dotazione di funzioni di riduzione della rumorosità
dell’esercizio ordinario, caldaia in acciaio smaltato al titanio, resistenza elettrica integrativa, sistema
di protezione contro la corrosione con anodo attivo e anodo magnesio, completa di controllo
elettronico programmabile con display, funzioni di preimpostate di esercizio economico e di
massima produzione di acqua calda, programmazione oraria dell’attivazione, sistemi di disinfezione
termica antilegionella programmabili integrati. Scambio termico all’evaporatore canalizzabile.
Prestazioni energetiche: COP nominale 2.55, potenza elettrica assorbita massima in pompa di calore
350 W, tensione di alimentazione 220-240 V, potenza massima assorbita 1550 W, potenza della
resistenza elettrica 1200 kW, classe energetica ERP A+, profilo di carico M.
Tipo Ariston Nuos Evo A+ 80 litri o similare.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, aeraulici ed elettrici e tutti gli oneri per
l’installazione a perfetta regola d’arte.
10.9 Corpi scaldanti e accessori
Radiatori
Radiatori a colonna, realizzati con elementi tubolari in lamiera d’acciaio di diametro 25 mm,
collettori in lamiera d’acciaio stampati, larghezza elementi 45 mm (passo del singolo elemento),
estremità dei collettori filettate, pressione di esercizio massima ammessa 8 bar, temperatura di
esercizio massima ammessa 95°C. Potenze erogate certificate secondo la norma EN 442.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Irsap Tesi o similare.
Valvole termostatiche
Valvola termostatica per radiatori predisposta per comandi termostatici, elettrotermici ed elettronici,
attacchi dritti o a squadra per qualsiasi tipologia di tubazione, attacco al radiatore 1/2” destro o
sinistro con codolo fornito di guarnizione di tenuta in EPDM, corpo in ottone, cromato, cappuccio
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bianco RAL 9010 in ABS, doppia tenuta sull’asta di comando con O-Ring in EPDM, campo di
temperatura d’esercizio 5÷100°C, pressione massima d’esercizio 10 bar.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi o similare (per i corpi scaldanti della scuola media)
Tipo Watts o similare (per i corpi scaldanti della scuola elementari)
Testine termostatiche
Comando termostatico per valvole radiatori termostatiche e termostatizzabili, sensore incorporato
con elemento sensibile a liquido, temperatura massima ambiente 50°C, scala di regolazione con
indicazione a pittogrammi e numerica corrispondente ad un campo di temperatura da 7 a 28°C, con
possibilità di bloccaggio e limitazione di temperatura, intervento antigelo 7°C, certificazione TELL,
Classe I.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi o similare (per i corpi scaldanti della scuola media)
Tipo Watts o similare (per i corpi scaldanti della scuola elementari)
Guscio antimanomissione per comandi termostatici
Guscio antimanomissione ed antifurto per comando termostatico, per impieghi in locali pubblici.
Tipo Caleffi o similare (per i corpi scaldanti della scuola media)
Tipo Watts o similare (per i corpi scaldanti della scuola elementari)
Detentori
Detentore per radiatori, attacchi dritti o a squadra per qualsiasi tipologia di tubazione, attacco al
radiatore 1/2” destro o sinistro con codolo fornito di guarnizione di tenuta in EPDM, corpo in ottone,
cromato, cappuccio bianco RAL 9010 in ABS, campo di temperatura d’esercizio 5÷100°C,
pressione massima d’esercizio 10 bar.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi o similare.
10.10 Filtri dissabbiatori
Filtro dissabbiatore di sicurezza per eliminare dall'acqua sabbia e corpi estranei fino ad una
granulometria di 100 micron, al fine di prevenire corrosioni puntiformi e danni alle tubazioni, alle
apparecchiature ed al valvolame; idoneo per la filtrazione dell'acqua ad uso potabile e tecnologico.
La fornitura comprende testata in ottone con ghiere e coduli di collegamento, elemento filtrante in
acciaio inox, coppa in materiale plastico alimentare ad alta resistenza, rubinetto di scarico manuale
per spurgare le impurità depositate.
Apparecchio realizzato con materiali rispondenti al D.M. 174/04 e in conformità al D.M. Salute
25/2012. Testata in ottone e coppa in materiale sintetico; rete filtrante in acciaio inox; coduli di
collegamento compresi; rubinetto di scarico e spurgo; sede o'ring ad alta tenuta; test di resistenza ed
affaticamento in accordo agli standard EN.
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La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Cillit Eurodiago BIO DN20 o similare.
10.11 Dosatori automatici di polifosfati
Dosatore idrodinamico per il dosaggio automatico, proporzionale dei sali minerali naturali tipo
Cillit-55 M-H UNI o similari al fine di prevenire la formazione di incrostazioni calcaree e corrosioni
negli impianti di acqua calda e fredda sanitaria, potabile e di processo, nei circuiti di raffreddamento
con acqua a perdere, nonchè per risanare circuiti già incrostati e corrosi, eliminando
progressivamente i depositi già presenti. Apparecchio realizzato con materiali rispondenti al D.M.
174/04 e in conformità al D.M. Salute 25/2012.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Cillit Immuno DN20 o similare.
10.12 Contatori per acqua a turbina
Contatore per acqua calda a turbina, monogetto, a quadrante, temperatura massima di esercizio
90°C, raccordi idraulici DN15, attacchi filettati.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
10.13 Gruppi di caricamento e addolcimento a cartuccia
Gruppo di riempimento e addolcimento, con disconnettore, contatore volumetrico, cella
contaconducibilità e coibentazione; corpo e coperchio disconnettore e corpo valvole intercettazione
in lega antidezincificazione, corpo, asta e parti in movimento gruppo di riempimento e sfera valvole
intercettazione in ottone, molle e filtro in acciaio inossidabile, membrana e tenute in EPDM,
membrana e tenute gruppo di riempimento in NBR, coibentazione in PPE; Pmax 10 bar, regolazione
0,2÷4 bar, Tmax 65°C, luce maglia filtro 0,28 mm.1/2".
Completo di cartuccia ricaricabile per addolcimento, di raccordi idraulici flessibili e di kit di
misurazione della durezza. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la fornitura e la posa in opera di
ricariche di renina per la cartuccia.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi 574102, 570922, 570933 o similare.
10.14 Filtri a Y
Filtro obliquo per impianti di riscaldamento, corpo in ghisa grigia, pressione massima d’esercizio
16 bar, campo di temperatura -10÷100°C, massima percentuale di glicole 50%, attacchi flangiati PN
16, accoppiamento con controflangia EN 1092-2, cestello in acciaio inox AISI 304.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi 579 o similare.
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10.15 Defangatori magnetici
Defangatore con magnete, corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche, attacchi flangiati PN
16, accoppiamento con controflangia EN 1092-1, completo di coibentazione preformata fornita dal
produttore, pressione massima d’esercizio 10 bar, campo di temperatura 0÷100°C, capacità di
separazione particelle fino a 5 μm.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi Dirtmag 5466 o similare.
10.16 Sistemi di neutralizzazione della condensa acida
Per le canne fumarie collegate a potenze inferiori a 350 kW
Filtro neutralizzatore per condense acide provenienti da caldaie a condensazione, idonea per caldaie
di potenza fino a 350 kW, completo di ricarica di additivo neutralizzatore, fornitura del produttore
del generatore di calore come accessorio alla caldaia. Tipo Unical codice 00262827 o similare.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Per le canne fumarie collegate a potenze inferiori a 350 kW
Filtro neutralizzatore per condense acide provenienti da canne fumarie collegate a caldaie a
condensazione, portata di condensa acida trattabile massima 56 litri/ora, idonea per caldaie di
potenza fino a 350 kW, completo di ricarica di additivo neutralizzatore. La prestazione include il
raccordo dalla canna fumaria al gruppo neutralizzatore e il raccordo dal gruppo neutralizzatore allo
scarico, la realizzazione di una carotatura ø40 mm dotata di guaina in materiale polimerico di
protezione per la parete, la coibentazione della porzione di tubazione esterna al fabbricato e il
rivestimento della stessa con finitura in nastro alluminato, il fissaggio meccanico del gruppo di
neutralizzazione. Si considera esclusa solo la fornitura e la posa in opera della tubazione di raccordo
tra gli elementi che è quantificata in altra voce di capitolato.
Neutralizzatore di condensa acida tipo Cillit KKN Colombo 11/20 o similare.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
10.17 Contabilizzatori del calore
Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN40
Contatore di calore diretto conforme alla direttiva 2014/32/EU (MID) per impiego in impianti di
riscaldamento, condizionamento avente le seguenti caratteristiche:
- contatore volumetrico per acqua calda ad ultrasuoni
- temperatura massima 90°C
- dotato di uscita impulsiva
- completo di sonda di temperatura di tipo NTC
- visualizzazione dati sul display 8 digit in dotazione
- campo di temperatura 10÷90°C
- grado di protezione IP 54
- trasmissione mediante Bus bidirezionale secondo protocollo MBus su RS-485 oppure
MODBUS RTU su RS-485
- alimentazione elettrica 24 V (AC) 50 Hz - 1 W
- raccordi flangiati DN40
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- caratteristiche idrauliche portata minima/nominale/massima: 0,04/10/10 mc/h.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi Conteca Easy Ultra DN40 o similare.
Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN50
Contatore di calore diretto conforme alla direttiva 2014/32/EU (MID) per impiego in impianti di
riscaldamento, condizionamento avente le seguenti caratteristiche:
- contatore volumetrico per acqua calda ad ultrasuoni
- temperatura massima 90°C
- dotato di uscita impulsiva
- completo di sonda di temperatura di tipo NTC
- visualizzazione dati sul display 8 digit in dotazione
- campo di temperatura 10÷90°C
- grado di protezione IP 54
- trasmissione mediante Bus bidirezionale secondo protocollo MBus su RS-485 oppure
MODBUS RTU su RS-485
- alimentazione elettrica 24 V (AC) 50 Hz - 1 W
- raccordi flangiati DN50
- caratteristiche idrauliche portata minima/nominale/massima: 0,15/15/15 mc/h.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi Conteca Easy Ultra DN50 o similare.
Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN65
Contatore di calore diretto conforme alla direttiva 2014/32/EU (MID) per impiego in impianti di
riscaldamento, condizionamento avente le seguenti caratteristiche:
- contatore volumetrico per acqua calda ad ultrasuoni
- temperatura massima 90°C
- dotato di uscita impulsiva
- completo di sonda di temperatura di tipo NTC
- visualizzazione dati sul display 8 digit in dotazione
- campo di temperatura 10÷90°C
- grado di protezione IP 54
- trasmissione mediante Bus bidirezionale secondo protocollo MBus su RS-485 oppure
MODBUS RTU su RS-485
- alimentazione elettrica 24 V (AC) 50 Hz - 1 W
- raccordi flangiati DN65
- caratteristiche idrauliche portata minima/nominale/massima: 0,25/25/25 mc/h.
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a
perfetta regola d’arte.
Tipo Caleffi Conteca Easy Ultra DN 65 o similare.
10.18 Valvole miscelatrici a tre vie
Valvola miscelatrice a farfalla, a tre vie, con comando manuale, attacchi flangiati, corpo e rotore in
ghisa G25, albero in acciaio inox, guarnizioni rotore e tenuta albero in O-ring in Viton, guarnizione
di tenuta coperchio fasit 205, angolo di rotazione 90°, trafilamento inferiore o uguale 1,5 del Kvs,
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caratteristica di regolazione equipercentuale, fluidi di impiego acqua, soluzioni glicolate con
massima percentuale di glicole del 50%, campo di temperatura 10÷110°C, pressione massima
d'esercizio 6 bar, completa di servomotore. Servomotore con regolazione di tipo “a tre punti”,
alimentazione 230 V, assorbimento 4,5 VA, coppia di spunto dinamico 20 N·m, tempo di manovra
a 210 secondi, grado di protezione IP 54, temperatura ambiente massima 55°C, corredato di
microinterruttore ausiliario.
Valvole miscelatrici a tre vie complete di servomotore previste:
- Circuito scuola elementare: tipo Coster VSF 350 Kvs=57 mc/h, attacchi flangiati DN50
- Circuito scuola media: tipo Coster VSF 340 Kvs=29 mc/h, attacchi flangiati DN40
La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti
gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.
10.19 Unità di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con
recupero di calore, per installazione esterna ai fabbricati
Unità di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore idonea all’installazione esterna
ai fabbricati. La struttura dell’unità di ventilazione meccanica controllata è costituita da profili in
alluminio con taglio termico, collegati da angolari in nylon caricato con fibra di vetro. I pannelli di
tamponamento, di spessore 50 mm, sono del tipo sandwich in lamiera pre-verniciata RAL 9002
(esterno) e lamiera zincata (interno) coibentati con poliuretano con densità 45 kg/m3. L'espandente
della schiuma poliuretanica è a base d'acqua consentendo di raggiungere GWP=0 (Global Warming
Potential). L'involucro è in classe di reazione al fuoco M1 secondo la normativa francese NF P 92-
512:1986. L’unità è dotata inoltre di pannelli rimovibili per l'accesso ai componenti interni, muniti
di serrature di sicurezza, vasca di raccolta condensa e serranda modulante interna di bypass
motorizzata e controllata per il free-cooling. Ventilatori di mandata e ripresa di tipo plugfan con
motore sincrono a magneti permanenti a controllo elettronico (EC). Le giranti sono orientate in
modo da garantire il flusso d’aria ottimale che attraversa i componenti interni, con la minima
rumorosità. Filtrazione dell’aria affidata a filtro con efficienza G4 (secondo EN779) a bassa perdita
di carico sul flusso d’aria estratta e un filtro compatto con efficienza F7 (secondo EN779) avente
un’ampia superficie filtrante in carta di microfibra di vetro, inserito nel flusso di rinnovo. Le due
tipologie di filtri sono posizionate a monte dei componenti da proteggere, in modo da garantire basse
perdite di carico, disponendo di elevata superficie. Le celle filtranti sono fissate ad apposito telaio
di supporto con sistemi di tenuta ermetica per evitare qualsiasi by-pass dell’aria non trattata. La loro
estraibilità è assicurata da apposita apertura. Recuperatore di calore statico controcorrente ad alta
efficienza a piastre in alluminio. Il recuperatore garantisce la non contaminazione dei flussi d'aria in
quanto le piastre sono opportunamente sigillate. Il suo rendimento non è inferiore al 90% (EN308)
in funzione delle condizioni esterne: Aria di rinnovo: -10°C/90% - Aria di ripresa 20°C/50% e
portate uguali tra mandata e ripresa. E' inserita la funzione di sbrinamento automatico facilitato
dall'apertura della serranda interna modulante e dalla possibile modulazione con il flusso di rinnovo.
Regolazione costituita da quadro elettrico di potenza e controllore di tipo programmabile con display
grafico integrato. Il tutto montato interno macchina in posizione accessibile. Le funzioni della
regolazione sono:
- controllo della ventilazione
- termoregolazione completa di tutti i componenti elettrici/ elettronici;
- logiche integrate di risparmio energetico: freecooling/free-heating modulanti, antigelo,
night cooling, controllo qualità aria, set point dinamico, regime economy della
ventilazione, fasce orarie;
- interfacciabilità completa con sistemi BMS.
Completo di:
- pressostato per filtri su ripresa aria ambiente;
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- pressostato per filtri su presa aria esterna;
- flussostato su ventilatore di mandata;
- flussostato su ventilatore di ripresa;
- serrande a tutte le uscite complete di controlli/azionamenti e sistema di comando;
- ogni accessorio fornito dal produttore per l’installazione all’esterno, quali tettucci, tenute,
protezioni;
- ogni accessorio fornito dal produttore come giunto antivibrante lato aria per la connessione
delle canalizzazioni all’unità;
- ogni accessorio fornito dal produttore per la regolazione di ogni componente interno, per il
controllo remoto mediante apposita interfaccia utente, incluso anche il cavo bus per il
controllo remoto in conformità alle indicazioni riportate nel manuale di installazione;
- ogni accessorio fornito dal produttore per il basamento dell’unità esterna mediante piedini
aggiuntivi e sistemi antivibranti;
- valvola a due vie motorizzata fornita dal produttore come accessorio originale e controllata
direttamente dal sistema di regolazione integrato nell’unità VMC;
- sistema di controllo continuo modulante su temperatura di mandata agente sulla valvola a
2 vie modulante in funzione della temperatura rilevata dalla sonda di temperatura da canale
(quantificata in specifica voce di computo) avente caratteristiche conformi alle indicazioni
del produttore dell’unità VMC;
- sono inclusi gli oneri di posa in opera in totale conformità alle indicazioni del manuale di
installazione, inclusi gli oneri per la realizzazione di una pendenza del 2/3% a favore dello
scarico della condensa prodotta nell’unità e gli oneri di raccordo della condensa prodotta
fino al pavimento mediante raccordo in materiale plastico flessibile (drenaggio perdente).
Caratteristiche principali: efficienza termica a secco 79,9%; potenza termica recuperata EN308 10,7
kW; efficienza termica in rinnovo 90%; alimentazione elettrica 230 V, monofase, 50 Hz; pressione
statica utile mandata 134 Pa; pressione statica utile ripresa 152 Pa; portata mandata/ripresa nominale
2000 mc/h. Prevista versione per installazione orizzontale e mandata a sinistra.
Il prezzo indicato nel computo metrico considera la fornitura e la posa in opera di ogni accessorio
ed elemento sopra descritto e di ogni altro accessorio necessario alla posa in opera a perfetta regola
d’arte.
Unità di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con recupero di calore tipo Aermec RPF
020 P o similare completa di accessori originali forniti dal produttore. Per installazione esterna ai
fabbricati.
10.20 Dispositivi per impianti aeraulici
Diffusori a ugello a lungo lancio
Diffusori in alluminio a lunga gittata, orientabili con angolatura max 30°, realizzate in alluminio
anodizzato, per installazione con flangia per canale. Idonei per l’installazione in ambienti con soffitti
molto alti o dove sia necessaria una distribuzione dell’aria a distanza e/o localizzata. Completi di
serranda frontale ed equalizzatore posteriore. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la posa in
opera a perfetta regola d’arte.
Tipo Ecoclima EDU 230 o similare, portata nominale 840 mc/h, perdita di carico nominale 20 Pa,
lancio nominale 13 metri, velocità 6 metri/secondo, rumorosità 25 dBA.
Griglie di ripresa
Griglie di ripresa aria con cornice e grigliato centrale passo 13x13 mm in alluminio con l'inserimento
di uno speciale profilo o controtelaio che permette l'alloggiamento di un filtro piano per polveri
grossolane e fini, un sistema di ribaltamento per l’agevole manutenzione e una serranda di taratura.
Materiale alluminio anodizzato naturale, installazione mediante fissaggio mediante vite ad 1/4 di
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giro. Idonee per la ripresa dell'aria negli impianti civili. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la
posa in opera a perfetta regola d’arte.
Tipo Ecoclima EGQ4 800x600 mm o similare, portata nominale 1680 mc/h, velocità di
attraversamento inferiore a 1,5 metri/secondo, rumorosità 28 dBA, perdita di carico < 50 Pa.
Griglie di espulsione aria all’esterno
Griglie di espulsione aria in acciaio zincato, idonea all’installazione all’esterno, alette orizzontali
con passo 50 mm, inclinazione alette 45°, profilo aletta con sistema antipioggia, rete antinsetto
integrata, fissaggio mediante viti. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la posa in opera a perfetta
regola d’arte.
Tipo Ecoclima EGZ50 600x400 mm o similare, portata nominale 1680 mc/h, velocità di
attraversamento inferiore a 4,1 metri/secondo, perdita di carico 20 Pa, rumorosità 36 dBA.
Batteria di post riscaldamento
Batteria idronica di post riscaldamento per installazione da canale, dimensione nominale 480x480
mm, caratteristiche nominali:
- lato acqua: ingresso acqua in batteria 70°C, uscita acqua dalla batteria 55°C, portata acqua
0,48 mc/h, perdita di carico 3 kPa
- lato aria: ingresso aria in batteria 10°C, uscita aria dalla batteria 24°C, portata 1680 mc/h,
perdita di carico 29 Pa.
Si considerano inclusi tutti gli oneri per il raccordo aeraulico e idraulico e ogni altro onere per la
posa in opera a perfetta regola d’arte.
Batteria di post riscaldamento tipo CierreClima Srl 61AA 8T 2R 480L 3P 1N ND o similare.
Sonda di temperatura per condotte d’aria
Sonda di temperatura per condotte d’aria per la misura della temperatura dell'aria nei canali degli
impianti di climatizzazione, ventilazione, idonea all’installazione all’interno dei fabbricati, campo
di impiego 0-100°C, dotata di elemento sensibile nello stelo della sonda completa di flangia di
fissaggio. Costante di tempo 1 minuto; lunghezza dello stelo 295 mm, protezione IP 54.
Si considerano inclusi tutti gli oneri per il fissaggio meccanico al canale di qualsiasi tipologia, per il
raccordo elettrico e di controllo che dovrà essere realizzato con continuità dalla sonda fino al
controllo integrato nella unità di ventilazione meccanica. Sono inclusi tutti gli oneri di
attraversamento di ogni tipologia di parete di compartimentazione, tutti gli oneri di controtubazione
in guaine protettive e ogni altro onere per garantire la posa in opera a perfetta regola d’arte.
Povoletto, 03 maggio 2019
I TECNICI PER I RELATIVI
AMBITI DI COMPETENZA
ing. Alessandro Cappelli
per. ind. Mauro Nonino