RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

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AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PRADAMANO piazza Chiesa, 3 - 33040 Pradamano (UD) P.IVA 00466800307 - C.F. 80003650308 OPERE ED ADEMPIMENTI PER LA SICUREZZA ing. Marco Del Pin via Aquileia 24 - 33058 San Giorgio di Nogaro (UD) P.IVA 02530670302 - C.F. DLPMRC74D15G284H [email protected] - 349/8681266 PROGETTO ESECUTIVO Capitolato Speciale d'Appalto opere OPERE RELATIVE ALLA PREVENZIONE INCENDI per. ind. Mauro Nonino via don Francesco Zossi 12 - frazione Ronchi - 33050 Pavia di Udine (UD) P.IVA 02289430304- C.F. NNNMRA77C10L483J [email protected] - 347/4079232 REFERENTE DEL GRUPPO ED OPERE IMPIANTISTICHE ing. Alessandro Cappelli via Pascat, 1 - 33040 Povoletto (UD) P.IVA 02505200309- C.F. CPPLSN78D30L424W [email protected] - 347/9078899 OPERE ARCHIETTONICHE E DIREZIONE LAVORI arch. Fabrizio Nin via Pietro Zorutti, 3/1 int. 3 - 33050 Santa Maria la longa (UD) P.IVA 02082270303 - C.F. NNIFRZ59R11I248B [email protected] - 335/6847069 REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI PRADAMANO COMMITTENTE RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO OGGETTO ELABORATO / A4 Formato Riferimento elaborato Scala Contenuto elaborato EMISSIONI ELABORATO DESCRIZIONE ELABORATO DATA 0 - - - GRUPPO DI PROGETTAZIONE TIMBRI E FIRME FASE DI PROGETTO 1 6 maggio 2019 Revisione 1

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AMMINISTRAZIONE COMUNALEDI PRADAMANO

piazza Chiesa, 3 - 33040 Pradamano (UD)P.IVA 00466800307 - C.F. 80003650308

OPERE ED ADEMPIMENTI PER LA SICUREZZA

ing. Marco Del Pin

via Aquileia 24 - 33058 San Giorgio di Nogaro (UD)

P.IVA 02530670302 - C.F. DLPMRC74D15G284H

[email protected] - 349/8681266

PROGETTO ESECUTIVO

Capitolato Speciale d'Appalto opere

OPERE RELATIVE ALLA PREVENZIONE INCENDI

per. ind. Mauro Nonino

via don Francesco Zossi 12 - frazione Ronchi - 33050 Pavia di Udine (UD)

P.IVA 02289430304- C.F. [email protected] - 347/4079232

REFERENTE DEL GRUPPO ED OPERE IMPIANTISTICHE

ing. Alessandro Cappelli

via Pascat, 1 - 33040 Povoletto (UD)

P.IVA 02505200309- C.F. [email protected] - 347/9078899

OPERE ARCHIETTONICHE E DIREZIONE LAVORI

arch. Fabrizio Nin

via Pietro Zorutti, 3/1 int. 3 - 33050 Santa Maria la longa (UD)

P.IVA 02082270303 - C.F. NNIFRZ59R11I248B

[email protected] - 335/6847069

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE

COMUNE DI PRADAMANO

COMMITTENTE

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLEPRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

OGGETTO

ELABORATO

/

A4

Formato

Riferimento elaborato Scala Contenuto elaborato

EMISSIONI ELABORATO

DESCRIZIONE

ELABORATO

DATAN°

0

- - -

GRUPPO DI PROGETTAZIONE

TIMBRI E FIRME

FASE DI PROGETTO

1 6 maggio 2019 Revisione 1

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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Capitolato speciale di appalto

per lavori di

"EFFICIENTAMENTO ENERGETICO EDIFICI SCOLASTICI, COMUNE DI PRADAMANO"

scuola primaria e scuola secondaria di 1° grado

PARTE I

Capitolo 1 DISPOSIZIONI NORMATIVE

Titolo 1.1 NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO - DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI

DIMENSIONI DELLE OPERE

Articolo 1.1.1 Oggetto dell’appalto

1. L’appalto ha per oggetto l’esecuzione di tutte le opere e forniture necessarie per la

realizzazione delle opere di “"EFFICIENTAMENTO ENERGETICO EDIFICI SCOLASTICI, COMUNE DI

PRADAMANO" scuola primaria e scuola secondaria di 1° grado -.

2. Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per

dare il lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato,

con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo con i

relativi allegati, con riguardo anche ai particolari costruttivi e ai progetti esecutivi dei quali

l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.

3. I lavori sono da eseguirsi all’interno dei fabbricati scuola primaria e scuola secondaria di 1°

grado, devono essere eseguiti durante i lavori di adeguamento sismico appaltati ad altra impresa

ed in momenti e tempi non continuativi secondo la localizzazione e la tempistica riportata nel

cronoprogramma.

4. L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e

l’appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.

Articolo 1.1.2 Ammontare dell’appalto

1. L’importo dei lavori posti a base dell’affidamento è definito come segue:

2.

Tabella A

IMPORTI IN € COLONNA A COLONNA B A + B

IMPORTO ESECUZIONE

LAVORI

ONERI ATTUAZIONE

PIANI SICUREZZA

TOTALE

1) lavori a corpo // // //

2) lavori a misura 743.091,61 40.215,81 783.307,42

Importo totale appalto 743.091,61 40.215,81 783.307,42

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2

Tabella B

N.

ordi

ne

DESIGNAZIONE DELLE DIVERSE CATEGORIE DI

LAVORI ED ONERI SOGGETTI A RIBASSO D’ASTA

Importo complessivo di

ogni categoria di

lavoro

Quota

sicurezza

Incidenza

manodoper

a

lavori compensati

a corpo % a misura

1. Serramenti, accessori 323.107,77 17.286,92 12,12%

2. Cappotto, rivestimenti 120.709,41 6.456,95 40,56%

3. Opere edili, elementi in acciaio, pietre 63.281,55 3.250,07 31,67%

4. Impianto elettrico 9.529.81 536,80 22,64%

5. Impianto idro-termico 226.463,07 12.685.06 11,54%

Totale parziali 743.091,61

20. Importo totale delle categorie (a corpo+a

misura) soggetti a ribasso

743.091,61

21. Costi della sicurezza e igiene del lavoro (non

soggetti a ribasso)

40.215,81

Totale importo contrattuale (lavori + sicurezza) 783.307,42

2. L’importo contrattuale corrisponde all’importo dei lavori di cui al comma 1, colonna a), al quale

deve essere applicato il ribasso percentuale sul medesimo importo offerto dall’aggiudicatario in

sede di gara, aumentato dell’importo degli oneri per la sicurezza e la salute dei lavoratori definito

al comma 1, colonna b) e non soggetto al ribasso d’asta.

Articolo 1.1.3 Modalità di stipulazione del contratto

1. Il contratto è stipulato a misura.

2. L’importo della parte di lavori a corpo, di cui all’art. 2 comma 1, riga 1 colonna a) della Tabella

A, come determinato in seguito all’offerta complessiva in sede di gara, resta fisso e invariabile,

senza che possa essere invocata per alcuna delle parti contraenti, per tali valori, alcuna

successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti valori. L’importo

del contratto può variare, in aumento o in diminuzione, per la parte di lavori di cui all’art. 2 comma

1, riga 2 colonna a) della Tabella A, previsti a misura negli atti progettuali, in base alle quantità

effettivamente eseguite, fermi restando i limiti di cui all’art. 106 del DLgs 50/2016 e le condizioni

previste dal presente Capitolato Speciale.

3. Per i lavori di cui all’art. 2 comma 1, riga 1 colonna a) della Tabella A, previsti a corpo negli atti

progettuali e nella “lista”, i prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara non hanno

efficacia negoziale e l’importo complessivo dell’offerta, anche se determinato attraverso

l’applicazione dei predetti prezzi unitari alle quantità, resta fisso e invariabile, ai sensi del comma

2, primo periodo; allo stesso modo non hanno efficacia negoziale le quantità indicate dalla

Stazione appaltante negli atti progettuali e nella “lista”, ancorché rettificata, essendo obbligo

esclusivo del concorrente il controllo e la verifica preventiva della completezza e della congruità

delle voci e delle quantità indicate dalla stessa Stazione appaltante, e di formulare l’offerta sulla

sola base delle proprie valutazioni qualitative e quantitative, assumendone i rischi. Per i lavori di

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cui all’art. 2 comma 1, riga 2 colonna b) della Tabella A, previsti a misura negli atti progettuali e

nella “lista”, i prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara costituiscono i prezzi

contrattuali.

4. I prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara, anche se indicati in relazione ai lavori

a corpo, sono per lui vincolanti esclusivamente per la definizione, valutazione e contabilizzazione

di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ed ordinate o

autorizzate espressamente dal Committente, e che siano estranee ai lavori a corpo già previsti.

5. I rapporti ed i vincoli negoziali di cui al presente articolo si riferiscono ai lavori posti a base d’asta

di cui all’art. 2, comma 1, colonna a) della Tabella A, del presente capitolato, mentre per gli oneri

per la sicurezza e la salute nel cantiere di cui sempre all’art. 2 del presente capitolato, comma 1,

colonna b) della Tabella A, costituiscono vincolo negoziale l’importo degli stessi (per la parte a

corpo) e i loro prezzi unitari (per la parte a misura) indicati a tale scopo dalla Stazione appaltante

negli atti progettuali e in particolare, rispettivamente, nella descrizione della parte di lavoro a

corpo e nell’elenco dei prezzi unitari, allegati al presente Capitolato speciale.

Articolo 1.1.4 Categoria prevalente, categorie scorporabili, categorie subappaltabili

1. Ai sensi dell’articolo 61 del D.P.R. 207/2010 e in conformità all’allegato “A” al predetto

regolamento, i lavori sono classificati nella categoria prevalente di categorie specializzate “OS6”.

2. Ai sensi del combinato disposto degli articoli 107, 108 e 109 del D.P.R. 207/2010 e dell’art. 48 del

DLgs 50/2016:

a. i lavori appartenenti a categorie diverse da quella prevalente, attribuiti a categorie

scorporabili, sono indicati nella tabella “A/1” allegata al presente capitolato quale parte

integrante e sostanziale;

b. i lavori appartenenti alle categorie diverse da quella prevalente e da quelle scorporabili - e

pertanto non scorporabili, ma subappaltabili – con i relativi importi sono indicati nella tabella

“A/1” allegata al presente capitolato quale parte integrante e sostanziale.

3. Per le categorie di cui al comma 2, lettera b), il subappalto, ove consentito, non può essere

artificiosamente suddiviso in più contratti.

N.

ord

.

Categoria

e

classifica

Descrizione categorie di

lavoro

Importo

lavori

A MISURA

(Euro)

Importo

lavori

A CORPO

(Euro)

Importo

oneri

sicurezza

(Euro)

TOTALE

IMPORTO

LAVORI

(Euro)

1 OS6 Finiture di opere generali in

materiali lignei, plastici,

metallici e vetrosi

329.765,19 // 17.286,92 347.052,11

2 OG1 Edifici civili e industriali 177.333,54 // 9.707,02 187.040,56

3 OG11 Impianti tecnologici 235.992,88 // 13.221,87 249.214,75

importo complessivo lavori a base d'asta

(Euro)

743.091,61

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oneri per la sicurezza (Euro) non soggetti a

ribasso

40.215,81

TOTALE IMPORTO CONTRATTUALE Euro 783.307,42

Articolo 1.1.5 Gruppi di lavorazioni omogenee, categorie contabili

I gruppi di lavorazioni omogenee sono indicati nella tabella “B” dell’art. 1.1.2 del presente

Capitolato Speciale d’Appalto.

Articolo 1.1.6 Descrizione dei lavori

I lavori che formano oggetto dell’appalto possono riassumersi come appresso, salvo più precise

indicazioni che all’atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori:

Il progetto propone i seguenti interventi di efficientamento energetico suddivisi per ciascun

edificio:

1) Edificio “A” – Scuola secondaria di primo grado:

a. intervento A.1 - realizzazione di una coibentazione esterna a cappotto delle pareti perimetrali

verticali opache: tale intervento prevede l’installazione su tutte le pareti verticali opache esterne

di uno strato di materiale isolante (spessore 10 cm, conducibilità termica 0,026 W/mK certificata

secondo la norma EN 13165:2012 annessi A e C, materiale poliuretano espanso – schiuma polyiso

espansa rigida PIR) fissato mediante l’azione combinata di uno specifico collante e di opportuni

tasselli in conformità alle indicazioni del produttore e completo di una finitura in intonaco rasante

armato. In corrispondenza dei serramenti si prevedono i seguenti accorgimenti al fine di

contenere l’effetto negativo dei ponti termici: coibentazione delle spallette laterali e della trave

superiore del foro finestra con uno strato minimo di isolante e finitura in intonaco armato; si

prevede il rifacimento dei davanzali con coibentazione a contatto con muratura del tipo in pietra

piasentina per l’esterno e pietra tipo Trani per l’interno. Tale intervento permetterà di ridurre in

maniera rilevante le dispersioni termiche dell’immobile, riducendo i costi di esercizio per la

climatizzazione invernale.

b. intervento A.2 - sostituzione dei serramenti esterni: l’intervento prevede l’ installazione di nuovi

serramenti in alluminio taglio termico con superfici trasparenti dotate di vetrocamera completa

di rivestimento bassoemissivo e sistema di controllo solare e aventi caratteristiche certificate in

termini di conformità e sicurezza per applicazioni in edifici destinati a scuola pubblica e

trasmittanza termica complessiva di ciascun serramento inferiore o uguale a 1,5 W/m2K; fattorre

solare g_gl+sh inferiore o uguale a 0,35. L’intervento prevede il mantenimento degli schermi solari

interni (tapparelle) quale sistema di controllo solare modulante in grado di contribuire al

benessere interno degli occupanti. Tale intervento permetterà il rinnovo dei serramenti esterni con

nuove finestre idonee all’installazione in edifici scolastici in termini di sicurezza della struttura del

telaio e della tipologia di sistema di lastre trasparenti e contemporaneamente permetterà di

ridurre i consumi energetici per la climatizzazione invernale. La rimozione è prevista dal progetto

di adeguamento sismico.

Si opererà il posizionamento di idoneo parapetto esterno atto all’aumento della altezza di

sicurezza per davanzali attualmente posti ad altezza non superiore a 0,95 ml.

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In tema di sicurezza dei vetri, si prescrive la normativa UNI 7697 : 2014 che definisce i criteri di scelta

delle vetrate per edilizia, in relazione al luogo e all’entità del rischio conseguente alla rottura, per

garantire la sicurezza dell’utente.

I livelli prestazionali minimi stabiliti dalle norme UNI 7697- 2014 per l’intervento sono i seguenti:

per i serramenti esterni vetrati e le vetrate in facciate continue, strutturali e a fissaggio puntuale:

Classe prestazionale 1B1 secondo UNI EN 12600 (Anticaduta) sotto i 100 cm e 2B2

(Antiferita)secondo UNI EN 12600 se sopra i 100 cm.

Il serramento preventivato si intende completo della seguente vetratura: Vetri interni: 4+4 0,76 /

15 gas argon con canalina termica / 4+4 0,76 basso emissivo a controllo solare rispondenti alle

norme di sicurezza per ambienti scolastici.

La tipologia sarà ad anta-ribalta con chiave di sicurezza.

c. intervento A.3 – adeguamento impianti tramite la sostituzione dei corpi scaldanti: in breve

prevede la sostituzione di tutti i radiatori esistenti in tale porzione di fabbricato con nuovi radiatori

tubolari in acciaio dotati di valvole termostatiche a bassa inerzia termica dotati di sensori in grado

di realizzare una regolazione a livello di singolo ambiente.

d. intervento A.4 – sostituzione del sistema di produzione di acqua calda sanitaria mediante la

rimozione del bollitore elettrico a effetto Joule esistente con un nuovo scaldabagno ad accumulo

con pompa di calore elettrica aria-acqua.

2) Edificio “B” – Scuola primaria:

a. intervento B.1 - sostituzione dei serramenti esterni esistenti della porzione di fabbricato distinta

negli elaborati di progetto come “corpo principale”: l’intervento prevede l’installazione di nuovi

serramenti in alluminio a taglio termico con superfici trasparenti dotate di vetrocamera completa

di rivestimento bassoemissivo e sistema di controllo solare e aventi caratteristiche certificate in

termini di conformità e sicurezza per applicazioni in edifici destinati a scuola pubblica e

trasmittanza termica complessiva di ciascun serramento inferiore o uguale a 1,5 W/m2K¸ fattorre

solare g_gl+sh inferiore o uguale a 0,35. L’intervento prevede il mantenimento degli schermi solari

interni (tapparelle) quale sistema di controllo solare modulante in grado di contribuire al

benessere interno degli occupanti. Tale intervento permetterà il rinnovo dei serramenti esterni con

nuove finestre idonee all’installazione in

edifici scolastici in termini di sicurezza della struttura del telaio e della tipologia di sistema di lastre

trasparenti e contemporaneamente permetterà di ridurre i consumi energetici per la

climatizzazione invernale. La rimozione è prevista dal progetto di adeguamento sismico.

Si opererà il posizionamento di idoneo parapetto esterno atto all’aumento della altezza di

sicurezza per davanzali attualmente posti ad altezza non superiore a 0,95 ml.

In tema di sicurezza dei vetri, si prescrive la normativa UNI 7697 : 2014 che definisce i criteri di scelta

delle vetrate per edilizia, in relazione al luogo e all’entità del rischio conseguente alla rottura, per

garantire la sicurezza dell’utente.

I livelli prestazionali minimi stabiliti dalle norme UNI 7697- 2014 per l’intervento sono i seguenti:

per i serramenti esterni vetrati e le vetrate in facciate continue, strutturali e a fissaggio puntuale:

Classe prestazionale 1B1 secondo UNI EN 12600 (Anticaduta) sotto i 100 cm e 2B2

(Antiferita)secondo UNI EN 12600 se sopra i 100 cm.

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Il serramento preventivato si intende completo della seguente vetratura: Vetri interni: 4+4 0,76 /

15 gas argon con canalina termica / 4+4 0,76 basso emissivo a controllo solare rispondenti alle

norme di sicurezza per ambienti scolastici.

La tipologia sarà ad anta-ribalta con chiave di sicurezza.

b. intervento B.2 - realizzazione di una coibentazione esterna a cappotto delle pareti perimetrali

verticali opache: tale intervento prevede l’installazione sulle pareti verticali opache esterne sotto

finestre di uno strato di materiale isolante (spessore 10 cm, conducibilità termica 0,026 W/mK

certificata secondo la norma EN 13165:2012 annessi A e C, materiale poliuretano espanso –

schiuma polyiso espansa rigida PIR) fissato mediante l’azione combinata di uno specifico collante

e di opportuni tasselli in conformità alle indicazioni del produttore e completo di una finitura in

intonaco rasante armato.

Sopra i vani finestrati si prevede il riposizionamento dei pannelli coibentati dello spessore di cm 12

opportunamente fissati alle strutture esistenti e dotati di scossaline. In corrispondenza dei

serramenti si prevedono i seguenti accorgimenti al fine di contenere l’effetto negativo dei ponti

termici: coibentazione del tratto di struttura a vista con pannello isolante e finitura con lastra in

lamiera di alluminio; si prevede la realizzazione dei davanzali in pendenza con coibentazione a

contatto con muratura del tipo in lamiera di alluminio sagomata. Tale intervento permetterà di

ridurre in maniera rilevante le dispersioni termiche dell’immobile, riducendo i costi di esercizio per

la climatizzazione invernale.

3) Corpo edificio “C” – fabbricato destinato a mensa, auditorium e corridoio di collegamento tra

le scuole:

a. intervento C.1:

sostituzione dei serramenti esterni esistenti della porzione di plesso scolastico distinta negli

elaborati di progetto come “edificio C”: l’intervento prevede la rimozione di tutti i serramenti

esterni e l’installazione di nuovi serramenti in alluminio con superfici trasparenti dotate di

vetrocamera completa di rivestimento bassoemissivo e sistema di controllo solare e aventi

caratteristiche certificate in termini di conformità e sicurezza per applicazioni in edifici destinati a

scuola pubblica (come previsto dalla norma UNI 7697:2014); la trasmittanza termica complessiva

di ciascun serramento dovrà essere inferiore o uguale a 1,5 W/m2K, fattorre solare g_gl+sh inferiore

o uguale a 0,35. L’intervento prevede il mantenimento degli schermi solari interni (tende alla

veneziana) quale sistema di controllo solare modulante in grado di contribuire al benessere

interno degli occupanti dove presenti, e la predisposizione di nuovi sistemi schermanti interni

(tende alla veneziana) in corrispondenza di tutti i serramenti che ne sono sprovvisti. Tale intervento

permetterà il rinnovo dei serramenti esterni con nuove finestre idonee all’installazione in edifici

scolastici in termini di sicurezza della struttura del telaio e della tipologia di sistema di lastre

trasparenti e contemporaneamente permetterà di ridurre i consumi energetici per la

climatizzazione invernale.

In tema di sicurezza dei vetri, si prescrive la normativa UNI 7697 : 2014 che definisce i criteri di scelta

delle vetrate per edilizia, in relazione al luogo e all’entità del rischio conseguente alla rottura, per

garantire la sicurezza dell’utente.

I livelli prestazionali minimi stabiliti dalle norme UNI 7697- 2014 per l’intervento sono i seguenti:

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per i serramenti esterni vetrati e le vetrate in facciate continue, strutturali e a fissaggio puntuale:

Classe prestazionale 1B1 secondo UNI EN 12600 (Anticaduta) sotto i 100 cm e 2B2

(Antiferita)secondo UNI EN 12600 se sopra i 100 cm.

Il serramento preventivato si intende completo della seguente vetratura: Vetri interni: 4+4 0,76 /

15 gas argon con canalina termica / 4+4 0,76 basso emissivo a controllo solare rispondenti alle

norme di sicurezza per ambienti scolastici.

b. intervento C.2 - realizzazione di una coibentazione esterna a cappotto delle pareti perimetrali

verticali opache: tale intervento prevede l’installazione sulle pareti verticali opache esterne sotto

finestre di uno strato di materiale isolante (spessore 10 cm, conducibilità termica 0,026 W/mK

certificata secondo la norma EN 13165:2012 annessi A e C, materiale poliuretano espanso –

schiuma polyiso espansa rigida PIR) fissato mediante l’azione combinata di uno specifico collante

e di opportuni tasselli in conformità alle indicazioni del produttore e completo di una finitura in

intonaco rasante armato.

Sopra i vani finestrati si prevede il riposizionamento dei pannelli coibentati dello spessore di cm 12

opportunamente fissati alle strutture esistenti e dotati di scossaline. In corrispondenza dei

serramenti si prevedono i seguenti accorgimenti al fine di contenere l’effetto negativo dei ponti

termici: coibentazione del tratto di struttura a vista con pannello isolante e finitura con lastra in

lamiera di alluminio; si prevede la realizzazione dei davanzali in pendenza con coibentazione a

contatto con muratura del tipo in lamiera di alluminio sagomata. Tale intervento permetterà di

ridurre in maniera rilevante le dispersioni termiche dell’immobile, riducendo i costi di esercizio per

la climatizzazione invernale.

c. intervento C.3:

Il locale aula per attività didattiche, che non soddisfa il parametro di superficie finestrata apribile,

sarà dotato di nuovo impianto meccanizzato e si prevede l’installazione di un’unità di ventilazione

meccanica controllata in grado di elaborare almeno la portata d’aria calcolata ai sensi della

norma UNI 10339.

4) Corpo accessorio “D” – Centrale termica e impianti termici:

a. intervento D.1- riqualificazione energetica della centrale termica: in breve prevede la

sostituzione dei generatori di calore esistenti con un nuovo sistema di caldaie a condensazione,

la sostituzione dei sistemi di distribuzione di centrale con l’installazione di nuovi gruppi di

circolazione controllati da inverter, la sostituzione delle canne fumarie esistenti con nuovi camini

in acciaio inox e demolizione di quelle in calcestruzzo;

b. intervento D.2 - manutenzione ordinaria delle valvole dei corpi scaldanti esistenti dell’intero

fabbricato: in breve si prevede la sostituzione delle testine termostatiche danneggiate al fine di

mantenere in efficienza il sistema di regolazione esistente;

c. intervento D.3 - installazione di un sistema di contabilizzazione diretta del calore: in breve si

prevede l’installazione di un sistema di contabilizzatori diretti del calore per il servizio di

riscaldamento in grado di permettere di individuare i consumi sia dell’intero edificio scolastico

che delle singole porzioni funzionali che lo compongono.

Articolo 1.1.7 Forma e principali dimensioni delle opere

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La forma e le dimensioni delle opere, che formano oggetto dell’appalto, risultano dagli elaborati

grafici di progetto.

Titolo 1.2 DISCIPLINA CONTRATTUALE

Articolo 1.2.1 Interpretazione del contratto e del Capitolato Speciale d’Appalto

1. In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione più aderente alle finalità

per le quali il lavoro è stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai criteri di

ragionevolezza e di buona tecnica esecutiva.

2. In caso di norme del Capitolato Speciale tra loro non compatibili o apparentemente non

compatibili, trovano applicazione in primo luogo le norme eccezionali o quelle che fanno

eccezione a regole generali, in secondo luogo quelle maggiormente conformi alle disposizioni

legislative o regolamentari ovvero all’ordinamento giuridico, in terzo luogo quelle di maggior

dettaglio e infine quelle di carattere ordinario.

3. L’interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del Capitolato

Speciale d’Appalto, è fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con

l’attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli da

1362 a 1369 del codice civile.

Articolo 1.2.2 Documenti che fanno parte del contratto

1. Fanno parte integrante del contratto di appalto, oltre al presente Capitolato Speciale e agli

articoli non abrogati del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000:

a. tutti gli elaborati del progetto esecutivo, ivi compresi i particolari costruttivi, i progetti delle

strutture e degli impianti, le relative relazioni di calcolo, nonché le relazioni geologiche e

geotecniche ove richieste;

b. l’elenco dei prezzi unitari;

c. il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 100, del DLgs 81/2008 e s.m. e i.;

d. il piano operativo di sicurezza di cui all’art. 96, comma 1, lettera g), DLgs 81/2008 e s.m. e i.;

e. il cronoprogramma di cui all’art. 25 del Capitolato Speciale d’Appalto;

f. il computo metrico estimativo.

2. Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e

in particolare:

– il DLgs del 18 aprile 2016, n. 50;

– gli articoli ancora vigenti del D.P.R. 207/2010;

– gli articoli ancora vigenti del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000;

– il Decreto 49 del 07/03/2018;

– le Linee Guida ANAC per quanto di competenza;

3. Nell’esecuzione dei lavori saranno osservate le prescrizioni contenute nella legge 2 febbraio

1974, n. 64 - Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche (GU

del 21 marzo 1974, n. 76) e nei successivi decreti emanati, relativi alle opere di edilizia con

particolari prescrizioni per le zone sismiche, e saranno tenute nel debito conto le norme UNI

relative all’edilizia.

Articolo 1.2.3 Qualificazione

Per quanto riguarda i lavori indicati dal presente Capitolato è richiesta la qualificazione per le

seguenti categorie e classi d’importo, in conformità agli articoli ancora vigenti del Regolamento

di cui al D.P.R. 207/2010, e ai sensi dell’art. 84 del DLgs 50/2016:

– per la categoria OS6 per l’importo di 516.000,00 €

– per le categorie seguenti e per gli importi a fianco di ciascuna indicati:

cat. OS6 importo 516.000,00 €(categoria prevalente)

cat. OG1 importo 258.000,00 €

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

9

Articolo 1.2.4 Disposizioni particolari riguardanti l’appalto

1. La sottoscrizione del contratto e dei suoi allegati da parte dell’appaltatore equivale a

dichiarazione di perfetta conoscenza e incondizionata accettazione della legge, dei regolamenti

e di tutte le norme vigenti in materia di lavori pubblici, nonché alla completa accettazione di

tutte le norme che regolano il presente appalto e del progetto per quanto attiene alla sua

perfetta esecuzione.

2. L’appaltatore dà atto, senza riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti

progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi, delle

condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da

apposito verbale sottoscritto col responsabile del procedimento, consentono l’immediata

esecuzione dei lavori.

3. Con riferimento alla modifica di contratti durante il periodo di efficacia si fa riferimento alle

norme di cui all’art. 106 del del DLgs 50/2016.

Articolo 1.2.5 Fallimento dell’appaltatore

1. In caso di fallimento dell’appaltatore la Stazione appaltante si avvale, salvi e impregiudicati

ogni altro diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dagli articoli 108 e

110 del DLgs 50/2016.

2. Qualora l’esecutore sia un’associazione temporanea, in caso di fallimento dell’impresa

mandataria o di una impresa mandante trovano applicazione, rispettivamente i commi 17 e 18

dell’art. 48 del DLgs 50/2016.

Articolo 1.2.6 Rappresentante dell’appaltatore e domicilio, direttore di cantiere

1. L’appaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui all’art. 2 del Capitolato

Generale di cui al D.M. 145/2000; a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le

intimazioni, le assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal

contratto.

2. L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’art. 3 del Capitolato

Generale di cui al D.M. 145/2000, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.

3. Qualora l’appaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso la stazione

appaltante, ai sensi e nei modi di cui all’art. 4 del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, il

mandato conferito con atto pubblico a persona idonea, sostituibile su richiesta motivata della

stazione appaltante. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell’impresa o da

altro tecnico, abilitato in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. L’assunzione della

direzione di cantiere da parte del direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte

le imprese operanti nel cantiere, con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal

delegato anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.

4. L’appaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la

conduzione del cantiere. Il Direttore dei Lavori ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore

di cantiere e del personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza.

L’appaltatore è in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di

detti soggetti, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego dei

materiali.

5. Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persona di cui ai commi 2, 3 o 4, deve

essere tempestivamente notificata alla Stazione appaltante; ogni variazione della persona di cui

al comma 3 deve essere accompagnata dal deposito presso la stazione appaltante del nuovo

atto di mandato.

Articolo 1.2.7 Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l’esecuzione

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

10

1. I materiali e i componenti devono corrispondere alle prescrizioni del capitolato speciale ed

essere della migliore qualità: possono essere messi in opera solamente dopo l'accettazione del

direttore dei lavori ai sensi del DM 49/2018.

2. Il direttore dei lavori, oltre a quelli che può disporre autonomamente, esegue, altresì, tutti i

controlli e le prove previsti dalle vigenti norme nazionali ed europee, dal Piano d’azione nazionale

per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione e dal

capitolato speciale d’appalto.

3. Il direttore dei lavori rifiuta in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopo

l’introduzione in cantiere o che per qualsiasi causa non risultano conformi alla normativa tecnica,

nazionale o dell’Unione europea, alle caratteristiche tecniche indicate nei documenti allegati al

contratto, con obbligo per l’esecutore di rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri a sue spese;

in tal caso il rifiuto è trascritto sul giornale dei lavori o, comunque, nel primo atto contabile utile.

Ove l’esecutore non effettui la rimozione nel termine prescritto dal direttore dei lavori, la stazione

appaltante può provvedervi direttamente a spese dell’esecutore, a carico del quale resta anche

qualsiasi onere o danno che possa derivargli per effetto della rimozione eseguita d’ufficio. I

materiali e i componenti sono messi in opera solo dopo l’accettazione del direttore dei lavori.

L’accettazione definitiva dei materiali e dei componenti si ha solo dopo la loro posa in opera.

Anche dopo l’accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti da parte

dell’esecutore, restano fermi i diritti e i poteri della stazione appaltante in sede di collaudo.

Non rileva l’impiego da parte dell’esecutore e per sua iniziativa di materiali o componenti di

caratteristiche superiori a quelle prescritte nei documenti contrattuali, o dell’esecuzione di una

lavorazione più accurata.

4. I materiali e i manufatti portati in contabilità rimangono a rischio e pericolo dell’esecutore e

sono rifiutati dal direttore dei lavori nel caso in cui quest’ultimo ne accerti l’esecuzione senza la

necessaria diligenza o con materiali diversi da quelli prescritti contrattualmente o che, dopo la

loro accettazione e messa in opera, abbiano rivelato difetti o inadeguatezze. Il rifiuto è trascritto

sul giornale dei lavori o, comunque, nel primo atto contabile utile, entro quindici giorni dalla

scoperta della non conformità alla normativa tecnica, nazionale o dell’Unione europea, al

progetto o al contratto del materiale utilizzato o del manufatto eseguito.

5. Il direttore dei lavori o l’organo di collaudo dispongono prove o analisi ulteriori rispetto a quelle

previste dalla legge o dal capitolato speciale d’appalto finalizzate a stabilire l’idoneità dei

materiali o dei componenti e ritenute necessarie dalla stazione appaltante, con spese a carico

dell’esecutore.

6. I materiali previsti dal progetto sono campionati e sottoposti all’approvazione del direttore dei

lavori, completi delle schede tecniche di riferimento e di tutte le certificazioni in grado di

giustificarne le prestazioni, con congruo anticipo rispetto alla messa in opera.

7. Il direttore dei lavori verifica altresì il rispetto delle norme in tema di sostenibilità ambientale, tra

cui le modalità poste in atto dall’esecutore in merito al riuso di materiali di scavo e al riciclo entro

lo stesso confine di cantiere.

8. Nel caso sia stato autorizzato per ragioni di necessità o convenienza da parte del direttore dei

lavori l'impiego di materiali o componenti aventi qualche carenza nelle dimensioni, nella

consistenza o nella qualità, ovvero sia stata autorizzata una lavorazione di minor pregio, viene

applicata una adeguata riduzione del prezzo in sede di contabilizzazione, sempre che l'opera sia

accettabile senza pregiudizio e salve le determinazioni definitive dell'organo di collaudo.

9. Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche obbligatorie, ovvero specificamente

previsti dal capitolato speciale d'appalto, sono disposti dalla direzione dei lavori o dall'organo di

collaudo, imputando la spesa a carico dell'impresa appaltatrice. Per le stesse prove la direzione

dei lavori provvede al prelievo del relativo campione ed alla redazione di apposito verbale di

prelievo; la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali riporta espresso riferimento a

tale verbale.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

11

10. La direzione dei lavori o l'organo di collaudo possono disporre ulteriori prove ed analisi

ancorché non prescritte dal capitolato speciale d'appalto ma ritenute necessarie per stabilire

l'idoneità dei materiali o dei componenti. Le relative spese sono poste a carico dell'Appaltatore.

11. La stazione appaltante può richiedere, con spese a carico dell'impresa, in qualsiasi momento

e ad suo insindacabile giudizio, all'appaltatore di eseguire o far eseguire sui materiali e sui

componenti impiegati o da impiegarsi, sui manufatti, le verifiche necessarie al riscontro delle

caratteristiche qualitative e quantitative previste nelle prescrizioni contrattuali e nel presente

capitolato. Le verifiche riguarderanno i materiali e i componenti sia nel loro complesso sia nelle

singole parti che li costituiscono.

10. Il prelievo dei campioni destinati alle verifiche, di cui ai precedenti commi, vengono effettuati

in contraddittorio dai soggetti designati rispettivamente dalla Direzione lavori e dall'appaltatore.

Delle operazioni viene redatto verbale in duplice copia di cui una destinata al direttore dei lavori.

12. Nell’esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche relativamente

a sistemi e subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell’appalto, devono essere rispettate tutte

le prescrizioni di legge e di regolamento in materia di qualità, provenienza e accettazione dei

materiali e componenti nonché, per quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le

modalità di esecuzione di ogni categoria di lavoro, tutte le indicazioni contenute o richiamate

contrattualmente nel capitolato speciale di appalto, negli elaborati grafici del progetto

esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo stesso capitolato.

Articolo 1.2.8 Denominazione in valuta

1. Tutti gli atti predisposti dalla Stazione appaltante per ogni valore contenuto in cifra assoluta

indicano la denominazione in euro.

2. Tutti gli atti predisposti dalla Stazione appaltante per ogni valore contenuto in cifra assoluta,

ove non diversamente specificato, devono intendersi IVA esclusa.

Titolo 1.3 GARANZIE

Articolo 1.3.1 Cauzione provvisoria

1. Ai sensi dell’art. 93, comma 1, del DLgs 50/2016, l’offerta è corredata da una garanzia, pari al

2% dell’importo base indicato nel bando o nell’invito, da prestare sotto forma di cauzione o di

fideiussione a scelta dell'offerente.

2. La garanzia prestata deve avere validità per almeno 180 giorni dalla data di presentazione

dell’offerta, salvo diverse previsioni contenute nel bando di gara, ai sensi dell’art. 93, comma 5,

del DLgs 50/2016.

Articolo 1.3.2 Cauzione definitiva

1. Ai sensi dell’art. 103, del DLgs 50/2016, è richiesta una garanzia fideiussoria, a titolo di cauzione

definitiva, pari al 10% (un decimo) dell’importo contrattuale; in caso di aggiudicazione con

ribasso d’asta superiore al 10%, la garanzia è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono

quelli eccedenti il 10%; ove il ribasso sia superiore al 20%, l’aumento è di due punti percentuali per

ogni punto di ribasso superiore al 20%.

2. La garanzia è prestata mediante fideiussione bancaria o polizza assicurativa emessa da istituto

autorizzato e cessa di avere effetto, ai sensi dell’art. 103, comma 1, del DLgs 50/2016, solo alla

data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.

3. Ai sensi del comma 5 dell’art. 103 del DLgs 50/2016, la garanzia fideiussoria prestata sarà

progressivamente svincolata a misura dell’avanzamento dell’esecuzione, nel limite massimo del

75% dell’importo inizialmente garantito. Lo svincolo avverrà automaticamente, non appena

l’appaltatore avrà consegnato all’istituto garante lo stato di avanzamento dei lavori (o,

eventualmente, un analogo documento attestante l’avvenuta esecuzione) in originale o copia

autentica.

4. Ai sensi dell’art. 103, comma 2 del DLgs 50/2016, l’Amministrazione ha il diritto di avvalersi della

cauzione, nei limiti dell'importo massimo garantito, per l'eventuale maggiore spesa sostenuta per

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

12

il completamento dei lavori nel caso di risoluzione del contratto disposta in danno dell'esecutore

e ha il diritto di valersi della cauzione per provvedere al pagamento di quanto dovuto

dall'esecutore per le inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme e prescrizioni dei

contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza

e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in cantiere. L’Amministrazione può incamerare

la garanzia per provvedere al pagamento di quanto dovuto dall'Appaltatore per le

inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme e prescrizioni dei contratti collettivi, delle

leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei

lavoratori addetti all'esecuzione dell'appalto; l’incameramento della garanzia avviene con atto

unilaterale della Stazione Appaltante senza necessità di dichiarazione giudiziale, fermo restando

il diritto dell’appaltatore di proporre azione innanzi l’autorità giudiziaria ordinaria.

5. Nei casi di cui al comma 4 (ai sensi dell’art. 103, comma del DLgs 50/2016) la Stazione

Appaltante ha facoltà di chiedere all’appaltatore la reintegrazione della cauzione ove questa

sia venuta meno in tutto o in parte.

Articolo 1.3.3 Riduzione delle garanzie

1. Ai sensi dell’art. 93, comma 7, del DLgs 50/2016, l’importo della cauzione provvisoria di cui all’art.

1.3.1 del presente capitolato è ridotto al 50% per i concorrenti ai quali è stata rilasciata – da

organismi accreditati ai sensi delle norme europee della serie UNI CEI EN 45000 e della serie UNI

CEI EN ISO/IEC 17000 – la certificazione di qualità conforme alle norme europee della serie UNI EN

ISO 9000, ovvero la dichiarazione della presenza di elementi significativi e tra loro correlati di tale

sistema.

2. Ai sensi dell’art. 103, comma 1, ultimo periodo del DLgs 50/2016, l’importo della garanzia

fideiussoria di cui all’art. 1.3.2 del presente capitolato è ridotto al 50% per l’appaltatore in possesso

delle medesime certificazioni o dichiarazioni di cui al comma 1.

3. In caso di associazione temporanea di concorrenti le riduzioni di cui al presente articolo sono

accordate qualora il possesso delle certificazioni o delle dichiarazioni di cui al comma 1 sia

comprovato dalla impresa capogruppo mandataria ed eventualmente da un numero di imprese

mandanti, qualora la somma dei requisiti tecnico - organizzativo complessivi sia almeno pari a

quella necessaria per la qualificazione dell’impresa singola.

Articolo 1.3.4 Assicurazioni a carico dell’impresa

1. . Ai sensi dell’art. 103, comma 7, del DLgs 50/2016, l’appaltatore è obbligato a stipulare,

contestualmente alla sottoscrizione del contratto, una polizza assicurativa che tenga indenne la

Stazione Appaltante da tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati, salvo quelli

derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di forza

maggiore, e che preveda anche una garanzia di responsabilità civile per danni a terzi

nell’esecuzione dei lavori.

2. Il contraente trasmette alla stazione appaltante copia della polizza di cui al comma 1 almeno

dieci giorni prima della consegna dei lavori; la copertura di tale polizza decorre dalla data di

consegna dei lavori e cessa alla data di emissione del certificato di collaudo o del certificato di

regolare esecuzione dei lavori e, comunque, decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei

lavori risultante dal relativo certificato.

3. La polizza assicurativa deve prevedere, per quanto concerne i rischi di esecuzione:

– la copertura dei danni alle opere, temporanee e permanenti, eseguite o in corso di esecuzione

per qualsiasi causa nel cantiere - compresi materiali e attrezzature di impiego e di uso

ancorché in proprietà o in possesso dell’impresa e compresi i beni della Stazione appaltante

destinati alle opere - causati da furto e rapina, incendio, fulmini e scariche elettriche, tempesta

e uragano, inondazioni e allagamenti, esplosione e scoppio, terremoto e movimento tellurico,

frana, smottamento e crollo, acque anche luride e gas provenienti da rotture o perdite di

Page 14: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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condotte idriche, fognarie, gasdotti e simili, atti di vandalismo, altri comportamenti colposi o

dolosi propri o di terzi;

– la copertura dei danni causati da errori di realizzazione, omissioni di cautele o di regole

dell’arte, difetti e vizi dell’opera, in relazione all’integra garanzia a cui l’impresa è tenuta, nei

limiti della perizia e delle capacità tecniche da essa esigibili nel caso concreto, per

l’obbligazione di risultato che essa assume con il contratto d’appalto anche ai sensi dell’art.

1665 del codice civile.

Per quanto concerne invece i danni causati a terzi:

– la copertura dei danni che l’appaltatore deve risarcire quale civilmente responsabile verso

prestatori di lavoro da esso dipendenti e assicurati secondo le norme vigenti e verso i

dipendenti stessi non soggetti all’obbligo di assicurazione contro gli infortuni nonché verso i

dipendenti dei subappaltatori, impiantisti e fornitori per gli infortuni da loro sofferti in

conseguenza del comportamento colposo commesso dall’impresa o da un suo dipendente

del quale essa debba rispondere ai sensi dell’art. 2049 del codice civile, e danni a persone

dell’impresa, e loro parenti o affini, o a persone della Stazione appaltante occasionalmente o

saltuariamente presenti in cantiere e a consulenti dell’appaltatore o della Stazione

appaltante;

– l’indicazione specifica che tra le “persone” si intendono compresi i rappresentanti della

Stazione appaltante autorizzati all’accesso al cantiere, i componenti dell’ufficio di Direzione

dei Lavori, i coordinatori per la sicurezza, i collaudatori.

4. Tale polizza deve essere stipulata per una somma fissata nel bando di gara e deve assicurare

l’Ente Appaltante contro la responsabilità civile verso terzi nel corso di esecuzione dei lavori; il

massimale è pari al 5% della somma assicurata per le opere con un minimo di 500.000 euro ed un

massimo di 5.000.000 di euro.

5. L’omesso o il ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell’impresa

non comporta l’inefficacia della garanzia.

6. La garanzia di cui al presente articolo, prestata dall’appaltatore copre senza alcuna riserva

anche i danni causati dalle imprese subappaltatrici e fornitrici. Qualora l’appaltatore sia

un’associazione temporanea di concorrenti, giusto il regime delle responsabilità disciplinato

dall’art. 48, comma 5, del DLgs 50/2016, le stesse garanzie assicurative prestate dalla mandataria

capogruppo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti.

7. Ai sensi dell'art. 103, comma 8, del DLgs 50/2016, per i lavori di importo superiore al doppio della

soglia di cui all'art. 35 del DLgs 50/2016, il titolare del contratto per la liquidazione della rata di

saldo è obbligato a stipulare, con decorrenza dalla data di emissione del certificato di collaudo

provvisorio o del certificato di regolare esecuzione o comunque decorsi dodici mesi dalla data

di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato, una polizza indennitaria decennale a

copertura dei rischi di rovina totale o parziale dell'opera, ovvero dei rischi derivanti da gravi difetti

costruttivi

Titolo 1.4 TERMINI PER L’ESECUZIONE

Articolo 1.4.1 Consegna e inizio dei lavori

1. L’esecuzione dei lavori ha inizio dopo la stipula del formale contratto, in seguito a consegna,

risultante da apposito verbale, da effettuarsi non oltre 45 giorni dalla predetta stipula, previa

convocazione dell’esecutore.

2. É facoltà della Stazione appaltante procedere in via d’urgenza, alla consegna dei lavori,

anche nelle more della stipulazione formale del contratto, ai sensi dell’art. 32, commi 8 e 13, del

DLgs 50/2016; in tal caso il Direttore dei Lavori indica espressamente sul verbale le lavorazioni da

iniziare immediatamente.

3. L’Amministrazione si riserva il diritto di consegnare i lavori nel loro complesso

contemporaneamente, ovvero per parti in più riprese: in questo caso la data legale della

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

14

consegna, a tutti gli effetti di legge e regolamento, sarà quella dell’ultimo verbale di consegna

parziale.

4. Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei

lavori, il Direttore dei Lavori fissa una nuova data; i termini per l’esecuzione decorrono comunque

dalla data della prima convocazione. Decorso inutilmente il termine anzidetto è facoltà della

Stazione appaltante di risolvere il contratto e incamerare la cauzione, ferma restando la possibilità

di avvalersi della garanzia fideiussoria al fine del risarcimento del danno, senza che ciò possa

costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta. Qualora sia indetta una nuova procedura per

l’affidamento del completamento dei lavori, l’aggiudicatario è escluso dalla partecipazione in

quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata.

5. Qualora la consegna avvenga in ritardo per fatto o colpa della stazione appaltante,

l’appaltatore può chiedere di recedere il contratto. L’istanza di recesso può essere accolta o

meno dalla stazione appaltante. In caso di accoglimento l’appaltatore ha diritto al rimborso

delle spese contrattuali (bollo e registro, della copia del contratto e dei documenti e disegni di

progetto) nonché delle altre spese effettivamente sostenute e documentate in misura comunque

non superiore alle seguenti percentuali, calcolate sull'importo netto dell'appalto:

a) 1,00% per la parte dell'importo fino a 258.000 euro;

b) 0,50% per la eccedenza fino a 1.549.000 euro;

c) 0,20% per la parte eccedente i 1.549.000 euro.

6. Ove, invece, l’istanza non sia accolta e si proceda, quindi, tardivamente alla consegna,

l’appaltatore ha diritto ad un compenso per i maggiori oneri derivanti dal ritardo, pari all'interesse

legale calcolato sull'importo corrispondente alla produzione media giornaliera prevista dal

programma di esecuzione dei lavori nel periodo di ritardo, calcolato dal giorno di notifica

dell'istanza di recesso fino alla data di effettiva consegna dei lavori.

7. Pur essendo unica la consegna dei lavori, si conviene che si procederà alla esecuzione dei

lavori per singoli stralci operativi, come da cronoprogramma, derivanti dalla disponibilità dei

luoghi di intervento a seguito dei lavori di adeguamento sismico. Si procederà quindi con periodi

di esecuzione dei lavori e con periodi di sospensione dei lavori senza che l’appaltatore possa

rivendicare maggiori oneri per la particolare tipologia di esecuzione, essendo questa già

preventivata in fase di elaborazione prezzi.

8. L’appaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la

documentazione di avvenuta denunzia di inizio lavori effettuata agli enti previdenziali, assicurativi

ed antinfortunistici, inclusa la Cassa edile ove dovuta; egli trasmette altresì, a scadenza

quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti

agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva, sia relativi al proprio personale che

a quello delle imprese subappaltatrici.

Articolo 1.4.2 Termini per l’ultimazione dei lavori

1. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in giorni 580 (in lettere

cinquecentottanta) dato dalla somma dei giorni naturali e consecutivi dei singoli stralci operativi

di cui al presente articolo, decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori, oltre ai tempi

di fermo cantiere tra i vari stralci già preventivati. Nel calcolo del tempo contrattuale si è tenuto

conto della prevedibile incidenza dei giorni di andamento stagionale sfavorevole nonché delle

ferie contrattuali.

2. Tempi e stralci operativi:

a - 1° stralcio scuola primaria su C.T. ed impianti interni e 2° stralcio scuola primaria su Corpi A

e C (serramenti mensa C1, aula laboratorio linguistico C2, auditorium C3, corridoio C4 con

servizi, corridoio C5 e corridoio C6) giorni 50;

b -3° stralcio scuola primaria su Corpo B (serramenti aule piano primo, cappotto esterno) giorni

35;

c -4° stralcio scuola primaria su Corpo B (serramenti aule piano terra, cappotto esterno) giorni

45;

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

15

d -5° stralcio scuola secondaria di 1° grado -scuola media- (serramenti, cappotto, impianti)

giorni 60;

3. L’appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del cronoprogramma dei lavori che potrà

fissare scadenze inderogabili per l’approntamento delle opere necessarie alla prosecuzione dei

lavori da effettuarsi da altre ditte per conto della Stazione appaltante ovvero necessarie

all’utilizzazione, prima della fine dei lavori e previo certificato di collaudo o certificato di regolare

esecuzione, riferito alla sola parte funzionale delle opere.

Articolo 1.4.3 Sospensioni e proroghe

1. Ai sensi dell’art. 107, comma 1, del DLgs 50/2016, la Direzione dei Lavori d’ufficio o su

segnalazione dell’appaltatore può ordinare la sospensione dei lavori, redigendo apposito verbale

di sospensione, se possibile con l'intervento dell'Appaltatore o di un suo legale rappresentante,

qualora ricorrano circostanze speciali, che non siano prevedibili al momento della stipulazione

del contratto, che impediscono in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola

d'arte.

Tra le circostanze speciali rientrano le situazioni che determinano la necessità di procedere alla

redazione di una variante in corso d’opera nei casi previsti dall’art. 106, comma 1 del DLgs

50/2016, qualora dipendano da fatti non prevedibili al momento della conclusione del contratto.

2. Ai sensi dell’art. 107, comma 2 del DLgs 50/2016, il responsabile unico del procedimento può

ordinare la sospensione dei lavori per ragioni di pubblico interesse o necessità.

3. Il verbale di sospensione è redatto in ogni caso dal Direttore dei Lavori con l’intervento

dell’appaltatore o di un suo legale rappresentante. Ai sensi dall’art. 107, comma 4, 2° periodo del

DLgs 50/2016, nell’ipotesi in cui l’appaltatore non si presenti alla redazione del verbale o ne rifiuti

la sottoscrizione, deve farne espressa riserva sul registro di contabilità.

4. Nel verbale di sospensione, oltre alle ragioni che hanno determinato l’interruzione dei lavori, è

indicato il loro stato di avanzamento, l’importo corrispondente ai lavori già eseguiti, le opere la

cui esecuzione resta interrotta, le cautele adottate affinché alla ripresa i lavori possano essere

realizzati senza eccessivi oneri, la consistenza della forza lavoro e dei mezzi d’opera esistenti in

cantiere al momento della sospensione. L’indicazione dell’importo corrispondente ai lavori già

eseguiti ma non contabilizzati, è prevista in modo che nel caso in cui la sospensione duri più di 45

giorni si possa disporre il pagamento degli importi maturati sino alla data di sospensione.

5. Si applica, in ogni caso, le disposizioni di cui all'art. 107 del DLgs 50/2016.

6. Qualora l’appaltatore, per causa allo stesso non imputabile, non sia in grado di ultimare i lavori

nei termini fissati, può chiedere con domanda motivata proroghe che, se riconosciute giustificate,

sono concesse purché le domande pervengano con un anticipo di almeno trenta giorni rispetto

al termine anzidetto.

7. L’appaltatore non può mai attribuire, in tutto o in parte, le cause del ritardo di ultimazione dei

lavori o del rispetto delle scadenze intermedie fissate dal programma esecutivo, ad altre ditte o

imprese, se lo stesso non abbia tempestivamente e per iscritto denunciato alla Stazione

appaltante il ritardo imputabile a dette ditte e imprese.

8. I verbali di sospensione, redatti con adeguata motivazione a cura della Direzione dei Lavori e

controfirmati dall’appaltatore, devono pervenire al responsabile del procedimento entro il quinto

giorno naturale successivo alla loro redazione e devono essere restituiti controfirmati dallo stesso

o dal suo delegato.

Articolo 1.4.4 Penali e premio di accelerazione

1. Nel caso di mancato rispetto del termine indicato per l’esecuzione delle opere, per ogni giorno

naturale consecutivo di ritardo nell’ultimazione dei lavori viene applicata la penale , in misura

giornaliera compresa tra lo 0,3 per mille e l'1 per mille dell'ammontare netto contrattuale, e

comunque complessivamente non superiore al 10%, da determinare in relazione all'entità delle

conseguenze legate all'eventuale ritardo e, quindi, nella misura di 500,00 €/giorno.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

16

Tale quantificazione giornaliera rimane invariata anche per il mancato rispetto del termine

indicato per l’esecuzione delle opere con le scadenze temporali dei singoli stralci operativi.

2. Qualora la disciplina contrattuale preveda l’esecuzione della prestazione articolata in più parti,

le penali di cui al comma precedente si applicano ai rispettivi importi nel caso di ritardo rispetto

ai termini stabiliti per una o più di tali parti.

3. La penale, di cui al comma 2 del presente articolo, trova applicazione anche in caso di ritardo

nell’inizio dei lavori e nella ripresa dei lavori seguente un verbale di sospensione.

4. Nei casi di inottemperanza dell’appaltatore alle disposizioni di cui all’art. 1.10.3 del presente

capitolato (“Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera”) la Stazione appaltante può

decidere di procedere all’applicazione di una penale secondo le modalità di cui al comma 2

del richiamato art. 1.10.3.

5. L’importo complessivo delle penali irrogate ai sensi dei commi precedenti non può superare il

10% dell’importo contrattuale; qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo

superiore alla predetta percentuale trova applicazione l’art. 108 del DLgs 50/2016, in materia di

risoluzione del contratto.

6. Se previsto nel bando di gara – in casi particolari che rendano apprezzabile l'interesse a che

l'ultimazione dei lavori avvenga in anticipo rispetto al termine contrattualmente previsto – per

ogni giorno di anticipo nell’ultimazione dei lavori è riconosciuto all’appaltatore un premio di

accelerazione nella misura di ……..… €/giorno, mediante utilizzo delle somme per imprevisti

indicate nel quadro economico dell’intervento, sempre che l'esecuzione dell'appalto sia

conforme alle obbligazioni assunte.

Articolo 1.4.5 Danni di forza maggiore

1. L’Appaltatore non può pretendere compensi per danni alle opere o provviste se non in casi di

forza maggiore e nei limiti consentiti dal contratto.

2. Nel caso di danni causati da forza maggiore l’Appaltatore ne fa denuncia al direttore dei lavori

entro 3 giorni o, in difetto, entro 5 giorni da quello dell'evento, a pena di decadenza dal diritto al

risarcimento.

3. L’Appaltatore non può sospendere o rallentare l'esecuzione dei lavori, tranne in quelle parti per

le quali lo stato delle cose debba rimanere inalterato sino a che non sia eseguito l'accertamento

dei fatti.

4. Appena ricevuta la denuncia di cui al comma 2, il direttore dei lavori procede, redigendone

processo verbale alla presenza dell’Appaltatore, all'accertamento:

a) dello stato delle cose dopo il danno, rapportandole allo stato precedente;

b) delle cause dei danni, precisando l'eventuale causa di forza maggiore;

c) della eventuale negligenza, indicandone il responsabile;

d) dell'osservanza o meno delle regole dell'arte e delle prescrizioni del direttore dei lavori;

e) dell'eventuale omissione delle cautele necessarie a prevenire i danni;

al fine di determinare il risarcimento al quale può avere diritto l’Appaltatore stesso.

5. Nessun indennizzo è dovuto quando a determinare il danno abbia concorso la colpa

dell’Appaltatore o delle persone delle quali esso è tenuto a rispondere.

6. I danni prodotti da piene ai lavori di difesa di corsi d'acqua o di mareggiate, quando non siano

stati ancora iscritti a libretto, sono valutati in base alla misurazione provvisoria fatta dagli assistenti

di cantiere. Mancando la misurazione, l’Appaltatore può dare la dimostrazione dei lavori eseguiti

con idonei mezzi di prova, ad eccezione di quella testimoniale.

Articolo 1.4.6 Programma esecutivo dei lavori dell’appaltatore e cronopro-gramma

1. L’appaltatore predispone e consegna alla direzione lavori, prima dell’inizio dei lavori, un proprio

programma esecutivo, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte

imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa; tale programma, oltre ad essere coerente

coi tempi contrattuali, deve riportare, per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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esecuzione nonché l’ammontare presunto, parziale e progressivo, dell’avanzamento dei lavori

alle date contrattualmente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento e deve essere

approvato, prima dell’inizio dei lavori, dalla direzione lavori.

Il programma dei lavori deve tenere conto della operatività all’interno di edificio scolastico in

attività, con piano di evacuazione operante, con la presenza di personale docente ed alunni ed

attività didattica. La suddivisione della operatività terrà conto quindi di interventi localizzati e

diversificati nello spazio e nel tempo.

2. Il programma esecutivo dei lavori dell’appaltatore può essere modificato o integrato ogni volta

che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori e in particolare:

a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al

contratto;

b) per l’intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le cui reti

siano coinvolte in qualunque modo con l’andamento dei lavori, purché non imputabile ad

inadempimenti o ritardi della Stazione committente;

c) per l’intervento o il coordinamento con autorità, enti o altri soggetti diversi dalla Stazione

appaltante, che abbiano giurisdizione, competenze o responsabilità di tutela sugli immobili, i

siti e le aree comunque interessate dal cantiere; a tal fine non sono considerati soggetti diversi

le società o aziende controllate o partecipate dalla Stazione appaltante o soggetti titolari di

diritti reali sui beni in qualunque modo interessati dai lavori intendendosi, in questi casi,

ricondotta la fattispecie alla responsabilità gestionale della Stazione appaltante;

d) per la necessità o l’opportunità di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e

funzionamento degli impianti, nonché collaudi parziali o specifici;

e) qualora sia richiesto dal coordinatore per la sicurezza e la salute nel cantiere, in ottemperanza

all’art. 92 del DLgs 81/2008 e s.m.i. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere

coerente con il piano di sicurezza e di coordinamento del cantiere, eventualmente integrato

ed aggiornato.

3. I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del cronoprogramma, predisposto dalla Stazione

appaltante e integrante il progetto esecutivo; tale cronoprogramma può essere modificato dalla

Stazione appaltante nell’ipotesi in cui si verificano situazioni impreviste ed imprevedibili.

Eventuali aggiornamenti del programma, legati a motivate esigenze organizzative dell'Impresa

appaltatrice e che non comportino modifica delle scadenze contrattuali, sono approvate dal

Direttore dei lavori, subordinatamente alla verifica della loro effettiva necessità ed attendibilità

per il pieno rispetto delle scadenze contrattuali.

Dal giorno della consegna ogni responsabilità in merito ai lavori, alle opere e ai danni diretti e

indiretti al personale a qualunque titolo presente nel cantiere, grava interamente sull'Appaltatore.

Si precisa inoltre che nello sviluppo dell'appalto, se ritenuto opportuno dall'Amministrazione, si

procederà ad articolare il tempo utile contrattuale in più fasi temporali tra loro distinte. Si stabilisce

quindi che il tempo contrattuale potrà essere suddiviso, ad insindacabile discrezione

dell'Amministrazione e con semplice ordine di servizio emesso dal Direttore dei Lavori, in un

numero di fasi variabile sino a cinque come da articolazione art. 1.4.2.

Ogni fase potrà distare temporalmente da quella che precede e da quella successiva di un

tempo variabile, ma la somma dei tempi di intervallo tra le fasi non potrà superare

complessivamente 210 giorni.

Inoltre, per consentire l'ordinata esecuzione delle opere rispetto alle fasi che saranno comunicate

dall'Amministrazione, l'Impresa deve formulare prima dell'inizio di ogni fase un dettagliato

programma dei lavori che intende eseguire; L'Amministrazione si riserva ogni più ampia facoltà di

far modificare tali programmi in modo che sia arrecato minor disturbo ad eventuali attività svolte

dall'Attività Scolastica durante l'esecuzione dei lavori.

L'articolazione in fasi potrà essere variata in qualsiasi momento dall'Amministrazione rispetto ad

eventuali programmi preordinati. A fronte di tali variazioni l'Impresa è tenuta con la tempestività

sopra indicata ad aggiornare i piani programmatici dei lavori.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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Ogni onere che dovesse ricadere sull'Impresa a motivo dell'articolazione del lavoro in fasi e per

l'interruzione del lavoro tra le varie fasi sino alla concorrenza di complessivi 210 giorni, nonché per

le indicazioni e variazioni che l'Amministrazione potrà apportare al programma dei lavori ed

all'articolazione in fasi, si intende compreso nel prezzo dell'appalto e l'Impresa non può

pretendere alcun compenso relativamente a questo punto.

4. Durante l’esecuzione dei lavori è compito dei direttori operativi, cioè dei tecnici che

collaborano con il direttore lavori ed insieme a lui costituiscono la direzione lavori, curare

l’aggiornamento del cronoprogramma dei lavori e segnalare tempestivamente al direttore dei

avori le eventuali difformità rispetto alle previsioni contrattuali, proponendo i necessari interventi

correttivi.

5. Ai fini dell’applicazione delle penali di cui all’art. 1.4.4, comma 2, del presente capitolato si

tiene conto del rispetto dei seguenti termini intermedi del predetto programma, considerati

inderogabili, a partire dalla data di consegna dei lavori:

a) per 1° stralcio scuola primaria su C.T. ed impianti interni e per 2° stralcio scuola primaria su Corpi

A e C (mensa C1, aula laboratorio linguistico C2, auditorium C3, corridoio C4 con servizi, corridoio

C5 e corridoio C6), 50 giorni (cinquanta);

c) da 1° ripresa per 3° stralcio scuola primaria su Corpo B (aule piano primo, cappotto esterno),

35 giorni (trentacinque);

d) da 2° ripresa per 4° stralcio scuola primaria su Corpo B (aule piano terra , cappotto esterno),

45 giorni (quarantacinque);

e) da 3° ripresa per 5° stralcio scuola secondaria di 1° grado –scuola media- (serramenti,

cappotto, impianti), 60 giorni (sessanta);

Articolo 1.4.7 Inderogabilità dei termini di esecuzione

1. Non costituiscono giustificato motivo di slittamento del termine di inizio e di ultimazione dei lavori

nonché della loro irregolare conduzione secondo programma:

a) il ritardo nell’installazione del cantiere e nell’allacciamento alle reti tecnologiche necessarie

al suo funzionamento, per l’approvvigionamento dell’energia elettrica e dell’acqua;

b) l’adempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal Direttore

dei Lavori o dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza, ivi compreso il

coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, se nominato;

c) l’esecuzione di accertamenti integrativi che l’appaltatore ritenesse di dover effettuare per la

esecuzione delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati

dalla Direzione dei Lavori o espressamente approvati da questa;

d) il tempo necessario per l’esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre prove

assimilabili;

e) il tempo necessario per l’espletamento degli adempimenti a carico dell’appaltatore

comunque previsti dal presente capitolato;

f) le eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati;

g) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale

dipendente.

Articolo 1.4.8 Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini

1. L’eventuale ritardo dell’appaltatore rispetto ai termini per l’ultimazione dei lavori o sulle

scadenze esplicitamente fissate dei singoli stralci dal programma temporale superiore a 10 giorni

naturali consecutivi produce la risoluzione del contratto, a discrezione della Stazione appaltante

e senza obbligo di ulteriore motivazione, ai sensi dell’art. 108 del DLgs 50/2016 ed ai sensi dell’art.

1456 del Cod. Civile.

2. La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dell’appaltatore

con assegnazione di un termine per compiere i lavori e in contraddittorio con il medesimo

appaltatore.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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3. Nel caso di risoluzione del contratto la penale di cui all’art. 1.4.4, comma 1, del presente

capitolato è computata sul periodo determinato sommando il ritardo accumulato

dall’appaltatore rispetto al programma esecutivo dei lavori e il termine assegnato dal Direttore

dei Lavori per compiere i lavori con la messa in mora di cui al comma 2.

4. Sono a carico dell’appaltatore i danni subiti dalla Stazione appaltante a seguito della

risoluzione del contratto.

Titolo 1.5 DISCIPLINA ECONOMICA

Articolo 1.5.1 Anticipazione

1. Ai sensi dell'art. 35, comma 18 del DLgs 50/2016 la stazione appaltante erogherà all’appaltatore

– entro 15 giorni dalla data di effettivo inizio dei lavori accertata dal responsabile del

procedimento – l’anticipazione sull’importo contrattuale prevista dalle norme vigenti. La ritardata

corresponsione dell’anticipazione obbliga la stazione appaltante alla corresponsione degli

interessi corrispettivi secondo quanto previsto dall’art. 1282 del codice civile.

2. Nel caso in cui l’esecuzione dei lavori non procede secondo i tempi contrattualmente previsti,

per ritardi imputabili al beneficiario, l’anticipazione è revocata e sulle somme restituite sono dovuti

gli interessi corrispettivi al tasso legale con decorrenza dalla data di erogazione

dell’anticipazione.

3. L’erogazione dell’anticipazione, ove consentita dalle leggi vigenti, è in ogni caso subordinata

alla costituzione di una garanzia fideiussoria bancaria, di importo pari all’anticipazione stessa

maggiorato del tasso di interesse legale applicato al periodo necessario al recupero

dell’anticipazione secondo il cronoprogramma dei lavori. L’importo della detta garanzia sarà

gradualmente ed automaticamente ridotto, nel corso dei lavori, in funzione del progressivo

recupero dell’anticipazione da parte delle stazioni appaltanti.

Articolo 1.5.2 Pagamenti in acconto

1. L’appaltatore ha diritto a pagamenti in acconto in corso d’opera, mediante emissione di

certificato di pagamento ogni volta che i lavori eseguiti, contabilizzati ai sensi degli articoli 1.6.1,

1.6.2 e 1.6.3 del presente capitolato, al netto del ribasso d’asta, comprensivi della relativa quota

degli oneri per la sicurezza, raggiungano, al netto della ritenuta di cui al comma 2 e della quota

parte di anticipazione di cui al comma 1 dell’art. 1.15.1, un importo non inferiore a 125.000,00

euro.

2. A garanzia dell’osservanza delle norme e delle prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e

dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori,

sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50% da liquidarsi, nulla

ostando, a seguito dell’approvazione del collaudo provvisorio.

3. Entro i 45 giorni successivi all’avvenuto raggiungimento dell’importo dei lavori eseguiti di cui al

comma 1, il Direttore dei Lavori emette lo stato di avanzamento dei lavori e il responsabile del

procedimento emette, entro lo stesso termine, il conseguente certificato di pagamento il quale

deve recare la dicitura: «lavori a tutto il ……………………» con l’indicazione della data.

4. La Stazione appaltante provvede al pagamento del predetto certificato entro i successivi 30

giorni, mediante emissione dell’apposito mandato.

5. Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 30 giorni, per cause non

dipendenti dall’appaltatore, si provvede alla redazione dello stato di avanzamento e

all’emissione del certificato di pagamento, prescindendo dall’importo minimo di cui al primo

comma.

5.1 Con riferimento al programma dei lavori, dopo la sospensione di ogni singola fase, si provvede

alla redazione dello stato di avanzamento e all’emissione del certificato di pagamento,

prescindendo dall’importo minimo di cui al primo comma.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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6. Dell’emissione di ogni certificato di pagamento il responsabile del procedimento provvede a

dare comunicazione scritta, con avviso di ricevimento, agli enti previdenziali e assicurativi,

compresa la cassa edile, ove richiesto.

Articolo 1.5.3 Conto finale e pagamenti a saldo 1. Il conto finale dei lavori è redatto entro giorni 30 dalla data del certificato di ultimazione; è

sottoscritto dal direttore di lavori e trasmesso al responsabile del procedimento. Col conto finale

è accertato e proposto l’importo della rata di saldo, qualunque sia il suo ammontare, la cui

liquidazione definitiva ed erogazione è soggetta alle verifiche di collaudo o di regolare

esecuzione ai sensi del comma 3.

2. Il conto finale dei lavori deve essere sottoscritto dall’appaltatore, su invito del responsabile del

procedimento, entro il termine perentorio di 30 giorni; se l’appaltatore non firma il conto finale nel

termine indicato, o se lo firma senza confermare le domande già formulate nel registro di

contabilità, il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il responsabile del

procedimento redige in ogni caso una sua relazione al conto finale.

3. La rata di saldo, unitamente alle ritenute di cui all’art. 1.5.2, comma 2, del presente capitolato,

nulla ostando, è pagata entro 90 giorni dopo l’avvenuta emissione del certificato di collaudo

provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.

4. Il pagamento della rata di saldo, disposto previa garanzia fideiussoria, ai sensi del combinato

disposto degli artt. 102 e 103, del DLgs 50/2016, non costituisce presunzione di accettazione

dell’opera, ai sensi dell’art. 1666, secondo comma, del codice civile.

5. La garanzia fideiussoria di cui al comma 4 è costituita alle condizioni previste dal comma 18

dell’art. 35 del DLgs 50/2016, e cioè è di importo pari al saldo maggiorato del tasso d’interesse

legale applicato per il periodo che intercorre tra il collaudo provvisorio e il collaudo definitivo.

6. Salvo quanto disposto dall’art. 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità

ed i vizi dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dal soggetto appaltante prima che

il certificato di collaudo assuma carattere definitivo.

Articolo 1.5.4 Ritardo nella contabilizzazione e/o nel pagamento delle rate di acconto

1. Ai sensi dell’art. 1.5.2 del presente capitolato, non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni

intercorrenti tra il verificarsi delle condizioni e delle circostanze per l’emissione del certificato di

pagamento e la sua effettiva emissione e messa a disposizione della Stazione appaltante per la

liquidazione; trascorso tale termine senza che sia emesso il certificato di pagamento, sono dovuti

all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche

questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura accertata annualmente

con decreto del Ministro delle infrastrutture e del trasporto, di concerto con il Ministro

dell’economia e delle finanze.

2. Non sono dovuti interessi per i primi 30 giorni intercorrenti tra l’emissione del certificato di

pagamento e il suo effettivo pagamento; trascorso tale termine senza che la Stazione appaltante

abbia provveduto al pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni

di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi

di mora nella misura accertata annualmente con decreto del Ministro delle infrastrutture e del

trasporto, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze..

3. Il pagamento degli interessi di cui al presente art. avviene d’ufficio in occasione del

pagamento, in acconto o a saldo, immediatamente successivo, senza necessità di domande o

riserve.

4. È facoltà dell’appaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, ovvero nel caso in cui

l’ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il

certificato o il titolo di spesa, raggiunga il quarto dell’importo netto contrattuale, di agire ai sensi

dell’art. 1460 del codice civile, rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se la Stazione

appaltante non provveda contemporaneamente al pagamento integrale di quanto maturato;

in alternativa, è facoltà dell’appaltatore, previa costituzione in mora della Stazione appaltante,

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto, trascorsi 60 giorni

dalla data della predetta costituzione in mora.

Articolo 1.5.5 Pagamenti a saldo

Non sono dovuti interessi per i primi 90 giorni intercorsi tra l’emissione del certificato di collaudo

provvisorio ed il suo effettivo pagamento; trascorso tale termine senza che la Stazione Appaltante

abbia provveduto al pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni

di ritardo. Trascorso infruttuosamente anche quest’ultimo termine spettano all’appaltatore gli

interessi di mora sino al pagamento.

Articolo 1.5.6 Revisione prezzi

1. Non è prevista alcuna revisione dei prezzi e non trova applicazione l’art. 1664, primo comma,

del codice civile.

2. Ai sensi dell’art. 106 del DLgs 50/2016, le modifiche, nonchè le varianti, dei contratti di appalto

in corso di validità devono essere autorizzate dal RUP con le modalità previste dall'ordinamento

della stazione appaltante cui il RUP dipende. I contratti di appalto nei settori ordinari e nei settori

speciali possono essere modificati senza una nuova procedura di affidamento se le modifiche, a

prescindere dal loro valore monetario, sono state previste nei documenti di gara iniziali in clausole

chiare, precise e inequivocabili, che possono comprendere clausole di revisione dei prezzi.

3. Le clausole di revisione dei prezzi fissano la portata e la natura di eventuali modifiche nonchè

le condizioni alle quali esse possono essere impiegate, facendo riferimento alle variazione dei

prezzi e dei costi standard, ove definiti. Esse non apportano modifiche che avrebbero l'effetto di

alterare la natura generale del contratto o dell'accordo quadro. Per i contratti relativi ai lavori, le

variazioni di prezzo in aumento o in diminuzione possono essere valutate, sulla base dei prezzari di

cui all'art. 23, comma 7 del DLgs 50/2016, solo per l'eccedenza rispetto al 10% rispetto al prezzo

originario e comunque in misura pari alla metà.

Articolo 1.5.7 Cessione del contratto e cessione dei crediti

1. È vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di diritto.

2. È ammessa la cessione dei crediti, ai sensi del combinato disposto dell’art. 106, comma 13 del

DLgs 50/2016 e della legge 21 febbraio 1991, n. 52, a condizione che il cessionario sia un istituto

bancario o un intermediario finanziario iscritto nell’apposito Albo presso la Banca d’Italia e che il

contratto di cessione, in originale o in copia autenticata, sia trasmesso alla Stazione appaltante

prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal responsabile del

procedimento.

Articolo 1.5.8 Tracciabilità dei flussi finanziari

1. Ai sensi dell’articolo 3, commi 1 e 8, della legge n. 136 del 2010, gli operatori economici titolari

dell’appalto, nonché i subappaltatori, devono comunicare alla Stazione appaltante gli estremi

identificativi dei conti correnti dedicati, anche se non in via esclusiva, accesi presso banche o

presso Poste italiane S.p.A., entro 7 (sette) giorni dalla stipula del contratto oppure entro 7 (sette)

giorni dalla loro accensione se successiva, comunicando altresì negli stessi termini le generalità e

il codice fiscale delle persone delegate ad operare sui predetti conti. L’obbligo di comunicazione

è esteso anche alle modificazioni delle indicazioni fornite in precedenza. In assenza delle predette

comunicazioni la Stazione Appaltante sospende i pagamenti e non decorrono i termini legali per

l’applicazione degli interessi di cui agli articoli 28 e 29.

2. Tutti i movimenti finanziari relativi all’intervento:

a) - per pagamenti a favore dell’appaltatore, dei subappaltatori, dei sub-contraenti, dei sub-

fornitori o comunque di soggetti che eseguono lavori, forniscono beni o prestano servizi in

relazione all’intervento, devono avvenire mediante bonifico bancario o postale, ovvero altro

mezzo che sia ammesso dall’ordinamento giuridico in quanto idoneo ai fini della tracciabilità;

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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b) - i pagamenti di cui alla precedente lettera a) devono avvenire in ogni caso utilizzando i

conti correnti dedicati di cui al comma 1;

c) - i pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le

spese generali nonché quelli destinati all'acquisto di immobilizzazioni tecniche devono essere

eseguiti tramite i conti correnti dedicati di cui al comma 1, per il totale dovuto, anche se non

riferibile in via esclusiva alla realizzazione dell’intervento.

3. I pagamenti in favore di enti previdenziali, assicurativi e istituzionali, nonché quelli in favore di

gestori e fornitori di pubblici servizi, ovvero quelli riguardanti tributi, possono essere eseguiti anche

con strumenti diversi da quelli ammessi dal comma 2, lettera a), fermo restando l'obbligo di

documentazione della spesa. Per le spese giornaliere, di importo inferiore o uguale a 1.500 euro

possono essere utilizzati sistemi diversi da quelli ammessi dal comma 2, lettera a), fermi restando il

divieto di impiego del contante e l'obbligo di documentazione della spesa.

4. Ogni pagamento effettuato ai sensi del comma 2, lettera a), deve riportare, in relazione a

ciascuna transazione, il CIG e il CUP proprio del progetto.

5. Fatte salve le sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 6 della legge n. 136 del 2010:

a) - la violazione delle prescrizioni di cui al comma 2, lettera a), costituisce causa di risoluzione

del contratto ai sensi dell’articolo 3, comma 9-bis, della citata legge n. 136 del 2010;

b) - la violazione delle prescrizioni di cui al comma 2, lettere b) e c), o ai commi 3 e 4, se

reiterata per più di una volta, costituisce causa di risoluzione del contratto ai sensi dell’articolo

1.10.4 del presente Capitolato speciale.

6. I soggetti di cui al comma 1 che hanno notizia dell'inadempimento della propria controparte

agli obblighi di tracciabilità finanziaria di cui ai commi da 1 a 3, procedono all'immediata

risoluzione del rapporto contrattuale, informandone contestualmente la Stazione appaltante e la

prefettura-ufficio territoriale del Governo territorialmente competente.

7. Le clausole di cui al presente articolo devono essere obbligatoriamente riportate nei contratti

sottoscritti con i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese a qualsiasi titolo

interessate all’intervento ai sensi del comma 2, lettera a); in assenza di tali clausole i predetti

contratti sono nulli senza necessità di declaratoria.

Titolo 1.6 CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI LAVORI

Articolo 1.6.0 Attività di controllo amministrativo contabile ai sensi DM 49/2018

1. Il direttore dei lavori effettua il controllo della spesa legata all’esecuzione dell’opera o dei lavori,

attraverso la compilazione con precisione e tempestività dei documenti contabili, che sono atti

pubblici a tutti gli effetti di legge, con i quali si realizza l’accertamento e la registrazione dei fatti

producenti spesa. A tal fine provvede a classificare e misurare le lavorazioni eseguite, nonché a

trasferire i rilievi effettuati sul registro di contabilità e per le conseguenti operazioni di calcolo che

consentono di individuare il progredire della spesa. Secondo il principio di costante progressione

della contabilità, le predette attività di accertamento dei fatti producenti spesa devono essere

eseguite contemporaneamente al loro accadere e, quindi, devono procedere di pari passo con

l’esecuzione.

2. Ferme restando le disposizioni contenute nel decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, nonché

la disciplina dei termini e delle modalità di pagamento dell’esecutore contenuta nella

documentazione di gara e nel contratto di appalto, il direttore dei lavori provvede

all’accertamento e alla registrazione di tutti i fatti producenti spesa contemporaneamente al loro

accadere, affinché possa sempre:

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

23

a) rilasciare gli stati d’avanzamento dei lavori entro il termine fissato nella documentazione di

gara e nel contratto, ai fini dell’emissione dei certificati per il pagamento degli acconti da parte

del RUP;

b) controllare lo sviluppo dei lavori e impartire tempestivamente le debite disposizioni per la relativa esecuzione entro i limiti dei tempi e delle somme autorizzate.

3. I diversi documenti contabili, predisposti e tenuti dal direttore dei lavori o dai direttori operativi

o dagli ispettori di cantiere, se dal medesimo delegati, che devono essere firmati

contestualmente alla compilazione rispettando la cronologia di inserimento dei dati, sono

richiamati all’art. 14 del DM 49/2018 anche con l’ausilio degli strumenti elettronici di contabilità ai

sensi dell’art. 15 del medesimo Decreto:

Articolo 1.6.1 Lavori a misura

1. Qualora in corso d’opera debbano essere introdotte variazioni ai lavori ai sensi degli articoli

1.7.4 o 1.7.5 del presente capitolato, e per tali variazioni ricorrano le condizioni di cui all’art. 43,

comma 9, del D.P.R. 207/2010, per cui risulti eccessivamente oneroso individuarne in maniera

certa e definita le quantità e pertanto non sia possibile la loro definizione nel lavoro “a corpo”,

esse possono essere preventivate a misura. Le relative lavorazioni sono indicate nel

provvedimento di approvazione della perizia con puntuale motivazione di carattere tecnico e

con l’indicazione dell’importo sommario del loro valore presunto e della relativa incidenza sul

valore complessivo del contratto.

2. Nei casi di cui al comma 1, qualora le stesse variazioni non siano valutabili mediante i prezzi

unitari rilevabili dagli atti progettuali o di gara, si procede mediante la formazione dei nuovi prezzi

ai sensi dell’art. 1.7.6 del presente capitolato, fermo restando che le stesse variazioni possono

essere predefinite, sotto il profilo economico, con atto di sottomissione “a corpo”.

3. Non sono comunque riconosciuti nella valutazione delle opere ingrossamenti o aumenti

dimensionali di alcun genere non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati

preventivamente autorizzati dal Direttore dei Lavori.

4. Nel corrispettivo per l’esecuzione degli eventuali lavori a misura s’intende sempre compresa

ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal Capitolato

Speciale d’Appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali.

5. La contabilizzazione delle opere e delle forniture verrà effettuata applicando alle quantità

eseguite i prezzi unitari netti desunti dall’elenco dei prezzi unitari di cui all’art. 1.2.2 del presente

Capitolato Speciale.

6. Gli eventuali oneri per la sicurezza che fossero individuati a misura in relazione alle variazioni di

cui al comma 1, sono valutati sulla base dei relativi prezzi di elenco, ovvero formati ai sensi del

comma 2, con le relative quantità.

Articolo 1.6.2 Lavori a corpo

1. La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell’enunciazione

e nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di

ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza

che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito

alla quantità di detti lavori.

2. Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa

occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal Capitolato Speciale

d’Appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può

essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati

nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso

dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano tecnicamente e intrinsecamente indispensabili

alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell’opera appaltata secondo le regola

dell’arte.

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24

3. La contabilizzazione dei lavori a corpo è effettuata applicando all’importo netto di

aggiudicazione le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro indicate nella

ta­bella «B», contenuta all’art. 2 comma 1 del presente Capitolato Speciale per farne parte

integrante e sostanziale, di ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione

al lavoro eseguito.

4. L’elenco dei prezzi unitari e il computo metrico hanno validità ai soli fini della determinazione

del prezzo a base d’asta in base al quale effettuare l’aggiudicazione.

5. Gli oneri per la sicurezza di cui all’art. 2, comma 1 (colonna b) della Tabella «A») del presente

capitolato, come evidenziato al rigo 20) della tabella «B», contenuta nel medesimo art. 1.1.2, sono

valutati in base all’importo previsto separatamente dall’importo dei lavori negli atti progettuali e

sul bando di gara, secondo la percentuale stabilita nella predetta tabella «B», intendendosi come

eseguita e liquidabile la quota parte proporzionale a quanto eseguito.

Articolo 1.6.3 Lavori in economia

1. Non sono ammessi lavori in economia.

Articolo 1.6.4 Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera

1. In sede di contabilizzazione delle rate di acconto di cui all’art. 1.5.2 del presente capitolato,

all’importo dei lavori eseguiti è aggiunta la metà di quello dei soli materiali provvisti a piè d’opera,

destinati ad essere impiegati in opere definitive facenti parte dell’appalto ed accettati dal

Direttore dei Lavori, da valutarsi a prezzo di contratto o, in difetto, ai prezzi di stima.

2. I materiali e i manufatti portati in contabilità rimangono a rischio e pericolo dell’appaltatore, e

possono sempre essere rifiutati dal Direttore dei Lavori ai sensi dell’art. 18, comma 1 del Capitolato

Generale di cui al D.M. 145/2000.

Articolo 1.6.5 Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori a misura e delle somministrazioni per

opere in economia - Invariabilità dei prezzi

I prezzi unitari in base ai quali, dopo deduzione del pattuito ribasso d’asta, saranno pagati i lavori

appaltati a misura e le somministrazioni, compensano anche:

a) circa i materiali, ogni spesa (per fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.), nessuna

eccettuata, che venga sostenuta per darli pronti all’impiego, a piede di qualunque opera;

b) circa gli operai e mezzi d’opera, ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili del

mestiere, nonché per premi di assicurazioni sociali, per illuminazione dei cantieri in caso di

lavoro notturno;

c) circa i noli, ogni spesa per dare a piè d’opera i macchinari e mezzi pronti al loro uso;

d) circa i lavori a misura ed a corpo, tutte le spese per forniture, lavorazioni, mezzi d’opera,

assicurazioni d’ogni specie, indennità di cave, di passaggi o di deposito, di cantiere, di

occupazione temporanea e d’altra specie, mezzi d’opera provvisionali, carichi, trasporti e

scarichi in ascesa o discesa, ecc., e per quanto occorre per dare il lavoro compiuto a perfetta

regola d’arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compenso per gli oneri tutti che

l’Appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se non esplicitamente detti o richiamati nei

vari articoli e nell’elenco dei prezzi del presente capitolato.

I prezzi medesimi, per lavori a misura ed a corpo, nonché il compenso a corpo, diminuiti del ribasso

offerto, si intendono accettati dall’Appaltatore in base a calcoli di sua convenienza, a tutto suo

rischio. Essi sono fissi ed invariabili.

Articolo 1.6.6 Lavori eventuali non previsti

1. Qualora l’ente appaltante, per il tramite della Direzione dei Lavori, richiedesse e ordinasse

modifiche o varianti in corso d’opera, fermo restando il rispetto delle condizioni e della disciplina

di cui all’art. 106 del DLgs 50/2016, si fa riferimento a quanto previsto dall'art. 1.7.4 del presente

Capitolato speciale.

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25

2. I prezzi unitari offerti dall’appaltatore in sede di gara sono per lui vincolanti per la valutazione

di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ai sensi dell’art.

106 del DLgs 50/2016. Se l'Appaltatore non accetta i nuovi prezzi così determinati e approvati,

l'Ente appaltante può ingiungergli l'esecuzione delle lavorazioni o la somministrazione dei materiali

sulla base di detti prezzi, comunque ammessi nella contabilità; ove l'Appaltatore non iscriva

riserva negli atti contabili nei modi previsti, i prezzi si intendono definitivamente accettati.

3. Ai sensi dell’art. 106 del DLgs 50/2016, le modifiche, nonchè le varianti, dei contratti di appalto

in corso di validità devono essere autorizzate dal RUP con le modalità previste dall'ordinamento

della stazione appaltante cui il RUP dipende. I contratti di appalto nei settori ordinari e nei settori

speciali possono essere modificati senza una nuova procedura di affidamento se le modifiche, a

prescindere dal loro valore monetario, sono state previste nei documenti di gara iniziali in clausole

chiare, precise e inequivocabili, che possono comprendere clausole di revisione dei prezzi.

4. Le clausole di revisione dei prezzi fissano la portata e la natura di eventuali modifiche nonchè

le condizioni alle quali esse possono essere impiegate, facendo riferimento alle variazione dei

prezzi e dei costi standard, ove definiti. Esse non apportano modifiche che avrebbero l'effetto di

alterare la natura generale del contratto o dell'accordo quadro. Per i contratti relativi ai lavori, le

variazioni di prezzo in aumento o in diminuzione possono essere valutate, sulla base dei prezzari di

cui all'art. 23, comma 7 del DLgs 50/2016, solo per l'eccedenza rispetto al 10% rispetto al prezzo

originario e comunque in misura pari alla metà.

5. Gli operai forniti per i lavori non previsti dovranno essere idonei ai lavori da eseguirsi e provvisti

dei necessari attrezzi.

6. Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio dovranno essere in perfetto stato di servibilità e

provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.

7. Saranno a carico dell’Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine e le

eventuali riparazioni, in modo che essi siano sempre in buono stato di servizio.

8. I mezzi di trasporto dovranno essere forniti in pieno stato di efficienza.

Titolo 1.7 DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE

Articolo 1.7.1 Direzione dei lavori

1. Per il coordinamento, la direzione ed il controllo tecnico-contabile dell’esecuzione,

l’Amministrazione aggiudicatrice, ai sensi dell’art. 101, comma 2 e ss. del DLgs 50/2016 e del D.M.

49/2018, istituisce un ufficio di Direzione dei Lavori costituito da un Direttore dei Lavori ed

eventualmente (in relazione alla dimensione e alla tipologia e categoria dell’intervento) da uno

o più assistenti con funzioni di direttore operativo o di ispettore di cantiere.

2. Il Direttore dei lavori, ai sensi di quanto stabilito dal D.M. 49/2018 (Regolamento recante:

«Approvazione delle linee guida sulle modalità di svolgimento delle funzioni del direttore dei lavori

e del direttore dell’esecuzione») ha la responsabilità del coordinamento e della supervisione

dell’attività di tutto l’ufficio di Direzione dei Lavori ed interloquisce, in via esclusiva, con

l’appaltatore in merito agli aspetti tecnici ed economici del contratto.

3. Il Direttore dei Lavori, ai sensi di quanto stabilito dall’art.3 del D.M. 49/2018, impartisce tutte le

disposizioni ed istruzioni all’appaltatore mediante un ordine di servizio redatto in due copie

sottoscritte dal Direttore dei lavori emanante e comunicate all’appaltatore che le restituisce

firmate per avvenuta conoscenza.

4. L’ordine di servizio deve necessariamente essere per iscritto in modo tale da poter essere poi

disponibile, in caso di necessità, come prova delle disposizioni emanate.

Articolo 1.7.2 Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione

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(se i materiali provenienti da escavazioni o demolizioni, di proprietà dell’Amministrazione ai sensi

del comma 1 dell’art. 36 del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, restano in proprietà

all’Amministrazione)

1. I materiali provenienti da scavi e demolizioni, di proprietà dell’Amministrazione, ai sensi dell’art.

36, comma 2, del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, saranno trasportarti e

regolarmente accatastati dall’appaltatore presso il deposito comunale

2. L’appaltatore s’intende compensato di detta operazione coi prezzi degli scavi e delle

demolizioni.

(se sono invece ceduti all’Appaltatore)

1. I materiali provenienti da scavi e demolizioni sono ceduti, ai sensi dell’art. 36, comma 3 del

Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, dall’Amministrazione all’Appaltatore;

2. Il prezzo ad essi convenzionalmente attribuito sarà quindi dedotto dall’importo netto dei lavori

salvo che la deduzione non sia già stata fatta nella determinazione dei prezzi.

Articolo 1.7.3 Espropriazioni

La disciplina degli espropri è regolata dal DPR 8 giugno 2001, n. 327, recante testo unico delle

disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, come

modificato ed integrato dal DLgs 27 dicembre 2002, n. 302 (GU n. 17 del 22 gennaio 2003).

Articolo 1.7.4 Variazione dei lavori

1. Si applicano le disposizioni di cui all'art. 106 del DLgs 50/2016.

2. Ai sensi dell'art. 106, comma 1, lett. e) del DLgs 50/2016 la Stazione appaltante si riserva la

facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che a suo insindacabile

giudizio dovessero risultare opportune, senza che perciò l’impresa appaltatrice possa pretendere

compensi ed indennizzi, di qualsiasi natura e specie, non stabiliti nel presente Capitolato speciale;

l'importo complessivo di tali modifiche non potrà comunque superare la soglia del quinto

dell'importo del contratto.

3. Le variazioni sono valutate ai prezzi di contratto; nel caso in cui debbano essere eseguite

categorie di lavori non previste in contratto o si debbano impiegare materiali per i quali non risulti

fissato il prezzo contrattuale si procederà alla determinazione di nuovi prezzi da individuarsi, nel

silenzio dell'attuale norma, secondo le modalità previste dall'art. 163 del DPR 207/2010.

4. Ferma l'impossibilità di introdurre modifiche essenziali alla natura dei lavori oggetto dell'appalto,

qualora le variazioni comportino nell'ambito delle singole categorie contabili tali da produrre un

notevole e dimostrato pregiudizio economico all’Appaltatore, è riconosciuto un equo compenso,

comunque non superiore al quinto dell'importo della singola categoria contabile. Ai fini del

presente comma si considera notevolmente pregiudizievole la variazione della singola categoria

che supera il quinto del corrispondete valore originario e solo per la parte che supera tale limite.

5. Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di

qualsiasi genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della Direzione Lavori.

6. Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere

presentato per iscritto alla direzione lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della

contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto

stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, qualora non vi sia accordo preventivo scritto

prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste.

7. Non sono considerati varianti gli interventi disposti dal Direttore dei Lavori per risolvere aspetti di

dettaglio, che siano contenuti entro un importo non superiore al 10% per i lavori di recupero,

ristrutturazione, manutenzione e restauro e al 5% per tutti gli altri lavori delle categorie di lavoro

dell’appalto, come individuate nella tabella “B” dell’art. 1.1.2 del presente Capitolato Speciale

d’Appalto, e che non comportino un aumento dell’importo del contratto stipulato.

8. Sono ammesse, nell’esclusivo interesse dell’amministrazione, le varianti, in aumento o in

diminuzione, finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sempre che non

comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

27

circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto. L’importo in

aumento relativo a tali varianti deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione

dell’opera ai sensi del Codice dei Contratti.

9. Salvo i casi di cui ai commi 6 e 7, è sottoscritto un atto di sottomissione quale appendice

contrattuale, che deve indicare le modalità di contrattazione e contabilizzazione delle lavorazioni

in variante.

10. Non sussistono eventuali limiti di spesa alle varianti, salvo in caso di:

– aumento che eccede il quinto dell’importo originario di contratto; in tal caso sarà

preventivamente chiesto il consenso a procedere dell’appaltatore;

– errore progettuale per cui la variante eccede il quinto dell’importo originario del contratto;

detta circostanza è trattata all’art. 1.7.5 del presente capitolato.

– utilizzo di materiali, componenti e tecnologie non esistenti al momento della progettazione che

possono determinare, significativi miglioramenti nella qualità dell’opera o di sue parti senza

alterare l’impostazione progettuale (art. 106, comma 1, del DLgs 50/2016); in tal caso l’importo in

aumento relativo a tali varianti deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione

dell’opera;

– lavori disposti dal Direttore dei Lavori per risolvere aspetti di dettaglio, non considerate peraltro

varianti, e di varianti finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità; in tal caso vale

quanto prescritto ai commi 4 e 5 del presente articolo.

9. La violazione da parte dell'appaltatore del divieto di apportare modifiche comporta, salva

diversa valutazione del Responsabile del procedimento, la rimessa in pristino, a carico

dell'Appaltatore, dei lavori e delle opere nella situazione originaria secondo le disposizioni della

Direzione dei Lavori, ferma restando che in nessun caso egli può vantare compensi, rimborsi o

indennizzi per i lavori medesimi.

Articolo 1.7.5 Varianti per errori od omissioni progettuali

1. Qualora, per il manifestarsi di errori od omissioni imputabili alle carenze del progetto esecutivo,

tali da pregiudicare, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera ovvero la sua utilizzazione, si

rendono necessarie varianti eccedenti il quinto dell’importo originario del contratto, la Stazione

appaltante procede, ai sensi dell’art. 106 del DLgs 50/2016, alla risoluzione del contratto con

indizione di una nuova gara alla quale è invitato l’appaltatore originario.

2. La risoluzione del contratto comporta il pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del

10% dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto originario

3. Ai sensi dell’art. 106, comma 9, del DLgs 50/2016, i titolari dell’incarico di progettazione sono

responsabili dei danni subiti dalla Stazione appaltante, in conseguenza di errori od omissioni della

progettazione.

4. Per tutto quanto non espressamente dettagliato in merito alle varianti col presente ed il

precedente articolo, si rimanda alla normativa in materia come richiamata al comma 1 dell’art.

1.7.4 del presente capitolato.

Articolo 1.7.6 Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi

Le variazioni sono valutate mediante l’applicazione dei prezzi contrattuali e, nel caso in cui

l’elenco di progetto non li preveda, si procede alla formazione di nuovi prezzi, mediante apposito

verbale di concordamento.

Titolo 1.8 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA

Articolo 1.8.1 Norme di sicurezza generali

1. I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di

prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente

sicurezza e igiene. L’appaltatore è, altresì, obbligato ad osservare scrupolosamente le disposizioni

del vigente Regolamento Locale di Igiene, per quanto attiene la gestione del cantiere.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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2. L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli

appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate.

3. L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di

quanto stabilito nel presente articolo.

Articolo 1.8.2 Sicurezza sul luogo di lavoro

L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all’art. 15 del DLgs del 9

aprile 2008 n. 81 così come modificato dal DLgs 3 agosto 2009, nonché le disposizioni dello stesso

decreto e s.m. ed i. applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere.

Articolo 1.8.3 Piani di sicurezza

1. L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di

sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione

da parte della Stazione appaltante, ai sensi del DLgs 81/2008. Il piano di sicurezza e

coordinamento risponderà alle prescrizioni di cui all’art. 100 del DLgs 81/2008 e s.m. e i.

2. Ai sensi dell’art. 100, comma 5, del DLgs 81/2008 e dell’art. 131, comma 4, del DLgs 163/2006,

l’appaltatore può presentare al coordinatore per l’esecuzione, prima dell’inizio dei lavori ovvero

in corso d’opera, una o più proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di

sicurezza di coordinamento, nei seguenti casi:

a. per adeguarne i contenuti alle tecnologie proprie dell’impresa ovvero per poter meglio

garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla

consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori

o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;

b. per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei

lavoratori eventualmente disattese (in quanto non previste e/o prevedibili) nel piano di

sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.

3. Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione deve pronunciarsi tempestivamente, con

atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle

proposte presentate; le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l’appaltatore.

4. Qualora il coordinatore non si pronunci entro il termine di 10 giorni lavorativi dalla presentazione

delle proposte dell’appaltatore, nei casi di cui al comma 2, lettera a), le proposte si intendono

accolte.

5. Qualora il coordinatore non si sia pronunciato entro il termine di 5 giorni lavorativi dalla

presentazione delle proposte dell’appaltatore, prorogabile una sola volta di 2 giorni lavorativi, nei

casi di cui al comma 2, lettera b), le proposte si intendono rigettate.

6. Nei casi di cui al comma 2, lettera a), l’eventuale accoglimento delle modificazioni e

integrazioni non può in alcun modo giustificare, ai sensi dell’art. 100, comma 5, del DLgs 81/2008

e s.m. e i., variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del

corrispettivo.

7. Nei casi di cui al comma 2, lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle modificazioni e

integrazioni comporti maggiori oneri a carico dell’impresa, e tale circostanza sia debitamente

provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti.

Articolo 1.8.4 Piano operativo di sicurezza

1. Ai sensi dell’art. 131, comma 2, lett. c), del DLgs 163/2006, l’appaltatore, entro 30 giorni

dall’aggiudicazione e comunque prima della consegna dei lavori, redige e consegna al Direttore

dei Lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano

operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità

nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza dovrà

rispondere ai requisiti di cui all’Allegato XV del DLgs 81/2008 e s.m. e i.

2. Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di

sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 49 del presente Capitolato.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

29

3. Prima dell’inizio dei lavori l’impresa affidataria trasmette il piano di sicurezza e coordinamento

alle imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi.

4. Prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano

operativo di sicurezza all’impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza rispetto

al proprio, lo trasmette al coordinatore per l’esecuzione. I lavori hanno inizio dopo l’esito positivo

delle suddette verifiche che sono effettuate tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni

dall’avvenuta ricezione.

Articolo 1.8.5 Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza

1. L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all’art. 15 del DLgs

81/2008 e s.m. e i.

2. I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità alle direttive 89/391/CEE del Consiglio,

del 12 giugno 1989, 92/57/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1992, alla relativa normativa nazionale

di recepimento, ai regolamenti di attuazione e alla migliore letteratura tecnica in materia.

3. Ai sensi dell’art. 90, comma 9, del DLgs 81/2008 e s.m. e i., l’impresa esecutrice o le imprese

esecutrici è/sono obbligata/e a comunicare tempestivamente prima dell’inizio dei lavori e quindi

periodicamente, a richiesta del committente o del coordinatore:

• la propria idoneità tecnico – professionale (cioè il possesso di capacità organizzative, nonché

disponibilità di forza lavoro, di macchine e attrezzature in relazione ai lavori da realizzare),

secondo le modalità dell’Allegato XVII del DLgs 81/2008 e s.m. e i.;

• l’indicazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle

denunce dei lavoratori effettuate dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS),

all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una

dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali

comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti.

3. L’affidatario è tenuto, altresì, a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere,

secondo quanto previsto dall’art. 97 del DLgs 81/2008 e s.m. e i., al fine di rendere gli specifici piani

operativi di sicurezza redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e congrui con il

proprio. In caso di associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe

all’impresa mandataria capogruppo.

4. Il piano di sicurezza e coordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte

integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte

dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato,

costituiscono causa di risoluzione del contratto. Articolo 1.8.6 Piano delle demolizioni

1. L’appaltatore, entro 30 giorni dall’aggiudicazione e comunque prima della consegna dei

lavori, redige e consegna al Direttore dei Lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza

nella fase di esecuzione, se dovuto, un piano delle demolizioni per quanto attiene alle proprie

scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei

lavori. Il piano operativo di sicurezza dovrà rispondere ai requisiti di cui all’Allegato XV del DLgs

81/2008 e s.m. e i.

2. Il piano delle demolizioni costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza

e di coordinamento di cui all’art. 1.8.3 del presente Capitolato.

Titolo 1.9 DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO

Articolo 1.9.1 Subappalto

1.L'appaltatore di norma esegue in proprio le opere o i lavori, i servizi, le forniture compresi nel

contratto, che non può essere ceduto a pena di nullità.

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2. Ai sensi dell’art. 105 del DLgs 50/2016, tutte le prestazioni nonché lavorazioni, a qualsiasi

categoria appartengano, sono subappaltabili e affidabili in cottimo, ferme restando le vigenti

disposizioni normative che prevedono per particolari ipotesi il divieto di affidamento in

subappalto. Il subappalto deve sempre essere autorizzato dalla Stazione appaltante.

3.Il subappalto è il contratto con il quale l'appaltatore affida a terzi l'esecuzione di parte delle

prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto. Costituisce comunque subappalto

qualsiasi contratto avente ad oggetto attività del contratto di appalto ovunque espletate che

richiedono l'impiego di manodopera.

4. Fatto salvo quanto previsto dal comma 5 dell'art. 105 del DLgs 50/2016, l'eventuale subappalto

non può superare la quota del 30% dell'importo complessivo del contratto di lavori, servizi o

forniture.

5. Non costituiscono comunque subappalto le forniture senza prestazione di manodopera, le

forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo inferiore al 2% dell'importo

delle prestazioni affidate o di importo inferiore a 100.000 euro e qualora l'incidenza del costo della

manodopera e del personale non sia superiore al 50% dell'importo del contratto da affidare.

6. L'affidatario comunica alla stazione appaltante, prima dell'inizio della prestazione, per tutti i

sub-contratti che non sono subappalti, stipulati per l'esecuzione dell'appalto, il nome del sub-

contraente, l'importo del sub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati. Sono,

altresì, comunicate alla stazione appaltante eventuali modifiche a tali informazioni avvenute nel

corso del sub-contratto.

7. È altresì fatto obbligo di acquisire nuova autorizzazione integrativa qualora l'oggetto del

subappalto subisca variazioni e l'importo dello stesso sia incrementato nonchè siano variati i

requisiti di cui al comma 7 dell'art. 105 del DLgs 50/2016..

8.Per le loro specificità, non si configura come attività affidata in subappalto l'affidamento di

attività specifiche a lavoratori autonomi, per le quali occorre effettuare comunicazione alla

stazione appaltante.

9.L'appaltatore può affidare in subappalto le opere o i lavori, i servizi o le forniture compresi nel

contratto, previa autorizzazione della stazione appaltante purchè:

a)tale facoltà sia prevista espressamente nel bando di gara anche limitatamente a singole

prestazioni e, per i lavori, sia indicata la categoria o le categorie per le quali è ammesso il

subappalto. Tutte le prestazioni nonchè le lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano, sono

subappaltabili;

b)all'atto dell'offerta abbiano indicato i lavori o le parti di opere ovvero i servizi e le forniture o

parti di servizi e forniture che intendono subappaltare o concedere in cottimo;

c)l'appaltatore dimostri l'assenza in capo ai subappaltatori dei motivi di esclusione di cui all'art. 80

del DLgs 50/2016.

10. L'appaltatore deposita il contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno 20

giorni prima della data di effettivo inizio dell'esecuzione delle relative prestazioni. Al momento del

deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante l'appaltatore trasmette altresì

la certificazione attestante il possesso da parte del subappaltatore dei requisiti di qualificazione

prescritti dal DLgs 50/2016 in relazione alla prestazione subappaltata e la dichiarazione del

subappaltatore attestante l'assenza in capo ai subappaltatori dei motivi di esclusione di cui all'art.

80 del DLgs 50/2016. Il contratto di subappalto, corredato della documentazione tecnica,

amministrativa e grafica direttamente derivata dagli atti del contratto affidato, indica

puntualmente l'ambito operativo del subappalto sia in termini prestazionali che economici.

11.L'appaltatore è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo

stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella

quale si eseguono le prestazioni. È, altresì, responsabile in solido dell'osservanza delle norme

anzidette da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese

nell'ambito del subappalto.

12. L'affidatario e, per suo tramite, i subappaltatori, trasmettono alla Stazione appaltante prima

dell'inizio dei lavori la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la

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Cassa edile, ove presente, assicurativi e antinfortunistici, nonchè copia del piano di sicurezza cui

al comma 17 dell'art. 105 del DLgs 50/2016.

13. Ai fini del pagamento delle prestazioni rese nell'ambito dell'appalto o del subappalto, la

Stazione appaltante acquisisce d'ufficio il documento unico di regolarità contributiva in corso di

validità relativo all'affidatario e a tutti i subappaltatori.

14.In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente

dell'Appaltatore o del subappaltatore o dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, nonchè in

caso di inadempienza contributiva risultante dal documento unico di regolarità contributiva, si

applicano le disposizioni di cui all'art. 30, commi 5 e 6 del DLgs 50/2016.

15.Nel caso di formale contestazione delle richieste di cui al comma precedente, il responsabile

del procedimento inoltra le richieste e le contestazioni alla direzione provinciale del lavoro per i

necessari accertamenti.

16.L'appaltatore deve provvedere a sostituire i subappaltatori relativamente ai quali apposita

verifica abbia dimostrato la sussistenza dei motivi di esclusione di cui all'art. 80 del DLgs 50/2106.

17.L'appaltatore deve praticare, per le prestazioni affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari

risultanti dall'aggiudicazione, con ribasso non superiore al 20%, nel rispetto degli standard

qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto. L'affidatario corrisponde i costi della

sicurezza e della manodopera, relativi alle prestazioni affidate in subappalto, alle imprese

subappaltatrici senza alcun ribasso; la stazione appaltante, sentito il Direttore dei lavori, il

Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, ovvero il Direttore dell'esecuzione, provvede

alla verifica dell'effettiva applicazione della presente disposizione. L'affidatario è solidalmente

responsabile con il subappaltatore degli adempimenti, da parte di questo ultimo, degli obblighi

di sicurezza previsti dalla normativa vigente.

18. Nei cartelli esposti all'esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte

le imprese subappaltatrici.

19.I piani di sicurezza di cui al DLgs del 9 aprile 2008, n. 81 sono messi a disposizione delle autorità

competenti preposte alle verifiche ispettive di controllo dei cantieri. L'Appaltatore è tenuto a

curare il coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici

piani redatti dai singoli subappaltatori compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato

dall'Appaltatore stesso. Nell'ipotesi di raggruppamento temporaneo o di consorzio, detto obbligo

incombe al mandatario. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da

parte di tutte le imprese impegnate nell'esecuzione dei lavori.

20.L'Appaltatore che si avvale del subappalto o del cottimo deve allegare alla copia autentica

del contratto la dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di

collegamento ai sensi dell'art. 2359 del codice civile con il titolare del subappalto o del cottimo.

Analoga dichiarazione deve essere effettuata da ciascuno dei soggetti partecipanti nel caso di

raggruppamento temporaneo, società o consorzio.

21. La stazione appaltante provvede al rilascio dell'autorizzazione al subappalto entro 30 giorni

dalla relativa richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta, se ricorrono giustificati

motivi. Trascorso tale termine senza che si sia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa.

22. Per i subappalti o cottimi di importo inferiore al 2% dell'importo delle prestazioni affidate o di

importo inferiore a 100.000 euro, i termini per il rilascio dell'autorizzazione da parte della stazione

appaltante è di 15 giorni.

23. I lavori affidati in subappalto non possono formare oggetto di ulteriore subappalto, e pertanto

il subappaltatore non può subappaltare a sua volta i lavori.

24. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai raggruppamenti temporanei e

alle società anche consortili, quando le imprese riunite o consorziate non intendono eseguire

direttamente le prestazioni scorporabili, nonchè alle associazioni in partecipazione quando

l'associante non intende eseguire direttamente le prestazioni assunte in appalto.

25. La stazione appaltante rilascia i certificati necessari per la partecipazione e la qualificazione

di cui all'art. 83, comma 1, e all'art. 84, comma 4, lett. b) del DLgs 50/2016, all'appaltatore,

scomputando dall'intero valore dell'appalto il valore e la categoria di quanto eseguito attraverso

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il subappalto. I subappaltatori possono richiedere alle stazioni appaltanti i certificati relativi alle

prestazioni oggetto di appalto realmente eseguite.

26.Per le opere per le quali sono necessari lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico

o di rilevante complessità tecnica, quali strutture, impianti e opere speciali ai sensi dell'art. 89,

comma 11 del DLgs 50/2016, e fermi restando i limiti previsti dal medesimo comma, l'eventuale

subappalto non può superare il 30% dell'importo delle opere e non può essere, senza ragioni

obiettive, suddiviso. È considerato rilevante, ai fini della sussistenza dei presupposti di cui al primo

periodo, che il valore delle opere superi il 10% dell'importo totale dei lavori.

27. Nel bando di gara la stazione appaltante indica che provvederà a corrispondere

direttamente al subappaltatore o al cottimista l'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi

eseguite o, in alternativa, che è fatto obbligo agli affidatari di trasmettere, entro venti giorni dalla

data di ciascun pagamento effettuato nei loro confronti, copia delle fatture quietanzate relative

ai pagamenti da essi affidatari corrisposti al subappaltatore o cottimista, con l'indicazione delle

ritenute di garanzia effettuate. Qualora gli affidatari non trasmettano le fatture quietanziate del

subappaltatore o del cottimista entro il predetto termine, la stazione appaltante sospende il

successivo pagamento a favore degli affidatari. Nel caso di pagamento diretto, gli affidatari

comunicano alla stazione appaltante la parte delle prestazioni eseguite dal subappaltatore o dal

cottimista, con la specificazione del relativo importo e con proposta motivata di pagamento.

Ove ricorrano condizioni di crisi di liquidità finanziaria dell'affidatario, comprovate da reiterati

ritardi nei pagamenti dei subappaltatori o dei cottimisti, o anche dei diversi soggetti che

eventualmente lo compongono, accertate dalla stazione appaltante, per il contratto di appalto

in corso può provvedersi, sentito l'affidatario, anche in deroga alle previsioni del bando di gara,

al pagamento diretto alle mandanti, alle società, anche consortili, eventualmente costituite per

l'esecuzione unitaria dei lavori a norma dell'articolo 93 del regolamento di cui al d.P.R. 5 ottobre

2010, n. 207, nonché al subappaltatore o al cottimista dell'importo dovuto per le prestazioni dagli

stessi eseguite. La disposizione di cui sopra, si applica anche alle somme dovute agli esecutori in

subcontratto di forniture le cui prestazioni sono pagate in base allo stato di avanzamento lavori

ovvero stato di avanzamento forniture ai sensi dell’art. 15 della L. 180/2011.

Articolo 1.9.2 Responsabilità in materia di subappalto

1. Ai sensi dell'art. 105, comma 8 del DLgs 50/2016, l’appaltatore è in ogni caso responsabile in via

esclusiva nei confronti della Stazione appaltante per l’esecuzione delle opere oggetto di

subappalto, sollevando la Stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o

da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori

subappaltati.

2. L’appaltatore è responsabile in solido con il subappaltatore in relazione agli obblighi retributivi

e contributivi, ai sensi dell'art. 29 del DLgs 10 settembre 2003, n. 276. Nelle ipotesi di cui al comma

13, lettere a) e c) del DLgs 50/2016, l'appaltatore è liberato dalla responsabilità solidale di cui al

periodo precedente.

3. Il Direttore dei Lavori e il responsabile del procedimento, nonché il coordinatore per

l’esecuzione in materia di sicurezza di cui all’art. 92 del DLgs 81/2008 e s.m.i., provvedono a

verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità del

subappalto.

4. Ai sensi dell'art. 21 della legge 13 settembre 1982, n. 646, chiunque, avendo in appalto opere

riguardanti la pubblica amministrazione, concede anche di fatto, in subappalto o a cottimo, in

tutto o in parte, le opere stesse, senza l'autorizzazione dell'autorità competente, è punito con

l'arresto da sei mesi ad un anno e con l'ammenda non inferiore ad un terzo del valore dell'opera

concessa in subappalto o a cottimo e non superiore ad un terzo del valore complessivo dell'opera

ricevuta in appalto. Nei confronti del subappaltatore e dell'affidatario del cottimo si applica la

pena dell'arresto da sei mesi ad un anno e dell'ammenda pari ad un terzo del valore dell'opera

ricevuta in subappalto o in cottimo. È data all'amministrazione appaltante la facoltà di chiedere

la risoluzione del contratto.

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Articolo 1.9.3 Pagamento dei subappaltatori e ritardi nei pagamenti

1. Ai sensi dell'art. 105, comma 13 del DLgs 50/2016, la Stazione appaltante corrisponde

direttamente al subappaltatore, al cottimista, al prestatore di servizi ed al fornitore di beni o lavori,

l'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite nei seguenti casi:

b) in caso inadempimento da parte dell'appaltatore;

c) su richiesta del subappaltatore.

(in alternativa, se nel bando l’amministrazione o l’ente appaltante dichiara che è fatto obbligo

all’appaltatore provvedere ai suddetti pagamenti)

1. La Stazione appaltante non provvede al pagamento diretto dei subappaltatori e dei cottimisti

e l’appaltatore è obbligato a trasmettere allo stesso Committente, entro 20 giorni dalla data di

ciascun pagamento effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative ai

pagamenti da esso corrisposti ai medesimi subappaltatori o cottimisti, con l’indicazione delle

eventuali ritenute di garanzia effettuate.

Titolo 1.10 ACCORDO BONARIO, MANODOPERA, ESECUZIONE D’UFFICIO

Articolo 1.10.1 Accordo Bonario

1. Ai sensi dell’art. 205 del DLgs 50/2016, qualora in corso d’opera l'Appaltatore abbia iscritto negli

atti contabili riserve il cui importo economico dell'opera possa variare tra il 5 ed il 15% dell'importo

contrattuale, al fine del raggiungimento di un accordo bonario si applicano le disposizioni di cui

ai commi da 2 a 7.

2. Il procedimento dell’accordo bonario riguarda tutte le riserve iscritte fino al momento

dell’avvio del procedimento stesso e può essere reiterato quando le riserve iscritte, ulteriori e

diverse rispetto a quelle già esaminate, raggiungano nuovamente l'importo di cui al comma 1,

nell’ambito comunque di un limite massimo complessivo del 15 per cento dell’importo del

contratto.

3. Le domande che fanno valere pretese già oggetto di riserva, non possono essere proposte per

importi maggiori rispetto a quelli quantificati nelle riserve stesse.

4. Non possono essere oggetto di riserva gli aspetti progettuali che sono stati oggetto di verifica

ai sensi dell’articolo 26 del Codice.

5. Prima dell’approvazione del certificato di collaudo ovvero del certificato di regolare

esecuzione, qualunque sia l’importo delle riserve, il responsabile unico del procedimento attiva

l’accordo bonario per la risoluzione delle riserve iscritte.

6. Il direttore dei lavori o il direttore dell’esecuzione del contratto dà immediata comunicazione

al responsabile unico del procedimento delle riserve di cui al comma 1, trasmettendo nel più

breve tempo possibile una propria relazione riservata.

7. Il responsabile unico del procedimento valuta l'ammissibilità e la non manifesta infondatezza

delle riserve ai fini dell'effettivo raggiungimento del limite di valore di cui al comma 1.

8. Il responsabile unico del procedimento, entro 15 giorni dalla comunicazione di cui al comma

6, acquisita la relazione riservata del direttore dei lavori e, ove costituito, dell’organo di collaudo,

può richiedere alla Camera arbitrale l’indicazione di una lista di cinque esperti aventi

competenza specifica in relazione all’oggetto del contratto.

9. Il responsabile unico del procedimento e il soggetto che ha formulato le riserve scelgono

d’intesa, nell’ambito della lista, l’esperto incaricato della formulazione della proposta motivata di

accordo bonario.

10. In caso di mancata intesa tra il responsabile unico del procedimento e il soggetto che ha

formulato le riserve, entro quindici giorni dalla trasmissione della lista l’esperto è nominato dalla

Camera arbitrale che ne fissa anche il compenso, prendendo come riferimento i limiti stabiliti con

il decreto di cui all’articolo 209, comma 16 del Codice.

11. La proposta è formulata dall’esperto entro novanta giorni dalla nomina.

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12. Qualora il RUP non richieda la nomina dell’esperto, la proposta è formulata dal RUP entro

novanta giorni dalla comunicazione di cui al comma 6.

13. L’esperto, qualora nominato, ovvero il RUP, verificano le riserve in contraddittorio con il

soggetto che le ha formulate, effettuano eventuali ulteriori audizioni, istruiscono la questione

anche con la raccolta di dati e informazioni e con l’acquisizione di eventuali altri pareri, e

formulano, accertata e verificata la disponibilità di idonee risorse economiche, una proposta di

accordo bonario, che viene trasmessa al dirigente competente della stazione appaltante e al

soggetto che ha formulato le riserve. Se la proposta è accettata dalle parti, entro

quarantacinque giorni dal suo ricevimento, l’accordo bonario è concluso e viene redatto verbale

sottoscritto dalle parti. L’accordo ha natura di transazione.

14. Sulla somma riconosciuta in sede di accordo bonario sono dovuti gli interessi al tasso legale

a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla accettazione dell’accordo bonario da parte

della stazione appaltante.

15. In caso di reiezione della proposta da parte del soggetto che ha formulato le riserve ovvero

di inutile decorso del termine di cui al comma 13 secondo periodo può essere adito il giudice

ordinario.

Articolo 1.10.2 Termini per il pagamento delle somme contestate

1. Ai sensi dell’art. 205, comma 6, del DLgs 50/2016 il pagamento delle somme riconosciute in sede

di accordo bonario deve avvenire entro 60 giorni dalla data di accettazione dell'accordo

bonario da parte della stazione appaltante.

2. Decorso tale termine, spettano all’appaltatore gli interessi al tasso legale.

3. Ai sensi dell’art. 32, comma 3, del Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000, il pagamento

delle somme riconosciute negli altri casi deve avvenire entro 60 giorni dalla data di emissione del

provvedimento esecutivo con cui sono state definite le controversie. Decorso tale termine,

spettano all’appaltatore gli interessi al tasso legale.

Articolo 1.10.3 Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera

1. L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in

materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare:

a. nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si obbliga

ad applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle

aziende industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore

per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori;

b. i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche qualora non sia aderente alle associazioni

stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla

struttura o dalle dimensioni dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;

c. è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell’osservanza delle norme anzidette da

parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui

il contratto collettivo non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia

stato autorizzato non esime l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri

diritti della Stazione appaltante;

d. è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale,

assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.

2. In caso di inottemperanza, accertata dalla Stazione appaltante o ad essa segnalata da un

ente preposto, la Stazione appaltante medesima comunica all’appaltatore l’inadempienza

accertata e può procedere a una detrazione del 0,05% (indicare una percentuale, tenendo

conto che detta penale sommata alle altre - eventuali - penali deve soddisfare i limiti previsti

all’art. 23 del presente capitolato) sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di

esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono ultimati, destinando

le somme così accantonate a garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra; il

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pagamento all’impresa appaltatrice delle somme accantonate non è effettuato sino a quando

non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.

3. Ai sensi dell’art. 5, comma 1 del D.P.R. 207/2010, in caso di ritardo nel pagamento delle

retribuzioni dovute al personale dipendente, qualora l’appaltatore invitato a provvedervi, entro

quindici giorni non vi provveda o non contesti formalmente e motivatamente la legittimità della

richiesta, la stazione appaltante può pagare direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate,

anche in corso d’opera, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’appaltatore in

esecuzione del contratto.

4. Ai sensi dell’art. 36 bis, comma 1, della legge n. 248/2006, qualora il personale ispettivo del

Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (anche su segnalazione dell'Istituto nazionale della

previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) riscontri

l'impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria, in

misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente occupati nel cantiere, ovvero

in caso di reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di

riposo giornaliero e settimanale, di cui agli articoli 4, 7 e 9 del DLgs 66/2003 e s.m., può adottare il

provvedimento di sospensione dei lavori.

5. Nei casi di cui al comma precedente, il provvedimento di sospensione può essere revocato

laddove si accerti:

a. la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione

obbligatoria;

b. il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, nelle ipotesi di reiterate violazioni alla disciplina in

materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale.

6. Ai sensi dell’art. 36 bis, comma 2, della legge 248/2006, i datori di lavoro debbono munire il

personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente

le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. I lavoratori, dal canto loro, sono

tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori

autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri, i quali sono tenuti a

provvedervi per proprio conto.

7. Nel caso in cui siano presenti contemporaneamente nel cantiere più datori di lavoro o

lavoratori autonomi, dell'obbligo di cui al comma precedente risponde in solido il committente

dell'opera.

8. I datori di lavoro con meno di dieci dipendenti possono assolvere all'obbligo di cui al comma 6

mediante annotazione, su un apposito registro di cantiere vidimato dalla Direzione provinciale

del lavoro territorialmente competente da tenersi sul luogo di lavoro, degli estremi del personale

giornalmente impiegato nei lavori. Ai fini del presente comma, nel computo delle unità lavorative

si tiene conto di tutti i lavoratori impiegati a prescindere dalla tipologia dei rapporti di lavoro

instaurati, ivi compresi quelli autonomi per i quali si applicano le disposizioni di cui al comma 4.

9. Ai sensi dell’art. 36 bis, comma 5, della legge n. 248/2006, la violazione delle previsioni di cui ai

commi 6 e 8 comporta l'applicazione, in capo al datore di lavoro, della sanzione amministrativa

da euro 100 ad euro 500 per ciascun lavoratore. Il lavoratore munito della tessera di

riconoscimento di cui al comma 4 che non provvede ad esporla è, a sua volta, punito con la

sanzione amministrativa da euro 50 a euro 300.

10. Nei casi di instaurazione di rapporti di lavoro, i datori di lavoro sono tenuti a dare la

comunicazione di cui all'articolo 9 bis, comma 2, della legge n. 608/96 e s.m. e i. (di conversione

del DL 510/1996), il giorno antecedente a quello in cui si instaurano i relativi rapporti, mediante

documentazione avente data certa.

11. L’impiego di lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria è

punito con la sanzione amministrativa da euro 1.500 a euro 12.000 per ciascun lavoratore,

maggiorata di euro 150 per ciascuna giornata di lavoro effettivo. L'importo delle sanzioni civili

connesse all’omesso versamento dei contributi e premi riferiti a ciascun lavoratore di cui al

periodo precedente non può essere inferiore a euro 3.000, indipendentemente dalla durata della

prestazione lavorativa accertata.

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Articolo 1.10.4 Risoluzione del contratto

1.Ai sensi dell'art. 108 del DLgs 50/2016 le stazioni appaltanti possono risolvere un contratto

pubblico durante il periodo di sua efficacia, fatto salvo quanto previsto ai commi 1, 2 e 4, dell'art.

107 del DLgs 50/2016, se una o più delle seguenti condizioni sono soddisfatte:

a)il contratto ha subito una modifica sostanziale che avrebbe richiesto una nuova procedura di

appalto ai sensi dell'art. 106 del DLgs 50/2016;

b)se l'aumento di prezzo eccede il 50% del prezzo del contratto iniziale, ai sensi dell'art. 106

comma 7 del DLgs 50/2016; con riferimento alle modificazioni di cui all'art. 106, comma 1, lett. e)

del DLgs 50/2016, sono state superate eventuali soglie stabilite dalle amministrazioni aggiudicatrici

o dagli enti aggiudicatori; con riferimento alle modificazioni di cui all'art. 106, comma 2, del DLgs

50/2016 sono state superate le soglie di cui al medesimo comma 2, lettere a) e b);

c)l'aggiudicatario si è trovato, al momento dell'aggiudicazione dell'appalto in una delle situazioni

di cui all'art. 80, comma 1 del DLgs 50/2016, per quanto riguarda i settori ordinari ovvero per

quanto riguarda i settori speciali avrebbe dovuto essere escluso a norma dell'art. 136, comma 1,

secondo e terzo periodo del DLgs 50/2016;

d)l'appalto non avrebbe dovuto essere aggiudicato in considerazione di una grave violazione

degli obblighi derivanti dai trattati, come riconosciuto dalla Corte di giustizia dell'Unione europea

in un procedimento ai sensi dell'art. 258 TFUE, o di una sentenza passata in giudicato per violazione

del presente codice.

2.Le stazioni appaltanti devono risolvere un contratto pubblico durante il periodo di efficacia

dello stesso qualora:

a)nei confronti dell'appaltatore sia intervenuta la decadenza dell'attestazione di qualificazione

per aver prodotto falsa documentazione o dichiarazioni mendaci;

b)nei confronti dell'appaltatore sia intervenuto un provvedimento definitivo che dispone

l'applicazione di una o più misure di prevenzione di cui al codice delle leggi antimafia e delle

relative misure di prevenzione, ovvero sia intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato

per i reati di cui all'art. 80 del DLgs 50/2016.

3.Quando il direttore dei lavori o il responsabile dell'esecuzione del contratto, se nominato,

accerta un grave inadempimento alle obbligazioni contrattuali da parte dell'appaltatore, tale

da comprometterne la buona riuscita delle prestazioni, invia al responsabile del procedimento

una relazione particolareggiata, corredata dei documenti necessari, indicando la stima dei lavori

eseguiti regolarmente, il cui importo può essere riconosciuto all'appaltatore. Egli formula, altresì,

la contestazione degli addebiti all'appaltatore, assegnando un termine non inferiore a 15 giorni

per la presentazione delle proprie controdeduzioni al responsabile del procedimento. Acquisite e

valutate negativamente le predette controdeduzioni, ovvero scaduto il termine senza che

l'appaltatore abbia risposto, la stazione appaltante su proposta del responsabile del

procedimento dichiara risolto il contratto.

4.Qualora, al di fuori di quanto previsto al comma 3, l'esecuzione delle prestazioni ritardi per

negligenza dell'appaltatore rispetto alle previsioni del contratto, il direttore dei lavori o il

responsabile unico dell'esecuzione del contratto, se nominato gli assegna un termine, che, salvo

i casi d'urgenza, non può essere inferiore a 10 giorni, entro i quali l'appaltatore deve eseguire le

prestazioni. Scaduto il termine assegnato, e redatto processo verbale in contraddittorio con

l'appaltatore, qualora l'inadempimento permanga, la stazione appaltante risolve il contratto,

fermo restando il pagamento delle penali.

5.Nel caso di risoluzione del contratto l'appaltatore ha diritto soltanto al pagamento delle

prestazioni relative ai lavori, servizi o forniture regolarmente eseguiti, decurtato degli oneri

aggiuntivi derivanti dallo scioglimento del contratto.

6.Il responsabile unico del procedimento nel comunicare all'appaltatore la determinazione di

risoluzione del contratto, dispone, con preavviso di 20 giorni, che il direttore dei lavori curi la

redazione dello stato di consistenza dei lavori già eseguiti, l'inventario di materiali, macchine e

mezzi d'opera e la relativa presa in consegna.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

37

7.Qualora sia stato nominato, l'organo di collaudo procede a redigere, acquisito lo stato di

consistenza, un verbale di accertamento tecnico e contabile con le modalità di cui al presente

codice. Con il verbale è accertata la corrispondenza tra quanto eseguito fino alla risoluzione del

contratto e ammesso in contabilità e quanto previsto nel progetto approvato nonchè nelle

eventuali perizie di variante; è altresì accertata la presenza di eventuali opere, riportate nello

stato di consistenza, ma non previste nel progetto approvato nonchè nelle eventuali perizie di

variante.

8.Nei casi di cui ai commi 2 e 3, in sede di liquidazione finale dei lavori, servizi o forniture riferita

all'appalto risolto, l'onere da porre a carico dell'appaltatore è determinato anche in relazione

alla maggiore spesa sostenuta per affidare ad altra impresa i lavori ove la stazione appaltante

non si sia avvalsa della facoltà prevista dall'art. 110, comma 1 del DLgs 50/2016.

9.Nei casi di risoluzione del contratto di appalto dichiarata dalla stazione appaltante l'appaltatore

deve provvedere al ripiegamento dei cantieri già allestiti e allo sgombero delle aree di lavoro e

relative pertinenze nel termine a tale fine assegnato dalla stessa stazione appaltante; in caso di

mancato rispetto del termine assegnato, la stazione appaltante provvede d'ufficio addebitando

all'appaltatore i relativi oneri e spese. La stazione appaltante, in alternativa all'esecuzione di

eventuali provvedimenti giurisdizionali cautelari, possessori o d'urgenza comunque denominati

che inibiscano o ritardino il ripiegamento dei cantieri o lo sgombero delle aree di lavoro e relative

pertinenze, può depositare cauzione in conto vincolato a favore dell'appaltatore o prestare

fideiussione bancaria o polizza assicurativa con le modalità di cui all'art. 93 del DLgs 50/2016, pari

all'1% del valore del contratto. Resta fermo il diritto dell'appaltatore di agire per il risarcimento dei

danni.

Articolo 1.10.5 Recesso dal contratto

1. Ai sensi dell’art. 109, comma 1 del DLgs 50/2016, la stazione appaltante può recedere dal

contratto in qualunque tempo previo il pagamento dei lavori eseguiti e del valore dei materiali

utili esistenti in cantiere nel caso di lavoro o in magazzino nel caso di servizi o forniture, oltre al

decimo dell'importo delle opere non eseguite

2. Il decimo dell'importo delle opere non eseguite è calcolato sulla differenza tra l'importo dei

quattro quinti del prezzo posto a base di gara, depurato del ribasso d'asta pari a

…………….……………. euro e l'ammontare netto dei lavori eseguiti.

3. L'esercizio del diritto di recesso è preceduto da una formale comunicazione all'appaltatore da

darsi con un preavviso non inferiore a 20 giorni, decorsi i quali la stazione appaltante prende in

consegna i lavori, ed effettua il collaudo definitivo.

4. I materiali, il cui valore è riconosciuto dalla stazione appaltante a norma del comma 1, sono

soltanto quelli già accettati dal direttore dei lavori o del direttore dell'esecuzione del contratto,

se nominato, o del RUP in sua assenza, prima della comunicazione del preavviso di cui al comma

3.

5. La stazione appaltante può trattenere le opere provvisionali e gli impianti che non siano in tutto

o in parte asportabili ove li ritenga ancora utilizzabili. In tal caso essa corrisponde all'appaltatore,

per il valore delle opere e degli impianti non ammortizzato nel corso dei lavori eseguiti, un

compenso da determinare nella minor somma fra il costo di costruzione e il valore delle opere e

degli impianti al momento dello scioglimento del contratto.

6. L'appaltatore deve rimuovere dai magazzini e dai cantieri i materiali non accettati dal direttore

dei lavori e deve mettere i magazzini e i cantieri a disposizione della stazione appaltante nel

termine stabilito; in caso contrario lo sgombero è effettuato d'ufficio e a sue spese.

.

Titolo 1.11 DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE

Articolo 1.11.1 Ultimazione dei lavori

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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1. Il direttore dell’esecuzione ai sensi dell’art. 25 del DM 49/2018, a fronte della

comunicazione dell’esecutore di intervenuta ultimazione delle prestazioni, effettua entro cinque

giorni i necessari accertamenti in contraddittorio con lo stesso e, nei successivi cinque giorni,

elabora il certificato di ultimazione delle prestazioni e lo invia al RUP, il quale ne rilascia

copia conforme all’esecutore.

2. In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati

e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a

eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal Direttore dei Lavori. Il

Direttore dei Lavori, nell’effettuare le suddette constatazioni, fa riferimento alla finalità dell’opera,

nel senso che considera la stessa ultimata, entro il termine stabilito, anche in presenza di rifiniture

accessorie mancanti, purché queste ultime non pregiudichino la funzionalità dell’opera stessa.

3. Il certificato di ultimazione può prevedere l’assegnazione di un termine, non superiore a

sessanta giorni, per consentire all’impresa il completamento di tutte le lavorazioni di piccola

entità, non incidenti sull’uso e la funzionalità dell’opera, per come accertate dal Direttore dei

Lavori. Qualora si eccede tale termine senza che l’appaltatore abbia completato le opere

accessorie, il certificato di ultimazione diviene inefficace ed occorre redigerne uno nuovo che

accerti l’avvenuto completamento.

4. Nel caso in cui l’ultimazione dei lavori non avvenga entro i termini stabiliti dagli atti contrattuali

è applicata la penale di cui all’art. 1.4.4 del presente capitolato, per il maggior tempo impiegato

dall’appaltatore nell’esecuzione dell’appalto..

5. L’appaltatore può chiedere, con istanza motivata, la disapplicazione parziale o totale della

penale quando si riconosca che il ritardo non è imputabile all’Appaltatore, oppure quando si

riconosca che le penali sono manifestamente sproporzionate, rispetto all'interesse della stazione

appaltante.. Detto provvedimento può essere adottato non in base a criteri discrezionali, ma solo

per motivi di natura giuridica che escludono la responsabilità della ditta. In ogni caso, per la

graduazione della penale, si valuta se quest’ultima è sproporzionata rispetto all’interesse della

stazione appaltante. Sull'istanza di disapplicazione delle penali decide la stazione appaltante su

proposta del responsabile del procedimento, sentito il direttore dei lavori e l'organo di collaudo

ove costituito.

6. L’appaltatore, nel caso di lavori non ultimati nel tempo prefissato e qualunque sia il maggior

tempo impiegato, non ha facoltà di chiedere lo scioglimento del contratto e non ha diritto ad

indennizzo alcuno qualora la causa del ritardo non sia imputabile alla stazione appaltante.

7. Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione;

tale periodo cessa con l’approvazione del collaudo finale da parte dell’ente appaltante, da

effettuarsi entro i termini previsti all’art. 1.11.4 del presente capitolato.

Articolo 1.11.2 Conto finale

Il conto finale verrà compilato entro 30 giorni dalla data dell’ultimazione dei lavori.

Articolo 1.11.3 Presa in consegna dei lavori ultimati

1. Ai sensi dell’art. 230 del Regolamento di cui al D.P.R. 207/2010, la stazione appaltante si riserva

di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale

immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, ovvero nel

termine assegnato dalla direzione lavori di cui all’articolo precedente.

2. Qualora la Stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, che viene comunicata

all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, né può

reclamare compensi di sorta. Egli può però chiedere che sia redatto apposito verbale circa lo

stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle

opere stesse.

3. La presa in consegna anticipata non incide sul giudizio definitivo sul lavoro e su tutte le questioni

che possano sorgere al riguardo, e sulle eventuali e conseguenti responsabilità dell’appaltatore.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

39

4. La presa di possesso da parte della Stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato

dalla stessa per mezzo del Direttore dei Lavori o per mezzo del responsabile del procedimento, in

presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.

5. Qualora la Stazione appaltante non si trovi nella condi­zione di prendere in consegna le opere

dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto

alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dal precedente articolo.

Articolo 1.11.4 Termini per il collaudo e la regolare esecuzione

1. Ai sensi dell’art. 102, comma 3, del DLgs 50/2016, il collaudo finale o la verifica di conformità

deve aver luogo entro sei mesi dall’ultimazione dei lavori, eventualmente elevabile sino ad 1

anno esclusivamente per i lavori di particolare complessità tecnica (quelli nei quali le componenti

architettonica e/o strutturale e/o impiantistica siano non usuali e di particolare rilevanza).

2. Il collaudo finale deve avere luogo entro dodici mesi dall’ultimazione dei lavori e deve essere

effettuato sulla base della certificazione di qualità dei materiali o componenti impiegati che

hanno incidenza sul costo complessivo dei lavori non inferiore al cinque per cento.

3. Il certificato di collaudo ha inizialmente carattere provvisorio ed assume carattere definitivo

solo decorsi due anni dalla sua emissione ovvero dal termine previsto, nel presente capitolato,

per detta emissione.

4. Ai sensi dell’art. 229, comma 3, del D.P.R. 207/2010 e dell’art. 102, commi 4 e 5 del DLgs 50/2016,

il pagamento della rata di saldo, disposto previa garanzia fideiussoria, non comporta lo

scioglimento dell’appaltatore dal vincolo delle responsabilità concernenti eventuali difformità e

vizi fino a quando lo stesso non diviene definitivo. L’appaltatore è, pertanto, tenuto, nei due anni

di cui al comma 2, alla garanzia per le difformità e i vizi dell’opera, indipendentemente dalla

intervenuta liquidazione del saldo.

5. Per i lavori di importo pari o inferiore a 1 milione di euro e per forniture e servizi di importo inferiore

alla soglia di cui all'articolo 35, è sempre facoltà della stazione appaltante sostituire il certificato

di collaudo o il certificato di verifica di conformità con il certificato di regolare esecuzione

rilasciato per i lavori dal direttore dei lavori e per forniture e servizi dal responsabile unico del

procedimento. Nei casi di cui al presente comma il certificato di regolare esecuzione è emesso

non oltre tre mesi dalla data di ultimazione delle prestazioni oggetto del contratto.

Titolo 1.12 NORME FINALI

Articolo 1.12.1 Oneri ed obblighi diversi a carico dell’Appaltatore - Responsabilità

dell’Appaltatore

Oltre gli oneri previsti agli articoli ancora vigenti del D.P.R. 207/2010, del Capitolato Generale di

cui al D.M. 145/2000 nonché dal presente Capitolato Speciale, e inoltre da quanto previsto da

tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori, sono a carico dell’Appaltatore gli oneri

ed obblighi seguenti:

1. La fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti per quanto di competenza, dal

Direttore dei Lavori, in conformità alle pattuizioni contrattuali, in modo che le opere eseguite

risultino a tutti gli effetti collaudabili, esattamente conformi al progetto e a perfetta regola d’arte,

richiedendo al Direttore dei Lavori tempestive disposizioni scritte per i particola­ri che

eventualmente non risultassero da disegni, dal capitolato o dalla descrizione delle opere. In ogni

caso l’appaltatore non deve dare corso all’esecuzione di aggiunte o varianti non ordinate per

iscritto ai sensi dell’art. 1659 del codice civile.

2. I movimenti di terra ed ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in

relazione all’entità dell’opera, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una

perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite, la recinzione del cantiere stesso con

solido steccato in legno, in muratura, o metallico, l’approntamento delle opere provvisionali

necessarie all’esecuzione dei lavori ed allo svolgimento degli stessi in condizioni di massima

sicurezza, la pulizia e la manutenzione del cantiere, l’inghiaiamento e la sistemazione delle sue

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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strade in modo da rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai

lavori tutti, ivi comprese le eventuali opere scorporate o affidate a terzi dallo stesso ente

appaltante.

3. L’assunzione in proprio, tenendone indenne la Stazione appaltante, di ogni responsabilità

risarcitoria e delle obbligazioni relative comunque connesse all’esecuzione delle prestazioni

dell’impresa a termini di contratto.

4. Le responsabilità sulla non rispondenza degli elementi eseguiti rispetto a quelli progettati o

previsti dal capitolato.

5. Le spese, i contributi, i diritti, i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per gli allacciamenti

provvisori di acqua, energia elettrica, gas e fognatura, necessari per il funzionamento del cantiere

e per l’esecuzione dei lavori, nonché le spese per le utenze e i consumi dipendenti dai predetti

servizi; l’appaltatore si obbliga a concedere, con il solo rimborso delle spese vive, l’uso dei predetti

servizi alle altre ditte che eseguono forniture o lavori per conto della Stazione appaltante, sempre

nel rispetto delle esigenze e delle misure di sicurezza.

6. La disponibilità, entro il recinto del cantiere e nei luoghi che saranno designati dalla Direzione

dei lavori, di locali, ad uso Ufficio del personale di Direzione ed assistenza, allacciati alle utenze

(luce, acqua, telefono,…), dotati di servizi igienici, arredati, illuminati e riscaldati a seconda delle

richieste della Direzione, compresa la relativa manutenzione.

7. L’approntamento dei necessari locali di cantiere per le maestranze, che dovranno essere

dotati di adeguati servizi igienici e di idoneo smaltimento dei liquami.

8. L’esecuzione di un’opera campione ogni volta che questo sia previsto specificatamente dal

capitolato speciale o sia richiesto dalla Direzione dei Lavori, per ottenere il relativo nullaosta alla

realizzazione delle opere simili.

9. La redazione dei calcoli o dei disegni d’insieme e di dettaglio per tutte le opere strutturali in

cemento armato, metalliche, in muratura, in legno, redatti da un ingegnere od architetto iscritto

al rispettivo Ordine professionale; l’approvazione del progetto da parte del Direttore dei Lavori

non solleva l’Appaltatore, il Progettista ed il Direttore del cantiere, per le rispettive competenze,

dalla responsabilità relativa alla stabilità delle opere. L’Appaltatore dovrà inoltre far eseguire, a

proprie spese, le prove sui cubetti di calcestruzzo e sui tondini d’acciaio, per i quali i laboratori

legalmente autorizzati rilasceranno i richiesti certificati.

10. La redazione dei progetti esecutivi degli impianti idrici, termici, sanitari, di condizionamento,

nonché degli impianti elettrici e speciali, da consegnare in triplice copia alla Stazione appaltante;

dovranno altresì essere rilasciate all’Amministrazione appaltante, in osservanza del DM 37/2008,

le varie dichiarazioni di conformità a regola d’arte degli impianti.

11. L’esecuzione, presso gli Istituti incaricati, di tutte le esperienze ed assaggi che verranno in ogni

tempo ordinati dalla Direzione dei Lavori, sui materiali impiegati o da impiegarsi nella costruzione,

in correlazione a quanto prescritto circa l’accettazione dei materiali stessi. Dei campioni potrà

essere ordinata la conservazione nel competente Ufficio direttivo munendoli di suggelli a firma

del Direttore dei Lavori e dell’Impresa nei modi più adatti a garantirne l’autenticità.

12. La esecuzione di ogni prova di carico che sia ordinata dalla Direzione dei Lavori su pali di

fondazione, solai, balconi, e qualsiasi altra struttura portante, di rilevante importanza statica.

13. Il mantenimento, fino all’emissione del certificato di collaudo, della continuità degli scoli delle

acque e del transito sulle vie o sentieri, pubblici o privati, adiacenti le opere da eseguire.

14. La riparazione di eventuali danni che, in dipendenza delle modalità di esecuzione dei lavori,

possano essere arrecati a persone o a proprietà pubbliche e private sollevando da qualsiasi

responsabilità sia l’Amministrazione appaltante che la Direzione dei Lavori o il personale di

sorveglianza e di assistenza.

15. L’osservanza delle norme derivanti dalle vigenti leggi e decreti relativi alle assicurazioni varie

degli operai contro gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione involontaria, la invalidità e vecchiaia,

la tubercolosi, e delle altre disposizioni in vigore o che potranno intervenire in corso di appalto.

Resta stabilito che in caso di inadempienza, sempreché sia intervenuta denuncia da parte delle

competenti autorità, l’Amministrazione procederà ad una detrazione della rata di acconto nella

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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misura del 20% che costituirà apposita garanzia per l’adempimento dei detti obblighi, ferma

l’osservanza delle norme che regolano lo svincolo della cauzione e delle ritenute regolamentari.

Sulla somma detratta non saranno per qualsiasi titolo corrisposti interessi.

16. La comunicazione all’Ufficio, da cui i lavori dipendono, entro i termini prefissati dallo stesso, di

tutte le notizie relative all’impiego della mano d’opera. Per ogni giorno di ritardo rispetto alla data

fissata dall’Ufficio per l’inoltro delle notizie suddette, verrà applicata una multa pari al 10% della

penalità prevista all’art. 1.4.4 del presente Capitolato, restando salvi i più gravi provvedimenti che

potranno essere adottati in conformità alle normative vigenti per la irregolarità di gestione e per

le gravi inadempienze contrattuali.

17. Le spese per la fornitura di fotografie delle opere in corso nei vari periodi dell’appalto, nel

numero e dimensioni che saranno di volta in volta indicati dalla Direzione.

18. L’assicurazione contro gli incendi di tutte le opere e del cantiere dall’inizio dei lavori fino al

collaudo finale, comprendendo nel valore assicurato anche le opere eseguite da altre Ditte;

l’assicurazione contro tali rischi dovrà farsi con polizza intestata all’Amministrazione appaltante.

19. La richiesta, prima della realizzazione dei lavori, a tutti i soggetti diversi dalla Stazione

appaltante (Consorzi, rogge, privati, Provincia, ANAS, ENEL, Telecom e altri eventuali) interessati

direttamente o indirettamente ai lavori, dei permessi necessari e a seguire di tutte le disposizioni

emanate dai suddetti per quanto di competenza, in relazione all’esecuzione delle opere e alla

conduzione del cantiere, con esclusione dei permessi e degli altri atti di assenso aventi natura

definitiva e afferenti il lavoro pubblico in quanto tale.

20. La pulizia quotidiana col personale necessario dei locali in costruzione, delle vie di transito del

cantiere e dei locali destinati alle maestranze ed alla Direzione Lavori, compreso lo sgombero dei

materiali di rifiuto lasciati da altre Ditte.

21. Il libero accesso al cantiere ed il passaggio, nello stesso e sulle opere eseguite od in corso

d’esecuzione, alle persone addette a qualunque altra Impresa alla quale siano stati affidati lavori

non compresi nel presente appalto, e alle persone che eseguono lavori per conto diretto

dell’Amministrazione appaltante, nonché, a richiesta della Direzione dei Lavori, l’uso parziale o

totale, da parte di dette Imprese o persone, dei ponti di servizio, impalcature, costruzioni

provvisorie, e degli apparecchi di sollevamento, per tutto il tempo occorrente alla esecuzione dei

lavori che l’Amministrazione appaltante intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre

Ditte, dalle quali, come dall’Amministrazione appaltante, l’Appaltatore non potrà pretendere

compensi di sorta.

22. Provvedere, a sua cura e spese e sotto la sua completa responsabilità, al ricevimento in

cantiere, allo scarico e al trasporto nei luoghi di deposito, situati nell’interno del cantiere, od a piè

d’opera, secondo le disposizioni della Direzione dei lavori, nonché alla buona conservazione ed

alla perfetta custodia dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e provvisti od

eseguiti da altre ditte per conto dell’Amministrazione appaltante. I danni che per cause

dipendenti o per sua negligenza fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti dovranno

essere riparati a carico esclusivo dell’Appaltatore.

23. Relativamente alla fornitura e posa in opera delle pensiline TPL provvedere, a sua cura e spese,

alla redazione e consegna ai competenti uffici regionali del LL.PP. di Udine degli elaborati

strutturali delle opere oggetto dell’appalto, comprensive delle opere fondazionali, sottoscritti da

tecnico abilitato entro il termine di 45 giorni dalla aggiudicazione; alla fornitura dei certificati di

prova dei materiali, relativi alle pensiline, posti in opera per il successivo collaudo strutturale delle

opere.

Il corrispettivo per tutti gli obblighi ed oneri sopra specificati è conglobato nei prezzi dei lavori e

nell’eventuale compenso a corpo, fisso ed invariabile, di cui all’art. 1.1.2 del presente Capitolato.

Articolo 1.12.2 Obblighi speciali a carico dell’Appaltatore

1. L’appaltatore è obbligato a:

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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a) intervenire alle misure, le quali possono comunque essere eseguite alla presenza di due

testimoni qualora egli, invitato non si presenti ai sensi dell’art. 185 del Regolamento di cui al

D.P.R. 207/2010;

b) firmare i libretti delle misure, i brogliacci, le liste settimanali e gli eventuali disegni integrativi a

lui sottoposti dal Direttore dei Lavori ai sensi degli articoli 181 e 185 del Regolamento di cui al

D.P.R. 207/2010;

c) consegnare al direttore lavori, con tempestività, le fatture relative alle lavorazioni e

somministrazioni previste dal capitolato speciale d’appalto e ordinate dal Direttore dei Lavori

che per la loro natura si giustificano mediante fattura ai sensi dell’art. 186 del Regolamento di

cui al D.P.R. 207/2010;

d) consegnare al Direttore dei Lavori le note relative alle giornate di operai, di noli e di mezzi

d’opera, nonché le altre provviste somministrate, per gli eventuali lavori previsti e ordinati in

economia nonché a firmare le relative liste settimanali sottopostegli dal Direttore dei Lavori ai

sensi dell’art. 187 del Regolamento di cui al D.P.R. 207/2010;

2. L’appaltatore è obbligato a produrre alla Direzione dei Lavori adeguata documentazione

fotografica, in relazione a lavorazioni di particolare complessità, ovvero non più ispezionabili o

non più verificabili dopo la loro esecuzione o comunque a richiesta della Direzione dei Lavori. La

documentazione fotografica, a colori e in formati riproducibili agevolmente, deve recare in modo

automatico e non modificabile la data e l’ora nelle quali sono state effettuate le relative

rilevazioni.

3. L’appaltatore è obbligato a produrre ad ultimazione dei lavori tutti gli elaborati “as built”

dell’esecuzione dell’opera con particolare riferimento alle opere impianti.

Articolo 1.12.3 Custodia del cantiere

1. È a carico e a cura dell’appaltatore la guardiana e la sorveglianza sia di giorno che di notte,

con il personale necessario, del cantiere e di tutti i materiali in esso esistenti, nonché di tutte le

cose dell’Amministrazione appaltante e delle piantagioni che saranno consegnate

all’Appaltatore. Ciò anche durante i periodi di sospensione e fino alla presa in consegna

dell’opera da parte della stazione appaltante.

Articolo 1.12.4 Cartello di cantiere

L'Appaltatore ha l'obbligo di fornire in opera a sua cura e spese e di esporre all'esterno del

cantiere, come dispone la Circolare Min. LL.PP. 1 giugno 1990, n. 1729/UL, due cartelli di

dimensioni non inferiori a m. 1,00 (larghezza) per m. 2,00 (altezza) in cui devono essere indicati la

Stazione Appaltante, l'oggetto dei lavori, i nominativi dell'Impresa, del Progettista, della Direzione

dei Lavori e dell'Assistente ai lavori; in detti cartelli, ai sensi dall'art. 105 comma 15 del d.lgs. 50/2016

coordinato dal d.lgs. 56/2017 e s.m.i., devono essere indicati, altresì, i nominativi di tutte le imprese

subappaltatrici e dei cottimisti nonché tutti i dati richiesti dalle vigenti normative nazionali e locali.

Oltre a quanto sopra indicato l'Appaltatore ha l'obbligo di predisporre ed esporre in sito n. 1

esemplare del cartello di cantiere con l'indicazione del cantiere e delle opere da eseguire

secondo le prescrizioni della stazione appaltante, in conformità alle vigenti normative ed alle

prescrizioni impartite dall'ente che ha erogato il finanziamento dell'opera, curandone i necessari

aggiornamenti periodici.

Articolo 1.12.5 Spese contrattuali, imposte, tasse

1. Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa tutte le spese di bollo (comprese quelle

inerenti gli atti occorrenti per la gestione del lavoro, dal giorno della consegna a quello di

emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione) e registro,

della copia del contratto e dei documenti e disegni di progetto ai sensi dell’art. 8, comma 1, del

Capitolato Generale di cui al D.M. 145/2000 .

2. Il presente contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (IVA); l’IVA è regolata dalla

legge; tutti gli importi citati nel presente Capitolato Speciale d’Appalto si intendono IVA esclusa.

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COMUNE DI PRADAMANO _______CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

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ALLEGATI

TABELLA «A/1»

CATEGORIA PREVALENTE E CATEGORIE SCORPORABILI E SUBAPPALTABILI (articolo 1.1.4 )

n. Lavori di

Categoria allegato A

D.P.R. n. 207 del 2010

euro

Incidenza

% mano

d’opera

1 Finiture di opere generali in materiali

lignei, plastici, metallici, e vetrosi Prevalente OS6 329.765,19

12,38%

2 Edifici civili ed industriali Scorp. e subapp OG1 177.333,54 37,96%

3 Impianti tecnologici Scorp. e subapp OG11 235.992,88 11,99%

Ai sensi dell’articolo 1.1. 4, comma 1, del presente capitolato speciale d’appalto e dell’art. 118 comma 2 del

Codice dei Contratti, i lavori sopra descritti sono subappaltabili nella misura massima ai sensi del D.lgs

50/2016 ad imprese in possesso dei requisiti necessari.

TOTALE COMPLESSIVO DEI LAVORI 743.091,61

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1

PARTE II

SPECIFICAZIONE DELLE PRESCRIZIONI

TECNICHE

CAPITOLO I

QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE

DEI MATERIALI, DEI MANUFATTI E DELLE FORNITURE IN GENERE

Art. 41

CARATTERISTICHE GENERALI – SCORPORI

- NORME TECNICHE DI ESECUZIONE -

QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI

Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati

con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno

da quelle località che l’Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio

della Direzione dei Lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.

I prodotti da costruzioni disponibili sul mercato devono fare riferimento al REGOLAMENTO UE

305/2011 ai fini dell'individuazione dei requisiti e prestazioni

Ogni prodotto coperto da normativa armonizzata deve essere accompagnato da Dichiarazione

di Prestazione (DoP) la quale contiene le informazioni sull’impiego previsto, le caratteristiche

essenziali pertinenti l’impiego previsto, le performance di almeno una delle caratteristiche

essenziali;

Pertanto per i prodotti industriali la rispondenza a questo Capitolato Speciale può risultare dal

confronto con la dichiarazione di prestazione.

41.1. CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE

41.1.0. Generalità

I materiali, i manufatti e le forniture in genere da impiegare nelle opere da eseguire

dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio, possedere i requisiti stabiliti dalle

leggi e dai regolamenti vigenti in materia ed inoltre corrispondere alle specifiche norme indicate

nel presente Capitolato o negli altri atti contrattuali. Essi inoltre, se non diversamente prescritto o

consentito, dovranno rispondere alle specificazioni tecniche dei relativi Enti di unificazione e

normazione (UNI, EN, ISO, CEI, ecc.) con la notazione che, ove il richiamo del presente testo fosse

indirizzato a norme ritirate o sostituite, la relativa valenza dovrà ritenersi rispettivamente prorogata

(salvo diversa specifica) o riferita alla norma sostitutiva. Si richiamano peraltro, espressamente, le

prescrizioni degli artt. 15, 16 e 17 del Capitolato Generale d’Appalto.

Potranno essere impiegati materiali e prodotti conformi ad una norma armonizzata o ad

un benestare tecnico europeo come definiti dalla Direttiva 89/106/CEE, ovvero conformi a

specifiche nazionali dei Paesi della Comunità Europea, qualora dette specifiche garantiscano un

livello di sicurezza equivalente e tale da soddisfare i requisiti essenziali allegati alla citata direttiva

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(162). Salvo diversa indicazione, i materiali e le forniture proverranno da quelle località che

l’Appaltatore riterrà di sua convenienza purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei

lavori, ne siano riconosciute l’idoneità e la corrispondenza ai requisiti prescritti (63).

L’Appaltatore è obbligato a prestarsi, in qualsiasi momento, ad eseguire o a far eseguire

presso il laboratorio di cantiere, presso gli stabilimenti di produzione o presso gli Istituti autorizzati,

tutte le prove prescritte dal presente Capitolato o dalla Direzione sui materiali impiegati o da

impiegarsi, nonché sui manufatti, sia prefabbricati che formati in opera, e sulle forniture in genere.

Il prelievo dei campioni, da eseguire secondo le norme UNI, UNI EN, ecc., verrà effettuato in

contraddittorio e sarà appositamente verbalizzato.

L’Appaltatore farà sì che tutti i materiali abbiano ad avere, durante il corso dei lavori, le

medesime caratteristiche riconosciute ed accettate dalla Direzione. Pertanto, qualora in corso di

coltivazione di cave o di esercizio di fabbriche, stabilimenti, ecc. i materiali e le forniture non

fossero più rispondenti ai requisiti prescritti, ovvero venissero a mancare e si presentasse quindi la

necessità di cambiamenti nell’approvvigionamento, nessuna eccezione potrà accampare

l’Appaltatore, né alcuna variazione di prezzi, fermi restando gli obblighi di cui al primo capoverso.

Le provviste non accettate dalla Direzione dei lavori, in quanto ad insindacabile giudizio

non riconosciute idonee, dovranno essere immediatamente allontanate dal cantiere, a cura e

spese dell’Appaltatore, e sostituite con altre rispondenti ai requisiti richiesti. Lo stesso resta

comunque totalmente responsabile in rapporto ai materiali forniti la cui accettazione, in ogni

caso, non pregiudica i diritti che l’Amministrazione si riserva in sede di collaudo finale.

41.1.1. Marchio CE

Nel caso in cui i materiali da costruzione debbano garantire il rispetto di uno o più requisiti

essenziali di cui all’allegato A del D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246, gli stessi dovranno essere dotati di

marcatura CE. Tale marcatura (art. 3, D.P.R.) sarà indice di:

• conformità alle norme nazionali che recepiscono norme armonizzate (i cui estremi sono

riportati nella GUCE e nella GURI) (64).;

• conformità, nel caso non esistano norme armonizzate, alle norme nazionali riconosciute dalla

Commissione a beneficiare della presunzione di conformità;

• conformità al “Benestare tecnico europeo” di cui all’art. 5 del citato D.P.R.

L’attestato di conformità CE rilasciato da parte di un organismo riconosciuto o la

dichiarazione di conformità rilasciata dal fabbricante o da un suo mandatario in rapporto alle

procedure previste dall’art. 7 del D.P.R. n. 246/93, dovrà contenere gli elementi informativi

particolarmente elencati all’art. 10 dello stesso decreto.

(62) I prodotti possono essere accettati solo se idonei all’impiego previsto. Sono tali i prodotti che rendono le opere nelle quali devono essere incorporati

o installati conformi ai requisiti essenziali di cui all’Allegato “A” del D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246 (v. tab. a fianco), se e per quanto tali requisiti sono

prescritti. La conformità a tali requisiti sarà attestata mediante “certificazione” o “dichiarazione” secondo l’art. 7 del D.P.R. citato. I prodotti che

recano la marcatura CE si presumono idonei all’impiego previsto. I prodotti che non hanno una diretta incidenza sulla salute e sulla sicurezza

(prodotti marginali di cui all’art. 13 del D.P.R.) non devono recare il marchio CE.

(63) Qualora gli atti contrattuali prevedano il luogo di provenienza dei materiali, la Direzione Lavori, ove ricorrano ragioni di necessità o convenienza,

potrà sempre prescriverne uno diverso; in questo caso, se il cambiamento importerà una differenza in più o in meno del quinto del prezzo

contrattuale del materiale, si farà luogo alla determinazione di un sovrapprezzo ai sensi degli artt. 136 e 137 del Regolamento. Si richiama in ogni

caso il comma 3 dell’art. 17 del Capitolato Generale d’Appalto.

(64) Le norme nazionali che recepiscono norme armonizzate diventano cogenti a seguito di pubblicazione del relativo numero sulla Gazzetta Ufficiale della

Repubblica Italiana, a norma del comma 4, art. 6, del D.P.R. n. 246/93, e dalla data stabilita in detta Gazzetta in rapporto al periodo di coesistenza con

eventuale analoga normativa nazionale.

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La presente sezione include l’individuazione e la descrizione degli elementi necessari per una

compiuta definizione tecnica ed economica dell’oggetto dell’appalto, anche ad integrazione

degli aspetti non pienamente deducibili dagli elaborati grafici del progetto esecutivo.

L’insieme di tali elementi, individuati ed ordinati secondo un criterio tecnologico-operativo, e da

intendersi non esaustivo degli obblighi dell’appaltatore.

L’appalto infatti include, e compensa con il suo prezzo a corpo globale, non soltanto la

realizzazione degli elementi tecnico operativi oggetto dell’appalto, cosi come elencati e descritti

nel presente capitolato, ma anche tutti gli altri oneri ed obblighi e quant’altro indicato, nel

Contratto e negli altri allegati di appalto.

Le descrizioni completano ed integrano le indicazioni fornite dai grafici e dalle relative legende,

elenco prezzi ed altri elaborati di progetto: tutto quanto in esse indicato costituisce obbligo e

onere minimo assunto senza riserva alcuna dall'Appaltatore e interamente compensato con il

prezzo a corpo globale dell'appalto.

Nelle descrizioni degli elementi vengono individuate le condizioni di realizzazione e le relative

soluzioni di progetto. Queste hanno valore normativo generale, restando cura ed onere

dell’Appaltatore l’elaborazione di eventuali soluzioni di cantierizzazione di dettaglio comunque

conformi sia agli standard obiettivi e richieste prestazionali di progetto, che conformi alla

normativa vigente; tali soluzioni, da sottoporre tutte all’approvazione della D.L:, vanno

predisposte nei tempi idonei al regolare andamento del cantiere e dei suoi approvvigionamenti,

secondo il piano operativo e tenendo conto dei necessari tempi di verifica ed approvazione.

Tutte le opere vanno realizzate in conformità con le prescrizioni tecniche contenute nel capitolato

speciale di appalto, secondo gli standard definiti ovvero secondo standard superiori.

Tutte le opere vanno inoltre realizzate in conformità con i più gravosi fra i requisiti prestazionali

contenuti nel capitolato speciale di appalto, ed i requisiti prestazionali di Legge.

Resta cura ed obbligo dell’Appaltatore proporre tutte le soluzioni e le tecnologie costruttive

necessarie all’esecuzione dell’opera secondo i livelli prestazionali richiesti; tali accorgimenti, da

sottoporre tutti all’approvazione della D.L., sono da intendersi quali precisazioni di aspetti di

dettaglio e vanno predisposti nei tempi idonei al regolare andamento del cantiere e dei suoi

approvvigionamenti secondo il piano operativo e tenendo conto dei necessari tempi di verifica

ed approvazione In ogni caso tali eventuali soluzioni e/o modifiche si intendono proposte

dall’Appaltatore e non comportano aumento dell’importo globale a corpo dell’appalto;

l’Appaltatore infatti, con la sottoscrizione dell’appalto, dichiara espressamente di avere

esaminato approfonditamente i progetti e lo stato dei luoghi e del sottosuolo con tutto quanto ivi

presente e di avere quindi verificato, già in sede di gara, la compatibilità fra le soluzioni tecniche

descritte e le relative prestazioni, e pertanto accetta e fa proprio il progetto sia per quanto

riguarda le soluzioni tecniche descritte che per quanto attiene le prestazioni previste.

DE.DEMOLIZIONI DE.1 RIMOZIONE DI SERRAMENTI LOCALIZZAZIONE

Serramenti e porte generalizzate posti al pianoterra e primo del complesso scolastico della scuola

primaria e secondaria di 1° grado in Pradamano

DESCRIZIONE

Rimozione di serramenti, le soluzioni di progetto prevedono:

- Esecuzione della rimozione da parte di altra impresa (opere di adeguamento sismico).

- Rimozione di copertine a tamponamento esistente.

DE.2 DEMOLIZIONE DI MURATURE DESCRIZIONE

Demolizione di elementi murari; le soluzioni di progetto prevedono:

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- Demolizione e taglio di n. 2 camini esterni su centrale termica, di cui il progetto non prevede la

conservazione;

- Prima di attuare la demolizione di tali parti strutturali l’Appaltatore dovrà effettuare sondaggi

anche parzialmente distruttivi atti a verificare la consistenza materica, le altezze e gli spessori in

gioco.

- Prima della demolizione l’appaltatore valuterà se e il caso di lasciare i serramenti di chiusura

verticale allo scopo di circoscrivere la rumorosità e la polverulenza dell’operazione, oppure di

apporre apposite temporanee chiusure sulle aperture da cui i serramenti sono già stati rimossi.

- Prima di iniziare a demolire l’appaltatore dovrà accertarsi che siano state prese alcune

importanti precauzioni, quali:

_ Disconnessione della rete impiantistica elettrica di alimentazione degli utilizzatori presenti nelle

pareti;

_ Accertamento per prelievo ed esame di laboratorio della presenza di amianto, fibre tossiche, o

altro agente di rischio per gli operatori e per gli abitanti. Qualora le pareti contengano materiali

a base di fibre tossiche per l’organismo umano, se respirate, l’ambiente oggetto della

demolizione dovrà essere restituito alla Stazione appaltante previa pulitura di ogni superficie per

aspirazione e certificazione scritta di avvenuta bonifica dei locali e di restituzione in condizioni di

inquinamento di fondo al di sotto delle soglie di rischio.

- Le demolizioni avanzeranno tutte alla stessa quota, procedendo dall’alto verso il basso, sotto la

sorveglianza di un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilita delle strutture

portanti o di collegamento e di quelle eventualmente adiacenti.

- La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo

conto di quanto indicato nel PSC, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.

· Selezione e smaltimento di tutti i materiali di risulta a ditte attrezzate per lo smaltimento, con oneri

interamente a carico dell’Appaltatore;

- In fase di demolizione dovrà assolutamente evitarsi l'accumulo di materiali di risulta, sulle strutture

da demolire o sulle opere provvisionali, in misura tale che si verifichino sovraccarichi o spinte

pericolose. I materiali di demolizione dovranno perciò essere immediatamente allontanati,

guidati mediate canali o trasportatori in basso con idonee apparecchiature e bagnati onde

evitare il sollevamento di polvere.

Risulterà in ogni caso assolutamente vietato il getto dall'alto dei materiali.

- La presenza di eventuali membrane polimero-bituminose o strati in PVC destinati a barriera

vapore dovranno essere rimossi a parte e non aggregati alle macerie inerti.

- L'appaltatore dovrà eseguire un'accurata pulizia dell'area di cantiere, e dovrà provvedere al

trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta provenienti dalle rimozioni e dalle

demolizioni, ovvero provvedendo all'accantonamento nei luoghi indicati dalla D.L., ubicati siti

nell’ambito del territorio comunale, dei materiali che l’Amministrazione volesse conservare.

Le demolizioni dovranno essere limitate alle parti e dimensioni prescritte. Ove per errore o per

mancanza di cautele, puntellamenti ecc., tali interventi venissero estesi a parti non dovute,

l'Appaltatore sarà tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, ferma restando ogni

responsabilità per eventuali danni.

DE.5 RIMOZIONE DI LATTONERIE, VELETTE METALLICHE IN GENERE E COPERTURE LEGGERE LOCALIZZAZIONE

Da localizzarsi nell’area d’intervento su pareti esterne in sommità delle murature per costruzione

di cappotto e di riposizione di lastre isolate di rivestimento.

DESCRIZIONE

Rimozione di lattonerie, velette metalliche in genere e coperture leggere, le soluzioni di progetto

prevedono:

- Prima di iniziare i lavori in argomento l’Appaltatore dovrà accertare con ogni cura la natura, lo

stato ed il sistema costruttivo delle opere da demolire, disfare o rimuovere, al fine di affrontare

con tempestività ed adeguatezza di mezzi ogni evenienza che possa comunque presentarsi.

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Salvo diversa prescrizione, l'Appaltatore disporrà la tecnica più idonea, le opere provvisionali, i

mezzi d'opera, i macchinari, e l'impiego del personale.

- Prima dell’avvio della rimozione l’appaltatore dovrà accertarsi che sia stato disconnesso la rete

impiantistica elettrica di alimentazione dei meccanismo di eventuali apertura automatiche;

- La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo

conto di quanto indicato nel PSC, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.

Le lattonerie, in caso di demolizione parziale, dovranno essere rimosse senza arrecare danno ai

paramenti murari ovvero tagliando con mola abrasiva le zanche di ancoraggio del telaio o del

falso telaio alla muratura medesima, senza lasciare elementi metallici o altre asperità in

sporgenza.

· Selezione e smaltimento di tutti i materiali di risulta a ditte attrezzate per lo smaltimento, con oneri

interamente a carico dell’Appaltatore;

- L'appaltatore dovrà eseguire un'accurata pulizia dell'area di cantiere, e dovrà provvedere al

trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta provenienti dalle rimozioni e dalle

demolizioni.

DE.6 SMONTAGGIO DI ATTREZZATURE ED ARREDO LOCALIZZAZIONI

Da localizzarsi nell’area d’intervento.

DESCRIZIONE

Smontaggio di attrezzature e arredo, le soluzioni di progetto prevedono:

· Smontaggio di eventuali attrezzature, rivestimenti e arredi fissi in legno, acciaio, cartongesso

etc.… di intralcio temporaneo alla realizzazione dell’opera, compreso la pulizia e l’idoneo

accatastamento all’interno del cantiere per il rimontaggio;

- Prima di iniziare i lavori in argomento l’Appaltatore dovrà accertare con ogni cura la natura, lo

stato ed il sistema costruttivo delle opere da smontare, al fine di affrontare con tempestività ed

adeguatezza di mezzi ogni evenienza che possa comunque presentarsi; Salvo diversa

prescrizione, l'Appaltatore disporrà la tecnica più idonea, le opere provvisionali, i mezzi d'opera, i

macchinari, e l'impiego del personale.

- Il loro accatastamento in cantiere deve avvenire, a cura dell’Appaltatore, in zona distante dalle

vie di transito in luogo idoneo al loro stoccaggio e senza interferenze con il piano dell’impresa

appaltatrice delle opere di adeguamento sismico.

- La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo

conto di quanto indicato nel PSC, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.

· L'appaltatore dovrà provvedere al trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta

provenienti dalle sostituzioni.

· Selezione e smaltimento di tutti i materiali di risulta, adottando di preferenza il seguente criterio:

- conferimento dei materiali frantumabili quali murature, intonaci e simili a ditte specializzate nel

loro riciclo:

- conferimento degli altri materiali a discariche autorizzate, con diritti di discarica ed ogni altro

onere interamente a carico dell’Appaltatore.

Le sostituzioni dovranno essere limitate alle parti prescritte. Ove per errore o per mancanza di

cautele, puntellamenti ecc., tali interventi venissero estesi a parti non dovute, l'Appaltatore sarà

tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, ferma restando ogni responsabilità per eventuali

danni.

DE.7 RIMOZIONE DI RIVESTIMENTI LOCALIZZAZIONI

Per i bagni aule.

DESCRIZIONE

Rimozione di rivestimenti; le soluzioni di progetto prevedono:

· Disfacimento di rivestimenti di rivestimento pilastrature in acciaio in genere, interne ed esterne,

compreso la sottostruttura di sostegno di cui il progetto non prevede la conservazione, eseguita

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a mano e/o con l'ausilio di utensili elettrici, e comunque senza danneggiare le murature

sottostanti.

- Prima di attuare la demolizione di tali parti strutturali l’Appaltatore dovrà fare sondaggi anche

parzialmente distruttivi atti a verificare la consistenza materica, le altezze e gli spessori in gioco.

- Prima della demolizione l’appaltatore valuterà se e il caso di lasciare i serramenti di chiusura

verticale allo scopo di circoscrivere la rumorosità e la polverulenta dell’operazione, oppure di

apporre apposite temporanee chiusure sulle aperture da cui i serramenti sono già stati rimossi.

- Le demolizioni avanzeranno tutte alla stessa quota, procedendo dall’alto verso il basso, sotto la

sorveglianza di un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilita delle strutture

portanti o di collegamento e di quelle eventualmente adiacenti.

- La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo

conto di quanto indicato nel PSC, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.

· Selezione e smaltimento di tutti i materiali di risulta a ditte attrezzate per lo smaltimento, con oneri

interamente a carico dell’Appaltatore;

- In fase di demolizione dovrà assolutamente evitarsi l'accumulo di materiali di risulta, sulle strutture

da demolire o sulle opere provvisionali, in misura tale che si verifichino sovraccarichi o spinte

pericolose. I materiali di demolizione dovranno perciò essere immediatamente allontanati,

guidati mediate canali o trasportatori in basso con idonee apparecchiature e bagnati onde

evitare il sollevamento di polvere.

Risulterà in ogni caso assolutamente vietato il getto dall'alto dei materiali.

- L'appaltatore dovrà eseguire un'accurata pulizia dell'area di cantiere, e dovrà provvedere al

trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta provenienti dalle rimozioni e dalle

demolizioni.

Le demolizioni dovranno essere limitate alle parti e dimensioni prescritte. Ove per errore o per

mancanza di cautele, puntellamenti ecc., tali interventi venissero estesi a parti non dovute,

l'Appaltatore sarà tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, ferma restando ogni

responsabilità per eventuali danni.

PS.PREPARAZIONE DEL SITO PS.1 PONTEGGI E OPERE PROVVISIONALI LOCALIZZAZIONE

Generalizzato su intero intervento.

DESCRIZIONE

Ponteggi e opere provvisionali, si prevede:

· Ponteggi di servizio per l’esecuzione delle lavorazioni su pareti esterne palestra comunale per

realizzazione di cappotto;

- I ponteggi saranno in tubolari di acciaio, generalmente del tipo a telaio ed, ove necessario, del

tipo a giuntotubo;

saranno completi di ponti e sottoponti di servizio dotati di doppio parapetto e fermapiede, di

montanti verticali, di collegamenti orizzontali, di diagonali di irrigidimento, di basette e di spinotti,

e di quant’altro necessario per il rispetto delle norme di prevenzione infortuni e di tutela della

salute dei lavoratori, nonché nel rispetto dei piani di sicurezza del cantiere.

- Tutti i ponteggi saranno dotati di reti di protezione e contenimento materiali in fibra sintetica

rinforzata.

- I ponteggi dovranno essere eretti con impiego di elementi in perfetto stato di conservazione e

verniciati, realizzati in base a regolare progetto a firma di tecnico qualificato;

- Eventuali opere di sostegno delle casserature per contenimento getto di calcestruzzo;

- Installazione per tutto il tempo necessario, di ponteggi all’interno dei cavedi a servizio delle

lavorazioni ivi previste;

· Opere provvisionali generalizzate durante l’esecuzione dei lavori; si prevede:

- Realizzazione di tutte le opere di recinzione e salvaguardia necessarie sia all’esecuzione dei

lavori che alla sicurezza del cantiere e delle installazioni esistenti, e ciò con particolare riferimento

alle attività in essere; le opere saranno pertanto realizzate secondo le specifiche esigenze e

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richieste della Committenza, espresse sia in sede di affidamento che in corso d’opera. Tali opere

provvisionali sono compensate nell’ambito dell’aliquota di spese generali e/o di sicurezza incluse

in tutti i prezzi dell’appalto;

· Opere provvisionali legate alla viabilità interna della scuola; si prevede:

- Dovranno essere realizzate delle zone filtro tra le aree di cantiere ed il resto. La zona dei lavori

sarà opportunamente delimitata, i passaggi saranno ben individuati ed idoneamente protetti, in

modo da evitare incomodi o disturbi sia agli alunni che personale docente e dell’Istituto. Devono

essere pertanto previste tutte le cautele necessarie a garantire la sicurezza delle persone.

- Le recinzione di delimitazione cantiere poste all’esterno saranno in rete elettrosaldata modello

Orsomobil 4 tubi o equivalente, costituita da pannelli modulari, altezza mm 2000, larghezza mm

3500, maglia mm 100x200/300, tondi verticali ed orizzontali O 4 mm; Piantane verticali in tubo O

40 mm e correnti orizzontali in tubo O 30 mm saldati alle estremità del pannello. Tutti i materiali

saranno in acciaio S 235 JR e zincato a caldo.

- Ad integrazione della recinzione si applicherà una rete di tessuto in polietilene di colore verde a

maglia quadra a protezione della polvere di cantiere.

PI.3 CONTROPLACCAGGIO IN LASTRE AI SILICATI DI CALCIO IGNIFUGHE LOCALIZZAZIONI

Piano terra, piano primo;

DESCRIZIONE

· Controplaccaggio antincendio omologato in classe 0 costituita da più lastre in calcio silicato,

esenti da amianto, densità 900 kg/mc, con bordi dritti, ancorate ad un profilo perimetrale in

acciaio zincato mediante viti in acciaio: con due lastre sovrapposte, spessore 15 e 20 mm, atto a

garantire una resistenza al fuoco E.I.60/ 90/ 120, indipendentemente dalla parete retrostante.

· L'orditura metallica sarà realizzata con profili in acciaio zincato DX51D+Z-NA- C a norma EN 14195

- 2005 - 02 e UNI EN 10327 a marchio CE, spessore 0,6 mm,

· La fornitura in opera sarà comprensiva della stuccatura dei giunti con nastro in fibra di vetro da

52 mm di larghezza e 0,2 mm di spessore in tutte le giunzioni tra le lastre, degli angoli e delle teste

delle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura.

· Prima dell’applicazione della pittura le lastre saranno trattate con una mano di isolante, in modo

da uniformare i diversi gradi di assorbimento delle superfici cartonate e stuccate.

· Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 11424 del 2011 e alle

prescrizioni del produttore.

SE.SERRAMENTI ESTERNI SE.3 FINESTRE IN ALLUMINIO LOCALIZZAZIONI

Finestre e porte

DESCRIZIONE

I serramenti dovranno essere realizzati con sistemi dello spessore minimo totale di 75 mm. I profilati

saranno in lega di alluminio EN AW 6060 ( EN 573-3 e EN 755-2 ) con stato fisico di fornitura T5

secondo EN 515, estrusi nel rispetto delle tolleranze prescritte dalla norma EN 12020-2. Il sistema

dovrà prevedere profilati a taglio termico, realizzati con listelli isolanti in poliammide rinforzati con

fibra di vetro al 25%. Le caratteristiche di resistenza meccanica del giunto listello – profilato

dovranno essere testate e certificate ai sensi della norma EN 14024 da un Istituto abilitato ed

accreditato. I listelli isolanti dovranno consentire trattamenti di ossidazione e verniciatura a forno

con temperature fino a 180° - 200°C per la durata d i 15 minuti senza alterazioni nella qualità del

collegamento. I profilati per finestre e avranno listelli con una lunghezza non inferiore a 37 mm. I

profilati saranno del tipo a due o tre camere in modo da consentire l’impiego nelle giunzioni di

squadrette o 2 cavallotti. I profilati telaio e anta potranno alloggiare rispettivamente vetri fino a

38 mm.

Accessori

Le giunzioni d’angolo saranno realizzate tramite squadrette in alluminio ricavate da pressofusione,

da inserire nei tubolari interno ed esterno dei profilati a taglio termico. Il bloccaggio delle

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squadrette avverrà tramite spine e/o cianfrinatura. Le squadrette saranno dotate di apposite

scanalature per consentire l’iniezione dell’apposita colla bicomponente e la sua corretta

distribuzione nelle zone di tenuta. La complanarità e l’allineamento dei profilati nelle giunzioni

d’angolo dovrà essere assicurata da apposite squadrette di allineamento. Il telaio mobile sarà

altresì dotato di una squadretta di allineamento interna. Le giunzioni a T saranno realizzate con

cavallotti in alluminio, da inserire nel tubolare interno ed esterno dei profilati a taglio termico. Il

bloccaggio dei cavallotti avverrà tramite spine. I punti di contatto tra i profilati nelle giunzioni

dovranno essere opportunamente sigillati e protetti per evitare possibili infiltrazioni e l’insorgenza

difenomeni di corrosione.

Drenaggio e ventilazione

Telai fissi e telai mobili dovranno disporre di lavorazioni per l’aerazione perimetrale delle lastre di

vetro e per il drenaggio dell’eventuale acqua di infiltrazione o condensa. I listelli isolanti in

poliammide dovranno avere una sagoma tale da evitare eventuale ristagno di acqua di

infiltrazione o condensa ed essere perfettamente complanari con le pareti trasversali dei profilati

in alluminio. I profilati esterni dei telai fissi e dei telai mobili avranno una scanalatura leggermente

ribassata per permettere la raccolta dell’eventuale acqua di infiltrazione. Nei telai fissi le asole di

drenaggio e ventilazione saranno protette esternamente con apposite cappette che saranno

dotate di membrana interna antiriflusso.

Guarnizioni

Tutte le guarnizioni dovranno essere in EPDM. Finestre e porte finestre dovranno essere provviste

di guarnizione centrale di tenuta (giunto aperto). La sua continuità perimetrale sarà assicurata

dall’impiego di telai vulcanizzati. Le guarnizioni cingivetro interne ed esterne saranno di tipo

“tournant”. Tali guarnizioni dovranno garantire la continuità perimetrale senza tagli negli angoli.

Le guarnizioni cingivetro interne dovranno altresì consentire la compensazione di eventuali

differenze di spessore, inevitabili nelle lastre di vetrocamera e/o stratificate, garantendo

contemporaneamente una corretta pressione di esercizio perimetrale.

Dispositivi di Apertura

Il sistemi di movimentazione e chiusura “originali del Sistema” dovranno essere idonei a sopportare

il peso delle parti apribili e a garantire il corretto funzionamento secondo la normativa UNI 7525

(peso del vetro, spinta del vento, manovra di utenza).

Gli accessori di chiusura saranno montati a contrasto per consentire rapidamente un’eventuale

regolazione o sostituzione anche da personale non specializzato.

Tipologie di Apertura

La tipologia per tutte la ante apribili sarà del tipo ad “anta ribalta”, “ribalta scorrevole”, “a bilico”;

chiusura dell’anta sarà effettuata mediante maniglia a cremonese con chiave, in abbinamento

a bracci per anta ribalta con microventilazione.

La cremonese avrà una resistenza alla torsione per rottura del meccanismo di chiusura superiore

ai 100 N/m.

Il cilindro della cremonese dovrà permettere di bloccare il manico della cremonese a 90°, 135° e

180°. Quando il manico sarà a 90° o 135°, sarà poss ibile rimuovere la chiave e quindi lasciare

l’anta in posizione di ribalta o micro ventilazione, in sicurezza. Quando il manico sarà a 180° e

quindi l’anta si troverà in posizione di apertura totale, non sarà possibile rimuovere la chiave dal

cilindro; quando la finestra non sarà in posizione di sicurezza, la chiave si troverà inserita nella

cremonese, mentre quando nella cremonese non è presente la chiave, in qualsiasi posizione essa

sia, l’anta dovrà essere sempre in posizione di sicurezza.

Il meccanismo sarà dotato di dispositivo di sicurezza contro l’errata manovra; allo scopo di evitare

lo scardinamento dell’anta dovrà avere i compassi in acciai inox, rigidamente fissati alla

tubolarità nel profilato e frizionati per evitare le chiusure accidentali.

Il meccanismo dovrà consentire e garantire la manovra di ante con peso max di 90-130-200 kg

(ogni anta), a seconda di quanto prescritto.

Dilatazioni

Page 53: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

9

I componenti saranno realizzati in modo tale che le dilatazioni generate dalla variazione della

temperatura e dalle tolleranze e movimenti della struttura edilizia possano essere assorbite senza

rumori e deformazioni dal serramento, per cui i profilati, gli accessori e le guarnizioni dovranno

essere utilizzati in modo corretto rispettando le indicazioni delle tolleranze di taglio e di montaggio

riportate sulla documentazione tecnica di lavorazione e di posa del sistema.

Montaggio dei vetri e/o pannelli

I profilati fermavetro dovranno essere del tipo con accoppiamento a “scatto” o con aggancio

di sicurezza a “contrasto”. I fermavetri dovranno garantire sotto la spinta del vento una pressione

ottimale sulla lastra di vetro / pannello senza cedimenti. L’altezza del fermavetro sarà di almeno

22 mm per garantire un vincolo adeguato del vetro e/o pannello e per dare un’adeguata

copertura dei sigillanti utilizzati per i vetri isolanti, proteggendoli dai raggi solari ed evitando un

loro precoce deterioramento.

La guarnizione cingivetro sarà posizionata sullo stesso piano rispetto al filo esterno del serramento,

in modo da ridurre la sezione in vista della guarnizione, riducendo l’effetto cornice (guarnizione

tipo tournant).

Criteri di sicurezza: nella scelta dei vetri sarà necessario attenersi a quanto previsto dalla norma

UNI 7697.

Prestazioni del Sistema

Trasmittanza termica caratteristica Uf (UNI EN ISO 10077-1) : 1,80 W/m2K

Tenuta all’Acqua (EN 1027 – EN 12208) : Classe E1500

Permeabilità all’Aria (EN 1026 – EN 12207) : Classe 4

Resistenza al Vento (EN 12211 – EN 12210) : Classe C5

Isolamento Termico

L’interruzione del ponte termico dei profilati dovrà essere ottenuta mediante l’inserimento di

speciali barrette in poliammide rinforzato da 37 mm poste tra i due elementi di profilo estrusi

separatamente. L’assemblaggio dei profilati dovrà essere eseguito mediante rullatura

meccanica previa operazione di zigrinatura sull’estruso in alluminio.

Il fornitore dovrà dichiarare le caratteristiche meccaniche dei profilati per le opportune verifiche

statiche indotte dal carico del vento e dal peso dei vetri.

I listelli isolanti dovranno consentire trattamenti di ossidazione e verniciatura a forno con

temperature fino a 180 - 200° per la durata di 15 minuti senza alterazioni nella qualità

delcollegamento.

Nella camera più interna inoltre, sarà possibile inserire dei listelli in materiale isolante, che ne

aumentano la capacità termoisolante.

I valori di trasmittanza dovranno essere certificati da laboratori riconosciuti a livello europeo.

La trasmittanza media termica del serramento, completo in ogni sua parte (alluminio + vetro)

dovrà avere un coefficiente Uw 1,50 W/m2K (Trasmittanza termica media).

Detto valore varierà in base alla scelta dei diversi materiali componenti il serramento e potrà

essere calcolato mediante la norma UNI EN ISO 10077/1.

Isolamento Acustico

Il livello di isolamento acustico del serramento dovrà essere rapportato alla destinazione d’uso del

locale nel quale è inserito in accordo con quanto previsto dal Decreto del Presidente del

Consiglio dei Ministri del 5/12/97 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.

Noti questi valori, la classe di prestazione sarà scelta secondo quanto previsto dalla normativa

UNI 7959 – UNI 11173.

Il serramento dovrà avere un indice di valutazione del potere fonoisolante Rw di almeno 40 dB

determinato sperimentalmente in laboratorio secondo la UNI EN ISO 140 e valutato in accordo

con la norma UNI EN ISO 717. In alternativa il potere fonoisolante potrà essere stimato sulla base

di un calcolo teorico.

Verifiche e dimensionamenti statici

I serramenti dovranno essere verificati e dimensionati staticamente considerando le forze e le

sollecitazioni a cui il manufatto sarà sottoposto. I profilati dovranno essere dimensionati in modo

Page 54: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

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da non subire deformazioni superiori a 1/200 rispetto alla distanza fra i vincoli e comunque non

superiore a 15 mm. I vetri dovranno essere dimensionati correttamente secondo la normativa di

riferimento e non dovranno presentare deformazioni superiori a 12mm.

Limiti di Impiego

Il serramentista, nel determinare le dimensioni massime dei serramenti, dovrà considerare e

valutare, oltre le dimensioni ed il momento d'inerzia dei profilati, anche i dati tecnici degli

accessori e le caratteristiche applicative e meteorologiche quali l’altezza dal suolo, l’esposizione

alla pioggia e la velocità dei venti nella zona.

Per le caratteristiche applicative, consigliamo di consultare e seguire le “Raccomandazioni

UNCSAAL” elaborate sulla base delle normative UNI, UNI-EN e UNI-CNR esistenti in merito.

Conformità di prodotto

Tutti i serramenti dovranno essere forniti in regime di conformità di prodotto ai sensi dei requisiti

espressi dalla Direttiva Europea 89/106/CEE e dalla norma di prodotto EN 14351- 1.

Vetratura

I vetri saranno composti da due lastre distanziate da una camera isolante contenente gas Argon.

La prima lastra esterna sarà formata due vetri da 4 mm accoppiati tra loro con un foglio di

polivinilbutirrale (PVB) da 0,76 mm, la lastra interna sarà formata due vetri da 4 mm accoppiati tra

loro con un foglio di polivinilbutirrale (PVB) da 0,76 mm basso emissivo. Composizione 44.2

Stratobel iplus Planibel lear+Iplus Light pos.2 – 15 mm Argon 90% - 44.2 Stratobel 2x Planibel Clear.

In base alla tipologia dei locali in cui verranno installati i vetri (vedasi abaco), questi potranno

avere le seguenti caratteristiche singole o combinate:

- vetro da 4 mm, acidato

Tutti i vetrocamera dovranno avere il valore di trasmittanza termica caratteristica Ug non

superiore a 1,00 W/m2K e fattore solare <o uguale a 0,35.

Requisiti e prestazioni dei serramenti

Tutti i serramenti per garantire una buona resistenza meccanica dovranno avere giunzioni dei

profili a 45° e 90° stabili e ben allineate e dovranno essere forniti completi di ogni accessorio

necessario, anche se non specificatamente descritto.

Gli spessori dei profili e delle lastre di vetro, dovranno essere verificati o dimensionati in relazione

ai requisiti termoacustico e prestazionali di seguito elencati.

I meccanismi e la ferramenta necessaria alle manovre dei serramenti apribili, devono essere

concepiti e realizzati in modo che le manovre avvengano senza pericolo e senza sforzi eccessivi

e con chiave di sicurezza per luoghi scolastici.

Le finestre saranno munite di dispositivo di sicurezza per l’apertura e la chiusura in modo da

rendere sicure queste operazioni; se necessario le parti mobili delle finestre saranno dotate di

dispositivi di equilibratura, frenatura ecc.

I meccanismi e gli elementi soggetti ad usura (perni, freni, tenute complementari, ecc.) devono

essere accessibili in modo tale che il loro montaggio, riparazione o eventuale sostituzione, possa

avvenire senza rischio e senza provocare danni alle finiture.

I meccanismi e la ferramenta che permettono di portare i serramenti in posizione di pulitura

dovranno avere caratteristiche tali da consentire che le operazioni avvengano in totale sicurezza

anche nel caso di errata manovra.

L’ancoraggio e il telaio maestro non dovranno subire alcun movimento o deformazione dovute

all’azione degli agenti atmosferici esterni, alle sollecitazioni provocate dal normale

funzionamento o da urti e vibrazioni.

Isolamento termico

Gli infissi dovranno avere la capacità di limitare gli scambi di calore fra interno ed esterno, nei

periodi invernali ed estivi. Il livello di prestazione richiesto è espresso dai valori limite della

trasmittanza termica U riferita alle chiusure trasparenti comprensive gli infissi, e ai soli vetri. I valori

di trasmittanza termica unitaria (U=W/m2K), devono contribuire al contenimento dei valore limite

di rendimento medio globale stagionale e di fabbisogno energetico primario per il periodo

invernale.

Page 55: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

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La trasmittanza termica media, ovvero la capacità della facciata continua a contenere entro

certi determinati limiti le dispersioni termiche per conduzione, dipende dalla trasmittanza del vetro

(o altro materiale di tamponamento) e da quella dei telai della facciata, montanti e traverso, in

maniera ponderata.

L’attestazione del coefficiente globale di trasmissione termica sarà frutto, in alternativa, di:

- calcolo con modelli matematici;

- calcolo mediante metodi normati;

- certificazione con test presso laboratori riconosciuti.

L’isolamento termico dovuto alle intercapedini d’aria può essere considerato nel calcolo se

supportato da riferimenti normativi.

I valori di conduttività termica dei materiali dovranno avere riferimento normativi o essere risultato

di test presso istituti riconosciuti. Lo stesso dicasi per i valori di convezione dell’aria.

Isolamento acustico

Gli infissi dovranno fornire un’idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello isolamento

richiesto varia in funzione delle attività svolte nei locali e in funzione della classe di destinazione

d’uso del territorio. I valori delle prestazioni acustiche, sono espresse dal potere fonoisolante (Rw),

misurato in dB, dei componenti.

Attitudine al controllo solare

Gli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le

superfici trasparenti (vetri) in funzione delle condizioni climatiche. Il livello minimo di prestazione

richiesto non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore espresso dal fattore solare.

Attitudine al controllo del flusso luminoso

Gli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all’interno dei locali, in

quantità sufficiente per lo svolgimento delle attività previste. La superficie trasparente delle

finestre deve essere dimensionata in modo da assicurare all’ambiente servito un fattore di luce

media di luce diurna nell’ambiente non inferiore al 3%. Le caratteristiche di prestazione delle

vetrature sono espresse dai valori di trasmissione luminosa e di riflessione luminosa.

Tenuta di resistenza all’acqua

Gli infissi devono essere realizzati in modo da impedire alle acque meteoriche o di altra origine di

penetrare negli ambienti interni, inoltre, a contatto con l’acqua, dovranno mantenere inalterate

le proprie caratteristiche chimico-fisiche. La tenuta all'acqua degli infissi sarà realizzata mediante

un sistema integrato che sfrutti il principio di equalizzazione della pressione nelle camere dei profili

o nelle giunzioni tra elementi contigui e la tenuta dei sigillanti. Dove non è applicabile il suddetto

concetto, un adatto sistema di sigillatura dovrà essere fornito. I livelli di prestazione sono

determinati dalla classe di tenuta all’acqua individuati secondo la norma UNI EN 12208.

La tenuta all'acqua dovrà essere certificata da apposito laboratorio. La prova verrà condotta

secondo il metodo descritto nella norma UNI EN 1027:2001, Finestre e porte - Tenuta all'acqua

Metodo di prova.

In opzione, in aggiunta alla prova di tenuta di tipo statico, si può prevedere la prova di tipo

dinamico in accordo con la normativa sperimentale europea.

Condensa

La possibilità di condensa dovrà essere testata da apposito laboratorio.

Durante la prova, condotta con un campione significativo di facciata, si ammetterà uno

scostamento di 1 °C sulla temperatura e del 5% sull ’umidità.

Il parametro da controllare è la possibilità di condensa del vapore acqueo sulle parti interne delle

facciate, in particolare in prossimità dei ponti termici e dei profili di alluminio in funzione dei dati

di progetto caratteristici della località.

La verifica si eseguirà in aggiunta, ma non in alternativa, mediante:

- calcolo con modello matematico;

- verifica di certificati di prova ottenuti con il medesimo sistema.

Page 56: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

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Dovranno comunque essere presi tutti gli accorgimenti necessari per evitare che eventuali acque

di condensa possano entrare in contatto con materiali igroscopici o ci siano dei punti di ristagno

della stessa.

In corrispondenza delle giunzioni traverso montante sarà previsto l'inserimento di un particolare di

tenuta in EPR o Neoprene nero che oltre a realizzare una barriera all'acqua eviterà anche il

sorgere di fastidiosi scricchiolii dovuti alle variazioni dimensionali (dilatazioni).

Permeabilità all’aria

Gli infissi devono controllare il passaggio dell’aria a protezione degli ambienti interni e

permetterela giusta ventilazione. I livelli di prestazionali variano in funzione delle classi, della

permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in mc/hmq e della pressione massima di

prova misurata in Pa.

La tenuta all'aria sarà garantita con guarnizioni in EPDM poste su diversi piani, in modo da

realizzare un sistema di pressioni livellate che garantisca nello stesso tempo la tenuta pneumatica.

Dovranno essere evitate guarnizioni o parti in PVC. Dove non applicabile il suddetto concetto, un

adatto sistema di sigillatura dovrà essere fornito.

La tenuta all'aria dovrà essere certificata da apposito laboratorio. La prova verrà condotta

secondo il metodo descritto nella norma UNI EN 1026:2001, Finestre e porte - Permeabilità all'aria

– Metodo di prova.

Per la valutazione della prestazione in caso di campione formato sia da parte fissa che apribile,

si possono eseguire le misurazioni separatamente per fisso e poi apribile, oppure si esegue una

media della prestazione secondo un metodo normato (per esempio norme NBN).

Resistenza al carico del vento

Gli infissi devono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza

degli utenti e assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. Inoltre debbono sopportare l’azione

del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che li costituiscono.

I livelli di prestazione sono determinati in base a prove di laboratorio eseguite convenzionalmente

secondo la UNI EN 12210 . La prova di deformabilità e di sicurezza al carico del vento, condotta

secondo il metodo descritto nella norma UNI EN 12211:2001, Finestre e porte - Resistenza al carico

del vento - Metodo di prova, dovrà essere certificata da apposito laboratorio.

Inoltre, al termine della prova, si dovrà osservare:

- mantenimento della facilità di manovra;

- mantenimento nella stessa classe di permeabilità all’aria e tenuta all’acqua.

Per la prova di sicurezza, la pressione e depressione di collaudo saranno amplificate di 1.8 volte

rispetto al valore della prova di deformabilità.

Durante la prova di sicurezza, si dovrà osservare:

- nessuna rottura;

- nessuna brusca apertura.

- nessuna deformazione permanente.

Carichi e sovraccarichi

Si premette che, salvo diverse indicazioni, per le azioni statiche di carico sulla struttura si dovrà

fare riferimento alle normative vigenti Europee e del luogo.

In fase di dimensionamento e verifica si dovrà tenere conto oltre che del peso proprio delle

strutture, dei carichi permanenti e dei carichi accidentali previsti dalle normative gravanti sulle

stesse.

P7.1 PANNELLI METALLICI COIBENTATI LOCALIZZAZIONI

Generalizzato su pareti esterne scuola primaria;

DESCRIZIONE

I pannelli di tamponamento dovranno possedere caratteristiche meccaniche, acustiche e

termiche tali da garantire le prestazioni richieste per l’intero manufatto.

Page 57: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

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In particolare dovranno resistere agli urti in accordo con quanto previsto dalla normativa in

materia di sicurezza.

I pannelli saranno autoportanti di tipo isolato e ventilato.

Saranno costituiti dai seguenti strati (dall’esterno all’interno):

-lastra a protezione multistrato a quattro greche marchiata CE secondo UNI EN 14782 costituita

da lamiera in acciaio zincato dello spessore di mm.0,50 protetta nella faccia superiore da un

rivestimento a base bituminosa (dello sp.di mm.1,5) con funzione corrosiva ed insonorizzante e da

una lamina in alluminio naturale;

-elemento isolante sagomato in polistirene espanso sinterizzato con grafite a celle chiuse

(reazione al fuoco classe E, EPS 100). La sezione dell’elemento isolante dovrà essere tale da

formare canali di ventilazione;

-lamiera inferiore micro nervata in acciaio preverniciato sp. mm.0,4

P7.1 LATTONERIE LOCALIZZAZIONI

Generalizzato su pareti esterne scuola primaria;

DESCRIZIONE

Tutta la lattoneria dovrà essere realizzata in lamiera di alluminio preverniciato, negli spessori

indicati negli articoli di Elenco Prezzi Unitari e nelle tavole esecutive e dovrà avere sviluppi e sezioni

adeguati alla funzione a cui sono destinati. I canali di gronda saranno in genere a sezione

quadrata o rettangolare di dimensioni sufficienti e con pendenze atte a convogliare

regolarmente le acque meteoriche nei pluviali.

I pluviali, posizionati conformemente alle indicazioni progettuali, avranno di norme sezione

circolare e termineranno con pozzetto sifonato al piede.

Bancalini scossaline e raccordi in lamiera di alluminio

I serramenti dovranno essere completi di bancalini in alluminio, collegamenti laterali e superiori in

alluminio verniciato o anodizzato dello stesso tipo e colore dei serramenti (previa approvazione).

Lo spessore delle lattonerie dovrà essere conseguente al loro sviluppo comunque non inferiore a

15/10. I sagomati dovranno essere montati in modo da non presentare viti o rivettature in vista. Lo

sviluppo delle lattonerie dovrà coprire interamente le parti murarie, con risvolti di almeno 5 cm.

Qualora le parti esterne esposte alla pioggia avessero superfici piane superiori ai 20 cm dovranno

essere trattate con antirombo

SC.1 SISTEMA CAPPOTTO TERMICO LOCALIZZAZIONI

Generalizzato su pareti esterne scuola primaria e secondaria di 1° grado;

L’isolamento termico “ a cappotto “sarà realizzato mediante impiego di pannelli in (poliuretano

espanso – schiuma polyiso espansa rigida PIR, autoestinguente, conforme alla Norma UNI EN

13163 con marchio CE, della dimensione di 1000x500 mm per uno spessore variabile da 60 a 160

mm aventi le seguenti caratteristiche : Conduttività termica λ=0,026 W/m2K secondo UNI EN

12667;

Reazione al fuoco= Euroclasse E secondo UNI EN 13501-1;

Resistenza a compressione =100 kPa secondo UNI EN 826;

Resistenza alla diffusione del vapore µ 30÷70 secondo UNI EN 12086.

Il pannello isolante sarà posato tramite un profilo di partenza che avrà la funzione di allineare e

contenere il pannello perimetralmente al supporto , fissato per mezzo di tasselli.

L’ancoraggio dei pannelli al supporto, posati sfalsati, sarà realizzato mediante stesura di malta

adesiva a base di calce/cemento tipo per cordoli lungo il perimetro del pannello e per punti sulla

superficie ed inserimento d’appositi tasselli a secondo il tipo di supporto.

I pannelli isolanti in polistirene saranno rivestiti in opera con uno strato sottile di malta adesiva

rasante a base di calce/cemento bianco dello spessore di circa 5 mm (Resistenza all’impatto

Cat. I – ETAG 004), in cui sarà annegata una rete in fibra di vetro aventi le seguenti caratteristiche:

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Massa areica=150 gr/m²;

Dimensioni della maglia: 3,5X4,5 mm.

La posa della rete d’armatura dovrà essere effettuata nello strato di rasatura prevedendo la

sovrapposizione per almeno 10 cm. e di 15 cm in prossimità degli spigoli, i quali saranno protetti

con relativi paraspigoli in PVC con rete premontata. La rasatura con deve essere di spessore =3

mm sufficiente ad affogare la rete d’armatura.

Lo strato di finitura sarà costituito da uno strato di rivestimento in pasta con granulometria da 0,7÷3

mm; oppure con rivestimento ai silicati con granulometria da 0,7÷3 mme

permeabilità al vapore µ40; Il tutto viene realizzato in funzione dello spessore finito previa

eventuale stesura di una mano di primer –fissativo.

L’applicazione sarà eseguita su superfici perfettamente asciutte, con temperatura ambiente e

quella delle superfici, compresa tra i +5°Ce +30° C con U.R. inferiorel’80%. RI.2 TINTEGGIATURA CON TINTA LAVABILE LOCALIZZAZIONI

Generalizzato sui soffitti e pareti;

DESCRIZIONE

Tinteggiatura con pittura lavabile, si prevede:

· Pulizia delle superfici da polvere, tracce d'olio o prodotti di scasseratura, efflorescenze saline o

fuliggine, nonché rimozione delle sporgenze eccessive ed i difetti di planarità devono essere

ripresi. Parti incoerenti o in via di distacco devono essere asportate e ripristinate.

· Applicazione di una mano di fondo fissante isolante a base di silicato di potassio;

· Applicazione di due mani a finire di pittura lavabile del colore RAL come da progetto ovvero

come dà indicazioni della D.L. RI.3 TINTEGGIATURA CON SMALTO LOCALIZZAZIONI

Generalizzato sulle pareti dei locali;

DESCRIZIONE

Tinteggiatura con smalti murali, a due mani a coprire, con idrosmalto satinato si prevede:

· Pulizia delle superfici da polvere, tracce d'olio o prodotti di scasseratura, efflorescenze saline o

fuliggine, nonché rimozione delle sporgenze eccessive ed i difetti di planarità devono essere

ripresi. Parti incoerenti o in via di distacco devono essere asportate e ripristinate.

· Applicazione di una mano di fondo fissante isolante;

· Applicazione di due mani a finire con idrosmalto satinato del colore RAL come da progetto

ovvero come dà indicazioni della D.L.

NC.RS.RIVESTIMENTO DI SOFFITTO

RS.1 SMONTAGGIO E RIMONTAGGIO CONTROSOFFITTO LOCALIZZAZIONI

Generalizzato

DESCRIZIONE

Smontaggio e rimontaggio di controsoffittatura esistente per montaggio serramenti, si prevede:

· Riparazione e bonifica dei controsoffitti con sistemazione dei pannelli, comprensivo di

smontaggio e rimontaggio, di tutto il materiale e pezzi di ricambio; E compreso il materiale

occorrente per la riparazione e la fornitura dei pezzi di ricambio con il medesimo modello fino ad

un integrazione del 30 %.

- Prima di iniziare i lavori in argomento l’Appaltatore dovra accertare con ogni cura la natura, lo

stato ed il sistema costruttivo delle opere da smontare, al fine di affrontare con tempestivita ed

adeguatezza di mezzi ogni evenienza che possa comunque presentarsi. Salvo diversa

prescrizione, l'Appaltatore disporra la tecnica più idonea, le opere provvisionali, i mezzi d'opera, i

macchinari, e l'impiego del personale.

- I componenti dovranno essere smontati e ri-montati senza arrecare danno ai paramenti murari

nonche allo stesso controsoffitto.

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· Gli interventi dovranno essere limitate alle parti e dimensioni prescritte. Ove per errore o per

mancanza di cautele, puntellamenti ecc., tali interventi venissero estesi a parti non dovute,

l'Appaltatore sara tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, ferma restando ogni

responsabilita per eventuali danni.

· L'appaltatore dovra eseguire un'accurata pulizia dell'area di cantiere, e dovra provvedere al

trasporto a rifiuto a qualsiasi distanza di tutti materiali di risulta provenienti dalle rimozioni e dalle

demolizioni, ovvero provvedendo all'accantonamento nei luoghi indicati dalla D.L., ubicati siti

nell’ambito del territorio provinciale, dei materiali che l’Amministrazione volesse conservare.

RS.2 LASTRA DI GESSO LOCALIZZAZIONI

Generalizzato

DESCRIZIONE

Fornitura e posa in opera di controsoffittatura ribassata, si prevede:

· Orditura metallica doppia atta ad ottenere una resistenza al fuoco minima REI 30 fissata alla

struttura in acciaio del soppalco resa indipendentemente dalla lamiera ondulata.

· L’orditura metallica sara realizzata con profili in acciaio zincato spessore mm 0,6 a norma UNI-

EN 10142 delle dimensioni di:

- profili perimetrali a “U” mm 30 x 28 isolati dalla muratura con nastro vinilico

- monoadesivo con funzione di taglio acustico dello spessore di mm 3,5;

- profili portanti a “C” mm 50 x 27 sia per l’orditura primaria fissata al solaio tramite un adeguato

numero di ganci a molla regolabili e pendini, che per l’orditura secondaria ancorata alla primaria

tramite appositi ganci.

· Il rivestimento dell’orditura sara realizzato con uno strato di Lastre tipo Knauf o equivalente, a

norma DIN 18180 dello spessore di mm 12,5 avvitate all’orditura metallica con viti auto perforanti

fosfatate.

· Armatura delle giunzioni con nastro microforato e stucco emulsionato e relativa scartavetratura;

· Stuccatura e successiva cartavetratura della testa delle viti di fissaggio.

Le modalita per la messa in opera saranno conformi alle prescrizioni del produttore.

L’appaltatore dovra provvedere alla realizzazione di tutte le opere provvisionali, le impalcature

ed i ponteggi necessari alla realizzazione delle opere.

CiO.COLLOCAMENTO IN OPERA

CiO.1 NORME GENERALI La posa in opera di qualsiasi materiale, apparecchio o manufatto, consisterà in genere nel suo

prelevamento dal luogo di deposito, nel suo trasporto in sito, intendendosi con ciò tanto il

trasporto in piano o in pendenza che il sollevamento in alto o la discesa in basso, il tutto eseguito

con qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc. nonché nel collocamento

nel luogo esatto di destinazione, a qualunque altezza o di profondità ed in qualsiasi posizione, e

in tutte le opere conseguenti, tagli di strutture, fissaggio, adattamento, stuccature e riduzioni in

pristino.

Su ordine della D.L. l'Appaltatore dovrà eseguire il collocamento di qualsiasi opera o

apparecchio, anche se forniti da altre Ditte.

Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure e cautele del caso; il materiale o

manufatto dovrà essere convenientemente protetto, se necessario, anche dopo collocato

essendo l'Appaltatore unico responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere

arrecati alle cose poste in opera, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la

sorveglianza o assistenza del personale di altre Ditte, fornitrici del materiale o del manufatto.

a) COLLOCAMENTO IN OPERA DI MANUFATTI IN MARMO O PIETRA.

Tanto nel caso in cui la fornitura dei manufatti gli sia affidata direttamente, quanto nel caso in cui

venga incaricato della sola posa in opera, l'Appaltatore dovrà avere la massima cura per evitare,

durante le varie operazioni di scarico, trasporto e collocamento in sito e sino al collaudo, rotture,

scheggiature, graffi, danni alle lucidature, ecc.

Page 60: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

16

Egli pertanto dovrà provvedere a sue spese alle opportune protezioni, con materiale idoneo, di

spigoli, cornici, colonne scalini, pavimenti, ecc. restando egli obbligato a riparare a sue spese

ogni danno riscontrato, come a risarcirne il valore quando, a giudizio insindacabile della D.L., la

riparazione non fosse possibile.

Per ancorare i diversi pezzi di marmo o pietra, si adopereranno grappe, perni e staffe, in ferro

zincato o stagnato, ed anche in ottone o rame, di tipo e dimensione adatti allo scopo e agli sforzi

cui saranno assoggettati e di gradimento della D.L.

Tali ancoraggi saranno fissati saldamente ai marmi o pietre entro apposite incassature di forma

adatta preferibilmente a mezzo di piombo fuso e battuto a mazzuolo, e murati nelle murature di

sostegno con malta cementizia.

I vuoti che risulteranno tra i rivestimenti in pietra o marmo e le retrostanti murature dovranno essere

diligentemente riempiti con malta idraulica fina o mezzana sufficientemente fluida e

debitamente scagliata, in modo che non rimangano vuoti di alcuna entità.

La stessa malta sarà impiegata per l'allettamento delle lastre in piano per pavimenti, ecc.

È vietato l'impiego di agglomerante cementizio a rapida presa, tanto per la posa che per il

fissaggio provvisorio dei pezzi, come pure è vietato l'impiego della malta cementizia per

l'allettamento dei marmi.

L'Appaltatore dovrà usare speciali cure ed opportuni accorgimenti per il fissaggio o il sostegno di

stipiti, architravi, rivestimenti, ecc., in cui i pezzi risultino sospesi alle strutture in genere ed a quelle

in cemento armato in specie: in tale caso si potrà richiedere che le pietre o marmi siano collocate

in opera prima del getto, ed incorporati con opportuni mezzi alla massa della muratura o del

conglomerato, il tutto seguendo le speciali norme che saranno all'uopo impartite dalla D.L. e

senza che l'Appaltatore abbia diritto a pretendere compensi speciali.

Tutti i manufatti, di qualsiasi genere, dovranno risultare collocati in sito nell'esatta posizione

prestabilita dai disegni o dalla D.L.; le connessure ed i collegamenti eseguiti a perfetto

combaciamento secondo le migliori regole d'arte dovranno essere stuccati con cemento bianco

o colorato, a seconda dei casi, in modo da risultare il meno appariscenti che sia possibile e si

dovrà curare di togliere ogni zeppa o cuneo di legno al termine della posa in opera.

I piani superiori delle pietre o marmi posti all'esterno dovranno avere le opportune pendenze per

convogliare le acque piovane, secondo le indicazioni che darà la D.L.

Sarà in ogni caso a carico dell'Appaltatore, anche quando esso avesse l'incarico della sola posa

in opera, il ridurre e modificare le murature ed ossature ed eseguire i necessari scalpellamenti e

incamerazioni, in modo da consentire la perfetta posa dei marmi e pietre di qualsiasi genere.

Nel caso di rivestimenti esterni potrà essere richiesto che la posa in opera delle pietre o marmi

segua immediatamente il progredire delle murature, ovvero che venga eseguita in un tempo

successivo, senza che l'Appaltatore possa accampare pretese di compensi speciali oltre a quelli

previsti dalla tariffa.

CiO.2 LAVORI DIVERSI NON SPECIFICATI Per tutti gli altri lavori previsti negli elaborati grafici, ma non specificati e descritti negli articoli

precedenti, che si rendessero necessari, si seguiranno le indicazioni fornite nelle voci dell’Elenco

delle descrizioni delle varie lavorazioni e forniture previste in progetto, riportato nella parte prima

capo B del presente Capitolato, e dalla Lista delle lavorazioni e forniture previste per l’esecuzione

dei lavori ed elenco prezzi unitari di offerta, nonché le norme suggerite dalla D.L. in modo che il

lavori risulti finito a regola d'arte in ogni sua parte.

AS.ASSISTENZE E PREDISPOSIZIONI AS.1 ASSISTENZA MURARIA ALLE OPERE IMPIANTISTICHE LOCALIZZAZIONI

VARIE

DESCRIZIONE

Le opere e gli oneri di assistenza di tutti gli impianti comprendono le seguenti prestazioni:

· Scarico dagli automezzi, collocazione in loco compreso il tiro in alto e sistemazione in magazzino

di tutti i materiali pertinenti agli impianti;

Page 61: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

17

· Apertura e chiusura di tracce, predisposizione e formazione di fori e asole su murature e strutture

di calcestruzzo armato;

· Muratura di scatole, cassette, sportelli, controtelai di bocchette, serrande e griglie;

· Fissaggio di apparecchiature in genere ai relativi basamenti e supporti;

· Formazione di basamenti di calcestruzzo o muratura e, ove richiesto, la interposizione di strato

isolante baggioli, ancoraggi di fondazione e nicchie;

· Manovalanza e mezzi d'opera in aiuto ai montatori per la movimentazione inerente alla posa in

opera di quei materiali che per il loro peso e/o volume esigono tali prestazioni;

· Ponteggi di servizio interni ed esterni;

SPECIFICHE TECNICHE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI

I materiali e le forniture dovranno corrispondere alle prescrizioni di legge, a quelle del presente

Capitolato speciale d’appalto, o degli altri atti contrattuali. Essi, inoltre, dovranno rispondere alle

norme e prescrizioni dei relativi Enti di unificazione e normazione (UNI, CEI, EN, ISO, ecc.), di seguito

richiamate.

Ove tali richiami fossero indirizzati a norme ritirate o sostituite, la relativa valenza dovrà, salvo

diversa prescrizione, ritenersi prorogata o riferita alla norma sostitutiva.

Inoltre l’Appaltatore dovrà dimostrare di aver scelto i materiali o componenti, da utilizzare

nell’esecuzione dell’opera, prodotti da Società che svolgono la propria attività industriale con un

“Sistema qualità” certificato secondo le normative:

- UNI-EN 29000 - “Regole riguardanti la conduzione aziendale per la qualità e assicurazione (o

garanzia) della qualità – Criteri di scelta e di utilizzazione;

- UNI-EN 29001 - “Sistemi di qualità - Criteri per l’assicurazione (o garanzia) della qualità nella

progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza”;

- UNI-EN 29002 - “Sistemi di qualità - Criteri per l’assicurazione (o garanzia) della qualità nella

fabbricazione e nell’installazione”;

- UNI-EN 29003 - “Sistemi di qualità - Criteri per l’assicurazione (o garanzia) della qualità nei controlli

e collaudi finali”;

- UNI-EN 29004 - “Criteri riguardanti la conduzione aziendale per la qualità e i sistemi di qualità

aziendale”.

Materiali non contemplati negli atti contrattuali potranno essere ammessi solo dopo esame e

parere favorevole della D.L.

Il Direttore dei lavori ha facoltà di rifiutare in qualunque tempo i materiali e le forniture che non

abbiano i requisiti prescritti, che abbiano subito deperimenti dopo l'introduzione nel cantiere, o

che per qualsiasi causa non risultassero conformi alle condizioni contrattuali.

L'Appaltatore dovrà provvedere a rimuovere dal cantiere le forniture ed i materiali rifiutati e

sostituirli a sue spese con altri idonei.

Ove l'Appaltatore non effettuasse la rimozione nel termine prescritto dal Direttore dei lavori, la

Committente potrà provvedere direttamente ed a spese dell'Appaltatore, a carico del quale

resterà anche qualsiasi danno derivante dalla rimozione cosi eseguita.

PROVENIENZA DEI MATERIALI E DELLE FORNITURE

Tutti i materiali e le forniture occorrenti per i lavori, salvo particolari prescrizioni riportate nei

successivi articoli del presente Capitolato speciale d’appalto, proverranno da quelle località che

l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché ad insindacabile giudizio della D.L. ne sia

riconosciuta l'idoneità e la rispondenza ai requisiti prescritti, dovranno possedere la marcatura

"CE" attestando l'adempimento dei requisiti della norma EN 1340:2004.

Qualora in corso di coltivazione delle cave o di esercizio delle fabbriche, degli stabilimenti, dei

depositi, ecc., i materiali non fossero più corrispondenti ai requisiti prescritti, ovvero venissero a

mancare e l'Appaltatore fosse obbligato a ricorrere ad altre cave, stabilimenti, fabbriche,

depositi, ecc., in località diverse ed a diverse distanze o da diverse provenienza, sia i prezzi stabiliti

Page 62: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

18

in elenco che tutte le prescrizioni che si riferiscono alla qualità e dimensione dei singoli materiali,

resteranno invariati.

L'Appaltatore e obbligato a notificare al Committente, in tempo utile, ed in ogni caso almeno 15

giorni prima dell'impiego, la provenienza dei materiali e delle forniture per il prelevamento dei

campioni da sottoporre, a spese dell'Appaltatore, alle prove e verifiche che il Committente

ritenesse necessarie prima di accettarli.

Uguale obbligo ha l'Appaltatore nel caso di eventuali successive modifiche dei luoghi di

provenienza dei materiali o delle forniture in genere.

In correlazione a quanto e prescritto nel presente Capitolato speciale d’appalto, circa la qualità

e le caratteristiche dei materiali e delle forniture in genere, l'Appaltatore e obbligato a prestarsi

in ogni tempo a tutte le prove dei materiali e delle forniture, da impiegarsi o che abbiano già

trovato impiego.

Tutte le spese di prelevamento e di invio dei campioni ai laboratori, nonché le spese per le

occorrenti sperimentazioni, saranno a carico dell'Appaltatore.

Le prove suddette, se necessario, potranno essere ripetute anche per materiali e forniture della

stessa specie e provenienza, sempre a spese dell'Appaltatore.

L'esito favorevole delle prove, anche se effettuato in cantiere non esonera l'Appaltatore da ogni

responsabilità nel caso che, nonostante i risultati ottenuti, non si raggiungano nelle opere finite i

prescritti requisiti.

Potrà essere ordinata la conservazione dei campioni, debitamente etichettati e muniti dei sigilli e

delle firme del Direttore dei lavori e dell'Appaltatore, atti a garantirne l'autenticità

01 OPERE PROVVISIONALI 01.1 FORMAZIONE DI CANTIERE OGGETTO

Formazione di cantiere

NORMATIVA APPLICABILE

Nell’esecuzione dei lavori, anche se non espressamente richiamate, devono essere osservate le

disposizioni delle seguenti norme

· D.L. n°163/2006 – Valutazione dei costi del lavoro e della sicurezza nelle gare di appalto.

· Per i dispositivi di protezione si rimanda alle seguenti norme:

· UNI EN 340:2004 – Indumenti di protezione. Requisiti generali.

· UNI EN 341+ A1: 1998– Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Dispositivi di

discesa.

· UNI EN 352-1:2004 – Protettori auricolari. Requisiti di sicurezza e prove. Cuffie.

· UNI EN 353-1:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Dispositivi anti

caduta di tipo guidato su una linea di ancoraggio rigida.

· UNI EN 353-2:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Dispositivi anti

caduta di tipo guidato su una linea di ancoraggio flessibile.

· UNI EN 354:2010 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Cordini.

· UNI EN 355:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Assorbitori di

energia.

· UNI EN 358:2001 – Dispositivi individuali per il posizionamento sul lavoro e la prevenzione delle

cadute dall'alto. -

Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro.

· UNI EN 360:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Dispositivi anti

caduta di tipo

retrattile.

· UNI EN 361:2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Imbracature per

il corpo.

· UNI EN 362:2005 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Connettori.

Page 63: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

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· UNI EN 363:2008 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Sistemi individuali

per la protezione contro le cadute.

· UNI EN 364:1993 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. Metodi di prova.

· UNI EN 365:2005 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Requisiti generali

per le istruzioni per l'uso, la manutenzione, l'ispezione periodica, la riparazione, la marcatura e

l'imballaggio.

· UNI EN 367:1993 – Indumenti di protezione. Protezione contro il calore e le fiamme. Metodo di

prova:

Determinazione della trasmissione di calore mediante esposizione a una fiamma.

· ”Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n, 81 - recante “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto

2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.”.

· ”Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n, 106 “Disposizioni integrative e correttive del decreto

legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

In generale devono essere rispettate le prescrizioni del piano di sicurezza e di coordinamento, del

piano operativo e le indicazioni impartite dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori e/o del

direttore dei lavori.

Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni.

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

L'appaltatore dovrà sottrarre alla viabilità il minor spazio possibile ed adottare i provvedimenti

necessari a rendere sicuro il transito di veicoli e pedoni, nonché l'attività delle maestranze.

Fermi tutti gli obblighi e le responsabilità in materia di prevenzione degli infortuni, l'appaltatore

risponde della solidità e stabilita delle armature di sostegno degli scavi ed e tenuto a rinnovare o

rinforzare quelle parti delle opere provvisionali che risultassero deboli. L'efficienza delle armature

dovrà essere verificata giornalmente. Per entrare ed uscire dalla fossa, si devono utilizzare

apposite scale a pioli solidamente disposte, facendosi assoluto divieto di utilizzare gli sbatacchi.

L'appaltatore dovrà contornare, a suo esclusivo carico, tutti gli scavi mediante robusti parapetti,

formati con tavole prive di chiodi sporgenti e di scheggiature, da mantenere idoneamente

verniciate, ovvero con sbarramenti di altro tipo che garantiscano un'adeguata protezione. In

vicinanza delle tranvie, le barriere devono essere tenute a distanza regolamentare, e comunque

non inferiore a 80 cm dalle relative sedi.

In corrispondenza dei punti di passaggio dei veicoli e degli accessi alle proprietà private, si

costruiranno sugli scavi solidi ponti provvisori muniti di robusti parapetti e – quando siano destinati

al solo passaggio di pedoni – di cartelli regolamentari di divieto di transito per i veicoli, collocati

alle due estremità. La costruzione, il noleggio e il disfacimento di tali passaggi provvisori e delle

loro pertinenze saranno compensati con gli appositi prezzi d'elenco.

MODALITÀ DI ESECUZIONE

L’appaltatore dovrà provvedere all’impianto del cantiere, intendendosi quello strettamente

necessario alla sua permanenza all’interno di cantiere già presente per lavori di adeguamento

sismico già appaltato dall’amministrazione comunale, non oltre il termine di 15 (quindici) giorni

dalla data del verbale di consegna dei lavori.

RECINZIONE DI CANTIERE

Già delimitata verso esterna da altra ditta.

VIGILANZA DI CANTIERE

Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per la vigilanza e guardia del cantiere, nel rispetto dei

provvedimenti antimafia, sia diurna che notturna e la custodia di tutti i materiali, impianti e mezzi

d’opera esistenti nello stesso (siano essi di pertinenza dell’appaltatore, dell’amministrazione, o di

altre ditte), nonché delle opere eseguite o in corso di esecuzione.

Ai sensi dell'art. 22 della legge 13 settembre 1982, n. 646, la custodia dei cantieri installati per la

realizzazione di opere pubbliche deve essere affidata a persone provviste della qualifica di

guardia particolare giurata.

In caso di inosservanza si incorrerà nelle sanzioni previste dal comma 2 del citato art. 22 della

legge n. 646/1982.

Page 64: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

20

Tale vigilanza si intende estesa anche al periodo intercorrente tra l’ultimazione ed il collaudo

provvisorio, salvo l’anticipata consegna delle opere all’amministrazione appaltante e per le sole

opere consegnate.

Sono altresì a carico dell'appaltatore gli oneri per la vigilanza e guardia del cantiere nei periodi

di sospensione dei lavori, purché non eccedenti un quarto della durata complessiva prevista per

l'esecuzione dei lavori stessi, e comunque quando non superino sei mesi complessivi.

Fermo restando l'obbligo della vigilanza nei periodi eccedenti i termini fissati in precedenza, ne

verranno riconosciuti i maggiori oneri sempre che l'appaltatore non richieda ed ottenga di essere

sciolto dal contratto.

CAPISALDI DI LIVELLAZIONE

Unitamente agli occorrenti disegni di progetto, in sede di consegna sarà fornito all’appaltatore

l’elenco dei capisaldi di livellazione a cui si dovrà riferire nella esecuzione dei lavori. La verifica di

tali capisaldi dovrà essere effettuata con tempestività, in modo che non oltre sette giorni dalla

consegna possano essere segnalate alla direzione dei lavori eventuali difformità riscontrate.

L’appaltatore sarà responsabile della conservazione di capisaldi, che non potrà rimuovere senza

preventiva autorizzazione.

LOCALI PER GLI UFFICI E LE MAESTRANZE

Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per la fornitura di locali uso ufficio (in muratura o

prefabbricati) idoneamente rifiniti e forniti dei servizi necessari alla permanenza ed al lavoro di

ufficio della direzione dei lavori. Tale ufficio deve essere adeguatamente protetto da dispositivi di

allarme e antiintrusione, climatizzato. I locali saranno realizzati nel cantiere o in luogo prossimo,

stabilito o accettato dalla direzione dei lavori, la quale disporrà anche il numero degli stessi e le

attrezzature di dotazione. Saranno inoltre idoneamente allacciati alle normali utenze (luce,

acqua, fognatura, telefono).

Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per la fornitura di locali e strutture di servizio per gli operai,

quali tettoie, ricoveri, spogliatoi prefabbricati o meno, e la fornitura di servizi igienico-sanitari in

numero adeguato; le spese per gli allacciamenti provvisori, e relativi contributi e diritti, dei servizi

di acqua, elettricità, gas, telefono e fognature necessari per il funzionamento del cantiere e

l’esecuzione dei lavori, nonché le spese di utenza e consumo relative ai predetti servizi.

ATTREZZATURE DI PRONTO SOCCORSO

Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per l’approntamento di locali adatti ed attrezzi per pronto

soccorso ed infermeria, dotati di tutti i medicinali, gli apparecchi e gli accessori normalmente

occorrenti, con particolare riguardo a quelli necessari nei casi di infortunio.

CARTELLI

Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per la fornitura di cartelli indicatori e la relativa

installazione, nel sito o nei siti indicati dalla direzione dei lavori, entro 5 giorni dalla data di

consegna dei lavori. I cartelloni, delle dimensioni minime di mt 1,00 x 2,00 recheranno impresse a

colori indelebili le diciture riportate, con le eventuali modifiche ed integrazioni necessarie per

adattarlo ai casi specifici.

Nello spazio per aggiornamento dei dati, devono essere indicate le sospensioni e le interruzioni

intervenute nei lavori, le relative motivazioni, le previsioni di ripresa ed i nuovi tempi.

Tanto i cartelli che le armature di sostegno devono essere eseguiti con materiali di adeguata

resistenza meccanica agli agenti atmosferici e di decoroso aspetto e mantenuti in ottimo stato

fino al collaudo dei lavori.

Per la mancanza o il cattivo stato del prescritto numero di cartelli indicatori, sarà applicata

all’appaltatore una penale. Sara inoltre applicata una penale giornaliera dal giorno della

constatata inadempienza fino a quello dell’apposizione o riparazione del cartello mancante o

deteriorato. L’importo delle penali sarà addebitato sul certificato di pagamento in acconto,

successivo all’inadempienza.

ONERI PER PRATICHE AMMINISTRATIVE

Sono a carico dell'appaltatore gli oneri per le pratiche presso amministrazioni ed enti per permessi,

licenze, concessioni, autorizzazioni per opere di presidio, occupazioni temporanee di suoli pubblici

Page 65: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

21

o privati, apertura di cave di prestito, uso di discariche, interruzioni provvisorie di pubblici servizi,

attraversamenti, cautelamenti, trasporti speciali nonché le spese ad esse relative per tasse, diritti,

indennità, canoni, cauzioni, ecc.

In difetto rimane ad esclusivo carico dell’appaltatore ogni eventuale multa o contravvenzione

nonché il risarcimento degli eventuali danni.

01.2 PONTEGGI E OPERE PROVVISIONALI OGGETTO

Ponteggi e opere provvisionali

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

· UNI EN 39:2004: Tubi di acciaio sciolti per ponteggi a tubi e raccordi - Condizioni tecniche di

fornitura

· UNI EN 74 – 1:2007 : Giunti, spinotti e basette per l'utilizzo in strutture di sostegno per opere

permanenti e ponteggi -

Parte 1: Giunti per tubi - Requisiti e procedimenti di prova.

· UNI EN 74 – 3:2007 Giunti, spinotti e basette per l'utilizzo in strutture di sostegno per opere

permanenti e ponteggi -

Parte 3: Basette piane e spinotti - Requisiti e procedimenti di prova

· UNI EN 12810-1:2004: “Ponteggi di facciata realizzati con componenti prefabbricati - Parte 1:

Specifiche di prodotto”

· UNI EN 12810-2:2004 “Ponteggi di facciata realizzati con componenti prefabbricati - Parte 2:

Metodi particolari di progettazione strutturale”

· UNI HD 1004:1993: “Torri mobili da lavoro (ponteggi mobili) costituite da elementi prefabbricati.

Materiali, componenti, dimensioni, carichi di progetto e requisiti di sicurezza.”

· UNI EN 39:2004: “Tubi di acciaio sciolti per ponteggi a tubi e raccordi - Condizioni tecniche di

fornitura”.

· ”Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n, 81 - recante “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto

2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.”.

· ”Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n, 106 “Disposizioni integrative e correttive del decreto

legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

In generale devono essere rispettate le prescrizioni del piano di sicurezza e di coordinamento, del

piano operativo e le indicazioni impartite dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori e/o del

direttore dei lavori.

Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni.

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

Tutti i ponteggi, le sbadacchiature, le tamponature, le murature di rinforzo, i puntelli a sostegno

ed a ritegno e le altre opere necessarie alla conservazione, anche provvisoria, del manufatto ed

alla sicurezza ed incolumità degli addetti ai lavori, saranno eseguiti nel rispetto delle norme di

sicurezza della buona tecnica costruttiva ed ubicati secondo quanto richiesto dalla D.L.

02. MOVIMENTI TERRA E DEMOLIZIONI 02.2 DEMOLIZIONI E RIMOZIONI

OGGETTO

La presente norma disciplina l’esecuzione di tutte le opere di, taglio, demolizione e rimozione.

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

· Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n, 81 - recante “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto

2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.”.

· ”Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n, 106 “Disposizioni integrative e correttive del decreto

legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

· D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”

Page 66: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

22

· D.M. 1.4.98, n. 145 “Definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento

dei rifiuti ai sensi dell’ art. 15 del D.Lgs. 22/97 (aggiornato con le modifiche disposte dalla direttiva

ministeriale 9 aprile 2002)”

· Circolare 4 agosto 1998, n. GAB/DEC/812/98 “Esplicativa sulla compilazione dei registri di carico

scarico dei rifiuti e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati individuati,

rispettivamente, dal decreto ministeriale 1° aprile 1998, n. 145, e dal decreto ministeriale 1° aprile

1998, n. 148” Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed

integrazioni.

MODALITA’ DI ESECUZIONE

GENERALITA’

Prima di iniziare i lavori in oggetto, l’Appaltatore deve accertare la natura e lo stato dei luoghi ed

il sistema costruttivo delle eventuali opere da demolire.

Salvo diversa prescrizione in progetto o della DL, l’Appaltatore dispone la tecnica più idonea, i

mezzi di opera, i macchinari e l’impiego del personale.

Devono quindi essere interrotte le erogazioni interessate, la zona dei lavori deve essere

opportunamente delimitata, i passaggi ben individuati e protetti in modo idoneo come tutte le

zone soggette a caduta materiali.

L’Appaltatore, nell’eseguire le demolizioni, deve realizzare tutte le opere provvisionali necessarie

a garantire la massima sicurezza ed il rispetto delle normative, con particolare riferimento alla

materia antinfortunistica.

Le demolizioni, i disfacimenti e le rimozioni devono essere limitati alle parti e alle dimensioni

prescritte e procedere in modo omogeneo, evitando la creazione di zone di instabilità strutturale.

Le eventuali demolizioni di murature, calcestruzzi, etc., sia parziali che complete, devono essere

eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue

murature, calcestruzzi, etc., da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare

incomodi o disturbo.

Prima di dare inizio alle demolizioni dovranno essere interrotte le erogazioni agli impianti di

elettricità, gas, acqua, ecc. esistenti nella zona dei lavori; a tal fine l'Appaltatore dovrà prendere

direttamente accordi con le rispettive Società od Enti erogatori.

Eventuali serbatoi e tubazioni dovranno essere vuotati; dovrà essere effettuata la chiusura

dell'attacco delle fognature.

Dovranno essere interrotte le erogazioni agli impianti suddetti anche nelle demolizioni parziali o di

limitata estensione; ciò data la possibile presenza di conduttori e canalizzazioni incassati od

interrati.

Nella demolizione delle strutture in c.a. si deve provvedere al taglio dei ferri di armatura.

Sulla base degli accertamenti suddetti, e con l'osservanza di quanto appresso stabilito,

l'Appaltatore determinerà, a suo esclusivo giudizio, la tecnica più opportuna, i mezzi d'opera,

l'impiego di personale e la successione dei lavori;

Pertanto l'Appaltatore esonera nel modo più ampio ed esplicito da ogni responsabilità civile e

penale, conseguente e dipendente dalla esecuzione dei lavori di demolizione, disfacimento e

rimozione, sia il Committente che i propri Organi di direzione, assistenza e sorveglianza.

Per quanto riguarda il personale e gli attrezzi l'Appaltatore dovrà comunque osservare le seguenti

prescrizioni:

a) il personale addetto alle opere di demolizione, disfacimento e rimozione dovrà avere

preparazione e pratica specifiche, sia per l'esecuzione materiale dei lavori che per

l'individuazione immediata di condizioni di pericolo;

b) l'attività del personale impiegato dovrà essere sottoposta all'autorità di un dirigente; ogni

gruppo di dieci persone dovrà essere guidato e sorvegliato da un capo squadra;

c) i martelli ed ogni altro attrezzo che agisca per urto non dovranno essere impiegati quando la

stabilita di eventuali strutture adiacenti non lo consentisse;

d) l'utensile adottato negli attrezzi meccanici dovrà essere appropriato al lavoro da eseguire;

Page 67: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

23

e) gli addetti ai lavori dovranno portare l'elmetto di protezione e gli occhiali antischegge ogni

qualvolta necessario;

f) dovrà essere tenuta a disposizione, nel corso dei lavori di che trattasi, una scorta di leve, binde

e martinetti per far fronte ad eventualità improvvise ed urgenti.

ESECUZIONE

Le reti elettriche disposte per la esecuzione dei lavori dovranno essere bene individuabili ed

idoneamente protette.

A seconda delle necessita riscontrate nella verifica preventiva delle strutture da demolire, disfare

o rimuovere, nonché di quelle successivamente nascenti nel corso dei lavori e per evitare crolli

improvvisi, dovranno essere eseguiti puntellamenti, rafforzamenti ed opere consimili, sia che esse

interessino cornicioni, vani di finestre, balconi, porte, volte ed archi od anche pareti intere, ecc.

Le predette opere di puntellamento e di rafforzamento non dovranno mai creare nuove

sollecitazioni interne nelle strutture interessate, particolarmente in quelle di eventuali edifici

adiacenti e, contrariamente ai lavori di demolizione, dovranno essere eseguite procedendo dal

basso verso l'alto.

L'efficacia dei rafforzamenti e puntellamenti dovrà continuamente essere controllata mediante

un adeguato numero di spie.

Tutti i vani di balconi, finestre, scale, ascensori, ecc., dovranno essere sbarrati al momento stesso

in cui vengono tolti i parapetti o gli infissi.

Nel caso venissero ancora utilizzate le scale dell'edificio, le ringhiere potranno essere rimosse solo

se sostituite da solidi parapetti, garantendo contemporaneamente la stabilita delle scale stesse.

Sulle zone di solai parzialmente demoliti dovranno essere disposte delle passerelle di tavole.

Tra i materiali di risulta dovranno sempre essere lasciati passaggi sufficientemente ampi, avendo

cura che non vi sporgano parti pericolose di legno, ferro, ecc.; i chiodi lungo questi passaggi

dovranno essere eliminati. I predetti passaggi dovranno essere tali che in ogni posizione di lavoro

la via di fuga sia sempre facile ed evidente.

L'allontanamento dei materiali di risulta dovrà essere particolarmente curato affinché non si

verifichino confusi accatastamenti, sovraccarichi e pressioni pericolose su strutture orizzontali e

verticali.

I materiali di demolizione non dovranno essere accumulati sui solai, sulle scale, contro le pareti ne

sui ponti di servizio; i materiali stessi dovranno essere sollecitamente allontanati con mezzi di ogni

genere purché sicuri.

E vietato nel modo più assoluto gettare il materiale dall'alto, a meno che non venga convogliato

in appositi canali.

L'imboccatura superiore di questi canali dovrà essere tale che non vi possano cadere

accidentalmente persone; ogni tronco di canale dovrà essere imboccato in quello successivo e

gli eventuali raccordi dovranno essere adeguatamente rinforzati; l'ultimo tratto dovrà essere

inclinato così da ridurre la velocita di uscita dei materiali e limitato a qualche metro di distanza,

in orizzontale, dall'opera in demolizione o dai ponti di servizio; l'estremità inferiore del canale non

dovrà risultare ad altezza maggiore di m 2 sul piano di raccolta.

Dovranno essere adottati adeguati provvedimenti per evitare agli addetti allo scarico cadute o

pericolo di essere trascinati dal materiale.

Tutti gli altri materiali di risulta per i quali non possa servire il canale andranno calati a terra con

mezzi idonei e con ogni particolare cura.

Dovrà essere limitato il sollevamento della polvere irrorando con acqua le murature od i materiali

di risulta; la quantità di acqua irrorata dovrà essere quella strettamente necessaria e, comunque,

non dovrà compromettere la stabilita delle strutture.

Le demolizioni dovranno progredire tutte allo stesso livello, procedendo dall'alto verso il basso.

Ad ogni sospensione di lavoro dovranno essere rimosse tutte le parti pericolanti; in caso contrario

si dovrà procedere allo sbarramento delle zone interessate da eventuali cadute di strutture

materiali od altro, ed apporre segnalazioni efficaci e vistose.

Page 68: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

24

I lavori dovranno essere condotti in modo che le persone non possano essere colpite da oggetti,

materiali, ecc. caduti dall’alto.

Gli addetti ai lavori, ogni qualvolta necessario, dovranno essere protetti contro la caduta

mediante cinture o corde di sicurezza o con altre idonee misure.

Prima del taglio ossidrico od elettrico di parti coperte con pitture contenenti piombo dovranno

essere adottate le opportune misure contro l'avvelenamento da piombo, ed in particolare contro

l'inalazione dei suoi vapori, tenendo presente l'art. 8 della Legge 19 luglio 1961 n. 706.

Nello sviluppo delle demolizioni non dovranno essere lasciate distanze eccessive tra i

collegamenti orizzontali delle strutture verticali.

Ogni demolizione, disfacimento o rimozione dovrà essere eseguita da posti di lavoro sicuri. E

vietato appoggiare alle strutture in demolizione scale a pioli o meccaniche; se particolari lavori

richiedessero l'impiego di queste ultime potranno essere adottate solo scale su ruote.

Escavatori, trattori, ecc. potranno essere impiegati soltanto quando non comportino pericolo per

gli addetti al loro funzionamento.

I lavori di demolizione dovranno essere sospesi quando manifestazioni temporalesche possano

creare condizioni di pericolo.

Ove i lavori fossero eseguiti in acqua o sull'acqua dovranno essere disponibili i mezzi necessari per

salvare gli eventuali caduti in acqua.

E vietata la demolizione con esplosivi, con il sistema dello scalzamento, con il rovesciamento sia

per spinta che per trazione, con mazze oscillanti.

Potrà essere consentito demolire con i predetti sistemi solo su espressa richiesta dell'Appaltatore,

ed autorizzazione della D.L.

In tal caso l'Appaltatore dovrà adottare ogni cautela necessaria per evitare i pericoli che tale

genere di demolizioni comporta.

L'Appaltatore dovrà inoltre stipulare apposita assicurazione contro tutti i rischi cosi come

specificato nel Capitolato Speciale d’Appalto.

E vietato far lavorare persone sui muri; la demolizione delle murature dovrà essere eseguita

servendosi di ponti di servizio indipendenti dall'opera in demolizione.

La demolizione dovrà essere eseguita per piccoli blocchi, che di norma non dovranno superare il

volume di quattro mattoni, da ricavarsi con martello e scalpello e mai con leve o picconi.

Nella rimozione di murature sovrastanti al perimetro dei solai dovrà essere attuata ogni cautela

per non provocare la riduzione del grado d'incastro ed evitare abbassamenti o crolli dei solai

stessi anche sotto carichi ridotti o per peso proprio.

Non dovranno essere usati i gradini delle scale a sbalzo quando sia in corso la rimozione delle

murature sovrastanti, a meno che i gradini non siano stati preventivamente idoneamente

puntellati.

La stabilita delle scale usate durante i lavori di demolizione dovrà essere sempre garantita.

Le scale non dovranno mai essere caricate con materiali di risulta.

Per le parti intelaiate la muratura di riempimento dovrà essere rimossa prima di sciogliere le

intelaiature e le loro parti in legno o metallo.

Le murature ed i pannelli di riempimento delle strutture portanti dovranno essere demoliti

completamente prima di iniziare l'attacco di dette strutture, così da evitare la presenza di

elementi mal collegati e poter procedere ad ulteriori accertamenti sulle strutture poste in vista.

Nel corso della demolizione di strutture in conglomerato cementizio armato dovrà essere

controllato l'andamento dei ferri d'armatura per accertare che questi, durante il getto, non

abbiano subito spostamenti dalla loro posizione teorica.

Nel caso di cornicioni, mensole, balconi e qualsiasi altra struttura in aggetto, che sia mantenuta

in equilibrio dal peso delle sovrastanti murature, si dovrà provvedere, prima di procedere alle

demolizioni, ad adeguate opere di puntellamento.

Le demolizioni, i disfacimenti e le rimozioni dovranno essere limitati alle parti ed alle dimensioni

prescritte e dovranno essere eseguiti con la massima diligenza e con ogni precauzione così da

non danneggiare le opere ed i materiali da non demolire o rimuovere, o quei materiali che a

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25

giudizio del Direttore dei lavori potessero ancora essere utilmente reimpiegati. Qualora per

mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni venissero demolite parti non prescritte, o

venissero oltrepassati i limiti fissati, l'Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese a ricostruire

e rimettere in pristino le parti indebitamente demolite.

05 OPERE DA FABBRO 05.1 OPERE VARIE IN ACCIAIO OGGETTO

Opere in acciaio (ringhiere, inferriate, carterizzazioni, rivestimenti metallici, etc.);

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

· UNI EN 10025:1995: “Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impieghi strutturali.

Condizioni tecniche di fornitura.”

· UNI EN 10219-2:2006: “Profilati cavi saldati formati a freddo per impieghi strutturali di acciai non

legati e a grano fine - Parte 2: Tolleranze, dimensioni e caratteristiche del profilo”

· UNI EN 10219-2:2006: “Profilati cavi saldati formati a freddo per impieghi strutturali di acciai non

legati e a grano fine - Parte 2: Tolleranze, dimensioni e caratteristiche del profilo”

· UNI EN 10028-7:2008: “Prodotti piani di acciai per recipienti a pressione - Parte 7: Acciai

inossidabili”

· UNI EN ISO 2063:2005: “Spruzzatura termica - Rivestimenti metallici e altri rivestimenti inorganici -

Zinco, alluminio e loro leghe”

· UNI EN ISO 9227:2006: “Prove di corrosione in atmosfere artificiali - Prove in nebbia salina”

· UNI EN ISO 2560:2010: “Materiali di apporto per saldatura - Elettrodi rivestiti per saldatura manuale

ad arco di acciai non legati e a grano fine - Classificazione”

Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

L’Appaltatore avrà l’obbligo di fornire tutte le prestazioni elencate nelle Condizioni Generali di

Appalto per dare le opere compiute come precisato nella presente specifica e negli elaborati

progettuali, in particolare quanto segue:

· l'accettazione scritta della relazione di calcolo redatto dal calcolatore delle strutture della

Committente ai sensi dell'art. 1 della Legge 5.11.1971 n.1086;

· relazione finale del direttore del cantiere;

· il progetto strutturale esecutivo di officina completo di ogni dettaglio;

· la progettazione delle metodologie di montaggio e loro chiarificazione a mezzo di relazione

scritta;

· le operazioni di tracciamento partendo dai capisaldi che verranno indicati dalla D.L.;

· la fornitura delle strutture in acciaio prefabbricate in officina;

· le piastre di base complete di tirafondi o di qualsiasi altro sistema di connessione alle strutture

murarie;

· tutta la bulloneria necessaria per il montaggio e l'assemblaggio delle strutture;

· gli elettrodi per l’esecuzione delle saldature in officina;

· l'assistenza durante le operazioni di inghisaggio dei manufatti metallici accessori nelle strutture

esistenti, quali piastre, tirafondi, mensole di sostegno;

· quanto serve per dare l’opera completa e funzionante.

L’Appaltatore curerà inoltre:

· l’esecuzione di tutte le prove di carico richieste, secondo le prescrizioni legislative e secondo le

richieste della D.L.;

· il trasporto dai luoghi di installazione e l'accatastamento nell'ambito del cantiere dei materiali di

risulta e di rifiuto. Il trasporto degli stessi al luogo di smaltimento;

· la pulizia delle aree utilizzate per l'accatastamento dei materiali e dei rifiuti.

Fermi restando gli impegni a fronte di quanto sopra, da espletare nei termini richiesti dal

programma generale delle consegne, all'Appaltatore viene richiesto di sottoporre alla D.L. per

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26

approvazione tutti i disegni e i calcoli dallo stesso eventualmente eseguiti nell'ambito delle

prestazioni oggetto dell'appalto.

Le saldature saranno a tutta lunghezza, non saranno ammesse saldature puntuali. Dovranno

essere regolari e senza sganciamenti. Eventuali irregolarità saranno eliminate mediante fresatura.

Correzioni su superfici finite non saranno accettate. In caso di necessita tutto l'elemento dovrà

esser rilavorato o sostituito.

Tanto durante la giacenza in cantiere quanto durante il loro trasporto, sollevamento e

collocamento in opera, si dovrà aver cura che i manufatti non abbiano a subire guasti o lordure,

proteggendoli convenientemente dagli urti, dalla calce, ecc. sia nelle superfici che negli spigoli.

CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA

GENERALITA’

I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature,

paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura,

fucinatura e simili.

In particolare dovranno essere seguiti i punti riguardanti:

· marcatura per identificazione del prodotto qualificato;

· documentazione di accompagnamento delle forniture;

· controlli in officina e/o in cantiere su prodotti qualificati e non qualificati.

Tutti i prodotti dovranno giungere in cantiere nel loro imballo originale ed essere esenti da qualsiasi

difetto o danneggiamento.

Sara obbligo dell’Appaltatore fornire gli elementi per carichi omogenei, il più possibile

corrispondenti ai singoli lotti di montaggio. Non saranno accettati materiali e sfridi provenienti da

precedenti lavorazioni.

L'Appaltatore dovrà fornire tutti gli elementi in un solo pezzo senza giunti per elementi di lunghezza

inferiore a quella commerciale.

L’Appaltatore dovrà porre particolare attenzione nella realizzazione dei giunti saldati e, in

generale, in tutti i tipi di unione. In tale senso sarà obbligo dell’Appaltatore seguire

scrupolosamente la norma uni 10011/92.

Essi dovranno essere conformi a tutte le condizioni previste dal D.M. 29.02.1908, modificato dal

D.P. 15.07.1925 e dalle vigenti norme UNI; dovranno, altresì, presentare, a seconda della loro

qualità, i seguenti requisiti:

PROFILATI, BARRE E LARGHI PIATTI DI USO GENERALE

Dovranno essere di prima qualità, privi di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di

continuità, perfettamente lavorabili a freddo e a caldo senza che ne derivino screpolature o

alterazioni, dovranno, altresì, essere saldati e non suscettibili di perdere la tempra.

ACCIAIO PER STRUTTURE METALLICHE

Gli acciai per strutture metalliche, laminati a caldo, in profilati, barre, larghi piatti, lamiere e

profilati cosi dovranno essere conformi alle prescrizioni di cui alla parte quarta del D.M. 09.01.1996.

I vari elementi che formeranno le strutture in oggetto di questo paragrafo saranno formati in

acciaio S 235 JR, S 275 JR, S 355 JR e S 355 J0.

Le caratteristiche dei materiali metallici impiegati per le costruzioni di acciaio dovranno

corrispondere a quanto prescritto dal D.M. 14 Febbraio 1992, parte seconda, punto 2, che fissa le

caratteristiche qualitative e le prove di accettazione dei materiali.

BULLONI E VITI

I bulloni le viti ed i dadi dovranno essere di classe adeguata alle prestazioni richieste.

SALDATURE

Dovranno essere effettuate come precisato al punto 2.4. del Decreto Ministeriale 14 Febbraio

1992.

Gli elettrodi da impiegare saranno quelli previsti nel succitato Decreto Ministeriale, l'Appaltatore

dovrà inoltre tenere conto delle raccomandazioni suggerite dai fabbricanti.

Il materiale fondente dovrà essere completamente asportato subito dopo la saldatura.

Le giunzioni dovranno essere opportunamente preparate sulle parti che andranno in contatto.

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27

INGHISAGGI

Gli inghisaggi di collegamento saranno eseguiti con una resina vinilestere ibrida bicomponente

ad elevate prestazioni, non contenente stirene, composta da leganti organici a base di resine,

cariche minerali ed additivi in grado di incrementare le caratteristiche chimico-fisiche.

Il prodotto impiegato godrà di:

· benestare tecnico europeo (ETA) e marcatura CE che ne attesti l’idoneità per applicazioni su

calcestruzzo non fessurato (opzione 7) con barre filettate zincate, in acciaio inox A4 e acciaio C

1.4529;

· certificazione di resistenza al sisma ICC ER 6149;

· omologazione specifica per ferri da ripresa su calcestruzzo secondo Eurocodice 2;

· certificazione antifuoco F 120 (IBMB) M8-M30 secondo la curva di incremento termico ISO 834 –

DDIN 4102 parte 2;

· certificazione Socotec KX 0866 per barre ad aderenza migliorata su calcestruzzo non fessurato;

· caratterizzazione meccanica eseguita presso laboratorio autorizzato dal Ministero delle

Infrastrutture e dei Trasporti.

Il prodotto impiegato avrà le seguenti caratteristiche:

· insensibilità all’umidita e all’acqua dopo la posa;

· ridotti fenomeni di ritiro in fase di polimerizzazione;

· viscosità calibrata;

· ottima tixotropia;

· non infiammabile, punto di infiammabilità > +100°C;

Prima dell’inizio dei lavori, con conveniente anticipo, l’Appaltatore dovrà presentare alla D.L., per

approvazione, la scheda tecnica del prodotto che intende utilizzare.

Per la posa in opera l’Appaltatore farà riferimento, scrupolosamente, alle istruzioni allegate al

prodotto.

MODALITÀ DI ESECUZIONE

GENERALITA’

Il ferro dovrà essere lavorato diligentemente, con maestria, regolarità di forme e precisione di

dimensioni, secondo le indicazioni di progetto o date dalla DL all'atto esecutivo, con particolare

attenzione alle saldature e alle bullonature. I fori saranno eseguiti tutti col trapano, le chiodature,

ribattiture, etc. dovranno essere perfette, senza sbavature; i tagli dovranno essere rifiniti a lima.

Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino imperfezioni o inizio d’imperfezione.

Ogni pezzo ed opera completa in ferro dovrà essere fornita a pie d'opera con trattamento

antiruggine.

Ove previsto in progetto i profili saranno calandrati secondo archi di cerchio, anche policentrici

o elicoidali. Non saranno ammesse piegature a vivo per i corrimano tubolari, che saranno sempre

piegati secondo archi circolari, ancorché di raggio ridotto.

In mancanza d’indicazione di progetto o della DL, le calandrature andranno eseguite a freddo.

Le saldature devono essere del tipo e della classe indicate in progetto o prescritte dalla DL. In

mancanza di queste indicazioni le saldature saranno di 1a classe.

Per la esecuzione delle opere in ferro, l’Appaltatore dovrà realizzare tutte le opere murarie e

provvisionali necessarie per garantire la perfetta geometria delle strutture in rapporto al progetto,

compresi gli impalcati, le centine, le staffe di ancoraggio e sostegno provvisorio, a qualsiasi

altezza.

L'Appaltatore oltre ad eseguire tutte le piombature e le suggellature necessarie, dovrà

proteggere tutte le parti annegate nella muratura mediante applicazione di antiruggine.

Per ogni opera in ferro, a richiesta della DL, l'Appaltatore dovrà presentare il relativo modello, per

la preventiva approvazione.

L'Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto le

misure esatte delle diverse opere in ferro, essendo egli responsabile degli inconvenienti che

potessero verificarsi per l'omissione di tale controllo.

LAVORAZIONI IN OFFICINA

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28

Le lavorazioni di officina dovranno essere condotte nel rigoroso rispetto di quanto prescritto al

punto 9 delle norme CNR 10011/92.

Le lavorazioni dovranno essere condotte da personale qualificato e con l'uso di attrezzature e

macchinari idonei.

L'Appaltatore e tenuto ad adottare tecniche e procedimenti di lavorazione appropriati. Inoltre e

pienamente responsabile della buona esecuzione del lavoro e non potrà invocare attenuante

alcuna in caso di risultati contestati o contestabili, dovuti ad imperizia o mancato rispetto di

prescrizioni stabilite dalle norme ufficiali e dalle presenti specifiche tecniche.

In particolare dovranno essere rispettate le prescrizioni circa le operazioni elementari di

produzione ossia:

· lavorazioni di macchina (raddrizzamento, tagli e finitura, foratura, etc.);

· saldatura;

· tecniche esecutive di saldatura;

· ispezioni e collaudi;

· marcatura e spedizione dei pezzi.

TAGLI E FINITURE

Le superfici dei tagli potranno restare grezze purché non presentino strappi, riprese, mancanze di

materiale o sbavature.

E' ammesso il taglio a ossigeno, purché regolare.

I tagli irregolari devono essere ripassati con la smerigliatrice. Vale comunque quanto disposto al

punto 9.8 della norma CNR UNI 10011/92.

FORATURE

I fori per i bulloni dovranno essere preferibilmente eseguiti con trapano. E consentita la foratura a

mezzo di punzone, purché successivamente l’Appaltatore provveda alla rettifica delle aperture

praticate con un’alesatrice.

Quando sia previsto l'ulteriore allargamento dei fori, la base maggiore del vano tronconico

formato col punzone, avrà diametro di almeno 3 mm minore del diametro del foro definitivo, che

sarà poi ottenuto allargando il foro a mezzo trapano e alesatrice.

E assolutamente vietato l'uso della fiamma per l'esecuzione di fori destinati ai bulloni.

I pezzi destinati ad essere bullonati in opera, devono essere marcati in officina in modo da poter

riprodurre nel montaggio definitivo le posizioni definite all'atto dell'alesatura dei fori.

SALDATURE

Le saldature dovranno essere eseguite in conformità alle vigenti disposizioni di legge. L'esecuzione

sarà conforme alle specifiche appositamente redatte dall'Istituto Italiano della Saldatura.

Le caratteristiche dimensionali e costruttive delle saldature dovranno corrispondere ai disegni di

officina approvati dalla D.L.

Per quanto necessario sono altresì da osservare le raccomandazioni EN 1011-1.

ASSEMBLAGGIO TRAMITE SALDATURA IN OFFICINA

Tutti gli assemblaggi formati tramite saldatura eseguita esclusivamente in officina, saranno

obbligatoriamente effettuati secondo i seguenti procedimenti:

· saldatura manuale ad arco con elettrodi rivestiti;

· saldatura automatica ad arco con elettrodi rivestiti;

· saldatura automatica ad arco sommerso;

· saldatura automatica o semiautomatica sotto gas di protezione CO2 o sue miscele;

· altro procedimento di saldatura la cui attitudine a garantire una saldatura pienamente

efficiente deve essere preventivamente verificata mediante prove indicate dalla D.L.

Il materiale depositato dovrà rispondere alle caratteristiche meccaniche stabilite dalla UNI 5132

per quanto attiene il procedimento manuale. Gli elettrodi impiegati dovranno essere sempre del

tipo omologato secondo la norma UNI citata.

RADDRIZZAMENTO E SPIANAMENTO

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29

Il raddrizzamento e lo spianamento, quando necessari, devono essere eseguiti esclusivamente

con dispositivi agenti per pressione. Dovranno sempre essere rispettate le prescrizioni della norma

CNR UNI 10011/92.

MONTAGGIO

Il montaggio delle strutture sarà effettuato con personale, mezzi d'opera ed attrezzature fornite

dall'Appaltatore e verrà condotto sotto la sua piena e incondizionata responsabilità, secondo la

progressione temporale prevista in programma.

L'Appaltatore e obbligato a notificare a mezzo lettera e prima dell'apertura del cantiere, il nome

del direttore del cantiere e del capo cantiere responsabile, la cui presenza in luogo dovrà essere

continuativa.

Il personale responsabile del cantiere deve essere perfettamente edotto sulle norme e condizioni

che regolano l'appalto ed essere in possesso di copia del contratto e delle norme relative ad

esso.

Il personale responsabile del cantiere dovrà possedere la preparazione professionale necessaria

a garantire un lavoro ineccepibile sotto il profilo tecnico.

Il montaggio in opera deve essere affidato ad operai abilitati ad eseguire tali lavori ed in numero

sufficiente perché il lavoro proceda con la dovuta sicurezza, con perfezione e celerità.

I mezzi di sollevamento o di lavoro dovranno garantire la sicurezza e l’effettuazione dei montaggi

nei tempi previsti.

Particolare cura dovrà essere posta, per evitare danneggiamenti, durante lo scarico, la

movimentazione e il tiro in alto dei materiali. Durante queste operazioni si dovranno

scrupolosamente osservare le norme di sicurezza.

Tutte le misure per i tracciamenti di ogni lotto dell’appalto oggetto delle presenti specifiche

dovranno avere origine da un unico caposaldo di cui saranno indicate la posizione, la descrizione

ed il riferimento per il piano di imposta.

Di regola il montaggio deve essere eseguito con l'ausilio di bulloni provvisori, che non potranno

essere riutilizzati per il montaggio definitivo.

Le operazioni di bullonatura e saldatura dovranno essere effettuate nel rispetto rigoroso delle

norme e prescrizioni vigenti in materia.

Per le saldature manuali dovranno essere impiegati elettrodi basici e saldatrici in corrente

continua. Ogni saldatura eseguita dovrà essere registrata su apposito giornale di cantiere con

accanto il nome del saldatore ed il tipo di elettrodo usato. Inoltre ogni saldatore dovrà essere

munito di patentino rilasciato da Ente autorizzato che ne attesti la qualifica e dovrà essere dotato

di punzone personale per la marcatura delle saldature dallo stesso eseguite.

La D.L. si riserva la facoltà di procedere a controlli delle strutture montate per i quali l'Appaltatore

dovrà mettere a disposizione quanto serve per rendere possibili i controlli stessi.

Non potranno essere montati elementi con parti danneggiate. La D.L. ha la facoltà di ordinare la

rimozione di tali elementi anche se già in opera senza che per questo l’Appaltatore possa

avanzare pretese economiche di qualsiasi genere.

ACCOPPIAMENTO IN CANTIERE

Tutte gli accoppiamenti in cantiere dovranno essere effettuati nel rispetto rigoroso delle norme

vigenti.

Gli accoppiamenti saranno eseguiti con bulloni di Classe 8.8 (conformi per le caratteristiche

dimensionali alle UNI 5727, UNI 5592, UNI 5591) e 10.9 (conformi per le caratteristiche dimensionali

alle UNI 5712) e dadi 6S e 8G (conformi per le caratteristiche dimensionali alle UNI 5713), rondelle

e rosette in acciaio C50 UNI 7845 temprato e rinvenuto HCR 32 - 40.

Nelle giunzioni ad attrito devono essere impiegati bulloni ad alta resistenza di classe non inferiore

a 10.9; viti e dadi devono essere associate come prescritto al cap. 2 delle 10011/85; le modalità

ed il valore della coppia di serraggio dei bulloni nei collegamenti ad attrito e la preparazione

della superficie di contatto delle piastre dovranno essere conformi a quanto previsto al punto

9.10.3 delle 10011/85.

SALDATURE IN OPERA

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30

Il montaggio in opera sarà eseguito solamente per bullonatura. Si fa esclusione categorica di

eseguire saldature, anche provvisionali in sede di montaggio.

Qualora fosse necessaria l'esecuzione di saldature in opera, queste dovranno sempre avere

autorizzazione scritta da parte della D.L. ed essere perfettamente rispondenti alle norme di

corretta esecuzione; dovranno presentare caratteristiche meccaniche di resistenza pari a quelle

eseguite in officina; le operazioni dovranno essere conformi a quanto previsto al punto 9.10.4 delle

UNI 10011/88. Successivamente si dovrà ripristinare accuratamente la zincatura a mezzo di

spruzzatura, nelle zone di ripresa.

Le saldature in opera potranno essere eseguite solamente se previste sul progetto e a

temperatura non inferiore a 0°C.

Per saldature manuali dovranno essere impiegati elettrodi basici e saldatrici in corrente continua.

Ogni saldatura eseguita dovrà essere registrata su apposito giornale di cantiere con accanto il

nome del saldatore ed il tipo di elettrodo usato.

Ogni saldatore dovrà essere munito di patentino rilasciato da Ente autorizzato che ne attesti la

qualifica e dovrà essere dotato di punzone personale per la marcatura delle saldature dallo

stesso eseguite.

05.2 OPERE VARIE IN ALLUMINIO OGGETTO

Opere con prodotti in alluminio per opere accessorie o di finitura (scossaline grondaie, listelli per

cambio pavimentazione; etc.).

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

· UNI 10681:2010: “Alluminio e leghe di alluminio - Caratteristiche generali degli strati di ossido

anodico per uso

decorativo e protettivo.

UNI 10731:2010:” Alluminio e leghe di alluminio anodizzato - Valutazione della resistenza ai prodotti

chimici utilizzati per la

pulizia delle superfici”

CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA

Gli elementi di supporto, i distanziatori, le viti, etc., dovranno essere di materiale compatibile con

l’opera da realizzare ed

approvati dalla D.L..

In particolare tutte le giunzioni tra alluminio e sottostruttura, viti. Giunzioni dovranno presentare un

isoseparatore in modo da

evitare ed annullare l’insorgere di fenomeni tipo “effetto pila”

MODALITÀ DI ESECUZIONE

I manufatti in alluminio dovranno essere delle dimensioni e forme richieste, lavorati a regola d'arte,

con la maggiore precisione

possibile.

Tali lavori saranno dati in opera completi in ogni accessorio necessario al loro perfetto

funzionamento, come raccordi,

coperchi, viti di spurgo, pezzi speciali e sostegni di ogni tipo (braccetti, grappe, etc.). Saranno

inoltre verniciati cosi come

indicato in progetto ovvero dalla D. L. all’atto dell’esecuzione.

Le giunzioni dei pezzi saranno fatte mediante chiodature, ribattiture, secondo quanto prescritto

dalla stessa D.L. ed in

conformita ai campioni, che dovranno essere presentati per l'approvazione.

Capitolato speciale d’appalto _ parte tecnica _ opere civili 79

Gli elementi preassemblati dovranno essere disposti sia per l’immagazzinamento che per il

trasporto in luogo piano, asciutto e

coperto che ne garantisca la protezione dalla sporcizia derivante dalle attivita di cantiere e dagli

agenti atmosferici; in

Page 75: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

31

particolare l’immagazzinamento si effettuera con cura evitando torsioni e/o deformazioni,

utilizzando, in caso di

sovrapposizione, opportuni elementi distanziatori atti ad evitare il carico sui sottostanti.

La movimentazione dovra essere effettuata ponendo gli elementi su supporti rigidi di trasporto in

maniera di evitare torsioni e/o

deformazioni.

I lavori in lamiera di alluminio pressopiegata, spessore mm 0,15, dovranno essere delle dimensioni

e forme richieste, lavorate

a regola d'arte, a perfetta finitura e con la massima precisione.

Detti lavori dovranno essere dati in opera completi di ogni accessorio necessario al loro perfetto

funzionamento, come raccordi

di attacco, pezzi speciali, sostegni di ogni genere, etc.

05.3 OPERE IN ACCIAIO INOX OGGETTO

Opere con prodotti in acciaio inox sia per uso strutturale che per opere accessorie o di finitura

(paracolpi, corrimani, listelli per

cambio pavimentazione; pavimento in pannelli grigliati; etc.).

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

· UNI 6900: “Acciai legati speciali inossidabili resistenti alla corrosione e al calore”

· UNI 6901: “Semilavorati e barre laminati o fucinati a caldo e vergella di acciaio legato speciale

inossidabile,

resistente alla corrosione e al calore”

· UNI 8317: “Prodotti finiti piatti di acciaio inossidabile resistente alla corrosione e al calore -

Lamiere, lamiere sottili,

nastri e nastri larghi”

· UNI 6904: “Tubi senza saldatura di acciaio legato speciale inossidabile resistente alla corrosione

e al calore”

· UNI 7500: “Prodotti finiti piatti di acciaio legato inossidabile austenitico laminati a caldo e a

freddo. Lamiere e nastri

per caldaie e recipienti a pressione”.

· UNI 8366: “Prodotti finiti piatti laminati a freddo di acciaio inossidabile resistente alla corrosione

e al calore. Nastri per

molle”

Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni.

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

L’acciaio inox utilizzato sara del tipo AISI 304 (X5CrNi 18-10) in base alla normativa EN 10088,

secondo dimensioni, forme e

spessori riportati negli elaborati grafici di progetto.

Durante le lavorazioni si dovranno rispettare le seguenti prescrizioni:

· piastre, lamiere e in generale ogni articolo saranno ben dritti e spianati;

· i fori devono essere eseguiti completamente al trapano;

· i tagli delle connessure devono essere eseguiti con precisione ed esattezza in modo che queste

non presentino

discontinuita;

La D.L. ha la facolta di far eseguire esami e prove di accettazione di tutti i materiali, prima

dell’inizio delle lavorazioni. A

lavorazioni avvenute i manufatti devono essere sottoposti all’accettazione provvisoria del

Committente, che vi provvede a

mezzo di propri incaricati, i quali ne verificano l’esatta e perfetta lavorazione e la rispondenza alle

prescrizioni.

Page 76: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

32

L’Appaltatore ha l’obbligo di controllare il fabbisogno dei vari manufatti rilevandone in posto le

misure ed il tipo ed il numero

esatto di pezzi occorrenti. Prima di iniziare la messa in opera l’Appaltatore deve inoltre verificare

la congruenza delle

dimensioni dei manufatti con quelle delle strutture destinate a riceverli. Nel caso che detta

congruenza non sia realizzata per

difetto di esecuzione delle strutture e/o dei manufatti. la D.L. prescrive i provvedimenti da

adottare, i cui oneri sono a totale

carico dell’Appaltatore. Tutti i manufatti devono essere collocati in opera mediante fissaggio alle

strutture di sostegno come

indicato negli elaborati di progetto.

Capitolato speciale d’appalto _ parte tecnica _ opere civili 80

CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA

Gli acciai inox saranno costituiti da leghe nelle quali la passivita del ferro puro e aumentata con

l’aggiunta di cromo e di nichel

associati.

Essi presenteranno, salvo diversa prescrizione di progetto, un contenuto di cromo superiore al 12%

ed elevata resistenza

all’ossidazione ed alla corrosione e dovranno essere conformi alle norme citate.

Gli inox prodotti, dovranno corrispondere alla classificazione dell’AISI.

Tutte le saldature dovranno essere di 1a classe e a completa penetrazione.

L’Appaltatore dovra altresi provvedere:

· alla lavorazione di elementi anche articolati e di forma non lineare previsti in progetto;

· alla eventuale esecuzione delle calandrature secondo archi circolari;

· alla esecuzione di tutte le lavorazioni quali tagli, forature, saldature, piegature, accoppiamenti

necessarie per la

realizzazione delle opere previste.

MODALITÀ DI ESECUZIONE

L'Appaltatore eseguira, in conformita con i grafici ed altri allegati di progetto e nel rispetto del

capitolato e disciplinare tecnico,

tutte le previste opere in acciaio inossidabile.

Tutte le opere in acciaio inox saranno rifinite superficialmente mediante spazzolatura a grana fine

e/o altro idoneo trattamento

al fine di presentare superficie omogenea con aspetto satinato, mai lucido.

ASSEMBLAGGI

Gli elementi in acciaio inox saranno fissati alle strutture portanti in cemento armato mediante

tasselli chimici di dimensioni e tipi

indicati negli elaborati di progetto; l’assemblaggio di elementi in acciaio inox sara ottenuto

mediante dadi, bulloni, brugole

rigorosamente in acciaio inox.

TRATTAMENTI

Gli acciai inox durante le fasi lavorative dovranno essere accuratamente sottoposti alle seguenti

operazioni.

SGRASSAGGIO

Con questa operazione devono essere rimosse tutte le tracce di grasso dalla superficie

dell’elemento di acciaio inossidabile,

prima di sottoporlo al trattamento di finitura superficiale. Lo sgrassaggio puo essere effettuato con

diversi metodi quali lavaggio

con soluzioni alcaline, con emulsioni, con solventi, con detergenti oppure a mezzo di trattamento

mediante getti di vapore o di

acqua calda in pressione e pulitura con ultrasuoni.

DECAPAGGIO

Page 77: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

33

Con il decapaggio devono essere rimosse le eventuali scaglie di ossidi che si formano quando un

manufatto subisce un

riscaldamento a temperatura elevata in presenza di ossigeno atmosferico come accade, per

esempio, durante la fucinatura, la

laminazione a caldo, la saldatura, ecc. I sistemi di decapaggio possono essere di tipo meccanico

(per esempio sabbiatura con

sabbia silicea) che di solito precedono quelli chimici quando la quantita di scaglia e di notevole

spessore e risulta molto

aderente alla superficie. Durante le operazioni di decapaggio e assolutamente necessario

predisporre gli ambienti con

opportuni sistemi di sicurezza e procedere poi a lavaggi accurati dei manufatti, in quanto i bagni

di decapaggio sono

fortemente aggressivi e a volte tossici.

Se la scaglia e molto aderente e necessario evitare tempi di permanenza troppo prolungati nei

bagni di decapaggio per evitare

il danneggiamento dei manufatti; e preferibile, in questo caso, alterare ai bagni di decapaggio

un’azione meccanica di

spazzolatura.

DECONTAMINAZIONE

Con questo trattamento devono essere rimosse dalla superficie di acciaio inossidabile le tracce

ferrose o di altri metalli che

l’avessero contaminata durante le lavorazioni. L’operazione consiste nell’immergere o irrorare le

superfici del manufatto con

apposite soluzioni in grado di sciogliere le parti inquinanti e di ricostituire lo strato passivo

eventualmente danneggiato. Dopo la

decontaminazione, che non deve in alcun modo alterare lo stato superficiale del manufatto o

del semilavorato, si deve

eseguire un accurato lavaggio con acqua, cosi da rimuovere qualsiasi traccia di soluzione acida.

05.4 ZINCATURA SU OPERE IN METALLO OGGETTO

Opere di zincatura di manufatti in metallo.

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

· UNI EN 1179:2005: “Zinco e leghe di zinco - Zinco primario”

· UNI EN 13283:2004: “Zinco e leghe di zinco - Zinco secondario”

· UNI EN ISO 1460:1997: " Rivestimenti metallici. Rivestimenti su materiali ferrosi per immersione a

caldo.

Determinazione gravimetrica della massa per unità di area."

Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni

CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA

Lo zinco da usare nel bagno di zincatura deve essere di una delle qualità commerciali di zinco di

prima fusione con purezza non minore di quella dello zinco ZN A 98.25 UNI 2013.

La determinazione della massa dello strato di zincatura per unità di superficie, deve essere

condotta seguendo il metodo della doppia pesata, di cui alla UNI 5742-66, oppure il metodo della

dissoluzione chimica (metodo secondo Aupperle), di cui alla UNI

5741-66.

Il metodo della dissoluzione chimica (metodo secondo Aupperle) fornisce un risultato

numericamente più elevato di quello della doppia pesata, perché viene pure disciolto il ferro

contenuto nella lega zinco-ferro.

Con riferimento alla norma UNI 5744, la massa dello strato di zincatura per unità di superficie,

misurata su 3 provette con le modalità prescritte nella norma UNI 5741, non dovrà essere inferiore

ai seguenti valori prescritti nella predetta norma:

Page 78: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

34

Prospetto I – Masse minime dello strato di zincatura su superficie zincata a caldo

Le caratteristiche visive dello strato di zincatura devono essere controllate in base a quanto

indicato di seguito:

Lo strato di zincatura deve risultare continuo e senza macchie nere. In alcuni casi, in relazione alla

composizione del materiale di base, lo strato di zincatura può avere superficie con aspetto grigio.

Gocce o altri eccessi di zinco devono essere tolti solamente se necessario in quanto possono

essere pregiudizievoli per l’uso finale dell’oggetto.

Macchie bianche esistenti sul materiale zincato, dovute a carbonato basico, non possono essere

causa di rifiuto del materiale, a meno che esse non siano in contrasto con il successivo uso del

materiale.

Se i saggi e le provette, nel controllo della massa dello strato di zincatura, non risultano conformi

alle prescrizioni relative alla determinazione della massa dello strato di zincatura (vedi Prospetto

I), in base al metodo di determinazione della doppia pesata, deve essere eseguito il metodo della

dissoluzione.

Se con questo sistema i saggi o le provette risultano conformi, l’intera partita e accettata; in caso

contrario essa e rifiutata.

Gli oggetti costituenti la partita rifiutata, possono eventualmente essere nuovamente zincati e

quindi ripresentati al collaudo.

Se i saggi o le provette, nel controllo della uniformità dello strato di zincatura, non risultano

conformi alle prescrizioni riportate nel “Prospetto II” (vedi seguito), si devono controllare altre due

serie di saggi o di provette. Se entrambe queste serie risultano conformi, la partita e accettata; in

caso contrario essa e rifiutata.

L’acciaio atto alla zincatura dovrà essere a basso tenore di silicio, circa 0.12¸0.30 % (% di massa).

Purezza dello zinco: 1a fusione.

MODALITÀ DI ESECUZIONE

Tutte le zincature dovranno essere eseguite a caldo mediante procedimento elettrochimico, tale

da determinare un rivestimento metallico di zinco sull’acciaio, ottenuto per fusione dello zinco nel

ferro a 450° C.

Dopo la zincatura e ammessa la rifusione di parti dello strato di zincatura con torcia o altro mezzo

per riparare eventuali difetti.

Dopo centrifugazione, il numero degli oggetti attaccati insieme non deve eccedere l’1% del

totale.

Lo strato di zincatura deve risultare aderente affinché possa resistere senza criccarsi o spellarsi,

quando sia sottoposto alle sollecitazioni derivanti dal normale ciclo tecnologico o dalle normali

condizioni di impiego.

La zincatura sarà preceduta da una accurata preparazione del manufatto, e precisamente:

· sgrassaggio

· decapaggio

· flussaggio

· preriscaldo

07 SISTEMA DI ISOLAMENTO A CAPPOTTO – ETICS 07.1) Generalità

I Sistemi di isolamento a cappotto (denominati a livello internazionale con la sigla ETICS, External

Thermal Insulation Composite System) sono elementi costruttivi o di rivestimento degli involucri

edilizi

determinanti per la riduzione del consumo energetico degli edifici.

Il Sistema a cappotto può essere utilizzato anche per il risanamento di elementi costruttivi

eventualmente danneggiati, in alternativa a soluzioni che prevedono il solo uso di intonaco e

pittura.

Attraverso un adeguato dimensionamento del pacchetto termo-igrometrico, per il quale si

rimanda al progetto esecutivo ovvero alle indicazioni della Direzione Lavori, ed una corretta

successione degli strati che compongono il Sistema, si potrà ottenere:

Page 79: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

35

- un miglior isolamento termico,

- un elevato standard igienico degli ambienti interni dell’edificio, impedendo la formazione di

muffe, e fenomeni di condensa superficiale e interstiziale.

L'applicazione del sistema su murature esterne è costituita da:

· Collante

· Materiale isolante

· Tasselli

· Intonaco di fondo

· Armatura (rete in tessuto di fibra di vetro)

· Intonaco di finitura (rivestimento con eventuale fondo adatto al sistema)

· Accessori (come ad esempio rete angolare, profili per raccordi e bordi, giunti di dilatazione,

profili

per zoccolatura)

07.2) Operazioni preliminari

Le operazioni preliminari all'applicazione del Sistema sono fondamentali per una corretta posa in

opera ed al fine di minimizzare le imperfezioni che potrebbero riflettersi sulla funzionalità del

sistema stesso e sulla sua durata nel tempo. La posa in opera infatti, dovrà essere effettuata a

temperature dell’aria e del supporto preferibilmente comprese tra +5°C e +30°C. Le superfici

devono essere pulite ed in caso contrario si dovrà procedere alla rimozione di polvere, sporco,

tracce di disarmante, parti sfarinanti ed incoerenti, ecc.

mediante lavaggio con acqua pulita a bassa pressione.

Prima della posa del Sistema a cappotto si dovrà procedere alla verifica delle seguenti condizioni:

· Le installazioni impiantistiche nel supporto devono essere già realizzate e le tracce già state

accuratamente chiuse.

· Evitare la posa di impianti all‘interno dei Sistemi a cappotto, salvo il caso di attraversamenti

indispensabili (es. passaggio di cavi per linee di illuminazione esterna).

· Tutte le fughe e le cavità del supporto devono essere accuratamente chiuse.

· Tutte le superfici che non devono essere rivestite, come vetro, legno, alluminio, davanzali,

marciapiedi ecc. devono essere predisposte con protezioni idonee.

· Il supporto non deve presentare affioramenti di umidità evidenti.

· Intonaci interni e massetti devono essere già stati applicati e asciutti. È necessario assicurarsi che

esista una ventilazione sufficiente.

· Tutte le superfici orizzontali come attici e cornicioni devono prevedere adeguate coperture per

evitare un’eventuale infiltrazione di acqua nel Sistema a cappotto durante e dopo la posa.

· Le aperture devono essere previste in modo che raccordi e giunti possano essere installati

garantendo l’impermeabilità alla pioggia.

· Deve essere eseguita una verifica dell‘idoneità del supporto e prese le eventuali misure

correttive.

· In caso di costruzioni già esistenti, devono essere rimosse le cause di umidità di risalita,

efflorescenze

saline e simili e la muratura risultare asciutta.

Non introdurre additivi non previsti dal Sistema a cappotto (antigelo o · simili) a collanti, intonaci

di fondo (rasanti) o intonaci di finitura, né alle pitture protettive.

· In presenza di ponteggi è necessario verificare che la lunghezza degli ancoraggi rispetti lo

spessore del Sistema, che vi sia un'adeguata distanza (come da norme sulla sicurezza) dalle

superfici murarie (spazio di lavoro) e che attraverso gli ancoraggi non possa penetrare acqua

(eseguire le perforazioni in direzione obliqua verso l‘alto).

· Utilizzare le schermature adatte per la protezione della facciata, del supporto e dei singoli strati

dall’azione degli agenti atmosferici (sole, vento, pioggia).

07.3) La struttura del sistema a cappotto

Il materiale isolante da utilizzare come pannello nell'ambito del Sistema ETICS, come da specifiche

norme di riferimento UNI EN 13499 e UNI EN 13500, sarà:

Page 80: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

36

- Sistema di isolamento termico per facciate caratterizzato dall’utilizzo di malte organiche esenti

da cemento, pronte all’uso, con un modulo elastico E < 1000 N/mm2.

- Resistenza alla formazione di crepe e microcavillature, notevole resistenza ai microorganismi e

formazione di alghe e funghi in facciata.

- Classificato, secondo norma EN 13501-1, in euroclasse di reazione al fuoco B-s2, d0 o C-s2, d0 (a

seconda della finitura scelta, vedi ETA) quindi conforme ai requisiti minimi previsti per “le facciate

semplici” nelle linee guida dei VVF del 2013.

- La resistenza meccanica del sistema, nel rispetto delle ETAG 004, deve essere così raggiunto:

con doppia rete in Categoria I (rete standard + rete di rinforzo), con singola rete in Categoria II

(per rete standard si intende sia rete in fibra di vetro maglia 6x6 e/o 4x4.

- Il sistema di isolamento deve essere realizzato su supporto pulito, portante, asciutto e piano,

dotato di omologazione ai sensi della normativa ETAG 004, e che presenti prestazioni misurate nel

rispetto delle norme UNI 13499 e UNI EN 13163. Dovrà prevedere l’incollaggio delle lastre di

isolante, secondo il sistema “perimetro-punti”, su di una superficie pari ad almeno il 40% e il

fissaggio con termotasselli.

- Le lastre dovranno essere posate con giunti accostati e sfalsati anche sugli spigoli; i giunti

maggiori di 2 mm dovranno essere riempiti con schiuma e successivamente levigata la superficie.

- La posa dell' isolamento termico per facciate, comporta la totale adozione ed applicazione di

un “sistema” completo di tutti i componenti accessori ed applicato secondo le modalità

operative ed i codici di pratica stabiliti dal produttore. Tutti i materiali e componenti adottati

(mano di fondo, malta collante, elemento isolante, malta rasante, rete di armatura, rivestimento

di finitura, accessori, etc.) dovranno far parte del medesimo sistema, conforme e certificato dalla

ETAG 004, quindi dotati di Benestare Tecnico Europeo ETA e relativa marchiatura CE. Il sistema

dovrà essere prodotto e commercializzato da azienda che operi in modo documentabile in

regime di sistema qualità secondo la serie normativa ISO 9000/14000 (UNI-EN 29000/UNI-EN 14000)

ed essere comunque sottoposto alla preventiva accettazione da parte della Direzione deiLavori.

Preparazione del supporto

Consolidamento medio del sottofondo mediante l’applicazione di primer acrilico a base acqua

rinforzato ai silossani con densità pari a 1,0 g/cm3, contenente dispersione polimerica, pigmenti

minerali, acqua, glicoetere additivi, conservanti. Il primer dovrà avere un buon potere di

penetrazione e un elevato effetto idrofobizzante e dovrà regolare il potere assorbente dei

supporti. Il prodotto dovrà essere applicato a una temperatura minima del supporto di 5 °C e

massima di 30°C senza realizzare uno strato lucido/sinterizzato.

Procedere con lavorazioni successive non prima di 24 ore con 20°C e 65% di umidità relativa

dell’aria. Il prodotto potrà essere diluito con acqua per adeguarlo alle caratteristiche assorbenti

del supporto. Lavorare con rullo, pennello o a spruzzo.

Zoccolatura con impermeabilizzante

Il sistema di isolamento termico “a cappotto”, all’attacco con il terreno (zona esposta agli schizzi

d’acqua, almeno 40 cm fuori terra, e parte dentro terra), deve essere costituito da lastre isolanti

spiccatamente anidrofile, incollate e rivestite con un collante/malta di armatura specifico,

idrorepellente ed impermeabile. Le lastre isolanti, dello spessore di mm 220 dovranno essere di

polistirene espanso sinterizzato secondo EN 13163, delle dimensioni di mm 1000x500, non

contenente CFC e HCFC e non soggette al fenomeno del ritiro, con le seguenti caratteristiche

tecniche e prestazionali: conduttività termica di calcolo ��0,035 W/(mK), resistenza alla diffusione

del vapore acqueo ��= 40 -100 secondo EN 12086, assorbimento di acqua < 1 kg/m2 secondo

EN 1609, resistenza a compressione al 10% di schiacciamento ≥ 150 kPa secondo EN 826.

L’incollaggio e la rasatura dovranno essere eseguiti con malta tecnica organica, collante-

rasante, in pasta, a base di resine acriliche insaponificabili, da miscelare nel rapporto di 1:1. La

malta dovrà essere impermeabile ad una colonna d’acqua di 70 metri con una quantità minima

applicata di 2,5 kg/m2.

Le caratteristiche della malta tecnica, collante-rasante, dovranno essere: densità del materiale

pastoso 1,1-1,3 g/cm3 secondo EN ISO 2811, permeabilità all’acqua w < 0,05 kg/m2 h0,5 secondo

Page 81: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

37

EN 1062-3, resistenza alla diffusione del vapore acqueo � = 5700, assorbimento d’acqua W3

inferiore; difficilmente infiammabile, classe B-s1, d0 secondo EN 13501-1; granulometria < 500�m

(classe S3 grossolana) secondo EN 1062-1.

Eseguire il trattamento del supporto diluendo la malta collante con circa il 10% di acqua e

applicandola sul fondo con una spatola. La malta collante sarà da applicare a tutta superficie

direttamente sul retro della lastra isolante. La rasatura della zona perimetrale di partenza dovrà

essere eseguita con la stessa malta utilizzata per l’incollaggio delle lastre, con l’allettamento di

opportuna rete di armatura.

Isolante e nastro sigillante

L’isolante sarà costituito da lastre di pannelli isolanti in poliuretano espanso – schiuma polyiso

spansa rigida PIR, autoestinguente (Euroclasse E, conduttività termica λ non superiore a 0,026

W/m2K certificata secondo la norma EN 13165 annessi A e C, , delle dimensioni di 1200 x 600 mm

dello spessore di mm 100 dotata di tagli rompi-tratta interni, paralleli al lato corto, sono

omogeneamente irruvidite, per garantire la migliore adesione della malta di armatura, stabilità

dimensionale in specifiche condizioni di temperatura e di umidità ± 0,2 secondo EN 1603, stabilità

dimensionale a 70°C ≤ 1 secondo EN 1605; il fattore di resistenza alla trasmissione del vapore μ

deve essere 56 secondo EN 12086, la resistenza alla trazione perpendicolare alle facce deve

essere ≥ 100 kPa secondo EN 1607, il modulo elastico a compressione deve essere compreso tra

1600-5200 kPa secondo EN 826, la resistenza al taglio deve essere ≥ 55 kPa secondo EN 12090, il

modulo di taglio deve essere ≥ 1000 kPa secondo EN 12090, la capacità termica di almeno 1450

J/(kgK), la temperatura limite di utilizzo di 75 °C, il coefficiente di dilatazione termica lineare non

maggiore di 65 μm/(m°K). Le lastre dovranno essere fornite in un imballo corredato di etichetta

con marcatura CE e con le prestazioni, ai sensi della norma UNI EN 13163. Le prestazioni prima

elencate dovranno risultare da certificazioni rilasciate da Laboratori di prova Ufficiali.

In corrispondenza di serramenti, davanzali, copertine e in generale tutte le volte che la lastra

isolante si raccorda ad altri elementi, sul bordo del pannello dovrà essere inserito un nastro

sigillante impermeabile in schiuma morbida impregnata, con resistenze alle temperature da –40

a +90 °C, con resistenza alla pioggia battente di almeno 600 Pa secondo EN 1027, classe di

reazione al fuoco B1 DIN 4102 con utilizzo con componenti minerali massicce, resistenza alla

diffusione del vapore acqueo μ < 100 secondo EN ISO 12572, conduttività termica l = 0,06 W/mK

secondo DIN 52612, densità apparente di 80 g/cm3, classe di resistenza alle intemperie BG1

secondo DIN 18542, permeabilità dei giunti pari a 0,1 m3/[hm(daPa)n] secondo EN 1026,

compatibile con l’isolante e capace di consentire eventuali movimenti delle parti.

07.4) Fissaggio

Il fissaggio del materiale isolante dovrà avvenire meccanicamente e mediante sistema incollato.

Il fissaggio con l'applicazione di collante può avvenire con il metodo di incollaggio a cordolo

perimetrale e punti centrali o a tutta superficie. Il primo metodo si realizzerà con un bordo di colla

e due o tre punti di incollaggio al centro della lastra in modo che si abbia una copertura minima

di collante del 40% (secondo le prescrizioni statiche). Il secondo metodo, a tutta superficie, si

realizzerà con una copertura di collante stesa con una spatola dentata sull'intera lastra isolante.

Il sistema con fissaggio meccanico prevede tasselli di fissaggio e schema di applicazione

secondo la norma ETAG 004.

Il fissaggio meccanico supplementare tramite tasselli permette di integrare l’adesione al supporto

dei pannelli isolanti ottenuta con la malta collante. La funzione principale dei tasselli è quella di

permettere una stabilità dell’adesione nel tempo che potrebbe essere compromessa da una non

corretta preparazione del supporto e da sollecitazioni del vento, mentre il collante lavorerà per

contrastare le forze parallele al supporto. Il mancato rispetto delle prescrizioni circa quantità e

modalità di tassellatura può non contrastare variazioni dimensionali delle lastre e

conseguentemente comportare dei difetti estetici e funzionali (effetto “materasso”).

I tasselli dovranno rispettare le prescrizioni della norma ETAG 014. Se il supporto non potrà essere

classificato chiaramente, dovranno essere eseguite delle prove di tenuta allo strappo dei tasselli

in cantiere in conformità all'Allegato D della norma citata.

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38

Gli schemi di applicazione previsti per la tassellatura dovranno essere a "T" ed a "W". (vedi fig. 1 e

2)

Fig. 1 - Schema a T

Fig. 2 - Schema a W

A seconda del tipo di supporto si utilizzerà l'uno o l'altro schema di tassellatura:

TASSELLATURA A "T"

Pannelli in Poliuretano, EPS o XPS, Sughero, Fibra di legno

TASSELLATURA A "W"

Lana di roccia Pannelli in MW e simili

L'esecuzione dei fori per i tasselli sarà realizzata solo quando il collante è indurito (di solito dopo 2-

3 giorni) e si avrà cura di utilizzare attrezzature ed utensili idonei al supporto da perforare ed al

diametro del tassello.

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39

Si verificherà il corretto fissaggio del tassello, inserendolo a filo con l'isolante ovvero incassandoli

mediante percussione o avvitamento, in base alla tipologia di tassello e se ne rimuoveranno quelli

a scarsa tenuta sostituendoli.

Il computo dei tasselli da applicare deriverà dalle prove di sicurezza statica da eseguire secondo

norma UNI EN 1991-1-4 e le relative norme tecniche nazionali di recepimento, dalle indicazioni

progettuali ovvero della D.L. nonché dai seguenti parametri:

resistenza allo strappo · del tassello dal supporto;

· tipo e qualità del materiale isolante (resistenza alla trazione);

· altezza dell‘edificio;

· posizione dell‘edificio;

· località in cui sorge l‘edificio;

· forma dell‘edificio.

In funzione del carico del vento dovrà essere determinata la larghezza delle zone perimetrali, sulle

quali è necessario aumentare il numero dei tasselli.

Per tutti gli edifici e per tutti gli angoli tale larghezza è di almeno 1 m.

Se l’altezza della facciata è superiore alla lunghezza, la larghezza della zona perimetrale sarà

almeno pari al 10% della lunghezza.

Se l’altezza della facciata è minore della lunghezza, la larghezza della zona perimetrale sarà del

10%

dell’altezza, ma non inferiore a 2 m.

In generale, sulla superficie sono da applicare 4-6 tasselli per mq e in casi di scarsa tenuta

superficiale del supporto si può arrivare fino a 8-10 tasselli per mq.

Tasselli (per spessori di isolante > 10 cm)

Saranno impiegati esclusivamente tasselli, scelti in base alla tipologia del supporto, con

Certificazione ETA per l’impiego in sistemi di isolamento termico per facciate, secondo ETAG 0014,

per la riduzione del ponte termico grazie all’installazione incassata, universali, per lastre di spessore

da 100 a 400 mm, formato da elica in poliammide PA6 diametro 66 mm, con testa di ancoraggio

in poliammide diametro 8 mm e vite speciale in acciaio galvanizzato Zn A2G o A2F secondo EN

ISO 4042 diametro 6 mm, completati dagli appositi elementi di chiusura in EPS diametro 15 mm e

lunghezza 20 mm, o con l’apposita schiuma PU difficilmente infiammabile, per la

riduzione/eliminazione del ponte termico puntuale (con il primo dispositivo, il valore del ponte

termico puntiforme � vale 0,001 W/K per spessori di isolamento fino a 240 mm, e poi vale 0,00 W/K;

con il secondo � vale 0,001 W/K per spessori di isolamento fino a 150 mm, e poi vale 0,00 W/K),

nel numero di almeno 6 al metro quadro, e comunque nel numero necessario in relazione

all’esposizione al vento della parte di facciata interessata. Saranno oggetto dei controlli di qualità

e di conformità previsti nell’Omologazione e saranno marcati CE su ogni confezione.

Malta collante

Per l’incollaggio sarà usata malta collante minerale, contenente cemento, idrossido di calcio,

polvere polimerica, sabbia, additivi, di classe CS IV secondo EN 998-1 con marchio CE, di densità

apparente quando solidificata di 1,4 g/cm3 secondo EN 1015-10, con resistenza a flessione (a 28

giorni) di 3,3 N/mm2 secondo EN 1015-11, resistenza a compressione (a 28 giorni) di 8,8 N/mm2

secondo EN 1015-11, modulo E dinamico (a 28 giorni) di 7.000 N/mm2 secondo TP BE-PCC, il fattore

di resistenza alla diffusione del vapore ��minore o uguale a 25 secondo EN ISO 7783-2:99, parte

2, conduttività termica specifica minore o uguale a 0,83 W/(mK) per P=50% e minore o uguale a

0,93 WW/(mK) per P=90% secondo EN 1745, reazione al fuoco A1, non combustibile, secondo EN

13501-1. L’applicazione della malta collante, preconfezionata e da mescolare con una ben

precisa quantità di acqua, può essere effettuata a mano o a macchina. Temperatura minima

del supporto e dell’aria +5 °C; temperatura massima del supporto e dell’aria +30 °C.

07.5) Finitura

L'applicazione delle lastre isolanti avverrà dal basso verso l'alto sfalsate una sull'altra di almeno 25

cm e completamente accostate. Il taglio delle lastre isolanti dovrà essere favorito da attrezzi da

taglio di precisione e/o sistemi a filo caldo.

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40

Ci si assicurerà di eseguire una posa regolare e planare con fughe non visibili. Le fughe

eventualmente visibili dovranno essere riempite con isolante dello stesso tipo ovvero con una

schiuma isolante a bassa densità ma non con la malta collante utilizzata per la posa.

I bordi delle lastre non dovranno sporgere dagli spigoli dei contorni delle aperture (porte e

finestre), non dovranno coincidere con le fughe determinate da un cambio di materiale nel

supporto e nei raccordi di muratura (es. rappezzi); ciò vale anche nei casi di modifica dello

spessore della muratura o di crepe inattive.

In questi casi è necessario rispettare una sovrapposizione delle lastre isolanti di almeno 10 cm. Le

fughe di movimento dell’edificio (giunti di dilatazione) devono essere rispettate e protette con

idonei profili coprigiunto.

I rivestimenti isolanti di elementi sporgenti quali per esempio cassonetti per avvolgibili o lati di testa

di solai vanno eseguiti possibilmente senza giunzioni tra i pannelli.

Se, a causa di ritardi nell'opera edile, facciate con superficie già isolata con pannelli in EPS sono

esposte a radiazione solare UV per un lungo periodo senza protezione, la superficie deve essere

carteggiata prima dell'applicazione dell'intonaco di fondo.

Paraspigoli

Su tutti gli spigoli del rivestimento si dovranno applicare, prima della malta di armatura, gli angolari

in PVC, usando come collante la stessa malta di armatura, con esclusione di chiodi di fissaggio di

qualsiasi tipo. Gli angolari dovranno essere del tipo preaccoppiato con una striscia della rete in

fibra di vetro prevista come armatura dell’intonaco sottile, della lunghezza dei lati di 11 x 22 cm.

Malta di armatura organica

La malta di armatura sarà, organica, priva di cemento e non combustibile in sistemi conformi alla

norma EN 13501, con ottima lavorabilità, estremamente elastica, con elevata resistenza

meccanica e agli agenti atmosferici, in grado di non lesionarsi, permeabile al vapore acqueo;

non avrà bisogno della mano di fondo e sarà perfetta per l’applicazione a macchina; conterrà

dispersione polimerica, quarzo, idrossido di alluminio, carbonato di calcio, talco, con aggiunta di

roccia basaltica, sarà preconfezionata e pronta all’uso, con possibilità, in caso di necessità, di

aggiungere acqua per portarla alla consistenza di lavorazione. II suo allungamento prima della

fessurazione deve essere maggiore del 2%. La sua densità secondo EN ISO 2811 sarà compresa

tra 1,65 e 1,75 g/cm3, avrà il fattore di resistenza alla trasmissione del vapore � compreso,

secondo EN 1062-3, tra 200 e 300, lo spessore dello strato d’aria equivalente alla diffusione sd

secondo EN ISO 7783-2 sarà compreso tra 0,53 e 0,54 m, la permeabilità all’acqua w secondo EN

1062-3 sarà minore di 0,05 kg/(m2h0,5) (classe III bassa), la conduttività termica specifica non sarà

superiore a 0,7 W/(mK), la reazione al fuoco secondo EN 13501-1 sarà A2-s1, d0 non combustibile,

con marchio CE secondo EN 15824 “Intonaci esterni”. Temperatura minima del supporto e

dell’aria +5 °C; temperatura massima del supporto e dell’aria +30 °C. La resistenza agli urti, con la

rete e con intonaco di granulometria minima 2 mm, deve essere maggiore di 15 Joule.

Rete di armatura

Nella malta di armatura sarà inserita la rete di armatura, in fibre di vetro resistenti agli alcali, priva

di

plastificanti, antistramante, caratterizzata da elevata resistenza alle piccole deformazioni, in

modo da contrastare efficacemente l’insorgere di lesioni nell’intonaco, con deformazione a

rottura maggiore o uguale al 2,8%, con peso di 160 g/m2, larghezza delle maglie di 6 x 6 mm,

resistenza a trazione allo stato di consegna secondo EN ISO 13934-1 almeno 1750 N/50 mm,

resistenza a trazione dopo 28 gg di stoccaggio in soluzione di prova secondo ETAG, seguito da

bagnatura/asciugatura, almeno 1000 N/50 mm, larghezza del telo 110 cm, con sovrapposizione

di 10 cm. La rete dovrà essere inserita nella malta fresca, facendo attenzione a evitare la

formazione di bolle e pieghe, e dovrà risultare nel centro della malta di armatura per gli intonaci

sottili, e nel terzo esterno per gli intonaci spessi. I bordi dei teli di rete dovranno essere sovrapposti

di 10 cm, e a tal fine sarà utile la presenza di una fascia gialla di bordo. Si dovrà avere cura di non

danneggiare la rete durante la lavorazione. Paraspigoli, gocciolatoi e profili di bordo, rete di

Page 85: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

41

rinforzo per zone esposte a danni vandalici, rinforzi in corrispondenza degli spigoli delle aperture

(porte e finestre, alloggiamenti e quadri, ecc.), saranno compensati a parte.

In corrispondenza delle aperture dell’edificio dovranno essere previste armature aggiuntive

diagonali, tipo fazzoletti o elementi di rete opportunamente preformati.

Le reti devono essere posate secondo le indicazioni tecniche e di posa del produttore. Vi deve

essere complanarità di superficie anche con reti sovrapposte di differente grammatura.

Intonaco di finitura silossanico

L’intonaco di finitura sarà con legante a base di resina silossanica, a struttura piena, con elevata

permeabilità al vapore acqueo e all’anidride carbonica, molto idrorepellente, con pellicola

ritardante e protettiva contro la formazione di alghe e funghi. Sarà costituito da una dispersione

polimerica, emulsione di resina silossanica, biossido di titanio, carbonato di calcio, idrossido di

alluminio, farina fossile, cariche silicatiche, acqua, composti alifatici, glicoetere, additivi e

conservanti, con le seguenti caratteristiche: densità apparente secondo EN ISO 2811 tra 1,7 e 1,9

g/cm3 o kg/l; il fattore di resistenza alla trasmissione del vapore � compreso, secondo EN ISO

7783-2, fra 35 e 40 (V1); spessore dello strato d’aria equivalente V1, tra 0,07 e 0,08 m; assorbimento

d’acqua capillare w secondo EN 1062-3 minore di 0,05 kg/(m2h0,5) (W3 nullo);

conduttività termica specifica secondo DIN 4108 non maggiore di 0,7 W/(mK); classe di reazione

al fuoco secondo EN 13501-1 A2-s1, d0, non combustibile, con marchio CE secondo EN 15824

“Intonaci esterni”.

La temperatura del supporto dovrà essere di almeno +5 °C. Potrà essere applicato a mano o a

spruzzo, bianco o colorato, nel qual caso dovrà avere indice di riflessione maggiore di 20.

Realizzazione di rivestimento a rombi

Applicazione di un secondo strato di finitura come da precedente paragrafo (Intonaco di finitura

silossanico), previa applicazione di nastri protettivi per la formazione di lavorazione tipo "Rombo",

come da disegni di progetto, che saranno rimossi nella loro interezza dopo l'esecuzione del

rivestimento. La finitura, il colore e la tipologia da realizzare sono da concordare con la DL

secondo l'art. 2.26 del presente capitolato speciale d'appalto.

Per un buon risultato funzionale, pratico, estetico e duraturo del Sistema di isolamento a cappotto,

è necessario garantire una esecuzione professionale e a regola d‘arte di tutti i raccordi e le

chiusure.

Gli accessori di giunzione, consistenti in profili, guarnizioni, sigillature, e schemi di montaggio,

devono

garantire al Sistema ETICS:

· la tenuta all’acqua del giunto

· la compensazione dei movimenti differenziali

· il sufficiente smorzamento delle vibrazioni trasmesse tra elementi costruttivi e cappotto

· la resistenza meccanica

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, dovranno essere dotati di marcatura CE

secondo la normativa tecnica vigente.

08 SERRAMENTI 08.3 PORTE E FINESTRE IN ALLUMINIO OGGETTO

Porte e finestre in alluminio con apertura ad ante da anta/ribalta, a bilico e fisse.

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

· UNI 8894:1987 Edilizia - Porte - Analisi dei requisiti

· UNI 4817:1992 Supporti rivestiti con polimeri e copolimenti di cloruro di vinile - definizioni

prescrizioni

Normativa relativa ai materiali metallici:

Page 86: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

42

· EN AW 6060 norma EN 573/3 Prodotti profilati estrusi in lega di alluminio.

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

RESISTENZA E SICUREZZA MECCANICA

I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno avere la forma e le sezioni necessarie

per resistere alle sollecitazioni derivanti dall'utenza normale od accidentale.

Il sistema di fissaggio dei serramenti alle strutture adiacenti dovrà essere adatto:

· alle dimensioni degli infissi;

· al sistema di apertura;

· alle caratteristiche dei materiali costituenti i telai;

· alle caratteristiche degli elementi di telaio (i falsi telai sono già posti in opere con le murature

esistenti).

Le sollecitazioni derivanti dalla normale utenza, dovranno essere trasmesse alle strutture adiacenti

senza deformazioni ne deterioramenti dei telai e senza provocare sconnessioni in corrispondenza

del giunto tra telaio e vano.

Le caratteristiche del vincolo creato dal sistema di fissaggio dovranno rimanere inalterate sotto

l'azione degli urti derivanti dall'utenza normale e delle vibrazioni normali.

I dispositivi di manovra e di bloccaggio dovranno essere dimensionati e concepiti in modo da

sopportare le sollecitazioni derivanti dall'utenza normale ed accidentale.

Lo sforzo necessario per la manovra dovrà essere compatibile con le normali capacita fisiche

dell'uomo; la manovra inoltre non dovrà obbligare a posizione pericolose.

COMFORT ACUSTICO

I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno essere concepiti a montati in modo da

non provocare vibrazioni che possano dar luogo a rumori, purché non si tratti di vibrazioni che

possano dar luogo a rumori, purché non si tratti di vibrazioni trasmesse loro dalla struttura

dell'edificio; nel caso ciò si verifiche per ragioni funzionali, dovranno essere previsti adeguati

elementi per lo smorzamento e l'assorbimento.

ASPETTO E DURABILITA’

I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno presentare, nelle tre dimensioni, superfici

piane finite, i cui piani si incontrino secondo spigoli vivi o regolarmente arrotondati, rettilinei,

paralleli o ortogonali.

Viti, rivetti e tutti gli altri elementi di collegamento meccanico dovranno essere evitati nelle parti

visibili a serramento chiuso.

I serramenti saranno concepiti in modo da non essere eccessivamente deteriorati dall'usura

conseguente all'utenza normale.

Qualora si preveda un'usura localizzata ed inevitabile, si dovrà provvedere con dispositivi atti a

sopportare e compensare adeguatamente tale usura.

Gli accessori necessari per la manovra quotidiana dei serramenti dovranno potersi sostituire in

modo semplice senza dover smontare i telai fissi e senza comportare danno per le finiture e

l'aspetto; la loro manutenzione deve risultare agevole.

Il sistema di fissaggio e di posa delle eventuali lastre vetrate deve essere tale da permettere la

sostituzione e la manutenzione normale senza pericolo per l'utente e senza danno per le finiture

del manufatto. Le ante mobili dovranno essere concepiti in modo che sia possibile smontarle

senza dover rimuovere i telai fissi.

CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA

QUALITA’ DEI MATERIALI

I materiali, costituenti i serramenti dovranno rispondere ai seguenti criteri qualitativi e dovranno

rispondere alle seguenti normative:

tenuta all’aria (UNI EN 1026 - UNI EN 12207) = Classe 4 ,

tenuta all’acqua (UNI EN 1027 - UNI EN 12208) = Classe E1500

tenuta al vento (UNI EN 12211 - UNI EN 12210) = Classe C5

Il serramento dovrà risponde alla normativa CE in conformità alla direttiva sui Prodotti da

Costruzione 89/106/CE ed alla relativa norma di prodotto EN 14351-1

Page 87: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

43

il serramento si intende completo delle seguente vetratura:

Vetri interni: 4+4 0,76 / 16 gas argon con canalina termica / 4+4 0,76 basso emissivo a controllo

solare rispondenti alle norme di sicurezza per ambienti scolastici.

Il valure UW medio dovrà essere inferiore a 1,5 W/m2K.

il valore del fattore solare g dovrà esserre uguale o inferiore a 0,35.

chiave di sicurezza.

isolamento acustico di 42 dB.

I prodotti dovranno giungere in cantiere nel loro imballo originale ed essere esenti da qualsiasi

difetto o danneggiamento. Sara obbligo dell’Appaltatore fornire gli elementi per carichi

omogenei, il più possibile corrispondenti ai singoli lotti di montaggio. Non saranno accettati

materiali e sfridi provenienti da precedenti lavorazioni.

BULLONERIA

La ferramenta dovrà essere di ottima fornitura e dovrà corrispondere ai requisiti tecnici appropriati

a ciascun infisso; dovrà essere completa di viti di acciaio cadmiato o inox a seconda del tipo

adottato.

Per il fissaggio delle viti di collegamento delle ferramenta, dovranno essere ricavate nelle

ferramenta stesse le cieche per l’alloggiamento della svasatura delle viti; pertanto le teste delle

viti non dovranno sporgere neppure minimamente da alcuna parte della ferramenta. Ogni

chiusura verticale ed orizzontale dovrà innestarsi in apposite bocchette e contropiastre di acciaio.

L’Appaltatore dovrà sottoporre alla Committente i tipi di ferramenta e gli accessori che intende

adottare e depositare presso l’ufficio della D.L. i relativi campioni prima dell’inizio della fornitura

degli infissi.

CARATTERISITCHE GENERALI

ZINCATURA PER CONTROTELAI, TELAI E MANUFATTI

Il procedimento per la zincatura di controtelai telai e manufatti realizzati in lamiera di acciaio

pressopiegata o con profili scatolari seguirà la norma UNI 5753-75. Il peso medio dello strato di

zinco non sarà inferiore a 0.275 Kg/mq (procedimento Sendzimir).

Per le zincature di controtelai realizzati con profili laminati a caldo, si seguirà la norma UNI 5744-66

per la zincatura a caldo.

Nei tratti di saldatura che dovesse essere realizzata per particolari e giustificati motivi in cantiere,

le medesime e le parti immediatamente adiacenti dovranno essere protette con opportuna

vernice tipo zincante inorganico.

Non sarà consentito l'uso di ferro nero.

MATERIALI METALLICI

Le lamiere da impiegare per l'esecuzione dei battenti dovranno essere esclusivamente di acciaio

ad alta resistenza, dello spessore non inferiore a 12/10 mm.

Le lamiere da impiegare per l'esecuzione dei telai dovranno essere esclusivamente di acciaio ad

alta resistenza, dello spessore non inferiore a 3 mm.

I controtelai da fornire e posare in opera dovranno essere realizzati in lamiera zincata sp. 15/10

mm minimo e in profilati metallici.

La saldatura sarà disciplinata dalle Norme Tecniche concernenti l'esecuzione e l'impiego della

saldatura contenute nel D.M. del 27.7.85.

Elettrodi e metodi di impiego saranno quelli raccomandati dai fabbricanti per ogni tipo di acciaio

ed il fondente dovrà essere completamente asportato subito dopo la saldatura.

Le giunzioni saranno preparate opportunamente sulle parti esposte e di contatto.

Tutti i fori dovranno essere eseguiti esclusivamente con il trapano.

I tagli potranno essere eseguiti con la cesoia; tutti i tagli in vista dovranno essere rifiniti con la mola.

Non saranno accettati rattoppi o saldature per riparare rotture o mascherare difetti di lavorazione

o di posa in opera.

ACCESSORI

DISPOSITIVI DI MANOVRA E DI BLOCCAGGIO

Page 88: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

44

I dispositivi di manovra e di bloccaggio dovranno essere dimensionati e concepiti in modo da

sopportare le sollecitazioni derivanti dall'utenza normale ed eccezionale.

Gli elementi di bloccaggio dovranno essere in grado di trasferire le sollecitazioni, dovute al vento

ed alle altre sollecitazioni di esercizio previste, dalle parti mobili ai telai fissi senza provocare

deformazioni permanenti o sconnessioni. Lo sforzo necessario per la manovra dovrà essere

compatibile con le capacita fisiche dell'uomo e non dovrà obbligare a posizioni pericolose. Le

parti apribili dei serramenti dovranno essere provviste se necessario, di dispositivi di equilibratura.

Eventuali dispositivi, per portare le parti mobili in posizione di pulitura, dovranno escludere

possibilità di errore di manovra.

CERNIERE

La porzione di cerniera, applicata alla parte fissa del serramento, dovrà potersi smontare senza

asportare il telaio dal vano. Le cerniere dovranno avere il perno rivestito in materiale sintetico

(nylon, teflon, ecc.).

MANIGLIE

I meccanismi di apertura e di chiusura dovranno essere atti a sopportare l'utenza eccezionale,

del tipo ad attrito volvente (su cuscinetti) con forme a stelo arrotondato e ricurvo, o sferiche

(pomoli).

SERRATURE

I serramenti saranno provvisti di serrature, realizzate in materiali anticorrosivi, con grado di

sicurezza adatto alle condizioni di impiego previste.

CREMONESI (O CARIGLIONI)

Potranno anche essere incassate nei montanti tubolari, purché siano smontabili.

MODALITÀ DI ESECUZIONE

Per l'esecuzione degli infissi, l'Appaltatore dovrà servirsi di Ditte specializzate che dovranno essere

accettate dalla D.L.

Tutti gli accessori ed apparecchi di chiusura, di sostegno, di manovra dovranno essere accettati

dalla DL La loro posa in opera sarà a perfetto incastro, in modo da non lasciare discontinuità;

quando e possibile, con bulloni e viti.

Quando si tratta di serramenti da aprire e chiudere, ai telai maestri ed ai muri dovranno essere

fissati ganci, catenelle od altro che, con opportuni occhielli ai serramenti, ne fissino la posizione

d’apertura.

Per ogni serratura di porta dovranno essere consegnate almeno due chiavi.

Per tutti gli infissi si prevede di norma il controtelaio a murare. Durante la realizzazione dei vani

l'Appaltatore richiederà alla D.L. istruzioni sul tipo di controtelaio da adottare.

I telai dovranno essere posti in opera perfettamente a piombo ed in squadra.

Le ante dovranno essere montate perfettamente a squadra in modo da ottenere un uniforme e

completo combaciamento delle battute.

L'apertura e la chiusura delle ante ed il funzionamento delle serrature dovranno avvenire

regolarmente e senza sforzo.

Ogni porta dovrà essere accuratamente pulita al termine della posa in opera; non devono altresì

presentare abrasioni, graffiature, ammaccature od altri danneggiamenti.

Le quantità e le dimensioni riportate negli abachi di progetto dovranno sempre considerarsi come

indicative, restando l'Appaltatore l'unico responsabile sia della verifica dei manufatti da realizzarsi

che della rispondenza delle quantità e misure al progetto ed ai lavori in corso.

Gli infissi collocati definitivamente in opera dovranno risultare posti nella loro esatta posizione e

dovranno avere regolare, libero, completo e perfetto movimento nel chiudersi e nello aprirsi; in

caso contrario sarà a carico dell’appaltatore ogni opera necessaria, ogni riparazione ed ogni

correzione per eliminare qualsiasi imperfezione che venisse riscontrata fino all’approvazione del

collaudo, restando l’Appaltatore obbligato al risarcimento degli eventuali danni conseguenti.

Gli infissi realizzati in metallo conduttore dovranno essere collegati alla rete di terra.

09 OPERE DA VETRAIO 09.1 VETRI E CRISTALLI

Page 89: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

45

OGGETTO

Vetri e cristalli in genere

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

PRODOTTI DI BASE

· UNI EN 572-1:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 1:

Definizioni e proprieta generali fisiche e meccaniche”

· UNI EN 572-2:2004 ” Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 2:

Vetro float”

· UNI EN 572-3:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicati sodo-calcico - Parte 3:

Vetro lustro armato”

· UNI EN 572-4:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 4:

Vetro tirato”

· UNI EN 572-5:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 5:

Vetro stampato”

· UNI EN 572-6:2004 Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 6:

Vetro stampato armato

· UNI EN 572-7:2004 “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 7:

Vetro profilato armato e non armato”

· UNI EN 572-8:2004 Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 8:

Forniture in dimensioni fisse

COATINGS/COUCHES

· Pr EN 1096 - 1 “Definizioni e Classificazioni”

· Pr EN 1096 - 2 “Prove di invecchiamento per i coatings di classe A, B, ed S”

· Pr EN 1096 - 3 “Prove di invecchiamento per i coatings di classe C e D”

VETRI STRATIFICATI

· UNI EN ISO 12543-1:“ Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza -

Definizioni e descrizione delle parti componenti”

· UNI EN ISO 12543-2:2006 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza - Parte

2: Vetro

stratificato di sicurezza

· UNI EN ISO 12543-3:2000 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza - Vetro

stratificato

· UNI EN ISO 12543-4:2000 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza -

Metodi di prova per la durabilita

· UNI EN ISO 12543-5:2000 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza -

Dimensioni e finitura dei bordi

· UNI EN ISO 12543-6:2000 Vetro per edilizia - Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza -

Aspetto

· UNI EN 356:2002- ” Vetro per edilizia - Vetro di sicurezza - Prove e classificazione di resistenza

contro l'attacco manuale”

· UNI EN 1063:2001 “Vetri piani - Vetri stratificati per l’edilizia ed arredamento con prestazioni

antiproiettile”

VETRATE ISOLANTI

· UNI EN 1279-1:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 1: Generalita, tolleranze

dimensionali e regole per la descrizione del sistema”

· UNI EN 1279-2:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 2: Metodo per la prova di

invecchiamento e requisiti per la penetrazione del vapore d'acqua”

· UNI EN 1279-3:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 3: Prove d'invecchiamento e

requisiti per la velocita di perdita di gas e per le tolleranze di concentrazione del gas”

· UNI EN 1279-4:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 4: Metodo di prova per le proprieta

fisiche delle sigillature del bordo”

Page 90: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

46

VETRI ANTNCENDIO

· UNI EN 1634-1:2009 “Prove di resistenza al fuoco e di controllo della dispersione del fumo per

porte e sistemi di chiusura, finestre apribili e loro accessori costruttivi - Parte 1: Prove di resistenza

al fuoco per porte e sistemi di chiusura e finestre apribili”

POSA IN OPERA DEI VETRI

· UNI 6534:1974 : “Vetrazioni in opere edilizie. Progettazione, Materiali e posa in opera”

VARIE

· UNI EN 12150-1:2001: “Vetro per edilizia - Vetro di silicato sodo-calcico di sicurezza temprato

termicamente - Definizione e descrizione”

· UNI 7143:1972: “Vetri piani. Spessore dei vetri piani per vetrazioni in funzione delle loro dimensioni,

dell' azione del vento e del carico neve.”

· UNI 7697:2007: ” Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”

· UNI EN 572-1:2004: “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 1:

Definizioni e proprieta generali fisiche e meccaniche”

· UNI EN 572-2:2004: “Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 2:

Vetro float”

· UNI EN 1036-1:2008: “Vetro per edilizia - Specchi di vetro float argentato per uso in interni - Parte

1: Definizioni, requisiti e metodi di prova”

· UNI EN 12758:2011: ” Vetro per edilizia - Vetrazioni e isolamento acustico per via aerea -

Descrizioni del prodotto e determinazione delle proprieta”

· UNI EN 1279-1:2004: “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 1: Generalita, tolleranze

dimensionali e regole per la descrizione del sistema”

· UNI EN 1279-2:2004 “Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 2: Metodo per la prova di

invecchiamento e requisiti per la penetrazione del vapore d'acqua”

· UNI EN 1279-3:2004 Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 3: Prove d'invecchiamento e requisiti

per la velocita di perdita di gas e per le tolleranze di concentrazione del gas.

· UNI EN 1279-4:2004 Vetro per edilizia - Vetrate isolanti - Parte 4: Metodo di prova per le proprieta

fisiche delle sigillature del bordo.

· UNI EN 572-7:2004 Vetro per edilizia - Prodotti di base di vetro di silicato sodo-calcico - Parte 7:

Vetro profilato armato e non armato

· UNI 7499:1975: “Prove su vetro. Misura spettrofotometrica del colore”

Per tutte le norme citate s’intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni

CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA

GENERALITÀ

Tutti i vetri dovranno essere di spessore uniforme, privi di scorie, bolle, soffiature, ondulazioni, nodi,

macchie e di ogni altro difetto.

PRODOTTI DI BASE

VETRO INCOLORE

Vetro ottenuto con procedimento di fabbricazione FLOAT (per colata su bagno metallico in

atmosfera), dovra essere conforme alle norme UNI-EN 572 – 1/2

VETRO COLORATO IN PASTA

Vetro ottenuto con procedimento di fabbricazione FLOAT (per colata su bagno metallico in

atmosfera), dovra essere conforme alle norme UNI-EN 572 – 1/2

VETRO EXTRACHIARO

Vetro con bassissimo contenuto di ossido di ferro, ottenuto con procedimento di fabbricazione

FLOAT (per colata su bagno metallico in atmosfera), dovra essere conforme alle norme UNI-EN

572 – 1/2

VETRO STAMPATO

Vetro ottenuto per colata e successiva laminazione, traslucido con una o entrambe le facce

recanti disegni ornamentali. Dovrà essere conforme alle norme UNI-EN 572 – 1/5

VETRO STAMPATO ARMATO

Page 91: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

47

Vetro ottenuto per colata nel quale e incorporata una rete metallica a maglia quadra saldata di

12.5 o 25 mm, dovrà essere conforme alle norme UNI-EN 572 – 1/6

VETRO U-GLAS

Vetro traslucido profilato con sezione ad a forma di U, dovrà essere conforme alle norme UNI-EN

572 – 1/7

PRODOTTI SPECIALI

VETRO A CONTROLLO SOLARE

Vetro con riflessione selettiva predeterminata dell’irraggiamento solare. Puo essere ottenuto

mediante i seguenti processi produttivi:

· per pirolisi, con deposito di ossidi metallici direttamente sulla linea di produzione delle lastre di

vetro chiaro o colorato in pasta;

· per polverizzazione catodica in campo elettromagnetico e sottovuoto spinto di metalli ed ossidi

metallici su lastre di vetro chiaro o colorato in pasta.

I vetri a controllo solare dovranno essere conformi alla norma EN 1096-1,2,3 (in corso di redazione)

VETRO BASSO EMISSIVO

Vetro che presenta una faccia trattata per ottenere una riflessione, verso l’interno dell’ambiente

del calore irraggiato dagli elementi riscaldanti. Puo essere ottenuto mediante i seguenti processi

produttivi:

· per pirolisi, con deposito di ossidi metallici semiconduttori direttamente sulla linea di produzione

delle lastre di vetro chiaro o colorato in pasta;

· per polverizzazione catodica , depositando metalli ed ossidi metallici in campo

elettromagnetico e sottovuoto spinto su lastre di vetro chiaro o colorato in pasta.

I vetri basso emissivi dovranno essere conformi alla norma EN 1091-1,2,3(in corso di redazione).

VETRO SELETTIVO

Vetro reso riflettente e bossoemissivo, mediante deposito di piu strati di ossidi metallici ottenuto

per polverizzazione catodica sotto vuoto spinto in campo elettromagnetico di elevata densita.

PRODOTTI TRASFORMATI

VETRO STRATIFICATI O ACCOPPIATO

Vetro formato da due o piu lastre di vetro o uno o piu strati interposti di materia plastica

(polivinilbutirrale) o equivalente, che incollano fortemente fra loro le lastre di vetro per l’intera

superficie.

I vetri stratificati dovranno essere conformi alle norme UNI 7172 – 9186 – 9187.

VETRI TEMPRATI

Vetro che ha subito un trattamento termico di “tempra” per aumentarne le caratteristiche di

resistenza meccanica e di resistenza allo shock termico (in caso di rottura, la lastra si sbriciola in

minuti frammenti inoffensivi).

VETRI TERMOCAMERA

I vetri termocamera saranno costituiti da pannelli prefabbricati formati da due o piu lastre

accoppiate (a mezzo di giunto metallico saldato o con adesivi sigillanti) fra le quali e racchiusa

aria o gas disidratati e con giunto d'accoppiamento assolutamente ermetico e di conseguenza

senza traccia di polvere o di condensa sulle superfici interne dei cristalli.

I vetri termocamera dovranno essere conformi alle norme UNI 10593 – 1/2/3/4.

VETRI RESISTENTI AL FUOCO (RE)

Vetro di sicurezza in grado di opporsi al passaggio di fumo, fiamme e parzialmente di calore.

In caso di incendio tali vetri dovranno restare trasparenti.

VETRI RESISTENTI AL FUOCO (REI)

Vetro di sicurezza in grado di opporsi al passaggio di fumo, fiamme e anche al passaggio

dell’irraggiamento calorifico.

VETRI SATINATI

Per ottenere il vetro satinato si utilizzerà acido fluoridrico, il solo in grado di attaccare il vetro .

MODALITÀ DI ESECUZIONE

GENERALITÀ

Page 92: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

48

I prodotti vetrari ricotti, temprati o compositi devono essere posati in modo da non subire mai sforzi

che possano causarne la rottura.

I vetri devono essere e restare collegati in modo tale da permettere la libera deformazione

elastica delle strutture, nonche lo slittamento tra queste ed il vetro a causa della differente

dilatazione termica, particolarmente sentita in presenza di grandi vani vetrati o di rilevanti

escursioni termiche.

In tutte le applicazioni deve essere sempre evitato qualsiasi contatto vetro/vetro, vetro/metallo e

vetro/cemento.

Le lastre che presentassero difetti scheggiature o taglio irregolare ai bordi, devono essere scartate

prima della posa in opera.

I vetri devono essere collocati negli infissi con modalità tali da impedire la fuoruscita dalla loro

sede sotto l’azione delle forze cui saranno soggetti in esercizio: peso proprio, pressione e

depressione del vento, etc.

L'Appaltatore ha l'obbligo di controllare gli ordinativi dei vari tipi di vetri indicati in progetto o dalla

DL, rilevandone le esatte misure e quantita, e di segnalare a quest'ultima le eventuali discordanze,

restando a suo completo carico ogni inconveniente che potesse derivare dall'omissione di tale

controllo.

Le lastre stratificate dovranno essere realizzate ed assemblate in modo tale, che la composizione

delle stesse (spessori e numero di strati) sia progettata in ragione delle sollecitazioni, alle quali la

vetrazione nel suo complesso sara sottoposta, tenuto conto dei sistemi di montaggio previsti.

FISSAGGIO

I prodotti vetrati devono essere posti in opera in maniera da non uscire dalle battute in

conseguenza degli sforzi ai quali sono normalmente sottoposti.

I telai fissi o apribili devono potere sopportare, senza deformazioni, il peso dei vetri che ricevono

e non devono deformarsi permanentemente sotto l’azione del vento, impulsi vibratori, eventuale

carico da neve.

FLESSIONE AMMISSIBILE

E’ opportuno limitare la freccia, calcolando la loro rigidita in maniera che nessun lato del vetro

fletta piu di 1/150 della sua lunghezza, per le lastre monolitiche e non piu di 1/200 per pannelli

stratificati e le vetrate isolanti.

SICUREZZA

In fase di scelta dei materiali, e nella posa delle vetrate devono essere prese tutte le precauzioni

necessarie per evitare i rischi accidentali e di ferite agli utilizzatori.

Il sistema di posa a secco con guarnizioni di elastomero non deve pregiudicare le libere dilatazioni

del vetro.

TENUTA

La posa delle vetrate ed in particolare degli stratificati e delle vetrate isolanti deve essere

realizzata in modo tale che la tenuta all’aria e all’acqua sia perfetta e duratura nel tempo.

COMPATIBILITA’

I materiali impiegati per costituire l’insieme vetrato (serramenti, vetri, sigillanti) devono essere

compatibili tra loro e con i prodotti d’uso corrente per la pulizia.

In generale la posa dei prodotti pian ricotti deve essere conforme alla norma UNI 6534.

BATTUTE

Le battute devono essere di profondità sufficiente ad assicurare un adeguato appoggio alle

lastre di vetro.

Il gioco periferico deve tener conto delle tolleranze di fabbricazione nonche dei movimenti

(dilatazioni) dei prodotti vetrari e de telai.

Nelle installazioni di dimensioni notevoli e opportuno tenere conto delle possibili flessioni delle

strutture.

DIMENSIONI DELLE BATTUTE APERTE

Tali battute vengono utilizzate solo per vetri non inferiori a mm 4 e dimensioni delle lastre ≤1.2mq.

la larghezza delle battute dovra essere di 12 ̧ 15 mm. La larghezza deve essere tale da permettere,

Page 93: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

49

oltre all’alloggiamento del vetro, applicazione di sigillante di battuta e la creazione di un

sufficiente fermavetro.

DIMENSIONI DELLE BATTUTE CON FERMAVETRO PER LASTRE DI GRANDI DIMENSIONI

Il gioco sul fondo di battuta non dovra essere mai inferiore a 5 mm.

La profondita della battuta per vetri di spessore < a mm 12, dovra avere i seguenti valori:

Lunghezza semiperimetro Profondita battuta

Fino a m 2.50 12 mm

Fino a m 5.00 16 mm

Fino a m 7.00 20 mm

Superiore a m 7.00 25 mm

Per vetri di spessore ≥ a 12 mm la profondita di battuta dovra essere di dimensioni minime mm 16.

Nelle scanalature aventi una profondita sino a mm 16 la spessore del gioco laterale dovra essere

di almeno 3 mm da una parte e 3 mm dall’altra.

DIMENSIONI DELLE BATTUTE PER VETRATE ISOLANTI

La profondita della battuta per vetri dovra avere i seguenti valori:

Lunghezza semiperimetro Profondita battuta

Fino a m 2.50 16 mm

Fino a m 7.00 25 mm

Superiore a m 7.00 30 mm

Per vetri di spessore ≥ a 18 mm la profondita di battuta dovra essere di dimensioni minime mm 20.

I fermavetri non devono esercitare pressioni sui bordi delle vetrate isolanti superiori ai valori di

seguito riportati:

carico normale 0.8 kg a cm lineare

carico limite 1.0 kg a cm lineare

DIMENSIONI DELLE BATTUTE PER VETRI STRATIFICATI

Quando usati per le loro caratteristiche di antivandalismo ed anticrimine e opportuno che i

quattro bordi della lstra siano alloggiati in una scanalatura la cui profondita dovra avere i seguenti

valori :

Lunghezza semiperimetro Profondita battuta

Fino a m 2.50 20 mm

Fino a m 5.00 25 mm

Superiore a m 5.00 30 mm

TASSELLATURA

La tassellatura dovra assicurare il giusto posizionamento del vetro nel telai, dovra evitare il

contatto vetro/scanalatura e permettere di ripartire il peso della vetrata su punti precisi del telaio.

I tasselli da utilizzarsi dovranno essere in elastomero ed avranno una durezza IRHD compresa tra

50 e 75 a seconda delle funzioni cui sono destinati (50 ¸65 per periferici e spaziatori, 70 ¸75 per

quelli di appoggio).

Lo spessore dei tasselli dovra essere almeno uguale al gioco minimo a fondo scanalatura per

evitare che il vetro tocchi il telaio (5 mm minimo).

La larghezza dovra essere uguale allo spessore del prodotto vetrario piu un gioco laterale; cio per

far si che l’intero spessore del vetro appoggi sul tassello anche quando questo non e

perfettamente posizionato.

La lunghezza dei tasselli in elastomero di durezza 70/75 IRHD la lunghezza di ogni elemento in cm

deve essere 2 volte la superficie in mq del vetro.

La lunghezza minima dei tasselli di appoggio indipendentemente dalla natura dovra essere di cm

5.

TASSELLI PERIFERICI E DI APPOGGIO

Per garantire ai vetri un buon appoggio svincolato da possibili deformazioni del fondo delle

scanalature, si dovranno di utilizzare 2 tasselli posizionati in prossimita degli angoli a circa 1/10

della larghezza del vetro.

Page 94: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

50

Per vetrate fisse molto grandi, e opportuno che la zona nella quale andranno posizionati i tasselli

sia dovutamente rinforzata onde evitare cedimenti dell’intelaiatura.

Per evitare lo slittamento dei vetri sul loro piano, al momento della posa o nel corso dell’impiego

e necessario applicare dei tasselli lungo il perimetro dei vetri.

TASSELLI SPAZIATORI E LATERALI

Dovranno contenere la lastra nella scanalatura ed a determinare il gioco laterale F destinato a

ricevere il sigillante.

I tasselli spaziatori dovranno avere una lunghezza minima di mm 50, una larghezza di 10/15mm

secondo la profondità della scanalatura ed uno spessore uguale al gioco laterale cioe di 3/5 mm.

GUARNIZIONI PROFILATE DI TENUTA

Dovranno essere realizzate con materiali a base di elastomeri.

Per garantire la tenuta agli angoli del serramento gli spezzoni di guarnizione saranno tra loro

vulcanizzati oppure uniti con apposito collate.

La pressione di tenuta non deve superare i limiti previsti per i vari prodotti vetrari.

RESISTENZA E TENUTA AL FUOCO

Il montaggio di vetri su porte tagliafuoco dovra avvenire utilizzando guarnizioni adeguate,

potranno essere:

in bandelle a base di fibra di ceramica;

in feltri di silice quasi pura.

Entrambe dovranno resistere a temperature di 800°C con punte di 1050°C.

FORATURE

Le forature dovranno essere realizzate con appositi trapani dotati di punte a corona diamantata,

contrapposte sul medesimo asse verticale, si possono eseguire fori praticamente su ogni tipo di

lastra, con diametro minimo uguale allo spessore della lastra e massimo da 20 – 30 cm (passante

per sportellerie, fori di areazione, per condizionatori, etc.)

INCISIONI

Le incisioni dovranno essere eseguite con mole di varie forme e durezza, con apparecchiature

automatiche o montate su flessibili manuali, come pure con getti di sabbia o con acido specifico.

VERNICIATURA

Le lastre di vetro possono essere verniciate con prodotti ad essiccazione naturale o accelerata

mediante lampade a raggi IR.

Le vernici da impiegare usualmente dovranno essere a base siliconoca, epossidica, nitrocellulosa.

Utilizzando lacche poliuretaniche additivate con speciali induritori, si dovra attuare l’essiccazione

in forno in modo tale da ottenere superfici ad alta resistenza meccanica ed agli agenti chimici.

SMALTATURA A CALDO O EMALIZZAZIONE

Si utilizzeranno smalti costituiti da miscele di pigmenti minerali che vetrificano in seguito alla

permanenza delle lastre in un forno nel quale si raggiungono temperature superiori ai 600°; di

conseguenza si dovra associare il processo di tempra.

Le lastre cosi trattate si utilizzeranno nelle facciate continue e come panelli sotto-finestra

POSA IN OPERA DEI VETRI STRATIFICATI

I criteri per la posa dei vetri stratificati sono gli stessi raccomandati per l’installazione dei normali

materiali vetrari. In particolare lo stratificato dovrà essere montato in telai opportunamente

dimensionati con incastro su tutti i quattro lati.

I vetri stratificati dovranno essere posti in opera osservando la loro composizione:

quando le lastre esterne del pannello sono di spessore differenziato, la faccia di maggiore

resistenza, da porre all’esterno e quella della lastra di spessore piu elevato.

Nel caso in cui le lastre esterne siano identiche ma gli strati di PVB differenziati, va posto all’esterno

il lato dove il PVB e di spessore minore.

10 PITTURE 10.1 TINTEGGIATURE PER INTERNI E ESTERNI OGGETTO

Tinteggiatura di superfici mediante idropittura e/o smalti.

Page 95: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

51

NORMATIVA APPLICABILE

Si intendono applicate le seguenti norme:

· UNI EN ISO 2812-2:2007: “Pitture e vernici - Determinazione della resistenza ai liquidi - Parte 2:

Metodo per immersione in acqua”

· UNI 8785 – 09.86: “Prodotti vernicianti. Modalità di preparazione dei provini di applicazione dei

prodotti vernicianti anticorrosione e di valutazione dei risultati”

· UNI EN ISO 3678:1998: “Prodotti vernicianti. Prova di essiccamento apparente completo.”

· UNI EN ISO 3251:2008: “Pitture, vernici e materie plastiche - Determinazione del contenuto di

sostanze volatili”

· UNI EN ISO 2811-1:2011: “Pitture e vernici - Determinazione della densità - Parte 1: Metodo con

picnometro”

· UNI EN ISO 3668:2002: “Prodotti vernicianti. Confronto visivo del colore delle pitture”

· UNI EN ISO 3248:2001: ” Pitture e vernici - Determinazione dell'effetto del calore”

· UNI ISO 4627:1989: “Prodotti vernicianti. Valutazione della compatibilità di un prodotto con la

superficie da verniciare. Metodi di prova.”

· UNI EN ISO 1513:2010: “Pitture e vernici - Controllo e preparazione dei campioni di prova”

· UNI EN ISO 4624:2006: “Pitture e vernici - Misura dell'adesione mediante prova di trazione”

Per tutte le norme citate si intendono applicate le successive modifiche ed integrazioni.

Capitolato speciale d’appalto _ parte tecnica _ opere civili 111 PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

ATTREZZATURA

· Il tipo di tutta l'attrezzatura che si prevede di usare dovrà essere sottoposta all'approvazione

della Direzione Lavori.

· I pennelli ed i rulli dovranno essere del tipo, della superficie e delle dimensioni adatte alle vernici

che si impiegheranno ed al tipo di lavoro che si sta eseguendo e non dovranno lasciare impronte.

· L'attrezzatura per la verniciatura a spruzzo (air-less) sarà impiegata solo dove ne verrà concesso

l'impiego e sarà corredata da pistole di tipo idoneo ad ogni singolo impiego. L'eventuale

compressore ad aria verrà installato in posizione concordata con la Direzione Lavori.

· Tutta l'attrezzatura sarà mantenuta sempre in ottime condizioni di funzionamento. Si

raccomanda perciò la pulizia più accurata al termine di ogni giornata di lavoro.

APPLICAZIONE

Le vernici saranno della consistenza dovuta per ogni tipo di superficie, finitura e metodo di

applicazione (seguire le istruzioni del fabbricante per l'applicazione del rispettivo prodotto).

Il lavoro potrà essere eseguito soltanto quando la temperatura avrà raggiunto i 9^ C o più, e

quando le condizioni saranno tali da poter ottenere i migliori risultati. Le superfici, sulle quali dovrà

essere applicata la vernice, dovranno essere pulite, levigate, compatte ed asciutte. Le zone in

cui dovrà essere eseguito il lavoro saranno ben aerate. Le zone non accessibili all'applicazione a

spruzzo verranno verniciate con pennello e, qualora non fossero raggiungibili con il pennello, si

useranno altri mezzi concordati con la Direzione Lavori.

Applicazione a pennello Ciascuna mano verrà applicata pennellando in modo che aderisca

completamente alla superficie, la vernice sarà tirata in maniera liscia ed uniforme, senza colature,

interruzioni, bordi sfuocati od altri difetti ed in modo da risultare compatta ed asciutta prima che

venga applicata la seconda mano.

Bisognerà osservare il tempo minimo indicato dal fabbricante per l'applicazione fra una mano e

l'altra.

Applicazione a spruzzo

Dovrà essere effettuata prima in un senso e quindi nel senso opposto fino a coprire tutta la

superficie.

La vernice che sarà impiegata dovrà essere solo del tipo a spruzzo. Si dovranno ricoprire

opportunamente le superfici circostanti perché non si abbiano a sporcare altri manufatti.

Colori e modalità di colorazione Le mani di fondo avranno un colore costante.

Page 96: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

52

Potranno essere richieste varie combinazioni di colori per le diverse stanze e zone. In generale i

muri ed i soffitti avranno colore diverso tra loro.

Ogni successiva mano del medesimo colore dovrà essere di tonalità leggermente diversa da

quella definitiva.

Le tubazioni per i vari impianti saranno colorate secondo le norme ISO-UNI, salvo diverse

prescrizioni allegate.

Superfici finite

Presenteranno unita di spessore, colore e lucentezza. I bordi delle verniciature attigue ad altri

materiali o altri colori saranno nitidi, puliti, senza sovrapposizioni.

CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E CONDIZIONI DI FORNITURA

Tutti i materiali dovranno pervenire in cantiere in recipienti originali chiusi, muniti di marchi e sigilli,

recanti chiaramente leggibile il nome della ditta produttrice, la marca e la qualità, i recipienti

dovranno essere aperti solo al momento dell'impiego ed in presenza di un incaricato della D.L.

In generale, tutte le pitture dovranno corrispondere ai seguenti requisiti:

· nel recipiente, ci dovrà essere un prodotto omogeneo, non precipitato, indurito o comunque in

grado di non poter essere mescolato facilmente con una mestola fino a divenire un buon corpo

uniforme adatto all’applicazione;

· se tenuta in un recipiente chiuso per un periodo di 48 ore, la pittura non dovrà formare pellicole

superficiali;

· la pittura dovrà essere agevolmente applicabile a pennello o con altro sistema indicato dalla

D.L., di buona fluidità e facile da stendersi.

IDROPITTURE LAVABILI

Le pitture utilizzate dovranno essere a base di resina acetovinilica in dispersione acquosa e di

pigmenti selezionati e dovranno avere le seguenti caratteristiche:

· Secco resina sul secco totale: 16% +/- 1 in peso

· Peso specifico medio: 1,5 Kg/l

· Viscosità media: 6400 cps a 23 °C

· Resistenza all'abrasione umida: 5000 cicli Gardner

· Temperatura minima di filmazione: 5 °C

· Spessore medio del film essiccato: 60 micron nelle due mani

· Aspetto della pellicola: Semiopaco

· Resistenza agli alcali della pellicola: Soltanto agli alcali deboli

MODALITÀ DI ESECUZIONE

Il lavoro dovrà essere eseguito a regola d’arte, in modo che le superfici finite risultino prive di

striature, gocciolature, risalti, irregolarità o segni di pennello. Tutte le mani dovranno essere

applicate in modo da produrre una pellicola liscia di spessore uniforme.

Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente

ed accuratissima preparazione delle superfici fatta a mano, con piccoli attrezzi meccanici o con

sabbiatura leggera o pesante secondo il materiale da pulire e le condizioni.

Le tinteggiature, coloriture e verniciature dovranno anche essere eseguite secondo le indicazioni

di progetto o della D.L., anche con colori diversi su una stessa parete, con filettature, zoccoli e

quant'altro richiesto, a regola d'arte. La scelta dei colori sarà fatta secondo il Piano Colore ovvero

secondo il criterio insindacabile della D.L. e non sarà ammessa alcuna distinzione tra colori ordinari

e colori finiti, dovendosi in ogni caso fornire i materiali più fini e delle migliori qualità.

Infine, l'impresa dovrà adottare ogni precauzione atta ad evitare spruzzi o macchie di vernici sulle

opere finite.

Nel caso di pitturazione di superfici adiacenti con diversa finitura o diverso supporto, a meno di

diversa indicazione di progetto o della D.L. all’atto esecutivo, l’appaltatore dovrà curare la

perfetta continuità tra le pareti stesse e l’assoluta assenza di fessurazioni con intonaco armato

con rete metallica o con rasatura armata.

Page 97: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

53

Quando il progetto dovesse richiedere la creazione di un giunto ribassato (canalina o bisello)

verticale o orizzontale, questo dovrà essere realizzato con perfetta geometria verticale o

orizzontale, con larghezza e profondità costante.

CICLO DI TINTEGGIATURA CON IDROPITTURE

La tinteggiatura con idropitture degli intonaci interni e relativa preparazione consisterà:

· Accurata pulizia della superficie da eventuali presenze di sostanze grasse utilizzando una miscela

di acqua ed ammoniaca al 10-25%;

· prima stuccatura a gesso e colla;

· levigamento con carta vetrata fine;

· applicazione di isolante acrilico all’acqua del tipo insaponificabile, consolidante ad elevata

penetrazione;

· rettifica della superficie media te stuccatura e successivo levigamento;

· applicazione di idropittura.

PARTE III

NORME PER LA VALUTAZIONE E MISURAZIONE DEI LAVORI

Norme generali

I prezzi si riferiscono a lavori eseguiti applicando la miglior tecnica, idonea mano d'opera e

materiali di ottima qualità in modo che i manufatti, le somministrazioni e prestazioni risultino

complete e finite a regola d'arte in relazione alle tavole progettuali ed alle migliori spiegazioni

che la Direzione dei Lavori vorrà esplicitare.

1. I prezzi unitari offerti assegnati per ciascun lavoro e/o somministrazione, comprendono e, quindi,

compensano ogni opera, materia e spesa principale e accessoria, provvisionale o effettiva che

direttamente o indirettamente concorra al compimento del lavoro a cui il prezzo si riferisce sotto

le condizioni di contratto e con i limiti di fornitura descritti.

2. Tutti i materiali saranno della migliore qualità nelle rispettive categorie, senza difetti e in ogni

caso con qualità e pregi uguali o superiori a quanto descritto nel presente elenco. La provenienza

dei singoli materiali sarà liberamente scelta dall'Appaltatore, purché non vengano manifestati

espliciti rifiuti dalla Direzione dei Lavori.

I materiali forniti saranno rispondenti a tutte le prescrizioni del presente elenco prezzi nonché a

tutte le leggi vigenti in materia ovvero alle norme UNI in vigore al momento della fornitura.

3. Per la esecuzione di categorie di lavoro non previste si potrà provvedere alla determinazione

di nuovi prezzi ovvero si procederà in economia, con operai, mezzi d'opera e provviste fornite

dall'Appaltatore e contabilizzate a parte. In tal caso le eventuali macchine ed attrezzi dati a

noleggio saranno in perfetto stato di solvibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari al loro

perfetto funzionamento.

4. Per i lavori da contabilizzare a misura verranno applicati gli usuali criteri di misura per ogni

categoria di lavoro e applicando i prezzi unitari offerti: in tali prezzi, si intendono compresi la

necessaria assistenza tecnica nonché tutti gli obblighi ed oneri generali e speciali precisati nel

presente elenco e nel contratto di fornitura.

5. L'appaltatore sarà responsabile della disciplina del cantiere per quanto di sua competenza e

si obbliga a far osservare dal suo personale tecnico e/o dai suoi operai le prescrizioni e gli ordini

ricevuti. L’appaltatore sarà in ogni caso responsabile dei danni causati da imperizia e/o

negligenza di suoi tecnici e/o operai.

6. Tutte le opere saranno eseguite dall'Appaltatore secondo le migliori regole d'arte e di prassi di

cantiere nonché in perfetta conformità alle istruzioni impartite dalla Direzione dei Lavori.

7. L'Appaltatore si impegna a garantire assistenza tecnica e disponibilità alla esecuzione di lavori

di qualsiasi tipo o natura anche in periodo di ferie o festivi.

Page 98: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

54

Lavori in economia Le prestazioni in economia diretta e i noleggi saranno assolutamente eccezionali, e potranno

verificarsi solo per lavori del tutto secondari; in ogni caso non verranno riconosciute e compensate

se non corrisponderanno ad un preciso ordine ed autorizzazione scritta preventiva della Direzione

dei lavori.

Criteri di valutazione

Qualora non sia diversamente indicato la quantità delle opere sarà valutata con metodi

geometrici oppure a peso secondo le seguenti specifiche generali.

Ponteggi e puntella zioni - I ponteggi esterni ed interni di altezza sino a metri 6.50 dal piano di posa

si intendono sempre compensati con la voce di elenco prezzi relativa al lavoro che ne richieda

l'installazione.

Ponteggi di maggior altezza, quando necessari, si intendono compensati a parte, una sola volta,

per il tempo necessario alla esecuzione delle opere di riparazione, conservazione,

consolidamento, manutenzione.

Opere edili in genere

Calcestruzzi, ferro, ferro per c.a. - I conglomerati per strutture in C.A. si valuteranno a volume

effettivo, senza cioè detrazione per il volume occupato dalle armature. La valutazione delle

armature verrà effettuata a peso, sia con pesatura diretta degli elementi lavorati a disegno sia

applicando alle lunghezze degli elementi stessi i pesi unitari relativi. Le casseforme si valuteranno

al vivo delle strutture da gettare.

Nei prezzi di elenco dei conglomerati armati sono anche compresi e compensati i palchi

provvisori di servizio, l'innalzamento dei materiali, (qualunque sia l'altezza alla quale l'opera in

cemento armato dovrà essere costruita), il getto con l'eventuale uso di pompa e la vibratura. E’

anche compensata la piccola armatura di sostegno dei casseri.

Murature in genere - Le opere in muratura verranno in generale misurate al vivo (escludendo lo

spessore degli intonaci) con l'applicazione di metodi geometrici a volume o a superficie come

indicato nelle singole voci. Nei prezzi sono compresi gli oneri per la formazione di spalle, sguinci,

spigoli, incassature, architravi, per imposte di archi, piattebande e formazione di feritoie, per scolo

di acqua o ventilazione.

Saranno valutate con i prezzi delle murature rettilinee senza alcun compenso in più, anche quelle

eseguite ad andamento planimetrico curvilineo.

Sono detratte unicamente le superfici > di 2,50 mq.

Rivestimenti - I rivestimenti saranno misurati (esclusi quelli in pietra naturale) secondo la superficie

effettivamente vista qualunque sia la sagoma e la posizione delle pareti da rivestire. Nel prezzo a

mq sono comprese la fornitura e la posa in opera di tutti i pezzi speciali di raccordo, gusci, angoli

ecc., nonché l'onere per la stuccatura finale dei giunti e la preventiva preparazione con malta

delle pareti da rivestire.

Intonaci - I prezzi degli intonaci saranno applicati alla superficie intonacata senza tener conto

delle superfici laterali di risalti, lesene e simili. Tuttavia saranno valutate anche tali superfici laterali

quando la loro larghezza superi cm 5. Varranno sia per superfici piane che curve.

Gli intonaci interni su tramezzi in foglio o ad una testa saranno computati per la loro superficie

effettiva; dovranno essere pertanto detratti tutti i vuoti di qualunque dimensione essi siano, ed

aggiunte le loro riquadrature.

Serramenti - I serramenti si valuteranno a superficie che verrà misurata su una sola faccia secondo

le dimensioni interne del telaio fisso per le porte interne, o secondo le dimensioni del vano sulle

murature per gli infissi esterni o cadauno con riferimento ai prezzi unitari.

Gli infissi dovranno essere sempre provvisti della ferramenta di sostegno e di chiusura, delle

codette a muro o dei controtelai da murare, pomoli, maniglie e di ogni altro accessorio

occorrente per il loro funzionamento.

Page 99: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

55

Opere in acciaio - Tutti i lavori in metallo saranno in generale valutati a peso, questo si intenderà

riferito al manufatto dato completo in opera con la esclusione degli sfridi.

I serramenti metallici verranno valutati a superficie e misurati su una sola faccia secondo le

dimensioni del perimetro esterno.

Opere in vetro - Saranno valutate riferendosi alle superfici effettive di ciascun elemento all'atto

della posa in opera. Per gli elementi non rettangolari si assume come superficie quella del minimo

rettangolo circoscrivibile.

Il prezzo è comprensivo del mastice, dei siliconi, delle punte per il fissaggio, delle lastre e delle

eventuali guarnizioni in gomma, prescritte per i telai in ferro.

Opere da pittore - Le tinteggiature interne ed esterne per pareti e soffitti saranno in generale

misurate con le stesse norme sancite per gli intonaci.

Manto di copertura - Sarà computato a metro quadrato, misurando geometricamente le superfici

delle falde del tetto, senza alcuna deduzione dei vani per fumaioli, lucernari ed altre parti

sporgenti dalla copertura, purché non eccedenti ciascuna la superficie di mq 2, nel qual caso di

debbono dedurre per intero.

Lattonerie - Le opere da lattoniere quali, canali di gronda, scossaline, converse, pluviali, saranno

misurate a m di lunghezza o a mq di superficie in opera secondo le voci di elenco prezzi. Nel

prezzo sarà compresa la fornitura di cicogne, tiranti, grappe, cravatte, collari.

Coibentazioni - Verranno valutate a superficie e/o volume a seconda delle indicazioni delle

singole voci, con detrazione dei vuoti e delle zone non protette.

Impermeabilizzazioni - Le impermeabilizzazioni saranno valutate a superficie effettiva con

detrazione dei vuoti o delle parti non impermeabilizzate.

Controsoffitti - I controsoffitti si misureranno secondo le effettive superfici di applicazione.

Nei prezzi saranno compresi e compensati tutte le armature, forniture, magisteri e mezzi d'opera

per dare i controsoffitti finiti come da capitolato.

Rimozioni, demolizioni

Nei prezzi relativi a lavori che comportino demolizioni, anche parziali, deve intendersi sempre

compensato ogni onere per il recupero del materiale riutilizzabile e per il carico e trasporto a rifiuto

di quello non riutilizzabile.

Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori a misura e delle somministrazioni per opere

in economia - Invariabilità dei prezzi contrattuali

I prezzi unitari in base ai quali, sotto deduzione del pattuito ribasso d'asta, saranno pagati i lavori

appaltati a misura e le somministrazioni risultano dal seguente elenco.

Essi comprendono:

a) per i materiali: ogni spesa per la fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.

nessuna eccettuata, per darli pronti all'impiego a piè d'opera in qualsiasi punto del lavoro, anche

se fuori strada;

b) per gli operai e mezzi d'opera: ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili

del mestiere, nonché le quote per assicurazioni sociali, per gli infortuni ed accessori di ogni specie,

beneficio, ecc., nonché nel caso di lavoro notturno anche la spesa per l'illuminazione dei cantieri

di lavoro;

c) per i noli: ogni spesa per dare a piè d'opera i macchinari e mezzi di opera pronti al

loro uso, accessori, ecc., tutto come sopra;

Page 100: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA NELLE SCUOLE PRIMARIA E ...

CAPITOLATO SPECIALE IMPIANTI MECCANICI ED ELETTRICI

dott. ing. Alessandro Cappelli

1

0. Sommario

0. Sommario ...................................................................................................................................... 1

1. Disposizioni generali ..................................................................................................................... 4

1.1 Qualità e provenienza dei materiali ........................................................................................ 4

1.2 Norme e leggi a carico della ditta esecutrice dei lavori .......................................................... 4

1.3 Disegni di montaggio, di officina, documentazione finale ..................................................... 5

1.4 Rispetto della pratica della regola d’arte ................................................................................. 6

1.5 Corrispondenza tra progetto definitivo-esecutivo e opera realizzata ...................................... 6

1.6 Verifiche e prove preliminari, collaudo .................................................................................. 7

Verifiche e prove preliminari ........................................................................................... 7

Prova a freddo delle tubazioni .......................................................................................... 7

Prova a caldo delle tubazioni ............................................................................................ 7

Verifica montaggio apparecchiature ................................................................................. 7

Verifica condotte aria ....................................................................................................... 7

Modalità di collaudo ......................................................................................................... 7

2. Tubazioni e raccordi ...................................................................................................................... 8

2.1 Tubazioni in acciaio nero trafilato .......................................................................................... 8

2.2 Tubazioni in acciaio zincato ................................................................................................... 8

2.3 Tubazioni in polietilene per scarichi ....................................................................................... 8

2.4 Saldature di tubazioni, flange e curve - norme particolari ...................................................... 9

2.5 Supporti, ancoraggi e intelaiature ......................................................................................... 10

2.6 Giunti di dilatazione .............................................................................................................. 10

2.7 Giunti antivibranti ................................................................................................................. 11

2.8 Installazione delle tubazioni ................................................................................................. 11

2.9 Protezione delle tubazioni ..................................................................................................... 11

2.10 Prova delle tubazioni .......................................................................................................... 12

2.11 Criteri di valutazione .......................................................................................................... 12

3. Canalizzazioni aerauliche ............................................................................................................ 13

3.1 Canali rettangolari metallici .................................................................................................. 13

3.2 Canali in pannello sandwich in poliuretano rivestito con alluminio ..................................... 14

3.3 Sospensioni, supporti, ancoraggi per canali .......................................................................... 14

3.4 Condotti silenziatori .............................................................................................................. 14

3.5 Giunti antivibranti ................................................................................................................. 14

3.6 Criteri di valutazione ............................................................................................................ 15

4. Isolamenti .................................................................................................................................... 16

4.1 Isolamento tubazioni ............................................................................................................. 16

4.2 Isolamento canali rettangolari ............................................................................................... 17

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2

4.3 Finitura degli isolamenti per tubazioni ................................................................................. 17

4.4 Finiture degli isolamenti per canalizzazioni ......................................................................... 17

5. Valvolame ................................................................................................................................... 18

5.1 Valvolame d'intercettazione (circuiti con fluidi operanti a T<100°C) .................................. 18

5.2 Valvole di ritegno per fluidi a bassa temperatura ................................................................. 19

6. Sistemi di regolazione automatica ............................................................................................... 20

6.1 Valvole servocomandate ....................................................................................................... 20

6.2 Regolazione per unità terminali ............................................................................................ 20

6.3 Messa a punto della regolazione ........................................................................................... 20

7. Impianti idrico-sanitari ................................................................................................................ 22

8. Impianto di scarico ...................................................................................................................... 23

9. Impianti di adduzione gas metano ............................................................................................... 24

10. Specifiche tecniche prestazionali delle apparecchiature............................................................ 25

10.1 Caldaie ................................................................................................................................ 25

Caldaia a condensazione tipo Unical Modulex EXT 200 o similare ............................ 25

Caldaia a condensazione tipo Unical Modulex EXT 250 o similare ............................ 25

10.2 Scambiatore di calore .......................................................................................................... 26

10.3 Circolatori ........................................................................................................................... 26

Circolatore circuito primario caldaie tipo Unical Modulex EXT 200 e tipo Unical

Modulex EXT 250 ................................................................................................................... 27

Circolatore circuito alla scuola media .......................................................................... 27

Circolatore circuito alla scuola elementare .................................................................. 27

10.4 Sistemi di scarico dei prodotti della combustione ............................................................... 28

10.5 Vaso di espansione a membrana ......................................................................................... 28

10.6 Termometri, manometri, pressostati, termostati e dispositivi INAIL per impianti ad acqua

calda ............................................................................................................................................ 29

Termometri ................................................................................................................... 29

Manometri .................................................................................................................... 29

Pressostati di minima ................................................................................................... 29

Pressostati di sicurezza ................................................................................................. 29

Termostati di sicurezza ................................................................................................. 29

Termostati di regolazione ............................................................................................. 30

Flussostati ..................................................................................................................... 30

Pozzetti di controllo ..................................................................................................... 30

10.7 Dispositivi per linee gas ...................................................................................................... 30

Valvole di intercettazione del combustibile ................................................................. 30

Filtro regolatore di pressione per linee gas ................................................................... 30

Giunti antivibranti ........................................................................................................ 30

Valvola a sfera per linee gas ......................................................................................... 31

Giunto isolante monoblocco ......................................................................................... 31

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3

10.8 Pompa di calore per produzione acqua calda sanitaria ....................................................... 31

10.9 Corpi scaldanti e accessori .................................................................................................. 31

Radiatori ....................................................................................................................... 31

Valvole termostatiche ................................................................................................... 31

Testine termostatiche .................................................................................................... 32

Guscio antimanomissione per comandi termostatici .................................................... 32

Detentori ....................................................................................................................... 32

10.10 Filtri dissabbiatori ............................................................................................................. 32

10.11 Dosatori automatici di polifosfati ..................................................................................... 33

10.12 Contatori per acqua a turbina ............................................................................................ 33

10.13 Gruppi di caricamento e addolcimento a cartuccia ........................................................... 33

10.14 Filtri a Y ............................................................................................................................ 33

10.15 Defangatori magnetici ....................................................................................................... 34

10.16 Sistemi di neutralizzazione della condensa acida ............................................................. 34

Per le canne fumarie collegate a potenze inferiori a 350 kW ..................................... 34

Per le canne fumarie collegate a potenze inferiori a 350 kW ..................................... 34

10.17 Contabilizzatori del calore ................................................................................................ 34

Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN40 .......................... 34

Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN50 .......................... 35

Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN65 .......................... 35

10.18 Valvole miscelatrici a tre vie ............................................................................................ 35

10.19 Unità di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con recupero di calore, per

installazione esterna ai fabbricati ................................................................................................ 36

10.20 Dispositivi per impianti aeraulici ...................................................................................... 37

Diffusori a ugello a lungo lancio ................................................................................ 37

Griglie di ripresa ......................................................................................................... 37

Griglie di espulsione aria all’esterno .......................................................................... 38

Batteria di post riscaldamento .................................................................................... 38

Sonda di temperatura per condotte d’aria ................................................................... 38

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1. Disposizioni generali

1.1 Qualità e provenienza dei materiali

Tutti i materiali degli impianti devono essere della migliore qualità, lavorati a perfetta regola d'arte

e corrispondenti al servizio cui sono destinati.

Qualora la stazione appaltante rifiuti dei materiali, ancorché messi in opera, perché essa, a suo

insindacabile giudizio, li ritiene, per qualità, lavorazione o funzionamento non adatti alla perfetta

riuscita degli impianti, e quindi non accettabili, la Ditta assuntrice deve, a sua cura e spese,

allontanarli dal cantiere e sostituirli con altri che soddisfino le condizioni prescritte.

1.2 Norme e leggi a carico della ditta esecutrice dei lavori

Nella fase di esecuzione dei lavori e di collaudo e di consegna dell’opera devono essere rispettate

tutte le norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO, CEI, anche se non menzionate espressamente e

singolarmente, riguardanti ambienti, classificazioni, calcoli, dimensionamenti, macchinari,

materiali, componenti, lavorazioni che in maniera diretta o indiretta abbiano attinenza con le opere

di cui si tratta nel presente progetto. Vengono comunque richiamate nel seguito del presente

paragrafo, per motivi di praticità e chiarezza, ma non certo a titolo esaustivo, alcune (le più

significative) fra le norme sopra citate, di riferimento per i lavori in oggetto.

In mancanza di normativa nazionale, o comunque in caso di particolari esigenze, si farà riferimento

a normative straniere (ad esempio ASHRAE, DIN, ISO, NFPA, ecc.), che saranno espressamente

richiamate nel seguito.

Si citano principalmente i seguenti riferimenti di legge e normativi:

- Legge 9 gennaio 1991, n. 10, Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia

di uso nazionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di

energia

- Decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, Regolamento recante norme

per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli

edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della

legge 9 gennaio 1991, n. 10

- Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al

rendimento energetico nell'edilizia (G.U. 23 settembre 2005, n. 222)

- Decreto Ministeriale 26 giugno 2015, Applicazione delle metodologie di calcolo delle

prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici.

- UNI/TS 11300-1:2014: Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del

fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale

- UNI/TS 11300-2:2014: Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del

fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la

produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l'illuminazione in edifici non

residenziali

- UNI/TS 11300-4:2016: Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie

rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione

di acqua calda sanitaria

- UNI/TS 11300-5:2016: Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 5: Calcolo dell’energia

primaria e della quota di energia da fonti rinnovabili

- UNI 10412-1:2006: Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di sicurezza - Parte 1:

Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liquidi,

gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici

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- UNI 8065:1989: Trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile.

- UNI EN 12828:2014: Impianti di riscaldamento negli edifici - Progettazione dei sistemi di

riscaldamento ad acqua

- UNI EN 12831-1:2018: Prestazione energetica degli edifici - Metodo per il calcolo del carico

termico di progetto - Parte 1: Carico termico per il riscaldamento degli ambienti, Modulo M3-

3

- UNI EN 13384-1:2015: Camini - Metodi di calcolo termo e fluido dinamico - Parte 1: Camini

asserviti ad un unico apparecchio di riscaldamento

- UNI 11528:2014: Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW - Progettazione,

installazione e messa in servizio

- Decreto Ministeriale 12-4-1996, Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per

la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili

gassosi. Pubblicato nella Gazz. Uff. 4 maggio 1996, n. 103, S.O.

- Guida tecnica – Linee di indirizzo per la riduzione della vulnerabilità sismica dell’impiantistica

antincendio – Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico

e della Difesa Civile – Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica

- Linee guida Protezione civile 2009 – “Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di

elementi non strutturali arredi e impianti”

- Raccolta R Edizione 2009, Specificazioni tecniche applicative del Titolo II del DM 1.12.75.

- UNI 10339:1995: Impianti aeraulici al fine di benessere. Generalità, classificazione e requisiti.

Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura.

- Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37 – Regolamento

concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248

del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti

all'interno degli edifici.

- Decreto 31 marzo 2003 - Ministero dell'Interno. Requisiti di reazione al fuoco dei materiali

costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e

ventilazione.

- Decreto 15 marzo 2005 – Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in

attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema

di classificazione europeo.

1.3 Disegni di montaggio, di officina, documentazione finale

Dovranno essere forniti alla stazione appaltante, prima dell'arrivo dei materiali in cantiere, i disegni

di montaggio e d'officina di tutte le apparecchiature (accettate preventivamente dalla stazione

appaltante) che necessitino di opere accessorie per la posa in opera, quali basamenti, collegamenti

elettrici, inserimenti nelle strutture edili, ecc., in modo da poter predisporre, in tempo sufficiente,

tali opere per il completamento.

Si riterrà la Ditta impiantistica responsabile per eventuale mancanza di tempestività nel fornire tale

documentazione se le prestazioni richieste ad altre Ditte dovessero subire delle maggiorazioni

imputabili a quanto sopra.

Inoltre, dovranno essere fornite tutte le curve caratteristiche delle pompe e ventilatori, con

indicazione del punto di funzionamento di progetto.

Oltre a ciò, il più presto possibile o comunque subito dopo l'ultimazione dei lavori, la Ditta dovrà

provvedere a quanto segue:

- consegnare alla stazione appaltante tutte le documentazioni, riunite in una raccolta, come detto

precedentemente;

- consegnare alla stazione appaltante tutti i nulla osta degli enti preposti (ISPESL, VV.FF., ecc.),

il cui ottenimento è a carico della Ditta stessa, come detto precedentemente;

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6

- redigere i disegni definitivi finali degli impianti, così come sono stati realmente eseguiti,

completi di piante, sezioni, schemi, ecc.; il tutto quotato, in modo da poter verificare in ogni

momento le reti di distribuzione e le apparecchiature installate;

- fornire alla Committente in duplice copia una monografia sugli impianti eseguiti, con tutti i dati

tecnici, di taratura e le istruzioni per la messa in funzione dei vari impianti o apparecchiature e

le norme di manutenzione.

Alla fine della monografia, in apposita cartella, saranno contenuti i dépliant illustrativi delle singole

apparecchiature con le relative norme di installazione, la messa in funzione, la manutenzione e, per

ogni macchina, un elenco dei pezzi di ricambio consigliati dal costruttore, per un periodo di

funzionamento di due anni.

La stazione appaltante prenderà in consegna gli impianti solo dopo la loro ultimazione e non appena

la Ditta avrà ottemperato ad eseguire i punti di cui sopra.

La stazione appaltante si riserva la facoltà, una volta ultimati i lavori, di imporre alla Ditta la messa

in funzione degli impianti, rimanendo però la Ditta unica responsabile e con la totale conduzione e

manutenzione, ordinaria e straordinaria, fino a quando la stazione appaltante potrà prendere in

consegna gli impianti.

Restano esclusi dagli oneri della Ditta, in tale periodo, i soli consumi di energia e combustibile.

La Committenza non prenderà in consegna gli impianti, se non dopo l'espletamento di quanto sopra,

e si riserva la facoltà, qualora la Ditta non ottemperi nel tempo prefissato, di imporre a quest'ultima,

scaduti i due mesi di cui di è detto, di avviare gli impianti.

Si rammenta che la garanzia biennale sui lavori decorrerà a partire dalla data della consegna

ufficiale.

1.4 Rispetto della pratica della regola d’arte

Gli impianti dovranno essere realizzati, oltre che secondo le prescrizioni del presente capitolato,

anche secondo la regola d'arte, intendendosi con tale denominazione tutte le norme codificate o non

codificate riguardanti la corretta esecuzione dei lavori.

A titolo puramente esemplificativo:

- tutte le rampe di tubazioni dovranno avere gli assi allineati;

- i collettori dovranno avere gli attacchi raccordati e gli assi dei volantini delle valvole

d'esclusione delle linee in partenza e/o in arrivo dovranno essere allineati;

- tutti i rubinetti di sfiato di tubazioni o serbatoi dovranno essere in posizione facilmente

accessibile, senza necessità d'uso di scale o altro;

- tutti i serbatoi, le pompe, le apparecchiature di regolazione, i collettori e le varie tubazioni in

arrivo e/o partenza dovranno essere provvisti di targa d'identificazione in materiale durevole

con tutte le indicazioni necessarie (circuito, portata, prevalenza, capacità ecc.).

Tutto quanto sopra e ogni altra pratica della regola d’arte saranno compresi nel prezzo di appalto dei

lavori.

1.5 Corrispondenza tra progetto definitivo-esecutivo e opera realizzata

Gli impianti dovranno essere realizzati il più possibile in conformità al progetto: la Ditta,

nell'esecuzione, non dovrà apportare di propria iniziativa alcuna modifica rispetto al progetto (cioè

per quanto riguarda dimensioni e/o tracciati di condutture o altro) se non dettata da inconfutabili

esigenze tecniche e/o di cantiere e comunque sempre previa approvazione scritta della direzione dei

lavori e/o della stazione appaltante.

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7

Qualora la Ditta avesse eseguito delle modifiche senza la prescritta approvazione, è in facoltà della

direzione dei lavori o della stazione appaltante ordinarne la demolizione ed il rifacimento secondo

progetto e ciò a completa cura e spese della Ditta.

1.6 Verifiche e prove preliminari, collaudo

Verifiche e prove preliminari

Si intendono tutte quelle operazioni atte a rendere l'impianto perfettamente funzionante, comprese

le prove prima delle finiture, il bilanciamento dei circuiti dell'acqua con relativa taratura, la taratura

e messa a punto della regolazione automatica, ecc., il funzionamento di tutte le apparecchiature alle

condizioni previste.

Le verifiche saranno eseguite in contraddittorio con la Ditta e verbalizzate e i risultati delle prove

saranno inoltre riportati succintamente nel verbale di collaudo provvisorio.

Prova a freddo delle tubazioni

Prima della chiusura delle tracce e del mascheramento delle condutture, si dovrà eseguire una prova

idraulica a freddo.

Tale prova deve essere eseguita ad una pressione superiore a quella di esercizio mantenuta almeno

per 12 ore. La pressione di prova deve essere concordata con il Direttore dei lavori preventivamente

fornendo il riferimento normativo su cui si basa la scelta.

La prova si riterrà positiva quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti.

Prova a caldo delle tubazioni

Non appena sarà possibile, si dovrà procedere ad una prova di circolazione dell'acqua calda ad una

temperatura dei generatori pari a quella di regime.

Si dovranno verificare le condizioni di temperatura ed eventualmente di portata nei vari circuiti e

agli apparecchi utilizzatori.

Si verificherà inoltre che non ci siano deformazioni permanenti, che i giunti e le guide di scorrimento

lavorino in modo ottimale e che i vasi di espansione siano efficienti e in numero sufficiente.

Verifica montaggio apparecchiature

Sarà eseguita una verifica, intesa ad accertare che il montaggio di tutti i componenti, apparecchi,

ecc., sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta delle congiunzioni degli apparecchi, delle prese,

ecc. con le condutture sia perfetta, che il funzionamento di ciascuna parte in ogni singolo

apparecchio o componente sia regolare e corrispondente, per quanto riguarda la portata degli sbocchi

di erogazione, ai dati di progetto.

Verifica condotte aria

Le distribuzioni dell'aria saranno provate onde verificare la tenuta delle stesse, le portate dell'aria

nelle mandate e/o riprese, procedendo alla taratura ove necessario. I ventilatori dovranno essere fatti

funzionare, prima della posa di diffusori e/o bocchette, per un periodo sufficiente onde consentire il

bilanciamento dell'impianto e l'eliminazione della sporcizia e della polvere all'interno dei canali e

delle apparecchiature. Per questo periodo saranno impiegati filtri provvisori, che si intendono a

carico dell'installatore.

Modalità di collaudo

Il collaudo avverrà durante la prima stagione invernale successiva alla data del verbale di

ultimazione dei lavori. Per le operazioni di collaudo ci si avvarrà delle Norme UNI-CTI.

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2. Tubazioni e raccordi

A seconda di quanto prescritto negli elaborati di progetto, potranno essere usate le tipologie di

tubazioni elencate nel seguito.

2.1 Tubazioni in acciaio nero trafilato

Senza saldatura longitudinale (Mannesmann) secondo UNI 3824 (tubi gas serie normale - diametri

espressi in pollici) e 4992 (tubi lisci bollitori - diametri espressi in mm.).

La raccorderia sarà di tipo unificato, con estremità a saldare per saldatura autogena nell'arco elettrico

o al cannello ossiacetilenico. I tratti da saldare dovranno essere perfettamente allineati e posti in asse

e la saldatura dovrà avvenire in più passate (almeno due) previa preparazione dei lembi con smusso

a "V".

Tutte le variazioni di diametro dovranno essere realizzate con tronchi di raccordo conici, con angolo

di conicità non superiore a 15°. Per quanto riguarda le curve non è ammesso piegare direttamente il

tubo.

Per collegamenti che debbano essere facilmente smontati (ad esempio tubazioni - serbatoi o valvole

di regolazione - tubazioni o simili) si useranno bocchettoni a tre pezzi (con tenuta realizzata mediante

guarnizione O.R. o metodo analogo) o giunti a flange.

Tutte le tubazioni nere saranno protette con due mani di antiruggine di colore diverso (ad esempio

rosso e giallo).

La verniciatura dovrà essere ripresa, dopo avvenuta la posa delle tubazioni, in tutti i punti in cui

risulti danneggiata.

2.2 Tubazioni in acciaio zincato

Senza saldatura longitudinale (Mannesmann) UNI 3824 (tubi gas serie normale diametri espressi in

pollici) fino a 4" compreso, UNI 4992 (tubi lisci commerciali diametri espressi in mm) zincati a

bagno dopo la formatura per diametri superiori.

Per i primi si useranno raccordi in ghisa malleabile (zincati) del tipo a vite e manicotto.

La tenuta sarà realizzata con canapa e mastice di manganese, oppure preferibilmente con nastro di

PTFE.

Per i collegamenti che debbono essere facilmente smontati (ad esempio tubazioni serbatoi o valvole

di regolazione-tubazioni o simili) si useranno bocchettoni a tre pezzi, con tenuta a guarnizione O.R.

o sistema analogo.

Per i secondi si potranno prefabbricare dei tratti mediante giunzioni e raccorderia a saldare

(ovviamente prima della zincatura), come descritto riguardo alle tubazioni nere.

Le estremità dei tratti così eseguiti verranno flangiati e quindi fatti zincare a bagno internamente ed

esternamente.

La giunzione fra i vari tratti prefabbricati avverrà per flangiatura, con bulloni pure zincati.

E' assolutamente vietata qualsiasi saldatura su tubazioni zincate.

2.3 Tubazioni in polietilene per scarichi

Ad alta densità per scarichi. Saranno di dimensioni conformi alle Norme ISO R 161.

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Il materiale impiegato per la costruzione dei tubi, sarà resistente agli urti, al gelo, all'acqua calda

fino a 100°C, alle aggressioni chimiche e alle acque leggermente radioattive.

La raccorderia e le giunzioni saranno del tipo a saldare; la saldatura potrà essere o del tipo a specchio

(eseguita con apposita attrezzatura, seguendo scrupolosamente le prescrizioni del costruttore) o del

tipo con manicotto a resistenza (anche per questo tipo di raccordo saranno seguite scrupolosamente

le prescrizioni del costruttore).

Sulle condotte principali od orizzontali potranno essere usate giunzioni a bicchiere, con guarnizioni

di tenuta ad O.R. o a lamelle multiple; tali giunti serviranno per consentire le dilatazioni.

Il collegamento ai singoli apparecchi sanitari avverrà con tronchi terminali speciali di tubo in

polietilene, con guarnizioni a lamelle multiple in gomma.

Per i collegamenti che dovranno essere facilmente smontati (sifoni, tratti di ispezione, ecc.), si

useranno giunti con tenuta ad anello in gomma O.R. e manicotto esterno avvitato.

2.4 Saldature di tubazioni, flange e curve - norme particolari

Ambedue le estremità delle tubazioni da saldare, qualora non siano già preparate in ferriera,

dovranno essere tagliate con cannello da taglio e poi rifinite a mola secondo DIN 2559 e cioè:

- spessore sino a 4 mm: sfacciatura piana, distanza fra le testate prima della saldatura da 1,5 a 4

mm;

- spessore superiore a 4 mm: bisellatura conica a 30°, distanza fra le testate prima della saldatura

da 1,5 a 3 mm, in modo da assicurare uno scostamento massimo di +/- 0,5 mm del lembo da

saldare dal profilo teorico.

Le saldature dovranno essere eseguite a completa penetrazione.

Per tubazioni di diametro superiore o uguale a 1" è prescritta la saldatura elettrica in corrente

continua.

Gli elettrodi da usare per l'esecuzione delle saldature sono esclusivamente quelli omologati dal

RINA (Registro Italiano Navale ed Aeronautico) per l'impiego specifico; pertanto la Ditta dovrà

chiedere benestare alla Committente circa il tipo e la qualità degli elettrodi che intende adoperare

per le saldature.

Ogni saldatura dovrà essere punzonata, in posizione visibile, dall'esecutore.

Non è ammessa la rifinitura a scalpello dei margini del cordone di saldatura.

Si intende compreso negli oneri dell'Assuntore quanto segue:

- prelievo, a mezzo cannello, di campioni di saldatura, in quantità del 5%, che saranno controllati

dal committente;

- ripristino del tratto e spianatura per il controllo radiografico.

In caso di insufficiente penetrazione o eccessivo disallineamento dei lembi, sarà imposto il

rifacimento della saldatura, previa asportazione, con molla a disco, della saldatura difettosa.

Se anche una sola saldatura, compresa nel 5% sopra descritto, risultasse difettosa, dovrà essere

eseguito, a totale carico dell'assuntore, il controllo radiografico di un ulteriore 5% delle saldature

eseguite, oltre al rifacimento di quelle difettose.

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2.5 Supporti, ancoraggi e intelaiature

Per i supporti, non rappresentati in dettaglio nei disegni di progetto, e per i punti fissi, la Ditta dovrà

redigere i disegni particolareggiati che, prima dell'esecuzione, dovranno essere sottoposti

all'approvazione della direzione dei lavori.

I disegni della Ditta dovranno comprendere anche il sistema di ancoraggio alle strutture.

Preferibilmente i supporti per le tubazioni dell'acqua calda saranno costituiti da un tratto di profilato

a T saldato sulla parte inferiore del tubo; il profilato appoggerà su un rullo metallico, fissato alla

mensola; l'attacco del rullo alla mensola porterà due T, impedendo spostamenti laterali e ribaltamenti

del tubo, ove tali spostamenti non contrastino le dilatazioni termiche.

Per le tubazioni dell'acqua fredda i supporti saranno realizzati in maniera analoga a quanto su

descritto, con le seguenti differenze: il rullo sarà in PTFE e il profilato T non sarà saldato al tubo,

ma al semi guscio (sella) che, con un altro semi guscio abbraccerà il tubo (fissaggio con bulloni

laterali) previa interposizione di uno strato di feltro rigido ed imputrescibile, dello spessore di

almeno 8 mm.

In ogni caso i supporti dovranno essere realizzati in modo da consentire l'esatto posizionamento dei

tubi in quota, le dilatazioni ed il bloccaggio in corrispondenza dei punti fissi, nonché per sopportarne

il peso previsto; particolare cura dovrà essere posta nei supporti delle tubazioni d'acqua fredda, onde

evitare condensa e gocciolamenti. Essi saranno posti con una spaziatura non superiore a 2,5 m,

comunque adeguata in base al diametro della tubazione.

Per il fissaggio di più tubazioni parallele saranno posti profilati in ferro ad U di adeguata sezione,

eventualmente provvisti di supporti laterali, qualora le tubazioni siano poste su un piano verticale.

Per le tubazioni singole si useranno, collari regolabili, del tipo a cerniera con vite di tensione o altri

tipi di supporti, sempre previa approvazione della direzione dei lavori.

In nessun caso saranno accettati sostegni di ferro piatto saldato a tubo o catene.

Gli ancoraggi dei tubi ai supporti e dei supporti alle strutture saranno eseguiti nella maniera più

adatta a far fronte a tutte le spinte e carichi cui sono soggetti.

Tutto il mensolame dovrà essere fissato alle strutture dell'edificio a mezzo dei sistemi facilmente

smontabili.

Gli staffaggi alle strutture in metallo, saranno fissati con incravattature imbullonate, mentre quelli

alle strutture in muratura mediante viti e tasselli ad espansione, o sistemi equivalenti, che dovranno

comunque ricevere la preventiva approvazione della direzione dei lavori e/o della stazione

appaltante.

Nessun ancoraggio sarà ammesso in posizione tale da poter provocare danni al fabbricato.

Il costo dei supporti ed ancoraggi delle tubazioni, dovrà essere compreso nel prezzo unitario del tubo

in opera.

2.6 Giunti di dilatazione

Nelle distribuzioni e nel collegamento dei tubi ai supporti ed ancoraggi, si dovrà tener conto delle

dilatazioni delle tubazioni.

Ove possibile, tali movimenti saranno assorbiti dalle curve e dai tracciati dei tubi, ed i supporti

dovranno essere previsti in tal senso.

Ove necessario, saranno installati dei compensatori di dilatazione lineare, del tipo assiale o angolare,

secondo le specifiche del progetto, plurilamellati in acciaio inox AISI 3041, con estremità a saldare

per tubazioni zincate.

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Per tubazioni di acqua fredda e refrigerata, se richiesto, potranno essere usati compensatori in

neoprene.

La pressione nominale dei compensatori non sarà mai inferiore a PN 6, e sarà comunque adeguata

alle condizioni di temperatura e pressione del fluido.

Per l'installazione saranno previsti opportuni punti fissi, guide e rullini di scorrimento delle

tubazioni.

2.7 Giunti antivibranti

Tutte le tubazioni ed i condotti collegati a macchine con elementi in movimento, e quindi sorgenti

di vibrazioni, saranno corredati di giunti antivibranti in adeguata gomma sintetica.

2.8 Installazione delle tubazioni

I diametri, i raccordi, le pendenze delle tubazioni in genere, devono essere tali da garantire il libero

deflusso dei fluidi in esse contenuti, senza dare luogo ad ostruzioni o comunque a depositi che

possano, col tempo, comprometterne la funzione.

Nei punti alti delle distribuzioni saranno previsti sistemi di sfogo aria, costituiti da barilotti e da

valvoline di sfiato, e nei punti bassi un sistema di scarico dell'acqua (con imbutino di raccolta acqua,

il tutto con collegamento alla fognatura).

Quando le tubazioni passano attraverso i muri o pavimenti, saranno protette da manicotti in ferro

nero dello spessore di 2 mm fino alle superfici esterne, per permettere la dilatazione e l'assestamento,

oppure con fasciatura di 5 cm di lana minerale e guaina di protezione, per evitare rotture ai muri in

conseguenza delle dilatazioni.

I tubi saranno posti in opera senza deformarli e saranno posti alla dovuta distanza dalle finestre,

dalle porte e da altre aperture.

Non sono permessi tagli eccessivi ed indebolimenti delle strutture onde facilitare la posa in opera

dei tubi.

Tutte le sbavature saranno eliminate dai tubi prima della posa in opera.

Sarà permessa la piegatura dei tubi a freddo fino a 40 mm di diametro, purché si usi un piegatubi

idraulico o meccanico.

I tubi che presenteranno pieghe, rughe od altre deformazioni, non saranno accettati.

Le estremità delle tubazioni saranno ben chiuse o tappate subito dopo la messa in opera, onde evitare

che la sporcizia od altre sostanze estranee penetrino nell'impianto; lo stesso dicasi per aperture delle

apparecchiature.

Le tubazioni saranno infine dotate di fascette colorate per l'individuazione dei fluidi (da applicare

sopra il coibente, ove previsto) a frecce indicatrici di flusso.

2.9 Protezione delle tubazioni

Tutte le tubazioni nere, i supporti, gli staffaggi, le carpenterie ed in genere i manufatti in ferro nero,

saranno protetti da due mani di vernice antiruggine di tinta diversa.

I materiali da verniciare saranno preventivamente spazzolati, fino ad eliminare ogni traccia di

ossidazione superficiale e sgrassati.

Tutte le apparecchiature, i manufatti, le tubazioni, ecc., la cui verniciatura sia stata intaccata prima

della consegna dell'impianto, dovranno essere ritoccate o rifatte, con vernice come sopra descritto.

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Il costo della verniciatura antiruggine delle tubazioni e dei supporti sarà compreso nel costo unitario

della tubazione in opera.

2.10 Prova delle tubazioni

Prima di iniziare l'applicazione dei materiali isolanti e della chiusura delle tracce, le condutture

convoglianti fluidi in pressione dovranno essere collaudate idraulicamente e provate a tenuta, ad una

pressione superiore a quella di esercizio, per un periodo non inferiore alle 12 ore. La pressione di

prova dovrà essere proposta alla direzione lavori per approvazione fornendo anche il criterio di

scelta.

Dopo tale prova, le tubazioni dovranno essere soffiate e lavate, allo scopo di eliminare grasso e corpi

estranei; tale operazione dovrà durare per un periodo sufficiente a garantire che tutto il sistema sia

pulito e privo d'acqua, onde evitare l'eventuale pericolo di gelo.

2.11 Criteri di valutazione

Le quantità delle tubazioni verranno espresse in metri, suddivise per diametri, oppure in

chilogrammi; in questo secondo caso, il peso sarà ottenuto moltiplicando lo sviluppo in lunghezza

delle tubazioni per il peso per metro desunto dalle rispettive tabelle di unificazione.

In ogni caso (a meno che in altre sezioni del presente elaborato o in altri elaborati di progetto, non

sia esplicitamente detto di procedere con criteri diversi) si dovrà tener conto nel prezzo unitario in

opera per metro o per kg di tubo, dei seguenti oneri:

- costo giunzioni, raccordi, pezzi speciali;

- costo di materiali di consumo di qualsiasi tipo;

- verniciatura antiruggine per le tubazioni nere;

- costo dei supporti e sostegni (completi di verniciatura antiruggine) e degli ancoraggi;

- oneri per scarti e sfridi.

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3. Canalizzazioni aerauliche

A seconda di quanto prescritto, si useranno i seguenti tipi di canalizzazioni, secondo quanto indicato

ai paragrafi successivi.

3.1 Canali rettangolari metallici

I canali saranno eseguiti, a seconda di quanto prescritto, in lamiera di acciaio zincato, oppure in

alluminio, oppure in acciaio inox AISI 304.

Saranno costruiti secondo le buone regole dell'arte e i fondamentali principi dell'aerodinamica.

La distribuzione di mandata e di ripresa sarà provvista, ove necessario, di captatori, deflettori e alette

direttrici a profilo alare.

Nei canali di mandata saranno usati captatori di tipo adeguato:

- per tutte le bocchette "a canale", che in realtà dovranno essere collegate al canale da un

tronchetto delle stesse dimensioni della bocchetta, contenente la serranda e il captatore;

- per tutti gli stacchi verticali di alimentazione di diffusori: il diffusore sarà collegato al canale da

un collare, dello stesso diametro del collo del diffusore, contenente la serranda e il captatore;

- per tutti gli stacchi ad angolo retto (non raccordati) da plenum o da canalizzazioni.

Oppure saranno usati deflettori curvi a profilo alare, installati nel seguente modo:

- in tutti i gomiti ad angolo retto e tutte le curve con raggi di curvatura del lato interno inferiore

a cinque volte il raggio di curvatura del lato esterno;

- in tutte le curve (e stacchi raccordati) a valle delle quali vi sia, a una distanza inferiore o pari ad

otto volte il lato "curvato" del canale, una bocchetta o un'altra diramazione.

Nei canali di ripresa saranno usati deflettori in tutti i gomiti ad angolo retto e le curve con raggio di

curvatura interno inferiore a cinque volte il raggio di curvatura del lato esterno.

Non saranno ammesse bocchette, griglie o diffusori, "montati" a filo di canale, cioè senza il tronco

di raccordo di cui si è detto, sia per la mandata sia per la ripresa.

I canali con lato di dimensione maggiore di 45 cm saranno in genere bombati, a meno che non siano

rinforzati in altro modo.

Se in fase di esecuzione o di collaudo si verificassero delle vibrazioni, l'installatore dovrà provvedere

alla loro eliminazione mediante l'aggiunta di rinforzi, senza nessun onere aggiuntivo.

I canali dovranno essere costruiti a perfetta tenuta d'aria, e dovranno quindi essere sigillati con

mastice o altro sistema conforme alla normativa su tutte le giunzioni delle lamiere (sia di ogni

singolo tronco, sia fra un tronco e l'altro) e sui raccordi.

In tutte le diramazioni principali saranno previsti due attacchi tappati, per permettere la misurazione

della portata dell'aria mediante tubo di pitot.

Lungo tutte le canalizzazioni aventi un lato di dimensione superiore saranno realizzati dei portelli di

ispezione (posti possibilmente sul lato inferiore del canale) conformi alle indicazioni della norma

UNI EN 12097. Tutti i portelli di ispezione avranno dimensioni conformi a quanto previsto dalla

norma UNI EN 12097 e saranno fissati con interposizione di guarnizione a perfetta tenuta, mediante

clip, viti o galletti.

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3.2 Canali in pannello sandwich in poliuretano rivestito con alluminio

Saranno costituiti da pannelli sandwich da 21 mm di schiuma rigida di poliolo espanso ecologico ad

alta densità (48 kg/m³) a cellule chiuse, conducibilità termica non superiore a 0,028 W/mK, rivestito

sui lati interno ed esterno da un foglio di alluminio da 80 micron, bilaccato con primer epossidico e

saranno completamente autoestinguenti individualmente identificati, certificati e omologati con

classe di reazione al fuoco 0-1 in conformità al Decreto del Ministero dell’Interno del 31/03/2003.

Sotto il profilo fluidodinamico, saranno costituiti in maniera assolutamente analoga ai

corrispondenti canali metallici e, vista l’alta densità del prodotto, potranno essere staffati a distanze

anche di 4 m senza provocare imbarcamenti, vibrazioni o rumorosità causate dall’aria in transito.

Dovranno essere realizzati in modo da essere facilmente ispezionabili e, ove richiesto, anche per

consentire una adeguata sanificazione degli stessi.

I canali potranno essere del tipo saldato longitudinalmente lungo gli spigoli, oppure di tipo

precostruito. In ogni caso le giunzioni longitudinali dovranno essere dotate di idonea sigillatura

utilizzando adeguato silicone, che, nel caso di canalizzazioni sanificabili, dovrà essere in grado di

resistere a tutti i disinfettanti utilizzati.

Le giunzioni dovranno sempre essere realizzate con flange con bordatura fuoriuscente dal canale e

modanatura interna in corrispondenza della bordatura terminale dolce e smussata.

Le guarnizioni di tenuta degli accoppiamenti flangiati dovranno essere del tipo automodellante a

nastro di adeguata larghezza e spessore, in PTFE puro al 100%, microporoso multidirezionale,

dotato di elevatissima forza tensile e autoadesivo. Le guarnizioni dovranno realizzare una sigillatura

completa delle giunzioni flangiate senza presentare sbavature interne, tagli e sovrapposizioni delle

parti terminali. In ogni caso, il sistema di giunzione dovrà essere preventivamente approvato dalla

direzione dei lavori.

3.3 Sospensioni, supporti, ancoraggi per canali

Tutto il materiale di supporto ed ancoraggio sarà in acciaio zincato fissato con bulloni. Nei percorsi

orizzontali, i supporti saranno costituiti da profilati posti sotto i canali e sospesi con tenditori a vite

regolabili. Tali tenditori saranno generalmente fissati mediante chiodi a sparo nelle strutture, murati,

o con altri sistemi tali da non compromettere la staticità e la sicurezza delle strutture portanti. In ogni

caso il sistema di ancoraggio dovrà essere espressamente approvato dalla direzione dei lavori. Il

numero degli ancoraggi dipenderà dal percorso e dalle caratteristiche dei canali; generalmente la

distanza sarà quella usata per le tubazioni. Nei percorsi verticali, i supporti saranno costituiti da

collari, con l'interposizione di spessori ad anello in gomma o materiale analogo. I collari saranno

fissati alle strutture ed alle murature come sopra indicato. La distanza tra gli stessi dipenderà dal

peso e dalle caratteristiche dei canali. Qualora i canali passino attraverso pareti, divisorie, ecc., tra i

canali e le pareti sarà interposto un adeguato strato di materiale di supporto elastico, onde evitare

trasmissioni di vibrazioni o crepe.

3.4 Condotti silenziatori

Per l'assorbimento dei rumori nei condotti dell'aria, non è ammessa l'adozione di materiali acustico-

assorbenti all'interno dei canali stessi. I materiali fonoassorbenti saranno concentrati in appositi

tronchi silenziatori (trappole sonore) ubicati nei pressi dei ventilatori in posizione accessibile per la

loro facile manutenzione (pulizia o sostituzione del materiale fonoassorbente).

3.5 Giunti antivibranti

Tutti i canali d'aria collegati a macchine con elementi in movimento (sorgenti di vibrazioni) saranno

collegati da giunti antivibranti in tela olona o in neoprene.

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3.6 Criteri di valutazione

Per la valutazione delle quantità di canalizzazioni, sia in fase di progetto che di contabilizzazione,

vengono usati i criteri qui di seguito esposti. Si precisa comunque che gli oneri per sfridi, supporti,

materiali di consumo e così via, non costituiscono maggiorazioni sulla quantità: di essi si dovrà tener

conto esclusivamente nel prezzo unitario. Si valuterà la superficie sviluppata in piano dei canali,

considerata per ogni metro lineare, dalla somma delle lunghezze dei quattro lati, aumentata di 0,15

mq/metro lineare, per tener conto delle ribordature longitudinali sui giunti; tale superficie sarà

moltiplicata per il peso su esposto delle rispettive lamiere. Per i canali flangiati si terrà conto delle

flange aumentando i pesi del 10%, per i canali con flangia ogni 2 m, del 20% per i canali con flangia

ogni metro. Dei supporti, o di quanto altro non menzionato, le ditte dovranno tener conto nel prezzo

unitario.

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4. Isolamenti

Tutti gli isolamenti dovranno essere realizzati in conformità della Legge n°10/91 sul contenimento

dei consumi energetici, del successivo regolamento di attuazione ed altre normative vigenti in

materia.

Qualora la conduttività termica dei materiali impiegati sia diversa da quella necessaria per gli

spessori di Legge, sarà onere e cura della Ditta adeguare gli spessori a proprie spese, senza aumento

di prezzo alcuno. Gli spessori indicati negli altri elaborati di progetto si intenderanno sempre

misurati in opera. Le conduttività termiche dovranno essere documentate da certificati di Istituti

autorizzati, e valutate a 50°C.

Si fa presente che la direzione dei lavori potrà rifiutare gli isolamenti che, già eseguiti, fossero

realizzati senza seguire accuratamente quanto prescritto o comunque non fossero fatti a perfetta

regola d'arte, e ciò con particolare riferimento agli incollaggi e sigillature degli isolanti. Si consiglia

quindi alla Ditta di sottoporre campioni di esecuzione alla direzione dei lavori.

4.1 Isolamento tubazioni

A seconda di quanto previsto negli altri elaborati di progetto, si useranno i seguenti tipi di

isolamento:

- materassino di lana di vetro a fibra lunga, autoestinguente, leggermente apprettato con resine

termoindurenti, ed incollato su foglio di carta KRAFT (o alluminata). Conduttività termica non

superiore a 0,04 W/mqK. Il materassino sarà posto in opera con nastro avvolto, della stessa casa

costruttrice, lungo le giunzioni ed avvolto poi con cartone ondulato catramato (solo per acqua

fredda) e filo di ferro a rete zincata;

- coppelle di lana di vetro autoestinguente a fibra lunga, apprettata con resine termoindurenti, con

conduttività termica non superiore a 0,04 W/mqK, poste in opera avvolte con carta cannettata

o cartone ondulato catramato (con funzione di barriera anticondensa per tubazioni fredde) e filo

di ferro a rete zincata;

- guaina (lastra per i diametri più elevati) di elastomero a base di neoprene espanso a cellule

chiuse, con reazione al fuoco classe 1 e con conduttività termica non superiore a 0,04 W/mqK.

Il materiale sarà posto in opera incollato al tubo ed alle testate (per una lunghezza di almeno 5

cm) incollato lungo le giunzioni e sigillato lungo queste ultime con nastro adesivo (spessore

circa 3 mm) costituito da impasto di prodotti catramosi e sughero, il tutto previa accurata

pulitura delle superfici. Non è ammesso l'uso di nastro adesivo normale (in carta, tela o PVC)

nè di nastro adesivo in neoprene. Sia il collante che il nastro, dovranno essere della stessa casa

produttrice dell'isolante. Se necessario, per raggiungere gli spessori richiesti, l'isolamento sarà

in doppio strato, a giunti sfalsati;

- guaina (lastra per i diametri più elevati) di elastomero a base di polietilene espanso a cellule

chiuse, autoestinguente, con conduttività termica non superiore a 0,04 W/mqK, posto in opera

con le stesse modalità di cui al punto precedente. Questo tipo di isolamento sarà ammesso solo

per tubazioni di piccolo diametro, poste sottotraccia nelle murature o nei pavimenti;

- coppelle di polistirolo espanso autoestinguente, con conduttività termica non superiore a 0,036

W/mqK, e densità non inferiore a 20 kg/m³. Le coppelle saranno poste in opera incollate lungo

le giunzioni, con apposito mastice bituminoso o simile e sigillate lungo le giunzioni stesse,

all'esterno, mediante spalmatura dello stesso mastice. Il polistirolo dovrà essere di tipo estruso

ed a bassa emissione di gas tossici.

I materiali adottati dovranno comunque essere conformi al D.M. 15 marzo 2005 e s.m.i. in termini

di requisiti di reazione al fuoco.

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4.2 Isolamento canali rettangolari

Saranno termicamente isolati (salvo prescrizioni diverse riportate in altre sezioni del presente

capitolato o negli altri elaborati di progetto) i canali di presa dell'aria esterna e di mandata dell'aria

(compresi i plenum), i canali di ripresa dell’aria fino alle unità di recupero termico, non saranno

isolati tutti i canali di espulsione e di presa aria esterna per il tratto dall’esterno all’unità di recupero.

A seconda di quanto prescritto negli altri elaborati di progetto e/o nelle altre sezioni del presente

capitolato verrà usato il seguente tipo di isolamento: materassino di lana di vetro a fibra lunga,

apprettato e finito sulla superficie esterna con film di alluminio rinforzato con trama di fili di vetro

a maglia quadra di lato non superiore a 15 mm. L'isolamento sarà avvolto attorno al canale e

aggraffato con arpioncini metallici con testa a fondere, inseriti su ciascun lato qualora questo superi

i 70 cm, esso sarà inoltre sigillato con nastro color alluminio adesivo alle giunzioni e fissato con rete

di filo di ferro zincato. Lo spessore del materassino deve essere pari a 50 mm. Tutte le giunzioni

saranno sigillate con nastro autoadesivo color alluminio fornito dalla stessa casa costruttrice

dell'isolante e posto in opera seguendo scrupolosamente le istruzioni per l'uso. La classe di reazione

al fuoco delle condotte realizzate in materiali accoppiati (pannelli sandwich tipo PAL) deve essere

conforme a quanto previsto dal Decreto del Ministero dell’Interno 31/03/2003 e non deve essere

pertanto superiore a 0-1.

La classe di reazione al fuoco degli isolamenti delle condotte in acciaio deve essere conforme in

ogni caso al Decreto 15 marzo 2005, si devono prevedere materiali con classe di reazione al fuoco

0, quali materassini in lana di vetro specificatamente certificati dal produttore per l’utilizzo previsto

e dotati di certificazione a marchio CE.

4.3 Finitura degli isolamenti per tubazioni

A seconda di quanto prescritto negli elaborati di progetto, verranno usati i seguenti tipi di finitura:

- rivestimento con guaina di materiale plastico autoestinguente (tipo isogenopak o simile)

sigillato lungo le giunzioni con apposito collante, fornito dalla stessa casa costruttrice (oppure

con il bordo da sovrapporre, già adesivo all'origine). Tutte le curve, T, ecc., dovranno essere

rivestite con i pezzi speciali già disponibili in commercio, posti in opera con le stesse modalità.

Nelle testate saranno usati collarini di alluminio;

- rivestimento esterno in lamierino di alluminio da 6/10 mm eseguito per le tubazioni, a tratti

cilindrici tagliati lungo una generatrice. Il fissaggio lungo la generatrice, avverrà, previa

ribordatura e sovrapposizione del giunto, mediante viti autofilettanti e materiale inattaccabile

agli agenti atmosferici. La giunzione tra i tratti cilindrici avverrà per sovrapposizione e

ribordatura dei giunti. I pezzi speciali, quali curve, T, ecc., saranno pure in lamierino

eventualmente realizzati a settori. Anche per i serbatoi, scambiatori, ecc., il lamierino potrà

essere a settori, fissati con viti autofilettanti-rivetti (almeno per quanto riguarda i fondi). In ogni

caso, per tubazioni convoglianti acqua fredda o refrigerata, i collarini di tenuta dovranno essere

installati dopo aver accuratamente sigillato tutta la testata dell'isolamento della barriera al

vapore con apposito sigillante. Particolare cura dovrà essere posta nella sigillatura dei giunti per

le finiture tipo B-C nel caso di tubazioni o serbatoi posti all'esterno, onde evitare infiltrazioni

d'acqua.

4.4 Finiture degli isolamenti per canalizzazioni

Rivestimento esterno in lamierino di alluminio da 6/10 mm eseguito con tratti cilindrici tagliati lungo

una generatrice, lungo la quale avverrà poi il fissaggio con viti autofilettanti (previa ribordatura e

sovrapposizione del giunto) in materiale inattaccabile agli agenti atmosferici. I pezzi speciali (curve,

T, ecc.), saranno pure in alluminio, eseguiti a settori. Qualora i canali rivestiti debbano essere esposti

all'esterno, o in zone dove ci sono infiltrazioni d'acqua, le giunzioni delle finiture dovranno essere

accuratamente sigillate con materiale plastico.

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5. Valvolame

Tutto il valvolame flangiato dovrà essere fornito sempre completo di controflange, guarnizioni e

bulloni (il tutto compreso nel prezzo unitario).

Qualora delle valvole filettate servano ad intercettare un’apparecchiatura per consentirne lo

smontaggio, il collegamento fra apparecchiatura e valvola dovrà avvenire mediante giunti a tre

pezzi; in ogni caso (sia per valvolame flangiato che filettato) qualora i diametri delle estremità delle

valvole e quelli delle tubazioni in cui esse vanno inserite o quelli delle apparecchiature da intercettare

siano diversi, verranno usati dei tronchetti conici di raccordo in tubo di acciaio (o di materiale

adeguato), con conicità non superiore a 15 gradi.

5.1 Valvolame d'intercettazione (circuiti con fluidi operanti a T<100°C)

A seconda di quanto necessario, verranno usati i seguenti organi d'intercettazione:

- valvole a sfera in ottone sbiancato, con tenuta in PTFE e sfera in acciaio, complete di leva di

manovra-attacchi filettati o flangiati PN 10;

- valvole a sfera in ottone sbiancato a tre vie con tenuta PTFE e sfera in acciaio, complete di leva

di manovra. Attacchi filettati PN 10. In alternativa: rubinetti a maschio a tre vie;

- valvole a via dritta in bronzo (rubinetti di arresto) con otturatore a piattello con guarnizione

Jenkins, complete di volantino di manovra in acciaio stampato o ghisa e premistoppa in amianto

grafitato o simile. Attacchi filettati o flangiati PN 10;

- valvole dritte ad asta inclinata in bronzo fuso, con asta in ottone, otturatore a piattello con

guarnizione Jenkins, complete di volantino in acciaio stampato o ghisa e premistoppa in amianto

grafitato o simile. Attacchi filettati o flangiati PN 10. Eventuale rubinetto di scarico, se richiesto;

- valvole dritte a flusso avviato in bronzo, con otturatore provvisto di guarnizione Jenkins,

complete di volantino o di manovra in acciaio stampato o ghisa e premistoppa in amianto

grafitato o simile. Attacchi filettati o flangiati PN 10

- valvole dritte in ghisa a membrana di clorobutile o similare, e comunque resistente fino a 100°C,

tipo Sisto o similare con volantino in ghisa. Attacchi filettati o flangiati PN 10 per diametri fino

a 150 mm; PN 6 per diametri superiori;

- saracinesche in ghisa, a corpo piatto, con vite interna, coperchio flangiato, asta in acciaio inox,

cuneo di chiusura con anello di tenuta in gomma. Premistoppa con guarnizione ad anello O-ring

o simile. Attacchi flangiati PN 10;

- saracinesche in bronzo pesante, fuso e sabbiato, PN 10, con volantino in acciaio stampato o in

ghisa, premistoppa in acciaio grafitato o simile. Le manovre di apertura-chiusura avverranno

"con asta fissa". Attacchi filettati o flangiati (secondo necessità). Se richiesto: rubinetto di

scarico;

- valvole a farfalla, dotate di monoflangia forata o di fori di centraggio per il corretto

posizionamento tra le flange delle tubazioni, del tipo esente da manutenzione, aventi corpo

valvola in ghisa con rivestimento interno in gomma con anelli di tenuta preformati, albero in

acciaio inox con tenuta in gomma, disco in ghisa autocentrante. Il tipo di rivestimento interno

in gomma per il corpo valvola sarà in EPDT e così pure l'eventuale rivestimento del disco,

resistenti almeno a 100°C. Qualora richiesto, sia il corpo valvola che il disco potranno essere in

acciaio al carbonio, in acciaio inox o in bronzo, mentre anche per i rivestimenti di gomma

potranno essere richieste caratteristiche diverse da quanto sopra descritto. Il tipo di rivestimento

dovrà comunque essere adatto sia alla temperatura che al tipo di fluido convogliato. Le valvole

saranno PN 10 (PN 6 o PN 16 se richiesto). Ciascuna valvola dovrà essere dotata di leva di

comando per apertura e chiusura direttamente collegata all'albero e dotata di settore dentato a

più posizioni per regolare e bloccare l'apertura della valvola. Qualora necessario potrà essere

richiesta l'installazione di servocomandi.

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5.2 Valvole di ritegno per fluidi a bassa temperatura

A seconda di quanto necessario, verranno usati i seguenti tipi di valvole di ritegno:

- valvole di ritegno in bronzo, tipo a clapette (eventualmente con molla, se necessario in funzione

della posizione di montaggio). La tenuta sarà realizzata mediante guarnizione in gomma.

Attacchi filettati PN 10;

- valvole di ritegno a disco, con molla di tipo extra piatto, a bassa perdita di carico: corpo in

ottone, disco in materiale plastico ad alta resistenza. Attacchi filettati diametro max 1 1/4" - PN

16;

- valvole di ritegno a disco, con molla, di tipo extra-piatto, a bassa perdita di carico, con corpo in

ottone speciale e disco in acciaio inox fino a DN 100; ghisa/ghisa per diametri superiori.

Attacchi da inserire tra le flange PN 16;

- valvole di ritegno in ghisa, flangiate, con otturatore profilato a venturi, con guarnizione di tenuta

in materiale plastico e molla in acciaio inox. La valvola dovrà essere di funzionamento

praticamente silenzioso PN 10.

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6. Sistemi di regolazione automatica

Il sistema di regolazione automatica sarà di tipo digitale DDC a microprocessore liberamente

configurabile atto a svolgere funzioni di regolazione, comando, acquisizione stati, allarmi e misure

di grandezza fisiche.

6.1 Valvole servocomandate

Saranno del tipo ad otturatore a stelo, con corpo in ghisa filettato o flangiato, secondo quanto

richiesto, con otturatore, sede e stelo in acciaio legato se filettate saranno provviste di giunti a tre

pezzi.

Qualora i diametri siano diversi da quelli delle tubazioni di raccordo o da quelle delle valvole

d'intercettazione, saranno usati dei tronchetti conici di raccordo (filettati o flangiati) con angolo di

conicità non superiore a 15°.

Le valvole non avranno mai pressione nominale inferiore a PN 10 e dovranno garantire prontezza e

precisione della regolazione anche in posizione molto prossima a quella di chiusura.

Il servocomando potrà essere di tipo tradizionale, a servomotore monofase, oppure di tipo magnetico

lineare, oppure di tipo elettro-idraulico.

Le valvole saranno provviste anche di dispositivo di sgancio del servomotore per azionamento

manuale dell'otturatore; se necessario saranno installati moduli di amplificazione di potenza.

6.2 Regolazione per unità terminali

Qualora sia richiesta la regolazione modulante di unità terminali provviste di batterie di scambio

termico (induttori, fan-coil, ecc.), si useranno valvole a due o tre vie (secondo disegni) in bronzo

con servomotore modulante, azionate da regolatore (con manopola di selezione set-point) da inserire

alla stessa unità (con sonda nella posizione opportuna) o da installare direttamente in ambiente,

secondo quanto richiesto.

Potrà essere necessaria azione in sequenza, secondo le esigenze.

Per la regolazione di terminali ad aria si useranno servomotori di tipo adatto (già inseriti nell'unità)

azionati dai termostati o dai regolatori.

6.3 Messa a punto della regolazione

E' a carico della Ditta installatrice la messa a punto di tutte le apparecchiature di regolazione

automatica, in modo da consegnare i manufatti perfettamente funzionanti e rispondenti alle funzioni

cui sono destinati.

La messa a punto dovrà essere eseguita da personale specializzato, possibilmente inviato dalla Casa

costruttrice della strumentazione, rimanendo però la Ditta installatrice unica responsabile.

In particolare a fine lavori, la Ditta dovrà consegnare una raccolta con la descrizione dettagliata di

tutte le apparecchiature di regolazione, gli schemi funzionali, le istruzioni per la messa a punto e la

ritaratura.

N.B.: per la descrizione dettagliata si rimanda alle apposite tavole e/o tabelle di progetto.

Si precisa che le indicazioni e gli schemi funzionali ivi riportati possono anche non comprendere

tutti i componenti necessari alla realizzazione della regolazione automatica, in quanto si tratta di

schemi funzionali e non costruttivi.

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E' però ben chiaro che la Ditta, nel rispetto della logica e della funzionalità richieste, deve

comprendere nel prezzo della propria offerta e della propria fornitura tutti i componenti, anche se

non esplicitamente indicati negli schemi e tavole di progetto, necessari per fornire completa e

perfettamente funzionante la regolazione automatica.

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7. Impianti idrico-sanitari

Tutti i materiali e le apparecchiature dovranno avere caratteristiche fisiche in grado di resistere, con

i dovuti margini di sicurezza, alle sollecitazioni termomeccaniche previste dalla Progettazione,

dovranno inoltre essere conformi alle prescrizioni della legislazione vigente e soddisfare i requisiti

tecnici e prestazionali definiti dal presente capitolato.

I componenti non metallici dell'impianto, in materiale plastico o in gomma, saranno tali da rispettare

le richieste della Circolare del Ministero della Sanità n°102/3990 del 02.12.1978: "Disciplina

igienica concernente le materie plastiche e gomme per tubazioni ed accessori destinati a venire a

contatto con acqua potabile o da potabilizzarsi"; le giunzioni delle tubazioni zincate potranno essere

effettuate solo per filettatura tipo vite manicotto: la tenuta degli accoppiamenti dovrà essere garantita

con sostanze atossiche.

Gli isolamenti delle tubazioni a vista o in controsoffitto con guaine in elastomero negli spessori

richiesti dalle normative vigenti.

La messa in opera dei materiali e delle apparecchiature dell'impianto dovrà essere realizzata a regola

d'arte e nel rigoroso rispetto delle indicazioni degli elaborati che fanno parte del presente appalto e

delle prescrizioni di legge.

Le tubazioni, prima della posa in opera, dovranno essere accuratamente pulite.

L'isolamento delle tubazioni dovrà essere continuo; non sono ammesse interruzioni in

corrispondenza di curve, giunzioni ed altri pezzi speciali.

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8. Impianto di scarico

L'impianto di scarico deve essere realizzato con polietilene ad alta densità tipo Geberit

conformemente alle norme DIN vigenti, con l'uso di tutti i pezzi speciali, le attrezzature necessarie

a realizzare gli schemi indicati nelle tavole di disegno esecutivo ed a perfetta regola d'arte. Le norme

generali di esecuzione sono le seguenti:

- le giunzioni delle tubazioni saranno realizzate con saldatura a specchio con apposito banco

dinamometrico o con manicotti elettrici

- la libera dilatazione delle tubazioni installate in cavedio o appese al soffitto dovrà essere

permessa con giunti di dilatazione ogni 6 metri ed ad ogni piano per le verticali

o i bracciali di sostegno dovranno essere in grado di permettere il movimento di

scorrimento delle tubazioni ed essere installati ad intervalli pari a 10 volte il

diametro per i tratti orizzontali, 15 volte il diametro per le colonne verticali;

- tutti gli innesti in orizzontale dovranno avvenire con angoli mutui di 45 gradi;

- i tratti orizzontali di tubazioni dovranno essere messi in opera con pendenza non inferiore

all'1%;

- in corrispondenza di ogni cambiamento di direzione dei tratti orizzontali delle tubazioni

dovranno essere installate ispezioni di linea con tappo a vite.

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9. Impianti di adduzione gas metano

L'erogazione del gas dovrà avvenire nel pieno rispetto di quanto richiesto dalle Autorità che per

legge hanno competenza in merito, dalle prescrizioni dell'Ente erogatore del gas, di quanto stabilito

dalle norme UNI-CIG, legge 06.12.1975 n°1083 e dal seguente capitolato. La rete di distribuzione

partirà dal contatore principale e si svilupperà fino a permettere un agevole allacciamento delle varie

utenze. Negli attraversamenti dei muri le tubazioni dovranno essere poste in guaina metallica, non

dovranno presentare giunti ed i fori passanti dovranno essere sigillati con malta di cemento (mai

gesso) per i muri interni e solo l'interno per i muri esterni.

Nei tratti interrati le tubazioni in acciaio nero dovranno essere provviste di un adeguato rivestimento

protettivo (tela di juta catramata o bitumata, adesivi plastici o simili) mentre quelle in PEAD

dovranno essere posate a Norme UNI-CIG.

La prova di tenuta deve essere eseguita prima di mettere in servizio l’impianto interno e di collegarlo

al punto di consegna e agli apparecchi. Se qualche parte dell’impianto non è in vista, la prova di

tenuta deve precedere la copertura della tubazione. La prova dei tronchi in guaina contenenti

giunzioni saldate deve essere eseguite prima del collegamento alle condotte di impianto.

La prova va effettuata adottando gli accorgimenti necessari per l’esecuzione in condizioni di

sicurezza e con le seguenti modalità:

- si tappano provvisoriamente tutti i raccordi di collegamento agli apparecchi e al contatore;

- si immette nell’impianto aria od altro gas inerte, fino a che sia raggiunta una pressione pari a:

o impianti di 6a specie: 1 bar,

o impianti di 7a specie: 0,1 bar (tubazioni non interrate), 1 bar (tubazioni interrate);

- dopo il tempo di attesa necessario per stabilizzare la pressione (comunque non minore di 15

min.), si effettua una prima lettura della pressione, mediante un manometro ad acqua od

apparecchio equivalente, di idonea sensibilità minima;

- la prova deve avere la durata di:

o 24 ore per tubazioni interrate di 6a specie;

o 4 ore per tubazioni non interrate di 6a specie;

o 30 minuti per tubazioni di 7a specie;

- al termine della prova non devono verificarsi cadute di pressione rispetto alla lettura iniziale, se

si verificassero delle perdite, queste devono essere ricercate con l’ausilio di soluzione saponosa

o prodotto equivalente ed eliminate; le parti difettose devono essere sostituite e le guarnizioni

rifatte. È vietato riparare dette parti con mastici, ovvero cianfrinarle. Eliminate le perdite,

occorre eseguire di nuovo la prova di tenuta dell’impianto;

- la prova è considerata favorevole quando non si verifichino cadute di pressione;

- per ogni prova a pressione deve essere redatto relativo verbale di collaudo.

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10. Specifiche tecniche prestazionali delle

apparecchiature

Vengono in questa sezione descritte le principali apparecchiature che si ritiene la Ditta impieghi,

con le relative caratteristiche tecniche.

Se la Ditta intenderà proporre apparecchiature e/o componenti non compresi tra quelli di seguito

descritti, ne dovrà illustrare le caratteristiche e prestazioni in maniera dettagliata, sulla falsariga di

quelle di seguito esposte.

10.1 Caldaie

La fornitura e la posa in opera delle caldaie deve essere condotta nel totale rispetto delle normative

e leggi vigenti, delle indicazioni riportate nel manuale di installazione fornito dal produttore e dalle

indicazioni del progetto definitivo-esecutivo.

Caldaia a condensazione tipo Unical Modulex EXT 200 o similare

Sistema composto da generatore termico modulante a condensazione con anello primario, a gas

naturale o GPL, Low NOx, pluribruciatore, sia da interno che da esterno (IPX5D), ErP A, Low NOx

classe 6, Pressione sonora 52 dB (A), Pressione d’esercizio: 6 bar. Per funzionamento in temperatura

scorrevole profonda, a gas naturale o GPL. Anello primario con pompa modulante, filtro ad “Y”, kit

INAIL completo di sicurezze fornito dal produttore. Ogni elemento termico in fusione di

alluminio/magnesio/silicio, è costituito da camera di combustione con bruciatore ad irraggiamento

totale, ventilatore modulante, valvola gas modulante, dispositivo di accensione e controllo fiamma

BMM, sensore NTC di controllo temperatura e proprio termostato di sicurezza. Bruciatori a

premiscelazione nel ventilatore con valvola clapet antireflusso integrata modulanti con combustore

in “spugna metallica” ad irraggiamento. Costituito da più elementi termici preassemblati contigui

privi di intercettazione idraulica. Sistema di aspirazione/alimentazione dell’aria comburente dal

locale caldaia o direttamente dall’esterno canalizzabile (optional). Per installazione interna/esterna,

realizzata con mantellatura totalmente impermeabile IPX5D elettrozincata con verniciatura a polveri

epossipoliestere nel colore grigio. Installabile in batteria di 2 o più caldaie MODULEX fino a 8.

Logica di funzionamento: ripartizione della potenza sul numero maggiore di elementi termici

possibile al carico minimo possibile (12 kW) per l’ottenimento del massimo rendimento.

Monitoraggio dello stato di funzionamento e delle temperature. Gestione degli allarmi e

impostazione dei parametri. Sonde: Mandata e ritorno globali, esterna, bollitore. Completa di

Termoregolazione Ufly P inserita nel pannello di comando a scomparsa. Attacchi idraulici, gas

reversibili. Scarico fumi accessibile da 3 lati.

Potenza al focolare: 200 kW

Potenza utile nominale (80/60°C): 195,2 kW

Campo di modulazione: 1:16,7

Tipo Unical Modulex EXT 200 o similare

Caldaia a condensazione tipo Unical Modulex EXT 250 o similare

Sistema composto da generatore termico modulante a condensazione con anello primario, a gas

naturale o GPL, Low NOx, pluribruciatore, sia da interno che da esterno (IPX5D), ErP A, Low NOx

classe 6, Pressione sonora 52 dB (A), Pressione d’esercizio: 6 bar. Per funzionamento in temperatura

scorrevole profonda, a gas naturale o GPL. Anello primario con pompa modulante, filtro ad “Y”, kit

INAIL completo di sicurezze fornito dal produttore. Ogni elemento termico in fusione di

alluminio/magnesio/silicio, è costituito da camera di combustione con bruciatore ad irraggiamento

totale, ventilatore modulante, valvola gas modulante, dispositivo di accensione e controllo fiamma

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BMM, sensore NTC di controllo temperatura e proprio termostato di sicurezza. Bruciatori a

premiscelazione nel ventilatore con valvola clapet antireflusso integrata modulanti con combustore

in “spugna metallica” ad irraggiamento. Costituito da più elementi termici preassemblati contigui

privi di intercettazione idraulica. Sistema di aspirazione/alimentazione dell’aria comburente dal

locale caldaia o direttamente dall’esterno canalizzabile (optional). Per installazione interna/esterna,

realizzata con mantellatura totalmente impermeabile IPX5D elettrozincata con verniciatura a polveri

epossipoliestere nel colore grigio. Installabile in batteria di 2 o più caldaie MODULEX fino a 8.

Logica di funzionamento: ripartizione della potenza sul numero maggiore di elementi termici

possibile al carico minimo possibile (12 kW) per l’ottenimento del massimo rendimento.

Monitoraggio dello stato di funzionamento e delle temperature. Gestione degli allarmi e

impostazione dei parametri. Sonde: Mandata e ritorno globali, esterna, bollitore. Completa di

Termoregolazione Ufly P inserita nel pannello di comando a scomparsa. Attacchi idraulici, gas

reversibili. Scarico fumi accessibile da 3 lati.

Potenza al focolare: 250 kW

Potenza utile nominale (80/60°C): 244,5 kW

Campo di modulazione: 1:20,8

Tipo Unical Modulex EXT 250 o similare

10.2 Scambiatore di calore

La fornitura e la posa in opera dello scambiatore di calore a piastre deve essere condotta nel totale

rispetto delle normative e leggi vigenti, delle indicazioni riportate nel manuale di installazione

fornito dal produttore e dalle indicazioni del progetto definitivo-esecutivo.

Scambiatore di calore a piastre ispezionabili in acciaio inox per impianti ad acqua calda per il

riscaldamento ambienti, avente le seguenti caratteristiche:

- pressione di esercizio 10 bar

- temperature di esercizio -10°C/110°C

- contenuto d’acqua 34 litri

- guarnizioni EPDM non incollate

- fusto in acciaio verniciato

- attacchi in acciaio verniciato DN100 PN10

- peso 415 kg

- dimensioni: altezza 1073 mm, larghezza 480 mm, lunghezza 900 mm

- potenza scambiata 440 kW

- primario: 85/70°C – portata 26,1 mc/h – perdita di carico inferiore a 1 mca

- secondario:80/68°C – portata 32,3 mc/h – perdita di carico inferiore a 2 mca

- sporcamento: 0,00015 m2K/W

Tipo Unical E100S-103H o similare

Completo di coibentazione fornita preformata fornita in dotazione dal produttore.

10.3 Circolatori

La fornitura e la posa in opera dei circolatori deve essere condotta nel totale rispetto delle normative

e leggi vigenti, delle indicazioni riportate nel manuale di installazione fornito dal produttore e dalle

indicazioni del progetto definitivo-esecutivo.

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Circolatore circuito primario caldaie tipo Unical Modulex EXT 200 e tipo

Unical Modulex EXT 250

Circolatore elettronico di tipo singolo, composto da una singola pompa di circolazione a rotore

bagnato con motore EC e regolazione automatica delle prestazioni integrata, dotazione di pannello

utente con display grafico, protezione del motore con elettronica di sgancio, girante con spirale

tridimensionale e canotto separatore in materiale composito. Campo di temperature consentito da -

10 °C a +110 °C. Alimentazione rete 1~230 V, 50/60 Hz. Grado di protezione IP X4D. Attacco

flangiato da DN40. Massima pressione di esercizio 10 bar. Corpo della pompa in ghisa grigia. Albero

in acciaio inossidabile. Cuscinetti in carbone impregnato di metallo. Girante in materiale sintetico.

di fibra di carbonio.

Caratteristiche curva idraulica della pompa con un circolatore in funzione in regime di

funzionamento a pressione variabile: portata massima 22 mc/h, prevalenza massima 12 mca.

Punto di funzionamento di progetto per il singolo generatore:

- la caldaia 200 kW: portata 11,2 mc/h, prevalenza 4,5 mca

- la caldaia 250 kW: portata 14 mc/h, prevalenza 4,7 mca.

Si considerano inclusi tutti gli oneri per il raccordo idraulico, elettrico e di comando. Si considerano

inclusi gli oneri di taratura e regolazione. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la posa in opera a

perfetta regola d'arte.

Circolatore elettronico singolo, tipo Wilo Stratos D 40/1-12, PN10 o similare.

Circolatore circuito alla scuola media

Circolatore elettronico gemellare, composto da una pompa doppia di circolazione a rotore bagnato

con motore EC e regolazione automatica delle prestazioni integrata, dotazione di pannello utente

con display grafico, protezione del motore con elettronica di sgancio, girante con spirale

tridimensionale e canotto separatore in materiale composito. Campo di temperature consentito da -

10 °C a +110 °C. Alimentazione rete 1~230 V, 50/60 Hz. Grado di protezione IP X4D. Attacco

flangiato da DN40. Massima pressione di esercizio 10 bar. Corpo della pompa in ghisa grigia. Albero

in acciaio inossidabile. Cuscinetti in carbone impregnato di metallo. Girante in materiale sintetico.

di fibra di carbonio. Caratteristiche curva idraulica della pompa con un circolatore in funzione in

regime di funzionamento a pressione variabile: portata massima 22 mc/h, prevalenza massima 16

mca. Punto di funzionamento: portata 10 mc/h, prevalenza 12 mca. Si considerano inclusi tutti gli

oneri per il raccordo idraulico, elettrico e di comando.

Si considerano inclusi tutti gli oneri per la fornitura e la posa in opera di un circuito di bypass per

verifica della prevalenza composto da: tubazione in acciaio ø3/8”, n°2 valvole di intercettazione

ø3/8”, n°1 manometro con fondo scala a 4 bar completo di pozzetto.

Si considerano inclusi tutti gli oneri per la fornitura di n°2 giunti antivibranti flangiati DN40.

Si considerano inclusi gli oneri di taratura e regolazione. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la

posa in opera a perfetta regola d'arte.

Circolatore elettronico gemellare, tipo Wilo Stratos D 40/1-16, PN10 o similare.

Circolatore circuito alla scuola elementare

Circolatore elettronico gemellare, composto da una pompa doppia di circolazione a rotore bagnato

con motore EC e regolazione automatica delle prestazioni integrata, dotazione di pannello utente

con display grafico, protezione del motore con elettronica di sgancio, girante con spirale

tridimensionale e canotto separatore in materiale composito. Campo di temperature consentito da -

10 °C a +110 °C. Alimentazione rete 1~230 V, 50/60 Hz. Grado di protezione IP X4D. Attacco

flangiato da DN50. Massima pressione di esercizio 10 bar. Corpo della pompa in ghisa grigia. Albero

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in acciaio inossidabile. Cuscinetti in carbone impregnato di metallo. Girante in materiale sintetico.

di fibra di carbonio. Caratteristiche curva idraulica della pompa con un circolatore in funzione in

regime di funzionamento a pressione variabile: portata massima 34 mc/h, prevalenza massima 16

mca. Punto di funzionamento: portata 20 mc/h, prevalenza 11 mca. Si considerano inclusi tutti gli

oneri per il raccordo idraulico, elettrico e di comando.

Si considerano inclusi tutti gli oneri per la realizzazione di un circuito di bypass per verifica della

prevalenza composto da: tubazione in acciaio ø3/8”, n°2 valvole di intercettazione ø3/8”, n°1

manometro con fondo scala a 4 bar completo di pozzetto.

Si considerano inclusi tutti gli oneri per la fornitura di n°2 giunti antivibranti flangiati DN50.

Si considerano inclusi gli oneri di taratura e regolazione. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la

posa in opera a perfetta regola d'arte.

Circolatore elettronico gemellare, tipo Wilo Stratos D 50/1-16, PN10 o similare

10.4 Sistemi di scarico dei prodotti della combustione

La fornitura e la posa in opera dei sistemi di scarico dei prodotti della combustione deve essere

condotta nel totale rispetto delle normative e leggi vigenti, delle indicazioni riportate nel manuale di

installazione fornito dal produttore e dalle indicazioni del progetto definitivo-esecutivo.

Il sistema di scarico dei prodotti della combustione deve possedere le seguenti caratteristiche:

elementi componibili doppia parete lana minerale tipo Metaloterm MF della G.B.D. Spa o similare,

rispondenti alla norma UNI EN 1856-1 con rispettiva marcatura CE e designazione T200-P1-W-

V2- L50040-O10 installato con guarnizione, T450-N1-W-V2-L50040-O40, T450-N1-D-V3-

L50040-G50 e T600-N1-D-V3-L50040-G70 installato senza guarnizione. Parete interna in acciaio

inox AISI 316 L/Ti di spessore 0,4 mm (100-250 mm) e parete esterna acciaio inox AISI 304 di

spessore 0,5 mm (100-250 mm), con finitura 2B antiriflesso per non costituire situazioni di disturbo

alla visibilità, se collocati in prossimità di vie di circolazione. Bicchieratura calibrata con

guarnizione di tenuta a più labbri certificata secondo UNI EN 14241-1 e giunzione con fascia di

sicurezza a compressione meccanica. Coibentazione mediante lana minerale a fiocchi anti-

compattamento con spessore pari a 25 mm. La posa deve essere realizzata secondo le istruzioni del

fabbricante. La realizzazione dei sistemi di scarico dei prodotti della combustione deve avvenire nel

pieno rispetto dei requisiti di legge previsti dalle regolamentazioni vigenti.

Nell’opera sono esclusi gli oneri per l’esecuzione delle carotature sulle pareti perimetrali della

centrale termiche per il passaggio del condotto del camino (tali oneri sono quantificati a parte nel

computo delle opere edilzie/architettoniche).

Tipo GBD 200MF o similare.

10.5 Vaso di espansione a membrana

Sarà costruito in lamiera di acciaio di adeguato spessore, verniciata a fuoco con membrana ad alta

resistenza e attacco di precarica.

Il vaso sarà costruito e collaudato secondo le vigenti norme, provvisto di targa (con tutti i dati),

certificati, ecc.

La pressione nominale del vaso e quella di precarica dovranno essere adeguate alle caratteristiche

dell'impianto.

Il vaso (o gruppo di vasi), a seconda di quanto riportato negli elaborati di progetto, sarà corredato

dai seguenti accessori:

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- separatore d'aria, di diametro adeguato alla tubazione in cui è inserito, con valvola di sfogo

automatico;

- gruppo di carico automatico con valvola di ritegno, manometro e rubinetti d'intercettazione

a sfera;

- tubazioni di collegamento;

- sostegni e supporti.

10.6 Termometri, manometri, pressostati, termostati e dispositivi INAIL

per impianti ad acqua calda

Termometri

Termometro, attacco posteriore o radiale, completo di pozzetto, quadrante Ø80 mm, fondo scala

120°C, classe di precisione UNI 2, conforme alla Raccolta R.2009 dell’INAIL e alle specifiche del

progetto.

La fornitura e la posa in opera includono tutti gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

Manometri

Manometro con classe di precisione UNI 2,5, conforme alle norme INAIL; temperatura d'esercizio

-20÷90°C, attacco radiale, campo conforme alle specifiche richieste dal progetto e della Raccolta

R.2009 dell’INAIL.

Quando richiesto prevedere in dotazione:

- un rubinetto per manometro per campionamento da parte dell’INAIL, del tipo a tre vie,

pressione massima d’esercizio 15 bar, campo di temperatura 5÷90°C. Conforme alle

richieste del progetto e della Raccolta R.2009 dell’INAIL;

- un ricciolo ammortizzatore in rame, cromato, conforme alle richieste del progetto e della

Raccolta R.2009 dell’INAIL.

La fornitura e la posa in opera includono tutti gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

Pressostati di minima

Pressostato di minima, a ripristino manuale, caratteristiche di alimentazione 250 V - 16 (10) A,

pressione massima d’esercizio 5 bar, campo di temperatura ambiente 0÷50°C, campo di temperatura

fluido: 20÷110°C, attacco 1/4” femmina, grado di protezione IP 44. Conforme alle specifiche della

Raccolta R.2009 e alle indicazioni del progetto.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti

gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

Pressostati di sicurezza

Pressostato di sicurezza, a ripristino manuale, caratteristiche di alimentazione 250 V - 16 (10) A,

pressione massima d’esercizio 5 bar, campo di temperatura ambiente 0÷50°C, campo di temperatura

fluido: 20÷110°C, attacco 1/4” femmina, grado di protezione IP 44. Conforme alle specifiche della

Raccolta R.2009 e alle indicazioni del progetto.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti

gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

Termostati di sicurezza

Termostato ad immersione, di sicurezza con ripristino manuale, taratura 100°C (+0°C –6°C),

taratura 110°C (+0°C –6°C), con pozzetto attacco 1/2”, omologato INAIL (Ex ISPESL),

(D.M.1.12.1975). grado di protezione IP 40.

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La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti

gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

Termostati di regolazione

Termostato ad immersione, regolabile, campo di lavoro 0÷90°C, con pozzetto attacco 1/2”,

omologato INAIL (Ex ISPESL), (D.M.1.12.1975), grado di protezione: IP 40.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti

gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

Flussostati

Flussostato per tubazioni da 1” a 8”, alimentazione 250 V (AC) - 15 (5) A, pressione d’esercizio 10

bar, campo di temperatura -30÷120°C, grado di protezione: IP 54, omologato INAIL (Ex ISPESL),

(D.M.1.12.1975)

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti

gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

Pozzetti di controllo

Pozzetto di controllo, attacco 1/2”, conforme INAIL (Ex ISPESL), (D.M.1.12.1975).

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

10.7 Dispositivi per linee gas

Valvole di intercettazione del combustibile

Valvola di intercettazione del combustibile, corpo in ottone, attacchi filettati femmina, pressione

massima di esercizio 50 kPa, lunghezza capillare 5 o 10 m, certificata e tarata a banco INAIL (Ex

ISPESL), taratura 98°C, completa di pozzetto per sonda di temperatura remota, fornita di verbale di

taratura a banco del fabbricante.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi di controllo remoto (sonda

di temperatura) e tutti gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

Filtro regolatore di pressione per linee gas

Filtro regolatore a chiusura per gas, a doppia membrana, attacchi filettati, pressione ingresso

massima 500 mbar, campo di temperatura -15÷60°C, regolazione e chiusura a flusso zero a norme

UNI EN 88, capacità filtrante Ø ≥50 μm, classe di filtrazione G 2 (secondo EN 779), conforme

Direttiva ATEX (II 2G - II 2D).

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Giunti antivibranti

Giunto antivibrante per impianti a gas, conforme norme UNI EN 676, pressione massima d'esercizio

PS 0,5 bar:

- versione filettata corpo AISI 316L, raccordi fissi maschio FE 37;

- versione flangiata corpo AISI 321, raccordi flangiati liberi ASTM A 105 - PN 10

accoppiamento con controflangia EN 1092-1 (PN 10 - PN 16).

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

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Valvola a sfera per linee gas

Valvola a sfera per linee gas, a passaggio totale, attacchi filettati con misure da 1⁄2” a 2”,

approvazione a norma EN 331, dotata di perno anti-esplosione, tenuta sul perno con due O-Ring in

elastomero, filettature UNI ISO 7/1, pressione di esercizio massima PN5 (5 MOP).

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Giunto isolante monoblocco

Giunto isolante monoblocco con estremità saldate o filettate secondo UNI ISO 7/1, conforme alle

norme UNI 10284 - PN 10, UNI 7129 e UNI 11528 e a D.M. 24/11/84 e al D.M. 12/04/1996.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

10.8 Pompa di calore per produzione acqua calda sanitaria

Pompa di calore aria-acqua alimentata a energia elettrica, del tipo pensile, per installazione interna,

per la produzione di acqua calda sanitaria ad accumulo con bollitore integrato di capacità di 80 litri,

range di lavoro in pompa di calore con temperature dell’aria da -5 a 42°C, gas ecologico R134a,

massima temperatura dell’acqua raggiungibile con la sola pompa di calore fino a 62°C, massima

temperatura dell’acqua raggiungibile con la resistenza 75°C, condensatore avvolto alla caldaia non

immerso in acqua, bassa rumorosità e dotazione di funzioni di riduzione della rumorosità

dell’esercizio ordinario, caldaia in acciaio smaltato al titanio, resistenza elettrica integrativa, sistema

di protezione contro la corrosione con anodo attivo e anodo magnesio, completa di controllo

elettronico programmabile con display, funzioni di preimpostate di esercizio economico e di

massima produzione di acqua calda, programmazione oraria dell’attivazione, sistemi di disinfezione

termica antilegionella programmabili integrati. Scambio termico all’evaporatore canalizzabile.

Prestazioni energetiche: COP nominale 2.55, potenza elettrica assorbita massima in pompa di calore

350 W, tensione di alimentazione 220-240 V, potenza massima assorbita 1550 W, potenza della

resistenza elettrica 1200 kW, classe energetica ERP A+, profilo di carico M.

Tipo Ariston Nuos Evo A+ 80 litri o similare.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, aeraulici ed elettrici e tutti gli oneri per

l’installazione a perfetta regola d’arte.

10.9 Corpi scaldanti e accessori

Radiatori

Radiatori a colonna, realizzati con elementi tubolari in lamiera d’acciaio di diametro 25 mm,

collettori in lamiera d’acciaio stampati, larghezza elementi 45 mm (passo del singolo elemento),

estremità dei collettori filettate, pressione di esercizio massima ammessa 8 bar, temperatura di

esercizio massima ammessa 95°C. Potenze erogate certificate secondo la norma EN 442.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Irsap Tesi o similare.

Valvole termostatiche

Valvola termostatica per radiatori predisposta per comandi termostatici, elettrotermici ed elettronici,

attacchi dritti o a squadra per qualsiasi tipologia di tubazione, attacco al radiatore 1/2” destro o

sinistro con codolo fornito di guarnizione di tenuta in EPDM, corpo in ottone, cromato, cappuccio

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bianco RAL 9010 in ABS, doppia tenuta sull’asta di comando con O-Ring in EPDM, campo di

temperatura d’esercizio 5÷100°C, pressione massima d’esercizio 10 bar.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi o similare (per i corpi scaldanti della scuola media)

Tipo Watts o similare (per i corpi scaldanti della scuola elementari)

Testine termostatiche

Comando termostatico per valvole radiatori termostatiche e termostatizzabili, sensore incorporato

con elemento sensibile a liquido, temperatura massima ambiente 50°C, scala di regolazione con

indicazione a pittogrammi e numerica corrispondente ad un campo di temperatura da 7 a 28°C, con

possibilità di bloccaggio e limitazione di temperatura, intervento antigelo 7°C, certificazione TELL,

Classe I.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi o similare (per i corpi scaldanti della scuola media)

Tipo Watts o similare (per i corpi scaldanti della scuola elementari)

Guscio antimanomissione per comandi termostatici

Guscio antimanomissione ed antifurto per comando termostatico, per impieghi in locali pubblici.

Tipo Caleffi o similare (per i corpi scaldanti della scuola media)

Tipo Watts o similare (per i corpi scaldanti della scuola elementari)

Detentori

Detentore per radiatori, attacchi dritti o a squadra per qualsiasi tipologia di tubazione, attacco al

radiatore 1/2” destro o sinistro con codolo fornito di guarnizione di tenuta in EPDM, corpo in ottone,

cromato, cappuccio bianco RAL 9010 in ABS, campo di temperatura d’esercizio 5÷100°C,

pressione massima d’esercizio 10 bar.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi o similare.

10.10 Filtri dissabbiatori

Filtro dissabbiatore di sicurezza per eliminare dall'acqua sabbia e corpi estranei fino ad una

granulometria di 100 micron, al fine di prevenire corrosioni puntiformi e danni alle tubazioni, alle

apparecchiature ed al valvolame; idoneo per la filtrazione dell'acqua ad uso potabile e tecnologico.

La fornitura comprende testata in ottone con ghiere e coduli di collegamento, elemento filtrante in

acciaio inox, coppa in materiale plastico alimentare ad alta resistenza, rubinetto di scarico manuale

per spurgare le impurità depositate.

Apparecchio realizzato con materiali rispondenti al D.M. 174/04 e in conformità al D.M. Salute

25/2012. Testata in ottone e coppa in materiale sintetico; rete filtrante in acciaio inox; coduli di

collegamento compresi; rubinetto di scarico e spurgo; sede o'ring ad alta tenuta; test di resistenza ed

affaticamento in accordo agli standard EN.

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La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Cillit Eurodiago BIO DN20 o similare.

10.11 Dosatori automatici di polifosfati

Dosatore idrodinamico per il dosaggio automatico, proporzionale dei sali minerali naturali tipo

Cillit-55 M-H UNI o similari al fine di prevenire la formazione di incrostazioni calcaree e corrosioni

negli impianti di acqua calda e fredda sanitaria, potabile e di processo, nei circuiti di raffreddamento

con acqua a perdere, nonchè per risanare circuiti già incrostati e corrosi, eliminando

progressivamente i depositi già presenti. Apparecchio realizzato con materiali rispondenti al D.M.

174/04 e in conformità al D.M. Salute 25/2012.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Cillit Immuno DN20 o similare.

10.12 Contatori per acqua a turbina

Contatore per acqua calda a turbina, monogetto, a quadrante, temperatura massima di esercizio

90°C, raccordi idraulici DN15, attacchi filettati.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

10.13 Gruppi di caricamento e addolcimento a cartuccia

Gruppo di riempimento e addolcimento, con disconnettore, contatore volumetrico, cella

contaconducibilità e coibentazione; corpo e coperchio disconnettore e corpo valvole intercettazione

in lega antidezincificazione, corpo, asta e parti in movimento gruppo di riempimento e sfera valvole

intercettazione in ottone, molle e filtro in acciaio inossidabile, membrana e tenute in EPDM,

membrana e tenute gruppo di riempimento in NBR, coibentazione in PPE; Pmax 10 bar, regolazione

0,2÷4 bar, Tmax 65°C, luce maglia filtro 0,28 mm.1/2".

Completo di cartuccia ricaricabile per addolcimento, di raccordi idraulici flessibili e di kit di

misurazione della durezza. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la fornitura e la posa in opera di

ricariche di renina per la cartuccia.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi 574102, 570922, 570933 o similare.

10.14 Filtri a Y

Filtro obliquo per impianti di riscaldamento, corpo in ghisa grigia, pressione massima d’esercizio

16 bar, campo di temperatura -10÷100°C, massima percentuale di glicole 50%, attacchi flangiati PN

16, accoppiamento con controflangia EN 1092-2, cestello in acciaio inox AISI 304.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi 579 o similare.

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10.15 Defangatori magnetici

Defangatore con magnete, corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche, attacchi flangiati PN

16, accoppiamento con controflangia EN 1092-1, completo di coibentazione preformata fornita dal

produttore, pressione massima d’esercizio 10 bar, campo di temperatura 0÷100°C, capacità di

separazione particelle fino a 5 μm.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi Dirtmag 5466 o similare.

10.16 Sistemi di neutralizzazione della condensa acida

Per le canne fumarie collegate a potenze inferiori a 350 kW

Filtro neutralizzatore per condense acide provenienti da caldaie a condensazione, idonea per caldaie

di potenza fino a 350 kW, completo di ricarica di additivo neutralizzatore, fornitura del produttore

del generatore di calore come accessorio alla caldaia. Tipo Unical codice 00262827 o similare.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Per le canne fumarie collegate a potenze inferiori a 350 kW

Filtro neutralizzatore per condense acide provenienti da canne fumarie collegate a caldaie a

condensazione, portata di condensa acida trattabile massima 56 litri/ora, idonea per caldaie di

potenza fino a 350 kW, completo di ricarica di additivo neutralizzatore. La prestazione include il

raccordo dalla canna fumaria al gruppo neutralizzatore e il raccordo dal gruppo neutralizzatore allo

scarico, la realizzazione di una carotatura ø40 mm dotata di guaina in materiale polimerico di

protezione per la parete, la coibentazione della porzione di tubazione esterna al fabbricato e il

rivestimento della stessa con finitura in nastro alluminato, il fissaggio meccanico del gruppo di

neutralizzazione. Si considera esclusa solo la fornitura e la posa in opera della tubazione di raccordo

tra gli elementi che è quantificata in altra voce di capitolato.

Neutralizzatore di condensa acida tipo Cillit KKN Colombo 11/20 o similare.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

10.17 Contabilizzatori del calore

Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN40

Contatore di calore diretto conforme alla direttiva 2014/32/EU (MID) per impiego in impianti di

riscaldamento, condizionamento avente le seguenti caratteristiche:

- contatore volumetrico per acqua calda ad ultrasuoni

- temperatura massima 90°C

- dotato di uscita impulsiva

- completo di sonda di temperatura di tipo NTC

- visualizzazione dati sul display 8 digit in dotazione

- campo di temperatura 10÷90°C

- grado di protezione IP 54

- trasmissione mediante Bus bidirezionale secondo protocollo MBus su RS-485 oppure

MODBUS RTU su RS-485

- alimentazione elettrica 24 V (AC) 50 Hz - 1 W

- raccordi flangiati DN40

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- caratteristiche idrauliche portata minima/nominale/massima: 0,04/10/10 mc/h.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi Conteca Easy Ultra DN40 o similare.

Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN50

Contatore di calore diretto conforme alla direttiva 2014/32/EU (MID) per impiego in impianti di

riscaldamento, condizionamento avente le seguenti caratteristiche:

- contatore volumetrico per acqua calda ad ultrasuoni

- temperatura massima 90°C

- dotato di uscita impulsiva

- completo di sonda di temperatura di tipo NTC

- visualizzazione dati sul display 8 digit in dotazione

- campo di temperatura 10÷90°C

- grado di protezione IP 54

- trasmissione mediante Bus bidirezionale secondo protocollo MBus su RS-485 oppure

MODBUS RTU su RS-485

- alimentazione elettrica 24 V (AC) 50 Hz - 1 W

- raccordi flangiati DN50

- caratteristiche idrauliche portata minima/nominale/massima: 0,15/15/15 mc/h.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi Conteca Easy Ultra DN50 o similare.

Contabilizzatori diretti del calore con contatore a ultrasuoni DN65

Contatore di calore diretto conforme alla direttiva 2014/32/EU (MID) per impiego in impianti di

riscaldamento, condizionamento avente le seguenti caratteristiche:

- contatore volumetrico per acqua calda ad ultrasuoni

- temperatura massima 90°C

- dotato di uscita impulsiva

- completo di sonda di temperatura di tipo NTC

- visualizzazione dati sul display 8 digit in dotazione

- campo di temperatura 10÷90°C

- grado di protezione IP 54

- trasmissione mediante Bus bidirezionale secondo protocollo MBus su RS-485 oppure

MODBUS RTU su RS-485

- alimentazione elettrica 24 V (AC) 50 Hz - 1 W

- raccordi flangiati DN65

- caratteristiche idrauliche portata minima/nominale/massima: 0,25/25/25 mc/h.

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici e tutti gli oneri per l’installazione a

perfetta regola d’arte.

Tipo Caleffi Conteca Easy Ultra DN 65 o similare.

10.18 Valvole miscelatrici a tre vie

Valvola miscelatrice a farfalla, a tre vie, con comando manuale, attacchi flangiati, corpo e rotore in

ghisa G25, albero in acciaio inox, guarnizioni rotore e tenuta albero in O-ring in Viton, guarnizione

di tenuta coperchio fasit 205, angolo di rotazione 90°, trafilamento inferiore o uguale 1,5 del Kvs,

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caratteristica di regolazione equipercentuale, fluidi di impiego acqua, soluzioni glicolate con

massima percentuale di glicole del 50%, campo di temperatura 10÷110°C, pressione massima

d'esercizio 6 bar, completa di servomotore. Servomotore con regolazione di tipo “a tre punti”,

alimentazione 230 V, assorbimento 4,5 VA, coppia di spunto dinamico 20 N·m, tempo di manovra

a 210 secondi, grado di protezione IP 54, temperatura ambiente massima 55°C, corredato di

microinterruttore ausiliario.

Valvole miscelatrici a tre vie complete di servomotore previste:

- Circuito scuola elementare: tipo Coster VSF 350 Kvs=57 mc/h, attacchi flangiati DN50

- Circuito scuola media: tipo Coster VSF 340 Kvs=29 mc/h, attacchi flangiati DN40

La fornitura e la posa in opera includono i raccordi idraulici, i cablaggi elettrici e di controllo e tutti

gli oneri per l’installazione a perfetta regola d’arte.

10.19 Unità di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con

recupero di calore, per installazione esterna ai fabbricati

Unità di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore idonea all’installazione esterna

ai fabbricati. La struttura dell’unità di ventilazione meccanica controllata è costituita da profili in

alluminio con taglio termico, collegati da angolari in nylon caricato con fibra di vetro. I pannelli di

tamponamento, di spessore 50 mm, sono del tipo sandwich in lamiera pre-verniciata RAL 9002

(esterno) e lamiera zincata (interno) coibentati con poliuretano con densità 45 kg/m3. L'espandente

della schiuma poliuretanica è a base d'acqua consentendo di raggiungere GWP=0 (Global Warming

Potential). L'involucro è in classe di reazione al fuoco M1 secondo la normativa francese NF P 92-

512:1986. L’unità è dotata inoltre di pannelli rimovibili per l'accesso ai componenti interni, muniti

di serrature di sicurezza, vasca di raccolta condensa e serranda modulante interna di bypass

motorizzata e controllata per il free-cooling. Ventilatori di mandata e ripresa di tipo plugfan con

motore sincrono a magneti permanenti a controllo elettronico (EC). Le giranti sono orientate in

modo da garantire il flusso d’aria ottimale che attraversa i componenti interni, con la minima

rumorosità. Filtrazione dell’aria affidata a filtro con efficienza G4 (secondo EN779) a bassa perdita

di carico sul flusso d’aria estratta e un filtro compatto con efficienza F7 (secondo EN779) avente

un’ampia superficie filtrante in carta di microfibra di vetro, inserito nel flusso di rinnovo. Le due

tipologie di filtri sono posizionate a monte dei componenti da proteggere, in modo da garantire basse

perdite di carico, disponendo di elevata superficie. Le celle filtranti sono fissate ad apposito telaio

di supporto con sistemi di tenuta ermetica per evitare qualsiasi by-pass dell’aria non trattata. La loro

estraibilità è assicurata da apposita apertura. Recuperatore di calore statico controcorrente ad alta

efficienza a piastre in alluminio. Il recuperatore garantisce la non contaminazione dei flussi d'aria in

quanto le piastre sono opportunamente sigillate. Il suo rendimento non è inferiore al 90% (EN308)

in funzione delle condizioni esterne: Aria di rinnovo: -10°C/90% - Aria di ripresa 20°C/50% e

portate uguali tra mandata e ripresa. E' inserita la funzione di sbrinamento automatico facilitato

dall'apertura della serranda interna modulante e dalla possibile modulazione con il flusso di rinnovo.

Regolazione costituita da quadro elettrico di potenza e controllore di tipo programmabile con display

grafico integrato. Il tutto montato interno macchina in posizione accessibile. Le funzioni della

regolazione sono:

- controllo della ventilazione

- termoregolazione completa di tutti i componenti elettrici/ elettronici;

- logiche integrate di risparmio energetico: freecooling/free-heating modulanti, antigelo,

night cooling, controllo qualità aria, set point dinamico, regime economy della

ventilazione, fasce orarie;

- interfacciabilità completa con sistemi BMS.

Completo di:

- pressostato per filtri su ripresa aria ambiente;

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- pressostato per filtri su presa aria esterna;

- flussostato su ventilatore di mandata;

- flussostato su ventilatore di ripresa;

- serrande a tutte le uscite complete di controlli/azionamenti e sistema di comando;

- ogni accessorio fornito dal produttore per l’installazione all’esterno, quali tettucci, tenute,

protezioni;

- ogni accessorio fornito dal produttore come giunto antivibrante lato aria per la connessione

delle canalizzazioni all’unità;

- ogni accessorio fornito dal produttore per la regolazione di ogni componente interno, per il

controllo remoto mediante apposita interfaccia utente, incluso anche il cavo bus per il

controllo remoto in conformità alle indicazioni riportate nel manuale di installazione;

- ogni accessorio fornito dal produttore per il basamento dell’unità esterna mediante piedini

aggiuntivi e sistemi antivibranti;

- valvola a due vie motorizzata fornita dal produttore come accessorio originale e controllata

direttamente dal sistema di regolazione integrato nell’unità VMC;

- sistema di controllo continuo modulante su temperatura di mandata agente sulla valvola a

2 vie modulante in funzione della temperatura rilevata dalla sonda di temperatura da canale

(quantificata in specifica voce di computo) avente caratteristiche conformi alle indicazioni

del produttore dell’unità VMC;

- sono inclusi gli oneri di posa in opera in totale conformità alle indicazioni del manuale di

installazione, inclusi gli oneri per la realizzazione di una pendenza del 2/3% a favore dello

scarico della condensa prodotta nell’unità e gli oneri di raccordo della condensa prodotta

fino al pavimento mediante raccordo in materiale plastico flessibile (drenaggio perdente).

Caratteristiche principali: efficienza termica a secco 79,9%; potenza termica recuperata EN308 10,7

kW; efficienza termica in rinnovo 90%; alimentazione elettrica 230 V, monofase, 50 Hz; pressione

statica utile mandata 134 Pa; pressione statica utile ripresa 152 Pa; portata mandata/ripresa nominale

2000 mc/h. Prevista versione per installazione orizzontale e mandata a sinistra.

Il prezzo indicato nel computo metrico considera la fornitura e la posa in opera di ogni accessorio

ed elemento sopra descritto e di ogni altro accessorio necessario alla posa in opera a perfetta regola

d’arte.

Unità di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con recupero di calore tipo Aermec RPF

020 P o similare completa di accessori originali forniti dal produttore. Per installazione esterna ai

fabbricati.

10.20 Dispositivi per impianti aeraulici

Diffusori a ugello a lungo lancio

Diffusori in alluminio a lunga gittata, orientabili con angolatura max 30°, realizzate in alluminio

anodizzato, per installazione con flangia per canale. Idonei per l’installazione in ambienti con soffitti

molto alti o dove sia necessaria una distribuzione dell’aria a distanza e/o localizzata. Completi di

serranda frontale ed equalizzatore posteriore. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la posa in

opera a perfetta regola d’arte.

Tipo Ecoclima EDU 230 o similare, portata nominale 840 mc/h, perdita di carico nominale 20 Pa,

lancio nominale 13 metri, velocità 6 metri/secondo, rumorosità 25 dBA.

Griglie di ripresa

Griglie di ripresa aria con cornice e grigliato centrale passo 13x13 mm in alluminio con l'inserimento

di uno speciale profilo o controtelaio che permette l'alloggiamento di un filtro piano per polveri

grossolane e fini, un sistema di ribaltamento per l’agevole manutenzione e una serranda di taratura.

Materiale alluminio anodizzato naturale, installazione mediante fissaggio mediante vite ad 1/4 di

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giro. Idonee per la ripresa dell'aria negli impianti civili. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la

posa in opera a perfetta regola d’arte.

Tipo Ecoclima EGQ4 800x600 mm o similare, portata nominale 1680 mc/h, velocità di

attraversamento inferiore a 1,5 metri/secondo, rumorosità 28 dBA, perdita di carico < 50 Pa.

Griglie di espulsione aria all’esterno

Griglie di espulsione aria in acciaio zincato, idonea all’installazione all’esterno, alette orizzontali

con passo 50 mm, inclinazione alette 45°, profilo aletta con sistema antipioggia, rete antinsetto

integrata, fissaggio mediante viti. Si considerano inclusi tutti gli oneri per la posa in opera a perfetta

regola d’arte.

Tipo Ecoclima EGZ50 600x400 mm o similare, portata nominale 1680 mc/h, velocità di

attraversamento inferiore a 4,1 metri/secondo, perdita di carico 20 Pa, rumorosità 36 dBA.

Batteria di post riscaldamento

Batteria idronica di post riscaldamento per installazione da canale, dimensione nominale 480x480

mm, caratteristiche nominali:

- lato acqua: ingresso acqua in batteria 70°C, uscita acqua dalla batteria 55°C, portata acqua

0,48 mc/h, perdita di carico 3 kPa

- lato aria: ingresso aria in batteria 10°C, uscita aria dalla batteria 24°C, portata 1680 mc/h,

perdita di carico 29 Pa.

Si considerano inclusi tutti gli oneri per il raccordo aeraulico e idraulico e ogni altro onere per la

posa in opera a perfetta regola d’arte.

Batteria di post riscaldamento tipo CierreClima Srl 61AA 8T 2R 480L 3P 1N ND o similare.

Sonda di temperatura per condotte d’aria

Sonda di temperatura per condotte d’aria per la misura della temperatura dell'aria nei canali degli

impianti di climatizzazione, ventilazione, idonea all’installazione all’interno dei fabbricati, campo

di impiego 0-100°C, dotata di elemento sensibile nello stelo della sonda completa di flangia di

fissaggio. Costante di tempo 1 minuto; lunghezza dello stelo 295 mm, protezione IP 54.

Si considerano inclusi tutti gli oneri per il fissaggio meccanico al canale di qualsiasi tipologia, per il

raccordo elettrico e di controllo che dovrà essere realizzato con continuità dalla sonda fino al

controllo integrato nella unità di ventilazione meccanica. Sono inclusi tutti gli oneri di

attraversamento di ogni tipologia di parete di compartimentazione, tutti gli oneri di controtubazione

in guaine protettive e ogni altro onere per garantire la posa in opera a perfetta regola d’arte.

Povoletto, 03 maggio 2019

I TECNICI PER I RELATIVI

AMBITI DI COMPETENZA

ing. Alessandro Cappelli

per. ind. Mauro Nonino