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Anno 2 - n° 2 luglio - agosto 2015 Riprendiamo il largo Riprendiamo il largo Magazine dei Centri di Servizio al Volontariato Pugliesi

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Anno 2 - n° 2luglio - agosto 2015

Riprendiamoil largo

Riprendiamoil largo

Magazine dei Centri di Servizio al Volontariato Pugliesi

Redattori e collaboratori

U�cio stampa CeSeVoCaU�cio stampa CSV DauniaU�cio stampa CSV San NicolaU�cio stampa CSV PoeisisArea informazione CSV TarantoU�cio stampa CSV Salento

EditoreCSVnet Puglia

Direttore ResponsabileLuigi Russo

In attesa di registrazione

Sommario

Magazine dei Centri di Servizio al Volontariato Pugliesi

EDITORIALE 02 Riprendiamo il largo

QUI FOGGIA 03 Fraternità misericordia San Pio X 04 Festa del volontariato Dauno

QUI BARI 05 Il bilancio sociale 06 Other Minds; Integrazione a 4 zampe 07 Fermenti librici attivi

QUI BRINDISI 08 Delegazioni: sperimentazione consolidata 09 Volontariato e politica

QUI TARANTO 10 Giovani in volo

QUI LECCE 12 Una terrazza sul mare per i malati di SLA 13 200 volontari per i beni comuni 14 I volontari fermano la strage degli ulivi

EDITORIALE

riprendiamo il largoDopo alcuni mesi impegnati per trovare la formula giusta, finalmente si consolida il progetto comunicativo del

Coordinamento Regionale dei CSV della Puglia. Si tratta di un agile magazine che si chiama “Volontariato Puglia”,

che raccoglie le più significative informazioni e idee provenienti dai sei CSV pugliesi. L’obiettivo è quello di mo-

strare pubblicamente, a tutti i soggetti interessati del pubblico e del privato, che esiste un “sistema” che ha cura

(è al servizio) del volontariato pugliese, che a sua volta ha cura (è al servizio) della popolazione pugliese. Un “si-

stema” che tenta di mettere in evidenza le peculiarità del volontariato, sia quelle consolidatesi negli anni, sia

quelle che stanno emergendo. I CSV, come è noto, non sono organismi di rappresentanza del volontariato, ma

non sono neppure dei soggetti neutrali. Siccome sono gestiti principalmente da Organizzazioni di Volontariato,

la scelta di campo che fanno è esattamente quella prevista dall’articolo 118 della Costituzione Italiana, cioè quella

di un volontariato che ha a cuore la difesa e la implementazione dei “Beni Comuni” e degli “interessi generali”,

attraverso il metodo della democrazia e della trasparenza, e dando piena attuazione al Principio di Sussisidiarietà.

In questa controluce occorre leggere le notizie che pubblichiamo. E certamente nei prossimi mesi ne leggeremo

tante altre, segno che questo mondo non solo è vivo e attivo, ma che ha imparato a comunicare.

Centinaia di volontari, decine di associazioni enumerosi convegni su svariate tematiche. Anchequest’anno è stata un’edizione di successo perla Festa del Volontariato, promossa dal Csv Dau-nia. Un appuntamento fisso per il mondo del vo-lontariato di Capitanata, che accende i riflettorisulle attività che svolgono le tantissime realtàdel Terzo Settore in provincia di Foggia. La Festa,giunta quest’anno alla sua nona edizione, si èsvolta gli scorsi 16 e 17 maggio nell’isola pedo-nale del capoluogo dauno, ed ha visto la parte-cipazione di migliaia di cittadini che si sonoavvicinati agli stand delle organizzazioni di vo-lontariato, sia per conoscere da vicino le attivitàsvolte, sia per aderire alle stesse provando cosìun’esperienza di volontariato personalmente. “La Festa rappresenta per noi il modo attraversoil quale è possibile fare incontrare la cittadinanzacon le associazioni di volontariato – ha commen-tato il presidente del Csv Daunia, Aldo Bruno –ed anche quest’anno siamo riusciti ad ottenere

un buon risultato. La festa, però, è anche un mo-mento in cui le organizzazioni tra di loro hannol’occasione di conoscersi meglio e di intrapren-dere percorsi comuni. Il filo conduttore di que-st’anno – ha aggiunto - è stato quello di fare rete;molte iniziative all’interno del programma dellafesta, infatti, sono state organizzate da più asso-ciazioni contemporaneamente. Proprio il temadella rete – ha concluso Bruno – è ancora più ne-cessario soprattutto in questo momento di crisieconomica e sociale: c’è bisogno di mettere in-sieme tutte le forze, per creare sinergie che ciconsentano di ottenere maggiori risultati”.Tra i vari appuntamenti che hanno visto le asso-ciazioni confrontarsi tra l’altro proprio sulla ne-cessità di fare rete, ricordiamo il dibattito “Perun volontariato in rete: esperienze a confronto”a cura del Movi.“Ogni anno la Festa del Volontariato assume

un’importanza sempre maggiore, sia per le orga-nizzazioni di volontariato, sia per i cittadini che ogni

Bilancio più che positivo per la nona edizione della Festa del Volontariato dauno

ConTinUare a Fare reTel’iniziativa, promossa dal Csv daunia, si è svolta

a Foggia il 16 e 17 maggio

Qui Foggia

volta si avvicinano al mondo del volontariato”, hadichiarato Carlo Laronga, Direttore del Csv Daunia.“Le vere protagoniste sono le associazioni – ha con-tinuato – ed il Centro di Servizio svolge un lavorodi supporto all’intero programma”. Tanti sono statii momenti di confronto e partecipazione come ilconvegno curato dall’associazione L’Albero dellaVita Onlus dal titolo “Cure palliative e territorio. Ilruolo del volontariato.” Nell’attuale contesto non poteva non essere toc-cato un tema fortemente sentito come quello del-l’immigrazione,con la tavola rotonda “Le forme diaccoglienza oggi in Capitanata: il diritto di asilo”alla quale sono intervenuti il presidente provin-ciale dell’Arci Domenico Rizzi, il direttore della Ca-ritas di Foggia don Francesco Catalano, ilresponsabile del dipartimento immigrazione dellapresidenza nazionale delle Acli Antonio Russo.Nell’ambito della nona edizione della Festa delVolontariato sono state premiate quattro asso-ciazioni che si sono distinte per il loro impegnosul territorio: Radio Club Marconi, L’Albero dellaVita Onlus, Vivere senza Dipendenze e RSA Fa-miliari Don Uva.Non sono mancati momenti di intrattenimentoe attrazione come il teatro dei burattini della sto-rica compagnia di Silvana Ferraiolo, che ha allie-tato grandi e piccoli con una serie di spettacolinell’arco della due giorni.

Damiano Bordasco

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Qui Bari - Bat

Il bilancio sociale è il documento con il quale ilCsv “San Nicola” comunica annualmente i risul-tati della sua attività, riportando i dati delleazioni svolte, i dati economici e sociali. Questaè una delle azioni presentate dal Centro nell’am-bito dello scambio di buone prassi tra i Centri diservizio al volontariato pugliesi. Ma perché è una best practice? Il bilancio socialeè uno strumento strategico per le azioni del Cen-tro in quanto fondato sui dati di fatto, ossia og-gettivi e reali, relativi ai servizi offerti e alle attivitàsvolte, nonché al livello di soddisfazione dellaqualità percepita nell’erogazione dei servizi daparte degli utenti. Questi dati sono oggetto diun’azione sistematica di monitoraggio, verifica evalutazione da parte dell’Area Progetto, ricerca equalità del Csvsn. È attraverso queste azioni di“controllo” che il Csv “San Nicola” coglie le esi-genze delle Odv, avvia un cambiamento organiz-zativo, coinvolge gli stakeholders in tutte le fasidi erogazione dei servizi e, infine, verifica l’effi-cacia delle attività svolte.Negli oltre dieci anni di attività, infatti, l’obiettivodel Csv “San Nicola” non è stato limitato all’ero-gazione diretta dei servizi, ma l’Ente si è semprepiù fatto compagno del cammino di crescitadelle associazioni di volontariato del territoriodella provincia di Bari e di buona parte della Bat,interpretando le loro specifiche esigenze e pro-

il BilanCio SoCialeUn esempio di buona prassi agita

dal Csv “San nicola”

prinCipali STrUmenTi UTilizzaTi nel moniToraggio e nell’elaBorazionedel BilanCio SoCiale: • i questionari somministrati ai soci del Csvsn e alle odv;• il database gestionale curato dall’area progetto, ricerca e Qualità del Centro che contiene tutte le infor-

mazioni sulle organizzazioni di volontariato della ex provincia di Bari;• la relazione annuale che il Csvsn stila, in cui sono riportati i risultati dell’attività di monitoraggio dei

servizi erogati e di rilevazione della qualità percepita;• la relazione di missione che accompagna il bilancio consuntivo annuale ed è rivolta agli organi sociali

del Centro.

muovendo un percorso di consolida-mento e di incremento della capacitàdi cogliere le opportunità per il lorosviluppo. Ciò ha significato costruireuno staff e una organizzazione del la-voro che tengano conto del riconosci-mento della diversità e del ruolo diogni dipendente e collaboratore, de-lineando un’organizzazione in fun-zione della persona, disponibile amigliorare per costruire nuovi saperiattraverso continue relazioni profes-sionali. D’altro canto anche le azionidel Centro sono definite di volta involta sulla base dei risultati ottenuti,modulando le azioni sulle reali neces-sità espresse dalle Odv e dal territorio.In quest’ottica il Bilancio sociale si pro-pone come un punto di arrivo e di par-tenza: permette di verificare gliobiettivi fissati l’anno precedente, va-lutando l’efficacia delle azioni svolte,di interpretare le sfide future in un processo dimiglioramento continuo, cioè di crescita di tuttii protagonisti coinvolti, in particolare Odv e Csv,e di consolidare il rapporto di fiducia con i suoistakeholders, incrementandone la partecipa-zione attiva nelle attività del Centro. Riferimenti metodologici: Linee guida per la

redazione del Bilancio Sociale delle Organiz-zazioni Non Profit, Agenzia delle Onlus conALTUS - Alta Scuola Impresa e Società del-l’Università Cattolica di Milano; Modello peril Bilancio Sociale dei Centri di Servizio per ilVolontariato, CSV.net.

Marilena De Nigris

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Qui Bari - Bat

oTHer mindS...anoTHer World

l’onda perfetta parla di volontariato

Realizzato grazie al “Bando di idee per la promo-zione del Volontariato” promosso dal Csv “SanNicola”, il progetto “Other minds…anotherworld”, realizzato dall’associazione l’Onda per-fetta di Palo del Colle, della Città Metropolitanadi Bari, ha “scosso un territorio già attraversatoda un cambiamento verso la transculturalità, gra-zie anche ai progetti realizzati precedentementedalla nostra e dalle altre associazioni - afferma lapresidente dell’Associazione, Parasheqevi Capo,che continua - È da questo terreno fertile che èpartito il progetto rivolto a i giovani studentidelle scuole secondarie dell’Istituto Davanzati-Mastromatteo e a tutta la cittadinanza affinchésviluppino sempre di più una convivenza costrut-tiva, incrementando uno spirito già incline all’ac-coglienza e al rispetto ”. Il progetto, scandito indiverse fasi e che ha visto numerosi partner – as-sociazione Parteciparlando, associazione AddaOnlus, Parrocchia San Marcello, Fondazione Vit-torio Bari, Libera Università Domenico Guaccero– e il coinvolgimento delle associazioni legate alLaboratorio Urbano Rigenera, del Centro Cultu-rale Abusuan, dei Missionari comboniani, del Co-mune di Palo del Colle e delle ragazze dellasquadriglia Volpe Agesci di Bari 8, si è conclusocon una grande Festa dei Popoli in cui le associa-

inTegrazionea QUaTTrozampeil Volontariato

incontra la scuola di

mola di Bari

zioni erano presenti con i loro stand e il loro ma-teriale espositivo. “La giornata – racconta la pre-sidente – si è aperta con il workshop difilastrocche dal mondo e di percussioni e danzeafricane che hanno coinvolto i più piccoli, già pre-parati ai temi dell’interculturalità a scuola con gliincontri realizzati dalle Associazioni aderenti alprogetto. Nel pomeriggio si è dialogato su quellache è la "nuova generazione" dei migranti e sucome viene vissuta la diversità da chi cerca interra straniera un futuro migliore. In serata attra-verso le danze è stato compiuto un viaggio intutto il mondo, nè è mancato l’incontro a tavolacon le diverse culture: erano presenti proposteetniche che hanno riempito di colori, suoni e pro-fumi di terre lontane il Laboratorio Urbano Rige-nera. Un successo - conclude la presidente – resopossibile dal fatto che tutte le realtà partecipantisono state insieme avendo un unico obiettivo:conoscersi. Questo è anche uno dei motivi che cimuoverà verso altri confini”. Sono intervenute lecomunità albanese, afgana, brasiliana, kurda,marocchina, mauritiana, messicana, indiana, ivo-riana, peruviana, senegalese; le associazioniMama Africa, Origens e Gruppo Quetzal; CentroDelizie da Ezio di Vincenzo Ansani.

M.D.N.

Il progetto “Integrazione a quattro zampe”dell’associazione “Insieme onlus” di Mola diBari, vincitore del “Bando di idee per la pro-mozione del Volontariato” sostenuto dal Csv“San Nicola”, nasce dalla sperimentazione diun grande percorso di incontro tra il volonta-riato locale – hanno partecipato in qualità dipartner l’associazione Avis di Mola di Bari, laLega nazionale del cane sez. di Mola di Barie la scuola secondaria di primo grado “Ali-ghieri-Tanzi” presente sul territorio. “Il pro-getto nasce dal riconoscimento del valore delvolontariato soprattutto in un momento discarsezza di risorse economiche, laddove di-venta decisivo il ruolo dei volontari e dellecollaborazioni tra i soggetti sociali non soloper risolvere le tante problematiche che si ri-levano, ma anche per creare un clima di fidu-

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Qui Brindisi

Non si può più parlare di speri-mentazione: il progetto “delega-zioni” rappresenta unaconsolidata realtà per il CSV Po-iesis. Esse costituiscono uno stru-mento (previsto statutariamente)con il quale il CSV cerca di radi-carsi maggiormente sul territorioprovinciale, aumentando la par-tecipazione anche delle piccoleOdV comunali e del Terzo Set-tore, portatrici di bisogni spessonon percepiti ma di idee, tal-volta, originali. Hanno l’obiettivodi sviluppare idee, analisi, pro-poste in grado di migliorare l’azione del Csv Po-iesis nella promozione dei servizi. Attraverso le delegazioni si cerca di radicare ilCSV maggiormente nel territorio, allargare labase partecipativa, promuovere anche presso lepiccole associazioni comunali le attività del CSVe favorirne l’ingresso in una rete provinciale. Sivuole favorire attraverso il lavoro di rete, la for-mazione, il confronto e l’individuazione dei temidi sintesi, la promozione di una presenza unita-

delegazioni, Una SperimenTazioneConSolidaTa

ria ed incisiva del volontariato brindisino neipercorsi di cittadinanza attiva (sussidiarietà oriz-zontale; piani sociali di zona; consulte cittadine;etc...). Le delegazioni organizzate per Comuni, sono inprimis animate dai soci dell’assemblea e del di-rettivo ma aperte a qualsiasi OdV ed organizza-zione del Terzo Settore del territorio dicompetenza. Esprimono proposte progettuali intermini di idee da sviluppare nelle programma-zioni annuali e di bisogni da soddisfare con i ser-

vizi del CSV e aiutano a diffondere sul territoriola comunicazione relativa alle iniziative pro-grammate dal Centro Servizi. Si ispirano ai prin-cipi della democraticità, trasparenza,condivisione di valori e proposte. Le DelegazioniComunali sono costituite da rappresentanti diassociazioni e da volontari singoli che manife-stano interesse, aderendo (o cancellando la pro-pria adesione) attraverso lo specifico modulopredisposto dal CSV.Lo sbocco naturale delle delegazioni territorialiè rappresentato dalle delegazioni tematiche.Esse hanno lo scopo di generare una nuova ideadi cittadinanza permettendo alle associazioni didiventare sempre più protagoniste del contestoin cui vivono. Partendo dall’informazione/formazione parteci-pata si cerca di suscitare dibattiti e azioni intornoa tematiche ritenute attuali e ineludibili, la cuipregnanza sia condivisa, e la cui realizzazionemetta in gioco le associazioni aderenti in azionivolte ad acquisire una maggiore conoscenza in-torno al tema cardine della delegazione; a cre-scere nella consapevolezza che lo sviluppo e ilmiglioramento della comunità di appartenenzapassano da un impegno attivo e in rete delle as-sociazioni e dei volontari; a elaborare azioni cherendano concreto e visibile l’impegno profuso.

Francesca Andriulo

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Qui Brindisi

VolonTariaTo e nUoVa poliTiCagrande partecipazione al convegno con edoardo patriarca

Un tema attuale ed interessante, un ospited’onore ed una grande platea di pubblico, pro-veniente da tutta la provincia. In oltre 150 tra vo-lontari e cittadini attivi hanno partecipato aBrindisi presso la sala universitaria di PalazzoNervegna al convegno “Volontariato, formazionee nuova politica” organizzato e promosso dal CSVPoiesis, il centro di servizio al volontariato dellaprovincia di Brindisi. L’evento, ha registrato lapartecipazione dell’On. Edoardo Patriarca, presi-dente del Centro Nazionale per il Volontariato,già Portavoce nazionale del Forum del Terzo Set-tore e già Presidente Nazionale Agesci, che ha ca-talizzato le attenzioni del pubblico su temi discottante attualità, quali la riforma del Terzo Set-tore ed il futuro dei Centri di Servizio italiani (cene sono 78 su tutto il territorio nazionale), la de-mocrazia e le fragilità, la cultura della solidarietàe la bassa fiducia nei confronti della politica.“È stata davvero un'occasione utile – afferma ilpresidente del CSV Rino Spedicato - per appro-fondire il rapporto tra associazionismo, volonta-riato e politica. Siamo consapevoli che nel rispettodegli ambiti e dei ruoli, ognuno possa fare moltoper creare sinergie e collaborazioni in vista delbene comune. La nostra società ha sempre più bi-sogno di cooperazione e non di ricerca di suddi-tanze, di promozione delle migliori energie e nondi favoritismi o banali e deleteri ostruzionismi. Itempi difficili che stiamo vivendo invocano re-

sponsabilità civica e un rigenerato impegno perla solidarietà, la legalità e la giustizia sociale. Anome di tutto il CSV ringrazio di cuore tutti i par-tecipanti per la dedizione con la quale hanno se-guito il convegno, a dimostrazione di unmovimento che anche nella nostra provincia mo-stra evidenti segnali di crescita”.Interessanti le quattro testimonianze che hannoraccontato dei rapporti tra volontariato e politicalocale. L’Halveare, rete di associazioni di Fasano eCisternino, rappresentato da Francesco Trapani eDonato Baccaro (sindaco di Cisternino) che hannoillustrato proprio del valore della rete e del net-work tra associazioni, cittadini, scuola Regione Pu-glia ed aziende; quindi il Forum Provinciale delTerzo Settore e l’Associazione SEI di Brindisi,hanno raccontato del percorso di sperimenta-zione di recupero dei Beni Comuni, attraverso leparole di Maurizio Guadalupi, portavoce delForum del Terzo Settore provinciale e di IsabellaBenone dell’Associazione Sei. Le criticità sono, in-vece, emerse dalle storie dell’Ass. Pasquaro Onlusdi Brindisi, presente Suor Elena Romano, per laquale la politica locale ha rappresentato quasi unfreno al progetto sulla Perequazione Sociale e laProtezione Civile di Torchiarolo, protagonista diun singolare “paradosso” con l’amministrazionecittadina, che pare essere addirittura “gelosa”degli spazi e delle competenze della stessa: a rac-contare la storia Giorgio Rosato.

Un momento particolarmente toccante poi èstato quello dedicato al ricordo di Mino Falcone(curato da Agesci), volontario, politico ed opera-tore di Pace, medico di Mesagne, guida scout edamico dei sofferenti. ”Lo abbiamo ricordato - ag-giunge Spedicato - anche per il suo impegno afavore della cultura della legalità. Ha collaboratocon il nostro Centro Servizi al Volontariato e conquanti avevano a cuore il mondo della solida-rietà. La sua è stata una spiritualità incarnatanella storia. E' stato un uomo schierato: dallaparte degli ultimi. È scomparso il 24 luglio 2011,ma il suo ricordo è ancora vivo e fecondo”. Visi-bilmente commossa la sorella Ornella, che ha se-guito la serata organizzata dal CSV.Chiusura in allegria con la "pizzica ti la pace", note,parole, ritmo dei volontari ed artisti Paolo Piccinno,Angelo Presta e Mino Viva, canzone scritta in occa-sione della marcia della Pace di qualche anno fa, lacui “spedizione” dei volontari brindisini fu pro-mossa e coordinata dal CSV Poiesis. Al termine è stato distribuito ai rappresentantidelle associazioni partecipanti una copia delnuovo opuscolo del CSV Poiesis dedicato ai pro-getti che si sono aggiudicati il “Bando Perequa-zione Sociale 2008” nella provincia di Brindisi.La pubblicazione rappresenta la testimonianzadiretta del valore aggiunto che può esprimere lacollaborazione tra realtà associative ed istituzioni.L’evento ha rappresentato il momento culmi-nante di fine 2° mandato del consiglio direttivodel CSV Poiesis: nel 2014 protagonista del dibat-tito fu l’assessore regionale alle Politiche Giova-nili Guglielmo Minervini sul tema dellaCittadinanza Attiva. Il tema per il 2016, invece,sarà “Volontariato, territorio e comunità”. Inquell’occasione verranno presentati i risultati deipercorsi sulla “Governance” (che inizierà a set-tembre) e su “Reporter del volontariato”, realiz-zato in collaborazione con l’associazione Inphotodi Brindisi.

Tiziano Mele

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Qui Taranto

“Giovani in Volo” va in vacanza e torna a settem-bre con ancora maggiore entusiasmo per prepa-rare la fase finale del percorso.Il progetto del Centro Servizi Volontariato di Ta-ranto, giunto nel 2015 alla sua decima edizione,si propone di promuovere il volontariato e la cul-tura della solidarietà tra gli studenti delle scuolesuperiori di Taranto e provincia.“Giovani in Volo”, che negli anni ha suscitato l’in-teresse dei media anche a livello nazionale -anche il quotidiano “Il Sole 24 Ore” se ne è oc-cupato in passato - nasce dal fermo convinci-mento che i giovani siano una grande risorsa inun’associazione di volontariato. I giovani, infatti,possono essere indubbiamente braccia forti damettere al servizio della causa, ma anche moltodi più: possono essere fonte di idee nuove sul“cosa” fare o anche solo sul “come” fare. In

quanto risorse, i giovani vanno certamente edu-cati, ma ancor prima compresi e valorizzati affin-ché possano trovare in associazione uno spazioin cui esprimersi.Il progetto “Giovani in Volo” serve proprio a que-sto: favorisce l’incontro tra i tanti giovani desi-derosi di mettersi in gioco e le associazioni divolontariato del territorio jonico disposte a inve-stire per riconoscere, attrarre e incanalare tuttaquesta straordinaria energia nella giusta dire-zione. Anche questa decima edizione del progetto ri-calca in grandi linee la formula vincente che hacaratterizzato quelle precedenti.Il percorso ha avuto inizio il 5 e 6 febbraio scorsicon gli incontri “info-formativi” rivolti agli stu-denti degli istituti scolastici che hanno aderitoa “Giovani in Volo.” e guidati, in continuità con

Verso l’evento finale di Giovani in Volo

Quando i giovani si mettono in gioco

la scorsa edizione, da Tiziana Ferrittu, esperta divolontariato e partecipazione giovanile. Tanti glispunti lanciati in questa fase ai ragazzi per pre-pararli ad affrontare la seconda fase del progettonel migliore dei modi: con curiosità e voglia dimettersi in gioco.I ragazzi – 600 in totale – a partire dalla visionedi un cortometraggio sono stati invitati a riflet-tere sul fatto che “non tutto è come sembra”:fare un’esperienza di volontariato non è solo“fare del bene”; è importante non accontentarsidell’apparenza e scavare nelle cose per capirle afondo, perché il volontariato è soprattuttoun’esperienza di incontro con gli altri, con i pro-blemi dei nostri quartieri e delle nostre città.Con le numerose organizzazioni di volontariatopartecipanti al progetto – oltre quaranta in que-sta decima edizione – ci si è soffermati nella fase

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SCUole parTeCipanTi:

iTiS “a. pacinotti” di Taranto

liceo ginnasio Statale aristosseno

di Taranto

iiSS liside di Taranto

i.i.S. “don milani – pertini” di grottaglie

i.i.S.  “V. Calò” sedi di grottaglie, Taranto,

manduria e martina Franca

ipS “alfonso motolese” di martina Franca

ipSSS “m. lentini” e liceo Scientifico

“a. einstein” di mottola

iTiS amaldi sede di Statte

iiS g. Falcone di Sava

iTST – lSa “oreste del prete” di Sava

iiSS “d. de ruggieri”

Qui Taranto 11

iniziale, con un incontro ad hoc, anche questoguidato dalla Ferrittu, sulle sollecitazioni propo-ste agli studenti, ma anche sui temi della rela-zione, della comunicazione e dellacollaborazione e, in particolare, è stata conse-

gnata ai presidenti e ai volontari presenti la ri-chiesta che gli studenti pochi mesi prima,durante un Open Space Technology (OST) realiz-zato nel corso dell’evento finale della nona edi-zione, avevano formulato forte e chiara: “non ciparlate di volontariato, fatecelo fare!”.Così è partita la seconda fase del progetto in cuile associazioni di volontariato hanno incontratogli studenti nelle numerose scuole coinvolte sututto il territorio provinciale scuole. Attraverso latestimonianza si sono raccontate, hanno spie-gato ai ragazzi le attività che svolgono, la moti-vazione che li spinge a donarsi con spirito diservizio e gratuità, i loro successi, ma anche ledifficoltà.In questi incontri gli studenti hanno avuto l’oppor-tunità di conoscere – per molti per la prima volta -il volontariato; hanno avuto l’occasione di sotto-porre ai volontari tutte le loro curiosità su questomondo, per poi poter consapevolmente sceglierese mettersi davvero alla prova, oppure no.Giovani in Volo, infatti, offre agli studenti la pos-sibilità di vivere direttamente l’esperienza di vo-lontariato attraverso un percorso operativo di 10ore all’interno di un’organizzazione da loroscelta.Vi sono stati studenti impegnati in ospedale,altri coinvolti in operazioni di salvataggio di ani-mali in difficoltà, altri ancora si sono cimentatiin attività di gioco e di recupero scolastico conminori in condizioni di disagio; c’è poi chi rea-lizzato un laboratorio di cucina con persone di-sabili, chi ha organizzato accanto ai volontarieventi di raccolta fondi, ma anche chi ha accoltoi visitatori a una mostra e molto altro.

Tanti i segnali positivi raccolti tra le OdV relati-vamente all’impegno dei giovani in questi mesi.a testimoniarlo anche i messaggi su facebookdella referente di una delle OdV che in questaedizione ha accolto con entusiasmo un gran nu-mero di studenti appartenenti a scuole diffe-renti: “La loro collaborazione proseguirànonostante la chiusura della scuola per il pe-riodo estivo. Una decisione che ci rende orgo-gliosi di aver conosciuto questi splendidiragazzi...” Ci si prepara ora, ma soprattutto a partire da set-tembre con la riapertura delle scuole, all’eventofinale del progetto, una giornata di festa in cuivolontari, docenti – figure preziose per la buonariuscita dell’intero percorso - e studenti trascor-reranno insieme momenti gioiosi, con musica,sport e altre attività ludiche, e momenti di rifles-sione e approfondimento.

Il Centro intende ce-lebrare il decennaledi questo importanteprogetto nella Gior-nata Internazionaledel Volontariato, il 5dicembre prossimo,nella Città Vecchia diTaranto, presso l’ex

Convento di San Francesco, sede dell’Universitàper valorizzare e promuovere all’interno dellacomunità locale l’importantissimo patrimoniosino ad oggi costruito con Giovani in Volo.L’obiettivo è ancora una volta sostenere l’impe-gno civile e sociale dei giovani attraverso le sto-rie, i volti e le esperienze degli stessi giovani,perché altri giovani si lascino coinvolgere.

Camilla Lazzoni

Qui Lecce

Una Terrazza SUl mare per malaTi di Sla,dal Sogno alla realTà

inaugurata il 3 agosto la terrazza attrezzata per persone con Sla, grazie al sogno di

gaetano e all’impegno infaticabile di un esercito di volontari.

Una comunità solidale di oltre 5.000 volontari,stretti attorno a Gaetano Fuso, 38 anni e unmucchio di progetti per vivere tutta la sua vita,con tutte le sorprese, belle e brutte che questavita può riservare, come ritrovarsi, come è ac-caduto a lui, a combattere con la sclerosi late-rale amiotrofica. Ed è proprio da Gaetano chenasce l’idea di una terrazza sul mare adibitaper la fruizione di persone affette da Sla nel-l’estate del 2015. Un modo per godere inestate di momenti di relax, della buona brezzamarina, in compagnia delle persone care. Unobiettivo che dalle intenzioni iniziali e dalsogno di un cartello che raffigura stilizzato ilmare proprio davanti al suo letto, diventa pra-ticabile perché attorno a Gaetano si stringonogli amici più cari: ingegneri, informatici, foto-grafi, esperti di comunicazione, commerciantiche mettono su con professioniste e ricercatriciin biologia, biotecnologia, economia e giuri-sprudenza, l'associazione 2HE “Center forhuman health and environment”. Un sognoche, grazie all’impegno infaticabile di un eser-cito di volontari, nati attorno ad un nucleostretto di amici e amiche e di quanti hannosposato questa causa, si è tramutato in realtàlo scorso 3 agosto, con l’inaugurazione dellaterrazza sul lungomare di San Foca, marina diMelendugno che ha sostenuto fortemente ilprogetto, mettendo a disposizione innanzituttouna spiaggia libera per la sua realizzazione. “Èlo straordinario esempio – dice Luigi Russo,presidente del CSV Salento – di come l’operavolontaria possa smuovere le montagne, possasmontare i meccanismi irrugginiti della buro-crazia, possa richiamare le istituzioni alle lororesponsabilità. È la cittadinanza attiva che at-torno ad un obiettivo concreto lavora infatica-bilmente per il suo raggiungimento, e lo facreando reti e collaborazioni, irrobustendo i le-gami solidali, creando comunità”.L’associazione dal giugno 2014 si propone disensibilizzare attività di studio e di ricerca

scientifica su temi quali salute, ambiente, ma-nagement, patrimonio storico-artistico e cultu-rale, economia e tanto altro ancora. Ed èl’associazione che inizia a tracciare i binari suiquali ha preso il via il progetto “Tutti al Mare…con chi ci sta e con la Sla!” che ha portato allarealizzazione della terrazza attrezzata sullacosta salentina per ospitare persone affette daSla o da altre malattie neuro-degenerative, perconsentire loro di trascorrere dei momenti direlax vicino al mare in tutta tranquillità e sicu-rezza, con i propri familiari e con le persone vi-cine. La terrazza, è fruibile nel periodo estivo,da giugno a settembre, in due fasce orarie, dimattina e di pomeriggio. Ma come realizzarla?Ci hanno pensato i volontari, gli informatici epoi le maestranze: da aprile ad oggi hannocreato un vero e proprio contagio virale sul web(www.ioposso.eu), una comunità virtuale su Fa-cebook che conta già oltre cinquemila like emigliaia di condivisioni. E partono anche nu-merosissime iniziative: dalla corsa e passeg-giata non competitiva e di fitwalking il giornodi Pasquetta a Calimera, paesino della Grecìasalentina in provincia di Lecce dove abita Gae-tano, al pomeriggio di solidarietà all'insegnadi animazione, musica e sport della domenicasuccessiva a Pasqua, alle mostre, alla raccoltafondi “Ogni petra azza parite” con la gara espo-sitiva di bellissime pietre decorate, agli spetta-coli di beneficenza, alle cene, alle aste e tantoaltro ancora. Nasce davvero, attorno a questaidea, attorno al progetto della terrazza, una co-munità vera, solidale e impegnata nel soste-gno di tante fragilità che si incontrano sullastrada.A dare il benvenuto agli ospiti, all’ingressodella terrazza, una frase di Erri De Luca: “A ve-derla da questo piccolo punto del tempo sem-bra una cosa visionaria, ma al mondo solo lecose visionarie, a più alto lievito di sogno,hanno la forza di compiersi”.

Serenella Pascali

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mentatore perl’Italia del pro-getto europeoC O H E I R S(acronimo in-glese per “Os-servatori Civiciper la tuteladella salute edell'ambiente:iniziativa di re-sponsabilità esostenibilità”coordinato dall’Agenzia per le Democrazie Lo-cali (ALDA) presso il Consiglio d’Europa in Stra-sburgo) che ha l’obiettivo di creare una rete

europea di“osservatoricivici” per ve-rificare comeviene appli-cato negliStati membriil principio diprecauzionesancito neitrattati euro-pei."Il principio disussidiarietànon è un'astra-

Qui Lecce

DUECENTO VOLONTARI PER I BENI COMUNIAvviato il progetto degli Osservatori Civici Europei Volontari

I Cantieri per la Sussidiarietà, progetto avviatodal CSV Salento al fine di promuovere e prati-care la sussidiarietà e di unire in una strettaalleanza volontari, cittadini attivi e ammini-strazioni nella cura dei beni comuni, hannoreso evidente il bisogno, espresso da molteassociazioni di volontariato, impegnate nellatutela dell'ambiente e della salute, di acqui-sire una formazione specifica sulle interrela-zioni tra inquinamento ambientale, rischi edanni per la salute e comportamenti illegali. Su queste basi si è sviluppata la prima fase delcorso di formazione gratuito “Osservatore Ci-vico Europeo” organizzato dal C.S.V. Salentoin collaborazione con ISBEM (Istituto Scienti-fico Biomedico Euro mediterraneo) imple-

zione costituzionale – spiega Luigi Russo, presi-dente del CSV Salento – è l'opportunità data ai cit-tadini e ai governi locali di amministrare i benicomuni a partire da scelte condivise, a partire dallacondivisione delle responsabilità".Il percorso formativo ha consentito di fornirea 200 volontari della provincia di Lecce com-petenze specifiche su queste tematiche conl’obiettivo di diventare delle “sentinelle perl'ambiente” in grado di vigilare sul territorio,di segnalare eventuali abusi, di proporre so-luzioni alle Istituzioni e di avviare a loro voltaazioni di formazione rivolte a tutta la cittadi-nanza ed in particolare ai giovani.Dopo il corso base il percorso si tradurrà neglistep avanzati che saranno realizzato a partireda settembre.

S.P.

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CoSì il VolonTariaTo SalenTinoFerma la STrage degli UliVi

Il Centro servizi per il volontariato, insieme alForum III settore salentino, ha dato vita a un co-ordinamento di associazioni e di migliaia citta-dini, che chiedono e praticano azioni diversedall’eradicazione di migliaia di piante a rischiodisseccamento.Una partita difficile quella che impegna da mesi ivolontari salentini nella tutela dell’ambiente, delpaesaggio e della salute. La minaccia – ormai notaa livello europeo – si chiama Xylella, un “batterioda quarantena”. Tutta da dimostrare, in verità, la suacapacità di attaccare gli alberi di ulivo, e di produrreuna mucillagine all’interno dei vasi xilematici, ap-punto, che impedirebbe il passaggio della linfa. Ilmondo scientifico, infatti è spaccato a metà.La storia. La presenza di disseccamento dellechiome sul territorio salentino comincia a mani-festarsi già nel 2010, se non prima, e immedia-tamente si parla di Co.Di.Ro., complesso deldisseccamento rapido degli olivi, ipotizzandoquindi una pluralità di fattori che contribuisconoal disseccamento: dalla massiccia presenza di fun-ghi tracheomicotici, all’incuria, alla “desertifica-zione” di un terreno che presenta lo 0,9% disostanza organica, vessato negli anni dall’usomassiccio di erbicidi e dall’abbandono. Per anniil problema non viene affrontato da nessuno, fin-tanto che non spunta un “responsabile” da addi-tare, che una parte della scienza e della politicaidentificano nel nome di Xylella. La politica di-chiara l’emergenza sul territorio salentino e ha ap-prontato un piano per debellare “il male” cheprevede l’abbattimento degli ulivi infetti o poten-zialmente infetti, quelli in cui siano visibili i segnidel disseccamento, e misure fitosanitarie per l’eli-minazione del vettore del batterio, la cicalina, cheprevedono l’uso massiccio di insetticidi tra cuil’Imidacloprid, responsabile di gravi malattie. Incongruenze. La questione interessa tutti e al-l’inizio del 2015 diventa un caso nazionale, conla pubblicazione di un capitolo dal titolo “Lostrano caso della Xylella fastidiosa” nel terzo rap-porto sui crimini Agroalimentari di Eurispes e Col-diretti “Agromafie” coordinato da Giancarlo Caselli

e curato da Luigi Russo, presidente del CSV Sa-lento. Nel rapporto si evidenziano alcune incon-gruenze circa l’arrivo del batterio nei territorisalentini, e si ipotizza uno scenario quasi da giallointernazionale, sul quale peraltro la Procura diLecce pone grande attenzione.L’allarme. A febbraio scorso la determina regio-nale dell’Osservatorio fitosanitario che detta le re-gole per il contenimento della diffusione, allarmacittadini, volontari, piccoli agricoltori, bioagricol-tori che ne colgono immediatamente la grave mi-naccia per l’ambiente, per il paesaggio e per lasalute e iniziano ad organizzarsi in piccoli gruppispontanei per approfondire la questione. Motoredi questa mobilitazione il Centro Servizi Volonta-riato Salento, che assieme al Forum Terzo SettoreLecce, danno corpo a un coordinamento che sichiama #difendiAMOgliulivi, di cui fanno parte al-meno 30 associazioni, grandi e piccole. Il coordi-namento sposa una linea che prevede la correttainformazione, la spinta del mondo accademico adare risposte alternative a quella della impossi-bile “eradicazione del batterio”, con cure sosteni-bili sugli ulivi.La mobilitazione. Il momento clou nel quale siconsacra una linea politica e culturale precisa è il29 marzo, domenica delle palme, con l’organizza-zione della più grande manifestazione spontaneadi popolo che la città di Lecce abbia mai visto, por-tando nella centralissima piazza Sant’Oronzo al-meno 15.000 cittadini. Tutti uniti nel gridounanime di dire no all’eradicazione e di sceglierestrade alternative all’abbattimento degli ulivi al-cuni dei quali plurisecolari e tutelati da una leggeregionale che li riconosce monumentali e ne vietacategoricamente (a meno dello stato di emer-

genza che va in deroga alle leggi ordinarie) l’ab-battimento. Ma la richiesta è anche di bloccarel’uso di insetticidi per combattere gli insetti vettori. “Il radicamento del CSV Salento al territorio –spiega Luigi Russo, presidente del Centro Servizidi Lecce – lo si vede sin dal nostro logo, un alberodi ulivo che per noi è sempre stato simbolo delleradici non solo paesaggistiche ma anche culturalie storiche. Molti anni fa quando lo abbiamocreato, abbiamo pensato che potesse rappresen-tare ciò che siamo, una realtà associativa vocataalla tutela di valori perpetui, fortemente radicatasul territorio e sinonimo di comunità, perché lepratiche agricole dei nostri ulivi, dalla raccoltadelle olive alla cura, hanno contribuito a crearequel robusto mondo di relazioni che si sarebberopoi evolute nel tempo nell’associazionismo vo-lontario”.Il risultato Russo lo spiega in atti concreti: “Sonogià sette i Comuni in provincia di Lecce che hannoemesso ordinanze per la drastica riduzione di pe-sticidi e fitofarmaci, nel tentativo di contenere i de-vastanti effetti della chimica in agricoltura grazieall’informazione che abbiamo diffuso sull’incre-mento delle neoplasie connesse all’inquinamentoambientale. Diversi i comuni che proprio in questigiorni stanno attivando i comitati civici per l’am-biente con la presenza di volontari e di cittadiniche impegneremo in un percorso di formazionee che saranno le sentinelle dei territori. Questa èla prova concreta che la sussidiarietà è possi-bile, non è supplenza alle vacatio delle istitu-zioni ma chiama in causa le responsabilitàsingole e collettive per la tutela e la costru-zione dei beni comuni”.

S.P.

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