RIORDINO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI · 2022/2023 con la definitiva abrogazione del D.P.R. 87/2010...

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RIORDINO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI COLLEGIO DOCENTI 15 GIUGNO 2018 ISTITUTO DON MILANI MONTICHIARI 1

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RIORDINO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALICOLLEGIO DOCENTI15 GIUGNO 2018ISTITUTO DON MILANI MONTICHIARI

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MOTIVAZIONI RIFORMA

• Notevole calo di iscrizioni nei corsi professionali

• Elevata dispersione

• Eliminazione esame qualifica

• Istituti professionali paragonati agli istituti tecnici

• In Italia maggior parte di iscrizioni ai licei

• Brescia in controtendenza 2

L’ISTRUZIONE PROFESSIONALE A BRESCIA

ISTITUTI PROFESSIONALI A BRESCIA E PROVINCIA:

• 21 ISTITUZIONI

(una decina hanno percorsi IeFP e 5 hanno sedi inpiù comuni)

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ISCRIZIONI AL PRIMO ANNO A.S.2015-2016 A.S,2016-2017 A.S.2017-2018 A.S.2018-2019*

Lombardia BS Lombardia BS Lombardia BS BS*

IP 18,6 23,3 18 23,9 16,3 21,7 17,5

TECNICI 36,6 39,2 37 40,5 36,9 40,3 41,5

LICEI 44,8 37,6 45 35,6 46,8 38 41

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NORME DI RIFERIMENTO

La LEGGE n.107 del 13 luglio 2015 (la BuonaScuola), all’articolo 1, commi 180 e 181lett.d, ha previsto un’apposita delegalegislativa sulla “revisione dei percorsidell’istruzione professionale” e sul“raccordo” di questi ultimi con i percorsidella IeFP.

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NORME DI RIFERIMENTO

Il Decreto Legislativo 61/2017 è corredato dai seguenti allegati:

• Allegato A, in cui è riportato il nuovo “profilo educativo,culturale e professionale” (PECUP), comune a tutti gli indirizzi(art.2 comma2)

• Allegato B, in cui sono riportati i quadri orari dei nuovi indirizzidi studio (art.3 comma2)

• Allegato C, in cui sono riportate le tabelle sulla “confluenza”degli indirizzi, articolazioni ed opzioni già presentinell’ordinamento stabilito nel D.P.R. n.87/2010 nei nuovi 11indirizzi di studio

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OBIETTIVO DEL RIORDINOIl Decreto Legislativo 61/2017

• Ridisegna in profondità l’istruzioneprofessionale, anche per dare una risposta allacrisi degli Istituti Professionali, in costante calo diiscrizioni

• Cerca di integrare meglio l’istruzioneprofessionale e l’istruzione e formazioneprofessionale

• Mantiene la specificità istituzionale,organizzativa e funzionale degli IstitutiProfessionali rispetto agli Istituti Tecnici

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ITER DI ATTUAZIONE DEL RIORDINO

• La riforma prende avvio con le prime classi dell’a.s.2018‐2019 (Dlgs61,art.11) e si concluderà nell’ a.s2022/2023 con la definitiva abrogazione del D.P.R.87/2010 (e successive modificazioni), che attualmentedisciplina gli Istituti Professionali (Dlgs.61,art.13)

• Il Dlgs 61 prevede numerosi provvedimenti attuativi (inprimo luogo il REGOLAMENTO , come indicato nell’art.3comma3) [entro 90 giorni dall’entrata in vigore delDLGS,il31.8.2017 –inviato il 22.3.2018, non ancoravistato]

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OGGETTO, PRINCIPI E FINALITA’ (ART. 1)

• Il presente decreto legislativo, in coerenza con gli obiettivi e lefinalità individuati dalla legge 13 luglio 2015, n.107, disciplina larevisione dei percorsi dell'istruzione professionale, in raccordo conquelli dell'istruzione e formazione professionale, attraverso laridefinizione degli indirizzi e il potenziamento delle attivitàdidattiche laboratoriali (comma1)

• Il riordino (in realtà si tratta di una riforma complessiva) è dato inprimo luogo dalla revisione dei percorsi di istruzioneprofessionale.

• Il riordino determinato dalla Legge 107 e dal Decreto Legislativo61 assicura e promuove la compresenza di due sistemi diistruzione professionalizzante (IP e IeFP), distinti ‐ diversi ‐raccordati, che non dovranno sovrapporsi e confondersi, népotranno essere assorbiti l’uno dall’altro.

• Il riordino passa attraverso la ridefinizione degli indirizzi e ilpotenziamento delle attività didattiche laboratoriali 9

OGGETTO, PRINCIPI E FINALITA’ (ART. 1)• Le istituzioni scolastiche che offrono percorsi di istruzione

professionale sono scuole territorialidell'innovazione, aperte e concepite come

laboratori di ricerca, sperimentazione e di innovazione

didattica (comma2)• Sono evidenziati gli aspetti qualificanti e identitari degli Istituti

professionali:

• Sono collegati al territorio nel quale agiscono

• Sono caratterizzati da processi di innovazione (attività diricerca; impiego di metodologie innovative e sperimentali;laboratorietà). 10

OGGETTO, PRINCIPI E FINALITA’ (ART. 1)

• Il modello didattico è improntato al principio dellapersonalizzazione educativa volta a consentire ad ognistudentessa e ad ogni studente di rafforzare e innalzare leproprie competenze per l'apprendimento permanente a partiredalle competenze chiave di cittadinanza, nonché di orientare ilprogetto di vita e di lavoro della studentessa e dello studente,anche per migliori prospettive di occupabilità. Il modellodidattico aggrega le discipline negli assi culturali di cui aldecreto adottato in attuazione dell'articolo l, comma 622, dellalegge 27 dicembre 2006, n.296; il medesimo modello fariferimento a metodologie di apprendimento di tipo induttivoed è organizzato per unità di apprendimento.(comma 3)

• I nuovi professionali passano attraverso un modello didattico.

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OGGETTO, PRINCIPI E FINALITA’ (ART. 1)

• Il sistema dell'istruzione professionale ha la finalità diformare la studentessa e lo studente ad arti, mestieri eprofessioni strategici per l'economia del Paese per unsaper fare di qualità comunemente denominato "Madein Italy", nonché di garantire che le competenzeacquisite nei percorsi di istruzione professionaleconsentano una facile transizione nel mondo dellavoro e delle professioni (comma 4).

• Viene, in pratica, affermatala finalità dei nuovi professionali verso il mondo dellavoro e delle professioni.

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IDENTITA’ DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE (ART. 2)

Ai fini dell'assolvimento del diritto‐dovere all'istruzione e alla formazione sino alconseguimento, entro il diciottesimo anno di età, di almeno una qualifica professionaletriennale,la studentessa e lo studente in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo diistruzione può scegliere, all'atto dell'iscrizione ai percorsi del secondo ciclo del sistemaeducativo di istruzione e formazione, tra:

• I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quinquennali,realizzati da scuole statali o da scuole paritarie riconosciute ai sensi della legge I0 marzo2000,n.62;

• I percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di qualifichetriennali e di diplomi professionali quadriennali, realizzati dalle istituzioni formativeaccreditate dalle Regioni e, dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi deldecreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. (comma1)

VIENE RIPRESO UNO DEGLI ASPETTI ESSENZIALI DEL RIORDINO, IL RACCORDO TRA ILSISTEMA DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE E IL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONEPROFESSIONALE:

PASSAGGI TRA I SISTEMI FORMATIVI: ARTICOLO 8 (comma 2: Accordo Stato‐regione;comma7: passaggi dopo la qualifica triennale). Viene rivisto completamente, e in partesuperato, il regime di «sussidiarietà» tra percorsi statali e regionali e rafforzati i passaggi daun sistema all’altro.

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IDENTITA’ DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE (ART. 2)

• COMMI 2. 3. 4 : PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALEPECUP‐>ALLEGATO 1

(Premessa; punto1:Identità dell’istruzione professionale e PECUP;

punto2: Strumenti organizzativi e metodologici)

• Il PECUP è il documento di riferimento per la costruzione dei nuoviprofessionali

• COMMA 5: I PERCORSI DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE SONOFINALIZZATI AL CONSEGUIMENTO DI DIPLOMI DI ISTRUZIONESECONDARIA SUPERIORE(>proseguimento)

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I NUOVI INDIRIZZI DI STUDIO (ART. 3)

• Per corrispondere alla nuova domanda di competenze a livellosettoriale e territoriali gli indirizzi previsti passano da 6 a 11.

• •Viene aumentato il monteore dedicato alle attività pratiche,di laboratorio.

• •Viene aumentata la quota di flessibilità oraria a disposizionedelle scuole per poter adattare meglio l’offerta formativa alladomanda del territorio e dei giovani stessi.

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I NUOVI INDIRIZZO DI STUDIO / I PRECEDENTI INDIRIZZI DI STUDIO (ART. 3, comma 1)

NUOVI INDIRIZZI VECCHI INDIRIZZI

AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI DEL TERRITORIO E GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI E MONTANE

SERVIZI PER L’AGRICOLTIRA E LO SVILUPPO RURALE

PESCA COMMERCIALE E PRODUZIONI ITTICHE

INDUSTRIA A ARTIGIANATO PER IL MADE IN ITALY PRODUZIONAINDUSTRAILI E ARTIGIANALI

MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA MANUTENZIONE ASSISTENZA TECNICA

GESTIONE DELLA ACQUE E RISANAMENTO AMBIENTALE

SERVIZI COMMERCIALI SERVIZI COMMERCIALI

ENOGASTRONOMIA E OSPITALITA’ ALBERGHERA ENOGASTRONOMIA E OSPITALITA’ ALBERGHIERA

SERVIZI CULTURALI E DELLO SPETTACOLO

SERVIZIPER LA SANITA’ E L’ASSISTENZA SOCIALE SERVIZI SOCIO SANITARI

ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE.:ODONTOTECNICO

ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE: OTTICO

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NUOVI INDIRIZZI VECCHI INDIRIZZI

AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI DEL TERRITORIO E GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI E MONTANE

SERVIZI PER L’AGRICOLTIRA E LO SVILUPPO RURALE

PESCA COMMERCIALE E PRODUZIONI ITTICHE

INDUSTRIA A ARTIGIANATO PER IL MADE IN ITALY PRODUZIONAINDUSTRAILI E ARTIGIANALI

MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA MANUTENZIONE ASSISTENZA TECNICA

GESTIONE DELLA ACQUE E RISANAMENTO AMBIENTALE

SERVIZI COMMERCIALI SERVIZI COMMERCIALI

ENOGASTRONOMIA E OSPITALITA’ ALBERGHERA ENOGASTRONOMIA E OSPITALITA’ ALBERGHIERA

SERVIZI CULTURALI E DELLO SPETTACOLO

SERVIZIPER LA SANITA’ E L’ASSISTENZA SOCIALE SERVIZI SOCIO SANITARI

ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE.:ODONTOTECNICO

ARTI AUSILIARIE DELLE PROFESSIONI SANITARIE: OTTICO

I NUOVI INDIRIZZI DI STUDIO (ART. 3)

QUADRI ORARIO: ALLEGATO B (comma 2) prevede

32 ore settimanali suddivise:

• Tra biennio (2112 ore) e triennio (3168 ore)

• Tra area generale e aree di indirizzo e in assi culturali

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I NUOVI INDIRIZZI DI STUDIO (ART. 3)

CONFLUENZE: ALLEGATO C (comma 2)

NEGLI 11 NUOVI INDIRIZZI CONFLUISCONO

• ‐I PRECEDENTI INDIRIZZI E ARTICOLAZIONI (DPR 87/2010)

• ‐LE OPZIONI (DI 24.4.2012 e DI 836 del 13.11.2014

IL PRECEDENTE ORDINAMENTO PREVEDEVA:

• 6 INDIRIZZI ‐7 ARTICOLAZIONI ‐9 OPZIONI

• GLI «ADATTAMENTI» SONO DETERMINATI DALLA SCUOLA 18

I NUOVI INDIRIZZI DI STUDIO (ART 3)

• Agli 11 indirizzi di studio corrispondono specifici “profilidi uscita e risultati di apprendimento declinati in terminidi competenze, abilità e conoscenza” (comma 3).

• Con decreto del MIUR,adottato ai sensi dell'articolo 17, commi 3 e 4, della legge23 agosto 1988, n.400, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore delpresente decreto legislativo, , sono determinati i profili di uscita degli indirizzi distudio di cui al comma 1, i relativi risultati di apprendimento, declinati intermini di competenze, abilità e conoscenze. Con il medesimo decreto èindicato il riferimento degli indirizzi di studio alle attività economichereferenziate ai codici ATECO adottati dall'Istituto nazionale di statistica per lerilevazioni statistiche nazionali di carattere economico ed esplicitati almenosino a livello di sezione e di correlate divisioni. Il decreto contiene altresì leindicazioni per il passaggio al nuovo

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I NUOVI INDIRIZZI DI STUDIO (ART. 3)

SCHEMA DI REGOLAMENTO (22.3.2018) di cui

all’art. 3, commi 3‐4

• 9 ARTICOLI

• ALLEGATO 1:Il profilo in uscita dei percorsi di istruzione per leattività e gli insegnamenti di area generale (declinati percompetenze, abilità e conoscenze, e per assi culturali)

• ALLEGATO2(A‐M):I profili in uscita di indirizzo e relativi risultati diapprendimento (declinati per competenze, abilità e conoscenze; conriferimento alle attività economiche referenziate ai codici ATECO;con la correlazione ai settori economici‐professionali

• ALLEGATO3(A‐M):I quadriorario (biennio/triennio;a reagenerale/area di indirizzo;assi culturali)

• ALLEGATO4:Correlazione tra qualifiche e diplomi IeFP e indirizzi deipercorsi quinquennali dell’Istruzione professionale 20

I NUOVI INDIRIZZI DI STUDIO (ART. 3)• Le istituzioni scolastiche che offrono percorsi di istruzioneprofessionale possono declinare gli indirizzi di studio di cui alcomma 1 in percorsi formativi richiesti dal territorio coerenti con lepriorità indicate dalle Regioni nella propria programmazione, neilimiti degli spazi di flessibilità.Tale declinazione può riferirsi solo alleattività economiche previste nella sezione e nella divisione cui s iriferisce il codice ATECO attribuito all'indirizzo. La declinazione èaltresì riferita alla nomenclatura e classificazione delle unitàprofessionali (NUP) adottate dall'ISTAT. L'utilizzo della flessibilitàavviene nei limiti delle dotazioni organiche assegnate senzadeterminare esuberi di personale

LE SCUOLE POSSONO ADATTARE/DECLINARE DEGLI INDIRIZZI(territorio/Regione)• UTILIZZANDO FORME DI FLESSIBILITA’• FACENDO RIFERIMENTO A CODICE ATECO E NUP• NEI LIMITI DELLE DOTAZIONI ORGANICHE E SENZA DETERMINARE

ESUBERI DI PERSONALE 21

ASSETTO ORGANIZZATIVO (ART. 4)

STRUTTURA QUINQUENNALE, ARTICOLATA IN BIENNIO E TRIENNIOBIENNIO (comma 2):

• 2112 ore (1188 area generale + 924 area di indirizzo)• Attività e insegnamenti aggregati in assi culturali• Possibilità di organizzare le azioni didattiche, formative ed educative in periodi

didattici (anche a cavallo di due anni)• Personalizzazione degli apprendimenti (in riferimento al Progetto formativo

individuale): non più di 264ore• Attività di accompagnamento e supporto anche rimodulando l’orario (nei limiti delle

risorse)• TUTTO nei limiti degli assetti ordinamentali e degli organici previsti.

TRIENNIO (comma 3): • 1056 ore per anno (462 area generale + 594 area di indirizzo)• FUNZIONEDELTRIENNIO (letterea.b.c.d.e)

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ASSETTO ORGANIZZATIVO (ART. 4)

Al fine di realizzare l'integrazione, l'ampliamento e ladifferenziazione dei percorsi e degli interventi in rapporto alleesigenze e specificità territoriali, le istituzioni scolastiche cheoffrono percorsi di istruzione professionale possono attivare, invia sussidiaria, previo accreditamento regionale secondomodalità da definirsi con gli accordi di cui all'articolo 7,comma2,percorsi di istruzione e formazione professionale per il rilasciodella qualifica e del diploma professionale quadriennale di cuiall'articolo 17 del decreto legislativo 17 ottobre 2005 ,n.226. Talipercorsi sono realizzati nel rispetto degli standard formatividefiniti da ciascuna regione e secondo i criteri e le modalitàdefiniti ai sensi dell'articolo7.

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ASSETTO ORGANIZZATIVO (ART. 4)

QUINTO ANNO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI

Il quinto anno dell'istruzione professionale è strutturato dalleistituzioni scolastiche nell'ambito della loro autonomia,

• In modo da consentire il conseguimento del diploma di istruzioneprofessionale previo superamento degli esami di Stato

• Nonché di maturare i crediti per l'acquisizione del certificato dispecializzazione tecnica superiore (IFTS).

• GLI ISTITUTI PROFESSIONALI SONO DOTATI DI UN UFFICIOTECNICO (senza ulteriori oneri)

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ASSETTO DIDATTICO (ART. 5)

• L’assetto didattico dei nuovi istituti professionali è

caratterizzato da:

• PERSONALIZZAZIONE (fino a 264 ore nel biennio)

• PROGETTO FORMATIVO INDIVIDUALE (PFI)

• AGGREGAZIONE DISCIPLINE PER ASSI CULTURALI NEL BIENNIOE AGGREGAZIONE DELLE DISCIPLINE DI ISTRUZIONE GENERALENEL TRIENNIO

• UTILIZZO DI METODOLOGIE DIDATTICHE INDUTTIVE,ESPERIENZE LABORATORIALI E OPERATIVE

• POSSIBILITA’ ASL ANCHE NEL SECONDO ANNO

• ORGANIZZAZIONE PER UNITA’ DI APPRENDIMENTO (anche peril riconoscimento dei crediti)

• CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE25

ASSETTO DIDATTICO (ART. 5)

L’ASSETTO DIDATTICO

COSTITUISCE LA SFIDA PIU’ IMPEGNATIVA DEL RIORDINO.

• Il modello didattico cui si ispira il Decreto Legislativo 61/2017 èbasato su un ripensamento complessivo di strumenti e metodi,nella consapevolezza che il sostanziale indebolimento delsettore negli ultimi anni sia dovuto non solo alla strutturaordinamentale, ma anche ad una parziale o mancatainnovazione nella metodologia di approccio al processo diinsegnamento/apprendimento.

• (Allegato1alloschemadiRegolamento«Il profilo di uscita deipercorsi di istruzione professionale per le attività e gliinsegnamenti di area generale»)

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STRUMENTI PER L’ATTUAZIONE DELL’AUTONOMIA (ART. 6)

• Gli adattamenti del curricolo alle esigenze del territorio edell’utenza, all’interno degli 11 indirizzi, sono progettati erealizzati dalla scuola, senza nuovi o maggiori oneri a caricodella finanza pubblica.

• Non esistono più adattamenti centralizzati (opzioni,curvature…)

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STRUMENTI PER L’ATTUAZIONE DELL’AUTONOMIA (ART. 6)

Le istituzioni scolastiche possono, senza nuovi omaggiori oneri a carico della finanza pubblica:• UTILIZZARE LA QUOTA DI AUTONOMIA DEL 20% DELL’ORARIO

COMPLESSIVO DEL BIENNIO E DEL TRIENNIO (riferimento alPECUP e al Profilo di uscita; particolare riferimento alle attività dilaboratorio)

• UTILIZZARE GLI SPAZI DI FLESSIBILITA’ ENTRO IL 40% NEL TRIENNIO(riferimento al Profilo di uscita) nell’ambito dell’organicodell’autonomia

• SVILUPPARE ATTIVITA’ DI ORIENTAMENTO E DI INSERIMENTO NELMERCATO DEL LAVORO (anche attraverso L’APPRENDISTATOFORMATIVO DI PRIMO LIVELLO)

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STRUMENTI PER L’ATTUAZIONE DELL’AUTONOMIA (art. 6)

• STIPULARE CONTRATTI D’OPERA CON ESPERTI (nel rispetto deivincoli di bilancio, nei limiti delle risorse disponibili)

• ATTIVARE PARTENARIATI TERRITORIALI per l’ampliamentodell’offerta formativa, per il potenziamento dei laboratori, per larealizzazione di percorsi ASL (nel rispetto dei vincoli di bilancio)

• COSTITUIRE I DIPARTIMENTI (senza nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica)

• DOTARSI DI UN COMITATO TECNICO‐SCIENTIFICO (senza nuovi omaggiori oneri per la finanza pubblica)

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RACCORDO CON IL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALEE RETE NAZIONALE DELLE SCUOLE PROFESSIONALI (ART. 7)

I RAPPORTI TRA ISTRUZIONEPROFESSIONALE E ISTRUZIONE EFORMAZIONE PROFESSIONALEVENGONO RADICALMENTE RIVISTI.• comma1: Decreto Ministeriale per favorire il raccordo tra il

sistema dell’istruzione e il sistema dell’istruzione e formazioneprofessionale

• comma2:accordi a livello regionale tra USR e Regione

• commi3‐4:«Rete nazionale delle scuole professionali » te)

• comma5:raccordo con la «Rete nazionale dei servizi per lepolitiche del lavoro». 30

PASSAGGI TRA SISTEMI FORMATIVI (ART. 8)I RAPPORTI TRA ISTRUZIONE PROFESSIONALEE ISTRUZIONE E FORMAZIONEPROFESSIONALE VENGONO RADICALMENTERIVISTI.: I passaggi costituiscono una delle opportunità che garantiscono un percorsopersonale di crescita e di apprendimento• accordoStato‐Regioni regola le fasi dei passaggi• :modalità di accompagnamento nel passaggio da parte delle istituzioni

interessate• Il passaggio è a domanda dello studente• :modalità di passaggio (valutazione risultati di apprendimento, riconoscimento

dei crediti, comparazione tra i sistemi, valutazione delle potenzialità• Modalità di valutazione dei crediti maturati e certificati (nel primo triennio)• Passaggi dopo la qualifica triennale• Diplomi di Istruzione professionale e qualifiche e diplomi quadriennali sono titoli

correlati nel Repertorio nazionale dei titoli dell’istruzione e formazione e dellequalificazioni professionali

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DOTAZIONI ORGANICHE (ART. 9)

• Le dotazioni organiche sono determinate dall’USR nell’ambitodell’organico triennale dell’autonomia( 1056 ore annue;compresenze; ufficiotecnico)

• •Comma2:le scuole possono adattare attraverso la flessibilità ipercorsi nei limiti delle dotazioni organiche triennali e dellaofferta formativa regionale

• •Comma3:parametri per la costituzione delle classi(riferimentoDPR81/2009)

• •Comma4:l’articolazione delle cattedre è determinata dallascuola; l’USR verificano che l’articolazione proposta non creiesuberi nell’ambito territoriale

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MONITORAGGIO, VALUTAZIONE DI SISTEMA E AGGIORNAMENTO DEI PERCORSI (ART. 10)

• comma1: monitoraggio e valutazione dei percorsi diistruzione professionale da parte di un Tavolo nazionale

• comma2:in riferimento al monitoraggio e in relazione a nuoveattività economiche, all’innovazione tecnologica e aimutamenti del mercato del lavoro, con cadenza quinquennalesono aggiornati i profili in uscita e i relativi risultati diapprendimento

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