RiminiVai! n°14
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Transcript of RiminiVai! n°14
Ciro di Pers
ANNO I numero 14 del 3 aprile 2012
* Editoriale
* Il punto
* La nostra Storia
* Vita da “EX”:
Sauro Frutti .........XVIII
* Massimi Sistemi
* Risultati & Classifiche
SOMMARIO
Scotti lancia la palla a Palazzi,
che sembra marcato: un sussul-
to, ma l‟avversario scivola e si
apre l‟intero campo di fronte al
nostro giocatore. Un sospiro di
sollievo, e poi… una palla but-
tata tra le gambe dell‟unico
avversario nei paraggi, un rapi-
do lancio, un‟uscita da kamika-
ze del portiere del Rimini e un
rigore regalato a una squadra in
10 rimontata di due reti e in
chiara difficoltà, che va a vince-
re una partita pazzesca, quasi
grottesca nel suo epilogo insen-
sato e suicida. Si può comincia-
re dall‟ultimo flash per inqua-
drare gli ultimi mesi del Rimini,
giunto al primo posto il 29 gen-
naio dopo una pessima partita
casalinga con la Valenzana
ultima in classifica (solo la setti-
mana prima avevamo preso le
“solite” tre pere a Santarcange-
lo) e in seguito miseramente
crollato. Otto punti nelle suc-
cessive dieci partite, sei delle
quali in casa (ma in realtà otto,
considerando Bellaria e San
Marino), parlano di una squa-
dra da allora in media retroces-
sione, forse la peggiore tra tutte
le compagini del campionato.
Di fronte a un tracollo del gene-
re, le pur valide attenuanti – la
serie incredibile di infortuni, la
concentrazione di partite in
breve tempo – perdono molto
del loro significato, e aprono a
riflessioni di tipo diverso: sul
mercato di gennaio, su alcune
scelte tecniche, sulla condizione
fisica (una “pausa” di due mesi
e mezzo pare decisamente trop-
po lunga). Aprono a considera-
zioni anche sulla reale tenuta
morale di una squadra che ha
regolarmente trasformato ogni
situazione negativa in sconfitta
(Alessandria per il loro centena-
rio; San Marino per le assenze;
Treviso per l‟arbitro ma dopo
essere passati in svantaggio
di nostro), e non ha quasi
mai tramutato in vittorie i
fattori positivi (vantaggio
a Bellaria; superiorità nu-
merica a Casale e in casa
con la Pro Patria; partita
col Savona appena fallito).
Ora, a cinque giornate
dalla fine, essendo definiti-
vamente usciti dalla lotta
per una promozione diretta
assolutamente abbordabile,
sembra inutile nascondersi
dietro al refrain, che ricorre
dall‟avvio del campionato,
dell‟ “obiettivo salvezza”.
Si poteva e forse di doveva
fare di più.
Se a questo punto fallissi-
mo anche l‟obiettivo play-
off, si potrebbe parlare di sta-
gione conclusa in maniera me-
stamente fallimentare; debacle
sportiva che sarebbe acuita dal
fatto che ciò avverrebbe proprio
nell‟anno del centenario, che si è
aperto con un meritato quanto
insperato primo posto. Già, il
centenario. Trovarsi da neopro-
mossa nel giubileo della squadra
al primo posto doveva indurre a
soffiare sul fuoco
dell‟entusiasmo approfittando
della felice ricorrenza, con cele-
brazioni, o partite “speciali”.
Invece è accaduto che da primi
in classifica ci siamo recati come
vittima sacrificale a festeggiare
un centenario altrui ad Alessan-
dria, in una piazza depressa da
una retrocessione disciplinare e
da un campionato al di sotto
delle attese, ma pronta a co-
munque (e giustamente) a cele-
brarsi.
Ci si chiede: se hanno avuto
motivo di festeggiare loro, noi
perché nei momenti decisivi –
pur in difficoltà – non abbiamo
provato a giocare questa carta,
che tanto ha giovato ai grigi
nella sfida contro il Rimini,
conclusasi con un rigore netto
non concessoci?
Ora, tutto è compromesso, ma
nulla è definitivamente perduto.
Serve una guida, un presidente
che tiri una riga che chiuda i
conti tra l‟esaltante girone
d‟andata e il deludentissimo
ritorno. Un presidente che indi-
chi la via ai giocatori, allo staff,
all‟ambiente e che dica perento-
riamente che nelle ultime cin-
que partite i calciatori si gioca-
no non solo il campionato, ma
anche la conferma.
Dai disastri e dalle macerie delle
ultime dieci giornate occorre
ripartire in un mini-campionato
di cinque finali per conquistarsi
almeno quei playoff che – a
questo punto – sono necessario
e indispensabile coronamento al
percorso di rinascita della squa-
dra.
Se c‟è un capo, la voce autore-
vole ora deve risuonare. E‟
troppo tempo che questa squa-
dra è alla deriva.
www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai
Tutto è compromesso, niente è perduto
Il forum RIMINI VAI !!
appoggia l’iniziativa
Tutto è compromesso,
niente è perduto…...…...I
Lecco, la prima di
cinque finali.............II
LegaPro2 2011-12…...XX
Un “romanzo” in
giacchetta nera.
Parte Prima.........XIV
A chi piace
vincere facile?..........XIX
II
Dopo lo 0-2 casalingo con il
Treviso i biancorossi si rimet-
tono in viaggio, destinazione
Meda, per affrontare il Rena-
te. Un match tutt‟altro che
agevole considerando il non
perfetto stato di forma della
truppa di D‟Angelo in aggiun-
ta al fatto che già all‟andata i
neroazzurri brianzoli misero
in seria difficoltà il Rimini,
ben più di quanto lasci inten-
dere il 2-1 finale. L‟inopinata
direzione di gara del signor
Maresca nella partita col Tre-
viso lascia il centrocampo
biancorosso orfano di Marco
Brighi e Onescu; spazio a Fa-
vero dunque, e Valeriani, al
rientro dopo il lungo stop. In
difesa mister D‟Angelo opta
per la linea a tre composta da
Mastronicola, Rosini e Andrea
Brighi, con Spighi e Palazzi
esterni di centrocampo pronti
ad abbassarsi in fase di non
possesso. Il primo sussulto è
dei padroni di casa al 23‟, ma
Scotti non si fa sorprendere e
para in due tempi il tiro da
fuori di Battaglino. Il Rimini
si affida ai lanci lunghi, spesso
con scarsi risultati. Al 44‟
sugli sviluppi di un calcio
piazzato Palazzi atterra Ga-
vazzi in area: per Martinelli di
Roma è rigore, Gaeta trasfor-
ma per l‟1 a 0. In avvio di
ripresa il Rimini rischia di
capitolare per la seconda vol-
ta, e Scotti è costretto a supe-
rarsi per ben due volte
nell‟arco di pochi minuti,
prima su Valerio e poi su
Ghezzi. D‟Angelo inserisce
Za-
nigni per Favero e al 7‟ i bian-
corossi pareggiano, ancora
dagli undici metri, con Buo-
nocunto che porta a sei il suo
score personale in questa sta-
gione. Non pago, dopo pochi
minuti (11‟) il Rimini potreb-
be addirittura ribaltare il
risultato: Degano serve in
Lecco, la prima di cinque finali
Alcuni scatti di Renate-Rimini (foto acrenate.it)
III
Ivan
profondità Baldazzi, il quale a
tu per tu col portiere di casa
Pisseri spreca malamente.
Succede allora che i brianzoli
scampato il pericolo sfiorano
più volte il vantaggio, come al
34’ quando Scotti dice no a
Gualdi da distanza ravvicina-
ta. O come al 37‟, quando è
Andrea Brighi a salvare sulla
linea una conclusione a botta
sicura di Valerio. Finisce 1-1 e
tutto sommato va bene così, a
patto di fare bottino pieno al
Neri nel recupero del 25° tur-
no con il Poggibonsi. Tornano
Marco Brighi e Onescu a cen-
trocampo, davanti si rivede
Zanigni. Primo tempo da
dimenticare: nel Poggibonsi
l‟unico a creare qualche grat-
tacapo alla retroguardia bian-
corossa è Pera, mentre il Ri-
mini non sembra avere né la
forza né le idee per fare sua la
partita. Da segnalare l‟uscita
per infortunio di Spighi al 36‟,
sostituito dal baby Signorini.
Altra musica nella ripresa,
con i biancorossi che sfiorano
il vantaggio al 5‟ con
un‟incornata di Zanigni dopo
un rapido uno-due tra Degano
e Baldazzi. Per il vantaggio
bisogna aspettare il minuto
11, quando sugli sviluppi di
un piazzato di Baldazzi An-
drea Brighi infila Sportiello
mettendo a segno il primo gol
tra i „prof‟. Al 25‟ Onescu si fa
tutto il campo in contropiede,
ma calcia alto dal limite
dell‟area. Fuori Signorini per
Favero, che al 33‟ lancia in
campo aperto Zanigni il quale
mette a sedere Malquori e
Cirina prima di infilare Spor-
tiello per il 2-0. Gran gol per
l‟ariete savignanese, che di
fatto chiude la contesa. Il
Poggibonsi alza bandiera
bianca, mentre il Rimini cala
il tris con Degano, che in pie-
no recupero timbra il cartelli-
no con una punizione dal limi-
te. Una vittoria importantissi-
ma, che lascia a distanza una
diretta concorrente per i play-
off e rilancia le ambizioni da
primato dei biancorossi. Quat-
tro giorni dopo arriva al Neri
il Mantova: i virgiliani sono in
piena lotta per non retrocede-
re e dopo la sconfitta patita
nel recupero col Bellaria han-
no assolutamente bisogno di
punti. D‟Angelo sceglie un
Rimini votato all‟attacco, con
Buonocunto, Baldazzi, Dega-
no e Zanigni in campo dal
primo minuto. Mister Sauro
Frutti (ex biancorosso) ri-
sponde schierando una forma-
zione votata al contenimento,
con cinque difensori di ruolo.
Nel primo tempo si gioca ad
una porta, il Rimini mette
all‟angolo il Mantova e ci
prova in più occasioni con
Valeriani, Brighi junior e
Rosini ma non riesce a trovare
il bersaglio grosso. Prima
dell‟intervallo Marco Brighi
pesca Zanigni in area su puni-
zione, ma la girata del centra-
vanti sfila sul fondo. Poi le
fatiche infrasettimanali si
fanno sentire, così nella ripre-
sa le occasioni si contano con
il contagocce. La più nitida
capita a Gerbino Polo a pochi
minuti dal termine: Degano fa
da sponda per il compagno
che spreca malamente a pochi
passi dalla linea di porta. Mi-
racolo di Festa o errore
dell‟attaccante? Quel che è
certo è che lo 0 a 0 finale la-
scia l‟amaro in bocca ai bian-
corossi per non avere sfruttato
al meglio i passi falsi delle
dirette concorrenti, San Mari-
no e Casale in primis. La gara
con la Pro Patria, vera capoli-
sta del girone al netto delle
penalizzazioni, è a tutti gli
effetti una partita da dentro-
fuori per la promozione diret-
ta. Parte meglio il Rimini, ma
a passare in vantaggio sono
gli ospiti, dopo solo 9 minuti
con Giannone. Al quarto
d‟ora Buonocunto non sfrutta
a dovere il mancato rinvio di
Pantano, mentre la zampata
di Zanigni al 27‟ non sortisce
gli effetti sperati. Al 31‟ De-
luigi spreca da pochi passi la
palla del pari, sugli sviluppi di
un piazzato di Baldazzi, così
ad andare in gol sono ancora i
bustocchi: Mora per Cozzoli-
no, che infila Scotti con un
diagonale rasoterra. E‟ il 43‟ e
prima dell‟intervallo si annota
solo un‟incornata di Zanigni
che finisce tra le braccia di
Andreoletti. La ripresa inizia
come meglio non si potrebbe:
passa un minuto e Onescu
accorcia le distanze deviando
in rete un traversone di Bal-
dazzi. Al 7‟ il Rimini reclama
rigore per un mani di Nossa in
area, ma il signor D‟Angelo di
Ascoli non è dello stesso avvi-
so. Il sospirato pareggio arri-
va al 17‟ con Zanigni, che fa
esplodere di gioia il Neri. I
bustocchi restano in dieci al
29’ per l’espulsione di Serafi-
ni, D‟Angelo getta allora nella
mischia anche Degano per
cercare il colpo del k.o. La
palla buona capita sui piedi di
Rosini, sugli sviluppi di un
piazzato di Baldazzi, ma il
portiere ospite è superlativo.
Un minuto dopo invece,
dall‟altra parte del campo,
Scotti e Palazzi fanno „la
frittata‟: ne approfitta Mora,
che viene atterrato in area dal
numero uno biancorosso. Ri-
gore per i bustocchi, trasfor-
mato da Giannone per il 2-3.
Al fischio finale c‟è tanta a-
marezza sugli spalti per quello
che poteva essere e non è sta-
to, per l‟ennesima occasione
gettata al vento. Non resta
che pensare al Lecco, la prima
di cinque finali, per cercare di
mantenere l‟obbiettivo mini-
mo, la zona playoff. Altrimen-
ti si parlerà di stagione falli-
mentare, con l‟aggravante che
il tutto avverrebbe in conco-
mitanza con l‟anno del Cente-
nario.
AVANTI RIMINI!
Alcuni scatti di Renate-Rimini (foto acrenate.it)
IV
Rimini - Poggibonsi, 21 marzo „12
V
Rimini - Poggibonsi, 21 marzo „12
VI
Rimini - Poggibonsi, 21 marzo „12
VII
Rimini - Mantova, 25 marzo „12
VIII
Rimini - Mantova, 25 marzo „12
IX
Rimini - Pro Patria, 31 marzo „12
X
Rimini - Pro Patria, 31 marzo „12
XI
Rimini - Pro Patria, 31 marzo „12
XII
XIII
ENTRA CON NOI IN SOCIETÀ!
L’Associazione Amici del Rimini Calcio comunica che
giovedì 19 aprile 2012 presso l’osteria La Chiacchiera
in via Covignano 271 alle ore 20.00 si terrà in seconda
convocazione l’Assemblea di Bilancio: tutti i soci sono
invitati a partecipare. Nell’occasione verrà eletto il
Consiglio Direttivo per l’anno 2012.
A seguire ci sarà la cena sociale al costo di Euro 20,00
per i soci ed Euro 25,00 per i non soci.
Saranno presenti anche alcuni giocatori del Rimini e
durante la serata verrà estratta a sorte tra i partecipan-
ti una maglia ufficiale.
Sono già aperte le iscrizioni per la cena, aperta a tutti.
Per info e adesioni [email protected] oppu-
re tel. Ivan Raffaelli 3355711536, Federico Morri 339
6913405, Alfredo Carlini 347 8836166.
Termine ultimo per le adesioni il 15 aprile.
XIV
Alla vigilia della sta-
gione 1962/63 il Rimi-
ni si apprestava a di-
sputare il suo quarto
campionato assoluto
di Serie C dell‟“era
moderna”. Quella ap-
pena trascorsa si era
rivelata un‟estate cari-
ca di tensioni, soprat-
tutto alla luce di qual-
che malumore venuto-
si a creare tra i ranghi
societari. Una discorde
visione della gestione
tecnica della squadra
aveva portato infatti
alle dimissioni di quat-
tro consiglieri, che non
condividevano le mo-
dalità con cui era stato
liquidato il trainer ce-
senate Renato Lucchi
che, tornato in sella
dopo la parentesi Te-
stolina, aveva portato
alla salvezza i bianco-
rossi al termine dei
due campionati prece-
denti. Il Rimini del
Cav. Belardinelli e del-
lo stesso Guido Testo-
lina, passato nel frat-
tempo a ricoprire il
ruolo di D.S., riparte
dunque da profondi
cambiamenti, comin-
ciando proprio dalla
figura del nuovo alle-
natore, quel Romolo
Un “romanzo” in giacchetta nera.
Parte prima: Il bel Rimini 1962/63 e la sommossa di Pasqua. Assedio a “Forte-Neri”
Una formazione del 1962/63: in quella stagione il Rimini sfoggiava anche una inusuale ed affascinante maglia azzurra bordata di biancorosso.
Spesso le vicende calcistiche si intrecciano in maniera romanzesca, come una sorta di scherzo di un destino perennemente
in agguato. Ne costituiscono emblematico esempio le trame che legano la storia del Rimini Calcio alla città di Bari, pas-
sando attraverso le “imprese” di alcune giacchette nere originarie di quel luogo rimaste indissolubilmente impresse nella
memoria dei tifosi biancorossi tanto da diventare vere e proprie espressioni proverbiali.
Le prime avvisaglie di quella diatriba, che sulle pagine del numero del 28/11/76 de “IL BIANCOROSSO” (quindicinale
sportivo – Editrice Rimini Calcio) non si esitò a definire “sordida, impari lotta”, risalgono alla fatidica Pasqua del ’63,
quando -in occasione della sfida tra Rimini e Rapallo Ruentes- il Sig. Cappelluti di Bari si erse a protagonista in negati-
vo combinandone di tutti i colori. Della sua infausta performance e dei devastanti effetti da essa sortiti parleremo ora at-
traverso una dettagliata narrazione, quale aperitivo per le imminenti festività.
XV
Bizzotto che in virtù
delle proprie doti co-
municative e delle
proprie capacità, non
tarderà ad imporsi
all‟epoca come uno dei
tecnici maggiormente
apprezzati dalla piaz-
za. La campagna ces-
sioni-acquisti è scop-
piettante: a fronte di
alcune partenze eccel-
lenti, quali quelle delle
quattro punte di dia-
mante Orazi, Oltra-
mari, Veronesi e Nat-
teri (autori di ben 29
reti l‟anno prima!), si
registrano gli arrivi di
altrettanti elementi
che si dimostreranno
di grande valore, come
Guizzo, Pennati, Mo-
relli (rientrante nella
operazione Oltramari
al Foggia e valutato la
somma non indifferen-
te per l‟epoca di 12
milioni) e soprattutto
Mangiarotti, acquisi-
to a titolo definitivo
dal Varese per una ci-
fra decisamente im-
portante vicina agli 8
milioni, grande talento
e autentico personag-
gio, detto “il Dandy”
per i suoi modi da
gentleman, il suo a-
spetto affascinante e
la irresistibile carica
da “latin-lover”. Gli
innesti si inseriscono
su di un telaio di sicu-
ro affidamento, con i
vari Galassi, Ceschi,
Perversi e Scardovi a
rappresentare la vec-
chia guardia e l‟anima
della squadra e coi
Bullini e i Furini in
veste di outsiders. La
partenza si mostra in-
coraggiante, con i pe-
rentori successi contro
le eterne rivali roma-
gnole del Cesena, fol-
gorato per due reti a
zero, e del Ravenna
(che allora portava la
denominazione SA-
ROM: Società Aziona-
ria Raffinazione Oli
Minerali) sconfitto a
domicilio per 2-1. Di lì
a poco, in quel girone
centrale, si profila un
appassionante duello
con le arcigne toscane
Arezzo e Livorno, ma
soprattutto un memo-
rabile testa a testa col
Prato, di cui i tifosi
più attempati serbano
ancora il ricordo. In
maniera pressoché i-
nattesa comincia a
prendere forma il Ri-
mini più forte di quel
periodo e per la prima
volta a distanza di an-
ni si torna a cullare il
sogno chiamato Serie
B, dopo la gloriosa ma
beffarda stagione
1947/48 (vedi “Rimini
Vai!” n.7). Senza al-
cun dubbio la chiave
di volta di quella sta-
gione è rappresentata
da una gara che ancor
oggi evoca toni da tre-
genda e che ha segna-
to uno dei picchi più
alti di coinvolgimento
e fanatismo sportivo
nella nostra città, in
condizione di produrre
periodicamente fiam-
mate di insospettata
carica esplosiva (si ve-
da anche “Rimini
Vai!” n.8). Il 14 aprile
1963, domenica di Pa-
squa, il Rimini affron-
ta tra le mura amiche
la compagine ligure
del Rapallo Ruentes,
onesta formazione di
centro-classifica. Pri-
ma di quella famigera-
ta gara i punti in clas-
sifica che separano i
biancorossi dalla bat-
tistrada Prato sono 3 e
i ragazzi di Bizzotto,
determinati ad aggiu-
dicarsi l‟intera posta
di fronte al pubblico
delle grandi occasioni,
si presentano col se-
guente schieramento:
Galassi, Risso, Bullini,
Nerozzi, Ceschi, Per-
versi, Morelli, Furini,
Guizzo, Mangiarotti,
Pennati. Arbitro della
contesa il sig. Cappel-
luti di Bari, protagoni-
sta come vedremo di
una prestazione
horror, entrata a pieno
titolo tra le pagine più
buie degli annali del
calcio in maglia a
scacchi. Le cronache ci
parlano di un Rimini
giù di corda e impac-
ciato, probabilmente
messo in soggezione
dall‟importanza
dell‟evento e scosso
dall‟inopinata defezio-
ne del baluardo Scar-
dovi nella zona nevral-
gica di centrocampo,
assente per infortunio
proprio nel momento
topico della stagione.
Si era giunti infatti
alla 27^ giornata di
quel torneo e i punti in
palio cominciavano ad
essere pesanti. Dopo
un primo tempo so-
stanzialmente privo di
grosse emozioni e con
occasioni sporadiche
da ambo le parti, la
ripresa assume sin da
subito un andamento
tambureggiante, con i
biancorossi vicini al
gol all‟8‟ con Perversi
e al 9‟ con un missile
di Furini neutralizzato
dal portiere ospite Pic-
coli. Al 10‟ il primo di
una lunga serie di epi-
sodi contestatissimi:
tiro di Guizzo, devia-
zione del difensore li-
gure Borsari e palla in
fondo al sacco. Smen-
tendo la segnalazione
del collaboratore di
linea, la rete viene in-
spiegabilmente annul-
lata dal direttore di
gara, che da lì in avan-
ti con una impressio-
nante sequenza di in-
felicissime decisioni
contribuirà a fare tra-
boccare il vaso ormai
colmo
dell’esasperazione rimi-
nese. In una atmosfera
divenuta incandescen-
te si procede sino alla
mezzora del 2°tempo,
allorchè il centrattac-
co ospite Mognon,
scattato in netta posi-
zione di fuorigioco sul-
la trequarti, arriva in
area riminese e co-
sciente della irregolari-
tà della propria azio-
ne, con tutti gli altri
XVI
21 giocatori rimasti
immobili, calcia a lato.
Tra lo stupore genera-
le, l‟ineffabile sig. Cap-
pelluti assegna la ri-
messa dal fondo, fa-
cendo inequivocabil-
mente intuire che
un‟eventuale rete sa-
rebbe stata ritenuta
valida. La folla rumo-
reggia e tra un cre-
scendo di contestazio-
ni la situazione, dive-
nuta decisamente pre-
caria, degenera al mi-
nuto 35, quando su
errato disimpegno del-
la difesa locale il Ra-
pallo infila la porta di
Galassi. I tifosi più
turbolenti, forzando la
rete di recinzione ai
piedi della tribuna,
tentano senza riuscirvi
di invadere il terreno
di gioco e la giacchetta
nera, ormai in eviden-
te stato confusionale,
senza esitazione alcu-
na, decide di prendere
la via degli spogliatoi,
dandosi a precipitosa
fuga dal centro del
campo e sospendendo
la contesa, invitato in
maniera energica da
giocatori e dirigenti di
casa a desistere dal
proprio proposito, on-
de evitare che una si-
tuazione già compro-
messa divenisse ancor
più grave e -quel che
più conta- per scon-
giurare pesanti riper-
cussioni sulla coda del
torneo dei biancorossi.
La gestione dell‟ordine
pubblico, pur critica
ma sostanzialmente
rimasta sotto control-
lo, non faceva appari-
re un‟eventuale ripre-
sa del gioco così im-
probabile, essendo il
rettangolo verde a tut-
ti gli effetti rimasto
sgombro da incursori.
Nessuna invasione di
campo si era infatti
verificata; un solo tifo-
so dal settore dei po-
polari era riuscito a
raggiungere la pista
ciclistica che all‟epoca
cingeva il prato, senza
tuttavia eludere il
controllo degli uomini
in divisa che lo aveva-
no prontamente rag-
giunto e bloccato pri-
ma di metter piede sul
terreno. Nonostante
ciò l‟arbitro, fermo sui
suoi propositi e preso
da quello che verrà poi
definito un vero e pro-
prio “complesso di pa-
nico”, imbocca il sot-
topassaggio. Solo a
questo punto gli even-
ti precipitano inesora-
bilmente. Le cronache
raccontano di un tifo-
so che, salito sul tetto
della pensilina, con un
tuffo contro il diretto-
re di gara ne causa la
caduta, senza però im-
pedirne la ritirata
all‟interno degli spo-
gliatoi. Fuori intanto
comincia a prender
forma un vero e pro-
prio assedio a Fort A-
Ore 17.05: l‟assedio all‟arbitro è cominciato.
XVII
Old-Fan
pache. I più fanatici
tentano di scardinare
le porte dei corridoi
del Neri, fronteggiati
non senza difficoltà da
polizia, carabinieri e
vigili urbani, su quelle
che era possibile defi-
nire autentiche barri-
cate erette per proteg-
gere la terna arbitrale
dalla forza d‟urto della
folla inferocita riversa-
tasi in massa attorno
ai varchi
dell‟impianto. E‟ solo
intorno alle 20.30 che,
allentatasi la morsa
dei contestatori, la po-
lizia riesce ad assicura-
re un passaggio per far
uscire dal portone il
Cappelluti a bordo di
una camionetta, po-
nendo fine a quel lun-
go pomeriggio di ordi-
naria follia. Nei giorni
successivi al misfatto,
in città prevale un
sentimento di sdegno
nei confronti
dell‟operato
dell‟arbitro, reo di a-
ver incarnato una sor-
ta di accanimento che
da qualche tempo si
stava perpetrando nei
confronti della squa-
dra biancorossa, vitti-
ma di presunti, reite-
rati torti che le impe-
divano di giocarsi la
promozione nella ca-
detteria in condizioni
di perfetta regolarità
con le altre contenden-
ti. Dirigenti, politici e
amministratori inol-
trano telegrammi di
protesta all‟indirizzo
degli organi sportivi
competenti per far lu-
ce sulla vicenda; persi-
no la giunta comunale
con un proprio scritto
indirizzato alla Lega
Nazionale nella perso-
na del Presidente Ar-
temio Franchi e del
Commissario Pizziolo,
accanto al rammarico
e alla condanna dei
fatti di cronaca acca-
duti nel post-partita,
ribadisce una ferma
riprovazione “per la
lunga serie negativa di
designazioni arbitrali
ed atti arbitrali verso la
squadra”. Gli strali del
giudice sportivo e del-
la Lega però non tar-
darono a manifestarsi:
il Romeo Neri venne
squalificato per una
giornata e il risultato
della gara venne omo-
logato con la vittoria
per 2-0 a tavolino in
favore dei liguri. An-
che il successivo ricor-
so alla CAF, redatto
dall‟illustre Avvocato
Luigi “Titta” Benzi,
tuttora grande tifoso
del Rimini, pur basan-
dosi sui presupposti di
una possibile ripresa
del gioco una volta
ricomposte le prime
turbolenze del pubbli-
co, non diede esito.
Fatalmente quella vi-
cenda influì in manie-
ra negativa
sull‟andamento del
restante campionato
dei biancorossi che,
pur tenendo testa alla
battistrada Prato e
pur dovendo fare i
conti con ulteriori epi-
sodi alquanto contro-
versi, terminarono il
torneo con un piazza-
mento di tutto rispet-
to, issandosi al secon-
do posto in classifica
alle spalle dei lanieri,
in coabitazione con
Livorno e Arezzo. A
quel Rimini e al suo
giovane tecnico Ro-
molo Bizzotto vennero
tributati sinceri onori,
la B sfumò per un sof-
fio, ma quella rimase
una delle formazioni
più amate di sempre.
Indelebili, i ricordi di
quella tumultuosa
Pasqua del ‟63 rie-
cheggiano ancora cari-
chi di pathos tra le
affollate panchine
dell‟Hilton di Piazzale
del Popolo.
Alcuni emblematici titoli dell‟epoca…
* riferimenti di cronaca tratti da “Il Resto del Carlino” del 16, 17 e 18/04/1963
XVIII
Nell‟anno del CENTENARIO ci sembra sicuramente doveroso tributare un posto di rilievo ad uno degli attaccanti più ricordati ed apprez-
zati dagli sportivi riminesi. Lo scorso 25 marzo in occasione della gara interna contro il Mantova, sulla panchina dei virgiliani sedeva infat-
ti in veste di mister Sauro Frutti, indimenticato “ex” biancorosso dei primi anni ‟70.
Frutti, classe 1953, romano di nascita ma a tutti gli effetti “cittadino onorario”di Montescudo, essendosi trasferito ancor giovanissimo nel
paese situato sulle colline dell‟immediato entroterra riminese insieme alla famiglia originaria del luogo, ha mosso i primi calci in riva
all‟Adriatico indossando la maglia a scacchi dal 1970 al ‟75 e compiendo tutta la trafila dalle giova-
nili alla prima squadra sino a raggiungere con quest‟ultima un totale di 79 presenze e 14 reti. Frutti,
attaccante di movimento, elegante nel dribbling e dal fiuto innato del goal, deve principalmente la
sua fama di bomber alla lunga militanza in compagini di Serie C, tra le quali ricordiamo Modena,
Bologna, Cremonese e lo stesso Mantova, con cui nella stagione 80/81 conseguì il titolo di capocan-
noniere del girone con 17 reti. Durante la permanenza tra le fila del Rimini e nella fattispecie nella
stagione 74/75, si guadagnò la prestigiosa convocazione in maglia azzurra con la Nazionale Semipro
di Serie C (allora compagine relativamente quotata), emulando le gesta di altri assi biancorossi che
lo avevano preceduto. Tale onore toccò infatti poco prima a veri e propri mostri sacri del calcio
nostrano, quali Oltramari, Santarini e Spadoni. Come per Roberto Oltramari, che ebbe
l‟opportunità di calcare in maglia azzurra il terreno del “Romeo Neri” segnando in tale occasione
addirittura una doppietta (Italia – Eire del 6 maggio 1962*), così toccò a Sauro Frutti la sorte di
timbrare la rete avversaria sul prato “di casa” durante Italia –
Rappres. Norvegese del 16 marzo 1975. Per la cronaca, in quella
Nazionale militavano elementi del calibro di Walter Novellino,
Roberto Antonelli, Ugo Tosetto (che più in là con gli anni vestì per
una breve parentesi anche il biancorosso) e il compianto Erasmo
Jacovone, all‟epoca giovani di belle speranze in cerca di primi
consensi e giunti poi sulla ribalta dei grandi palcoscenici. Dunque,
seppur in leggero ritardo, bentornato a casa Sauro!
* N.B.: Incontro celebrativo per i 50 anni del sodalizio biancoros-
so…
Vita da “EX”: Sauro Frutti
Old-Fan
Sauro Frutti sulla panchina dei “virgiliani” in Rimini-Mantova del 25/03/12 (Foto Poggi)
Alcune immagini di Frutti ai tempi della militanza in maglia a scacchi
XIX
“Ho un debole per le vittorie
in casa per 3-2, con un gol
vincente all’ultimo minuto
dopo essere stati sotto di due
fino all’intervallo” (Nick
Hornby, “Febbre a 90”,
pag. 232)
Il tifoso è fatto così. La
vittoria più bella – perché
è la più emozionante, ed il
calcio è emozione – è quella
ottenuta in rimonta, quan-
do tutto sembrava perdu-
to, magari – cito ancora
Hornby – dopo che gli av-
versari hanno sbagliato un
rigore oppure quando hai
l‟impressione che l‟arbitro
ti sia stato contro. Sì, sa-
rebbe stato proprio bello
tirare fuori la citazione in
riferimento diretto alla
partita di sabato; purtrop-
po però non è stato così,
per un‟inezia. Però, a ri-
pensarci, la citazione non è
del tutto fuori luogo. A chi
piace vincere facile? Forse
a qualche presidente mega-
lomane e bisognoso di raf-
forzare il suo già enorme
ego, non certo a noi tifosi
autentici ed appassionati.
No, a noi piace soffrire,
vincere soffrendo. Un godi-
mento unico, quando suc-
cede.
Abbiamo vissuto tutti la
promo-
zione ai playoff
“liberatoria” del 2003,
quella trionfale del 2005,
quella “drammatica” del
2011. Categorie diverse,
modalità diverse. Eppure
la meno intensa non è stata
di sicuro quella dello scorso
anno, benché sia venuta da
una categoria infima. Sì,
certo, bella la giornata del
2005, la partita col Chieti,
la festa…chi se lo scorda?
Però… le soddisfazioni
diluite in un campionato
intero, la partita facile fa-
cile, la festa annunciata…
quando durante la partita
fai la ola per ingannare il
tempo, stai godendo vera-
mente? Non voglio sminui-
re il fantastico campionato
2004-2005, ma vogliamo
paragonarlo al viaggio ver-
so Terni, alla tensione di
quella partita, ai tremendi
minuti dei calci di rigore?
Un campionato vinto gior-
nata dopo giornata è bellis-
simo, ma il fascino della
finale secca è inarrivabile.
Un‟emozione intensa, una
sensazione profondissima,
un ricordo indimenticabile:
ogni volta che mi è capita-
to di rivedere quell‟ultima
parata mi sono venuti an-
cora i brividi. Nel 2004-
2005 ci siamo divertiti mol-
to, ma l‟intensità dei rigori
di Terni non ce la scordere-
mo più.
Potrà sembrare solo un
tentativo di consolazione,
invece lo dico con convin-
zione: potendo scegliere tra
una promozione col secon-
do posto ed un playoff vin-
to (magari all‟ultimo minu-
to), chi di noi non sceglie-
rebbe la seconda opzione?
Forza! Conquistiamo que-
sti playoff e andiamo a
giocarceli.
Ci sarà da divertirsi.
P.S. Come sempre, sono
graditi commenti, critiche,
ricordi ed impressioni perso-
nali. Non abbiate paura di
appoggiare le dita sulla ta-
stiera.
A chi piace vincere facile?
Prof
La finale di Terni...e chi se la dimentica?!
XX
Classifica - girone A
LegaPro2 - Stagione 2011/12
Prossimo turno - 4 aprile 2012 ore 15.00: Cuneo - Casale
Giacomense - Alessandria
Lecco - Rimini
Montichiari - Renate
Poggibonsi - Bellaria Igea M.
Pro Patria - Savona
Sambonifacese - Borgo a Buggiano
Santarcangelo - Treviso
Valenzana - Mantova
Virtus Entella - San Marino
Trentatreesima giornata - 1 aprile 2012: Alessandria - Montichiari……..……………………....…...2-1
Borgo a Buggiano - Santarcangelo…..…….……..……….0-2
Bellaria Igea M. - Savona.……...….…………………...….1-1
Casale - Poggibonsi……………………...………………….1-0
Mantova - Cuneo…….......……...…………….…….……...2-1
Renate - Lecco……..……………………………………….1-1
Rimini - Pro Patria…………………………….………...…2-3
(9' pt e 45' st (rig.) Giannone, 43' pt Cozzolino, 2' st Onescu, 17' st Zanigni )
San Marino - Valenzana…...………….……………………2-0
Treviso - Giacomense...………………………...………..…1-0
Virtus Entella - Samboniface.……………………………...5-0
Squadra Punti G V N S GF GS
San Marino 59 33 17 8 8 58 35
Casale 58 33 16 10 7 43 27
Treviso 57 33 16 11 6 49 29
Cuneo 55 33 16 7 10 51 42
Rimini 53 33 15 8 10 38 33
Virtus Entella 49 33 13 10 10 48 32
Santarcangelo 49 33 15 4 14 43 35
Poggibonsi 48 33 14 6 13 45 43
Pro Patria 47 33 16 12 5 52 32
Alessandria 45 33 12 11 10 39 38
Borgo a Buggiano 44 33 12 8 13 40 41
Renate 43 33 10 13 10 33 34
Savona 39 33 11 13 9 40 35
Bellaria Igea M. 39 33 9 12 12 35 40
Giacomense 37 33 8 13 12 45 48
Mantova 37 33 8 13 12 33 41
Montichiari 33 33 9 9 15 38 48
Lecco 27 33 6 9 18 26 60
Sambonifacese 25 33 6 7 20 33 66
Valenzana 23 33 5 8 20 26 51
G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti