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Riconoscere i problemi della persona anziana con malattie croniche e/o disabilità ed i relativi interventi infermieristici, anche di tipo preventivo,basati su prove di efficacia

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Riconoscere i problemi della persona anziana con malattie croniche e/o disabilità ed i

relativi interventi infermieristici, anche di tipo preventivo,basati su prove di efficacia

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE

stipsi e diarrea accertamento interventi di prevenzione e trattamentocriteri di risultato

incontinenza urinariaaccertamento (diario minzionale)interventi relativi alla gestione della continenza

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STIPSI

Lo stato nel quale la persona ha, o rischia di avere, una stasi a livello dell’intestino crasso, dalla

quale deriva una eliminazione infrequente di feci solide e asciutte

(Carpenito)

DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE

FECALE

STIPSI

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FATTORI PREDISPONENTI:Apporto di liquidi < 1000 ml/dieDieta a basso contenuto di fibreDisturbi mentali - stress riduzione

peristalsiLimitazione mobilità e riduzione attività fisicaRimandare il momento dell’evacuazioneMancanza di privacyUtilizzo lassativiIndebolimento dei muscoli parete addominaleInterventi chirurgiciDolore all’evacuazione

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STIPSI

PRIMARIA SECONDARIA

DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE

FECALE

STIPSI

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALESTIPSI

PRIMARIA SECONDARIA Inadeguato

apporto di fibre, liquidi

Riduzione mobilitàRiduzione tono

muscolareRiduzione

peristalsi colonFattori ambientali

(mancanza di privacy, servizi igienici,..)

Malattie neurologiche (M.Parkinson)

Malattie endocrino-metaboliche (diabete mellito)

Tumori gastrointestinaliAnomalie intestinali strutturali

(emorroidi, fistole, ragadi)Farmaci: lassativi, chemio, radio,

anticolinergiciScarso riconoscimento stimolo

defecazione rallentamento dell’impulso

DepressioneAnsia

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

STIPSISEGNI E SINTOMI

Dolore rettaleDistensione e dolore addominaleSensazione di evacuazione incompletaAddome duroSovraffaticamento durante la defecazioneFeci piccole, dureSuoni intestinali distanti o smorzatiDolore dorsaleNausea, anoressia, febbreCefalea

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

STIPSICONSEGUENZE

Denutrizione, inappetenza Incontinenza fecaleEmorroidiProlasso rettalePressione rettaleVomito nauseaInsonniaStato confusionale, ansiaAffaticamento

Possono essere allo stesso tempo la causa

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

STIPSICONSEGUENZE

Fissurazioni canale analeIpertensione:

durante lo sforzo attivo il flusso di sangue venoso al torace è temporaneamente impedito, a causa dell’aumento della pressione intratoracica che tende a far collassare le vene toraciche di grosso calibro.

Al cuore arriva un volume ridotto di sangue volume di eiezione della sistole ventricolare ridotta gittata cardiaca ridotta PA diminuisce temporaneamente.

Ipotensione seguito da momento di ribalzo brusco innalzamento PA. Nei pz ipertesi può provocare rottura delle principali

arterie

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

STIPSIACCERTAMENTO

Recupero di informazioni dal paziente relativamente alle sue:

abitudini alimentari: Quantità e tipologie dei liquidi assunti giornalmente Fibre assunte abitualmente con la dieta e numero pasti/die Capacità funzionali del soggetto Stato cognitivo

abitudini intestinali: Frequenza delle evacuazioni Caratteristiche delle feci Tempi di defecazione Caratteristiche dell’evacuazione (sforzo, dolore) Misure adottate e loro efficacia Abilità nel riconoscere lo stimolo Episodi di incontinenza

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

STIPSIACCERTAMENTO

Anamnesi eventi clinici correnti e pregressiTerapia assuntaValutazione forza dei muscoli addominali e dei rumori

intestinaliL’esplorazione rettale digitale può confermare o

escludere un problema fisiologicoFornisce notizie su: tono dello sfintere esterno e interno, presenza e dolorabilità di emorroidi e altre patologie anali; consistenza e integrità della mucosa anale, contenuto intestinale (feci, sangue, muco, parassiti)

Soglia del dolore e grado di collaborazione del paziente

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STIPSI INTERVENTI

PREVENZIONE:EDUCAZIONE SANITARIA: su fattori di rischio

rilevati IN CIASCUN PAZIENTE

GESTIONE:Centrata sulle cause determinanti la stipsi e

adattata alle specifiche necessità del paziente

APPROCCIO MULTIDIMENSIONALE

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STIPSI INTERVENTI

Accertarsi che siano state escluse cause come occlusione intestinale o neoplasia per la presenza di stipsi

Invitare ad aumentare l’assunzione di liquidi

Invitare a seguire una dieta a elevato contenuto di fibre

Incitare ad aumentare l’attività e l’esercizio fisico (15-20 min; 15 m due volte/die)

Assicurarsi sulla prescrizione terapeutica di eventuali ammorbidenti fecali (miscele di oli)

Attuare eventuali prescrizioni di lassativi, supposte evacuative e clisteri

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

STIPSI INTERVENTI

Spiegare l’importanza di rispondere immediatamente alla esigenza di defecare

Esaudire rapidamente lo stimolo

Evitare la defecazione a letto

Rievocare il rituale quotidiano, rispettare eventuali abitudini correlate (giornale)

Accompagnare in bagno e lasciare il paziente da solo se possibile

Rispettare la privacy e il comfort

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STIPSICRITERI DI RISULTATO

 Il paziente ritornerà con le consuete abitudini

intestinali 

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DIARREA  La diarrea, caratterizzata da un aumento della frequenza delle evacuazioni e da una riduzioni della consistenza delle feci è una patologia molto comune negli anziani. Per diarrea si intende evacuazione con frequenza maggiore di 3 scariche al giorno di feci normoconformate o liquide; evacuazione di feci troppo liquide o abbondanti. 

Fra le cause principali vi sono la presenza di fecaloma, infezioni batteriche o virali, intolleranza alimentare e uso di alcuni farmaci.

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

DIARREA CRONICA

La diarrea cronica è presente nella

diverticolosi/diverticolite, nella tireotossicosi,

nel diabete mellito, nella steattorea, nelle

patologie gastriche, epatiche e, a volte, nella

colite ulcerosa.

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

DIARREA CRONICASEGNI E SINTOMI

Feci liquide

Aumento della peristalsi intestinale

Crampi e dolori addominali

Anoressia, sete

Segni di deplezione di potassio

Segni di ipovolemia

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Valutazione esatta del ritmo della evacuazione e

la descrizione precisa delle caratteristiche delle

feci.

Raccolta per cultura delle feci allo scopo di

escludere un origine infettiva

Raccolta per esame delle feci allo scopo di

escludere la presenza di steattorea o sangue

DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

DIARREA CRONICAACCERTAMENTO

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DIARREA CRONICA

INTERVENTI

Intervento di prevenzione: Analisi coprologica

Spiegare al paziente e alla sua famiglia

l’importanza di una buona igiene delle mani

Spiegare loro quanto sia importante una dieta

ricca di fibre.

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

DIARREA CRONICA

INTERVENTI

Esaminare il paziente e accertarsi che la consistenza

liquida delle feci non sia dovuta a fecaloma

Monitorare il numero delle scariche, descrizione delle

feci

Somministrare gli antidiarroici secondo prescrizione

Suggerire una dieta ricca di fibre e povera di scorie

Controllare l’apporto e la perdita di liquidi

Esaminare l’addome

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

DIARREA CRONICA

INTERVENTI

Pesare la persona giornalmente e controllare i segni vitali

Dopo ogni episodio di diarrea, fornire la necessaria

assistenza igienica

Raccomandare di lavarsi bene e frequentemente le mani

Applicare le apposite pomate idrorepellenti, decubiti

Concordare con il medico l’eventuale esecuzione di esami

ematochimici (azoto, creatinina, ematocrito) e l’infusione

di elettroliti.

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DIARREA CRONICA

CRITERI DI RISULTATO

Riportare l’alvo nella normalità

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA FECALE

L’incontinenza fecale è un involontario o

inappropriato passaggio di feci e gas e può

presentarsi come perdita passiva o

conseguente all’impellente bisogno di

defecare; è un segno o un sintomo non una

diagnosi.

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA FECALEMODALITA’

emissione costante di piccole quantità di feci liquide o semiliquide che rendono il paziente costantemente sporco (fecalomi in ampolla). PSEUDOINCONTINENZA

Emissione giornaliera o biquotidiana di feci normoconformate. Retto abitualmente vuoto e il paziente si mantiene pulito. INCONTINENZA VERA

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA FECALESEGNI E SINTOMI

Comparsa di perdite fecali dal retto

Incapacità di riconoscere la necessità di

mettere in moto l’intestino

Crampi e distensione addominale

Possibile presenza di fecaloma

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INCONTINENZA FECALECAUSE ORGANICHE

Danno da farmaci (lassativi)

Malattie sistemiche (diabete mellito)

Danno sfinterico da neoplasie, esiti tx

chirurgica

Stato soporoso o comatoso

Danno neurologico o cerebrale (demenza)

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INCONTINENZA FECALEACCERTAMENTO

Esplorazione rettale e osservazione (possibili

cause,..)

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA FECALEINTERVENTI

Interventi di prevenzione:

Insegnare al paziente a sospendere

gradualmente l’uso di lassativi

Suggerire l’uso di lassativi naturali (prugne o

succo di prugna)

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA FECALEINTERVENTI

Esaminare i pazienti con cura

eseguire un piano di rieducazione intestinale

nel caso il problema sia dovuto ad un scarso tono dello

sfintere anale, può essere utile l’esecuzione di esercizi

con i muscoli pelvici ( contrarre e rilassare lo sfintere

anale)

nel caso l’incontinenza sia provocata da un fecaloma,

rimuovere con un clisma o manualmente

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA FECALEINTERVENTI

Pianificare di impiegare del tempo per dare coraggio e

fornire sostegno a l paziente alleviando qualsiasi

sensazione di vergogna, imbarazzo o impotenza dovuta

alla perdita del controllo; elogiare gli sforzi premiati dal

successo

Rispettare i tempi dell’evacuazione

Mantenere un igiene accurata per mantenere il comfort

e prevenire lesioni cutanee e infezioni

Consigliare al paziente una dieta ricca di fibre, un

adeguato apporto idrico e un esercizio fisico costante

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INCONTINENZA FECALECRITERI DI RISULTATO

Riportare un alvo regolare

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INCONTINENZA URINARIA 

Per incontinenza urinaria si intende la fuoriuscita incontrollata di urina dal meato

urinario in qualsiasi momento del giorno e/o della notte.

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INCONTINENZA URINARIAEFFETTINon è un normale segno di invecchiamento ma è

un sintomo di un problema di fondoHa un impatto negativo significativo su tutti gli

aspetti della vita di chi ne è afflitto, creando problemi psicologici, occupazionali, relazionali, fisici e sessuali

E’ causa di invalidità e di molti problemiProduce discomfort personale, ansia e

depressione fino a isolamento sociale, aspetti che si ingigantiscono nell’anziano fragile.

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INCONTINENZA URINARIANELL’ANZIANODiminuiscono:Capacità vescicale, vale a dire la quantità di urina

contenuta dalla vescica senza provocare lo stimolo alla minzione

Pressione di chiusura uretraleCapacità di procrastinare la minzione

Aumentano:Residuo post-minzionaleContrazione del detrusore, muscolo che attiva la

minzione, non più inibito

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE

INCONTINENZA URINARIA

Acuta: insorge improvvisamente ed è di solito associata a una malattia acuta. L’incontinenza scompare con la guarigione della malattia. (delirium, disidratazione, ridotta mobilità, ristagno, infiammazione, infezione, stipsi, sedativi, diabete insipido, diuretici)

Persistente o cronica, possibile classificarla come:

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TIPO MANIFESTAZIONE CAUSE

Da sforzo/stress

Perdita urinaria di varia entità per effetto della pressione addominale (tosse,sforzi, starnuti,..)

-lesioni sfinteriche-Atrofia mucosa-esiti di prostectomia

Da urgenza Incapacità a ritardare utilmente la minzione

-ridotta inibizione (es: demenze)-deficit della motilità-difficoltà di assumere la posizione idonea-assistenza inadeguata

Da rigurgito Perdita involontaria di urina associata a un’eccessiva distensione della vescica. La sovradistensione dipende dall’incapacità della vescica di svuotarsi completamente

-ostruzione-lesioni neurosensitive (es: diabete)-lesioni neuromotorie-farmaci anticolinergici

Totale Perdita incontrollata globale -danno sfinterico-prolasso totale-danno neurologico centrale e periferico

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA URINARIASEGNI E SINTOMI

Urgente necessità di urinare e incapacità di raggiungere il bagno prima che inizi la minzione

Minzioni più frequenti e nicturiaIncontinenza da stress caratterizzata dalla

perdita di piccole quantità di urina in seguito a risate, starnuti, tosse, sollevamenti, salti e piegamenti

Igiene scarsa o segni di infezioneGlobo vescicale

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA URINARIAACCERTAMENTO

Disturbi delle basse vie urinarie come nicturia, disuria, dolore sovrapubico, ematuria

Modificazione della continenza dovuta a comparsa/ peggioramento di alterazioni cognitive o della mobilità

Cambiamenti nella sfera socio-ambientaleUso di pannoloni o altri dispositiviTrattamenti medico-chirurgiciEsami diagnostici-strumentali specifici

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INCONTINENZA URINARIAACCERTAMENTO

Diario minzionale: registrazione delle minzioni e dei problemi compilata

accuratamente dalla stessa persona incontinenteMira a studiare il modo con cui la vescica si comporta e

l’urina “scappa”.La persona non deve far altro che annotare, per alcuni giorni,

l’ora di ogni minzione e la quantità di urina emessa (scrivendo anche se è riuscita o meno a raggiungere la toilette in tempo utile, senza perdere).

Il risultato finale: tabella attendibile delle abitudini minzionali.

Vengono riportate anche le fughe d’urina durante le normali attività quotidiane, le cause scatenanti, quali un colpo di tosse e può essere annotata la necessità di sostituire gli assorbenti.

Il diario minzionale è sicuramente un documento utile per inquadrare la natura e la gravità del problema incontinenza.

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA URINARIAOBBIETTIVI/INTERVENTI

ADATTARE L’AMBIENTERidurre le distanze dai servizi igieniciEliminare le barriere architettonicheInformare sui sistemi di chiamataAvvicinare i contenitori e l’occorrente per l’igiene

personale

RECUPERARE IL CONTROLLO DELLA FUNZIONEValutare il grado di autonomia e di collaborazioneQuantificare il ritmo minzionale con apposito schemaUtilizzare una “sveglia programmata”

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INCONTINENZA URINARIAOBBIETTIVI/INTERVENTI

Aiutare ad assumere una postura idoneaRispondere celermente alle chiamateSostenere psicologicamente sottolineando i successiCoinvolgere all’autogestione

PREVENIRE LE COMPLICANZEInsegnare l’uso corretto degli ausiliUtilizzare il mezzo più adeguatoPrevenire le piaghe da decubitoPrevenire le infezioni urinarie

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INCONTINENZA URINARIAOBBIETTIVI/INTERVENTI

ESEGUIRE LE VERIFICHEComprensione del piano propostoUtilizzo dei servizi in tempo utile“proposta” preventiva di minzione in tempi e modi

previsti e risultati ottenutiGrado di collaborazione, soddisfazioneCollaborazione familiare

EVIDENZIARE I SEGNI DI MIGLIORAMENTORiduzione delle chiamateRiduzione della minzione a letto

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INCONTINENZA URINARIAOBBIETTIVI/INTERVENTI

EVIDENZIARE I SEGNI DI MIGLIORAMENTORiduzione degli episodi d’incontinenzaRiduzione dei cambi di biancheriaAumento dell’autostima e dell’integrazione ambientaleRecupero del ritmo autogestito

INDIVIDUARE I SEGNI DI PEGGIORAMENTOLesioni cutaneeRifiuto della propostaRifiuto della famigliaDemotivazione dell’équipe

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA URINARIAINTERVENTI

Utilizzo di ausili e presidi per gestire l’incontinenza urinaria:Pannolini assorbentiDispositivi esterni di raccoltaCatetere vescicale a permanenza.

Valutare il dispositivo utilizzato e prevenire le eventuali complicanze. Tener presente che il cateterismo deve essere utilizzato come ultima risorsa per l’elevato rischio di complicanze ad esso associate.

Eseguire le misure igieniche appropriate

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DISTURBI DELL’ELIMINAZIONE FECALE

INCONTINENZA URINARIACRITERI DI RISULTATO

Ritornare ad un svuotamento normale della vescica o restituire il massimo livello di autonomia e di

autocura in caso di incontinenza.