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Industria Cementi Giovanni Rossi Spa Stabilimento di Pederobba (TV) Via San Giacomo 18 - 31040 – Pederobba (TV) tel. 0423/6941 – fax 0423/694281

Richiesta di ampliamento della specificazione merceologica del codice CER 19.12.04

Progetto definitivo

Verifica della sussistenza dell'obbligo di presentazione della relazione di riferimento di cui all’art. 5, comma 1, lettera v-bis), del D.Lgs. 152/2006

Ing. Stefano NERVIANI

ELABORATO

B.09

Professionisti

Fase progettuale

Oggetto

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Professionisti SN-ap

A. Redazione documento

n.pagine 4

n.allegati 1

B. Lista di distribuzione

Industria Cementi Giovanni Rossi Spa Stabilimento di Pederobba Via San Giacomo 18 - 31040 – Pederobba (TV)

1 copia

REV DESCRIZIONE DATA REDATTO CONTROLLATO APPROVATO

0 EMISSIONE 07/04/2017 Cementi Rossi S.NERVIANI S.NERVIANI

1 Nota prov. TV

prot. n. 2017/0063294 del

20/07/2017

31/08/2017 Cementi Rossi S.NERVIANI S.NERVIANI

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File: EJ.17.023.005.0017

Il presente documento è stampato su carta ecologica certificata

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INDICE

1.  PREMESSA 4 

Allegati

- Applicazione della procedura per la verifica dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento di cui all’art. 5, comma 1, lettera v-bis), del D.Lgs. 152/2006 - relazione trasmessa in data 18/03/2015 alla Provincia via PEC con prot. N. 39/15 del 17/03/2015

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1. PREMESSA

La Società Industria Cementi Giovanni Rossi SpA ha presentato in data 15/02/2017 domanda di avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e contestuale modifica dell’AIA ai sensi degli artt. 23, 29 sexies e 10c.2 del D.Lgs. 152/06 per l’intervengo di ampliamento della specificazione merceologica del codice CER 191204.

La documentazione presentata comprendeva la relazione di verifica dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento di cui all’art. 5, comma 1, lettera v-bis), del D.Lgs. 152/2006.

Con nota prot. n. 2017/0063294 del 20/07/2017 la Provincia ha richiesto di integrare la documentazione presentata esplicitando i quantitativi delle sostanze pericolose, suddivise per classi, rispetto alle soglie definite al punto 2 dell’allegato1 al D.M. 272 del 13.11.2014 e aggiornando i riferimenti relativi alla sostituzione serbatoi interrati presenti nello stabilimento.

Di seguito viene pertanto allegato il documento presentato in data 15/02/2017 revisionato come richiesto.

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ALLEGATO

Applicazione della procedura per la verifica dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento di cui all’art. 5, comma 1, lettera v-bis), del D.Lgs. 152/2006 - relazione trasmessa in data 18/03/2015 alla

Provincia via PEC con prot. N. 39/15 del 17/03/2015

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Industria Cementi Giovanni Rossi S.p.A. – Cementeria di Pederobba Procedura per la verifica della sussistenza dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento

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Applicazione della procedura per la verifica dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento di cui all’art. 5, comma 1, lettera v-bis), del D.Lgs. 152/2006 Premessa

Al fine di verificare la sussistenza dell’obbligo di presentazione all’autorità competente della relazione di riferimento di cui all’art. 5, comma 1, lettera v-bis), del D.Lgs. 152/2006, l’art. 3, comma 2, del D.M. Ambiente 13 novembre 2014, n. 272, per gli impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale non di competenza statale, prescrive di applicare la procedura di verifica di cui all’Allegato 1 del decreto stesso e di presentarne gli esiti all’autorità competente.

Ai sensi del comma 3 dello stesso art. 3, se l’applicazione della procedura di cui al comma 2 indica l’obbligo di presentare la relazione di riferimento, il gestore è tenuto a presentare tale relazione all’autorità competente entro i termini da quest’ultima stabiliti.

Nel seguito vengono illustrati gli esiti dell’applicazione alla Cementeria di Pederobba della procedura di verifica di cui all’Allegato 1 del D.M. 11 novembre 2014, n. 272.

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Introduzione

La procedura di cui all’Allegato 1 del D.M. 13 novembre 2014, n. 272, per la verifica della sussistenza dell’obbligo di elaborazione e presentazione della relazione di riferimento, si articola nelle seguenti fasi:

1) Identificazione delle sostanze pericolose: tale fase consiste nella valutazione della presenza di sostanze pericolose usate, prodotte o rilasciate dall’installazione determinandone la classe di pericolosità.

2) Definizione dei quantitativi: tale fase consiste nella valutazione della rilevanza delle quantità di sostanze pericolose usate, prodotte o rilasciate dall’installazione attraverso il confronto con le specifiche soglie di rilevanza definite per le sostanze appartenenti alle classi 1 (sostanze cancerogene e/o mutagene (accertate o sospette), 2 (sostanze letali, sostanze pericolose per la fertilità o per il feto, sostanze tossiche per l’ambiente), 3 (sostanze tossiche per l’uomo) e 4 (sostanze pericolose per l’uomo e/o per l’ambiente).

3) Valutazione della possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee nel sito dell’installazione: tale fase, qualora una o più soglie di cui al punto 2 siano superate, consiste nella valutazione della possibilità di contaminazione in base a proprietà chimico-fisiche delle sostanze, caratteristiche idrogeologiche del sito e, eventualmente, sicurezza dell’impianto.

Se al termine della valutazione emerge che vi è l’effettiva possibilità di contaminazione del suolo o delle acque sotterranee connessa a uso, produzione o rilascio (o generazione quale prodotto intermedio di degradazione) di una o più sostanze pericolose da parte dell’installazione, tali sostanze pericolose sono considerate “pertinenti” e il gestore è tenuto ad effettuare, con riferimento ad esse, la relazione di riferimento.

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Identificazione delle sostanze pericolose e definizione dei quantitativi

Nella Cementeria di Pederobba sono attualmente utilizzate e prodotte le seguenti sostanze e miscele classificate pericolose ai sensi del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (Regolamento CLP):

Sostanze/miscele utilizzate:

CLASSE 1:

Bitume di petrolio (H350; H412): il bitume di petrolio è stoccato in un serbatoio metallico fuori terra della capacità di 950 m3 che è installato all’interno di un apposito bacino di contenimento con pareti e pavimento in c.a. e di capacità conforme alle specifiche fissate dal D.M. 31 luglio 1934 per i liquidi combustibili di categoria C. La baia di scarico degli automezzi e gli alloggiamenti delle pompe di mandata al serbatoio sono dotate di bacino di raccolta.

Oltre al citato bacino di raccolta a custodia della baia di scarico, che è la prima salvaguardia, va osservato che il bitume di petrolio, a causa dell’elevatissima viscosità, è solido a temperatura ambiente (per renderlo pompabile è infatti necessario riscaldarlo a temperature superiori a 150 °C); ne consegue che, in caso di sversamento accidentale nel corso della fase di scarico dagli automezzi o di perdite dalle pompe di travaso, il prodotto raffreddandosi si solidifica in breve tempo e quindi non costituisce potenziale fonte di inquinamento né per il suolo, comunque pavimentato, né per la rete fognaria di raccolta delle acque meteoriche. Il bitume di petrolio viene alimentato all’impianto di cottura attraverso un “anello” di circolazione da cui viene spillato nella quantità voluta. Le tubazioni dell’anello di circolazione del bitume di petrolio, coibentate e riscaldate tramite olio diatermico, sono racchiuse all’interno di una struttura scatolata in lamiera che è in grado di contenere eventuali perdite; le pompe di circolazione e spinta sono dotate di apposite vaschette di raccolta in grado di contenere eventuali trafilamenti ed alloggiate in strutture pavimentate e coperte e da bordi rialzati.

Olio combustibile denso (OCD) (H332; H350; H361d; H373; H400; H410): l’OCD è stoccato in un serbatoio metallico della capacità di 200m3 , posto in un locale sotto piano campagna delimitato da pareti in CLS che fungono da bacino di contenimento, La baia di scarico degli automezzi e gli alloggiamenti delle pompe di mandata al serbatoio (comuni a quelle del bitume di petrolio) sono installate nello stesso di bacino di raccolta in grado, come per il bitume, di intercettare e segregare qualsiasi accidentale perdita durante lo scarico.

L’OCD viene alimentato all’impianto di cottura attraverso un apposito anello di circolazione. Anche la tubazione dell’anello di circolazione dell’OCD è coibentata e racchiusa all’interno una struttura scatolata in lamiera che è in grado di contenere eventuali perdite; le pompe di circolazione e spinta sono dotate di apposite vaschette di raccolta in grado di contenere eventuali trafilamenti.

L’OCD, di norma, viene alimentato all’impianto di cottura solo in fase di avvio dell’impianto (riscaldamento iniziale) e solo in caso di una eventuale indisponibilità di bitume.

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Il quantitativo di OCD mediamente utilizzato in un anno è pari a circa 200 t e viene utilizzato prevalentemente nei preriscaldi del forno.

Gasolio per autotrazione (H226; H304; H315; H332; H351; H373; H411), il gasolio per autotrazione, utilizzato per il rifornimento delle macchine operatrici (pale gommate, dumper, carrelli elevatori, autogrù, motoscope, ecc.), è stoccato in un serbatoio metallico interrato a parete semplice, installato nel 1977, della capacità di 10 m3, dotato di colonnina di distribuzione con pompa erogatrice. Il quantitativo di gasolio per autotrazione mediamente utilizzato in un anno oscilla fra 30 e 40 mila litri circa (49 nel 2012, 31 nel 2013 e nel 2014) e dipende anche dalle necessità di movimentazione delle materie prime.

Il serbatoio, registrato presso ARPAV ai sensi del D.M. 24 maggio 1999, n. 246 e provvisto di apposito libretto, è sottoposto a controlli di funzionalità e a verifiche periodiche di tenuta conformemente alle prescrizioni del suddetto decreto. L’ ultima verifica, effettuata da azienda specializzata, la C.S.E. di Spresiano ( TV) è stata effettuata il 30/05/2017 con esito positivo. Al riguardo va osservato che, benché il D.M. 246/1999 sia stato annullato con sentenza della Corte Costituzionale, si continua ad applicare, nell’attesa del decreto sostitutivo, le disposizioni in esso contenute ritenendo che queste rientrino a pieno titolo nella corretta prassi operativa richiesta dalla implementazione in Cementeria di un Sistema di Gestione Ambientale ai sensi della norma ISO 14001.

Additivo riducente per il cromo ( H351 ,alternativo al solfato ferroso ) Si tratta di un additivo specifico per la riduzione del cromo esavalente nei cementi, usato in quantità limitate e per applicazioni particolari. L’ additivo è stoccato in piccole cisterne di 1mc che arrivano a richiesta, in base alle necessità.

Solfato ferroso (H302, H315, H319 ). E’ l’agente riducente impiegato per portare il Cromo esavalente nei cementi al di sotto dei 2 ppm, conformemente a quanto stabilito dal punto 47 dell’Allegato XVII del Regolamento (CE) n. 1907/2006 (Regolamento Reach). Il solfato ferroso è conservato in un silo metallico chiuso della capienza di 100 t e viene movimentato attraverso trasporti meccanici chiusi. Una scorta di sicurezza di 50 t ca. viene conservata nel capannone delle materie prime, su superficie pavimentata e coperta. Il consumo di solfato ferroso è variabile in relazione alla quantità di cemento venduto ed il dosaggio su cemento è normalmente inferiore allo 0,5 %.

Oli e grassi lubrificanti (H302; H317; H318; H411, H413). Il deposito degli oli e dei grassi lubrificanti, della capacità complessiva di circa 50 m3, è realizzato in un locale pavimentato con bordi perimetrali rialzati così da costituire un bacino di contenimento di dimensioni adeguate; gli oli e i grassi sono contenuti all’interno di appositi fusti. Eventuali operazioni di travaso dei lubrificanti vengono effettuate all’interno del locale. Il quantitativo di oli e grassi lubrificanti mediamente utilizzato in un anno è pari a circa 10 t e può variare in base alle ore di funzionamento delle macchine.

Reagenti utilizzati nel laboratorio chimico: i reagenti utilizzati presso il laboratorio chimico sono stoccati all’interno di un locale dedicato, provvisto di pavimentazione

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a tenuta, a cui può accedere unicamente il personale autorizzato di laboratorio. Il locale è dotato di armadio chiuso con chiave, costruito per il deposito di materiali infiammabili, dotato di un sistema di ventilazione forzata. Il quantitativo di reagenti di laboratorio mediamente utilizzato in un anno è pari a circa 60 - 70 kg. Per il dettaglio delle sostanze sopra elencate si veda la tabella sottostante:

Classe Indicazione di pericolo Soglia kg/anno

Sostanza (u.m.)

Quantità 2016/Max

Quantità totale

2016/Max

1 H350,H350(i),H351, H340,H341 ≥10

Bitume di Petrolio (ton)

10.151/ 25.000

10.199/ 28.000

ton

OCD (ton)

23/100

Gasolio(ton)

25/50

Additivo macinazione

CR 05 LV (ton)

0/20

Reagenti di laboratorio:

(mg) 5/10

2

H300,H304,H310,H330,H360(d),H360(f),H361(de), H361(f),H361(fd),H400, H410,H411,R54,R55,R56, R57

≥ 100

Oli e grassi lubrificanti

(ton) 10/50

10/50* ton

Reagenti vari di laboratorio

(kg) 20/30

3 H301,H311,H331,H370, H371,H372 ≥ 1000

Reagenti vari di laboratorio

(kg) 0,05/0,1

4 H302,H312,H332,H412,H413,R58

≥ 1000

Solfato ferroso(ton) 560/2000

560/2000 ton Reagenti vari

di laboratorio (kg)

20/30

La quantità di olio lubrificante massima è una stima in quanto dipende da

eventuali lavori straordinari di manutenzione, p.es. sostituzione dell’ olio di grossi riduttori.

Oltre alle sostanze classificate come pericolose, sono di uso comune le seguenti che, pur non rientrando nell’elenco di cui all’All. 1 del DM 272/2014, vengono menzionate per offrire un quadro più completo dell’attività:

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Additivi prestazionali e coadiuvanti di macinazione utilizzati nella produzione di leganti idraulici: Gli additivi prestazionali e i coadiuvanti di macinazione utilizzati nella produzione dei leganti idraulici sono stoccati in serbatoi fuori terra posti all’interno del fabbricato dei mulini di macinazione del cemento e dotati di bacini di contenimento in lamiera o calcestruzzo. Il quantitativo di additivi prestazionale e coadiuvanti di macinazione mediamente utilizzato in un anno è molto variabile e dipende dalla percentuale di dosaggio nei cementi, molto differente fra i vari tipi. In linea di massima si può ipotizzare un consumo annuo di 200 ÷ 300 t.

L’adduzione degli additivi prestazionali e dei coadiuvanti di macinazione ai dispositivi di dosaggio degli impianti di macinazione è effettuata tramite anelli di circolazione operanti a circuito chiuso.

Olio diatermico: l’olio diatermico viene utilizzato per il riscaldamento del bitume di petrolio e dell’OCD, sia allo scopo di mantenerli a temperature che ne consentano la movimentazione (serbatoi di stoccaggio e anelli di circolazione) sia per garantirne una corretta nebulizzazione nei bruciatori dell’impianto di cottura (scambiatori di calore annessi agli impianti di regolazione e spinta). L’olio diatermico viene usato anche per riscaldare la parete di percussione del frantoio materie prime in modo da limitare lo sporcamento della stessa con materiali umidi (ne ridurrebbe l’efficacia di frantumazione).

Le caldaie ed i circuiti di distribuzione dell’olio diatermico sono provvisti di due serbatoi metallici di servizio a parete semplice, della capacità di 3 m3 per il circuito del frantoio (posto fuori terra), mentre quello del forno ha un serbatoio interrato da 10 m3). Questi serbatoi sono normalmente vuoti, e vengono utilizzati solo in caso di interventi manutentivi che richiedano lo svuotamento totale o parziale dell’impianto (peraltro molto rari). Le tubazioni del circuito di distribuzione dell’olio diatermico alle diverse utenze sono coibentate e racchiuse all’interno una struttura scatolata in lamiera che è in grado di contenere eventuali perdite; le pompe di circolazione e spinta sono dotate di apposite vaschette di raccolta in grado di contenere eventuali trafilamenti.

Fluidi dielettrici contenuti in apparecchiature elettriche: le apparecchiature elettriche contenenti fluidi dielettrici (trasformatori, raddrizzatori, interruttori, condensatori, resistenze, induttanze, reostati, ecc.) sono di norma o completamente sigillate o dotate di apposite vasche di contenimento connesse a bacini di raccolta a tenuta.

Sostanze/miscele prodotte:

Clinker di cemento portland (H315; H317; H318; H335): il clinker di cemento portland, prodotto dall’impianto di cottura e utilizzato per la preparazione delle diverse tipologie di cementi/leganti idraulici, è stoccato in due sili di deposito chiusi, mantenuti in depressione e depolverati tramite appositi filtri a maniche, della capacità complessiva di 100.000 t.

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La Cementeria di Pederobba ha una capacità produttiva di clinker pari a circa 900.000 t/anno.

La movimentazione del clinker è effettuata mediante sistemi di trasporto e impianti chiusi, mantenuti in depressione e depolverati tramite appositi filtri a maniche.

Cementi/leganti idraulici (H315; H317; H318; H335): i cementi/leganti idraulici prodotti sono stoccati in sili di deposito chiusi, mantenuti in depressione e depolverati tramite appositi filtri a maniche, della capacità complessiva di 22.000 t.

La movimentazione dei cementi/leganti idraulici dagli impianti di macinazione ai sili di deposito e da questi ai punti di carico del materiale sfuso o agli impianti di insaccamento è effettuata mediante sistemi di trasporto e impianti chiusi, mantenuti in depressione e depolverati tramite appositi filtri a maniche.

Rifiuti classificati come pericolosi Le più comuni tipologie di rifiuti classificati come pericolosi, usualmente prodotti dalla Cementeria di Pederobba sono di seguito elencate; si precisa comunque che si tratta di un elenco non esaustivo in quanto non si può escludere la produzione di un diverso rifiuto in futuro.

C.E.R. Denominazione Pericolosità (+)

08.03.12* Scarti di inchiostro contenenti sostanze pericolose H3A

12.01.12* Cere e grassi esauriti H4, H5, H14

13.02.05* Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati H4, H5, H14

13.05.07* Acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua H4

15.01.10* Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose (contenitori di vernici) H4

150110* Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose (bombolette spray) H3A

15.02.02* Assorbenti, materiali filtranti, stracci, indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose

H4

16.01.07* Filtri imbevuti d'olio H4

16.05.06* Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose

H8

16.06.01* Accumulatori al piombo esausti H4, H5, H6,

H8, H13 16.07.08* Rifiuti contenenti olio H4

17.06.03* Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose H7

20.01.21* Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio H5, H6

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(+): Le caratteristiche di pericolo indicate per ogni tipologia di rifiuti sono quelle di cui all’Allegato I alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006.

In tabella 1 (rif. Allegato 1) sono riportate le quantità di rifiuti pericolosi mediamente prodotti nel triennio 2014-2016. Il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti, in attesa del conferimento a recuperatori/smaltitori autorizzati, è realizzato in un’area coperta, pavimentata e recintata, con apposite sedi dotate di proprio bacino di contenimento, (rif. Allegato 2).

I rifiuti liquidi in deposito, tipicamente oli usati, sono stoccati in serbatoio della capacità di 1.5 m3 munito di vasca metallica di raccolta, mentre i grassi esausti sono contenuti in piccoli fusti chiusi e conservati nelle aree apposite sopra descritte.

Le batterie al piombo sono depositate all’interno di un cassone metallico a tenuta, chiuso a chiave, gestita dal personale incaricato dall’azienda.

I reflui del laboratorio chimico, in attesa del conferimento ad impianti di smaltimento autorizzati, sono depositati in appositi fusti in materiale plastico chiusi.

Si segnala infine che in Cementeria sono presenti 9 gruppi di continuità dotati di accumulatori. Gli accumulatori attualmente installati sono ca. 250, per un quantitativo complessivo di elettrolita di circa 1800 litri. Ogni gruppo di continuità, così come la stazione di ricarica degli accumulatori ubicata in magazzino, è dotato dei presidi di sostanze assorbenti e neutralizzanti previsti dal D.M. 24 gennaio 2011, n. 20, (rif. Allegato 5).

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Valutazione della possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee nel sito dell’installazione.

Poiché i quantitativi di sostanze e miscele pericolose prodotte e utilizzate superano i valori di soglia di alcune delle classi di pericolosità indicate nella tabella di cui all’Allegato 1 del D.M. 11 novembre 2014, n. 272, è necessario effettuare una valutazione della reale possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee. Al riguardo va osservato quanto segue.

1) I combustibili liquidi utilizzati nell’impianto di cottura (bitume di petrolio e OCD) sono stoccati in serbatoi dotati di specifici bacini di contenimento impermeabili, dimensionati conformemente alle specifiche fissate dal D.M. 31 luglio 1934 per i liquidi combustibili di categoria C. Le baie di scarico degli automezzi e gli alloggiamenti delle pompe di mandata ai serbatoi sono dotate di bacino di raccolta. Le tubazioni degli anelli di circolazione sono coibentate e racchiuse all’interno di una struttura scatolata in lamiera che è in grado di contenere eventuali perdite; le pompe di circolazione e spinta sono dotate di apposite vaschette di raccolta in grado di contenere eventuali trafilamenti.

2) I serbatoi interrati (rif. Allegato 3) contenenti sostanze o miscele pericolose sono soggetti a verifiche periodiche conformemente alle modalità e alle tempistiche definite dal D.M. 24 maggio 1999, n. 246 , in grado di determinare il loro stato e, di conseguenza, garantirne l’integrità. I controlli, inseriti nel Piano di Monitoraggio e Controllo dell’AIA di cementeria (tab. 2.1.5 ) sono di due tipi e con diverse cadenze: un controllo annuale eseguito da personale interno ed uno triennale, affidato ad una impresa specializzata con l’esecuzione delle prove di tenuta. I risultati sono conservati in cementeria e costituiscono parte integrante del SGA rispondente alla norma UNI EN ISO 14001.

Entro il febbraio 2018 saranno sostituiti i serbatoi del gasolio e quello di trattamento delle acque di lavaggio dei pezzi in officina meccanica. I nuovi serbatoi da 12.000 litri, ordinati alla KTK di Chienes (BZ), sono costruiti in acciaio al carbonio a doppia parete, con parete esterna rivestita in resina rinforzata con fibra di vetro e con sistema di verifica di tenuta realizzato con gas inerte (controllo della pressione). In Allegato 6 è riportato il disegno esecutivo dei nuovi serbatoi con la principali caratteristiche costruttive.

Ribadiamo che tutti i serbatoi interrati, inclusi quelli oggetto della futura sostituzione sono soggetti a controllo periodico e che l’ultimo di questi controlli, eseguito fra maggio e luglio 2017, ha dato esito positivo per tutti i serbatoi.

3) Impianto trattamento acque meteoriche. La rete di raccolta delle acque meteoriche ed industriali è stata oggetto di un importante intervento conclusosi qualche anno fa che garantisce la massima sicurezza possibile nei confronti di versamenti accidentali di sostanze nei piazzali o direttamente nella rete stessa (rif. Allegato 4). Tutte le acque, infatti, sia meteoriche sia industriali, confluiscono in testa ad un grande bacino di raccolta e sedimentazione, dove è stata ricavata una zona di desoleazione per la “cattura” di eventuali fuoriuscite o perdite accidentali qualsivoglia. Inoltre il bacino è provvisto di una paratia mobile che può interrompere

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immediatamente, se fosse necessario, lo scarico idrico nel corpo superficiale a valle dello stabilimento.

4) Le aree interne allo stabilimento in cui sono insediati gli impianti produttivi e i servizi collaterali (officine, magazzini, laboratori, uffici, ecc.) e i piazzali di transito e sosta degli automezzi sono pavimentati e oggetto di regolare pulizia tramite motoscopa dedicata. Le poche aree non pavimentate in aggiunta alle aree verdi sono soggette solo sporadicamente al transito di automezzi né vengono utilizzate per il deposito, seppur temporaneo, di materiali classificati pericolosi.

5) Presenza di presidi antinquinamento (rif. Allegato 5), inclusi quelli previsti dal D.M. 24 gennaio 2011, n. 20 (Regolamento recante l’individuazione della misura delle sostanze assorbenti e neutralizzanti di cui devono dotarsi gli impianti destinati allo stoccaggio, ricarica, manutenzione, deposito e sostituzione degli accumulatori).

6) Piano di Emergenza/Squadra di emergenza: nell’ambito del Piano di Emergenza della Cementeria è inserita una specifica procedura per la gestione di eventuali sversamenti di sostanze pericolose, e di oli minerali in particolare, che possano comportare rischi di contaminazione del suolo e/o delle acque sotterranee o di inquinamento degli scarichi idrici. Al riguardo va osservato che tutte le aree interne allo stabilimento interessate dal traffico veicolare sono pavimentate e che la squadra di emergenza, presente in ogni turno di lavoro, è adeguatamente formata e informata sulle azioni da intraprendere e dotata dei mezzi tecnici necessari (materiali oleoassorbenti, oltre agli opportuni DPI) per il contenimento e il recupero di eventuali sversamenti. Con regolarità vengono effettuate prove a sorpresa che prevedono la simulazione di fuoriuscita di liquidi inquinanti per testare la risposta del personale.

Va infine sottolineato che:

a) In Cementeria non sono più presenti apparecchiature contenenti PCB in quanto negli anni passati si è provveduto ad avviare a smaltimento quelle (trasformatori, condensatori) con contenuto accertato di PCB superiore a 50 ppm o per le quali, nell’impossibilità di effettuare analisi non distruttive, non si era in possesso di specifica documentazione che certificasse l’assenza di PCB.

b) La Cementeria, per il tipo di attività e per le sostanze e le miscele prodotte o in uso, non ricade nel campo di applicazione della normativa sul rischio di incidenti rilevanti (D.Lgs. 334/1999).

Nel seguito vengono elencate le procedure e istruzioni operative dei Sistemi Qualità e Ambiente certificati, rispettivamente, ai sensi delle norme UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN ISO 14001:2004, che contribuiscono a garantire, tramite la loro puntuale applicazione, la prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e/o delle acque sotterranee:

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PR ECO 4.3.1 Identificazione degli aspetti ambientali e definizione dei criteri di significatività

PR ECO 4.4.7 Preparazione alle emergenze

PR 8.2.2 ECO 4.5.5

Audit interni ai sistemi di gestione per la qualità, l’ambiente e la sicurezza

IP 325 Gestione solfato ferroso eptaidrato

IO 501 Gestione operativa dei rifiuti, manipolazione, raccolta e stoccaggio

IO 503 Gestione dei rifiuti recuperati

IO 524 Interventi per la salvaguardia ambientale da inquinamenti del suolo e delle acque

IO 530 Sostanze e preparati pericolosi: manipolazione e trasporto

IO 583 Attività di prevenzione e protezione: ambiente e sicurezza – obblighi di ottemperanza

IO 584 Sorveglianza periodica dotazione impianti antincendio, di emergenza e presidi primo soccorso

IP 521 Controllo scarichi idrici

IP 523 Prevenzione dall’inquinamento del suolo

Mod. 10/C Piano delle sorveglianze e misurazioni ambientali (con frequenza e modalità di controllo )

Sulla base delle misure tecniche ed organizzative descritte e adottate nella cementeria di Pederobba si ritiene quindi che non sussista il rischio di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee e che, pertanto, non vi sia l’ obbligo della presentazione della relazione di riferimento ai sensi dell’ art.3 del DM 11/11/2014 n.272

Allegati:

Allegato 1: Quantitativo medio rifiuti classificati come pericolosi usualmente prodotti

Allegato 2: Mod. 8B planimetria deposito temporaneo rifiuti prodotti

Allegato 3: Mod. 8H planimetria serbatoi interrati

Allegato 4: Mod. 8D planimetria rete fognaria scarichi idrici e pozzi di prelievo

Allegato 5: Elenco presidi antinquinamento – sostanze assorbenti/neutralizzanti

Allegato 6: Nuovi serbatoi per lo stoccaggio del gasolio

Allegato 6: Nuovi serbatoi per lo stoccaggio del gasolio

Allegato 7: scheda di sicurezza additivo riducente per il cromo

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Allegato 1

Quantitativo medio rifiuti classificati come pericolosi usualmente prodotti

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Allegato 1 – Quantitativo medio rifiuti prodotti classificati pericolosi Cementeria Pederobba nel triennio 2014-2016

C.E.R. Denominazione Pericolosità Quantitativo medio triennio (kg)

08 03 12* Scarti di inchiostro contenenti sostanze pericolose HP3, HP4 63.37

12 01 12* Cere e grassi esauriti HP4, HP14 2620.55

13 02 05* Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati

HP4, HP14 403.58

13 05 07* Acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua HP4 31938.41

15 01 10* Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose (contenitori di vernici)

HP4 41.35

15 01 11* Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose (bombolette spray)

HP3 17.01

15 02 02* Assorbenti, materiali filtranti, stracci, indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose

HP4 1636.15

16 01 07* Filtri imbevuti d'olio HP4 12.01

16 05 06* Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose

HP8 244.45

16 06 01* Accumulatori al piombo esausti HP5, HP6, HP8, HP13 22.43

16 07 08* Rifiuti contenenti olio HP4 118.06

17 06 03* Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose

HP4 1871.41

20 01 21* Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio HP5, HP6 57.36

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Allegato 2

Mod. 8B planimetria deposito temporaneo rifiuti prodotti

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Cavi elettrici in rottami8 17.04.11

4

132

Stracci , mat. assorb.e filtranti,indumenti

Filtri imbevuti di olio (P)

Rifiuti speciali assimilabili, imballi vari

15 12.01.12* Grassi esausti (P)

13

14

12 16.01.07*

13.02.05* Oli esausti (P)

11

10

9

15.01.03

15.01.06

Imballi in legno

15.02.03

6

5

1514

1224

11109

87

Rifiuti di natura organica (umido)

Sostanze chimiche di scarto (Reflui di laboratorio) (P)

Accumulatori al Pb esausti (P)

Rifiuti urbani misti (secco)

7

5

6

17.04.05 Rottame ferroso

16.05.06*

16.06.01*

3

4

2 Vetro e lattine

1 Carta e cartone

Rifiuto destinato ai servizi di

e/o recupero privatiraccolta, trasporto, smaltimento

raccolta, trasporto, smaltimentoe/o recupero pubblico

Rifiuto destinato al servizio di

7

Lampade neon (P)20.01.21*

Solvente esausto (P) (Safety clean)18 14.06.03*

25 ----------- Punti di appoggio momentaneo e/o di sgocciolamento

23

24 15.02.02* Assorbenti, stracci, indumenti sporchi d'olio o grasso(P)

21

20

20.01.08

15.01.10*

Condensa grassi mensa

17 13.05.07*

26 16.02.16 Componenti elettrici dismessi

Rottami sporchi d'olio (P)16.07.08*

232013

7826925

21

1224

17

1827 17.06.03* Altri materiali isolanti contenenti o costituiti

da sostanze pericolose ( lana di roccia)(P)

27

Imballi metallici contenenti residui di sostanze pericolose (contenitori di vernice) (P)

Soluz. acquosa con tracce di olio da lavaggio off. meccanica (P)

16

17

20

528

28

15.01.11*

19

Componenti elettrici rimossi (Armadi, quadri etc.) 16.02.1619

30

29

16.06.02* Batterie al Nichel/Cadmio (P)

16.06.05* Altre batterie e accumulatori (P)

31

Imballi metallici contenenti residui di sostanze pericolose (bombolette spray) (P)

08.03.12* Scarti d'inchiostro (P)

17.06.04 Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17.06.01/17.06.03

Rifiuto destinato ai servizi di

e/o recupero privatiraccolta, trasporto, smaltimento

31 19.08.05 Fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane

29

30

10

16 17.04.05 Rottame ferroso e parti di impianto dismesse

32

33

32-33

34

13

35

20.01.25 Olio vegetale usato (Frittura)34

Fanghi fosse settiche35

Rifiuti della pulizia delle fognature (pulizia pozzetti)36

Deposito temporaneo rifiuti pericolosi con cancelli chiusi a chiave

20.03.04

20.03.06

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Allegato 3

Mod. 8H planimetria serbatoi interrati

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1 A 1 Manufatto in c.a. In uso

= B 17 c.a. vibrato in opera Soluzione acquosa fosfato Dismesso2 C 10 Manufatto in c.a. Acque oleose di lavaggio In uso

3 D 10 Acciaio al carbonio Gasolio per autotrazione In uso= E 5 c.a. vibrato in opera Acque di condensa con tracce oleose Dismesso4 F 20 Acciaio al carbonio / doppia camera Acque di condensa con tracce oleose In uso5 G 8 c.a. vibrato in opera Acque di condensa con tracce oleose In uso6 H 10 Manufatto in c.a. Acqua di condensa vapore acqueo

7 i 10 Acciaio al carbonio Olio diatermico In uso

8 L 3 Acciaio al carbonio Olio diatermico Vuota

= M 8 c.a. vibrato in opera Acque di condensa con tracce oleose Dismesso

Acque di condensa con tracce oleose

A

CD

E

F

GHL

I

MB

Dismesso

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Allegato 4

Mod. 8D planimetria rete fognaria scarichi idrici e pozzi di prelievo

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Pozzo 1

Depuratore

Pozzo 3

Pozzo 2

n° 2

n° 6

n° 5

AL FIUMEPIAVE

AL FIUMEPIAVE

AREA

VER

DE

SF 2

SF 1

n° 1PARATOIA MOBILE

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Allegato 5

Elenco presidi antinquinamento – sostanze assorbenti/neutralizzanti

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ALLEGATO 5: Elenco presidi antinquinamento – sostanze assorbenti/neutralizzanti ESTRATTO IP 524.1: INTERVENTI PER LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE DA INQUINAMENTI DEL SUOLO E DELLE ACQUE (ED. 5 DEL 10/11/2016) 524.1 DESCRIZIONE Potenziali inquinamenti del suolo e delle falde possono derivare da sversamenti accidentali durante le attività e/o movimentazioni che si svolgono nell’area di Stabilimento o Cave-Miniere, per guasti agli impianti, o per fuoriuscite da serbatoi interrati o non, di sostanze inquinanti quali oli minerali (lubrificanti, diatermici e combustibili), additivi per la produzione del cemento, gasolio per autotrazione, grasso animale, soluzioni acide degli accumulatori al piombo, (batterie stazionarie, di avviamento, di trazione es. carrello elevatore e/o piattaforma) ecc. Per confinare queste fuoriuscite si devono adoperare materiali assorbenti e barriera: segatura, filler, materassini assorbenti, polvere assorbente e neutralizzante ecc. che devono essere quindi sempre facilmente reperibili. I materiali assorbenti e neutralizzanti si trovano nei seguenti punti dello stabilimento:

1. MAGAZZINO : ore 8.00 - 17.00

2. AUTORIMESSA MEZZI INDUSTRIALI : sempre aperta

3. FORNO FP3 – PIANO TERRA: sempre aperto

4. SALA POMPE SCARICO O.C.D. e BITUME: sempre aperta

5. FRANTOIO – PIANO SUPERIORE: sempre aperto

6. AUTORIMESSA MEZZI SERVIZIO SPEDIZIONI: ore 06.00 – 22.00

7. DEPOSITO MARNA VECCHIO: Piano rialzato vasche ossido sempre aperto

8. CABINE ELETTRICHE: accesso al personale autorizzato (personale officina elettrica)

9. LABORATORIO CHIMICO (Piano inferiore / piano superiore)

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Allegato 6

Nuovi serbatoi per lo stoccaggio del gasolio

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sezione A-A ( 1 : 30 )

sezione B-B ( 1 : 30 )

dettaglio D ( 1 : 10 )dettaglio F ( 1 : 2 )

pozzetto antispandimento per area carrabile D-400kN

dettaglio E ( 1 : 15 )

dettaglio F ( 1 : 15 )

A

A

B

B

D

F

E

F

Datum/ data:

Diese Zeichnung ist Eigentum der Firma KAMMERER TANKBAU GMBH. Vervielfältigung und Weitergabe an dritte dürfen nicht ohne Einverständnis geschehen.

Ci riserviamo la propietá di questo disegno, con divieto di riprodurlo o di renderlo a terzi senza la nostra autorizzazione.

This design is the property of Kammerer Tankbau GmbH and is only allowed to be used by express permission from Kammerer Tankbau GmbH.

2

Datum:

Stück / pezzi:

Unterschrift/ firma:

Gewicht:

CAD Programm: Autodesk Inventor 2014

Format/ formato:

KAMMERER TANKBAU

Dat. / data:

Freigabe zur Produktion/ conferma per produzione:

39030 Kiens/Chienes (BZ)

Pustertaler Str. 15 - Via Val Pusteria

Tel. +39 0474 56 53 17 - Fax. +39 0474 56 50 61

E-mail: [email protected] - www.kammerer.it

Maßstab/ scala:

Gezeich. / disegn.:

Ellecosta M.

A 3

ca. 2.850 KG

1:30

Dateiname/ nome file: H:/Inventor Daten/Projekte 2017/

Industria Cementi Giovanni Rossi Spa/DWØ1,6 12m³

Material / materiale:

GmbH/ srl

Geprüft / aprov.:

S235JR

Beschreibung / descrizione:

1

3

KTK

Rev.:

serbatoio a doppia parete

EN12285-1 classe A

da ca. 12.000 litri

Bezeichnung/ denominazione:

1 von/ di 1

Projekt/ progetto:

Zeichnungsnr./ nr.disegno:

Blatt/ foglio:

Kunde/ cliente:

Lagermedium / liqudo stoccato:

Prüfdruck / prova di pressione intercapedine:

Max. Betriebsdruck / pressione max. di esercizio:

atmosferico

4

0,5 bar

-

targhetta

KAMMERER TANKBAU

SRL

GMBH

I-39030 Chienes (BZ)

Via Pusteria 15

Fax 0039 0474 565 061

www.kammerer.it

I-39030 Kiens (BZ)

Pustertaler Strasse 15

Tel. 0039 0474 565 317

[email protected]

170429 / 170430

2017

EN 12285-1 A

EN12285-1/12/1600/A/D

1

12

1,5 bar

0,5 bar

Herstellungsnummer / numero del serbatoio:

Baujahr / anno di fabbricazione:

Bauart / norma di riferimento: ähnlich / simile

Gewicht / peso: ca. kg

Werkstoff / materiale:

1=S235JR; 2=1.4301

Volumen in m³ / volume in m³:

Prüfdruck / prova pressione:

Prüfdruck Zwischenraum / prova press. intercap.:

Korrosionsschutz außen / isolamento esterno:

1= GFK Beschichtung / vetroresina 2= Epoxyd Anstrich / verniciatura epoxy

3= Gebeizt und Passiviert / decapato e passivato

2.850

Maße ohne Tolleranzangaben sind nach ISO 2768 - sgquote senza tolleranze sono in coformità con ISO 2768 - v

1632larghezza trasp. ~

150 150

1632

Ø e.

vista di pianta ( 1 : 30 )

1600

Ø i.

R

5

0

R

2

4

0

0

31.05.2017

1

serbatoio da ca.

12.000 litri

Nr. 170429 / Nr. 170430

2230

altezza trasp. ~

2

1000

800

fasciame esterno in S235JR

rivestito con vetroresina 3mm

puntato

manicotto per dispositivo

controllo perdite DN15

Nr. 170429

Nr. 170430

Industria Cementi Giovanni Rossi spa

Industria Cementi Giovanni Rossi

1000

2000

R

5

0

R

2

4

0

0

5

15

fasciame interno

in S235JR grezzo

6040lunghezza cilindro

6430lunghezza totale ~ +/-1%

fasciame esterno

fasciame interno

intercapedine

1510fasciame interno 1510fasciame interno 1510fasciame interno 1510fasciame interno

1510fasciame esterno

1510fasciame esterno

1610fasciame esterno

4

5

intercapedine

manometro per

controllo della tenuta

valvola a sfera

Per controllo al cliente Unterberger M.01.06.2017

1,5 barPrüfdruck / prova di pressione interno:

3

1610fasciame esterno

1200 x 1200

600

300

450

targhetta

manicotto per dispositivo

controllo perdite DN15

manicotto per dispositivo

controllo perdite DN15

950 - 1150

645Ø

100

950 - 1150

615

altezza totale ~

2550 - 2750

950 - 1150

Nella nostra fornitura compresa:

- Dispositivo di controllo perdite

a sovrapressione con Kid di montaggio

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Industria Cementi Giovanni Rossi S.p.A. – Cementeria di Pederobba Procedura per la verifica della sussistenza dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento

  

Allegato 7

Scheda di sicurezza additivo riducente per il cromo

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Scheda di sicurezzaMA.P.E./Cr 05 LV

Scheda di sicurezza del 5/8/2015, revisione 2SEZIONE 1: Identificazione della sostanza o della mis cela e della società/impresa

1.1. Identificatore del prodotto

Nome commerciale: MA.P.E./Cr 05 LV 1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliatiUso raccomandato:Additivo per la riduzione del cromo esavalenteUsi sconsigliati:== 1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza

Fornitore:MAPEI S.p.A. - Via Cafiero, 22 - 20158 Milano Tel: +39-02-376731 Fax: +39-02-37673.214

Persona competente responsabile della scheda di dati di sicurezza:[email protected]

1.4. Numero telefonico di emergenza

MAPEI S.p.A. - Tel: +39-02-376731 orario d'ufficio 8:30-17:30 CETCentro Antiveleni - Ospedale di Niguarda - Milano - Tel. (+39) 0266101029

SEZIONE 2: Identificazione dei pericoli 2.1. Classificazione della sostanza o della miscelaCriteri Regolamento CE 1272/2008 (CLP):

Attenzione, Carc. 2, Sospettato di provocare il cancro. Effetti fisico-chimici dannosi alla salute umana e all’ambiente:

Nessun altro pericolo 2.2. Elementi dell’etichetta Simboli:

Attenzione

Indicazioni di Pericolo:H351 Sospettato di provocare il cancro.

Consigli Di Prudenza:P201 Procurarsi istruzioni specifiche prima dell’uso.

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Scheda di sicurezzaMA.P.E./Cr 05 LV

P202 Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze.P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso.P308+P313 IN CASO di esposizione o di possibile esposizione, consultare un medico.P405 Conservare sotto chiave.P501 Smaltire il prodotto/recipiente in conformità alla regolamentazione.

Disposizioni speciali:Nessuna

Contiene:Triossido di diantimonio1,2-benzisotiazol-3(2H)-one: Può provocare una reazione allergica.2-metil-2H-isotiazol-3-one: Può provocare una reazione allergica.

Disposizioni speciali in base all'Allegato XVII del REACH e successivi adeguamenti:

Nessuna2.3. Altri pericoli

Sostanze vPvB: Nessuna - Sostanze PBT: NessunaAltri pericoli:

Nessun altro pericolo

SEZIONE 3: Composizione/informazioni sugli ingredient i3.1. Sostanze

N.A.

3.2. Miscele

Componenti pericolosi ai sensi del Regolamento CLP e relativa classificazione:>= 10% - < 20% Triossido di diantimonio

REACH No.: 01-2119475613-35-0000, Numero Index: 051-005-00-X, CAS: 1309-64-4, EC:215-175-0

3.6/2 Carc. 2 H351 >= 0.01% - < 0.016% 1,2-benzisotiazol-3(2H)-one

Numero Index: 613-088-00-6, CAS: 2634-33-5, EC: 220-120-9 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.3/1 Eye Dam. 1 H318 3.4.2/1-1A-1B Skin Sens. 1,1A,1B H317 4.1/A1 Aquatic Acute 1 H400 3.1/4/Oral Acute Tox. 4 H302

>= 0.01% - < 0.016% metilisotiazolinone

CAS: 2682-20-4, EC: 220-239-6 3.1/4/Inhal Acute Tox. 4 H332 3.1/4/Oral Acute Tox. 4 H302 3.2/1B Skin Corr. 1B H314 3.4.2/1-1A-1B Skin Sens. 1,1A,1B H317 4.1/A1 Aquatic Acute 1 H400

>= 0.00015% - < 0.0015% 2-aminoethanol

REACH No.: 01-2119486455-28-XXXX, CAS: 141-43-5, EC: 205-483-3 3.1/4/Inhal Acute Tox. 4 H332 3.8/3 STOT SE 3 H335 3.1/4/Dermal Acute Tox. 4 H312 3.1/4/Oral Acute Tox. 4 H302 3.2/1B Skin Corr. 1B H314

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SEZIONE 4: Misure di primo soccorso

4.1. Descrizione delle misure di primo soccorsoIn caso di contatto con la pelle:

Togliere di dosso immediatamente gli indumenti contaminati.Lavare immediatamente con abbondante acqua corrente ed eventualmente sapone le aree delcorpo che sono venute a contatto con il prodotto, anche se solo sospette.Lavare completamente il corpo (doccia o bagno).Togliere immediatamente gli indumenti contaminati ed eliminarli in modo sicuro.

In caso di contatto con gli occhi:In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua econsultare un medico.Lavare immediatamente con acqua per almeno 10 minuti.

In caso di ingestione:E' possibile somministrare carbone attivo sospeso in acqua od olio di vaselina mineralemedicinale.Pulire bene la bocca e bere molta acqua. Nel caso sopravvengano disturbi consultareimmediatamente un medico, mostrando questa scheda di sicurezza.

In caso di inalazione:Portare l’infortunato all’aria aperta e tenerlo al caldo e a riposo.

4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti che ritardatiIl prodotto può presentare un rischio di cancerogenesi.

4.3. Indicazione della eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamentispeciali

In caso d’incidente o malessere consultare immediatamente un medico (se possibile mostrare leistruzioni per l’uso o la scheda di sicurezza).Trattamento: (vedere punto 4.1)

SEZIONE 5: Misure antincendio5.1. Mezzi di estinzione

Mezzi di estinzione idonei:Nessuno in particolare.Mezzi di estinzione che non devono essere utilizzati per ragioni di sicurezza:Nessuno in particolare.

5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscelaIl prodotto non presenta rischio d'incendioNon inalare i gas prodotti dall’esplosione e dalla combustione.I fumi che si sprigionano durante un incendio possono contenere gli ingredienti tal quali ocomposti tossici e/o irritanti non identificati

5.3. Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendiImpiegare apparecchiature respiratorie adeguate.Raccogliere separatamente l’acqua contaminata utilizzata per estinguere l’incendio. Nonscaricarla nella rete fognaria.Se fattibile sotto il profilo della sicurezza, spostare dall’area di immediato pericolo i contenitorinon danneggiati.

SEZIONE 6: Misure in caso di rilascio accidentale6.1. Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza

Indossare i dispositivi di protezione individuale.

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Scheda di sicurezzaMA.P.E./Cr 05 LV

Spostare le persone in luogo sicuro.Consultare le misure protettive esposte al punto 7 e 8.

6.2. Precauzioni ambientaliContenere lo spandimento con terra o sabbia.Impedire la penetrazione nel suolo/sottosuolo. Impedire il deflusso nelle acque superficiali onella rete fognaria.Trattenere l’acqua di lavaggio contaminata ed eliminarla.In caso di fuga di gas o penetrazione in corsi d’acqua, suolo o sistema fognario informare leautorità responsabili.Materiale idoneo alla raccolta: materiale assorbente, organico, sabbia

6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonificaRaccogliere velocemente il prodotto indossando indumenti protettivi.

Materiale idoneo alla raccolta: materiale assorbente, organico, sabbiaLavare con abbondante acqua.Trattenere l’acqua di lavaggio contaminata ed eliminarla.

6.4. Riferimento ad altre sezioniVedi anche paragrafo 8 e 13

SEZIONE 7: Manipolazione e immagazzinamento7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura

Evitare il contatto con la pelle e gli occhi, l’inalazione di vapori e nebbie.Non utilizzare contenitori vuoti prima che siano stati puliti.Prima delle operazioni di trasferimento assicurarsi che nei contenitori non vi siano materialiincompatibili residui.Gli indumenti contaminati devono essere sostituiti prima di accedere alle aree da pranzo.Durante il lavoro non mangiare né bere.Si rimanda anche al paragrafo 8 per i dispositivi di protezione raccomandati.In certe circostanze le micropolveri possono portare ad esplosioni. Tenere lontano da fiammelibere, fonti di calore e scintille. Non rimuovere il film stretch in ambienti a rischio d'esplosione (acausa del pericolo di carica/scarica elettrostatica).

7.2. Condizioni per l’immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilitàTenere lontano da cibi, bevande e mangimi.Materie incompatibili:Nessuna in particolare.Indicazione per i locali:Locali adeguatamente areati.Conservare a temperature superiori a 5°C

7.3. Usi finali specificiNessun uso particolare

SEZIONE 8: Controllo dell’esposizione/protezione indi viduale8.1. Parametri di controllo

2-aminoethanol - CAS: 141-43-5 UE - LTE mg/m3(8h): 2,5 mg/m3, 1 ppm - STE mg/m3: 7,6 mg/m3, 3 ppm - Note:Bold-type: Indicative Occupational Exposure Limit Values [2,3] and Limit Values forOccupational Exposure [4] (for references see bibliography) ACGIH - LTE mg/m3(8h): 3 ppm - STE mg/m3: 6 ppm - Note: Eye and skin irr

Valori limite di esposizione DNELN.A.

Valori limite di esposizione PNECN.A.

8.2. Controlli dell’esposizioneProtezione degli occhi:

Occhiali di sicurezza.

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Scheda di sicurezzaMA.P.E./Cr 05 LV

Non richiesto per l’uso normale. Operare comunque secondo le buone pratiche di lavoro.Protezione della pelle:

Indossare indumenti che garantiscano una protezione totale per la pelle, es. in cotone, gomma,PVC o viton.

Protezione delle mani:Utilizzare guanti protettivi che garantiscano una protezione totale, es. in PVC, neoprene ogomma.

Protezione respiratoria:Non necessaria per l'utilizzo normale.In caso di insufficiente ventilazione usare maschera con filtri tipo B (EN 14387).

Tutti i dispositivi di protezione individuale devono essere conformi agli standard CE relativi (come EN374 per i guanti e EN 166 per gli occhiali), mantenuti efficienti e conservati in modo appropriato. La durata d'uso dei dispositivi di protezione contro gli agenti chimici dipende da diversi fattori (tipologiadi impiego, fattori climatici e modalità di conservazione), che possono ridurre anche notevolmente iltempo di utilizzabilità previsto dagli standard CE. Consultare sempre il fornitore dei dispositivi di protezione.Istruire il lavoratore all'uso dei dispositivi in dotazione.Rischi termici:

NessunoControlli dell’esposizione ambientale:

Nessuno

Controlli tecnici idonei:Nessuno

SEZIONE 9: Proprietà fisiche e chimiche9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali

Aspetto: liquidoColore: biancoOdore: inodoreSoglia di odore: N.A.pH: 10Punto di fusione/congelamento: N.A.Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizione: N.A.Infiammabilità solidi/gas: N.A.Limite superiore/inferiore d’infiammabilità o esplosione: N.A.Densità dei vapori: N.A.Punto di infiammabilità: N.A.Velocità di evaporazione: N.A.Pressione di vapore: N.A.Densità relativa: 1,22±0,02 g/cm³ (23°C)Densità dei vapori relativa all'aria: N.A.Idrosolubilità: insolubileSolubilità in olio: insolubileViscosità: 2800±300 mPa.s (23°C)Temperatura di autoaccensione: N.A.Limiti di infiammabilità in aria (% in vol.): N.A.Temperatura di decomposizione: N.A.Coefficiente di ripartizione (n-ottanolo/acqua): N.A.Proprietà esplosive: N.A.Proprietà comburenti: N.A.

9.2. Altre informazioniMiscibilità: N.A.Liposolubilità: N.A.Conducibilità: N.A.

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Proprietà caratteristiche dei gruppi di sostanze N.A.

SEZIONE 10: Stabilità e reattività10.1. Reattività

Stabile in condizioni normali10.2. Stabilità chimica

Stabile in condizioni normali10.3. Possibilità di reazioni pericolose10.4. Condizioni da evitare

Stabile in condizioni normali.10.5. Materiali incompatibili

Nessuna in particolare.10.6. Prodotti di decomposizione pericolosi

Nessuno.

SEZIONE 11: Informazioni tossicologiche11.1. Informazioni sugli effetti tossicologiciVie di penetrazione:Ingestione: siInalazione: noContatto: noInformazioni tossicologiche relative al preparato:Non sono disponibili dati tossicologici sulla miscela in quanto tale. Si tenga, quindi, presente laconcentrazione delle singole sostanze al fine di valutare gli effetti tossicologici derivantidall'esposizione alla miscela.

Informazioni tossicologiche riguardanti la miscela:N.A.

Informazioni tossicologiche riguardanti le principali sostanze presenti nella miscela:1,2-benzisotiazol-3(2H)-one - CAS: 2634-33-5a) tossicità acuta:

Test: LD50 - Via: Orale - Specie: Topo > 1150 mg/kgTest: LD50 - Via: Pelle - Specie: Topo > 2000 mg/kgTest: LD50 - Via: Orale - Specie: Ratto > 597 mg/kg

metilisotiazolinone - CAS: 2682-20-4a) tossicità acuta:

Test: LD50 - Via: Orale - Specie: Ratto = 285 mg/kgTest: LD50 - Via: Pelle - Specie: Ratto > 2000 mg/kgTest: LC50 - Via: Inalazione - Specie: Ratto = 0.384 mg/l - Durata: 4h

Corrosività/Potere irritante:Occhio:

Il contatto diretto può causare una lieve irritazione temporanea.Potere sensibilizzante:

Non evidenziato alcun effetto.Cancerogenesi:

Esistono evidenze di effetti cancerogeni sugli animaliMutagenesi:

Non evidenziato alcun effetto.Teratogenesi:

Non evidenziato alcun effetto.Cancerogeno categoria 3Se non diversamente specificati, i dati richiesti dal Regolamento 453/2010/CE sotto indicati sono daintendersi N.A.:

a) tossicità acuta

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b) corrosione/irritazione cutaneac) lesioni oculari gravi/irritazioni oculari gravid) sensibilizzazione respiratoria o cutaneae) mutagenicità delle cellule germinalif) cancerogenicitàg) tossicità per la riproduzioneh) tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione singolai) tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione ripetutaj) pericolo in caso di aspirazione

SEZIONE 12: Informazioni ecologiche12.1. Tossicità

Utilizzare secondo le buone pratiche lavorative, evitando di disperdere il prodotto nell'ambiente.Dati non disponibili sulla miscelaTossicità acquatica: preparato non classificabile come pericoloso per l'ambiente acquatico sullabase dei componenti.LC50>100mg/l (calcolato secondo Dir.1999/45/CE).Biodegradabilità: non facilmente biodegradabileBiodegradabilità: dati non disponibili sul preparato.Triossido di diantimonio - CAS: 1309-64-4a) Tossicità acquatica acuta:

Endpoint: LC50 - Specie: Pesci = 1000 mg/l - Durata h: 96Endpoint: EC50 - Specie: Dafnie = 1000 mg/l - Durata h: 48

1,2-benzisotiazol-3(2H)-one - CAS: 2634-33-5a) Tossicità acquatica acuta:

Endpoint: EC50 - Specie: Dafnie = 3.7 mg/l - Durata h: 48Endpoint: EC50 - Specie: Alghe = 0.37 mg/l - Durata h: 72

metilisotiazolinone - CAS: 2682-20-4a) Tossicità acquatica acuta:

Endpoint: EC50 - Specie: Dafnie = 1.6 mg/l - Durata h: 48Endpoint: EC50 - Specie: Alghe = 0.157 mg/l - Durata h: 72Endpoint: LC50 - Specie: Pesci = 6 mg/l - Durata h: 96

12.2. Persistenza e degradabilitàN.A.

12.3. Potenziale di bioaccumuloN.A.

12.4. Mobilità nel suoloN.A.

12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvBSostanze vPvB: Nessuna - Sostanze PBT: Nessuna

12.6. Altri effetti avversiDati non disponibili sulla miscela

SEZIONE 13: Considerazioni sullo smaltimento13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti

Recuperare se possibile. Inviare ad impianti di smaltimento autorizzati o ad incenerimento incondizioni controllate. Operare secondo le vigenti disposizioni locali e nazionali. 91/156/CEE, 91/689/CEE, 94/62/CE e successivi adeguamenti.Smaltimento prodotto non indurito(codice CER): 06 03 13Il codice europeo del rifiuto qui suggerito è basato sulla composizione del prodotto tal quale.Secondo gli specifici campi di impiego può essere necessario attribuire al rifiuto un codicediverso.

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SEZIONE 14: Informazioni sul trasporto14.1. Numero ONU

Merce non pericolosa ai sensi delle norme sul trasporto.Numero ONU: ==

14.2. Nome di spedizione dell’ONUN.A.

14.3. Classi di pericolo connesso al trasporto RID/ADR: merce non pericolosaADR-Numero superiore: NATrasporto aereo (ICAO/IATA): merce non pericolosaIMO/IMDG: merce non pericolosaN.A.

14.4. Gruppo d’imballaggioN.A.

14.5. Pericoli per l’ambienteMarine pollutant: NoN.A.

14.6. Precauzioni speciali per gli utilizzatoriN.A.

14.7. Trasporto di rinfuse secondo l’allegato II di MARPOL 73/78 ed il codice IBCN.A.no

SEZIONE 15: Informazioni sulla regolamentazione15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela

D.Lgs. 9/4/2008 n. 81D.M. Lavoro 26/02/2004 (Limiti di esposizione professionali)Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH)Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP)Regolamento (CE) n. 790/2009 (ATP 1 CLP) e (UE) n. 758/2013Regolamento (UE) 2015/830Regolamento (UE) n. 286/2011 (ATP 2 CLP)Regolamento (UE) n. 618/2012 (ATP 3 CLP)Regolamento (UE) n. 487/2013 (ATP 4 CLP)Regolamento (UE) n. 944/2013 (ATP 5 CLP)

Restrizioni relative al prodotto o alle sostanze contenute in base all'Allegato XVII del Regolamento(CE) 1907/2006 (REACH) e successivi adeguamenti:

Restrizioni relative al prodotto:Restrizione 3

Restrizioni relative alle sostanze contenute:Nessuna restrizione.

Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n.81 Titolo IX, “sostanze pericolose – Capo I – Protezione da agentichimici”Direttiva 2000/39/CE e s.m.i. (Limiti di esposizione professionali)Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152 e s.m.i. (Norme in materia ambientale)Direttiva 2012/18/UE (Seveso III): N.A.Accordo ADR – Codice IMDG – Regolamento IATAVOC (2004/42/EC) : N.A. g/l Regolamento 648/2004/CE (Detergenti). Disposizioni relative alle direttive 82/501/EC(Seveso), 96/82/EC(Seveso II): N.A.

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Scheda di sicurezzaMA.P.E./Cr 05 LV

15.2. Valutazione della sicurezza chimicaNo

SEZIONE 16: Altre informazioniTesto delle frasi utilizzate nel paragrafo 3:

H351 Sospettato di provocare il cancro.H315 Provoca irritazione cutanea.H318 Provoca gravi lesioni oculari.H317 Può provocare una reazione allergica cutanea.H400 Molto tossico per gli organismi acquatici.H302 Nocivo se ingerito.H332 Nocivo se inalato.H314 Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari.H335 Può irritare le vie respiratorie.H312 Nocivo per contatto con la pelle.

Paragrafi modificati rispetto alla precedente revisione: SEZIONE 2: Identificazione dei pericoli SEZIONE 3: Composizione/informazioni sugli ingredienti SEZIONE 8: Controllo dell’esposizione/protezione individuale SEZIONE 11: Informazioni tossicologiche SEZIONE 12: Informazioni ecologiche SEZIONE 15: Informazioni sulla regolamentazione

Questo documento e' stato redatto da un tecnico competente in materia di SDS e che ha ricevutoformazione adeguata.Principali fonti bibliografiche:

NIOSH - Registry of toxic effects of chemical substancesECDIN - Environmental Chemicals Data and Information Network - Joint Research Centre,Commission of the European CommunitiesSAX'S - Dangerous properties of industrial materialsIstituto Superiore di Sanità - Inventario Nazionale Sostanze Chimiche

Le informazioni ivi contenute si basano sulle nostre conoscenze alla data sopra riportata. Sono riferiteunicamente al prodotto indicato e non costituiscono garanzia di particolari qualità.L'utilizzatore è tenuto ad assicurarsi della idoneità e completezza di tali informazioni in relazioneall'utilizzo specifico che ne deve fare.Questa scheda annulla e sostituisce ogni edizione precedente. ADR: Accordo europeo relativo al trasporto internazionale stradale di merci

pericolose.CAS: Chemical Abstracts Service (divisione della American Chemical

Society).CLP: Classificazione, Etichettatura, Imballaggio.DNEL: Livello derivato senza effetto.EINECS: Inventario europeo delle sostanze chimiche europee esistenti in

commercio.GefStoffVO: Ordinanza sulle sostanze pericolose in Germania.GHS: Sistema globale armonizzato di classificazione e di etichettatura dei

prodotti chimici.IATA: Associazione per il trasporto aereo internazionale.IATA-DGR: Regolamento sulle merci pericolose della “Associazione per il trasporto

aereo internazionale” (IATA).ICAO: Organizzazione internazionale per l'aviazione civile.ICAO-TI: Istruzioni tecniche della “Organizzazione internazionale per l'aviazione

civile” (ICAO).902635/2Pagina n. 9 di 10

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Scheda di sicurezzaMA.P.E./Cr 05 LV

IMDG: Codice marittimo internazionale per le merci pericolose.INCI: Nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici.KSt: Coefficiente d'esplosione.LC50: Concentrazione letale per il 50 per cento della popolazione di test.LD50: Dose letale per il 50 per cento della popolazione di test.LTE: Esposizione a lungo termine.PNEC: Concentrazione prevista senza effetto.RID: Regolamento riguardante il trasporto internazionale di merci pericolose

per via ferroviaria.STE: Esposizione a breve termine.STEL: Limite per breve tempo di esposizioneSTOT: Tossicità organo-specifica.TLV: Valore limite di soglia di esposizione professionaleTWATLV: Valore limite di soglia per la media pesata su 8 ore. (ACGIH Standard).OEL: Sostanza con un limite di esposizione sul posto di lavoro fissato a livello

dell'Unione.VLE: Valore limite di esposizione professionaleWGK: Classe di pericolo per le acque (Germania).TSCA: United States Toxic Substances Control Act InventoryDSL: Canadian Domestic Substances List

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