..Ricerche sperimen tali alcune droghe medicinali dell'I mpero · Rivista Italiana Essenze,...

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.. Ricerche droghe alcune sperimen tali medicinali dell'I foglie Dr. Paolo Rovesti Dr. Franco Veneziani Lo stramonio è una delle piante più diffuse ne- gli incolti e nei gerbidi dell'altipiano etiopico. Esso siriscontra in estese formazioni specialmente nellevallate della Voina-De, invadendo spesso i coltivati messi a riposo.Secondo dati di diversi viaggiatori e nostri, è abbondante allo stato spon- taneo nelle piane delMaldi, riscontrabili dopo il suo altocorso in Eritrea, in tutta l'altavalle del- l'Auasc, delMareb ecc., notandosi come pianta infestante delle cultureabbandonate di tutti i luo- ghi prossimiori ai villaggi abissini. La pianta cre- sce rigogliosa lungo le sponde deicampi e lungo le mulattieree non viene mai distrutta come cat- tiva erba dagli indigeni. Sull'altipiano presso Asmara (versoAddichè, Dahrò-Cailòs, Ad-Nefàs ecc.) ggiù fino aÌle pendicioccidentali di tutta la larga fascia montuosa fiancheggiante si ritrova abbondante lo stramonio inestensioni talora mol- to dense. Su' richiesta di un'importante ditta erboristica veneta che aveva trovato ottimo il pro- dotto officinale seccato, unincettatore bianco fece raccogliere da squadre di indigeniper alcunianni le foglie di stramonio eritreo,che, seccate all'om- bra deglieucalipti e pressate in grossi fardi, veni- vano spedite in Italia. Secondo le notizie raccolte, il prodotto corrispondeva perfettamente ai saggi delle Farmacopee italiane estraniere e, dato il basso costo locale della droga, dipendentemente dalbasso costo della mano d'opera di raccolta, questapiccola attività potèsvolgersi proficuam~n- te, sia perl'incettatore. coloniale che per la ditta grossista importatrice italiana. _ ~ , 'loooo. Le foglie venivano raccolteall'epoca della fio- i'itura' e così pure dopoquesta venivano raccolti i semi.Nessun tentativo di raccoha e utilizzazione fu fatto in altre regioni dcll'Impero, al di fuoTi di questo. Procedendo verso Sud una forte densità di stramonio si trova nelle piane delJ'Hasamò e più giù. nelTembièn, nel Tigi e qua e nel- l'Hararino. Nella piantadell'Hasamò la specie è spessoframmistaalMete]di cui non pai'e sia nep- purestata tentata l'utilizzazione inparallelo con lo stramonio. - Data la grande ahhondanz.a. della pianta chia- matadal!li abissini « mazerbù II non è raroilcaso di vedere ragazzI con in 'mano, per gi110CO, steli mpero dell' A. O. I. fOCTliati di stramonio con frutti ocon fiori, donde ° la spiegazione di molti disturbi che la specieori· gina nei bambini abissini nelle campagne. In arabo la droga viene chiamata bengiè o beng ed in amarico atafaris. Fra gli amhara ed in genere fra tutte le popola- zioni etiopiche la droga viene tenuta assai in pre- gio perl~ sue proprieantispasmodiche estupe- facenti. E' pratica corrente mettere sulle brace delle fOCTlie e dei semi triturati di stramonio e con- vOCTliarnoe il fumo verso imbuti che lo indirizzano " sulla parte dolorante (denti, ferite, ecc.). Con le foglie triturate ed impastate con acqua si fanno empiastri antipedicolari. Secondo i depte, i semi di stramonio, messi sot- to il cuscino, farebbero dire in sogno la verità ai dormienti. Conle foglie vengono fatti empiastri calmanti e macerate in olio se ne fanno prepara- zioni lenitive dei dolori. Spesso lo stramonio è stato usato fra le popolazioni etiopiche anche a scopo di veneficio ed esistono esorcismi speciali per guarire da tali avvelenamenti. A questo proposito riteniamointeressante ripor- tare quanto riferisce il BALDRATI: cc E'interessante farconoscere l'opinione degli indigeni dell'Eri- trea e delle regioni finitime intorno ai principi attivi della Datu.ra Stramonium e Datura MeteI, chesono piante spontanee molto diffuse. In Ti- CTriCTlla la Datura è conosciuta col nome di Ma- , zerbà. Il nome ha comune la radice con Zereba, pal~ola del verbo Zerbaaba 'parlare, mormorare, donde anche frequente il nome di Zerbabit alle localinelle quali l'acqua scorre mormorando. Altrove il nome è MelataIef, chesignifica far par- lare per forza,ottenere una confessione forzata, dal verbo Lefiete o Teiatalefe. Meno comune poi- chè di ori"ine amarica è il nome di Mestena- gher che si~nifica far ra~contare, dal verbo Anna- ghere far dire, far raccontare. Nei paesi di lingua TilTré il nomSerrelrat dalla radice Scerat: sen- '0 za denti,esignifica parlare senza denti, o meglio corrisponde al nostro « parlare fuori deidenti). La piantaIlon ha oggi, o quasi, alcun uso medi- cinalee le denominazioni suddette sono probabil- mente inrelazione ad antichiusi e consnetudini. Le foglie di Datura hanno, nelle popolazioni eri-

Transcript of ..Ricerche sperimen tali alcune droghe medicinali dell'I mpero · Rivista Italiana Essenze,...

..Ricerchedroghe

alcunesperimen talimedicinali dell'I

foglieDr. Paolo Rovesti

Dr. Franco Veneziani

Lo stramonio è una delle piante più diffuse ne-gli incolti e nei gerbidi dell'altipiano etiopico.Esso si riscontra in estese formazioni specialmentenelle vallate della Voina-Degà, invadendo spessoi coltivati messi a riposo. Secondo dati di diversiviaggiatori e nostri, è abbondante allo stato spon-taneo nelle piane del Maldi, riscontrabili dopo ilsuo alto corso in Eritrea, in tutta l'alta valle del-l'Auasc, del Mareb ecc., notandosi come piantainfestante delle culture abbandonate di tutti i luo-ghi prossimiori ai villaggi abissini. La pianta cre-sce rigogliosa lungo le sponde dei campi e lungole mulattiere e non viene mai distrutta come cat-tiva erba dagli indigeni. Sull'altipiano pressoAsmara (verso Addichè, Dahrò-Cailòs, Ad-Nefàsecc.) giù giù fino aÌle pendici occidentali di tuttala larga fascia montuosa fiancheggiante si ritrovaabbondante lo stramonio in estensioni talora mol-to dense. Su' richiesta di un'importante dittaerboristica veneta che aveva trovato ottimo il pro-dotto officinale seccato, un incettatore bianco feceraccogliere da squadre di indigeni per alcuni annile foglie di stramonio eritreo, che, seccate all'om-bra degli eucalipti e pressate in grossi fardi, veni-vano spedite in Italia. Secondo le notizie raccolte,il prodotto corrispondeva perfettamente ai saggidelle Farmacopee italiane e straniere e, dato ilbasso costo locale della droga, dipendentementedal basso costo della mano d'opera di raccolta,questa piccola attività potè svolgersi proficuam~n-te, sia per l'incettatore. coloniale che per la dittagrossista importatrice italiana.

_ ~ , 'loooo.

Le foglie venivano raccolte all'epoca della fio-i'itura' e così pure dopo questa venivano raccolti isemi. Nessun tentativo di raccoha e utilizzazionefu fatto in altre regioni dcll'Impero, al di fuoTidi questo. Procedendo verso Sud una forte densitàdi stramonio si trova nelle piane delJ'Hasamò epiù giù. nel Tembièn, nel Tigrài e qua e là nel-l'Hararino. Nella pianta dell'Hasamò la specie èspesso frammista al Mete] di cui non pai'e sia nep-pure stata tentata l'utilizzazione in parallelo conlo stramonio. -

Data la grande ahhondanz.a. della pianta chia-mata dal!li abissini « mazerbù II non è raro il casodi vedere ragazzI con in 'mano, per gi110CO,steli

mperodell'A. O. I.

fOCTliatidi stramonio con frutti o con fiori, donde°la spiegazione di molti disturbi che la specie ori·

gina nei bambini abissini nelle campagne.In arabo la droga viene chiamata bengiè o beng

ed in amarico atafaris.Fra gli amhara ed in genere fra tutte le popola-

zioni etiopiche la droga viene tenuta assai in pre-gio per l~ sue proprietà antispasmodiche e stupe-facenti. E' pratica corrente mettere sulle bracedelle fOCTliee dei semi triturati di stramonio e con-vOCTliarnoeil fumo verso imbuti che lo indirizzano

"sulla parte dolorante (denti, ferite, ecc.). Con lefoglie triturate ed impastate con acqua si fannoempiastri antipedicolari.

Secondo i depterà, i semi di stramonio, messi sot-to il cuscino, farebbero dire in sogno la verità aidormienti. Con le foglie vengono fatti empiastricalmanti e macerate in olio se ne fanno prepara-zioni lenitive dei dolori. Spesso lo stramonio èstato usato fra le popolazioni etiopiche anche ascopo di veneficio ed esistono esorcismi specialiper guarire da tali avvelenamenti.

A questo proposito riteniamo interessante ripor-tare quanto riferisce il BALDRATI: cc E' interessantefar conoscere l'opinione degli indigeni dell'Eri-trea e delle regioni finitime intorno ai principiattivi della Datu.ra Stramonium e Datura MeteI,che sono piante spontanee molto diffuse. In Ti-CTriCTllala Datura è conosciuta col nome di Ma-" ° ,zerbà. Il nome ha comune la radice con Zereba,pal~ola del verbo Zerbaaba 'parlare, mormorare,donde anche frequente il nome di Zerbabit allelocalità nelle quali l'acqua scorre mormorando.Altrove il nome è MelataIef, che significa far par-lare per forza, ottenere una confessione forzata,dal verbo Lefiete o Teiatalefe. Meno comune poi-chè di ori"ine amarica è il nome di Mestena-gher che si~nifica far ra~contare, dal verbo Anna-ghere far dire, far raccontare. Nei paesi di linguaTilTré il nome è Serrelrat dalla radice Scerat: sen-'0

za denti, e significa parlare senza denti, o megliocorrisponde al nostro « parlare fuori dei denti).La pianta Ilon ha oggi, o quasi, alcun uso medi-cinale e le denominazioni suddette sono probabil-mente in relazione ad antichi usi e consnetudini.Le foglie di Datura hanno, nelle popolazioni eri-

'Datura Stramomu.m :é..Indig. lJ.exerb.-'l

tree ed etiopiche, anche un uso cosmetico ed igie-nicQ. Le foglie fresche, mescolate con foglie di ri-cino, vengono spappolate in guisa da ridurle inpoltiglia e servono poscia ane donne per pulirela testa e la capigliatura. Pare che abbiano unaefficaci~ anti pedieolare non bene accertata, men-tre si ritiene certo che i capelli vengono bene ~ras-sati e sono resi soffici e lucenti ».

Il GANORA così sintetizza le applicazioni mediche

abissi ne dello stramonio: « Su ogni mercato indi-geno ne sono venduti semi e foglie. Queste, schiac-ciate con acqua e sale, vengono applicate a guisadi impiastro sulle piaghe più maligne, sul lupuse sulla tigna. Le foglie secche, mescolate con quel-le di malva e di tabacco e talora anche con op-pio e canape ind iana, vengono fumate nella pipaper calmare l'asma, i dolori uterini, gli stati spa·smodici e sopratutto per illebhriarsi. Coi semi pol-

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verizzati e mescolati con burro si preparano po-mate parassiticide per le capigliature e per il be-stiame. Coi semi e le foglie si preparano decottiusati internamente contro i tumori ed esternamen-te contro i dolori dei cancri, dei reumi, delle ne-vralgie ecc. ».

Il succo frescamente spremuto dalle foglieavrebbe, secondo la medicina indigena, virtù cal-manti nei dolori di denti, nelle oftalmie, nei casidi foruncoJi dolorosi, nella infiammazione dellemammelle durante la venuta del latte, nella go-norrea (usato allora per via interna, a piccoledosi). Pare anche che esso sia un rimedio profi-lattico contro l'idrofobia e specialmente i mussul-mani e gli indiani userebbero questa pratica me-dica. L'oleolito, preparato dai semi contusi permacerazione in olio di sesamo alcuni giorni, servein applicazioni locali contro i dolori da mestrua-zioni difficili, dolori uterini in genere e nelle emor-roidi.

La letteratura sullo stramonio come dro·ga me-dicinale è vastissima e ci limiteremo qui ad accen-nare soltanto ad alcune nozioni generali utili pài raccoglitori in Colonia.

Sono officinali le foglie ed i semi che costituisconole parti della pianta più ricche in principi attivi.

La raccolta delle droghe viene eseguita in varieriprese; inizialmente si staccano le foglie poste inbasso, dopo qualche settimana le foglie più alte,eseguendo tre o quattro raccolte prima di spoglia-re completamente la pianta.

L'essiccazione deve essere eseguita rapidamentee si ottiene o per essiccamento all'ombra o disl)O-nendo le foglie in essiccatoi ad aria calda, mante-liuti ad una temperatura di 45-50°. L'essiccazionedè~e essere terminata in un paio di giorni. Toltedall'essiccatoio, le foglie devono essere esposte al-l'aria e riacquistano così quella morbidezza che

avevano perduto con l'essicca·mento. Un essiccamell-to troppo lento fornisce delle foglie colorate in neroanzichè in verde. D'altra parte, bisogna ricordareche si verifica durante l'essiccazioneuna perdita diaIcaloidi che è più forte negli organi giovani mag-giormente ricchi in acqua, che negli organi piùvecchi. L'essiccamento attenua fortemente l'odoredella pianta fresca.

Per la sua coltivazione, i semi (10-15 Kg. perettaro) vengono posti in l'ighe distanti circa 60 cm.,in località assolate o leggermente ombrose, mabene esposte, in terreni pesanti, fertili e calcarei.La semina si effettua poco prima delle piogge, ri-coprendo con un leggero strato di terra i semi.La germinazione è rapida e, appena giunte lepialltine ad un'àltezza di 10-15 cm., si dirada adintervalli nelle file di 30-35 cm. e si sarchla. Dopodue o tre mesi dalla semina si hanno fusti di l me-tro e più. Il raccolto viene falciato quando è infiore. Le capsule spinose sono raccolte dalle pian-te destinate a rimanere sul terreno, a loro com-pleto sviluppo, ma allorchè sono ancor verdi.

Per ottenere Kg. l di foglie secche, occorronoper il prodotto A.O.I. da Kg. 2,5 ai 3 di fogliefresche.

Per raccogliere il seme, si raccolgono prima lecapsule spinose, brunite, che si aprono da solealla sommità, 'ponendole a seccare su teloni otramezze di legno. Una volta ben seccate, essevengono trebhiate e si ha così il seme ben maturodi un bel color nero.

I semi hanno sapore amarognolo e, quando sipestano, esalano odore sgradevole; messi a dige-rire nell'alcole dànno un liquido dotato di unabella fluorescenza verde, che per aggiunta di am-moniaca, passa al giallo.

Contengono 0,3 - 0,5'ì~.di alcaloidi; 17-25% diolio grasso (con D= 0,917; numero di saponifica-zione 186 numero di jodio 113); bruciando la-sciano il 3% di ceneri.

Piante spontanee di Da-tura StramonillTn L. del-

l'altipiano etiopieo.

Le foglie disseccate sono quasi inodore, sono ric-che di sali minerali e bruchltelasciano 17-21% diceneri riferite alle foglie disseccate a 130°.

I principi attivi dello Stramonio sono di naturaalcaloidea e precisamente: iosciamina, atropina,ioscina e la percentuale della droga secca osciJ]afra' il 0,20 ed il O,50/~. Ciò che un tempo era notosotto il nome di daturina, oggi è bconosciuto comeun miscuglio dei tre alcaloidi nominati.

L'uso dello stramonio in medicina e nell'indu-stria farmaceutica è molto notevole. U:azione fisio-logica esplicata dai preparati di stram~:mioè ana-loga a quella delle solanacee in genere e si mani-festa prevalentemente a carico del sistema nervosovegetativo e della corteccia cerebrale. A dosi suf-ficientemente elevate si ottiene una vera e propria

Scala. 1:Z.500.000.2.5 50" 1S

Zone delloSTròmon ("o

nel Tigrè enel/' Eri rrea

azione stupefacente con manifesta ecèitazione psi-chica, tale da valergli l'antico attributo di « erbadelle streghe ».

L'azione fisiologica esplicata dai singoli alca-loidi non differisce che nell'intensità dell'effetto ein qualche questione di dettaglio dall'azione del-l'atropina. Ciò è façilmellte comprensihile, data lastretta parentela chimica che lega questi vari al-caloidi. .

In terapia si utilizza come alltispasmodico in for-me bronchiali o gastro-intestinali, come analgesi-co Slltto forII!a di pomata o di oleoliti e nel trat-tamento del parkinsonismo in cui migliora lo statodi rigidità e le condizioni generali del paziente.

Le preparazioni galeniche più usate dello stra-monio sono: _la polvere che si somministra alla

dose di gr. 0,05 - 0,15; l'estratto fluido; l'estrattomolle, sia acquoso che idroalcolico; la tintura al-colica l: lO che si dà alJa dose di 5·20 goccie; lecarte nitrato composte antiasmatiche; le sigarettedi stramonio; le polveri antiasmatiche, ecc.

Nel complesso il consumo di questa droga è no-tevole, dato anche che si presta all'estrazione indu-striale dei corrispondenti principi attivi. Il prezzoattuale si aggira per la foglia a L. 3,- al Kg. eper i semi a L. 4,- al Kg.

Non risulta dalle statistiche la quantità di stra-monio annualmente importata in Italia, però ri-sulta un'importazione di 50 Ki!r. di soli sali di sco-polamina, cui devono aggiungersi quelli di atro-pina ecc. Deve anche notarsi che lo stramonio (fo-!!lie e semi) è oggetto di attivo commercio conl'f'stcro da parte delle nostre Case erboristiche.

Concludendo, data la grande abbondanza di stra-monio su tutto l'altipiano e nelle valli, data l'esi-stenza di strade comode camionabili attraversantimolte zone di produzione e finalmente data la re-peribiJità di mano d'opera nei villaggi vicini allezone di raccolta, è indubbio che possaricavarsidall'Impero uu forte quantitativo di questa dro-ga che potrebbe anche essere esportata in altripaesi. Non è da trascurare il fatto che con razio-nali disseminazioni artificiali, le formazioni SPOll-

tanee potrebbero diffondersi noteyolmente, così dacostituire zone intensive di raccolta in cui il co-sto di produzione verrebbe diminuito come se sitrattasse di una vera e propria coltivazione dellaspecie senza spese generali di impianto e manu-tenzione. A tale scopo non occorrerebbe altro, se-condo le esperienze già eseguite, che buttare aspaglio le sementi nelle lacune prive delle specienelle formazioni stesse spontanee.

La germinazione dei semi è quasi totalitaria ela specie, rusticissima e non infestata da malattie,

cresce rigogliosissima in A.O.I. ed in breve tempo.A chi obbietia che PIIÒ hastare lo stramonio nazio-nale coltivato o spontaneo al nostro Iabhisogno,hisogna opporre chc sia la mano d'opera di minoreosto dell'Impero, sia infine la grande rellerihilitàin materiale sJlontaneo ed in terreni poveri ed ilmaggior sviluppo della produzione qnantitativa indroga utile sono altrettanti fattori da considerarsiattentamente per promuovere la valorizzazione diCJuesta pianta medicinale in A.O.I.

FOGLIE.

La determinazione degli alcaloidi sui campionidi foglie in esame In eseguita secondo il metododescritto nella Farmacopea V.5.A. X edizione. Leprovenienze delle foglie analizzate, raccolte int. b., erano due: pressi di Asmara e pressi di Ad-dis Abeba.

La percolazione fu portata a termine con etere-cloroformio (:i : l). Gli alcaloidi furono comple-tamente estratti dalla soluzione per scuotimentosuccessivo con H2 504 diluito, filtrando e lavandoogni porzione di soluzione acida con etere-cloro-formio. Le soluzioni solforiche acide riunite furo-no alcalinizzate con l\TH3 diluita e gli alcaloidifurono nuovamente estratti con cloroformio persuccessivi scuotimenti con questo solvente.

Il residuo alcaloidico, rimanente dalla evapora-zione della soluzione cloroformica, fu trattatocon alcole-etere, che furono evaporati per elimi-nare le ultime tracce di cloroformio. III residuQ fusciolto in alcole neutro; cui venne aggiunto un ec-cesso di H2S04 N/IO e l'eccesso fu titolato con so-luzione di NaOH N/50, usando come indicatoreil metilarancio. Fu trovato in questo modo nellefoglie eritree un titolo in alcaloidi del 0,47/0, inquelle di Aba un titolo del 0,38%.

Usando invece il metodo più moderno e perfe-zionato di U. CAINES (descritto in Quarterly ] our-

'Raccolta (lelI e foglie diD"tu.ra Stramonium L. daformazioni spontanee infioritura a Sambel presso

Asmara (Eritrea).

/lal oj P/wrnwcy anrI Phannacology - 1930, N. 3,pago 342: « The assay of Stramonium Leaves andTincture of Stramonium») si ebbe un titolo del0,51% nelle foglie eritree e del 0,40% in quelledi Aba.

Le foglie (lO gr.) furono ben contuse, poi estrat-te una prima volta con 5 cc. di soluzione etere-cloroformio (4 : l) dopo aggiunta di 2 cc. di NHadiluita sciolta con 3 cc. di acqua. Dopo aver benestratto per percolazione 3-4 volte, il percolato furidotto per distilJazione a 15 cc., messo in un se-paratore (dopo aver lavato il recipiente primitivocon d'ue porzioni da 5 cc. l'una di cloroformio)e addizionato di 12,5 cc. di alcole a 90°. Il liquidoc1oroformico venne quindi esaurito con successiveporzioni di H2 SO~ N/5 per separare gli alcaloidipresenti. Gli estratti acidi riuniti vennero lavaticon lO cc. di cloroformio, che venne evaporatoed eliminato: il liquido vemie alcalinizzato fort~-mente con soluzione di NH3, e gli alcaloidi ven-nero completamente estratti per scuotimento consuccessive quantità di cloroformio. Gli estratti clo-roformici riuniti vennero lavati con 5 cc. di acquaed il cloroformio eliminato per distillazione.

Il residuo venne sciolto successivamente in 3 cc.di etere e 2 cc. di alcole assoluto, evaporandoogni volta il solvente. Il residuo, seccato per l oraa 1000°, venne sciolto in l cc. di alcole assoluto,furono aggiunti 5 cc. di H2 S04 N/50 e l'eccessodi acido venne titolato con NaOH N/50, usandocome indicatore il metilarancio e tenendo pre-sente che l cc. di H2 S04 N/50 corrisponde agr. 0,005785 di alcaloidi.SEMI.

Per i semi polverizzati furono sostanzialmenteusati gli stessi metodi di determinazione degli al-caloidi già adottati per le foglie. Essi avevano lestesse provenienze delle foglie. '

Col metodo Farmacop. D.S.A. X edizione, fuottenuto un titolo del 0,454% di alcaloidi per isemi eritrei e del 0,36% per i semi di .Aba; col

metodo CAINES (descritto per le foglie) fu otte-nuto un titolo del 0,519% per i semi eritrei e del0,39% per i semi di Aba.

Alla calciJ)azione le foglie eritree danno il 18,3%di ceneri e quelle di Aba il 16,49/~.

Si può quindi concludere, dai titoli in alcaloidiottenuti sulle due droghe e dai caratteri farmaco-gnostici generali, che le foglie ed i semi di stra-monio dei campioni esaminati possono conside-rarsi ottimi prodotti officinali.

NOI] è i"1caso di sottolineare l'importanza chequesta ha in terapia, sia per il largo consumo chese ne fa utilizzando direttamente le foglie nellapreparazione di sigarette e polveri antiasmatiche,sia per l'estra'zione degli alcaloidi in' esse conte-nuti, sia infine per la preparazione di estratti edaltre preparazioni galeniche.

Anche per queste droghe l'Impero può provve-dere perfettamente, fornendo prodotti ottimi sottoogni punto di vista.

Bologna - Istituto di Chimica Farmaceutica dellaR. Gniversità - Dicembre 1939-XVIII.

BRIZI U .. Lo stramonio, in « Bull. Ass. It. Piante .Medici·nali ll. Milano, 1918, n. 6.

BOSHART K .. Der Stechapfel, in « Heil u. Cew. Pflanzen }l,

1918, pago 108. •LANGENHAN H. A .. " The alkaloidal content of Stramonium

leaves . Bull. of. Univo of Wisconsin, 1914, n. 692.MILLER F. U. e MEADER J. W .. ' Der Alkaloidgehalt von

Stramonium - in « Apoth. Zeilung >l, 1912, pago ll5".BALDRATI L . La pianta che fa parlare . in Riv. It. .Ess.

Prof. . Milano 1925, pago 62.Cfr. anche il bellissimo lavoro di DAFERT: Diissgussgver--

sache mit Datura Stramonium . in Heil U. Gewpfl, 1931·32,pago 98 contenente una ricca bibliografÌa sulla coltivazionedello stramonio.

ERRATA CORRIGELa puntata precedente pub-blicata nel numero di gen-naio, deve avere il N. G,

non N. 9.

Formazioni dense di Da-lura StramoniuTlt L. nellepiane bosc'ose dell'Hasamò

(Eritrea).