Riassunto Inferno - Canto 3

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Riassunto Inferno - Canto III Virgilio e Dante si trovano di fronte alla porta dell'inferno, che nella parte superiore porta incisa la famosa scritta conclusa con la sentenza "Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate".Entrambi attraversano l'uscio penetrando così nel mondo infernale. L'ambiente buio, e si sentono subito pianti, lamenti e grida dei dannati . Quell'anticamera dell'inferno accoglie gli ignavi, coloro che vissero senza prendere mai una posizione, né buona né cattiva, inutili a sé stessi ed alla società. Tra le anime dannate si trovano anche gli angeli che nella guerra tra Dio e Lucifero non si schierarono né dall'una né dall'altra parte. Gli ignavi si lamentano della loro sorte perchè trascurati da tutti con disprezzo per non aver lasciato in vita nessun ricordo di sé. Sono continuamente punzecchiati da mosconi e vespe, così da versare ora inutilmente (sono solo cibo per vermi) quelle lacrime e quel sangue che in vita non furono in grado di versare. Sono anche costrette ad inseguire una insegna che cambia rapidamente posizione in ogni momento. Tra le anime Dante riesce a vedere quella di Celestino V, colui che per vigliaccheria aveva ceduto alla carica papale lasciando il posto a Bonifacio VIII, che il poeta ritiene responsabile del male di Firenze e del suo esilio. Questo papa voleva che la chiesa avesse anche il potere temporale.Dante guarda poi sul fiume Acheronte l'immensa schiera di anime pronte ad essere traghettate sull'altra sponda da Caronte. Il traghettatore infernale si fa rispettare, subito urla contro i dannati, minacciandoli e spaventandoli con percosse, poi si rivolge a Dante per impedirgli il

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Riassunto Inferno - Canto 3

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Riassunto Inferno - Canto III

Virgilio e Dante si trovano di fronte alla porta dell'inferno, che nella  parte superiore porta incisa la famosa scritta conclusa con la sentenza "Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate".Entrambi attraversano l'uscio penetrando così nel mondo infernale. L'ambiente buio, e si sentono subito  pianti, lamenti e grida dei dannati . Quell'anticamera dell'inferno accoglie gli ignavi, coloro che vissero senza prendere mai una posizione, né buona né cattiva, inutili a sé stessi ed alla società. Tra le anime dannate si trovano anche gli angeli che nella guerra tra Dio e Lucifero non si schierarono né dall'una né dall'altra parte.Gli ignavi si lamentano della loro sorte perchè trascurati da tutti con disprezzo per non aver lasciato in vita nessun ricordo di sé.  Sono continuamente punzecchiati da mosconi e vespe, così da versare ora inutilmente (sono solo cibo per vermi) quelle lacrime e quel sangue che in vita non furono in grado di versare. Sono anche costrette ad inseguire una insegna che cambia rapidamente posizione in ogni momento. Tra le anime Dante riesce a vedere quella di Celestino V, colui che per vigliaccheria aveva ceduto alla carica papale lasciando il posto a Bonifacio VIII, che il poeta ritiene responsabile del male di Firenze e del suo esilio. Questo papa voleva che la chiesa avesse anche il potere temporale.Dante guarda poi sul  fiume Acheronte  l'immensa schiera di anime pronte ad essere traghettate sull'altra sponda da Caronte.Il traghettatore infernale si fa rispettare, subito urla contro i dannati, minacciandoli e spaventandoli con percosse, poi si rivolge a Dante per impedirgli il viaggio.Virgilio salva tutto  celebre frase "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare", "così è stato deciso in Paradiso, là dove si può fare ciò che si vuole, e non chiedere altro", zittendo il demone.