Riassunto Di a Italiana

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  • 8/9/2019 Riassunto Di a Italiana

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    1) GLI ACCENTI

    a) L' ACCENTO SUI MONOSILLABI(ACCENTO TONICO)

    1.1) I MONOSILLABI CHE NON VANNO ACCENTATI

    Molti pensano che basti la pronuncia a far individuare un accento su un monosillabo, cosicch mettonol'ACCENTO GRAFICO sui monosillabi che sembrano accentati... e sbagliano, perchTUTTI IMONOSILLABI SONO ACCENTATI, ma il loro , molto spesso, soltanto un ACCENTO "TONICO" (unaccento, cio, che si pronuncia, ma che non si scrive).

    1.2) In realt, le regole che determinano gli accenti sui monosillabi sono motivate soltanto dal VALOREGRAMMATICALE dei monosillabi stessi, per cui

    REGOLA

    I MONOSILLABI NON SI ACCENTANO MAI,A MENO CHE LO STESSO MONOSILLABONON ABBIA DUE VALORI GRAMMATICALI DIVERSI

    Detto cos, sembra difficilissimo. In realt, molto pi semplice di quanto non si creda. Facciamo qualcheesempio:

    FU verbo "essere", passato remoto, 3 p.s., ha un solo significato non accentato

    MA una congiunzione avversativa, ha un solo significato: quello di "per" non accentato

    SA verbo "sapere", indicativo presente, III p.s., ha un solo significato non accentatoSU una preposizione semplice, ha un solo significato: "sopra"

    non accentatoSTA verbo "stare", indicativo presente, III p.s., ha un solo significato

    non accentatoSTO verbo "stare", indicativo presente, I p.s., ha un solo significato

    non accentatoVA verbo "andare", indicativo presente, III p.s., ha un solo significato1

    non accentato

    Altri monosillabi che non sono accentati, per il motivo sopra esposto, sono:

    QUI, QUA, TRA, FRA, TI, ME, CI, VI, eccetera

    1 ATTENZIONE a non confonderlo con l'IMPERATIVO del verbo "andare", che ha una precisa grafia, chevedremo in seguito.

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    1.3) Non vanno accentati nemmeno certi monosillabi che, almeno apparentemente, hanno DUE (o pi)SIGNIFICATI (apparenti):

    1 SIGNIFICATO 2 SIGNIFICATO 3 SIGNIFICATO PERCHDO verbo "dare" nota musicale - si capisce dal contesto dellafrase

    - la nota scritta sempremaiuscola

    RE "monarca" nota musicale - si capisce dal contesto dellafrase- la nota scritta sempremaiuscola

    MI pronome : "me","a me"

    nota musicale - si capisce dal contesto dellafrase- la nota scritta sempremaiuscola

    FA verbo "fare",indicativo presente2

    avverbio di tempo(tanti anni FA)

    nota musicale - nei primi due casi, l'unicaparola italiana che facciaeccezione, anche perch sicapisce il suo valore dal contestodella frase- la nota scritta sempremaiuscola

    SI pronome nota musicale - si capisce dal contesto dellafrase- la nota scritta sempremaiuscola

    b) L' ACCENTO SUI MONOSILLABI(ACCENTO GRAFICO)

    1.4) I MONOSILLABI CHE VANNO ACCENTATI

    Alcuni monosillabi, per, oltre al normale ACCENTO TONICO possiedono anche un ACCENTO GRAFICO(un accento, cio, che va anche scritto).

    REGOLA SI ACCENTANO SOLTANTO QUEI MONOSILLABI

    CHE HANNO DUE SIGNIFICATI DIVERSI,PUR AVENDO LA STESSA GRAFIA

    L'accento GRAFICO (quello che si scrive) serve dunque a far capire immediatamente qual il significato diquel monosillabo, e quale la sua valenza grammaticale.

    Quindi non fatevi mai fuorviare dall'accento TONICO (quello c' sempre, in tutte le parole) e, prima discrivere qualcosa, magari in modo errato, RAGIONATE.Comunque, la tabella sotto riportata vi sar d'aiuto per orizzontarvi, e per non cadere nel panico...

    2 ATTENZIONE a non scambiarlo con il verbo "fare" all'IMPERATIVO, che segue un'altra regola

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    1 SIGNIFICATO(NIENTE ACCENTO)

    2 SIGNIFICATO(CON ACCENTO)

    NOTE

    DI preposizione semplice= "appartenente a"(il libro DI Maria)

    nome comune= "giorno"

    (ild della riscossa)

    Attenzione a scrivere TUTTI INOMI dei giorni della

    settimana con l'accento2 DA preposizione semplice

    (verr DA te)verbo "dare" indicativo presente

    (mid una mela)Attenzione all'IMPERATIVO di

    "dare", che si scrive in altromodo

    E congiunzione(tu E lui)

    verbo essere, indicativopresente, 3 p.s.(Mario bello)

    LA articolo determinativo(LA mia amica)

    avverbio di luogo(vado l)

    LI pronome personale(LI ho visti)

    avverbio di luogo( l, sul tavolo)

    NE pronome= di esso

    (NE ho molti)

    negazione correlativa(NON hon questo n quello)

    SE congiunzione ipotetica="nel caso in cui"non so SE verr

    pronome personale(pensa solo a s ) il"s" pronome pu esserescritto anchesenza accento ,se seguito da "stesso"(pensa solo a se stesso )

    SI particella pronominale(SI studia poco!)

    affermazione(s, voglio questo!)

    TE pronome(lo do a TE)

    nome comune= bevanda

    (vorrei delt)

    1.5) ALTRI ACCENTI: IL PASSATO REMOTO DEI VERBIParleremo pi aventi dei verbi ma, dato che il Passato Remoto dei verbi crea dei problemi proprio con gliaccenti, meglio accennare a questo possibile errore ortografico.

    Verbi in "-ARE": egli and, egli cant, egli sogn, egli parlVerbi in "-ERE"3: egli tem (o temette), egli tess, egli sed (sedette)Verbi in "-IRE": egli cap, egli sent, egli fin

    REGOLA

    IL PASSATO REMOTO DEI VERBI ACCENTATO SULL'ULTIMA VOCALENELLA TERZA PERSONA SINGOLARE.

    2 I giorni della settimana, in italiano come in altre lingue, erano, nell'antichit, dedicati agli Dei dai qualiprendevano il nome: eccone il significatoLUNED = il giorno della LUNA (in inglese, MON -Moon- DAY)MARTED = il giorno di MARTEMERCOLED = il giorno di MERCURIOGIOVED = il giorno di GIOVE (in inglese THURS -Thor- DAY)VENERD = il giorno di VENERE3 molto spesso la forma accentata dei verbi in "-ERE" arcaica, ed preferibile usare quella in "-ette"

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    MA ATTENZIONE !

    LA TERZA PERSONA SINGOLARE DEIVERBI IN -IRE ACCENTATA

    LA PRIMA PERSONA SINGOLARE, INVECERADDOPPIA LA "I"

    i Io capii, io sentii, io finii, io mi vestiiIII egli cap, egli sent, egli fin, egli si vest

    2) GLI APOSTROFIELISIONE E TRONCAMENTO (parte 1)

    L'apostrofo il segno dell'ELISIONE ( da "elidere" = tagliare).E' un segno che si mette al posto delle lettere "tagliate via" da una parola.Abitualmente, l'elisione avviene quando due vocali si incontrano e, per brevit e comodit, se ne pronunciasolo una (di solito, l'iniziale della seconda parola4)

    2.1) L'elisione pi frequente quella che segna l'incontro di un articolosingolare con un nome che inizia pervocale

    Es.: LA Amica L' amicaLO Amore L'amore

    2.2) Ma si pu avere elisione anche tra un aggettivo ed un nome, o tra una preposizione articolata ed unnome o un aggettivo. La logica sempre la stessa: due vocali che si incontrano, di solito si elidono.

    Es.: QuellO Elefante quell'elefanteDallA Oca dall'ocaAllO Odiato nemico all'odiato nemicoAllA Odiata nemica all'odiata nemicaDellA Ebbrezza dell'ebbrezza

    e cos via...

    REGOLA

    SI ELIDONO SEMPRELE PAROLE E GLI ARTICOLI SINGOLARI

    MA ATTENZIONE !

    4 ma non sempre cos: vedremo poi alcuni esempi

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    NON SI ELIDONO MAILE PAROLE E GLI ARTICOLI PLURALI

    2.3) Di conseguenza sbagliato scrivere (e pronunciare)

    Dell'amiche, degl'amici, l'arance, gl'ulivi, eccetera.

    2.4) ELISIONI MOLTO FREQUENTi:PO' , D' ACCORDO , C' ENTRA" Po' " l'elisione di "poco"; non ha bisogno di essere vicino ad una vocale per elidersi.La sua scrittura corretta quella con l'APOSTROFO ma, a voler essere molto pignoli, si potrebbe scrivereSIA CON L'APOSTROFO CHE CON L'ACCENTO:

    p' / po'

    "D' accordo" , di solito, crea problemi perch molti sono convinti che si tratti di UNASOLA PAROLA. in realt formata da Di e ACCORDO. Anche C' ENTRA viene spesso scritto in modoerrato: l'elisione di CI ENTRA (cio: "non entra L5 , IN QUEL DISCORSO")

    d' accordoc' entra

    2.5) Tutto sembrerebbe facile, almeno una volta. Ma non cos. Perch, a complicare le cose, interviane ilTRONCAMENTO.In italiano esistono alcune parole "zoppe", alle quali MANCA la vocale finale.Di solito, queste parole hanno una DOPPIA GRAFIA: CON e SENZA la vocale finale. Bisogna conoscerebene queste parole, per poterle scrivere correttamente.

    2) GLI APOSTROFIELISIONE E TRONCAMENTO (parte 2)

    2.6) IL GIOCO DEL TAPPOImmagina di avere molta sete: il caldo torrido, e desideri un bel bicchiere di acqua fresca.Davanti a te, sul tavolo, c' pronto il bicchiere, e due bottiglie d'acqua appena estratte dal frigo.La bottiglia "A" stappata.La bottiglia "B" ha il tappo.Cosa fai?

    Risposta 1: apri il cassetto, cerchi l'apribottiglie, prendi l'apribottiglie, stappi la bottiglia "B", versi l'acqua nelbicchiere, cerchi un tappino di gomma, ritappi la bottigli "B", e infine BEVIRisposta 2: prendi la bottiglia "A", versi l'acqua nel bicchiere, e BEVI

    Se hai dato la risposta 1, meglio che ti faccia un po' pi furbo; se hai dato la risposta 2, bravo: lasoluzione pi logica! ;))

    IN GRAMMATICA LA STESSA COSA:il caso dato dalla risposta 1 indispensabilese esiste UNA SOLA BOTTIGLIA (ELISIONE),

    ma inutile quando esisteUN'ALTRA BOTTIGLIA GI STAPPATA (TRONCAMENTO)

    5 Si parler diffusamente del valore di CI = PRONOME / AVVERBIO

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    2.7) UN / UNO / UNAOsserva con attenzione gli ARTICOLI INDETERMINATIVI:Per il femminile ce n' uno solo: UNA

    Hai, cio, una bottiglia sola, e per giunta tappata.Quindi, se proprio vuoi bere, devi fare tutte le azioni previste nel caso 1:UNA AMICA "stappi" la bottiglia UN(A) amica

    e metti il tappino di gomma UN' AMICA

    Ma guarda gli articoli MASCHILI: ce ne sono DUE:uno CON il tappo (UNO)e l'altro SENZA (UN)

    Se devi mettere l'articolo indeterminativo davanti ad "amico", o ad "allegro elefante", che fai?

    Risposta 1: adoperi UNO, lo elidi e metti l'apostrofo (stappi la bottiglia "B" e metti il tappino)Risposta 2: adoperi UN e non ti crei pi problemi (usi la bottiglia "A")

    Se hai dato la risposta 1, non hai capito nulla del Gioco del tappo e della comodit, se hai dato la risposta 2,bravo, hai capito, non sbagliare pi! ;))

    2.9) LE PAROLE TRONCHE

    UN (contrapposto ad UNO) non lunica parola tronca che esiste in italiano: ce ne sono altre.Per fortuna non sono molte, ma bisogna conoscerle bene per evitare degli errori. Le pi frequenti sonoquelle della tabella riportata sotto:

    NORMALE TRONCA NORMALE TRONCAuno un buono buon

    quale qual bello beltale tal frate fra

    nessuno nessun suora suorquello quel grande gran

    2.10)e adesso vediamo di applicare alla realt questa tabella:

    NON SI SCRIVE MA SI SCRIVEun' attivo studente un attivo studentequal' il tuo libro qual il tuo libro

    Elio un buon' uomo Elio un buon uomo(Buon Natale, Buon Compleanno)

    qualcun' altro qualcun altro

    e cos via...

    3) ALTRE ELISIONI

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    L IMPERATIVO DEI VERBI (APOCOPE)

    E torniamo a parlare dei terribili monosillabi.Finora abbiamo detto che i monosillabi:

    * di solito non sono accentati* sono accentati solo se hanno due significati grammaticali diversi

    Ma adesso dobbiamo aggiungere anche una terza possibilit:

    ATTENZIONE !

    ALCUNI MONOSILLABI SONO APOSTROFATI

    Quali? E perch? Cerchiamo di dare una risposta.

    3.1) Omettendo alcuni casi che non rientrano in questa regola, vengono normalmente apostrofati tutti i verbiche, all'imperativo, sono monosillabici. Originariamente, infatti, c' una " i " che, per comodit, "cade",lasciando l'apostrofo.Rendiamo le cose pi chiare con una tabella:

    VERBO INDICATIVO VERBO IMPERATIVOVA

    (Maria va al mercato)VA'

    (va' via: non ti voglio parlareSTA

    (Delia sta bene)STA'

    (sta' buono, non agitarti)FA

    (Gianni fa i suoi compiti)FA'

    (Gianni, fa' i tuoi compiti!)

    REGOLA

    SE IL VERBO ALL' INDICATIVO, ED UNA TERZA PERSONA (LUI, LEI)NON VA APOSTROFATO

    SE IL VERBO ALL'IMPERATIVO (INDICA COMANDO),ED UNA SECONDA PERSONA (TU)

    VA APOSTROFATO

    E ADESSO FACCIAMO UN BEL RIPASSO GENERALETABELLA SINOTTICA DEI MONOSILLABI

    CON DIVERSE SCRITTURESEMPLICI CON ACCENTO CON APOSTROFO

    DApreposizione semplice

    d"dare", indicativo, III p.s.

    da'"dare", imperativo, II p.s.

    DIpreposizione semplice

    dnome = giorno

    di'"dire", imperativo, II p.s.

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    FA"fare", indicativo , III p.s.

    avverbio tempo

    fa'"fare", imperativo, II p.s.

    LAarticolo determinativo

    lavverbio luogo

    LIpronome personale

    lavverbio luogoNE

    pronomen

    negazione correlativane

    preposizione articolata (NEI)poetico

    SEcongiunzione ipotetica

    pronome, seguito da "stesso"

    spronome

    se'"essere" (SEI)

    poeticoSI

    pronomes

    affermazioneSTA

    "stare", indicativo, III p.s.sta'

    "stare", imperativo, II p.s.VA

    "andare", indicativo, III p.s.va'

    "andare", imperativo, II p.s.

    4) LE ESCLAMAZIONI O INTERIEZIONI

    Le esclamazioini o interiezioni sono, di solito, poco usate nella lingua scritta.Tuttavia, se qualcuno volesse saperle adoperare (lo sconsiglio, perch un brutto artificio retorico), esisteuna regolina per scriverle correttamente senza tanti problemi.

    REGOLA

    TUTTE LE ESCLAMAZIONI SI SCRIVONO CON UNA SOLA " H"CHE VA SEMPRE DOPO LA PRIMA VOCALE

    Es.: Ah! Eh! Oh! Ahim! Ehil! Ohib

    5) CE / C' - VE / V' - NE / NE' / N' - CE N'

    Ovverossia: le "brutte bestie", davanti alle quali "cadono" quasi tutti gli studenti.Davanti a questi monosillabi, il consiglio migliore che posso dare : RAGIONATE: tutta la grammatica sibasa sulla logica, mettere in pratica la quale l'unica garanzia di scrivere correttamente. In effetti, solo lalogica della frase pu suggerirmi se una parola sia o non sia, per esempio, un verbo "essere" ma, a quantopare, visto che molti sbagliano, forse la logica personale non basta. Cercher dunque di dare delleindicazioni, anche se non garantisco i risultati, se non ci metterete un po' di testa...5.1) Prima di tutto, bisogna premettere che tutte questi monosillabi hanno due o pi significati6. Vediamo latabella:

    6parleremo ancora, pi avanti, dei diversi valori di ci, vi, ne

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    5.2) CI / CEa) Se ha valore di

    "noi", non si elidemai.b) Se ha valore di "l" o "qui", pu essere seguito dal verbo "essere", e si elide.

    Esempi:a) Ce lo dicono lo dicono A NOIb) C' (CI ) un bel film, stasera un bel film LA' (IN TELEVISIONE, AL CINEMA)

    5.3) VI / VEa) Se ha valore di "voi", non si elide mai.b) Se ha valore di "l" o "qui", pu essere seguito dal verbo "essere", e si elide.

    Esempi:a) VE l'ho detto ho detto questo (LO) A VOIb) V' una gran confusione una gran confusione QUI, presente

    5.4) NE / NE' / N'a) se NE vuol dire "DI ESSO" o "DI ESSI" pu incontrare il verbo "essere"

    * se "essere" SINGOLARE" , NE si elide* se "essere" PLURALE, NE non si elide

    b) se NE vuol dire "via", non si elide mai* viene usato con questo significato SOLTANTO con i verbi all'IMPERATIVO

    c) se una negazione correlativa SEMPRE ACCENTATO* sempre legato ad una negazione introduttiva (NON)* sempre legato ALMENO ad un ALTRO N

    Esempi:a) Ce n' ancora? Ci ( qui) ancora DI QUESTA COSA? ("essere" SINGOLARE)

    Ce ne sono sempre QUELLE COSE sono sempre qui (CI) ("essere" PLURALE)b) Vattene ! Tu (te) vai VIA !c) NON lo do n a te n a lui Non lo do a te E NEMMENO a lui

    6) LA / L'HA - LO / L'HO

    Quanto stato detto sopra, vale anche per "la / l'ha" e "lo / l'ho", che spesso vengono scritti erroneamente.

    REGOLA

    PRONOME AVVERBIOCI / CE noi / a noi l, quiVI / VE voi / a voi l / qui

    NE di esso / di essi via negazionecorrelativa

    (n)

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    SE "LA", "LO" SONO SEGUITI DA UN VERBO SEMPLICESI SCRIVONO NORMALMENTE

    SE SONO SEGUITI DA UN VERBO COMPOSTO, CON AUSILIARESI ELIDONO

    6.1) Riconoscere un verbo composto facile: se formato grazie ad un PARTICIPIO PASSATO (quei verbiche finiscono in "-ATO", "-ITO", "-UTO", "-TO"), vuol dire che si serve di un AUSILIARE ("essere" o "avere"),che molto spesso iniziano per vocale.

    Esempi:Lo vedo spesso, la saluto sempre nota che i verbi NON SONO formati dal

    PARTICIPIO PASSATOL'ho visto spesso, l'ho sempre salutata nota che i verbi SONO formati dal

    PARTICIPIO PASSATO

    7) IL NOME O SOSTANTIVO

    Ogni persona, animale o cosa che esiste al mondo ha un NOME che la contraddistingue.Il nome una serie di suoni o sillabe che, appunto, indicano un particolare oggetto.

    7.1) Ci sono NOMI COMUNI : tavolo, pecora, animale, gomma, casa, matita, mamma, presidente, bicchiere,televisione, bambino, ecc.Tutte le parole che indicano un particolare oggetto, un particolare animale o una persona sono NOMII nomi comuni possono essere CONCRETI (quelli gi elencati lo sono tutti) o ASTRATTI (indicano cioqualcosa che non si pu conoscere attraverso i sensi, ma il cui CONCETTO chiaro e condiviso da tutti):libert, amore, odio, allegria, tristezza, schiavit, ecc.

    7.2) I NOMI PROPRI indicano il nome particolare con cui stato battezzato un essere vivente: un cane, unapersona, magari un oggetto caro (il mio cane TOM; mia madre si chiama ANNA; amo TEDDY, il mio

    orsacchiotto di peluche)7.3) Attenzione per a non confondere il NOME con il suo SIGNIFICATO: il NOME soltanto una SERIE DISUONI FONETICI (B+A+M+B+O+L+A; A+M+O+R+E; P+I+GN+A; C+O+N+I+GLI+O), alcuni SINGOLI, altCOMPOSTI7; il SIGNIFICATO invece il CONCETTO UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO attribuito aquel nome.

    Se dunque il SIGNIFICATO lo stesso, i NOMI "casa", "maison", "house", "haus", "domus", "oich", ecc.sono completamente diversi.

    7.4) Si dicono ALTERATI i nomi che vengono modificati nella parte finale con dei SUFFISSI che indicano"piccolo" (-"INO"), "grazioso" ("-ETTO", "-ELLO"), "piccolo e grazioso" ("-UCCIO"), "grande" ("-ONE" "-OTTO"), "cattivo o brutto" ("-ACCIO", "-ASTRO", "-AGLIA").Prego non voler adoperare quegli orribiliNEOLOGISMI( = parole inventate da poco, non contenute nelvocabolario) quali : minutINO, secondINO (che significa "guardia carceraria", non "piccolo secondo" - ilsecondo gi sufficientemente breve!-), eccetera.

    ATTENZIONE !

    CERCHIAMO DI EVITARE LETAUTOLOGIE! "Tautologia" deriva dal greco: "tauts" e "logos" = la stessa parola.Praticamente, vuol dire "RIPETIZIONE", ed comunque una pessima abitudine

    7 Si parler pi avanti di DITTONGHI, DIGRAMMI E TRIGRAMMI.

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    linguistica.Si pu ripetere la stessa parola in vari modi; questo, per esempio:* Io MARIA LA conosco (dove il nome "Maria" ripetuta due volte: "Maria" e "la" -pronome, al posto di"Maria")oppure:* Di LIBRI NE ho letti molti

    * A ME MI piace il latte.... e cos via.Ma non questa l'unica possibilit di ripetere la stessa parola: questa addirittura pi urtante:* Un cagnolINO PICCOLO* Un OmONE GRANDE E GROSSO* Un ragaZZACCIO CATTIVOma anche:* un BELLA CALLIgrafia (calli-grafia gi significa "bella scrittura")e cos via...

    7.5) I NOMI "PARTICOLARI" LO PSEUDONIMO: (dal greco "pseuds = falso) "nome falso": un nome utilizzato da qualcuno (di

    solito un artista, uno scrittore, un cantante) al posto del proprio vero nome anagrafico IL SOPRANNOME: un nomignolo, di solito legato ad un particolare fisico o psicologico, che viene

    attribuito a qualcuno (p.e., Riccardo Cuor-di-Leone) IL PATRONIMICO: usato soltanto nella poesia epica antica, indica il nome del padre. In molte lingue, ed

    anche in italiano, molti cognomi sono patronimici (p.e.: De Felice, Johnson, Papadopoulos, Mac Gregor,ecc.)

    7.6) I SUONI DEI NOMI IL DITTONGO: il dittongo un GRUPPO FONETICO formato da una SEMICONSONANTE ( " I " o " U")

    combinata ad una VOCALE ACCENTATA. Il dittongo non pu MAI essere DIVISO nella sillabazione(quando, cio, si va a capo)Es.: f IO - re; b UO - no; p IE - de; m IE - le

    IL DIGRAMMA:il digramma formato da due consonanti che, insieme, creano un solo suono ( "CH" ,"GH", "GN")

    IL TRIGRAMMA ed il QUADRIGRAMMA: sono definiti soltanto dalla stenografia perch, in effetti, sonosoltanto dei DIGRAMMI "allungati". Sono tali "SCIE", "GLI", ecc.

    8) LA GRAFIA DEI NOMI

    La grafia dei nomi, in italiano a differenza di altre lingue (inglese, francese, ecc.), piuttosto semplice: noiscriviamo, lettera per lettera, ci che pronunciamo.. Per ci sono alcuni suoni che possono trarre in inganno.Vediamo insieme alcuni esempi:

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    - CU -- CCU -- CQU -- QU -- QQ -

    -CU-: cuoco, cucina, cucinare, qualcunoarcuato, cuore, cucire, curioso, cicuta

    -CCU-: taccuino, accumulo, accudire, accusare -CQU-: tutti i composti di "ACQUA" (acquitrino,

    acquazzone, acquetta, acquaio)acquisto, acquistare, acquisire

    -QU-: aquila, equino, equestre, equivalenzaliquore, liquido, conquistare, squassare - QQ-: ESISTE UNA SOLA PAROLA, IN ITALIANO:

    soqquadro- FICI - tutti i composti del latino "ficio" (=fare): sufficiente, deficiente, ecc.- GN - il digramma GN non mai seguito dalla lettera " i ", a meno che essa

    non sia pronunciata chiaramente (ACCENTATA) - e in tal modo GNIdiventa un trigramma.Quindi abbiamo: castagna, campagna, compagno, gnomo,ma : compagn I a

    ATTENZIONE !I verbi della coniugazione in "-ARE" rispettano la coniugazione delverbo. Cos, per es., la desinenza della I p.p. del PRESENTEINDICATIVO in " -IAMO" quindi:

    sogn I amo, insegn I amo, regn I amo Nelle altre persone, GN segue la regola.

    - SCE - / - SCIE - Tutti i nomi in SCE si scrivono con il semplice TRIGRAMMA:

    Ci sono soltanto due parole che necessitano il QUADRIGRAMMA:

    sc I enza , cosc I enza

    e tutti i loro derivati: scienziato, scientifico, coscienziosamente, ecc.- ZIO - / - ZIONE - La " Z " NON SI RADDOPPIA MAI lezione, negozio, contestazione, eccezione, relazione, solstizio,attenzione,

    9) I PLURALI DEI NOMI

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    9.1) I nomi che fanno eccezione nella costruzione dei plurali non sono pochi, e comunque l'uso abitualedella lingua (e, magari, delVOCABOLARIO!)dovrebbe dare sufficienti sicurezze. Il nome forse pi anomaloper quanto concerne il plurale la parola "eco" (=suono riflesso)

    REGOLA

    singolare (femminile): LA ECO, UNA ECO (= L ' ECO, UN ECO)8 plurale (maschile): GLI ECHI

    9.2) I PLURALI DEI NOMI IN "-CIA", "-GIA"Per scrivere correttamente i plurali dei nomi in "-cia" e "-gia" (valigia, ciliegia, faccia, caccia) bisogna:

    REGOLA: GUARDARE

    LA LETTERA CHE PRECEDE "-CIA" o "-GIA"

    se unaVOCALE

    se unaCONSONANTE

    val - I - giacam - I - ciacil - I - egia

    fa - C - ciabecca - C - cia

    ca - C - ciaPLURALE IN

    "-CIE" / "-GIE"PLURALE IN"-CE" / "GE"

    10) LE CONGIUNZIONI

    10.1)Le CONGIUNZIONI possono essere di tre diversi tipi:*SEMPLICI formate da una sola parola (e, ma, n, che)*COMPOSTE formate da due parole unite tra loro (perch, affinch, poich)

    *LOCUZIONI formate da parole separate (anche se, in quanto che, di modo che)10.1)A loro volta, tutte queste possono essereCOORDINATIVEo SUBORDINATIVE

    Si dicono COORDINATIVE le congiunzioni che uniscono due frasi COORDINATE

    Le frasi COORDINATE hanno lo stesso valore sintattico in seno alla frase, cio: si possono scambiare tra loro di posto senza che il periodo cambi significato una o pi frasi si possono cancellare senza che il periodo cambi significato

    Si dicono SUBORDINATIVE le congiunzioni che legano due frasi di cui una dipendente dall'altra.

    Le frasi SUBORDINATE non hanno lo stesso valore sintattico in seno alla frase, edipendono da altri periodi

    10.2)LE CONGIUNZIONI COORDINATIVE

    8Il nome "ECO", pur avendo finale apparentemente maschile, un femminile, perch si tratta del nomeproprio di una ninfa della mitologia greca. Eco, innamorata di Narciso (che non ricambiava il suo amore,essendo innamorato soltanto di se stesso), si consum a tal punto che si dovette nascondere in una grottaper non mostrarsi scheletrica e brutta. In quella grotta continu a consumarsi, e di lei rest soltanto la voce,che lamentava l'amore infelice.

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    TIPO DI CONGIUNZIONE ESEMPIOAFFERMATIVA e, eppure, pure, anche, inoltre, altres, perfino,

    NEGATIVA n, neanche, neppure

    DISGIUNTIVA o, ovvero, oppure, altrimenti, ossia

    AVVERSATIVA ma, anzi, per, tuttavia, nondimeno, per altro, delresto

    DICHIARATIVA cio, ossia, infatti

    CONCLUSIVA dunque, quindi, pertanto, perci

    CORRELATIVA e....e, o.....o, sia....sia, n....n, cos.....cometanto....quanto, quale....tale, sebbene....pure

    10.3)LE CONGIUNZIONI SUBORDINATIVETIPO DI CONGIUNZIONE ESEMPIO

    DICHIARATIVA che

    CAUSALE perch, giacch, poich

    FINALE affinch, perch, onde

    TEMPORALE quando, allorch, mentre, come, finch, subito che,appena, non appena

    CONDIZIONALE O IPOTETICA se, qualora, purch

    CONSECUTIVA s....che, cos....che, tanto....che

    CONCESSIVA sebbene, nonostante, bench

    MODALE come, come se, siccome, comunque, quasi

    ECCETTUATIVA tranne, fuorch, eccetto che, salvo che

    DUBITATIVA se

    INTERROGATIVA perch, come

    COMPARATIVA cos....come, tanto....quanto, pi....che,piuttosto...che

    11) L' AGGETTIVO

    Quando abbiamo parlato del nome, abbiamo detto che ogni nome serve ad indicare una cosa ben precisa:quella, e solo quella.Ma di quella cosa ben precisa ognuno di noi possiede una particolare immagine mentale, che non la mai lastessa in due persone diverse.

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    Se, per esempio, io dico "io ho un cane", io "vedo" il mio cane, e credo che tutti i miei ascoltatori lo "vedano"esattamente come me, ma... Piero si immagina un alano nero, enorme, Maria pensa a un barboncinobianco, Giovanni convinto che si tratti di un bastardino simpatico a macchie marroni... e io, magari, ho uncocker spaniel color champagne. Allora devo "pilotare" l'immagine mentale dei miei ascoltatori, affinch lamia comunicazione sia il pi possibile precisa, e fedele alla realt.

    Posso cercare di avvicinare il mio ascoltatore alla mia idea alterando il nome ("cagnolino", piuttosto che non"cagnone", per esempio), ma magari anche questo non basta.Allora, devo ricorrere agli AGGETTIVI

    UN AGGETTIVO L ' IDENTIKIT DI UN NOME

    Pi aggettivi appropriati adopero, pi l'immagine mentale del mio ascoltatore si avvicinaalla realt.

    11.1) Vi sono tantissimi tipi di aggettivi: li elenchiamo nella solita tabella:

    TIPO UTILIZZO ESEMPIOQUALIFICATIVO indica le "qualit", le caratteristiche buono, cattivo, simpatico, antipatico,

    bianco, verde, grande, piccolo, forte,debole

    INDICATIVO "indica" un oggetto questo, codesto, quello9 POSSESSIVO indica a chi appartiene l'oggetto mio, tuo, suo, nostro, vostro, loroNUMERALE: CARDINALE ORDINALE

    indica il numero degli oggetti presenti indica l' "ordine di arrivo" in una

    graduatoria

    uno, due, tre, quattro primo, secondo, terzo

    INDEFINITO non indica un numero preciso, ma unaquantit imprecisata

    molto, poco, tanto, parecchio, alcuni,degli, delle

    INTERROGATIVOESCLAMATIVO

    formula una domanda o unaesclamazione

    quale , quanti , che10

    11.2) Attenzione all' AGGETTIVO "MALEDETTO"Guarda bene la tabella: tra gli INDEFINITI ci sono due parole che apparentemente sono PREPOSIZIONIARTICOLATE. Invece, in certe frasi, DEGLI, DELLE, DEI, eccetera, sono AGGETTIVI A TUTTI GLIEFFETTI.

    REGOLA

    QUANDO"DEI" , "DELLE" , "DEGLI" , "DELLA", "DEL" , "DELLO" SI POSSONO SOSTITUIRE CON"ALCUNO / ALCUNI / UN PO' DI"

    SONOAGGETTIVI

    Es.: ho mangiato DEI frutti squisiti - passami DELLA colla - voglio DEL caff - ho DEGLI amici che giocano acalcio

    9QUESTO: si usa per indicare qualcosa vicino sia a chi parla s, magari, anche ia a chi ascoltaQUELLO: si usa per indicare qualcosa lontano sia da chi parla che da chi ascoltaCODESTO: (poco usato, tipico della parlata toscana) si usa per indicare qualcosa lontano da chi parla mavicino a chi ascolta10 per quanto concerne questo "CHE", ci torneremo ancora. Leggi attentamente i paragrafi che seguono:sono basilari!

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    11.3) LE CARATTERISTICHE DEGLI AGGETTIVI

    Per ora abbiamo elencato le parole che hanno il valore di aggettivo.Ma, per essere DAVVERO un aggettivo, una parola deve avere anche certe caratteristiche.Se l' "aggettivo" che abbiamo identificato non risponde a TUTTE le caratteristiche sotto riportate,ATTENZIONE ! perch allora NON E' UN AGGETTIVO.

    REGOLA Per essere veramente AGGETTIVO, deve :

    specificare il nome cui si riferisce (fare l'identikit del nome) essere VICINO AL NOME cui si riferisce

    11.4) Cosa si intende per "VICINO" al nome cui si riferisce?

    PER "VICINO" AL NOME SI INTENDE CHE : deve essere IMMEDIATAMENTE PRIMA o IMMEDIATAMENTE DOPO il nome cui

    si riferisce (esempio "a") deve essere CONCORDATO per GENERE e NUMERO con il nome cui si riferisce

    (esempio "b") pu essere STACCATO dal nome da:

    * una virgola* una congiunzione* un altro aggettivo* un avverbio (esempio "c")

    Esempi:a) cane nero buona musica bel ragazzo simpaticob) eco chiara begli occhi ragazze studiosec) cane bianco, piccolo, simpatico festa molto noiosa bench costosa

    11.5) Cosa si intende per LONTANO o STACCATO dal nome cui si riferisce?

    PER "LONTANO" O "STACCATO" DAL NOME SI INTENDE CHE: pur essendo concordato per genere e numero, SEPARATO dal nome da parecchie parole, magari da una intera frase SEPARATO dal nome da unVERBO

    12) COMPARATIVI E SUPERLATIVI

    Gli aggettivi qualificativi possono avere tre GRADI: POSITIVO, COMPARATIVO e SUPERLATIVO. Il grado POSITIVO indica l'aggettivo nudo e crudo il grado COMPARATIVO mette in relazione la stessa qualit in due cose diverse il grado SUPERLATIVO indica una qualit in grado massimo

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    12.1) il COMPARATIVO pu essere di UGUAGLIANZA Mario (COS) simpatico COME Andrea di MAGGIORANZA Mario PI simpatico DI Andrea di MINORANZA Mario MENO simpatico DI Andrea

    12.2) il SUPERLATIVO pu essere RELATIVO Mario IL PI simpatico DELLA classe ASSOLUTO Mario simpaticISSIMO - Mario MOLTO simpatico

    12.3)Comparativi e superlativi che fanno eccezione ed hanno forme proprie:

    GRADO POSITIVO COMPARATIVOMAGGIORANZA

    SUPERLATIVOASSOLUTO

    buono migliore ottimocattivo migliore pessimogrande maggiore massimopiccolo minore minimo

    alto superiore sommo

    basso inferiore infimo

    13) PRONOMIa) PRONOMI CHE POSSONO ESSERE

    SOLTANTO PRONOMI

    I pronomi che possono essere soltanto pronomi sono relativamente pochi. Vediamoli:

    13.1) I PRONOMI PERSONALI

    ITALIANO INGLESE FRANCESE

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    SOGGETTO COMPLEM. SOGGETTO COMPLEM. SOGGETTO COMPLEM. diretto indir. atono tonico (verbo) (prep.)

    io me / mi mi I me je moi me moitu te / ti ti you you tu toi te toi

    egli lui / lo gli he him il lui lui / lese

    lui/soi

    ella lei / la le her her elle elle lui / la elleesso esso esso it itnoi ce / ci ci we us nous nous nous/y nousvoi ve / vi vi you you vous vous vous/y vousessi loro loro they them ils

    elleseuxelles

    leur/enles

    euxelles

    13.2) I PRONOMI INDEFINITI Si chiamano cos perch non indicano un numero ben precisoCIASCUNO NESSUNO TALUNO QUALCUNO OGNUNO CHIUNQUE UNO, ecc.

    ATTENZIONE ! UNO un pronome pericoloso perch pu essere anche un normalissimo articoloindeterminativo.Come fare a distinguerlo dallarticolo? se prima di un nome, un ARTICOLO se ha il significato di UNO SOLO (di solito contrapposto ad altri numerali) un PRONOME se in POSIZIONE ASSOLUTA (ne voglio UNO - UNO non sa mai cosa fare), sempre un PRONOME

    13.3) I PRONOMI RIFLESSIVI ME / MI /ME STESSO TE / TI / TE STESSO S / SI / SE STESSO, ecc.

    13.4) I PRONOMI RELATIVI11 CHE IL QUALE LA QUALE, ECC.13.5)ALCUNI PRONOMI ESCLAMATIVI ED INTERROGATIVI Introducono sempre una esclamazione o una domanda

    ITALIANO INGLESE FRANCESEchi who / whose / whom qui

    che cosa / che / cosa what ce qui / ce que

    ATTENZIONE

    perch gli ESCLAMATIVI / INTERROGATIVIQUALE /QUANTOsi comportano come descritto nel prossimo paragrafo!

    b) QUANDO GLI AGGETTIVIDIVENTANO PRONOMI

    Il termine "pro-nome" significa "AL POSTO DEL NOME".

    11Torneremo pi avanti sul CHE e su tutti i suoi possibili valori grammaticali

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    13.6)Quindi la funzione primaria del PRONOME quella di sostituire il nome, per evitare brutte ripetizioni.Per esempio: se dico:

    Questa PENNA la mia PENNA, quella PENNA la tua PENNA, l'altra PENNA, la terzaPENNA, la PENNA di Marco.

    pronuncio una frase orribile: una sofferenza per chi mi ascolta. Ma basta abolire tutti i nomi "penna", tranne ilprimo, per rendere la frase pi breve, pi comprensibile, pi chiara, meno "faticosa" da seguire:

    Questa PENNA la mia, quella la tua , l'altra, la terza , quella di Marco.

    Cosa ho fatto? Semplicemente ho cancellato tutte le parole "PENNA" della frase...E,AUTOMATICAMENTE, IN QUESTO MODO, HO CAMBIATO GLI AGGETTIVI IN PRONOMI

    REGOLA

    QUANDO UN AGGETTIVOSOSTITUISCE IL NOMEDIVENTA UNPRONOME

    13.7)Ma pu anche succedere che ci siano due, tre o pi AGGETTIVI IN FILADiventano tutti pronomi ?No: esiste una

    REGOLA

    IN UNA SEQUENZA DI AGGETTIVI POSSONO ESSERCIINNUMEREVOLI AGGETTIVI

    MA PU ESSERCIUN SOLO PRONOME

    Come fare ad identificare il pronome? C il trucco.Basta mettere vicino ad ogni aggettivo un nome: la parola che sta meglio vicino al nome il PRONOME,tutte le altre rimangono AGGETTIVI.

    Es.: La mia penna rossa, quellaltra blu no.

    quell , altra e blu sono tre aggettivi in fila, ma uno di loro deve essere pronome perch sostituisce ilnome penna. Bene: mettiamo vicino ad ognuno di questi aggettivi il nome penna e... quella PENNA altra blu quellaltra PENNA blu quellaltra blu PENNA

    Lunica frase che abbia un significato accettabile quella sottolineata. E allora il PRONOME, in questafrase, ALTRA

    13.8)Ma adesso rivediamo le regole che abbiamo imparato a proposito degli aggettivi (ricordate?):

    Per essere veramente AGGETTIVO, deve : specificare il nome cui si riferisce (fare l'identikit del nome) essere VICINO AL NOME cui si riferisce

    PER "VICINO" AL NOME SI INTENDE CHE : deve essere IMMEDIATAMENTE PRIMA o IMMEDIATAMENTE DOPO il nome cui si riferisce deve essere CONCORDATO per GENERE e NUMERO con il nome cui si riferiscepu essere STACCATO dal nome da una virgola, una congiunzione, un altro aggettivo,un avverbio

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    PER "LONTANO" O "STACCATO" DAL NOME SI INTENDE CHE: pur essendo concordato per genere e numero, SEPARATO dal nome da parecchie parole, magari da una intera frase SEPARATO dal nome da unVERBO

    13.9)Perch cos importante saper distinguere un pronome da un aggettivo?Prima di tutto perch, inANALISI LOGICAgli aggettivi sono ATTRIBUTI, mentre i PRONOMI sono dei VERIE PROPRI COMPLEMENTI12

    MA SOPRATTUTTO NELLE ALTRE LINGUE EUROPEECE UNA FORTE DIFFERENZATRA AGGETTIVI E PRONOMI

    Facciamo alcuni esempi con laiuto di tabelle:

    AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVIITAL. INGLESE FRANCESE

    AGG. PRON. AGG. MASCH PRON. MASCH AGG. FEMM. PRON. FEMMmio my mine mon / mes le mien

    les miensma / mes la mienne

    les miennestuo your yours ton / tes le tien

    les tiensta / tes la tienne

    les tiennessuo his his son / ses le sien sa / ses la sienne

    her hers les siens les siennesits its

    nostro our ours notre / nes le ntreles ntres

    notre / nes la ntreles ntres

    vostro your yours votre / vos le vtreles vtres votre / vos la vtreles vtresloro their theirs leur / leurs le leur

    les leursleur / leurs la leur

    les leurs

    AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVIITALIANO INGLESE FRANCESE

    AGGETT. PRON. VARIAB. PRON. INVAR.questo / codesto this ce / cet celui-ci / celui-lquesta / codesta cette celle-ci / celle-l ce

    quello that ceciquesti / codesti these ceux-ci / ceux-l cela

    queste / codeste ces celles-ci / celles-l aquelli those

    14) IL CHE

    12Rimando ai paragrafi relativi allANALISI LOGICA, e soprattutto a quelli relativi ai VERBI COPULATIVI, aiNOMI DEL PREDICATO ed ai COMPLEMENTI PREDICATIVI

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    La parola che , diciamolo subito, una maledizione del Cielo.Prima di tutto perch ha ben 4 valori grammaticali:

    1) CONGIUNZIONE2) AGGETTIVO3) PRONOME ESCLAMATIVO / INTERROGATIVO4) PRONOME RELATIVO

    E poi perch, a parte il ragionamento, non c nulla (segni grafici, accenti, ecc.) che ci possa aiutare astabilire quale sia il suo valore grammaticale13

    ATTENZIONE !

    Esiste un CHE ACCENTATO (ch)che per soltanto la contrazione di PERCH / POICH

    e di conseguenza solo unaCONGIUNZIONE

    Vediamo ora i valori grammaticali di CHE, uno per uno:

    14.1)CONGIUNZIONE viene sempre introdotto da un VERBUM DICENDI (dire, pensare, credere, ritenere, ecc.) introduce un intero periodo (di solito, una SUBORDINATA SOGGETTIVA od OGGETTIVA) non si pu sostituire con altre parole pu essere correlativo di COS... TANTO...

    Es.: Penso CHE sia strano - Disse CHE sarebbe tornato presto - Credo CHE tu dica la veritSei COS simpatico CHE ti voglio bene - TANTO bello CHE fa innamorare

    14.2)AGGETTIVO sempre vicino ad un nome si pu sostituire con quale esclamativo

    Es.: CHE bella giornata ! - Sai CHE bella notizia !

    14.3)PRONOME ESCLAMATIVO / INTERROGATIVO di solito, nella forma CHE COSA (esempio a) se COSA non espresso, il CHE si pu per sostituire comunque con CHE COSA (esempio b) sempre in frasi interrogative -sia dirette che indirette- o, talvolta, esclamative (esempio c)

    a) CHE COSA mangi ? - Non so CHE COSA abbia dettob) CHE pensi ? - Dimmi CHE vuoic) CHE mi dici ! - CHE hai visto?

    14.4)PRONOME RELATIVO1. si pu sostituire con IL QUALE, LA QUALE, I QUALI, LE QUALI2. viene sempre DOPO UN NOME O UN PRONOME, al quale si riferisce3. introduce una FRASE SUBORDINATA RELATIVA4. sempre il SOGGETTO o il COMPLEMENTO OGGETTO della frase relativa14

    13Rimando comunque alla TABELLA 1 : IL CHE14Sempre... o quasi. In certe frasi, infatti, sostituisce un qualunque COMPLEMENTO INDIRETTO... masoltanto perch quelle frasi sono grammaticalmente ERRATE.ATTENZIONE DUNQUE a verificare la reale valenza del CHE relativo.Es.: Il motivo CHE ti ho scritto Il motivo PER CUI ti ho scritto

    Ti ricordi quella volta CHE andammo al mare ? ...quella volta, QUANDO andammo al mare?

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    INOLTRE 5. in qualit di PRONOME RELATIVO DECLINABILE

    Alcuni dei punti riportati in questo paragrafo meritano una ulteriore spiegazione:

    VIENE SEMPRE DOPO UN NOME O UN PRONOME,AL QUALE SI RIFERISCE: ATTENZIONE,dunque, a forme usate spesso ma inaccettabili non solo dal punto di

    vista grammaticale, ma anche dal punto di vista logico.Qualche esempio ? Eccolo: La bambina era sotto il TAVOLO CHE piangeva (il tavolo piangeva, non la BAMBINA ! ) Conosco un tipo con una GAMBA DI LEGNO CHE si chiama Smith (e come si chiama lALTRA GAMBA?)

    INTRODUCE UNA FRASE SUBORDINATA RELATIVALa FRASE SUBORDINATA RELATIVA facilmente distinguibile in seno ad unPERIODO perch, nella maggioranza dei casi, unINCISO(cio una frase tagliatadal resto del periodo stesso, magari dadue virgole).Es.: Ci CHE HAI DETTO interessante

    Mario, CHE UN BRAVO RAGAZZO, studia con profitto.

    SEMPRE IL SOGGETTO O IL COMPLEMENTO OGGETTODELLA FRASE RELATIVA

    come fare a distinguerli? Basta seguire punto per punto la spiegazione:REGOLA a) individuare laFRASE RELATIVAe TAGLIARLA VIAdal resto della frase

    1* Il ragazzo CHE STA STUDIANDO IN BIBLIOTECA si chiama Tom2* Il ragazzo CHE TI HO PRESENTATO IERI un caro amico

    b) sostituire al CHE il NOME o il PRONOME che IMMEDIATAMENTE LOPRECEDE

    1* il ragazzo2* il ragazzoc) individuare ilVERBODELLA FRASE RELATIVA

    1* STA STUDIANDO2* HO PRESENTATO

    d) chiedersiCHI COMPIE LAZIONE INDICATA DAL VERBO1* il ragazzo (STA STUDIANDO)2* io (HO PRESENTATO)

    e) se il CHEsostituisce la parola che indicaCHI COMPIE LAZIONE SOGGETTO(frase1*)altrimenti COMPLEMENTO OGGETTO(frase 2*) - vedi, per, anche la nota 14 -

    IL CHE PRONOME RELATIVO DECLINABILE

    Si modifica, cio, a seconda dei COMPLEMENTI che deve sostituire.Ecco la tabella della declinazione di CHE:

    CASO COMPL. ITALIANO INGLESE FRANCESENOMINAT. sogg. CHE WHO / THAT QUIGENITIVO specif. DI CUI (WHOSE) DONT / DUQUELDATIVO termine CUI AUQUEL / QUI

    QUOIACCUS. ogg. CHE (WHOM) QUEABLAT. tutti PER, CON, TRA CUI.... DONT / EN QUI ....

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    15) LE PARTICELLE PRONOMINALI

    Il CHE non lunica parola italiana ad essere declinata. Il latino ci ha lasciato in eredit unALTRADECLINAZIONE, e si tratta dei gi citati PRONOMI PERSONALI.I CASI INDIRETTI sono dati, in buona parte, dalle PARTICELLE PRONOMINALI.

    15.1)Rivediamo la tabella:

    15.2)Ma abbiamo gi incontrato alcune di queste parole... riguardiamo pag. 9:

    INDISPENSABILEsaper distinguere il vero valore di queste particelle, soprattutto per una correttatraduzione in una lingua straniera.

    Es.: CI sono due amici = due amici sono QUI CI = AVVERBIOCI hanno dato un libro = hanno dato un libro A NOI CI = PRONOMEVI ho messo dentro il quadreno = ho messo il quaderno dentro L VI = AVVERBIOVI ho dato il quaderno = ho dato il quaderno A VOI VI = PRONOMECe NE sono molti = molti DI ESSI (NE) sono L (CE) NE = PRONOME ; CE = AVVERBIOMe NE vado ! = io vado VIA ! NE = AVVERBIO

    16) GLI AVVERBI

    L AVVERBIO una parte INVARIABILE del discorso, cio non ha n GENERE (maschile, femminile), nNUMERO (singolare, plurale). Il suo nome significa CHE STA VICINO AL VERBO, e questo indica laprincipale caratteristica dellAVVERBIO:

    COS COME LAGGETTIVO L IDENTIKIT DI UN NOMEUNAVVERBIO L ' IDENTIKIT DI UNVERBO

    Per esempio: egli cammina diverso sia da egli cammina lentamente, sia da eglicammina tanto, sia da egli cammina volentieri, sia da egli cammina ginocchioni. Adoperando i variAVVERBI, ho modificato completamente il senso della frase.

    pron.pers.NOMINAT.

    GENIT. DAT. ACC.VOC.

    ABL.

    IO di me a me / mi me per meTU di te a te / ti te con te

    EGLI di lui a lui / gli lui / lo da luiELLA di lei a lei / le lei / la in leiESSO di esso/ne ad esso esso per essoNOI di noi a noi/ce/ci noi tra noiVOI di voi a voi/ve/vi voi fra voiESSI di loro/ne loro loro con loro

    ME TE CE SE VEMI TI CI SI VI

    PRONOME AVVERBIOCI / CE noi / a noi l, quiVI / VE voi / a voi l / qui

    NE di esso / di essi via negazionecorrelativa

    (n)

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    16.1)GLI AVVERBI PI FACILI DA RICONOSCEREsono quelli che finiscono con il suffisso-MENTE(facil-MENTE, amichevol-MENTE, candida-MENTE,sapiente-MENTE, ecc.)Questi AVVERBI sono quasi tuttiAVVERBI DI MODOTutti gli AVVERBI DI MODO hanno il COMPARATIVO ed il SUPERLATIVO, alcuni dei quali hanno formeparticolari, eccole:

    SEMPLICE COMPARATIVO MAGGIOR. SUPERLATIVO ASSOL.bene meglio ottimamente / benissimomale peggio pessimamente / malissimo

    16.2)GLI AVVERBI PI DIFFICILI DA RICONOSCEREIniziamo proprio con gliAVVERBI DI MODO, che si possono formare anche: usando in MANIERA INVARIABILE la forma maschile singolare dellAGGETTIVO (piano, forte, molto15) aggiungendo a nomi il SUFFISSO -ONI (carponi, ginocchioni, tastoni)

    GliAVVERBI DI LUOGOindicano appundo il luogo DOVE si svolge lazioneQUI QUI L L DOVE DAVANTI DIETROVICINO LONTANO SOTTO SOPRA DENTRO OVUNQUE ALTROVEDAPPERTUTTO

    ATTENZIONE !

    MentreGI effettivamente unAVVERBIO,SU invece soltanto unaPREPOSIZIONE SEMPLICE!

    GliAVVERBI DI TEMPOindicano QUANDO si compie lazioneIERI OGGI DOMANI ADESSO ORAPRESTO TARDI FRATTANTO SPESSO SEMPREPRIMA POI MAI ALLORA FA

    GliAVVERBI DI QUANTITindicano, appunto, la quantit di qualcosaPOCO MOLTO TROPPO NIENTE PARECCHIOTANTO SOLTANTO QUASI PI SOLO (SOLAMENTE)

    GliAVVERBI DI AFFERMAZIONE, diNEGAZIONEe di DUBBIOsono invece:S CERTO APPUNTO GIUSTO GINO NEPPURE NEMMENO NEANCHEFORSE QUASI MAGARI

    16.3) LE LOCUZIONI AVVERBIALI Si tratta di INTERE FRASI che hanno valore di AVVERBIOBEN BENE ALLA BUONA QUASI QUASI PER LAPPUNTODI CERTO DI PALO IN FRASCA ALLA RINFUSA OR ORASENZALTRO DI QUANDO IN QUANDO

    15 parleremo tra poco delle difficolt create da questi avverbi.

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    16.4) PROPRIET DELLAVVERBIOFinora abbiamo definito lAVVERBIO come l IDENTIKIT DEL VERBO, ma ci non del tutto vero.

    REGOLA

    UN AVVERBIO PU MODIFICAREUNVERBO(es. a), MA ANCHE

    UNAGGETTIVO(es. b), UNPRONOME(es. c) O UNALTRO AVVERBIO(es.d)

    Esempi:a) Mi piace MOLTO il gelatob) Maria una ragazza MOLTO bellac) Maria MOLTO bella

    d) Tom va MOLTO spesso al bar16.5) I PERICOLI DEGLI AVVERBIPoco fa si detto che alcuni avverbi si formano usando in MANIERA INVARIABILE la forma maschilesingolare dellAGGETTIVO (piano, forte, molto) .Questo significa che

    ATTENZIONE ! MOLTO SPESSO

    UN AGGETTIVO , UN PRONOME , e UN AVVERBIOPRESENTANO LA STESSA FORMA

    Guardate con attenzione le seguenti frasi:1* C MOLTO formaggio ma POCO pane2* Ce n MOLTO, ma POCO mi basta3* Mi piace MOLTO, a te, invece, piace POCO

    le parole MOLTO e POCO sono usate in tutte e tre le frasi.MA HANNO LO STESSO VALORE LOGICO E GRAMMATICALE?

    Vediamo un po:* Nellafrase 1, sono VICINI AD UN NOME - quindi sonoAGGETTIVI* Nellafrase 2, SOSTITUISCONO UN NOME - quindi sonoPRONOMI* Nellafrase 3, DANNO UN PARTICOLARE VALORE AD UN VERBO - quindi sonoAVVERBI

    A questo punto, cerchiamo di capire quale logica usare per identificare con sicurezza un AVVERBIO:

    REGOLA PER IDENTIFICARE CON SICUREZZA UN AVVERBIO BISOGNA

    * verificare che sia INDECLINABILE* se non si pu modificare il GENERE o il NUMERO della parola che

    pensiamo sia un avverbio* se si pu sostituire la parola che pensiamo sia un avverbio con un AVVERBIO DI CUI

    SIAMO SICURI (per es. con una parola che finisca in -MENTE16)

    16ATTENZIONE !

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    * controllare a quale altra parola del discorso la parola che pensiamo sia un avverbio si riferisce:* se unita a un VERBO, a un AGGETTIVO, a un PRONOME o ad un altro AVVERBIO e LOMODIFICA nel suo significato originale

    ALLORA QUELLA PAROLA PROPRIO UN AVVERBIO

    17) IL VERBO

    I VERBI, in una frase, indicano lAZIONE dandoci istruzioni riguardo:

    CHE TIPO di azione (significato del verbo ) SE si svolge NELLA REALT o solo NELLE INTENZIONI (modo del verbo ) QUANDO svolta (tempo del verbo ) DA CHI svolta (persona del verbo )

    Il verbo formato da un TEMA e da una DESINENZA. Il TEMA , di solito17

    , dato dall INFINITO cui sitoglie la DESINENZA -ARE, -ERE, -IRE.La DESINENZA la parte finale dei verbi, che viene modificata a seconda dei modi, dei tempi e dellepersone.

    La PERSONA del verbo, viene per comodit indicata da un PRONOME PERSONALE.In questo capitolo ed in quelli successivi ci occuperemo dei MODI e dei TEMPI dei verbi, e del loro uso.Ma per prima cosa bisogna introdurre un IDENTIKIT dei vari MODI e TEMPI VERBALI, e ci serviremo,ancora una volta, di una tabella.

    17.1)MODI E TEMPI VERBALI

    Queste tecniche NON TENGONO CONTO DELSIGNIFICATODELLA FRASE, ma soltanto dellaVALENZA DELLE SINGOLE PAROLE. vero che dire Tom picchia SODO non ha lo stesso VALORE LOGICO diTom picchia SEMPRE, o di Tom picchia ALLEGRAMENTE, ma anche vero che SODO pu, in effetti,essere sostituito con SEMPRE e con ALLEGRAMENTE senza che la frase si modifichi DAL PUNTO DIVISTA GRAMMATICALE.Facciamo la controprova: possima dire Tom picchia BUONO? O Tom picchia BIANCO ? Oppure Tompicchia MIO ? Queste tre frasi hanno lo stesso VALORE GRAMMATICALE di Tom picchia SODO ? No,certamente. Quindi, quel SODO, che pure potrebbe essere un AGGETTIVO, non pu essere sostituito conaltri aggettivi... ERGO non un AGGETTIVO...17 Molti verbi, difettivi, hanno PI DI UN TEMA, e si dicono POLITEMATICI. Essere un verbopolitematico, come avere, dare, ecc.

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    DEFINIZIONE E USO MODO TEMPISEMPLICE COMPOSTO

    il MODO della INDICATIVO presente passato prossimoREALT imperfetto trapassato prossimo

    (azioni che avvengono) passato remoto trapassato remotofuturo semplice futuro anteriore

    il MODO della CONGIUNTIVO presente passatoPOSSIBILIT

    (azioni che si pensano)imperfetto trapassato

    il MODO della IMPOSSIBILIT(azioni che NON

    avvengono)

    CONDIZIONALE presente passato

    il MODO delCOMANDO

    (azioni che altri devonofare)

    IMPERATIVO presente passato

    in subordinate rette daDI. DA, PER, CHE, ecc. INFINITO presente passatospesso con valore dinome o aggettivo; ILPASSATO FORMA ITEMPI COMPOSTI

    PARTICIPIO presente passato

    in subordinate CAUSALIo TEMPORALI

    GERUNDIO presente passato

    17.2)MODI FINITI ED INDEFINITIINDICATIVO, CONGIUNTIVO, CONDIZIONALE, IMPERATIVO modi FINITI

    perch indicano la PERSONA checompie lazione (soggetto)

    INFINITO, PARTICIPIO, GERUNDIO modi INDEFINITIperch non hanno PERSONE

    17.3) I MATRIMONI DEI VERBI (TEMPI SEMPLICI E TEMPI COMPOSTI)Per memorizzare facilmente e velocemente i vari modi e tempi verbali ci utile postulare una

    REGOLA IL TEMPO COMPOSTO SEMPRE FORMATO

    DALLAUSILIAREALTEMPO CORRISPONDENTE SEGUITO DALPARTICIPIO PASSATO DEL VERBO

    Per sapere le CORRISPONDENZE dei verbi, impariamo i loro MATRIMONI:

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    17.4)LA COSTRUZIONE DEI VERBI (FORMA ATTIVA)

    Nella forma ATTIVA i verbi SEMPLICI si devono imparare a memoria,tout court ; quelliCOMPOSTI sono pi simpatici, perch si costruiscono con lAUSILIARE (ESSERE oAVERE) a seconda delle circostanze). In che modo? Basta copiare lausiliarecorrispondente (si veda sopra, la tabella dei matrimoni dei verbi) al tempo semplice, eaggiungere il Participio Passato del verbo da coniugare.

    Es.: devo coniugare il TRAPASSATO REMOTO del verbo CANTAREil TRAPASSATO REMOTO si sposa con il PASSATO REMOTOconiugo il verbo ausiliare AVERE al PASSATO REMOTO io EBBIci aggiungo il PARTICIPIO PASSATO del verbo CANTARE + cant-ATOottengo cos io ebbi cantato

    Es.: devo coniugare il CONGIUNTIVO TRAPASSATO del verbo ANDAREil CONGIUNTIVO TRAPASSATO si sposa con lIMPERFETTOconiugo il verbo ausiliare ESSERE allIMPERFETTO io FOSSIci aggiungo il PARTICIPIO PASSATO del verbo CANTARE + and-ATOottengo cos io fossi andato

    17.5) (FORMA RIFLESSIVA)

    PRESENTE PASSATO(PROSSIMO)

    IMPERFETTO TRAPASSATO(PROSSIMO)

    (PASSATO REMOTO) (TRAPASSATO REMOTO)(FUTURO SEMPLICE) (FUTURO ANTERIORE)

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    La forma RIFLESSIVA si costruisce esattamente come quella ATTIVA, con la soladifferenza che il verbo AUSILIARE SEMPRE il verbo ESSERE. Inoltre, bisognaaggiungere le cosiddette PARTICELLE PRONOMINALI (mi, ti, ci, si, vi) prima o dopo ilverbo, a seconda del modo e del tempo.Es.: devo coniugare il FUTURO ANTERIORE RIFLESSIVO del verbo PERDERE

    il FUTURO ANTERIORE si sposa con il FUTURO SEMPLICEconiugo il verbo ausiliare ESSERE al FUTURO SEMPLICE io SAROci aggiungo la PARTICELLA PRONOMINALE + MIci aggiungo il PARTICIPIO PASSATO del verbo PERDERE + per-SOottengo cos io mi sar perso

    Es.: devo coniugare il CONDIZIONALE PASSATO del verbo DAREil CONDIZIONALE PASSATO si sposa con il PRESENTEconiugo il verbo ausiliare ESSERE al PRESENTE io SAREIci aggiungo la PARTICELLA PRONOMINALE + MIci aggiungo il PARTICIPIO PASSATO del verbo DARE + d-ATOottengo cos io mi sarei dato

    17.6) (FORMA PASSIVA)

    La forma PASSIVA la pecora nera di tutti gli studenti perch, in apparenza, difficilissima. Invece la pi facile da costruire.Basta coniugare il verbo ESSERE (sia nei tempi SEMPLICI che in quelli COMPOSTI) edaggiungerci, alla fine, il PARTICIPIO PASSATO del verbo.Es.: devo coniugare il FUTURO PASSIVO del verbo PICCHIARE

    lascio perdere il verbo PICCHIARE e coniugo, invece, ESSEREil FUTURO un tempo SEMPLICEconiugo il verbo ausiliare ESSERE al FUTURO SEMPLICE io SAROci aggiungo il PARTICIPIO PASSATO del verbo PICCHIARE + picchi- ATOottengo cos io sar picchiato

    Es.: devo coniugare il CONDIZIONALE PASSATO PASSIVO del verbo BACIARElascio perdere il verbo PICCHIARE e coniugo, invece, ESSERE il CONDIZIONALE PASSATO si sposa con il PRESENTEconiugo il verbo ausiliare ESSERE al PRESENTE io SAREIci aggiungo il PARTICIPIO PASSATO di ESSERE

    per ottenere il tempo COMPOSTO + STATOci aggiungo il PARTICIPIO PASSATO del verbo BACIARE + baci-ATOottengo cos io sarei stato baciato

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    30

    18) IL VERBO : LA FORMA ATTIVA / IL VERBO AVERE

    INDICATIVO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATO PROSSIMO forma attiva: AVERE REGOLA: al TEMA si aggiunge la

    DESINENZAREGOLA: AUSILIARE conuigato altempo corrispondente + PARTICIPIO

    PASSATO del verboiotu

    eglinoivoiessi

    HOHAIHA

    ABBIAMOAVETEHANNO

    iotu

    eglinoivoiessi

    am -am -am -am -am -am -

    - O- I- A

    - IAMO- ATE- ANO

    iotu

    eglinoivoiessi

    HOHAIHA

    ABBIAMOAVETEHANNO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMOiotueglinoivoiessi

    AVEVO

    AVEVIAVEVA

    AVEVAMOAVEVATEAVEVANO

    iotueglinoivoiessi

    am -am -am -am -am -am -

    - AVO- AVI- AVA

    - AVAMO- AVATE-AVANO

    iotueglinoivoiessi

    AVEVO

    AVEVIAVEVA

    AVEVAMOAVEVATEAVEVANO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTOiotu

    eglinoivoiessi

    EBBIAVESTI

    EBBEAVEMMOAVESTEEBBERO

    iotu

    eglinoivoiessi

    am -am -am -am -am -am -

    - AI- ASTI

    - O- AMMO- ASTE

    - ARONO

    iotu

    eglinoivoiessi

    EBBIAVESTI

    EBBEAVEMMOAVESTEEBBERO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIOREiotu

    eglinoivoiessi

    AVROAVRAIAVRA

    AVREMOAVRETE

    AVRANNO

    iotu

    eglinoivoiessi

    am -am -am -am -am -am -

    - ERO- ERAI- ERA

    - EREMO- ERETE

    - ERANNO

    iotu

    eglinoivoiessi

    AVROAVRAIAVRA

    AVREMOAVRETE

    AVRANNO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    ATTENZIONE!

    RICORDATE QUANTO ABBIAMO DETTO A PAGINA 12 !I VERBI CHE FINISCONO IN - GN - NEL TEMA

    MANTENGONO LA - I L DOVE LA DESINENZA LO RICHIEDE !

    CONGIUNTIVO

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    31

    AUSILIARE PRESENTE PASSATO forma attiva: AVERE REGOLA: al TEMA si aggiunge la

    DESINENZAREGOLA: AUSILIARE conuigato al tempo

    corrispondente + PARTICIPIO PASSATO delverbo

    chechechechecheche

    iotu

    eglinoivoiessi

    ABBIAABBIAABBIA

    ABBIAMOABBIATEABBIANO

    chechechechecheche

    iotu

    eglinoivoiessi

    am -am -am -am -am -am -

    - I- I- I

    - IAMO- IATE- INO

    chechechechecheche

    iotu

    eglinoivoiessi

    ABBIAABBIAABBIA

    ABBIAMOABBIATEABBIANO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    IMPERFETTO TRAPASSATOchechechechecheche

    iotu

    eglinoivoiessi

    AVESSIAVESSIAVESSE

    AVESSIMOAVESTE

    AVESSERO

    chechechechecheche

    iotu

    eglinoivoiessi

    am -am -am -am -am -am -

    - ASSI- ASSI- ASSE

    - ASSIMO- ASTE

    - ASSERO

    chechechechecheche

    iotu

    eglinoivoiessi

    AVESSIAVESSIAVESSE

    AVESSIMOAVESTE

    AVESSERO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    CONDIZIONALE

    PRESENTE PASSATOiotu

    eglinoivoiessi

    AVREIAVRESTIAVREBBE

    AVREMMOAVRESTE

    AVREBBERO

    iotu

    eglinoivoiessi

    am -am -am -am -am -am -

    - EREI- ERESTI- EREBBE- EREMMO- ERESTE

    - EREBBERO

    iotu

    eglinoivoiessi

    AVREIAVRESTIAVREBBE

    AVREMMOAVRESTE

    AVREBBERO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    IMPERATIVO

    PRESENTE---tu

    eglinoivoiessi

    ---ABBI !

    ABBIA !ABBIAMO !ABBIATE !ABBIANO 1

    ---tu

    eglinoivoiessi

    ---am -am -am -am -am -

    ---- A !- I !

    - IAMO !- ATE !- INO !

    NON ESISTE

    INFINITOPRESENTE PASSATO

    AVERE am - - ARE AVERE am - ATO

    GERUNDIO

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    33

    essi si SARANNO essi si am - - ERANNO essi si SARANNO am - ATO

    CONGIUNTIVO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATO iotu

    eglinoivoiessi

    mitisicivisi

    SIASIASIA

    SIAMOSIATESIANO

    iotueglinoivoiessi

    mitisicivisi

    am -am -am -am -am -am -

    - I- I- I

    - IAMO- IATE- INO

    iotueglinoivoiessi

    mitisicivisi

    SIASIASIA

    SIAMOSIATESIANO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    IMPERFETTO TRAPASSATOiotu

    eglinoivoi

    essi

    mitisicivi

    si

    FOSSIFOSSIFOSSE

    FOSSIMOFOSTE

    FOSSERO

    iotu

    eglinoivoi

    essi

    mitisicivi

    si

    am -am -am -am -am -

    am -

    - ASSI- ASSI- ASSE

    - ASSIMO- ASTE

    - ASSERO

    iotu

    eglinoivoi

    essi

    mitisicivi

    si

    FOSSIFOSSIFOSSE

    FOSSIMOFOSTE

    FOSSERO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    am - ATO

    CONDIZIONALE

    AUSILIARE PRESENTE PASSATOiotu

    eglinoivoiessi

    mitisicivisi

    SAREISARESTISAREBBE

    SAREMMOSARESTE

    SAREBBERO

    iotu

    eglinoivoiessi

    mitisicivisi

    am -am -am -am -am -am -

    - EREI- ERESTI- EREBBE- EREMMO- ERESTE

    - EREBBERO

    iotu

    eglinoivoiessi

    mitisicivisi

    SAREISARESTISAREBBE

    SAREMMOSARESTE

    SAREBBERO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    IMPERATIVO

    AUSILIARE (molto pocousato)

    PRESENTE

    ---tu

    eglinoivoiessi

    si

    si

    ---SII !SIA !

    SIAMO !SIATE !SIANO !

    ---ti

    civi

    ---tu

    eglinoivoiessi

    ---

    si

    si

    ---am -am -am -am -am -

    ---- A !- I !

    - IAMO! - ATE! - INO !

    ---ti

    civi

    NON ESISTE

    INFINITO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATOESSERSI am - - ARSI ESSERSI am - ATO

    GERUNDIO

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    34

    AUSILIARE PRESENTE PASSATOESSENDOSI am - - ANDOSI ESSENDOSI am - ATO

    PARTICIPIO

    PRESENTE PASSATONON ESISTE NON ESISTE am - - ATOSI

    20) IL VERBO : LA FORMA PASSIVA / IL VERBO ESSERE

    INDICATIVO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATO PROSSIMO forma passiva: ESSERE REGOLA: si coniuga il verbo

    AUSILIARE, ESSERE, e si aggiunge ilPARTICIPIO PASSATO DEL VERBO

    REGOLA: si coniuga il verboAUSILIARE, ESSERE, e si aggiunge ilPARTICIPIO PASSATO DEL VERBO

    PRESENTE PAS.PROS PRESENTE PASSATO PROSSIMOSONO

    SEIE

    SIAMOSIETESONO

    +

    STATO

    SONOSEI

    SIAMOSIETESONO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    SONOSEI

    SIAMOSIETESONO

    STATOSTATOSTATOSTATOSTATOSTATO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    IMPF TRAP. PRO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMOEROERIERA

    ERAVAMOERAVATE

    ERANO

    +

    STATO

    EROERIERA

    ERAVAMOERAVATE

    ERANO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    EROERIERA

    ERAVAMOERAVATE

    ERANO

    STATOSTATOSTATOSTATOSTATOSTATO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    PAS REM TRAP REM PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTOFUI

    FOSTIFU

    FUMMOFOSTE

    FURONO

    +

    STATO

    FUIFOSTI

    FUFUMMOFOSTE

    FURONO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    FUIFOSTI

    FUFUMMOFOSTE

    FURONO

    STATOSTATOSTATOSTATOSTATOSTATO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    FUT SEM FUT ANT FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIORE

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    35

    SARSARAISAR

    SAREMOSARETE

    SARANNO

    +

    STATO

    SARSARAISAR

    SAREMOSARETE

    SARANNO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    SARSARAISAR

    SAREMOSARETE

    SARANNO

    STATOSTATOSTATOSTATOSTATOSTATO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    CONGIUNTIVO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATO PRES PASSSIASIA

    SIASIAMOSIATESIANO

    +

    STATO

    SIASIA

    SIASIAMOSIATESIANO

    am - ATOam - ATO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    SIASIA

    SIASIAMOSIATESIANO

    STATOSTATO

    STATOSTATOSTATOSTATO

    am - ATOam - ATO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    IMPF TRAP IMPERFETTO TRAPASSATOFOSSIFOSSIFOSSE

    FOSSIMOFOSTE

    FOSSERO

    +

    STATO

    FOSSIFOSSIFOSSE

    FOSSIMOFOSTE

    FOSSERO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    FOSSIFOSSIFOSSE

    FOSSIMOFOSTE

    FOSSERO

    STATOSTATOSTATOSTATOSTATOSTATO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    CONDIZIONALE

    AUSILIARE PRESENTE PASSATOPRES PASS

    SAREISARESTISAREBBE

    SAREMMOSARESTE

    SAREBBERO

    +

    STATO

    SAREISARESTISAREBBE

    SAREMMOSARESTE

    SAREBBERO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    SAREISARESTISAREBBE

    SAREMMOSARESTE

    SAREBBERO

    STATOSTATOSTATOSTATOSTATOSTATO

    am - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATOam - ATO

    IMPERATIVO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATO---

    SII !SIA !

    SIAMO !

    ---SIISIA

    SIAMO

    am - ATO !am - ATO !am - ATO !am - ATO !

    NON ESISTE

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    36/36

    SIATE !SIANO !

    SIATESIANO

    am - ATO !am - ATO !

    INFINITO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATOPRES PASS

    ESSERE+

    STATO ESSERE am - ATO ESSERE STATO am - ATO

    GERUNDIO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATOPRES PASS

    ESSENDO+

    STATO ESSENDO am - ATO ESSENDO STATO am - ATO

    PARTICIPIO

    AUSILIARE PRESENTE PASSATOPRES PASS

    NON ESISTE STATO NON ESISTE STATO am - ATO

    La curatrice di questo schema riassuntivo della grammatica della lingua italiana EmanuelaGuarniero. Il testo stato rivisto da Vito Paoleti .