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    Gennaro

    Introduzione alla Psicologia della Personalit

    Il Mulino

    INDICE CAPITOLI: La personalit : storia, teorie e strategie pag. 2

    Alle origini della Psicologia della Personalit Il pensiero psichiatrico e criminologico

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    La psicologia scientifica Lo sviluppo dei test mentali, la misura dellintelligenza e

    lo studio delle differenze individuali Psicologia della personalit : livelli di analisi I concetti della psicologia della personalit

    Nascita della psicoanalisi pag. 6

    La formazione di Freud : dalla neuroanatomia alla psicopatologia delle nevrosi. Clinica e teoria Una psicologia dinamica I tre significati di Psicoanalisi secondo Freud Organizzazione dellattivit psichica Libido e aggressivit Importanza della sessualit infantile e tappe dello sviluppo psicosessuale Funzionamento della Personalit

    Gli sviluppi della psicoanalisi pag. 11

    Psicoanalisi dellIo: Hartmann Anna Freud Psicoanalisi delle Relazioni oggettuali: Melanie Klein Bowlby Psicoanalisi del S: Daniel Stern Alfred Adler e la Psicologia individuale La Psicologia Analitica di Carl Gustav Jung La Psicoanalisi sociale: Erich Fromm

    Soggettivit ed esperienza pag. 26

    La Psicologia Fenomenologica: Husserl Sartre

    Merleau-Ponty e lEsistenzialismo La Psichiatria Fenomenologica:

    Minkowski Binswanger e lAntropoanalisi

    La Psicologia Umanistica: Carl Rogers e lautorealizzazione del S Abraham Maslow e la Teoria della motivazione umana

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    Struttura e descrizione della personalit pag. 31

    Il Costituzionalismo: Pavlov

    Il disposizionalismo: tipi, tratti, fattori. La Psicologia dei tratti di Golden Allport La Personologia e la Psicologia dei bisogni diHenry Murray Le Teorie Fattoriali:

    Hans Eysenck e la Teoria Trifattoriale LApproccio fattoriale di Raymond Cattell

    IL MOVIMENTO DEI FIG FIVE Il rinnovato interesse per il temperamento

    Comportamentismo e Ambientalismo pag. 38

    Il Behaviorismo La Teoria dellapprendimento sociale:

    Rotter Bandura: Apprendimento imitativo e Rinforzo vicario Cognitivismo e Costruttivismo pag. 42

    LEpistemologia genetica di Jean Piaget La Teoria del campo di Kurt Lewin La Teoria dei costrutti personali di Kelly Gli sviluppi della ricerca sulla motivazione La dinamica dellazione La persona come giudice Motivazione e volizione Mete, Progetti e ambizioni personali Lemergere e laffermarsi del Cognitivismo La Cognizione sociale La Teoria dellapprendimento cognitivo-sociale di Walter Mischel La Teoria della PERCEIVED SELF-EFFICACY di Bandura

    Interazionismo e costruzione della personalit pag. 54

    I recenti sviluppi dellInterazionismo Tratti e situazioni: La centralit del S Le interazioni tra persone Le interazioni geni-ambiente Percorsi critici nello sviluppo della personalit e corso della vita

    La personalit : storia, teorie e strategie

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    Alle origini della Psicologia della Personalit : La psicologia affonda le sue radici nel pensiero greco (V IV sec a. C.). La concezione aristotelica che, considerava lanima come un attributo della vita, permette di analizzare luomo nelle sue varie componenti. Unanalisi pi accurata delle differenze individuali si ha con Ippocrate di Cos (460-377 a. C.). Con lui, la ricerca e la pratica medica si allontanano dalle credenze religiose e superstiziose della tradizione e si orientano alla comprensione delle leggi che regolano il funzionamento dellorganismo e alle cause che determinano la malattia. In tal modo si afferma una concezione unitaria dellorganismo e del corpo, che considera la malattia come unalterazione complessiva dellequilibrio generale e lorganismo viene considerato in rapporto allambiente. Inoltre, per Ippocrate di Cos, il funzionamento dellorganismo dipende dallequilibrio (eucrasia) o squilibrio (discrasia) di 4 umori: il sangue (individuo corpulento, impetuoso, violento); il flegma (individuo freddo, lento, metodico); la bile gialla (individuo magro, pessimista, preoccupato) e la bile nera (individuo malinconico). Dalla loro combinazione emergono vari tipi di temperamento e specifiche predisposizioni alla malattia. Il suo pensiero fu ripreso in seguito da Galeno (II sec. d. C.), il quale elabora una riflessione sulla natura del corpo e della mente in relazione alla salute e alla malattia. Egli sviluppa nove tipi di temperamento che risultano dalla combinazione dei 4 umori. La cultura del mondo romano rispetto a quella greca pi attenta alla comprensione della realt, per non sviluppa una speculazione originale, infatti si limita a registrare le novit scientifiche che giungono dal mondo ellenico. Con la filosofia medievale cristiana si ha un ribaltamento di prospettiva rispetto alle premesse naturalistiche poste dal pensiero grecoromano: prevale la riflessione sul mondo interiore dellanima. Il pensiero di SantAgostino rappresenta lespressione pi radicale di una nuova visione spiritualistca caratterizzata dal distacco delluomo dalla natura, dalla contrapposizione dellanima al corpo. Invece, il pensiero di San Tommaso, rappresenta la forma pi sofisticata di recupero e di assimilazione del pensiero aristotelico, per lui non pu esserci separazione tra anima e corpo, in quanto si tratta di due aspetti diversi della stessa realt, essendo lanima la forma del corpo materiale. Con la rivoluzione rinascimentale si apre una nuova fase di transizione dalla civilt medievale allera moderna attraverso la formazione di una nuova concezione delluomo, della natura e di Dio. In questo periodo si verificano vari cambiamenti sul piano economico e sociale. Nel XVII sec. si consolida il processo di laicizzazione della cultura che costituisce il presupposto indispensabile per lavvio della rivoluzione industriale; la quale, nel corso del XVIII sec. permette la rottura delle vecchie strutture medievali. Anche il XIX sec. segnato da vari cambiamenti nella sfera politica e sociale. LEuropa segnata da profondi tensioni. Dal punto di vista politico, la borghesia industriale ha un ruolo sempre pi importante nel governo dello stato e al tempo stesso aumenta sempre pi il malcontento delle classi subalterne. Dal punto di vista scientifico si verifica una frattura tra scienze delluomo e scienze della natura. In questo secolo nasce la sociologia e la

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    psicologia. Per gli sviluppi della psicologia della personalit sono importanti il ruolo del Darwinismo e le elaborazioni della frenologia di Gall. Con il Darwinismo si afferma una concezione radicale che abbandona del tutto lidea di unarmonia prestabilita nelluniverso e soprattutto il concetto di selezione naturale modifica la natura del rapporto tra lorganismo e lambiente. Esso pone in evidenza le differenze individuali, le componenti innatistiche e quelle ambientali che reciprocamente o da sole possono influenzare in modo significativo la formazione e lo sviluppo della personalit. Gall considerato uno dei pi importanti precursori della moderna psicologia delle differenze individuali. Egli considera il carattere come unespressione della fisiologia cerebrale e considera il cervello la sede da cui ha origine il comportamento dellindividuo e il temperamento. La psicologia della personalit abbraccia vari percorsi disciplinari (psichiatrici, criminologi, antropologici). Le prime riflessioni sulla personalit, emergono allinizio del XX secolo. I suoi precursori sono: Il pensiero psichiatrico e criminologico : le varie concezioni del positivismo psichiatrico e criminologico attribuiscono un ruolo molto importante alleredit nella formazione del carattere e nella genesi della malattia e credono che sia possibile individuare nel cervello e nel sistema nervoso le basi delle varie manifestazioni psichiche. Nell ambito della medicina psichiatrica, il pensiero positivista, elabora unideologia della persona basata sui criteri di indagine delle scienze naturali. Ci ha portato, nella seconda met del XX sec., al consolidamento di una concezione della psicopatologia fondata sullanalisi delle funzioni anatomo-fisiologiche della personalit. Con il pensiero positivista, inoltre, si afferma lidea che la malattia mentale sia governata da una legge naturale, che deve essere studiata dalla psichiatria. Invece, per quanto riguarda il pensiero criminologico, Lombroso sostiene che lereditariet e la costituzione sono fattori importanti nel determinare la personalit criminale. Nella sua concezione bioantropologica, le particolari malformazioni (tipiche degli animali inferiori), assumono un ruolo causativo ed esplicativo rispetto a varie manifestazioni criminali. Lombroso subisce linfluenza del Darwinismo, soprattutto nellelaborazione della sua concezione del delinquente nato, le cui caratteristiche risultano inadeguate alladattamento individuale e pericolose per lassetto sociale. La psicologia scientifica : Wundt, Brentano e William James hanno influenzato la psicologia della personalit. Con lopera di Wundt si delinea lambito conoscitivo della nuova psicologia il cui principale obiettivo lo studio sperimentale con il metodo introspettivo dei fenomeni (elementi) della coscienza. Gli elementi semplici della coscienza sono le sensazioni e dalla loro combinazione emergono i sentimenti. In Wundt presente unimpostazione di tipo strutturalista, in quanto si occupa degli elementi che strutturano il funzionamento psichico. Inoltre, secondo Wundt, la differenziazione dei quattro temperamenti (collerico, melanconico, sanguigno e flemmatico) pu essere valorizzata, se si postulano due principi relativi alla reattivit affettiva

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    individuale: uno che riguarda la forza, laltro la velocit di cambiamento dei sentimenti. Lungo il continuum della forza i collerici e i melanconici sono inclini ad un tipo di affetto forte, invece i sanguigni e i flemmatici sono caratterizzati da un affetto debole. Lungo il continuum della velocit di cambiamento i collerici ed i sanguigni cambiano rapidamente, sono pi suscettibili alle impressioni del presente e la loro mobilit li dispone a cogliere nuove idee, invece i melanconici e i flemmatici sono pi lenti, pi interessati al futuro e pi inclini a perseguire i propri obiettivi in un ampio arco di tempo. Nella psicologia empirica di Brentano, lattenzione rivolta alla processualit e alla complessit dellesperienza individuale. Egli afferma che attraverso lesame dellesperienza soggettiva possibile cogliere i caratteri distintivi dei fenomeni psichici per il loro tendere verso, che si differenziano da quelli fisici per la loro intenzionalit. Il funzionalismo fenomenologico di James per vari aspetti anticipa il moderno interazionismo. James considera la psicologia la scienza dei fenomeni mentali; lindividuo ununit somato-psichica e la sua vita mentale intermediaria tra lesterno e linterno. La mente caratterizzata dal suo tendere verso un fine. Il mentale corrisponde ad un fluire e la coscienza muta costantemente. Nella concezione del mentale di James vengono salvaguardate lunitariet e la totalit dello psichico. Lo sviluppo dei test mentali, la misura dellintelligenza e lo studio delle differenze individuali

    Galton: intraprende le prime ricerche sui test mentali. Egli era convinto che i caratteri intelligenti venissero trasmessi per via ereditaria. Nel 1884, fond un laboratorio antropometrico, il cui scopo era raccogliere misurazioni su tratti fisici e varie capacit sensoriali. Per lui esisteva una correlazione tra intelligenza e capacit sensoriali, quindi progett una serie di strumenti per determinare le capacit dei soggetti di discriminazione sensoriale, uditiva, visiva e cinestesica. Egli sosteneva che ad un livello di maggiore organizzazione sensoriale corrispondeva un pi alto livello di intelligenza e ad un minor livello corrispondeva un deficit intellettivo.

    Binet: elabora un programma che mira alla valutazione complessiva dei fattori intellettivi. Nel 1905, con Simon predispone una prima scala di intelligenza composta da reattivi volti a misurare varie funzioni, dalla capacit sensoriale e di percezione, fino alla capacit di giudizio e di comprensione. Nel 1908, viene proposta una nuova versione nella quale i vari reattivi vengono raggruppati in base a diversi livelli di et in modo da offrire una valutazione unitaria di un costrutto complesso come lintelligenza, attraverso una batteria di test di crescente difficolt; cos nasce un primo sistema di misura dellintelligenza.

    Stern: introduce la nozione di quoziente di intelligenza (QI) come rapporto tra et mentale ed et reale.

    Psicologia della personalit : livelli di analisi

    Stadi di sviluppo della moderna psicologia della personalit: Fino agli anni 30, Allport e Murray assegnano alla psicologia della personalit il compito di superare il molecolarismo ed il riduzionismo della ricerca di laboratorio e di allargare

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    linteresse della psicologia dallo studio delle singole funzioni o dei singoli processi, come la percezione e lapprendimento, alla personalit globale. La psicoanalisi di Freud, a tale proposito, fornisce il modello di riferimento. Il ventennio 1930-1950 il periodo in cui emergono i tratti distintivi della psicologia della personalit rispetto alle due scuole di pensiero dominanti: il behaviorismo e la psicoanalisi. Le differenze individuali sono loggetto principale di ricerca (teorica e applicata). Nel 1950 Sears definisce la psicologia della personalit in ordine a tre aree di indagine: la struttura, la dinamica, lo sviluppo dei tratti e dei motivi. Tra gli anni 50 e 70 si affermano da un lato le teorie fattoriali (Cattell, Eysenck, Guilford); dallaltro, si concludono indagini su meccanismi specifici ( es: frustrazione e aggressivit, autoritarismo ecc). La psicologia sperimentale e la psicoanalisi tendono ad allontanarsi sempre di pi. Agli inizi degli anni 70 la disciplina attraversa un periodo di crisi, ma si riprende agli inizi degli anni 80, quando si verifica il collegamento e lintegrazione dello studio della personalit con altri indirizzi come il cognitivismo, la psicologia applicata, le neuroscienze ecc; inoltre vi una pi ampia sofisticazione teorico-metodologica ed emerge lesigenza di conciliare rigore sperimentale e complessit. Strategie di ricerca: Per quanto riguarda le aree, ancora valida lindicazione di Sears: una psicologia della personalit dovrebbe rendere ragione dellarchitettura e dellorganizzazione relativamente stabile della totalit alla quale facciamo riferimento col temine personalit, dei suoi equilibri interni e dei suoi scambi con il mondo esterno, della sua costruzione e delle sue trasformazioni nel tempo.

    Anche per la psicologia della personalit possibile fare una distinzione tra metodo clinico, correlazionale e sperimentale. Metodo clinico: il ricercatore seleziona e pone in relazione tra loro una serie di osservazioni e di informazioni che acquista e raccoglie attraverso lesame della biografia, della condotta e della sua stessa relazione con la persona che, per vari motivi oggetto di indagine. In tal modo possibile effettuare una ricostruzione di un percorso esistenziale dal quale emergono i significati soggettivi delle condotte e le dimensioni uniche della personalit individuale. Metodo correlazionale: il ricercatore trasforma delle osservazioni in misure di caratteristiche disposizionali o comportamentali e dal confronto di tali misure ottiene dei profili e delle correlazioni. I profili descrivono i soggetti osservati lungo varie caratteristiche e sono attendibili se risultano chiaramente e stabilmente ancorati a dei dati osservabili. Le correlazioni descrivono come al variare di certe caratteristiche si modificano altre caratteristiche. Metodo sperimentale: mira alla ricerca di regolarit generali in ordine ai nessi che legano certi effetti alle cause che li producono. Alla base di tutto vi il controllo: le variabili indipendente e dipendente, la situazione, i trattamenti o le manipolazioni devono essere mantenuti tutti sotto controllo affinch emergano le leggi che regolano i fenomeni in esame.

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    Verso lintegrazione dei diversi approcci: nellambito degli studi della psicologia della personalit emerge la possibilit di risolvere la tradizionale controversia tra metodi idiografici e metodi nomotetici. I metodi idiografici (storie di vita, analisi di documenti come diari, epistolari) sono compatibili e indispensabili per la formulazione e la verifica delle varie ipotesi o leggi generali (metodi nomotetici).

    I concetti della psicologia della personalit

    Carattere: una delle nozioni pi antiche nella quale si sono comunemente accentuate le connotazioni valoriali che inducono a caratterizzare una persona come buona, cattiva, desiderabile. E stata spesso usata in alternativa alla nozione di personalit.

    Temperamento: affonda le proprie radici nel pensiero classico (Ippocrate, Galeno). Le diverse impostazioni sostengono che si tratta di una caratteristica del sistema nervoso, per alcune lo considerano un prodotto di natura biologica, altre lo considerano un prodotto dellambiente. Pu essere inteso come insieme degli aspetti dellorganizzazione psicologica pi influenzati dalle determinanti biologiche innate (sistema nervoso) (per es: sensibilit, eccitabilit, velocit).

    Costituzione: insieme di corrispondenze tra caratteristiche somatiche e psichiche dellindividuo.

    Tipo: complesso di caratteristiche comportamentali. Abitudine: sequenza di atti tra loro coordinati che danno luogo ad una condotta

    relativamente stabile e funzionale con esiti di un apprendimento scandito dai rinforzi ambientali.

    Facolt: si riferisce a ci che oggi indichiamo con il termine disposizione, abilit, tratto.

    Disposizione/predisposizione: tendenze relativamente stabili a perseguire determinate mete e a comportarsi in un determinato modo indipendentemente dalle modificazioni dellambiente.

    Abilit: spesso sinonimo di capacit, stata a lungo confinata nellambito degli studi sullintelligenza per rappresentare diverse capacit di soluzione di problemi innate e apprese.

    Tratto: costrutto ampio e flessibile che indica organizzazioni relativamente stabili di modi di sentire, di conoscere e di agire. Una sua caratteristica fondamentale la stabilit.

    Stile: tale nozione stata usata secondo 2 accezioni: stile di vita e stile cognitivo e affettivo.

    Personalit: il termine deriva dalla parola latina persona. Nei teatri dellantica Roma gli attori indossavano un ristretto numero di maschere, chiamate persona, che chiarivano al pubblico gli atteggiamenti e i comportamenti che dovevano aspettarsi dallattore stesso. Quindi, col termine personalit, ci riferiamo ad un insieme di caratteristiche, di disposizioni, di modi di agire comuni in alcuni individui. Inoltre, rappresenta ci che unico di un individuo. Nei vari indirizzi psicodinamici, la personalit si configura come unorganizzazione affettivo-cognitiva che risulta dal gioco di pulsioni o spinte che agiscono dallinterno e competono costantemente per il controllo della personalit. Dal punto di vista

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    dellosservatore la personalit si configura come linsieme di qualit o attributi relativamente stabili che accomunano alcune persone rispetto ad altre e che distinguono ogni persona rispetto a tutte le altre. Dal punto di vista del soggetto agente, la personalit quellinsieme di processi e strutture affettive e cognitive dalle quali ogni individuo trae il senso della propria identit, unit, coerenza, continuit e singolarit e che consentono a ciascuno di svolgere una parte attiva nella relazione con lambiente e nello svolgimento della propria vita. Quindi, la personalit la costruzione sociale di unorganizzazione interna che consente allindividuo di essere consapevole di s, di interagire attivamente con lambiente e di indirizzare significativamente il corso della propria vita. Esistono diverse definizioni di personalit: Allport = organizzazione dinamica entro lindividuo di quei sistemi psicofisici che determinano il suo adattamento unico allambiente. Eysenck (1947) = somma totale degli schemi di comportamento effettivi o potenziali determinati dalleredit o dallambiente. Guilford (1959) = un insieme di tratti unico di un individuo. Meili (1963) = totalit psicologica che caratterizza un dato uomo. Pervin e John (1997) = caratteristiche della persona che sono responsabili di modelli coerenti di sentire, pensare, comportarsi.

    Conclusioni : sono stati proposti tre stadi che sembrano segnare lo sviluppo recente della psicologia della personalit: quello delle macroteorie, quello delle microteorie e quello attuale della ricerca di integrazione al di l delle teorie.

    Nascita della psicoanalisi

    Il metodo della psicoanalisi il metodo storico-clinico che, mira a cogliere i principi che regolano il funzionamento psichico servendosi dellesperienza del soggetto che diventa oggetto di indagine.

    La formazione di Freud : dalla neuroanatomia alla psicopatologia delle nevrosi.

    Freud nasce in Moravia nel 1856 e muore a Londra nel 1939. La sua famiglia, di origini ebraiche, si trasferisce qualche anno dopo la sua nascita a Vienna. Si laurea in medicina nel 1881 e si specializza in neurologia. Effettua le sue prime ricerche nellambito della fisiologia, dellipnosi e della neuropatologia. Lavor con diversi neurologi che basavano il loro pensiero su una teoria neurologica che si limitava a vedere quali forme assumeva il cervello per giustificare una determinata patologia, in base al processo causa-effetto. Per Freud, per, i processi neurologici e biologici non bastavano per spiegare i comportamenti, quindi prende in prestito dalla fisica, il paradigma della semplificazione. Nel 1885 grazie ad una borsa di studio, si reca a Parigi presso la scuola di neuropatologia di Salpetrire da Chorcot. Nel 1886 comincia a curare privatamente le malattie nervose. Con Breuer comincia a usare lipnosi non solo per inibire i sintomi (suggestione), ma anche per scoprire la

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    motivazione e il significato dei sintomi isterici. Sia Breuer che Freud consideravano il sintomo un ingorgo affettivo prodotto da energie psichiche, di solito usate in modo diverso. La cura (Metodo catartico) doveva condurre quindi a una scarica adeguata (abreazione). Nel 1895, tornato a Vienna, pubblica Gli studi sullisteria in collaborazione con Breuer, in cui avanzano lipotesi sulla natura traumatica delle nevrosi e sulla sessualit, intesa come fonte di traumi psichici e motivo della difesa, cio della rimozione dalla coscienza di rappresentazioni. Il fatto che port alla nascita della psicoanalisi la celebre guarigione di una paziente, Anna O. Colpita da isteria, Breuer us l'ipnosi per riportare alla luce gli avvenimenti inconsci che causarono il trauma, per si accorse che la paziente stava sviluppando un certo legame affettivo nei suoi confronti (il transfert), cos lasci proseguire la cura a Freud, il quale, senza ipnosi e con l'aiuto della talking cure (il metodo discorsivo che dava libero sfogo al flusso dei pensieri), ne cur definitivamente l'isteria. Dopo il distacco da Breuer, Freud elabor la:

    Teoria del trauma sessuale specifico: Alla base delle nevrosi vi sempre unesperienza traumatica avvenuta nellinfanzia legata alla vita sessuale. La psicoanalisi, attraverso le libere associazioni, rappresenta il metodo elettivo di trattamento, inteso a liberare laffetto represso.

    Clinica e teoria : ad un certo punto Freud abbandona la teoria del trauma e lipnosi e intraprende una drammatica autoanalisi che fornisce un modo di accesso allinconscio. Egli suppone che le rappresentazioni rimosse appartengono alla sfera della fantasia e trovano origine da una stimolazione interna. Diventa fondamentale il costrutto di pulsione. Il conflitto soprattutto intrapsichico tra pulsione e censura. La dinamica intrapsichica diventa il referente causale di ogni disturbo nervoso e di ogni comportamento. Il sogno si configura come la via regia allinconscio e linterpretazione dei sogni diventa la tecnica per eccellenza. Nellopera Linterpretazione dei sogni (1900), il sogno appare come una formazione di compromesso tra conscio e inconscio, che deriva da desideri che premono per una soddisfazione che inaccettabile alla coscienza. Nel sogno il contenuto manifesto lespressione accessibile alla coscienza di un contenuto latente denso di desideri, ricordi infantili, pensieri e conflitti rimossi. Attraverso il lavoro onirico, i desideri e i ricordi che rappresentano il materiale del sogno, vengono spogliati delle loro relazioni e delle loro valenze affettive originarie. Le operazioni che trasformano il materiale ideativo latente in sogno manifesto sono:

    1. la condensazione, attraverso la quale elementi e significati diversi vengono a confluire in ununica rappresentazione;

    2. lo spostamento che pu rendere una rappresentazione psichica insignificante fortemente carica emotivamente o viceversa;

    3. la considerazione della rappresentabilit che trasforma pensieri e desideri in immagini soprattutto visive;

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    4. lelaborazione secondaria che rende il sogno dotato di una trama relativamente coerente, comprensibile, accettabile.

    5. la censura che ha lo scopo di modificare la realizzazione e l'appagamento di un desiderio in modo da renderlo irriconoscibile.

    Ne lInterpretazione dei sogni, il criterio dellaccessibilit alla coscienza ci che fondamentalmente qualifica i vari contenuti psichici: il conscio il luogo del percepito, linconscio il luogo del rimosso, il preconscio il luogo di ci che accessibile alla coscienza, uno schermo tra linconscio e la coscienza (Teoria topica). Alla base del funzionamento inconscio della mente pone il Principio del piacere (esitamento del dispiacere, riduzione delle tensioni). In seguito, Freud estende il proprio approccio analitico alla psicopatologia della vita quotidiana (1901), al motto di spirito (1905) fino alla cosiddetta Metapsicologia (1917), ossia la teoria generale della psicoanalisi che in quegli anni comincia a ricevere riconoscimento e consenso. Una psicologia dinamica : quando Freud abbandona lipotesi dellorigine traumatica delle nevrosi giunge allidea di una psicologia dinamica, secondo la quale il funzionamento, lequilibrio e lo sviluppo dellapparato psichico sono sempre le risultanti di forze psichiche che si assecondano e che si inibiscono tra loro. Il concetto di pulsione assume valenze diverse, in accordo con i diversi punti di vista, economico, dinamico e genetico-strutturale, che vengono di volta in volta assunti: secondo il punto di vista economico, dalle pulsioni deriva lintensit dellenergia che regola il comportamento; per il punto di vista dinamico, dalle pulsioni deriva la diversa qualit delle forze che, allinterno dellapparato psichico, si assecondano e si inibiscono; per il punto di vista genetico-strutturale, ancora dallintensit e dalla qualit delle pulsioni che derivano certi scambi tra lorganismo e lambiente e la differenziazione dellapparato psichico. In Al di l del principio di piacere (1920), Freud parla di pulsioni di vita, che comprende le pulsioni di autoconservazione (dirette alla conservazione dellindividuo) e le pulsioni sessuali (dirette alla conservazione della specie), e pulsioni di morte, la cui natura oscura. Il conflitto fondamentale, che prima era tra il mondo interno e il mondo esterno, tra libido e pulsioni dellIo, tra Io-piacere e Io-realt, diventa ora un conflitto interno tra ci che agisce nella direzione della vita (Eros), e ci che si oppone alla vita (Thanatos). Freud riconduce lo psichismo a tale conflitto. Da qui in poi Freud estende le proprie indagini alle civilt umane, alla religione, alla storia delluomo. I tre significati di Psicoanalisi secondo Freud:

    1. Metodo di indagine che consiste soprattutto nellesplicitare il significato inconscio dei discorsi, delle azioni, delle produzioni immaginarie (sogni, fantasie, deliri) del soggetto (libere associazioni).

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    2. Metodo psicoterapeutico fondato su tale indagine e specificato dallinterpretazione del transfert, dei sogni e delle libere associazioni (libere dal controllo cosciente, rappresentano il lavoro del paziente di analisi).

    3. Insieme di teorie psicologiche e psicopatologiche che organizzano le osservazioni ottenute con il metodo psicoanalitico (Metapsicologia).

    Organizzazione dellattivit psichica:

    La prima topica: Conscio, Inconscio e Preconscio : La psiche umana non del tutto trasparente. La psiche come un iceberg: la parte superficiale molto meno rilevante della parte sommersa, immensa e misteriosa. Freud, come prima suddivisione della psiche, formula la prima topica (nel senso di toponomastica, dislocazione e individuazione di luoghi psichici): la psiche suddivisa in conscio, inconscio e preconscio.

    L'Inconscio: E' la parte sommersa della psiche: i suoi scopi sono autonomi e nascosti alla coscienza superficiale. L'inconscio contiene il "ribollire" dei pensieri nascosti al sentire immediato, l'uomo non sente il contenuto dell'inconscio, l'inconscio ha una sua vita autonoma, le forze psichiche in esso contenute lottano e "agiscono" all'oscuro del pensato cosciente. Il processo primario caratterizza il sistema inconscio

    Il Preconscio: E' composto dai ricordi non completamente consci ma facilmente richiamabili alla coscienza superficiale, come, ad esempio, desideri e sentimenti dominanti che sottendono particolari circostanze o fasi della vita. Gi dal nome si pu notare come il preconscio posto da Freud come termine medio tra l'assolutamente non percepito rappresentato dall' "inconscio" e il percepito chiaramente rappresentato dal "conscio".

    Il Conscio: E' la parte superficiale della psiche, la coscienza "chiara e distinta" del contenuto della mente, l'ordinaria percezione dei pensieri, con il loro flusso di idee immediatamente presenti alla coscienza.

    La seconda topica: "Io, Es e Super-Io" : Nel 1923, con la pubblicazione de L'Io e l'Es, Freud individua altri tre luoghi psichici, i quali non andavano a sostituire la prima topica, ma la integravano. Si tratta di istanze relativamente autonome.

    L'Es il serbatoio dell'energia vitale, l'insieme caotico e turbolento delle pulsioni (impulsi sessuali e aggressivi Libido), quell'entit che si fa interprete della volont di ottenere il piacere ad ogni costo. L'Es quindi governato dal principio di piacere: l'uomo desidera la sua felicit, l'appagamento immediato e incondizionato dei suoi desideri, ma tale desiderio si scontra quasi sempre con la realt, ovvero con le costrizioni morali e le tradizioni sociali che sono ostili alla pieno soddisfacimento del piacere.

    Processo primario. E un modo di funzionamento dellapparato psichico in cui lenergia allo stato libero e si sposta lungo catene associative da una

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    rappresentazione mentale ad unaltra oppure condensa varie catene associative in ununica rappresentazione. Il processo primario si manifesta nel sogno ed basato sul principio di piacere che quello prevalente nellEs.

    Il Super-Io la censura morale, l'insieme dei divieti sociali sentiti dalla psiche come costrizione e impedimento alla soddisfazione del piacere. Il Super-io rappresenta quindi la censura morale della coscienza.

    L'Io la coscienza mediatrice governata dal principio di realt, il suo compito quello di mediare le istanze vitali dell'Es, tese al soddisfacimento irrazionale e assoluto, e le istanze del Super-Io, indirizzate verso la censura delle istanze dell'Es. Il principio di realt cerca la soddisfazione del desiderio in relazione a ci che la realt pu offrire secondo comportamenti accettati. Si differenzia progressivamente dallEs per successivi adattamenti alla realt mediante processi di identificazione con persone di riferimento affettivo che vengono interiorizzate mentalmente. Ha la funzione di assicurare lunit, lidentit, la stabilit della persona attraverso continui esami di realt.

    Processo secondario. E un modo di funzionamento nel quale il soggetto di fronte ad un desiderio esercita una riflessione, considera il contesto e realizza il soddisfacimento in relazione alle esigenze di questo.

    I MECCANISMI DI DIFESA : sono attivit dellIo che proteggono il soggetto da un troppo forte emergere delle pulsioni. Nate come attivit del tutto normali ed anzi utili ai processi di adattamento del soggetto, possono diventare patologiche quando il conflitto tra le istanze o tra le istanze e la realt diventa troppo forte. In tal caso sono inefficaci, male adattate alla realt o troppo rigide. I principali meccanismi di difesa sono: Regressione, Rimozione, Proiezione, Introiezione, Scissione delloggetto, Conversione nellopposto, Riflessione sulla propria persona, Isolamento, Annullamento retroattivo, Formazione reattiva, Identificazione allaggressore, Sublimazione.

    Libido e aggressivit : La sessualit si pone al centro dellindagine freudiana sin dallinizio della sua esperienza clinica. Per lui, lo sviluppo psichico coincide in buona parte con lo sviluppo psicosessuale. Il concetto di aggressivit si sviluppato con levolversi della teoria della libido. In una prima fase, sino al 1915, laggressivit si configura come un aspetto della libido o comunque come al servizio della libido; in una seconda fase, che corrisponde a Pulsioni e loro destini, viene avanzata lipotesi di unaggressivit indipendente dalla libido, ascrivibile alle pulsioni dellIo; infine, in una terza fase, a partire dal 1920, laggressivit non pi considerata una manifestazione delle funzioni di autoconservazione, ma come lestroflessione della pulsione di morte. Importanza della sessualit infantile e tappe dello sviluppo psicosessuale: Altro argomento rivoluzionario della psicoanalisi fu la scoperta che molti dei nostri comportamenti comuni sono in realt dettati da impulsi di origine sessuale. Considerato il fatto che dal punto di vista psichico siamo l'eredit della nostra infanzia, Freud cominci dall'analisi delle pulsioni infantili per arrivare alla

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    conclusione che esse sono dettate da istinti sessuali non censurati. Fu un annuncio scioccante, un'ipotesi di lavoro che cost parecchio a Freud in termini di successo accademico: Freud definiva il bambino come un perverso polimorfo, ovvero un individuo che, data la mancanza di una censura morale consolidata, esplorava ogni via del piacere corporeo (la libido) senza sensi di colpa. Nello sviluppo della sessualit di un individuo Freud distingue cinque fasi: la fase orale, anale, fallica, di latenza e genitale.

    1. La fase orale va dalla nascita ai due anni: il bambino esplora il mondo principalmente con la bocca. In questo periodo porta alla bocca gli oggetti per conoscerli.

    2. La fase anale va dai due ai quattro anni: la fase in cui il bambino impara a controllare la ritenzione delle feci (l'educazione al vasino). E' il periodo in cui riceve i primi si e i primi no, ci che pu e ci che non deve fare. Questo implica secondo Freud il raggiungimento di una prima forma di autonomia psicologica.

    3. La fase fallica va dai quattro ai sette anni: una fase cruciale. Maschi e femmine si accorgono della propria differenza sessuale. I maschi temono di perdere ci che pensano abbia perso anche la femmina (complesso di castrazione), le femmine tendono a sentirsi inferiori ai maschi per ci che manca a loro e subentra l'invidia del pene. In questa fase si definiscono i ruoli sessuali che si assumeranno da adulti. Subentra il complesso di Edipo: i maschi vogliono sposare la mamma e le femmine il pap, entrambi sopperiscono alla gelosia nei confronti del pap e della mamma assumendo i ruoli dei genitori. E in questa fase che si forma il Super-Io: i ruoli che si obbligano ad assumere portano i bambini a far fronte ai primi imperativi sociali legati alla figura materna e paterna (Freud ipotizza che un errata comprensione dei rispettivi ruoli assunti in questa fase sia all'origine dell'omosessualit e della delinquenza).

    4. La fase di latenza va dai sette agli undici anni: i bambini si concentrano sull'apprendimento dei comportamenti sociali e trascurano momentaneamente quelli di natura sessuale.

    5. La fase genitale va dagli undici anni fino all'et matura: la fase del pieno sviluppo sessuale, del piacere attraverso i genitali, della masturbazione e del primo rapporto.

    Funzionamento della Personalit. Secondo Freud, i compiti dellIo sono 3:

    1. Controllo degli impulsi inaccettabili (Es) 2. Evitamento del dolore derivante dai conflitti interni 3. Integrazione della personalit secondo il principio di realt

    Personalit genitale ( normalit come capacit di amare e di lavorare) Scopo della cura psicoanalitica: dove cera Es ora c Io

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    Gli sviluppi della psicoanalisi

    Alcuni studiosi, facendo riferimento al pensiero di Freud, sono giunti a dei contributi molto importanti che possono essere raggruppati in tre grandi filoni: la psicoanalisi dellIo, la psicoanalisi delle relazioni oggettuali e la psicoanalisi del S. Tali filoni si sono sviluppati nellambito della pratica clinica e rappresentano le principali espressioni degli sviluppi della psicoanalisi di Freud. Al centro della PSICOANALISI DELLIO (o psicologia dellIo o psicologia psicoanalitica dellIo) vi la ricerca freudiana di un modello di funzionamento dellapparato psichico simile a quello elaborato dalle scienze naturali, centrato sul concetto di energia e sui principi che ne regolano il flusso nella realt fisica; ci che per, viene sacrificato al suo interno, la clinica e il sentimento della profondit e della complessit che emerge dal confronto con aspetti della realt psichica. Tale orientamento, domina il contesto americano tra la fine degli anni 30 e i primi anni 60 del XX sec. e finisce per egemonizzare la ricerca e le prassi psicoanalitiche. Negli anni 60, per, va incontro ad un periodo di crisi, nel momento in cui in ambito scientifico viene del tutto screditata la nozione di pulsione ed il modello di apparato psichico che essa riflette. Tra gli esponenti della psicoanalisi dellIo sono molto importanti Hartmann, Rapaport, Anna Freud, Ren Spitz, Margaret Mahler e Erik Erikson.

    HARTMANN : Con lui la psicoanalisi dellIo va incontro ad uno dei momenti di maggiore sviluppo teorico. Egli attribuisce un ruolo molto importante allIo e ai processi di adattamento dellindividuo alla realt esterna. In lui prevale una prospettiva genetico-strutturale, nella quale la psicoanalisi assume i tratti di una psicologia generale dello sviluppo in grado di giungere alla scoperta del funzionamento psicologico nella sua globalit e nel suo divenire ed interessata alla spiegazione della patologia e della normalit. Tale impostazione alla base della sua opera Psicologia dellIo e problema delladattamento (1939). Per Hartmann, ladattamento individuale un rapporto reciproco fra organismo, ambiente e lIo. Esso assicurato dal corredo costituzionale e dalla sua maturazione che permettono di compensare le eventuali difficolt che possono emergere dal rapporto con lambiente; garantito inoltra dallo sviluppo stesso dellumanit, cio dallinfluenza di quei fattori sociali, come le tradizioni, che permettono di stabilire quella continuit necessaria alla formazione di un tessuto di identificazioni e di formazioni ideali importanti per le possibilit e forme di adattamento. Egli elabora una concezione originale in quanto sostiene che fin dalla nascita, lindividuo presenta fattori costituzionali dellIo al servizio delladattamento, quindi si allontana dalla teoria freudiana sul conflitto. Tali apparati ereditari stanno alla base di ci che Hartmann definisce autonomia primaria dellIo. LIo qualcosa di pi di un sottoprodotto dellinfluenza della realt sui moti pulsionali; non una sottostruttura della personalit ed caratterizzato da funzioni autonome rispetto alle vicissitudini delle pulsioni. LIo e lEs, emergono e si differenziano rispetto ad una matrice

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    indifferenziata e stanno in un rapporto di interdipendenza reciproca e non necessariamente in un rapporto di conflitto. Sin dalle prime fasi dello sviluppo il bambino dotato di apparati biologici innati, ossia componenti dellautonomia genetica primaria dellIo che hanno un processo di maturazione indipendente da altri fattori, come il pensiero, la percezione, il linguaggio, la memoria. A tale proposito Hartmann introduce il concetto di sfera libera da conflitti per indicare quelle funzioni che operano senza alcun elemento conflittuale, e sostiene che possibile comprendere maggiormente lo sviluppo psichico e in generale il processo adattivo se vengono presi in considerazione quei fattori che di per s non sono conflittuali come ad esempio laltruismo e lapprendimento. Per Hartmann, il processo che egli definisce cambiamento di funzione permette di capire ancora di pi il rapporto esistente tra lo sviluppo dellIo e il conflitto. Alla base di tale processo vi la convinzione che, durante lo sviluppo costellazioni psichiche allinizio conflittuali si svincolano dallinfluenza delle pulsioni per essere inglobate nella sfera dellIo libera da conflitti. Ad indicare tale cambiamento di funzione vi la nozione di autonomia secondaria, che assicura un potenziamento dellIo nel suo rapporto con lEs e con la realt. Per Hartmann il conflitto pu svilupparsi in seguito ad un indebolimento dellIo, cio in termini intrasistemici, o fra lIo e gli interessi dellIo, il termini intersistemici. Laggressivit svolge un ruolo molto importante nello sviluppo delladattamento del soggetto al suo ambiente. Essa, insieme alla pulsione libidica la fonte energetica che assicura il funzionamento psichico. Lenergia aggressiva, come quella sessuale pu essere neutralizzata ma, in pi per vari aspetti svolge un ruolo decisivo nello sviluppo della struttura psichica per ci che riguarda lapparato difensivo. Pi lIo forte, pi sono efficaci le funzioni di neutralizzazione delle tendenze aggressive. ANNA FREUD : una delle sue opere pi importanti LIo e i meccanismi di difesa (1936) in cui approfondisce i contenuti dellIo e come essi si strutturano in rapporto alle domande pulsionali, ponendo in evidenza le attivit difensive. Per lautrice, le misure difensive originano come protezione dallangoscia che deriva dal Super-io, dal reale e dalla forza delle pulsioni. Le misure difensive legate al Super-io, tipiche delle nevrosi degli adulti, scaturiscono dalle proibizioni del Super-io e dal suo ruolo di controllo dei desideri pulsionali. Le misure difensive connesse allangoscia del reale, propri delle nevrosi infantili, nascono dallincapacit del bambino di fronteggiare le difficolt che derivano dal mondo esterno. I nevrotici adulti cercano di allontanare i loro desideri sessuali e aggressivi per evitare il conflitto con il Super-io, invece il bambino piccolo tratta nello stesso modo i suoi impulsi istintuali per evitare di trasgredire alle proibizioni dei genitori. LIo del bambino teme gli istinti perch ha paura del mondo esterno (il reale). Per quanto riguarda le misure difensive connesse alla forza delle pulsioni, la fonte di angoscia legata alla forza delle pulsioni qualifica il carattere dellIo. Fa parte delle sua natura, controllare le pulsioni attraverso lazione del processo secondario e in sintonia con il principio di realt. LIo tende a difendersi

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    perch ha sempre paura di essere invaso da elementi oscuri e il fine della terapia analitica permettere allIo di riappropriarsi dei contenuti inconsci dellEs, attraverso lo scioglimento delle difese. Anna Freud riprende i meccanismi di difesa studiati dal padre, come: La rimozione: espulsione dalla coscienza di contenuti angosciosi o di impulsi che possono condurre a conseguenze biasimevoli. La proiezione: attribuzione ad altri di impulsi o sentimenti propri. La formazione reattiva: sostituzione nella coscienza di un impulso inaccettabile con un impulso opposto. La razionalizzazione: trovare scuse per giustificare il proprio comportamento o sentimenti. La sublimazione: spostamento di impulsi inaccettabili verso scopi socialmente utili. Anna Freud rivolge la propria attenzione soprattutto alla psicologia infantile, fornendo un contributo molto importante sul piano teorico e clinico-pratico. In tale prospettiva molto importante il concetto di linea evolutiva che sta alla base di un modello di analisi dello sviluppo il cui obiettivo riconoscere le interazioni fondamentali tra lEs e lIo e i loro vari livelli evolutivi, come anche le loro sequenze legate allet, che per importanza, frequenza e regolarit, si possono paragonare alla sequenza maturativa delle fasi libidiche e allo sviluppo graduale dellIo. Esistono diverse linee e livelli di sviluppo caratterizzati da diverse interazioni tra istanze psichiche e ambiente. A tale proposito lautrice sostiene che la linea evolutiva tipica costituita da otto fasi evolutive, lungo un percorso di base che va dalla dipendenza totale dellinfante dalla madre alla relativa indipendenza del giovane adulto. Comunque, ci che segna in senso normale o patologico lo sviluppo del bambino sono le effettive situazioni nelle quali si svolge il rapporto del bambino con il mondo. Lo sviluppo di ogni bambino contrassegnato da momenti e percorsi tipici e problematici che riflettono lintreccio di vari fattori interni ed esterni. Nella prospettiva di Anna Freud, la regressione nel corso dello sviluppo, rappresenta un fattore del tutto normale, per quando diventa un elemento permanente che frena o arresta ogni reale sviluppo, essa diventa un criterio di valutazione della patologia del bambino. Anna Freud nella sua descrizione del principio dellidentificazione con laggressore, citata nellopera Lio e i meccanismi di difesa, sostiene che per difendersi dal dolore, il soggetto pu identificarsi con la persona da cui si aspetta di essere aggredito, quindi pu arrivare ad aggredire perch pensa che se non lo far lui per primo sar aggredito dallaltro. Questo meccanismo emerge soprattutto nel gioco, infatti si pu vedere come limmedesimarsi da parte del bambino in un oggetto temuto riesce a trasformare langoscia in una attivit piacevole. In questa identificazione difensiva, operano simultaneamente vari meccanismi di difesa: in questo caso la negazione (di una realt esterna spiacevole, laggressione) e la rimozione (di un sentimento interno spiacevole, lansia o la paura). Quindi, il bambino mette in atto uninversione dei ruoli, da passivo in attivo. Anna Freud sostiene che questi meccanismi sono normali e sono al servizio dello sviluppo, per possono anche sconfinare nella patologia: ad esempio quando lidentificazione con

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    laggressore pu rappresentare uno stadio intermedio verso lo sviluppo della paranoia, in cui la colpa viene sistematicamente proiettata allesterno, cos che la costante aggressivit verso gli altri ha una importante funzione rassicurante per il soggetto. Anna Freud approfondisce i rapporti esistenti tra bambini ed adulti, tra educandi ed educatori e sostiene che all'origine del disturbo infantile c sempre una causa adulta. Per lei, la terapia deve occuparsi di riparare i danni inflitti ai bambini dagli adulti nel corso del processo educativo. A questo proposito arriva ad affermare estremizzando che la migliore educazione la minore educazione. Le differenze sostanziali con cui la psicoanalisi infantile si differenzia da quella dell'adulto coincidono con le modalit con cui il bambino entra in contatto con lo psicoterapeuta. Innanzitutto non il bambino che decide di entrare in contatto con lo psicoterapeuta, ma i suoi genitori o comunque un altro adulto che decide per lui, nella psicoanalisi infantile mancano gli elementi che sostengono il patto tra psicoterapeuta e paziente, la comprensione e la coscienza della malattia, il desiderio di guarire e la decisione di curarsi. Anna Freud ritiene che la tecnica psicoanalitica pi facilmente trasferibile all'analisi infantile sia l'interpretazioni dei sogni, perch i bambini non sono ancora giunti a svalutare l'attivit onirica come invece fa il razionalismo adulto. I risultati dell'analisi infantile consistono nel modificare il carattere del bambino non ancora irrigidito in un ruolo sociale, nel mitigare la severit del Super Io rappresentato dal mondo esterno. Il suo intento quello di arrivare ad un sviluppo armonico del bambino, dove siano minimizzati i conflitti tra mondo esterno e mondo interno e delle istanze psichiche tra loro. A questo proposito elabor la teoria dei meccanismi di difesa dell'Io. Secondo lautrice, tutti ricorriamo nel nostro funzionamento mentale a "meccanismi di difesa", ma negli individui nevrotici essi finiscono per prendere il sopravvento diventando automatici. Anna Freud in un primo momento afferma che i bambini non possono essere analizzati in quanto non sono in grado di stabilire il transfert. In tempi successivi essa si and convincendo che l'analisi almeno possibile in "periodo di latenza".

    Nellambito della PSICOANALISI DELLE RELAZIONI OGGETTUALI sono molto importanti i contributi di Melanie Klein, Bion, Fairbairn, Winnicott e di John

    Bowlby. MELANIE KLEIN : Il lavoro della Klein rappresenta una delle tappe pi innovative e ricche di problematiche del pensiero psicoanalitico. Rispetto alloriginale modello freudiano, nel suo pensiero assumono un ruolo fondamentale gli impulsi distruttivi che, nelle primissime fasi evolutive, permettono lanticipata comparsa dellIo e del Super-io. Per la Klein, lemergere precoce dellIo fondamentale in quanto deve contenere e deviare verso lesterno loriginaria autodistruttivit dellorganismo. Secondo Freud il mondo infantile era estraneo al mondo della passione, ma la Klein convinta del contrario. Anche per lei, come Freud, la pulsione di morte pu configurarsi come modello metaforico per rappresentare tutto ci che rende difficile la crescita e si oppone, sin dallinizio, alla vita. Freud sosteneva che

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    lIo odia, aborrisce, perseguita tutti gli oggetti che sono per esso fonte di sensazioni dolorose e la Klein trasferisce tale idea al mondo infantile. Infatti, secondo lei il bambino odia, aborrisce, fantastica di distruggere con tutti i mezzi che ha a sua disposizione i fantasmi e gli oggetti interni ed esterni, che rappresentano fonti di sensazioni dolorose, quindi nella sua visione svolge un ruolo molto importante la distruttivit. In base a tale considerazione, appropriata la sua idea di unIo pi primitivo rispetto alle teorizzazioni freudiane, in grado di formare fantasie, di instaurare le prime relazioni oggettuali e di porre in atto dei meccanismi di difesa. La fantasia considerata lespressione mentale delle pulsioni, un mezzo di strutturazione della realt e un meccanismo di controllo dellangoscia che assolve la funzione di difesa. Il mondo del bambino ricco di fantasie che rappresentano sia la forma che prende la pulsione sia il tipo di difesa possibile per superare la pressione del mondo esterno ed interno. Secondo la Klein, lo sviluppo del bambino caratterizzato da posizioni e non da stadi o fasi. La posizione indica uno stato di organizzazione dellIo in rapporto alla sua relazione con gli oggetti, alla natura dellangoscia e alle difese attivate per il suo controllo. Importante la distinzione tra posizione schizoparanoide e posizione depressiva, le quali presentano una continuit evolutiva; infatti, lautrice sostiene che anche un adulto pu trovarsi in una di queste posizioni o possono essere presenti entrambe. Esse strutturano il funzionamento mentale anche nelladulto. La posizione schizoparanoide riguarda i primi quattro mesi di vita del bambino. Sin dalla nascita presente un opposizione fra la pulsione di vita e la pulsione di morte. Per la Klein, lIo immaturo del neonato gi sufficientemente in grado di proteggersi dallangoscia provocata dalla pulsione di morte, infatti una parte di essa viene proiettata sulloggetto esterno e unaltra parte viene mantenuta all interno. Anche una parte della pulsione di vita viene proiettata sulloggetto esterno, cio il seno buono e loggetto ideale, mentre una parte viene mantenuta allinterno e viene usata nel rapporto libidico con tale oggetto. In questa posizione, loggetto vissuto come oggetto parziale, ossia scisso in due parti, quella buona e quella cattiva. Il bambino non capisce che lo stesso oggetto pu essere allo stesso tempo buono e cattivo, quindi, la scissione (meccanismo di difesa) si verifica in due sensi: scissione delloggetto parziale interno e scissione delloggetto parziale esterno. Per quanto riguarda la scissione delloggetto parziale interno, il bambino sente in s due parti: una buona e una cattiva; invece, per quanto riguarda la scissione delloggetto parziale esterno, le due parti, buona e cattiva, vengono identificate con il seno materno, il quale sar un oggetto buono se presente e soddisfa il bisogno di fame del bambino, se invece non presente diventa un oggetto cattivo verso il quale il bambino aggressivo. Langoscia provocata dalla pulsione di morte paranoide quando esterna, invece ipocondriaca quando interna. Per proteggersi dallangoscia, attraverso la scissione, loggetto buono viene protetto dalla nocivit delloggetto cattivo e si crea cos un vissuto di idealizzazione delloggetto ideale. La Klein attribuisce un ruolo primario anche allinvidia, la quale consiste in uno stato emotivo lacerante che agisce fin dai primi mesi di vita. la pi diretta

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    emanazione della pulsione di morte ed diversa dalla gelosia. Queste due emozioni, in alcune manifestazioni psicologiche possono interagire tra loro, per devono essere considerata come emozioni distinte. Infatti linvidia una manifestazione primitiva che consiste in un sentimento di rabbia perch unaltra persona possiede qualcosa che il soggetto desidera e che non ha, invece la gelosia presente in un periodo avanzato dello sviluppo, in cui gi consolidata la differenziazione-identificazione degli oggetti. Linvidia riguarda quel processo in cui il seno non pi vissuto solo come oggetto di desiderio di appropriazione ma qualcosa che deve essere distrutto in modo tale che non susciti pi niente. Non sempre essa pu essere integrata, cio superata grazie al normale processo evolutivo dellIo, infatti, se si struttura troppo precocemente e in modo intenso nella vita emozionale del bambino, pu ostacolare la normale sequenza dei processi che caratterizzano la posizione schizoparanoide e pu dar vita a gravi patologie. Secondo la Klein lo sviluppo sano della personalit non pu realizzarsi se non stato segnato da esperienze buone. Per questo motivo, il ripetersi di esperienze nelle quali prevale lamore sullodio, quindi la pulsione di vita su quella di morte, una condizione essenziale della capacit dellIo di integrare se stesso e di operare la sintesi degli aspetti contrastanti delloggetto. Nella seconda met del primo anno di vita si verifica il passaggio dalla posizione schizoparanoide a quella depressiva ed caratterizzato dalla capacit del bambino di cogliere lunit delloggetto (costanza oggettuale) e di riconoscere che la madre un oggetto altro da s e in relazione con gli altri. La posizione depressiva inizia quando lIo comincia ad acquisire una possibilit di integrazione (interna ed esterna) e di sintesi, quando la differenziazione del S dalloggetto diventa pi stabile e crea una nuova e pi evoluta rappresentazione cognitiva ed emotiva della realt interna ed esterna. Il bambino, in questo momento avverte la sua impotenza e dipendenza nei confronti della madre e anche la sua ambivalenza. Al fianco della consapevolezza che odio e amore sono entrambi parti di s, si impone una nuova angoscia, ossia quella di essere egli stesso causa di distruzione delloggetto. Nel bambino presente la paura che i propri impulsi distruttivi hanno distrutto o distruggeranno loggetto che lui ama e dal quale dipende. Egli, quindi, caratterizzato da una duplice esigenza: da un lato vuole possedere loggetto, dal quale pu essere abbandonato, dallaltro lato presenta lesigenza di difenderlo dai propri impulsi distruttivi. La posizione depressiva caratterizzata da diversi elementi e meccanismi emotivi come la colpa, il lutto e la riparazione. Quando il bambino sente di poter distruggere o di aver distrutto la madre con le proprie pulsioni aggressive, vive lesperienza della perdita e della colpa e viene assalito da un generalizzato sentimento di impotenza a riaverla. In seguito, vive il lutto perch pensa di aver perso definitivamente la madre visto che lha annientata. A tutto ci collegato il processo di riparazione, secondo il quale, come limpulso distruttivo ha annientato loggetto damore, cos lamore per loggetto potr ricostruirlo. Con la riparazione ed il ritorno della madre, il bambino si rende conto di poter riparare ci che ha fatto. A questo punto, mediante lintroiezione, loggetto buono viene introdotto dentro di s. Le fantasie e le azioni riparative permettono una maggiore integrazione

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    dellIo. La riparazione, secondo la Klein, in alcune situazioni pu provocare nel bambino una sofferenza insostenibile, quindi per contenere langoscia depressiva pu risultare utile usare le difese maniacali, che comprendono il disprezzo, il trionfo e il dominio del e sulloggetto. Esse per devono essere usate solo temporaneamente perch se sono persistenti possono impedire il normale sviluppo dellesperienza depressiva. La maggior parte dei fenomeni che emergono nella posizione depressiva permettono la definitiva strutturazione dellIo e la caratterizzazione della personalit individuale. Tali fenomeni sono costituiti per esempio dalle conquiste raggiunte dal bambino in questo periodo dello sviluppo, come la sua capacit di differenziare la realt interna da quella esterna e laumento della consapevolezza del valore degli oggetti esterni legati alla posizione precedente. In tal modo, il bambino riesce a disciplinare le sue emozioni e si rende disponibile verso lesterno nel momento in cui allamore per loggetto, corrisponde sempre di pi il sentimento di riparazione e il controllo dellostilit. In questo periodo, le esperienze del lutto e della riparazione pongono le basi dei processi creativi e della sublimazione. Infatti, il bambino non solo sperimenta la possibilit di dar vita a ci che ha distrutto, ma sperimenta anche di continuo la necessit di preservare loggetto dai propri sentimenti ostili. Secondo la Klein, quindi, la madre media simbolicamente il rapporto con il mondo esterno e la costruzione della personalit. Nellimpostazione kleiniana, oltre allIo, anche il Super-io e le vicende legate al conflitto di edipo emergono in anticipo rispetto a ci che affermava Freud. La pulsione aggressiva, che emerge dalle privazioni, dalle paure e dallangoscia che caratterizzano lesperienza infantile nel mondo, alla base anche del Super-io. Pi la coppia genitoriale si integra nel mondo infantile, pi essa viene investita dalle fantasie libidiche ed aggressive che costituiscono la forma originaria di organizzazione del conflitto edipico. Pi gli oggetti sono assenti e la relazione con loro insoddisfacente, pi i meccanismi di difesa diventano rigidi e il Super-io diventa un agente interno persecutorio e severo. Affinch si crei un rapporto equilibrato con la realt, fondamentale la bont del rapporto con loggetto prima e dopo, quindi sono molto importanti la presenza, il sostegno, lamore di oggetti reali in grado di alleviare la sofferenza, la paura, la distruttivit e in grado di favorire i vari processi di identificazione, separazione e riparazione necessari per lintegrazione e lo sviluppo della personalit individuale. BOWLBY : introduce la nozione di attaccamento (affezionarsi a ) e approfondisce le conseguenze negative che possono emergere quando la primitiva relazione di attaccamento tra madre e bambino viene compromessa dalla carenza di cure materne, dalla separazione pi o meno prolungata o dalla perdita della madre. Secondo la Teoria dellAttaccamento di Bowlby (1969/1988), lessere umano presenta gi dalla nascita una predisposizione innata a formare legami di attaccamento con le figure genitoriali primarie, ossia le Figure di Attaccamento. Esse rappresentano una base sicura, alla quale il bambino fa ricorso quando si sente minacciato e abbandonato. Langoscia di

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    separazione, infatti, un buon indicatore che la relazione di attaccamento si stabilita. Per Bowlby, il bambino costruisce una relazione con i suoi caregivers non spinto dalla fame o da altri bisogni fisiologici legati agli istinti, in quanto, tale legame serve a garantire benessere, protezione dai pericoli provenienti dallambiente esterno e favorisce la sopravvivenza grazie alla vicinanza della figura adulta (in genere, ma non sempre, la madre biologica). Il periodo sensibile (termine preso a prestito dalletologia) durante il quale il bambino costruisce il legame di attaccamento quello del primo anno di vita. Il modello di Bowlby ritiene molto importante per lo sviluppo sano del bambino la presenza di almeno una figura dattaccamento in grado di fornire al bambino il senso di protezione e di consolazione, ossia il porto sicuro al quale poter tornare dopo lallontanamento esplorativo e su cui poter fare affidamento in un primo momento fisicamente (la mamma o altri significativi) e successivamente psichicamente (la funzione psichica interiorizzata di base sicura). Secondo Bowlby esistono dei precisi Modelli di Attaccamento affettivo presenti anche nelladulto. Infatti egli parla di attaccamento:

    sicuro: l'individuo ha fiducia nella disponibilit e nel supporto della figura di attaccamento, nel caso si verifichino condizioni avverse o di pericolo. In tal modo, si sente libero di poter esplorare il mondo. Tale stile promosso da una figura sensibile ai segnali del bambino, disponibile e pronta a dargli protezione nel momento in cui il bambino lo richiede. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: sicurezza nell'esplorazione del mondo, convinzione di essere amabile, capacit di sopportare distacchi prolungati, nessun timore di abbandono, fiducia nelle proprie capacit e in quelle degli altri, S positivo e affidabile, altro positivo e affidabile. L'emozione predominante la gioia;

    insicuro distanziante/evitante: questo stile caratterizzato dalla convinzione dell'individuo che, alla richiesta d'aiuto, non solo non incontrer la disponibilit della figura di attaccamento, ma addirittura verr rifiutato da questa. Cos facendo, il bambino costruisce le proprie esperienze facendo esclusivo affidamento su se stesso, senza l'amore ed il sostegno degli altri, ricercando l'autosufficienza anche sul piano emotivo, con la possibilit di arrivare a costruire un falso S. Questo stile il risultato di una figura che respinge costantemente il figlio ogni volta che le si avvicina per la ricerca di conforto o protezione. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell'esplorazione del mondo, convinzione di non essere amato, percezione del distacco come prevedibile, tendenza all'evitamento della relazione per convinzione del rifiuto, apparente esclusiva fiducia in se stessi e nessuna richiesta di aiuto, S positivo e affidabile, altro negativo e inaffidabile. Le emozioni predominanti sono tristezza e dolore;

    insicuro preoccupato/ansioso ambivalente: non vi nell'individuo la certezza che la figura di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta di aiuto. Per questo motivo l'esplorazione del mondo incerta, esitante, connotata da ansia ed il bambino incline all'angoscia da separazione. Questo stile promosso da una figura che disponibile in alcune occasioni ma non in altre e da frequenti separazioni, se non addirittura da minacce di abbandono, usate come mezzo coercitivo. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza

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    nell'esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacit di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacit e fiducia nelle capacit degli altri, S negativo e inaffidabile (a causa della sfiducia verso di lui percepita nella figura di attaccamento), altro positivo e affidabile. L'emozione predominante la colpa;

    Nellopera Cure materne e igiene mentale del fanciullo del 1951, Bowlby approfondisce la problematica delle cure materne e pone in evidenza limportanza di un legame affettivo intimo e costante tra madre e bambino. Di solito questo legame fonte di soddisfazione sia per la madre sia per il bambino, per quando viene a mancare lo sviluppo del bambino diventa problematico. La carenza di cure appropriate non dipende solo dalla madre, ma anche dalla famiglia nel suo insieme che provvede alla soddisfazione di diverse necessit, la cui importanza stata spesso posta in secondo piano. Per evitare che il bambino soffra di privazioni severe e per permettere alla madre di svolgere in modo adeguato il suo ruolo indispensabile che lei abbia a sua disposizione misure preventive di tipo economico, sociale e medico in quanto tutto ci influenza ladeguatezza delle cure materne e del nucleo familiare. Bowlby approfondisce la relazione madre-bambino nei tre volumi Attaccamento e perdita. Nel primo (1969), fa riferimento alla letteratura etologica e sostiene che il legame madre-bambino influenzato da vari sistemi comportamentali che si sviluppano nel bambino come risultato dellinterazione con il suo ambiente di adattamento evolutivo e, soprattutto dallinterazione con la figura principale di tale ambiente, cio la madre. Lattaccamento attivato da vari fattori, sia interni (fatica, fame, dolore, disagio) sia esterni (partenza, assenza, ritorno della figura di attaccamento) e assume la forma di varie condotte di segnalazione e di accostamento. Per Bowlby, lo sviluppo dellesperienza di attaccamento caratterizzato da quattro fasi, presenti nel primo anno di vita:

    1. la prima fase caratterizzata da una responsivit indifferenziata del bambino nei confronti delle persone;

    2. la seconda fase caratterizzata dalla responsivit del bambino che si focalizza progressivamente sulla figura materna;

    3. nella terza fase la ricerca della madre da parte del bambino pi attiva e meglio organizzata in forma di sequenze comportamentali finalizzate;

    4. nella quarta fase il bambino acquista la capacit di assumere la prospettiva dellaltro, quindi la capacit di intendere le intenzioni e le motivazioni della madre, in modo da creare con lei una relazione reciprocamente gratificante.

    In base al tipo di armonia che si crea nel legame madre-bambino, lesperienza di attaccamento si evolve in condotte del bambino che rivelano diversi gradi di sicurezza, ansiet, resistenza e si risolve per la madre e per il bambino in diverse opportunit di soddisfazione e di autorealizzazione. Le madri che accolgono le segnalazioni del bambino e che sono in grado di mantenere e sviluppare una relazione reciprocamente gratificante favoriscono levoluzione dellesperienza di attaccamento in sentimenti di fiducia e di sicurezza.

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    Lesperienza di attaccamento influenza in vari modi le fasi successive dello sviluppo, come il periodo di latenza e ladolescenza, nei rapporti con i vari membri della famiglia e con le persone esterne, let adulta e la maturit nei rapporti di lavoro e nei rapporti con le generazioni successive. Nel secondo volume (1973), su La separazione dalla madre, Bowlby analizza le dinamiche legate allangoscia di separazione. Langoscia che i bambini mostrano quando la madre assente rappresenta una manifestazione spontanea, influenzata dallambiente, determinata geneticamente e favorita dai sistemi che hanno come obiettivo la sopravvivenza della specie. Nel terzo volume su La perdita della madre (1980) viene approfondito il tema del lutto e la natura dei processi difensivi che si attivano dopo la perdita e langoscia. Tra il primo e il terzo anno di vita, la separazione dalla madre provoca nel bambino una reazione di protesta perch vuole riavere la madre, che pu essere accompagnata dalla perdita di speranza che la madre possa tornare. Secondo Bowlby affinch il bambino sia in grado di elaborare il lutto necessaria la presenza di alcuni condizioni ottimali: prima della perdita, fondamentale che vi sia stata una relazione sicura con i genitori ed necessario che egli venga messo di fronte alla realt dellevento; infine importante che il bambino posso godere del confronto del genitore superstite o di un sostituto verso il quale nutre o pu avere fiducia.

    La PSICOANALISI DEL SE pu essere considerato un modello misto che cerca di mediare tra le due scuole di pensiero tradizionali della psicoanalisi, ossia la psicoanalisi dellIo (Nord America) e la psicoanalisi delle relazioni oggettuali (Europa e soprattutto Inghilterra) e tra psicoanalisi e psicologia scientifica. Le due scuole tradizionali pongono al centro dellindagine psicoanalitica linfanzia, le prime relazioni interpersonali, la maggiore precocit dello sviluppo affettivo e cognitivo, la relazione analitica trascurando larchitettura dellapparato psichico e le vicissitudini delle pulsioni. La Psicoanalisi del S il modello che maggiormente, in epoca recente, interpreta la psicoanalisi come una psicologia bipersonale dello sviluppo della personalit. Con essa si assiste alla riscoperta del S, che pu rappresentare un luogo di incontro tra diverse tradizioni di ricerca e unidentit in cui il personale sempre simmetrico allinterpersonale. Inoltre, considerato come struttura rappresentazionale dellIo e funzione centralizzante di sintesi. In tale ambito sono importanti i contributi di alcuni autori come: Kohut, Kernberg, Stern.

    DANIEL STERN : approfondisce lanalisi delle prime esperienze soggettive del bambino legate ad un processo di maturazione cognitiva e affettiva della vita psichica infantile definito sviluppo del senso del S del bambino. Stern ha fornito un contributo molto importante relativo alla conoscenza delle operazioni mentali complesse che caratterizzano lintermediazione affettiva e cognitiva del mondo interno ed esterno e che si accompagnano alla costruzione dei primi prototipi dei rapporti e dei comportamenti sociali. Egli cerca di approfondire come le primissime esperienze si trasformano nella costruzione del senso di s. Nellanalisi dello sviluppo del senso del S, lesperienza infantile del S e dellaltro viene indagata senza far riferimento a istanze

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    psichiche tradizionali (Io-Es), ma cercando di individuare le modalit che si instaurano prima dellautoconsapevolezza e dello sviluppo del linguaggio. Per Stern lo sviluppo del senso di s comprende quattro diversi sensi del S che rappresentano particolari esperienze soggettive e specifiche modalit di relazione sociale che si realizzano in periodi evolutivi precisi. Essi non devono essere considerati come delle fasi che si susseguono perch cooperano tra loro e si mantengono attivi per tutta la vita. Lautore parla di:

    1. Senso di un s emergente che si forma alla nascita ed presente per i primi due mesi di vita. Esso caratterizzato dalla percezione amodale, ossia una capacit generale innata di ricevere linformazione in una modalit sensoriale e tradurla in qualche modo in unaltra modalit sensoriale. Un tipico esempio di ci rappresentato dal rapporto del bambino con il seno materno, in cui la percezione amodale contribuisce alla formazione di un senso del S emergente e di un altro emergente.

    2. il senso di un S nucleare presente tra i due e i sei mesi di vita. Nello sviluppo del senso del S nucleare, assumono significato il senso del S del bambino di fronte allaltro e il senso del S del bambino con laltro e gli eventi oggettivi e soggettivi che caratterizzano tale rapporto. Quando viene attivata una rappresentazione di interazioni generalizzate (RIG) di essere con qualcuno si richiama un ricordo definito da Stern compagno evocato, che rappresenta lesperienza di una relazione che influenza in modo significativo la relazione contingente. Ad esempio, nella relazione madre-bambino, entrambi portano nel rapporto a due la loro storia e le rappresentazioni interattive generalizzate associate.

    3. il senso del S soggettivo si forma dai sette ai quindici mesi, in una fase in cui si verificano dei cambiamenti molto importanti nellesperienza del bambino. Assume un ruolo fondamentale la relazione intersoggettiva che favorisce una maggiore maturazione ed integrazione dei processi legati alla socializzazione dellesperienza. A circa nove mesi il bambino in grado di orientare la sua attenzione su un oggetto (puntare il dito) e di seguire la stessa operazione della madre mostrando che ha acquisito la capacit di decentramento e di riconoscimento cognitivi. In questo periodo il bambino esprime intenzioni molto distinte: se vuole ottenere qualcosa usa canali di comunicazione adeguati, come fissare, richiamare lattenzione della madre, usare particolari toni della voce.

    4. il senso del S verbale o narrativo inizia a svilupparsi intorno ai 15-18 mesi, in sintonia con lo sviluppo del linguaggio e permette pian piano al bambino di narrare la propria vita. Questo periodo particolarmente significativo per la strutturazione della personalit. Attraverso il linguaggio il bambino estende i propri orizzonti di conoscenza, in accordo con una maggiore organizzazione dellesperienza soggettiva del S e del S con laltro (oggettivazione del S).

    Il linguaggio per, secondo Stern, deve essere considerato come unarma a doppio taglio, suscettibile di effetti alienanti che possono creare una scissione nellesperienza del S. Da un lato esso pu annullare la percezione globale amodale che caratterizza tutta lesperienza del S prima dellacquisizione del linguaggio, dallaltro lato pu determinare un passaggio dal percepire in modo immediato e personale ad un livello interpersonale e astratto.

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    Le principali espressioni del dissenso psicoanalitico sono rappresentate dalla psicologia individuale di Alfred Adler, dalla psicologia analitica di Jung, dallanalisi del carattere di Reich e dalla psicoalanilisi sociale di Fromm. A partire dagli anni 50 il mondo accademico e della ricerca sempre pi scettico e severo verso la possibilit di trovare un terreno di incontro tra psicologia scientifica e psicologie analitiche. ALFRED ADLER E LA PSICOLOGIA INDIVIDUALE (1870-1937): Il suo lavoro non ha avuto molta fortuna nellambito degli sviluppi della psicologia del profondo, questo perch la sua costruzione manca del necessario rigore e di una continua verifica della teoria. Nella terapia di Adler viene attribuita un eccessiva fiducia alla capacit del singolo di prendere coscienza dei propri conflitti e di ridisegnare un nuovo progetto di vita. Lenfasi sugli aspetti sociali della persona umana prevale su tutto ci che di problematico e drammatico pu emergere dal rapporto interpersonale. Lobiettivo principale dellautore unire il socialismo e la medicina allinterno di ununica sfera dazione e al servizio degli stessi fini preventivi e riabilitativi. Nel 1907, Adler scrive lopera Studio sullinferiorit degli organi, nella quale analizza la problematica dellinferiorit, che in seguito diventa la nozione portante della psicologia individuale. Allinizio tale concetto fa riferimento agli organi e alle propriet dellorganismo di operare per compensazione, rafforzando alcune funzioni che in tal modo compensano altre che sono compromesse, quindi permette di superare la propria condizione di inferiorit. In un secondo momento, lautore pone alla base del carattere individuale, la condizione di inferiorit ed il senso di inferiorit che ne deriva. Egli sostiene che di solito il senso di inferiorit della personalit emerge da uninfanzia penosa e difficile che finisce per condizionare tutta la vita dellindividuo. Lindividuo portatore di un profondo senso di inferiorit tende a compensare le proprie difficolt, cercando di ostacolare ci che avverte come fragile, usando dei comportamenti distanti da unadeguata adesione alla realt. A tale proposito Adler considera la nevrosi la principale espressione dellesito di processi e meccanismi che creano una rappresentazione fittizia di s e degli altri e una lacerazione dei propri vissuti, non altro che un tentativo di superare il senso di inferiorit senza agire sulle situazioni reali. inconsciamente, una ricerca di superiorit attuata con metodi fittizi: il sintomo salva dalle sconfitte. Nel 1911, Adler si allontana definitivamente dal movimento psicoanalitico. Nel 1912, pubblica Il temperamento nervoso, in cui afferma che linferiorit organica un prototipo di quella psicologica. Con questopera egli rende pubblico il suo pensiero e inaugura la Societ di Psicologia Individuale, alla cui base vi lidea di una nuova psicologia dellindividuo strettamente legata al contesto sociale. Egli approfondisce la centralit del meccanismo di compensazione nellopera Prassi e teoria della psicologia individuale del 1920. Un esempio di compensazione quello della balbuzie di Demostene, uomo politico e oratore greco (Atene, IV sec. a. C). Cicerone narra che in giovent loratore greco non era capace di pronunciare la erre ma che con lesercizio riusc a farlo perfettamente; altrove

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    scrive anche che era balbus. Plutarco ha poi divulgato la leggenda dei sassolini: Racconta che Demostene teneva i sassolini in bocca per tenere sollevata la punta della lingua per ottenere le vibrazioni necessarie per correggere la erre, essendo egli bleso e anche balbuziente. Ci parla infatti di contrazioni delle spalle e descrive il fiasco di Demostene la prima volta che si present in pubblico e lo sconforto in cui era caduto di fronte ai fischi che ricevette per la sua ostinazione nel voler parlare. Di questo secondo difetto Demostene fu curato da Satiro, professore di declamazione, con esercizi di respirazione e di dizione sotto il forte dominio della sua tenace volont di guarire. Si narra anche che Demostene durante la cura non si lasci vedere da nessuno e rimase chiuso per parecchi mesi in una stanza con la testa rasata per met, affinch la vergogna gli impedisse di uscirne se gliene fosse venuto desiderio. Nellopera La conoscenza delluomo (1927) Adler pone in primo piano il sentimento di comunit come elemento costitutivo della personalit e della vita. Esso allo stesso tempo elemento primo e ultimo dellindividuo e della societ. elemento primo perch il sentimento del sociale una prerogativa innata, basilare della personalit, e non limitato alla famiglia e al gruppo di origine, ma esteso allumanit nella sua totalit. elemento ultimo perch lideale regolativi della natura umana nelle sue molteplici espressioni. Alla base del sistema adleriano vi sono alcuni principi che caratterizzano la vita psichica nel suo complesso:

    Con il principio dellunit si afferma la totalit di psiche e corpo e si