Reti oncologiche nazionali e regionali

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Reti Oncologiche Nazionali e Regionali Francesco Cognetti Direttore, Dipartimento di Oncologia Medica IRE - Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma 25 Gennaio 2013

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Prof. Francesco Cognetti. Relazione di apertura sulle reti oncologiche nazionali e regionali.

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Reti Oncologiche Nazionali e Regionali

Francesco CognettiDirettore, Dipartimento di Oncologia

MedicaIRE - Istituto Nazionale Tumori

Regina Elena, Roma

25 Gennaio 2013

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Fifteen Leading Causes of Death

Jemal A, et al. Cancer Statistics, 2010

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Ten Leading Cancer Types for the Estimated New Cancer Cases by Sex

Jemal A, et al. Cancer Statistics, 2010

Page 4: Reti oncologiche nazionali e regionali

The Contribution of Individual Cancer Sites to the Decrease in Cancer Death Rates, 1990-2006

Jemal A, et al. Cancer Statistics, 2010

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The Contribution of Individual Cancer Sites to the Decrease in Cancer Death Rates, 1990-2006

Jemal A, et al. Cancer Statistics, 2010

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Paziente Oncologicocasistica complessa e dispersa

radioterapia

medicina

ospedale

chirurgiaterritorio

varie unità diagnostiche

varie unitàspecialistiche

oncologia m.

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Pazienti dispersi

Casistica “difficile”

Trattamenti disomogenei

Fattori diInadeguatezza

Paziente Oncologicocasistica complessa e dispersa

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SSN e qualità delle cure oncologiche

• Frammentazione e discontinuità dei servizi

• Percorsi non univoci

• Scarsa corrispondenza fra bisogni dell’utente e servizi progettati

• Difficoltà a “prendere in carico” gli utenti

• Difficile gestione dei familiari

• ………

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Percorso Assistenziale Appropriato

Individuazione dei bisogni del paziente

POSSIBILI RISPOSTE

Definire gli Obiettivi nel

rispetto delle aspettative dei pazienti

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PDTA e SIMULTANEUOS CARE

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LG e PDTA

• LG: Elaborazione sistematica di indicazioni basate sulle evidenze, secondo standard raccomandati.

• PDTA: Sintesi delle conoscenze cliniche e gestionali/organizzative mirata alla contestualizzazione di LG nella specifica realtà organizzativa di una struttura sanitaria

Cosa e Come / Chi e Dove

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PDTA• Si basa su principi e metodologie dell’economia aziendale e

del management e si applica in sanità.

• Si ragiona per “processi” e non per UO.- L’operatore viene responsabilizzato sull’intero processo

NON sulla specifica competenza- Il lavoro viene riorganizzato in un contesto di responsabilità

condivise tra i vari professionisti“coordinamento orizzontale o laterale”

• Si offre il livello migliore di cure possibili con piena valorizzazione delle conoscenze cliniche e scientifiche

• Si offre la migliore condizione organizzativa possibile (tempi di attesa, n° di accessi, tipo di ambiente di cura)

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Piano Oncologico Nazionale

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Piano Oncologico Nazionale

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L’esperienza nelle varie regioni

Le Reti Oncologiche:

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Status della rete oncologica nelle diverse regioni (1)

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Status della rete oncologica nelle diverse regioni (2)

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L’esperienza nel Lazio

Le Reti Oncologiche:

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Le dimensioni del problema: 2011

Italia Lazio

Incidenza 360.000 34.000

Mortalità 174.000 16.000

Prevalenza 2.250.000 216.000

Dati AIRTUM

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• Presa in carico globale, multidisciplinare e

multidimensionale del malato sostenuta da

una organizzazione dipartimentale delle

attività intraospedaliere.

• Continuità assistenziale tra servizi

ospedalieri e territoriali (cure palliative,

medico di famiglia).

Perché una rete oncologica ?

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Piano di riorganizzazione delle reti ospedaliere

Decreto n° 59 del 13.7.10 del Commissario ad acta della regione Lazio

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ROL

Organizzazione ROL

Organizzata in 4 Macroaree: ciascuna

comprende una parte di territorio e le relative ASL

Ogni Macroarea è dotata di un centro di

coordinamento oncologico

(centro HUB)

Coordinamento Regionale

interazione

supervisione

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Organizzazione strutturale della Macroarea

Costituzione di un organo di coordinamento delle funzioni = centro HUB

Coordinamento Oncologico di Macroarea:organizzazione dell’assistenza basata

sull’integrazione delle attività fra i diversi livelli presenti nella macroarea (Hub, Spoke, Presidi

erogatori di prossimità)

Macroarea

Insieme delle strutture erogatrici assistenza

oncologica

Aziende Sanitarie

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Strutture Hub delle 4 Macroaree

Macroarea 1: PU Umberto I – Roma (Luigi Frati)

Macroarea 2: IRCCS Istituti Fisioterapici Ospitalieri – Roma

(Francesco Cognetti)

Macroarea 3: AO S. Camillo-Forlanini – Roma (Cora Sternberg)

Macroarea 4: PU A. Gemelli – Roma (Giovanni Scambia)

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Strutture Spoke per ogni macroarea:

Macroarea 1

• Ospedale S. Giovanni Calibita FBF -Roma

• Ospedale Umberto I - Frosinone

• Ospedale SS. Trinità - Sora

• Ospedale S. Giovanni Evangelista- Tivoli

• Ospedale Parodi Delfino-Colleferro

Macroarea 2

• PU Tor Vergata – Roma

• AO S. Giovanni Addolorata - Roma

• PU Campus Biomedico - Roma

• Ospedale Sandro Pertini - Roma

• Ospedale S. Eugenio - Roma

• Ospedale Regina Apostolorum – Albano

Macroarea 3

• Polo Ospedaliero Latina Nord

Macroarea 4

• PU S. Andrea - Roma

• AO S. Filippo Neri - Roma

• Ospedale Belcolle - Viterbo

• Ospedale S. Camillo de Lellis - Rieti

• Ospedale S. Pietro FBF - Roma

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Coordinamento Oncologico di MacroareaCentro responsabile: centro HUB

(Figura responsabile: Direttore del Dipartimento di Oncologia)

1) Definisce il Piano Strutturale di Macroarea (da rinnovare ogni 2 anni)

2) Nomina un comitato clinico-scientifico composto da un referente per ogni specialità:

• Oncologia medica

• Radioterapia

• Chirurgia oncologica

• Anatomia patologica

• Diagnostica per immagini/medicina nucleare

3) Gestisce i rapporti con strutture anche di altre Macroaree con Convenzioni

4) Gestisce gli accordi interaziendali volti a realizzare percorsi diagnostico-terapeutici (anche il follow-up) per le varie patologie neoplastiche

5) Cura la formazione continua delle risorse umane (es. stage formativi)

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Coordinamento Regionale

1) E’ affidato alla Direzione competente dell’Assessorato alla Sanità

2) Prevede:

• Supporto tecnico-scientifico di Laziosanità-Asp

• Supporto clinico-assistenziale e di ricerca dell’Istituto Regina Elena (IRE)

• Rappresentanza di tutti i Coordinamenti Oncologici di Macroarea

3) Ha come funzioni:

• Formulare gli obiettivi organizzativi

• Programmare le attività di governo clinico

• Definire le priorità per le attività di ricerca

• Coadiuvare la definizione dei Piani Strutturali delle Macroaree

• Costituire gruppi per patologia

• Monitorare e valutare l’attività della Rete

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Criteri di composizione dei gruppi per patologia

• Scelte a cura del coordinatore

• Documentata esperienza clinico-scientifica nel settore

• Presenza di tutte le professionalità coinvolte nelle

singole patologie

• Adeguata rappresentanza delle istituzioni maggiori e

partecipazione ove possibile anche delle realtà

ospedaliere più periferiche.

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Obiettivi specifici dei gruppi per patologia

• Linee guida e criteri di appropriatezza nel settore della diagnosi e

della terapia (dead line aprile 2011).

• Definizione volumi di attività e valore dell’attività scientifica ai fini

della certificazione dei requisiti minimi e della definizione di

eccellenza (dead line febbraio 2011).

• Linee generali dei percorsi diagnostico-terapeutici

• Verifica dell’equità d’accesso ai servizi ed ai trattamenti

• Implementazione della ricerca clinica e traslazionale previo

censimento delle attività in corso (solo censimento marzo 2011).

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Coordinamento regionale per patologie

• L’Istituto Regina Elena opera il coordinamento

per le specialità cliniche ed istituisce un gruppo

di coordinamento regionale per patologie.

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Gruppi di Lavoro per patologia

• Sono stati creati trenta gruppi distinti per patologia ed

altre tematiche che hanno coinvolto circa 300

Professionisti di Roma e della Regione Lazio appartenenti

a tutte le discipline coinvolte nell’assistenza oncologica

nella nostra Regione.

• Per ogni gruppo sono state selezionate professionalità di

elevato spessore clinico e scientifico nel settore richiesto.

• Tra questi è stato nominato un coordinatore al quale è

stato affidato il compito di concertare con gli esperti la

stesura dei documenti in oggetto.

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Criteri di composizione dei gruppi per patologia

• Scelte a cura del coordinatore

• Documentata esperienza clinico-scientifica nel settore

• Presenza di tutte le professionalità coinvolte nelle

singole patologie

• Adeguata rappresentanza delle istituzioni maggiori e

partecipazione ove possibile anche delle realtà

ospedaliere più periferiche.

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Linee guida e criteri di appropriatezza

• Sospetto diagnostico

• Accertamento diagnostico e stadiazione

• Trattamento

• Stadi iniziali

• Malattia localmente avanzata

• Malattia metastatica, incluse prime linee e ulteriori linee di

trattamento

• Terapie di supporto

• Valutazione delle risposte

• Follow-up

• Cure Palliative

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Criteri di appropriatezza (1)

• La definizione di criteri di appropriatezza

persegue l’obiettivo di fornire raccomandazioni

cliniche per la diagnosi, il trattamento ed il

follow-up in relazione allo tipologia, sede ed allo

stadio di malattia ed a tutte le variabili cliniche e

biologiche rilevanti per la definizione del miglior

standard diagnostico e terapeutico.

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• Accurata analisi della letteratura scientifica, per

ricercare le migliori evidenze in termini di

efficacia per ogni prestazione sanitaria

• Individuare il profilo strutturale delle risorse e

dell’organizzazione, nella delicata operazione di

calare nelle realtà locali e regionali la possibilità

di attuare tali provvedimenti

Criteri di appropriatezza (2)

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